GGUIDAUIDA AIAI MMONUMENTIONUMENTI AANTICHINTICHI DELL’DELL’IISOLASOLA DIDI CCAPRIAPRI

AZIENDA AUTONOMA DI CURA, SOGGIORNO E TURISMO DELL’ISOLA DI Indice 2 La storia 6 7 Muro greco 7 Scala fenicia 8 10 Villa di Damecuta 12 Villa Jovis. 15 Villa di Gradola - Grotta Azzurra 16 Grotte-Ninfei 16 Grotta di Matermania 17 Grotta del Castiglione 17 Grotta dell’Arsenale 18 Approfondimenti 19 Musei e biblioteche Per informazioni sempre aggiornate sugli orari di apertura dei monumenti e sugli itinerari rivolgersi agli Uffici Informazione dell’Azienda Autonoma di Cura, Soggiorno e Turismo dell’Isola di Capri: Capri, - tel. +39 0818370686 Villa di Damecuta. Marina Grande, banchina del Porto - tel. +39 0818370634 , via Giuseppe Orlandi - tel +39 0818371524 www.capritourism.com Guida realizzata da OEBALUS ASSOCIAZIONE CULTURALE ONLUS Via San Costanzo, 8 - Capri www.oebalus.org con la collaborazione della SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DELLE PROVINCE DI NAPOLI E CASERTA Ufficio scavi Capri, via Certosa - Capri tel. +39 0818370381 Testi: EDUARDO FEDERICO (parte storica) Grotta di Matermania. ROBERTA BELLI (parte archeologica) CLAUDIO GIARDINO (Grotta delle Felci) Fotografie: MARCO AMITRANO UMBERTO D’ANIELLO (pagina 1) MIMMO JODICE (IV di copertina) Coordinamento: ELIO SICA Traduzioni: QUADRIVIO Fotolito e stampa: Scala fenicia. SAMA Via Masullo I traversa, 10 - Quarto (NA) www.samacolors.com GUIDA AI MONUMENTI ANTICHI DELL’ISOLA DI CAPRI

AZIENDA AUTONOMA DI CURA, SOGGIORNO E TURISMO DELL’ISOLA DI CAPRI La storia

La storia di Capri antica rivela Il periodo della storia di Capri che caratteri di notevole importanza va dal IV millennio circa fino quantunque le notizie degli autori all’VIII secolo a.C., cioè dal antichi siano scarse, il territorio sia Neolitico fino al periodo in cui stato sempre soggetto a spoliazioni coloni greci fondarono Cuma (metà Capri da punta Campanella. e ancora si attendano sistematiche VIII secolo a.C.), rivela come l’isola ricerche archeologiche. facesse parte di un sistema di comunicazione marittima piuttosto esteso. Infatti gli scavi della Grotta Il Paleolitico delle Felci hanno riportato alla luce La presenza umana sull’isola è atte- materiale ceramico di importazione stata fin dal Paleolitico inferiore e il ritrovamento frequente dell’os- (circa 400.000 anni fa). Lo scavo sidiana, un vetro vulcanico assente Industria litica dal Quisisana. avvenuto nel 1905 nella valletta a Capri, isola non vulcanica, attesta Museo “”. adiacente l’hotel Quisisana riportò fin dal IV millennio a.C. una rete alla luce manufatti in pietra e resti di collegamenti con l’arcipelago di fauna continentale (tra cui l’e- pontino e con le isole Eolie. È lephas antiquus) che sono testimoni molto difficile stabilire quale fosse di un’età in cui Capri era legata il livello di vita della comunità alla penisola sorrentina. indigena che abitava l’isola prima della fondazione della colonia greca di Cuma. Mancano al riguardo Resti di orso (Ursus spelaeus). Dal Neolitico all’arrivo dei notizie e testimonianze archeologi- Museo “Ignazio Cerio”. Greci che che mettano in luce il ruolo Capri acquista definitivamente la della comunità italica, prima e conformazione di un’isola intorno a dopo l’arrivo dei Greci. 10.000 anni fa. Si crearono le con- dizioni per lo sviluppo della storia di un’isola che, situata a circa 5 Il nome “Capri” chilometri dalla punta Campanella, Alla lingua della più antica comu- si trova in posizione strategica nità italica va attribuito il nome all’entrata meridionale del golfo di dell’isola, conosciuta dai Greci Molare di mammuth (Mammuthus chosaricus). Museo “Ignazio Cerio”. Napoli. come Kapríe e Kapréai e dai 2 Romani come Capreae. L’analisi lin- al controllo dei traffici nel golfo di guistica smentisce l’origine greca Napoli e che vide l’occupazione di del toponimo assegnandolo alla Ischia e della punta Campanella lingua delle più antiche popolazio- nonché la nascita di insediamenti ni italiche insediate nell’area del come Partenope e la futura golfo di Napoli. Il nome farebbe . riferimento alla presenza delle Entrata nella sfera d’influenza capre, che fino a tempi recenti cumana a partire dal VII secolo Il cosiddetto muro greco: particolare. costituivano un aspetto caratteristi- a.C., l’isola, che continuò a portare co del paesaggio dell’isola, e per- un nome di origine italica, vide metterebbe di individuare un trat- gradualmente affermarsi coloni to importante dell’economia delle greci a fianco della comunità indi- comunità non-greche: la pastorizia gena. Lo storico Strabone parla del- caprina, una delle poche possibilità l’antica esistenza di due cittadine di sussistenza in un territorio dove ridotte successivamente a una. non esistono ampi spazi coltivabili Il ruolo e la funzione della comu- e scarseggiano le fonti d’acqua. nità greca di Capri sono probabil- mente riflessi in un mito, narrato da Virgilio, secondo cui l’isola fu Capri pre-romana anticamente abitata dai Teleboi, un Inserita fin dal Neolitico in una mitico popolo di pirati proveniente rete di sistematici contatti maritti- dalla Grecia. L’utilizzo da parte dei Iscrizione funeraria in lingua greca. Capri, Soprintendenza Archeologica. mi, l’isola di Capri dovette essere coloni di Cuma di flottiglie pirati- raggiunta dalle correnti di traffico che per il controllo dei passaggi commerciale (greche, egee, orienta- marittimi favorisce l’ipotesi secon- li) che precedettero e accompagna- do cui la funzione specifica della rono la nascita e l’affermazione presenza greca sull’isola fosse quel- della colonia greca di Cuma. Ma, la di controllare i traffici marittimi mentre per Ischia la documentazio- del Golfo per conto della città di ne archeologica fa luce su queste Cuma. correnti «pre-coloniali», poco o L’isola a partire dal V secolo a.C. nulla si conosce per l’isola di Capri. uscì dalla sfera di interesse cumano Questa dovette essere occupata nel per entrare a pieno titolo sotto la VII secolo a.C. dai Greci di Cuma giurisdizione della città greca di Frammento di testa votiva di terracotta (II-I a.C.). all’interno di un’operazione mirata Neapolis, la futura Napoli. Museo “Ignazio Cerio”. 3 Augusto a Capri promossi sul territorio dell’isola da Capri fece parte del territorio di Augusto stesso. Neapolis e dipese politicamente da Ridotta a proprietà privata della questa città fin quando non si regi- famiglia imperiale, l’isola assisté a strò un evento epocale: l’arrivo di una trasformazione del suo tessuto Ottaviano, il futuro imperatore sociale ed economico: le iscrizioni Asse di bronzo con testa di Augusto proveniente Augusto. antiche ritrovate mostrano la rile- dalla villa di Gasto (22 - 30 d.C.). Strabone racconta che negli anni vante presenza di liberti e funzio- Capri, Soprintendenza Archeologica. successivi alla battaglia di Azio (31 nari al seguito dell’imperatore. a.C.) Ottaviano, particolarmente Tuttavia alle trasformazioni sociali colpito dall’isola, la ridusse a sua ed economiche non si accompagna- proprietà privata, dando in cambio rono cambiamenti sotto il profilo ai Neapolitani l’isola di Ischia e culturale: molte delle iscrizioni avviando sul territorio una massic- dimostrano che la lingua greca cia attività edilizia. continuò a essere usata fino al IV L’isola rimase meta privilegiata secolo d.C. dell’imperatore fino alla sua morte, avvenuta nel 14 d.C., ma non divenne mai sua sede stabile. Tiberio a Capri La tradizione antica registra il vin- Diversamente da Augusto, il suo colo stretto che Augusto seppe successore, Tiberio, rese l’isola di Altare dedicato a Cerere proveniente dall’hotel creare e conservare con l’isola, con i Capri sua sede stabile nel decennio Palatium. Capri, Soprintendenza Archeologica. suoi abitanti e la sua tradizione. compreso tra il 27 e il 37 d.C., Svetonio narra dell’abitudine del anno della sua morte avvenuta a principe di intervenire alle feste . della gioventù isolana incoraggian- Nella creazione di un racconto che do un istituto – l’ephebía – di chiara insiste sulle crudeltà e sulle turpi- origine greca. Sempre Svetonio tudini di Tiberio a Capri e che attesta il suo interesse a ornare le tanta fortuna ha avuto nell’imma- ville capresi di resti di animali ginario turistico a partire preistorici e di antichissimi manu- dall’Ottocento non si può fare a fatti che, data l’importanza della meno di vedere la mano di gruppi preistoria caprese, è probabile siano avversi a Tiberio (particolarmente Ritratto di Livia, madre di Tiberio. stati ritrovati, tutti o in parte, l’aristocrazia senatoria) che, contra- Museo “Ignazio Cerio”. durante i notevoli lavori edilizi ri alla sua scelta del ritiro a Capri,

4 inventarono episodi di crudeltà e Capri dopo Tiberio lascivia, amplificarono e lessero Con la morte di Tiberio (37 d.C.) tendenziosamente notizie prove- cala l’interesse degli storici antichi nienti da Capri, dando così vita a per Capri che continua tuttavia a un noto e fortunato «romanzo essere per tutto il I secolo d.C. sede nero» dell’antichità. di imponenti ville aristocratiche. La scelta di ritirarsi sull’isola evi- È a partire dal II secolo d.C. che le dentemente coincise con una nuova notizie diventano rarefatte. Disco di lucerna con nave proveniente dalla politica di Tiberio che, mirando a L’imperatore Commodo vi relega in villa di Gasto (I d.C.). Capri, Soprintendenza Archeologica. una forma assolutistica di potere, esilio nel 182 d.C. la moglie interruppe la politica di collabora- Crispina e la sorella Lucilla. zione con il senato elevando Capri Si apre col III secolo d.C. un perio- a nuova capitale dell’impero. Lo do oscuro della storia di Capri, storico Tacito, avverso a Tiberio, caratterizzato da un sensibile legge tendenziosamente l’episodio abbassamento del livello di vita attribuendo il ritiro a Capri al della comunità isolana ma anche da bisogno di dar sfogo ai vizi sapien- notevoli trasformazioni sociali e Frammento di disco di lucerna con scena erotica temente celati a Roma. culturali, prima fra tutte quella che proveniente dalla villa di Gasto (I d.C.). Capri, Soprintendenza Archeologica. Tiberio, in chiara rottura con la seguì la lenta affermazione del politica romana, si attorniò sull’i- Cristianesimo sull’isola. sola di filosofi greci e astrologi I monumenti antichi dell’isola, babilonesi (fu presente sull’isola caduti in una secolare incuria e uno dei più noti astrologi dell’anti- soggetti a continue spoliazioni, chità, Trasillo di Alessandria), con- divennero la principale attrattiva tinuò la politica edilizia inaugurata dei viaggiatori a partire dal Tessera di teatro in bronzo proveniente dalla villa di Gasto (I a.C. - I d.C.). da Augusto (Tacito gli attribuisce Settecento. Capri, Soprintendenza Archeologica. la costruzione di dodici imponenti La fortuna turistica di Capri inizia ville) e provvide a impiantare in perciò con la conoscenza e la valo- varie grotte dell’isola ninfei che rizzazione delle sue antichità. Svetonio maliziosamente considera come i luoghi della lussuria tibe- riana.

Il sarcofago cosiddetto di Crispina: particolare. Capri, ex hotel Grotte Bleue. 5 Grotta delle Felci

La Grotta delle Felci, presso la costa amuleti in pietra con raffigurazioni sud-orientale dell’isola, costituisce magico-religiose e di ceramiche di una testimonianza fondamentale per particolare raffinatezza. la conoscenza della preistoria caprese Essa mantenne il suo ruolo sacrale e, più in generale, per gli studi per tutta la preistoria: vennero qui Grotta delle Felci. archeologici dell’Italia meridionale. rinvenuti, tra l’altro, un grosso e Le indagini vennero iniziate dal pregiato pugnale di selce eneolitico dr. Ignazio Cerio alla fine (3500-2300 a.C.) e vasi riccamente dell’Ottocento ed ebbero vasta eco decorati databili all’età del Bronzo. nella comunità scientifica del tempo. Dalle frammentarie osservazioni dei vecchi scavi risultava che lo strato superficiale conteneva, oltre a cocci moderni, anche ceramiche romane e dell’età del Bronzo, indizio di una ininterrotta frequentazione del sito. Ciottolo di arenaria con figura antropomorfa Al di sotto erano livelli con materia- (Neolitico). Museo “Ignazio Cerio”. li dell’età del Bronzo (1700-1000 a.C.) e, ancora più in basso, neolitici (4000-3500 a.C.). Circa sei metri sotto questi ultimi vennero rinvenuti infine dei livelli sabbiosi e vulcanici con faune preva- lentemente costituite da cervidi e CAPRI: dalla piazza Umberto I (la Piazzetta) percorrere via Roma, via molluschi di terra. per circa 300 metri e poi a In anfratti della parte nord-ovest destra via Grotta delle Felci fino alla grot- dell’antro erano delle tombe neoliti- ta (nell’ultimo tratto la strada diventa un che con ricco corredo. sentiero). Vaso biconico neolitico di ceramica figulina. La Grotta delle Felci aveva quindi, Si consiglia un abbigliamento adatto a per- Museo “Ignazio Cerio”. già da questo momento assai antico, correre un sentiero e di evitare la visita in una evidente funzione rituale, sotto- giorni di maltempo per il pericolo di caduta lineata anche dal rinvenimento di massi.

6 Muro greco Nelle facciate posteriori delle case che Castiglione è conosciuta attraverso si aprono su via Longano è riconoscibi- notizie bibliografiche. Incerta è la sua le il cosiddetto muro greco: costruito datazione. Nel corso dei secoli le mura in grossi blocchi irregolarmente squa- sono state oggetto di numerosi rifaci- drati, aveva la funzione di difendere menti, tanto che, in mancanza di dati l’area priva di protezione naturale che archeologici più precisi, appare, oggi, forma la sella di Capri, tra le colline di più corretto definirle «preromane». S. Michele e del Castiglione. Si conser- va, oggi, il solo tratto sottostante la CAPRI: dal lato destro della terrazza supe- collina di S. Michele, mentre la sua riore della funicolare è possibile vedere alcu- prosecuzione sotto l’attuale Piazzetta e ni tratti del muro inglobati nelle facciate lungo il crinale della collina del degli edifici. Scala fenicia Tratto del muro greco. Fino al 1874 l’unica via di comunica- ai Fenici una presenza nel Mediterraneo zione tra Capri e Anacapri era la cosid- anteriore ai Greci e ad attribuire a que- detta Scala fenicia. Si tratta di un ripi- ste genti orientali tutte le realtà (nomi do tracciato con gradini originariamen- di luogo o reperti archeologici, come te tagliati nella roccia che parte da appunto la scala caprese) ritenute in Marina Grande, nei pressi di Palazzo a qualche modo pre-greche. Il più recen- Mare, e, inerpicandosi lungo il costone te restauro della scala risale al 1998. roccioso, supera un dislivello di circa m 200 fino ad arrivare alla rupe di MARINA GRANDE: dalla piazza Vittoria Capodimonte ad Anacapri, nei pressi di (Porto) percorrere via Provinciale Marina , dove si apriva la Grande fino oltre il campo sportivo e salire a porta medievale di accesso alla cittadi- destra per via Fenicia (itinerario in salita). na. Incerta è la sua datazione. Lo strano ANACAPRI: dalla piazza Vittoria (il appellativo (scala fenicia) non deve Monumento) percorrere viale essere messo in relazione con una reale fino all’antica porta (itinerario in discesa). presenza fenicia sull’isola, che tuttora CAPRI: dalla piazza Umberto I scendere per non trova alcun fondamento. via Acquaviva, risalire per un breve tratto L’aggettivo “fenicia” è probabilmente per via Provinciale Marina Grande, poi La scala fenicia. da attribuire a quella esasperata ten- scendere a destra per via Marucella e infine denza degli eruditi sette-ottocenteschi, salire a sinistra per via Fenicia (itinerario in particolare napoletani, a riconoscere in salita). 7 Palazzo a Mare

Una delle ville romane più significa- inizi dell’Ottocento, quando la parte tive è localizzata nell’area che porta il centrale fu trasformata in piazza d’ar- nome di Palazzo a Mare. La villa si mi e vi fu costruito un fortino; l’atti- estendeva su di una vasta superficie vità edilizia ha, poi, trasformato che va dalla punta Bevaro alla spiag- ulteriormente l’aspetto dei luoghi, gia nota come “Bagni di Tiberio”, per cui dell’antica dimora imperiale disponendosi con vari nuclei tra non restano che spezzoni di muri di mare e promontorio, secondo la tipo- terrazzamento, alcune cisterne e scar- logia della villa marittima caratteriz- si avanzi dei quartieri residenziali. zata da elementi architettonici spar- Di questi resti mancano studi si, in posizione panoramica, nel con- approfonditi che contribuiscano a testo naturale. creare un quadro unitario del com- La villa, attribuita ad Augusto con plesso: da un’analisi sommaria sem- successivi rifacimenti dovuti a bra che il grandioso sistema di La zona di Palazzo a Mare. Tiberio, fu scavata e depredata di sostruzione e di approvvigionamento pavimenti, capitelli e lastre marmo- idrico sia concepito secondo un piano ree dall’austriaco Hadrawa, nel unitario e, pertanto, non ascrivibile a Settecento; subì ulteriori danni due diverse fasi. Secondo il Maiuri, la durante l’occupazione francese, agli residenza vera e propria, di modesta

Altare dedicato a Cerere. Capri, Soprintendenza Archeologica.

Resti delle strutture a mare. estensione, era nell’area dell’ex-forti- della villa, al centro del quale si apre no, poi trasformato in villa privata, la grande esedra-ninfeo. Pertinenti a dove sono ancora riconoscibili alcuni questo quartiere sono alcune vasche, ambienti di incerta funzione, cister- forse utilizzate per la piscicoltura, e ne, un impluvium (vasca per racco- altre strutture in cui si è riconosciuto gliere l’acqua piovana) rivestito di un porticciolo di approdo alla villa. marmo, resti di pavimenti a mosaico; Strutture sommerse sono relative a molti frammenti marmorei apparte- impianti per la piscicoltura mentre nenti alla collezione Bismarck erano, un quartiere rustico era, probabil- quasi certamente, elementi di arredo mente, ubicato dove sorge l’attuale della villa; nell’ampio spazio tenuto campo di calcio. a verde, invece, si dislocavano piccoli edifici per il riposo e il godimento delle bellezze naturali e paesaggisti- Peplophóros. Capri, Soprintendenza Archeologica. che: nell’area del vecchio campo di calcio va riconosciuto un grande

giardino-xystus, dove passeggiava MARINA GRANDE: dalla piazza Vittoria l’imperatore, con una serie di percorrere via Provinciale Marina Grande ambienti disposti all’intorno. fino al campo sportivo e via Palazzo a Una rampa con gradini di marmo, Mare fino ai Bagni di Tiberio. Lungo la attualmente nascosta dalla vegetazio- strada è possibile vedere diversi resti di opere ne, conduceva al quartiere marittimo murarie di età romana.

Capitello di pilastro. Capri, Soprintendenza Archeologica.

Opus reticulatum con filari di mattoni.

Il quartiere marittimo. Villa di Damecuta

Sul versante occidentale dell’isola è Difficile conoscere l’originaria situata la villa imperiale di estensione del complesso, del quale Damecuta che con Villa Jovis e la oggi restano alcune strutture villa di Palazzo a Mare, tutte collo- disposte lungo il ciglio del costone cate ad altezze differenti, forma roccioso, caratterizzate da possenti una sorta di cordone che viene a sostruzioni ad archi. occupare le due estremità e la parte Il nucleo più ampio è rappresentato Veduta aerea della villa (foto I - BUGA). centrale dell’isola con una visuale da alcuni ambienti di incerta fun- completa del golfo di Napoli da zione organizzati intorno a una punta Campanella a Ischia. costruzione semicircolare, nella L’area, già nota per rinvenimenti di quale è, probabilmente, da ricono- strutture e frammenti marmorei, scere un belvedere (A). divenne campo di addestramento Da questo, inoltre, ha inizio la militare e fu interessata dalla lunga loggia dell’ambulatio (viale costruzione di un forte durante le per il passeggio) pavimentata in lotte tra Inglesi e Francesi per il cocciopesto (B), aperta sul panora- possesso dell’isola agli inizi ma dal lato del mare, dove si con- dell’Ottocento; inoltre, i resti affio- servano i resti di alcune colonne in ranti furono variamente manomessi laterizio rivestito di intonaco, che o riutilizzati dai contadini che non servivano, forse, a sostenere un per- esitarono a distruggere o rivendere golato; dal lato del monte, la log- parti di colonne e lastre di marmo. gia è delimitata da un muro nel

Parte della zona di rappresentanza.

Zona di rapprensentanza

Zona di abitazione

Torre medievale

10 quale si aprono alcune nicchie, sono gli ambienti perfettamente nelle quali erano collocate panche inseriti nel paesaggio, disposti a per il riposo. festone in posizione panoramica. Dal lato opposto al belvedere, in Incerta è l’etimologia del nome prossimità della torre medioevale Damecuta. (in rosso), attraverso una ripida scala, si accede a un quartiere posto a una quota inferiore con alcuni ambienti di soggiorno (C, D, E) ANACAPRI: servizio di autobus dal viale con tracce di intonaco alle pareti e De Tommaso (Cimitero), linea Anacapri- un piccolo cubiculum (stanza da Grotta Azzurra, scendere alla fermata di letto) (G) nel quale si conservano Damecuta e percorrere via Amedeo Maiuri. piccoli resti del pavimento a ANACAPRI: da piazza Diaz (Chiesa di S.Sofia), percorrere via Boffe, via La mosaico e presso il quale si rinven- Vigna, poi a sinistra per traversa La ne un torso nudo efebico. Vigna, via La Fabbrica (evitare tutte le La villa si inserisce nella tipologia diramazioni laterali, prendere sempre la delle villae maritimae, tra le quali strada in discesa), svoltare a sinistra per vanno annoverate anche quelle che, traversa Damecuta e, dopo pochi metri sulla pur in posizione dominante, aveva- strada carrozzabile, a destra per via Torso efebico. Amedeo Maiuri. Orario di apertura della Capri, Soprintendenza Archeologica. no il mare come elemento princi- pale del paesaggio: caratteristici villa: dalle ore 9.00 alle ore 14.00.

Ambiente di soggiorno (C) con tracce di into- naco.

La loggia dell’ambulatio (B). Villa Jovis

In posizione panoramica e domi- dere alle esigenze di un palazzo nante, sullo sperone roccioso di imperiale in un’isola carente di monte Tiberio, si erge la massa questo bene essenziale; così, anche imponente di Villa Jovis, ritenuta la disposizione degli ambienti la principale residenza dell’impera- attorno a questo grosso serbatoio tore Tiberio sull’isola: i lati nord ed aveva lo scopo di un suo razionale Veduta aerea della villa (foto I - BUGA). est, prospicienti la parete rocciosa sfruttamento, risultato non ugual- che scende quasi a picco sul mare, mente raggiungibile con una dislo- guardano il golfo di Napoli e cazione articolata di vari nuclei, punta Campanella, mentre i lati secondo lo schema tipico delle ville sud e ovest si affacciano sul decli- collinari. vio che guarda Capri e la Marina Sul lato meridionale vi è l’atrium Grande. (A) con quattro colonne di marmo A metà tra la fortezza e la villa di cipollino e, sempre su questo lato, otium, si caratterizza per la costru- si dispongono i bagni con un più L’atrium (A). zione compatta a pianta quadrata modesto impianto al pianterreno dalla quale si discostano alcuni (C e D) sostituito successivamente ambienti che rendono più articola- dal più articolato complesso al ta la severità dell’impianto. piano superiore, dove è ancora rico- La villa, estesa su di una superficie noscibile la canonica suddivisione di mq 7000 circa, a causa del limi- in apodyterium (spogliatoio), tepida- tato spazio a disposizione, si dispo- rium (sala riscaldata a temperatura ne su terrazze costruite spianando media) (E), calidarium (sala riscal- la roccia naturale e si eleva su più data) (F) e praefurnium (sala con piani, soprattutto sul lato occiden- forno di riscaldamento) (G), nono- tale dove più ripido è il pendio. stante siano stati completamente Gli ambienti si dispongono intor- asportati i rivestimenti e persino le no a un nucleo centrale costituito suspensurae che servivano a tenere da quattro grandi cisterne (in blu) sopraelevato il pavimento per il che hanno una capacità di più di passaggio dell’aria calda. Sul lato 8000 mc: si tratta di un’enorme occidentale, su tre piani, si dispon- riserva di acqua necessaria a rispon- gono gli ambienti servili (in viola), Vestibolo: particolare (B). 12 caratterizzati da una serie di stan- sono piccoli resti di pavimenti in zette disposte a pettine lungo un marmo (Q, R, S, T, U, V): proba- corridoio di disimpegno; su questo bilmente esisteva un secondo piano lato, staccata dal corpo di fabbrica disposto intorno al piano di coper- principale, è anche la cucina. tura delle cisterne abbellito da un Quasi certamente, l’ala settentrio- colonnato (peristilio). Sul ciglio nale ospitava gli appartamenti pri- della collina, in posizione panora- vati dell’imperatore, dove ancora vi mica, si snoda l’ambulatio (viale per Il quartiere servile.

Ambienti d’ingresso

Quartiere termale

Quartiere servile

Cisterne

Quartiere imperiale

Specularium

Torre del faro (dal rilievo dell’Istituto Svizzero di Roma) 13 il passeggio) (L), con nicchie desti- tecnica usata era la più adatta a nate a ospitare panche per la sosta e costruire muri di grosso spessore alcuni ambienti (N, O, P) un atti a sostenere il peso delle masse tempo decorati da preziosi pavi- superiori. menti in marmo: quello provenien- Non tutti gli studiosi di antichità te dal triclinium (N) è stato smonta- capresi concordano nell’identificare to in età borbonica e ricomposto i ruderi di monte Tiberio con la Quartiere termale (F-E). nell’attuale chiesa di Santo Stefano. residenza tiberiana di cui parlano le Più incerta appare la funzione del- fonti: dagli scarsi accenni che ne l’aula absidata (Z) che sporge sul fanno gli scrittori latini si desume lato orientale: anche in questo caso che la villa Jovis era situata su di bisogna supporre l’esistenza di un una rupe inaccessibile a picco sul piano superiore affacciato sul mare; mare, una piccola fortezza dotata di a livello planimetrico, la presenza una torre per ricevere e mandare di una serie di setti murari sembra segnalazioni luminose, tutti requi- suggerire la volontà di creare dei siti che perfettamente si adattano Nicchie nell’aula absidata (Z). punti di vista verso gli ampi fine- alle caratteristiche di quella che stroni che danno sull’ambulacro viene tradizionalmente indicata esterno nel quale si aprono ancora come “Villa Jovis”, a picco sul tre nicchie con piano in marmo mare per due lati, dalla costruzione forse destinate a statue. In questo solida e massiccia più simile a una ambiente si rinvennero due puteali fortezza che non a una villa e che marmorei a decorazione vegetale e presenta, tra gli edifici che fanno un bassorilievo noto come “La da pendant al corpo centrale, una Cavalcata”, unici resti della fastosa torre (in verde) quasi certamente decorazione che un tempo caratte- utilizzata per segnalazioni ottiche. rizzava la villa. La costruzione in opera cementizia di calcare alternata a filari di lateri- CAPRI: dalla piazza Umberto I percorrere zi è dovuta a motivi di ordine pra- via Longano, via Sopramonte, salire a tico e funzionale, dal momento che sinistra per via Tiberio e infine viale il calcare rappresenta la materia Amedeo Maiuri. Orario di apertura della prima proveniente dal livellamento villa: dalle ore 9.00 a un’ora prima del delle asperità rocciose, mentre la tramonto.

Torre del faro. 14 Villa di Gradola - Grotta Azzurra

La villa di Gradola è posta imme- rina che determina i noti effetti di diatamente al di sopra della Grotta luce nella grotta. Nella parte inter- Azzurra. Come tutti gli impianti na di questa vi è un piano inclina- di villae maritimae, la villa si carat- to, che aveva la funzione di piccolo terizzava per una serie di ambienti approdo, accanto al quale è un vano disposti a festone e a terrazze, in quadrangolare con pavimento in La Grotta Azzurra (foto Jab Photo). posizione panoramica, lungo il cocciopesto interpretato come pendio. La villa, scavata luogo di sosta. Un cunicolo taglia- nell’Ottocento dal colonnello ame- to nella roccia e ritenuto un colle- ricano Mac Kowen, che vi rinvenne gamento segreto tra la grotta e la capitelli, frammenti di statue, di villa di Damecuta, aveva, forse, la colonne, di pavimenti e di cornici funzione di captare acqua. in marmo, in parte murati nelle La conferma dell’uso della grotta, pareti della Casa Rossa ad in età romana, come ninfeo lussuo- Anacapri, subì, in antico, dei rifa- samente decorato si è avuta in anni cimenti: vi si riconoscono, oggi, recenti con la scoperta sui suoi fon- nel folto della vegetazione, alcune dali di alcune statue raffiguranti cisterne e, sulla terrazza superiore, Tritoni e il dio Poseidon: le statue, sei piccoli ambienti, dei quali uno tagliate all’altezza delle ginocchia, con resti di intonaco giallo su zoc- dovevano essere collocate lungo le colo rosso e pavimento a mosaico pareti, a pelo d’acqua, per dare bianco. l’impressione che emergessero dal Attraverso una scala tagliata nella mare. roccia, rifatta in epoca moderna, la villa comunicava con la Grotta Azzurra, nella quale, oggi come MARINA GRANDE: servizio di barche dal Poseidon dalla Grotta Azzurra. allora, si accedeva con piccole bar- Porto. Capri, Soprintendenza Archeologica. ANACAPRI: servizio di autobus dal viale che attraverso la stretta apertura, il De Tommaso, linea Anacapri-Grotta cui piano fu probabilmente leviga- Azzurra. to in età romana per facilitare il Orario di apertura: dalle ore 9.00 a un’o- passaggio: tale piano separa l’in- ra prima del tramonto. La grotta non è gresso dall’ampia finestra sottoma- visitabile in caso di mare mosso.

15 Grotte - Ninfei La vasta politica edilizia avviata, nizzato orge di giovani. Al di là come ricorda Strabone, da Augusto dell’intento denigratorio del bio- su tutto il territorio dell’isola fu grafo, effettivamente molte grotte continuata da Tiberio al quale la dell’isola hanno registrato una fre- tradizione attribuisce sia la costru- quentazione romana. zione di ville sia la frequentazione Concreta pertanto è la possibilità Grotta di Matermania: il vano grande. di antri e rupi incavate. che molti stupendi luoghi naturali Qui, secondo la malevola versione capresi fossero stati adibiti a lussuo- di Svetonio, Tiberio avrebbe orga- si ninfei.

Grotta di Matermania La grotta, situata a mezza costa, fu tativo, fondato su arbitrarie e scor- rimaneggiata artificialmente in età rette interpretazioni dell’oscuro romana, epoca alla quale risalgono le toponimo Matermania, di riconosce- strutture murarie. L’interno della re la grotta quale sede di un culto Grotta di Matermania: il vano piccolo. grotta è diviso in due ambienti, ori- della Magna Mater Cibele o del dio ginariamente coperti con volta a Mithra. Più sicura appare l’ipotesi botte, ora crollata: il vano più ampio che si tratti di un ninfeo, così come termina, sul fondo della grotta, con altre grotte capresi. un’abside formata da due podi sovrapposti, uno di forma semicirco- lare e, l’altro, posto a quota più alta, di forma ovale, entrambi ancora con CAPRI: dalla piazza Umberto I percorrere tracce della decorazione pittorica; al via Longano, via Sopramonte, via centro dei due podi è presente una Matermania, via e scendere a destra per le scale di via Grotta di breve scala. Il vano più piccolo con- Matermania fino alla grotta. Per il ritor- serva tracce di intonaco e resti della no al centro di Capri si può continuare a copertura a volta. scendere per le scale e proseguire per via La grotta doveva essere decorata con Pizzolungo, via Tragara, via Camerelle e mosaici in pasta vitrea, di cui resta- via Vittorio Emanuele III fino alla piazza no pochissime tracce, e marmi. È Umberto I (l’itinerario può anche essere decisamente da respingere ogni ten- percorso al contrario). 16 Grotta del Castiglione La grotta, che si apre sulla ripida opere di difesa e di avvistamento parete meridionale dell’omonimo che, probabilmente, distrussero le colle, fu frequentata probabilmente costruzioni precedenti. Divenne già a partire dall’età neolitica, quan- proprietà di Giorgio Cerio, che fece do fu utilizzata come comodo e spa- abbattere le strutture medioevali, zioso riparo, in posizione di control- ripristinò la cisterna romana, vi La collina del Castiglione con al centro la lo sul mare e sulla costa. In età costruì una casetta ed eseguì degli grotta. romana divenne, invece, il ninfeo scavi, durante i quali rinvenne dei della soprastante villa: a tale periodo vasetti traforati, usati in età romana vanno riferiti i numerosi resti di per la coltivazione dei fiori che ador- strutture, tra cui una cisterna. In età navano la grotta-ninfeo. medioevale, costituì il rifugio degli abitanti dell’isola durante le incur- Per le pessime condizioni del sentiero di sioni dei pirati: vi furono costruite accesso alla grotta la visita è sconsigliata. Grotta dell’Arsenale Grotta del Castiglione: parte delle strutture antiche. La grotta, situata tra Marina Piccola romana, aveva, invece, la funzione e punta Tragara, è aperta sul mare di ninfeo a giudicare dai resti di dal quale aveva accesso grazie a un pavimenti marmorei e di tessere piano inclinato, che parte a pelo musive colorate, depredati durante d’acqua. All’interno, intorno vecchi scavi. In seguito, fu usata all’ampia cavità centrale, si aprono come luogo di sepoltura, come indi- alcuni vani, di origine naturale ma cherebbe il rinvenimento di un sar- con rivestimento, in parte conserva- cofago marmoreo, e come arsenale to, in opera reticolata e laterizia e nel Medioevo. Grotta dell’Arsenale. piano in cocciopesto, di età romana. Sulla parete sinistra del vano princi- CAPRI: dalla piazza Umberto I scendere pale si aprono sei nicchie, altre sei per via Vittorio Emanuele III, via Federico dovevano essere sulla parete oppo- Serena, viale Giacomo Matteotti e via sta, delle quali restano tre più una Krupp. Dopo circa 150 metri dopo l’ultimo quarta in cattivo stato di conserva- tornante di scendere per il sentie- zione. Interpretata quale luogo di ro a sinistra fino alla grotta. Frequenti le riparazione delle navi della flotta interruzioni per caduta massi. 17 Approfondimenti Per una descrizione delle antichità capresi dal ‘500 al ‘900: F. Giordano, De Capreis insulis, Napoli 1570. G. M. Secondo, Relazione storica dell’antichità, rovine e residui di Capri, Napoli 1750. N. Hadrawa, Ragguagli di varii scavi e scoverte fatte nell’Isola di Capri, Napoli 1793. D. Romanelli, Isola di Capri, Trani 1816. R. Mangoni, Ricerche topografiche ed archeologiche sull’Isola di Capri, Napoli 1834. F. Alvino, B. Quaranta, Le antiche ruine di Capri, Napoli 1835. Pavimento proveniente da Tragara. G. Feola, Rapporto sullo stato attuale dei Ruderi Augusto-Tiberiani di Capri, Napoli 1894. Cappella del Rosario della chiesa di Santo Stefano. N. Douglas, Capri. Materiali per una descrizione dell’isola, Milano 1985 (edizione in italiano). A. Maiuri, Capri. Storia e monumenti, Roma 1956. C. de Seta (a cura di), Capri, Torino 1983. Per una sintesi storica: J. Beloch, . Storia e topografia della Napoli antica e dei suoi dintorni, Napoli 1989 (edizione in italiano). H. Kesel, Capri. Biografia di un’isola, Napoli 1997 (edizione in italiano). A. Andrén, Capri. Dall’età paleolitica all’età turistica, Roma 1991 (edizione in italiano). Il sarcofago cosiddetto di Crispina. Capri, ex Per un quadro completo e aggiornato delle problematiche storiche e archeolo- hotel Grotte Bleue. giche di Capri antica trattate sotto un profilo scientifico, con una raccolta com- pleta di tutte le testimonianze antiche: E. Federico, E. Miranda (a cura di), Capri antica. Dalla preistoria alla fine dell’età romana, Napoli 1998.

Capitello e colonna romana. Chiostro piccolo della .

Approdo di Tragara: in primo piano resti di opus spicatum. Musei e Biblioteche

Il Museo del Centro Caprense Ignazio Cerio, sito in Capri, piazzetta Cerio, 5 (tel. +39 0818376681), raccoglie 20.000 reperti naturalistici e archeologici principal- mente di Capri, raccolti da Ignazio Cerio (1841-1921). Significative sono le collezioni di fossili di Vanassina e Lo Capo e quelle paleontologiche e preistoriche del Quisisana e di Grotta delle Felci. Conserva un ricco erbario (500 specie) e una collezione di fauna marina (10.000 pezzi).

Villa San Michele, la casa sognata e costruita dal medico svedese Axel Munthe, racco- Frammento di fascia marginale con girali in mosaico policromo (II d.C.). Museo “I. Cerio”. glie la più ricca collezione d’antichità e d’arte dell’isola di Capri. È l’unica dimora importante del secolo scorso conservata nell’isola nello stato originale. La Villa, situata ad Anacapri, via Capodimonte, 34 (tel. +39 0818371401) è aperta tutti i giorni dell’anno, domeniche e feste comprese, senza esclusioni. Ingresso gratuito per i bambini fino a dieci anni. Orari di apertura: da maggio a settembre dalle ore 9.00 alle ore 18.00, ottobre e aprile dalle ore 9.30 alle ore 17.00, da novembre a febbraio dalle ore 10.30 alle ore 15.30, marzo dalle ore 9.30 alle ore 16.30.

La Biblioteca del Centro Caprense Ignazio Cerio, sita in Capri alla piazzetta Cerio, 8a (tel. +39 0818376681), raccoglie ogni sorta di materiale riguardante l’isola di Frammento di rilievo con scena paesistica. Capri: manoscritti, libri, opuscoli, carte geografiche, fotografie, giornali e spartiti Villa San Michele. musicali. Orario di apertura: martedì, giovedì e venerdì dalle ore 16.30 alle ore 20.00, mercoledi e sabato dalle ore 9.30 alle ore 13.00. Chiusura: domenica, lunedì e festivi.

La Biblioteca Comunale Popolare Luigi Bladier, ubicata nella Certosa di San Giacomo (tel. +39 0818386241), possiede una particolare sezione dedicata alla storia di Capri con opere in Italiano, Inglese, Francese e Tedesco. Orario di apertura: martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle ore 13.00, lunedì e mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00.

Il Centro Archivistico e Documentale di Capri raccoglie e cataloga i documenti Chiesa di S.Costanzo: all’interno sono visibili attinenti la storia dell’isola. Si trova a Capri, via Le Botteghe, 30 alcuni resti di età romana. (tel. +39 0818386310). Orario di apertura: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.00.

Gli orari di apertura possono subire variazioni.

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