Parrocchia dell'Immacolata in Strigno. Inventario dell'archivio storico (1587 - 1952)

a cura di Cooperativa Koinè

Provincia autonoma di . Servizio Beni librari e archivistici 2003

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica del Servizio Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano Tridentino, a cura della Cooperativa Koinè di Trento; il lavoro è stato ultimato nel 2003. L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione "Sesamo 2000" e pubblicato in questo formato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Roberto Marini (Studio Virginia) nel corso del 2009, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

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Albero delle strutture

Parrocchia dell'Immacolata in Strigno, 1587 - 2000 Ufficio parrocchiale di Strigno, 1587 - 2000 Registri dei nati e battezzati, 1587 - 1952 Registri dei matrimoni, 1587 - 1961 Registri dei morti, 1634 - 1999 Registri dei cresimati, 1852 - 1972 Stati delle anime, 1886 - 2000 Indici degli stati delle anime, 1901 - 1915 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1838 - 1914 Atti matrimoniali, 1832 - 1957 Diari delle messe avventizie, 1912 - 1933 Diari personali delle messe, 1869 - 1902 Registri degli adempimenti missari, 1889 - 1924 Registri di cassa generale, 1951 - 1968 Registri delle elemosine, 1875 - 1899 Registri di cronache e memorie, 1851 - 1900 Registri dei devoti al "Rosario vivente", 1889 - 1892 Protocolli degli esibiti, 1826 - 1915 Atti protocollati, 1829 - 1909 Carteggio e atti, 1614 - 1955 Ufficio decanale di Strigno, 1807 - 1975 Copie delle matricole, 1826 - 1975 Protocolli delle visite decanali, 1911 - 1929 Protocolli delle conferenze casuistiche, 1884 - 1914 Registri delle distribuzioni dei legati, 1890 - 1916 Atti scolastici, 1843 - 1866 Carteggio e atti, 1807 - 1952 Chiesa dell'Immacolata in Strigno, 1715 - 1963 Inventari, 1800 - 1921 Urbari, 1801 - 1921 Partitari, 1859 - 1944 Registri delle "piovegazioni", 1827 - 1833 Quinternetti di fabbriceria, 1849 - 1885 Resoconti, 1808 - 1953 Carteggio e atti, 1715 - 1963 Beneficio parrocchiale di Strigno, 1686 - 1953 Urbari, 1686 - 1829

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Carteggio e atti, 1701 - 1953 Chiesa della Madonna di Loreto in Strigno, 1849 - 1949 Urbari, 1892 - 1911 Resoconti, 1849 - 1949 Carteggio e atti, 1855 - 1929 Seconda cooperatura di Strigno, 1836 - 1946 Resoconti, 1880 - 1946 Carteggio e atti, 1836 - 1940 Beneficio primissariale di Strigno, 1811 - 1949 Resoconti, 1910 - 1949 Carteggio e atti, 1811 - 1940 Beneficio Tomaselli di Strigno, 1701 - 1949 Urbari, 1701 - 1844 Resoconti, 1843 - 1949 Carteggio e atti, 1801 - 1940 Confraternita del Santissimo Sacramento di Strigno, 1801 - 1908 Registri delle delibere del consiglio, 1830 - 1896 Registri delle tasse di iscrizione, 1830 - 1840 Registri di cassa, 1861 - 1894 Carteggio e atti, 1801 - 1908 Confraternita del Santissimo Rosario di Strigno, 1701 - 1798 Urbari, 1701 - 1750 Carteggio e atti, 1797 - 1798 Confraternita delle Sante anime del Purgatorio di Strigno, 1757 - 1879 Registri di amministrazione, 1757 - 1879 Confraternita dell'Oratorio di Strigno, 1796 - 1796 Urbari, 1796 - 1796 Congregazione di carità di Strigno, 1812 - 1924 Urbari, 1851 - 1924 Registri dei pagamenti degli interessi, 1868 - 1877 Registri degli incassi, 1869 - 1894 Resoconti, 1848 - 1897 Carteggio e atti, 1812 - 1911 Consiglio scolastico locale di Strigno, 1893 - 1909 Carteggio e atti, 1893 - 1909 Società agricolo-operaia cattolica di Strigno, 1901 - 1902 Carteggio e atti, 1901 - 1902

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Albero dei soggetti produttori

Parrocchia dell'Immacolata, Strigno, sec. XI - E' matrice di : Curazia dei Santi Fabiano e Sebastiano, Villa (Villa Agnedo), 1704 - 1959 dicembre 17 E' matrice di : Curazia di San Giuseppe, Samone, [1587] - 1959 novembre 3

Decanato di Strigno, Strigno, sec. XIX - [1975]

Chiesa dell'Immacolata, Strigno, sec. XV - 1987 gennaio 24 E' assorbito da : Parrocchia dell'Immacolata, Strigno, sec. XI -

Beneficio parrocchiale dell'Immacolata, Strigno, sec. XI - 1987 gennaio 24

Chiesa della Madonna di Loreto, Strigno, sec. XVII prima metà - [1949] Vedi anche : Confraternita del Santissimo Rosario, Strigno, [sec. XVIII prima metà - 1798]

Seconda cooperatura di Strigno, Strigno, 1835 agosto 22 - [1946]

Beneficio primissariale di Strigno, Strigno, 1846 agosto 16 - [1949]

Beneficio Tomaselli, Strigno, sec. XVIII prima metà - [1949]

Confraternita del Santissimo Sacramento, Strigno, sec. XVI fine - [1908]

Confraternita del Santissimo Rosario, Strigno, [sec. XVIII prima metà - 1798] Vedi anche : Chiesa della Madonna di Loreto, Strigno, sec. XVII prima metà - [1949]

Confraternita delle Sante anime del Purgatorio, Strigno, [sec. XVIII] - [1879]

Confraternita dell'Oratorio, Strigno, [1796]

Congregazione di carità di Strigno, Strigno, [1812 - 1924]

Consiglio scolastico locale di Strigno, Strigno, [1893 - 1909]

Società agricolo-operaia cattolica di Strigno, Strigno, 1901 - [1902]

5 superfondo Parrocchia dell'Immacolata in Strigno, 1587 - 2000

Storia archivistica La documentazione appartenente all'archivio storico della parrocchia di Strigno si trovava, al momento del riordino, in una stanza al primo piano della canonica, stipata in un armadio di metallo. Non si hanno notizie certe su dove anticamente fosse conservato il materiale documentario, ma dal quaderno di cronaca locale conservato in archivio si legge: "Il novello parroco(1), entro i primi tre anni 1856/57/58 ottenne dai Comuni del pievado diverse cose che erano di assoluta necessità. Prima di tutto fece fare un grande armadio di noce per l'archivio parrocchiale e per collocarvi i registri parrocchiali mentre prima non si sapeva dove metterli (...)"(2). Dall'atto di consegna del 25 settembre 1889 al nuovo parroco don Luigi Bolner da Pergine(3) si evince che tutta la documentazione cartacea appartenente all'archivio era raccolta in 23 teche conservate ancora nell'armadio di noce. Sembra che il Bolner "lavorò indefessamente per metter all'ordine l'archivio parrocchiale (...)"(4). In realtà dalla consegna fatta nel 3 dicembre 1892 al delegato vescovile don Giovanni Costesso, curato di Samone, da quella fatta al vicario parrocchiale don Vito Bertoldi dell'8 dicembre 1892 e successivamente da quella al nuovo parroco Gioacchino Bazzanella del 27 aprile 1893, non si notano sostanziali interventi o cambiamenti nella struttura dell'archivio. Fu probabilmente a partire dalla seconda metà del secolo XIX che fu posta una maggiore attenzione alla documentazione e vi fu un tentativo di renderla più fruibile fornendo i registri anagrafici ed alcune buste di carteggio di indici/repertori. Dall'esame comparativo della scrittura presente sugli indici con la grafia presente sul quaderno di cronaca locale, la cui stesura è stata attribuita a don Vito Bertoldi(5), si è giunti alla conclusione che fu appunto lo stesso sacerdote a svolgere il lavoro di indicizzazione della documentazione. Purtroppo non si può sapere se sia stato lui a raggruppare ed ordinare il carteggio e gli atti nel modo in cui ci sono pervenuti o se egli si sia limitato a mettere in ordine cronologico e a numerare i documenti come gli erano stati consegnati. Non bisogna comunque dimenticare che il Bertoldi rimase a Strigno per parecchi anni e quindi non è da escudere che abbia collaborato con il Bolner prima e forse con il Bazzanella poi per rendere più fruibile l'accesso alla documentazione. Realizzò quasi tutti gli indici dei registri anagrafici, i 'protocolli/elenchi' di tutte le buste di atti matrimoniali, di due buste di atti ecclesiastici, di una busta di atti civili, di una busta di atti amministrativi della chiesa e di tre buste di atti scolastici, riportando sulle carte il numero corrispondente alla loro posizione negli elenchi. Nel corso degli anni sicuramente altri indici da lui realizzati sono andati perduti e ciò lo si presume dal momento che anche in altre buste di carteggio sono stati rinvenuti documenti riportanti in alto a destra una numerazione di uguale mano delle precedenti. Dalla consegna a don Pasquale Bortolini del 15 novembre 1910(6) appare chiaramente che la documentazione era dislocata in diversi punti della canonica e precisamente parte "nel grande armadio di noce denominato Archivio al piano canonicale superiore", parte "nell'armadio di pino ad uso Archivio parocchiale nel salotto al pian terreno", parte "nella scrivania in camera d'ufficio o tinello" ed infine "nella cassa (così detta) forte in camera d'ufficio o tinello". Dall'elencazione della documentazione in ogni sito appare che nel primo armadio erano conservati i registri e le carte più antiche (archivio storico), nel secondo quel materiale di maggior uso e consultazione e nella scrivania le cose di uso corrente; nella cassaforte si trovavano i documenti che il parroco riteneva più importanti. La consistenza del materiale rinvenuto in archivio è sicuramente esigua considerando che Strigno è un'antica pieve. Nella rilevazione effettuata da Albino Casetti nel 1957(7) si nota che già a quel tempo la documentazione anteriore al XIX secolo era molto scarsa, tranne naturalmente i registri anagrafici e qualche raro documento. E' evidente la 6 mancanza anche di documentazione di cui vi sono gli indici/repertori e d'altra parte ci sono carte di cui mancano gli indici, così come è pure palese la mancanza di un'intera busta di atti scolastici comprendente la documentazione più antica. Presumibilmente tale carenza di materiale è dovuta in parte agli eventi e catastrofi naturali, che sicuramente hanno penalizzato la sua conservazione, e in parte agli eventi bellici dell'inizio del XX secolo. Sembra infatti che in occasione dello scoppio della prima guerra mondiale l'archivio sia stato trasportato, per ragioni di sicurezza, a Roma. Di questa provvisoria collocazione, che si protrasse fino al 1919, se ne ha memoria su un diario delle messe avventizie dove alla fine delle registrazioni relative all'anno 1916, si legge: "Questo libro fu trasportato con tutto(?) l'archivio decanale in Italia dalle truppe italiane e tornò qui insieme a una parte dell'archivio ai 5.III.1919 martedì grasso per cominciare con noi la grande quaresima del dopo guerra. Don Pasquale Bortolini, reduce da Saluzzo, Piemonte"(8). Presumibilmente anche in anni successivi andò perduta parte della documentazione e questo appare evidente consultando ed analizzando la pubblicazione di Ferruccio Romagna nella quale vengono citati dei documenti che in archivio non è stato possibile rintracciare. La parte più cospicua della documentazione presente nell'archivo parrocchiale della parrocchia di Strigno è redatta in lingua italiana; sono presenti anche registri, documenti ed annotazioni redatti in lingua italiana.

Modalità di acquisizione e versamento L'archivio è sempre stato di proprietà dell'ente; in base alla Commissione Beni Culturali del 13 ottobre 1994 è stato dichiarato di interesse storico. Il presente inventario si chiude al 1952, limitandosi a quella parte dell'archivio dichiarata di interesse storico dalla Commissione Beni Culturali del 13 ottobre 1994. Le "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana", stabiliscono infatti che negli archivi ecclesiastici riconosciuti di interesse storico la documentazione, alla scadenza dei cinquant'anni, entri a far parte dell'archivio storico e ricada sotto le disposizioni ad esso relative. Si segnala comunque che in alcuni casi gli estremi cronologici di una singola unità archivistica possono superare il limite del 1952.

Contenuto La documentazione conservata in archivio è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari. Gli archivi parrocchiali, come tutti gli archivi ecclesiastici, sono soggetti storicamente a determinate prescrizioni e regolamenti approvati dall'autorità competente. In particolare attualmente essi trovano una loro legislazione nel Codice di diritto canonico. Per la precisione il can. 535 del nuovo Codice di diritto canonico del 1983, nei paragrafi 1-5 regolamenta gli obblighi del parroco per la tenuta e la conservazione dei "libri parrocchiali" e degli "altri documenti che si devono conservare per la loro necessità o utilità". Lo stesso canone prevede anche i controlli periodici che il Vescovo diocesano o il suo delegato deve effettuare su tali libri e documenti affinchè non vadano dispersi. Tutti i documenti, anche i libri parrocchiali più antichi, devono essere custoditi diligentemente in una stanza apposita detta "tabularium" o archivio. Il Codice di diritto canonico stabilisce ancora che "il Vescovo diocesano abbia cura che anche gli atti e documenti degli archivi delle chiese cattedrali, collegiate, parrocchiali e delle altre chiese che sono presenti nel suo territorio vengano diligentemente conservati e che si compilino inventari o cataloghi in due esemplari, di cui uno sia conservato nell'archivio della rispettiva chiesa e l'altro nell'archivio diocesano" (can. 491 § 1). Circa la consultazione di tali atti e documenti "si osservino le norme stabilite dal Vescovo diocesano" (can. 491 § 3).

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L'Ordinariato di Trento ha istituito con decreto arcivescovile di data 10 febbraio 1993 l'Archivio diocesano tridentino attribuendogli competenze di conservazione, coordinamento e consulenza, tutela, promozione e valorizzazione degli archivi ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana.

Lingua Italiano

Criteri di ordinamento e inventariazione In generale la documentazione si trovava, al momento del riordino, in un discreto stato di conservazione. Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico della parrocchia di Strigno ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" e a quanto indicato nelle "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando, dove possibile, le unità preesistenti. Per quanto riguarda l'organizzazione dell'archivio storico, poiché non è stato possibile ricostruire una struttura preesistente, su esempio di altri archivi parrocchiali è stata formulata una struttura suddivisa secondo le varie attività svolte dal parroco e le amministrazioni che nella parrocchia operano sotto la sua responsabilità. Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque concertate con il direttore dell'Archivio Diocesano tridentino e con il referente del Servizio Beni Librari e Archivistici della Provincia autonoma di Trento. Per l'elaborazione delle schede ci si è avvalsi del supporto informatico ed è stato utilizzato il programma History- Sesamo. Si ritiene perciò utile far presente che le modalità di descrizione archivistica corrispondono alle possibilità offerte dal programma e alle scelte compiute dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia di Trento, scelte tese ad un progressivo adeguamento alle norme internazionali.

Incrementi previsti Si prevede il continuo accrescimento della documentazione della parrocchia relativa all'anagrafe e all'amministrazione della chiesa parrocchiale, in quanto l'ente è ancora attivo.

Condizioni di accesso In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" e all'art. 20, comma 1, lettera b) della L.P. 14 febbraio 1992, la consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. I documenti di carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, sono consultabili dopo 70 anni dalla conclusione dell'affare, ciò in base ad una normativa già in vigore presso gli archivi di Stato (D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409 "Norme relative all'ordinamento ed al personale degli Archivi di Stato"), modificata e integrata con D.P.R. 30 luglio 1999 n. 281 "Disposizioni in materia di trattamento di dati personali per finalità storiche, statistiche e di ricerca

8 scientifica", sfociato con la pubblicazione del provvedimento del garante per la protezione dei dati personali n. 8/P/2001 del 14 marzo 2001 'Codice di deontologia e di buona condotta per il trattamento di dati personali per scopi storici'. Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'Archivio diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.

Condizioni di riproduzione La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale. Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985 BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 BAZZANELLA G., Memorie di Tesino, Trento, 1936 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910 BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765 Codice di diritto canonico, Roma, 1984 COPPOLA G., GRANDI C. (a cura di), La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, Bologna, 1989 COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986 CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origini al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna, 1999 Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, XIII (1929-31), XV (1937-41) GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino orientale, Calliano (TN), 1975 KÖGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e Bressanone, Trento, 1964 LORENZI E., Dizionario toponomastico tridentino, 1932 (ristampa) LUTTEROTTI A., Il Trentino: il nuovo volto di un'antica terra d'incontro, Bolzano, 1997 Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra Santa Sede e le autorità civili, a cura di MERCATI A., Città del Vaticano, 1954

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ROMAGNA F., Il pievado di Strigno, Trento, 1981 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989 Strigno. Appunti di cronaca locale, a cura di Campanili uniti, Bollettino interparrocchiale di Strigno, Trento, 1982 TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo Stenico, Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970 WEBER S., I vescovi suffraganei della Chiesa di Trento, Trento, 1932

Note (1) Si tratta di don Chiliano Zanollo da Borgo. (2) Cfr. "Ufficio parrocchiale di Strigno", "Registri di cronache e memorie", reg. 1, p. 24. (3) Cfr. "Beneficio parrocchiale di Strigno", "Carteggio e atti", b. 2, c. 96. (4) Cfr. "Ufficio parrocchiale di Strigno", "Registri di cronache e memorie", reg. 1, p. 99. (5) Primissario e cooperatore a Strigno negli anni 1856-1861 e 1866-1899. (6) Cfr. "Beneficio parrocchiale di Strigno", "Carteggio e atti", fasc. 10, cc. 1-4. (7) Cfr. A. CASETTI, Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, pp. 750-751. (8) Cfr. "Ufficio parrocchiale di Strigno", "Diari delle messe avventizie", reg. 1.

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Ente Parrocchia dell'Immacolata sec. XI -

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Estratti dell'archivio parrocchiale di Strigno, 01/01/1587 - 31/12/1912 Fondo Ufficio parrocchiale di Strigno, 01/01/1587 - 31/12/2000

Storia Il borgo di Strigno è adagiato sulla riva sinistra del torrente Chieppena ed è attraversato dai torrenti Cinaga ed Ensegua, che spesso nel corso dei secoli sono stati causa di danni e devastazioni. Ecclesiasticamente dal 1027 al 1786, anno in cui venne incamerata assieme alle altre chiese della Valsugana alla diocesi di Trento, la parrocchia di Strigno era soggetta alla giurisdizione della diocesi di Feltre. La parrocchia di Strigno è considerata pieve 'ab immemorabili', con la particolarità di essere sempre citata nei documenti con il termine di 'pievado', e comprendeva i territori che erano soggetti politicamente alla giurisdizione di (1). Erano ad essa sottomesse le chiese di , Ospedaletto, Ivano Fracena, Samone, , Spera, Villa Agnedo. Il pievano aveva dei precisi obblighi, stabiliti in capitoli, nei confronti di queste: egli doveva per esempio intervenire alle processioni e celebrare la messa in particolari occasioni. Anticamente la chiesa si trovava presso il castello di Ivano e la sede rimase in quella località fino agli inizi del secolo XV. L'antico titolare della chiesa era san Giovanni Battista, con ogni probabilità in relazione al luogo dove essa aveva sede: "Ivan" o "Ivano" infatti in lingua serbo-croata significa Giovanni(2). Tra il 1419 e i 1421, non si sa per quale motivo, la sede parrocchiale venne trasferita da Ivano a Strigno. Fu probabilmente in questa occasione che la chiesa venne dedicata ai santi Maria e Zenone. Verosimilmente la scelta per la costruzione della nuova chiesa parrocchiale cadde su Strigno poiché questa località aveva una posizione strategica rispetto agli altri paesi della zona e poiché il paese andava notevolmente sviluppandosi. Anche dopo il trasferimento della sede parrocchiale il parroco dovette continuare a celebrare la messa nel castello tutte le domeniche, forse in segno di rispetto verso i signori d'Ivano 'patroni' della chiesa. Lo 'ius patronatus' fu la causa per cui la chiesa di Strigno, agli inizi della seconda metà del secolo XVII, venne interdetta dal vescovo di Feltre Simone "Difnico" per ben due anni. Il vescovo infatti, pretendendo il diritto di nomina del parroco indebitamente usurpato dall'arciduca Ferdinando Carlo, con decreto del 6 gennaio 1650 interdisse la chiesa che rimase chiusa fino al 13 febbraio 1652. A testimoniare questo periodo vi è un'annotazione sul quarto registro dei nati (c. 67) dove si legge: "Dal soprascritto tempo(3) sino li 13 febraro 1652 fu proibita ogni solenne fonzione si de sacramenti come d'altri officii da reverendissimo illustrissimo vescovo di Feltre Simone Difnico in questa parochia non per altra causa che (preché) esso pretendeva haver il jus di conferir questa parochiale di Strigno e non voleva altrimente approvar quello era stato presentato dalli reverendissimi principi del Tirolo come quelli che hano havuto sempre jus patronatus (...) Li batezzati fra questo tempo si trovavano dispersi in Bieno, a Telve, magior parte a Castel Novo, Grigno". Anche sul secondo registro dei matrimoni e sul primo dei morti si trovano lacune nelle registrazioni relative più o meno allo stesso periodo.

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Tra il parroco e i signori di Ivano nacquero contrasti per i diritti di decima che portarono alla stipulazione di una transazione firmata a Telve il 28 maggio 1664(4) dai rappresentanti del castello e dal parroco di Strigno don Gaspare Fachinelli e controfirmata dal vescovo di Feltre il 18 giugno dello stesso anno. Nella transazione venivano definitivamente regolati i diritti di riscossione delle decime da parte del castello e della parrocchia. Durante il dominio di Maria Teresa arciduchessa d'Austria, i signori di Ivano avevano diritto di giurisdizione e di nomina dei sacerdoti nelle parrocchie che si trovavano nel loro territorio. Col tempo i conti cominciarono a negare alcuni diritti spettanti al parroco di Strigno come il pranzo offerto in occasione delle celebrazioni per la festa patronale e il diritto di caccia nel territorio della giurisdizione. Il secolo XIX fu per la popolazione di Strigno molto difficile e duro per le inondazioni che colpirono più volte l'abitato e per le catastrofi naturali che uccisero i bachi da seta e rovinarono la raccolta dell'uva. A questo si aggiunsero anche le onerose spese affrontate per l'ampliamento della chiesa parrocchiale. Nel luglio del 1866 vi fu l'irruzione delle truppe italiane in Valsugana che vi rimasero meno di un mese senza stanziarsi a Strigno. Con il ritorno delle truppe austriache si verificarono delle rappresaglie dei contadini contro i signori che avevano parteggiato per il governo italiano; sul campanile fu issata la bandiera austriaca. All'inizio del 1889 le espositure della parrocchia, che fino ad allora avevano solo la possibilità di tenere i registri dei nati e battezzati e di benedire, di tanto in tanto, qualche matrimonio su delegazione del parroco, ottennero dallo stesso una delega permanente. Da quella data nei registri parrocchiali non appaiono più morti e matrimoni delle ville di Ospedaletto, Scurelle, Ivano Fracena, Villa Agnedo, Spera e Samone(5). Questo rappresentò il primo passo verso la loro indipendenza. Agli inizi del sec. XX si sviluppò a Strigno una fabbrica di pizzi e merletti presso l'ex chiesa di S. Vito e una buona industria serica. Durante la prima guerra mondiale il paese fu fatto evacuare e fu sede di comando militare italiano(6), venne quasi completamente distrutto durante i violenti combattimenti.

Condizione giuridica La chiesa di Strigno, attualmente dedicata all'Immacolata, è sede di decanato, si trova nella zona pastorale della Bassa Valsugana e con D.M. 30/12/1986 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24/10/1987 è stata dichiarata Persona Giuridica Privata (Tribunale di Trento, Reg. Pers. Giur. n. 541).

Funzioni, occupazioni e attività Le chiese esistenti sul territorio con origini più antiche vengono denominate pievi ("pluif" in celtico, "plou" in bretone, "plêf" in ladino-friulano, "plaif" in engadinese, "ploâh" in ladino della Val di Non). L'origine del termine, lungi dall'essere stato studiato nella sua complessità, è però molto difficile da definire. L'esigenza di garantire al popolo cristiano e in special modo a coloro che vivevano lontano dalle sedi vescovili quell'insieme di servizi sacramentali e pastorali che va sotto il termine generico di "cura d'anime" rese presto necessario l'invio di ecclesiastici nella campagne per annunciare il Vangelo anche lontano dalle mura cittadine(7). In Occidente ciò accadde a partire dalla seconda metà del IV secolo. Buona parte della storiografia chiama "pievi" i centri di cura d'anime sorti nel territorio extraurbano fin dal IV-V secolo ma è solo a partire dall'VIII secolo che il termine "plebs" cominciò a significare non solo la comunità cristiana ma anche il territorio in cui tale comunità risiedeva e l'edificio sacro al quale essa faceva riferimento. A una stabile suddivisione territoriale delle diocesi in circoscrizioni minori si giunse con la legislazione carolingia all'inizio del IX secolo. Questa estese anche all'Italia centro-settentrionale le norme che rendevano obbligatorio il pagamento della decima e precisò che gli introiti provenienti da tale pagamento dovevano

12 essere destinati solo alle chiese battesimali. "Nacque in questo modo il "sistema" pievano, nel quale la realtà vivente (l'insieme del clero e del "popolo di Dio"), la realtà di pietra (il complesso degli edifici) e la realtà giurisdizionale (l'ambito territoriale di esercizio della giurisdizione spirituale, dal quale l'ente otteneva anche il suo sostentamento) assumevano significativamente lo stesso nome: plebs, pieve"(8). Da questo momento si viene a creare una completa ripartizione del territorio diocesano in distretti ecclesiastici minori, che riproducevano strutture civili preesistenti o rispettavano determinati confini naturali. In seguito i mutamenti demografici spinsero alla formazione di nuove pievi, ma il "sistema pievano" non fu per questo scardinato mantenendosi stabile fino alla fine del XIII secolo. Non è possibile attestare, dall'esame dei documenti pervenuti, se nel territorio trentino prima del 1000 il termine pieve fosse utilizzato nell'accezione sopra descritta (cioè indicante la triplice realtà istituzionale, edilizia e territoriale), per questo è necessario rivolgersi a fonti del XII secolo. Se ci si limita da prendere in considerazione le 68 circoscrizioni pievane della diocesi di Trento esistenti alla fine del XIII secolo si scopre che ben 33 di esse sono attestate prima del 1200 e altre 25 compaiono nella prima metà del XIII secolo(9).

Struttura amministrativa La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell'ambito di una Chiesa particolare. La cura pastorale è affidata ad un parroco sotto l'autorità del vescovo diocesano, cui unicamente spetta il diritto di erigere, sopprimere o modificare le parrocchie. La parrocchia eretta legittimamente gode di personalità giuridica. Come regola generale essa è territoriale, in quanto comprende tutti i fedeli di un determinato territorio (Codice di diritto canonico, cann. 515 e 518). Il parroco, in quanto pastore della parrocchia affidatagli, esercita la cura pastorale di quella comunità, per la quale compie le funzioni di insegnare, santificare e governare, anche con la collaborazione di altri presbiteri o diaconi e con l'apporto dei fedeli laici. Il parroco non può essere una persona giuridica, ma il vescovo diocesano può affidare una parrocchia ad un istituto religioso clericale o ad una società clericale di vita apostolica, anche erigendola presso la chiesa dell'istituto o della società, a condizione comunque che un solo sacerdote sia il parroco della parrocchia (Codice di diritto canonico, cann. 519 e 520). In quanto titolare della cura d'anime, al parroco spetta il dovere di conferire il battesimo, celebrare l'Eucarestia, ascoltare le confessioni con facoltà di assolvere i peccati, portare il viatico ai malati, amministrare l'unzione agli infermi, effettuare le pubblicazioni matrimoniali e quelle relative alle ordinazioni diaconali e presbiterali, assistere ai matrimoni, celebrare i funerali. Egli deve inoltre adoperarsi per incrementare le pie associazioni di fede, di pietà e di carità e, in quanto amministratore dei beni della chiesa, avere cura dei beni temporali parrocchiali, siano essi corporali, cioè i beni mobili e immobili, o non corporali, cioè i diritti, le azioni e le servitù. Il parroco deve avere cura, oltre che delle anime e dei beni, anche dell'archivio parrocchiale. Nell'archivio egli conserva tutti quei "documenti che costituiscono gli atti più importanti per la società religiosa e civile, quali sarebbero lo stato delle anime, gli atti di nascita, di cresima, di matrimonio, di morte, la raccolta delle encicliche e bolle pontificie, delle pastorali e decreti vescovili, i titoli delle rendite della chiesa, dei benefici, i documenti delle pie fondazioni, legati, ecc."(10).

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888

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CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origini al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna, 1999 GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino orientale, Calliano (TN), 1975 ROMAGNA F., Il pievado di Strigno, Trento, 1981

Note (1) Cfr. F. ROMAGNA, Il Pievado di Strigno, Trento, 1981, p. 31 e segg. (2) Sembra che popolazioni slave si insediarono nel Trentino orientale intorno ai secoli XII e XIII. Si trattava di sloveni che occuparono in quel periodo anche la Pusteria. (3) L'ultima registrazione di battesimo è del 23 maggio 1650, quindi sembra che nonostante il decreto fosse del 6 gennaio dello stesso anno si fosse continuato a celebrare battesimi almento fino a quella data. (4) Il Romagna cita tale transazione asserendo che "ne esiste una copia conforme all'originale nell'archivio parrocchiale"; tale copia in realtà non è stata rinvenuta al momento del riordino dell'archivio stesso. (5) Cfr. "Ufficio parrocchiale di Strigno", "Carteggio e atti", b. 2, n. 150. (6) Cfr. A. GORFER, Le valli del Trentino. Guida geografico-storico-artistico-ambientale. Trentino orientale, Calliano (Trento), 1993, p. 913. (7) Cfr. E. CURZEL, Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origine al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna 1999, p.5 e segg. Si rimanda alla ricca bibliografia contenuta nel volume. (8) Ibidem, p. 7. (9) Ibidem, p. 29 e tabelle riprodotte. (10) Cfr.G. BAZZANELLA, Manuale d'ufficio del clero curato, Trento, 1888, p. 17.

14 fondo Ufficio parrocchiale di Strigno, 1587 - 2000

regg. 58, quad. 3, bb. 32, fascc. 9

Soggetti produttori Parrocchia dell'Immacolata, sec. XI -

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno".

15 serie 1 Registri dei nati e battezzati, 1587 - 1952

Contenuto I registri di battesimo insieme ai registri di matrimonio furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romano" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri del battesimo vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. La serie è composta da 15 registri dei nati e battezzati nella parrocchia di Strigno a partire dal 1587. In seguito all''ordine supremo' del 9 settembre 1784 le registrazioni si limitano ai nati e battezzati di Strigno, escludendo le altre località della parrocchia. Le registrazioni, quasi tutte in lingua italiana, sono effettuate in forma di dichiarazione fino al 1784, quando esse vengono rese su tabella, inizialmente artigianale e in seguito prestampata sui registri; l'uso di questo registro permette di riportare notizie più precise sui nuovi nati e sulle loro famiglie: la data di nascita, compresa l'ora, e quella del battesimo, il numero della casa, il nome e il cognome del bambino, il nome e il cognome della levatrice (o mammana), note circa la religione (cattolica o protestante), il sesso, la condizione legittima o illegittima, i nomi dei genitori, il nome di chi ha amministrato il sacramento, i nomi dei padrini e la loro condizione sociale. Non è raro trovare sui registri, specie su quelli a tabella, annotazioni posteriori, poichè spesso i parroci inserivano, in corrispondenza delle varie registrazioni, notizie riguardanti, ad esempio, le date di matrimoni o di avvenuti decessi. Sui registri si segnala la lacuna relativa al periodo di interdizione della chiesa di Strigno (1650 maggio - 1652 febbraio) proclamata dal vescovo di Feltre, che "pretendeva haver lo jus di conferir questa parochiale di Strigno e non voleva altrimenti approvar quello era stato presentato dalli serenissimi Principi del Tirolo. (...) Li battezzati fra questo tempo si trovano dispersi in Bieno, a Telve, major parte a Castelnuovo, a Grigno"(1). Gran parte dei registri sono corredati da indici alfabetici a rubrica sciolti, la cui compilazione è attribuibile per la maggior parte di essi a don Vito Bertoldi, che fu cooperatore a Strigno per più di quarant'anni (1856-61; 1866-99). Si possono trovare, a partire dalla fine del secolo XIX, alla fine di ogni anno, registrazioni di battesimi avvenuti fuori parrocchia e comunicati successivamente alla parrocchia di origine.

Note (1) Cfr. "Ufficio parrocchiale di Strigno", "Registri dei nati e battezzati, reg. 4, c. 67. 16

A. 1. 1 "Nati [I]. 1587-1600. 1613-1624" (tit. dorso) [1587] marzo 9 - 1599 dicembre 6; 1613 febbraio 22 - 1624 novembre 10 Mancano le registrazioni dal 20 apr. 1588 al 29 apr. 1589 e dal 22 mar. 1613 al 10 giu. 1614. Italiano Registro, legatura in mezza pergamena, pp. 538 (bianche le pp. 93, 191), con indice alfabetico a rubrica sciolto(1) Note (1) Sull'indice si legge: "Quest'indice serve pei registri N. I° e II° dei nati e precisamente pel N. I° che contiene i nati dall'anno 1587 all'anno 1599 inclusive e dall'anno 1613 all'anno 1624. Pel registro N. II° che contiene i nati dall'anno 1600 all'anno 1613".

A. 1. 2 "Nati II°. 1600-1613" (tit. dorso) 1599 dicembre 1(1) - 1613 febbraio 21 Italiano Registro, legatura in pergamena, cc. 0-146 (bianche le cc. 7, 23, 39, 62) Note (1) Le registrazioni dei nati e battezzati dal 1 dic. al 6 dic. 1599 non sono le stesse del registro precedente relative allo stesso periodo.

A. 1. 3 "Nati III. 1626-1644" (tit. dorso) 1626 gennaio 1 - 1644 dicembre 28 Italiano Registro, legatura in mezza pergamena, pp. 41, cc. 42-264, con indice alfabetico a rubrica sciolto.

A. 1. 4 "Nati. N. IV. 1645-16[64]" (tit. dorso) 1645 gennaio 1 - 1664 maggio 11(1) Mancano le registrazioni dei battezzati tra il 24 mag. 1650 e il 12 feb. 1652(2). A c. 67: annotazione relativa alla proibizione da parte del vescovo di Feltre di celebrare nella chiesa parrocchiale ogni funzione solenne; alle cc. 67a-67b: copia delle registrazioni dei battezzati di Castelnuovo, 1650 giu. 14-1652 feb. 27; a c. 68: registrazione di un battesimo amministrato a Strigno, 1651 apr. 26; alla fine, sciolti, alcuni certificati di battesimi amministrati nel periodo di interdizione a Castelnuovo, Grigno, Bieno e Villa, 1650 giu. 19-1652 gen. 24. Italiano Registro, legatura in mezza pergamena, con tracce di lacci in pelle, cc. 181, con indice alfabetico a rubrica sciolto Note (1) Segue l'annotazione di un battesimo del 12 maggio 1665 che troviamo registrato anche a c. 8 nel registro successivo. (2) Periodo di interdizione della chiesa di Strigno.

A. 1. 5

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"Nati. N. V. 1664-1682" (tit. dorso) 1664 maggio 12 - 1682 aprile 22 Italiano Registro, legatura in mezza pergamena, cc. 200, con indice alfabetico a rubrica sciolto.

A. 1. 6 "Nati. VI°. 1682-1711" (tit. dorso) 1682 aprile 25 - 1710 dicembre 26 Italiano Registro, legatura in mezza pergamena, cc. 283, con indice alfabetico sciolto.

A. 1. 7 "Nati. Volume N° VII. 1711-1753" (tit. dorso) 1711 gennaio 5 - 1753 agosto 14 A c. 209r: Memoria dell'alluvione del 18 ago. 1748; a c. 210r: memoria della benedizione nella chiesa di Bieno, del nuovo coro e altare di marmo avvenuta il 21 set. 1748; a c. 224v: memoria di un incendio scoppiato ad Ospedaletto il 2 lug. 1751. Italiano, latino Registro, legatura in pelle, cc. 235, con indice alfabetico a rubrica sciolto

A. 1. 8 "Nati. N° VIII. 1753-1788" (tit. dorso) 1753 agosto 16 - 1788 gennaio 21 Dal 28 set. 1784 cessano le registrazioni dei battezzati di Scurelle, Samone, Villa Agnedo, Ivano e Spera. A c. 30r: Memoria di una tempesta con conseguente alluvione avvenuta il 31 ago. 1757. Italiano, latino Registro, legatura in mezza pelle, cc. 219, cc. sd 220-250(1), con indice alfabetico a rubrica sciolto Note (1) A c. 250v leggiamo: "NB. Quando sei giunto alla fine di questo registro passa alla pagina n° 20 ad calcem del registro così strazzo, dove principia col giorno 11 febbraio dell'anno 1788".

A. 1. 9 "Nati. Vol. IX. 1784-1803"(1) 1784 maggio 1 - 1788 gennaio 21(2) ; 1788 febbraio 11 - 1804 gennaio 28(3) Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 103, con indice alfabetico a rubrica sciolto(4) Note (1) Sul piatto si legge anche "Libro Strazzo". (2) Le registrazioni relative a questo periodo sono copiate dal registro precedente. (3) Segue l'annotazione di un battesimo del 8 mar. 1804. (4) L'indice si riferisce alle registrazioni dal 11 feb. 1788 al 28 gen. 1804.

A. 1. 10

18

"I parte. Nati dal 1804-1827. II parte. Matrimoni 1804-1826" 1804 gennaio 8 - 1826 dicembre 22 Registro dei nati e battezzati: pp. 1-119: battezzati di Strigno, 1804 gen. 8(1)-1826 dicembre 22; tra la p.8 e la p. 9: battezzati di Villa, 1804 gen. 27-1807 mar. 31; pp. 1-10: battezzati di Scurelle, 1804 gen. 2-1808 dic. 19; pp. 11-17: battezzati di Spera, 1804 gen. 3-1809 mar. 6; pp. 18-20: battezzati di Agnedo, Ivano, Fracena, 1804 apr. 10-1808 dic. 21. Registro dei matrimoni: pp. 1-61(2): matrimoni di Strigno, 1804 gen. 24-1826 nov. 23; pp. 1-4: matrimoni di Scurelle, 1804 feb. 10-1810 set. 25; pp. 1-3: matrimoni di Spera, 1804 gen. 17-1808 lug. 26. Italiano Registro, legatura in pelle, pp. 119, 20, 61, 4, 3, con indice alfabetico a rubrica sciolto relativo ai battezzati e indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. relativo ai matrimoni. Note (1) Le prime registrazioni sono riprese dal registro precedente. (2) Le pp. 7-8 sono state erroneamente legate tra le pp. 2-3 di Scurelle. Le registrazioni si riferiscono a matrimoni celebrati tra il 1807 gen. 28-1808 feb. 16.

A. 1. 11 "Liber baptizatorum ab anno 1827 ad 1855 exclusive. N. XI" 1827 gennaio 9 - 1854 dicembre 17 A c. 17a: memoria relativa al ritrovamento di un bambino morto e alla sua sepoltura, 1829 gen. 4-gen. 5. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 228, con indice alfabetico a rubrica sciolto.

A. 1. 12 "XII. Nati. 1855-1887" 1855 gennaio 1 - 1887 giugno 23 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 302, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

A. 1. 13 "XIII. Strigno. Nati e battezzati nella parrocchia decanale dal 1888 al 1907" 1888 gennaio 2 - 1908 gennaio 1 Alle cc. sd 192-194: annotazioni di nascite e battesimi avvenuti fuori parrocchia, 1897 nov. 6-1912 dic. 26. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 194, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

A. 1. 14 "XIV. Strigno. Nati e battezzati nella parrocchia decanale dal 1908 al 1930" 1908 gennaio 3 - 1931 gennaio 18 Italiano 19

Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 201, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

A. 1. 15 "XV. Nati. 1931-1952" 1931 gennaio 8 - 1952 dicembre 14(1) Alle cc. sd 107-108: annotazioni di nascite e battesimi avvenuti fuori parrocchia, 1952 feb. 9-1953 gen. 1. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 108 (bianca la c. sd 22), con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Note (1) Le prime quattro registrazioni sono riprese dal registro precedente.

20 serie 2 Registri dei matrimoni, 1587 - 1961

Contenuto I registri di matrimonio, insieme a quelli di battesimo, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91- 97 del "Rituale Romano" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri del matrimonio infatti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa Sede e l'autorità politica, il rito civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al Comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici. La serie è composta da 12 registri dei matrimoni nella parrocchia di Strigno a partire dal 1587. In seguito all''ordine supremo' del 9 settembre 1784 le registrazioni si limitano ai matrimoni celebrati a Strigno, escludendo le altre località della parrocchia. Le registrazioni, in lingua latina e italiana, sono effettuate in forma di dichiarazione fino all'aprile 1784, quando viene introdotto l'uso del registro a tabella. I nuovi registri riportano la data del matrimonio, il numero della casa, il nome e cognome degli sposi, la loro religione, l'età, lo stato civile, il nome e il cognome dei testimoni con la loro condizione sociale. Dal 1942 le registrazioni sono effettuate in forma di atto secondo le disposizioni di legge. Sui registri si segnala la lacuna relativa al periodo di interdizione della chiesa di Strigno (1650 maggio - 1652 febbraio) proclamata dal vescovo di Feltre, che rivendicava il diritto di presentazione del parroco locale. I primi registri sono corredati da indici alfabetici a rubrica sciolti, la cui compilazione è attribuibile a don Vito Bertoldi, che fu cooperatore a Strigno per più di quarant'anni (1856-61; 1866-99). Per le registrazioni dei matrimoni dal 1804 al 1826 si veda in "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Strigno", "Registri dei nati e battezzati", reg. 10 (II parte).

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A. 2. 1 "I. Matrimoni dal 1587 al 1621" 1587 gennaio 20 - 1621 febbraio 17 Italiano, latino Registro, legatura in mezza pergamena, pp. 294, con indice alfabetico a rubrica sciolto

A. 2. 2 "Libro de matrimoni principiato adi 29 luglio 1621 della parochia de Strigno per me Federico Bettini pievano" (tit. int.) 1621 luglio 29 - 1695 febbraio 14 Mancano le registrazioni dal 1650 mag. 3 al 1656 feb. 9(1)e dal 1666 giu. 10 al 1675 nov. 25. Tra le cc. 105-106 è legato un quadernetto con le annotazioni relative alle pubblicazioni e alle benedizioni dei matrimoni nel periodo 1650-1656, pp. 52; tra le cc. 130-131 sono legati due quadernetti con le annotazioni relative alle pubblicazioni e alle benedizioni dei matrimoni nel periodo 1666-1675, cc. sd 91. Italiano, latino Registro, legatura in mezza pergamena, cc. 190 (manca la c. 2), con indice alfabetico a rubrica sciolto Note (1) La lacuna copre il periodo di interdizione della chiesa di Strigno (1650-1652) e alcuni anni seguenti (1652-1656). (2) L'indice non è coevo.

A. 2. 3 "III. Matrimoni dal 1695 al 1778" 1695 aprile 19 - 1778 aprile 30 Italiano, latino Registro, legatura in pergamena, cc. 214, con indice alfabetica a rubrica sciolto

A. 2. 4 "Matrimoni IV. 1778-1788 e 1798-180[4]"(tit. dorso) 1778 giugno 16 - 1788 gennaio 30; 1798 febbraio 6 - 1804 febbraio 8(1) Dal 1784 solo matrimoni di Strigno "post supremum ordinem editum die 9 septembris 1784". Italiano, latino Registro, legatura in cartoncino rustico, cc. 17, cc. sd 19-48, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Note (1) Le registrazioni dei matrimoni dal 30 gen. 1788 al feb. 1798 si trovano nel successivo registro dei matrimoni.

A. 2. 5 "V. Matrimoni dal 1788 al 1798" 1784 maggio 4 - 1798 febbraio 13(1) Italiano Registro, legatura in cartone, cc. sd 29, con indice alfabetico a rubrica sciolto. Note (1) All'interno del piatto ant. troviamo la nota: "I matrimoni registrati in questo libro fino alla pagina 6 cioé fino alla fine di marzo 1788 non sono che una copia di quelli registrati nel volume anteriore a questo cioé del vol. IV". 22

A. 2. 6 "Matrimoni 1821-1826" (tit. dorso) 1821 febbraio 20 - 1826 ottobre 24 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 3

A. 2. 7 "Registro de' matrimoni della parrocchia di Strigno dai 24 gennaio 1827 fino ai 20 febbraio 1849" 1827 gennaio 24 - 1849 febbraio 20 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 221, con indice alfabetico a rubrica sciolto. Segnature precedenti: VII

A. 2. 8 "Matrimoni dall'anno 1849 all'anno 1879" 1849 febbraio 13 - 1879 novembre 24 All'inizio, di seguito all'indice: copia conforme della concessione del titolo di "privilegiato" all'altare del S. Crocefisso situato nella chiesa di Strigno, 1848 dic. 15. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 227, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. Segnature precedenti: VIII

A. 2. 9 "Vol. IX. Registro matrimoni. 1880 al 1895 esclusive" 1880 gennaio 19 - 1894 novembre 8 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 112, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

A. 2. 10 "Volume X. Registro dei matrimoni celebrati a Strigno dal 1895 al 1921 ai 6 VIII" 1895 febbraio 14 - 1921 agosto 6 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 1-2, cc. sd 3-120, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

A. 2. 11 "XI. Strigno. Matrimoni nella parrocchia decanale dal 1-8. 1921 al 1941" 1921 agosto 18 - 1941 dicembre 10 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 95 (bianche le cc. sd 65, 68, 72, 78, 83, 92), con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

A. 2. 12

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"XII. Matrimoni. 1942-1961" 1942 gennaio 19 - 1961 ottobre 1 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 71, cc. 72-219, con indice per anno alla fine n.n.

24 serie 3 Registri dei morti, 1634 - 1999

Contenuto I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei morti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. La serie è formata da dodici registri dei morti della parrocchia di Strigno a partire dal 1634. In seguito all''ordine supremo' del 9 settembre 1784 le registrazioni si limitano ai morti di Strigno, escludendo le altre località della parrocchia. Le registrazioni, in lingua latina e italiana, sono effettuate fino al 1784 in forma di dichiarazione: il parroco registrava la data e il luogo della morte, l'identità e l'età del defunto, se aveva ricevuto i sacramenti e il luogo della sepoltura. La causa del decesso veniva precisata solo in caso di morte violenta. Con l'introduzione del registro a tabella viene data, oltre alle altre notizie, la causa della morte e dai primi anni del XIX secolo compare anche il nome del medico che attesta il decesso. Sui registri si segnala la lacuna relativa al periodo di interdizione della chiesa di Strigno (1650 maggio - 1652 febbraio) proclamata dal vescovo di Feltre, che rivendicava il diritto di presentazione del parroco locale. I primi registri sono corredati da indici alfabetici a rubrica sciolti, la cui compilazione è attribuibile a don Vito Bertoldi, che fu cooperatore a Strigno per più di quarant'anni (1856-61; 1866-99).

A. 3. 1 "Morti I. 1634-1682" (tit. dorso) 1634 gennaio 3 - 1682 aprile 22 Mancano le registrazioni dal 23 mag. 1650 al 30 ago. 1652(1). Mancano le registrazioni del 1654 e 1655; sono presenti solo due registrazioni del 12 e 17 nov. 1655. Italiano, latino Registro, legatura in pergamena, cc. 176, con indice alfabetico a rubrica sciolto

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Note (1) Periodo di interdizione della chiesa di Strigno.

A. 3. 2 "Morti II. 1682-1720" (tit. dorso) 1682 aprile 22 - 1720 aprile 4 Tra le cc. 24-25: "Infantes mortui Hospitaletti ab anno 1677 usque ad diem 30 maii 1686, quorum dies obitus et mater omnino ignorantur et in eodem loco ac coemeterio sepulti sunt", 1677-1686 mag. 30; a c. 35v: "Infantes defuncti Hospitaletti a reverendo capellano illius loci anno 1686 usque ad diem 28 aprilis dicti anni", 1686-1687 apr. 28; a c. 82v: "Nota delli putelli morti in Hospitaletto dattami dal molto reverendo signor D. Gioseffo Antonio Barezzotto capellano dell'Hospitaletto sotto il suo tempo et ivi sepolti dal medesimo e sepolti nel cemeterio di S. Egidio", 1691 ago. 19-1694 apr. 12. Latino Registro, legatura in mezza pergamena, cc. 246

A. 3. 3 "Morti dall'anno 1720-1753" (tit. dorso) 1720 aprile 11 - 1753 agosto 3 Alla fine, n.n.: memoria relativa al caso di "immunità ecclesiastica" concessa ad un condannato dal 19 nov. 1740 al 7 feb. 1741. Latino Registro, legatura in pelle, cc. 184

A. 3. 4 "Morti IV. 1753-1787" (tit. dorso) 1753 agosto 15 - 1788 febbraio 10 Morti nella parrocchia di Strigno fino al 1784 ago. 30. In seguito solo morti di Strigno, distinti in adulti e fanciulli. Italiano, latino Registro, legatura in pelle, cc. 170, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

A. 3. 5 "Morti 1784-1804" 1784 maggio 3 - 1804 gennaio 18 pp. 1-2: copie delle registrazioni dei morti desunte dal registro precedente, 1784 mag. 3-ago. 30; pp. 2-53: registrazioni dei morti di Strigno distinti in adulti e fanciulli, 1784 ott. 26-1804 gen. 18. All'inizio: annotazioni di iscritte ad una confraternita, 1771 set. 15-1782. Italiano Registro, legatura in cartone, pp. 53, con indice alfabetico a rubrica sciolto

A. 3. 6 "Morti VI. 1804-1827" (tit. dorso) 1804 gennaio 10 - 1826 dicembre 27 pp. 1-75: morti di Strigno, 1804 gen. 14(1)-1826 dic. 27; pp. 1-64: morti di Scurelle, 1804 gen. 19-1826 dic. 17; pp. 1-23: morti di Ospedaletto, 1804 mar. 13-1826 nov. 16; 26 pp. 1-37: morti di Samone, 1804 gen. 10-1826 dic. 17; pp. 1-27: morti di Spera, 1804 feb. 6-1826 dic. 8; pp. 1-29: morti di Villa Agnedo, 1804 apr. 6-1826 dic. 22; pp. 1-17: morti di Ivano Fracena, 1804 mar. 1-1826 dic. 11 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, con appigli in pelle, pp. 75, 64, 23, 37, 27, 29, 17, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. Note (1) La prima registrazione non è presente sul registro precedente.

A. 3. 7 "Morti VII. 1827-1855" (tit. dorso) 1827 gennaio 1 - 1854 dicembre 13 Morti nella parrocchia. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 555, con indice alfabetico a rubrica sciolto.

A. 3. 8 "Morti VIII. 1855-1880" (tit. dorso) 1855 gennaio 5 - 1879 dicembre 29 Morti nella parrocchia. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 553, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. e indice alfabetico a rubrica sciolto.

A. 3. 9 "Registro dei morti dal 1880 al 1901" 1880 gennaio 2 - 1901 dicembre 18 Morti nella parrocchia. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 399, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

A. 3. 10 "Morti in Strigno. Volume X. 1902-1914" 1902 gennaio 16 - 1914 dicembre 25 Registrazioni anche di morti avvenute all'estero, soprattutto dei caduti in guerra nel 1914. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 140, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

A. 3. 11 "Morti in Strigno. Volume XI. 1915-1942" 1915 gennaio11 - 1942 dicembre 17 Registrazioni anche di morti avvenute all'estero. Mancano le registrazioni dal 1916 mag. 21 al 1919 mar. 7. A p. 22: "Ripiglio oggidì 7 marzo 1919 la registratura interrotta dalla guerra mondiale che disperse la povera popolazione della parrocchia presa tra due fuochi (...)"; 27 alle pp. 23-50: annotazioni di morti in guerra o profughi, 1914-1919. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 260, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

A. 3. 12 "XII. Morti. 1943-***" 1943 gennaio 4 - 1999 ottobre 7 A p. 3: annotazione relativa all'introduzione dell'ora legale, 1943 mar. 29; a p. 21: memoria dell'uccisione di cinque partigiani con registrazione dei loro dati, 1945 apr. 27. Italiano Registro, legatura in tela, pp. 325, con indice alfabetico alla fine n.n.

28 serie 4 Registri dei cresimati, 1852 - 1972

Contenuto I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). In realtà nella diocesi di Trento i registri dei cresimati furono compilati con sistematicità solo a partire dal sec. XIX. La serie è formata da un registro. Dagli atti di consegna del 1889(1), del 1910(2) e del 1931(3) si evince che esisteva un registro più antico (1628-1840), andato perduto forse durante la II guerra mondiale; manca infatti dalla documentazione consegnata nel 1953(4).

Note (1) Cfr. "Beneficio parrocchiale di Strigno", "Carteggio e atti", b. 2, c. 96. (2) Cfr. "Beneficio parrocchiale di Strigno", "Carteggio e atti", fasc. 10, c. 2. (3) Ibidem, c. 22. (4) Ibidem, c. 34.

A. 4. 1 "Liber confirmatorum ecclesiae parochialis Strinii" 1852 luglio - 1972 dicembre 8 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 254 Segnature precedenti: II

29 serie 5 Stati delle anime, sec. XIX fine - sec. XX seconda metà

Contenuto Il "Liber Status animarum" (o Anagrafe) era un registro che permetteva al curatore d'anime di conoscere in modo esatto la composizione del suo "gregge", la situazione anagrafica e quella dell'impartizione dei Sacramenti al fine di facilitare il suo compito pastorale e di ufficiale di stato civile. La compilazione degli stati delle anime venne raccomandata, insieme a quella dei registri dei cresimati e dei morti, dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614. Successivamente diversi Concilii e Sinodi ordinarono che in ciascun anno durante la Quaresima, o in altra epoca, si rinnovassero questi libri(1). Queste disposizioni tuttavia non furono seguite diligentemente nelle parrocchie della diocesi di Trento: anteriormente al XIX secolo infatti sono conservati pochi registri di questo tipo nonostante le frequenti sollecitazioni provenienti anche dalle autorità civili(2). Sono molti i vescovi che negli atti delle visite pastorali richiamavano l'attenzione su questa lacuna, ma fu il vescovo Celestino Endrici che stilò per la sua prima visita pastorale nella diocesi un formulario in cui si richiedevano, per la prima volta in forma esplicita, gli "Status animarum" o "Anagraphes" (Foglio diocesano, VII, 1905, p. 239). Nel 1917 il Codice di Diritto Canonico li rese obbligatori, lasciando alle disposizioni dei vari Ordinari il compito di introdurli e di stilare anche nuovi e più semplici metodi di compilazione (cfr. CIC, can. 440). La serie è costituita da quattro registri. I primi due registri compongono l'anagrafe cosiddetta "vecchia", perchè essa venne successivamente ricopiata su un unico registro (cfr. reg. 3), sul quale in corrispondenza del nome della famiglia si trova indicata la posizione relativa sull'"Anagrafe vecchia". Per facilità di consultazione sulla vecchia anagrafe viene riportata la nuova posizione delle famiglie.

Note (1) Cfr. BAZZANELLA G., "Manuale d'ufficio del clero curato", Trento, 1888, p. 52. (2) Cfr. SPARAPANI L., "I libri parrocchiali nella diocesi di Trento" in "La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989, pp. 277-319.

A. 5. 1 "Anagrafe vecchia. Famiglie con cognome da A a P (escluso)" (tit. dorso) sec. XIX fine - sec. XX inizio Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 305 (bianche alcune pp.) coperta con borchie

A. 5. 2 "Anagrafe vecchia. Famiglie con cognome da P a Z" (tit. dorso) sec. XIX fine - sec. XX inizio A p. 271: "Indice dei matrimoni dal 1° gennaio 1910";

30 alle pp. 272-287: anagrafe delle nuove famiglie. Italiano Registro, legatura in mezza tela, coperta con borchie, pp. 287 (bianche alcune pp.)

A. 5. 3 "Vol. I Anagrafe di Strigno. 1800 - 1910" 1914 - sec. XX prima metà Anagrafe delle famiglie formate con matrimonio contratto entro l'anno 1910. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 193, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

A. 5. 4 "Vol. II Anagrafe di Strigno. 1911 - 2000" 1914 - sec. XX seconda metà Anagrafe delle famiglie formate con matrimonio contratto dopo l'anno 1910. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 80, 127, con indice alfabetico a rubrica alle pp. 1-80

31 serie 6 Indici degli stati delle anime, sec. XX inizio

Contenuto La serie è formata da un quaderno.

A. 6. 1 "Indice anagrafico dal P-Z" sec. XX inizio Indice alfabetico delle famiglie registrate sulla "vecchia anagrafe" con cognome da P a Z. Italiano Quaderno, legatura in cartoncino, pp. 3-15

32 serie 7 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1838 - 1914

Contenuto La serie è formata da due registri sui quali il parroco annotava le date delle tre pubblicazioni necessarie prima della celebrazione del matrimonio.

A. 7. 1 Pubblicazioni matrimoniali 1838 marzo 11 - 1851 dicembre 25 ; 1854 settembre 10 - 1854 settembre 24 Italiano Registro, senza coperta, cc. 93 n.n.

A. 7. 2 "Pubblicazioni matrimoniali" [1896] dicembre 26 - 1914 giugno 28 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 78 n.n.

33 serie 8 Atti matrimoniali, 1832 - 1957

Contenuto La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia. Gli atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Dal 1820 ai parroci e ai pastori d'anime era vietato benedire i matrimoni a coloro che non avessero prodotto prima il permesso politico. Tale attestazione, introdotta nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciata dal comune e doveva dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'industria o una paga giornaliera. In seguito alla legge n.847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene raccolta nel bifoglio "Esame dei contraenti", consistente nella domande da farsi agli sposi secondo il can.1020 del Codice di diritto canonico, e comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del parroco con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali. La serie è composta da 19 buste originali contenenti l'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia di Strigno a partire dal 1832. Ogni faldone riporta un titolo originale e una segnatura identificabile con la scritta "Fascicolo" e da un numero romano; tale segnatura viene riportata anche sui registri dei matrimoni. Gli atti delle prime 14 buste relativi agli anni 1832-1903 sono ordinati secondo gli elenchi redatti con ogni probabilità da don Vito Bertoldi(1) e posti all'inizio di ogni busta. Su tali elenchi sono state descritte e numerate non solo le pratiche dei matrimoni celebrati a Strigno, annotati sui rispettivi registri, ma anche quelle di matrimoni non celebrati o celebrati fuori parrocchia, le circolari relative ad affari matrimoniali, le richieste di pubblicazioni, la documentazione relativa a cause di separazione e di divorzio e altri certificati e carteggio. Su ogni pratica è riportato il numero corrispondente dell'elenco e in inventario sono segnalati gli eventuali numeri mancanti. A partire dall'anno 1904 non è più presente l'elenco e su ogni pratica è riportato il numero assegnato al matrimonio al momento della registrazione ufficiale.

Note (1) Primissario e cooperatore a Strigno dal 1856 al 1899.

A. 8. 1. b. 1 "Matrimoni. Fasc. I. 1832-1836" 1832 - 1836 Nn. 1-166 1/2. Manca il N. 166 1/2. Busta, c. 478 n.n.

A. 8. 2. b. 2 "Matrimoni. Fasc. II. 1832-1838" 1836 - 1838

34

Nn. 167-307. Busta, cc. 408 n.n.

A. 8. 3. b. 3 "Matrimoni. Fasc. III. 1839-1842" 1839 - 1842 Nn. 1-169. Busta, cc. 546 n.n.

A. 8. 4. b. 4 "Matrimoni. Fasc. IV. 1843-1846" 1843 - 1846 Nn. 1-190. Busta, cc. 563 n.n.

A. 8. 5. b. 5 "Matrimoni. Fasc. V. 1847-1850" 1847 - 1850 Nn. 1-187. Busta, cc. 520 n.n.

A. 8. 6. b. 6 "Matrimoni. Fasc. VI. 1851-53" 1851 - 1853 Nn. 1-169. Busta, cc. 532 n.n.

A. 8. 7. b. 7 "Matrimoni. Fasc. VII. 1854-1858" 1854 - 1858 Nn. 1-204. Manca il N. 45. Busta, cc. 636 n.n.

A. 8. 8. b. 8 "Matrimoni. Fasc. VIII. 1859-62" 1859 - 1862 Nn. 1-177. Manca il N. 24. Busta, cc. 670 n.n.

A. 8. 9. b. 9

35

"Atti matrimoniali. Fasc. IX" 1863 - 1867 Nn. 1-187. Mancano i nn. 41, 53, 81, 121-129, 134, 142-154, 180-183. Busta, cc. 535 n.n.

A. 8. 10. b. 10 "Matrimoni. Fasc. X. 1868- 14 mag. 1873. N° 253" 1868 - 1873 Nn. 1/2; 1-257. Mancano i nn. 5, 49, 61, 72. Busta, cc. 571 n.n.

A. 8. 11. b. 11 "Matrimoni. Fasc. XI. N. I dal maggio 1873 a tutto dicembre 1879" 1873 - 1879 Nn. 1-284. Mancano i nn. 30, 203, 232. Busta, cc. 602 n.n.

A. 8. 12. b. 12 "Matrimoni. Fasc. XII. 1880-86" 1880 - 1886 Nn. 1-308. Mancano i nn. 21, 78, 206. Busta, cc. 670 n.n.

A. 8. 13. b. 13 "Matrimoni. Fasc. XIII. 1887-***" 1887 - 1891 Nn. 1-171. Manca il n. 130. Busta, cc. 627 n.n.

A. 8. 14. b. 14 "Atti matrimoniali dall'anno 1892-1903. Fasc. IV" 1892 - 1903 Nn. 1-192. Mancano i nn. 8, 24, 43, 66, 133. Busta, cc. 856 n.n.

A. 8. 15. b. 15 "Atti matrimoniali. Fasc. XV. 1904-1922" 36

1904 - 1921 Busta, cc. 841 n.n.

A. 8. 16. b. 16 "Matrimoni dal 1922 al 1937. Fascicolo XVI" 1922 - 1936 Mancano diverse pratiche matrimoniali. Busta, cc. 431 n.n.

A. 8. 17. b. 17 "Matrimoni dal 1937 al 1942. Fascicolo XVI/A" 1937 - 1942 Busta, cc. 462 n.n.

A. 8. 18. b. 18 "Atti matrimoniali dall'anno 1943 al 1950. Fascicolo XVII" 1943 - 1950 Busta, cc. 729 n.n.

A. 8. 19. b. 19 "Matrimoni dal 1951 al 1957. Fascicolo XVIII" 1951 - 1957 Busta, cc. 580 n.n.

37 serie 9 Diari delle messe avventizie, 1912 - 1933

Contenuto L'autorità ecclesiastica ordinò l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello per le messe avventizie e il diario personale del sacerdote. I primi due dovevano trovarsi in sacrestia, come si può leggere in una comunicazione ai decani del vicario episcopale Zambaiti del 14 agosto 1804: "Hac occasionem tibi iterum praecipimus, quae in enciclica 'Quamvis iterato' diei 4 ianuarii 1774 demandata fuerunt, in omnibus ecclesiis diligenter, fideliterque observentur, scilicet, ut in singulis sacrariis exponatur liber, in quo quilibet sacerdos inscribere teneatur singulas missas tam beneficii, et capellaniae quam legatarias perpetuas, ac insuper alius separatus liber, in quo notentur missae adventitiae signata in utroque libro cuiuscumque celebrationis die". Tali disposizioni vennero riconfermate dal vescovo Francesco Saverio Luschin (Costituzioni diocesane, 1 marzo 1825). Nei diari delle messe avventizie dovevano essere annotati il numero delle messe da celebrarsi, la data della celebrazione, il luogo, la chiesa, l'intenzione; nei diari delle messe legatarie, invece, si segnavano la data del ricevimento della disposizione testamentaria, il numero, il committente, lo stipendio, l'intenzione, il giorno fissato per la celebrazione e la soddisfazione. Il diario personale doveva essere tenuto da ogni sacerdote presso di sè per annotarvi tutte le messe da celebrarsi e celebrate, come ingiungeva anche la legge diocesana del 1825. In seguito altre circolari rinnovarono le disposizioni della legge e in più ordinarono che ogni sacerdote dovesse porre al principio del suo diario l'obbligo dei suoi eredi di far celebrare le messe di cui egli si fosse incaricato e che alla sua morte non fossero state ancora soddisfatte. Fu anche espressamente ordinato che i diari privati dovessero, alla fine di ogni anno, essere riveduti e firmati dal rispettivo parroco per poterne far fede. La serie è costituita da tre registri.

A. 9. 1 "Diarium missarum" 1912 agosto 8 - 1916 maggio 21 ; 1919 febbraio 22 - 1924 giugno 30 - Diario delle messe avventizie, 1912 ago. 8-1916 mag. 2; - diario personale delle messe di don Pasquale Bortolini, 1919 feb. 22-1924 giu. 30. All' inizio della seconda parte: "Strigno ai 22.II.1919. Questo libro fu trasportato con tutto (?) l'archivio decanale in Italia dalle truppe italiane e tornò qui insieme a una parte dell'archivio ai 5.III.1919 martedì grasso per cominciare con noi la grande quaresima del dopo guerra. Don Pasquale Bortolini, reduce da Saluzzo, Piemonte". Italiano, latino Registro, legatura in tela, cc. 120 n.n.

A. 9. 2 "Diarium missarum ecclesiae ab 1 ottobre del 1920" 1920 ottobre 1 - 1927 gennaio 31 Italiano, latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 119 n.n.

38

A. 9. 3 "Diarium missarum" 1927 febbraio 1 - 1933 dicembre 31 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 99 n.n.

39 serie 10 Diari personali delle messe, 1869 - 1902

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda l'introduz. "Diari delle messe avventizie". La serie è formata da tre registri.

A. 10. 1 "Diario delle messe del sac. don Francesco Pioner dal 1 ottobre 1869 al 31 dicembre 1892" 1869 ottobre 1 - 1892 dicembre 31 Diario personale di don Francesco Pioner(1). Latino Registro, legatura in mezza pelle, cc. 146 n.n. Note (1) Don Francesco Pioner da Ronchi fu cooperatore a Strigno dal 1862 al 1866; dal maggio del 1866 al giugno 1872 vicario espositurale di Spera; dal 1872 al 1906 cappellano esposto di Spera. Morì il primo maggio 1906.

A. 10. 2 "[Diar]io delle [messe del] sac. don [Francesco Pion]er. 1893" 1893 gennaio 1 - 1902 dicembre 31 Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 60 n.n.

A. 10. 3 Diario personale(1) 1871 marzo 13 - 1877 dicembre 31 Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 74 n.n. Note (1) Il proprietario è sconosciuto.

40 serie 11 Registri degli adempimenti missari, 1889 - 1924

Contenuto La serie si compone di due registri riportanti le registrazioni delle avvenute celebrazioni delle messe legatarie e delle messe avventizie. Sulla prima parte del primo registro della serie sono annotati gli importi derivanti dalla celebrazione delle messe legatarie e spediti alla Curia secondo le disposizioni del vescovo Giovanni Giacomo Della Bona per provvedere alle spese del Ginnasio vescovile di Trento.

A. 11. 1 "Legati di messe perpetue ed estinguibili" 1889 - 1912 - Prospetti annuali degli adempimenti dei legati perpetui, 1889-1912; - registro degli adempimenti missari dei legati estinguibili, 1893 dic. 26-1911 mar. 18. All'inizio delle relative parti: avvertenze di don Luigi Bolner (1890 ott. 28) e di don Gioachino Bazzanella (1900 apr. 4). Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 12 n.n.

A. 11. 2 "Messe avventizie" 1915 novembre 1 - 1916 maggio 19; 1919 marzo 19 - 1924 giugno 27 Registro degli adempimenti delle messe avventizie. Sulla c. di guardia: annotazione di don Pasquale Bortolini, 1916 feb. 23; a metà e alla fine: registrazioni di cassa di diverse amministrazioni decanali, 1919 mar. 26-ott. 25; a metà: elenco di abbonati al "Popolo trentino, iscritte ad associazioni cattoliche, 1920. Italiano Registro, legatura in tela, cc. 38 n.n. (num. orig. varia)

41 serie 12 Registri di cassa generale, 1951 - 1968

Contenuto La serie è formata da due registri sui quali il parroco annotava entrate ed uscite relative a diverse amministrazioni.

A. 12. 1 Registro di cassa 1951 gennaio 14 - 1968 maggio 26 Registro di cassa di diverse amministrazioni: pro altare Addolorata, eredità Bertagnoni, oratorio parrocchiale, chiesa, Pane di S. Antonio e, capovolgendo il registro, Asilo infantile. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 294 (bianche molte pp.)

A. 12. 2 "Cassa enti vari" 1951 novembre 23 - 1968 marzo 31 Registro di cassa di diverse amministrazioni: Ss. Anime, beneficio parrocchiale, Pane dei poveri, Missioni, Seminario, Fame nel mondo, ecc. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 112 (bianche alcune pp.), con indice delle amministrazioni all'inizio n.n.

42 serie 13 Registri delle elemosine, 1875 - 1899

Contenuto La serie è formata da un quaderno.

A. 13. 1 "Registro della cassa della Madonna Dolorata e devoti nel mese di maggio(1)" 1875 [maggio] - 1899 maggio 31 Registro delle entrate (elemosine raccolte durante il mese di maggio) e delle uscite (spese per le funzioni) relative alla cassa della Madonna Addolorata. Italiano Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 25 n.n. Note (1) "e devoti nel mese di maggio" di altra mano.

43 serie 14 Registri di cronache e memorie, sec. XIX seconda metà

Contenuto La serie è formata da un quaderno. La cronaca è da attribuirsi con ogni probabilità a don Vito Bertoldi, che fu presente a Strigno come primissario e cooperatore per più di quarant'anni. Egli giunse a Strigno nel 1856, poco dopo l'ordinazione sacerdotale (1855 mar. 24), e vi rimase fino al 1861. Dopo un breve periodo in cui fu cooperatore e vicario curaziale a Capriana (1862-65), tornò a Strigno in qualità di cooperatore e operò in parrocchia fino al 1899. Morì a Lavarone, suo paese natale, nel 1906. Le motivazioni che portano ad attribuire lo scritto a questo sacerdote sono date principalmente dal confronto della grafia del quaderno con quella che si trova per es. sugli indici sciolti dei registri anagrafici, che riportano a volte qualche piccola nota firmata dal Bertoldi, o sugli elenchi degli atti matrimoniali da lui redatti o su alcune registrazioni effettuate da questo sacerdote sui registri di anagrafe. La cronaca, che non è datata, riporta principalmente notizie collocabili nella seconda metà dell'Ottocento, con precise e dettagliate descrizioni relative al tempo atmosferico e all'agricoltura, scritte da qualcuno presente agli eventi. Non sono rare le citazioni in prima persona come per es. quella che si trova a p. 41: "stavo io celebrando la messa prima", e don Bertoldi sappiamo essere stato primissario a Strigno. La cronaca inoltre termina con la descrizione di alcuni eventi successi nel 1899, ultimo anno di presenza di don Vito nella parrocchia di Strigno. Per questi motivi non ci sembra di poter concordare con Ferruccio Romagna(1) che ipotizza la sua compilazione per mano di don Gioachino Bazzanella, che fu parroco di Strigno dal 1893 al 1910; concordiamo invece con l'ipotesi dello storico che colloca la compilazione intorno agli ultimi anni del XIX secolo attribuendola ad un sacerdote.

Note (1) Cfr. F. Romagna, op. cit., p. 35, nota 14.

A. 14. 1 Quaderno di cronaca locale(1) sec. XIX seconda metà Italiano Quaderno, legatura in cartoncino, pp. 128 Note (1) La cronaca fu pubblicata a cura di Campanili Uniti, Bollettino parrocchiale di Strigno, nel 1982 col titolo "Strigno. Appunti di cronaca locale".

44 serie 15 Registri dei devoti al "Rosario vivente", [1889 - 1892]

Contenuto La serie è formata da un registro contenente l'elenco dei fedeli che partecipavano alla recitazione del rosario.

A. 15. 1 "Registro degli associati al Rosario vivente. Strigno" [1889 - 1892](1) Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 22 n.n. Note (1) Il registro è stato compilato con ogni probabilità dal parroco don Luigi Bolner (1889-1892); lo si desume dall'atto di consegna dell'archivio al delegato vescovile don Giovanni Costesso, curato di Samone, in seguito alla nomina del Bolner a parroco di Cavalese (Cfr. "Archivio del beneficio parrocchiale di Strigno", "Carteggio e atti", b. 2, c. 112).

45 serie 16 Protocolli degli esibiti, 1826 - 1915

Contenuto I protocolli degli esibiti sono registri sui quali devono essere scritti, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la corrispondenza in arrivo e in partenza, specificandone la data e il contenuto. La tenuta di questi libri da parte dei parroci venne prescritta dall'autorità politica (cfr. "Raccolta delle leggi provinciali", 19.12.1816) e da quella ecclesiastica (Decreto vescovile 9.03.1887 nel Foglio Diocesano, 1887). La serie è composta da un registro e da due buste originali contenenti un totale di 35 fascicoli per lo più annuali.

A. 16. 1 "Protocollo degli esibiti tanto politici che ecclesiastici e di scuole, come anche delli pezzi rilasciati decanali-scolastici per l'anno 1826" 1826 gennaio 3 - 1834 novembre 19 Italiano Registro, legatura in cartoncino rustico, cc. 71 n.n.

A. 16. 2. b. 1 "Protocolli ufficio decanale Strigno" 1840 - 1887 Nn. 1-16. Protocolli degli esibiti relativi agli anni: 1840, 1841, 1843, 1844, 1845 (incompleto), 1852, 1853 (incompleto), 1859, 1860, 1864, 1882-1887. Busta, cc. 227 n.n.

A. 16. 3. b. 2 "Protocolli parrocchiali dall'anno 1888-***" 1888 - 1915 Nn. 17-35. Busta, cc. 485 n.n.

46 serie 17 Atti protocollati, 1829 - 1909

Contenuto La serie è formata da tre fascicoli: il primo raccoglie gli esibiti che troviamo protocollati sul reg. 1 della serie "Protocolli degli esibiti"; i fascicoli secondo e terzo raccolgono atti i cui protocolli si trovano contenuti nelle buste della stessa. Le annate degli atti protocollati presenti in questa serie sono incomplete.

A. 17. 1. b. 1 Atti protocollati 1829 - 1834 Mancano gli atti protocollati degli anni: 1830, 1831, 1833. Fascicolo, cc. 14 n.n.

A. 17. 2. b. 1 Atti protocollati 1840 - 1887 Mancano gli atti protocollati degli anni: 1842, 1846-1851, 1854-1858, 1860-1863, 1865- 1881. Fascicolo, cc. 80 n.n.

A. 17. 3. b. 1 Atti protocollati 1888 - 1909 Fascicolo, cc. 586 n.n.

47 serie 18 Carteggio e atti, 1614 (copia) - 1955

Contenuto La serie è formata da 11 buste originali e sei fascicoli contenenti documentazione prodotta e/o ricevuta dal parroco nell'espletamento della sua attività pastorale. Si trovano perciò carteggio anagrafico, circolari provenienti dalle autorità, carteggio relativo alle chiese soggette alla giurisdizione ecclesiastica della parrocchia e del decanato di Strigno, corrispondenza varia, ecc.

A. 18. 1. b. 1 "Atti ecclesiastici Strigno dal 1668 al 1863 inclusive" 1614 (copia) - 1863 Carteggio e atti numerati dal n. 1 al n. 135 (mancano i nn. 1, 80, 126), con "Repertorio degli atti ecclesiastici dal 1668 fino al 1864". Si segnalano ai nn. 10, 50-52, 54 gli atti relativi alle visite pastorali del 1828 e 1840. Busta, cc. 299 n.n.

A. 18. 2. b. 2 "Atti ecclesiastici Strigno II dal 1864" 1864 - 1891 Carteggio e atti numerati dal n. 1 al n. 205 (mancano i nn. 6, 81, 112, 127, 156), con "Repertorio dal 1864 usque 1891". Si segnalano gli atti relativi alle visite pastorali del 1864 e 1880; gli atti della visita decanale del 1889. Busta, cc. 522 n.n.

A. 18. 3. b. 2 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe 1654 - 1948 Notifiche, certificazioni e attestati relativi a nascite, matrimoni e morti; atti di sponsali (1919-1923). Fascicolo, cc. 105

A. 18. 4. b. 3 Circolari civili 1757 - 1907; 1941 Circolari, avvisi e comunicazioni provenienti da autorità civili. Fascicolo, cc. 190

A. 18. 5. b. 3 Circolari ecclesiastiche 1769 - 1913; 1942 Pastorali, circolari e avvisi provenienti da autorità ecclesiastiche. Fascicolo, cc. 148

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A. 18. 6. b. 4 "Stipendi Tognoli, Osti don Eustachio, Ceschi Rosa" 1769 - 1931 Carteggio e atti relativi alla fondazione stipendiaria di don Eustachio Osti da Strigno, al legato di don Domenico Tognolli da Bieno e alla fondazione Rosea di Camillo de Ceschi da Borgo. In particolare: atti di fondazione, testamenti, richieste per la concorrenza ai premi istituiti dai fondatori, certificati di povertà e di buona condotta, assegnazioni dei premi, ecc. Busta, cc. 432

A. 18. 7. b. 5 "Atti civili. Strigno" 1781 - 1890 Circolari, decreti o ordinanze provenienti da autorità civili, trasmessi anche tramite l'Ordinariato vescovile di Trento, numerati dal n. 1 al n. 141 (manca il n. 141), con "Repertorio degli atti civili dall'anno 1781 usque ***". Busta, cc. 314 n.n.

A. 18. 8. b. 6 "Gestione amministrativa legati" 1784 - 1952 Prospetti delle pie fondazioni, pro-memoria delle messe da celebrarsi, circolari ecclesiastiche relative ai benefici, norme per la stesura dei documenti di fondazione, disposizioni per le tenuta amministrativa dei legati, corrispondenza con l'Ordinariato per gli adempimenti, ecc. Busta, cc. 351

A. 18. 9. b. 6 Miscellanea 1787 - 1945 Capitali relativi a confraternite soppresse, elenco di iscritti alla confraternita della Dottrina Cristiana, documentazione relativa a privati, parziale documentazione relativa all'asilo infantile (1898-1909), carteggio relativo all'apertura dell'agenzia della Banca Cattolica a Strigno (1903, 1907), liste di comitati elettorali, copia dell'atto di erezione del Terz'Ordine in Strigno (1909), note, appunti, ecc. Fascicolo, cc. 162

A. 18. 10. b. 7 "Chiese di Scurelle, Ospedaletto, Bieno" 1803 - 1912 (con antecedenti del 1599 (copia) e 1660) Carteggio e atti relativi ai rapporti con le chiese di Scurelle, Ospedaletto e Bieno: questioni relative alle processioni, congrua, nomine e consegne ai nuovi curati, amministrazione delle chiese, costruzione e restauri degli edifici ecclesiastici, adempimenti degli oneri missari, carteggio relativo alla presentazione dei resoconti, ecc. Busta, cc. 664

A. 18. 11. b. 8 "Chiese Villa, Agnedo" 1809 - 1912

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Carteggio e atti relativi ai rapporti con la chiesa di Villa Agnedo (dal 1906 Villa e Agnedo separate): documentazione relativa alla vacanza delle curazie e presentazione dei nuovi sacerdoti, nomine, vendita di beni curaziali, amministrazione, istituzione del coro di Villa, carteggio relativo alla presentazione dei resoconti, contrasti per la separazione delle due frazioni, ecc. Busta, cc. 595

A. 18. 12. b. 9 "Chiese Samone, Spera, Ivan-Fracena"" 1827 - 1912 Carteggio e atti relativi ai rapporti con le chiese di Samone e Ivano Fracena: proposte per la nomina dei fabbriceri, carteggio relativo ai legati, presentazione dei cappellani esposti, amministrazione del patrimonio, questioni relative alla congrua, ecc. Busta, cc. 406

A. 18. 13. b. 10 "Chiese Grigno, Tezze, Castello, Pieve, Cinte"" 1835 - 1912 (con antecedenti del 1664 (copia) e 1791) Carteggio e atti relativi ai rapporti con le chiese di Grigno, Tezze, Castello Tesino, e Cinte Tesino: consegne dei benefici, prospetti delle messe legatarie, amministrazione del patrimonio e dei legati, questioni relative alla congrua, ecc. Busta, cc. 333

A. 18. 14. b. 11 Carteggio e atti 1836 - 1955 Carteggio relativo a: culto, funzioni religiose e autentiche di reliquie (1836-1955), nomine di cooperatori (1899-1909), convenzione tra il parroco e i curati indipendenti (1913), decreto di elevazione ad arcipretura (1942). Fascicolo, cc. 81

A. 18. 15. b. 11 "Fede estere morti. Copie decreti cognomi modificati" 1887 - 1936 "Attestati di morte", 1887-1919; "Copie decreti: modificazione di cognome", 1927-1936. Busta, cc. 123

A. 18. 16. b. 12 "Matrimoni fuori Strigno" 1889 - 1946 Notificazioni di matrimoni celebrati fuori parrocchia. Busta, cc. 378

A. 18. 17. b. 12 Atti visitali 1912; 1946 Decreto relativo alla visita del 1912 e atti relativi alla visita del 1946. Contiene, a stampa: Direttorio cerimoniale per la s. visita pastorale nella Archidiocesi di Trento, 1943.

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Fascicolo, cc. 34

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Ente Decanato di Strigno sec. XIX - [1975]

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Ufficio decanale di Strigno, 01/01/1807 - 31/12/1975

Storia Il decano di Strigno esercitava il controllo sulle chiese che si trovavano nel territorio dell'antica pieve di Strigno oltre che sulle chiese di Pieve Tesino, Castello Tesino, Cinte Tesino, Grigno e Tezze. Anche a Strigno il decano ebbe il ruolo di ispettore scolastico fino alla fine del 1869 quando, in applicazione della legge n° 45 del 1868, un decreto capitanale lo sospese da tale ufficio e comparve un ispettore scolastico laico(1). Il vescovo proibì al clero di partecipare alle visite scolastiche interrompendo quindi anche gli esami di religione che furono per un certo periodo tenuti dai maestri o dagli ispettori scolastici stessi dal momento che l'autorità politica esigeva che venissero fatti anche gli esami relativi alla materia di religione. Nel 1892 i curatori d'anime della parrocchia stesero alcune proposte circa l'insegnamento della religione nella scuola rifacendosi a quelle formulate dai decani della diocesi di Bressanone. Tali proposte prevedevano almeno tre ore di religione ogni settimana e la partecipazione della scolaresca a certe pratiche religiose, tra le quali l'assistere quotidianamente alla messa, in più era richiesta una notevole collaborazione all'insegnamento religioso da parte degli insegnanti laici.

Funzioni, occupazioni e attività Il decanato è un'istituzione intermedia tra la parrocchia e la diocesi ed in qualche modo erede dell'antica pieve. Il termine 'decano' è documentato per la prima volta nel 1208, al tempo del sinodo diocesano del vescovo Federico Vanga, ma tale figura non appariva ben delineata, nè tanto meno i suoi compiti. Il titolo di decano venne attribuito al sacerdote che era preposto ad un raggruppamento di parrocchie rurali, detto anche vicario foraneo, che rappresentava l'anello di congiunzione tra parroci e vescovo. Nel sec. XV i 'decani rurali' erano gli accusatori pubblici degli 'excessus' dei chierici nel loro territorio e, per quanto di competenza del foro ecclesiastico, anche dei laici. Nel sinodo del 1489 (vescovo Udalrico Frundsberg) ricevettero il mandato esplicito di vigilare sull'applicazione dei decreti sinodali e di cooperare a rendere più duraturo il frutto della visita diocesana. Di regola l'ufficio di decano veniva affidato a uno dei pievani residenti nel distretto ma non era legato ad una determinata parrocchia; veniva conferito con apposito decreto vescovile, registrato nel libro delle investiture e corredato da un elenco dei compiti e delle attribuzioni. Nelle "Costituzioni sinodali" di Ludovico Madruzzo del 1593, cap. XXXIX, viene descritta la figura del decano e il suo ufficio. Solo a partire dalla fine del secolo XVIII fino ai primi decenni del secolo seguente, sotto la spinta organizzativa dei vari governi, si vennero delineando i decanati con sede fissa e circoscrizione ben delimitata. ll numero dei decanati nella diocesi di Trento fu di 35 per tutto il secolo XIX, variando nel corso del XX secolo da 39 a 49.

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I principali compiti del decano, stabiliti da speciali provvedimenti dell'Ordinariato, in questo periodo, riguardavano la disciplina del clero, le feste e i riti sacri, il decoro della chiese e delle suppellettili, l'osservanza delle ordinanze e disposizioni vescovili sia di quelle diramate dall'autorità politica tramite il vescovo. I rapporti con le chiese 'soggette al decanato' erano mantenuti tramite le 'visite' che il decano doveva svolgere sul territorio decanale almeno una volta all'anno(2). Le visite che si svolgevano nelle varie chiese del distretto erano molto simili alle visite vescovili ed erano volte a verificare lo stato conservativo degli edifici di culto, delle sacrestie, delle canoniche e dei cimiteri, le condizioni religiose della popolazione, i resoconti, la tenuta degli archivi, ecc. Al termine della visita veniva trasmessa una relazione all'Ordinariato. Il decano, come previsto dal regolamento politico per le scuole elementari delle province austriache pubblicato l'11 agosto 1805, rivestiva anche il ruolo di ispettore scolastico distrettuale. Tale regolamento riservava alla chiesa la sorveglianza scolastica, l'approvazione dei programmi e dei libri di testo, la proposta dei maestri definitivi, la nomina degli assistenti e dei supplenti. Attribuiva inoltre poteri di sorveglianza e controllo immediati sulle scuole investendo il decano del ruolo di 'ispettore scolastico' che entro il mese di novembre di ogni anno era tenuto a consegnare al "Concistoro"(3) una relazione dettagliata sulla situazione delle scuole del suo distretto. Con la legge n° 45 del 25 maggio 1868 nuove disposizioni in materia scolastica sottrassero alla Chiesa il potere che fino ad allora aveva mantenuto e le attribuzioni dei decani passarono alle autorità politiche distrettuali (Capitanati). Con ordinanza ministeriale del 20 febbraio 1869 n° 19 anche le attribuzioni in campo scolastico affidate all'Ordinariato vescovile passarono alle autorità politiche provinciali e quelle affidate ai decani alle autorità politiche distrettuali. In occasione delle visite scolastiche venivano consegnate al decano anche le copie delle matricole (copie esatte dei registri anagrafici di ogni parrocchia soggetta al decanato).

Note (1) Cfr. "Ufficio parrocchiale di Strigno", "Registri di cronache e memorie", reg. 1, p. 35. (2) Da un'annotazione presente sull'unico protocollo di vistita che si trova in archivio (cfr. "Ufficio decanale di Strigno", "Protocolli delle visite decanali", reg. 1) si legge testualmente che "ogni anno doveva visitare un terzo del decanato". (3) Organo vescovile composto da tutti i decani in qualità di ispettori scolastici (consiglieri concistoriali) e rappresentato dal "sommo scolastico"; era preposto al controllo e sorveglianza su tutte le scuole della diocesi, fissava le modalità di insegnamento delle materie e stabiliva le norme circa la moralità dei maestri e degli alunni.

53 fondo Ufficio decanale di Strigno, 1807 - 1975

regg. 3, bb. 3, fascc. 19

Soggetti produttori Decanato di Strigno, sec. XIX - [1975]

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno".

54 serie 1 Copie delle matricole, 1826 - 1975

Contenuto Come necessaria cautela contro l'eventuale perdita degli originali delle matricole, nella comunicazione dell'Ordinariato ai decani n. 1153/544 del 5 maggio 1826, si ordinava che ogni curatore d'anime avente diritto di registro dovesse approntare, entro il primo gennaio di ogni anno, una copia esatta dei propri registri dell'anno precedente da presentare al decano in occasione della visita scolastica. Lo stesso decano, dopo aver confrontato la copia con l'originale e averla vidimata con la propria sottoscrizione, doveva consegnarla (unitamente alla propria e a quelle di tutto il distretto) all'Ordinariato. Il decreto governiale n. 15230 del 18 luglio 1835 e il decreto vescovile del 14 febbraio 1877 confermavano nella sostanza le disposizioni del 1826, modificando soltanto i termini della consegna. Il vescovo nel 1877 stabiliva che "I duplicati delle matricole d'un anno già scorso fino al termine del susseguente mese di gennaio si estenderanno in fogli legati l'uno all'altro e dovranno venir trasmessi entro febbraio". Nella circolare dell'Ordinariato del 14 marzo 1907 si stabiliva che le singole stazioni di cura d'anime dovessero spedire alla fine dell'anno una copia delle matricole alla propria sede decanale la quale aveva il compito di farla inoltrare, insieme alla propria, alla Curia vescovile. Queste disposizioni non vennero né alterate né disattese anche dopo l'introduzione dell'ordinamento dello stato civile presso i comuni (1 gen. 1924). La serie è formata da 18 fascicoli, ordinati alfabeticamente per località e in base ad una preeesistente classificazione attribuita probabilmente dall'Ordinariato, che distingue con un numero romano il decanato (nel caso di Strigno il XXII), seguito da un numero arabo, relativo alla cura d'anime di cui si rilevano le matricole.

B. 1. 1. b. 1 Agnedo 1918 - 1953 Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1925-1930. Mancano le copie dei matrimoni e morti per l'anno 1918. Mancano le copie dei morti per l'anno 1931. Fascicolo

B. 1. 2. b. 1 Bieno 1916 - 1975 Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1945-1951. Fascicolo

B. 1. 3. b. 2 XXII.2 Castello Tesino 1826 - 1970 Copie delle matricole dei nati. Mancano le copie per gli anni 1834-1892; 1916-1920; 1950; 1954-1965. 55

Fascicolo

B. 1. 4. b. 3 XXII.2 Castello Tesino 1826 - 1970 Copie delle matricole dei matrimoni. Mancano le copie per gli anni 1836-1892; 1915-1920; 1946-1965. Fascicolo

B. 1. 5. b. 4 XXII.2 Castello Tesino 1826 - 1970 Copie delle matricole dei morti. Mancano le copie per gli anni 1836-1892; 1915-1920; 1946-1965. Fascicolo

B. 1. 6. b. 5 XXII. 3 Cinte Tesino 1827 - 1970 Mancano le copie dei nati per gli anni 1836-1875; 1878-1892; 1915-1923. Mancano le copie dei matrimoni per gli anni 1827-1893; 1915-1923. Mancano le copie dei morti per gli anni 1828; 1836-1875; 1878-1892; 1915-1923. Fascicolo

B. 1. 7. b. 6 XXII.4 Grigno 1826 - 1944 Copie delle matricole dei nati. Mancano le copie per gli anni 1836-1893; 1915-1918. Fascicolo

B. 1. 8. b. 7 XXII.4 Grigno 1826 - 1944 Copie delle matricole dei matrimoni e dei morti. Mancano le copie dei matrimoni per l'anno 1832. Mancano le copie dei matrimoni e dei morti per gli anni 1836-1893; 1915-1918. Fascicolo

B. 1. 9. b. 8 XXII. 5 Ivano Fracena 1826 - 1962 Mancano le copie dei nati per gli anni 1836-1898; 1957.

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Mancano le copie dei matrimoni per gli anni 1826-1888; 1957. Mancano le copie dei morti per gli anni 1826-1882; 1957. Fascicolo

B. 1. 10. b. 9 XXII.6 Ospedaletto 1826 - 1967 Copie delle matricole dei nati. Mancano le copie per gli anni 1836-1888; 1915-1923. Fascicolo

B. 1. 11. b. 10 XXII.6 Ospedaletto 1889 - 1967 Copie delle matricole dei matrimoni e dei morti. Mancano le copie dei matrimoni e dei morti per gli anni 1915-1923. Mancano le copie dei matrimoni per l'anno 1949. Fascicolo

B. 1. 12. b. 11 XXII.7 Pieve Tesino 1826 - 1970 Copie delle matricole dei nati. Mancano le copie per gli anni 1836-1865; 1878-1892; 1916-1917; 1956; 1962-1965; 1967; 1969. Fascicolo

B. 1. 13. b. 12 XXII.7 Pieve Tesino 1826 - 1970 Copie delle matricole dei matrimoni e dei morti. Mancano le copie dei matrimoni per gli anni 1836-1866; 1878-1892; 1915-1918; 1945-1947; 1956-1958; 1962-1965; 1967; 1969. Mancano le copie dei morti per gli anni 1836-1865; 1878-1892; 1959-1965; 1967; 1969. Fascicolo

B. 1. 14. b. 13 Samone 1914 - 1965 Mancano le copie dei nati per gli anni 1915; 1946-1956; 1963. Mancano le copie dei matrimoni per gli anni 1915-1916; 1946-1956; 1963. Mancano le copie dei morti per gli anni 1927; 1939-1940; 1946-1956; 1963. Fascicolo

B. 1. 15. b. 14

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Scurelle 1916 - 1965 Mancano le copie dei nati e dei matrimoni per gli anni 1916-1918. Fascicolo

B. 1. 16. b. 15 XXII.10 Spera 1826 - 1965 Mancano le copie dei nati per gli anni 1836-1888. Mancano le copie dei matrimoni per gli anni 1826-1888; 1903-1909. Mancano le copie dei morti per gli anni 1826-1888. Fascicolo

B. 1. 17. b. 16 XXII.11 Tezze 1827 - 1972 Mancano le copie dei nati per gli anni 1836-1906; 1915-1945. Mancano le copie dei matrimoni per gli anni 1827-1832; 1834-1908; 1915-1945; 1951. Mancano le copie dei morti per gli anni 1827; 1829; 1836-1906; 1915-1945. Fascicolo

B. 1. 18. b. 16 Villa 1915 - 1970 Fascicolo

58 serie 2 Protocolli delle visite decanali, 1911 - 1929

Contenuto La serie è formata da un registro, sul quale il decano annotava la situazione delle chiese soggette al decanato emersa dalle visite.

B. 2. 1 "Protocollo visitoriale. 1911-***" 1911 luglio 4 - 1929 settembre 2 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 50 (bianche alcune pp), con indice delle località a p. 1.

59 serie 3 Protocolli delle conferenze casuistiche, 1884 - 1914

Contenuto Le conferenze casuistiche erano riunioni periodiche dei sacerdoti del decanato indette per la discussione e la soluzione di questioni morali. Il vescovo coadiutore Francesco Felice Alberti d'Enno ordinò al clero conferenze mensili (Circolare al clero, 10 marzo 1757), ridotte poi a quattro annue dal vescovo Giovanni Giacomo Della Bona (decr. 13 agosto 1883). Il decreto raccomandava inoltre una particolare attenzione alla tenuta del protocollo, dal quale doveva "apparire il corso della pertrattazione, il cui risultato non solo deve venir indicato ma anche provato". Gli atti delle conferenze dovevano essere trasmessi al termine di ogni anno all'Ordinariato "bene ordinati, con l'indicazione del decano e dell'anno. I singoli elaborati dovranno venir distinti col nome, cognome ed ufficio dell'autore, ed inoltre con numero della conferenza e del caso". Il protocollo, trascritto nel registro che rimaneva in canonica, doveva riassumere la soluzione di ogni caso. Gli elaborati venivano trasmessi alla Curia insieme al protocollo originale. La serie è formata da un registro.

B. 3. 1 "Protocollo delle conferenze casuistiche nel decanato di Strigno" 1884 maggio 12 - 1914 giugno 18 Alla fine: "Solutori dei casi di coscienza nelle conferenze tenute nel decanato di Strigno dal 1893 incl. in poi", 1893 giu. 19-1911 ott. 12. Italiano, latino Registro, legatura in mezza pelle, cc. 145 n.n.

60 serie 4 Registri delle distribuzioni dei legati, 1890 - 1916

Contenuto La serie è formata da un registro sul quale venivano registrate le distribuzioni previste dal legato Battisti di Mori e dal legato Wolkenstein Trostburg nei paesi del decanato di Strigno. Legato Battisti di Mori: ogni anno la Curia spediva al decanato di Strigno 150 fiorini austriaci "da ripartirsi in proporzione di anime e bisogni speciali fra i paesi spettanti al medesimo". Legato Wolkenstein: il conte Leopoldo Wolkenstein Trostburg, con testamento del 13 ottobre 1876 lasciava il legato di 2000 fiorini "ordinando che il parroco decano di Strigno distribuisse il ricavato annuale dei medesimi ai vecchi ammalati del Giudizio di Strigno a mezzo dei rispettivi curatori d'anime locali(1)".

Note (1) Cfr. "Ufficio decanale di Strigno", "Registri delle distribuzioni dei legati", reg. 1, all'inizio.

B. 4. 1 "Distribuzione dei legati Battisti e Wolkenstein" 1890 giugno 2 - 1916 febbraio 7 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 16 n.n. (num. orig. imprecisa)

61 serie 5 Atti scolastici, 1843 - 1866

Contenuto La serie è formata da tre buste originali contenenti la documentazione riguardante le scuole del distretto di Strigno pervenute al decano in qualità di ispettore scolastico distrettuale: verbali delle visite scolastiche, nomine degli insegnanti, rapporti sulla condotta morale degli insegnanti, distribuzione gratuita dei libri scolastici ai poveri, circolari e disposizioni dell'autorità ecclesiastica, richieste di sovvenzioni, ecc. Manca sicuramente della documentazione, corrispondente all'originale "Fascicolo I". Non si è a conoscenza di come e quando tale busta sia andata perduta, ma si sa che mancava già nel 1910(1) e che nel 1889(2) esistevano atti scolastici a partire dal 1816.

Note (1) Cfr. "Archivio del beneficio parrocchiale di Strigno", "Carteggio e atti", fasc. 10, c. 2. (2) Cfr. "Archivio del beneficio parrocchiale di Strigno", "Carteggio e atti", b. 2, c. 96.

B. 5. 1. b. 1 "Scuole. Fasc. II. 1843-51" 1843 - 1851 Carteggio e atti numerati dal n. 1 al n. 182, con "Protocollo N. II. Scuole. Dall'anno 1843-1851 inclusive". Busta, cc. 643 n.n.

B. 5. 2. b. 2 Scuole. Fasc. III. 1852-57 1852 - 1857 Carteggio e atti numerati dal n. 1 al n. 133 (mancano i nn. 3, 6-9, 11-21, 25-28, 30, 32-48, 49-50, 52-56, 63-69, 74-75, 78, 82, 102- 104, 106, 108-110, 113-115, 118, 128-132), con "Volume III°. Protocollo scuole dall'anno 1852 inclusive - 1857 inclusive". Busta, cc. 304 n.n.

B. 5. 3. b. 3 "Scuole. Fasc. IV. 1858-66" 1858 - 1866 Carteggio e atti numerati dal n. 1 al n. 156 (mancano i nn. 19, 153), con "Fascicolo IV. Protocollo scuole. Dall'anno 1858 inclusive". Busta, cc. 730 n.n.

62 serie 6 Carteggio e atti, 1807 - 1952

Contenuto La serie è formata da un fascicolo contenente carteggio e atti pervenuti o prodotti dai parroci di Strigno nella loro funzione di decani. Si può trovare documentazione relativa alle chiese soggette al decanato di Strigno in "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Strigno", "Carteggio e atti", bb. 10-13.

B. 6. 1. b. 1 Carteggio e atti 1807 - 1952 Prospetto del clero (1807), corrispondenza e comunicazioni varie pervenute all'ufficio decanale, appunti relativi alla visita decanale del 1894, prospetto di visita decanale (s.d.), copie dei verbali di consegna di Agnedo, Cinte Tesino e Tezze (1931, 1940, 1952), nomina del decano don Silvio Cristofolini (1951). Fascicolo, cc. 87

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Ente Chiesa dell'Immacolata in Strigno sec. XV - 1987 gennaio 24

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Chiesa dell'Immacolata in Strigno, 01/01/1715 - 31/12/1963

Storia Presso il castello di Ivano, al suo interno o forse immediatamente attigua, esisteva una chiesa privata di proprietà dei signori del castello che con il tempo venne riconosciuta dall'autorità ecclesiastica ed elevata a parrocchia per la popolazione dei paesi soggetti alla giurisdizione di Ivano. La chiesa era intitolata a san Giovanni Battista ed in seguito, probabilmente tra il 1413 e il 1419(1), a santa Maria e a san Zenone, come si vede anche dagli atti delle visite del vescovo di Feltre dei secoli XVII e XVIII(2). Nella prima metà del XV secolo la pieve venne trasferita a Strigno e la nuova chiesa venne edificata nella parte bassa del paese. Nonostante il trasferimento della sede parrocchiale, per un certo periodo, i parroci continuarono a chiamarsi "de Ivano" e fu solo dopo il 1447 che il parroco venne ad identificarsi prima come pievano "ecclesiae parochialis S. Zenonis de Strigno de Ivano" e poi solo "de Strigno". La chiesa con "tre porte, ben tenuta" era "lunga ventidue passi di persona che cammina e larga tredici"(3) in essa vi erano contenuti ben sette altari che nel corso dei secoli cambiarono dedicazione a seconda delle vicende, delle circostanze e delle devozioni della popolazione. Il campanile, posto a settentrione, era munito di due campane. Nel 1585 venne realizzata una nuova sacrestia e, per ordine del vescovo, venne pure chiusa la porta a settentrione. Non si è a conoscenza della data in cui venne realizzato l'attuale campanile, si sa che nel 1642 era munito di un orologio alla tedesca che venne sostituito nel 1778 da uno nuovo realizzato dall'orologiaio di Strigno Giuseppe Pretel. Con l'andar del tempo la chiesa, che già alla fine del secolo XVI era considerata appena sufficiente, cominciò a non soddisfare le esigenze della popolazione della parrocchia, si cominciò così a pensare ad un suo ampliamento. Il 16 aprile 1820 tutti i capi comune dei paesi compresi nella parrocchia decisero per la ristrutturazione e l'ingrandimento dell'edificio. Ben presto le spese per tale progetto si rilevarono al di sopra delle possibilità delle comunità, le quali cominciarono a presentare delle lamentele, senza però ottenere esenzioni di alcun tipo. Il 5 dicembre del 1826 i lavori vennero messi all'incanto e affidati all'architetto de Boni che "uomo abile, buono ed onesto" si assunse in parte l'onere della ricostruzione. Con l'andare del tempo le spese previste inizialmente lievitarono notevolmente tanto che, oltre alla partecipazione dei comuni, le stesse famiglie dovettero concorrere prestandosi gratuitamente al trasporto delle pietre con i carri dalle cave situate sopra Primolano. Nel 1828, quando si svolse la visita del vescovo Saverio Luschin, i lavori erano quasi completamente ultimati. Nel 1837 venne posto in opera il nuovo altare maggiore in marmo realizzato dallo scultore Giacomo Spiera da Venezia. Nel 1831 venne realizzato anche il nuovo organo per opera di fra Damiano Damiani da Bergamo per una spesa complessiva di 3473 fiorini. La nuova chiesa venne consacrata il 19 agosto 1840 in occasione della visita pastorale del vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschiderer e dedicata alla B. V. Immacolata.

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Tra il 1842 e il 1843 vennero rifuse la campana grande e altre più piccole dalla ditta Chiappani di Trento e, tra il 1858 e il 1885, vennero costruiti i nuovi banchi, si restaurò il coro, il presbiterio e la cupola sopra all'altare maggiore, infine si rifuse nuovamente il campanone che era stato nuovamente danneggiato. Nel 1895 si provvide alla stuccatura e imbiancatura della chiesa per opera dello stuccatore Pasquale Bianchi da Como e del pittore Agostino Aldi da Mantova. La facciata della chiesa venne ultimata nel 1901 su impulso del parroco Bazzanella che affidò i lavori all'architetto Emilio Paor da Trento. Nel 1907 si restaurò l'organo usando le offerte raccolte tra la popolazione, seguì, nel 1913, il rifacimento del pavimento. Durante la prima guerra mondiale tutto l'edificio fu gravemente danneggiato con notevoli perdite di opere d'arte. Gran parte degli arredi vennero trasportati a Firenze nel tentativo di salvarli dai saccheggi e dalle distruzioni ma con la fine degli eventi bellici non vennero più recuperati(4). In base a un'antica tradizione gli otto Comuni facenti parte della parrocchia di Strigno (Strigno, Ivano Fracena, Bieno, Ospedaletto, Samone, Scurelle, Spera, Villa Agnedo) erano obbligati a provvedere alle spese per il mantenimento della chiesa di Strigno e per l'esercizio del culto. I numerosi tentativi messi in atto dai Comuni per liberarsi da tale onere non andarono mai a buon fine, nemmeno quando, alla fine del secolo XIX, gli aspri dissidi fra le Comunità filiali e il loro centro ecclesiastico sfociarono in una serie di ricorsi alle autorità politiche e giudiziarie. In seguito a tali ricorsi don Bazzanella propose ai Comuni, per liberarsi da tale obbligo, di versare una data somma di denaro alla fabbriceria: un accordo in tal senso fu raggiunto solo nel 1911, anche per iniziativa del decano don Pasquale Bortolini. Il conte Wolkenstein, patrono della chiesa, era obbligato a concorrere alla terza parte delle spese per i lavori di restauro al fine di conservare l'ente patronato. In seguito all'accordo del 1911 le spese di manutenzione della chiesa decanale, campanile e canonica spettarono per due terzi al comune di Strigno e per l'altro terzo al conte Wolkenstein, come patrono.

Oratori e cappelle Chiesa di S. Vito. Prima della costruzione della chiesa parrocchiale a Strigno, nella parte superiore del paese, esisteva una chiesa dedicata ai santi Vito, Modesto e Crescenza che serviva anche per i pochi abitanti di Spera e dove vi officiava un curato beneficiato(5). Al suo interno si trovava oltre all'altare dedicato a s. Vito anche un secondo dedicato a s. Pietro. Non si è a conoscenza dell'epoca della sua costruzione ma si sa che attorno ad essa si estendeva il cimitero. Nella chiesetta, anche dopo la costruzione della parrocchiale, vi si continuò a celebrare ogni tipo di funzione religiosa. Nel 1543 i suoi beni, dietro autorizzazione vescovile, furono convertiti nel fondo primissariale. Il 16 marzo 1786 un decreto aulico concesse al Comune di utilizzare il corpo della chiesa per ricavarne aule scolastiche, mantenendo intatto il presbiterio in modo tale da non pregiudicare lo svolgimento delle funzioni. Vennero ricavate quattro aule che furono separate dal presbiterio da una porta vetrata al piano inferiore e da una finestra al piano superiore, mentre il campanile venne raso al suolo contro una forte opposizione da parte della popolazione. La chiesa-scuola rimase attiva fino al 1905 quando il Comune provvide alla realizzazione di un nuovo edificio scolastico ma, nonostante le richieste della popolazione di restituire i locali ad uso puramente religioso, questi furono affidati alla ditta Bischoff che li riempì di macchinari atti alla realizzazione di pizzi. Nacquero nuove controversie anche tra il Comune e la Curia per stabilire i diritti di proprietà sull'edificio. Nel 1908 la fabbrica chiuse e i locali furono occupati da un ospedale militare(6). Dopo la fine della prima guerra mondiale divenne un ospedale-ricovero ("l'ospedale vecio"). Ora della vecchia chiesa non rimane che un vecchio edificio ai piedi del colle e l'intitolazione della via che serviva per giungervi.

Condizione giuridica

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L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione, decreto 13 febbraio 1987, n.33, in particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia.

Funzioni, occupazioni e attività Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbriceri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbriceri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni.

Struttura amministrativa Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbriceri. Il primo era considerato l'organo ecclesiastico dell'amminstrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbriceri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbriceri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione"(7). I fabbriceri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbriceri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto. Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'unico controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie.

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia ROMAGNA F., Il pievado di Strigno, Trento, 1981

Note

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(1) Lo si ipotizza dal titolo che avevano i pievani, infatti nel 1413 vi era "Mathias plebanus plebis Ivani" mentre nel 1419 vi era "Agatia plebanus S. Mariae et Zenonis de Ivano". (2) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Atti visitali feltrensi", regesti a cura di p. M. Morizzo. (3) Cfr. F. ROMAGNA, op. cit., p. 118 e segg. (4) Cfr. "Chiesa dell'Immacolata in Strigno", "Carteggio e atti", fasc. 16, cc. 65-72. (5 Cfr. F. ROMAGNA, op. cit., p. 114. (6) Già in altre occasioni i locali scolastici erano stati provvisoriamente occupati per offrire ricovero ai militari feriti. (7) Cfr. Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici, nonché delle fondazioni ecclesiastiche nella diocesi di Trento, Bollettino delle leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866, Capitolo I, Sezione I, § 10.

67 fondo Chiesa dell'Immacolata in Strigno, 1715 (copia) - 1963

regg. 6, quad. 1, bb. 8, fascc. 16

Soggetti produttori Chiesa dell'Immacolata in Strigno, sec. XV - 1987 gennaio 24

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno".

68 serie 1 Inventari, 1800 - 1921

Contenuto L'inventario, che veniva compilato per ogni chiesa curata e per le sue annesse, doveva descrivere con la massima esattezza la complessiva sostanza mobile e immobile della chiesa. Era inoltre richiesta una dettagliata descrizione dei documenti di fondazione e di proprietà degli stabili e di altri diritti della chiesa, con annotazione delle eventuali variazioni della sostanza. All'entrata di ogni nuovo curatore d'anime l'inventario doveva essere sottoposto a revisione e comunque la sua compilazione veniva rinnovata ogni cinque anni. Era inoltre facoltà di ogni nuovo fabbricere, in occasione della sua immissione in ufficio, visionare l'inventario della sostanza della chiesa. L'inventario era prodotto in tre esemplari: uno veniva conservato nell'archivio parrocchiale, uno presso l'Ordinariato e un terzo era spedito all'autorità politica provinciale(1). Accanto agli inventari "ufficiali" spesso si trovano negli archivi anche inventari redatti per altri scopi, con elencazione prevalente dei soli beni mobili. La serie è formata da un fascicolo (contenente nove inventari).

Note (1) Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici, nonché delle fondazioni ecclesiastiche nella diocesi di Trento, Bollettino delle leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866, Capitolo II.

C. 1. 1. b. 1 Inventari 1800 - 1921 Inventari dei beni mobili (1800; 1837-1840; 1865); inventari dei beni mobili e immobili (1820; 1846; 1866); inventari del patrimonio (1894; 1921). Nn. 1-9 Fascicolo, cc. 109 n.n.

69 serie 2 Urbari, 1801 - 1921

Contenuto Per la corretta e vigile amministrazione dei beni della chiesa è necessario tenere aggiornati i "libri contabili" per dimostrare la regolarità della gestione del patrimonio. Un particolare tipo di registro atto a questo scopo è l'urbario. In esso si registrano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni. La serie è costituita da due registri.

C. 2. 1 "Urbario de' capitali assegnati alla venerabile chiesa arcipresbiterale di Strigno dall'imp. reg. Commissione confraternitale nel 1800" 1801 gennaio 2 - 1835 agosto 17 Sulla c. di guardia: "Con atto delli 17 marzo 1800 la imp. reg. Commissione confraternitale ha assegnato alla venerabile chiesa arcipresbiterale di Strigno li qui registrati capitali alla somma di fiorini N. 4341 x 40 coll'obbligo di soddisfare ai legati cioè: per le messe della Confraternita del Santissimo (...), per altre messe dei legati (...), per le messe del Rosario cantate (...), per le messe della Confraternita delle Anime (...), altre della stessa confraternita (...)". Italiano Registro, legatura in cartoncino rustico, cc. 77 (bianche alcune cc.), con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

C. 2. 2 "Movimento capitali della chiesa parocchiale, della chiesa di Loreto e del Fondo della facciata e dell'ornamento interno" 1892 giugno 9 - 1921 aprile 4 Movimento dei capitali spettanti a: - chiesa parrocchiale di Strigno, 1893 dic. 11-1921 apr. 4; - chiesa di Loreto, 1892 giu. 9-1920 mar. 15; - Fondo della facciata della chiesa parrocchiale, 1893 giu. 6-1900 lug. 18; - Fondo per l'ornamento interno della chiesa parrocchiale, 1895 lug. 14-nov. 8. Incollate all'inizio della parte relativa al Fondo della facciata: rese di conto per i damaschi della chiesa parrocchiale, 1890 lug. 4-1892 nov. 22; per la facciata della chiesa parrocchiale, 1890 feb. 10-1904 lug. 4; per l'installazione della luce elettrica nella chiesa parrocchiale, 1904 dic. 31-1907 lug.. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, con appigli, cc. 30 n.n.

70 serie 3 Partitari, [1859] - 1944

Contenuto Il partitario, o libro maestro, è un registro suddiviso in tante partite distinte quante sono le persone con le quali subentra un rapporto di interesse. Una parte delle registrazioni è relativa alla descrizione del credito e un'altra alla registrazione degli acconti e/o saldi a mano a mano che avvengono i versamenti da parte del debitore. La serie è formata da un quaderno e tre registri.

C. 3. 1 "Fabbriceria della chiesa parrocchiale di Strigno. Registro dei capitali ed interessi della stessa" [1859] Italiano Quaderno, legatura in cartoncino rustico, cc. 17 n.n.

C. 3. 2 "Elenco capitali chiesa Strigno" [1868 - 1873](1) Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 42 n.n. Note (1) Il partitario è stato redatto in occasione delle insinuazioni ipotecarie degli anni 1868-1873.

C. 3. 3 "Libro maestro dei capitali della chiesa decanale di Strigno" 1889 gennaio 1 - 1892 dicembre 31 (con annotazioni fino al 1897) Capovolgendo il registro: elenchi di titolari di libretti di risparmio con posizione relativa al debito e al credito; spese per la corrispondenza, [1912] - 1919 ago. 11. Italiano Registro, legatura in tela, cc. sd 90, cc. 18 n.n.

C. 3. 4 "Registro-partitario fondi e capitali" (tit. int.) 1925 - 1944 Partitario relativo a diverse amministrazioni: chiesa parrocchiale, beneficio parrocchiale, chiesa di Loreto, seconda cooperatura, primissaria, stipendio Tomaselli, legato Castelrotto, legato Wolkenstein, fondo Missioni locali, confraternita SS. Sacramento. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 76, cc. 77-106, con indice delle amministrazioni alla fine n.n.

71 serie 4 Registri delle "piovegazioni", 1827 - 1833

Contenuto La serie è formata da un registro sul quale venivano annotate le "prestazioni" (condotta di materiali e manovalanza) dovute dai comuni della parrocchia per la fabbrica della chiesa parrocchiale.

C. 4. 1 "Registro delle piovegazioni prestate dalle comuni esterne per la fabbrica di questa parrocchiale di Strigno per isconto delle loro tangenti. Con infine un protocollo di corrispondenza per oggetti della fabbrica della chiesa" 1827 aprile 29 - 1833 aprile pp. 3-76: registro delle prestazioni dovute dai comuni della parrocchia per la fabbrica della chiesa, 1827 mag. 6 - 1833 apr.; pp. 77-96: "Protocollo degli esibiti riguardante gli affari di corrispondenza della Delegazione per la fabbrica della parrocchiale di Strigno", 1827 apr. 29 - 1829 gen 16. Italiano Registro, legatura in cartoncino, pp. 96 (mancano le pp. 15-18, 25-26, 33-40, 51-56, 61-70), con indice dei comuni a p. 1

72 serie 5 Quinternetti di fabbriceria, 1849 - 1885

Contenuto La serie è formata da due buste originali contenenti i quinternetti annuali dell'amministrazione della fabbriceria della chiesa parrocchiale di Strigno. Erano redatti dal sindaco della chiesa, a cominciare dall'anno 1849 con la nomina a sindaco di Giorgio de Castelrotto.

C. 5. 1. b. 1 "Quinternetti di rascossione. Chiesa parrocchiale" 1849 - 1857 Quinternetti annuali della fabbriceria di Strigno relativi alle spese, agli incassi, alle entrate per obiti, uffici, messe ed elemosine, alla distribuzione della cera, alle quote da pagarsi dai comuni sul capitale catastale, alle "visite" per le manutenzioni ordinarie del campanile, alle copie delle lettere esibite, alle riscossioni degli interessi sui capitali. Nn. 1-35 Busta, cc. 314 n.n.

C. 5. 2. b. 2 "Resoconti. Quinternetti chiesa di Strigno" 1858 - 1865; 1874 - 1885 Quinternetti annuali della fabbriceria di Strigno relativi alle spese, agli incassi, alle entrate per obiti, uffici, messe ed elemosine, alla distribuzione della cera, alle quote da pagarsi dai comuni sul capitale catastale, alle "visite" per le manutenzioni ordinarie, alle copie delle lettere esibite, alle riscossioni degli interessi sui capitali. Dal 1874 tutto viene compreso in giornali-cassa annuali. Nn. 36-65 Busta, cc. 285 n.n.

73 serie 6 Resoconti, 1808 - 1953

Contenuto Con il decreto governativo del 3 agosto 1803 il ministero per il culto del Regno d'Italia stabiliva delle regole per una migliore amministrazione economica dei beni in possesso degli istituti religiosi. Tutti gli "stabilimenti di religione e di beneficenza pubblica" erano tenuti a presentare annualmente alle municipalità il bilancio della loro attività, entro i tre mesi dell'anno successivo. In base alla circolare del governo del Tirolo e Vorarlberg del 13 ottobre 1821, ogni anno i sindaci della chiesa, nominati dal capo-comune e confermati dal pastore delle anime e dal giudice distrettuale, dovevano rendere conto dell'amministrazione del patrimonio della chiesa mediante un esatto conto. Sei settimane dopo il termine dell'anno militare che cominciava il 1. novembre e terminava il 31 ottobre, il sindaco della chiesa servendosi di appositi formulari doveva rendere i conti dell'amministrazione della chiesa, alla presenza del giudice, del pastore locale e di una deputazione comunale. Il conto formalmente rivisto e approvato doveva essere custodito nella cassa della chiesa o in un apposito armadio; in questa occasione era cura del pastore locale delle anime di fare un estratto di tale conto e trasmetterlo per conoscenza all'Ordinariato. Rimase sempre comunque al vescovo l'ispezione del patrimonio delle chiese della sua diocesi. La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e chiesa del 1855 spettava quindi agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne una all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose. La serie è formata da tre buste.

C. 6. 1. b. 1 "Strigno. Chiesa parrocchiale. Resoconti dall'anno 1808 all'anno 1865" 1808 - 1865 Nn. 1-46 Mancano i resoconti per gli anni 1810-1819. Per gli anni 1828-1839 sono presenti solo estratti e lettere di liquidazione; per gli anni 1860-1865 sono presenti solo gli estratti del conto. Busta, cc. 418 n.n.

C. 6. 2. b. 2 "Resoconti chiesa Strigno. 1866-***" 1866 - 1899 Nn. 47-80

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Busta, cc. 483 n.n.

C. 6. 3. b. 3 Resoconti della chiesa parrocchiale 1900 - 1953 Nn. 81-116 Busta, cc. 357 n.n.

75 serie 7 Carteggio e atti, 1715 (copia) - 1963

Contenuto La serie, costituita da 15 fascicoli e tre buste, comprende tutta la documentazione di carattere amministrativo relativa al patrimonio della chiesa parrocchiale e alla gestione e tenuta in buono stato dell'edificio di culto. Si troveranno quindi le pratiche concernenti i lavori di costruzione, manutenzione e restauro eseguiti sull'edificio, alla gestione del personale (fabbriceri, sagrestani, cantori) e il carteggio e atti relativi alla gestione del patrimonio di pertinenza della chiesa amministrato dal parroco spesso affiancato da una fabbriceria e costituito da beni mobili, da fabbricati, fondi, capitali e altri introiti.

C. 7. 1. b. 1 "Messe legatarie chiesa decanale" 1715 (copia) - 1928 Atti relativi all'amministrazione dei legati missari fondati a favore della chiesa parrocchiale: copie di testamenti, documenti di fondazione, obblighi missari, documenti di ricognizione, affrancazioni e riduzioni di messe, ecc. Fascicolo, cc. 266

C. 7. 2. b. 2 "Chiesa Strigno. Atti amministrativi" 1731 (copia) - 1889 Atti relativi all'amministrazione della chiesa parrocchiale numerati dal n. 1 al n. 141 (mancano i nn. 1, 3, 13, 31, 123, 124, 130, 140), con "Repertorio degli atti amministrativi della chiesa parrochiale di Strigno dal 1731-***". Busta, cc. 355 n.n.

C. 7. 3. b. 2 Atti amministrativi 1801 - 1948 Prospetti di entrata ed uscita, documenti di credito, carteggio e atti relativi alla concorrenza dei comuni alle spese di manutenzione della chiesa, carteggio e atti relativi all'impianto del libro fondiario e alle insinuazioni delle proprietà, dei diritti e delle ipoteche della chiesa parrocchiale e delle amministrazioni ecclesiastiche, intavolazione dei diritti di pegno, contratti di locazione, repertorio degli atti soggetti a tassa di registro, registro dello stato patrimoniale ed economico, liquidazione di libretti, deposito di valori in curia. Fascicolo, cc. 184

C. 7. 4. b. 3 "Fabbrica chiesa, altare, organo" 1823 - 1898 (con antecedente del 1778) Contiene tre fascicoli, due dei quali originali: - Lavori chiesa, 1823 - 1855; 1879 (con antecedente del 1778), cc. 1-345 Divisione delle spese per il nuovo orologio della chiesa parrocchiale (1778), ingrandimento chiesa (concorrenza dei comuni e del patrono alle spese, contratto con l'architetto Sebastiano De Boni, nomina della Delegazione della fabbrica della chiesa parrocchiale,

76 regolamento per la prestazione dei "pioveghi", prospetti delle spese), questione della concorrenza delle spese per il mantenimento degli altari laterali, costruzione dell'altare maggiore, riparazioni del tetto, restauri dell'abside e del presbiterio, ecc. - "Conto del banco del coro chiesa parocchiale di Strigno e banchi in chiesa di famiglie private", 1828 - 1860, cc. 346-425 Diritti di proprietà dei banchi della chiesa parrocchiale, lavori di costruzione del banco del coro, costruzione di banchi. - "Conto dell'organo e organista chiesa parocchiale di Strigno", 1831 - 1898, cc. 426-608 Documentazione relativa al mantenimento dell'organo e dell'organista, contratto con l'organista, acquisto nuovo organo, riparazioni, elenco di offerenti, quietanze, note di incassi e di spese. Busta, cc. 608

C. 7. 5. b. 4 "Sagristani parochiali" 1832 - 1958 Norme per il sagrestano, transazione relativa al contributo di ogni famiglia dei comuni a favore del sagrestano parrocchiale, regolamento per il suono delle campane, regolamento per i compensi e gli obblighi dei sagrestani, statuto per i sagrestani e contratto di assunzione, rifiuto del comune di Ospedaletto a contribuire al salario del sagrestano, ecc. Contiene un ritaglio di giornale, 1895. Fascicolo, cc. 161

C. 7. 6. b. 4 Campane e campanile 1849 - 1929 Nomine e contratti del sorvegliante del campanile, nuovo battente per una campana, esposizioni del comune di Strigno per la fusione della campana maggiore, documentazione relativa alla concorrenza dei comuni alle spese di fusione delle campane e di restauro del campanile, documentazione relativa alla rifusione delle campane e ai danni di guerra. Fascicolo, cc. 57

C. 7. 7. b. 4 "Atti amministrativi della chiesa dall'anno 1890-***. Concorrenza dei comuni. Proviste e restauri. Equivalente d'imposta. Luce elettrica(1)" 1852 - 1914 Contiene tre fascicoli, due dei quali originali: - Arredi sacri, 1852 - 1909, cc. 1-135 Paramenti e arredi sacri, armadio della sacrestia, damaschi della chiesa, statua della Madonna, reliquari, croci dorate, stole, due statue per la chiesa parrocchiale, immagine di un Cristo per la frazione Tomaselli, ecc. - "Equivalente d'imposta. Fassione della chiesa parochiale di Strigno per l'anno 1901", 1881 - 1912, cc. 136-171 Fassioni della chiesa parrocchiale per la commisurazione dell'equivalente d'imposta sul valore del possesso fondiario e dei fabbricati per gli anni 1881-1920. - "Lavori di ristauro della chiesa parocchiale di Strigno", 1894 - 1914, cc. 172-370 Lavori di decorazione con pitture, restauri all'interno della chiesa e relativa concorrenza alle spese da parte dei comuni e del patrono, costruzione della facciata, costruzione di un tombino sotterraneo, installazione della luce elettrica, rinnovo del pavimento. Busta, cc. 370 Note (1) Da "Concorrenza" a "elettrica" aggiunta posteriore.

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C. 7. 8. b. 5 "Vertenza sul piede di concorrenza alle spese della chiesa parocchiale Strigno" 1887 - 1893 Documentazione relativa alle proteste dei comuni del territorio del pievado di Strigno in merito all'obbligo di concorrere alle spese di culto della chiesa parrocchiale. Fascicolo, cc. 90

C. 7. 9. b. 5 "Cantori parochiali" 1889 - 1907 Statuti e regolamenti per i cantori, carteggio relativo alla partecipazione al coro da parte di estranei, a proteste dei cantori, elenco di cantori, ecc. Fascicolo, cc. 24

C. 7. 10. b. 5 "Antecipazioni alla chiesa" 1895 - 1900 Carteggio e atti relativi all'obbligo dei comuni del pievado di Strigno al pagamento di una somma "anticipata" di denaro per le spese giornaliere e correnti e ai ricorsi presentati in merito a tale obbligo. Fascicolo, cc. 180

C. 7. 11. b. 5 "Trattative per svincolo dalla parocchia" 1895 - 1907; 1911 (copia) Carteggio e atti relativi alle trattative per la liberazione dei comuni dagli obblighi di pagamento delle spese ordinarie e straordinarie della chiesa parrocchiale, documento di affrancazione degli oneri di concorrenza (1911, copia del 1951). Fascicolo, cc. 110

C. 7. 12. b. 5 "Obblighi alla concorrenza in genere" 1896 - 1897 Carteggio relativo ai vari ricorsi presentati in merito agli obblighi dei comuni del pievado di Strigno alla concorrenza "anticipata", alla concorrenza nel restauro della chiesa parrocchiale e alla concorrenza per la primizia parrocchiale. Fascicolo, cc. 16

C. 7. 13. b. 5 "Fabbriceria parocchiale. Elezioni" 1897 - 1898 Carteggio e atti relativi alla nomina dei fabbriceri: procure, elezioni, decreto di nomina e comunicazioni, decreto del capitano distrettuale di Borgo relativo all'ingerenza dei rappresentanti dei comuni nell'amministrazione del patrimonio ecclesiastico. Fascicolo, cc. 27

C. 7. 14. b. 5 78

"Chiesa di San Vito" 1905 - 1913 Carteggio e atti relativi al riconoscimento del diritto di poter compiere funzioni ecclesiastiche nella cappella di S. Vito e al diritto di proprietà dell'antica chiesa. Fascicolo, cc. 67

C. 7. 15. b. 5 Organo 1905; 1907; 1928 - 1933 Restauro (1905; 1907), risarcimento danni di guerra, costruzione nuovo organo da parte della ditta Vincenzo Mascioni di Cuvio (VA). Fascicolo, cc. 78

C. 7. 16. b. 6 "Danni di guerra" [1915]; 1921 - 1928 Domanda di risarcimento dei danni di guerra subiti dalla chiesa, stima dei danni, liquidazione rimborsi, elenchi dei beni danneggiati, ecc. Fascicolo, cc. 82

C. 7. 17. b. 6 Eredità Bertagnoni 1919 - 1963 (con antecedente del 1895) Carteggio e atti relativi all'amministrazione della sostanza lasciata in eredità alla chiesa da Emilia fu Carlo Bertagnoni: progetti per lavori alla casa, frazionamenti catastali, mappe, disegni, atti di donazione, amministrazione del patrimonio di famiglia, danni di guerra, documentazione relativa all'assegnazione dell'eredità, ecc. Fascicolo, cc. 261

C. 7. 18. b. 6 Oratorio parrocchiale e cinema 1944 - 1954 Voti pronunciati dalla popolazione di Strigno pro erigendo oratorio, donazione del terreno da parte di Emilia fu Carlo Bertagnoni, offerte pro oratorio, conti, fatture dei lavori di costruzione, documentazione relativa all'apertura del cinema parrocchiale. Fascicolo, cc. 126

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Ente Beneficio parrocchiale dell'Immacolata sec. XI - 1987 gennaio 24

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Beneficio parrocchiale di Strigno, 01/01/1686 - 31/12/1953

Storia Nell'archivio non esistono documenti o memorie relative all'erezione del beneficio parrocchiale di Strigno, probabilmente esistente 'ab immemorabili' vista l'origine antica della chiesa. Al mantenimento del parroco provvedevano anche le comunità, poichè i fondi in dotazione erano insufficienti. Infatti per la formazione della congrua del parroco gli otto paesi della parrocchia di Strigno(1) concorrevano già da tempi immemorabili con le cosiddette primizie che il sacerdote faceva raccogliere di casa in casa. Egli riceveva, per antica consuetudine, una certa quantità di granaglie dalle famiglie più abbienti dei singoli paesi "ciascuna delle quali doveva corrispondere allo stesso un mezzo staio o una quarta corrispondente a libbre di Vienna 18 di grano turco"(2). Il parroco riceveva, inoltre, da undici malghe presenti nel territorio della parrocchia una primizia annua di "buon formaggio corrispondente al peso di sette libbre o il relativo prezzo calcolato all'annuo prezzo di piazza"(3). Col tempo però il contributo "in granaglie" non corrispose più per qualità e quantità a quanto era stato stabilito 'ab antiquo', in più le spese di raccolta si aggravavano di anno in anno. Per questi motivi nel 1856 l'allora parroco don Chiliano Zanollo pervenne ad un accordo con i Comuni: essi si impegnarono a pagare direttamente dalle loro casse l'importo corrispondente al contributo. Verso la fine del XIX secolo però alcuni Comuni non si ritennero più obbligati a pagare tale somma. Nel 1895 il decano, appoggiato dall'autorità politica, richiamò i comuni di Villa Agnedo, Ospedaletto, Scurelle, Bieno e Ivano Fracena, che si erano accordati fra loro, al soddisfacimento dell'onere. In seguito i comuni di Bieno e Ivano Fracena ritirarono spontaneamente le loro posizioni, mentre gli altri vennero chiamati in giudizio e condannati al pagamento. Scurelle e Ospedaletto ricorsero più volte contro queste decisioni giudiziali, ma sempre invano. La Giunta provinciale di Innsbruck infine, con decreto del 20 aprile 1897 ordinò al locale Ufficio delle Imposte di riscuotere in via forzosa, mediante una addizionale sulle imposte, l'importo dovuto dai due Comuni condannati. Il comune di Scurelle si era rifiutato anche di pagare le primizie per le cinque malghe che gli appartenevano, ma le varie sentenze riconobbero il diritto del decano a riscuotere tale contributo; con decreto del 18 luglio 1899 la Giunta provinciale intimò al Comune di pagare quanto dovuto, con tutti gli arretrati e le spese giudiziarie. Nel 1905, in considerazione della grande povertà dei paesi del pievado di Strigno, l'autorità politica decise di sospendere per dieci anni il pagamento. Il 23 agosto 1908 i rappresentanti degli otto Comuni, insieme al parroco don Gioachino Bazzanella, rivolsero al Ministero per il Culto una supplica al fine di essere esonerati per sempre "dal pagare al loro paroco-decano le annue corone 697:64 che fin qui prima in granaglie poi in denaro contribuirono annualmente pel titolo di Primizia Parocchiale"(4). La lettera si articolava in 14 punti che sottolineavano le ragioni dei richiedenti, che ritenevano tale contributo illegale, non essendoci alcun documento che comprovasse l'obbligo del contributo, e 80 ormai insostenibile data la povertà dei loro paesi. Nonostante le richieste, il Capitanato distrettuale di Borgo con decisione del 4 marzo 1914 obbligò tutti gli otto Comuni al pagamento della congrua al parroco secondo i modi consueti. I Comuni ricorsero in quanto attribuivano al fondo di religione l'onere del pagamento della congrua. Non si sa come si risolse la vertenza, ma probabilmente essa si esaurì dati gli incombenti eventi di guerra. In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio parrocchiale dell'Immacolata ha perso la personalità giuridica civile.

Funzioni, occupazioni e attività Una precisa definizione dei benefici, e tra questi del beneficio parrocchiale, come enti giuridici si ha solo con il Codice di diritto canonico del 1917. Il can. 1409, infatti, lo definisce come "un ente giuridico costituito o eretto in perpetuo dall'autorità ecclesiastica, composto di un ufficio sacro e del diritto di percepire i redditi della dote, spettanti all'ufficio". Il beneficio era dunque costituito da due elementi: uno definito "spirituale", cioé l'ufficio sacro, e l'altro "materiale", la dote annessa. L'origine dei benefici si deve ricercare nelle prime fasi della cristianizzazione quando il vescovo distribuiva le offerte dei fedeli al clero, ai poveri e alle chiese. I sacerdoti rurali godevano, a loro volta, dell'usufrutto dei diritti feudali o prestazioni reali. Soltanto verso l'XI secolo i benefici divennero perpetui. La dote del beneficio poteva essere costituita da beni mobili o immobili, come campi, vigneti, boschi, pascoli, case e in seguito titoli del debito pubblico o titoli di stato; da prestazioni certe e obbligatorie da parte di famiglie o persone morali, come le decime, assegni dal comune; da offerte sicure dei fedeli spettanti al beneficiato come le tasse o quotazioni liberamente assunte; dai diritti di stola, nei limiti delle tasse diocesane o della legittima consuetudine. Il beneficio parrocchiale aveva annessa la cura d'anime era perciò un beneficio curato: in analogia con gli uffici ecclesiastici anche i benefici potevano distinguersi in riservati e di libera collazione, elettivi e di giuspatronato. L'erezione era l'atto legittimo con cui la competente autorità ecclesiastica costituiva il beneficio. La fondazione consisteva invece nella costituzione della dote beneficiaria. Il beneficio non si poteva erigere se non aveva una dote stabile e conveniente, con redditi perpetui. Una forma particolare di conferimento del beneficio era quella preceduta dalla presentazione del candidato da parte di un patrono (comunità, padronato, famiglia, clero regolare, re, governo). Nel Trentino, in seguito alla secolarizzazione del principato vescovile, tutti i benefici esistenti nel territorio e non soggetti già a un patronato privato, divennero di patronato cesareo. Solo con il Concordato del 1929 (art. 25) lo stato italiano rinunciò alla prerogativa sovrana del regio patronato sui benefici maggiori e minori, che gradualmente decaddero. Con la nomina e il conferimento del beneficio e con la regolare consegna dei beni componenti la dote, il parroco otteneva la legittima rappresentanza per l'esercizio del suo diritto di usufrutto delle temporalità del beneficio. In quanto rappresentante dell'ente egli aveva inoltre l'obbligo di difendere e assicurare l'integrità del patrimonio e di amministrarlo sotto la sorveglianza dei vescovi, dei patroni e dello stato. Nel corso dei secoli le rendite di alcuni benefici parrocchiali vennero a poco a poco assottigliandosi fino a non essere sufficienti al mantenimento del beneficiato. I governi dovettero perciò provvedere stabilendo congrue e supplementi di congrue a carico dei comuni o di altri enti. L'istituto del beneficio ecclesiastico fino al Concilio Vaticano II ha costituito il principale strumento tecnico per procurare il sostentamento del clero; il Concilio pervenne alla decisione che esso doveva "essere abbandonato, o almeno riformato a fondo" ("Presbyterorum Ordinis", decreto 7 dicembre 1965 § 20). Così il Codice di diritto canonico del 1983 ha prefigurato (CIC 1983, can. 1272 § 2) la costituzione dell'Istituto diocesano per il sostentamento del clero e ha

81 chiamato la Conferenza episcopale alla graduale devoluzione di redditi e per quanto possibile della dote stessa beneficiale all'istituto.

Note (1) Strigno, Scurelle, Spera, Ivano Fracena, Bieno, Ospedaletto, Villa Agnedo e Samone. (2) Cfr. "Beneficio parrocchiale di Strigno", "Carteggio e atti", fasc. 5. (3) Ibidem (4) Ibidem, cc. 224-227.

82 fondo Beneficio parrocchiale di Strigno, 1686 - 1953

regg. 2, bb. 2, fascc. 9

Soggetti produttori Beneficio parrocchiale dell'Immacolata, sec. XI - 1987 gennaio 24

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno".

83 serie 1 Urbari, 1686; [1829]

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa dell'Immacolata di Strigno", "Urbari". La serie è composta da due registri. Un partitario relativo al beneficio parrocchiale per gli anni 1925-1944 si trova in "Archivio della chiesa dell'Immacolata in Strigno", "Partitari", reg. 4.

D. 1. 1 Urbario dei capitali 1686 marzo 21 - 1686 aprile 20 A c. 6: decreto del vescovo di Feltre Antonio Pulcenigo col quale si ordina la stesura dell'urbario, 1685 mar. 24, pubblicato il 17 mar. 1686. Latino senza coperta, cc. 6-43

D. 1. 2 "Urbario della canonica parrocchiale di Strigno" [1829](1) (con annotazioni fino al 1855) Urbario del patrimonio del beneficio parrocchiale derivante da capitali, diritti di malga, primizie, decime, proventi di stola, con elenco delle spese, delle prestazioni e delle uscite di competenza del beneficio. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 62 (mancano le cc. 38-50), con indice alfabetico a rubrica acefalo (solo lettere W, X, Z) alla fine n.n. Note (1) La data è desunta dal titolo interno: "Urbario della canonica parrocchiale di Strigno formato dal dr. Saverio Weiß [...] di Strigno qual delegato speciale con decreto dell'imp. r. Giudizio di Strigno, 20 febbraio 1829 N. 1505/16 Eccles.".

84 serie 2 Carteggio e atti, 1701 - 1953

Contenuto La serie è composta da nove fascicoli e due buste contenenti documentazione relativa alla gestione amministrativa del beneficio parrocchiale.

D. 2. 1. b. 1 "Beneficio parrochiale di Strigno" 1701 - 1952 Riconoscimento del diritto del parroco di esigere le primizie da tutti gli abitanti del pievado di Strigno, richieste di esenzione dalla concorrenza delle imposte comunali e giudiziali, estratti catastali, inventario dei registri e degli atti presenti in canonica nel 1832, concorrenza dei comuni alle spese di restauro della canonica, prospetti relativi al patrimonio beneficiale, addizionali comunali gravitanti sugli stabili del beneficio, obbligo del parroco alla celebrazione di messe nella cura di Bieno e richiesta di reluizione, reluizione degli obblighi dell'espositura di Spera, stato patrimoniale ed economico del beneficio al 1929, ecc. Busta, cc. 400 Segnature precedenti: III

D. 2. 2. b. 2 Atti del beneficio parrocchiale 1709; 1843 - 1907 Raccolta di atti suddivisi da don Bazzanella in 13 fascicoli numerati. La raccolta è corredata da un elenco relativo al contenuto di ogni fascicolo. Mancano le cartelle 2-4, 7, 13. Busta, cc. 251

D. 2. 3. b. 3 "Legati missari diversi" 1728 (copia) - 1931 Atti relativi all'amministrazione dei legati missari fondati a favore del beneficio parrocchiale, della II cooperatura, dello stipendio Tomaselli, della Primissaria parrocchiale, del legato Castelrotto, ecc. Fascicolo, cc. 322

D. 2. 4. b. 4 Fassioni 1805 - 1952 Fassioni sulle rendite del beneficio parrocchiale e carteggio relativo alla loro presentazione, atti relativi al completamento della congrua. Fascicolo, cc. 237

D. 2. 5. b. 4

85

"Primizia parrocchiale in granaglie" 1814 - 1863; 1889 - 1914 Atti relativi alla concorrenza degli otto comuni della parrocchia alla formazione della congrua del parroco con 'primizie in granaglie' raccolte presso le famiglie dei singoli paesi del pievado di Strigno; questioni con i comuni di Ospedaletto, Scurelle, Villa Agnedo, Ivano Fracena, Bieno e Samone; copia della decisione del Capitanato distrettuale di Borgo che obbliga tutti gli otto comuni al pagamento delle primizie (1914). Fascicolo, cc. 238

D. 2. 6. b. 5 "Investiture" 1829 - 1831 Contratti di locazione Nn. 1-87 Mancano i nn. 2, 30, 51, 53, 60, 74-77, 80, 85. Fascicolo, cc. 156

D. 2. 7. b. 5 "Primizia parrocchiale in formaggio" 1882 - 1910 Atti relativi al diritto del parroco a percepire da undici malghe della parrocchia "un'annua primizia di buon formaggio"; questione con il comune di Scurelle per il rifiuto di pagare il contributo per le cinque malghe che gli appartengono. Fascicolo, cc. 73

D. 2. 8. b. 5 "Questione erede del fu decano don Chiliano Zanollo per atto di consegna 11 maggio 1888" 1888 - 1891 Atto di consegna della sostanza beneficiale al commissario vescovile don Giovanni Costesso in seguito alla morte di don Chiliano Zanollo e atti relativi alla vertenza con la signora Natalia Lenzi nata Mengarda, nipote ed erede di don Zanollo, per la rifusione dei debiti lasciati dal decano. Fascicolo, cc. 161

D. 2. 9. b. 5 Prospetti statistici 1890 - 1910 Prospetti statistici sulla gestione del patrimonio degli enti ecclesiastici di Strigno (beneficio parrocchiale, II cooperatura, chiesa decanale e chiesa di Loreto) relativi agli anni 1890, 1895, 1900, 1905, 1910. Fascicolo, cc. 30

D. 2. 10. b. 5 Consegne e riconsegne 1910 - 1953 Atti di consegna a don Pasquale Bortolini (1910) e a don Antonio Coradello (1931); verbali di riconsegna in seguito alla morte di don Antonio Coradello (1951) e di don Silvio Cristofolini (1953).

86

Fascicolo, cc. 44

D. 2. 11. b. 5 Danni di guerra 1921 - 1926 Carteggio e atti relativi agli indennizzi dei danni di guerra subiti dagli stabili appertenenti al beneficio parrocchiale. Fascicolo, cc. 44

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Ente Chiesa della Madonna di Loreto in Strigno sec. XVII prima metà - [1949]

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Chiesa della Madonna di Loreto in Strigno, 01/01/1849 - 31/12/1949

Storia La chiesa di Loreto, che sorge sulla riva destra del torrente Chieppena, fu edificata intorno alla prima metà del XVII secolo e la sua origine sembrerebbe legata alla confraternita del Rosario esistente in Strigno. Il massaro della confraternita richiese infatti la licenza di fabbricare la chiesetta e si impegnò a provvedere alla stessa con le entrate della confraternita. Il vescovo di Feltre accolse la richiesta e concesse alla confraternita del Rosario di Strigno di essere perpetuamente incorporata e unita alla chiesa(1). Un'altra ipotesi ritiene sia stato il parroco don Gaspare Castelrotto, devoto alla Madonna, a far fabbricare la cappella con il ricavato delle elemosine e a farne solenne dedicazione nel 1645. La devozione alla Madonna di Loreto era comunque preesistente alla fabbrica della chiesa, tanto che uno degli altari della parrocchiale era dedicato a questa figura. La chiesetta è copia fedele di quella originale nel Santuario omonimo; dopo la collocazione della Sacra Immagine Lauretana essa diventò meta di pellegrinaggio per tutti i devoti della zona. La chiesa fu più volte minacciata dalle inondazioni del torrente Chieppena e subì gravi danni anche durante la prima guerra mondiale. Intorno alla chiesa, verso il 1827, fu costruito il cimitero dove venivano sepolti anche i morti di Villa Agnedo e di Ivano Fracena. Il cimitero di Loreto entrò in disuso dopo la costruzione, agli inizi del Novecento, del nuovo cimitero su un terreno donato dai patroni della parrocchia, i conti Wolkenstein. La chiesa venne provveduta mediante offerte e possedeva un modesto capitale e alcuni arredi.

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia ROMAGNA F., Il pievado di Strigno, Trento, 1981

Note (1) Cfr. F. Romagna, op. cit., pp. 145-146.

88 fondo Chiesa della Madonna di Loreto in Strigno, 1849 - 1949

reg. 1, b. 1, fasc. 1

Soggetti produttori Chiesa della Madonna di Loreto in Strigno, sec. XVII prima metà - [1949]

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno".

89 serie 1 Urbari, 1892 - 1911

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa dell'Immacolata di Strigno", "Urbari". La serie è formata da un unico registro, relativo anche ad altre amministrazioni ecclesiastiche. Per il movimento dei capitali della chiesa di Loreto per gli anni 1892-1920 si veda in "Archivio della chiesa dell'Immacolata in Strigno", "Urbari", reg. 2; un partitario della chiesa per gli anni 1925-1944 si trova in "Archivio della chiesa dell'Immacolata in Strigno", "Partitari", reg. 4.

E. 1. 1 "Urbario delle pie fondazioni. 1. Chiesa di Loreto 2. Seconda cooperatura 3. Beneficio primissariale 4. Beneficio stipendiario Tomaselli 5. Legato don Ottavio Castelrotto" 1892 giugno 9 - 1911 gennaio 28 Urbario dei capitali delle diverse amministrazioni Italiano Registro, legatura in mezza tela con appigli, cc. 42 n.n. (num. orig. imprecisa), con indice delle amministrazioni sulla c. di guardia

90 serie 2 Resoconti, 1849 - 1949

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa dell'Immacolata in Strigno", "Resoconti". La serie è formata da una busta.

E. 2. 1. b. 1 Resoconti 1849 - 1949 Nn. 1-34 Mancano i resoconti per gli anni: 1850-1879, 1884-1894, 1896-1898, 1900-1901, 1903-1905. Per l'anno 1899 sono presenti solo poche quietanze. Busta, cc. 273 n.n.

91 serie 3 Carteggio e atti, 1855 - 1929

Contenuto La serie è formata da un fascicolo contenente documentazione relativa all'amministrazione del patrimonio della chiesa.

E. 3. 1. b. 1 Atti amministrativi 1855 - 1929 Entrata-uscita, prospetti del patrimonio e delle obbligazioni, insinuazioni nel libro fondiario, fassione per la commisurazione dell'equivalente d'imposta, registro dello stato patrimoniale ed economico, richiesta di recitare pubblicamente il rosario. Contiene un opuscolo a stampa: "La chiesetta di Loreto a Strigno. Cenni storici e preghiere", Trento, 1950, cc. 15. Fascicolo, cc. 57

92

Ente Seconda cooperatura di Strigno 1835 agosto 22 - [1946]

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Seconda cooperatura di Strigno, 01/01/1836 - 31/12/1946

Storia Allo scopo di costituire un fondo per il mantenimento di un secondo cooperatore Antonio Tomaselli "della Bernarda" con suo testamento del 22 agosto 1835, assegnò alla parrocchia di Strigno alcuni capitali. Per aumentare il patrimonio del fondo l'Ordinariato ordinò che venisse aggiunto anche il legato missario lasciato da don Simone Barezzotto (testamento del 28 dicembre 1728). Al patrimonio andarono poi a mano a mano ad aggiungersi altri capitali e crediti di privati. Il sacerdote che per primo ebbe la funzione di secondo cooperatore di Strigno fu don Giuseppe Grazioli, "cooperatore e organista (...) che si rese benemerito e rinomato pei suoi viaggi in Oriente e nel Giappone per la provvista di seme- bacchi immuni da malattia. Per tal modo si poterono avere le tre messe in parrochia ed insieme contentare con una messa il Conte di Castello"(1).

Struttura amministrativa L'amministrazione del fondo era affidata ad una persona di fiducia che veniva proposta al decano dalla rappresentanza comunale. Il suo ufficio durava due anni e le rese di conto dovevano essere presentate annualmente al parroco e ai rappresentanti della comunità.

Note (1) Cfr. "Ufficio parrocchiale di Strigno", "Registri di cronache e memorie", reg. 1, p. 9.

93 fondo Seconda cooperatura di Strigno, 1836 - 1946

b. 1, fasc. 1

Soggetti produttori Seconda cooperatura di Strigno, 1835 agosto 22 - [1946]

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno". Un partitario relativo alla seconda cooperatura per gli anni 1925-1944 si trova in "Chiesa dell'Immacolata in Strigno", "Partitari", reg. 4; un urbario relativo agli anni 1892-1911 si trova in "Chiesa della Madonna di Loreto", "Urbari", reg. 1.

94 serie 1 Resoconti, 1880 - 1946

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa dell'Immacolata di Strigno", "Resoconti". La serie è costituita da una busta.

F. 1. 1. b. 1 Resoconti 1880 - 1946 Nn. 1-49 Per gli anni 1890-1891 sono presenti solo documenti di corredo e lettere di liquidazione; dal 1892 al 1905 i resoconti sono parzialmente corredati dalle relative quietanze. Busta, cc. 439 n.n.

95 serie 2 Carteggio e atti, 1836 - 1940

Contenuto La serie è formata da un fascicolo contenente documentazione relativa alla gestione del fondo. Atti relativi all'amministrazione dei legati missari fondati a favore della seconda cooperatura si trovano in "Archivio del beneficio parrocchiale di Strigno", "Carteggio e atti", fasc. 3.

F. 2. 1. b. 1 "Fondo pel II cooperatore. Strigno" 1836 - 1940 Atti relativi alla concorrenza comunale per il mantenimento del secondo cooperatore, prospetto dei capitali, nomina di Luigi Tiso quale amministratore del fondo, regolamento amministrativo per il fondo, inventario del patrimonio delle fondazioni destinate a formare il fondo per il secondo cooperatore, fassioni di congrua, stato patrimoniale ed economico, denuncia delle rendite, ecc. Fascicolo, cc. 62

96

Ente Beneficio primissariale di Strigno 1846 agosto 16 - [1949]

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Beneficio primissariale di Strigno, 01/01/1811 - 31/12/1949

Storia "Traslocata la parrocchia e la residenza del parroco da Ivano a Strigno, al sacerdote che funzionava a S. Vito e serviva nella cura d'anime a favore di Strigno e di Spera e godeva il beneficio, fu imposto di celebrare la messa prima in tutte le domeniche e feste e nei giorni di lavoro; e così ebbe origine la Primissaria"(1). La fondazione della primissaria sembra anche essere legata ad un voto che la comunità aveva pronunciato al fine di preservarsi dalle devastazioni del torrente Cinaga: la promessa prevedeva l'erezione di un altare nella chiesa parrocchiale presso il quale in perpetuo si sarebbero fatte celebrare due "messe basse" settimanali(2). A tale scopo la comunità aveva destinato un fondo. Per formare però un congruo patrimonio primissariale nel 1543 alcuni beni della chiesa di S. Vito furono uniti al capitale preesistente. Quando la vecchia chiesa fu convertita in locale scolastico, al primissario fu imposto anche di "prestarsi gratis all'obbligo della scuola normale". Agli originari obblighi del primissario (celebrare una messa bassa settimanale in adempimento dell'antica fondazione e celebrare per tutto l'anno la prima messa in orario stabilito dal Comune), andò quindi ad aggiungersi il compito di maestro di scuola. L'atto formale con il quale venne ufficialmente costituito il beneficio primissariale è datato però 16 agosto 1846. La congrua del primissario non era consistente ed era costituita da 1/3 delle primizie di Strigno e di Spera e da qualche immobile, tra cui la casa primissariale, spesso inutilizzata poiché il sacerdote era quasi sempre del paese ed abitava con la famiglia. Per questo motivo il Comune, che in quanto patrono del beneficio aveva l'obbligo di integrarne la congrua, nel 1867 chiese di poter vendere i beni stabili del beneficio. La richiesta fu accolta dalle autorità e il ricavato della vendita venne capitalizzato. Dal 1868 il primissario don Vito Bertoldi ottenne di poter abitare in canonica con il parroco, e ai suoi doveri di primissario si aggiunse anche quello di prestare assistenza alla cura d'anime come cooperatore. La figura del primissario andò a scomparire col tempo; "questo prete, che non era né parroco né cappellano, era chiamato dal popolo 'il prete del Comune'"(3).

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia ROMAGNA F., Il pievado di Strigno, Trento, 1981

Note (1) Cfr. "Ufficio parrocchiale di Strigno", "Registri di cronache e memorie", reg. 1, p. 10. 97

(2) Cfr. F. Romagna, op. cit., pp. 109-112. (3) Ibidem.

98 fondo Beneficio primissariale di Strigno, 1811 - 1949

b. 1, fasc. 1

Soggetti produttori Beneficio primissariale di Strigno, 1846 agosto 16 - [1949]

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno". Un partitario relativo al beneficio primissariale per gli anni 1925-1944 si trova in "Chiesa dell'Immacolata in Strigno", "Partitari", reg. 4; un urbario relativo agli anni 1892-1911 si trova in "Chiesa della Madonna di Loreto", "Urbari", reg. 1.

99 serie 1 Resoconti, 1910 - 1949

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa dell'Immacolata in Strigno", "Resoconti". La serie è formata da una busta.

G. 1. 1. b. 1 Resoconti 1910 - 1949 Nn. 1-25 Busta, cc. 157 n.n.

100 serie 2 Carteggio e atti, 1811 - 1940

Contenuto La serie è formata da un fascicolo contenente documentazione relativa all'amministrazione del patrimonio del beneficio. Atti relativi all'amministrazione dei legati missari fondati a favore del beneficio primissariale si trovano in "Archivio del beneficio parrocchiale di Strigno", Carteggio e atti", fasc. 3.

G. 2. 1. b. 1 Atti amministrativi 1811 - 1940 Prospetti relativi allo stato attivo e passivo del beneficio, copia del contratto stipulato tra il comune di Strigno e il primissario don Francesco Vittorelli, fassione del beneficio, atti relativi al permesso di vendere alcuni stabili del beneficio, prospetto relativo al patrimonio in capitali spettanti alla primissaria, rimostranze relative alla cessata celebrazione della prima messa da parte di don Vito Bertoldi, prospetto del patrimonio del beneficio, atti relativi alla facoltà di trattenere in canonica i documenti riguardanti la primissaria, stato patrimoniale ed economico, denuncia delle rendite, ecc. Fascicolo, cc. 136

101

Ente Beneficio Tomaselli di Strigno sec. XVIII prima metà - [1949]

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Beneficio Tomaselli di Strigno, 01/01/1701 - 31/12/1949

Storia Il beneficio Tomaselli di Strigno è costituito dall'unione di due fondazioni(1) la prima delle quali venne istituita da Simone fu Michele Tomaselli "dei Pieri", morto il 4 marzo del 1706, il quale con suo testamento del 12 luglio 1699 lasciò un capitale di circa 298 fiorini con l'obbligo della celebrazione di una messa in settimana da parte di sacerdoti (beneficiati) discendenti in linea maschile dal proprio padre. Qualche anno dopo don Michele fu Tommaso Tomaselli da Strigno, morto il 21 giugno 1718 e discendente del precedente fondatore, con suo testamento del 14 novembre 1711 e codicillo del 2 gennaio 1716 lasciò un capitale di 1426 fiorini con l'obbligo della celebrazione di 104 messe annue. Il fondatore dispose che la parte di capitale che sarebbe rimasta dopo l'adempimento degli obblighi missari fosse impiegata a vantaggio di studenti discendenti dal proprio genitore prediligendo quelli che avevano scelto gli studi teologici. Dalla documentazione presente in archivio si evince che intorno al 1855 si effettuò la liquidazione della sostanza dei due benefici con la conseguente rendita annua di circa 22 fiorini a favore di un'unico "Stipendio Tomaselli" detto anche "Stipendio Tomasello dei Tomaselli". In seguito all'unione amministrativa dei due benefici si stabilì anche che in caso di mancanza di chierici o sacerdoti il beneficio venisse conferito ad un istruttore che insegnasse a leggere e a scrivere ai fanciulli appartenenti alle famiglie discendenti dai due fondatori.

Note (1) Cfr. "Beneficio Tomaselli di Strigno", "Carteggio e atti", b. 1.

102 fondo Beneficio Tomaselli di Strigno, sec. XVIII - 1949

reg. 1, bb. 2

Soggetti produttori Beneficio Tomaselli di Strigno, sec. XVIII prima metà - [1949]

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno".

103 serie 1 Urbari, sec. XVIII - 1844

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa dell'Immacolata in Strigno", "Urbari". La serie è composta da un registro. Un partitario relativo allo stipendio Tomaselli per gli anni 1925-1944 si trova in "Archivio della chiesa dell'Immacolata in Strigno", "Partitari", reg. 4; un urbario relativo agli anni 1892-1911 si trova in "Archivio della chiesa della Madonna di Loreto", "Urbari", reg. 1.

H. 1. 1 Urbario dei capitali sec. XVIII - 1844 Italiano Registro, senza coperta, pp. 123, cc. 124-132 (mancano le pp. 9-10, bianche alcune pagine).

104 serie 2 Resoconti, 1843 - 1949

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa dell'Immacolata in Strigno", "Resoconti". La serie è formata da una busta.

H. 2. 1. b. 1 Resoconti 1843 - 1949 Nn. 1-60 Mancano i resoconti per gli anni 1848-1853, 1855-1867, 1876-1877, 1924. Busta, cc. 686 n.n.

105 serie 3 Carteggio e atti, 1801 - 1940

Contenuto La serie è costituita da una busta contenente documentazione relativa all'amministrazione del beneficio. Atti relativi all'amministrazione dei legati missari fondati a favore del beneficio Tomaselli si trovano in "Beneficio parrocchiale di Strigno", "Carteggio e atti", fasc. 3.

H. 3. 1. b. 1 "Stipendio Tomaselli. Resoconti. Carteggio" 1801 - 1940 (con antecendenti del 1699 e del 1711 (copie) Assegnazione dello stipendio, copie dei testamenti dei due fondatori, documenti di credito ipotecario, carteggio con il Giudizio distrettuale di Strigno e con l'Ordinariato vescovile di Trento relativo agli obblighi missari, osservazioni alle presentazioni dei conti, documentazione dell'esattore del beneficio, fassioni, stime, ecc. Busta, cc. 613

106

Ente Confraternita del Santissimo Sacramento di Strigno sec. XVI fine - [1908]

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Strigno, 01/01/1801 - 31/12/1908

Storia La confraternita del SS. Sacramento fu eretta nella parrocchia di Strigno verso la fine del XVI secolo ed era detta del SS. Corpo di Cristo(1). Dopo la soppressione delle confraternite avvenuta nella seconda metà del XVIII secolo, essa venne ricostituita nella parrocchia nel 1830: "La Confraternita del SS. Sacramento, che una volta per superiori disposizioni sortito avea il nome di Scuola di Carità, rivive in grazia di superiore approvazione sotto il nome appunto che avea ab antiquo di Confraternita del SS. Sacramento"(2). Essa dipendeva dal decano ed aveva un ramo maschile ed uno femminile. Il Consiglio della confraternita nominava gli "offizianti", che duravano in carica un anno e potevano essere rieletti: il priore, il vice priore, il segretario, diciotto consiglieri "quattro della stazione parrocchiale e due di ciascuna curazia", il cassiere, un sacerdote maestro dei novizi, due zelanti, direttori di processioni, baldacchinieri, gonfalonieri, lanternieri, bidelli e custodi. Lo statuto fu rinnovato nel 1889(3).

Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla Quaecumque a Sede Apostolica del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali ne potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la 107 direzione e dipendenza dell'Ordinario e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie. Le confraternite aventi facoltà di aggregarsi ad altre confraternite si chiamano arciconfraternite. Il can 711 del CIC del 1917, raccomandando agli Ordinari di erigere in ogni parrocchia le confraternite del SS. Sacramento e della Dottrina Cristiana, stabilisce che, appena costituite, esse sono di diritto aggregate alle rispettive arciconfraternite erette in Roma dal cardinale vicario. L'aggregazione ha generalmente per effetto che l'associazione aggregata goda delle indulgenze, privilegi e altre grazie spirituali direttamente e specificamente concesse dalla S. Sede all'associazione aggregante (CIC 1917, can. 722). Il Concordato dell'11 febbraio 1929 (art. 29, lett. c) ha stabilito che le confraternite che hanno scopo esclusivo o prevalente di culto dipendono dall'autorità ecclesiasitca per il loro funzionamento e la loro amministrazione.

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia ROMAGNA F., Il pievado di Strigno, Trento, 1981

Note (1) Cfr. F. Romagna, op. cit., p. 71. (2) Cfr. "Confraternita del SS. Sacramento di Strigno", "Registri delle delibere del consiglio", reg. 1. (3) Cfr. F. Romagna, op. cit., p. 72.

108 fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Strigno, 1801 (copia) - 1908

regg. 2, quad. 1, fasc. 1

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Sacramento di Strigno, sec. XVI fine - [1908]

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno".

109 serie 1 Registri delle delibere del consiglio, 1830 - 1896

Contenuto Si tratta di un registro sul quale venivano verbalizzate le deliberazioni del consiglio della confraternita. I confratelli si riunivano nella chiesa parrocchiale o nella canonica per nominare gli "offizianti", il priore, il cassiere e per trattare tutti gli affari che riguardavano il buon andamento della loro associazione.

I. 1. 1 "Libro dei decreti fatti dal consiglio della confraternita del Santissimo Sacramento ristaurata nella parrocchiale di Strigno nell'anno 1830" 1830 settembre 2 - 1896 ottobre 11 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 49 n.n.

110 serie 2 Registri delle tasse di iscrizione, 1830 - 1840

Contenuto La serie si compone si un registro.

I. 2. 1 "Registro dei pagamenti delle rate dei confratelli dall'anno 1830 sino all'anno 1840" 1830 novembre - 1840 dicembre 5 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 84 n.n.

111 serie 3 Registri di cassa, 1861 - 1894

Contenuto La serie è formata da un quaderno. Un partitario della confraternita per gli anni 1925-1944 si trova in "Chiesa dell'Immacolata in Strigno", "Partitari", reg. 4.

I. 3. 1 "Uscita della Confraternita del SS. Sacramento" (tit. int.) 1861 dicembre 14 - 1894 giugno 10 Alla fine: annotazioni relative all'entrata, 1867 feb. 5. Italiano Quaderno, legatura in cartoncino rustico, cc. 18 n.n.

112 serie 4 Carteggio e atti, 1801 (copia) - 1908

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

I. 4. 1 Carteggio e atti 1801 (copia) - 1908 Capitale a favore della confraternita (1801, copia), statuto (1889), carteggio vario (1890-1896), rese di conto (1904-1908). Fascicolo, cc. 55

113

Ente Confraternita del Santissimo Rosario di Strigno [sec. XVIII prima metà - 1798]

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Strigno, 01/01/1701 - 31/12/1798

Storia La documentazione presente nell'archivio non permette la stesura della storia istituzionale della Confraternita del SS. Rosario di Strigno. Non si sa quando la confraternita fu eretta, ma essa sembra legata alla fabbrica della chiesa di Loreto e al suo mantenimento(1).

Funzioni, occupazioni e attività Cfr. Confraternita del Santissimo Sacramento di Strigno.

Note (1) Cfr. "Chiesa della Madonna di Loreto".

114 fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Strigno, sec. XVIII prima metà - 1798

reg. 1, fasc. 1

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Rosario di Strigno, [sec. XVIII prima metà - 1798]

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno".

115 serie 1 Urbari, sec. XVIII prima metà

Contenuto La serie è formata da un urbario incompleto, le cui carte sono state rinvenute qua e là tra la documentazione dell'archivio della parrocchia di Strigno in fase di riordino. Dopo uno studio accurato si è potuto finalmente ricostruire, almeno in parte, l'antico volume che rappresenta l'unica testimonianza dell'attività amministrativa della confraternita nella prima metà del sec. XVIII.

J. 1. 1. b. 1 Urbario prima metà sec. XVIII (con annotazioni fino al 4 dic. 1780) Italiano Registro, senza coperta, cc. 32 (mancano le cc. 14-20, mutilo)

116 serie 2 Carteggio e atti, 1797 - 1798

Contenuto La serie è formata da un fascicolo contenente la documentazione relativa alla gestione della confraternita.

J. 2. 1. b. 1 Carteggio e atti 1797 - 1798 Atti relativi al fondo in località "Bustella" di proprietà della confraternita. Fascicolo, cc.17

117

Ente Confraternita delle Sante anime del Purgatorio di Strigno [sec. XVIII - 1879]

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Confraternita delle Sante anime del Purgatorio di Strigno, 01/01/1757 - 31/12/1879

Storia La confraternita, che aveva lo scopo di suffragare le anime del purgatorio, era attiva a Strigno nei secoli XVIII e XIX, ma non si conosce la data precisa della sua erezione. La documentazione presente in archivio evidenzia la sua buona situazione economica e patrimoniale, derivata soprattutto dai cospicui lasciti di privati.

Funzioni, occupazioni e attività Cfr. Confraternita del Santissimo Sacramento di Strigno.

118 fondo Confraternita delle Sante anime del Purgatorio di Strigno, 1757 - 1879

regg. 2, quad. 1

Soggetti produttori Confraternita delle Sante anime del Purgatorio di Strigno, [sec. XVIII - 1879]

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno".

119 serie 1 Registri di amministrazione, 1757 - 1879

Contenuto La serie è formata da due registri e un quaderno riportanti annotazioni attestanti il patrimonio, nonchè le entrate e le uscite della confraternita.

K. 1. 1 "Strazarello delli crediti del pio suffragio delle anime del Purgatorio fatto li 2 ottobre 1759" (tit. int.) 1757 gennaio 2 - 1766 settembre 25 Annotazioni relative alla riscossione di affitti e di altri beni in natura (olio, brascato, formaggio, tela, ecc.). Italiano Registro, legatura in cartoncino rustico, cc. 55 n.n. (1) Note (1) Formato da due quaderni di dimensioni diverse, cuciti insieme.

K. 1. 2 "Nuovo urbario de capitali attivi e realità della sopressa confraternita delle Anime del Purgatorio della parochiale di Strigno formato con ordine superiore dal notaro Gioanni Battista Lenzi da Strigno nell'anno MDCCLXXXXVI. 1796" 1796 - 1798 dicembre 28 Italiano Registro, legatura in cartoncino rustico, cc. sd 63, con indice alfabetico dei debitori a rubrica all'inizio n.n.

K. 1. 3 "Registro dell'entrate ed uscita della cassa delle Sante Anime" 1861 dicembre 16 - 1879 dicembre 18 Registro degli incassi ("fatti-destinati per celebrazione di uffizi etc. per le sante Anime") e delle uscite (" ossia spesi per celebrazione di s. uffizi etc. per le sante Anime"). Italiano Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 16 n.n.

120

Ente Confraternita dell'Oratorio di Strigno [1796]

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Confraternita dell'Oratorio di Strigno, 01/01/1796 - 31/12/1796

Storia La documentazione presente nell'archivio non permette la stesura della storia della Confraternita dell'Oratorio di Strigno. Essa disponeva sicuramente di un suo patrimonio, come si apprende dall'urbario presente in archivio. Il Romagna ipotizza si possa trattare dell'"Oratorio di S. Filippo Neri"(1).

Funzioni, occupazioni e attività Cfr. Confraternita del Santissimo Sacramento di Strigno.

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia ROMAGNA F., Il pievado di Strigno, Trento, 1981

Note (1) Cfr. F. Romagna, op. cit., p. 75.

121 fondo Confraternita dell'Oratorio di Strigno, 1796

quad. 1

Soggetti produttori Confraternita dell'Oratorio di Strigno, [1796]

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno".

122 serie 1 Urbari, 1796

Contenuto La serie è costituita da un quaderno riportante i capitali della confraternita dopo la sua soppressione.

L. 1. 1 "1796. Primo nuovo urbario della sopressa confraternita dell'Oratorio di Strigno, in cui sono descritti li capitali attivi di detta confraternita formato da Gioa(nni) Battista Lenzi notaio di Strigno nell'anno 1796" (tit. int.) [1796] (con annotazioni del 1797) Italiano Quaderno, legatura in cartoncino rustico, cc. sd 20 (mancano le cc. sd 6-8, 11-14, 16, 17, 19), con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

123

Ente Congregazione di carità di Strigno [1812 - 1924]

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità di Strigno, 01/01/1812 - 31/12/1924

Storia La Congregazione di carità era principalmente attiva in Strigno attraverso il Fondo dei poveri, un ospedale-ricovero nel quale venivano accolti vecchi e ammalati di Strigno e dei paesi vicini. L'autore della "Cronaca locale" riferisce: "Il nostro Ospitale esiste da poco tempo; ma un piccolo fondo pei poveri è antico, come apparisce dall'urbario. Il fondo- poveri ebbe qualche incremento sotto Giuseppe II, giacché essendo state soppresse le confraternite del Rosario, delle Anime e del SS. Sacramento, le quali tutte possedevano beni propri, pare che una parte di questi fosse stata assegnata al fondo-poveri"(1). Il parroco di Grigno, don Ignazio Tomaselli(2), fu il primo benefattore. Egli destinò i beni della sua eredità paterna alla formazione di un fondo per poveri infermi, con la possibilità di utilizzare l'intera eredità per la costruzione di un ospedale. Esso venne infatti edificato nel 1784 e grazie ad offerte e lasciti di privati arrivò a disporre di un proprio cospicuo patrimonio. Fu istituito un altro fondo (Fondo monache) allo scopo di mantenere le monache che prestavano servizio all'ospedale. L'ospizio andò col tempo ingrandendosi grazie all'acquisto da parte del comune di alcuni edifici circostanti. L'edificio "storico" venne completamente distrutto dalle bombe cadute durante la prima guerra mondiale.

Funzioni, occupazioni e attività La Congregazione di carità era un'istituzione pubblica di beneficenza istituita in Trentino in base al decreto vicereale del 15 febbraio 1811, n. 49, che all'art. 2 stabiliva: "in ogni comune del Dipartimento dell'Alto Adige e dei Cantoni di Tobiano e Primiero tutti gli spedali, orfanotrofi, luoghi pii, lasciti e fondi di pubblica beneficenza (...) avranno una sola e medesima amministrazione che prenderà il titolo di Congregazione di carità". Essa ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza di persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico-psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii. L'art.10 del suddetto decreto vicereale ordinava che ogni Congregazione dovesse essere divisa in tre sezioni - denominate "degli ospedali", "degli ospizi" e "delle limosine" - ognuna incaricata dell'esecuzione dell'amministrazione affidatale, di cui avrebbe reso conto alla Congregazione. Per quanto riguarda l'organico della Congregazione durante l'amministrazione italica, il decreto vicereale stabiliva che essa fosse composta da "probi e distinti cittadini del comune, scelti fra i proprietari, commercianti e gli uomini di legge più distinti". Il numero dei membri era compreso tra i quattro e i sei ed essi venivano nominati dal podestà o dal sindaco. Nel capoluogo di Dipartimento la Congregazione era presieduta dal Prefetto, nei capoluoghi dei distretti dal 124

Viceprefetto e in tutti gli altri comuni dal podestà o dal sindaco; in tutti i comuni inoltre erano ugualmente membri di diritto il podestà o il sindaco, oppure un parroco del luogo. Le Congregazioni dipendevano dal Ministro dell'Interno del Regno d'Italia che vigilava tramite il consigliere di stato (artt. 1, 5, 6 del decreto vicereale) e intrattenevano con i comuni rapporti assai stretti. Con l'annessione del Trentino all'Austria venne sostanzialmente confermata la normativa vigente in materia di assistenza e beneficenza pubblica e l'unica legge che nomina la Congregazione di carità fu l'editto del commissario in capo del Tirolo De Roschmann del 1° marzo 1814 (artt. 118-125), che confermò le Congregazioni di carità nei luoghi dove esistevano e dispose la loro istituzione nei comuni che avessero dei propri istituti di beneficenza con una rendita lorda di almeno 500 fiorini. Durante la seconda dominazione austriaca le Congregazioni di carità continuarono la loro attività gestite da un apposito comitato. Le direttive date dalle autorità austriache prevedevano sostanzialmente che la rappresentanza della Congregazione fosse composta da un preside (o presidente) che doveva essere possibilmente il curatore d'anime locale, da due consiglieri e da un cassiere. Anche se non eletti come membri con voto attivo nelle deliberazioni, il curatore d'anime e il capocomune locali dovevano comunque far parte dell'organo direttivo della Congregazione. La nomina del preside, dei consiglieri e del cassiere spettava alla rappresentanza comunale con l'approvazione dell'autorità superiore (I.R. Pretura o I.R. Giudizio distrettuale). I rappresentanti della Congregazione si dovevano occupare della conservazione del patrimonio e decidere in merito all'elargizione dei sussidi; le deliberazioni dovevano sempre essere redatte su apposito protocollo. I compiti specifici del cassiere erano quelli di tenere un giornale di tutti i pagamenti effettuati e un registro della contabilità riportante i capitali investiti e i nomi dei debitori con gli interessi a loro dovuti e le somme mano a mano versate. Egli doveva inoltre, sulla base dei mandati rilasciati dal preside, pagare puntualmente le sovvenzioni ai poveri secondo l'importo stabilito. Era incaricato di presentare ogni anno al preside la resa di conto (corredata dalle relative pezze d'appoggio) affinché la esaminasse con i consiglieri e la passasse poi per la liquidazione alla rappresentanza comunale. Tale resa di conto veniva infine passata all'autorità superiore per la definitiva revisione ed approvazione. A partire dalla metà del secolo XIX i rapporti con i comuni si intensificarono: alcune leggi stabilirono infatti che, non bastando i mezzi forniti dalle società di beneficenza e dagli istituti esistenti, la rappresentanza comunale avrebbe dovuto sopperire all'importo occorrente per le sovvenzioni ai poveri con i fondi della cassa comunale. Le Congregazioni di carità vennero soppresse con legge 3 giugno 1937 n. 847 e sostituite con tutte le loro attribuzioni dagli Enti comunali di assistenza (E.C.A.).

Note (1) Cfr. "Ufficio parrocchiale di Strigno", "Registri di cronache e memorie", reg. 1, p. 14. (2) Pier Ignazio Tomaselli da Strigno fu parroco di Grigno dal 1749 al 1768.

125 fondo Congregazione di carità di Strigno, 1812 - 1924

regg. 5, quad. 3, fasc. 3

Soggetti produttori Congregazione di carità di Strigno, [1812 - 1924]

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno".

126 serie 1 Urbari, sec. XIX seconda metà - 1924

Contenuto La serie è costituita da un urbario del Fondo poveri e da tre urbari della Congregazione di carità e del Fondo monache.

M. 1. 1 "Capitali e crediti dell'Istituto de' Poveri ed Ospitale di Strigno" sec. XIX seconda metà Urbario dei capitali spettanti al Fondo poveri da riscuotere nelle località di Strigno, Spera, Scurelle, Castelnuovo, Samone, Ivano Fracena, Villa Agnedo, Ospedaletto, Bieno. Italiano Quaderno, legatura in cartoncino rustico, cc. 21 n.n.

M. 1. 2 "Movimento capitali della Congregazione di cartità e Fondo delle Monache" 1893 aprile - 1920 dicembre 24 cc. sd 1-39: Movimento dei capitali spettanti alla Congregazione di carità, 1893 mag. 9 - 1920 dic. 24; cc. sd 1-10: movimento dei capitali spettanti al Fondo monache, 1893 apr. - 1920 nov. 23. Italiano Registro, legatura in mezza pelle con appiglio, cc. sd 39, 10

M. 1. 3 "Urbario della Congregazione di Carità e del Fondo monache" 1894 gennaio 17 - 1911 maggio 2 cc. sd 0-48: urbario dei capitali spettanti alla Congregazione di carità, 1894 gen. 17 - 1911 gen. 23; cc. sd I-8: urbario dei capitali spettanti al Fondo monache, 1894 gen. 17 - 1911 mag. 2; Sulla c. di guardia: memoria relativa alla consegna dei documenti di credito della Congregazione di carità, del Fondo monache e della primissaria parrocchiale al comune di Strigno, [1908]. Italiano Registro, legatura in mezza pelle con appiglio, cc. sd 0-48, I-8

M. 1. 4 "Urbario Congregazione di carità Strigno e pio Fondo monache" 1911 [giugno] - 1924 gennaio 13 cc. sd 1-41: urbario dei capitali spettanti alla Congregazione di carità, 1911 [giu.] - 1924 gen. 13; cc. sd 81-88: urbario dei capitali spettanti al Fondo monache, [1920-1923]. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 88 (bianche le cc. sd 42-80), con indice dei debitori all'inizio n.n. e a c. s 81.

127 serie 2 Registri dei pagamenti degli interessi, 1868 - [1877]

Contenuto La serie è formata da due registri sui quali venivano annotati i pagamenti degli interessi sui capitali messi a frutto dal Fondo poveri.

M. 2. 1 "Fondo poveri Strigno" 1868 ottobre 18 - 1874 ottobre 19 Alla fine: liquidazione del conto 1870. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 40 n.n.

M. 2. 2 "Registro capitali dei poveri di Strigno. 1871" [1871 - 1877] Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 82 n.n.

128 serie 3 Registri degli incassi, 1869 - 1894

Contenuto La serie è formata da due quaderni riportanti le consegne degli incassi effettuate dal cassiere del Fondo poveri all'amministratore della Congregazione di carità.

M. 3. 1 "Libro cassa dei poveri 1869 di Strigno" 1869 gennaio 22 - 1889 gennaio 4 Italiano Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 28 n.n.

M. 3. 2 "Nota dei denari che il cassiere del Fondo poveri di Strigno ha consegnato all'amministratore signor Felice Carraro dal 15 marzo 1889 al ***" 1889 aprile 26 - 1894 febbraio 16 Italiano Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 5 n.n.

129 serie 4 Resoconti, 1848 - 1897

Contenuto La serie è formata da un fascicolo contenente le rese di conto degli amministratori del Fondo poveri e del Fondo monache.

M. 4. 1. b. 1 "Fondo poveri. Strigno. Resoconti" 1848 - 1897 Nn. 1 - 14. Mancano i resoconti per gli anni 1850-1870; 1887. Per gli anni 1848-1849 è presente solo l'estratto e la liquidazione); per gli anni 1871-75 solo i resoconti del Fondo monache; per gli anni 1876-1888 e 1897 solo osservazioni al conto. Fascicolo, cc. 195 n.n.

130 serie 5 Carteggio e atti, 1812 - 1911

Contenuto La serie è formata da due fascicoli contenenti la documentazione relativa all'amministrazione del Fondo poveri e del Fondo monache.

M. 5. 1. b. 1 "Congregazione di carità di Strigno" 1812 - 1911 Carteggio ed atti relativi all'amministrazione del patrimonio del Fondo poveri e del Fondo monache. Fascicolo, cc. 97

M. 5. 2. b. 1 Quinternetti di esazione 1872 - 1890 Quinternetti di esazione degli interessi sui capitali spettanti al Fondo poveri e al Fondo monache. Nn. 1 - 17 Mancano i quinternetti relativi agli anni 1884, 1885. Fascicolo, cc. 147 n.n.

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Ente Consiglio scolastico locale di Strigno [1893 - 1909]

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Consiglio scolastico locale di Strigno, 01/01/1893 - 31/12/1909

Storia Con la legge dell'Impero di data 25 maggio 1868 nella quale vennero stabilite le massime fondamenta dell'istruzione nelle scuole popolari, le competenze sugli affari scolastici passarono dalla autorità ecclesiastiche alle autorità politiche provinciali e distrettuali. La legge infatti stabiliva che lo Stato, la Provincia o il Comune dovevano contribuire al mantenimento delle scuole popolari e che le autorità ecclesiastiche dovevano provvedere all'insegnamento religioso. Dal 30 aprile 1892 la vigilanza scolastica fu affidata a tre Consigli: locale, distrettuale e provinciale. Anche Strigno fu sede del Consiglio scolastico locale la cui presidenza spettava al parroco pro tempore, che teneva presso di sé la documentazione prodotta e/o ricevuta dal Consiglio scolastico locale principalmente attestante i rapporti tra questo e il Consiglio scolastico distrettuale di Borgo.

132 fondo Consiglio scolastico locale di Strigno, 1893 - 1909

fasc. 1

Soggetti produttori Consiglio scolastico locale di Strigno, [1893 - 1909]

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno".

133 serie 1 Carteggio e atti, 1893 - 1909

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

N. 1. 1. b. 1 Carteggio e atti 1893 - 1909 Circolari, carteggio e atti relativi al Consiglio scolastico locale, circolari provenienti dal Consiglio scolastico distrettuale di Borgo, carteggio relativo ai maestri, disposizioni in materia scolastica, carteggio con il decano, ecc. Fascicolo, cc. 59

134

Ente Società agricolo-operaia cattolica di Strigno 1901 - [1902]

Luoghi Strigno (TN)

Archivi prodotti Fondo Società agricolo-operaia cattolica di Strigno, 01/01/1901 - 31/12/1902

Storia La società fu costituita a Strigno nel 1901 con lo scopo di fornire un'attività di mutuo-soccorso ai membri iscritti. Tutti i membri di questo sodalizio si impegnavano a coadiuvarsi vicendevolmente nel caso che uno di loro si trovasse in situazione di difficoltà. L'aiuto poteva avere un carattere spirituale sotto forma, per esempio, di consigli o correzioni di eventuali debolezze o fragilità; oppure di carattere prettamente materiale come assistenza sanitaria o aiuto gratuito nelle campagne(1). Era prevista l'elezione da parte del Consiglio della società di due "vigili", uno dei quali si impegnava a vigilare sui bisogni dei soci contadini, mentre l'altro su quelli degli artigiani. Essi dovevano proporre al Consiglio gli eventuali provvedimenti da prendere per risolvere i problemi. I soci si obbligavano a versare delle tasse annuali, a frequentare le conferenze e a suffragare con preghiere le anime dei morti.

Note (1) Cfr. "Società agricolo-operaia cattolica di Strigno", "Carteggio e atti", fasc. 1.

135 fondo Società agricolo-operaia cattolica di Strigno, 1901 - 1902

fasc. 1

Soggetti produttori Società agricolo-operaia cattolica di Strigno, 1901 - [1902]

Contenuto Cfr. "Parrocchia dell'Immacolata in Strigno".

136 serie 1 Carteggio e atti, 1901 - 1902

Contenuto La serie si compone di un fascicolo.

O. 1. 1. b. 1 Carteggio e atti 1901 - 1902 Elenchi dei soci, carteggio relativo alla costituzione della società, regolamento di mutuo soccorso fra i membri, dichiarazione di iscrizione all'Unione politica popolare del Trentino. Fascicolo, cc. 26

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