Informazioni Sull'isola Di Capri L'isola Di Capri
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA COMMISSIONE CULTURALE Coordinatrice Cons. Avv. Grazia Pirisi Camerlengo Informazioni sull'isola di Capri L'isola di Capri "Insula Capreae", così detta per il suo profilo che ricorderebbe una capra sdraiata, l'isola sorge nella zona meridionale del golfo di Napoli, dal punto di vista geologico, è chiaramente un prolungamento della penisola Sorrentina, di natura calcarea anch'essa, dalla quale dista 5 Km. Ha una superficie di poco più di 10 Kmq e divisa nei due altipiani e comuni di Capri e Anacapri, presenta coste alte, scoscese e frastagliate, trasformate da numerosi grotte, contraddistinte da scogli emergenti e, nel lato sud orientale, dai famosi Faraglioni. Abitata nel Paleolitico, l'isola fu occupata da un Fenici, Greci e Romani; ma il primo grande amante di Capri fu Augusto, che vi sbarcò nel 29 a.C. Dopo Augusto, Tiberio trovò sull'isola già strade ed edifici, e li ampliò in un suo piccolo regno personale, trascorrendovi gli ultimi suoi 11 anni di vita, dal 26 al 37 d.C. A quel che riferisce Tacito, costruì 12 ville e in quella dedicata a Giove stabilì la sua residenza imperiale. Capri-città nacque intorno al 1200 d.c. arroccandosi attorno all'attuale "Piazzetta" per sfuggire alle scorrerie marine dei corsari. Se la realtà è sempre meno straordinaria della fantasia, questo non vale per Capri: essa è davvero splendida, per la posizione geografica all'imboccatura del Golfo di Napoli, per l'apertura d'orizzonte sul vasto Tirreno, per le grotte marine, per l'altimetria irregolare, a terrazze e strapiombi, per la intatta bellezza del Monte Solaro, vero e proprio belvedere sul Golfo di Napoli. Due frammenti giganteschi di roccia, che sorgono aguzzi dal mare dinanzi all'approdo detto "Porto di Tragara", sono i celebri "Faraglioni" che regnano da autentiche divinità sulle cartoline illustrate che in milioni di esemplari da un secolo girano per il mondo. Il mare a Capri è ovunque. Lo si vede da ogni punto dell'isola, se ne avverte l'odore e talvolta se ne ascolta il mormorio. Molti sono gli stabilimenti balneari, a Marina Grande, a Marina Piccola, ai Faraglioni, presso la Grotta Azzurra, a Punta Carena. Ma si può anche arrivare al mare da cento anfratti, stradine e sentieri e contemplarlo, solcarlo, andarvi a pesca. L'isola di Capri e' un'isola divisa in due comuni: Capri ed Anacapri. L'etimologia del nome Capri, secondo M.Andren, puo' o risalire al latino "Capreae" (isola delle capre) o al greco "kapros"(isola dei cinghiali); mentre la voce Anacapri viene dal greco Ana' kapros e significa "Capri di sopra". L'isola conta 12.500 abitanti chiamati Capresi. E' bagnata dal Mar Tirreno;geograficamente e' situata tra i paralleli 40°30'40'' e fra i meridiani 14°11'54''e 14°16'19'' Est di Greenwich. Dista 35 Km dalle coste napoletane ed e' legata alla penisola sorrentina da un prolungamento roccioso sottomarino lungo 5 Km. Con la sua roccia calcarea copre un territorio di 10,36 Kmq., ha delle coste molto alte e frastagliate; l'altezza massima e' raggiunta dal monte Solaro che arriva a 586 mt. Il clima e' temperato e molto umido, dunque la flora e' rigogliosa e varia da palme da datteri a carrubi,mirto, lauro, ginestre, finocchietto selvatico, capperi ma, soprattutto, macchia mediterranea. La fauna, invece, e' piuttosto scarsa. Si possono trovare conigli selvatici, bisce, merli, qualche falco, moltissimi gabbiani e la rara lucertola azzurra che vive esclusivamente sui Faraglioni. I Faraglioni sono un prolungamento della parte sud- orientale dell'isola ; sono tre di cui uno, detto "faraglione di terra" e' legatoalla costa della zona Tragara. Mentre gli altri due sono completamente circondati dal mare. Il faraglione di terra e' alto 110 mt., quello "di mezzo"81 mt. ed ha una sorta di sottopassggio. Uno stretto varco di mare divide il faraglione di mezzo dal faraglione "di fuori" chiamata anche "Scopolo", alto 115 mt. L'isola e' agevolmente raggiungibile imbarcandosi su traghetti di linea sia dal porto di Napoli, che da quello di Sorrento o di Castellammmare. In ogni caso lo sbarco avviene a Marina Grande, a Nord dell'isola. Una volta giunti a Marina Grande si puo' salire all'abitato di Capri a piedi, con taxi , servizio autobus oppure in funicolare giungendo cosi' presso la Piazzetta, il "salotto d'Italia". Non e' concesso l'uso di auto private ai non residenti se non in periodi di bassa stagione. Una volta in piazza al visitatore si presentano due possibilita': girare a piedi per le viuzze di Capri o raggiungere Anacapri in autobus o taxi. Alcuni cenni storici Nel 1905, durante gli scavi per la realizzazione dell'hotel piu' prestigioso dell'isola-l'hotel Quisisana- fu ritrovato uno strato di argilla rossa che restitui' alla luce armi primitive in pietra e ossa di giganteschi animali. Subito Ignazio Cerio, uno dei tre fratelli "numi tutelari" dell'isola, ne informo' il mondo scentifico e si capi' che le ossa erano appartenute a mammouth (ELEPHAS PRIMIGENIUS), rinoceronti,cervi ed altri e che le armi risalivano all'epoca quaternaria.A questo punto e' facile porsi una domanda:"Come fu possibile per uomini ed animali giungere su quest'isola in tempi tanto remoti"? In passato sono state fatte varie ipotesi; oggi si sa che l'isola e' legata alla penisola sorrentina da un braccio di roccia sotomarino lungo 5 Km.un tempo probabilmente emerso. Altri resti primitivi furono ritrovati sul versante Sud dell'isola, nella Grotta delle Felci a 150 mt. sul livello del mare. I numerosi studiosi che, a partire da I. Cerio, si sono interessati dell'antro hanno ritrovato una grande quantita' di strumenti paleolitici e segni di sepolture. La Grotta delle Felci si apre nella parete rocciosa del monte Solaro ed offriva contemporaneamente un accesso relativamente facile al mare (ora il sentiero e' praticamente inagibile) ed un valido riparo. Le comunita' primitive dell'isola erano abbastanza sparse sull' isola, ma la vera colonnizzazione del territorio avvenne con i Greci, d'altra parte lo stesso nome dell'isola risale al periodo greco. Fin da allora l'isola fu divisa in due zone abitative tra loro difficilmente collegate da una lunga scala detta Fenicia (per un'errata attribuzione ). I due nuclei avevano attivita' produttive molto diverse:gli abitanti della parte alta (Anacapri)vivevano di sola agricoltura e pastorizia; quelli, invece, della parte bassa (Marina Grande) con facile accesso al mare, si dedicavano prevalentemente alla pesca ed ai contatti commerciali. Sebbene la romanizzazione dell'isola sia stata quasi brutale nel far propri i luoghi greci, qualche loro testimonianza e' tutt'ora visibile nelle lastre poligonali dell'antica cinta muraria (visibile dal terrazzo della funicolare) e, soprattutto, nella gia' citata scala fenicia. La scala e' stata l'unica strada di facile percorribilita' in grado di collegare Capri ad Anacapri fino all'800 quando fu realizzata la carrozzabile. La colonizzazione romana dell'isola gira attorno alle due figure imperiali di Augusto e Tiberio. Fino al 29 d.C. cioe' fino alla venuta di Augusto, la vita dell'isola non ebbe molti contatti con Roma. Ma nei quarant'anni in cui l'imperatore si stabili' in questa piccola perla essa balzo'in primo piano. Divenne, pero', realmente importante, quando il successore di Augusto, Tiberio, la elesse a sua dimora stabile e addirittura a capitale dell'impero (27-37d.C.) Tiberio nei dieci anni di vita caprese fu gravemente diffamato da storici e biografi che crearono, attorno alla sua persona, le storie piu' incredibili e lussuriose. Oggi la figura imperiale e' stata completamente rivalutata. Si parla, per il piccolo territorio di Capri, di ben dodici ville sparse sull'isola, numero confermato dei reperti talvolta scarsi, talaltra costituiti di interi complessi edilizi, fatti nell'ultimo secolo. Qualcuno, dato l'ingente numero di resti ha ipotizzato che tutta l'isola fosse una sola enorme costruzione. Tesi invalidata, pero', dalla diversa datazione attribuita alle ville . Alcune furono realizzate sotto l'imperatore Augusto dal grande architetto Mascaba, altre risalgono a Tiberio. Rosario Mangoni ha cosi' elencato le dodici ville: Villa Jovis ; Villa di Tra gara ; Unghia Marina ; Colle di S. Michele ; Villa del Castiglione; Truglio ; Aiano ; Palazzo a Mare; Capo di Monte; Villa di Timberio Ponticello; Villa di Damecuta. Finita l'epoca classica con la caduta dell'impero romano nel 436 d.C., anche Capri, come tante altre zone dell'impero, cadde in miseria. Non si sa molto di questo periodo; quello che pare certo e' che furono usati numerosi edifici romani per usi diversi da quelli di origine. I monaci itineranti basiliani, ad esempio,che partivano dalla penisola pugliese per spargersi nelle antiche costruzioni classiche,giunsero anche qui e la cappella di San Michele fu ricavata proprio da una cisterna romana. Tra i sec. IX e XI l'isola visse in preda al terrore dei saraceni che saccheggiavano le terre e rapivano le donne. E' a questi secoli ch risale il culto di San Costanzo, il santo protettore dell'isola , spesso raffigurato nell'atto di scacciare i saraceni dalla coste dell'isola. In quel tempo, in caso di pericolo gli isolani correvano ai ripari presso le zone alte dell'isola quali lagrotta del Castiglione. Passavano i secoli e Capri, dal 1000 al 1860, dipendera' da Napoli subendo prima il dominio di Ruggiero II e di Federico di Svevia,poi, sul finire del 1200 quello dgli Angio'. All'isola furono elargiti notevoli privilegi per risollevarne le disastrose condizioni economiche . Intanto l'ostilita' tra i due nuclei abitativi cresceva sempre di piu' favorita, oltre che dal diverso riconoscimento giuridico cui andavano soggetti (Capri era considerata come Universita', cioe' comune, mentre Anacapri come campagna suburbana),anche dall'animosita' presente tra i due cleri che al fine riuscirono ad ottenere due santi protettori diversi e,dunque, la divisione legale degli ambiti di organizzazione.