01 Fabrique Di Gignod Valutazione D'impatto Archeologico DW REVCDD
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Regione Autonoma della Valle D’Aosta Comune di Gignod Progetto di realizzazione di rifacimento totale e riattivazione della centrale idroelettrica La Fabrique VERIFICA PREVENTIVA DELL’INTERESSE ARCHEOLOGICO RELAZIONE DEFINITIVA Prima emissione: settembre 2015 Committente: Realizzato da: Akhet srl Società Cooperativa Elettrica di Loc. Closellinaz, 44 a Gignod 11010 Roisan (AO) Elaborazione della verifica preventiva dell’interesse archeologico dott.ssa Claudia De Davide Raccolta bibliografica e survey: dott. David Wicks Redazione tavole: dott. Daniele Sepio 1 IMPIANTO IDROELETTRICO GIGNOD FRAZ. LA FABRIQUE VERIFICA PREVENTIVA DELL’INTERESSE ARCHEOLOGICO Premessa La presente relazione è realizzata su incarico della Società Cooperativa Elettrica di Gignod. Il lavoro è stato realizzato dalla società Akhet s.r.l. e in particolare dalla dott.ssa Claudia De Davide, iscritta all’elenco degli operatori abilitati alla redazione di valutazioni preventive dell’interesse archeologico del MIBAC con il n. 963 dal 08.10.2010 in quanto in possesso del diploma di Specializzazione in Archeologia, come richiesto dall’art. 95, c.1, del decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163 e dall’art. 3 del Regolamento emanato con Decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 20 marzo 2009 n. 60. La raccolta e sistematizzazione del materiale bibliografico e le attività di survey sono state realizzate dal dott. David Wicks, la redazione delle tavole è stata realizzata dal dott. Daniele Sepio. Metodologia operativa Il presente studio è finalizzato all’individuazione di elementi di interesse archeologico nel territorio che verrà modificato dal progetto. Per creare una base cartografica per la referenziazione e la rappresentazione di tutti i dati da esaminare, è stata acquisita la cartografia di base (Carta Tecnica Regionale della regione Valle d’Aosta in scala 1:5000), le ortofoto a colori (anno di ripresa 2005‐2006, scala 1:10000) e le foto aeree del 1965 a copertura dell’area di intervento. Sono stati inoltre acquisiti e posizionati tutti gli elementi costitutivi il progetto. Si è quindi proceduto ad effettuare una sistematica ricerca della bibliografia edita e della documentazione presente nell’Archivio dell’Ufficio Beni Archeologici di Aosta, ed i dati sono stati inseriti all’interno di un database appositamente predisposto. Nel corso dello studio è stata prestata particolare attenzione agli elementi toponomastici riconoscibili sulle planimetrie IGM e sulla moderna cartografia di riferimento. 2 Sono stati inoltre acquisti i dati riguardanti le aree di specifico interesse archeologico inserite nel Piano Territoriale Paesistico 1 , forniti dal geom. Dante Marquet dell’Ufficio Tecnico Beni Archeologici di Aosta e consultabili sul geoportale della Regione Valle d’Aosta 2. L’arco cronologico preso in esame è piuttosto ampio: dalla Preistoria al Medio Evo, fino all’età Moderna, includendo anche siti di interesse industriale (cave, miniere…) e storico architettonico (chiese, cappelle, strutture difensive…). Un secondo livello di analisi, che ha riguardato anche le foto storiche del 1974, ha permesso di mettere in evidenza le tracce che potevano costituire un indizio della presenza di elementi nel sottosuolo che si rivelano attraverso modificazioni della vegetazione, dell’umidità del suolo, della composizione del terreno o del microrilievo. In tutti i casi, le anomalie individuate dall’analisi delle foto storiche sono state confrontate e verificate sulla base delle ortofoto del 2005‐2006 allo scopo di esaminare l’eventuale conservazione delle tracce o, come più spesso accade, di constatarne la definitiva scomparsa nel paesaggio attuale. E’ stata quindi effettuata un sopralluogo mirato nell’area oggetto dell’intervento in progetto, per verificarne l’impatto sui possibili depositi archeologici. I sopralluoghi sul campo sono stati condotti nel mese di giugno 2015. A seguito di queste verifiche è stato redatto il presente studio che propone inizialmente una descrizione sintetica del progetto, con l’intenzione di evidenziarne le metodologie di svolgimento e le lavorazioni che potrebbero avere una ricaduta sui siti archeologici già noti e su quelli ancora da individuare. Successivamente viene analizzato il quadro archeologico dell’area in progetto, secondo una suddivisione per tipologia di attività e per fase storica, ed evidenziando la possibile percorrenza dei tracciati stradali antichi, anche sulla base della lettura delle foto aeree storiche. Da ultimo è stata effettuata una valutazione dei differenti gradi di rischio archeologico, graficizzati nella tav. 3, sulla base delle opere previste in progetto e sono state descritte le connesse prescrizioni. 1 Il Piano Territoriale Paesistico è stato adottato dalla Giunta Regionale in data 29 novembre 1996, delibera n. 5390 e aggiornato nel corso della redazione dei Piani Regolatori Comunali in via di definizione. 2 Le aree di specifico interesse archeologico del 1996 sono indicate con un numero che corrisponde a una breve descrizione dell’area. Per le aree di recente inserimento non è presente un elenco esplicativo delle tipologie di rinvenimento. 3 Modalità di realizzazione dell’opera in progetto Per la dettagliata descrizione del progetto si rimanda alla relazione tecnica e agli allegati redatti dai progettisti. Il progetto in esame comporta il rifacimento totale della centrale idroelettrica denominata La Fabrique, sita nella località omonima in Comune di Gignod, sulla sponda destra del torrente Artanavaz, le cui acque sono derivate per il funzionamento dell’impianto. Gli interventi necessari per la realizzazione dell’opera sono: • costruzione di una nuova opera di presa : ciò comporta la realizzazione nell’alveo del torrente Artanavaz di una briglia trasversale al flusso della corrente (al fine di alzare il livello delle acque), che sarà rivestita con materiali lapidei simili a quelli delle scogliere limitrofe esistenti. La nuova opera di presa in progetto verrà realizzata sulla destra orografica del torrente Artanavaz, nei pressi del luogo in cui si trovava la vecchia presa della centrale. L’opera di presa sarà costituita da una traversa gonfiabile sul torrente , una paratoia di ingresso, una vasca dissabbiatrice con finestre per il troppo pieno posti a quota 1.110,75 m s.l.m., e una vasca di carico . Le vasche realizzate in c.a. saranno interamente interrate, al fine di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente circostante (con dimensioni totali pari a circa 20 m x 4 m). All’imbocco della griglia verrà realizzata la scala di risalita dei pesci , con zone di calma di dimensioni pari a 2 m x 2,5 m. Su entrambe le sponde del torrente Artanavaz, nei pressi dell’opera di presa, verrà realizzata una nuova arginatura con muri a scogliera delle minime dimensioni atte a realizzare la derivazione; la traversa che costituisce l’opera di presa sarà • realizzazione di una breve pista temporanea di cantiere (circa 50 m) che si svilupperà sui prati limitrofi all’alveo in sinistra orografica, dalla pista poderale esistente fino all’altezza del punto previsto per la costruzione delle dell’opera di presa e delle vasche stesse • posa di condotta forzata con DN1000 , interrata in destra orografica, per circa 200 m di lunghezza; la condotta, che convoglierà l’acqua dalla vasca di carico alla centrale, nel tratto iniziale e in quello finale (che corrisponde alla strada sterrata che porta alla centrale) sarà posata in una trincea di nuovo scavo, mentre nella parte centrale (circa 100 m) verrà inserita all’interno di un canale in cls esistente , che in passato convogliava le acque all’edificio principale e che verrà successivamente reinterrato; • recupero conservativo del fabbricato della centrale; ciò avverrà attraverso il consolidamento strutturale delle murature esistenti mediante sottofondazioni con cordoli in c.a., interventi di consolidamento delle pareti , tramite catene metalliche che consentiranno un maggior irrigidimento della struttura, nonché rifacimento della copertura . Il tetto in legno infatti sarà demolito e ricostruito e ciò che resta attualmente delle travi in ferro del solaio verrà rimosso, sarà inoltre demolita la scala di accesso al primo piano, del quale non si prevede la ricostruzione: infatti nell’ipotesi progettuale si lascerà il locale a tutta altezza con il tetto in legno a vista; • installazione di nuova turbina per la produzione di energia idroelettrica all’interno del fabbricato di centrale; l’impianto prevede una sola macchina idraulica , un gruppo idroelettrico radiale bi regolante con spirale metallica (turbina Kaplan ), avente una 4 potenza nominale media pari a 86,2 kW e una potenza massima pari a 141,0 kW (quota macchina 1.099,69 m s.l.m.) ; • consegna dell’energia presso il fabbricato esistente della centrale La Clusaz , attraverso apposito passacavo già predisposto nell’ambito dei lavori del rifacimento totale della centrale stessa; • recupero a fini museali e didattici : la società committente, “Cooperativa Elettrica Gignod”, intende realizzare un piccolo allestimento all’interno del fabbricato con i vetusti macchinari che componevano l’antica centrale (la turbina e l’alternatore), al fine di restituire ai visitatori la memoria storica di un importante settore produttivo; • rifacimento del vecchio canale di scarico delle acque nel torrente Artanavaz. Analisi del contesto e del percorso in progetto. Il progetto interessa la zona di fondovalle a nord di La Clusaz sul lato destro ortografico della valle laterale principale del Gran San Bernardo, drenata dal Torrente Artavanaz. Viene interessata