Storia Di Basaluzzo" Non Sarebbe Stata Pubblicata in Quanto – Questa Fu La Magra Scusa Ufficiale – Le Casse Comunali Non Lo Permettevano

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Storia Di Basaluzzo S TORIA DI B ASALUZZO DEL C AV. P IETRO V ERNETTI P ER LA P RIMA V OLTA P U B BLICATA A CURA DI S AVERIO Z UCCOTTI B ASALUZZO, 2002 S AVERIO Z UCCOTTI B ASALUZZO, 2002 http://www.zuccotti.eu Presentazione di Saverio Zuccotti (*) ra il 1895 quando la civica amministrazione di Ba- Esaluzzo comunicò a Pietro Vernetti, geometra di Fresonara e appassionato di storia locale, che la sua "Storia di Basaluzzo" non sarebbe stata pubblicata in quanto – questa fu la magra scusa ufficiale – le casse comunali non lo permettevano. Non credo che il Vernetti, allorché si buttò sulla stesura del libro, immaginasse un'accoglienza tanto tiepida per quella che era – e rimane ancora oggi – la prima e unica opera scritta sulla storia del nostro paese. Ma fu così che l'originale manoscritto finì ad impolverarsi nell'ar- chivio parrocchiale, mentre la tiratura complessiva non superò mai l'unica copia dattiloscritta custodita in mu- nicipio. Rassegnato all'oblio completo, il Vernetti certo non po- teva immaginare che la sfortunata "Storia di Basaluz- zo", mai stampata nemmeno in una copia, conoscesse la sua prima edizione oltre un secolo dopo essere stata scritta, e con una diffusione potenzialmente mondiale. Con la versione on-line su questo sito, infatti, è la prima volta in assoluto che la "Storia di Basaluzzo" viene pub- blicata. Un paio di anni fa, casualmente, sfogliando la "Storia dei Comuni e delle Parrocchie della Diocesi di Tortona" STORIA DI BASALUZZO I INTRODUZIONE di Saverio Zuccotti di Mons. Clelio Goggi, avevo trovato in una nota in calce al paragrafo dedicato a Basaluzzo la storia della manca- ta pubblicazione del libro di Vernetti. Chiesi pertanto ad un mio amico consigliere comunale di poter ricopiare al computer la copia presente in municipio, così che il Comune, curando un'edizione postuma, potesse rendere onore alla memoria del Vernetti. In attesa di confronta- re quanto da ma trascritto con il manoscritto originale (alle numerose imprecisioni della versione dattiloscritta la mia tastiera ha aggiunto altri errori), ho deciso di pubblicare i miei file. Al di là della forma con cui è scritta (su cui non mi sem- bra onesto soffermarsi), ad un esame storiografico seve- ro la "Storia di Basaluzzo" tradisce tutti i suoi anni e si presta a numerose critiche. L'aspetto principale che sal- ta agli occhi sfogliando i capitoli è la struttura confusa dell'opera, perennemente in bilico tra lo stretto ambito locale e divagazioni di più ampia portata. Significativo è il caso della corposa sezione del Capo III dedicata alla biografia dell'imperatrice Adelaide, che di fatto costitui- sce il cuore dell'intero capitolo. Così come nel Capo VIII lunghi paragrafi descrivono l'evolvere delle vicende ri- sorgimentali senza che vi sia un riferimento diretto alle vicende di Basaluzzo. Altre volte il desiderio di dare no- tizie sul nostro paese porta il Vernetti a drastiche dedu- zioni che sfociano in affermazioni quasi divertenti del tipo "Basaluzzo abbraccia il Cristianesimo fin dal suo inizio". Se la sezione storico-cronologica non sempre si rivela utile, di grande interesse è invece la seconda parte, STORIA DI BASALUZZO II INTRODUZIONE di Saverio Zuccotti quella che descrive "Basaluzzo quale è attualmente" (Capo IX) e che illustra con paragrafi monografici per- sonaggi illustri ed edifici notevoli. Per quanto riguarda "gli uomini e le donne che illustrarono e si resero bene- meriti di Basaluzzo", le informazioni riportate, pur se da verificare, sono comunque rare e difficili da ottenere altrimenti, e costituiscono in ogni caso una valida base per eventuali ricerche di approfondimento. Allo stesso modo, la descrizione degli edifici è spesso accompagnata da notizie interessanti sulla storia o sulla loro gestione all'epoca. Ed è questo l'aspetto fondamentale: quello che per Vernetti è semplice cronaca, per noi è una preziosa testimonianza della vita quotidiana di cento anni fa, ben più utili per comprendere il Basaluzzo del Duemila di quanto non lo siano le traversie del paese al tempo di Ottone I. In realtà la chiave per interpretare correttamente la "Storia di Basaluzzo" è inserire l'opera nel suo giusto contesto. Vernetti scrive nell'Italia di fine Ottocento, unificata da pochi decenni e impregnata di quella sorta di perbenismo tipico dell'età umbertina. Per questo mo- tivo l'opera denota una matrice didascalica e pedagogi- ca, peraltro comune – fatte le debite proporzioni – con libri di ben altro spessore come il "Cuore" di De Amicis. L'aspetto religioso diventa una costante e Dio è il tema che accompagna la Storia in tutto il suo evolvere: ecco quindi la pia imperatrice Adelaide che muore con gli oc- chi fissi al cielo portata come esempio di devozione, o ancora l'Italia unita per volontà divina. STORIA DI BASALUZZO III INTRODUZIONE di Saverio Zuccotti Ognuno che leggerà la "Storia di Basaluzzo" è libero farsi l'opinione che vuole, dandone il giudizio che desi- dera. Ma a prescindere dal valore dell'opera in sé, credo che tutti dobbiamo al Vernetti riconoscenza per la pas- sione e l'amore con cui – ne sono sicuro – ha indagato il passato del nostro paese. Gli valga il buon voler, s'altro non vale. (*) tratta dal sito http://www.zuccotti.eu STORIA DI BASALUZZO IV Prefazione di Pietro Vernetti Veritatem quero… Poiché, tutte le mistificazioni storiche o passionate o interessate non distruggeranno mai la verità… (Sig. Giuspe Ant.o Boidi-Trotti-Docum.ti di Castel…) Illmi Signori La vaghezza di spazziare la mente fra i sereni orizzonti dell’antichità e respirare le aure purificate dai miasmi attuali, riesce di grande conforto per la mente ed il cuo- re che è educato all’estetica scuola della Storia, sia pre- so in senso vasto, – sia circoscritta ad una data terra – la quale ci fa battere il cuore di soavi affetti; vuoi per- ché, ci diede i natali, o perché in essa riposano i mortali resti dei nostri cari, – vuoi perché la sorte ci concesse di possedere in questa e di respirare le balsamiche e salu- bri sue aure. Perciò credo di non fare ingrata cosa a voi, o Signori, in questo ultimo scorcio di secolo in cui siamo testimoni di un generale abbassamento morale, nel quale l’egoismo meschino si va sostituendo ad ogni nobile ed alto ideale, – ma confido anzi che vi riuscirà sodisfacente di occu- STORIA DI BASALUZZO V PREFAZIONE di Pietro Vernetti parci di cose, che sebbene non ridondino a grande utili- tà, ci ricordano almeno tempi classici, richiamando alla Memoria le origini del vostro antico Comune e storico Castello di Basaluzzo. Poiché lo studio della storia patria sodisfa all’eterno bi- sogno del vero del bello e del buono – bisogno questi che vieppiù si impone alla società quanto più essa avanza ognora spinta dalla scuola del progredire. Queste considerazioni furono appunto l’unico movente che mi spinse a determinarmi di compilare l’opuscolo che ora mi pregio di presentarvi, – dedicarvi, – ed of- frirvi, il quale servir deve ad illustrare il vetusto vostro Comune. Con animo sereno, addunque, ci immergeremo in quel non so che di indefinito che pur lascia l’investigazione di fra immemorabili tempi sterminatamente da noi lonta- ni; e vedremo ciò che era nei remoti secoli questa cara terra che ancora oggidì calpestiamo e coltiviamo col su- dore della fronte, – ciò che fu nella sua origine questo Borgo (Opidum) da noi amato che ora ci serve da abita- zione. In pari tempo scorgeremo man mano tutte le vicende Sociali, Politiche, Economiche, Ecclesiastiche e Guerre- sche, si prospere che avverse, le quali attraversarono in mezzo ai secoli, dai nostri progenitori I Liguri Stazielli sino a noi. Parmi, o Signori, opera non vana di risvegliare alla memoria la nostra origine da quella forte stipe di prodi e virtuosi eroi (Livio lib. 43) e quindi rintracciare le sor- ti che toccarono a questo Comune e Castello, – così av- STORIA DI BASALUZZO VI PREFAZIONE di Pietro Vernetti vicinando e confrontando poi i fatti avvenuti nelle vari fasi di governi, – i risultati che ne dedurremo, varranno ad educarci ognor più alta vita, e ci anticiperanno la preziosa e veritiera lezione dell’esperienza – onde vie più farci migliori. Questo pensiero ci servirà di guida e di impulso per dis- seppellire dalla caligine dei secoli e sollevare (per quan- to la nostra limitata intelligenza ci sorreggerà) quel velo che sino al dì d’oggi certe notizie teneva avvolte nell’oscurità, per la maggior parte di noi. In questa breve narrazione seguiremo l’ordine cronolo- gico il più fedele, onde meglio ne risulti la … verità. Queste pazienti ricerche e riflessioni, vennero qua e là raccolte da antichi diplomi, pergamene, atti notarili, e dalle cronache alessandrine e Genovesi di fedeli annali- sti, e da svariate opere storiche che della nostra regione di si occuparono. Ora o Signori, vi ho esternato il mio progetto – ho pen- sato che il miglior modo di dargli vita fosse quel di dedi- care ed offrire il mio lavoruccio a Voi o Consiglieri degni rappresentanti di questo Comune – A Voi eletti dalla spontanea volontà di questo popolo di cui imprendiamo a narrare le vicende – A voi o legali reggitori della sua florida amministrazione. Ed a voi, o Illustre proprietario di questo Castello che resta Storico solo accennando che fu dote di Sat.a Ade- laide Imperatrice, moglie all’Imperatore detto Il Gran- de, Ottone I; che poi lo possedette Giuliano Della Rovere che fu Papa Giulio II. STORIA DI BASALUZZO VII PREFAZIONE di Pietro Vernetti Signori Mi terrò pago se il mio libriccino verrà da voi favore- volmente gradito – e della riconoscenza, degli intelli- genti e laboriosi Basaluzzesi benignamente accolto. Fresonara 1895 Vernetti Pietro STORIA DI BASALUZZO VIII S TORIA DI B ASALUZZO P ARTE I Capo I T EMPI L IGURI Quali furono i primi abitanti di val del Lemme – Le prime abita- zioni – Notizie che si hanno degli Statielli – Progresso dei liguri – Alleanza coi Levi – Virtù dei Liguri – Loro costumi – Forma di Go- verno – Loro religione – Vengono assoggettati dai Romani – Ultimo loro crollo.
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