NOTIZIARIO CAI VARALLO NOTIZIARIO CAI VARALLO - Anno 34° Dicembre 2020 NOTIZIARIO CAI VARALLO

notiziario cai varallo I Sommario Cari soci, le attività della nostra Sezione in questo anno sfortunato e tragico Saluto del presidente pag. 1 sono state realizzate in minima parte, come leggerete sulle pagine Consiglio direttivo - Quanti siamo » 4 del Notiziario. Assemblea ordinaria dei soci della sezione di Varallo » 6 Sembrava comunque importante non perdere l’annuale raccolta Festeggiati ad Alagna i 40 anni della nuova Capanna osservatorio “Regina Margherita” » 8 di notizie riguardanti soci, sottosezioni e commissioni riunite su un La punta Dufour ha ritrovato la sua croce » 12 Notiziario purtroppo ristretto. Benito - di Enzo Schiavon » 14 L’unico corso realizzato anche se non completamente è stato quello Ricordo di Paolo Carlesi - di Piero Carlesi » 15 di scialpinismo, iniziato prima del diffondersi del virus, mentre i corsi Emilio Dedominici, istruttore di alpinismo - di Gioia Piergino » 16 di alpinismo e di speleologia sfortunatamente non hanno potuto Ivo Festa Bianchet - di Mario Festa Bianchet » 17 avere luogo. Grazie, Gioachino - di Silvano Pitto » 18 Anche l’attività dei quattro gruppi di Alpinismo giovanile è stata subito sospesa, così come le Attività delle Commissioni 2020 » 19 proposte del gruppo dei giovani over 14 cui tenevo molto. Alpinismo giovanile 2020 » 45 Attività delle Sottosezioni 2020 » 54 Sono state abolite la festa dell’Amicizia delle genti del Rosa, occasione di incontro con le altre Calendario manifestazioni 2021 » 63 sezioni, la festa dell’Alpe, gratificazione per i custodi degli alpeggi e giornata di allegria per noi Montagna terapia 2020 - a cura del gruppo Cai di Montagna terapia » 67 soci, la festa della Famiglia all’alpe Bors e l’annuale ritrovo all’alpe Stofful con la sottosezione Sotto un cielo stellato - di Gianluigi Avondo » 70 di Grignasco. La messa alla Madonna dei ghiacciai della Capanna Gnifetti si è celebrata con la Distrutta dal nubifragio una cappella della Via Crucis sul monte partecipazione di poche persone. di Santa Maria di Vanzone - di Silvano Pitto » 74 Grazie sia alla determinazione del sindaco di Alagna Roberto Veggi sia a un breve rientro dell’e- Una salita al Pelmo - di Elio Protto » 76 mergenza Covid, hanno avuto luogo nel mese di agosto tutti gli eventi in programma per i In giro per le Alpi - di Elio Protto » 79 festeggiamenti del 40° anno della costruzione dell’attuale Capanna Margherita, con la gradita Le ruote cosmiche nella foresta del monte Barbeston - di Roberto Cairo » 88 partecipazione del presidente nazionale del Club alpino italiano Vincenzo Torti e del presidente Capanna Margherita “centenario” - di Giovanni Triozzi » 94 della Commissione centrale rifugi, Giacomo Benedetti. Numerosi e importanti relatori hanno Il Gruppo Speleologico CAI Varallo al passo della Miniera - di Andrea Dellassette e Marco Godio » 96 saputo coinvolgere e interessare il folto pubblico presente; tra questi il vicepresidente Raiteri, Marjelensee: la grotta dai cento volti - di Paolo Testa » 98 organizzatore della serata introduttiva e storica sulla Capanna Margherita, e Roberto Fantoni, Speleologi in quarantena - di Paolo Testa » 100 presidente della commissione Scientifica, che ha presentato una interessantissima serata sulle Grotte turistiche sì, grotte turistiche no… - di Paolo Testa » 102 ricerche scientifiche in quota e sul . Le interessanti serate si sono concluse con la Indagine toponomastica in valle Vogna. I toponimi di Cà di Janzo - di Piero Carlesi » 106 partecipazione di Hervé Barmasse, uno dei più forti alpinisti contemporanei. I nomi dell’erba. Un’escursione toponomastica tra fienili, prati, pascoli a Carcoforo - Nel 2020 cadevano due importanti e sentiti anniversari che non abbiamo potuto festeggiare, il di Federica Cusan, Marta Dellavedova, Roberto Fantoni, Marino Sesone e Mario Soster » 109 50° anno di attività del Coro Varade e il 75° anno dalla nascita della sottosezione di Borgosesia. Il Giardino Botanico del Parco Naturale dell’Alta Valsesia all’alpe Fum Bitz compirà Grande dispiacere non aver potuto assistere alle rassegne corali in calendario e partecipare ai vent’anni - di Piera Mazzone » 116 numerosi e interessanti eventi già nel programma della sottosezione. Invito alla lettura 2020 » 121 Nonostante la quasi totale assenza di attività, il numero dei nostri soci si è ridotto solo di 100 Dal libro di vetta del monte Tre Croci - di Graziella Cusa » 124 Valsesia ferìa - Temp tribülai - di Giors » 128 unità; da 2725 soci nel 2019 a 2625 nel 2020. Una lieve riduzione principalmente dovuta alla perdita dei giovani proprio a causa dell’interruzione dell’attività dei quattro gruppi di Alpinismo giovanile. Nel momento in cui sto scrivendo l’emergenza Covid non è certamente rientrata, anzi si sta verificando un progressivo, quotidiano aumento dei contagi che ci spaventa e ci NOTIZIARIO CAI VARALLO costringe a rinunciare alle nostre abitudini sportive e sociali. Ho comunque la speranza che la vita sezionale possa riprendere al più presto e che i ragazzi possano tornare a divertirsi con le Direttore responsabile: Lucia Tancredi - Presidente di commissione: Roberto Cairo Comitato di redazione: Gianluigi Avondo, Ferruccio Baravelli, Edoardo Bozio, Piero Carlesi, nostre attività. Graziella Cusa, Stefania Marchini, Elena Marchino Anche le presenze nei nostri rifugi hanno risentito della situazione, subendo una riduzione di Realizzazione grafica e stampa: Industria Grafica Borgosesia s.r.l. www.caivarallo.it circa il 30% con un calo importante degli ospiti stranieri. La Capanna Margherita ha risentito In copertina: Gli alpinisti in arrivo alla punta Gnifetti e la struttura della nuova capanna. Foto archivio Cai Varallo In quarta di copertina: Cervi sulla neve. Foto di Gianluigi Avondo del calo delle presenze più degli altri rifugi perché, effettuando il distanziamento nella sala da COPIA GRATUITA DISTRIBUITA AI SOCI ORDINARI pranzo, il numero degli ospiti era molto ridotto rispetto alla normalità.

notiziario cai varallo 1 La gestione dei rifugi è stata ancora più impegnativa del solito proprio per la difficoltà a mante- nere le disposizioni nazionali e regionali anticovid ma il gruppo dei nostri gestori non si è arreso e subito si è attivato per l’apertura dei rifugi in piena sicurezza. Ci tengo a ringraziarli tutti per non aver perso il loro entusiasmo e per aver affrontato con coraggio una stagione critica, faticosa, pesante: Sabina Rota e Luciano Bonato al Carestia, Fran- cesca Chiarello e Davide Massaro al Crespi Calderini, Anna Pagani al Pastore, Giuliano Masoni alle capanne Gnifetti e Margherita. A proposito di rifugi due impegnative opere sono in corso: la realizzazione di una nuova fogna- tura al Pastore, più adeguata alle esigenze del rifugio, i cui lavori sono già iniziati, e la costruzio- ne di due vasche alla Capanna Gnifetti per la riserva di acqua e per la depurazione dell’acqua proveniente dalla cucina, lavoro impegnativo ma necessario. Purtroppo la precoce nevicata di ottobre ha impedito il proseguimento dei lavori che saranno ripresi in primavera. Concludo ringraziando i miei vicepresidenti e i consiglieri per avermi appoggiata e indirizzata nelle decisioni e nelle scelte da seguire, i revisori dei conti per il loro costante e importante supporto nelle problematiche economiche, il segretario Piero Marchi per il suo indispensabile aiuto, Nadia Tirozzo, Alessandra Giacobini, i reggenti delle sottosezioni e i presidenti di com- missione per l’impegno che dedicano costantemente alla nostra prestigiosa Sezione e in par- ticolare alla commissione Notiziario che anche in quest’occasione saprà valorizzare al meglio la vita sezionale. Buona lettura e buon 2021 a tutti. Susanna Zaninetti

Convenzioni con punti di vendita

Lippi Sport - C.so Roma, Varallo sconto 15% su tutti gli articoli (no saldi) sulle promozioni eventuale sconto del 5%

Nord Ovest Calzature e Sport - Regione Gibellino, Quarona sconto 10% su tutti gli articoli

Ottica Milani Sergio snc - Corso Roma 28, Varallo sconto su tutti gli articoli

GLI SCONTI NON SONO APPLICABILI SU MERCE GIÀ SCONTATA

2 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 3 Consiglio direttivo Elenco dei soci ordinari venticinquennali Presidente: Susanna Zaninetti Mauro Barbero, Guido Bono, Roberto Brambilla, Alberto Caldara, Giorgio Cominelli, Stefano Vicepresidenti: Liliana Aimaro, Carlo Raiteri Comola, Stefano Debernardi, Edoardo Dellarole, Marco Demiliani, Franco Fonio, Giuseppe Consiglieri: Rossella Alfieri, Michele Anderi, Ferruccio Baravelli, Piero Carlesi, Stefano Deber- Gallo, Paride Iaretti, Sara Mattei, Serena Maria Pedriali, Danilo Pizzera, Agostino Preti, Lara nardi, Roberto Fantoni, Marco Pastore, Piero Quaglia, Renato Rovellotti, Marco Salina, Giorgio Princisvalle, Simona Protto, Giuseppe Rachi, Paolo Ramponi, Marco Rosa, Giovanni Sacco, Tosi, Viviana Visca Daniele Tamiotti, Franco Tamiotti Revisori dei conti: Piergiorgio Alfieri, Marco Antoniotti, Massimo Bello Probiviri: Gabriele Cairo, Ermanno Orsi, Mario Soster Elenco dei soci familiari venticinquennali Delegati: Gino Gianni Binelli, Giancarlo Lessona, Sergio Milani, Elio Protto, Pierantonio Rotta Rossella Alfieri, Graziella Cerchier, Igor Crivelli, Roberto Lora Moretto, Stefania Marone Bianco, Segretario: Piero Marchi Matteo Martelli, Mariella Menegaldo, Viviana Monte, Barbara Montrasi, Egle Palestro, Marco Vuillermin, Marzia Zamboni, Andrea Zaninetti Elenco dei soci cinquantennali Reggenti sottosezioni Valentino Barbaglia, Jean Charles Battù, Emilio Bezzi, Don Ezio Caretti, G. Pietro Ferramonti, Alagna Gilberto Negri Fernanda Ferro, Pier Angelo Fiori, Anna Folghera, Mariano Mattasoglio, Marinella Mazzone Borgosesia Silvio Aprile Turcotti, Nino Menin, Maria Piccio, Luigi Riolo, Mario Soster, Anna Maria Tamboloni, Roberto Ghemme Roberto Francoli Tosetti, Paolo Uffredi Grignasco Giovanni Pozzi Gruppo Camosci Livio Magni Romagnano Gaudenzio Ferrogalini Quote associative anno 2021 Scopello Viviana Visca Soci ordinari € 45,00 - Soci familiari € 24,00 - Soci giovani € 16,00 - Giovani agevolati (due o più giovani in famiglia) € 9,00 - Juniores (dai 18 ai 25 anni) € 22,00 - Soci cinquantennali € 15,00 - Nuova iscrizione € 4,00 Presidenti di commissione Si invitano i soci a voler provvedere al rinnovo per l’anno 2021 con tempestività, ricordando che Alpinismo Luciano Bonato la copertura assicurativa cessa con il 30 marzo 2021. Per iscriversi ci si può rivolgere alla Sezione Biblioteca Sergio Milani o alle sottosezioni; è necessaria una fototessera e la compilazione degli appositi moduli per i dati Corale Giampiero Giupponi anagrafici e per la privacy. Per rinnovare si può effettuare il versamento tramite: Fotocine Gianluigi Avondo - c/c postale n. 14435135 intestato a Club Alpino Italiano - Sezione di Varallo - Via C. Durio 14 - Manifestazioni Giovanni Astori 13019 VARALLO VC Montagna antica, montagna da salvare Chiara Bovio - c/c bancario presso Banca Popolare di Novara - Agenzia di Varallo Notiziario Roberto Cairo IBAN IT 10 G 05034 44900 000000001803 intestato a CAI SEZIONE DI VARALLO Punti di appoggio Michele Anderi Rifugi (gestione) Susanna Zaninetti - c/c bancario presso Biverbanca - Agenzia di Varallo Scialpinismo Nereo Fontanella IBAN IT 10 O 06090 44900 000001000248 intestato a CAI SEZIONE DI VARALLO Scientifica Roberto Fantoni Alla quota vanno aggiunti € 1,00 di spese postali. Segnaletica Elio Protto Si ricorda che il tesseramento si chiude improrogabilmente con il mese di ottobre Speleologia (GSCV) Andrea Dellassette

Segreteria Responsabili gruppi giovanili [email protected] - www.caivarallo.com Escai Borgosesia Anna Folghera Telefono: 0163 51.530 Escai Ghemme Fabio Arisi Orari: martedì 10.30-12.30, 14.30-18.30 - mercoledì 14.30-18.30 - giovedì chiuso - venerdì Escai Grignasco Gabriella Patriarca 14.30-18.30, 21-23 Grim Varallo Stefania Marchini I numeri di telefono dei nostri Rifugi Quanti siamo Gnifetti 0163 78015 Margherita 0163 91039 Totale soci 2625 così suddivisi: ordinari 1586 - familiari 633 - giovani 402 - vitalizi 4 Pastore 0163 91220 Ripartizione soci per sottosezione: Varallo sede 1067 - Borgosesia 504 - Grignasco 258 - Ghemme Carestia 0163 91901 309 - Romagnano 81 - Scopello 263 - Alagna 143 Rifugio Crespi Calderini all’Alpe Bors Sede Cai Varallo 0163 51530

4 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 5 Assemblea ordinaria dei soci della sezione di Varallo elettrico, curati ed economicamente a carico La presidente di Sezione, su proposta del con- della sede centrale. Molti altri lavori dovranno siglio, propone all’assemblea un adeguamento essere eseguiti alla Margherita e per questo la delle quote sociali soci maggiorenni da € 43 Il 3 ottobre al cinema Lux di Borgosesia si è Anche nel 2019 il numero dei nostri soci è leg- sede centrale ha in corso studi strutturali e di a € 45, soci familiari da € 22 a € 24, mentre riunita la 186a assemblea generale ordinaria germente aumentato rispetto al 2018. Infatti stabilità della capanna. Ci è già arrivata disdet- restano invariate le quote per soci juniores e dei soci. All’ordine del giorno i tradizionali nel 2018 avevamo 2673 soci che sono saliti a ta dalla sede centrale del contratto di affitto giovani. L’assemblea approva all’unanimità. punti: in apertura le nomine di presidente, 2725 nel 2019, aumento dovuto principalmen- della capanna che speriamo venga al più pre- Si passa dunque ai voti per il rinnovo delle segretario, scrutatori e l’approvazione del ver- te all’aumento dei soci giovani, dato che fa si- sto rinnovato alla nostra Sezione. cariche sociali, l’esito degli scrutini stabilisce bale dell’assemblea 2019, a seguire la relazio- curamente piacere perché significa che il lavoro Come avevo già anticipato nel Notiziario, Lu- la nomina di: consiglieri: Rossella Alfieri, Pie- ne del presidente della Sezione, del vicepre- svolto dai nostri gruppi di alpinismo giovanile e ciano Bonato e Sabina Rota si sono trasferiti ro Carlesi, Marco Pastore, Renato Rovellotti, sidente sulle attività delle commissioni e del dalle nostre scuole di alpinismo, scialpinismo al rifugio Carestia mentre due nuovi ragazzi, Roberto Fantoni; delegati: Gino Gianni Binelli, vicepresidente sulle attività delle sottosezioni, e speleologia raccoglie buoni risultati. Quindi Francesca Chiarello e Davide Massaro, hanno Giancarlo Lessona, Sergio Milani, Elio Protto preso la gestione del Crespi Calderini con mol- il rinnovo delle cariche sociali e tutta la parte 2725 soci così suddivisi: ordinari 1617, famiglia- e Pierantonio Rotta; probiviro: Mario Soster. to entusiasmo e soprattutto buoni risultati. economica con la presentazione e relativa ap- ri 649, giovani 455, vitalizi 4. Voglio solo ricorda- Il segretario Piero Marchi espone i progetti Per quanto riguarda invece il rifugio Pastore, provazione dei bilanci 2019 e preventivi 2020. re che grazie all’ospitalità di Marinella Mazzone di bilanci proposti all’assemblea da parte del Presenti all’assemblea 41 soci in regola con il è stato ricordato al centro studi Giovanni Tur- se vi ricordate, c’era già un progetto per la re- alizzazione di una fognatura più adeguata alle consiglio direttivo, iniziando dal bilancio con- versamento della quota sociale. Vengono no- cotti, Piero Bertona. Sono stati ricordati i suoi suntivo commerciale 2019, che chiude con un minati, per acclamazione, presidente dell’as- anni negli scout, poi gli anni delle salite alpinisti- necessità del rifugio. Mentre in un primo tem- po il progetto non era stato ritenuto idoneo, risultato netto positivo di 33.255,52 euro. semblea il socio Elio Protto, segretario Piero che e infine il suo impegno in Montagna antica Segue quindi l’illustrazione del bilancio pre- Marchi e scrutatori Silvio Aprile, Andrea Del- montagna da salvare. Altra notizia sezionale è dopo alcune modifiche, è stato approvato e avremo quindi uno scarico più adeguato alle ventivo commerciale 2020 per cui è prevista lassette e Raffaella Paganotti. Dopo l’appro- che Graziella Cusa e Sergio Milani, responsabili una perdita di 30.616 euro, dovuta ai minori vazione all’unanimità del verbale della seduta della biblioteca, si occuperanno anche del no- esigenze del rifugio. La spesa di 200mila euro verrà interamente sostenuta dal gestore Giu- incassi di affitto d’azienda della ditta MBG srl, precedente, inviato per lettura a tutte le sot- stro ricco e importante archivio che era rimasto liano Masoni a fronte di un rinnovo del con- gestore rifugi, che, a seguito dell’emergen- tosezioni ed esposto nell’albo della sezione si da tempo senza un responsabile. A loro un rin- tratto a sei anni invece che ai soliti tre anni. za Covid, ha richiesto una riduzione del 50% passa alla relazione del presidente della sezio- graziamento per l’impegno preso. La nostra commissione Rifugi è stata impegna- dell’affitto. ne Susanna Zaninetti. Grazie alle buone condizioni meteorologiche ta con il progetto per la realizzazione di due della scorsa stagione le presenze nei nostri Il segretario prosegue quindi con l’illustrazione “Buongiorno a tutti e benvenuti all’annuale vasche alla Capanna Gnifetti, adibite una alla rifugi sono state numerose: capanna Marghe- del bilancio sociale 2019, che chiude con un assemblea della nostra Sezione che eccezio- riserva di acqua piovana e di scioglimento e rita 2448, Gnifetti 8650, Pastore 2093 per un disavanzo di 10.284,93 euro, peraltro coperto nalmente, per i motivi che ben conoscete, si una di raccolta e depurazione delle acque totale di circa 13mila presenze. Mancano a dalla disponibilità finanziaria al 31/12/2018 svolge a ottobre invece che a marzo come di grigie della cucina e delle docce. L’urgenza di questi i dati del rifugio Carestia e Crespi Cal- che è pari ad 18.134,47 euro. consueto. Per rispettare le normative Covid poter disporre di queste vasche è dovuta sia l’assemblea sarà la più breve possibile, e vi chie- derini. Quindi tante presenze per l’ottima sta- Per quanto riguarda il preventivo sociale 2020, alla difficoltà di raccogliere l’acqua dal crepac- fatto zero i contributi da terzi che potrebbe- do di mantenere il distanziamento previsto, e gione meteo ma anche per la buona gestione cio dietro alla capanna, sia dalla necessità di di indossare le mascherine. Grazie a tutti per dei nostri rifugi. ro essere incassati in corso di anno, il bilancio essere in regola con lo smaltimento delle ac- chiude con un avanzo di 16.780 euro. la vostra presenza che dimostra interesse nei A proposito di rifugi sono stati ultimati tutti ila- que grigie al prossimo controllo che avverrà confronti della Sezione. Grazie alla sottosezione vori di adeguamento alle normative antincen- Prende quindi la parola il presidente dei revi- in primavera. Ringrazio i tecnici della nostra sori dei conti, Massimo Bello, che legge la re- di Borgosesia che ci ospita in occasione del set- dio alla Capanna Gnifetti. Mancavano ancora Commissione per l’importante supporto nella lazione del collegio, esprimendo parere favo- tantacinquesimo anniversario della sua nascita. la posa di alcune porte antincendio e di alcu- realizzazione di questo progetto”. revole all’approvazione del bilancio consuntivo Borgosesia è infatti la prima sottosezione della ni parapetti sulla parte nuova della balconata Seguono le relazioni del vicepresidente Carlo Sezione di Varallo, intitolata a Tullio Vidoni nel che ora sono terminati. Per approfittare di un Raiteri, sull’attività svolta dalle commissioni e commerciale 2019. 1988, anno della sua scomparsa. Purtroppo le bando del Gal Valle D’Aosta che rimborsa il 60% della vicepresidente Liliana Aimaro, sull’atti- Vengono approvati all’unanimità i bilanci e la manifestazioni in programma per festeggiare delle spese eventualmente sostenute, abbiamo vità svolta dalle sottosezioni. Entrambe le at- proposta del consiglio direttivo di destinare questo anniversario non hanno potuto avere sostituito tutti i vecchi serramenti alla Capanna tività sono state ampiamente descritte nelle l’intero utile del bilancio commerciale a riser- luogo. Grazie a don Ezio e alla parrocchia per la Gnifetti, che ormai avevano quasi cinquant’anni pagine del Notiziario 2019. Poiché non vi sono va per i lavori che si dovranno ancora eseguire disponibilità nel concederci la sala. di vita. Mi ha fatto piacere sapere che all’aper- interventi in merito, le relazioni sono approva- alla Capanna Gnifetti. Vorrei ricordare i soci che ci hanno lasciato: tura primaverile è stato più veloce preparare e te all’unanimità. Il socio Silvano Pitto lamenta il ritardo del No- Pier Luigi Abiad, Fausto Agliotti, Ivo Festa Bian- scaldare la Capanna grazie ai nuovi infissi. La La presidente della Sezione, su proposta del tiziario inviato ai soci. La presidente risponde chet, Paolo Carlesi, Gennaro Carlone, Emilio spesa complessiva è stata di circa 40mila euro e consiglio, propone all’assemblea un aumento che, pur arrivando in ritardo, il Notiziario è De Dominici, Benito Ferrari, Dario Mariani, ce ne sono stati rimborsati circa 25mila. della quota del bollino da € 10 a € 15 per i soci completo con tutte le relazioni delle attivi- Anna Maria Panella, Giovanni Piana. In loro Anche alla Capanna Margherita si sono con- cinquantennali. L’assemblea approva con 39 tà svolte nell’anno 2019. Si vedrà alla fine di ricordo vi chiedo un minuto di silenzio. clusi i lavori di adeguamento dell’impianto soci favorevoli e 2 contrari. quest’anno di accelerare i tempi di consegna.

6 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 7 Festeggiati ad Alagna i 40 anni della nuova “DxPlanetSx” realizzata dal designer e arti- colta, scriverà poi Guido Rey, solo grazie alla sta biellese Paolo Barrichello, installazione “forza morale della firma dei cinque Sella”. Capanna osservatorio “Regina Margherita” composta da diversi materiali dal peso di 550 Dopo un rapido excursus tra le capanne co- chilogrammi raffigurante un cervello umano struite prima dell’inaugurazione della Mar- con all’interno rappresentazioni di animali. gherita (1893) curato da Raiteri, ha preso la Ricoperta di rifiuti di plastica l’opera è stata parola Mattia Sella della dinastia dei “padri” Il 30 agosto del 1980, dopo soli quattro anni “liberata” dai ragazzi di Alagna e di Gresso- del rifugio, con un’interessante relazione dal dalla delibera del consiglio centrale del Cai ney a significare la sensibilità e capacità dei titolo “La Capanna osservatorio Regina Mar- che ne aveva deciso l’integrale ristruttura- giovani a rispettare l’ambiente in cui viviamo, gherita: alpinisti e scienziati sulla punta Gni- zione, il presidente generale Giacomo Priot- quindi trasportata a fine agosto in elicottero fetti”, tra l’altro anticipando la prossima pub- to accompagnato dal segretario generale sulla punta Gnifetti, di fronte all’ingresso del- blicazione di un suo lavoro basato su nuova Giorgio Tiraboschi e dal nostro presidente la capanna, dove vi è rimasta per una decina documentazione reperita nell’archivio della Guido Fuselli inaugurava sulla punta Gnifet- di giorni, proseguendo poi per Gressoney e Fondazione Sella e inerente la costruzione ti la nuova Capanna osservatorio “Regina infine per il Museo nazionale della montagna del prima struttura. Margherita”, capolavoro di ingegneria do- di Torino. Sono stati poi proiettati due filmati, il primo vuto alla competenza di Carlo Milone e de- Il 16 agosto il vice presidente Carlo Raiteri “Cantiere sopra le nuvole” commissionato gli uomini della commissione Rifugi del Cai e Gianluigi Avondo, responsabile della com- dalla sede centrale al ghemmese Renato An- Varallo e all’abilità tecnica dei fratelli Aldo e missione Fotocine, hanno dato vita alla sera- dorno, fotografo, cineasta e documentarista Agostino Negra. ta “Un rifugio alla maggior altezza possibile”, grazie al quale indissolubile è diventato il bi- I lavori erano iniziati il 12 giugno del 1978 con richiamando in questo modo le parole uti- nomio Monte Rosa-Valsesia, che ripercorre la l’impiego di 17 uomini, artigiani valsesiani e lizzate nel 1890 dai Sella per proporre al Cai storia dei lavori di ricostruzione, e a seguire Guide alpine di Alagna tra le quali Paolo En- nazionale la realizzazione del rifugio, idea ac- alcuni stralci delle riprese effettuate in capan- zio, Ermanno Orso, Felice Rimella, Emilio De Tomasi e Alberto “Berti” Enzio, colui che per primo “suggerì” a Giorgio Tiraboschi, motore Il Presidente Generale avv. Torti e la medaglia d’oro dell’iniziativa, la necessità di intervenire radi- Ovidio Raiteri

calmente sulla struttura del rifugio, divenuta dopo ottant’anni pericolosamente vissuti a 4.559 metri obsoleta e inadeguata al flusso di alpinisti che vi giungevano ormai facilitati dalla realizzazione nel 1964 della funivia di punta Indren dell’ingegner Giorgio Rolandi e nel 1967 dal grandioso ampliamento della Capanna Gnifetti ad opera della Sezione. E dunque, per festeggiare degnamente que- sti primi quarant’anni, il sindaco di Alagna, Roberto Veggi, nonostante le difficoltà logi- stiche dovute alla pandemia da Covid-19, ha chiamato a raccolta amministrazioni pubbli- che, artisti, la sede centrale del Cai, proprie- taria del rifugio, e anche la nostra Sezione, affidandole l’incarico di organizzare una se- rata divulgativa. Le manifestazioni, sotto l’alto patrocinio del Ministero dell’Ambiente e tutte svolte all’a- perto e nel pieno rispetto delle procedure di sicurezza anticontagio, hanno avuto inizio SxPlanetDX e la Capanna Margherita l’8 agosto con la presentazione dell’opera I tre sacerdoti con il sindaco Veggi

8 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 9 na dalla nostra commissione Rifugi il 30 ago- zero e 8000” ha emozionato e stupito il pub- sto 1980, commentati da Piero Carlesi, oggi blico con le immagini delle sue scalate. come allora. Sono poi intervenuti Giuseppe Tornando al giorno 16, come non ricordare Manzone e Remo De Prà, attivi membri della un don Carlo che, commosso, ha raccontato commissione Rifugi di quegli anni, che hanno delle sue quasi 300 salite “in Margherita”, portato le loro testimonianze, arricchite an- parecchie delle quali compiute partendo e che dalla voce del “Berti”, il quale ha preferito rientrando in bicicletta a Borgosesia, numero affidare alla tecnologia i suoi preziosi ricordi ormai quasi raggiunto, perché il 1° settembre di rifugista e costruttore a tutto tondo. insieme a don Ugo Casalegno e don Marco Infine sul palco sono saliti, per un saluto fi- Barontini, rispettivamente parroco di Gres- nale, il parroco di Alagna don Carlo Elgo e soney e Scopello, l’ormai 87enne curato ha il presidente generale, avvocato Vincenzo celebrato la messa lassù, così come già fece Torti, presente insieme al presidente della il 30 agosto di quarant’anni fa. Alla funzio- commissione centrale Rifugi, Giacomo Be- ne, che chiudeva le manifestazioni del 40°, nedetti, e al presidente sezionale, Susanna hanno preso parte il sindaco di Alagna e i Zaninetti Danin. colleghi di Gressoney e Champoluc, il nostro A completare le serate ad Alagna, in par- presidente, Gilberto Negri, alpinista e storico te replicate anche a Gressoney, il 18 agosto gestore del rifugio accompagnato dalla nipo- Roberto Fantoni della nostra commissione te Greta in costume ottocentesco, Ermanno Scientifica e Pier Giorgio Montarolo, diretto- Orso, uno dei costruttori, Giuliano Masoni re dell’Istituto Mosso, hanno trattato il tema Bottone, attuale responsabile dei rifugi del della ricerca scientifica sul Monte Rosa, il 20 il Cai Varallo, con la sua equipe d’alta quota, Comitato glaciologico italiano ha presentato Silvana Micheletti e Valeria Scarognina nel una relazione sullo stato dell’ambiente gla- classico costume walser di Alagna, cui faceva ciale alpino e infine la forte guida alpina di da contraltare il costume gressonardo indos- Valtournenche Hervé Barmasse, lo specialista sato da gentili signore, guide alpine e alpini- del Cervino, con la proiezione “La mia vita tra sti saliti per l’occasione.

10 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 11 La punta Dufour ha ritrovato la sua croce

Nel 1964 un gruppo di ragazzi amanti della montagna e appartenenti al Geam di Cantù si attivò per collocare una croce sulla punta Dufour a 4634 m. Progettata da un giovane studente di architettura, Carlo Merelli, la croce alta 1,60 m con uguale apertura dei bracci, venne realizzata in alluminio e inizial- mente trasportata a Roma per essere bene- detta da Papa Paolo VI. Successivamente, nell’agosto dello stesso anno, smontata in tre pezzi e con parten- za dal rifugio Monte Rosa Hutte la croce fu prima trainata con una slitta e poi portata a spalla sino alla vetta, dove venne posiziona- ta con una non facile operazione di ancorag- gio alle rocce. Nel corso della primavera di quest’anno proprio lo stesso Merelli, ormai apprezzato architetto, si accorgeva, visionando alcuni Benedizione della croce filmati, che la croce era sparita e avvisava le guide di Alagna e di Zermatt, le quali dopo che vide ancora una volta Carlo Merelli al la- aver effettuato un sopralluogo, ne confer- voro sulla base dei disegni originali del 1964. mavano la scomparsa per colpa, chissà, del- La nuova croce, realizzata con il più resisten- la violenza degli agenti atmosferici o forse te acciaio, è stata benedetta ad Alagna il 5 lu- anche per mano di ignoti. glio dal vescovo di Novara monsignor Franco Da qui la decisione di tutte le guide del Mon- Giulio Brambilla, cerimonia alla quale hanno te Rosa di Alagna, Champoluc, Gressoney, assistito autorità civili, militari e religiose, i Macugnaga e Zermatt di riposizionare la cro- sindaci delle valli del Rosa, le Guide alpine, ce sulla più alta vetta del massiccio, idea im- i rappresentanti del Soccorso alpino, del Cai mediatamente assecondata dal Cai di Cantù di Cantù e di Varallo, gli Alpini, i Carabinieri, che ne ha sostenuto le spese e operazione le Guardie di finanza addette al soccorso in montagna, oltre a deci- ne di intervenuti. Por- tata poi in elicottero da Air Zermatt sulla punta Dufour il 9 settembre, la croce è stata fissata al basamento apposi- tamente predisposto dalle guide di Alagna, per poter ancora una volta accogliere con le sue braccia stese gli al- pinisti di tutto il mon- do che raggiungeranno la vetta.

12 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 13 Benito di Enzo Schiavon Ricordo di Paolo Carlesi di Piero Carlesi

Purtroppo in questo anno fu- Dopo aver scritto nella nesto nel mese di ottobre ab- mia vita professiona- biamo perso anche il Benito, le centinaia di articoli, e ha lasciato un vuoto incol- questo che sto per redi- mabile. Chi non conosceva il gere proprio non avrei Penna bianca? mai, e poi mai, voluto Chi ha qualche capello grigio scriverlo. Ma purtrop- in testa non può non cono- po è così. Mio figlio scere il Benito e ora è come se Paolo, classe 1989, 31 un pezzo di montagna si fosse anni appena compiuti, staccato. ci ha lasciato tragica- Chi è stato fortunato ad aver- mente lo scorso 4 feb- lo avuto come maestro avrà braio 2020, nel giorno sicuramente apprezzato i del mio compleanno. suoi modi, sempre gentili, È caduto in , sul con tanti incoraggiamenti ad Grignone, mentre con andare avanti; “Non si torna due amici si stava avvi- indietro, bisogna salire, le cinando al canale del- mani sulla roccia trovano gli la Fiamma, una via di appigli giusti”. Ne ha fatti fuo- ghiaccio aperta pochi ri di scarponi… anni fa. Non sappiamo È stato istruttore in entram- esattamente cosa sia be le scuole del Cai Varallo di successo. È scivolato su alpinismo e di scialpinismo, un pendio di neve dura, ha insegnato a centinaia di poi più sotto un salto allievi come legarsi, come ar- nel vuoto. rampicare e come salire con gli sci; si è impe- Tutti noi abbiamo in testa decine di aneddoti Paolo era uno splendido ragazzo, generoso e La passione per la montagna l’ha sempre avu- gnato molto nelle due scuole, sosteneva che con Benito protagonista, e in ogni occasione buono, pieno di voglia di vivere. Laureato in ta, praticamente dalla nascita. Le lunghe esta- nel periodo del corso non si può mancare, di festa non si smette di ripetere le sue paro- tecnica di radiologia all’Università di Milano, ti in val Vogna nella nostra casa di Peccia e a c’è tempo tutto l’anno per andare per conto le, frasi come pietre miliari che qui non voglio ha lavorato in vari ospedali milanesi, dal San Varallo lo hanno avvicinato alla montagna di proprio, il corso ha la priorità. L’abbiamo visto riportare ma che ognuno di noi ha ben pre- Raffaele allo IEO, dal Pio X all’Humanitas. Ol- cui ha subito apprezzato il fascino che sapeva divertirsi tanto anche nei dopogita, quando sente nella propria memoria. tre al suo lavoro prestava buona parte del suo trasmettere anche in tante splendide immagi- intorno a una tavola, si dimostrava ancor di Benito non aveva nemici… nessuno poteva tempo al volontariato. Dieci anni alla Croce ni fotografiche. Da adolescente ha iniziato con più maestro di vita. volergli del male, lui fuggiva qualsiasi possi- Verde di Pioltello come soccorritore, da poco il fratello Alberto a fare escursioni in giornata Agli allievi che l’hanno avuto come istruttore bilità di scontro anche solo verbale. Quan- era diventato anche autista di ambulanza e e poi trekking di più giorni, tra cui gli anelli at- ha trasmesso con forte empatia quella sana do due persone cominciavano a discutere dedicava una notte a settimana a questo ge- torno al Monte Rosa (2006) e al Monte Bianco passione per la montagna: le fatiche veniva- animatamente, lui saggiamente diceva: ma neroso impegno per aiutare il prossimo. Vi- (2007), e vari giri sui monti valsesiani (in val no superate con qualche battuta che Benito lasciate perdere… pensate ad altro e così veva questa esperienza con grande passione, Gronda nel 2013) e lombardi. Ha frequentato sapeva tirare fuori sempre al momento giu- facendo riusciva a sdrammatizzare qualsiasi tanto che la sua dedizione lo portò ad avere quindi il corso di arrampicata sportiva della sto per motivarli. situazione critica. una larga cerchia di amici tra i volontari soc- Scuola nazionale Parravicini del Cai Milano che A lui bisogna dire solo grazie. Al funerale abbiamo ascoltato il “Signore delle corritori che apprezzavano in lui le doti di ge- lo ha proiettato nel mondo dell’arrampicata: Al gruppo Camosci del Cai Varallo Benito era cime” e le ultime parole di quel canto le rac- nerosità e di amicizia fraterna. val Masino, Grigna, Valsassina sono diventate orgoglioso di appartenere e ha voluto essere comandiamo per il nostro amico Benito: Si- Sposato da due anni con Maddalena, si era le sue palestre; qui ha trovato nuovi amici e presidente più volte con merito. gnore… lascialo andare per le tue montagne. trasferito a Seregno per essere a metà strada si è consolidata la passione, tenuta viva setti- tra noi, suoi genitori, e i genitori di sua mo- manalmente anche nella palestra Rockspot di glie, a Como. Milano fino a quel terribile 4 febbraio.

14 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 15 Emilio Dedominici, istruttore di alpinismo Ivo Festa Bianchet di Mario Festa Bianchet di Gioia Piergino

Ci hai lasciato in silenzio, la malattia ti ha -por ravigliosa passione che ci ha uniti, pura e Ivo era appassionato dei monti della sua Val- tato via. genuina, ha lasciato dentro i nostri cuori un sesia e socio del Cai da ben 60 anni, fatto Tu ci hai aiutato tanto nella scuola di alpini- indelebile legame e ricordo. Un ricordo che di cui andava molto fiero. Aveva fatto par- smo, sempre disponibile a dare una mano. ci accompagnerà nel resto della nostra vita. te dei volontari delle commissioni Punti di Avevi un carattere buono, esprimevi gioia, Un’amicizia discreta la tua, non invadente ma appoggio e Montagna antica montagna da con la tua barba nera eri proprio un monta- profonda, che va oltre gli anni che passano salvare, da cui tornava a casa distrutto dalla naro che sapeva stare con i giovani allievi; li e oltre le trasformazioni della vita di ognuno fatica ma contento di aver dato un piccolo istruivi con dedizione, era la tua passione, e di noi… Così ringraziamo quell’Assoluto che contributo. in montagna sapevi affrontare le fatiche per ci ha permesso di conoscerti, camminare e Fin da bambino era appassionato del Taglia- raggiungere la vetta; quanti ricordi in quegli arrampicare insieme per un tratto della no- ferro e della sua madonnina e anche negli anni… sono tantissimi. stra vita. ultimi anni, pur faticando, riusciva sempre Se pur per anni non ci si vedeva, questa me- Noi tutti ti ricorderemo, ciao Emilio. ad arrivare in cima. Tra i tanti episodi che mi raccontava ricordo quello più significativo: un giorno da bambi- no, mentre era garzone alla Moanda, lasciò le bestie per salire oltre il “suo confine”, che altro non era che il passo del Gatto, e da lì gli si aprì un mondo meraviglioso: le Alpi con il Monte Rosa. Voglio ricordarlo così sulle pagine del nostro Notiziario che ogni anno attendeva per leg- gere delle tante belle gite ed escursioni. Ciao papà, grazie per la passione che mi hai lasciato. Libro di vetta del Corno Bianco (1982)

M. Tagliaferro col figlio Mario (2000) Tessera del CAI del 1959

16 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 17 Grazie, Gioachino di Silvano Pitto Attività delle Commissioni 2020 (a nome della commissione Montagna antica montagna da salvare)

In una mattinata di sole non ancora Commissione Alpinismo ripresasi dal rigore della notte, tra i Presidente: Luciano Bonato messaggi in arrivo su WhatsApp , uno inatteso mi informa della morte di Quest’anno il tradizionale Corso di alpini- Gioachino Topini. Un altro volontario smo non ha potuto essere svolto ma i nostri di Montagna antica montagna da sal- istruttori non sono stati fermi e hanno invia- vare ci lascia, dopo aver collaborato to delle splendide foto delle loro salite alpi- per anni, mettendo generosamente nistiche che pubblichiamo in queste pagine. a nostra disposizione le sue preziose All’anno prossimo. competenze come falegname. Se ho faticato a rintracciare la sua figura nelle foto che documentano i Commissione Biblioteca quasi cinquant’anni della nostra at- Presidente: sergio milani tività di recupero e conservazione di edicole votive in valle, è perché molto In questo strano anno, dominato dalla pre- spesso il suo lavoro era preparatorio senza di un virus che ha condizionato la vita agli interventi sul campo, si trattasse di tutti noi, l’attività della biblioteca, come di travature, listelli, assi, oppure cancelli, l’impegno di guidare e coordinare personal- Traversata delle Grandes Jorasses (foto Luigi Zignone) successo ad altre commissioni sezionali, ha grate o infissi in generale. Accadeva infatti mente l’annuale visita estiva, cercando sem- che egli si recasse sul posto prima di noi per pre, anche superando qualche difficoltà, di “prendere le misure” e mettersi poi all’o- garantire ai partecipanti momenti informa- pera nel suo laboratorio per intervenire al tivi e culturali accompagnati da abbondanti momento della “posa”, dopo che il tetto graditissimi ristori alla baita Sonia o a Piana dell’edicola votiva era stato rifatto e i lavori di Biagio. Tale impegno era iniziato proprio di pulizia nell’area di rispetto erano conclusi. in occasione del suo secondo mandato di Soprattutto negli ultimi anni non saliva più reggente della sottosezione di Scopello, che con noi negli alpeggi e, anticipando quella faceva seguito a quello precedente del 1994. che è attuale ai nostri giorni, aveva offerto Per questo incarico e per la partecipazione la sua collaborazione non più “in presenza”, alle iniziative locali in qualità di consigliere, ma “a distanza”. giustamente la sottosezione l’ha festeggiato Da quando, nel 1997, era stato inaugurato il l’anno scorso in occasione dell’ottantesimo Sentiero dell’Arte Scopa-Piani Alti, finché le compleanno. gambe gliel’hanno permesso, ha mantenuto Gioachino è stato d’aiuto e punto di riferi- mento anche nel rintracciare i vecchi sentie- ri e nella loro manutenzione. Grazie alle sue conoscenze, con Carlo Zanada e Pino Cuc- ciola molte volte ha segnalato alla commis- sione i manufatti che richiedevano un nostro intervento per la loro salvaguardia. Ricordo anche la sua preziosa collaborazione nella stesura del libretto-guida dedicato al Sentie- ro dell’Arte di Scopa. Nell’affidare ad altri più informati il compito di ricordare altri settori in cui si è distinto nell’ambito del Cai, noi ri- conoscenti lo ringraziamo per tutto il tempo che ha dedicato alle nostre iniziative. Val d’Ambiez, via Anna; Paolo Gilardi in arrampicata (foto Fabio Guglielmina)

18 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 19 subito un significativo rallentamento. Secon- futuro. Se la situazione lo permetterà, come Gita de L’escursionista curioso 2021, pura do le norme vigenti in primavera la biblioteca di consueto vi diamo appuntamento per l’ul- adrenalina è stata chiusa al pubblico da inizio marzo a tima domenica di settembre. Intanto in altra Avevamo visto per la prima volta il percorso metà giugno. La riapertura ha coinciso con pagina potete trovare una breve presentazio- del bisse du Rho su un libro di vie ferrate, solo un’importante collaborazione con due stu- ne con foto prese dal web. che era ad andamento orizzontale invece che dentesse di architettura del Politecnico di Mi- In questo momento siamo impegnati a col- verticale come ogni ferrata degna di questo lano che stavano preparando una tesi ineren- laborare con gli autori di una pubblicazione nome e, incuriositi da questa stranezza, siamo te villa Aprilia, il lago di Baranca e Costantino sulla Torre di Boccioleto. Non aggiungiamo andati a farci un giro. Una bella escursione, Gilodi. Parallelamente abbiamo collaborato altro per stimolare la vostra curiosità. Vi di- in totale sicurezza, molto adrenalinica come con la dott.ssa Ballarè alla ricerca di informa- ciamo solo che in archivio storico abbiamo un si conviene a ogni bisse che si rispetti. Aveva zioni per la stesura del volume “Da Varallo a prezioso documento che ci ha donato il com- però un problema: il ritorno era sullo stes- Macugnaga passando per Fobello e Baranca. pianto Vittorio Preti di Boccioleto e che con- so itinerario perché per raggiungere il lago 1887-1888. Le fotografie di Ugolino Fadilla. siste in un raccoglitore ad anelli contenente di Tseuzier bisognava percorrere un tratto Considerazioni di un meraviglioso viaggio al- foto, articoli, locandine, lettere manoscritte soggetto alla caduta di sassi e senza nessu- pino” presentato il 27 giugno a Fobello. Tro- e dattiloscritte e altro relativi alla storia sia na protezione; perciò abbiamo accantonato verete una breve recensione in altre pagine. della conquista della Torre sia del periodo il progetto di farci una bibliogita in attesa di Un nostro utente, che vuole rimanere ano- successivo. Il sogno nel cassetto è quello di si- tempi migliori. La scorsa primavera, invece, è nimo, si è preso in carico l’acquisto dei fa- stemare in altro modo il materiale contenuto stato inaugurato un ponte sospeso che aggi- scicoli della collana “I grandi alpinisti” edito nel raccoglitore perché la plastica delle buste ra il tratto brutto. Noi l’abbiamo scoperto per settimanalmente con il Corriere della sera. sta lentamente ma inesorabilmente danneg- caso e non siamo ancora andati a provarlo, Si tratta di 25 monografie biografiche dei giando il contenuto. A tal proposito abbiamo ma su YouTube abbiamo trovato dei filmati grandi alpinisti contemporanei come Cassin, chiesto un parere alla dott.ssa Ravelli della che ci fanno ben sperare nella fattibilità di Bonatti, Messner, Diemberger, Manolo, Ku- Una cosa che ci ha fatto veramente piacere Biblioteca nazionale che, supportata anche portare un gruppo a vivere un’emozione uni- kuczka e altri. è vedere riportato su facebook un post che da una restauratrice professionista, ci ha for- ca. E siccome vogliamo rincarare la dose, ecco L’inventario dei libri di vetta e rifugio com- riguardava la biblioteca Emilio Detomasi alla nito utili consigli. studiato il giro più adrenalinico tra quelli che prende ormai 89 documenti, ma la prepa- Capanna Regina Margherita. Anche Notizia Tre le novità legate alla nostra attività. Col- abbiamo organizzato finora. Da Crans Monta- razione di due articoli, uno per una la rivista oggi ha dedicato un articolo alla nostra biblio- legandosi a Facebook è possibile visionare na faremo il bisse du Rho e saliremo al lago di locale e l’altro per questo notiziario ha preso teca. la pagina Suggerimenti di lettura dove sono gran parte del tempo. Con il bilancio ridotto Sempre a causa delle restrizioni imposte dal presenti alcune recensioni di libri che potete non è stato possibile l’acquisto di nuovi testi, covid-19 in materia di gite collettive, non trovare in biblioteca. Parallelamente è stato ma siamo grati alla biblioteca nazionale di To- abbiamo potuto organizzare la gita dell’E- creato un blog dal titolo Pagine dai monti rino che ci ha omaggiato di parecchi doppio- scursionista curioso prevista per la fine dello dove si possono trovare le stesse recensio- ni che ci mancavano. A nostra volta abbiamo scorso settembre alla panoramica vetta del ni. Questo per permettere anche a chi non donato alcuni nostri doppioni alla biblioteca monte Generoso (Canton Ticino, Svizzera), è presente su Fb di avere qualche utile con- della sezione di L’Aquila rimasta distrutta du- e pensavamo di riproporla per il 2021. Ab- siglio di lettura. Valutando che, con la fine rante il terremoto del 2009 e inaugurata l’au- biamo però cambiato idea dopo aver sapu- delle misure prese per contrastare il virus, le tunno scorso nella nuova sede sezionale. Su to che alla fine del Bisse du Rho in quel di persone più che leggere di montagna avreb- richiesta dei gestori altri doppioni sono stati Crans Montana è stato costruito un ponte bero preferito fare escursioni all’aria aperta, portati al rifugio Carestia per organizzarvi pedonale che permette di aggirare la parte da giugno le pagine di Fb e il blog non sono una piccola biblioteca. Contemporaneamen- finale del bisse, giudicata un po’ pericolosa più state aggiornate, ma riprenderemo quan- te è proseguita la catalogazione dei volumi per la caduta di sassi, e di raggiungere in tutta to prima ad aggiungere nuove recensioni. La già presenti sui nostri scaffali e attualmente sicurezza la diga di Rawil al lago di Tseuzier, terza novità riguarda l’idea di creare un grup- siamo a quota 7653 titoli immessi su 9408 dando la possibilità di percorrere un itine- po di lettura un po’ particolare. L’intenzione presenti sul libro di ingresso. Ci piacerebbe rario molto panoramico e non privo di una era quella di organizzare alcune facili e brevi organizzare qualcosa di speciale in occasione certa componente adrenalinica accresciuta gite durante le quali leggere e commentare della registrazione del volume con numero anche grazie al vertiginoso percorso sul Bisse un libro di montagna suggerito dai parteci- ingresso 10.000. Coi tempi che corrono ci d’Ayent scelto per il ritorno. Il risultato è un panti. A tal proposito sono stati organizzati vorrà ancora un po’ di tempo, e, non avendo giro ad anello certamente tra i più belli tra due incontri durante i quali si è stabilito che a ancora le idee chiare, nel frattempo accettia- quelli che abbiamo organizzato e che in fatto causa del virus è meglio rimandare l’iniziativa mo suggerimenti. di emozioni sarà difficilmente superabile in alla prossima primavera.

20 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 21 Tseuzier (o Barrage de Rawil che dir si voglia) che è nel comune di Anzère sopra Sion. Giun- ti al lago scenderemo a le Samarin (che altro non è che una fermata del bus sulla strada che da Anzère sale al lago) percorrendo un altro antico bisse, quello di Ayent che ci riserverà altre emozioni. E poi crediamo che sarete sod- disfatti. Inutile dire che occorre non soffrire di vertigini. Tempo di percorrenza circa cinque ore e mezza più le soste, dislivello 600 m in sa- lita e altrettanti in discesa. Ci vediamo l’ultima domenica di settembre, come sempre. Noi della biblio

Commissione Corale - CORO VARADE che come noi festeggiavano i cinquant’anni: coro Ana Stella alpina di Berzonno, coro La Presidente: GiaMpiero Giupponi Campagnola di Mottalciata, coro Cai Mariotti Il 2020 è l’anno del nostro 50° di attività e per di Parma, coro Mottarone di Omegna e coro festeggiare questo importante traguardo era- Cai Novara. Inoltre era prevista la partecipa- no state programmate sei serate: Scopello, zione di cori delle località dove si svolgevano Borgosesia, Varallo, Prato Sesia, Alagna Riva le manifestazioni: coro parrocchiale dell’As- Valdobbia, Serravalle Sesia, per coinvolgere sunta di Scopello, coro Unità parrocchiale di tutte le sottosezioni del nostro sodalizio. Borgosesia, Schola polifonica abbaziale San In queste rassegne erano state invitate corali Silvano di Romagnano Sesia, coro Walser Im

22 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 23 Land di Alagna e la corale Parrocchiale San Commissione Fotocine Giovanni Battista di Serravalle Sesia. Presidente: GIANLUIGI AVONDO Purtroppo con l’avvento della pandemia Co- vid-19 tutto questo non si è potuto fare ad ec- A causa delle restrizioni imposte dalla pande- cezione della serata di Scopello che si è svolta mia l’attività principale della commissione è il primo febbraio nel salone polivalente, con stata naturalmente ridotta alle sole manife- la partecipazione del coro Ana Stella alpina di stazioni che hanno avuto corso nell’anno. La Berzonno e il coro Parrocchiale dell’Assunta. documentazione fotografica è pertanto ridot- I cori sono stati apprezzati dal numeroso pub- ta ai seguenti avvenimenti: blico presente e grazie anche alla perfetta or- 2 febbraio: la “serata cori” al centro polivalen- ganizzazione curata dalla sottosezione Cai di te di Scopello organizzata dalla locale sotto- Scopello e dal Gruppo alpini, che ringraziamo, sezione la serata ha avuto il successo sperato. Prima di 7 agosto: la presentazione nella chiesa di Boc- Scopello il coro, su invito del comitato Dughi di cioleto del Poster arte 2020 Varallo Vecchio che come noi festeggiava i cin- 3 ottobre: la 186a assemblea generale dei soci quant’anni, ha effettuato un concerto che si è al cinema Lux di Borgosesia svolto nella sala del camino del palazzo D’Adda. Mi piace qui ricordare un lavoro particolare Il coro ha cantato di fronte a un pubblico nume- realizzato in estate. Nel mese di agosto ad Ala- roso e attento che ha dimostrato di apprezzare gna si sono svolti i festeggiamenti per i qua- la nostra esecuzione. Purtroppo la pandemia rant’anni della nuova Capanna Margherita. ha ulteriormente aumentato le difficoltà che i Ho avuto l’incarico e il piacere di allestire i tre cori come il nostro incontrano in questi ultimi filmati presentati durante una delle serate de- Il saluto del presidente Vincenzo Torti anni, come abbiamo già evidenziato nei prece- dicate alla celebrazione della ricorrenza. Oltre denti notiziari, e l’impossibilità di incontri set- al celeberrimo “Cantiere sopra le nuvole” e a stata presentata la registrazione dell’intervista intorno a un tavolo, sollecitato dalle domande timanali per le prove viene a compromettere una versione opportunamente ridotta delle ri- ad Alberto Enzio condotta qualche giorno pri- di Carlo, ha iniziato il racconto di quei lunghi non solo la qualità delle prestazioni ma anche prese originali girate nel giorno dell’inaugura- ma da Carlo Raiteri. Quel pomeriggio “il Berti” mesi di lavoro trascorsi nel “cantiere” dove la l’esistenza di tanti gruppi corali. zione di quarant’anni fa da Renato Andorno, è ci ha ospitati nella sua casa di Alagna e, seduti nuova capanna prendeva forma. Le difficoltà

Un momento della manifestazione alagnese

24 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 25 Commissione Manifestazioni questo tradizionale incontro, nonostante le in più riprese, a ricoprirlo con nuove beole. Presidente: Giovanni Astori preoccupazioni di contagio del virus, la gente Successivamente in piccoli gruppi ‒ in ottem- non è mancata e ha potuto essere distribuita peranza alle direttive del Cai centrale ‒ si è Benedizione dei ceri rispettando le distanze sulla ripa antistante il provveduto agli opportuni ritocchi dell’into- Monte Tovo, domenica 18 ottobre 2020 monumento grazie all’organizzazione. naco, alla sostituzione del cancelletto in le- Purtroppo quest’anno anche noi come le altre Anche noi della nostra commissione, sempre gno rifatto da Livio Riccio e alla pulizia dell’a- commissioni siamo stati costretti a fermare la forti nei nostri ideali, non potevamo mancare rea circostante, riportando alla luce l’antico nostra attività. L’unica dove abbiamo potuto, a questa ormai ultracinquantennale manife- selciato nascosto dalla vegetazione davanti non fare, ma partecipare, è stata la benedizio- stazione nella quale si ricordano i nostri amici al piccolo edificio. Perciò un doveroso, rico- ne dei ceri, organizzata dalla sottosezione del caduti sulle montagne. Non poteva mancare noscente grazie va rivolto a coloro che gene- Cai di Borgosesia. Purtroppo l’Incontro dell’a- il gagliardetto della sezione del Cai di Varallo, rosamente si sono prodigati per l’esecuzione micizia della gente del Rosa non si è fatto, così perciò, protetti da mascherine e da creme, dei lavori. pure la festa dell’alpe programmata all’alpe siamo saliti al rifugio Gilodi e di fianco all’al- Così una cappelletta in più si è aggiunta a Rondecca di Rimella, la serata degli auguri tare tra il gagliardetto del Cai di Borgosesia e tante altre sottratte a inesorabile degrado da all’albergo Italia di Varallo non si farà e così il quello di Grignasco, faceva anche quest’anno parte della nostra commissione nell’arco di Natale alpino programmato a suo tempo alla Intervista ad Alberto Enzio bella mostra anche il nostro. quasi mezzo secolo. Si trova in una frazione chiesetta delle Piane di Folecchio di Rossa, Finita però la cerimonia e presi anche noi abbandonata negli anni Cinquanta del seco- tutte cose spostate al prossimo anno. alcuni ceri da portare sulle tombe dei nostri lo scorso, raggiungibile da Morca in meno di che gli operai dovettero affrontare dovute alla Così tornando alla nostra partecipazione alla amici, anziché entrare come di consueto nel mezz’ora su mulattiera in buone condizioni quota, alle condizioni meteorologiche, al pe- benedizione dei ceri, nonostante i divieti o le rifugio a farci una bella mangiata in compa- lungo la quale corre il sentiero Cai contras- ricolo oggettivo sempre in agguato sono sta- raccomandazioni governative, grazie all’in- gnia, questa volta abbiamo messo i nostri zai- segnato dal numero 609 che porta al colle te ben raccontate da chi ha vissuto in prima teressamento della sottosezione del Cai di ni sulle spalle e salutati gli amici siamo scesi di Vazzosa. È già visibile dal percorso, con la persona quell’esperienza. Non sono manca- Borgosesia, si è potuta svolgere la tradizio- per ritornare alle nostre case, concludendo sua nicchia che racchiude e protegge un di- ti gli aneddoti e il ricordo dei colleghi ormai nale messa di commemorazione dei caduti così anche questa manifestazione con un gra- pinto presumibilmente risalente alla fine del scomparsi, per ognuno un nome, una profes- in montagna, celebrata sull’altare di roccia da zie alla sottosezione di Borgosesia. XVII secolo, che raffigura una Madonna con sione, un episodio. Una bella intervista la cui don Ezio Carretti, cappellano di questo altare. Bambino e Santi. Ritenendo la segnalazione registrazione completa è conservata nella ci- Come di consueto, finita la messa don Ezio ha pervenutaci come indice di un rapporto affet- neteca presso la nostra sede e dalla quale ho benedetto i ceri che i partecipanti hanno poi Commissione Montagna antica, tivo ancora attuale, si è deciso di intervenire ricavato la versione ridotta proiettata durante preso per portare nei cimiteri dove riposano montagna da salvare nell’ambito delle nostre competenze, cioè la la manifestazione alagnese. i loro amici o parenti caduti in montagna. A Presidente: CHIARA BOVIO conservazione della parte muraria. La data di sabato 7 marzo, fissata per la ri- unione annuale della commissione, è rima- sta sulla carta senza seguito a causa dell’e- pidemia che iniziava a diffondersi in tutto il nostro paese. Niente assemblee, assembra- menti, contatti, per cui le proposte di lavoro e gli appuntamenti annuali che erano all’or- dine del giorno nella lettera di convocazione sembravano dover essere completamente accantonati in attesa di tempi migliori. Quan- do però fortunatamente la clausura totale ha allentato la morsa e sono stati resi possibili gli spostamenti per recarsi sui luoghi di lavo- ro, i nostri esperti muratori Michele Anderi e Michelino Cerutti, aiutati da Livio Riccio per il trasporto dei materiali con la motocarriola lungo la sterrata che da Rondo scende a Oro del Nasso (Morca), hanno iniziato a scoper- Tovo (foto G. Salina) chiare il tetto della cappelletta e pian piano, Oro del Nasso

26 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 27 capienza, limitata per rispettare il distanzia- tiziario, sia pure con un numero di pagine leg- mento sociale, ha comunque permesso l’ac- germente inferiore rispetto all’anno passato, cesso a più di una cinquantina di persone, e lo stampiamo: avevamo anche pensato di rigorosamente munite di mascherina. A loro distribuirlo personalmente ai soci al momen- sono state consegnate in omaggio una copia to del rinnovo dell’iscrizione e di non spedirlo, del poster e la relativa cartolina che si posso- almeno per quelli che sono in zona; questo ci no ancora richiedere alla sede del Cai a Varal- avrebbe permesso di eliminare i costi di spe- lo in via Durio 14. Vogliamo rinnovare i nostri dizione. Si sarebbe potuto anche immaginare ringraziamenti per la preziosa collaborazione un Notiziario pubblicato esclusivamente onli- all’autore del poster, al parroco, a Gian Luigi ne ma giustamente mi è stato fatto notare Avondo della commissione Fotocine, a Pie- che è completamente diverso avere in mano rangelo Carrara per il coordinamento e alle una pubblicazione cartacea, da sfogliare con signore boccioletesi che hanno sanificato e tutta calma: infatti, quanti di noi si ricordano reso agibile la chiesa. di leggere Lo scarpone da quando è solo onli- Nell’archiviare questa annata anomala che, ne? Credo ben pochi. per evitare assembramenti, non ci ha per- Mi sembra però che la qualità dei materia- messo di effettuare le visite guidate lungo i li non si sia affatto ridotta. Molte belle foto sentieri dell’arte e nemmeno di assegnare corredano gli articoli e abbiamo cercato di il premio al fabbriciere - non avrebbe avuto valorizzarle: in particolare è da menzionare senso festeggiare un premiato con un nume- il contributo degli istruttori della scuola di al- ro forzatamente ridotto di presenze - possia- pinismo che hanno documentato le loro sali- mo comunque ritenerci abbastanza soddi- te alpinistiche con immagini che fanno venir sfatti per essere riusciti a portare a termine voglia di preparare subito lo zaino. E potre- Due momenti della presentazione del Poster arte 2020 (foto G. L. Avondo - Commissione Fotocine) i due impegni ricordati e di aver già avviato te godervi gli splendidi notturni valsesiani di le procedure burocratiche per il rifacimento, Gianluigi! Alla conclusione dei lavori, avvenuta for- rispetto delle norme in vigore, non potendo nel 2021, del tetto in beole della cappella Per la copertina quest’anno non ci sono stati tunatamente pochi giorni prima dell’eson- usufruire sul posto di altre sedi adeguata- dell’Erta. dubbi, era doveroso ricordare il quarantesi- dazione del torrente che ha inghiottito un mente capienti, si è optato, con l’approva- mo della nuova Margherita e quindi abbiamo buon tratto di strada di accesso, la soddisfa- zione del parroco don Salvatore, per la chie- scelto un’immagine composta per vedere sia zione è stata più grande del solito perché sa parrocchiale di Boccioleto intitolata ai Commissione Notiziario gli alpinisti in arrivo sia la struttura della ca- commisurata alle difficoltà di realizzazione santi Pietro e Paolo. La scelta del paese era panna durante i lavori di costruzione. Presidente: Roberto Cairo dell’intervento. Difficoltà dovute ai ritardi legata al fatto che il poster è stato dedicato Sperando in un 2021 migliore, ringrazio di nell’avvio per motivi burocratici e poi per al noto oratorio quattrocentesco di san Lo- Questo è stato un anno particolare anche cuore tutti i collaboratori, in particolare Lucia, le note limitazioni del coronavirus che però renzo, all’alpe Seccio nella val Cavaione, che per il Notiziario: la difficile situazione sani- la nostra direttrice responsabile. non è riuscito a ostacolare il consueto ap- conserva all’interno pregevoli testimonianze taria ha in parte bloccato l’attività delle com- puntamento annuale, giunto alla 24a, della pittoriche del Quattrocento che si rifanno al missioni e dei gruppi, non permettendo di presentazione del Poster arte. Con il dovuto linguaggio internazionale dell’arte tardogo- portare a termine i programmi in preventivo. Commissione Punti di appoggio tica e presenta sulla parete esterna un sin- Quindi, le relazioni e gli articoli sono arrivati Presidente: Michele Anderi golare affresco allegorico danneggiato, raf- molto ridotti; inoltre, alcune commissioni, figurante una ruota della fortuna, affiancato sottosezioni o gruppi non hanno presentato Per il 2020 la commissione Punti di appoggio da un san Cristoforo ormai molto rovinato la relazione di fine anno perché non hanno non aveva in programma importanti interven- dagli elementi atmosferici. potuto svolgere attività. ti nei punti d’appoggio, dopo quelli realizzati Ancora una volta Giorgio Perrone, sempre di- A questi problemi si sono aggiunti anche quel- negli ultimi anni agli alpi Campo dell’Artogna sponibile nei nostri confronti, con la sua rico- li economici dovuti al ridotto introito prove- e Salei in val Gronda; ma anche quelli di or- nosciuta competenza artistica ci ha regalato niente dai rifugi sezionali, bloccati nei periodi dinaria manutenzione sono stati quest’anno un nuovo disegno a tecnica mista, acquarello di lockdown. A un certo punto abbiamo avuto condizionati dalle disposizioni governative e matita, che l’Industria Grafica Borgosesia anche il dubbio se fare o non fare il Notiziario per contrastare il grave virus Covid 19. ha stampato in centinaia di copie. quest’anno: è stata una decisione non facile, La situazione di forzata inattività ci ha porta- La presentazione è avvenuta il 7 agosto a presa comunque con sicurezza dalla Presidenza. to a concentrarci sui ricordi, rispolverando e Boccioleto, nella chiesa parrocchiale, la cui Perciò anche quest’anno pubblichiamo il No- riorganizzando il materiale fotografico degli

28 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 29 corso SA1 base di scialpinismo, rivolto a tutti orientamento, messe poi in pratica nelle suc- quelli che si approcciano per la prima volta cessive gite domenicali in varie località scelte a questa attività. La partecipazione è stata, solo dopo un’attenta valutazione dei bollettini come ormai di consuetudine, molto sentita meteo e valanghe, condividendo con gli allievi registrando il tutto esaurito. Sono stati infatti le nostre scelte. riempiti i ventiquattro posti disponibili, un Le località sono state Mera per la prova inizia- gruppo risultato molto valido, eterogeneo e le di sci volta a verificare il livello di prepara- affiatato. zione degli allievi sulla discesa in neve (pista Il corso iniziato a gennaio 2020 che, come da e fuoripista) poi in successione nelle domeni- regolamento Cai, doveva avere otto lezioni che a seguire nella pratica dello scialpinismo teoriche e altrettante pratiche si è purtrop- “salita con le pelli” in varie località della Valse- po arrestato in corso d’opera dopo sei lezioni sia, val d’Ossola e zona Sempione. Purtroppo teorico-pratiche in rispetto delle giuste im- la tanto attesa gita finale in alta val Formazza posizioni dettate dal governo a prevenzione su due giorni con pernottamento al rifugio del diffondersi della pandemia Covid 19 che Margaroli non si è potuta fare per il blocco di hanno impedito gli spostamenti e gli assem- cui sopra. Speriamo di poterla riprogrammare bramenti e quindi fermato di fatto la nostra l’anno prossimo con tutti gli allievi così come attività. la consegna degli attestati di partecipazione. Fin quando ci è stato possibile è stata rispet- Che dire… il corso si rivela sempre bello so- tata la scaletta di argomenti trattati il venerdì prattutto nell’eterogeneità dei partecipanti vale a dire: 1-materiale ed equipaggiamento, che ogni anno si susseguono, che risultano 2-neve e valanghe, 3-tecnica di discesa, 4-ri- essere sempre molto validi e motivati nella cerca di travolto da valanga-Artva, 5-prepara- partecipazione alle varie lezioni teoriche e 1973 - Sopralluogo in Val Vogna zione e condotta di una gita, 6-topografia ed pratiche, motivazione contagiosa che ci spro- oltre quarant’anni di attività della nostra com- detto non solo per l’arrivo del Covid che ne missione. ha alterato lo svolgimento ma anche per al- L’immagine soprastante, che probabilmente cuni infortuni e lutti che hanno toccato alcuni rappresenta la prima testimonianza, risale istruttori, ex istruttori e allievi. al 1973 ed è stata scattata in val Vogna, du- Per il lutto mi duole ricordare due nostri rante il sopralluogo che poi condusse, l’anno Istruttori saliti in cielo in quest’ultima parte successivo, all’apertura del punto d’appoggio dell’anno, Carlo Belotti di soli 55 anni, aiuto dell’alpe Rissuolo. istruttore tragicamente e prematuramente scomparso a seguito di un malore, e Benito Ferrari, che di anni ne faceva 83, per tanti anni Commissione Scialpinismo colonna portante del nostro sodalizio, grande amante della montagna. Un sincero grazie da Presidente: Nereo Fontanella tutti noi per il loro contributo apportato negli “Anno bisesto, anno funesto” è un notissimo anni alla nostra scuola, certi che troveranno detto popolare che sembra risalire all’epo- ambedue la pace eterna tra le montagne. ca degli antichi romani. Bisesto è un termine Come una corsa che si rispetti, l’ultimo trat- che sta per bisestile (366 giorni e avviene ogni to per l’avvicinamento al traguardo è sempre 4 anni); il detto vuole quindi ricordare che gli il più duro e anche per noi che stiamo per anni bisestili sono forieri di sventura. Ovvia- raggiungere il traguardo delle cinquanta pri- mente si tratta solo di superstizione, ma tal- mavere di corso, lo è stato; ma come sempre volta l’espressione viene utilizzata con intenti quando gli eventi ti mettono alla prova è stato scherzosi quando ci accade qualcosa di non ricco di soddisfazioni e momenti belli vissuti troppo piacevole nel corso di un anno bisestile. insieme agli allievi e all’organico tutto. Il corso di scialpinismo di quest’anno 2020, Quello svolto nel 2020 è stato infatti il 49° anno bisesto, si associa in pieno a questo corso del nostro sodalizio, nello specifico un Carlo Benito (foto Giampiero Renolfi)

30 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 31 Passo del Sempione (foto Roberto Cairo) Corona Troggi (foto Roberto Cairo)

32 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 33 Commissione Scientifica convegno, svoltosi il 23 novembre 2019 a Pa- problema della pandemia che tra mille proble- Presidente: ROBERTO FANTONI lazzo dei Musei sono terminate. A breve sarà mi ha tra l’altro comportato la lunga fermata e disponibile il volume che raccoglie gli atti, che le limitazioni di movimento e di aggregazione Nel 2020 la commissione ha proseguito il suo sarà presentato all’inizio del 2021. che hanno condizionato, complicato l’attività lavoro riprogrammandolo in funzione dell’e- e pesato sul modo di affrontare i programmi. mergenza sanitaria. Si sono regolarmente svol- Convegno Valli unite da colli Poi nella giornata di venerdì 2 ottobre e nella te le attività che si potevano svolgere a distanza, Il convegno, originariamente previsto per il notte successiva è arrivata la tempesta perfet- come stesura, revisione e impaginazione degli mese di ottobre, è stato rinviato alla prossima ta, la nostra – minore ma non piccola – tem- atti dei convegni svolti gli anni precedenti. Altre primavera. Si svolgerà sabato 22 maggio a pa- pesta Vaia, che se non ha assunto l’imponenza attività sono state differite nel corso dell’anno lazzo d’Adda a Varallo. La domenica seguente di quella veneta di due anni fa è perché ha col- con spostamento dalla primavera all’autunno è prevista un’escursione dalla frazione San pito zone limitate, forse anche perché i nostri (prestazioni di progetti e atti di convegni). Altre Gottardo di Rimella (1346 m) alla Bocchetta di boschi, spesso abbandonati, non annoverano attività sono state invece rinviate all’anno pros- Campello (1997 m), il colle che unisce le valli tra i propri alberi i pregiati abeti di risonanza. simo (convegno Valli unite da Colli). di Rimella e di Campello Monti. Passato l’uragano ci siamo trovati in una situa- zione del tutto mutata. Faccio un solo esem- Il progetto I nomi delle montagne valsesiane pio: sui sentieri 744 e 745 che dalla zona di na nel continuare su questa strada cercando Nel mese di settembre, con la presentazione Commissione Segnaletica Rozzo salgono all’altura di San Grato, dove po- in tutti i modi di migliorarci. a Varallo sabato 12 e l’escursione a Carcoforo chi giorni prima eravamo stati per una pulizia Presidente: Elio Protto Restando sul tema di continua formazione e domenica 13, si è concluso il progetto MApfo- in vista dell’uscita Escai, la situazione è stata miglioramento che contraddistingue il nostro rUS (Mapping Alpine Place-names for Upward All’avvicinarsi dell’autunno nell’accingermi a di disastro. Nei giorni successivi, pur se già organico l’anno in termine è stato comunque Sociality), realizzato dal Dipartimento di studi scrivere la relazione avrei potuto dire che la qualcuno aveva provveduto a liberare qualche un anno positivo, con l’organizzazione e lo umanistici dell’Università di Torino e dall’At- maggior parte dei problemi non sono cambia- tratto nei pressi delle abitazioni, solo con fatica svolgimento del corso anche se il blocco e le lante toponomastico del Piemonte montano ti: difficoltà di organizzazione, problemi di fon- abbiamo potuto riaprire il 744 (Molino delle restrizioni da marzo in poi ci hanno impedito con la collaborazione della nostra sezione. di e soprattutto l’inesorabile abbandono della Piode - Ferruta - San Grato). Non siamo e non di proseguire le attività scialpinistiche prima- Il progetto, realizzato tra 2016 e 2020, ha montagna. Ma il 2020 ha portato alla ribalta il saremo in grado di fare altrettanto con il 745 verili fuori porta a noi tanto care. Speriamo previsto la realizzazione di venti percorsi to- nell’anno nuovo che almeno, è certo, non sarà ponomastici. Due di questi erano ubicati nel più “bisesto”. Piemonte settentrionale e ricadevano nel ter- Sinceri ringraziamenti vanno quindi distribu- ritorio valsesiano, a Carcoforo e a Riva Valdob- iti a tutti i nostri “ISTRUTTORI” in senso lato bia (attualmente comune di Alagna Valsesia). cioè a tutto il nostro organico: Carlo, Omar, L’itinerario toponomastico della valle Vogna, Gabriele, Roberto, Gianluca, Nereo, Piercarlo, curato da Piero Carlesi, è stato pubblicato Lorenzo, Lietta, Enzo, Federico, Renzo, Gior- sullo scorso numero del Notiziario; in un’altra gio, Alberto, Riccardo, Alessandro, Simone, sezione di questo numero è presentato l’itine- Paolo, Paolo, Marco, Matteo, Elena, Cristina, rario nel comune di Carcoforo. Enrico, Francesca, Fabio, Fabrizio, Davide, Ma- ria, Fabio, Elena, Andrea, Luca, Francesco ed Presentazione degli Atti del convegnoI segni a tutti i partecipanti del corso 2020 nonché dell’uomo ad Alessandra, Nadia e Piero, preziosi collabo- La presentazione degli atti del convegno I ratori del nostro Cai Varallo. Ora più che mai segni dell’uomo. Iscrizioni su rocce, case e dobbiamo stare uniti. affreschi dell’arco alpino, una fonte stori- In conclusione come sempre rivolgo l’invito ai ca trascurata, svoltosi a Varallo nell’ottobre lettori di questo articolo a partecipare al no- 2018, programmata prima per la primavera e stro corso di scialpinismo, volto a trasmettere poi per l’autunno 2020, è stata posticipata al le nozioni fondamentali per svolgere questa prossimo anno. disciplina in sicurezza ma anche e soprattutto la passione e il rispetto per la montagna. Preparazione degli atti del convegno La pre- Arrivederci quindi tutti nel 2021 (Covid per- senza storica di lupo, lince e orso nel Piemon- mettendo) al 50° corso di Scialpinismo del Cai te orientale di Varallo in programma a partire da gennaio. La stesura e la revisione delle relazioni del Ferruta

34 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 35 elenco anche parziale dei danni sui nostri sen- tieri. In particolare ci addolora la distruzione di una delle cappelle della Via Crucis di Santa Maria di Vanzone, abbattuta dalla caduta di un grosso faggio.

Attività Nel periodo invernale ci siamo mossi in bassa valle e nella zona di Varallo. Nella lunga, for- zata pausa tra inverno e primavera, come in tutta Italia, siamo stati buoni buoni, rintanati, in attesa di una ripresa che si sperava fosse più rapida e sicura, ma che all’inizio dell’autunno Miniere Bors si sta invece allontanando e complicando. In una giornata di fine giugno abbiamo pro- che da Rozzo, per Sella, Orlongo e Madonna vato ad attivarci con un primo approccio nella dell’Oro, sale alla stessa cima. Alberi grandi e zona di Mera. Poi siamo ripartiti con gruppi più piccoli, talvolta intere ceppaie, sono stati sra- limitati e frequenze alternate ottenendo co- dicati e si sono sovrapposti in un caos che ha munque risultati che riteniamo soddisfacenti. reso improponibile l’intervento di squadre di Abbiamo provveduto a una revisione della volontari quali le nostre. segnaletica di buona parte del Sentiero Ita- Dai primi, limitati controlli abbiamo rilevato lia: in val Vogna, in val Sermenza (Carcoforo e che la forza congiunta di acqua e vento ha sra- Rima) e in val Mastallone (Fobello e Rimella) e Al Monte Aronne: 722-723 (dove però rilevia- recchio e ospizio Sottile e al nuovo raccordo dicato una moltitudine di alberi, anche di alto stiamo ritornando, neve permettendo, per un mo un’interruzione forzata nei pressi della chie- 201e (alpe Valdobbia-Piano Grande sul sen- fusto e di grande mole; quasi ovunque foglie monitoraggio dopo l’alluvione. sa di Aranco per la chiusura di un passaggio). tiero 201), nonché il 202d lago Nero-Alpetto e rami strappati hanno ricoperto la sede dei Nella zona di Varallo: 610 - 611 - 612 - 614 Sul sentiero Agnona-colle Arbolone: 721. a cura del custode del rifugio Carestia e di un sentieri ostruendo il passaggio e in alcuni casi - 615 cima di Vaso, (616) Sentiero Padre Gal- Nella zona di Borgosesia i già citati 744 e 745, amico della valle. impedendo del tutto la viabilità. In molti luo- lino e 636a dell’alpe Falconera. quest’ultimo attualmente non recuperato. Nella zona di Bors: 210a - 210c - 210e (questi ul- ghi frane di notevole entità hanno interrotto Nella zona Gattinara-Bornate-Sostegno: 700 Nella zona di Mera: 233a – 236 – 236a – 237. timi, recuperati dopo lungo oblio, collegano uno sentieri e torrenti hanno distrutto o danneg- - 701 -702 - 703 - 704 - 705 - 706 - 707 - 708 Sentiero dell’arte della val Vogna 213. la zona delle miniere, l’altro il percorso di Fon- giato ponti. Non siamo in grado di fare un - 709. Sul sentiero 201c del lago della Balma tra La- decco con quello per la Capanna Gugliermina). In val d’Olen il 205c e il 205a intersecati dalle piste di sci. Nella zona di Rima San Giuseppe: 319 - 320 - 324 e 325 (Vallarolo, Moanda, Tirette e colma di Grega. A Rassa: 251b e 251 (fino a Sorbella), 252a e 243 (Selvaccia - Scandalorso - Pizzo) A Rimella sui sentieri 248 - 249 - 250 - 252 (bocchetta di Campello, Capio, Bonda Piatta e Cevia). Da Folecchio di Rossa sugli itinerari 405 e 404 che portano ai ruderi dell’alpe Masaroli, alle falde del Pizzo Tracciora, alpe ormai in rovina ma che qualcuno ricorda ancora come storica sala da ballo degli alpeggi verso la metà del secolo scorso. Quest’ultima uscita con una simpatica collaborazione con trasporto som- meggiato dagli asini Utopia e Artemisia della Mera Planet.

36 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 37 Collaborazioni Programmi rito giusto: il 25 e 26 gennaio abbiamo orga- Buona la collaborazione con la società fu- Stiamo valutando la possibilità di partecipare nizzato una due-giorni a Toirano, Savona, per nivie Monterosa 2000, che ringraziamo per ai bandi Cai come nello scorso anno. Mentre esplorare il Buranco della Carnabuggia e la il trasporto in quota nelle uscite all’Olen e sto completando la relazione, la ripresa del vi- grotta degli Alzabecchi, in cui abbiamo disce- al Bors. Costante il contatto con i giorna- rus ci consiglia di sospendere l’attività e limi- so il formidabile pozzo da 80 metri documen- li locali che puntualmente pubblicano le teremo le uscite per verificare la percorribilità tando la discesa grazie alle tecniche fotografi- nostre notizie. Con l’Unione dei comuni, di alcuni itinerari. Già ci siamo resi conto che che degli amici del gruppo di Saronno. con l’Atl e con numerosi sindaci e assessori molti sentieri non saranno recuperabili con A febbraio abbiamo dato il via alle attività per manteniamo buoni rapporti. Ci rendiamo le sole nostre forze e valuteremo la possibili- il corso di speleologia 2020 con una serata in- conto che in questo ultimo periodo altri e tà di collaborazioni diverse prima di dare per troduttiva e un open day in Liguria alla grotta sempre più pressanti problemi assillano gli persi alcuni percorsi. Di volta in volta, dove ne dell’arma Pollera a Finale Ligure. amministratori. saremo a conoscenza, evidenzieremo sul sito Lo slancio propositivo si è dovuto però arre- In contrapposizione abbiamo rilevato un eventuali problematiche e in occasione delle stare di fronte all’emergenza sanitaria e alle elevato numero di intoppi: privati che chiu- ristampe delle cartine provvederemo ad ap- conseguenti chiusure di marzo, che ci hanno dono tratti dove da anni si transitava nor- portare le necessarie variazioni. tenuti fermi fino a maggio, quando è ripresa malmente, beghe di vicinato in cui noi non Chiudo con l’avviso che abbiamo inserito nel l’attività torrentistica. Abbiamo infatti sceso abbiamo alcun interesse o motivo di parte- nostro sito Sentieri del Cai: “Premesso che il la Comba dei Fossali, torrente nel comune di cipazione, segnali tolti, rotti o cancellati, la- Cai non ha competenza e responsabilità sullo Scopa esplorato lo scorso anno dagli amici mentele perché il sentiero è meno facile di stato dei sentieri, si ritiene opportuno infor- SnaFor ma non attrezzato. La collaborazione quanto qualcuno si aspetta. mare che a seguito della devastante tempesta ha portato al compimento di un bel percorso La commissione riesce a operare solo con il abbattutasi sulla Valsesia tra il 2 e il 3 ottobre, in un ambiente piuttosto selvaggio, con undici costante aiuto di un limitato gruppo di per- molti sentieri, anche se segnalati, potrebbero cascate, di cui la più alta è di trenta metri. sone e perciò il Cai Varallo e la commissione essere ostruiti da frane o alberi abbattuti che Buranco della Carnabuggia (foto Andrea Ferrario) A giugno siamo tornati all’Enderwasser, il tor- Sentieri ringraziano per la collaborazione: ne ostacolano o ne impediscono la percorren- rente che scende dall’alpe Rondecca sopra San Alessandro Costanza, Alessandro Cametti, za. Si raccomanda pertanto la massima atten- torrentistica nepalese Chamje Khola, l’esplo- Gottardo, fino a sfociare nel Landwasser. Esplo- Alfonso D’Enrico, Andrea Bertacco, Angela zione e di non proseguire in caso di pericolo. Si razione di uno dei torrenti ritenuti tra i più rato da noi nel 2007, e non più frequentato da Maria Vicario, Anna Folghera, Anna Ughetto, ringrazia anticipatamente chi volesse cortese- impegnativi al mondo. La spedizione è durata qualche anno, abbiamo controllato lo stato de- Antonella Melchiorre, Brunello Cerruti, Bru- mente segnalare l’ostacolo rilevato indicando otto giorni, con non pochi problemi e qualche gli attacchi per un’eventuale integrazione. no Marone, Carlo Ferrara, Claudia Ciancia la data, il numero del sentiero, il luogo e tipo sgradevole imprevisto. Relatore Andrea Forni, A fine mese abbiamo raggiunto gli amici di Mercandino, Corrado Bardelli, Daniela Fer- interruzione (frana, albero abbattuto o altro). capo spedizione, con la racin, Donato Cerri, Eleonora Bardelli, Elio In questo momento la Valsesia ha bisogno di sua compagna Elena Protto, Elisa Bonaccio, Enrico Sassi, Enrico noi, diamole l’attenzione che merita”. Sartori e l’amico Danie- Tosalli, Ermanno Maffeis, Ezio Aprile, Fer- le Carboni. ruccio Baravelli, Fiorenzo Tonali, Gabriele Non è venuto meno Morgoni, Gian Carlo Fortis, Gian Piero So- GRUPPO SpeleologicO neppure l’interesse per ster, Gian Piero Zaninetti, Giorgio Toietti, Presidente: andrea dellaSsette le cavità artificiali e, in- Giuseppe Beltrametti, Giuseppe Bonetta, tenzionati a proseguire Giuseppe Carelli, Giuseppe Minoretti, Mar- L’anno è iniziato sotto i migliori auspici per le attività di documen- co Fava, Marino Rabolini, Massimo Calabrò, il gruppo speleologico, ricco di progetti sia tazione delle miniere Paolo Regaldi, Pier Antonio Agostini, Pier sul fronte della speleologia che su quello del di Valmaggia a Varallo, Giorgio Bienati, Renato Gandini, Roberto torrentismo, con l’organizzazione dei relativi abbiamo organizzato Marchi, Silvano Pitto, Silvio Aprile, Stefania corsi e di molte altre attività. In particolare ab- tre uscite, una a gen- Scoccini, sperando di non aver dimenticato biamo proseguito il progetto di torrentismo naio e due a febbraio in nessuno. Proprio per questo motivo voglia- volto a esplorare nuovi percorsi nella nostra cui le misurazioni ese- mo ricordare un amico delle prime uscite, Valsesia: da quest’anno è diventata operativa guite con DistoX hanno recentemente scomparso alle soglie dei 100 la collaborazione tra il gruppo speleologico e permesso di ricostruire anni: Aldo Locca, persona limpida e pacata, la squadra SnaFor del Cnsas Valsesia. La cosa gran parte del rilievo in tenace lavoratore, dedito alla famiglia, a si è rivelata vincente. tridimensionale. lungo compagno nelle escursioni e nell’atti- Venerdì 10 gennaio, nella nostra sede a Va- Anche l’attività in grot- vità, amico sincero. rallo, si è tenuta la serata sulla spedizione ta è iniziata con lo spi- L’ingresso della Grotta degli Alzabecchi (foto Andrea Ferrario)

38 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 39 Piemonte Canyoning in val Soana nel torinese il torrente Sauros (Mollia), per far conoscere per collaborare a un’esplorazione. Abbiamo agli amici SnaFor il percorso, a loro ignoto. attrezzato il torrente Mombianco, percorso Ci siamo poi portati in Ossola, l’Eldorado del prettamente verticale con alcune cascate, di torrentismo per una due-giorni. Il primo gior- cui la più alta è di quaranta metri. no frequentando il rio Prata, a noi sconosciuto Sempre a giugno è ripartita anche l’attività con non poche peripezie per trovare il sentie- speleologica con una sessione in palestra di ro di avvicinamento. Il giorno dopo abbiamo roccia a Quarona “per toglierci di dosso la rug- disceso uno dei torrenti più belli di tutta l’Os- gine” e con tre uscite, una alla grotta Tre amici sola e non solo: il rio Rasiga, torrente spetta- di Civiasco il 27 giugno e due alla ricerca degli colare dal punto di vista ambientale. ingressi delle miniere di rame di Alagna il 4 Visto che non abbiamo potuto tenere il corso e il 19 luglio. Queste ultime attività ci hanno di torrentismo, ad agosto abbiamo organizza- visto risalire il corso del torrente Otro basan- to uno stage per i nostri soci. Sabato mattina, doci sulle mappe del 1725 contenute nel vo- nella palestra alle Quare, manovre all’asciutto, lume “Alagna e le sue miniere” di Luigi Peco. per poi metterle in pratica, insieme a quelle di Esplorando il versante destro della valle siamo acquaticità, nel primo pomeriggio nel torren- andati alla ricerca degli antichi sentieri e dei te Sorba. Il giorno dopo abbiamo sceso il rio luoghi in cui era indicata la presenza dei siti di Laghetto a Campertogno mettendo in pratica estrazione mineraria. le tecniche su tratti verticali. A luglio l’attività è proseguita con l’accompa- Altro torrente per un controllo attacchi: il Val gnamento alla grotta delle Arenarie, il 26, nel Mala a Scopa, torrente molto semplice ma ca- quale abbiamo coinvolto alcune persone che rino e divertente. erano interessate a fare il corso in primavera, Alcuni soci sono stati in Liguria di ponente a cancellato per motivi sanitari. Tutti soddisfatti scendere due dei torrenti più frequentati del- si è pensato di organizzare il corso in autunno. la zona: il torrente Argentina, bello, facile e Arma Pollera Sul versante torrentistico abbiamo poi sceso divertente, e il Grognardo.

Comba de Fossali (foto Paride Sacchi) Rio Valpiana (foto Paolo Testa) Grotta di St Marcel, una delle tante gallerie (foto Paolo Testa)

40 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 41 A fine agosto la chicca dell’anno torrentisti- ni autostradali e concrezioni incredibili. Bella co: dopo alcuni anni di osservazione abbia- esperienza e un’ottima conoscenza di un car- mo esplorato il torrente Valpiana, che scende sismo particolare. dall’omonima alpe sopra Mollia, con non po- A settembre abbiamo accolto l’invito dei no- che peripezie. Spettacolare canyon con molte stri amici dello Speleo club orobico Cai Berga- cascate, alcune di considerevole altezza. Usci- mo di partecipare a un’uscita al celeberrimo ta meritevole di un articolo dedicato. Buco del Castello, in val Brembana. Nel corso Ad agosto è stato poi organizzato un campo dell’uscita abbiamo sceso il ramo Nuovo, un in Ardèche (Francia) per conoscere i sistemi ramo laterale molto diverso per morfolo- carsici della zona, considerati tra i più impor- gia rispetto al ramo principale: da ambienti tanti d’Europa. Con noi anche Marc Faverjon piuttosto ampi, ad ambienti un poco stretti, e sua moglie Ann, uno dei maggiori esplo- zone molto concrezionate e zone con molta ratori del sistema di Saint Marcel (60 km!) e acqua. Sulla via del ritorno abbiamo seguito autore del libro dedicato. Il primo giorno ab- il ramo di Zorro: segni particolari, molte lame biamo effettuato la traversata: spettacolo dal strappa tute e tutto in risalita. Spettacolare punto di vista morfologico e divertente dal la sala della Zebra, con strati bianchi e neri. Il punto di vista tecnico. Essendo un sistema giorno dopo siamo scesi nel pozzo del Castel- ipogenico (creato da acque sulfuree risalite lo, una grotta che si apre all’interno di una dal basso), a un certo punto abbiamo subito forra dove scorre un torrente. Questa grotta l’alta percentuale di CO2 che risulta al 2,5% si dirige proprio verso il buco del Castello, (caldo, affanno, leggero mal di testa). Il gior- più precisamente in direzione ramo di Zorro. no dopo abbiamo frequentato la Cocalière, I nostri amici stanno tentando l’unione fra una grotta di grandi dimensioni, lunga 14 chi- queste due grotte. Vedremo... Gorner, l’ingresso del G6 (foto Paolo Testa) lometri e con morfologie molto interessanti. Anche l’attività di speleologia in cavità artifi- Il terzo giorno siamo tornati alla Saint Marcel ciali ha visto l’organizzazione di una spedizio- ma in un’altra zona, con gallerie di dimensio- ne degna di nota. Sulla base di notizie circa italiana canyoning. Abbiamo sceso ben tre tutte le attività della speleologia glaciale ita- l’esistenza di una “miniera ghiacciata” sopra torrenti: il Vallungo, il più gettonato per la liana: www.progettospeleologiaglaciale.org. Carcoforo ci siamo mossi per organizzare una sua bellezza, tecnicamente facile ma soprat- A ottobre ci siamo poi mossi per organizzare il battuta esplorativa alla ricerca di questo sug- tutto per il suo toboga da diciotto metri, il corso di speleologia, da tenersi il mese succes- gestivo sito minerario. L’ingresso di quella Mares, tranquilla discesa di cascate all’aper- sivo, raccogliendo le adesioni di coloro che già che sapevamo solo essere una miniera d’o- to, e il più tecnico Lasin. avevano manifestato il loro interesse a marzo. ro era di non facile individuazione e difficile Il mese di ottobre, come di consueto, è sta- Come attività propedeutica all’inizio del corso da raggiungere. La spedizione si è articolata to dedicato alla speleologia glaciale. Come è stata organizzata un’uscita alla grotta delle su due giorni: siamo saliti al rifugio Massero Progetto speleologia glaciale abbiamo or- Arenarie sabato 10 ottobre. A dimostrazione la sera precedente in modo da poter partire ganizzato alcuni piccoli campi. Il primo fine del fatto che nel 2020 il corso “non s’ha da presto l’indomani e raggiungere il passo del- settimana siamo saliti verso il ghiacciaio del fare” ci si sono messe le forti piogge di inizio la Miniera entro mezzogiorno per scendere Rutor in Valle D’Aosta per verificare la pre- mese: uscita ridotta a un manipolo di membri sul versante opposto nel primo pomeriggio. senza di cavità endoglaciali, ma per motivi del gruppo che è salito comunque sul monte Il percorso è stato faticoso per via del forte tecnici e di neve non siamo riusciti a salirci Fenera a constatare il disastro generato dal vento e dell’assenza di un sentiero. Le difficol- sopra. A metà mese, in collaborazione con maltempo che nella sua furia ha abbattuto tà tuttavia non ci hanno impedito di raggiun- l’associazione La Venta, abbiamo organizzato centinaia di alberi rendendo la strada verso gerla e di apprezzare lo stato di conservazio- un campo sul ghiacciaio del Gorner, Svizzera, la vetta e il bivio che porta verso la grotta del ne dell’ingresso. Rientrati al rifugio in serata dove abbiamo esplorato due mulini glacia- tutto impraticabile, neppure a piedi. abbiamo rimandiamo a future spedizioni una li con temperature scese fino a -10°C. Scesi La recrudescenza della pandemia ha poi spin- esplorazione approfondita. dalla valle di Zermatt abbiamo raggiunto il to il gruppo a rimandare definitivamente il Sempre a settembre abbiamo partecipato ghiacciaio dell’Aletsch per documentare la corso a tempi migliori. al raduno canyoning in valle dell’Orco or- grotta di contatto di Marjelensee, in questo Nonostante questo le attività proseguono, ganizzato dagli amici di Piemonte canyo- periodo spettacolare per via di molte con- se non in presenza partecipando ad attività e ning in memoria dell’amico Ugo scomparso crezioni di ghiaccio. A tal proposito, è stato discussioni online e programmando un 2021 Miniera di Carcoforo ingresso (foto Andrea Dellassette) quest’anno, sotto l’egida dell’Associazione aperto il sito del PSG, dove sono pubblicate che si profila molto promettente.

42 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 43 Traversata Gandes Jorasses (foto Luigi Zignone) Alpinismo giovanile

Escai Borgosesia 2020 le nuove iscrizioni e i rinnovi quando tutto si è bloccato. Come prevedibile, abbiamo perso responsabile ANNA FOLGHERA molte nuove matricole, ma qualcuno lo ab- biamo raccolto. Per mantenere i contatti con i ragazzi, previa Che sia stato un anno anomalo lo sappiamo e autorizzazione dei genitori, abbiamo creata l’abbiamo vissuto un po’ con rabbia, delusio- un gruppo whatsapp “Quarantena Escai”; ab- ne, timore, ma poi ci siamo adeguati cercando biamo proposto giochi enigmistici, leggende di rimediare come si poteva. delle nostre valli, cercando di invogliarli a co- Come ogni anno avevamo in programma la noscere le varie zone della Valsesia. Per un po’ ciaspolata, questa volta il 1° marzo a Chamois. di tempo ha funzionato, poi pian piano non C’erano 77 iscritti, pullman prenotati, funivia li abbiamo più sentiti, vuoi per la DAD che li prenotata e riservata solo a noi al momento impegnava, vuoi perché l’iniziativa non sem- dell’arrivo. Poi il 27 febbraio ci siamo fermati: brava molto stimolante. troppo alto il rischio di contrarre il virus. Verso i primi di settembre abbiamo pensa- Nei mesi di gennaio e febbraio eravamo anda- to di programmare un’uscita, che si è svolta ti a raccontare della nostra attività, dei nostri l’11 ottobre. Il luogo scelto ci offriva più vie scopi e dei nostri programmi nelle classi quin- di salita così da non creare assembramenti. Ci te delle scuole primarie di Borgosesia e nelle siamo attenuti alle linee guida dell’Alpinismo scuole secondarie di Valduggia, Serravalle, giovanile proposte dal Cai: dieci ragazzi, tre Quarona e Borgosesia; stavamo raccogliendo accompagnatori, partenze scaglionate. Non

44 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 45 Escai Ghemme 2020 responsabile Fabio Arisi

Le nostre attività Escai iniziano ai primi di gen- naio con la presentazione del nuovo program- ma delle gite per l’anno 2020 alle scuole ele- mentari e medie di Ghemme, Fara, Carpigna- no Sesia, Sizzano e Briona. Segue serata incon- tro con i genitori con lo scopo di far conoscere la montagna e le nostre attività, in particolare le gite escursionistiche. Quindi, quattro serate I ragazzi iscritti che scalpitavano per la loro per la raccolta delle iscrizioni durante le quali prima ciaspolata erano tanti; purtroppo sia- abbiamo avuto molti rinnovi e nuove iscrizioni. mo stati costretti ad annullare l’uscita vista la Questo fa molto piacere perché si consolida situazione che si è creata. un bel gruppo di ragazzi che partecipa alle no- Quest’anno tutte le attività sono state annul- stre escursioni ormai da qualche anno. A fine late. Si spera in una buona ripartenza per il febbraio abbiamo fatto il sopralluogo a Gres- prossimo anno 2021. Ringraziamo tutti i soci soney per verificare il percorso della ciaspolata che ci seguono con passione e ci aiutano du- in programma l’1 marzo. rante lo svolgimento delle nostre attività. avevamo però fatto i conti con l’anno 2020, alle famiglie e ai ragazzi, gli auguri di un 2021 che ci ha portato anche l’alluvione del 2 e 3 migliore. ottobre rendendo inagibili molti sentieri. Ma In cuor nostro rimane l’amarezza di un tem- grazie al lavoro della commissione Segnaleti- po perso, di un periodo in cui i ragazzi sono ca della Sezione che ha provveduto ad aprirci cambiati, sono mancati gli abbracci, la mano un varco, facendo giri strani, ci siamo riusciti. nella mano, lo stare vicini condividendo i dolci Sono stati individuati tre punti diversi di par- oppure l’acqua dalla borraccia. tenza, e dove c’erano due gruppi le partenze Quanta tenerezza/tristezza nel vederli cammi- erano diversificate. Così alle 11 del mattino nare in fila a due metri l’uno dall’altro (quan- eravamo già al monte San Grato. Troppo pre- do erano sempre in fila orizzontale per due o sto, per cui siamo scesi a San Bernardo dove la per tre) e nel fermarsi e indossare corretta- truppa ha pranzato. Distanziati, con mascheri- mente la mascherina! na quando ci si avvicinava, i ragazzi sono stati Quanto dobbiamo, noi adulti, imparare da bravissimi, forse più di noi. Durante la discesa loro, piccoli adulti che si adeguano senza tan- la raccolta di castagne ha creato un diversivo te rimostranze! molto interessante per tutti. Alle 16 i gruppi di Borgosesia erano già di ritorno alle auto. Quello di Quarona era già alla gelateria. Tutto si è svolto con molto rispetto delle nor- mative, per questo ringraziamo ancora i ra- gazzi. Dopo l’esito soddisfacente dell’uscita, spe- ravamo di ripartire, pur con le limitazioni, fiduciosi di poter di nuovo camminare con i ragazzi, sentire le loro voci allegre, entusiaste e i loro scoppi di risa, ma tutto si è fermato nuovamente. Chiuderemo l’anno 2020 inviando via mail,

46 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 47 Escai Grignasco 2020 con gli enti... verso le sospese attività di alpi- sperimentazione, le simulazioni di attività... si nismo giovanile e di quelle istituzionali del Cai. è utilizzato la pala, la sonda e l’artva. responsabile Gabriella Patriarca Riprenderemo a camminare sui sentieri della Lungo il percorso si è avvistato nel limpido cie- natura, modificando percorsi, attività e moda- lo il volo di un rapace, dove si è innestato il lità di partecipazione, di comunicazione... ma tema del mondo animale… nello specifico dei A causa della situazione attuale in cui versa il nulla sarà uguale, tutto sarà diverso… qualcosa particolari aspetti dei rapaci! I giovani, muni- mondo, ci troviamo a vivere in un intervallo è cambiato. ti di distinte schede di interessanti caratteri- temporale tra tutto ciò che era “prima del co- Al di là della paura, oltre l’uomo, il mondo stiche per il riconoscimento, l’osservazione e ronavirus” e tutto ciò che sarà “dopo il coro- animale... il lupo... è il titolo del programma l’habitat di specie strettamente alpine, sono navirus”. Un tempo di cui non conosciamo la dell’anno 2020 proposto ai giovani dell’Escai entrati in un batter d’ali nel carismatico mon- durata esatta, ma che di certo sta improvvisa- Grignasco. Con rinnovato entusiasmo si è ini- do dei rapaci! mente destrutturando le nostre abitudini, i no- ziato con gli importanti incontri con i giovani e Si sono svolti i consueti momenti di condivi- stri modi di relazionarci con gli altri, le nostre con i genitori nella presentazione, la promo- sione della giornata e ai giovani nuovi iscritti si idee, certezze e credenze. zione, l’informazione delle attività di alpinismo è consegnata la tessera di socio giovane, il di- Nella misura in cui il disagio e il sacrificio che giovanile, previo contatto con i centri didattici stintivo, l’adesivo e la t-shirt dell’alpinismo gio- stiamo vivendo è grande dobbiamo riuscire a degli istituti comprensivi territoriali. vanile fra il benvenuto plauso di tutti i presenti dargli un significato e a utilizzarlo per promuo- Il 20, il 22 e il 27 gennaio si è concretato l’in- e ai giovani “esperti” il bollino per il rinnovo. vere un cambiamento che sia il più ampio pos- contro con i giovani e con i docenti delle scuo- 23 febbraio 2020, Conca di Carcoforo dopo la simula- Naturalmente tutto il gruppo, con peculiari sibile. Ora più che mai abbiamo bisogno di re- le primarie e secondarie di Grignasco, di Caval- zione con pala, sonda e artva (foto Gabriella Patriarca) giochi di conoscenza, si è presentato, instau- cuperare una relazione diversa con la Natura... lirio e di Boca. rando così rapporti di interscambio di espe- Tutti noi soci del Club alpino italiano abbiamo Il 15 febbraio si è realizzato l’atteso open day Dal centro sci di fondo di Carcoforo, fra inne- rienze, di amicizia. adottato il criterio dell’attenzione, della rinun- con i genitori presso la sede Cai della sottose- vate conche ricche di abeti e larici si è svolta Purtroppo tutte le successive attività escursio- cia e del senso della responsabilità. zione di Grignasco. la gioiosa ciaspolata. In tutta sicurezza si è nistiche in calendario sono state dapprima ri- La crisi passerà, e allora dovremmo riappro- Il 23 febbraio partenza per Carcoforo in val approfondita la conoscenza del manto nevo- mandate al periodo autunnale, poi annullate! priarci del valore della socialità, del nostro sta- D’Egua, nella val Sermenza nel Parco natura- so, dei cristalli di neve, dei comportamenti da Il nuovo anno 2021 è alla soglia e nell’imma- re insieme... gli accompagnatori con i giovani le dell’alta Valsesia per la mitica giornata sulla tenere nell’ambiente innevato e, con la parti- ginazione del futuro noi siamo pronti al primo aquilotti, con le loro famiglie, con la scuola, neve! colare lezione sicuri con la neve, attraverso la passo. C’è già il programma rivolto al giovane!

Open Day, 15 febbraio 2020, Sede Cai sottosezione Grignasco (foto Sandro Mori) 23 febbraio 2020, momenti d’Incontro dopo la Ciaspolata

48 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 49 Diario di bordo Grim 2020 periodo invernale è fiabesca e il panorama sul Corno Bianco superbo. responsabile STEFANIA MARCHINI Una salita lungo il sentiero innevato nel folto e incantato bosco di conifere e faggi in circa un’ora ci ha portati al primo alpeggio di Follu Ancora una volta ci troviamo al momento e al cospetto di sua maestà il Corno Bianco, delle riflessioni e del rendere partecipi tutti avvolto nel suo reale e bianco mantello. delle attività svolte nell’anno in corso. Con ulteriori trenta minuti di ascensione ab- Purtroppo questa volta il nostro resoconto è biamo raggiunto il Belvedere di Otro che se si molto povero, perché la situazione creatasi a chiama così sarà per un motivo… e il motivo causa del coronavirus ci ha impedito di porta- lo abbiamo subito scoperto con quel colpo re avanti il nostro programma dopo solo due d’occhio che spazia dalla cima Carnera alla escursioni. Piramide Vincent con il panorama in basso Infatti, quasi guidati da un presagio, quest’an- su Alagna e le sue frazioni. no abbiamo iniziato l’attività immediatamen- Dopo il pranzo, consumato per alcuni golo- te e il 5 gennaio ci ha visto subito impegnati si al grazioso rifugio Zar Senni e per altri al in un’escursione invernale nella valle d’Otro, caldo sole in mezzo alla neve di Dorf e Scar- in compagnia degli amici del Cai di Bizzaro- pia, il gruppo è ridisceso verso Alagna. Nono- ne che da anni hanno instaurato una sorta di stante la discesa resa impegnativa dal fondo Alpe Follu, val d’Otro gemellaggio e scambio interculturale con il ghiacciato tutto è andato per il meglio. Come Grim. consuetudine a metà, nei pressi di una pitto- Quando si organizza un’escursione in monta- anche una leggera nebbiolina che saliva dalla Si è trattato di un’escursione invernale in si- resca cappelletta, è stata recitata la preghiera gna, in compagnia degli amici, il desiderio più valle e ci ha negato di ammirare appieno il curezza, non troppo impegnativa, ma neppu- dell’alpinista lasciataci in eredità dal fonda- grande è quello di poter condividere con loro panorama, però, insieme alle nubi in cielo, ha re banale e soprattutto al riparo da pericolo- tore padre Giovanni Gallino che continua a le emozioni che proveremo nel raggiungere contribuito a creare uno scenario suggestivo, se valanghe. La bellezza di questi alpeggi nel guidarci dall’alto. la meta prefissata e nell’ammirare lo spetta- dorato, infuocato, da cui il monte Mucrone, il colo che la natura ci saprà offrire e, al termi- monte Camino, la cima dell’Ometto, il monte ne della giornata, la sensazione più piacevole Ventolaro, il monte Talamone, il monte Baro- si avrà nel vedere la soddisfazione di tutti per ne svettavano come giganti. aver vissuto insieme quest’esperienza. Que- Ulteriore spettacolo è stato fornito dal Mon- sto è esattamente quello che è successo a noi viso che svettava lontano, nell’orizzonte ar- accompagnatori sabato 8 febbraio al termine rossato dai raggi del sole ormai sparito dietro dell’escursione del Grim. le montagne. Giunti in vetta l’ultimo spetta- Il nostro desiderio è quello di offrire ai ragazzi colo crepuscolare, con la luna che sbucava già che ci seguono esperienze nuove , che possa- tra le nuvole, ci è stato dato dal nostro Monte no ricordare e che siano motivo di riflessione Rosa davanti al quale è stata d’obbligo la foto su come la montagna ci sia amica e ci offra di gruppo. sempre spettacoli entusiasmanti. Dopo un pasto ristoratore al rifugio monte Per questo motivo nell’organizzare le escur- Marca, anche la discesa è stata entusiasman- sioni invernali, si è pensato di proporne una te, perché ramponi ai piedi, abbiamo cammi- diversa, che ci permettesse di conoscere nato in completa sicurezza al chiarore della l’ambiente montano innevato, sotto luci e luna piena, che nel frattempo si era fatta stra- colori diversi e precisamente quelli irradiati da nel cielo stellato. dal sole che tramonta dietro le vette. Il candore della neve rifletteva la luce luna- La meta prescelta, da cui rimirare questo spet- re, tanto da permetterci di camminare senza tacolo naturale è stato il monte Marca, par- usare le pile e di poter così rimirare meglio le tendo da bocchetto Sessera. L’ascensione non stelle e, grazie alla preparazione di Matteo, è stata molto impegnativa e ci ha permesso di abbiamo saputo riconoscere le varie costel- rimirare il panorama della pianura sottostante lazioni mentre in basso, come altrettante circondata dalle catene montuose. stelle, brillavano le luci dei paesi e delle città. Al Belvedere, val d’Otro Purtroppo compagna di escursione è stata Questo è il resoconto di un’escursione un po’

50 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 51 diversa, semplice, ma molto coinvolgente ed condivisione, l’affrontare le difficoltà uniti, il emozionante, che ha dato molto in termini trascorrere ore di serenità giocando e scher- di bellezza. zando e infine di portare a casa emozioni Testimonianza di tutto questo, al termine nuove, che possano invogliare ogni volta a dell’escursione sono stati gli occhi luminosi riprendere in mano lo zaino e ripartire per la di tutti i partecipanti, che ci hanno trasmesso prossima escursione. il piacere di aver condiviso un’esperienza ap- Purtroppo le nuove normative non permet- pagante da cui noi speriamo possano capire tevano tutto questo e si rischiava di trasfor- quanto la montagna sia molto generosa con mare le escursioni, abitualmente spensierate chi la ama e la frequenta con rispetto. e ricche di valori e insegnamenti, in sterili Dopo queste due escursioni eravamo proprio ascensioni, povere di emozioni e contenuti. convinti che, se il buon giorno si vede dal Il richiamo della montagna, però, è sempre mattino, questo sarebbe stato un anno mol- molto forte, quindi gli accompagnatori, in au- to promettente per il Grim, invece, complici tonomia e privatamente non si sono ferma- il lockdown e le limitazioni e responsabilità ti e hanno continuato a calpestare i sentieri dettate dalla sede centrale del Cai, insieme montani alla scoperta anche di nuove mete, agli altri gruppi di Alpinismo giovanile della che potrebbero essere oggetto di escursioni nostra Sezione, si è ahimè deciso di sospen- con i nostri ragazzi in futuro. dere le attività. Anche se alternative queste esperienze sono È stata una decisione difficile ma il nostro state ugualmente positive perché ci hanno scopo nel far conoscere e frequentare la permesso di fare belle ricognizioni, di ammi- Al monte Marca montagna è lo stare insieme in gruppo, la rare nuovi panorami, ma è certo che manca-

vano le risate cristalline, le domande curiose, nianza. Questo momento di pesanti riflessio- le esclamazioni ammirate e le gioiose mani- ni però è allietato dall’aver saputo che anche festazioni di piacere che solo i bambini e i ra- i nostri grimmini non si sono arresi a questa gazzi sanno trasmettere con la loro sensibilità forzata inattività del gruppo. Infatti, seguiti e sincerità. da genitori e/o amici, nel rispetto delle nor- In autunno la tentazione di riprendere le atti- me hanno affrontato private escursioni più o vità è stata grande: ci siamo riuniti per prova- meno impegnative. re a organizzare una gita per fine ottobre, ma Ad esempio Gaia, Laura e Mirco si sono ci- il nuovo e costante incremento di positività al mentati in più escursioni: dalle semplici cam- virus ci ha nuovamente spinti a soprassedere minate intorno al monte Briasco a quelle più e i fatti ci hanno purtroppo dato ragione. impegnative in val Gronda raggiungendo l’al- A completamento di questo infausto anno pe Salei e il laghetto a 2400 m e infine l’asce- dobbiamo annotare anche l’alluvione, che sa al colle del Lys a 4246 m e credo che per un ha molto danneggiato il sentiero di padre ragazzo di 14 anni come Mirko questa sia una Gallino. A questo proposito voglio ringrazia- grande conquista e una bella soddisfazione. re Ferruccio e Stefano, che, con solerte im- E questa soddisfazione si trasmette anche a pegno, subito si sono prodigati per le prime noi accompagnatori, che possiamo conclu- opere di ripristino, che sono poi proseguite dere questo anno così strano e poco proficuo con grandissimo lavoro degli operai forestali consapevoli che il nostro messaggio di amo- della Regione, su richiesta di Marco Ricotti re e attaccamento verso la montagna è stato del Comune di Varallo, cui va il nostro rin- recepito e ringraziamo quindi tutti i nostri ra- graziamento. Questa solerzia nel ripristino gazzi per aver saputo cogliere lo spirito pro- non è solo una dovuta manutenzione cui si fondo della frequentazione della montagna. è chiamati dall’amore per la montagna, ma Ci prepariamo quindi ad affrontare i prossimi rappresenta la volontà di salvaguardare il impegni con maggior determinazione e pas- forte legame con “i grimmini andati avanti”, sione, sperando di poter ritrovarci presto e Tramonto salendo al monte Marca di cui questo sentiero è profonda testimo- numerosi sui nostri sentieri.

52 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 53 Attività delle Sottosezioni 2020

Sottosezione di Borgosesia consiglio ci dirigiamo verso la frazione di Ca- Reggente: Silvio Aprile vandone. Lungo il percorso incontreremo la Torraccia, un tempo torre di avvistamento e Eccoci come da consuetudine a render conto attualmente chiusa del sistema difensivo del delle attività svolte nell’anno appena trascor- Verbano Cusio Ossola, quindi il bel poggio so e trarne le conclusioni. Il bilancio è presto panoramico su cui sorge l’oratorio della Be- fatto: a gennaio la prima gita sociale in pro- ata Vergine del Buon Rimedio ove potremo gramma regolarmente svolta; a luglio e a set- ammirare l’estensione del lago Maggiore e tembre due gite a scartamento ridotto come i monti che lo circondano. Giungiamo quin- numero di partecipanti; in autunno un’uscita di in località Pianezza dove sorge la chiesa del gruppo giovanile Escai. Infine, una serata dedicata alla Natività di Maria e accanto alla a tema a gennaio. chiesa un tasso secolare, circa 400 anni. Pro- seguiamo su una scalinata che ci porta al bor- 27 gennaio - Anello del Monterosso, lago go di Cavandone che dall’alto domina il golfo Maggiore Borromeo e le vallate del Verbano; qui sono La prima gita dell’anno, l’unica in autobus, ancora visibili le caratteristiche architetture vede la partecipazione di un buon numero di che denotano la sua origine medioevale. Ri- escursionisti; il gruppo è di 52 partecipanti. prendiamo il cammino che tra sentiero e co- L’itinerario è ad anello con partenza da Suna moda strada forestale ci porta, passando per di Verbania. Dal centro abitato, percorrendo il la chiesetta del Pellegrino, alla vetta del Mon- sentiero conosciuto come Sentiero del buon terosso. Discesa verso Suna, passando per la cappella dei Combattenti. A fine escursione, alla volta del rifugio Andolla. Dopo aver at- prima di salire in bus, una bella passeggiata traversato la diga il sentiero si mantiene sulla sul lungolago di Suna. riva orografica destra del lago dei Cavalli of- frendo all’escursionista i paesaggi incantevoli 19 luglio - Colle Mud da Rima dell’Antrona. Raggiunta la fine del lago si su- “Il Cai di Borgosesia si rimette in cammino!”: pera il torrente Loranco con un bel ponticello così esordiva sui giornali l’annuncio della no- in legno e si inizia a inerpicarsi verso il rifugio stra prima gita in periodo pandemico. Dome- che da lontano comincia a scorgersi ben pre- nica 19 luglio, dopo mesi di inattività, il Cai di sto. La parte iniziale dell’escursione è davvero Borgosesia si è rimesso in cammino con una poco faticosa con i tratti di salita poco ripidi; bella escursione in Valsesia. La meta è stata raggiunta l’alpe Piana Ronchelli, a un’ora circa il colle Mud. Il gruppo di dodici partecipanti dalla partenza, si può fare una sosta per fare ha potuto trascorrere una bella domenica in scorta d’acqua all’apposito abbeveratoio e montagna riscoprendo il piacere di cammi- per leggere la storia della località sul cartello nare insieme e poter ammirare i magnifici posto sul fianco della cappelletta, arricchita paesaggi e le fioriture di stagione sul sen- da una poesia di Roberto Bandini. La cappella tiero che da Rima conduce alla base dell’im- del Pian di Runchej venne edificata nel 1917 ponente cresta nord del Tagliaferro. Il tutto per volere di Giovanni Lini di Antrona per gra- nell’osservanza delle norme comportamen- zia ricevuta: danneggiata da una valanga nel tali raccomandate dal protocollo nazionale di 1981 venne ricostruita nel 1984 dal Gruppo ripresa delle attività Cai. Foto di gruppo con alpini di Antrona per essere infine ricostruita le mascherine naturalmente! in luogo più riparato nel 1994 dal coro Valdos- sola. Siamo solo a settembre ma la giornata è 20 Settembre - Rifugio Andolla, valle Antrona davvero gelida: lo testimoniano le numerose Parcheggiata l’auto nei pressi dell’alpe dei Ca- candele di ghiaccio incontrate lungo il percor- valli nella frazione Cheggio partiamo a piedi so. Il gruppo di sette escursionisti trova riparo

54 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 55 ra islandese è stata meta prescelta di viaggio ziamo dai primi: un enorme grazie a tutti i per diversi nostri soci. consiglieri ma anche ai preziosi collaboratori Quest’anno la sottosezione di Borgosesia ex consiglio i quali in questi tre anni hanno ha patrocinato un nuovo evento musicale: dato il loro contributo fattivo per la buona una rassegna musicale dedicata a Giovan- riuscita di gite, manifestazioni e attività orga- ni Turcotti. La manifestazione, organizzata nizzative. Ricordo che nel 2021 decadranno dall’associazione culturale Ex_Novo che già quattro componenti non rieleggibili del con- in passato aveva collaborato col Cai, ha avuto siglio direttivo tra cui reggente e vicereggen- luogo in due riprese nei pomeriggi del 6 e 27 te; terminerà pertanto il mio mandato. Se da settembre nella sede del Centro studi Turcotti un lato prevale una certa soddisfazione per le in via Giordano. Una quarantina di talentuosi attività svolte dalla sottosezione nel triennio giovani musicisti hanno dato vita a una vera trascorso, al contrario c’è il forte rammarico e propria staffetta concertistica in ricordo del per non aver potuto realizzare le manifesta- professor Turcotti, filosofo, alpinista e aman- zioni di quest’anno interamente volte alle te della musica, scomparso dodici anni fa. celebrazioni del 75°. Peccato, avevamo pre- A causa dell’emergenza Covid l’assemblea or- parato davvero un bel programma e reperito dinaria della sottosezione, prevista a febbra- le risorse economiche per attuarlo ma non è io, si è svolta invece giovedì 1 ottobre “all’a- stato possibile fare nulla. perto”, nell’androne di palazzo Castellani, Passiamo agli auspici: sono certo che il nuovo sede della sottosezione. Sabato 3 ottobre al direttivo, formato dai consiglieri rieleggibili e cinema Lux ha avuto luogo la 186a assemblea con l’aggiunta di future leve che stiamo cer- nel locale invernale del rifugio. Sulla via del suggestive fotografie Paolo ci ha condotto sezionale, organizzata quest’anno dalla sotto- cando tra i soci, avrà modo e tempo di recu- ritorno piccola deviazione alla scoperta del nell’esperienza di tre spedizioni italiane alla sezione di Borgosesia. perare alla grande con entusiasmo e senso di ponte tibetano che proviamo ad attraversare. scoperta dei luoghi più nascosti dell’isola Ed eccoci arrivati quasi alla fine di questo appartenenza. Affermava Oscar Wilde: “Tutte di fuoco e ghiaccio in continua evoluzione, tormentato anno. Domenica 18 ottobre si è le persone conoscono il prezzo delle cose ma Il 31 gennaio si è svolta l’unica serata a tema esplorando le grotte vulcaniche e glaciali e svolta al monte Tovo la tradizionale funzione soltanto alcune ne conoscono il vero valore”. dell’anno intitolata “Islanda vista da dentro”. scendendo le cascate che scorrono nei can- della benedizione dei ceri per i caduti in mon- L’inattività forzata dell’anno trascorso a tutti Relatore è il nostro carissimo amico speleo- yon. Buona partecipazione di pubblico e ac- tagna. Sono purtroppo i giorni in cui i numeri ce ne ha ricordato il valore. logo Paolo Testa. Attraverso la proiezione di ceso dibattito a fine serata; d’altronde, la -ter della pandemia tornano a fare paura; sussiste Alla prossima! comprensibilmente una certa preoccupazio- ne da parte dell’organizzazione affinché non si verifichino situazioni favorevoli al conta- Gruppo Camosci gio. Si decide comunque di dar via alla ma- Reggente: Livio Magni nifestazione attuando le opportune precau- zioni. La giornata è stata molto positiva con La relazione finale del 2020 sarà, per forza di un’ottima partecipazione e collaborazione di cose, molto breve. Non si è potuto svolgere tutti i partecipanti. Purtroppo, in seguito al nessuna delle attività programmate. Nessun peggioramento della situazione sanitaria di lavoro è stato fatto al rifugio tranne qualche fine ottobre, decidiamo invece di annullare la sporadico intervento di pulizia e sanificazio- posa dei ceri benedetti presso i cimiteri. Per ne. Il rifugio è sempre stato chiuso a causa mantenere viva la tradizione sarà una piccola del Covid-19, salvo qualche apertura all’ini- delegazione della sottosezione a provvedere zio dell’anno nel mese di gennaio. Peccato alla posa. Sempre per le stesse motivazioni perché proprio quest’anno abbiamo notato decidiamo anche di annullare la gita sociale una grandissima affluenza di escursionisti al monte Camino di Oropa. Il 6 novembre en- alla Massa del Turlo: la “nostra montagna” triamo nuovamente in lockdown e la partita è sempre lì che ci aspetta, di facile accesso di quest’anno è definitivamente chiusa. e quanto mai punto di evasione dall’impri- Mi avvio alla conclusione di questa breve gionamento coattivo nelle nostre case. Bella relazione prima con i dovuti ringraziamenti come non mai, con i panorami che sempre ci e poi con gli auspici per il nuovo anno. Ini- regala, è medicina per gli occhi e per la men-

56 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 57 secutivi, dall’11 gennaio al 15 febbraio, con venti partecipanti. Per quanto riguarda le escursioni sottosezio- nali il 9 febbraio una bellissima giornata ci accompagna per un’escursione sulla neve al rifugio Dondena, nella valle di Champorcher. Poi tutto si ferma. Dopo lo stop imposto dalle restrizioni che, ahimè, abbiamo imparato a conoscere, è sta- to organizzato, il 12 e 13 settembre, il ripo- sizionamento della statuetta della Madonna nei pressi della vetta del Corno Bianco.A ini- zio estate eravamo infatti venuti a sapere che quella portata nel 1963 da alcuni soci della nostra sottosezione era scomparsa. Ci siamo quindi mossi con l’acquisto di una nuova sta- Un gruppo di quattro istruttori storici dei corsi di scial- tuetta e con la pianificazione del lavoro. In pinismo sezionali, iniziati nel 1970: Benito, con Giam- piero, Renzo e Roberto, alla Massa del Turlo nel 1974 quindici abbiamo pernottato al rifugio Care- Pranzo al Gabiet stia e siamo saliti l’indomani alla vetta del -Cor no Bianco con il prezioso carico sulle spalle. degli auguri tra i numerosi soci intervenuti. di Scopello, di concerto con il proprio diret- te, la montagna rimane sempre una valvola di L’11 ottobre ultima escursione della sot- Il 2020 inizia con la partecipazione alla diver- tivo, ha ritenuto di non effettuare le escur- sfogo e nello stesso tempo la miglior ricarica tosezione al passo San Giacomo, in alta val tente cena delle Befane organizzata dal miti- sioni a calendario, così come la castagnata, di vita. Grazie Massa. Formazza, con i partecipanti immersi in una co Cecco. la gita sociale e la serata degli auguri, onde Segnaliamo la grave perdita di Benito Ferrari, spessa coltre di neve. Il 1° febbraio al salone polivalente il Cai sot- contenere la diffusione del virus che in que- un nostro ex presidente che ci ha lasciato nel Per il 2021 abbiamo stilato un programma tosezione di Scopello ha ospitato la 50° Ras- sto meraviglioso autunno di tanti colori pare mese di ottobre. È stato un istruttore della che ricalca in parte quello che non si è potuto segna corale con la partecipazione del coro stia aumentando. prima ora di alpinismo e scialpinismo del Cai svolgere quest’anno. parrocchiale dell’Assunta di Scopello, diretto- A marzo questo Covid 19 ha spaventato tutti, Varallo. Possiamo considerarlo un personag- Al momento è impossibile avere delle certez- re Enrico Marone, il coro Varade del Cai Va- abbiamo messo le mascherine per protegger- gio famoso nella nostra Valsesia che si è sem- ze ma pensiamo positivo. Abbiamo quasi un rallo, direttore Romano Beggino, il coro Ana ci, ma non si sapeva come aiutare noi e gli al- pre fatto voler bene da tutti e tanto ha fatto anno da recuperare per godere delle bellezze Stella alpina di Berzonno, direttore Patrizia tri, così la sezione Cai di Varallo ha promosso in termini di presenza e consolidamento del delle nostre montagne. Paracchini. Una bella serata di bel canto, bella una raccolta fondi per l’emergenza coronavi- gruppo Camosci. Gli siamo tutti riconoscenti. musica e tanto pubblico. Siamo stati fortuna- rus da destinare alla Croce rossa italiana e la Ciao Benito. ti ad aver ospitato per primi la 50° Rassegna sottosezione di Scopello il 23 marzo aderisce Non ci resta che darvi un arrivederci al pros- Sottosezione di SCOPELLO corale perché con l’arrivo del Covid 19 si è a tale iniziativa offrendo 500 euro. simo anno nella speranza che sia ben diverso fermato tutto. A luglio quando ci hanno permesso un po’ di Reggente: VIVIANA VISCA da questo orrendo 2020. Questo è un anno che non avremmo mai libertà, con il gruppetto di amici Cai, qualche Il gruppo Camosci augura buone feste a voi e Cari soci, socie e amici, eccoci arrivati alla fine pensato di vivere. Il coronavirus ha porta- giro lo abbiamo fatto, con le nostre auto, con tutte le vostre famiglie. di questo anno, è tempo di bilanci e come si to una grande difficoltà anche nella nostra la mascherina e in distanziamento sociale, suol dire “si tiran le somme”. Così riprendia- sottosezione con un susseguirsi di norme, siamo andati in Valle D’Aosta al santuario di mo ricordando la piacevole gita sociale di fine provvedimenti, leggi e decreti che ci hanno Clavalitè m 1821, a Corte Buè in Val Gran- SOTtosezione di Ghemme stagione del 17 novembre 2019 nell’Oltrepò impedito di vivere la montagna; niente più de, giro delle frazioni alte di Riva Valdobbia, Reggente: Roberto Francoli pavese. Grande partecipazione alla visita escursioni, niente più serate in sede, ma la sul Monte Bianco con la funivia Skyway, il della cantina di Canneto Pavese, al pranzo in montagna è nel cuore, nella mente e nessuno giro del Fenera e le sue grotte e per finire da Mi assale una strana sensazione nello scri- agriturismo Granai Certosa e nel pomeriggio può portarcela via. Allo stesso modo la mon- Alagna siamo scesi al lago Gabiet e saliti a vere un relazione in un anno così particolare all’abbazia cistercense della Certosa di Pavia. tagna è lì ferma che ci aspetta. Bettaforca in una magnifica giornata di sole dove quasi tutto il programma preparato non Il 29 dicembre al polifunzionale di Scopello, Il calendario manifestazioni, gite ed escur- accompagnati dal maestoso Monte Rosa im- si è potuto svolgere. dopo un resoconto sulle attività della sottose- sioni della nostra sottosezione prevedeva biancato. Siamo partiti, come ormai consuetudine, con zione, si è giocato a tombola; ringrazio Loren- l’avvio delle attività il 15 marzo e poi via via Auguro buona vita per vivere sempre con il corso di sci rivolto ai bambini che si è tenuto zo per il supporto tecnologico del maxischer- un’escursione al mese, ma ad oggi con la gioia la montagna e buone feste a tutti. alle sciovie Wold di Alagna per sei sabati con- mo e a seguire un rinfresco con lo scambio preparazione del Notiziario la sottosezione

58 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 59 60 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 61 SEZIONE - SOTTOSEZIONI CLUB ALPINO ITALIANO SEZIONE DI VARALLO ALPINISMO GIOVANILE 2021

Gennaio Sott.ne Ghemme Corso di sci Alpino 9-16-23-30 Gennaio / 6-13 Febbraio FEBBRAIO alagna Valsesia 24 Gennaio Sott.ne Borgosesia Escursione sulle alture del lago Maggiore - Laveno Escursionistica [E] Capogita: Silvio Aprile

7 FEBBRAIO Sott.ne Ghemme CIASPOLATA - Rifugio Margaroli (val Formazza) Ciaspole [MR] Capogita: Francoli 28 FEBBRAIO Sott.ne BORGOSESIA Punta Leretta da Pian Coumarial - Fontainemore Ciaspole [MR] e scialpinismo [MS] Capogita: Gianni Binelli

14 MARZO Sott.ne Scopello Motto della capretta - Traversagna 28 MARZO Sott.ne Ghemme Traversata Brunate-Monte Piatto-Torno (Lago di Como) Escursionistica [E] Capogita: Renato Rovellotti

18 APRILE Sott.ne BORGOSESIA Monte Todano - Piancavallone Escursionistica [E] Capogita: Elisa Bonaccio 25 APRILE Sott.ne Ghemme Parco del Beigua - Monte Argentea (Arenzano Liguria) Escursionistica [E] Capogita: Laura Signorotti 25 APRILE Sott.ne Scopello Liguria Escursionistica [E] Capogita: V. Visca - M. Mattasoglio

16 MAGGIO Sott.ne Ghemme Traversata Monte Tamaro - Monte Lema (Svizzera) Escursionistica [E] Capogita: Giorgio Martinoli 22 MAGGIO Rassegna cori 23 MAGGIO Comm. Scientifica Escursione del convegno “Valli unite da colli” S. Gottardo di Rimella (1346 m) - Bocchetta di CampelLO (1997 m) 23 MAGGIO Sott.ne ROMAGNANO Lago Maggiore - Vigezzina Escursionistica [E] Capogita: Gaudenzio Ferrogalini 30 MAGGIO Giornata dei sentieri

13 o 20 GIUGNO MONTAGNA ANTICA Giornata dell’arte sui monti della Valsesia percorso da definire 20 GIUGNO Sott.ne Borgosesia e ROMAGNANO Lac Mort - dalla diga di Place Moulin Valpelline, Bionaz Escursionistica [E] Capogita: Elisa Bonaccio - Gaudenzio Ferrogalini

62 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 63 27 GIUGNO Sott.ne Ghemme Rifugio Dondena - Lago Miserin ESCAI BORGOSESIA (Champorcher - Valle d’Aosta) Escursionistica [E] Capogita: Renato Rovellotti 21 FEBBraio Ciaspolata - Ranghetto Camasco Ciaspolata [EAI] Capogita: Anna Folghera 27 GIUGNO Sott.ne Scopello Monte Fallere - Valle d’Aosta 21 marzo Noveis - Viera Escursionistica [E] Capogita: V. Visca - M. Mattasoglio Escursionistica [E] Capogita: Giulia Aprile 25 aprile Monte Briasco 3 LUGLIO Incontro Amicizia Escursionistica [E] Capogita: Giuseppe Beltrametti 16 MAGGio Alpe Faut - Fobello 11 LUGLIO Sott.ne Borgosesia e Ghemme Cascate del Rutor e Rifugio Deffeyes Escursionistica [E] Capogita: Roberto De Fabiani La Thuile 6 GIUGno Massa del Turlo - Cervarolo Escursionistica [E] Capogita: R. Rovellotti - D. Bertoncini escursionistica + uscita over 14 Capogita: Roberto Marchi 18 LUGLIO Festa dell’Alpe - Rondecca di Rimella 3-4 LUGlio Tendata al Monte Tovo Escursionistica [E] solo se sarà terminato lo stato di emergenza 25 LUGLIO Festa della Famiglia - Alpe Bors Capogita: Saveriano - Bertoncini 25 LUGLIO Sott.ne ROMAGNANO Rifugio Elisabetta - val Veny 4 SETTEMBre Montestrutto Escursionistica [E] Capogita: Stefano Debernardi arrampicata - istruttori Capogita: Francesco Bori 18-19 SETTEMBRE Val Divedro 25 LUGLIO Sott.ne Scopello Passo Zube - Valsesia Escursionistica [E] solo se sarà terminato lo stato di emergenza Escursionistica [E] Capogita: V. Visca - G. Toietti Capogita: Giuseppe Tisato - Andrea Tadi 10 OTTOBre Alpe Vallè - Rima Escursionistica [E] Capogita: Roberto Grippo 25-28 AGOSTO Sott.ne Borgosesia Trekking in val di Fassa - Trentino 14 NOVEMBre Pian Sulei - castagnata Escursionistica [E] Capogita: Silvio Aprile - Gianni Binelli Escursionistica [E] Capogita: Giancarlo Spano 28 NOVEMBre Cena annuale 4-5 SETTEMBRE Sott.ne Scopello Monte Rite - Cadore Capogita: Daniele Zandotti Escursionistica [E] Capogita: V. Visca - M. Mattasoglio 12 SETTEMBRE Sott.ne Ghemme Giro dei 4 Passi - Morasco - Maria Luisa - San Giacomo - Gries ESCAI GHEMME Escursionistica [E] Capogita: Siro Del Conte 14-15 Gennaio Presentazione e raccolta iscrizioni Carpignano Sesia 20 SETTEMBRE Sott.ne Borgosesia Incontro con Cai Chiavari - Riv. di Ponente, Liguria 20-21 Gennaio Presentazione e raccolta iscrizioni Carpignano Sesia Escursionistica [E] Capogita: Enrico Tosalli 28 FEBBraio Gressoney - Castel Savoia - Val d’Aosta 26 SETTEMBRE Comm. Biblioteca Crans Montana - bisse du Rho, lago Tseuzier, Ciaspolata [E] Capogita: Giorgio Palazzin bisse d’AyeNt 21 marzo Monte Orsa - Fortificazioni Linea Cadorna - Viggiù Escursionistica [E] Capogita: Sergio Milani Escursionistica [E] Capogita: Renato Rovellotti 11 aprile Orridi di Uriezzo - Verbania - Piemonte Escursionistica [E] Capogita: Fabio Arisi OTTOBRE Sott.ne Borgosesia Teatro Pro Loco di Borgosesia, esibizione della 23 MAGGio Vado Ligure - Spotorno - Monte Mao - Liguria mostra “Presenze silenziose, ritorno e nuovi arrivi di carnivori Escursionistica [E] Capogita: Roberto Comero nelle Alpi” e conferenze 13 GIUGno Rif. ARP - Vallone di Palasinaz - Val d’Aosta Escursionistica [E] Capogita: Stefano Moraschini 2 OTTOBre montaGNA ANTICA Premio al Fabbriciere di montagna 25 LUGlio Alpe Bors - Festa della famiglia 10 OTTOBRE Sott.ne Scopello Castagnata Escursionistica [E] Capogita: Renato Rovellotti 5 SETTEMBre Rif. Vittorio Emanuele - 17 OTTOBRE Sott.ne ROMAGNANO Castagnata Escursionistica [E] Capogita: Mattia Quarna 24 OTTOBRE Sott.ne Ghemme Castagnata 2 OTTOBre Pedalata in collina - Ghemme Escursionistica [E] Capogita: Mattia Quarna 20 NOVEMBre Sala Polivalente di Cesto (NO) - Festa fine Anno - Pizzata 7 NOVEMBRE Sott.ne Borgosesia Monte Orfano - Mergozzo con CAI Chiavari Capogita: Elma Miozzo Escursionistica [E] Capogita: Laura Saccol 14 NOVEMBRE Sott.ne Scopello Gita sociale [LE DATE SARANNO STABILITE DI VOLTA IN VOLTA] 20 NOVEMBRE Sott.ne Ghemme Festa di fine anno - Alpinismo giovanile ESCAI GRIGNASCO Ciaspolata - Carcoforo, Osservazione volo dei rapaci [EAI] Capogita: Patriarca, Miccone 11 DICEMBRE Serata degli auguri Trekking someggiato - Parco Cà di Asu - Olengo (NO) 17 DICEMBRE Sott.ne Borgosesia Serata degli auguri con proiezione fotografica [E] Capogita: Patriarca, Gnan Centro Faunistico Uomini e Lupi - Area protetta Alpi Marittime - 23 DICEMBRE Sott.ne ROMAGNANO Serata degli auguri entracque (CN) 25 DICEMBRE Natale Alpino - Folecchio di Rossa [E] Capogita: Patriarca, Gnan

64 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 65 Whale watching - Avvistamento Cetacei - Mar Ligure [E] Capogita: Patriarca, Polo Montagna terapia 2020 a cura del gruppo Cai di Montagna terapia Rafting - Balmuccia [Media] Capogita: Patriarca, Martelli Alla farm delle capre di Saanen Mollia - Valsesia L’attività del gruppo di Montagna-terapia era dei quali quattro rimasti soldati ignoti. Il pro- [E] Capogita: Patriarca, Ruzza Oasi Riserva Palude - Casalbeltrame - habitat avifauna stata programmata nel dicembre 2019. gramma di conoscenza della storia di questi [E] Capogita: Patriarca, Ruzza Le escursioni previste avrebbero percorso 100 anni si è purtroppo interrotto, ma verrà Parco Naturale Alta Valsesia sentieri storici che andavano dalla prima ripreso al più presto, speriamo, al termine Conca d’Otro & 6 piccoli borghi walser > ricerca della volpe, dello scoiattolo guerra mondiale (Linea Cadorna), alla secon- di questo difficile periodo dovuto all’emer- alpe Vigne Superiore - rifugio Barba Ferrero > presenza dello stambecco da guerra mondiale fino al periodo della re- genza sanitaria dovuta alla pandemia da co- alpe Pile - Alpe Bors - rifugio F. Pastore > visita animali da allevamento [E] Capogita: Patriarca, Miccone, Polo, Martelli sistenza. Così, nel mese di febbraio 2020, la ronavirus. prima uscita ha portato il gruppo sui sentieri I contatti con il gruppo sono stati mantenuti partigiani dell’alpe di Noveis, soffermandosi telefonicamente o con occasionali incontri GRIM VARALLO in modo particolare al monumento che ricor- con gli operatori e con i partecipanti al grup- 17 Gennaio Destinazione da definirsi in base all’innevamento da l’attacco avvenuto l’11 febbraio 1944 che po, in modo da non perdere i buoni rapporti ciaspolata Capogita: Baravelli - Ricotti 7 FEBBraio Ciaspolata alla Res di Fobello provocò la morte di sette giovani partigiani, instaurati in ormai più di dieci anni di attività. ciaspolata Capogita: Rege - Stragiotti 7 marzo Cannero - Cannobio Escursionistica Capogita: Veziaga - Bertoli 11 aprile Perloz - Chemp (Valle d’Aosta) EscursionisticA Capogita: Bognetti - Galli 9 MAGGio Laghetto S. Agostino - castello d’pArian - castello dei Barbavara (in collaborazione con commissione scuola famiglia Itc di Varallo) Escursionistica Capogita: Rege - Tribaudi 23 MAGGio Noli - Varigotti Escursionistica Capogita: Stragiotti - Bognetti 6 GIUGno Pella - Orta Escursionistica Capogita: Rege - Bello 26-27 GIUGno Selle di Baranca - Carcoforo Escursionistica Capogita: Baravelli - Antonini 4 LUGlio lago del cortese Escursionistica (riservata ai più allenati) Capogita: Veziaga - Rege 11 LUGlio alpe Sattal Escursionistica Capogita: Stragiotti - Rege 24-25 LUGlio Devero - lago Nero - alpe Buscagna Escursionistica Capogita: Martelli - Antonini 24-25 LUGlio Val Formazza - Devero - lago Nero - alpe Buscagna Escursionistica (riservata ai più allenati) Capogita: Veziaga - Stragiotti 4-5 SETTEMBre parco avventura Oropa - monte Mucrone - alpe Camino Escursionistica Capogita: Rege - Bello 19 SETTEMBre Mera - Meggiana - Scopello in bicicletta CICLOEscursionistica Capogita: Baravelli - Stragiotti 3 OTTOBre Boccioleto - Pian di Sulei Escursionistica Capogita: Baravelli - Marchini 17 OTTOBre castagnata (località da destinarsi) Escursionistica Capogita: Bognetti - Galli 7 NOVEMBre festa del Grim Capogita: Marchini - Martelli 14 NOVEMBre Mottarone con Cai di Bizzarone Escursionistica Capogita: Baravelli - Bognetti 12 DICEMBre serata Auguri Capogita: Marchini - Bello

[E] = Escursionismo - Itinerario su sentiero o tracce di sentiero ben visibili e segnalate [EAI] = Escursionismo in ambiente innevato [MR] = Medi racchettisti - Terreno con pendii aperti, pendenza a dislivello contenuti [MS] = Medi sciatori - Terreno con pendii fino a 35°/40° per tratti brevi e poco esposti. Lunghezza e dislivelli discreti

66 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 67 Parete Nord Gran Paradiso (foto Fabio Guglielmina)

68 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 69 Sotto un cielo stellato foto di Gianluigi Avondo

Piane di Cervarolo. In primo piano la chiesetta, sopra di essa una serie di cerchi concentrici intorno alla stella Otro. In primo piano la chiesetta e in alto la scia di stelle intorno alla Polare polare (fissa) creati dal moto apparente della volta celeste. L’effetto di scia, cosiddetto “star trail” delle stelle, è ottenuto unendo più scatti a lunga esposizione

Otro. Foto scattata dalla frazione Dorf, in basso la frazione Otro illuminata, sullo sfondo si profilano il Tagliaferro Bocchetta delle Pisse. In primo piano il laghetto e sullo sfondo il profilo del versante valsesiano del Monte Rosa e la cima Carnera dalla punta Parrot (sinistra) alla Grober (destra)

70 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 71 Bocchetta delle Pisse. La Via Lattea si innalza sopra l’inconfondibile profilo del Corno Bianco

Passo dei Salati. Passaggio della cometa Neowise, in primo piano la chiesetta dell’Istituto A. Mosso

72 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 73 Distrutta dal nubifragio una cappella della non cumulabili con l’indennità di sindaco. mente i costi, a conclusione della ristruttu- Le cappelle, che risalgono al 1700, furono razione sabato 28 ottobre 2006 abbiamo Via Crucis sul monte di Santa Maria di Vanzone ridipinte nel 1834 dal pittore G. M. Velatta programmato l’inaugurazione, cui parteci- di Carega e nel 1930 da Giuseppe Braziano parono circa trecento persone, a testimonia- di Silvano Pitto nativo di Bastia di Borgosesia, ma nel tempo re l’importanza dell’appuntamento. gli affreschi sono diventati quasi tutti illeggi- In un convegno del 2002 organizzato dalla Era stata restaurata dalla bili e tali sono ancora oggi, poiché qualsiasi nostra commissione alla Pro loco di Borgo- commissione Montagna intervento di natura pittorica esula dalle no- sesia lo storico prof. Casimiro Debiaggi af- antica, Montagna da sal- stre competenze. Per l’incuria, atti di vanda- frontò il tema delle Viae Crucis della nostra vare lismo ed elementi atmosferici erano visibil- valle, affermando di averne contate almeno Poco tempo prima aveva- mente molto danneggiate anche nella parte diciotto, tre delle quali ormai scomparse. mo espresso sulla stampa architettonica e strutturale. Proprio a questi Ora purtroppo abbiamo avuto la conferma, locale la nostra soddi- aspetti specifici mirava il progetto redatto come si temeva, che anche le cappelle del- sfazione per l’intervento dall’architetto Andrea Musano, che ottenne la Via Crucis di Vanzone corrono il rischio di restauro conservativo l’approvazione dal Ministero per i Beni e le di scomparire. Di per sé non desterebbero alla cappelletta di Oro del attività culturali attraverso la soprintenden- preoccupazione, perché sono state conso- Nasso (Morca) quando è te dottoressa Carla Enrica Spantigati. lidate, ma la vicinanza di molti alberi (foto giunta la notizia del crol- La commissione, con il consenso ai lavori da 3) suscita non poche perplessità. Si può fare lo rovinoso di una delle parte dei proprietari dei terreni, ha affida- qualcosa? Siamo ancora in tempo? stazioni della Via Crucis to il compito specifico ai muratori Rinaldo di Vanzone durante il nubifragio del 2 otto- di San Quirico presso Bettole, si rivolse a e Piero Velatta e ai collaboratori Adriani e Foto 3 bre. Recatici sul posto, abbiamo constatato il noi per il restauro conservativo della parte Sappa, affiancando in più occasioni i suoi danno irrimediabile provocato dallo sradica- muraria di tutte le altre stazioni della Via volontari. mento di un gigantesco faggio piombato sul Crucis, ritenute giustamente di notevole Gli interventi che, come precisato, riguar- manufatto disintegrandolo (foto 1). interesse artistico e ambientale. Ottenuta davano la parte architettonica, sono stati Siamo stati coinvolti emotivamente perché la nostra disponibilità ad affrontare l’impe- molteplici: consolidamento della base di si tratta della cappella n. 6, una delle tredi- gnativo lavoro, che poteva essere di stimolo appoggio a terra di ogni singola costruzio- ci che costeggiano la salita a Santa Maria, per la valorizzazione di tutto il complesso ne, sostituzione dei coppi con antiche beo- proprio quella della foto del 2005 qui allega- del monte di Santa Maria di Vanzone, si le, asportazione di precedenti intonacature ta (foto 2), dove si vedono i volontari della adoperò per reperire cospicui finanziamenti di natura cementizia di inizio ’900 sostitu- commissione Montagna antica montagna da presso l’amministrazione provinciale di Ver- ite con nuove più appropriate, ricucitura salvare intenti ai lavori di consolidamento, celli e l’amministrazione comunale di Bor- di numerose crepe esistenti, rifacimenti di come già precedentemente avevano fatto gosesia, destinando da parte sua a tale sco- fronti, voltini, capitelli, colonne e spallette, alla prima cappella, all’uscita della frazione, po i compensi del 2004 derivanti dalla sua prestando attenzione a non manomettere la più imponente di tutte e dall’architettura carica di assessore provinciale al bilancio, le poche parti in affresco ancora esistenti. più complessa. A tutto questo si sono aggiunti canaletti di Apprezzando quel primo scolo e sistemazione dell’area di rispetto. intervento e conoscendo I lavori iniziarono il 25 luglio 2004 alla se- il nostro impegno per la conda cappella e si conclusero nell’autunno conservazione e la salva- 2006; la maggior parte furono eseguiti nelle guardia del patrimonio stagioni primaverili e autunnali, in giornate artistico degli alpeggi e con condizioni climatiche idonee per evitare delle frazioni alte della che gli intonaci, completamente all’aperto, Valsesia, Corrado Rotti, avessero a soffrire per eccessivi sbalzi di sindaco di Borgosesia, temperatura. con cui nel 1995 era ini- Orgogliosi di aver contribuito a recuperare ziata una proficua colla- un bene storico della città di Borgosesia, a borazione in occasione sua volta parte importante del patrimonio del recupero dell’oratorio artistico valsesiano, e riconoscenti verso di Santa Maria al ponte coloro che avevano sostenuto finanziaria-

74 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 75 Una salita al Pelmo testo e foto di Elio Protto

Ci sono montagne che viste, magari anche nesco. Caratteristica di questa montagna è solo in foto, ti rimangono impresse e se ti la presenza di un grande avvallamento, “il diletti di alpinismo stuzzicano il desiderio di Valf”, che si affaccia verso sud, fiancheggiato volerci salire. Per Susanna il Pelmo era una di da due poderose spalle e presenta la forma di queste. Alcuni anni fa, al ritorno da una salita una enorme poltrona per cui è soprannomi- in Oberland con Gianni Caronti, che ci aveva nato “el caregon del Padreterno”, ovvero “il guidati, avevamo abbozzato una puntata al trono di Dio”, dove secondo la leggenda Dio Pelmo, la bella e prestigiosa cima dolomitica si sarebbe seduto per riposare dopo aver cre- che domina la valle di Zoldo e il Cadore. L’oc- ato le Dolomiti. Altra leggenda indicherebbe casione però non si era realizzata e negli anni nel vuoto del vallone una grandiosa frana che più volte ci siamo detti: “Troviamo l’occasio- avrebbe travolto un antico pascolo formando ne per andare al Pelmo”. Lo abbiamo ripetuto un lago ora scomparso. Alle pendici del Pel- ancora quest’anno, forse con minore convin- mo è stato rinvenuto un masso con impronte zione da parte mia; poi a estate inoltrata una di dinosauri e nei pressi trovato lo scheletro favorevole coincidenza di tempo libero e di di Valmo, un cacciatore preistorico di 8000 bel tempo ci ha fatto decidere a quella che anni fa: l’uomo di Mondeval, ora nel museo per noi è stata l’impresa. di Selva di Cadore. Il nome del monte deriva Il Pelmo è un massiccio imponente, situato da Pelf indicante un grosso sasso compatto. interamente in provincia di Belluno, tra la val Per l’alpinismo il Pelmo è stata la prima cima di Zoldo, la val Fiorentina e la valle del Boite. È dolomitica a essere salita, il 19 settembre uscì nell’impresa percorrendo la cengia che riamo con una spaccata il “passo del gatto” alto 3168 metri e fa parte del Sistema 1 “Pel- 1857 dall’alpinista irlandese John Ball, che da lui prese il nome, la “cengia di Ball”, che dove una corda fissa evita il passaggio stri- mo - Croda da Lago”, uno dei siti dolomitici scrisse di averlo scelto perché a suo parere porta al ripido ghiaione sul quale si raggiunge sciato di Ball. Si esce dalla cengia e per un riconosciuti Patrimonio dell’umanità dall’U- era la più bella montagna delle Dolomiti. Ri- la conca glaciale del Val, percorrendo l’impe- canalone si raggiunge il Valon, l’enorme ghia- gnativa ed emozionante via normale. ione che sale alla conca. Da qui inizia una lun- Era notte quando siamo partiti in auto dall’a- ga teoria di tornantini che alternano tratti di bitazione di Gianni per portarci, passando per ghiaia a fasce rocciose su cui occorre trovare Zoppè di Cadore sulla interpoderale a circa la via più opportuna. Un gruppo di ragazzi ci mezz’ora dal rifugio Venezia. Mentre ci pre- supera, fortunatamente sono attenti a non pariamo l’alba già rischiara l’aria e mentre far cadere sassi; con una coppia di ragazzi di raggiungiamo il rifugio il sole fa splendere il lingua tedesca ci superiamo in modo alter- Pelmo di un colore dorato che abbaglia e ne nato più volte. In alto, sul secondo ghiaione, esalta la sublime maestosità che ci fa sentire facciamo una sosta; era ora, ne sentivo la ne- piccoli. Salito il ghiaione, raggiungiamo l’at- cessità. Finalmente sbuchiamo sul Valf, l’am- tacco dove ci leghiamo. Dopo un primo risal- pia conca glaciale, rotta da profonde cavità. to si imbocca la cengia e quasi subito incon- La pendenza si attenua e con maggior lena triamo una coppia che si è fermata, intimori- raggiungiamo il pulpito sulla larga fessura che ta dalla verticalità della roccia. Proseguiamo divide il Pelmo dal Pelmetto, la cima minore. in piano su questo camminamento a tratti Il baratro è impressionante. molto esile mentre l’esposizione aumenta. Ci spostiamo sul versante interno per salire Un primo tratto attrezzato con una corda mi sulla spalliera del “trono” e con un sistema di espone e devo trovare un diverso approccio piccole cenge guadagniamo la cresta. Ancora per superare il passo, poi procediamo più qualche aereo passaggio e con uno strappo speditamente pur con tutta l’attenzione -ne finale agguantiamo le rocce che sostengono cessaria e trovando di rado qualche momen- la croce di vetta. Sono passate cinque lunghe to per qualche foto. ore dalla partenza e l’entusiasmo sembra Dopo aver attraversato alcuni canaloni supe- quasi annullare la fatica, ma non è proprio

76 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 77 In giro per le Alpi testo e foto di Elio Protto

Non è che la montagna più alta sia sempre la scere luoghi nuovi, quasi ”interminati spazi”, più bella, ma De Saussure per quella più alta fuori dal consueto cortile di casa. aveva messo in palio il premio e, quando l’im- La prima di queste “conquiste” è stato il presa fu ritenuta possibile, quella volle salire. monte Leone, 3552 m, la più alta delle Alpi A scuola avevo imparato che la catena alpi- Lepontine, nel 1977, con Milena, allora mia na si suddivide in numerose parti, dalle Ma- moglie, e Gian Piero Zaninetti, salita poi an- rittime alle Giulie e una cantilena facilitava cora ripetuta. Un soggiorno al mare nel 1978 nel ricordare. Su di una carta fisica presente è stata l’occasione per una puntata al Mar- sull’atlante della mia infanzia si poteva però guareis, 2661 m, nelle Alpi Liguri, montagna osservare che oltre alle classiche nove riparti- cara agli speleologi, in compagnia di Roberto zioni esistevano altri gruppi, tra i quali alcuni Velatta con cui, pochi giorni dopo, dal rifugio di notevole importanza: le Dolomiti, il Delfi- dei Grands Mulets ho salito il Monte Bianco, nato, l’Oberland, i Tauri e, a un più attento 4810 m, il tetto delle Graie e delle Alpi. Un esame, altri meno imponenti digradanti nelle successivo tentativo dai Gouter si arenerà in Prealpi. Solo anni dopo, quando la montagna una notte di tormenta. Sempre con Rober- è diventata una passione, senza che un vero to, nel 1979, in una tre giorni nelle Dolomiti progetto venisse abbozzato, ho cominciato a affrontiamo tra l’altro la punta Penia della salire un buon numero di cime tra cui alcune , 3342 m, regina delle Dolomiti. delle più alte dei gruppi più noti. Intanto per- Dal rifugio Contrin per la ferrata della cresta ché montagne dal nome famoso, ammantate nord-ovest, con discesa per il ghiacciaio, già di un notevole fascino, ma anche per cono- allora in sofferenza. così. La giornata è stupenda, solo poche nu- passaggio chiave della salita, quasi ci sentia- vole che non nascondono il panorama. mo rassicurati: almeno qui la roccia è sicura Dalla cima sono visibili buona parte delle anche se di nuovo il vuoto sotto di noi è pro- dolomiti: a est l’ e il Sorapis, a nord fondo. Il percorso della cengia al ritorno non il Cristallo, la Croda da Lago, a ovest la Mar- richiede meno tempo, ma finalmente ritor- molada e il Civetta, a sud l’Agner, le cime di niamo sul sentiero e dopo una breve discesa Bosconero e le Dolomiti Friulane. In seconda tra i mughi ci sediamo alla terrazza del rifugio fila le Tofane, il Sella, il Catinaccio, le Pale di Venezia per una birra e per un momento di San Martino e tante altre cime, molte scono- rilassamento. Sorridiamo per le lamentele di sciute. Lontane le montagne innevate dell’Al- un ragazzo che aveva trovato un percorso più to Adige e dell’. Giù in basso la conca impegnativo di quello che si sarebbe aspetta- di Cortina, le vallate diZ oldo, la val Fiorentina to, poi riprendiamo l’auto e torniamo a casa e quella del Boite. di Gianni e andiamo a cena. L’aria è fresca, ma ce la prendiamo un po’ Una via normale, percorsa per la prima volta comoda, poi però bisogna tornare e allora è più di 150 anni fa, non può essere un’impresa necessaria un’attenzione anche maggiore. La che possa essere celebrata negli annali. Tutta- discesa verso il Valf non presenta eccessive via per me, attempato escursionista, prestato difficoltà. Più infide le ripide ghiaie dove a qualche domenica all’anno a un alpinismo di tratti si affonda, in altri si è in precario equi- base, l’aver avuto l’occasione di una salita di librio, come sulle fasce rocciose, ripide e co- notevole impegno è stata di grande soddisfa- sparse di fine detrito ma Gianni conosce a zione e altrettanto lo è stato da parte di Su- fondo il percorso e ci indirizza con sicurezza. sanna con cui ho condiviso anche in altre oc- Quando raggiungiamo la cengia, che pure è il casioni di questa nostra passione per i monti. M. Leone

78 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 79 Approfittando di una gita sociale, con Franco Pennine. È fine giugno e c’è ancora molta Rastelli, Mariano Mattasoglio, Renato Calzi- neve; attorno a noi quasi tutti sciatori alpi- no e Federica Mangola, nel 1981 raggiungo il nisti che ci lasciano nella neve molle. Quan- Re di pietra, il Monviso, 3841 m, vetta delle do giungiamo al Riffelberg vediamo passare Alpi Cozie. La salita su terreno innevato ha li- l’ultimo trenino e a piedi torniamo aZ ermatt. mitato a pochi la possibilità di successo. Nel Giuseppe perde i documenti e a notte fonda 1982 è ancora il maltempo a rallentare la sa- passiamo con timore la frontiera di Gondo. lita, ma due successivi pernottamenti al rifu- All’inizio del nuovo millennio avevo comple- gio Marinelli e al Marco e Rosa permettono tato la salita delle cime del Rosa e mi sono a me e a Franco di raggiungere, oltre l’esile detto perché non andare a dare un’occhiata creta nevosa, il culmine delle Alpi Retiche, il anche agli “anelli mancanti” della catena alpi- pizzo Bernina, 4049 m. L’aver superato una na più discosti. L’enciclopedia della montagna cordata che ambiva al Cervino, ci ha rinfran- indicava una serie di gruppi e ho fatto l’elenco cato sulle nostre possibilità. All’Ortles, 3905 di quelle cime. Successivamente, invitato alla m, nelle Retiche meridionali nel 1985, il mio presentazione dell’atlante orografico delle compagno Gianni Rosa ha un poco subito la Alpi, edito da Priuli & Verlucca nei quaderni mia determinazione e forse l’impresa era ol- di cultura alpina, con la collaborazione del Cai tre il limite delle sue ambizioni. e dell’Uiaa, ho appreso che tale suddivisione Con Giuseppe Bonetta, nel 1989, partiti per andava rivista e ampliata. salire lo Stralhorn, lungo la strada si cambia Dopo un tentativo a vuoto, nel 2003, con meta e ci dirigiamo a Zermatt. Col treno rag- Roberto Carmagnola e Susanna Zaninetti giungiamo Rotenboden e saliamo alla Monte andiamo in Francia al rifugio des Ecrins per Rosa Hutte. Nel buio sbagliamo strada, poi salire il Dome de Neige e la Barre des Ecrins, Dufour rimediamo e raggiungiamo la punta Dufour 4102 m, nel Delfinato. Per scendere la Breche del Monte Rosa, 4634 m, la più alta delle Alpi Lory Roberto improvvisa una doppia di cui approfittano anche altri, ma siamo generosi. gne sarei riuscito a salire anche senza la col- Nello stesso anno con un blitz solitario parto laborazione di altri. di notte per arrivare al mattino alle terme di Già ero stato nelle Alpi Bernesi (Oberland) e Valdieri e al vallone di Valletta. Da qui diret- avevo sperimentato l’immensità del ghiac- tamente raggiungo il passo dei Detriti e per la ciaio dell’Aletsch. Nel 2010 da Fiesch si va in lunga cengia salgo alla cima sud dell’Argente- funivia a Fiescheralp, poi al Marjelensee e si ra, 3297 m, nelle Marittime. scende sul ghiacciaio. In quattro giorni con A settembre del 2004, con Franco Ferro, dal pernottamenti alla Konkordiahutte e alla -Fin Belvedere del Furka caliamo sul ghiacciaio del steraahornhutte, con Gianni Caronti salgo il Rodano che percorriamo a lungo per arrivare , 4274 m; l’ultimo giorno Gianni al , 3630 m, nelle Alpi di Uri. Al e Susanna raggiungono il Gross Grünhorn. Con ritorno dobbiamo pernottare al Sempione per la corsa serale della funivia si ritorna a Fiesch. la chiusura della strada nelle ore notturne. Nel 2016 mi riesce la complessa salita al La più alta montagna dell’Austria è il (Piz Russein), 3620 m, nelle Alpi di Glarona, , 3798 m, negli Alti Tauri. Nel in compagnia di Martino Moretti che mi ha 2008 convinco Susanna Zaninetti e Enrico omaggiato della sua competente compagnia. Zanetti Chini; saliamo nella nebbia la ferrata Da Schlans, Svizzera, alla Camana di Punte- Adler e raggiungiamo la ErzhJohann Hutte. glians e poi alla vetta, senza incontrare nes- Alle prime luci del mattino superiamo l’antici- suno oltre la custode. Sembrerebbe semplice, ma e per una bella cresta, incisa dalla breccia ma lunghezza del percorso, dislivello, ambien- del canalone Pallavicini, guadagniamo la vetta. te d’alta montagna e le tre consistenti perdite In quegli anni mi ero reso conto che le punte di quota pesano, soprattutto al ritorno. che mancavano a completare l’elenco erano In Lombardia, nel 2005, da Valbondione ancora molte e la mia età stava avanzando. con Vittoria Prandi salgo il , 3052 Allora ho ritenuto di appoggiarmi ove neces- m, con pernottamento al rifugio omonimo. Bernina sario a una guida e di valutare quali monta- Faccio poi una puntata solitaria nelle Prealpi

80 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 81 il Porezen, 1630 m, nelle Prealpi Slovene, la più qui per cresta la vetta del Großer Krottenkopf, bassa di queste montagne. Tra le due guerre è 2657 m; da qui lo sguardo spazia verso la Ba- stato il punto di confine orientale italiano col viera. Raggiungo poi Ehrwald ai piedi della nome di monte Porsena e trovo un anziano , 2963 m, la più alta montagna della che era stato alla scuola italiana. Germania. Si può raggiungerla con una ferra- Nel 2013 superando il passo del Rombo, con ta, ma scendendo per la via normale occor- Susanna Zaninetti, EnricoZ anetti Chini e Fran- rerebbe un giro per recuperare l’auto. Salgo co Ferro, arriviamo a Vent in Tirolo e saliamo perciò in funivia e poi spazio tra le due cime, all’Auf Stablein. Da qui alla Breslauer hutte e al austriaca e tedesca, collegate da un breve mattino dopo affrontiamo il ripido canale del tratto ferrato, su ognuna delle quali è instal- Mitterkarjoch, poi il ghiacciaio e infine la cre- lata una grande stazione. sta che porta sulla Nordgipfel der , Due montagne, pur non proibitive, impongo- 3772 m, la più alta del Tirolo e delle Retiche no rispetto e per tranquillizzare i famigliari mi Orientali (Otztaleralp). In discesa evitiamo accompagno a Paolo Zanotti. Così nel 2018, la parte alta del canale utilizzando una bre- superando il Maloia e percorrendo l’Engadina ve ferrata. È il 2016 quando, dopo una sosta arriviamo a Landeck e a Grinsbad. Pernottia- a Vipiteno, con Corrado Bardelli e Giuseppe mo alla Augsburgerhutte, affrontiamo poi il Bonetta risaliamo la val di Vizze fino a Stein, canalone e una breve ferrata, attraversiamo poi a piedi al rifugio Gran Pilastro. Per cre- il limitato Ferwand e per la parete sud arri- sta tocchiamo la cima omonima, che in Alto viamo in vetta alla Parseierspitze, 3040 m. Adige chiamano Hochfeiler, 3510 m, massi- È la più alta delle Alpi Tirolesi settentrionali. Grossglokner ma elevazione del gruppo un po’ dimenticato Nel 2019, superato il Tarvisio e il tunnel del delle Noriche (Aurine-Pusteresi, Zillertal per Katschberg, andiamo a Tamsweg e risalia- gli austriaci), talvolta considerato parte dei mo la valle del Göriach. Proseguiamo a piedi Bergamasche, al pizzo Bacchetta della Con- tuato due successive puntate solitarie in terra Tauri. L’anno successivo con Gian Piero So- alla Ladaweirseehutte dove pernottiamo e al carena, 2549 m, partendo da Sommaprada e francese. A sud di Grenoble, nel 2011, al Col ster e Anna Folghera ci portiamo poco oltre mattino un lungo traverso ci porta alla Gol- tornando di corsa sotto un acquazzone. Due de Baume, per salire la Grand Tete de l’Obiou, il Brennero, lungo la Schmirntal a Kasern, da lingscharte. Subito dopo un colata di ghiac- anni più tardi, di nuovo nelle Prealpi, quelle 2792 m (Prealpi del Delfinato-Devoluy), su- dove ci avviamo per la massima cima delle cio richiede attenzione, poi senza particolari Varesine, dalla val Cavargna vado al pizzo di perando il ripido canale omonimo. Nel 2014 Alpi Sud Tirolesi, il Lizumer Rechner, 2886 m. difficoltà siamo sull’Hockgolling, 2863 m, nei Gino, 2245 m. Nel 2018, nelle Prealpi Brescia- per il Monginevro e il Col d’Alos arrivo a La Nel tratto finale, in parte attrezzato, la roccia Bassi Tauri. ne e del Garda, ancora con Vittoria Prandi e Foux d’Alos e superato il Col des Aiguilles, su è composta da serpentinite che le conferisce Per completare la serie delle cime austriache due compagni incontrati, alla punta Valdritta una curiosa formazione di lastre di arenaria, il caratteristico colore nero. restano quattro salite. Sempre nel 2019, con del , 2218 m, per il Vaio di Val- raggiungo la Tete de l’Estrop, 2961 m, nelle Continuo in Austria con tutta una serie di una settimana di buone previsioni meteo, dritta, il letto di un torrente. Alpi di Provenza. cime che mi hanno portato, spesso in so- supero il Tarvisio e proseguo fin nella valle Nel 2009 raggiungo due cime svizzere, en- Da Forni Avoltri, nel 2009, con pernottamen- litaria, a diverse trasferte di più giorni. Nel del Mur. Mi fermo ad Aflenz perché il rifugio trambe servite dalle funivie e con enormi sta- to al rifugio Marinelli, raggiungo il monte Co- 2015 arrivo a Muhlbach am Hochkönig e con Badenbauer è chiuso. Al mattino mi avvio zioni e antenne, in pieno sfruttamento della glians, 2780 m, la cima più alta delle Carniche un largo giro sul versante nord, su una gran- nella Traviestal nella nebbia, che per fortuna montagna: da Murren, tralasciando l’ultimo e del Friuli, mentre nel 2018 salgo lo Jof di de piattaforma calcarea che conserva negli dirada. Un tratto di ferrata su una vetusta sca- tratto di funivia, raggiungo con Rachele lo Montasio, 2753 m, la più alta delle Giulie italia- avvallamenti i resti del ghiacciaio ormai in la permette di guadagnare il colle e quindi, , 2970 m, teatro di un film di 007, ne, con Corrado Bardelli e famiglia, dal rifugio estinzione, raggiungo la cima dell’Hochkönig, spronato da un vento sferzante, l’Hochswab, nelle Prealpi Svizzere Occidentali; nell’Appen- di Brazzà, salendo la mobile scala Pipan. 2941 m, su cui è posta la Matrashaus. È la 2278 m, la cima più alta delle Alpi della bassa zell, nelle Prealpi Orientali, con Gian Piero Ancora più a est, nel 2010, durante una vacan- punta più alta delle Alpi Salisburghesi. Poi Austria. Scendo con un largo giro passando Zaninetti e il gruppo ex Camminitalia si va al za, partendo dall’Aljazev , salgo il , da Ramsau salgo in funivia alla Bergstation. per il rifugio Hauslam. Mi sposto a Maria Zell, Säntis, 2501 m, saliamo lungo la cresta nord e 2863 m, con percorso in parte attrezzato, la Attraversato l’Hallstättergletscher, affronto il più venerato santuario austriaco. Raggiun- scendiamo per la Lisengrat, entrambe attrez- più alta delle Giulie e della . Nel 2018 la ferrata un po’ affollata che sale alla vet- go poi su una strada secondaria Durradmer zate, snobbando le funivie. partendo dalla valle di Kokra, passando per la ta dell’, 2996 m, nelle Alpi dove fortunatamente ottengo un passaggio. Nel 2005 convinco Silvio Aprile ad accom- Cojzova Koca giungo sulla punta del , dell’alta Austria. Dopo un errore di percorso rimedio e rag- pagnarmi all’Haute Cime des Dents du Midì, 2558 m, la più alta delle Karavanke e seconda Al confine con la Germania, nelle Alpi di Algo- giungo la cima calcarea del Hochstadl, 1919 3257 m, nelle Alpi di Savoia, mettendolo in cima della Slovenia. Mi sposto poi al centro via, nel 2016 parto da Elbigenalm nei pressi m, nelle Prealpi Austriache. Al ritorno sosta cordata per la prima volta. Più tardi ho effet- termale di Cerkno e dal villaggio di Poce salgo di Holzgau, raggiungo Krottenkopfsharte e da alla Krauterinhutte e poi a piedi, senza più

82 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 83 sviluppata e ha condizionato le ultime sta- gioni di montagna quando per completare sono partito prima dell’alba, talvolta da solo, per arrivare sul posto e salire la montagna il giorno successivo direttamente dal paese o da un rifugio. Mi sono orientato con rela- zioni reperite sulle guide, più di recente su internet, con l’ausilio di carte e delle poche indicazioni raccolte sul posto. Le vie di salita sono state quelle normali, forse può appari- re un limite a questa carrellata in tempi dove le nuove salite affrontano difficoltà tecniche straordinarie. Tuttavia tutte hanno richiesto preparazione, impegno, capacità di orienta- mento e spesso una discreta pratica alpinisti- ca. Il lungo periodo impiegato nell’effettuare queste salite mi ha dato modo di osservare i passaggio. Mi dirigo verso Judenburg, poi alla cambiamenti del clima e dell’ambiente; negli Hirscheggelsattel fermandomi all’omonimo anni i ghiacciai sono notevolmente mutati. È rifugio-ristorante. Al mattino con una bella stato interessante rilevare la diversità delle cavalcata su una dorsale, superando un paio formazioni delle rocce, generalmente meta- di cime minori, raggiungo l’Amerinkogel, 2184 morfiche nella catena centrale, alternate a m, nelle Prealpi di Stiria. Ancora una lunga volte alle rocce intrusive, mentre nelle zone trasferta e mi fermo alla Turracher Hohe, una periferiche della catena sono prevalenti quel- turistica sella alpina con un ampio laghetto. le sedimentarie. Nell’alternarsi delle stagioni Il tempo sta cambiando e al mattino il cielo è stato sempre bello entusiasmarsi per un è grigio. Parto al buio; con una lunga traver- nuovo incontro con la fauna alpina e stupirsi sata e alcune perdite di quota, aggiro tutta ogni volta per l’incanto di un prato fiorito, di la vallata per poi salire sulla semplice cresta un albero abbarbicato tra le rocce, godere di dell’Eisenhut, 2401 m, nelle Alpi di Stiria e Ca- un ampio panorama o dei colori del bosco. rinzia. Il lungo ritorno è un po’ affrettato per Nelle pur diverse consuetudini di fruire la l’incombere della nebbia e per la pioggia che montagna nelle diverse contrade, è sempre mi accompagna per un buon tratto. Raccolti stato possibile osservare l’attaccamento del- alcuni funghi, poco dopo mezzogiorno arrivo la popolazione al proprio ambiente. Contra- all’auto. Non resta che tornare. stante talvolta l’invasività di alcuni impianti Quest’anno, e dico finalmente, ancora con che dominano le cime stesse delle montagne. Anna e Gian Piero, andiamo in Alpago. Sopra Sempre cordiale e cortese l’approccio con Pieve d’Alpago per un sentiero sconnesso e le persone incontrate, pur negli stretti limiti faticoso saliamo a Forcella Valbona, quindi della mia scarsa conoscenza linguistica. Nel- proseguo solo fino alla Cima delle Laste. Un la salita, oltre la propria preparazione, sono canalino in discesa mi blocca, sono desolato; importanti le condizioni meteo, quelle del- mi tocca rinunciare? Insisto, risalgo in cresta, la montagna ma anche il giusto compagno trovo un passaggio che mi pare più facile e di salita e per questo ringrazio gli amici che che mi porta sul tratto finale del Col Nudo, mi hanno accompagnato in alcune di queste 2471 m, massima cima delle Prealpi - avventure, spesso sopportando la mia deter- C.so Vercelli, 21 - 23 - 25 - BORGOSESIA (VC) Friulane. minata cocciutaggine; la loro compagnia ha Con questa sofferta salita si conclude il mio sempre allietato l’escursione e alleggerito la tel. 0163.22116 - fax 0163.420386 “progetto” che è stato lo stimolo per portar- fatica, senza la loro collaborazione non sarei mi a viaggiare un po’ in tutto il territorio al- certamente riuscito a completare questa lun- info@castoffice.it - www.castoffice.it pino. Iniziata per caso questa ricerca si è poi ga serie.

84 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 85 Cresta Kuffner Mont Maudit (foto Luca Chiara)

86 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 87 Le ruote cosmiche nella foresta Questi resti di macine si trovano a centinaia Fourno’ e il torrente gli scarti della tornitura (altro che qualche macina!), sia nel terreno delle pentole in pietra, centinaia e centinaia del monte Barbeston testo e foto di Roberto Cairo che ancora abbozzate nelle pareti di roccia o di tenoni o carote o torsoli che hanno presa nelle grotte. L’ambiente magico, la disponibi- la strada del fondovalle negli zaini dei turisti lità di tantissime macine e la stupenda vista o dei cercatori di funghi”. Nonostante la stagione dello scialpinismo sia m dal quale si apre la vista sul parco del Mont sul fondovalle e sul Cervino rendono questa Infine arriviamo al sentiero che unisce l’alpe finita miseramente con il blocco proclamato Avic e dove arriva anche il sentiero che sale escursione indimenticabile. Valmeriana a Bellecombe, chiamato anche a marzo, da maggio torniamo in montagna, da Champdepraz. Si sale in breve seguendo Il Comune di Pontey ha investito negli anni “Strada del Sole” in quanto disseminato di ancora più carichi di prima e pronti a recupe- il marcato sentiero alla cima del Barbeston scorsi per effettuare alcuni interventi di siste- splendidi resti di antiche macine abbozzate rare il tempo perduto. a 2482 m. Dalla vetta la discesa percorre la mazione dei sentieri e della segnaletica che nella roccia che ricordano rappresentazioni I criteri che utilizziamo nella scelta delle usci- bella dorsale che porta ai piedi del monte hanno reso decisamente più fruibile il luogo. di dischi solari. te sono rigorosamente: Lyan. Il sentiero numero 2 che scende deci- Su questo sito esistono anche due pubblica- Una cartina ci indica il percorso che seguiamo meno gente c’è, meglio è samente a sinistra perde velocemente quota zioni: Santuario astronomico delle ruote co- fedelmente: di seguito riporto alcune foto dei gli spostamenti devono essere ridotti al mas- e raggiunge l’alpe Mont Ros superiore a 1440 smiche in Val Mariana di Mario Catalano e siti principali con brevi descrizioni e spero che simo a due ore di macchina da casa m e infine Bellecombe. Ruvic la guida di Annibale di Saverio Bois” (da la curiosità vi spinga ad andare a vedere dal la scelta deve cadere possibilmente su escur- Appena prima di arrivare all’alpe Valmeriana www.montagnavda.it) vivo questi manufatti affascinanti. Le parti in sioni in zone nuove cambia completamente il tipo di roccia, sono Santuario astronomico delle ruote cosmi- corsivo sono prese dai cartelli esplicativi del Le scelte ci hanno consentito di effettuare un presenti molti granati e alcune macine a -bor che?!? Che cosa sarà mai? Quelli che ab- sito, tratti dal testo di Catalano. buon numero di escursioni in una fascia che do sentiero; mi incuriosiscono molto alcuni biamo letto sono cartelli del dall’Ossola arriva alla val Soana, passando per cartelli indicatori del “sentiero delle macine” comune di Pontey, non di una la valle d’Aosta, alla ricerca di itinerari in posti che parlano di “Santuario astronomico delle fantomatica setta di splafona- poco turistici e con diverse ore di marcia. ruote cosmiche”: ti adoratori dell’irrazionale!! Gli itinerari nuovi presentano sovente sorpre- “Le pendici del monte Barbeston sono ca- Come mai, pur essendo fre- se inaspettate anche per chi la montagna la ratterizzate dalla presenza di una roccia che quentatori abituali della Valle frequenta da molti anni: in questa stagione grazie alle sue particolari proprietà è stata d’Aosta, non ne abbiamo mai ci hanno stupito tra le altre cose le notevo- sfruttata fin dall’antichità per la produzio- sentito parlare? I valdostani li coppelle all’alpe Gias in val Vogna, la sco- ne di macine da granaglie e di pentole in sanno custodire così gelosa- perta del bivacco Sassa del Caai in Valpelline pietra ollare. La pietra è un cloritoscisto mente i loro segreti? distrutto dalla valanga, i gipeti curiosi alla granatifero a elevato tenore di talco, con la Bisognerà approfondire ma guglia di Artanavaz e in val Soana l’osserva- presenza di granati rossi e di cloritoidi neri, oggi non abbiamo tempo, il zione di più di duecento camosci nella stessa minerali di elevata durezza e dal notevole giro ad anello del Barbeston giornata. Ma la sorpresa più grande è quella potere abrasivo utili nella macinazione delle da questo versante è già ab- di cui voglio parlare. granaglie. bastanza lungo; il sentiero “Dove andiamo domani?” delle macine percorso con “Non sono mai stato sul monte Barbeston: calma richiede minimo altre secondo me conviene passare dal versante due ore. Ritorneremo e nel frattempo comin- Fig. 2 - Lo gnomo che scolpisce le macine, di Chatillon, partendo da Bellecombe; così si ciamo a informarci e cercare il libro di Catala- scultura che segna l’inizio della “Strada del può fare un bel giro ad anello e sicuramente no (È un libro praticamente introvabile e che sole”; “I grandi santuari hanno sempre come si trova ben poca gente in giro, per la lun- sono riuscito ad avere solo grazie alla cortesia punto di riferimento le alture, le cime più ghezza dell’itinerario e per il dislivello”. del fratello dell’autore). elevate dell’ambiente in cui si trovano. Sulle Gulliver riporta che l’intero anello è percor- Dopo quindici giorni saliamo all’alpe Valme- pendici del monte Barbeston si trova la miste- ribile in sette ore su sentiero facile e che a riana passando dalla frazione Cloutraz, se- riosa foresta che nasconde uno dei più grandi bordo sentiero si può vedere qualche maci- guendo un percorso leggermente più breve, santuari dell’occidente, il più ricco di ruote di na. Ok, siamo convinti, andiamo. lungo il sentiero che taglia i tornanti della tutta l’area alpina. Il costone interessato dal- Partiamo da Bellecombe, frazione di Chatil- strada sterrata, chiusa al traffico. Poco pri- le incisioni, completamente inghiottito dalla lon, seguendo il sentiero numero 3 per l’alpe ma di arrivare all’alpe incontriamo, in loca- foresta, si trova a 1800-2000 metri di altitu- Valmeriana, raggiungibile in poco meno di lità Gran Fourno’, il forno di fusione, a torre dine. Le frequentazioni nell’antichità a fini di tre ore di cammino attraverso una vastissi- quadrata, che rappresenta uno dei più antichi culto risalgono circa all’epoca del 2000 a.C., ma foresta di conifere. Dall’alpe Valmeriana centri di lavorazione dei metalli della valle. testimoniata dalle migliaia di incisioni circo- il sentiero porta al colle di Valmeriana a 2290 Fig. 1 - La roccia ricca di granati “Fino al 1989 erano ancora visibili tra il Grand lari disseminate nell’area”.

88 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 89 luce del sole, demolito dalle squadre dei gua- statori che avevano il compito di distruggere le parti più in vista del Santuario”

Fig. 7 - L’interno della grotta alta

Fig. 5 - Il planetario: “La spettacolare lunga roccia del Planetario, liberata dalla terra e Fig. 3 - Il trono dei bacili: “Il trono dei bacili dalle zolle che la ricoprivano da più di 2500 grandeggia all’inizio del sentiero nella forma di anni, col suo straordinario carico di scienza presentazione dei quattro incavi circolari, valo- astronomica. Figurazione, quella dei corpi cir- re simbolico per accogliere le due entità della colari intagliati nella roccia, che lascia traspa- fertilità e fecondità. Non è da escludere che lo rire una realtà sorprendente, nella convinzio- Fig. 10 - L’ingresso della grotta delle tre boc- stesso sedile venisse utilizzato dai sovrani della ne che effettivamente si tratti della comples- che: si tratta di una cavità in parte naturale vicina Ost (Aosta), in occasione dell’apertura in sa riproduzione planetaria, della conoscenza usata per l’estrazione delle macine. Nell’entra- ta centrale sulla destra si nota immediatamen- primavera e chiusura in autunno delle grandi del cielo e della sua struttura, secondo la Fig. 8 - Ruota: “Il simbolo rotale si ripete in ma- festività di stato del Santuario”. concezione astronomica del III millennio a.C.”. niera impressionante nella forma espressiva te che il lavoro dei cavatori ha asportato una di presentazione di una delle più grandi figure buona porzione della parete. Sopra l’entrata simboleggianti la sfera celeste e il cosmo”. di destra una macina che ricorda un astro, in- cisa forse troppo in alto, non è stata staccata. Nell’entrata di sinistra si notano ancora diversi punti in cui sono state estratte la macine.

Fig. 11 - La pioggia cosmica: all’interno della cavità si vedono numerose tracce di scalpello, Fig. 4 - L’astrolabio: “L’ambiente dell’osser- Fig. 6 - L’aquila che tiene l’embrione tra gli probabile testimonianza dell’estrazione dei vatorio astronomico come compare oggi alla artigli Fig. 9 - Ruote nel bosco con foro centrale cristalli (i granati e i cloritoidi).

90 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 91 fino a tempi più recenti anche per la tornitu- vuol essere soprattutto un invito a visitare un ra di vasi e di pentole ollari. Le prime notizie luogo affascinante, veramente unico, ricco storiche sullo sfruttamento delle della di testimonianze storiche. E nel frattempo vi Valmeriana risalgono ai secoli XI e XII, quan- fate una gran bella escursione! do i Signori di Vercelli, di Ivrea, di Viverone Riporto di seguito la bibliografia: segnalo an- e di Bard si scambiarono numerosi carteggi che l’articolo apparso nel 2006 sulla Rivista dai quali emerge il vivo interesse di mono- del Cai che tratta in particolare l’esplorazione polizzare il redditizio traffico delle macine. delle grotte. Dalla documentazione relativa a quegli anni si apprende che passarono attraverso Bard migliaia di macine che provenivano in modo Bibliografia e sitografia particolare dalla Valmeriana e da Saint-Mar- cel e, considerato che una parte del prodotto Mario Catalano, Santuario astronomico delle era utilizzata anche dai mugnai valdostani, ruote cosmiche in Val Mariana, 2002 si raggiungono totali altissimi circa l’effetti- Mauro Cortelazzo, Le macine in cloritoscisto vo numero di macine prodotte nella nostra granatifero (pietra ollare) della Valle d’Aosta: regione”. dai “moleria” al “molendinum ad brachia”. Uno studio molto interessante sulle macine Un importante prodotto d’esportazione in cloritoscisto granatifero della Valle d’Aosta, dell’economia valdostana nel Medioevo, in approfondito e rigoroso, frutto di un’atten- Bulletin d’Études Préhistoriques et Archéolo- ta ricognizione territoriale e di analisi della giques Alpines, numero speciale, XXIV, Aosta, documentazione d’archivio, è stato portato 2013, pp. 89-124. a termine da Mauro Cortellazzo, archeolo- Enrico Lana, Renato Sella e Sergio Tosone, Le go libero professionista di Aosta: nel testo Ruote dell’Alpe Valmeriana, Rivista mensile riportato in bibliografia, del 2013, il lettore del CAI, anno 127, fascicolo 5, 2006, p. 75. Fig. 12 - Ruota in costruzione: secondo Cor- Fig. 14 - Ruota aggettante interessato potrà trovare gli studi e le valuta- Gian Mario Navillod, Visita alle macine della tellazzo, nei fori si inserivano a forza cunei di zioni dell’autore. Cortellazzo bolla con queste Valmeriana, Tapazovaldotain, 9 giugno 2007 salice, seccati a forno, che imbibiti contem- Fin qui la descrizione del sito come viene parole le tesi di Catalano: “Si deve purtroppo (aggiornato l’8 marzo 2012). Contenuti in Li- poraneamente si dilatavano provocando il descritto dai cartelli, tratti dal testo di Mario però constatare come ancora in tempi recen- cenza Creative Commons Attribution 4.0 Ge- distacco della macina. Catalano Santuario astronomico delle ruote ti permanga, frutto di limitata competenza, neric (CC BY 4.0) (fonte) cosmiche in Val Mariana: Catalano (1935 - ma anche di volontarie manipolazioni inter- Gian Mario Navillod, Le macine della Val- 2016) è stato un archeologo dilettante che pretative, l’idea che le macine rappresentino meriana, 4 aprile 2014 (aggiornato il 23 ot- ha dedicato diversi anni allo studio della Val “ruote cosmiche” o “pietre solari” e come non tobre 2019). Contenuti in Licenza Creative Meriana e ha sostenuto con decisione che si perda occasione anche nell’informazione Commons Attribution 4.0 Generic (CC BY 4.0) le ruote non sono assolutamente macine da quotidiana per finire comunque nello scade- (fonte) mulino. La sua interpretazione del sito come re in abusate e inverosimili interpretazioni di Le macine della Valmeriana, su regione.vda. santuario astronomico è indubbiamente af- santuari astronomici”. it. (fonte) fascinante ma non è condivisa da tutti anzi è Non è certo tra gli intenti di questo mio scrit- Le macine della Valmeriana, sito ufficiale del fortemente osteggiata da molti. Le due inter- to prendere posizione per una o l’altra tesi turismo in Valle d’Aosta (fonte) pretazioni si contrappongono, quella fanta- anche se la forma mentis mi porta comun- Le macine della Valmeriana, sito ufficiale del siosa e comunque affascinante di Catalano, e que a preferire quella più razionale: l’articolo Comune di Pontey quella più terra terra. La versione più prosaica sostiene che le ruo- te litiche sono macine da mulino. Dal sito del comune di Pontey: “In Valmeriana le maci- ne erano estratte e sgrezzate; in seguito, dopo essere state caricate su slitte, venivano condotte verso il fondovalle, dove probabil- mente erano immagazzinate, rifinite e infine Fig. 13 - Ruota incavata tassate. Il materiale estratto venne utilizzato

92 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 93 Capanna Margherita “centenario” testo e foto di Giovanni Triozzi a nevicare con un ven- to forte ma decidiamo ugualmente di prose- guire, attraversiamo la Il 1993 è un anno particolare: il rifugio Regina accampate con tenda degli alpini. Così, una parete nord della Parrot Margherita sul Monte Rosa celebra 100 anni volta lì, ci viene suggerito di pranzare in fretta e poi risaliamo fino al dalla sua apertura. Ed è proprio quest’occa- perché la gente è davvero tanta, dopo solo colle Gnifetti. La salita si sione che, nel settembre di quell’anno, mi mezz’ora il posto si riempie totalmente. fa complicata e inizia la spinge a visitare il luogo in compagnia di altri Dopo aver riposato ci troviamo per discu- paura, in quanto siamo due amici. Decidiamo di prenotare al rifugio tere sul da farsi per il giorno successivo e il proprio travolti da una Gnifetti, dove ci avvisano dell’imminente arri- compagno scoraggiato decide di aspettarci bufera che ci costringe vo del maltempo che sembra scoraggiare uno al rifugio, in quanto non abbastanza attrez- prima a fermarci e poi dei miei due compagni, ma non abbastanza zato per procedere. Dopo una partita a carte a rallentare. Ci faccia- da farlo rinunciare all’impresa. durante la quale sentiamo diversi alpinisti mo forza e superiamo Così il giorno 3 partiamo, con tre tratti di funi- parlare di una tempesta prevista per il giorno anche la parte diagona- via arriviamo alla punta Indren e poi dopo un successivo anche l’altro amico sceglie di non le finale e finalmente, tratto sotto le Roccette dobbiamo decidere proseguire. stravolti, raggiungiamo se proseguire su quel sentiero o girare a si- Così mi aggrego a un gruppo padre-figlio e il rifugio Margherita. nistra in un percorso meno impegnativo ma l’indomani alle ore 5 partiamo. Dopo un’o- Una volta rifocillati chie- più lungo, e optiamo per la prima opzione. retta raggiungiamo il colle Vincent e notia- diamo le condizioni del Superata questa piccola rampa ci troviamo mo che il tempo inizia a peggiorare. Arrivati tempo alla Gnifetti e ci sul ghiacciaio del Garstelet, a 20 metri dal ri- all’altezza del Balmenhorn (4.100 m), il cielo informiamo riguardo le fugio, vicino a cui notiamo diverse persone è tutto scuro. Una volta al colle del Lys inizia intenzioni degli altri al- pinisti per capire quale fosse il momento giusto per scendere. Alla fine decidiamo di seguire una guida e affardella- ti per bene partiamo. Il viaggio di discesa è infernale: scendendo verso il colle delle Piode dopo aver superato il colle Gnifetti le raffiche di vento erano talmen- te forti da obbligarci a fermarci. Fortunatamente, però, riusciamo e sedermi tra tutte queste persone che stimo ad adocchiare a distanza la guida e questo profondamente e a ottenere una copia firma- ci aiuta a non sbagliare strada in quanto ta del libro del Cai. stavamo per prendere la via che ci avrebbe Dopo la festa iniziamo il percorso di ritorno, portato in Svizzera. Superiamo anche il colle ostacolati dalla pioggia riusciamo finalmente del Lys, dove ci fermiamo a mangiare e bere a raggiungere Alagna e chiamiamo il rifugio qualcosa e a scattare una foto ricordo e stre- Margherita per avvisare del nostro arrivo. mati arriviamo al rifugio. Qui, con mia grande Scopriamo così che il maltempo c’è ancora e gioia, scopro esserci un festeggiamento cui che di molti altri alpinisti non si hanno notizie partecipano autorità come il presidente del e quindi sono molto felici di sentire che noi Cai nazionale, del Cai Varallo, guide alpine, siamo arrivati. guardia di finanza, guardie forestali e molti Ed è così che anche questa avventura volge al altri. Teoricamente non avrei potuto unirmi a termine, lasciandomi un meraviglioso ricordo questa festa ma riesco ugualmente a entrare che custodirò per sempre.

94 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 95 Il Gruppo Speleologico CAI Varallo aspra e selvaggia di fronte a noi che per due Il materiale estratto dal filone, denominato ore abbiamo dovuto procedere tra i massi Santa Cristina, veniva trasportato con una al passo della Miniera di Andrea Dellassette e Marco Godio franati dalla corona scoscesa di alture che la prima teleferica nella zona immediatamen- delimitano. Tormentati dal forte vento e dal te sottostante a sinistra del torrente da dove freddo pungente, abbiamo proceduto man- partiva una seconda teleferica che con uno Il comune di Carcoforo (1304 m), sito nella tenendo il pizzo di Quarazzola sulla sinistra sviluppo di circa 3 km. giungeva alla stazione val d’Egua, è stato oggetto di esplorazione per poi salire fino alle pendici delle alture. finale nei pressi della Città Morta a 1360 m mineraria e coltivazione di miniere aurifere Abbiamo costeggiato la base della parete di ove veniva selezionato. dalla seconda metà del 1600 fino agli anni ’60 roccia fino ad intercettare il cavo d’acciaio Esaurita la fonte di approvvigionamento, del secolo scorso. Le miniere, pur di modeste che indica la risalita al passo della Miniera. l’impianto venne chiuso nell’immediato do- dimensioni, hanno dato un contributo fonda- Raggiunto il passo, una breve sosta ci ha con- poguerra e la teleferica venne smontata, mentale all’economia della valle. sentito di recuperare le forze e di ammirare come la linea”. Da sempre coinvolto nella ricerca ed esplora- una panorama mozzafiato. Il vento aveva In prossimità del passo è ben visibile un im- zione degli ambienti ipogei creati dall’uomo, spazzato via ogni nuvola e lo sguardo poteva bocco o fenditura di aerazione per i livelli il gruppo speleologico ha rivolto la sua at- spaziare in ogni direzione sulla catena mon- sottostanti. L’ingresso è però fratturato e pe- tenzione alla realtà mineraria della Valsesia. tuosa fino alle pianure. ricoloso. Numerosi sono stati i lavori di esplorazione e Determinati a raggiungere la destinazione Troviamo invece l’imbocco principale quasi documentazione dei diversi siti minerari ma prima di mezzogiorno, dal passo della Mi- completamente disostruito dal ghiaccio; l’e- Il traverso che dal Passo porta al canalino della miniera uno in particolare ha attirato l’attenzione dei niera (Sentiero Genoni - n. 117 Cai) a 2650 state calda ha contribuito a ridurre molto la membri del gruppo. Di recente ci è giunta m, siamo scesi sul versante che dà verso la massa gelida che per quasi tutto l’anno impe- notizia di una miniera ghiacciata scavata nei val Quarazzola, in destra orografica della val disce l’entrata. Una volta acquisite le neces- pressi del cosiddetto “passo della Miniera”. strada tra Carcoforo e il passo della Miniera. Quarazza. sarie autorizzazioni procederemo con l’esplo- Le descrizioni e il materiale fotografico la pre- L’idea era di tentare l’avvicinamento in un Con un breve traverso attrezzato con una razione e un rilievo delle gallerie. sentano come del tutto inaccessibile anche periodo dell’anno più avanzato in modo da corda fissa è stato possibile raggiungere un Soddisfatti del ritrovamento, abbiamo pre- all’inizio dell’estate per via del ghiaccio che dare modo al ghiaccio di sciogliersi durante ripido canalino che porta sul versante della so la via del ritorno verso il rifugio Massero ne ostruisce completamente l’ingresso. tutta l’estate. La salita serale al rifugio, carichi val Moriana, ove è presente l’imbocco della non senza rinvenire tracce di saggio di scavo Dall’interesse all’organizzare la spedizione il di vestiario e attrezzature, già preannunciava galleria normalmente ostruita dal ghiaccio a poca distanza dal passo, sul versante valse- passo è stato breve e il giorno 25 settembre le fatiche del giorno successivo quando, rin- anche nella stagione estiva. siano. Tale cavità appariva però ostruita da quattro membri del gruppo sono partiti alla francati da un buon sonno e un’abbondante Riportiamo una breve descrizione ripresa dal- un crollo a pochi metri dall’ingresso. volta del rifugio Massero (2082 m), a metà colazione, siamo partiti alla volta del passo. la pubblicazione Pestarena - luoghi, persone La zona si presenta davvero promettente Il percorso prevedeva e ricordi pubblicato dall’associazione “I figli per future attività esplorative che ci ripro- il superamento della della miniera” e dalla pubblicazione “Valoriz- mettiamo di portare avanti con rinnovato bocchetta del Badile zazione geologico ambientale del percorso entusiasmo. a quota 2265 e una storico Carcoforo-Macugnaga - Sentiero Ge- parziale discesa in noni” di Alessio Rimoldi. direzione dell’alpe “Parecchie gallerie e discariche attestano su- Badile. Il percorso, bito la presenza di un’intensa attività estrat- che richiedeva di at- tiva… si tratta di interventi iniziati nel 1935, traversare una zona contestualmente all’autarchia conseguente ripida tra rocce rico- alle sanzioni votate dalla Società delle Na- perte di rododendri, zioni contro l’Italia dopo la dichiarazione di era reso più difficile guerra all’Etiopia. dalla necessità di non La fame di oro, ha favorito la ricerca di nuovi abbassarsi fino al li- filoni auriferi in alta Val Quarazzola. L’attivi- vello dell’alpeggio e tà in galleria e per il trasporto veniva svolta di tagliare in direzio- senza soluzione di continuità, anche nei mesi ne del versante oppo- invernali e vi erano impiegati mediamente sto della valle fuori da una decina di minatori. Un locale conteneva i qualsiasi sentiero. compressori, alimentati da una linea elettrica Minatori al colle della Miniera negli anni ’40 La vallata si apriva e palificata. Imbocco del filone Santa Cristina

96 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 97 Marjelensee: la grotta dai cento volti testo e foto di Paolo Testa

Ottobre, al ritorno dal campo sul ghiacciaio firn e dell’Ewigschneefäld che danno origine del Gorner, prima di rientrare a casa, deci- al ghiacciaio dell’Aletsch. Camminando sulle diamo di salire sull’Aletsch: il motivo era per rocce montonate e striate si arriva davanti tornare alla famosa grotta di contatto (ovvero alla grotta. cavità creata tra ghiaccio e il substrato roccio- L’ingresso si presenta molto ampio, più o so dall’acqua di scorrimento del torrente), la meno come le altre volte. Essendo la tem- Marjelensee, una delle cavità subglaciali più peratura alta per la splendida giornata soleg- note d’Europa. Volevamo rivederla perché è giata, lo scioglimento della neve caduta negli una grotta spettacolare: ogni anno cambia scorsi giorni porta all’interno un bel po’ d’ac- forma e, oltre alle sue morfologie, sono in- qua dal torrente Marjelenbach, che è l’au- credibili la trasparenza del ghiaccio e dei suoi tore della creazione della cavità, alimentato colori, molto intensi. Voci dicevano che era dal lago Vordersee che a sua volta crea il lago crollata e non vi si poteva accedere. Ma noi Marjelensee. Notiamo che l’arco d’ingresso non ci credevamo. inizia a presentare un principio di esfoliazio- Partiti presto da Fiesch sulla nuova cabinovia, ne, quindi stiamo molto attenti a dove pas- scendiamo al paesino montano di Fiesche- sare. Nella grande sala di accesso vi sono dei ralp e ci incamminiamo sulla strada che porta grossi blocchi di ghiaccio staccati dal soffitto al ghiacciaio. Arriviamo piuttosto velocemen- per correnti di aria calda, oltre a placche di te al Tälligrattunnel, una galleria lunga un chi- ghiaccio, che fin dall’ingresso ci obbligano Marjelensee, i grandi scallops sul soffitto dovuti a correnti di aria calda lometro scavata nella montagna per l’approv- a mettere i ramponi. Vi sono anche diverse vigionamento idrico, che ti porta nella vallata concrezioni, una bella colonna alta qualche pendenza mettiamo una corda con due viti a no l’uscita degli amici francesi. Le condizioni opposta. Appena usciti, ci si trova davanti lo metro su tutte. Scendendo notiamo una gal- soffitto e scendiamo. del ghiacciaio e della grotta la dicono lunga Gletscherstube Marjelen e la diga che forma leria laterale a sinistra mai vista prima. Si è Al fondo della sala, l’ambiente si restringe sul cambiamento climatico. A metà ottobre il lago Vordersee. Scendendo si arriva al bivio formata per l’assottigliamento del ghiaccio fino a formare una galleria di circa 2,5 metri abbiamo assistito a temperature e situazioni dove si vede un bel panorama: il ghiacciaio sul bordo e dell’innesco di correnti di aria di diametro che scende sempre più in forte piuttosto anomale. Continueremo a monito- sovrastato dalla cima dell’Olmenhorn, e più calda. Lunga circa duecentocinquanta metri pendenza verso il cuore del ghiacciaio. Ma rare la grotta per vedere cosa succederà nei a monte Konkordiaplaz, la grande area a sud finisce sbucando all’esterno. Probabilmen- l’acqua è aumentata, creando un tumul- prossimi anni. della dove confluiscono le tre lin- te, con l’assottigliamento del ghiaccio l’anno tuoso torrente e impe- gue glaciali dell’ Aletschfirn, dello Jungfrau- prossimo questo ramo scomparirà... dendo la prosecuzione. Tornando sulla galleria principale, Ci vorrebbero le mute continuando verso il fondo, l’am- stagne, ma non le ab- biente è sempre grande, con molti biamo. Siamo costretti scallops sul soffitto creati sempre a concludere la nostra dalla circolazione di aria calda. Il co- esplorazione qui. Tor- lore del ghiaccio è di un blu intenso niamo indietro con una trasparente dovuto alla mancanza di squadra che effettua bolle d’aria (quindi molto compatto, il rilievo topografico e piuttosto antico), ma con molte to- l’altra che scatta foto- nalità, dovute probabilmente al con- grafie. All’uscita trovia- gelamento dell’acqua del lago che si mo due speleologi fran- forma annualmente tra il ghiaccio e cesi pronti ad entrare in la roccia proprio nella zona dell’in- grotta. Io con Roberto, gresso. Al suo interno vi sono alcu- Letizia e Daniele dob- L’ingresso della grotta Marjelensee con la cima dello Geisshorn ne pietre intrappolate che sembra- biamo tornare a casa, sullo sfondo no sospese nel vuoto. Al cambio di mentre gli altri aspetta- Marjelensee, concrezioni glaciali e le diverse tonalità del ghiaccio

98 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 99 Speleologi in quarantena di Paolo Testa

Il Covid-19, meglio conosciuto come corona- il calcio!). E molti appassionati di montagna. virus, è arrivato quasi di colpo (almeno per Forse la categoria che ne ha risentito di più. noi), e per questo è stato fermato l’intero pa- Fantasie. Ovviamente, per non perdere trop- ese. Ognuno di noi si è informato su questa po allenamento, ci si è organizzati: simulazio- “pandemia”, e ci siamo fatti molte doman- ni con esercizi a corpo libero, percorsi sulle de… Ma non essendo una persona compe- scale dei condomini, chi aveva attrezzi in tente in materia non voglio certo parlare di casa, chi si è inventato palestre di arrampi- questo argomento… perché non è di questo cata in cucina, escursioni in sala con lo zaino che voglio parlare. (!), dry tool in salotto, discese in corda nelle Milioni di persone sono state obbligate alla scale o in bagno! I video si sono sprecati (al- quarantena (io mi sono sentito ai domicilia- cuni veramente ironici), ma non la fantasia ri), moltissimi in buona salute, con la moti- degli italiani. vazione della prevenzione. E, lavoro a parte, Untori sportivi. E gli speleologi? Se i runner molti appassionati di sport, che sono quelli hanno rischiato di essere etichettati “unto- che hanno patito di più. Ciclisti, motociclisti, ri” (a torto), gli speleologi hanno rischiato atleti di varie discipline (hanno fermato pure almeno di essere linciati (in senso lettera- le). Perché? Grotte, uguale a pipistrelli, e il gioco è fatto. Vi ricordate? Chi ha trasmesso il virus sono i pipistrelli! Ah, Vicino a una colonia di pipistrelli (foto Andrea Ferrario) ma gli speleologi, ci vanno assieme! Li difendono! Ecco… catori, professori universitari) che frequento guanti). Infatti in Italia non si registrano casi Anche qui, non sono spesso durante le mie attività speleologiche, di contagi da pipistrelli. Punto. Permettetemi uno specialista, nel mi sono avvalso delle loro informazioni e an- di darvi un consiglio: volete informarvi seria- caso un biologo, ma che di pubblicazioni di illustri biologi di fama mente di coronavirus e pipistrelli? Cercate di questo argomen- mondiale che mi permettono di dire alcune su internet articoli sull’argomento, e leggete to invece, ne voglio cose. Lo voglio dire per una corretta informa- “Spillover” di David Quammen e vi si aprirà proprio parlare: in zione, visto le castronerie che si sono spreca- un mondo… primis per difende- te in quel periodo. Speleologia casalinga. Quindi gli speleologi, re questi stupendi Pipistrelli. Si attaccano ai capelli! Trasmetto- che hanno fatto? Hanno creato una grotta in animali (sono gli no malattie! Nooo, assolutamente! I pipistrel- casa? Più o meno… In primis la socialità: si unici mammiferi vo- li non fanno niente di questo. Le prime sono sono organizzati incontri e riunioni su video- lanti, che dormono credenze popolari (e ce ne sono tante altre), chat per parlare di tutto, anche di programmi a testa in giù, e che le seconde sono basi scientifiche. Tralasciamo futuri. Ma non solo: addirittura conferenze e hanno un bioso- le prime e parliamo solo delle seconde. Come corsi! Ma il meglio è la grotta in casa: calate nar che li guida nel abbiamo detto, i pipistrelli non trasmettono nella tromba delle scale (rigorosamente con buio), fondamentali malattie all’uomo (come si diceva per il co- casco e luce) o dal balcone (io l’ho fatto per per il nostro equi- vid-19). L’unico caso dove un pipistrello può testare un nuovo discensore…). Qualcuno si librio ambientale trasmettere una malattia (la rabbia) è trami- è inventato la corda roulant, dei sistemi con essendo insettivori. te il morso. E per ricevere un morso lo devi discensore e rinvii nel quale far passare la E c’è una legge che prendere in mano (il pipistrello non vi azzan- corda (lunga quanto vuoi) potendo risalire li protegge. E sulla na, credetemi!). E senza guanto. E quanti lo con i bloccanti stando fermo sul posto! Fan- base di amici biologi fanno? Credo nessuno (a parte i biologi per tastico! Un modo efficace per allenarsi e… Sistema di risalita a scorrimento continuo (foto Roberto De Marco) professionisti (ricer- motivi di studio, ovviamente con l’utilizzo dei sentirsi in grotta!

100 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 101 Grotte turistiche sì, grotte turistiche no… di Paolo Testa

Chi mi conosce sa della mia opinione sulle vastante. Sì che oggi mi dicono che stanno grotte turistiche, ma probabilmente la mia attenti al minor impatto possibile, mettendo refrattarietà è stata accentuata così tanto da lampade particolari per non creare la lam- farmi passare come un ambientalista con- penflora (un’alga artificiale), scale e passe- vinto. Credo che abbiano contribuito anche relle fissate in un certo modo e di materia- alcune mie opinioni sulle ferrate, e quindi le adeguato, facendo passare i cavi elettrici ampliato la mia posizione di “purista” o ad- proprio sotto alle strutture, senza scavare e dirittura “uno contro il turismo” come sono cementare la roccia e senza impatto visivo. stato etichettato da qualcuno: assolutamente Ma comunque sia è sempre impattare, anche falso. Non faccio parte di nessun movimento pesantemente, un ambiente naturale e deli- ambientalista fondamentalista (me ne guar- cato. Che piaccia o meno. do ben) e tantomeno sono uno che partecipa Ho visitato diverse grotte turistiche in tutta a manifestazioni in piazza, conduce crociate o Italia, ma anche all’estero, per vedere que- un don Chisciotte. Sicuramente sono uno che ste meraviglie, alcune veramente spettaco- ha molta sensibilità e rispetto per l’ambiente lari per le loro concrezioni, oppure per gli e cerca di fare del suo meglio per dare una ambienti giganteschi, alcune per entrambe mano a salvaguardarlo. E non solo ipogeo. le caratteristiche, altre ancora anche come Quindi? siti storico-archeologici. Ed è proprio duran- Le grotte turistiche. Le grotte, luoghi stupen- te queste numerose visite, effettuate tanti di, meravigliosi, incredibili, spettacoli della anni fa (anni Ottanta e Novanta) che è nata la natura che l’uomo ha deciso di sfruttare. Più mia “avversità” nei confronti delle grotte tu- Grotta di Bossea, Cuneo (Bartolomeo Vigna) o meno bene. In alcuni casi in maniera de- ristiche (anzi, più giustamente verso chi le ha deturpate). Cosa ho visto di così disastroso? turisti che vi passano ogni giorno (in alcuni ni si sono accaparrate questi luoghi naturali Dunque: oltre alle già citate scale, passerel- casi veramente tanti), con il loro calore cor- e ne hanno fatto un loro “parco giochi” (sto le e luci (alcune posizionate bene, altre de- poreo, il toccare le concrezioni (che è vietato, esagerando ovviamente). Ma il bello è che vastanti), ho visto cavi elettrici sul percorso ma…), deposito di pelucchi, sollevamento e in alcune di queste agli speleologi è vietato dove passano i turisti, lampade fissate alla successivo deposito di polveri e l’espulsione entrare (se non come turisti, e quindi a paga- roccia che creano vegetazione artificiale, di anidride carbonica, con un impatto non in- mento) per andare nelle zone speleologiche, alcune arrugginite (!!), lampade di svariati differente. chiuse al pubblico! In alcune, si può ma die- colori per fare scenografia, immondizia (qui In alcune grotte si organizzano anche mani- tro un piccolo contributo! Lo contesto? Certo, non so se dare colpa alla gestione della grot- festazioni, come concerti o teatri. Suggestivo non sfruttiamo la zona turistica, quindi niente ta o a turisti imbecilli). In alcune sono stati certo, affascinante, però… luci e niente guida. Quindi, il “biglietto” a che scavati tunnel dall’esterno per accedere alla Le scuse. Le motivazioni che si riceve dagli pro? Ma come ho detto solo poche hanno cavità, in altre sono stati allargati dei passag- operatori nel “turisticizzare” una grotta sono questi atteggiamenti, molte altre invece sono gi rovinando la naturalezza dell’ambiente. le seguenti (ovvie): “dai la possibilità a chiun- disponibili (con regolare richiesta di accesso, Ma il peggio è il trenino con tanto di tunnel que di vedere un posto fantastico, promuo- solo se gruppo speleologico riconosciuto). A di partenza e arrivo con piazzale in cemen- vere l’attività del mondo sotterraneo (quindi, loro favore, perché i numerosi gruppi speleo- to! Sembra di essere in metropolitana! E gli la speleologia? Mmm…) e soprattutto posti logici (che ripeto, non utilizzano la zona turi- effetti di deturpamento ambientale (oltre a di lavoro, diretto (gestione delle grotte, vedi stica) portano comunque indotto se la voglia- questi) si vedono! Ma ho visto anche grot- guide) e indotto”. L’ultima è quella della mo mettere in questo senso. Questo discorso te dove l’impatto con le strutture artificiali è protezione: l’unico modo per proteggerla è a favore degli amministratori. stato reso il minimo indispensabile, in alcuni quello di renderla turistica… Perché non sono Certo, le cose non sono più come in quel pe- punti senza di esse, lasciando la zona della molto favorevole a queste “scuse”? Partiamo riodo, sono sicuramente migliorate la sensi- cavità in modalità nature. Ma di queste, ve- dagli inizi: chi ha scoperto le grotte? Gli spe- bilità ambientale, le tecniche, i materiali, la ramente poche. leologi! E voi pensate che a questi sia stato sicurezza e gli approcci didattici. Ma questo L’impatto umano. Ma non sono solo le strut- riconosciuto qualcosa? Non sto parlando di solo per alcune grotte; molte ormai sono Grotta del Caudano, Cuneo (Fabiola) ture a impattare: lo sono anche i numerosi euro. Assolutamente no. Le amministrazio- piuttosto rovinate sia dal punto di vista lito-

102 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 103 Grotta di Bossea, Cuneo (Bartolomeo Vigna) logico, sia dal punto di vista delle strutture lità. Sensibilità per l’ambiente? Mah… un fissate e quindi impossibili da ripristinare. cane che si morde la coda… Per informarmi meglio sull’argomento diversi Quindi, invito a non andare a vedere le grotte anni fa ho partecipato a un corso sull’ambien- turistiche? Assolutamente no, anzi, andate a te ipogeo dove si è trattato anche di grotte vedere questi posti naturali stupendi, alcu- turistiche. Questo per ampliare le mie cono- ni anche con un’impronta storica, qualcuna scenze in materia e per non rimanere sulle addirittura utilizzata come un laboratorio mie posizioni di “ambientalista convinto”. scientifico naturale, dove si effettuano di- Grotte turistiche sì o no? In totale, qual è verse ricerche come meteorologia, idrologia, la mia opinione sull’argomento? Beh, non biologia, fisica e un costante monitoraggio voglio vietare le grotte turistiche (in senso sull’impatto ambientale dei turisti. Così po- verbale, anche perché sarebbe impossibile), trete ammirare queste peculiarità e soprat- ma le tratterei come più luoghi naturalistici tutto ognuno di voi potrà rendersi conto di possibili: niente passerelle, niente lampade persona della situazione ambientale che (e quindi nessun impatto), solo caschet- l’uomo ha creato dentro queste montagne, in to con la luce frontale. Si protegge meglio questi posti meravigliosi, archivi della natura. l’ambiente (nessun impatto strutturale) e si www.grotteturistiche.it è il sito dell’Associa- dà molto il senso dell’avventura, dell’esplo- zione grotte turistiche italiane (AGTI) dove razione. Bello no? No… “Ma così avremmo potete trovare, oltre all’elenco delle grotte molti turisti in meno, oltre a non dare la turistiche e i loro contatti, anche le informa- possibilità a tutti di vedere questi luoghi”… zioni, indicazioni e motivazioni dell’associa- Ecco… Interesse, quantità invece della qua- zione nella gestione delle grotte. Buon giro!

104 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 105 Indagine toponomastica in valle Vogna

I toponimi di Cà di Janzo di Piero Carlesi (Commissione scientifica Pietro Calderini)

Continua la raccolta dei nomi di luogo, di pra- tata 1704. Alla metà del Novecento ospitò ti, campi, boschi, case e monti. Dopo Peccia, l’ufficio postale, dopo che fu trasferito dall’in- Piane, Montata, Cambiaveto, Rabernardo e terno della Pensione alpina Favro. Vogna di sotto pubblicati negli anni Ottanta e Casa Morca pubblicato nel 2016, ecco quelli Capella d’ S. Antoni: entrando, con l’antica di Ca’ di Janzo, riferiti da Michele Anderi, che mulattiera, nella frazione si trova subito a si- ringrazio per la collaborazione. nistra, di fronte alla Ca’ d’Anna, prima dell’e- dificio ex Pensione alpina Favro. Dedicata a Sant’Antonio, è datata 1663. Sul retro è ap- Aut a ronc: a monte della frazione, località poggiato l’edificio del forno frazionale. con abeti lungo il sentiero che sale a Oro. Crös da Ca’ d’Jans: ruscello che scende da Braca russa: un riparo sopra la strada carroz- monte poco prima di entrare in Ca’ di Janzo. zabile che scende alla frazione Vogna sotto. Nel Catasto seicentesco è citata la Bracha, a Crös da Ca’ Piasentin: ruscello attraversato Vogna sotto. dalla strada carrozzabile tra Ca’ di Janzo e Ca’ Piacentino. Ca’ dal sarture: edificio affacciato sulla mu- lattiera, a sinistra della fontana della frazione Crös dal funtanin: ruscello che si incontra guardando dal basso. Vi abitava un sarto. lungo la carrozzabile uscendo da Ca’ Piacen- tino. Ca’ d’Anna: salendo con la vecchia mulattiera è la prima casa a destra, di fronte alla cappel- (le) Frachie: pendio ripido a picco sul Vogna la. D’Anna è un famigliare già citato nel Cata- sotto Pra motö. Nel Catasto seicentesco è ci- sto del Seicento. tata la “riva delle frachie”.

Ca’ d’Jans: seconda frazione della val Vo- Furn: forno della frazione. È appoggiato al re- Pra dal manse: prateria sotto la carrozzabile, quale. Il famigliare D’Anna compare nel Cata- gna salendo da Riva Valdobbia con la strada tro della capella d’ S. Antoni. dopo il cros dal funtanin prima di giungere a sto seicentesco tra i proprietari. carrozzabile, a 1354 m. Caratterizzata da un Ca’ Morca. Prato delle manze in italiano. gruppo di sette case tradizionali con le lobbia, Giavinelle: località boscosa attraversata ora Riva dla sifra: località caratterizzata da due ma soprattutto dall’edificio dell’ex Pensione dalla carrozzabile, prima di giungere a Ca’ di Pra’ grand: prateria a fianco del pra dal man- grossi massi sotto la frazione Oro: nel Catasto alpina Favro (in origine un’antica casa in le- Janzo. se. Prato grande in italiano. seicentesco è citata la ziffa, prati e campi a gno rimaneggiata) ove soggiornò la Regina Oro. Margherita di Savoia, poi colonia alpina della Pasere: boscaglia dove si trova il bivio tra il Pra’ motö: praticello sotto la strada, sulla diocesi di Casale Monferrato e infine Resort sentiero che sale a Oro e quello che sale a curva, sotto l’edificio dell’ex Pensione Alpina Stöss: bosco lungo il sentiero che sale a Sel- Regina Margherita. Selveglio. Favro. Oggi occupato da un parco giochi in veglio. Nel Catasto seicentesco è citato come Il toponimo deriva dal famigliare Janzo. Nel abbandono. “Stozzo”. Dovrebbe significare stazzo, luogo Seicento un Pietro Janzo di anni 55 abitava Pian dal lares: pianoro sotto Selveglio. Piano di sosta. a Vogna Sotto (Stato delle anime del 1676), dei larici in italiano. Riva dal bove: pendio boscoso sotto il Pra’ unico Janzo segnalato in valle all’epoca. motö. Vad du luf: località boscosa dove si incrocia la Pian di strie: località ove passa il vecchio sen- carrozzabile con la mulattiera antica che sale Ca’ d’Perell: edificio successivo alla Ca’ dal tiero che da Ca’ di Janzo saliva a Selveglio. A Riva d’Anna: boscaglia di frassini a monte alla frazione. Dovrebbe significare passaggio sarture, a destra della mulattiera salendo. monte della strada carrozzabile. Piano delle della carrozzabile tra Ca’ di Janzo e Ca’ Pia- del lupo. Nel Catasto seicentesco è citato un Prende il nome dai proprietari Perello, è da- streghe in italiano. centino. Nel Catasto seicentesco è citato tal “pasquerio del lupo” a Ca’ di Janzo.

106 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 107 I nomi dell’erba. Un’escursione toponomastica tra fienili, prati, pascoli a Carcoforo Federica Cusan, Marta Dellavedova, Roberto Fantoni, Marino Sesone e Mario Soster

Il progetto MAPforUS MAPforUS (Mapping Alpine Place-names for Upward Sociality) è un progetto di ateneo del Dipartimento di studi umanistici dell’U- niversità di Torino, cofinanziato dalla Compa- gnia San Paolo. Il suo obiettivo generale è lo studio della toponimia orale come chiave di lettura privilegiata per comprendere l’identi- tà di una ventina di borgate montane, scelte sulla base di criteri geografici, demografici e linguistici. Sostenuta dall’esperienza matura- ta sul campo dall’Atlante toponomastico del Fig. 1 - Esempio di scheda toponomastica del progetto Piemonte montano, l’idea progettuale na- MAPforUs sce con l’intento di costruire un modello di ricerca, replicabile ed esportabile, che trova Nel progetto sono coinvolte venti località. nella costruzione di mappe interattive lo stru- Solo due di queste sono ubicate nel Piemonte mento più efficace per la rappresentazione e settentrionale e ricadono nel territorio valse- Traversata Grandes Jorasses (foto Luigi Zignone) l’interpretazione di datigeoreferiti sia lingui- siano: Carcoforo e Riva Valdobbia, attualmen- stici (toponimi) sia extralinguistici (geografici, te comune di Alagna Valsesia (fig. 2). storici, antropologici, demografici, eccetera). Il progetto, realizzato tra 2016 e 2020, ha pre- visto la co-progettazione e la realizzazione, insieme alle amministrazioni e alle associa- zioni locali, di percorsi escursionistico-topo- nomastici destinati a inserirsi nel settore del turismo culturale-ambientale. Nella pagina https://www.atpmtoponimi.it/ mapforus/percorsi.html è possibile visualiz- zare e consultare le mappe dedicate ai per- corsi toponimici. Gli itinerari proposti condu- cono alla scoperta delle borgate montane del Piemonte, valorizzate nelle loro peculiarità culturali, linguistiche e ambientali. Seleziona- to il comune, si accede alla mappa interattiva sulla quale sono geolocalizzati i toponimi che scandiscono il percorso e di cui è possibile visualizzare le informazioni linguistiche e ge- omorfologiche, le immagini riferite ai luoghi nominati e l’audio della pronuncia (fig. 1). Completano la mappa, consultabile anche su smartphone e tablet, una scheda con le istruzioni tecniche e pratiche per i percorsi escursionistici e un dettagliato testo descrit- Fig. 2 - Ubicazione dei percorsi toponomastici del pro- Pale di S. Martino - Mulaz, Umberto sulla Via del Pilastro Grigio (foto M. Gemelli) tivo con la relativa bibliografia. getto MAPforUS

108 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 109 La descrizione del percorso della val Vogna, ritura di soldanelle, botton d’oro e crochi (Pra ro, così chiamato per il curata da Piero Carlesi, è stata pubblicata nel al Gabbio) e i boschi a monte (i Fòi) e si pro- colore giallo brillante dei Notiziario dell’anno scorso. In questo numero segue in direzione del paese lungo la Straa suoi petali. La mulattiera viene presentato l’itinerario toponomastico Véǵǵa, che in questo tratto prende il nome di raggiunge al Frasciu dal nel comune dei Carcoforo. Straa dal Gabbio, raggiungendo la Préiza ’d la Vòte, maestoso esem- Felìcita, un prato con un piccolo edificio rura- plare di frassino secola- L’itinerario si snoda attraverso i prati di le caratterizzato dalla presenza di una stalla re, inserito tra gli alberi fondovalle, i fienili, i maggenghi e i pascoli al piano inferiore e di un fienile sovrastante. monumentali del Pie- dell’alta valle e i nomi di luogo rimandano La mulattiera prosegue costeggiando un altro monte e, pochi tornanti alla vocazione agro-pastorale della comunità appezzamento prativo piuttosto pianeggian- più a monte al Gezgét di Carcoforo te, che prende il nome di al Bòda, uno dei po- dal Tórbe. La piazzola da- chi toponimi walser conservati nel repertorio vanti alla cappella costi- I prati di fondovalle locale. Da qui, sulla riva opposta del torrente, Fig. 3 - Al Giare, punto di partenza dell’itinerario toponomastico di Carcoforo tuisce un ottimo punto di Il percorso ha inizio dal parcheggio della si può osservare la frazione al Tach Minòch. A osservazione sul paese e frazione al Tech Minòch e attraversa l’area valle di la Còsta Comüna, superato al Punt ad presenti nella parte superiore dell’abitato (an sugli appezzamenti che si susseguono secon- attrezzata in località al Giare, a valle dell’a- Sasc, la mulattiera termina in corrisponden- Ciüma la Villa) sono state distrutte dall’incen- do fasce concentriche attorno al villaggio. A bitato di Carcoforo, dove al Punt dal Gab- za di un’area destinata a strutture ricreative dio che colpì il paese il 28 dicembre 1863, poi monte dell’edicola votiva sono presenti altri bio permette di superare il torrente Egua, in e sportive, da dove, oltrepassato il torrente sostituite da costruzioni completamente in prati (Pra dal Tórbe) e, sino ad alcuni decen- corrispondenza di al Gabbio Grant. In questa Trasinera, si entra nell’abitato di Carcoforo pietra, a eccezione di due edifici risparmiati ni fa, i sedimi di un gruppo di costruzioni (al località è documentata la presenza di una (1304 m, circa 20 m dal punto di partenza). dal fuoco, che furono coperti da un rivesti- Tórbe) le cui pietre vennero utilizzate nel pri- cappella cinquecentesca, che venne sostitu- mento litico, al cui interno è ancora osserva- mo Novecento per la costruzione del mura- ita nel Settecento da un oratorio, la Madón- I fienili bile l’originaria struttura in legno. Il frontone glione a monte: si tratta probabilmente della na dal Gabbio Grant, dedicato alla Madon- L’ingresso del paese è sormontato da l’Arch ’d di uno di essi (tech an mezz la villa) è caratte- località citata nel Cinquecento come superius na della neve (1269 m). L’edificio è da secoli la Buna Acugliénsa, costruito nel 1743 e re- rizzato dalla presenza di una tavola verticale, torbas o come ad torbas superius tecta Car- meta di una tradizionale e partecipata pro- staurato nel 1929. Nella parte inferiore dell’a- una “spina”, che unisce i tronchi passando coffori. cessione: la statua della Madonna viene tra- bitato si può osservare la Tórba an Fund la per una cavità praticata al centro di essi: sa- Superato un ultimo tornante la mulattiera sportata a spalle dagli uomini di Carcoforo. La Villa, un tipico esempio di edificio rurale, con rebbe un particolare costruttivo databile al si addentra nel vallone d’Egua, che da qui si tradizione rimarca, oltre all’ovvio legame dei ampi loggiati disposti su tre fronti e caratte- tardo Medioevo. presenta in quasi tutta la sua estensione, poi carcoforini con la parrocchiale (Santa Crósc), rizzato dalla presenza di un’intercapedine tra Usciti dalla parte a monte dell’abitato, dove prosegue in leggera salita sino ai sedimi del anche l’antica associazione dell’oratorio al il piano inferiore, in pietra, ospitante la stalla, si possono ancora riconoscere i muretti dei Gras dla Zanola e un’area prativa chiamata consorzio pastorale esterno, confermato da e il piano superiore, in legno, adibito all’essi- terrazzamenti dei campi, alcuni dei quali tut- ant al Gras da cui si ottiene un fieno di otti- attestazioni documentarie. Nel Libro dei con- cazione e allo stoccaggio del fieno. Nella ’tor- tora coltivati a patate, si segue la mulattiera ma qualità, nonostante non sia più concima- ti dell’oratorio, infatti, soprattutto negli anni ba’ vengono tuttora ricoverate le mucche, poi che sale nel vallone d’Egua, lungo un traccia- ta come un tempo: si estende a monte fino immediatamente seguenti la nuova erezione trasferite nei mesi estivi negli alpeggi di alta to che costituisce la variante walser della Gta al limitare di una selva di larici, i Runcai. In settecentesca, sono spesso citati ricavi per montagna. Di fronte alla ’torba’ sono presenti (Grande traversata delle Alpi); il percorso è questo tratto il percorso offre splendidi scorci la vendita di prodotti dell’attività pastorizia la Madónna dal Grasie e l’antica casa parroc- contrassegnato dal segnavia Cai 122. panoramici sul vallone d’Egua e costituisce offerti in occasione della festa dedicata alla chiale con il famoso orto curato nel Settecen- anche un ottimo punto per osservare gli -al Madonna della neve o al termine del periodo to dal parroco Allegra e celebrato nelle cro- I prati a monte dell’abitato tri valloni del comune, le diverse stazioni di di inalpamento: lana, libbre 3 mascarpa, un nache dei viaggiatori inglesi dell’Ottocento La mulattiera sale a tornanti sul versante alle alpeggio ubicate più a monte e il crinale che agnellotto messo all’incanto, un castrato, un (l’Ört dal Préve), recentemente recuperato. spalle dell’abitato, a fianco dello strulét, un delimita il territorio di Carcoforo dalle valli agnello. L’offerta dell’agnello si interruppe nel Risalendo la via centrale si supera, a destra piccolo impluvio oltre il quale sono presenti di Rima e di Macugnaga. Verso oriente si di- 1925, quando Giacomo Festa Rovera, pastore Santa Crósc, la chiesa parrocchiale, e si giun- i terrazzamenti, un tempo curati, ora lasciati stinguono il Lampun (Cima Lampone, 2586 d’Egua, portò per l’ultima volta l’omaggio in ge a una piazza su cui un tempo si affacciava per lo più a prato (al Camp al Strulét). Poco m), il Còl dal Térmo, il Töie (Ciuma dal Tiglio, occasione del restauro della facciata. La tradi- uno degli alberghi più rinomati e frequentati sopra a monte, oltrepassato l’impluvio si sus- 2545 m) e la Trazinéra (Cima Trasinera, 2617 zione vuole inoltre che il formaggio prodotto nell’Ottocento, il monte Moro, ospitato nella seguono i ripiani di in Aulina, con piccoli ap- m) con i sottostanti alpi. Il centro della conca il giorno della festa fosse conservato per un Ca ’d Piassa. In questa parte centrale dell’a- pezzamenti, in passato tenuti a orto e a campi è dominato dal Mónt Véǵǵo (Montevecchio, anno in una cantina, il canvél, alle casere di in bitato (an Més la Villa) un’altra costruzione di patate. Il toponimo potrebbe derivare dal 2789 m), alla cui destra si apre la Butiǵa (Col- Èva e portato all’incanto l’anno successivo. rurale in legno (la Tórba ad Piassa o Tórba an nome di un’erba che vi cresce, l’aulinna, una le della Bottigia, 2611 m), la principale via di Si lasciano i prati a valle dell’oratorio, caratte- Més la Villa) contrasta con il resto degli edi- varietà di festuca ancora presente, insieme comunicazione con la valle Anzasca; sul ver- rizzati in tarda primavera da una notevole fio- fici, civili e religiosi, intonacati. Altre ’torbe’ al ranuncolo, il fiò dal buro, il fiore del bur- sante sottostante sono presenti le alpi Cazéra

110 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 111 Nóva, Furnét e Massero, che attualmente falsopiano, poi si porta in quota ed entra raggiunge il torrente. Alla base, dietro alle ospita un rifugio del Parco Naturale Alta Val- nell’ampia conca dell’alpe Egua (al Piane casere dell’alpe, si trovano al Funtanun d’Èva sesia. Il versante meridionale del Corno di d’Èva), circa tre ore dal punto di partenza. La e al Pra Brénch, caratterizzato dalla presenza Giovanchera (2254 m) nasconde gli alpeggi tradizione vuole che qui, in un ripiano detto dell’erba mutellina. del Béil, della Buzacca dal Béil, di Giovan- Pian ’d la Madónna, sotto la prima neve au- chéra Bélla e Giovanchéra Brütta, e i mag- tunnale, sia stata trovata dai pastori d’Egua Maggenghi e prati sul lato idrografico sini- genghi (’s la Sélva) presenti nel vallone più una statua della Madonna. Lasciato l’alpeggio stro del vallone d’Egua occidentale. In basso il torrente Egua scorre i pastori scesero a valle con tutti i loro anima- Il percorso prevede il ritorno al Piuval e la di- in una forra, la Güla, e nel suo letto si aprono li, portando con sé anche la statua; superato scesa in paese lungo il versante idrografico si- alcune pozze assai profonde, di acqua cristal- l’abitato di Carcoforo si fermarono al Gabbio nistro del vallone d’Egua. A valle del Piuval si lina (la Lama Vérda e la Lama ’d la Lüce). Grand, ma quando decisero di ripartire non attraversa il torrente: l’attraversamento può riuscirono ad alzare il sacco contenente la essere difficile in condizioni di portata elevata I maggenghi sul lato idrografico destro del statua che fu lasciata per tutto l’inverno nel- del corso d’acqua, dopo piogge abbondanti vallone d’Egua la chiesa parrocchiale di Santa Croce. L’an- o in primavera nel periodo di scioglimento Proseguendo, la mulattiera percorre la fascia no seguente decisero però di costruire, con della neve. Superato il corso d’acqua si segue delle cosiddette pasquate, insediamenti tem- il concorso dei carcoforini, una cappella nel un sentiero ben tracciato che risale al Pian poranei, anche noti come maggenghi, in cui si luogo dove la statua si era fatta improvvisa- di Suldai, luogo in cui ad inizio Novecento si praticavano la fienagione e il pascolo nel pe- mente pesante. Il punto più elevato raggiun- accampavano i militari in addestramento. Ol- riodo antecedente l’inalpamento; tra questi, to dall’itinerario congiunge simbolicamente i tre il ripiano si supera un modesto impluvio, ancora frequentato è al Brüch (1453 m), sede Fig. 4 - Al Frasciu dal vote due luoghi della leggenda: il punto in cui gli uscendo dal comprensorio di in Èva. Questo di un agriturismo gestito stagionalmente da alpigiani trovarono la statua della Madonna versante della valle è assai meno soleggiato una famiglia di Carcoforo; da qui si raggiun- e l’oratorio in cui per secoli l’hanno portata di quello percorso in salita; la vegetazione è ge al Pra dal Térmo, un prato molto ripido, questa zona abbondano il burcui (farinello o in processione. costituita da arbusteti con prevalenza di ro- che a valle si estende sino al torrente Egua. La spinacio selvatico), la lavassa, un’erba che Alla sommità del prato, sulla soglia di una dodendri e boschi di abeti rossi a cui si inter- voce tèrmo ha il significato di confine, o più attecchisce, insieme alle ortiche, davanti alle conca erbosa si trovano le casere di in Èva calano le tracce di pascoli e prati con edifici specificamente di segno di confine tra appez- stalle, e l’iperico, detto anche èrba dal bruzà. (1799 m). La piana davanti agli edifici costi- rurali. Qui sono presenti i maggenghial Piane zamenti diversi. Lasciato a sinistra il sentiero tuisce un ottimo punto di osservazione sui ’d la Milòra e al Piane ’d Piassa e al Piane ’d la a segnavia Cai 121 che sale alle alpi Pianello Gli alpeggi valloni laterali e sulle alpi del versante setten- Rosa dla Francia, talvolta indicati con il nome e Passone, si giunge al Cröös dal Pasun, che In corrispondenza di Cazéra Bianca inizia il trionale del vallone percorso. Qui in prima- più generico di Piane. forma, a monte del sentiero, una bella casca- vasto comprensorio dell’alpe Egua. Il sentiero vera è possibile vedere il prato punteggiato Terminato questo tratto in cui il sentiero si ta, la Piscia. a segnavia 122 supera il rio Ciletto e raggiun- di tarassaco, o sicòria di prai, botton d’oro sviluppa a mezza costa con andamento pia- Superato il torrente si prosegue attraverso ge al Piual (1637 m), un alpeggio costituito e di morsélle, gli astri di monte. A monte è neggiante, si giunge ad una cappella relativa- pascoli solcati da rigagnoli che talora si allar- da una mezza dozzina di costruzioni distribu- presente lo Slét (1915 m), mentre di fronte mente recente (al Gezgét an Ciüma al Pra), si gano a invadere il pendio. Nel prato sotto- ite ai lati della mulattiera. Esso costituiva, e si possono distinguere le casere di Pian dal esce dal bosco e si entra nella fascia inferiore stante il sentiero sono presenti le costruzioni costituisce tuttora, la stazione inferiore del Rüze (2025 m), toponimo che richiama la pre- del territorio, nuovamente destinata a pra- di i Ǵacc (1523 m), voce che ricorre molto fre- comprensorio Piovale-Egua e ogni titolare di senza di frane di terra nella copertura more- to e campo su un versante abbastanza ripi- quentemente nei contratti di locazione o di diritti di erbatico vi possedeva una casera. Al- nica del versante. A sinistra sono presenti al- do. Come sul versante percorso in salita, la vendita di alpeggi sin dall’epoca tardomedie- cune centinaia di metri sopra l’alpe è presen- tre due stazioni di alpeggio: Giasét vale, dove compare a fianco di casére e caso- te il rifugio Cai Boffalora (1685 m). L’edificio, (2128 m) e Pisse Bèlle (2093 m), ni. A fianco delle due edifici si distinguono un costruito dal comune di Campertogno, pro- non visibili da questo punto; verso acero, che regalava ombra alle costruzioni, e prietario dell’alpe negli anni Cinquanta del il basso si possono invece osserva- un frassino che forniva foraggio per le bestie. Novecento, non fu mai utilizzato dai pastori, re i pascoli del Cilét e, ancora più Poco a monte il sentiero raggiunge Cazéra che preferirono continuare a utilizzare le vec- a valle, quelli del Pianél. Volgendo Bianca (1558 m), ricostruita con l’uso di calce chie casere di al Piual. Nel 1981 la sezione Cai lo sguardo a monte si distinguono, nel 1911, e, poco dopo, un altro edificio isola- di Boffalora stipulò un contratto decennale da nord a sud, al Cimun d’Èva, al to, al Cazarö’ö (circa 2 ore dal punto di parten- con il comune di Campertogno e trasformò Còl d’Èva, i Striénch e al Piuatte za). Su un masso ubicato lungo la mulattiera l’edificio in un rifugio alpino che offre servi- d’Èva. A valle delle Piuatte d’Èva e immediatamente sotto l’edificio è inciso un zio di ristorazione e di pernottamento nella della Ciüma di Pianòin si distingue inconsueto segno di confine, costituito dalle stagione estiva. al Gulun d’Èva, canale di scorri- lettere «A» e «M» incrociate (Ave Maria). In Oltrepassato il Piual, il sentiero percorre un mento di una valanga che spesso Fig. 5 - Pra dal torbe

112 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 113 località superiore di questa fascia Bivacco Eccles (foto Fabio Guglielmina) prende il nome di an Ciüma al Pra, ove è presente un altro maggengo. In discesa, lungo la Stréćća si rag- giunge an Ciüma Rivét dove erano presenti, sino agli anni Cinquanta del Novecento, altri edifici rurali in legno (Tech ad zöo). Continuan- do a scendere si raggiunge Ca dal Punt e le case di al Tragn (toponi- mo ampiamente diffuso in tutto il territorio valsesiano che richiama la voce latina medievale terra- neum con significato di edificio ru- rale destinato a fienile). Tra le case Fig. 6 - Pian ’d la Madonna, presso l’alpe Egua della località si distingue l’Uficina, la centrale idroelettrica costruita nel 1928, alimentata da un canale che capta Guida del Parco - 1999, in scala 1: 25000; car- l’acqua del torrente. ta digitale realizzata dalla sezione CAI di Va- Superata la strada provinciale si ritorna al rallo in collaborazione con Geo4Map, scala 1: Tech Minòch, che ospitava numerosi edifici 25000 - tracce in formato GPS e KMZ (http:// rurali in legno; il più grande, noto come Tech www.caivarallo.it). ad Sarscin, negli anni Sessanta è stato sosti- tuito da una costruzione recente. Il percor- Bibliografia so termina in corrispondenza del museo del Fantoni R. (2000), La Madonna della Neve di Parco naturale Alta Valsesia (circa 5 ore dal Carcoforo. Committenze, devozione popolare e punto di partenza). tradizioni orali del Sei-Settecento in Valsesia, ’de valle Sicida’, a. XI, n. 1, pp. 237-284. Difficoltà: E [Escursionistico] Fantoni B., Fantoni R. (1995) - La colonizzazione tardomedioevale delle Valli Sermenza ed Egua Località di partenza: al Gabbio Grant (Carco- (alta Valsesia), ’de valle Sicida’, a. VI, n. 1, pp. foro, VC) 19-104. Quota di partenza: 1290 m Fantoni R., Ragozzi J. e Sesone M. con la col- Quota massima: 1799 m laborazione della sezione CAI di Boffalora Dislivello salita totale: + 530 m (2007), Guida ad un’escursione da Carcoforo Lunghezza percorso: 10 Km agli alpeggi della val d’Egua, in Fantoni R. & Ra- Tempi percorrenza: 5 h gozzi J. (a cura di), La gestione delle risorse nelle Periodo consigliato: maggio-novembre comunità di frontiera ecologica. Allevamento e cerealicoltura nella montagna valsesiana dal Cartografia Medio Evo al nuovo millennio. Atti del convegno Foglio 30 IV N.O. (Macugnaga), 30 IV N.E. di Carcoforo, 11 e 12 agosto 2007, Gruppo Wal- (Bannio), 30 IV S.O. (Rima S. Giuseppe), 30 ser Carcoforo, pp. 63-78. IV S.E. (Fobello) della Carta d’Italia alla sca- Fantoni R., Ragozzi J. e Sesone M. (2011), Guida ad un’escursione in val d’Egua. Le trasforma- la 1:25000 dell’Istituto Geografico Milita- zioni di un alpeggio medievale, in Fantoni R. et re (IGM); Carta Kompass (foglio 88, Monte al. (a cura di), La cucina delle Alpi tra tradizio- Rosa) e ICG (foglio 10, Monte Rosa Alagna e ne e rivoluzione. Atti della XXI edizione degli Macugnaga), alla scala 1:50000; Carta Tecni- Incontri tra/montani, Incontri tra/montani, ca Regionale (n. 72050, scala 1:10000); carta Gruppo walser Carcoforo, pp. 249-259. allegata alla Guida degli itinerari escursioni- Rizzi E. (1994), I walser a Carcoforo. In Carcofo- stici della Valsesia - CAI Varallo, 1992, in scala ro, Fondazione Enrico Monti, Anzola d’Ossola, 1: 25000; carta escursionistica allegata alla Fondazione Enrico Monti, pp. 14-47.

114 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 115 Il Giardino Botanico del Parco Naturale dell’Alta Valsesia all’alpe Fum Bitz compirà vent’anni di Piera Mazzone, foto di Mario Soster

Il giardino botanico è un ambiente natura- no Botanico “Alpinia” – (VB) – annovera anche le ricreato artificialmente che raccoglie una il Giardino Botanico “Fum Bitz”, dedicandogli grande varietà di piante categorizzate per sco- una scheda. pi scientifici e per l’educazione dei visitatori: Il Giardino fu costruito nel 2001, a quota 1606 questa definizione racchiude due valenze prin- metri e intitolato dai guardaparco dell’Ente a cipali: lo studio e la ricreazione, intesa come Mario Soster, che ne era stato l’ideatore e co- piacere per il corpo e per lo spirito. lui che l’aveva progettato e realizzato con l’aiu- Pensare un giardino botanico è un atto d’a- to del personale dell’Ente Parco. Dal piazzale more verso il territorio e le comunità che lo dell’Acqua Bianca, al termine della carrozzabile abitano, è un modo per migliorare l’esperien- che prosegue a nord di Alagna Valsesia, è fa- za dei visitatori, trasmettere informazioni cu- cilmente raggiungibile in circa quindici minuti rate scientificamente ma anche valori, come di cammino. Il Giardino, a ingresso libero, è quello del rispetto della biodiversità, fornen- aperto nel periodo aprile-luglio e settembre do strumenti completi per la comprensione nei giorni festivi e prefestivi, agosto tutti i -gior delle piante e dell’ecologia e dell’interazione ni. Date le modeste dimensioni (occupa un’a- uomo-ambiente. Avviare un giardino botani- rea di poco più di 1000 mq) è stato strutturato co è un’impresa che nasce da un’idea olistica, come giardino floristico, con inserimento di che prevede una visione del tutto visto come specie spontanee della Valsesia e in subordi- un unicum e non come somma delle parti di ne, di quelle dell’arco alpino e appenninico. È cui è composto. I giardini botanici nel mon- stato creato un settore dedicato allePteridofi - do occidentale risalgono al XVI e XVII secolo, te, un raggruppamento di piante in cui rientra- mentre gli orti botanici erano principalmente no le felci, essendo la Valsesia ricca di queste raccolte di medicinali e osservatori di ricerca. primitive forme di vita vegetale, scarsamente I giardini nel corso dei secoli si sono evoluti conosciute dal grande pubblico anche per le in “santuari delle piante”, mete sicuramente difficoltà che insorgono nella corretta determi- ambite per gli amanti dell’ecoturismo. Crea- nazione delle specie e la complessità del loro re un giardino botanico è un’operazione che ciclo biologico, aspetti importanti nell’ecologia richiede conoscenze e disponibilità, ma poi è di un’area protetta. molto importante la cura costante per assicu- Uno dei tanti visitatori lasciò questo com- rarne il mantenimento negli anni. Gestire un mento: “Bellissimo giardino letteralmente in giardino botanico significa conservare, ma mezzo alle montagne. Si trova proprio a fianco anche tutelare le specie minacciate, aprendo del rifugio Pastore e vi sono coltivate e mante- Alagna, Alpe Fum Bitz (1601 m), Casa del Parco e Giardino botanico un dialogo sul valore economico, estetico ed nute tutte le specie più importanti della zona etico della protezione della vita eterogenea su montana. A seconda della stagione si possono riservato tranquille passeggiate, ma lui proce- Soster, membro di diritto della commissione questo pianeta. L’educazione e la conoscenza vedere diversi fiori e anche le varie erbe offi- de con tenacia, sa che la natura ha i suoi ritmi tutela ambiente montano del Club alpino ita- permettono di capire perché il legame tra noi, cinali usate in passato. Un luogo davvero ben e presta attenzione a non calpestare nulla, per liano, senza mai stancarsi, pianta la speranza le piante ed ogni altra vita, sia molto stretto. tenuto e gradevole, vale la pena di allungare di essere “leggero alla terra”, ma ne racconta di far crescere consapevolezza e rispetto della L’Aigba, Associazione internazionale giardini una ventina di minuti il sentiero per il Pastore e gli incanti, ne svela i segreti e ama condivide- natura, semina pazientemente e sa attendere botanici alpini, nelle schede relative aiGiardini venirlo a visitare anche per godere di una vista re le sue scoperte, infatti con il suo famoso il raccolto: così è nato il Giardino botanico di Botanici Piemontesi - Giardino Botanico Alpino magnifica e tante bellissime farfalle”. “pollice verde” moltiplica le sue creature e le Alagna, all’interno del Parco Naturale dell’Alta “Valderia” - (CN), Giardino Alpino “Zio John” - Mario Soster tanti anni fa è arrivato dall’alti- dona con generosità, insegnando a crescerle. Valsesia, accanto al Centro visite, come un’an- (CN), Giardino Botanico “Rea” - (TO) Giardino piano di Asiago in Valsesia e ha continuato a Come Eléazar Bouffier, l’uomo di Jean Giono, teprima di ciò che il nostro territorio offre. Botanico Alpino “Bruno Peyronel” - (TO) Giar- camminare con il passo cadenzato del monta- che piantava ogni giorno ghiande e rimboschì Purtroppo nell’inverno 2018 il giardino era dino Botanico Montano di Oropa - (BI) Giardi- naro. I sentieri della vita non sempre gli hanno di querce le colline dell’Alta Provenza, Mario stato seriamente danneggiato da una valanga.

116 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 117 I giornali locali riportarono l’accorato appello Soster, sulla definizione di “giardino ad alto di Mario Soster: “Il giardino è stato interessa- livello di manutenzione”, proponeva quindi di to in inverno da una grossa valanga staccata- “valutare l’opportunità di riprogettare alcune si dal versante occidentale del monte Turlo o zone in un’ottica di alta sostenibilità, con la corno di Faller, nell’avvallamento percorso dal valorizzazione delle piante spontanee, quelle rio Testanera, che trascinando nel suo percor- specie che Gilles Clement, famoso paesaggista so finale a valle massi, detriti e alberi divelti e progettista di giardini, definisce ’erbe le cui vari, in particolare di abete e larice, è andata virtù non sono ancora state scoperte’, ovvero a interessare prima la storica mulattiera per piante spontanee, malerbe e piante ruderali” il passo del Turlo e infine la struttura del giar- creando “un’area adeguatamente supportata dino, travolgendo parte del muro e la doppia da pannelli esplicativi in cui sarà possibile fare recinzione in rete che lo circondavano, river- didattica sulle biodiversità e l’ambiente alpino”. sando tale sua massa distruttiva al suo inter- Ferrari sottolineava anche che purtroppo il no. A una prima valutazione dei danni questi giardino era stato costruito in area valanghiva, dovrebbero essere ingenti e ammontare a come evidenziato nella Carta di localizzazione diverse decine di migliaia di euro. Il giardino, probabile delle valanghe, redatta a seguito di nonostante avesse subito alcuni periodi di tra- approfondite ricerche storiche sul territorio, scuratezza per carenza del personale addetto, dalla dottoressa Chiara Leonoris nel 2001, ma era continuamente visitato da chi frequenta la di cui non si tenne conto nella scelta del luogo conca dell’alpe Pile, del rifugio Pastore e degli in cui realizzare il giardino. altri minori del Cai Varallo e Vercelli, nonché Il presidente, dopo aver fatto risistemare i dan- la parte terminale del Parco dell’Alta Valsesia. ni della valanga e piantumare nuove essenze, È auspicabile che possa venire ristrutturato e ha fatto sì che nel periodo estivo il giardino fos- riportato al più presto alla sua funzione edu- se riaperto al pubblico tutti i mercoledì e du- cativa e visitativa”. rante i fine settimana nei quali la presenza dei Nel giugno di quest’anno Mario Soster, quale guardiaparco assicurava la corretta fruizione. ex-consigliere, realizzatore e responsabile del Quei “progetti concreti” per il Giardino botani- Giardino botanico del Parco naturale dell’Al- co del Parco naturale dell’Alta Valsesia, seguiti ta Valsesia, inviò una lettera aperta agli enti dai fatti, hanno rincuorato e rinfrancato Mario pubblici valsesiani e regionali per richiamare Soster, che, assicurando la sua collaborazione l’attenzione sul giardino che pareva essere “relativamente alle mie specifiche competen- stato dimenticato: “Molte essenze vegetali a ze”, ha rinnovato la disponibilità per “un impe- suo tempo inserite, sono già scomparse. Le gno volontario occasionale gratuito, assicurato altre rimaste, se non ci sarà un’inversione di nei limiti della mia età (ho ottantadue anni) e tendenza, sono destinate a subire la stessa della mia salute, che per fortuna si mantiene triste sorte. Ogni singola aiuola è invasa dalle per ora buona, perché il giardino botanico torni erbe infestanti, che, come è noto, per la loro a essere quello che voleva e doveva essere e tenacità e forte capacità di competizione, sono anche quello che è stato: un buon richiamo e in grado di sopprimere le specie botaniche se- un piacevole biglietto da visita, per far apprez- lezionate, inserite con grande cura e fatica”. zare le bellezze naturali della nostra Valsesia, Puntuale era stata la risposta di Paolo Ferrari, come era nei propositi di tutti coloro che lo -ave presidente Ente di gestione aree protette della vano voluto, progettato, costruito e gestito”. Valle Sesia, che aveva rassicurato Mario sugli Ora il giardino si addormenta per l’inverno, “accurati interventi di manutenzione” avviati, la neve livellerà ogni cosa, il silenzio sarà in- che erano stati ritardati dalla pandemia, infor- terrotto solo dai richiami degli uccelli, ma ci mandolo anche sul fatto che le risorse finan- auguriamo che con la nuova primavera si pos- ziarie dell’ente non consentivano al momento sa riprenderne la cura, premessa per una sua l’assunzione di un giardiniere a tempo pieno, corretta fruizione nel periodo estivo e per -fe ma si sarebbe cercato di supplire con un altro steggiare in modo degno i primi vent’anni di tipo di intervento. Ferrari, concordando con questo “monumento naturale”.

118 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 119 Invito alla lettura 2020

La riscoperta di una preziosa testi- monianza del passato Da Varallo a Macugnaga passan- do per Fobello e Baranca. 1887- 1888. Le fotografie di Ugolino Fadilla. Considerazioni di un me- raviglioso viaggio alpino, di Enrica Ballarè di Graziella Cusa

Le antiche foto attirano sempre la curiosità di molte persone e anche quelle che sono frutto del reporta- ge del viaggio che Ugolino Fadilla, alias Adolfo Guallino, ha fatto par- tendo da Varallo fino a Macugnaga non sono da meno. Siamo quasi alla fine del XIX secolo e il Club al- pino italiano, che allora aveva sede a Torino, aveva indetto un concor- so fotografico al quale parteciparo- no grandi nomi dell’alpinismo come Vittorio anni bui della sezione successivi alla seconda Sella e Guido Rey, e della fotografia come guerra mondiale, durante i quali il materiale Vittorio Besso. Il concorso mirava all’allesti- in uscita dalla biblioteca non era soggetto ad mento di una grande esposizione fotografi- alcun controllo. Ho anche cercato sui prin- ca che avvenne poi nel 1893. Tra i ventotto cipali database di libri di antiquariato e non espositori presenti nell’elenco ufficiale Adol- ne ho trovato traccia, e nemmeno nel mitico fo Guallino non compare e nemmeno Ugoli- Perret (bibliografia di letteratura di montagna no Fadilla, ma quest’ultimo nome è presente dai primi scritti fino al 1997). Vuol dire che ne nella relazione dell’evento comparsa su “La sono state stampate poche copie e che chi ce rivista mensile del Cai” n. 3 del 1893. Qui è l’ha se lo tiene ben stretto. Quindi è stato con riportato che il Fadilla è premiato con una viva sorpresa che ho saputo dalle pagine del medaglia d’oro nella categoria dilettanti, -ot Corriere Valsesiano della presenza nel comu- tenuta unitamente a una menzione speciale. ne di Fobello di tre album contenenti le foto- Non si sa chi scelse l’editore per pubblicare le grafie originali scattate dal Fadilla durante il sue foto, ma sappiamo che furono stampate suo viaggio. Poi grazie all’architetto Ballarè, in tre volumi più un indice di didascalie nel venuta in biblioteca a cercare materiale, ho 1893 a Torino dalla Stamperia Reale Paravia, saputo che le foto, debitamente restaurate la stessa che in quegli anni curava le pubbli- e digitalizzate, sarebbero state pubblicate cazioni del Cai. Durante il lavoro di riordino in un libro, e così, finalmente, avrei potuto della biblioteca sezionale mi sono trovata associare un luogo preciso a ogni didascalia tra le mani l’opuscolo delle didascalie (sono dell’opuscolo. otto pagine compresa la copertina) e l’elen- Il risultato è stato una sorpresa perché si è co delle vedute mi ha incuriosito non poco. ottenuto un volume molto ricco di contenuti, Parete Nord Gran Paradiso Dei tre volumi nella nostra biblioteca non c’è come ci rivela il titolo: Da Varallo a Macugna- (foto Fabio Guglielmina) traccia, probabilmente sono scomparsi negli ga passando per Fobello e Baranca. 1887-

120 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 121 1888. Le fotografie di Ugolino Fadilla. Consi- Arrivato a Macugnaga, il Fadilla ha documen- Cronistoria foto-naturalistica delle ferrate derazioni di un meraviglioso viaggio alpino a tato molto bene l’ascensione al Nuovo Weiss- del Falconera di Mario Soster. Un’accurata cura di Enrica Ballarè. Le considerazioni men- thor e su alcune foto si vede anche il nuo- documentazione fotografica sulle ferrate del zionate spaziano dalla tecnica fotografica uti- vo rifugio che la nostra sezione e la sezione Falconera di Noi della biblio lizzata all’epoca per scattare le foto, all’analisi Ossolana del Cai avevano costruito nel 1891. di come si svolgeva la vita quotidiana e quali Non mi quadra la data della costruzione del Le foto scattate da Mario Soster sono sempre erano le tradizioni nella val Mastallone di fine rifugio con quella del viaggio, ma credo che molto apprezzate perché frutto di una lunga ’800, a come era l’andare tra i monti e ai cam- il Fadilla sia tornato a Macugnaga in un se- esperienza. In questo caso ripercorrono la sto- biamenti nel paesaggio avvenuti in seguito condo momento e abbia aggiunto queste ria delle due ferrate del Falconera illustrando il ad interventi antropologici e naturali a partire foto all’ultimo momento: non è un proble- progetto a partire dai primi sopralluoghi sul po- dagli anni in cui si è svolto il viaggio del Fadilla ma importante. L’importante è avere questa sto a opera delle Guide alpine di Alagna, avve- fino ai giorni nostri. stupenda documentazione fotografica, che ci nuto nel 2010 quando è stata partorita l’idea, Per questi testi l’architetto Ballarè si è avvalsa apre una finestra su com’erano la val Mastal- fino all’illuminazione notturna del percorso -av della collaborazione di uno staff di studiosi lone e Macugnaga 130 anni fa. E più impor- venuta un paio di anni fa. Il risultato di questa come Daniele Regis, Marco Negri, Enrico Riz- tante ancora è che il comune di Fobello come sua più recente fatica non è un volume edito in zetti, Marco Giardino, Gianni Mortara, ognu- promotore, il Lions Club come editore, e gli veste commerciale e perciò non potete trovar- reno, mentre altre immagini riproducono le no dei quali ha trattato precisi argomenti autori abbiamo avuto la splendida idea di lo nelle librerie. È costituito da un raccoglitore grotte che sono state scoperte durante i lavo- legati al periodo e ai luoghi riprodotti negli fare in modo che tutti avessero la possibilità ad anelli contenente buste di plastica A4 con ri e che sono state rese accessibili ai temerari album. Le molte foto del Fadilla utilizzate di giovarsi del frutto del lavoro di un fotografo all’interno la riproduzione di quasi duecento che decidono di percorrere la ferrata più faci- per integrare questi testi mettono in risalto “dilettante” (che, a giudicare dal risultato ot- fotografie che Mario ha scattato prima, duran- le. Non potevano mancare foto della ferrata alcuni particolari che nel catalogo iconogra- tenuto, tanto dilettante non era), ma che si è te e dopo i lavori di disgaggio e di allestimento illuminata di notte e che ne fanno un unicum fico che conclude la pubblicazione sfuggono rivelato un viaggiatore molto attento a tutto delle due ferrate sul Falconera che sembrano a livello europeo. Parecchie altre sono molto all’occhio dei meno attenti solo perché stam- quanto lo circondava. dominare Varallo dall’alto, una delle quali risul- emozionanti, specialmente quelle che ripro- pate più piccole. Ma c’è molto da osservare: tata essere classificata tra le più difficili delle pongono alcuni momenti dei lavori di alle- lo Stabilimento idroterapico di Varallo in fase Alpi. Per saperne di più sfogliamo insieme que- stimento della parete strapiombante. Anche di costruzione, il Piano delle Fate con il sen- sta preziosa documentazione. Nelle prime pa- l’esercitazione del Cnsas del 12 giungo 2016 tiero che sale verso Brugaro, i tetti di paglia gine troviamo qualche foto panoramica e alcu- trova spazio nella documentazione, mentre di due case alla Ferrera e la galleria scavata ne vedute delle pareti rocciose che verranno un ignaro gruppo di salitori è stato immorta- nella roccia poco prima dell’abitato, la seghe- poi attrezzate per il passaggio del percorso. In lato durante i vari passaggi del percorso più ria al Gulotto di Fobello, il lago di Baranca e questa parte Mario ha incluso qualche foto più difficile e l’attraversamento del ponte tibe- l’albergo Alpino, e poi ritratti e scene rubate selettiva: l’alpe Falconera, la zona picnic situata tano presente poco prima del termine delle alla vita quotidiana degli abitanti in ogni loca- poco dopo l’uscita della ferrata, alcune vedute difficoltà. Le ultime due foto ritraggono i fra- lità della valle. di Varallo e i cartelloni esplicativi che si trovano telli Soster, Mario e Giampiero, all’uscita della Le foto non sono limitate al territorio di Fo- alla partenza e all’arrivo delle vie attrezzate. ferrata, a testimonianza che ci sono fortunate bello ma l’autore ha fatto anche brevi visite Subito dopo troviamo foto che si riferiscono persone che, sebbene non più giovani, hanno a Rimella, ove ha immortalato la chiesa della alla flora e alla fauna della zona, rivelando al- ancora la volontà, la tenacia e la capacità di Madonna del Rumore, la frazione Grondo, cune peculiarità inerenti il Supervulcano della impegnarsi su difficili percorsi di montagna. e altre vedute, e a Cervatto immortalato col Valsesia, che qui espone le rocce più antiche L’opera è quasi esclusivamente fotografica suo castello recandosi poi fino a villa Banfi. della valle risalenti a 300 milioni di anni fa e con brevi didascalie sotto ogni foto. Tra le 188 L’ultima foto della zona di Fobello è scattata che rendono geologicamente importante que- pagine troviamo solo due testi: il primo sul al Col d’Egua, poi più nulla fino a Pecetto di sta zona. A testimonianza della passione di So- falco pellegrino, il secondo sui fiori del Falco- Macugnaga, dove gli scatti del Fadilla si sono ster per la natura troviamo parecchie immagi- nera, ambedue tratti da edizioni passate del sparpagliati tra le case walser e i dintorni. ni dedicate al falco pellegrino, ripetutamente nostro Notiziario sezionale. Qualche foto riprende il torrente Tombach ripreso durante lo sviluppo della covata e fino Per la sua preziosità l’opera non è disponibile che attraversa Macugnaga, in piena. È forse all’involo dei pulli, il tutto fatto in modo da non al prestito, ma liberamente consultabile nella da attribuire al brutto tempo la mancanza di disturbare questi affascinanti rapaci. nostra biblioteca sezionale. Per ulteriori info: foto nel percorso tra il Col d’Egua e Pecetto? Le foto dei fiori riguardano alcune specie [email protected] Possibile che Carcoforo e l’alta val Quarazza della zona che, pur non essendo necessaria- Un’altra copia è in possesso e visibile con le non gli abbiano suscitato nessuna ispirazio- mente tra le più rare, sono certamente le più stesse modalità alla Biblioteca Civica “Farino- ne? Non lo sapremo mai. significative per la qualità particolare del -ter ne-Centa” di Varallo.

122 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 123 Dal libro di vetta del monte Tre Croci bello camminare e sapere che sotto di noi c’è uno dall’altro due messaggi hanno catturato di Graziella Cusa Varallo e il Sacro Monte. Arrivati alla meta però la mia attenzione. Il primo firmato P. con un è tutto molto trascurato. Peccato!” buon proposito: “Cerco di volare con la men- Da quando il consiglio direttivo sezionale ha Tante sono però le persone che si dichiarano te per lasciare dietro i brutti pensieri” scritto affidato l’archivio storico alla biblioteca, mi pronte a dare una mano per la pulizia di sen- il 23 febbraio. Il secondo del 23 marzo in due piace curiosare un po’ tra le pagine dei libri tieri e vetta. In primis c’è da ricordare Valentino righe denota una grande rassegnazione: “Il di vetta. Non è stato ancora completato un che già il 29 ottobre 2009 salì in vetta col dece- sole scalda il mio corpo ma la pioggia bagna inventario delle punte dove questi libri si tro- spugliatore “… per fare un po’ di pulizia intorno il mio cuore triste! Il sogno è finito… la realtà vano, ma credo di non sbagliare ad affermare alle Tre Croci, visto che tutti ne parlano perché è dura da accettare. M.” Ci sono anche degli che il monte Tre Croci, che con i suoi 919 m è sporco, ma nessuno muove un dito”. Quindici scritti spiritosi. Il 12 luglio 2014 M. scrive:“Noi di quota domina dall’alto la conca di Varallo e giorni dopo, il 14 novembre c’è un messaggio abbiamo due cani ma non li abbiamo portati il suo Sacro Monte, sia in Valsesia la vetta più con sedici firme: “Pulizia sentiero e area Tre perché uno, Yeng, è vecchio e con lui saremmo bassa tra tutte quelle che ospitano un libro di Croci per il progetto Sentiero Padre Gallino”. saliti in 18 ore e 20, l’altro, Lampo, è troppo vetta. Ho fatto qualche ricerca sui nostri testi Anche l’Antincendio boschivo si interessa alla giovane e rimbambito e ci avrebbe trascinati classici (guide del Ravelli, del Tonetti, alcune che comprende il periodo successivo, probabil- pulizia della vetta: è del 27 febbraio 2012 il in cima in 15 secondi. Qui è bellissimo, non c’e- guide del Sacro Monte) ma non ho trovato in- mente ritirato in altra sede. messaggio: “AIB squadra di Varallo pulizia e ravamo mai stati. W l’Alpàa, ma qui è più bel- dicazioni sull’origine del nome e sono perciò Riporto alcuni commenti significativi tratti dal make up alla vetta e al sentiero. 1a puntata”; lo. K.” Uno degli habitué della zona è senz’altro portata a credere che abbia qualche legame libro di vetta: per questioni di privacy, è indica- non so se c’è stata la puntata n. 2. Numerosi Salvatore con la cagna Peggy. Ecco cosa scrive col sottostante santuario. Da qualche anno la to solo il nome, anche quando dallo scritto se altri privati sono intervenuti portando il pro- il 23 dicembre a proposito di un post prece- vetta si raggiunge percorrendo il Sentiero -Pa ne intuisce con certezza l’autore. Spesso le fir- prio contributo alla manutenzione dei sentieri dente nel quale veniva ricordata la sostituzio- dre Gallino che collega i vari luoghi caratteristici me sono illeggibili nel qual caso viene riporta- e della punta e numerosi i complimenti scritti ne delle tre croci avvenuta dieci anni prima: presenti sui suoi pendii, sentiero che si presta to fir. ill. Infine sono stati riportati gli scritti più da chi li percorreva. “Sì, c’ero anche io alla ricollocazione delle tre ottimamente a percorsi più o meno lunghi, con significativi, quelli più originali perché, a meno 31 novembre 2011: “Un grazie a tutti coloro croci, il tempo passa e quasi non ce ne accor- partenza da vari punti situati lungo il percorso. di fare una pubblicazione dedicata, è impossi- che lavorano per mantenere il posto e il sentie- giamo. Si possono contare le volte che sono sa- Questa versatilità fa sì che sia frequentato tut- bile riportare su questo Notiziario tutti i pen- ro in ordine per attrezzare le aree di sosta. R.”. lito quassù con Peggy che adesso ha un anno to l’anno da turisti, cercatori di funghi, da chi sieri affidati a quelle pagine. Tanti sono anche Un escursionista con la firma illeggibile salito e nove mesi (nel pensiero con Sheila, amica di ci sale per una passeggiata con il cane, o per gli escursionisti stranieri che sono arrivati fin in vetta il 25 settembre 2014, ha scritto: “Fa tante gite in montagna che nel 2005 salendo un giro in mtb. Ci sono quelli che desiderano qui. Tutto il materiale è consultabile all’archivio ancora troppo caldo per venire qui! Preferisco al Massale è mancata e aveva solo 4 anni), è fare una facile camminata sulla neve o vogliono storico della nostra sezione Cai. Iniziamo subito salire in inverno alla ricerca del sole… anche Peggy ora che mi fa compagnia. È bravissima”. godersi un po’ di sole che nei mesi più freddi con una nota dolente. Dopo tutto il lavoro svol- perché è tutto più pulito. Per fortuna c’è qual- Il più giovane salitore è stato G. che sulle spalle scappa da Varallo poco dopo pranzo, tutti però to per tracciare e segnalare il Sentiero Padre che buon anima che ranza qui, altrimenti sa- di mamma e papà è giunto in vetta l’1 gennaio attirati dalla vista del Monte Rosa che si gode Gallino, ci sono i complimenti di persone che rebbe la fine! Immaginate come sarebbe bello 2015. I genitori hanno lasciato scritto: “Mera- da lassù e che è una componente importante lodano l’iniziativa, ma subito iniziano anche i tutto pulito, senza erba con la vista a 360°… vigliosa giornata, non potevamo iniziare me- di questa escursione. messaggi per invitare gli organizzatori a tene- ma chissà, un giorno. Sarebbe un bel modo glio… saliti qui con il piccolo G. di venticinque Una tappa importante nella storia di questo re più pulito il sentiero e soprattutto la vetta per valorizzare il luogo un pochino di più”. giorni”. E. e M. G. Il più anziano, V. G., è salito monte è il 2006 quando, in occasione dei fe- perché la vegetazione impedisce la visione del Mi piace l’idea di chiudere l’argomento con il il 2 agosto 2010 e ha commentato: “Sono con- steggiamenti per i 50 anni del Gruppo Camo- panorama. Le prime segnalazioni sono ante- commento di T. del 24 agosto 2014: “Dopo la tento che il Signore mi ha dato la possibilità di sci, è stato deciso di posizionare una scatola di cedenti la creazione del SPG e già il 14 agosto ranzata di 10 giorni sono tornato a terminare il salire a questa quota con le gambe con l’età di metallo destinata a contenere il libro di vetta, 2007 un escursionista dalla firma illeggibile lavoro. Crescesse anche l’insalata come cresce 89 anni”. Dimostrando grande coraggio e forza per raccogliere i pensieri, le impressioni di chi scrive: “Oggi è la quarta volta che vengo al Tre questa erbaccia!” Peccato che il commento d’animo, succube di malattie e infortuni, il 18 sale quassù. Mi dispiace che questa idea non Croci. Da solo, con mio figlio Riccardo e con mia finisca con un meno spiritoso: “NB: proseguo novembre 2007 Fernando sfida l’influenza e sia nata qualche anno prima, nel 1997, quan- moglie Antonella. È sempre bello quassù. Pec- con manutenzione segnaletica. Auguro un bel sale alle Tre Croci; ecco il suo messaggio: “Che do sono state sostituite le croci precedenti cato che i sentieri non sono ben segnalati e che mal di pancia a tutti gli idioti che rompono e spettacolo! Mi mancano le parole. Ero a casa danneggiate dagli eventi atmosferici. In que- le erbacce siano troppo rigogliose”. Qualche staccano i cartelli sul sentiero”. Segno inequi- con influenza e raffreddore sul divano, ma con sti anni sono stati compilati cinque quaderni e giorno più tardi ecco rincarata la dose. G. e R. vocabile che l’antico detto “La mamma degli questa giornata non ho resistito. Sono ritor- un’agenda: il primo quaderno inizia il 29 aprile scrivono: “Oggi è una bella giornata. Si vede il stupidi è sempre incinta” non è poi tanto anti- nato quassù dopo qualche anno. È una meta 2007 ed è stato portato dal compianto Valenti- Rosa, la Res, il resto poco per colpa dell’erba co, ma è pura attualità. che prendo sempre poco in considerazione, ma no Morello, pilastro della vita sezionale del Cai, alta. Ricordo che noi siamo alte più di 1,70 m e Qui, presso queste croci, parecchie persone guardandomi in giro con il Monte Rosa che si in compagnia dell’amico Angelo Taione. Non che abbiamo dovuto arrampicarci sulle croci”. hanno trovato un aiuto in momenti difficili del- tocca con un dito e tutta la corona di montagne sono riuscita a rintracciare il settimo quaderno Il 22 giugno 2012 S. D. e B. A. scrivono: “Molto la propria vita. Nel 2012 a un mese di distanza che ci circonda si rimane senza fiato. A Varallo

124 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 125 c’è la polenta da guinness, ma volete mettere la e le Tre Croci ammirare, ma senza dubbio ne pace che c’è quassù, il sole che ti scalda il viso e è valsa la pena ed ora mi metto (sento?) se- i colori autunnali tutto attorno? Domani sono rena, tre falchetti ci volan sulla testa, per noi sicuro che starò sicuramente meglio senza tre è giorno di festa. Questa giornata non ce la aspirina. Vivo in un posto meraviglioso. Buona scorderemo, anche quando insieme qui non sa- vita a tutti”. remo”. Il pensiero più originale? È stato scritto Il 12 settembre 2010 E. T. C. scrive: “Prima in latino e risale al 24 febbraio 2011: “Semper escursione e prima cima raggiunta!!! Dopo il in corde cai Novarie. Miserrime pauce mentis grave incidente montano accadutomi il 23/5 causae reiectus Domus Domini in vestige mon- di quest’anno in val di Susa. Grazie di cuore a tium et adominoest iudicium”. Spero di avere tutti i soccorritori, al personale medico ospe- riportato la scritta giusta. daliero e a tutti quelli che mi sono stati vicini e Vorrei finire segnalando un ultimo post, lascia- mi hanno aiutato (molto…) durante la degen- to da una persona che è salita spesso alle Tre za ospedaliera e la successiva convalescenza a Croci, ma che credo, sperando di sbagliarmi, casa. Salita ed escursione (spaziale!!) dedicata non potrà più farlo per motivi di salute. Elvi- a padre Gallino conosciuto proprio sui monti se e sua moglie, piacevolmente sorpresi dalla della Valsesia anni fa e di cui conservo un ri- presenza del quaderno, l’11 settembre 2007 cordo indelebile”. Il 5 febbraio 2016 U. B. lasciò vi lasciarono scritto: “Un caro ricordo a Italo scritto: “Prima volta in cima! Tempo bellissimo Grassi che negli anni ’60 iniziò a segnalare i e caldo. Salito con stampelle dal S. Monte in at- nostri sentieri alpini. Suoi i n. 5 che incontrate tesa di tempi migliori (e mercoledì prox inizia- ancora per strada. Giungo oggi quassù con la mo a togliere i punti)”. Per la quasi totalità degli bella sorpresa di trovare un libro di vetta! Gra- escursionisti salire una montagna è una sorta zie di cuore, la tradizione continua”. di comunione con Dio, un vivo contatto con un Nel redigere questo articolo ho fatto una prima Dolomiti, Cima Scotoni, Via Lacedelli (foto M. Gemelli) Qualcuno che sta sopra di noi, che veglia sulla selezione di quanto scritto su questi quaderni, nostra vita. Tantissimi pensieri volgono verso poi ho dovuto necessariamente farne una se- la religione forse aiutati dalla religiosità che si conda ma è stata una scelta difficile. C’è chi è respira su questa vetta particolarmente ricca di salito col sole, sotto la pioggia, o durante una piccole chiese che pare facciano da ancelle al nevicata, chi per allenarsi, chi per andare a fun- ben più imponente santuario del Sacro Monte. ghi o per castagne, chi a piedi, chi in mtb. C’è 11 marzo 2012 M. scrive: “È la prima volta che stato chi ha ammirato l’alba e chi il tramonto, vengo quassù e sono di Varallo. È stupendo e chi cercava semplicemente un momento di suggestivo soprattutto guardando le Tre Croci solitudine per riflettere. Queste pagine rispec- dal basso verso l’alto. Sembra che tocchino il chiano la vita di molti di noi, il nostro stato cielo, e da lassù il Signore ci guarda giù. Una d’animo durante un’escursione sulla porta di preghiera rivolta a tutti ed un grazie per questa casa. Rispetto anche solo a venticinque anni natura stupenda”. L’1 febbraio 2015 C. scrisse: fa molto è stato fatto per valorizzare questa “Qui dove tutto è vastità, gli angeli hanno ste- piccola montagnola, la sostituzione delle croci so una bianca tovaglia d’altare. Sono qui con in vetta, il Sentiero di padre Gallino, la tavola il mio P.” Che dire della poesia delle riflessioni panoramica sulla punta, le aree attrezzate, che il luogo risveglia negli animi più sensibili? Il il restauro della chiesetta di santa Barbara al 16 dicembre 2019 M. F. lasciò una breve poe- Cucco e quello che si spera di fare a quella di sia: “Due passi per schiarirsi le idee, due passi san Pantaleone. Manca solo che qualcuno si per sentirsi le idee, due passi per non sentire prenda l’impegno due volte l’anno di fare una il rumore, due passi per cambiare prospetti- bella pulizia della vetta e dei sentieri che la cir- va, due passi per avere prospettive, due passi condano. Sui quaderni parecchie persone si per accogliere l’orizzonte, due passi per vedere sono dichiarate disposte a farlo, e allora perché dall’alto, due passi per fare due passi, Tre Croci, non organizziamo via social o sui giornali una pensiero, cuore, azione”. Il 25 febbraio 2019 S., “Giornata Tre Croci”? Sono sicura che sarebbe M., F., S., scrissero: “Tanta fatica per arrivare un successo. Chamonix, vista dal Plan des Aiguille, M. Bianco (foto M. Gemelli)

126 notiziario cai varallo notiziario cai varallo 127 Valsesia ferìa Temp tribülai (In occasione della grave perturbazione atmosferica dell’ottobre 2020) di Giors (In occasione della pandemia 2020) di Giors

Camas, Morca, Lucarn, al Pian di Fai, L’è rivà impruvvis si nosti cai Tempi difficili e anca Rumagnan an fund la Vall, cume, a mars, dla muntagna ’l büffa ’l vent; i portu dinti i cai, i cröis, ja strai l’è cambià tütt d’un colp i nosti giurnai, È arrivato improvviso sulle nostre case / come, a ’l sëgn d’un ottobri gram, eccessiunal. l’è facc gnî óri cui ch’j’eru mument… marzo, il vento soffia dalla montagna; E se la vita st’ann l’era già düra, “Coronavirus” an nom quasi armunios ha cambiato d’un colpo le nostre giornate, / ha fatto diventare ore quelli che erano momenti… l’è rivà anca ’l “covid” dla natüra! che ’nveci ’l porta póra e tanti crós. “Coronavirus” un nome quasi armonioso / che inve- ce porta paura e tante croci. Frani e büri j’in mia nuvitai “Stevu ’n cà!” l’è ormai al discors fiss par noi ch’i suma gent a dla muntagna, che i mass media ’n ripetu cun calor. “State a casa!” è ormai il discorso fisso / che i mass ma custi “bumbi d’ava” improvvisai, E alora la famija ’s riüniss, media ci ripetono con calore. cun la têra ch’la buggia e ’l ciél ch’al dagna, as parla, ’s prega, ’s legg e ’s fan lavor, E allora la famiglia si riunisce, / si parla, si prega, si i cambiu ’nt una nocc e i fan gran mal cume quand dinti ’n cà i Ciresöi legge e si fanno lavori, a ’n mund ch’i vurariu sempri ugual. i passevu l’invern ansema i söi. (1) come quando in casa i Ciresöi / passavano l’inverno con i loro (familiari). Ma la vista dal Rosa ancöi l’è viva, Duman l’è Pasqua… e fora ’l sól d’april Domani è Pasqua… e fuori il sole d’aprile / bacia i a Crèula ’l Sesia scór calmu e lüsent, al basa i prai, i pianti, i rivi ’n fior; prati, le piante, le ripe in fiore; na fumbra la surrid an péi sla riva e cun cust’aria ormai primaveril e con quest’aria ormai primaverile / la speranza a l’om cun ant i man la pala e ’l trent. la speranssa la smorssa ’n po’ ’l dulor smorza un po’ il dolore L’è la vita ch’la pussa e che pian pian par chi ’l ghè piü… e la dà forssa a chi per chi non c’è più… e dà forza a chi / per noi tutti la torna a dê fidücia ai Valsesian! par noi tücc al cumbatt la nocc e ’l dì! combatte la notte e il giorno.

Corte di Camasco con la frana al colle del Ranghetto (1) L’emigrante valsesiano che d’inverno tornava al paese, [Traduzione dal dialetto valsesiano, zona di Varallo-Civiasco] nella poesia L’innu di Cireseui di Cesare Frigiolini “Pataccia” (1834-1892) Valsesia ferita

Camasco, Morca, Locarno, il Piano delle Fate, / e anche Romagnano in fondo alla Valle, / portano nelle case, nei torrenti, nelle strade / il segno di un ottobre cattivo, eccezionale. / E se la vita quest’anno era già dura, / è arrivato anche il “covid” della natura!

Frane e piene non sono novità / per noi che siamo gente della montagna, / ma queste “bombe d’acqua” improvvise, / con la terra che si muove ed il cielo che scroscia, / cambiano in una notte e fanno gran male / a un mondo che vorremmo sempre uguale.

Ma la vista del Rosa oggi è vivida, / a Crevola il Sesia scorre calmo e lucente, / Una donna sorride in piedi sulla sponda / all’uomo con nelle mani la pala ed il tridente. È la vita che riemerge e che pian piano / torna a dare fiducia ai Valsesiani.

[Traduzione dal dialetto valsesiano, zona di Varallo-Civiasco]

Il Croso di Morca sullo sfondo della cresta Res-Massale

128 notiziario cai varallo 130 notiziario cai varallo