NTA GIGNOD

COMUNITA’ MONTANA COMMUNAUTE DE MONTAGNE GRAND COMBIN

CCOOMMUUNNEE DDII GGIIGGNNOODD

VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE

NTA

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL PRG

TESTO PRELIMINARE

SETTEMBRE 2008

STUDIO DI ARCHITETTURA COMETTO-COQUILLARD-NEBBIA - DOTT. AGRONOMO ROBERTO GAUDIO DOTT. GEOLOGO FABRIZIO GREGORI NTA GIGNOD

TITOLO I - DISPOSIZIONI DIRETTIVE...... 5

Capo I- Fonti ...... 5

Art. 1 (Terminologia)...... 5 Art. 2 (Modalità di lettura del PRG) ...... 5 Art. 3 (Piano regolatore generale comunale urbanistico e paesaggistico - PRG) ...... 6 Art. 4 (Contenuti del PRG)...... 6 Art. 5 (Elaborati costituenti il PRG) ...... 6

Capo II- Disposizioni generali ...... 9

Art. 6 (Infrastrutture e servizi )...... 9 Art. 7 (Strumenti attuativi del PRG)...... 10 Art. 8 (Interventi comportanti trasformazione urbanistica ed edilizia)...... 10 Art. 9 (Interventi urbanistico-territoriali e paesaggistico-ambientali) ...... 12 Art. 10 (Usi e attività)...... 12 Art. 11 (Equilibri funzionali)...... 19 Art. 12 (Equilibri funzionali relativi ai servizi e attrezzature per interventi di recupero)...... 20 Art. 13 (Equilibri funzionali relativi ai servizi e attrezzature per interventi di nuova costruzione) ...... 21 Art. 14 (Equilibri funzionali relativi ai tipi di intervento)...... 23 Art. 15 (Equilibri funzionali relativi agli usi e attività) ...... 23 Art. 16 (Condizioni e successioni temporali per la realizzazione degli interventi) ...... 25 Art. 17 (Convenzioni urbanistiche) ...... 25 Art. 18 (Fasce di rispetto, distanze tra fabbricati e dai confini)...... 25 Art. 19 (Difesa del suolo)...... 26 Art. 20 (Strumenti attuativi del PTP, che interessano il territorio comunale, e programmi di sviluppo turistico)...... 28 Art. 21 (Perequazione urbanistica e trasferimento della capacità edificatoria) ...... 29

TITOLO II - DISPOSIZIONI SPECIFICHE ...... 30

Capo I- Tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali...... 30

Art. 22 (Unità di paesaggio)...... 30 Art. 23 (Componenti strutturali del paesaggio) ...... 30 Art. 24 (Protezione delle bellezze naturali) ...... 31 Art. 25 (Classificazione e disciplina degli edifici esterni alle sottozone di tipo A, considerati di valore culturale) ...... 31 Art. 26 (Aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico) ...... 32 Art. 27 (Percorsi storici) ...... 33

Capo II- Elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza urbanistica...... 34

Art. 28 (Trasporti )...... 34 Art. 29 (Sorgenti, pozzi)...... 34 Art. 30 (Corsi d’acqua naturali, canali, vasche di carico, canali irrigui, rûs, “brantse”) ...... 37 NTA GIGNOD ______Art. 31 (Reti di trasporto e distribuzione dell’energia) ...... 38 Art. 32 (Impianti di trattamento delle acque reflue e fognature)...... 39 Art. 33 (Viabilità)...... 40 Art. 34 (Oleodotto, acquedotto)...... 48 Art. 35 (Smaltimento dei rifiuti)...... 48 Art. 36 (Industria e artigianato) ...... 49 Art. 37 (Siti e impianti di radiotelecomunicazione) ...... 50 Art. 38 (Cimitero comunale)...... 51 Art. 39 (Attrezzature turistiche)...... 51

Capo III- Tutela e valorizzazione naturalistica...... 52

Art. 40 (Siti e beni di specifico interesse naturalistico)...... 52 Art. 41 (Parchi, riserve e aree di valorizzazione naturalistica) ...... 52 Art. 42 (Siti di importanza comunitaria, nazionale, regionale e zone di protezione speciale).. 52

Capo IV- Zonizzazione, servizi e viabilità...... 53

Art. 43 (Suddivisione del territorio in sottozone)...... 53 Art. 44 (Sottozone di tipo “A”) ...... 58 Art. 45 (Classificazione degli edifici e delle aree ubicati nelle sottozone di tipo “A”) ...... 63 Art. 46 (Sottozone di tipo “B”) ...... 66 Art. 47 (Sottozone di tipo “C”) ...... 72 Art. 48 (Sottozone di tipo “D”) ...... 75 Art. 49 (Sottozone di tipo “Ea”) ...... 76 Art. 50 (Sottozone di tipo “Eb”) ...... 79 Art. 51 (Sottozone di tipo “Ec”)...... 82 Art. 52 (Sottozone di tipo “Ed”) ...... 87 Art. 53 (Sottozone di tipo “Ee”)...... 88 Art. 54 (Sottozone di tipo “Ef”) ...... 90 Art. 55 (Sottozone di tipo “Eg”) ...... 92 Art. 56 (Sottozone di tipo “Eh”) ...... 99 Art. 57 (Sottozone di tipo “Ei”) ...... 100 Art. 58 (Edifici rustici e abitativi e strutture utilizzate per attività agrituristiche nelle zone di tipo E) ...... 106 Art. 59 (Beni strumentali a servizio di piccoli proprietari coltivatori) ...... 106 Art. 60 (Sottozone di tipo “F”)...... 108 Art. 61 (Aree destinate a servizi) ...... 109 Art. 62 (Aree sottoposte a speciali limitazioni e disciplina)...... 111

Capo V- Ambiti inedificabili...... 112

Art. 63 (Aree boscate) ...... 112 Art. 64 (Zone umide e laghi)...... 112 Art. 65 (Terreni sedi di frane...... 113 Art. 66 (Terreni a rischio di inondazione)...... 113 Art. 67 (Terreni soggetti al rischio di valanghe o slavine)...... 114 Art. 68 (Delocalizzazione degli immobili siti in zone a rischio idrogeologico) ...... 114

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 3 NTA GIGNOD ______TITOLO III - DISPOSIZIONI FINALI...... 116

Art. 69 (Destinazioni d’uso in atto)...... 116 Art. 70 (Vigilanza e sanzioni)...... 116 Art. 71 (Poteri di deroga)...... 116 Art. 72 (Limiti normativi)...... 117

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 4 NTA GIGNOD ______

Titolo I - Disposizioni direttive

Capo I- Fonti

Art. 1 (Terminologia)

1. Nel presente testo normativo sono utilizzati gli acronimi di seguito indicati con la specificazione dei rispettivi significati: a) PRG = Piano Regolatore Generale comunale urbanistico e paesaggistico ai sensi della lr 6 aprile 1998, n. 11, art, 11; b) NTA = Norme Tecniche di Attuazione del PRG ai sensi della lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 12, comma 4; c) PUD = Piano Urbanistico di Dettaglio ai sensi della lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 48; d) NA = Normativa di Attuazione delle zone di tipo A, ai sensi della lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 52, comma 1, lettera b); e) RE = Regolamento Edilizio ai sensi della lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 53; f) PTP = Piano Territoriale Paesistico approvato con lr 10 aprile 1998, n. 13; g) NAPTP = Norme di Attuazione del Piano Territoriale Paesistico ai sensi della lr 10 aprile 1998, n. 13, art. 1, comma 2, lettera c); h) PSFF = Piano stralcio della Fasce fluviali ai sensi della l. 19 maggio 1989, n. 183, art. 17, comma 6/ter, e successive modificazioni; i) PMIR = Programmi integrati di interesse regionale, NAPTP art. 5; j) PAI = Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico ai sensi della deliberazione dell’autorità di bacino del fiume Po, 11 maggio 1999, n. 1/99; k) PST = Piano di sviluppo turistico lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 47; l) PSR = Piano di sviluppo rurale 2000 – 2006 Attuazione del regolamento CE 1257/99 - Decisione n. C (2000) 2903; m) dia = denuncia di inizio attività , lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 59, 61; n) ce = concessione edilizia, lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 59, 60; o) l = legge dello Stato; p) lr = legge della Regione Valle d’Aosta; q) d. leg.vo = decreto legislativo dello Stato; r) l = legge dello Stato; s) lr = legge della Regione Valle d’Aosta; t) smi = successive modificazioni ed integrazioni.

Art. 2 (Modalità di lettura del PRG)

1. Le presenti norme disciplinano, distintamente, le diverse sottozone 1, tenuto conto delle porzioni di sistemi ambientali 2che ricomprendono le diverse porzioni di “aree”, e gli interventi relativi ai diversi

1 Deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 421 2 NAPTP TITOLO II – NORME PER PARTI DI TERRITORIO

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 5 NTA GIGNOD ______settori 3. 2. Per l’individuazione delle disposizioni applicabili per la realizzazione di interventi concernenti trasformazioni urbanistiche ed edilizie occorre considerare, oltre alle disposizioni generali , di cui al Capo II, a quelle finali di cui al Titolo III ed a quelle di tipo regolamentare-edilizio , quelle riguardanti : a) la sottozona , di cui agli artt. da 44 a 60, nella quale è ubicato l’immobile interessato; b) le prescrizioni urbanistiche relative alle sottozone di cui alla lettera a); c) una o più aree , di cui agli artt. da 61 a 62, cui appartiene o meno l’immobile; d) le prescrizioni urbanistiche relative alle aree di cui alla lettera c); e) gli equilibri funzionali , di cui agli artt. da 11 a 16, da verificare e rispettare; f) le prescrizioni urbanistiche relative alle attrezzature di cui alla lettera e); g) gli ambiti inedificabili , di cui agli artt. da 63 a 68, con le relative cartografie; h) le prescrizioni urbanistiche relative agli ambiti inedificabili di cui alla lettera g. 3. La relazione tecnica annessa ai progetti dei singoli interventi ed a questi relativa dimostra, pena l’irricevibilità, la loro rispondenza alle disposizioni di cui al comma 2. 4. Le note in calce alle presenti norme non hanno carattere normativo; il loro aggiornamento, un nuovo inserimento o cancellazioni (con conseguente variazione della numerazione), non comportano modifica o variante al PRG.

Art. 3 (Piano regolatore generale comunale urbanistico e paesaggistico - PRG)

1. Il piano regolatore generale urbanistico e paesaggistico (PRG) costituisce lo strumento generale di pianificazione urbanistica comunale ai sensi di legge 4. 2. Ai sensi delle NAPTP, art. 3, il PRG recepisce 5 le prescrizioni direttamente cogenti e prevalenti e le prescrizioni mediate espresse dal PTP medesimo 6e provvede alla traduzione alla scala urbanistica degli indirizzi espressi dal PTP medesimo, tenuto conto della realtà territoriale ed economico-sociale del .

Art. 4 (Contenuti del PRG)

1. I contenuti del PRG sono definiti, in linea generale, dalla lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 12, commi 1, 2, 3, e, più dettagliatamente, dalle prescrizioni e dagli indirizzi espressi dalle NAPTP, TITOLO II – Norme per parti di territorio – e TITOLO III – Norme per settori -.

Art. 5 (Elaborati costituenti il PRG)

1. Gli elaborati 7 costituenti il PRG si compongono di: a) CARTOGRAFIA MOTIVAZIONALE a) in scala 1:10.000 estesa a tutto il territorio comunale; b)in scala 1:5.000 per le parti antropizzate: M1 - assetto generale del territorio e dell’uso turistico;

3 NAPTP Titolo III NORME PER SETTORI 4 lr 6 aprile 1998, n. 11, “Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d’Aosta”, art. 11, comma 1. 5 Ai sensi delle NAPTP, art. 3, 6 lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 12, commi 1, 2, 3, 7 lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 12, comma 4. Deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 418, allegato A.

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 6 NTA GIGNOD ______M1a- assetto generale del territorio e dell’uso turistico; M1b- assetto generale del territorio e dell’uso turistico;

M2 - analisi dei valori naturalistici ; M2a- analisi dei valori naturalistici

M3 - uso del suolo e strutture agricole ; M3a- uso del suolo e strutture agricole M3b- uso del suolo e strutture agricole

M4 - analisi del paesaggio e dei beni culturali; M4a- analisi del paesaggio e dei beni culturali M4b- analisi del paesaggio e dei beni culturali

M5 - vincoli legge 431/1985 ; M5a- vincoli legge 431/1985 M5b- vincoli legge 431/1985 CARTOGRAFIA PRESCRITTIVA a) in scala 1:10.000 estesa a tutto il territorio; b) in scala 1:5.000 per le parti antropizzate; a colori e in bianco e nero; c) in scala 1:2000 per le parti maggiormente antropizzate; a colori e in bianco e nero; d) in scala 1:1000 la classificazione degli edifici.

P1 - tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali ; P1a- tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali P1b - tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali

P2 - tutela e valorizzazione naturalistica ; P2a- tutela e valorizzazione naturalistica

P3 - elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza urbanistica ; P3a- elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza urbanistica P3b- elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza urbanistica P3c1- elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza urbanistica P3c2- elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza urbanistica P3c3- elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza urbanistica P3c4- elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza urbanistica P3c5- elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza urbanistica

P4 - zonizzazione, servizi e viabilità del PRG ; P4a- zonizzazione, servizi e viabilità del PRG ; P4 b- zonizzazione, servizi e viabilità del PRG; P4c1- zonizzazione, servizi e viabilità del PRG ; P4c2- zonizzazione, servizi e viabilità del PRG ; P4c3- zonizzazione, servizi e viabilità del PRG ; P4c4- zonizzazione, servizi e viabilità del PRG ; P4c5- zonizzazione, servizi e viabilità del PRG ;

-Ambiti inedificabili 8;

8 Comprende la cartografia di cui al Titolo V della lr 11/1998

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 7 NTA GIGNOD ______-Cle Classificazione degli edifici nelle sottozone “A” -RELAZIONE(R) con allegati: SERILO (Servizi di Rilievo LOcale) e CONTRODEDUZIONI- C- all'istruttoria svolta dai Servizi regionali in ordine alla bozza di variante sostanziale -NORME DI ATTUAZIONE (NTA); 2. Qualora gli elementi rappresentati sulla base catastale utilizzata per la cartografia prescrittiva non siano coerenti con lo stato di fatto dei luoghi, si provvede ai sensi di legge 9 10 , e con le procedure previste dalla legge 11 . 3. La rappresentazione dei fabbricati su base catastale non certifica la loro regolarità urbanistica ed edilizia.

9 lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 14. (Modifiche e varianti al PRG) 10 lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 14, comma 5, lettera a): dalla correzione di errori materiali e dagli atti che eliminano contrasti fra enunciazioni dello stesso strumento e per i quali sia evidente ed univoco ilrimedio. 11 lr 6 aprile 1998, n. 11,Art. 17. (Procedure per la formazione e l'approvazione delle modifiche al PRG).

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 8 NTA GIGNOD ______

Capo II- Disposizioni generali

Art. 6 (Infrastrutture e servizi )

1. Si definiscono infrastrutture e servizi le opere e gli impianti a rete e puntuali, pubblici e privati di uso pubblico, che insistono in tutto o in parte nel territorio comunale e che sono diretti a garantirne adeguata funzionalità e a porre in relazione fra loro due o più territori comunali 12 . 2. Le infrastrutture e servizi possono presentare rilevanza locale I o regionale II . I servizi di rilevanza regionale sono ricompresi nelle sottozone di tipo Fa; i servizi di rilevanza locale, se non ubicati in sottozone di tipo A, B, C, D, E, sono ricompresi in una sottozona di tipo Fb. 3. Per il dimensionamento delle infrastrutture e dei servizi opera la disciplina delle NAPTP 13 nonché le disposizione della lr 11/1998 e relativi provvedimenti attuativi e le norme specifiche di settore 14 . 4. Una sottozona si considera dotata delle infrastrutture a rete ritenute indispensabili, vale a dire acquedotto, fognatura e viabilità, quando tali infrastrutture esistono o la cui realizzazione, ad opera del comune o del richiedente la concessione, è prevista nell'arco del triennio successivo, e sono dimensionate adeguatamente alla insediabilità in atto e prevista, con le seguenti precisazioni : a) acquedotto capace di fornire litri 350 15 al giorno ogni 50,0 m 2 di superficie urbanistica 16 ; b) sistema di trattamento dei reflui capace di smaltire le quantità fornite più quelle derivanti dalle acque meteoriche raccolte e smaltite ai sensi di legge sia nel caso di fognatura mista sia nel caso di fognature separate; c) accessibilità mediante strade dimensionate ai sensi dell’art. 33. 5. L’amministrazione comunale verifica ogni anno, in coincidenza con l’approvazione del bilancio comunale e con riferimento all'allegato SERILO , l’efficienza e l’adeguatezza dei servizi e delle attrezzature puntuali di interesse locale con riferimento agli elementi di cui al provvedimento attuativo di cui all’art. 23 17 della lr 11/1998, relativamente a: a) per la sanità: assistenza agli anziani (microcomunità, centro diurno ecc..), assistenza all'infanzia (asili nido,...); b) per la sicurezza: aree per la gestione delle emergenze, aree per elicotteri, aree per la protezione civile, e simili; c) per l’istruzione: scuola materna, scuola elementare, scuola media; d) per la cultura: biblioteca, centri d'incontro (riunioni, sale polivalenti, sale espositive..), e simili; e) per la ricreazione: verde attrezzato, aree per il gioco; f) per l’amministrazione: uffici comunali e comunitari, cimitero; g) spazi per i parcheggi (parcheggi di sottozona, sosta per viabilità, parcheggi funzionali a servizi,

12 Deliberazione Consiglio Regionale 517/XI del 24 marzo 1999. 13 NAPTP, art.23, commi 10 e 11. 14 lr 6 aprile 1998, n. 11, Art. 23 Deliberazione del Consiglio Regionale 24 Marzo 1999, N. 517/XI - Approvazione di Disposizioni Attuative della Legge Regionale 6 Aprile 1998, N. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale) previste, dagli articoli 23 (Spazi da riservare per i servizi locali e limiti di densita' edilizia, altezza e distanza) e 24 (Indici urbanistici) 15 Norme di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque, Allegato C, Scheda n. 3.A.3 16 superficie netta occupata mediamente da ogni abitante. 17 Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999 517/XI

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 9 NTA GIGNOD ______parcheggi destinati a sopperire alle carenze pregresse, parcheggi funzionali ad attività produttive, parcheggi funzionali ad attività commerciali, parcheggi funzionali ad attività turistiche) , e simili.

Art. 7 (Strumenti attuativi del PRG)

1. Il PRG si attua mediante la formazione di PUD 18 19 , e, relativamente alle zone di tipo A, anche mediante l’apposita normativa di attuazione 20 ; programmi integrati, concertazioni e intese per la riqualificazione del territorio di cui alla lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 51. 2. Concorrono all’attuazione del PRG gli strumenti e le procedure di cui alla legge21 , nonché le concessioni edilizie, (ced) di cui all’art. 59 della legge stessa, rilasciabili in assenza di PUD. 3. Per la formazione degli strumenti attuativi di cui al comma 1 e delle procedure di cui al comma 2, oltre al recepimento delle norme mediate, si applicano le norme cogenti e prevalenti e gli indirizzi del PTP mediante la loro traduzione in norme urbanistiche. 4. Le presenti NTA individuano i casi in cui è ammessa la concessione edilizia (ced) e quelli in cui è richiesta la preventiva approvazione di piani e/o programmi attuativi. 5. Le attività comportanti trasformazioni urbanistiche o edilizie del territorio partecipano agli oneri ad esse conseguenti. Il rilascio della concessione edilizia, salvo i casi di gratuità ai sensi di legge 22 , comporta la corresponsione di un contributo commisurato all’incidenza delle spese di urbanizzazione nonché al costo di costruzione 23 . 6. Nelle attività comportanti trasformazioni urbanistiche, opera la disciplina di cui all’art. 24, comma 8, NAPTP. 7. Negli insediamenti di nuovo impianto opera la disciplina di cui alle NAPTP, art. 24, commi 10,11,12; art. 25, commi 4, 5 e 6. .

Art. 8 (Interventi comportanti trasformazione urbanistica ed edilizia)

1. Gli interventi comportanti trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio comunale e per la cui esecuzione occorre titolo abilitativo ai sensi di legge sono definiti dalla normativa regionale 24 e si distinguono tra interventi di recupero, di nuova costruzione, di demolizione e altri interventi, precisamente: a. interventi di recupero: 25

18 lr 11/1998, artt. 48, 49, 50. Vedi anche NAPTP, art. 36, comma 4 e seguenti nonché la deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 418 , allegato A 19 Vedi anche NAPTP, art. 36, comma 4 e seguenti nonché la deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 418 , allegato A 20 lr 11/1998, art. 52, comma 2. Vedi anche NAPTP, art. 36, comma 4 e seguenti nonché la deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 418 , allegato A 21 lr 11/1998, TITOLO IV 22 lr6 aprile 1998, n. 11- Art. 68. (Concessione gratuita). 23 lr6 aprile 1998, n. 11- Titolo VII - Disciplina dell'attivita' edilizia – capo III - Onerosita' delle concessioni edilizie – artt. da 64 a 72 24 Deliberazione della Giunta regionale 26 luglio 1999 n. 2515 e s.m. Approvazione di disposizioni attuative della legge regionale 6 Aprile 1998, N. 11; 25 Deliberazione della Giunta regionale 17. 04.1999 n. 2515 e s.m - “ Approvazione di disposizioni attuative della legge regionale 6 Aprile 1998, N. 11 , Capitolo 2 - Paragrafo G - legge regionale 6 Aprile 1998, N. 11, art. 52 ( Disciplina Applicabile Nelle Zone Territoriali Di Tipo A ).” Deliberazione della giunta regionale 17 Aprile 2000, n. 1180 - “ Precisazioni e integrazioni all’allegato A alla deliberazione N. 2515 del 26 luglio

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 10 NTA GIGNOD ______1. la manutenzione straordinaria; 26 2. il restauro; 27 3. il risanamento conservativo; 28 4. la ristrutturazione edilizia. 29 5. gli ampliamenti in elevazione per aumentare l’altezza minima interna utile dei locali abitabili fino al raggiungimento di quella minima ai sensi di legge; 6. gli ampliamenti volumetrici diretti a migliorare l’efficienza di un organismo edilizio in rapporto a una maggiore qualificazione del servizio alberghiero cui è in uso; 30 7. interventi edilizi conseguenti a ristrutturazione urbanistica. b. interventi di nuova costruzione quelli non rientranti nelle categorie di cui alla lettera a); sono comunque da considerarsi tali: 1. la costruzione di manufatti edilizi e infrastrutturali fuori terra o interrati nonché l’ampliamento di quelli esistenti all’esterno della relativa sagoma fuori terra e del relativo ingombro interrato, oltre i limiti consentiti ai sensi della lettera a); 2. la realizzazione di attrezzature e impianti, anche per pubblici servizi; 3. l’installazione di torri e tralicci per impianti ricetrasmittenti e di ripetitori per servizi di telecomunicazione ai sensi di legge; 4. l’installazione di chioschi e altri manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali case mobili che siano utilizzabili quali abitazioni, ambienti di lavoro, depositi, magazzini e simili e che non siano dirette a soddisfare esigenze meramente temporanee; 5. la realizzazione di depositi di merci o di materiali, di impianti per attività produttive all’aperto che comportino l’esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente di suolo inedificato; 6. i volumi pertinenziali, e le strutture sussidiarie alle attività agricole ai sensi dell’art. 59 delle presenti norme; c. interventi di demolizione totale o parziale di manufatti edilizi, anche prefabbricati, attrezzature e impianti; d. altri interventi: 1. il mutamento della destinazione di uso di immobili può avvenire tra le destinazioni d’uso ammesse nella sottozona ai sensi della lr 6 aprile 1998, n. 11, articoli 73 e 74; 2. riconversione ai sensi di legge 31 ; 3. rilocalizzazione ai sensi di legge 32 ; tali interventi ricomprendono anche quelli di riordino di cui alla lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 69, comma 5; 4. demolizione e ricostruzione a pari volumetria 33 ; 5. scavi e movimenti di terra; 6. depositi di materiale. 2. Si richiamano, inoltre, gli interventi di cui alla legge 34

26 Ibidem, Paragrafo C, pag. 99 27 Ibidem, Paragrafo D, pag. 102 28 Ibidem, Paragrafo D, pag. 102 29 Ibidem, Paragrafo E, pag.106 30 ai sensi della lr 11/1998, art. 52, comma 4, lettera i); 31 lr6 aprile 1998, n. 11, art. 69, comma 3 32 NAPTP art. 25, comma 4 33 Deliberazione della Giunta regionale 17. 04.21999 n. 2515 e sm; 34 lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 61, comma 1, lettere da b),c),d), f), g), m), p), q), r). file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 11 NTA GIGNOD ______Art. 9 (Interventi urbanistico-territoriali e paesaggistico-ambientali)

1. Gli interventi urbanistico-territoriali e paesaggistico-ambientali sono quelli la cui attuazione avviene mediante l’approvazione di piani urbanistici di dettaglio comunque denominati, piani paesaggistici e piani e programmi di settore ai sensi di legge, programmi e progetti integrati ai sensi del PTP; in merito, pure a titolo non esaustivo, si richiamano gli interventi seguenti: a) nuovi insediamenti abitativi, produttivi o di servizio in aree assoggettate per la prima volta all’edificazione e non ancora dotate della necessaria urbanizzazione costituita dalle infrastrutture a rete e dai servizi puntuali di cui all’art. 6 delle presenti norme; b) ristrutturazione urbanistica di insediamenti in atto; c) riconversione di insediamenti produttivi dismessi 35 ; d) valorizzazione di aree di specifico interesse ai sensi del PTP, anche mediante l’eliminazione di fattori degradanti in esse presenti 36 ; e) rimboschimenti riguardanti aree con superficie superiore a 2,00 ha; f) ricomposizioni e miglioramenti fondiari riguardanti aree con superficie superiore a ha 5,0 37 ; g) modificazioni alle colture specializzate ricomprese in sottozone di tipo Eg ; h) progetti volti a destinare terreni boscati a coltura agraria intensiva, oltre 10, 0 ha; i) dissodamenti, oltre 10,0 ha; j) serre, oltre 6.000 m 2. 2. Gli interventi agricoli interessanti una superficie superiore a cinque ettari, comportanti tecniche agrarie innovative e rilevanti trasformazioni del paesaggio agrario tradizionale, sono soggetti alla previa formazione di piani di miglioramento fondiario da approvarsi ad opera della struttura competente dell’assessorato regionale dell’agricoltura e risorse naturali .38

Art. 10 (Usi e attività)

1. Le categorie di usi ed attività di cui alla lr n. 11/1998, art. 73 sono suddivise nelle sottocategorie indicate ai commi da 2 a 13. 2. La destinazione ad usi ed attività di tipo naturalistico si suddivide nelle seguenti sottocategorie: a) conservazione e osservazione scientifica , comprendente la contemplazione e l’escursionismo, il trekking e l’alpinismo non richiedenti attrezzature di accesso e di uso; b) turismo a piedi , a cavallo o in bicicletta, in quanto compatibile con lo stato dei luoghi, ossia non implicante alcuna modificazione ambientale, e con l’obiettivo prioritario proprio della presente tipologia; c) gestione naturalistica dei boschi, comprensiva di eventuali attività inerenti alla conduzione degli alpeggi compatibili con lo stato dei luoghi e con l’obiettivo proprio della presente categoria . 3. La destinazione ad usi ed attività di carattere agro-silvo-pastorale si suddivide nelle seguenti sottocategorie:

35 lr6 aprile 1998, n. 11, art. 69, comma 4 36 NAPTP, art. 40 37 ai sensi delle NAPTP, art, 26, comma 6: Gli interventi agricoli interessanti una superficie superiore a cinque ettari, comportanti tecniche agrarie innovative e rilevanti trasformazioni del paesaggio agrario tradizionale, sono soggetti alla previa formazione di piani di miglioramento fondiario da approvarsi ad opera della struttura competente dell’assessorato regionale dell’agricoltura e risorse naturali. 38 NAPTP, art 26, norma cogente

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 12 NTA GIGNOD ______a) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 13 NTA GIGNOD ______ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in particolare, nuove strutture e attrezzature: zootecnia ; 39 b) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale: zootecnia ; 40 c) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in particolare, nuove strutture e attrezzature: viticoltura ; 41 d) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale: viticoltura ; 42 e) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in particolare, nuove strutture e attrezzature: frutticoltura ; 43 f) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale: frutticoltura ; 44 g) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in particolare, nuove strutture e attrezzature: colture foraggere asservite alle aziende zootecniche di fondovalle ; 45 h) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale: colture foraggere asservite alle aziende zootecniche di fondovalle ; 46 i) attività pastorizie con i relativi servizi , caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in particolare, nuove strutture e attrezzature ; 47 j) attività pastorizie con i relativi servizi, comportanti significative modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale ; 48 k) altre attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in particolare, nuove strutture e attrezzature, quali: florovivaistiche e altre colture specializzate ; 49 l) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale: florovivaistiche e altre colture specializzate ; 50

39 Delibera G.R. n. 418, paragrafo 4 40 Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4 41 Delibera G.R. n. 421, del 1999 paragrafo E, Zone E 42 Delibera G.R. n. 421, del 1999 paragrafo E, Zone E 43 Delibera G.R. n. 421, del 1999 paragrafo E, Zone E 44 Delibera G.R. n. 421, del 1999 paragrafo E, Zone E 45 Delibera G.R. n. 421, del 1999 paragrafo E, Zone E 46 Delibera G.R. n. 421, del 1999 paragrafo E, Zone E 47 NAPTP, art. 31, comma 4 48 NAPTP, art. 31, comma 4 49 Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4 50 Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 14 NTA GIGNOD ______m) altre attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in particolare, nuove strutture e attrezzature: attività apistiche ; 51 n) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale: attività apistiche ; 52 o) altre attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in particolare, nuove strutture e attrezzature; 53 p) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale: attività turistiche in ambito naturale ; 54 q) attività selvicolturali con i relativi servizi e abitazioni caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in particolare, nuove strutture e attrezzature: conservazione, valorizzazione, costituzione e ricostituzione del bosco ; 55 r) attività selvicolturali con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale: conservazione, valorizzazione, costituzione e ricostituzione del bosco ; 56 s) attività selvicolturali con i relativi servizi e abitazioni caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in particolare, nuove strutture e attrezzature con usi turistico-ricreativi ; 57 t) attività selvicolturali con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale con usi turistico-ricreativi ; 58 u) attività selvicolturali con i relativi servizi e abitazioni caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in particolare, nuove strutture e attrezzature con attività pastorizie ; 59 v) attività selvicolturali con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale con attività pastorizie ; 60 w) centri di turismo equestre ; 61 x) agriturismo . 62

51 Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4 52 Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4 53 Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4 54 Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4 55 Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4 56 Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4 57 Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4 58 Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4 59 Delibera G.R. n. 421 del 1999 60 Delibera G.R. n. 421 del 1999 61 lr 13 maggio 1993, n. 33. Norme in materia di turismo equestre 62 lr 24 luglio 1995, n. 27. Interventi in favore dell'agriturismo. Regolamento 14 aprile 1998, n. 1. Regolamento di applicazione della lr 24 luglio 1995, n. 27

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 15 NTA GIGNOD ______y) pensioni per cani, allevamenti senza terra, agility dog ;(b25) z) magazzini extraziendali per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli e gli impianti per la loro tarsformazione (b26) 63 ; aa) edifici destinati al ricovero ed all'allevamento del bestiame, nell'ambito di aziende zootecniche senza terra e comunque di quelle aziende per le quali il rapporto carico di bestiame e superficie foraggera aziendale risulta in desequilibrio (b27);64 bb) serre aventi superficie coperta superiore a dieci metri quadrati.(b28) 4. La destinazione a residenza temporanea legata alle attività agro-silvo pastorali si suddivide nelle seguenti sottocategorie: a) abitazioni temporanee per attività pastorizie caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali ; 65 b) abitazioni temporanee per attività pastorizie comportanti significative modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale; 66 c) abitazioni temporanee per attività agricole e selvicolturali caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali ; 67 d) abitazioni temporanee per attività agricole e selvicolturali comportanti significative modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale . 68 5. La destinazione ad abitazione permanente o principale si suddivide nelle seguenti sottocategorie: a) abitazione permanente o principale ; b) bed and breakfast . c) uffici ed agenzie, studi professionali; (d3) 6. La destinazione ad abitazione temporanea 69 : 7. La destinazione ad usi ed attività produttive artigianali o industriali di interesse prevalentemente locale (e) si suddivide nelle seguenti sottocategorie:

63 NAPTP, art. 26, comma 9, lettera a) 64 NAPTP, art. 26, comma 9, lettera b) 65 NAPTP, art. 31, comma 4 66 NAPTP, art. 31, comma 4 67 Delibera G.R. 418 e 421 68 Delibera G.R. 418 e 421 69 Art. 73 lr 11/1998 come modificato dall’art. 45 della lr 21 del 29 dicembre 2003

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 16 NTA GIGNOD ______a) usi ed attività produttive artigianali di interesse prevalentemente locale ; 70 b) usi ed attività produttive industriali di interesse prevalentemente locale ; 71 c) usi ed attività produttive artigianali di interesse prevalentemente locale non collocabili in contesti abitativi ; 72 d) usi ed attività produttive industriali di interesse prevalentemente locale non collocabili in contesti abitativi ; 73 e) magazzini extraziendali per lo stoccaggio e la commercializzazione dei prodotti agricoli e gli impianti per la loro trasformazione ; 74 f) gli edifici destinati al ricovero e all'allevamento del bestiame , nell'ambito di aziende zootecniche senza terra e comunque di quelle aziende per le quali il rapporto carico di bestiame e superficie foraggiera aziendale risulta in disequilibrio ; g) le serre aventi superficie coperta superiore a cinquanta metri quadrati . 75 8. La destinazione ad usi ed attività commerciali, di interesse prevalentemente locale si suddivide nelle seguenti sottocategorie: a) esercizi di vicinato e artigianato a servizio della residenza 76 ; 77 b) medie strutture di vendita di minori dimensioni compresi gli uffici funzionali ;78 c) commercio su aree pubbliche (f3). 79 d) uffici in genere e direzionali (f4) e) autorimesse non connesse ad altre destinazioni (f5) 9. La destinazione ad usi ed attività turistiche e ricettive si suddivide nelle seguenti sottocategorie: a) alberghi ; 80 b) residenze turistico-alberghiere ; 81

70 NAPTP, art. 25, comma 3 71 NAPTP, art. 25, comma 3 72 NAPTP, art. 25, comma 4 73 NAPTP, art. 25, comma 4 74 NAPTP, art. 26, comma 4 75 NAPTP, art. 26, comma 4 76 art. 9 c. 3 lett. c punto 1 NA del PTP 77 lr 7 giugno 1999, n. 12, Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale 78 lr 7 giugno 1999, n. 12, Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale, Del. Cons. reg. n. 1088 del 12 gennaio 2000; d.leg.vo 114/98, art. 4, c. 1, lettera d):da 150 m 2 a 400 m 2 79 lr 7 giugno 1999, n. 12, Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale, lr 2 agosto 1999, n. 20, Disciplina del commercio suaree pubbliche ...... 80 lr 6 luglio 1984, n. 33, Disciplina della classificazione delle aziende alberghiere 81 lr 6 luglio 1984, n. 33, Disciplina della classificazione delle aziende alberghiere

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 17 NTA GIGNOD ______c) strutture ricettive extralberghiere: case per ferie ; 82 d) strutture ricettive extralberghiere: ostelli per la gioventù ; 83 e) strutture ricettive extralberghiere: rifugi alpini e bivacchi fissi ; 84 f) strutture ricettive extralberghiere: posti tappa escursionistici (dortoirs) ; 85 g) strutture ricettive extralberghiere: esercizi di affittacamere ; 86 h) strutture ricettive extralberghiere: parchi di campeggio ; 87 i) strutture ricettive extralberghiere: villaggi turistici ; 88 j) aziende della ristorazione, ivi compresi i bar ; 89 k) sosta temporanea autocaravan . 90 l) strutture ricettive extralberghiere: case ed appartamenti per vacanze CAV (g12 ); 91 10. La destinazione ad attività produttive industriali non collocabili in contesti abitativi si suddivide nelle seguenti sottocategorie: a) attività produttive industriali non collocabili in contesti abitativi non soggetti a rischio di incidente rilevante, compresi gli uffici funzionali ; 92 b) attività produttive industriali non collocabili in contesti abitativi soggetti a rischio di incidente rilevante, compresi gli uffici funzionali .93 c) Impianti idroelettrici compresi impianti di trasformazione, condotte ed accessori. 11. La destinazione ad usi ed attività commerciali , non collocabili in contesti urbano-abitativi si suddivide nelle seguenti sottocategorie: a) grandi strutture di vendita (i1), compresi gli uffici funzionali ;94 b) medie strutture di vendita di maggiori dimensioni (i2), compresi gli uffici funzionali .95 c) attrezzature fieristiche , compresi gli uffici funzionali. (i3) 12. La destinazione ad attività sportive, ricreative e per l’impiego del tempo libero , richiedenti spazi

82 lr 29 maggio 1996, n. 11, Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere 83 lr 29 maggio 1996, n. 11, Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere 84 lr 29 maggio 1996, n. 11, Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere 85 lr 29 maggio 1996, n. 11, Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere 86 lr 29 maggio 1996, n. 11, Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere 87 lr 24 giugno 2002, n. 8, Discilpina dei complessi ricettivi all'aperto e norme in materia di turismo itinerante 88 lr 24 giugno 2002, n. 8, Discilpina dei complessi ricettivi all'aperto e norme in materia di turismo itinerante 89 Del. Cons. reg. n. 2450/11 del 6 febbraio 2002 90 lr 24 giugno 2002, n. 8, Discilpina dei complessi ricettivi all'aperto e norme in materia di turismo itinerante 91 lr 24 giugno 2002, n. 8, Discilpina dei complessi ricettivi all'aperto e norme in materia di turismo itinerante 92 Decreto Min.LLPP 9 maggio 2001 93 Decreto Min.LLPP 9 maggio 2001 94 lr 7 giugno 1999, n. 12, Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale, Del. Cons. reg. n. 1088 del 12 gennaio 2000; d.leg.vo 114/98, art. 4, comma 1, lettera f):sup. maggiore di 1.500,0 m 2 95 lr 7 giugno 1999, n. 12, Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale, art. 3, comma 1, lettera a); Del. Cons. reg. n. 1088 del 12 gennaio 2000; d.leg.vo 114/98, art. 4, comma 1, lettera f):sup. compresa tra 400 m 2 e 1.500,0 m 2

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 18 NTA GIGNOD ______specificamente destinati ad attrezzature, impianti o servizi, o apposite infrastrutture (l) si suddivide nelle seguenti sottocategorie: 96 a) impianti sportivi coperti ; b) impianti sportivi all’aperto ; c) impianti per pubblici spettacoli ; d) impanti di trasporto a fune; e) attività ricreative e per l’impiego del tempo libero , richiedenti spazi specificamente destinati ad attrezzature; f) attività ricreative e per l’impiego del tempo libero , richiedenti spazi specificamente destinati ad attrezzature, impianti o servizi, o apposite infrastrutture . 13. La destinazione ad attività pubbliche di servizio o di pubblico interesse si suddivide nelle seguenti sottocategorie: a) attività pubbliche di servizio o di pubblico interesse di rilievo locale ivi compresi gli edifici religiosi ; 97 b) attività pubbliche di servizio o di pubblico interesse di rilievo regionale ivi compresi gli edifici religiosi ; 98 c) impianti di radio- telecomunicazione richiedenti specifici impianti, attrezzature o spazi ; d) altri impianti di radio- telecomunicazione qualora funzionalmente collegati a esigenze specifiche di localizzazione territoriale ; 99 e) cabine di trasformazione dell'energia elettrica . 100 f) edifici religiosi di rilievo locale e/o regionale (m6 ) g) Aree per le emergenze

Art. 11 (Equilibri funzionali)

1. Gli equilibri funzionali, ai sensi della lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 12, comma 2, attengono agli aspetti seguenti: a) servizi e attrezzature di cui all’art. 6; b) tipi di intervento di cui all’art. 8 e 9; c) usi e attività di cui all’art. 10; d) condizioni e successioni temporali per la realizzazione degli interventi. 2. Gli equilibri funzionali sono definiti agli artt. 12, 13, 14, 15 e 16 e sono verificati ogni anno dal Consiglio comunale in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione. Tali verifiche sono effettuate dall'Ufficio Tecnico Comunale via via che pervengono le istanze.

96 Del. Cons. regionale n. 2450/XI del 6 febbraio 2002, Cap. III, art. 23, comma 1 e 2 97 NAPTP, art. 23, comma 7; Del. Cons. regionale n. 2450/XI del 6 febbraio 2002, Cap. III, art. 23, comma 1 e 2 98 NAPTP, art. 23, comma 2 99 lr 31/2000, art. 11 100 lr 31/2000, art. 10

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 19 NTA GIGNOD ______Art. 12 (Equilibri funzionali relativi ai servizi e attrezzature per interventi di recupero)

1. Al fine del rispetto degli equilibri funzionali, gli interventi di recupero edilizio in tutte le zone , ad esclusione della ristrutturazione edilizia, sono attuabili senza condizioni. 2. Al fine del rispetto degli equilibri funzionali, gli interventi di ristrutturazione edilizia sono assentibili a condizione che la sottozona sia attrezzata, con esclusione delle sottozone di tipo E, ai sensi dell’art. 6, comma 4. Nelle sottozone di tipo Ed, Ef, Eg, Eh, Ei, è considerato sufficiente il rispetto delle condizioni di cui all’art. 6, comma 4, lettere a) e b). Nelle sottozone di tipo Ea, Eb, Ec, gli interventi di ristrutturazione edilizia sono subordinati all’esistenza di rifornimento idrico adeguato alla domanda e di un sistema di smaltimento dei liquami rispondenti alla normativa in vigore 3. Gli interventi di ristrutturazione edilizia di edifici e manufatti per usi industriali ed artigiani , nelle sottozone Da oltre a quanto indicato al comma 2, sono attuabili alle condizioni di seguito indicate 101 : a) accessibilità veicolare adeguata ai flussi attesi e assicurata, per gli insediamenti generatori di intenso traffico pesante nelle sottozone di tipo D, da adeguate derivazioni da strade principali; b) parcheggi adeguati alle esigenze di stazionamento sia interne che esterne 102 ; c) viabilità interna rapportata alle esigenze di movimentazione, e nelle sottozone di tipo D, con percorsi pedonali e ciclabili protetti per gli insediamenti generatori di intenso traffico pesante; d) aree verdi alberate pari ad almeno un decimo della superficie territoriale; e) spazi attrezzati e opportunamente schermati con alberature per lo stoccaggio all’aperto di prodotti o materie prime; 4. Gli interventi di riconversione produttiva con ristrutturazione edilizia, ampliamenti, oltre a quanto indicato al comma 3, sono subordinati all’esistenza nel concreto di una superficie attrezzata a spazi pubblici, ad attività collettive 103 , verde pubblico e parcheggio, non inferiore al 20 % (venti per cento) della superficie territoriale; 5. Nel caso in cui siano associati insediamenti industriali e/o artigianali ad insediamenti commerciali e, in genere, di tipo terziario, resta fermo l’obbligo di riservare agli insediamenti commerciali e, in genere, del terziario, la superficie a parcheggio e verde per gli stessi specificatamente prescritta 104 . 6. Gli interventi di ristrutturazione edilizia di edifici e manufatti per usi commerciali non collocabili in contesti urbano abitativi 105 , oltre a quanto indicato al comma 2 , sono attuabili alle condizioni di seguito indicate:

101 NAPTP, art. 25, commi 4 e 5 102 vedi anche deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 517/XI 103 NAPTP, art. 25, comma 6 104 NAPTP, articolo 23, comma 5 105 art.10 comma 11, lettere a) e b)

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 20 NTA GIGNOD ______a) presenza di spazi a verde attrezzato di uso pubblico e di rispetto in misura non inferiore al cento per cento della superficie di vendita; b) presenza di spazi di parcheggio di uso pubblico in misura non inferiore al cento per cento della superficie di vendita per gli esercizi alimentari e misti ed al quaranta per cento degli esercizi non alimentari; c) applicazione della lr. 12/1999, e successive modificazioni ed integrazioni, art. 8, commi 2 bis, 2 ter, 2 quater; 106 7. La trasformazione anche parziale di edifici non compresi nelle sottozone di tipo A , con previsione di nuove destinazioni d’uso che comportino maggiore dotazione di parcheggi, è subordinata alla creazione di aree di parcheggio ragguagliate a quelle necessarie nel caso di interventi di nuova costruzione. 8. La trasformazione anche parziale di edifici compresi nelle sottozone di tipo A , con previsione di nuove unità abitative con destinazione residenziale o con cambio di destinazione d’uso tra quelle previste in tabella o realizzazione di nuove unità immobiliari è sempre ammessa.

Art. 13 (Equilibri funzionali relativi ai servizi e attrezzature per interventi di nuova costruzione)

1. Al fine del rispetto degli equilibri funzionali gli interventi di nuova costruzione sono assentibili a condizione che la sottozona sia attrezzata ai sensi dell’art. 6, comma 4, con esclusione delle sottozone di tipo E. Nelle sottozone di tipo Ed, Ee, Ef, Eg, Eh, Ei è considerato sufficiente il rispetto delle condizioni di cui all’art. 6, comma 4, lettere a), e b). Nelle sottozone di tipo Ea, Eb, Ec, gli interventi di ristrutturazione edilizia sono subordinati all’esistenza di rifornimento idrico adeguato alla domanda e di un sistema di smaltimento dei liquami rispondenti alla normativa in vigore. Tali verifiche sono effettuate dall’Ufficio Tecnico Comunale via a via che pervengono le istanze. 2. Qualora non si verificassero le condizioni minime richieste il richiedente la concessione potrà provvedere, al fine del rilascio della concessione, all'esecuzione diretta delle attrezzature carenti, previa convenzione con il Comune. 3. Gli interventi di nuovo impianto di edifici e manufatti per usi industriali ed artigiani nelle sottozone Da oltre a quanto indicato al comma 1, sono attuabili alle condizioni di seguito indicate 107 : a) accessibilità veicolare adeguata ai flussi attesi, munita nelle sottozone di tipo D - per gli insediamenti generatori di intenso traffico pesante - di adeguate derivazioni da strade statali; b) parcheggi adeguati alle esigenze di stazionamento sia interne che esterne 108 ; c) viabilità interna rapportata alle esigenze di movimentazione, e nelle sottozone di tipo D con percorsi pedonali e ciclabili protetti per gli insediamenti generatori di intenso traffico pesante; d) aree verdi alberate pari ad almeno un decimo della superficie territoriale; e) spazi attrezzati e opportunamente schermati con alberature per lo stoccaggio all’aperto di prodotti o materie prime. f) la quota di superficie territoriale da destinare a spazi pubblici o ad attività collettive 109 , verde pubblico e parcheggio, dovrà essere non inferiore al 20% (venti per cento) nel caso in cui siano associati insediamenti industriali e/o artigianali ad insediamenti commerciali e, in genere, di tipo terziario, resta fermo l’obbligo di riservare agli insediamenti commerciali e, in genere, del terziario, la superficie a parcheggio per gli stessi specificatamente prescritta 110.

106 lr.7 giugno 1999 ( Principi e direttive per l’esercizio dell’attività commerciale) come modificata dalle lr. 6/2001 e 36/2004 107 NAPTP, art. 25, comma 5 108 Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999 .n. 517/XI 109 NAPTP, art. 25, comma 6 110 NAPTP, art. 23, comma 5

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 21 NTA GIGNOD ______4. Gli edifici di nuova costruzione , di cui all'art. 8, comma 1, lettera b), e le sole parti degli edifici esistenti oggetto di ampliamento, di cui all'art. 8, comma 1, lettera a) punto 7), devono essere provvisti di appositi spazi per parcheggi nella misura minima di un metro quadrato per ogni 111 ogni 3,5 m 2 di Sur . Tali spazi per parcheggio sono solo ed esclusivamente quelli destinati alla sosta degli autoveicoli, comprensivi delle aree di manovra strettamente necessarie al parcheggio medesimo. 5. Per gli edifici residenziali tali spazi per parcheggio sono solo ed esclusivamente quelli destinati alla sosta degli autoveicoli . 6. Per gli edifici commerciali, artigianali, industriali e quelli destinati alle attività direzionali, tali spazi per parcheggio sono quelli destinati al parcamento degli autoveicoli, ed al necessario spazio di manovra, considerando come limite massimo del suddetto spazio, il 100% della superficie reale di parcamento. 7. Inoltre l'area a parcheggio e ad autorimesse deve essere tale da assicurare, in ogni caso almeno 1m2 ogni 3,00 m 2 di costruzione a. un posto macchina coperto ed uno esterno per ogni alloggio o ogni 70,0 m 2 di Sua , nel caso si tratti di nuovi edifici destinati ad abitazione permanente o principale o temporanea , di cui all'art. 10, commi 5 e 6; b. almeno uno ogni 70,00 m 2 nel caso si tratti di edifici destinati ad uffici , di cui all'art. 10, comma 14, lettera a), ad attività pubbliche o di pubblico interesse , di cui all'art. 10, comma 13, lettere a) e b); c. all'esterno dei fabbricati 1,00 m 2 ogni 7,00 m 2 di costruzione, d. almeno un posto macchina ogni due camere per le aziende alberghiere ed extralberghiere e per gli esercizi di affittacamere, di cui all'art. 10, comma 9, lettere a) b) c) g); e. un posto macchina ogni quattro posti a tavola per le aziende della ristorazione , di cui all'art. 10, comma 9, lettera j).. f. un posto macchina ogni quattro utenti per gli impianti per pubblici spettacoli e per le attività ricreative e per l'impiego del tempo libero, di cui rispettivamente all'art. 12, comma 10, lettere c) ed e). 8. L'area a parcheggio per i servizi di rilevanza locale e regionale devono essere realizzate con idonea copertura vegetale. 112 9. I parcheggi dovranno avere un agevole accesso e potranno essere ricavati o nella stessa costruzione o utilizzando gli spazi esterni al fabbricato, oppure promiscuamente od anche in aree che non facciano parte del lotto, purchè comprese nella stessa zona omogenea dell'intervento entro una distanza di m 100 . 10. Gli interventi di nuovo impianto di edifici religiosi e di culto sono attuabili alle condizioni di seguito indicate: a. presenza di spazi di verde attrezzato di uso pubblico e di rispetto in misura non inferiore al 100% della superficie utile destinata agli utenti; b. presenza di spazi di parcheggio di uso pubblico in misura non inferiore al 100% della superficie utile destinata agli utenti 11. Le aree scoperte di pertinenza degli edifici dovranno accogliere gli spazi a verde alberato nelle quantità prescritte per ogni sottozona, calcolate al netto dei passaggi e con superficie minima in appezzamento unico di 40 m2 e con larghezza non inferiore a m 4,0 mentre ulteriori appezzamenti possono essere ritagliati all’interno del lotto in qualsiasi forma e dimensione. 12. La superficie prescritta di verde dovrà essere comune, in piena terra e utilizzata per il gioco dei bimbi all'aperto, escluso qualsiasi altro uso. Sarà consentita, per una porzione non superiore ad un mezzo della superficie a verde richiesta, l'utilizzazione del sottosuolo a condizione che venga eseguita una coltre di terra naturale di almeno 50 cm di spessore sistemata a prato.

111 l. 6 agosto 1967 n. 765, art. 18, sostituito dalla l. 24 marzo 1989, n. 122, art. 2, comma 2 112 art. 23 comma 11 NAPTP

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 22 NTA GIGNOD ______13. Per ogni 100 m 2 di area verde, sarà prescritta la messa a dimora di un albero d'alto fusto (con essenza da specificarsi nella concessione di costruzione),di almeno 5 anni di età e di un'altezza minima di m 1,50. 14. Le alberature di pregio o di alto fusto esistenti devono essere salvaguardate il più possibile. 15. Si applica inoltre il comma 7 dell’art. 25 delle NAPTP.

Art. 14 (Equilibri funzionali relativi ai tipi di intervento)

1. Gli interventi di nuova edificazione e di ristrutturazione dei fabbricati per usi e attività agro-silvo- pastorali sono consentiti e sono attuabili alle condizioni 113 di seguito indicate: a) venga acquisito il giudizio di razionalità 114 ; b) il dimensionamento venga effettuato secondo gli standard stabiliti dall’Assessorato regionale competente; c) vi sia coerenza con i programmi di settore 115 ; d) l’intervento non comporti il superamento, nel caso di aziende zootecniche, del numero massimo di U.B.A. (unità bovine adulte) stabilito in n. 4/ha UBA 116 per tutto il territorio comunale esclusi mayen e alpeggi. 2. Le esigenze di superficie utile abitabile legate alla conduzione dell’azienda agricola devono essere prioritariamente soddisfatte con l’utilizzazione o il recupero delle strutture edilizie esistenti, in ogni caso, sono computate anche le superfici abitative già esistenti nell’ambito dell’azienda a condizione che non risulti pregiudicata la funzionalità e l’efficienza aziendale nel suo complesso. Qualora queste non consentano di soddisfare le esigenze aziendali e contribuire alla razionalizzazione del processo produttivo, i fabbricati residenziali, di nuova costruzione o soggetti ad ampliamento, connessi alla conduzione dell’azienda, che si rendano necessari, devono: a) essere localizzati nel corpo della sede dell’azienda o nelle aree di pertinenza; b) essere ragguagliati alla dimensione aziendale secondo quanto emergente dal giudizio di razionalità; in ogni caso l’eventuale maggiore superficie abitativa deve essere computata secondo l’indice di 0,03 metri quadrati di superficie urbanistica per ogni metro quadrato di terreno coltivato dall’azienda, con il massimo di 150,00 metri quadrati di complessiva superficie urbanistica 117 . 3. .Sono assentibili case per ferie, ostelli per la gioventù, esercizi di affittacamere, di cui art. 10, comma 9, lettere c), d), g), l) 118 prioritariamente mediante il recupero delle strutture edilizie esistenti.

Art. 15 (Equilibri funzionali relativi agli usi e attività)

1. Nelle zone di tipo E non è consentita la modificazione di uso dei fabbricati agricoli costruiti dopo la data di entrata in vigore del PTP .119 e dei fabbricati zootecnici razionali concessionati in qualsiasi data. 2. Gli interventi riguardanti fabbricati anteriori alla data di entrata in vigore del PTP 120 sono soggetti alle

113 NAPTP, art. 26, comma 3, lettera a) 114 Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999, n 517/XI – Capitolo 2, Paragrafo A, punto 6. 115 Piano di sviluppo rurale in attuazione del regolamento CE 1257/99 116 Calcolate secondo gli standard dell’allegato 1 al Piano di sviluppo rurale 117 NAPTP, art. 26, comma 8 118 NAPTP, art. 29, comma 5 119 legge regionale 10 aprile 19 120 Legge regionale 10 aprile 1998, n. 13. Approvazione del Piano Territoriale Paesistico della Valle d’Aosta (PTP)”.

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 23 NTA GIGNOD ______disposizioni seguenti: a) nelle sottozone di tipo E è ammesso il mutamento di uso fino alla concorrenza del 20 % (venti per cento) del volume ad uso agricolo esistente nel complesso delle sottozone medesime; per la verifica della sufficienza dei servizi e attrezzature opera la disciplina di cui all’art. 12, i fabbricati ad uso agricolo costruiti, ristrutturati o ampliati con finanziamenti pubblici non possono comunque essere mutati di uso prima dell’estinzione del relativo vincolo, possono mutare la destinazione d’uso verso le destinazioni d’uso ammesse in tabella solo gli edifici agricoli non più funzionali; b) nelle sottozone di tipo A e B la modificazione di uso di fabbricati agricoli a favore di qualsiasi altro uso o attività è soggetta alla verifica della sufficienza dei servizi e attrezzature; in merito opera la disciplina di cui all’art. 12. 3. Sono assentibili nuove abitazioni temporanee, di cui art. 10, comma 6, qualora non sia superato il rapporto massimo pari a 1/10 (uno/dieci) tra la superficie urbanistica relativa a nuove abitazioni temporanee e quella relativa agli interventi di recupero abitativo con le destinazioni di cui all'art. 10, commi 5 e 6 e con riferimento a tutto il territorio comunale 121 . 4. Sono assentibili nuove abitazioni permanenti o principali, di cui art. 10, comma 5, lettera a), qualora non sia superato il rapporto massimo pari a 2/1 (due a uno) tra la superficie urbanistica relativa a tali nuovi interventi e quella relativa agli interventi di recupero abitativo con le destinazioni di cui all'art. 10, commi 5 e 6, con riferimento a tutto il territorio comunale 122 . 5. Sono assentibili nuove aziende alberghiere, di cui art. 10, comma 9, lettere a) e b), 123 prioritariamente mediante il recupero con eventuale ampliamento delle strutture edilizie esistenti in coerenza con le caratteristiche storico-ambientali del contesto e mediante il completamento delle sottozone di tipo B ove possibile. 6. Sono assentibili case per ferie, ostelli per la gioventù, esercizi di affittacamere, case ed appartamenti per vacanze di cui art. 10, comma 8, lettere c), d), g), l) 124 prioritariamente mediante il recupero delle strutture edilizie esistenti.

121 NAPTP art. 24, comma 2 122 NAPTP art. 24, comma 2 123 NAPTP art. 29, comma 2 124 NAPTP, art. 29, comma 2

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 24 NTA GIGNOD ______Art. 16 (Condizioni e successioni temporali per la realizzazione degli interventi)

1. Nelle tabelle di ogni sottozona sono indicate le condizioni di intervento e gli strumenti attuativi necessari per la realizzazione degli interventi. 2. La superficie urbanistica complessiva derivante da nuova edificazione ad uso residenziale primario e secondario nelle zone Ba , realizzabile in un decennio nel territorio comunale di Gignod, non puo’ essere superiore a 12.500 m2 ( dodicimilacinquecento m2), con un limite prescritto di un massimo di 2.500 m2 per la nuova edificazione ad uso abitazione temporanea; 3. La superficie urbanistica complessiva derivante da nuova edificazione ad uso di abitazione temporanea (seconda casa) assentibile annualmente non può essere superiore a 250 m2 ( duecentocinquanta m2) cioè corrispondente al 10% ( dieci percento ) della superficie urbanistica ad uso di abitazione temporanea realizzabile in un decennio.

Art. 17 (Convenzioni urbanistiche)

1. Le convenzioni urbanistiche relative ai PUD di iniziativa privata sono regolate dalla legge . 125 2. Le convenzioni edilizie, finalizzate a mantenere per almeno 20 anni la destinazione ad abitazione permanente o principale di un immobile, sono regolate dalla legge 126 . 3. Tra Comune e privati possono essere sottoscritte altri tipi di convenzioni finalizzate all’attuazione del PRG, ivi comprese quelle riguardanti la visitabilità delle mete del turismo culturale di cui alle NAPTP, art. 28, comma 3, e quelle relative al mantenimento nel tempo di specifici usi e attività. 4. Per gli interventi finalizzati alla realizzazione di servizi in convenzione con altri comuni, qualora il comune in cui è prevista la localizzazione disponga delle aree necessarie per le finalità anzidette, può essere corrisposta al comune stesso una somma di denaro pari al valore di mercato delle aree interessate, da destinare alla realizzazione di opere infrastrutturali nel territorio comunale 127 .

Art. 18 (Fasce di rispetto, distanze tra fabbricati e dai confini)

1. Le fasce di rispetto ai sensi di legge sono indicate al Titolo II, Capo II,. 2. Le fasce di rispetto stradali, dei corsi d’acqua e delle vasche di carico, di tutela , rispetto e protezione delle captazioni e delle opere di stoccaggio delle acque per consumo umano sono soggette alle disposizioni comuni di cui alla legge 128 .. 3. Le fasce di rispetto sono misurate con riferimento all’ubicazione effettiva degli elementi che le determinano. 4. La distanza tra i fabbricati (DF) 129 non può essere inferiore all'altezza del fabbricato più alto e comunque non inferiore a 10,00 metri. Distanze inferiori, sino ad un minimo di 3,00 metri, sono ammesse solo tra pareti non finestrate nel caso di edifici che formino oggetto di PUD.

125 lr 11/1998, art. 49, comma 2, lettera d). 126 lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 67, comma 2 127 art. 23, comma 10, lettera e), NAPTP 128 lr 11/ 1998, n. 11, Titolo V, Capo II, Piano di Tutela delle Acque, D.lgs. 152/2006 129 Deliberazione Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 517/11, Allegato A, Capitolo I, paragrafo K; , Capitolo II, paragrafo C, comma 1

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 25 NTA GIGNOD ______5. La distanza dai confini (DC) 130 non può essere inferiore a 5,00 metri, salvo accordo tra i confinanti, trascritto nei registri immobiliari, e comunque nel rispetto delle distanze tra i fabbricati di cui al comma 1. Le distanze dai confini vanno osservate da qualsiasi manufatto edile emergente, salvo che dai muri di contenimento del terreno di altezza inferiore a 2,0 metri, dalle recinzioni e dalle rampe di accesso alle autorimesse interrate. 6. Le distanze minime da rispettare, reciprocamente, tra le stalle e relative concimaie, con esclusione dei depositi di "letame maturo", proveniente dallo svuotamento di concimaie, e l'edificazione prevista od esistente, non funzionalmente connessa agli impianti stessi, sono fissate in 50,0 m. 131 Il veterinario ufficiale e l'ufficiale sanitario prescrivono per ogni intervento adeguate disposizioni atte ad assicurare il rispetto delle misure igienico-sanitarie necessarie. 132 7. Le distanze minime da rispettare, reciprocamente, nella costruzione tra stalle e l’edificazione esistente o quella prevista nelle sottozone destinate agli insediamenti non deve essere inferiore a 50 metri; per le nuove stalle tale distanza deve essere misurata dal perimetro delle sottozone di tipo A, B e F. 8. Le disposizioni di cui al precedente comma 6 non si applicano nel caso di ampliamento planivolumetrico di fabbricati esistenti facenti capo ad azienda agricola con attività in atto alla data di adozione della presente variante sostanziale di adeguamento del PRG al PTP. 9. Le distanze minime da rispettare dal confine, per gli impianti industriali posti nelle sottozone Da e dagli impianti di depurazione delle acque reflue indicati nella tavola P3 - Elementi, usi ed attrezzature con particolare rilevanza urbanistica, sono fissate in 15,0 m 133 La parte di fascia di rispetto presente nella sottozona fa parte dell'area verde prescritta per la stessa sottozona, con piantumazione di alberi d'alto fusto nella misura di almeno uno ogni 50 metri quadrati .134

Art. 19 (Difesa del suolo)

1. In tutto il territorio opera la disciplina di cui alle NAPTP, art. 33, commi 1 e 4 135. E’ comunque sempre consentita, ove tecnicamente efficace e compatibile con la disciplina d’uso delle aree a diversa pericolosità idrogeologica 136 fatta salva l’impossibilità di delocalizzazione, verificato il grado di funzionalità delle infrastrutture e l’adeguatezza del livello di sicurezza così conseguito in relazione all’uso del suolo ed alla destinazione delle infrastrutture e degli insediamenti:

130 Deliberazione Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 517/11, Allegato A, Capitolo II, paragrafo C, comma 2 131 l.r. 11/98, comma 3, lettera a) 132 Deliberazione 24 marzo 1999, n. 518/XI, Allegato A, Capitolo III, paragrafo A, punti 1 e 2 133 Deliberazione 24 marzo 1999, n. 518/XI, Allegato A, Capitolo III, paragrafo B, punti 1 e 2 134 Deliberazione 24 marzo 1999, n. 518/XI, Allegato A, Capitolo III, paragrafo B, punto 3 135 NAPTP, art. 33, commi 1.: Fatte salve più specifiche prescrizioni delle presenti norme e del PRG, è vietato in tutto il territorio regionale: a) eseguire intagli artificiali non protetti, con fronti subverticali di altezza non compatibile con la struttura dei terreni interessati; b) costruire muri di sostegno senza drenaggio efficiente del lato controripa, in particolare senza tubi drenanti e dreno ghiaioso artificiale o altra idonea tecnologia; c) demolire edifici e strutture che esplichino, direttamente o indirettamente, funzione di sostegno senza la loro sostituzione con opere migliorative della stabili-tà; d) modificare ilregime idrologico dei rivi montani, e di norma restringere gli alvei con muri di sponda e con opere di copertura; modificare l’assetto del letto mediante discariche; alterare la direzione di deflusso delle acque; deviare il per-corso dei rivi se non esistono motivazioni di protezione idrogeologica; e) addurre alla superficie del suolo le acque della falda freatica intercettata in occasione di scavi, sbancamenti o perforazioni senza regimentarne il conseguente deflusso; f) effettuare deversamenti delle acque di uso domestico sul suolo e disperdere nel sottosuolo acque di ogni provenienza; g) impermeabilizzare aree di qualsiasi genere senza la previsione di opere che assicurino corretta raccolta e adeguato file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 26 NTA GIGNOD ______a) la realizzazione di interventi pubblici per la messa in sicurezza di insediamenti e di importanti infrastrutture, anche quando non sia possibile l’osservanza delle disposizioni di cui alle NAPTP, art. 33, comma 1; la realizzazione deve in ogni caso impiegare le soluzioni di minore impatto ambientale possibile; b) la realizzazione di interventi privati per la messa in sicurezza di fabbricati ed infrastrutture esistenti, la realizzazione deve in ogni caso impiegare le soluzioni di minore impatto ambientale possibile. 2. In tutto il territorio comunale negli interventi di edificazione si seguono le seguenti modalità esecutive 137 :

a) le superfici di terreno denudato vanno tutte rinverdite dovunque è possibile, anche mediante piantagione di alberi e/o arbusti compatibili dal punto di vista idrogeologico ; va pure favorito l’inerbimento delle superfici non edificate, ivi comprese le piste di sci, mediante specie perenni locali, a radici profonde e molto umificanti;

b) l’impermeabilizzazione dei suoli deve essere ridotta alla misura strettamente indispensabile per diminuire la velocità del deflusso superficiale delle acque, il ruscellamento sulle strade asfaltate va contenuto con sistemi di smaltimento frequenti e ben collocati in settori che non siano instabili o soggetti all’erosione e seguendo modalità costruttive idonee ad evitare fenomeni di erosione concentrata ed aggravamenti dei fenomeni dei dissesti presenti ; curando comunque lo smaltimento delle acque in modo tale da renderlo idoneo dal punto di vista idrogeologico e ambientale e senza alterare la qualità delle acque del corpo idrico recettore; c) per contenere la predisposizione all’erosione, gli interventi e gli accorgimenti sopraindicati devono risultare più attenti e intensi nei luoghi ove la ripidità dei pendii e la natura del suolo rappresentano fattori di maggiore vulnerabilità a fenomeni erosivi. 3. Al fine di prevenire fenomeni di dissesto e di instabilità dei terreni, in tutto il territorio comunale ogni intervento edilizio ed urbanistico deve seguire i seguenti criteri:

a) essere fondato su specifiche valutazioni geologiche e geotecniche, rese ai sensi di legge,che tengano conto delle condizioni geomorfologiche e idrogeologiche locali in rapporto alla tipologia e all'entità delle opere previste;

b) essere compatibile con il diverso grado di rischio derivante dalle indicazioni contenute nelle carte degli ambiti inedificabili e con le puntuali caratteristiche geotecniche dei terreni;

c) essere condotto con adeguate cautele operative riferite al grado di rischio esistente, al tipo di opere e alla natura dei terreni, adottando, se del caso, apposite soluzioni tecniche atte a garantire la sicurezza dell'esercizio delle funzioni e assicurare il mantenimento degli equilibri statici al contorno;

d) essere prevista ed assicurata una corretta manutenzione delle opere eseguite e delle aree interessate dall'intervento al fine di garantire nel tempo la persistenza delle condizioni di sicurezza e di stabilità del suolo;

e) occorre evitare la realizzazione di aperture, prese d’aria o di luce e bocche di lupo poste raso terra, tenendole invece adeguatamente sollevate dal piano campagna, diversamente ne andrà garantita la tenuta stagna, tenendo anche conto, in particolare in settori di conoide, della pressione esercitata dal flusso di acque, soprattutto se caratterizzato da importante trasporto solido;

smaltimento delle acque piovane. 136 nota: LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, Titolo V, art. 35), 137 NAPTP, art. 33, comma 2

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 27 NTA GIGNOD ______f) in settori di conoide e in generale in pendenza, evitare la realizzazione di rampe di accesso agli interrati con imbocco rivolto verso monte o comunque in grado di convogliare le acque all’interno dei locali. Ove ciò non fosse tecnicamente possibile, si raccomanda di proteggerne adeguatamente l’imbocco con cordoli e/o con adeguata canalizzazione grigliata;

g) nei settori di piana gli imbocchi delle rampe di accesso agli interrati andranno sempre protetti con cordoli e/o con adeguata canalizzazione grigliata;

h) nei locali interrati privi di sfogo naturale di dimensioni superiori ai 100 m 2 destinati al parcheggio di autoveicoli o al deposito di materiali di valore andrà prevista la presenza di pompe a immersione auto innescanti per l’evacuazione di eventuali afflussi che dovessero comunque verificarsi;

i) nei locali interrati privi di sfogo naturale occorre prevedere la collocazione in posizione sopraelevata rispetto al piano di calpestio di impianti essenziali per il fabbricato e di macchinari industriali o artigianali che in essi fosse necessario posizionare.

4. Le modificazioni dell'assetto del suolo, quali ad esempio i disboscamenti che determinano alterazioni della copertura forestale e le sistemazioni agrarie dei terreni, devono garantire la compatibilità idrogeologica ed ambientale da verificarsi all'atto del rilascio di titolo abilitativo ed in sede di PUD, per gli interventi urbanistico-territoriali e paesaggistico-ambientali di cui al comma 1 dell'art. 9 delle NTA.

5. Gli interventi su terreni sedi di frane, a rischio di inondazione, di valanghe o di slavine sono assoggettati alla disciplina indicata al Capo V delle NTA.

6. Le attività estrattive inerenti il territorio comunale sono definite dal piano regionale delle attività estrattive al quale le presenti norme sono subordinate nel rispetto delle norme cogenti delle NAPTP 138 .

7. Nelle aree soggette a vincolo idrogeologico gli interventi devono essere autorizzati dai competenti uffici regionali 139

Art. 20 (Strumenti attuativi del PTP, che interessano il territorio comunale, e programmi di sviluppo turistico)

1. Il territorio comunale è interessato dallo strumento attuativo del PTP costituito dal programma integrato di interesse regionale denominato PMIR 6 - Circuiti del Fallère 2. Alla formazione degli strumenti di cui al comma 1 provvede la Giunta regionale di propria iniziativa o per iniziativa dei comuni interessati per territorio ai sensi dell’art. 44 della lr 11/98. 3. Il programma di sviluppo turistico (PST) ai sensi della legge 140 è anch’esso finalizzato all’attuazione degli indirizzi del PTP, concernenti la valorizzazione della risorse e delle peculiarità della stazione turistica minore di Gignod 141 . Nella predisposizione del PST si traducono gli indirizzi di cui alle NAPTP, art. 27, comma 7 e artt. 28 e 29, nella realtà oggetto della loro disciplina, attraverso l’interpretazione, l’approfondimento e la precisazione che risultano necessari. 4. Alla formazione del programma di sviluppo di cui al comma 3 provvede il Comune autonomamente o in accordo con altri Comuni per i casi in cui il programma medesimo riguardi il territorio di più Comuni,

138 (art. 34, commi 3 e 5). 139 (nota:Regio Decreto 30/12/1923, n. 3267). 140 lr 11/1998, art. 47, 141 Il PRG deve specificare se trattasi di stazione o località turistica ai sensi delle NAPTP, art. 27

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 28 NTA GIGNOD ______Art. 21 (Perequazione urbanistica 142 e trasferimento della capacità edificatoria)

1. Non rilevante. 2. Le aree comprese nelle fasce di rispetto di cui al comma 1, dell’art. 18, sono computabili ai fini dell’edificabilità nelle aree esterne alle fasce stesse sino a raggiungere una densità fondiaria (I) edilizia massima nell’area di utilizzazione (Imax) pari al doppio di quella ammessa in via ordinaria nella sottozona in cui si trovano. 3. Con atto unilaterale d’obbligo i proprietari possono cedere volontariamente e gratuitamente al Comune aree destinate dal PRG a servizi e attrezzature puntuali e a rete, trasferendo la capacità edificatoria di dette aree su altra area nell'ambito della sottozona, sino a raggiungere una densità fondiaria (I) edilizia massima nell’area di utilizzazione (Imax) pari al doppio di quella ammessa in via ordinaria nella sottozona in cui si trovano, nel rispetto del rapporto di copertura, delle altezze massime e delle distanze minime previste dalle presenti norme dal confine, dall’asse delle strade regionali e comunali e dalle costruzioni. 4. Ai fini della utilizzazione della capacità edificatoria, del rapporto di copertura, dei parcheggi e dell'area a verde nell’ambito di ogni sottozona, l’asservimento di un’area può prescindere dalla contiguità fisica dei fondi, alle condizioni di cui al comma 3 .143 . 5. Le aree comprese in sottozone edificabili sulle quali incida un vincolo di inedificabilità per rischi naturali, valori paesaggistici o naturalistici , presenza di aree boscate 144 ,. sono computabili ai fini dell’edificabilità nelle aree esterne al vincolo , comprese nella sottozona , sino a raggiungere una densità fondiaria (I) ed un rapporto di copertura (RC) nell’area di utilizzazione pari al doppio di quella ammessa in via ordinaria nella sottozona in cui si trovano . 6. Il Comune può costituire un patrimonio pubblico disponibile costituito da immobili per insediamenti residenziali e produttivi a sensi di legge. 145

142 La perequazione urbanistica ha due obbiettivi: il giusto trattamento dei proprietari di suoli urbani e la formazione, senza espropri, di un patrimonio pubblico di aree.

143 vedere art. 61 e sentemza C. Stato V 30 ottobre 2003, n. 6734 144 quali ad esempio, non esaustivo, le aree di cui alla lr 11/98 artt. 33, 34, 35, 36, 37 145 lr 7 dicembre 1979, n. 73 - Norme per la creazione di un patrimonio pubblico disponibile costituito da immobili per insediamenti residenziali e produttivi

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 29 NTA GIGNOD ______

Titolo II - Disposizioni specifiche

Capo I- Tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali

Art. 22 (Unità di paesaggio)

1. Le unità di paesaggio che interessano il territorio comunale ai sensi del PTP sono rappresentate nella tavola. M4 - Analisi del paesaggio e dei beni culturali ; il presente PRG tutela e valorizza i sistemi di relazioni visive che caratterizzano dette unità, quali risultano indicate nella scheda del PTP relativa all’unità locale n. 12 denominata Valle del Buthier. 2. Le unità di paesaggio rappresentate nella tavola M4 – Analisi del paesaggio e dei beni culturali riguardano i tipi seguenti 146:: a) VD – Paesaggio di vallata a sviluppo discontinuo; b) BC - Boschi a cornice degli insediamenti di Gignod: c) BV – Paesaggio di Versanti Boscati. d) PC – paesaggio di conche a pascoli. e) GS – Paesaggio di Gole e Strettoie. f) AC – Paesaggio di Conche di Alta Quota. 2. Le determinazioni urbanistiche del presente PRG relative alle diverse sottozone, alle opere infrastrutturali e ai servizi tengono conto delle unità di paesaggio di cui al comma 2 e dei relativi specifici sistemi di relazioni visive richiamate al comma 1. In ogni caso, i piani urbanistici di dettaglio, i piani di settore e i progetti edilizi devono dare conto delle unità di paesaggio da essi interessati e disporre azioni e/o attenzioni per la tutela e valorizzazione delle unità medesime.

Art. 23 (Componenti strutturali del paesaggio)

1. Nella tavola. P1 - Tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali , sono evidenziate, ai sensi del PTP, le seguenti componenti strutturali 147 del paesaggio riconosciute nel territorio comunale: a) L82 Lac d'Ars. b) le creste, i picchi isolati, le selle, i conoidi, le grandi pareti rocciose, le grandi rocce montonate, le forre, i torrenti, e gli altri elementi principali del sistema idrografico; c) i boschi, le praterie alpine, i pascoli con relativi sistemi di percorsi ed infrastrutture; d) i frutteti, i sistemi dell'appoderamento agricolo tradizionale di coerente e consolidato impianto, nonché gli alberi monumentali; e) gli agglomerati di interesse storico-artistico, documentario od ambientale, con le relative infrastrutture, nonché i beni culturali isolati costituenti emergenze o fulcri essenziali di riferimento visivo. 2. Sulle componenti strutturali del paesaggio di cui al comma 1, è vietata l’esecuzione di interventi trasformativi che ne possano pregiudicare la visibilità e la riconoscibilità 148 .

146 PTP Schede per Unità Locali, pagg. 111, 112, 113, 114 147 NAPTP, art. 30, comma2 . 148 NAPTP art. 30 e 36 comma 9 e art. 38, commi 3 e 4

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 30 NTA GIGNOD ______3. Per le opere di manutenzione idraulica sui canali irrigui, i rûs, le “brantse”, ad esclusione dei reticoli al servizio dei singoli appezzamenti funzionalmente necessarie si dovrà fare riferimento a quanto previsto dal PTA . I principali rûs sono indicati nella tavola P3. – Elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza urbnistica e, sono tutelati e valorizzati nelle loro caratteristiche tradizionali, anche mediante la manutenzione dei sentieri pedonali e ciclabili lungo il loro percorso e con adeguata segnaletica. 149 4. Non sono presenti elementi del paesaggio agrario tradizionale ritenuti significativi

Art. 24 (Protezione delle bellezze naturali)

1. Non rilevante. 2. Non rilevante.

Art. 25 (Classificazione e disciplina degli edifici esterni alle sottozone di tipo A, considerati di valore culturale)

1. I monumenti, i documenti, gli edifici di pregio storico, culturale, architettonico, ambientale, esterni o interni alle sottozone di tipo A, sono indicati nelle tavole P1 “Carta di tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali” e M4 “Carta di analisi del paesaggio e dei beni culturali” .(1:5.000 e 1:2000) 150 . Tali beni sono di seguito elencati: a) monumenti, integri o diroccati 151 , isolati o inseriti in contesti insediati 152 : -Non rilevante b) documenti , integri o diroccati, ai sensi della legge 153 154 , isolati o inseriti in contesti insediati: -fontanili e lavatoi, individuati nelle tavole della classificazione dei fabbricati. c) edifici di pregio storico, culturale, architettonico e ambientale 155, integri o diroccati, ai sensi della

149 NAPTP art. 26, comma 11 150 NAPTP, art. 36, comma 4; lr6 aprile 1998, n. 11, art. 52, comma 4, lettera c) 151 d.leg.vo n. 42/2004 "Codice dei beni culturali e del paesaggio". 152 sono monumenti: A1 - castelli, torri, cinte murarie e case forti e fortificazioni A2 - reperti archeologici A3 - ponti e strutture viarie A4 - edifici di culto ed edifici funzionalmente connessi A5 - edifici appartenenti ai Comuni, alla Regione, alle Comunità Montane o altri enti e istituti legalmente riconosciuti risalenti ad oltre 50 anni. 153 Giunta regionale 418/1999 154 sono documenti: B1 rascard, grenier, städel B2 edifici e manufatti comunitari (forni, mulini, latterie, fontanili e lavatoi) B3 edifici produttivi e connessi alle attività produttive (segherie, forge, edifici di tipo industriale, miniere) B4 edifici o complessi di edifici che hanno svolto o ospitato, nel passato, particolari funzioni di tipo turistico, rappresentativo, politico, sociale, connessi a particolari momenti o eventi storici. (ad esempio: “maison du sel”, terme, edificio legato con la storia di personaggi celebri...) classificati ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 418 del 15.10.1999. Beni evidenziati all’appendice 7 della relazione del PTP eventualmente integrati dal PRG nonché sulla base dei beni di architettura minore di cui alla legge regionale 21/1991 155 Per edificio di pregio storico, culturale, architettonico, ambientale si intende qualsiasi immobile o insieme di immobili che, non rientrando nelle precedenti categorie, presenti comunque la contestuale presenza di alcuni tra i seguenti elementi, che li distingua in relazione agli aspetti storici, culturali, architettonici od ambientali: tipo di materiali, articolazioni volumetriche, tipo di strutture, organizzazione distributiva, presenza di elementi stilisticamente e file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 31 NTA GIGNOD ______legge 156 sono i fabbricati esterni alle zone A realizzati con certezza in periodo anteriore al 1945 con caratteristiche proprie dell'architettura rurale, senza aver subìto trasformazioni successive che ne abbiano modificato le caratteristiche; sono classificati quali edifici di pregio storico, culturale, architettonico e ambientale di cui al comma 1, lettera c) e sono soggetti alle medesime prescrizioni a questi applicabili. 2. Gli interventi sugli edifici di cui alle lettere a) e b), del comma 1, sono soggetti alle disposizioni in materia di beni culturali157 , nonché alle disposizioni di cui al comma 3 dell’art. 37 delle NAPTP, fermo restando che gli interventi di restauro devono tendere: a) a eliminare gli usi impropri o degradanti; b) a favorire forme di utilizzazione e fruizione coerenti con la natura e il significato originario dei beni; c) a ridurre al minimo le esigenze di modificazioni fisiche delle strutture e dei relativi dintorni (ivi comprese le aree di sosta e le vie d’accesso); d) a migliorare la fruibilità sociale e la leggibilità nell’ambito del contesto; e) salvaguardare le aree di pertinenza visiva. 3. Sugli edifici di cui alle lettere a) e b), del comma 1, sono in genere da escludere, salvo casi particolari, usi che possano determinare afflussi rilevanti di utenti, nonché abitazioni private o altri usi che sottraggono i beni alla pubblica fruizione, se non per parti limitate dei beni stessi 158 . Gli interventi ammessi possono essere solo di recupero come da art. 8, comma 1, lettera a), punti 1,2,3. 4. Gli interventi sugli edifici di cui alla lettera c) del comma 1, possono essere soggetti ad usi di privati purché delle parti aventi interesse storico o culturale sia assicurata la visibilità 159 .

Art. 26 (Aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico)

1. Le aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico ai sensi delle NAPTP, art. 40, e della lr 10 giugno 1983, n. 56, sono individuate: a) nelle tavole “P4 - Zonizzazione, dei servizi e della viabilità del PRG” (scala 1:5000, 1:2000) quali sottozone di tipo Ee 160 , nell’ambito di zone di tipo E; b) nelle tavole “Cle – Classificazione degli edifici” (scala 1:1000) quali aree di tipo F1 o F2 ai sensi della deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 418 161 , nell’ambito delle zone di tipo A; c) nelle tavole “P1 - Tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali ” in quanto diverse da quelle di cui alle lettere a) e b). 2. Le aree di cui al comma 1, sono soggette alle norme cogenti e prevalenti delle NAPTP, art. 40, commi 1, 2, 3. 3. Non sono presenti elementi del paesaggio agrario tradizionale ritenuti significativi .

storicamente databili e che ne determinino un’insieme tipologico e compositivo emergente rispetto al contesto in cui si situano. 156 Giunta regionale 418/1999 157 d.leg.vo n. 42/2004 "Codice dei beni culturali e del paesaggio". 158 NAPTP art. 37, comma 4 159 NAPTP art. 28, comma 3 160 Le disposizioni derivano da un interpretazione della deliberazione della Giunta Regionale 15 febbraio 1999, n. 421, Capitolo II, Paragrafo E, punti 6 e 7, per la quale le aree di specifico interesse costituiscono zona di tipo Ee soltanto ove situate in un contesto agro-silvo-pastorale 161 Capitolo 3, Paragrafo 5, punto 9.

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 32 NTA GIGNOD ______4. Gli interventi di sistemazione e valorizzazione dei torrenti di cui al comma 1 devono garantire l’esecuzione di tutte le opere dirette alla conservazione dell’aspetto naturale delle sponde evitando muri e argini di forma geometrica.

Art. 27 (Percorsi storici)

1. I percorsi storici sono individuati nelle tavole “P1a/b - Tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali ”(1:10.000-5.000). 2. Per la conservazione e la valorizzazione della rete dei percorsi storici di cui al comma 1, non sono ammessi interventi che possano determinare interruzioni o significative modificazioni sia al tracciato che agli elementi architettonici e tipologici rispettivi. 3. I progetti di interventi che interferiscono con le reti dei percorsi storici devono garantire l’esecuzione di tutte le opere dirette alla loro conservazione e alla loro fruibilità. 4. Gli interventi di recupero e valorizzazione dei percorsi storici devono fondarsi su adeguate ricerche e rilievi storici e topografici estesi anche al relativo contesto territoriale 162 . 5. Si applica l'art. 21, comma 4, NAPTP. 163

162 NAPTP, art.37 commi 5 e 6 163 Negli interventi per la conservazione e la valorizzazione dei sentieri di cui all'art. 37, comma 5, sono mantenuti in opera o reimpiegati materiali lapidei costituenti pavimentazioni, muri di sostegno e altre strutture attinenti ai sentieri medesimi. Vedere anche art. 33, comma 8

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 33 NTA GIGNOD ______

Capo II- Elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza urbanistica

Art. 28 (Trasporti )

1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG (1:10.000-5.000-2.000) sono indicati gli interventi 164 diretti alla riqualificazione delle reti della viabilità ordinaria con aumento delle connessioni tra le reti medesime, precisamente: a) - nuovo svincolo a rotonda a Plan

Art. 29 (Sorgenti, pozzi)

1. Nella tavola P3 – “ Carta degli elementi, usi ed attrezzature con particolare rilevanza urbanistica ” sono indicate le captazioni di “acque per consumo umano” erogate a terzi mediante impianto di acquedotto che riveste carattere di pubblico interesse (escluse quelle di servizio a singoli privati 165 ) e le relative aree di salvaguardia suddivise, queste ultime, in zone di tutela assoluta (ZTA), in zone di rispetto (ZR) ed in zone di protezione (ZP) ai sensi della vigente legislazione in materia 166 distinguendo le sorgenti dai pozzi, nonché le relative opere di stoccaggio. 2. Le zone di tutela assoluta (ZTA) delle risorse idriche di cui al comma 2 del d. lgs 11 maggio 1999, n. 152, art. 21 e indicate nella tavola P3 devono essere adeguatamente protette e adibite esclusivamente ad opere di captazione o presa e ad infrastrutture di servizio 167 ; l’accesso alle opere di presa e pozzi dovrà essere impedito mediante idonee apparecchiature, al fine di evitare eventuali incidenti 3. Nelle zone di rispetto (ZR) delle risorse idriche di cui al comma 3 del d. lgs 11 maggio 1999, n° 152, art. 21 e indicate nella tavola P3 , opera la disciplina prevista dalla vigente legislazione 168 . In assenza di una specifica normativa regionale per la definizione di zona di rispetto ristretta e zona di rispetto allargata la zona di rispetto sarà stimata con criterio geomorfologico con estensione non inferiore a 200 metri dal punto di captazione o derivazione. In ogni caso sono vietati l’insediamento dei seguenti centri di pericolo e lo svolgimento delle attività seguenti: a) dispersione di fanghi ed acque reflue , anche se depurati; b) accumulo di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi; c) spandimento di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi, salvo che l’impiego di tali sostanze sia effettuato sulla base delle indicazioni di uno specifico piano di utilizzazione che tenga conto della natura dei suoli, delle colture compatibili, delle tecniche agronomiche impiegate e della vulnerabilità delle risorse idriche; d) dispersione nel sottosuolo di acque meteoriche proveniente da piazzali e strade; e) aree cimiteriali; f) apertura di cave che possono essere in connessione con la falda; g) apertura di pozzi ad eccezione di quelli che estraggono acque destinate al consumo umano e di quelli finalizzati alla variazione della estrazione ed alla protezione delle caratteristiche quali-quantitative della risorsa idrica; h) gestione di rifiuti;

164 NAPTP, art. 20 165 Deliberazione del Consiglio regionale 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B, capitolo I, paragrafo A, punto 2 166 D.Lgs.vo 11 maggio 1999, n. 152, art.21, commi 4,5 e 8 - modificato dal D.Lgs.vo 18 agosto 2000) 167 D. Lgs.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 21, comma 4 modificato dal D.Lgs. 18 agosto 2000 168 D.P.R. 24 maggio 1988, n. 236, modificato dal D. Lgs.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 21, lr6 aprile 1998, n. 11, art. 42, e Delibera del Consiglio regionale 28 luglio 1999 n. 792/XI, allegato B

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 34 NTA GIGNOD ______i) stoccaggio di prodotti ovvero sostanze chimiche pericolose e sostanze radioattive; j) centri di raccolta, demolizione e rottamazione di autoveicoli 169 ; k) realizzazione di interventi di tipo industriale, artigianale o di servizio che comportino lo stoccaggio e il trattamento di rifiuti, reflui, sostanze chimiche pericolose e sostanze radioattive 170 ; l) pozzi perdenti 171 ; m) pascolo e stabulazione di bestiame che ecceda i 170 chilogrammi per ettaro di azoto presente negli effluenti, al netto delle perdite di stoccaggio e distribuzione. È comunque vietata la stabulazione di bestiame nella zona di rispetto ristretta e la concimazione per irrigazione dei prato-pascoli a valle cioè della isocrona 120 giorni 172 ; n) edificazione di stalle e realizzazione di allevamenti di bestiame 173 ; o) sbancamenti profondi e permanenti che modifichino la morfologia del sito con alterazione del reticolo idrografico superficiale e che interessino gli iter di percolazione della falda di subalveo o di versante 174 ; p) in mancanza della definizione di zona di rispetto ristretta gli insediamenti e le attività preesistenti elencati nelle lettere b) d) h) i) j) devono essere adeguatamente isolate affinché non si producano dispersioni nel suolo; in riferimento ai punti a) c) l) questi saranno delocalizzati ed inseriti in una zona di rispetto allargata a monte dell’isocrona 120 giorni. Le captazioni preesistenti in zona di rispetto delle aree cimiteriali devono, ove possibile, captare la stessa risorsa in aree diverse e quindi lontane dal cimitero. Nell’impossibilità di operare in tal modo è necessario prevedere un monitoraggio assiduo e mirato della captazione esistente. 175

169 D. Leg.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 21, comma 5, modificato dal D.Leg.vo 18 agosto 2000 170 Delibera del Consiglio regionale 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B, cap. I, par. A, punto 3, lett. b) 171 D. Leg.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 21, comma 5, modificato dal D.Leg.vo 18 agosto 2000 172 D. Leg.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 21, comma 5, modificato dal D.Leg.vo 18 agosto 2000 173 Delibera del Consiglio regionale 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B, cap. I, par. A, punto 3, lett. b) 174 Delibera del Consiglio regionale 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B, cap. II, par. B, punto 1, lett. c) 175 D. Leg.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 21, comma 6, modificato dal D.Leg.vo 18 agosto 2000

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 35 NTA GIGNOD ______q) in riferimento alla protezione da ogni pericolo di inquinamento o danneggiamento delle sorgenti o punti di emergenza delle “acque minerali naturali”, “acque termali” e “acque di sorgente”, elencati nell’autorizzazione regionale all’utilizzazione e/o disponibili, ogni nuovo intervento dovrà essere commisurato in funzione delle caratteristiche idrogeologiche dell’acquifero che percola nel sito interessato dall’intervento, evidenziandone il grado di interazione con la falda sia dell’opera e sia del percolato eventualmente prodotto dalla nuova opera od attività, prevedendo in particolare le relative misure per escludere il rischio d’inquinamento dell’acquifero interessato e curando, nel caso di captazioni da acquiferi superficiali e non protetti, la predisposizione di opere di impermeabilizzazione e di sistemazione di pendici e sponde, al fine di prevenire infiltrazioni e dissesti idrologici nonché la captazione ed il convogliamento a valle dell’opera di presa, delle acque meteoriche e di ruscellamento. 176 r) usi ed attività non compresi alle lettere precedenti che possono determinare centri di pericolo per l'utilizzo delle acque per il consumo umano 177 . 4. Per gli insediamenti o le attività di cui al comma precedente, ove possibile, non sono consentiti interventi edilizi eccedenti la manutenzione se connessi ad opere e costruzioni esistenti; i suddetti usi e attività non compatibili con l'esigenza di tutela della risorsa idrica sono subordinati altresì ad una attenta azione di controllo e disincentivazione da parte dei soggetti gestori dei servizi acquedottistici 178 . 5. Si applicano le disposizioni finalizzate alla protezione da ogni pericolo di inquinamento o danneggiamento delle sorgenti, elencate nell’autorizzazione regionale all’utilizzazione 179. 6. Le strutture e le seguenti attività collocate entro le zone di rispetto, sono da sottoporre a specifica verifica per valutarne l’influenza sulle caratteristiche di qualità delle acque da destinare al consumo umano ai sensi della normativa in materia di risorse idriche 180 : a) fognature e impianti di trattamento dei reflui; b) edilizia residenziale e relative opere di urbanizzazione; c) opere viarie, ferroviarie, funicolari terrestri ed in genere attrezzature di servizio; d) le pratiche agronomiche e i contenuti dei piani di utilizzazione di cui alla lettera c) del comma 3. 7. Nelle zone di rispetto (ZR) le abitazioni esistenti e le attività in atto devono adottare, salvo delocalizzazione delle fonti di rischio, cautele e accorgimenti atti a minimizzare il rischio di inquinamenti accidentali prevedendo adeguate opere di isolamento o, nell’impossibilità di detto intervento, il monitoraggio. 181 8. Nelle zone di rispetto (ZR) delle risorse idriche di cui al comma 3 del d.lgs 11 maggio 1999, n. 152, la nuova edificazione di infrastrutture e di edifici è ammessa previa verifica della loro compatibilità con le disposizioni di cui ai commi 2 e 3. La verifica di compatibilità è effettuata dal richiedente il titol abilitativo e prodotta unitamente alla richiesta di concessione edilizia o della dichiarazione di inizio attività.

176 Direttiva del Consiglio delle Comunità Europee 15 luglio 1980 – 88/77/CEE; D.Leg.vo 25 gennaio 1992, n. 105; Decreto del Ministero della Sanità 12 novembre 1992, n. 542; D. Leg.vo 4 agosto 199, n. 339; l. 24 ottobre 2000, n. 323; D.Leg.vo 4 agosto 1999, n. 339 177 DCR 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B, Capo II, paragrafo B, punto 1, lettera c 178 D.Lgs.vo 152/2006 179 Direttiva del Consiglio delle Comunità Europee 15 luglio 1980 – 80/777/CEE e sm; D.Lgs.vo 25 gennaio 1992, n. 105 e sm; Decreto del Ministero della Sanità 12 novembre 1992, n. 542 e sm; ; D.Lgs.vo 4 agosto 199, n.339; I. 24 ottobre 2000, n 323; Direttiva 2003/40 Ce 16 maggio 2003 180 D.Lgs.vo 152/2006 181 Deliberazione del Consiglio regionale 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B, cap. I, par. A, punto 4, D.P.R. 24 maggio 1988, n. 236, modificato dal D. Lgs.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 21, comma 8

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 36 NTA GIGNOD ______9. Nelle zone di protezione (ZP) delle risorse idriche di cui al comma 4 del d.lgs 11 maggio 1999, n. 152, art. 21, opera la disciplina di legge 182 , in particolare ogni nuovo intervento dovrà essere commisurato in funzione delle caratteristiche idrogeologiche dell’acquifero che percola nel sito interessato dall’intervento evidenziandone il grado di interazione con la falda sia dell’opera e sia del percolato eventualmente prodotto dalla nuova opera od attività prevedendo in particolare le relative misure per escludere il rischio d’inquinamento dell’acquifero interessato 183.. 10. Nella tavola P3 – “Carta degli elementi, usi ed attrezzature con particolare rilevanza urbanistica” sono indicate le reti principali di adduzione dell’acquedotto comunale. Per tali opere si applicano le disposizioni specifiche seguenti:

a) con riferimento alle opere di stoccaggio di cui al comma 1, è stabilita una zona di tutela assoluta ai sensi di legge; 184

b) la zona di tutela assoluta delle opere di stoccaggio dell'acqua non deve essere inferiore a 5 metri dalle pareti esterne dei manufatti di contenimento dell'acqua. In tale fascia valgono i divieti di cui al comma 3 del presente articolo;

c) l’ubicazione di fosse settiche è vietata a distanza inferiore a 10 metri dalle condotte destinate ad acqua potabile e dal perimetro esterno del serbatoio 185 ;

d) gli interventi di scavo in adiacenza alle condotte dovranno essere preventivamente segnalati al Comune.

Art. 30 (Corsi d’acqua naturali, canali, vasche di carico, canali irrigui, rûs, “brantse”)

1. Le fasce di tutela delle sponde dei corsi idrici superficiali, classificati e non, sono fissate dal Piano di tutela delle acque (PTA) e la disciplina applicabile segue le relative disposizioni 186.

2. Ai lati di eventuali canali artificiali a cielo libero e vasche di carico a cielo libero e a quota di campagna è fissata una fascia di protezione pari a 10,00 metri dall’asse del canale o dal perimetro delle vasche, nella quale, oltre all'inedificabilità, deve essere garantita la possibilità di manutenzione delle opere stesse e devono essere assicurati adeguati livelli di sicurezza per le persone, anche prevedendo la realizzazione di manufatti quali recinzioni e simili. In ogni caso i progetti di interventi previsti in tale fascia sono accompagnati da una relazione che illustri le valutazioni effettuate e le misure adottate per il rispetto delle disposizioni di cui al presente comma.

3. Relativamente ai canali irrigui, ai rus e, alle “brantse”, tutti a cielo libero, nelle parti di territorio esterne alle sottozone di tipo A, B e F, vengono individuate fasce di rispetto pari a 5,00 metri dall’asse del canale; oltre alle altre misure adottate per il rispetto delle disposizioni di cui al comma 2, si deve tenere conto del loro valore storico culturale ed ambientale.

182 D.P.R. 24 maggio 1988, n. 236, modificato dal D. Lgs.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 21, lr6 aprile 1998, n. 11, art. 42, e Delibera del Consiglio regionale 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B 183 Deliberazione del Consiglio regionale 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B, cap. I, par. A, punto 4 184 nota. LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 42, commi 1 e 2; 185 Deliberazione del Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall'inquinamento 4 febbraio 1977, allegato 5 186 Piano di tutela delle acque (PTA), approvato con DCR 8 febbraio 2006, n. 1788/XII, art. 43; LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 41

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 37 NTA GIGNOD ______4. Per le opere di manutenzione idraulica dei rus si fa riferimento a quanto previsto dal Piano di Tutela delle acque e dai piani regionali di settore in materia di agricoltura.

5. In relazione all'eventuale insorgere di problematiche di tipo idrogeologico derivanti dalla presenza dei canali irrigui, dei rus e delle “brantse”, deve essere eseguita una periodica azione di controllo e, se del caso, attivati tempestivi ed adeguati interventi manutentivi da parte dei soggetti gestori dei suddetti corsi d'acqua.

6. Le indicazioni della relazione di cui al comma 2, sono valutate in sede di istruttoria del progetto. L’esito positivo di tale istruttoria è condizione necessaria per la conclusione favorevole del procedimento abilitativo.

7. Gli interventi di riorganizzazione e potenziamento delle reti di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua per consumi umani devono assicurare il migliore inserimento possibile delle opere di captazione, di accumulo e di carico idrico nell’ambiente direttamente interessato, nonché la ricomposizione del suolo e del sovrassuolo alterati da opere e attività provvisionali. In particolare è ammessa la valorizzazione dei “rus” anche mediante la manutenzione di sentieri pedonali e ciclabili lungo il loro percorso, oltre che con un’adeguata segnaletica .187

Art. 31 (Reti di trasporto e distribuzione dell’energia)

1. In tutto il territorio comunale, fatte salve eventuali prescrizioni di divieto relative alle diverse sottozone di cui al Capo IV, sono ammessi: a) la realizzazione di reti di distribuzione di gas e dei relativi depositi centralizzati, per nuclei frazionali o altri ambiti edificati o edificabili; b) la riattivazione, il potenziamento e la costruzione piccola e grande derivazione 188 ; c) l’installazione di impianti a pannelli solari, fotovoltaici ed eolici. 2. Nel territorio comunale è da perseguire : d) la razionalizzazione delle linee di trasporto di energia elettrica a bassa tensione con cavi interrati o inseriti in cunicoli ispezionabili nelle aree di specifico interesse naturalistico, paesaggistico, storico nonché lungo i percorsi e nei punti panoramici individuati nella tavola P1 - Carta di tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali e negli agglomerati di interesse storico, artistico, documentario e ambientale ( sottozone di tipo A); e) la sistemazione delle linee di trasporto di energia elettrica a bassa e media tensione, nelle aree urbane, in cunicoli ispezionabili; f) la realizzazione di nuove cabine di trasformazione dell’energia elettrica in interrato o in posizioni visivamente defilate 189; g) la realizzazione, nelle sottozone di tipo A, di impianti di utilizzo delle energie rinnovabili di tipo collettivo con concentrazione delle fonti di accumulo/trasformazione a margine degli abitati, in aree accuratamente individuate, in modo tale da risultare, per quanto possibile, defilate e di secondo piano rispetto alla frazione e ai coni di visuale privilegiati;

187 NAPTP, art. 26, comma 11 188 ai sensi del T.U. 1775/1933 sono ritenute piccole derivazioni quelle che risultano essere inferiori a 200kW, per le altre si parla di grandi derivazioni. 189 NAPTP, art. 22, comma 2, lettera d)

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 38 NTA GIGNOD ______h) nelle sottozone di tipo A, gli impianti di utilizzo delle energie rinnovabili di tipo individuale devono garantire la mitigazione visiva delle apparecchiature rendendole omogenee ai normali elementi costruttivi (pannelli incassati a filo nelle falde del tetto o inseriti nei parapetti dei balconi, o appoggiati a muri contro terra o a terrazzamenti, o costituenti rivestimento, ecc.), così da limitarne l'impatto visivo e sfruttarne le prerogative architettoniche; i) Si ritiene opportuno che l’estensione minima degli interventi debba coinvolgere edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, alle aree di pertinenza. 3. Gli interventi non devono coinvolgere edifici classificati dal PRG "monumento" o "documento"; gli interventi che interessano edifici classificati "di pregio storico, culturale, architettonico, ambientale" non devono pregiudicare l'integrità delle strutture originarie e la leggibilità delle loro caratteristiche storico- architettoniche. 4. Gli impianti eolici non sono ammessi in prossimità delle sottozone di tipo A. 5. Le determinazioni progettuali e le modalità esecutive devono assicurare il miglior inserimento dei manufatti nell'ambiente e la ricomposizione del suolo e del soprassuolo alterati da opere ed attività provvisionali. 6. Si applicano le norme di legge .190

Art. 32 (Impianti di trattamento delle acque reflue e fognature)

1. Nelle tavole P3 – Carta degli elementi, usi ed attrezzature con particolare rilevanza urbanistica .(1:5000-2000) s sono indicati gli impianti di trattamento delle acque reflue collegati alle reti fognarie pubbliche, sono indicate le reti fognarie e gli impianti principali esistenti ed i relativi impianti di depurazione in funzione. 2. I progetti di rifacimento, potenziamento, nuova realizzazione di tali reti devono tenere conto degli indirizzi del PTP 191 nonché delle leggi e dei piani di settore 192 . 3. Le fasce di rispetto relative alle infrastrutture di cui al comma 1 sono definite, salvo nelle sottozone A, ai sensi della normativa applicabile 193 , come segue: a) per la fossa di depurazione di tipo Imhoff : metri 10,00. b) dal collettore fognario principale: metri 3,00; c) dai rami secondari: metri 1,50; 4. Lo smaltimento dei liquami sul suolo o nel sottosuolo provenienti da qualsiasi uso e attività avviene

190 lr 15 dicembre 2006, n. 32, Disposizioni in materia di elettrodotti 191 NAPTP,Art. 22, Comma 4 la riorganizzazione funzionale ed il completamento delle reti per la raccolta e l’adduzione a impianti di depurazione, delle acque nere; la riorganizzazione ed il completamento delle reti per la raccolta, e l’adduzione nei corsi d’acqua naturali o nei canali irrigui, delle acque meteoriche cadenti sulle aree impermeabilizzate, nonché delle acque di drenaggio e dei fontanili; la razionalizzazione e l’esecuzione degli impianti comunali e sovracomunali per la depurazione delle acque nere e il trattamento dei relativi fanghi, nelrispetto delle specifiche limitazioni disposte per la difesa del suolo e delle risorse primarie; il controllo dell’efficacia intrinseca degli impianti di depurazione; l’immissione dei reflui industriali nella rete fognaria delle acque nere civili previa depurazione e verifica dell’accettabilità ai sensi di legge; la distribuzione degli impianti di depurazione in modo da tenere in conto le variazioni di carico in funzione di presenze turistiche saltuarie. 192 l.r 8 settembre 1999, n. 27 193 deliberazione della Giunta regionale 24 marzo 1999 n. 518/XI , Allegato A , Capitolo III Paragrafo B): in relazione alla geografia dei luoghi, il PRG stabilisce la dimensione e la qualità delle fasce di rispetto. Il Comune indica per ogni infrastruttura le misura della relativa fascia di rispetto.

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 39 NTA GIGNOD ______secondo le indicazioni della normativa applicabile per la tutela delle acque dall’inquinamento 194 195 196. 5. Gli impianti di trattamento delle acque reflue devono essere idoneamente inseriti nel contesto paesaggistico-ambientale sulla base delle prescrizioni indicate al comma 3 dell'art. 23 delle NTA. 6. L’ubicazione di fosse settiche è vietata a distanza inferiore a 10 metri dalle condotte destinate ad acqua potabile 197 .

Art. 33 (Viabilità)

1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG è indicata la rete stradale pubblica che è composta da 198 : a) C - strade extraurbane secondarie (statali e regionali); b) E - strade urbane di quartiere (regionali, comunali); c) F - strade locali (regionali, comunali, vicinali); d) F-bis - itinerario ciclopedonale (locale, urbana, extraurbana, vicinale). 2. La tabella indica le strade comunali di cui il presente piano prevede modificazioni. La colonna 4 unitamente alla cartografia di piano indica le previsioni progettuali.

194 Deliberazione del Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall'inquinamento 4 febbraio 1977, allegato 5 - Criteri, metodologie e norme tecniche generali di cui all'art. 2, lettere b), d) ed e), della l. 10 maggio 1976, n. 319, recante norme per la tutela delle acque dall'inquinamento,; 195 d. leg.vo 11 maggio 1999 . n.152 , modificato dal D.Leg.vo 18 agosto 2000 196 l. 10-5-1976 n. 319 Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento . 197 Deliberazione del Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall'inquinamento 4 febbraio 1977, allegato 5, 198 D. Leg.vo. 30 aprile 1992, n. 285, Nuovo codice della strada

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaagggiiinnaa 40 NTA GIGNOD CLASSIFICA AI SENSI DEL DENOMINAZIONE SVILUPPO PREVISIONE DI PIANO CODICE DELLA STRADA

STADA STATALE DA SI SVILUPPA DAI CONFINI STRADA EXTRAURBANA SONO PREVISTI I SEGUENTI INTERVENTI: AOSTA AL CONFINE COMUNALI DA NORD A SUD SECONDARIA DI - SISTEMAZIONE DELLO SVINCOLO CON LA STRADA DI ACCESSO A SERVIZIO DELLA ZONA Cc1, A SVIZZERO CATEGORIA C) VALLE DELLA ZONA Da1 - SISTEMAZIONE ED ADEGUAMENTO DELLO SVINCOLO PER LA STRADA ARLIOD VARINEY - INSERIMENTO DELLA ROTONDA IN CORRISPONDENZA DELL'ATTUALE SVINCOLO CON LA VECCHIA STATALE PER CRE', E CONTEMPORANEO SVINCOLO PER LA STRADA DI ACCESSO DA MONTE ALLA ZONA Cc1 -INSERIMENTO DI SVINCOLO ADEGUATO PER LA STRADA A SERVIZIO DELLA ZONA Ba10-Ca3 - SISTEMAZIONE DELLO SVINCOLO PER LE STRADE DI ACCESSO DA VALLE E DA MONTE AL CAPOLUOGO - SISTEMAZIONE DELLO SVINCOLO PER LA STRADA DI

EX STRADA STATALE SI SVILUPPA DA STRADA URBANA DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE COMPLESSIVA DI M. 8,50. STRADA AD UNICA DA AOSTA AL CHAMBAVAZ A LE CHATEAU QUARTIERE DI CARREGGIATA CON ALMENO DUE CORSIE, BANCHINE PAVIMENTATE ED ALMENO UN CONFINE SVIZZERO PER M. 280 NEL CENTRO CATEGORIA E) MARCIAPIEDE. ABITATO DI CRE' E PER M. E' PREVISTO L'INSERIMENTO DI UNA ROTONDA IN CORRISPONDENZA DELL'ATTUALE 420 NEL CENTRO ABITATO DI SVINCOLO CON LA VECCHIA STRADA STATALE PER CRE' LE CHATEAU

STRADA REGIONALE SI SVILUPPA DA VARINEY AL STRADA URBANA DI IN GRAN PARTE RIQUALIFICATA. PER CONFINE COMUNALE DI QUARTIERE DI NEI TRATTI COMPRESI NEI CENTRI ABITATI E' PREVISTO L'INSERIMENTO DI ALMENO UN VALPEL-LINE PER M. 400 NEL CATEGORIA E) MARCIAPIEDE CON SEZIONE COMPLESSIVA DI M. 8,50 CENTRO ABITATO DI VARINEY, PER M. 160 NEL CENTRO ABITATO DI SAVIN E PER M. 380 NEL CENTRO ABITATO DI CHEZ RONCOZ

STRADA REGIONALE SI SVILUPPA DAL CONFINE STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 6,50. DEL PLANET CON EXCENEX DEL COMUNE CATEGORIA F) NEI TRATTI COMPRESI NEI CENTRI ABITATI E' PREVISTO L'INSERIMENTO DI ALMENO UN DI AOSTA FINO ALLA MARCIAPIEDE DI M. 1,50 STRADA STATALE. SI SVILUPPA PER M. 440 NEL CENTRO ABITATO DI VEFAN- FIOU E PER M. 180 NEL CENTRO ABITATO DI TERCINOD

NTA GIGNOD ______CLASSIFICA AI SENSI DEL DENOMINAZIONE SVILUPPO PREVISIONE DI PIANO CODICE DELLA STRADA STRADA REGIONALE SI SVILUPPA DALLA STRADA DI ALLEIN STATALE DA AOSTA AL STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE MINIMA DI M. 6,50. CONFINE SVIZZERO SINO AL CATEGORIA F) E' PREVISTO LA SISTEMAZIONE DELLO SVINCOLO ALL'IMBOCCO DELLA STRADA STATALE CONFINE CON IL COMUNE DI DA AOSTA AL CONFINE SVIZZERO. ALLEIN

STADA COMUNALE SI SVILUPPA DA VECLOS A STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,00 VECLOS-CHEZ CHEZ-PERCHER CATEGORIA F) PERCHER

STRADA COMUNALE SI SVILUPPA DAL STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 6,50. CAPOLUOGO-BUTHIER CAPOLUOGO A BUTHIER CATEGORIA F)

STRADA COMUNALE SI SVILUPPA DALLA STRADA STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,50 CONDEMINE- STATALE A MENDEY CATEGORIA F) BUTHIER-MENDEY

STRADA COMUNALE SI SVILUPPA DA CRE' A LE STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,00. CHAMBAVAZ-LE CHATEAU CATEGORIA F) CHATEAU

STRADA COMUNALE SI SVILUPPA DA STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,00. DI CHAMPLONG CHAMPLONG ALLA STRADA CATEGORIA F) STATALE

STRADA COMUNALE SI SVILUPPA DALLA STRADA STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,00 E CON MARCIAPIEDE DI M. 1,50 NEL CENTRO PLANET - CROU DEL PLANET A CROU - PER CATEGORIA F) ABITATO M. 240 NEL CENTRO ABITATO DI LA CHERIETY

STRADA COMUNALE SI SVILUPPA DA CRE' A STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,50. CRE'-SEISSINOD SEISSINOD CATEGORIA F)

STRADA COMUNALE SI SVILUPPA DA VALCARTEY STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,00, E CON MARCIAPIEDE DI M. 1,50 NEL CENTRO VALCARTEY-CRE' A CRE' CATEGORIA F) ABITATO.

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 42 NTA GIGNOD ______

CLASSIFICA AI SENSI DEL CODICE DENOMINAZIONE SVILUPPO PREVISIONE DI PIANO DELLA STRADA

STRADA COMUNALE STRADA INERNA DI ARLIOD. STRADA LOCALE DI CATEGORIA RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,00, E CON MARCIAPIEDE DI M. 1,50 NEL DI ARLIOD SI SVILUPPA PER M. 450 NEL F) CENTRO ABITATO. CENTRO ABITATO DI E' PREVISTA LA SISTEMAZIONE ED ADEGUAMENTO DELLO SVINCOLO IN ARLIOD CORRISPONDENZA DELLA STRADA STATALE.

STRADA COMUNALE STRADA INERNA DI ARLIOD. STRADA LOCALE DI CATEGORIA RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,00, E CON MARCIAPIEDE DI M. 1,50 NEL DI ARLIOD SI SVILUPPA PER M. 450 NEL F) CENTRO ABITATO. CENTRO ABITATO DI E' PREVISTA LA SISTEMAZIONE ED ADEGUAMENTO DELLO SVINCOLO IN ARLIOD CORRISPONDENZA DELLA STRADA STATALE.

STRADA COMUNALE SI SVILUPPA DALLA EX STRADA LOCALE DI CATEGORIA RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,50 , E CON MARCIAPIEDE DI M. 1,50 NEL LE CHATEAU - ROVIN STRADA STATALE DA F) CENTRO ABITATO. AOSTA AL CONFINE SVIZZERO ALLA STRADA REGIONALE PER BIONAZ

STRADA COMUNALE SI SVILUPPA DALLA STRADA LOCALE DI CATEGORIA RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE TIPO DI M. 5,00. CROU - RONC FRAZIONE CROU ALLA F) FRAZIONE RONC

STRADA COMUNALE SI SVILUPPA DALLA STRADA STRADA LOCALE DI CATEGORIA RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE TIPO DI M. 5,00. DEL CAPOLUOGO STATALE IN LOCALITA' LA F) E' PREVISTA LA SISTEMAZIONE DEGLI ACCESSI A VALLE E A MONTE BEDEGAZ SINO ALL'INCROCIO DELLA STRADA DEL PLANET

file:NTA GIGNOD PROGETTO PRELIMINARE SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 43 NTA GIGNOD

3. Le nuove strade comunali, comprese le strade pedonali, le piste ciclabili, i marciapiedi, o gli adeguamenti di tronchi stradali esistenti, devono essere progettati e costruiti secondo quanto disposto dalle norme applicabili 199 , fatte salve le deroghe ammesse 200 . Deve inoltre essere previsto un sistema efficace di raccolta e smaltimento delle acque superficiali e drenate. Compatibilmente con le esigenze tecniche, si applicano le seguenti determinazioni:

a) i tracciati devono essere aderenti, o comunque adeguatamente correlati alla morfologia dei territori percorsi, possibilmente distinti dai tracciati principali della rete pedonale storica individuata nella tavola prescrittiva "P1 - Carta di tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali" , rispettosi dei corsi d’acqua naturali e delle loro divagazioni;

b) le scarpate devono essere inerbite e, in relazione all’altitudine e alle caratteristiche dei terreni, sistemate con la messa a dimora di specie legnose o arbustive locali;

c) ove indispensabili per la stabilità delle opere e dei versanti, i muri di controripa e di sottoscarpa o di sostegno della piattaforma stradale devono presentare la minor altezza possibile, essere efficientemente drenati e realizzati in pietra preferibilmente locale, o comunque con faccia-vista in pietra a spacco, possibilmente senza copertine cementizie sommitali ; tutte le murature controterra dovranno essere corredate dell’usuale vespaio drenante la tipologia di quest’ultimo dovrà essere coerente con le caratteristiche della falda percolante dal fronte e/o dal fondo scavo; ;

d) deve essere realizzata l’accurata ricostruzione del reticolo idrografico superficiale, la raccolta integrale delle acque piovane cadenti sulla piattaforma stradale e delle acque di drenaggio e il loro smaltimento deve essere garantito attraverso condutture in ricettori aventi capacità e struttura idonee allo scopo; inoltre la qualità delle acque convogliate deve essere compatibile con quella del corpo idrico recettore e comunque non deve peggiorarne le caratteristiche di qualità;

e) deve essere rispettata ed eventualmente ricostituita la continuità dei sentieri e delle strade pedonali intersecati dalle nuove opere con soluzioni coerenti alle caratteristiche strutturali dei sentieri e delle strade medesimi;

g) devono essere adeguatamente strutturati, in relazione alla geomorfologia dei luoghi e ai flussi previsti, gli incroci con le adduzioni agli insediamenti;

h) la conformazione e la tipologia delle sovrastrutture di protezione attiva e passiva devono, compatibilmente con le norme di sicurezza della circolazione, risultare coerenti con il contesto paesistico-ambientale. i) deve essere garantito un sistema di raccolta delle acque mediante cunette e pozzetti di raccolta e scarico in ruscelli o canali superficiali a condizione che la qualità delle acque convogliate sia compatibile con la qualità delle acque del corpo idrico recettore e che comunque non ne peggiori le caratteristiche di qualità 4. Si definiscono strade private di accesso le strade che collegano una strada pubblica a uno o più lotti edificati o edificabili. 5. Le strade private di accesso a strutture con destinazioni residenziali, commerciali, produttive o di servizio devono possedere i requisiti seguenti, stabiliti in sede di concessione edilizia su proposta progettuale motivata, in relazione al volume e qualità del traffico atteso e alla sicurezza per la circolazione: a) carreggiata veicolare con corsie adeguate al volume del traffico e alle esigenze di sicurezza e

199 decreto 5 novembre 2001 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” 200 d. leg.vo. 30 aprile 1992, n. 285, art. 13, comma 2 NTA GIGNOD

scorrevolezza e sezione della carreggiata 201 non inferiore a m 3,00; b) andamento plano - altimetrico adagiato al suolo con pendenze adeguate al volume del traffico (max 15%); c) raccordi orizzontali e verticali idonei a garantire la visibilità durante l’innesto sulla strada pubblica; d) illuminazione se la lunghezza supera i 50,0 metri; e) segnaletica stradale a norma di Codice della Strada; f) immissione in una strada pubblica con i primi 4 m in piano (con una pendenza max del 5%) g) dove necessario potranno essere previsti eventuali marciapiedi strutturati e dimensionati ai sensi della normativa sulle barriere architettoniche; h) pavimentazione adeguate all'uso e alla tipologia della strada; i) ringhiere, cunette, attraversamenti, incroci di dimensioni e qualità atte a soddisfare le normative e le esigenze di funzionalità. 6. Si definiscono strade private funzionali alle attività agro-silvo-pastorali quelle che hanno origine da strada pubblica o da altra strada privata e danno accesso a uno o più fondi agricoli. 7. Per le strade di cui ai commi 3, 4, 5 e 6 opera la disciplina delle NAPTP, art. 21, commi 1 e 2. 8. Con riferimento alle strade comunali o vicinali carrabili e alle strade pedonali 202 e percorsi ciclabili pubblici individuati nella tavola: P1 - Carta di tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali , al fine della salvaguardia dei percorsi medesimi, dovranno essere utilizzati, nelle operazioni di manutenzione straordinaria e ordinaria, materiali lapidei per le pavimentazioni e muri di sostegno in pietra attinenti per tipologia e sistemi costruttivi a quelli presenti nell’area d’intervento. 203 9. Non rilevante. 10. In attesa della classificazione delle strade ai sensi del nuovo codice della strada, si applicano alla strada statale le disposizioni seguenti: strade entro gli insediamenti fuori dai centri abitati fuori dai centri abitati ma previsti dal PRG 204 all’interno delle zone previste come edificabili o trasformabili dal PRG 205 C. strade extraurbane

secondarie (strada ------m 40.00 206 207 ------statale)

11. In attesa della classificazione delle strade ai sensi del nuovo codice della strada, alle strade regionali, comunali e vicinali si applicano le disposizioni seguenti:

201 come definita dal Codice della strada 202 Le strade pedonali ricomprendono I sentieri di cui allle NAPTP, art. 37, comma 5, e quelli eventualmente individuati per iniziativa del Comune 203 NAPTP art. 21, comma 4 204 lr 6 aprile 1998, n. 11 art. 99; Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 518/11, allegato A, Capitolo I 205 nel caso che il PRG sia suscettibile di attuazione diretta, ovvero se per tali zone siano esecutivi gli strumenti urbanistici attuativi 206 D.M. 1 aprile 1968, art. 4, comma 1, lettera b) 207 distanza da osservarsi nell’edificazione a partire dal ciglio della strada, cui va aggiunta la larghezza dovuta alla proiezione di eventuali scarpate o fossi e di fasce di espropriazione derivanti da progetti approvati file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 45 NTA GIGNOD

strade entro gli insediamenti fuori dagli insediamenti fuori dai centri abitati ma previsti dal PRG 208 previsti dal PRG 209 all’interno delle zone previste come edificabili o trasformabili dal PRG 210 C. strade extraurbane ------m 14,00 per strade <= m ------8,00 secondarie (strada m 27,50 per strade > m 8,00 regionale) 211 E. strade urbane di m 7,50 per strade <= m ------5,00 quartiere m 9,00 per strade > m (regionali, comunali) 5,01, <= m 8,00 15,00 per strade > m 8,00 212 F. strade locali m 7,50 per strade <= m m 14,00 per strade <= m ------8,00 8,00 (regionali, comunali, m 9,00 per strade > m m 27,50 per strade > m 8,00 vicinali) 5,01, < m 8,00 214 15,00 per strade > m 8,00 213 12. In attesa della classificazione delle strade ai sensi del nuovo codice della strada, nel caso di fabbricati agricoli o di interesse generale ubicati nelle sottozone di tipo E, possono fruire delle disposizioni di deroga ai sensi di legge 215 . 13. Nelle sottozone di tipo A, pur in assenza di strumenti attuativi, nella ricostruzione di edifici può essere mantenuta la distanza in atto dalle strade. 14. Le fasce di rispetto a tutela delle strade, misurate dal confine stradale, a seguito della avvenuta classificazione delle strade ai sensi del codice della strada, da rispettare nelle nuove costruzioni, nelle ricostruzioni conseguenti a demolizioni integrali o negli ampliamenti sono definite nella seguente tabella:

208 lr6 aprile 1998, n. 11 art. 99; Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 518/11, allegato A, Capitolo I 209 Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 518/11, allegato A, Capitolo I 210 nel caso che il PRG sia suscettibile di attuazione diretta, ovvero se per tali zone siano esecutivi gli strumenti urbanistici attuativi 211 distanza misurata dall’asse della carreggiata, lr 11/98, art. 99, comma 1, lettera b), comma 2 212 distanza misurata dall’asse della carreggiata, lr 11/98, art. 99, comma 1, lettera a), comma 2 213 distanza misurata dall’asse della carreggiata, lr 11/98, art. 99, comma 1, lettera a), comma 2 214 distanza misurata dall’asse della carreggiata, lr 11/98, art. 99, comma 1, lettera b), comma 2 215 lr6 aprile 1998, n. 11 art. 99, comma 3

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 46 NTA GIGNOD

strade Centro abitato 216 fuori dai centri abitati ma fuori dai centri abitati ma entro le zone previste come fuori le zone previste come edificabili o trasformabili edificabili o trasformabili dal PRG 217 dal PRG 218 C. Strade extraurbane ------m 10.00 219 m 30.00 220 secondarie (strada statale) E. Strade urbana di Stabilite dal PRG ------

quartiere (regionali ?, comunali) F. Strade locali Stabilite dal PRG Stabilite dal PRG m 20.00 (strade regionali e comunali) (regionali, comunali, m 10,00 (strade vicinali) 221 vicinali)

15. Le distanze minime da rispettare nella esecuzione di scavi, nella costruzione o ricostruzione di muri di cinta, nell’impiantare alberi, siepi e simili, lateralmente alle strade, in funzione della avvenuta classificazione delle strade, sono stabilite ai sensi del nuovo codice della strada e relativo regolamento 222 . 16. Le distanze minime da rispettare nelle curve fuori dai centri abitati in funzione della avvenuta classificazione delle strade sono definite dal nuovo codice della strada e relativo regolamento 223 . 17. Nelle fasce di rispetto a tutela delle strade sono ammessi gli interventi elencati alla legge 224 e quelli elencati nel Regolamento del Codice della strada 225 ed in particolare: impianti per la distribuzione di carburanti, strutture ad essi accessorie ed attrezzature a servizio della circolazione; a) recinzioni, cancelli e pensiline che non ostacolino la piena visibilità del percorso stradale, dei bivi, degli incroci, delle aree di sosta e delle altre analoghe strutture; b) parcheggi di superficie; c) accessi e diramazioni, passi carrabili, rampe di accesso ad autorimesse e parcheggi conformi alle disposizioni del codice della strada e del relativo regolamento; d) percorsi pedonali e ciclabili; e) piantumazioni e sistemazioni a verde, consentite dalle norme di legge o di regolamento e comunque tali da non ostacolare la piena visibilità di cui alla precedente lettera b).

216 D. Leg.vo. 30 aprile 1992, n. 285, Nuovo codice della strada, art. 3, comma 1, punto 8), art. 4 217 nel caso che il PRG sia suscettibile di attuazione diretta, ovvero se per tali zone siano esecutivi gli strumenti urbanistici attuativi 218 nel caso che il PRG sia suscettibile di attuazione diretta, ovvero se per tali zone siano esecutivi gli strumenti urbanistici attuativi 219 D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 26, comma 2 bis, lettera a) 220 D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 26, comma 2, lettera c) 221 D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 26, comma 2, lettere d) ed e) 222 D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 26, commi 1, 3, 4, 5. 223 D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 26, commi 1, 3, 4, 5. 224 lr 11/98, Capo II, artt. 39 e 40 225 D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 26, commi 1, 3, 4, 5. file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 47 NTA GIGNOD

18. La distanza minima da osservare nell’edificazione in fregio alle strade comunali pedonali, individuate nella tavola P1 - Carta di tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali o nella tavola P4 - Carta della zonizzazione, servizi e viabilità del PRG , è fissata in metri 5,0 da misurarsi dall’asse della strade stesse. Tale disposizione non si applica all’interno delle sottozone di tipo A. 19. Una nuova classificazione delle strade locali di proprietà comunale, anche a seguito di accatastamento, determina la conseguente modifica alla tabella di cui al comma 2, senza che questo fatto comporti variante al presente PRG. 20. Le sezioni trasversali della carreggiata devono essere congruenti con il volume di traffico atteso sulla base di corretti calcoli previsionali e, comunque, non superiori a metri 5,75 nei tronchi della rete stradale extraurbana, non appartenenti a strade statali e regionali, e a metri tre nei tronchi stradali per utenze speciali, quali le strade interpoderali, antincendio, quelle forestali o a servizio di attività estrattive, con dotazione, in questi ultimi casi, di piazzole utili per gli incroci tra automezzi, l’inversione del senso di marcia e il parcheggio; nei casi in cui il sedime di tronchi stradali costituisca parte dello sviluppo di piste per lo sci nordico, la sua larghezza può essere dimensionata per rispondere ai requisiti minimi di omologazione FISI .226

Art. 34 (Oleodotto, acquedotto)

1. Nelle tavole P3 – Elementi, usi ed attrezzature con particolare rilevanza urbanistica sono indicate le condotte principali dell’oleodotto, acquedotto. 2. Gli interventi di qualsiasi natura interferenti con le condotte di cui al comma 1 ed eventuali modifiche al loro tracciato sono autorizzati dal soggetto proprietario e segnalati al Comune. Gli interventi di scavo in adiacenza alle condotte dovranno essere preventivamente segnalati al soggetto gestore. 3. La dismissione di condotte o di infrastrutture o di parti di esse, comporta la riqualificazione ambientale del territorio interessato a carico dell’ente proprietario o gestore. 4. Ai lati delle condotte acquedottistiche, indicate nella tavola P3 – Elementi, usi ed attrezzature con particolare rilevanza urbanistica, è fatto divieto di eseguire interventi edificatori, di effettuare piantagioni e di spandere materiali che possano risultare fonti di inquinamento entro fasce di rispetto di larghezza pari a m 2,50 misurata dall’asse delle condotte medesime 227. salvo nelle sottozone A .

Art. 35 (Smaltimento dei rifiuti)

1. Lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, speciali e speciali tossico-nocivi 228 è attuato secondo le modalità previste dal piano regionale di smaltimento dei rifiuti 229 , dal piano comunale o sovra- comunale per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, dal regolamento comunale 230 . 2. Le aree necessarie ad individuare i centri di raccolta comunale o i centri specializzati (ecostazioni o stazioni ecologiche) sono individuate nella tavola P3 “ Elementi, usi ed attrezzature con particolare rilevanza urbanistica”. 3. Le aree di cui al comma 2 devono presentare fasce di rispetto ai sensi di legge 231 caratterizzate dall’impianto di essenze arboree o di altre misure di mitigazione paesaggistico-ambientale da precisare in sede di progetto di ciascuna area.

226 NAPTP art. 21, comma 1, norma cogente 227 Decreto Ministero della Sanità 26/3/1991, allegato II 228 NAPTP, art. 22, commi 5, 6 e 7 229 lr 2 agosto 1994, n. 39, art. 5 e successive integrazioni e modificazioni . 230 d. leg.vo 5 maggio 1997, n. 22, art. 21 231 lr 6 aprile 1998 n. 11, art. 43, comma 3, lettera b) . file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 48 NTA GIGNOD

4. Le discariche e i centri di raccolta dei rifiuti devono essere idoneamente inseriti nel contesto paesaggistico-ambientale sulla base delle prescrizioni indicate al comma 3 dell'art. 23 delle NTA. 5. I materiali inerti non pericolosi provenienti da scavo, i materiali che residuano da attività di demolizione e costruzione, comprese le costruzioni stradali, da avviare al riutilizzo, i rifiuti speciali inerti 232 e le miscele bituminose non contenenti catrame di carbone derivanti da attività di demolizione e costruzione, prodotti all’interno di cantieri edili e stradali, devono essere gestiti sulla base delle vigenti disposizioni in materia 233 6. Lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, speciali e speciali tossico-nocivi 234 è attuato secondo le modalità previste dal piano regionale di smaltimento dei rifiuti 235 , dal piano comunale o sovra- comunale per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, dal regolamento comunale 236 . 7. Le aree di cui al comma 2 devono presentare fasce di rispetto ai sensi di legge 237 caratterizzate dall’impianto di essenze arboree o di altre misure di mitigazione paesaggistico-ambientale da precisare in sede di progetto di ciascuna area.

Art. 36 (Industria e artigianato)

1. La disciplina urbanistico-edilizia relativa all’industria e artigianato è dettata all’art. 48 “Sottozone di tipo D” . 2. Per l’artigianato ammesso nelle sottozone di tipo B e C si applicano le disposizioni urbanistiche ed edilizie di cui agli articoli 46 (sottozone di tipo B) e 47 (sottozone di tipo C) riguardanti le altre destinazioni d’uso ammesse nelle sottozone medesime. 3. Per usi ed attività produttive artigianali o industriali non collocabili in contesti abitativi in quanto incompatibili ambientalmente si intendono quelli che producono: a) impatto paesaggistico rilevante; b) inquinamento acustico, dell’aria ed in generale ambientale; c) livelli di sicurezza modesti. 4. L’elaborato tecnico “Rischio di incidenti rilevanti” RIR – costituisce parte integrante e sostanziale dello strumento urbanistico e contiene quanto previsto dalla legge 238 . 5. La disciplina urbanistico-edilizia relativa agli stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti, e agli elementi territoriali ed ambientali vulnerabili, è dettata dalla legge 239 nonché dal RIR. 240 . 6. Si richiama la disposizione cogente delle NAPTP, art. 25, comma 7.

232 nota: D.Lgs. 13 gennaio 2003, n. 36, art. 2, comma 1, lettera e 233 DCR 15 aprile 2003, n. 3188/XI (Piano regionale di gestione dei rifiuti); DGR 06 giugno 2005, n. 1792). 234 NAPTP, art. 22, commi 5, 6 e 7 235 lr2 agosto 1994, n. 39, art. 5 e successive integrazioni e modificazioni . 236 D. Leg.vo n.152 del 3.4.2006, art. 21;Delibera di Approvazione del Piano regionale di smaltimento di smaltimento dei rifiuti n. 3118/XII del 15.4.2003. 237 lr6 aprile 1998 n. 11, art. 43, comma 3, lettera b). 238 al punto 3.1 dell’allegato al D.M. 9 maggio 2001” 239 D.M. 9 maggio 2001 e relativi allegati 240 D.M. 9 maggio 2001 di attuazione dell'art. 14 del D. Leg.vo 334/99, pubblicato nella Gazz. Uff. 16 giugno 2001, n. 138, S.O. file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 49 NTA GIGNOD

Art. 37 (Siti e impianti di radiotelecomunicazione)

1. La disciplina urbanistico edilizia relativa alla localizzazione, costruzione e modificazione dei siti attrezzati per gli impianti di radiotelecomunicazione è disposta dal piano formato dalla Comunità montana ai sensi di legge. 241 2. Gli impianti di teleradiocomunicazione previsti negli appositi progetti di rete 242 sono autorizzabili con le procedure previste dalla specifica legge di settore243 nelle sottozone di cui al Capo IV e il PRG ne ammetta la destinazione d’uso. 3. Per i casi di motivata necessità gli impianti di cui ai commi precedenti o parti di essi possono fruire laddove applicabili delle procedure di deroga di cui all’art. 71. 4. Nelle more di approvazione del piano dei siti di radiotelecomunicazioni su tutto il territorio comunale, sono ammessi i seguenti interventi: a) installazione di nuove stazioni radioelettriche anche se non coerenti con le destinazioni di zona del PRG 244 , previo parere favorevole dell'ARPA in merito al rispetto dei limiti di esposizione, delle misure di cautela e degli eventuali obiettivi di qualità stabiliti dalla normativa statale vigente, nonché postazioni ed altre strutture, qualora: a. necessarie a rispondere a specifiche esigenze di localizzazione territoriale o per i casi di motivata necessità: b. tecnicamente non localizzabili all'interno dei siti attrezzati individuati nei piani previsti ai sensi di legge 245 ; c. tecnicamente non localizzabili su postazioni esistenti; d. funzionali ad attività coerenti con le destinazioni d'uso ammesse dal PRG quali: uffici, imprese, ecc.; e. funzionalmente collegati ad esigenze specifiche di copertura locale; f. determinate da specifiche esigenze di localizzazione territoriale nel caso di impianti di reti di telecontrollo e comando. b) In questi casi le stazioni radioelettriche esistenti e le altre strutture dovranno essere realizzate prioritariamente su strutture ed edifici pubblici esistenti. c) Sulle stazioni radioelettriche esistenti e sulle postazioni esistenti, conseguenti a progetti di rete approvati, sono ammessi i seguenti interventi: 1. manutenzione ordinaria a e straordinaria e installazione di stazioni radioelettriche per il potenziamento della postazione esistente, fermo restando il rispetto dei limiti di esposizione, delle misure di cautela e degli eventuali obiettivi di qualità stabiliti dalla normativa statale vigente; 2. manutenzione ordinaria a e straordinaria, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, interventi di demolizione e potenziamento delle altre strutture che compongono la postazione esistente. 5. Gli interventi ammessi sulle postazioni non potranno, in ogni caso, comportare una trasformazione edilizio-urbanistica tale da configurare la creazione di un sito attrezzato come definito dalle disposizioni vigenti. 246

241 lr 04 novembre 2005, n. 25, Disciplina per l’installazione, la localizzazione e l’esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiotelecomunicazioni 242 lr 04 novembre 2005, n. 25, Disciplina per l’installazione, la localizzazione e l’esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiotelecomunicazioni 243 lr 25/2005 244 così come previsto dalla lr 25/2005, art. 11, comma 5 245 lr 11/98, art. 32, comma 4 246 lr 25/2005, art. 2 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 50 NTA GIGNOD

6. Nelle more dell'approvazione del piano dei siti di radiotelecomunicazione su tutto il territorio comunale, la tipologia costruttiva delle postazioni e delle altre strutture deve garantire : a) che gli elementi strutturali metallici siano opachi e non riflettenti; b) che le postazioni e le altre strutture siano positivamente inserite nel paesaggio circostante, nel rispetto delle caratteristiche architettoniche ed ambientali del contesto. Tale valutazione, negli ambiti non soggetto al parere vincolante della struttura competente in materia di tutela del paesaggio e dei beni architettonici, sarà espressa dalla Commissione Edilizia comunale . 7. Sono da perseguire gli obiettivi di cui ai commi 8, 9, 10, 11 dell’art. 22 delle NTA del PTP.

Art. 38 (Cimitero comunale)

1. Nelle tavola “ P3- Elementi, usi ed attrezzature con particolare rilevanza urbanistica ” è indicato il perimetro dell’impianto cimiteriale; si applicano le disposizioni di legge e regolamentari in materia 247 248 . 2. Non rilevante

Art. 39 (Attrezzature turistiche)

1. Le aree sciabili, piste di sci nordico e altre attrezzature turistiche e i relativi impianti sono indicate nelle tavole P3 - Elementi, usi ed attrezzature con particolare rilevanza urbanistica . 2. Non rilevante 249 . 3. Non rilevante. 4. Non rilevante. 250 5. Non rilevante. 6. Non rilevante. 7. Non rilevante. 8. Tra le altre attività ricreative e sportive in ambiente naturale 251 , gli impianti per lo svolgimento della disciplina sportiva del golf devono assicurare, nella massima misura possibile, la conservazione dei segni del sistema agricolo tradizionale e evitare effetti di inquinamento connessi alle tecniche di mantenimento del tappeto erboso; le strutture di servizio, ove non localizzabili negli abitati vicini, devono essere ubicate e dimensionate in modo da contenere l’impatto sul paesaggio; 9. Non rilevante. 10. Non rilevante. 11. Non rilevante. 12. Non rilevante.

247 RD 24 luglio 1934, n. 1265. Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie. Art. 338, più volte modificato e da ultimo dal collegato infrastrutture di cui alla legge 166 del 1 agosto 2002, art. 28. 248 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 . Approvazione del regolamento di polizia mortuaria, da art. 54 a art. 73 e art. 78 . 249 lr17 marzo 1992,n. 9, art. 1 250 il comma permane ed è completato dal comune ovvero è soppresso in mancanza di prescrizioni programmatiche in ordine a nuove aree sciabili o a loro ampliamenti 251 NAPTP, art. 29, comma 13 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 51 NTA GIGNOD

Capo III- Tutela e valorizzazione naturalistica

Art. 40 (Siti e beni di specifico interesse naturalistico)

1. .I siti ed i beni di specifico interesse naturalistico 252 sono rappresentati nelle tavole P2 – Tutela e valorizzazione naturalistica ; si applicano le disposizioni cogenti di cui alle NAPTP, art. 38, comma 4 253 : a) area di particolare interesse floristico nei pressi di Chez Henry. 254 b) la Testata della Comba d’Arsy c) i laghi d’Ars d) l’areale in loc. Terrè e) l’areale ad est di punta Chaligne f) .Beni puntuali di specifico interesse naturalistico: 1. L´arsalí di Tsatë, esemplare della pianta monumentale. 2. Non rilevante. 3. Non rilevante.

Art. 41 (Parchi, riserve e aree di valorizzazione naturalistica)

1. Non rilevante. 2. Non rilevante. 3. Non rilevante. 4. Non rilevante.

Art. 42 (Siti di importanza comunitaria, nazionale, regionale e zone di protezione speciale)

1. Non rilevante 255 . 2. Non rilevante.

252 NAPTP, art. 38 commi 1, 2 ,3 e appendici alla relazione. 253 4. Nelle aree interessate dai beni naturalistici di cui ai commi 1, 2 e 3, è vietata ogni nuova edificazione ed ogni trasformazione del territorio, comprese quelle compor-tanti rimodellamenti del suolo, alterazioni delreticolo idrografico, depositi anche transitori di materiali, discariche o impianti depuratori. Sono consentiti gli interven-ti necessari alla conservazione e alrecupero delle aree di cui al presente comma, nonché al miglioramento della fruibilità degli elementi costitutivi dello specifico in-teresse delle aree medesime. Sono altresì consentiti, con provvedimento adeguata-mente motivato, gli interventi necessari per garantire la sicurezza idrogeologica de-gli insediamenti e delle infrastrutture; le piste forestali indispensabili alla gestione dei boschi; le opere infrastrutturali di interesse generale; gli interventi rivolti alla manutenzione ed adeguamento delle infrastrutture ed attività eventualmente in atto, limitatamente all’escursionismo, alpinismo e sci alpino e nordico. 254 Richiesto dal Servizio aree protett con nota prot. n. 4287/RN del 18 febbraio 2003 e ripreso dalla DGR 986 del 17 marzo 2003 inerente all’approvazione con modificazioni della delimitazione delle zone umide e laghi. 255 ai sensi delle Deliberazioni della Giunta regionale 1460/2002 e 3361/2002. file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 52 NTA GIGNOD

Capo IV- Zonizzazione, servizi e viabilità

Art. 43 (Suddivisione del territorio in sottozone)

1. Le zone territoriali di cui alla lr 6 aprile 1998, n. 11, art. 22, comma 1 sono ripartite, ai sensi della delibera di Giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 421, e rappresentate nelle tavole P4 – Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG , nelle seguenti sottozone: sottozona posizione sistema riferimento cartografico A Ac Ac1* Cré insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ac2* Le Chateau insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ac3* Buthier insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ad Ad1 Mont-Joux insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 Ad2* Rovin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 Ae Ae1 Variney insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ae2 Arliod di Sotto insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ae3 Arliod di Sopra insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ae4* Savin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ae5 Chez Roncoz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ae6* Le Petit Quart insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ae7 Valcartier insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ae8* Chez-Henry insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ae9* Chez Courtil insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ae10* Caravex insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ae11* Le Gorrey insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ae12* Le Moulin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ae13* Champ Long insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 Ae14* Arzanière insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 Ae15 La Condéminaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ae16* Pierre Besse insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ae17* La Caou insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 Ae18* insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3- Ae19* Lexert insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ae20 La Bedegaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ae21* Véclos insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ae22* Les Cotes insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3 Ae23* Chez-Percher insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3 Ae24 Les Fiou insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ae25 Véfan insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ae26* Les Maisonnettes insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ae27 Seissinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ae28 Meylan insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ae29 La Cheriéty insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ae30* Roisod sud insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 Ae31* Roisod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 Ae32* Les Croux insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 Ae33* Ronc- Parmé dei pascoli tav. P4c3 Ae34* Alpe Ronc dei pascoli tav. P4c3 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 53 NTA GIGNOD

Ae35 Clemencey insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c5 Ae36 Le Gorrey insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ae37* La Clusaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c5 B Ba Ba1* Variney insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ba2* Arliod di sotto insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ba3 Arliod di sopra insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ba4 Arliod di sopra insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ba5* Chez Roncoz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ba6* Chambavaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ba7* Cré insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ba8* Chez Henry insediativo tradizionale a sviluppo integrato tav. P4c1 Ba9* La Ressaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ba10* Véclos insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ba11* Lexert insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ba12* Rovin sud insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ba13* Rovin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ba14* Le Moulin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ba15* Champorcher insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3- P4c4 Ba16* Le Moré insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ba17* Chez Percher insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3 Ba18 Tercinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ba19* Tercinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ba20 Les Fiou-Véfan insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ba21* Les Maisonnettes insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ba22 Véfan insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ba23* Les Maisonnettes insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ba24* Seissinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ba25 Seissinod ovest insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ba26 Seissinod est insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ba27 La Cheriety insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3 Ba28 La Condéminaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Bc Bc1* Chez Roncoz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Bd Bd1 La Bedegaz Sud insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 C Cb Cb1* Les Maisonnettes insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Cc Cc1 Chez Roncoz Ovest insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Cd Cd1* La Condéminaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 D Da Da1* Chambavaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 E Ea Ea1* Alpe Tardiva boschivo tav. P4a Ea2* Alpe Chaligne dei pascoli tav. P4a Ea3* Laghi d’Ars, Casa altre aree naturali tav. P4a file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 54 NTA GIGNOD

Labier Ea4* Sopra Alpe d’Arpy altre aree naturali tav. P4a Eb Eb1* Rebi ache, Les tav. P4c3 insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato Croux Eb2* La Colière dei pascoli tav. P4c4 Eb3* Fontanin boschivo tav. P4b Eb4* Mendey, Roncaille, dei pascoli tav. P4b- Alpe Chaligne tav. P4c5 Eb5* La Clusaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c5 Eb6* Meriaou boschivo tav. P4c5 Eb7* Alpe Pragalet boschivo tav. P4a Eb8* Alpe Nicollet boschivo tav. P4c5 Eb9* Alpe Grangette dei pascoli tav. P4c5 Eb10* Torrent de Clusaz boschivo tav. P4c5 (tra Nicollet e Tenquey) Eb11* Tenquey boschivo tav. P4c5 Eb12* Alpe Chaligne dei pascoli tav. P4a Eb13* Arsy dei pascoli tav. P4a Eb14* Fontaines nord-est boschivo tav. P4c5 Eb15* Fontaines insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ec Ec1* Molino, lungo il fluviale tav. P4c1 torrente Buthier Ec2* Ro vin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ec3* Valcartier insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ec4* Chez Henry insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ec5* La Bed egaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ec6* Roen insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ec7* Champ Long insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 Ec8* Arsanière insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 Ec9* Val Buthier boschivo tav. P4c2- tav. P4c4 Ec10* Le Moulin, Lunace, fluviale tav. P4c4 La Fabrique Ec11* Fontaines, Arsy, boschivo tav. P4c4- Meriaou, Chez tav. P4c5 Tognette Ec12* Fontaines insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ec13* Alpe Grangette dei pascoli tav. P4c5 Ec14* Alpe Roncaille insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c5 Ec15* Pleno Superiore dei pascoli tav. P4c5 Ec16* Pleno,Alpe Gralin, boschivo tav. P4c3 Arpille, Alpe Chaligne Ec17* Le Moré insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3 Ec18* Champorcher insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3 Ec19* Tercinod tav. P4c1- insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4b Ec20* A monte di tav. P4c1 insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato Chambavaz Ec21* Arliod di Sotto insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ec22* Seissinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 55 NTA GIGNOD

Ec23* Tercinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ec24* Les Croux insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3 Ec25* Richelane dei pascoli tav. P4c3 Ec26* Arpille boschivo tav. P4c3 Ec27* Alpe Gralin dei pascoli tav. P4c3 Ec28* Alpe Chaligne dei pascoli tav. P4a Ec29* Arsy Altre aree naturali tav. P4a Ed Ed1* Tercinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ed2* Val Buthier insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ee Ee1* Chez Roncoz, insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Savin Ee2 Chez Courtil insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ee3* Chatelair insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ee4* Buthier, Le Gorrey insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ee5 La Chériety insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ee6 Véfan insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ef Ef1* Laghi d’Ars Altre aree naturali tav. P4a Ef2* Plan de Debat boschivo tav. P4a Ef3* Terré Dessus dei pascoli tav. P4c5 Eg Eg1* Pré du Bois tav. P4c4- insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c5 Eg2* Fontaines insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Eg3* Lunace boschivo tav. P4c4 Eg4* Chatelair insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Eg5* Condemine insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Eg6* Mendey, Buthier tav. P4c4- insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c5 Eg7* Rovin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 Eg8 Mont-Joux insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 Eg9 Sopra la Bedugaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1- tav. P4c2 Eg10* Véclos insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Eg11* Caravex insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Eg12* Chez Henry insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Eg13* Le Petit Quart insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Eg14* Arliod di sopra, tav. P4c1 Chambavaz , insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale Valcartier Eg15* Savin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Eg16* Variney insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Eg17* Arliod di sotto insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Eg18* Roisod, Peroulaz, tav. P4c1- La Cheriéty, tav. P4c2- Champorcher, tav. P4c3- insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato Arliod, Chez tav. P4c4 Percher, Les Cotes, Arbaleyaz Eg19* Richelane, Alpe tav. P4c3 dei pascoli Ronc Eg20* Savin fluviale tav. P4c1 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 56 NTA GIGNOD

Eg21 Chez Roncoz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Eh Eh1* La Cau, Arsanière, tav. P4c1- Le Chateau insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 - tav. P4c4 Eh2* Berrio d’Excenex insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ei Ei1 La Chériety insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ei2 Berrio d’Excenex insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ei3 Vèfan insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ei4* Tra Sessinod e insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Variney Ei5* Variney insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4b Ei6* Arliod di Sopra insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ei7* Savin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ei8* Savin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ei9* Le Petit Quart insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ei10 Le Petit Quart insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Ei11* Chez Henry insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ei12* A valle di Le tav. P4c1 insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato Gorrey Ei13 Mont Joux insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2 Ei14* Localitè tav. P4c2 insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato Condemine Ei15* Champ Lorensal insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ei16 Champ Lorensal insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ei17 Buthier insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ei18* La Clusaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c5 Ei19 * Le Moré insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ei20* Chez Percher insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3 Ei21* Roisod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3 Ei22* Roisod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3 Ei23* Les Maisonnettes insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1 Ei 24 Grand Buthier insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4 Ei 25* Seissinod tav. P4c1 Fb Fb1* Arliod, Savin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Fb2 Chez Roncoz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Fb3* Chez Roncoz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Fb4* Caravex insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 Fb5* La Bedegaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1 2. Le sottozone contrassegnate da * presentano parti costituite da ambiti inedificabili, per le quali si applica la specifica normativa di legge . 256 3. Studi maggiormente approfonditi o nuovi interventi con opere d’arte possono modificare il perimetro degli ambiti in edificabili.

256 vedere art. 2, comma 2, lettere g) ed h) file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 57 NTA GIGNOD

Art. 44 (Sottozone di tipo “A”)

1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate 257 le sottozone di tipo A, ovvero le parti del territorio comunale costituite dagli agglomerati che presentano interesse storico, artistico, documentario o ambientale e dai relativi elementi complementari o integrativi. 2. In assenza di strumento attuativo di cui all’art. 7, comma 1, nelle sottozone di tipo A, si applicano le disposizioni di cui alla legge 258, con le seguenti precisazioni : a) relativamente agli interventi su edifici pubblici 259 , di ampliamento, ivi comprese le sopraelevazioni la densità fondiaria massima (Imax) e l’altezza massima (Hmax) esistenti nella sottozona di riferimento, quali indicate nella tabella di cui al comma 5, sono incrementabili in misura non superiore, rispettivamente, al 20 % e al 10 %, salvo diritti di terzi. b) relativamente ai ruderi o fabbricati diroccati, ripristinabili ai sensi di legge 260 , sono fatte salve le misure delle distanze tra i fabbricati, delle altezze preesistenti, nonché le aree di sedime. c) le distanze minime tra i fabbricati nelle diverse sottozone non possono essere inferiori a quelle intercorrenti tra i volumi edificati preesistenti, computati senza tener conto di costruzioni aggiuntive di epoca recente e prive di valore storico, artistico o ambientale; d) le distanze minime dei fabbricati dal confine non possono essere inferiori a quelle in atto; e) le infrastrutture ed i servizi, di cui alla legge 261 devono sfruttare dislivelli di terreno preesistenti e ridurre al minimo la creazione di rampe e muri, le autorimesse interrate devono costituire pertinenza di singole unità immobiliari; 3. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10 ammesse in ogni sottozona tenuto conto delle determinazioni del PTP. Le quantità o le percentuali indicate in tabella devono essere verificate per le nuove concessioni edilizie con riferimento all'intera sottozona. La Sur 262 ammessa è quella emergente secondo le modalità indicate dal Regolamento Edilizio.

257 NAPTP , art. 36, commi 2, 3, 258 l.r. 11 aprile 1998 n. 11, art. 52, comma 4 e s.m.i 259 Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 517/XI 260 lr 11/98, art. 52, comma 4, lettera e) 261 lr11/1998 e smi, art. 52, comma 4 lettera a) 262 Sur = superficie urbanistica, Del. Cons. Reg.517/XI Allegato A, Cap. I, Paragrafo G file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 58 NTA GIGNOD

TABELLA A C1 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale sottozone: Ac1-Cré , Ac2- Le Chateau Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% Comma 5 art. 8 comma 1 abitazione permanente o lettere a), d) Ced dia Quota prevalente principale comma 2 (min 50%) art. 8 comma 1 Comma 6 abitazione lettere a), d) Ced dia temporanea comma 2 Comma 7 attività produttive artigianali di interesse art. 8 comma 1 prevalentemente locale lettere a), d) Ced dia lett. a), comma 2 Comma 8, attività commerciali; Quota residua art. 8 comma 1 comma 9 attività turistiche lettere a), d) Ced dia e ricettive, lettere a, j comma 2 comma 13 attività pubbliche di servizio o di art. 8, comma 1, Ced dia pubblico interesse lettere a), c), d) lettere a), b),

TABELLA A C2 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato sottozona: Ac3 -Buthier Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% art. 8 comma 1 Comma 5 abitazione lettere a), d) Ced dia Quota prevalente permanente o principale comma 2 (min 50%) art. 8 comma 1 Comma 6 abitazione lettere a), d) Ced dia temporanea comma 2 Comma 7 attività produttive artigianali di interesse art. 8 comma 1 prevalentemente locale lettere a), d) Ced dia lett. a), comma 2 Comma 8, attività commerciali; Quota residua art. 8 comma 1 comma 9 attività turistiche lettere a), d) Ced dia e ricettive, lettere a, j comma 2 comma 13 attività pubbliche di servizio o di art. 8, comma 1 Ced dia pubblico interesse lettere a), d) lettere a), b),

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 59 NTA GIGNOD

TABELLA A D1 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato sottozone:Ad1- Mont-Joux ,Ad2-Rovin Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% art. 8 comma 1 Comma 5 abitazione lettere a),d) Ced dia Quota prevalente permanente o principale comma 2 (min 50%) art. 8 comma 1 Comma 6 abitazione lettere a), d) Ced dia temporanea comma 2 Comma 7 attività produttive artigianali di interesse art. 8 comma 1 prevalentemente locale lettere a), d) Ced dia lett. a), comma 2 Comma 8, attività commerciali; Quota residua art. 8 comma 1 comma 9 attività turistiche lettere a), d) Ced dia e ricettive, lettere a, j comma 2 comma 13 attività pubbliche di servizio o di art. 8, comma 1 Ced dia pubblico interesse lettere a), d) lettere a), b),

TABELLA A E1 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale sottozone: Ae1-Variney ,Ae2-Arliod di Sotto ,Ae3-Arliod di Sopra ,Ae4-Savin ,Ae5-Chez Roncoz, Ae6 – Le Petit Quart, Ae7 -Valcartier ,Ae10 -Caravex ,Ae11-Le Gorrey, Ae19 -Lexert , Ae20-La Bedegaz Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% art. 8 comma 1 Comma 5 abitazione lettere a), d) Ced dia Quota prevalente permanente o principale comma 2 (min 50%) art. 8 comma 1 Comma 6 abitazione lettere a), d) Ced dia temporanea comma 2 Comma 7 attività produttive artigianali di interesse art. 8 comma 1 prevalentemente locale lettere a), d) Ced dia lett. a), comma 2 Comma 8, attività commerciali; Quota residua art. 8 comma 1 comma 9 attività turistiche lettere a), d) Ced dia e ricettive, lettere a, j comma 2 comma 13 attività pubbliche di servizio o di art. 8, comma 1 Ced dia pubblico interesse lettere a), d) lettere a), b),

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 60 NTA GIGNOD

TABELLA A E2 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato sottozone:Ae8-Chez Henry ,Ae9-Chez Courtil ,Ae12 -Le Moulin ,Ae13-Champ Long ,Ae14 -Arzanière ,Ae15-La Condéminaz ,Ae16 -Pierre Besse ,Ae17-La Caou ,Ae18-Champorcher ,Ae21-Véclos ,Ae22-Les Cotes ,Ae23- Chez Percher ,Ae24- Les Fiou ,Ae25-Véfan ,Ae26-Les Maisonnettes ,Ae27-Seissinod, Ae28-Meylan, Ae29 -La Chériety, Ae30-Roisod sud, Ae31-Roisod .Ae32-Les Croux, , Ae35-Clemencey, Ae36-Le Gorrey, Ae37 La Clusaz Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% art. 8 Comma 5 abitazione comma 1 ced Quota prevalente permanente o principale lettere a), d) dia (min 50%) comma 2 art. 8 Comma 6 abitazione comma 1 ced temporanea lettere a), d) dia comma 2 Comma 7 attività produttiv e artigianali di interesse art. 8 comma 1 prevalentemente locale Ced lettere a), d) lett. a), dia comma 2 Comma 8, attività Quota residua commerciali; art. 8 comma 1 comma 9 attività turistiche Ced lettere a), d) e ricettive, lettere a, j dia comma 2 comma 13 attività pubbliche di servizio o di art. 8, comma 1, ced

pubblico interesse lettere a), d) dia lettere a), b),

TABELLA A E3 Sistema dei pascoli sottozona: Ae33-Ronc-Parmé, Ae34-Alpe Ronc

destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur residua quota Sur massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% art. 8 Comma 6 abitazione comma 1 ced Quota prevalente temporanea lettere a), d) dia (min 50%) comma 2 art. 8 comma 9 attività turistiche comma 1 ced e ricettive, lettere a), d) dia Quota residua lettere a),c),g) j), l) comma 2 4. I limiti di densità fondiaria I e di altezza H su edifici esistenti corrispondono, in assenza di strumento attuativo (PUD o NA) alla densità fondiaria ed all'altezza esistenti sul lotto interessato dall'intervento, eccezion fatta per gli interventi ammessi alla lr 11/98, art. 52, comma 4, lettere d) e) h) ed i) in presenza di strumento attuativo detti limiti di densità fondiaria I e di altezza H sono indicati nella tabella di cui al presente comma 263 : I SLP SF Im Ie (densità fondiaria (superficie (superficie (densità fondiaria (densità fondiaria in presenza di H max sottozona Classi di agglomerati e toponimi lorda dei fondiaria) media, SLP/SF) massima esistente) strumento m piani) m2 m2/ m 2 m2/ m 2 attuativo ) m2 m2/ m 2 Ac1 Cre' 10.691 23.350 0,46 2,19 1,6 9,50 Ac2 Le Chateau 3.156 13.420 0,24 1,55 1,7 9,50 Ac3 Buthier, 9.273 17.683 0,52 1,90 1,7 9,50

263 Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 517/XI, Cap. II, par. A, punto 2 e par. B, punto 2 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 61 NTA GIGNOD

Ad1 Mont-Joux 6.036 10.628 0,57 2,28 1,7 8,00 Ad2 Rovin 4.538 9.344 0,49 2,29 1,7 7,50 Ae1 Variney 4.604 7.887 0,58 2,20 1,8 10,00 Ae2 Arliod Di Sotto 3.084 6.876 0,45 2,21 1,5 7,50 Ae3 Arliod Di Sopra 2.495 5.064 0,49 2,19 1,1 8,50 Ae4 Savin 2.964 9.781 0,30 2,20 1,1 8,50 Ae5 Chez Roncoz 2.609 3.692 0,71 2,27 1,1 8,50 Ae6 Le Petit Quart 591 1.531 0,39 2,11 1,1 8,50 Ae7 Valcartier 1.773 3.511 0,50 1,92 1,6 7,50 Ae8 Chez-Henry 4.136 12.948 0,32 2,03 1,5 7,50 Ae9 Chez-Courtil 1.964 5.235 0,38 1,80 1,2 9,50 Ae10 Caravex 682 2.023 0,34 2,75 1,2 7,50 Ae11 Le Gorrey 500 2.719 0,18 3,47 1,1 7,50 Ae12 Le Moulin 227 2.527 0,09 2,04 1 7,50 Ae13 Champ-Long 691 1.904 0,36 2,62 1,1 7,50 Ae14 Arsaniere 151 1.525 0,10 2,19 1 7,50 Ae15 La Condeminaz 3.311 7.761 0,43 1,73 1,2 7,50 Ae16 Pierre-Besse 69 3.576 0,02 1,32 1,1 7,50 Ae17 La Caou 1.864 2.966 0,63 2,68 1,3 7,50 Ae18 Champorcher 1.524 4.548 0,34 2,59 1,2 7,50 Ae19 Lexert 1.782 3.711 0,48 2,13 1,2 7,50 Ae20 Capoluogo, La Bedegaz 3.916 9.403 0,42 1,90 1,6 9,50 Ae21 Veclos 604 2.337 0,26 2,32 1,2 7,50 Ae22 Les Cotes 411 2.762 0,15 1,67 1 7,50 Ae23 Chez-Percher 873 4.565 0,19 2,00 1,4 7,50 Ae24 Tercinod, Les Fiou 9.733 21.609 0,45 2,33 2,0 10,50 Ae25 Vefan 2.562 6.089 0,42 1,92 1,4 8,50 Ae26 Les Maisonnettes 2.958 7.102 0,42 2,08 1,5 8,50 Ae27 Seissinod 1.658 5.619 0,30 2,47 1,7 8,50 Ae28 Meylan 3.053 8.855 0,34 2,79 1,7 8,50 Ae29 La Cheriety 5.882 20.404 0,29 2,07 1,5 8,50 Ae30 Roisod 1.169 2.459 0,48 2,32 1,1 7,50 Ae31 Roisod Sud ----- 1.982 0,00 ……. 1,1 7,50 Ae32 Les Croux 895 2.621 0,34 2,06 1,5 7,50 Ae33 Ronc, Parme' 4 4.623 0,00 1,03 0,9 7,50 Ae34 Alpe Ronc 136 1.758 0,08 1,54 1,1 7,50 Ae35 Clemencey 1.307 4.442 0,29 2,19 1,1 7,50 Ae36 Le Gorrey 4.947 10.398 0,48 2,21 1,2 7,50 Ae37 La Clusaz 473 1.435 0,33 1,77 0,7 7,50 5. Gli strumenti attuativi, fatte salve le misure delle fasce di rispetto, definiscono: a) relativamente agli interventi di nuova costruzione: -densità massima (Ie) in misura non superiore a quella media (Im) della sottozona considerata, tenuto conto dell’appartenenza dell’agglomerato ad una delle classi di complessità individuate ai sensi delle NAPTP, art. 36, comma 10 264 ; -le altezze massime, le distanze minime dai confini e tra i fabbricati b) relativamente agli interventi di ampliamento ammessi: -la densità fondiaria massima (Ie) in relazione al valore culturale degli edifici, quale risulta dalla relativa classificazione, comunque non superiore a quella massima in atto nella sottozona considerata; -le altezze massime, le distanze minime tra i fabbricati,

264 NAPTP, art. 36, comma 10 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 62 NTA GIGNOD

c) relativamente ai volumi pertinenziali: gli usi, le tipologie costruttive, i limiti dimensionali e i rapporti con il contesto. 6. Ai fini della determinazione delle densità fondiarie, delle superfici lorde, di quelle utili, della insediabilità, vengono computati, oltre ai piani esistenti, i piani virtuali realizzabili nei volumi esistenti nel rispetto delle disposizioni in materia di altezze interne minime utili dei locali abitabili. 7. In assenza di strumento attuativo di cui all’art. 7, comma 1, nelle sottozone di tipo A, l’altezza massima per gli interventi su edifici esistenti corrisponde all’altezza esistente sul lotto interessato dall’intervento, eccezzion fatta per gli interventi ammessi dalla legge 265 8. Sono da perseguire gli indirizzi di cui alle N.A. del P.T.P. art. 36, commi 13 e 14. TABELLA A I Hmax Edificio denominazione Sottozona m2/ m 2 m

densità fondiaria Altezza massima 1 2 3 4 Municipio Ac2 + 10% ------Scuola elementare, Ae20 +10% ------Scuola materna Ae20 + 30% + 3,0

Art. 45 (Classificazione degli edifici e delle aree ubicati nelle sottozone di tipo “A”)

1. Nelle tavole della classificazione degli edifici (in scala 1:1000) sono indicati gli edifici ubicati nelle sottozone di tipo A, classificati, con apposito provvedimento della Giunta comunale, ai sensi della deliberazione di Giunta regionale 266 ; tale classificazione evidenzia le categorie seguenti:

265 l.r. 11 aprile 1998 n. 11, art. 52, comma 4, lettere d) e) h) ed i). 266 Deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 418

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a) monumenti, integri o diroccati, ai sensi di legge 267 , isolati o inseriti in contesti insediati 268 ; b) documenti, integri o diroccati, 269270 , isolati o inseriti in contesti insediati; c) edifici di pregio storico, culturale, architettonico e ambientale, integri o diroccati, 271 272 : d) edifici diroccati; e) altri edifici non rientranti nelle precedenti categorie; 1) edifici inseriti nell’ambiente; 2) edifici in contrasto con l’ambiente; 3) basso fabbricato inserito nell’ambiente; 4) altri bassi fabbricati. 2. Si applicano le disposizioni di legge 273 . 3. Nelle tavole di cui al comma 1 sono altresì individuate le aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico 274 ; la relativa disciplina è disposta all’art. 26. 4. Nelle sottozone di tipo A sono ammessi volumi pertinenti le attività che vi si possono svolgere alla condizione di rispettare:

267 D.lgs 22 gennaio 2004, n. 42 268 sono monumenti: A1 - castelli, torri, cinte murarie e case forti e fortificazioni A2 - reperti archeologici A3 - ponti e strutture viarie A4 - edifici di culto ed edifici funzionalmente connessi A5 - edifici appartenenti ai Comuni, alla Regione, alle Comunità Montane o altri enti e istituti legalmente riconosciuti risalenti ad oltre 50 anni. 269 ai sensi della deliberazione della Giunta regionale 418/1999 270 sono documenti: B1 rascard, grenier, städel B2 edifici e manufatti comunitari (forni, mulini, latterie, fontanili e lavatoi) B3 edifici produttivi e connessi alle attività produttive (segherie, forge, edifici di tipo industriale, miniere) B4 edifici o complessi di edifici che hanno svolto o ospitato, nel passato, particolari funzioni di tipo turistico, rappresentativo, politico, sociale, connessi a particolari momenti o eventi storici. (ad esempio: “maison du sel”, terme, edificio legato con la storia di personaggi celebri...) classificati ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 418 del 15.10.1999. Beni evidenziati all’appendice 7 della relazione del PTP eventualmente integrati dal PRG nonché sulla base dei beni di architettura minore di cui alla legge regionale 21/1991 271 Per edificio di pregio storico, culturale, architettonico, ambientale si intende qualsiasi immobile o insieme di immobili che, non rientrando nelle precedenti categorie, presenti comunque la contestuale presenza di alcuni tra i seguenti elementi, che li distingua in relazione agli aspetti storici, culturali, architettonici od ambientali: tipo di materiali, articolazioni volumetriche, tipo di strutture, organizzazione distributiva, presenza di elementi stilisticamente e storicamente databili e che ne determinino un’insieme tipologico e compositivo emergente rispetto al contesto in cui si situano. 272 ai sensi della deliberazione della Giunta regionale 418/1999 273 lr 11/1998, art. 52, comma 4 274 ai sensi delle NAPTP, art. 40 e della lr 56/83, art. 5; file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 64 NTA GIGNOD a - la destinazione di uso: - a legnaia; - ricovero per attrezzi da giardino; - allevamento di animali da cortile per il consumo famigliare; - canile per cani; - serre famigliari; - e simili. b - la tipologia costruttiva: - forma in pianta rettangolare o quadrata; - il terreno non potrà subire modellamenti che presuppongano comunque muretti di sostegno della terra; - semplice basamento piano in calcestruzzo od in pietra appoggiato al terreno con spessore massimo di 20 cm, senza spazi vuoti sottostanti; - struttura portante, semplicemente appoggiata al basamento, e tamponamenti in legno; - copertura a due falde simmetriche se il volume è isolato, ad una sola falda se è appoggiato ad un fabbricato preesistente, da ammettere solo se non contrasta con le specifiche prescrizioni e gli specifici indirizzi della Normativa di Attuazione della relativa zona A; - pendenza delle falde compresa il 40% ed i 50%; - struttura della copertura, in legno, aggettante al massimo di 80 cm su un solo timpano e di 30 cm sugli altri lati; - manto di copertura in tavole od in scandole di legno senza sottomanto impermeabilizzante; - assenza di canali di gronda e di pluviali; - una sola apertura su un solo lato, della dimensione massima di 4,00 m 2; - tutte le parti in legno saranno protette con impregnante; c - i seguenti limiti dimensionali: - superficie lorda coperta massima di 10,00 m 2; - altezza massima lorda, misurata all'estradosso del colmo della copertura, pari a 2,40 m; d – le altre prescrizioni in materia di distanze tra fabbricati, dai confini e dalle strade stabilite dalla legislazione, dal piano regolatore e dal regolamento edilizio per l’edificazione in zona A.

5. La disciplina di cui al comma 4 è applicabile solamente in presenza di strumento urbanistico attuativo di cui alla L.R. 6 aprile 1998, n. 11, art. 52, comma 1.

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Art. 46 (Sottozone di tipo “B”) 1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo B ovvero le parti del territorio comunale costituite dagli insediamenti residenziali, artigianali, commerciali, turistici, terziari, totalmente o parzialmente edificati. 2. La tabella di cui al presente comma, individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10 ammesse in ogni sottozona tenuto conto delle determinazioni del PTP: Le quantità o le percentuali indicate in tabella devono essere verificate per le nuove concessioni edilizie con riferimento all'intera sottozona. La Sur 275 ammessa è quella emergente secondo le modalità indicate dal Regolamento Edilizio.

TABELLA B A1 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale sottozone: Ba1-Variney, Ba2-Arliod di Sotto , Ba3-Arliod di Sopra , Ba4-Arliod di Sopra , Ba5-Chez Roncoz , Ba6-Chambavaz, Ba7- Cré, Ba9-La Ressaz , Ba10-Véclos , Ba11-Lexert Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima quota minima di Sur sino a art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% art. 8 Quota Comma 5 comma 1 lettere a), b) punti 1, 2, 6 , ced abitazione permanente o principale c), d) dia prevalente comma 2 (min 50%) art. 8 comma 1 lettere a), b) punti 1, 2, 6 , ced Comma 6, abitazione temporanea c), d) dia comma 2 comma 7 usi ed attività produttive art. 8 ed artigianali di interesse comma 1 lettere a) b) punti 1, 2, 6, ced prevalentemente locale lettera a) c), d) dia Comma 8, attività commerciali comma 2 art. 8 Quota comma 9 attività turistiche e comma 1 lettere a), b) punti 1, 2, 6 ced ricettive, c), d) dia residua comma 2 comma. 12 attività sportive, ricreative lettere a) e) art. 8 ced comma 8 autorimesse non comma 1 lettere a), c), d) dia connesse ad altre destinazioni comma 2 lettera e) comma 13 attività pubbliche di art. 8, ced servizio o di pubblico interesse comma 1, lettere a), c), d) dia lettere a),b), e)

275 Sur = superficie urbanistica, Del. Cons. Reg.517/XI Allegato A, Cap. I, Paragrafo G

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TABELLA B A2 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato sottozone: Ba12-Rovin sud , Ba13-Rovin , Ba16-Le Moré , Ba17-Chez Percher , Ba18-Tercinod , Ba19- Tercinod , Ba20-Les Fiou , Ba22-Véfan , Ba25- Seissinod ovest , Ba26-Seissinod est, Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima di Sur quota minima Sur sino a art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% art. 8 comma 1 Quota Comma 5 ced lettere a), b) punti 1, 2, 6 c), d) abitazione permanente o principale dia prevalente comma 2 (min 50%) art. 8 comma 1 ced Comma 6, abitazione temporanea lettere a), b) punti 1, 2, 6 c), d) dia comma 2 comma 7 usi ed attività produttive art. 8 comma 1 ed artigianali di interesse ced lettere a), b) punti 1, 2, 6 c), d) prevalentemente locale lettera a), dia comma 2 Comma 8, attività commerciali art. 8 comma 1 Quota comma 9 attività turistiche e ced lettere a), b) punti 1, 2, 6 c), d) ricettive, dia residua comma 2 comma 8 autorimesse non art. 8 comma 1 ced connesse ad altre destinazioni lettere a), c), d) dia lettera e) comma 2 comma 13 attività pubbliche di ced servizio o di pubblico interesse art. 8, comma 1, lettere a), c), d) dia lettere a),b) e)

TABELLA B A3 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato sottozone :Ba8-Chez Henry , Ba14-Le Moulin , Ba15-Champorcher , Ba21-Les Maisonnettes, Ba23-Les Maisonnettes , Ba24- Seissinod , Ba28-La Condéminaz Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima di quota minima Sur sino a art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% art. 8 comma 1 Quota Comma 5 ced lettere a), b) punti 1, 2, 6 c), d) abitazione permanente o principale dia prevalente comma 2 (min 50%) art. 8 comma 1 ced Comma 6, abitazione temporanea lettere a), b) punti 1, 2, 6 c), d) dia comma 2 comma 7 usi ed attività produttive art. 8 comma 1 ced ed artigianali di interesse lettere a), b) punti 1, 2, 6 c), d) dia prevalentemente locale lettera a) comma 2 Quota art. 8 comma 1 comma 9 attività turistiche e ced residua lettere a), b) punti 1, 2, 6 c), d) ricettive, dia comma 2 comma 8 autorimesse non art. 8 comma 1 ced connesse ad altre destinazioni lettere a), c), d) dia lettera e) comma 2

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TABELLA B C1 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale sottozona: Bc1-Chez Roncoz Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% art. 8 comma 1 ced Quota Comma 8, attività commerciali lettere a), b) punti 1, 2, 6 c), d) dia comma 2 prevalente Comma 5 art. 8 comma 1 lettera a) ced Quota abitazione permanente o comma 2 dia principale ; residua

TABELLA B D1 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale sottozona: Bd1-La Bedegaz Sud Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima quota minima di Sur sino a art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% art. 8 comma 1 lettere a), b) punti 1, comma 9 attività turistiche e ced 2, 6 c), d) ricettive, lettera h dia 100% comma 2 Nota: con applicazione della normativa regionale in materia

3. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona gli indici urbanistici: la superficie urbanistica riservata alle destinazioni d'uso prevalenti od ulteriori, il limiti di densità fondiaria (I), la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura (RC), l’altezza massima (Hmax), il numero dei piani (N), la distanza minima tra i fabbricati e dai confini (DF, DC) 276 , in relazione alle destinazioni d'uso ammesse .

SF Sur I RC Hmax N DF DC Superficie Superficie densità rapporto altezza numero distanza distanza dai fondiaria urbanistica fondiaria di massima dei piani tra i confini Sottozone B copertura n fabbricati m2 m2 m2/ m 2 m2/ m 2 m m m 1 2 3 5 6 7 8 9 Hmax H max/2 71.076 16.027 0,25 0,20 10,70 3 min. Ba1-Variney min 5,00 10,00 Hmax Ba2-Arliod di H max/2 10.768 2.204 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Sotto 10,00 Hmax Ba3-Arliod di H max/2 2.955 612 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Sopra 10,00 Hmax Ba4-Arliod di H max/2 5.690 1.138 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Sopra 10,00 Hmax Ba5-Chez H max/2 20.503 3.941 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Roncoz 10,00

276 così come definiti dalla Deliberazione di Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 517/XI, Cap. I.

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Hmax Ba6- H max/2 27.958 5.340 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Chambavaz 10,00 Hmax H max/2 6.977 1.982 0,20 0,20 10,70 3 min. Ba7-Cré min 5,00 10,00 Hmax Ba8- H max/2 2.768 615 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Chez Henry 10,00 Hmax Ba9- H max/2 5.775 1.153 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 La Ressaz 10,00 Hmax H max/2 19.273 3.796 0,20 0,20 10,70 3 min. Ba10-Véclos min 5,00 10,00 Hmax H max/2 33.974 6.970 0,20 0,20 10,70 3 min. Ba11-Lexert min 5,00 10,00 Hmax Ba12-Rovin H max/2 5.759 1.159 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 sud 10,00 Hmax H max/2 6.315 1.211 0,20 0,20 10,70 3 min. Ba13-Rovin min 5,00 10,00 Hmax Ba14- H max/2 4075 815 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Le Moulin 10,00 Hmax Ba15- H max/2 2.921 583 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Champorcher 10,00 Hmax Ba16- H max/2 9.448 1.889 0,15 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Le Moré 10,00 Hmax Ba17- H max/2 5.006 1.039 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Chez Percher 10,00 Hmax Ba18- H max/2 5.690 1.138 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Tercinod 10,00 Hmax Ba19- Les H max/2 15.742 3.148 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Fiou Vefan 10,00 Hmax Ba20- H max/2 8.424 1.685 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Les Fiou 10,00 Hmax Ba21-Les H max/2 1.746 449 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Maisonnettes 10,00 Hmax H max/2 2.784 556 0,20 0,20 10,70 3 min. Ba22-Véfan min 5,00 10,00 Hmax Ba23-Les H max/2 2.081 667 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Maisonnettes 10,00

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Hmax H max/2 3.575 782 0,20 0,20 10,70 3 min. Ba24- Meylan min 5,00 10,00 Ba25- Hmax H max/2 7.521 1.373 0,20 0,20 10,70 3 min. Seissinod min 5,00 ovest 10,00 Hmax Ba26- H max/2 11.741 2.348 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Seissinod est 10,00 Hmax Ba27 H max/2 5.613 918 0,15 0,20 10,70 3 min. min 5,00 La Cheriety 10,00 Hmax Ba28-La H max/2 2312 462 0,20 0,20 10,70 3 min. min 5,00 Condéminaz 10,00

edificato Attuale Attuale Attuale Attuale Attuale Attuale Attuale Bc1 – Chez 4159 Nuova Roncoz min. edificazi 170 m 2 170 m 2 ….. 5,50 1 min 5,00 10,00 one Hmax Bd1-La H max/2 11.521 300 m 2 300 m 2 ..... 4,50 1 min. min 5,00 Bedegaz Sud 10,00

4. Edifici pubblici o di interesse generale .277 .

I Hmax Edificio denominazione Sottozona densità fondiaria Altezza massima m2/ m 2 m

1 2 3 4 Scuola elementare Ba1 10% ……… 5. Tipologie costruttive e elementi di arredo urbano: a) tutti gli interventi innovativi nel tessuto edilizio e urbanistico preesistente devono tendere alla formazione di complessi qualificati e integrati con l'ambiente; b) in particolare sono richiesti un corretto uso dei materiali, l'idoneo soleggiamento degli edifici, un corretto controllo della zona d'ombra propria e portata, l'organizzazione funzionale dei servizi, la sistemazione e l'arredo delle aree libere, la salvaguardia e la valorizzazione delle visuali interne ed esterne; c) nella progettazione degli edifici le forme dovranno essere giustificate da considerazioni costruttive e funzionali ed i materiali di costruzione, da rivestimento e gli accessori dovranno essere impiegati secondo le loro caratteristiche tecnologie e dovranno avere buone caratteristiche di conservazione nel tempo; d) particolare attenzione dovrà essere posta alla composizione risultante dall'accostamento di edifici nuovi con quelli preesistenti, o tra di loro, anche se di proprietà diverse, favorendo il più possibile la formazione di agglomerati ordinati; e) non potrà essere assunta come valida giustificazione per un non corretto orientamento dei fabbricati la particolare conformazione planimetrica mappale del lotto;

277 Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999 n. 517/XI file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 70 NTA GIGNOD

f) le nuove costruzioni dovranno essere eseguite esternamente nel rispetto delle tipologie tradizionali, sufficientemente articolate, in modo da inserirle adeguatamente nel contesto paesaggistico. Particolare cura dovrà essere riservata alla scelta e all'impiego dei materiali dei prospetti esterni. Qualora si intendesse inserire nei prospetti esterni rivestimenti in pietra questa deve essere eseguita in pietra, lavorata conformemente ai muri tradizionali. Qualora si intendesse inserire nei prospetti esterni rivestimenti in legno questi non dovranno apparire un semplice rivestimento posticcio, ma dovranno presentare l'aspetto di reali pareti di chiusura, tinteggiate con vernici che lascino trasparire le venature naturali del legno, con tavole di larghezza non inferiore a 15 cm. Le parti intonacate dovranno essere realizzate con intonaco rustico e tinteggiato con tinte approvate dalla C.E. Il tetto dovrà essere realizzato in legno con copertura in lose. Le solette interne ed i cordoli in cls non dovranno essere visibili all'esterno dei muri. I balconi dovranno essere realizzati in legno; g) per la sottozona Bd1 si applicano gli indirizzi di cui all’art. 29 comma 7 delle NAPTP; h) Nella sottozona Bd1 porre a dimora alberature per la mitigazione visiva del parco di campeggio. i) le aperture dovranno essere ben armonizzate con la costruzione, salvo che per particolari ragioni compositive (chiusura di sfondati o brecce per mantenere l'equilibrio di vuoti e pieni caratterizzanti le tipologie tradizionali) non dovranno avere dimensioni eccessive; si escludono invece pareti continue in alluminio, ferro, o pvc. Non è ammesso l'uso di avvolgibili all'esterno dei serramenti. Per la protezione e l'oscuramento delle aperture esterne sono prescritti gli antoni interni. Gli antoni esterni, quando ammessi, dovranno rispettare, per quanto riguarda trattamenti protettivi, quanto detto per i rivestimenti esterni. Le inferriate dovranno essere semplici, rettilinee e senza motivi cosiddetti ornamentali. 6. Parcheggi e aree verdi privati: a) per gli spazi a parcheggio si applicano gli artt. 13, 14 b) per le aree a verde si richiede la dotazione minima di 40,0 m 2 ogni 30,0 m 2 di Superficie urbanistica (Sur); si applica inoltre si applicano gli artt. 13, 14 7. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici si osservano le seguenti prescrizioni: a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da questi visibili; b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo. 8 Per la ristrutturazione edilizia, gli interventi devono, inoltre, comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto. 9 Gli interventi definiti all’art. 8 comma 1 lettera b punto 4) sono ammessi nelle sottozone di tipo B limitatamente ai volumi pertinenti le attività che vi si possono svolgere alla condizione di rispettare: a - la destinazione di uso: - a legnaia; - ricovero per attrezzi da giardino; - allevamento di animali da cortile per il consumo famigliare; - canile per cani; - serre famigliari; - e simili. b - la tipologia costruttiva: - forma in pianta rettangolare o quadrata; - il terreno non potrà subire modellamenti che presuppongano comunque muretti di sostegno della terra; - semplice basamento piano in calcestruzzo od in pietra appoggiato al terreno con spessore massimo di 20 cm, senza spazi vuoti sottostanti; file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 71 NTA GIGNOD

- struttura portante, semplicemente appoggiata al basamento, e tamponamenti in legno; - copertura a due falde simmetriche se il volume è isolato, ad una sola falda se è appoggiato ad un fabbricato preesistente, da ammettere solo se non contrasta con le specifiche prescrizioni e gli specifici indirizzi della Normativa di Attuazione della relativa zona B; - struttura della copertura, in legno, aggettante al massimo di 80 cm su un solo timpano e di 30 cm sugli altri . - pendenza delle falde compresa il 40% ed i 50%; lati; - manto di copertura in tavole od in scandole di legno senza sottomanto impermeabilizzante; - assenza di canali di gronda e di pluviali; - una sola apertura su un solo lato, della dimensione massima di 4,00 m 2; - tutte le parti in legno saranno protette con impregnante; c - i seguenti limiti dimensionali: - superficie lorda coperta massima di 10,00 m 2; - altezza massima lorda, misurata all'estradosso del colmo della copertura, pari a 2,40 m; d – le altre prescrizioni in materia di distanze tra fabbricati, dai confini e dalle strade stabilite dalla legislazione, dal piano regolatore e dal regolamento edilizio per l’edificazione in zona B.

Art. 47 (Sottozone di tipo “C”)

1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo C, ovvero le parti di territorio totalmente inedificate o debolmente edificate da infrastrutturare, destinate, oltre a interventi di recupero e ampliamento di insediamenti in atto, alla realizzazione di nuovi insediamenti residenziali, artigianali, commerciali, turistici e terziari. 2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10, ammesse in ogni sottozona tenuto conto delle determinazioni del PTP . Le quantità o le percentuali indicate in tabella devono essere verificate per le nuove concessioni edilizie con riferimento all'intera sottozona. La Sur 278 ammessa è quella emergente secondo le modalità indicate dal Regolamento Edilizio. TABELLA C B1 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato sottozone:Cb1- Les Maisonnettes

destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur residua quota Sur massima di Sur sino a quota minima raggiungere 100% art. 10 artt. 8,9 art. 7 comma 7 usi ed attività produttive ed artigianali di art. 8 PUD Quota prevalente interesse prevalentemente comma 1, lettere a) b) d) (min 80%) locale lettere a), b), e), g) Comma 5 abitazione art.8 comma 1 lettera a ), b) PUD permanente o principale punti 1, 2, 6 Comma 8 autorimesse non Quota residua connesse ad altre art. 8 comma 1 PUD destinazioni lettera d) Nota:la parte di area utilizzata per lo stoccaggio all’aperto deve essere opportunamente schermata con alberature a foglia perenne .art. 25 c. 5 lett. f) del PTP

278 Sur = superficie urbanistica, Del. Cons. Reg.517/XI Allegato A, Cap. I, Paragrafo G file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 72 NTA GIGNOD

TABELLA C C1 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale sottozona: Cc1-Chez Roncoz ovest Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% art. 8 Comma 8, attività comma 1, lettere a) b) PUD Quota prevalente commerciali; punti 1, 2, 6 c) d) (min 70%) art. 8 comma 1 Comma 5, abitazione lettere a), b) punti 1, 2, 6 PUD permanente o principale c), d) comma 2 Comma 7 usi ed attività art. 8 produttive ed artigianali di comma 1, lettere a) b) PUD interesse prevalentemente Quota residua punti 1, 2, 6 d) locale a), b), e), g) Comma 8 autorimesse non connesse ad altre art.8 comma 1 PUD destinazioni lettera b) punti 1, 2, 6 lettera d)

TABELLA C D1 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato sottozone:Cd1-La Condéminaz

destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur Sur residua quota quota minima massima di Sur sino a art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% art. 8 comma 1 comma 9 attività turistiche lettere a), b) punti 1, 2, 6 PUD e ricettive Quota prevalente c), d) comma 2 art. 8 comma 5 abitazione comma 1, lettere a) b) PUD permanente o principale punti 1, 2, 6 d) Quota residua comma 8 attività art. 8 PUD commerciali comma 1, lettere a) b) d) 3. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, il limiti di densità fondiaria (I), la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la distanza minima tra i fabbricati e dai confini 279 .

SF Sur I RC Hmax N DF DC Superficie Superficie densità rapporto altezza numero distanza tra i distanza Sottozone C fondiaria urbanistica fondiaria di massima dei piani fabbricati dai copertura confini m2 m2 m2/ m 2 m2/ m 2 m n m m 1 2 3 5 6 7 8 9 Cb1- Les Hmax H max/2 14002 2800 0,20 0,20 10,70 3 Maisonnettes min. 10,00 min 5,00

Cc1-Chez Hmax H max/2 36207 7241 0,20 0,20 10,70 3 Roncoz ovest min. 10,00 min 5,00

Cd1-La Hmax H max/2 18296 3658 0,20 0,20 10,70 3 Condéminaz min. 10,00 min 5,00

279 Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999 n. 517/XI, Capo I. file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 73 NTA GIGNOD

4. Non rilevante 5. Tipologie costruttive e elementi di arredo urbano: a) tutti gli interventi innovativi nel tessuto edilizio e urbanistico preesistente devono tendere alla formazione di complessi qualificati e integrati con l'ambiente; b) in particolare sono richiesti un corretto uso dei materiali, l'idoneo soleggiamento degli edifici, un corretto controllo della zona d'ombra propria e portata, l'organizzazione funzionale dei servizi, la sistemazione e l'arredo delle aree libere, la salvaguardia e la valorizzazione delle visuali interne ed esterne; c) nella progettazione degli edifici le forme dovranno essere giustificate da considerazioni costruttive e funzionali ed i materiali di costruzione, da rivestimento e gli accessori dovranno essere impiegati secondo le loro caratteristiche tecnologie e dovranno avere buone caratteristiche di conservazione nel tempo; d) particolare attenzione dovrà essere posta alla composizione risultante dall'accostamento di edifici nuovi con quelli preesistenti, o tra di loro, anche se di proprietà diverse, favorendo il più possibile la formazione di agglomerati ordinati; e) non potrà essere assunta come valida giustificazione per un non corretto orientamento dei fabbricati la particolare conformazione planimetrica mappale del lotto. f) le nuove costruzioni dovranno essere eseguite esternamente nel rispetto delle tipologie tradizionali, sufficientemente articolate, in modo da inserirle adeguatamente nel contesto paesaggistico. Particolare cura dovrà essere riservata alla scelta e all'impiego dei materiali dei prospetti esterni. Qualora si intendesse inserire nei prospetti esterni rivestimenti in pietra questa deve essere eseguita in pietra, lavorata conformemente ai muri tradizionali. Qualora si intendesse inserire nei prospetti esterni rivestimenti in legno questi non dovranno apparire un semplice rivestimento posticcio, ma dovranno presentare l'aspetto di reali pareti di chiusura, tinteggiate con vernici che lascino trasparire le venature naturali del legno, con tavole di larghezza non inferiore a 15 cm. Le parti intonacate dovranno essere realizzate con intonaco rustico e tinteggiato con tinte approvate dalla C.E. Il tetto dovrà essere realizzato in legno con copertura in lose. Le solette interne ed i cordoli in cls non dovranno essere visibili all'esterno dei muri. I balconi dovranno essere realizzati in legno; g) le aperture dovranno essere ben armonizzate con la costruzione, salvo che per particolari ragioni compositivo (chiusura di sfondati o brecce per mantenere l'equilibrio di vuoti e pieni caratterizzanti le tipologie tradizionali) non dovranno avere dimensioni eccessive; si escludono invece pareti continue in alluminio, ferro, o pvc. Non è ammesso l'uso di avvolgibili all'esterno dei serramenti. Per la protezione e l'oscuramento delle aperture esterne sono prescritti gli antoni interni. Gli antoni esterni, quando ammessi, dovranno rispettare, per quanto riguarda trattamenti protettivi, quanto detto per i rivestimenti esterni. 6. Parcheggi e aree verdi privati: a. per gli spazi a parcheggio si applica l'art. 13 ( Equilibri funzionali relativi ai servizi e attrezzature per interventi di nuova costruzione) b. per le aree a verde si richiede la dotazione minima di 40,0 m 2 ogni 30,0 m 2 di Superficie urbanistica (Sur); si applica l'art. 13 ( Equilibri funzionali relativi ai servizi e attrezzature per interventi di nuova costruzione) 7. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici si osservano i seguenti prescrizioni:

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a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da questi visibili; interventi a livello del piano fondale e con sensibile variazione della volumetria dovranno tener altresì conto delle caratteristiche geomorfologiche del sito e geomeccaniche del sedime fondale ; 8. Per la ristrutturazione edilizia, gli interventi devono, inoltre, comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto. 9. Gli interventi di nuovo impianto da realizzare nelle zone C sono attuabili previa formazione di un PUD 280 . 10. Nella sottozona Cd1 è ammessa la realizzazione di una elisuperficie e del relativo hangar per ricovero degli elicotteri che dovrà essere realizzato ad elementi strutturali e di chiusura prefabbricati prevalentemente in legno e dovrà esserne garantito lo smontaggio nel momento in cui non verrà più utilizzato per tale scopo; il manto di copertura dovrà essere di colore scuro e non riflettente.

Art. 48 (Sottozone di tipo “D”)

1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo D destinate alle attività produttive industriali 281 . 2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10 ammesse in ogni sottozona tenuto conto delle determinazioni del PTP 282 . Le quantità o le percentuali indicate in tabella devono essere verificate per le nuove concessioni edilizie con riferimento all'intera sottozona. La Sur 283 ammessa è quella emergente secondo le modalità indicate dal Regolamento Edilizio. TABELLA D A1 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale sottozone:Da1-Chambavaz, ex Maxel Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% comma 7 usi ed attività produttive ed artigianali di art.8 comma 1 lettere a) interesse prevalentemente b) punti1) 2) 3) 4) PUD Quota prevalente locale lettere c) d) punto 1) (min 70%) lettere a) b) c) d) e) comma 10 attività produttive industriali non art.8 comma 1 lettere a) collocabili in contesti ced b) punti1) 2) 3) 4) abitativi, comma 11 attività dia lettere c) d) punto 1) commerciali non collocabili in contesti abitativi comma 5 abitazione art.8 comma 1 lettere a) ced permanente o principale b) punti1) 2) 3) 4) dia Quota residua legata all’attività lettera c) art.8 comma 1 lettere a) comma 8 attività ced b) punti1) 2) 3) 4) commerciali dia lettera c) art.8 comma 1 lettere a) ced Comma 8 lett.d Uffici b) punti1) 2) 3) 4) dia lettera c)

280 NAPTP, art. 24, commi 10,11,12 ; art. 25, commi 4, 5 e 6 281 NAPTP, art. 25, commi 1, 2 e 3 282 NAPTP, art. 25, commi 2, 3, 5, 6 283 Sur = superficie urbanistica, Del. Cons. Reg.517/XI Allegato A, Cap. I, Paragrafo G file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 75 NTA GIGNOD

3. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, il limiti di densità fondiaria (I), la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la distanza minima tra i fabbricati e dai confini. TABELLA D A2 SF Sur I RC Hmax N DF DC Superficie Superficie densità rapporto altezza numero distanza tra distanza dai Sottozona Da fondiaria urbanistica fondiaria di massima dei piani i fabbricati confini copertura m m2 m2 m2/ m 2 m2/ m 2 m n m 1 2 3 5 6 7 8 9 Da1- 12191 9000 attuale 0,20 10,00 3 10,0 m 5,0 m Chambavaz 4. Non rilevante. 5. Tipologie costruttive e elementi di arredo urbano: 6. Parcheggi e aree verdi privati:si applicano le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli art. 12, commi 3 e 4, art. 13, comma 3 e art. 14, comma 4. a. aree verdi alberate pari almeno ad un decimo della superficie territoriale 284 7. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici si osservano le seguenti prescrizioni: a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da questi visibili; b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo. 8. Per la ristrutturazione edilizia, gli interventi devono, inoltre, comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto. 9. Non rilevante 10. Depositi di materiali: la superficie relativa al deposito all’aperto di materiali primi e lavorati285 , funzionali al processo produttivo, ai fini della determinazioni delle superfici di cui al comma 6, è assimilata alla superficie coperta e deve essere opportunamente schermata con alberature a foglia perenne. 11. Sono ammesse distanze tra i fabbricati DF maggiori o uguali a 10,00 metri e distanze dai confini maggiori o uguali a 5,00 metri.

Art. 49 (Sottozone di tipo “Ea”)

1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Ea, costituite da aree montane occupate in prevalenza da incolti sterili o caratterizzate da flora, morfologia e fauna di alta montagna. 2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10 ammesse in ogni sottozona tenuto conto delle determinazioni del PTP:

284 NAPTP , comma 5, art. 25 285 NAPTP, art. 25, comma 5, lettera f) file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 76 NTA GIGNOD

TABELLA EA1 Sistema boschivo: sottosistema delle altre aree boschive sottozona: Ea1-Alpe Tardiva Sur residua destinazioni d’uso Interventi strumenti attuativi Sur quota massima di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 art.8 comma 1 lett. a DIA Lettera a) 100%

TABELLA EA2 Sistema dei pascoli: sottosistema delle altre aree pascolive sottozone: Ea2-Alpe Chaligne Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 art.8 comma 1 lett. a DIA Lettera a) 100%

TABELLA EA3 Sistema delle aree naturali: sottosistema delle altre aree naturali sottozone: Ea3-Laghi d’Ars, Casa Labier, Ea4-Sopra Alpe d’Arpy Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 art.8 comma 1 lett. a DIA Lettera a) 100% 3. La localizzazione e il dimensionamento delle nuove strutture per gli usi e le attività ammessi ai sensi della tabella di cui al comma 2 è subordinata alla approvazione del Programma di sviluppo turistico di cui alla lr 11/1998, art. 47. In assenza del programma di sviluppo turistico sono ammessi interventi di manutenzione e di adeguamento alle disposizioni di legge o regolamentari in materia igienico-sanitaria e di sicurezza,. 4. Relativamente agli interventi riguardanti le mete e i circuiti turistici si applicano le disposizioni seguenti 286 : a) la fruizione delle mete escursionistiche deve essere promossa nelle forme che comportano pressioni antropiche compatibili con la conservazione delle risorse, fatti salvi gli specifici interventi previsti da progetti integrati, si sensi del PTP, per garantire l’accessibilità a persone con limitate capacità motorie, che non richiedano nuove edificazioni; b) i progetti di valorizzazione delle mete escursionistiche devono comprendere anche le attrezzature per la loro fruibilità e accessibilità e le aree di pertinenza da tutelare, nonché i percorsi, attrezzati e non, per raggiungere le mete stesse, i posti tappa e le basi di attestamento veicolari; c) la fruizione delle mete alpinistiche è promossa e disciplinata da piani e provvedimenti specifici riguardanti la valorizzazione e la gestione delle strutture di base e delle relative vie di accesso, in particolare con:

286 NAPTP , art 28, commi 4, 5, 6, 7 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 77 NTA GIGNOD

- la riqualificazione delle aree degradate e delle aree intensamente frequentate, mediante misure ed interventi diretti alla eliminazione degli impatti e degli inquinamenti in atto, all’apprestamento di mezzi e di modalità gestionali per lo smaltimento nelle discariche pubbliche dei rifiuti e alla regolazione degli afflussi alle mete più frequentate; - la riqualificazione di attrezzature esistenti, con aumenti della ricettività, ove possibile in relazione alle condizioni ambientali e di affluenza; - la realizzazione di nuove attrezzature strettamente funzionali alle esigenze ancora insoddisfatte; d) non rilevante 5. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, il limiti di densità fondiaria (I), la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la distanza minima tra i fabbricati e dai confini ST Sur I RC Hmax N DF DC

Superficie Superficie densità rapporto altezza numero distanza tra distanza Sottozone Ea territoriale urbanistica fondiaria di massima dei piani i fabbricati dai confini copertura m m m2 m2 m2/ m 2 m2/ m 2 m n 1 2 3 5 6 7 8 9 Ea1-Alpe 349.501 ...... Tardiva

Ea2-Alpe 607.610 ...... Chaligne

Ea3-Laghi 4.042.599 ...... d’Ars

Ea4-Arsy 800.001 ......

6. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purchè non riflettenti. 7. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici si osservano le seguenti prescrizioni: a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da questi visibili; b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo. 8. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni: a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto; b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m2 di superficie utile (s.u.) in adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta. 9. Non rilevante. 10. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da 11 a 16.

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Art. 50 (Sottozone di tipo “Eb”) 1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Eb, agricole dei pascoli (alpeggi e mayen), costituite da aree con uso in prevalenza a pascolo stagionale legato alla monticazione, ivi comprese le aree boscate tradizionalmente utilizzate a pascolo. 2. La tabella di cui al presente comma individua distintamente i pascoli da riqualificare e gli altri pascoli 287 , indicando gli usi e le attività ammesse ai sensi dell’art. 10 in ogni sottozona, tenuto conto delle determinazioni del PTP :

TABELLA E B1 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree insediative tradizionali sottosistema a sviluppo integrato sottozone:Eb1- Rebiache, Les Croux, Eb15-Fontaines Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur quota minima di Sur sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% QUOTA Comma 2 Lettera b) Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA PREVALENTE Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Comma 3 Lettera j) Art.9, lettera f) PUD QUOTA Comma 3 Lettera t) Art.8, Comma 1, lettera a),1,2,3 CED, DIA RESIDUA Comma 4 Lettera d) Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA

TABELLA EB2 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree insediative tradizionali sottosistema a sviluppo integrato sottozone: Eb5-La Clusaz Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100%

Comma 2 Lettera b) CED, DIA Comma 3 Lettera j) Art.9, lettera f) PUD 100% Comma 3 Lettera t)

TABELLA EB3 Sistema boschivo: sottosistema delle altre aree boschive Sottozone: Eb3-Fontanin, Eb6-Meriaou ,Eb7-Alpe Pragalet, Eb8-Alpe Nicollet Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 art.8 comma 1 lettera a) CED, DIA Lettera b) di recupero, punti 1, 2, 3 80% Comma 3 Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Lettera j) Art.9, lettera f) PUD 20% Comma 4 Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Lettera d) 20%

287 NAPTP, art. 31

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 79 NTA GIGNOD

TABELLA EB4 Sistema boschivo: sottosistema delle altre aree boschive Sottozone: Eb10-Torrent de Clusaz(tra Nicollet e Tenquey), Eb11-Tenquey, Eb14-Fontaines nord-est Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 art.8 comma 1 lettera a) Lettera b) di recupero, punti 1, 2, 3 DIA Comma 3 100% art.8 comma 1 lett. a Lettera j)

TABELLA EB5 Sistema dei pascoli: sottosistema delle altre aree pascolive sottozone: Eb12-Alpe Chaligne, Eb13-Arsy Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 Art.8, Comma 1, lettera CED, DIA Lettera a) a),1,2,3 80% Art.8, Comma 1, lettere Comma 3 CED, DIA a),c),d) Lettera j) PUD 20% Art.9, lettera f)

TABELLA EB6 Sistema dei pascoli: sottosistema delle altre aree pascolive sottozona: Eb2-La Colière,Eb4- Mendey, Roncaille, Alpe Chaligne, Eb9-Alpe Grangette Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur quota minima di Sur sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Art.8, Comma 1, lettere Comma 3 CED, DIA a),c),d) Lettera j) PUD 80% Art.9, lettera f) Comma 3 Art.8, Comma 1, lettera CED, DIA Lettera i) a),1,2,3 20% Comma 2 Art.8, Comma 1, lettere CED, DIA Lettera b) a),c),d) 20% 3. Nei pascoli da riqualificare 288 sono ammessi interventi di completamento e di ampliamento rigorosamente proporzionati alle esigenze ricettive degli addetti e degli animali, in relazione alla dimensione dei pascoli e tenuto conto dei tramuti. 4. La localizzazione e il dimensionamento degli interventi di cui al comma 3 relativi ai fabbricati rurali sono determinati dalle esigenze aziendali convalidate nello specifico dal giudizio di razionalità espresso dalle competenti strutture regionali, sulla base del manuale tecnico contenente gli standard costruttivi 289 e gli elementi di riferimento per il dimensionamento dei fabbricati rurali e degli annessi. Sono ammessi alle medesime condizioni interventi di manutenzione e di adeguamento alle disposizioni di legge o regolamentari in materia igienico-sanitaria e di sicurezza. 5. Nei pascoli non compresi fra quelli da riqualificare, gli interventi eseguibili devono rispettare le disposizioni seguenti: a) materiali e tecniche costruttive coerenti con le preesistenze;

288 NAPTP ,art. 31, comma 3 289 richiamo al Manuale dell’agricoltura file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 80 NTA GIGNOD

b) conservati, mantenuti e, ove possibile, ripristinati gli elementi costitutivi del sistema insediativo tradizionale, compresi i segni del paesaggio agrario e le trame infrastrutturali (sentieri, percorsi, ecc..), e qualora gli interventi si situino in aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico rispettare le disposizioni specifiche relative a tali aree. 6. Nei pascoli da riqualificare, fatte salve ulteriori disposizioni recate da eventuali piani e programmi di settore e comunque del PSR, nella esecuzione degli interventi sono ammessi: a) la razionalizzazione degli accessi carrabili in modo da collegare gli alpeggi che necessitano del miglioramento e/o della realizzazione di nuova viabilità; b) l’adeguamento delle strutture edilizie esistenti, con materiali e tecniche costruttive coerenti con le preesistenze, con eventuali completamenti e incrementi rigorosamente proporzionati alle esigenze ricettive degli addetti e degli animali, in relazione alla dimensione dei pascoli e tenuto conto dei tramuti; c) devono essere conservati, mantenuti e, ove possibile, ripristinati gli elementi costitutivi del sistema insediativo tradizionale, compresi i segni del paesaggio agrario e le trame infrastrutturali (sentieri, percorsi, ecc..) e, qualora gli interventi si situino in aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico, rispettare le disposizioni specifiche relative a tali aree. 7. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, il limiti di densità fondiaria (I), la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la distanza minima tra i fabbricati e dai confini

ST Sur I RC Hmax N DF DC

Superficie Superficie densità rapporto altezza numero distanza tra i distanza Sottozone Eb territoriale urbanistica fondiaria di massima dei piani fabbricati dai copertura confini

m2 m2 m2/ m 2 m2/ m 2 m n m m 1 2 3 5 6 7 8 9 Eb1- Attuale 179.027 Attuale 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Rebiache, Les +300 Croux Eb2 -La Attuale 207.833 ...... 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Colière +300 Attuale 16.28 4 ...... 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Eb3 -Fontanin +300 Eb4 - Mendey, Attuale 1.183. 480 ...... 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Roncaille, Alpe +300 Chaligne Eb5 -La Clusaz 73. 044 ......

Attuale Eb6 -Meriaou 111.8 69 ...... 0.30 7,50 2 10,0 5,0 +300 Eb7 -Alpe Attuale 69.0 51 ...... 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Pragallet +300 Eb8 -Alpe Attuale 34 .669 ...... 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Nicollet +300

Eb9 -Alpe Attuale 62.5 11 ...... 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Grangette +300

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 81 NTA GIGNOD

Eb10-Torrent 20.551 ...... de Clusaz

Eb11-Tenquey 27.876 ......

Eb12-Alpe Attuale 192.245 ...... 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Chaligne +300

Attuale 27.876 ...... 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Eb13-Arsy +300 Eb14- Fontaines 7.693 ...... nord-est Eb15- 53.858 attuale attuale 0,30 7,50 2 10,0 5,0 Fontaines

8. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purchè non riflettenti. 9. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici si osservano le seguenti prescrizioni: a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da questi visibili; b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo. 10. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni: a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto; b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m 2 di superficie utile (s.u.) in adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta. 11. Non rilevante. 12. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da 11 a 16.

Art. 51 (Sottozone di tipo “Ec”)

1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Ec, costituite da aree con prevalente copertura forestale destinate alla conservazione, manutenzione o riqualificazione del patrimonio forestale; in esse sono ricomprese le aree destinate al rimboschimento 290 , nonché le aree nelle quali il patrimonio boschivo è andato distrutto per cause dolose, colpose o accidentali. 2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10 ammesse in ogni sottozona, tenuto conto delle determinazioni del PTP:

290 NAPTP , art. 26, comma 1 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 82 NTA GIGNOD

TABELLA EC1 Sistema fluviale: sottosistema delle altre aree fluviali sottozone:Ec1-Molino, lungo il torrente Buthier, Ec10 -Le Moulin, Lunace, La Fabrique Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 Lettera c) Art.8, Comma 1, lettera a),1,2,3 CED, DIA 60% Comma 3 Lettera s) Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA 40%

TABELLA EC2 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree insediative tradizionali a sviluppo integrato sottozone: Ec6-Roen destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur residua quota Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 Lettera b) Art.8, Comma 1, lettera a),1,2,3 CED, DIA 60% Comma 2 Lettera c) Art.8, Comma 1, lettera a),1,2,3 CED, DIA 25% Comma 3 Lettera q) Art.8, Comma 1, lettera a),1,2,3 CED, DIA 20% Comma 3 Lettera t) Art.8, Comma 1, lettera a),1,2,3 CED, DIA 10%

TABELLA EC3 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree insediative tradizionali a sviluppo integrato sottozone:Ec2 -Rovin, Ec3-Valcartier, Ec4-Chez Henry, Ec7-Champ Long, Ec8-Arsanière, Ec12- Fontaines, Ec14- Alpe Roncaille, Ec17-Le Moré, Ec18-Champorcher, Ec19-Tercinod, Ec20-A monte di Chambavaz, Ec21-Arliod di Sotto, Ec22-Seissinod, Ec23-Tercinod, Ec24-Les Croux destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur residua quota Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100%

Comma 2 Lettera b), c) art.8 comma 1 lett. a DIA Comma 3 Lettera t) q) 100%

TABELLA EC4 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree insediative tradizionali a sviluppo integrato sottozona: Ec5-La Bedegaz Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% comma art. 8, comma 1, lettere a) d) Ced, Dia 2 di tipo naturalistico 70% Comma 3, lett. h) e) esclusi i servizi e art. 8, comma 1, lettere a), c), d) Ced, Dia le abitazioni, a), g) i) o) 25%

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 83 NTA GIGNOD

TABELLA EC5 Sistema boschivo: sottosistema delle altre aree boschive Sottozone: Ec11-Fontaines, Arsy, Meriaou,Chez Tognette, Ec16 -Pleno, Alpe Gratin, Arpille, Alpe Chaligne, Ec26-Arpille Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 Lettera c) Art.8, Comma 1, lettera a),1,2,3,5 CED, DIA 70% Comma 2 Lettera b) Art.8, Comma 1, lettera a),1,2,3,5 CED, DIA 30 %

TABELLA EC6 Sistema boschivo: sottosistema delle altre aree boschive Sottozone: Ec9-Val Buthier Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100%

Comma 2 Letterab) c) art.8 comma 1 lett. a DIA 100%

TABELLA EC7 Sistema delle aree naturali :sottosistema delle altre aree naturali sottozone:Ec29-Arsy Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100%

Comma 2 Lettera a) c) art.8 comma 1 lett. a DIA 100%

TABELLA EC8 Sistema dei pascoli: sottosistema delle altre aree pascolive Sottozone: Ec15-Pleno Superiore, Ec27-Alpe Gralin

Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 Lettera c) Art.8, Comma 1, lettera a),1,2,3 CED, DIA 70% Comma 3 Lettera r) Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA 30%

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 84 NTA GIGNOD

TABELLA EC9 Sistema dei pascoli: sottosistema delle altre aree pascolive Sottozone: Ec13-Alpe Grangette, Ec25-Richelane, Ec28-Alpe Chaligne

Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100%

Comma 2 Lettere c) r) art.8 comma 1 lett. a DIA 100%

3. Nelle sottozone di tipo Ec si applicano le disposizioni di cui all’art. 63 relativamente alle parti indicate quali aree boscate. 4. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I), la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la distanza minima tra i fabbricati e dai confini. ST Sur I RC Hmax N DF DC

Superficie Superficie densità rapporto altezza numero distanza tra distanza Sottozone Ec territoriale urbanistica fondiaria di massima dei piani i fabbricati dai copertura confini

m2 m2 m2/ m 2 m2/ m 2 m n m m 1 2 3 5 6 7 8 9 Ec1-Molino, lungo il torrente 299.613 attuale attuale 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Buthier

Ec2-Rovin 17.370 ......

Ec3-Valcartier 11.818 ......

Ec4-Chez Henry 10.582 ......

Ec5-La Bedegaz 6.014 ......

Ec6-Roen 47.751 attuale attuale 0.30 7,50 2 10,0 5,0

Ec7-Champ 51.608 ...... Long

Ec8-Arsanière 11.398 ......

Ec9-Val Buthier 164.766 ......

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 85 NTA GIGNOD

Ec10 -Le Moulin, Lunace, 365.787 attuale attuale 0.30 7,50 2 10,0 5,0 La Fabrique Ec11- Fontaines,Arsy, 4.058.388 attuale attuale 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Meriaou, Chez Tognette

Ec12-Fontaines 64.727 ......

Ec13-Alpe 8.596 ...... Grangette Ec14-Alpe 67.423 ...... Roncaille

Ec15-Pleno 84.675 attuale attuale 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Superiore Ec16 -Pleno, Alpe Gratin, Arpille, 3.069.510 attuale attuale 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Alpe Chaligne

Ec17-Le Moré 196.252 ......

Ec18- 16.275 ...... Champorcher

Ec19-Tercinod 82.805 ......

Ec20-A monte di 43.252 ...... Chambavaz

Ec21-Arliod di 22.219 ...... Sotto

Ec22-Seissinod 11.272 ......

Ec23-Tercinod 11.702 ......

Ec24-Les Croux 88.857 ......

Ec25-Richelane 56.558 ......

Ec26-Arpille 20.609 attuale attuale 0.30 7,50 2 10,0 5,0

Ec27-Alpe 31.868 attuale attuale 0.30 7,50 2 10,0 5,0 Gralin file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 86 NTA GIGNOD

Ec28-Alpe 121.148 ...... Chaligne

Ec29-Arsy 148.204 ......

Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b). 5. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purchè non riflettenti. 6. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici si osservano le seguenti prescrizioni: a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da questi visibili; b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo. 7. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni: a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto; b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m2 di superficie utile (s.u.) in adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta. 8. Non rilevante. 9. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da 11 a 16.

Art. 52 (Sottozone di tipo “Ed”)

1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Ed destinate ad usi speciali quali: discariche, attività estrattive, stoccaggio di reflui zootecnici, siti di teleradiocomunicazioni, sbarramenti artificiali di rilevanza sovracomunale con relativi invasi ed eventuali fasce di fruizione turistica, grandi impianti di produzione e trasformazione di energia elettrica superiori a quelle indicate all’art. 31, comma 1, i magazzini extraziendali per lo stoccaggio e la commercializzazione dei prodotti agricoli e gli impianti per la loro trasformazione, gli edifici destinati al ricovero e all’allevamento del bestiame nell’ambito di aziende zootecniche senza terra, le serre aventi superficie coperta superiore a cinquanta metri quadrati 291 e usi similari. 2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10, ammesse in ogni sottozona, tenuto conto delle determinazioni del PTP: TABELLA E D1 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree insediative tradizionali a sviluppo integrato sottozone:Ed1-Tercinod,Ed2-Val Buthier

Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur di Sur sino a quota minima raggiungere 100% art. 10 artt. 8,9 art. 7 Comma 13 Art.8, Comma 1, lettera d) Ced, Dia Lettera a) 100%

291 NAPTP, art. 26, comma 9 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 87 NTA GIGNOD

3. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I), la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la distanza minima tra i fabbricati e dai confini . ST Sur I RC Hmax N DF DC

Superficie Superficie densità rapporto altezza numero distanza tra distanza sottozone territoriale urbanistica fondiaria di massima dei piani i fabbricati dai confini copertura m2 m m2 m2/ m 2 m2/ m 2 m n m 1 2 3 4 5 6 7 8

Ed1-Tercinod 10.68 2 attuale attuale 0.30 7,50 2 10,0 5,0

Ed2-Val Buthier 1.372 attuale attuale 0.30 7,50 2 10,0 5,0

Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b). 4. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purchè non riflettenti. 5. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici si osservano le seguenti prescrizioni: a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da questi visibili; b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo. 6. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni: a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto; b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m2 di superficie utile (s.u.) in adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta. 7. Non rilevante. 8. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da 11 a 16.

Art. 53 (Sottozone di tipo “Ee”)

1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Ee di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico. 2. Le aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario individuate come sottozone Ee nel PRG sono altresì da considerarsi di particolare interesse agricolo od agro-silvo- pastorale, ai sensi della lettera e), comma 7, Paragrafo E, Capitolo II, Allegato A della deliberazione di Giunta regionale 15.02.1999, n. 421 e smi. 3. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10, ammesse in ogni sottozona, tenuto conto delle determinazioni del PTP:

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 88 NTA GIGNOD

TABELLA EE1 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree insediative tradizionali a sviluppo integrato sottozona: Ee1-Chez Roncoz Savin, Ee3 -Chatelair, Ee5 -La Chériety, Ee6- Véfan Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% comma art.8 comma 1 lett. a 2 di tipo naturalistico DIA Comma 3, lett. h) e) esclusi i servizi e 100% art.8 comma 1 lett. a le abitazioni, a), g) i) o)

TABELLA EE2 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree insediative tradizionali a sviluppo integrato sottozona: Ee4-Buthier,Le Gorrey, destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur residua quota Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% comma art. 8, comma 1, lettere a) d) Ced, Dia 2 di tipo naturalistico 60% Comma 3, lett. h) e) esclusi i servizi e art. 8, comma 1, lettere a), c), d) Ced, Dia le abitazioni, a), g) i) o) 40%

TABELLA EE3 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale: sottosistema delle altre aree a sviluppo residenziale sottozona: Ee2 – Chez Courtil Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% comma 2 di tipo naturalistico art.8 comma 1 lett. a DIA Comma 3, lett. h) e) esclusi i servizi e 100% le abitazioni, a), g) i) o) 4. In relazione al tipo di interesse riconosciuto dal PRG, sono individuate le destinazioni di uso ammesse, avendo presente l’obiettivo primario di conseguire la tutela e la valorizzazione del tipo di interesse stesso. 5. Nelle sottozone di tipo Ee trovano applicazione le norme cogenti e prevalenti delle NAPTP, art. 40. 6. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I), la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la distanza minima tra i fabbricati e dai confini. ST Sur I RC Hmax N DF DC

Superficie Superficie densità rapporto altezza numero distanza tra i distanza Sottozone Ee territoriale urbanistica fondiaria di massima dei piani fabbricati dai copertura confini

m2 m2 m2/ m 2 m2/ m 2 m n m m 1 2 3 5 6 7 8 9 Ee1- Chez 44.020 ...... Roncoz Savin

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 89 NTA GIGNOD

Ee2-Chez 11.077 ...... Courtil

Ee3-Chatelair 45.945 ......

Ee4- Buthier, 285.091 attuale attuale 0,30 7,50 2 10,0 5,0 -Le Gorrey

Ee5 -La 107.750 ...... Chériety

Ee6 -Véfan 16.458 ......

Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b).

7. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purchè non riflettenti. 8. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici si osservano le seguenti prescrizioni: a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da questi visibili; b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo. 9. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni: a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto; b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m2 di superficie utile (s.u.) in adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta. 10. Non rilevante. 11. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da 11 a 16.

Art. 54 (Sottozone di tipo “Ef”)

1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Ef di specifico interesse naturalistico. 2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10, ammesse in ogni sottozona, tenuto conto delle determinazioni del PTP:

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 90 NTA GIGNOD

TABELLA EF1 Sistema delle aree naturali: sottosistema delle altre aree naturali sottozone:Ef1-Laghi d’Ars Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 Lettera a) art.8 comma 1 lett. a DIA 100%

TABELLA EF2 Sistema boschivo: sottosistema delle altre aree boschive Sottozone : Ef2-Plan de Debat Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 Lettera a) art.8 comma 1 lett. a DIA 100%

TABELLA EF3 Sistema dei pascoli: sottosistema delle altre aree pascolive: sottosistema delle altre aree pascolive Sottozone : Ef3-Terré Dessus Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 Lettera a) art.8 comma 1 lett. a DIA 100%

3. In relazione al tipo di interesse riconosciuto dal PRG, sono individuate le destinazioni di uso ammesse, avendo presente l’obiettivo primario di conseguire la tutela e la valorizzazione del tipo di interesse stesso. 4. Eventuali interventi strutturali e infrastrutturali ai sensi dell’art. 38, comma 4, NAPTP, sono dichiarati ammissibili, localizzati e dimensionati con deliberazione dall’organo comunale competente, d’intesa con i competenti servizi regionali interessati. 5. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I), la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la distanza minima tra i fabbricati e dai confini.

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 91 NTA GIGNOD

ST Sur I RC Hmax N DF DC

Superficie Superficie densità rapporto altezza numero distanza tra distanza Sottozone Ef territoriale urbanistica fondiaria di massima dei piani i fabbricati dai confini copertura m m2 m2 m2/ m 2 m2/ m 2 m n m 1 2 3 5 6 7 8 9 Ef1-Laghi 296.1 67 ...... d’Ars

Ef2-Plan de 452.89 3 ...... Debat

Ef3-Terré 8.221 ...... Dessus

Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b). 6. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purchè non riflettenti. 7. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici si osservano le seguenti prescrizioni: a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da questi visibili; b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo. 8. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni: a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto; b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m2 di superficie utile (s.u.) in adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta. 9. Non rilevante. 10. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da 11 a 16.

Art. 55 (Sottozone di tipo “Eg”)

1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Eg di particolare interesse agricolo destinate a coltivazioni specializzate, (vigneti, frutteti, castagneti da frutto) non costituenti aree di specifico interesse paesaggistico, e alle produzioni foraggiere asservite alle aziende zootecniche di fondovalle o che si prestano per contiguità e natura dei terreni ad esserlo. 2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10, ammesse in ogni sottozona, tenuto conto delle determinazioni del PTP:

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 92 NTA GIGNOD

TABELLA EG1 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree insediative tradizionali a sviluppo integrato Sottozone:Eg1-Prè du Bois, Eg4-Chatelair , Eg5- Condemine, Eg6- Mendey, Buthier, Eg7-Rovin, Eg13- Le Petit-Quart, Eg16-Variney Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 3 Lettera e) Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA 60% Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Comma 3 Lettera f) Art.9, lettera f) PUD 25% Comma 3 Lettera x) Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA 30%

TABELLA EG2 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree insediative tradizionali a sviluppo integrato Sottozone:, Eg8 –Mont-Joux Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 3 Lettera e) Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA 60% Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Comma 3 Lettera f) 25% Comma 3 Lettera x) Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA 30%

TABELLA EG3 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree insediative tradizionali a sviluppo integrato Sottozone: Eg12-Chez Henry, Eg18- Peroulaz , Les Cotes, Arliod, Chez Percher, Roisod, La Cheriéty, Champorcher, Arbaleyaz Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 3 Lettera e) Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA 60% Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Comma 3 Lettera f) Art.9, lettera f) PUD 25% Comma 3 Lettera x) Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA 30% Comma 3 Lettera m) Art.8, Comma 1, lettera a),1,2,3 CED, DIA

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 93 NTA GIGNOD

TABELLA EG4 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree insediative tradizionali a sviluppo integrato Sottozone: Eg2-Fontaines Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100%

art.8 comma 1 lett. a Comma 3 Lettera e) f) x) DIA, PUD Art.9, lettera f) 100%

TABELLA EG5 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale: sottosistema delle altre aree a sviluppo residenziale Sottozone: Eg9- Sopra La Bedegaz, Eg10-Véclos Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 3 Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Lettera e) 50% Comma 3 Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Lettera f) 30% Comma 3 Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Lettera x) 30%

TABELLA EG6 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale: sottosistema delle altre aree a sviluppo residenziale Sottozone: Eg14-Arliod di sopra , Chambavaz, Valcartier, Eg21- Chez Roncoz Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 3 Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Lettera e) 50% Comma 3 Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Lettera f) Art.9, lettera f) 30% Comma 3 Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Lettera x) 30%

TABELLA EG7 Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale: sottosistema delle altre aree a sviluppo residenziale Sottozone: Eg11-Caravex, Eg15-Savin, Eg17-Arliod di sotto Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100%

Comma 3 art.8 comma 1 lett. a DIA Lettera e) f) x) 100%

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 94 NTA GIGNOD

TABELLA EG8 Sistema fluviale: sottosistema delle altre aree fluviali Sottozone: Eg20-Savin Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi quota massima Sur di Sur sino a quota minima raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 3 art.8 comma 1 lett. a DIA Lettera e) 100%

TABELLA EG9 Sistema boschivo: sottosistema delle altre aree boschive Sottozone: Eg3-Lunace Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima quota minima di Sur sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Art.8, Comma 1, lettera Comma 2 Lettera c) CED, DIA a),1,2,3 100%

TABELLA EG10 Sistema dei pascoli: sottosistema delle altre aree a sistema pascolivo Sottozone : Eg19-Richelane, Alpe Ronc Sur residua quota destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur massima di Sur quota minima sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 2 Lettera a) Art.8, Comma 1, lettera a),1,2,3 CED, DIA 10% Comma 3 Lettera a) Art.8, Comma 1, lettera a),1,2,3 CED, DIA 70% Comma 3 Lettera m) Art.8, Comma 1, lettera a),1,2,3 CED, DIA 3. Si applicano le seguenti disposizioni 292 : a) La realizzazione di nuovi edifici rustici e abitativi in funzione della conduzione dei fondi è ammessa sulla base delle disposizioni di cui all’art. 58; b) le esigenze di superficie utile abitabile legate alla conduzione dell’azienda devono essere prioritariamente soddisfatte con l’utilizzazione o il recupero delle strutture edilizie esistenti. Qualora queste non consentano di soddisfare le esigenze aziendali e contribuire alla razionalizzazione del processo produttivo, i fabbricati residenziali, di nuova costruzione o soggetti ad ampliamento, connessi alla conduzione dell’azienda, che si rendano necessari, devono: • essere localizzati nel corpo della sede dell’azienda o nelle aree di pertinenza; • essere ragguagliati alla dimensione aziendale secondo l’indice di 0,01 metri quadrati di superficie utile abitabile per ogni metro quadrato di terreno coltivato dall’azienda, con il massimo di trecento metri quadrati di complessiva superficie utile abitabile.

292 NAPTP , art. 26, commi 7 e 8 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 95 NTA GIGNOD

c) ai fini del presente comma, sono computati anche i volumi abitativi già esistenti nell’ambito dell’azienda, situati nelle sottozone agricole di tipo E, a condizione che non risulti pregiudicata la funzionalità e l’efficienza aziendale nel suo complesso. La concessione edilizia a realizzare le opere di cui al presente comma è subordinata alla produzione e alla trascrizione di atto unilaterale di obbligo a mantenere l’immobile destinato al servizio dell’attività agricola per un minimo di anni quindici. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la distanza minima tra i fabbricati e dai confini.

ST Sur I RC Hmax N DF DC

Superficie Superficie densità rapporto altezza numero distanza tra distanza Sottozone Eg territoriale urbanistica fondiaria di massima dei piani i fabbricati dai copertura confini m m2 m2 m2/ m 2 m2/ m 2 m n m 1 2 3 5 6 7 8 9 Eg1-Prè du 110.597 attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0 Bois

Eg2- 52.178 ...... Fontaines

Eg3-Lunace 12. 825 123,44 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0

Eg4-Chatelair 12.407 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0

Eg5- 380.430 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0 Condemine

Eg6- Mendey, 497.076 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0 Buthier

Eg7-Rovin 80.071 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0

Eg8 –Mont- 2.923 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0 Joux

Eg9- Sopra La 15.071 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0 Bedegaz

Eg10-Véclos 40.518 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0

Eg11-Caravex 16.859 ......

Eg12-Chez 178.975 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0 Henry

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 96 NTA GIGNOD

Eg13- Le Petit- 43.801 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0 Quart Eg14-Arliod di sopra , 163.099 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0 Chambavaz, Valcartier

Eg15-Savin 10.108 ......

Eg16-Variney 67.187 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0

Eg17-Arliod di 13.318 ...... sotto Eg18 Peroulaz , Les Cotes, Arliod, Chez Percher, 2.226.302 attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0 Roisod, La Cheriéty, Champorcher, Arbaleyaz z Eg19 Richelane, 587.451 ...... Alpe Ronc

Eg20 -Savin 9.566 ......

Eg21 -Chez 8.034 attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,0 5,0 Roncoz

Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b). 4. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purchè non riflettenti. 5. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici si osservano le seguenti prescrizioni: a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da questi visibili; b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo. 6. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni: a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto; b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m2 di superficie utile (s.u.) in adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta. 7. Non rilevante. 8. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da 11 a 16. file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 97 NTA GIGNOD

9. Gli usi e le attività di cui all'art. 10, comma 3, lettere w) y), aa), bb): centri di turismo equestre, pensioni per cani, agility dog; edifici destinati al ricovero ed all'allevamento del bestiame, nell'ambito di aziende zootecniche senza terra e comunque di quelle aziende per le quali il rapporto carico di bestiame e superficie foraggiera aziendale risulta in disequilibrio; serre, sono ammessi con le seguenti caratteristiche: a) altezza massima al colmo: 3,50 m; b) superficie massima: 200 m 2; c) rapporto di copertura inferiore a 1/3; d) distanza da fabbricati o da serre superiore a 20,00 m. 10. Gli usi e le attività di cui all'art. 10, comma 3, lettera z): magazzini extraziendali per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli e gli impianti per la loro trasformazione, sono ammessi nelle sottozone Eg1, Eg2, Eg3, Eg4con le seguenti caratteristiche; a) altezza massima al colmo: 7,50 m; b) superficie massima: 200 m 2; c) rapporto di copertura inferiore ad 1/3; d) distanza da fabbricati o da serre superiore a 20,00 m.

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 98 NTA GIGNOD

Art. 56 (Sottozone di tipo “Eh”) 1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Eh caratterizzate dalla contestuale presenza di attività agro-silvo-pastorali, ed attività sciistiche, ricreative e turistiche quali: centri di turismo equestre, strutture di servizio collegate a percorsi ed attività turistiche in ambito naturale, campeggi stagionali. Il PRG definisce gli usi e le destinazioni compatibili. 2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art.10, ammesse in ogni sottozona, tenuto conto delle determinazioni del PTP: TABELLA E H1 Sistema tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree a sviluppo integrato Sottozone: Eh1-La Caou, Arsanière,Le Chateau Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima quota minima di Sur sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% -Comma 12 Lettera f) Art.8, Comma 1, lettere Ced, Dia - campo da golf con CLUB HOUSE a),c),d) 100%

TABELLA E H2 Sistema tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree a sviluppo integrato Sottozone: Eh2-Berrio d’Excenex Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima quota minima di Sur sino a raggiungere art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% Comma 12 Art.8, Comma 1, lettere Ced, Dia Lettera f) a),c),d) 100%

3. La localizzazione e il dimensionamento delle nuove strutture per gli usi e le attività ammessi ai sensi del comma 2 è subordinata alla approvazione di un PUD tenuto conto del Programma di sviluppo turistico, di cui all’art. 47 della lr 11/1998. In assenza di PUD sono ammessi interventi di recupero e di adeguamento alle disposizioni di legge o regolamentari in materia di sicurezza, igienico-sanitaria. 4. Relativamente agli interventi riguardanti le mete e i circuiti turistici si applicano le disposizioni di cui all’art. 49, comma 4. 5. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I), la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la distanza minima tra i fabbricati e dai confini.

ST Sur I RC Hmax N DF DC

Superficie Superficie densità rapporto altezza numero distanza tra distanza Sottozone Eh territoriale urbanistica fondiaria di massima dei piani i fabbricati dai confini copertura m m m2 m2 m2/ m 2 m2/ m 2 m n 1 2 3 5 6 7 8 9 1300 Eh1-La Cau, destinata ai Arsanière,Le 692.026 servizi del ……… ………….. 5.00 1 10,0 5,0 Chateau campo da golf Eh2-Berrio 61.148 attuale 0.01 0.30 7,50 2 10,0 5,0 d’Excenex file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 99 NTA GIGNOD

Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b). 6. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purché non riflettenti. 7. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici si osservano le seguenti prescrizioni: a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da questi visibili; b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo. 8. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni: a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto; b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m2 di superficie utile (s.u.) in adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta. 9. Non rilevante. 10. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da 11 a 16.

Art. 57 (Sottozone di tipo “Ei”)

1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Ei che non rientrano in alcune delle precedenti categorie. 2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’ art.10, ammesse in ogni sottozona, tenuto conto delle determinazioni del PTP: TABELLA EI1 Sistema tradizionale a sviluppo residenziale: sottosistema delle altre aree a sviluppo residenziale Sottozone: Ei6-Arliod di sopra, Ei9-Le Petit Quart destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur residua quota massima Sur quota minima di Sur sino a art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% Comma 3 Art.8, Comma 1, lettere CED, DIA Lettera a) a),c),d) 60% Comma 3 Art. 8 Comma 1, lettere a), b) CED, DIA Lettera b) 1, 2, 5, 6, c), d) 40%

TABELLA EI2 Sistema tradizionale a sviluppo residenziale: sottosistema delle altre aree a sviluppo residenziale Sottozone: Ei10-Le Petit Quart destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur residua Sur quota massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% Comma 3 art.8 comma 1 lett. a Art.9, CED, DIA 100% Lettera y) lettera f) PUD

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TABELLA EI3 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree a sviluppo integrato Sottozone: Ei3-Vèfan, Ei4-Tra Seissinod e Varriney, Ei5-Variney, Ei8-Savin, Ei11-Chez Henry, Ei12-A valle di Le Gorrey, Ei13-Mont Joux, Ei15-Champ Lorensal, Ei17-Buthier, Ei18-La Clusaz, Ei19-Le Moré, Ei20-Chez Percher, Ei23-Les Maisonnettes, Ei24-Grand Buthier Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima quota minima di Sur sino a art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% Comma 3 Art.8, Comma 1, lettere CED, DIA Lettera a) a),c),d) 60% Comma 3 Art. 8 Comma 1, lettere a), b) CED, DIA Lettera b) 1, 2, 5, 6, c), d) 40%

TABELLA EI5 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree a sviluppo integrato Sottozone:Ei1- La Chèriety, Ei16-Champ Lorensal Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% comma art. 8, comma 1, lettere a) d) Ced, Dia 2 di tipo naturalistico 60% Comma 3, lett. h) e) esclusi i servizi e le art. 8, comma 1, lettere a), c), Ced, Dia abitazioni, a), g) i) o) d) 40% Nota bene: l’uso per scopi di Protezione Civile è consentito nell’intera sottozona

TABELLA EI6 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree a sviluppo integrato Sottozone: Ei2-Berrio d’Excenex Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% Comma 12 Art.8, Comma 1, lettere CED, DIA Lettera f) a),c),d) 100% Nota bene: l’uso per scopi di Protezione Civile è consentito nell’intera sottozona

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 101 NTA GIGNOD

TABELLA EI7 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree a sviluppo integrato Sottozone: Ei7-Savin, Ei14-Localitè Condemine, Ei25-Seissinod Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% Comma 3 Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Lettera e) 50% Comma 3 Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Lettera f) Art.9, lettera f) PUD 30% Comma 3 Art.8, Comma 1, lettere a),c),d) CED, DIA Lettera x) 30% Nota bene: l’uso per scopi di Protezione Civile è consentito nell’intera sottozona

TABELLA EI10 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree a sviluppo integrato Sottozone: Ei21-Roisod, Ei22-Roisod, Sur residua destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima quota minima di Sur sino a art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% Comma 3 Art.8, Comma 1, lettere CED, DIA Lettera a) a),c),d) 70% Comma 3 Art. 8 Comma 1, lettere a), b) CED, DIA Lettera b) 1, 2, 5, 6, c), d) 30%

3. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I), la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la distanza minima tra i fabbricati e dai confini. ST Sur I RC Hmax N DF DC

Superficie Superficie densità rapporto altezza numero distanza tra i distanza Sottozone Ei territoriale urbanistica fondiaria di massima dei piani fabbricati dai copertura confini

m2 m2 m2/ m 2 m2/ m 2 m n m m 1 2 3 5 6 7 8 9 Ei1-La 6.566 Attuale ….. ….. ….. …… ….. ….. Chèriety

Ei2-Meylan 7.852 Attuale ….. ….. ….. …… ….. …..

secondo il Ei3-Vèfan 2.236 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 razionalità Ei4-Tra secondo il Sessinod e 11.465 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 razionalità Variney secondo il Ei5-Variney 18.222 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 razionalità

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 102 NTA GIGNOD

secondo il Ei6-Arliod di 14.491 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 sopra razionalità

Ei7-Savin 9.924 Attuale ….. ….. ….. …… ….. …..

secondo il Ei8-Savin 5.721 giudizio di ….. ….. ….. …… ….. ….. razionalità secondo il Ei9-Le Petit 8.412 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 Quart razionalità secondo il Ei10-Le Petit 4.506 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 Quart razionalità secondo il Ei11-Chez 46.832 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 Henry razionalità secondo il Ei12-A valle di 3.688 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 Le Gorrey razionalità secondo il Ei13-Mont 10.049 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 Joux razionalità

Ei14- Localitè 24.651 Attuale ….. ….. ….. …… ….. ….. Condemine

Ei15-Champ secondo il 59.070 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 Lorensal razionalità

Ei16-Champ 44.461 attuale ….. ….. ….. …… ….. ….. Lorensal secondo il Ei17-Buthier 24.077 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 razionalità secondo il Ei18-La 8.975 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 Clusaz razionalità secondo il Ei19-Le Moré 15.214 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 razionalità secondo il Ei20-Chez 12.811 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 Percher razionalità secondo il Ei21-Roisod 120.456 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 razionalità secondo il Ei22-Roisod 51.468 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 razionalità secondo il Ei23-Les 52.669 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 Maisonnettes razionalità

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 103 NTA GIGNOD

secondo il Ei24-Grand 17.081 giudizio di ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0 Buthier razionalità

Ei25-Seissinod 8.593 attuale ….. ….. 9,50 2 10,0 5,0

Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b). 4. Si applicano le seguenti disposizioni 293 : a) La realizzazione di nuovi edifici rustici e abitativi in funzione della conduzione dei fondi è ammessa sulla base delle disposizioni di cui all’art. 58; b) le esigenze di superficie utile abitabile legate alla conduzione dell’azienda devono essere prioritariamente soddisfatte con l’utilizzazione o il recupero delle strutture edilizie esistenti. Qualora queste non consentano di soddisfare le esigenze aziendali e contribuire alla razionalizzazione del processo produttivo, i fabbricati residenziali, di nuova costruzione o soggetti ad ampliamento, connessi alla conduzione dell’azienda, che si rendano necessari, devono: • essere localizzati nel corpo della sede dell’azienda o nelle aree di pertinenza; • essere ragguagliati alla dimensione aziendale secondo l’indice di 0,01 metri quadrati di superficie utile abitabile per ogni metro quadrato di terreno coltivato dall’azienda, con il massimo di trecento metri quadrati di complessiva superficie utile abitabile. c) ai fini del presente comma, sono computati anche i volumi abitativi già esistenti nell’ambito dell’azienda, situati nelle sottozone agricole di tipo E, a condizione che non risulti pregiudicata la funzionalità e l’efficienza aziendale nel suo complesso. La concessione edilizia a realizzare le opere di cui al presente comma è subordinata alla produzione e alla trascrizione di atto unilaterale di obbligo a mantenere l’immobile destinato al servizio dell’attività agricola per un minimo di anni quindici. 5. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purché non riflettenti. 6. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici si osservano le seguenti prescrizioni: a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da questi visibili; b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo. 7. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni: a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto; b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m2 di superficie utile (s.u.) in adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta. 8. Nell’ambito di nuovi insediamenti si osservano le seguenti prescrizioni: a) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m2 di superficie utile (s.u.) in adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta; 9. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da 11 a 16. 10. Nelle sottozone di tipo Ei sono ammessi volumi pertinenti le attività che vi si possono svolgere alla condizione di rispettare:

293 NAPTP , art. 26, commi 7 e 8 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 104 NTA GIGNOD a - la destinazione di uso: - a legnaia; - ricovero per attrezzi da giardino; - allevamento di animali da cortile per il consumo famigliare; - canile per cani; - serre famigliari; - e simili. b - la tipologia costruttiva: - forma in pianta rettangolare o quadrata; - il terreno non potrà subire modellamenti che presuppongano comunque muretti di sostegno della terra; - semplice basamento piano in calcestruzzo od in pietra appoggiato al terreno con spessore massimo di 20 cm, senza spazi vuoti sottostanti; -struttura temporanea con possibilità di rimozione - struttura portante, semplicemente appoggiata al basamento, e tamponamenti in legno; - copertura a due falde simmetriche se il volume è isolato, ad una sola falda se è appoggiato ad un fabbricato preesistente, - pendenza delle falde compresa il 40% ed il 50%; - struttura della copertura, in legno, aggettante al massimo di 80 cm su un solo timpano e di 30 cm sugli altri lati; - manto di copertura in tavole od in scandole di legno senza sottomanto impermeabilizzante; - assenza di canali di gronda e di pluviali; - una sola apertura su un solo lato, della dimensione massima di 4,00 m 2; - tutte le parti in legno saranno protette con impregnante; c - i seguenti limiti dimensionali: - superficie lorda coperta massima di 10,00 m 2; - altezza massima lorda, misurata all'estradosso del colmo della copertura, pari a 2,40 m; a - la destinazione di uso: - a legnaia; - ricovero per attrezzi da giardino; - allevamento di animali da cortile per il consumo famigliare; - canile per cani; - serre famigliari; - e simili. b - la tipologia costruttiva: - forma in pianta rettangolare o quadrata; - il terreno non potrà subire modellamenti che presuppongano comunque muretti di sostegno della terra; - semplice basamento piano in calcestruzzo od in pietra appoggiato al terreno con spessore massimo di 20 cm, senza spazi vuoti sottostanti; -struttura temporanea con possibilità di rimozione - struttura portante, semplicemente appoggiata al basamento, e tamponamenti in legno; - copertura a due falde simmetriche se il volume è isolato, ad una sola falda se è appoggiato ad un fabbricato preesistente, - pendenza delle falde compresa il 40% ed i 50%; - struttura della copertura, in legno, aggettante al massimo di 80 cm su un solo timpano e di 30 cm sugli altri lati; - manto di copertura in tavole od in scandole di legno senza sottomanto impermeabilizzante; - assenza di canali di gronda e di pluviali; - una sola apertura su un solo lato, della dimensione massima di 4,00 m 2; - tutte le parti in legno saranno protette con impregnante; c - i seguenti limiti dimensionali: - superficie lorda coperta massima di 10,00 m 2; - altezza massima lorda, misurata all'estradosso del colmo della copertura, pari a 2,40 m; file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 105 NTA GIGNOD

Art. 58 (Edifici rustici e abitativi e strutture utilizzate per attività agrituristiche nelle zone di tipo E)

1. Fermo il rispetto delle disposizioni in materia di equilibri funzionali, la realizzazione di nuovi edifici rustici e abitativi in funzione della conduzione dei fondi e di strutture utilizzate per attività agrituristiche 294 , è ammessa sulla base dei seguenti criteri 295 : a) localizzazioni esterne alle sottozone di tipo A, ai margini di complessi di fondi caratterizzati da colture omogenee e alle aree di specifico interesse296 , lontane da poggi e margini di terrazzi naturali 297 ; b) sviluppi planimetrici e altimetrici coerenti con il contesto ambientale in cui gli edifici sono inseriti; c) articolazioni volumetriche che riflettano le specifiche destinazioni d’uso; d) delimitazione e sistemazione degli spazi scoperti funzionali all’attività aziendale; e) ricomposizione del suolo e del sovrasuolo immediatamente dopo la conclusione dei lavori edilizi; f) sviluppi in elevazione non superiori a due piani fuori terra computati dal piano del terreno risistemato. 2. Alle strutture utilizzate per attività agrituristiche si applicano le disposizioni di legge 298 .

Art. 59 (Beni strumentali a servizio di piccoli proprietari coltivatori)

1. I beni strumentali a servizio di piccoli proprietari coltivatori non qualificati imprenditori agricoli ai sensi della normativa in materia 299 , sono ammessi nelle sottozone Eb, Eg, Eh . 2. I beni strumentali di cui al comma 1, possono presentare gli usi seguenti: a) allevamento di animali da cortile per il consumo famigliare; b) ricovero per attrezzi agricoli; c) depositi di prodotti agricoli, legnaia; d) e simili. 3. I beni strumentali di cui al comma 1, devono presentare la seguente tipologia costruttiva: a) forma, in pianta, rettangolare o quadrata; b) il terreno non potrà subire modellamenti che presuppongano comunque muretti di sostegno della terra; c) semplice basamento piano in calcestruzzo od in pietra appoggiato al terreno con spessore massimo di 20 cm, senza spazi vuoti sottostanti; d) struttura portante, semplice appoggiata al basamento, e tamponamenti in legno; e) copertura a due falde simmetriche se il volume è isolato, ad una sola falda se è appoggiato ad un fabbricato preesistente;

294 NAPTP , art. 26, comma 12, 295 NAPTP , art. 26, comma 7 296 NAPTP, art. 38 e 40 297 PTP, Schede per unità locali 298 lr24 luglio 1995, n. 27. Interventi a favore dell'agriturismo, art. 18. Regolamento regionale 14 aprile 1998, n. 1. Regolamento di applicazione della legge regionale 24 luglio 1995, n. 27 (Interventi a favore dell'agriturismo). 299 Piano di sviluppo rurale in attuazione del regolamento CE 1257/99 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 106 NTA GIGNOD

f) pendenza delle falde compresa tra il 40% ed il 50%; g) struttura della copertura, in legno, aggettante al massimo di 100 cm su un solo timpano e di 50 cm sugli altri lati; h) manto di copertura in tavole od in scandole di legno senza sottomanto impermeabilizzante; i) assenza di pluviali con canali di gronda aggettanti possibilmente in legno scavato; j) tutte le parti in legno saranno di colore trasparente noce o bruno scuro; 4. I beni strumentali di cui al comma 1 sono ammessi inoltre alle seguenti condizioni: a) che il piccolo proprietario coltivatore disponga sul territorio comunale, anche se divisi in lotti distinti, di almeno 2.000 m 2 di superficie coltivata situata in zona E; b) che sia realizzato un solo bene strumentale per ogni piccolo proprietario coltivatore; c) che il bene strumentale non necessiti di allacciamenti alla rete dei pubblici servizi e che non richieda opere di urbanizzazione; d) che non sia richiesto il giudizio di razionalità. 5. I beni strumentali di cui al comma 1, devono i seguenti limiti dimensionali : a) sino a 300 m 2 di superficie coltivata m2 5 b) sino a 301 a 1.000 m 2 di superficie coltivata m2 10 c) sino a 1.001 a 2.000 m 2 di superficie coltivata m2 15 d) oltre 2.000 m 2 di superficie coltivata m2 20 6. L’altezza massima, misurata all’estradosso del colmo della copertura, dovrà risultare non superiore a m. 2,70 . 7. Si applicano le distanze minime stabilite o richiamate dalle presenti norme con riferimento alle strade pubbliche, ai confini di proprietà e tra i fabbricati. 8. I beni strumentali di cui al comma 1 non possono essere adibiti ad usi diversi da quelli di cui al comma 2. 9. Per superficie coltivata si intende la lavorazione su tutta la superficie del lotto di prodotti specialistici (vigne, orti, alberi da frutto, ecc.) con esclusione dei prati a sfalcio, pascoli, boschi, terre di coltura.

file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 107 NTA GIGNOD

Art. 60 (Sottozone di tipo “F”)

1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo F sono le parti del territorio comunale destinate agli impianti e alle attrezzature di interesse generale. 2. La tabella di cui al presente comma individua gli usi e le attività ammesse ai sensi dell’art. 10 in ogni sottozona. Le quantità o le percentuali indicate in tabella devono essere verificate per le nuove concessioni edilizie con riferimento all'intera sottozona. La Sur 300 ammessa è quella emergente secondo le modalità indicate dal Regolamento Edilizio.

TABELLA F B1 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale sottozone:Fb1- Arliod, Savin

destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur residua quota massima Sur di Sur sino a raggiungere quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 100% comma 13 art.8 comma 1 ced Quota prevalente lettera e) lettera b) punti 1)2)3)4) dia (min 70%) Comma 8 art.8 comma 1 ced lettere d) lettera b) punti 1)2)3)4) dia Quota residua

TABELLA F B2 Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale sottozone: Fb2-Chez Roncoz,Fb3-Chez Roncoz- Fb4- Caravex- Fb5-La Bedegaz

destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur residua quota Sur massima di Sur sino a quota minima art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere 100% comma 13 lettera a) art.8 commi 1,2 ced DIA 100%

3. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I), la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la distanza minima tra i fabbricati e dai confini. Sur I RC Hmax N DF DC Superficie Superficie densità rapporto di altezza numero distanza distanza fondiaria urbanistica fondiaria copertura massima dei piani tra i dai confini Sottozone Fb del servizio m2/ m 2 fabbricati m m2 m2/ m 2 m n m 1 2 3 5 6 7 8 9 Fb1- Arliod, 5693 0 0 0 0 0 0 0 Savin Fb2 Chez H max H max/2 18264 1500 ...... 0,1 10,70 4 Roncoz min 10,00 min 5,00 Fb3 Chez 10114 200 ...... 0,02 8,00 2 10,00 5,00 Roncoz H max H max/2 Fb4 Caravex 18800 600 ...... 10,70 3 min 10,00 min 5,00 Fb5-La 5187 0 0 0 0 0 0 0 Bedegaz

4. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purchè non riflettenti.

300 Sur = superficie urbanistica, Del. Cons. Reg.517/XI Allegato A, Cap. I, Paragrafo G

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5. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici si osservano le seguenti prescrizioni: a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da questi visibili; b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo. 6. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni: a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto; b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m2 di superficie utile (s.u.) in adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta. 7. Nell’ambito di nuovi insediamenti si osservano le seguenti prescrizioni: a) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m2 di superficie utile (s.u.) in adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta; 8. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da 11 a 16.

Art. 61 (Aree destinate a servizi)

1. Nella tavola P4. sono individuate le infrastrutture e le aree per i servizi di rilevanza locale e regionale: a) Servizi di rilevanza locale

SERVIZI Superfici fondiarie Settore previsto dalla individuazione servizio ambito di prevista esistente disponibil da da legge integrazione e ma non acquisire dismettere utilizzata 1 2 3 4 5 6 7 8 Sanità ambulatorio 1000,00/ comunale …… medico di base 4 2) farmacia Sovra 1000,00/

comunale 4 3) assistenza agli anziani comunale 1230,00 (microcomunità, centro diurno …) 4)microcomunità per Sovra 7700,00/

anziani comunale 6 5) poliambulatorio Sovra 7700,00/6 comunale 6) assistenza all’infanzia (asili Sovra 7700,00/6 nido, ardenie, comunale …) Sicurezza 1) aree per la gestione delle comunale 101.329,00 emergenze 2) aree per comunale 9206,00 1000,00 elicotteri 3) vigili del fuoco comunale 40,00 volontari 4) vigili del fuoco comunale 50,00 volontari Istruzione 1) scuola materna comunale 1400,00 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 109 NTA GIGNOD

2) scuola comunale 1458,00 elementare 3) scuola comunale 1290,00 elementare 4) scuola media Sovra 7700,00/

comunale 6 Cultura 1) biblioteca 1400,00/ comunale 2 2) centri d’incontro comunale 200,00 (riunioni) 3) Centri religiosi comunale 2930,00 4) Cappelle comunale 375,00 5) Sala 1458,00/ comunale Polifunzionale 2 6) Auditorium comunale 7700/6 Ricreazione 1) verde attrezzato comunale 38.484 2) altre aree Sovra (giochi, aree 31.025 40417 comunale picnic, ...) Sport 1) piscina Sovra 7700,00/

(non agonistico) comunale 6 2) area per giochi Sovra 3630,00 tradizionali comunale 3) area sportiva comunale 1245,00 Commercio 1) esercizi di vicinato 2) medie strutture di vendita di minori dimensioni 3) mercato Amministrazione 1) uffici comunali comunale 1000,00/4 2) poste Sovra 1000,00/4 comunale 3) cimitero comunale 5780,00 10808,00 4) Sede CM Sovra 7700,00/6 comunale Trasporti 1) lettera e), comma 1, art. 20 NAPTP

2) lettera f), comma 1, art. 20 NAPTP Parcheggi 1) di sottozona 14945 39932 2) sosta per comunale viabilità (art. 21, comma 1, lett. f) NAPTP 3) servizi (art. 23 , comunale 1861 comma 11, NAPTP) Totale parcheggi 16806 39932

b) Servizi di rilevanza regionale

SERVIZI Superfici Settore previsto individuazione servizio ambito di prevista esistente disponibile da acquisire da dismettere dalla legge integrazione ma non utilizzata 1 2 3 4 5 6 7 8 Amministrazione 1) Les Portes du regionale 10114 e servizi Grand Saint finanziari Bernard

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2. Le aree destinate ai servizi obbligatori ancora da acquisire dal Comune, sono assoggettate a vincoli preordinati all’espropriazione o che comportano l’inedificabilità 301 . 3. Alle aree destinate ai servizi si applicano le norme stabilite nelle diverse sottozone per ogni destinazione d’uso considerata. 4. Nella tabella sono indicati i servizi di livello locale nonché l’ambito di integrazione definito mediante opportuni accordi di programma, intese, concertazioni, forme associative e di cooperazione, al fine della realizzazione e della gestione del sistema dei servizi.

Art. 62 (Aree sottoposte a speciali limitazioni e disciplina)

1. Non rilevante 2. Non rilevante 3. Non rilevante.

301 Art. 91. (Vincoli preordinati all'espropriazione e vincoli che comportano inedificabilità).

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Capo V- Ambiti inedificabili

Art. 63 (Aree boscate)

1. Nella “Carta delle aree boscate” sono individuate le aree indicate nella relativa carta degli ambiti inedificabili.In tali aree si applicano le disposizioni di legge e quelle contenute nei piani di settore 302 2. Nelle aree boscate, gli interventi tengono conto, inoltre, delle norme cogenti delle NAPTP III e dei piani di settore. 3. All’interno delle aree boscate valgono inoltre i seguenti divieti 303 : a) di ogni nuova edificazione, anche a scopo agricolo, con la sola eccezione riguardante gli interventi di recupero e quelli di ampliamento, nella misura necessaria a consentire l’adeguamento igienico- sanitario, comunque in misura non superiore al venti per cento della superficie utile abitabile in atto, degli edifici esistenti; b) di interventi infrastrutturali che comportino alterazioni alla copertura forestale, rischio di incendio o di inquinamento, con le sole eccezioni riguardanti gli interventi funzionali alla gestione forestale e alla conduzione degli alpeggi o alla realizzazione delle aree attrezzate 304 o degli interventi pubblici o di interesse pubblico di cui non siano individuabili alternative di tracciato o di ubicazione che presentino minori impatti ambientali e di quelli direttamente attinenti al soddisfacimento di interessi generali. 4. Le infrastrutture stradali strettamente funzionali alla gestione forestale, tali espressamente considerate dai piani e dai programmi di settore, devono rispettare le determinazioni di cui agli artt 21 e 33 delle NAPTP, le limitazioni derivanti dalle specifiche condizioni ambientali o relazione di impatto ambientale 305 . nonché di Relazione di Incidenza 306

Art. 64 (Zone umide e laghi)

1. Le zone umide, i laghi naturali ed artificiali e relative fasce circostanti sono individuate nella apposita cartografia degli ambiti inedificabili redatta ai sensi dell'art. 34 IV lr 11/1998 ed approvata dalla Giunta regionale con deliberazione n.1702 del 30.05.2005 per le aree boscate e n. 986 del 17.03.2003 per le frane e le innondazioni. In tali aree si applicano le disposizioni di cui all’art. 34 lr 11/1998 e s.m.i.. V 2. Nella zona umida di Tza d'Ars, in quanto di specifico interesse naturalistico, si applicano inoltre le disposizioni del cui all’art. 38 NAPTP VI . 3. Nei laghi d'Ars e nelle relative fasce circostanti , in quanto di specifico interesse paesaggistico, si applicano inoltre le disposizioni di cui all’art. 40 NAPTP VII . 4. Nelle aree individuate come zone umide, i laghi naturali ed artificiali e relative fasce circostanti ai sensi della vigente legislazione 307 sono ammessi: a. per una profondità di 20 metri dalle sponde, gli interventi previsti dalle vigenti norme cogenti del PTP 308 ; b. per una profondità compresa tra 20 metri e 100 metri dalle sponde, oltre agli interventi di cui alla lettera a) interventi di manutenzione, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Ove compatibile con il carattere architettonico delle strutture edilizie preesistenti, è ammesso l’ampliamento, compresa la sopraelevazione, per adeguare l’edificio a specifiche leggi in materia di

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sicurezza o norme igienico-sanitarie, ed in particolare per aumentare l’altezza netta dei piani esistenti fino al raggiungimento, per ciascun piano, di quella stabilita dalle vigenti norme in materia di altezza minima libera interna. E’ altresì consentito il mutamento della destinazione d’uso, nonché la costruzione di locali accessori strettamente connessi con gli edifici esistenti, previo parere favorevole della struttura regionale competente in materia di laghi e zone umide. 5. Le procedure e i criteri da seguire nell’attuazione degli interventi sono i seguenti: a. ogni intervento di nuova costruzione è subordinato alla presentazione al comune di relazione geologica finalizzata all'accertamento della fattibilità delle opere e alla valutazione di possibili effetti dannosi prodotti dalla costruzione e dall'insediamento delle opere connesse; b. la relazione geologica supportata da specifiche indagini ed all’occorrenza da prove in sito e prospezioni dirette e/o indirette deve consentire: a) l’ individuazione dei caratteri geotecnici del terreno cui sono connessi soluzioni progettuali e procedimenti costruttivi; b) valutazione della stabilità di insieme dell'area prima e a seguito della costruzione delle opere; c) analisi e valutazione dei fenomeni di alterazione della situazione originale del terreno di influenza sulle strutture adiacenti alle opere in progetto a seguito di asportazioni o riporti e modifiche prodotte nel regime idrologico superficiale e profondo; d) l’acquisizione dei dati necessari per un calcolo accurato delle opere di contenimento e per la scelta del livello fondale; c. lo studio va esteso alla parte di sottosuolo influenzata direttamente e indirettamente dalla costruzione; d. il programma delle indagini, che si rendessero necessarie, è formulato in base alla prevedibile costituzione del sottosuolo; le indagini geotecniche comprendono, a seconda dei casi: perforazioni e scavi, prelievi, individuazione della falda e misure relative, prove in sito e di laboratorio per la determinazione delle proprietà dei terreni, indagini geofisiche; e. la relazione geotecnica, che costituisce parte integrante della relazione di calcolo delle opere in progetto (nota: D.M. 11.03.1988 e smi), dovrà fornire dettagliate informazioni relative a: verifica delle opere di fondazione previste, verifica di eventuali opere di sostegno e della loro compatibilità con l'assetto geomorfologico, verifica dei fronti di scavo temporanei e permanenti e progetto delle eventuali opere di regimazione delle acque superficiali, delle reti di drenaggio e di smaltimento delle acque raccolte.

Art. 65 (Terreni sedi di frane

1. Nella “Carta dei terreni sedi di frane” sono individuati i terreni sedi di frane in atto e potenziali distinti in funzione della loro pericolosità. In tali aree si applicano le disposizioni recate dalla vigente legislazione in materia 309 .

Art. 66 (Terreni a rischio di inondazione)

1. Nella “ Carta dei terreni a rischio di inondazioni ” sono individuati i terreni a rischio di inondazioni

302 LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 33 e sulla base dei criteri indicati al capitolo V dell’Allegato A della DGR 15 febbraio 1999, n. 422; NAPTP, art. 32, norme cogenti comma 7 303 NAPTP , art. 32 comma 6 304 NAPTP , art. 13, comma 3 305 NAPTP , art. 32, comma 7 (norma cogente) 306 LR 21.05.2007, n. 8; DGR 6.07.2007, n. 1815 307 LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 34) 308 NAPTP, art. 40, comma 2 309 LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 35; NAPTP, norme cogenti art. 33) file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 113 NTA GIGNOD distinti in funzione della loro pericolosità. In tali aree si applicano le disposizioni recate dalla vigente legislazione in materia 310..

Art. 67 (Terreni soggetti al rischio di valanghe o slavine)

1. Nella “Carta dei terreni soggetti al rischio di valanghe o slavine” sono individuati 311 i terreni soggetti al rischio di valanghe o slavine distinti in funzione dell’intensità degli eventi attesi e della loro frequenza. In tali aree si applicano le disposizioni recate dalla vigente legislazione in materia 312 ..

Art. 68 (Delocalizzazione degli immobili siti in zone a rischio idrogeologico)

1. Possono formare oggetto di delocalizzazione, con le procedure di cui alla LR 24 giugno 2002, n. 11 313 , le opere pubbliche e gli edifici adibiti ad uso abitativo in aree a rischio idrogeologico di cui agli artt. 65, 66,67 delle NTA , precisamente: a) aree di frana classificate ad alta pericolosità 314 ; b) aree soggette a rischio di inondazione ricadenti nelle fasce A 315 ; c) aree ad elevato rischio di valanghe o di slavine 316 2. possono altresì formare oggetto di delocalizzazione, con le procedure di cui alla LR 24 giugno 2002, n. 11 317 , in relazione a particolari condizioni di rischio, accertate dal Comune, e sulla base di valutazioni tecniche effettuate dalle strutture regionali competenti in materia di rischio idrogeologico e di difesa del suolo, le opere pubbliche e gli edifici adibiti ad uso abitativo ubicati nelle aree di seguito indicate: a) aree di frana classificate a media pericolosità 318 ; b) aree soggette a rischio di inondazione ricadenti nelle fasce B 319 ; c) aree a medio rischio di valanghe o di slavine 320 . 3. Ancorché dalla verifica tra le carte degli ambiti inedificabili e gli insediamenti esistenti o previsti non emergano al momento situazioni tali da richiedere la delocalizzazione o ai privati che lo richiedano 321 sono individuate nelle zone territoriali di tipo A, attraverso interventi di recupero del patrimonio esistente, e nelle zone di tipo B previste in PRG al di fuori degli ambiti inedificabili individuati ai sensi di legge 322 o a qualsiasi altro titolo. Ulteriori nuove aree necessarie all’esecuzione dei Piani di delocalizzazione possono essere individuate con apposita variante o con le altre procedure di modifica dello strumento urbanistico

310 LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 36; NAPTP, norme cogenti art. 35; DGR 15 febbraio 1999, n. 422 e smi 311 Cartografati ai sensi della LR 6/4/98, n. 11 e smi, art. 37; DGR n. 422 del 15/2/1999 312 LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 37; DGR 15 febbraio 1999, n. 422 e smi 313 lr24 giugno 2002, n. 11 - Disciplina degli interventi e degli strumenti diretti alla delocalizzazione degli immobili siti in zone a rischio idrogeologico. 314 LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art 35, comma 1, lettera a 315 LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art 36 316 LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art 37, comma 1, lettera a 317 lr24 giugno 2002, n. 11, Art. 4 - 318 LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art 35, comma 1, lettera b 319 LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art 36 320 LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art 37, comma 1, lettera b 321 LR 24 giugno 2002, n. 11, art. 4 e art. 8 322 LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 38 file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 114 NTA GIGNOD comunale previste dalla vigente legislazione.

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Titolo III - Disposizioni finali

Art. 69 (Destinazioni d’uso in atto)

1. Sui fabbricati e sulle aree connesse con attività e destinazioni d'uso in atto non coerenti con quelle ammesse nella sottozona di appartenenza, di cui al comma 17 dell'art. 10, sono consentiti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria o di consolidamento statico, con possibilità di ampliamento della Sur, una volta sola, del 10%; sono f atte salve le determinazioni delle autorità competenti in materia igienico- sanitaria e di incolumità pubblica. 2. Sugli immobili esistenti, con destinazione d’uso coerente con quelle ammesse nella sottozona in cui sono ubicati, sono consentiti, oltre agli interventi finalizzati all'adeguamento alle presenti NTA, gli interventi di recupero con possibilità di ampliamento della Sur, una volta sola, del 20%. 3. La destinazione d'uso legittimamente in atto nell'immobile è quella risultante dalla concessione, autorizzazione o licenza edilizia. In mancanza di detti provvedimenti, la destinazione d'uso è quella risultante dalla classificazione catastale attribuita all'immobile. In assenza di tali documenti la destinazione d'uso può essere attestata tramite autocertificazione. 4. Le aree di pertinenza di edifici esistenti non possono essere frazionate, ai fini urbanistico-edilizi, se con il frazionamento ne deriva un indice fondiario superiore a quello ammesso nella sottozona di appartenenza. 5. I fabbricati e le aree situati a cavallo del confine di due sottozone distinte, sono soggetti alle norme concernenti la parte di fabbricato o di area prevalente in termini dimensionali.

Art. 70 (Vigilanza e sanzioni)

1. La vigilanza sulle trasformazioni urbanistiche ed edilizie è esercitata nel rispetto delle disposizioni recate dalla vigente legislazione regionale in materia 323

Art. 71 (Poteri di deroga)

1. Sono ammesse deroghe alle presenti norme limitatamente ai casi di edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico 324 . 2. Fatte salve le determinazioni della struttura regionale competente in materia di urbanistica sono da ritenersi di interesse pubblico 325 , indipendentemente dal soggetto proponente, le destinazioni d’uso che perseguiscano finalità di carattere generale, sotto l'aspetto economico, culturale, sociale, sportivo, produttivo, igienico, religioso. 326 3. Non sono derogabili le norme riguardanti le destinazioni di sottozona, le modalità di attuazione del PRG e le distanze minime tra le costruzioni. 4. La disposizioni di cui al comma 1 e 2 non si applicano nei seguenti casi : a) alberghi posti nelle aree di specifico interesse; b) edifici ed impianti in contrasto con gli usi e le attività ammessi nella sottozona; c) edifici ed impianti che presentano valore intrinseco o classificati monumento o documento.

323 LR 6 aprile 1998, n. 11 e smi, Titolo VIII 324 lr6 aprile 1998, n. 11 Art. 88. (Poteri di deroga). 325 Deliberazione della Giunta regionale 30 agosto 1996, n. 3766 326 Circ. 28 ottobre 1967, n. 3210, punto 12, 6° alinea file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 116 NTA GIGNOD

Art. 72 (Limiti normativi)

1. Per quanto non espressamente disciplinato nelle presenti NTA nell'attuazione degli interventi sul territorio comunale si fa riferimento alla vigente legislazione edilizia ed urbanistica regionale e statale, nonché alla normativa di settore.

2. Oltre a quanto indicato nelle presenti NTA, le trasformazioni edilizie ed urbanistiche sul territorio comunale sono subordinate all'applicazione delle procedure e alla verifica delle autorizzazioni, nulla osta e pareri, previste dalle specifiche normative di settore.

3. Le disposizioni espressamente riferite a leggi e normative vigenti richiamate nel testo degli articoli delle presenti NTA devono intendersi integrate o modificate in relazione alle integrazioni e alle modifiche apportate alle leggi e normative medesime.

I Sono servizi e attrezzature di rilevanza locale in atto e previsti nel territorio comunale le opere e gli impianti seguenti: a) attrezzature a rete: 1) rete delle strade carrabili, ivi comprese quelle regionali, e pedonali; ( vedi punto 8 del b; edi ) 2) reti delle fognature bianche e nere, ivi compreso il collettore di adduzione delle acque nere all’impianto di depurazione 3) rete acquedottistica, ivi comprese le opere di captazione e le condotte adduttrici; 4) rete di distribuzione dell’energia elettrica, ivi comprese le cabine di trasformazione; 5) rete di illuminazione pubblica; 6) rete telefonica e similari; 7) aree per la raccolta e il conferimento dei rifiuti solidi di provenienza domestica; 8) rete di gas e/o metano; il metano è gas 9) reti di teleriscaldamento ivi compresa la centrale di produzione. b) servizi e attrezzature puntuali 1) per la sanità, ambulatorio medico di base, farmacia, assistenza agli anziani (microcomunità, centro diurno ecc..), assistenza all'infanzia (asili nido,...); discariche controllate per rifiuti speciali, e simili; 2) per la sicurezza, aree per la gestione delle emergenze, aree per elicotteri, aree per la protezione civile, e simili; 3) per l’istruzione, scuola materna, scuola elementare, scuola media; 4) per la cultura, biblioteca, centri d'incontro (riunioni, sale polivalenti, sale espositive..) , e simili; 5) per la ricreazione; verde attrezzato aree per il gioco, aree pic-nic e simili; 6) per il commercio, esercizi di vicinato, medie strutture di vendita di minori dimensioni, mercato, e simili; 7) per l’amministrazione, uffici comunali e comunitari , poste, credito, e simili, cimitero; 8) spazi per i trasporti, impianti speciali. (parcheggi attrezzati, punti di informazione, punti di ristoro, servizi igienici, raccolta rifiuti ecc.. ecc..); 9) spazi per i parcheggi (parcheggi di sottozona, sosta per viabilità, parcheggi funzionali a servizi, parcheggi destinati a sopperire alle carenze pregresse, parcheggi funzionali ad attività produttive, parcheggi funzionali ad attività commerciali, parcheggi funzionali ad attività turistiche) , e simili. II 1. Sono servizi e attrezzature di rilevanza regionale in atto e previsti nel territorio comunale le opere e gli impianti seguenti nonché quelli assimilabili: a) per la sanità: presidi ospedalieri e poliambulatoriali, cliniche specializzate; b) per l’istruzione scolastica: scuole medie superiori; c) per l’istruzione superiore: sedi di corsi universitari o postuniversitari o di formazione specializzata, centri di ricerca; file:NTA GIGNOD DEFINITIVO SETTEMBRE 2008 ppaaggiiinnaa 117 NTA GIGNOD

d) per i trasporti: stazioni ferroviarie con nodi di interscambio, stazioni aeroportuali, interporto e servizi di Stato per il transito internazionale; e) per l’amministrazione e i servizi finanziari, di gestione delle attrezzature di base e per la comunicazione: uffici dello Stato e della Regione, uffici centrali di enti statali o regionali; f) per il commercio: grande distribuzione ovvero centri commerciali integrati di cui alla vigente legislazione, supermercati e servizi per la distribuzione all’ingrosso; g) per lo sport e il tempo libero: grandi stadi, teatri, grandi palazzetti per lo sport, grandi parchi per la ricreazione e gli sport tradizionali, grandi attrezzature per lo sport estivo all’aperto, casa da gioco; h) i servizi prevalentemente rivolti alle imprese e alla produzione. III ARTICOLO 32 BOSCHI E FORESTE 7. Le infrastrutture stradali strettamente funzionali alla gestione forestale, tali espres-samente considerate dai piani e dai programmi di settore, devono rispettare le de-terminazioni di cui all’articolo 21, nonché le limitazioni derivanti dalle specifiche condizioni ambientali, valutate, se del caso, in sede di studio o relazione di impatto ambientale.

IV Art. 34. (Zone umide e laghi). 1. E' vietata l'edificazione nelle zone umide e nelle fasce circostanti le zone umide e i laghi naturali e artificiali per una profondità di metri cento dalle sponde, salve restando le disposizioni di cui al presente articolo. 3. Fatto salvo il rispetto di eventuali determinazioni più restrittive della pianificazione regionale o locale, negli ambiti di cui al comma 1 sono ammessi interventi di manutenzione, restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. Ove compatibile con il carattere architettonico delle strutture edilizie preesistenti, è ammesso l'ampliamento compresa la sopraelevazione, per adeguare l'edificio a specifiche leggi in tema di sicurezza o norme igienico-sanitarie, ed in particolare per aumentare l'altezza netta dei piani esistenti fino al raggiungimento, per ciascun piano, di quella stabilita dalle vigenti norme in tema di altezza minima libera interna. E' altresì consentito il mutamento della destinazione d'uso, nonché la costruzione di autorimesse interrate strettamente connesse con gli edifici esistenti. 4. In caso di motivata necessità, nelle zone circostanti le zone umide e i laghi naturali o artificiali è ammessa l'esecuzione di opere infrastrutturali direttamente attinenti al soddisfacimento di interessi generali, previo parere vincolante della Giunta regionale. V Art. 34 comma 3, lr 11/1998 “fatto salvo il rispetto di eventuali determinazioni più restrittive della pianificazione regionale o locale, negli ambiti su indicati, entro dette fasce, sono ammessi: a) - per una profondità di 20 metri dalle sponde, gli interventi previsti all'articolo 40, comma 2, delle norme di attuazione del PTP; b) - per una profondità compresa tra 20 e 100 metri dalle sponde, oltre agli interventi di cui alla lettera a), interventi di manutenzione, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Ove compatibile con il carattere architettonico delle strutture edilizie preesistenti, è ammesso l'ampliamento, compresa la sopraelevazione, per adeguare l'edificio a specifiche leggi in materia di sicurezza o norme igienico-sanitarie, ed in particolare per aumentare l'altezza netta dei piani esistenti fino al raggiungimento, per ciascun piano, di quella stabilita dalle vigenti norme in materia di altezza minima libera interna. E' altresì consentito il mutamento della destinazione d'uso, nonché la costruzione di autorimesse strettamente connesse con gli edifici esistenti, previo parere favorevole della struttura regionale competente in materia di laghi e zone umide. In caso di motivata necessità, nelle zone circostanti le zone umide ed i laghi naturali è ammessa ai sensi dell’art. 34, comma 4, la Giunta regionale, acquisiti, tramite conferenza di servizi, i pareri delle strutture regionali competenti in materia di tutela del paesaggio e di urbanistica, nonché di quelle competenti in relazione alla specifica natura dell'intervento proposto, può deliberare l'approvazione di progetti di interventi di interesse generale aventi particolare rilevanza sociale ed economica; la rilevanza predetta o l'interesse generale devono essere riconosciuti, con adeguata motivazione, nella deliberazione che ammette la deroga; i progetti devono essere corredati di specifiche valutazioni idrogeologiche e ambientali e devono essere coerenti con la tutela e valorizzazione delle zone umide e dei laghi naturali o artificiali.”

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VI

ARTICOLO 38 SITI DI SPECIFICO INTERESSE NATURALISTICO 4. Nelle aree interessate dai beni naturalistici di cui ai commi 1, 2 e 3, è vietata ogni nuova edificazione ed ogni trasformazione del territorio, comprese quelle comportanti rimodellamenti del suolo, alterazioni del reticolo idrografico, depositi anche transitori di materiali, discariche o impianti depuratori. Sono consentiti gli interven-ti necessari alla conservazione e al recupero delle aree di cui al presente comma, nonché al miglioramento della fruibilità degli elementi costitutivi dello specifico in-teresse delle aree medesime. Sono altresì consentiti, con provvedimento adeguata-mente motivato, gli interventi necessari per garantire la sicurezza idrogeologica de-gli insediamenti e delle infrastrutture; le piste forestali indispensabili alla gestione dei boschi; le opere infrastrutturali di interesse generale; gli interventi rivolti alla manutenzione ed adeguamento delle infrastrutture ed attività eventualmente in atto, limitatamente all’escursionismo, alpinismo e sci alpino e nordico.

VII

ARTICOLO 40 AREE DI SPECIFICO INTERESSE PAESAGGISTICO, STORICO, CULTURALE O DOCUMENTARIO E ARCHEOLOGICO 1. Le aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico sono individuate nelle tavole del PTP; la loro delimitazione è precisata a seguito di specifica valutazione e motivazione in sede di adeguamento del PRG al PTP; essa concorre alla formazione degli elenchi di cui alle leggi n. 1089 e 1497 del 1939. Ogni intervento su tali aree richiede la preventiva acquisizione dei pareri favorevoli o favorevoli condizionati delle strutture regionali competenti in materia di tutela del paesaggio e di tutela dei beni culturali, a seconda che si tratti degli elenchi di cui alla legge n. 1497 del 1939 o della legge n. 1089 del 1939. Nelle aree di cui al comma 1, fatte salve le determinazioni del comma 3: a) non sono consentite edificazioni né realizzazioni di infrastrutture, salvo quelle inerenti alle attività agricole (comprese le ricomposizioni fondiarie che non comportino radicali modificazioni del suolo o delle masse arboree esistenti) e quelle indispensabili per ripristinare, riqualificare, recuperare o razionalizzare gli usi e attività in atto o per eliminare elementi o fattori degradanti o per migliorare la fruibilità degli elementi costitutivi dello specifico interesse delle aree; b) devono essere conservati, mantenuti e, ove possibile, ripristinati gli elementi costitutivi del sistema insediativo tradizionale, compresi i segni del paesaggio agrario e le trame infrastrutturali (sentieri, percorsi, rus, filari, vergers, ecc.), escludendo ogni intervento che possa comprometterne la complessiva leggibilità o fruibilità; nelle aree a vigneto devono essere mantenuti, altresì, i terrazzamenti artificiali, i manufatti antichi (quali le colonne in pietra) e gli elementi naturali (quali roccioni) che ne fanno parte integrante, i segni della parcellizzazione fondiaria e ogni altro elemento concorrente alla definizione del loro dise-gno complessivo; c) agli agglomerati di interesse storico, artistico, documentario o ambientale, presenti in tali aree, si applicano le determinazioni dell’articolo 36; d) ai beni culturali isolati, presenti in tali aree, si applicano le determinazioni dell’articolo 37.

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