PROGE Cartaittica 1999 2003

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PROGE Cartaittica 1999 2003 Carta Ittica della Provincia di Genova Indagine d’aggiornamento anni 1999/2003 INDICE Parte generale Premessa ………………………………………………………………………………………………… pag. 3 Normativa di riferimento ………………………………………………………………………………... pag. 3 Cos’è la Carta Ittica ……………………………………………………………………………………… pag. 3 La Carta Ittica del 1995 …………………………………………………………………………………. pag. 4 Altre indagini ittiologiche della Provincia di Genova …………………………………………………… pag. 4 Metodologia ……………………………………………………………………………………………… pag. 5 Stazioni di campionamento …………………………………………………………………………….. pag. 5 Cartografia ……………………………………………………………………………………………… pag. 6 Metodiche d’indagine e presentazione dei dati ………………………………………………………… pag. 7 Risultati …………………………………………………………………………………………………. pag. 12 Stato della fauna ittica ………………………………………………………………………………….. pag. 12 Fattori di modificazione dell’ittiofauna ………………………………………………………………… pag. 14 Qualità IBE ……………………………………………………………………………………………… pag. 17 Indicazioni a tutela degli ecosistemi acquatici e dell’idrofauna per l’esecuzione degli interventi in alveo pag. 17 Gestione della pesca …………………………………………………………………………………… pag. 21 Ripopolamenti ………………………………………………………………………………………….. pag. 25 Vincoli di tutela ai sensi della direttiva Habitat ………………………………………………………… pag. 28 Bibliografia citata ……………………………………………………………………………………… pag. 30 Parte speciale I bacini padani ………………………………………………………………………………………… pag. 31 Stura …………………………………………………………………………………………………… pag. 32 Scrivia …………………………………………………………………………………………………. pag. 70 Trebbia ………………………………………………………………………………………………… pag. 105 Aveto …………………………………………………………………………………………………. pag. 158 I bacini tirrenici ………………………………………………………………………………………. pag. 221 Arrestra ……………………………………………………………………………………………….. pag. 223 Lerone ………………………………………………………………………………………………… pag. 232 Leira ………………………………………………………………………………………………….. pag. 241 1 Varenna ………………………………………………………………………………………………. pag. 254 Polcevera ……………………………………………………………………………………………… pag. 272 Bisagno ………………………………………………………………………………………………... pag. 286 Sturla di Quarto ……………………………………………………………………………………….. pag. 299 Recco …………………………………………………………………………………………………. pag. 306 Entella ………………………………………………………………………………………………… pag. 313 Sottobacini Entella: Lavagna ……………………………………………………………………………………………. pag. 321 Sturla ………………………………………………………………………………………………. pag. 341 Graveglia…………………………………………………………………………………………… pag. 361 Petronio ……………………………………………………………………………………………….. pag. 368 Appendice Sintesi dello studi sull’invaso del Brugneto ………………………….………………………………… pag. 387 Sintesi dello studi sull’invaso del Val Noci, ……………………………………………………………. pag. 391 “Caratterizzazione fenotipica e genotipica della popolazione di trota del Rio Baracca (bacino Orba) …. pag. 395 “Studio della popolazione di temolo del fiume Aveto” ………………………………………………….. pag. 437 2 Premessa Normativa di riferimento In questi ultimi cinque anni assai intensa è stata l’attività legislativa della Regione Liguria in materia di pesca nelle acque interne, tutela dell’ittiofauna e degli habitat fluviali. Nel 1999 la Regione ha infatti approvato la Legge n 35 del 29/01 “ Norme per la tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico e per la disciplina della pesca nelle acque interne ”. Successivamente sono state emanate le Leggi n 40 del 20/12/99 e n 16 del 17/03/00, integrate con la precedente nel“ Testo coordinato delle norme vigenti in materia di tutela della fauna ittica e della pesca nelle acque interne ”. E’ stata infine emanata l’attualmente vigente Legge Regionale n 21 del 16/11/04 “Norme per la tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico e per la disciplina della pesca nelle acque interne”. Le norme regionali citate, alle cui specifiche indicazioni l’indagine di aggiornamento si richiama, si affiancano, nel regolamentare le attività di controllo e tutela degli ecosistemi acquatici, al D.Lgs n 152 del 11/05/99 “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole”. Inoltre prescrizioni a tutela della fauna, anche ittica, sono contenute nel D.P.R. n 357 del 08/09/97 “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”, modificato dal Decreto Ministero dell’Ambiente 20/01/99 “Modificazione degli allegati A e B del DPR 357/97 in attuazione della direttiva 97/62/CE, recante adeguamento alla direttiva 92/43/CEE”, nonché dal DPR 120 del 12/03/03 “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al DPR 357/97, concernente l’attuazione della direttiva 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna selvatiche”. Cos’è la Carta Ittica Nel quadro normativo regionale la Carta Ittica è riconosciuta come riferimento tecnico cui devono ispirarsi le politiche provinciali nel settore della pesca nelle acque interne e della gestione dell’ittiofauna d’acqua dolce. Le modalità di realizzazione delle Carte Ittiche provinciali in Liguria sono specificate nel “ Programma generale degli indirizzi e dei criteri alle Province, relativo alla tutela dell’ecosistema acquatico e alla disciplina della pesca nelle acque interne ” (Delibera del Consiglio Regionale n 37 del 03/08/01). Le Carta Ittica è dunque lo strumento tecnico col quale si acquisiscono le conoscenze di base sugli ambienti delle acque interne e sulle loro ittiofaune e col quale si formulano programmi di gestione del popolamento ittico, di regolamentazione delle attività di pesca e di conservazione dell’habitat. Le conoscenze e i programmi di gestione vanno aggiornati nel tempo; pertanto è prevista la revisione della Carta a cadenza quinquennale. 3 La Carta Ittica di Genova del 1995 Già nel 1995, prima dell’emanazione delle norme regionali in materia, l’Amministrazione Provinciale di Genova ha pubblicato la prima edizione della Carta Ittica del proprio territorio eseguita da Ivan Borroni. Questo documento, per quanto antecedente alla normativa vigente, appare ancora oggi sostanzialmente rispondente alla gran parte dei criteri e degli obbiettivi della stessa, per la quale ha addiruttura costituto un evidente riferimento. Si tratta pertanto di un lavoro ancora concettualmente valido, anche se richiedente un aggiornamento, poichè le indagini di campagna che ne sono state alla base risalgono al periodo 1991/1993. Tale aggiornamento è l’oggetto del presente studio, redatto dallo stesso autore della Carta del 1995. Quella pubblicazione, alla lettura della quale si rimanda, comprendeva una parte generale dove venivano presentati: - finalità e metodi dell’indagine, - caratteristiche naturali (lineamenti di geologia e idrologia, inquadramento vegetazionale) e uso del territorio, - studio relativo all’origine, alla composizione, alla distribuzione e all’abbondanza dell’ittiofauna, - criteri di gestione della pesca e dei ripopolamenti. La successiva parte speciale, suddivisa in bacini padani e bacini tirrenici, comprendeva la descrizione delle essenziali caratteristiche di ciascun bacino studiato e le schede di rilevamento dei dati relativi all’habitat e alle faune macrobentonica e ittica di ben 86 stazioni di campionamento (44 padane e 42 tirreniche); comprendeva altresì la relativa cartografia, con rappresentazione delle stazioni di campionamento, della zonazione ittica e E.B.I. e delle carte di gestione della pesca. I campionamenti d’ittiofauna erano stati compiuti mediante pesca elettrica. I rilevamenti sul macrobenton (secondo il protocollo E.B.I.) erano stati eseguiti dall’allora Presidio Multizonale di Prevenzione dell’USSL XII (ora assorbito nell’ARPAL). Altre indagini ittiologiche della Provincia di Genova Dopo la realizzazione della prima Carta Ittica la Provincia di Genova ha promosso altre indagini ittiologiche di approfondimento su temi specifici condotte da Ivan Borroni e collaboratori: - 1996 indagine ittiologico-limnologica “Il Lago del Brugneto e il suo popolamento ittico” (vedi appendice al presente lavoro) - 1997 indagine ittiologico-limnologica “ Il Lago di Valnoci e il suo popolamento ittico” (vedi appendice al presente lavoro) - 2002 indagine ittiologica sulla trota mediterranea “Caratterizzazione fenotipica e genotipica della popolazione di trota del Rio Baracca (bacino dell’Orba)” (vedi appendice al presente lavoro) - 2002 indagine ittiologica “Studio della popolazione di temolo del fiume Aveto” (vedi appendice al presente lavoro). 4 L’aggiornamento della Carta Ittica: metodologia Stazioni di campionamento Bacini padani (2001) Il numero delle stazioni di campionamento su questi bacini è stato di trentacinque, rispetto alle quarantaquattro della prima stesura della Carta Ittica. La siglatura di tutte le stazioni ittiologiche è stata modificata e uniformata alle siglature adottate da ARPAL, incaricata delle indagini sulla fauna macrobentonica secondo il protocollo ufficiale IBE (nella Carta del 95 le stazioni ittiologiche e quelle macrobentoniche anche se coincidenti avevano siglature diverse). La localizzazione delle stazioni è stata preliminarmente concordata con ARPAL in modo da ottenere dati ittiologici e di qualità ambientale IBE effettivamente attinenti ai medesimi siti. Sia per i bacini padani che per quelli tirrenici è stato possibile coordinare con ARPAL la localizzazione delle stazioni in maniera soddisfacente in quanto dal 1999 sono stati programmati campionamenti IBE specifici per l’aggiornamento
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