Università Cà Foscari Di Venezia Scuola in Studi Asiatici E Gestione Aziendale Tesi Di Laurea Magistrale

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Università Cà Foscari Di Venezia Scuola in Studi Asiatici E Gestione Aziendale Tesi Di Laurea Magistrale Università Cà Foscari di Venezia Scuola in Studi Asiatici e Gestione Aziendale Lingue e Istituzioni Economiche e giuridiche dell’Asia e dell’Africa Mediterranea Tesi di Laurea Magistrale: Il Marocco tra prospettive islamiche ed apertura democratica. Il PJD al potere 2011/2016 Laureando: Driss Guellaa 819324 Relatrice: Prof.ssa Barbara De Poli Correlatrice: Prof.ssa Antonella Ghersetti Anno Accademico 2013/2014 Indice Premessa ...............................................................................................................6 Introduzione ….....................................................................................................8 PRIMA PARTE Capitolo I: Il Marocco e la transizione islamica I.1. Gli Islamisti del Marocco …........................................................................13 SECONDA PARTE Capitolo II: il Marocco, dagli anni '90 in poi ... - Liberalizzazione politica e moderazione islamista - II.1. Tendenze verso la liberalizzazione ….......................................................19 II.2. Un regime politico in mutamento: il processo di apertura politica ......28 II.3. Il PJD, partito di governo e speranza di rinnovamento democratico: - Primi passi nella Chabiba Islamiyya :un pensiero radicale importato dall'Oriente................. 34 - Uscire dalla clandestinità : Divorzio da Mouti........................................................................ 41 - Il nuovo partito ..........................................................................................................................49 II.4. Il partito della giustizia e dello sviluppo: struttura, organizzazione e politiche di intervento ........................................................................................52 3 TERZA PARTE Capitolo III: Considerazioni sulle conquiste e sulle contraddizioni della politica governativa e del potere religioso in Marocco: III.1. Il Governo ha il diritto di difendere i ricchi …......................................78 III.2. Il duplice atteggiamento del PJD ….......................................................92 III.3. Fallimenti e successi del PJD come forza di governo …........................98 III.4. Le elezioni politiche del 2011..................................................................104 Conclusione ......................................................................................................108 Glossario .......................................................................................................... APPENDICI : Intervista al capo del governo Abdellilah Benkirane .…......112 Cronologia storica del Marocco …............................................ 143 BIBLIOGRAFIA …...........................................................................................146 4 A chi mi ha sostenuto ed incoraggiato in questo mio lavoro: ai miei familiari: Oussama , Malika; ed agli amici Aldo, Dalila, Fabiana, Jamal, Kounti, Rabi, Rattal, Zineb. 5 Premessa Perchè questa tesi ? Perchè, a conclusione dei miei studi accademici in questa Università, in qualità di cittadino Marocchino, residente in patria e domiciliato in Italia solamente per motivi di studio e di lavoro didattico a favore delle comunità di connazionali qui emigrate, mi sono sentito in dovere di studiare più da vicino i fenomeni socio- politici dell'ultimo ventennio della storia del Marocco, esprimendoli in Italiano, così, eventualmente, da essere meglio divulgabili nel territorio di accoglienza. Ma soprattutto per partecipare emotivamente ad una ricerca che mi chiama in causa come cittadino, che ha vissuto in parte quegli avvenimenti attraverso una formazione culturale, frutto di studi e di passione civile, sfociata anche in rappresentanza sindacale e politica. A differenza dei tempi passati, ora si aprono prospettive nuove di transizione democratica della vita civile e politica nel segno della libertà e della responsabilità partecipativa al bene comune. La prima parte è un breve excursus storico dei più salienti avvenimenti che hanno riguardato i leaders del potere politico e religioso precedenti al ventennio (dagli anni '90 ai giorni nostri) e che ne costituisce, nella sostanza, l'introduzione. La seconda parte è incentrata sugli avvenimenti socio-politici più vicini all'attualità che hanno visto e vedono partecipi accanto agli attori tradizionali, monarchia, governo e forze religiose, nuove tendenze politiche, espresse da associazioni e partiti. 6 In particolare, si tratterà del processo culturale e politico che, sotto gli auspici e le iniziative dello stesso monarca Mohamed VI, ha avviato di fatto in Marocco una certa liberalizzazione e maturazione democratica, grazie all'ascesa di un nuovo partito islamista moderato, il PJD, che al momento, in maggioranza al governo, guida il Paese con un suo primo ministro: Abdellilah Benkirane. Questa sarà la parte centrale della tesi. La terza parte è dedicata a delle considerazioni sugli avvenimenti descritti, raccolte dalla cronaca specialistica di stampa nazionale e di mass media; nonché da resoconti e comunicati ufficiali diramati da Istituzioni statali, da associazioni di categoria e da partiti. In conclusione, c'è anche una personale valutazione dell'azione di governo, di cui si evidenziano luci ed ombre. In Appendice, altresì, si è voluta inserire la copia dell'intervista, fatta al primo ministro del governo del Marocco Abdelilah Benkirane e leader del PJD, dal website medias24, dato che essa offre una panoramica significativa della svolta attuale della politica marocchina. Dall'intervista emergono vicende e testimonianze che non si riscontrano nei mezzi di comunicazione ufficialmente accettati e consentiti: stampa giornalistica ed editoria, dove, naturalmente, non c'è cenno degli eventi, atti,"libri segreti" e persone che hanno partecipato alla storia più recente del Marocco. Molti dei libri e dei riferimenti non sono pubblicati, perché il potere ne impedisce la pubblicazione e la circolazione, ma gli attivisti e i ricercatori li distribuiscono "clandestinamente" tra di loro per l' importanza che rivestono. Infine, sono state inserite due tabelle, l'una relativa alle risultanze delle elezioni politiche del 2011, che ha visto il PJD protagonista; l'altra relativa alla cronologia storica del Marocco. 7 Introduzione Ancora oggi, si avverte una forte influenza dell'islamismo che pervade ogni potere, anche se il tempo non è trascorso invano dato che ha fatto maturare atteggiamenti e convinzioni di cauta moderazione rispetto ad certo radicalismo. Così, almeno, in una parte della società stessa: quella più colta e di mentalità più aperta. Nell'arco di secoli, si sono succeduti al potere membri di varie dinastie1 , fino a quella dell' attuale Re Mohammed VI, che hanno esercitato in maniera inscindibile il loro duplice ruolo religioso e politico con più o meno assolutezza e rudezza, a seconda di quanto i tempi e la cosiddetta ”ragion di Stato” imponessero di fare. Tralasciando riferimenti circostanziati, reperibili in letteratura, per l'operato di tali dinastie, responsabili di azioni di governo fino alla fine del secolo XIX°, si possono fare solo delle supposizioni da prendere cautamente in considerazione rispetto a certi valori di emancipazione socio-politica così grande in molte Civiltà, ma in misura ancora limitata in Marocco. Memoria più attendibile, si ha con l'avvento dell'ultimo Sultanato e della Monarchia, entrambi rappresentati da Muhammad b. Yusef, divenuto con l'indipendenza re Mohammed V. Il Sultano, sotto il Protettorato francese, seppe governare il Paese con illuminato senso politico, portandolo, prima all'indipendenza, ai tempi del colonialismo. Egli si riaffermò, altresì, come attore dominante della scena politica e istituzionale contemporanea, essendo riconosciuto nel suo ruolo politico, come محمد البلغيثي : مقاربة للتعامل السياسي مع المرجعية السلمية عبر نمادج من التاريخ السياسي 1 المغربي الحديث . كتاب غير منشور .ص 322 8 guida ed eroe della nazione e due volte legittimato nella tradizione dell'Islam come sherif (discendente del Profeta) e portatore della baraka (benedizione), come amir al-muminin (capo dei credenti) e depositario della bay'a (contratto d'investitura).2 Secondo appunto i principi di autoritarismo e di costituzionalismo, capaci di convivere nel sistema tradizionale marocchino. Da questo epoca Hassan II trovò l'opportunità per introdurre la nozione di" Imarat al Muminin" la commenda dei credenti nella costituzione del 1962. “Le Roi, Amir Al Mouminine, Représentant Suprême de la Nation, Symbole de son unité, Garant de la pérennité et de la continuité de l'Etat, veille au respect de l'Islam et de la Constitution. Il est le protecteur des droits et libertés des citoyens, groupes sociaux et collectivités. Il garantit l'indépendance de la Nation et l'intégrité territoriale du Royaume dans ses frontières authentiques”3 Del suo successore, Hassan II, si ricorda la travagliata esperienza politico- governativa nel trentennio '60-'90, a causa dei movimenti popolari e della conseguente instaurazione di un sistema repressivo contro i membri del movimento e contro ogni forma di opposizione alla monarchia. Nel periodo iniziale degli anni '70, questo clima repressivo si accentuò con i tentativi di colpo di Stato di cui il re fu fatto segno e con la carcerazione dura e perfino disumana delle sessanta persone, ritenute responsabili degli attentati. Ciò nonostante, Hassan II riuscì a conquistarsi un vasto consenso sfruttando la causa nazionalista del Sahara Occidentale, che trovava d’accordo tutte le forze politiche del paese.
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