A sinistra: la statua di Ottaviano Augusto imperatore introduce il panorama su dal , sommità dell'isola (589 metri), d'estate coperta dal manto giallo delle ginestre. Si distinguono i tre e lo scoglio del Monacone. In basso: una villa sul mare; le più belle nascondono giardini e colonnati. Nella pagina seguente: un tratto di costa inquadrato dall', resto di un'antica grotta.

l primo vip a farsi sedurre dal mare di Capri fu la vulgata corrente su Capri ne riporti la natura più au- l'imperatore Ottaviano Augusto, per quarant'anni tentica, fatta di pareti di calcare aspro e scosceso, balze amante mordie-fuggi dell'isola che battezzò apra- e dirupi rocciosi, squarci di macchia mediterranea ricca gopolis, cioè "del dolce far niente". Col suo successore di specie rare, calette raggiungibili solo da cento anfrat- Tiberio nacque una liaison stabile: il centro del potere ro- ti, stradine, sentieri. E grotte, decine di grotte che mano si trasferì per 10 anni a , in cima a una perforano la costa. La celeberrima è la grotta Azzurra, a montagna nell'estremo est dell'isola. Settemila metri nord-ovest, cui si accede rispettando un curioso rito. quadrati di orgogliosa e pensosa solitudine aggrappati Dalla motobarca ci si sposta sui battelli biposto dei leg- su un dirupo di 300 metri, il salto di Tiberio. Oggi lo gendari battellieri capresi, sempre gentilissimi nel por - sguardo da quassù riassume, insieme a una dolce vertigine, l'aspetto più vero della Ca- pri marina: la natura, in larga parte selvag- gia, e un profondo, magico silenzio. Poi c'è l'altra faccia, quella mondana della Piazzetta, dei negozi alla moda, della chiacchiera vani- tosa, delle scie delle barche lasciate dai mille emuli di Ottaviano e Tiberio: attori, cantanti, calciatori, industriali. Eppure, miracolosa- mente, questo Giano bifronte trova un suo punto di equilibrio, una sua superiore ele- ganza che ti fa dire, ogni volta che tomi, "Ca- pri è sempre Capri". Sbarcati a terra, nell'accogliente Marina Grande i turisti si affollano al moletto da do- ve le motobarche tracciano il periplo dell'i- sola. Diciassette chilometri di litorale in due ore: un bel modo per stupirsi di quanto poco

A destra: i tre faraglioni in notturna; da sinistra a destra, si distinguono i profili del faraglione di Fuori ("scopolo"), di Mezzo ("saetta") e di Terra ("la stella"). In basso: cartina di Capri con l'indicazione dei

luoghi più importanti sulla costa. Nella pagina seguente: i bagni Da Maria a , l'accogliente insenatura sulla costa meridionale dell'isola che ospita numerosi stabilimenti balneari. Alle spalle, il monte Castiglione con il castello (IX-X secolo).

gere la mano, specie alle signore. Quasi sdraiati, con la sorbe i rossi e lascia filtrare solo gli azzurri. Dopo le 17, schiena all'indietro, si varca il pertugio che conduce nel i turisti che la sanno lunga e i capresi doc ci fanno il ba- cuore dell'anfratto, il "duomo azzurro". Il colore che gno, nonostante il divieto. Altrove è il regno di altri co- esplode dentro il ventre buio della grotta e l'eco di Tor- lori. Doppiato il faro di punta Carena, tocca alla grotta na a Surriento, eseguita con perfetta intonazione dai Rossa, dalla tinta rossa-violetta della vegetazione delle battellieri, scioglie anche il cuore dei più freddi. L'effet- pareti, e alla , breve corridoio naturale dove to spaesamento è tale che a nessuno importa più di co- addentrarsi il più possibile per cogliere, in poche cano- noscere la spiegazione scientifica della colorazione, do- niche ore del giorno, gli "effetti speciali" di luce che le vuta al fatto che la luce filtra da una finestra sotterra- danno il nome. Anche i tre possenti faraglioni (di Terra, nea, posta proprio sotto l'ingresso. La coltre d'acqua as- di Mezzo, di Fuori) erano architravi di un antico sistema

Guardare e farsi guardare, vedere chi c'è e chi del Gran Caffè Vuotto. Un mito che continua, tra non c'è di quelli "che contano" è l'attività più un aperitivo, un cocktail e una chiacchiera, ba- praticata in piazza Umberto I, punto d'incontro nale altrove, assolutamente cool qui. dell'isola e baricentro mondiale della mondanità. Nel tardo pomeriggio, partita l'ultima barca di "giornalieri", l'isola rimane possesso dei vip che hanno casa o yacht qui, insieme a pochi, fortu- nati turisti qualunque. Scatta allora il "visti in piazzetta", rubrica gettonatissima sulle bocche di tutti. Nella "chiazza", come la chiamano qui, si approda dal 1907 con la funicolare. Ha un la- to panoramico, con la terrazza colonnata aperta sulla prospettiva del monte Solaro, un lato reli- gioso, con la chiesa seicentesca di San Giorgio (nella foto) e un lato civico, con il Municipio. E, soprattutto, un cuore mondano, inventato negli anni Trenta da Raffaele e Teresa Vuotto, che ne fecero il palcoscenico per i tavolini all'aperto

Le emergenze più importanti della Capri romana - villa Jo- vis, villa di Damecuta, - sono situate in posizione strategica a formare un triangolo tra le due estremità e la parte centrale dell'isola. Villa Jovis (foto sotto), fortino e villa d'otium dell'imperatore Tiberio a Ca-

pri (27-37 dopo Cristo), si arrampica con terrazzamenti sulla montagna. I panorami valgono la fatica della pas- seggiata per raggiungerla (lungo via Tiberio e viale Maiu- ri; aperta dalle 9 a un'ora prima del tramonto). Villa di Da- mecuta è una villa maritima (in bus per via Grotta Azzurra fino a via Maiuri; aperta 9-14) sul ciglio del costone roc- cioso occidentale, tipologia cui appartiene anche il palaz- zo a Mare, attribuito ad Augusto, che si estendeva tra pun- ta Bevaro e i Bagni Tiberio. Restano frammenti di opus re-

ticulatum lungo via Palazzo a Mare, a Marina Grande.

di grotte carsiche, franate per l'azione degli agenti ester- ni; ne resta traccia nella volta del faraglione di Mezzo, che permette il cinematografico passaggio nel cuore della roccia: è una manciata di secondi, dentro-fuori, ma bastano per sentirsi un divo. Doppiate punta Tragara e punta Massullo, come uscita dalla fantasia di uno scul- tore ecco la grotta a due piani, Bianca in basso e Meravi- gliosa in alto, con fantasiose stalattiti. Tornati a Marina Grande, ammaliati dalle acque, si cerca l'angolo buono per fare un tuffo. Data la confor- mazione dell'isola, più che spiagge qui si trovano di- scese a mare, abbarbicate sullo scosceso bagnasciuga. Eppure anche i bagni, come tutto sull'isola, hanno una loro personalità. Vicino a Marina Grande, i comodi Ba-

Lo scoglio del Monacone o Feniello, "fratello" dei tre faraglioni, prende il nome dalla foca monaca, sua ospite in passato. Solo qui fiorisce il narciso del Feniello, la pianta con l'areal e più piccolo al mondo. In primo piano, un'acacia e cuscini tondeggianti di euforbia. Capri ha uno straordinario patrimonio botanico di 850 specie.

gni Tiberio, su due piani, sono frequentati soprattutto dalle famiglie. Ci si arriva per la stretta via Palazzo a Mare: qui sorgeva l'ennesima villa di Augusto e Tibe- rio, quella marittima, un tripudio di terrazze, piscine, ninfei, giardini. Lo stabilimento attuale è proprio nel quartiere balneare della villa: si può scegliere tra le pa- lafitte in legno e la spiaggia di ciottoli. Un sole-e-mare "imperiale", con blocchi di opus reticulatum che spunta- no dappertutto. Un autobus fa da collegamento con Marina Piccola, sull'altro versante del pianoro dove sorge Capri ("la città", mentre è "la campa- gna"). L'insenatura fu approdo solitario per artisti stra- nieri, innamorati del silenzio, finché nel primo dopo- guerra non furono piantati i primi ombrelloni. Nel 1950 nacque La Canzone del Mare, inaugurato dalla cantante inglese Grace Fields, che riadattò un antico fortino tra- sformandolo in un ritrovo alla moda, palcoscenico di mondanità. Il bagno in piscina, la tintarella sulle terraz- ze e la cena coccolati dalle stelle e dalla brezza del mare ne fanno ancora oggi un cocktail di lusso e semplicità frequentato dal jet-set. Più raccolto e scenografico è il Lido del Faro di punta Carena, estremità sud-ovest del- l'isola, una piccola baia circondata dagli scogli, ideale anche per feste di matrimonio. Ma lo sfizio di dare del tu ai faraglioni ce lo si può to- gliere camminando dalla Piaz- zetta per via Tragara e via Piz- zolungo e deviando a destra verso il mare, in boschi di pini mediterranei, o per i più pigri imbarcandosi a Marina Piccola. Proprio di fronte ai "giganti", ai piedi del faraglione di Terra, ecco i lettini di Da Luigi nell'an- tico porto greco-romano. Più di- scosti e più spartani, a ovest del trio delle meraviglie, i bagni La Fontelina, sistemati su una sco- gliera bassa. Ottimo il ristoran- te, ma il luogo si presta anche a un più giovanile e sportivo pranzo a base di meloni. Rifocillati e riposati, si sco- pre che Capri è anche un'isola da passeggiare e da cammina- re, aggrappati alla roccia su co- modi sentieri lastricati da dove inquadrare le mille prospettive

del blu. L'itinerario simbolo, dalla Piazzetta all'Arco tori e artisti di mezza Europa in cerca d'ispirazione. Un naturale (tre ore da affrontare nel tardo pomeriggio), po' di fiato va riservato ai 400 gradini di pietra che por- riunisce tutto l'imperdibile: le ville di via Tragara, da tano alla grotta Matermania o Matromania, che Tiberio spiare attraverso cinte e cancelli per ammirare gli (sempre lui) trasformò in un fresco ninfeo. Geniale: an- splendidi colonnati, autentica griffe caprese; il belve- che adesso farebbe il suo servizio. Ma salendo ancora dere di punta Tragara, richiestissimo al tramonto; via un po' ci si può accontentare di una granita al limone Pizzolungo, dove rincorrersi seguendo il va e vieni all'ottimo ristorante Le Grottelle. L'ultima scultura di della costa e del mare, tra rientranze e promontori; i fa- pietra, 121 gradini più sotto, è l'Arco Naturale, resto di raglioni da tutte le prospettive possibili; villa Malapar- un'antica grotta traforata dall'erosione. Seduti sulla te a punta Massullo, la "casa come me" dell'eccentrico panchina si guarda come dentro un enorme binocolo scrittore e giornalista, ieri frequentata da Moravia, To- cala Matermania e il mare. Romantico, mondano, sel- gliatti, Camus, Cocteau e oggi ambito rifugio per scrit- vaggio: è il signore dell'isola.

Sopra: un cono di luce penetra nel piccolo pertugio d'ingresso alla grotta Azzurra; il primo ambiente, unico visitabile, è il "duomo azzurro". A destra: il profilo altimetrico dell'isola vista da nord, verso Napoli; da sinistra si distinguono il monte Tiberio, a picco sul mare, le due cime più basse dei monti San Michele e Castiglione e i contorni marcati del monte Solaro.

Capri si arriva im- piegano meno di 40 minu- barcandosi a Na- ti. Un'altra possibilità è il poli, molo Beve- Metrò del Mare, linea rello. Effettuano i MM4 (da Napoli-Beverel- glietto per la grotta). Laser collegamenti Snav (081/ lo e Sapri, 199.60.07.00). Capri (081/8.37.52.08) DOVE REGNANO 8.37.75.77), Caremar (081/ L'isola è raggiungibile an- prevede il giro completo LE GINEST 8.37.07.00), Alilauro (081/ che da Sorrento, Positano, (un'ora al costo di 10 eu- RE 8.37.69.95) e Navigazione Amalfi, Salerno, Castel- ro), completabile con visi- Libera del Golfo (081/ lammare. ta alla grotta Azzurra (due irare a piedi sull'iso- 8.37.08.19). Partenze ogni ore, 10 euro più il biglietto la è uno dei modi per 15-20 minuti negli orari di L'isola in barca per la grotta). Per l'acces- conoscerla meglio. Per punta; sbarco a Marina Partendo da Marina Gran- so alla grotta Azzurra si evitare il caldo eccessivo, Grande. In aliscafo si im- de, un tour dell'isola è il passa su imbarcazioni la cosa migliore è metter- modo miglio- più piccole della Coope- si in marcia la mattina re per scopri- rativa battellieri capresi presto oppure nel tardo re cale, grotte (081/8.37.09.73, biglietto pomeriggio. Da Anacapri e tutti gli an- 8,50 euro). si può salire in seggiovia goli non rag- (081/8.37.14.28, orario giungibili via Itinerario in centro continuato dalle 930 al terra. Il Grup- Da Marina Grande si sale tramonto) fino alla vetta po motoscafi- a Capri con la funicolare del monte Solare (589 sti Capri (081/ (081/8.37.04.20, ogni 15 metri) Goduto il panora- 8.37.56.46) ef- minuti), tra ville e giardi- ma, in mezz'ora si rag- fettua giri ni. Dall'arcinota "piazzet- giunge, per la valle della completi e il ta" Umberto I si scende Cetrella ammantata di gi- collegamento per via Vittorio Emanuele. nestre, l'eremo di Santa con la grotta All'altezza del Grand Ho- Maria a Cetrella, fondato Azzurra (cir- tel Quisisana, a sinistra dai certosini nel '300. ca due ore, a comincia via Camerelle, Dalla chiesa, abbarbicata 11 euro più il tripudio di griffe e di ne- alla roccia, un'altra vista costo del bi- gozi; proseguendo invece stupenda e un bagno di silenzio. Per visite guidate, contattare l'Associazione amici di Cetrella (081/ A destra: unicorni e orsi animano 8.37.11.57). Più faticoso, il pavimento in maiolica della ma indimenticabile, chiesa di San il sentiero dei Fortini, Michele. In alto: il chiostro della che copre l'intera costa certosa di San occidentale da punta Giacomo, fondata dell'Arcera al faro di pun- nel Trecento da Giacomo Arcucci, ta Carena (5 chilometri, segretario della regina di Napoli. 4 ore). I quattro fortini Sopra: la cartina (di Orrico, di Mesola, del del paese di Capri e i collegamenti Pino e del Tombosiello) con Marina Grande e Piccola. furono teatro all'inizio dell'Ottocento degli scontri tra inglesi e francesi per la conquista dell'isola.

dritti si sbuca in pio di architet- via Certosa, per tura caprese la candida cer- lungo una del- tosa di San Gia- le strade tra ochi indirizzi speciali como (081/8.37 più panorami- per acquisti speciali. 62.18; visitabile che dell'isola; 100% Capri (via Fuorlova- tutti i giorni in alta stagio- do 29, 08118.37.70.08) tranne il lunedì ne, doppia con vende sob lino al cento dalle 9 alle 14), prima colazio- per cento, tagliato e cuci- monastero tre- ne da 330 euro. to secondo la moda attua- centesco con un Vicino è l'hotel le. Carthusia (via Came- armonioso chio- Scalinatella (via relle 10, 081/L37.0168) stro. Lungo via Tragara 8, 081/ è un laboratorio e nego- Matteotti si rag- 8.37.06.33), pic- zio di profumi come "Aria giungono i giar- colo 5 stelle di di Capri", il più antico al- dini di Augusto, prestigio; dop- l'essenza di limoni. La Con- con vista sui fa- pia con cola- chiglia (da delle Botteghe raglioni e su , 9-18). In paese, la chiesa di zione da 500 euro. La Resi- 12, 0811&37.65.77), li- verso Marina Piccola. Via San Michele sfoggia un denza (4 stelle, via Serena breria-casa editrice, pub- Krupp, attualmente chiu- pavimento maiolicato del 22, 081/8.37.08.33), a due blica i segreti delI'isola. sa, è un percor- '700 (piazza San Nicola, minuti dalla piazzetta, ha so nella roccia aprile-giugno 9,30-18,30). luci, colori e marmi in per- pensato come fetto stile mediterraneo; un'opera d'arte Per cantare e ballare doppia e colazione da 255 dall'industriale Una novità per l'estate euro. Più discosto e tran- Alfred Krupp. 2005 è Panta Rei (via Lo quillo, il tre stelle La Flori- Palazzo 7, 081/8.37.88. diana (via Campo di Teste Anacapri 98): centro benessere d'a- 16,081/8.37.01.66); doppia Tanti i gioielli di vanguardia dalle 10 alle e colazione da 135 euro. Anacapri, rag- 20, lounge bar con video giungibile da art e degustazioni gour- Ristoranti Marina Grande met dalle 19 all'1.30. Qui- Le Grottelle (via Arco Na- con i bus Atc sibar (via Camerelle 2, turale 13,081/8.37.57.19) è (081/8.37.04.20) 081/8.37.07.88), all'aperto ricavato in una grotta; ser- oppure a piedi, con vista su via Camerel- vizio in terrazza e vista salendo i 921 le, va bene dall'aperitivo sull'Arco naturale; costo Sopra: uno dei negozi gradini della Scala Fenicia a notte fonda. Imperdibile 60-70 euro con piatti di di Carthusia, profumeria (un'ora e mezzo), scavati Anema e core (via Sella Or- pesce. Da Paolino (via- Pa specializzata in essenze nella falesia dai coloni ta 39, 081/8.37.64.61), lazzo a Mare 11, 081/ al limone caprese. Sotto: greci. Vicino al culmine i tavolini del Quisibar un'istituzione della notte 8.37.61.02) si mangia sotto davanti al Grand Hotel della scala, la villa, ricca di caprese. Vip d'ogni gene- la più famosa pergola di Quisisana, un'istituzione reperti romani, costruita re si lanciano in esibizioni limoni dell'isola; sui 40-50 dell'ospitalità isolana. In dal medico svedese Axel euro. Alla alto: la sala al piano a squarciagola dal palco. Capannina (via inferiore del ristorante Munthe tra il 1896 e il 1910 Da O Guarracino (via Ca- Le Botteghe 12, 081/ La Capannina, non (081/8.37.14.01, da mag- stello 7) dal 1972 melodie 8.37.07.32), ristorante del- lontano dalla Piazzetta. gio a settembre apertura napoletane di qualità con la famiglia De Angelis, le chitarre di specialità capresi di terra Bruno, Gianni e e mare; 50 euro. Ad Ana- Renato. Per far capri L'Olivo del Palace l'alba Number Hotel & Spa (via Capodi- Two (via Came- monte 2b, 081/9.78.01.11), relle 1, 081/ stella Michelin, cucina del 8.37.70.78), di- territorio reinterpretata da scoteca storica. Oliver Glowig; sui 90 euro.

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