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apri è l'isola tirrenica che si trova nella parte meri- dionale del meraviglioso golfo di Napoli, divisa nei due comuni di Capri ed Anacapri, con un territorio pre- valentemente montuoso, con un clima mite tutto l'anno, con le sue bellezze naturali tali da stregare chiunque. Ma Capri non ha bisogno di presentazioni: le sue grotte ed i suoi scogli (i celeberrimi e cinematografici Faraglioni) l'hanno to nella grotta delle Felci, nei pressi fatta conoscere in tutto il mondo. del monte Solare (il massiccio La sua bellezza ha stregato artisti, principale dell'isola insieme al letterati e poeti, che l'hanno MonteTiberio). In seguito, non ol- abitata e ne hanno fatto il loro tre il IV secolo a.C., fu colonizzata dai Greci, come dimostrano i luogo di elezione, alimentandone il vasi rinvenuti nelle antiche tombe mito. Meta del jet set interna- finora esplorate. L'origine etimo- zionale, mantiene intatto il suo logica di Capri va ricercata nei primi fascino e si rifà il trucco ogni sta- coloni greci, che la chiamarono gione, diventando sempre più bella. "L'isola dei cinghiali" dal greco Già ai tempi dei romani, l'im- peratore Augusto rimase colpito dal paesaggio e Tiberio, dopo di lui, vi trascorse gli ultimi annidi vita (secondo la leggenda fra goz- zoviglie e banchetti). Oggi questa splendida cornice fa da sfondo alle vacanze dei vip, alle feste in grande stile, al giro del turismo in- ternazionale: è divenuta uno status simbol delle vacanze di classe. Del resto è una delle isole più af- fascinanti del tirreno e del medi- terraneo. E' dimostrato che questo luogo fosse già abitato nel pa- leolitico (epoca chelleana) grazie al ritrovamento di armi in selce amigdaloide e di fossili, soprattut- con l'ascesa al trono di Gioacchino Murat, il 4 ottobre 1808 i Francesi sbarcarono sull'isola ed il 18 Kapros (appunto cinghiale, e non settembre indussero gli Inglesi alla dal latino Caprae, cioè capre) Nel resa. Fu proprio durante l'800 che 326 aC., dunque, l'isola dei cin- Capri vide nascere la fama che ghiali fu romanizzata. Augusto im- conserva oggi. Il suo nome fu reso peratore se ne innamorò e la ot- famoso dai primi letterati tenne dai napoletani in cambio di romantici, soprattutto tedeschi, Ischia. Il suo successore Tiberio si che celebravano la natura da stabili qui nel 26 o 27 d.C. e vi paradiso perduto che crebbe anche trascorse felice gli ultimi dieci anni con la scoperta della Grotta di vita. Parte dei lavori compiuti nel azzurra (ad esempio, il poeta Hans periodo augusteo-tiberiano sono Cristian Andersen citò la grotta ancor oggi visibili. Al tempo vi. Il primo grande feudatario del- nell'"lmprovisator" del 1835). Oggi sorgevano 12 ville, forse dedicate l'isola fu, nel 1230, Aliseo Arcucci. le attrezzature turistiche si sono alle divinità maggiori, di cui oggi Anche gli Aragonesi tentarono di moltiplicate per accogliere il restano Villa Jovis (fra gli esempi prendere la splendida isola ma copioso turismo internazionale. migliori di villa-palazzo della prima cedettero grazie alle mura fortifi- Una visita qui, infatti, non si ferma metà dell'impero) sita sul monte cate del centro che il principe di all'esclusivo ed elegante shopping Tiberio, aggrappata alla roccia Salerno aveva saggiamente fatto o a fare il bagno nella spettacolare come una solitaria fortezza, e i erigere nel 1284. Negli anni se- distesa marina, ma si possono ruderi di una villa sul piano di guenti Capri godette di molti pri- compiere anche visite culturali e Damecuta (Anacapri) e di un'altra vilegi: nel 1300 Giacomo Arcucci, passeggiate naturalistiche. E poi nei pressi dei Bagni di Tiberio. Nel segretario di Giovanna d'Angiò, qui l'arte, il comune ha anche 536, per donazione di Tertullo, fondò la bellissima Certosa e la commissionato il proprio logo al l'isola andò sotto la giurisdizione Regina stessa volle concedere agli famoso disegnatore Milo Manara. degli ecclesiasti della Badia di isolani molte esenzioni. Nel 1656, La passeggiata più famosa, Montecassino, mentre nell'866 fu invece, la peste colpì la po- costellata di molte ville eleganti donata dall'imperatore Ludovico Il polazione (già decimata per le in- che termina con una terrazza bel- a Marino duca d'Amalfi, Poi Capri fu cursioni dei corsari, frequentissime vedere che si affaccia sui Faraglio- lungamente contesa e subì vari nel XVI secolo) e, prima di rifiorire, ni, è Tragara: da qui si gode il pa- passamano: dal longobardo si dovette attendere il regno di norama di tutta la baia di Marina Guaimario IV, andò sotto Roberto il Carlo Borbone. Nel 1806 i Francesi Piccola, dominata dalla ripida pa- Guiscardo, quindi fu ripresa da però la occuparono, ma già I'll rete rocciosa del Monte Solaro, nel Bernardo di Sariano (1133) per maggio subentrarono gli Inglesi. cui centro si apre l'enorme cavità ordine di Ruggero li, al quale il Durante il regno di Giuseppe di Grotta delle Felci. La zona di Guiscardo si era ribellato. Nel 1191 Bonaparte due tentativi per Tragara si estende sul versante passò sotto gli Sve- riconquistare l'isola fallirono, ma meridionale di Monte Tuona fino alla piana di Occhio Marino, alle spalle della Certosa. Secondo Ta- cito, aTragara sorgeva una delle dodici ville imperiali romane di Capri fatte costruire dall'impera- tore Tiberio. Nel 1875 erano an- cora visibili le rovine della villa, co- me testimoniano le memorie di viaggio del diplomatico spagnolo corrosiva del mare che i modella in Castelàr: oggi di quella magnifica villa forme appuntite ed aspre. I Faraglioni di non resta altro che il pavimento Capri sono tre: il primo, attaccato alla marmoreo della cappella del Rosario, costa, si chiama "Stella" ed è alto 109 nella chiesa di Santo Stefano in metri. Quello più esterno ha nome Piazzetta La costruzione ft' iniziata "Scopolo" ed è alto 104 metri. Tra sotto il regno di Ottaviano Augusto: questi due c'è il cosiddetto "Faraglione secondo quanto riportato da Svetonio, di meno" che è alto SI metri ed è durante gli scavi per le fondazioni furono attraversato da parte a parte da una rinvenute ossa gigantesche e armi in galleria naturale lunga 60 metri. Queste pietra che Augusto volle esposte nella rocce sono famose anche perché sua residenza principale di Palazzo a ospitano una rara varietà di lucertola, la Mare a Marina Grande (oggi sede del "lucertola aizurra", che presenta una porto turistico). Il nome Tragara deriva particolare colorazione blu lungo tutto il dal greco antico "tràgos" che significa corpo: prima si pensava che vivesse solo (questa volta sì) capra Gregorovius a a Capri, ma pare sia metà Ottocento de- presente su altri scrive a Valle di faraglioni lungo la Tragara come costa siciliana. Il interamente loro nome, coltivata a vite e comunque, deriva olivo, in buo- probabil- na parte di proprietà dei monaci della mente dalla parola greca "pharos", che Certosa. In mezzo agli ulivi si stendeva la significa faro: anticamente, per guidare "bella passeggiata', già da allora la la navigazione, venivano usate queste preferita dai primi turisti e dai vecchi alture vicino alle coste come fari, isolani. Sotto la terrazza di Tragara mettendo sulle loro cime dei fuochi di partono la strada che scende ai segnalazione da mantenere accesi Faraglioni e quella che prosegue per il durante la notte. I marinai greci e Pizzolungo e Matermania. Da qui si romani, appena potevano, navigavano possono già apprezzare le grandi e sempre a vista delle coste, per le ridotte suggestive rocce: probabilmente l'at- dimensioni delle navi, a causa dei pirati e trazione di Capri più conosciuta nel per meglio orientar-si. Ma questo li mondo, tanto da diventare "i Faraglioni" esponeva ad altri pericoli, poiché per antonomasia. Faraglione è la parola sbattere contro secche o scogli e generica che indica un tipo di rocce naufragare non era poi così raro: da qui costituite da alti scogli che si innalzano la necessità di segnalare gli scogli fuori vicino alle coste. Possono essere di costa. Tanto i Faraglioni quanto il origine calcarea (come questi), isolatisi panorama sono così famosi da restare per movimenti della crosta terrestre, o impressi nella memoria collettiva ed vulcanica, per l'ammassarsi progressivo anche su celluloide. Molti sono infatti i di lave: in ogni caso l'elemento film che ritraggono questa unica ed in- caratterizzante è sempre la forte azione confondibile cornice. Capri ha, in Loren con due miti del grande opportuno creare nuovi poli e schermo: Clark Gable e Vittorio De centri di richiamo in zone meno Sica. Altra autorevole pellicola è note ma altrettanto belle. Pensate quella della regista Liliana Cavani che qui arrivano circa 8000 vi- che, prendendo spunto dal lavoro sitatori al giorno» ed ancora i giar- di Curzio Malaparte, realizza "La dini di Augusto, Villa Lisis, le pas- Pelle" (1981): Marcello seggiate fino alla casa di Malapar- Mastroianni, Burt Lancaster e te. Insomma il progetto è grande Claudia Cardinale: niente male... ma adeguato alle ambizioni di un Sono da citare ancora una puntata luogo amabile. Dobbiamo parlare dell'arcinota serie televisiva "Love anche di Marina di Capri e del Pa- Boat" ed infine la famosissima ed lazzo dei Congressi. Marina di Capri esilarante scena de "IL secondo è l'importante approdo nell'ampia tragico Fantoni" (1976, regia baia sul versante settentrionale Luciano salce) dove il famoso ra- dell'isola: si trova all'interno del gioniere, in una fuga d'amore con porto, delimitato da un molo la signorina Silvani a Capri, si esi- interno di sottofiutto. Ospita 3 lO bisce nello sci d'acqua per im- imbarcazioni fino a 60 m di effetti, un rapporto privilegiato cipe indiano e gli dà modo dì crea- pressionare l'amata collega, ma lunghezza, su fondali fino a IS m.