Claro E Il Suo Territorio (Blick Nach Süden)
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as. 40 . 2017 . 1 24 Claro (TI) uomo e ambiente 1 Fig. 1 Veduta di Claro dalla località di Béns. (sguardo verso sud). Ansicht von Claro von Béns aus Claro e il suo territorio (Blick nach Süden). Eva Carlevaro, Daniele Colombaroli, Marco Conedera, Patrik Krebs, _ Vue de Claro depuis la localité de César Morales-Molino, Cristian Scapozza, Willy Tinner, Elisa Vescovi Béns, en direction du sud. Fig. 2 Paleogeografia della Riviera dopo Il territorio di Claro, formatosi dopo il ritiro dei ghiacciai, è ricco di l’Ultima grande glaciazione. (A) Una valle ancora ricoperta dal ghiac- rinvenimenti archeologici dell’età del Ferro. Recenti studi hanno ciaio del Ticino durante lo stadio di Cugnasco, ca. 18 000 a.C. (B) I evidenziato come, in quest’epoca, anche gli incendi di bosco di origine bacini lacustri alla fine dell’Ultima grande glaciazione, ca. 12 500 a.C. antropica raggiungano la loro massima frequenza. (C) Il fiume Ticino a canali intrecciati durante l’Olocene. Ricostruzione desunta dal Rilievo originale della Carta Dufour del 1854, con la posi- zione dei rinvenimenti menzionati nel testo. La formazione della Riviera Maggiore e raggiungeva Sesto Calende e Varese. Paläogeographie der Riviera nach Nella regione di Claro, solo la cima del Pizzo di der letzten grossen Vergletscherung. La Riviera, come la conosciamo oggi, ha preso Claro (2727 m) fuoriusciva dai ghiacci. Quando (A) Ein vom Ticino-Gletscher während des Stands von Cugnasco forma dai processi geomorfologici legati all’Ultima il ghiacciaio del Ticino abbandonò la conca del noch bedecktes Tal, ca. 18 000 v.Chr. grande glaciazione avvenuti soprattutto durante la Lago Maggiore, alla fine del Pleniglaciale (21 000- (B) Die Seebecken am Ende der fase di ritiro dei ghiacciai nel periodo denominato 17 000 a.C.), il livello del ghiaccio in Riviera iniziò letzten grossen Vergletscherung, ca. 12 500 v.Chr. (C) Der weit ver- Tardoglaciale (17 000-9750 a.C.). All’incirca 25 000 ad abbassarsi. Tra il 18 500 e il 17 900 a.C., vale zweigte Fluss Ticino während des anni fa, nel corso dell’Ultimo massimo glaciale, il a dire durante lo Stadio detto di Cugnasco, il fon- Holozäns. Rekonstruktion nach dem Bellinzonese e la Riviera erano ricoperti da circa dovalle era ancora ricoperto di ghiaccio fin sopra Originalrelief der 1854 erschienenen Dufourkarte, mit Angabe der im Text 1600-1800 m di ghiaccio del grande ghiacciaio i 1000 m di quota. Lo testimoniano i numerosi erwähnten Fundstellen. del Ticino che occupava tutta la conca del Lago massi erratici lasciati dal ghiacciaio durante il suo 25 uomo e ambiente A + Masso erratico Dai paleo-laghi al paleo-fiume Ghiacciaio del Ticino 1500 Alcuni millenni dopo la fine della deglaciazione il fondovalle della Riviera si presentava come una serie di bacini lacustri sbarrati dai grandi conoidi 1000 di deiezione in formazione, di cui quello di Claro è ancora oggi il più esteso. Fedele testimonianza di questi antichi laghi sono i numerosi depositi + Béns lacustri ritrovati in sondaggi profondi realizzati Pizzo di Claro nella pianura alluvionale. Alcuni di questi depositi, N ritrovati tra 39,3 e 42,7 m di profondità in loca- B Corso d’acqua lità Mondascia a sud di Biasca, sono stati datati Lago di fondovalle Sabbia e limo tra il 12 950 e il 12 135 a.C., vale a dire alla fine Conoide di deiezione Biasca viera lla Ri dell’Ultima grande glaciazione. A quest’epoca o de Mondascia Lag il fondovalle tra Biasca e il Lago Maggiore era 250 occupato da almeno tre bacini lacustri: il primo a nord di Claro, il secondo a Castione e l’ul- Castel Claro Guèr timo nella regione di Bellinzona. Questi laghi Grande Bellinzona scomparvero probabilmente negli ultimi mil- 220 Castione lenni del Pleistocene (terminato nel 9750 a.C.). 245 0 1 2 3 4 5 km Equidistanza delle curve di livello: 100 m All’inizio dell’Olocene, due datazioni realizzate C su legni ritrovati in depositi fluviali a Giubiasco Corso d’acqua Fiume Ticino indicano che i laghi di fondovalle tra Biasca e Sabbia e limo Bellinzona erano già stati completamente riem- Ciottoli e ghiaia Biasca Conoide di deiezione piti dai depositi trasportati dal paleo-fiume Ticino Siti archeologici (8745-8485 a.C. a 14,0 m di profondità in località Moleno Baragge; 7375-7130 a.C. a 11,0 m di profondità in località Monde dei Quadretti). in Valaréne Stazione Guèr laLa MóndoMondor Castel Ai Cedri L’attività di trasporto solido (ciottoli, ghiaia e sab- Grande Claro Duno Bellinzona Ca d’Ossola bia) del fiume Ticino è andata diminuendo lungo tutto il Tardoglaciale e la prima parte dell’Olocene. Pizzo di Claro 2 I valori più bassi sono stati calcolati in relazione al cosiddetto Massimo Termico dell’Olocene (ca. 8000-4000 a.C.), quando sono documentati Paléogéographie de la Riviera après ritiro, tra i quali spicca quello situato a 1181 m a anche i primi insediamenti nella Svizzera italiana. la Dernière grande glaciation. (A) Béns, a monte di Claro, costituito da uno gneiss Questa attività di trasporto riprese in maniera Une vallée encore recouverte par le glacier du Ticino durant le stade occhiadino originario, molto probabilmente, importante dopo il 3000 a.C., come si può rica- de Cugnasco, vers 18 000 av. J.-C. dell’alta Valle di Blenio. Il ritiro glaciale sul fondovalle vare dalle velocità di sedimentazione sul fondo- (B) Les bassins lacustres à la fin de della Riviera terminò tra il 17 000 e il 16 000 a.C., valle alluvionale quantificate sulla base dello spes- la Dernière grande glaciation, vers 12 500 av. J.-C. (C) Le fond de la quando i ghiacci cedettero il loro regno all’acqua. sore dei depositi fluviali e della loro età. In Riviera vallée occupé par le fleuve Ticino et Da questo momento, anche il sito di Guèr, dove il quadro cronologico è fornito da due datazioni di ses méandres pendant l’Holocène, la deglaciazione aveva formato un laghetto poco legni in depositi fluviali realizzate rispettivamente restitué à partir du Relief original profondo, che si trasformerà gradualmente in tor- a Moleno e a Biasca. Nel primo caso, un tronco de la Carte Dufour de 1854, avec la localisation des sites mentionnés biera (si veda più sotto), era sicuramente libero di quercia ritrovato a 7,5 m di profondità è stato dans le texte. dai ghiacci. datato tra il 2400-2140 a.C., mentre a Biasca, as. 40 . 2017 . 1 26 Claro (TI) Fig. 3 un frammento di quercia ritrovato a 8,7 m di pro- I carotaggi nella torbiera di Guèr. fondità risale al 2120-1975 a.C. Questa intensa Con uno speciale macchinario i attività di trasporto si manterrà per tutti i tempi ricercatori estraggono un campione di terreno, detto carota, che contiene preistorici e storici fino alla fine della Piccola era i materiali da analizzare. glaciale nella seconda metà dell’Ottocento, anche Die Kernbohrungen im Ried von se con periodi più calmi associati ai periodi clima- Guèr. Mit einer speziellen Vorrichtung ticamente meno rudi, condizionando l’ubicazione entnehmen die Forscher eine Erdprobe, die das zu analysierende degli insediamenti. Gli abitati saranno difatti edi- Material enthält. ficati sui conoidi di deiezione e sui terrazzi mor- Les carottages dans la tourbière fologici più bassi dei versanti affacciati su di un 3 de Guèr. A l’aide d’une machine fiume Ticino la cui fascia, costituita dall’intreccio di spéciale, les chercheurs ont extrait un échantillon du sous-sol, appelé più canali e dai banchi di ciottoli, ghiaia e sabbia, «carotte», qui contient les matériaux presentava una significativa mobilità che condizio- ha consentito di capire la frequenza e, in alcuni à analyser. nava l’intero fondovalle. casi, il tipo degli incendi avvenuti, mentre l’esame dei microfossili ha permesso di ricostruire la vege- tazione, ossia quali erano le piante che cresce- Il territorio di Claro negli ultimi 5000 anni vano o erano coltivate nei pressi del sito indagato. I macroresti vegetali sono stati datati con il metodo Nell’ultimo ventennio l’archeologia ha visto lo svi- del radiocarbonio così da ottenere una sequenza luppo di una nuova disciplina: la paleoecologia (si cronologica dei sedimenti. veda box). Nella Svizzera italiana le ricerche hanno potuto ricostruire l’ambiente naturale degli ultimi 20 000 anni. Accanto alle indagini imperniate sulla L’evoluzione della copertura vegetale ricostruzione del manto boschivo naturale in fun- zione della variabilità climatica, si sono moltiplicate I profili palinologici e l’analisi dei carboni prelevati a le ricerche riguardanti l’influsso che le popolazioni Guèr hanno permesso di ricostruire la storia della antiche e gli incendi (intenzionali o meno) hanno vegetazione dell’area indagata degli ultimi 10 000 avuto sul paesaggio. anni. Tra l’8000 e il 6000 a.C. prevalevano boschi La torbiera di Guèr è posta su di un terrazzo a misti con nocciolo, betulle, ontani, pini silvestri, circa 832 m in prossimità della necropoli dell’età cembri e pochi abeti bianchi e tigli. Le frequenze del Ferro in località la Móndo. La torbiera è stata degli incendi erano molto basse, probabilmente oggetto di indagini nell’ambito di un progetto pro- corrispondenti ad un regime naturale, fenomeno mosso dalla sezione di Paleoecologia dell’Istituto che continuerà fino al 1250 a.C. Tra il 6000 a.C. di Scienze Botaniche dell’Università di Berna e dal e il 1250 a.C. la foresta decidua era costituita da: WSL (Istituto federale di ricerca per la foresta, la ontano comune, betulla, quercia, pino silvestre, neve e il paesaggio) di Cadenazzo. Gli obiettivi abete bianco e da arbusti di nocciolo. Tiglio ed della ricerca erano due: ricostruire la storia della olmo furono fortemente ridotti fino alla loro estin- vegetazione e la frequenza degli incendi boschivi zione locale attorno al 3000-2000 a.C.