Impianti Di Fitodepurazione Per Il Trattamento Secondario Di Reflui Urbani
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Il Consiglio Federale, istituito presso l’ISPRA con il compito di promuovere lo sviluppo coordinato del Sistema Agenziale (ISPRA/ARPA/APPA) nonché per garantire omogeneità nello svolgimento dei compiti istituzionali delle agenzie e di ISPRA stessa, ha deciso con la Delibera del 29 maggio 2012, di contraddistinguere i prodotti editoriali e le iniziative frutto delle attività congiunte a carattere nazionale dell’ISPRA e delle Agenzie ambientali, con la denominazione Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e un nuovo logo rappresentativo. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), le Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente (ARPA), le Agenzie Provinciali per la Protezione dell'Ambiente (APPA) e le persone che agiscono per loro conto non sono responsabili per l’uso che può essere fatto delle informazioni contenute in questo manuale. ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Via Vitaliano Brancati, 48 – 00144 Roma www.isprambiente.it ISPRA, Manuali e Linee Guida 81/2012 ISBN 978-88-448-0548-7 Riproduzione autorizzata citando la fonte Elaborazione grafica ISPRA Grafica di copertina: Franco Iozzoli Foto di copertina: Franco Iozzoli e Marco Ricciardi Tenore Coordinamento editoriale: Daria Mazzella ISPRA – Settore Editoria Giugno 2012 Autori Il presente documento è stato approvato dal Consiglio Federale delle Agenzie Ambientali del 5 aprile 2012 e rappresenta il prodotto finale delle attività svolte dal Gruppo di Lavoro interagenziale “Fitodepurazione”, nell’ambito del Programma triennale 2010-2012 del Sistema Agenziale - Area di attività “Monitoraggio e controlli ambientali”. Il volume è stato redatto dai componenti del Gruppo di Lavoro. dott.ssa Silvana Salvati - coordinatore (ISPRA - Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine) ing. Andrea Bianco (ISPRA- Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine) dr. Gabriele Bardasi (ARPA Emilia Romagna) dott.ssa Mirella Cecilia (ARPA Lazio) ing. Maria Cristina De Mattia (ARPA Puglia) dr. Luciano Giovannelli (ARPA Toscana) dott.ssa Raffaella Canepel (APPA Trento) Il capitolo 5 - Fitodepurazione e paesaggio, è stato redatto dall’arch. Maria Cecilia Natalia (ISPRA - Dipartimento Difesa della Natura) La presente pubblicazione è stata realizzata con il contributo della Società Hydrogea s.r.l. Ringraziamenti Si ringraziano per la collaborazione fornita il dr. Marco Carcereri (ARPA Veneto), il dr. Giovanni Bongiovanni (ARTA Abruzzo) e quanti hanno contribuito alla trasmissione dei dati e/o informazioni per la redazione delle schede tecniche relative ai Casi Studio selezionati: Acquedotto del Fiora SpA, Comune di Dozza Imolese, ERA SpA, IRIDRA srl, Multiservizi SpA, Publiacqua SpA, SII SpA, SOLVAY Italia SpA, Università di Catania, ARPA Emilia Romagna, APPA Bolzano, APPA Trento, ARPA Umbria, ARPA Toscana, ARPA Lazio. Si ringraziano, inoltre, tutti coloro che a vario titolo hanno fornito il proprio contributo all’elaborazione del documento. Revisione e correzione dei testi per ISPRA dott.ssa Silvana Salvati - (ISPRA - Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine) ing. Andrea Bianco (ISPRA- Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine) sig.ra Tiziana De Santis (ISPRA- Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine) PRESENTAZIONE Il ricorso a tecniche di depurazione naturale per il trattamento delle acque reflue rappresenta ormai una scelta ampiamente diffusa a livello mondiale. I sistemi di depurazione naturale possono rappresentare una soluzione adeguata per il trattamento dei reflui provenienti da centri abitativi sparsi e, in generale, da piccole e medie utenze, laddove la scelta della configurazione impiantistica da adottare non può prescindere da una valutazione costi/benefici, che spesso evidenzia le difficoltà di realizzazione di impianti tecnologici. Largamente diffusa nella maggior parte dei Paesi Europei, in America del Nord, in Australia, etc., l’applicazione della fitodepurazione trova, ormai, spazio anche in ambiti diversi da quello urbano; infatti la ricerca scientifica e, successivamente, la sperimentazione tecnica, ne hanno confermato l’applicabilità anche per il trattamento di reflui industriali ed in settori particolari come quello turistico (campeggi, hotel, agriturismi, etc.), in presenza di forti variazioni nella quantità e qualità di acque reflue trattate giornalmente. Negli ultimi anni, anche in Italia è stata acquisita una vasta e dettagliata esperienza di studio, progettazione e realizzazione di sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue. La normativa nazionale auspica, per piccoli insediamenti abitativi (con popolazione equivalente compresa tra 50 e 2.000 abitanti equivalenti), il ricorso a tecniche di depurazione a ridotto impatto ambientale, quali ad esempio la fitodepurazione e il lagunaggio. In coerenza con il quadro normativo di riferimento, la presente Guida Tecnica (che si aggiunge ai manuali ANPA, “Linee Guida per la ricostruzione di aree umide per il trattamento di acque superficiali”, 2002, e APAT, “Linee Guida per la progettazione e gestione di zone umide artificiali per la depurazione dei reflui civili”, 2005), intende integrare le conoscenze maturate sull’argomento e fornire indicazioni metodologiche e tecniche in ordine alla progettazione e gestione dei sistemi di depurazione naturale per il trattamento delle acque reflue urbane con particolare riferimento alle configurazioni impiantistiche più adatte, sia in relazione alle caratteristiche dei reflui da trattare, sia alle differenti esigenze depurative connesse alla maggiore o minore vulnerabilità dei corpi idrici recettori finali degli scarichi. Il volume, che si pone quale riferimento nazionale per gli operatori del settore, illustra i principi di funzionamento dei sistemi di fitodepurazione, i criteri di dimensionamento, gli elementi costruttivi, le modalità di gestione e manutenzione delle opere, nonché gli aspetti generali connessi con l’inserimento paesaggistico ed ambientale. Uno spazio importante è stato riservato alle relazioni tra le configurazioni impiantistiche maggiormente utilizzate sul territorio nazionale e il contesto normativo di riferimento, in particolare per quanto riguarda il rispetto dei limiti allo scarico che, per gli impianti di piccola o modesta entità, rappresenta uno degli aspetti più delicati e problematici. In considerazione delle problematiche relative alla scelta delle soluzioni impiantistiche più idonee a fronteggiare le particolari situazioni locali (sia di ordine ambientale, che normativo) il presente lavoro intende fornire, agli operatori e tecnici del settore, uno strumento utile al fine di orientarsi nella scelta delle soluzioni impiantistiche più adatte, sia in relazione ai differenti contesti ambientali, che alle differenti disposizioni normative adottate a livello regionale. Stefano Laporta Direttore Generale ISPRA PREMESSA A seguito del crescente interesse nei confronti dei sistemi di depurazione naturale, dimostrato da autorità di gestione e controllo ambientale, enti privati, amministrazioni pubbliche locali, etc., l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), nell’ambito delle attività tecnico-scientifiche del Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine finalizzate alla diffusione di soluzioni innovative per la tutela dei corpi idrici, ha avviato una linea di attività il cui scopo principale consiste nella definizione di strumenti che garantiscano adeguato supporto tecnico agli operatori del settore e diffondano le conoscenze in ordine a soluzioni impiantistiche a ridotto impatto ambientale, consentendo di raggiungere gli standard qualitativi richiesti dalla normativa. A tal fine è stato costituito nel 2009 il Gruppo di Lavoro interagenziale “Tecnologie a ridotto impatto ambientale per i processi di trattamento delle acque reflue e riutilizzo degli effluenti depurati”, finalizzato alla redazione di Manuali Tecnici per la progettazione di sistemi di depurazione a ridotto impatto ambientale e per il riuso delle acque reflue depurate, con riferimento alle migliori pratiche e tecnologie disponibili. Nel 2010, il Comitato Tecnico Permanente dei Direttori delle ARPA, su direttiva del Consiglio Federale delle Agenzie Ambientali, ha provveduto alla riorganizzazione delle attività dei Gruppi di Lavoro tematici interagenziali, con la finalità di pervenire ad un programma di attività organico, in grado di rispondere alle più immediate esigenze operative del Sistema, ottimizzando nel contempo le risorse umane ed economiche. Pertanto, le attività del Gruppo di Lavoro sono state inserite nell’ambito del Programma Triennale 2010-2012 del Sistema Agenziale, nell’area “Monitoraggio e Controlli ambientali”, con la finalità di realizzare la Guida alla progettazione e gestione dei sistemi di fitodepurazione. Il documento “Guida Tecnica per la progettazione e gestione dei sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue urbane” rappresenta il prodotto finale delle attività del Gruppo di Lavoro Fitodepurazione al quale hanno partecipato le Agenzie regionali dell’Emilia Romagna, della Puglia, della Toscana, del Lazio e l’Agenzia Provinciale di Trento Le attività del Gruppo di Lavoro sono state previste nell’ambito del programma triennale 2010-2011 – area di attività Monitoraggio e Controlli Ambientali – B10. Il documento, dopo la validazione da parte del sistema agenziale, è stato approvato dal Consiglio Federale in data 5 aprile 2012. Il volume è rivolto sia agli amministratori che ai tecnici, istituzionali e privati, che