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GLI SPETTACOLI l’Unità2 9 Mercoledì 12 marzo 1997

Luchetti, alle prese con il copione Il successo di I piccoli maestri, ispirato al ro- manzo di Luigi Meneghello dedi- del «Ciclone» E Umberto Marino cato ai ventenni che fecero la Re- sistenza. Fatto sta che, dopo Pie- sembra spingere prende due volti della tv raccioni e Albanese, anche Gior- gio Panariello, il «bagnino di Via- il produttore reggio», debutterà alla regia, Un assaggio della nuova linea editoriale mentre Paolo Virzì ha incontrato fiorentino Cecchi Gori? «Finalmente soli» di Umberto più di una difficoltà nel mettere a Marino, una commedia corale che sta un po‘ punto il suo Ovo sodo. a chiudere con tra «Uomini senza donne» di Longoni e i film «Posso capire Vittorio e Rita. di Pino Quartullo. Marino, drammaturgo di Loro cercano legittimamente di il giovane cinema successo nonché regista dotato di un certo essere padroni al 100% del film. talento, dice di essersi divertito a girare «una Ma anche noi vogliamo essere in- d’autore. commedia veramente comica, non dipendenti, sul piano creativo ed ”malincomica”, centrata su un quartetto di economico». Così la pensa Mau- E Salvatores dice: attori abituati ai tempi della comicità vera, rizio Totti, coproduttore di Nirva- quella che strappa la risata». Ecco allora due na per conto della Colorado Film, «Sì, sento beniamini del pubblico televisivo, Marco riscontrando nella nuova strate- Milano (Mandi-Mandi) e Giorgio Panariello gia dei Cecchi Gori «la decisa vo- (il bagnino della Versiliana), dividere la scena lontà di autoprodursi senza più un certo disagio, con i più «cinematografici» Rocco Papaleo e delegare ad altri il versante opera- Daniele Liotti. Sono loro i quattro personaggi tivo». Insomma, sarebbe un di- non si vive solo di una storia che si fonda, per l’autore, su un vorzio consensuale quello che in piccolo paradosso: «Tutti dicono di voler star vista tra Cecchi Gori e la Colora- di commedia» soli, il narcisismo trionfa ma poi il sogno che do Film. E infatti Totti riconosce conta è sempre quello: metter su famiglia». di aver già siglato un accordo con ROMA. Fuga da Cecchi Gori? Per ora In uscita venerdì nelle sale, «Finalmente soli» la Medusa (ancora lei!) per una sono solo avvisaglie, ma rivelano un nascerebbe in parte da una serie di ricordi serie di «piccoli» film, il primo disagio reale sofferto da alcuni degli autobiografici risalenti al 1987, quando sia dei quali sarà In barca a vela con- autori di nome chiamatiin questi an- Marino che l’amico si tromano di Stefano Reali. ni a lavorare e a dare smalto alla «ca- ritrovarono a condividere lo stesso sa». E se nessuno si espone in prima appartamento in seguito alla rottura delle «Io onoro i contratti» persona, tutti riconoscono che il ma- rispettive storie d’amore. «Fu un anno E Salvatores che dice? Costretto a lessere esiste. Il trionfo clamoroso del drammatico e spassoso insieme, una specie letto dalla terza ricaduta influenza- Ciclone (oltre 60 miliardi) avrebbe di adolescenza ritardata, di rata non riscossa le, il regista milanese riconosce che spinto e Rita di un tempo perduto», conclude Marino. un problema esiste. «Per quanto mi Rusic a puntare su una produzione riguarda, devo fare ancora un film diversa: meno cinema d’autore, di- con Cecchi Gori. Sono abituato a spendioso e peraltro poco redditi- onorare i contratti, a meno che non zio al box-office; più cinema comi- succeda qualcosa di drammatico». co, possibilmente nel solco della Un’ipotesi che non sembrerebbe al- commedia toscana. Sono pellicole l’ordine del giorno, visto il credito checostanoinmediatrai2ei3 di cui Salvatores continua a godere miliardi, non richiedono né par- presso il produttore fiorentino. An- tners europei né un fitto lavorìo di cora incerto se dedicarsi al progetto preproduzione, e in genere vanno su Corto Maltese (glielo chiedono bene. A differenza di film più ri- dalla Francia) o se riprendere in schiosi e personali, che magari mano Denti (dal libro di Starno- vanno ai festival, come Lamerica di ne), il regista di Mediterraneo ri- Amelio o Pasolini. Un delitto italia- flette su un dato: «Nirvana è l’u- no di Giordana, ma poi non supe- Fuga da nico film italiano non di comme- rano i due miliardi di incasso. dia ad aver incassato una cifra Insomma, c’è un nuovo sceriffo che si aggira sui 12 miliardi. Que- in città. Rita Rusic, l’ex attrice di sto significa che è possibile diver- Attila sposata da Vittorio Cecchi sificare le proposte: non esistono Gori nel 1982, ormai è diventata il solo i comici». Ne discende che vero «cervello» produttivo dell’a- sarebbe un errore «appiattirsi di zienda. Si devono al suo intuito nuovo nella produzione di un so- successi come La scuola di Luchetti lo tipo di cinema, anche se maga- e I laureati di Pieraccioni. E ora, do- ri funziona benissimo al botte- po l’approdo sulla copertina di Set- ghino Ma per quanto?». Salvato- te, la bionda signora di Pola si av- Cecchi Gori res teme, insomma, una nuova via ancora più che in passato a im- dittatura della commedia, intesa pugnare lo scettro della «regina del come mortificazione dei progetti cinema italiano». più personali, meno in linea con i gusti del grande pubblico. «Fino Lungo «tira e molla» «Non ci fanno fare ad ora mi sono trovato bene con Ma non è tutto oro ciò che lucci- Cecchi Gori. Lui era un finanzia- ca. Capita infatti che Francesca Ar- tore molto al corrente di ciò che chibugi, l’ultimo acquisto della ca- i nostri film» finanziava e noi quelli che porta- sa, abbia deciso di gettare la spugna. vano le idee. Se le cose andranno Dopo un estenuante «tira e molla» avanti così, bene. Altrimenti - e durato quasi un anno, la regista del qualche segnale di accentramen- Grande cocomero e Rita Rusic non to sta arrivando - ci confrontere- si sono messi d’accordo sul Vento. mo con il mercato». Un problema di costi, innanzitut- In attesa di sapere se fa ancora to. Il film, ambientato in una co- e Archibugi mollano parte della famiglia Cecchi Gori, lonia scolastica degli anni Cin- Vittorio Cecchi Gori e Rita Rusic. In alto, Giuseppe Tornatore e Francesca Archibugi anche ha deci- quanta sulle Alpi Apuane, sareb- so di prendersi una vacanza. Tor- be costato oltre sette miliardi: un nato a vivere a Padova, l’autore budget considerevole, ammortiz- be detto la regista in un momen- tarrista nonché compagno nella disimpegno. Si fa? Non si fa? Alla vuol fare affari nel mondo non eliminando il più possibile i co- di Vesna va veloce aspetta di in- zabile attraverso l’utilizzo del to di rabbia. Per ora il copione ri- vita) e poi, forse, una storia di fine Tornatore s’è tirato indietro, dovrebbe lasciarsi sfuggire certe siddetti produttori esecutivi contrare Rita Rusic («Ho un otti- Fondo di garanzia e l’ingresso di mane chiuso nel cassetto di Rita bambini ancora tutta da scrivere. preferendo intavolare delle trat- chances». Che poi vuol dire, in esterni (i Totti, i Bonivento, i Pic- mo rapporto con lei, ma ho mes- partners stranieri. Rinviato varie Rusic, in attesa di essere ripreso Una vicenda simile riguarda tative con altri, probabilmente parole povere: caro Cecchi Gori, cioli) a vantaggio degli ispettori so nel conto un non gradimen- volte, Il vento probabilmente non in mano tra uno o due anni; a anche Giuseppe Tornatore. Il li- con la Medusa (ovvero Mediaset). fai pure le commedie di Pierac- di produzione legati all’azienda. to») per sottoporle un’idea; e in- si farà, nonostante il contratto meno che l’Archibugi non riesca stino Cecchi Gori annunciava, Risultato: «Giuseppe fa un film cioni e Albanese, però ricordati «Tira una brutta aria? Non mi tanto sta preparando per la Rai stipulato con . a recuperarne i diritti dietro con- tra i suoi cento e passa titoli, Il intermedio e non sarà con Cecchi che certe cose non sono esporta- risulta, per ora mi pare che abbia- un piccolo tv-movie d’autore che Francesca Archibugi non rilascia gruo pagamento. «Non so niente viaggiatore indiscreto, ma quel film Gori. Non tutti i mali vengono bili, mentre un premio Oscar sì. no solo sostituito i Pozzetto e i si chiamerà L’estate di Davide.Un dichiarazioni sull’argomento, del mio immediato futuro. Sono non si farà. «Non c’è stato nessun per nuocere». Attento a non farsi Naturalmente, non è che Cec- Nuti con gli Albanese e i Pierac- romanzo di formazione, ambien- trincerandosi dietro un gentile talmente scioccata»: è l’unica co- esplicito pronunciamento da par- trascinare nella polemica, France- chi Gori sia improvvisamente di- cioni. L’importante è che non tato tra giugno e agosto nel delta «no comment». Eppure l’amarez- sa che si riesce a strappare alla re- te loro», misura le parole il fratel- sco si toglie tuttavia un sassolino ventato insensibile ai richiami venga punito il cinema di quali- del Po, gli stessi posti dove girò za, raccontano gli amici, è tanta. gista. La quale avrebbe in animo lo e socio del cineasta siciliano, dalla scarpa: «Va benissimo Il ci- del cinema d’autore. Semplice- tà, quello che per anni ha convis- Notte italiana. «Vado via lasciandogli il film, ma di girare un documentario musi- Francesco, lasciando intendere clone, ma non sono quelli i film mente ha deciso di rettificare il ti- suto con la produzione più com- non li voglio più vedere», avreb- cale su Battista Lena (ottimo chi- un atteggiamento di progressivo che si vendono all’estero. Chi ro, centralizzando la produzione, merciale», commenta Daniele Michele Anselmi

Muore il protagonista di «Samurai», fortunata serie di telefilm notturni ormai entrata nella mitologia televisiva «Aprile» sarebbe un’apologia della sinistra Nobile Ogami, la nostra generazione ti ringrazia Deputato di An: «La Rai RENATO NICOLINI non deve produrre Moretti» ASSESSORE ALLA CULTURA DI NAPOLI

post moderna francamente esa- e nero, sul piccolo televisore di sui fumetti. Le contaminazioni ROMA. C’èun deputatodiAn,Italo quello che si sa della trama, dice, Il famoso attore cinematogra- gerata. Patrizia, non potendoci permet- dei generi, la libertà di spostarsi Bocchino, che ce l’ha con Nanni proviene da indiscrezioni. Ma so- fico e televisivo giapponese È allora che la televisione tere di acquistarne uno a colori. neltempoenellospaziocon- Lo Stabile Moretti. O meglio, con il nuovo spetta l’azienda di avere un «con- Kinnosuke Yorozuya, noto conquista come suo specifico, al Chissà se il colore non avrebbe sentiti agli intrecci, evocano il film di Nanni, Aprile. Per carità, notato ideologico». E di Moretti anche in Italia per la serie te- posto dell’utilitaristica attualità aggiunto spettacolarità ad una videoregistratore; quello che ai di Torino non vuole impedire a nessuno di si fida e non si fida: «Ha fatto Il levisiva «Samurai», è morto rappresentata dalla diretta, il narrazione un po’ monocorde, conservatori, vestali della «qua- nella bufera fare un film, almeno a quanto portaborse, un titolo che sarebbe l’altro ieri a Tokyo per un tu- gioco della memoria e delle tan- ripetitiva. Che nella sua povertà lità», appare come marmellata è sembra di capire; ma non ammet- attuale nell’Italia occupata di og- more ai polmoni. Aveva 64 te, schizofreniche, identificazio- poteva apparire vagamente poe- in realtà sviluppo della facoltà te che la Rai abbia preacquistato gi». anni. Figlio d’arte, aveva ni possibili offerte dalla fiction. tica; sicuramente allusiva, nei di connessione, di comprensio- Guido Davico Bonino ha un’opera che è, a suo parere, Aprile, è vero, racconta, a quan- esordito a tre anni come atto- Tra tanti prodotti, tutti accol- complicati rituali che accompa- ne a partire da pochi cenni con- rassegnato le dimissioni da chiaramente ideologica. «Perché to si sa, anche altre cose. Essendo re di Kabuki ed era indicato ti dall’entusiasmo del consuma- gnavano vita e duelli del samu- venzionali. direttore del Teatro Stabile regalare denaro pubblico, quello il diario di un mese speciale nella come uno dei più promettenti tore scatenato dopo anni di rai, ad un Oriente che si voleva Forse, in una cultura di que- di Torino. Il suo mandato del canone, al racconto della vit- vita del cineasta romano, quello «onnagata», attori che im- astinenza supponente e seriosa, diverso dalla praticità sgraziata sto tipo, ha poco senso preoccu- scadeva il prossimo mese, toria della sinistra alle ultime ele- in cui è nato suo figlio Pietro. Ma personano parti femminili. Samurai aveva una sua grazia un dell’Occidente. Diverso, ma si- parsi di essersi dimenticato qua- dopo tre anni di attività. zioni?», si chiede il parlamentare, anche su questo punto, il deputa- po’ appartata e seriosa: come mile; comprensibile; come sono li fossero le misteriose occupa- Nella lettera di dimissioni pur non sapendo esattamente di to Bocchino non si lascia com- i riesce difficile separare quel ragazzino che mi pare di ri- comprensibili I sette samurai per zioni del nostro samurai. Bonino ha spiegato anche che cosa parlerà il film, la cui tra- muovere, e anzi ironizza: «So che la serie Samurai dalle al- cordare appoggiato ad una spe- chi ha visto I magnifici sette.In- È importante che ci sia stato. che si dimetterà domani a ma continua a essere morettiana- Moretti ha registrato anche il pri- M tre assieme alle quali ir- cie di carrettino, del tipo che si vertendo i fattori, il prodotto Nella cultura tardotelevisiva, Roma da vicepresidente mente avvolta dal silenzio. E allo- mo vagito del bimbo e mi rendo ruppe sui nostri teleschermi alla usa oggi anche da noi per aiuta- non cambia. agli albori della multimedialità dell’associazione dei Teatri ra scrive una lettera al presidente conto che questo va festeggiato, fine degli anni Settanta. Im- re i bimbi a muovere i primi Èinquegliannichesiviene e di Internet, contano gli sche- Stabili durante la riunione della commissione di vigilanza magari con una bella torta e la provvisamente la televisione di passi, legato al Samurai da una defininedo il gusto di una gene- mi piuttosto della vicenda, l’im- del direttivo. Da tempo si della Rai, Storace, per sollevare il classica prima candelina azzurra, casa nostra non era più in bian- relazione - se ricordo bene - si- razione - della quale Quentin magine dei personaggi piutto- parlava di un cambiamento caso. E Storace, anche lui di An, ma con soldi privati. E spero che co e nero; e non aveva più solo mile a quella che unisce Qui, Tarantino è l’esempio più illu- sto che la loro storia. Starà al te- alla direzione anche in gli dà subito ragione: «Il proble- la sceneggiatura non preveda an- due canali. Arrivò di tutto: le Quo e Qua allo zio Paperino. stre - che non forma più il pro- lespettatore, che crede di stare seguito agli attriti tra l’ex ma c’è ed è grave. Chiederò spie- che il pianto di Siciliano a Botte- Charlie’s Angels assieme allo Sce- O forse questa delicatezza me prio immaginario sul cinema pigramente consumando il nul- direttore e Ugo Perone, gazioni alla Rai. Non è suo com- ghe Oscure. Quale attore potreb- riffo a New York, mescolando la sono soltanto immaginata, sul paradigma illustre del «cine- la, connetterle nel gioco dop- assessore alla pito esaltare la vittoria politica di be interpretare D’Alema nell’ab- luoghi, tempi, ed anni di pro- per via del fatto che vedevamo phile»: ma sulla televisione, in pio, triplo, quadruplo, del pro- una coalizione». Naturalmente braccio con la madre?». Ovvia- duzione, in un’offerta più che gli episodi di Samurai in bianco particolare i telefilm, e magari prio immaginario. Storace si riserva di verificare: mente, Moretti non raccoglie.