Patria Speciale

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Patria Speciale Patria Indipendente Numero speciale a cura di Gianfranco Pagliarulo Diego Novelli, Marisa Ombra, Gianfranco Pagliarulo [email protected] Segretaria di redazione Iscritto al n. 2535 del registro stampa di Roma il 4 feb- La copertina e i disegni di questo numero sono di Gabriella Cerulli braio 1952 e nel registro nazionale della stampa con il Stefano Ghesini Impaginazione e grafica n. 1032 il 23 settembre 1983. Iscritto al Registro degli Editore: Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Nuovasocieta.it Associati Operatori di Comunicazione (ROC) con il n. 6552. La (A.N.P.I.). Abbonamenti testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Sede Legale: Via degli Scipioni, 271 - 00192 Roma Annuo € 25 (estero € 40). Sostenitore da € 45. legge 7 agosto 1990, n. 250. Direttore editoriale Carlo Smuraglia, Versamenti in c/c postale n. 609008 intestato a: Iscritto all’Unione Stampa Periodica Italiana Direttore responsabile Wladimiro Settimelli, PATRIA indipendente. Arretrati: € 5,00 a copia Stampa Redattore capo Andrea Liparoto Direzione, Redazione, Amministrazione Duògrafi snc c/o Consorzio Arti Grafiche Europa s.r.l., Comitato di Redazione Via degli Scipioni, 271 - 00192 Roma, tel. 06 32.11.309 via Vaccareccia, 57 - 00040 Pomezia (RM), e-mail: Fulvia Alidori, Ada Filosa, Enzo Fimiani, Anna Longo, - 32.12.345, fax 06 32.18.495, e-mail: [email protected] [email protected] 1-5 52-61 6-16 62-72 17-29 73-89 30-36 90-96 37-51 Un numero di Patria Indipendente davvero speciale in un’occasione speciale, il 70° della Liberazione. Nel giugno di settant’anni fa, inoltre, nasceva l’ANPI. Questo fascicolo è nato grazie alla competenza e alla passione 48-49 degli Autori e dei tanti che hanno collaborato. A tutti va il ringraziamento dell’ANPI. L’Editoriale di Carlo Smuraglia* no storico, di recente, ci ha sostanzialmente sere superati con una vera coscienza civile e con un im- invitato (sarebbe meglio dire “sfidato”) ad af- pegno solidale. Non si esaurisce con questo fascicolo, il frontare il 70° anniversario della Liberazio- nostro compito; e non solo perché lo faremo pervenire ne senza pregiudizi e indulgenze, superando ai giovani ed alle scuole e su ciò che esso contiene “finte memorie” e “concezioni monumentali” favoriremo discussioni e incontri, ma anche perché ab- Udella Resistenza. biamo in programma iniziative nazionali sugli scioperi Un invito (o una sfida) che – per quanto riguarda l’ANPI del 1943 e 1944 (in parte già svolte a Torino, Milano, – cade nel vuoto, perché è da molto tempo che abbia- Savona e tante altre città), sulle Repubbliche partigia- mo superato ogni visione puramente trionfalistica ed ne, sul contributo del Mezzogiorno alla guerra di Libe- abbiamo recepito (e concretamente attuato) una con- razione, in tutte le sue forme: temi che saranno ogget- cezione della memoria che è to di convegni e dibattiti, men- priva di pregiudizi e punta non tre il Coordinamento donne solo al doveroso ricordo, ma dell’ANPI sta preparando una anche e soprattutto all’infor- grande ricerca e un importante mazione, alla conoscenza, alla Convegno sui “gruppi di dife- riflessione. sa della donna” e, in definitiva, È con questo spirito che abbia- sul ruolo che le donne hanno mo affrontato anche il 70° an- avuto (ed hanno ancora) per la niversario; e questo fascicolo creazione di una società demo- speciale di “Patria” ne é rigoro- cratica, dopo gli orribili anni di sa dimostrazione; non voglia- dittatura fascista. mo “celebrare”, né accreditare Siamo consapevoli che vi sono veri o falsi “miti”; conosciamo non poche difficoltà, perché le luci e le ombre e su questo questa Nazione, come ha scritto grandioso fenomeno vogliamo Sabino Cassese, è ancora “una discutere con serena e limpida Nazione senza Stato” ed anche franchezza. perché, come altrettanto bene Non accettando, però, i revisio- ha osservato De Luna, non ab- nismi, espliciti o sottintesi e le biamo ancora costruito quella concezioni riduttive di un periodo storico di cui gli ita- memoria – se non del tutto condivisa – almeno collet- liani consapevoli sono, e devono essere, orgogliosi. tiva, che è poi il fondamento stesso della convivenza Purtroppo, c’è molta disinformazione; la scuola non ha civile. fatto e non fa il suo dovere fondamentale, che è quello Viviamo in un Paese nel quale c’è una certa tendenza di aiutare a crescere dei veri “cittadini” che guardano al alla smemoratezza, nel quale troppo spesso la crona- presente e al futuro, ma restano ancorati ad un passato ca prevale rispetto alla storia, in cui molti pregiudizi che conoscono e sul quale riflettono. riescono a sopravvivere approfittando di alcune, com- Non solo, dunque, destiniamo questo fascicolo “specia- plessive e ormai quasi strutturali, carenze di cultura le” soprattutto ai giovani, ma vorremmo che esso fosse democratica. occasione e stimolo per ricordi, riflessioni, elaborazioni C’è dunque necessità, non solo di vincere l’indifferenza consapevoli, che ci facciano avvertiti dei pericoli che e la rassegnazione, in un Paese disgregato e disilluso, una democrazia può correre e di come essi possano es- ma anche di vincere quelle sacche di non conoscen- SPECIALE PATRIA INDIPENDENTE | APRILE 2014 3 za (sarebbe troppo forte chiamarla ignoranza) che non fascismo, dal 1922 in poi, una scia di lutti dolorosissimi, aiutano certamente né a capire il presente né a nutrire di carcerazioni protrattesi per anni, di confino, di perse- fondate speranze per il futuro. È soprattutto ai giova- cuzioni), in cui è sorta un’Italia nuova, una concezione ni che dobbiamo non già impartire lezioni, ma sempli- di “patria” che non c’era mai stata prima, né nel periodo cemente far capire il coraggio e la bellezza di quelle liberale, né tanto meno nell’epoca della retorica fasci- scelte, che condussero tanti a impegnarsi e perfino a sta; c’è stata, infine, quella che è stata, giustamente, perdere la vita, per la libertà; a far apprezzare la Resi- definita la cultura e la moralità della Resistenza. Tutto stenza per quello che è davvero stata, cioè un grande questo vogliamo che esca dalle manifestazioni che, in movimento di reazione alla sopraffazione, alla dittatu- questo triennio, saranno dedicate al 70° della Libera- ra, alla barbarie, a far conoscere e sentire come propria zione; tutto questo vogliamo trasmettere con i conte- questa Costituzione che di quella lotta è stata il frutto nuti ricchissimi di questo numero speciale di “Patria”; maturo e durevole nel tempo. per contribuire alla rinascita ed al riscatto di un Paese C’è bisogno, in questo Paese, non solo di razionalità in crisi, sulla base di una memoria che non si cancel- (della quale, peraltro, c’è sempre una grande necessità), la, di esempi che non si possono dimenticare, di valori ma anche di sentimenti, che spingano al culto della li- che sono stati affermati attraverso una lotta complessa, bertà, della legalità, della democrazia. difficile, sproporzionata rispetto alle forze del nemico Perché parlo di “sentimenti”? Perché c’è bisogno di ma ugualmente capace anche di grandiosi successi e di metterci il cuore, in questa grande partita che il Paese contribuire in modo decisivo alla vittoria finale. si trova a giocare contro la crisi, contro la degenerazio- Intendiamo, insomma, offrire un contributo alla me- ne politica, morale e spesso anche culturale. moria ed alla conoscenza, ma anche alla diffusione di Additare e far conoscere gli esempi di quelle scelte, di sentimenti ed idealità nuove ed antiche, non ultima – e quei “venti mesi” (che in realtà sono molti di più, per- prima di tutto – la speranza di un futuro migliore. ché c’è stata tutta la Resistenza non armata, c’è stato il rifiuto della guerra, c’è stato tutto il percorso dell’anti- *Presidente nazionale dell’ANPI ta impressero l’indelebile timbro dell’orizzonte del cambiamento ponendo al centro il lavoro. Non solo: in Italia e in Europa è riappar- sa le bestia. Nazismo, fascismo, razzismo ispirano oggi le culture e spesso la pratica di partiti, gruppi, bande sempre più estese. Da ciò la missione dell’ANPI, l’urgenza di un moderno anti- fascismo, cioè di una strada democratica e costituzionale da percorrere insieme. A ben vedere, l’ANPI è di parte: la par- te della Repubblica. Perciò è un presidio repubblicano. Questo numero speciale è rivolto a tutti. Ma in particolare agli ’ANPI nasceva settant’anni fa a Roma, a quarantott’ore studenti, ai giovani disoccupati o precari. Proponiamo loro una dalla liberazione della città. Dieci mesi dopo i nazifascisti riflessione su quegli anni cruciali e, insieme, una chiave di lettura furono cacciati dall’intero Paese. Questo numero speciale di Patria indipendente è dedicato all’anniversario di que- gli anni di ferro e di fuoco, un tempo in cui lo sconforto si Lalternava alla speranza. Il riscatto, alla fine, vinse sul tallone di ferro di una inedita e sanguinaria dittatura tutta novecentesca. L’ANPI nazionale ha perciò deciso di tornare a raccontare quegli anni, quei mesi e quei giorni, chiedendo testimonianze, opinioni e commenti a un gran numero di personalità. Non c’è dunque al- cuna pretesa di completezza, non essendo un trattato di storia né una pedante cronologia. C’è – questo sì – il tentativo di rappresentare quel dramma- tico periodo nel suo insieme, cercando di mettere a fuoco al- cuni aspetti essenziali dei complessi fenomeni che chiamia- mo Resistenza e antifascismo, al fine di coglierne l’attualità. È perciò tutt’altro che un ritorno al passato. È un osservare le radici per studiare meglio l’albero e i suoi rami, l’Italia, il suo difficile presente, il suo incerto futuro, e contribuire, per quanto possibile, ad una rinascita sociale, intellettuale e mo- rale. Un ringraziamento sincero va perciò a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo numero. Settant’anni fa. È stato il tempo di una generazione di ragazzi che, spesso col loro sacrificio, hanno scavato le fondamenta di un Paese di liberi e uguali.
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