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Costa degli Etruschi, itinerari trekking

Camminare è sinonimo di contatto con la terra. Tracce e sentieri raccontano attimi o secoli di spostamenti lenti. Nell’epoca del “non c’è tempo” una semplice passeggiata o un impegnativo trekking sono la via più semplice per recuperare quel tempo che in- vece esiste, che giornalmente sembra sfuggirci dalle mani ma che invece, volendo, è saldamente sotto i nostri piedi.

La Costa degli Etruschi è un territorio dove convivono momenti di totale wilderness che ha il volto di una impenetrabile macchia mediterranea e spazi lavorati dall’uomo che si presentano con la saggezza di antichi ulivi o con la geometria e l’armonia di im- portanti vigneti. La Costa degli Etruschi sfata un mito negativo che appesantisce le realtà dove madre natura deve fare i conti con aspetti industriali. Basta fare un salto nel Parco archeominerario di San Silvestro, memoria storica dell’attività estrattiva e di trasformazione di minerali dall’epoca etrusca, per capire che l’attività industriale può essere anche una chiave di lettura per camminare e scoprire un territorio ricco di testimonianze e aspetti ambientali e umani tutti da conoscere.

E così camminare sui sentieri della Costa degli Etruschi significa condividere itinerari che per secoli hanno accompagnato boscaioli, carbonai, mugnai, bracco- nieri, poeti e pastori. Oltre a scarponcini da trekking e cartina si consiglia di incamminarsi con la mente libera per riempirsi di grandi spazi di questo territorio. Vicino al blu del Tirreno o immersi nel verde intenso delle colline del metallo si respira sempre il Mediterraneo. Che sia libeccio, grecale o scirocco, all’alba o al tramonto, nella luce esplosiva dell’estate o in quella delicata e radente dell’autunno, l’essenza di questi luoghi restituisce a chi si muove lentamente il gusto di scoprire luoghi tutti da vivere a passo d’uomo. E soprattutto luoghi capaci di motivarci fortemente verso il recupero del “nostro” tempo, in continuo movimento e in equilibrio tra cielo e mare. 01_S_introduzione .QXD:01_S_introduzione .QXD 23-10-2012 10:54 Pagina 2 02_S_cartina .QXD:02_S_cartina .QXD 23-10-2012 10:58 Pagina 1

Camminare nella Costa degli Etruschi Itinerari trekking CONSIGLI UTILI COSTA DEGLI ETRUSCHI

Il territorio su cui si sviluppano gli itinerari descritti Nello zainetto non dovrebbero mai mancare un Parco dei Monti Livornesi presenta la varietà ambientale tipica delle aree me- berrettino, una o due maglie di ricambio, una giac- 1 diterranee. Carrarecce e sentieri non presentano ca antivento, crema solare, occhiali da sole e il co- 2 Riserva naturale di Calafuria difficoltà tecniche e possono essere affrontati an- stume, visto che alcuni itinerari si svolgono in pros- che da escursionisti non troppo esperti. Alcuni de- simità della costa. 3 Valle del Chioma gli itinerari proposti, per quanto siano caratterizza- Durante l’inverno le condizioni dei percorsi sono ti da dislivelli non troppo impegnativi, richiedono buone, salvo i casi di ingenti piogge. Per quanto ri- 4 Castelnuovo Misericordia una certa abitudine a camminare in quanto neces- guarda l’abbigliamento non dovrebbero mancare sitano circa 5 o 6 ore di autonomia. una giacca antivento e antipioggia. In considera- 5 Macchia della Magona zione delle giornate più “corte” è buona norma in- 6 Per questi motivi è indispensabile affrontare gli iti- camminarsi sempre di mattina e prevedere il ritor- nerari equipaggiati in modo adeguato relativamen- no per l’ora di pranzo. 7 Parco di Poggio Neri te al tipo di percorso, alla durata e alle previste Si consiglia di equipaggiarsi sempre con scarpon- condizioni atmosferiche. cini da trekking, più stabili delle scarpe da Jog- 8 Parco Archeominerario di San Silvestro Da un punto di vista tecnico si consiglia di studia- ging: in particolare offrono una presa molto miglio- re in anticipo sulla cartina lo sviluppo del percorso. re su fondi pietrosi e sconnessi e sono maggior- 9 Alcuni percorsi richiedono una particolare attenzio- mente protettivi contro il pericolo di storte. ne nell’orientamento e, durante l’effettuazione della 10 Parco naturale di camminata, conviene sempre seguire scrupolosa- Infine si raccomanda prudenza. I telefoni cellulari 11 Parco costiero della Sterpaia mente le indicazioni relative alla descrizione del non hanno una copertura di campo “totale” e alcu- percorso. ni tratti degli itinerari si svolgono in reale isolamen- 12 Promontorio di to. Anche per questo è bene pensare ad una buo- Per quel che riguarda la fruibilità si tiene a sottoli- na autonomia alimentare. Oltre l’acqua si consiglia neare che i percorsi sono effettuabili durante tutto di portare con sé frutta, integratori salini e barrette l’anno. Ovviamente le condizioni cambiano: in pri- energetiche. mavera e autunno si trovano le condizioni ideali Infine l’ultima raccomandazione: nel periodo com- con temperature miti e gradevoli, mentre d’estate preso tra 1 novembre e 31 gennaio, attualmente i nei periodi più caldi è importante curare la reidra- giorni di mercoledì, sabato e domenica è aperta la tazione costantemente; dunque portare sempre al- caccia al cinghiale. Informarsi in anticipo e cerca- meno una borraccia. re di evitare di incamminarsi nel bosco nei giorni e Un problema può essere rappresentato dalla pre- nei luoghi frequentati dai cacciatori. senza di tafani, insetti che provocano dolorose “punture” attratti dal sudore e difficilmente evitabi- li. Per difendersi ci si può affidare a specifici repel- lenti (anche spray) reperibili in farmacia. 01_S_introduzione .QXD:01_S_introduzione .QXD 23-10-2012 10:54 Pagina 2 02_S_cartina .QXD:02_S_cartina .QXD 23-10-2012 10:58 Pagina 1

Camminare nella Costa degli Etruschi Itinerari trekking CONSIGLI UTILI COSTA DEGLI ETRUSCHI

Il territorio su cui si sviluppano gli itinerari descritti Nello zainetto non dovrebbero mai mancare un Parco dei Monti Livornesi presenta la varietà ambientale tipica delle aree me- berrettino, una o due maglie di ricambio, una giac- 1 diterranee. Carrarecce e sentieri non presentano ca antivento, crema solare, occhiali da sole e il co- 2 Riserva naturale di Calafuria difficoltà tecniche e possono essere affrontati an- stume, visto che alcuni itinerari si svolgono in pros- che da escursionisti non troppo esperti. Alcuni de- simità della costa. 3 Valle del Chioma gli itinerari proposti, per quanto siano caratterizza- Durante l’inverno le condizioni dei percorsi sono ti da dislivelli non troppo impegnativi, richiedono buone, salvo i casi di ingenti piogge. Per quanto ri- 4 Castelnuovo Misericordia una certa abitudine a camminare in quanto neces- guarda l’abbigliamento non dovrebbero mancare sitano circa 5 o 6 ore di autonomia. una giacca antivento e antipioggia. In considera- 5 Macchia della Magona zione delle giornate più “corte” è buona norma in- 6 Castagneto Carducci Per questi motivi è indispensabile affrontare gli iti- camminarsi sempre di mattina e prevedere il ritor- nerari equipaggiati in modo adeguato relativamen- no per l’ora di pranzo. 7 Parco di Poggio Neri te al tipo di percorso, alla durata e alle previste Si consiglia di equipaggiarsi sempre con scarpon- condizioni atmosferiche. cini da trekking, più stabili delle scarpe da Jog- 8 Parco Archeominerario di San Silvestro Da un punto di vista tecnico si consiglia di studia- ging: in particolare offrono una presa molto miglio- re in anticipo sulla cartina lo sviluppo del percorso. re su fondi pietrosi e sconnessi e sono maggior- 9 Suvereto Alcuni percorsi richiedono una particolare attenzio- mente protettivi contro il pericolo di storte. ne nell’orientamento e, durante l’effettuazione della 10 Parco naturale di Montioni camminata, conviene sempre seguire scrupolosa- Infine si raccomanda prudenza. I telefoni cellulari 11 Parco costiero della Sterpaia mente le indicazioni relative alla descrizione del non hanno una copertura di campo “totale” e alcu- percorso. ni tratti degli itinerari si svolgono in reale isolamen- 12 Promontorio di Piombino to. Anche per questo è bene pensare ad una buo- Per quel che riguarda la fruibilità si tiene a sottoli- na autonomia alimentare. Oltre l’acqua si consiglia neare che i percorsi sono effettuabili durante tutto di portare con sé frutta, integratori salini e barrette l’anno. Ovviamente le condizioni cambiano: in pri- energetiche. mavera e autunno si trovano le condizioni ideali Infine l’ultima raccomandazione: nel periodo com- con temperature miti e gradevoli, mentre d’estate preso tra 1 novembre e 31 gennaio, attualmente i nei periodi più caldi è importante curare la reidra- giorni di mercoledì, sabato e domenica è aperta la tazione costantemente; dunque portare sempre al- caccia al cinghiale. Informarsi in anticipo e cerca- meno una borraccia. re di evitare di incamminarsi nel bosco nei giorni e Un problema può essere rappresentato dalla pre- nei luoghi frequentati dai cacciatori. senza di tafani, insetti che provocano dolorose “punture” attratti dal sudore e difficilmente evitabi- li. Per difendersi ci si può affidare a specifici repel- lenti (anche spray) reperibili in farmacia. 03_S_monti livornesi .QXD:03_S_monti livornesi .QXD 19-10-2012 17:13 Pagina 1 03_S_monti livornesi .QXD:03_S_monti livornesi .QXD 19-10-2012 17:13 Pagina 2

Parco dei Monti Livornesi 1

Il Parco dei Monti Livornesi si sviluppa Da Valle Benedetta si prende la via della Sambuca. Si segue la strada che diventa ster- nell’immediato entroterra, alle spalle rata e, dopo un primo tratto in salita, nei pressi di un evidente incrocio si piega a sini- della città. stra potendo osservare, sulla collina a sinistra i ruderi di un mulino a vento. La natura originaria di questo luogo le Dopo circa di mezzora si esce dal bosco in una zona panoramica. In breve si raggiun- gono, sulla destra, i ruderi (cumulo di pietre) di un vecchio podere in posizione pano- è valso l’appellativo dell’”isola che non ramica, in località Calvario. c’é”: si tratta infatti di un’isola fossile Da qui si prosegue il cammin o in discesa avendo come riferimento direzionale un gran- che si è unita alla terraferma in epoche de e unico pino solitario. Dal pino si continua sulla dorsale: non essendoci segnalazio- geologiche relativamente recenti. ni si seguono all’inizio le tracce dei cacciatori, poi seguendo le incerte tracce si punta Qui il senso di wilderness si sposa per- al fondovalle mantenendosi leggermente sulla sinistra della dorsale: questo è il tratto fettamente con emergenze storico-ar- dell’itinerario che richiede maggior attenzione per l’orientamento e l’avanzamento at- tistiche di grande valore come traverso una fitta vegetazione. Alla fine della discesa, dopo circa 10 - 15 minuti, si in- l'Acquedotto di Colognole. terseca un evidente sentiero con un incrocio a T: si piega a destra fino al semplice gua- do del torrente. Quasi subito si raggiunge una baita in legno poco distante da un ca- L’imponente costruzione settecente- sale in pietra. Da questo momento si segue l’evidente carrareccia fino ad uno scollina- sca (18 km) è caratterizzata da elevate mento che sbuca dalla macchia: si va a sinistra in discesa e al successivo vicino bivio arcate, piccole edicole di pietra arena- si tiene la destra, scendendo nella fitta vegetazione fino ad un vecchio mulino. Oltre- ria levigata, vasche per la depurazione passato il torrente, si gira subito a destra (vernice bianco rossa del C.A.I.), lambendo delle acque, gallerie e scalinate immer- la struttura del mulino alla nostra sinistra. se nel fitto verde dei boschi. L’itinerario prosegue risalendo la valle lungo la struttura in pietra dell’acquedotto di Co- lognole, fino a una strada sterrata dove si gira a sinistra per giungere nei pressi della strada asfaltata per Collesalvetti che non si attraversa. Sulla destra è ben visibile la trac- cia di una carrareccia dal fondo sconnesso in salita che raggiunge pr ima un bivio do- ve si va a destra proseguendo fino a Casa Pianone. Si percorre il vialetto di cipressi e, giunti al cancello dell’abitazione, si gira a sinistra seguendo la recinzione fino all’im- missione su una mulattiera, che, passando nella fitta vegetazione (l’ultimo tratto segue i pali dei cavi elettrici), giunge sulla sterrata, già percorsa all’inizio dell’itinerario, chiu- dendo l’anello e tornando a Valle Benedetta.

PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: VALLE I MULINI A VENTO DELLA VALLE BENEDETTA BENEDETTA DISTANZA: 7 KM fu città medicea città che go- costa DURATA: 3 ORE E MEZZO dette di numerosi privilegi finalizzati al- TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE l'incremento della popolazione: editti degli E SENTIERI che annullavano tasse, debiti, e tra- etruschi DISLIVELLO: 340 METRI scorsi penali, proclami che rendevano DIFFICOLTÀ: MEDIO - FACILE parco possibile la libertà di culto, costumi e di dei monti pensiero. livornesi NOTE: Tra le varie comunità quella olandese si stabilì in città nei primissimi anni del Seicento. Ben più tardi, nel 1914, furono raggiunti 1 Itinerario senza difficoltà tecniche che si sviluppa in un’area di grande interesse da gruppi di origine tedesca. Specializzati nel commercio di granaglie: insieme for- paesaggistico. Unica criticità dell’itinera- marono la comunità conosciuta con il nome di Olandese-Alemanna. Si deve a questa comunità la costruzione alcuni mulini a vento sulle alture alle spalle rio per l’orientamento è il tratto che segue della città, nella zona di Valle Benedetta e della vicina Valle del Chioma: i mulini a ven- la dorsale dal Calvario al torrente, ma se- to venivano usati in alternativa a quelli ad acqua quando le risorse idriche scarseg- guendo la descrizione non dovrebbero es- giavano. serci problemi 03_S_monti livornesi .QXD:03_S_monti livornesi .QXD 19-10-2012 17:13 Pagina 1 03_S_monti livornesi .QXD:03_S_monti livornesi .QXD 19-10-2012 17:13 Pagina 2

Parco dei Monti Livornesi 1

Il Parco dei Monti Livornesi si sviluppa Da Valle Benedetta si prende la via della Sambuca. Si segue la strada che diventa ster- nell’immediato entroterra, alle spalle rata e, dopo un primo tratto in salita, nei pressi di un evidente incrocio si piega a sini- della città. stra potendo osservare, sulla collina a sinistra i ruderi di un mulino a vento. La natura originaria di questo luogo le Dopo circa di mezzora si esce dal bosco in una zona panoramica. In breve si raggiun- gono, sulla destra, i ruderi (cumulo di pietre) di un vecchio podere in posizione pano- è valso l’appellativo dell’”isola che non ramica, in località Calvario. c’é”: si tratta infatti di un’isola fossile Da qui si prosegue il cammin o in discesa avendo come riferimento direzionale un gran- che si è unita alla terraferma in epoche de e unico pino solitario. Dal pino si continua sulla dorsale: non essendoci segnalazio- geologiche relativamente recenti. ni si seguono all’inizio le tracce dei cacciatori, poi seguendo le incerte tracce si punta Qui il senso di wilderness si sposa per- al fondovalle mantenendosi leggermente sulla sinistra della dorsale: questo è il tratto fettamente con emergenze storico-ar- dell’itinerario che richiede maggior attenzione per l’orientamento e l’avanzamento at- tistiche di grande valore come traverso una fitta vegetazione. Alla fine della discesa, dopo circa 10 - 15 minuti, si in- l'Acquedotto di Colognole. terseca un evidente sentiero con un incrocio a T: si piega a destra fino al semplice gua- do del torrente. Quasi subito si raggiunge una baita in legno poco distante da un ca- L’imponente costruzione settecente- sale in pietra. Da questo momento si segue l’evidente carrareccia fino ad uno scollina- sca (18 km) è caratterizzata da elevate mento che sbuca dalla macchia: si va a sinistra in discesa e al successivo vicino bivio arcate, piccole edicole di pietra arena- si tiene la destra, scendendo nella fitta vegetazione fino ad un vecchio mulino. Oltre- ria levigata, vasche per la depurazione passato il torrente, si gira subito a destra (vernice bianco rossa del C.A.I.), lambendo delle acque, gallerie e scalinate immer- la struttura del mulino alla nostra sinistra. se nel fitto verde dei boschi. L’itinerario prosegue risalendo la valle lungo la struttura in pietra dell’acquedotto di Co- lognole, fino a una strada sterrata dove si gira a sinistra per giungere nei pressi della strada asfaltata per Collesalvetti che non si attraversa. Sulla destra è ben visibile la trac- cia di una carrareccia dal fondo sconnesso in salita che raggiunge pr ima un bivio do- ve si va a destra proseguendo fino a Casa Pianone. Si percorre il vialetto di cipressi e, giunti al cancello dell’abitazione, si gira a sinistra seguendo la recinzione fino all’im- missione su una mulattiera, che, passando nella fitta vegetazione (l’ultimo tratto segue i pali dei cavi elettrici), giunge sulla sterrata, già percorsa all’inizio dell’itinerario, chiu- dendo l’anello e tornando a Valle Benedetta.

PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: VALLE I MULINI A VENTO DELLA VALLE BENEDETTA BENEDETTA DISTANZA: 7 KM Livorno fu città medicea città che go- costa DURATA: 3 ORE E MEZZO dette di numerosi privilegi finalizzati al- TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE l'incremento della popolazione: editti degli E SENTIERI che annullavano tasse, debiti, e tra- etruschi DISLIVELLO: 340 METRI scorsi penali, proclami che rendevano DIFFICOLTÀ: MEDIO - FACILE parco possibile la libertà di culto, costumi e di dei monti pensiero. livornesi NOTE: Tra le varie comunità quella olandese si stabilì in città nei primissimi anni del Seicento. Ben più tardi, nel 1914, furono raggiunti 1 Itinerario senza difficoltà tecniche che si sviluppa in un’area di grande interesse da gruppi di origine tedesca. Specializzati nel commercio di granaglie: insieme for- paesaggistico. Unica criticità dell’itinera- marono la comunità conosciuta con il nome di Olandese-Alemanna. Si deve a questa comunità la costruzione alcuni mulini a vento sulle alture alle spalle rio per l’orientamento è il tratto che segue della città, nella zona di Valle Benedetta e della vicina Valle del Chioma: i mulini a ven- la dorsale dal Calvario al torrente, ma se- to venivano usati in alternativa a quelli ad acqua quando le risorse idriche scarseg- guendo la descrizione non dovrebbero es- giavano. serci problemi 04_S_castellaccio.QXD 5-02-2008 12:18 Pagina 1 04_S_castellaccio.QXD 5-02-2008 12:18 Pagina 2

Riserva naturale di Calafuria 2

Itinerario fuoriporta che inizia dalla pe- Si parte dalla località Fosso oltrepassando il cancello di accesso alla Riserva Natu- riferia sud della città di Livorno. Percor- rale di Calafuria imboccando la strada sterrata nota come Via Dorsale. Inizialmente ribile anche in mountain bike questo la strada costeggia la sinistra orografica del Fosso Maroccone e, dopo poco, co- percorso segue la Via Dorsale fino al mincia a salire verso la dorsale. Il largo tracciato si snoda tra pini e lecci. Dopo circa 10 minuti la salita si addolcisce e si cammina sullo stradello che “taglia” Castellaccio offrendo un panorama to- la fitta macchia mediterranea. Dopo un’evidente curva a sinistra si apre la vista sul- tale sulla Costa degli Etruschi. l’altura del Montaccio caratterizzata da una torretta di osservazione per l’antincen- Con un breve prolungamento si può dio. Poco dopo si oltrepassano, ignorandoli, il bivio sulla destra per Via degli Allori e raggiungere anche il Santuario di Mon- successivamente il bivio a sinistra per la Via del Maroccone e l’altro bivio a sinistra tenero. per Via della Cava fino ad uno slargo dove la strada si biforca: a destra è indicata la Nel periodo estivo si consiglia di effet- Via del Telegrafo, mentre l’itinerario prosegue a sinistra in salita raggiungendo in 10 tuare la camminata la mattina presto o minuti il Semaforo del Montaccio (torretta antincendio) straordinario punto panora- al tramonto abbinandola a un bagno sul mico su tutta la Costa degli Etruschi, da Livorno a Piombino con le isole dell’Arcipe- lago Toscano. bellissimo litorale di Calafuria. Dunque Seguendo la strada sterrata si esce dai confini della Riserva di Calafuria per rag- non dimenticate il costume! giungere il punto più alto dell’itinerario (circa 300 metri s.l.m.) nei pressi di un colle dal superbo panorama caratterizzato dalla presenza di un casale ristrutturato, attual- mente Bed & breakfast “Arpaderba”. La sterrata raggiunge l’abitato di Castellaccio (1 ora di cammino dalla partenza): dopo la sbarra si trovano alcuni punti ristoro. Ci troviamo ad appena 2 km da Montenero col famoso PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: LOCALITÀ santuario (possibile estensione). L’itinerario prosegue tornando in- FOSSO, PRESSI TORRE DEL BOCCALE dietro sulla strada già percorsa verso l’”Arpaderba” e il Semaforo del (CALAFURIA). Montaccio per arrivare, dopo circa 35 minuti, in discesa, allo slargo DISTANZA: 6,4 KM dove si lascia la Via Dorsale (che scende a destra) per proseguire DURATA: 2 ORE E MEZZO, 1 ORA IN dritti verso la Via del Telegrafo. Il tracciato si restringe penetrando MOUNTAIN BIKE nella fitta macchia mediterranea fino al Piazzale dei Colombi dove si TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE E piega a destra sulla Via dell’Esbosco. In discesa si attraversa un tun- SENTIERI nel di fitta vegetazione con macchia sovrastata da pini e lecci. DISLIVELLO: 280 METRI Poco dopo la Via dell’Esbosco si immette nella Via degli Allori e si DIFFICOLTÀ: MEDIO - FACILE continua in discesa nella medesima direzione fino a oltrepassare il Piazzale Modesti, un fosso (letto di un torrente) e risalire brevemen- NOTE: te (ignorando il bivio a sinistra per Via dell’ENEL) fino all’innesto con il punto di partenza si raggiunge dalla Torre la Via Dorsale riprendendo così la strada percorsa a inizio itinerario. del Boccale, sul litorale di Calafuria. Si la- Qui si gira a sinistra in discesa fino al punto di partenza. scia l’Aurelia, venendo da sud (obbligato- riamente perché nel punto in questione c’è uno spartitraffico) al km 306,900 girando a destra sotto al “Voltoncino”, arco sotto la li- LA RISERVA NATURALE DI CALAFURIA nea ferroviaria. Dopo 250 metri si arriva al La Riserva Naturale Biogenetica di Calafuria si estende su una superficie di circa 115 costa cancello che delimita la Riserva Naturale di ettari tra la costa e l’immediato entroterra. Costituisce uno splendido esempio di per- Calafuria. corso nella macchia mediterranea che sintetizza gli aspetti ambientali della Costa de- degli gli Etruschi. etruschi Tra la vegetazione ad alto fusto si segnalano pini d’Aleppo e lecci, mentre la macchia riserva è ricca di fillirea, lentisco, orniello, corbezzolo, mirto e alloro. Tra gli “abitanti” della ri- naturale serva ci sono cinghiali, martore, istrici, volpi, ricci e faine. Peri informazioni e contatti: Corpo Forestale dello Stato, Ufficio Territoriale per la bio- di calafuria diversità,Via Roma 3, Cecina (LI); tel. 0586.684220, fax 0586 630987, 2 [email protected]; www.parchi-italiani.com/parchi/ 04_S_castellaccio.QXD 5-02-2008 12:18 Pagina 1 04_S_castellaccio.QXD 5-02-2008 12:18 Pagina 2

Riserva naturale di Calafuria 2

Itinerario fuoriporta che inizia dalla pe- Si parte dalla località Fosso oltrepassando il cancello di accesso alla Riserva Natu- riferia sud della città di Livorno. Percor- rale di Calafuria imboccando la strada sterrata nota come Via Dorsale. Inizialmente ribile anche in mountain bike questo la strada costeggia la sinistra orografica del Fosso Maroccone e, dopo poco, co- percorso segue la Via Dorsale fino al mincia a salire verso la dorsale. Il largo tracciato si snoda tra pini e lecci. Dopo circa 10 minuti la salita si addolcisce e si cammina sullo stradello che “taglia” Castellaccio offrendo un panorama to- la fitta macchia mediterranea. Dopo un’evidente curva a sinistra si apre la vista sul- tale sulla Costa degli Etruschi. l’altura del Montaccio caratterizzata da una torretta di osservazione per l’antincen- Con un breve prolungamento si può dio. Poco dopo si oltrepassano, ignorandoli, il bivio sulla destra per Via degli Allori e raggiungere anche il Santuario di Mon- successivamente il bivio a sinistra per la Via del Maroccone e l’altro bivio a sinistra tenero. per Via della Cava fino ad uno slargo dove la strada si biforca: a destra è indicata la Nel periodo estivo si consiglia di effet- Via del Telegrafo, mentre l’itinerario prosegue a sinistra in salita raggiungendo in 10 tuare la camminata la mattina presto o minuti il Semaforo del Montaccio (torretta antincendio) straordinario punto panora- al tramonto abbinandola a un bagno sul mico su tutta la Costa degli Etruschi, da Livorno a Piombino con le isole dell’Arcipe- lago Toscano. bellissimo litorale di Calafuria. Dunque Seguendo la strada sterrata si esce dai confini della Riserva di Calafuria per rag- non dimenticate il costume! giungere il punto più alto dell’itinerario (circa 300 metri s.l.m.) nei pressi di un colle dal superbo panorama caratterizzato dalla presenza di un casale ristrutturato, attual- mente Bed & breakfast “Arpaderba”. La sterrata raggiunge l’abitato di Castellaccio (1 ora di cammino dalla partenza): dopo la sbarra si trovano alcuni punti ristoro. Ci troviamo ad appena 2 km da Montenero col famoso PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: LOCALITÀ santuario (possibile estensione). L’itinerario prosegue tornando in- FOSSO, PRESSI TORRE DEL BOCCALE dietro sulla strada già percorsa verso l’”Arpaderba” e il Semaforo del (CALAFURIA). Montaccio per arrivare, dopo circa 35 minuti, in discesa, allo slargo DISTANZA: 6,4 KM dove si lascia la Via Dorsale (che scende a destra) per proseguire DURATA: 2 ORE E MEZZO, 1 ORA IN dritti verso la Via del Telegrafo. Il tracciato si restringe penetrando MOUNTAIN BIKE nella fitta macchia mediterranea fino al Piazzale dei Colombi dove si TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE E piega a destra sulla Via dell’Esbosco. In discesa si attraversa un tun- SENTIERI nel di fitta vegetazione con macchia sovrastata da pini e lecci. DISLIVELLO: 280 METRI Poco dopo la Via dell’Esbosco si immette nella Via degli Allori e si DIFFICOLTÀ: MEDIO - FACILE continua in discesa nella medesima direzione fino a oltrepassare il Piazzale Modesti, un fosso (letto di un torrente) e risalire brevemen- NOTE: te (ignorando il bivio a sinistra per Via dell’ENEL) fino all’innesto con il punto di partenza si raggiunge dalla Torre la Via Dorsale riprendendo così la strada percorsa a inizio itinerario. del Boccale, sul litorale di Calafuria. Si la- Qui si gira a sinistra in discesa fino al punto di partenza. scia l’Aurelia, venendo da sud (obbligato- riamente perché nel punto in questione c’è uno spartitraffico) al km 306,900 girando a destra sotto al “Voltoncino”, arco sotto la li- LA RISERVA NATURALE DI CALAFURIA nea ferroviaria. Dopo 250 metri si arriva al La Riserva Naturale Biogenetica di Calafuria si estende su una superficie di circa 115 costa cancello che delimita la Riserva Naturale di ettari tra la costa e l’immediato entroterra. Costituisce uno splendido esempio di per- Calafuria. corso nella macchia mediterranea che sintetizza gli aspetti ambientali della Costa de- degli gli Etruschi. etruschi Tra la vegetazione ad alto fusto si segnalano pini d’Aleppo e lecci, mentre la macchia riserva è ricca di fillirea, lentisco, orniello, corbezzolo, mirto e alloro. Tra gli “abitanti” della ri- naturale serva ci sono cinghiali, martore, istrici, volpi, ricci e faine. Peri informazioni e contatti: Corpo Forestale dello Stato, Ufficio Territoriale per la bio- di calafuria diversità,Via Roma 3, Cecina (LI); tel. 0586.684220, fax 0586 630987, 2 [email protected]; www.parchi-italiani.com/parchi/ 05_S_vallechioma.QXD 5-02-2008 11:59 Pagina 1 05_S_vallechioma.QXD 5-02-2008 11:59 Pagina 2

Valle del Chioma 3

La valle del torrente Chioma è un’Area Si parte dalla chiesa di San Giuseppe, dirigendosi alla volta del campo sportivo e del Regionale Protetta dal 2004 e offre al- cimitero dove si imbocca, sulla destra, un viottolo sterrato in discesa. Lo stradello im- cune particolarità naturalistiche di rilie- mette sulla strada asfaltata S.P. 11 del “Vaiolo” passando nella parte bassa di Nib- vo. biaia. All’altezza del civico 161 (località Sasso Grosso) si piega a destra in discesa Nella valle infatti si sono conservati se- passando nei pressi di un caseggiato di recente costruzione. Dopo le case si incon- tra una grande biforcazione dove si mantiene la destra procedendo in discesa nei dimenti marini della cosiddetta Forma- pressi di un vecchio fontanile e di un caseggiato rurale. Ci troviamo in località Deb- zione dei Calcari di Castelnuovo, attri- bione e poco dopo si transita presso l’omonimo podere (bianco con cancello). buita al Miocene superiore, con sco- A questo punto la strada scende con più decisione verso la valle del Chioma. In pre- gliere madreporiche “a macchia” e la senza di un avvallamento, prima che la strada cominci a salire verso il poggio di Ri- parte basale di un’altra formazione, alto, si gira a destra sulla mulattiera delimitata da una catena in ferro (25 minuti dalla quella delle Marne e marne argillose partenza). Il tracciato scende immergendosi nel fitto bosco (evitare le deviazioni late- con grandi ostriche ed altri molluschi rali) per sbucare in una prima evidente radura dove si continua a scendere mante- marini. nendo la sinistra fino all’immissione in una seconda grande radura da dove si può ve- dere, avanti sulla destra, il podere del Gorgo, al di là del fiume. Qui il tracciato “si per- Tra le specie vegetali si segnala la pre- de” ma l’itinerario prosegue fino al fondo della radura (lato destro) dove un sentiero senza di frassini, querce, pioppi e salici incerto entra nel fitto bosco per scendere fino al letto del torrente Chioma che si può su cui nidificano il pendolino, il rigogo- raggiungere anche a vista. Si guada il torrente imboccando la strada che sale a de- lo, la gazza. Nella folta e bassa vegeta- stra verso il Podere del Gorgo. Si giunge brevemente all’innesto su una evidente stra- zione invece nidifica l’usignolo. da in terra battuta e si prosegue a destra aggirando la collina del podere del Gorgo. Poco dopo si incontra il cartello dell’Ippovia. Volendo tornare verso si possono seguire i cartelli dell’Ippovia: è questa la prima possibile scorciatoia. L’itinerario prosegue lungo la strada che risale il torrente Chioma, visibile alla nostra destra. Dopo circa 10 mi- nuti, nei pressi di un invaso di acqua per l’antincen- NIBBIAIA dio, si incontra la seconda possibile scorciatoia a de- Il nome del paese che si stra per Nibbiaia. Si prosegue dritti sulla sterrata che trova a 275 metri s.l.m. e per un breve tratto è accompagnata dai pali in ce- circa 6 km dalla costa mento dei cavi elettrici. Quando la linea elettrica pie- deriva probabilmente dal ga oltre il fiume (a destra), la strada guadagna quota nibbio (uccello rapace). per poi scendere dolcemente vicino al fiume. Nibbiaia è sorta nei primi Proprio nei pressi dei cartelli dell’Ippovia (circa 20 mi- anni del 1800 ad opera nuti da guado), si gira a destra lasciando la strada PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: NIBBIAIA DISTANZA: 6,5 KM CIRCA del Granduca Pietro Leo- che prosegue alla volta di Valle Benedetta per girare DURATA: 2 0RE E 40 MINUTI - 3 ORE poldo e nel passato era a destra sul passaggio in cemento che agevola il gua- TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE E tradizionalmente abitato do del torrente. Attraversato il torrente si sale fino al costa SENTIERI da pastori. podere Carcivisoli, bella costruzione in pietra. degli DISLIVELLO: 250 METRI CIRCA Oltre il podere si cammina su un sentiero che salendo etruschi DIFFICOLTÀ: FACILE nella macchia raggiunge un’altra casa. Da qui, anco- ra in salita, si torna su una carrareccia che va a lam- valle bire un altro podere ristrutturato e poi sempre in sali- del ta, dopo circa mezz’ora, incontra un incrocio a T: pro- chioma NOTE: seguire a destra in salita fino allo scollinamento con E’ possibile ridurre lo sviluppo dell’anello bel panorama sull’ampia valle del Fine, di Gabbro e 3 rientrando prima a Nibbiaia con due va- dei monti pisani. In 10 minuti si raggiunge l’asfalto rianti-scorciatoie. In inverno o in caso di della strada Gabbro - Nibbiaia proprio nei pressi del- piogge il guado del Chioma può richiedere la fermata del bus. Si va a destra verso Nibbiaia che una certa attenzione e l’acqua può arriva- si raggiunge dopo 15 minuti. re oltre il ginocchio. 05_S_vallechioma.QXD 5-02-2008 11:59 Pagina 1 05_S_vallechioma.QXD 5-02-2008 11:59 Pagina 2

Valle del Chioma 3

La valle del torrente Chioma è un’Area Si parte dalla chiesa di San Giuseppe, dirigendosi alla volta del campo sportivo e del Regionale Protetta dal 2004 e offre al- cimitero dove si imbocca, sulla destra, un viottolo sterrato in discesa. Lo stradello im- cune particolarità naturalistiche di rilie- mette sulla strada asfaltata S.P. 11 del “Vaiolo” passando nella parte bassa di Nib- vo. biaia. All’altezza del civico 161 (località Sasso Grosso) si piega a destra in discesa Nella valle infatti si sono conservati se- passando nei pressi di un caseggiato di recente costruzione. Dopo le case si incon- tra una grande biforcazione dove si mantiene la destra procedendo in discesa nei dimenti marini della cosiddetta Forma- pressi di un vecchio fontanile e di un caseggiato rurale. Ci troviamo in località Deb- zione dei Calcari di Castelnuovo, attri- bione e poco dopo si transita presso l’omonimo podere (bianco con cancello). buita al Miocene superiore, con sco- A questo punto la strada scende con più decisione verso la valle del Chioma. In pre- gliere madreporiche “a macchia” e la senza di un avvallamento, prima che la strada cominci a salire verso il poggio di Ri- parte basale di un’altra formazione, alto, si gira a destra sulla mulattiera delimitata da una catena in ferro (25 minuti dalla quella delle Marne e marne argillose partenza). Il tracciato scende immergendosi nel fitto bosco (evitare le deviazioni late- con grandi ostriche ed altri molluschi rali) per sbucare in una prima evidente radura dove si continua a scendere mante- marini. nendo la sinistra fino all’immissione in una seconda grande radura da dove si può ve- dere, avanti sulla destra, il podere del Gorgo, al di là del fiume. Qui il tracciato “si per- Tra le specie vegetali si segnala la pre- de” ma l’itinerario prosegue fino al fondo della radura (lato destro) dove un sentiero senza di frassini, querce, pioppi e salici incerto entra nel fitto bosco per scendere fino al letto del torrente Chioma che si può su cui nidificano il pendolino, il rigogo- raggiungere anche a vista. Si guada il torrente imboccando la strada che sale a de- lo, la gazza. Nella folta e bassa vegeta- stra verso il Podere del Gorgo. Si giunge brevemente all’innesto su una evidente stra- zione invece nidifica l’usignolo. da in terra battuta e si prosegue a destra aggirando la collina del podere del Gorgo. Poco dopo si incontra il cartello dell’Ippovia. Volendo tornare verso Nibbiaia si possono seguire i cartelli dell’Ippovia: è questa la prima possibile scorciatoia. L’itinerario prosegue lungo la strada che risale il torrente Chioma, visibile alla nostra destra. Dopo circa 10 mi- nuti, nei pressi di un invaso di acqua per l’antincen- NIBBIAIA dio, si incontra la seconda possibile scorciatoia a de- Il nome del paese che si stra per Nibbiaia. Si prosegue dritti sulla sterrata che trova a 275 metri s.l.m. e per un breve tratto è accompagnata dai pali in ce- circa 6 km dalla costa mento dei cavi elettrici. Quando la linea elettrica pie- deriva probabilmente dal ga oltre il fiume (a destra), la strada guadagna quota nibbio (uccello rapace). per poi scendere dolcemente vicino al fiume. Nibbiaia è sorta nei primi Proprio nei pressi dei cartelli dell’Ippovia (circa 20 mi- anni del 1800 ad opera nuti da guado), si gira a destra lasciando la strada PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: NIBBIAIA DISTANZA: 6,5 KM CIRCA del Granduca Pietro Leo- che prosegue alla volta di Valle Benedetta per girare DURATA: 2 0RE E 40 MINUTI - 3 ORE poldo e nel passato era a destra sul passaggio in cemento che agevola il gua- TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE E tradizionalmente abitato do del torrente. Attraversato il torrente si sale fino al costa SENTIERI da pastori. podere Carcivisoli, bella costruzione in pietra. degli DISLIVELLO: 250 METRI CIRCA Oltre il podere si cammina su un sentiero che salendo etruschi DIFFICOLTÀ: FACILE nella macchia raggiunge un’altra casa. Da qui, anco- ra in salita, si torna su una carrareccia che va a lam- valle bire un altro podere ristrutturato e poi sempre in sali- del ta, dopo circa mezz’ora, incontra un incrocio a T: pro- chioma NOTE: seguire a destra in salita fino allo scollinamento con E’ possibile ridurre lo sviluppo dell’anello bel panorama sull’ampia valle del Fine, di Gabbro e 3 rientrando prima a Nibbiaia con due va- dei monti pisani. In 10 minuti si raggiunge l’asfalto rianti-scorciatoie. In inverno o in caso di della strada Gabbro - Nibbiaia proprio nei pressi del- piogge il guado del Chioma può richiedere la fermata del bus. Si va a destra verso Nibbiaia che una certa attenzione e l’acqua può arriva- si raggiunge dopo 15 minuti. re oltre il ginocchio. 06_S_castelnuovomisericordia.QXD 5-02-2008 12:21 Pagina 1 06_S_castelnuovomisericordia.QXD 5-02-2008 12:21 Pagina 2

Castelnuovo Misericordia 4

Questo itinerario parte dalle colline Si lascia l’asfalto della S.P. 11 (direzione Nibbiaia) al km 9,600. Nei pressi della ferma- che guardano l’entroterra e prosegue ta del bus, sulla sinistra, si segue la strada sterrata che prende quota con qualche tor- scavalcando la dorsale che si sviluppa nante in ambiente aperto affacciata, alle nostre spalle, sull’ampia Valle del torrente Fi- sull’asse nord - sud regalando superbe ne che delimita le province di Livorno e Pisa. La strada sterrata lambisce due poderi (il secondo si vede meglio) fino a raggiunge- vedute panoramiche verso la costa. re, dopo 1,3 km, lo scollinamento alle falde del Monte Pelato. Qui si interseca il trac- Si scollina alle falde del Monte Pelato ciato di cresta individuabile dai cartelli delle “Ippovie del Mediterraneo”. Il Monte Pe- per scendere verso . lato si erge alla nostra destra (si riconosce per l’evidente torre di avvistamento antin- La risalita avviene attraverso un sen- cendio che si erge sulla vetta) e l’itinerario prosegue dritto scavalcando in questo pun- tiero immerso nella fitta macchia in un to l’ampia dorsale dei Monti Livornesi. Lo stradone sterrato procede raggiungendo in ambiente naturale integro che regala il pochi minuti uno slargo con tavoli in legno per pic-nic. piacere di camminare in perfetta soli- Poco dopo si raggiunge un evidente bivio: entrambe le strade arrivano a ricongiun- tudine. gersi nei pressi della S.S. 1 Aurelia: quella di sinistra è più diretta (tenere la destra al primo incrocio), mentre quella di destra, dove passa l’itinerario, scende con un anda- mento più sinuoso e pendenza più graduale: bella la vista che si apre sul mare e sul- la costa. Alla fine della discesa di oltre 3 km, un tratto di strada delimitata da pini con- duce all’asfalto nei pressi del curvone dello svincolo di Castiglioncello della S.S. 1 Au- relia. Seguire sulla sinistra il muro in cemento armato decorato con dipinti del luogo e im- boccare, ancora sulla sinistra, la stradina sterrata con catena in ferro (prima del ca- valcavia sulla superstrada). Si cammina seguendo ora il tracciato principale, evitando le possibili deviazioni su tracciati laterali più incerti. Questo percorso corre nella fitta vegetazione come un tun- nel risalendo un bellissimo vallone tra lecci, roverelle e lentisco in quantità. In alcuni tratti la pendenza si accentua per poi svilupparsi gradualmente. Il viottolo transita nei pressi di una stazione di caccia (capanno sulla destra, nei pressi di una radura) e pro- PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: segue in salita fino ad immettersi su uno stradello sterrato dove si mantiene la destra CASTELNUOVO MISERICORDIA arrivando alle falde del Monte Pelato (circa 40 minuti dallo svincolo della S.S.1 Aure- DISTANZA: 7 KM CIRCA lia). Qui si mantiene sempre la destra imboccando lo stradone già percorso all’inizio DURATA: 2 ORE E MEZZO dell’itinerario passando vicino ai tavoli per il pic-nic e scollinando dove si interseca la TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE E direttrice dell’Ippovia. Da qui si scende (non prendere l’ippovia sulla sinistra) dritti sul- SENTIERI la sterrata che, lambendo due poderi, conduce alla S.P. 11 (km 9,600) che scende a DISLIVELLO: 280 METRI CIRCA DIFFICOLTÀ: MEDIA destra verso Castelnuovo Misericordia.

NOTE: CASTELNUOVO MISERICORDIA Si consiglia di portarsi con l’auto fuori dal Base di partenza dell’itinerario è Ca- paese di Castelnuovo Misericordia imboc- stelnuovo Misericordia, antico borgo cando la S.P. 11 in direzione di Nibbiaia: medievale (XIII secolo) nato sull’im- costa dopo circa 1,5 km, precisamente al km pianto urbanistico di una roccaforte ro- degli 9,600, nei pressi della fermata del bus mana. Insieme a Gabbro e Nibbiaia co- (ATL), si può parcheggiare l’auto e iniziare stituisce uno dei nuclei abitati più au- etruschi a camminare sulla strada sterrata che par- tentici della zona settentrionale della castelnuovo te sulla sinistra (proprio nei pressi del palo Costa degli Etruschi, un luogo adatto misericordia dell’ATL). Un altro possibile punto di ac- per chi si sposta lentamente e apprez- 4 cesso/partenza si trova allo svincolo di za l’atmosfera della provincia più silen- uscita della S.S.1 Aurelia per Castiglion- ziosa e defilata. cello. 06_S_castelnuovomisericordia.QXD 5-02-2008 12:21 Pagina 1 06_S_castelnuovomisericordia.QXD 5-02-2008 12:21 Pagina 2

Castelnuovo Misericordia 4

Questo itinerario parte dalle colline Si lascia l’asfalto della S.P. 11 (direzione Nibbiaia) al km 9,600. Nei pressi della ferma- che guardano l’entroterra e prosegue ta del bus, sulla sinistra, si segue la strada sterrata che prende quota con qualche tor- scavalcando la dorsale che si sviluppa nante in ambiente aperto affacciata, alle nostre spalle, sull’ampia Valle del torrente Fi- sull’asse nord - sud regalando superbe ne che delimita le province di Livorno e Pisa. La strada sterrata lambisce due poderi (il secondo si vede meglio) fino a raggiunge- vedute panoramiche verso la costa. re, dopo 1,3 km, lo scollinamento alle falde del Monte Pelato. Qui si interseca il trac- Si scollina alle falde del Monte Pelato ciato di cresta individuabile dai cartelli delle “Ippovie del Mediterraneo”. Il Monte Pe- per scendere verso Castiglioncello. lato si erge alla nostra destra (si riconosce per l’evidente torre di avvistamento antin- La risalita avviene attraverso un sen- cendio che si erge sulla vetta) e l’itinerario prosegue dritto scavalcando in questo pun- tiero immerso nella fitta macchia in un to l’ampia dorsale dei Monti Livornesi. Lo stradone sterrato procede raggiungendo in ambiente naturale integro che regala il pochi minuti uno slargo con tavoli in legno per pic-nic. piacere di camminare in perfetta soli- Poco dopo si raggiunge un evidente bivio: entrambe le strade arrivano a ricongiun- tudine. gersi nei pressi della S.S. 1 Aurelia: quella di sinistra è più diretta (tenere la destra al primo incrocio), mentre quella di destra, dove passa l’itinerario, scende con un anda- mento più sinuoso e pendenza più graduale: bella la vista che si apre sul mare e sul- la costa. Alla fine della discesa di oltre 3 km, un tratto di strada delimitata da pini con- duce all’asfalto nei pressi del curvone dello svincolo di Castiglioncello della S.S. 1 Au- relia. Seguire sulla sinistra il muro in cemento armato decorato con dipinti del luogo e im- boccare, ancora sulla sinistra, la stradina sterrata con catena in ferro (prima del ca- valcavia sulla superstrada). Si cammina seguendo ora il tracciato principale, evitando le possibili deviazioni su tracciati laterali più incerti. Questo percorso corre nella fitta vegetazione come un tun- nel risalendo un bellissimo vallone tra lecci, roverelle e lentisco in quantità. In alcuni tratti la pendenza si accentua per poi svilupparsi gradualmente. Il viottolo transita nei pressi di una stazione di caccia (capanno sulla destra, nei pressi di una radura) e pro- PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: segue in salita fino ad immettersi su uno stradello sterrato dove si mantiene la destra CASTELNUOVO MISERICORDIA arrivando alle falde del Monte Pelato (circa 40 minuti dallo svincolo della S.S.1 Aure- DISTANZA: 7 KM CIRCA lia). Qui si mantiene sempre la destra imboccando lo stradone già percorso all’inizio DURATA: 2 ORE E MEZZO dell’itinerario passando vicino ai tavoli per il pic-nic e scollinando dove si interseca la TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE E direttrice dell’Ippovia. Da qui si scende (non prendere l’ippovia sulla sinistra) dritti sul- SENTIERI la sterrata che, lambendo due poderi, conduce alla S.P. 11 (km 9,600) che scende a DISLIVELLO: 280 METRI CIRCA DIFFICOLTÀ: MEDIA destra verso Castelnuovo Misericordia.

NOTE: CASTELNUOVO MISERICORDIA Si consiglia di portarsi con l’auto fuori dal Base di partenza dell’itinerario è Ca- paese di Castelnuovo Misericordia imboc- stelnuovo Misericordia, antico borgo cando la S.P. 11 in direzione di Nibbiaia: medievale (XIII secolo) nato sull’im- costa dopo circa 1,5 km, precisamente al km pianto urbanistico di una roccaforte ro- degli 9,600, nei pressi della fermata del bus mana. Insieme a Gabbro e Nibbiaia co- (ATL), si può parcheggiare l’auto e iniziare stituisce uno dei nuclei abitati più au- etruschi a camminare sulla strada sterrata che par- tentici della zona settentrionale della castelnuovo te sulla sinistra (proprio nei pressi del palo Costa degli Etruschi, un luogo adatto misericordia dell’ATL). Un altro possibile punto di ac- per chi si sposta lentamente e apprez- 4 cesso/partenza si trova allo svincolo di za l’atmosfera della provincia più silen- uscita della S.S.1 Aurelia per Castiglion- ziosa e defilata. cello. 07_S_nuovo mangona .QXD:05_S_vallechioma .QXD 19-10-2012 15:34 Pagina 1 07_S_nuovo mangona .QXD:05_S_vallechioma .QXD 19-10-2012 15:34 Pagina 3

Macchia della Magona 5

La Macchia della Magona è un polmone L’itinerario inizia davanti al Municipio di imboccando la strada che con- verde di 1600 ettari destinato esclusi- duce al cimitero dove termina il tratto asfaltato e la strada diventa sterrata diri- vamente a chi viaggia a piedi, in MTB e gendosi attraverso campi aperti verso la zona boscosa della Magona. a cavallo. Dopo circa 1 km si incontra un bivio: si mantiene la sinistra cominciando a gua- C’è qualcosa di magico e intatto in que- dagnare quota ed entrando nella macchia fino a raggiungere un incrocio. Sulla sinistra, in corrispondenza di una sbarra, comincia il tracciato n°5: la ster- sto piccolo mondo che conserva il codi- rata sale dolcemente, prima tra i cipressi e successivamente tra lecci e cerri, im- ce genetico della terra madre. pennandosi nell’ultimo tratto prima di raggiungere il Passo del Terminino (281 m Molte le specie animali e vegetali che s.l.m.). vivono nel bosco, ma la presenza più Qui si gira a destra immettendosi nel percorso n°10 che continua a salire gra- forte, quella che rimane un segno di dualmente per 1,7 km fino a Poggio al Fango (340 m s.l.m.) raggiungendo poi la Maremma, è il cinghiale. valle del Botro Campo di Sasso con due possibili alternative: E chi va in bici se ne accorge facilmen- 1) La via normale (percorso n°12) con la strada panoramica che si mantiene in te: talvolta è possibile imbattersi in quota per 3 km fino al bivio sulla destra dove comincia il percorso n°13. 2) La variante alta che prosegue sul percorso n°10 (al bivio a sinistra) salendo qualche famigliola (attenzione se ci so- attraverso alcuni punti panoramici fino al Campo di Bibbona, località caratteriz- no cinghialini con la mamma!). zata dalla presenza della sorgente Fonte del Ciliegio; passati nei pressi del Pog- In passato questa foresta aveva impor- gio Il Morticino (visibile sulla destra) si raggiunge il Passo delle Golazze Aperte tanti funzioni produttive in quanto co- (475 m s.l.m.) dove si lascia la strada proseguendo, preferibilmente a piedi, sul stituiva il serbatoio da cui si ricavava il sentiero n°16 che parte alla nostra destra e che, dopo circa 200 m, sbuca nel combustibile necessario alle ferriere punto più panoramico del percorso: la vista infatti spazia sull’intera Macchia del- della Real Magona di Cecina. la Magona fino alla costa. Oggi è la meta ideale per un turismo Giunti in località Tre Confini si prosegue sulla destra. Per circa 1 km il sentiero non è pedalabile a causa di grossi pietroni e dell’erosione causata dall’acqua piova- sportivo e attento ai valori naturalistici; na ma è facilmente percorribile a piedi. gli uomini neri, quelli che facevano il Superato il tratto malagevole si ritorna in sella fino al bivio dell’Immaginetta dove, carbone, non ci sono più ma in com- sulla destra, si prende la sterrata del percorso n°12. penso sono rimaste una flora e una Si pedala in quota per 800 m fino ad un facile guado e, dopo 200 m, sulla sinistra, fauna particolarmente ricche che evi- all’imbocco del sentiero n°13. denziano l’integrità dell’ambiente. Il primo breve tratto del sentiero (400 m) non è pedalabile ma poi si trasforma in Non a caso la Macchia della Magona è una comoda e bella stradina sterrata delimitata da un duplice filare di cipressi che classificata come “biotopo” dal C.N.R. scende lungo il Botro Campo di Sasso. La strada continua in discesa passando per Poggio Cornetto fino al ponte sul Botro degli Strinati per risalire fino al bivio dove si prosegue a sinistra fino a Bibbona.

Percorso alternativo breve (9 km e 120 m di dislivello): costa Si segue lo stesso itinerario fino alla sbarra del percorso n°5 (2,6 km): qui si gira degli a destra sul n°6 e, dopo 300 m, si continua per 2,3 km sul percorso n°9 fino a Ca- etruschi setta, in località Campo di Sasso. La strada prosegue in discesa passando per Poggio Cornetto fino al ponte sul Bo- macchia tro degli Strinati per poi risalire fino al bivio dove si prosegue a sinistra fino a Bib- della bona. magona 5 07_S_nuovo mangona .QXD:05_S_vallechioma .QXD 19-10-2012 15:34 Pagina 1 07_S_nuovo mangona .QXD:05_S_vallechioma .QXD 19-10-2012 15:34 Pagina 3

Macchia della Magona 5

La Macchia della Magona è un polmone L’itinerario inizia davanti al Municipio di Bibbona imboccando la strada che con- verde di 1600 ettari destinato esclusi- duce al cimitero dove termina il tratto asfaltato e la strada diventa sterrata diri- vamente a chi viaggia a piedi, in MTB e gendosi attraverso campi aperti verso la zona boscosa della Magona. a cavallo. Dopo circa 1 km si incontra un bivio: si mantiene la sinistra cominciando a gua- C’è qualcosa di magico e intatto in que- dagnare quota ed entrando nella macchia fino a raggiungere un incrocio. Sulla sinistra, in corrispondenza di una sbarra, comincia il tracciato n°5: la ster- sto piccolo mondo che conserva il codi- rata sale dolcemente, prima tra i cipressi e successivamente tra lecci e cerri, im- ce genetico della terra madre. pennandosi nell’ultimo tratto prima di raggiungere il Passo del Terminino (281 m Molte le specie animali e vegetali che s.l.m.). vivono nel bosco, ma la presenza più Qui si gira a destra immettendosi nel percorso n°10 che continua a salire gra- forte, quella che rimane un segno di dualmente per 1,7 km fino a Poggio al Fango (340 m s.l.m.) raggiungendo poi la Maremma, è il cinghiale. valle del Botro Campo di Sasso con due possibili alternative: E chi va in bici se ne accorge facilmen- 1) La via normale (percorso n°12) con la strada panoramica che si mantiene in te: talvolta è possibile imbattersi in quota per 3 km fino al bivio sulla destra dove comincia il percorso n°13. 2) La variante alta che prosegue sul percorso n°10 (al bivio a sinistra) salendo qualche famigliola (attenzione se ci so- attraverso alcuni punti panoramici fino al Campo di Bibbona, località caratteriz- no cinghialini con la mamma!). zata dalla presenza della sorgente Fonte del Ciliegio; passati nei pressi del Pog- In passato questa foresta aveva impor- gio Il Morticino (visibile sulla destra) si raggiunge il Passo delle Golazze Aperte tanti funzioni produttive in quanto co- (475 m s.l.m.) dove si lascia la strada proseguendo, preferibilmente a piedi, sul stituiva il serbatoio da cui si ricavava il sentiero n°16 che parte alla nostra destra e che, dopo circa 200 m, sbuca nel combustibile necessario alle ferriere punto più panoramico del percorso: la vista infatti spazia sull’intera Macchia del- della Real Magona di Cecina. la Magona fino alla costa. Oggi è la meta ideale per un turismo Giunti in località Tre Confini si prosegue sulla destra. Per circa 1 km il sentiero non è pedalabile a causa di grossi pietroni e dell’erosione causata dall’acqua piova- sportivo e attento ai valori naturalistici; na ma è facilmente percorribile a piedi. gli uomini neri, quelli che facevano il Superato il tratto malagevole si ritorna in sella fino al bivio dell’Immaginetta dove, carbone, non ci sono più ma in com- sulla destra, si prende la sterrata del percorso n°12. penso sono rimaste una flora e una Si pedala in quota per 800 m fino ad un facile guado e, dopo 200 m, sulla sinistra, fauna particolarmente ricche che evi- all’imbocco del sentiero n°13. denziano l’integrità dell’ambiente. Il primo breve tratto del sentiero (400 m) non è pedalabile ma poi si trasforma in Non a caso la Macchia della Magona è una comoda e bella stradina sterrata delimitata da un duplice filare di cipressi che classificata come “biotopo” dal C.N.R. scende lungo il Botro Campo di Sasso. La strada continua in discesa passando per Poggio Cornetto fino al ponte sul Botro degli Strinati per risalire fino al bivio dove si prosegue a sinistra fino a Bibbona.

Percorso alternativo breve (9 km e 120 m di dislivello): costa Si segue lo stesso itinerario fino alla sbarra del percorso n°5 (2,6 km): qui si gira degli a destra sul n°6 e, dopo 300 m, si continua per 2,3 km sul percorso n°9 fino a Ca- etruschi setta, in località Campo di Sasso. La strada prosegue in discesa passando per Poggio Cornetto fino al ponte sul Bo- macchia tro degli Strinati per poi risalire fino al bivio dove si prosegue a sinistra fino a Bib- della bona. magona 5 07_S_nuovo mangona .QXD:05_S_vallechioma .QXD 19-10-2012 15:34 Pagina 2 08_S_nuovo castagneto .QXD:05_S_vallechioma .QXD 19-10-2012 15:35 Pagina 1

Macchia della Magona 5 Castagneto Carducci 6

Questo itinerario tra le colline che Si parte dal grande parcheggio nei pressi del Parco delle Rimembranze. Si inizia a cam- PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: BIBBONA “muovono” la Costa degli Etruschi tra minare in discesa su asfalto fino al bivio a destra di Via Nemorense riconoscibile per le DISTANZA: 19 KM Castagneto Carducci e Sassetta offre nuove costruzioni residenziali. DURATA: 2 ORE E MEZZO IN Dopo circa 100 metri si prosegue sulla stradina di cemento che sale con decisione ver- MOUNTAIN BIKE la sintesi perfetta di un territorio capa- ce di armonizzare il senso e la sponta- so il crinale che separa Castagneto da Sassetta verso la Via Campigliese. Oltrepassata TIPO DI TRACCIATO: STERRATO la zona abitata si cammina su un tracciato sterrato che prosegue in salita tra le querce DISLIVELLO: 370 M neità della natura con le attività umane. segnalato dal cartello che indica il percorso n°1. DIFFICOLTÀ: MEDIO - IMPEGNATIVA Nella prima parte si percorre l’antica Dopo una prima parte (15 - 20 minuti) in costante salita si prosegue su un piacevole sa- Via Campigliese, importante strada di liscendi e, tra i castagni, si aggira il versante orientale del Poggio Carpineta. comunicazione tra Castagneto e Cam- Si consiglia la breve deviazione verso la vetta (sulla destra) dove si trova una vedetta an- NOTE: piglia che tra il 1421 e il 1716 fu il cen- tincendio. L’itinerario prosegue verso Poggio Tizzone raggiungendo una capanna dei L’intero percorso si svolge su strade sterra- tro principale della zona in quanto sede carbonai (ricostruzione) e, poco dopo, un tratto di selciato originario dell’antica Via Cam- te attraversando nella parte centrale il cuo- del Capitanato, del tribunale e della pigliese. re della Macchia della Magona, area protet- Cancelleria Comunitativa. La salita continua fino al cosiddetto Crociale riconoscibile per la presenza di un palo in ta interdetta al traffico motorizzato, un vero cemento dell’elettricità: sulla sinistra parte il sentiero verso Sassetta (sbuca nei pressi del- Nella seconda parte si segue la Valle l’Hotel La Selva), sulla destra il sentiero che scende verso la via Nemorense e quindi pos- paradiso per chi viaggia a piedi, in bici e a dei Molini. cavallo. sibile via di ritorno anticipata verso Castagneto: il nostro itinerario prosegue dritto sulla Si cammina nella macchia ispida e fitta carrareccia che segue il crinale ormai senza asperità fino ai 520 metri del Capo di Mon- Considerata la lunghezza e il tipo di traccia- a tal punto da apparire impenetrabile, te, il punto più alto dell’itinerario. to questo percorso è più indicato per chi si si vive l’atmosfera dei boschi di casta- Si mantiene il tracciato principale evitando tutte le possibili deviazioni e attraversando sposta in mountain bike. gni per secoli fonti insostituibili per due evidenti radure (la seconda con un rudere e, sulla sinistra, deviazione per la vicina Con un certo allenamento di base può Sassetta) fino a raggiungere il Piano dei Brizzi. prendere in considerazione la variante alta, l’alimentazione giornaliera della gente del luogo. La località è caratterizzata dalla presenza di una pineta e, alla sinistra del tracciato, da più impegnativa per l’altimetria e parte del un antico podere con stalle. tracciato accidentato. La farina di castagne infatti veniva uti- Dove termina la pineta, in località Case la Fiora, la carrareccia fa una curva a sinistra. Pro- In tal caso il percorso misurerà 26 km con lizzata per fare pane, pasta e la cosid- prio in questo punto, sulla destra parte il tracciato n°2 che fa ritorno verso Castagneto un dislivello totale di 490 metri. detta “pattona”, vale a dire la polenta. lungo la valle dei Mulini. Per chi si sposta preferibilmente a piedi si Le tracce dell’uomo in queste colline Da questo momento si seguono i segnavia blu del percorso n°2 noto come il “Sentiero consiglia la variante descritta in coda all’iti- sono segni importanti che vanno dal- dei Molini”. nerario, più breve e senza alcuna difficoltà l’antico selciato della Via Campigliese, In breve si raggiunge un bivio nei pressi di una quercia secolare al centro della strada: tecnica nè di orientamento. a vecchie carbonaie perfettamente fun- qui si va a destra in discesa fino ad un incrocio (nei pressi di una zona recintata dove è zionanti fino a pochi anni or sono e an- vietata la caccia) dove si prosegue ancora a destra seguendo i segnavia col n°2. Poco dopo il tracciato segue un ampio tornante verso sinistra che anticipa un bivio dove tichi mulini importantissimi per si piega a sinistra, in discesa. In breve si raggiunge il casotto e le prese dell’acquedotto PARCO PER ESCURSIONISTI l’economia locale fino al secolo scorso. di Castagneto (Bolla del Conte Piero). Una rete viaria fatta di mulattiere e sentieri si sviluppa per oltre 40 km attraversando in Vigneti e uliveti disegnano il paesaggio L’itinerario prosegue sul tracciato principale (mulattiera) fino a raggiungere una strada lungo e in largo la foresta raggiungendo di tanto in tanto punti panoramici molto spet- dove le curve altimetriche del territorio sterrata. Qui si prosegue a destra per circa 100 metri fino a un palo della luce in cemen- tacolari: strade facilmente pedalabili e tracciati single-track, per lunghi tratti veri e pro- diventano più dolci. to dove si lascia la sterrata per imboccare, sulla sinistra, il sentiero che scende con de- pri tunnel immersi nella macchia. cisione verso il Fosso dei Molini. I 16 percorsi sono tutti catalogati (con le caratteristiche tecniche e naturalistiche) e nu- Proseguendo dritti sulla sterrata si arriva comodamente a Castagneto (circa 5 km). Si merati su una cartina distribuita localmente molto utile per esplorare la zona. cammina nella fitta vegetazione seguendo i segnavia blu del percorso n°2: in ogni caso La Macchia è terreno ideale per tutti, dai bikers più abili in cerca di passaggi tecnici, si evitano tutte le possibili deviazioni seguendo il sentiero che segue il fosso. agli escursionisti che pedalano e camminano per il gusto di vivere la natura. Il sentiero incontra successivamente due ponti ottocenteschi (Ponte Lungo di Sopra e Ponte Lungo di Sotto) costruiti per l’acquedotto: tra i due ponti c’è un bivio dove si man- tiene la sinistra ma si deve fare attenzione perché il segnavia spesso è nascosto dalla ve- getazione. Il tracciato continua in discesa seguendo il fosso (che viene attraversato un paio di vol- te). Poco dopo si incontrano i ruderi del Molino di Cima, ormai quasi completamente in simbiosi con la vegetazione. 07_S_nuovo mangona .QXD:05_S_vallechioma .QXD 19-10-2012 15:34 Pagina 2 08_S_nuovo castagneto .QXD:05_S_vallechioma .QXD 19-10-2012 15:35 Pagina 1

Macchia della Magona 5 Castagneto Carducci 6

Questo itinerario tra le colline che Si parte dal grande parcheggio nei pressi del Parco delle Rimembranze. Si inizia a cam- PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: BIBBONA “muovono” la Costa degli Etruschi tra minare in discesa su asfalto fino al bivio a destra di Via Nemorense riconoscibile per le DISTANZA: 19 KM Castagneto Carducci e Sassetta offre nuove costruzioni residenziali. DURATA: 2 ORE E MEZZO IN Dopo circa 100 metri si prosegue sulla stradina di cemento che sale con decisione ver- MOUNTAIN BIKE la sintesi perfetta di un territorio capa- ce di armonizzare il senso e la sponta- so il crinale che separa Castagneto da Sassetta verso la Via Campigliese. Oltrepassata TIPO DI TRACCIATO: STERRATA la zona abitata si cammina su un tracciato sterrato che prosegue in salita tra le querce DISLIVELLO: 370 M neità della natura con le attività umane. segnalato dal cartello che indica il percorso n°1. DIFFICOLTÀ: MEDIO - IMPEGNATIVA Nella prima parte si percorre l’antica Dopo una prima parte (15 - 20 minuti) in costante salita si prosegue su un piacevole sa- Via Campigliese, importante strada di liscendi e, tra i castagni, si aggira il versante orientale del Poggio Carpineta. comunicazione tra Castagneto e Cam- Si consiglia la breve deviazione verso la vetta (sulla destra) dove si trova una vedetta an- NOTE: piglia che tra il 1421 e il 1716 fu il cen- tincendio. L’itinerario prosegue verso Poggio Tizzone raggiungendo una capanna dei L’intero percorso si svolge su strade sterra- tro principale della zona in quanto sede carbonai (ricostruzione) e, poco dopo, un tratto di selciato originario dell’antica Via Cam- te attraversando nella parte centrale il cuo- del Capitanato, del tribunale e della pigliese. re della Macchia della Magona, area protet- Cancelleria Comunitativa. La salita continua fino al cosiddetto Crociale riconoscibile per la presenza di un palo in ta interdetta al traffico motorizzato, un vero cemento dell’elettricità: sulla sinistra parte il sentiero verso Sassetta (sbuca nei pressi del- Nella seconda parte si segue la Valle l’Hotel La Selva), sulla destra il sentiero che scende verso la via Nemorense e quindi pos- paradiso per chi viaggia a piedi, in bici e a dei Molini. cavallo. sibile via di ritorno anticipata verso Castagneto: il nostro itinerario prosegue dritto sulla Si cammina nella macchia ispida e fitta carrareccia che segue il crinale ormai senza asperità fino ai 520 metri del Capo di Mon- Considerata la lunghezza e il tipo di traccia- a tal punto da apparire impenetrabile, te, il punto più alto dell’itinerario. to questo percorso è più indicato per chi si si vive l’atmosfera dei boschi di casta- Si mantiene il tracciato principale evitando tutte le possibili deviazioni e attraversando sposta in mountain bike. gni per secoli fonti insostituibili per due evidenti radure (la seconda con un rudere e, sulla sinistra, deviazione per la vicina Con un certo allenamento di base può Sassetta) fino a raggiungere il Piano dei Brizzi. prendere in considerazione la variante alta, l’alimentazione giornaliera della gente del luogo. La località è caratterizzata dalla presenza di una pineta e, alla sinistra del tracciato, da più impegnativa per l’altimetria e parte del un antico podere con stalle. tracciato accidentato. La farina di castagne infatti veniva uti- Dove termina la pineta, in località Case la Fiora, la carrareccia fa una curva a sinistra. Pro- In tal caso il percorso misurerà 26 km con lizzata per fare pane, pasta e la cosid- prio in questo punto, sulla destra parte il tracciato n°2 che fa ritorno verso Castagneto un dislivello totale di 490 metri. detta “pattona”, vale a dire la polenta. lungo la valle dei Mulini. Per chi si sposta preferibilmente a piedi si Le tracce dell’uomo in queste colline Da questo momento si seguono i segnavia blu del percorso n°2 noto come il “Sentiero consiglia la variante descritta in coda all’iti- sono segni importanti che vanno dal- dei Molini”. nerario, più breve e senza alcuna difficoltà l’antico selciato della Via Campigliese, In breve si raggiunge un bivio nei pressi di una quercia secolare al centro della strada: tecnica nè di orientamento. a vecchie carbonaie perfettamente fun- qui si va a destra in discesa fino ad un incrocio (nei pressi di una zona recintata dove è zionanti fino a pochi anni or sono e an- vietata la caccia) dove si prosegue ancora a destra seguendo i segnavia col n°2. Poco dopo il tracciato segue un ampio tornante verso sinistra che anticipa un bivio dove tichi mulini importantissimi per si piega a sinistra, in discesa. In breve si raggiunge il casotto e le prese dell’acquedotto PARCO PER ESCURSIONISTI l’economia locale fino al secolo scorso. di Castagneto (Bolla del Conte Piero). Una rete viaria fatta di mulattiere e sentieri si sviluppa per oltre 40 km attraversando in Vigneti e uliveti disegnano il paesaggio L’itinerario prosegue sul tracciato principale (mulattiera) fino a raggiungere una strada lungo e in largo la foresta raggiungendo di tanto in tanto punti panoramici molto spet- dove le curve altimetriche del territorio sterrata. Qui si prosegue a destra per circa 100 metri fino a un palo della luce in cemen- tacolari: strade facilmente pedalabili e tracciati single-track, per lunghi tratti veri e pro- diventano più dolci. to dove si lascia la sterrata per imboccare, sulla sinistra, il sentiero che scende con de- pri tunnel immersi nella macchia. cisione verso il Fosso dei Molini. I 16 percorsi sono tutti catalogati (con le caratteristiche tecniche e naturalistiche) e nu- Proseguendo dritti sulla sterrata si arriva comodamente a Castagneto (circa 5 km). Si merati su una cartina distribuita localmente molto utile per esplorare la zona. cammina nella fitta vegetazione seguendo i segnavia blu del percorso n°2: in ogni caso La Macchia è terreno ideale per tutti, dai bikers più abili in cerca di passaggi tecnici, si evitano tutte le possibili deviazioni seguendo il sentiero che segue il fosso. agli escursionisti che pedalano e camminano per il gusto di vivere la natura. Il sentiero incontra successivamente due ponti ottocenteschi (Ponte Lungo di Sopra e Ponte Lungo di Sotto) costruiti per l’acquedotto: tra i due ponti c’è un bivio dove si man- tiene la sinistra ma si deve fare attenzione perché il segnavia spesso è nascosto dalla ve- getazione. Il tracciato continua in discesa seguendo il fosso (che viene attraversato un paio di vol- te). Poco dopo si incontrano i ruderi del Molino di Cima, ormai quasi completamente in simbiosi con la vegetazione. 08_S_nuovo castagneto .QXD:05_S_vallechioma .QXD 9-11-2012 15:19 Pagina 2 08_S_nuovo castagneto .QXD:05_S_vallechioma .QXD 19-10-2012 15:35 Pagina 3

Castagneto Carducci 6

Si individuano meglio più avanti le rovine del Molino di Mezzo, caratterizzate da due ma- PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: cine in pietra. La strada diventa più ampia e agevole e si passa nei presi del podere Tro- CASTAGNETO CARDUCCI golello (sulla destra) e successivamente tra orti e pollai fino a costeggiare la recinzione del DISTANZA: 12 KM Molino Rotone, attualmente ristrutturato e abitato. DURATA: 6 ORE E MEZZO Giunti nei pressi dell’ingresso del Rotone (punto di riferimento: invaso di acqua per TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE E l’antincendio) si piega a destra incamminandosi sull’ultimo tratto in salita verso il borgo di SENTIERI Castagneto. DISLIVELLO: 320 METRI CIRCA DIFFICOLTÀ: MEDIA

NOTE: Questo anello è l’unione di due sentieri: l’antica Via Campigliese (percorso n°1, se- gnavia rosso) e il Sentiero dei Molini (percor- so n°2, segnavia blu). L’itinerario non presenta difficoltà tecniche ma, nella seconda parte richiede particolare attenzione per l’orientamento, dunque segui- re attentamente la descrizione e tenere d’occhio i segnavia del percorso n°2. Lun- ghezza e dislivello possono essere ridotti im- boccando la via Nemorense che anticipa il ri- torno verso Castagneto in due punti del per- corso (dal Crociale e poco dopo la Bolla del Conte Piero): queste deviazioni sono consi- gliate anche a chi vuole affrontare il percorso in mountain bike. Consigliabile farlo con la cartina edita dal di Castagneto Carducci e dall’As- sociazione Messidoro (1:15.000) destinata agli appassionati di trekking.

LA VALLE DEI MOLINI Anticamente furono 16 i mulini ad acqua attivi nel territorio compreso tra e Ca- stagneto. Macinare grano e produrre farina erano attività indispensabili per l’economia locale fino agli inizi del ‘900. La Valle dei Molini, attraversata dalla seconda parte dell’itinerario proposto, ne conta- va 5. Oggi si possono vedere i ruderi del Molino di Cima e del Molino di Mezzo mentre costa il Rotone è una abitazione privata ristrutturata con cura. degli In particolare quest’ultimo fu un punto di riferimento per i castagnetani. Alla fine del etruschi ‘700 infatti il Rotone era anche un frantoio e fino al 1912 ha costituito la fattoria più fre- quentata da contadini, operai, carbonai, boscaioli della zona. L’energia elettrica giunta castagneto nel 1912 ha segnato la fine del mulino mentre il frantoio ha lavorato fino al secondo do- carducci poguerra. 6 08_S_nuovo castagneto .QXD:05_S_vallechioma .QXD 9-11-2012 15:19 Pagina 2 08_S_nuovo castagneto .QXD:05_S_vallechioma .QXD 19-10-2012 15:35 Pagina 3

Castagneto Carducci 6

Si individuano meglio più avanti le rovine del Molino di Mezzo, caratterizzate da due ma- PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: cine in pietra. La strada diventa più ampia e agevole e si passa nei presi del podere Tro- CASTAGNETO CARDUCCI golello (sulla destra) e successivamente tra orti e pollai fino a costeggiare la recinzione del DISTANZA: 12 KM Molino Rotone, attualmente ristrutturato e abitato. DURATA: 6 ORE E MEZZO Giunti nei pressi dell’ingresso del Rotone (punto di riferimento: invaso di acqua per TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE E l’antincendio) si piega a destra incamminandosi sull’ultimo tratto in salita verso il borgo di SENTIERI Castagneto. DISLIVELLO: 320 METRI CIRCA DIFFICOLTÀ: MEDIA

NOTE: Questo anello è l’unione di due sentieri: l’antica Via Campigliese (percorso n°1, se- gnavia rosso) e il Sentiero dei Molini (percor- so n°2, segnavia blu). L’itinerario non presenta difficoltà tecniche ma, nella seconda parte richiede particolare attenzione per l’orientamento, dunque segui- re attentamente la descrizione e tenere d’occhio i segnavia del percorso n°2. Lun- ghezza e dislivello possono essere ridotti im- boccando la via Nemorense che anticipa il ri- torno verso Castagneto in due punti del per- corso (dal Crociale e poco dopo la Bolla del Conte Piero): queste deviazioni sono consi- gliate anche a chi vuole affrontare il percorso in mountain bike. Consigliabile affrontare il percorso con la car- tina edita dal Comune di Castagneto Carduc- ci e dall’Associazione Messidoro (1:15.000) destinata agli appassionati di trekking.

LA VALLE DEI MOLINI Anticamente furono 16 i mulini ad acqua attivi nel territorio compreso tra Bolgheri e Ca- stagneto. Macinare grano e produrre farina erano attività indispensabili per l’economia locale fino agli inizi del ‘900. La Valle dei Molini, attraversata dalla seconda parte dell’itinerario proposto, ne conta- va 5. Oggi si possono vedere i ruderi del Molino di Cima e del Molino di Mezzo mentre costa il Rotone è una abitazione privata ristrutturata con cura. degli In partico lare quest’ultimo fu un punto di riferimento per i castagnetani. Alla fine del etruschi ‘700 infatti il Rotone era anche un frantoio e fino al 1912 ha costituito la fattoria più fre- quentata da contadini, operai, carbonai, boscaioli della zona. L’energia elettrica giunta castagneto nel 1912 ha segnato la fine del mulino mentre il frantoio ha lavorato fino al secondo do- carducci poguerra. 6 09_S_sassetta.QXD 5-02-2008 12:03 Pagina 1 09_S_sassetta.QXD 5-02-2008 12:03 Pagina 2

Parco di Poggio Neri 7

Itinerario di grande interesse ambien- Dal parcheggio dell’azienda agrituristica La Cerreta si scende fino alla sterrata che sa- tale che si snoda nel territorio di Sas- le alla nostra sinistra verso il poggio di Casetta Fiorentina: la salita finisce dopo 900 setta. Una macchia pressoché intatta, metri nei pressi di un incrocio con area attrezzata per pic nic. caratterizzata da querceti e castagne- Si prosegue sulla sinistra per 1,2 km in discesa fino a un incrocio in località Podere I ti dove l’uomo ha lasciato delicate Colli: la strada piega a destra (evitare il tracciato che prosegue diritto verso la colli- na) scendendo per 400 m e risalendo sul colle dove si incrociano i percorsi 1, 2 e 3. tracce. Braccianti e carbonai sono Si continua sul n°1 girando a sinistra verso il Podere La Pieve (ottimo punto panora- realtà di epoche passate. mico) scendendo per 3,5 km fino alla pianura del fiume Lodano. Col tempo la natura si è impossessata Lungo il percorso si cammina nei pressi del vecchio podere di Quercialte, ideale pun- nuovamente di questo territorio sel- to di sosta per pic nic. In seguito si oltrepassa la linea dei cavi dell’alta tensione per vaggio che ha il suo punto di riferi- arrivare nei pressi del piccolo lago artificiale di Sant’Anna nelle vicinanze dell’omoni- mento nel Podere La Cerreta, esempio mo affittacamere. Si prosegue a sinistra costeggiando il lago e, successivamente, il notevole di agriturismo dove l’ospitali- torrente. In linea d’aria la strada provinciale per Sassetta è molto vicina. tà si sposa perfettamente con agricol- La strada si riduce a un sentiero e la segnaletica non è ben visibile: evitare di imboc- care sentieri o carrarecce che salgono sul versante sinistro (in collina) e proseguire nel tura e allevamenti praticati con sensi- fondovalle. Superata una prima evidente radura si prosegue nel fitto bosco e alle suc- bilità e rispetto per l’ambiente. cessive due radure ci si mantiene sul lato del fiume fino all’imbocco del sentiero. Dopo poco si giunge nei pressi di un bivio: si seguono i cartelli indicatori del percor- so n°1 sulla sinistra. Si sale per 1,3 km passando presso il casolare delle Moricce per poi scendere verso Podere I Colli raggiungendo il successivo incrocio (incontrato pre- cedentemente) dove si gira a destra imboccando il viale sterrato e alberato, dal fon- do pietroso e sconnesso, che scende verso Pian delle Vigne. Giunti nei pressi di un vecchio ponte si piega a sinistra proseguendo in pianura verso il podere Livorno e fi- no al successivo incrocio (1 km) dove si procede a vista, ancora sulla sinistra, verso il podere La Cerreta.

PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: SASSETTA, IL PARCO FORESTALE DI POGGIO NERI E costa PODERE LA CERRETA LA CERRETA degli DISTANZA: 13,2 KM In questa area si snodano sentieri attrezzati tra DURATA: 4 ORE A PIEDI, 1 ORA E 40 IN stupendi esemplari di castagni, lecci e querce. etruschi MOUNTAIN BIKE Al suo interno, il Museo del Bosco dove sono parco TIPO DI TRACCIATO: STRADA STERRATA E presentati gli attrezzi dei mestieri del bosco ed di poggio SENTIERO AGEVOLE una ricostruzione perfetta e minuziosa del mon- DISLIVELLO: 370 M neri do dei carbonai. DIFFICOLTÀ: MEDIA Un esteso bosco di castagni, lecci e querce. Un 7 verde regno, dominato da caprioli e cinghiali, a NOTE: poca distanza dall'antico borgo di Sassetta, ag- Il punto di partenza dell’itinerario si rag- grappato alle pendici di un alto poggio che domina la vallata del Cornia. giunge seguendo la strada che da Sasset- Il parco si estende per oltre 600 ettari a est di Sassetta fino alle valli dei torrenti Loda- ta scende a Pian delle Vigne in direzione no e Massera. E’ su questo territorio che i carbonai di Sassetta hanno scritto le loro Frassine - Monterotondo Marittimo. Il per- storie di vita in simbiosi con il bosco. I poderi che costituiscono importanti punti di ri- corso si svolge prevalentemente su strada ferimento per l’orientamento sono abbandonati da molti anni. sterrata lungo il tracciato n°1 del Sassetta L’unico che pulsa di vita è il Podere La Cerreta, attualmente azienda agricola e au- tentico agriturismo, frutto di un interessante e riuscito progetto nel segno dell’agricol- Trekking e, nella seconda parte, su un tura biologica, dell’allevamento di cinte senesi e vacche maremmane, di un’equitazio- tracciato abbastanza incerto dove è indi- ne che privilegia il rapporto dolce con il cavallo. spensabile orientarsi seguendo la descri- zione in quanto mancano i cartelli. 09_S_sassetta.QXD 5-02-2008 12:03 Pagina 1 09_S_sassetta.QXD 5-02-2008 12:03 Pagina 2

Parco di Poggio Neri 7

Itinerario di grande interesse ambien- Dal parcheggio dell’azienda agrituristica La Cerreta si scende fino alla sterrata che sa- tale che si snoda nel territorio di Sas- le alla nostra sinistra verso il poggio di Casetta Fiorentina: la salita finisce dopo 900 setta. Una macchia pressoché intatta, metri nei pressi di un incrocio con area attrezzata per pic nic. caratterizzata da querceti e castagne- Si prosegue sulla sinistra per 1,2 km in discesa fino a un incrocio in località Podere I ti dove l’uomo ha lasciato delicate Colli: la strada piega a destra (evitare il tracciato che prosegue diritto verso la colli- na) scendendo per 400 m e risalendo sul colle dove si incrociano i percorsi 1, 2 e 3. tracce. Braccianti e carbonai sono Si continua sul n°1 girando a sinistra verso il Podere La Pieve (ottimo punto panora- realtà di epoche passate. mico) scendendo per 3,5 km fino alla pianura del fiume Lodano. Col tempo la natura si è impossessata Lungo il percorso si cammina nei pressi del vecchio podere di Quercialte, ideale pun- nuovamente di questo territorio sel- to di sosta per pic nic. In seguito si oltrepassa la linea dei cavi dell’alta tensione per vaggio che ha il suo punto di riferi- arrivare nei pressi del piccolo lago artificiale di Sant’Anna nelle vicinanze dell’omoni- mento nel Podere La Cerreta, esempio mo affittacamere. Si prosegue a sinistra costeggiando il lago e, successivamente, il notevole di agriturismo dove l’ospitali- torrente. In linea d’aria la strada provinciale per Sassetta è molto vicina. tà si sposa perfettamente con agricol- La strada si riduce a un sentiero e la segnaletica non è ben visibile: evitare di imboc- care sentieri o carrarecce che salgono sul versante sinistro (in collina) e proseguire nel tura e allevamenti praticati con sensi- fondovalle. Superata una prima evidente radura si prosegue nel fitto bosco e alle suc- bilità e rispetto per l’ambiente. cessive due radure ci si mantiene sul lato del fiume fino all’imbocco del sentiero. Dopo poco si giunge nei pressi di un bivio: si seguono i cartelli indicatori del percor- so n°1 sulla sinistra. Si sale per 1,3 km passando presso il casolare delle Moricce per poi scendere verso Podere I Colli raggiungendo il successivo incrocio (incontrato pre- cedentemente) dove si gira a destra imboccando il viale sterrato e alberato, dal fon- do pietroso e sconnesso, che scende verso Pian delle Vigne. Giunti nei pressi di un vecchio ponte si piega a sinistra proseguendo in pianura verso il podere Livorno e fi- no al successivo incrocio (1 km) dove si procede a vista, ancora sulla sinistra, verso il podere La Cerreta.

PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: SASSETTA, IL PARCO FORESTALE DI POGGIO NERI E costa PODERE LA CERRETA LA CERRETA degli DISTANZA: 13,2 KM In questa area si snodano sentieri attrezzati tra DURATA: 4 ORE A PIEDI, 1 ORA E 40 IN stupendi esemplari di castagni, lecci e querce. etruschi MOUNTAIN BIKE Al suo interno, il Museo del Bosco dove sono parco TIPO DI TRACCIATO: STRADA STERRATA E presentati gli attrezzi dei mestieri del bosco ed di poggio SENTIERO AGEVOLE una ricostruzione perfetta e minuziosa del mon- DISLIVELLO: 370 M neri do dei carbonai. DIFFICOLTÀ: MEDIA Un esteso bosco di castagni, lecci e querce. Un 7 verde regno, dominato da caprioli e cinghiali, a NOTE: poca distanza dall'antico borgo di Sassetta, ag- Il punto di partenza dell’itinerario si rag- grappato alle pendici di un alto poggio che domina la vallata del Cornia. giunge seguendo la strada che da Sasset- Il parco si estende per oltre 600 ettari a est di Sassetta fino alle valli dei torrenti Loda- ta scende a Pian delle Vigne in direzione no e Massera. E’ su questo territorio che i carbonai di Sassetta hanno scritto le loro Frassine - Monterotondo Marittimo. Il per- storie di vita in simbiosi con il bosco. I poderi che costituiscono importanti punti di ri- corso si svolge prevalentemente su strada ferimento per l’orientamento sono abbandonati da molti anni. sterrata lungo il tracciato n°1 del Sassetta L’unico che pulsa di vita è il Podere La Cerreta, attualmente azienda agricola e au- tentico agriturismo, frutto di un interessante e riuscito progetto nel segno dell’agricol- Trekking e, nella seconda parte, su un tura biologica, dell’allevamento di cinte senesi e vacche maremmane, di un’equitazio- tracciato abbastanza incerto dove è indi- ne che privilegia il rapporto dolce con il cavallo. spensabile orientarsi seguendo la descri- zione in quanto mancano i cartelli. 10_S_nuovo campiglia .QXD:05_S_vallechioma .QXD 23-11-2012 16:20 Pagina 1 10_S_nuovo campiglia .QXD:05_S_vallechioma .QXD 19-10-2012 15:37 Pagina 3

Parco Archeominerario di San Silvestro 8

Il viaggio nel Parco può essere costrui- Il Parco archeominerario di San Silvestro è un archivio a cielo aperto che si estende to a proprio piacimento e in base alle per 450 ettari nella Val di Cornia, alle spalle di Campiglia Marittima e del promontorio proprie inclinazioni. di Piombino, e che permette di leggere le vicende del ciclo minerario e metallurgico L’area offre veri e propri itinerari ar- dal periodo etrusco ai giorni nostri. cheologici, minerari e naturalistici con Il Parco costituisce un esempio straordinario di integrazione e dialogo tra ambiente naturale e attività umane fortemente invasive come l’estrazione e la lavorazione dei programmi di soggiorno, percorsi trek- minerali. In questa zona infatti il legame tra insediamento umano e risorse minerarie king, visite guidate e laboratori didatti- costituisce un filo mai interrotto. ci di archeologia sperimentale per La storia degli uomini e degli elementi di madre terra in questo luogo ha il sapore di bambini e adulti; esperienze di scoper- un viaggio importante e ricco dove il benessere fisico del movimento e del contatto ta della vita in un villaggio medievale o con la natura è accompagnato dalla conoscenza di aspetti della vita dell’uomo che di un’esplorazione in miniera. generalmente si apprendono unicamente da racconti o fonti scritte. Le ultime realizzazioni all’interno del Dalla Miniera del Temperino, un percorso sotterraneo attraverso il quale si possono parco sono costituite dalla ristruttura- osservare i minerali e, allo stesso tempo, capire i metodi di estrazione antichi e mo- derni, al villaggio medievale di fonditori e minatori della Rocca di San Silvestro (X-XIV zione di una galleria mineraria del XX secolo) esempio illuminante per la conoscenza della quotidianità e dell’economia me- secolo tra le Valli del Temperino e dei dievali, ai percorsi trekking e al viaggio nel trenino minerario questo lembo della Co- Lanzi, percorribile a bordo di un trenino sta degli Etruschi regala all’escursionista le chiavi per trascorrere una giornata e for- minerario. se più in una macchina del tempo dove nulla è artificiale e niente immaginario. Inoltre sono state recuperate e aperte La millenaria attività mineraria ha lasciato importanti tracce che costituiscono uno dei alla visita le strutture costruite tra ‘800 più begli esempi di archeologia industriale. Viaggiatori, escursionisti e turisti trovano e ‘900 del Pozzo Earle che ospitano un in questa chiave di lettura l’accesso più diretto con questo territorio dove ogni passo, museo delle macchine e della storia so- ogni edificio, ogni reperto raccontano storie importanti. Gli edifici minerari ospitano oggi il museo mineralogico, il museo archeologico, il mu- ciale della miniera. seo della miniera e i servizi di accoglienza. Inoltre il parco è attrezzato con centro vi- Ecco visite e percorsi suggeriti: sita, punto ristoro e spazi per attività didattiche e laboratori.

• Via del Temperino (20 minuti) Facile percorso che inizia dall’uscita della Miniera del Temperino e termina al Museo dell’Archeologia e dei Minera- li. In gran parte il tracciato segue il per- corso della ferrovia del trasporto mine- rario dei primi anni del ‘900. Punti di interesse: Pozzo Gowett, Pozzo costa Fernet-Marchi, Miniera Etrusca. Pozzo degli Leopoldo, Gran Cava. etruschi • Via delle Ferruzze (circa 1 ora) parco Costituisce la spina dorsale del Parco e archeo collega l’area del Temperino con la Val- minerario le Lanzi e la zona di Rocca San Silve- di san stro. Il percorso sintetizza tutte le prin- silvestro cipali emergenze archeominerarie della zona e prende il nome dai piccoli accu- 8 muli di minerale di ferro scavati negli anni ‘40. 10_S_nuovo campiglia .QXD:05_S_vallechioma .QXD 19-10-2012 15:37 Pagina 1 10_S_nuovo campiglia .QXD:05_S_vallechioma .QXD 19-10-2012 15:37 Pagina 3

Parco Archeominerario di San Silvestro 8

Il viaggio nel Parco può essere costrui- Il Parco archeominerario di San Silvestro è un archivio a cielo aperto che si estende to a proprio piacimento e in base alle per 450 ettari nella Val di Cornia, alle spalle di Campiglia Marittima e del promontorio proprie inclinazioni. di Piombino, e che permette di leggere le vicende del ciclo minerario e metallurgico L’area offre veri e propri itinerari ar- dal periodo etrusco ai giorni nostri. cheologici, minerari e naturalistici con Il Parco costituisce un esempio straordinario di integrazione e dialogo tra ambiente naturale e attività umane fortemente invasive come l’estrazione e la lavorazione dei programmi di soggiorno, percorsi trek- minerali. In questa zona infatti il legame tra insediamento umano e risorse minerarie king, visite guidate e laboratori didatti- costituisce un filo mai interrotto. ci di archeologia sperimentale per La storia degli uomini e degli elementi di madre terra in questo luogo ha il sapore di bambini e adulti; esperienze di scoper- un viaggio importante e ricco dove il benessere fisico del movimento e del contatto ta della vita in un villaggio medievale o con la natura è accompagnato dalla conoscenza di aspetti della vita dell’uomo che di un’esplorazione in miniera. generalmente si apprendono unicamente da racconti o fonti scritte. Le ultime realizzazioni all’interno del Dalla Miniera del Temperino, un percorso sotterraneo attraverso il quale si possono parco sono costituite dalla ristruttura- osservare i minerali e, allo stesso tempo, capire i metodi di estrazione antichi e mo- derni, al villaggio medievale di fonditori e minatori della Rocca di San Silvestro (X-XIV zione di una galleria mineraria del XX secolo) esempio illuminante per la conoscenza della quotidianità e dell’economia me- secolo tra le Valli del Temperino e dei dievali, ai percorsi trekking e al viaggio nel trenino minerario questo lembo della Co- Lanzi, percorribile a bordo di un trenino sta degli Etruschi regala all’escursionista le chiavi per trascorrere una gio rnata e for- minerario. se più in una macchina del tempo dove nulla è artificiale e niente immaginario. Inoltre sono state recuperate e aperte La millenaria attività mineraria ha lasciato importanti tracce che costituiscono uno dei alla visita le strutture costruite tra ‘800 più begli esempi di archeologia industriale. Viaggiatori, escursionisti e turisti trovano e ‘900 del Pozzo Earle che ospitano un in questa chiave di lettura l’accesso più diretto con questo territorio dove ogni passo, museo delle macchine e della storia so- ogni edificio, ogni reperto raccontano storie importanti. Gli edifici minerari ospitano oggi il museo miner alogico, il museo archeologico, il mu- ciale della miniera. seo della miniera e i servizi di accoglienza. Inoltre il parco è attrezzato con centro vi- Ecco visite e percorsi suggeriti: sita, punto ristoro e spazi per attività didattiche e laboratori.

• Via del Temperino (20 minuti) Facile percorso che inizia dall’uscita della Miniera del Temperino e termina al Museo dell’Archeologia e dei Minera- li. In gran parte il tracciato segue il per- corso della ferrovia del trasporto mine- rario dei primi anni del ‘900. Punti di interesse: Pozzo Gowett, Pozzo costa Fernet-Marchi, Miniera Etrusca. Pozzo degli Leopoldo, Gran Cava. etruschi • Via delle Ferruzze (circa 1 ora) parco Costituisce la spina dorsale del Parco e archeo collega l’area del Temperino con la Val- minerario le Lanzi e la zona di Rocca San Silve- di san stro. Il percorso sintetizza tutte le prin- silvestro cipali emergenze archeominerarie della zona e prende il nome dai piccoli accu- 8 muli di minerale di ferro scavati negli anni ‘40. 10_S_nuovo campiglia .QXD:05_S_vallechioma .QXD 8-11-2012 15:43 Pagina 2 11_S_suvereto .qxd:11_S_suvereto .qxd 19-10-2012 15:37 Pagina 1

Parco Archeominerario di San Silvestro 8 Suvereto 9

La soluzione più interessante prevede il Questo itinerario è un vero e proprio Si parte dal grande parcheggio nei pressi della caserma dei Carabinieri e della im- viaggio di andata sul trenino minerario e viaggio nella realtà della Val di Cornia. portante fermata di pullman girando subito a sinistra. 50 metri dopo la caserma dei il ritorno a piedi lungo il percorso trek- Offre la possibilità di immergersi in un Carabinieri si gira a destra in discesa in direzione dell’agriturismo “I Vignacci”. Al qua- king. ambiente disegnato dalla natura e drivio si procede dritti lambendo sulla destra l’agriturismo “La Fontanella” (circa 2 km dalle mani dell’uomo: vigneti e uliveti, dalla partenza).Dopo 1 km, la strada diventa sterrata e si sale gradualmente. Si mantiene il tracciato principale evitando le deviazioni sulla destra passando tra or- • Via dei Lanzi (un’ora abbondante) antiche cave di estrazione del marmo ti, vigneti e querce da sughero. Percorsi 4,5 km dalla partenza si incontra un bivio do- Itinerario di notevoli suggestioni pae- di Campiglia, fitta macchia mediterra- ve si gira a destra seguendo l’indicazione per l’azienda agricola “Le Volpaiole”: a que- saggistiche che si sviluppa ad anello nea e un panorama indimenticabile sto punto la salita aumenta per 1 km fino a raggiungere l’azienda agricola, in zona pa- con partenza e arrivo alle Laverie di NOTE: che spazia dalla costa, le isole dell’ar- noramica. La strada prosegue senza asperità tra la macchia e i vigneti per poi rico- Valle Lanzi. Il percorso passa per i poz- La visita al parco può durare da un minimo di 2 o 3 ore all’intera giornata. Il bi- cipelago e il Monte Amiata. minciare a salire. glietto d’ingresso al parco include il servizio di visite guidate nei vari ambienti zi di estrazione medievali, gli interventi In buona sostanza si tratta di un anel- Dopo circa 500 metri, alla biforcazione, si mantiene la sinistra (a destra in salita si va che si svolgono a orari stabiliti (comunicati in biglietteria). medicei e gli imponenti impianti della in una proprietà privata). Proseguendo lungo la curva di livello si arriva nei pressi del- La Rocca di San Silvestro, senz’altro uno dei luoghi più suggestivi, può essere lo molto piacevole che si snoda tra Su- società inglese Etruscan Mines. vereto e Campiglia Marittima, due l’ex ospedale di Campiglia fino a un evidente incrocio a T (7 km dalla partenza) con raggiunta a piedi dalla biglietteria o in treno attraverso la galleria Lanzi - Tempe- bellissimo panorama: si gira a destra per arrivare alla strada asfaltata che conduce ver- Non distanti l’Ostello di Palazzo Gowett rino. Dalla biglietteria alla stazione di partenza del treno (Pozzo Earle) sono ne- borghi medievali che, da soli, meritano so il centro di Campiglia Marittima. Percorsi 200 metri su asfalto (Via dell’Annunziata) e il Centro Documentazione di Villa cessari circa 20 minuti a piedi. Altri 20 minuti a piedi vanno preventivati per rag- un viaggio e una vista tutta da gusta- si arriva ad un incrocio. L’itinerario prosegue a destra con una curva a gomito nei pres- Lanzi. Prende il nome dai “Lanzi”, mi- giungere la Rocca di San Silvestro dalla stazione di arrivo del treno (Valle Lanzi). re a ritmo lento. si dell’asilo comunale, ma si consiglia la breve deviazione verso il centro di Campiglia. natori d’origine tirolese che lavoravano Si consiglia un abbigliamento pratico e sportivo: scarponcini da trekking e co- In breve la strada si trasforma in un ampio sterrato che aggira le falde del Monte Cal- qui nel corso del XVI secolo. pricapo nei mesi estivi; nello zainetto non dovrebbero mancare una giacca an- vi, tornando in direzione di Suvereto e affacciandosi sulla Val di Cornia. Lo stradone tivento e una borraccia per l’acqua. All’interno delle miniere si trova una tem- prosegue in leggera salita fino al podere Tinaio (12 km) dove inizia la discesa. • Via dei Manienti (45 minuti) peratura costante di 14 gradi in tutti i mesi dell’anno. Nel punto dello scollinamento si incontra sulla sinistra la strada che raggiunge la som- Questo itinerario conduce alla Rocca di Per info su visite guidate e prenotazioni contattare la “Parchi Val di Cornia”, mità del Monte Calvi (al primo incrocio a T mantenere la destra). La strada scende tra tel. 0565.226445, www.parchivaldicornia.it pini, roverelle e lecci e il fondo pietroso diventa più sconnesso. Si passa per vecchie San Silvestro e inizia dal ponte sulla stra- cave che offrono un assaggio di archeologia industriale. Raggiunto un evidente tor- da della cava e termina nel fondovalle nei nante in discesa verso destra si segue la strada in questa direzione evitando di pro- pressi di una miniera medievale. I MUSEI DEL PARCO seguire dritti (strada senza fondo). La Rocca costituisce uno straordinario Archeologia e minerali: si trova all’ingresso del Parco e offre varie infor- Si continua sulla traccia principale passando davanti all’agriturismo “Le Foreste” im- esempio di borgo medievale i cui abitan- mazioni sulla storia e la geologia del territorio. mersi nella vegetazione. La strada prosegue in discesa fino ad un cancello dove si bi- ti furono dediti all’estrazione e alla lavo- Si possono osservare i materiali di scavo del villaggio medievale di San Sil- forca (14,5 km): mantenere la sinistra in discesa seguendo la strada inghiaiata. La PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: SUVERETO sterrata termina dopo 500 metri immettendosi con un incrocio a T su una strada asfal- razione di rame. piombo e argento. Fon- vestro e una importante collezione di minerali della zona; infine bookshop e DISTANZA: 18 KM dato nel X secolo dai signori pisani della materiale didattico e informativo. tata dove si piega a destra. Dopo 1 km la strada asfaltata, in pianura, piega con de- DURATA: 4 ORE E MEZZO A PIEDI, cisione verso destra, ma l’itinerario prosegue dritto seguendo i pali di cemento della Gherardesca per ospitare i minatori. 2 ORE E MEZZO IN MOUNTAIN BIKE linea telefonica e le indicazioni per l’agriturismo “Il Falcone”. Raggiunta l’entrata del- Miniera del Temperino: percorso sotterraneo di 360 metri attraverso una TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE E BREVI l’azienda agricola, in presenza di una grossa quercia, si prosegue a destra sulla stra- galleria di età moderna che in più punti intercetta le fasi di colt ivazione più TRATTO DI ASFALTO antiche e che consente di ripercorrere l’evoluzione delle tecniche di estra- DISLIVELLO: 300 METRI CIRCA da che arriva nella zona abitata di Suvereto, nei pressi del grande parcheggio. zione dall’epoca etrusca alla fase contemporanea. DIFFICOLTÀ: MEDIA Pozzo Earle: museo delle macchine minerarie e della storia sociale della miniera dove si possono conoscere le diverse fasi del lavoro nella miniera e NOTE: UNA GUIDA AFFIDABILE PER I BIKER comprendere alcuni aspetti della vita e delle tensioni sociali dei minatori. seguendo attentamente la descrizione Diego Daddi vive a Suvereto, e dal 2005 è Guida Nazionale dell’Accademia Naziona- l’itinerario non presenta difficoltà di orien- le di MTB. Costituisce un valido punto di riferimento per scoprire il territorio partendo tamento; da un punto di vista tecnico si dalla sentieristica per arrivare alle emergenze storico - artistiche del comprensorio del- PARCO DI SAN SILVESTRO IN MOUNTAIN BIKE presta anche a camminatori e ciclisti non la Val di Cornia con particolare riferimento alla zona di Suvereto e Campiglia Marittima. I tracciati del Parco si prestano ad essere “pedalati” anche se i dislivelli e il fondo di troppo esperti. In mountain bike la salita Info e contatti: Diego Daddi, viale Carducci 26, Suvereto (LI); cell. 347 1931632, sterrate e mulattiere non sono propriamente per principianti o gambe poco allenate. In http://diegodaddi.altervista.org/, mail: [email protected] ogni caso un percorso interessante è l’”aspra” Via delle Ferruzze che “combinata” con verso Campiglia richiede un certo impegno il percorso piacevolissimo di Quota 212 costituisce un anello interessante di circa 6 km. a chi non è allenato ma, considerata la bre- vità, si può considerare adatto a tutti. 10_S_nuovo campiglia .QXD:05_S_vallechioma .QXD 8-11-2012 15:43 Pagina 2 11_S_suvereto .qxd:11_S_suvereto .qxd 19-10-2012 15:37 Pagina 1

Parco Archeominerario di San Silvestro 8 Suvereto 9

La soluzione più interessante prevede il Questo itinerario è un vero e proprio Si parte dal grande parcheggio nei pressi della caserma dei Carabinieri e della im- viaggio di andata sul trenino minerario e viaggio nella realtà della Val di Cornia. portante fermata di pullman girando subito a sinistra. 50 metri dopo la caserma dei il ritorno a piedi lungo il percorso trek- Offre la possibilità di immergersi in un Carabinieri si gira a destra in discesa in direzione dell’agriturismo “I Vignacci”. Al qua- king. ambiente disegnato dalla natura e drivio si procede dritti lambendo sulla destra l’agriturismo “La Fontanella” (circa 2 km dalle mani dell’uomo: vigneti e uliveti, dalla partenza).Dopo 1 km, la strada diventa sterrata e si sale gradualmente. Si mantiene il tracciato principale evitando le deviazioni sulla destra passando tra or- • Via dei Lanzi (un’ora abbondante) antiche cave di estrazione del marmo ti, vigneti e querce da sughero. Percorsi 4,5 km dalla partenza si incontra un bivio do- Itinerario di notevoli suggestioni pae- di Campiglia, fitta macchia mediterra- ve si gira a destra seguendo l’indicazione per l’azienda agricola “Le Volpaiole”: a que- saggistiche che si sviluppa ad anello nea e un panorama indimenticabile sto punto la salita aumenta per 1 km fino a raggiungere l’azienda agricola, in zona pa- con partenza e arrivo alle Laverie di NOTE: che spazia dalla costa, le isole dell’ar- noramica. La strada prosegue senza asperità tra la macchia e i vigneti per poi rico- Valle Lanzi. Il percorso passa per i poz- La visita al parco può durare da un minimo di 2 o 3 ore all’intera giornata. Il bi- cipelago e il Monte Amiata. minciare a salire. glietto d’ingresso al parco include il servizio di visite guidate nei vari ambienti zi di estrazione medievali, gli interventi In buona sostanza si tratta di un anel- Dopo circa 500 metri, alla biforcazione, si mantiene la sinistra (a destra in salita si va che si svolgono a orari stabiliti (comunicati in biglietteria). medicei e gli imponenti impianti della in una proprietà privata). Proseguendo lungo la curva di livello si arriva nei pressi del- La Rocca di San Silvestro, senz’altro uno dei luoghi più suggestivi, può essere lo molto piacevole che si snoda tra Su- società inglese Etruscan Mines. vereto e Campiglia Marittima, due l’ex ospedale di Campiglia fino a un evidente incrocio a T (7 km dalla partenza) con raggiunta a piedi dalla biglietteria o in treno attraverso la galleria Lanzi - Tempe- bellissimo panorama: si gira a destra per arrivare alla strada asfaltata che conduce ver- Non distanti l’Ostello di Palazzo Gowett rino. Dalla biglietteria alla stazione di partenza del treno (Pozzo Earle) sono ne- borghi medievali che, da soli, meritano so il centro di Campiglia Marittima. Percorsi 200 metri su asfalto (Via dell’Annunziata) e il Centro Documentazione di Villa cessari circa 20 minuti a piedi. Altri 20 minuti a piedi vanno preventivati per rag- un viaggio e una visita tutta da gusta- si arriva ad un incrocio. L’itinerario prosegue a destra con una curva a gomito nei pres- Lanzi. Prende il nome dai “Lanzi”, mi- giungere la Rocca di San Silvestro dalla stazione di arrivo del treno (Valle Lanzi). re a ritmo lento. si dell’asilo comunale, ma si consiglia la breve deviazione verso il centro di Campiglia. natori d’origine tirolese che lavoravano Si consiglia un abbigliamento pratico e sportivo: scarponcini da trekking e co- In breve la strada si trasforma in un ampio sterrato che aggira le falde del Monte Cal- qui nel corso del XVI secolo. pricapo nei mesi estivi; nello zainetto non dovrebbero mancare una giacca an- vi, tornando in direzione di Suvereto e affacciandosi sulla Val di Cornia. Lo stradone tivento e una borraccia per l’acqua. All’interno delle miniere si trova una tem- prosegue in leggera salita fino al podere Tinaio (12 km) dove inizia la discesa. • Via dei Manienti (45 minuti) peratura costante di 14 gradi in tutti i mesi dell’anno. Nel punto dello scollinamento si incontra sulla sinistra la strada che raggiunge la som- Questo itinerario conduce alla Rocca di Per info su visite guidate e prenotazioni contattare la “Parchi Val di Cornia”, mità del Monte Calvi (al primo incrocio a T mantenere la destra). La strada scende tra tel. 0565.226445, www.parchivaldicornia.it pini, roverelle e lecci e il fondo pietroso diventa più sconnesso. Si passa per vecchie San Silvestro e inizia dal ponte sulla stra- cave che offrono un assaggio di archeologia industriale. Raggiunto un evidente tor- da della cava e termina nel fondovalle nei nante in discesa verso destra si segue la strada in questa direzione evitando di pro- pressi di una miniera medievale. I MUSEI DEL PARCO seguire dritti (strada senza fondo). La Rocca costituisce uno straordinario Archeologia e minerali: si trova all’ingresso del Parco e offre varie infor- Si continua sulla traccia principale passando davanti all’agriturismo “Le Foreste” im- esempio di borgo medievale i cui abitan- mazioni sulla storia e la geologia del territorio. mersi nella vegetazione. La strada prosegue in discesa fino ad un cancello dove si bi- ti furono dediti all’estrazione e alla lavo- Si possono osservare i materiali di scavo del villaggio medievale di San Sil- forca (14,5 km): mantenere la sinistra in discesa seguendo la strada inghiaiata. La PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: SUVERETO sterrata termina dopo 500 metri immettendosi con un incrocio a T su una strada asfal- razione di rame. piombo e argento. Fon- vestro e una importante collezione di minerali della zona; infine bookshop e DISTANZA: 18 KM dato nel X secolo dai signori pisani della materiale didattico e informativo. tata dove si piega a destra. Dopo 1 km la strada asfaltata, in pianura, piega con de- DURATA: 4 ORE E MEZZO A PIEDI, cisione verso destra, ma l’itinerario prosegue dritto seguendo i pali di cemento della Gherardesca per ospitare i minatori. 2 ORE E MEZZO IN MOUNTAIN BIKE linea telefonica e le indicazioni per l’agriturismo “Il Falcone”. Raggiunta l’entrata del- Miniera del Temperino: percorso sotterraneo di 360 metri attraverso una TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE E BREVI l’azienda agricola, in presenza di una grossa quercia, si prosegue a destra sulla stra- galleria di età moderna che in più punti intercetta le fasi di coltivazione più TRATTO DI ASFALTO antiche e che consente di ripercorrere l’evoluzione delle tecniche di estra- DISLIVELLO: 300 METRI CIRCA da che arriva nella zona abitata di Suvereto, nei pressi del grande parcheggio. zione dall’epoca etrusca alla fase contemporanea. DIFFICOLTÀ: MEDIA Pozzo Earle: museo delle macchine minerarie e della storia sociale della miniera dove si possono conoscere le diverse fasi del lavoro nella miniera e NOTE: UNA GUIDA AFFIDABILE PER I BIKER comprendere alcuni aspetti della vita e delle tensioni sociali dei minatori. seguendo attentamente la descrizione Diego Daddi vive a Suvereto, e dal 2005 è Guida Nazionale dell’Accademia Naziona- l’itinerario non presenta difficoltà di orien- le di MTB. Costituisce un valido punto di riferimento per scoprire il territorio partendo tamento; da un punto di vista tecnico si dalla sentieristica per arrivare alle emergenze storico - artistiche del comprensorio del- PARCO DI SAN SILVESTRO IN MOUNTAIN BIKE presta anche a camminatori e ciclisti non la Val di Cornia con particolare riferimento alla zona di Suvereto e Campiglia Marittima. I tracciati del Parco si prestano ad essere “pedalati” anche se i dislivelli e il fondo di troppo esperti. In mountain bike la salita Info e contatti: Diego Daddi, via Don Minzoni 5, Suvereto (LI); cell. 347 1931632, sterrate e mulattiere non sono propriamente per principianti o gambe poco allenate. In [email protected] ogni caso un percorso interessante è l’”aspra” Via delle Ferruzze che “combinata” con verso Campiglia richiede un certo impegno il percorso piacevolissimo di Quota 212 costituisce un anello interessante di circa 6 km. a chi non è allenato ma, considerata la bre- vità, si può considerare adatto a tutti. 12_S_montioni.qxd 5-02-2008 12:07 Pagina 1 11_S_suvereto .qxd:11_S_suvereto .qxd 19-10-2012 15:38 Pagina 2

Parco naturale di Montioni 10

Benvenuti in un paesaggio la cui storia Si parte dal piazzale nei pressi del Ristorante La Foresta. Oltrepassato il parcheggio è legata alle attività minerarie, alla si imbocca la strada sterrata che parte dopo il ponte sul Fosso dell’Acquanera. La produzione del carbone e al taglio del strada in leggera salita transita nei pressi degli antichi forni dell’allume (strutture in pie- bosco. tra e mattoni sulla sinistra) per raggiungere in breve l’edificio termale dove era solita recarsi Elisa Bonaparte Baciocchi per i suoi bagni nelle acque sulfuree. Circa settemila ettari di bosco in cui ci A questo punto si lascia la strada per imboccare il sentiero sulla sinistra che, aggi- si può avventurare lungo innumerevo- rando le pendici del Poggio Speranza, entra nel Parco di Montioni. Il sentiero è evi- li sentieri un tempo battuti da tagliale- denziato con vernice bianco-rossa e il numero 91. Corrisponde inoltre al tracciato n°2 gna, carbonai, pastori e cacciatori. della sentieristica di Follonica. Nel cuore del parco i segni dell'uomo Dopo un tratto più ripido con un tornante (sulla destra costruzione in pietra con into- emergono dai resti delle cave di allu- naco) il tracciato si immerge in una vera e propria galleria di erica gigante. Seguendo me e del villaggio minerario di epoca la mulattiera si raggiunge un’area di sosta attrezzata oltrepassando una staccionata in napoleonica voluto da Elisa Bonaparte legno per immettersi su un’ampia strada sterrata. Qui si piega a destra seguendo la strada fino ad un’evidente biforcazione dove si mantiene la sinistra. La strada prose- Baciocchi, sorella di Napoleone. gue fino a Campastrino, una radura - riserva di caccia nota come Campo del Diaccio, nei pressi di un cancello visibile sulla destra. In salita si raggiunge una sbarra di fer- ro, oltre la quale la strada si biforca nuovamente: proseguire diritti in salita (riferimen- ti: placche metalliche bianco-rosse della sentieristica della Provincia di Grosseto, trac- ciato n°9 delle “Bandite di Scarlino” e ancora il 91 su vernice bianco-rossa) ignoran- PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: MONTIONI do la deviazione a destra e proseguendo verso Poggio al Chiecco, altura più rilevan- DISTANZA: 12 KM CIRCA te del Parco di Montioni (circa 300 metri). DURATA: 4 ORE A PIEDI, 2 ORE IN Dopo una ripida salita di circa 200 metri si passa nei pressi di tre casotti in legno per MOUNTAIN BIKE l’avvistamento dell’avifauna. Poco dopo si raggiunge l’area attrezzata di sosta nota co- TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE E me Poggio “I tre cancelli” (vedi box). A questo punto, piegando a sinistra in discesa, SENTIERI si può tornare verso Montioni, ma l’itinerario prosegue sulla strada tagliafuoco in di- DISLIVELLO: 320 METRI CIRCA scesa (direzione Follonica) per circa 2 km fino ai ruderi della Pievaccia, immersi nella DIFFICOLTÀ: MEDIA vegetazione a sinistra, con annessa area pic - nic. Il luogo merita una sosta e convie- ne salire con la scala in ferro sulla sommità della pieve fortificata (XII-XIII secolo) per NOTE: ammirare un panorama indimenticabile a 360 gradi che abbraccia la costa tra Follo- Il punto di partenza si raggiunge con la S.P. nica e Piombino compresa la Corsica (nelle giornate limpide) e il grande polmone ver- 19 che collega Suvereto a Follonica. Si trat- de di Montioni. ta di un anello con una “bretella” che rag- Da qui si torna indietro in salita fino ai Tre Cancelli, dove si imbocca a destra (prece- giunge i ruderi della Pievaccia. dentemente appariva alla nostra sinistra) la discesa verso Montioni: la strada dal fon- Percorribile anche in mountain bike: non do smosso offre grandi vedute sulle colline dell’interno fino a Larderello e si snoda in prevede difficoltà tecniche se non alcuni un ambiente selvaggio. Seguendo il tracciato principale si guada un torrentello quasi sempre secco per risalire rapidamente alla strada sterrata carrozzabile. Qui si piega tratti di strada o sentiero dal fondo smosso a destra. Poco prima della strada asfaltata, nei pressi del cartello che annuncia l’in- (cinghiali) o con pietre e radici affioranti. crocio, si piega a sinistra nel bosco sull’ampio sentiero che conduce in pochi minuti al punto di partenza.

costa degli RISERVA INTEGRALE etruschi La Riserva dei Tre Cancelli è la seconda riserva naturale integrale istituita in Italia do- suvereto po quella di Sassofratino nel Casentino: 49 ettari che dal 1971 è protetta in modo to- tale, vale a dire, lasciata totalmente a se stessa senza che sia permesso all’uomo qual- 9 sivoglia intervento. 12_S_montioni.qxd 5-02-2008 12:07 Pagina 1 11_S_suvereto .qxd:11_S_suvereto .qxd 19-10-2012 15:38 Pagina 2

Parco naturale di Montioni 10

Benvenuti in un paesaggio la cui storia Si parte dal piazzale nei pressi del Ristorante La Foresta. Oltrepassato il parcheggio è legata alle attività minerarie, alla si imbocca la strada sterrata che parte dopo il ponte sul Fosso dell’Acquanera. La produzione del carbone e al taglio del strada in leggera salita transita nei pressi degli antichi forni dell’allume (strutture in pie- bosco. tra e mattoni sulla sinistra) per raggiungere in breve l’edificio termale dove era solita recarsi Elisa Bonaparte Baciocchi per i suoi bagni nelle acque sulfuree. Circa settemila ettari di bosco in cui ci A questo punto si lascia la strada per imboccare il sentiero sulla sinistra che, aggi- si può avventurare lungo innumerevo- rando le pendici del Poggio Speranza, entra nel Parco di Montioni. Il sentiero è evi- li sentieri un tempo battuti da tagliale- denziato con vernice bianco-rossa e il numero 91. Corrisponde inoltre al tracciato n°2 gna, carbonai, pastori e cacciatori. della sentieristica di Follonica. Nel cuore del parco i segni dell'uomo Dopo un tratto più ripido con un tornante (sulla destra costruzione in pietra con into- emergono dai resti delle cave di allu- naco) il tracciato si immerge in una vera e propria galleria di erica gigante. Seguendo me e del villaggio minerario di epoca la mulattiera si raggiunge un’area di sosta attrezzata oltrepassando una staccionata in napoleonica voluto da Elisa Bonaparte legno per immettersi su un’ampia strada sterrata. Qui si piega a destra seguendo la strada fino ad un’evidente biforcazione dove si mantiene la sinistra. La strada prose- Baciocchi, sorella di Napoleone. gue fino a Campastrino, una radura - riserva di caccia nota come Campo del Diaccio, nei pressi di un cancello visibile sulla destra. In salita si raggiunge una sbarra di fer- ro, oltre la quale la strada si biforca nuovamente: proseguire diritti in salita (riferimen- ti: placche metalliche bianco-rosse della sentieristica della Provincia di Grosseto, trac- ciato n°9 delle “Bandite di Scarlino” e ancora il 91 su vernice bianco-rossa) ignoran- PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: MONTIONI do la deviazione a destra e proseguendo verso Poggio al Chiecco, altura più rilevan- DISTANZA: 12 KM CIRCA te del Parco di Montioni (circa 300 metri). DURATA: 4 ORE A PIEDI, 2 ORE IN Dopo una ripida salita di circa 200 metri si passa nei pressi di tre casotti in legno per MOUNTAIN BIKE l’avvistamento dell’avifauna. Poco dopo si raggiunge l’area attrezzata di sosta nota co- TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE E me Poggio “I tre cancelli” (vedi box). A questo punto, piegando a sinistra in discesa, SENTIERI si può tornare verso Montioni, ma l’itinerario prosegue sulla strada tagliafuoco in di- DISLIVELLO: 320 METRI CIRCA scesa (direzione Follonica) per circa 2 km fino ai ruderi della Pievaccia, immersi nella DIFFICOLTÀ: MEDIA vegetazione a sinistra, con annessa area pic - nic. Il luogo merita una sosta e convie- ne salire con la scala in ferro sulla sommità della pieve fortificata (XII-XIII secolo) per NOTE: ammirare un panorama indimenticabile a 360 gradi che abbraccia la costa tra Follo- Il punto di partenza si raggiunge con la S.P. nica e Piombino compresa la Corsica (nelle giornate limpide) e il grande polmone ver- 19 che collega Suvereto a Follonica. Si trat- de di Montioni. ta di un anello con una “bretella” che rag- Da qui si torna indietro in salita fino ai Tre Cancelli, dove si imbocca a destra (prece- giunge i ruderi della Pievaccia. dentemente appariva alla nostra sinistra) la discesa verso Montioni: la strada dal fon- Percorribile anche in mountain bike: non do smosso offre grandi vedute sulle colline dell’interno fino a Larderello e si snoda in prevede difficoltà tecniche se non alcuni un ambiente selvaggio. Seguendo il tracciato principale si guada un torrentello quasi sempre secco per risalire rapidamente alla strada sterrata carrozzabile. Qui si piega tratti di strada o sentiero dal fondo smosso a destra. Poco prima della strada asfaltata, nei pressi del cartello che annuncia l’in- (cinghiali) o con pietre e radici affioranti. crocio, si piega a sinistra nel bosco sull’ampio sentiero che conduce in pochi minuti al punto di partenza. costa degli RISERVA INTEGRALE etruschi La Riserva dei Tre Cancelli è la seconda riserva naturale integrale istituita in Italia do- suvereto po quella di Sassofratino nel Casentino: 49 ettari che dal 1971 è protetta in modo to- tale, vale a dire, lasciata totalmente a se stessa senza che sia permesso all’uomo qual- 9 sivoglia intervento. 12_S_montioni.qxd 5-02-2008 12:07 Pagina 2 13_S_sterpaia .qxd:13_S_sterpaia .qxd 9-11-2012 15:06 Pagina 1

Parco costiero della Sterpaia 11

Itinerario molto semplice e di grande Si lascia il parcheggio imboccando la strada asfaltata e girando a destra. Dopo 200 interesse ambientale e paesaggistico. metri si gira ancora a destra sulla strada sterrata che costeggia sulla sinistra l’area Si sviluppa nei pressi del litorale com- protetta della Sterpaia (visitabile, tel. 0565.226445). Si oltrepassa una sbarra e poco preso tra Piombino e Follonica su stra- dopo si incontrano i pannelli informativi sulle emergenze ambientali e naturalistiche de sterrate vietate al traffico motoriz- della zona. Sulla destra la strada lambisce un’area coltivata. Prima di un grande eucalipto si gira a destra sulla stradina che inizia delimitata da zato. due pini e immersa nella fitta vegetazione (1.4 km dalla partenza). Alla fine della stra- Il litorale sabbioso si presta anche ad dina si oltrepassa un ponte sul Fosso Cervia e si piega a sinistra, ancora su sterrato una piacevole balneazione ma seguendo il canale. Dopo circa 200 metri la stradina piega a destra allontanandosi l’elemento di maggiore interesse è la dal corso d’acqua e, dopo altri 200 metri, si arriva ad un incrocio dove si mantiene zona protetta della Sterpaia, una fore- ancora la destra seguendo la traccia principale. sta anticamente destinata ai pascoli e Al successivo bivio, dopo 50 metri (2,3 km dalla partenza), si va ancora a destra sul- oggi ben conservata e visitabile. lo stradello che si sviluppa parallelamente al litorale (alla nostra sinistra) immerso nel- Oltre a straordinarie querce secolari la pineta. Questo tracciato mette in comunicazione tutti gli accessi pedonali alla spiaggia che sono identificati con la lettera A e numeri progressivi: ci troviamo ora al nel bosco si trovano filliree e lentischi punto A17. di dimensioni insolite, frassini, aceri Poco dopo si incontra un’area attrezzata con accesso specifico per diversamente campestri e aceri trilobi. abili che prevede vari servizi (parcheggio auto, bar-ristoro stagionale, bagni). Oltrepassata la struttura del bar la strada piega a destra (in fondo si vede il ponte sul Fosso Cervia): dopo poco si prende la prima a sinistra proseguendo sullo stradello che si sviluppa nella zona retrodunale della costa sabbiosa tra i punti di accesso A12 e A4, caratterizzata da varie aree at- trezzate per il pic-nic, dove si gira a destra per tornare ai par- PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: PARCHEGGIO cheggi, punto di partenza e arrivo dell’itinerario. LA STERPAIA (O CARLAPPIANO) DISTANZA: 4 KM DURATA: 4 ORE A PIEDI, 1 ORA E 40 IN MOUNTAIN BIKE TIPO DI TRACCIATO: STRADINE STERRATE STABILIZZATE DISLIVELLO: IRRILEVANTE IL PARCO DELLA STERPAIA DIFFICOLTÀ: FACILE Si tratta di un'area di oltre 300 ettari tipica dell'alta Maremma del primo '900: dune, aree umide, radure agricole, aree boscate e una rara porzione di foresta umida litoranea. Una preziosa e ra- NOTE: ra foresta umida, tipica dell'antico paesaggio litoraneo della Adatto a famiglie con bambini l’itinerario è Maremma, sottratta dal Comune di Piombino alla lottizzazione percorribile anche in bicicletta. Il tratto co- abusiva che l'aveva interessata a partire dagli anni '70. stiero prevede facilitazioni e servizi per Un ambiente da vivere lentamente tra querce secolari fino a disabili che possono raggiungere il ponte scoprire, al di là delle dune sabbiose, il mare. sul canale in auto. L’area di maggiore pregio naturalistico all’interno del Parco è il costa Il punto di partenza si raggiunge facilmen- bosco di querce plurisecolari, relitto delle foreste planiziarie degli te uscendo dalla S.S.1 Variante Aurelia al- che un tempo dovevano coprire buona parte del settore co- etruschi lo svincolo di Vignale - Riotorto e prose- stiero e delle pianure italiane. L’itinerario all’interno del bosco, ideato dall’architetto Maria- guendo alla volta di Piombino: dmopo 2 k parco chiara Pozzana, è indicato da una segnaletica artistica. naturale di deviazione a sinistra verso il “Parco della Le installazioni sono state posizionate nei pressi delle nove montioni Sterpaia”. querce più interessanti e consistono in sculture bronzee del- 10 l’artista fiorentino Marcello Giusti ispirate al bosco e al mare. 12_S_montioni.qxd 5-02-2008 12:07 Pagina 2 13_S_sterpaia .qxd:13_S_sterpaia .qxd 9-11-2012 15:06 Pagina 1

Parco costiero della Sterpaia 11

Itinerario molto semplice e di grande Si lascia il parcheggio imboccando la strada asfaltata e girando a destra. Dopo 200 interesse ambientale e paesaggistico. metri si gira ancora a destra sulla strada sterrata che costeggia sulla sinistra l’area Si sviluppa nei pressi del litorale com- protetta della Sterpaia (visitabile, tel. 0565.226445). Si oltrepassa una sbarra e poco preso tra Piombino e Follonica su stra- dopo si incontrano i pannelli informativi sulle emergenze ambientali e naturalistiche de sterrate vietate al traffico motoriz- della zona. Sulla destra la strada lambisce un’area coltivata. Prima di un grande eucalipto si gira a destra sulla stradina che inizia delimitata da zato. due pini e immersa nella fitta vegetazione (1.4 km dalla partenza). Alla fine della stra- Il litorale sabbioso si presta anche ad dina si oltrepassa un ponte sul Fosso Cervia e si piega a sinistra, ancora su sterrato una piacevole balneazione ma seguendo il canale. Dopo circa 200 metri la stradina piega a destra allontanandosi l’elemento di maggiore interesse è la dal corso d’acqua e, dopo altri 200 metri, si arriva ad un incrocio dove si mantiene zona protetta della Sterpaia, una fore- ancora la destra seguendo la traccia principale. sta anticamente destinata ai pascoli e Al successivo bivio, dopo 50 metri (2,3 km dalla partenza), si va ancora a destra sul- oggi ben conservata e visitabile. lo stradello che si sviluppa parallelamente al litorale (alla nostra sinistra) immerso nel- Oltre a straordinarie querce secolari la pineta. Questo tracciato mette in comunicazione tutti gli accessi pedonali alla spiaggia che sono identificati con la lettera A e numeri progressivi: ci troviamo ora al nel bosco si trovano filliree e lentischi punto A17. di dimensioni insolite, frassini, aceri Poco dopo si incontra un’area attrezzata con accesso specifico per diversamente campestri e aceri trilobi. abili che prevede vari servizi (parcheggio auto, bar-ristoro stagionale, bagni). Oltrepassata la struttura del bar la strada piega a destra (in fondo si vede il ponte sul Fosso Cervia): dopo poco si prende la prima a sinistra proseguendo sullo stradello che si sviluppa nella zona retrodunale della costa sabbiosa tra i punti di accesso A12 e A4, caratterizzata da varie aree at- trezzate per il pic-nic, dove si gira a destra per tornare ai par- PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: PARCHEGGIO cheggi, punto di partenza e arrivo dell’itinerario. LA STERPAIA (O CARLAPPIANO) DISTANZA: 4 KM DURATA: 4 ORE A PIEDI, 1 ORA E 40 IN MOUNTAIN BIKE TIPO DI TRACCIATO: STRADINE STERRATE STABILIZZATE DISLIVELLO: IRRILEVANTE IL PARCO DELLA STERPAIA DIFFICOLTÀ: FACILE Si tratta di un'area di oltre 300 ettari tipica dell'alta Maremma del primo '900: dune, aree umide, radure agricole, aree boscate e una rara porzione di foresta umida litoranea. Una preziosa e ra- NOTE: ra foresta umida, tipica dell'antico paesaggio litoraneo della Adatto a famiglie con bambini l’itinerario è Maremma, sottratta dal Comune di Piombino alla lottizzazione percorribile anche in bicicletta. Il tratto co- abusiva che l'aveva interessata a partire dagli anni '70. stiero prevede facilitazioni e servizi per Un ambiente da vivere lentamente tra querce secolari fino a disabili che possono raggiungere il ponte scoprire, al di là delle dune sabbiose, il mare. sul canale in auto. L’area di maggiore pregio naturalistico all’interno del Parco è il costa Il punto di partenza si raggiunge facilmen- bosco di querce plurisecolari, relitto delle foreste planiziarie degli te uscendo dalla S.S.1 Variante Aurelia al- che un tempo dovevano coprire buona parte del settore co- etruschi lo svincolo di Vignale - Riotorto e prose- stiero e delle pianure italiane. L’itinerario all’interno del bosco, ideato dall’architetto Maria- guendo alla volta di Piombino: dopo 2 km parco chiara Pozzana, è indicato da una segnaletica artistica. naturale di deviazione a sinistra verso il “Parco della Le installazioni sono state posizionate nei pressi delle nove montioni Sterpaia”. querce più interessanti e consistono in sculture bronzee del- 10 l’artista fiorentino Marcello Giusti ispirate al bosco e al mare. 13_S_sterpaia 5-02-2008 12:08 Pagina 2 14_S_piombino 5-02-2008 12:08 Pagina 1

Promontorio di Piombino 12

Si cammina sospesi tra cielo e mare Si parte da Salivoli, dal parcheggio di Cala Moresca. Si cammina per circa 1 km su nella fitta macchia mediterranea af- una strada sterrata che va progressivamente riducendosi ad un sentiero che prose- facciati sullele isole dell’Arcipelago gue a mezza costa (20-30 metri sul livello del mare). Toscano. Poco dopo l’inizio del sentiero s’incontra un bivio sulla sinistra che scende a Spiaggia L’antica Via dei Cavalleggeri era presi- Lunga; proseguendo ancora per circa 1 km ecco un altro evidente bivio sulla sinistra: il sentiero digrada con decisione, immerso nella vegetazione, fino alla bella spiaggia diata dai “finanzieri” d’epoca medie- ghiaiosa di Fosso alle Canne dove si trova un semplicissimo “stabilimento” balneare vale su concessione dello Stato Ponti- perfettamente inserito nell’ambiente e impreziosito da belle sculture in legno effettua- ficio alla Repubblica Pisana per eser- te su tronchi regalati alla spiaggia dalle mareggiate. citare giurisdizione e controllo su que- Si mantiene sempre il sentiero principale che dopo poco, in corrispondenza di Punta sto tratto di costa. della Galera, sale con decisione verso il promontorio allontanandosi dalla costa. Si In realtà i cavalleggeri ebbero anche transita nei pressi di una postazione utilizzata dai cacciatori proseguendo in salita. un’importante funzione sanitaria e Successivamente il sentiero si trasforma in una traccia più larga fino a raggiungere la controllavano il territorio per evitare strada di cresta nei pressi dei ruderi della Pieve e del Monastero di San Quirico (IX e XI sec) nell’area nota come il Conventaccio. che malattie infettive come colera e ti- A questo punto, chi volesse optare per il percorso più breve seguirà la strada di cri- fo provenienti dal mare si diffondesse- nale girando a sinistra (direzione nord) fino allo slargo del Reciso dove si incontra la ro nell’entroterra. strada asfaltata che raggiunge . Dal Reciso si consiglia una deviazione ver- so la costa lungo il percorso di Buche delle Fate. Volendo chiudere l’anello, l’itinerario, dalla chiesa di San Quirico, prosegue sulla stra- da di crinale in direzione sud risalendo le falde del Monte Pecorino (sulla destra) per poi proseguire verso Poggio Grosso e Monte Massoncello. La strada “tagliafuoco” raggiunge Campo alla Sughera (235 metri s.l.m.) dove si scende con decisione verso il quartiere Ghiaccioni (Piombino). Ancora in discesa, su asfalto si torna al parcheggio di Cala Moresca in località Salivoli.

costa PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: SALIVOLI, LE BUCHE DELLE FATE degli PARCHEGGIO DI CALA MORESCA Sono le tombe ipogee etru- DISTANZA: CIRCA 15 KM ANDATA E RITORNO sche disseminate lungo il etruschi DURATA: 5 ORE sentiero che dal Reciso, parco TIPO DI TRACCIATO: SENTIERO E STRADA scendendo dal Poggio Moli- STERRATA no, arriva fino al mare. costiero DISLIVELLO: 300 METRI CIRCA della DIFFICOLTÀ: MEDIA Scoperte e depredate già nel corso del Settecento sono fa- sterpaia cilmente visibili seguendo il 11 NOTE: percorso che digrada verso la Manca una segnaletica specifica, ma in costa. Il nome un po’ magico fu dato a queste “buche” misteriose da boscaioli e ta- presenza di possibili deviazioni tenersi glialegna che vivevano e lavoravano nel corso del secolo scorso nella macchia del sempre sulla sinistra (lato mare) fino a promontorio di Piombino: pensavano infatti che le cavità fossero dimora notturna di es- quando il tracciato non piega con decisio- seri soprannaturali, evidentemente benigni. ne verso il promontorio raggiungendo l’a- E così nasce nel lessico popolare il toponimo ancora attuale di Buche delle Fate, iden- rea di sosta dei cacciatori. tificativo di un meravigliosa meta balneare non attrezzata. Bastano venti minuti di cam- Si può ridurre la camminata fermandosi in mino “tra le fate” per raggiungere il mare. località Reciso o a Populonia tornando al punto di partenza in bus. 13_S_sterpaia 5-02-2008 12:08 Pagina 2 14_S_piombino 5-02-2008 12:08 Pagina 1

Promontorio di Piombino 12

Si cammina sospesi tra cielo e mare Si parte da Salivoli, dal parcheggio di Cala Moresca. Si cammina per circa 1 km su nella fitta macchia mediterranea af- una strada sterrata che va progressivamente riducendosi ad un sentiero che prose- facciati sulle isole dell’Arcipelago gue a mezza costa (20-30 metri sul livello del mare). Toscano. Poco dopo l’inizio del sentiero s’incontra un bivio sulla sinistra che scende a Spiaggia L’antica Via dei Cavalleggeri era presi- Lunga; proseguendo ancora per circa 1 km ecco un altro evidente bivio sulla sinistra: il sentiero digrada con decisione, immerso nella vegetazione, fino alla bella spiaggia diata dai “finanzieri” d’epoca medie- ghiaiosa di Fosso alle Canne dove si trova un semplicissimo “stabilimento” balneare vale su concessione dello Stato Ponti- perfettamente inserito nell’ambiente e impreziosito da belle sculture in legno effettua- ficio alla Repubblica Pisana per eser- te su tronchi regalati alla spiaggia dalle mareggiate. citare giurisdizione e controllo su que- Si mantiene sempre il sentiero principale che dopo poco, in corrispondenza di Punta sto tratto di costa. della Galera, sale con decisione verso il promontorio allontanandosi dalla costa. Si In realtà i cavalleggeri ebbero anche transita nei pressi di una postazione utilizzata dai cacciatori proseguendo in salita. un’importante funzione sanitaria e Successivamente il sentiero si trasforma in una traccia più larga fino a raggiungere la controllavano il territorio per evitare strada di cresta nei pressi dei ruderi della Pieve e del Monastero di San Quirico (IX e XI sec) nell’area nota come il Conventaccio. che malattie infettive come colera e ti- A questo punto, chi volesse optare per il percorso più breve seguirà la strada di cri- fo provenienti dal mare si diffondesse- nale girando a sinistra (direzione nord) fino allo slargo del Reciso dove si incontra la ro nell’entroterra. strada asfaltata che raggiunge Populonia. Dal Reciso si consiglia una deviazione ver- so la costa lungo il percorso di Buche delle Fate. Volendo chiudere l’anello, l’itinerario, dalla chiesa di San Quirico, prosegue sulla stra- da di crinale in direzione sud risalendo le falde del Monte Pecorino (sulla destra) per poi proseguire verso Poggio Grosso e Monte Massoncello. La strada “tagliafuoco” raggiunge Campo alla Sughera (235 metri s.l.m.) dove si scende con decisione verso il quartiere Ghiaccioni (Piombino). Ancora in discesa, su asfalto si torna al parcheggio di Cala Moresca in località Salivoli.

costa PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: SALIVOLI, LE BUCHE DELLE FATE degli PARCHEGGIO DI CALA MORESCA Sono le tombe ipogee etru- DISTANZA: CIRCA 15 KM ANDATA E RITORNO sche disseminate lungo il etruschi DURATA: 5 ORE sentiero che dal Reciso, parco TIPO DI TRACCIATO: SENTIERO E STRADA scendendo dal Poggio Moli- STERRATA no, arriva fino al mare. costiero DISLIVELLO: 300 METRI CIRCA della DIFFICOLTÀ: MEDIA Scoperte e depredate già nel corso del Settecento sono fa- sterpaia cilmente visibili seguendo il 11 NOTE: percorso che digrada verso la Manca una segnaletica specifica, ma in costa. Il nome un po’ magico fu dato a queste “buche” misteriose da boscaioli e ta- presenza di possibili deviazioni tenersi glialegna che vivevano e lavoravano nel corso del secolo scorso nella macchia del sempre sulla sinistra (lato mare) fino a promontorio di Piombino: pensavano infatti che le cavità fossero dimora notturna di es- quando il tracciato non piega con decisio- seri soprannaturali, evidentemente benigni. ne verso il promontorio raggiungendo l’a- E così nasce nel lessico popolare il toponimo ancora attuale di Buche delle Fate, iden- rea di sosta dei cacciatori. tificativo di un meravigliosa meta balneare non attrezzata. Bastano venti minuti di cam- Si può ridurre la camminata fermandosi in mino “tra le fate” per raggiungere il mare. località Reciso o a Populonia tornando al punto di partenza in bus. 14_S_piombino 5-02-2008 12:08 Pagina 2 15_info + contatti .qxd:15_info + contatti .qxd 19-10-2012 15:39 Pagina 1

12 Uffici di Informazione Turistica COSTA DEGLI ETRUSCHI

LIVORNO Provincia di Livorno Ufficio Informazioni Turistiche Via dei Cavalleggeri Nord - tel. 0586 600699 Via Pieroni, 16 tel. 0586 894236 - fax 0586 896173 [email protected] www.costadeglietruschi.it [email protected] CASTAGNETO CARDUCCI c/o Museo Archivio - Palazzo comunale Via del Littorale, angolo via Aurelia Via Carducci, 1 - tel. 0565 765032 tel. 0586 491507 [email protected] [email protected] [email protected]

CASTIGLIONCELLO MARINA DI CASTAGNETO Via Aurelia, 632 - tel. e fax 0586 753241 Via della Marina, 8 - tel. 0565 744276 - fax 0565 746012 [email protected] [email protected]

ROSIGNANO MARITTIMO S. GUIDO - BOLGHERI Via Gramsci, 19 - tel. e fax 0586 792973 Loc. S. Guido Bolgheri - tel. 0565 749768 [email protected] [email protected]

ROSIGNANO SOLVAY SAN VINCENZO Via Berlinguer - tel. e fax 0586 767215 c/o Stazione Ferroviaria [email protected] Via della Stazione - tel. 0565 701533 - fax 0565 706914 [email protected] Porto Turistico Cala de’ Medici- V.le Trieste - tel. 0586 760818 [email protected] SUVERETO Via Matteotti - tel. 0565 829304 VADA apt7suvereto@costadeglietrusc hi.it Vada Centro Piazza Garibaldi, 93 - tel. 0586 788373 - fax 0586 785030 PIOMBINO [email protected] Via Ferruccio - tel. 0565 225639 [email protected] Località Via Valle D’Aosta, 78 - tel. e fax 0586 770391 apt7mazzanta@costadeglietrus chi.it Loc. Villini

CECINA MARE CAMPIGLIA MARITTIMA Piazza S. Andrea, 6 - tel. e fax 0586 620678 Via Buozzi, 11/a - tel. e fax 0565 837201 [email protected] [email protected] [email protected] BIBBONA Via Aurelia Nord, 6 - Loc. - tel. e fax 0586 677581 SASSETTA [email protected] Via di Castagneto - tel. 0565 794521 [email protected] costa degli etruschi promontorio di piombino 14_S_piombino 5-02-2008 12:08 Pagina 2 15_info + contatti .qxd:15_info + contatti .qxd 19-10-2012 15:39 Pagina 1

12 Uffici di Informazione Turistica COSTA DEGLI ETRUSCHI

LIVORNO MARINA DI BIBBONA Provincia di Livorno Ufficio Informazioni Turistiche Via dei Cavalleggeri Nord - tel. 0586 600699 Via Pieroni, 18/20 tel. e fax 0586 894236 [email protected] www.costadeglietruschi.it [email protected] CASTAGNETO CARDUCCI QUERCIANELLA c/o Museo Archivio G. Carducci - Palazzo comunale Via del Littorale, angolo via Aurelia Via Carducci, 1 - tel. 0565 765032 fax 0565 763845 tel. 0586 491507 [email protected] [email protected] [email protected]

CASTIGLIONCELLO MARINA DI CASTAGNETO Via Aurelia, 632 - tel. 0586 753241 Via della Marina, 8 - tel. 0565 744276 - fax 0565 746012 [email protected] [email protected]

ROSIGNANO MARITTIMO S. GUIDO - BOLGHERI Via Gramsci, 19 - tel. e fax 0586 792973 Loc. S. Guido Bolgheri - tel. 0565 749768 [email protected] [email protected]

ROSIGNANO SOLVAY SAN VINCENZO Via Berlinguer - tel. e fax 0586 767215 c/o Stazione Ferroviaria [email protected] Via della Stazione - tel. 0565 701533 - fax 0565 706914 [email protected] Porto Turistico Cala de’ Medici- V.le Trieste - tel. 0586 760818 [email protected] SUVERETO Via Matteotti - tel. 0565 829304 VADA [email protected] Vada Centro Piazza Garibaldi, 93 - tel. 0586 788373 - fax 0586 785030 PIOMBINO [email protected] Via Ferruccio - tel. 0565 225639 [email protected] Località La Mazzanta Via Valle D’Aosta, 78 - tel. e fax 0586 770391 BARATTI [email protected] Loc. Villini [email protected] CECINA MARE Piazza S. Andrea, 6 - tel. e fax 0586 620678 CAMPIGLIA MARITTIMA [email protected] c/o Centro Civico Mannelli Via Buozzi, 11/a - tel. e fax 0565 837201 BIBBONA [email protected] Via Aurelia Nord, 6 - Loc. La California - tel. e fax 0586 677581 [email protected] [email protected] SASSETTA Via di Castagneto - tel. 0565 794521 costa [email protected] degli etruschi promontorio di piombino 15_info + contatti .qxd:15_info + contatti .qxd 8-11-2012 14:45 Pagina 2

Notizie utili COSTA DEGLI ETRUSCHI

IL CENTRO GUIDE COSTA ETRUSCA dalla collaborazione tra alcune guide ambientali è un'associazione di guide turistiche, escursionistiche ed agenzie guide ambientali escursionistiche e accompagnatrici di viaggi/tour operator convenzionati. turistiche abilitate all'esercizio della professione, ToscanaTrekking - guide ambientali escursionistiche, e comprende alcuni componenti del gruppo AGAP di c/o Dott.ssa Alice Colli, Viale del Tirreno 373, Tirrenia (PI), Campiglia M.ma e le associazioni culturali In Itinere tel. 347 7922453, fax 050 30448, www.toscanatrekking.it di Piombino e Messidoro di Castagneto Carducci. [email protected], [email protected] tel. 389 9578763, 327 8361651 guidecostaetrusca@y ahoo.it TREKKING IL VIOTTOLO Trekking sulle Isole dell’Arcipelago Toscano ASSOCIAZIONE CULTURALE MESSIDORO Via Fucini 279, , Isola d’Elba (LI) Sede del Parco Letterario Giosuè Carducci, tel. 329 7367100 , [email protected] 0565 977430 Centro di Educazione Ambientale, www.ilviottolo.com Via Carducci 1, Castagneto Carducci (LI) tel. 0565 765032, 331 6574398, ARDEA, NATURA DA VIVERE [email protected] Via del Vigna 199, Livorno, tel. 0586 444407 fax 0586 426548, www.naturadavivere.it [email protected] CAI SEZIONE DI LIVORNO Via S. Fortunata 31, Livorno WWF PROVINCIA DI LIVORNO tel. e fax 0586 897785, www.cailivorno.it Orti-Bottagone: [email protected] Informazioni e prenotazioni visite guidate tel. 345 7576224 [email protected]; www.wwf.it/orti.nt TOSCANA TREKKING Bolgheri: E’ il logo che identifica l'attività di progettazione di Informazioni e prenotazioni visite guidate tel. 334 7584832 escursioni e soggiorni naturalistici e culturali nata [email protected] www.wwf.it/bolgheri.nt

Il GIARDINO SOSPESO A 3 km dal mare nel verde dell'area protetta Belora - Riparbella - fiume Cecina, si trova il Parco avventura "Il Giardino Sospeso". Immerso in 600 ettari di bosco nei pressi del Centro di Educazione Ambientale di Riparbella dotato di foresteria e aule didattiche, è nato questo parco avventura, ricco di percorsi per bambini e adulti. All'interno del bosco de "Il Giardino" numerosi sono i percorsi sugli alberi, percorsi natura, giochi acrobatici e di divertimento; tra le varie attività si segnalano il tiro con l'arco istintivo, gare di orienteering. Il Parco Avventura si raggiunge facilmente dalla S.S. 1 “Variante Aurelia” uscendo allo svincolo di .

Informazioni: Natura da Vivere, Via del Vigna 199, Livorno; tel. 0586 444407, www.naturadavivere.it, [email protected]