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LA NOSTRA STORIA Luca Cari Week-end di fuoco nell’isola azzurra

L’incendio di del 1967 nel ricordo di Alberto d’Errico

Alberto d’Errico isola era davanti a noi, enorme, altissima, controluce, visione entra nel Corpo nazionale “L’ inattesa e sgradevole …mi dissi guardando verso le alte nel 1965. Percorre l’intera rocce e le piccole case sparse qua e là”. Sono le parole di Mario Soldati nel suo romanzo Lettere da Capri del 1954, ma chissà se carriera fino ad Ispettore anche qualche vigile del fuoco che intervenne per l’incendio del regionale della Campania. 4 agosto 1967 ebbe un’analoga impressione raggiungendo via mare Viene chiamato a Roma l’isola in fiamme, preso più dalla consapevolezza dell’ardua battaglia dopo trent’anni per ricoprire che andava ad intraprendere piuttosto che dalla risaputa bellezza del luogo. Erano da poco passate le diciannove di un venerdì qualunque di la funzione di direttore piena estate quando le prime fiamme furono avvistate, pare, da uno del Servizio tecnico centrale e, dei turisti che soggiornavano all’albergo Europa Palace. Una qualunque successivamente, di direttore sera di un fine settimana d’estate con le spiagge dell’isola ancora generale delle emergenze affollate, la famosa piazzetta già animata ed i numerosi alberghi pieni di turisti sospinti da uno spensierato spirito vacanziero. Fu del Dipartimento di protezione in questo clima di assoluta normalità che improvviso s’avviò invece civile della Presidenza il lungo incubo dell’isola azzurra, nel quale si trovò ad operare del consiglio dei ministri. anche l’ingegner d’Errico, che nell’isola era di casa e che quel giorno Nel 2001 rientra nel Corpo era l’ufficiale di guardia del comando di Napoli. nazionale con la funzione Che ricordo ha di quell’incendio? non fu pericoloso, al contrario. di Ispettore generale capo. Fu un incendio di grande spetta- Soprattutto il rischio era quello E’ decorato con due medaglie colarità, che suscitò un’enorme connesso alla natura calcarea d’argento al valor civile. impressione nell’opinione pubblica, della roccia di Capri: alle alte anche mondiale. Un fatto straor- temperature prodotte dall’incendio, dinario, che non credo avesse dei infatti, questa roccia subì un precedenti, non almeno in quelle effetto di dilatazione, per cui dal proporzioni. Le fiamme interessaro- cominciarono a no la parte occidentale dell’isola, cadere dei massi anche di notevoli quella del monte Solaro, nel dimensioni. Uno di questi cadde comune di . Ritengo che dalla Grotta della Felce, proprio non ci fu un concreto pericolo per dalla parte di , l’incolumità delle persone, anche andando a sfondare la copertura perché immediatamente furono a volte di una delle case sottostanti, evacuate le case a rischio lungo il senza però fare vittime, visto che declivio di Marina Piccola e furono gli abitanti erano ormai lontani. interrotti i servizi di gas e luce. In effetti l’incendio arrivò a minacciare Che difficoltà incontraste nel- anche gli di Aiano e di Torina, ma l’evacuazione? non in modo serio. Con questo Non ci furono problemi particolari, non voglio dire comunque che anche se si dovettero stabilire dei

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continui collegamenti tra la Marina contenere la rapida avanzata del Grande e la Grotta Azzurra. L’esodo fronte. Furono create delle trincee era infatti possibile solo via mare: di sbarramento scavando nel c’era una sola strada che univa terreno, furono abbattuti alberi Anacapri a Capri e questa fin dal per cercare di frenare il cammino venerdì sera era stata resa inser- del fuoco. Oggi saremmo stati vibile dalla caduta di materiale avvantaggiati dall’impiego dei infiammabile e pietrame, all’altezza mezzi aerei, ma allora purtroppo della Grotta della Madonnina. non c’erano. Come prima cosa Anacapri era così rimasta isolata. cercammo di evitare che le fiamme avanzassero fino a Marina Piccola, Come si presentò l’incendio? quindi cominciammo i controlli in A chi non ne capiva metteva prossimità della Grotta delle Felci, certamente paura. Camminava per verificare la concretezza del velocemente e questo faceva rischio che dei massi potessero impressione. La vegetazione pre- staccarsi dal fianco del monte, sente sul monte Solaro era costi- come in effetti avvenne. Verso la tuita soprattutto da ginestre e pini, sera del primo giorno le fiamme così le fiamme correvano forte in s’avvicinarono poi all’albergo Europa orizzontale bruciando le ginestre Palace, ad Anacapri. per poi schizzare in alto quando raggiungevano i pini, alimentate Fu necessario evacuare la com’erano dalla loro resina. clientela dell’albergo? L’incendio avvenne in un periodo di La situazione a nostro avviso non grande siccità e dunque le fiamme era tale da minacciare concreta- furono agevolate nella loro corsa mente la struttura, ma la clientela, proprio da quel sottobosco secco. soprattutto americana, s’impaurì e così si vissero momenti di panico. Come avanzò il fronte delle Ci fu una grande agitazione nella fiamme? hall dell’albergo, dove tutti si L’incendio, che partì probabilmente radunarono con le valige pronti a dalla Grotta delle Felci, alle pendici partire. L’avanzata delle fiamme fu del monte Solaro, salì per il costone comunque tenuta sotto controllo verticale, guadagnando subito e anche l’esodo avvenne senza quota. Raggiunse così rapidamente problemi.A proposito degli americani il pianoro sovrastante e qui la ricordo che era presente alla fonda situazione si fece difficile. In alto nel golfo una loro portaerei, che fu infatti anche il tranquillo vento di fatta avvicinare. Scesero a terra maestrale spirava in modo dei marines, che arrivarono con imprevedibile, incuneandosi negli un mezzo speciale con due grossi anfratti naturali e di conseguenza contenitori, lucidissimi come lo sono l’incendio se ne andò a spasso un solo le cose lucide americane. I pò dove voleva e in modo anomalo. turisti che videro quell’attrezzatura pensarono subito che si trattasse Quale fu l’opera di contrasto? di estinguenti speciali: in realtà In verità in simili situazioni poco erano solo dei contenitori per il può fare l’uomo, sono piuttosto il the per rifocillare le squadre. fuoco ed il vento a comandare. Si lavorò soprattutto di braccia e di Quali furono le maggiori difficoltà gambe viste le asperità del terreno, incontrate durante le operazioni? cercando con i battifiamma di Ricordo che ci fu qualche difficoltà

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dalla squadra del distaccamento No, non ce ne furono. Come previsto Due furono le grandipresente sull’isola. Era però evidente in queste situazioni, furono requisiti difficoltà incontrate:che una sola squadra fosse del tramite la capitaneria di porto tutto insufficiente per affrontare alcuni traghetti, il cui servizio venne il forte vento la situazione. Così cominciarono successivamente remunerato. Fu ad arrivare sull’isola le squadre stabilito in definitiva un ponte e la carenza d’acquaed i mezzi della colonna mobile marittimo per i soccorsi tra Napoli regionale e del nucleo di manovra e Capri. centrale, come si chiamava allora, dislocato presso le Scuole centrali Uno dei problemi che vi trovaste nella gestione dell’intervento anche antincendi di Roma. A dirigere ad affrontare fu comunque quello per il tentativo di intromissione di l’intervento vennero l’ingegner delle dimensioni dei mezzi di un sottosegretario che era presente Pasquale Pierro, allora ispettore soccorso dei vigili del fuoco, sul posto. A parte questo fuori generale, ed il comandante di certamente poco idonei a transi- programma ai più sconosciuto, Napoli, l’ingegner Francesco tare all’interno dell’isola. Come non fu facile contrastare l’avanzata Saverio Verde. Al proposito mi fu risolto? del fuoco, in parte per la morfologia viene alla mente un aneddoto Anche quello rappresentò una dell’isola, ma soprattutto per la simpatico, o meglio, tale è il ricordo difficoltà, è vero, alla quale grande siccità e per il vento che perché allora non mi parve così rispondemmo facendo giungere spingeva le fiamme da un punto divertente. Il posto di comando mezzi di dimensioni ridotte rispetto all’altro improvvisamente. Credo era posizionato vicino alla casa di a quelli ordinariamente utilizzati. che in fondo il vero protagonista mia moglie, che è nata a Capri, Questo ovviamente ebbe una fu proprio lui, il vento. Un’altra così ad un certo punto delle opera- conseguenza negativa, infatti difficoltà che incontrammo fu la zioni la sua vecchia balia s’avvicinò diminuendo le dimensioni dei carenza d’acqua. Soprattutto per all’ingegner Verde e, dal momento mezzi diminuirono anche le loro rifornirci avevamo necessità di far che indossava una divisa uguale capacità di pompa e di trasporto scendere i mezzi fino a Marina alla mia, pensò bene d’appoggiarsi dell’acqua, che in qualche modo Piccola. Per questo il dispositivo di con una mano sulla sua spalla e, rendevano meno potente l’attacco soccorso fu imponente: utilizzammo dandogli del tu, di chiedergli se al fronte del fuoco. una notevole quantità di moto- per caso non fosse un mio amico. pompe, che furono portate a mano A quei tempi il rapporto con i All’epoca ci furono anche alcune ed utilizzate nelle vasche e nelle superiori era diverso da quello di polemiche per l’insufficienza piscine che trovammo sul luogo. oggi ed atteggiamenti di libertà dei mezzi e delle attrezzature. Nell’isola poi non c’era acqua e non erano certo graditi, per cui in Cosa pensa al proposito? ricordo che per bilanciare le provvi- quel momento non riuscii davvero In verità ci trovammo di fronte ste arrivarono due navi cisterne da a sorridere per l’episodio accaduto. ad una duplice e confliggente Napoli, che ne trasportarono circa Tornando comunque alle operazioni, esigenza: avevamo necessità da un milione e mezzo di litri. ricordo che lo spiegamento di una parte di incrementare le Comunque una volta sgomberate uomini e di mezzi fu notevole ed forze per poter meglio contrastare le abitazioni a valle del monte interessò non solo noi vigili del fuoco. l’incendio, ma dall’altra le ridotte Solaro non ci furono rischi per la Sul posto arrivarono a coadiuvarci dimensioni dell’isola imponevano popolazione. Tutto sommato i rischi anche le forze dell’esercito, della di limitare l’affluenza dei mezzi maggiori furono quelli corsi dalle polizia e dei volontari. E poi ricordo di soccorso. Arrivammo così ad un nostre squadre di soccorso, per la anche l’ammirevole impegno dei giusto compromesso e provve- pericolosità in se dell’intervento turisti italiani e stranieri che si demmo a dislocare un po’ ovunque che stavano effettuando, anche trovarono sull’isola e che si unirono sull’isola i mezzi che mano a se alla fine contammo solo alcuni a noi, cercando con tutti i mezzi mano giungevano. Per quanto feriti lievi. di strappare l’isola alle fiamme. riguarda le attrezzature impie- gammo tutte quelle che erano a Da dove arrivarono le squadre? Ci furono difficoltà per far arrivare nostra disposizione all’epoca. L’intervento immediato fu effettuato i mezzi di soccorso sull’isola? Oggi sarebbe stato diverso e,

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comunque, come ho già detto, poco prima di completare le operazioni. quello subito dal patrimonio può fare l’uomo per contrastare Del resto la preoccupazione andava boschivo, che allora sembrarono simili eventi, soprattutto in zone ben oltre il semplice fatto in se ad alcuni addirittura irreparabili. così impervie. Alla fine facemmo dell’incendio: c’erano infatti straordi- Lunghe cicatrici erano visibili tutto quello che era nelle nostre nari motivi che erano ovviamente lungo i costoni del monte Solaro. possibilità, cioè tenemmo l’avanzata legati al grande valore dell’isola, Andò distrutto il “santuario degli dell’incendio sotto controllo, fino anche come simbolo dell’Italia uccelli”, il parco che apparteneva a quando non fu definitivamente all’estero. Avevamo insomma gli alla fondazione Munthe, non ci spento. Il nostro lavoro, che in occhi di tutto il mondo puntati su furono però feriti e neppure danni ogni caso fu davvero immane, quello che stava accadendo, alle abitazioni, ad eccezione della servì ad impedire che le fiamme soprattutto degli americani. Dopo casa che fu investita dal masso. distruggessero tutto. Per questo lo sbarco degli alleati durante la ci mettemmo a protezione dei seconda guerra mondiale, avevano L’odore acre del fumo è lontano, punti più importanti, come le infatti usato l’isola come punto di sono trascorsi quasi quarant’anni abitazioni o come il deposito riferimento e questo rapporto era da quel 4 agosto 1967, eppure il dei carburanti dell’isola, che si stato mantenuto anche dopo la ricordo scuote ancora l’emozione trovava proprio alle pendici del fine della guerra seppure a fini dell’ingegner d’Errico. Un ricordo monte Solaro. turistici. dei fatti che è lui stesso a Ecco, loro in particolare seguirono preannunciare come difficile con attenzione la situazione, al senza la lettura delle carte, che L’incendio punto che un’importante rivista ritiene in effetti un po’ perso nel fece per due volte americana pubblicò poi la notizia gran tempo che è passato; ma è dell’incendio di Capri nell’alma- solo l’impressione di primo il giro completo nacco degli eventi straordinari acchito, perché è sufficiente per dell’anno. lui lasciarsi andare alle parole del monte per sentire pian piano riemergere L’imponente intervento dei vigili dettagli e dati puntuali, solo del fuoco servì anche a dare all’apparenza dimenticati, per sicurezza alla gente che si trovava riportare alla luce immagini di un sull’isola. momento così straordinario, con Come andò a finire? Sicuramente. La nostra presenza aneddoti che solo chi c’è stato Controllammo l’incendio, che fece operativa sull’isola fu subito sentita può conservare. Tutto lentamente per due volte il giro completo del come una fondamentale garanzia riaffiora, accompagnato ogni tanto monte. Il momento peggiore fu di sicurezza, che produsse imme- da un leggero sorriso: e chissà, a quando, dopo la prima notte in diatamente nella gente effetti disegnarlo è forse il pensiero che cui erano sembrate arrestarsi, le psicologici positivi. Favorì addirit- torna con affetto a quel giovane fiamme ripresero ad avanzare tura fra i presenti la prosecuzione ufficiale di guardia del comando invece con violenza, sospinte nuo- quasi normale dell’attività turistica. di Napoli, a quell’ufficiale che è vamente dal vento, dirigendosi Anzi, allontanati i fantasmi della oggi l’ispettore generale capo del verso Marina Piccola e Capri. Fu paura, finì l’incendio per rappre- Corpo nazionale dei vigili del grazie al gran lavoro di tutti che sentare, soprattutto la sera, una fuoco. si riuscì a salvare dalle fiamme le sorta di spettacolo estemporaneo prime case coloniche e le prime ed affascinante. Anche da Napoli ville. Solo la sera del 5 agosto era visibile in lontananza il potemmo dichiarare ufficialmente bagliore generato dalle fiamme e che l’incendio era finalmente sotto tutto questo attirò i mass media controllo e le case fuori pericolo, di tutto il mondo. anche se il nostro intervento andò ancora avanti. Alla fine quali furono i danni Ricordo che lavorammo ininterrot- prodotti dall’incendio? tamente per due giorni e due notti Soprattutto il danno maggiore fu

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