PAES | Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – Unione Montana Appennino Est

Comuni di Unione Montana Appennino Parma Est

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PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE – PAES D’AREA OPZIONE 1 DEI COMUNI DI: CALESTANO – CORNIGLIO – LANGHIRANO – PALANZANO (PR)

Strutture di supporto

ASSOCIAZIONE BORGHI AUTENTICI D ’I TALIA Coordinatore di Progetto: Ing. Luca di Domenico Staff di progetto: Ing. Francesco Marinelli Dott. Simone Taddei Arch. Emanuele Mazzadi Sito Internet: www.borghiautenticiditalia.it

UNIONE MONTANA APPENNINO PARMA EST Direttore Generale: Dott. Delio Folzani Responsabile Settore Assetto del Territorio – Servizio Programmazione e Pianificazione: Arch. Simona Acerbis Sito Internet: www.unionemontanaparmaest.it

Struttura interna dei Comuni di Calestano: Sindaco e referente politico di progetto: Francesco Peschiera Referente Tecnico: Michele Ghillani (Responsabile Settore Lavori Pubblici) Sito Internet: www.comune.calestano.pr.it Comune di Corniglio: Sindaco e referente politico di progetto: Giuseppe Del Sante Referente Tecnico: Ulisse Groppi (Responsabile Ufficio Tecnico) Sito Internet: www.comune.corniglio.pr.it Comune di Langhirano: Sindaco e referente politico di progetto: Giordano Bricoli Referente Tecnico: Alessio Brugnoli (Ufficio Tecnico) Sito Internet: www.comune.langhirano.pr.it Comune di Palanzano: Sindaco e referente politico di progetto: Lino Franzini Referente Tecnico: Giuseppe Guatteri (Responsabile Ufficio Tecnico) Sito Internet: www.comune.palanzano.pr.it

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Redatto da

Associazione Borghi Autentici d’Italia Sede operativa: Viale Matteotti, 49 43039 (PR) tel. +39 0524 587185 telefax +39 0524 580034 info: [email protected] Presidente: Ivan Stomeo Segretario Generale: Maurizio Capelli

Committente

Unione Montana Appennino Parma Est Sede centrale: Piazza Ferrari, 5 43013 Langhirano (Parma) tel. +39 0521 354111 telefax +39 0521 858260 info: [email protected] pec: [email protected]

Realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della misura “MANIFESTAZIONE DI INTERESSE RIVOLTA AD ENTI PUBBLICI PER SOSTENERE L'ADESIONE AL PATTO DEI SINDACI E LA REDAZIONE DEL PIANO D'AZIONE PER L'ENERGIA SOSTENIBILE" (D.G.R. 732/2012 E S. M.)”

Nota: le fotografie inserite all’interno della relazione sono tratte dai siti istituzionali dei comuni coinvolti e da quello dell’Unione Montana Appennino Parma Est – tutti i diritti d’uso e riproduzione si intendono assolti.

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INDICE Introduzione ...... 8 Il Patto dei Sindaci ...... 10 La modalità di redazione del PAES – Unione Montana Appennino Parma EST ...... 12 Lo scenario climatico internazionale ...... 13 Il quadro Comunitario 2030 per le politiche dell'energia e del clima ...... 18 L’ Economia Circolare...... 23 MAYORS ADAPT: dalle Politiche di Mitigazione alle Politiche di Adattamento Climatico ...... 25 La Strategia Europea per l’Adattamento (SEA) ...... 27 L’Italia verso la Strategia Nazionale per l’Adattamento Climatico ...... 27 Le Politiche energetiche nazionali ...... 31 Il contesto nazionale ed il protocollo di Kyoto ...... 31 Più di un terzo dell'energia elettrica da fonti rinnovabili ...... 32 Il Piano d’Azione per l’efficienza energetica 2014 ...... 33 Il D.Lgs. n°102 del 4/7/2014 di attuazione direttiva 2012/27/UE ...... 39 intervento enti pubblici ...... 39 Interventi per i Privati ...... 40 Interventi relativi alle Forniture Energetiche ...... 41 Informazione e Formazione ...... 42 Servizi Energetici e Varie ...... 42 Il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica ...... 42 Il contesto Regionale – La Regione Emilia Romagna ...... 43 Il Programma Energetico Regionale ...... 43 Il Piano Attuativo 2011 - 2013 ...... 45 Obiettivi 2020: dall'Europa al Burden sharing regionale ...... 48 Possibilità di stabilire limiti massimi per le singole fonti ...... 50 Iniziative regionali per il contenimento dei consumi finali lordi ...... 51 La Regione Emilia Romagna ed il Patto dei Sindaci ...... 54 Descrizione sintetica dei contenuti messi a disposizione dalla Regione ER per i PAES ...... 57 Il POR – FESR 2014/2020 ...... 58 Energia ...... 63

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Asse 4 Promozione della low carbon economy nei territori e nel sistema produttivo ...... 65 Il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 ...... 71 La Programmazione energetica della Provincia di Parma ...... 78 Il Patto dei Sindaci ...... 81 Gli impegni europei ...... 81 Il BEI e la raccolta dei dati ...... 83 Verso il PAES dei Comuni associati: Calestano, Corniglio, Langhirano e Palanzano ...... 84 Inquadramento Territoriale ...... 87 Il Comune di Calestano ...... 87 Note ed inquadramento del Comune di Calestano ...... 87 Pianificazione Territoriale – Comune di Calestano ...... 88 L’Assetto Urbano ...... 89 Andamento Demografico - Comune di Calestano ...... 92 Gli Indicatori Economici Essenziali – Comune di Calestano ...... 96 Il Comune di Corniglio ...... 98 Note ed inquadramento del Comune di Corniglio ...... 98 Pianificazione territoriale – Comune di Corniglio ...... 99 L’Assetto Urbano ...... 100 Andamento Demografico – Comune di Corniglio ...... 103 Gli Indicatori Economici Essenziali – Comune di Corniglio ...... 105 Il Comune di Langhirano ...... 107 Note ed inquadramento del Comune di Langhirano ...... 107 Pianificazione territoriale – Comune di Langhirano ...... 108 L’Assetto Urbano ...... 111 Andamento Demografico – Comune di Langhirano ...... 114 Gli Indicatori Economici Essenziali – Comune di Langhirano ...... 115 IL Comune di Palanzano ...... 118 Note ed inquadramento del Comune di Palanzano...... 118 Pianificazione territoriale – Comune di Palanzano ...... 118 L’Assetto Urbano ...... 120 Andamento Demografico – Comune di Palanzano ...... 123

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Gli Indicatori Economici Essenziali – Comune di Palanzano ...... 125 L’inventario Base delle Emissioni ...... 127 Nota Metodologica – Acquisizione e Fonte Dati di Consumo Energetico ...... 127 I Consumi Elettrici dell’Area...... 130 I Consumi di Combustibili nel Territorio ...... 134 L’Inventario Base delle Emissioni di Calestano ...... 137 Calestano: la CO2 Equivalente ...... 139 Calestano: I consumi del settore residenziale ...... 141 I consumi del settore trasporti ...... 142 Calestano: i rifiuti urbani ...... 143 Calestano: la produzione locale di energia ...... 144 L’Inventario Base delle Emissioni di Corniglio ...... 146 Corniglio: la CO2 Equivalente ...... 148 Corniglio: i consumi del settore residenziale ...... 150 I consumi del settore trasporti ...... 151 Corniglio: i rifiuti urbani ...... 152 Corniglio: la produzione locale di energia ...... 153 L’Inventario Base delle Emissioni di Langhirano ...... 155 Langhirano: la CO2 Equivalente ...... 157 Langhirano: i consumi del settore residenziale ...... 159 Il Consumo del Settore Trasporti ...... 160 Langhirano: i rifiuti urbani ...... 162 Langhirano: La produzione locale di energia ...... 162 Langhirano: concertazione e partecipazione ...... 163 L’Inventario Base delle Emissioni di Palanzano ...... 164 Palanzano: la CO2 Equivalente ...... 166 I consumi del settore residenziale ...... 168 I consumi del settore trasporti ...... 169 ...... 170 I rifiuti urbani ...... 170 La produzione locale di energia ...... 171

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Concertazione e partecipazione ...... 171 Indicatori di Consumo Energetico e Strategia d’Area ...... 173 Le Azioni del Piano D’Area per Ogni Comune ...... 176 Premessa ...... 176 CALESTANO - LE AZIONI DEL PIANO ...... 179 Azioni del Piano Realizzate nel periodo 2010-2014 ...... 180 Azioni del Piano Da Realizzare nel periodo 2015-2020 ...... 182 CORNIGLIO - LE AZIONI DEL PIANO ...... 189 Azioni del Piano Realizzate nel periodo 2010-2014 ...... 190 Azioni del Piano Da Realizzare nel periodo 2015-2020 ...... 193 LANGHIRANO - LE AZIONI DEL PIANO ...... 201 Azioni del Piano Realizzate nel periodo 2010-2014 ...... 202 Azioni del Piano Da Realizzare nel periodo 2015-2020 ...... 205 PALANZANO- LE AZIONI DEL PIANO...... 218 Azioni del Piano Realizzate nel periodo 2010-2014 ...... 219 Azioni del Piano Da Realizzare nel periodo 2015-2020 ...... 222 Il Monitoraggio ...... 229 Gli Indicatori ...... 230

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INTRODUZIONE

Il presente Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) è stato redatto dall’Associazione Borghi Autentici d’Italia su incarico dell’Unione Montana Appennino Parma Est al fine di supportare i Comuni di Calestano, Corniglio, Langhirano e Palanzano nel percorso che parte dall’adesione al cosiddetto Patto dei Sindaci e che nella definizione e conseguente approvazione dello stesso vede il momento più alto di pianificazione energetica territoriale da parte dei comuni. Prima di entrare nello sviluppo del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile si ritiene utile evidenziare sinteticamente i valori e le finalità dell’Associazione “Borghi Autentici d’Italia”, Associazione di Comuni ed Enti territoriali che sensibilizza e supporta i suoi associati nell’aderire al Patto dei Sindaci e dell’Unione Montana Appennino Parma Est.

Borghi Autentici d’Italia

E’ una rete fra territori italiani i cui protagonisti sono le comunità, gli amministratori locali e gli operatori economici e sociali dei luoghi. Sono realtà che non si lamentano del declino e dei problemi, ma sono consapevoli di avere risorse ed opportunità per creare nuove forme di sviluppo.

La rete Borghi Autentici è costituita in Associazione alla quale aderiscono piccoli comuni, enti territoriali ed organismi misti di sviluppo locale. I Borghi Autentici sono impegnati in un percorso, talvolta complesso, di miglioramento continuo della struttura urbana, dei servizi verso i cittadini, del contesto sociale, ambientale e culturale. Il centro della riflessione e dell’impegno è proprio quello delle comunità sostenibili e responsabili, per generare un progetto complessivo che concorra a creare una società capace di farci uscire dalla crisi diversi e migliori. Si tratta di una sfida culturale che ha come orizzonte l’apertura, la comunicazione, la responsabilità, la biodiversità, e tutto ciò che contrasta l’esclusione e la chiusura.

All’interno di questa “vision” complessiva i temi dell’autosufficienza energetica dei territori, dell’efficientamento negli usi dell’energia, della riduzione delle emissioni di CO2, dell’incremento della resilienza dei territorio sono ovviamente centrali: dalla consapevolezza di queste necessità l’associazione viene riconosciuta come struttura di

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supporto del “Patto dei Sindaci” , facendosene promotrice dell’adesione e della diffusione all’interno della rete. In tale contesto Borghi Autentici d’Italia (di seguito anche BAI), aderisce, insieme ad altri 16 partner di 12 paesi europei, al progetto Meshartility finanziato nell’ambito del programma Intelligent Energy Europe. Attraverso Meshartility, BAI ha supportato e coordinato le attività relative a 16 PAES di altrettanti comuni italiani avendo come impostazione metodologica peculiare quella di redarre un PAES condiviso con il territorio, attraverso molteplici incontri di partecipazione e divulgazione, e basato su dati reali di consumo dei vettori energetici ottenuto grazie ad un prezioso lavoro di collaborazione con le principali utilities che operano in Italia.

Unione Montana Appennino Parma Est

L’Unione Montana Appennino Parma Est considera cruciale lo sviluppo di una gestione energetica sostenibile all’interno del territorio dei propri comuni, allo scopo di concorrere alle strategie europee di riduzione delle emissioni di CO2 finalizzate a consentire la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico in atto e che tale strategia appartiene a pieno titolo ai programmi politico – amministrativi di cui l’Unione si è dotata. In tale prospettiva, ed anche a seguito delle richieste giunte da alcuni comuni aderenti, l’Unione Montana ha dato incarico all’associazione “Borghi Autentici d’Italia” di assicurare il suo supporto tecnico per le analisi di base e la successiva redazione di un PAES congiunto (opzione 1), per i Comuni di Calestano, Corniglio, Langhirano e Palanzano.

Lo sviluppo di questo PAES è stato strutturato per esemplificare quanto oggi scientificamente noto sui cambiamenti climatici, le azioni e la programmazione in corso a livello Comunitario, Nazionale e Regionale per affrontare la problematica, la evidenziazione anche a livello finanziario del supporto alle azioni di mitigazione, per poi strutturare un piano d’azione realmente calato nella realtà territoriale e coerente alle linee guida del JRC.

Si ringraziano i sindaci, gli amministratori e gli uffici comunali coinvolti per la preziosa collaborazione senza la quale non sarebbe stato possibile ottenere i dati e le informazioni utili alla stesura del presente documento.

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Un ulteriore ringraziamento alla struttura dell’Unione Montana Appennino Parma Est ed in particolare all’arch. Simona Acerbis per il ruolo attivo di stimolo e ascolto del territorio che ha consentito un dialogo costante utile alla definizioni di azioni di efficientamento e riduzione dei consumi energetici realmente condivise.

IL PATTO DEI SINDACI

Il Patto dei Sindaci rappresenta l’iniziativa più concreta e rilevante per raggiungere gli obiettivi 20-20-20 e per continuare il percorso verso un Europa ed un Italia a “Energia Intelligente”. Questo entusiasmante e produttivo movimento è nato su impulso della Commissione europea nel 2008 e ha ricevuto negli ultimi anni dalla Commissione un sostegno importante in termini di guida e metodologia, organizzazione e gestione attraverso l’Ufficio del Patto dei Sindaci e il JRC-Joint Research Centre nonché attraverso iniziative di incoraggiamento, apprezzamento, riconoscimento, incentivo e finanziamento.

Gli oramai numerosissimi Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile elaborati costituiscono una immensa ricchezza di ricerca, pianificazione energetica, progettazione di un futuro sostenibile. Molti comuni hanno cominciato, anche con l’aiuto di Regioni e Province quali Coordinatori territoriali, a implementare il proprio Piano. La felice intenzione di mantenere l’impostazione del programma Intelligent Energy anche nei programmi 2014- 2020 (HORIZON 2020) è un forte segnale di un sostegno continuo al Patto dei Sindaci da parte delle Commissione europea.

A distanza di otto anni dalla sua nascita il grande successo dell’iniziativa nel nostro paese - dove oggi oltre la metà della popolazione vive in Comuni impegnati nella riduzione delle emissioni di CO2 e questo richiede nella fase dell’implementazione nuove forme di azione e di collaborazione.

Nuove forme di azione e di collaborazione che si definiscono in primis attraverso un rafforzamento delle forme di governance orizzontale, tra comuni, tra province e tra regioni e nei singoli territori tra il governo locale e gli altri attori decisionali o stakeholder . Preziose sono le collaborazioni che nascono in modo informale con lo scambio di esperienze tra comuni o tra province per espletare al meglio la funzione di Struttura di

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supporto. Un ruolo chiave hanno giocato in questi anni le organizzazioni di enti locali e territoriali ANCI e UPI e le reti come Alleanza per il Clima, il Coordinamento Nazionale delle Agende 21 Locali, Kyoto Club, Borghi Autentici d’Italia, INU ed altri.

Con la crescita del movimento cresce la necessità di una svolta nelle priorità delle politiche energetiche nazionali verso un affiancamento degli enti locali e territoriali nelle loro azioni di implementazione dei Piani d’Azione Energia sostenibile. I passi concreti da intraprendere sono conosciuti: una strategia nazionale energetica che recepisca e faccia tesoro degli oltre 2000 Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile esistenti e abbia come una colonna portante per la trasformazione energetica del paese il sostegno degli enti locali per l’implementazione del proprio PAES. Un importante passo avanti sarà quello di allentare il Patto di stabilità per investimenti nel settore dell’efficienza energetica, nel trasporto e nella mobilità sostenibile.

Compito principale delle forze in campo, degli enti locali e territoriali, delle loro reti ed organizzazioni di categoria invece è di continuare e rafforzare la collaborazione per il Patto dei Sindaci per la successiva fase di implementazione delle azioni contenute nel PAES che è la vera sfida dei Piani di Azione.

Questo significa dare continuità alla grande varietà di collaborazioni che si viene a determinare durante la redazione del PAES e che può essere configurata come una piattaforma che si contraddistingue per la sua struttura flessibile e trasparente e che si definisce attraverso la sua attenzione sui contenuti. Alla luce delle esperienze sin qui fatte è possibile evidenziare alcuni elementi che si ritiene essere prioritari per portare a compimento i PAES:

• elaborare insieme agli enti locali e territoriali le strategie finanziarie per potere realizzare le azioni dei PAES. Gli investimenti dovranno radicarsi nei territori, anche attraverso forme di cooperazione di cittadini, imprese, corpi sociali intermedi. Mobilitare risorse finanziarie nella partecipazione del livello locale significa avere proposte forti e precise di fattibilità e convenienza economica. • affiancare i Comuni per l’accesso a sostegni finanziari comunitari 2014-2020 che puntano fortemente sull’efficienza energetica, l’energia intelligente e la mobilità sostenibile legandosi bene con la progettualità dei PAES.

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• dialogare con i livelli di governo nazionale e regionale e formulare proposte che sostengano e agevolino l'implementazione dei PAES, da parte degli Enti Locali, nell’ambito di uno sviluppo locale integrato sostenibile. • sostenere la Commissione europea nella definizione di obiettivi vincolanti ed ambiziosi per il 2030 per creare una motivazione forte, anche a livello locale, di impostare una politica energetica a medio-lungo termine, oltre il 2020.

LA MODALITÀ DI REDAZIONE DEL PAES – UNIONE MONTANA APPENNINO PARMA EST

Dal momento del lancio ufficiale del Patto dei Sindaci nel 2008, un elevato numero di piccoli enti locali hanno aderito all'iniziativa. Queste piccole realtà di firmatari devono fare uno sforzo significativo nel rispettare i requisiti del Patto per lo sviluppo e la presentazione del loro Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) entro l'anno successivo alla loro adesione. In alcuni casi, si trovano ad affrontare il problema della mancanza di risorse umane e finanziarie per raggiungere il loro obiettivo. Per queste ragioni e quindi per andare incontro alle esigenze dei piccoli comuni la Commissione Europea, oggi consente alle Amministrazioni aderenti al Patto dei Sindaci di poter sviluppare il PAES con modalità diverse e quindi:

PAES standard - presentato da un unico comune firmatario;

PAES d’Area in cui più Amministrazioni che possono congiuntamente attivare una duplice “Opzione”:

• Opzione 1: presentato da un gruppo di Comuni firmatari, ma con impegno singolo di ciascuna Amministrazione aderente;

• Opzione 2: presentato da un gruppo di Comuni firmatari ma con impegno congiunto di tutte le Amministrazioni aderenti a conseguire gli obiettivi sottoscritti a livello territoriale.

Per decisione dei Comuni di Langhirano, Palanzano, Calestano e Corniglio, in collaborazione con l’Unione, si è scelto di predisporre il PAES d’AREA con OPZIONE 1 .

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Il PAES d’Area, oltre che rispondere all’esigenza di semplificare la redazione del Piano di Azione, è stato scelto in virtù del fatto che un approccio comune alla questione della sostenibilità permette di raggiungere risultati migliori rispetto al caso isolato, così come in alcune circostanze può risultare più facile individuare azioni ad alto impatto in una aggregazione di piccole autorità locali.

LO SCENARIO CLIMATICO INTERNAZIONALE

Il Patto dei Sindaci nasce come strumento di implementazione e condivisione a livello locale delle politiche comunitarie di “mitigazione climatica”; queste politiche, conseguenti alla ratifica dei paesi aderenti all’Unione Europea del “Protocollo di Kyoto”, sono state raccordate all’interno del cosiddetto “ Pacchetto Clima-Energia 20-20-20 ” varato dall’Unione Europea.

Obiettivo è quello di contrastare i cambiamenti climatici e promuovere l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili tramite obiettivi vincolanti per i Paesi membri. Base scientifica a livello planetario in relazione ai cambiamenti climatici sono i rapporti prodotti dall’ IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change a cui aderiscono 195 Stati).

In particolare è utile richiamare l’approvazione ufficiale del V° Rapporto dell’IPCC sui cambiamenti climatici , avvenuta in aprile 2014.

Nel mese di novembre dello stesso anno è stato reso pubblico a Copenhagen il Synthesis Report (SYR), il documento di sintesi dei tre volumi pubblicati nel 2014 e costituenti il V° Rapporto.

• “The Physical Science Basis” – WG1-AR5 (settembre 2013); • “Impacts, Adaptation and Vulnerability” – WG2-AR5 (marzo 2014); • “Mitigation of Climate Change” – WG3-AR5 (aprile 2014).

Questi 3 rapporti si configurano come la più completa e più supportata analisi scientifica mai realizzata a proposito di climate change .

A fronte di questo rapporto è possibile evidenziare come oggi il cambiamento climatico è una realtà ormai assolutamente ben descritta e ben compresa a livello scientifico: la

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scienza è certa non solo della sua origine umana ( il 95% del fenomeno di responsabilità antropica ) ma anche del valore di crescita della temperatura media della superficie della Terra e degli Oceani (+ 0,85 ºC tra il 1880 e il 2012).

Più di 800 scienziati di diversi Paesi, sostenuti da oltre 2.000 revisori, hanno lavorato dentro i tre Working Group arrivando a comunicare chiaramente il fatto che (qui le parole di Thomas Stocker, copresidente del Working Group I dell’Ipcc): “ Secondo la nostra valutazione l’atmosfera e gli oceani si sono riscaldati , la quantità di neve e di ghiaccio è diminuita, il livello del mare si è alzato e la concentrazione di biossido di carbonio è aumentata fino a livelli senza precedenti da 800.000 anni “.

La temperatura cresce, anche se il forte riscaldamento delle masse oceaniche ha rallentato l’aumento della temperatura media a livello atmosferico .

Di seguito si riporta un grafico che mostra l’aumento combinato della temperatura atmosferica ed oceanica, una chiara risposta a chi nega il climate change sulla base del fatto che c’è stata una pausa nel riscaldamento climatico in atmosfera:

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Il report esplicita in maniera chiara il fatto che, al fine di avere ancora una probabilità di non superare la pericolosa soglia dei + 2 °C di incremento della temperatura media globale rispetto al periodo preindustriale, le emissioni mondiali di gas serra dovranno necessariamente essere ridotte del 70% entro il 2050 e dovranno invece essere azzerate entro il 2100 .

R. Pachauri (Presidente dell’IPCC): “La giustificazione scientifica della priorità da accordare alle misure di lotta contro l’evoluzione del clima è più chiara che mai. Disponiamo di poco tempo prima che la congiuntura che permette di limitare il riscaldamento a 2° C non abbia fine. Perché possiamo avere una buona chance di restare al di sotto dei 2° C ad un prezzo gestibile, le nostre emissioni, sul piano mondiale, dovrebbero diminuire dal 40 al 70% tra il 2010 ed il 2050, e scendere a zero almeno entro il 2100 “.

Attraverso questo rapporto l’IPCC conferma che: “L’influenza dell’uomo sul sistema climatico è chiara ed in aumento, con delle incidenze osservate su tutti i continenti e poi: “Le emissioni di gas serra ed altri fattori antropici sono stati la causa predominante del riscaldamento osservato dal XX secolo. Nel corso degli ultimi decenni, le incidenze dei cambiamenti climatici si sono fatte sentire sull’insieme dei continenti e degli oceani. Più le attività umane perturbano il clima, più i rischi sono elevati e, se non vengono gestiti, i cambiamenti climatici accresceranno il rischio di conseguenze gravi, generalizzate ed irreversibili per l’essere umano e gli ecosistemi .

Nel suo report l’IPCC sostiene chiaramente il fatto che l’azzeramento delle emissioni serra si possa raggiungere senza arrecare problemi economici ai sistemi economici globali, contribuendo anzi al benessere dell’intera umanità , una logica peraltro

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espressa pubblicamente anche dal segretario generale dell’Onu (Ban Ki-moon) che ha detto: “L’azione contro il cambiamento climatico può contribuire alla prosperità economica, a un migliore stato di salute e a città più vivibili“.

Altre parole significative sono state detta da Rajendra Pachauri (Presidente dell’IPCC): “Il costo dell’inazione sarà terribilmente superiore al costo dell’azione” (…) “Abbiamo i mezzi per limitare i cambiamenti climatici. Esistono numerose soluzioni che permettono uno sviluppo economico e sociale continuo“. (…) “Le limitazioni degli effetti dei cambiamenti climatici pongono dei problemi di equità e di giustizia ma rendono necessario dare il via ad uno sviluppo sostenibile ed all’eliminazione della povertà.

Le numerose persone più vulnerabili ai cambiamenti climatici sono quelle che hanno contribuito e contribuiscono meno alle emissioni di gas serra . Non sarà possibile far fronte a questi cambiamenti se degli organismi particolari mettono davanti a tutto i loro interessi in maniera indipendente. Potremo lottare contro i cambiamenti climatici solo grazie a delle risposte cooperative e soprattutto ad una cooperazione internazionale“.

Youba Sokona (Copresidente del Working Group III dell’Ipcc), dice ancora: “E’ possibile, sul piano tecnico, passare ad un’ economia low-carbon .

Ma quello che manca sono delle politiche e delle istituzioni appropriate. Più aspettiamo a prendere delle disposizioni, più l’adattamento ai cambiamenti climatici e la loro attenuazione ci costeranno cari“.

E John Kerry (Segretario di Stato USA dice): “Quelli che decidono di ignorare o di contestare i dati chiaramente esposti in questo rapporto, mettono in pericolo noi, i nostri figli e i nostri nipoti“.

Siamo nel pieno del percorso verso il nuovo accordo globale sul clima che dovrà essere licenziato dalla ventunesima Conferenza delle Parti che si terrà a Parigi a dicembre. A questa importante conferenza si arriva dopo un 2014 da record, con la concentrazione di CO2 in atmosfera che ha sfondato la soglia dei 400 ppm e la temperatura media più alta di sempre (WMO). A questo si aggiunge la continua crescita delle emissioni globali di gas serra, oramai ben oltre le 50 miliardi di tonnellate di CO2eq (IPCC).

L’accelerazione registrata proprio negli ultimi anni, con il +30% e oltre rispetto al 1990, è il segno evidente dell’inadeguatezza dell’impostazione del Protocollo di Kyoto e della necessità di inaugurare un nuovo approccio.

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Anche a fronte di tutto quanto sopra finalmente gli Stati Uniti e la Cina hanno stretto un accordo per la riduzione dei gas climalteranti e il 12 nov. 2014 hanno comunicato di aver fanno fronte comune sulle questioni ambientali e sul grande tema dei cambiamenti climatici e sulle emissioni di gas serra. L’accordo è stato trovato a Pechino dopo mesi di trattative. L’annuncio è stato dato in una conferenza congiunta dai leader Barack Obama e Xi Jinping. Prevede nuovi limiti per le emissioni, per la prima volta accettati anche dal colosso cinese. In particolare, l’amministrazione Usa si è impegnata a ridurre le emissioni del 25-28 % entro il 2025, sulla base dei dati fissati nel 2005. Mentre la Cina si è impegnata a fermarne l’aumento entro il 2030.

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IL QUADRO COMUNITARIO 2030 PER LE POLITICHE DELL 'ENERGIA E DEL CLIMA

Anche a fronte di quanto sopra indicato, la Commissione Europea nel Gennaio 2014 ha cominciato a proporre nuovi obiettivi 2030 per fronteggiare i cambiamenti climatici. La discussione messa in atto si è conclusa nel Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre 2014, all’interno del quale sono state tratte le conclusioni sul quadro 2030 per le politiche dell'energia e del clima. A seguire si ritiene utile riportare i passi salienti del documento finale perché indica le priorità che l’Unione Europea percorrerà sino al 2030 e gli obiettivi minimi che verranno ricercati in relazione alla riduzione di emissioni di gas climalteranti, di produzione di energia da fonti rinnovabili, di efficientamento negli usi dell’energia, per come di seguito sintetizzate.

Obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra 2. Il Consiglio europeo ha approvato un obiettivo UE vincolante di riduzione delle emissioni nazionali di gas a effetto serra almeno del 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 . A tale scopo: 2.1 l'obiettivo sarà raggiunto collettivamente dall'UE nel modo più efficace in termini di costi, con riduzioni, da realizzare entro il 2030 sia nei settori coperti dal sistema ETS che in quelli non coperti da esso, pari rispettivamente al 43% e al 30% rispetto al 2005; Sistema EU ETS 2.3 un sistema di scambio di quote di emissione (ETS) riformato ben funzionante, con uno strumento di stabilizzazione del mercato in linea con la proposta della Commissione, sarà il principale strumento europeo per raggiungere tale obiettivo; il fattore annuale di riduzione del tetto massimo di emissioni consentite verrà modificato dall'1,74% al 2,2% a partire dal 2021; 2.4 l'assegnazione di quote gratuite non terminerà; le misure attuali proseguiranno dopo il 2020 per evitare il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di CO2 dovuto alle politiche sul clima fino a quando non verranno compiuti sforzi analoghi nelle altre grandi economie, al fine di fornire livelli di sostegno adeguati ai settori che rischiano di perdere competitività internazionale. I parametri di riferimento per l'assegnazione gratuita delle quote saranno

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riesaminati periodicamente in linea con i progressi tecnologici nei rispettivi settori industriali. …... Al fine di mantenere la competitività internazionale, gli impianti più efficienti in questi settori non dovrebbero sostenere costi del carbonio indebiti che porterebbero alla rilocalizzazione delle emissioni di CO2. Le assegnazioni future garantiranno un migliore allineamento ai cambiamenti dei livelli di produzione in vari settori. …….. 2.5 in questo contesto gli Stati membri con un PIL pro capite inferiore al 60% della media dell'UE potranno scegliere di continuare ad assegnare, al settore energetico, quote a titolo gratuito fino al 2030. Il quantitativo massimo distribuito gratuitamente dopo il 2020 non dovrebbe superare il 40% delle quote assegnate di cui al punto 2.9 per la messa all'asta agli Stati membri che scelgono tale opzione…………. 2.6 lo strumento NER300 esistente verrà rinnovato, anche relativamente alla cattura e allo stoccaggio del carbonio e alle energie rinnovabili, il suo ambito di applicazione sarà esteso all'innovazione a basso tenore di carbonio nei settori industriali e la dotazione iniziale verrà aumentata a 400 milioni di quote di emissioni (NER400). ……….. 2.7 verrà accantonata una nuova riserva del 2% di quote EU ETS per far fronte a fabbisogni di investimento aggiuntivi particolarmente elevati in Stati membri a basso reddito (PIL pro capite 1 inferiore al 60% della media dell'UE). ….. – la riserva servirà per istituire un fondo che sarà gestito dagli Stati membri beneficiari, con la partecipazione della BEI alla selezione dei progetti. Saranno garantite disposizioni semplificate per i progetti di piccole dimensioni. Fino al 31 dicembre 2030 la distribuzione dei fondi si baserà su una combinazione del 50% di emissioni verificate e del 50% del criterio del PIL, ma la base su cui saranno selezionati i progetti sarà riesaminata entro la fine del 2024. 2.8 ai fini della solidarietà, della crescita e delle interconnessioni, il 10% delle quote EU ETS che gli Stati membri mettono all'asta sarà distribuito fra i paesi il cui PIL pro capite non ha superato il 90% della media dell'UE (nel 2013); 2.9 il resto delle quote verrà distribuito fra tutti gli Stati membri sulla base delle emissioni verificate, senza ridurre la percentuale di quote da mettere all'asta; Settori non coperti dal sistema ETS 2.10 la metodologia per fissare gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni per i settori non coperti dal sistema ETS, … proseguirà fino al 2030 e gli sforzi verranno distribuiti sulla base del PIL relativo pro capite. Tutti gli Stati membri contribuiranno alla riduzione globale dell'UE nel 2030 con obiettivi compresi fra lo 0% e il -40% rispetto al 2005; 2.11 gli obiettivi per gli Stati membri con un PIL pro capite superiore alla media dell'UE saranno adeguati di conseguenza per riflettere l'efficacia in termini di costi in modo equo ed equilibrato; 2.12 la disponibilità e l'impiego degli attuali strumenti di flessibilità nei settori non coperti dal sistema ETS saranno rafforzati in misura significativa per garantire l'efficacia in termini di costi dello sforzo collettivo dell'UE e la convergenza delle emissioni pro capite entro il 2030. Una rinnovata flessibilità nel raggiungere gli obiettivi - per gli Stati membri con obiettivi nazionali di riduzione notevolmente superiori sia alla media dell'UE che al loro potenziale di riduzione realizzabile in modo efficace in termini di costi, nonché per gli Stati membri cui non erano state assegnate quote gratuite per gli impianti industriali nel 2013 - sarà instaurata attraverso una riduzione limitata e una tantum delle quote ETS, che dovrà

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essere decisa prima del 2020, mantenendo nel contempo la prevedibilità e l'integrità ambientale; 2.13 è importante ridurre le emissioni di gas a effetto serra e i rischi connessi alla dipendenza da combustibili fossili nel settore dei trasporti………………………… 2.14 si dovrebbero riconoscere i molteplici obiettivi del settore agricolo e della destinazione dei suoli col loro potenziale di mitigazione inferiore, nonché l'esigenza di garantire coerenza fra gli obiettivi dell'UE in materia di sicurezza alimentare e quelli relativi ai cambiamenti climatici. Il Consiglio europeo invita la Commissione a esaminare i modi migliori per incoraggiare l'intensificazione sostenibile della produzione alimentare, ottimizzando al contempo il contributo del settore alla mitigazione degli effetti dei gas a effetto serra e al loro sequestro, anche attraverso la forestazione. La politica sulle modalità di inclusione della destinazione dei suoli, del cambiamento della destinazione dei suoli e della silvicoltura nel quadro di mitigazione degli effetti dei gas a effetto serra per il 2030 verrà definita non appena le condizioni tecniche lo consentano e comunque prima del 2020. Fonti energetiche rinnovabili ed efficienza energetica 3. L'obiettivo dell'UE per la quota di fonti energetiche rinnovabili ivi consumate è fissato almeno al 27% nel 2030 . Questo obiettivo sarà vincolante a livello dell'UE e sarà realizzato mediante i contributi degli Stati membri informati all'esigenza di raggiungere collettivamente l'obiettivo dell'UE senza impedire agli Stati membri di fissare propri obiettivi nazionali più ambiziosi e sostenerli, in linea con gli orientamenti sugli aiuti di Stato, ………. È fissato un obiettivo indicativo del 27% almeno a livello dell'UE per quanto concerne il miglioramento dell'efficienza energetica nel 2030 rispetto alle proiezioni del futuro consumo di energia sulla base dei criteri attuali. Sarà raggiunto in maniera efficace in termini di costi e rispetterà pienamente l'efficacia del sistema ETS nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici globali. Sarà riesaminato entro il 2020, tenendo presente un livello UE del 30%. La Commissione proporrà settori prioritari in cui si può ottenere un incremento significativo dell'efficienza energetica e modi per realizzare tale risultato a livello dell'UE, mentre l'UE e gli Stati membri concentreranno su questi settori i loro sforzi finanziari e di regolamentazione. Tali obiettivi verranno raggiunti nel pieno rispetto della libertà degli Stati membri di determinare il proprio mix energetico. Gli obiettivi non saranno tradotti in obiettivi vincolanti a livello nazionale. I singoli Stati membri sono liberi di fissare propri obiettivi nazionali più elevati. Realizzare un mercato interno dell'energia pienamente funzionante e connesso 4. Il Consiglio europeo ha rilevato la fondamentale importanza di un mercato interno dell'energia pienamente funzionante e connesso. Rammentando le conclusioni di marzo 2014 sul completamento dello stesso, il Consiglio europeo ha sottolineato che devono essere mobilitati tutti gli sforzi per conseguire tale obiettivo con urgenza. Evitare interconnessioni inadeguate degli Stati membri con le reti di distribuzione del gas e dell'energia elettrica e assicurare il funzionamento sincrono da parte degli Stati membri all'interno delle reti continentali europee come previsto nella strategia europea di sicurezza energetica rimarrà una priorità anche dopo il 2020. In tale contesto ha deciso che: − la Commissione europea …. adotterà misure urgenti per garantire la realizzazione di un obiettivo minimo del 10% per le interconnessioni elettriche esistenti, in via urgente e non più tardi del 2020, almeno per gli Stati membri che non hanno ancora conseguito un livello minimo di integrazione nel mercato interno dell'energia, ….. e per quelli che costituiscono il loro principale punto di accesso al mercato interno dell'energia. La

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Commissione monitorerà i progressi …. in merito a tutte le possibili fonti di finanziamento, comprese le possibilità di finanziamento dell'UE, al fine di garantire il conseguimento dell'obiettivo del 10%. Alla luce di quanto precede, il Consiglio europeo invita la Commissione a formulare proposte, anche in materia di finanziamento, entro i limiti dei pertinenti strumenti del QFP, ove opportuno. Ricordando …. la necessità di assicurare la piena partecipazione di tutti gli Stati membri al mercato interno dell'energia, la Commissione riferirà inoltre periodicamente al Consiglio europeo allo scopo di conseguire l'obiettivo del 15% entro il 2030, come proposto dalla Commissione. Entrambi gli obiettivi saranno raggiunti mediante l'attuazione dei progetti di interesse comune; − gli Stati membri e la Commissione faciliteranno l'attuazione dei progetti di interesse comune …. di sicurezza energetica che collegano in particolare gli Stati baltici, la Spagna e il Portogallo al resto del mercato interno dell'energia e garantiranno che essi abbiano la massima priorità e siano completati entro il 2020. …... In tale contesto il Consiglio europeo accoglie con favore, come prima tappa, la recente strategia comune dei gestori dei sistemi di trasmissione per lo sviluppo delle interconnessioni della penisola iberica con il mercato interno dell'energia elettrica, ….. Il Consiglio europeo chiede l'attuazione della strategia e incoraggia i gestori dei sistemi di trasmissione e le autorità di regolamentazione a includere i pertinenti progetti nei prossimi piani decennali di sviluppo della rete; − se l'attuazione di detti progetti non sarà sufficiente per raggiungere l'obiettivo del 10%, verranno individuati nuovi progetti che saranno aggiunti in via prioritaria alla prossima revisione dell'elenco dei progetti di interesse comune e attuati rapidamente. Dovrebbe essere reso disponibile per tali progetti il cofinanziamento dell'UE. ……………… Sicurezza energetica 5. Ricordando le conclusioni del giugno 2014, il Consiglio europeo ha approvato ulteriori azioni per ridurre la dipendenza energetica dell'UE e aumentarne la sicurezza energetica per quanto concerne sia l'energia elettrica che il gas. Il contenimento della domanda di energia attraverso una maggiore efficienza energetica contribuirà anche al conseguimento di questo obiettivo. Il Consiglio europeo ha preso nota della relazione della presidenza sulla sicurezza energetica ……. Tale relazione fornisce un quadro completo della solidità del sistema energetico europeo (prove di stress). ……. Il Consiglio europeo ha altresì riconosciuto che la sicurezza energetica dell'UE può essere potenziata ricorrendo alle risorse autoctone e a tecnologie a bassa emissione di CO2 sicure e sostenibili. Il Consiglio Europeo ha convenuto quanto segue: − attuare progetti strategici di interesse comune nel settore del gas, quali il corridoio nord- sud, il corridoio meridionale di trasporto del gas e la promozione di un nuovo hub gasiero nell'Europa meridionale nonché i progetti infrastrutturali chiave che potenziano la sicurezza energetica della Finlandia e degli Stati baltici al fine di assicurare la diversificazione dei fornitori di energia e delle rotte di approvvigionamento, garantendo il funzionamento del mercato; − migliorare i meccanismi per un uso migliore delle capacità di rigassificazione e stoccaggio nel sistema del gas al fine di far fronte più efficacemente a situazioni di emergenza; − invitare la Commissione a intensificare il proprio sostegno al fine di assicurare un migliore coordinamento degli sforzi per completare progetti strategici di interesse ……. ; − snellire le procedure amministrative nazionali in conformità agli orientamenti della Commissione e sviluppare ulteriormente una politica in materia di protezione delle

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infrastrutture energetiche strategiche, anche contro rischi connessi alle tecnologie dell'informazione; − onde aumentare il potere contrattuale dell'UE nei negoziati energetici, fare pieno uso della decisione che istituisce un meccanismo per lo scambio di informazioni riguardo ad accordi intergovernativi fra Stati membri e paesi terzi nel settore dell'energia, …….. ; − incoraggiare gli Stati membri e le imprese interessate a fornire le informazioni pertinenti alla Commissione e a chiedere il suo sostegno durante tutti i negoziati, anche per quanto riguarda la valutazione ex ante della compatibilità degli accordi intergovernativi con la legislazione dell'UE e le sue priorità in materia di sicurezza energetica; − rafforzare ulteriormente la Comunità dell'energia, che si prefigge di estendere l'”acquis” dell'UE in materia di energia ai paesi dell'allargamento e ai paesi del vicinato, alla luce delle preoccupazioni dell'UE circa la sicurezza dell'approvvigionamento energetico; − utilizzare gli strumenti di politica estera dell'UE e degli Stati membri per inviare messaggi coerenti in materia di sicurezza energetica, in particolare ai partner strategici e ai principali fornitori di energia.

Governance 6. Il Consiglio europeo ha convenuto di sviluppare un sistema di governance affidabile, trasparente e privo di oneri amministrativi superflui per contribuire a garantire che l'UE rispetti i suoi obiettivi di politica energetica, con la necessaria flessibilità per gli Stati membri e nel pieno rispetto della loro libertà di stabilire il proprio mix energetico. Tale sistema di governance: 6.1 si baserà sugli elementi portanti esistenti, come i programmi nazionali per il clima e i piani nazionali per le fonti energetiche rinnovabili e l'efficienza energetica. Verranno snelliti e riuniti filoni di pianificazione e comunicazione separati; 6.2 accrescerà il ruolo e i diritti dei consumatori, la trasparenza e la prevedibilità per gli investitori, fra l'altro mediante il monitoraggio sistematico di indicatori chiave per un sistema energetico accessibile, sicuro, competitivo, affidabile e sostenibile; 6.3 faciliterà il coordinamento delle politiche energetiche nazionali e favorirà la cooperazione regionale fra gli Stati membri. Il Consiglio europeo ricorda l'obiettivo di costruire un'Unione dell'energia che assicuri un'energia a prezzo accessibile, sicura e sostenibile, come indicato nella sua agenda strategica, e terrà sotto costante esame l'attuazione di questo obiettivo.

I commenti sul documento prima sintetizzato sono stati per lo più di delusione, in quanto ritenuti dai più attenti persecutori di politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici poco incisivi e quindi di fatto un’occasione perduta. Nel complesso quanto deciso è decisamente poco per chi prende seriamente il problema del riscaldamento globale. Rammentiamo come il Consiglio Europeo non ha potere legislativo quanto richiamato, sono raccomandazioni che dovranno essere poi concretizzate da Commissione ed

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Europarlamento che, come da accordi UNFCCC, le presenterà entro il primo trimestre del 2015. L'Unione europea potrà poi tornare sul tema dopo la COP 21 di Parigi, a dicembre 2015. Resta dunque la speranza che l'UE riveda al rialzo questi obiettivi.

Il 40% di riduzione delle emissioni entro il 2030, è stato criticato da esponenti dell'IPCC in quanto inadeguato per consentire di restare entro il livello di sicurezza in quanto a riscaldamento globale. Quanto al 27% di rinnovabili, uno studio realizzato dalla società di consulenza Ecofys mostra come anche in uno scenario business-as-usual le fonti pulite raggiungerebbero quella penetrazione e dunque ci sarebbe spazio per un'ulteriore accelerazione. Solo applicando quelle misure di efficienza energetica che si ripagano da sole e mantenendo il trend di crescita delle rinnovabili già in atto, cioè senza spese aggiuntive, emerge da quel report, entro il 2030 l'Europa può ridurre le emissioni di CO2 del 49% rispetto ai livelli del 1990, oltre a dimezzare la sua dipendenza dal gas di importazione. Insomma gli obiettivi europei approvati non sono affatto uno stimolo alla transizione energetica: sembra che paradossalmente i nuovi target, anziché guidare il cambiamento del sistema in corso, si limitino a prenderne atto.

L’ ECONOMIA CIRCOLARE

Comunque si vogliano commentare le scelte comunitarie in relazione alle problematiche Clima-Energia, resta il fatto che il percorso verso una società a basse emissioni di CO2 e di una economia “Carbon free” è di fatto iniziato, segnato e percorso. Gli anni che ci attendono potranno, rispetto a questo, segnare velocità diverse ma le scelte fondanti sono state compiute e questo nell’interesse dell’ambiente, della sicurezza energetica, dello sviluppo della “Green Economy”. Comincia ora un percorso ancora più complesso e problematico che parte dalla consapevolezza delle limitatezza delle altre risorse ambientali: acqua, materie prime, cibo, ecc. il tutto in relazione al reale esplicarsi di modalità di crescita della qualità della vita interne al

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paradigma dello “Sviluppo Sostenibile”. Da tutto questo nascono le premesse della necessità di dover passare da un’economia lineare ad un’economia circolare ed appunto questo l’obiettivo che accomuna le iniziative presentate il 2 luglio 2014 dalla Commissione europea nel pacchetto intitolato: “Verso un’economia circolare: programma per un’Europa a zero rifiuti (COM(2014)398 final, del 2.7.2014)” .

Si tratta di un programma complesso ed ambizioso, che propone misure di intervento articolate in materia di economia, occupazione, gestione delle risorse naturali e dei rifiuti. Gli interventi proposti muovono tutti verso un modello economico “circolare”, che intende applicare alle politiche economiche – ed ai beni di consumo – lo schema applicato al settore dei rifiuti (è noto il criterio delle “4R” ovvero: risparmio, recupero, riuso, riciclo), in cui le materie prime non sono utilizzate una sola volta, ma vengono reimmesse nel ciclo produttivo e, attraverso il recupero o il riciclaggio, riutilizzate. Il passaggio fondamentale di questo processo consiste nella trasformazione dei rifiuti in risorse che, prolungando l’efficienza dei materiali, origina indubbi vantaggi sia in termini di tutela ambientale che di competitività. Un ciclo produttivo virtuoso consente, infatti, non solo di limitare lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali e la produzione di rifiuti, ma anche di generare crescita economica ed occupazione, implementando le opportunità di lavoro legate alla tutela ambientale, che sempre più necessita di figure professionali qualificate e competenze specialistiche. Notevoli sono, infatti, le potenzialità espresse dal settore della green economy nel quale, nonostante la crisi economica, l’occupazione è cresciuta negli ultimi anni del 20%. A questo proposito è utile annotare come le stime dicono che entro il 2020 saranno creati oltre 20 milioni di nuovi posti di lavoro nei settori delle energia rinnovabili, della gestione dei rifiuti e dell’acqua, della valorizzazione e tutela della biodiversità, dell’adattamento al cambiamento climatico e dello sviluppo di infrastrutture verdi. La transizione verso un’economia sostenibile richiede, un impegno notevole poiché impone un approccio integrato in molti settori ed a più livelli. Come precisato dalla stessa

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Commissione, “occorre apportare cambiamenti nell’insieme delle catene di valore, dalla progettazione dei prodotti ai modelli di mercato e di impresa, dai metodi di trasformazione dei rifiuti in risorse alle modalità di consumo: ciò implica un vero e proprio cambiamento sistemico e un forte impulso innovativo, non solo sul piano della tecnologia, ma anche dell’organizzazione, della società, dei metodi di finanziamento e delle politiche” (COM(2014)398, cit., par. 1). Questa è la sfida che ci aspetta nei prossimi anni.

MAYORS ADAPT: DALLE POLITICHE DI MITIGAZIONE ALLE POLITICHE DI ADATTAMENTO CLIMATICO

Il Patto dei Sindaci rappresenta la modalità attraverso la quale a livello locale viene attivata una politica territoriale capace di contrastare l’incremento di produzione di CO2, questo tipo di politiche sono meglio conosciute come azioni di “Mitigazione Climatica”. L’osservazione di quanto in atto in relazione ai cambiamenti climatici ed alle sue conseguenze evidenzia come queste politiche, a livello mondiale, non abbiano purtroppo sortito i risultati auspicati: alluvioni, frane, dissesto idrogeologico, allagamenti in ambito urbano, sono purtroppo diventati sempre più frequenti ed evidenziano la necessità di dover affrontare in maniera organica e pianificata le problematiche create dai cambiamenti climatici. Questa necessità di dover intervenire per ridurre la vulnerabilità dei sistemi naturali e socioeconomici, e aumentare la loro resilienza di fronte agli inevitabili impatti di un clima cambiante, prendono il nome di interventi di “ Adattamento Climatico” .

I cambiamenti climatici stanno facendo aumentare la temperatura della superficie terrestre e dei mari e alterando la quantità e l'andamento delle precipitazioni; tutto ciò comporta un innalzamento del livello medio dei mari, il rischio di erosione delle coste e il probabile acuirsi delle catastrofi naturali di origine meteorologica. L’osservazione di tutto quanto in atto, mirabilmente espresso nel V° rapporto dell’IPCC, evidenzia come sia sempre più urgente intervenire con questo tipo di politiche. Tutti i paesi dell’Europa sono esposti agli impatti dei cambiamenti climatici, ma alcune regioni sono più esposte al rischio di altre e tra queste l’Italia che si colloca in una area dell’Europa particolarmente vulnerabile ai presenti e attesi impatti dei cambiamenti climatici e quindi sempre più esposta a eventi metereologici sempre più estremi: cicloni, bombe d’acqua, piogge estese

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di estrema intensità, grandinate eccezionali, ecc. In relazione a quanto sta accedendo negli ultimi anni nei nostri territori è indispensabile tener presente il come i danni causati da questi eventi non sono solo colpa della “natura e quindi dei cambiamenti climatici”, la responsabilità è troppo e spesso dovuta alle errate politiche territoriali dell’uomo, dell’uso dissennato del suolo, della sua cementificazione incontrollata che ha rubato suolo per costruire strade, case, industrie, spesso in modo irrazionale e senza compensazioni o contromisure. Così la vulnerabilità dei territori è aumentata ed è cresciuta la loro esposizione al rischio.

Di fronte a questi cambiamenti nascono spontanee una serie di domande: siamo pronti a mitigarne gli impatti ? La nostra società è sufficientemente “resiliente”, cioè capace di resistere ? I nostri sistemi di allertamento sono già efficaci così come sono o vanno rivisti? è un dato di fatto che sempre di più si dovrà agire per mettere in sicurezza stabilmente le popolazioni, con azioni strutturali che adeguino e rafforzino i sistemi di protezione (ad esempio gli argini fluviali). Queste azioni richiedono e richiederanno sempre di più una solida e duratura pianificazione, una costante capacità e volontà di spesa per rafforzare le opere di difesa, tenere puliti i fiumi, garantire la stabilità dei versanti. Se gli eventi intensi cresceranno ancora di frequenza, occorrerà ottimizzare i sistemi di allertamento (prima ed inderogabile azione per far fronte ai cambiamenti climatici) operando in tante direzioni. E’ necessario che cresca una nuova cultura del rischio che significa far crescere la “ resilienza dei sistemi sociali ”, attraverso una maggiore conoscenza e capacità di reazione.

In relazione a quanto sopra la Commissione europea ha lanciato l’iniziativa “Mayors Adapt” che, analogamente a quanto accaduto attraverso il Patto dei Sindaci, incentiva un rapporto diretto tra il livello europeo e il livello locale. Questa iniziativa rientra tra le proposte della strategia europea del 2013 (Bruxelles, 16.4.2013 COM – 2013; 216 final) ed è stata elaborata tramite un progetto del DG Clima e nasce solo un anno dopo la pubblicazione della strategia europea sull’adattamento climatico, proprio perché ritiene fondamentale

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affiancarla al processo del Patto dei Sindaci per la mitigazione e per l’elaborazione dei PAES e questo perché il tema dell’adattamento oggi ha raggiunto lo stesso grado di rilevanza della mitigazione a livello delle politiche comunitarie.

Questa iniziativa si pone l’obiettivo di spingere tutte le municipalità a guardare al concetto dell’adattamento e della resilienza climatica, concetto diverso da quello della gestione delle emergenze conseguenti ai cambiamenti climatici.

LA STRATEGIA EUROPEA PER L ’A DATTAMENTO (SEA)

Negli ultimi anni sono state intraprese a livello europeo svariate attività riguardanti il supporto alle politiche nazionali, regionali e locali di adattamento ai cambiamenti climatici. Nel marzo 2011 la Commissione europea ha inaugurato la piattaforma europea sull’adattamento ai cambiamenti climatici (Climate-Adapt, http://climate- adapt.eea.europa.eu) che è finalizzata a migliorare il processo decisionale per l’adattamento, e in particolare deve servire da volano per far attivare anche negli stati membri dell’Ue archivi/data base sull’adattamento. Attraverso la Strategia europea di adattamento (SEA) la Commissione UE si è posta l’obiettivo di rendere l’Europa più resiliente ai cambiamenti climatici mediante una migliore preparazione e capacita di prevenzione del rischio degli impatti dei cambiamenti climatici a livello locale, regionale, nazionale e europeo. La SEA è il punto di riferimento per le relative strategie nazionali e regionali in Europa già adottate e per quelle in via di preparazione e per i relativi piani di azione e, già oggi 18 paesi europei hanno adottato una strategia nazionale di adattamento (SNA) e, dieci di questi diciotto paesi hanno un piano d’azione per l’adattamento climatico (PNA) e hanno quindi iniziato ad implementare la strategia nazionale, assistendo al riguardo a progressi nell’integrazione delle misure di adattamento nelle politiche settoriali. L’Italia potrebbe essere il diciannovesimo Paese europeo ad adottare una Strategia Nazionale di adattamento.

L’I TALIA VERSO LA STRATEGIA NAZIONALE PER L ’A DATTAMENTO CLIMATICO

Al momento l’Italia è tra i paesi che stanno elaborando una SNA; a tal fine, nel luglio del 2012, il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATMM) ha

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affidato al Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (CMCC), tramite un Accordo programmatico l’elaborazione di un documento contenente “Elementi per l’elaborazione della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (SNAC)” , il coordinamento tecnico-scientifico per acquisire le informazioni di base necessarie per elaborare la SNA.

La SNA italiana e un passaggio fondamentale per poter avviare la fase di elaborazione di un eventuale PNA. Il progetto nazionale SNAC ha elaborato un pacchetto di documenti da porre a base della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, pacchetto che è stato ufficialmente presentato il 5 luglio 2014.

La documentazione prodotta include un rapporto tecnico-scientifico che analizza le vulnerabilità del nostro territorio agli impatti dei cambiamenti climatici, una sintesi del rapporto stesso e un rapporto tecnico-giuridico che studia la normativa comunitaria e nazionale rilevante per gli impatti, la vulnerabilità e l’adattamento ai cambiamenti climatici, in cui vengono analizzate più di 30 tra direttive e regolamenti europei. Infine è stato consegnato anche un documento dal titolo “Elementi per una strategia di adattamento”, che basandosi sui precedenti rapporti fornisce proposte di azioni settoriali e intersettoriali di adattamento a corto termine (entro il 2020) e a lungo termine. La strategia nazionale si riferisce alle misure da intraprendere per resistere ai cambiamenti climatici, appunto, a livello nazionale e quindi le misure di adattamento sulle grandi infrastrutture di mobilità, di reti per l’energia e la comunicazione, etc.

Una buona parte dell’adattamento ai cambiamenti climatici è, però, una questione locale legata alla possibilità di aumentare la resilienza sul luogo ad eventi meteorologici estremi, strade e cantine allagate, crollo di scarpate, frane e persone che soffrono a causa di ondate di caldo, sono eventi che si verificano in determinate aree. Per questo motivo all’interno di questo pacchetto si trova un documento dal titolo: “Linee guida per i piani e le strategie di adattamento” .

Le linee guida presentate offrono un approccio settoriale e cross-settoriale, comprendendo 18 micro settori che vanno dalle risorse idriche agli ecosistemi terrestri e marini, dalle foreste alle aree urbane, dal patrimonio culturale al turismo e due casi speciali: il bacino idrografico del Po e le aree montane. Il documento strategico “Elementi per una strategia di adattamento”, agendo a livello nazionale, fornisce anche varie tabelle,

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che racchiudono tutte le azioni suggerite dalla comunità scientifica, revisionate dagli stakeholder e dalle istituzioni italiane coinvolgendo il contesto locale e settoriale.

La strategia nazionale rappresenta la spina dorsale di tutte le strategie locali e i futuri piani di adattamento potranno fare riferimento a essa avendo così una maggiore inquadratura e coerenza, anche dal punto di vista istituzionale. Proprio su questa base diverse regioni italiane, come la Lombardia e l’Emilia Romagna, stanno cominciando a costruire delle strategie regionali per l’adattamento ai cambiamenti climatici che trovano in quella nazionale il punto di riferimento per omogeneizzarne la procedura di elaborazione. Di fatto la Strategia Nazionale offre un modello di riferimento che dovrà avere la sua ricaduta a livello regionale e locale.

In relazione alle politiche di adattamento è illuminante quanto scritto nel Libro Bianco “L’adattamento ai cambiamenti climatici: verso un quadro d’azione europeo” , pubblicato dalla Commissione europea nel 2009; nel “Libro Bianco” viene evidenziato come tutta la politica di adattamento a livello europeo deve essere impostata come opportunità e non solo come politica di resilienza ai cambiamenti climatici. Essa viene vista in sinergia con la politica di mitigazione che si basa sulle opportunità che la green economy offre per lo sviluppo tecnologico e sociale.

Coerentemente al “Libro Bianco”, la strategia nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici è stato impostato come uno strumento che possa creare in futuro opportunità di lavoro e che debba necessariamente operare in sinergia con il settore privato, in particolare del settore energetico, assicurativo, agricolo e turistico. Le strategie nazionali dovranno necessariamente avere revisioni negli anni a venire, che le metta in condizione di poter tener conto degli avanzamenti fatti dalla comunità scientifica e delle osservazioni degli stakeholder e di quanto avviene a livello locale, questo vuol dire che la SNA non deve essere vista come un prodotto ma come un processo in continuo divenire.

Nel campo dell’adattamento agire in maniera integrata e pianificata nella prevenzione del rischio climatico permetterà in ogni caso di risparmiare risorse finanziare in futuro per rimediare agli eventuali disastri.

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LE POLITICHE ENERGETICHE NAZIONALI

IL CONTESTO NAZIONALE ED IL PROTOCOLLO DI KYOTO

Secondo quanto stimato dalla “Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile”, nel 2014 le emissioni di gas serra in Italia sono calate del 20% rispetto al 1990. Nel 2014 le emissioni di gas serra dell’Italia si sono attestate attorno a 410 milioni di tonnellate di CO2eq. Si tratta di 25-30 MtCO2eq in meno rispetto al 2013, un taglio del 6-7%. Rispetto al 1990, nel 2014 le emissioni di gas di serra dell’Italia sono state ridotte del 20% , quasi 110 MtCO2eq in meno e di poco meno di 170 MtCO2eq rispetto al picco del 2005.

Secondo Edo Ronchi, presidente della Fondazione, “Il calo delle emissioni di gas serra non è prodotto solo dalla lunga recessione economica, ma dalla riduzione dell’intensità carbonica del PIL: nel 2014 sono stati emessi circa 300 gCO2eq per produrre un euro di Pil, contro i 400 gCO2eq per ogni euro di Pil del 2005. Se questo trend sarà confermato, le emissioni continueranno a calare anche nei prossimi anni in presenza di una ripresa economica. E’, infatti, in corso un mutamento strutturale del sistema energetico italiano , prodotto dall’aumento sia dell’efficienza energetica e sia delle fonti energetiche rinnovabili”. Alla base del calo delle emissioni stimato dalla Fondazione, sta in primo luogo il calo della domanda di gas naturale, secondo le stime del Mise scesa da 70 a meno di 62 miliardi di m3 (-12%), a causa in primo luogo di un calo della produzione termoelettrica. Significativo anche il calo nei consumi di carbone che, secondo le stime dell’Unione petrolifera, nel 2014 avrebbero subito una flessione di circa il 7%. Hanno tenuto maggiormente i consumi di prodotti petroliferi, calati di meno del 2%, grazie anche alla riduzione dei prezzi dei carburanti. “Su tali dinamiche hanno inciso le politiche in favore dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili” afferma Andrea Barbabella, responsabile energia della Fondazione.

“In particolare, nel settore della produzione elettrica, le stime preliminari di Terna indicano un aumento consistente del contributo dell’idroelettrico, da 54 a 58 TWh (+7,5%) grazie anche ad una annata favorevole, e del fotovoltaico, da 21,2 a 23,3 TWh (+10%). In relazione a quanto sopra il 7° rapporto ISTAT "Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo" (febbraio 2015), in relazione ai consumi elettrici nazionali evidenzia come l'Italia è il paese che consuma meno energia elettrica in Europa e, il 33,7%

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dei consumi proviene da fonti rinnovabili, con un +6,8% rispetto al 2012. Sempre il 7° rapporto evidenzia come in Italia il consumo pro capite di energia elettrica risulta inferiore alla media europea e a quello degli altri paesi di grandi dimensioni, come Regno Unito, Spagna, Germania e Francia (anno 2012). Consumi elettrici in calo nel residenziale e nell'industria e nel 2013 i consumi elettrici nel nostro Paese sono pari a 4.856,0 kWh per abitante. Rispetto al 2012, il consumo complessivo di energia elettrica aumenta nel settore dell’agricoltura e nel terziario mentre si riduce nell’industria e nel settore domestico.

La produzione lorda di energia elettrica registra un valore pari a 48,1 GWh per 10 mila abitanti, in flessione rispetto al 2012 (50,3). Nel confronto europeo, l’Italia mostra valori inferiori alla media dei 28 paesi, mentre Francia e Germania segnalano livelli di produzione superiori (anno 2012). A livello territoriale, nel 2013 la produzione scende in tutte le ripartizioni, con ritmi più marcati al Centro e nel Mezzogiorno.

PIÙ DI UN TERZO DELL 'ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI

La notizia migliore arriva dal fronte delle rinnovabili. Continua infatti ad aumentare la quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili, pari al 33,7% nel 2013 (+6,8 punti percentuali rispetto al 2012). Nella distribuzione territoriale delle fonti rinnovabili, prevalgono l’apporto idrico nelle regioni montuose e la fonte eolica nel Mezzogiorno; lo sviluppo della produzione elettrica da biomasse risulta invece sostanzialmente uniforme sul territorio nazionale, mentre la Toscana è la sola regione a produrre energia geotermica. Il confronto con i 28 paesi dell’Ue evidenzia per l’Italia valori superiori sia rispetto alla media, sia rispetto a quelli di Germania, Francia e Regno Unito (anno 2012).

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IL PIANO D ’A ZIONE PER L ’EFFICIENZA ENERGETICA 2014

Il PAEE è il principale strumento di programmazione energetica del nostro paese. Il Piano messo a punto da Enea riporta gli obiettivi di efficienza energetica fissati dall’Italia al 2020 e le misure di policy attivate per il loro raggiungimento ed è stato approvato dai Ministri dopo la consultazione pubblica e l'intesa della Conferenza Unificata. Particolare attenzione è dedicata alla descrizione delle nuove misure introdotte con il decreto legislativo 102/2014 che ha recepito la direttiva 2012/27/UE. La riduzione dei consumi di energia determinata dalle nuove misure congiuntamente agli effetti degli strumenti già attivi consentirà di conseguire al 2020 gli obiettivi di efficienza energetica fissati dal nostro Paese, tra i quali la riduzione di 55 Mton/anno di emissioni di gas ad effetto serra e il risparmio di circa 8 miliardi di euro l’anno di importazioni di combustibili fossili. Con l’approvazione del Piano 2014, già trasmesso alla Commissione Europea, è stato compiuto un altro passo avanti nel potenziamento della politica per l’efficienza energetica avviato dal Governo con l’emanazione del decreto legislativo 102/2014. Il PAEE 2014 descrive gli obiettivi di efficienza energetica fissati dall’Italia al 2020, le misure di policy attivate per il loro raggiungimento e i risultati raggiunti al 2012.

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In particolare il Piano, coerentemente con le linee guida per la compilazione della Commissione Europea e in accordo con quanto espresso nella Strategia Energetica Nazionale (SEN), riporta nel secondo capitolo gli obiettivi nazionali di riduzione dei consumi di energia primaria e finale, e specifica i risparmi negli usi finali di energia attesi al 2020 per singolo settore economico e per principale strumento di promozione dell’efficienza energetica, descritti in dettaglio nel terzo capitolo.

Il secondo capitolo presenta, inoltre, la valutazione quantitativa dei risparmi conseguiti al 31 dicembre 2012 per effetto delle misure di policy già attive nel Paese, sia in relazione agli obiettivi al 2016 fissati dal PAEE 2011, sia in relazione agli obiettivi della SEN relativi al periodo 2011- 2020.

Il terzo capitolo oltre ad illustrare con maggior dettaglio le misure di policy già attive e i recenti provvedimenti volti al loro potenziamento, descrive con dettaglio le nuove misure introdotte con il decreto di recepimento della direttiva 2012/27/UE, stimando, ove già possibile, l’impatto atteso in termini di risparmio energetico per settore economico. Nello specifico, il paragrafo 3.1 è dedicato a descrivere le misure a carattere trasversale come il regime obbligatorio di efficienza energetica dei certificati bianchi (CB), le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del parco edilizio e il conto termico. Secondo le stime riportate nel paragrafo, tali misure permetteranno di conseguire il target obbligatorio di risparmio energetico cumulato negli usi finali al 2020, determinato con la metodologia di

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calcolo indicata all’articolo 7 della direttiva 2012/27/UE. Tali risparmi costituiscono una quota parte dei target fissati dall’Italia con la SEN e comunicati alla Commissione ad aprile 2013. Al raggiungimento del target nazionale fissato dalla SEN contribuirà infatti l’applicazione delle normative previste dalle direttive comunitarie (EPBD e Ecodesign) nonché le misure introdotte a seguito del recepimento della direttiva 2012/27/UE. Il paragrafo 3.1 riporta, infine, informazioni aggiornate sullo stato dell’arte e sulle nuove misure previste per il settore dei servizi energetici e quello della misurazione e fatturazione energetica nonché per gli strumenti di diagnosi e gestione energetica, per la qualificazione e l’accreditamento degli esperti, e per i programmi di formazione e informazione dei consumatori. Per quanto riguarda la stima del contributo al raggiungimento degli obiettivi SEN grazie all’incremento degli audit energetici, è stato ipotizzato un risparmio del 5% annuo indotto su consumi in energia primaria delle circa 3500 grandi imprese soggette all’obbligo, corrispondenti a 1,4 Mtep e compresi nelle stime relative al regime dei certificati bianchi. Tale dato appare senz’altro conservativo, anche in relazione alla previsione di avvio di un programma d’incentivazione di audit anche presso le PMI.

Il paragrafo 3.2 è dedicato al settore dell’efficienza energetica del parco immobiliare nazionale, sia pubblico che privato. In particolare è illustrato un quadro d’insieme, composto sia dalle misure di promozione dell’efficienza energetica di tipo regolatorio e quelle di incentivazione. Nel paragrafo sono descritte le finalità dell’istituendo Fondo nazionale per l'efficienza energetica, introdotto nel decreto legislativo n. 102/2014 di recepimento della direttiva 2012/27/UE volto a sostenere interventi di efficienza

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energetica realizzati dalla Pubblica Amministrazione, le ESCO e le imprese a fronte di interventi di incremento dell'efficienza energetica su propri immobili, impianti e processi produttivi. E’ riportata, inoltre, una rassegna del parco edilizio nazionale al fine di stimare le potenzialità della riqualificazione energetica nel settore civile.

Il contributo agli obiettivi nazionale del settore dell’edilizia è stimato in 4,9 Mtep/a (di cui 3,67 Mtep/a dal settore residenziale e 1,23 Mtep/a dal terziario, tabella ES.1). Le considerazioni che hanno portato alla quantificazione di tale valore possono essere sintetizzate come segue:

• applicazione dei nuovi standard previsti dalla EPBD per gli edifici e dalla Direttiva Ecodesign per gli impianti di condizionamento invernale ed estivo: si valuta un contributo alla cifra totale dell’ordine di 1,6 Mtep/a per gli edifici residenziali e 0,2 Mtep/a per i non residenziali; • meccanismo delle detrazioni fiscali: si può stimare che esso contribuirà alla generazione di un risparmio di 1,38 Mtep/a di energia finale nel settore residenziale; • conto termico si può stimare che esso contribuirà alla generazione, di un risparmio di 1,47 Mtep/a di energia finale, di cui 0,54 Mtep/a nel settore residenziale e 0,93 Mtep nel settore terziario, sia pubblico che privato; • certificati bianchi: sebbene più orientati verso il settore industria, in base ai dati storici si può stimare che genereranno un risparmio nel settore civile pari a 0,25 Mtep/a di energia finale, di cui 0,15 Mtep/a nel settore residenziale e 0,1 Mtep/a nel settore terziario.

Nel paragrafo, inoltre, sono sinteticamente riportati i risultati dello studio del potenziale di risparmio nel settore civile, inteso come quel risparmio che si otterrebbe se, nel periodo 2014-2020, fossero realizzati tutti gli interventi di efficientamento energetico con rapporto costo beneficio favorevole e non già eseguiti, indipendentemente dalla capacità di spesa dei soggetti esecutori e dalle risorse messe in campo grazie agli strumenti di promozione dell’efficienza energetica. Lo studio è stato completato con un’attenta analisi delle principali barriere che potrebbero ostacolare il corretto svolgimento del previsto piano di riqualificazione degli edifici.

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Il tema della promozione dell’efficienza energetica negli edifici della pubblica amministrazione, con particolare attenzione alla PA centrale, è trattato nel paragrafo 3.3 . Nello specifico viene descritta la metodologia utilizzata per determinare la popolazione degli immobili della PA centrale interessati agli interventi di miglioramento della prestazione energetica, la stima dell’obiettivo di risparmio energetico cumulato da conseguire al 2020 nonché gli strumenti messi in campo per conseguire tale target. Il risparmio cumulato al 2020, ottenuto sommando i risparmi annuali che si protraggono nel tempo (dal 2014 al 2020) in funzione dell’anno di realizzazione degli interventi, ammonta a circa 458,7 GWh, pari a 0,039 Mtep. Nel paragrafo, infine, è dedicato un focus particolare allo stato dell’arte in tema di Green Public Procurement (GPP) e Criteri Ambientali Minimi (CAM) negli acquisti della Pubblica Amministrazione. Il paragrafo 3.4 del PAE illustra le misure per la promozione dell’efficienza energetica nei settori dell’industria e dei trasporti. Per il settore industria viene sinteticamente richiamato il meccanismo dei certificati bianchi che costituisce lo strumento più importante per il raggiungimento dell’obiettivo di efficienza energetica nel settore, fissato in 5,1 Mtep. In merito al settore dei trasporti sono descritti i risparmi di energia attesi dalle principali misure/programmi articolati in interventi volti al rinnovo del parco veicoli stradale, alla promozione della mobilità sostenibile, allo sviluppo della infrastruttura ferroviaria e dei sistemi avanzati di gestione della logistica. In particolare, si stima che, grazie al miglioramento delle prestazioni energetiche delle nuove autovetture e dei veicoli commerciali leggeri, imposto alla case costruttrici di veicoli dal Regolamento CE 443/2009 e dal Regolamento 510/2011 e alla implementazione delle misure per incentivare la diffusione di veicoli a basse emissioni e ad alimentazione elettrica, si possa conseguire un risparmio energetico di circa 3,43 Mtep al 2020 (Tabella ES.1). Le misure per la mobilità sostenibile contribuiranno per circa 1,97 Mtep, articolate nei seguenti settori: trasporto pubblico locale e rinnovo parco autobus (0,9 Mtep), infrastrutture ferroviarie (0,45 Mtep), servizi della Piattaforma Logistica Nazionale ( 0,5 Mtep), incentivi al rinnovo del parco auto del 2009 (0,12 Mtep).

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Il paragrafo 3.5 , oltre a fornire un quadro di sintesi sul tema della cogenerazione in Italia al 2012, descrive la metodologia per la valutazione del potenziale nazionale della cogenerazione ad alto rendimento, del teleriscaldamento e teleraffreddamento efficienti e altri sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti. Inoltre, sono riportate le principali misure finalizzate a promuovere l’efficienza energetica nell’ambito della cogenerazione. Il paragrafo 3.6 , infine, tratta il tema l’efficienza energetica nella trasformazione, trasmissione e distribuzione dell’energia. Nel paragrafo sono delineati i criteri di efficienza energetica da introdurre o da rafforzare nella struttura delle tariffe dell’energia e in quelle di rete nonché nella regolamentazione del settore elettrico, gli interventi per promuovere in modo effettivo la partecipazione della domanda al mercato dell’energia e le nuove forme di aggregazione ed offerta dei servizi di sistema. La riduzione dei consumi di energia determinata dalle nuove misure introdotte con il decreto di recepimento della direttiva 2012/27/UE e che potrà essere valutata a valle dell’emanazione dei relativi provvedimenti attuativi, congiuntamente agli effetti degli strumenti già attivi consentirà di traguardare al 2020 gli obiettivi di efficienza energetica fissati dall’Italia.

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IL D.L GS . N°102 DEL 4/7/2014 DI ATTUAZIONE DIRETTIVA 2012/27/UE

Strumento indispensabile per il conseguimento degli obiettivi fissati dal PAEE è rappresentato da questo decreto legislativo, pubblicato su G.U. il 18/07/2014 è stato. Il decreto, oltre a confermare le definizioni dell’art 2 del DLgs 115/08, dell’art 2 del DLgs 20/07, dell’art 2 commi 1 e 2 del DLgs 192/05 e dell’art 2 del D.Lgs 163/06, introduce una nuova serie di definizioni in materia energetica ad esempio: auditor energetico, condominio, edificio polifunzionale, energia, grande impresa, microimpresa, piccola e media impresa o PMI, servizio energetico, sistema di gestione energia, sistema di misurazione intelligente, tep, ecc.

All’art 3 viene richiamato l’obiettivo aggiornato di risparmio energetico nazionale (entro 2020 riduzione di 15,5 milioni di tep di energia finale presso consumatori), cui potranno concorrere anche le Regioni e gli enti locali.

A seguire vengono descritte le principali indicazioni, suddivise per aree di intervento:

INTERVENTO ENTI PUBBLICI

Il decreto promuove (art 4) l’efficienza energetica negli edifici attraverso una proposta a cura di ENEA di interventi, standard e in ottica costi benefici, di medio-lungo termine per il miglioramento della prestazione energetica (PE), in particolare che favoriscano l’aumento degli edifici a energia zero e il programma di miglioramento della PE degli immobili della PA (intesi quelli di proprietà dello Stato). Per questi ultimi (art 5) il 3% annuo dovranno essere sottoposti a interventi di riqualificazione energetica , formulati sulla base di appropriate diagnosi energetiche , supportati da analisi costi- benefici e da realizzarsi preferibilmente attraverso al finanziamento tramite terzi e ai contratti di rendimento energetico tramite ESCo. Anche gli Enti locali (Regioni, comuni, ecc.) possono partecipare all’obiettivo con analoghe modalità. Vengono allo scopo destinati specifici fondi.

Per monitorare i miglioramenti i fornitori di energia delle PA/altri enti locali dovranno comunicare i consumi annui di ogni utenza relativa, aspetto questo innovativo che va nella direzione di monitorare i reali risparmi conseguiti.

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GPP: per gli acquisti delle Pubbliche Amministrazioni (art 6) si conferma obbligo di rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM), anche per quanto attiene all’affitto o agli acquisti immobiliari.

INTERVENTI PER I PRIVATI

Il regime obbligatorio di efficienza energetica per l’Italia è rappresentato dai certificati bianchi – TEE (art 7) che dovrà assicurare almeno il 60% dell’obiettivo, mentre la restante quota è affidata a misure di incentivazione degli interventi di incremento della efficienza energetica. In tale contesto vengono inseriti nel “conto termico”, come contratti di rendimento energetico, i contratti allineati all’allegato 8. Inoltre le Regioni devono pubblicare i risparmi di energia conseguiti con loro misure di incentivazione ed anche i risparmi rendicontati da bilanci energetici di imprese private che hanno adottato SGE (ISO 50001) potranno concorrere all’obiettivo nazionale.

Particolarmente importante la parte inerente la Diagnosi energetica – DE (art 8) , che diventa obbligatoria (con sanzione), frequenza ogni 4 anni, per tutti i siti di ogni grande impresa, salvo che l’impresa stessa abbia adottato Sistema di gestione (EMAS, ISO 50001 o EN ISO 14001) che però includano un audit energetico in conformità all’Allegato 2 del nuovo DLgs. La DE dovrà essere svolta da figure professionalmente qualificate, per cui è richiesto che tali figure al termine dei prossimi 24 mesi dovranno essere certificate in base a norme specifiche:

− ESCo – UNI CEI 11352 − Esperti in gestione energia EGE – UNI CEI 11339 − Auditor energetici – Norma da definire

UNI CEI con CTI ed ENEA predispongono, specie per la certificazione delle professionalità, norme specifiche entro 6 mesi dall’emanazione del decreto (art 12) e sistemi di accreditamento specifico di tali figure ed ENEA istituisce una banca dati dei soggetti suddetti certificati, che tra due anni saranno gli unici titolati a partecipare al meccanismo dei TEE, in risposta al DM del 28 dicembre 2012. Le regioni potranno ricevere cofinanziamenti per Diagnosi Energetiche e/o l’adozione di SGE nelle PMI (max 15 mln €/anno di finanziamento statale sino al 2020).

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Per la certificazione energetica degli edifici è stata cancellata la norma che equiparava l’Attestato di prestazione energetica (APE) alla diagnosi energetica, riconoscendo implicitamente la maggiore qualità e affidabilità della DE.

INTERVENTI RELATIVI ALLE FORNITURE ENERGETICHE

Il nuovo DLgs innova i sistemi di misurazione e fatturazione dei consumi energetici (art 9), in primis con la diffusione totale di contatori individuali intelligenti in grado di dare ai clienti finali precise quantificazioni dei consumi e del tempo di utilizzo della fornitura (come i contatori elettronici già presenti in Italia su circa il 99% delle utenze elettriche 1).

Il DLgs promuove (art 10) l’efficienza del riscaldamento e del raffreddamento con una serie di monitoraggi e di misure conseguenti a favore della cogenerazione ad alto rendimento e del teleriscaldamento e teleraffreddamento (sviluppo di reti di teleriscaldamento ad alta efficienza).

Per l’efficienza della trasformazione, trasmissione e distribuzione dell’energia sono altresì previste misure specifiche (art 11). In particolare per il superamento della progressività delle tariffe rispetto ai consumi contenuto: “ è demandato all’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico l’incarico di superare la struttura progressiva delle tariffe rispetto ai consumi, tenendo conto dell’esigenza di tutelare i consumatori economicamente svantaggiati ”.

Per la riforma del mercato elettrico sarà previsto un atto di indirizzo del Ministero dello Sviluppo economico per gli interventi di regolazione dell’Autorità; allo scopo di “rafforzare, anche nella regolazione dei servizi energetici e delle attività di trasmissione e distribuzione dell’energia, la spinta verso l’efficienza energetica e verso l’eliminazione di eventuali ostacoli all’incremento dell’efficienza delle reti, al sostegno della diffusione efficiente delle fonti rinnovabili, alla generazione distribuita e alla cogenerazione ad alto rendimento, promuovendo in maniera più incisiva la partecipazione della domanda ai mercati dell’energia ”.

1 Fonte Enel Distribuzione Spa – http://eneldistribuzione.enel.it/it-IT

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INFORMAZIONE E FORMAZIONE

Per l’informazione e la formazione per la promozione dell’uso efficiente dell’energia sono previste una serie di misure (art 13) a cura di ENEA con la collaborazione di vari altri Enti/associazioni.

SERVIZI ENERGETICI E VARIE

Una vasta serie di diposizioni sono definite per i servizi energetici e altre misure per promuovere l’efficienza energetica (art 14). In tale ambito vengono aggiornate alcune prescrizioni del DPR 412/93 sulle ristrutturazioni di impianti di produzione calore (tra cui la possibilità di emissione a parete dei fumi).

IL FONDO NAZIONALE PER L ’E FFICIENZA ENERGETICA

E’ prevista l’istituzione di un Fondo nazionale per l’efficienza energetica per la concessione di garanzie o l’erogazione di finanziamenti.

Oltre 800 i milioni stanziati ”a favore di interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica per conseguire una maggiore efficienza nel settore pubblico, nella produzione industriale e nei consumi domestici”, così articolati:

• 355 milioni nel periodo 2014-2020 per finanziare il programma di interventi di riqualificazione energetica negli edifici della Pubblica Amministrazione . Ricordiamo che la Direttiva impone che venga riqualificato il 3% all’anno del patrimonio edilizio appartenete alla Pubblica Amministrazione centrale;

• 105 sono i milioni di euro per “favorire il ricorso alle diagnosi energetiche e per focalizzare l’attenzione sui vantaggi competitivi dell’efficienza”;

• fino a un milione di euro all’anno a disposizione dell’ENEA “per la diffusione delle informazioni e per la formazione di imprese, pubbliche amministrazioni, cittadini e studenti”.

A partire dal 2104 e con aggiornamento triennale (art. 17) su proposta ENEA viene redatto il Piano in argomento che comprende:

• misure per miglioramento efficienza energetica

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• risparmi energetici conseguiti e attesi • stima consumi energetici al 2020 in energia primaria

IL CONTESTO REGIONALE – LA REGIONE EMILIA ROMAGNA

IL PROGRAMMA ENERGETICO REGIONALE

La prima norma di riferimento varata dalla regione Emilia Romagna e prima in Italia ad affrontare, a livello regionale, la complessità della questione energetica, è stata la legge regionale 23 dicembre 2004, n. 26 che ha dettato disposizioni in materia di programmazione energetica territoriale, disciplinando le varie competenze degli Enti territoriali in materia. Punti chiave del PER sono: uso efficiente dell’energia, risparmio energetico, sviluppo delle fonti rinnovabili, riqualificazione del sistema elettrico ed ancora, nuove tecnologie nell’industria, certificazione energetica degli edifici, sviluppo dei servizi di energy management.

Il Piano definisce degli obiettivi di risparmio energetico nei diversi settori (il settore residenziale contribuisce per un terzo, il settore dei trasporti per il 40%, l’industria per il 25%) e ha previsto un primo stanziamento regionale di 90 milioni di euro in tre anni (2008-2009).

Il Piano seguiva una serie di provvedimenti regionali nel settore, in particolare la già avvenuta trasformazione del parco termoelettrico regionale con l’adozione delle nuove tecnologie ad alta efficienza alimentate a metano in sostituzione delle vecchie centrali alimentate ad olio combustibile. Iniziativa che ha prodotto, oltre che una riduzione del 50% delle emissioni inquinanti per unità di energia prodotta, un significativo aumento della produzione elettrica, riportando quasi in pareggio il bilancio elettrico regionale che segnava un deficit del 60% solo nel 1998.

Sul fronte della produzione energetica la strada indicata è quella di sviluppare le fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idroelettrico, geotermia, biomasse) e gli impianti di

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"generazione distribuita" ad alta efficienza basati sulla tecnologia della cogenerazione di piccola taglia e del teleriscaldamento.

Gli strumenti di intervento per la attuazione del Per hanno riguardato innanzitutto l’emanazione di nuove norme sul rendimento energetico degli edifici, con standard più stringenti rispetto al passato nonché di un sistema di incentivi per l’accelerazione degli interventi di razionalizzazione energetica, per la promozione di servizi avanzati, di formazione e di informazione.

L’aumento del consumo di fonti fossili e della conseguente dipendenza energetica dall’estero, l’incremento delle pressioni ambientali determinate dall’attuale sistema di produzione e di utilizzo dell’energia, l’appesantimento delle bollette energetiche di imprese e cittadini sono le principali questioni che l’Unione europea intende affrontare attraverso la definizione della nuova stagione di politiche energetiche basate sulla lotta al cambiamento climatico e sulla promozione di un’energia competitiva, sostenibile e sicura. La Regione Emilia-Romagna fa propri questi obiettivi ed intende perseguirli con il maggiore coinvolgimento possibile di tutti gli attori che devono e vogliono fare parte di questa "rivoluzione verde".

Nel farlo, la Regione ha previsto uno strumento fondamentale costituito dai Piani triennali attuativi del Piano energetico regionale, il primo approvato nel novembre 2007 ; il secondo Piano triennale di attuazione, dopo il primo Piano triennale in vigore dal 2008 al 2009, con validità nel triennio 2011-2013.

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IL PIANO ATTUATIVO 2011 - 2013

Il secondo Piano attuativo 2011-2013 del PER è stato approvato con Delibera dell'Assemblea legislativa n. 50 del 26 luglio 2011. Il documento finale è il risultato di un percorso partecipato di condivisione degli obiettivi e degli strumenti che la Regione adotterà nel triennio 2011-2013 in ambito energetico, realizzato nello spirito della Legge regionale n. 3 del 9 febbraio 2009. Il testo, corredato dal relativo Rapporto ambientale, è stato dapprima adottato dalla Giunta regionale con Delibera n. 486 del 11 aprile 2011 e successivamente sottoposto alla procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas), prima di essere emendato e approvato in via definitiva dall'Assemblea legislativa.

Il raggiungimento degli obiettivi proposti in termini di efficienza energetica, sviluppo delle fonti rinnovabili, ricerca di soluzioni energetiche in linea con lo sviluppo territoriale, integrazione delle politiche a scala regionale e locale con quelle a livello nazionale ed europeo, richiedono uno sforzo significativo del sistema regionale che necessita di una ricca strumentazione di interventi.

Con il secondo Piano attuativo sono stati individuati 8 Assi prioritari di interevento e 35 Azioni e le necessarie risorse finanziarie (quasi 140 milioni di euro) che la Regione ha previsto di realizzare nel triennio 2011-2013, ampliando quanto già introdotto nel primo Piano triennale 2008-2009. In particolare gli Assi individuano le principali azioni strategiche che la Regione intende mettere in campo aggregando le politiche per grandi aree tematiche e per soggetti potenzialmente coinvolti. Si tratta di un approccio integrato, che attraverso tutte le Direzioni e gli Assessorati della Regione propone una convergenza delle strategie su questioni destinate ad impattare significativamente sulle dinamiche di

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sviluppo della nostra Regione, sui livelli di efficienza energetica e sui cambiamenti nei modelli di approvvigionamento e consumo energetico del territorio.

• ASSE 1 - Promozione del risparmio energetico ed uso razionale dell’energia negli edifici e nei sistemi urbani: piani programma dei Comuni; • ASSE 2 - Sviluppo delle fonti rinnovabili: piani-programma delle Province; • ASSE 3 - Interventi per il risparmio energetico e la qualificazione dei sistemi energetici nelle imprese e negli insediamenti produttivi: piano-programma regionale; • ASSE 4 - Razionalizzazione energetica dei trasporti locali: piano-programma regionale; • ASSE 5 - Contributi a favore dell’impresa agricola e forestale: piano-programma regionale; • ASSE 6 - Ricerca e trasferimento tecnologico: piano-programma regionale; • ASSE 7 - Informazione, orientamento, sensibilizzazione: piano-programma Regione/Enti Locali

La nuova programmazione del piano energetico regionale si declina in tre punti sostanziali : più efficienza e risparmio energetico, sviluppo delle fonti rinnovabili e un impulso all’economia verde.

Per il risparmio energetico si punta a ridurre in tutti i settori (industriale, civile e trasporti) e si stima un taglio annuale di consumi pari a 471 ktep/anno (il 47% nel residenziale, il 23% nel terziario, il 20% nell’industria ed il 10% nei trasporti) al 2013: riduzione di 222 ktep/anno nel settore residenziale, 108 nel terziario, 94 in industria, 47 nel settore dei trasporti. Il risparmio sarà pari a 1570 ktep/anno al 2020: 738 ktep/anno nel settore residenziale, 361 nel terziario, 314 nell’industria, 157 nei trasporti.

Nell’ambito dello sviluppo delle energie derivanti da rinnovabili (idroelettrico, fotovoltaico, solare termodinamico e termico, eolico, biomasse, geotermia) si stima invece nel triennio una produzione che, partendo dai circa 1150 attuali, oscilla tra i 2200 Mw (nel caso in cui si attestasse al 17% della produzione totale di energia) ed i 2790 (nel caso già raggiungesse il 20%). L’obiettivo al 2020 è ancora più elevato: il range oscilla tra i 6550 MW ed i 7960.

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Per raggiungere tali obbiettivi è stato previsto lo stanziamento di ingenti risorse così ripartite: sviluppo del sistema regionale della ricerca e della formazione in campo energetico (15 milioni di euro); sviluppo della green economy e qualificazione energetica del sistema produttivo (36 milioni di euro); sviluppo e qualificazione energetica del settore agricolo (9 milioni di euro); qualificazione edilizia urbana e territoriale (30 milioni di euro); promozione della mobilità sostenibile (45 milioni di euro); regolamentazione e revisione delle discipline del settore; programmazione locale, informazione e comunicazione (3 milioni di euro).

Sono previsti in oltre 1,5 milioni di euro per lo sviluppo del sistema informativo- energetico regionale, lo sviluppo di protocolli di intesa con soggetti terzi, il monitoraggio e la valutazione degli interventi previsti. Lo scopo finale è quello di partecipare ed essere protagonisti della strategia europea del 20-20-20.

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OBIETTIVI 2020: DALL 'E UROPA AL BURDEN SHARING REGIONALE

L'articolo 8-bis del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208 recante misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell'ambiente, convertito in Legge 27 febbraio 2009, n. 13 prevede:

"... Il Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, emana, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, uno o più decreti per definire la ripartizione .. della quota minima di incremento dell'energia prodotta con fonti rinnovabili per raggiungere l'obiettivo del 17 per cento del consumo interno lordo entro il 2020 ed i successivi aggiornamenti proposti dall'Unione europea. I decreti di cui al primo periodo sono emanati tenendo conto: a) della definizione dei potenziali regionali tenendo conto dell'attuale livello di produzione delle energie rinnovabili; b) dell'introduzione di obiettivi intermedi al 2012, 2014, 2016 e 2018 calcolati coerentemente con gli obiettivi intermedi nazionali concordati a livello comunitario; c) della determinazione delle modalità di esercizio del potere sostitutivo del Governo ai sensi dell'articolo 120 della Costituzione nei casi di inadempienza delle regioni per il raggiungimento degli obiettivi individuati".

Con il decreto ministeriale 15 marzo 2012 il Ministero dello sviluppo economico ha varato la suddivisione a livello regionale degli obiettivi in materia di energie rinnovabili.

Ad ogni Regione e Provincia autonoma viene assegnata una quota minima di incremento dell'energia (elettrica, termica e trasporti) prodotta con fonti rinnovabili, necessaria a raggiungere l'obiettivo nazionale – al 2020 – del 17% del consumo finale lordo.

A fronte del precedente DL , le Regioni dovranno adeguare le proprie norme in materia di fonti rinnovabili in modo tale da raggiungere gli obiettivi loro assegnati dal decreto.

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Nella tabella che segue vengono descritti gli obiettivi intermedi e finali, assegnati alla Regione Emilia Romagna in termini di incremento della quota complessiva di energia (termica ed elettrica) da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo (Allegato 1 – DL – Burden Sharing ). La seguente tabella contiene gli obiettivi, intermedi e finali, assegnati alla Regione Emilia Romagna in termini di incremento della quota complessiva di energia (termica + elettrica) da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo.

Traiettoria obiettivi Regione Emilia Romagna, dalla situazione iniziale al 2020

Obiettivo regionale per l'anno (%)

Anno iniziale di riferimento 2 2012 2014 2016 2018 2020

2.0 4.3 5.1 6.0 7.3 8.9

Tabella 1 Obiettivi intermedi e finali di aumento quota FER Regionali – REGIONE EMILIA ROMAGNA La tabella seguente riporta lo sviluppo dei consumi regionali da fonti rinnovabili elettriche rispetto all'anno iniziale di riferimento.

Sviluppo regionale Fer-E al 2020 rispetto all'anno iniziale di riferimento

Consumi Fer-E Anno iniziale di riferimento3 Consumi Fer-E 2020 Incremento

[ktep] [ktep] [ktep] [%] 216 400 184 86 Tabella 2 Scenario di sviluppo regionale delle FER al 2020 La tabella seguente riporta lo sviluppo dei consumi regionali da fonti rinnovabili termiche rispetto all'anno iniziale di riferimento.

Sviluppo regionale Fer-C al 2020 rispetto all'anno iniziale di riferimento

Consumi Fer-C Anno iniziale di riferimento 4 Consumi Fer-C 2020 Incremento

2 Il valore iniziale di riferimento è ottenuto dalla somma dei seguenti consumi regionali: Fer-E: produzione regionale elettrica lorda da fonti rinnovabili relativa all’anno 2009 rilevata dal Gse, calcolata ai sensi della direttiva 28/2009; Fer-C: consumo regionale da fonti rinnovabili per riscaldamento/raffreddamento relativi all’anno 2005, forniti da Enea

3 Il valore iniziale di riferimento è quello della produzione regionale elettrica lorda da fonti rinnovabili relativa all'anno 2009 rilevata da GSE, calcolata ai sensi della direttiva 28/2009

4 Il valore iniziale di riferimento è quello del consumo regionale da fonti rinnovabili per riscaldamento - raffreddamento relativi all'anno 2005, forniti da Enea

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[ktep] [ktep] [ktep] [%] 66 828 762 1.115,00 Tabella 3 Prospetto di sviluppo per le rinnovabili termiche al 2020 La tabella seguente riporta la traiettoria al 2020 dei valori relativi al consumo finale lordo, calcolato come somma dei contributi dei consumi elettrici e dei consumi non elettrici. Il contenimento del consumo finale lordo non rappresenta un obiettivo vincolante per la Regione. D'altra parte, però, è evidente che con una riduzione dei consumi finali, la Regione potrà raggiungere con maggiore facilità gli obiettivi di incremento della quota complessiva di energia (termica + elettrica) da fonti rinnovabili. I valori sono calcolati in ktep, cioè in migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio: il Tep è l'unità di misura che rappresenta la quantità di energia (o calore) rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo.

Traiettoria consumi finali lordi Regione Emilia Romagna Valori in [ktep] Anno iniziale di 2012 2014 2016 2018 2020 riferimento 5 14.308 13.793 13.806 13.819 13.830 13.841 Tabella 4 Consumi finali lordi complessivi regione Emilia Romagna

Al fine di raggiungere gli obiettivi intermedi finali, la Regione deve integrare i propri strumenti per il governo del territorio e per il sostegno all’innovazione nei settori produttivi con specifiche disposizioni a favore dell’efficienza energetica e dell’uso delle fonti rinnovabili, di seguito evidenziamo il range di compiti e competenze regionali previsti dal Dm 15 marzo 2012.

POSSIBILITÀ DI STABILIRE LIMITI MASSIMI PER LE SINGOLE FONTI

5 Il valore iniziale di riferimento è ottenuto dalla somma dei seguenti consumi:

Consumo elettrico. Si è fatto riferimento al consumo finale regionale netto, di fonte Terna, ottenuto come media dei consumi del periodo 2006-2009 al quale sono state aggiunte le perdite di rete ed i consumi degli ausiliari di centrale, ripartiti sulle Regioni proporzionalmente ai consumi finali regionali netti di Terna:

Consumo non elettrico. Calcolato dalla media dei consumi energetici non elettrici di fonte Enea nel periodo 2005-2007. Il valore annuo dei consumi non elettrici (termici e trasporti) è stato ottenuto sottraendo dal consumo regionale complessivo il rispettivo consumo elettrico

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Considerato l’impatto sulle reti elettriche degli impianti di produzione a fonti rinnovabili non programmabili, la Regione può anche “sospendere i procedimenti di autorizzazione in corso su motivata segnalazione da parte dei gestori delle reti circa la sussistenza di problemi di sicurezza per la continuità e la qualità delle forniture”. Il Gestore di rete deve corredare la segnalazione con una proposta degli investimenti di messa in sicurezza che si considerano necessari e propedeutici a consentire un’ulteriore installazione di impianti rinnovabili non programmabili in condizioni di sicurezza. La sospensione può avere in ogni caso una durata massima di otto mesi.

INIZIATIVE REGIONALI PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI FINALI LORDI

Il contenimento dei consumi finali lordi, nella misura prevista per la Regione, deve essere perseguito prioritariamente con i seguenti strumenti:

- sviluppo dei modelli di intervento per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili su scala distrettuale territoriale; - integrazione della programmazione in materia di fonti rinnovabili e di efficienza energetica con la programmazione di altri settori.

Per ottenere questi risultati, la Regione può: - indirizzare gli Enti locali nello svolgimento dei procedimenti di loro competenza, relativi alla costruzione e all’esercizio degli impianti di produzione, secondo principi di efficacia e di semplificazione amministrativa e applicando il modello dell’autorizzazione unica per impianti ed opere di reti connesse; - incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili, nei limiti di cumulabilità fissati dalle norme nazionali; - destinare specifici programmi di formazione, rivolti anche a gestori di utenze pubbliche, progettisti, piccole e medie imprese; - promuovere la realizzazione di reti di teleriscaldamento per la valorizzazione del calore e la riduzione delle sorgenti emissive, secondo criteri di efficienza realizzativa, anche mediante specifiche previsioni nella pianificazione di livello regionale ed indirizzi per la pianificazione di livello locale.

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Nel seguire questi risultati di contenimento dei consumi, la Regione deve prioritariamente favorire le seguenti attività anche ai fini dell’accesso agli strumenti nazionali di sostegno:

- misure ed interventi nei trasporti pubblici locali, negli edifici e nelle utenze delle Regioni e delle Province autonome, nonché degli Enti locali; - misure e interventi di riduzione del traffico urbano; - interventi per la riduzione dei consumi di energia elettrica nell’illuminazione pubblica e nel settore idrico; - diffusione degli strumenti del finanziamento tramite terzi e dei servizi energetici; - incentivazione dell’efficienza energetica, nei limiti di cumulabilità fissati dalle norme nazionali.

Nelle premesse del Decreto Burden Sharing, viene concordato che gli obiettivi nazionali siano tarati su quelli previsti dal Piano d’Azione Nazionale per lo sviluppo delle fonti rinnovabili (2009), ma che essi “rappresentano obiettivi minimi , che potranno essere integrati ed anche diversamente articolati nell’arco dei previsti aggiornamenti biennali, per tenere conto del maggior apporto di alcune fonti, di eventuali mutamenti tecnologici così come degli esiti del monitoraggio”.

Inoltre, a decorrere dal 2013, il Ministero dello sviluppo economico dovrà provvedere, “entro il 31 dicembre di ciascun anno, alla verifica per ciascuna Regione e Provincia autonoma della quota di consumo finale lordo coperto da fonti rinnovabili, riferita all’anno precedente” (Dm 15 marzo 2012, art. 5 comma 1). Il decreto valuta anche il caso di mancato conseguimento degli obiettivi da parte della Regione. A decorrere dal 2017 (sulla base dei dati sugli obiettivi intermedi al 2016), in caso di mancato conseguimento degli obiettivi, il Ministero dello sviluppo economico invita la Regione a presentare entro due mesi osservazioni in merito. Entro i successivi due mesi, qualora il Ministro dello sviluppo economico accerti che il mancato conseguimento degli obiettivi è dovuto all’inerzia delle Amministrazioni preposte o all’inefficacia delle misure adottate dalla Regione, propone al Presidente del Consiglio dei Ministri di assegnare all’ente interessato un termine, non inferiore a sei mesi, per l’adozione dei provvedimenti necessari. Decorso inutilmente questo termine, il Consiglio dei Ministri, sentita la Regione interessata, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, adotta i provvedimenti necessari oppure nomina un apposito commissario che, entro i successivi sei mesi, consegue la quota di energia da fonti rinnovabili idonea a coprire il deficit riscontrato.

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LA REGIONE EMILIA ROMAGNA ED IL PATTO DEI SINDACI

La Regione ha riconosciuto nel Patto dei Sindaci un importante strumento orientato al raggiungimento degli obiettivi energetici comunitari, nazionali e regionali ed ha avviato, dal 2012, la promozione e il sostegno dell’iniziativa europea sul proprio territorio, attraverso il riconoscimento di contributi agli enti locali per l’elaborazione del Piano di azione per l’energia sostenibile (PAES) e lo sviluppo di strumenti operativi che ne facilitano la costruzione ed il monitoraggio.

L'Unione Europea riconosce ufficialmente come strutture di supporto gli Enti (Regioni, Province, Unioni di comuni, ecc) che si impegnano ad offrire consulenza strategica e sostegno tecnico-finanziario ai firmatari del Patto e che sottoscrivono un accordo di partenariato con la Commissione europea – La Regione ha quindi sottoscritto questo accordo, approvato con Deliberazione della Giunta regionale n. 14 del 13 gennaio 2014 – pubblicata sul Burert n. 27 del 29.01.2014 : "Adesione della Regione Emilia- Romagna al Patto dei Sindaci, iniziativa europea per l'energia sostenibile, in qualità di struttura di supporto per i comuni del proprio territorio.

A fronte di questa sottoscrizione la Regione rafforzerà la collaborazione sia con le Province, già firmatarie del Patto dal 2012 come strutture di coordinamento, che con ANCI ER , associazione accreditata come struttura di sostegno, contribuendo ad attuare a livello territoriale il modello di governance indicato dall’UE per supportare i firmatari nello sviluppo del PAES e nella realizzazione nel tempo delle azioni individuate.

Il Patto dei Sindaci è stato individuato come strumento strategico per raggiungere gli obiettivi posti dal piano attuativo 2011-2013 del Piano energetico regionale e a tal fine ha promosso una prima manifestazione di interesse , approvata con delibera di Giunta regionale 732/2012 (modificata con delibera della Giunta regionale n. 1627/2012), per favorire l'adesione dei comuni emiliano-romagnoli al Patto dei Sindaci sostenendo finanziariamente la redazione del Piano d'azione per l'energia sostenibile (PAES).

Con successiva delibera di Giunta regionale n. 2187/12 è stata approvata la graduatoria delle 39 forme associative alle quali è stato concesso un contributo , pari complessivamente a 845 mila euro e lo schema di convenzione .

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Con la deliberazione della Giunta regionale n. 903 del 2 luglio 2013, pubblicata sul Bollettino ufficiale n. 189 del 9 luglio 2013 è stato approvato un nuovo bando rivolto ai comuni per sostenere l’ adesione al Patto dei Sindaci , attraverso la concessione di contributi per la redazione dei Piani di azione per l’energia sostenibile (Paes), in attuazione dell’asse 7 del piano triennale di attuazione 2011-2013 del piano energetico regionale. I soggetti beneficiari sono i comuni dell’Emilia-Romagna che non hanno approvato il PAES e che non hanno partecipato alla manifestazione di interesse di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 732/2012, o che, pur avendo partecipato, non hanno avuto accesso ai relativi contributi.

Sempre per favorire l’adesione al Patto la Regione ha sviluppato degli strumenti operativi che aiutano i comuni nell'elaborazione dell'BEI e del PAES, in particolare 6:

a. Strumenti operativi per il PAES

b. Glossario dei dati per il PAES

Gli strumenti operativi sono stati elaborati in collaborazione tra DG Attività Produttive, Commercio, Turismo e la DG Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa e del lavoro di condivisione nei Tavoli Operativi attivati nell’ambito del Gruppo di Lavoro Energia degli Enti Locali (GdL Energia). Successivamente gli strumenti sono stati adottati, al fine di garantire coerenza tra le metodologie utilizzate nell’ambito di diverse politiche regionali, dalla DG Attività Produttive, Commercio, Turismo, nell’azione di sostegno all’iniziativa “Patto dei Sindaci in Emilia-Romagna”, riconducibile all’Asse 7 del “2° Piano Triennale di Attuazione del Piano Energetico 2011-2013 ”, prevedendone l’adattamento, in risposta alle specifiche finalità e l’implementazione.

Particolare cura è stata data alla attività di condivisione con il sistema degli Enti Locali, che ha consentito di arricchire i contenuti di funzionalità coerenti con le esigenze dei firmatari per la redazione dei PAES. Il Gdl Energia è stato istituito da tutte le Associazioni regionali degli Enti Locali nel 2012, all’avvio delle misure del Piano Energetico Regionale – PTA 2011-2013. La partecipazione al GdL Energia degli Enti Locali è volontaria e sono invitati

6 Gli strumenti e le informazioni sono disponibili all’indirizzo internet http://energia.regione.emilia-romagna.it/entra-in- regione/politiche-europee/patto-sindaci/strumenti-operativi-per-il-paes

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tutti i soggetti politici e tecnici che, all’interno degli Enti Locali, sono impegnati nel percorso del Patto dei Sindaci.

Per sostenere la definizione degli strumenti il GdL Energia ha attivato 2 Tavoli operativi che hanno visto la partecipazione di Comuni, Unioni e Province, dei consulenti da essi incaricati, di funzionari dei Servizi competenti della Regione Emilia-Romagna e delle Strutture Tecniche regionali ARPA e ERVET. Gli strumenti così definiti, oltre a fornire un concreto aiuto alla redazione dei PAES da parte dei firmatari, hanno come obiettivi:

a) l’omogeneizzazione delle metodologie nell’ambito del Patto dei Sindaci; b) la semplificazione delle attività di redazione dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES); c) la coerenza con altri strumenti programmatori sviluppati dalla Regione; d) abilitare la verifica e monitoraggio delle singole azioni e quindi del Piano complessivo. Gli strumenti a disposizione consistono in due Pacchetti di strumenti:

1) Modello BEI - Dati di consumo 2) Modello sviluppo e monitoraggio del PAES

Il “Modello BEI - Dati di consumo” ha al suo interno: - Modello per la costruzione dell’inventario di base delle emissioni: IPSI – (Inventario Patto dei Sindaci) - Set di dati consumo pubblici - Dati di consumo dei distributori

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DESCRIZIONE SINTETICA DEI CONTENUTI MESSI A DISPOSIZIONE DALLA REGIONE ER PER I PAES

IPSI – (Inventario Patto dei Sindaci) , rappresenta l’evoluzione e aggiornamento di due precedenti metodologie (progetto LAKS di LIFE+ e Piani Clima), è sviluppato come un foglio elettronico di facile utilizzo, che assiste in modo efficiente e rapido nella redazione dell’Inventario di Base delle Emissioni e dei consumi energetici sul territorio comunale, nell’anno di riferimento. IPSI è diviso in schede che richiamano i settori del PAES.

Set di dati consumo pubblici

Attraverso le proprie attività istituzionali, la Regione dispone ed è in grado di fornire una serie di dati di consumo energetico riferiti a diverse scale territoriali e temporali: le principali fonti consistono nell’inventario regionale INEMAR (Inventario delle Emissioni in Aria), nel Sistema Informativo Energetico Regionale, dati SNAM, dati TERNA.

Dati di consumo dei distributori

Nell’ambito di protocolli d’intesa sottoscritti dalla Regione ER con i maggiori distributori di gas ed energia elettrica del territorio regionale la Regione dispone dei dati di consumo attraverso le reti di distribuzione locale.

Modello sviluppo e monitoraggio del PAES – la piattaforma CLEXi

La Regione ha anche messo a punto e reso disponibile una piattaforma regionale per l redazione dei PAES, chiamata CLEXi (Cross Platform for CLimate and Energy policies monitoring and accounting) che ha al suo interno Metodologie e strumenti di calcolo per la quantificazione dei risultati delle azioni dei PAES ed un Catalogo delle azioni. CLEXi è un

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software gestionale gratuito web based, sviluppato e amministrato da ERVET per conto della Regione Emilia-Romagna, che consente di gestire la costruzione e l’implementazione dei piani territoriali locali e della programmazione locale connessi con le politiche per il clima e l’energia sostenibile. Consente pertanto di inserire le singole azioni, comporre il piano e produrre reportistica da inserire nel PAES. Sono sempre state rese disponibili dalla Regione alle P.A. metodologie e strumenti di calcolo per la quantificazione e il monitoraggio dei risultati delle azioni dei PAES per consentire di valutare ex ante e successivamente monitorare le riduzioni di CO2, i risparmi energetici e la produzione di energia rinnovabile derivanti dalle azioni inserite nei PAES, organizzate secondo tipologie standard in relazione alle diverse opzioni tecnologiche possibili.

Le metodologie sono state tradotte in uno strumento di calcolo che consiste in un foglio Excel che consente di individuare e definire gli obiettivi del piano e per attuarne il monitoraggio.

Il foglio Excel guida l’utente attraverso la richiesta di alcuni dati di INPUT, nella quantificazione ex ante e nel monitoraggio dei risultati delle azioni sia in termini di CO2 ridotta che, eventualmente, di risparmio energetico e produzione di energia rinnovabile. Ovviamente nella scrittura del presente PAES è stato fatto riferimento a tutto quanto prima descritto e sono stati utilizzati gli strumenti previsti a livello regionale in relazione al supporto offerto dalla Regione per lo sviluppo del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile.

IL POR – FESR 2014/2020

Uno dei principali strumenti di attuazione delle politiche a sostegno della transizione verso un economia efficiente ed a basse emissioni di carbonio è sicuramente costituito del POR – FESR 2014/2020, per come 'approvato dall' Assemblea legislativa , dopo aver effettuato le necessarie modifiche e integrazioni richieste dalle autorità nazionali e per come inviato alla Commissione europea a Bruxelles il 18 luglio 2014 per l'avvio del negoziato che, si è concluso, con l'approvazione del documento definitivo il 12 febbraio 2015. Data l’importanza di questo documento di programmazione economica, si ritiene utile sintetizzarne le parti più importanti e quindi quelle di più diretto interesse per

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l’attivazione delle azioni previste da questo PAES. In relazione al POR – FESR 2014/2020 – Emilia Romagna, si legge nella relazione di sintesi inviata a Bruxelles che gli obiettivi della nuova programmazione dei fondi strutturali europei 2014-2020 e della strategia Europa 2020 che fissano gli obiettivi per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva sono: Investire nella conoscenza, in ricerca e innovazione, in nuovi prodotti e servizi. Far crescere l’economia verde e il risparmio energetico, l’attrattività del territorio, le reti di imprese e di persone, la coesione sociale. Creare terreno fertile per favorire la nascite di nuove imprese ad alto contenuto tecnologico, innovative, orientate alle esportazioni e ai mercati internazionali.

Tra gli obiettivi specifici che la Regione si pone, per il Programma Fesr in particolare, vi è tra gli altri quello di: ridurre i consumi energetici e l’impatto ambientale perseguendo gli obiettivi della low carbon economy e la strategia Europa 20-20-20 . Prima di entrare più nel merito di come il POR – FESR si propone di attuare ed addivenire a questo obiettivo per riprendere alcuni dati e considerazioni presenti nel “Documento Regionale Strategico”, lì dove viene evidenziato come il “Position Paper” presentato dalla

Figura 1 – Indicatori Strutturali Regione ER in confronto con il dato obiettivo UE2020 e Risultato UE27

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Commissione Europea per l’Italia rappresenta un importante punto di partenza per impostare l’analisi di contesto della Regione.

Nel documento viene riportata la situazione relativa al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020, così come peraltro fatto nel Position Paper . La prima colonna colorata “Differenza tra ER e Italia” indica la differenza tra i risultati dell’Emilia-Romagna e la media nazionale (in verde se positivi, in rosso se negativi), la seconda la differenza tra i risultati dell’Emilia-Romagna e gli obiettivi per l’Italia al 2020, mentre la terza quella tra i risultati dell’Emilia-Romagna e quelli della media UE27.

Come si può vedere nella figura, nel complesso l’Emilia-Romagna mostra un ottimo posizionamento a livello nazionale, ma la situazione è ben diversa se la si confronta con il panorama europeo: qui la nostra regione mostra sì qualche saldo positivo, ma anche un certo ritardo, più o meno accentuato, nella maggior parte degli indicatori considerati. L’Emilia-Romagna quindi eccelle nel panorama nazionale ma non brilla nel contesto europeo: eppure, è proprio con questo che la Regione vuole confrontarsi e competere e il nuovo POR – FESR si pone come uno dei principali strumenti da utilizzare in funzione di questo obiettivo.

In particolare guardando la tabella si vede come i dati più deficitari a livello anche nazionale sono costituiti da:

- Riduzione delle emissioni di gas serra rispetto al 1990; - Quota di energia rinnovabile sul totale di energia consumata (%); - Aumento efficienza energetica - riduzione del consumo energetico.

Ed è per questo che viene posta particolare attenzione nel piano a come colmare questo gap di partenza. Il POR intende focalizzare la sua strategia su sei assi prioritari fra loro strettamente coerenti ed integrati (a cui va aggiunta l’assistenza tecnica, le risorse complessivamente destinate per l’attuazione del Programma ammontano a 481.895.272 euro e rispondono, superandoli, ai tetti della concentrazione tematica prevista:

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Figura 2 : dotazione risorse POR-FESR 2014-2020 Regione Emilia Romagna suddivise per asse prioritario di intervento.

Dal quale si vede che la promozione della low carbon economy è uno degli obiettivi più dotati finanziariamente e a seguire vengono evidenziati i punti di forza e di debolezza di questo obiettivo ed i conseguenti fabbisogni di intervento che si riportano in fig.3.

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Figura 3: Analisi punti di forza e punti di debolezza area di azione “Economia a bassa emissione di carbonio” – Regione Emilia Romagna POR-FESR 2014-2020

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In relazione all’uso di Energia nel territorio regionale, nel documento approvato da Bruxelles, si evidenzia come in Emilia Romagna:

ENERGIA

I consumi energetici in Emilia-Romagna sono costituiti per la maggior parte da gas naturale (43% nel 1990 e 45% nel 2012) e da prodotti petroliferi (39% nel 1990 e 34% nel 2012). Il primo destinato soprattutto all’industria e agli usi termici civili; i secondi per soddisfare il fabbisogno di mobilità, fortemente correlato con il sistema diffuso delle città e del comparto produttivo.

Le fonti rinnovabili si attestano attorno al 6% dei consumi finali lordi regionali. In termini settoriali, i consumi finali lordi sono ripartiti in maniera abbastanza equa tra civile, industria e trasporti, rappresentando ciascuno circa un terzo del totale. Il civile è il settore più energivoro (35% nel 1990 e 38% nel 2012), seguito da industria (31% nel 1990 e 30% nel 2012) e trasporti (27% sia nel 1990 e nel 2012). Nelle previsioni al 2020 contenute nei piani nazionali e regionali, i consumi finali di energia cresceranno annualmente in media dell’1,2% nello scenario BAU, o rimarranno pressoché stabili nello scenario basso (+0,3% m.a.). Per quanto riguarda i singoli settori, l’incremento più sensibile avverrà nel settore civile (+3,2% m.a. per il terziario e +1,4% per il residenziale), mentre per industria, trasporti e agricoltura si prevedono incrementi più contenuti o addirittura lievi cali. Le dinamiche di crescita dei consumi settoriali potranno subire rallentamenti più o meno marcati anche in funzione del grado di implementazione delle direttive europee sull’efficienza energetica.

Rispetto agli obiettivi del Piano Triennale di Attuazione del Piano Energetico Regionale 2011-2013 in materia di risparmio e sviluppo delle fonti rinnovabili, si osserva che essi sono stati nel complesso raggiunti, in particolare per quello che attiene il risparmio e FER sui consumi elettrici del 15,3% nel 2012, gli obiettivi sono stati sostanzialmente raggiunti; più complicato è il raggiungimento di quelli delineati al 2020, soprattutto per la revisione dei meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili adottata a livello nazionale attraverso la forte riduzione degli incentivi sulle rinnovabili per la produzione elettrica e in relazione alle incertezze sulla reale efficacia del recente conto .

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In relazione ai risultati di risparmio energetico conseguiti, emerge che il settore che più ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi del PTA 2011-2013 è stato il settore industriale, mentre i risparmi dovuti al settore civile sono risultati più contenuti del previsto, anche se si tratta verosimilmente di sottostime (ad es. non sono considerati i benefici da sostituzioni di impianti termici), nonostante l’Emilia-Romagna abbia anticipato le normative nazionali in termini di prestazioni energetiche degli edifici con la deliberazione Assembleare 156/2008 in attuazione della Direttiva 2002/91/CE e del D.Lgs. 192/2005 e s.m.i.) e abbia ormai un sistema consolidato di certificatori energetici (oltre 6.500 a fine 2013) in grado di presidiare il mercato e diffondere le nuove soluzioni sia in fase di ristrutturazione edilizia che di nuove costruzioni, stabilmente collocate ormai in classe A, con 480.000 certificati energetici emessi.

Per quanto riguarda gli obiettivi fissati per le fonti rinnovabili, secondo i dati preliminari del 2013 relativi alla diffusione delle fonti rinnovabili per la produzione elettrica, emerge che gli obiettivi al 2013 del PTA 2011-2013 sono sostanzialmente raggiunti grazie soprattutto al significativo balzo che si è verificato nell’ultimo anno sulle biomasse.

Secondo le stime regionali, nel 2013 le fonti rinnovabili per la produzione termica hanno raggiunto gli obiettivi del PTA 2011-2013, contribuendo con circa 300 ktep al fabbisogno di energia termica regionale (obiettivo fissato a 305 ktep).

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L’Emilia-Romagna conta inoltre una forte partecipazione dei suoi Comuni all’iniziativa del “Patto dei Sindaci”. Grazie al supporto fornito dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con ANCI, e alle iniziative già intraprese dai Comuni più virtuosi, sono 295 i Comuni coinvolti sui 348 totali, che rappresentano il 94% della popolazione regionale.

Come prima anticipato gli Obiettivi Tematici previsti dal POR FESR in coordinamento ed integrazione con i Programmi FSE e FEASR sono:

- Asse 1 Ricerca e innovazione (con riferimento all’obiettivo Tematico 1); - Asse 2 Sviluppo dell’ICT e attuazione dell’Agenda Digitale (con riferimento all’Obiettivo Tematico 2); - Asse 3 Competitività e attrattività del sistema produttivo (con riferimento all’Obiettivo Tematico 3); - Asse 4 Promozione della low carbon economy nei territori e nel sistema produttivo (con riferimento all’Obiettivo Tematico 4); - Asse 5 Valorizzazione delle risorse artistiche, culturali ed ambientali (con riferimento all’Obiettivo Tematico 6); - Asse 6 Città attrattive e partecipate (in attuazione dell’Agenda Urbana e con riferimento agli Obiettivi Tematici 2 e 6).

ASSE 4 PROMOZIONE DELLA LOW CARBON ECONOMY NEI TERRITORI E NEL SISTEMA PRODUTTIVO

L’aumento del consumo di fonti fossili e della conseguente dipendenza energetica dall’estero, l’incremento delle pressioni ambientali determinate dall’attuale sistema di produzione e di utilizzo dell’energia, l’appesantimento delle bollette energetiche di imprese e cittadini, sono le principali questioni che è necessario affrontare attraverso le nuove politiche energetiche basate sulla lotta al cambiamento climatico e sulla promozione di un’energia competitiva, sostenibile e sicura, anche in attuazione delle direttive europee.

Efficienza e risparmio energetico da un lato e sviluppo delle fonti rinnovabili dall’altro sono le basi fondamentali degli interventi da realizzare in assoluta coerenza con il Piano

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Energetico Regionale strumento strategico fondamentale per seguire e governare il decisivo intreccio fra energia, economia e ambiente e con riferimento al Piano Integrato dei Trasporti che delinea il quadro per gli interventi sulla mobilità sostenibile ed al Piano Aria Integrato Regionale che individua le misure per il risanamento della qualità dell’aria.

La strategia delineata si pone quindi in un’ottica più ampia e trasversale di promozione dello sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale e di mitigazione del cambiamento climatico, attraverso la corrispondenza tra energia prodotta, il suo uso razionale e la capacità di carico del territorio e dell’ambiente.

La strategia si concentra quindi su alcuni grandi ambiti:

- il risparmio energetico e la riqualificazione dei sistemi energetici nelle imprese, promuovendo anche sistemi per la gestione energetica certificata, e negli insediamenti produttivi, sempre più organizzati in aree produttive ecologicamente attrezzate;

- la promozione del risparmio energetico ed uso razionale dell’energia insieme all’introduzione dei nuovi sistemi di produzione dell’energia rinnovabile negli edifici pubblici e nell’edilizia residenzaiale pubblica;

- la razionalizzazione energetica dei trasporti locali e l’affermarsi di una nuova mobilità sostenibile in ambito urbano, anche attraverso interventi innovativi di infomobilità e di infrastrutturazione per i mezzi a basso impatto ambientale. L’asse contribuirà inoltre ad alimentare la strategia aree interne.

Vediamo più in dettaglio cosa prevede il piano di interventi in relazione alle priorità di intervento all’interno dell’asse 4.

Priorità d'investimento 4b Promuovere l’efficienza energetica e l’uso dell’energia rinnovabile nelle imprese - Obiettivo specifico 4.2 Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili

L’Emilia-Romagna è un territorio particolarmente energivoro: in termini di consumi di energia pro capite, infatti, in regione il dato 2012 si attesta su circa 2,9 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) per abitante, contro una media nazionale di circa 2,0 tep per abitante. In rapporto ai consumi energetici complessivi della regione, la quota di consumo attribuibile al settore industria è dell’ordine del 30% (3,9 Mtep), quindi decisiva per il

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conseguimento degli obiettivi regionali di risparmio energetico. Per quanto riguarda invece il terziario, l’incidenza di questo settore sui consumi regionali è del 18% (2,3 Mtep), in costante crescita negli ultimi anni. Con riferimento ai sistemi produttivi, la possibilità per le imprese di restare competitive, in una regione come l’Emilia-Romagna, tra le più industrializzate d’Europa, passa necessariamente attraverso la creazione di condizioni che favoriscono l’alleggerimento dei costi energetici dei processi produttivi, soprattutto in considerazione degli elevati costi dell’energia in Italia, superiori per una PMI del 20-30% alla media europea. Diventa pertanto prioritario promuovere innovazioni di processo e di prodotto che consentano di ridurre la bolletta energetica delle imprese ed allo stesso tempo studiare soluzioni tecnologiche che possano sostenere la filiera produttrice di beni e servizi green avanzati. Efficienza e risparmio energetico da un lato e sviluppo delle fonti rinnovabili dall’altro sono le basi fondamentali degli interventi da realizzare in assoluta coerenza con il Piano Energetico Regionale, strumento strategico fondamentale per seguire e governare il decisivo intreccio fra energia, economia e ambiente. Il risultato che s'intende perseguire è ridurre i consumi energetici dei processi produttivi del 20% per le imprese industriali e del 25% per quelle dei servizi, incrementare di almeno il 20% la capacità di produzione di energia da fonti rinnovabili nelle imprese, sia nel settore produttivo sia nel terziario, portando ad una conseguente riduzione di circa il 20% delle emissioni di gas effetto serra.

Le azioni da sostenere nell’ambito della priorità di investimento 4b saranno quindi “Incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti delle imprese e delle aree produttive compresa l’installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per l’autoconsumo, dando priorità alle tecnologie ad alta efficienza” [azione 4.2.1.]

Priorità d'investimento 4c Sostenere l'efficienza energetica, la gestione intelligente dell'energia e l'uso dell'energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche, compresi gli edifici pubblici, e nel settore dell'edilizia abitativa.

4.2.1 Obiettivi specifici

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Obiettivo specifico 4.1 Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili

Il settore civile, responsabile del 38% dei consumi energetici finali regionali (con 4,9 Mtep), rappresenta quello caratterizzato dalle maggiori potenzialità di risparmio ed efficienza energetica. I buoni risultati raggiunti sinora attraverso le misure nazionali e regionali mirate alla riduzione dei consumi energetici in ambito residenziale, dimostrano che nel campo dell’edilizia abitativa e degli edifici pubblici, i margini per un miglioramento nella produzione e nel consumo di energia sono tuttora significativi. Con le misure messe in campo si stima siano stati conseguiti, nel solo triennio 2011-2013, risparmi per circa 0,5 Mtep/anno. L’impegno di riqualificare il patrimonio pubblico è coerente con quanto indicato nel Piano Nazionale d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE) approvato nel luglio del 2014 dove, in coerenza con l’art. 5 della direttiva 2012/27/UE, si prevede di riqualificare ogni anno il 3% della superficie utile coperta e climatizzata degli edifici della pubblica amministrazione. I risultati che si intende conseguire con quest'obiettivo sono la riduzione di almeno il 20% del consumo di energia degli edifici pubblici oggetto di intervento, anche incrementando la diffusione di sistemi intelligenti di efficienza energetica. S'intende, inoltre, innalzare del 25% la produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo.

Gli edifici pubblici su cui si interverrà saranno prioritariamente quelli indicati nei PAES approvati, assicurando prestazioni energetiche superiori ai requisiti minimi previsti dalla vigente disciplina regionale sulle prestazioni energetiche in edilizia.

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Le azioni che saranno sostenute nell’ambito della priorità di investimento 4c saranno: Azione 4.1.1 Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche : interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici Gli edifici pubblici su cui si interverrà saranno prioritariamente quelli indicati nei PAES approvati, (quali ad esempio scuole, uffici pubblici, edifici sportivi) e quelli destinati ad edilizia residenziale pubblica anche gestiti dagli ACER (enti pubblici), assicurando prestazioni energetiche superiori ai requisiti minimi previsti dalla vigente disciplina regionale sulle prestazioni energetiche in edilizia. In aggiunta agli edifici pubblici contenuti nei PAES, potranno essere di interesse anche gli interventi che i soggetti pubblici degli spazi dedicati ai tecnopoli della ricerca, potranno proporre sui propri immobili anche a fini dimostrativi.

Azione 4.1.2 Installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile da destinare all'autoconsumo associati a interventi di efficientamento energetico dando priorità all'utilizzo di tecnologie ad alta efficienza.L’azione prevede più specificatamente la promozione di interventi integrati in grado di garantire una produzione di energia da fonte rinnovabile e una contestuale riduzione dei consumi, al fine di conseguire e superare gli standard di prestazione energetica degli edifici fissati dalle normative regionali. Gli edifici pubblici su cui si interverrà saranno prioritariamente quelli indicati nei PAES approvati , (quali ad esempio scuole, uffici pubblici, edifici sportivi) e quelli destinati ad edilizia residenziale pubblica anche gestiti dagli ACER (enti pubblici), assicurando elevati rapporti tra energia rinnovabile prodotta e costi dell’intervento .

4.3 Priorità d'investimento 4e Promuovere strategie di bassa emissione di carbonio per tutti i tipi di territorio, in particolare per le aree urbane, inclusa la promozione della mobilità urbana multimodale sostenibile e di misure di adattamento finalizzate all'attenuazione delle emissioni. 4.3.1 Obiettivi specifici

Obiettivo specifico 4.6 Aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane

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Il perseguimento e mantenimento di buoni livelli di qualità dell’aria impongono un ripensamento dei modelli di trasporto pubblico soprattutto in ambito urbano, come già previsto nel Piano Regionale Integrato per la Qualità dell’Aria (PAIR 2020) adottato con DGR n. 1180 del 21/7/2014 ed in coerenza con la Direttiva 2008/50/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 21/5/2008 relativa alla qualità dell’aria.

La buona dotazione di infrastrutture viarie della regione ha portato ad un rilevante ricorso all’utilizzo dell’auto (626,1 autovetture ogni 1000 abitanti) determinando un forte impatto a livello ambientale anche a causa del permanere di un parco auto con elevati valori emissivi e della scarsa diffusione del car sharing. Lo sprawl urbano contribuisce inoltre a rendere più pesante non solo l’effetto dei trasporti sull’ambiente, ma più in generale la pressione sul territorio. Le emissioni pro capite in kg/cad nel 2010 evidenziano infatti valori di CO2, NOx, PM10, Ammmoniaca e COV più elevati rispetto al livello nazionale, problema peraltro comune a tutta l’area della Pianura Padana.

Il trasporto pubblico è caratterizzato da un parco mezzi con una età media crescente (12- 13 anni ove in Europa è auspicata una media di 7-8 anni) e con una percentuale di oltre il 50% di mezzi in ambito urbano con classe ambientale E0,E1,E2,E3.

Gli obiettivi sfidanti posti sia dalla Strategia Energetica Nazionale che dalla pianificazione regionale richiedono l’attuazione di una pluralità di misure tendenti a promuovere una mobilità maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale e del risparmio energetico. La razionalizzazione energetica dei trasporti pubblici locali e l’affermarsi di una nuova mobilità sostenibile rappresentano pertanto l’obiettivo principale dell’azione pubblica a scala regionale.

I risultati attesi si sostanziano quindi nell’incremento di almeno un 10% del numero dei passeggeri trasportati dal TPL rispetto agli attuali 251 milioni; nella riduzione delle emissioni atmosferiche legate alle trasformazioni energetiche per le emissioni dei gas climalteranti e per gli inquinanti (PM10, NOx e COV); nel potenziamento della flotta di TPL dotata di bigliettazione elettronica integrata.

Gli interventi previsti saranno impostati secondo una logica integrata che prevede prioritariamente la diffusione di veicoli a basse emissioni nei centri urbani con situazioni di maggiore criticità, assicurando un potenziamento pari a circa l’8% del parco veicolare

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obblighi di servizio pubblico nell’ambito delle aree urbane. Allo stesso tempo si interverrà per l'evoluzione e la più capillare diffusione del sistema di tariffazione integrata regionale Mi Muovo, relativamente a sistemi intelligenti di infomobilità attraverso ITS, soluzioni tecnologiche di bigliettazione, sistemi di tariffazione integrata regionale. Inoltre gli interventi sul materiale rotabile dovranno integrarsi con interventi per le infrastrutture necessarie all’utilizzo del mezzo a basso impatto ambientale. Gli interventi per il trasporto urbano dovranno essere previsti negli strumenti di pianificazione della mobilità sostenibile dei comuni (PUT e PUM a seconda delle dimensioni delle città interessate) e porre al centro dell’azione il concetto di sostenibilità tenendo conto degli obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria in coerenza con il Piano regionale integrato per la qualità dell’aria adottato.

Azioni da sostenere nell’ambito della priorità di investimento 4e

Azione 4.6.3 Sistemi di trasporto intelligenti: L’azione prevede interventi realizzati direttamente dalla Regione Emilia Romagna che abbiano un impatto su tutto il territorio regionale , relativamente al trasporto pubblico urbano che potrà nella sua globalità usufruire delle soluzioni proposte.

Quanto sopra in relazione a quanto previsto dal POR e più coerenti con le finalità del PAES, ovviamente nell’individuazione delle azioni previste in questo PAES, verrà data priorità a quelle azioni che coerenti al POR – FESR, potranno essere finanziate attraverso questi.

IL PIANO DI SVILUPPO RURALE 2014-2020

Così come il POR individua e sostiene le azioni per il miglioramento dell’efficientamento energetico per le amministrazioni e le imprese in genere, il Piano di Sviluppo Rurale rappresenta il principale volano per il settore agroalimentare nel quale rientra la maggior parte delle attività economiche attive nell’area oggetto del presente PAES ed in particolare per il comparto connesso alla lavorazione del prosciutto.

Al momento della redazione del presente documento, il Piano di Sviluppo Rurale per il periodo 2014-2020 della Regione Emilia Romagna è stato approvato dall’Assemblea

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legislativa il 15 luglio 2014 e notificato in Commissione Europea il 21 luglio 2014. Sono quindi pervenute le osservazioni dalla CE alla quale la Regione Emilia Romagna sta provvedendo elaborando il riscontro per chiudere la fase di istruttoria.

La competitività e la sostenibilità ambientale delle aziende agroalimentari non può che passare attraverso progetti e programmi che vedano la riduzione dei consumi energetici e l’utilizzo delle fonti rinnovabili come elementi distintivi utilizzando modalità e tecnologie innovative anche attraverso progetti e percorsi di filiera.

In particolare nell’analisi dei bisogni del territorio si evidenzia la necessità di sostenere e promuovere sistemi ad elevata efficienza energetica in agricoltura/agroindustria attraverso:

- azioni tese a rafforzare la filiera legno-bosco-energia mediante la realizzazione o il ripristino di infrastrutture a servizio delle superfici forestali per consentire l’utilizzo della biomassa legnosa, da attuare con interventi nel contesto di una gestione forestale sostenibile anche a vantaggio della filiera foresta-legno. Il fabbisogno nasce dalla considerazione che sono tuttora carenti le infrastrutture a servizio delle utilizzazioni forestali e delle successive fasi di trasformazione delle produzioni legnose (trasporto, logistica, ecc.) sebbene la regione presenti livelli di accessibilità dei propri boschi superiori alla media nazionale (96%) e indici di disponibilità al prelievo legnoso piuttosto elevati (90%) 7.

- sostegno per la produzione di fonti rinnovabili anche attraverso l’uso di sottoprodotti dell’industria agro-alimentare utilizzando meglio sottoprodotti/scarti dell’industria alimentare è possibile contrastare la crescente competizione nell’uso del suolo agricolo dovuta alla produzione di energia rinnovabile. Attraverso i reflui zootecnici la regione produce il 12,3% dell’elettricità da biogas agro-zootecnici italiani. Elevate quantità di sottoprodotti dell’industria alimentare, (siero di latte, scarti animali e scarti provenienti dall’ortofrutta) potrebbero essere sfruttate sia per la produzione di biogas ed etanolo di

7 Il nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 dell'Emilia-Romagna. Versione con l'integrazione del cap. 14 a seguito dell'incompleta estrazione generata dal sistema SFC della Commissione europea - http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr/doc/materiali-psr-2014-2020/il-programma-di- sviluppo-rurale-2014-2020/psr-commissione-europea-25- 07/at_download/file/Programme_Commisison%20Decision_SFC_25lug_light.pdf

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seconda generazione, che per la produzione di biomolecole ad alto valore aggiunto (polifenoli, sieroproteine, prebiotici) .

- Promozione di buone pratiche di gestione/investimenti per ridurre le emissioni nei processi produttivi agricoli, in part. Zootecnici

In particolare la PRIORITA’ 5 del PSR “Incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale” individua le seguenti risorse con una combinazioni di misure atte a sostenere i cinque sotto obiettivi delle cinque focus area individuate .

Focus Area 5A : con questa focus area, che utilizza il 20,5% delle risorse della priorità, s’intende favorire un utilizzo più efficiente dell’acqua attraverso l’implementazione d’impianti irrigui e di raccolta. Le Misure attivate per questa focus area rispondono al fabbisogno “Aumentare dell’efficienza delle risorse idriche”, pertanto andranno a contribuire al fabbisogno di tutela ambientale e delle risorse idriche e come risposta diretta all’adattamento ai cambiamenti climatici in corso che hanno portato a un aumento dei fenomeni metereologici estremi e al verificarsi di frequenti crisi idriche nelle stagioni più critiche per processi produttivi di grande di pregio.

La tabella di sintesi della prima focus area riportata nel PSR è la seguente:

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Focus Area 5B: Per questa focus area saranno stanziati fondi pari all’11,5% del totale priorità (pari al 10,8% se si considerano gli interventi della P1) al fine di migliorare e rendere più efficiente l’utilizzo dell’energia sia in agricoltura sia nell’industria agroalimentare. Le misure rispondono al fabbisogno “Promuovere sistemi a elevata efficienza energetica in agricoltura/agroindustria” e andranno e contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici grazie alla realizzazione di sistemi a elevata efficienza energetica in agricoltura/agroindustria, che consentiranno di ridurre consumi e inquinamento.

La distribuzione dell’attribuzione delle risorse è riassunta nella figura seguente.

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Focus Area 5C: per questa focus area saranno stanziati fondi pari all’11,5% del totale priorità al fine di migliorare e rendere più efficiente l’utilizzo dell’energia sia in agricoltura sia nell’industria agroalimentare. Le misure rispondono al fabbisogno “Sviluppare le bioenergie a basse emissioni di inquinanti anche promuovendo l’utilizzo di sottoprodotti agro-industriali” e andranno a contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici grazie alla realizzazione di sistemi a elevata efficienza energetica in agricoltura/agroindustria, che consentiranno di ridurre consumi e inquinamento. In modo trasversale saranno attivate iniziative di formazione e acquisizione di conoscenze e saranno implementate attività dimostrative e azioni d’informazione.

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Focus Area 5D: attraverso questa focus area che dispone di fondi pari al 15,5 % della focus area si intende effettuare investimenti per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e la diminuzione delle emissioni di ammoniaca prodotte dall'agricoltura. Gli investimenti saranno concentrati nei processi produttivi per la gestione dei reflui zootecnici ridicendo le emissioni di gas effetto serra e contribuendo al miglioramento della qualità dell’aria. In modo trasversale saranno operate iniziative per la formazione e l’acquisizione di conoscenze, saranno realizzate attività dimostrative e azioni di informazione. Per la consulenza gli interventi andranno dalla formazione dei consulenti alla fornitura dei servizi di consulenza veri e propria.

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Focus Area 5E: le risorse per questa focus area ammontano al 32,0% del totale priorità e mirano a promuovere il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale. Il contributo di queste misure incontra i fabbisogni “Salvaguardare il patrimonio forestale e promuovere piantagioni per produzioni legnose in particolare in pianura” e “Promuovere la gestione sostenibile dei suoli”, contribuendo così al contrasto dei cambiamenti climatici aumentando lo stoccaggio del carbonio in forma stabile con iniziative di salvaguardia del patrimonio forestale e la realizzazione di nuovi impianti forestali. Le operazioni in quest’ambito spazieranno dagli investimenti per imboschimenti permanenti dei terreni agricoli e non agricoli, a quelli destinati all’arboricoltura da legno. Saranno inoltre finanziati interventi per la conservazione e il miglioramento dei boschi e per il potenziamento dei servizi ecosistemici dei boschi.

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LA PROGRAMMAZIONE ENERGETICA DELLA PROVINCIA DI PARMA

Di fatto la Provincia di Parma delega la programmazione energetica a livello comunale e quindi sono i singoli comuni che recepiscono le indicazioni della programmazione regionale e la attuano attraverso i propri piani energetici comunali o attraverso altre iniziative quali il Patto dei Sindaci.

E’ utile però richiamare alcuni dati statistici elaborati su base provinciale che meglio inquadrano il livello di consumi energetici per i distinti settori d’uso nell’ambito provinciale.

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Dalla figura precedente possiamo notare come il consumo pro-capite di energia elettrica per uso domestico della provincia di Parma ha un andamento che è molto in linea con quello nazionale salvo nel periodo 2010-2012 per il quale si attesta su valori inferiori (1086 -1100 kWh/anno).

Rispetto al dato del 2009 (1209 kWh media Italia, 1196 media provincia di Parma) i comuni per i quali sono stati analizzati i consumi elettrici si attestano su valori superiori anche del 10-15% a meno di Langhirano che risulta in linea con i dati nazionali e provinciali.

Corniglio consuntiva 1376 kWh/pro capite anno, Calestano 1274, Langhirano 1170 e Palanzano 1394.

Per quanto riguarda i consumi di metano possiamo confrontare il dato medio di consumo pro capite per uso domestico (cucina, riscaldamento e acqua uso sanitario) è possibile richiamare il dato per i grandi centri urbani (comuni capoluogo di provincia).

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I dati rilevati da Istat [ Indicatori ambientali urbani - Osservatorio ambientale sulle città] se confrontati con i dati relativi ai quattro comuni dell’area interessata dal Paes, evidenziano un consumo di metano pro capite per uso domestico pari a 552 m3 per Calestano, 331 per Corniglio, 580 per Langhirano e 99,45 per Palanzano il cui dato è meno significativo a causa della mancata estensione della rete gas metano all’intero nucleo urbano ed alle contrade

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IL PATTO DEI SINDACI

GLI IMPEGNI EUROPEI

L’Unione Europea sta agendo con più modalità nel settore dell’efficienza energetica, dell’uso razionale dell’energia e dell’incremento di produzione di energia a partire da fonti rinnovabili. L’atto più significativo in questa direzione è l’impegno preso nel 2007 dai vari Stati membri all’interno del cosiddetto “pacchetto 20-20-20” anche denominato “Iniziativa Patto dei Sindaci”, sottoscrivendo il Patto dei Sindaci i Comuni si impegnano a mettere in atto nel proprio territorio politiche volte a:

- ridurre del 20% le emissioni di CO2 ; - aumentare del 20% la produzione di energia a partire da fonti rinnovabili; - aumentare del 20% l’efficienza ed il risparmio energetico nel proprio territorio.

Tali obiettivi, devono essere integrati nel Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) attraverso il quale l’Ente, identifica gli ambiti di intervento per adattare la città ai cambiamenti climatici in atto. Il Patto dei Sindaci è quindi la prima iniziativa europea pensata dalla Commissione Europea per coinvolgere attivamente e direttamente i governi locali nella lotta al riscaldamento globale. Tutti i firmatari del Patto prendono l’impegno volontario e unilaterale di andare oltre gli obiettivi minimi fissati dall’UE in termini di riduzioni delle emissioni di CO2. Al fine di raggiungere tale obiettivo, i comuni aderenti si impegnano a:

a) preparare un inventario base delle emissioni di CO2. b) presentare un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) approvato dal Consiglio Comunale entro l’anno successivo all’adesione ufficiale all’iniziativa Patto dei Sindaci includendo misure concrete che guidino l’Ente verso la riduzione delle proprie emissioni territoriali del 20% entro il 2020; c) pubblicare regolarmente ogni 2 anni, successivamente alla presentazione del Piano, un Rapporto sull’attuazione approvato dal Consiglio Comunale che indica il grado di realizzazione delle azioni chiave e dei risultati intermedi raggiunti.

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Al fine di mantenere gli impegni presi il Comune si impegna ad elaborare una chiara strategia di lungo periodo, che si estenda quindi fino al 2020 o che possa andare oltre, definendo un obiettivo generale di riduzione di CO2 adattando a tale obiettivo programmatico la propria struttura amministrativa e le proprie scelte di policy ed assegnando precise responsabilità. Al fine dell’elaborazione di una strategia di lungo termine, i firmatari provvedono alla preparazione dell’Inventario delle Emissioni che individua la quantità di emissioni di CO2 dovute al consumo di energia all’interno dell’area geografica del Comune firmatario del Patto, ne identifica le principali fonti di emissione nonché i rispettivi margini potenziali di riduzione. La fase immediatamente successiva prevede la predisposizione di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) quale documento operativo che definisce la strategia utile a far conseguire gli obiettivi fissati per il 2020.

Il Piano utilizza i risultati dell’Inventario base delle Emissioni per identificare le aree di intervento che maggiormente sono in grado di offrire opportunità per raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2 a livello locale. Una volta identificati le aree di intervento e le azioni con cui intervenire settorialmente, sarà necessario un controllo dei progressi ottenuti.

Monitorare i progressi raggiunti dalle azioni di intervento settoriali intraprese, permette al governo locale di misurare l’efficacia del proprio Piano d’Azione. Ogni due anni dalla data di presentazione del proprio Piano d’Azione, i firmatari devono infatti consegnare un Rapporto sull’Attuazione. Tale Rapporto contiene un elenco dei risultati raggiunti, sia in termini di misure adottate, sia di riduzioni delle emissioni di CO2 ottenute. Pertanto, a partire dalle informazioni raccolte nell’Inventario delle Emissioni è possibile individuare gli ambiti prioritari di intervento, identificando successivamente progetti ed azioni da realizzare per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 20% sul territorio comunale.

La predisposizione del PAES obbliga i vari settori dell’Amministrazione Pubblica ad assumere una visione e pratiche trasversali ed integrate al fine di perseguire una razionalizzazione degli interventi, un coordinamento e la verifica puntuale dei risultati. I settori principali da prendere in considerazione nella stesura di un Piano d’Azione sono gli edifici, gli impianti di riscaldamento e condizionamento, il trasporto urbano, l’illuminazione pubblica, la produzione locale di energia con particolare attenzione a

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quella da fonti rinnovabili, i consumi derivanti dai processi di produzione industriale e l’applicazione di nuove tecnologie. Per tutti questi ambiti di intervento, il PAES deve prevedere azioni a breve e lungo termine da qui al 2020. Le misure a breve termine devono tenere conto successivi 3-5 anni dalla sua approvazione e devono essere dettagliate e realizzabili. Quelle a lungo termine vanno individuate con un dettaglio minore. Entrambe tuttavia, vanno monitorate e rendicontate ogni due anni alla Commissione Europea ed eventualmente riviste.

IL BEI E LA RACCOLTA DEI DATI

L’Inventario di Base delle Emissioni (BEI) quantifica la CO2 emessa nel territorio dell’autorità locale durante l’anno preso a riferimento. Il documento permette di identificare le principali fonti antropiche di emissioni di CO2 e quindi di assegnare l’opportuna priorità alle relative misure di riduzione. Affinché le azioni di un PAES siano ben calibrate è necessario conoscere con esattezza i consumi del territorio, e questo è possibile solo se Amministrazioni locali e Distributori di energia sono in condizione di dialogare in modo chiaro e produttivo per entrambe le parti. I Comuni, sono proprietari diretti soltanto delle utenze ad essi stessi intestate, siano queste di tipo elettrico o di fornitura di gas naturale. Restano pertanto esclusi dalla sfera di competenza diretta di una Pubblica Amministrazione, tutte quelle utenze che riguardano ambiti privati di consumo energetico quali quello residenziale, commerciale, industriale ed agricolo.

A questa problematica si aggiunge per l’Italia che la disponibilità di dati pubblici sui consumi di energia in ambito privato disponibili e consultabili dai rapporti quali quelli di Terna S.p.a per il settore elettrico e quelli disponibili dai rapporti dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas per quanto riguarda i consumi termici, non prevedono una disaggregazione territoriale dei dati che raggiunga il livello comunale.

I Comuni che aderiscono all’iniziativa “Patto dei Sindaci” sono subito chiamati ad una importante sfida: quella di redigere un Inventario delle Emissioni di CO 2 in atmosfera e quindi alla compilazione di un Inventario che prevede l’inserimento dei dati di consumo delle utenze di competenza della Pubblica Amministrazione alle quali si devono aggiungere i consumi energetici che insistono in ambito privato e che riguardano consumi

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elettrici e termici in settori quali: residenziale, commerciale/terziario, industriale, agricoltura, trasporti privati leggeri. La conoscenza esatta dei dati di consumo a livello territoriale è quindi premessa fondamentale alla predisposizione di una corretta analisi delle dinamiche energetiche presenti nel territorio

E’ evidente che il principale documento di riferimento per l’elaborazione dell’inventario base delle emissioni (BEI) è la linea guida del JRC. Al di là degli accorgimenti organizzativi che sono frutto dell’esperienza, si sottolinea che tale coerenza è implicita nello strumento che BAI, ha scelto di utilizzare per l’analisi di inventario e il collegamento con il ovvero la tabella di calcolo LAKS e la sua declinazione della Regione ER di nome IPSI.

LAKS/IPSI nasce da un progetto LIFE+ condiviso da Comune di Padova, Comune di Reggio Emilia, Ervet Emilia Romagna ed altri partner esteri ed è oggi adottato anche da moltissime organizzazioni anche internazionali quali ICLEI Europe. LACKS/IPSI è concepito tenendo conto della necessità di collegare l’analisi di inventario con i contenuti dei PAES permettendo da un lato l’individuazione dei settori che generano emissioni di GHG e dall’altro le aree relativamente alle quali si definiranno le linee di azione.

Inoltre lo strumento LACKS/IPSI consente di calcolare i valori di emissioni equivalenti di CO2 tenendo conto dell’anno base dell’inventario.

VERSO IL PAES DEI COMUNI ASSOCIATI : CALESTANO , CORNIGLIO , LANGHIRANO E PALANZANO

I Comuni coinvolti dal presente PAES, Calestano, Corniglio, Langhirano e Palanzano hanno deciso di elaborare un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile d’Area, che comprenda i rispettivi inventari di base delle emissioni e che metta in evidenza in che modo verranno raggiunti gli obiettivi.

In relazione a questo a seguire verranno esaminati in dettaglio i singoli comuni in relazione alle loro specificità ed in relazione al BEI specifico della propria realtà territoriale, con evidenziate le azioni che consentiranno il conseguimento degli obiettivi minimi previsti dall’adesione al Patto dei Sindaci.

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La scelta di un PAES d’Area è coerente anche con il percorso partecipativo per la popolazione e le imprese dei Comuni appartenenti all’Unione dei Montana dell’Appennino di Parma Est.

“Sulla base dei dati relativi ai consumi energetici e alla conseguente produzione di CO2 dei territori interessati dal percorso partecipativo (Comuni di , , Palanzano e Langhirano), sono stati organizzati diversi incontri con gli amministratori e i tecnici interni ai Comuni dell’Unione per definire le priorità del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), oltre ad attività formative, allargate ai Comuni di Calestano e Corniglio, sulle metodologia di partecipazione da utilizzare.

In seguito sono stati intervistati numerosi soggetti individuati come stakeholders coinvolti nelle azioni dei PAES e aziende di specifico interesse in quanto portatrici di azioni virtuose nel campo del risparmio energetico e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Sono stati organizzati 4 incontri pubblici, dove sono state presentate le finalità e le modalità del percorso, 2 world café rivolti alle imprese agricole, 13 “laboratori energetici” (coinvolgendo tutte le scuole primarie e secondarie del territorio), per individuare le priorità a livello di intervento pubblico, ragionando sulla fattibilità tecnica, economica e sulle possibili ricadute positive. Nei Comuni di Neviano degli Arduini e di Tizzano Val Parma si è giunti alla approvazione in Consiglio Comunale dei PAES, che hanno recepito al loro interno le indicazioni emerse dal percorso partecipativo”.8

La scelta inoltre di adottare un piano d’area è anche motivata dal contesto sociale, economico e ambientale di riferimento che appare piuttosto omogeno soprattutto ad alcuni fattori fortemente incisivi del consumo dei singoli vettori energetici;

- presenza di un elevato numero di imprese operanti nel settore agroalimentare ed in particolare al processo di conservazione/stagionatura dei prosciutti

- presenza di centrali idroelettriche storiche realizzate agli inizi del 1900 e di alcuni iter autorizzativi per nuovi impianti di micro generazione sui corsi d’acqua che attraversano più territori;

8 Dal documento finale del “Progetto partecipativo” finanziato con il contributo della Regione Emilia- Romagna ai sensi della Legge regionale 3/2010. Bando 2013 (Del. Giunta regionale n. 1294/2013)

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- elevata disponibilità di biomassa legnosa;

- elevata dipendenza dei trasporti extraurbani dall’uso dei veicoli privati a causa della scarsa rete di servizi di connessione con Parma (centro principale di interesse);

- elevata frammentazione della popolazione residente in numerose contrade e borgate prossime ai centri urbani principali

Inoltre altri comuni aderenti della stessa area geografica di riferimento dell’Unione Montana Appennino Parma Est hanno già aderito al Patto dei Sindaci e approvato il PAES ( e Lesignano Bagni).

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INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Per realizzare un PAES realmente capace di individuare azioni utili ad una efficace pianificazione energetica è necessario porre a sua base una reale conoscenza del territorio, di come si è sviluppato, i suoi caratteri geoclimatici, le dinamiche demografiche e socio economiche che lo caratterizzano ed è per questo che a seguire indicheremo in modo sintetico i principali elementi che caratterizzano il territorio e l’abitato dei quattro comuni interessati.

IL COMUNE DI CALESTANO

Per realizzare un PAES realmente capace di individuare azioni utili ad una efficace pianificazione energetica è necessario porre a sua base una reale conoscenza del territorio, di come si è sviluppato, i suoi caratteri geoclimatici, le dinamiche demografiche e socio economiche che lo caratterizzano ed è per questo che a seguire indicheremo in modo sintetico i principali elementi che caratterizzano il territorio e l’abitato di Calestano.

• Provincia: Parma • Altitudine: 417 m.s.l.m. (min 293 - max 1.313) • Abitanti: 2.141 abitanti(01/01/2014 - Istat) • Estensione: 57,17 km² • Densità ab: 37.33 ab./kmq • Coordinate-GPS: 44°36'14"76 N; 10°7'26"40 E

NOTE ED INQUADRAMENTO DEL COMUNE DI CALESTANO 9

9 Fonte Wikipedia

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Calestano è un borgo di origine medievale situato sulle pendici dei monti sulla destra orografica del torrente Baganza, nell’omonima valle, parallela a quella del Parma. I recenti interventi di mantenimento e valorizzazione dei diversi edifici antichi che ancora compongono il vecchio nucleo ne portano in luce le antiche origini. Vecchi portali, finestre tamponate, cornici e architravi rimandano a costruzioni databili dal Quattrocento all’Ottocento. In età medievale la zona era compresa nei feudi della famiglia Fieschi, originaria della Liguria e che aveva dato nel Duecento un vescovo a Parma. Tali feudatari promossero gli statuti, una raccolta di norme che disciplinava i vari settori di attività della società rurale dell’epoca, similmente a quanto accadeva, nel tardo medioevo, anche in altre località dalle caratteristiche analoghe.

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE – COMUNE DI CALESTANO

Il Comune di Calestano è dotato di PRG approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 2020 in data 30.07.1996 redatto ai sensi della L.R. 47/78; Dal 1996 al 2009 l’Amministrazione ha predisposto n° 11 varianti parziali al PRG. Ultima approvata il 22.10.2009 con Delibera di C.C. n° 43

Lo strumento urbanistico vigente, nonostante le numerose varianti che ci sono state, ha una impostazione tradizionale e non contiene norme che disciplinano o incentivano l’uso di fonti rinnovabili o l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e

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privati . Per rimediare a questa situazione il Comune ha deciso di aderire al Patto dei Sindaci e di riuscire così a dotarsi attraverso il presente PAES di una visione strategica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2 ed allo sviluppo delle energie rinnovabili e questo nelle more della realizzazione del PSC.

L’A SSETTO URBANO

La distribuzione, la tipologia, il numero di piani riscaldati, l’anno di costruzione degli edifici, la collocazione ed esposizione condizionano, come noto, il consumo di energia per il mantenimento del comfort climatico interno, energia utilizzata principalmente per la produzione di calore per gli impianti di riscaldamento.

Per tale ragione si ritiene utile per Calestano, e per gli altri comuni oggetto del Paes, analizzare i dati disponibili ed aggregati per isola censuaria, relativi agli edifici ed alle abitazioni presenti sul territorio.

I dati, aggiornati al 2001 non essendo ancora stati rilasciati i dati definitivi a livello di isola censuaria per il censimento popolazione 2011, sono utili a comprendere anche quali strategie di pianificazione del territorio adottare in relazione, ad esempio, alla messa a punto del cosiddetto “regolamento energia” da allegare agli strumenti quali il PRG o il RUE.

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Figura 4 : numero di edifici per epoca di costruzione – Comune Calestano 2001

Figura 5 : numero di abitazioni per epoca di costruzione – Comune di Calestano 2001

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Figura 6 aggregazione degli edifici ad uso abitativo per numero di piani fuori terra – Comune di Calestano 2001

E’ interessante puntare l’attenzione anche su due fattori importanti che incidono sui consumi energetici ed in particolare sul fattore di forma S/V: il numero di piani e la superficie media per piano. Allo stesso modo è interessante notare come per Calestano, ma anche per i comuni limitrofi, un numero significativo di immobili per abitazione non è all’interno del centro urbano ma in periferia in piccoli aggregati di case sparse o piccole contrade e frazioni distribuite lungo i crinali dell’appennino.

Figura 7 % di suddivisione delle abitazioni per località – Comune di Calestano 2001

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Infine viene analizzata la tipologia di materiali utilizzati per le costruzioni che influiscono significativamente sulla prestazione dell’immobile in termini di capacità dello stesso di fornire un involucro più o meno disperdente dell’energia utilizzata per riscaldarlo e/o rinfrescarlo.

Figura 8 : tipologia materiali da costruzione per gli edifici – Comune di Calestano 2001

ANDAMENTO DEMOGRAFICO - COMUNE DI CALESTANO

Il Comune di Calestano ha nel 2014 una popolazione di 2.141 abitanti, per una densità di 37.33 abitanti per kmq. Analizzando i dati relativi alla popolazione residente nel contesto storico, si nota un andamento sempre crescente dal 1861 e sino al 1921, per poi cominciare a decrescere sino al 1991 e ricominciare a crescere sino ai giorni nostri.

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Figura 9 Distribuzione della popolazione negli anni dal 1861 al 2012 nel Comune di Calestano

Figura 10 – Comune di Calestan o – Andamento numero residenti dal 1861 al 2012

Le ragioni della tendenza allo spopolamento a partire dal 1921 sono da ricercarsi, così come negli altri comuni dell’area, nel fenomeno più generale della crescita delle aree metropolitane, che dalla fine della seconda guerra mondiale ha segnato tutto il territorio nazionale, e il conseguente trasferimento di segmenti consistenti della popolazione rurale che in città poteva trovare maggiori opportunità occupazionali e modelli di vita più agevoli. Tuttavia, con le nuove dinamiche economiche che sono iniziate dalla fine degli

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anni 60, il grado di attrattività potenziale dei territori rurali è aumentato considerevolmente e questo si spera possa favorire l’attuale crescente dinamica demografica che nell’ultimo decennio mostra un incremento significativo rispetto al periodo precedente.

In particolare negli ultimi anni per Calestano si è assistito ad un progressivo e continuo aumento della popolazione e del numero di nuclei familiari.

Figura 11 Andamento numero di residenti e numero di famiglie Calestano 2003-2010 – fonte Istat

Il trend è paragonabile a quello avuto dall’intera provincia di Parma nel periodo analizzato

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2.150 450.000

2.100 440.000

2.050 430.000

2.000 420.000

1.950 410.000

1.900 400.000 1.850 Residenti Calestano ResidentiProv. Parma 390.000 1.800 Popolazione residente nel comune di Calestano 380.000 1.750

1.700 Popolazione residente in provincia di 370.000 Parma

1.650 360.000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Figura 12 : andamento popolazione Calestano e Provincia di Parma periodo 2001-2010

Figura 13: composizione famiglie per numero dei costituenti del nucleo - Calestano 2001

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GLI INDICATORI ECONOMICI ESSENZIALI – COMUNE DI CALESTANO

Nel Comune di Calestano non sono presenti grandi poli produttivi, quanto piuttosto singole attività artigianali, in parte connesse al settore agroalimentare, sparse sul territorio e nei centri frazionali minori.. L'economia della cittadina è piuttosto diversificata, ma a prevalente attività artigianale. Il Comune è interessato dal Programma d’area Distretto Agroalimentare e dal Patto Territoriale dell’Appennino parmense, un impulso importante all’economia della zona potrebbe arrivare dal consolidarsi di attività turistico-ricreative.

Figura 14 : andamento redditi Irpef – Calestano 2005-2011.

In termini di numero di imprese presenti sul territorio si registra un valore sostanzialmente stabile, mentre si riduce il numero degli addetti.

2007 2008 2009 2010 Addetti alle Addetti Addetti alle Addetti Addetti alle Addetti Addetti alle Addetti Imprese UL Imprese UL Imprese UL Imprese UL imprese alle UL imprese alle UL imprese alle UL imprese alle UL 155 498 168 539 157 506 169 530 151 497 160 535 155 484 166 518

Tabella 5 : numero di imprese, addetti e unità lavorative - Comune di Calestano 2007-2010 – fonte archivio ASIA – elaborazione provincia di Parma

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La fotografia complessiva del mercato del lavoro la fornisce la statistica elaborate dall’ASIA 10 e pubblicata dalla provincia di Parma.

Comune di Calestano Comune di Calestano Numero imprese e numero addetti, anni 2004-2005-2006 Settore manifatturiero, numero imprese e numero addetti, anni 2004-2005-2006

2004 2005 2006 2004 2005 2006 Sezioni ATECO Imprese Addetti Imprese Addetti Imprese Addetti Sottosezioni ATECO Imprese Addetti Imprese Addetti Imprese Addetti

A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA ------DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 14 77 13 67 12 68

C ESTRAZIONE DI MINERALI - - 1 2 1 2 DB INDUSTRIE TESSILI E DELL’ABBIGLIAMENTO 2 2 - - - - INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, D ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 31 296 29 282 28 264 DC ------PELLE E SIMILARI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E E ------DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 4 13 4 12 4 11 ACQUA FABBRICAZIONE DELLA PASTA-CARTA, DELLA CARTA E DEL F COSTRUZIONI 25 45 28 48 31 52 DE ------CARTONE, DEI PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, G 35 52 34 58 34 58 DF ------AUTOVEICOLI, MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA TRATTAMENTO DEI COMBUSTIBILI NUCLEARI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E H ALBERGHI E RISTORANTI 8 27 8 29 10 28 DG 1 3 1 3 1 3 ARTIFICIALI I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 14 34 14 39 13 41 DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 2 9 2 10 2 10

FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI J ATTIVITÀ FINANZIARIE ------DI ------MINERALI NON METALLIFERI ATTIVITÀ IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, K 16 22 21 29 26 40 DJ METALLURGIA, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 5 120 6 121 6 105 SERVIZI ALLE IMPRESE M ISTRUZIONE ------DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 3 72 3 70 3 68

FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DI N SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE 2 3 2 3 2 3 DL ------APPARECCHIATURE ELETTRICHE, ELETTRONICHE ED OTTICHE O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 11 15 9 10 7 8 DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO ------

DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE ------Totale complessivo 142 494 146 499 152 496 Totale complessivo 31 296 29 282 28 264

Comune di Calestano Comune di Calestano Numero di unità locali e numero addetti, anni 2004-2005-2006 Settore manifatturiero numero di unità locali e numero addetti, anni 2004-2005-2006

2004 2005 2006 2004 2005 2006 Sezioni ATECO U.L. Addetti U.L. Addetti U.L. Addetti Sottosezioni ATECO U.L. Addetti U.L. Addetti U.L. Addetti

A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA ------DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 14 74 14 70 14 81

C ESTRAZIONE DI MINERALI - - 1 2 1 2 DB INDUSTRIE TESSILI E DELL’ABBIGLIAMENTO 2 2 - - - -

INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, D ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 32 263 31 258 31 247 DC ------PELLE E SIMILARI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E E ------DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 4 13 4 12 4 11 ACQUA FABBRICAZIONE DELLA PASTA-CARTA, DELLA CARTA E DEL F COSTRUZIONI 26 45 29 63 32 56 DE ------CARTONE, DEI PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, G 35 52 36 60 35 59 DF ------AUTOVEICOLI, MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA TRATTAMENTO DEI COMBUSTIBILI NUCLEARI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E H ALBERGHI E RISTORANTI 9 27 8 29 11 28 DG 1 3 1 3 1 3 ARTIFICIALI I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 18 45 18 50 15 47 DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 2 9 3 10 3 10

FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI J ATTIVITÀ FINANZIARIE 1 5 1 5 1 3 DI ------MINERALI NON METALLIFERI ATTIVITÀ IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, K 17 22 21 24 27 36 DJ METALLURGIA, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 6 91 6 92 6 74 SERVIZI ALLE IMPRESE M ISTRUZIONE ------DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 3 72 3 70 3 68

FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DI N SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE 3 58 3 37 2 3 DL ------APPARECCHIATURE ELETTRICHE, ELETTRONICHE ED OTTICHE O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 12 16 11 12 7 7 DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO ------

DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE ------

Totale complessivo 153 533 159 538 162 489 Totale complessivo 32 263 31 258 31 247 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistica Provincia di Parma su dati ISTAT-ASIA Fonte: elaborazioni Ufficio Statistica Provincia di Parma su dati ISTAT-ASIA

Figura 15 Numero di Imprese ed addetti per settore ATECO – Comune di Calestano (PR) 2004-2006 – Fonte ASIA

10 http://www.statistica.parma.it/page.asp?IDCategoria=2507&IDSezione=16674&ID=413343

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IL COMUNE DI CORNIGLIO

• Provincia: Parma • Altitudine: 690 ms.l.m. (min 389 - max 1.852) • Abitanti: 1.998 abitanti(01/01/2013 - Istat) • Estensione: 166.09 km² • Densità ab: 12.50 ab./kmq • Coordinate-GPS: 44°28'30"72 N; 10°5'27"96 E

NOTE ED INQUADRAMENTO DEL COMUNE DI CORNIGLIO 11

Corniglio è posto su un promontorio che domina le valli dei torrenti Bratica e Parma; si è sviluppato in origine grazie alla sua posizione, un tempo strategica, intorno alla rocca che si erge al centro del monte su cui si estende il paese. La località è citata già nell'894 (curtem de Cornialum in finibus Tusciae").

La sua conformazione denuncia effettivamente un'origine medievale e diversi portali oggi visibili potrebbero risalire al Cinquecento, con architravi scolpiti, forse di reimpiego però, magari dallo stesso castello. La via principale è inoltre in linea con un accesso al fortilizio. Questo si erge a fianco di uno slargo con fontana, centro della vita del paese, e appare solo in minima parte conservato nelle forme d'origine. Sicuramente un tempo era completamente cinto da mura e tuttora la base di quelle conservate appare comunque possente. Resta anche un baluardo

11 Fonte Wikipedia

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circolare, all'angolo del perimetro murario settentrionale, di origine verosimilmente cinquecentesca. La spianata sommitale è ora occupata da edifici recenti che ospitano gli uffici comunali e da un oratorio (santi Lucio ed Amazio) in forma di tempio classico, risalente all'Ottocento. Ogni costruzione medievale in elevazione è scomparsa.

L'origine del castello non è documentata, si presume che appartenesse ai vescovo di Parma, in quanto Corniglio era antico feudo vescovile (dopo il mille). il 27 gennaio del 1996 la parte produttiva del paese che vantava di diversi salumifici, il centro sportivo, il cimitero nuovo e il quartiere/frazione di Linari è stato investito da una frana, classificata in quel momento come la più profonda d'Europa. La strada per diverse frazioni fu interrotta per anni. Fu abbattuta una pineta centenaria e furono demoliti 5 salumifici, una cinquantina di abitazioni e diverse attività commerciali con inestimabile danno economico per la vita del paese e del comune. Il 27 gennaio 2012 all'interno del territorio comunale di Corniglio è avvenuto un sisma di magnitudo 5.4, che ha provocato danni in molti edifici storici della zona, e facendosi sentire in molte aree d'Italia. Nella primavera 2013 il territorio è stato investito da una eccezionale ondata di pioggia che è scaturita in forti movimenti gravitativi del terreno.

Ubicato alla fine dell'Emilia e confinante con le Regioni della Toscana e della Liguria, Corniglio si posiziona strategicamente sia verso il mare (85 km per le Cinque Terre) che verso gli impianti sciistici di Schia (25 km) e Prato Spilla (30 km). A circa 15 km da Corniglio, nel cuore del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, di cui il Comune fa parte, si può raggiungere il Rifugio Lagdei dal quale, tramite seggiovia, si può arrivare ad uno dei più suggestivi laghi del parco, il Lago Santo. A valle del paese si può incontrare il cosiddetto Ponte Romano, a tre campate, un manufatto interessante, sicuramente molto antico.

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE – COMUNE DI CORNIGLIO

Il Comune di Corniglio è dotato di PRG approvato dalla Giunta Regionale nel 1998 e che ha poi subito una variante, approvata con Del. C.C. n° 51 del 26/9/2000. Lo strumento urbanistico vigente, ha una impostazione tradizionale e non contiene norme che disciplinano o incentivano l’uso di fonti rinnovabili o l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati. Per rimediare a questa situazione il Comune ha deciso di aderire

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al Patto dei Sindaci e di riuscire così a dotarsi attraverso il presente PAES di una visione strategica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2 ed allo sviluppo delle energie rinnovabili e questo nelle more della realizzazione del PSC.

L’A SSETTO URBANO

Analogamente per quanto fatto per Calestano, si analizzano di seguito i principali dati raccolti per isola censuaria, relativi agli edifici ed alle abitazioni presenti sul territorio.

Figura 16 : numero di edifici per epoca di costruzione – Comune Corniglio 2001

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Figura 17 : numero di abitazioni per epoca di costruzione – Comune di Corgniglio 2001

Figura 18 aggregazione degli edifici ad uso abitativo per numero di piani fuori terra – Comune di Corniglio2001

E’ interessante puntare l’attenzione anche su due fattori importanti che incidono sui consumi energetici ed in particolare sul fattore di forma S/V: il numero di piani e la superficie media per piano. Allo stesso modo è interessante notare per Corniglio come per Calestano, un numero significativo di immobili per abitazione non è all’interno del centro urbano, ma presenti come “case sparse” e/o in nuclei abitati da poche famiglie.

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Figura 19 % di suddivisione delle abitazioni per località – Comune di Corniglio 2001

Infine viene analizzata la tipologia di materiali utilizzati per le costruzioni che influiscono significativamente sulla prestazione dell’immobile in termini di capacità dello stesso di fornire un involucro più o meno disperdente dell’energia utilizzata per riscaldarlo e/o raffrescarlo.

Figura 20 : tipologia materiali da costruzione per gli edifici – Comune di Corniglio 2001

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ANDAMENTO DEMOGRAFICO – COMUNE DI CORNIGLIO

Il Comune di Corniglio ha nel 2014 una popolazione di 1.998 abitanti, per una densità di 12.50 abitanti per kmq. Analizzando i dati relativi alla popolazione residente nel contesto storico, si nota un andamento sempre crescente dal 1861 e sino al 1921, per poi cominciare a decrescere sino al 2012 per ricominciare a crescere sino giorni nostri.

Figura 21 : distribuzione della popolazione negli anni dal 1861 al 2012 nel Comune di Corniglio

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Così, come per Calestano le cause sono da ricercarsi nel fenomeno più generale della crescita delle aree metropolitane, nel caso di Corniglio i fatti descritti (la frana del 1996 e il terremoto del 2012) non hanno aiutato un’area già in difficoltà dal punto di vista demografico.

2.350 450.000

2.300 440.000

430.000 2.250

420.000 2.200

410.000 2.150 400.000

ResidentiCorniglio 2.100 ResidentiProv. Parma Popolazione residente nel comune di 390.000 Corniglio 2.050 380.000 Popolazione residente in provincia di Parma 2.000 370.000

1.950 360.000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Figura 22 Confronto andamento residenti comune di Corniglio – provincia di Parma 2001-2010 – Fonte Istat

Figura 23 Composizione famiglie Comune di Corniglio 2001

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GLI INDICATORI ECONOMICI ESSENZIALI – COMUNE DI CORNIGLIO

Nel Comune di Corniglio, come in molti comuni dell’area, l’industria agroalimentare incide sul tessuto economico in maniera significativa.

Il Comune è interessato dal Programma d’area Distretto Agroalimentare e dal Patto Territoriale dell’Appennino parmense, un impulso importante all’economia della zona potrebbe arrivare dal consolidarsi di attività turistico-ricreative.

Figura 24 – Andamento del reddito Irpef – Comune di Corniglio 2005-2011

Il numero di addetti e l’andamento del numero di imprese nel period 2007-2010 è riportato nella tabella seguente:

2007 2008 2009 2010 Addetti alle Addetti Addetti alle Addetti Addetti alle Addetti Addetti alle Addetti Imprese UL Imprese UL Imprese UL Imprese UL imprese alle UL imprese alle UL imprese alle UL imprese alle UL 182 425 191 409 176 408 185 394 177 431 185 415 168 419 179 415

Tabella 6 numero di imprese, addetti e unità lavorative - Comune di Corniglio 2007-2010 – fonte archivio ASIA – elaborazione provincia di Parma

La fotografia complessiva del mercato del lavoro la fornisce la statistica elaborate dall’ASIA e pubblicata dalla provincia di Parma. Si noti come quasi il 95% della forza lavoro sia addetta nel comparto agroalimentare.

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Comune di Corniglio Comune di Corniglio Numero imprese e numero addetti, anni 2004-2005-2006 Settore manifatturiero, numero imprese e numero addetti, anni 2004-2005-2006

2004 2005 2006 2004 2005 2006 Sezioni ATECO Imprese Addetti Imprese Addetti Imprese Addetti Sottosezioni ATECO Imprese Addetti Imprese Addetti Imprese Addetti A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA ------DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 29 141 26 124 27 120

C ESTRAZIONE DI MINERALI 1 1 1 1 1 1 DB INDUSTRIE TESSILI E DELL’ABBIGLIAMENTO 1 1 - - - - INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, D ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 37 151 33 133 33 128 DC ------PELLE E SIMILARI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E E 2 2 2 2 1 1 DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 3 4 3 4 3 5 ACQUA FABBRICAZIONE DELLA PASTA-CARTA, DELLA CARTA E DEL F COSTRUZIONI 39 71 39 75 40 87 DE ------CARTONE, DEI PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, G 42 89 42 89 40 88 DF ------AUTOVEICOLI, MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA TRATTAMENTO DEI COMBUSTIBILI NUCLEARI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E H ALBERGHI E RISTORANTI 20 56 20 57 19 50 DG ------ARTIFICIALI I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 11 18 12 22 11 22 DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE ------

FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI J ATTIVITÀ FINANZIARIE - - - - 1 1 DI ------MINERALI NON METALLIFERI ATTIVITÀ IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, K 18 22 18 20 19 21 DJ METALLURGIA, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO ------SERVIZI ALLE IMPRESE M ISTRUZIONE 1 2 1 2 1 2 DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 2 2 2 2 1 1 FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DI N SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE 7 7 8 8 8 9 DL ------APPARECCHIATURE ELETTRICHE, ELETTRONICHE ED OTTICHE O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 7 14 7 14 7 14 DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO ------

DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 2 3 2 3 2 3

Totale complessivo 185 433 183 421 181 424 Totale complessivo 37 151 33 133 33 128

Comune di Corniglio Comune di Corniglio Numero di unità locali e numero addetti, anni 2004-2005-2006 Settore manifatturiero numero di unità locali e numero addetti, anni 2004-2005-2006

2004 2005 2006 2004 2005 2006 Sezioni ATECO U.L. Addetti U.L. Addetti U.L. Addetti Sottosezioni ATECO U.L. Addetti U.L. Addetti U.L. Addetti

A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA ------DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 29 134 28 121 28 117

C ESTRAZIONE DI MINERALI 1 1 1 1 1 1 DB INDUSTRIE TESSILI E DELL’ABBIGLIAMENTO 1 1 - - - -

INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, D ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 37 144 35 130 34 126 DC ------PELLE E SIMILARI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E E 3 6 3 6 2 5 DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 3 4 3 4 3 5 ACQUA FABBRICAZIONE DELLA PASTA-CARTA, DELLA CARTA E DEL F COSTRUZIONI 40 74 40 75 41 83 DE ------CARTONE, DEI PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, G 45 67 43 69 41 64 DF ------AUTOVEICOLI, MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA TRATTAMENTO DEI COMBUSTIBILI NUCLEARI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E H ALBERGHI E RISTORANTI 22 48 21 52 20 50 DG ------ARTIFICIALI I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 14 28 15 31 15 32 DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE ------FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI J ATTIVITÀ FINANZIARIE 1 4 1 5 2 4 DI ------MINERALI NON METALLIFERI ATTIVITÀ IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, K 19 24 19 22 19 21 DJ METALLURGIA, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO ------SERVIZI ALLE IMPRESE M ISTRUZIONE 1 2 1 2 1 2 DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 2 2 2 2 1 1

FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DI N SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE 7 7 8 8 8 9 DL ------APPARECCHIATURE ELETTRICHE, ELETTRONICHE ED OTTICHE O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 7 13 7 11 6 7 DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO ------

DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 2 3 2 3 2 3

Totale complessivo 197 417 194 411 190 403 Totale complessivo 37 144 35 130 34 126 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistica Provincia di Parma su dati ISTAT-ASIA Fonte: elaborazioni Ufficio Statistica Provincia di Parma su dati ISTAT-ASIA

Figura 25 Numero di Imprese ed addetti per settore ATECO – Comune di Corniglio (PR) 2004-2006 – Fonte ASIA

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IL COMUNE DI LANGHIRANO

- Provincia: Parma - Altitudine: 265 ms.l.m. (min 160 - max 1.089) - Abitanti: 10.140 abitanti (01/01/2014 - Istat) - Estensione: 70,84 km² - Densità ab: 143.12 ab./kmq - Coordinate-GPS: 44°36'48,96''N; 10° 15' 59,76'' E

NOTE ED INQUADRAMENTO DEL COMUNE DI LANGHIRANO 12

Sede dell’Unione Montana Appennino Parma Est, e porta d’accesso alla Val Parma, Langhirano deve il nome alla forma del suo territorio, una striscia di terreno lunga e stretta langaria .

Famoso in tutto il mondo per la produzione del Prosciutto di Parma, è denominato centro naturale di un itinerario enogastronomico di eccellenza. Qui non solo ha sede il Museo del Prosciutto , realizzato all’ interno dei locali ristrutturati dell’ex Foro Boario di Parma, ma ogni anno viene organizzato anche il Festival di Prosciutto, a celebrazione di quest’eccellenza gastronomica ancora oggi prodotta secondo gli antichi metodi di stagionatura.

Langhirano, già presente su antichi testi in lingua latina di epoca romanica, rappresentava un punto di comunicazione strategico lungo la Strada delle cento miglia, ancora oggi ben visibile nelle sue caratteristiche di strada romana. Di grande valore storico, architettonico e culturale è sicuramente l’affascinante Castello di Torrechiara .

12 Fonte Wikipedia

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Di epoca quattrocentesca, domina maestoso la vallata e il torrente Parma. Circondato da verdi colline e lunghi filari di vigneti ancora oggi è perfettamente conservato, sia esternamente sia gli affreschi interni che decorano le numerose stanze.

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE – COMUNE DI LANGHIRANO

Lo strumento urbanistico generale vigente per il comune di Langhirano è il Piano Strutturale Comunale (PSC), approvato con Delibera di Consiglio Comunale n° 97 del 21/12/2010; a questo strumento generale si affianca il Regolamento Urbanistico ed Edilizio (RUE) approvato con Delibera di Consiglio Comunale n° 65 del 28/11/2011 con le successive due varianti:

• Variante n. 1 approvata con delibera di Consiglio Comunale n. 57 del 24/12/2012

• Variante n. 2 approvata con delibera di Consiglio Comunale n. 69 del 30/09/2013

Il RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) si compone di vari allegati, tra i quali:

• l’allegato C: Regolamento Comunale per la Riduzione dell’Inquinamento Luminoso e per il Risparmio Energetico che disciplina le modalità con le quali questi temi vengono perseguiti nel territorio comunale;

• l’allegato D: Architettura Sostenibile, certificazione energetica degli edifici e requisiti volontari

Attraverso questi due strumenti l’amministrazione disciplina, dirige ed incentiva l’efficientamento energetico degli apparati di illuminazione e degli edifici pubblici e privati. In particolare, in relazione all’inquinamento luminoso ed al suo efficientamento il regolamento, prevede per gli impianti preesistenti:

- Entro 2 anni dall’entrata in vigore del presente regolamento, deve essere redatto un programma di interventi di adeguamento dell’illuminazione pubblica, da ultimarsi nei termini stabiliti dal programma stesso, compatibilmente con le risorse finanziarie dell’ente.

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- Entro 5 anni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento gli impianti d’illuminazione pubblici e privati, non rispondenti agli indicati criteri per i nuovi impianti, devono essere sostituiti e/o modificati in maniera tale che vengano ad essi conformati;

L’adeguamento degli impianti, oltre a rispettare i dettami dell’articolo 3 del presente regolamento, deve essere tale da favorire ristrutturazioni con soluzioni ad alta efficienza e che non accrescano le potenze installate. Per gli impianti nuovi è importante annotare quanto presente nell’articolo 3 e 7, dei quali si riportano le parti più significative:

ARTICOLO 3 – NUOVI IMPIANTI Tutti i nuovi impianti d’illuminazione esterna pubblici e privati devono rispettare le indicazioni espresse dalla Legge Regione Emilia Romagna n.19 del 29 Settembre 2003 "NORME IN MATERIA DI RIDUZIONE DELL’INQUINAMENTO LUMINOSO E DI RISPARMIO ENERGETICO "; 3.1 Sono considerati antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico solo gli impianti che contemporaneamente sono: a) costituiti da apparecchi per l’illuminazione, aventi un’intensità luminosa massima di 0 candele per 1000 lumen a 90 gradi ed oltre; b) equipaggiati di lampade al sodio ad alta e bassa pressione, ovvero di lampade con almeno analoga efficienza in relazione allo stato della tecnologia e dell'applicazione; c) realizzati in modo che le superfici illuminate non superino il livello minimo di luminanza media mantenuta previsto dalle norme di sicurezza, qualora esistenti, o, in assenza di norme di sicurezza specifiche, non superino un valore medio di 1 candela al metro quadrato o un illuminamento di 10 lux; d) progettati per favorire impianti ad alta efficienza impiegando quindi, a parità di luminanza, apparecchi che conseguono impegni ridotti di potenza elettrica e condizioni ottimali di interasse dei punti luce; in particolare, i nuovi impianti di illuminazione stradali tradizionali, fatta salva la prescrizione dell’impiego di lampade con la minore potenza installata in relazione al tipo di strada ed al suo indice illuminotecnico, devono garantire un rapporto fra interdistanza e altezza delle sorgenti luminose non inferiore al valore di 3,7. Sono consentite soluzioni alternative solo in quanto funzionali alla certificata migliore efficienza generale dell’impianto. e) provvisti di appositi dispositivi, su ciascuna lampada o sull’intero impianto, in grado di ridurre, entro le ore ventitré nel periodo di ora solare ed entro le ore ventiquattro nel periodo di ora legale, l’emissione di luce degli impianti in misura non inferiore al trenta per cento rispetto al pieno regime di operatività. La riduzione non va applicata solamente qualora le condizioni d’uso della superficie illuminata siano tali che la sicurezza ne venga compromessa (ad es. zone dove sono posti incroci stradali). Le disposizioni relative ai dispositivi per la sola

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riduzione dei consumi sono facoltative per le strutture in cui vengano esercitate attività relative all’ordine pubblico, alla amministrazione della giustizia e della difesa. Per i nuovi impianti d’illuminazione stradale è obbligatoria la riduzione di luminanza in funzione dei livelli di traffico.

La Nuova direttiva per l'applicazione dell'art. 2 della Legge regionale 29 settembre 2003, n. 19 recante: "Norme in materia di riduzione dell'inquinamento luminoso e di risparmio energetico” meglio definisce le indicazioni sopra riportate. 13

In relazione all’edilizia sostenibile ed al suo efficientamento energetico, l’allegato D definisce i requisiti volontari e le forme di incentivazione, adottate dall’Amministrazione Comunale, al fine di promuovere la sostenibilità ambientale nel settore edilizio e la realizzazione di edifici aventi caratteristiche di bioedilizia. I requisiti volontari selezionati sono tali da: - rispondere prioritariamente ad esigenze di risparmio di risorse energetiche; - attuare la riduzione del consumo di energia non rinnovabile, nel rispetto del trattato di Kyoto, per il contenimento delle emissioni di CO2 in atmosfera; - garantire livelli di prestazione sicuramente raggiungibili, tenuto conto dell'attuale stato dell'arte in campo scientifico e nel settore edilizio; - essere normati con regole semplici, essenziali e di pura indicazione procedurale; - essere verificati in modo oggettivo, in sede progettuale ed a lavori ultimati.

Le norme di “Architettura sostenibile”, non avendo carattere cogente, ma di indicazione procedurale volontaria, individuano inoltre una serie di incentivi volti a garantire la compatibilità economica, tra gli ulteriori miglioramenti di qualità abitativa da perseguire, e i costi imprenditoriali da sostenere. Si prevede pertanto di compensare i maggiori costi di ricerca progettuale, di modifica dei metodi costruttivi e di apporti qualitativi introdotti nel processo edilizio, attraverso incentivi economici, edilizi e di merito.

13 http://bur.regione.emilia-romagna.it/dettaglio-inserzione?i=601808a3450f11463c5296c5bec75efd

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In relazione alle prestazioni dichiarate, il regolamento prevede l’uso di incentivi, in particolare:

INCENTIVI Le presenti norme hanno carattere di adesione volontaria, pertanto individuano le modalità di assegnazione di incentivi, calibrati a seconda dell’impegno progettuale e di realizzazione previsto. Gli incentivi si differenziano a seconda: - della tipologia dell’intervento edilizio: • Nuova Costruzione, Demolizione e Ricostruzione, Ampliamenti; • Manutenzione Straordinaria e Ristrutturazione;

ART. 7.1 - INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE, DEMOLIZIONE CON RICOSTRUZIONE ED AMPLIAMENTI: Per accedere agli incentivi, è obbligatorio ottemperare ai requisiti minimi di prestazione energetica della Regione Emilia Romagna, come indicato in allegato 3 della DAL 156/2008 e successive modifiche. Sono concessi differenti incentivi a seconda della prestazione energetica per il riscaldamento invernale Epi, costituiti da un incremento della superficie utile (SU) realizzabile sul lotto di intervento, come definita all’art. 96.15 delle Norme Urbanistiche ed Edilizie del R.U.E., in aggiunta alla capacità edificatoria data dall’applicazione dell’indice di Utilizzazione Fondiaria (UF) stabilito dalle norme di zona per ciascun ambito o sub-ambito, fermo restando il rispetto di tutti gli altri parametri urbanistici ed edilizi. L’incremento di SU in applicazione della presente norma, non potrà determinare un incremento di Volume Lordo, laddove le specifiche norme di zona non lo consentano.

L’A SSETTO URBANO

Per Langhirano, così come per Calestano e Corniglio, si analizzano di seguito i principali dati raccolti per isola censuaria, relativi agli edifici ed alle abitazioni presenti sul territorio.

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Figura 26 : numero di edifici per epoca di costruzione – Comune Langhirano 2001

Figura 27 : numero di abitazioni per epoca di costruzione – Comune di Langhirano 2001

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Rispetto agli altri due centri analizzati, Langhirano presenta una distribuzione più omogenea del costruito negli anni con una forte espansione tra la metà degli anni 60 fino alla fine degli anni 70.

Figura 28 aggregazione degli edifici ad uso abitativo per numero di piani fuori terra – Comune di Langhirano 2001

Nel caso di Langhirano le unità immobiliari sono più concentrate nel centro urbano con una distribuzione molto inferiore in periferia sotto forma di case sparse e/o contrade e frazioni.

Figura 29 % di suddivisione delle abitazioni per località – Comune di Langhirano 2001

Infine viene analizzata la tipologia di materiali utilizzati per le costruzioni che influiscono significativamente sulla prestazione dell’immobile in termini di capacità dello stesso di

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fornire un involucro più o meno disperdente dell’energia utilizzata per riscaldarlo e/o raffrescarlo.

Figura 30 : tipologia materiali da costruzione per gli edifici – Comune di Langhirano 2001

ANDAMENTO DEMOGRAFICO – COMUNE DI LANGHIRANO

Il Comune di Langhirano ha nel 2014 una popolazione di 10.140 abitanti, per una densità di 143,13 abitanti per kmq.

Analizzando i dati relativi alla popolazione residente nel contesto storico, si nota un andamento sempre crescente dal 1861 e sino al 1931, per poi cominciare a decrescere sino al 1971, per poi ricominciare a crescere sino ai giorni nostri.

Figura 31 Distribuzione della popolazione negli anni dal 1861 al 2012 nel Comune di Langhirano

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Nel periodo 2001 – 2009 la popolazione del Comune è passata da 8.388 unità a 9.714 registrando quindi un leggero incremento. Tale incremento demografico è da imputare principalmente al valore costantemente positivo del “movimento naturale” della popolazione (differenza tra nati vivi e morti).

Figura 32 : andamento numero di residenti e nuclei familiari – Comune di Langhirano 2003-2010 – Fonte Istat

GLI INDICATORI ECONOMICI ESSENZIALI – COMUNE DI LANGHIRANO

In relazione alle attività economiche esistenti nel Comune di Langhirano è possibile annotare la grande importanza che hanno per questo territorio le attività agro-pastorali in relazione alla produzione di cereali, frumento, foraggi e frutta. Diffuso ed estremamente importante per l’economia locale è l’allevamento di bovini, suini ed avicoli. L’industria opera prevalentemente nei comparti dell’alimentare tra cui spiccano il lattiero – caseario e il comparto dei salumifici (responsabili, fra l’altro, di gran parte dei consumi energetici del territorio comunale). Diffuse anche le attività legate all’edilizia, ai materiali da costruzione, al metalmeccanico ed alla fabbricazione di articoli in plastica. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e di servizi bancari. L'economia della cittadina è piuttosto diversificata. Oltre alla lavorazione della carne suina nei numerosi salumifici destinati alla lavorazione del Prosciutto di Parma, famoso in tutto il mondo, sono presenti sul territorio anche alcune fabbriche di derrate alimentari (caseifici). A fronte di quanto prima detto

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l’analisi dei redditi Irpef a partire dal 2005 al 2011 evidenzia, nonostante il perdurare della crisi, redditi pro capite sempre crescenti, a testimoniare la vitalità economica del territorio.

Figura 33 : Comune di Langhirano – Andamento dei redditi Irpef

Il numero di addetti e l’andamento del numero di imprese nel periodo 2007-2010 è riportato nella tabella seguente:

2007 2008 2009 2010 Addetti alle Addetti Addetti alle Addetti Addetti alle Addetti Addetti alle Addetti Imprese UL Imprese UL Imprese UL Imprese UL imprese alle UL imprese alle UL imprese alle UL imprese alle UL 1.079 3.957 1.199 4.317 1.074 3.995 1.188 4.376 1.035 3.911 1.144 4.305 1.045 3.903 1.153 4.423

Tabella 7 numero di imprese, addetti e unità lavorative - Comune di Langhirano 2007-2010 – fonte archivio ASIA – elaborazione provincia di Parma

La fotografia complessiva del mercato del lavoro la fornisce la statistica elaborate dall’ASIA e pubblicata dalla provincia di Parma. Si noti come oltre il 70% della forza lavoro sia addetta nel comparto agroalimentare.

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Comune di Langhirano Comune di Langhirano Numero imprese e numero addetti, anni 2004-2005-2006 Settore manifatturiero, numero imprese e numero addetti, anni 2004-2005-2006

2004 2005 2006 2004 2005 2006 Sezioni ATECO Imprese Addetti Imprese Addetti Imprese Addetti Sottosezioni ATECO Imprese Addetti Imprese Addetti Imprese Addetti

A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA ------DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 159 1.296 160 1.309 166 1.316

C ESTRAZIONE DI MINERALI 1 12 1 12 1 12 DB INDUSTRIE TESSILI E DELL’ABBIGLIAMENTO 5 48 5 46 5 44

INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, D ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 261 1.972 260 1.938 266 1.944 DC 1 1 1 1 1 4 PELLE E SIMILARI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E E ------DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 9 19 9 15 10 18 ACQUA FABBRICAZIONE DELLA PASTA-CARTA, DELLA CARTA E DEL F COSTRUZIONI 170 395 174 425 173 428 DE 4 18 4 18 4 17 CARTONE, DEI PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, G 279 704 273 704 262 695 DF ------AUTOVEICOLI, MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA TRATTAMENTO DEI COMBUSTIBILI NUCLEARI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E H ALBERGHI E RISTORANTI 47 145 51 146 47 134 DG ------ARTIFICIALI I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 25 68 26 72 25 71 DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 2 53 4 63 4 66 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI J ATTIVITÀ FINANZIARIE 14 24 12 22 12 22 DI 3 22 3 15 2 5 MINERALI NON METALLIFERI ATTIVITÀ IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, K 169 352 179 362 187 375 DJ METALLURGIA, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 38 240 36 208 35 204 SERVIZI ALLE IMPRESE M ISTRUZIONE ------DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 24 190 24 170 24 171

FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DI N SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE 30 90 30 90 37 98 DL 9 46 9 57 9 59 APPARECCHIATURE ELETTRICHE, ELETTRONICHE ED OTTICHE O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 44 81 44 86 48 100 DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO 2 24 2 28 2 32

DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 5 17 3 9 4 9

Totale complessivo 1.040 3.843 1.050 3.858 1.058 3.878 Totale complessivo 261 1.972 260 1.938 266 1.944

Comune di Langhirano Comune di Langhirano Numero di unità locali e numero addetti, anni 2004-2005-2006 Settore manifatturiero numero di unità locali e numero addetti, anni 2004-2005-2006

2004 2005 2006 2004 2005 2006 Sezioni ATECO U.L. Addetti U.L. Addetti U.L. Addetti Sottosezioni ATECO U.L. Addetti U.L. Addetti U.L. Addetti

A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA ------DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 193 1.421 188 1.347 195 1.362

C ESTRAZIONE DI MINERALI 1 12 1 12 1 12 DB INDUSTRIE TESSILI E DELL’ABBIGLIAMENTO 6 48 5 46 5 44

INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, D ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 305 2.090 298 1.977 304 2.003 DC 1 1 1 1 1 4 PELLE E SIMILARI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E E 1 13 2 21 3 23 DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 9 19 9 15 10 18 ACQUA FABBRICAZIONE DELLA PASTA-CARTA, DELLA CARTA E DEL F COSTRUZIONI 176 398 184 417 181 430 DE 4 18 4 18 4 17 CARTONE, DEI PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, G 304 740 298 733 291 733 DF 1 3 1 3 - - AUTOVEICOLI, MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA TRATTAMENTO DEI COMBUSTIBILI NUCLEARI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E H ALBERGHI E RISTORANTI 55 171 60 170 54 167 DG ------ARTIFICIALI I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 36 130 36 153 33 107 DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 2 53 4 63 4 66

FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI J ATTIVITÀ FINANZIARIE 28 113 26 119 27 104 DI 3 19 3 7 2 5 MINERALI NON METALLIFERI ATTIVITÀ IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, K 179 456 190 483 201 502 DJ METALLURGIA, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 43 243 41 214 40 206 SERVIZI ALLE IMPRESE M ISTRUZIONE 1 2 1 2 1 1 DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 26 181 27 169 27 179

FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DI N SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE 31 90 31 88 40 100 DL 10 43 10 59 10 61 APPARECCHIATURE ELETTRICHE, ELETTRONICHE ED OTTICHE O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 49 81 49 91 51 97 DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO 2 24 2 28 2 32

DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 5 17 3 9 4 9

Totale complessivo 1.166 4.295 1.176 4.267 1.187 4.280 Totale complessivo 305 2.090 298 1.977 304 2.003 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistica Provincia di Parma su dati ISTAT-ASIA Fonte: elaborazioni Ufficio Statistica Provincia di Parma su dati ISTAT-ASIA

Figura 34 Numero di Imprese ed addetti per settore ATECO – Comune di Langhirano (PR) 2004-2006 – Fonte ASIA

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IL COMUNE DI PALANZANO

• Provincia: Parma • Altitudine: 691 ms.l.m. (min 359 - max 1.580)

• Abitanti: 1.153 abitanti (01/01/2014 - Istat)

• Estensione: 70.33 km² • Densità ab: 16.00 ab./kmq • Coordinate-GPS: 44°26'17"52 N; 10°11'43"80 E

NOTE ED INQUADRAMENTO DEL COMUNE DI PALANZANO 14

Piccolo borgo dell’Appennino parmense, sorge ai piedi del monte Faggeto, nell’Alta val Cedra, tra verdi prati e fitti boschi di castagni.

Il suo nome apparse per la prima volta nel 1039, ma fu nei secoli successivi, quando divenne sede del commissario delle Valli dei Cavalieri, che attestò la sua importanza. Questo territorio, di origine matildica, si estendeva tra le alte valli dell’Enza e del Cedra, due torrenti appenninici. Affidato dal comune di Parma al controllo di nobili famiglie, era fonte di grande vanto e prestigio. Queste, infatti, in cambio della loro sorveglianza dei confini e della fornitura di milizie a cavallo, ne ottenevano la sovranità illimitata.

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE – COMUNE DI PALANZANO

Lo strumento urbanistico generale vigente per il comune di Palanzano è il Piano Strutturale Comunale Associato (PSC) dei Comuni di Monchio delle Corti, Palanzano, Tizzano Val Parma, approvato nel luglio del 2013; a questo strumento generale si affianca il Regolamento Urbanistico ed Edilizio (RUE).

All’interno del PSC, per ciascun comune vengono espresse le potenzialità e le scelte strategiche in relazione alle tematiche interne alla produzione energetica ed

14 Fonte Wikipedia

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all’efficientamento di edifici ed apparati pubblici e privati. In relazione a questo si legge (scheda 11 – Palanzano):

Obiettivi - Il Comune di Palanzano intende perseguire la promozione del risparmio energetico e dell’uso razionale dell’energia e la valorizzazione delle fonti rinnovabili. Nel territorio comunale esistono grandi margini di risparmio energetico, soprattutto nel sistema insediativo, e notevoli potenzialità per lo sviluppo delle fonti rinnovabili che, se valorizzate, potranno dare luogo a ingenti benefici sul fronte economico, ambientale e, non ultimo, occupazionale. A fronte delle numerose proposte nel campo energetico, si pone il problema della compatibilità ambientale e paesistica di tali progetti, prestando cautela ad alcuni aspetti correlati all’incidenza degli impianti sul territorio. Il piano definisce e verifica le misure volte alla riduzione dell’impatto paesaggistico che tali stabilimenti potrebbero avere in un contesti di grande valore ambientale, con particolare riferimento alla realizzazione di piattaforme solari e all’installazione di pale eoliche, che si caratterizzano come landmark di grande visibilità.

Rispetto alla generale contrazione avvenuta negli ultimi anni nel territorio montano, Palanzano possiede ancora un importante patrimonio di aziende agricole particolarmente vitali. Tale presenza favorisce la richiesta di alcuni privati per la realizzazione di un impianto di biomasse per la produzione di biogas derivante dai reflui zootecnici. Altre iniziative sono in corso di definizione relativamente agli impianti ad energia eolica ed idroelettrica. In particolare, l’Amministrazione sta valutando alcuni progetti per la realizzazione di parchi eolici nei pressi di Zumara e Vairo.

Il Piano urbanistico comunale contribuisce al tema del risparmio energetico secondo diverse direttrici:

a) recepisce la normativa regionale in tema di localizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica mediante l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, prestando particolare attenzione alla questione dell’impatto sul paesaggio e sull’ambiente;

b) promuove attraverso una revisione dell’apparato normativo vigente, una maggiore diffusione di comportamenti virtuosi in campo energetico, favorendo la realizzazione di edifici a basso impatto.

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L’A SSETTO URBANO

Per ultimo si analizzano di seguito i principali dati raccolti per isola censuaria, relativi agli edifici ed alle abitazioni presenti sul territorio del comune di Palanzano.

Figura 35 : numero di edifici per epoca di costruzione – Comune Palanzano 2001

Figura 36 : numero di abitazioni per epoca di costruzione – Comune di Langhirano 2001

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Rispetto agli altri tre centri analizzati, Palanzano presenta una distribuzione più simile ai centri di Corniglio e di Calestano come epoca di costruzione.

Figura 37 aggregazione degli edifici ad uso abitativo per numero di piani fuori terra – Comune di Palanzano 2001

Nel caso di Palanzano oltre un terzo delle unità immobiliari sono dislocate fuori dal centro capoluogo.

Figura 38 % di suddivisione delle abitazioni per località – Comune di Palanzano 2001

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Infine viene analizzata la tipologia di materiali utilizzati per le costruzioni che influiscono significativamente sulla prestazione dell’immobile in termini di capacità dello stesso di fornire un involucro più o meno disperdente dell’energia utilizzata per riscaldarlo e/o raffrescarlo.

Figura 39 : tipologia materiali da costruzione per gli edifici – Comune di Palanzano 2001

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ANDAMENTO DEMOGRAFICO – COMUNE DI PALANZANO

Il Comune di Palanzano ha nel 2014 una popolazione di 1.153 abitanti, per una densità di 16,52 abitanti per kmq. Analizzando i dati relativi alla popolazione residente nel contesto storico, si nota un andamento sempre crescente dal 1861 e sino al 1921, per poi cominciare a decrescere sino ai giorni nostri.

Figura 40 : Distribuzione della popolazione negli anni dal 1861 al 2012 – comune di Palanzano

Figura 41 Andamento popolazione residente Comune di Palanzano 2003-2010

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Figura 42 : numero di componenti per nucleo familiare – Comune di Palanzano 2001 – Fonte Istat

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GLI INDICATORI ECONOMICI ESSENZIALI – COMUNE DI PALANZANO

Nel Comune di Palanzano non sono presenti grandi poli produttivi, quanto piuttosto singole attività artigianali, in parte connesse al settore agroalimentare, sparse sul territorio e nei centri frazionali minori. Alcune di esse, come a Ruzzano, si trovano in condizioni svantaggiate in termini di accessibilità, sia per carenza di infrastrutture che di servizi. Anche in ragione della lontananza dai centri e dalle arterie viabilistiche maggiori, c’è stata in questi anni una contrazione dei salumifici esistenti, che hanno cessato l’attività o sono in corso di dismissione non reggendo la concorrenza dei grandi salumifici presenti in territori limitrofi. L'economia della cittadina è piuttosto diversificata, ma a prevalente attività artigianale e agricola. Un impulso importante all’economia della zona potrebbe arrivare dal consolidarsi di attività turistico-ricreative sostenute da un buon flusso di residenti temporanei che durante i mesi estivi occupa le unità immobiliari lasciate vuote per buona parte dell’anno.

Figura 43 : andamento del reddito Irpef – Comune di Palanzano 2005 -2011

Il numero di addetti e l’andamento del numero di imprese nel periodo 2007-2010 è riportato nella tabella seguente:

2007 2008 2009 2010 Addetti alle Addetti Addetti alle Addetti Addetti alle Addetti Addetti alle Addetti Imprese UL Imprese UL Imprese UL Imprese UL imprese alle UL imprese alle UL imprese alle UL imprese alle UL 117 309 130 304 117 310 127 309 110 300 121 299 105 262 116 293

Tabella 8 numero di imprese, addetti e unità lavorative - Comune di Palanzano 2007-2010 – fonte archivio ASIA – elaborazione provincia di Parma

La fotografia complessiva del mercato del lavoro la fornisce la statistica elaborate dall’ASIA e pubblicata dalla provincia di Parma. Nel caso di Palanzano l’incidenza del comparto agroalimentare è inferiore rispetto agli altri comuni esaminati con un numero di addetti pari al 42% del totale.

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Comune di Palanzano Comune di Palanzano Numero imprese e numero addetti, anni 2004-2005-2006 Settore manifatturiero, numero imprese e numero addetti, anni 2004-2005-2006

2004 2005 2006 2004 2005 2006 Sezioni ATECO Imprese Addetti Imprese Addetti Imprese Addetti Sottosezioni ATECO Imprese Addetti Imprese Addetti Imprese Addetti A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA ------DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 10 40 10 32 9 26

C ESTRAZIONE DI MINERALI ------DB INDUSTRIE TESSILI E DELL’ABBIGLIAMENTO ------INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, D ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 15 66 15 55 15 51 DC ------PELLE E SIMILARI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E E ------DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 1 11 1 10 1 11 ACQUA FABBRICAZIONE DELLA PASTA-CARTA, DELLA CARTA E DEL F COSTRUZIONI 33 83 34 74 33 71 DE ------CARTONE, DEI PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, G 31 45 32 54 36 54 DF ------AUTOVEICOLI, MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA TRATTAMENTO DEI COMBUSTIBILI NUCLEARI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E H ALBERGHI E RISTORANTI 7 13 7 19 6 16 DG ------ARTIFICIALI I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 8 16 7 18 7 24 DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE ------

FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI J ATTIVITÀ FINANZIARIE 1 2 1 2 1 2 DI 1 6 1 5 1 6 MINERALI NON METALLIFERI ATTIVITÀ IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, K 9 16 11 19 11 26 DJ METALLURGIA, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 2 7 2 6 3 7 SERVIZI ALLE IMPRESE M ISTRUZIONE ------DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 1 1 1 1 1 1 FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DI N SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE 3 3 3 3 3 3 DL ------APPARECCHIATURE ELETTRICHE, ELETTRONICHE ED OTTICHE O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 8 19 8 27 7 39 DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO ------

DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE ------

Totale complessivo 115 262 118 271 119 286 Totale complessivo 15 66 15 55 15 51

Comune di Palanzano Comune di Palanzano Numero di unità locali e numero addetti, anni 2004-2005-2006 Settore manifatturiero numero di unità locali e numero addetti, anni 2004-2005-2006

2004 2005 2006 2004 2005 2006 Sezioni ATECO U.L. Addetti U.L. Addetti U.L. Addetti Sottosezioni ATECO U.L. Addetti U.L. Addetti U.L. Addetti

A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA ------DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 11 47 12 38 11 32

C ESTRAZIONE DI MINERALI ------DB INDUSTRIE TESSILI E DELL’ABBIGLIAMENTO ------

INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, D ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 17 73 18 60 18 55 DC ------PELLE E SIMILARI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E E 1 13 1 14 1 14 DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 2 11 2 10 2 11 ACQUA FABBRICAZIONE DELLA PASTA-CARTA, DELLA CARTA E DEL F COSTRUZIONI 34 83 36 70 34 58 DE ------CARTONE, DEI PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, G 32 45 33 54 37 54 DF ------AUTOVEICOLI, MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA TRATTAMENTO DEI COMBUSTIBILI NUCLEARI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E H ALBERGHI E RISTORANTI 7 13 9 20 6 16 DG ------ARTIFICIALI I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 10 23 9 25 9 30 DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE ------FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI J ATTIVITÀ FINANZIARIE 2 4 3 8 3 8 DI 1 6 1 5 1 6 MINERALI NON METALLIFERI ATTIVITÀ IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, K 9 15 11 17 11 16 DJ METALLURGIA, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 2 7 2 6 3 5 SERVIZI ALLE IMPRESE M ISTRUZIONE ------DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 1 1 1 1 1 1

FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DI N SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE 3 3 3 3 3 3 DL ------APPARECCHIATURE ELETTRICHE, ELETTRONICHE ED OTTICHE O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 9 19 8 27 8 39 DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO ------

DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE ------

Totale complessivo 124 290 131 299 130 292 Totale complessivo 17 73 18 60 18 55 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistica Provincia di Parma su dati ISTAT-ASIA Fonte: elaborazioni Ufficio Statistica Provincia di Parma su dati ISTAT-ASIA

Figura 44 Numero di Imprese ed addetti per settore ATECO – Comune di Langhirano (PR) 2004-2006 – Fonte ASIA

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L’ INVENTARIO BASE DELLE EMISSIONI

NOTA METODOLOGICA – ACQUISIZIONE E FONTE DATI DI CONSUMO ENERGETICO

I Comuni che aderiscono all’iniziativa “Patto dei Sindaci” sono subito chiamati ad una importante sfida: quella di redigere un Inventario delle Emissioni di CO 2 in atmosfera e quindi alla compilazione di un Inventario che prevede l’inserimento dei dati di consumo delle utenze di competenza della Pubblica Amministrazione alle quali si devono aggiungere i consumi energetici che insistono in ambito privato e che riguardano consumi elettrici e termici in settori quali: residenziale, commerciale/terziario, industriale, agricoltura, trasporti privati leggeri. La conoscenza esatta dei dati di consumo a livello territoriale è quindi premessa fondamentale alla predisposizione di una corretta analisi delle dinamiche energetiche presenti nel territorio

E’ evidente che il principale documento di riferimento per l’elaborazione dell’inventario base delle emissioni (BEI) è la linea guida del JRC. Nel caso specifico la Regione Emilia- Romagna, nell'ambito dell'esperienza dei piani clima, ha elaborato delle " Linee guida per la definizione e attuazione di una strategia di riduzione delle emissioni di gas serra da parte delle pubbliche amministrazioni ", coerenti anche con le linee guida del JRC, e prodotto degli strumenti operativi che i comuni possono utilizzare per l'elaborazione dell'inventario di base delle emissioni (IPSI) e la quantificazione dei risultati delle azioni proposte nel PAES per la riduzione delle emissioni di CO2 (rendicontazione delle azioni).

Dunque i fattori di conversione utilizzati sono quelli proposti dallo strumento IPSI e ogni valutazione dell’equivalenza tra consumo in MWh (megawattora) ed emissione equivalente in tCO2 (tonnellata di CO2) è stato eseguito a mezzo dello strumento messo a disposizione dall’ente regionale.

Il presente PAES è stato elaborato sulla base di un approccio cosiddetto misto bottom-up e top-down nell’acquisizione e ricerca dei dati utili alla redazione del BEI.

L’approccio misto è motivato dal fatto che la Regione Emilia Romagna, tra gli strumenti di supporto e accompagnamento ai comuni per la redazione del PAES, offre la possibilità di richiedere direttamente all’ente regionale i dati aggregati dei vettori energetici principali

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(metano, energia elettrica, gpl, gasolio, etc) in funzione delle destinazioni d’uso. E’ cioè la regione a farsi carico periodicamente di richiedere ai distributori dei vettori energetici ed ai soggetti economici che operano sul mercato (venditori) i dati di consumo aggregati su base comunale, ove disponibili, e aggregati su un livello territoriale superiore (provinciale e/o regionale) e riportati al livello comunale in funzione di alcuni indicatori macro- economici e statistici.

A titolo di esempio i consumi di energia elettrica vengono forniti direttamente dal distributore (ENEL DISTRIBUZIONE) che copre oltre il 99, 5% del territorio nazionale e che è titolare dei singoli contatori digitali che sono ormai presenti praticamente a monte di tutte le utenze elettriche del nostro paese.

In questo caso quindi il dato è di tipo bottom-up in quanto è un dato che riflette esattamente il consumo effettivo e reale delle utenze seppure aggregate per destinazione d’uso.

Allo stesso modo i consumi degli edifici e delle utenze pubbliche (p. illuminazione, sistemi di pompaggio, scuole, municipi, etc) sono stati raccolti, grazie alla collaborazione dei referenti individuati dai sindaci e dagli amministratori, puntualmente sulla base delle bollette raccolte e/o mediante l’accesso ai sistemi informatici che ne detenevano l’informazione.

E’ da rilevare però che, alla luce della fase di acquisizione ed elaborazione dei dati di consumo delle utenze pubbliche, sarebbe auspicabile un diverso modello di organizzazione e gestione dei flussi informativi e della raccolta dati.

In sostanza in nessuna delle quattro amministrazioni, salvo alcuni casi specifici sotto indagine per fatti contingenti di esigenze progettuali cogenti, non esiste una figura incaricata di raccogliere unitamente ed unicamente in un solo strumento i dati relativi ai consumi ed ai costi delle forniture di energia. Questa azione costante e puntuale consentirebbe invece di avere la possibilità di intervenire con immediatezza rispetto a valori anomali di consumo e soprattutto aiuterebbe nella definizione delle priorità di intervento che alle volte sfuggono ad una fase di analisi del dato più puntuale e precisa.

Tale funzione potrebbe essere anche declinata ad un livello superiore, ad esempio l’Unione Montana, che sarebbe in grado anche di veicolare meglio le informazioni e le indicazioni su

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come individuare le migliori proposte progettuali, alcune delle quali già richiamate nel presente PAES, da candidare a misure di sostegno per la PA attraverso la partecipazioni a bandi di evidenza pubblica a carattere regionale, nazionale ed europeo.

Per quanto riguarda il comparto trasporti si è fatto riferimento al dato di vendita di carburanti sulla rete non autostradale che è reso pubblico dal Ministero dello Sviluppo Economico su base provinciale. Il dato è stato rapportato al numero di abitanti. Si è inoltre analizzato, per ogni comune, il parco auto circolante in relazione alla prestazione del sistema di abbattimento delle emissioni sia per l’anno 2009 che per il 2013 al fine di valutare il ricambio di veicoli nel territorio.

Infine si richiama il fatto che l’anno di riferimento per tutti e quattro i comuni è il 2009: tale scelta è motivata dalla disponibilità di sufficienti dati affidabili e certi per i consumi delle utenze pubbliche grazie ad una prima informatizzazione dei sistemi di gestione delle amministrazioni.

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I CONSUMI ELETTRICI DELL ’A REA .

Per il vettore elettrico l’Enel Distribuzione, su richiesta dei Comuni inoltrata alla Regione Emilia Romagna, ha inviato i dati di consumo relativi al quinquennio 2007-2011 con due livelli di aggregazione. Un primo livello che consente di estrapolare il dato della sola pubblica illuminazione, aggrega quello del terziario e dell’industria, e lascia solo quello relativo alle utenze domestiche (residenziale).

Un secondo livello di aggregazione è invece più funzionale alle finalità del Patto dei Sindaci in quanto presenta livelli di aggregazione per destinazione finale di tipo tradizionale (agricoltura, terziario, industria e residenziale).

Si sottolinea come al momento dell’acquisizione dei dati non era ancora disponibile sul portale telematico di Enel Distribuzione 15 , lo strumento unico di richiesta dai predisposto dalla stessa Enel Distribuzione in collaborazione con SOGESCA srl e Borghi Autentici d’Italia, nell’ambito del progetto Meshartility 16 . Il modulo di richiesta attualmente scaricabile dal portale del principale distributore di energia elettrica nazionale, consente di avere i dati nell’esatto formato previsto dallo strumento del patto dei Sindaci e replicato, nel caso della Regione Emilia Romagna, dallo strumento IPSI di cui già si è detto nei precedenti paragrafi. In questo modo ogni singolo comune, per il periodo desiderato, può ottenere i dati già nel formato utile alla compilazione del BEI.

Tornando ai dati dei quattro comuni del presente PAES si riporta di seguito la versione tabellare dei valori di consumo elettrico in kWh e i grafici da essi desunti per una migliore comprensione e confronto.

Si può notare che si iniziano a notare i primi effetti delle misure di efficientamento attivate dai Comuni (inserimento regolatori di flussi, sostituzione delle lampade a vapori di mercurio con lampade ad alta efficienza, inserimento di orologi astronomici per la regolazione dell’orario di accensione e spegnimento) anche se non si ha ancora una riduzione radicali dei consumi che per i quattro comuni impegnano risorse complessive annue superiori ai 620.000€.

15 http://eneldistribuzione.enel.it/it-IT/Pagine/paes.aspx

16 www.meshartility.eu

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2007 2008 2009 2010 2011 2012 Calestano 26.720.141 27.099.243 25.481.478 25.799.795 27.772.499 27.620.071 ILLUMINAZIONE PUBBLICA 284.436 343.561 358.587 372.957 379.717 383.397 USI DIVERSI 24.054.998 24.275.851 22.585.972 22.868.477 24.900.480 24.795.130 USI DOMESTICI* 2.380.708 2.479.831 2.536.919 2.558.361 2.492.302 2.441.544 * In questi usi domestici non sono ricompresi i servizi condominiali

2007 2008 2009 2010 2011 2012 Calestano 26.720.141 27.099.243 25.481.478 25.799.795 27.772.499 27.620.071 AGRICOLTURA 347.777 350.403 365.740 395.264 390.909 283.463 DOMESTICO 2.477.570 2.587.964 2.643.294 2.662.327 2.599.129 2.554.559 INDUSTRIA 22.410.886 22.633.008 20.915.133 21.199.585 23.192.538 23.087.181 TERZIARIO 1.483.909 1.527.869 1.557.311 1.542.619 1.589.923 1.694.868

2007 2008 2009 2010 2011 2012 Corniglio 11.322.295 11.325.954 11.147.276 10.549.003 11.612.836 11.987.857 ILLUMINAZIONE PUBBLICA 433.502 519.256 538.445 527.103 492.396 381.538 USI DIVERSI 8.003.215 7.979.853 7.797.889 7.216.022 8.380.954 8.929.417 USI DOMESTICI* 2.885.577 2.826.845 2.810.942 2.805.878 2.739.487 2.676.902 * In questi usi domestici non sono ricompresi i servizi condominiali

2007 2008 2009 2010 2011 2012 Corniglio 11.322.295 11.325.954 11.147.276 10.549.003 11.612.836 11.987.857 AGRICOLTURA 302.512 326.984 346.520 361.913 388.960 390.674 DOMESTICO 2.914.177 2.863.661 2.848.314 2.847.616 2.779.751 2.724.851 INDUSTRIA 6.429.958 6.478.731 6.222.978 5.614.662 6.672.445 7.157.923 TERZIARIO 1.675.648 1.656.578 1.729.464 1.724.812 1.771.680 1.714.409

2007 2008 2009 2010 2011 2012 Langhirano 132.583.173 135.669.366 137.099.389 139.044.582 142.630.525 142.626.943 ILLUMINAZIONE PUBBLICA 1.298.341 1.327.116 1.338.041 1.319.786 1.299.055 1.310.160 USI DIVERSI 120.937.459 123.719.487 124.961.522 126.746.997 130.463.148 130.430.918 USI DOMESTICI 10.347.373 10.622.763 10.799.826 10.977.799 10.868.322 10.885.864 * In questi usi domestici non sono ricompresi i servizi condominiali

2007 2008 2009 2010 2011 2012 Langhirano 132.583.173 135.669.366 137.099.389 139.044.582 142.630.525 142.626.943 AGRICOLTURA 8.358.933 8.276.117 8.233.622 8.123.217 8.273.455 8.077.526 DOMESTICO 10.989.223 11.371.033 11.577.857 11.789.501 11.674.634 11.705.488 INDUSTRIA 98.796.684 101.320.164 100.225.575 101.308.964 104.201.086 103.904.562 TERZIARIO 14.438.334 14.702.052 17.062.336 17.822.900 18.481.351 18.939.366

2007 2008 2009 2010 2011 2012 Palanzano 4.181.031 4.156.586 4.231.607 4.186.187 4.267.559 4.248.433 ILLUMINAZIONE PUBBLICA 250.928 302.356 296.493 293.985 288.945 257.990 USI DIVERSI 2.212.899 2.145.945 2.220.132 2.186.626 2.319.409 2.361.594 USI DOMESTICI* 1.717.204 1.708.285 1.714.982 1.705.577 1.659.205 1.628.849 * In questi usi domestici non sono ricompresi i servizi condominiali

2007 2008 2009 2010 2011 2012 Palanzano 4.181.031 4.156.586 4.231.607 4.186.187 4.267.559 4.248.433 AGRICOLTURA 236.398 234.099 215.990 230.759 252.473 238.889 DOMESTICO 1.729.397 1.722.340 1.731.049 1.723.451 1.673.520 1.642.376

Tabella 9 : consumi di energia elettrica comuni PAES – Fonte dati ENEL Distribuzione - Regione Emilia Romagna

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Figura 45 Comuni PAES d’Area: andamento consumi di energia elettrica per pubblica illuminazione – fonte Enel Distribuzione – elaborazione BAI

Allo stesso modo se aggreghiamo i dati per i due comparti più energivori (residenziale ed industriale) notiamo che la densità di iniziative industriali di Langhirano impatti anche sui consumi del territorio.

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Figura 46 Comuni PAES d’Area: andamento consumi di energia elettrica settore industriale – fonte Enel Distribuzione – elaborazione BAI

Figura 47 Comuni PAES d’Area: andamento consumi di energia elettrica settore residenziale – fonte Enel Distribuzione – elaborazione BAI

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I CONSUMI DI COMBUSTIBILI NEL TERRITORIO

Oltre i dati relativi alla energia elettrica sono stati acquisiti dalla Regione Emilia-Romagna anche quelli relativi ai vettori energetici che generano energia termica per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria oltre che per l’uso industriale nei processi di trasformazione.

Di seguito si riportano dei diagrammi significativi dell’incidenza dei singoli combustibili nei differenti comparti di destinazione finale.

Consumi di Combustibili in MWh - Destinazione d'uso RESIDENZIALE - 2010 60.000,00

50.000,00

40.000,00

30.000,00 MWH

20.000,00

10.000,00

- Comune di Calestano Comune di Corniglio Comune di Langhirano Comune di Palanzano Gas liquido (GPL) 5.164,29 22.870,29 11.420,57 16.540,01 Gas naturale 11.448,66 6.849,58 56.368,28 1.238,57 Gasolio 230,51 785,13 567,34 754,18 Legna e similari 5.563,26 13.444,60 9.190,85 10.191,50

Figura 48 consumi di combustibili in MWh per destinazione comparto RESIDENZIALE ANNO 2010 – Fonte INEMAR Regione Emilia Romagna – Elaborazione BAI

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Consumi di Combustibile Settore Industria No ETS - 2010 120.000,00

100.000,00

80.000,00

60.000,00 MWh

40.000,00

20.000,00

0,00 Comune di Calestano Comune di Corniglio Comune di Langhirano Comune di Palanzano Carbone di legna 9,26 6,35 118,45 4,24 Carbone coke 16,09 11,03 232,55 7,37 Coke di petrolio 7,89 5,41 69,76 3,62 Diesel (Gasolio) 115,11 78,92 1.662,10 52,76 Gas liquido (GPL) 106,76 73,20 1.542,80 48,93 Kerosene e altri liquidi 11,95 8,19 170,38 5,48 Gas naturale 7.486,68 5.132,91 108.029,75 3.431,40 Olio da riscaldamento 535,31 367,01 7.709,51 245,35

Figura 49 consumi di combustibili in MWh per destinazione comparto INDUSTRIALE (NO ETS) ANNO 2010 – Fonte INEMAR Regione Emilia Romagna – Elaborazione BAI

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Figura 50 consumi di combustibili in MWh per destinazione comparto TERZIARIO (NO PA) ANNO 2010 – Fonte INEMAR Regione Emilia Romagna – Elaborazione BAI

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L’I NVENTARIO BASE DELLE EMISSIONI DI CALESTANO

Attraverso l’acquisizione dei dati richiamati e l’elaborazione di quelli forniti dall’amministrazione di Calestano si è giunti alla valutazione dell’inventario di base delle emissioni all’anno 2009.

I consumi finali di energia sono riportati nella tabella seguente e rappresentate nei grafici successivi.

CONSUMO ENERGETICO FINALE [MWh] Combustibili fossili Categoria Calore/fredd Olio da Altri Elettricità Gas o Gas liquido riscaldame Diesel Benzina Lignite Carbone combustibili naturale nto fossili EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali 38,004 0 495,90222 0 0 0 0 0 Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 1146,967 0 10301,8878 879,82 0 39,27 0 0 0 Edifici residenziali 2643,294 0 11448,66 5164,29 0 230,51 0 0 0 Illuminazione pubblica comunale 613,856 Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo 20915,133 0 7487 106,76 534 115 0 0 215,60008 12 di scambio delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie 25357,254 0 29733,45 6150,87 534 384,78 0 0 215,60008 12 TRASPORTI Parco auto comunale 0 0 0 23,11464 11,01306 Trasporti pubblici 0 0 0 0 0 Trasporti privati e commerciali 0 0 4615,71004 13202,089 4213,102 Totale parziale trasporti 0 0 0 4615,71004 0 13225,204 4224,115 0 0 0 Totale 25357,254 0 29733,45 10766,58 534 13609,984 4224,115 0 215,60008 12

Si può sottolineare come i consumi energetici della PA incidano per non più del 3% sui consumi del territorio: l’elemento preponderante è legato all’attività residenziale (energia termica soprattutto) e quella industriale.

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CONSUMO ENERGETICO FINALE (MWh) - per Categoria

Trasporti privati e commerciali 22.031

Trasporti pubblici 0

Parco auto comunale 34

Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio 29.385 delle quote di emissione – ETS)

Illuminazione pubblica comunale 614

Edifici residenziali 25.050

Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 12.368

Edifici, attrezzature/impianti comunali 534

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000

Se spostiamo l’attenzione sulle fonti di energia si ottengono le seguenti rappresentazioni:

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PAES | Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – Unione Montana Appennino Parma Est

CONSUMO ENERGETICO FINALE (MWh) - per Fonte

Energia geotermica 0

Energia solare termica 0

Altre biomasse 5.563

Biocarburanti 0

Oli vegetali 0

Altri combustibili fossili 12

Carbone 216

Lignite 0

Benzina 4.224

Diesel 13.610

Olio da riscaldamento 534

Gas liquido 10.767

Gas naturale 29.733

Calore/freddo 0

Elettricità 25.357

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000

CALESTANO : LA CO2 EQUIVALENTE

Attraverso lo strumento IPSI della Regione Emilia-Romagna siamo in grado, per l’anno di riferimento di trasformare i consumi energetici in emissioni climalteranti equivalenti. Questo aspetto cruciale nel PAES consente di mettere a confronto, in tutta Italia e in tutta Europa i PAES di tutti i sottoscrittori del Patto dei Sindaci consentendo di effettuare interessanti confronti e riscontri per tipologie di comuni e/o scenari socio economici simili.

139

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EMISSIONI DI CO2e (t) - per Categoria

Indicate qui le altre emissioni del vostro comune 0

Gestione delle acque reflue 0

Smaltimento dei rifiuti 421

Trasporti privati e commerciali 5.635

Trasporti pubblici 0

Parco auto comunale 9

Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio 9.667 delle quote di emissione – ETS)

Illuminazione pubblica comunale 231

Edifici residenziali 4.662

Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 2.717

Edifici, attrezzature/impianti comunali 114

0,000 2000,000 4000,000 6000,000 8000,000 10000,000 12000,000

140

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EMISSIONI DI CO2e (t) - per Fonte

Energia geotermica 0

Energia solare termica 0

Altre biomasse 100

Biocarburanti 0

Oli vegetali 0

Altri combustibili fossili 3

Carbone 76

Lignite 0

Benzina 1.082

Diesel 3.584

Olio da riscaldamento 145

Gas liquido 2.517

Gas naturale 5.970

Calore/freddo 0

Elettricità 9.559

0 2000 4000 6000 8000 10000 12000

CALESTANO : I CONSUMI DEL SETTORE RESIDENZIALE

Calestano presenta, alla lettura della serie storica evolutiva (ISTAT 2001 - 2012), una situazione demografica sempre in leggera crescita dal 2001 al 2012, fatta salva una leggera flessione nel 2011. Per comprendere meglio i dati di consumo energetico del settore residenziale è opportuno richiamare i dati statistici che fanno riferimento al patrimonio immobiliare destinato ad uso residenziale.

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Il grafico seguente ci consente di presentare brevemente alcune informazioni di particolare interesse a proposito del patrimonio immobiliare del Comune di Calestano . Nel territorio comunale vi sono 1.019 edifici , di cui il 96.66 % risulta utilizzato. Il 76.50 % della popolazione residente vive in abitazioni di proprietà mentre il 14% vive in abitazioni in affitto . La maggior parte del patrimonio immobiliare del comune di Calestano è stata costruita prima del 1945.

I CONSUMI DEL SETTORE TRASPORTI

Il grafico evidenzia come a fronte di una popolazione residente di 2.074 abitanti al 2009 vi siano oggi quasi 1.942 veicoli circolanti che determinano una forte incidenza nelle emissioni di CO2 a livello territoriale. Altro elemento che determina la forte incidenza del settore dei trasporti nel territorio è dovuto all’assenza di una ferrovia e di un efficace sistema di trasporto pubblico.

Ancora più interessante e guardare l’evoluzione del parco veicoli nel tempo in funzione del livello di abbattimento delle emissioni inquinanti secondo le sempre più stringenti normative europee.

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Comune di Calestano Anno 2013 - Fonte ACI

Autoveicoli Legg. E Pesanti Tratt. Stradali Motocicli

426

267

222 188

134 141

63 70 45 50 49 46 37 27 29 16 1 4 6 4 10

EURO 0 EURO 1 EURO 2 EURO 3 EURO 4 EURO 5

CALESTANO : I RIFIUTI URBANI

Tutti i materiali sul mercato sono destinati, presto o tardi, a trasformarsi in rifiuti e tutti i processi produttivi generano rifiuti, che devono essere infine smaltiti. In natura non esiste il concetto di rifiuto, ma solo di materia che si trasforma. Il problema dei rifiuti dunque è correlato alla loro persistenza nell’ambiente, alla quantità in progressivo aumento, all’eterogeneità dei materiali che li compongono, e non ultimo all’eventuale presenza di sostanze pericolose. Per questo motivo la prevenzione della produzione e della

143

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pericolosità dei rifiuti deve essere affiancata alla differenziazione, al riciclo dei materiali ed al recupero energetico di quelli non ulteriormente valorizzabili.

I rifiuti costituiscono una problematica di cui si tiene conto nel computo delle emissioni equivalenti di CO2 in quanto il rifiuto conferito in discarica produce una forma di metano fortemente alterante dello strato dell’ozono.

Nel Comune di Calestano Il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani dal settembre 2008 è organizzato tramite raccolta differenziata porta a porta e di prossimità.

Il livello di raccolta differenziato ottenuto nel 2009 è stato pari al 64,5%, un ottimo valore conseguito con 800 tonnellate di rifiuti differenziati raccolti su 1240 complessivi raccolte.

CALESTANO : LA PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA

Nel comune di Calestano si è assistito negli anni dal 2008 al 2013 una buona diffusione degli impianti fotovoltaici sia su copertura integrata di edifici residenziali che del settore terziario e industriale. Attraverso il portale web del GSE è stato possibile estrarre i dati degli impianti ed in particolare le potenze installate e le date di connessione alla rete.

144

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Calestano Potenza installata Fotovoltaico in kWp

Commerciale 10-40 Residenziale 0-10Kw Industriale oltre 40Kw Pubblica Amministrazione

89,77

31,785

19,98 21,04

11,04 10,7 6 2,88

2009 2010 2011 2012 2013

Figura 51 Potenza complessiva impianti fotovoltaici installati per anno e per tipologia – fonte dati GSE elaborazione BAI

Il territorio è inoltre interessato da due iter autorizzativi ai sensi del d.lgs. 387/03 per la produzione di energia elettrica da fonte idroelettrica di piccole dimensioni (147 kWp e 343 kWp): attualmente gli iter autorizzativi non sono ancora giunti al termine e pertanto le produzioni deducibili dalle relazioni e dal metodo di calcolo proposto dal portale CLEXi sono stati inseriti come azioni possibili di bilanciamento della produzione di CO2.

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L’I NVENTARIO BASE DELLE EMISSIONI DI CORNIGLIO

Attraverso l’acquisizione dei dati richiamati e l’elaborazione di quelli forniti dall’amministrazione di CORNIGLIO si è giunti alla valutazione dell’inventario di base delle emissioni all’anno 2009

I consumi finali di energia sono riportati nella tabella seguente e rappresentate nei grafici successivi.

CONSUMO ENERGETICO FINALE [MWh] Combustibili fossili Categoria Calore/fredd Olio da Altri Elettricità Gas o Gas liquido riscaldame Diesel Benzina Lignite Carbone combustibili naturale nto fossili EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali 49,01533333 0 671,105822 0 0 0 0 0 Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 1142,003667 0 6460 3896 0 133,76 0 0 0 Edifici residenziali 2848,314 0 6849 22870 0 785 0 0 0 Illuminazione pubblica comunale 538,445 Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo 6222,978 0 5133 0 367 79 0 0 147,97354 8,19 di scambio delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie 10800,756 0 19113,1058 26766 367 997,76 0 0 147,97354 8,19 TRASPORTI Parco auto comunale 0 0 0 21,92 12,493 Trasporti pubblici 0 0 0 0 0 Trasporti privati e commerciali 0 0 4606,85943 13166,311 4200,96 Totale parziale trasporti 0 0 0 4606,85943 0 13188,231 4213,453 0 0 0 Totale 10800,756 0 19113,1058 31372,8594 367 14185,991 4213,453 0 147,97354 8,19

Nel caso di Corniglio, la minore incidenza del comparto industriale sbilancia il consumo energetico a favore del settore residenziale che rappresenta da solo il 50% dei consumi.

Anche per Corniglio i consumi energetici della PA incidono per non più del 2,5% sui consumi del territorio.

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CONSUMO ENERGETICO FINALE (MWh) - per Categoria

Trasporti privati e commerciali 21.974

Trasporti pubblici 0

Parco auto comunale 34

Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio 11.958 delle quote di emissione – ETS)

Illuminazione pubblica comunale 538

Edifici residenziali 46.796

Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 11.632

Edifici, attrezzature/impianti comunali 720

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 40000 45000 50000

Se spostiamo l’attenzione sulle fonti di energia si ottengono le seguenti rappresentazioni:

147

PAES | Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – Unione Montana Appennino Parma Est

CONSUMO ENERGETICO FINALE (MWh) - per Fonte

Energia geotermica 0

Energia solare termica 0

Altre biomasse 13.444

Biocarburanti 0

Oli vegetali 0

Altri combustibili fossili 8

Carbone 148

Lignite 0

Benzina 4.213

Diesel 14.186

Olio da riscaldamento 367

Gas liquido 31.373

Gas naturale 19.113

Calore/freddo 0

Elettricità 10.801

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000

CORNIGLIO : LA CO2 EQUIVALENTE

Attraverso lo strumento IPSI della Regione Emilia Romagna siamo in grado, per l’anno di riferimento di trasformare i consumi energetici in emissioni climalteranti equivalenti. Di seguito i valori assoluti e relativi per il comune di Corniglio.

148

PAES | Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – Unione Montana Appennino Parma Est

EMISSIONI DI CO2e (t) - per Categoria

Indicate qui le altre emissioni del vostro comune 0

Gestione delle acque reflue 0

Smaltimento dei rifiuti 1.043

Trasporti privati e commerciali 5.620

Trasporti pubblici 0

Parco auto comunale 9

Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio 3.552 delle quote di emissione – ETS)

Illuminazione pubblica comunale 203

Edifici residenziali 8.242

Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 2.673

Edifici, attrezzature/impianti comunali 153

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000

149

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EMISSIONI DI CO2e (t) - per Fonte

Energia geotermica 0

Energia solare termica 0

Altre biomasse 241

Biocarburanti 0

Oli vegetali 0

Altri combustibili fossili 2

Carbone 52

Lignite 0

Benzina 1.079

Diesel 3.736

Olio da riscaldamento 100

Gas liquido 7.334

Gas naturale 3.837

Calore/freddo 0

Elettricità 4.071 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000

CORNIGLIO : I CONSUMI DEL SETTORE RESIDENZIALE

Corniglio presenta, alla lettura della serie storica evolutiva (ISTAT 2001 - 2012), una situazione demografica sempre in leggera crescita dal 2001 al 2012, fatta salva una leggera flessione nel 2011. Per comprendere meglio i dati di consumo energetico del settore residenziale è opportuno soffermarsi sui dati statistici che fanno riferimento al patrimonio immobiliare destinato ad uso residenziale. Il grafico seguente ci consente di presentare brevemente alcune informazioni di particolare interesse a proposito del patrimonio immobiliare del comune di Corniglio . Nel territorio comunale vi sono 2.259 edifici , di cui il 96.90 % risulta utilizzato. L’ 89.26 % della popolazione residente vive in abitazioni di proprietà mentre il 5.07% vive in abitazioni in affitto . La maggior parte del patrimonio immobiliare del comune di Corniglio è stata costruita prima del 1945.

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I CONSUMI DEL SETTORE TRASPORTI

Il grafico evidenzia come a fronte di una popolazione residente di 2.069 abitanti al 2009 vi siano oggi quasi 1.854 veicoli circolanti che determinano una forte incidenza nelle emissioni di CO2 a livello territoriale. Altro elemento che determina la forte incidenza del settore dei trasporti nel territorio è dovuto all’assenza di una ferrovia e di un efficace sistema di trasporto pubblico.

Anche nel caso di Corniglio si è esaminata l’evoluzione del parco veicolare dal 2009 al 2013 attraverso i dati forniti dall’ACI relativi ai sistemi antinquinamento.

151

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Comune di Corniglio Anno 2013 - Fonte ACI

Autoveicoli Legg. E Pesanti Tratt. Stradali Motocicli

376

239 247 203 165

98 87 56 59 38 41 39 42 29 23 12 2 1 1

EURO 0 EURO 1 EURO 2 EURO 3 EURO 4 EURO 5

CORNIGLIO : I RIFIUTI URBANI

Nel Comune di Corniglio Il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani è organizzato tramite raccolta differenziata domiciliare e stradale.

Nel 2009 i livelli di R.D. erano al 15,5%, molto inferiori rispetto ai comuni limitrofi. Attualmente il comune è attestato intorno al 43% di raccolta differenziata. Uno dei punti del PAES prevede appunto un maggiore impegno e incisività di azione sul tema della raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti complessivi prodotti.

152

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CORNIGLIO : LA PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA

Nel Comune di Corniglio sono stati installati 24 impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica nel periodo che va dal 2008 al 2013.

Attraverso il portale web del GSE è stato possibile acquisire la potenza installata e la data di messa in esercizio: l’elaborazione dei dati raccolti è rappresentata nel grafico seguente.

Corniglio inoltre ha una storica tradizione di produzione di energia “verde” in quanto vede la presenza di due centrali idroelettriche attualmente in funzione i cui dati di targa e di producibilità attesa sono stati dedotti dal portale dell’ENEL .

Figura 52 Potenza complessiva impianti fotovoltaici installati per anno e per tipologia – fonte dati GSE elaborazione BAI

Inoltre è in autorizzazione, secondo la procedura prevista dal d.lgs.387/03 un impianto di produzione di e. elettrica da fonte idroelettrica da parte della ditta IDROVALPARMA SRL, il cui iter non si è ancora concluso e la cui potenza dovrebbe essere 785 kWp massima.

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L’I NVENTARIO BASE DELLE EMISSIONI DI LANGHIRANO

Attraverso l’acquisizione dei dati richiamati e l’elaborazione di quelli forniti dall’Amministrazione di Langhirano si è giunti alla valutazione dell’inventario di base delle emissioni all’anno 2009.

Occorre sottolineare come nel caso dell’amministrazione di Langhirano, il percorso iniziato da qualche anno e stimolato anche dall’adesione al programma Agenda 21 17 , la certificazione ambientale EMAS [Regolamento (CE) N. 1221/2009 EMAS - Eco Management and Audit Scheme] condotta nel 2012, l’adesione ad un programma specifico della provincia di Parma per la diagnosi energetica egli edifici 18 , l’adesione ad un programma specifico dell’Arpa per l’analisi dei parametri di uso delle acque e delle energie dei prosciuttifici di Langhirano, ha consentito di ottenere una base dati molto più completa ed articolata soprattutto utili a pianificare meglio le azioni di miglioramento.

I consumi finali di energia sono riportati nella tabella seguente e rappresentate nei grafici successivi.

Emissioni di CO2 [t]/Emissioni equivalenti di CO2 [t] Combustibili fossili Categoria Calore/fredd Olio da Altri Elettricità Gas o Gas liquido riscaldame Diesel Benzina Lignite Carbone combustibili naturale nto fossili EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali 149,7190641 0 352,8316 0 0 0 0 0 Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 5758,664894 0 10673,4504 454,681872 0 25,455488 0 0 0 Edifici residenziali 4286,366894 0 11316,9132 2669,64883 0 149,58325 0 0 0 Illuminazione pubblica comunale 523,2288913 Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo 1133,415724 0 21689,0103 360,472723 2100,41264 437,68903 0 0 965,26603 43,86096 di scambio delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie 11851,39547 0 44032,2055 3484,80343 2100,41264 612,72777 0 0 965,26603 43,86096 TRASPORTI Parco auto comunale 0 0 0 11,866836 6,276726 Trasporti pubblici 0 0 0 0 0 Trasporti privati e commerciali 0 0 5052,74288 16281,51 5056,382 Totale parziale trasporti 0 0 0 5052,74288 0 16293,377 5062,659 0 0 0 ALTRO Smaltimento dei rifiuti Gestione delle acque reflue Indicate qui le altre emissioni del vostro comune Totale 11851,39547 0 44032,2055 8537,5463 2100,41264 16906,105 5062,659 0 965,26603 43,86096

17 http://www.a21italy.it/

18 http://www.ambiente.parma.it/page.asp?IDCategoria=2444&IDSezione=18111

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Nel caso di Langhirano l’incidenza della parte industriale supera il 30% mentre i consumi energetici per i trasporti e per la parte residenziale superano il 23%.

Anche per Langhirano i consumi energetici della PA incidono per non più del 2,5% sui consumi del territorio.

CONSUMO ENERGETICO FINALE (MWh) - per Categoria

Trasporti privati e commerciali 103.182

Trasporti pubblici 0

Parco auto comunale 70

Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio 124.806 delle quote di emissione – ETS)

Illuminazione pubblica comunale 1.388

Edifici residenziali 88.917

Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 70.481

Edifici, attrezzature/impianti comunali 2.077

0 20000 40000 60000 80000 100000 120000 140000

Se spostiamo l’attenzione sulle fonti di energia si ottengono le seguenti rappresentazioni:

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CONSUMO ENERGETICO FINALE (MWh) - per Fonte

Energia geotermica 0

Energia solare termica 0

Altre biomasse 9.190

Biocarburanti 0

Oli vegetali 0

Altri combustibili fossili 170

Carbone 2.686

Lignite 0

Benzina 19.767

Diesel 64.196

Olio da riscaldamento 7.709

Gas liquido 36.523

Gas naturale 219.241

Calore/freddo 0

Elettricità 31.440

0 50000 100000 150000 200000 250000

LANGHIRANO : LA CO2 EQUIVALENTE

Attraverso lo strumento IPSI della Regione Emilia Romagna siamo in grado, per l’anno di riferimento 2009 di trasformare i consumi energetici in emissioni climalteranti equivalenti. Di seguito i valori assoluti e relativi per il comune di Langhirano.

157

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EMISSIONI DI CO2e (t) - per Categoria

Indicate qui le altre emissioni del vostro comune 0

Gestione delle acque reflue 0

Smaltimento dei rifiuti 2.436

Trasporti privati e commerciali 26.391

Trasporti pubblici 0

Parco auto comunale 18

Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio 26.730 delle quote di emissione – ETS)

Illuminazione pubblica comunale 523

Edifici residenziali 18.587

Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 16.912

Edifici, attrezzature/impianti comunali 503

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000

158

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EMISSIONI DI CO2e (t) - per Fonte

Energia geotermica 0

Energia solare termica 0

Altre biomasse 164

Biocarburanti 0

Oli vegetali 0

Altri combustibili fossili 44

Carbone 965

Lignite 0

Benzina 5.063

Diesel 16.906

Olio da riscaldamento 2.100

Gas liquido 8.538

Gas naturale 44.032

Calore/freddo 0

Elettricità 11.851

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 40000 45000 50000

LANGHIRANO : I CONSUMI DEL SETTORE RESIDENZIALE

Langhirano presenta, alla lettura della serie storica evolutiva (ISTAT 2001 - 2012), una situazione demografica in leggera crescita dal 2001 al 2012. Dal punto di vista dei dati macro economici è possibile evidenziare come al progressivo incremento demografico sia corrisposto un identico andamento del reddito pro-capite.

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Per comprendere meglio i dati di consumo energetico del settore residenziale è opportuno soffermarsi sui dati statistici che fanno riferimento al patrimonio immobiliare destinato ad uso residenziale.

Il grafico seguente ci consente di presentare brevemente alcune informazioni di particolare interesse a proposito del patrimonio immobiliare del Comune di Langhirano . Nel territorio comunale vi sono 2.674 edifici , di cui il 94.09 % risulta utilizzato. Il 67.55 % della popolazione residente vive in abitazioni di proprietà mentre il 21.52 % vive in abitazioni in affitto . La maggior parte del patrimonio immobiliare del comune di Langhirano è stata costruita tra il 1961 ed il 1981.

IL CONSUMO DEL SETTORE TRASPORTI

Il grafico evidenzia come a fronte di una popolazione residente di 9.714 abitanti al 2009 vi siano oggi quasi 8.935 veicoli circolanti che determinano una forte incidenza nelle emissioni di CO2 a livello territoriale. Altro elemento che determina la forte incidenza del settore dei trasporti nel territorio è dovuto all’assenza di una ferrovia e di un efficace sistema di trasporto pubblico.

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Nel caso di Langhirano l’evoluzione del parco auto dal 2009 al 2013 è stata significativa in termini di miglioramento della prestazione complessiva in ottica ambientale grazie ad un buon ricambio di vetture dotate dei più moderni sistemi di abbattimento elle emissioni (Euro5 ed Euro6).

Langhirano - Parco Circolante 2009 - Fonte ACI

Autoveicoli Legg. E Pesanti Tratt. Stradali Motocicli

2.187

1.513 1.401

754

437 369 328 230 279 176 168 219 119 128 80 1 8 4 19 1 1

EURO 0 EURO 1 EURO 2 EURO 3 EURO 4 EURO 5

161

PAES | Piano d’AzioneLanghirano per l’Energia - Parco Sostenibile Circolante – Unione 2013 Montana - Fonte Appennino ACI Parma Est

Autoveicoli Legg. E Pesanti Tratt. Stradali Motocicli

2.285

1.254 1.063 1.082

643 394 254 254 292 256 299 194 181 171 108 115 1 9 1 4 1 EURO 0 EURO 1 EURO 2 EURO 3 EURO 4 EURO 5

LANGHIRANO : I RIFIUTI URBANI

Il comune di Langhirano attua un servizio di raccolta differenziata e domiciliare:

- con il metodo "porta a porta" nelle aree del centro capoluogo;

- con il metodo "di prossimità" in tutte le altre frazioni.

A riprova del percorso virtuoso intrapreso da qualche anno dall’amministrazione, il valore della raccolta differenziata nel 2009 era già pari al 70,2%. Nel 2014 il dato è pari al 67,3%, ma si registra una netta riduzione del quantitativo totale prodotto di rifiuti da 8532 tonnellate a 7276 tonnellate/anno nonostante l’aumento della popolazione residente.

LANGHIRANO : LA PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA

Nel comune di Langhirano sono stati installati 79 impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica nel periodo che va dal 2008 al 2013 per una potenza complessiva di oltre 24 MWp.

Attraverso il portale web del GSE è stato possibile acquisire la potenza installata e la data di messa in esercizio: l’elaborazione dei dati raccolti è rappresentata nel grafico seguente.

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Langhirano Potenza installata Fotovoltaico 2008-2013 [kWp]

Pubblica Amministr. Residenziale 0-10Kwp Commerciale 10-40 kwp Industriale >50Kpw Impianti a terra > 200Kwp

794,27

519,35

410

184,585

118,75 82,72 78,686 89,1 56,28 56,545 33,24 19,89 13,4216,48 8,45 12,02 1,54 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Figura 53 Potenza complessiva impianti fotovoltaici installati per anno e per tipologia – fonte dati GSE elaborazione BAI

LANGHIRANO : CONCERTAZIONE E PARTECIPAZIONE

L’Amministrazione Comunale di Langhirano dà molta importanza alle attività di concertazione e partecipazione e per questo ha aderito al progetto presentato dall’Unione Montana dell’Appennino Parma Est sul bando di finanziamento regionale, relativo ad attività partecipative (L.R. 3/2010), dal titolo “Il Piano di Azione Sostenibile dell’Appennino Parma Est: condivisione con le imprese e con i cittadini”. Il progetto è stato quindi finanziato ed in relazione a quanto fatto a Langhirano per dire come a oggi Nel Comune di Langhirano si è conclusa una prima fase delle interviste con gli Amministratori locali, durante la quale è emersa la necessità di procedere con interviste alle imprese locali (settore di lavorazione della carne). L’attività di ascolto ha previsto un largo coinvolgimento delle scuole, con un incontro preliminare formativo con gli insegnanti il 05.09.14 e successivi laboratori con le classi primarie di primo grado e primarie di secondo grado (22.09.14 - 25.9.14 – 29.9.14 – 2.10.14; 400 questionari

163

PAES | Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – Unione Montana Appennino Parma Est

raccolti). E’ stato organizzato un focus group con gli agricoltori per analizzare, oltre alle necessità del settore, anche le opportunità previste in materia di energie rinnovabili e risparmio energetico dal nuovo Piano di Sviluppo Rurale (05.11.14, 20 partecipanti). L’incontro pubblico laboratoriale di restituzione e condivisione dei risultati del percorso partecipativo è previsto a completamento dell’iter del PAES entro il mese di marzo 2015.

L’I NVENTARIO BASE DELLE EMISSIONI DI PALANZANO

Attraverso l’acquisizione dei dati richiamati e l’elaborazione di quelli forniti dall’Amministrazione di Palanzano si è giunti alla valutazione dell’inventario di base delle emissioni all’anno 2009.

Il comune di Palanzano, ha attivato negli ultimi anni delle iniziative volte alla valorizzazione della produzione da fonte rinnovabile dell’energia e la promozione di percorsi virtuosi quali la filiera corta del cippato da biomassa per l’alimentazione di caldaie di piccola taglia per riscaldare edifici pubblici e privati.

Palanzano sorge inoltre in un’area densa di storia dal punto di vista della produzione verde di energia in quanto nel territorio comunale sorge una centrale del 1908 on una potenza nominale di 12 MW.

I consumi finali di energia sono riportati nella tabella seguente e rappresentate nei grafici successivi.

CONSUMO ENERGETICO FINALE [MWh] Combustibili fossili Energie rinnovabili Categoria Calore/fredd Olio da Altri Energia Elettricità Gas Biocarburant Altre Energia Totale o Gas liquido riscaldame Diesel Benzina Lignite Carbone combustibili Oli vegetali solare naturale i biomasse geotermica nto fossili termica EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali 122,786 0 0 160,202174 0 0 0 0 0 0 282,988174 Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 688,8845 0 1168,16 2817,87 0 128,49 0 0 0 0 0 4803,4045 Edifici residenziali 1731,048 0 1238,57 16540 0 754,18 0 0 0 0 10191,5 30455,298 Illuminazione pubblica comunale 234,8115 234,8115 Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo 1238,085 0 3413,4 48,93 245,35 52,76 0 0 99,147078 5,48 0 0 5103,15208 di scambio delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie 4015,615 0 5820,13 19567,0022 245,35 935,43 0 0 99,147078 5,48 0 0 10191,5 0 0 40879,6543 TRASPORTI Parco auto comunale 0 0 0 23,71744 3,60375 0 27,32119 Trasporti pubblici 0 0 0 0 0 0 0 Trasporti privati e commerciali 0 0 2761,84627 7897,9978 2522,519 0 13182,3629 Totale parziale trasporti 0 0 0 2761,84627 0 7921,7153 2526,123 0 0 0 0 0 0 0 0 13209,684 Totale 4015,615 0 5820,13 22328,8484 245,35 8857,1453 2526,123 0 99,147078 5,48 0 0 10191,5 0 0 54089,3383

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Nel caso di Palanzano l’incidenza dei consumi residenziali supera il 56% mentre i consumi energetici per i trasporti e per le utenze del terziario coprono oltre il 30%.

Anche per Palanzano i consumi energetici della PA incidono per non più del 2,5% sui consumi del territorio.

CONSUMO ENERGETICO FINALE (MWh) - per Categoria

Trasporti privati e commerciali 13.182

Trasporti pubblici 0

Parco auto comunale 27

Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio 5.103 delle quote di emissione – ETS)

Illuminazione pubblica comunale 235

Edifici residenziali 30.455

Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 4.803

Edifici, attrezzature/impianti comunali 283

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000

Se spostiamo l’attenzione sulle fonti di energia si ottengono le seguenti rappresentazioni:

165

PAES | Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – Unione Montana Appennino Parma Est

CONSUMO ENERGETICO FINALE (MWh) - per Fonte

Energia geotermica 0

Energia solare termica 0

Altre biomasse 10.192

Biocarburanti 0

Oli vegetali 0

Altri combustibili fossili 5

Carbone 99

Lignite 0

Benzina 2.526

Diesel 8.857

Olio da riscaldamento 245

Gas liquido 22.329

Gas naturale 5.820

Calore/freddo 0

Elettricità 4.016

0 5000 10000 15000 20000 25000

PALANZANO : LA CO2 EQUIVALENTE

Attraverso lo strumento IPSI della Regione Emilia-Romagna si è in grado, per l’anno di riferimento 2009, di trasformare i consumi energetici in emissioni climalteranti equivalenti. Di seguito i valori assoluti e relativi per il comune di Palanzano.

166

PAES | Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – Unione Montana Appennino Parma Est

EMISSIONI DI CO2e (t) - per Categoria

Indicate qui le altre emissioni del vostro comune 0

Gestione delle acque reflue 0

Smaltimento dei rifiuti 307

Trasporti privati e commerciali 3.372

Trasporti pubblici 0

Parco auto comunale 7

Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio 1.281 delle quote di emissione – ETS)

Illuminazione pubblica comunale 89

Edifici residenziali 5.149

Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 1.187

Edifici, attrezzature/impianti comunali 84

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000

167

PAES | Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – Unione Montana Appennino Parma Est

EMISSIONI DI CO2e (t) - per Fonte

Energia geotermica 0

Energia solare termica 0

Altre biomasse 182 Biocarburanti 0 Oli vegetali 0 Altri combustibili fossili 1 Carbone 35 Lignite 0 Benzina 647 Diesel 2.333 Olio da riscaldamento 67 Gas liquido 5.220 Gas naturale 1.168 Calore/freddo 0 Elettricità 1.514 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000

I CONSUMI DEL SETTORE RESIDENZIALE

Palanzano presenta, alla lettura della serie storica evolutiva (ISTAT 2001 - 2012), una situazione demografica sempre in leggera decrescita dal 2001 al 2012. Per comprendere meglio i dati di consumo energetico del settore residenziale è opportuno richiamare i dati statistici che fanno riferimento al patrimonio immobiliare destinato ad uso residenziale.

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Il grafico seguente ci consente di presentare brevemente alcune informazioni di particolare interesse a proposito del patrimonio immobiliare del comune di Palanzano. Nel territorio comunale vi sono 1.275 edifici, di cui il 92.39% risulta utilizzato. L’ 86.19% della popolazione residente vive in abitazioni di proprietà mentre il 5.04% vive in abitazioni in affitto. La maggior parte del patrimonio immobiliare del comune di Palanzano è stata costruita prima del 1945.

I CONSUMI DEL SETTORE TRASPORTI

Il grafico evidenzia come a fronte di una popolazione residente di 1.194 abitanti al 2009 vi siano oggi quasi 1.189 veicoli circolanti che determinano una forte incidenza nelle emissioni di CO2 a livello territoriale. Altro elemento che determina la forte incidenza del settore dei trasporti nel territorio è dovuto all’assenza di una ferrovia e di un efficace sistema di trasporto pubblico.

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Palanzano - Parco Circolante - Aci 2009

Autoveicoli Legg. E Pesanti Tratt. Stradali Motocicli

238

200

153 157

75 61 54 47 49 35 23 18 11 7 1 1 5 2 5 4 0 EURO 0 EURO 1 EURO 2 EURO 3 EURO 4 EURO 5

Palanzano - Parco Circolante - Aci 2013

Autoveicoli Legg. E Pesanti Tratt. Stradali Motocicli

244

151

129 124

100

57 51 44 45 35 38 22 19 16 15 1 3 3 0

EURO 0 EURO 1 EURO 2 EURO 3 EURO 4 EURO 5

I RIFIUTI URBANI Il comune di Palanzano è attivo un servizio di raccolta differenziata domiciliare e stradale : nel 2009 il valore della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti si attestava al 50,9%.

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Nel 2013 è stato consuntivato un valore pari al 58,1%. Emerge la necessità di organizzare meglio la raccolta soprattutto nei periodi estivi nelle frazioni e presso le abitazioni degli ospiti delle seconde case in affitto o in utilizzo ai proprietari.

LA PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA

Nel comune di Palanzano sono stati installati dal 2007 al 2013, 13 impianti fotovoltaici, tutti di piccola taglia.

Figura 54 Potenza complessiva impianti fotovoltaici installati per anno e per tipologia – fonte dati GSE elaborazione BAI

CONCERTAZIONE E PARTECIPAZIONE

L’Amministrazione Comunale di Palanzano ha aderito al progetto presentato dall’Unione Montana dell’Appennino Parma Est sul bando di finanziamento regionale, relativo ad

171

PAES | Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – Unione Montana Appennino Parma Est

attività partecipative (L.R. 3/2010), dal titolo “Il Piano di Azione Sostenibile dell’Appennino Parma Est: condivisione con le imprese e con i cittadini”.

Il 6 agosto 2014 la comunità è stato protagonista dell’attività di ascolto con un focus group rivolto agli amministratori, il Sindaco e la Giunta del comune di Palanzano sul tema della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico.

Anche a seguito del confronto, sono state programmate alcune interviste ai principali imprenditori locali ed è stato organizzato un focus group (world café) rivolto agli agricoltori. Al termine dell’attività di ascolto con le scuole si è proseguito con l’attività di presentazione dei risultati che sono stati condivisi attraverso un incontro pubblico

Figura 55 – estratto dalla tavola Temi e luoghi strategici –PSC Monchio delle laboratoriale organizzato Corti – Palanzano – Tizzano Val Parma il 28 ottobre 2014 e consistente in una giornata di sopralluogo con i tecnici del PAES e gli Amministratori locali nei luoghi interessati da alcune delle azioni del PAES e alla serata conclusiva.

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INDICATORI DI CONSUMO ENERGETICO E STRATEGIA D ’A REA

Si ritiene utile riportare di seguito una tabella che consenta di fare sintesi attraverso due indicatori:

- la produzione complessiva di CO2 equivalente

- la quota pro-capite di CO2 per le sole attività residenziali.

Rispetto a questi due indici saranno posti gli obiettivi di risparmio energetico da conseguire entro il 2020 (con un beneficio almeno pari al 20% coerentemente con la logica del percorso richiesto dalla sottoscrizione del Patto dei Sindaci).

Tons di CO2 a meno Tons di CO2 CO2/abitante CO2/abitante Valore di riduzione Comune Abitanti al 2009 Tons di CO2 totali Industria e trasporti Residenziale totale residenziale minimo (20%) di CO2 privati

Calestano 2.074 23.457,83 8.155,64 4.662,00 11,31 2,25 1631,13 Corniglio 2.069 21.496,00 12.324,17 8.242,00 10,39 3,98 2464,83 Langhirano 9.714 128.747,00 38.979,13 18.587,00 13,25 1,91 7795,83 Palanzano 1.241 11.523,00 6.870,67 5.149,00 9,29 4,15 1374,13

L’effetto della mancanza di rete di distribuzione del metano e il conseguente utilizzo del GPL pesa sul valore pro-capite delle emissioni a carico degli utenti residenziali del comune di Palanzano. Sull’estremo opposto Langhirano beneficia, per il comparto residenziale, di una struttura urbanistica che privilegia rapporti di forma S/V migliori dal punto di vista energetico e soprattutto una età media delle costruzioni molto inferiore, con soluzioni impiantistiche meno vetuste.

Complessivamente il PAES sarà in grado di mettere in moto un percorso virtuoso che, se completato, consentirà di risparmiare consumi di energia sul territorio equivalenti all’emissione di circa 13.300 tonnellate anno di CO2 in atmosfera.

Un risultato brillante che dovrà essere colto attraverso il coinvolgimento dei cittadini, percorsi di disseminazione delle scuole, focus group con le imprese, soprattutto i salumifici, per la predisposizione di progetti di filiera per il risparmio energetico con soluzioni innovative, attivazione dei processi di diagnostica e di analisi di tutti gli immobili e impianti pubblici ai fini energetici, attivazione delle progettualità già presenti e

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predisposte in tempo utile per finalizzare rapidamente la riduzione dei consumi delle utenze più energivore.

Alcuni temi comuni quali l’efficientamento della pubblica illuminazione, il monitoraggio dei consumi attraverso sistemi di smart metering attivi con il rilievo delle temperature d’uso dei locali (si pensi alle scuole), la necessità di operare con urgenza attraverso audit e diagnosi energetiche mirate agli edifici pubblici più energivori, possono trovare comuni soluzioni di impostazione e di azione anche attraverso il coordinamento e la collaborazione di enti sovra territoriali quali l’Unione Montana.

Non va però sottovalutato che ogni percorso che incida sui consumi della PA, consente di recuperare energia ed emissioni su una quota molto piccola del complesso e ampio mix di utenze private che insiste nel territorio. Per tale motivo affidare alcune azioni ad una cabina di regia e coordinamento può solo amplificarne gli effetti anche e soprattutto dal punto di vista della comunicazione e del coinvolgimento dei cittadini che dovrebbero in questo modo avere nell’amministrazione pubblica un esempio di virtuoso uso della tecnologia e dei sistemi di gestione dell’energia da replicare in ogni nostro singolo momento dell’attività lavorativa e privata.

Di certo su questo aspetto può incidere fortemente l’azione di disseminazione e divulgazione presso le scuole, anche attivando percorsi di collaborazione con i soggetti economici che producono e vendono energia al territorio e che nel territorio operano anche come soggetti attivi nel settore della raccolta rifiuti.

Basti, a titolo di esempio, citare la campagna di formazione ed attività ludico-educative predisposta dall’IREN per i comuni di alcune province italiane tra le quali Parma 19 .

Fare comprendere ai giovani studenti, ad esempio, che la raccolta differenziata è uno dei modi per ridurre significativamente le emissioni di CO2 in atmosfera attraverso gesti semplici e quotidiani che vanno dalla scelta di prodotti “progettati” per essere riciclati, dalla testimonianza nelle mense scolastiche attraverso la proposizione di stoviglie e bicchieri non usa e getta, che ridurre in aula la temperatura fino a 19°-20°C durante l’inverno consente un elevato risparmio di combustibile per generare acqua calda per i

19 http://www.irenemilia.it/upload/pagine/pagine/2007-eduiren_catalogo_insegnanti_new_28lug.pdf

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termosifoni, sono tutti aspetti che vanno perseguiti con determinazione per garantire che il programma che oggi è traguardato al 2020 sia preso per mano fino al 2050 dalle prossime generazioni con lo stesso spirito e rinnovato entusiasmo.

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LE AZIONI DEL PIANO D’A REA PER OGNI COMUNE

PREMESSA

La volontà di impostare la programmazione comunale in termini di coerenza con gli obiettivi comunitari, con lo sviluppo sostenibile e con le scelte regionali ha caratterizzato l’operato di tutte le amministrazioni coinvolte.

In particolare è opportuno annotare come quello della riduzione del 20% le emissioni di

CO 2 rispetto a quelle del 2009 è scelta realmente complessa e richiede notevoli sforzi di pianificazione e successivo monitoraggio dei risultati.

Va però sottolineato che dal 2009 ad oggi molto è già stato fatto in termini di azioni di sostenibilità energetica del territorio. Il piano d’azione di seguito sviluppato vuole rendere ragione dei passi sin qui compiuti in termini di sostenibilità ambientale degli usi energetici, impostati e poi realizzati non solo dalla pubblica amministrazione ma anche dalla società civile. Questo progetto prevede tra i suoi temi principali, l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, l’informazione e le nuove tecnologie a supporto del risparmio energetico e dell’energia da fonti rinnovabili. A fronte di questa scelta è stato fatto uno studio approfondito delle potenziali aree di miglioramento per la riduzione delle emissioni dei gas clima alteranti del territorio.

Questa premessa anche per evidenziare come il piano d’azione di seguito descritto sia stato suddiviso in due parti, la prima: lo stato di fatto, raccoglie tutto quello che è stato realizzato dal 2009 ad oggi in termini di usi dell’energia rinnovabile e di efficienza energetica; la seconda: Il piano d’azione futuro , analizza l’evoluzione del sistema energetico alla luce dei miglioramenti in divenire, unitamente ad un programma d’azione la cui integrazione e implementazione porterà alla riduzione di emissioni seguendo gli interventi contenuti nelle schede d’azione.

La valutazione degli impatti in termini di riduzione di CO2 è stata condotta mediante le schede di calcolo proposte dalla piattaforma CLEXi della Regione Emilia Romagna.

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Qualora non fosse stata disponibile, si è fatto riferimento a linee guida, normativa e/o studi di settore a comprova della volontà di rendere effettivamente misurabile e misurabile nel tempo (monitorabile) ogni singola azione.

Prima di procedere appare utile annotare come le emissioni di CO2 dovute al settore industriale e quelle dovute al settore agricolo e dei trasporti siano state, coerentemente a quanto previsto all’interno delle linee guida del JRC, non considerate nell’aliquota di CO2 da portare in riduzione attraverso il piano di azione .

Questo perché in riferimento all’industria è possibile dire come è di fatto, l’estrema frammentazione delle attività, la ridotta dimensione delle aziende e il loro essere disseminate in un territorio vasto e complesso renda estremamente difficoltoso il riuscire ad operare in maniera coerente e coordinata a livello territoriale rendono estremamente improbabile l’individuazione di azioni capaci di incidere nelle politiche energetiche delle singole aziende a meno del settore dei salumifici nel territorio di Langhirano per i quali il progetto dell’ARPA ha fatto emergere possibili azioni di filiera.

In relazione alla zootecnia per dire come questa rappresenti una parte importante e delicata dell’economia dell’area, si tratta di produzioni di qualità ma basate su piccoli appezzamenti e/o su un numero di capi relativamente basso, cosa che rende difficile indicare modalità colturali e di allevamento meno incisive delle attuali. Inoltre la grande dimensione territoriale in cui vengono condotte, il fatto che il territorio sia per un elevata incidenza boschivo e quindi con una capacità di assorbimento delle emissioni di CO2 elevata di fatto non contabilizzata, ci ha indotti ad escludere anche queste emissioni dal computo di quelle da portare in detrazione all’interno del piano di azione.

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Si sottolinea come il PAES, per essere accettato e validato dall’ufficio del Covenant of Mayors deve rispondere ai seguenti requisiti: coprire almeno 3-4 settori chiave di consumo (si veda figura sopra) e avere una lista di misure concrete che coprano almeno il settore municipale ed uno o più settori chiave aggiuntivi.

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CALESTANO - LE AZIONI DEL PIANO

Il percorso dal 2009 al 2020 può essere, come anticipato in premessa, scisso in due fasi temporali.

Dal 2009 al 2014, all’interno del quale sia i privati che la PA ha fatto azioni che hanno contribuito già a ridurre il valore del consumo energetico globale del territorio, e il periodo dal 2015 al 2020 nel quale andranno attivate le azioni predisposte e condivise.

Questo percorso è rappresentato, in sintesi, nella tabella seguente nella quale trovano nella parte alta in blu le azioni già messe in campo fino al 2014 e per le quali ci sono anche i valori consuntivi di monitoraggio dell’effettivo risparmio/beneficio ottenuto; nella parte in basso rossa ci sono le azioni da programmare con una stima, ove possibile, anche delle risorse necessarie per attivarle in maniera compiuta.

Produzione Risparmio energia Riduzione energetico Persona responsabile Costi stimati [€] rinnovabile emissioni Settore previsto prevista CO2 [t/a] [MWh/anno] [MWh/anno] Pubblico IMPIANTO FOTOVOLTAICO 19,98 su magazzin comunale Lavori Pubblici € 69.930,00 20,78 7,62 INSERIMENTO VALVOLE TERMOSTATICHE Lavori Pubblici € 5.600,00 14,00 3,00 Tot – PA 75.530,00 14,00 20,78 10,62 Privato IMPIANTI FOTOVOLTAICI 2010-2014 - PRIVATI Privati - GSE € 195.776,00 61,18 22,44 IMPIANTI FOTOVOLTAICI 2010-2014 - COMMERCIALE ( 20

Piano di azioni per iniziative future Produzione Risparmio energia Riduzione energetico Settore Persona responsabile Costi stimati [€] rinnovabile emissioni previsto prevista CO2 [t/a] [MWh/anno] [MWh/anno] Pubblico Incremento della r.diffenziata entro il 2016 al 65% Settore Ambiente 68,44 Azioni di divulgazione e Sensibilizzazione popolazione Scolastica Settore Ambiente Riduzione del quantitativo di rifiuti a 1100 tons/anno Settore Ambiente 17,99 Efficientamento pubblica illuminazione (40%) Lavori Pubblici 265.000 147,22 55,00 GPP - Energia Elettrica per le utenze pubbliche con energia verde certificata Uff. Acquisti - 239,16 Riqualificazione energetica impianti , infissi e copertura Scuola via Roma Lavori Pubblici 270.000 53,64 11,00 Piantumazioni alberi – un albero per ogni nuova nascita (media +20 alberi/anno) fino al 2020 Settore Ambiente € 7.085,00 45,00 Tot € 542.085,00 201 0 437 Privato IMPIANTO IDROELETTRICO - TORRENTE SPIGONE 147,03 kw Privati € 1.102.500,00 404,00 136,50 Efficientamento del parco veicoli privati (7 % di rinnovo del parco veicoli al 2020) Privati 1.523,01 398,33 IMPIANTO IDROELETTRICO TORRENTE ARSO 343,65 Privati € 2.229.500,00 869,78 319,04 Efficienza energetica immobili tramite interventi strutturali Privati 1.462,00 295,00 Tot € 3.332.000,00 2.985 1.274 1.149 TOTALE € 3.874.085,00 3.186 1.274 1.585 TOTALE Emissioni evitate OBIETTIVO 1.631

Di seguito si riportano le singole schede, richiamate dal modello previste da CLEXi ove disponibili, o le considerazioni utili al calcolo ed alla valutazione dell’impatto.

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AZIONI DEL PIANO REALIZZATE NEL PERIODO 2010-2014

Impianto Fotovoltaico su Magazzino Comunale 1.a/b Valutazione ex ante u.m. Tipologia di impianto integrato Producibilità media annua MWh/anno MWp 1040 Potenza installata MWp 0,01998 Inclinazione pannelli rispetto all'orizzontale ≤70°

Coefficiente correttivo inclinazione adimensionale 1 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 20,78 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 7,62

1. a/b Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 30,1698 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 30,17 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 11,07

Anno di realizzazione delle opere 2010 Responsabilità esecuzione Ufficio Tecnico Comunale Costo sostenuto € 55.944,00 Potenziali beneficiari Note

Inserimento Valvole Termostatiche su Impianti Termici immobili Pubblici 1.a/b Valutazione ex post Immobile Quantitativi SCUOLA MATERNA 12 valvole installate MUNICIPIO 23 valvole instalate SCUOLA MEDIA 21 valvole installate

1. a/b Monitoriaggio Immobile Risparmio in m3 di metano SCUOLA MATERNA 302 consuntivo bollette MUNICIPIO 281 consuntivo bollette SCUOLA MEDIA 1046 consuntivo bollette TOTALE mWh risparmiati 14 TOTALE tonCO2eq/anno 3

Anno di realizzazione delle opere 2012 Responsabilità esecuzione Ufficio Tecnico Comunale Costo sostenuto € 5.000,00 Potenziali beneficiari Note

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Impianti fotovoltaici <20Kwp su edifici residenziali 2010-2014 1.a/b Valutazione ex ante u.m. Tipologia di impianto integrato Producibilità media annua MWh/anno MWp 1040 Potenza installata MWp 0,058825 Inclinazione pannelli rispetto all'orizzontale ?70° Coefficiente correttivo inclinazione adimensionale 1 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 61,18 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 22,44

1. a/b Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 90,649325 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 88,33 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 32,18

Impianti fotovoltaici >20Kwp < 200kWp su edifici commerciali / terziario 2010-2014

1.a/b Valutazione ex ante u.m. Tipologia di impianto integrato Producibilità media annua MWh/anno MWp 1040 Potenza installata MWp 0,08897 Inclinazione pannelli rispetto all'orizzontale ?70° Coefficiente correttivo inclinazione adimensionale 1 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 92,53 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 33,94

1. a/b Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 138,33557 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 138,34 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 50,74

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Riqualificazione edilizia privata - misura 55-65% 2010-2012 1.a/b Valutazione ex post sulla base dei dati disponibili dal portale ENEA Da qualche anno è stato attivato a livello nazionale un percorso virtuoso che consente, , di detrarre il 55% (il 65% dal giugno 2013 e per tutto il 201) degli investimenti in efficienza energetica dalle imposte in 10 anni. Questa iniziativa ha avuto un buon impatto in Emilia Romagna e la tabella sottostante ricavata a partire dal rapporto ENEA 55% - Edizione 2011, ne chiarisce i contorni e fornisce una stima attendibile dell’impatto sul patrimonio immobiliare su base regionale. anno 2013 Interventi in detrazione 55% CALESTANO 2074 Tipo di intervento Tipo di intervento totale [€] MWh risparmiati Strutture opache verticali Strutture opache verticali 8.658 3,396 Strutture opache orizzontali Strutture opache orizzontali 11.532 8,311 Infissi Infissi 63.701 22,791 Solare termico Solare termico 8.983 5,765 Climatizzazione invernale Climatizzazione invernale 48.973 26,225 TOTALI TOTALI 141.848 66,488 anno 2011 Interventi in detrazione 55% CALESTANO 2074 Tipo di intervento Tipologia Intervento Costo Totale [€] MWh risparmiati Strutture opache verticali Strutture opache verticali 11.219 4,31 Strutture opache orizzontali Strutture opache oizzontali 17.439 10,99 Infissi CALESTANO 83.533 28,59 Solare termico Solare termic 12.158 8,31 Climatizzazione invernale Climatizzazione invernale 67.958 35,21 TOTALI Totale 192.307 87,42 anno 2012 Interventi in detrazione 55% CALESTANO 2074 Tipo di intervento Tipologia Intervento Costo Totale [€] MWh risparmiati Strutture opache verticali Strutture opache verticali 8.658 3,40 Strutture opache orizzontali Strutture opache oizzontali 11.532 8,31 Infissi Infissi 63.701 22,79 Solare termico Solare termico 8.983 5,77 Climatizzazione invernale Climatizzazione invernale 48.973 26,22 TOTALI Totale 141.848 66,49 Costo totale interventi€ 476.002,76 MWh risparmiati - totali 220,40

Anno di realizzazione delle opere 2012 Responsabilità esecuzione Privati Costo sostenuto € 476.002,00 Stima sulla base dei dati ENEA Potenziali beneficiari singoli cittadini Note

AZIONI DEL PIANO DA REALIZZARE NEL PERIODO 2015-2020

Nell’ambito delle azioni del cosiddetto GPP le amministrazioni pubbliche possono definire l’acquisto da soggetti in grado di garantire, nel rispetto degli affidamenti e delle gare pubbliche per la fornitura di servizi, che l’energia elettrica fornita sia tutta proveniente da fonti energetiche rinnovabili.

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Acquisto di energia “verde” certificata 18. Valutazione ex ante - Monitoraggio u.m. Energia elettrica acquistata MWh/anno 652 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,366804 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 239,16

Attraverso una verifica delle modalità di raccolta e soprattutto grazie ad azioni di disseminazione ed informazione ai cittadini, il comune di Calestano punta a ridurre il quantitativo di rifiuti entro il 2016 a 1100 tonnellate annue totali portando contestualmente il valore della R.D. al 65%.

Riduzione della produzione di rifiuti - Obiettivo 1100 Tons e 65% differenziata entro 2016 23. Valutazione ex ante - Monitoraggio u.m. Rifiuti Urbani prodotti anno base ton/anno 440,00 Rifiuti Urbani prodotti anno obiettivo/monitoraggio ton/anno 385,00 Fattore medio di emissione per smaltimento RU tonCO2eq/tRU 0,327 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 17,99

Riduzione della produzione di rifiuti - Obiettivo 1100 Tons e 65% differenziata entro 2016 24. Valutazione ex ante - Monitorggio u.m. Rifiuti differenziati all’anno base ton/anno 800,00 Rifiuti differenziati all’anno obiettivo/monitoraggio ton/anno 715,00 Fattore medio di emissione per recupero RD tonCO2eq/tRD 0,80514 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 68,44

Di seguito si riportano i calcoli elaborati sulla base delle informazioni disponibili nel caso in cui fossero realizzate le opere in corso di autorizzazione delle due centrali idroelettriche di piccola taglia.

Impianto Idrolettrico 147,03 Kw - Torrente Spigone - In corso Autorizzazione 2. Valutazione ex ante u.m. Potenza elettrica installata MWe 0,14703 Ore annue medie di funzionamento ore/anno 2531 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 372,13 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 136,50

2. Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 0 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 0,00 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 0,00

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Impianto Idrolettrico 343,65 Kw - Torrente Arso - In corso Autorizzazione 2. Valutazione ex ante u.m. Potenza elettrica installata MWe 0,34365 Ore annue medie di funzionamento ore/anno 2531 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 869,78 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 319,04

2. Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 0 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 0,00 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 0,00

Considerato il trend positivo di sostituzione del parco circolante con veicoli sempre più ecologici ed efficienti si è simulata la riduzione di una aliquota di circa il 7% dei consumi di carburante da parte dei privati.

Il risparmio energetico conseguibile è dovuto quindi all’efficientamento previsto dal Regolamento europeo 443/2009 e ripreso nel PAE 2011 per quanto riguarda il parco auto a livello nazionale.

Riduzione del consumo di carburanti per autotrazione - Sostituzione Parco Circolante 29. Valutazione ex ante - Monitoraggio u.m. Quantitativo di benzina consumata nell'anno 0 lt 495714,2857 Quantitativo di benzina consumata nell'anno 1 lt 456057,1429 Benzina Fattore emissione medio benzina tCO2eq/lt 0,002461 Risparmio CO2/anno (benzina) tonCO2eq/anno 97,61 Quantitativo di diesel consumato nell'anno 0 lt 1302352,941 Quantitativo di diesel consumato nell'anno 1 lt 1198164,706 Diesel Fattore emissione medio diesel tCO2/lt 0,002886 Risparmio CO2/anno (diesel) tonCO2eq/anno 300,72 Quantitativo di metano consumato nell'anno 0 lt 0 Quantitativo di metano consumato nell'anno 1 lt 0 GPL Fattore emissione medio GPL tCO2/lt 0,001524 Risparmio CO2/anno (GPL) tonCO2eq/anno 0,00 Quantitativo di metano consumato nell'anno 0 lt Quantitativo di metano consumato nell'anno 1 lt 0 Metano Fattore emissione medio diesel tCO2/lt 0,001524 Risparmio CO2/anno (metano) tonCO2eq/anno 0,00 Riduzione CO2/anno tCO2eq/anno 398,33 Risparmio Energetico MWh/anno 1523,01

Per la pubblica illuminazione si è fatto riferimento al censimento disponibile dei punti luce relativo al Comune di Calestano ed alla sostituzione di circa 487 lampade con tecnologia tradizionale con nuove teste palo e punti luce a LED a basso consumo, dotando nel

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contempo ogni singolo punto luce di sistema di controllo e riduzione di flusso mediante scheda elettronica.

Riqualificazione Impianto Pubblica illuminazione 1.a/b Valutazione ex ante sulla base del censimento disponibile dei punti luce

Sostituzione dei punti luce dotati di lampade a Vapori di Mercurio e Sap con teste palo con armatura LED e inserimento sistema di regolazione attiva del flusso luminoso per un totale di 487 lampade ATTUALE SCENARIO LAMPADE Somma di N° PUNTI LUCE 20 24 70 100 110 125 150 250 Totale complessivo FC 4 4 FLUOR 7 7 JM 4 22 26 LED 7 7 SAP 3 199 1 56 12 271 VM 188 9 197 (vuoto) 534 Totale complessivo 7 4 14 199 1 188 78 21 1046

Attuale Consumo per le 487 372740 KWh/anno Riduzione per potenza -146846,0308 KWh/anno Riduzione per c.flusso -372,74 KWh/anno Riduzione attesa -147218,7708 KWh/anno CO2 Equivalenza 55 tCO2/anno

Anno di realizzazione delle opere 2017 Responsabilità esecuzione Ufficio Tecnico Costo sostenuto € 265.000,00 Computo di stima di massima Potenziali beneficiari Tutti i cittadini di Calestano Note

Sarà attivata una campagna per la piantumazione di un albero per ogni nuovo nato a partire dal 2015.

In questo modo , oltre a dare un tangibile contributo per l’assorbimento di CO2, si sosterrà una campagna educativa e di comunicazione atta a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della cura del verde pubblico e privato.

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Piantumazione alberi - Un albero per la vita 1.a/b Valutazione ex ante sulla base del capacità di assorbimento delle piante della CO2 La piantumazione di essenze vegetali assolve d una molteplicità di funzioni ambientali, ricreative e di paesaggio urbano ed extraurbano, per tutto questo lo stato italiano ha prodotto la legge n° 10 del 14/01/2013 che obbliga tutti i comuni con oltre 15.000 abitanti a piantare un albero per ogni nuovo nato. Il Comune di Calestano anche se al di sotto dei 15.000 ab. Intende perseguire questa azione creando anche le condizioni di una incisiva riduzione di emissioni di CO2.

Anno n° alberi piantati biomassa (kg ss) t CO2 t CO2 incr tCO2 sequestrate 2013-2020 1 2013 0 - 0 0 2 2014 0 - 0 0 50 45 3 2015 20 7.743 14 14 40 35 4 2016 20 6.437 12 26 30 25 5 2017 20 5.020 9 35 20 15 6 2018 20 3.482 6 42 10 5 7 2019 20 1.812 3 45 0 8 2020 9 - 0 45 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 109 Tratto da http://www.consumieclima.org/default.html

Quanta CO2 assorbe un albero? Se gli alberi si "mangiano" l'anidride carbonica che noi emettiamo, sorge la curiosità (o la necessità!) di calcolare quanti alberi occorre piantare per compensare una certa emissione E di anidride carbonica (espressa in kg di CO2). Prima di vedere come, conviene fare due osservazioni: è possibile convertire il peso della biomassa di una pianta nel peso dell'anidride carbonica che essa ha assorbitoInfatti il peso del contenuto di carbonio è in genere circa il 45-50% di quello totale della biomassa secca e, quindi, vale l'equivalenza: 1 g sostanza secca = 0,5 g C = 1,83 g CO2 dove per passare da g C a g CO2 si è tenuto conto che il peso atomico del carbonio è 12 e quello dell'ossigeno 16 (quindi 12 g C = (12+16 x 2) g CO2 ovvero 1 g C = 3,67 g CO2)l'accumulo di biomassa non è costante durante la vita di una pianta, ma dipende dall'etàLa relazione che lega biomassa ed età è del tipo B(t) = Bi x (1 - e-αt) dove B(t) è la biomassa della pianta all'istante t, Bi e α sono parametri che dipendono dalla specie, dalle condizioni climatiche e dalle caratteristiche di fertilità del terreno. In termini matematici, Bi indica l'asintoto orizzontale della curva, cioè la biomassa massima accumulabile, e α la sua pendenza nell'origine. Per il pioppo euroamericano (Populus euroamericana ) coltivato a Bagni di Tivoli (RM) Bi e α assumono i seguenti valori: α = 0,082 (anni-1) Bi = 1151 (kg ss x albero-1)

Anno di realizzazione delle opere 2020 Responsabilità esecuzione Ufficio Ambiente Costo sostenuto € 7.085,00 In collaborazione con Corpo Forestale dello Stato Potenziali beneficiari Tutti i cittadini di Calestano Note

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Riqualificazione edilizia privata attraverso forme di incentivo quali 55-65% detrazioni IRPEF 1.a/b Valutazione ex ante sulla base del censimento ISTAT degli immobili per anno di costruzione

Il Com une di Calestano prevede di promuovere l’efficientamento energetico degli edifici privati attraverso una azione di sensibilizzazione tesa anche a far conoscere gli incentivi che il governo nazionale e la regione rendono disponibili per questo tipo di interventi. A seguire si riporta una tabella che consente una previsione di un potenziale efficientamento energetico degli edifici privati ad oggi esistenti nel territorio comunale (censimento ISTAT), prodotta sim ulando gli effetti prodotti dall’azione di sensibilizzazione condotta dall’ente pubblico nonché dalla presenza dei forti incentivi che il governo nazionale assicura per questo tipo di interventi (65 % di detraibilità fiscale). Gli effetti delle azioni di sensibilizzazione nonché le pratiche per l’efficientam ento energetico degli edifici privati, in relazione alla detraibilità fiscale, verranno m onitorate nei loro effetti registrando tutti gli interventi sul territorio che porteranno a m odifiche dell’assetto energetico degli edifici.

Tavola: Edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione -CALESTANO - Censimento 2001.

CALESTANO Epoca di costruzione Prima del 1919 Dal 1919 al 1945 Dal 1946 al 1961 Dal 1962 al 1971 Dal 1972 al 1981 Dal 1982 al 1991 Dopo il 1991 Totale

N° edifici 348 216 102 80 124 29 46 945 Consumosuperficie m2 51.946 32.243 15.226 11.942 18.510 4.329 6.866 141.061 specifico [kWh/m2a] 344 352 335 338 245 245 196 Consumo tot [MWh/a] 17.887 11.360 5.106 4.032 4.529 1.059 1.344 45.317 Ristrutturazione % sup/a 0,5% 1,0% 1,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% Evoluzione dei consumi energetici Efficienza finale 2013 17.811 11.264 5.041 3.965 4.476 1.051 1.339 44.947 54 2014 17.736 11.168 4.977 3.897 4.423 1.043 1.334 44.577 kWh/m2anno 2015 17.661 11.072 4.913 3.829 4.370 1.034 1.329 44.208 2016 17.585 10.975 4.849 3.761 4.317 1.026 1.325 43.838 2017 17.510 10.879 4.784 3.694 4.264 1.018 1.320 43.468 2018 17.434 10.783 4.720 3.626 4.211 1.010 1.315 43.099 2019 17.359 10.687 4.656 3.558 4.158 1.001 1.310 42.729 2020 17.284 10.591 4.592 3.490 4.105 993 1.305 42.359 MWh 2.957 Gli edifici con queste percentuali vanno in classe C Risparmio 6,5% Consumo reale 22.406 Risparmio reale Mwh 1.462,2 Mancate emissioni tCO2 295

Anno di realizzazione delle opere 2020 Responsabilità esecuzione Privati Costo sostenuto N.A. Potenziali beneficiari Tutti i cittadini di Calestano Note

Mediante il mantenimento dei risultati ottenuti dal 2010 al 2014 e l’attuazione delle misure previste, il piano del Comune di Calestano si prefigge quindi il seguente obiettivo di riduzione di CO2: 20,80% entro il 2020 .

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Tons di CO2 a meno % presunta di Tons di CO2 CO2/abitante Valore di riduzione Valore presunto di Comune Industria e trasporti riduzione al Residenziale residenziale minimo (20%) di CO2 riduzione al 2020 privati 2020 Calestano 8.155,64 4.662,00 2,25 1631,13 1.696,58 20,80%

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CORNIGLIO - LE AZIONI DEL PIANO

Allo stesso modo di quanto metodologicamente proposto per Calestano procediamo con l’analizzare le azioni già conseguite e quelle da realizzare per il comune di Corniglio, analizzando due periodi: dal 2009 al 2014, all’interno del quale sia i privati che la PA ha fatto azioni che hanno contribuito già a ridurre il valore del consumo energetico globale del territorio, e il periodo dal 2015 al 2020 nel quale andranno attivate le azioni predisposte e condivise.

Questo percorso è rappresentato, in sintesi, nella tabella seguente nella quale trovano nella parte alta in blu le azioni già messe in campo fino al 2014 e per le quali ci sono anche i valori consuntivi di monitoraggio dell’effettivo risparmio/beneficio ottenuto; nella parte in basso rossa ci sono le azioni da programmare con una stima, ove possibile, anche delle risorse necessarie per attivarle in maniera compiuta.

Produzione Risparmio energia Riduzione energetico Persona responsabile Costi stimati [€] rinnovabile emissioni Settore previsto prevista CO2 [t/a] [MWh/anno] [MWh/anno] Pubblico Riduzione produzione rifiuti periodo 2009-2014 (-460Tons) Settore Ambiente N.A. 158,57 impianto fotovoltaico sulla copertura dela colonia montana 19,9Kwp Lavori Pubblici € 63.000,00 20,70 7,59 Incremento R.D. da 15% a 43,8% dal 2009-2014 Settore Ambiente N.A. 218,62

Tot – PA 63.000,00 -,00 20,70 384,78 Privato Impianti fotovoltaici residenziali su copertura (integrati) <10kwp Privati - GSE € 239.992,00 99,35 36,44 Impianti fotovoltaici terziario e industriali su copertura Privati - GSE € 59.340,00 20,75 7,55 Impianti fotovoltaici a terra >200Kwp Privati - GSE € - - - - Riqualificazione edilizia privata mediante detrazione 55 % 2010-2012 Privati - ENEA € 474.855,00 219,86 - 44,41 Tot – Privati € 774.187,00 220 120 88,40 TOTALE € 837.187,00 220 141 473,18

Piano di azioni per iniziative future Produzione Risparmio energia Riduzione energetico Settore Persona responsabile Costi stimati [€] rinnovabile emissioni previsto prevista CO2 [t/a] [MWh/anno] [MWh/anno] Pubblico Incremento della r.diffenziata entro il 2016 al 65% Settore Ambiente N.A. 183,49 Efficientamento pubblica illuminazione (40%) Lavori Pubblici € 338.800,00 215,00 81,00 Efficientamento Immobile Scolastico Corniglio Ufficio Tecnico € 180.000,00 73,00 15,00 Efficientamento Immobile Scolastico Beduzzo Ufficio Tecnico € 250.000,00 98,00 20,00 Efficientamento Immobile Municipio Ufficio Tecnico € 210.000,00 31,00 6,00 Diagnosi Energetica degli immobili comunali entro il 2016 Ufficio Tecnico € 12.000,00 -,00 -,00 Azioni di divulgazione e Sensibilizzazione popolazione Scolastica Settore Ambiente Piantumazioni alberi – n°56 entro il 2014 e 9 alberi all'anno fino al 2020 Settore Ambiente € 4.600,00 21,00 Tot € 995.400,00 417 0 326

Privati Privato IMPIANTO IDROELETTRICO - SOCIETA' IDROVALPARMA SRL -TORRENTE BRATICA 785 kWp € 1.962.500,00 1.986,94 728,78 Efficientamento del parco veicoli privati (8 % di riduzione a seguito rinnovo del parco veicoli al 2020) Privati N.A. 2.012,41 496,94

Efficienza energetica immobili tramite interventi strutturali Privati 2.806,70 567,00 Tot € 1.962.500,00 4.819 1.987 1.793 TOTALE € 2.957.900,00 5.236 1.987 2.119 TOTALE Emissioni evitate OBIETTIVO 2.465

Di seguito si riportano le singole schede, richiamate dal modello previste da CLEXi ove disponibili, o le considerazioni utili al calcolo ed alla valutazione dell’impatto.

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AZIONI DEL PIANO REALIZZATE NEL PERIODO 2010-2014

1. Produzione di energia fotovoltaica - Impianto Comunale 2012 19,9Kwp 1.a/b Valutazione ex ante u.m. Tipologia di impianto integrato Producibilità media annua MWh/anno MWp 1040 Potenza installata MWp 0,0199 Inclinazione pannelli rispetto all'orizzontale ≤70° Coefficiente correttivo inclinazione adimensionale 1 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 20,70 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 7,59

1. a/b Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 30,6659 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 30,67 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 11,25

Anno di realizzazione delle opere 2013 Responsabilità esecuzione Ufficio Tecnico Comunale Costo sostenuto € 55.944,00 Potenziali beneficiari Note

Il comune di Corniglio ha conseguito ottimi risultati di riduzione della quantità di rifiuti prodotti di incremento della raccolta differenziata porta a porta nel periodo 2009-2014.

23. Riduzione della produzione di rifiuti - 2009-2014 23. Valutazione ex ante - Monitoraggio u.m. Rifiuti Urbani prodotti anno base ton/anno 1089,00 Rifiuti Urbani prodotti anno obiettivo/monitoraggio ton/anno 604,07 Fattore medio di emissione per smaltimento RU tonCO2eq/tRU 0,327 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 158,57

24. Raccolta differenziata dei rifuti 2009-2014 dal 15,% al 43% 24. Valutazione ex ante - Monitorggio u.m. Rifiuti differenziati all’anno base ton/anno 200,20 Rifiuti differenziati all’anno obiettivo/monitoraggio ton/anno 471,73 Fattore medio di emissione per recupero RD tonCO2eq/tRD 0,80514 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno -218,62

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Gli impianti fotovoltaici installati dai privati e dalle aziende nel periodo 2010-2014 hanno consentito un incremento della produzione di energia rinnovabile ed una conseguente riduzione del carico di CO2 del territorio.

1. Produzione di energia fotovoltaica - Residenziali su tetto <10kWp 1.a/b Valutazione ex ante u.m. Tipologia di impianto integrato Producibilità media annua MWh/anno MWp 1040 Potenza installata MWp 0,09553 Inclinazione pannelli rispetto all'orizzontale ?70° Coefficiente correttivo inclinazione adimensionale 1 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 99,35 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 36,44

1. a/b Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 147,21173 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 147,21 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 54,00

1. Produzione di energia fotovoltaica Impianti Integrati Terziario 1.a/b Valutazione ex ante u.m. Tipologia di impianto integrato Producibilità media annua MWh/anno MWp 1040 Potenza installata MWp 0,01978 Inclinazione pannelli rispetto all'orizzontale ?70° Coefficiente correttivo inclinazione adimensionale 1 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 20,57 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 7,55

1. a/b Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 30,48098 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 30,48

Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 11,18

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Riqualificazione edilizia privata - misura 55-65% 2010-2012 1.a/b Valutazione ex post sulla base dei dati disponibili dal portale ENEA Da qualche anno è stato attivato a livello nazionale un percorso virtuoso che consente, , di detrarre il 55% (il 65% dal giugno 2013 e per tutto il 201) degli investimenti in efficienza energetica dalle imposte in 10 anni. Questa iniziativa ha avuto un buon impatto in Emilia Romagna e la tabella sottostante ricavata a partire dal rapporto ENEA 55% - Edizione 2011, ne chiarisce i contorni e fornisce una stima attendibile dell’impatto sul patrimonio immobiliare su base regionale.

anno 2013 Interventi in detrazione 55% CORNIGLIO 2069 Tipo di intervento Tipo di intervento totale [€] MWh risparmiati Strutture opache verticali Strutture opache verticali 8.638 3,387 Strutture opache orizzontali Strutture opache orizzontali 11.504 8,291 Infissi Infissi 63.547 22,736 Solare termico Solare termico 8.962 5,751 Climatizzazione invernale Climatizzazione invernale 48.855 26,161 TOTALI TOTALI 141.506 66,327 anno 2011 Interventi in detrazione 55% CORNIGLIO 2069 Tipo di intervento Tipologia Intervento Costo Totale [€] MWh risparmiati Strutture opache verticali Strutture opache verticali 11.192 4,30 Strutture opache orizzontali Strutture opache oizzontali 17.397 10,96 Infissi Infissi 83.332 28,52 Solare termico Solare termic 12.129 8,29 Climatizzazione invernale Climatizzazione invernale 67.794 35,13 TOTALI Totale 191.844 87,21 anno 2012 Interventi in detrazione 55% CORNIGLIO 2069 Tipo di intervento Tipologia Intervento Costo Totale [€] MWh risparmiati Strutture opache verticali Strutture opache verticali 8.638 3,39 Strutture opache orizzontali Strutture opache oizzontali 11.504 8,29 Infissi Infissi 63.547 22,74 Solare termico Solare termico 8.962 5,75 Climatizzazione invernale Climatizzazione invernale 48.855 26,16 TOTALI Totale 141.506 66,33 Costo totale interventi€ 474.855,21 MWh risparmiati - totali 219,86

Anno di realizzazione delle opere 2012 Responsabilità esecuzione Privati Costo sostenuto € 474.855,21 Stima sulla base dei dati ENEA Potenziali beneficiari singoli cittadini Note

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AZIONI DEL PIANO DA REALIZZARE NEL PERIODO 2015-2020

Il Comune di Corniglio ha pianificato una revisione della modalità di raccolta differenziata porta a porta e di prossimità per risolvere le problematiche emerse negli ultimi anni di gestione al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato del 65% entro il 2016, anche attraverso specifiche campagne di comunicazione, in collaborazione eventuale con l’attuale gestore del servizio raccolta.

24. Raccolta differenziata dei rifuti al 65% entro il 2016 24. Valutazione ex ante - Monitorggio u.m. Rifiuti differenziati all’anno base ton/anno 470,85 Rifiuti differenziati all’anno obiettivo/monitoraggio ton/anno 698,75 Fattore medio di emissione per recupero RD tonCO2eq/tRD 0,80514 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno -183,49

Relativamente alla pubblica illuminazione, il Comune ha previsto di sostituire gli attuali sistemi di illuminazione con sistemi a LED a basso consumo dotati, a bordo palo, di sistemi integrati per la riduzione del flusso luminoso in funzione dell’orario e delle reali condizioni del traffico delle strade interessate nel rispetto di quanto previsto dal codice della strada.

Riqualificazione Impianto Pubblica illuminazione 1.a/b Valutazione ex ante sulla base del censimento disponibile dei punti luce

Sostituzione dei punti luce dotati di lampade a Vapori di Mercurio e Sap con teste palo con armatura LED e inserimento sistema di regolazione attiva del flusso luminoso. Al momento il comune è dotato di una piattaforma per la telelettura dei dati di consumo, ma alla quale non è stato possibile accedere durante l'acquisizione dei dati per il BEI. Pertanto la stima del risparmio conseguibile è stata calcolata in maniera forfettaria come il 40% dei consumi al 2009 e utilizzando i fattori di conversione proposti dal sistema IPSI

CONSUMO ANTE (MWh) 538 CONSUMO POST (MWh) 323 RISPARMIO ATTESO (tCO2) 81

Anno di realizzazione delle opere 2017 Responsabilità esecuzione Ufficio Tecnico Costo sostenuto € 338.800,00 Computo di stima di massima Potenziali beneficiari Tutti i cittadini di Corniglio Note

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Attualmente risulta presentato presso gli organi competenti un progetto per la realizzazione di una centrale idroelettrica della potenza di 0,785Mwp massima installata il cui contributo è di seguito specificato.

2. Produzione di energia idroelettrica -- SOCIETA' IDROVALPARMA SRL -TORRENTE BRATICA 785 kWp 2. Valutazione ex ante u.m. Potenza elettrica installata MWe 0,785 Ore annue medie di funzionamento ore/anno 2531 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 1986,84 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 728,78

2. Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 0 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 0,00 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 0,00

L’amministrazione di Corniglio ritiene utile dotarsi della diagnosi energetica dei principali edifici pubblici al fine di meglio programmare gli interventi di riqualificazione energetica degli stessi.

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Diagnosi energetica edifici pubblici 1.a/b Non genera risparmio in maniera diretta

L'amministrazione di Corniglio ritiene indispensabile la diagnosi energetica dei tre pincipali edifici energivori gestiti: il municipio, la scuola di Beduzzo e l'immobile scolastico del capoluogo. Solo in tal modo sarà possibile definire le priorità di intervento delle azioni di efficientamento degli immobili.

Anno di realizzazione delle opere 2015 Responsabilità esecuzione Ufficio Tecnico Stima per la redazione di num. 3 diagnosi energetiche supportate da rilievi Costo sostenuto € 12.000,00 strumentali (termocamera ad esempio) Potenziali beneficiari Note Nessun risparmio di energia diretto

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Riqualificazione energetica immobili pubblici 1.a/b Valutazione ex ante sulla base delle diagnosi energetiche

L'amministrazione di Corniglio ha pianificato per il 2015-2016 la realizzazione delle diagnosi energetiche dei tre pincipali edifici energivori gestiti:in questa fase si stima un possibile risparmio atteso dagli interventi di efficientamento sulla base di case- study analoghi

Immobile MUNICIPIO Consumo Ante (Termico) MWh 242 Stima Consumo Post (Termico) MWh 169 Riduzione tCo2 6 Stima costo intervento di primo livello € 210.000,00 Immobile Scolastico Capoluogo Consumo Ante (Termico) MWh 327 Stima Consumo Post (Termico) MWh 229 Riduzione tCo2 15 Stima costo intervento di primo livello € 180.000,00 Immobile Scolastico Beduzzo Consumo Ante (Termico) MWh 102 Stima Consumo Post (Termico) MWh 71 Riduzione tCo2 20 Stima costo intervento di primo livello € 250.000,00

Anno di realizzazione delle opere 2016-2020 Responsabilità esecuzione Lavori Pubblici

Stima di primo livello Costo sostenuto Potenziali beneficiari Note Nessun risparmio di energia diretto

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Considerato il trend positivo di sostituzione del parco circolante con veicoli sempre più ecologici ed efficienti si è simulata la riduzione di una aliquota di circa il 7% dei consumi di carburante da parte dei privati.

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Il risparmio energetico conseguibile è dovuto quindi all’efficientamento previsto dal Regolamento europeo 443/2009 e ripreso nel PAE 2011 per quanto riguarda il parco auto a livello nazionale.

29. Riduzione del consumo di carburanti per autotrazione 29. Valutazione ex ante - Monitoraggio u.m . Quantitativo di benzina consumata nell'anno 0 lt 494285,7143 Quantitativo di benzina consumata nell'anno 1 lt 454742,8571 Benzina Fattore emissione medio benzina tCO2eq/lt 0,002461 Risparmio CO2/anno (benzina) tonCO2eq/anno 97,33 Quantitativo di diesel consumato nell'anno 0 lt 1298823,529 Quantitativo di diesel consumato nell'anno 1 lt 1194917,647 Diesel Fattore emissione medio diesel tCO2/lt 0,002886 Risparmio CO2/anno (diesel) tonCO2eq/anno 299,91 Quantitativo di metano consumato nell'anno 0 lt 0 Quantitativo di metano consumato nell'anno 1 lt 0 GPL Fattore emissione medio GPL tCO2/lt 0,001524 Risparmio CO2/anno (GPL) tonCO2eq/anno 0,00 Quantitativo di metano consumato nell'anno 0 lt 812000 Quantitativo di metano consumato nell'anno 1 lt 747040 Metano Fattore emissione medio diesel tCO2/lt 0,001524 Risparmio CO2/anno (metano) tonCO2eq/anno 99,01 Riduzione CO2/anno tCO2eq/anno 496,24 Risparmio Energetico MWh/anno 2012,41

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Mediante il mantenimento dei risultati ottenuti dal 2010 al 2014 e l’attuazione delle misure previste, il piano del Comune di Corniglio si prefigge quindi il seguente obiettivo di riduzione di CO2: 21,04% entro il 2020 .

Tons di CO2 a meno % presunta di Tons di CO2 CO2/abitante Valore di riduzione Valore presunto di Comune Industria e trasporti riduzione al Residenziale residenziale minimo (20%) di CO2 riduzione al 2020 privati 2020 Corniglio 12.324,17 8.242,00 3,98 2464,83 2.592,39 21,04%

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LANGHIRANO - LE AZIONI DEL PIANO

Allo stesso modo di quanto metodologicamente proposto per Calestano e Corniglio procediamo, per Langhirano, con l’analizzare le azioni già conseguite e quelle da realizzare analizzando due periodi: dal 2009 al 2014, all’interno del quale sia i privati che la PA ha fatto azioni che hanno contribuito già a ridurre il valore del consumo energetico globale del territorio, e il periodo dal 2015 al 2020 nel quale andranno attivate le azioni predisposte e condivise.

Questo percorso è rappresentato, in sintesi, nella tabella seguente nella quale trovano nella parte alta in blu le azioni già messe in campo fino al 2014 e per le quali ci sono anche i valori consuntivi di monitoraggio dell’effettivo risparmio/beneficio ottenuto; nella parte in basso rossa ci sono le azioni da programmare con una stima, ove possibile, anche delle risorse necessarie per attivarle in maniera compiuta.

Produzione contributo % Risparmio Risparmio energia sull'obiettivo Riduzione Persona energetico energetico rinnovabile di riduzione Settore Costi stimati [€] emissioni responsabile previsto previsto prevista delle CO2 [t/a] [MWh/anno] [MWh/anno] [MWh/anno emissioni di ] CO2 Pubblico Riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti sul territorio - consuntivo 2009-2014 Settore Ambiente € - 410,71 5,27% Impianto Fotovoltaico 1,54 kWp su copertura Scuola Media Provincia di Parma € 4.928,00 1,60 0,59 0,01% Tot – PA € 4.928,00 -,00 -,00 1,60 411,30 5,28% Privato Impianti Fotovoltaici di tipo Residenziale (1 200 kWp Privati - GSE € 861.000,00 947,10 347,40 4,46% Riqualificazione edilizia privata mediante detrazione 55 % 2010-2012 Privati - ENEA 1.032,27 1.032,27 - 208,52 2,67% Tot – Privati € 4.469.731,60 1.032 1.032 2.940 1.286,70 16,50% TOTALE € 4.474.659,60 1.032 1.032 2.942 1.698,00 21,78%

Piano di azioni per iniziative future

Produzione contributo % Risparmio Risparmio energia sull'obiettivo Riduzione Persona energetico energetico rinnovabile di riduzione Settore Costi stimati [€] emissioni responsabile previsto previsto prevista delle CO2 [t/a] [MWh/anno] [MWh/anno] [MWh/anno emissioni di ] CO2 Pubblico Incremento della r.diffenziata entro il 2016 al 70% (a parità di rifiuti complessivi) Settore Ambiente 281,14 3,61% Efficientamento pubblica illuminazione (40%) Lavori Pubblici € 1.340.000,00 493,13 186,00 2,39% Impianto fotovoltaico 80,0Kwp su copertura palestra comunale Lavori Pubblici€ 140.980,00 83,20 30,52 0,39% Acquisto energia verde certificata - GPP su energia elettrica forniture pubbliche Ufficio Acquisti € - 654,61 8,40% Riqualificazione energetica Palazzina "Pelosi" e riorganizzazione uffici comunali Lavori Pubblici € 220.000,00 181,76 39,44 0,51% Realizzazione pista ciclabile su area urbana per un totale di 5Km lungo Parma Lavori Pubblici € 500.000,00 2.278,26 578,07 7,42% Riqualificazione energetica edificio scolastico - scuola media statale E.FERMI Lavori Pubblici € 350.000,00 651,47 141,37 1,81% Num. 2 Colonnine ricarica auto elettriche e 4 bici a pedalata assistita Parcheggio Ufficio Mobilità Pubblico € 45.000,00 15,17 3,85 0,05% Riqualificazione energetica edificio scolastico - scuola materna e asilo G.Rodari Lavori Pubblici € 220.000,00 71,00 14,00 0,18% Diagnosi energetica degli immobili pubblici Ufficio Tecnico € 12.000,00 -,00 -,00 -,00 0,00% Sostituzione lampade semaforiche Lavori Pubblici € 500,00 1,11 0,41 0,01% Piantumazioni alberi – un albero per la vita Settore Ambiente€ 40.000,00 179,00 2,30% Totale azioni PA € 2.868.480,00 0 3.692 83 2.108 27,05% Privato Azione di coordinamento per realizzazione PEI su isolamento energetico Salumifici Privati/PSR NA 3.007,00 1.133,00 14,53% Efficientamento del parco veicoli privati (7 % di rinnovo del parco veicoli al 2020) Privati NA 9.120,56 2.330,21 29,89% Efficienza energetica immobili tramite interventi strutturali Privati NA 6.398,00 6.398,00 1.293,00 16,59% Totali azioni privati € - 6.398 18.526 - 4.756 61,01% TOTALE € 2.868.480,00 6.398 22.217 83 6.865 88,06% TOTALE Emissioni evitate 8.562,62 OBIETTIVO TARGET 7.796 21,967%

Di seguito si riportano le singole schede, richiamate dal modello previste da CLEXi ove disponibili, o le considerazioni utili al calcolo ed alla valutazione dell’impatto.

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AZIONI DEL PIANO REALIZZATE NEL PERIODO 2010-2014

La provincia di Parma ha finanziato nel 2011 un impianto dimostrativo da 1,51 kWp sito sulla copertura della scuola media “E. Fermi”

Impianto fotovoltaico 1,54Kwp Scuola Media 1.a/b Valutazione ex ante u.m. Tipologia di impianto integrato Producibilità media annua MWh/anno MWp 1040 Potenza installata MWp 0,00154 Inclinazione pannelli rispetto all'orizzontale ?70° Coefficiente correttivo inclinazione adimensionale 1 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 1,60 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 0,59

1. a/b Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 2,37314 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 2,37 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 0,87

Il comune di Langhirano ha conseguito nel quadriennio 2010-2014 un ottimo obiettivo di riduzione del quantitativo di rifiuti raccolti anche grazie alla continua azione di divulgazione sul ciclo virtuoso dei rifiuti effettuata presso le scuole di primo e secondo grado negli ultimi anni.

Riduzione della produzione di rifiuti 2009-2014 23. Valutazione ex post - Monitoraggio u.m. Rifiuti Urbani prodotti anno base ton/anno 8532,00 Rifiuti Urbani prodotti anno obiettivo/monitoraggio ton/anno 7276,00 Fattore medio di emissione per smaltimento RU tonCO2eq/tRU 0,327 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 410,71

Di seguito si riportano i dati di riferimento degli impianti di produzione da fonte rinnovabili realizzati a Langhirano nel quadriennio 2010-2014 avendo avuto cura di calcolare gli indici di risparmio secondo quanto proposto dal sistema CLEXi.

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Impianti fotovoltaici su edifici residenziali <10kWp 2009-2014 1.a/b Valutazione ex ante u.m. Tipologia di impianto integrato Producibilità media annua MWh/anno MWp 1040 Potenza installata MWp 0,19391 Inclinazione pannelli rispetto all'orizzontale ?70° Coefficiente correttivo inclinazione adimensionale 1 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 201,67 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 73,97

1. a/b Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 298,81531 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 298,82 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 109,61

Impianti fotovoltaici commerciali ed industriali su copertura 1.a/b Valutazione ex ante u.m. Tipologia di impianto integrato Producibilità media annua MWh/anno MWp 1040 Potenza installata MWp 1,72254 Inclinazione pannelli rispetto all'orizzontale ?70° Coefficiente correttivo inclinazione adimensionale 1 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 1791,44 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 657,11

1. a/b Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 2653,993414 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 2653,99 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 973,50

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Impianti fotovoltaici a terra > 200Kwp 1.a/b Valutazione ex ante u.m. Tipologia di impianto a terra Producibilità media annua MWh/anno MWp 1100 Potenza installata MWp 0,861 Inclinazione pannelli rispetto all'orizzontale ?70° Coefficiente correttivo inclinazione adimensionale 1 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 947,10 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 347,40

1. a/b Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 1331,424 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 1331,42 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 488,37

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Riqualificazione edilizia privata - misura 55-65% 2010-2012 1.a/b Valutazione ex post sulla base dei dati disponibili dal portale ENEA Da qualche anno è stato attivato a livello nazionale un percorso virtuoso che consente, , di detrarre il 55% (il 65% dal giugno 2013 e per tutto il 201) degli investimenti in efficienza energetica dalle imposte in 10 anni. Questa iniziativa ha avuto un buon impatto in Emilia Romagna e la tabella sottostante ricavata a partire dal rapporto ENEA 55% - Edizione 2011, ne chiarisce i contorni e fornisce una stima attendibile dell’impatto sul patrimonio immobiliare su base regionale.

anno 2013 Interventi in detrazione 55% LANGHIRANO 9714 Tipo di intervento Tipo di intervento totale [€] MWh risparmiati Strutture opache verticali Strutture opache verticali 40.554 15,904 Strutture opache orizzontali Strutture opache orizzontali 54.014 38,927 Infissi Infissi 298.356 106,747 Solare termico Solare termico 42.075 27,002 Climatizzazione invernale Climatizzazione invernale 229.374 122,828 TOTALI TOTALI 664.373 311,408 anno 2011 Interventi in detrazione 55% LANGHIRANO 9714 Tipo di intervento Tipologia Intervento Costo Totale [€] MWh risparmiati Strutture opache verticali Strutture opache verticali 52.546 20,20 Strutture opache orizzontali Strutture opache oizzontali 81.678 51,46 Infissi Infissi 391.246 133,91 Solare termico Solare termic 56.946 38,94 Climatizzazione invernale Climatizzazione invernale 318.294 164,94 TOTALI Totale 900.710 409,45 anno 2012 Interventi in detrazione 55% LANGHIRANO 9714 Tipo di intervento Tipologia Intervento Costo Totale [€] MWh risparmiati Strutture opache verticali Strutture opache verticali 40.554 15,90 Strutture opache orizzontali Strutture opache oizzontali 54.014 38,93 Infissi Infissi 298.356 106,75 Solare termico Solare termico 42.075 27,00 Climatizzazione invernale Climatizzazione invernale 229.374 122,83 TOTALI Totale 664.373 311,41 Costo totale interventi€ 2.229.455,53 MWh risparmiati - totali 1.032,27

Anno di realizzazione delle opere 2010-2012 Responsabilità esecuzione Privati Costo sostenuto € 2.229.455,53 Stima sulla base dei dati ENEA Potenziali beneficiari singoli cittadini Note

AZIONI DEL PIANO DA REALIZZARE NEL PERIODO 2015-2020

Calcolando il contributo della riduzione dovuta alle azioni sin qui esposte, il comune di Langhirano è ad un quarto di strada compiuta in quanto il 20% dell’obiettivo di riduzione complessiva è già colto. Analizziamo adesso le azioni da predisporre dal 2015 al 2020 per concludere il percorso e conseguire l’obiettivo fissato di riduzione di CO2.

E’ intenzione dell’amministrazione di favorire ancora di più la raccolta differenziata che già oggi costituisce un elemento che contraddistingue in positivo il comune di Langhirano. L’obiettivo prefissato è raggiungere entro il 2016 il 70% di R.D.

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Incremento della differenziata al 70% (quota base 2014) 24. Valutazione ex ante - Monitorggio u.m. Rifiuti differenziati all’anno base ton/anno 5107,75 Rifiuti differenziati all’anno obiettivo/monitoraggio ton/anno 5457,00 Fattore medio di emissione per recupero RD tonCO2eq/tRD 0,80514 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno -281,19

Relativamente alla pubblica illuminazione;

L’Amministrazione ha previsto la realizzazione di un impianto FV sulla copertura della palestra scolastica.

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Impianto Fotovoltaico su Palestra Comunale (80,0Kwp) 1.a/b Valutazione ex ante u.m. Tipologia di impianto integrato Producibilità media annua MWh/anno MWp 1040 Potenza installata MWp 0,08 Inclinazione pannelli rispetto all'orizzontale ≤70° Coefficiente correttivo inclinazione adimensionale 1 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 83,20 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 30,52

1. a/b Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 0,00 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 0,00

Relativamente al cosiddetto Green Public Procurement è intenzione dell’amministrazione a provvedere all’acquisto preferenziale di energia elettrica da fornitori in grado di certificare la provenienza della stessa solo da fonti energetiche rinnovabili.

Acquisto di energia “verde” certificata 18. Valutazione ex ante - Monitoraggio u.m. Energia elettrica acquistata MWh/anno 1784,621 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,366804 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 654,61

La palazzina “Pelosi” è stata interessata, grazie ad un intervento della Provincia di Parma, da una diagnosi energetica che ha consentito di valutare i possibili interventi e costi da sostenere per una sua riqualificazione energetica. I valori di risparmio di CO2 restano gli stessi qualora l’amministrazione decida di accorpare gli uffici ad un differente immobile che però prevede un livello di performance pari a quello atteso dopo i lavori.

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10. Riqualificazione energetica edifici - Palazzina Pelosi - Fonte dati Audit Energetico prov. Baseline edifici esistenti: CLASSE G 210 kWh/mq anno (80 kWh/mc anno) Baseline nuovi edifici : CLASSE C 75 kWh/mq anno (23 kWh/mc anno) 10. Valutazione ex ante u.m. Edificio da riqualificare terziario Fabbisogno energetico dell'edificio ante operam MWh/m3anno 0,07 Fabbisogno energetico dell'edificio post operam MWh/m3anno 0,02 Volume riscaldato pre intervento m3 3451,00 Volume riscaldato post intervento m3 3451,00 Fattore di emissione mix termico nazionale tonCO2eq/MWh 0,217 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 39,44 Risparmio Energetico MWh/anno 181,76

10. Monitoraggio u.m. Combustibile pre intervento Metano Combustibile post intervento Metano Consumi di combustibile ante operam MWh/anno Consumi di combustibile post operam MWh/anno Fattore di emissione combustibile pre intervento tonCO2eq/MWh 0,200592 Fattore di emissione combustibile post intervento tonCO2eq/MWh 0,200592 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 0,00 Risparmio Energetico MWh/anno 0,00

Nel piano triennale delle opere pubbliche del comune di Langhirano è prevista la realizzazione di una ciclovia o pista ciclabile di circa 5 km lungo il Parma. Un’iniziativa che rientra perfettamente nella strategia della riduzione delle emissioni atmosferiche e che è stata valutata mediante l’apposita scheda di calcolo fornita dal sistema CLEXi che di seguito si riporta.

Realizzazione pista ciclabile su viabilità comunale 30.a - Realizzazione e/o estensione piste ciclabili - Valutazione ex ante - Monitoraggio u.m. Numero medio di passaggi in bici per km di pista ciclabile all’anno (Scenario GAINS) 1/anno 748.800 km di pista ciclabile realizzata km 5 Realizzazione Fattore correttivo 0,8 e/o Emissione media autoveicoli tCO2eq/km 0,000193 estensione piste cicalbili Riduzione CO2/anno tCO2eq/anno 578,07 Risparmio Energetico MWh/anno 2278,26

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Allo stesso modo della palazzina “Pelosi” anche la palazzina dell’istituto scolastico “Fermi” è stato interessato da una diagnosi energetica: l’obiettivo dell’amministrazione è individuare con urgenza le risorse utili a riqualificare uno degli immobili più energivori del patrimonio immobiliare pubblico di Langhirano.

10. Riqualificazione energetica edifici SCUOLA MEDIA STATALE “E. FERMI” Baseline edifici esistenti: CLASSE G 210 kWh/mq anno (80 kWh/mc anno) Baseline nuovi edifici : CLASSE C 75 kWh/mq anno (23 kWh/mc anno) 10. Valutazione ex ante u.m. Edificio da riqualificare terziario Fabbisogno energetico dell'edificio ante operam MWh/m3anno 0,08 Fabbisogno energetico dell'edificio post operam MWh/m3anno 0,04 Volume riscaldato pre intervento m3 16468,00 Volume riscaldato post intervento m3 16468,00 Fattore di emissione mix termico nazionale tonCO2eq/MWh 0,217 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 141,37 Risparmio Energetico MWh/anno 651,47

10. Monitoraggio u.m. Combustibile pre intervento Metano Combustibile post intervento Metano Consumi di combustibile ante operam MWh/anno Consumi di combustibile post operam MWh/anno Fattore di emissione combustibile pre intervento tonCO2eq/MWh 0,200592 Fattore di emissione combustibile post intervento tonCO2eq/MWh 0,200592 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 0,00 Risparmio Energetico MWh/anno 0,00

Il terzo immobile sul quale si intende intervenire è il plesso scolastico “Rodari” che ospita la scuola materna e l’asilo nido. In tal caso però non è stato messo a disposizione alcuna diagnosi e/o certificazione energetica: pertanto si è stimato in prima istanza il possibile

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risparmio di combustibile per riscaldamento e sviluppato una computo sommario delle opere per definire gli importi degli eventuali lavori.

Riqualificazione energetica immobili pubblici 1.a/b Valutazione ex ante sulla base delle diagnosi energetiche

L'amministrazione di Langhirano ha pianificato per il 2015-2016 la realizzazione della diagnosi energetica della scuola G.Rodari. Ad oggi si stima un possibile risparmio atteso dagli interventi di efficientamento sulla base di case-study analoghi

Immobile scolastico G.Rodari Consumo Ante (Termico) MWh 238 Stima Consumo Post (Termico) MWh 167 Riduzione tCo2 14 Stima costo intervento di primo livello € 220.000,00

Anno di realizzazione delle opere 2016-2020 Responsabilità esecuzione Lavori Pubblici Stima di primo Costo da sostenere € 220.000,00 livello Potenziali beneficiari Note azione connessa con la diagnosi energetica dell'immobile

L’amministrazione di Langhirano è convinta che solo attraverso un piano puntuale che preveda la diagnosi energetica per i principali immobili pubblici, si possa pianificare correttamente una serie di interventi atti a ridurre l’impronta di CO2 della pubblica amministrazione. Pertanto sono previsti almeno ulteriori tre diagnosi energetiche strumentali per altrettanti edifici pubblici.

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Diagnosi energetica edifici pubblici 1.a/b Non genera risparmio in maniera diretta

L'amministrazione di Langhirano ritiene indispensabile la diagnosi energetica dei pincipali edifici energivori di proprietà pubblica. Solo in tal modo sarà possibile definire le priorità di intervento delle azioni di efficientamento degli immobili. Sono previsti quindi almeno tre diagnosi energetiche approfondite anche attraverso indagini con termocamere e sistemi di rilievo della trasmittanza degli elementi opachi.

Anno di realizzazione delle opere 2015 Responsabilità esecuzione Ufficio Tecnico Stima per la redazione di num. 3 diagnosi energetiche supportate da rilievi Costo sostenuto € 12.000,00 strumentali (termocamera ad esempio) Potenziali beneficiari Note Nessun risparmio di energia diretto

Il Comune inoltre prevede di sostituire anche le lampade dei due semafori, attualmente di tipo tradizionale, con lampade a led.

14. Sostituzione di lampade semaforiche ad incandescenza con lampade a LED 14. Valutazione ex ante Risparmi Riduzione o Potenza ante Potenza post CO2/ann Numero di lampade da Energetic Tipo di funzionamento semaforo Ore di funzionamento annue intervento intervento o sostituire o [W] [W] [tCO2eq/ [MWh/an anno] no] lampeggiante 4380,00 0 80 15 0,00 0,00 lampeggiante 4380,00 2 70 13 0,18 0,50 rosso (disco pieno, freccia direzionale) 2676,70 4 70 13 0,22 0,61 inserire valore 0,00 0 70 13 0,00 0,00 inserire valore 0,00 0 70 13 0,00 0,00 inserire valore 0,00 0 70 13 0,00 0,00 inserire valore 0,00 0 70 13 0,00 0,00 inserire valore 0,00 0 70 13 0,00 0,00 tot 0,41 1,11

14. Monitoraggio u.m. Consumi annui di energia elettrica pre intervento MWh/anno 0,00 Consumi annui di energia elettrica post intervento MWh/anno 0,00 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,366804 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 0,00 Risparmio Energetico MWh/anno 0,00

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Attraverso la progressiva sostituzione dei veicoli dei privati (si veda il paragrafo relativo al consumo energetico del comparto trasporti) si avrà un significativo effetto positivo sulle emissioni in atmosfera dovuto all’uso di autoveicoli più performanti (meno consumi e con livelli di dotazione anti-emissione più evoluti). Considerato il trend positivo di sostituzione del parco circolante con veicoli sempre più ecologici ed efficienti si è simulata la riduzione di una aliquota di circa il 7% dei consumi di carburante da parte dei privati.

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Il risparmio energetico conseguibile è dovuto quindi all’efficientamento previsto dal Regolamento europeo 443/2009 e ripreso nel PAE 2011 per quanto riguarda il parco auto a livello nazionale.

29. Riduzione del consumo di carburanti per autotrazione 29. Valutazione ex ante - Monitoraggio u.m. Quantitativo di benzina consumata nell'anno 0 lt 2322857,143 Quantitativo di benzina consumata nell'anno 1 lt 2137028,571 Benzina Fattore emissione medio benzina tCO2eq/lt 0,002461 Risparmio CO2/anno (benzina) tonCO2eq/anno 457,39 Quantitativo di diesel consumato nell'anno 0 lt 6098823,529 Quantitativo di diesel consumato nell'anno 1 lt 5610917,647 Diesel Fattore emissione medio diesel tCO2/lt 0,002886 Risparmio CO2/anno (diesel) tonCO2eq/anno 1408,25 Quantitativo di metano consumato nell'anno 0 lt 3810000 Quantitativo di metano consumato nell'anno 1 lt 3505200 GPL Fattore emissione medio GPL tCO2/lt 0,001524 Risparmio CO2/anno (GPL) tonCO2eq/anno 464,57 Quantitativo di metano consumato nell'anno 0 lt 0 Quantitativo di metano consumato nell'anno 1 lt 0 Metano Fattore emissione medio diesel tCO2/lt 0,001524 Risparmio CO2/anno (metano) tonCO2eq/anno 0,00 Riduzione CO2/anno tCO2eq/anno 2330,21 Risparmio Energetico MWh/anno 9120,56

Sempre in tema di trasporti e mobilità, il Comune di Langhirano si farà promotore dell’installazione, nel parcheggio pubblico, di 2 colonnine per la ricarica delle auto elettriche e 4 postazioni, con ricarica, con biciclette a pedalata assistita.

La promozione dei veicoli cosiddetto ZLEV (veicoli a zero emissioni) è uno degli elementi chiave della strategia europea per la riduzione dei consumi di carburanti fossili per l’autotrazione insieme a modalità nuove e innovative dell’uso dei mezzi privati (car sharing, car pooling) ed il miglioramento delle reti di trasporto pubblico a basse emissioni (veicoli a metano, ibridi ed elettrici, mobilità sotterranea nei grandi centri urbani).

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Al fine del calcolo si è utilizzata la scheda n°33 proposta da CLEXi ipotizzando un numero di utenti pari a 150/anno e un utilizzo medio del veicolo elettrico per un totale di 133 km ad utente.

33. Spostamento modale verso sistemi di mobilità a basse emissioni : colonnine ricarica auto elettriche e 4 bici a pedalata assistita con stazioni di ricarica 33. Valutazione ex ante - Monitoraggio u.m. Utenti che usufruiscono del servizio annualmente n°/anno 150 km evitati in auto dagli utenti che usufruiscono del servizio (andata + ritorno) km 133 Fattore di emissione medio automobili tCO2eq/km 0,000193 Fattore di emissione medio ponderale tCO2eq/MWh 0,253735 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 3,85 Risparmio Energetico MWh/anno 15,17

Anno di realizzazione delle opere 2017 Responsabilità esecuzione Lavori Pubblici - Ufficio Mobilità Stima di primo Costo da sostenere € 45.000,00 livello Potenziali beneficiari Tutti i cittadini di Langhirano Note Num. 2 colonnine di ricarica auto elettriche + 4 postazioni bike sharing con pedalata assistita

Il Comune di Langhirano prevede di promuovere l’efficientamento energetico degli edifici privati attraverso una azione di sensibilizzazione tesa anche a far conoscere gli incentivi che il governo nazionale e la regione rendono disponibili per questo tipo di interventi (conto termico, detrazioni fiscali per riqualificazioni, fondo rotativo di Kyoto, etc..).

A seguire si riporta una tabella che consente una previsione di un potenziale efficientamento energetico degli edifici privati ad oggi esistenti nel territorio comunale (censimento ISTAT), prodotta simulando gli effetti prodotti dall’azione di sensibilizzazione condotta dall’ente pubblico nonché dalla presenza dei forti incentivi che il governo nazionale assicura per questo tipo di interventi (65 % di detraibilità fiscale). Gli effetti delle azioni di sensibilizzazione nonché le pratiche per l’efficientamento energetico degli edifici privati, in relazione alla detraibilità fiscale, verranno monitorate nei loro effetti registrando tutti gli interventi sul territorio che porteranno a modifiche dell’assetto energetico degli edifici.

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Infine si è predisposta un’azione di animazione a supporto della creazione di un gruppo operativo (GO) al fine di connettere la filiera dei salumifici con i cosiddetti PEI (Partenariati Europei dell’Innovazione) per definire, insieme alle imprese del settore della climatizzazione, ai tecnici ed ai titolari dei salumifici, una soluzione innovativa per la

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riduzione dei consumi elettrici dovuti all’uso di gruppi di climatizzazione delle sale di stagionatura.

La via indicata nel nuovo programma HORIZON 2020 e in generale nella nuova programmazione è quella della maggiore integrazione tra il sistema della conoscenza (università, centri di ricerca e servizi di consulenza) e il mondo delle imprese, tra le quali quelle agricole. Nell’ambito delle future politiche di sviluppo rurale, la Commissione intende rimuovere uno dei frequenti ostacoli ai processi innovativi: la distanza tra i risultati della ricerca e l'adozione di nuove pratiche/tecnologie da parte degli agricoltori, delle imprese e dei servizi di consulenza. Secondo la Commissione: "spesso le nuove metodologie impiegano, infatti, troppo tempo per arrivare sul terreno e i bisogni pratici degli agricoltori non sono comunicati in modo sufficientemente efficace alla comunità scientifica: ne consegue che l'applicazione pratica di innovazioni importanti non avviene su scala sufficientemente ampia e settori di ricerca promettenti non sempre ricevono l'attenzione che meriterebbero". Per superare questo gap strutturale, l'Unione mette in campo uno dei principi ispiratori delle politiche rurali dell'ultimo ventennio: la progettazione guidata dal basso ( bottom-up ). A differenza dell’attuale fase di programmazione 2007-2013 (in particolare, la misura 124 della politica di sviluppo rurale - "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie, nel settore agricolo, alimentare e forestale") sembrerebbe ora rafforzato il ruolo dei privati (nello specifico aziende agricole, imprenditori) nell’orientamento, nella identificazione e nella implementazione degli interventi innovativi finanziabili dal PSR. L’obiettivo è quello di promuovere investimenti che siano in grado di produrre risultati prontamente applicabili nelle aziende agricole, sulla base delle effettive esigenze degli agricoltori in termini di maggiore produttività, sviluppo sostenibile e riduzione dei costi. Il nuovo "Partenariato Europeo in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura" - più in breve, “Partenariato europeo per l’innovazione” (Pei) - sarà dunque una delle grandi novità della nuova politica di sviluppo rurale per il 2014-2020. La proposta è fortemente innovativa e prevede la costituzione di "Gruppi operativi" su tematiche di interesse comune che dovranno mobilitare intorno allo stesso progetto di spin-off per il trasferimento dell'innovazione (nelle fasi di "sviluppo", "collaudo" e "applicazione") soggetti diversi quali agricoltori, consulenti, imprenditori, ricercatori, organizzazioni non governative. La progettazione avverrà dunque dal basso. Ogni Gruppo operativo avrà il compito di

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elaborare un Piano che descriva il progetto innovativo da realizzare e soprattutto i risultati e il concreto contributo della loro iniziativa per l'incremento della produttività in agricoltura, attraverso una gestione maggiormente sostenibile delle risorse.

Rispetto a questo tema, un progetto di efficientamento innovativo con partenariato europeo è stato stimato un possibile impatto sul comparto, relativo ai soli consumi elettrici, di circa il 3%.

Mediante il mantenimento dei risultati ottenuti dal 2010 al 2014 e l’attuazione delle misure previste, il piano del Comune di Langhirano si prefigge quindi il seguente obiettivo di riduzione di CO2: 21,97% entro il 2020 .

Tons di CO2 a meno % presunta di Tons di CO2 CO2/abitante Valore di riduzione Valore presunto di Comune Industria e trasporti riduzione al Residenziale residenziale minimo (20%) di CO2 riduzione al 2020 privati 2020 Langhirano 38.979,13 18.587,00 1,91 7795,83 8.562,62 21,97%

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PALANZANO- LE AZIONI DEL PIANO

Anche per Palanzano in analogia ai precedenti tre comuni procediamo con l’analizzare le azioni già conseguite e quelle da realizzare analizzando due periodi: dal 2009 al 2014, all’interno del quale sia i privati che la PA ha fatto azioni che hanno contribuito già a ridurre il valore del consumo energetico globale del territorio, e il periodo dal 2015 al 2020 nel quale andranno attivate le azioni predisposte e condivise.

Questo percorso è rappresentato, in sintesi, nella tabella seguente nella quale trovano nella parte alta in blu le azioni già messe in campo fino al 2014 e per le quali ci sono anche i valori consuntivi di monitoraggio dell’effettivo risparmio/beneficio ottenuto; nella parte in basso rossa ci sono le azioni da programmare con una stima, ove possibile, anche delle risorse necessarie per attivarle in maniera compiuta.

Produzione Risparmio energia Riduzione energetico Persona responsabile Costi stimati [€] rinnovabile emissioni Settore previsto prevista CO2 [t/a] [MWh/anno] [MWh/anno] Pubblico INCREMENTO R.DIFFERENZIATA DAL 50,7% al 58,4% Settore Ambiente N.A. 63,61 IMPIANTO BIOMASSA PER EDIFICI PUBBLICI PSR 2007-2013 € 428.505,00 530,00 110,24 EFFICIENTAMENTO PUBBLICA ILLUMINAZIONE - SISTEMA DIBAWATT Lavori Pubblici N.A. 38,50 14,12 Sostituzione lampade votive cimiteriali con lampade led Lavori Pubblici € - 9,66 4,00 Tot – PA 428.505,00 539,66 38,50 191,97 Privato Impianti Fotovoltaici su coperture residenziali <10kWp Privati - GSE € 53.430,00 24,59 9,02 Impianto Fotovoltaici su copertura industriali e terziario 10

Piano di azioni per iniziative future Produzione Risparmio energia Riduzione energetico Settore Persona responsabile Costi stimati [€] rinnovabile emissioni previsto prevista CO2 [t/a] [MWh/anno] [MWh/anno] Pubblico Incremento della r.diffenziata entro il 2016 al 65% Settore Ambiente 93,24 Acquisto di energia verde certificata 100% GPP Ufficio Acquisti n.a. 126,72 Azioni di divulgazione e Sensibilizzazione popolazione Scolastica Settore Ambiente Efficientamento pubblica illuminazione (30%) - Sostituzione lampade SAP Lavori Pubblici 265.000 70,44 27,00 Riqualificazione energetica Scuola e Palestra Bonifacio di Canossa Lavori Pubblici 180.000 47,00 11,00 Riqualificazione energetica Municipio e Immobili Piazza Ferrari (isolamenti coperture e sost. InfissiLavori) Pubblici 270.000 24,00 6,00 Piantumazioni alberi – un albero per la vita - campagna ecologica piantumazione Settore Ambiente € 3.500,00 16,00 Tot € 718.500,00 141 0 280 Privato Impianto idroelettrico A&A 230Kwp Privati € 1.035.000,00 582,13 213,53 Efficientamento del parco veicoli privati (7 % di rinnovo del parco veicoli al 2020) Privati 2.134,45 552,96 Efficienza energetica immobili tramite interventi strutturali Privati 1.851,00 374,00 Tot € 1.035.000,00 3.985 582 1.140 TOTALE € 1.753.500,00 4.127 582 1.420 TOTALE Emissioni evitate OBIETTIVO 1.374

Di seguito si riportano le singole schede, richiamate dal modello previste da CLEXi ove disponibili, o le considerazioni utili al calcolo ed alla valutazione dell’impatto.

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AZIONI DEL PIANO REALIZZATE NEL PERIODO 2010-2014

Nel periodo considerato il comune di Palanzano ha consuntivato un buon miglioramento della qualità e modalità di raccolta dei rifiuti urbani. In particolare la R.D. è passata da un valore del 50,7% al 58,4%.

24. Raccolta differenziata dei rifuti 24. Valutazione ex ante - Monitorggio u.m. Rifiuti differenziati all’anno base ton/anno 330,00 Rifiuti differenziati all’anno obiettivo/monitoraggio ton/anno 409,00 Fattore medio di emissione per recupero RD tonCO2eq/tRD 0,80514 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno -63,61

Il comune si è reso protagonista di un progetto pilota, finanziato dalla Regione Emilia Romagna attraverso il Programma Sviluppo Rurale 2007-2013, per la realizzazione di una centrale a biomassa vegetale (cippato) a servizio di immobili pubblici in sostituzione di caldaie tradizionali a gasolio con un evidente vantaggio in termini di emissioni in atmosfera oltre che di costo di gestione.

I dati forniti attraverso il portale telematico della regione ER sono stati utilizzati come base calcolo per la verifica della riduzione del carico di CO2 in atmosfera.

E’ bene sottolineare come l’impianto non sia in assetto cogenerativo ma per la semplice produzione di energia termica. (potenza impianto 600kWp). L’importo dei lavori è stato pari a 428.505,00€ per un risparmio medio annuo di energia primaria pari a 53 Mwh e un risparmio in termini di tonnellate di CO2 pari a 110,24.

Il comune ha inoltre, nel 2013, sperimentato l’applicazione di sistemi innovativi di riduzione del flusso per i punti luce della pubblica illuminazione. L’iniziativa è stata approvata nell’ambito di un accordo quadro con una ESCO nazionale che opera nel settore della pubblica illuminazione. La valutazione del risultato è stata condotta ex-post sulla base dei consumi rilevati e trasmessi dal distributore di energia elettrica e acquisiti ai fini della redazione del PAES:

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16. Installazione di regolatori di flusso luminoso tipo DIBAWATT su lampade SAP 2010 (confronto su 2014) 16. Valutazione ex ante

Riduzione

Ore di RLS CO2/ann Risparmio Potenza complessiva delle lampade da regolare [W] Rapporto di riduzione regolazione [kWh/anno o Energetico hr W] [tCO2eq/ [MWh/anno] anno]

0 ? 0,71 hr?1500 0,8151 0,00 0,00 0 ? 0,71 hr?1500 0,8151 0,00 0,00 0 0 hr?1500 0,0000 0,00 0,00 0 0 hr?1500 0,0000 0,00 0,00 0 0 hr?1500 0,0000 0,00 0,00 0 0 hr?1500 0,0000 0,00 0,00 0 0 hr?1500 0,0000 0,00 0,00 0 0 hr?1500 0,0000 0,00 0,00 0 0 hr?1500 0,0000 0,00 0,00 0 0 h?2000 0,0000 0,00 0,00 0 0 hr?1500 0,0000 0,00 0,00 tot 0,00 0,00

16. Monitoraggio u.m. Consumi annui di energia elettrica per punto luce pre intervento MWh/anno 296,49 Consumi annui di energia elettrica post intervento per punto luce MWh/anno 257,99 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,366804 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 14,12 Risparmio Energetico MWh/anno 38,50

Le opere di efficientamento dei sistemi pubblici si sono conclusi con l’adozione del protocollo VOTIVA+ 20 che prevedeva la fornitura a titolo gratuito di sorgenti luminose led per lampade votive in sostituzione di quelle tradizionali.

La cessione dei Certificati Bianchi alla Esco proponente ha consentito di effettuare la sostituzione a titolo gratuito da parte del comune, consuntivando un significativo risparmio di oltre il 60% dei consumi pari ad un saving di 9,66 Mwh/anno per una riduzione di 4 tonnellate di CO2.

Un significativo contributo alla riduzione delle emissioni equivalenti nel periodo 2010- 2014 è sicuramente la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile mediante l’installazione di pannelli fotovoltaici.

Nel territorio di Palanzano dal 2010 al 2014 sono stati installati impianti su coperture residenziali per un potenza complessiva installata pari a 23,64 kWp che genera un risparmio annuo di energia pari a 24.59 MWh ed una mancata emissione di CO2 in atmosfera pari a 13.36 tonnellate/anno.

20 http://www.votiva.it/

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1. Produzione di energia fotovoltaica - residenziali <10kwp 1.a/b Valutazione ex ante u.m. Tipologia di impianto integrato Producibilità media annua MWh/anno MWp 1040 Potenza installata MWp 0,02364 Inclinazione pannelli rispetto all'orizzontale ?70° Coefficiente correttivo inclinazione adimensionale 1 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 24,59 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 9,02

1. a/b Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 36,42924 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 36,43 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 13,36

Così come per gli altri comuni esaminati, anche nel caso di Palanzano si è quantificato il risparmio dovuto alle azioni di efficientamento energetico a carico dei privati che hanno beneficiato delle azioni e misure sostenute dal regime fiscale agevolato (detrazione IRPEF 55% e 65%).

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Riqualificazione edilizia privata - misura 55-65% 2010-2012 1.a/b Valutazione ex post sulla base dei dati disponibili dal portale ENEA Da qualche anno è stato attivato a livello nazionale un percorso virtuoso che consente, , di detrarre il 55% (il 65% dal giugno 2013 e per tutto il 201) degli investimenti in efficienza energetica dalle imposte in 10 anni. Questa iniziativa ha avuto un buon impatto in Emilia Romagna e la tabella sottostante ricavata a partire dal rapporto ENEA 55% - Edizione 2011, ne chiarisce i contorni e fornisce una stima attendibile dell’impatto sul patrimonio immobiliare su base regionale.

anno 2013 Interventi in detrazione 55% Palanzano 1241 Tipo di intervento Tipo di intervento totale [€] MWh risparmiati Strutture opache verticali Strutture opache verticali 5.181 2,032 Strutture opache orizzontali Strutture opache orizzontali 6.900 4,973 Infissi Infissi 38.116 13,637 Solare termico Solare termico 5.375 3,450 Climatizzazione invernale Climatizzazione invernale 29.303 15,692 TOTALI TOTALI 84.876 39,784 anno 2011 Interventi in detrazione 55% Palanzano 1241 Tipo di intervento Tipologia Intervento Costo Totale [€] MWh risparmiati Strutture opache verticali Strutture opache verticali 6.713 2,58 Strutture opache orizzontali Strutture opache oizzontali 10.435 6,57 Infissi Infissi 49.983 17,11 Solare termico Solare termic 7.275 4,97 Climatizzazione invernale Climatizzazione invernale 40.663 21,07 TOTALI Totale 115.069 52,31 anno 2012 Interventi in detrazione 55% Palanzano 1241 Tipo di intervento Tipologia Intervento Costo Totale [€] MWh risparmiati Strutture opache verticali Strutture opache verticali 5.181 2,03 Strutture opache orizzontali Strutture opache oizzontali 6.900 4,97 Infissi Infissi 38.116 13,64 Solare termico Solare termico 5.375 3,45 Climatizzazione invernale Climatizzazione invernale 29.303 15,69 TOTALI Totale 84.876 39,78 Costo totale interventi€ 284.821,32 MWh risparmiati - totali 131,88

Anno di realizzazione delle opere 2010-2012 Responsabilità esecuzione Privati Costo sostenuto € 284.821,32 Stima sulla base dei dati ENEA Potenziali beneficiari singoli cittadini Note

AZIONI DEL PIANO DA REALIZZARE NEL PERIODO 2015-2020

Calcolando il contributo della riduzione dovuta alle azioni sin qui esposte, il comune di Palanzano ha consuntivato un risparmio di 248 tonnellate di CO2 all’anno su un obiettivo di 1374 tonnellate.

Analizziamo adesso le azioni da predisporre dal 2015 al 2020 per concludere il percorso e conseguire l’obiettivo fissato di riduzione di CO2.

E’ intenzione dell’amministrazione di favorire ancora di più la raccolta differenziata fino al raggiungimento entro il 2016 della soglia obiettivo del 65%.

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24. Raccolta differenziata dei rifuti 24. Valutazione ex ante - Monitorggio u.m. Rifiuti differenziati all’anno base ton/anno 340,38 Rifiuti differenziati all’anno obiettivo/monitoraggio ton/anno 456,18 Fattore medio di emissione per recupero RD tonCO2eq/tRD 0,80514 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno -93,24

Anche nel caso di Palanzano l’amministrazione intende avvalersi di fornitori di energia elettrica in grado di certificare il 100% di produzione da fonti rinnovabili. L’impatto di questa misura è definito dal quadro seguente:

18. Acquisto di energia “verde” certificata 18. Valutazione ex ante - Monitoraggio u.m. Energia elettrica acquistata MWh/anno 345,459 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,366804 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 126,72

L’impianto di pubblica illuminazione, sul quale si è già intervenuti con il sistema DIBAWATT , è però da efficientare in termini di corpi illuminanti mediante la sostituzione dei corpi vetusti con lampade a vapori di mercurio e SAP di vecchia generazione con moderne teste palo con piastra LED. Purtroppo attualmente il comune non dispone di un catasto dei punti luce e pertanto la valutazione del risparmio a seguito della sostituzione delle teste palo è di prima definizione secondo la tabella di seguito rappresentata:

Riqualificazione Impianto Pubblica illuminazione 1.a/b Valutazione ex ante sulla base del censimento disponibile dei punti luce

Sostituzione dei punti luce dotati di lampade a Vapori di Mercurio e Sap con teste palo con armatura LED e inserimento sistema di regolazione attiva del flusso luminoso. Non essendo stato reso disponibile un catasto dei punti luce del comune la stima del risparmio conseguibile è stata calcolata in maniera forfettaria come il 40% dei consumi al 2009 e utilizzando i fattori di conversione proposti dal sistema IPSI

CONSUMO ANTE (MWh) 234,812 CONSUMO POST (MWh) 164,072 RISPARMIO ATTESO (tCO2) 27

Anno di realizzazione delle opere 2017 Responsabilità esecuzione Ufficio Tecnico Costo sostenuto € 265.000,00 Computo di stima di massima Potenziali beneficiari Tutti i cittadini di Palanzano Note

Per quanto riguarda gli immobili pubblici l’amministrazione di Palanzano ha programmato un piano su due livelli di intervento

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a) diagnosi energetica degli immobili Municipio (piazza Ferrari) e edificio scolastico e palestra Bonifacio di Canossa;

b) interventi di efficientamento sugli immobili in funzione delle priorità definite dalle diagnosi.

Riqualificazione energetica immobili pubblici 1.a/b Valutazione ex ante sulla base delle diagnosi energetiche

L'amministrazione di Palanzano ha pianificato per il 2015-2016 la realizzazione della diagnosi energetica dell'immobile sede del Municipio in p.zza Ferrari . Ad oggi si stima un possibile risparmio atteso dagli interventi di efficientamento sulla base di case-study analoghi

Immobile scolastico G.Rodari Consumo Ante (Termico) MWh 121 Stima Consumo Post (Termico) MWh 97 Riduzione tCo2 6 Stima costo intervento di primo livello € 220.000,00

Anno di realizzazione delle opere 2016-2020 Responsabilità esecuzione Lavori Pubblici Stima di primo livello Costo da sostenere € 265.000,00 Potenziali beneficiari Note

Riqualificazione energetica immobili pubblici 1.a/b Valutazione ex ante sulla base delle diagnosi energetiche

L'amministrazione di Palanzano ha pianificato per il 2015-2016 la realizzazione della diagnosi energetica della scuola BONIFACIO DI CANOSSA i. Ad oggi si stima un possibile risparmio atteso dagli interventi di efficientamento sulla base di case-study analoghi

Immobile scolastico G.Rodari Consumo Ante (Termico) MWh 158 Stima Consumo Post (Termico) MWh 111 Riduzione tCo2 11 Stima costo intervento di primo livello € 220.000,00

Anno di realizzazione delle opere 2016-2020 Responsabilità esecuzione Lavori Pubblici Stima di primo livello Costo da sostenere € 180.000,00 Potenziali beneficiari Note

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Piantumazione alberi - Un albero per la vita 1.a/b Valutazione ex ante sulla base del capacità di assorbimento delle piante della CO2 La piantumazione di essenze vegetali assolve d una molteplicità di funzioni ambientali, ricreative e di paesaggio urbano ed extraurbano, per tutto questo lo stato italiano ha prodotto la legge n° 10 del 14/01/2013 che obbliga tutti i comuni con oltre 15.000 abitanti a piantare un albero per ogni nuovo nato. Il Comune d Palanzano anche se al di sotto dei 15.000 ab. Intende perseguire questa azione creando anche le condizioni di una incisiva riduzione di emissioni di CO2. Anno n° alberi piantati biomassa (kg ss) t CO2 t CO2 incr 2013 0 - 0 0 2014 0 - 0 0 2015 7 2.710 5 5 2016 7 2.253 4 9 2017 7 1.757 3 12 2018 7 1.219 2 15 2019 7 634 1 16 2020 0 - 0 16

Tratto da http://www.consumieclima.org/default.html

Quanta CO2 assorbe un albero? Se gli alberi si "mangiano" l'anidride carbonica che noi emettiamo, sorge la curiosità (o la necessità!) di calcolare quanti alberi occorre piantare per compensare una certa emissione E di anidride carbonica (espressa in kg di CO2). Prima di vedere come, conviene fare due osservazioni: è possibile convertire il peso della biomassa di una pianta nel peso dell'anidride carbonica che essa ha assorbitoInfatti il peso del contenuto di carbonio è in genere circa il 45-50% di quello totale della biomassa secca e, quindi, vale l'equivalenza: 1 g sostanza secca = 0,5 g C = 1,83 g CO2 dove per passare da g C a g CO2 si è tenuto conto che il peso atomico del carbonio è 12 e quello dell'ossigeno 16 (quindi 12 g C = (12+16 x 2) g CO2 ovvero 1 g C = 3,67 g CO2)l'accumulo di biomassa non è costante durante la vita di una pianta, ma dipende dall'etàLa relazione che lega biomassa ed età è del tipo B(t) = Bi x (1 - e-αt) dove B(t) è la biomassa della pianta all'istante t, Bi e α sono parametri che dipendono dalla specie, dalle condizioni climatiche e dalle caratteristiche di fertilità del terreno. In termini matematici, Bi indica l'asintoto orizzontale della curva, cioè la biomassa massima accumulabile, e α la sua pendenza nell'origine. Per il pioppo euroamericano (Populus euroamericana ) coltivato a Bagni di Tivoli (RM) Bi e α assumono i seguenti valori: α = 0,082 (anni-1) Bi = 1151 (kg ss x albero-1)

Anno di realizzazione delle opere 2020 Responsabilità esecuzione Ufficio Ambiente Costo sostenuto € 3.500,00 In collaborazione con Corpo Forestale dello Stato Potenziali beneficiari Tutti i cittadini di Palanzano Note

Per quanto riguarda il settore privato è utile richiamare tre interventi di riduzione dei consumi energetici.

Risulta attualmente presentato agli enti competenti un iter autorizzativo per un impianto di produzione di energia da fonte idroelettrica della potenza di 230kWp il cui contributo a livello territoriale, calcolato secondo lo standard CLEXi, è il seguente;

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2. Produzione di energia idroelettrica 2. Valutazione ex ante u.m. Potenza elettrica installata MWe 0,23 Ore annue medie di funzionamento ore/anno 2531 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 582,13 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 213,53

2. Monitoriaggio u.m. Produzione di energia elettrica rinnovabile monitorata MWh/anno 0 Fattore emissione energia elettrica (mix regionale) tonCO2eq/MWh 0,367 Produzione energia rinnovabile MWh/anno 0,00 Riduzione CO2/anno tonCO2eq/anno 0,00

Per quanto riguarda l’efficientamento del parco veicoli privati la stima dell’effetto sulle emissioni equivalenti in atmosfera è il seguente:

29. Valutazione ex ante - Monitoraggio u.m. Quantitativo di benzina consumata nell'anno 0 lt 297142,8571 Quantitativo di benzina consumata nell'anno 1 lt 273371,4286 Benzina Fattore emissione medio benzina tCO2eq/lt 0,002461 Risparmio CO2/anno (benzina) tonCO2eq/anno 58,51 Quantitativo di diesel consumato nell'anno 0 lt 1884705,882 Quantitativo di diesel consumato nell'anno 1 lt 1733929,412 Diesel Fattore emissione medio diesel tCO2/lt 0,002886 Risparmio CO2/anno (diesel) tonCO2eq/anno 435,19 Quantitativo di metano consumato nell'anno 0 lt 486000 Quantitativo di metano consumato nell'anno 1 lt 447120 GPL Fattore emissione medio GPL tCO2/lt 0,001524 Risparmio CO2/anno (GPL) tonCO2eq/anno 59,26 Quantitativo di metano consumato nell'anno 0 lt 0 Quantitativo di metano consumato nell'anno 1 lt 0 Metano Fattore emissione medio diesel tCO2/lt 0,001524 Risparmio CO2/anno (metano) tonCO2eq/anno 0,00 Riduzione CO2/anno tCO2eq/anno 552,96 Risparmio Energetico MWh/anno 2134,45

Infine si riporta la quantificazione della simulazione del risparmio energetico attribuibile ai lavori di riqualificazione edile dei privati anche supportati dalle misure nazionali di detrazione fiscale (detrazione 55-65%).

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Mediante il mantenimento dei risultati ottenuti dal 2010 al 2014 e l’attuazione delle misure previste, il piano del Comune di Palanzano si prefigge quindi il seguente obiettivo di riduzione di CO2: 21,92% entro il 2020 .

Tons di CO2 a meno % presunta di Tons di CO2 CO2/abitante Valore di riduzione Valore presunto di Comune Industria e trasporti riduzione al Residenziale residenziale minimo (20%) di CO2 riduzione al 2020 privati 2020 Palanzano 6.870,67 5.149,00 4,15 1374,13 1.669,11 24,29

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IL MONITORAGGIO

Il monitoraggio rappresenta una parte importante nel processo del PAES.

Infatti, in questa fase, è necessario monitorare, verificare e valutare l’evoluzione del processo di riduzione delle emissioni di CO 2 al fine di assicurare al PAES la possibilità di continuare a migliorarsi nel tempo e adattarsi alle condizioni di mutamento, per conseguire comunque il risultato di riduzione atteso. Una rendicontazione puntuale sull’effettivo stato di avanzamento delle azioni descritte nelle schede del PAES è pertanto necessario e le schede potranno essere oggetto di azioni correttive qualora si rilevi uno scostamento positivo o negativo rispetto agli scenari ipotizzati.

Il PAES, quindi, non si conclude con l’approvazione del piano ma comporta una necessaria continuità dei lavori sin qui effettuati con un’attività di controllo, aggiornamento, elaborazione dati e confronto.

Secondo quanto previsto dalle Linee Guida pubblicate dalla Commissione Europea (pag. 75) per un corretto monitoraggio, i comuni dovranno provvedere alla produzione dei seguenti documenti:

- Inventario di Monitoraggio delle Emissioni (IME), da preparare almeno ogni 4 anni compilando il modello già utilizzato per l’Inventario di Base; le Linee guida suggeriscono comunque di compilare il modello annualmente, pertanto tale contabilità verrà mantenuta ogni anno;

- Relazione di Intervento, da presentare ogni 2 anni, contenente informazioni qualitative sull’attuazione del PAES e una contestuale analisi qualitativa, correttiva e preventiva; tale relazione verrà redatta nello specifico seguendo il modello fornito dalla Commissione Europea;

- Relazione di Attuazione, da presentare ogni 4 anni, insieme all’IME, con informazioni quantitative sulle misure messe in atto, gli effetti sui consumi energetici e sulle emissioni, stabilendo eventuali azioni correttive e preventive in caso di scostamento dagli obiettivi. Anche in questo caso sarà seguito il modello specifico definito dalla Commissione Europea.

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PAES | Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – Unione Montana Appennino Parma Est

GLI INDICATORI

L’attività di monitoraggio ha l’obiettivo di valutare l’efficacia delle politiche energetico- ambientali attuate nel Piano ed è finalizzata ad osservare l’evoluzione della realizzazione delle diverse azioni proposte nel PAES, con il raggiungimento del relativo obiettivo di riduzione di emissioni di CO2.

Le valutazioni e le analisi del monitoraggio sono in grado di fornire ad amministratori e tecnici utili contributi e riscontri per la revisione dei contenuti del piano e, contemporaneamente, sono spunto e momento attivo nei confronti della pianificazione di settore e di livello comunale.

Il sistema di monitoraggio è progettato in fase di elaborazione del piano stesso e vive lungo tutto il suo ciclo di vita. La progettazione implica la verifica e integrazione degli indicatori da utilizzare, accompagnati dai relativi valori obiettivo e soglie di sostenibilità, e l’organizzazione di modalità e tempi per la raccolta e per l’elaborazione delle informazioni necessarie al loro calcolo. L’andamento di ciascun indicatore sarà oggetto di un momento di diagnosi ed approfondimento finalizzato a comprendere quali variabili hanno influito sul raggiungimento degli obiettivi di piano o sul loro mancato rispetto.

Marzo 2015

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