Omaggio a Raffaele Carlesso
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TRIMESTRALE DELLA SEZIONE DI GORIZIA DEL CLUB ALPINO ITALIANO, FONDATA NEL 1883 ANNO XLIII - N. 1 - GENNAIO-MARZO 2009 “Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - 70% - DCB/Gorizia” In caso di mancato recapito restituire a CAI Gorizia, Via Rossini 13, 34170 Gorizia Attualità Ripercorrere, rileggere, ricordare. Mai più un Natale in trincea! di GIORGIO CAPORAL Giulie occidentali – Jôf di Montasio, Buinz, Puartate, Cime Castrein, Jôf Fuart (versante sud). ’invettiva con cui Treves alla fine comunque bisestile, strano. Tenterò di è consentita, guarderò più ai risultati e ai vestono comunque proposte destinate a del 1916 invocava una ormai im - confrontarmi con situazioni del cui evol - potenziali sviluppi che ai mezzi per que - incontrarsi sulle quote e sui sentieri che possibile Pace vuole riassumere vere sono sufficientemente informato, ed sto spesi. conosciamo, si suppone a vantaggio di tutti. Circa l’incontrarsi e agire virtuosa - la riluttanza con cui propongo emotivamente coinvolto. Perplesso an - “Rileggiamo La Grande Guerra” è ad esempio un progetto regionale squisita - mente verso un’estesa frequentazione L che, là dove è stato difficile distinguere oggi, Natale 2008, questa rivisitazione mente culturale, dove “Sentieri di Pace” turistica del territorio, ancor più determi - del trascorso “anno di guerra” goriziano. provenienza e senso di qualche iniziativa (quasi un copyright della ormai maggio - nato appare il piano provinciale “Carso Nelle debite proporzioni, beninteso, e in rispetto ad altre affini, comunque orien - renne e brava associazione volontaria di 2014 +”, proposto come “masterplan” temperie del tutto inconfrontabili se non tate alla riproposta o rievocazione dei Fogliano) si confronta con attività di pro - nella presentazione avvenuta il 25 Mag - per un giorno di pace anomala di un anno trascorsi bellici isontini. Se una sintesi mi mozione turistica; queste e altre etichette gio scorso a Castelnuovo. Anch’esso 2 Alpinismo goriziano - 1/2009 parte dall’interesse che si è manifestato pare necessario registrarle a futura me - che saltano agli occhi nella sovrapposi - lato” è meglio resti una accorata indica - di recente verso la rilettura storica del moria, ma che quanto non è al momento zione ciclopedonale di alcuni sentieri. Ri - zione in un percorso più poetico che di - Carso e la conseguente sua maggior fre - conveniente esporre è meglio venga poi porta essa tracciati “utilizzabili con pre - mostrativo, così come non tutti i sentieri quentazione turistica ma, col suo “più”, “dimenticato” sottoterra. scrizioni”, affidate a una segnaletica possono diventare “ciclopedonali”. alla proposta rievocativa e culturale ag - La fase congressistica e conviviale di puntuale neanche a dirlo già oggetto di Sono pure da evitare improbabili re - giunge un’offerta sinergica di pregi e par - studio è stata tra questi dibattiti superata critiche interpretative ed estetiche! cuperi o scavi velleitari, che servono solo ticolarità del carso nostrano. È un pro - e, in assenza di iniziative diverse, rischia Con un occhio al passato e uno al di - ad alimentare bizzarri mercatini e, tra getto di tipo eclettico, pensato per chi ora di protrarsi con suggestioni comme - venire, la mappa “Museo all’aperto della collezionisti, il discutibile commercio incontrerà il Carso per la sua prima volta morative a suon di convegni fino al 2014, Grande Guerra” che assumo come riferi - amatoriale di residuati. Sempre il buon - e sarà indotto a frequentarlo ancora, col - centenario che per gli ex sudditi impe - mento suggerisce la visita degli ambiti senso e la legge rimproverano al colle - pito dalle suggestioni di una trincea rialregi e per l’Isontino non può purtroppo provinciali di vetta, tipo Colle di Medea, zionismo mercantile di spostare l’atten - aperta sugli altri suoi pregi e singolarità. esser dimenticato. “Plus”, il passo suc - M. Sabotino, Debela Griza ecc.. Siti in - zione dall’uomo protagonista, vittima in Come mai la scoperta turistica di questi cessivo verso la commemorazione dei somma che uniscono alla loro centralità vita dell’oggetto di cui era appesantito, ultimi non sia avvenuta sinora è però im - disastri successivi e finalmente della Vit - rispetto al “campo di battaglia” una ve - sublimando il valore di quest’ultimo oltre putato solo alla mancanza di adeguati toria italiana sarà breve, con appena un ste panoramica, geografica e storica, l’indubbio potere evocativo. Mi sembra servizi più che alla scarsa risonanza di saltino verso un formidabile 2016 (con - unita a caratteristiche per cui essi sono un’osservazione molto acuta: l’ho recu - questi pregi nella cultura turistica quista di Gorizia, poi persa e poi re - da tempo noti e variamente utilizzati an - perata per voi a Trieste, nell’ennesimo odierna, o per lo meno nei carnet degli al - denta!). Finale obbligato con banda, il 4 che al di fuori di intenti museali o com - confronto culturale della passata estate. berghi di Grado. Per come la penso, è novembre 2018, ore 15 a Villa Giusti: tutti memorativi, in particolare per brutti e in - In aggiunta ai parchi tematici così questo il neo della proposta; se c’è sul invitati, amici e nemici, alla festa di pe - gombranti servizi di teletrasmissione. avviati (se Dio vorrà!) restano da trattare Carso Isontino uno sviluppo possibile e tardi e luminarie. La loro trasformazione o sviluppo a i percorsi rievocativi sempre più diffusi: sostenibile, è verso un turismo di nic - Se avete l’impressione che io sia un Parco mono-tematico potrebbe anche qui, per gli stessi motivi e per quelli che chia commercialmente meno appetibile, po’ prevenuto verso le ricorrenze in ge - funzionare e meriterebbe perciò di esser intanto mi vengono a mente, sarebbe a meno di immaginare un Carso affine nere vi assicuro che avete ragione: rico - attentamente calibrata, soprattutto nella meglio limitare allo stretto necessario i alle Fantasyland onnicomprensive e prive nosco però che festeggiare la fine di un futura gestione. Se non altro perché si restauri di sistemazioni belliche. Con la di rischi. conflitto ha una sua dignità, quantomeno sovrappone spesso a “Zone Sacre” che, realtà virtuale della tecnica moderna La scala dei tempi pensata nel “2014 scaramantica. Penso anche che da qui al se anche hanno fatto il loro tempo e sono oggi possibili elaborazioni visive +” è di medio periodo e vi si supportano iniziative a vario titolo quali riconver - sioni silvicole e recuperi d’agricoltura ru - rale, naturalizzazioni di zone degradate, l’indispensabile ospitalità diffusa, l’ ac - compagnamento … l’offerta insomma che oggi manca e che consentirebbe “la svolta”. Nel piano si parla apertamente di ecoturismo con la presunzione che que - sto possa, sui modelli alla moda, soste - nere una “filiera corta” e virtuosa in cui la promozione delle risorse locali va di pari passo con l’ attenzione conservativa del Patrimonio Ambientale. In essa il Pae - saggio è insieme punto d’arrivo e di par - tenza: auguri sinceri! Rispetto allo sfrut - tamento brutale tipico dell’economia turistica intensiva, non sarà mai tardi! Altro aspetto dell’estate rievocativa nel novantesimo del 1918 fu la nutrita of - ferta di appuntamenti, quasi settimanali, di mostre e conferenze e presentazioni li - brarie. Incontri di cui resta buon ricordo di qualche esempio memorabile e il rim - pianto delle occasioni perdute nella loro sovrapposizione. In questa fase di av - viamento al centenario del 2014, quanto visto e sentito assume valore maggiore se riversato sul territorio, dove diventa quasi indice o catalogo di quanto ripro - porre in vista di un recupero. È corretto quindi parlare di archeologia di guerra da avviare come si sta facendo con un’a - zione che pretende di esser finanziata e quindi anche soggetta a regole e pro - grammi. Valgono qui i famosi “bandi” per le sovvenzioni in materia, ma soprattutto le leggi di tutela dei reperti della Grande Guerra, regionali e nazionali, con norme che non per caso si rifanno a provvedi - Monte S. Michele. Degrado nella zona monumentale (foto G. Caporal) . menti analoghi rivolti ai celebrati beni ar - cheologici e culturali nazionali. Per chi se la fosse persa, ricordo qui la legge na - bicentenario 2118 chissà chi per noi go - perso lo smalto, rappresentano in sé e di - delle fluide tattiche militari in rapporto al zionale 78/01 che, restando come fa nel drà del bello che in merito sarà stato im - gnitosamente una fase storica conse - terreno, ricostruzioni didattiche da offrire vago, sulla sua attuazione sottende va - postato in questi venti anni di inizio mil - guente alla “trincea risuscitata”. Tra il a complemento del “pacchetto” di per - langhe di buonsenso. Presa alla lettera, è lennio, e forse l’apprezzerà. fare e il non fare, questa mia lettura de - corso in esame. Il tutto presuppone però potenzialmente capace di generare equi - Ma intanto e a nostro vantaggio si gli sviluppi possibili guarda quindi al ri - un ambito museale moderno (aperto e voci e seri inconvenienti a qualsiasi frui - dovrà prima o poi lasciare le conferenze schio di allargare eccessivamente le aree chiuso) che possa gestirle e non l’attuale zione territoriale dal Colovrat al Taglia - e gli studi e cominciare a “far malta”: nel di questo tipo, investendo su restauri in - impresentabile strutturazione vecchia e mento, trascurando qui il contesto nostro rievocativo intento ciò pretende sostenibili al di là della riscoperta pur in - cadente. Non mi pare che questo settore extraregionale del Piave e quello mon - l’individuazione di siti di intervento, fase teressante di un particolare sepolto nel di intervento virtuale sia stato tentato o tano fino allo Stelvio. In questa poca luce che è tuttora al passo incerto di chi non tempo e nel suolo. Vedo il rischio che a proposto, ma importa accennarne per - è però chiaro che l’intervento diretto alla sa bene dove parare. Resta infatti (volu - suon di recuperi contigui si ottenga in ché più avanti dovrò riferire di alcune rivisitazione pubblica (culturale e turi - tamente?) nel vago il concetto di poten - qualche anno un desolato paesaggio di animazioni e rappresentazioni di sugge - stica) dei “resti di guerra” è possibile pur - zialità gestibile, forse perché potenzialità guerra, cui mancano per ora i reticolati.