CLUB ALPINO ITALIANO Sezione Di Cremona
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CLUB ALPINO ITALIANO Sezion e di Cremona Commissione Sezionale Escursionismo Escursione sociale 03-04 settembre 2016 alla Tofana di Rozes – Allegato 1, note di carattere storico-naturalistico “Imponente massiccio a larghi fianchi, tricuspidato: Tofana I o di Fuori o Rozes m. 3225, la più caratteristica, immane piramide levantesi sopra la strada di Falzarego”, così definita da Bruno Castiglioni1, la Tofana di Rozes, insieme alla Tofana di Mezzo (m. 3244) e alla Tofana di Dentro (m. 3238) rientra nel gruppo dolomitico delle Tofane, parte del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo istituito nel 1990 ed affidato in gestione alle Regole di Cortina d’Ampezzo. Geologicamente il predetto gruppo è quasi del tutto costituito da dolomia principale del triassico superiore, formatisi in seguito alla sedimentazione di strati di fanghi lagunari. Alla base si trovano strati argillosi o calcareo marnosi (Piano di Raibl) che rimangono scoperti sul tronco superiore della Val Travenanzes, valle di origine glaciale nella quale dirupa il versante occidentale della Tofana di Rozes e la Tofana di Dentro. In alcune zone questa dolomia raggiunge spessori considerevoli (quasi 1000 metri) a causa dei depositi formatisi in condizioni di subsidenza del fondale marino, generando così pareti e torri di notevole altezza come la parete meridionale della Tofana di Rozes, il Cristallo, il Piz Popena e la Croda da Lago. La prima salita della Tofana di Rozes è attribuita a Paul Grohmann2 ,che compì l’ascensione nell’estate del 1864 insieme a Francesco Lacedelli, cacciatore di camosci. Lo stesso Grohmann, nell’agosto dell’anno prima aveva salito la Tofana di Mezzo sempre con il fedele Lacedelli. Seguì, nel 1865, la prima ascensione alla Tofana di Dentro stavolta accompagnato dalla guida ampezzana Angelo Dimai. Grohmann definì le tre Tofane “Fortezza dei Tre Re Magi”. In seguito, grazie anche alla vicinanza di Cortina d’Ampezzo, di cui le tre Tofane costituiscono l’imponente baluardo, si moltiplicarono le vie alpinistiche di salita. Particolarmente degna di nota risulta l’impresa portata a termine in sole 17 ore dagli Scoiattoli di Cortina che nel gennaio del 1964 compirono la prima traversata completa da ovest ad est delle tre Tofane, partendo da forcella di Rozes de arrivando a Fiames. L’intera zona fu teatro di aspre battaglie durante il primo conflitto mondiale, quando la prima linea delle operazioni si trovò a passare proprio sulle Tofane oltre che sul vicino Col di Lana, Sass de Stria, Lagazuoi, Col dei Bos, val Travenanzes e Som Pouses. Allo scoppio delle ostilità seguirono alcuni giorni di inazione da parte italiana che stupirono gli avversari, nonostante la presa di possesso della conca di Cortina fosse già stata indicata come uno dei primi obiettivi della 4 Armata italiana alla vigilia dello scoppio delle ostilità. La prima operazione militare di rilievo venne pertanto condotta il 29 maggio 1915 e si concluse con l’occupazione della conca ampezzana da parte della 4 Armata. La pattuglia italiana che per prima entrò a Cortina era quella comandata dal sottotenente Matter, che vi giunse già il 27 maggio. Contestualmente nei mesi a seguire gli italiani si attestarono sulle postazioni di forcella Fontananegra , tra cui l’ex rifugio Tofana distrutto durante le operazioni belliche, Cima Bois e forcella dei Bois, mentre gli austriaci 1 Alpinista (1898-1945) 2 Paul Grohmann (1838-1908), alpinista viennese, definito dallo storico dell’alpinismo Dante Colli “il Cristoforo Colombo delle Dolomiti” per le numerose prime salite che qui ha effettuato. arretrarono volontariamente attestandosi sul Sasso Spaccato e sul Sasso Triangolare. Proprio nei pressi di forcella Fontananegra il 20 luglio 1915 trovò la morte, colpito da una pallottola in fronte, il gen. Antonio Cantore alla cui figura è intitolato l’omonimo rifugio3. Nel settembre del 1915 gli italiani giunsero ad occupare la vetta della Tofana di Rozes, il cui possesso era però minacciato dal cosiddetto “Castelletto”, situato tra la cima della Tofana di Rozes e la cima Bois, in saldo possesso austriaco, dal quale il nemico impediva agli italiani la discesa in val Travenanzes. Dopo infruttuosi tentativi da parte italiana di neutralizzare le postazioni avversarie sul Castelletto, nella primavera del 1916 vennero avviati i lavori per la costruzione di una galleria di mina sotto il Castelletto. Il 9 luglio 1916 gli italiani del battaglione “Antelao” riuscirono a conquistare buona parte del Masarè. Nonostante gli austriaci, accortisi dei lavori italiani, avessero iniziato la costruzione di una galleria di contromina, gli italiani fecero esplodere la mina, costituita da 35 tonnellate di gelatina, l’11 luglio 1916 provocando la morte di circa 150 soldati austriaci. In seguito allo scoppio della mina, che portò alla caduta del Castelletto, la prima linea austriaca fu costretta ad arretrare attestandosi stabilmente sulle creste di Fanes e del Lagazuoi. Nel 1917 non si registrarono operazioni militari di rilievo nel settore delle Tofane dove la situazione rimase stabile fino al novembre dello stesso anno quando gli italiani della 4 Armata furono costretti a ripiegare attestandosi sul massiccio del Grappa in seguito allo sfondamento di Caporetto. 3 Il Rifugio Generale Antonio Cantore, sorgeva su una caserma degli Alpini ristrutturata. Fu fondato in sostituzione del rifugio Tofana andato distrutto durante le ostilità. Era gestito dalla sezione di Cortina del CAI, che lo inaugurò il 5 settembre 1921. Oggi è abbandonato, sostituito dal rifugio Giussani, inaugurato il 17 settembre 1972 e dedicato all’alpinista Avv. Camillo Giussani. .