Atti Del Convegno Organizzato Dal Museo Storico Della Guardia Di Finanza
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La Guardia di Finanza nella Resistenza e nella Liberazione di Milano Atti del convegno organizzato dal Museo Storico della Guardia di Finanza Sala Alessi – Palazzo Marino Milano 26 aprile 2005 Hanno partecipato al Convegno: Coordinatore: Amb. Sergio Romano, diplomatico, storico, giornalista, è uno dei più autorevoli opinionisti italiani. Scrive regolarmente sul “Corriere della Sera” e su “Panorama”. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Confessioni di un revisionista (Ponte alle Grazie 1998), Storia d’Italia dal Risorgimento ai nostri giorni (Longanesi 1998), Disegno della storia d’Europa dal 1789 al 1989 (edizione TEA 1999), L’Italia negli anni della guerra fredda (Ponte alle Grazie 2000), I luoghi della Storia (Rizzoli 2000), I volti della storia (Rizzoli 2001). Relatori: - Lutz Klinkhammer, professore a contratto presso Università italiane, è ricercatore dell’Istituto Storico germanico di Roma con responsabilità per il settore della storia moderna e contemporanea. Membro del comitato scientifico dell’Istituto Nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia di Milano, ha pubblicato nel 1995 la fondamentale opera L’occupazione tedesca in Italia 1943-45. - Massimo De Leonardis, professore Ordinario di Storia delle Relazioni e delle Istituzioni Internazionali e di Storia dei Trattati e Politica Internazionale nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Coordinatore delle discipline storiche al Master in International Affairs dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) di Milano, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri. Membro della Consulta della Commissione Italiana di Storia Militare, istituita presso il Ministero della Difesa. - Pierpaolo Meccariello, generale di Corpo d’Armata in congedo, già Comandante in Seconda della Guardia di Finanza, è autore di varie opere riguardanti la storia della Guardia di Finanza, quali: La Guardia di Finanza nella seconda guerra mondiale (1992), Finanza di mare (1994), Storia della Guardia di Finanza (2003), In nome dello Stato (2005). E’ vicepresidente della Società Italiana di storia militare e membro della consulta scientifica della Commissione Italiana di storia militare. - Luciano Luciani, generale di Corpo d’Armata in congedo, Presidente del consiglio di amministrazione del Museo Storico della Guardia di Finanza. Ha pubblicato: Economia e finanza di un Paese in guerra: l’esperienza italiana nel 2° conflitto mondiale (2000) e con Gerardo Severino, Gli aiuti ai profughi ebrei ed ai perseguitati (2005). E’ presidente del Comitato di studi storici della Guardia di finanza. - Giorgio Rumi, ordinario di Storia Contemporanea della facoltà di lettere e filosofia dell’università statale di Milano. Membro dell’IRER (Istituto regionale delle Ricerche della Lombardia), dell’ISAP (Istituto per la scienza della Pubblica Amministrazione), consigliere di amministrazione della RAI. Collabora con il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Avvenire, L’Osservatore Romano, condirettore di Liberal ed ha pubblicato decine di opere sulla storia dell’Italia contemporanea, sulla storia della Lombardia e sulla posizione della Chiesa nelle relazioni internazionali. - Giovanni Perona, professore straordinario di prima fascia presso la facoltà di Lingue e letteratura straniera dell’Università di Torino. Ha svolto attività didattica presso atenei francesi. Collabora alla produzione del catalogo generale informatico degli archivi della Resistenza, è fondatore del LANDIS (laboratorio nazionale di didattica della storia) ed ha prodotto numerosi studi sulla Resistenza italiana e sulle relazioni internazionali della Resistenza. Direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia. Finanzieri e Partigiani nei giorni della Liberazione INDICE Intervento del Sindaco di Milano, dr. Gabriele Albertini pag.1 Intervento del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Roberto Speciale pag.5 Introduzione al Convegno del Coordinatore, amb. Sergio Romano pag.9 Prof. Lutz Klinkhammer L’occupazione tedesca, il controllo dell’economia e la Polizia economica: l’Italia della Repubblica Sociale 1943/45 pag.11 Intervento del coordinatore, amb. Sergio Romano pag.31 Prof. Massimo De Leonardis Gli alleati e la liberazione dell’Italia Settentrionale pag.32 Intervento del coordinatore, amb. Sergio Romano pag.43 Gen. Pierpaolo Meccariello La Guardia di Finanza nell’insurrezione generale pag.45 Intervento del coordinatore, amb. Sergio Romano pag.56 Gen. Luciano Luciani I finanzieri protagonisti della liberazione di Milano pag.57 1. Premessa pag.57 2. Il col. Alfredo Malgeri pag.58 3. Il ten. Augusto De Laurentiis pag.78 4. Il finanziere Urbano Lazzaro, il partigiano Bill pag.86 5. Il finanziere Attilio Martinetto, un eroe sconosciuto pag.105 6. Il col. Persirio Marini pag.117 7. Il col. Ugo Finizio pag.132 8. Conclusione pag.140 Intervento del coordinatore, amb. Sergio Romano pag.141 Prof. Giorgio Rumi I finanzieri nella liberazione di Milano: 18-22 marzo 1848 – 25 aprile 1945 pag.142 Intervento del coordinatore, amb. Sergio Romano pag.149 Prof. Gianni Perona Resistenza e insurrezione: l’esperienza della Guardia di Finanza a Milano pag.150 Intervento conclusivo del coordinatore, amb. Sergio Romano pag.169 INTERVENTO DEL SINDACO Dr. GABRIELE ALBERTINI Questo convegno, e la riedizione del libro di Alfredo Malgeri sul ruolo della Guardia di Finanza nella Resistenza, consentono di far conoscere, soprattutto ai giovani, eventi essenziali per comprendere l’evolversi dei fatti che condussero alla Liberazione di Milano. L’autore, all'epoca Comandante della III Legione della Guardia di Finanza “del Carroccio”, fu un punto di riferimento non solo per i suoi uomini, ma anche per i protagonisti del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia, che gli riconoscevano competenza, coraggio, onestà. A Milano, sotto la sua guida, i finanzieri offrirono un contributo fondamentale alla Liberazione. L’8 settembre, come si sa, determinò un vuoto drammatico, una tragica confusione. Ma la Guardia di Finanza non fu sciolta e disarmata. Si decise che dovesse continuare a prestare servizio quale forza di polizia per la tutela dei tributi e dell'ordine pubblico. Tuttavia diveniva sempre più difficile mantenere l’attività del Corpo nell’ambito dei compiti di istituto. Eppure la sua azione, nonostante le pressioni degli occupanti tedeschi, non sarà mai al servizio dei loro interessi. 1 L’atteggiamento del colonnello Malgeri fu determinante: egli si oppose con fermezza alla volontà tedesca di fare della Guardia di Finanza una forza fedele. E non perse occasione, anche rischiando la propria libertà e la propria vita, per ribadire con energia davanti delle truppe germaniche che i compiti del Corpo erano esclusivamente di polizia nel campo economico-fiscale. Riuscì nel suo intento, e fu un traguardo importante: la Guardia di Finanza, lungi dal partecipare alla repressione del movimento partigiano, lo sostenne segretamente in ogni modo fino al momento della rivolta finale, in cui fu in prima linea accanto agli insorti. Del resto, nei giorni immediatamente seguenti all'armistizio, mentre il comandante della Difesa spiegava alla radio che occorreva prepararsi alla resa, senza opporre resistenza, per evitare inutili distruzioni e spargimenti di sangue, il colonnello Malgeri esprimeva questo pensiero: “La situazione induce a previsioni pessimistiche sul risultato di una resistenza attiva.... Ma anche i valori morali in gioco devono avere il loro peso: accettare la soggezione allo straniero non soltanto offende il nostro sentimento e la nostra dignità nazionale, ma mortifica anche la nostra stessa personalità umana. Una sola cosa si impone: opporsi con le armi, come meglio si può, all’occupazione nazista. Qualunque risultato abbia la nostra resistenza, 2 creeremo difficoltà al nemico e, soprattutto, potremo guardarlo negli occhi senza abbassare la fronte.” Ecco chi era Alfredo Malgeri e quale era lo spirito con cui la Guardia di Finanza si preparava a offrire il proprio contributo al Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia: lo spirito del Risorgimento, di cui si sentiva erede: quell’incontro tra passione civile, cultura e senso dell’onore che fu la caratteristica delle Cinque Giornate. Ed è alla base del senso civile di Milano. L’ordine di insurrezione del Comitato di Liberazione dell’Alta Italia, scritto di pugno da Leo Valiani, fu affidato per la sua esecuzione proprio alla Guardia di Finanza, la cui azione decisa e inaspettata colse di sorpresa gli occupanti e contribuì alla loro sconfitta. I milanesi, gli italiani, devono grande riconoscenza all’impegno dei finanzieri, un impegno descritto nelle pagine di Alfredo Malgeri con assoluta fedeltà ai fatti, con una misura e una dignità che esaltano il coraggio dei suoi uomini e quello dei patrioti della Resistenza che conobbe e che stimò. Malgeri scrive di se stesso che in quegli eventi fu “modesto attore, semplice comparsa”. E aggiunge: “L’animo dei miei finanzieri sentii tanto vicino al mio. Questi modesti e silenziosi soldati si comportarono da buoni italiani.” 3 Parole semplici, che ci fanno comprendere la sua umanità, la responsabilità del capo nei confronti dei suoi uomini. Soldati che contribuirono non solo al successo dell’insurrezione armata, ma poi anche alla ripresa della vita democratica nel nostro Paese. A lui e ai finanzieri le più importanti personalità del movimento della Resistenza espressero pubblicamente la loro stima e il loro riconoscimento. Una gratitudine