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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Le Reazioni GIOVANNI PARDINI (CISL) Esprimo cordoglio e solidarietà alle famiglie colpite da un così grave lutto. La Cisl dice "basta" a quanto sta avvenendo nel territorio livornese. Non vogliamo addentrarci in un una mera analisi statistica, il nostro pensiero è rivolto principalmente alla perdita di vite umane, ma in questo inizio di 2018 si sono già registrate tre morti, a fronte delle due registrate nei primi cinque mesi dell'anno precedente, un trend pericoloso ed inaccettabile. Lo vogliamo respingere con tutte le nostre forze, così come l'automatismo secondo il quale ad una ripresa dell'occupazione, o delle ore lavorate, corrisponda un aumento del rischio per i lavoratori. Bisogna assolutamente evitare il ritorno ai primi anni 2000, quando furono purtroppo registrate troppe morti bianche nel nostro territorio. Occorre assolutamente rivitalizzare il tavolo regionale sulla sicurezza, concentrandosi sui lavori ad alto rischio, a partire dalle lavorazioni legate ai silos, perché in quest'ambito si stanno verificando troppi incidenti, anche a livello nazionale. POTERE AL POPOLO E' immediatamente necessaria la convocazione da parte dell'Autorità Portuale di un tavolo che si occupi di effettuare una ricognizione dello stato di sicurezza del porto e degli impianti industriali: oltre alle istituzioni, agli organi competenti e alle organizzazioni datoriali, è opportuno siano presenti anche i lavoratori, sia nelle figure dei rappresentanti per la sicurezza, che nelle loro rappresentanze sindacali elette. Tanti sono i discorsi di circostanza che abbiamo sentito dopo gli incidenti mortali avvenuti nel nostro porto a Dasonor e Francesco nel 2010, Angelo e Elson nel 2011, Priscillano e Gabriele nel 2015 e Mauro l'anno successivo. Niente è stato fatto per provvedere a una reale messa in sicurezza degli impianti. Mentre continuano, invece, i tripli turni degli autisti, la minor specializzazione dovuta alla discesa a terra degli armatori, il lavoro a chiamata spezzato, gli straordinari e il lavoro nero. Autorità Portuale, Capitaneria, Asl e Direzione territoriale del lavoro devono togliersi le bende dagli occhi. Devono essere garantiti maggiori finanziamenti e poteri alle Rls in tutti i luoghi di lavoro, a scapito degli enti bilaterali tra imprese e sindacati. Devono essere installati dispositivi adeguati, che garantiscano l'incolumità del lavoratore e impediscano il cosiddetto errore umano, che troppe volte abbiamo sentito utilizzare per scaricare la responsabilità sul lavoratore. Se un errore umano può mettere a rischio la vita del lavoratore vuol dire che "il sistema sicurezza" di quell'azienda non ha funzionato, o si è dimostrato colpevolmente carente o, peggio, non è stato fatto rispettare. Rete Civica contro la Nuova Normalità della Guerra Solo attraverso un reale sforzo collaborativo di tutti i soggetti coinvolti, sarà possibile dare risposte soddisfacenti ai problemi che la morte di Mazzoni e Viola, hanno posto in modo così drammatico all'attenzione della città. Per questo siamo convinti che ogni intervento volto a illuminare a vari livelli le tante criticità del nostro sistema produttivo debba essere vagliato e discusso apertamente. Un esempio ci è offerto da "Il Tirreno" - al quale va il nostro plauso - che oltre a dare giustamente spazio ai sentimenti e alle emozioni suscitate dalla tragedia, mostra come l'area interessata dall'esplosione sia costellata di "stabilimenti a rischio di incidente rilevante" in una concentrazione con pochi eguali su tutto il territorio nazionale. Sempre "Il Tirreno" ci offre inoltre una cronologia agghiacciante dei morti sul lavoro avvenuti nei pressi del porto di Livorno negli ultimi trenta anni - alla quale riteniamo doveroso aggiungere le 140 vittime del Moby Prince - ricordandoci che l'idea di un'apocalisse di fuoco non sia così peregrina. Già nel 1987 tre operai morirono arsi vivi durante l'esplosione dell'Italso: prima di morire riuscirono a chiudere le valvole dei depositi di esano salvando la nostra amata città. Livorno si trova a pochi chilometri dal più grande deposito di armi e munizioni d'Europa sul quale nessuna istituzione locale o nazionale ha alcun controllo: Camp Darby. Tutto questo materiale non solo è stoccato nelle vicinanze dell'area in cui è avvenuta l'esplosione del 28 marzo, ma da circa un anno tale materiale transita da e per il porto di Livorno con una frequenza mai vista prima, come testimonia lo scalo mensile delle navi Indipendence II, Liberty Passion, Liberty Peace, Liberty Promise e Liberty Pride coinvolte dal Dipartimento della difesa Usa in un programma per il trasporto di materiale bellico sui teatri operativi delle forze armate statunitensi. Sandro Simoncini (Sogeea, esperto sicurezza) Ci siamo ormai assuefatti a contare le vittime e a snocciolare dati senza coglierne la drammaticità: in Italia si verificano almeno 1.000 morti all'anno, con un tasso spaventoso di 2,6 decessi ogni 100.000 lavoratori. La crisi economica ha sicuramente contribuito ad abbassare la guardia. Il sistema, almeno fino ad oggi, non ha tratto alcun beneficio dalla creazione dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, nato più di un anno fa per armonizzare le attività di tutti i soggetti incaricati di azioni di controllo. Non essendo stato predisposto un piano finanziario ad hoc, il nuovo soggetto ha finito per drenare risorse destinate all'Inps e all'Inail, pregiudicandone l'operatività. Molte sigle sindacali hanno più volte denunciato un calo sostanziale nel corso degli ultimi anni sia del numero degli addetti alle

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” verifiche sul fronte della sicurezza sia della quantità di ispezioni effettuate. L'agenzia unica nazionale, tra l'altro, sconta anche un sistema molto meno collaudato rispetto a quello degli enti che ad essa fanno capo e ha contribuito a un appesantimento burocratico delle procedure. In Italia abbiamo una legislazione di alto profilo sul fronte della sicurezza, ma senza adeguati strumenti operativi e uno scatto culturale non si riusciranno ad ottenere risultati significativi nel breve-medio periodo. SINISTRA ITALIANA Abbiamo condiviso la scelta di Cgil Cisl e Uil di indire 8 ore di sciopero e abbiamo aderito alla fiaccolata. Crediamo convintamente che tutta la città debba essere unita in questo momento così difficile, piangere i morti e pretendere un'indagine approfondita è essenziale così come la presa di coscienza dei rischi connessi alle attività interne al Porto di Livorno. Pertanto auspichiamo che la manifestazione non resti circoscritta ad un atto di solidarietà momentaneo, ma dia corpo ad una riflessione collettiva sul destino dell'area portuale che comprenda la sicurezza come obiettivo principale da rispettare, per i lavoratori e per la città intera. ALBERTO CARRARESI (CONFCOMMERCIO) Ci uniamo al coro di cordoglio sulle due morti sul lavoro. Stavamo preparando un comunicato sui consumi della Pasqua a Livorno e provincia, perché è di questo che Confcommercio si occupa: economia, commercio, turismo, servizi. In questo momento di tragedia ci sembra però più opportuno tralasciare ogni riferimento alla festività e stringerci nel lutto cittadino attorno alle famiglie di Lorenzo e di Nunzio, ai loro amici, ai colleghi, per la irreparabile perdita. Oltre a ribadire il nostro impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro quale elemento fondante delle nostre imprese. ANPI La morte dei due lavoratori al porto industriale ci lascia sgomenti. Non si può andare a lavorare la mattina con il rischio di non tornare a casa la sera. Siamo vicini alle famiglie di Nunzio Viola e Lorenzo Mazzoni, aderiamo alla giornata di lutto nel giorno dei funerali e alla fiaccolata indetta da Cgil Cisl Uil. Ma ci sembra incredibile che dopo anni e anni di battaglie sindacali per avere tutte le garanzie di sicurezza sui luoghi di lavoro, siamo ancora qui a piangere due operai morti in una situazione che gli stessi inquirenti non sanno ancora spiegare. Ed è davvero inquietante sapere che il comitato sicurezza non sia mai stato convocato dall'Autorità portuale. Ci chiediamo allora quanti passi indietro siano stati fatti in questi anni sulla sicurezza dei lavoratori. Ci chiediamo quante garanzie sono venute meno con la scusa di questi lunghi anni di crisi economica che non sono certo finiti. E chiediamo più sicurezza. Chiediamo più garanzie per i lavoratori. Perché l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Lo dice l'articolo 1 della Costituzione. E i partigiani hanno combattuto anche per questo. Ma non c'è mai lavoro senza sicurezza. UNIONE SINDACALE DI BASE Abbiamo aderito allo sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil e alla fiaccolata per denunciare l'ennesima strage su un luogo di lavoro. I morti sul lavoro nel 2018 sono più di 120. Una strage continua dovuta al non rispetto delle norme di sicurezza e ad un mondo del lavoro basato su precarietà ricatto e sfruttamento. Negli ultimi 10 anni nel porto di Livorno sono stati già 5 gli incidenti mortali. Chiediamo a tutte le istituzioni di fare immediatamente il punto sullo stato di sicurezza degli impianti industriali del porto. Denunciamo l'episodio gravissimo avvenuto su alcune banchine del porto a proposito di minacce verso gli operai che avrebbero voluto immediatamente fermarsi in sciopero in solidarietà ai due colleghi deceduti. Un atto vergognoso che mette il profitto davanti alle vite di due lavoratori che stasera non torneranno dalle loro famiglie. FEDERAZIONE ANARCHICA Il deposito costiero Neri, impianto di cui si prospetta un ulteriore ampliamento, è composto di numerosi serbatoi, soggetti a frequenti cambi dei prodotti stoccati e questi cambiamenti comportano una serie di manovre ad alto rischio perché i prodotti sono altamente infiammabili, esplosivi, etc. Questo deposito è in una zona dove ci sono altre attività industriali ad alto rischio, vicino a una raffineria e in una zona di passaggio anche per chi si reca al mare. E' in ballo la sicurezza di un'intera area della città. Non sappiamo ancora le precise cause di questa esplosione ma comunque ogni incidente sul lavoro accade perché non si spende sulla prevenzione a vantaggio del profitto. Spesso si sente dire che va ridotto il costo del lavoro, e quei risparmi vengono fatti scommettendo sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori. Chi chiede condizioni di lavoro più sicure, in porto e altrove, subisce provvedimenti disciplinari, mentre i sindacati che non si piegano ad accettare accordi capestro vengono emarginati, il tutto sotto l'occhio paterno dell'Autorità Portuale.Sappiamo bene tutte e tutti che la richiesta di maggiori norme di sicurezza cade nel vuoto in questa società capitalista il cui fine è il profitto individuale. Una società in cui la Confindustria si preoccupa della produttività e di maggiori margini di profitto chiedendo nuovi finanziamenti statali, i ministri rilanciano il messaggio, i politici mettono in programma con l'approvazione dei sindacati "rappresentativi" e i lavoratori muoiono. ROBERTO TERRENI (SPI CGIL) La tragedia nel Porto di Livorno , richiama in mente quella della M/N Montanari a Ravenna , dello Stanic e del silos Ardenza a Livorno. Ci domandiamo se aderire all'Europa vuol dire anche rispettare le Direttive Comunitarie x la prevenzione ela sicurezza in favore della tutela psico fisica dei lavoratori e quella ambientale dell'ubicazione produttiva. Forse, specie negli ultimi tempi, in Italia sono

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” state licenziate leggi che vanno solo a scapito dei lavoratori dove il precariato impera. Onore ai Lavoratori Caduti. Livorno MASSIMO CIACCHINI (LEGA) La giustizia ordinaria ha già naturalmente avviato le proprie indagini. Resta aperto tutto lo spazio per la prevenzione che doveva essere fatta e che evidentemente ha mostrato lacune gravissime e inaccettabili. Prima l'alluvione, con bombe d'acqua che erano però state messe nell'allerta meteo; poi la disgrazia dei due ragazzi annegati sul ponte dello scolmatore mai messo in sicurezza (zona Stagno, ma area vasta Livorno e Collesalvetti); poi lo scandalo dei rifiuti con la vicenda Lonzi che tanti sapevano di irregolarità quantomeno segnalate e mai verificate da Asl, Arpat e denunce cui non è stato dato seguito (con inquinamento gravissimo del territorio e delle zone lì vicine, sembra perfino aree addette a coltivazioni biologiche). Ora una cisterna che salta in aria e che oltre alla morte di due operai, fatto in sé gravissimo, poteva avere anche un effetto domino sulle altre centinaia di cisterne adiacenti. Insomma: la nostra città ha bisogno di una regia efficace che ponga al primo posto insieme al lavoro, la sicurezza del territorio e di chi ci lavora. L'impressione è che ci siano troppi apparati burocratici che oltretutto non comunicano come si richiederebbe per quanto costano in termini economici alla comunità; e che non svolgono un'attività efficace di controllo e di prevenzione, anche con sanzioni, multe e quant'altro serva per evitare simili catastrofi. Quando tali tragici eventi si ripetono non si può dare la colpa al caso o al destino. L'amministrazione comunale, il Sindaco hanno il dovere di promuovere tutte le azioni per monitorare in maniera più adeguata e sicura il nostro territorio. La Lega è pronta a dare il suo contributo per dare già dalle prossime amministrative alla città un governo efficiente e responsabile, dopo i disastri del PD e le delusioni dei 5stelle.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno i tre ponti si preparano Ripascimento dell'arenile e prezzi invariati LIVORNO Il lavoro da fare è tanto. Basta dare un occhio ai Tre Ponti, la spiaggia pubblica cittadina per eccellenza per capire che, ad oggi, la situazione è disastrata. Alle solite montagne di alghe si sono aggiunti, dal giorno dell'alluvione, anche evidenti danni alla spiaggia con una quantità di rifiuti, anche ingombranti che aspettano di essere portati via. «Il nostro obiettivo è quello di aprire come sempre la terza settimana di maggio, per Santa Giulia: c'è un gran lavoro da fare senza dubbio, la spiaggia, tutta è disastrata», a fare il punto è Carlo Chelli, presidente della Nuoto Livorno che anche quest'anno - nonostante un contenzioso in corso con il Comune - gestirà la parte attrezzata dell'arenile. «Abbiamo già fatto un sopralluogo con la ditta che si occuperà del ripascimento della spiaggia, ovviamente a spese nostre nella parte di nostra competenza: lo faremo con il materiale presente sull'arenile, tra ghiaia e sabbia che si è depositato, a mucchi, dove c'è il ponticello e non solo lì», continua. La parte a sud della spiaggia è quella più colpita a livello "strutturale": sull'arenile ci sono profondi solchi, buche e i soliti mucchi di materiale vario che con il tempo si è depositato (tronchi, rifiuti, alghe...).«Entro la prima metà di aprile sapremo dal Comune quando saranno effettuati i lavori di sua competenza per ripulire l'arenile: ho visto una grande disponibilità ad intervenire», continua. Chelli prende in mano il listino prezzi 2018: ci tiene a sottolineare che sono congelati rispetti al 2017. «In questa situazione generale non ci sembrava proprio il caso di fare alcun ritocco», spiega.Così un ombrellone e due sdraio, giornaliero, dal lunedì al venerdì costerà 13 euro (16 i festivi); lo stagionale è di 560 euro. Un ombrellone, una sdraio e un lettino giornaliero costerà 15 euro (18 euro nei festivi); l'abbonamento sarà di 675 euro.E ancora un ombrellone e due lettini, giornaliero, dal lunedì al venerdì si pagheranno 17 euro (20 euro nei festivi), mentre lo stagionale resterà al prezzo di 790 euro. Nella parte a sud della spiaggia - quella libera per intendersi - sono ancora piazzate alcune transenne ad uno degli ingressi. Non sembrano delimitare alcun pericolo, però ci sono. Andando nella parte che guarda alla Rotonda: la spalletta devastata dall'alluvione è, oggi, ancora un cerotto di blocchi di cemento e transenne. Alcuni andrebbero ricollocati perché ci sono spazi pericolosi, per esempio tra blocchi di cemento e vecchia spalletta in cui un bambino potrebbe passare e cadere giù. E si passa, senza grandi problemi, dalle transenne che vietano l'accesso alla scala che porta giù (quella vicino alla doccia).Francesca Suggi

Il Tirreno, Cronaca di Livorno guerra del commercio L'ipocrisia di Unicoop contro Esselunga Ho letto che, il direttore di Unicoop nega che, a Livorno, ci sia "un monopolio comunale imposto da Coop". Allora mi domando come si chiami l'attacco ultradecennale senza tregua contro l'apertura nella nostra città di un punto vendita Esselunga. Visto che, secondo le sue dichiarazioni, vi sarebbe a Livorno soltanto "un

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” confronto continuo con la concorrenza presente". Ma non con tutta. Come se il ricorso presentato al Tar da Unicop non fosse l'esito di una battaglia, infinita, di "falce e carrello", secondo la denuncia fatta, in un libro, di alcuni anni fa, ove si evidenziava l'opposizione contro un concorrente scomodo come Esselunga. Che si ostina tuttora (nonostante il cambio di vento in Comune) a sostenere il proprio diritto a voler «verificare che i lavori per il nuovo supermercato siano realizzati nel rispetto delle normative». Con quale diritto? Tacendo il fatto che le aperture dei supermarket Unicoop, dalla Porta a terra, alla Porta a mare, fino a quello di via Di Levante, non hanno mai avuto analoghe contestazioni. Evviva, quindi, il controllo delle "normative" a senso unico. Andrea Jardellala

Il Tirreno, Cronaca di Livorno parcheggi e appalti Tirrenica Mobilità, ecco di chi è Ho appreso che la società "Tirrenica Mobilità" inizierà a disegnare 11. 500 nuove strisce blu, dopo aver di recente firmato il contratto con il Comune di Livorno, amministrato dal M5S. "Tirrenica Mobilità" è una cooperativa pisana che ha come socio finanziatore la cooperativa Manutencoop, di Pontedera, operante nel settore rifiuti urbani, e certo più vicina al centrosinistra che ai Pentastellati. Tra l'altro faceva parte delle dieci cooperative della costa che si erano unite allo scopo di vincere, in sede di Ato dei rifiuti, il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti in vista della gara del gestore unico Reti Ambiente. Anche davanti al Tar. Allora perché farla guadagnare sui nostri parcheggi? Attendo risposta dall'Amministrazione Comunale. Patrizio Pesce

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Cumuli sugli arenili a sud di Vada e a Castiglioncello, manutenzione prima della stagione estiva Spiagge libere invase dalle alghe di Anna Cecchini ROSIGNANO Spiagge sommerse da cumuli di alghe. Da Vada a Castiglioncello sono svariati gli arenili che, come accade quasi ogni anno al termine della stagione invernale, sono colmi di posidonie ma anche di legno e materiali portati dalle piene dei fossi presenti sul territorio. Eclatante la situazione della spiaggia a sud dell'abitato di Vada. Nella zona della Bucaccia, infatti, la sabbia è coperta da una coltre di alghe. Un fenomeno naturale, è vero, che però mette in evidenza la necessità di una manutenzione degli arenili in vista della stagione estiva.Intervento che, come di consueto, verrà realizzato nei prossimi mesi, ma che l'amministrazione comunale ha già affidato, con l'intenzione di ripulire e rendere fruibili le spiagge prima dell'avvio della stagione turistica. In bilancio, infatti, come sottolineato nei giorni scorsi dall'assessore alle finanze Daniele Donati, il Comune ha stanziato le risorse necessarie per ripulire le spiagge libere.L'unità Manutenzioni del Comune ha disposto un progetto per la pulizia degli arenili, a partire da quelli a sud di Vada. Si tratta di un impegno di spesa di circa 130mila euro, dei quali circa 63mila sono per l'esecuzione dei lavori, 17mila per le analisi chimiche e batteriologiche delle alghe, 2mila per i rilievi topografici ed altre voci minori.L'affidamento dell'intervento mediante procedura negoziata è già stato effettuato ed ha visto risultare vincitrice l'impresa Vanni Pierino srl (33%di ribasso).Come avviene abitualmente, non appena il maltempo e le mareggiate si placheranno, potrà partire l'intervento.Dato che la posidonia ha un ruolo importante nell'evitare l'erosione delle spiagge e nel mantenimento dell'ecosistema dunale, è chiaro che questo tipo di lavoro deve essere portato avanti seguendo criteri particolari, per evitare appunto il devastante effetto delle onde sugli arenili. Certo risulta impossibile lasciare i cumuli di alghe sugli arenili, dato che essiccando al sole creano problemi, soprattutto alla balneazione (cattivi odori ed uso limitato della spiaggia).Nelle prossime settimane, quindi partirà la pulizia degli arenili liberi, che come avviene abitualmente sarà suddiviso in fasi, così da garantire spiagge pulite e fruibili con l'avvio della stagione stiva.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Per utilizzare i bidoni serve la 6Card. Il servizio sarà attivo da domani e, in due settimane, sostituirà il porta a porta Al via le isole ecologiche delle Gemme di Stefano Fabbroni GROSSETO Domani prende il via il nuovo sistema di raccolta differenziata nel centro residenziale Le Gemme, nel quartiere di Barbanella. Inizia così l'era delle isole ecologiche, voluto dal gestore unico dei rifiuti per il territorio Sei Toscana e dal Comune di Grosseto, con i cassonetti automatici e guidati dalla tecnologia

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” multimediale sostituiranno gli ormai vecchi sacchetti e mastelli del porta a porta: questo porterà ad un cambiamento sostanziale nelle abitudini da parte di ogni singola utenza, che adesso sarà dotata di una 6Card (più un'altra che varrà in caso di smarrimento, entrambe fornite da Sei Toscana) per aprire e chiudere i bidoni delle varie categorie merceologiche di rifiuto (carta, organico, multimateriale - composto da tetrapak, alluminio, plastica - vetro, indifferenziato). A Le Gemme (ai civici dal 1 al 32 e in via Quarzo ai numeri 0,8,29) le due isole ecologiche presenti andranno a soppiantare il porta a porta dopo un paio di settimane di condivisione, per decisione di Comune e Sei Toscana, decisi a evitare eventuali disagi ai cittadini, dettati più dall'abitudine che dalla confidenza verso la nuova tecnologia. Sei Toscana raccomanda agli utenti una gestione adeguata del conferimento dei rifiuti, ricordando di seguire esattamente quanto riportato sui pannelli video delle nuove attrezzature. Le due isole ecologiche de Le Gemme sono definite intelligenti, in quanto si basano sul riconoscimento dell'utenza e sulla misurazione del peso del rifiuto stesso. È consigliato al cittadino di differenziare i rifiuti già nelle proprie abitazioni, poi sarà necessario strisciare la scheda nello schermo interattivo della macchina e porre il rifiuto sulla pesa, quindi si aprirà il vano del contenitore e verrà emesso lo scontrino che dovrà essere attaccato al sacchetto, il quale sarà infine depositato all'interno del bidone. Domani inizierà anche la nuova raccolta nella zona della chiesa di San Giuseppe in piazza Sauro e nelle vie Sauro, Verga, Parini, Populonia, Monti, Volsinia, dove ci saranno due settimane di coesistenza con il porta a porta, sostituito definitivamente il 16 aprile. Qui la metodologia si basa sul volume del rifiuto. Bisogna premere un pulsante, strisciare la tessera magnetica nel video e aprire il contenitore in cui si getta il rifiuto. È ancora possibile ritirare le tessere al punto informativo di Sei Toscana, in via Aurelia Nord 221 (apertura martedì e giovedì 14-16.30, mercoledì e venerdì 9-12.30).

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

L'opposizione insorge in consiglio: «I cittadini pagheranno di più e non potranno detrarre la spesa sostenuta» Tari più bassa solo per i commercianti di Ivana Agostini ORBETELLO Il consiglio comunale di Orbetello ha approvato ieri, col voto contrario della miranoranza Pd - Area Riformista e del Movimento Cinque Stelle, le tariffe della Tari che prevedono diminuzioni per circa 1500 attività commerciali (agriturismi, alberghi, campeggi, banche e negozi). Una scelta politica rivendicata a gran voce dall'amministrazione comunale che «Porterà benefici non solo alle attività commerciali ma anche al territorio».Tema del dibattito consiliare non è stato tanto la diminuzione delle tariffe alle attività commerciali quanto l'aumento a carico dei privati sottolineato dalle opposizioni. Il consigliere di minoranza Mauro Barbini (Pd - Area Riformista) ha fatto alcune osservazioni. Se da un lato ha considerato «giusto in un momento di difficoltà cercare di andare incontro alle esigenze dei commercianti e delle attività produttive dall'altro si aumenta ai privati che non possono detrarre la spesa a differenza dell'attività commerciale». Barbini ha fatto poi degli esempi concreti: «Il proprietario di un negozio di 100 metri quadrati, nel 2017 ha pagato 524 euro circa, nel 2018 ne pagherà 390 con un risparmio di 133 euro. Il solito proprietario di negozio, nella sua abitazione di 100 mq con un nucleo abitativo di 3 persone, nel 2017 ha pagato 266 euro e per il 2018 dovrà pagare 317 con una differenza di 51 euro che equivale al 20% in più». Il consigliere ha fatto presente anche il caso di una banca di 300 mq che risparmierà nel 2018, secondo i suoi calcoli, il 44 %. Barbini ha poi sottolineato che anche se non si pagano più le pertinenze come avvenuto in passato, diminuendo le tariffe alle attività vanno ad aumentare, in maniera diversa a seconda dei casi, quelle dei privati. Il consigliere ha poi precisato che nel piano tariffario c'è stato un risparmio di 148mila euro: «Leggendo i dati nel dettaglio - dice - si nota che il risparmio deriva da un maggior recupero all'evasione, e cioè 267mila euro circa per il 2018 contro i 20mila del 2017 praticamente 247mila euro in più». Qui Barbini ha rivendicato che ad aver dato il via al recupero all'evasione era stata la precedente amministrazione. Critico anche Alfredo Velasco del M5S che ha contestato gli aumenti che superano il 23% nei confronti dei nuclei familiari più numerosi e quindi più soggetti a spese. Maddalena Ottali, assessora al commercio, ha confermato le scelte dell'amministrazione. «La nostra è una volontà politica - dice - In questo momento, per un'attività commerciale, avere la possibilità di risparmiare 3mila euro o più è una grande boccata di ossigeno. Abbiamo recepito le istanze degli imprenditori, associazioni di categoria, Ccn. Quella di commercianti e imprenditori è una categoria che negli anni ha subito un aumento del 65% della Tari e adesso ha bisogno di essere aiutata. Gli abbiamo dato solo ciò che gli era stato tolto. Le attività imprenditoriali rappresentano la fonte di lavoro per chi imprenditore non è». Della stessa idea il sindaco Andrea Casamenti che conferma le scelte dell'amministrazione. «Abbiamo fatto una diminuzione forte delle tariffe decidendo di investire sulle attività nella loro globalità con diminuzioni che arriveranno fino al 30 %. Una scelta che porta a un aumento contenuto sulle abitazioni». Un plauso alle decisioni è arrivato anche da Confcommercio Grosseto. «Un

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” provvedimento, questo, da noi molto atteso - spiega Confcommercio Grosseto - e che va nella giusta direzione».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto operatori turistici soddisfatti «Così potremmo assumere dipendenti» La diminuzione della Tari per le attività commerciali non può che essere accolta con favore anche degli imprenditori titolari dei villaggi turistici e delle strutture ricettive che hanno trovato una gradita sorpresa dentro l'uovo di Pasqua. Fra questi ieri, subito dopo l'approvazione delle tariffe Tari avvenuta durante il consiglio comunale, c'è l'associazione Osa - Albegna - Giannella che comprende i titolari di una quindicina di strutture dislocate sul territorio: da quelle lungo la strada dei campeggi nella zona vicina ad Albinia fino all'Osa e alla Giannella. «Ringraziamo il Comune - dicono dall'associazione Osa - Albegna - Giannella - per questa disposizione e apprezziamo molto il gesto che è stato compiuto». L'associazione comprende circa 15 strutture che pagano dai 50 mila ai 100mila euro all'anno di Tari. Cifre consistenti che adesso subiranno una forte diminuzione. «Il risparmio dell'8% sulla Tari - aggiungono dall'associazione - per le nostre attività è molto importante e ci consente o di assumere dei dipendenti in più o di fare campagna promozionale per le nostre strutture e per il nostro territorio».In pratica diminuendo la Tari che negli anni era lievitata per le attività ricettive e imprenditoriali il Comune vuole incentivare le strutture a stare aperte oltre i sei mesi l'anno in modo da garantire anche una occupazione più lunga delle persone che vengono assunte durante la stagione. In pratica, secondo l'amministrazione, l'abbassamento della Tari alle attività commerciali dovrebbe servire anche a permettere alle attività di lavorare più a lungo (quelle ricettive) garantendo anche l'occupazione.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto la polemica Spiaggia ancora sporca «Affidamento in ritardo» ORBETELLO«È Pasqua e il Comune di Orbetello non ha ancora affidato la pulizia delle spiagge». Ad accendere nuovamente i riflettori sule condizioni delle spiagge del territorio comunale è Mauro Barbini, segretario dell'Unione comunale Pd, consigliere di minoranza Pd - Area Riformista e sopratutto ex assessore comunale ai rifiuti e all'ambiente. «Sappiamo che la procedura per l'affidamento per la pulizia delle spiagge è in corso ma anche che fino ad aprile inoltrato, se tutto andrà come deve, non sarà portata a compimento. Come ammesso dallo stesso assessore all'ambiente, Luca Minucci, sulle spiagge sono intervenuti i volontari che, insieme ai titolari e gestori degli stabilimenti, hanno reso le spiagge più decorose di quanto non lo fossero alcune settimane fa quando erano un cumulo di plastica e di rifiuti».Barbini fa notare come, a parte il 2014, negli anni successivi l'affidamento per la pulizia delle spiagge fosse già in essere al momento della Pasqua. Il segretario del Pd torna poi a parlare del fratino, volatile in via di estinzione, la cui nidificazione lungo la Feniglia deve essere tutelata e protetta. «Capiamo le difficoltà che possa aver incontrato l'amministrazione - aggiunge Barbini - ma dopo tutto se le prescrizioni e i divieti imposti dalla Regione Toscana sulle modalità di gestione della Feniglia a tutela del fratino sono state ritenute permanenti dal sindaco, perché, visto che sono arrivate lo scorso anno, per il 2018 non si è organizzato di conseguenza? Perché non pensare a due bandi diversi, uno per la Feniglia e uno per le altre spiagge? Dopo tutto mi sembra di ricordare che in campagna elettorale fossero stati promessi passaggi di pulizia anche in inverno. Domani (oggi, ndr) - conclude il segretario Pd - è Pasqua e il tempo è un incognita ma di certo i turisti che arrivano faranno una passeggiata al mare. Hanno diritto di trovare le spiagge nelle migliori condizioni possibili: sono le stesse richieste che il sindaco, quando era all'opposizione, faceva all'amministrazione». (i.a.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto in consiglio Con il porta a porta Tari più bassa Querci: «Manovra importante» GAVORRANO Con un consiglio straordinario indetto per ieri mattina la giunta di Gavorrano ha approvato le nuove tariffe Tari per l'anno 2018. Le tariffe risultano pressoché invariate. «Esprimiamo soddisfazione per aver avviato la riorganizzazione di un nuovo servizio di raccolta rifiuti, scelta fortemente perseguita da

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” questa amministrazione, e nel contempo aver contenuto e ridotto le tariffe ai cittadini - dice l'assessore Daniele Tonini - Il nuovo servizio, a pochi mesi dall'introduzione, ha già portato significativi risultati di aumento della percentuale di raccolta differenziata nel nostro comune. Ci preme ringraziare i cittadini che dimostrano di aver accolto questa innovazione con senso civico di responsabilità. Siamo convinti che la strada intrapresa porterà ulteriori riduzioni negli anni a venire a favore della cittadinanza gavorranese». Nonostante l'avvio del nuovo servizio di porta a porta la bolletta per i gavorranesi avrà un lieve ribasso rispetto allo scorso anno: Un nucleo di quattro persone ad esempio si trova in media a pagare 379 euro contro i 383 dell'anno precedente. Questi i numeri comunicati dall'assessore Tonini al consiglio. «Credo sia un traguardo molto importante, infatti il contenimento della tariffa Tari era un obiettivo fondamentale che andava di pari passo con l'attivazione e la messa a punto (che deve procedere) di un importante servizio per i cittadini e per l'ambiente come il porta a porta. Con l'auspicio di raccogliere i frutti di questo lavoro anche nei prossimi anni, magari vedendo cali di bolletta più sostanziosi. Ve lo dico per iniziare a fare chiarezza, perché amministrare è cosa difficile e seria. A Giorgia Bettaccini e Daniele Tonini, insieme agli uffici competenti ed alla amministrazione tutta, va il mio personale ringraziamento per lo sforzo fatto su questo tema. Il lavoro scrupoloso e puntuale portato avanti dai due assessori, ha permesso che nonostante l'avvio di un nuovo servizio come il porta a porta la bolletta della spazzatura è rimasta pressoché invariata» ha commentato sul Facebook l'ormai ex vicesindaco Giulio Querci. (g.s.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Tumori e parti prematuri nella zona della piana Autorizzazioni per l'inceneritore in bilico «Salute a rischio» Il comitato chiede lo stop di Paola Villani FOLLONICA «L'Asl ha rilevato quello che la popolazione purtroppo sa da tempo». I dati forniti dall'azienda sanitaria sulla salute dei cittadini di Follonica e Scarlino non stupiscono il presidente del Comitato per il No all'inceneritore, Mario Monciatti. Quei numeri, anche se non erano scritti su un documento ufficiale, erano noti a chi vive nella città del golfo e nella vicina Scarlino, perché purtroppo le incidenze sulle malattie si riscontrano nella realtà quotidiana. La popolazione fa i conti ogni giorno con patologie gravi, come quelle segnalate dall'Asl: tumori alla vescica e alla prostata, tumori del sistema emolinfopoietico, cardiopatie ischemiche e malattie respiratorie. E poi nuovi nati in sottopeso o parti prematuri. «Da una prima lettura dei dati possiamo dire che ci sono vari aspetti che ci preoccupano - dice il sindaco di Scarlino, Marcello Stella - Sono dati da approfondire e da chiarire rispetto a quanto avevamo chiesto nella conferenza dei servizi. Ci dispiace che siano i lavoratori quelli che devono pagare sempre il prezzo più alto, come del resto i lavoratori del porto e quelli di Piombino».Una mappatura che l'azienda ha depositato in Regione nell'ambito della nuova valutazione di impatto ambientale per l'inceneritore, valutazione richiesta dall'azienda Scarlino Energia a seguito delle sentenze del Tar della scorsa estate, che hanno dato ragione ai comitati ambientalisti e ai Comuni di Follonica e Scarlino rispetto a due punti del loro ricorso.Nello specifico infatti, si tratta di una carenza relativa allo stato di salute dei cittadini delle zone interessate dall'impianto e dell'inquinamento del Canale Solmine, dove anche l'inceneritore scarica le sue acque di scarto. E la recente relazione dell'Asl è tra quei documenti che, come sperano gli enti pubblici e i comitati, potrebbero essere la chiave di volta per la bocciatura della Regione Toscana della nuova richiesta di avvio della attività dell'inceneritore.Una speranza che oggi si rafforza, ma che ancora resta tale perché non c'è nessuna certezza, specialmente guardando il passato e le autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti, Provincia di Grosseto prima e Regione dopo. «Fino a oggi l'Asl aveva detto che i dati che risultavano dalle indagini non erano rappresentativi dell'incidenza delle malattie - spiega Mario Monciatti, presidente del comitato per il No all'inceneritore - Stavolta ha rilevato ciò che la popolazione sa da tempo e che crea quell'inquietudine di cui come comitato ci facciamo portavoce. L'incidenza di certe patologie è ben sopra la media. Abbiamo da sempre detto che la situazione ambientale del nostro territorio è compromessa e che quell'impianto va ad aumentare l'inquinamento già presente, per di più essendo un impianto vetusto e convertito da un'altra destinazione». Dal comitato si augurano quindi che adesso quei dati si trasformino in uno stop definitivo all'inceneritore: da sempre la battaglia portata avanti dal gruppo è stata incentrata su un punto fondamentale, cioè sulle condizioni già preoccupanti del territorio in cui quell'impianto va a incidere. Una condizione di cui parla anche l'Asl nel preambolo al suo studio. «I comuni di Follonica e Scarlino - dicono i medici - sono, da molti anni, oggetto di monitoraggio ambientale e di sorveglianza epidemiologica a causa delle caratteristiche del territorio, naturali e antropiche. L'area in cui si trovano fa parte, infatti, delle Colline

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Metallifere, zona ricca naturalmente di minerali nelle due matrici ambientali, acqua e terra. Tale caratteristica ha portato, fin dai tempi più remoti, una fervente attività estrattiva e lavorativa, che, se da una parte ha rappresentato un'importante risorsa economica per gli abitanti, dall'altra ha contribuito, soprattutto in tempi più recenti, a un inquinamento in particolare della zona industriale del Casone, sede delle industrie chimiche Nuova Solmine e Tioxide. L'area di Follonica e Scarlino e inoltre vicina al comprensorio industriale di Piombino e dal 1997, pur con un'alternanza di periodi di chiusura, e presente nella zona un inceneritore alimentato a biomasse e Cdr-Cdq su cui negli ultimi anni e stata posta grande attenzione». «La relazione dell'Asl - sostiene Monciatti - deve far valutare qualunque nuovo impianto che abbia un impatto ambientale in una chiave diversa: la situazione è già troppo compromessa. Ben vengano studi come questi, non per autorizzare ma per bloccare qualsiasi impatto antropico».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il Pci attaca il Pd "Loro responsabilità, intervenga la Procura" FOLLONICAI Comunisti attaccano il Pd: «Gravi responsabilità di chi non ha tutelato e non tutelerà la salute dei cittadini e dell'ambiente». La segreteria provinciale del Pci non fa sconti al Partito democratico, colpevole di aver commesso un grande errore per l'inceneritore di Scarlino. Amministrazioni passate guidate dal Pd, ma anche attuali, con Leonardo Marras in primis, per il suo ruolo chiave nel governo della Regione Toscana. E non solo. «In tutto questo vi è stata una grave e grande sottovalutazione del sindacato che non ha voluto aprirsi oltre alle mera posizione occupazionale - dicono dalla segreteria provinciale del Pci - Occupazione e salvaguardia dei lavoratori che potevano e possono essere inseriti in contesti lavorativi più sicuri e moderni rispetto all'attuale impianto. Lo abbiamo scritto, detto e ridetto in ogni luogo che l'impianto di Scarlino era obsoleto. La gravità è stata tale, che l'impianto ha emesso diossina per settimane magari mesi, non sono mai state installate le centraline elettroniche nella zona impianto, nelle frazioni e nei comuni limitrofi di Scarlino. Altra grave mancanza la totale assenza di una serie di indagini epidemiologiche. Infine, i parametri degli inquinanti previsti dalla legge. Parametri che non sono stati stabiliti attraverso l'accertamento scientifico ma, semplicemente con accordi di contrattazione».Il partito fa appello alla Procura e alle forze dell'ordine affinché rintraccino i responsabili: chi ha voluto l'impianto, chi lo ha autorizzato, chi non ha usato gli strumenti di controllo.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Altopascio It Risorse, ok dalla Regione «Autorizzazioni in regola» ALTOPASCIO Disco verde anche dalla Regione per It Risorse. Adesso l'azienda campana può insediarsi nello stabilimento in via del Palazzaccio ed assumere nuovi addetti e personale amministrativo. La Regione Toscana, in una lettera protocollata dall'ente comunale e già inoltrata dall'amministrazione D'Ambrosio ai consiglieri di maggioranza e di opposizione (i cittadini interessati potranno ritirarla martedì direttamente in municipio) evidenzia i motivi a favore della nuova attività di stoccaggio dei rifiuti di It Risorse che «in sede di rilascio dell'autorizzazione sono state impartite tutte le prescrizioni ritenute necessarie dai soggetti coinvolti nel procedimento amministrativo e l'attività viene svolta al chiuso e l'area interessata è a carattere industriale e senza trattamenti. L'istruttoria svolta e i suoi contenuti sono corretti e completi e pertanto non si ravvisa la necessità di adottare alcun provvedimento». Erano state la giunta comunale e la maggioranza consiliare a chiedere un supplemento istruttorio alla Regione rispetto all'autorizzazione che lo stesso ente regionale aveva rilasciato all'azienda per svolgere attività di stoccaggio rifiuti Raee (frigoriferi, televisori, pc) e pneumatici. Soprattutto il rispetto del criterio della distanza dei 500 metri dai primi insediamenti residenziali all'interno del centro abitato. Ed è proprio su questo punto che gli uffici regionali si sono espressi affermando che il criterio non è vincolante se non è previsto dagli stessi strumenti urbanistici comunali. E il regolamento urbanistico di Altopascio, approvato nel 2011 dall'amministrazione Marchetti, individua l'area di via del Palazzaccio come zona industriale idonea ad accogliere qualsiasi tipologia di aziende. La Conferenza dei servizi ha preso atto della disamina dei vincoli effettuata dalla It Risorse Srl e ha concluso che l'area interessata "non rientra in alcuno dei casi di esclusione o penalizzazione". Sulla questione interviene il sindaco Sara D'Ambrosio. «C'eravamo presi l'impegno di dare massima informazione della risposta della Regione ai consiglieri e ai cittadini e così facciamo. Per questo motivo abbiamo deciso di convocare in Comune per la prossima settimana i capigruppo e i rappresentanti del comitato. Da martedì, poi, chiunque può venire in Comune a ritirare la lettera e a chiedere spiegazioni. La scelta di chiedere ulteriori chiarimenti

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” alla Regione rispetto alla pratica sulla It Risorse rappresenta un atto di massima trasparenza e ci premeva che la Regione verificasse nuovamente l'iter seguito e i criteri adottati e valutati». (n.n.)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

I contrari Il Comitato non ci sta: «Ricorso al Tar» Non ci sta il Comitato Ambientale Altopascio, troppi i punti non chiariti dall'amministrazione D'Ambrosio in merito all'insediamento della ditta IT Risorse e così insieme ai cittadini ha deciso di fare ricorso al Tar. «Il mandato è già stato depositato dall'avvocato - rende noto il presidente del Comitato Chiara Boni -. I firmatari sono cittadini che abitano nei 500 metri di distanza dalla ditta. Abbiamo scoperto l'esistenza di questa ditta, giudicata insalubre di prima classe, grazie a un articolo uscito su un quotidiano il 7 febbraio. I cittadini sono giustamente preoccupati e noi ci siamo presi la responsabilità di dar loro voce. Il sindaco non aveva avvisato gli altopascesi dell'arrivo di un'azienda del genere».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il sindaco Michelini: «Faremo il possibile per limitare i rincari della tariffa» Per l'opposizione si è scelto di mettere le mani nelle tasche dei cittadini Tari, aumento del 3,50% Ed è scontro su Base di Emanuela Ambrogi BAGNI DI LUCCA Anche dopo la revoca dell'amministratore unico della società dei rifiuti Base, Giuseppe Vitiello, rimangono contrapposte le posizioni sul buco nei conti dell'azienda dei rifiuti, per oltre 95.000 euro, il cui inserimento nel bilancio comunale porterà a un rincaro di circa il 3,50% sulla prossima bolletta Tari. Una decisione che portato ad esempio Massimo Betti, ex sindaco e ora capogruppo dell'opposizione di Progetto Rinascimento, ad accusare la giunta guidata da Paolo Michelini di voler «mettere le mani nelle tasche dei cittadini». Un'affermazione che ha fatto infuriare la maggioranza, secondo la quale proprio la precedente giunta Betti è responsabile di decisioni che ora pesano sulle spalle dei cittadini. In questo clima teso, consueto nelle sedute del consiglio comunale, è rimasto comunque il dubbio se davvero il buco di Base non potesse essere coperto dall'utile di esercizi della società, come era accaduto lo scorso anno. Secondo la maggioranza non si può, secondo Betti sì. Sta di fatto che gli utenti vedranno crescere il costo della tariffa rifiuti, mentre per Progetto Rinascimento lasciando lavorare Base con la gestione Vitiello si poteva arrivare ad una riduzione già quest'anno. La notizia della revoca di Vitiello e della sostituzione con l'ingegner Tocchini è stata data dal sindaco in apertura di consiglio, ma del bilancio di Base si parlerà nella prossima seduta. Già ora è certo, come ha detto il sindaco Michelini, che nella tariffa rifiuti ci sarà un leggero rincaro, anche se la amministrazione farà il possibile per contenerlo. L'aumento andrà secondo la categoria delle abitazioni. Mentre Betti insisteva nel contestare la scelta dell'aumento della Tari, il sindaco ha ricordato le tre fatture di Base non coperte, dicendo che la somma non può essere compensata dall'utile della società. Michelini ha aggiunto che l'amministrazione è venuta a conoscenza del buco a ottobre, quando non era più possibile effettuare alcuna operazione, ed ha aggiunto che se dopo le opportune verifiche sarà trovato un utile, sarà rispalmato sulle bollette 2019. «Ma - ha sottolineato - io non sarei così tranquillo». Dalle parole del consigliere delegato Antonio Bianchi si è infine appreso che ci sono riserve sulle prospettive di ampliamento dell'attività di Base. Una strategia che piaceva alla giunta Betti, ma che non pare condivisa dall'amministrazione Michelini. Tanto che si ipotizza che nel 2020 Base possa entrare nell'Ato Rifiuti.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

ERSU Raccolta rifiuti regolare a Pasquetta Ersu comunica che il giorno di Pasquetta i servizi di raccolta si svolgeranno regolarmente. Ecco l'orario di apertura dei seguenti centri di raccolta: in via Olmi nel comune di Pietrasanta dalle 7 alle 13, in via Emilia nel comune di Forte dei Marmi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa Carrara)

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

CENTROSINISTRA Neri: «Chiudere cava Fornace senza se e senza ma» PIETRASANTA «Cava Fornace va chiusa senza se e senza ma». Il candidato del centrosinistra Ettore Neri segna così la propria distanza dalle dichiarazione della Regione: «Le parole dell'assessore regionale Fratoni (che sottolineavano la necessità di valutare come muoversi per la chiusura dell'impianto senza esporre la Regione a risarcimenti milionari, ndr) non solo non ci soddisfano ma ci preoccupano. Nessun dubbio su Cava Fornace, se la Regione aveva paura dei risarcimenti poteva pensarci prima. Pietrasanta ha già subito i danni dell'imposizione e della chiusura troppo lenta dell'inceneritore, ora basta, la salute dei cittadini non ha prezzo o costo che tenga».La discarica oggi va messa in sicurezza, bonificata e chiusa in tempi certi prima che si arrivi ad emergenze difficilmente sanabili. Questa è la posizione della coalizione a sostegno di Neri, la stessa portata avanti in questi anni dal gruppo consiliare Pd. «È necessaria la volontà politica e tecnica di chi ha autorizzato l'impianto per raggiungere in tempi celeri la chiusura della discarica - conclude Neri - se la Regione ha fatto un errore di valutazione nel rilasciare l'autorizzazione, non ne deve pagare le conseguenze la salute dei nostri concittadini». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Tributi Tari, introdotte misure per premiare i virtuosi CASCINA Approvate in consiglio le delibere riguardanti la Tari 2018. «A Cascina le tasse continuano a diminuire», afferma soddisfatto l'assessore al bilancio e vicesindaco Dario Rollo. Dopo l'Imu dello scorso anno, Cosap mercati e passo carrabile quest'anno, stavolta l'abbassamento riguarda la Tari (Tassa sui Rifiuti), sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche. «Nel 2018 avremo una riduzione che raggiungerà oltre il 40% per le utenze domestiche con numerosi componenti e riduzione più contenuta per le utenze non domestiche. Per esempio: un nucleo di 4 persone in una abitazione di 80mq pagherà 261 euro a fronte di 387 euro del 2017. Per un nucleo di 5 persone il risparmio sarà ancora più importante (da 428 euro del 2017 a 267 euro). Un ottimo risultato grazie al lavoro svolto in quest'anno e mezzo di governo e alle modifiche al servizio di raccolta rifiuti. Modifiche che non riguardano la quantità, ma la qualità del servizio. L'obiettivo è ridurre sempre di più il secco residuo, aumentando la differenziata, e creare un sistema di tassazione puntuale. I cittadini virtuosi avranno vantaggi significativi e non sarà addebitato loro il costo delle "cattive abitudini" degli utenti "poco attenti"». Nella seduta consiliare, nella quale tutti i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l'aula, «sono stati modificati alcuni articoli del regolamento Tari tra cui le riduzioni per i nuclei con persone con handicap in base all'Isee (dall'esenzione totale al 15% senza limite di reddito), esenzione per nuclei ultra65enni con limiti Isee, agevolazioni per abitazioni di proprietari non autosufficienti che hanno trasferito la residenza presso familiari o case di cura, possibilità di rateizzazione della bolletta per nuclei di disoccupati anche per perdita del lavoro nell'anno di riferimento». «A queste agevolazioni ed esenzioni si aggiunge il fondo di 40.000 euro annui creato in bilancio per aiutare il pagamento della Tari da parte delle famiglie in difficoltà economica. Sarà l'ufficio sociale a predisporre il bando nei prossimi mesi», conclude il vicesindaco. «Il servizio di raccolta non cambierà nei tempi e nelle modalità - afferma l'assessore all'ambiente Luciano Del Seppia - pertanto la raccolta dell'indifferenziato avverrà sempre una volta a settimana, ma nella tariffa sarà conteggiato un numero di 26 svuotamenti annui di rifiuto secco (indifferenziato) nei mastelli che saranno forniti di un tag identificativo dell'utenza. Ad ogni svuotamento sarà letto il tag indicando, pertanto il numero di svuotamenti effettuati da parte di ogni singola utenza. Nel caso in cui l'utente avesse necessità o volontà di svuotare oltre i 26 annui, potrà tranquillamente farlo con le stesse attuali modalità sapendo che l'anno successivo pagherà un conguaglio in riferimento esclusivamente al numero di svuotamenti in eccesso. In tal modo i cittadini virtuosi pagheranno sempre meno, mentre chi supererà il numero si vedrà in bolletta, l'anno successivo, un leggero conguaglio. Sarà aperto il Centro di raccolta anche la domenica per venire incontro ai tanti cittadini lavoratori durante la settimana e creata una zona "rossa" dove il servizio di raccolta avverrà la mattina presto, in modo da evitare situazioni di degrado e creare traffico lungo le arterie principali a causa dei mezzi di raccolta». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera opere pubbliche Terminati i lavori da piazza del Bastione ai giardini Bucalossi SAN MINIATO Conclusi i lavori di riqualificazione sul versante versante da piazza del Bastione fino ai Giardini Bucalossi, terreni del Comune. L'intervento ha riguardato la ripulitura della fascia boschiva in eccesso per mettere in sicurezza il versante e restituire la veduta, nel rispetto del vincolo paesaggistico, insieme alla potatura di platani e tigli. «Per quanto riguarda il recupero dell'area panoramica, si è provveduto ad effettuare interventi finalizzati alla ricostituzione ed alla rilettura delle caratterizzazioni della città, ponendosi l'obbiettivo di restituire la più ampia visibilità mediante lo sfoltimento e la ripulitura delle piante cresciute impropriamente - spiegano il sindaco Vittorio Gabbanini e l'assessore ai lavori pubblici Marzia Fattori. La passeggiata di Corso Garibaldi è uno dei più importanti affacci sull'intera vallata dell'Arno di cui San Miniato gode, oltre ad essere anche un punto di connessione con altre aree presenti nel centro storico, come i giardini, la struttura di risalita e il parcheggio nella valle del Cencione. Conclusi i lavori di ripulitura del versante boschivo, a breve inizieranno quelli di riqualificazione dei Giardini Bucalossi. «L'obiettivo è valorizzare l'area a verde con il rifacimento dei tappeti erbosi e risistemare le aiuole - spiegano ancora i due amministratori - Importante anche l'intervento che interessa il rifacimento dell'impianto di irrigazione, la sostituzione degli arbusti presenti sui vialetti agli incroci con le aiuole e il reimpianto dei platani abbattuti a causa della loro instabilità». Per quest'opera l'amministrazione comunale ha stanziato 90mila euro di risorse, uno dei primi importanti lavori che, nel 2018, sono stati previsti per il centro storico. «Purtroppo questo intervento di ripulitura ha portato alla luce diversi accumuli di rifiuti sparsi lungo il versante, ammassi che l'amministrazione comunale si è impegnata a far rimuovere - concludono i due amministratori - Rinnoviamo l'appello ai cittadini affinché ci sia un maggiore rispetto dell'ambiente e a denunciare alla polizia municipale i responsabili sorpresi ad abbandonare rifiuti».

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

DROGA al mariambini Piano da 100.000 euro per cacciare i pusher di Francesco Turchi EMPOLI L'invasione pacifica del festival Ludicomix (quasi un anno fa), anticipata da una corposa bonifica da rifiuti e - soprattutto - siringhe, non è stata sufficiente. I continui blitz di polizia e carabinieri, spesso accompagnati dai cani-007, ha dato risultati solo nell'immediato (nel giro di poche ore tutto torna puntualmente come prima). L'acquisto di giochi nuovi per i bambini, non è bastato a far superare alle mamme i loro timori, tanto che continuano a tenere alla larga i loro bambini. Così il parco dello spaccio è rimasto tale. E le conferme in questo senso non sono difficili da trovare: basta farsi un giretto nel Mariambini, per incappare in siringhe abbandonate; oppure può essere sufficiente parlare con chi ha la casa o l'ufficio con vista sull'area verde (e sul... mercato). L'ulteriore riprova è arrivata giovedì sera, quando un quarantenne ha rischiato di morire di overdose, nel cuore del parco ed è stato salvato grazie al tempestivo intervento dei soccorritori. Il quadro è ormai chiaro: pusher e drogati si sono ripresi il Mariambini. Finora hanno vinto la battaglia lanciata ormai tre anni fa dall'amministrazione comunale, che dette il via ai tentativi di "bonifica" attraverso il recupero di un'area di 2. 500 metri quadrati, all'interno del parco, fino ad allora mai utilizzata e che invece veniva restituita alla cittadinanza. Tuttavia la sindaca di Empoli Brenda Barnini non si arrende. Anzi, rilancia. E lo fa con un piano da oltre 100.000 euro: «L'idea è quella di trasformare il parco in una piccola area polivalente sportiva. È già presente da anni un'area a verde con due porte da calcio: sarà implementata con una pavimentazione. Una porzione - spiega - sarà dedicata agli skaters e un'altra invece ospiterà un campo da basket. L'area attrezzata sarà recintata per poter essere chiusa la notte. Peraltro alcuni giochi da bimbi sono già stati sostituiti e sono nuovi di zecca». Le criticità del Mariambini sono molto simili a quelle - per esempio - del parco della Rimembranza, in viale Buozzi, vicino alla stazione. Anche lì il via-vai dei clienti a caccia di una dose dai pusher che controllano l'area, è costante. E anche in questo caso, al di là dei blitz delle forze dell'ordine, il Comune è intervenuto, raddoppiando l'illuminazione e installando le telecamere. Che non hanno completamente cancellato il problema, ma sicuramente l'hanno ridimensionato, rendendo più difficile la vita agli spacciatori, che devono continuare a fare i conti anche con i controlli di polizia e carabinieri, che non si sono certo fermati. «Anche al Mariambini - spiega la sindaca - sarà cambiata l'illuminazione sul modello parco della Rimembranza e saranno installate le telecamere. Tutto questo dopo che in questi mesi abbiamo migliorato la manutenzione del verde di quel parco, sostituito i giochi per i bambini e reso luogo ospitante eventi importanti. Insieme alle forze dell'ordine più volte sono stati fatti blitz e pulizie. Ma non è stato sufficiente quindi vogliamo ora provare a realizzare un progetto più importante che

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” provi a trasformare il parco da luogo abbandonato a luogo di gioco anche per i ragazzi. Non esiste la bacchetta magica per togliere i problemi, esistono solo soluzioni possibili e cittadini attivi che si riappropriano degli spazi pubblici». L'amministrazione comunale prevede di completare la progettazione entro un mese. A quel punto sarà più chiara anche la spesa, che comunque supererà i 100. 000 euro. Tutto questo con l'obiettivo di inaugurare il nuovo Mariambini entro la fine del 2019.

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Tra le novità emerse dall'ultima seduta in consiglio comunale quella sulla tariffa Il sistema sarà più simile alla vecchia Tia: conteranno gli svuotamenti del grigio Tari, presto si pagherà sui rifiuti prodotti EMPOLI Tre importanti novità emergono dalla ultima seduta del consiglio comunale in merito al servizio di igiene urbana, vale a dire la raccolta dei rifiuti porta a porta e tutte le relative attività di pulizia delle aree urbane pubbliche comunali. Il cambiamento più importante riguarderà il sistema di tariffazione che non sarà agganciato più alla superficie dell'abitazione ma alla produzione effettiva di rifiuti. Infatti il primo provvedimento che ha ricevuto il voto favorevole dell'aula con il via libera unanime da parte di tutti i gruppi sia di maggioranza sia di opposizione, è la delibera che prevede, dal prossimo anno, 2019, l'istituzione della tariffa puntuale per la raccolta dei rifiuti porta a porta.Un cambiamento atteso da anni che al momento riguarda solo il Comune di Empoli: il consiglio comunale si impegna, dunque, a far sì che dal 2019 entri in vigore questa nuova modalità. In che cosa consiste? La tariffa puntuale (o tariffa corrispettiva) è un sistema innovativo di calcolo della tariffa rifiuti. È un sistema equo perché ottiene una partecipazione diretta dei cittadini premiando i comportamenti virtuosi di chi differenzia correttamente i materiali riciclabili e riduce al minimo i rifiuti non riciclabili. La tariffa puntuale si basa sul quantitativo di rifiuti prodotto, e non sulle dimensioni degli immobili. È il sistema con cui si raggiungono più agevolmente gli obiettivi indicati dall'Unione Europea, e cioè: aumentare la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti; migliorare la qualità dei materiali differenziati; ridurre sempre più la quantità di rifiuti prodotti pro-capite.Insomma, si tornerà a pagare gli svuotamenti del grigio, come avveniva con la Tia. Nel frattempo, anche per il 2018, è stato confermato il sistema di "sconti" sulla bolletta della Tari (zero se smaltisci più di 120 litri di grigio all'anno per ogni componente dell'utenza domestica, 15% di riduzione a chi smaltisce meno di 120 litri, 30% a chi smaltisce fino a 80 litri).Il secondo provvedimento ha ricevuto il voto favorevole dell'aula con il via libera dei gruppi consiliari di Partito Democratico e Questa è Empoli, e il voto contrario di tutta l'opposizione, è la delibera del piano economico finanziario previsionale 2018 di Alia spa, il primo dopo la fusione della ex Publiambiente. Rispetto agli anni passati, questo provvedimento non prevede più l'approvazione e l'affidamento "in house" all'azienda per lo svolgimento del servizio di igiene urbana, ma dà il via libera al gestore Alia spa di erogare il servizio sul territorio comunale a seguito dell'aggiudicazione della gara espletata nel 2012 da Ato Toscana Centro per conto di tutti i Comuni della Città Metropolitana di Firenze e delle Province di Prato e Pistoia. Il servizio messo a gara da Ato Toscana Centro prevede una nuova suddivisione della attività da erogare sul territorio individuando servizi 'base' e 'accessori'. Nel Comune di Empoli il servizio base comprende la raccolta porta a porta dei rifiuti, lo spazzamento delle strade e lo svuotamento dei cestini getta carta.Tutti gli altri interventi svolti sul territorio sono raccolta rifiuti e pulizia da manifestazioni pubbliche e similari; diserbo finalizzato alla raccolta dei rifiuti; raccolta carogne animali; raccolta di rifiuti particolari giacenti su aree pubbliche, raccolta oli vegetali esausti presso attività di ristorazione e/o con contenitori sul territorio; servizio di accertamento, riscossione e contenzioso. Si tratta di servizi già effettuati negli scorsi anni a cui si aggiunge il diserbo delle aree verdi per effettuare la raccolta dei rifiuti. La terza delibera è quella che stabilisce la tariffa della tassa sui rifiuti che per il 2018 risulta invariata, non ci sono aumenti rispetto al 2017 sebbene i servizi prevedano maggiori interventi. Questo è dovuto alla decisione da parte del consiglio comunale di anticipare l'invio della bolletta per il saldo 2017 (di solito inviata a inizio 2018) che ha consentito di recuperare qualche mese prima 540.000 euro tutti investiti nel miglioramento dei servizi accessori. Questo provvedimento è stato votato con il favore di tutta la maggioranza e il voto contrario della minoranza.

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

La sindaca: «Addio bussolotti in centro Cambiare sistema» Addio ai "bussolotti", almeno nel centro storico di Empoli. La novità è stata annunciata, sempre in occasione dell'ultimo consiglio comunale, dalla sindaca Brenda Barnini. Ovviamente, per il momento non c'è ancora un piano, ma è solo questione di tempo. La decisione, dal punto di vista politico, è stata presa e ora toccherà ad

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Alia indicare le modalità, come sottolinea Barnini: «Bisogna superare il modello con "bussolotti" nel centro storico studiando una soluzione che elimini il degrado. Ci faremo carico di chiedere ad Alia, soggetto gestore del servizio, un progetto per questo obiettivo. Intanto il consiglio comunale ha approvato nell'ultima seduta documenti importanti per la gestione dei rifiuti nel nostro Comune: nessun aumento della tariffa nel 2018 - aggiunge la sindaca - ma più servizi per i cittadini per il decoro dei parchi e giardini; tariffa puntuale (più produci rifiuti più paghi) a parire dal 2019».

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Dai fossi ai parcheggi È allarme siringhe L'ALLARME di Alfredo Faetti CECINA Tra le plastiche e le cartacce salta all'occhio l'involucro scartato e gettato nei fossi della Ladronaia. Non molto distante, quasi nascosto tra i ciuffi d'erba che fanno capolino del terreno, viene fuori anche il contenuto: una siringa da insulina. Non è la sola, assicura Mauro Niccolini che ha segnalato l'ennesimo ritrovamento. «Ce ne sono diverse», spiega. E quasi non fa più notizia: dalla fine del 2017 ad oggi sono una ventina gli aghi usati e ritrovati in giro per Cecina (a cui vanno aggiunti necessariamente tutti quelli non segnalati), dagli angoli più remoti fino alle porte del centro storico. «Mancano i controlli», dice Niccolini, ricalcando le identiche parole di chi è già incappato in scoperte analoghe.Certo è che alla Ladronaia quelle siringhe abbandonate amplificano il senso di degrado. Sono passati a fatica sette mesi da quando un gruppo di volontari ha fatto pulizia in quei prati, così da far scorrazzare liberi i propri cani, per poi ritrovarsi ad oggi alla situazione di partenza. «Uno dei proprietari di cani che frequenta la zona ha segnalato queste siringhe ai vigili urbani - continua Niccolini - Alcuni residenti parlano di movimenti sospetti durante la notte, con persone che nascondono buste di plastica nelle siepi che poi vengono a prendere altre persone in un secondo momento». Sospetti e meccanismi su cui lavorano anche le forze dell'ordine, anche se non è semplice debellare la piaga. Anche gli esperti del Sert, interpellati da Il Tirreno a fine gennaio, hanno spiegato di un trend crescente nell'uso di eroina e di un cambio generazionale dei consumatori. Ma l'elemento che più aiuta a capire la difficoltà nel cogliere il consumatore sul fatto è la mappa dei ritrovamenti da fine dicembre ad oggi. I prati della Ladronaia e via Ginori (dove a inizio gennaio furono ritrovate ben cinque siringhe usate nascoste tra l'erba di un parcheggio) sono zone periferiche, ben nascoste da occhi indiscreti, specialmente nelle ore notturne; ma corso Matteotti o via Ticino sono a due passi dal centro: specialmente il primo, in cui a fine febbraio l'ago è stato ritrovato nel bel mezzo della strada a pochi metri dall'inizio dell'area pedonale, all'altezza dell'interdizione con via Da Vinci. Ovvio che la siringa non sia stata usata lì, ma solo gettata, forse dal finestrino di un'auto in corsa: resta il fatto però che l'abbandono da parte dei consumatori non guarda in faccia all'incolumità altrui, con aghi seminati dove camminano anche bambini. Altre segnalazioni recenti, poi, arrivano da viale della Repubblica, dai locali malmessi che un tempo ospitavano il canile, anche se non è una novità: già nel 2016 molti residenti denunciarono la presenza di persone sospette e siringhe abbandonate. Il luogo del resto appare perfetto per lo scopo, abbandonato e nascosto dalla strada principale, benché vicino a molte abitazioni. Più o meno lo stesso discorso fatto quando i ritrovamenti sono avvenuti al bocciodromo, a inizio marzo. Eccola quindi la richiesta di controlli, specialmente nei luoghi più bui e meno frequentati, per disincentivare quanto meno la presenza dei consumatori. Fermo restando che gli abbandoni non sembrano avere zone preferite rispetto ad altre

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Venerdì è il giorno possibile per un incontro con Calenda, istituzioni e sindacati su un'ipotesi di piano industriale. Su quale molti punti sono da chiarire Aferpi, ora Jindal accelera In arrivo il confronto al Mise PIOMBINO Con la due diligence completata nei giorni prima di Pasqua, la Jsw di Sajjan Jindal si prepara all'incontro ufficiale con i sindacati e le istituzioni in cui verrà prospettata «un'ipotesi di piano industriale su Aferpi», secondo la definizione di Fim, Fiom e Uilm. Circola anche una data, quella di venerdì prossimo 6 aprile, per un incontro al Mise col ministro uscente Carlo Calenda, il Governatore Enrico Rossi, il commissario Piero Nardi, il sindaco Massimo Giuliani e i sindacati. Data che però nessuno ieri è stato in grado di confermare, così che il confronto potrebbe slittare all'inizio della prossima settimana.Il dato importante è che la verifica in fabbrica sembra aver dato risultati positivi. Un lavoro che ha consentito - secondo varie indiscrezioni - di scartare definitivamente l'ipotesi altoforno, anche in relazione alle condizioni degli impianti. Il piano nelle sue coordinate resterebbe quello anticipato da mesi: forno elettrico in Padule, ripartenza dei tre laminatoi e realizzazione di un quarto impianto per i prodotti piani. Obiettivo laminare tre milioni di tonnellate di acciaio all'anno.Se questo è il quadro generale, appena abbozzato, nulla si sa su tutto il resto, a partire dallo stato delle trattative con Issad Rebrab, per proseguire con i tempi di realizzazione

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

INCONTRO CON L'USB Simoncini Garantisce il prolungamento della "cassa" PIOMBINO Una delegazione dell'Unione sindacale di base (Usb) è stata ricevuta ieri da Gianfranco Simoncini, consigliere per il lavoro del presidente Enrico Rossi. L'incontro, a cui ha partecipato anche il vicesindaco Stefano Ferrini, era stato richiesto dall'organizzazione sindacale, preoccupata, si spiega dalla Regione, «che possano presentarsi problemi nella cessione dell'acciaieria da parte di Cevital al gruppo indiano Jindal». Simoncini ha riferito che, secondo le informazioni in possesso della Regione, «il lavoro sta procedendo in linea con quanto previsto dal preaccordo del primo marzo, sia per quanto riguarda le verifiche in corso a Piombino che per la predisposizione del piano industriale».Quanto ai timori, espressi dalla delegazione Usb, che possa esserci per i lavoratori il rischio di rimanere senza la copertura degli ammortizzatori sociali, Simoncini ha invece confermato che se non interverranno modifiche legislative, il quadro normativo attualmente in vigore garantisce ai lavoratori Aferpi la possibilità di prolungare la cassa integrazione straordinaria, così come previsto per le aree di crisi complessa e per le aziende di rilevante interesse strategico nazionale. La Regione, ha assicurato comunque Simoncini, continuerà a seguire con la massima attenzione la vicenda adoperandosi per garantire la ripresa della produzione e la piena salvaguardia dell'occupazione.L'Usb si è mostrata poco soddisfatta delle rassicurazioni di Simoncini, giudicando «ancora la soluzione alle problematiche dell'acciaieria e di tutta l'area piombinese».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Bene la fontanella di via Salgari Soddisfazione dei Cinque stelle per la fontanella di via Salgari, che avevano suggerito di installare tempo fa, che in due mesi ha erogato 133 metri cubi di acqua. «133.000 litri. Quasi 90.000 bottiglie di plastica non sono diventate rifiuto, tre tonnellate di plastica non sono diventate rifiuto da smaltire o riciclare. È un grande risultato - scrivono - che ci premia e ci incoraggia ad andare avanti nel prossimo futuro su questa strada, perchè è evidente che, quando si rendono praticabili, i cittadini sono pronti a comportamenti virtuosi».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Sequestro, dissequestro, ipotesi Parla il presidente di Rimateria Caramassi: «Combatto il paradosso» di Alessandro De Gregorio PIOMBINO Si è congedato dalla riunione "informale" con i sindaci soci di Rimateria mettendoli di fronte al cosiddetto piano C. Perché secondo Valerio Caramassi, presidente di Rimateria, se il giudice non dovesse accogliere l'istanza di dissequestro della discarica in modo totale, oppure se dovesse accoglierla in modo parziale ma dalla Regione non arrivassero tre milioni per completare i pozzi del biogas, quei soldi dovrebbero arrivare dai Comuni soci: Piombino, Campiglia, San Vincenzo e Suvereto. A proposito dei tre milioni in questi giorni è stato detto di tutto, anche sui social. C'è chi ha messo in dubbio la cifra pubblicata dal Tirreno, citando gli 800mila euro previsti nella richiesta di Autorizzazione integrata ambientale, ma senza prendere in considerazione tutto il resto: gli stipendi dei cinquanta lavoratori (150mila euro al mese, compresi i contributi), i mutui già aperti dall'azienda, le spese di gestione. Tanto per fare un esempio, il costo delle autobotti di percolato si aggira sugli ottomila euro a settimana. Lo stesso Caramassi conferma la cifra che ha ripetuto anche ieri all'incontro, avvenuto a Venturina: «Prima però bisogna diradare il polverone che si è creato in questi giorni dopo il provvedimento». Cioè dopo il sequestro della discarica? «Sì. Noi stavamo risanando e siamo stati fermati, a torto o a ragione. Questo provvedimento ha un effetto paradossale, è basato sulla salvaguardia ambientale ma ottiene l'effetto opposto, mantenendo e aumentando i disagi. Buonsenso vorrebbe che si portasse a compimento almeno il risanamento impiantistico e della discarica ex Asiu». In molti temono che quello della discarica non sia solo un problema di cattivi odori ma anche di salute pubblica. «Si continua a far confusione. Accanto alla discarica ex Asiu ce ne sono altre tre di cui una, la famosa Li53 della ex Lucchini, dove ci sono 400mila tonnellate di roba. Ma di quella non si parla. Il piano industriale di Rimateria riguarda il risanamento di 70 ettari su cui insistono 4 discariche. Nella discarica ex Asiu c'erano problematiche impiantistiche diverse, risalenti alla notte dei tempi o almeno al 2011. Noi, con risorse nostre, stavamo realizzando e collegando i pozzi per la captazione del biogas, il cui escavo ha provocato il surplus di maleodoranze. Avremmo eliminato i cattivi odori entro giugno, realizzando le opere di regimazione delle acque piovane e la copertura definitiva entro fine anno. Il cronoprogramma prevedeva questo, non altro. Non si occupava delle altre discariche fra cui la Li53. La discarica ex Asiu è per rifiuti non pericolosi, che siano speciali o urbani. I rifiuti speciali sono la metà dei rifiuti urbani e di rifiuti pericolosi sono zeppi i cassonetti: pile, farmaci scaduti, toner. Purtroppo leggo e sento tante sciocchezze...». Ora cosa succede? «Succede che può saltare l'azienda, succede che 50 famiglie possono finire sul lastrico, succede che la sinistra ascolta gli umori e si dimentica totalmente delle persone in carne e ossa e questo mi manda fuori di cervello... ma questa è una cosa mia personale. Qui rischiamo di avere il male, il malanno e l'uscio addosso, come diceva mio nonno: l'azienda fallita, 50 persone a casa e i lavori di messa a norma della discarica da completare. Non si capisce chi dovrebbe farli. È sulla base di questa valutazione che abbiamo chiesto il dissequestro». Pensa di poter ottenere un dissequestro totale? «Noi ci speriamo. Il sequestro ci ha già causato un danno non indifferente: eravamo in procinto di chiudere con la vendita del primo 30% delle azioni, era in corso la procedura per vendere il secondo 30%, le banche avevano visto che avevamo ricominciato a produrre valore e ci avevano dato fiducia. La botta è stata notevole. Tuttavia, potremmo riprendere il percorso con danni sopportabili». E nel caso di dissequestro parziale, cioè senza i conferimenti? «Dovremmo trovare il modo non solo di finanziare i lavori per il biogas, ma di vivere finché non ci faranno riprendere i conferimenti. E per vivere servono tre milioni». Perché tre milioni? «Per fare i lavori diretti, per gli stipendi, le spese correnti, per i mutui in corso, per le ditte da pagare. E tutto questo senza una linea di ricavo. Tre milioni è la somma calcolata per restare vivi da qui a 5 mesi. Perché 5 mesi? «È un calcolo prudenziale. Se ci dissequestrano a fine aprile-primi di maggio perdiamo un mese e mezzo sul cronoprogramma e si slitta a metà agosto. E non sarà un problema da poco in piena estate». Questi tre milioni potrebbero arrivare dalla Regione?

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«Ho sentito parlare di un fondo di rotazione ma ho i miei dubbi». E quindi? «E quindi è stato proprio il tema affrontato in via informale con i sindaci o i loro rappresentanti. Ho esposto questo scenario C, chiamiamolo così: dissequestro parziale e niente fondo regionale. In questo caso i soci devono provvedere». Reazioni? «Non ho colto atteggiamenti ostativi. Il punto è un altro: ci sono i soldi nelle casse dei Comuni? E in ogni caso anche questo sarebbe un prestito che Rimateria restituirebbe prima possibile con gli interessi, non un finanziamento a fondo perduto. I Comuni stanno valutando questo eventuale prestito ponte. Martedì 10 si riunirà l'assemblea dei soci per deliberare un orientamento». Se risponderanno picche? «Senza ricavi, l'azienda salterà per aria. E pensare che in due anni abbiamo dimezzato il debito ereditato da Asiu, finanziato le opere di risanamento e ammortizzato gran parte degli impianti fermi. E il buco era enorme». Trenta milioni? «Io direi 50: il debito, più le risorse necessarie per risanare gli impianti, più altri interventi su impianti mai utilizzati tipo quello del Cdr e la piattaforma per il riciclo. Il buco a luglio 2015 era di circa 50 milioni: 30 per l'ex discarica più gli impianti sfondati e svalutati. Con un fatturato Asiu di 15 milioni. Tenete conto che Aamps a Livorno aveva 40 milioni di debito e 80 milioni di fatturato. Le condizioni di Asiu create in sette-otto anni erano più devastanti». Le responsabilità sono al centro della stessa indagine e anche di un acceso dibattito in città. «Le polemiche retrospettive sono comprensibili politicamente ma, per quello che ci riguarda, non fanno farina. I soci erano gli stessi di Asiu, i Comuni: per anni e anni hanno assistito a un progressivo deterioramento di quell'azienda. A luglio 2015 la svolta, si era ricominciato a riprodurre valore. E tutti i soggetti che dovevano controllare finalmente hanno cominciato a farlo: Noe, finanza, forestale, Arpat. Tutte le settimane. Io la vedevo come una cosa positiva, convinto che per noi questi controlli fossero una specie di certificato di garanzia. Invece, ecco il paradosso: quando si risolvono i problemi si bombarda e quando si creano si ignorano». Perché secondo lei? «Dico questo. Il Noe è venuto più volte dal febbraio 2017 quando la situazione era ben peggiore e prima che cominciassero le gare e i lavori. L'ultima volta nel febbraio di quest'anno, quando i lavori erano in fase avanzata. Dopodiché, ecco questo sequestro. Vuol dire che una causa scatenante c'è stata e io non ho dubbi su chi l'abbia scatenata, anche se magari chi lo ha fatto non se ne è reso conto». Si riferisce al sindaco di Suvereto, Giuliano Parodi? «Io dico solo che se un pubblico ufficiale scrive che la discarica non è a norma e che vanno fermati i conferimenti minacciando di rivolgersi alla Procura, la magistratura deve intervenire. Vorrei aggiungere una cosa». Prego. «Io ora combatto, anche per quelle 50 famiglie che stanno per stramazzare. Ma c'è un'onta illavabile che non sopporto, e che viene evocata anche in questi giorni. Quella del 14 dicembre». Si riferisce all'indagine della Dda di Firenze e della Procura di Livorno sui traffici illeciti di rifiuti in Toscana? «Sì. Associazione per delinquere è una cosa che mi sconvolge. Io vengo da famiglia di operai comunisti dove la morale sconfinava nel moralismo. Quando tutto questo sarà finito, non mi occuperò mai più di rifiuti nemmeno sotto tortura».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

I lavoratori proseguono il presidio Intanto anche oggi, quattordicesimo giorno di chiusura della discarica di Ischia di Crociano, i cinquanta dipendenti di Rimateria proseguono compatti la loro battaglia. Battaglia che non si è fermata neanche nei giorni di Pasqua e di Pasquetta, quando i lavoratori hanno mantenuto il presidio alla rotonda della Sol, all'ingresso della città.Ieri mattina si sono spostati a Venturina, sotto gli uffici dove si stava svolgendo l'incontro tra i sindaci della Val di Cornia e il presidente dell'azienda Valerio Caramassi, mentre nel pomeriggio sono tornati in corso Vittorio Emanuele a Piombino, sotto il municipio, con i loro striscioni e con l'invito a tutti a fermarsi, chiedere, informarsi da loro. Anche oggi saranno davanti al Comune.

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Sanzioni fino a 500 euro per chi violerà l'ordinanza firmata dalla sindaca Soffritti per arginare il fenomeno In arrivo maximulte per chi abbandona i rifiuti in strada di Annalisa Mastellone CAMPIGLIA Fino a 500 euro di multa per chi non conferisce correttamente i rifiuti. Lo stabilisce un'ordinanza che la sindaca Rossana Soffritti ha firmato lo scorso 29 marzo per salvaguardare l'igiene e la sanità pubblica, tutelare il decoro, promuovere comportamenti corretti da parte dei cittadini.L'atto della sindaca mira a porre fine ad azioni incivili purtroppo diffuse da tempo. Numerosi infatti sono gli episodi di errato conferimento dei rifiuti urbani negli appositi contenitori, tali da determinare l'insorgenza di situazioni di potenziale pericolo per l'igiene e la salute pubblica, anche con l'approssimarsi della stagione estiva nella quale la spazzatura abbandonata fuori dai raccoglitori crea, visti anche il clima e le temperature, maggiori situazioni insalubri per i cittadini e per l'ambiente.Il Comune di Campiglia Marittima, viene premesso nell'ordinanza, non dispone attualmente di alcun provvedimento che disciplini le modalità di conferimento dei rifiuti. Quindi, nelle more di adozione di un regolamento ad hoc, «si impone pertanto - si legge - la necessità di fronteggiare le situazioni critiche sopra evidenziate, al fine di conseguire il contenimento e l'eventuale repressione degli episodi scorretti segnalati» con un provvedimento rivolto a cittadini e imprese, prevedendo anche sanzioni per chi non lo osserva.Per cui, Soffritti ordina che: «È fatto obbligo ai residenti, domiciliati e dimoranti nel territorio del Comune di Campiglia Marittima e alle utenze non domestiche presenti nel medesimo territorio, di provvedere a differenziare la tipologia di rifiuto (indifferenziato, carta, vetro, etc.) prima del conferimento agli appositi contenitori dislocati entro e fuori i centri abitati. Le attività produttive presenti nel territorio, qualora producano una considerevole quantità di rifiuti in conseguenza delle proprie lavorazioni - prosegue la sindaca - debbono concordare con il soggetto gestore forme di raccolta privata dei rifiuti medesimi, senza cioè avvalersi dei contenitori destinati ad accogliere rifiuti domestici».Inoltre con l'ordinanza «è fatto assoluto divieto di conferire rifiuti di qualsiasi tipologia e quantità al di fuori degli appositi contenitori; i responsabili, oltre alla sanzione amministrativa, saranno sottoposti all'obbligo di rimozione e di corretto smaltimento dei rifiuti abbandonati. È fatto obbligo di conferire nei contenitori dislocati nel comune di Campiglia Marittima solo i rifiuti prodotti nell'ambito del comune stesso; qualora il rifiuto provenga da altro comune, il conferente sarà sottoposto alle sanzioni amministrative pecuniarie previste dalla presente ordinanza nonché all'obbligo di rimozione dei rifiuti conferiti».Polizia municipale, le altre forze di polizia e gli altri organismi di controllo (che verranno nominati con separati provvedimenti) controlleranno il rispetto dell'ordinanza: le violazioni saranno punite «con l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro e con la sanzione accessoria della rimozione dei rifiuti e del ripristino dello stato dei luoghi, come previste nella presente ordinanza e nella legislazione vigente».Rimane impregiudicata l'applicazione delle sanzioni previste dalle norme in materia ambientale. In particolare, se l'ipotesi di abbandono di rifiuti è ascrivibile a persona giuridica, il legale rappresentante sarà deferito alla competente autorità giudiziaria.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Cassonetti smart: debutto e perplessità RIFIUTI di Francesca Ferri GROSSETO I cassonetti sono nuovi di zecca e praticamente vuoti. Sarà che per le feste di Pasqua molti sono fuori città, sarà che fino al 16 aprile sopravviverà il porta a porta. E infatti di mastelli fuori dai condomini ce ne sono a bizzeffe. Tante persone, però, cadono dalle nuvole quando si chiede loro se abbiano già provato a buttare la spazzatura con il nuovo metodo. Altre, invece, la tessera magnetica per aprire i cassonetti non ce l'hanno ancora.Tra qualche tentennamento e qualche aspetto ancora da mettere a punto, è partito lunedì il nuovo sistema di ritiro dei rifiuti in due quartieri di Grosseto, alle Gemme in Verde Maremma, dove i cassonetti hanno una bilancia che pesa i rifiuti e rilascia uno scontrino, e in via Sauro a Barbanella, dove la bilancia non c'è, ma si deve applicare sul sacchetto un bollino fornito da Sei Toscana. I due quartieri sono stati peraltro i primi, anni fa, ad adottare il porta a porta.Ieri Il Tirreno è andato in via Sauro a testare il debutto del nuovo sistema a cassonetti intelligenti, che si aprono solo con una speciale tessera magnetica distribuita da Sei Toscana, voluto dal Comune. E ha raccolto le prime impressioni dei cittadini.Come funziona. Innanzitutto: come si aprono i cassonetti? Premi il pulsante, avvicini la tessera magnetica, appoggi il piede sulla pedana ed è fatta. Ma attenzione a scaraventarci dentro un sacchetto al volo: per carta e multimateriale

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” l'imboccatura ha una grata che consente di buttare i rifiuti solo uno a uno; per umido e indifferenziato c'è un cassettino. Quindi, dimenticatevi i sacconi blu del multimateriale, quelli rossi dell'indifferenziata o il mastello da lasciare semplicemente fuori dal portone: le alternative sono o sacchetti piccoli o un pezzo alla volta.I sacchetti vanno comprati. A proposito di sacchetti. «A differenza del porta a porta, dove venivano forniti da Sei Toscana, adesso la gente se li deve comprare di tasca propria», dice Luca Ceccarelli, ex assessore al turismo. «Parlo solo come cittadino che abita in questa zona e che viene da anni di porta a porta - dice - e lo dico chiaramente: questo nuovo sistema è scomodo. Punto». A partire dai sacchetti. «La gente dovrà fare attenzione a usare quelli di plastica solo per indifferenziato e multimateriale e quelli biodegradabili per l'umido. Alla fine Grosseto sarà l'unica città contenta dell'introduzione dei sacchetti bio».Le tessere. Nei giorni scorsi Sei Toscana ha organizzato incontri con la popolazione per distribuire le tessere, le 6Card. Ma non a tutti sono arrivate, né tutti sono potuti esser presenti per ritirarle. «Io sono andato, quei signori sono stati davvero gentilissimi, ma il mio nome non era in lista e così dovrò aspettare», spiega il signor Piero Bacciardi. Le tessere si possono ritirare nella sede di Sei Toscana, «ma è scomodo perché è lontano e hanno orari difficili da rispettare per chi lavora», dice Ceccarelli. Un vicino di casa del signor Piero, per mostrargli e mostrare al Tirreno come funzionano i cassonetti, tira fuori la sua scheda e apre quello della plastica. Nuovo di pacca, è ancora vuoto eppure poco dopo, all'arrivo del camion della spazzatura, viene "scaricato". Colpisce che sia di colore blu, per anni simbolo del multimateriale, che da oggi finirà nel cassonetto giallo.I bollini. Piero e il suo vicino non hanno rifiuti da buttare. Se però avessero avuto indifferenziata o umido, prima avrebbero dovuto attaccare sul sacchetto un bollino con il codice a barre, fornito da Sei Toscana. «Carta e multimateriale vanno senza sacchetto», dice ancora Ceccarelli. «Il problema è che queste informazioni vengono date al momento del ritiro delle 6Card e dei bollini. Non c'è niente di scritto, non c'è nel dépliant informativo. E il tutorial che ha fatto il Comune è solo sull'uso degli altri cassonetti, quelli alle Gemme».Posti auto sottratti. Un'altra criticità è che i cassonetti occupano lo spazio di circa tre auto. E in questo quartiere abituato ad anni di porta a porta la gente storce un po' il naso.E se la scheda si smagnetizza? La domanda la pone sempre Ceccarelli. «La scheda si può smagnetizzare, si può rompere, o il cassonetto non funzionare. Che succede a quel punto? Si dovranno riportare i rifiuti in casa?». Altra incognita il destino dei mastelli del porta a porta. «Vanno restituiti, ma non si sa come», dice Ceccarelli.Insomma, per capire come funziona il sistema ci vorrà un periodo di rodaggio. E alla fine, se sarà stata la scelta buona o meno, lo diranno due cose: una Tari più leggera e un ambiente meno ingolfato di rifiuti. Vedremo.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto ex cinema marraccini Dentro sporcizia e degrado, fuori cartelli "dimenticati" GROSSETO L'ex cinema Marraccini fa capolino tra i vicoli del centro storico. Alto e imponente, con il suo portato di ricordi. Ma, oramai, è più che altro un edificio in stato di abbandono, con i vetri impolverati e la spazzatura sparsa qua e là sulla soglia. E con dei cartelli appoggiati, da giorni, ai muri del palazzo. Da una porta rotta si intravedono, all'interno, rifiuti di ogni tipo: vecchi cartelloni, sedie, scatoloni, perfino un computer e una stampante. Ci sono anche locandine di vecchi film, appese alle pareti o accantonate sul pavimento. Sulla facciata ci sono alcune bacheche vuote. Davanti a esse, invece, sono stati sistemati dei cassonetti della spazzatura, al lato dei quali sono stati lasciati, da qualche giorno, appoggiati al muro, due cartelli di divieto di sosta, circondati da mozziconi di sigaretta e carte varie. La polizia municipale suppone che siano stati sistemati lì nel corso di alcuni, vecchi, lavori. Successivamente nessuno si sarebbe preoccupato di toglierli. Ma questa è solo un'ipotesi. (c.g.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA Bidoni dei rifiuti, nuova posizione e disagi Se tutto è filato liscio e il lavoro non è mancato per i giorni di Pasqua, un aspetto però ha lasciato un po' d'amaro in bocca a Castiglione della Pescaia nel fine settimana di Pasqua: il ritiro della spazzatura. Da qualche settimana infatti, il comune costiero ha rivoluzionato la posizione dei cassonetti, creando isole speciali, nella prospettiva di riorganizzare il servizio con nuove postazioni, anche più capienti. La nuova dislocazione dei bidoni, raggruppati in alcuni punti specifici, ha provocato però dei disagi. «Purtroppo - sottolinea Donatella Guidi, presidente di Acot - tanti turisti non trovando più i bidoni hanno lasciato i loro rifiuti vicino ai cestini piccoli. Il lungomare era pieno. E poi con il ritiro della spazzatura a giorni alterni, con

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” l'apertura delle strutture, la quantità di spazzatura è stata notevole, cosa che ha provocato malumori per tutti. Dobbiamo far tesoro di questa esperienza e cercare di non ripeterla nei prossimi ponti festivi». Secondo la presidente di Acot «occorrono dei correttivi o prevedere dei bidoni dislocati vicino alle zone di maggior afflusso proprio per ovviare ai disagi di chi magari vuole mangiare una pizza da asporto o introdurre un giro supplementare di raccolta, proprio per ovviare ad una situazione che non è stata bella». E in effetti nel pomeriggio su via Roma, il lungomare di Castiglione della Pescaia, ma anche alla fine del corso cittadino, i cestini dei rifiuti strabordavano (nella foto), così come alcuni bidoni, che non erano stati svuotati nelle ore precedenti al ponte pasquale. (en.gi.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

L'opzione riguarda le utenze domestiche. Minucci: «Comunità responsabilizzata» Ma il Comune è fanalino di coda, a livello provinciale, nella raccolta differenziata Niente porta a porta Scelte le isole intelligenti di Ivana Agostini ORBETELLO Orbetello non avrà il porta a porta per le utenze domestiche. La scelta, già annunciata tempo fa dall'assessore all'ambiente e rifiuti, Luca Minucci, è stata confermata nuovamente durante l'assise di sabato. Minucci ha spiegato il perché di questa decisione. «Il piano di Area prevedeva il passaggio al porta a porta che includeva un aumento di 2 milioni di euro. Un incremento troppo elevato, non solo per Orbetello, ma anche per altri Comuni. Questo aumento deriva dal fatto che - continua l'assessore - questo contratto prevede di conteggiare le utenze massime, ossia il gestore spalma le presenze estive in tutto l'anno, arrivando a costi troppo elevati. Secondo noi, poi, il porta a porta non è congeniale alle caratteristiche del nostro territorio». Minucci e la giunta hanno optato per le postazioni intelligenti come sta avvenendo a Grosseto. Una sperimentazione che arriverà anche a Orbetello. «Abbiamo ritenuto che la scelta migliore fosse quella di rendere il cittadino padrone del proprio destino con le postazioni intelligenti, anche per responsabilizzare la comunità a tenere i giusti comportamenti, imparando a conferire i rifiuti dove e come si deve». L'assessore Minucci ha poi risposto al consigliere di minoranza Mauro Barbini, che ha chiesto a che punto sia la differenziata a Orbetello. Il Comune lagunare continua ad essere un fanalino di coda in una classifica che lo vede al penultimo posto nella provincia, con il 15,32 per cento di differenziata. «È una percentuale che ci deve far vergognare e riflettere», commenta Minucci. Per arrivare ad avere le postazioni intelligenti, i referenti delle varie aree hanno portato in consiglio una variazione del contratto per attivare il nuovo sistema. L'assessore spiega, però, che il porta a porta, immaginato dalla precedente amministrazione per le utenze domestiche, è stato spostato alle attività commerciali. «Dovrebbe essere utile a limitare le situazioni di scarso decoro che a volte si manifestano, specialmente durante l'estate» . Altro argomento importante è la realizzazione dell'isola ecologica. «Abbiamo ripreso la convenzione con Monte Argentario per l'isola ecologica a Terrarossa, sperando che Sei Toscana possa realizzare l'isola, considerando che la società partecipata di Sei che realizzava tali strutture è fallita. È anche nostra intenzione, insieme con l'assessorato ai lavori pubblici, realizzare l'isola ecologica alle Topaie, un intervento oneroso, questo, che però abbiamo intenzione di mettere in cantiere». Minucci ha anche annunciato una riunione importante per il 13 aprile, che si svolgerà proprio a Orbetello.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto tari «Riduzioni non eque. Penalizzati pensionati e famiglie» ORBETELLO Il Comune di Orbetello ha ridotto la Tari a 1500 attività commerciali, tra cui le banche. E sulla questione interviene il Laboratorio riformista di Orbetello. «Pensiamo che - spiegano dal Laboratorio - gli istituti bancari non abbiano bisogno di agevolazioni e sconti. Esistono vie più consone per abbassare le tasse. Non ci sembra giusto che questa logica del risparmio sia spalmata sul resto dei cittadini». La polemica, in ultima istanza, riguarda non tanto le diminuzioni alle attività commerciali, quanto gli aumenti alle utenze private. «Il sindaco li ha definiti aumenti contenuti- dicono i riformisti - ma dovrebbe fare una proiezione sulle abitazioni tra gli 80 e i 100 metri quadrati, così di accorgerebbe che ciò che dice non è realistico». Dalla Tari scomparirà anche il doppio pagamento delle pertinenze. «Non si tratta di una scelta politica di bilancio dell'amministrazione - chiariscono dal Laboratorio - ma semplicemente di un obbligo. Il sindaco renda noti, invece, i dati sulla raccolta differenziata, potenziando la quale avremmo un abbassamento delle tariffe Tari

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” per tutti i cittadini e magari anche maggiori entrate per le casse amministrative». Sulla questione della Tari interviene anche il sindacato Uil Pensionati. «Il provvedimento sulla Tari non si ispira al principio di equità - sostengono al sindacato - La decisione del Comune di Orbetello di modificare la Tari, pur avendo effetti positivi che vanno nella direzione di abbassare l'onere per le imprese e le attività commerciali, ci lascia perplessi, perché è un intervento parziale e iniquo».Per la sigla sindacale, quindi, se da un lato c'è «un indubbio e condivisibile beneficio per le imprese, dall'altra c'è il limite dell'aver escluso dall'intervento le abitazioni, per superfici abitative di oltre 65 metri quadrati». Questo aspetto è stato anche al centro del dibattito consiliare durante l'ultima assise del Comune.«Non ci sembra che questo provvedimento sia ispirato a principi di equità - ribadiscono - perché il beneficio di cui godranno alcuni orbetellani sarà compensato da un aggravio per gli altri» .Per la Uil Pensionati, poi, a subirne le conseguenze saranno le fasce svantaggiate, dove si collocano i pensionati. «L'anno prossimo - concludono - dovrebbe seguire un ulteriore intervento che dovrà interessare le abitazioni, al fine di ridurre anche per le famiglie l'onere della Tari e quindi riequilibrarne il peso. Ne prendiamo atto e promettiamo di vigilare affinché, come auspichiamo, alle parole seguano i fatti». (i.a.)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca l'iniziativa Rifiuti ingombranti ed elettrici Riparte "Pulizie di Primavera" LUCCA Tornano le "Pulizie di Primavera", l'iniziativa organizzata dal Comune di Lucca e da Sistema Ambiente per il ritiro di rifiuti particolari. Durante le "Pulizie di Primavera" sarà presente un operatore dell'azienda che gestisce i rifiuti che porterà un mezzo dedicato alla raccolta. I cittadini potranno portare, in particolare, rifiuti di grandi dimensioni (ingombranti), elettrodomestici, apparecchiature elettriche e tutto quello che, di norma, viene conferito ai centri di raccolta. Gli appuntamenti sono in tutto 22 e si terranno il venerdì pomeriggio dalle 15 alle 18 e il sabato mattina 8.30 - 11.30. Si parte il 6 aprile al Parcheggio Traversa II di via di Picciorana ad Antraccoli (orario 15 - 18) e si prosegue il 7 aprile al parcheggio dell'ex Mulino Pardini a San Pietro a Vico (8.30 - 11.30). Gli appuntamenti proseguono la settimana successiva: il 13 aprile al parcheggio della scuola materna in via Matteotti (15 - 18) e il 14 aprile al cimitero di San Donato (dalle 8.30 alle 11.30). Il 20 aprile Sistema Ambiente farà tappa nell'area adiacente al cimitero di San Vito (dalle 15 alle 18) mentre il 21 aprile sarà al parcheggio di via dei Macelli (dalle 8.30 alle 11.30). Il mese di aprile si conclude con altri due appuntamenti: il 27 nei pressi della chiesa di Maggiano sulla via Sarzanese (dalle 15 alle 18) e il 28 alla chiesa di Nozzano prima del parcheggio dell'asilo (8.30 - 11.30).

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

L'ex amministratore unico di Base Vitiello all'attacco del sindaco di Bagni e annuncia di voler ricorrere alle vie giudiziarie contro la sua cacciata «Sulla tariffa dei rifiuti pesano gli errori» BAGNI DI LUCCA Non tornano i conti sulla Tari: a sostenerlo, numeri alla mano, è l'ex amministratore unico della società Base Giuseppe Vitiello, che conferma di aver dato il via a una battaglia giudiziaria a tutela del suo operato e della sua onorabilità, e che contesta le cifre e le azioni della giunta del sindaco Paolo Michelini. A partire dall'aumento della tariffa per la raccolta dei rifiuti. «Michelini - scrive Vitiello - ha detto che per il 2018 la Tari sarebbe aumentata mediamente del 3,5%. In realtà quest'affermazione è inesatta. Nel 2017 la Tari ammontava a 1.700.704 euro, nel 2018 ammonta a 1.717.243. Una differenza di 16.539 euro, pari a un incremento dello 0,97%, ben lontano dal 3,5% dichiarato. Ma allora perché Michelini parla del 3,5 ?».L'ex Au dà la sua spiegazione: "L'importo del 2017 veniva caricato per 1.417.349 euro alle famiglie (utenze domestiche) e per 283.354 euro alle attività (utenze non domestiche). L'importo del 2018 viene invece suddiviso in 1.413.120 euro alle famiglie e 304.123 alle attività. Come si vede nel 2018 la Tari applicata alle utenze domestiche diminuisce, mentre aumenta quella a carico delle attività di 20.769, pari a un incremento del 7,33%. Esaminando poi nello specifico le tariffe per le famiglie e per le attività, si nota che però aumentano. Come si spiega? Molto probabilmente è stato corretto l'archivio generale dei contribuenti e quindi il totale delle utenze effettivamente tassate. Come dire che lo stesso costo viene ripartito tra meno persone, e quindi ognuno è chiamato a dare un contributo maggiore». Vitiello si chiede quindi se la giunta Michelini fosse a conoscenza di questi errori che hanno determinato un minor gettito: «Come mai non hanno inventato chissà quali responsabilità su questi errori? Probabilmente perché questi errori erano all'interno di un monte di quasi 500mila euro che gli uffici avevano inserito come costi generali sulla tariffa 2017. Una cifra

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” destinata probabilmente anche a far fronte a costi non necessariamente connessi alla gestione del servizio rifiuti. La cosa strana è che mentre la giunta veniva a fare le pulci sui costi di Base (costi ovviamente tutti documentati e finalizzati) nessuno mai ha dato un benché minimo dettaglio su come si spendevano, o si siano spesi, questi 500mila euro di costi generali. Evidentemente Michelini & C sapevano benissimo che non era opportuno dettagliare questi costi e che difficilmente avrebbero potuto giustificare un possibile aumento della Tari per coprire gli errori prodotti dagli archivi non corretti. E allora ecco che inventano la responsabilità di Base, e del sottoscritto, come capro espiatorio». L'ex amministratore poi rimarca di ritenere un arbitrio la sua cacciata, contro la quale ricorrerà per via giudiziaria. E aggiunge di ritenere responsabile il sindaco che ha preso questa decisione in prima persona: «Una volta resosi conto dell'errore, sta cercando di distribuire la responsabilità attraverso un consiglio comunale che dovrebbe esaminare la situazione. Non servirà certo una ratifica del suo operato a posteriori. Un ultimo errore poi il sindaco lo ha commosso a proposito del bilancio 2017 di Base. Il tentativo era quello di evitare che si parlasse del bilancio di Base prima del consiglio comunale; per questo bisognava rimuovere Vitiello prima. Invece, come da statuto, Vitiello ha correttamente convocato l'assemblea con al primo punto proprio l'approvazione del bilancio 2017. Non si può giudicare il comportamento di Vitiello se non sono noti i risultati tecnici ed economici della gestione». Emanuela Ambrogi

Il Tirreno, Cronaca di Lucca il caso Rifiuti, situazione fuori controllo I rifiuti abbandonati per oltre mezza giornata in via Vespucci, sul marciapiede nel giorno di Pasquetta, e lo stato devastante delle isole ecologiche il giorno dopo: la domanda cosa sta accadendo in Sea è davvero inevitabile. (Articolo riportato anche nella cronaca di Lucca)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Del Dotto: «Servizio rifiuti insufficiente per Pasqua» CAMAIORE Il sindaco di Camaiore fa le pulci al turismo versiliese. In un lungo post apparso sul proprio sito personale ha attaccato principalmente l'organizzazione dei servizi durante la giornata di Pasqua. Primo indiziato dell'ira del sindaco è la raccolta dei rifiuti, a suo parere insufficiente, soprattutto perché a Lido di Camaiore nella giornata di Pasquetta c'era la fiera dello street food e il servizio di pulizia di Sea è terminato solamente nella mattinata di ieri. Sarebbero stati troppo pochi gli addetti al lavoro nel Lunedì dell'angelo e la raccolta rifiuti ne avrebbe risentito molto. E la battaglia sui rifiuti camaioresi quindi continua.«La Versilia va strappata alle logiche degli anni Sessanta e alle nostalgie - scrive Del Dotto - i servizi pubblici non sono ancora adeguati, e la battaglia amministrativa su questo è serrata. Un esempio? Il mercato rionale del Lido il giorno di Pasquetta e la Sea che la mattina dopo non ha ancora finito di pulire. La sensazione è che non si tratti di inefficienza episodica, ma cronica. Sea è incapace di organizzare i servizi di raccolta ritagliandoli sulle stagioni e sulle utenze, senza approfittarne per gonfiare i dividendi di qualcuno».Visto l'episodio, l'assessora all'Ambiente Sara Pescaglini, da tempo critica sul servizio della società dei rifiuti, incontrerà nei prossimi giorni la dirigenza di Sea per discutere riguardo al servizio offerto.Ma il sindaco non si sofferma solo su questo e nel proprio scritto cita anche il trasporto pubblico: «Il trasporto pubblico tarato in modo poco adeguato a valorizzare le rotte e i punti di interesse, anche dell'entroterra. Proprio due settimane fa ho chiesto a CttNord di anticipare la partenza della navetta notturna e di ritardarne la disattivazione».E a proposito del turismo versiliese ha puntato il dito anche sulle categorie: «Nel 2014 proposi alle categorie ricettive del Comune di sottoscrivere un protocollo di intesa che premiava con la fiscalità locale chi dimostrava di offrire servizi per il turista sportivo, legandosi a officine, noleggi bici, maneggi, guide alpine o turistiche, musei, teatri. Siamo ancora fermi a una bozza. Ma è evidente che il brand "Versilia" non si può più accontentare del passato: Romagna, Salento o Liguria non vanno scopiazzate, perché gli elementi identitaria su cui far leva certo non mancano, ma di certo queste realtà ci mostrano un metodo da seguire».

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Fermi 160 operai per il sequestro dell'impianto. Nardi (Pd): «Si può utilizzare un'altra macchina» I sindacati: «Alla Sanac si riprenda il lavoro» di Benedetta Bianchi MASSA Ci sono 130 operai della Sanac di Massa ed altri 30 dell'indotto il cui lavoro è attualmente bloccato visto che l'impianto di miscelazione è stato sequestrato dalla procura a seguito dell'incendio con esplosione della scorsa settimana.L'incidente è avvenuto all'interno del reparto di miscelazione requisito assieme al macchinario da cui è partita l'esplosione; nell'incendio erano rimasti feriti tre operai, il più grave trasferito all'ospedale Cisanello di Pisa per ustioni di terzo grado. Per chiedere una veloce ripresa della produzione ieri mattina si è tenuto un vertice in prefettura a cui, oltre al prefetto Enrico Ricci, hanno partecipato il sindaco di Massa Alessandro Volpi, i segretari di Cgil, Cisl e Uil e rappresentanze delle Rsu. Alle istituzioni i sindacati hanno manifestato la loro preoccupazione per lo stop dell'intera produzione all'interno della Sanac, industria del gruppo Ilva che tratta materiali edili, e chiesto al prefetto Ricci di intercedere per l'utilizzo una macchina gemella, già presente in fabbrica, che consentirebbe di riprendere una parte delle attività.Il prefetto si è detto disponibile ad attivarsi, sia presso la magistratura che i vigili del fuoco, per capire se sia possibile trovare una soluzione. Sull'incontro di ieri è intervenuta anche Martina Nardi, parlamentare del Partito democratico alla Camera dei Deputati; pur sottolineando che «la magistratura deve continuare a fare le sue indagini» l'onorevole reputa «necessario ed auspicabile che la produzione all'interno della Sanac di Massa ricominci al più presto affinché possano tornare a lavorarvi tutti i suoi 130 operai; occorre che i lavoratori ritornino in fabbrica in completa sicurezza, perché si tratta di tante famiglie del territorio apuano che devono poter contare su uno stipendio sicuro».La Nardi ricorda anche il lavoro portato avanti per portare la vertenza all'attenzione del governo e salvare l'azienda massese che, ad oggi, rimane la più sana delle quattro aziende ancora legate a filo doppio con l'Ilva di Taranto. «Abbiamo fatto molto per la Sanac e continueremo ad occuparcene - conclude - adesso è necessario che la magistratura conceda agli operai l'utilizzo di un macchinario rimasto estraneo al sequestro e che così possa riprendere la produzione per scongiurare eventuali provvedimenti di cassa integrazione».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

«Sempre più rifiuti di ogni genere nell'area fra il campo nomadi e l'ospedale» L'associazione invoca interventi immediati anche per le Ville Sbertoli Discarica sul Brusigliano: allarme di Legambiente PISTOIA Dall'area del Brusigliano alle Ville Sbertoli, dall'ex ospedale del Ceppo al nuovo supermercato Esselunga. Sono tante, troppe, secondo Legambiente Pistoia le situazioni di emergenza che richiedono interventi urgenti da parte di chi ne ha la competenza.Nell'area del campo di volo e del campo rom del Brusigliano, Legambiente parla di una situazione esasperante, con rifiuti che aumentano a vista d'occhio, una discarica abusiva lunga centinaia di metri, anche lungo l'argine del torrente che, nonostante i lavori di ripristino, sta ricominciando a franare.«Occorre una soluzione immediata perché la situazione sta peggiorando notevolmente - spiega Antonio Sessa, presidente Legambiente Pistoia - Poco tempo fa eravamo riusciti a convocare tutte le amministrazioni competenti e ci avevano detto che avrebbero istituito una commissione per fare una caratterizzazione dei rifiuti presenti per poter poi intervenire. Si tratta di un intervento che costerà diversi milioni di euro, ma inevitabile. Se ci sono i soldi per fare la terza corsia dell'autostrada, perché non si trovano quelli per la bonifica?». Lo steso presidente del Consorzio di bonifica Medio Valdarno, Marco Bottino, continua Sessa, ha definito il Brusigliano l'area più inquinata della Toscana.«Ci sono rifiuti di ogni genere, sembrano addirittura essere aumentati - gli fa eco Piero Giovannelli, sempre di Legambiente - La strada che attraversa il campo di volo dall'ospedale verso Pontelungo è stata chiusa da sbarre, ma evidentemente qualcuno le ha baipassate per abbandonare lì di tutto».Altra questione, quella delle Ville Sbertoli: il muro che le delimita, forse a causa dell'umidità, è sempre più pendente verso la strada, e il degrado aumenta: vetri rotti, cancello arrugginito, segni di passaggio all'interno. Occorre trovare una soluzione, dice Legambiente, anche privatizzando una parte dell'area.«Dentro una volta un tizio con un falso tesserino accoglieva dei turisti lucchesi - spiega Giovannelli - Sono stati spesi soldi pubblici per fare un percorso di partecipazione con le amministrazioni e adesso è tutto fermo».Per Legambiente, poi, la demolizione dell'ex ospedale del Ceppo non è la soluzione migliore. Secondo Sessa quel posto non può rimanere off limits per i cittadini: anzi, dovrebbe essere trasformato in un campus studentesco dove accogliere gli studenti del liceo artistico Petrocchi e di altre scuole.«Anche lì il muro è pericolante - precisa Giovannelli - Se crollasse andrebbe a finire su via del Piloto e via della Crocetta. Siamo in pieno centro

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Il Comune di Castelfranco di Sotto ha premiato cinque richiedenti asilo che da alcuni mesi la domenica mattina si "armano" di guanti e sacchetti Centro storico più pulito grazie ai migranti spazzini CASTELFRANCO Ogni domenica mattina, per circa cinque mesi, un gruppo di volontari un po'speciale si è "armato" di guanti, sacchetti di plastica e pettorine con su scritto "Castelfranco bene comune" per pulire il centro storico. Sono Ba Abdulaye dal Senegal, Adamou Alhassane dalla Nigeria, Kamissoku Nariga dal Mali, Wally Hambo, Sowe Pa Sulayman dal Gambia: cinque ragazzi richiedenti asilo, ospitati nel comune di Castelfranco, coordinati dal volontario dell'Auser Silvano Leoni. È a loro che l'amministrazione comunale ha voluto consegnare una pergamena per l'impegno profuso nei confronti della cittadinanza. Un riconoscimento dal valore simbolico che è stato dato ai giovani volontari nel corso della premiazione di "La Chiave al Merito sportivo" al Teatro della Compagnia. I cinque ragazzi protagonisti di questa attività vivono in un centro di accoglienza gestito dalla Cooperativa sociale "La Pietra d'angolo". Nei loro giri di pulizia per le strade del centro storico, i volontari hanno raccolto i molti rifiuti abbandonati per le vie e nelle aiuole, svuotato i cestini dell'immondizia e sostituito i sacchetti. «Questi ragazzi hanno svolto un'attività di volontariato molto preziosa, sia sul lato pratico che per ciò che queste azioni rappresentano - spiega il sindaco Gabriele Toti - Hanno svolto un servizio utile di cui il nostro paese ha bisogno per migliorare il decoro urbano, ma al tempo stesso hanno iniziato un percorso che favorisce l'integrazione e la conoscenza reciproca». «Stiamo cercando di trovare iniziative che possano far sentire i migranti che sono ospitati a Castelfranco come parte della comunità, perché non rimangano isolati e possano rendersi utili con un servizio fatto volontariamente - commenta l'assessore Antonio Bertoncini - L'integrazione è un processo che si fa attraverso la conoscenza, lo stare insieme, la condivisione di esperienze e non con attività imposte forzatamente». «Siamo grati ai questi ragazzi per il lavoro che hanno portato avanti con costanza e dedizione - aggiunge l'assessore Giulio Nardinelli - Il centro storico a cavallo tra il sabato e la domenica necessita di un potenziamento del servizio di pulizia, sia perché spesso è il luogo dove avvengono manifestazioni ed eventi, sia perché purtroppo anche le strade del paese sono spesso oggetto di abbandono di rifiuti e la domenica è il giorno di riposo degli operatori ecologici. Questa iniziativa ha messo insieme la risposta a questa necessità collettiva e il contributo di questi ragazzi».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

È partito alle elementari Carducci il progetto della " family bag" scolastica L'entusiamo degli studenti. Il sindaco: «L'obiettivo è allargarlo a tutti gli istituti» I bimbi portano a casa gli avanzi della mensa Di Francesca Suggi LIVORNO Finalmente, dopo anni di attenzione agli scarti e solleciti, ci sono riusciti. A dare il via, in via del tutto sperimentale in città, alla loro "family bag" scolastica. Che vuol dire: quel che avanza a mensa lo porto a casa. Per evitare gli sprechi. «È una grande gioia per i bambini della classe che sperimenta il progetto "Il panierino da casa": e allo stesso tempo si sentono molto responsabilizzati», a raccontare il progetto e lo stato d'animo con cui il circolo Carducci vive il progetto è l'insegnante Anna Nosiglia. A sancire formalmente il via a questa iniziativa - con la speranza che a partire dal prossimo anno si allarghi anche ad altre scuole - sono stati il sindaco Filippo Nogarin e la vice sindaca Stella Sorgente.«Devi crederci, se ci credi ci riesci», con quest'esortazione il primo cittadino ha salutato i bambini e le bambine della 3A Carducci, protagonisti della sperimentazione partita a febbraio. Insieme a Sorgente ha mangiato con gli studenti anche la dirigente scolastica Camilla Pasqualini.Gli alunni della 3A non hanno mai smesso di credere che si potesse fare qualcosa per diminuire lo spreco a mensa; infatti dall'ottobre 2015 hanno continuato a monitorare lo scarto a mensa con la "tabella conta avanzi", nell'attesa che, anche sull'esempio di altre realtà più green come Milano, Como e più recentemente Lucca, si potesse anche per le scuole di Livorno attivare una politica di contenimento dello spreco a mensa che, dati alla mano, si aggira intorno al 20%.«La fonte di questo dato, che è molto alto - aggiunge Nosiglia - è l'Arpat, quindi fonte autorevole e verificata». La classe 3° A delle Carducci a dicembre scorso aveva scritto una lettera al sindaco Filippo Nogarin, invitandolo a venire a mensa per vedere quanto cibo viene buttato e pregandolo di riattivare il progetto "Il panierino da scuola" iniziato dall'allora 1°A nell'ottobre 2015, progetto che prevedeva, tra l'altro, di riciclare gli scarti della mensa di scuola come compost, come cibo per animali domestici o da cortile e che fu a suo tempo sospeso dal Comune a seguito di parere sfavorevole da parte dell'Asl. Ed è stato proprio un recente e nuovo parere dell'Asl, che, proprio qualche giorno prima dell'arrivo del sindaco alle Carducci, ha reso possibile ciò che sembrava impossibile.«I bambini e le bambine delle Carducci in via sperimentale, possono portare a casa almeno la frutta e il pane non consumato a mensa, in attesa che "si possa parlare", come ha detto anche il sindaco di soluzioni ancora più significative in tal senso», continua l'insegnante. Il sindaco lo ha ribadito: «I rifiuti di fatto non esistono: diventano immondizia soltanto perché vengono buttati da qualche parte, ma quel pane, quella pasta, tutto quello che è un avanzo, continua ad essere un qualcosa che può essere utilizzato e questo è vero sia per quanto riguarda l'alimentazione che per tutto il resto dei prodotti che vengono gestiti col progetto del Comune...ritiriamo i rifiuti porta a porta». Il sindaco ha partecipato attivamente. Assieme alla vice sindaca e alla dirigente delle Carducci, hanno simpaticamente accettato di riempire la tabella conta avanzi per monitorare gli avanzi al posto dei bambini. La speranza è che la sperimentazione delle Carducci possa estendersi a tutte le scuole di Livorno. «Per i nostri bimbi è stato un esempio di cittadinanza attiva», chiude Nosiglia.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Domani al Mise la prima bozza del piano industriale L'obiettivo di Jindal è chiudere con Rebrab entro fine mese Jsw cerca garanzie sulle bonifiche e gli ammortizzatori di Cristano Lozito PIOMBINO È fissata per domani al Mise la riunione su Aferpi, a cui insieme alle istituzioni parteciperà la Jsw Steel col vicepresidente Arun Maheswari e con Fausto Azzi, l'ex ad di Aferpi che da alcuni mesi, sempre scegliendo il basso profilo, ha gestito i rapporti del gruppo indiano con Governo, Regione e Comune, e che ora sembra prepararsi a rientrare in azienda con un ruolo ancora da specificare. Al momento non è prevista la presenza dei sindacati, come invece si immaginava fino a ieri, così che l'incontro più che per la presentazione del Piano industriale, o meglio di una sua bozza, pare essere una prima tappa dell'illustrazione dei progetti di Sajjan Jindal, che potrebbe avvenire invece più compiutamente già la settimana prossima. Ieri Azzi ha avuto un incontro con i sindacati per anticipare i temi del confronto di domani, ma ovviamente si è parlato anche delle linee guida del Piano, senza entrare nei dettagli.A Roma la composizione del tavolo fa intendere che

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” l'incontro in particolare servirà a Jindal per chiarire alcune delle questioni più spinose, in particolare quelle ambientali con le bonifiche, e occupazionali, legate agli impegni del Governo sugli ammortizzatori sociali.Infatti all'incontro col ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, oltre ai rappresentanti di Jsw ci saranno la Regione (assente Enrico Rossi per impegni inderogabili, al suo posto parteciperanno il capo della segreteria del presidente, Paolo Tedeschi, e il suo consigliere per le questioni del lavoro, Gianfranco Simoncini), il commissario Piero Nardi, il sindaco Massimo Giuliani, il capo di gabinetto del ministero dell'Ambiente, Raffaele Tiscar, Bruno Busacca, responsabile della segreteria tecnica del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, l'amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri (Invitalia deve fare le gare per le bonifiche della falda con i 50 milioni del ministero dell'Ambiente, fermi da tre anni) e infine Stefano Mantella, direttore centrale strategie, progetti valorizzazione e partecipazioni dell'Agenzia del Demanio. Un elenco nutrito, quello dei partecipanti alla riunione romana, utile a far intendere che l'incontro di domani sarà poco politico e molto tecnico, nel senso che da lì Jindal vuole assumere le ultime informazioni necessarie a esplicitare poi il Piano industriale ma anche a chiudere con Issad Rebrab. È immaginabile infatti che nella trattativa col gruppo algerino Cevital per l'acquisizione delle acciaierie piombinesi, possano far la differenza anche i costi delle bonifiche. L'accordo del primo marzo era basato su una cifra intorno ai 60 milioni, a cui ne andrebbero aggiunti una quindicina, che rappresentano il valore del "magazzino". Jindal in quella trattativa ottenne 15 milioni (dieci del Governo e cinque della Regione) e altri 30 milioni di finanziamenti della Regione subordinati a interventi per l'innovazione, la riduzione dell'impatto ambientale e la riconversione ecologica della siderurgia, inseriti nell'Accordo di programma del 2015. Probabile che Jsw intenda blindare al più presto queste promesse, considerando che Calenda potrebbe avere ancora pochi giorni da trascorrere al Mise e che il ministro è il garante di quell'intesa faticosamente raggiunta per il passaggio di Aferpi da Cevital a Jsw Steel. Di conseguenza l'obiettivo di Jindal, secondo fonti qualificate, resta quello di firmare con Rebrab entro la fine di questo mese.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il gruppo regionale chiede tutele anche per i lavoratori dell'indotto «Vogliamo capire i progetti indiani» PIOMBINO Nell'ultimo consiglio regionale l'aula ha approvato all'unanimità due atti legati alla situazione della ex Lucchini. «Tra questi il nostro - dice il Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione - grazie al quale la giunta sa di dover attivarsi celermente affinché sia data comunicazione al consiglio regionale dei contenuti conoscibili dell'accordo preliminare di vendita di Aferpi a Jindal e in merito al nuovo piano industriale». Per i 5 Stelle va anche «attivato un confronto dentro la "Commissione Costa" sulla diversificazione produttiva a Piombino e sia assicurata l'estensione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori ex Lucchini e anche ai lavoratori dell'indotto».Rispetto al piano industriale e all'incontro di domani al Mise, il gruppo consiliare regionale Movimento 5 Stelle dice di sapere solo «che la due diligence si è conclusa a fine marzo e deduciamo sia andata a buon fine, quindi potrà chiudere l'acquisto di Aferpi e avviare un'attività che deve essere riassunta in quel Piano industriale a oggi ancora non arrivato alla Regione».Il gruppo dice che sarebbe felice di «un Piano industriale dove l'ipotesi altoforno è tramontata e l'occupazione è perlopiù salva, con ammortizzatori sociali per chi resterebbe escluso e una tutela analoga - come chiesto dal Consiglio regionale su nostra proposta - per i lavoratori delle aziende dell'indotto. Ma lì la partita è ormai soprattutto nelle mani del futuro nuovo proprietario». I 5 Stelle chiedono di sapere «quali garanzie vogliono dare Stato e Regione sui grandi temi dimenticati: bonifiche dell'area a caldo, energia, 398, lavori del Piano regionale portule, diversificazione produttiva».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba camping cig «Calenda venga in città a illustrare il Piano» PIOMBINO L'accelerazione delle trattative tra il gruppo Cevital e Jindal secondo Camping cig deve garantire «il principio che i lavoratori e i cittadini tutti devono avere un ruolo decisionale imprescindibile e vincolante sulla conclusione della vicenda e che devono essere garantite le risorse minime per i lavoratori sino al recupero della piena occupazione e al generarsi di un ciclo virtuoso capace di assicurare un futuro al territorio e occupazione per tutti».Rispetto all'esistenza di un Piano industriale di Jindal l'associazione si rivolge direttamente al ministro Carlo Calenda, ricordando che in occasione della sua visita a Piombino durante la campagna elettorale, «il ministro si impegnò solennemente a tornare per illustrare il Piano, quando fosse

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” stato pronto. Ebbene, secondo le indiscrezioni circolanti, Jindal sarebbe pronto a mostrare questo piano e quindi noi attendiamo fiduciosi il ministro Calenda che, benché dimissionario come tutto il Governo, è ancora nella pienezza delle funzioni e dei poteri derivanti. Ci attendiamo cioè che il Piano industriale non ci venga presentato e illustrato in un'assemblea di due ore, al termine della quale dover subire il ricatto del questo o niente».Al contrario Camping cig chiede «una discussione ampia e trasparente, con valutazioni fatte da esperti anche di parte sindacale e con tempi adeguati. Vogliamo infine che quanto verrà deciso dai diretti interessati, lavoratori e cittadini, perché non è più solo una questione di una fabbrica, ma riguarda un territorio, sia vincolante per il governo. È infine indispensabile che il piano contenga le reali prospettive occupazionali, sia dei lavoratori diretti sia di quelli dell'indotto, prospettive che diverranno determinanti nella valutazione del piano».Infine l'associazione spiega di aver citato Calenda «perché fu lui ad assumersi gli impegni, ma ora ci rivolgiamo a tutte le forze politiche, soprattutto a quelle che alla fine formeranno il nuovo governo: anche da loro, che per bocca dei loro rappresentanti hanno sempre (giustamente) criticato le scelte fatte dalle precedenti forze di governo, pretendiamo comportamenti conseguenti: che consultino i cittadini ed i lavoratori e che assumano decisioni conseguenti. A quanto pare, qualcosa si muove nell'ambito della vicenda Lucchini. Muoviamoci anche noi, affinché la conclusione sia positiva per lavoratori e cittadini».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Convocata il 17 aprile la sessione allargata all'azienda e agli abitanti di Colmata Intervengono Ascolta Piombino e Prc: «Occorre una soluzione in tempi brevi» Consiglio comunale aperto per il nodo della discarica PIOMBINO Giorni di dibattito rovente intorno alla discarica di Colmata, ora sotto sequestro. Un argomento che divide, e che ora chiama a raccolta tutte le forze in campo con un consiglio comunale aperto. Intanto le opposizioni fanno sentire la loro voce critica. CONSIGLIO APERTO. È stato fissato per martedì 17 aprileinizio alle ore 9, il consiglio comunale straordinario su Rimateria, richiesto dalle forze politiche e aperto al gruppo dirigente d'Azienda, alle organizzazioni sindacali e di categoria, all'associazionismo ambientalista e alle forze politiche. Intanto oggi il presidente del consiglio comunale Angelo Trotta ha convocato la conferenza dei capigruppo per decidere le modalità di svolgimento della seduta che prevede anche interventi delle rappresentanze sindacali di Rimateria, di Legambiente, e di rappresentanti dei cittadini di Colmata. ASCOLTA PIOMBINO. Riccardo Gelichi, portavoce del gruppo Ascolta Piombino, sottolinea come «per il territorio della Val di Cornia, con la vicenda Rimateria, si aprono una serie di gravosi interrogativi, che vanno dal rischio della perdita del lavoro di molte persone alla necessità di bonificare ampie aree ex industriali e discariche annesse, fino all'esigenza di sanare un buco di oltre 20 milioni di euro». Senza scordarsi dei diritti degli abitanti di Colmata. « Se sono ormai presenti gli estremi del sequestro, sarebbe auspicabile da subito capire quale sia, ma soprattutto in quale misura, l'interessamento della Regione sulla vicenda; oltre la questione giudiziaria, si dovrebbe trovare qualche scelta, un piano B, poiché Rimateria era ben proiettata verso il trattamento dei rifiuti in sicurezza secondo i principi dell'economia circolare». Secondo Ascolta Piombino «la politica, insieme alla Regione, dovrebbero cercare una soluzione per dare un futuro a questo territorio». Poi la richiesta della convocazione di una IV commissione con il presidente Caramassi, e a seguire altre commissioni con i rappresentanti regionali. Se la questione giudiziaria avrà un suo corso, quella ambientale e il futuro di Rimateria, non possono attendere appesi a un filo». RIFONDAZIONE. «Con ogni probabilità i terribili miasmi della discarica di Colmata sono determinati dall'incompletezza dell'impianto di captazione del biogas. Risulta infatti che siano state realizzate neanche la metà delle canalizzazioni necessarie». Così esordisce Rifondazione Comunista. «Già diversi mesi addietro il Prc presentò un'interrogazione sui prestiti ottenuti da Asiu nel 2012 e nel 2014 da Banca Popolare di Vicenza. I primi prestiti (460mila euro) furono utilizzati per pagare ai dipendenti di Asiu la 13esima mensilità 2012 e la 14esima del 2014. I prestiti successivi (nel 2012 pari a 2.400.000 euro) erano ufficialmente destinati a finanziare la modernizzazione degli impianti, anche mediante l'installazione di un impianto di captazione di biogas, ma, come sappiamo, servirono per altri investimenti resi necessari dalla circolare "Orlando".Con i debiti diventati «uno sproposito» la nuova vocazione di Rimateria è quindi quella di produrre guadagni tali da ripianare i debiti lasciati dalle precedenti amministrazioni. E per produrre introiti economici si smaltiscono rifiuti speciali provenienti da varie zone d'Italia».Prc rievoca il fallimento della Tap.« Il prodotto della gestione di Banti, Barbarese, Murzi e Anselmi è sotto gli occhi di tutti. Noi riteniamo - dice Rifondazione - che sia assolutamente necessario completare l'impianto di captazione del biogas, perché pare difficile tutelare l'ecosistema senza riaprire i cantieri e fare quanto necessario per mettere tutto in sicurezza. Quindi, fare gli investimenti necessari affinché quegli impianti servano a smaltire le montagne di rifiuti dell'ex area

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Lucchini, con tutti i benefici che ne conseguiranno non solo in termini ecologici, ma anche economici e occupazionali. Insistere con i conferimenti di rifiuti da chissà dove, non è la strada giusta. Non lo è in generale, anche a prescindere dai camion di roba tossica e illegale che sono stati bloccati. Ma per fare questo è necessario far partire le bonifiche e svincolare le aree che contengono i rifiuti delle acciaierie, rimettendo a lavoro anche tutti i dipendenti».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba portoferraio Il comitato di Carpani organizza il mercato del baratto e del riuso PORTOFERRAIO Il comitato di Carpani lancia il mercatino del "baratto e del riuso". L'associazione sta preparando l'evento che si svolgerà con tutta probabilità domenica 15 aprile ai giardini di Carpani. Non costa nulla esporre l'importante è prenotare il posto comprensivo di un tavolo di 2 metri e relativa panca entro e non oltre le 13 di sabato 7 aprile contattando il cell. 347 4844341. (dalle 19,30 alle 22). Oggetti, strumenti, indumenti, piccoli mobili: è questa la tiplogia di merce da barattare.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

RACCOLTA RIFIUTI: NOVITÀ E POLEMICHE PER I CITTADINI PICCOLO SFORZO E MENO TASSE È ormai assodato che il sistema porta a porta nel Comune di Grosseto si è rivelato fallimentare: lo testimoniano i dati sulla raccolta differenziata che al 2016 sfiorava appena il 35%. Questo sistema ha un costo per i cittadini grossetani pari a 1 milione e 800mila euro per i 24mila residenti interessati dal porta a porta a fronte dei 2 milioni e 800mila per gli altri 60mila residenti. Esclusi i costi di trattamento smaltimento dei rifiuti prodotti. Dei 24mila residenti solo il 30% smaltisce secondo il sistema porta a porta, lo abbiamo potuto verificare attraverso numerosi sopralluoghi compiuti sul territorio - dove sovente sono presenti postazioni di raccolta stradale stracolme, messe in crisi da ulteriori conferimenti che "arrivano" dalla zona con sistema di raccolta porta a porta alla zona con raccolta stradale (la prima postazione su via Brigate partigiane ne è esempio eclatante) - oltreché da una verifica sui quantitativi dei sacchi ordinati, dei quali solo il 30% vengono ritirati dai cittadini interessati; questo significa che il rimanente 70% preferisce gettare i rifiuti al primo cassonetto disponibile con la diretta conseguenza di mettere in crisi postazioni di raccolta ovviamente dimensionate per un numero inferiore di conferitori. Rispetto poi al costo dei sacchetti per il porta a porta, questo oscilla tra i 150mila e i 200mila euro all'anno, ripartito su tutti gli 84mila residenti del Comune e, quindi, anche sui 60mila cittadini interessati da raccolta stradale, ai quali i sacchi non vengono forniti. Ciò premesso, avere una postazione di raccolta a 30-40 metri dalla propria abitazione non mi sembra una distanza inaccettabile, visto che in altre realtà le distanze si aggirano in media tra i 50 e gli 80 metri; il sacchetto biodegradibile per l'organico è prescritto per legge e anche quelli usati nel porta a porta ovviamente lo sono. I codici a barre da applicare al sacchetto contenente il rifiuto (ne sono stati consegnati 120 a utenza, quantitativo questo ritenuto sufficiente per circa sei mesi) servono per ricavare informazioni utili sulla merceologica dei rifiuti conferiti e sono un utile strumento per fornire indicazioni progettuali sulle abitudini degli utenti. La scelta di un accesso controllato sui cassonetti è un incentivo alla responsabilizzazione dell'utente, che dotato di tessera potrà conferire nelle tre postazioni di raccolta più vicine alla propria residenza. Quello che chiediamo ai cittadini è un piccolo sforzo in più, rispetto al quale offriamo una ulteriore diminuzione della Tari andando nella direzione di una tariffa puntuale richiesta peraltro dalle norme europee, essendo i costi di raccolta di molto inferiori a quelli del porta a porta, e nella direzione di un incremento della differenziata grazie alla responsabilizzazione e alla collaborazione del cittadino utente. Mi lascia perplessa l'intervento dell'ex assessore Luca Ceccarelli, componente della giunta promotrice e sostenitrice del porta a porta. Ricordo che nel 2015 e nel 2016 il Piano economico e finanziario del servizio Rifiuti ammontava a 21 milioni e 721mila euro e che grazie a una capillare rivisitazione del servizio e allo sfrondamento dei costi in eccesso è sceso negli ultimi 18 mesi a 17 milioni e 995mila euro. Non solo. Come in tutte le situazioni di cambiamento è normale che si creino dei disagi o dettagli da sistemare rispetto a precedenti abitudini. Serve del tempo per fare in modo che i cittadini possano assimilare nuovi usi e soprattutto serve ancora più tempo per capire la bontà o meno di una scelta. Il servizio è stato attivato nella zona di via Sauro dal 2 aprile; darne un giudizio così perentorio dopo un solo giorno mi sembra una pratica poco sana. Direi un vero schiaffo alla statistica. Simona Petrucci Assessora all'Ambiente Comune di Grosseto

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Inchiodato dalla fototrappola posizionata per immortalare gli incivili Accertamenti su un ciclomotore ritrovato nella zona dei campi da tennis Abbandona pneumatici Multato con 500 euro di Ivana Agostini ORBETELLO Ha messo due grossi pneumatici in due sacchi neri e li ha abbandonati in una postazione stradale dei rifiuti. Il gesto non è sfuggito alla fototrappola che lo ha inchiodato. In questo modo la polizia municipale di Orbetello ha sanzionato l'ennesimo atto di inciviltà commesso da chi, invece di disfarsi degli ingombranti chiamando il servizio gratuito di Sei Toscana, li lascia fuori dai cassonetti o li getta dentro anche quando non si tratta di rifiuti da mettere dentro i bidoni della spazzatura. «Continua costantemente - spiega il comandante della polizia municipale di Orbetello, Carlo Poggioli - la lotta contro gli abbandoni degli ingombranti attraverso l'uso della fototrappola». Le fototrappole sono state collocate in alcuni dei punti più sensibili del territorio che purtroppo registra un gran numero di abbandoni fuori dai cassonetti spesso anche in posti molto trafficati e in vista in barba a ogni tipo di decoro e di senso civico. La polizia municipale, in accordo con l'assessorato all'ambiente e ai rifiuti, ha deciso di elevare sanzioni salate. Per la persone che ha abbandonato i due pneumatici è scattato un verbale da 500 euro che è già stato pagato. Nel giro di pochi mesi questo è già il secondo caso di persona beccata ad abbandonare rifiuti. «Continua il lavoro di controllo sul territorio - spiega l'assessore ai lavori pubblici Luca Minucci - che sarà incrementato anche col posizionamento di altre fototrappole. Stiamo controllando non solo i punti più sensibili al confine con gli altri comuni ma anche in tutto il territorio dove sono frequenti gli abbandoni degli ingombranti».Gli abbandoni spesso vengono fatti anche in centro città. È il caso, per esempio, di un vecchio ciclomotore che da settimane è stato abbandonato, prima dietro la Guzman, poi nella zona dei campi da tennis a ridosso della laguna. «Sono a conoscenza della situazione - spiega Poggioli - che mi è stata segnalata dagli assessori Roberto Berardi e Luca Minucci. La pattuglia ha effettuato subito un accertamento per verificare che non fosse un motorino rubato. È abbandonato ed è ancora lì perché i veicoli devono essere portati al deposito giudiziario autorizzato che è a Grosseto. Questo ha un costo e per tale motivo stiamo aspettando eventuali altre rimozioni per chiamare il carro attrezzi. Io devo gestire i soldi come farebbe un buon padre di famiglia» .

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Dopo il passaggio della Tirreno Adriatico gli arredi non sono stati riposizionati Proteste a Pratoranieri dopo l'invasione di turisti del fine settimana pasquale «Lungomare tutto sporco e le panchine non ci sono» di Giulia Sili FOLLONICA Non sono mancati i turisti nel quartiere di Pratoranieri ma neanche le polemiche. Per le festività pasquali in molti hanno fatto visita a Follonica ma in alcuni tratti il lungomare mostra ancora oggi delle problematiche. Dal passaggio della corsa ciclistica Tirreno Adriatico non sono infatti ancora stati riposizionati gli arredi urbani che erano stati tolti per agevolare il passaggio dei corridori; i cestini per la spazzatura non sono stati svuotati e i residenti aspettano ancora vari interventi di manutenzione. A lamentarsene è un residente storico, Mauro Ramazzotti, che da sempre vive con la sua famiglia a Pratoranieri: «È una cosa vergognosa - dice Mauro - abbiamo un lungomare che sfiora il ridicolo. Per via della corsa ciclistica hanno tolto le panchine da tutta la via ma la corsa è passata un mese fa e ancora non è stato toccato nulla. Le panchine sono state messe da una parte e dimenticate lì». I turisti però sono stati molti: «C'era più gente che ad agosto - continua Mauro - Poi ci lamentiamo se fanno un turismo "mordi e fuggi". Se la città si presenta in questo modo la gente viene e poi decide di andarsene via; è una conseguenza logica. Qui ormai abbiamo solo il mare che attira il turismo per il resto non si offre nulla. Mi da molto fastidio vedere questo abbandono. Se un posto come Pratoranieri ce lo avessero nell'Adriatico ci farebbero un giardino. Invece qui c'è solo desolazione». Per Mauro manca sia la manutenzione ordinaria che quella straordinaria: «L'erba delle zone verdi è mezza tagliata e mezza no, per via della corsa hanno risistemato cinquanta metri di strada e il resto lo hanno lasciato com'era, ovvero rovinato, sulla spiaggia i bidoni sono sempre pieni di rifiuti. Alcuni arredi sono stati appoggiati sulla duna e lì sono rimasti. Avevano promesso che avrebbero fatto le strade ma ancora non si sa nulla dei progetti che in mente il Comune - continua Mauro - Si vede però lo stato di abbandono del quartiere che va sempre peggio: le tavole a protezione della duna sono rovinate e ci sono chiodi; io se avessi un orto in questo stato mi vergognerei a mostrarlo alle persone». Insomma, per

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Ramazzotti è mancata la programmazione: «Il Comune vuole parlare di turismo ma affronta la Pasqua e la Pasquetta con un lungomare squallido e sporco. Dispiace vedere questa trascuratezza, a Pratoranieri ci vivo da quando sono nato e mi sento di dire che qua va sempre peggio». Il vicesindaco Andrea Pecorini assicura che a breve il lungomare verrà risistemato con tutti gli arredi urbani: «Abbiamo avuto alcuni problemi ma in settimana ripristineremo senza dubbio tutti gli arredi urbani che sono stati spostati per permettere alla Tirreno Adriatico di passare - dice Pecorini - Per via della raccolta differenziata è possibile che alcuni cestini siano stati presi di mira ma non mi risulta che le staccionate siano marce: abbiamo fatto un controllo e abbiamo individuato solo poche parti da sostituire. Come ogni anno poi presto faremo i lavori necessari per la stagione ripristinando le barriere a protezione della dune. Tutti lavori che si fanno regolarmente a fine aprire. Lo scorso anno abbiamo cambiato tutte le panchine in lungomare e i lavori via via vengono fatti: accogliamo l'appello fatto dal residente ma ci stavamo già lavorando».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Esposto in Procura per l'ex campo rom di via Cimarosa Il campo rom di via Cimarosa a Torre del Lago non c'è più da tempo. Ma l'area che lo ospitava è diventata una sorta di discarica a cielo aperto. Così Alberto Pardini (Fratelli d'Italia) ha scritto al sindaco Del Ghingaro perché intervenga al più presto. Ma annuncia anche un esposto alla Procura. «Quando - scrive Pardini - nell'agosto 2016 il sindaco, su forte spinta dei torrelaghesi e proseguendo l'azione avviata dall'ex commissario Romeo, decise di mettere fine all' esperienza del campo rom, tutti si aspettavano che l'area fosse bonificata e recuperata. Invece oggi - dopo quasi due anni - rifiuti, carcasse di auto e scarti di varia natura fanno ancora brutta mostra di sé».«Chiediamo al sindaco di avviare una bonifica seria ed immediata dell'area. E, come Fratelli d'Italia, presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio rifiuti Ersu: cambia il calendario della raccolta porta a porta FORTE DEI MARMI Cambiano i giorni della raccolta domiciliare a Forte dei Marmi. O meglio: aumentano. Lo comunica la stessa Ersu con una nota in cui fa sapere che dal primo aprile scorso e fino al 30 settembre sarà attivo il «calendario di media stagione e alta stagione per le utenze domestiche, che vede raddoppiare il giro di ritiro delle frazioni merceologiche multimateriale leggero e indifferenziato o Rur». Ecco quindi il nuovo calendario. Multimateriale leggero: verrà ritirato anche il martedì (oltre al venerdì); indifferenziato o Rur: verrà ritirato anche il giovedì (oltre al lunedì). Le frazioni dovranno essere esposte entro le 7 del mattino, ora d'inizio del servizio. (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Lunedì 16 la partenza del servizio accessibile solo attraverso la tessera personale Cordoni (Confesercenti): «Sistema da rivedere». Il Comune: «Non si torna indietro» Rifiuti, incognita sul litorale con i cassonetti automatizzati MARINA DI PISA Il litorale pisano, soprattutto Marina, è stato preso d'assalto per Pasquetta. Un boom che ha portato lunghe code di auto al ritorno ma anche un accumulo di rifiuti. Questo alla vigilia dell'introduzione del nuovo metodo di raccolta che da lunedì 16 aprile vedrà l'avvio dei cassonetti automatizzati utilizzabili solo con la tessera elettronica in dotazione ai residenti. Una rivoluzione per il litorale che preoccupa soprattutto gli operatori commerciali e gli stabilimenti balneari, questi ultimi protagonisti del progetto pilota di raccolta rifiuti puntuale (si paga solo quello che si produce). A esprimere la preoccupazione è Alessandro Cordoni, presidente Confesercenti Litorale. «Sta per iniziare la stagione turistica e quello che preoccupa in modo particolare chi opera nel turismo e nell'accoglienza è il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti - dice -. Pasquetta ha dimostrato come debba essere ancora messo a punto. I cassonetti automatizzati, adesso ancora aperti a tutti, erano stracolmi. Immaginiamo cosa succederà quando saranno utilizzabili solo con la tessere. Senza dimenticare i cestini del lungomare che rischiano di diventare cassonetti. Ci auguriamo che il Comune intervenga proprio alla luce di questa "prova generale" andata malissimo a Pasquetta. Per quanto riguarda gli stabilimenti balneari attendiamo un incontro per capire nei dettagli come si svolgerà la nuova raccolta». Dall'Ufficio Ambiente del Comune la risposta: «Pasquetta è stato un caso eccezionale - spiega il dirigente Marco Redini

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-. Tante persone concentrate in poche ore, con relative code di auto, hanno reso impossibile lo svuotamento straordinario dei cassonetti. Ma non si torna indietro. Il nuovo servizio sarà dinamico adattandosi alle eventuali criticità. Dal litorale ci attendiamo livelli di differenziata come Pisa città superiori al 65%. Percentuale che vale non solo per l'ambiente, ma anche per le tasche dei cittadini con l'abbassamento ulteriore della tassa dei rifiuti».Ma dal 16 aprile Marina e Tirrenia reggeranno l'impatto dei nuovo sistema di raccolta? La conclusione di Redini: «I nuovi cassonetti hanno un volume superiore ai precedenti. Sul lungomare saranno sistemati nuovi cestini a tre bocche per differenziare (come quelli in Corso Italia, ndr). Dobbiamo evitare che le persone gettino rifiuti indifferenziati. Siamo già partiti con una campagna di controlli mirata sia per verificare i corretti conferimenti da parte dei cittadini, che per valutare una maggiore frequenza di svuotamento dei contenitori e per rimuovere più celermente rifiuti abbandonati ai piedi dei cestini».

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Da Cnr e Istituto superiore di sanità gli scenari per il progetto di Lavaiano Forno crematorio, nuovo confronto PERIGNANO «Ora avete in mano tutte le informazioni per prendere la decisione migliore rispetto all'eventuale costruzione del forno crematorio». Questo, in estrema sintesi, il messaggio di Fabrizio Bianchi, epidemiologo del Centro nazionale di ricerca (Cnr) e Gaetano Settimo, chimico ambientale dell'Istituto superiore di sanità durante il primo dei cinque incontri che precedono la decisione finale sulla realizzazione o meno del contestato progetto.Il confronto pubblico dell'altra sera non ha visto la partecipazione di un folto pubblico. Erano presenti circa settanta persone. Un'affluenza limitata dalla vicinanza con le festività pasquali, ma anche dalla concomitanza con la partita di Champions League tra la Juventus e il Real Madrid. I presenti, però, hanno assistito a un'interessante analisi sugli inquinanti della zona di Lavaiano, con la vicina Firenze-Pisa-Livorno e i venti che portano da queste parti l'aria del polo ambientale di Pontedera e sui rischi sanitari di impianti come quello che l'amministrazione comunale di Casciana Terme Lari vorrebbe realizzare con il sistema del project financing a Lavaiano. Operazione contestata dal comitato No forno, nato proprio sulla scia delle polemiche nei confronti del sindaco Mirko Terreni che, a proposito dell'altra sera, spiega: «Gli esperti intervenuti hanno apprezzato il lavoro svolto in fatto d'informazione nei confronti dei cittadini, attraverso il percorso partecipativo. Ci è stato anche detto che, l'impianto del forno crematorio, oggetto del progetto, non è di dimensioni eccessive».Secondo Marco Santini, una delle anime del comitato, «gli esperti di Cnr e Istituto superiore di sanità hanno confermato che il territorio di Lavaiano è già abbastanza inquinato a causa della superstrada e della discarica di Gello. Un eventuale forno crematorio non avrebbe un impatto devastante, secondo loro, visto che le problematiche sono altre».I prossimi incontri sono in programma martedì 17 e giovedì 19 aprile, e il 2 e l'8 maggio.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Comune e Asa vicine allo scontro per i lavori alle lesioni delle case. Somma urgenza a Mazzolla e Doccia Viale Battisti, rischio contenzioso VOLTERRA Frana a Mazzolla, dissesto nella strada di Doccia. E ancora prima l'evacuazione di due famiglie da viale Cesare Battisti, caso quest'ultimo che potrebbe portare a un contenzioso tra il Comune di Volterra e Asa, la società che gestisce il servizio idrico. È di questi giorni, infatti, la determina con cui l'amministrazione comunale incarica un legale per tutelarsi rispetto ai lavori effettuati e da realizzare nella strada che per prima, nelle ultime settimane, ha evidenziato la fragilità del territorio. Nel testo del documento pubblicato sull'albo pretorio si ricorda la relazione dei vigili del fuoco con cui si dà la colpa alle tubazioni del cedimento e delle lesioni alle abitazioni, oltre all'ordinanza con cui Palazzo dei Priori aveva intimato ad Asa di effettuare i lavori di ripristino delle tubature e della messa in sicurezza delle abitazioni. Asa, secondo il Comune, ha detto di aver terminato i lavori, ma la risposta «non soddisfa» la giunta del sindaco Marco Buselli. Da qui l'incarico al legale per quello che sembra essere il preludio al contenzioso su chi dovrà accollarsi le spese per far rientrare nelle loro case le famiglie sfollate.Più o meno quello che sta accadendo a Mazzolla. I tecnici del Comune tirano in ballo perdite d'acqua dal sistema idrico per giustificare la frana. Asa, in una nota, spiega che «a Mazzola il cedimento del terreno ha messo in tensione la tubazione provocandone una leggera curvatura e una piccolissima perdita. Dalle immagini video in nostro possesso è possibile notare come dalla tubazione fuoriesca solo una goccia ogni 5 secondi, dato emerso comunque dopo la frana. Questo quantitativo esiguo di acqua non avrebbe mai potuto provocare un cedimento così importante.

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Viceversa le piogge consistenti hanno accentuato un movimento del terreno già attivo. Nei giorni precedenti, proprio a causa del movimento esteso del muro di contenimento, Asa ha effettuato varie ispezioni e verifiche con strumentazioni sofisticate che hanno confermato l'assenza di fughe idriche e fognarie. Circa tre mesi fa è stato eseguito un intervento preventivo e migliorativo su un tratto di fognatura».«La nostra necessità è di tutelare la popolazione - ha spiegato il sindaco - Spero di non dover arrivare al contenzioso con Asa». Intanto, l'amministrazione comunale sta disponendo i provvedimenti di somma urgenza per Mazzolla, ma anche per la strada di Doccia, vicino alle Balze, dove secondo l'assessore ai lavori pubblici Massimo Fidi «la situazione non è allarmante, ma occorre intervenire subito per evitare ulteriori frane. E, nel frattempo, stiamo monitorando il territorio per trovare altre situazioni a rischio». (a.q.)

Il Tirreno, Cronaca di Empoli fucecchio Rifiuti, nessun aumento nella bolletta 2018 FUCECCHIO Nessun aumento in bolletta: anche per il 2018 la tariffa per il servizio di raccolta dei rifiuti urbani a Fucecchio rimarrà invariata. La decisione è stata approvata dal consiglio comunale confermando anche tutte le agevolazioni in vigore nel 2017. Quelle riservate alle fasce "deboli" prevedono un'esenzione totale per le famiglie con Isee fino a 5 mila euro e riduzione del 30% per le famiglie con Isee compreso tra 5 e 10 mila euro. Rimane poi sempre in vigore la riduzione per le utenze non domestiche che devolvono per scopi assistenziali prodotti alimentari derivanti dalla propria attività. Le date per le scadenze dei pagamenti della Tari 2017 sono state fissate nel 30 maggio (prima rata in acconto), 16 luglio (seconda rata in acconto) e 15 novembre (saldo); eventuale conguaglio avverrà nella prima fatturazione utile del 2019. Il 2018 è il primo anno nel quale il piano finanziario per la gestione e la raccolta dei rifiuti viene approvato, in prima battuta, dall'Ato Toscana Centro (Ambito territoriale ottimale), ente istituito dalla legge regionale 69/2011. L'Ato ha individuato tramite gara il gestore unico affidatario del servizio di gestione integrata dei rifiuti, in questo caso la società Alia, alla quale è stato affidato per quest'anno anche il servizio di riscossione, accertamento e contenzioso. Si tratta di un servizio di particolare importanza che vede ancora alcuni aspetti amministrativi da migliorare. Il servizio di raccolta dei rifiuti da un punto di vista operativo, con mezzi e personale, è svolto in maniera ottimale da Alia anche con il nuovo servizio di pulizia delle banchine stradali, delle rotatorie e delle aiuole spartitraffico sia nel capoluogo che nelle frazioni con cadenza periodica. «Sugli aspetti amministrativi, invece, il Comune, anche attraverso le proprie banche dati, potrebbe rendere un servizio ancora più efficiente - spiega l'assessore all'ambiente Silvia Tarabugi-. Fino ad oggi non era possibile fare diversamente».

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Per realizzare la base nautica della Settimana Velica sono stati eliminati dei parcheggi e istituito il doppio senso per i veicoli: protestano i commercianti Lavori sul controviale «Avvertiti in extremis» LIVORNO «Nessuno ci ha fatto sapere niente, hanno aperto un cantiere davanti alla Bellana e hanno messo il doppio senso di marcia sul controviale Italia dove è complicatissimo fare in versione». In due giorni il controviale Italia è radicalmente cambiato. Da martedì scorso sono infatti iniziati i lavori di «esecuzione delle opere a terra nell'ambito dell'intervento di realizzazione della nuova base nautica per la vela "La Bellana"» ad opera della Clc. In quella zona, l'Autorità Portuale realizzerà un nuovo porticciolo in vista dell'imminente Settimana Velica. Per consentire alle auto di uscire dal controviale, la strada è stata resa a doppio senso di marcia. Per farlo, però, è stato necessario modificare i parcheggi, togliendoli del tutto da un lato e trasformandoli dall'altro. Se prima gli stalli erano a lisca di pesce dalla parte del mare, d'ora in poi saranno a fila. Nell'ultimo tratto, invece, quello che va dal circolo pesca Nazario Sauro allo Scoglio della Regina, a essere stati eliminati sono gli spazi per gli scooter. Al loro posto, una serie di parcheggi per le auto. Ma solo dal lato mare, dall'altra parte sarà zona pedonale. Per avvisare automobilisti, commercianti e residenti, sotto i tergicristalli delle auto in sosta ieri mattina sono stati lasciati alcuni volantini della polizia municipale del Comune di Livorno. «Dal 6/4/2018 - era scritto sui foglietti - il suo veicolo è in divieto di sosta. Ordinanza 2426 per lavori». Ciò significa che da oggi nessuna macchina potrà parcheggiare sul lato della strada riservato ai pedoni. «Hanno creato un bel disagio - spiegano Simone Santi e Andrea Pagani, i due titolari di Pizza a Go-Go - perché hanno tolto tantissimi posti auto. Fino alla fine dei lavori, i parcheggi non saranno più a lisca di pesce, ma in fila indiana, altrimenti le macchine col doppio senso non ci sarebbero passate. E dalla Baracchina Alpe in poi, hanno pure levato gli spazi per gli scooter. Dove parcheggeremo?». Oltre al problema dei parcheggi, a preoccupare i commercianti sono gli ingorghi che si verranno a creare. «Sabato e domenica qui sarà il caos. In fondo, dove iniziano i lavori, hanno messo il cartello di "rotatoria" ma lo spazio per fare inversione non c'è. È una forzatura. Si creeranno file e imbottigliamenti lunghissimi perché tutti siamo abituati a uscire là, al Cantiere, mentre adesso non è più possibile. E la cosa incredibile è che nessuno ci ha avvisati di questa novità. Martedì abbiamo visto iniziare i lavori senza nessun avviso». Davanti al circolo pesca Nazario Sauro i soci hanno messo anche un cartello con scritto «Attenzione, dal 6 aprile 2018 verranno eseguite multe per divieto di sosta», per avvisare passanti e clienti della nuova disposizione che entrerà in vigore quest'oggi. «Abbiamo voluto informare i soci - spiegano quelli del circolo - che di solito lasciavano macchine e motorini proprio qui davanti. Hanno tolto tantissimi posti, soprattutto degli scooter. Vogliamo vedere dove li parcheggeremo». «Per fare spazio alle macchine - chiude Marco Simi dei bagni Nettuno - hanno tolto anche i cassonetti della spazzatura che erano davanti a Pizza a Go-GO. Non sappiamo dove andare a buttare via i rifiuti». Sul cartello dei lavori è scritto che il cantiere verrà smantellato il 25 maggio, dunque commercianti e automobilisti dovranno fare i conti con questo disagio ancora per un paio di mesi. Nicolò Cecioni

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Scoperte nel parcheggio sterrato di via Fratelli Rosselli Gli aghi gettati tra lo sporco dietro la struttura diroccata Oltre dieci siringhe abbandonate a terra tra i rifiuti e le auto di Alfredo Faetti CECINA Forse ce ne sono anche altre sotto al cumulo di sporco, ma senza precauzioni bene lasciar perdere: il forte odore anticipa chiaramente la presenza di escrementi umani, mescolati con altri rifiuti di vario genere. Ma il degrado è lampante anche senza doversi sporcare le mani. Sono almeno una decina le siringhe abbandonate dietro al vecchio casottino nel parcheggio sterrato all'inizio di via Fratelli Rosselli, di proprietà di Ferrovie dello Stato. La maggior parte sono siringhe da insulina, il modello classico per stupefacenti, ma ce ne sono anche di altro tipo e genere. «Ce ne sono anche nel parcheggio, vicino alle auto, dove chiunque può venirci a contatto», dice Cristina Pelloni, che ha denunciato il ritrovamento. La donna ha segnalato tutto alla polizia municipale, anche se non è la prima volta. Alcuni mesi fa infatti aveva denunciato il degrado

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” diffuso nel parcheggio alle forze dell'ordine, ricevendo come risposta una pulizia generale dell'area quasi immediata. Ma è stato un fuoco di paglia. Poche settimane dopo infatti il parcheggio, nei suoi angoli più nascosti, è di nuovo una piccola discarica a cielo aperto. Questa volta però il problema più rilevante non sono i rifiuti. «Ce ne sono almeno una decina gettate là dietro il casottino - spiega Pelloni - Le auto si fermano lì vicino e una volta fatto le gettano dove non si possono vedere a un primo sguardo». Tra vecchi stivali e cartacce varie, si riconoscono chiaramente diversi stantuffi arancioni, del tutto simili a molti altri ritrovamenti delle scorse settimane. Ma non sono i soli a mescolarsi nel degrado: ce ne sono anche di altre tipologie e dimensioni, proprio accanto alle siringhe da insulina. Una ha anche un filo di sangue all'interno. «È un punto di ritrovo», dice la donna. E visto il cumulo di aghi nascosto dietro questo angolo diroccato sembra che abbia ragione. Del resto, il parcheggio in questione è una landa desolata di notte, buio e pressoché per nulla frequentato. «Servirebbe una telecamera», continua Pelloni, sostenendo che i recenti lavori fatti da Ferrovie dello Stato, come la potatura delle piante lungo la recinzione, sono stati «un buon deterrente» per chi arriva su questo sterrato con losche intenzioni. «Però non basta: servono più controlli», conclude la donna. Già, i controlli. Gli stessi invocati in altri quartieri di Cecina, macchiati dagli stessi ritrovamenti. Le ultime segnalazioni sono arrivate appena pochi giorni fa, dai fossi della Ladronaia prima e dagli spazi dell'ex canile su viale della Repubblica poi. Nuovamente luoghi isolati e bui insomma. E nuovamente i ritrovamenti non hanno riguardato una singola siringa ma dei veri cumuli. Un campanello di allarme che suona sempre più forte, scandito da decine e decine di aghi usati e poi gettati nelle strade, dove chiunque inavvertitamente può entrarci in contatto. «Ce ne sono alcune anche vicino alle auto», fa notare Pelloni, per fare un esempio qualsiasi.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina il caso Rifiuti abbandonati, sulle strade discariche a cielo aperto ROSIGNANO Materassi abbandonati lungo le strade, mobili lasciati nelle aiuole e anche passeggini per bimbi a lato dei cassonetti. Con la primavera e l'arrivo dei turisti che sulla costa hanno la seconda casa torna anche il fenomeno dell'abbandono di rifiuti sulle strade. Elettrodomestici, divani e mobili che le famiglie, nel ripulire le abitazioni estive in vista della stagione estiva, decidono di gettare. E spesso li abbandonano sulle strade, senza contattare il numero verde Rea che gratuitamente ritira i rifiuti ingombranti su appuntamento.Una usanza, quella di lasciare i rifiuti a lato dei cassonetti o peggio nelle aiuole, che non è certo collegata esclusivamente all'arrivo dei turisti. Troppi sono infatti i residenti che abitualmente, invece di contattare l'apposito servizio di ritiro fornito da Rea spa, si limitano a gettare mobili e elettrodomestici vecchi a lato delle strade.Così, ad esempio, ieri mattina una rete matrimoniale con tanto di materasso sono stati trovati in una zona verde su via Marie Curie a Rosignano Solvay, tra l'altro a ridosso di alcun cassonetti.E ancora, sempre ieri mattina, alcuni residenti del posto hanno notato due materassi lasciati lungo via Vittorio Veneto due materassi, mentre a Vada è stato segnalato, in via Gobetti, addirittura un passeggino con l'intera attrezzatura.(a.c.)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Oggi l'incontro. Nel piano tempi lunghi per la nuova acciaieria, via subito con i laminatoi. Ma servono altri ammortizzatori Aferpi: Jindal al Mise svela le carte PIOMBINO Oggi al Mise istituzioni e Jindal South West si ritrovano un mese dopo l'estenuante trattativa che il primo marzo portò a un preaccordo con Cevital per l'acquisizione di Aferpi da parte del gruppo indiano.Da quel giorno sono partite le verifiche tecniche, impiantistiche e finanziarie che sembrano aver convinto Sajjan Jindal a completare l'operazione, anzi ad accelerare per arrivare alla firma per l'acquisizione entro la fine del mese.Restano da chiarire ancora alcuni aspetti, legati a bonifiche, ammortizzatori, costo dell'energia. Per questo oggi al tavolo convocato dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, oltre a Jsw, col vicepresidente Arun Maheswar e Fausto Azzi, alla Regione e al Comune di Piombino, ci saranno rappresentanti di tutti gli enti coinvolti in vario modo nell'operazione delle nuove acciaierie piombinesi, tra cui ministero dell'Ambiente e del Lavoro, Invitalia, Agenzia del Demanio.Oggi quindi ci si attende che vengano affrontati e chiariti tutti i punti complementari alla ripartenza delle acciaierie.Al Mise non ci saranno i sindacati, e una presentazione vera e proprio del piano industriale è attesa per la prossima settimana: ma è ovvio che già oggi i temi fondamentali del piano faranno parte del confronto.Si potrà capire allora se,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” tramontata l'ipotesi altoforno, il piano prevede non più uno ma due forni elettrici (come sembra logico se l'obiettivo è produrre a regime tre milioni all'anno di tonnellate di acciaio), quali sono gli investimenti e le previsioni occupazionali, e soprattutto i tempi del progetto.Secondo varie fonti su questo fronte non arriveranno promesse stile Cevital, che si sono rivelate impossibili da rispettare. Prudentemente, dovendo ripartire con lo studio di un progetto industriale e logistico, la produzione di acciaio è attesa in tempi compresi fra i tre e i quattro anni, insomma non prima del 2022.Ma come si pensa di affrontare un periodo così lungo dal punto di vista occupazionale? Jindal, secondo indiscrezioni che circolano da mesi, ha intenzione di far ripartire subito i tre laminatoi (progettando intanto il quarto, per i "piani") alimentandoli con i semiprodotti provenienti dall'India. Inoltre è previsto un corposo piano di smantellamenti dell'area a caldo che dovrebbe dare un po' di respiro anche alle ditte dell'indotto. Ma è chiaro che per affrontare una traversata così lunga servirà una ricontrattazione degli ammortizzatori sociali, che per i lavoratori ex Lucchini sono in scadenza alla fine di quest'anno.(cloz)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

L'ex presidente Lorenzo Banti replica alle accuse di Rifondazione «Con me Asiu e Tap fecero utili» PIOMBINO Non è piaciuto a Lorenzo Banti, ex presidente di Asiu e Tap ed ex sindaco di Campiglia, vedersi citato da Rifondazione comunista come uno dei responsabili delle attuali difficoltà di Rimateria. «Sono stato presidente di Asiu e Tap per 18 mesi - ricorda Banti - da maggio 2005 a novembre 2006. In quel periodo, tra le altre cose, fu prodotto per la prima volta il Cic, derivante dall'inertizzazione dei rifiuti industriali della Lucchini e realizzato l'impianto di produzione di energia elettrica usando il biogas captato in discarica». «I bilanci di Asiu e Tap dell'anno 2005 - prosegue Banti - gli unici da me firmati, chiusero per quanto riguarda Asiu con utile di 20.295 euro dopo aver pagato imposte per 314.566 euro e dopo aver accantonato 990.500 euro per oneri futuri e dopo aver corrisposto al Comune di Piombino un milione e 200mila euro perché sede della discarica». «Il bilancio Tap dello stesso anno - conclude l'ex presidente di Asiu e Tap - chiuse con un utile di 88.818 euro dopo aver pagato 104.000 euro di imposte e dopo aver accantonato 698.654 euro per oneri futuri».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Raccolta e smaltimento: una tariffa che è interamente sulle spalle degli utenti Giannoni: «Segnale ottenuto lavorando con la lima su tutte le voci di gestione rifiuti» Quest'anno a Monteverdi la Tari sarà più leggera MONTEVERDI Quest'anno la Tari è più leggera. Incredibile ma vero, come in una famosa rubrica di enigmistica, la tariffa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è inferiore a quella dell'anno scorso. È pur vero che nel 2017 la Tari aveva subito aumenti di circa il 13-14% per le utenze domestiche e di più per le attività economiche, a causa dei maggiori costi di trasporto da Monteverdi alla discarica di Scapigliato (Rosignano) più lontana rispetto a quella di Buriano, utilizzata in precedenza. Ma non c'è dubbio che una riduzione, per giunta inattesa, non può fare che piacere ai cittadini, abituati piuttosto alla lievitazione delle tasse. «È un segnale - sottolinea il sindaco Carlo Giannoni - ottenuto lavorando con la lima su tutte le voci della gestione rifiuti. Alla fine abbiamo ottenuto una riduzione importante». Complessivamente, secondo i conti degli uffici comunali, la Tari del 2018 vale 172. 263, 58 euro di costo totale per 334, 545 tonnellate di rifiuti mandati in discarica. Come forse è noto la tariffa è interamente sulle spalle degli utenti: tanto costa raccogliere e smaltire i rifiuti tanto i cittadini devono pagare a pareggio del bilancio. Ma le utenze non sono tutte uguali, ovviamente, e già una prima distinzione è tra utenze domestiche, che nel caso di Monteverdi sono il 74%, e utenze non domestiche. Le prime, poi, si differenziano le une dalle altre in base alla tipologia (monolocale, appartamento, villetta) e in base alla superficie. Chi ottiene maggiori vantaggi dalla riduzione complessiva del costo è il residente in una villetta-tipo di 150 metri quadri dove vivono tre persone (-26%); ma va bene anche se nella stessa villetta-tipo abitano 2 persone (-20%) oppure quattro (-17%) o cinque (- 16%). Bene, intendiamoci, in percentuale perché in cifra reale sono le utenze che pagano di più: dai 336, 24 euro del primo caso ai 433, 02 dell'ultimo. Per tutti sono stati applicati coefficienti al minimo. Per contro, abitare in un monolocale - secondo la classificazione delle tipologie considerate - non conviene, o meglio non si ottengono vantaggi dalla riduzione complessiva della Tari: quest'anno si paga di più del 2017 tra il 9 e il 20 per cento secondo i casi. Magra consolazione, si paga meno di tutti gli altri utenti, ma pagar si deve

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” comunque. Anche qui coefficienti al minimo. Vediamo adesso le utenze non domestiche. I vantaggi in percentuale interessano poche categorie: scuole, luoghi di culto, associazioni - 18%; esposizioni -9 %; plurilicenze, farmacia, tabaccaio -3%. Tutte le altre sono interessate ad aumenti dal 5% dei piccoli negozi al 20 per cento delle imprese di grandi dimensioni. E come per gli anni scorsi bar e ristoranti usufruiscono di uno sconto del 30% (a carico del bilancio comunale) perché altrimenti sarebbero costretti ad affrontare costi molto pesanti in rapporto ai fatturati, qui non certo paragonabili a quelli degli stessi esercizi dei comuni più grossi di Monteverdi. Sul bilancio comunale sono stati spostati anche alcuni costi "interni" al meccanismo di raccolta e smaltimento rifiuti. Nel complesso le riduzioni della Tari pesano circa il 30%: tanto vale il "segnale" lanciato dall'amministrazione ai propri amministrati. Per sincerarsene basta aspettare l'arrivo della bollette, già in via di spedizione. (g. p.)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba rifiuti Parte il porta a porta a Cafaggio e 4 Strade Il servizio di distribuzione dei sacchetti per la raccolta differenziata porta a porta, che nel comune di Campiglia è attiva nel centro storico, a Cafaggio e nel rione Quattro Strade a Venturina, sarà presto riorganizzato. La fornitura, anziché su chiamata degli utenti al numero verde, sarà effettuata da Sei Toscana in un'unica consegna annuale. In questo periodo i cittadini che hanno terminato la fornitura, fino alla fine di aprile, potranno ritirare i sacchi all'ufficio comunale in via Roma 5 a Campiglia (2° piano, Roberto Ulivieri). L'orario di ritiro è il seguente: martedì e venerdì dalle 10 alle 12. Lunedì e mercoledì dalle 15 alle 17

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

DOPO IL 4 MARZO SINISTRA UNITA PER GUARDARE AL FUTURO Giudico positivamente l'appello di Enrico Rossi, Claudio Martini e Vannino Chiti alla ricostruzione di una "sinistra plurale e una coalizione di centrosinistra radicate nella società". Per costruire qualcosa di importante che raccolga esperienze e energie oggi distanti, anche in Toscana, dobbiamo, però, ripartire dai contenuti e guardare avanti. Credo se ne debba discutere con serietà e attenzione, andando oltre la proposta classica dell'elenco delle sigle dei singoli partiti, guardando alle vaste articolazioni della società, partendo dai territori, anche con quel civismo che in molte parti della Toscana costituisce un riferimento nuovo di partecipazione alla vita politica. Ragiono dal nostro versante, quello del lavoro in Regione. Proprio da qui può arrivare un contributo importante alla ricostruzione della sinistra toscana di governo che guardi al futuro, interpretando ciò che è avvenuto in tutti questi anni di trasformazione. I tre governatori rappresentano un'esperienza che è stata per decenni il modello più avanzato in Italia, in molti ambiti, dalla sanità al welfare locale, alle politiche industriali, al sostegno al lavoro, al governo del territorio e alla salvaguardia dell'ambiente, alla gestione e alla tutela del paesaggio. In toscana si è saputo mettere insieme coesione e sviluppo, la crescita equilibrata con la protezione sociale, l'incontro fecondo tra mondo del lavoro e dell'impresa, la solidarietà sociale e l'innovazione, la cura delle persone, la buona amministrazione. Anche la crisi che ha rallentato il dispiegarsi di questo equilibrio, è stata affrontata con strumenti straordinari, difendendo strenuamente ogni posto di lavoro e rilanciando sul fronte degli investimenti pubblici. Ora bisogna mettere in campo un'idea nuova, forte di questi valori. Potremmo accompagnare, quindi, proprio dall'azione in Regione questa nuova fase con un patto di fine mandato in cui mettere a segno altri risultati, alcuni attesi da tempo, affrontando anche i nodi che ancora sono in discussione, come quello dei rifiuti, e inserendo i semi di un nuovo progetto che guardi in avanti e coinvolga le diverse comunità toscane e le forze sociali ed economiche da richiamare ad un confronto aperto. Affrontiamo il tema del decentramento e del rapporto con i territori, del buon funzionamento della macchina amministrativa profondamente cambiata in questi anni, dell'attuazione delle recenti riforme, compreso quella delle aziende sanitarie, puntiamo ad obiettivi realistici riducendo le attese dei cittadini, proponiamo soluzioni concrete per rendere ancora più semplice l'uso dei servizi, tenendo presente il grande tema degli esclusi e della povertà, della capacità di orientare a un nuovo lavoro chi lo perde e aiutare a completare le competenze chi lo cerca, spingiamo per completare gli investimenti nella difesa del suolo e nelle infrastrutture, acceleriamo gli strumenti di sostegno alle piccole e medie imprese. Proposte chiare e concrete nel solco del programma su cui ci siamo impegnati sin qui, ma anche occasione per allargare il nostro insediamento. Il Partito Democratico, nel suo ruolo di governo in Toscana, ha la funzione di interpretare i cambiamenti della società per innovare gli strumenti dell'amministrazione attiva. Credo che non sarà una sfida facile, ma che dobbiamo provarci, senza affidarsi soltanto a formule e schemi passati. Ci resta poco tempo per vederne i frutti già dalle imminenti elezioni amministrative, ma abbiamo il

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Sfilano i testimoni del processo per le presunte irregolarità al ristorante "La Pinta" di Porto Ercole Sotto accusa per la canna fumaria di Pierluigi Sposato PORTO ERCOLE Quello del ristorante "La Pinta" di piazza Strozzi, la cui canna fumaria venne messa sotto sequestro, fu un caso giudiziario e amministrativo con ripercussioni imprenditoriali e occupazionali. Nel giugno 2015 c'era stato un flash mob di solidarietà degli abitanti. Adesso il caso è squisitamente giudiziario perché in Tribunale sfilano i testimoni del processo per le accuse di abuso edilizio (per la sostituzione della canna fumaria, poi demolita e ricostruita, e per una struttura metallica adiacente al ristorante), falso in relazione alle dichiarazioni rese al Comune, emissione nell'atmosfera di vapori e fumi molesti, occupazione abusiva di demanio marittimo. Si è parlato anche di altezze e di distanze dagli altri edifici.Una parte del processo si è già chiusa, è quella che interessava Marcello Francese, amministratore unico della Porto Ercole Marina srl di Roma (subentro nella concessione demaniale): assoluzione perché il fatto non sussiste. Davanti al giudice Andrea Stramenga restano sotto processo in quattro: Cinzia Scotto e Guglielmo Bernardo Pagano, rappresentati legali della Luna snc, proprietaria e committante, Stefano Della Monaca, direttore dei lavori, Daniele Napoli, esecutore dei lavori, tutti assistiti dall'avvocato Patrizia Fabiani. E non c'è più la parte civile, l'architetto Federica Galloni, che con il suo esposto aveva fatto partire l'inchiesta: ieri è stata ritirata la costituzione.Proprio da quell'esposto è partita la ricostruzione di Pier Claudio Alocci, della polizia municipale di Monte Argentario, che nell'aprile 2014 effettuò un sopralluogo. «C'erano difformità rispetto alla Scia, la canna non era circolare ma a moduli parallelepipedi, intonacata e verniciata. Nei progetti presentati non era indicata la vicina proprietà Galloni». La canna era stata demolita a dicembre, nel 2015 era stata ricostruita e livellata ai comignoli preesistenti, due metri più bassa di quella precedente. Anche in questo caso, secondo l'accusa, non sarebbe stata in regola, in base al regolamento edilizio che prescrive tra l'altro anche un raggio di dieci metri di distanza dagli edifici circostanti. A effettuare le misurazioni fu un ausiliario di pg, con appositi strumenti. In seguito intervennero anche i Nas dei carabinieri e la Asl.Per quest'ultimo ente ha parlato la dottoressa Salvatorica Spina (è medico di igiene e sanità pubblica Colline dell'Albenga), presente al sopralluogo: «Non fu rilevato alcun inconveniente igienico relativo alla canna. L'esposto di Galloni era arrivato anche al mio ufficio». L'avvocato Fabiani ha chiesto a quale norma eventualmente devono fare riferimento le dimensioni delle canne fumarie: queste sono regolamentate da leggi, inerenti anche le emissioni. La Regione Toscana, ha detto Spina, aveva indicato come altezza 1,5 mt oltre il colmo del tetto, norma che sarebbe dovuta essere recepita dai regolamenti comunali. E la distanza? «Un raggio di dieci metri. Un problema per l'Argentario come per tutte le località costiere: è difficile». Prossimi testimoni, ancora dell'accusa, a giugno.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

"Tassa rifiuti, ci sono figli e figliastri" ORBETELLO Non si placa la polemica sulla Tari 2018. Torna a parlarne Alfredo Velasco, consigliere di minoranza pentastellato che durante l'ultimo consiglio comunale ha molto criticato il provvedimento adottato dal Comune. Velasco ha fatto due conti per dimostrare che a fronte delle diminuzioni per le attività commerciali, per le utenze domestiche la Tari subirà degli aumenti. «Per le utenze domestiche composte da una sola persona - dice Velasco - si arriva a un aumento medio con una superficie di 64 mq circa pari al 27, 16%; per quelle di 5 componenti si arriva a una aumento medio per una superficie di 77, 72 del 23, 77%. Per i nuclei composti da 6 persone che abitano in circa 87 mq l'aumento sarà del 23, 24%. Per le aziende si assiste ad una scontistica diffusa e notevole: gli sconti per molti tipi di attività superano diffusamente il 30% per arrivare allo sconto alle banche di oltre il 44%».Per il pentastellato ci sarebbero «figli e figliastri». «Alcune attività - dice il grillino - come gli ospedali aumentano del 16, 25%, le attività artigianali di produzione di beni specifici aumentano del 14, 10% e le discoteche, night club, sale da ballo aumentano del 55%; la categoria ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub si attestano su uno sconto minimo del 1, 36% ed anche i campeggi tutto sommato godono dello sconto simbolico del 7, 70%».Il consigliere di minoranza ricorda che le aziende possono scaricare la spesa della Tari cosa che non possono fare i privati. M5s ha quindi calcolato che le

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” utenze domestiche pagheranno in più circa 355mila 510 euro mentre invece le utenze non domestiche pagheranno in meno 406mila 826 euro circa. «Tutti questi conti - conclude Velasco - sono stati fatti coi dati forniti dal Comune». (i.a.)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il gruppo "Un futuro per Bagni" d'accordo con la decisione di cacciare l'amministratore Vitiello Rifiuti, «ben venga la Corte dei Conti» BAGNI DI LUCCA Non ci doveva essere utile nei conti della società dei rifiuti Base Srl. Se così è stato, vuol dire che è stata sbagliata fin dall'inizio la previsione dei costi e l'unica soluzione corretta sarebbe stata abbassare la quota fissa pattuita con il Comune per la raccolta e con gli utenti per il servizio. Lo sostengono i consiglieri di opposizione in consiglio comunale Laura Lucchesi, presidente tra l'altro della commissione di vigilanza su Base, e Claudio Gemignani, capogruppo di "Un futuro per Bagni di Lucca".Con una conferenza stampa Lucchesi e Gemignani vanno all'attacco dell'amministratore unico Giuseppe Vitiello, cacciato la settimana scorsa d. Per i due consiglieri, Vitiello si è reso responsabile di varie inadempienze, di ritardi nella presentazione della documentazione contabile, di spese sopra i 10mila euro fatte senza informare l'amministrazione, di spese per incarichi professionali assegnati a società che fanno riferimento allo stesso Vitiello. «A questo punto - dicono Lucchesi e Gemignani - ben vengano le verifiche della Corte dei Conti» . Nello specifico, i due consiglieri contestano all'ex amministratore di aver informato il Comune soltanto l'11 ottobre 2017 dell'aumentato costo della raccolta (probabilmente legato all'impatto del turismo) quando avrebbe dovuto farlo in tempo utile, prima del 31 luglio 2017, data entro la quale il Comune doveva fare l'assestamento di bilancio. La tardiva e incompleta comunicazione attribuita all'ex amministratore secondo Lucchesi ha costretto l'amministrazione comunale a inserire il presunto buco di oltre 95.000 euro nel bilancio l 2018, con conseguente aumento del 3, 50% della tariffa per i rifiuti pagata da aziende e cittadini. Lucchesi ha poi respinto le accuse di non aver informato il consiglio comunale, ricordando che, come presidente della commissione di vigilanza, è tenuta a fare una relazione annua, puntualmente presentata. Ha anche contestato le affermazioni di quanti hanno ritenuto carente di motivazioni l'atto con cui è stato cacciato Vitiello, affermando che le inadempienze e i comportamenti dell'ex amministratore hanno fatto venire meno la necessaria fiducia.Gemignani ha anche accusato Vitiello di aver fatto campagna elettorale a favore della lista dell'ex sindaco Massimo Betti, uscita sconfitta dal voto. A Vitiello hanno poi rinfacciato il progetto, finito nel nulla, di mettere in funzione nell'impianto di Tana Termini un nuovo macchinario per il compostaggio di sua invenzione. Una scelta di fatto contraria alla dichiarata volontà di chiudere l'impianto, ritenuto dai residenti e dall'Arpat responsabile di emissione di odori insopportabili, e per questo chiuso. I due consiglieri di opposizione hanno infine ricordato che entro aprile verranno discussi sia il bilancio di Base Srl, sia la relazione della commissione di vigilanza. Lucchesi e Gemignani tuttavia ribadiscono che Base funziona bene e che l'attività non è in discussione, come conferma il fatto che il sindaco Paolo Michelini abbia di persona voluto rassicurare i 10 dipendenti. Secondo i due consiglieri però la gestazione e la gestione della società sono state seguite con leggerezza e superficialità dalla precedente amministrazione. Emanuela Ambrogi (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Il tribunale del riesame ha annullato il provvedimento del gip: via i sigilli, l'impianto riprenderà presto l'attività Dissequestrata la discarica del Cassero SERRAVALLE PISTOIESE Riapre la discarica del Cassero: il Tribunale del riesame di Pistoia ha annullato il decreto di sequestro disposto dal gip il 3 marzo dello scorso anno. Nessuna condizione per la ripresa dell'attività. I giudici, in sintesi, uniformandosi alle indicazioni della Corte di Cassazione, che, il 18 gennaio scorso, aveva rinviato a Pistoia il caso annullando per difetto di motivazione il loro no alla richiesta di dissequestro che era stata presentata dal presidente di Pistoiambiente Alfio Fedi e dal direttore tecnico dell'impianto Michele Menichetti.Ieri, il Tribunale del riesame ha dichiarato di fatto l'illegittimità dell'originario provvedimento di sequestro, sulla base del quale la discarica è rimasta chiusa per oltre un anno. «Il provvedimento - spiegano i legali dei ricorrenti - ha chiaramente affermato che non esiste alcun profilo di colpa addebitabile ai gestori della discarica. E non fa alcun riferimento al provvedimento con cui la società Pistoiambiente, qualche mese fa, aveva dichiarato alla Regione di autoridursi le tipologie di rifiuti conferibili in discarica. I limiti che l'azienda si era autoimposta qualche mese fa e che la Regione aveva recepito con un provvedimento di "presa d'atto",

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” peraltro trasmesso anche alla procura di Pistoia, non costituiscono affatto la ragione che ha determinato il dissequestro. L'autoriduzione rispondeva piuttosto all'esigenza della Pistoiambiente srl di trovare una possibile soluzione ad una vicenda che stava provocando ingentissimi danni economici e di immagine alla società e che rischiava di pregiudicare irrimediabilmente l'esercizio dell'attività di impresa. I tempi della riapertura della discarica non spettano alla Regione. L'ordinanza di dissequestro è già stata eseguita e quindi l'impianto è di fatto già riaperto e legittimato a ricevere i rifiuti allo stato autorizzati». Per adesso l'azienda ha deciso di riprendere l'attività con i limiti che si è autoimposta, per poi tornare alla normalità. I giudici del riesame hanno accolto di fatto le censure mosse dalla Cassazione. La procura aveva puntato il dito sui rifiuti provenienti non da singole attività produttive ma da altri impianti di smaltimento, in cui vengono trattati e mischiati gli scarti provenienti da più aziende, accompagnati non da una descrizione analitica della caratteristiche di ciò che c'era di volta in volta nei camion, bensì con la sola prova di laboratorio svolta una volta l'anno dal produttore. Secondo il Tribunale non c'è alcuna prova che così agendo sia stato commesso un reato: negli atti della procura non esiste alcun elemento che permetta di individuare con certezza né il ciclo produttivo dal quale tali rifiuti provengono né le loro caratteristiche. Per farlo «sarebbe stato necessario un approfondimento della consulenza del pm». In mancanza di tale presupposto cade il "fumus" connesso al profilo di colpa del gestore.Oltre a ciò, ad oggi non è certa la regola iuris applicabile in relazione al criterio di analisi di tali rifiuti: anche se a sequestro già in corso, chiamata in causa su casi simili avvenuti in altre zone d'Italia la Cassazione ha infatti rimesso alla Corte di giustizia europea la questione. «Sino alla pronuncia del giudice comunitario è incerta la portata dell'obbligo di analisi del rifiuto gravante sul produttore e, di conseguenza, ancor più incerta la posizione del gestore che quel rifiuto riceve» spiega il tribunale. E quindi, nessuna colpa può essere al momento attribuita al gestore. E ciò si ripercuote anche sul pericolo che secondo la procura sarebbe derivato dalla ripresa dell'attività: se non si conosce la composizione dei rifiuti è impossibile affermare che in discarica possano essere state conferite, o che possano esserlo in futuro, sostanze pericolose. «Il tribunale - spiegano i legali - ne ha escluso la sussistenza e non ha attribuito alcuna rilevanza alla consulenza sull'incendio depositata dal pm all'udienza».Massimo Donati

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini tana termini Impianto di compostaggio all'asta per 700mila euro Popiglio L'impianto di compostaggio di Tana Termini è andato all'asta con un prezzo base di 700mila euro e il termine per la presentazione delle domande scadrà il prossimo 18 aprile alle ore 12, mentre l'apertura delle buste si svolgerà il giorno dopo nello studio del curatore fallimentare. Dopo il fallimento della ditta che gestiva l'impianto è la prima volta che il bene va all'asta. Ricordiamo che l'impianto di compostaggio di Tana Termini non è attivo da circa due anni e che vi sono ancora presenti più di 4000 tonnellate tra compost e rifiuto in totale tra la parte esterna ed interna. L'eventuale acquirente sa che l'impianto è privo dell'Autorizzazione integrata ambientale, revocata tempo fa dalla Regione Toscana, e anche che dovrà assumersi l'onere di far smaltire il materiale presente a sue spese entro sei mesi. In pratica il potenziale acquirente comprerebbe impianto e macchinari all'interno.Tra i beni immobili rientrano il fabbricato e l'area relativa all'impianto di compostaggio, due appezzamenti di terreno agricolo, mentre tra quelli mobili figurano il sistema di pesatura posto all'ingresso dell'impianto, impianto di areazione delle biocelle, trituratore, vagli meccanici, pale gommate, motospazzatrice, trattore stradale e autocarro, nonché attrezzature di varia natura, mobili e arredi anche da ufficio.Parallelamente alla messa all'asta del bene di Tana Termini, vi è il lavoro del Comune di San Marcello-Piteglio che, forte della riscossione della polizza fideiussoria di 144mila euro, dovrebbe dare inizio alla rimozione, almeno parziale, del materiale presente. (c.b.)

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Veronese: disorganizzazione e scelte del Comune poco intelligenti «Problema rifiuti sul litorale» PISA «A poco tempo dall'apertura della stagione balneare si denuncia la completa mancanza di un filo logico e la disorganizzazione nella gestione dei rifiuti sul litorale», dice Antonio Veronese, candidato sindaco di Patto Civico.«Poniamo ora il problema sperando che il Comune abbia la volontà di correre ai ripari e tornare indietro rispetto ad alcune scelte poco intelligenti - prosegue Veronese -. Il primo problema riguarda la capienza del sistema dei cassonetti, perché vorremmo evitare che accada, come l'anno scorso, di avere cassonetti per carta e cartone sempre pieni e pile di immondizia che si accumulano intorno. In questo senso

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” un'amministrazione lungimirante dovrebbe prendere in considerazione due aspetti: il primo è che durante la stagione turistica avere le strade "adornate" di immondizia non è una bella cartolina da visita, il secondo è che non si può tarare il servizio sul volume di utenza dei residenti in un luogo che durante l'alta stagione moltiplica le sue presenze grazie al turismo». Secondo problema posto dal Patto Civico: quale modalità di raccolta rifiuti si adotta sul litorale? «Ad oggi - dice Veronese - ci sono addirittura strade in cui metà dalle case hanno il porta a porta e metà la tessera per i nuovi cassonetti. Per quanto riguarda le tessere non vorremmo che villeggianti residenti fuori dal comune non abbiano altro modo di disfarsi della propria spazzatura che gettarla accanto ai cassonetti». Terzo problema, «nonostante gli ambulanti siano tassati per questo, normalmente la pulizia del lungomare dopo il mercato - continua Veronese - viene effettuata con un giorno di ritardo, lasciando una situazione di degrado che danneggia tutto il commercio di Marina di Pisa. Nel ricordare al sindaco che il litorale è parte del comune di Pisa, denunciamo da tempo la mancanza di presidio del litorale da parte delle forze di sicurezza, speriamo di non essere abbandonati anche per quanto riguarda i rifiuti».

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Domenica la pulizia dei volontari a Bocca di Serchio Dopo un paio di rinvii a causa del maltempo, domenica prossima torna la giornata di pulizia di Bocca di Serchio, iniziativa organizzata dal Comune di Vecchiano e dall'Ente Parco Regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, con il prezioso contributo del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord. L'evento sarà, come di consueto, realizzato grazie alla collaborazione di molte associazioni di volontariato. Inoltre, la giornata sarà arricchita da un piacevole momento conviviale, grazie ad un buffet gentilmente offerto dal circolo giovanile Arci Vasca Azzurra di Nodica e messo a disposizione dei partecipanti in collaborazione con la società CirFood-Eudania. Le operazioni di pulizia, invece, saranno coordinate da Geofor. L'appuntamento è per domenica alle 9 con ritrovo sul piazzale Montioni a Marina di Vecchiano.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

In cinque giorni 426 sanzioni per violazioni del codice della strada Estetista irregolare, 4mila euro di multa PISA Commercio abusivo e bus turistici nel mirino della polizia municipale durante le festività pasquali che hanno visto gli agenti impegnati anche in srevizi serali e notturni soprattutto nel centro storico. Da venerdì scorso a mercoledì sono stati eseguiti vari sequestri di merce in vendita senza autorizzazione: 200 maglie, letterine in legno e ombrelli. Tre le multe ai bus turistici che cercavano di far scendere i passeggeri sull'Aurelia e non nel parcheggio dedicato: 185 euro di sanzione più pagamento maggiorato del ticket. Grazie all'intervento della Municipale, inoltre, è stata recuperata una bici rubata ad una commessa di un negozio del centro. Sul fronte dei reati ambientali due le multe da 500 euro per scorretto conferimento dei rifiuti. Controlli anche a centri estetici e per massaggi: cinque le attività "visitate" dagli agenti che in una di esse hanno verificato la mancanza sia dell'iscrizione all'albo degli artigiani sia della Scia: 4000 euro di multa. Quattro multe da 500 euro per emissioni sonore senza autorizzazione ad altrettanti locali del centro. Multa ad un locale del litorale: sedie e tavolini occupavano suolo pubblico senza autorizzazione. Molti anche i controlli sulle strade. Patente ritirata ad un automobilista che ha causato un incidente ed è risultato positivo al narcotest. Sequestrato un motociclo trovato in sosta privo della copertura assicurativa. In totale 426 le multe in sei giorni per infrazioni al codice della strada.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

È ufficiale: Lami risponde alla chiamata di Lemmetti e vola nella capitale L'attuale direttore di Casalp coordinerà lo staff dell'assessorato al bilancio Raggi pesca da Nogarin anche l'ex capo di gabinetto di Juna Goti LIVORNO La firma ufficiale è arrivata. Ciao. Ciaone. Anche Massimiliano Lami, ex capo di gabinetto di Filippo Nogarin, e prima ancora capo di gabinetto del sindaco Pd Alessandro Cosimi, fa la valigia e vola a Roma. Così dopo l'assessore al bilancio Gianni Lemmetti, la sindaca M5S Virginia Raggi torna a pescare dalla macchina amministrativa livornese. Il Tirreno scrive da ottobre di una possibile corsa verso Roma di Lami, sul carro di Lemmetti. E il sindaco, all'inizio, non l'ha presa benissimo, fresco del grande scippo dell'assessore che per lui ha seguito da vicino partite delicate come il concordato Aamps. Nel mezzo c'è stato giusto il tempo di lasciar passare uno dei pezzi da novanta del municipio dalla guida del gabinetto del sindaco (dove siedeva da un quindicennio) alla direzione di Casalp (dove Lami ha partecipato a una selezione pubblica). Ma alla fine il secondo colpo da calciomercato, tutto tra amministrazioni stellate, è arrivato.Lami ha risposto sì alla chiamata di Lemmetti, che tra la Versilia e Livorno fa campagna acquisti già da un po', in cerca di facce di fiducia. Andrà a coordinare le attività dell'assessorato al bilancio capitolino, una sorta di capo staff, come si legge nella delibera 53 firmata pochi giorni fa dalla sindaca Raggi e pubblicata ieri sul sito della capitale. L'assessore Lemmetti, si legge nell'atto, «ha chiesto, in considerazione delle rilevanti funzioni politico-istituzionali assegnategli, di procedere all'instaurazione di un rapporto di lavoro a tempo determinato nei confronti del dott. Massimiliano Lami» per «l'esigenza di individuare un adeguato profilo professionale che all'interno dello staff assessorile fornisca il necessario supporto per il coordinamento delle attività dell'assessorato e dei relativi canali istituzionali, nonché nella tenuta dei necessari rapporti istituzionali esterni ed in tutte le altre funzioni propositive, consultive ed organizzative che si rendono indispensabili».Serve, si legge ancora, «una figura professionale in possesso di una valida conoscenza delle specifiche problematiche della pubblica amministrazione, di elevate doti di riservatezza, capacità di lavorare in team». E così via, fino al nome di Lami. Guadagnerà poco meno di 90mila euro lordi all'anno (88.728,53). Un salto di carriera che Lami non si è fatto scappare. Laureato in scienze politiche, 52 anni, vari incarichi ricoperti all'interno della macchina comunale, amante degli Usa e figlio di uno dei venditori di libri più famosi della città (Raugi), è entrato per la prima volta nel gabinetto del sindaco nel 2002, in era Lamberti, e ne ha preso la guida nel 2004, con Cosimi. Profilo poco politico e molto tecnico, è stato uno dei pochi a conquistarsi anche la fiducia e la stima del Cinque Stelle Nogarin.A Roma si racconta che ha avuto un colloquio anche con la sindaca Raggi, che gli avrebbe offerto direttamente il posto di capo di gabinetto (ancora vuoto). Almeno per ora, però, si siederà accanto a Lemmetti. Non subito, giusto il tempo di lasciare, tra qualche settimana, la direzione di Casalp, accettata solo cinque mesi fa. E Nogarin fa i conti. Perché solo nell'ultimo anno, nell'ordine, hanno salutato la macchina livornese (o stanno per farlo): il ragioniere capo Nicola Falleni (che ha scelto San Vincenzo), l'assessore Lemmetti (volato a Roma), il dirigente ai lavori pubblici e post- alluvione Riccardo Maurri (già con un piede nella Città metropolitana di Firenze) e ora l'ex capo di gabinetto.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno trovata al parco di centro città Un'altra siringa tra i giochi dei bimbi È caccia ai colpevoli LIVORNO Dopo il bambino di due anni che si è bucato con una siringa trovata davanti alla chiesa del Soccorso in piazza Magenta, un altro episodio simile si è registrato l'altro ieri al parco di Centro Città. Stavolta per fortuna non ci sono feriti, ma è andata bene per poco. Perché una siringa è stata trovata proprio nell'area giochi dei bambini, incastrata nella pavimentazione tra gli scivoli e l'altalena dove decine di bimbi stanno tutti i giorni.Sul fatto è intervenuto il sindaco Nogarin, con una presa di posizione molto dura, annunciando una serie di controlli specifici dei vigili urbani in tutti i parchi cittadini e ipotizzando anche che non si tratti di gesti irresponsabili di qualche tossicodipendente ma di un'azione fatta apposta per seminare il panico tra i genitori. «Non sono disposto a tollerare in alcun modo episodi simili - ha detto il primo cittadino -. E visto che si tratta della seconda segnalazione in meno di dieci giorni, direi che la misura è colma. Non appena siamo stati messi al corrente del fatto abbiamo inviato sul posto una pattuglia della municipale e una squadra dell'Aamps per rimuovere la siringa e abbiamo incaricato gli agenti di fare un sopralluogo in tutti i

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” parchi cittadini».«Da lunedì, poi -ha aggiunto Nogarin -, in accordo con l'ufficio del verde e la polizia municipale, cominceremo ad alleggerire e ripulire le siepi posizionate nelle zone più nascoste dei parchi pubblici e che in alcuni casi diventano il luogo ideale per abbandonare oggetti pericolosi come le siringhe».Nel frattempo è partita la caccia ai responsabili. «Abbiamo avviato un'indagine approfondita, con il coordinamento di Prefettura e Questura, per arrivare ai responsabili di queste azioni - scrive Nogarin sulla sua pagina Facebook -. Anche perché ci sono alcune cose che non quadrano. Vogliamo capire se si tratta davvero di tossicodipendenti o se c'è qualcuno che si diverte a seminare il panico tra i genitori dei bimbi e i frequentatori dei parchi, abbandonando "strategicamente" le siringhe nei luoghi più frequentati, specie dai più piccoli. Se così fosse e se dovessimo rintracciare il responsabile, non ci limiteremo a una lavata di capo...».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

La denuncia del titolare dello stabilimento: «Brutta figura per il territorio» I volontari si sono dati appuntamento per raccogliere i rifiuti dalla spiaggia Zero pulizia e alberi caduti Pietrabianca è abbandonata ROSIGNANO La stagione estiva si avvicina ma non tutto è pronto ad accogliere il turismo che periodicamente affolla la costa. La località Pietrabianca, a sud di Vada, è un esempio di degrado ed incuria, denunciata da Roberto Baglini, titolare di Pietrabianca beach: «Nonostante la spiaggia libera sia molto visitata dai turisti è abbandonata a se stessa: queste sono figuracce per il territorio», spiega Baglini, «Sono molto attaccato alla mia terra e ci tengo a prendermene cura, ma il Comune non ci aiuta». L'accusa maggiore? La mancanza di sensibilità da parte dell'amministrazione. «Manca la sensibilità di riqualificare questa zona di turismo importante», continua Baglini, «la piazza davanti alla mia attività non viene pulita durante la stagione estiva da otto anni, sono io che pulisco la zona ogni mattina».Lo spazio pubblico fra le attività balneari "Sole mare" e "Pietrabianca beach" infatti è ricoperto di sabbia, i cartelli stradali sono abbattuti o asportati e le strisce di delimitazione del parcheggio pubblico non sono più visibili, causando in estate una certa anarchia automobilistica.Non solo, il problema riguarda anche la potatura degli alberi, che fa discutere: «Gli stralci della potatura sono stati gettati nella zona adibita al ripopolamento della zona verde», racconta Baglini. Non finisce qui: la strada principale, via di Pietrabianca, che costeggia le attività balneari della zona fino alle spiagge bianche, è scarsamente percorribile sia da pedoni che da veicoli. Le radici dei pini adiacenti, infatti, attraversano interamente la carreggiata, provocando buche e avvallamenti del manto stradale che possono minare la sicurezza di chi percorre quella strada, soprattutto cicli e pedoni.Inoltre, la spiaggia libera è costellata di rifiuti, plastica e mozziconi di sigarette sia nel periodo estivo che in quello invernale. Scarso o assente risulta essere quindi l'apporto dell'amministrazione in confronto alle esigenze della zona turistica.«Spero di incentivare la sensibilità alla cura e al risanamento dell'aria», si augura Baglini che non è l'unico a vivere questo disagio.Infatti, è organizzato per domenica 15 aprile l'evento promosso dalle associazioni onlus "Libera spiaggia" e "Salviamo le secche di Vada" che vedrà i volontari impegnati in una mattinata di pulizia della spiaggia libera, dal pontile di Vada fino al fortino di Pietrabianca per liberare la zona da rifiuti e plastiche inquinanti, svolgendo un servizio utile per i frequentatori delle spiagge e per l'ambiente. Francesca Orazzini

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Al Mise incontro tecnico, dieci giorni per presentare il Piano industriale Confronto sulle procedure amministrative per la ripartenza dello stabilimento Jindal, piano di demolizioni da avviare entro l'anno di Cristiano Lozito PIOMBINO Un primo round d'investimenti nell'ordine di 10-15 milioni per i laminatoi, da far ripartire nel più breve tempo possibile, un piano di demolizioni che potrebbe essere avviato entro quest'anno. Saranno queste le prime mosse della Jsw una volta entrata in possesso della ex Lucchini, operazione che ieri al Mise i rappresentanti di Sajjan Jindal hanno confermato di voler completare entro la fine del mese.Incontro tecnico ad alto livello, quello di ieri al Mise, in cui «sono stati richiamati - dice una nota del ministero dello Sviluppo economico - i primi contenuti del futuro piano industriale per il rilancio delle acciaierie». Al confronto convocato dal ministro Carlo Calenda hanno partecipato la delegazione indiana guidata dal vicepresidente di Jsw, Arun Maheswarnn, i ministeri dell'Ambiente e del Lavoro, la Regione, il Comune di Piombino, l'Agenzia del demanio, l'Autorità portuale e Invitalia.Jsw si è presentata formalmente illustrando il ventaglio delle

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” proprie attività: numerose fabbriche siderurgiche in India, due stabilimenti negli Usa, proprietà di miniere di ferro e carbone in varie parti del mondo, la logistica portuale con la gestione di 5 porti in India. «L'incontro è servito per coordinare il confronto - dice la nota del Mise - fra i diversi soggetti istituzionali interessati alla transizione e a fare il punto sulle procedure amministrative necessarie alla ripartenza dell'attività e al rilancio del sito industriale».Così la prossima settimana sono in calendario incontri specifici con tutte le amministrazioni interessate, «per arrivare entro una decina di giorni - spiega il ministero dello Sviluppo economico - a un incontro collegiale, aperto anche alle organizzazioni sindacali, per la presentazione dei lineamenti di un vero e proprio piano industriale». Jindal dunque prima di chiudere l'accordo con Issad Rebrab vuole chiarire tutte le questioni preliminari, in particolare quelle legate ai vincoli ambientali e alle responsabilità sulle bonifiche. Ma l'approccio professionale della delegazione indiana sembra essere piaciuto un po' a tutti i partecipanti. Se infatti l'obiettivo è chiudere entro il mese ci vorrà rapidità e competenza per nelle tre settimane che restano per puntualizzare tutti gli aspetti sul tavolo. Così nel prossimo incontro le istituzioni si attendono chiarezza anche su modi e tempi per tornare alla produzione di acciaio, temi che ieri si sono solo affacciati nel confronto. Enrico Rossi (ieri rappresentato da Paolo Tedeschi e Gianfranco Simoncini) ad esempio, auspica di arrivare in tempi brevi alla «formalizzazione di una proposta complessiva che, oltre alla fase iniziale concentrata sull'attività dei laminatoi, preveda il ritorno alla produzione di acciaio a Piombino, che è il principale obiettivo verso il quale tutti stiamo da sempre lavorando». Dal presidente della Regione (che metterà 35 milioni per la riconversione ecologica dello stabilimento) arriva l'apprezzamento «per l'impegno ribadito anche in questa occasione da Jindal di andare avanti con gli investimenti».«Si è trattato di un primo incontro esplorativo - sottolinea il sindaco Massimo Giuliani - in cui noi abbiamo illustrato le possibilità di azione in conformità alle nostre previsioni urbanistiche, legate alla variante per la pianificazione delle aree industriali e per reindustrializzazione. Seguiranno approfondimenti specifici - prosegue - con ogni ente e soggetto interessato, già dalla prossima settimana, durante i quali sarà possibile valutare meglio le intenzioni e la coerenza dei piani di Jindal anche rispetto alle previsioni urbanistiche. Inoltre - conclude - il gruppo ha già individuato due fasi di lavoro: la prima concentrata sulle demolizioni, e su questa è già costituito un tavolo con Asl, Comune, Regione e Arpat per snellire le procedure finalizzate agli interventi, e una seconda fase di investimenti e costruzione di nuovi impianti». Fim, Fiom, Uilm spiegano «di non essere al momento parte in causa, trattandosi di un accordo commerciale», considerando comunque necessario «che quanto prima vengano definiti tutti i punti centrali in discussione, per giungere alla presentazione definitiva del piano industriale che, come abbiamo sempre ribadito, dovrà garantire la ripartenza dei tre treni di laminazione, la produzione di acciaio a Piombino e una garanzia occupazionale e del reddito per tutti i lavoratori diretti e dell'indotto».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Rimateria Sindaco e assessori incontrano i lavoratori PIOMBINO Un nuovo incontro ufficiale tra il sindaco Massimo Giuliani, gli assessori Margherita Di Giorgi, Paola Pellegrini e Ilvio Camberini e i lavoratori di Rimateria, si è svolto giovedì nella sala consiliare del Comune. I lavoratori hanno raccontato la situazione che stanno vivendo in questi giorni, della loro volontà di dialogare con la città per far capire le loro posizioni.«I lavoratori hanno chiesto anche degli incontri con tutti i gruppi consiliari e con le forze politiche - spiega il sindaco - e non tutti si sono dimostrati disponibili a incontrarli. Da parte nostra condividiamo la loro protesta, molto civile e dignitosa».Nell'incontro in Comune sono state discusse le ipotesi di lavoro per accompagnare la ripresa, «concordando sulla necessità del dissequestro - prosegue - e sulla necessità di continuare con i conferimenti, attraverso un adeguato sistema di controlli e di monitoraggi, per perseguire l'obiettivo del risanamento ambientale della discarica stessa. Il piano Rimateria, nell'ambito della ripresa della produzione dell'acciaio, è una delle componenti importanti per il mantenimento della salute e della vivibilità ambientale. Siamo concordi con i lavoratori - conclude Giuliani - e con i loro sindacati nel sostenere la necessità, a questo punto, di partire dal presente per guardare al futuro».E su questi temi si svolgerà il consiglio straordinario richiesto dalle forze politiche il prossimo 17 aprile. Nel programma del consiglio, discusso sempre giovedì dai capigruppo consiliari, sono previsti gli interventi del sindaco, del presidente di Rimateria Valerio Caramassi e del responsabile tecnico dell'azienda, Maurizio Pinna. In seguito interverranno le rsu di Rimateria, Legambiente, due abitanti di Colmata e poi i gruppi consiliari.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Istituito dal Comune, dovrà contrastare l'abbandono dei rifiuti Arriva l'ispettore ambientale ROCCASTRADA Il Comune di Roccastrada rafforza il contrasto all'abbandono indiscriminato di rifiuti per tutelare ambiente, paesaggio e territorio.Nei giorni scorsi il consiglio comunale ha approvato il regolamento per l'istituzione dell'ispettore ambientale comunale, che si occuperà di prevenire, vigilare e controllare la corretta gestione dei rifiuti. La nuova figura sarà nominata dal sindaco e formata da uno specifico corso, gratuito e organizzato dall'amministrazione comunale, che fornirà ai soggetti interessati competenze specifiche in materia di ambiente e gestione dei rifiuti. Ruolo e compiti. L'ispettore ambientale comunale sarà qualificato come pubblico ufficiale e sarà identificabile durante il servizio di vigilanza. I suoi compiti principali saranno l'informazione e l'educazione ambientale verso i cittadini stimolando una crescente attenzione per la raccolta differenziata; la prevenzione verso coloro che creano danni all'ambiente e al decoro urbano e del territorio e la vigilanza, il controllo e l'accertamento di eventuali violazioni alle norme in materia ambientale. «La figura dell'ispettore ambientale comunale - afferma Francesco Limatola, sindaco di Roccastrada - permetterà al Comune di rafforzare il suo ruolo di controllore nella corretta gestione dei rifiuti, dopo che questa, da alcuni anni, non è più competenza diretta delle amministrazioni comunali ed è stata affidata a soggetti terzi. Nonostante questo, però, a Roccastrada siamo impegnati da tempo nelle politiche ambientali con diverse iniziative, che vanno dal sistema di raccolta porta a porta alla riorganizzazione su tutto il territorio fino al compostaggio domestico, al potenziamento della stazione ecologica comunale de Il Bargio e alla sensibilizzazione nelle scuole. Con la figura dell'ispettore ambientale comunale rafforzeremo ulteriormente questo impegno e auspichiamo anche una collaborazione sempre più forte da parte di tutti i cittadini». «La corretta gestione dei rifiuti - afferma Emiliano Rabazzi, assessore all'ambiente - è il primo passo per tutelare il nostro territorio, oltre a consentire di raggiungere gli obiettivi fissati dalle normative in materia di raccolta differenziata e i conseguenti benefici economici per tutti i cittadini. Chi non collabora al raggiungimento di questi risultati, crea un danno ambientale ed economico a tutta la comunità e la figura dell'ispettore ambientale sarà chiamato a individuarli e a punirli, nelle forme e nelle modalità previste dal regolamento, contrastando chi provoca costi collettivi inutili e facili da evitare grazie alle numerose opportunità proposte e a gesti semplici e virtuosi».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Orbetello Il Laboratorio Riformista vuole la raccolta porta a porta ORBETELLO Porta a porta, decoro e turismo. Il Laboratorio Riformista, con Sandro Fommei e Fabio Miralli, commenta le recenti esternazioni dell'assessore ai rifiuti di Orbetello, Luca Minucci. «Abbiamo appreso che per le utenze domestiche il nostro Comune non prevede la raccolta porta a porta. Non riusciamo a capire se la scelta viene fatta per motivi economici, di efficacia e efficienza o per imitazione del comune di Grosseto». I motivi che hanno spinto il Comune a cambiare idea sul porta a porta virando verso i cassonetti intelligenti, spiegati da Minucci in consiglio comunale, non hanno convinto il Laboratorio. «Il servizio porta a porta secondo l'assessore implica un aumento di costo di 2 milioni di euro ma ci domandiamo se le postazioni intelligenti, una volta a regime, non costino. E vorremmo sapere a quanto ammonta l'intervento che l'assessore ha definito oneroso per la prevista isola ecologica delle Topaie. Chiediamo inoltre di spiegarci in base a quali criteri, dati e confronti, la giunta abbia ritenuto non congeniale alle caratteristiche del nostro comune la raccolta porta a porta visto le esperienze positive di molti comuni italiani in Toscana». Minucci ha annunciato un porta a porta per le attività commerciali. «Si adotterà - dicono Fommei e Miralli - per limitare situazioni di scarso decoro, soprattutto in estate, come se le responsabilità fossero delle attività commerciali e non di un servizio ambientale inefficiente». Proprio sul fronte del decoro, il Laboratorio domanda se Orbetello e le sue frazioni si siano presentate bene ai turisti che sono arrivati per Pasqua. «Erba alta, spiagge solo parzialmente pulite grazie agli stabilimenti e ai volontari, nessuna iniziativa da offrire ai turisti come invece ha fatto Capalbio, camper costretti a sostare in Giannella o nei parcheggi, perché il Comune non ha mai predisposto un posto dove poterli accogliere. Da aggiungere poi che la maggior parte dei campeggi sono rimasti chiusi nonostante la pacifica invasione di turisti. Ma l'intenzione del Comune non era quella di destagionalizzare? ». (i. a.)

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca la nostra iniziativa Caffè Tirreno oggi fa tappa al Bar Italia LUCCA Ci siamo! Stamani, a partire dalle 10 e fino alle 13, i giornalisti del Tirreno saranno ospiti del bar Italia di San Pietro a Vico a disposizione di chiunque vorrà segnalare cosa non funziona in quel territorio. La nostra iniziativa "Caffè Tirreno" infatti, giunta alla settima tappa (e non alla sesta come erroneamente riportato nell'articolo uscito nell'edizione di giovedì 5 aprile), consente a tutti i cittadini di far presente quali sono le problematiche dei paesi in cui vivono, in questo caso appunto San Pietro e San Cassino a Vico: dal traffico sostenuto alla condizione e manutenzione delle strade, dall'illuminazione pubblica alla cura degli spazi verdi, dalla mancanza di piste ciclabili all'abbandono di rifiuti. Ma anche i parcheggi che scarseggiano, il trasporto pubblico che potrebbe essere più "puntuale", e così via. I nostri giornalisti annoteranno tutto ciò che segnalerete con l'obiettivo di farlo presente all'amministrazione comunale e in generale agli enti preposti alla risoluzione di quel problema.Spazio anche alle segnalazioni positive ovviamente, nel caso ce ne fossero. Il nostro viaggio per i quartieri è partito dal centro storico e ha toccato già le zone di San Filippo e della stazione ma anche quella di San Concordio e di Borgo Giannotti. Dopo l'ultima tappa a San Vito l'appuntamento è quindi fissato per oggi, dalle 10 alle 13, al Bar Italia di via delle Ville I che ringraziamo anticipatamente per l'ospitalità. Vi aspettiamo numerosi.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

L'ex amministratore di Base replica ai consiglieri Lucchesi e Gemignani sulla causa delle tariffe aumentate Raccolta rifiuti Giuseppe Vitiello annuncia querele di Emanuela Ambrogi BAGNI DI LUCCA Sembra proprio destinato a protrarsi nelle aule giudiziarie lo scontro tra l'ex amministratore unico della società in house Base Srl e quanti hanno deciso il suo allontanamento. Al ricorso alla giustizia fa infatti esplicito riferimento l'ex Au Giuseppe Vitiello, che contesta anche le affermazioni della presidentessa della commissione di vigilanza su Base, il consigliere Laura Lucchesi, e del suo collega di gruppo ( "Un Futuro per Bagni di Lucca") Claudio Gemignani. In conferenza stampa i due avevano sostenuto che Vitiello era stato cacciato per gravi inadempienze tra l'altro nelle comunicazioni sui costi del servizio rifiuti, fatto che avrebbe costretto l'amministrazione comunale a inserire nel bilancio 2018 costi aggiuntivi per oltre 95.000 euro, aumentando di conseguenza del 3,5% la tariffa.Accuse respinte dall'ex amministratore: «Durante il consiglio comunale del 30 marzo la consigliera Barsellotti, persona certamente non lontana dal sindaco, afferma testualmente: "Il confronto con Vitiello l'abbiamo avuto a più riprese, io non sempre non essendo mio compito specifico, ma c'è stato più e più volte con la maggioranza. Non facciamo passare il messaggio che il confronto non c'è stato, che lui non abbia mai interloquito con noi, perché lo ha fatto a più riprese. Noi siamo stati a conoscenza fin dal primo momento nello specifico del lavoro che in azienda facevano". Penso che questa dichiarazione faccia chiarezza sulle menzogne emerse durante la conferenza stampa di Gemignani e Lucchesi. Ben prima di ottobre 2017 erano noti ai consiglieri di maggioranza i dati sulla produzione dei rifiuti e sui risultati economici positivi di Base».Secondo Vitiello, «la presidente Lucchesi, volendo essere corretta nel suo ruolo, avrebbe dovuto citare o riportare anche le controdeduzioni che il sottoscritto ha inviato dopo il ricevimento del verbale della commissione di vigilanza. Controdeduzioni accompagnate da un elevato numero di documenti e allegati. Avrebbero dovuto citarle, ed eventualmente chiarire il motivo per cui non venivano ritenute valide o giustificative. Si lancia l'accusa e la si trasforma in sentenza. Ovviamente di ciò verranno chiamati a rispondere personalmente in sede giudiziaria».L'ex amministratore risponde anche sulla questione del suo operato "politico" in campagna elettorale: «Gemignani e Lucchesi una cosa vera probabilmente hanno detto, Vitiello, avendo sostenuto Betti, non era uomo di fiducia dell'attuale sindaco. Non importa quante cose positive abbia fatto, va rimosso perché non è uomo di fiducia. Ma se si voleva semplicemente sostituire Vitiello con una persona di fiducia del sindaco, bastava dirlo, senza montare tutta questa inutile sceneggiata. D'altronde, a dicembre si sarebbe concluso il periodo di incarico di Vitiello, e il sindaco poteva tranquillamente sostituirlo con chi voleva. Quindi si sceglie per fiducia, si affidano le gestioni della società a chi ubbidisce, non a chi sa o vuole tutelare il bene assegnatogli, bene che come è noto appartiene alla cittadinanza e non certo al sindaco di turno».

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Massarosa Cittadinanza attiva il Comune paga 15 associazioni MASSAROSA L'amministrazione ha attivato i contributi con 15 associazioni del territorio per il progetto della cittadinanza attiva: uno strumento che permette a cittadini di godere di uno sconto del 50% sulla tassa sui rifiuti in cambio di lavori a favore della comunità come la manutenzioni di strade, il verde pubblico, l'assistenza pre o post scuola. Si tratta di 41mila euro che l'amministrazione ha messo a bilancio per il 2018. E che A beneficiarne anche alcune associazioni del territorio che hanno fatto richiesta.Ecco l'elenco secondo la delibera della giunta. Asd di Massarosa (3.000 a euro), la Misericordia di Stiava (2.500), i Fratres di Bozzano (2.500), la Misericordia di Piano del Quercione (1.000), l'Avis (1.000), L'associazione Mommio Castello (2.500), i Fratres di Massaciuccoli (9.000), la Pro Loco Bargecchia (5.000), l'Asd Sporting Massarosa Academy (2.500), l'associazione Pro Loco Massarosa (2.500), la parrocchia SS Iacopo e Andrea (2.500), i Fratres di Quiesa (2.000), la Misericordia di Quiesa (2.000) i Fratres di Massarosa (2.000) il comitato paesano di Valpromaro (1.000). (Articolo riportato anche nella cronaca di Viareggio)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

L'oro bianco Ancora troppe irregolarità nelle cave e nei laboratori SERAVEZZA C'era chi estraeva marmo fuori dai perimetri della concessione di cava. Chi abbandonava la marmettola (lo scarto di lavorazione, che mescolato all'acqua diventa una fanghiglia capace di seccare qualsiasi fiume) dove capitava (invece di stoccarlo e portarlo in discarica). Chi, addirittura, utilizzava un capannone come deposito illegale di rifiuti di ogni tipo. Marmettola, soprattutto. Un mondo di illegalità nelle attività del marmo delle province di Lucca e Massa-Carrara, fotografato dal resoconto dell'attività di controllo portata avanti da Regione, procure e carabinieri forestali nel corso del 2017 nelle cave e nelle segherie, e presentato ieri mattina a Seravezza, alle Scuderie Granducali. Oltre 50 le denunce scattate per reati ambientali, una sessantina le sanzioni. A cui si aggiungono le 61 denunce per violazioni in tema di sicurezza. Si parla di macchine non perfette, lavoro in condizioni di «illuminazione e meteo non idonee», spazi di lavoro ristretti. Tutto frutto di un piano speciale per la sicurezza in cava, messo in campo dalla Regione nel 2016 dopo una catena di morti bianche e che poi, nel corso dei mesi, ha preso forma, ha tirato dentro altri soggetti, si è esteso anche al settore ambientale. Fino alla firma, nel gennaio dello scorso anno, di un protocollo d'intesa fra Regione, procure e carabinieri forestale per aumentare i controlli. Controlli che, nel 2017, sono stati serrati. In alcuni casi quadruplicati. A occuparsi degli accertamenti sulla sicurezza è stata prevalentemente l'Asl. Prima dell'entrata in vigore del piano straordinario, che ha permesso l'assunzione di nuovo personale, l'Asl nord-ovest contava 280 accessi e controlli all'anno. Nel 2017 sono stati 885 i sopralluoghi fatti dai tecnici dell'azienda sanitaria nelle 173 cave attive nelle due province (dovevano essere 800 secondo il protocollo), in media 4 o 5 per ogni cava: 36 le irregolarità riscontrate, tra macchine non idonee e condizioni di lavoro al limite della sicurezza. Nei laboratori, invece, i controlli sono stati 453 (450 quelli programmati): 43 le «non conformità» rilevate, di cui 25 hanno portato a una denuncia. Dell'ambiente, invece, se ne sono occupati Arpat e carabinieri. L'Agenzia ha effettuato 161 sopralluoghi, che hanno portato a 42 denunce, e altrettante sanzioni, per violazioni di prescrizioni del piano di coltivazione, per una sbagliata gestione dei rifiuti, violazioni degli scarichi idrici, quella delle emissioni in atmosfera o della disciplina delle acque meteoriche dilavanti. «I controlli effettuati hanno segnalato un solo caso di grave alterazione dell'ambiente, ma quasi ovunque l'attività estrattiva e lapidea un impatto l'ha avuto», fa sapere la Regione. Arpat ha sequestrato anche un capannone «nel quale il gestore - si legge nel rapporto - effettuava una gestione non autorizzata dei rifiuti prodotti dalla cava». I carabinieri invece hanno fatto invece 18 controlli in cava (12 nella provincia di Lucca e 6 a Massa-Carrara), che hanno portato a 22 multe e 10 denunce, e 300 controlli nei camion. Per quanto riguarda le cave versiliesi e lucchesi si trattava di «reati ambientali minori, la maggior parte dei quali terminati con l'oblazione (cioè nel pagamento volontario di un somma di denaro, ndr) o in fase di accertamento», spiega il procuratore capo di Lucca, Pietro Suchan, durante la presentazione del rapporto. Un'intensa attività di indagine, quindi, che sta cercando di dare regole al Far West bianco e, in parte, ci sta già riuscendo. Ad esempio «improvvisamente molte cave hanno iniziato a produrre (certificare, ndr) marmettola», ironizza il colonnello dei carabinieri forestali Maurizio Folliero. Ma poi c'è tutta la parte della prevenzione. E qui, molto è ancora in work in progress. I tecnici della Regione sono in cerca di tecnologie innovative per l'estrazione del marmo, che ne riducano l'impatto ambientale e il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” rischio umano. Poi ci sono le nuove procedure dell'Asl sull'uso di esplosivi in cava e sulle modalità di estrazione del marmo, che dovrebbero ridurre a zero il pericolo per gli operai. mel. car. (Articolo riportato anche nella cronaca di Viareggio)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Cinque attività sotto indagine per marmettola e oli esausti Li avrebbero abbandonati nei piazzali di lavoro Segherie nel mirino della Procura di Melania Carnevali MASSA Hanno abbandonato rifiuti speciali ovunque nei piazzali di lavoro. Oli esausti, marmettola, petrolio, benzina, catrame. Tutti trattati come fossero acqua. Liberi di infiltrarsi nella terra, scivolare nei fiumi e nei torrenti, inquinare le falde. Per questo cinque laboratori del marmo della provincia di Massa-Carrara sono finiti nel mirino della Procura. Uno è stato sottoposto a sequestro nei giorni scorsi. E il numero delle ditte sotto inchiesta sembra destinato a crescere. «Quasi tutti i laboratori del marmo lavorano in situazioni di illegalità. Questo è solo l'inizio di una serie di controlli che vogliamo portare avanti come procura», commenta il procuratore capo Aldo Giubilaro, che ieri mattina ha partecipato alla presentazione a Seravezza del resoconto dell'attività di controllo previsto dal piano speciale delle cave (leggi articolo accanto). Un'altra maxi inchiesta sul mondo del marmo apuano portata avanti dal pool della procura di Massa formata da due magistrati, Alessia Iacopini e Alberto Dello Iacono, più un gruppo di polizia giudiziaria che ormai si sta specializzando in materia. Dopo l'inchiesta al monte che ha messo sottosopra una ventina di cave tra Massa e Carrara, adesso il mirino della procura è puntato sulle segherie. Sei i laboratori controllati nei mesi scorsi, dopo alcuni esposti. Cinque sono risultati non a norma dal punto di vista della normativa ambientale. «Prenda come esempio le fognature». Le fognature? «Sì, le fognature: una volta si buttava tutto dentro le fognature. Oggi in quasi tutti i laboratori del marmo funziona così: si butta dove capita». Cioè il mondo come una fognatura. Usa questa metafora il procuratore capo per spiegare il contenuto dell'inchiesta. Non rivela nomi delle segherie, a malapena il luogo. L'oggetto già è un po' più chiaro. Si tratta di illeciti ambientali. Quanti, di quale portata e quante persone siano coinvolte invece è ancora avvolto nel mistero. L'inchiesta della procura è alla fase zero. «In quasi la totalità dei laboratori controllati sono stati trovati rifiuti come oli esausti ovunque. Non c'è alcun rispetto della normativa ambientale», continua Giubilaro. Un po' come succede nelle cave. Prendiamo ad esempio la marmettola. Dovrebbe essere stoccata e portata nelle discariche apposite. Questo, sistematicamente, sul monte, non succede (o almeno, non succedeva prima che la Regione girasse la vite dei controlli): viene abbandonata dove capita e poi, con la pioggia, finisce direttamente nei corsi d'acqua, come dimostra il colore bianco dei fiumi apuani. Qualcosa di simile succede nei laboratori. Solo che il rifiuto speciale finisce in luoghi diversi in base a dove è collocata la segheria. Un torrente, un campo, una strada. Succedeva spesso anche negli anni Novanta. Le segherie all'epoca, a Massa, erano quasi tutte piazzate lungo il Frigido, e scaricavano i resti della lavorazione direttamente nel corso d'acqua. La valle del fiume era diventata un deserto bianco. Così il Comune decise di spostarle (quasi tutte) in zona industriale per un investimento che costò circa cinque miliardi delle vecchie lire. Peccato che il Frigido continui a essere bianco e che a valle continuino a esserci situazioni al limite della sicurezza ambientale. «Questo protocollo firmato lo scorso anno - continua Aldo Giubilaro - è importantissimo e sta portando dei risultati concreti. In genere non mi piacciono i protocolli, ma questo ha veramente stanziato risorse importanti. Detto questo non bisogna illuderci che basti. Bisogna fare anche un importante lavoro di sensibilizzazione: bisogna cambiare la mentalità di chi lavora in questo settore. L'origine del problema è qui, anche in una sottovalutazione dei rischi ambientali da parte chi ci lavora». Il procuratore lancia poi un appello anche ai Comuni: «È importante che anche loro, nel loro ambito di competenza, collaborino per far rispettare le leggi. Dopo aver dato le autorizzazioni, è importante che controllino». (Articolo riportato anche nella cronaca di Viareggio)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara il ritrovamento della polizia Decine di testi scolastici gettati nella spazzatura MASSA Un ritrovamento abbastanza inatteso, che ha portato gli agenti anche a interrogarsi sullo stato della cultura dalle nostre parti. Infatti ieri una pattuglia della polizia si è imbattuta in alcuni cassonetti pieni di libri di scuola. Non proprio il posto più adatto per il materiale. Che nella carenza di librerie e nella fatica quotidiana di biblioteche qualcosa non andasse nel verso giusto con i libri si poteva sospettare. Ma che addirittura la fine ingloriosa di una serie di libri per l'infanzia fosse il cassonetto questo proprio non se lo aspettavano gli

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” agenti.Il materiale finito nella spazzatura a quanto pare è piuttosto ingente. Una serie di testi, impilati e destinati evidentemente al macero. Gli agenti però hanno deciso di recuperare tutta quella carta e cercare di dargli una nuova speranza. I libri sono stati recuperati e verrà verificata dagli agenti la loro provenienza e il grado di scuole per le quali sono destinati. Poi magari, dopo le verifiche, si penserà se destinarli al provveditorato o trovare nuove sistemazioni. La fine del cassonetto almeno dovrebbe essere così evitata.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Lettera in dieci punti all'assessore regionale all'ambiente Fratoni dopo il dissequestro della discarica Cassero, il Comune chiede "regole certe" SERRAVALLE Forse i cittadini di Serravalle Pistoiese ci hanno sperato fino all'ultimo. Invece la discarica del Cassero verrà riaperta dopo che il Tribunale del riesame di Pistoia ha annullato il decreto di sequestro disposto dal gip il 3 marzo dello scorso anno. Ora, non resta che aspettare il nulla osta per la riapertura, autorizzazione che può arrivare solo dalla Regione Toscana. Nel frattempo il sindaco Piero Lunardi e il vcesindaco Federico Gorbi ribadiscono ancora una volta la netta contrarietà all'esistenza in sè della discarica. Lunardi ha inviato proprio ieri una lettera all'assessore all'ambiente Federica Fratoni, in cui è elencato un decalogo di "paletti" che l'amministrazione chiederebbe all'ente regionale in seguito alla riapertura dell'impianto. «Quella che ci preme è la salute dei cittadini -spiegano Lunardi e Gorbi- purtroppo sulla riapertura possiamo fare ben poco dato che tutto è nelle mani della Regione. Anche se il dissequestro non darà una riapertura immediata, sappiamo che ci sarà a breve». Ma la giunta chiede alla Regione che ci siano una serie di regole da rispettare, "dato che ci sono questioni indispensabili per una maggiore garanzia alla cittadinanza". Al primo dei dieci punti elencati nella lettera che "i rifiuti conferiti nell'impianto debbano provenire solo da attività presenti sul territorio regionale, preferibilmente solo direttamente dalle aziende e non da trasformatori di rifiuti, altrimenti verrebbe meno il significato di un impianto che è nato per le esigenze delle nostre aziende locali. Altre questioni riguardano il sistema di videosorveglianza con telecamere all'ingresso e all'uscita della discarica, telecamere specifiche per la rilevazione del calore in modo da avvisare tempestivamente tutti gli organi competenti in caso di incendio, oltre ad un accesso all'impianto regolarizzato con orario 8-14, dove dovrebbe essere inserito, con proprio ufficio, un tecnico di fiducia del Comune stesso. L'amministrazione chiede altresì una riflessione sugli pneumatici che vengono utilizzati per la stabilizzazione dei teli e che i mezzi di trasporto, che restano in attesa fuori dai cancelli dell'impianto per le necessarie tempistiche di accesso, sostino in area non abitata. Al termine di ogni giornata di lavoro i rifiuti dovrebbero essere coperti da terra, con spessore di almeno 10 centimetri, e non da materiale diverso per evitare il diffondersi di cattivi odori nelle zone adiacenti l'impianto". Alessandra Tuci

Il Tirreno, Cronaca di Prato via mentana Carne e pesce tenuti male nella rosticceria PRATO Cento chili di carne e pesce fresco sequestrati per cattivo stato di conservazione e assenza di tracciabilità di provenienza. Sanzioni amministrative per 2.000 euro per mancanza dell'indicazione dei prezzi di vendita sui prodotti esposti, più altri 7.000 per l'assenza di regolare assunzione dei due lavoratori trovati sul posto.Il tutto ha portato alla chiusura coattiva di una tavola calda cinese di via Mentana, nel Macrolotto Zero. L'operazione, coordinata dalla divisione di polizia amministrativa, sociale ed immigrazione della Questura, è stata compiuta dalla Squadra interforze e hanno collaborato polizia municipale, Asl, Ispettorato del lavoro e Alia.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

L'abitazione è della famiglia dell'ex consigliere comunale Alberto Rocchi Dovrà essere preparato un piano di smaltimento da inviare anche ad Arpat Rifiuti ammassati a casa ordinanza di rimozione CASCINA Rifiuti di ogni genere, ammassati senza alcuna regola e rispetto per l'ambiente. Durante una perquisizione della polizia municipale, autorizzata dalla Procura, in un'abitazione della famiglia Rocchi ora nella disponibilità della sorella disabile seguita da amministratore di sostegno e di una società in fallimento, i vigili hanno rilevato una serie di problemi legati allo smaltimento dei rifiuti.Tanto che il Comune, dopo avere interessato anche Arpat, è stato costretto ad emettere una ordinanza per chiedere la rimozione dei rifiuti e il ripristino dei luoghi. L'elenco dei materiali stoccati intorno alla casa nella disponibilità dell'ex consigliere

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” comunale Alberto Rocchi è lungo. Si va dai mobili rotti, alle batterie esauste, rottami di auto, liquami sversati da cisterne di autospurghi, cavi elettrici, auto incidentate, materiali edili e numerosi sacconi neri contenenti rifiuti tessili come quelli che alcuni mesi fa sono stati trovati all'interno e nel parcheggio di un capannone a Navacchio che poi è stato sequestrato. Su questi ultimi rifiuti come su quelli trovati nell'area dell'abitazione Rocchi in via Piastroni a Musigliano sono in corso indagini da parte della Procura di Pisa e di Prato. Si cerca di capire il collegamento tra una impresa di Cascina e aziende tessili gestite da cinesi nell'area pratese. La polizia municipale è arrivata a Musigliano ricevendo le segnalazioni di persone che sono state sentite dopo che a Navacchio era stato trovato il magazzino di rifiuti tessili completamente abusivo. L'ordinanza del Comune chiede che venga disposto un piano, da inviare anche ad Arpat, per la rimozione dei rifiuti e il loro smaltimento. Dovrà essere poi effettuato il ripristino dei luoghi, tenendo presente che l'area è ora sequestrata dall'autorità giudiziaria. In caso di inadempienza da parte della società Gemens (in scioglimento) o da parte della sorella di Alberto Rocchi, la quale è seguita dall'amministratore di sostegno Giovanna Donati, il Comune provvederà all'esecuzione dei lavori necessari chiedendo poi i danni ai proprietari. Tra l'altro i sequestri e i rifiuti in via Musigliano sono stati eseguiti su aree già interessate da procedimenti amministrativi rimasti poi solo sulla carta. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pondedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pisa dopo il sopralluogo della polizia municipale Nell'elenco anche container, mobili e rottami di automobili Un lungo elenco di rifiuti è presente nell'ordinanza. Tra questi, attrezzature edili, container attrezzati ad ufficio e spogliatoio, all'interno di uno di questi erano presenti arredi e mobili rotti, oltre ad una notevole quantità di rifiuti misti da costruzione e demolizione costituiti da laterizi rotti, mattoni e mattonelle. E ancora, cavi elettrici plastica e ferro, circa 500 metri cubi di lastre e blocchi di marmo, bidoncini di plastica e di metallo di varie volumetrie con un container metallico che conteneva scarti di nylon e plastica. In più la polizia municipale ha trovato quattro batterie per auto e altre batterie ed accumulatori, apparecchiature elettriche ed elettroniche frantumate, numerosi sacconi neri dell'immondizia con rifiuti di materiali tessili. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pondedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pisa proteste in via allende Vecchi abiti accanto al cassonetto Nonostante le richieste del Comune le associazioni che gestiscono la raccolta degli stracci a Cascina continuano a non farsi carico della gestione dei cassonetti. Così ieri il raccoglitore di via Allende era nelle condizioni che si vedono nella foto. Rifiuti per strada che hanno causato le proteste dei cittadini. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pondedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Il progetto "green" Coconat prevede l'utilizzo di scarti alimentari per realizzare coloranti Pelle conciata con olive e pomodori SANTA CROCE SULL'ARNO Usare scarti alimentari per realizzare coloranti e valorizzare la eco- compatibilità del processo conciario: è la nuova sfida "green" che arriva dal distretto di Santa Croce sull'Arno, obiettivo del progetto di ricerca "Coconat" , attivo presso il Polo Tecnologico Conciario. Scarti di pomodori, cipolle e olive rinascono a nuovi usi. Foglie, bucce, e potature di olivo sono alcuni dei prodotti usati nell'ambito del progetto, insieme a scarti dell'industria conserviera e ortofrutticola, come residui di pomodori, cipolle e melograni. «L'idea alla base del progetto Coconat - spiega il direttore Poteco Domenico Castiello - è quella di usare risorse destinate a smaltimento come substrato di partenza per sviluppare coloranti e concianti innovativi ed ecologici: il progetto prevede l'uso di concianti a base di polifenoli estratti da matrici di scarto dell'industria agroalimentare in sostituzione di concianti a base di sali metallici e verifica l'utilizzo di coloranti naturali organici ricavati da quegli stessi scarti». Tra i risultati attesi del progetto vi sono la riduzione di più del 50% del costo dei concianti polifenolici e coloranti, la riduzione di circa il 20% dei costi di smaltimento da parte dell'azienda conciaria e di circa il 30% del quantitativo dei fanghi da depurare. «I prodotti ottenuti dalle matrici di scarto agroalimentare - aggiunge Castiello - consentiranno di realizzare manufatti ipoallergenici e biodegradabili senza perdere in qualità e performance del prodotto finito concorrendo a ridurre l'impatto ambientale del ciclo di produzione delle pelli». Numerosi i soggetti coinvolti:

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” promosso nell'ambito del programma operativo regionale Fesr 2014-2020, il Coconat ha tra i suoi partner Conceria Lufran (capofila), Italven Conceria, Klf Tecnokimica, Tecno srl, Unipi Dipartimento di ingegneria civile e industriale, Consorzio Polo Tecnologico Magona ed Everest srl.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Le Giubbe verdi hanno ripulito l'area sulla collina a ridosso del capoluogo Decine di sacchi colmi di vetri ed erbacce: «Patrimonio di tutti, stop atti vandalici» Degrado a Casale Poggetti oltre 20 volontari al lavoro di Anna Cecchini ROSIGNANO Pezzi di vetro, residui di bivacchi, rifiuti di plastica e cumuli di erbacce. I volontari delle Giubbe Verdi hanno trovato di tutto nell'area circostante il Casale Poggetti, sulle colline a ridosso di Rosignano Marittimo. Un edificio restaurato nel 2010 dalla Provincia che sarebbe dovuto diventare luogo di snodo per il turismo verde del Parco dei monti livornesi e che invece è stato abbandonato a se stesso. Neanche dal marzo 2015, quando Provincia e Comune di Rosignano hanno firmato una convenzione che ha portato la gestione dalla prima al secondo, con tanto di spese per la manutenzione. Svariate le segnalazioni di degrado da parte degli amanti della natura che sono soliti passeggiare sulle colline alle spalle del territorio comunale. In primis proprio delle Giubbe Verdi, che considerano il Casale e le colline circostanti un patrimonio verde da preservare non solo per le associazioni naturalistiche alle quali presto sarà affidata la struttura ma per tutti i cittadini che desiderano , nelle scorse settimane hanno chiesto in Comune le autorizzazione necessarie per pulire la zona.Così ieri mattina alle 9, con zappe, rastrelli e sacchi per l'immondizia, circa venticinque rappresentanti delle Giubbe Verdi si sono dati appuntamento al Casale Poggetti. Hanno tagliato le erbacce e rimosso i residui dei bivacchi dei vandali. «Abbiamo trovato - spiega Augusto Fustella, presidente della Giubbe Verdi - anche i resti di falò, poi pezzi di vetro ovunque». Intorno al Casale, i cui muri perdono pezzi di intonaco, abbiamo tagliato l'erba e tolto rifiuti di vario genere».Intorno a mezzogiorno una pausa per un panino in compagnia e un momento di relax al sole, e poi seconda fase di pulizia. «Al termine della giornata - spiega Fustella - abbiamo raccolto vari sacchi di rifiuti e di erbacce. Tutti segni dell'incuria dimostrata dalle persone che frequentano la zona e lasciano detriti di ogni tipo. Abbiamo pulito anche l'interno, dove i vandali erano entrati».All'appuntamento è intervenuta anche l'assessora al turismo Licia Montagnani, che ha ribadito ai volontari come il Casale diventerà il presidio di tutte le associazioni naturalistiche che operano nella zona, mentre ben presto a Villa Pertusati (raggiungibile più facilmente da Rosignano Marittimo) sarà inaugurata presto la nuova sede del Museo di scienze naturali.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Commercianti solidali «Rimateria riparta» PIOMBINO Mentre proseguono gli incontri tra i consiglieri comunali delle varie forze politiche e i lavoratori di Rimateria, anche i negozianti del centro città vogliono esprimere la loro piena solidarietà. Tutto per mantenere alta l'attenzione sulla situazione che questi dipendenti stanno vivendo in questi giorni, della loro volontà di dialogare per far capire le loro posizioni. In discussione restano le ipotesi di lavoro per accompagnare la ripresa, sulla necessità del dissequestro e sulla necessità di continuare con i conferimenti, attraverso un adeguato sistema di controlli (anche su questi temi si svolgerà il consiglio straordinario del 17 aprile). In una lettera con decine di firme di commercianti si conferma la speranza per «una soluzione positiva della vicenda, certi - si sottolinea - che quest'azienda sia importante per la ripresa economica del territorio e per le future bonifiche ambientali. Confidiamo che tutti facciano la propria parte per far ripartire Rimateria e iniziare finalmente a invertire un trend negativo che ormai vede solo chiusure e perdite di posti di lavoro».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Nel 2017 sono oltre 60mila le presenze nei comuni "intorno" alle centrali Il ruolo importante della promozione e del rapporto tra comune e alberghi Geotermia uguale turismo e Monteverdi cresce ancora MONTEVERDI La promozione dell'ospitalità locale punta a valorizzare il territorio nelle sue diverse articolazioni: borghi medievali, paesaggio naturale, tranquillità. Ma fa leva anche sulla collocazione geografica: tra la costa e l'interno Monteverdi è la "porta" della geotermia. Che significa: non solo vapore per la produzione di energia elettrica, ma anche fenomeni naturali da vedere e conoscere.Il "turismo geotermico" è un movimento in crescita, come conferma una rilevazione di Enel Green Power - il "braccio" di Enel nell'area geotermica - secondo la quale nel 2017 su circa 127mila presenze complessive tra Monteverdi e

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” l'Amiata oltre 60mila sono relative al solo "turismo geotermico". Queste cifre sono certificate: 27mila visite al Museo di Larderello (Pomarance), 17mila accessi alle Parco delle Biancane (Monterotondo), altre 6mila al Parco delle fumarole di Sasso Pisano (Castelnuovo), 10mila alle "centrali aperte" e agli eventi specifici organizzati da Comuni ed enti vari. Tutto ciò fa dire a Massimo Montemassi, responsabile per la geotermia di Enel Green Power - che «il turismo geotermico è ormai una parte importante del distretto della geotermia toscana, frutto di un'ampia collaborazione sul territorio: tutti hanno lavorato sulla promozione e sulla cura degli itinerari di visita, facendo dei luoghi della geotermia un punto di riferimento per il turismo nazionale ed internazionale».In questo contesto, Monteverdi fa la sua parte: quasi 35mila presenze nel 2017, con un soggiorno medio di 4,6 giornate a persona, e iniziative che "spingono" a visitare il territorio, pubblicazioni ad hoc, eventi locali sono aspetti di una promozione che mette in evidenza oltre alla vicinanza del mare anche i fenomeni naturali: la "porta", appunto, della geotermia.E non è un caso che i comuni siano sempre più attenti ai riscontri economici del turismo geotermico. «Noi forniamo gli strumenti - osserva il sindaco di Monteverdi Carlo Giannoni - poi tocca agli operatori turistici e a chi offre ospitalità utilizzarli al meglio». Uno di questi strumenti più recenti è la guida "Le colline del vapore", uscita a febbraio, edita da Viatoribus di Donoratico e realizzata dal collega Enrico Caracciolo: percorsi, luoghi, enogastronomia, mestieri, artigianato, eventi, questo insieme di pagine descrittive e di immagini che parlano da sole ha la singolarità di essere stato prodotto da sei comuni dell'area (Pomarance, Castelnuovo, Monterotondo, Monteverdi, Radicondoli, Montieri), tutti insieme coordinati dal consorzio regionale Cosvig. E non meno importante è la rinnovata guida "Riserve naturali dell'alta Val di Cecina" (curatori Guido Iacono, Davide Bettini, Andrea Bandinelli), realizzata dall'Unione montana . Ci sono possibilità di ulteriore miglioramento? E criticità? «È il territorio nel suo insieme che produce - osserva Alessandro Colletti titolare con la moglie Angela di uno dei primi agriturismi nati da queste parti -. Noi ai turisti suggeriamo le migliori escursioni nelle aree geotermiche ma nelle mezze stagioni sono interessati soprattutto i naturalisti; in estate, con i soggiorni brevi sempre più frequenti, sono i borghi la prima scelta» . Indicazioni condivise da Carlo Quaglierini, consigliere comunale: «I dati in crescita ci dicono che non bisogna mollare, dobbiamo continuare ad investire nel turismo verde. La geotermia è un ulteriore richiamo, ma occorre fare cultura presso le strutture ricettive e i comuni devono ascoltare i suggerimenti...dal basso. (g.p.)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Esa soddisfatta nei primi due giorni di raccolta differenziata dopo il cambio di sistema: «Grande accortezza degli utenti» Rifiuti, il porta a porta parte col piede giusto Ora via tutti i bidoni PORTOFERRAIO Buona partenza per il nuovo servizio di raccolta differenziata porta a porta nel territorio comunale di Portoferraio. La società Elbana servizi ambientali «ringrazia la cittadinanza di Portoferraio - si legge nella nota inviata dall'azienda che gestisce il ciclo dei rifiuti sull'isola - per aver partecipato con convinzione e con buoni risultati alla partenza delle raccolte porta a porta sul territorio comunale, già questi due giorni in cui le zone sono partite in maniera non uguale, hanno dato risultati di raccolta più che soddisfacenti con una qualità del materiale raccolto da subito altissima, indice di grande accortezza da parte degli utenti».Il nuovo sistema di raccolta sarà affinato nei prossimi giorni e verso la metà di aprile andrà a regime. «Con la giornata di mercoledì 11 aprile - scrivono dalla società - saranno completate le isole ecologiche condominiali installate presso i grandi condomini di piazza Virgilio, viale Elba e via Mascagni. Le isole ecologiche saranno chiuse e accessibili unicamente agli abitanti del condominio stesso, i condomini interessati potranno conferire nelle isole, differenziando i rifiuti e utilizzando i kit forniti da Ealbana servizi ambientali».Giovedì, invece, saranno rimossi i bidoni stradali da tutta la zona servita.«Si raccomanda in ogni caso a tutti gli utenti, di continuare a seguire le modalità di esposizione già previste - spiegano da Esa - Per chi ancora non avesse ritirato il kit, sia domestico che per le utenze commerciali, si informa che lo stesso può essere ritirato presso il centro di raccolta della Casaccia, dove è allestito un infopoint per la consegna e per le informazioni. Le segnalazioni possono essere inoltrate oltre con l'apposito servizio App (portAPPorta Esa), anche al numero verde 800 688 850.Per qualsiasi necessità Elbana servizi ambientali ricorda la possibilità di conferire direttamente al centro di raccolta i cui orari di apertura sono dal lunedì al sabato dalle 7 alle 12 e il pomeriggio dalle 13 alle 18.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

I consiglieri pentastellati hanno depositato in consiglio comunale una mozione che chiede la risoluzione del "patto" di servizio. «Non serve attendere il giudice» M5s: «Stop al contratto tra Ato e Sei Toscana» GROSSETO Quando si dice andare al nocciolo della questione: i consiglieri comunali di Grosseto in quota al Movimento Cinque Stelle chiedono la risoluzione del contratto di servizio tra l'Ato Rifiuti Toscana Sud e Sei Toscana. La mozione. O meglio: i pentastellati hanno depositato due giorni fa in consiglio comunale una mozione che nel caso in cui venisse approvata dalla pubblica assise impegnerebbe il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e la sua giunta a portare in seno all'assemblea dei soci Ato (nella quale siedono i rappresentanti dei municipi) la richiesta di risoluzione del contratto di servizio per la gestione integrata dei rifiuti stipulato tra Ato e Sei Toscana il 27 marzo 2013. La mozione consta anche di un secondo punto oltre a quello appena citato: i consiglieri del M5s chiedono anche al sindaco di richiedere a sua volta al direttore generale dell'Ato Toscana Sud Paolo Diprima gli atti in base ai quali si è consentito a Sei Toscana - il gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nelle province di Grosseto, Siena e Arezzo - di "cedere" a Cooplat il servizio di raccolta rifiuti per Grosseto. «Basta aspettare». Secondo Daniela Lembo, Giacomo Gori e Claudio Fiori ci sarebbero i presupposti per procedere subito alla risoluzione di quel contratto di servizio, «senza attendere la Cassazione», cioè il terzo (e ultimo) grado di giudizio. Il riferimento è all'inchiesta sul maxi appalto ventennale da 3, 5 miliardi di euro che si è aggiudicato Sei Toscana e che in prima battuta portò nel novembre 2016 all'arresto del direttore generale della Ato Toscana Sud Andrea Corti. «Ammettiamo che Corti non venga condannato penalmente - dice Fiori - ciò non significherebbe che la gara di affidamento sia stata fatta bene». Ci sono reati penali, del resto, e illeciti amministrativi, per esempio, che - se compiuti - inficiano comunque la correttezza e la trasparenza di un atto, ricordano i pentastellati. Che c'entra il maxi appalto finito nel mirino della giustizia con il contratto di servizio tra Ato Rifiuti e Sei Toscana di cui il M5s chiede la risoluzione? C'entra, eccome, secondo i consiglieri: «Non dimentichiamo - sottolinea Fiori - che quel contratto di servizio faceva parte del bando di gara, anzi, ne era il punto di riferimento». Il nodo Cooplat. Le motivazioni che sfociano nella mozione depositata in consiglio comunale e che sosterrebbero la richiesta di risoluzione "immediata" del contratto di servizio tra Ato e Sei Toscana «sono già per altro acclarate dai provvedimenti di proroga del commissariamento di Sei Toscana - dice Fiori - da parte del prefetto di Siena». Vediamo nel dettaglio. Primo aspetto esplicato da Fiori: «Cooplat ha dato le proprie quote di Sei Toscana in pegno a soggetti estranei alla compagine societaria e questo va contro una previsione del contratto di servizio; l'articolo 13 stabilisce infatti che le quote non potevano essere trasferite per almeno cinque anni». Secondo aspetto: «L'articolo 16. 3 del contratto di servizio - continua Fiori - stabilisce che è espressamente vietato al gestore (Sei Toscana, ndr) di cedere servizi a soggetti terzi pena l'automatica risoluzione del contratto. E il prefetto di Siena a tale proposito scrive che c'è da chiarire come abbia fatto Sei Toscana a dare in sub-appalto a Cooplat il servizio di raccolta rifiuti»; e «di tale cessione non c'è stato modo - conclude Fiori - di trovarne gli atti».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto l'analisi «Bene il Comune ma il problema rimane a monte» GROSSETO IL M5s promuove la politica sui rifiuti della giunta del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna: «Siamo contenti - dice Daniela Lembo - di quanto l'amministrazione comunale sta facendo, ma se non si risolve la questione a monte oltre ad una certa soglia non è possibile andare». La questione a monte è il contratto di servizio stipulato nel 2013 tra Ato Rifiuti Toscana Sud e Sei Toscana, ma non solo. «Il M5s - dice Lembo - ha sempre espresso la propria contrarietà nei riguardi della Legge regionale 69 del 2011. E, in particolare, il presupposto da eliminare è quello contenuto nell'articolo 42: un gestore unico per 105 comuni crea una situazione ingestibile, soprattutto quando sono messi insieme territori non omogenei e con caratteristiche molto diverse tra loro. Noi crediamo, piuttosto, che creare Ato omogenei sia la condizione per favorire economie di scala», obiettivo che senza dubbio si riverbera positivamente anche sul fronte delle tariffe e quindi sulle tasche dei cittadini-contribuenti.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Talamone Dragaggio, dopo i carotaggi il Pd chiede lumi sullo zinco TALAMONE Il progetto del dragaggio del porto di Talamone è stato approvato: la manifestazione di interesse per cercare una ditta che esegua il lavoro è partita, eppure sull'intervento ci sono ancora polemiche. Nei giorni scorsi Sergio Biraghi, il presidente dell'associazione consortile Il Molo di Talamone, uno dei soggetti interessati al dragaggio insieme a Comune e Regione, aveva auspicato che l'escavo venisse rimandato a settembre per evitare di far saltare la stagione diportistica. Ora sulla vicenda interviene di nuovo il Pci di Orbetello. «In riferimento alle dichiarazioni rilasciate da Biraghi sull'escavo del porto di Talamone - scrive il Pci - noi non siamo contrari all'opera ma non vogliamo che venga eseguita passando sulla salute dei cittadini». Secondo alcuni documenti in possesso del Pci «i fanghi inquinati da zinco dovrebbero essere isolati dagli altri con teli di protezione e caricati sulla chiatta con camion con cassoni stagni dove si sarebbero dovute eseguire ulteriori analisi - dice il partito - Nel caso i fanghi fossero risultati inquinati sarebbero dovuti finire in una discarica diversa da Piombino». Il Pci torna quindi a puntare i riflettori sullo zinco rinvenuto in alcuni carotaggi. «Se i fanghi devono essere trattati in modo diverso, un problema ci sarà - dicono dal Pci - Se questo inquinamento fosse comprovato perché non andare più a fondo in maniera da raggiungere la bonifica del sito? Che senso ha eseguire un'opera di escavo in un'area che presenta segni di inquinamento se non accertiamo che più in profondità lo zinco ed altri metalli sono ancora presenti? Perché nemmeno i consiglieri di minoranza di Orbetello riescono ad avere gli atti sul porto? Crediamo che in un'opera in cui si investono 750mila euro di soldi pubblici la trasparenza dovrebbe essere all'apice». (i. a.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il consiglio comunale di Follonica ha approvato una mozione di sostegno La bonifica del sito l'ambito principale per pensare a un ricollocamento «Inceneritore, soluzioni per chi ha perso il lavoro» di Paola Villani FOLLONICA «Non siamo contro i lavoratori dell'inceneritore: per loro abbiamo proposto strategie occupazionali a breve e lungo termine». Bonifiche della Piana di Scarlino, impianto delle Strillaie, ma anche turismo e commercio. Sono questi gli ambiti nei quali potrebbero essere impiegati i dipendenti della Scarlino Energia. Il sindaco di Follonica Andrea Benini torna a parlare dell'impianto della Piana scarlinese, ma stavolta lo fa da un punto di vista differente. Venerdì scorso in consiglio comunale è stata infatti approvata una mozione che va a sostegno dei dipendenti di Scarlino Energia, che a causa della chiusura dell'inceneritore hanno chiaramente perso il lavoro. Solitamente a salire agli onori delle cronache è la contrarietà, più volte espressa, dell'amministrazione comunale al riavvio dell'impianto: che il Comune di Follonica e quello di Scarlino, sede dell'azienda, si oppongano a spada tratta alla riapertura della fabbrica è oramai noto a tutti. Una contrarietà che negli ultimi giorni si è rafforzata di fronte ai dati non proprio rassicuranti comunicati dall'Asl sulle condizioni di salute della popolazione di Follonica e Scarlino. Ma il risvolto della medaglia sono i posti di lavoro. «Si tratta di una mozione importante perché cerca di farsi carico dei lavoratori di Scarlino Energia - dice Benini - Lavoratori di fatto scaricati dall'azienda e che, comprensibile dal loro punto di vista, si sentono abbandonati e condannati. Vorremmo comprendessero che, mentre difendono il lavoro, si trovano stretti nella morsa tra interessi generali, seri e motivati, e un'impresa cui non interessa il rapporto col territorio». La mozione proposta dalla maggioranza di governo tenta di proporre per i dipendenti dell'inceneritore un percorso che non li penalizzi, perché di fatto, in tutta questa vicenda, loro non hanno colpe. «La lotta contro questo impianto, nato male, proseguito peggio - continua Benini - non è mai stata contro i lavoratori dell'azienda interessata, che non hanno certo la responsabilità di errori impiantistici, facilonerie, improvvisazioni e carenze nei contenuti e negli iter di autorizzazione succedutisi fino ad oggi. Come ribadito durante il consiglio comunale ci sarebbero e ci sono tutti gli spazi per una soddisfacente ricollocazione di queste persone, che rappresentano tante famiglie». Quali? In primo luogo gli interventi di bonifica della Piana di Scarlino, di cui si parla da anni, ma anche le Strillaie. «Pensiamo alla razionalizzazione e all'innovazione dell'impianto - spiega Benini - finalizzate davvero al recupero dei materiali provenienti dalle raccolte differenziate, con possibilità di incremento occupazionale su cui orientare anche i lavoratori di Scarlino Energia». E nella lista sono state inserite anche iniziative di formazione e imprenditoriali del settore turistico e del commerciale, di cui non si danno dettagli.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il Pci propone un tavolo per affrontare le emergenze occupazionali «Diciamo basta ai diritti calpestati» FOLLONICA Il Pelagone prima e il Porto poi, ma anche l'inceneritore di Scarlino e tanti altri casi che insieme raccontano di un periodo nero per l'occupazione all'interno delle Colline Metallifere e nella Provincia tutta.L'idea arriva dal Pci di Grosseto ma è rivolta a tutte le forze politiche interessate: creare un tavolo per la tutela dei lavoratori tra forze politiche ed istituzioni. «La proposta è quella di organizzare un comitato provinciale sull'occupazione che intraprenda strade ed eventuali iniziative perché le istituzioni locali, e non solo, si impegnino a dare risposte e si mettano dalla parte dei lavoratori e dei diritti che sono sempre più calpestati da un mercato lanciato dalla politica degli ultimi anni - scrive il Pci - Dobbiamo ricominciare a farci sentire, a stare insieme a chi perde la dignità e la certezza del futuro». Il caso del Pelagone è scoppiano a novembre dello scorso anno: in quella circostanza le difficoltà delle società che fanno capo all'imprenditore austriaco di origini iraniane Faramarz Ettehadieh sono ricaduto a cascata anche sul club di vacanze Cordial, la catena di hotel che nel Comune di Gavorrano gestisce appunto il Pelagone Golfclub Toscana. Ad oggi la situazione dei lavoratori non è ancora certa: molti stagionali non sono tornati a lavorare nell'hotel e gli stipendi di quelli che hanno mantenuto il posto hanno tardato ad arrivare. «Ad oggi al Pelagone c'è il curatore fallimentare - dice Luciano Fedeli del Pci - Hanno pagato stipendi arretrati ma il futuro è legato a quanto saranno produttive le residenze. Per il momento quindi c'è sempre un alone di incertezza e speriamo che il futuro sia migliore».Ci sono poi i lavoratori di Scarlino Energia i quali prestissimo si ritroveranno senza ammortizzatori a dover affrontare, probabilmente, il licenziamento. «Pagano lo scotto di una politica e di istituzioni che da anni non hanno saputo dare risposte logiche e pianificate il problema dei rifiuti - dice il partito - Si passa da un ricorso all'altro senza vedere una programmazione».Ci sono poi gli operai del porto di Scarlino licenziati senza preavviso e ad oggi ignorati dalla proprietà. Ma la lista è lunga: «I lavoratori da un giorno all'altro vedono precipitare le proprie certezze - continua il Pci - è il caso degli autisti di scuolabus della ditta che si è aggiudicata il trasporto scolastico a Follonica: lo stipendio continua ad arrivare in ritardo e magari per futuro ci sta che l'impresa, ad un certo punto, molli tutto lasciando a piedi gli studenti e senza retribuzione i lavoratori. Si potrebbe proseguire con Securpol, con Media Word e continuare l'elenco poi con tutte le situazioni di precariato introdotte con il Jobs Act e grazie all'abrogazione dell'art 18 che hanno legalizzato lo sfruttamento». (g.s.)

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Discarica dissequestrata, Programma Ambiente teme l'insorgenza di nuove difficoltà per i rifiuti tessili pratesi «Riapre il Cassero ma prezzi e vincoli ci preoccupano» PRATO Il dissequestro della discarica del Cassero a Serravalle è una boccata d'ossigeno sul fronte del conferimento dei rifiuti tessili prodotti dalle aziende pratesi. Ma è solo un primo passo al quale dovrà seguire un consistente ritocco dei prezzi attualmente insostenibili per le imprese. Ne è convinto Sandro Lascialfari, rappresentante pratese in Alia ma soprattutto massimo dirigente di Programma Ambiente, dopo le dimissioni del presidente Roberto Pagliocca. «La chiusura di quella discarica dopo Prato aveva un suo spazio per poter conferire i rifiuti tessili - dice - era uno dei problemi principali da risolvere ed è anche il motivo per cui i costi a tonnellata sono quasi raddoppiati negli ultimi mesi. Questo perché le altre soluzioni che abbiamo, cioè gli altri impianti, sono più lontani di Serravalle e i costi inevitabilmente più alti. Sappiamo che la discarica dovrebbe riaprire a tutti gli effetti nel giro di due settimane, in quanto la manutenzione da parte dei gestori era continuata anche durante la chiusura. Si tratta ora di capire se il dissequestrato comporti dei vincoli maggiori per il conferimento dei rifiuti tessili - non dimentichiamo che sono considerati alla stregua dei rifiuti speciali - e se e fino a che punto è possibile trattare almeno per tornare ai prezzi precedenti al sequestro della discarica da parte della magistratura». C'è anche un altro scoglio che si profila all'orizzonte, cioè una lettera in dieci punti all'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni in cui il sindaco di Serravalle Piero Lunardi pone una serie di condizioni per la riapertura della discarica del Cassero. Per la verità, leggendo questi paletti e richiesta di garanzie posti alla Regione, non c'è un No agli scarti tessili pratesi, ma si dice genericamente che «i rifiuti conferiti nell'impianto debbano provenire solo da attività presenti sul territorio regionale, preferibilmente solo direttamente dalle aziende e non da trasformatori di rifiuti». «Non ho ancora letto questa lettera del sindaco di Serravalle - ammette Lascialfari - ma non credo che un Comune abbia voce in capitolo: sono scelte che spettano alla Regione. Semmai auspichiamo che proprio la Regione prenda in mano in modo deciso la questione di nuovi impianti da realizzare e non solo per il problema degli scarti tessili». Concetto ribadito anche dall'assessore all'ambiente Filippo Alessi: «Gli impianti nel proprio

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” comune non li vuole nessuno e c'è sempre qualche comitato agguerrito pronto a contestare i progetti. Purtroppo gli impianti per i rifiuti servono ed è importante che la Regione consideri l'attuale condizione degli impianti e riesca ad imporre le proprie decisioni». Francesco Albonetti

Il Tirreno, Cronaca di Prato serravalle Il sindaco Lunardi pone 10 condizioni Piero Lunardi, sindaco di centrodestra a Serravalle, la discarica del Cassero rimasta chiusa dopo l'incendio e sotto sequestro dal marzo dell'anno scorso, proprio non ce la vorrebbe nel suo territorio comunale. Ma se proprio deve riaprire, vuole almeno che la Regione faccia rispettare alcune condizioni - riassunte in dieci punti - che tutelino la salute dei residenti. Fra queste condizioni non c'è però lo stop al conferimento degli scarti tessili provenienti dalle aziende pratesi.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Pratale chiede più polizia nel quartiere di Stefano Taglione PISA «Me lo ricordo come fosse ieri, anche se è successo un mesetto fa. Il ladro si muoveva in scooter e io ero appena uscita dalla farmacia di via Battelli, proprio dove l'altro giorno hanno scippato e ferito quella ragazza. Ho preso l'auto, ho girato verso via Don Bosco e alla curva di Scarpamondo mi si è affiancato. Mi ha seguita fin sotto casa e con una scusa ha aperto la portiera fregandomi la borsa con soldi e documenti. Ho perso tutto».Claudia non vuole che Il Tirreno scriva il suo cognome (o pubblichi la sua foto) perché è ancora scossa. Trema dalla paura. «Vivo da sola e se sa che ve l'ho detto, entra in casa e mi ammazza». La signora, anziana, è una delle circa 50 persone che ieri mattina hanno preso posto nella platea della sala convegni delle Officine Garibaldi di via Gioberti, per l'incontro con il comandante della polizia municipale, Michele Stefanelli, e la capitana della compagnia dei carabinieri di Pisa, Cristina Spina, organizzato dal gruppo "Sguardo di vicinato del quartiere pisano di Pratale-Don Bosco e dal comando dei vigili urbani, con la collaborazione dei consiglieri del Ctp 5 Lorenzo Davini e Fabio Rosellini, che per promuoverlo hanno fatto un vero e proprio porta a porta, casa per casa. «È stata un'occasione per avvicinare i cittadini alle forze dell'ordine - riassume Davini - e per superare l'omertà e la paura di denunciare ciò che accade. Qui la sera è pericoloso anche per un giovane come me, figurarsi per una signora anziana».Diverse le persone che hanno preso la parola per raccontare i furti subiti. «Un pomeriggio, verso le 17.30, i ladri sono entrati in casa rubando la borsa di mia moglie», dice un cittadino. «La prima volta mi hanno fregato perché non avevo l'allarme e nella seconda occasione si sono approfittati del fatto che la porta non fosse blindata. Così ho subìto due furti in poco tempo», gli fa eco un altro residente del quartiere.Spina e Stefanelli hanno cercato di rispondere nel modo più chiaro possibile, fornendo dei suggerimenti dettati per lo più dal buon senso. «Se vi chiedono il portafogli minacciandovi di farvi del male, dateglielo subito, facendo però attenzione a chi avete di fronte. L'accento con cui parla, eventuali tatuaggi o segni alle mani. In sede di denuncia questi particolari possono essere decisivi per arrestare il malvivente», ha spiegato la militare.Molti i problemi segnalati dai residenti. «Gli scippi sono diventati una piaga - racconta Cristina Ceccarini - Mia madre è anziana, camminando ci guardiamo sempre le spalle perché in giro si vedono sempre più brutte persone». «Vicino all'isola ecologica di via Ippolito Pindemonte i rifiuti spesso sono ovunque e attirano delinquenza», aggiunge Enzo Cini. «Abbiamo creato due gruppi su Whatsapp: nel primo vengono inviate le segnalazioni, nel secondo rimangono quelle che filtriamo e mandiamo direttamente alle forze dell'ordine. Così partecipiamo alla sicurezza del quartiere. Chi vuole mi contatti e lo inserisco: per ora siamo una cinquantina», sostiene Guido Cervelli, membro del comitato "Vivi Pratale». «Servono più poliziotti, magari arrivasse un vigile di quartiere - spera Ugo Quaglieri - così la microcriminalità verrebbe disincentivata».

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Ospedaletto Nuova assemblea su biomasse e inceneritore PISA Si riuniranno nuovamente dopodomani, martedì, alle 21,15 al Circolo Arci di Ospedaletto, i cittadini che hanno aderito alla battaglia contro la costruzione di una centrale a biomasse e per la chiusura dell'inceneritore. A promuovere l'incontro il Circolo Arci di Ospedaletto, la Proloco di Coltano e il neo Comitato Salviamo Salute, Ambiente e Territorio. «Le assemblee che abbiamo promosso fino ad oggi hanno

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” espresso chiaramente la necessità di procedere su più fronti - spiegano gli organizzatori - il primo è stato quello di bloccare la realizzazione della nuova centrale a biomassa prevista su Via del Caligi tra Ospedaletto e Coltano, la priorità era dettata anche dalle tempistiche per un eventuale ricorso . Gli avvocati hanno studiato se vi fossero gli estremi per presentare un ricorso al Tar e tenuto conto che i presupposti c'erano la decisione dell'ultima assemblea fu quella di procedere. L'altra priorità è quella della mobilitazione per la chiusura dell'inceneritore per questo ci siamo attivati per sostenere qualsiasi iniziativa che punta a questo obbiettivo. Invitiamo pertanto tutti i cittadini, le associazioni, le imprese, i lavoratori di Pisa e dei comuni limitrofi ad essere presenti».

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Per Calci la quota più bassa dai fondi erogati dallo Stato di Pierluigi Ara CALCI Tempi duri per gli enti locali. Dallo Stato non arrivano i finanziamenti ed è una scommessa far quadrare i bilanci dovendo risolvere mille problematiche. Calci vanta il poco lusinghiero primato di vedersi accreditare la quota più bassa ad abitante rispetto agli altri Comuni della provincia. Le cifre parlano chiaro: appena un euro e 17 centesimi a fronte di una media generale di 42, mentre i Comuni dell'area pisana dispongono di 53 euro. Una situazione difficile. Dal 2014 le cose si sono complicate ulteriormente. Prima c'erano aiuti "verticali" dallo Stato, poi si è creato un fondo "orizzontale". Ogni Comune cede una quota dell'Imu del 38% e gliene viene restituita un'altra in base ad alcuni criteri. Semplificando nel 2014 si è creata una situazione per cui si passa da circa 300mila euro di aiuti dallo Stato per Calci a una quota di oltre 400mila che il bilancio di Calci cede in favore di altri Comuni, nel quadro del fondo di solidarietà. «Una situazione paradossale e assurda», commenta il sindaco Massimiliano Ghimenti, che ha tenuto una conferenza stampa alla presenza anche del vicesindaco Valentina Ricotta e dell'assessore Anna Lupetti. La chiave di lettura è che viene usato il criterio della "pesa storica". Succede che chi in passato ha speso di più, magari indebitandosi, viene sostenuto maggiormente. All'ombra del monte Serra e della Verruca hanno protestato e qualche importante risultato si può mettere ora in conto. È anche una boccata d'ossigeno. Certifica Ghimenti: «Dopo gli appelli ripetuti alle massime cariche del governo centrale, si registra la notizia "storica" di vedersi attribuire qualche risorsa in più, nell'ordine di 43.800 euro circa rispetto all'anno prima. Attingendo proprio al fondo di solidarietà».Su un punto insistono gli amministratori calcesani: «Si deve progressivamente superare il criterio degli aiuti in base alla spesa di una volta per privilegiare invece criteri legati ai costi standard e alla propria capacità di spesa». Ciò che si è appena avuto è ancora troppo poco rispetto alla penalizzazione ai danni della Valgraziosa. «Ma è un primo segnale», rileva il sindaco, il quale sottolinea: «Ciò dimostra la fondatezza delle nostre battaglie. Va da sé che operiamo in proiezione futura. Continueremo il nostro impegno affinché questo percorso progressivo vada avanti. Per la comunità. Per Calci». Un pressante invito verrà rivolto tra l'altro al governo che verrà. Sulla spinta di quanto è stato ottenuto. Un primo tassello significativo. Se si è rimediato in qualche modo per le necessità più impellenti del territorio lo si deve soprattutto a realtà diverse: la società Acque, Toscana Energia, Enel, Geofor, Regione. Sono arrivati complessivamente attorno ai cinque milioni di euro. In ultima analisi rimane una situazione di diffuso disagio.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Perdite d'acqua, rifiuti, erbacce, lattine E fino a pochi giorni fa l'accesso era libero Un tesoro etrusco abbandonato al suo destino TERRICCIOLA «Una delle collezioni più importanti della Toscana di cippi etruschi risalenti al quarto e quinto secolo avanti cristo è circondata da perdite d'acqua, lattine, erbacce, e soprattutto, fino a pochi giorni fa, era a completa disposizione di ladri e vandali. È vergognoso». Lorenzo Bacci, esperto di storia dell'arte, guarda oltre le sbarre e scuote la testa. Dietro a un cancellino in ferro tutt'altro che a prova di malintenzionato ci sono cinque manufatti di grande valore, posizionati all'interno dell'ipogeo del Belvedere, nel cuore di Terricciola. L'ipogeo è una costruzione sotterranea di interesse storico e antropologico, realizzata interamente dall'uomo, oppure ricavata da cavità naturali. Un gioiello figlio della storia. Nel borgo dell'alta Valdera ce ne sono addirittura cinquantaquattro, che si snodano sotto al centro abitato. «L'unico divenuto museo è quello del Belvedere - spiega ancora Bacci - reso visitabile nel 2002 grazie a un delicato intervento di ripristino. E pensare che oggi è pieno di escrementi di gatti e totalmente inutilizzato». C'è un tesoro da salvare a Terricciola, legato a una vicenda che inizia addirittura sedici anni fa. «Quando la sezione di Terricciola del gruppo archeologico Tectiana - prosegue Bacci - prese in gestione l'ipogeo e lavorò per

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Dopo la segnalazione Pulita l'area del raccoglitore per vestiti Sono stati recuperati i rifiuti che erano stati abbandonati intorno al raccoglitore di indumenti usati in via Allende a Cascina, dopo la segnalazione di un cittadino. Furti e inciviltà rischiano di vanificare quella che poteva essere una opportunità. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pisa)

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Rifiuti, raccolta porta a porta Aamps incontra i cittadini LIVORNO In vista dell'avvio del servizio di raccolta rifiuti "Porta a porta" anche nei quartieri di Fabbricotti, via Marradi e dello stadio, previsto per il 23 aprile, Aamps ha programmato il consueto ciclo di incontri informativi per gli abitanti delle zone interessate. Gli incontri saranno tenuti dai tecnici di Aamps e si svolgeranno nella "sala meeting" del Museo di Storia Naturale in via Roma 234: mercoledì 11 aprile dalle 18 alle 20; giovedì 12 aprile dalle 18 alle 20; venerdì 13 aprile dalle 18 alle 20.Ogni incontro sarà rivolto agli abitanti di un determinato gruppo di vie delle aree Fabbricotti, Stadio e Marradi.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Ed oggi il Comune incontra gli organizzatori delle sagre Novità per i rifiuti post mercato LIDO Una Passeggiata di Lido più pulita dopo il mercato del lunedì: è l'obiettivo dell'amministrazione comunale del sindaco Alessandro Del Dotto, sul quale è al lavoro - con particolare attenzione - l'assessore all'ambiente Sara Pescaglini. «Abbiamo avuto un primo incontro con Sea - spiega Pescaglini al "Tirreno" - per cercare di trovare correttivi ed un po' di soluzioni. Stiamo valutando un paio di opzioni che porteremo agli ambulanti, ai quali lunedì prossimo arriverà la comunicazione per un incontro la prossima settimana». Tra le ipotesi, quella che gli ambulanti del mercato del lunedì raccolgano i rifiuti e li portino - nel lasciare Lido - al parcheggio davanti alla Croce Verde, dove ad attenderli vi sarebbero i camion con gli addetti Sea. Ciascun conferimento verrebbe spuntato così da poter controllare ciascuno ambulante ed, eventualmente, avviare sanzioni per chi non rispetterà le nuove regole. «Abbiamo un paio di idee - continua l'assessore -: una volta fatta la scelta, dopo gli incontri con ambulanti e Sea, si parte in via sperimentale per poi decidere quale sarà la soluzione definitiva». Assessore e amministrazione guardano anche alla produzione dei rifiuti per quanto riguarda le sagre: «Abbiamo un incontro domani (oggi per chi legge, ndr) io e l'assessore Carlo Alberto Carrai. Proporremo agli organizzatori la raccolta differenziata e vorremmo arrivare anche all'utilizzo di materiali biodegradabili per le stoviglie. Si tratta di una spesa, è vero,. ma anche in questo caso abbiamo un paio di proposte ed il confronto va ad iniziare». Donatella Francesconi (Articolo contenuto anche nella cronaca di Viareggio)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Hanno funzionato i controlli della polizia municipale nelle isole ecologiche Rifiuti abbandonati, 89 sanzioni CARRARA Rifiuti abbandonati: arriva il bilancio dei controlli effettuati dalla Polizia Municipale da agosto ad oggi: 89 le sanzioni ai "furbetti". Hanno dato i primi risultati i controlli messi in campo dalla Polizia Municipale contro i furbetti che abbandonano i rifiuti nell'ambito delle azioni attivate dall'Amministrazione comunale in difesa del decoro urbano. La Comandante della Polizia Municipale Paola Micheletti ha reso noto che sono 89 in totale le sanzioni rilevate dallo scorso agosto ad oggi, così suddivise per mesi: 17 multe dal 7 agosto al 27 agosto 2017; altre 17 dal 28 agosto al 18 settembre 2017; 9 dal 16 ottobre al 13 novembre 2017; tre dal 13 novembre al 3 dicembre 2017; tre dal 4 dicembre 2017 al 6 gennaio 2018. E, ancora, due dal 8 gennaio al 24 gennaio 2018; 23 dal 29 gennaio al 24 febbraio 2018 e nove dal 26 febbraio al 23 marzo 2018. Attualmente è in corso la visione dei video, a partire dal 26 marzo scorso, che al momento ha prodotto la contestazione di sei sanzioni.Il monitoraggio è in costante svolgimento ed è effettuato attraverso telecamere mobili che vengono posizionate nei diversi punti dove sono state rilevate nel tempo le maggiori criticità evidenziate attraverso segnalazioni di cittadini o di Amia, oppure attraverso verifiche effettuate dalla stessa Polizia Municipale.Dallo scorso mese di ottobre, con una Delibera, la Giunta comunale aveva deciso di aumentare le sanzioni per quanti scaricano abusivamente i rifiuti. Le somme da pagare per estinguere l'illecito sono state aumentate da tre a sei volte rispetto alle precedenti disposizioni: le somme sono modulate in base alla gravità della violazione in relazione all'incidenza sul decoro e sull'ambienteL'aumento

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” delle sanzioni è, però, solo un'azione parziale di contrasto al degrado, se parallelamente non si implementano anche i controlli. A tal fine, dallo scorso mese di agosto, sono partiti i monitoraggi sul territorio, effettuati attraverso telecamere. Sotto osservazione speciale soprattutto le isole ecologiche, che purtroppo vengono considerate da molte persone come "zone franche" dove poter abbandonare ogni genere di rifiuto. I controlli proseguiranno senza sosta anche nei prossimi mesi al fine di scoraggiare comportamenti che vanno contro il senso civico a danno della città.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini i nostri soldi Rifiuti, 700 le domande per avere le riduzioni PISTOIA Sono quasi settecento i nuclei familiari pistoiesi in difficoltà economiche che potranno pagare solo una parte (o nulla del tutto, in certi casi) della tassa rifiuti dello scorso anno. Per la precisione, le domande pervenute a Palazzo di Giano (con le relative dichiarazioni Isee) sono state 706, mentre la scrematura degli uffici, che ha selezionato chi ha davvero i requisiti necessari per ottenere gli sgravi della tassa, hanno ridotto il numero a 687. Sono state 19, quindi, le domande escluse.La relativa graduatoria è stata pubblicata nei giorni scorsi dal Comune, che ora trasmetterà ad Alia spa, l'azienda dei rifiuti, l'elenco dei 687 nomi. Così tutti coloro che lo scorso anno non hanno versato la tassa, sperando appunto nell'ottenimento dei benefici, si vedranno cancellare il debito. Chi invece ha comunque pagato, sarà rimborsato, presumibilmente entro un paio di mesi.Resta dunque attorno a 700 il numero delle richieste di agevolazioni per la Tasi che vengono inoltrate al Comune dai pistoiesi in difficoltà economiche: un bacino di richieste alimentato negli anni scorsi dagli effetti della crisi economica e che non sembra intenzionato a ridursi: nel 2012 le richieste di riduzione per i rifiuti erano state 738, due anni dopo gli aventi diritto alle agevolazioni risultarono alla fine 644.Ricordiamo che in complesso il Comune rimborserà (o cancellerà) pagamenti Tari per 180.000 euro. I nuclei familiari con un valore Isee non superiore a 4.000 euro avranno diritto a una esenzione dell'80 per cento (esenzione totale se seguiti dai servizi sociali); con Isee tra 4 e 6.000 euro si ha diritto ad uno sconto del 60% sulla tassa dovuta; infine con Isee tra 6 e 8.000 euro la riduzione sarà del 40% del dovuto.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Blitz dell'associazione Acchiapparifiuti e dei volontari in centro a Tirrenia «Un grazie ai migranti ospiti del Podere Lamone: loro c'erano, i tirrenesi no» Trovati e rimossi 7 quintali di rifiuti in mezzo alle case di Donatella Lascar TIRRENIA Un'altra impresa degna di nota quella compiuta dal gruppo Acchiapparifiuti ieri mattina nel cuore di Tirrenia. Sergio Giovannini, il fondatore del gruppo, insieme ad altri quattro suoi amici e dieci migranti volontari ospiti al Podere Lamone sulla Bigattiera, hanno raccolto tra i 6 e i 7 quintali d'immondizia, senza contare le due aree di diversi metri quadrati debitamente segnalate per la successiva raccolta, dove è stato accatastato l'eternit trovato durante il corso dell'operazione. Questa volta non si è trattato di andare a ripulire zone lontane dal centro abitato ma aree davanti o accanto alle case dove si suppone che almeno in queste situazione regni un po' più di rispetto. E invece no, poco lontano dai portoni di casa dei tirrenesi i volontari hanno trovato di tutto e anche cose che vanno oltre l'immaginario come una slot machine abbandonata tra i rovi che la ricoprivano in via degli Ontani proprio dall'altro lato della strada dove ci sono le abitazioni. Sempre nella stessa strada, dietro ad una siepe proprio accanto ad un palazzo, è stato trovato un monopattino, un contenitore ancora pieno di olio per motore e anche un bidet. Di tutto quello che è stato raccolto, qualcosa era in vista ma nella maggior parte dei casi era nascosto dai rovi a pochi metri dalla strada. I volontari hanno cominciato a pulire dal parcheggio davanti all'Hotel Golf e poi sono passati in via dei Biancospini, Delle Ginestre, vione Vannini fino a via del Bossolo. Sono state trovate carrozzine per bambini, reti verdi da giardino, strati di bottiglie di plastica, supporti per abiti utilizzati in genere dai rappresentanti, televisori, tubi per canne fumarie e tante macerie. «Prima di tutto, - dice Giovannini - ringrazio i ragazzi ospiti del Podere Lamone senza i quali non sarebbe stato possibile fare tutto questo perché la cittadinanza, malgrado gli annunci tramite le locandine e i post su Facebook, non ha partecipato. Tra i rovi abbiamo ritrovato anche una cassetta delle lettere con i nomi che consegnerò ai vigili perché non è legale fare una cosa del genere e poi, dopo quello che abbiamo trovato stamani (sabato, ndr), possiamo dire che i tirrenesi vivono in mezzo alla sporcizia».

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Sono quelle raccolte a Ospedaletto per dire basta anche all'inceneritore Contro la centrale 1.400 firme PISA Sono ben mille e 400 le firme raccolte fino ad oggi per dire no alla costruzione di una centrale a biomasse a Ospedaletto e insieme lavorare per la definitiva chiusura dell'inceneritore della stessa zona.Lo fanno sapere i promotori della raccolta, il Ctp3 tramite il presidente Marco Biondi, la Pro Loco con il presidente Antonio Dell'Omodarme, l'Arci di Ospedaletto presieduto da Bruno Frediani, ed infine il neonato Comitato Salviamo Salute Ambiente e Territorio di cui fa parte il consigliere comunale Juri Dell'Omodarme. La raccolta è stata promossa anche da associazioni ambientaliste, lavoratori, imprese e singoli cittadini. Come detto si tratta di una petizione in sostegno dello stop alla centrale a biomasse e all'inceneritore. I firmatari chiedono anche «la modifica del regolamento di Igiene del Comune di Pisa - spiegano i promotori - In poche settimane abbiamo superato oltre 1400, che sono state trasmesse alle istituzioni interessate, la raccolta firme proseguirà anche nelle prossime settimane per allargare le adesioni anche alle zone limitrofe, ugualmente interessate da questi problemi di salute e inquinamento».Come già annunciato delle azioni che Comitato e enti hanno in mente di promuovere si parlerà domani sera alle 21,15 al circolo Arci di Ospedaletto.

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

130mila euro al Comune nell'ambito della cooperazione tra amministrazioni Progetti di riuso, premio a Livorno LIVORNO Si chiamano Comunweb e Prodigio i due progetti per la diffusione e l'evoluzione delle buone pratiche in ambito di riuso e innovazione tecnologica ai quali partecipa anche il Comune di Livorno, insieme a un nutrito gruppo di altre amministrazioni comunali.I due progetti prevedono la realizzazione di interventi per il trasferimento di prassi, esperienze, metodologie e sistemi organizzativi e gestionali innovativi, sviluppati da un dato ente per risolvere determinate criticità e, a questo scopo, messi a disposizione anche di altri enti che potrebbero averne bisogno.Entrambi i progetti hanno ottenuto un cospicuo finanziamento nell'ambito dell'avviso governativo per la diffusione di buone pratiche attraverso la "Open Community PA2020" approvato con decreto n. 20 del 19 aprile 2017, una parte del quale è destinato specificatamente al Comune di Livorno.Si tratta di circa 130 mila euro complessivi (64.400 per Prodigio, 67.275 per ComunWeb) che andranno a titolo di rimborso per coprire le spese generali e di personale interno sostenute dal Comune nel corso dell'attività di studio e trasferimento e che saranno reinvestite in progetti di Innovazione tecnologica.«Questo importante risultato, ottenuto grazie a un modello di sviluppo open e partecipato, si pone in piena coerenza con le azioni già sviluppate dal Comune in termini di riuso - così l'assessora all'innovazione tecnologica Francesca Martini - ciò se da una parte consente di aumentare la capacità delle amministrazioni pubbliche di realizzare gli interventi di sviluppo, adattando la loro gestione a criteri di efficienza e di efficacia in modo da garantire servizi sempre migliori ai cittadini, dall'altra permette di rafforzare la cooperazione tra comuni, riducendo gli oneri amministrativi delle politiche di sviluppo, in un'ottica di risparmio ed efficienza della pubblica amministrazione».Il progetto Comunweb vede nella Unione Territoriale Intercomunale delle Valli e delle Dolomiti Friulane l'Ente Capofila, mentre il progetto prodigio ha come riferimento il Comune di Mazara del Vallo.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Lotti, presidente del Consorzio Costa est, solidale con i lavoratori Oggi al Multizonale la presentazione dell'analisi di rischio del sito Balneari: Rimateria è molto importante anche per il turismo PIOMBINO Ai lavoratori di Rimateria arriva la solidarietà del Consorzio Balneari della Costa est per bocca del presidente, Fabrizio Lotti. «Sono consapevole della loro professionalità e del loro impegno nel cercare di contenere i cattivi odori provenienti dalla discarica - dice Lotti - che recano disagio agli abitanti e costituiscono una pessima accoglienza per i turisti». Per questo il presidente dei Balneari auspica «che al più presto tutti loro possano tornare a lavorare per completare la messa a norma dell'impianto ed eliminare le cause di questi disagi. Pur riponendo il massimo rispetto nei confronti della magistratura, mi permetto di notare che sembra un controsenso fermare un'azienda che proprio adesso stava procedendo con i lavori necessari». «L'area di Ischia di Crociano è la porta di accesso a Piombino e alla Costa est - conclude Lotti - da lì passano circa due milioni di turisti in estate, e la speranza di noi tutti può essere solo quella di vedere realizzato non solo l'adeguamento impiantistico per la captazione del biogas, ma anche il più ampio progetto di riqualificazione ambientale che Rimateria sta portando avanti». Intanto oggi alle 17 al Multizonale verranno presentati in un incontro pubblico i dati dell'analisi di rischio del sito da parte di Rimateria. Sarà anche un'occasione per fare il punto sulle iniziative che sindacato e lavoratori stanno promuovendo ormai dal 21 marzo, cioè da quando la discarica di Ischia di Crociano è sotto sequestro preventivo. Nell'attesa che la magistratura si pronunci sull'istanza i dissequestro presentata dai legali di Rimateria, il prossimo appuntamento sarà quello di martedì 17 aprile alle 9, col consiglio comunale straordinario su Rimateria, richiesto dalle forze politiche e aperto al gruppo dirigente d'azienda, alle organizzazioni sindacali e di categoria, all'associazionismo ambientalista e alle forze politiche. Nell'occasione sono previsti interventi oltre che delle rappresentanze sindacali di Rimateria e di Legambiente, anche dei rappresentanti dei cittadini di Colmata.

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Nuovo sopralluogo all'inceneritore MONTALE Gli amministratori del Comune di Quarrata visiteranno sabato mattina l'impianto di incenerimento di via Tobagi a Montale. L'invito al sopralluogo è stato inoltrato ai consiglieri di maggioranza e di opposizione e ai membri della giunta quarratina nei giorni scorsi dal presidente del consiglio comunale Gabriele Giacomelli.Si tratta di una visita che segue di qualche mese quella svolta lo scorso 16 dicembre dai consiglieri degli altri due Comuni proprietari dell'impianto, Montale e Agliana. La delegazione proveniente da Quarrata (Comune che detiene il 48% della proprietà dell'impianto) sarà accompagnata durante il sopralluogo in via Tobagi dal presidente di Cis Spa Edoardo Franceschi e dal direttore tecnico Alfredo Perruccio. Confermata la presenza dei gruppi di opposizione del Movimento 5 Stelle, della Lega e della lista H109, del gruppo di maggioranza Pd, oltre a quella del presidente del consiglio comunale Giacomelli (Pd).Alla visita (l'inizio è in programma alle 9,30) non prenderà parte direttamente il sindaco Marco Mazzanti, che ha comunque garantito la presenza di almeno un assessore della propria giunta. «Un'iniziativa analoga - ricorda Giacomelli - era stata organizzata anche nel corso della passata legislatura». (t.a.)

Il Tirreno, Cronaca di Prato

La t-shirt "Rifò" viene realizzata col cotone riciclato e con le bottiglie di plastica: parte del ricavato andrà a finalità sociali Magliette rigenerate al 100% PRATO Nasce Rifò, magliette rigenerate al 100%. Tramite l'hashtag #2lovePrato e sulla piattaforma di crowfunding Ulule si potrà acquistare la t-shirt rigenerata Made in Prato. L'idea è nata da due giovani pratesi Niccolò Cipriani e la cugina Clarissa Cecchi, che segue i social media soprattutto Instagram. Il progetto è responsabile e sociale ed è legato a un crowfunding (dopo aver visto come si sviluppano certe attività in Vietnam e in Francia) che è iniziato a novembre-dicembre 2017. «Prato ha rigenerato la lana ed ora vogliamo farlo con il cotone grazie alle bottigliette di plastica - spiega Cipriani - dopo 4 mesi di lavoro abbiamo creato le t-shirt che hanno un impatto sociale come una sorta di seconda pelle. Produrre una maglietta di cotone comporta la perdita di 2700 litri di acqua e questo ha provocato la desertificazione del lago di Aral in Asia centrale inoltre tante bottigliette finiscono nel mare o nelle isole di plastica. La soluzione è di rigenerare gli scarti tessili di cotone con il poliestere. L'idea è stata quella di utilizzare le bottigliette di plastica con il 52% di cotone e il 48% di poliestere delle bottigliette di plastica, circa 5 a maglietta.Serviranno solo 30 litri d'acqua per produrre una maglietta. Quindi è sostenibile e responsabile perché viene fatta all'interno dell'economia locale ed è un'opportunità di lavoro per il territorio. L'impatto sociale viene attraverso #2loveprato e verrà distribuito a Lega ambiente Prato, Ami e Opera Santa Rita». Il prezzo delle t-shirt sarà di 25 euro di cui due saranno destinati al sociale. Sarà un design semplice ?" «Si esatto la t-shirt sarà prodotta per durare - continua Cipriani - Due milioni di vestiti vengono buttati via e molti di questi potrebbero essere riciclati. I colori che utilizziamo non sono stati ritinti con magliette blu ma rifacciamo il filato blu. Possiamo risparmiare tantissima acqua. È un Made in 3.0 e saranno disponibili sul sito di crowfunding Ulule a 25 euro anziché 30 euro così possiamo gestire meglio la produzione. Dobbiamo vendere per attivare il crowfunding almeno 90 ordini entro la fine di aprile e poi da inizio maggio saranno disponibili al Museo del tessuto e al negozio Piumi e verrà messo in commercio tramite il sito www.Rifo-lab.com». «Ci fa piacere essere tra le associazioni di questo progetto - spiega Angela Di Lorenzo dell'Ami - perché è un progetto solidale e sociale ed è pratese». « Abbiamo aderito a questa iniziativa perché ci sembrava bello coniugare un'attività produttiva con un'attenzione ai temi dell'ambiente e a quelli di soggetti più fragili - spiega il presidente Opera Santa Rita Roberto Macrì - ci sembrava scontato dare una risposta in termini positivi. Con questo intervento garantiremo un'esperienza ai nostri ragazzi di convivenza in barca a vela di tre giorni. Il sogno sarebbe quello di favorire nel processo produttivo soggetti che hanno caratteristiche di marginalità». «Il cotone è fortemente impattante anche per la salute - spiega Marco Benedetti di Lega Ambiente - il cotone è il monouso del tessile e queste t-shirt sono belle ed estetiche. Tutto quello raccolto sarà destinato all'acquisto di un portapacchi della jeep che va al Rifugio acquerino di Cantagallo e a una cucina a gas per ridurre il sistema di energia elettrica». Vezio Trifoni

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Il Tirreno, Cronaca di Prato

IN BREVE CARMIGNANO Più differenzi e meno spendi "Se sale la raccolta... la spesa scende". E' questo lo slogan della nuova campagna del Comune di Carmignano per informare e sensibilizzare i cittadini sull'importanza di compiere una corretta e puntuale raccolta differenziata e, allo stesso tempo, per contrastare il degrado urbano. Ridurre i rifiuti, incrementare la raccolta differenziata, recuperare, riusare e riciclare vuol dire rimettere in circolo le materie prime per far accrescere l'economia sostenibile e difendere l'ambiente con le buone pratiche. Ed è proprio su questi concetti chiave che si basa la campagna di informazione del Comune di Carmignano, che ha promosso due incontri pubblici aperti a tutta la cittadinanza. Il primo appuntamento è per giovedì alle 21 in Sala Consiliare (piazza V. Emanuele II) su "Raccolta differenziata: risultati e modalità di incremento". Interverranno Luca Silvestri, direttore dell'Area Operativa Alia Prato e Claudio Bertini, responsabile Coordinamento Servizi Alia.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera economia: le previsioni del gruppo Piaggio, ricavi in crescita nei primi tre mesi del 2018 PONTEDERA Piaggio stima nel primo trimestre di quest'anno ricavi in crescita di circa l'1% rispetto ai risultati del primo trimestre del 2017, nonostante il significativo impatto dei cambi sui risultati, prima di tutto a causa del deprezzamento del dollaro Usa, del dong vietnamita e della rupia indiana rispetto all'euro. «Sulla base delle stime preliminari - si legge in una nota del Gruppo presieduto da Roberto Colaninno - i volumi di vendita si incrementano di oltre il 6% sullo stesso periodo del 2017, trainati principalmente dalla crescita a doppia cifra registrata in Asia e India. Secondo i dati preliminari a cambi costanti la crescita dei ricavi sarebbe di oltre il 5% rispetto ai risultati del primo trimestre 2017». Il gruppo ritiene, infine, che il rapporto del margine operativo sui ricavi del primo trimestre 2018 sia in linea con quello dei primi tre mesi del 2017. Piaggio rende inoltre noto di aver deciso il rifinanziamento del prestito obbligazionario esistente da 250 milioni di euro a scadenza nel 2021 con il relativo rimborso e il lancio di un nuovo bond di pari importo a scadenza nel 2025 e l'avvio dell'exchange offer.Intanto a Pontedera proseguono i preparativi per l'inagurazione della nuova ala del Museo Piaggio, prevista per giovedì 19 aprile. In quella circostanza ci saranno numerose iniziative per festeggiare un evento importante sullo stile della celebrazione dei settantanni della Vespa del 2016.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Ai domiciliari il titolare del colosso Friultrasporti. Negli ultimi anni aveva rilevato i terminal Reefer e Intercontainers dai Portuali Arrestato l'imprenditore Beltramini di Giulio Corsi LIVORNO Paolo Beltramini, 54 anni, imprenditore livornese del settore logistico, è stato arrestato ieri mattina dalla guardia di finanza. Beltramini si trova agli arresti domiciliari in un appartamento sul lungomare. La notizia che ieri è rimbalzata con forza dal mondo portuale ha trovato conferma negli investigatori, ma nessun dettaglio finora è stato fornito sui reati che gli vengono contestati. Si sa con certezza che da diversi mesi era nel mirino di una importante inchiesta della Procura.Per il mondo dell'imprenditoria livornese è un arresto choc: perché Beltramini, erede di una dinastia fondata dal capostipite Ferdinando nel 1952 con la creazione della Friultrasporti, rappresenta, o rappresentava fino a ieri, uno degli uomini d'affari più in vista, tra quelli che più di tutti erano cresciuti negli ultimi anni, ampliandosi dal tradizionale settore degli autotrasporti (è leader nelle spedizioni per Spagna e Grecia) a quello della portualità nelle vesti di terminalista e come in un Monopoli nell'ultimo decennio aveva messo la bandierina (e un mare di soldi) su una serie di attività, importanti investimenti tra interporto e aree portuali che l'avevano tra l'altro fatto divenire uno dei principali interlocutori oltreché partner della Compagnia Portuale. Ma recentemente aveva diversificato il suo business anche ad altri settori come il food con due ristoranti a Livorno e Pisa e il turismo all'Isola d'Elba.Dai Portuali prima ha acquisito la maggioranza del Reefer Terminal, specializzato nella movimentazione e nello stoccaggio di prodotti agroalimentari, un progetto fallimentare della Cilp finito in concordato nel 2015, dopo appena 3 anni di vita, con 25 milioni di leasing da ammortizzare e 3 milioni di debiti, e rinato nella new-co di Beltramini che nel 2016 aveva già raddoppiato i traffici.Poco dopo l'imprenditore, tramite Friultrasporti era passato all'acquisizione, sempre dalla Compagnia, di Intercontainers Srl, terminal retroportuale storicamente al servizio di Zim, ma rimasto a lungo uno scatolone vuoto. Operazione costata 3,5 milioni di euro, con i quali Friultrasporti rilevò la maggioranza della società. Nello stesso periodo arrivò anche l'ingresso in Trailer Service con altre storiche famiglie del porto, società operante su un'area di 75.000 metri quadrati scoperti più altri 5.000 coperti dentro l'Interporto, al servizio delle aziende di autotrasporto dedicate alla sosta di semirimorchi e bisarche.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il sogno dello sbarco a piazza Affari LIVORNO Dentro Friultrasporti Paolo Beltramini non ha cariche ufficiali. Ma di fatto l'azienda di famiglia è controllata da lui che ne detiene l'80% attraverso la Dfb Finance (50.9%) e la Beltramini Finance (28.8%) delle quali è amministratore unico. Il quartier generale ha sede al Picchianti, in via dei Materassai 13, ma il business di Friultrasporti si estende a tutta Europa: l'azienda capofila di Beltramini è una delle prime 15 società del settore in Italia, specializzata in trasporti chimici, di merci pericolose (dagli esplosivi ai rifiuti tossici) e conta 120 dipendenti diretti più 160 dell'indotto con sedi anche a Piombino, La Spezia, Udine, Alessandria e in Spagna a Tarragona e un parco mezzi formato da 800 camion tra cui 250 cisterne. Nel 2016 ha chiuso con un fatturato da 44 milioni. Beltramini ha sul tavolo tre obiettivi ambiziosi: entro il 2019 raggiungere 60 mila imbarchi l'anno da e per la Spagna, nel 2020 arrivare a 80 milioni di fatturato e portare a termine la quotazione in Borsa . (g.c.)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina ufficio tributi Tassa sui rifiuti, in arrivo le bollette per l'anno in corso ROSIGNANO Si dovrà versare entro il 30 maggio il primo acconto (30%) della Tari (Tassa sui rifiuti). Le scadenze, deliberate dal consiglio comunale di Rosignano (Dcc n. 171 del 30/12/2017) per il periodo d'imposta 2018 sono: il 30 maggio la prima o unica rata, il 31 luglio il secondo acconto (30%) e il 1° ottobre il saldo. L'ufficio tributi del Comune informa che sono in fase di recapito al domicilio dei contribuenti le informative di pagamento, con allegati i documenti che riportano l'importo da corrispondere per l'anno in corso.Il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” versamento dell'imposta si può effettuare in un'unica soluzione entro il 30 maggio, utilizzando l'allegato modello F24 "rata unica", oppure in tre rate utilizzando di volta in volta i modelli F24 relativi a ciascuna scadenza: 30 maggio, 31 luglio, 1 ottobre. Il pagamento degli F24 si può effettuare presso tutti gli sportelli delle banche e di Poste Italiane, presso le strutture autorizzate le e tabaccherie aderenti a banca ITB. Per poter fruire delle agevolazioni per grave disagio economico-sociale è indispensabile presentare la richiesta su apposito modulo entro il 31 luglio. La mancata richiesta comporta l'esclusione dalla graduatoria per l'anno in corso. I beneficiari delle agevolazioni inseriti nelle graduatoria 2017 possono sospendere il pagamento dell'imposta fino all'approvazione della graduatoria annuale (Regolamento Iuc, art. 54, comma 7). I contribuenti che non dovessero ricevere l'informativa di pagamento devono richiederla entro un mese dalla prima scadenza all'Unità organizzativa gestione entrate (via F.lli Cairoli, 2 a Rosignano Solvay). L'ufficio è aperto il martedì (9-12,30 e 15,15-17,45) e il venerdì (ore 9-12,30). Uno sportello telefonico è appositamente istituito ai numeri 0586 724299, 724259, 724371 (lunedì, mercoledì e giovedì 12-13,30).

Il Tirreno, Cronaca di Cecina – Giorno&Notte polo di magona Scuola in laboratorio CECINA "Scuola in laboratorio" al Polo tecnologico Magona nell'ambito delle iniziative CPTM-Territorio. Durante la giornata di studio, gli studenti della classe I B della scuola secondaria di I grado dell'Istituto comprensivo "Griselli" di Montescudaio hanno potuto vedere e sperimentare come lo sviluppo tecnologico prende forma attraverso studio e sperimentazione. Ai ragazzi sono stati presentati i nuovi processi di depurazione delle acque ad alta efficienza, sviluppati dal Polo, così come altre delle tecnologie ambientali finalizzate al recupero e al riciclo di materiali da rifiuti civili e industriali. In laboratorio i ragazzi hanno potuto fare prove e analisi, in particolare hanno analizzato dei campioni di acque, misurando conducibilità, pH, residuo fisso e contenuto di sostanze disciolte. (Articolo contenuto anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Presentati i dati del monitoraggio effettuato dalla West Systems e all'esame della Regione Superati alcuni valori sul percolato, per i tecnici pesa la vicinanza con l'area industriale «Discarica, cattivi odori ma niente rischi sanitari» di Cristiano Lozito PIOMBINO Sala piena al Multizonale per la presentazione dell'analisi di rischio sanitario-ambientale della discarica di Rimateria, a Ischia di Crociano, sotto sequestro preventivo dal 21 marzo.C'erano i lavoratori, cittadini del quartiere, qualche politico. Tutti in attesa di dati che «sono già in possesso della Regione - ha spiegato Luca Chiti, direttore di Rimateria - che deve valutarli e su cui attendiamo un giudizio ed eventuali osservazioni».Si tratta di dati relativi, tra l'altro, al monitoraggio delle emissioni diffuse dalla discarica, alla caratterizzazione chimica e olfattometrica delle emissioni di biogas, al controllo della qualità dell'aria.Dati relativi a maggio 2017 (i rilievi vengono effettuati due volte all'anno) ma con riferimenti anche al semestre successivo. Sono 257 i punti di analisi (il doppio di quanti ne prevede la legge), con due centraline interne e due esterne.Se i dati delle polveri Pm10 sono stati definiti da Ilaria Minardi, della West Systems di Pontedera, società che effettua i controlli, «in percentuali irrilevanti», rispetto al biogas la conclusione è che «il flusso specifico è nella media di 88 discariche nazionali», e che i risultati delle simulazioni, «calcolati per tutti i composti per i quali la banca dati Iss-Ispels definisce un indice di tossicità, hanno mostrato un indice accettabile sia per le sostanze cancerogene che per quelle tossiche, in tutti i recettori selezionati».Così in conclusione secondo Minardi «risulta che allo stato attuale il funzionamento dell'impianto, ovvero conferendo rifiuti in deroga, non c'è presenza di rischio per la salute umana». Dal punto di vista delle maleodoranze invece Minardi ha presentato dati che dimostrano come il fenomeno a novembre 2017 fosse praticamente dimezzato rispetto al rilevamento di sei mesi prima.Tutto a posto, quindi? No certo, anche per Rimateria, col presidente Valerio Caramassi che a margine ha ribadito la sua tesi, cioè quella per cui in sostanza «si è scambiato la soluzione per il problema. Stavamo lavorando per eliminare le maleodoranze, ed eravamo quasi alla fine del percorso. Se la magistratura deciderà di farci ripartire in poco tempo risolveremo la situazione».Altro elemento affrontato dall'ingegner Minardi è stato quello del percolato, per il rischio di inquinamento della falda. «Ci sono dei superamenti dei valori - ha detto - ad esempio per manganese, piombo, alluminio, boro, ma non c'è un rischio sanitario».Inoltre per Minardi «va tenuto conto del contesto ambientale in cui è insediato

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” l'impianto, a ridosso del Sin (Sito di interesse nazionale), con numerosi impianti industriali che nel tempo hanno influenzato e tuttora incidono negativamente sulla qualità delle matrici ambientali dell'area». Al termine dell'incontro i partecipanti - tante domande, ovvie polemiche ma in un clima civile - si sono di fatto dati appuntamento per una sorta di secondo tempo, domani alle 17,30 sempre al Multizonale, per l'assemblea organizzata dal consiglio di quartiere Fiorentina Populonia, così intitolata: "Vicenda discarica: per il lavoro e per la salute di tutti".Tutto ciò mentre si resta in attesa del pronunciamento della magistratura sulla richiesta di dissequestro della discarica, avanzata dai legali di Rimateria.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba la cgil «Arrestato il risanamento Ora coinvolgere i ministeri» PIOMBINO «La vicenda Rimateria continua ad essere irrisolta, premessa la massima fiducia nella Magistratura ci auguriamo che si arrivi presto ad una soluzione positiva per il territorio, cittadini e lavoratori» dicono Cgil Livorno, coordinamento Cgil Piombino, Fp Cgil Livorno. La Cgil evidenzia come «i lavoratori con dignità e serietà, continuano a manifestare e a confrontarsi con tutti coloro che vogliono qualsiasi chiarimento sull'impianto. Il punto però è anche un altro: senza interventi di risanamento, la discarica continua ad emettere gas per la decomposizione del materiale, producendo probabilmente percolato che provoca ulteriore pericolo di inquinamento». Si sa che il fermo degli impianti ha arrestato il processo di risanamento in atto, «aumentando il disagio dei cittadini e del territorio, aggravando una situazione che, secondo quanto dichiarato dall'azienda, poteva essere sanata nei tempi previsti». Le risorse necessarie per risanare venivano dai ricavi dei conferimenti: «Fermati quelli a causa del sequestro, il problema di chi paga è l'ostacolo principale all'indispensabile processo di bonifica». Secondo la Cgil «un intervento dei Comuni appare complicato per le difficoltà di bilancio. Si deve ricercare una soluzione per l'emergenza e mettere in sicurezza il territorio. Ci chiediamo: perché non collegare questa vicenda alla trattativa della vendita della ex Lucchini? E alla discussione che riguarda la vicenda delle bonifiche, a partire dalla discarica LI53? Perché non coinvolgere i ministeri? Salvaguardare la salute di cittadini e lavoratori è una priorità di cui devono farsi carico tutti i soggetti responsabili». La Cgil chiede di valutare questa soluzione.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Stop al conferimento nel centro raccolta campese. Il sindaco: «Presto il ritorno alla normalità» Ecocentro del Vallone, servizio sospeso CAMPO NELL'ELBA «Il ritiro dei rifiuti ingombranti presso il centro di raccolta del Vallone è momentaneamente sospeso». A comunicarlo, con una nota diffusa alcuni giorni fa sulla pagina Facebook del Comune di Campo nell'Elba, è l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Davide Montauti. E a una settimana dall'annuncio lo stop al servizio permane, tanto che i cittadini che devono disfarsi di rifiuti ingombranti in genere, apparecchiature elettriche ed elettroniche, oltre ai rifiuti assimilati agli urbani, ma potenzialmente pericolosi, che non possono essere conferiti nei contenitori stradali (ad esempio pile e batterie esauste), devono soprassedere. I motivi della sospensione del servizio sono due: il primo è dovuto alla conclusione della convenzione con la ditta privata che si occupava del servizio di smaltimento dei rifiuti conferiti nell'ecocentro, gestito direttamente dal bilancio comunale - fanno sapere dall'ente campese - per circa 220mila euro annui e quindi con costi che non incidono sulla Tari. Il secondo, invece, è legato al problema di "full" del centro di raccolta, per lo stato di blocco prolungato delle discariche del continente finite sotto sequestro per alcune inchieste giudiziarie». Il primo cittadino di Campo nell'Elba, tuttavia, fa sapere che il disservizio a carico dei cittadini campesi sarà risolto in tempi rapidi. Anche perché il periodo, tra ristrutturazioni e pulizie in vista della stagione turistica, è delicato. E un centro raccolta funzionante sarebbe gradito. «Abbiamo già predisposto gli atti per indire il prima possibile una nuova gara per la gestione dell'ecocentro del Vallone - spiega Montauti - nel frattempo abbiamo già avviato i contatti con la società Esa per smaltire, come già avvenuto più volte in passato, i rifiuti attualmente presenti. Nel giro di pochi giorni contiamo di risolvere la questione». Anche la presidente di Esa, Gabriella Solari, conferma come nel guiro di pochi giorni la società interverrà per ripristinare uno stato di normalità nell'ecocentro «in modo - dice - che i cittadini campesi possano tornare a conferire i rifiuti». Sull'argomento, a pochi giorni da un consiglio comunale infuocato per l'aumento del 10% della Tari, interviene pubblicamente Lorenzo Lambardi, capogruppo di minoranza nelle fila del Movimento Idea Comune: «È incredibile che non si sia programmata una gestione dell'Eco centro del Vallone impedendo

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” così, alle porte della stagione e all'indomani della Pasqua un conferimento dei rifiuti ingombranti - questi sono gli effetti dell'improvvisazione al comando che, purtroppo, vengono pagati in prima persona dai cittadini campesi e dai proprietari di seconde case del nostro territorio».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Pannello buttato per la strada Uomo ci scivola GROSSETO Un pannello di materiale plastico (probabilmente fòrmica) abbandonato fuori da un cassonetto cade sul marciapiede e un passante, scambiandolo per cartone, scivola e cade. La disavventura è capitata giovedì mattina in via Trieste 9 a un lettore del Tirreno. «Come dimostrano le foto che ho fatto c'erano altre assi dello stesso tipo appoggiate a un muretto - dice il lettore -. Quella su cui sono scivolato forse era caduta per il vento. Ma non cambia la sostanza delle cose: abbandonare gli ingombranti è deprecabile sul piano del degrado ed è un pericolo per chi percorre strade e marciapiedi. Io mi sono rialzato senza conseguenze ma su una estremità del pannello c'erano chiodi arrugginiti. Poteva andare peggio se ci fossi caduto sopra». L'uomo ha chiamato la Municipale. «Voglio ricordare ai miei concittadini che esiste il servizio gratuito per il ritiro degli ingombranti a domicilio di Sei Toscana: basta chiamare il numero verde 800 127484. Perché inquinare, creare degrado e mettere in pericolo gli altri se esiste un servizio che funziona?». (s.l.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Aldi (Pd) porta in spiaggia gli amici: «Stregati dal fascino del luogo ma quante critiche per l'incuria» Tagliata, un tesoro sommerso dal degrado ORBETELLO La Tagliata, fra degrado e spazzatura. Siamo ad Ansedonia, in uno degli scorci più suggestivi della Maremma. La Tagliata Etrusca sorge ai piedi del versante sud-est del colle di Ansedonia, dove in antichità si trovava il porto della città di Cosa. Li c'è anche lo Spacco della Regina, una fenditura naturale nella roccia. Un luogo suggestivo ricercato dai turisti. Ieri alla Tagliata il mare era agitato. Gli spruzzi, portati dal vento, arrivavano fin quasi al parcheggio. Appena l'occhio arriva sulla spiaggia non si vede che spazzatura e degrado: rifiuti di ogni genere, compresi anche i dischetti che nelle scorse settimane hanno invaso le spiagge di mezza Italia. Il ponticello che porta allo Spacco della Regina, interrotto da anni, è sostituito da un tronco. Appena si lascia il parcheggio, una struttura, fatiscente e mezza diroccata, è stata schermata con piante di oleandro. Alla Tagliata con degli amici, nei giorni scorsi è andato il capogruppo di minoranza del Pd - Area Riformista Luca Aldi: «Oltre a sentire commenti di apprezzamento per la bellezza del posto - dice - ho dovuto fare i conti anche con giudizi negativi sulla mancata valorizzazione» di quel tesoro. A onore del vero quella porzione di territorio è in quelle condizioni da anni. Con una spiaggia che, fra le altre cose, si assottiglia sempre di più. «Abbiamo tutti evidenziato le difficoltà per uno sviluppo del territorio che deve necessariamente passare da una forte sinergia tra cultura e turismo: difficoltà anzitutto economiche, che l'impresa comporterebbe, ma molti hanno fatto notare che difettano le cose basilari a partire, ad esempio, dalla condizione della spiaggia della Tagliata che a primavera inoltrata è invasa dai rifiuti. Per creare un prodotto turistico d'eccellenza è cruciale mostrarsi nel proprio vestito migliore. Fare turismo comporta la necessità di individuare soluzioni a problemi come quello della spiaggia della Tagliata alla svelta». All'appello di Aldi si associa il neo segretario del circolo Pd Grosseto Centro, Giancarlo Tesei, architetto specializzato in urbanistica e storia dell'arte: «Volere bene al proprio territorio significa prendersene cura nel quotidiano, pensando al presente e guardando al futuro. La cultura deve essere inquadrata in una logica di sviluppo economico e sociale - continua Tesei - ed è proprio in questa chiave che è necessario ragionare per consentire al nostro territorio di crescere. Penso ai beni culturali di inestimabile valore che la Maremma gelosamente custodisce e alle sfide che abbiamo di fronte per renderli fruibili dal maggior numero di persone ma anche a spiagge importanti come quella della Tagliata che non può essere presentata così"». Ivana Agostini

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Raccolta rifiuti Arrivano l'ispettore e le maxi multe Dal mese di novembre nel Comune di Gavorrano è stato attivato, su una parte del territorio, il servizio di raccolta differenziata porta a porta. Nelle frazioni di Caldana, Ravi e Giuncarico, sono state attivate raccolte

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” di prossimità e, nelle rimanenti zone del Comune continua la raccolta con cassonetti stradali. Chi conferisce i sacchetti nei punti di raccolta delle zone fuori dal porta a porta può essere multato dagli ispettori ambientali che sono stati istituiti dall'amministrazione comunale.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca ambiente Riparte "Famiglie rifiuti zero" maxisconti per i virtuosi CAPANNORI La raccolta differenziata nella città delle buone pratiche ambientali raggiunge l'88%. L'obiettivo è quello di diminuire sempre di più la quantità di rifiuti prodotti. Il Comune ha così avviato una sperimentazione con un gruppo di famiglie da qui il nome "Famiglia rifiuti zero". Le famiglie aderenti avranno uno sconto del 30% sulla parte variabile della tariffa. Lo scorso anno sono state trenta le famiglie virtuose, per un totale di 100 persone, che hanno prodotto una quantità di rifiuti cinque volte in meno rispetto alla media comunale, con un abbattimento del 95% del non riciclabile e del 90% dell'organico. Adesso partirà la seconda edizione del progetto promosso dal Comune di Capannori, Centro Ricerca Rifiuti Zero e Ascit. L'obiettivo è raddoppiare il numero delle famiglie aderenti confermando i risultati della riduzione dei rifiuti. Stasera alle 21 nella sede del Centro Ricerca al Parco scientifico di Capannori (via Nuova 44/A, a Segromigno in Monte) si terrà un incontro rivolto a chi è interessato ad aderirvi oppure vuole saperne di più. Saranno presenti l'assessore all'ambiente, Matteo Francesconi, il presidente di Ascit, Maurizio Gatti, e il coordinatore del Centro Ricerca Rifiuti Zero Capannori, Rossano Ercolini, premio nobel per l'ambiente. Possono aderire tutte le famiglie residenti a Capannori che si impegnano a rispettare le regole previste da un apposito disciplinare. (n.n.)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Ieri l'assemblea dei soci. La società avrà un consiglio di amministrazione e darà il via alla fusione per incorporazione. Su questo punto il no di Forte Rifiuti, Reti Ambiente operativa da gennaio 2019 di Donatella Francesconi VIAREGGIO Assemblea di Reti Ambiente, ieri, per adeguare la società alla legge Madia dotandola di un consiglio di amministrazione al posto dell'amministratore unico, ruolo oggi ricoperto da Marco Frey. Ma anche 'avvio dell'iter di fusione per incorporazioni delle aziende dei rifiuti conferite dai Comuni soci di Reti Ambiente, società destinata ad essere il gestore unico del sistema-rifiuti sulla costa toscana. O, almeno, su quella parte di costa che non si è opposta - come ha fatto per esempio Livorno - alle scelte della Regione Toscana che al momento prevedono ancora un futuro pubblico-privato per Reti Ambiente. Trentacinque i soci presenti ad inizio assemblea (80% del capitale), 31 presenti alla votazione sui due punti: 28 i sì, 1 contrario (Forte dei Marmi) e 2 astenuti (Calci e San Giuliano). I rappresentanti dei Comuni di Carrara, Cascina, Portoferraio e Livorno non hanno partecipato alla votazione e hanno lasciato l'assemblea. In particolare il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ha protestato per la data dell'assemblea, fissata nel giorno dell'anniversario del Moby Prince, una tragedia che ha toccato l'intera Toscana. «Si è fatto un passo in avanti in generale - è il commento dell'ad Frey -. Adesso in che direzione andrà la società lo deciderà l'assemblea di Ato che ci dovrà far capire quale sarà la configurazione di Reti Ambiente». Tutta pubblica come chiedono parte dei Comuni soci anche a governo Pd ma non solo, o pubblico-privata come originariamente previsto dalla Regione Toscana e come fermamente difeso, per esempio, dalla compagine pisana (Comuni di Pisa e Pontedera).Un'indicazione in questo senso, però, dall'assemblea di ieri sarebbe già emersa, come sottolinea Alessandro Del Dotto, sindaco di Camaiore alla testa dei sindaci Pd che da mesi si sono schierati con una gestione interamente pubblica: «Certo, solo Ato ha la competenza della scelta. Ma l'introduzione del controllo analogo nello statuto di Reti Ambiente da oggi c'è. Si è creata una situazione di "in house di fatto", una sorte di limbo che rimuoveremo in Ato e che mette in crisi, ad oggi, l'articolo 5.5 dello statuto che, sin dalle origini, prevedeva la possibilità di un socio privato». Dal canto suo il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, aggiunge: «La partita politica la giocheremo in Ato e va valutato che gli scenari sullo scacchiere toscano potrebbero cambiare con le prossime amministrative. Ma oggi ci sono tutti i presupposti per fare un buon lavoro in Reti Ambiente». Società che - così la tempistica confermata da Marco Frey - «ha come obiettivo la fusione per incorporazioni dal primo gennaio». Per quanto riguarda le scelte societarie che Ato, con il direttore Franco Borchi, è chiamato a fare, Frey aggiunge: «A noi va bene qualsiasi soluzione». Con il bilancio di fine aprile il mandato di Frey scade ed il professore ieri l'ha detto chiaro: «È mia intenzione non

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” rimanere». Per metà maggio, dunque, Reti Ambiente dovrebbe vedere insediare il consiglio di amministrazione. Dopo le inevitabili settimane di tira e molla tra i soci per aggiudicarsi i posti.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio in versilia Del Ghingaro: a Viareggio un posto nel cda Un consiglio di amministrazione per Reti Ambiente, come da modifica allo statuto votata ieri, ed un posto per Viareggio nel cda, come rivendica il sindaco Giorgio Del Ghingaro: «Viareggio è il socio che ha più quote dopo Pisa. Se non lo danno a noi il posto nel cda a chi lo danno?». Un membro del cda, sottolinea il sindaco, «che sarà espressione dell'amministrazione» e non di Sea che - ricorda Del Ghingaro - «è del Comune». Poi lo sguardo del primo cittadino di Viareggio- che sostiene l'idea di una società dei rifiuti, gestore unico per la costa toscana, che rimanga interamente pubblica guarda a quello che accadrà in Ato: «Gli equilibri politici toscani sono destinati a cambiare con le prossime amministrative». E la frazione "tutta pubblica" potrebbe trovare, così, strada più facile. Battaglia perché Reti Ambiente rimanga pubblica che il sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto, conduce nel Pd insieme ad una ventina di altri sindaci: «La proposta è Reti Ambiente "in house" fino al dicembre 2021 e nel frattempo si valuta la strutturazione industriale (pubblica o mista), mentre si fanno piano industriale, contratto di servizio e piano di investimenti». Il Comune di Forte dei Marmi (sindaco Bruno Murzi) ieri ha votato no sul punto della fusione: «E' nostra ferma intenzione - sono le parole di Andrea Mazzoni, assessore a bilancio e partecipate - fare tutto quanto possibile per scongiurare l'ingresso del socio privato industriale e porteremo questa nostra posizione anche in Ato, dove speriamo che il percorso di fusione venga definito in modo da avere le dovute garanzie sia sul fatto che il servizio resti integralmente pubblico sia sul peso del nostro territorio sulle scelte e decisioni future». (d.f.)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Attivo leggermente superiore a quello realizzato nel 2016 da Bcc Masiano e da Bcc Vignole - Montagna Pistoiese, che si sono poi fuse nella nuova realtà Banca Alta Toscana debutta con un utile di 1,6 milioni di Tommaso Artioli QUARRATA Un utile netto di 1, 6 milioni nel bilancio 2017 di Banca Alta Toscana Credito Cooperativo. Il primo dell'istituto di credito nato nel luglio dello scorso anno dalla fusione di Bcc Vignole e Montagna Pistoiese e Banca di Masiano. Numeri, quelli del 2017, presentati ieri dal direttore generale di Banca Alta Toscana Elio Squillantini e dal presidente Giancarlo Gori. Si tratta di un attivo leggermente superiore a quello realizzato nel 2016 dalla Bcc Vignole e Montagna Pistoiese, che si somma agli altri numeri positivi del bilancio 2017 di Banca Alta Toscana, le cui dinamiche - hanno ricordato Squillantini e Gori - sono interessate dall'acquisizione di attività e passività della Bcc Masiano. Circa 1, 3 miliardi di raccolta complessiva da clientela, pari a +0, 76% rispetto al 31 dicembre 2016; 977, 3 milioni di raccolta diretta, con una crescita per nuova raccolta di 17, 9 milioni di euro (+2, 66%); pari a 301, 2 milioni la raccolta indiretta e 892, 8 milioni di euro di impieghi lordi a clientela. «La fusione - ha spiegato il direttore generale Elio Squillantini - è stata completamente digerita. Il bilancio è positivo, nonostante sul territorio di riferimento la ripresa non sia così evidente. In un contesto generale ancora caratterizzato da incertezze, la nostra banca ha comunque privilegiato il rapporto di servizio alle economie dei territori serviti, in particolare alle famiglie e alle piccole imprese. I crediti lordi in bonis hanno infatti conseguito, oltre all'incremento delle masse al 1 luglio 2017 realizzato con l'operazione di fusione, una variazione positiva su fine 2016 per 11 milioni di euro, attinente principalmente ai mutui e agli altri finanziamenti rateali. Anche quest'anno, in continuità con gli esercizi trascorsi, il numero di pratiche di affidamento non accolte è esiguo». Le esposizioni deteriorate lorde complessive hanno raggiunto 226, 4 milioni, di cui 96, 8 acquisite per effetto dell'operazione di aggregazione aziendale. Il perdurare della congiuntura negativa e l'elevata incertezza sulle prospettive di ripresa hanno indotto la banca ad adottare una politica estremamente rigorosa nella valutazione dei crediti deteriorati: l'incidenza delle rettifiche di valore sui crediti deteriorati è infatti passata al 51, 94% rispetto al 47, 61% di fine 2016. Il patrimonio netto della banca, comprensivo del risultato di esercizio, è pari a 99, 8 milioni di euro. Positivi gli indici di solidità patrimoniale: CET 1 capital ratio, TIER 1 capital ratio e Total capital ratio sono pari al 14, 892%, ampiamente superiori ai limiti previsti dalla normativa di vigilanza. «Siamo soddisfatti per il bilancio 2017 - ha commentato il presidente Giancarlo Gori - Continueremo a supportare il territorio sia con la banca che con la fondazione». Il primo bilancio di Banca Alta Toscana sarà sottoposto agli 8. 600 soci

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” nell'assemblea in programma (in seconda convocazione) sabato 26 maggio alle 15 nell'auditorium della sede di Quarrata.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Lo ha stabilito l'assemblea riunita ieri a Palazzo Gambacorti Reti Ambiente avrà presto un cda di Donatella Francesconi PISA Assemblea di Reti Ambiente, ieri in municipio a Pisa, per adeguare la società alla legge Madia dotandola di un consiglio di amministrazione al posto dell'amministratore unico, ruolo oggi ricoperto da Marco Frey. Ma anche l'avvio dell'iter di fusione per incorporazioni delle aziende dei rifiuti conferite dai Comuni soci di Reti Ambiente, società destinata ad essere il gestore unico del sistema-rifiuti sulla costa toscana. O, almeno, su quella parte di costa che non si è opposta - come ha fatto per esempio Livorno - alle scelte della Regione che al momento prevedono ancora un futuro pubblico-privato per Reti Ambiente. Trentacinque i soci presenti ad inizio assemblea (80% del capitale), 31 presenti alla votazione sui due punti: 28 i sì, 1 contrario (Forte dei Marmi) e 2 astenuti (Calci e San Giuliano). I rappresentanti dei Comuni di Carrara, Cascina, Portoferraio e Livorno non hanno partecipato alla votazione e hanno lasciato l'assemblea. In particolare il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ha protestato per la data dell'assemblea, fissata nel giorno dell'anniversario del Moby Prince, una tragedia che ha toccato l'intera Toscana. «Si è fatto un passo in avanti in generale - è il commento dell'ad Frey - Adesso in che direzione andrà la società lo deciderà l'assemblea di Ato che ci dovrà far capire quale sarà la configurazione di Reti Ambiente». Tutta pubblica come chiedono parte dei Comuni soci anche a governo Pd ma non solo, o pubblico-privata come originariamente previsto dalla Regione e come fermamente difeso, per esempio, dalla compagine pisana (Comuni di Pisa e Pontedera). Un'indicazione in questo senso, però, dall'assemblea di ieri sarebbe già emersa, come sottolinea Alessandro Del Dotto, sindaco di Camaiore alla testa dei sindaci Pd che da mesi si sono schierati con una gestione interamente pubblica: «Certo, solo Ato ha la competenza della scelta. Ma l'introduzione del controllo analogo nello statuto di Reti Ambiente da oggi c'è. Si è creata una situazione di "in house di fatto", una sorte di limbo che rimuoveremo in Ato e che mette in crisi, ad oggi, l'articolo 5.5 dello statuto che, sin dalle origini, prevedeva la possibilità di un socio privato». La società - così la tempistica confermata da Marco Frey - «ha come obiettivo la fusione per incorporazioni dal primo gennaio». Per quanto riguarda le scelte societarie che Ato, con il direttore Franco Borchi, è chiamato a fare, Frey aggiunge: «A noi va bene qualsiasi soluzione». Con il bilancio di fine aprile il mandato di Frey scade ed il professore ieri l'ha detto chiaro: «È mia intenzione non rimanere». Per metà maggio, dunque, Reti Ambiente dovrebbe vedere insediare il consiglio di amministrazione. Dopo le inevitabili settimane di tira e molla tra i soci per aggiudicarsi i posti.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Il Gruppo di Roberto Colaninno sbarca sul mercato del Paese africano con un partner internazionale L'Ape torna in Egitto dopo anni di assenza PONTEDERA Dopo molti anni Piaggio riporta il tre ruote Ape in Egitto, di fatto compiendo un nuovo sbarco con un modello che ha rivoluzionato la mobilità leggera di India e Europa e che quest'anno celebra i settant'anni dalla sua nascita. «Il gruppo sta portando avanti da diversi anni un progetto di crescita dell'export dei veicoli commerciali leggeri nei Paesi emergenti», spiega Roberto Colaninno, presidente e amministratore delegato Piaggio.Il Gruppo Piaggio entra con Ape nel mercato egiziano in partnership con una società internazionale con sede in Egitto, molto radicata nelle principali città del territorio e che pianifica l'apertura di 15 punti vendita dedicati entro il prossimo autunno e di avvalersi di una rete distributiva e di assistenza capillare nel Paese. «Grazie alle sue peculiarità, Ape è il veicolo ideale per supportare lo sviluppo delle economie in fase di espansione, come quella egiziana - aggiunge Colaninno - E siamo particolarmente soddisfatti di entrare nel secondo mercato del mondo, affiancati da partner affidabili e ben radicati sul territorio».Con circa settantamila veicoli commerciali leggeri venduti l'anno scorso, l'Egitto è infatti il secondo mercato dopo la Nigeria per vendite dall'estero di tre ruote, con volumi in crescita del 50% dal 2010 a oggi. Nel Paese Ape è comunemente utilizzata come servizio di taxi nelle aree periferiche delle grandi città, collegandole agli hub del centro metropolitano, rispondendo quindi alle necessità di spostamento non soddisfatte dal trasporto pubblico locale. Inoltre Ape ha permesso negli anni lo sviluppo di una micro rete imprenditoriale, basata su negozi ambulanti (principalmente legati allo street food, fenomeno in netta ascesa anche in Europa), o piccoli trasportatori grazie alla versione Ape Cargo. Nel settore dei veicoli commerciali il Gruppo Piaggio ha

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” chiuso l'anno scorso con vendite nel mondo pari a 176.800 unità, per un fatturato netto pari a 391,9 milioni di euro. Nel mercato indiano nel segmento trasporto merci (Cargo) Piaggio è leader con una quota di mercato del 48,8%.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Ieri l'assemblea dei soci Rifiuti, Reti Ambiente operativa da gennaio 2019 VIAREGGIO Assemblea di Reti Ambiente, ieri a Viareggio, per adeguare la società alla legge Madia dotandola di un consiglio di amministrazione al posto dell'amministratore unico, ruolo oggi ricoperto da Marco Frey. Ma anche l'avvio dell'iter di fusione per incorporazioni delle aziende dei rifiuti conferite dai Comuni soci di Reti Ambiente, società destinata ad essere il gestore unico del sistema-rifiuti sulla costa toscana. O, almeno, su quella parte di costa che non si è opposta - come ha fatto per esempio Livorno - alle scelte della Regione che al momento prevedono ancora un futuro pubblico-privato per Reti Ambiente. Trentacinque i soci presenti a inizio assemblea (80% del capitale), 31 presenti alla votazione sui due punti: 28 i sì, 1 contrario (Forte dei Marmi) e 2 astenuti (Calci e San Giuliano). I rappresentanti dei Comuni di Carrara, Cascina, Portoferraio e Livorno non hanno partecipato alla votazione e hanno lasciato l'assemblea. In particolare il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ha protestato per la data dell'assemblea, fissata nel giorno dell'anniversario del Moby Prince, una tragedia che ha toccato l'intera Toscana. «Si è fatto un passo in avanti in generale - è il commento dell'ad Frey - Adesso in che direzione andrà la società lo deciderà l'assemblea di Ato che ci dovrà far capire quale sarà la configurazione di Reti Ambiente». Tutta pubblica come chiedono parte dei Comuni soci anche a governo Pd ma non solo, o pubblico-privata come originariamente previsto dalla Regione e come fermamente difeso, per esempio, dalla compagine pisana (Comuni di Pisa e Pontedera). Un'indicazione in questo senso, però, dall'assemblea di ieri sarebbe già emersa, come sottolinea Alessandro Del Dotto, sindaco di Camaiore alla testa dei sindaci Pd che da mesi si sono schierati con una gestione interamente pubblica: «Certo, solo Ato ha la competenza della scelta. Ma l'introduzione del controllo analogo nello statuto di Reti Ambiente da oggi c'è. Si è creata una situazione di "in house di fatto", una sorte di limbo che rimuoveremo in Ato». Dal canto suo il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, aggiunge: «La partita politica la giocheremo in Ato. Ma oggi ci sono tutti i presupposti per fare un buon lavoro in Reti Ambiente». Per metà maggio, dunque, Reti Ambiente dovrebbe vedere insediare il consiglio di amministrazione. Dopo le inevitabili settimane di tira e molla tra i soci per aggiudicarsi i posti.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Cambio di dispositivo in via Cefalonia e Corfù Fontanello rinnovato CALCINAIA Nuovo fontanello a Calcinaia. Ma non si tratta di un'ulteriore struttura per l'erogazione di acqua: quello in via Caduti di Cefalù, infatti, è stato sostituito con un nuovo dispositivo e dall'altro giorno è funzionante.Erogherà sia acqua frizzante che naturale, in entrambi i casi refrigerata. Il costo al litro sarà di 5 centesimi. «Per il momento, il corrispettivo in moneta dell'acqua acquistata dovrà essere inserito nell'apposita fessura - spiega un comunicato del Comune - L'ulteriore possibilità di utilizzare una chiavetta ricaricabile, reperibile in alcuni esercizi commerciali del territorio, sarà garantita a breve. Il costo dell'acqua sarà lo stesso sia che gli utenti utilizzino direttamente il denaro, sia che impieghino l'apposita chiavetta».Il nuovo fontanello sarà inaugurato, con una cerimonia ufficiale alla presenza del sindaco, Lucia Ciampi, e degli assessori, sabato alle 11. Taglio del nastro a cui l'amministrazione comunale invita la cittadinanza a partecipare.

Il Tirreno, Cronaca di Empoli in via della querciola Rifiuti inquinanti abbandonati accanto al nido delle cicogne FUCECCHIO Via della Querciola a Fucecchio è conosciuta - tra le altre cose - per aver la fortuna di ospitare l'ormai tradizionale nido delle cicogne, sopra ad un traliccio dell'Enel. Ma non sempre, purtroppo, da questa area arrivano delle belle cartoline: in questi giorni, infatti, qualcuno ha abbandonato una quindicina di taniche di mastice (vuote), praticamente davanti a dove una volta sorgeva la discarica comunale del Campaccio, chiusa da tempo. Una discarica abusiva, per farla breve, davanti ad un'ex discarica. Che si trova a due passi

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dal nido delle cicogne, meta di tanti appassionati che ogni anno vanno a controllare se il nido viene popolato dai due esemplari adulti e poi dai loro piccoli, com'è accaduto anche in questa stagione. Le taniche abbandonate sono tutte della stessa marca e hanno dei numeri identificativi, per cui potrebbero fornire degli indizi utili per andare a rintracciare i responsabili dell'abbandono. Si tratta di una discarica abusiva praticamente uguale a quella scoperta in Padule - in fondo a via Salanova - non più di qualche settimana fa, che presentava le stesse taniche vuote. (m.s.)

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

PORTA A PORTA: DUELLO SUL NUOVO REGOLAMENTO Rifiuti, il rebus del bidone «Chi paga se causa guai?» LIVORNO In sesta commissione proseguono i lavori per il nuovo regolamento di polizia urbana, che manderà in pensione il vecchio testo (aggiornato nei decenni) alla veneranda età di 104 anni, alla luce dell'ultimo decreto sicurezza con annessi sanzioni maggiorate e "daspo urbano" . Sul tavolo tanti commi da emendare a più mani con il comandante della polizia municipale Riccardo Pucciarelli, in riferimento a beni comuni, prostituzione, mercati, mendicare, decoro degli edifici privati, deiezioni canine e stesa dei panni sulla pubblica via; con particolare attenzione rivolta al porta-a-porta, ai senza fissa dimora e al commercio abusivo. PORTA A PORTA. «Quando Aamps dà il mastello in comodato d'uso al cittadino gli scarica la responsabilità in caso di danni» sostiene Marco Cannito (Città Diversa), forte dell'interpretazione ottenuta dall'avvocatura civica. Ad esempio secondo questa lettura, quando si dovesse verificare un ferimento o un danneggiamento a causa di un contenitore scagliato via dal vento, una volta svuotato dagli operatori, la colpa ricadrebbe sull'utente "colpevole" di non aver messo immediatamente il mastello al riparo (a braccetto con il futuro comma 7 dell'art. 17, che recita: «L'esposizione permanente o temporanea dei bidoni... deve avvenire garantendo... possibilmente la schermatura degli stessi alla vista dagli spazi pubblici»). «Occorre fare chiarezza, e rivedere le tabelle che costringono ad infrangere la legge chi ha orari di lavoro incompatibili», incalza Giuseppe Grillotti (Livorno Libera). Ma Marco Galigani (M5s) rassicura i colleghi impugnando la sezione "domande frequenti" sul sito dell'azienda: «Il cittadino è responsabile in caso di sinistro solo se infrange l'ordinanza sindacale». SENZA DIMORA. «Nel nome del decoro si rischia di danneggiare le persone costrette a vivere in strada o in macchina, magari ex-detenuti riabilitati o genitori divorziati, che spesso non hanno altre soluzioni perché la società non è in grado di coprire il fabbisogno», spiega Andrea Raspanti (Futuro), consigliere comunale e operatore Caritas, richiamando il decesso del clochard rumeno Duduman Dumitru, per tutti Adriano, avvenuto pochi giorni fa in via Di Franco: «Mettiamo in campo un regolamento più stringente quando avremo garantito tutte le soluzioni alternative». Nella bozza compaiono ancora con le relative sanzioni i divieti di "sdraiarsi sul marciapiede" o "dormire in auto" , che se interpretati alla lettera potrebbero, per ammissione dello stesso Pucciarelli, portare a «sequestrare i bivacchi forniti ai bisognosi dalla Caritas, come accadeva di recente a Torino». COMMERCIO ABUSIVO. «Voglio la multa per chi compra i prodotti dai venditori non autorizzati» tuona Elisa Amato (), che non digerisce «lo spreco di avere un'auto dei vigili a presidiare piazza Cavallotti e lo sdegno degli ambulanti che conducono tranquillamente i loro affari pochi metri più in là». Stessa problematica rilevata anche da Francesco Bastone (M5s), che difende a spada tratta gli onesti commercianti dei mercati ai quali il regolamento vorrebbe continuare a proibire "comportamenti molesti" come le tradizionali grida per invogliare i clienti. «Il dilemma fra rigore e discrezione non può essere addossato agli agenti» si difende Pucciarelli che, attenendosi alle disposizioni della commissione non ha operato modifiche sostanziali (auspicate da Grillotti), e rimanda gli emendamenti agli uffici. E l'assessora al commercio Paola Baldari conclude: «Presto normeremo anche l'occupazione del suolo pubblico per gli ortofrutta». Matteo Scardigli

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Quanta gente all'incontro con Aamps: molti restano fuori sotto la pioggia Ieri dalle 18 alle 20 si è tenuto il primo dei tre incontri promossi da Aamps per illustrare ai cittadini la raccolta dei rifiuti porta a porta nella zona in cui il servizio entrerà in funzione nei prossimi giorni: gli altri due sono in agenda per oggi e per domani alla stessa ora, sempre al museo provinciale di via Roma 234.Ma non pochi problemi sono stati creati dal fatto che un gran numero di cittadini voleva partecipare: del resto, l'ex municipalizzata aveva dato appuntamento ieri agli abitanti di una vastissima fascia di strade dalla zona stadio fino a via Calzabigi e viale Petrarca. A ciò si aggiunga che la pioggia ha moltiplicati i disagi per quanti sono rimasti fuori per il sovraffollamento dell'aula.

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina laghetti della magona Discarica abusiva di vernici e solventi Fusti di solventi e vernici abbandonati in uno spiazzo tra la vegetazione in zona laghetti della Magona a Cecina. Ad imbattersi nella discarica abusiva è stato Raffaele Lepre che ha provveduto a segnalare la scoperta alla polizia municipale.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Nessuno le ha rimosse dopo la denuncia di una donna: «Andiamo con i volontari» Siringhe segnalate, sono sempre lì CECINA Può apparire come la solita identica immagine, ma in realtà tra la prima e la seconda è passata una settimana. Sette giorni in cui quel cumulo di siringhe, una decina in tutto, è rimasto a riposare sulla sporcizia nascosta dietro il vecchio casottino abbandonato nel parcheggio sterrato di via Fratelli Rosselli. La segnalazione è arrivata giovedì scorso su iniziativa di una cittadina, Cristina Pelloni, che si è accorta della presenza degli aghi sia dietro lo stabile diroccato che nel parcheggio vicino alle macchine. Ad oggi, però, nessuno ha rimosso nulla. Eppure questa volta il ritrovamento è stato segnalato non attraverso i social, ma alla polizia municipale, come conferma Pelloni, che se n'è occupata in prima persona. E non è la prima volta per quel che riguarda questo parcheggio. Alcuni mesi fa infatti aveva denunciato il degrado diffuso nel parcheggio alle forze dell'ordine, ricevendo come risposta una pulizia generale dell'area quasi immediata. Ma è stato un fuoco di paglia. Poche settimane dopo infatti il parcheggio, nei suoi angoli più nascosti, è di nuovo una piccola discarica a cielo aperto. Questa volta, invece, le siringhe non se ne sono mai andate. L'area in questione è di proprietà di Ferrovie dello Stato ma nessuno, né la società né il Comune, ha provveduto a rimuovere il degrado. Allora Pelloni lancia un'iniziativa, una sorta di appello, nella speranza di poter smuovere la situazione. «Cerchiamo volontari e andiamo noi a pulire quel punto, perché è una vera indecenza», dice la donna, a metà strada tra una provocazione e un appello al senso di civiltà di tutti: organi di controllo e cittadini, compresi quelli che non si fanno scrupolo di usare le siringhe e di abbandonarle poi dove capita. Un fenomeno sempre più diffuso a Cecina, dato che dalla fine del 2017 ad oggi i casi di ritrovamento non si contano più, sparsi in ogni quartiere, specialmente quelli che offrono angoli nascosti da occhi indiscreti. Un fenomeno che richiama un'esigenza da parte dei cittadini, quella della sicurezza, invocata a gran voce ad ogni segnalazione, tra richieste di illuminazione e di videosorveglianza. Ma se questo aspetto è meno semplice da applicare di quel che sembra, la rimozione degli aghi e la pulizia delle aree interessate appare impresa ben più semplice. Quasi scontata. (al.f.)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba inaugurazione il 18 aprile alle 10 Riotorto, alla Coop si raccoglie l'olio vegetale usato in cucina RIOTORTO L'inaugurazione della postazione di raccolta dell'olio vegetale esausto da cucina presso la Coop di Riotorto è prevista per mercoledì 18 aprile (alle ore 10). Il raccoglitore della ditta Calussi sarà posizionato sotto la tettoia a fianco dell'ingresso al supermercato. In questo modo potremo offrire ai cittadini di Riotorto, e ai turisti che verranno, un'opportunità in più per conferire tra i rifiuti l'olio utilizzato in cucina. Il nuovo servizio di raccolta presso la Coop di Riotorto si aggiunge a quello già avviato a Salivoli il 29 gennaio scorso e che ha registrato in due mesi il conferimento di 335 kg. di olio, un risultato inaspettato che ha fatto decidere il posizionamento di un secondo raccoglitore, adiacente a quello in essere. Questo ulteriore punto di raccolta nel quartiere di Riotorto, oltre a quello dell'isola ecologica, ha come obiettivo una maggiore salvaguardia dell'ambiente, evitando il più possibile gli effetti dannosi conseguenti ad uno smaltimento sbagliato.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Suvereto e i rifiuti Incontro in Regione sulla differenziata SUVERETO La Regione Toscana spinge sulla raccolta differenziata e riconosce il modello porta a porta come la direzione da intraprendere per raggiungere gli obiettivi di differenziazione e riciclaggio dei rifiuti. Con delibera della giunta regionale del 20 marzo infatti per imprimere un'accelerata al processo vengono messi a

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” disposizione 30 milioni per i progetti di passaggio e adeguamento a nuovi sistemi. Inoltre viene espressa la volontà di aggiungere ogni anno a questo primo contributo, che sarà erogato attraverso le Autorità di ambito, ulteriori risorse provenienti dall'ecotassa. «Per approfondire l'indirizzo espresso dalla giunta sul tema e per confrontarci sulle problematiche dei rifiuti - commenta il vicesindaco e assessore all'ambiente del Comune di Suvereto Jessica Pasquini - io e il sindaco Parodi abbiamo incontrato a Firenze l'assessore all'ambiente della regione Federica Fratoni, che ci ha illustrato le politiche regionali sui rifiuti e ha ascoltato le riflessioni sulla nostra esperienza complimentandosi per essere riusciti a strutturare un servizio complesso su un territorio articolato e non omogeneo che fatto superare a Suvereto il 40% di raccolta differenziata». Un incontro importante e produttivo svolto insieme al consigliere Gianni Anselmi che ha raccolto con prontezza la richiesta di ascolto di Suvereto nei confronti della Fratoni. «È molto importante per noi che la regione abbia dato questi indirizzi - continua la Pasquini- e che dimostri con i fatti di credere nella differenziazione e nel riciclo dei materiali (la delibera regionale incentiva anche gli impianti di riciclaggio delle frazioni differenziate, soprattutto l'organico) perché questo ripaga degli sforzi fatti e dà ragione alle scelte che il comune di Suvereto ha fatto in tema di ambiente. All'assessore Fratoni, che ringrazio per la disponibilità e la sensibilità dimostrate, abbiamo raccontato anche le problematiche riscontrate, e il lavoro svolto come amministratori per comprendere e gestire le novità. È grazie a questo lavoro quotidiano e certosino che nonostante l'aumento dei costi che ha impattato dal 2017 sul piano finanziario del servizio, quest'anno siamo riusciti nel complesso a contenere la tari».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto spiaggia della tagliata «Rifiuti portati da mareggiate Stallo a causa della Regione» ANSEDONIA Non si è fatta attendere la replica del Comune sulla situazione in cui versa la zona della Tagliata denunciata dal consigliere di opposizione Pd Area Riformista, Luca Aldi, supportato da Giancarlo Tesei, neo segretario Pd del circolo di Grosseto. Ivan Poccia, consigliere al Demanio e Luca Minucci, assessore all'ambiente, hanno fatto alcune precisazioni in merito alla situazione delle spiagge orbetellane. «In questi periodi - dicono i due - sono le mareggiate la prima causa dei rifiuti presenti sui litorali. Le spiagge, nonostante i divieti ancora in essere da parte della Regione Toscana (divieto di pulizia con i mezzi meccanici e di posizionamento cestini ndr), durante il periodo pasquale, sono state pulite da volontari e stabilimenti balneari che hanno capito la situazione di stallo creata dai provvedimenti della Regione». Poccia e Minucci fanno poi un salto nel tempo. «Ricordiamo lo scempio del 2015 quando a Pasqua le spiagge erano in condizioni a dir poco imbarazzanti, eppure era in essere un appalto pluriennale, cosa che noi non ci possiamo permettere per via di questi vincoli che non ci consentono di pianificare un servizio che, nonostante tutto, è in via di aggiudicazione per l'anno 2018».I due amministratori sottolineano di aver incontrato le associazioni ambientaliste con le quali è stato instaurato «un confronto costruttivo. Ci aspettiamo che la Regione rimoduli il suo provvedimento e ci permetta di iniziare il servizio quest'anno». Al Consigliere Aldi, infine, Minucci e Poccia chiedono lumi su un bando di pulizia delle spiagge fatto durante l'amministrazione di Monica Paffetti «che avrebbe dovuto essere europeo ma che, invece non lo fu. Come mai - aggiungono i due - non si adeguarono ai divieti sul Fratino (volatile protetto ndr) che già allora erano in vigore? Ma soprattutto, perché l'opposizione, che ha governato per cinque anni, ci ha lasciato in eredità una miriade di problemi che noi stiamo risolvendo?». Ivana Agostini

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto orbetello Servizio di raccolta alghe in laguna, si aprono le buste ORBETELLO Saranno aperte oggi le buste con le offerte delle ditte partecipanti al bando europeo che assegnerà il servizio di raccolta e di risospensione delle alghe della laguna di Orbetello. La conferma arriva dagli uffici della Regione Toscana che ha in gestione la laguna fino al 2019, in virtù di un accordo siglato col Comune di Orbetello. La gara aveva preso il via a gennaio e la scadenza per presentare le domande era stata prevista per il 6 febbraio. Le buste saranno aperte oggi. «Il ritardo nell'apertura - spiegano gli uffici regionali - è dovuto a sopraggiunti problemi relativi alla presentazione delle offerte». Il servizio che verrà assegnato oggi riguarda la raccolta delle alghe per il biennio 2018 - 2019 e comprenderà le manutenzioni dei mezzi, degli

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” impianti e delle attrezzature. L'importo a base della gara è stato di 1 milione e 400mila euro. L'aggiudicazione di oggi avverrà secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Nel capitolato sono previste la risospensione dei sedimenti combinata con l'attività di raccolta delle alghe, la gestione del sistema di ricircolo forzato delle acque attraverso paratoie e sistemi di pompaggio, la gestione di due impianti di ossigenazione a servizio dell'area di Ansedonia, le manutenzioni, propedeutiche all'avvio e in corso di esecuzione del servizio sui natanti, le attrezzature e gli impianti per il ricircolo delle acque e gli impianti di ossigenazione. Se ci saranno offerte valide, una volta trascorsi i tempi tecnici per l'assegnazione, le imbarcazioni potranno tornare a solcare la laguna e raccogliere le alghe verso la metà di maggio. Raccolta e risospensione serviranno a mantenere la salute della laguna. La risospensione dei sedimenti è un procedimento che prevede una sorta di rimescolamento delle acque che provoca il ritorno a galla del materiale organico che, depositandosi sul fondo, toglie ossigeno. Pier Luigi Piro, presidente dei Pescatori spera che l'assegnazione possa far partire quanto prima l'attività sulla laguna. «In attesa dell'apertura delle buste - dice Piro - speriamo che chiunque prenda in mano la gestione fino al 2019 sia quanto prima in grado di intervenire sulle manutenzioni dei mezzi e delle idrovore perché a nostro parere è essenziale farci trovare preparati nel momento in cui stagione si presenterà nei suoi aspetti più critici». Per i Pescatori l'importante è arrivare alla stagione estiva senza avere la preoccupazione dell'anossia che nel 2015 ha fatto morire tonnellate di pesce. (i.a.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il Comitato per la difesa del fiume Bruna chiede di sospendere il dibattito sullo stoccaggio in attesa della classificazione Ue «Biossido di titanio pericolo di cancro Stop per i gessi rossi» GROSSETO «Sorpassato o addirittura sterile e pericoloso» il dibattito su dove stoccare i gessi rossi della Tioxide - Huntsman - Venator.Per il Comitato per la difesa del fiume Bruna questo materiale, scarto di lavorazione industriale che contiene biossido di titanio, non può stare né nella cava della Vallina (Gavorrano) né in quella della Bartolina (tra Gavorrano, Castiglione della Pescaia, Roccastrada e Grosseto vicino al fiume Bruna). Il motivo è semplice: classificato finora come "inerte", dopo oltre trent'anni di dibattito, battaglie e procedimenti ai massimi livelli internazionali (Oms, Corte europea di giustizia, Commissione europea, Corte costituzionale), l'Unione europea si sta apprestando a classificare il biossido di titanio come «possibile cancerogeno». Va da sé che, se sarà confermata questa classificazione, i gessi rossi non potranno essere semplicemente buttati a riempire una ex cava: il rischio di contaminazione e inquinamento sarebbe troppo alto. L'unico posto sicuro sarebbe una discarica adatta a questo materiale.Per questo il Comitato per la difesa del fiume Bruna chiede che venga sospeso l'iter del dibattito pubblico, in attesa delle direttive europee, e chiede di cercare una soluzione alternativa allo stoccaggio di rifiuti nel nostro territorio.Per farlo ha redatto un corposo documento di sei pagine diretto ai candidati sindaco di Gavorrano che invita a riflettere su questo tema.Il documento riporta una dettagliata ricostruzione della storia del biossido di titanio, dal 1986, quando il ministero dell'Ambiente autorizzò l'uso dei gessi rossi in edilizia e nelle costruzioni stradali. Le cose cambiano nel 2007, quando l'Organizzazione mondiale per la sanità classifica il biossido di titanio come «possibile cancerogeno 2B». Tra il 2010 e il 2018 vengono pubblicati tre studi internazionali che evidenziano come l'inalazione o l'ingestione di biossido di titanio provochi danni alla salute. Nel 2015 la Francia fa domanda formale all'Agenzia europea di sostanza chimiche di classificare il biossido di titanio come cancerogeno 1B per inalazione. Due anni dopo il Consiglio per la valutazione dei rischio dell'Ue esprime un parere che conferma la classificazione per il biossido di titanio come possibile cancerogeno di categoria 2 per inalazione.È un momento importante: se questo parere fosse confermato, dice il Comitato nel suo documento, già dal 2019 nelle confezioni di prodotti che contengono biossido di titanio dovrebbero comparire la dizione che si tratta di un cancerogeno e il disegno del pericolo per i polmoni; inoltre il rischio per i lavoratori delle fabbriche che usano biossido di titanio non sarebbe più «irrilevante per la salute».E i gessi rossi? «Proseguendo l'iter - dice il comitato - i rifiuti contenenti il biossido di titanio, come i gessi rossi, non avrebbero più la caratteristica di non pericolosi». Di fronte a queste novità il Comitato considera inadatte allo stoccaggio sia la Vallina che la Bartolina e invita «la popolazione, i lavoratori, l'Arpat, le Asl, la politica, i sindacati, la magistratura, a prendere coscienza che la salute dei cittadini è più importante di qualunque altra considerazione... Non possiamo pensare di forzare le leggi, facendo ricadere le conseguenze sulla salute dei cittadini e sull'ambiente, e spesso anche sui conti pubblici, con le continue pesanti sanzioni europee pagate dalla collettività, a causa della gestione allegra delle discariche da parte della politica amministrativa, come evidenziato da ripetute inchieste pubbliche».

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Domani l'appuntamento a Monterotondo Marittimo, lunedì comincia la distribuzione dei kit Un incontro per spiegare il porta a porta MONTEROTONDO MARITTIMO Tutto pronto per l'avvio del porta a porta a Monterotondo Marittimo. L'amministrazione comunale e Sei Toscana, insieme a Ato Toscana Sud, hanno lavorato per attivare la raccolta domiciliare nel centro abitato, coinvolgendo circa seicento utenze. L'obiettivo della riorganizzazione del servizio è quello di aumentare la percentuale di recupero delle varie frazioni merceologiche assicurando così una corretta gestione finalizzata al recupero di materia, secondo quanto previsto dalla normativa europea e nazionale nonché dalla programmazione regionale. L'avvio del porta a porta è stato preceduto dall'invio di una lettera informativa a casa di tutte le utenze coinvolte, con indicate le date degli incontri pubblici. Domani alle 17,30, al Teatro comunale si terrà il primo incontro pubblico rivolto ai cittadini dove i tecnici del gestore e gli amministratori del Comune illustreranno le nuove modalità di raccolta e risponderanno a tutte le domande relative al servizio sul territorio. A partire da lunedì inizierà la consegna casa per casa del kit per differenziare composto da sacchi e mastello di diverso colore a seconda della tipologia di rifiuto da conferire e dal materiale informativo riportante il calendario con i giorni e gli orari di esposizione dei rifiuti e tutte le indicazioni utili a fare una corretta raccolta differenziata. Anche nel resto del territorio comunale si procederà con una riorganizzazione del servizio attivando una raccolta di prossimità, ossia una raccolta differenziata tramite contenitori di prossimità, di diverse dimensioni e di colore differente a seconda delle tipologie di rifiuto da intercettare. Per ulteriori informazioni è possibile chiamare il numero verde di Sei Toscana all'800/127 484 o visitare il sito internet www. seitoscana. it.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il Raggruppamento politico autonomo presenta il suo candidato: corsa alle elezioni per la lista d'ispirazione cattolica Sicurezza e teatro, gli obiettivi di Pagliuchi di Giulia Sili GAVORRANO Sicurezza, cooperazione territoriale e ambiente: sono questi alcuni dei punti cardine del programma elettorale del Raggruppamento Politico Autonomo che vede in testa il candidato sindaco Simone Pagliuchi.Una lista di ispirazione cattolica che racchiude in sé alcuni nomi che provengono dall'Udc. «Una lista tecnica», dice Pagliuchi che al Tirreno rivela alcuni nomi che correranno con lui per le prossime elezioni amministrative. Tra questi Francesco Donati - presidente del Raggruppamento Politico Autonomo - un movimento nato nel 2014 al quale si ispira il nome della nuova lista. Compaiono poi i nomi di Stefano Giallini, poliziotto in pensione della Digos e Paolo Lanzone, operaio edile «in rappresentanza degli artigiani del Comune» commenta Pagliuchi. Il ragioniere è alla sua prima candidatura e punta tutto su alcuni temi che ritiene esiziali: primo tra tutti quello della sicurezza. «Abbiamo intenzione di trattare sia la sicurezza attiva che passiva - dice - questo significa che vogliamo dare più responsabilità ai vigili urbani, che dovranno essere al pari delle altre forze dell'ordine e presenti giorno e notte sul territorio. Faremo poi una politica dedicata all'incremento delle telecamere. Ci sono dei regolamenti europei che ci vengono incontro in questo senso e non sarà difficile trovare dei finanziamenti per la sorveglianza». E nel programma un punto focale è anche quello legato al Teatro delle Rocce: «Il teatro ha avuto una gestione sbagliata in tutto - commenta Pagliuchi - va rivista assolutamente. Non è possibile avere 3 mila euro di utili e basta. Ci impegneremo affinché la programmazione sia costante durante tutta l'estate». Ma una delle questioni clou è anche quella dei gessi rossi: «Ci devono spiegare perché i gessi devono venire nel Comune di Gavorrano - dice Donati - Non sta né in cielo né in terra questa cosa. Quei rifiuti sono tossici e il problema deve essere della Tioxide non dei cittadini. Non c'è ritorno economico che tenga quando ci sono in gioco delle vite umane, i posti di lavoro non possono valere la salute di una comunità. Le malattie in questo territorio sono aumentato ed è necessario cambiare la direzione». «Per risolvere il problema dei gessi ci sono le torce al plasma - commenta Pagliuchi - Una tecnologia arrivata dalla Nasa che permetterebbe di ridurre al minimo, o eliminare, l'impatto sull'ambiente prodotto dalle attività umane. L'unico inconveniente sono i costi elevati dell'operazione ma questi sono problemi dell'azienda. Io penso alla nostra salute». Per il Raggruppamento Politico Autonomo sarà poi necessario incrementare l'ufficio tecnico del Comune e pensare al gettito degli oneri di urbanizzazione. In tutto sono venticinque i punti della lista del candidato sindaco che nei prossimi giorni scioglierà le riserve per tutti i nomi.

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca l'attacco di progetto rinascimento Verifiche sui tecnici Base «Non hanno i requisiti» BAGNI DI LUCCA Richiesta di verifiche sulla presenza delle professionalità necessarie sotto il profilo tecnico nella società dei rifiuti in house del Comune, Base Srl, e raccolta di firme per presentare in consiglio comunale una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Paolo Michelini. Assume una posizione durissima l'opposizione di Progetto Rinascimento, che fa capo all'ex sindaco Massimo Betti, che in una conferenza stampa informa delle iniziative avviate, includendo anche l'informativa inviata agli organi giudiziari. Progetto Rinascimento ricorda il modo con cui si è proceduto alla cacciata dell'ex amministratore unico Giuseppe Vitiello, contesta il comportamento della commissione di vigilanza e alla sua stessa costituzione, ribadisce che era assolutamente possibile evitare di aumentare la tassa sui rifiuti oltre a criticare il fatto che si sia voluto cacciare un amministratore che in soli due anni ha portato la raccolta differenziata al 70% e chiuso i due primi bilanci con utili complessivi superiori ai 250.000 euro lordi. Ma l'attacco più deciso è sui nuovi vertici di Base. Leggi alla mano, Betti e la sua lista sostengono che le società che vogliono raccogliere rifiuti, come Base, devono essere obbligatoriamente iscritte a un Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. «Un'iscrizione che è possibile - dice Progetto Rinascimento - solo se la società ha fondamentali requisiti: uno di questi è la presenza di un responsabile tecnico in possesso di titoli ed esperienza riconosciuti dall'Albo Nazionale e pertanto abilitato a svolgere l'importante mansione, come indicano gli articoli 12 e 13 del decreto 120/2014. Quella del responsabile tecnico è quindi una figura determinante nelle imprese iscritte all'Albo: nel caso venisse a mancare, l'azienda rischierebbe un procedimento disciplinare diretto alla revoca dell'autorizzazione e alla sua cancellazione». Secondo la lista di Betti «il responsabile tecnico deve essere in possesso del requisito di idoneità, consistente nella dimostrazione della sua preparazione, mediante una verifica iniziale e successive verifiche quinquennali. Il mancato possesso di uno dei requisiti è anche penalmente sanzionato». «Quindi ci saremmo aspettati - continuano - che il sindaco, al momento della nomina del nuovo amministratore unico, si preoccupasse di individuarlo tra coloro che avessero i requisiti richiesti. Invece abbiamo potuto accertare che a oggi non è ancora stato nominato il responsabile tecnico. C'è quindi da oltre 10 giorni una situazione di illegittimità penalmente perseguibile nella gestione della società Base e nello svolgimento dell'attività». Per il gruppo di opposizione di Betti «la società dovrebbe fermarsi nella propria attività e riprenderla dopo aver comunicato la nomina del responsabile tecnico. Il nuovo amministratore unico designato dal sindaco Michelini, a quanto ci risulta, non ha questi requisiti. Perché il sindaco non ha indetto una normale selezione pubblica, come prevede la legge? In ogni caso per rimediare a questa scelta il nuovo amministratore unico dovrebbe ricercare un professionista in grado di affiancarlo, come responsabile tecnico. Mentre prima era sufficiente la presenza di Vitiello, in possesso dei requisiti anche di responsabile tecnico, oggi bisognerebbe avvalersi di due distinti professionisti, con evidente moltiplicazione di ruoli e costi». Progetto Rinascimento ha segnalato la questione alla Procura a e alla Prefettura. Ora partirà la raccolta di firme per poi presentare la mozione di sfiducia nei confronti di Michelini. Emanuela Ambrogi

Il Tirreno, Cronaca di Lucca castelnuovo Una discarica abusiva vicino allo stadio Una discarica a cielo aperto. Spiacevole scoperta sulla strada lato fiume vicino allo stadio "Nardini" di Castelnuovo. A ridosso del muro che divide la strada dal corso d'acqua, si era formato un accatastamento di materiale. C'erano infatti diverse cassette della frutta, una gomma, una rete da letto, due taniche, un secchio e un lunghissimo tubo di plastica. Una discarica abusiva in un luogo accessibile, non di grandissime dimensioni ma comunque sempre impattante. L'amministrazione comunale, subito avvisata, si è attivata per un intervento da parte di Gea che, nel corso della giornata di ieri, ha rimosso tutti i rifiuti. (l.d.)

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

E iniziano arrivare i primi video con i consigli degli alunni Oltre 300 partite per "Blu Tube" LUCCA È contagioso l'entusiasmo sprigionato da Blu Tube in 38 classi degli istituti comprensivi del territorio comunale. A tre settimane dal lancio del progetto sono già circa 300 le partite giocate fino ad oggi fra casa e scuola: un'escalation di divertimento e sana competizione per accaparrarsi il titolo di "Campione Blu Tube 2018". Ogni alunno può dare un grande contributo arrivare alla vittoria grazie ad un concorso a punti ideato sulla base di un gioco creato ad hoc da Red Glove. Intanto, proprio per la grande partecipazione scatenata dal progetto, iniziano ad arrivare al team di Lucca Crea i primi video in cui i giovanissimi "Blu Tuber" spiegano le buone pratiche da mettere in atto per preservare l'acqua. Il tutto, ovviamente, passa da un ruolo attivo dei familiari che vengono così coinvolti in questa avventura. Genitori e parenti diventano coprotagonisti anche grazie alla mappa dei "Luoghi dell'Acqua". I bambini, infatti, per poter aumentare il proprio punteggio e quello della classe, possono recarsi con un adulto di riferimento a uno dei 26 punti indicati nella mappa reperibile su www.blutubegeal.it. Per questa attività il punteggio in palio è di 200 punti mentre sono 100 i punti a disposizione per la realizzazione di un video. Le varie azioni poi devono essere inviate - siano esse video o fotografie - ad uno specifico indirizzo mail o via WhatsApp per consentire al team di Lucca Crea di aggiornare la classifica. Tra i consigli più gettonati nei video c'è quello che invita la popolazione a servirsi alla "stazione dell'acqua" in piazza Curtatone, alla quale ci si può rifornire di acqua sia naturale che frizzante e fredda o a temperatura ambiente. Ad oggi, è proprio la "stazione dell'acqua" il luogo più visitato tra quelli censiti e proposti da Geal come mete da visitare per incrementare i punteggi dei ragazzi. Tra le altre buone pratiche pubblicizzate dai bambini tramite i video vi sono quelle di chiudere il rubinetto mentre ci si spazzolano i denti la mattina, quello di non buttare olio o veleni nel lavandino oltre a quella di preferire le bottiglie di vetro a quelle di plastica per ridurre i rifiuti. «Dall'andamento delle prime settimane di gioco si può vedere come questo meccanismo sia coinvolgente per i ragazzi. Possono apprendere, divertendosi, comportamenti virtuosi per la salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo - spiega Michele Martinelli, consigliere di amministrazione di Geal Spa - Non è cosa da poco il fatto che attraverso il gioco e il concorso i giovanissimi possano imparare positive abitudini quotidiane da diffondere tra familiari e amici. Attraverso le attività previste i ragazzi scoprono i luoghi dell'acqua che caratterizzano la nostra città. Come Scarty, che negli anni scorsi ha raccolto un vasto successo, Blu Tube abbina aspetti ludici, educativi e creativi. Il progetto è nato per stimolare una sana competizione permettendo a tutti di potersi impegnare al massimo per incrementare il punteggio di classe. Una partita - conclude Martinelli - in cui a vincere saranno soprattutto le nuove generazioni».«Il gioco da tavolo ha una valenza educativa ormai riconosciuta da tutti - commenta Emanuele Vietina, direttore generale di Lucca Crea Srl - giocare con gli altri è la prima azione sociale che compie l'essere umano al di fuori del proprio contesto familiare. A Lucca Comics & Games da anni facciamo della dimensione ludica un'opportunità in primo luogo di crescita civica, dai tempi di Terre d'Optimalia fino a Blu Tube, passando per il fortunatissimo progetto Scarty; ma anche è un'opportunità culturale, nella quale abbiamo coinvolto RedGlove, che si è inserita nella grande tradizione dei giochi d'autore, come quelli di collaborazione sociale e di costruzione di mondi». Il progetto, realizzato e prodotto da Geal Spa insieme al Comune di Lucca con la collaborazione di Lucca Crea e LudoLega Lucchese, proseguirà nelle prossime settimane per culminare nei Torneoni di maggio al Foro Boario. Per poter accedere alla seconda fase Torneoni Blu Tube 2018 - La classe non è acqua" sarà possibile anche avvalersi dei tagliandi pubblicati su Il Tirreno nei giorni di martedì e sabato fino al 13 maggio. Nel dettaglio saranno poste dieci domande riguardanti l'acqua: i bambini sono invitati a ritagliare i coupon, rispondere correttamente alle domande e consegnarli all'insegnante referente: la classe che ne avrà raccolti di più vincerà il "premio speciale Il Tirreno".Durante le sfide al Foro Boario, in tutto tre, emergeranno le classi che andranno alla finalissima che si svolgerà durante i giorni di Lucca Comics & Games.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Gaia ha già pronto il progetto sulla Fossa dell'Abate Una terza vasca contro i liquami CAMAIORE Gaia avrà bisogno dell'aiuto del Comune per risolvere una volta per tutte il problema degli sversamenti dall'impianto di via Duccini: una terza vasca che possa contenere il materiale in più che arriva al depuratore in caso di piogge eccezionali. Nelle settimane scorse infatti l'impianto, non riuscendo a smaltire i fanghi, aveva attivato il bypass per scaricare direttamente le acque sporche nel fosso, quello che poi si butta nella Fossa dell'Abate e poi nel mare. Arpat il 27 marzo scorso aveva rilevato «valori elevatissimi di

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Escherichia coli» nei pressi dell'impianto. Adesso l'amministrazione comunale di Camaiore sosterrà il progetto di Gaia per la realizzazione della terza vasca del depuratore di Camaiore così da poter risolvere in modo definitivo i problemi rilevati da Arpat. Il punto principale è che l'impianto non è adeguato per gestire tutta la quantità d'acqua che è caduta negli ultimi mesi e il gestore ancora non ha comunicato quale sia la strategia da tenere nel breve periodo, prima che la terza vasca sia finita. Per il momento quindi non si può che prendere atto della situazione. Nel frattempo il Comune ha deciso di mettere sul piatto l'atto preliminare per spianare la strada a Gaia: verrà ceduta parte di un terreno di proprietà che servirà per reperire spazi congrui per l'infrastruttura.«Questo comporterà un progetto di ridefinizione completa di quell'area su cui insistono diverse questioni strategiche per il Comune di Camaiore e per i suoi cittadini», fa sapere l'amministrazione. Nel dettaglio si tratta del passaggio della via Francigena, il passaggio della pista ciclabile monti - mare, la presenza dei magazzini comunali e di sedi di associazioni locali, il progetto di realizzazione di una piazzola di smaltimento rifiuti in località Duccini e la ridefinizione della viabilità conseguente alla futura riqualificazione del ponte che oggi consente l'accesso al depuratore.«Come atto perequativo alla cessione del terreno - spiegano dal Comune - abbiamo chiesto a Gaia di valutare la realizzazione di opere per conto del Comune di Camaiore così da poter raggiungere sia l'obiettivo di potenziare l'infrastruttura, eliminando i rischi per l'ambiente, sia quello di mantenere coerenti le suddette previsioni. Approfondiremo in successive riunioni i dettagli progettuali».Pare infatti che le risorse per un intervento in urgenza ci siano e che Gaia possa mettere insieme un progetto formato. Non sono ancora chiari i termini ma sembra plausibile che questo non possa essere realizzato entro l'inizio della stagione balneare. «Abbiamo delle idee che vogliamo discutere con Gaia perché si possa risolvere problematiche estremamente diverse, ma che sono connesse dalla vicinanza dei luoghi. Valori storici come la Francigena o strategici come la mobilità lenta devono essere tenuti a pari livello della tutela ambientale per cui faremo di tutto per trovare la quadra nell'ambito di un progetto unitario», le parole del sindaco Alessandro Del Dotto.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa la corte dei conti sulle fideiussioni Auletta: «Danno per 4,2 milioni alle casse del Comune» PISA «Viviamo in un comune in cui si è inflessibili con i cittadini, colpiti dalla crisi e alle prese coi conti da pagare, ma poi non si controllano pratiche per milioni di euro che gravano sui conti pubblici creando danni erariali pesanti».È questa la conclusione di Francesco Auletta, consigliere comunale e candidato sindaco della coalizione Diritti in Comune, a seguito dell'ultima istruttoria della Corte dei Conti in merito alla questione delle fideiussioni. A finire nel mirino della Corte, i cui risultati sono stati discussi all'ultimo consiglio comunale, sono in particolare due fideiussioni della Sviluppo Navicelli. «Nel caso di questa segnalazione della Corte, si parla di un danno alle casse del Comune di 4,2 milioni di euro - continua Auletta -. Due richieste di fideiussione che l'amministratore unico Stefano Bottai aveva fatto nel 2009 al Comune, una delle quali, poi, nel 2012 è stata pure rinnovata e ampliata a seguito della variante Ikea per coprire anche i costi del centro di raccolta dei rifiuti del Gargalone. Due pratiche che fanno parte della più ampia segnalazione che nel 2015 avevamo fatto come lista alla Corte e alla Procura in merito a ben 16 milioni di euro in fideiussioni. Atti che in città vengono presentati, e poi accettati dal Comune a cuor leggero e sempre dai soliti imprenditori e che spesso non ottemperano neppure ai minimi criteri di presentazione. «Quello della Corte dei Conti è stato solo un intervento a fini procedurali, non di indagine», ha risposto il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, che però ha anche confermato come «sia stata cura della segreteria generale, su richiesta della Corte, la costituzione in mora dei soggetti coinvolti». (n.d.m.)

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Il Tirreno, Cronaca Toscana

Il congegno introdotto a Livorno, i sindacati protestano: «Non crediamo che non serva per il controllo» Spazzini con il braccialetto elettronico LIVORNO «Mi metterò anche a fare bip bip come Rosie, il robot casalinga dei Pronipoti di quando eravamo ragazzini». Ha pulito centinaia di chilometri di strade e svuotato migliaia di volte i cestini dell'immondizia: nient'altra attrezzatura tecnologica che una scopa, un giubbetto arancione shocking e la forza delle braccia. Non sarà più così: avrà al polso un braccialetto elettronico che manda un bip tutte le volte che svuoterà un cestino. Come? Grazie a un "dispositivo di prossimità" che, applicato a ciascun cestino, "dialoga" con l'apparecchiatura che ogni lavoratore ha al braccio.Quando è saltato fuori che Amazon aveva acquisito un brevetto per qualcosa del genere, è esplosa una polveriera di polemiche che ha incendiato per giorni il mondo politico e quello sindacale: in campo il premier Paolo Gentiloni, i ministri Carlo Calenda e Giuliano Poletti, il leader dell'opposizione M5s Luigi Di Maio. Eppure ora il braccialetto controlla-lavoratori sbarca alla chetichella in provincia: a Livorno, nell'indotto dell'ex municipalizzata Aamps che si occupa di rifiuti. Non solo: stiamo parlando dell'azienda a totale capitale pubblico (100% Comune) che, nella città-simbolo del governo a Cinque Stelle, è diventata a sua volta l'emblema di quello che il M5s sbandiera come la propria via al risanamento dei guai altrui. Beninteso, il braccialetto è destinato non ai dipendenti diretti di Aamps bensì agli addetti della società che a Livorno ha in appalto i servizi di pulizia stradale: come si vede dal logo sui furgoncini, la capofila è Avr, il colosso romano della famiglia Nardecchia (10 milioni di capitale sociale, servizi in mezza Italia) in alleanza con Manutencoop Pontedera.«Ma è stata Aamps a spingere perché si arrivasse a dotare i lavoratori di questo congegno personale», ne è convinto Giovanni Golino, dirigente sindacale Cgil funzione pubblica. E questo benché, poche settimane fa, fossero proprio i Cinque Stelle, per bocca del candidato premier Luigi Di Maio, ad accusare il Pd e Renzi di aver spianato la strada - attraverso le normative collegate al Jobs Act - a questo ulteriore azzoppamento dei diritti degli operai.I sindacati promettono battaglia. «Non ce l'ha fatta Amazon, figuriamoci se accettiamo che la spunti Avr», afferma Filippo Ferrari, esponente del sindacato autonomo Fiadel: «L'azienda ha deciso di punto in bianco di dotare i lavoratori di questo apparecchio: niente confronto con il sindacato, nessuno sa se sono state chieste autorizzazioni o no, se è provvisto di Gps o no. Dicono che non serve per il controllo, ma chi ci crede?». Mauro Zucchelli

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Per gli spazzini il braccialetto come da Amazon di Mauro Zucchelli LIVORNO «Mi metterò anche a fare bip bip come Rosie, il robot casalinga dei Pronipoti di quando eravamo ragazzini». Ha pulito centinaia di chilometri di strade e svuotato migliaia di volte i cestini dell'immondizia: nient'altra attrezzatura tecnologica che una scopa, un giubbetto arancione shocking e la forza delle braccia. Non sarà più così: avrà al polso un braccialetto elettronico che manda un bip tutte le volte che svuoterà un cestino. Come? Grazie a un "dispositivo di prossimità" che, applicato a ciascun cestino, "dialoga" con l'apparecchiatura che ogni lavoratore ha al braccio. Quando è saltato fuori che Amazon aveva acquisito un brevetto per qualcosa del genere, è esplosa una polveriera di polemiche che ha incendiato per giorni il mondo politico e quello sindacale: in campo il premier Gentiloni, i ministri Calenda e Poletti, il leader dell'opposizione M5s Di Maio. Eppure in questi giorni il braccialetto controlla-lavoratori è sbarcato alla chetichella qui da noi, in provincia: nell'indotto dell'ex municipalizzata Aamps. Lontano dai riflettori ma mica poi tanto: stiamo parlando dell'azienda a totale capitale pubblico (100% Comune) che, nella città-simbolo del governo a Cinque Stelle, è diventata a sua volta l'emblema di quello che il M5s sbandiera come la propria via al risanamento dei guai causati dagli altri partiti. Beninteso, il braccialetto è destinato non ai dipendenti diretti di Aamps bensì agli addetti della società che ha in appalto i servizi di pulizia stradale: come si vede dal logo sui furgoncini, la capofila è Avr, il colosso romano della famiglia Nardecchia (10 milioni di capitale sociale, servizi in mezza Italia) in alleanza con Manutencoop Pontedera. «Ma è stata Aamps a spingere perché si arrivasse a dotare i lavoratori di questo congegno personale», ne è convinto Giovanni Golino, dirigente sindacale Cgil funzione pubblica. Eppure, poche settimane fa, era stato proprio il candidato premier dei Cinque Stelle Luigi Di Maio, ad accusare il Pd e Renzi di aver spianato la strada - attraverso le normative collegate al Jobs Act - a questo ulteriore azzoppamento dei diritti degli operai.I sindacati promettono

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” battaglia: stanno mettendo a punto una strategia comune a Cgil, Cisl e Uil insieme agli autonomi del Fiadel. «Questa è una scelta sconsiderata», sbotta Golino: «Hanno tentato di metterci di fronte al fatto compiuto. I lavoratori devono essere liberati da uno strumento di controllo così odioso: noi sindacati siamo stati in trincea contro una multinazionale quale è Amazon, non esitiamo a farlo adesso sul fronte di un servizio pubblico, sulla base del diktat di una azienda pubblica quale è l'Aamps».«Non ce l'ha fatta Amazon, figuriamoci se accettiamo che la spunti Avr», afferma Filippo Ferrari, esponente proprio di quest'ultima sigla sindacale: «L'azienda ha deciso di punto in bianco di dotare i lavoratori di questo apparecchio: niente confronto con il sindacato, nessuno sa se sono state chieste autorizzazioni, se è provvisto di Gps o no. Dicono che non serve per il controllo, ma chi ci crede?».«Se era qualcosa di messo in campo con le migliori intenzioni, perché hanno dribblato il dialogo con il sindacato?»: a chiederselo è Claudio Sodano, dirigente Uil, e ha più di un dubbio: «Nessuno ci ha dato garanzia che non esistano problemi di interferenza con apparecchiature elettromedicali». Dev'essere per questo che i sindacati stanno valutando se chiamare in causa non solo il Comune ma anche l'Asl e l'Ispettorato del lavoro.Sui social - a cominciare dalla pagina Facebook "Sei livornese se..." - c'è chi si schiera dalla parte dei lavoratori senza "se" e senza "ma": in casi come questo vede quel che sarà il proprio futuro orwelliano da lavoratore iper-controllato. Non manca però chi tiene a sottolineare che finalmente c'è qualcuno che se la prende con chi sul lavoro cerca di fare il furbo. O magari semplicemente ricorda che strumenti come questi si stanno estendendo in varie realtà lavorative: spesso a partire dalle imprese della logistica, dove si comincia dalla geolocalizzazione dei veicoli, poi si passa a quella dei lavoratori (magari padroncini o comunque autonomi).«Ma è proprio per questo - avverte l'esponente Cgil - che qui non si parla solo di addetti Avr o Aamps: se all'uso improprio delle tecnologie non riesce a resistere una realtà sindacalizzata, è difficile impedire che quest'onda devastante travolga gli addetti delle micro-ditte, dove il padrone ti dice: o ti metti il braccialetto o te ne vai».Serve però per migliorare un servizio a favore della collettività: lo svuotamento dei cestini. Ma Golino contesta anche questo. «Primo: la città negli ultimi anni appare più pulita e non c'è stato bisogno di nessun braccialetto. Secondo: il controllo lo fa la gente, i netturbini lavorano sotto gli occhi di tutti. Terzo: il controllo dev'essere umano, con la tecnologia digitale può essere talmente devastante da risultare disumano. Quarto: quando apri le porte a tecnologie così invasive, sai che in futuro potranno dirti anche che fra un cestino e l'altro devi muoverti a tot chilometri orari, e allora non c'è lavoratore migliore di un robot: fa tutto come programmato e non si sogna di protestare. È questo il domani?».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Azione di pulizia dei volontari Otp al ponte di Marina I Cittadini OTP Cecina in azione con un'uscita di pulizia dedicata alla spiaggetta delle oche, che si trova appena sotto il ponte di via Volterra a Marina. I volontari ritornano a pulire questo tratto del fiume, consapevoli che si tratti di un intervento pieno di concretezza e con un forte valore simbolico, volto a segnalare situazioni di degrado. L'appuntamento è alle ore 10 nel parcheggio in via Ginori. Sacchi e guanti, per chi vuole partecipare, sono forniti dall'assessorato all'Ambiente di Cecina e da Rea.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Incontro in Comune del vicepresidente per i progetti del Gruppo indiano con la giunta e i tecnici sulle previsioni urbanistiche e sulle questioni ambientali Jsw conferma al sindaco il piano delle demolizioni PIOMBINO Si è svolto ieri in Municipio un incontro di approfondimento operativo, annunciato già durante la riunione del 6 aprile scorso al ministero dello Sviluppo economico a Roma, per assumere informazioni sulle previsioni urbanistiche del Comune, sulle questioni ambientali, sui piani di sviluppo comunali e per verificarne la coerenza con il prossimo piano industriale del gruppo guidato da Sajjan Jindal. In sala consiliare c'erano due rappresentanti del management Jsw, Jayanta Roy, vicepresidente associato per i progetti del Gruppo indiano, e un consulente ambientale del gruppo, insieme a due rappresentanti della direzione aziendale Aferpi, Gilberto Lunardi e Mauro Ticciati, hanno incontrato il sindaco Massimo Giuliani, la giunta comunale i tecnici del settore urbanistica e ambiente del Comune. «Nel corso della riunione - si legge in una nota del Comune - il gruppo siderurgico ha acquisito informazioni e dettagli sulla programmazione urbanistica e sulla variante per la pianificazione delle aree industriali e per la reindustrializzazione, sulle questioni ambientali anche in merito alle operazioni di mitigazione ambientale che dovranno essere messe a punto». Oltre a questo, «i rappresentanti di Jindal hanno confermato la volontà di ripartire a breve con la produzione dei due treni di laminazione di Ischia di Crociano e del treno rotaie - prosegue la nota - annunciando anche

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” investimenti sulla linea ferroviaria interna allo stabilimento di servizio agli impianti. Confermate anche le intenzioni relative alle demolizioni. Nel frattempo, con le informazioni che il gruppo sta acquisendo, verrà avviato lo studio per pianificare anche la nuova produzione di acciaio». «Un incontro di approfondimento molto produttivo - commenta il sindaco Giuliani - L'impressione è che ci troviamo di fronte a interlocutori interessati e determinati. Il Comune li ha informati anche del tavolo di lavoro esistente sul tema della sicurezza e della sanità ambientale all'interno dello stabilimento. Un tavolo richiesto dal Comune nell'estate scorsa e messo in piedi insieme alla Regione. Nel corso dell'incontro, inoltre - conclude il sindaco - il gruppo si è dimostrato interessato a capire le potenzialità e le attività di Rimateria, che incontreranno probabilmente nei prossimi giorni».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba il pd e l'UNIONE COMUNALE «Roventini deve dire se l'accordo è valido» PIOMBINO Una riunione dell'assemblea territoriale per uscire dal gioco dei veti e verificare se l'accordo precongressuale nel Pd è ancora valido o meno. Perché se così non fosse, al no da parte della componente Anselmi- Roventini alla nomina a segretario comunale di Bruna Geri, i componenti della ex mozione congressuale Maestrini-Rosalba opporrebbero la richiesta di dimissioni del segretario della Federazione, Massimiliano Roventini.Il gruppo Maestrini-Rosalba interviene dopo le indiscrezioni apparse sul Tirreno nei giorni scorsi in merito alle difficoltà che il partito sta incontrando nella sostituzione del dimissionario Ettore Rosalba, per quello che - al momento - resta un no alla nomina di Bruna Geri.Per i componenti della ex mozione Maestrini-Rosalba dunque, «occorre riposizionare questa discussione su un terreno politico, perché la politica viene prima dei nomi e delle "vecchie ruggini" . Il risultato delle elezioni, che hanno inflitto al centrosinistra la sconfitta più grave della storia repubblicana, ci consegna uno scenario inedito, nazionale e locale, col quale dobbiamo misurarci fino in fondo».Per il gruppo ora servono «una fase nuova, approcci e metodi diversi nella nostra azione politica e nella qualità del nostro dibattito interno. Nel voto si è manifestata una evidente frattura fra il Pd e la sinistra tutta e la società, in particolare con le fasce più deboli. Pensare di reagire a tale frattura con nuove divisioni interne sulla base dei soliti personalismi e con vecchie logiche di spartizione del potere sarebbe un grave errore». Per questo viene espressa «forte preoccupazione per la piega che sta prendendo la discussione in merito all'elezione del nuovo segretario dell'Unione comunale. Noi pensiamo che il nuovo segretario non possa che essere scelto rispettando l'accordo che con fatica ci ha consentito di superare le divisioni dell'ultimo congresso, garantendo eguale rappresentanza alle due parti che si erano inizialmente aggregate da una parte a sostegno delle candidature per federazione e comunale di Carla Maestrini e Ettore Rosalba, e dall'altra di Massimiliano Roventini e Gianni Anselmi, facendoci approdare a soluzioni unitarie sia per la federazione sia per le unioni comunali di Piombino e degli altri comuni».«Quell'accordo è un punto da cui ripartire - prosegue il gruppo - proprio all'indomani delle recenti elezioni politiche, e semmai da rafforzare, affrontando nodi che attengono alle politiche del territorio, nell'ottica della maggiore unità possibile del Pd e del centrosinistra».Ma a preoccupare in particolare è «la sovrapposizione assolutamente impropria fra la scelta del nuovo segretario del Pd e quella di un eventuale rimpasto di giunta. La giunta è esclusivamente nelle disponibilità del sindaco Massimo Giuliani a cui vanno tutta la nostra fiducia e sostegno. Eventuali scelte in tal senso spettano al sindaco e solo a lui, che le compirà, come sempre, nell'esclusivo interesse della città e che niente hanno a che vedere con l'elezione del segretario del Pd. Anche solo alimentare il sospetto che la composizione della giunta sia condizionata da logiche di spartizione correntizia interne al partito sarebbe un pessimo servizio all'amministrazione e un pessimo segnale alla città. I problemi non mancano, dalla vicenda Aferpi alla vertenza Rimateria e alla crisi che attanaglia tante imprese e famiglie. Parliamo di questo e smettiamola di parlarci addosso. Mettiamo al più presto il Pd di Piombino nelle condizioni di tornare a lavorare aprendo un confronto vero con la città».L'ex componente Maestrini-Rosalba però, «dopo aver appreso che da parte di alcuni rappresentanti del gruppo Roventini-Anselmi, a partire dallo stesso Anselmi (che immaginiamo impegnato in questioni certo più rilevanti per il territorio), si ritiene l'accordo congressuale superato, siamo a chiedere al segretario di Federazione Roventini di pronunciarsi. Se infatti anche lui ritenesse superato l'accordo che lo ha fatto diventare segretario della Federazione, gli chiederemmo coerentemente di rassegnare le dimissioni, in caso contrario gli chiederemmo invece di impegnarsi a farlo rispettare, oggi con la scelta del nuovo segretario comunale di Piombino e domani lavorando concretamente per l'unità del Pd. Per questo riteniamo opportuna la convocazione urgente dell'assemblea territoriale, che riteniamo essere la sede più appropriata».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Dopo quasi quattro mesi dall'incidente a San Giovanni il natante non esiste più La ditta di Bastiano ecologia ha fatto a pezzi lo scafo che adesso sarà smaltito Demolito il panfilo che si incagliò sugli scogli di Luigi Cignoni PORTOFERRAIO Demolita. Oggi non esiste più la barca da quasi quindici metri incagliata sulla scogliera artificiale di San Giovanni. Ora è solo un cumuli di rottami che presta saranno destinati allo smaltimento. È stata necessaria una giornata intera di lavoro, perché gli addetti della Bastiano ecologia srl riuscissero a smantellarla pezzo dopo pezzo. Per tutto il periodo dei lavori, gli operai sono stati assistiti dagli uomini della Capitaneria di porto. Gli stessi che all'epoca presiedettero il recupero dell'imbarcazione dalla scogliera dove era finita dopo un fortunale, fino a terra dove è rimasta fino a poco tempo fa. In quel caso furono i responsabili della ditta Bertocci di Piombino che ebbero cura di effettuare l'intervento. «Il rischio maggiore era rappresentato - dice al Tirreno Stefano Tamagni, titolare della Bastiano ecologia - dal rischio di rottura in due parti nette dello scafo, che avrebbe potuto causare la dispersione nell'ambiente della nafta e di olio». Si tratta di circa mille e 500 litri di combustibile che rappresentava una mina vagante e spingeva gli operai a usare la massima attenzione e accortezza. Le stesse precauzioni che sono state seguite anche ieri, quando si è trattato di passare alla fase di demolizione del natante. Il fatto risale alla fine del gennaio scorso, quando il vento e le condizioni del mare fecero sì che il panfilo rompesse gli ormeggi dove il proprietario l'aveva lasciato e fosse finito sugli scogli dove rimase per un certo tempo. Furono i soci di Legambiente arcipelago toscano a lanciare l'allarme e ad invitare gli enti preposti a rimuovere l'imbarcazione, per recuperarla e quindi studiare il da farsi. Intanto il proprietario aveva dichiarato l'abbandono del relitto, incaricando l'assicurazione a farsi carico delle spese per la demolizione dello scafo e di tutto quello che rimaneva della barca. «Non è stato possibile pensare a un recupero dello scafo - aggiunge ancora Stefano Tamagni della Bastiano ecologia - in quanto l'urto della scogliera aveva danneggiato irrimediabilmente l'opera viva della barca, specie la parte verso prua. Sicché l'unica strada che ci si parava davanti - conclude il titolare della Bastiano ecologia - era la dismissione e la demolizione per smaltire il relitto». I resti della barca sono attualmente custoditi nel deposito della ditta specializzata, che adesso provvederà al loro smaltimento.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Raccolta differenziata, Esa incontra i commercianti PORTOFERRAIO Dirigenti di Asa e amministratori comunali insieme allo stesso tavolo nella conferenza pubblica alla quale sono invitati i cittadini per parlare del nuove servizio di raccolta dei rifiuti Porta a porta, praticato adesso in tutto il territorio comunale. L'assemblea si terrà alla sala della Provincia questo pomeriggio, iniziando alle 15. L'amministrazione comunale di Portoferraio ed Esa hanno indetto questo incontro con l'obiettivo di illustrare, approfondire e spiegare le nuove modalità di raccolta domiciliare dei rifiuti, per le utenze commerciali. All'incontro sono invitate a prendere parte ai lavori del pomeriggio le associazioni di categoria dei commercianti quali Confesercenti e Confcommercio, Cna, associazione degli albergatori e Faita Campeggi. Inoltre gli organizzatori hanno pensato a invitare a partecipare tutti gli imprenditori, professionisti e commercianti che svolgono la propria attività nel comune di Portoferraio, anche in forma artigiana. In particolare sono invitati a essere presenti i titolari di negozi di vendita al dettaglio e all'ingrosso di generi alimentari e non bar e gelaterie, ristoranti, tavole calde, studi commerciali, studi professionali e medici, imprese di pulizie, venditori ambulanti. Infine durante la riunione.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba campo nell'elba Scatta il porta a porta da lunedì 23 aprile Scatta dal 23 aprile la raccolta dei rifiuti avverrà con il metodo del "porta a porta". Il servizio verrà gestito da Esa. Ciascun utente, in questi giorni, sarà raggiunto a domicilio da personale incaricato da Esa per la consegna di kit (contenitori e sacchi) utili alla raccolta. «Per approfondire meglio - spiegano dal Comune - come differenziare correttamente i rifiuti e per conoscere le modalità di raccolta, oltre che per ascoltare eventuali suggerimenti, vi invitiamo all'incontro pubblico che si terrà il giorno

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Marciana marina Abbandono rifiuti, più controlli dei vigili urbani MARCIANA MARINA In questi giorni la polizia locale di Marciana Marina ha effettuato alcuni controlli finalizzati alla verifica dell'abbandono ovvero l'errato conferimento dei rifiuti.«I servizi - fanno sapere dalla polizia municipale di Marciana Marina - effettuati in abiti civili affinché si potessero accertare le violazioni, hanno lo scopo d'individuare quei soggetti che pur avendo a disposizione la discarica comunale, utilizzano i cassonetti per gettare oggetti ingombranti ovvero da conferire alla discarica».La polizia municipale marinese ricorda pertanto ai cittadini che il conferimento dei rifiuti ingombranti e speciali nonché del verde va effettuato presso la discarica comunale.Il centro di raccolta è aperto martedì giovedì sabato dalle 9 alle 12 di mattina.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Progetto di economia circolare con Comune, Smurfit Kappa e Ascit Carta raccolta e riciclata a Km zero CAPANNORI La carta "rifiuto" raccolta da Ascit sarà acquistata Smurtif Kappa per essere stoccata, riciclata e rimessa sul mercato. È questo l'ultimo progetto di economia circolare legato alla carta che vede coinvolti la società partecipata di gestione dei rifiuti, l'azienda cartaria con sede a Lunata e il Comune di Capannori. La Smurfit Kappa provvederà a stoccare, selezionare, pressare, in una piattaforma di riciclo di carta da macero che sarà realizzata sul territorio di Capannori, le 7 mila tonnellate di carta raccolta annualmente da Ascit per un valore economico complessivo di 450 mila euro.Il progetto è stato presentato ieridal sindaco di Capannori Luca Menesini, dal presidente di Ascit Maurizio Gatti, dal direttore recycling Italia della Smurtif Kappa Luca Mannori e dal direttore della cartiera Massimiliano Listi.«L'economia circolare è uno dei temi chiave in cui crediamo e sul quale stiamo lavorando da tempo - ha detto Menesini- questo progetto rappresenta un importante passo in avanti nella direzione di completare il processo di trasformazione del rifiuto in prodotto, valorizzando così al massimo anche il lavoro di raccolta differenziata fatto dai cittadini. Un progetto importante che rafforza la filiera del distretto locale e che apre anche preziose prospettive occupazionali».Per Mannori si tratta di «Un'importante partneship con Ascit che tende a trasformare il rifiuto carta in materia prima nel raggio di pochi chilometri». «Questo progetto è un chiaro esempio di economia circolare a chilometro zero, perché tutto il lavoro si effettua nel raggio di non più di trenta chilometri - ha spiegato Gatti - siamo un'azienda certificata che possiede anche procedure anticorruzione e non è cosa da poco, di questi tempi, per un'attività che lavora con i rifiuti. Riusciamo sempre a garantire qualità e sicurezza per tutti, anche per i dipendenti». E con effetti collaterali positivi come la riduzione del traffico sulle strade e delle emissioni di anidride carbonica nell'aria. Ancora in fase di progettazione una piattaforma in cui pressare la carta da riutilizzare. Il nuovo stabilimento potrebbe essere realizzato a Marlia. Un impianto che andrebbe a creare nuovi posti di lavoro. (n.n.)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Le sanzioni scattate per lo più per i sacchetti lasciati intorno alle isole ecologiche Quasi 80.000 euro di verbali da gennaio alle auto in sosta con lo spazzamento Abbandonano i rifiuti: 125 multe della Municipale di Donatella Francesconi VIAREGGIO Le poche isole ecologiche rimaste, per lo più in Darsena (compresa la stazione Vecchia), ma anche le campane per vetro e lattine (all'ex Campo d'aviazione) sono ricettacolo di sacchi e sacchettini contenenti rifiuti abbandonati. È in queste aree della città che la polizia municipale - da gennaio ad oggi - ha stilato 125 verbali per altrettante violazioni al regolamento comunale sulla gestione rifiuti: «Violazioni - si legge nel comunicato diffuso dal Comune ieri - molte delle quali rilevate grazie alle apparecchiature di videosorveglianza». Per ciascun abbandono - ricorda la polizia municipale - si rischiano dai 60 ai 300 euro di multa, «oltre ad eventuali procedimenti penali». Le sanzioni - sottolinea l'amministrazione comunale - «hanno riguardato anche le auto parcheggiate negli orari di spazzamento delle strade. Complessivamente i verbali sono stati 1.937 negli ultimi tre mesi». A 41 euro a verbale fanno 79.417 euro, salvo gli sconti per chi paghi entro cinque giorni dalla multa. Nel 2017 sono state oltre 5.200 gli automobilisti sanzionati per aver mantenuto l'auto in sosta nell'orario in cui entrano in azione le spazzatrici Sea. Molto ha contribuito, va detto,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” la variazioni degli orari di spazzamento - diventati in centro per lo più pomeridiani - dopo il taglio al turno notturno all'epoca del commissario prefettizio Romeo e poi mantenuto. Va detto, perché è sotto gli occhi di tutti, che negli ultimi mesi la situazione rifiuti in città è decisamente peggiorata. E non solo per quanto riguarda gli abbandoni, considerando che è ritenuto tale anche il sacchetto lasciato a terra nell'area delle isole ecologiche, là dove le stesse trabocchino di materiali. Quello che appare è evidente è l'aumento dei rifiuti prodotti. Che sia indifferenziata, o plastica, o carta il volume del materiale conferito è davvero consistente. Lo si tocca con mano non solo alle isole ecologiche che l'amministrazione ha annunciato di voler superare definitivamente con l'estate 2018, ma anche nelle strade, di notte, quando il materiale differenziato viene esposto in vista del ritiro mattutino. Ritiro che sembra slittare sempre più in avanti nel corso della giornata. Come dimostra la foto in questa pagina, a testimonianza della situazione in via Monte Cavallo, alla Migliarina, ieri mattina alle 11,15 ad un passo dal commissariato della polizia di Stato, della farmacia comunale, dei negozi della zona. La domanda è inevitabile: cosa sta accadendo in Sea Risorse, azienda pubblico-privata (Comune e Gruppo Del Pistoia), fornitore di Sea Ambiente per quanto attiene tutta la raccolta differenziata? I cittadini discutono su Facebook del servizio di Sea, della possibilità di tornare al sistema dei cassonetti, ma anche della incapacità di molti ad entrare davvero in quello che significa il sistema della raccolta porta a porta che dovrebbe condurre alla minore produzione di rifiuti. Anche se l'unico incentivo per raggiungere questo obiettivo rimane la tariffa puntuale che a Viareggio sembra più impossibile della quadratura del cerchio. Quando si parla di rifiuti abbandonati, però, c'è un altro aspetto che andrebbe preso di petto: quello dei materiali di varia natura gettati per lo più nel verde, nella pineta di Levante in pieno Parco naturale, ma anche sulle rive del Massaciuccoli e dei suoi tanti fossi. Le due giornata di raccolta recentemente organizzate dal comitato "Salviamo la pineta" nella parte di parco lungo viale dei Tigli più vicina alla città hanno portato alla luce materiali di ogni tipo: biciclette, motorini, batterie usate, scarti di lavorazioni edili, plastiche di ogni tipo, materassi, coperte. Esattamente le stesse immagini della pineta di Torre del Lago, tra mattoni e lastre di amianto. La domanda è inevitabile: a quando un intervento radicale di controllo e sanzioni per tutta questa spazzatura in mezzo a quella natura che è anche bene turistico per Viareggio?

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Il sindaco: tutti i cittadini collaborino per avere un città pulita «È importante che la città sia pulita e per farlo serve un lavoro coordinato con Sea, ma anche la collaborazione di tutti i cittadini». Queste le parole del sindaco Giorgio Del Ghingaro nell'illustrare i risultati raggiunti in materia di prevenzione dei comportamenti irregolari sul fronte rifiuti. «Dopo un primo momento di assestamento - continua il primo cittadino - durante il quale abbiamo dato spazio alla comunicazione degli orari e agli incontri nei quartieri per illustrare modalità e tempi di raccolta, adesso ancora più di prima stiamo controllando che il conferimento sbagliato non sia più che un errore saltuario, una brutta abitudine». Rimane, tutto da combattere, l'abbandono dei rifiuti, anche pericolosi, tossici, da lavorazioni edili preferibilmente occultati in mezzo al parco naturale o sulle rive del Massaciuccoli e dei suoi fossi. (d.f.)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

IL CASO Del Dotto a Sea: quali controlli sui fornitori? VIAREGGIO Un chiarimento sulle «metodologie che sono impiegate da Sea Ambiente e dalle altre società fornitrici della stessa (Sea Risorse compresa, ndr) per le filiere di controllo e gestione di un duplice ordine di attività». La richiesta arriva dal sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto, ma vale - almeno in parte - in generale per Sea, Viareggio compresa, ed è finalizzata a conoscere: «L'impegno della forza lavoro da parte di Sea Ambiente e di altri eventuali fornitori della stessa. Ovvero sistemi di registrazione del personale - badge o altro -, sistemi di registrazione dei mezzi - scan o altro -, sistemi di controllo e certificazione, soggetti deputati al controllo e altro». Ma anche «l'identificazione dei mezzi impiegati nel servizio del comune di Camaiore (sia propri che della società fornitrice), l'univocità di attribuzione dei conferimenti in impianti, la certezza di attribuzione del conferimento per smaltimento al comune di Camaiore, e l'imputazione del conferimento al piano di costo a questo proposto dalla società destinataria della richiesta».Del Dotto scrive di dare per scontato che i dati richiesti sia già nelle disponibilità di Sea Ambiente e dei suoi fornitori e, dunque, chiede una risposta entro cinque giorni dal ricevimento della comunicazione inviata tramite posta elettronica certificata. Comunicazione che - specifica il sindaco di Camaiore - è stata inviata anche all'attenzione di Reti

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Ambiente, «per gli atti di controllo analogo che alla stessa competono per onore del rapporto con questo Comune». (d.f.)

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Il Comune di Camaiore alla ricerca di una ditta a cui affidare il servizio L'amministrazione di Camaiore non affiderà il servizio di prevenzione contro le zanzare a Sea ma ha intenzione di fare un'indagine di mercato per trovare una ditta esterna a cui affidare l'appalto.Il Comune infatti già dall'anno scorso ha deciso di non riconfermare l'affidamento alla società che si occupa dei rifiuti.«È nostra intenzione - fanno sapere da piazza San Bernardino - concludere l'intera procedura entro il mese di giugno in modo che l'estate sia completamente coperta. Il bando verrà fatto nelle prossime settimane. L'offerta della nuova ditta, ancora da calcolare, dovrà essere economicamente inferiore rispetto a quella applicata da Sea». La giunta del sindaco Del Dotto ha intenzione quindi di spendere meno e di ampliare la copertura contro gli insetti.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Pocai confermato presidente di Cosmave PIETRASANTA Sarà Agostino Pocai a guidare, anche nei prossimi tre anni, il Consorzio Cosmave. L'assemblea dei soci ha infatti indicato, nei giorni scorsi, i componenti del direttivo: oltre a Pocai (Italmarble Srl) ne fanno parte Giovanni Borghini (Metalmarmi), Matteo Campioni (Centro Resinatura Blocchi Sas), Paolo Carli (Henraux Spa), Giuliano D'Angiolo (Campolonghi Italia Spa), Massimo Landi (Tre Emme Imp Exp Srl), Valentina Menchini (Menchini Guido&F. llo Snc), Michela Migliorini (Segheria di Luchera Srl), Fabrizio Palla (Savema Spa), Luca Rossi (Rossi Celso Srl), Fabrizio Rovai (Bertozzi Felice Srl) e Alberto Tognetti (Tognetti Gianfranco Sas). Direttivo che ha poi riconfermato come detto Pocai «per il grande impegno profuso nel corso del passato mandato e la capacità di traghettare il consorzio attraverso le molteplici iniziative volte al supporto delle aziende associate» assegnando la vice-presidenza a Rossi, in sostituzione di Daniele Poli che per motivi di lavoro ha dovuto lasciare l'incarico. «Tra le priorità del nostro consorzio - spiega Pocai - c'è sicuramente la volontà di semplificare il dialogo con i diversi livelli della pubblica amministrazione; è evidente che molto può e deve essere fatto per snellire quelle procedure che incidono in maniera determinante sulla corretta gestione d'impresa. Le condizioni di mercato attuali - basti ricordare che nella sola provincia di Lucca il 2017 ha fatto registrare un calo dell'11% dell'export di materiali lavorati rispetto all'anno precedente - non ci consentono ritardi e/o distrazioni; nel completo rispetto delle regole, tutte le energie da parte delle imprese dovranno essere dedicate a processi produttivi sempre più efficienti, da implementare insieme a politiche promozionali e commerciali innovative ed espansive, volte a recuperare quelle quote di mercato che abbiamo temporaneamente perso, ma che intendiamo riconquistare». (l.b.)

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Inaugurato al Pin l'anno accademico 2017-18 alla presenza del presidente emerito della Consulta Paolo Grossi Università più vicina al mondo del lavoro e dell'innovazione PRATO È stato il presidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Grossi a concludere la cerimonia di inaugurazione delle attività 2017-2018 del Pin (il consorzio a supporto delle attività didattiche e scientifiche del Polo pratese dell'Università di Firenze), che si è svolta ieri mattina nella sede di piazza Ciardi. Professore emerito di Storia del diritto medievale e moderno dell'Ateneo fiorentino, Grossi ha tenuto un intervento dal titolo "Itinerari del diritto nell'attuale tempo pos-moderno". La mattinata si è aperta con i saluti del rettore dell'Università di Firenze Luigi Dei e del sindaco di Prato , a seguire il presidente del Pin Maurizio Fioravanti ha presentato la tradizionale relazione annuale. «Nell'ultimo triennio - ha affermato il presidente Fioravanti - sono state oltre 160 le aziende coinvolte in progetti che hanno offerto risposte al distretto e opportunità di inserimento nel mondo della ricerca a numerosi giovani. Nove i progetti di ricerca che sono risultati vincitori di bandi europei. Tra il 2014 e il 2016 - ha concluso il presidente Fioravanti - il consorzio ha finanziato, in toto o in parte, 19 assegni di ricerca e 13 borse di ricerca per una cifra di poco inferiore al milione di euro». I risultati raggiunti si devono anche al lavoro dei 34 laboratori attivi presso il Pin che presidiano distinti ambiti disciplinari: dalla meccanica avanzata all'energetica e alle energie rinnovabili, dalle telecomunicazioni alle scienze economiche e aziendali, dal trattamento dei rifiuti all'ICT, fino

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” all'economia dello sviluppo.Di recente attivazione vi sono un laboratorio di area chimica, due di area medica e tre legati al settore agricolo e all'innovazione sostenibile. Prato si conferma inoltre una sede didattica di primo piano con i suoi mille iscritti ai corsi di laurea e di alta formazione. Le attività fanno riferimento a quattro Scuole: Scuola di Studi umanistici e della Formazione (corso di laurea in Progettazione e Gestione di eventi e imprese dell'Arte e dello Spettacolo, corso di laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo - curriculum Produzione di spettacolo, musica, arte e arte tessile); Scuola di Scienze della Salute Umana (corso di laurea in Infermieristica); Scuola di Economia e Management (corso di laurea in Economia Aziendale - Indirizzo Management Internazionalizzazione e Qualità); Scuola di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" (master europeo in Scienze del Lavoro).

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Presentato il bilancio consuntivo 2017: cresce la capacità di riscossione del Comune e non aumentano le tasse. Serfogli: «Tari scesa in media del 7%» Meno debiti e 16 milioni in cassa per gli investimenti di Danilo Renzullo PISA Cala il debito, aumenta la capacità di riscossione. La prossima amministrazione troverà nelle casse di Palazzo Gambacorti quasi 24 milioni di euro, di cui almeno 16 utilizzabili per investimenti ed altre spese. È stato presentato ieri al consiglio comunale l'ultimo bilancio consuntivo (2017) della giunta Filippeschi. «Il conto consuntivo presenta dati molto positivi, testimoniando la virtuosità del Comune - commenta l'assessore al bilancio Andrea Serfogli - che permette di consolidare la spesa per i servizi e mantenere gli investimenti. Nel 2017 è stata eliminata la tassa di scopo e non è aumentata la pressione fiscale, mentre nel 2018, dopo gli investimenti per il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, la Tari è in media calata del 7% per le utenze domestiche». Al netto degli accantonamenti, il rendiconto dello scorso anno presenta un avanzo di amministrazione di oltre 23,9 milioni di euro. Di questi, 3,6 milioni sono destinati agli investimenti e 12,2 disponibili per investimenti ed altre spese. Il restante, circa 8 milioni, non sono utilizzabili a causa dei vincoli di finanza pubblica. Positivo anche l'andamento della cassa che, a fronte di un fondo di 48,5 milioni di euro (gennaio 2017), riscossioni (162 milioni) e pagamenti (148,6 milioni), allo scorso dicembre risultava di 62,3 milioni. Tra le entrate tributarie (quasi 89 milioni in totale), la voce più consistente è rappresentata dall'Imu, che ha portato nelle casse di Palazzo Gambacorti oltre 29,9 milioni di euro. Quasi 29 milioni sono invece arrivati dalla Tari e 1,7 milioni dall'imposta di soggiorno. Tra le entrate extratributarie (34,4 milioni di euro), i proventi da servizi, locazioni e canoni valgono 15,5 milioni di euro. Il Comune ha accertato inoltre 9,6 milioni di euro derivanti dalle sanzioni amministrative e dalla violazione del codice della strada (per quest'ultima voce sono stati incassati 3,9 milioni). Il programma di recupero dell'evasione ha invece portato nella casse comunali oltre 8 milioni di euro. «Il bilancio 2017 - prosegue Serfogli - conferma e rafforza alcuni elementi di virtuosità che ha caratterizzato il mandato (diminuzione del debito e lotta all'evasione fiscale) consentendo anche un buon avanzo di amministrazione. La prossima giunta troverà le casse piene e un bilancio che consente di proseguire gli investimenti e di incrementare i servizi». Lo scorso anno è ulteriormente calato l'ammontare del debito, passato dai 29,7 milioni del 2016 a 25 (nel 2003 erano 138,88). Diminuito di circa 500.000 euro anche il costo del personale (28,1 milioni). Il bilancio 2017 si caratterizza anche per la tempestività dei pagamenti alle imprese. In media, lo scorso anno, il Comune ha pagato i fornitori di beni e servizi in 26 giorni. «L'ultimo rendiconto del mandato conferma le tendenze positive della nostra amministrazione: dall'incremento della lotta all'evasione al contenimento della pressione fiscale. Manteniamo inoltre un invidiabile tempo di pagamento di imprese e fornitori - commenta il sindaco Marco Filippeschi - Grazie a progetti e programmazione, siamo riusciti a portare enormi risorse per il rinnovamento della città: abbiamo sfidato la crisi mantenendoci virtuosi. Alla prossima amministrazione lasciamo tanti soldi da spendere e, nonostante l'andamento negativo dell'economia, solidi basi su cui lavorare».

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Geofor applicherà il bollino di "non conformità", previste multe Differenziata: scatta la linea dura CALCI Dalla prossima settimana Geofor ricomincerà ad applicare il bollino di "non conforme" a tutti quei rifiuti differenziati male. Linea dura sull'immondizia, a Calci, con l'impiego della polizia municipale: i sacchetti con il contenuto errato non saranno nemmeno ritirati. «In molti casi - spiega il sindaco Massimiliano Ghimenti - il 40% dei rifiuti sono mescolati male: ciò provoca ingenti spese ogni anno».Il Comune spiega che verrà

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” contattato ogni utente nel cui sacco siano state purtroppo riscontrate significative tracce di "impurità", ovvero oggetti non conformi del multimateriale. Chi non fosse in casa riceverà un avviso in cassetta della posta, con le spiegazioni e i contatti per ricevere anche ulteriori spiegazioni.Questa nuova campagna, affiancata alle lettere inviate a domicilio insieme alle bollette dell'anticipo 2018, rappresenta un ulteriore tentativo di sensibilizzazione a effettuare una corretta raccolta differenziata per evitare l'aumento dei costi. La campagna di controlli con l'apposizione del bollino di "non conforme" proseguirà anche nelle prossime settimane. In caso di ulteriori controlli negativi verranno applicate le sanzioni previste dal regolamento.L'amministrazione ricorda che nel "multimateriale leggero" devono essere conferiti solo gli imballaggi in plastica, tetrapak, lattine, alluminio e polistirolo. «Non possono essere avviati a riciclo tutti i prodotti in plastica - spiegano dal Comune - alluminio e tetrapak, ma possono esserlo solo gli imballaggi (in sostanza ciò che riveste o confeziona prodotti alimentari e commerciali e dei beni di consumo). Questo perché gli imballaggi vengono prodotti già con le finalità del riciclo, mentre i beni di consumo possono presentare composizioni o elementi non adatti al riciclo».

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera proteste A marti e capanne Rifiuti e ratti sotto il viadotto della superstrada CAPANNE Problema di topi e rifiuti fra Marti e Capanne, sotto la Fi-Pi-Li. A lanciare l'allarme Alfonso Cuoco, responsabile Giacche Verdi, associazione che ha segnalato un problema che da tempo riguarda l'area del sottopasso, lungo la strada che dalla rotatoria fra Capanne e Casteldelbosco va in direzione Marti. «Ci sono topi ovunque. Solo ieri ne ho contati almeno quaranta - dice il responsabile delle Giacche Verdi, che da anni si occupano di segnalare situazioni di degrado e di abbandono rifiuti in alcuni comuni del Comprensorio, Montopoli compresa - Si deve trovare al più presto una soluzione, chiunque si affacci dalla strada può accorgersi che la situazione è fuori controllo. Abbiamo chiesto ai responsabili di trovare un modo diverso per gestire i rifiuti, segnalando anche la cosa alle autorità competenti». Sotto i piloni del viadotto, infatti, da tempo vi è un sito di stoccaggio di rifiuti. Non un sito di abbandono vero e proprio, ma piuttosto un'area di servizio per la rimessa degli stessi in vista dello smaltimento. Situazione che, specie in certi periodi dell'anno, finisce però per degenerare ed attirare ratti e topi in quantità. Sacchi e sacchetti, rifiuti alimentari, ma anche ingombranti e gli immancabili elettrodomestici, finiscono specie con l'arrivo della bella stagione per essere banchetto facile per gli animali. La situazione di degrado però non si ferma a questo, ma si estende anche all'area circostante. «Negli ultimi mesi e anche in passato, avevamo ricevuto varie lamentele da parte dei genitori dei ragazzi che prendono il pullman proprio qui, aspettandolo negli spazi sotto il viadotto, per il degrado dell'intera area - spiega Laura Reali, presidente della consulta di Capanne - Qui spesso ci sono rifiuti di vario genere, sacchetti, scarti di cantiere, addirittura pericolosissime tavolette con dei chiodi arrugginiti e acuminati con cui le persone si possono ferire. Noi avevamo già segnalato il problema all'amministrazione comunale, ma senza ottenere grandi pulizie». (n. d. m.)

Il Tirreno, Cronaca di Empoli imprese Sicurezza sul lavoro incontri con la Cna Cna Firenze con la collaborazione di Ambiente impresa (società del sistema Cna), organizza incontri gratuiti per affrontare argomenti di ambiente e sicurezza sul lavoro, oltre che dei tanti adempimenti che la normativa in materia impone alle imprese. Nello specifico le imprese incontreranno un, consulente Ambiente impresa, esperto di sistemi di gestione della sicurezza, gestione dei rifiuti, emissioni in atmosfera e scarici idrici, igiene degli alimenti. L'infoday si terrà nell'ufficio di Empoli in via San Rocco 22 dalle 8.30 su appuntamento. Possono prenotare sia imprese associate che non associate. Per prenotazioni: Stefania Nucci tel. 0571 735750 mail: [email protected].

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

BRACCIALETTO AGLI SPAZZINI»ESPLODE IL CASO Parla il giuslavorista Albi: confronto utile, lo dico nell'interesse dei datori di lavoro «Da maggio norme più severe sulla privacy, occhio al rischio di multe da record» «Norme complicate, occorre il dialogo con i sindacati» di Mauro Zucchelli LIVORNO «Lo dico nell'interesse dei datori di lavoro: sull'utilizzo delle tecnologie di controllo c'è nella giurisprudenza una tale incertezza e una tale difficoltà di interpretazione che è opportuno cercare il dialogo con i sindacati. E lo è ancor di più se pensiamo che il 25 maggio prossimo diventerà operativo il regolamento europeo sulla privacy che rafforza le tutele dei cittadini». È il consiglio che arriva dal prof. Pasqualino Albi, giuslavorista dell'università di Pisa, curriculum da consigliere ministeriale e premio Massimo D'Antona 2009 per la migliore monografia scientifica in materia di diritto del lavoro. Alla richiesta del Tirreno che lo interpella come esperto del settore di fronte al caso del braccialetto agli spazzini, tiene a precisare di volersi tenere «ben distante dal singolo caso specifico» («bisognerebbe conoscere tutte le carte, come suol dirsi»): parla semmai di un orizzonte di problemi che va al di là della situazione concreta di Livorno.Il prof. Albi fissa i punti fermi della questione: la disciplina indicata «dall'articolo 4 dello Statuto dei lavoratori che è stata modificata dal Jobs Act». Un mix riassumibile così: 1) questi strumenti non devono essere finalizzati né unicamente né direttamente al controllo del lavoratore ma devono essere utili anche a qualcos'altro, magari a ridurre il costo dell'assicurazione sui veicoli o a evitare furti dei mezzi; 2) serve un accordo con i sindacati o, in mancanza, una autorizzazione amministrativa, ad esempio adesso dell'Ispettorato territoriale del lavoro. La novità - afferma Albi - sta nel fatto che quest'identikit normativo ha adesso una eccezione: «non si applica agli strumenti utilizzati per rendere la prestazione lavorativa».Ma cosa significa in concreto? Da un lato, c'è la tecnologia che corre e cambia a velocità supersonica; dall'altro, c'è il tentativo di ciascuna parte di tirare dalla propria parte questa formulazione giuridica. «Ad esempio, - dice il prof ordinario di diritto del lavoro - il computer può esser qualificabile come quel genere di strumento, però non lo è più se il datore di lavoro mi ha permesso anche l'uso privato. E comunque c'è una gran difficoltà di inquadramento: dunque, un semplice criterio di cautela invita a scegliere l'ipotesi più prudente, perciò dialogare con i sindacati». Ma serve anche qualcos'altro: «Oltre all'accordo sindacale o all'autorizzazione dell'Ispettorato, occorre che ciascun lavoratore sia informato in dettaglio individualmente dall'azienda che spiega anche come e dove sono conservati i dati». Ma lo studioso mette l'accento anche sulla svolta che si avrà con l'operatività del nuovo "euro- regolamento privacy". Per i lavoratori le tutele aumenteranno: non tanto per l'allargamento dei diritti sindacali ma in qualità di cittadini.Non è tutto, avverte Albi puntando i riflettori contro strumenti tecnologici particolari che mettono in gioco dati biometrici come il riconoscimento della retina o l'impronta digitale: «In tal caso - puntualizza - non è sufficiente né l'ok dei sindacati né l'autorizzazione dell'Ispettorato territoriale del lavoro: è indispensabile che sia il Garante della Privacy a dare il via libera». Una sottolineatura non secondaria: anche perché per chi sgarra non c'è la "solita" multa da cento o mille euro, il castigo - ribadisce il giuslavorista - «è una percentuale del fatturato aziendale, dunque rischia di essere qualcosa di straordinariamente pesante».Albi ripete che, dal punto di vista giuridico, non esiste differenza se l'utilizzo dei sistemi di controllo è pianificato per tenere sott'occhio i servizi pubblici: se è illegittimo non diventa accettabile a seconda che l'azienda sia pubblica o privata. «Anzi, in linea di principio - afferma - potrebbe essere criticabile una gestione che si esponga al rischio di esser costretta a destinare una bella fetta di denaro pubblico per pagare multe. E non serve dire che le potenzialità di una tecnologia sono usate magari solo a metà: ormai da decenni la giurisprudenza dice che per il controllo tramite telecamera dev'esserci l'autorizzazione anche se viene tenuta spenta».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

La replica/Il sidaco Macchè Amazon, vogliamo solo far svuotare i cestini Il lettore elettronico di cui sono stati dotati i dipendenti di Avr che si occupano dello svuotamento dei cestini della spazzatura in città a Livorno, non c'entra nulla col braccialetto imposto da Amazon ai propri lavoratori. Chi sostiene il contrario dice una bugia e fa un pessimo servizio all'intera città.Questo dispositivo non monitora in alcun modo gli spostamenti dei lavoratori, non è dotato di Gps, e nemmeno ne misura la produttività. Serve soltanto a verificare che i nuovi 2500 cestini installati in città vengano svuotati regolarmente. Avremmo potuto fornire agli operatori un lettore manuale, come quello che si usa per fare la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” spesa in alcuni supermercati, ma abbiamo pensato che uno strumento da polso fosse più comodo.Inoltre dispositivi simili sono in uso da tempo a Lucca e i lavoratori li utilizzano tutti i giorni per certificare lo svuotamento dei mastelli della raccolta differenziata di ogni singola abitazione.Altro che schiavi della robotica: io sono il primo a rifiutare il modello Amazon. Ma in questo caso la tecnologia è al servizio dei cittadini che hanno diritto di avere una città sempre più pulita.Non si tratta di un capriccio, ma di un servizio che i livornesi pagano attraverso la Tari ed è sacrosanto che un'azienda come Aamps possa verificare che le ditte in appalto svolgano questo tipo di interventi al meglio.Allo stesso modo, esattamente come prevede la legge, il Comune ha il dovere di esercitare il controllo analogo sulle sue partecipate. Che in soldoni significa controllare che il denaro dei cittadini sia speso nella maniera corretta.E' vero, la città di Livorno non è mai stata così pulita. E questo perché la nuova Aamps, grazie al lavoro dei dirigenti e all'impegno dei dipendenti, svolge un controllo sulla qualità del servizio che fino a pochi anni fa era impensabile. Chi oggi sventola lo spettro del controllo a distanza o del modello Amazon fa una insopportabile disinformazione oltre, ripeto, a un pessimo servizio alla città. Filippo Nogarin sindaco di Livorno

Il Tirreno, Cronaca di Livorno soste, esselunga e tari: le categorie «Il Comune non ci ha ascoltato ora oltre al danno ecco la beffa» LIVORNO «La mancata concertazione con le categorie genera mostri». Confcommercio e Confesercenti tirano le orecchie all'amministrazione sulla gestione del commercio, in tutte le sue sfaccettature. In questi giorni si è parlato molto della questione degli stalli blu che stanno comparendo un po' ovunque in città. Ma dalla discussione sui parcheggi a pagamento le due principali associazioni di categoria dicono di essere state estromesse. «Abbiamo atteso molti mesi prima di fare una conferenza stampa congiunta con Confesercenti - interviene Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio provincia di Livorno - ma adesso non possiamo più aspettare. Oggi, infatti, il commercio sta vivendo un momento delicatissimo e noi abbiamo unito le forze per cercare di non far desertificare il centro». Sono tre i punti cardine della discussione per le due associazioni di categoria. Oltre agli stalli blu, ieri pomeriggio si è discusso dell'arrivo di Esselunga e della Tari. «Per quanto riguarda i parcheggi, purtroppo, nessuno ha chiamato in causa le associazioni di categoria per decidere. Un progetto di sosta, magari anche a pagamento, ci poteva pure stare. Ma avremmo dovuto deciderlo insieme. Su Esselunga la nostra posizione è sempre stata favorevole, ma solo se fossero stati spesi soldi per il commercio cittadino. Anche e soprattutto sui parcheggi. Invece, oltre al danno ecco la beffa, perché non sono arrivati aiuti al commercio cittadino con la partita degli "oneri" di Esselunga, e oltretutto è arrivata la mazzata sugli stalli blu, senza neanche essere ascoltati. Ci dev'essere, infine, maggior sensibilità sulla Tari, visto che è troppo più onerosa rispetto agli altri comuni e fino al 2021 non si abbasserà. Ma così si crea una concorrenza sleale». A rincarare la dose è Confesercenti. «Il mancato dialogo con l'amministrazione - prende la parola Alessandro Ciapini - porta sempre a risultati negativi, con le categorie che si scontrano tra di loro e si fanno la guerra tra poveri. E noi non riusciamo a fare il nostro lavoro di polarizzatori di interessi. Se si parla di stalli blu, lo si deve fare in un progetto complessivo di città, dentro al quale può starci tutto. Non così. Per questi aspetti siamo profondamente critici, mentre continuiamo a ribadire l'importanza dei centri commerciali naturali». Nicolò Cecioni

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Un pacchetto di 12 milioni di investimenti. I progetti: le super-serrature di Magna ma anche i serbatoi high tech per il gpl, un polo aerospaziale più la birra e il caffè Alleanza Regione-imprese per creare 73 posti di lavoro GUASTICCE Il pacchetto vale 12,6 milioni di euro di investimenti complessivi, quasi la metà dei quali (5,3) finanziati con fondi regionali: in ballo otto progetti che mettono sulla rampa di lancio la creazione di 73 nuovi posti di lavoro. Per dare le gambe a queste otto opportunità di crescita aziendale il presidente della Regione Enrico Rossi ha firmato all'interporto di Guasticce i protocolli insieme ai rappresentanti delle otto imprese coinvolte. Appartengono ai territori di Livorno, Rosignano e Collesalvetti. A partire dalla multinazionale Magna Closures, presente con uno stabilimento che produce serrature per auto nell'area ex Cmf della piana di Guasticce: in gioco un investimento da 2,2 milioni di euro (1,1 dei quali dalla Regione) che creerà 27 posti di lavoro. È un progetto high tech che potrebbe cambiare il modo di intendere il sistemi di chiusura delle auto della prossima generazione: praticamente uno sportello "senza serratura".Per la Aerospazio Tecnologie è in agenda un piano da 1,8 milioni di euro (un milione in arrivo dalla Regione) con cinque assunzioni: qui siamo

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” nel campo dell'ingegneria aerospaziale per realizzare in uno degli spazi disponibili all'interporto un nuovo centro di ricerche nei settori della robotica spaziale.Appartiene alla galassia dell'ingegneria anche la Softec con i suoi programmi per computer per aiutare la progettazione con tecniche d'avanguardia: qui l'investimento è di 720mila euro (poco più di mezzo milione dei quali "targati" Regione) per puntare sull'interrelazione fra differenti tipologie di software (due nuovi posti di lavoro).Apre la serie delle quattro imprese con sede a Livorno la Geostech: con un investimento da 630mila euro (422mila dei quali provenienti dalle casse regionali) che darà vita a quattro nuovi posti di lavoro sarà concretizzato un progetto che punta a produrre dispositivi evoluti di acquisizione, trasmissione wireless di dati tra sistemi industriali. In campo anche un produttore di birra come Aura: investirà 367mila euro (di cui 73mila regionali) con l'assunzione di un nuovo addetto per dare una svolta in senso innovativo a produzione e imbottigliamento mediante l'acquisto e l'installazione di un nuovo impianto.Opera sui mercati internazionali la Hvm, anch'essa livornese: si occupa di serbatoi criogenici ad uso industriale, scientifico e medicale. Stavolta mette sul tavolo un progetto che vale 2,1 milioni di investimenti, 1,3 dei quali tramite cofinanziamento regionale. Dieci addetti in più per «progettare, prototipare, testare e industrializzare speciali serbatoi», guardando soprattutto all'evoluzione del gpl per bus.La Grillopods service lancia un piano 792mila euro (158mila il finanziamento della Regione): mira a creare attrezzature innovativinella sua attività per il caffè in capsule con il proprio marchio o per conto di terzi. Assumerà due o tre persone.Arriva da Rosignano Marittimo invece la Edilmacos: appartiene al settore turistico alberghiero e con un investimento da 3,9 milioni (785mila della Regione) ha fatto salire fino a 21 le assunzioni in vista della realizzazione di un nuovo centro convegni in zona Castiglioncello.Forfait in extremis per un progetto di Suvereto: l'azienda ha deciso di congelare la firma in attesa di tempi migliori.«Per una volta non parliamo di crisi ma di atti concreti per guardare al futuro», ha detto Rossi. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Valentina Montanelli, assessore del Comune di Livorno, Lorenzo Bacci, sindaco di Collesalvetti, Daniele Donati, vicesindaco di Rosignano. L'assessore Cristina Grieco ha sottolineato che la Regione sarà in campo anche per affiancare le aziende sul fronte della formazione della forza lavoro e per il reclutamento tramite i servizi dei Centri Impiego. Erano presenti anche i vertici di Interporto (con il presidente Rocco Nastasi e l'amministratore delegato Bino Fulceri), l'Authority (con il segretario generale Massimo Provinciali e l'esponente del comitato di gestione Vanni Bonadio), il consigliere regionale Francesco Gazzetti, l'assessore colligiano Riccardo Demi.Com'è stato spiegato, le aziende avranno due anni di tempo per concretizzare quel che si sono ripromesse di fare con il protocollo. E se non ce la facessero a portarli a termine entro la scadenza, potrebbero chiedere altri sei mesi extra. (m.z.)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Giari (Rea Impianti): «Servono tecnologie per il percorso "La fabbrica del futuro"» Soddisfatto Argentieri, presidente del consorzio Magona: «Grande opportunità» Dai rifiuti l'economia green accordo col Polo tecnologico ROSIGNANO Aziende che portano avanti ricerca applicata all'interno degli immobili che Rea Impianti ha acquistato intorno alla discarica, ma anche tecnologie innovative che in una ottica di economia circolare servano a migliorare il trattamento e lo smaltimento di rifiuti.Questo il senso ultimo dell'accordo siglato ieri da Alessandro Giari e Vincenzo Argentieri, rispettivamente amministratore unico di Rea Impianti e presidente del Consorzio Polo tecnologico Magona. «Questo accordo - spiega Giari - è uno dei passi fondamentali per il progetto "La fabbrica del futuro" che prevede la riqualificazione del polo impiantistico di Scapigliato. L'obiettivo è trasformare il rifiuto in nuovo prodotto». Un obiettivo che Rea Impianti da sola non può realizzare. «Dobbiamo rafforzare - spiega ancora Giari - le competenze tecnologiche. Nei mesi scorsi ci siamo organizzati, acquisendo 70 ettari di terreni circostanti il sito». Spazi sui quali Rea Impianti ha intenzione di avviare una innovativa filiera economica che permetta il riutilizzo degli scarti dei rifiuti. «Su questi terreni - prosegue Giari - a partire dai tremila metri quadrati della fattoria della Madonnina volgiamo sviluppare competenze, e possiamo farlo soltanto mettendoci in rete con soggetti che hanno queste competenze». Ecco il ruolo del Consorzio Polo tecnologico, che metterà a disposizione di Rea Impianti personale dedicato da impegnare nella creazione di progetto per la «valorizzazione degli immobili e dei terreni nella fascia di rispetto di Scapigliato anche attraverso lo sviluppo di attività di ricerca applicata - si legge nell'accordo - , ma anche attività di ricerca di nuove tecnologie per implementare lo sviluppo di processi produttivi nel settore dello smaltimento e del trattamento dei rifiuti». Lo stello Polo Magona farà da trait d'union con altri soggetti che collaboreranno con rea Impianti: il dipartimento di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, ma anche lo steso ateneo pisano. «Questo accordo - ha detto Argentieri - è una grande opportunità per il Polo, riconosciuto dal Miur come una delle eccellenze italiane, di mettere a disposizione le competenze acquisite da. Per questo ci avvaliamo di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” figure professionali che possono concretizzare idee prototipo. Tra l'altro abbiamo una esperienza decennale nel recupero dei materiali, patino e palladio, dalle marmitte catalitiche ad esempio». Anna Cecchini

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il 17 consiglio straordinario su Rimateria PIOMBINOÈ fissato per martedì 17 aprile (alle ore 9) il consiglio comunale straordinario su Rimateria, richiesto dalle forze politiche e aperto al gruppo dirigente di Rimateria, alle organizzazioni sindacali e di categoria, all'associazionismo ambientalista e alle forze politiche. Sono invitati a partecipare i cittadini di Colmata e i rappresentanti di Legambiente. Ad introdurre il consiglio straordinario sarà il sindaco Massimo Giuliani. Seguiranno gli interventi del presidente di Rimateria Valerio Caramassi e di Maurizio Pinna responsabile tecnico di Rimateria. Poi i rappresentanti Rsu Rimateria. Adriano Bruschi per Lagambiente e due cittadini di Colmata. A seguire la parola ai gruppi consiliari. Nel pomeriggio (dalle 15) le repliche. Fino alle conclusioni del sindaco.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Atteso il pronunciamento dell'Antitrust Ue sulla vendita per permettere ad Arcelor Mittal di acquisire l'Ilva di Taranto Magona, la decisione entro il 23 maggio PIOMBINO ArcelorMittal mantiene gli impegni presi con il Governo e con i commissari straordinari. Come previsto dall'accordo di cessione dell'Ilva, per ottenere dall'Antitrust Ue il via libera all'acquisizione del colosso siderurgico italiano, AM è pronta a cedere una parte non irrilevante dei propri asset europei senza toccare il perimetro delle attività di Ilva. L'Antitrust, come avevamo già più volte annunciato, dovrebbe sciogliere la riserva entro il 23 maggio. Mentre al Mise continuava il confronto con i sindacati, la società ha reso pubblico il pacchetto di cessioni presentato alla Commissaria Vestager, impegnata nella fasi di revisione dell'operazione di acquisizione. In cima spicca lo stabilimento La Magona di Piombino - unico impianto di acciaio galvanizzato di Arcelor Mittal in Italia - al quale è interessata l'italiana Arvedi con la benedizione dei sindacati. Anche se è tutta da discutere la decisione di non cedere nel pacchetto il reparto di verciatura che metterebbe a rischio trasferimento numerosi dipendenti.Ma la strada per Arcelor verso Taranto non è in discesa. Tra gli impianti ce n'è uno in Lussemburgo, a Dudelange, e il governo si infuria. Il vice premier Etienne Schneider annuncia che chiederà alla commissione europea di mettersi di traverso sulla vendita di questa struttura. «Chiederò che non sia ceduta», ha affermato sull'onda delle polemiche che si sono sollevate nel Paese. «Obbligando ArcelorMittal a cedere siti produttivi in Europa la Commissione - sostiene Schneider - agisce contro gli interessi della politica industriale Ue poiché impedisce la nascita di un vero campione della siderurgia europea in grado di competere sul mercato mondiale». La società siderurgica, infatti, oltre a Piombino e Dedelange, ha annunciato che cederà: lo stabilimento di Galati, in Romania; di Skopje, in Macedonia; di Ostrava, nella Repubblica Ceca, oltre alle linee di galvanizzazione 4 e 5 a Flemalle e alle linee di decapaggio a caldo, a freddo, laminazione a freddo e di banda stagnata a Tilleur, tutte a Liegi, in Belgio. Il passo, ufficializzato irti da ArcelorMittal, era «atteso da tanto tempo» ha detto il ministro dello sviluppo Carlo Calenda, fiducioso che l'esame dell'Autorità europea si concluda positivamente permettendo ad Ilva di diventare «la migliore acciaieria europea». «Questo - ha aggiunto - è l'ultimo scoglio che rimaneva, ora il nodo è solo l'accordo sindacale». Su questo fronte, l'intesa, non è a portata di mano, ma le parti continuano e vedersi. Certo, per dirla con il segretario generale della Fiom Francesca Re David: «L'intesa ancora non c'è» però sembrano aumentare le probabilità che ci sarà. I sindacati restano fermi nel salvaguardare tutti i 14mila dipendenti mentre ArcelorMittal vuole assumerne 10mila.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Rifiuti, Esa comunica: «Kit del porta a porta ancora disponibili» PORTOFERRAIO Gabriella Solari, presidente di Esa è sempre più soddisfatta per la buona risposta degli elbani all'attuazione della differenziata porta a porta e informa sulle "buone pratiche per gestire la raccolta dei rifiuti". Lo fa con una comunicazione che integra ciò che è già detto sul sito http://www.esaspa.it/raccolta- differenziata.html, per chiarire ulteriormente le modalità in tema di kit costituiti da contenitori, sacchetti e simili, consegnati all'utenza, che servono a ottimizzare i risultati della raccolta differenziata. «I kit che abbiamo consegnato alle famiglie - spiegano da Esa - cioè contenitori, sacchi in carta, in plastica o in

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” materbi (plastica biodegradabile ndr), sono dimensionati ai fabbisogni mensili di una famiglia di media composizione, ad esempio due adulti e due bambini. Per tutti coloro che hanno esigenze o necessità diverse, è possibile chiedere all'operatore che effettua la raccolta presso la vostra abitazione, al fine di avere un ulteriore fornitura del materiale. In ogni caso per avere ulteriore fornitura è possibile richiederla direttamente al Centro di raccolta. In ogni caso ci sarà un rifornimento delle forniture relative al kit, mensilmente e avverrà con consegna a domicilio da parte dell'operatore di zona». Esa spiega inoltre come ottenere contenitori aggiuntivi e specificamente per gli abitanti delle zone periferiche suburbane di San Rocco, Consumella, Padulella, Albereto e altre zone, che sono soggette ad eventuale azione sui sacchetti da parte di animali come gabbiani, cinghiali, gatti e altri. «Qualora ne facciano richiesta - afferma la presidente - è possibile avere un ulteriore bidone che può essere utilizzato per l'esposizione dei sacchi, secondo il calendario del ritiro, sia del rifiuto indifferenziato che per l'esposizione del multimateriale (plastica e lattine)».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Rivoluzione rifiuti nelle frazioni. Obiettivo: 70% di differenziata Parte la raccolta di prossimità PITIGLIANO A Pitigliano e a Sorano parte la raccolta rifiuti differenziata di prossimità, ovvero un porta a porta per gruppi di residenti.Per Sorano è una rivoluzione: dopo cinquant'anni spariscono i cassonetti per l'indifferenziata in tutte le frazioni e le campagne. Erano già scomparsi da qualche anno nel capoluogo e a San Quirico. In tutto il resto del territorio, cioè Castellottieri, Elmo, Montebuono, Montevitozzo, Montorio, San Giovanni delle Contee, San Valentino e Sovana (qui è già in corso in via sperimentale) si passerà alla raccolta differenziata di prossimità. Il Comune di Sorano, con la collaborazione e il supporto tecnico del gestore Sei Toscana, ha promosso una serie di incontri pubblici: martedì 17 aprile: alle 18 a Montevitozzo (Dopolavoro); alle 21 Castellottieri (ex scuola elementare); mercoledì 18 aprile: alle 18 a San Giovanni delle Contee (sala comunale); alle 21 a San Valentino, Pratolungo, Montorio (Circolo di Pratolungo); giovedì 19 aprile: alle 18 a Elmo e Montebuono (ex scuole Montebuono); alle 21 a Sovana (circolo parrocchiale).A Pitigliano la raccolta di prossimità parte dai primi di maggio nella frazione del Casone e in campagna. Per illustrare ai cittadini le nuove modalità di svolgimento del servizio il Comune ha organizzato due assemblee pubbliche in programma entrambe lunedì 16 aprile: la prima alle 18 al Centro socio culturale Casone e la seconda alle 21 nella Ex scuola di Pantalla.L'obiettivo è passare dall'attuale percentuale di differenziata al 38% all'obiettivo di legge del 70% entro il 2020. Per i rifiuti ingombranti, ma anche per sfalci e potature di utenze domestiche, è previsto il ritiro gratuito a domicilio (numero verde di Sei Toscana 800127484, [email protected] o form su www.seitoscana.it). Gli stessi tipi di rifiuti si possono portare al centro di raccolta al Piano aperto il martedì, giovedì e sabato dalle 16 alle 19.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Torna la "Festa dell'agricoltura" che quest'anno sarà dedicata al tema dell'acqua da proteggere A Lammari mondo contadino protagonista CAPANNORI Torna a Lammari la "Festa della campagna", evento promosso dal Comune e Legambiente in collaborazione con l'istituto comprensivo "Ilio Micheloni", e dedicata a riscoprire e valorizzare le tradizioni agricole del territorio, le origini rurali e il legame con la terra e le sue molteplici attività. L'edizione 2018 si svolgerà questa domenica nei locali esterni della scuola dell'infanzia ed elementare di via Montale. E sarà una festa incentrata sull'acqua.«L'acqua è una risorsa molto preziosa sulla cui importanza l'amministrazione comunale crede fortemente - comenta l'assessore all'ambiente Matteo Francesconi - non a caso abbiamo valorizzato alcune delle più buone fonti, incluse nella "Via dell'Acqua" e, in collaborazione con Acque Spa, sono stati aperti tre fontanelli. Ringrazio l'associazione Legambiente Capannori, e in particolare il suo presidente Giordano Del Chiaro e la sua direttrice Maria Cristina Nanni, da sempre impegnata a promuovere queste buone pratiche coinvolgendo sopratutto le nuove generazioni». «Il tema prescelto per questa edizione è quello dell'acqua - ha ribadito il presidente di Legambiente Capannori e Piana Lucchese Del Chiaro - in continuità con le lezioni di educazione ambientale tenute da Legambiente durante l'anno scolastico». Da qui il titolo di questa edizione, "L'acqua in testa", che intende sensibilizzare bambini, giovani e adulti su una risorsa tanto preziosa quanto spesso sprecata e poco valorizzata in tutte le attività quotidiane. Dalle 9 alle 18, oltre a stand dedicati ai prodotti dell'agricoltura, animali da corte, artigianato locale, acqua e rifiuti, sono in programma molte iniziative. Si parte alle 9.30 con la Passeggiata ai Laghetti sulle orme del Paleoserchio, della lunghezza di 4 km, adatta a tutte le età, curata dal Gs Lammari. Alle 13 ci sarà il "Pranzo del contadino" in piazza, seguito alle 14 da "Tutti a cavallo" con il Centro Ippico Marilla Asd.

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Alle 15 i bambini della scuola dell'infanzia "Gianni Rodari" si esibiranno in piccoli cori. La rassegna proseguirà alle 15.30 con il saggio di danza delle bambine dei corsi comunali della scuola di danza Gym star, l'animazione per bambini con Clio e i canti popolari con Gildo dei Fantardi (alle 16). Alle 16.30 ci sarà il concerto di primavera con il coro della scuola media di Lammari diretto dal maestro Antonio Cipriani. Seguiranno una merenda con torte, latte e cioccolata e la mescita dei vino con pasta fritta e formaggio. La "Festa della campagna" è un evento a Rifiuti Zero; oltre a una particolare attenzione per la raccolta differenziata si utilizzeranno bicchieri e stoviglie compostabili.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Bombole e pezzi di ferro, scarti del giardinaggio e sacchetti gettati nei cassonetti sbagliati: le condizioni del piazzale riprese in un video postato dal parroco su Fb La strigliata di don Nando «Rifiuti sparsi, maleducati» COREGLIA «Credo che qui l'educazione non sia di casa». Comincia così il "cicchetto" social di don Nando Ottaviani, parroco di Coreglia, che ieri, con una diretta andata in onda su Facebook ha strigliato gli abitanti di uno dei borghi più belli d'Italia rimproverandoli per l'abbandono dei rifiuti, anche ingombranti, al di fuori dei cassonetti del paese. Dalle bombole ai pezzi di ferro, dalle cassette di plastica alle scatole di pannolini: all'esterno dei contenitori c'è davvero di tutto per non parlare del materiale organico sparso qua e là nel piazzale. «Qui c'è dell'insalata - dice il parroco indicando del cibo sparso per terra - mancano le galline, se ci fossero pulirebbero loro». Uno "spettacolo" poco edificante, davanti al quale il parroco, ha deciso di intervenire pubblicamente perché, sostiene, «non è sempre colpa del Comune...». Una ramanzina in piena regola che non finisce con due Padre Nostro e tre Ave Maria ma poco ci manca. «Alla comunità l'ho detto già altre volte - spiega don Ottaviani - perché c'è stato anche un periodo in cui i rifiuti domestici venivano gettati all'interno dei cestini posti nelle strade di Coreglia. E questo non era un comportamento corretto. Certe pratiche vanno rispettate: fare la differenziata significa che i rifiuti vanno gettati nei cassonetti giusti altrimenti non ha senso e quando abbiamo bisogno di smaltire gli ingombranti c'è un apposito numero di telefono da chiamare per il ritiro». Non è nuovo don Nando Ottaviani alle denunce via social ma tra tutti gli argomenti trattati nelle sue dirette Facebook è la prima volta che si erge a paladino anti-rifiuti. «Io sono un po' come don Camillo - dice con tono ironico - mi occupo della parte spirituale ma mi impegno anche per quella pubblica. È una questione di buona educazione. Tutti, io compreso, dobbiamo imparare a dare il buon esempio anche perché io qui a Coreglia ci vivo e pago le tasse. Non è che me le paga la chiesa cattolica quindi ognuno si metta la mano sul cuore e cerchi di fare la sua parte per evitare che si creino altre situazioni come questa. Ormai sono diciotto anni che vivo qui e questo è uno dei borghi più belli d'Italia: è giusto che mantenga il decoro». Intanto il paese si prepara alla festa del patrono San Michele Arcangelo prevista per il 7 e l'8 maggio e don Ottaviani spera davvero che a questo appuntamento Coreglia ci arrivi "col suo abito migliore". «Mi auguro che San Michele faccia la grazia - conclude con la sua immancabile ironia - Ogni tanto mi rivolgo a Dio dicendogli: "È proprio difficile stare dietro al tuo popolo". E immagino che lui mi risponda: "Dillo a me"». Federica Scintu

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio al varignano Danno fuoco a rifiuti e bidoncino Sea Quartiere Anna Frank, al Varignano, dove un gruppo di ragazzi ha dato fuoco a rifiuti e bidoncino Sea. Per fortuna qualcuno se n'è accorto, li ha allontanati e ha spento le fiamme. Ma - è il racconto - «c'è stato il rischio reale che il fuoco arrivasse fino alle auto in sosta».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio la protesta Spazzatura abbandonata in via Corrao ed in Darsena VIAREGGIO Nonostante le multe della Municipale per i conferimenti errati, più che per gli abbandoni di rifiuti veri e propri, il fenomeno non sembra avere tregua. Mete preferite le poche isole ecologiche rimaste in Darsena, dove si ammucchiano rifiuti di ogni tipo con relativa sporcizia anche tutto intorno, e le aree della città meno sotto gli occhi di tutti.Nella foto che pubblichiamo un divano è stato lasciato sopra una catasta di materiale derivante da potature in via Corrao (zona Esselunga), dove da oltre 5 mesi «dopo innumerevoli

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” segnalazioni a Comune e Sea il materiale vegetale è ancora lì con l'aggiunta dei nuovi abbandoni». Cosa è accaduto lo racconta sulla pagina Facebook "Viareggio mia" la signora Paola Furini. Il verde deriva dallo sfalcio effettuato dai cittadini visto che nessuno interveniva. «Ho telefonato e sono andata alla Sea di persona», scrive Furini: «C'è stato un sopralluogo, ma quando hanno visto che c'è altro materiale hanno detto che non possono occuparsene senza l'intervento del Comune. Ho anche preso contatti con il Comune senza ottenere grossi risultati. Non mollo ma...che fatica!». (d.f.)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Giovannetti: tassa sui rifiuti a rischio ulteriori aumenti PIETRSANTA Tariffa rifiuti a rischio aumento per i cittadini di Pietrasanta «a causa della modifica delle statuto di RetiAmbiente». Prospettiva evocata dal candidato sindaco di Forza Italia, Udc e Pietrasanta Viva, Alberto Giovannetti. «La modifica apportata è relativa all'introduzione del cosiddetto controllo analogo da parte dei Comuni sul futuro gestore unico, modifica - precisa Giovannetti - che è un passo avanti verso la gestione interamente pubblica, ma che fatta in questa maniera rafforza il ruolo del futuro organo direttivo di RetiAmbiente. E tutto questo rischia di rappresentare un problema per quei comuni virtuosi, come appunto Pietrasanta, nella raccolta rifiuti. Noi siamo per una gestione completamente pubblica dei rifiuti».Nel frattempo partirà dalla Capannina del Pollino il percorso di avvicinamento alle elezioni comunali dello stesso Giovannetti con la prima cena di sostegno della campagna elettorale del candidato sindaco di Forza Italia. Alla cena, in programma lunedì prossimo (alle 20.30), «parteciperà - si legge in una nota - anche il senatore, e tre volte sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio il degrado Sul binario nasce una discarica abusiva PIETRASANTA Un binario morto che assomiglia tanto ad una discarica a cielo aperto. Il binario in questione è quello rasente via Caduti dei lager nazisti dalle parti della stazione. Indumenti, sacchetti, bottiglie di birra, plastica, pietre, cartacce, vetri, scatole: un ricettacolo di rifiuti abbandonati nel tempo che poi sono andati ad accumularsi nell'indifferenza generale. Non il massimo come biglietto d'ingresso al centro cittadino per una realtà di fondo che sarebbe comunque sgradevole in ogni dove del territorio. (l.b.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara caso cermec Licenziamento giusto ma arrivato tardi E l'azienda paga MASSA Quel licenziamento era legittimo, ma non è avvenuto nei tempi corretti. La vicenda si lega a uno dei grandi processi che in questi anni hanno attraversato la provincia apuana: un lavoratore licenziato dal Cermec che cerca giustizia in un'aula di tribunale ritenendo illegittimo il provvedimento. E il giudice del lavoro Augusto Lama che conferma il licenziamento ma condanna l'azienda a pagare 24 mensilità dello stipendio. Insomma, un quadro aperto di responsabilità in questo caso.Vittorio Mazzanti, responsabile dell'area contabilità, è stato licenziato nel 2016. A portare alla decisione una sua testimonianza resa durante il processo Cermec per l'appunto. Per avere accettato di fare fatture con prestazioni ritardate o mai eseguite per circa 30 milioni di euro e per avere autorizzato la cessione di factoring ad alcuni istituti di credito per prestazioni mai eseguite. La nuova dirigenza del Cermec lo accusò anche di averla tenuta all'oscuro.Tutti punti che Mazzanti ha contestato, decidendo di impugnare il licenziamento. Sostenendo che le prove acquisite erano state prese in violazione del diritto, perché essendo sottoposto a interrogatorio durante il processo non potevano essere utilizzate in altro contesto. Questa eccezione è stata però respinta dal tribunale del lavoro, poiché il giudice durante l'interrogatorio avvertì il teste che avrebbero potuto essere intraprese indagini nei suoi confronti. Mazzanti nel corso dell'interrogatorio disse «di essere stato avallato dalla direzione» del Cermec. Insomma di avere eseguito le direttive. Per il giudice del lavoro l'essere venuto meno però al suo ruolo di responsabile dell'area contabilità non è attenuato dall'aver eseguito quanto voleva la direzione. «Avrebbe potuto opporsi più energicamente ad una prassi assolutamente illecita e che avrebbe

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” inevitabilmente esposto la società a rischi finanziaria», scrive Lama nella sentenza. Pertanto l'insieme di elementi di prova ben poteva quindi essere considerato sufficiente per l'adozione della misura del licenziamento», argomenta il giudice.Che tuttavia condanna anche la società a pagare le 24 mensilità per il tardivo, e quindi in tal senso giudicando illegittimo il licenziamento. C'era tempo per accertare le responsabilità di Mazzanti e chiedere conto di quelle cifre, ma la cosa non venne fatta se non molto tardivamente. Insomma, responsabilità reciproche. (l.r.d.)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

L'amministrazione rassicura i cittadini sui rischi alla ex fornace della Filanda «Non ci sono più pericoli, fra breve saranno rimosse anche le auto abbandonate» «Amianto già eliminato» Il Comune chiude il caso AULLA Nelle piazze reali e virtuali, nelle scorse settimane, non erano mancate le polemiche sull'amianto presente sui tetti della ex fornace nel quartiere della Ragnaia di Aulla, parte dei quali sono crollati a seguito, probabilmente, di alcuni eventi meteo, con il gruppo consiliare di minoranza "Idee in Comune" che aveva parlato della pericolosità della situazione e dei possibili rischi per la salute dopo le segnalazioni di alcuni cittadini. A quei cittadini ora risponde l'amministrazione comunale, che informa la collettività che sono stati sanati i detriti crollati dal tetto. "Si è concluso il primo step riguardante il risanamento del crollo di una parte del tetto dell'area privata ex fornace della Ragnaia, avvenuto nello scorso mese di marzo. L'intervento dell'amministrazione comunale - si precisa in una nota stampa - nella gestione dell'emergenza è stato immediato; infatti, arrivata la segnalazione da parte dei cittadini, la Polizia Municipale si è recata subito sul luogo per verificare le condizioni dello stabile e qui ha potuto constatare anche il tempestivo intervento da parte dei titolari, che avevano già contattato la ditta incaricata dal 2015 per lo smaltimento di amianto, e che è stato rinnovato in questi giorni per somma urgenza; infatti, i lavori sono stati eseguiti subito in tre ore, rimuovendo i 20 mq di detriti. Tutte le normative per la rimozione e lo smaltimento sono state rispettate".L'amministrazione, inoltre, ha fatto richiesta all'Asl affinché svolgesse un sopralluogo atto a esaminare se ci fossero o meno problemi per la salute pubblica. "L'Asl ha appurato che il materiale fratturato caduto dal tetto - così prosegue la nota stampa - è stato raccolto e smaltito e che, quindi, il relativo rischio di amianto non è più vigente, ma che, essendo la struttura datata, potrebbero essere presenti ulteriori fibre, rilevabili solo tramite approfondita valutazione. In merito a questo aspetto, la proprietà ha già dato incarico alla ditta specializzata di procedere alla completa rimozione della copertura in eternit ancora esistente. I lavori inizieranno non appena completate le incombenze burocratiche (approvazione piano di bonifica) da parte dei competenti uffici ASL". Infine, per quanto riguarda le macchine abbandonate nello stabile, "si sta provvedendo alla loro rimozione tramite richiesta di ordinanza da parte del sindaco. I mezzi sono tutti di proprietà privata e a rimuoverli possono essere solamente i proprietari o la burocrazia. L'Amministrazione comunale si è già attivata per individuare questi proprietari in modo tale che le auto possano essere rimosse".In conclusione, il Comune di Aulla "ha seguito passo per passo tutta la vicenda, rimanendo attento e, soprattutto, controllando che gli interventi avvenissero in modo rapido, cosa che è stata fatta, per preservare la salute dei cittadini".Gianluca Uberti

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

La scienza creativa sbarca nelle scuole di tutta la provincia Duemila gli studenti in lizza nel concorso "Sì... Geniale!" Dal drone ad elio alla bioplastica Pluffa al vivaio automatico PISTOIA C'è chi ha realizzato un drone silenzioso gonfiato ad elio, chi ha dato il via a "Wikiliceo", una specie di Wikipedia destinata agli studenti liceali di tutta Italia. Chi invece ha inventato "Pluffa", una nuova bioplastica, e chi è convinto che la cucina sia di per sé scienza e ha creato gelatine gustose e "alchemiche". Questi sono soltanto alcuni dei progetti - predisposti da intere classi delle elementari, medie e superiori della provincia di Pistoia - che verranno presentati nell'ambito di "Sì... Geniale!", una mostra-concorso promossa e finanziata dalla Fondazione Caript. Tra meno di un mese, nei quattro giorni del "Giardino delle invenzioni", che sarà inaugurato il 2 maggio, gli oltre 2.000 studenti che si sono cimentati con la bellezza della scienza, avranno la possibilità di mostrare ai visitatori il frutto del loro lavoro, oltre che di confrontarsi con esperti e scienziati. «I prodotti arrivati dalle scuole - commenta Ezio Menchi, consigliere della Fondazione e ideatore di "Sì... Geniale!" - ci presentano, come ha scritto un componente del Comitato Scientifico, "un fantastico fermento di idee", che, a partire dalle classi della scuola primaria, ci hanno davvero sorpreso per qualità progettuale e inventiva, che ha coinvolto anche le discipline letterarie ed espressive. Per questo non posso

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” che ringraziare i docenti e rivolgere un primo e collettivo plauso agli oltre duemila studenti pistoiesi che hanno partecipato al nostro progetto. Aspettiamo tutti loro e tutti i cittadini dal 2 al 5 maggio prossimi a Palazzo Sozzifanti. È lì che mostreremo i loro lavori e organizzeremo molte iniziative di approfondimento. Sarà una grande festa, che vedrà come attori principali studenti e insegnanti delle nostre scuole». Per quanto riguarda i progetti, il drone silenzioso è nato all'Itt "Fedi-Fermi" di Pistoia, "Wikiliceo" è un'idea del Liceo Scientifico di Pistoia, mentre la nuova bioplastica (battezzata "Pluffa") arriva dal Comprensivo "Luther King" di Bottegone. Mentre in Valdinievole i ragazzi dell'Istituto Alberghiero hanno creato una gelatina frutto della scienza in cucina. Alla scuola media "Dante Alighieri" di Quarrata hanno inventato un videogioco che illustra il viaggio di Dante tra inferno, purgatorio e paradiso, mentre i più piccoli della primaria "L. Andreotti" di Pescia hanno voluto giocare nel rispetto dell'ambiente e si preparano a riempire d'acqua le piscine saltando su un sacco. E nella terra dei vivai non potevano mancare il giardiniere intelligente che lascia decidere ai led quando è l'ora di annaffiare: una soluzione proposta dalla primaria "G. Dei" di Lamporecchio. Nonché il vivaio automatizzato progettato dai ragazzi dell'Itt "Fedi-Fermi", con tanto di telecamera a scorrimento accelerato per spiegare ai bambini della scuola primaria come crescono le piante. Gli studenti della sezione industriale del Liceo Artistico esporranno il loro orologio da polso per non udenti corredato da un cinturino realizzato con scarti di frutta. Robotica, informatica, fogli di calcolo, scienze ambientali, genetica, geometria, matematica e altre scienze la fanno da padrone, ma non manca un ampio utilizzo della lingua inglese, di cinema, letteratura, arte e dell'aspetto ludico dell'insegnamento e dell'apprendimento. A valutare i settanta prodotti d'ingegno realizzati dagli oltre duemila studenti provenienti da circa cento classi sarà una giuria presieduta dalla fisica delle nanoparticelle Daniela Bortoletto, dell'Università di Oxford, e composta dai membri del Comitato Scientifico provenienti da università e istituzioni scientifiche: assegnerà un premio per ognuno dei tre ordini di scuola. Un premio individuale andrà a studenti e insegnanti delle classi selezionate, insieme ad una dotazione di risorse indirizzate all'innovazione didattica nelle loro scuole.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

La Sori ha inviato 35mila inviti ai contribuenti interessati ad ottenere sconti sulle cartelle non pagate Rottamazione per multe, Imu e Tari PRATO Si chiama definizione agevolata ma rende di più il termine rottamazione. Ovvero pagare debiti maturati verso la pubblica amministrazione con uno sconto. Quindi multe stradali, violazioni su Ici, Imu, Tari e imposte su pubblicità e suolo pubblico notificate entro il 16 ottobre 2017, adesso si possono pagare senza sanzioni o interessi. «Non si tratta di un'agevolazione per i furbetti - precisa l'assessore comunale al bilancio Monia Faltoni - ma di un'opportunità che ci offre la legge. E come Comune, visto che c'era la facoltà, abbiamo aderito. Soprattutto per venire incontro a chi si è trovato in momenti di difficoltà economica o chi involontariamente, perché può capitare, si è dimenticato di pagare, ad esempio, una multa. Mi viene in mente chi ha un tributo Ici o Tari gravoso, ha passato un momento difficile, ed ora può mettersi in regola senza sanzioni, saldando la cifra anche attraverso il pagamento rateale». La Sori, l'agenzia di riscossione che per il Comune di Prato sta gestendo la procedura della rottamazione, ha inviato circa 35mila inviti a contribuenti potenzialmente interessati a rottamare i propri debiti. La definizione agevolata è stata introdotta da una legge nazionale nel 2016 e Prato vi ha aderito nel gennaio 2017. «Da quella data ad oggi - spiega Alessandro Michelozzi, presidente della Sori - sono 3500 le rottamazioni eseguite per un importo di circa 6,5milioni di euro. Il totale di quanto il Comune deve riscuotere supera i 30 milioni di euro». Ma vediamo come funziona nel dettaglio la cosa. Nel caso di Prato vengono presi in considerazione i debiti che vanno dal 2003 (da quando c'è la Sori) fino agli atti notificati entro il 16 ottobre 2017. Il cittadino moroso, poche settimane fa, si è visto recapitare a casa l'invito di Sori a mettersi in regola con i pagamenti da lui dovuti. All'interno della missiva ci sono le credenziali per accedere al sito della Sori. Dove l'utente troverà nel dettaglio quanto deve pagare. «Attraverso una procedura guidata potrà scegliere la modalità di pagamento - spiega il direttore della Sori Enrico Cecchin - E proprio a questo proposito, da lunedì della settimana prossima sarà attivo anche il servizio di pagamento on line attraverso carta di credito. L'utente potrà anche scegliere se rateizzare o meno l'importo. Se si tratta di imposte comunali qualora si aderisca alla rottamazione verrà tolta la sanzione, nel caso di multe stradali vengono azzerati gli interessi maturati». Per aderire c'è tempo fino al 31 luglio 2018 e per i pagamenti il termine ultimo è per il 30 settembre 2018. «Quello che faremo - aggiunge Alessandro Michelozzi - è inserire poi tutti gli utenti nel nostro sistema. Di modo che tutti i cittadini possano vedere il loro stato dei pagamenti comodamente seduti davanti al proprio pc». Azelio Biagioni

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Il Tirreno, Cronaca di Prato

Gli operatori di strada diventano sei: le nuove figure sono un legale, uno psicologo e un infermiere Raddoppia l'aiuto per chi ogni giorno vive ai margini PRATO Gli operatori di strada aumentano, anzi raddoppiano: da 3 si sale a 6. E le tre nuove figure sono un legale, uno psicologo e un infermiere. È la novità principale del "Progetto noi - mediazione di strada", coordinato dalla cooperativa sociale "Il Cenacolo" aderente al Consorzio Co&So, con la cooperativa "Pane e Rose" e finanziato dal Comune e dalla Regione nell'ambito del Progetto Prato, in collaborazione con il Pin. «Tre nuove figure - spiega Andrea Ricotti de Il Cenacolo - per venire incontro alle esigenze che abbiamo visto nel corso del tempo e dare quindi risposte ai bisogni che si presentano di volta in volta in chi incontriamo». Intanto, sono stati resi anche i numeri dello scorso anno: coinvolte 1145 persone che vivono una condizione di marginalità, di cui 5 minori. Le persone intercettate con problemi di tossicodipendenze sono state 81, 39 invece chi vive per strada con problemi di tipo psicologico o psichiatrico. Il vice sindaco Simone Faggi parla della marginalità come di un fenomeno in crescita: «La riprova - ha detto - l'abbiamo avuta durante l'ondata di freddo in cui i soggetti bisognosi di un riparo sono raddoppiati rispetto allo scorso anno. La presenza continuativa degli operatori in strada - ha aggiunto Faggi - ci consente di identificare e affrontare le situazioni a rischio, collaborando con i cittadini in un processo sia di prevenzione del disagio che di promozione del benessere e del decoro urbano». «Nel corso dell'anno abbiamo registrato una media di 3 contatti al giorno - afferma Enrico Banchelli direttore del Pin - Lo scetticismo riscontrato qualche anno fa è stato sconfessato dai dati, che testimoniano un allargamento del progetto sia per quanto riguarda il territorio da esso coperto che per il suo target di riferimento. Il Pin ha dato anche un appoggio logistico al progetto, fornendo agli operatori una base operativa nel cuore della loro area d'intervento». «E non è vero che in strada ci sono solo stranieri come si sente dire», precisa Ricotti. Che annuncia l'inizio del servizio notturno (una volta a settimana) alla stazione ferroviaria per cercare di ridurre le situazioni a rischio. Marco Ceccarelli è coordinatore del Progetto Noi. È lui che spiega come verrà intensificata l'attività di educazione ai bambini in particolare alla scuola Il Campino dove attraverso un gioco verrà fatta capire la differenza tra rifiuti pericolosi (riferito alle siringhe che alcune volte sono state trovate a ridosso del plesso scolastico) e quelli innocui». Inoltre, verrà monitorata maggiormente la biblioteca Lazzerini vista la forte presenza di senzatetto. E proprio alla Lazzerini, il 14 maggio si terrà il convegno "Noi...Altri" a Prato per raccontare l'esperienza fatta dal 2015 ad oggi. Parteciperà all'incontro anche il gruppo Abele di don Luigi Ciotti. Azelio Biagioni

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

AMBIENTE Un nuovo impianto anti maleodoranze di Tommaso Silvi PONTEDERA Rispetto alla comunicazione di Geofor, pubblicata sul sito dell'azienda nel settembre 2015, al momento della firma dell'accordo per la costruzione del nuovo impianto anaerobico per lo smaltimento dei rifiuti organici, l'iter dei lavori è in ritardo di un anno. Il cantiere avrebbe dovuto aprire nella primavera 2016. In realtà, la prima pietra è stata posata il 2 maggio 2017, alla presenza del ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti. Sempre nel 2015 Geofor faceva sapere che l'impianto sarebbe divenuto operativo dalla primavera del 2018, ma ad oggi non sono ancora stati terminati i lavori per la costruzione.«Contiamo di finirli entro i primi tre mesi del 2019. Tutto sta procedendo bene, direi che con i tempi siamo abbastanza in linea, soprattutto se si considera il tempo impiegato per la costruzione di opere pubbliche nel nostro paese». A parlare è il presidente di Geofor, Daniele Fortini. L'impianto d'avanguardia per il trattamento dei rifiuti occuperà parte dell'area della società con sede a Gello e potrà accogliere 44mila tonnellate annue di scarti da cucine e mense, e circa 9mila tonnellate all'anno di sfalci e potature. L'impianto anaerobico di Gello è figlio di un investimento da 18,5 milioni di euro, appoggiato da un pool di istituti di credito, e facilitato dagli utili, fino a 4 milioni di euro, che Geofor ha accantonato nel corso dei bilanci degli ultimi anni e dai fondi messi a disposizione dalla Regione e dalla Provincia, pari a circa 5 milioni e mezzo di euro. Una manovra necessaria, per due motivi: da una parte perché l'impianto attuale è obsoleto e provoca, in alcuni periodi dell'anno, odori sgradevoli che a più riprese sono stati anche oggetto di dure critiche da parte dei residenti nelle zone vicine alla discarica. Dall'altra per una questione logistica: a oggi possono essere trattati a Pontedera soltanto 21mila tonnellate di Forsu (Frazione organica rifiuti solidi urbani), a fronte di una produzione, sul territorio provinciale gestito da Geofor, di quasi il doppio. Spesso, quindi, è necessario ricorrere ad aziende terze che si occupino del trattamento dei rifiuti in eccedenza rispetto alla capienza della

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” struttura di Gello.«Il nuovo impianto è tarato per soddisfare al meglio le esigenze di tutta l'area provinciale coperta da Geofor. Oggi i nostri 385mila utenti - spiega Fortini - producono circa 40mila tonnellate di rifiuti solidi urbani, ma il nuovo impianto potrà arrivare a trattarne fino a 44mila. Questo perché siamo sicuri che la percentuale di differenziata aumenterà sempre di più». Intanto, a Pontedera, nei primi due mesi del 2018 la raccolta differenziata ha toccato quota 64,78%. È aumentata inoltre, in riferimento allo stesso periodo, la produzione pro-capite di rifiuti: dagli 81,20 kg del 2017 agli 82,98 del 2018. In particolare, cresce la produzione di rifiuti urbani non differenziati, dal 27,24% al 29,22%, e dei rifiuti di cucine e mense, dal 16,95 al 17,29%. «Entro un anno vorrei portare la differenziata sul territorio di competenza dal 64,7% del 2017 al 70%, e vorrei ridurre - conclude il presidente di Geofor - la percentuale di rifiuti interrati, e quindi non recuperabili, dal 5% attuale al 3%. Questo per i cittadini significherebbe un risparmio in bolletta».

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Via ai controlli sulla raccolta porta a porta Vanno avanti a Pontedera e nelle frazioni i controlli sui rifiuti. In particolare, il personale addetto al ritiro dell'immondizia nell'ambito del sistema porta a porta - gestito da Geofor, la società presieduta da Daniele Fortini - verificherà con attenzione che gli utenti seguano le regole che sono dettate dall'azienda per facilitare e rendere efficiente la raccolta. «Uno dei maggiori problemi sta nella gestione dell'organico - spiega l'assessore all'ambiente Matteo Franconi - dato che molti cittadini gettano questo tipo di rifiuto all'interno di sacchetti non biodegradabili. Premesso che la soluzione migliore sarebbe quella di gettarli nei sacchi distribuiti periodicamente dal personale della Geofor, vanno bene anche tutti i sacchetti biodegradabili. Dalle prime verifiche è proprio questo il problema maggiore». A proposito di raccolta rifiuti, partirà a breve il servizio sperimentale di tariffazione puntuale nella zona industriale di Pontedera: una "targa" sarà applicata sui mastelli utilizzati per gettare la spazzatura identificherà l'utente, che quindi pagherà in base alla produzione di rifiuti. Un sistema innovativo, che nel 2019 il Comune vuole estendere all'intera città.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera politica I Cinque Stelle incontrano i cittadini delle frazioni CASCINA Gli incontri tematici del Movimento 5 Stelle di Cascina con i cittadini continuano. Dopo l'incontro a Latignano, la prossima settimana è il turno di Santo Stefano a Macerata, dove lunedì 16 aprile alle 21.15 nella sala polifunzionale "Futura" in via Dei Fossi Doppi si terrà un incontro con i cittadini per parlare di alcuni temi. All'ordine del giorno ci sono quattro punti caldi: il sito ex Decoindustria, la discarica del Tiro a Segno, il Registro dei Tumori e la Tinaia. I consiglieri comunali Claudio Loconsole e David Barontini, in collaborazione con il meetup di Cascina, illustreranno la situazione. «Questi temi - spiegano i due consiglieri del M5S - sono di fondamentale importanza non solo per gli abitanti di Santo Stefano a Macerata, ma per tutti i cittadini del Comune. Il Registro dei Tumori con gli indirizzi georeferenziati, recentemente proposto ed approvato in consiglio comunale, ne è un esempio. Grazie al registro, potremo capire quali sono le aree a più alto rischio tumorale per intraprendere misure specifiche al fine di mitigare l'effetto di eventuali inquinanti ambientali».

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

È stato dato il via alla pulizia di varie parti ma ci sono lamentele per quello che proviene dalle zone a monte Il sindaco Spinelli: «La nostra area deturpata». L'associazione dei proprietari: «Bisogna trovare una soluzione» «Padule discarica della Valdinievole» Allarme per i rifiuti che sono arrivati di Marco Sabia FUCECCHIO La piena del Padule ha offerto delle immagini mozzafiato, con alcuni appassionati che si sono addirittura cimentati nel kite surf. Ma se per alcuni giorni il Padule sembrava un nuovo mare, col ritirarsi delle acque sono emersi altri scorci, non altrettanto suggestivi: rifiuti su rifiuti, che sono finiti sulle sponde fucecchiesi, anche a causa del vento di tramontana. Associazioni locali ed enti hanno pulito e stanno pulendo, ma il problema è più grande e complicato di quel che si può vedere. L'associazione Il Padule, ad esempio, si è occupata della pulizia della zona del casotto del sordo, a Massarella. Mentre il consorzio di bonifica Basso Valdarno si è occupato di ripulire al meglio le sponde arginali lungo la strada di Padule fino a via della Cascinaccia. Nei prossimi giorni i lavori proseguiranno anche in zona Cavallaia, lungo la strada che

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” da Massarella (Fucecchio) porta a Stabbia (Cerreto Guidi). «Anche queste zone palustri - commenta il sindaco di Fucecchio, Alessio Spinelli - sono interessate dai rifiuti provenienti dai territori a monte del Padule, come abbiamo visto anche lo scorso 25 marzo quando l'opera di pulizia era stata svolta dai volontari dell'associazione Il Padule. Si tratta di rifiuti che confluiscono sulle nostre sponde deturpando l'area naturalistica dove nidificano le cicogne e dove trovano rifugio i fenicotteri rosa e molte altre specie di palmipedi trampolieri». Dall'associazione Il Padule, inoltre, arriva un vero e proprio grido d'allarme, che "abbraccia" più temi:«C'è il problema dell'interramento - spiega il presidente Paolo Pellegrini - che rischia di rappresentare la morte del Padule, in pochi anni. Dobbiamo lavorare affinchè questo processo venga rallentato, per evitare conseguenze peggiori. Purtroppo l'originario progetto del Tubone è stato bloccato, ma sarebbe stato la salvezza dell'area. Al momento l'interramento è di 4 dita l'anno, ma se non si ricavano i fossi il Padule è a rischio». E poi c'è l'inquinamento, liquido e solido:«Abbiamo raccolto frigoriferi, mobili e pneumatici, che con la piena e la tramontana sono arrivati tutti sul lato ovest. Non vogliamo essere la discarica della Valdinievole, perché se è vero che lì lavorano molto sulla promozione turistica, i rifiuti "confluiscono" nel cratere palustre "grazie" a fiumi e torrenti della Valdinievole. E purtroppo non si possono portare le scolaresche in un ambiente degradato. E' un problema che noi proprietari solleviamo da tempo, sperando che si trovi una soluzione». Perché l'inquinamento "di riporto" si mescola anche all'abbandono comune, nel senso che in certe aree - come in via Salanova a Massarella - spesso e volentieri compaiono dal nulla discariche abusive, anche sotto il cippo commemorativo che ricorda 7 delle 176 vittime dell'Eccidio del Padule del 23 agosto 1944. Insomma, se da una parte il Padule in piena ha regalato grandi emozioni, dall'altra ha evidenziato problematiche più o meno latenti. E poi ci sono gli ospiti "indesiderati": i gamberi killer e i pesci gatto non autoctoni. «I gamberi killer fanno molti danni - aggiunge Pellegrini - sia alla fauna ittica che alle specie vegetazionali, alcune delle quali sono sparite. Poi il gambero "scava" le fosse, che si "sfaldano". Poi ci sono dei pesci gatto sovradimensionati rispetto a quelli a cui siamo abituati, più pesanti rispetto a quelli "nostrani" del Padule. E poi a volte abbiamo trovato dei pesci siluro, che chiaramente vengono dai fiumi». C'è infine un ultimo aspetto su cui lavorare, il turismo:«Il Padule di Fucecchio - conclude Pellegrini - ha delle grandissime potenzialità a livello turistico: domenica al casotto del sordo a Massarella sono salito sul barchino alle 9 del mattino e sono sceso alle 19, accompagnando tantissima gente a fare un giro nell'area umida. Purtroppo anche qui l'inquinamento porta "rogne" perché i rifiuti, misti alla vegetazione, creano degli sbarramenti che limitano i nostri spostamenti nell'area palustre. Il Padule può offrire degli importanti ritorni economici e anche per questo non deve essere trascurato e lasciato al degrado».

Il Tirreno, Cronaca di Empoli di leonardo Macchina volante in legno riciclato Il compleanno di Leonardo si festeggia in compagnia delle sue geniali creazioni. Succede a Vinci, domani, per Il giorno di Leonardo (dalle 10.30 alle 19.30). Alla festa che la cittadina dedica ogni anno al suo cittadino più illustre nel giorno della nascita, sarà presente anche l'azienda senese Multi-Tranciati con le "Le idee di Leonardo" della linea Riciclandia e due creazioni presentate in anteprima che prenderanno posto nell'area del Castello di Vinci: la bicicletta di Leonardo a dimensioni reali e la riproduzione della macchina volante con apertura alare di un metro e 65. Tutte realizzate in legno riciclato.«Si tratta di due rivisitazioni ideate da Riciclandia con il designer Beppe Berretti che rileggono con attenzione i disegni leonardiani - spiega Renzo Francini della Multi-Tranciati -. Quello della macchina volante, in particolare, è l'unico prototipo che utilizza un sistema meccanico simile a quello concepito da Leonardo: tutti hanno sempre interpretato il disegno come se l'uomo dovesse volare con la spinta delle mani e delle braccia; dal disegno invece si evince che il funzionamento sfrutta principalmente la forza delle gambe. Un sistema finora poco riprodotto».«Il modello deriva da un disegno contenuto nel foglio 70/R del Codice Atlantico - spiega il designer Beppe Berretti- che abbiamo reinterpretato per trasformarlo in un modello da montare. Ho studiato diversi disegni per arrivare a questa macchina: di uomini volanti Leonardo ne ha disegnati diversi, questo si basa su uno schema di movimento abbastanza semplice mentre il profilo dell'ala, simile a quella del pipistrello, è molto dettagliato. E sfrutta la spinta combinata e contemporanea delle braccia, che tirano, e di ambedue le gambe che spingono».

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Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Grazie alla nuova videosorveglianza sono state fatte 3 multe, in corso accertamenti per gli altri 5 casi Rifiuti abbandonati, otto identificati MONTELUPO Una scena di degrado in centro: sacchi di rifiuti indifferenziati abbandonati accanto alle campane del vetro che sono collocate in via Marconi. Da tempo persone incivili hanno preso quella zona come una sorta di discarica per i loro rifiuti domestici. Da qui sono scattati i controlli dell'amministrazione Ma la polizia municipale, grazie all'ausilio del nuovo sistema di videosorveglianza urbana, è stata in grado di individuare i responsabili: sono state fatte tre contravvenzioni e sono in corso cinque accertamenti. «Siamo una delle comunità più brave nella raccolta differenziata, tanto che ci possiamo fregiare del titolo "rifiuti free" - spiega l'assessore all'ambiente Lorenzo Nesi - Ciò nonostante ci sono alcuni che non conosco o non rispettano le regole di convivenza civile. Ricordo che l'ufficio ambiente del Comune (800 219 760) e Alia (800 888 333 fisso - 199 105 105 mobile) sono a disposizione dei cittadini e delle imprese per informazioni sul metodo di raccolta e per consigli sui comportamenti virtuosi». Il sistema di videosorveglianza si è dimostrato particolarmente efficace nell'individuare i responsabili degli abbandoni all'ex Molino degli Elmi «e nel darci strumenti per sanzionarli - va avanti l'assessore - Nel giro di pochi giorni le persone individuate sono state otto, molte delle quali abitando in zona, danneggiati dal degrado da loro stessi prodotto. Spero che la consapevolezza di poter essere individuati e sanzionati possa essere un deterrente per questi pochi individui».Anche a Empoli per i continui abbandoni di rifiuti è stato deciso l'acquisto di due fotocamere mobili che potranno essere posizionate in zone ritenute a rischio sul fronte delle discariche abusive. L'amministrazione, infatti, ha messo di recente a bilancio una spesa di poco superiore ai 13mila euro per l'acquisto e il servizio di gestione dell'infrastruttura, compresa la selezione degli eventi di reato o illecito amministrativo e l'invio della documentazione fotografica che attesti il reato.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Come cambia il lavoro » Lo scontro Un mondo di dati dentro il "bip" del braccialetto di Mauro Zucchelli LIVORNO Il braccialetto elettronico non viene messo al polso degli addetti alla pulizia delle strade per sorvegliarne la produttività né per smagare se il lavoratore va a far pipì, si imbosca a chattare su Facebook o si ferma un po' troppo al bar per prendere il cappuccino. Lo giura il sindaco Filippo Nogarin: e c'è da crederci, visto che ce la mette tutta ma proprio tutta per convincere che lui, ingegnere smanettone con la passionaccia per l'informatica, non vuole affatto fare di quel congegno un diabolico meccanismo da "Grande Fratello". E guai a dirgli che assomiglia al brevetto di Amazon: anche perché il leader M5s Luigi Di Maio era stato uno dei più critici quando era esploso il caso della multinazionale Usa e ne aveva addossato la colpa al Jobs Act di marca renziana, immaginatevi cosa vuol dire se a muoversi in quella scia è una amministrazione- simbolo dei Cinque Stelle a livello nazionale. «CE L'HA MEZZ'ITALIA» Ma siccome è riuscita soltanto a metà la strategia di dire che Amazon è qualcos'altro, ecco che adesso dal quartier generale di Palazzo Civico si punta ad accreditare l'idea che quell'apparecchio tecnologico «ce l'ha mezz'Italia», come dice Tommaso Tafi, portavoce del sindaco. Poi, alla richiesta di dare l'identikit di cos'è quel "mezz'Italia", non si va più in là di: 1) Lucca con Avr; 2) Lecco con Monteco; 3) Brianza e hinterland milanese con Cem Ambiente; 4) Udine con Net. E via Twitter Marco Galigani, capogruppo pentastellato a Palazzo Civico, aggiunge Agrigento. Un po' poco per esser "mezz'Italia". Anche se in altri settori, come ad esempio la logistica, è tutt'altro che episodica la diffusione di questi strumenti tecnologici. Del resto, il percorso di ciascun furgoncino così come di ogni camion Aamps è sorvegliato dall'occhio elettronico del Gps. Lo hanno a bordo ormai decine di migliaia di veicoli di ogni tipo: sa in ogni momento dove quel tal veicolo sta transitando, se si ferma e per quanto, magari mandando un segnale d'allarme se la sosta è prolungata o se eventualmente lascia una rotta prestabilita. BRACCIALETTI PRESI A CASO A riprova del fatto che il braccialetto elettronico non viene utilizzato come super-controllore degli spazzini, i "registi" di questa strategia dell'amministrazione tengono a sottolineare che il braccialetto non identifica il singolo lavoratore perché all'entrata in servizio viene dato a caso. Quanto a caso? Facciamo l'ipotesi più filo-Nogarin: mettiamo che gli addetti prendano il congegno da una scatola dove ne sono ammucchiati a decine. Un po' come facciamo con l'audioguida in un museo: nessuno sa chi ha preso questa e chi quella. Ma dal cestino, nel "dialogo" con il braccialetto dello spazzino, arriva il segnale per il "bip": quel braccialetto (al polso di un addetto senza nome) registra il passaggio davanti al cestino e il presumibile svuotamento. Poi i dati verranno scaricati nell'apparato ricevente per analizzare quali cestini sono stati svuotati e quali no (e in quali orari, secondo quanto viene riferito da fonti di primo piano di Palazzo Civico). L'INCROCIO DEI DATI Davvero è così difficile dare un nome a chi ha al polso quel tal braccialetto? Difficile crederlo: basta incrociarlo con il tabulato che precisa la suddivisione degli incarichi e delle zone di quel giorno.Non c'è bisogno di immaginare scenari da cyberspioni dei big data tipo Cambridge Analytica (che pure abbiamo in questi giorni scoperto essere tutt'altro che fantascienza): proprio a Lucca sono stati utilizzati i dati registrati da questa stessa società (Avr) con questa stessa tecnologia, li hanno incrociati con l'anagrafe dei residenti e sono saltati fuori i furbetti che volevano evadere la tassa rifiuti. Macché genietti ultra-nerd e 007 da James Bond: è stato sufficiente un team di impiegati municipali per far parlare fra loro queste due banche dati, utilizzarne operativamente gli incroci e passare all'incasso su 2.600 posizioni. PARAGONE ZOPPICANTE Proprio il riferimento di Lucca però ci porta a scoprire che non sembra del tutto azzeccato - anzi, lo è assai poco - il paragone con quel che avviene in quella città per giustificare che gli spazzini livornesi hanno torto a lamentarsi. Già, perché lì il bracciale viene utilizzato nella raccolta porta a porta: mediante il "bip" ottenuto dalla "tag Rfid" del bidoncino dell'indifferenziata, registra quante volte quel singolo utente ha utilizzato il servizio della raccolta di tutto quel che non ha differenziato negli altri giorni. Se conferisce meno spazzatura indifferenziata, e dunque a seconda di quante settimane salta lo svuotamento del bidoncino, ecco che quella famiglia ottiene uno sconto rispetto alla tariffa piena.Non c'entra dunque lo svuotamento di cestini da parte di ciascun addetto bensì, semmai, lo sconto che ogni utente ottiene in base a quante volte il bidoncino di indifferenziata viene messo fuori dalla porta di casa in un anno. E, a fare i precisini, non riguarda solo una piccola fetta di Lucca che vale quanto un paese di 23mila abitanti: la metà di Rosignano e Collesalvetti. IL "BIP" È SUL FURGONE Nel resto del territorio lucchese la raccolta dell'indifferenziato avviene da parte della società Sistemambiente (controllata al 62% dal Comune di Lucca con la Daneco Impianti, ex Danieli-

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Tecnimont socio di minoranza): anch'essa ovviamente deve contare i bidoncini dell'indifferenziata per ogni famiglia. Ma lo fa senza bracciale: il congegno è sul camioncino e ottiene il "bip" al momento dello svuotamento (e se fosse in tilt c'è la possibilità di supplire con un lettore elettronico da impugnare).

Il Tirreno, Cronaca di Cecina pagamenti Tassa sui rifiuti in arrivo i bollettini ROSIGNANO Si dovrà versare entro il 30 maggio il primo acconto (30%) della Tari (Tassa sui rifiuti). Le scadenze per il periodo d'imposta 2018 sono: il 30 maggio la prima o unica rata, il 31 luglio il secondo acconto (30%) e il 1° ottobre il saldo. L'ufficio Tributi del Comune di Rosignano Marittimo informa che sono in fase di recapito al domicilio dei contribuenti le informative di pagamento, con allegati i documenti che riportano l'importo da corrispondere per l'anno in corso.Il versamento si può effettuare in un'unica soluzione entro il 30 maggio, utilizzando l'allegato modello F24 "rata unica", oppure in tre rate utilizzando di volta in volta i modelli F24 relativi a ciascuna scadenza: 30 maggio, 31 luglio, 1° ottobre. Il pagamento degli F24 si può effettuare presso tutti gli sportelli delle banche e di Poste Italiane, presso le strutture autorizzate le e tabaccherie aderenti a Banca ITB. I contribuenti che non dovessero ricevere la bolletta devono richiederla entro un mese dalla prima scadenza. L'ufficio è aperto il martedì (9-12,30 e 15,15-17,45) e il venerdì (9- 12,30). È possibile telefonare ai numeri 0586 724299, 724259, 724371, con operatore lunedì, mercoledì e giovedì (12-13,30).

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Enrico Rossi: «Bene la vendita della Magona» PIOMBINO «Positivo l'ok alla vendita Magona a Arcelor Mittal». L'annuncio di un pacchetto di cessioni da parte di Arcelor Mittal, fra cui anche quella del sito ex Magona di Piombino, è stato salutato positivamente dal presidente della Regione Enrico Rossi che ha anche sottolineato come sia scongiurato il rischio di spezzatino fra le diverse componenti dello stabilimento.«Il riesame imposto dalla Commissione europea che costringe Arcelor Mittal a vendere alcuni dei suoi asset in Europa e fra questi anche lo stabilimento siderurgico ex Magona di Piombino è positivo - afferma il presidente della Regione, Enrico Rossi - ed è importante che, con il superamento dell'ipotesi di una vendita a pezzi, venga salvaguardata l'integrità dello stabilimento, accogliendo così le richieste dei lavoratori e delle istituzioni».«Ora ci auguriamo - conclude il governatore della Regione Toscana - che si possa avere in tempi rapidi certezza sul soggetto destinato ad acquisire lo stabilimento siderurgico, garantendo così il rilancio della sua capacità produttiva».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Camping Cig freddi sull'operazione indiana: servono impegni concreti «Jindal, ancora nessuna certezza» PIOMBINO Le presunte strategie di Jindal non convincono gli attivisti del Coordinamento Art. 1 - Camping Cig. «Nonostante che nessuna fonte ufficiale o anche ufficiosa del gruppo abbia mai rilasciato una dichiarazione, tutti ritengono di sapere quali sono le strategie del gruppo, tutti ritengono di conoscere con buona approssimazione il piano industriale - attaccano dal Camping Cig - A noi pare che tutto l'attivismo di Jindal, tutti i suoi incontri siano finalizzati a capire quanti soldi pubblici gli verrebbero dati, quali facilitazioni potrebbe ottenere, quanta libertà d'azione gli verrebbe concessa. In altre parole, ci sembra che ancora non esista alcuna certezza su un intervento di Jindal. Mentre già i nostri politici tessono le lodi di questo "imprenditore serio"». Gli attivisti temono che in forme diverse sia iniziato un nuovo ciclo di incertezze, di rinvii, di vaghe promesse in cambio della acquisizione di vaste aree, importantissime per lo sviluppo futuro della città. «Se veramente c'è qualcosa di concreto nell'aria, allora che vengano fissati dei termini temporali invalicabili: se entro la fine di aprile non sarà presentato un piano industriale e finanziario da sottoporre a una seria valutazione del territorio, si torni all'ipotesi di nazionalizzazione della fabbrica da parte dello stato attraverso l'acquisto di quote e si prepari un piano di rilancio serio - sostengono dal Coordinamento - come le organizzazioni sindacali hanno già espresso, e come noi insistiamo da tempo col ministro Calenda e con i candidati eletti delle altre forze politiche, non ci vogliamo trovare di nuovo a decidere all'ultimo minuto sotto il ricatto "o questo o niente", ma vogliamo essere attori partecipi all'elaborazione del nostro futuro. Quindi: discutere le prospettive; garantire il ripristino dei livelli occupazionali con concrete garanzie per il futuro, anche per l'indotto; garantire agibilità sindacale, di sicurezza lavorativa e di tutela dell'ambiente».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Migliaia di visitatori nel centro diventato un grande giardino l'evento PIOMBINO Un successo finalmente baciato dal sole e da temperature primaveribili quello fatto registrare dalla manifestazione organizzata da Riolab di Riotorto in collaborazione con l'assessorato allo Sviluppo economico del Comune di Piombino.L'evento si concluderà oggi, e ha fatto registrare migliaia di presenze, non solo di Piombinesi a passeggio in città, ma anche di tanti appassionati con il pollice verde che sono venuti a Piombino per questo appuntamento, dobbiamo dire, organizzato molto bene. Tra l'altro è stato grande anche il coinvolgimento delle scuole. Gli studenti si sono cimentati in laboratori, disegni, e altri lavori riguardanti il verde, i giardini e le piante..Tanti gli eventi collaterali che dunque hanno accompagnato la manifestazione, questo sentiero verde che con grande fantasia e bellezza si estendeva da piazza Verdi fino alla fine di corso Vittorio Emanuele. Per tutti i giorni della fiera inoltre, all'interno del Rivellino, sempre aperto per l'occasione (camminamenti accessibili dalle 17 alle 19), si è tenuto "Box Enpa", con tanti oggetti realizzati dai volontari e la possibilità di tesserarsi all'associazione. Stand anche di Spazio H, Avis, e dei lavoratori di Rimateria. Oggi il gran finale di questa orgia di verde spettacolare.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto orbetello Pulizia spiagge, bagarre Pd - Casamenti ORBETELLO Le spiagge orbetellane nelle ultime settimane sono diventate, oltre che meta di passeggiate rilassanti, terra di accese polemiche. Sulla pulizia delle spiagge e sull'atteggiamento tenuto dalla maggioranza nei confronti dell'opposizione Pd - Area Riformista e della precedente amministrazione guidata da Monica Paffetti, intervengono i segretari dei circoli Pd di Orbetello, Luca Campidonico, e di Albinia, Valerio Lauricella. «Non è accettabile - dicono - che ad ogni domanda o critica, la maggioranza risponda con una "non-risposta" e tenti di scaricare la responsabilità sull'operato della vecchia amministrazione. Questo atteggiamento dopo due anni di governo ha dell'incredibile». I due segretari definiscono le dichiarazioni del gruppo di maggioranza «incomprensibili e inutili». E in merito alle spiagge affermano che «al momento non c'è nessun affidamento del servizio». Lauricella e Campidonico plaudono invece alle iniziative di volontariato messa in campo ieri per pulire alcune porzioni di spiaggia: «Ben vengano - commentano - ma è fondamentale un intervento risolutivo e rapido da parte dell'amministrazione». Nei giorni scorsi il sindaco di Orbetello Andrea Casamenti aveva messo in dubbio la regolarità di un bando pluriennale fatto dalla precedente amministrazione. Il gruppo consiliare Pd - Area Riformista ritiene «gravissimo che il sindaco abbia attaccato i funzionari del Comune accusandoli di aver predisposto un bando illegittimo. Confermiamo la fiducia nell'operato dei dipendenti comunali e dimostriamo loro la nostra solidarietà di fronte a queste accuse immotivate. Tra l'altro e per inciso - concludono i consiglieri - nel 2014 non fu mossa alcuna critica al bando dall'allora capogruppo di opposizione, Casamenti». (i. a.)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca economia In città l'assemblea dei tecnici del cartario LUCCA Lucense e il Centro qualità carta hanno ospitato venerdì l'assemblea ordinaria dei soci dell'Associazione tecnica italiana per la cellulosa e la carta (Aticelca), che riunisce i tecnici e gli esperti che operano nell'industria cartaria.Lucca si conferma così polo di riferimento per il settore cartario e la scelta di riunire i soci dell'associazione proprio nella sede di Lucense ne è la conferma. Le due realtà, infatti, hanno avviato un rapporto di stretta collaborazione, da sempre impegnate nelle attività del comitato tecnico per l'elaborazione di metodi di prova.Nel 2017 il Centro qualità carta, unità operativa di Lucense e laboratorio di prove che svolge attività di ricerca e sperimentazione sui materiali cellulosici, ha lavorato con Aticelca, Comieco, Assocarta e Assografici, mettendo a disposizione le proprie competenze per l'aggiornamento del metodo sulla riciclabilità degli imballaggi. Al termine dell'assemblea, i soci sono stati accompagnati in visita al Centro qualità carta, dove hanno potuto approfondire le numerose attività che Lucense sviluppa per la filiera cartaria.

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Contestati a Livorno, sono usati dalla Avr che raccoglie rifiuti in periferia Il Comune: non servono per controllare i dipendenti ma per la tariffa puntuale Braccialetti elettronici anche in Lucchesia LUCCA È il caso del braccialetto per gli spazzini, che parte da Livorno ed arriva a toccare anche Lucca. Nella città labronica la pulizia delle strade (compreso lo svuotamento dei cestini) è infatti andato in appalto all'azienda romana Avr. Che ha dotato il suo personale di un braccialetto che "parla" con i cestini, segnalando e registrando lo svuotamento. Messa sotto attacco da parte dei sindacati per il paventato pericolo di controllo a distanza dei dipendenti, Avr ha replicato segnalando fra l'altro che lo stesso sistema viene utilizzato anche a Lucca per la raccolta differenziata. Parole rilanciate anche dal sindaco a Cinque Stelle Filippo Nogarin, che hanno fatto il giro d'Italia causando più di una domanda sul modo di gestione dei netturbini lucchesi.Vediamo di fare un po' di ordine, allora. Avr ha effettivamente in appalto da Sistema Ambiente fin dal 2017 la raccolta differenziata nel territorio di tre ex Circoscrizioni, la 5, la 6 e la 8. Il bacino di utenza, spiega Avr sul suo sito è pari a circa 23.000 abitanti composto da circa 9.500 utenze domestiche e circa 2.800 utenze non domestiche.Per questo servizio i 24 dipendenti di Avr utilizzano effettivamente un bracciale elettronico. Che serve per registrare lo svuotamento del bidoncino grigio, quello dell'indifferenziato. Questo passaggio è infatti necessario per consentire l'applicazione, da parte di Sistema ambiente, della tariffa corrispettiva, quella che consente sconti alle famiglie che in un anno riducono il numero di conferimenti di questo tipo di rifiuto. Il bracciale, insomma, è l'equivalente del "ricevitore" utilizzato da Sistema ambiente nella restante parte di territorio: i due utilizzano la tecnologia Rfid, cioè il chip "nascosto" nel bidoncino grigio. Nel caso dell'azienda pubblica, tuttavia, il marchingegno non è messo sul polso dell'addetto, ma direttamente sul camioncino nel quale viene svuotato il contenitore. Solo in caso di guasto si ricorre a un ricevitore manuale. «In ogni caso - spiega l'assessore all'ambiente Francesco Raspini - si tratta di una tecnologia che non serve a controllare il lavoratore ma, piuttosto, a verificare il comportamento dell'utente e per capire se ha diritto allo sconto in bolletta». Questione comunque delicata, quella della gestione dei dati raccolti tramite il chip dei bidoncini, il ricevitore sui mezzi e il braccialetto. Che comunque, almeno fino al momento, non ha provocato particolari segnalazioni da parte dei sindacati della funzione pubblica. Nel dettaglio, il report che viene scaricato e inviato a Sistema ambiente non contiene il dettaglio di luogo e ora dello svuotamento, ma soltanto il fatto se nel giorno in questione un determinato bidoncino sia stato "trattato" o meno. Rimane il fatto che incrociando questi dati con i turni degli addetti è possibile avere un'indicazione sul lavoro dei dipendenti. Per Raspini, però, le situazioni di Lucca e Livorno sono diverse e "depotenziano" questo rischio: «Noi registriamo lo svuotamento di un bidoncino che può essere o meno esposto dal cittadino. Mentre il "giro" dei cestini della spazzatura di Livorno è fisso». Detto altrimenti, se a Lucca un bidoncino non viene preso il motivo può non essere legato a una mancanza dell'operatore quanto, piuttosto, al fatto che il cittadino non l'abbia esposto filo strada. Nel prossimo futuro Sistema ambiente ha intenzione di di utilizzare una tracciatura Gps della propria flotta aziendale: «Ma per questo - assicura Raspini - abbiamo già l'accordo con i sindacati».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

BARGA Niente raccolta rifiuti il 25 aprile L'amministrazione comunale di Barga informa i cittadini e le attività commerciali che mercoledì 25 aprile non verrà effettuato il consueto servizio di raccolta dei rifiuti su tutto il territorio comunale.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca a bagni di lucca Interventi sull'arredo urbano e per la pulizia del territorio BAGNI DI LUCCA Via agli interventi per garantire igiene e pulizia, e migliorare l'arredo urbano a Bagni di Lucca, anche con l'aiuto di sponsor privati. L'amministrazione ha affidato alla ditta Anticimex di Milano l'intervento di derattizzazione con il servizio di manutenzione, pulizia e ripristino dell'esca per le postazioni installate nel capoluogo. Nei giorni scorsi, complice il ritorno di un clima più caldo, era stata segnalata la presenza di topi. Immediata la decisione di procedere quindi con la consueta opera di derattizzazione. Intanto l'amministrazione ha accolto la proposta della Coop Agro Turistica Foresta Val di Lima, di Cevoli di Fabbriche di Casabasciana, sui lavori di manutenzione al parco Contessa Casalini. La sponsorizzazione permetterà di ottenere la fornitura e di procedere alla posa in opera di un'altalena con seggiolini misti, di un

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Oltre una trentina di euro a tonnellata per Viareggio e Camaiore Grazie al passaggio a Pioppogatto prima di arrivare all'impianto di Pietrasanta Caso-lavarone: costa di più quello smaltito da Sea di Donatella Francesconi VIAREGGIO Il lavarone raccolto da Sea Risorse dopo la pulizia delle spiagge di Viareggio, Torre del lago e Lido di Camaiore viene trasportato all'impianto di Pioppogatto, oggi gestito da Ersu. Nel 2017 sono state 4.981 le tonnellate di materiale arrivate a Pioppogatto: 2.627 tonnellate da Camaiore e 2.354 da Viareggio. Per quest'anno, al momento, siamo a quota 1.708 tonnellate, delle quali 1.110 da Viareggio e 598 da Camaiore. A Pioppogatto, però, non vengono trasportate le quantità di lavarone che Ersu raccoglie sulle spiagge di Marina di Pietrasanta e Forte dei Marmi. Questo materiale viene conferito direttamente all'impianto di trattamento Ersu, a Pietrasanta. Perché Pioppogatto non lavora questo tipo di materiale. E, dunque, il lavarone in arrivo da Viareggio e Lido all'impianto di Massarosa cosa fa? Un "giretto" vista lago. Che costa alle tasche dei cittadini minimo una trentina di euro in più rispetto ai costi del servizio per Forte e Pietrasanta. Alle domande del "Tirreno" la risposta raccolta è la seguente: Pioppogatto è impianto di ambito autorizzato a trattare il codice Cer del rifiuto cosiddetto lavarone. Ma nello stesso impianto il materiale non riceve alcun tipo di trattamento. Il che significa che la trentina di euro per ciascuna tonnellata in più caricati sui costi sostenuti dai cittadini per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti servono unicamente per far toccare al lavarone il suolo di Pioppogatto. Perché poi il trattamento non può che essere effettuato altrove, nell'impianto Ersu a Pietrasanta, conferito - come pure Pioppogatto - a Reti Ambiente, gestore unico per tutta la costa toscana, seppur non ancora operativo. Una soluzione per questa surreale vicenda dei rifiuti versiliesi ci sarebbe: «Se i Comuni vogliono - ci viene spiegato a Viareggio - possono stipulare una convenzione con Ersu e portare il materiale direttamente a Pietrasanta». Perché non accada rimane un mistero. Certo è che, restando sulle cifre, trasportare il lavarone non ha costi da poco. Nel 2016, quando Versilia Ambiente (Vera) gestiva ancora Pioppogatto per il periodo 18 gennaio-29 febbraio l'appalto aggiudicato alla "Ecocentro Toscana Srl" prevedeva la spesa di 21.900 euro, alla voce "Trasporto e recupero lavarone". E Versilia Ambiente (al 50% Sea Ambiente e al 50% Sea Risorse) non portava il materiale all'impianto di Pietrasanta. Alla domanda del "Tirreno" sul perché il lavarone non vada direttamente a Pietrasanta, senza il passaggio da Pioppogatto, l'amministratore delegato di Sea Risorse, Alberto Corsetti, risponde: «Non saprei: forse c'è un accordo. Lo smistano per regolare i flussi in entrata a Pietrasanta. Ma non lo so veramente». Ma il lavarone che i balneari conferiscono nei cassoni verdi che poi vengono rimossi potrebbe essere trasportato a Pietrasanta - se l'unico problema fosse quello ipotizzato da Corsetti - stabilendo del turni per l'arrivo a Pietrasanta. Soluzione decisamente molto meno costosa.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Il dirigente petruzzi «A quale impianto è destinato il materiale?» Qualcuno che, in Comune a Viareggio, si è fatto il problema del ciclo di smaltimento del lavarone c'è. L'impianto di Pioppogatto ha infatti richiesto alla Regione Toscana di poter eseguire lavori di ampliamento per implementare l'attività effettuata per i comuni della Versilia e per quelli che fanno riferimento all'area del pisano e a quella della lucchesia. Il 19 aprile è attesa la risposta degli uffici regionali che dovranno stabilire se l'intervento richiesto da Ersu, società che da un anno ha in gestione l'impianto, debba essere sottoposto a Valutazione di impatto ambientale.Nel far sentire la voce di Viareggio nel procedimento aperto in Regione, il segretario generale del Comune Fabrizio Petruzzi (nella foto), nella funzione di dirigente dell'Area "Politiche del territorio", il 13 febbraio scorso scriveva: «Per quanto concerne il cosiddetto rifiuto lavarone, non si specifica bella documentazione tecnica quale sia il trattamento a cui questo viene sottoposto. O se questo venga semplicemente messo in riserva per essere destinato ad altro impianto di recupero. Pertanto si chiede a quale altro eventuale impianto sia destinato». E queste parole sono in neretto nel testo inviato alla Regione. Solo che Petruzzi avrebbe dovuto girare la domanda a Sea: perché l'unico impianto che tratta il lavarone in Versilia è a Pietrasanta. Dove l'azienda dei rifiuti che serve i Comuni di Viareggio e Camaiore non conferisce direttamente il rifiuto raccolto sulle spiagge. (d.f.)

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Via alla pulizia del comune: ecco le aree interessate PIETRASANTA Al via, a partire dalla giornata di domani, alla pulizia del territorio. Saranno quattro le squadre messe in campo dall'ufficio lavori pubblici del Comune per fare «fronte agli interventi di sfalcio del verde: si tratta delle aziende Verdissimo/La Versiliana, di Terra Uomini Ambiente e Centro Legno Ambiente cui si uniranno anche gli operai comunali».Nella giornata di domani - si legge in una nota comunale - «la pulizia riguarderà la zona Accademia ed ex pretura, le strade di Fiumetto, le vie Olmi, Bugneta e Pisanica, le aiuole di Tonfano, il parco e la scuola di Valdicastello. Si prosegue, nella settimana, con il viale Apua, il sottopasso di via Cava, le vie della Libertà, via Cavour, Aurelia a Motrone». E ancora la pulizia riguarderà anche il «parco della Fontanella, spartitraffici via Marconi e zona Macelli, via Unità d'Italia, via Col di Nava, via Gozzano, centro storico, scuola di Capriglia, di Strettoia e del Crociale, piazza Versilia, Viale Roma e piazza IV Novembre, Terminal Bus e strade limitrofe».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

È il quarto nome per il centrodestra e correrà con la lista civica Siamo Pietrasanta «Lo faccio per dire basta ai super incarichi retribuiti e ai mantenuti della politica» Nessun passo indietro anche Mazzoni si candida di Luca Basile PIETRASANTA Il passo indietro, auspicato e richiesto ad alta voce dagli ex sodali di centrodestra, alla fine non c'è stato. E così il prossimo 10 giugno il già vicesindaco Daniele Mazzoni correrà alla guida di una lista civica, "Siamo Pietrasanta", che, inevitabilmente, si contrappone a quella che vede come capofila Alberto Giovannetti e Forza Italia. Il varo ufficiale è arrivato nella giornata di ieri, complice un confronto pubblico, nella sala incontri della Croce verde sul tema delle dipendenze, che ha visto appunto partecipare i vari candidati sindaci e che ha visto ancora gli stessi Mazzoni e Giovannetti, colloquiare giusto per i convenevoli di rito. «Ci siamo - ha detto Mazzoni affiancato dall'ex assessore Lora Santini e dall'ex consigliere comunale Daniele Taccola -. Parte il nostro progetto elettorale, mio e delle tante persone che mi appoggiano e che mi stanno dimostrando una grande fiducia. Non voglio lasciare Pietrasanta al centrosinistra, a una coalizione che non è neanche in grado di esprimere un candidato della città, ma deve importarlo da Seravezza. Non basta cambiare indirizzo - ha proseguito Mazzoni attaccando Ettore Neri - per fare il sindaco di Pietrasanta, la nostra comunità non ha bisogno di essere guidata da un seravezzino naturalizzato dal Pd. Voglio riprendere Pietrasanta da dove l'ho lasciata lo scorso 3 ottobre perché io c'ero, ci sono sempre stato e ci sarò per portare avanti il lavoro interrotto». La lista dei candidati al consiglio comunale - già definita - sarà presentata nei prossimi giorni insieme alla sede elettorale così come il logo caratterizzato da un cuore. «Per noi i punti irrinunciabili - ha spiegato Mazzoni - sono l'azzeramento dei costi della politica, un freno ai super incarichi retribuiti perché è ora di dire basta ai mantenuti dei partiti, difesa della sanità pubblica e turismo sostenibile. Fermo restando l'obiettivo di chiudere la discarica di Cava Fornace e il no alla finta accoglienza che specula sui migranti. Da parte mia c'è la massima apertura al contributo che ogni cittadino vorrà darmi e verso tutte le forze politiche disposte a convergere su questi temi. Noi ragioniamo di programmi e di persone, puntiamo sulla buona amministrazione, non sulla vecchia politica. Come si spiega la mia candidatura in un centrodestra che già propone Bartoli e Giovannetti? Ci sarà tempo e modo di entrare nel merito, in questo momento non c'è niente da dire. Quello che mi preme sottolineare è invece il consenso crescente che c'è intorno alla nostra lista. E questo è veramente entusiasmante». Nel frattempo Lega e Forza Italia, come noto, devono ancora trovare l'intesa sul nome del candidato alle amministrative: una decisione, su chi fra Bartoli e Giovannetti, sarà alla guida della coalizione verrà presa entro martedì. Di certo, ad oggi, siamo di fronte ad un centrodestra spaccato e invelenito.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

VERSO il voto La squadra green dei 5 Stelle di Chiara Sillicani MASSA È cambiato il modo. Sono cambiati i toni. Non c'è l'arroganza di chi la sa lunga, il pre-concetto, il timore di essere male interpretati. Ci sono, invece, i rituali dell'accoglienza, i sorrisi, la commozione. Una bottiglia di spumante, la bella scatola di biscottini, le mani che si tuffano nel barattolo per conquistarsi un amaretto: i 5 Stelle fanno festa. La festa di chi si sente «gruppo coeso, senza correnti, senza distinguo, ispirato dagli stessi principi». Pronto a prendersi la città «in piena armonia». È il giorno dei nomi, di chi

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” scende in campo e punta dritto al terzo piano di via Porta Fabbrica, al consiglio comunale. Trentadue in lizza e, in caso di vittoria, 21 scranni. Presentazione ufficiale, ma senza ritualità della politica. Luana Mencarelli, candidata alla poltrona a sindaco, ha i modi, la compostezza e l'eleganza della brava padrona di casa: tailleur blu, capello fresco di parrucchiere, il sorriso sulle labbra e l'allegria di chi constata che, aperte le porte, di gente ne è entrata davvero tanta. Così tanta che i 5 Stelle lasciano la sede e "invadono" piazza Garibaldi. I candidati sono introdotti dalla stessa Mencarelli rapidissimamente perché «farsi conoscere tocca a loro», a loro toccano le chiacchiere, tocca disegnarsi un profilo, illustrare il curriculum, motivare le scelte. Eccoli, schierati sotto il grande monumento di Garibaldi. L'eroe dei due mondi ne ha viste tante in quella piazza sospesa tra centro e periferia: i comizi della sinistra, le discussioni dei giovani di Lotta continua, i presidi degli studenti negli anni delle primissime occupazioni. Ieri mattina sotto il suo mantello posano per la foto i 32 papabili consiglieri pentastellati. Conferma del vento che cambia o forse di un movimento, quello 5 Stelle, che in terra Apuana vira a sinistra. E quei 32 nomi, nuovi alle istituzioni, quasi tutti alla politica, ne sono la conferma. Tra i 32 (15 donne e 17 uomini) c'è il mondo dell'ambientalismo, quello che si ispira all'economia solidale e alla decrescita felice. Ci sono la tradizione socialista e verde, c'è la cultura dell'alimentazione sana e biologica, ci sono i movimenti anti Gaia, per l'acqua pubblica. C'è Egidio Verona, il più anziano del gruppo. Classe 1939, Verona in consiglio non ha mai seduto: laureato in fisica, estrazione socialista, vicino al gruppo del Manifesto quando quel gruppo fu espulso dal Pci. Strenue promotore del referendum anti Farmoplant, ambientalista della prima ora, è tra i fondatori dei Verdi e dell'Italia dei Valori in città. Sostenitore di Volpi, si è avvicinato al movimento «per una spinta interiore al cambiamento che non l'ha mai abbandonato». Ex volpiano lui e non soltanto. Il mondo del civismo che «si è sentito tradito dalla virata piddina di Volpi e dei suoi» c'è eccome. Lo rappresenta, più di ogni altro, Mario Pegollo (in lista anche sua moglie Francesca Grossi). 55 anni, laurea in scienze politiche, illustratore per le case di moda, Pegollo con Volpi ha studiato: «Io e il sindaco attuale siamo stati colleghi di studio a Scienze politiche. Ne ho condiviso il progetto perchè pensavo la sua fosse una idea di cambiamento, una aggregazione politica alternativa». In lista nel 2013, Pegollo Volpi lo ha sostenuto a spada tratta: «In lui avevo visto il civico che può cambiare le cose. Mi sono sentito tradito - motiva la sua scelta - dal cambio di casacca che ha privato di Volpi di un esercito. Chi ora lo attornia, prima rappresentava il fumo negli occhi». In lista Pegollo ci è già stato, ma senza aver mai avuto ruoli istituzionali. Ha seduto in consiglio, invece, Francesca Galloni, anima dei movimenti anti Gaia, avvocato di Confconsumatori. Lei, fresca di laurea in giurisprudenza, 20 anni fa, uno scranno al terzo piano di palazzo civico l'ha avuto. Eletta nelle liste dello Sdi, pucciana di ferro, dalla politica si è poi presa una pausa: «Sono stata consigliera comunale nella prima giunta Pucci - ricorda - e con piacere ho lasciato la politica. Mi sono presa una pausa di due decenni. Ho lasciato con piacere dopo aver visto che le decisioni venivano prese sempre nell'interesse di qualcuno, mai in quello collettivo. Mi sono dedicata alla mia carriera da avvocato». Poi l'esperienza a tutela dei consumatori e nei movimenti per l'acqua pubblica: «Ho capito che la politica dal basso si può ancora fare, nel 5 stelle ho trovato l'unica occasione per fare scelte in nome dell'interesse collettivo».La politica dal basso è uno dei must del Movimento, insieme - assicura Giulia Lazzarotti, la più giovane candidata al consiglio con i suoi 33 anni - «ai principi ugualitari e ambientalisti». Lei che, dopo una laurea in giurisprudenza, dell'ambiente ha fatto un lavoro creando una delle prime azienda agricole apuane certificata biologica, "Il Carratore". Biologico, filiera corta, acquisto consapevole sono temi carissimi al movimento massese, così cari da scegliere come capolista Paolo Menchini (nessuna parentela con altri politici che portano il suo stesso cognome). Menchini, 47 anni, disegnatore del marmo, è uno dei promotori di Spazio contadino, gruppi di acquisto solidali e produttori biologici. Trentadue nomi e - parola della Mencarelli - coesione massima. Un lista da cui il Movimento potrebbe pescare anche per disegnare la giunta. Potrebbe perché per gli assessorati sono aperte le "candidature"(leggi box).

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

15 le donne, 17 gli uomini. Tra loro il designer Ferri: ripartire dal bello Ecco tutti i nomi: dai 33 ai 79 anni MASSA Trentadue nomi, quindici donne, diaciassette uomini. 33 anni la candidata più giovane, 79 il più anziano. È la lista dei 5 Stelle per "la conquista" del consiglio comunale. Capolista è Paolo Menchini, 47 anni, disegnatore del marmo, tra i fondatori dei Gruppi di acquisto solidale e dello Spazio contadino. In lista Massimiliano Paolicchi, 35 anni, avvocato, ex presidente dell'Associazione Diabete Versilia. Massese Cristina Piccinini, 53 anni, commerciante, titolare del negozio di cosmesi naturale "Le Coccole" in centro storico. Ha 55 anni, invece, Mario Pegollo, ex volpiano: dottore di ricerca in storia contemporanea, illustratore, ha all'attivo collaborazioni con il Parco della Apuane come esperto di storia e cultura locale. Giovanna Ramagini, 51 anni, attivista e addetta stampa del Movimento locale. In lista anche la massese

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Francesca Rivieri: 38 anni, mamma di due bambini, lavora come consulente di marketing per una cooperativa.Antonio Benussi, 43 anni, si occupa di domotica ed energie rinnovabili. Elisa Giovannelli, 43 anni, ha lavorato come segretaria contabile e commessa. Attilio Ferri, 55 anni, è stato titolare di storici locali tra cui il Beat Cafè. Consulente per grandi gruppi turistici e designer con il must del riuso, è l'uomo che promette di ripartire «dall'idea del bello. Per un grande progetto da realizzare a piccoli passi. Per una città che dia identità ai luoghi». Elda Baldi ha 40 anni, è maestra e guida turistica. Francesca Galloni, massese di 47 anni, avvocato di Confconsumatori, responsabile regionale per la difesa dell'acqua pubblica. Fabrizio Bertoneri è del '59, dopo anni di lavoro nel lapideo è disoccupato. Dante Rivieri, 46 anni, lavora nel settore dei rifiuti. Sara Bertilorenzi, 47 anni, diploma da designer, ha vissuto a Milano e da 12 anni lavora in un patronato. Gianluca Della Tommasina ha 45 anni e da 23 è operatore ecologico. Biancamaria Casani, 41 anni, ha fondato l'associazione che gestisce il museo Guadagnucci. Insegna yoga. Paola Ianni del 1983, master al Sant'Anna, si occupa di consulenza aziendale. Daniela Bennati, 48 anni, si occupa di adozioni e accoglienza. Paolo Eletto, 55 anni, è operaio metalmeccanico. Renato Baudinelli, laurea in giurisprudenza, è nato nel 1980 a Massa e a Massa è cresciuto. È impiegato. Egidio Verona, del '39, è il più anziano del gruppo. Ambientalista, è laureato in fisica, ha fatto ricerca sui raggi cosmici ed è stato insegnante di scuola superiore. Francesca Grossi,53 anni, ex titolare di una casa editrice di storia e cultura locale, sostenitrice del commercio equo e solidale. Maria Roberta Lorenzetti, 42 anni, è commessa in una panetteria. Dea Fini, 35 anni, è avvocato. Gino (Matteo) Vergazzoli ha 38 anni e fa il fornaio. Massimiliano Marcuccetti, 42 anni, è rappresentante di una nota casa produttrice di caffè. E ancora: Fabio Rasori, massese del 1960, è postino. Riccardo Senni, 43 anni, laurea in lettere, è insegnante nelle scuole medie e superiori. Francesco Cresci, classe 1957, originario di Licciana Nardi, ha un passato come operaio nel settore chimico-ceramico. Donatella Arezzi del 1964 lavora come promoter in vari ambiti. Ha 43 anni Nicola Mannella: laurea in economia aziendale, ha lavorato in Spagna e Germania e oggi fa l'insegnante. La più giovane della lista è Giulia Lazzarotti, 33 anni, laurea in giurisprudenza. È titolare di una delle prime aziende certificate biologiche della provincia apuana.(c.s.)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Santa Giustina Tagliano rete di recinzione e gettano detriti in una ditta PONTREMOLI Hanno tagliato la rete di recinzione di una ditta di costruzioni e hanno scaricato all'interno dell'area macerie di marmo, probabilmente provenienti da una demolizione. È accaduto la notte scorsa nell'area artigianale di Santa Giustina, alla perfiferia della cittadina. I carabinieri della stazione di Pontremoli sono intervenuti su segnalazione del titolare della ditta e stato ora indagando su questo illecito di carattere ambientale.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini a serravalle inviata anche la fratoni Consiglio aperto sul futuro della discarica SERRAVALLE Le prospettive che si aprono dopo il recente dissequestro della discarica del Cassero saranno il tema di un consiglio comunale aperto agli interventi dei cittadini, in programma venerdì 20 aprile alle 21 teatro Francini di Casalguidi. L'amministrazione comunale di Serravalle ha deciso di invitare alla seduta straordinaria l'assessore regionale all'Ambiente Federica Fratoni e i tre consiglieri regionali della provincia di Pistoia, Massimo Baldi e Marco Niccolai del Partito democratico e Luciana Bartolini della Lega. «Considerato l'argomento - spiega il vicesindaco di Serravalle, Federico Gorbi - abbiamo ritenuto opportuno invitare i consiglieri regionali pistoiesi e l'assessore Fratoni e abbiamo valutato che fosse meglio riunire il consiglio comunale in un teatro per permettere a un maggior numero di persone di partecipare. Mi auguro che in particolare Fratoni risponda all'invito e che venga a riferire qual è la linea della Regione sulla discarica del Cassero di fronte ai cittadini, che avranno modo di ascoltare direttament».Sullo sfondo resta la lettera aperta del sindaco di Serravalle Piero Lunardi con le dieci domande all'assessore Fratoni, diffusa dopo la notizia del dissequestro della discarica della scorsa settimana. «Oltre alle dieci domande - ricorda Gorbi - la lettera contiene una premessa in cui, come amministrazione, ribadiamo la nostra posizione auspicando la chiusura dell'impianto del Cassero, anche se su questo punto ha voce in capitolo la Regione. Per questo nella stessa lettera chiariamo che, nel caso in cui la discarica non venga chiusa, noi non daremo parere favorevole ad eventuali ampliamenti futuri». (t.a.)

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Raccolta firme contro i rincari della Tari PONTE BUGGIANESE È partita venerdì sera la protesta dei cittadini sui rincari Tari. Una protesta che si esplica in una petizione che chiede l'annullamento di questo aumento e la ridiscussione delle scelte dell'amministrazione comunale. «Scelte che - dicono i promotori - col passaggio al porta a porta e l'affidamento ad Alia hanno comportato quello che consideriamo un vero e proprio salasso». «Non giustifichiamo in nessun modo - spiegano - ciò che viene addotta come motivazione principale, ovvero che l'affidatario abbia bisogno di questo gettito per l'acquisto dei mezzi necessari all'espletamento del servizio e per informare i cittadini. Il Comune è entrato in Ato Toscana Centro, il centro decisionale è stato allontanato e non solo non vediamo ottimizzazione delle risorse e dei risparmi, ma è stato affidato un servizio a chi non ha i mezzi per svolgerlo? Dobbiamo pagare noi cose che poi resteranno nella disponibilità dell'affidatario? Dobbiamo pagare per una raccolta porta a porta che (forse) partirà a fine anno?».La petizione si rivolge anche ai candidati sindaci, Nicola Tesi e Maria Giulia Romani, a cui saranno presentate le firme, in un giorno già a oltre 200. I punti di raccoltasono all'Angolo delle Delizie, all'agraria Il Ponte e al bar Le Bontà.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Sequestrati i macchinari di una stamperia a Vergaio PRATO Sequestro penale dei macchinari in una stamperia tessile a Vergaio nell'ambito di un intervento interforze del Nucleo ambientale della Polizia Municipale, Arpat, Vigili del fuoco e Asl. La ditta a conduzione cinese, che svolgeva attività di stampa transfer di tessuti in conto terzi, risultava attiva già a partire dal 2015, ma solo ad inizio anno aveva richiesto l'autorizzazione ambientale, che ancora non è stata rilasciata. Al momento dell'accesso all'interno dei locali era presente in maniera diffusa un forte odore di sostanze chimiche, dovuto con probabilità all'evaporazione sia delle sostanze presenti sul tessuto da stampare che delle sostanze lubrificanti utilizzate per la manutenzione, a causa dell'eccessiva temperatura del macchinario. Pertanto la calandra è stata sottoposta a sequestro penale ed il titolare di 33 anni deferito all'autorità giudiziaria per reati ambientali. Riscontrate anche violazioni nella gestione dei rifiuti, presenti in grandi quantitativi all'interno del magazzino.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Cinque Stelle all'attacco: prima di gettarli, meglio regalarli ai paesi terremotati Il preside: «Abbiamo salvato tutti i volumi che servono per la nuova biblioteca» Liceo, al macero i libri custoditi nell'ex sede SAN MINIATO Libri come rifiuti. Gettati giù dal secondo piano e caricati dentro un cassone, pronti per finire al macero come un qualunque oggetto di scarto. È un'immagine che colpisce, senza dubbio, quella scattata nel primo pomeriggio di venerdì all'interporto di San Donato, di fronte alla sede dell'ex liceo Marconi evacuato nell'ottobre 2016. In terra, davanti alle scale, migliaia di volumi e testi scolastici destinati allo smaltimento. Libri che un tempo facevano parte della biblioteca del liceo, adesso esclusi dalla selezione fatta dalla scuola per salvare i testi considerati utili e di valore, in attesa di allestire la nuova biblioteca nella sede di via Trento a La Scala. L'immagine di tutti quei libri gettati in terra e arraffati da un braccio meccanico ha fatto sobbalzare alcuni cittadini che venerdì si sono recati sul posto per capire cosa accadeva. Tra loro alcuni esponenti dei Cinque Stelle, che si dicono «stupiti e indignati per una scena che ha evocato brutte immagini della nostra storia. Una scena a cui cercheremo di dare delle risposte. Non si capisce il perché di questi modi. Perché tanto disprezzo per il simbolo per eccellenza della cultura? ». A fornire una spiegazione è il dirigente scolastico Pierluigi Robino, reggente del Marconi, precisando che «la scuola ha già recuperato tutto ciò che c'era da recuperare. Un gruppo di insegnanti - dice -, accompagnato dagli operai della Provincia, ha lavorato a lungo per selezionare tutti i testi utili, di valore e in buone condizioni, raccogliendo più di 50 scatoloni pieni di libri, oltre ad una preziosa enciclopedia, che adesso ci permetteranno di allestire la nuova biblioteca. Il resto era materiale non più utile, fatto di volumi rotti o libri di testo obsoleti impossibili da recuperare, oltreché pericolosi in caso di incendio. Capisco che l'effetto visivo sia forte, ma non posso che dire grazie alla Provincia per averci permesso di recuperare ciò che ci serviva. L'edificio ha gravi problemi strutturali: francamente temevo che avremmo perso tutto». Ad ogni modo, la scelta di gettare tutti quei libri fa discutere. «Sappiamo per certo - riprendono i Cinque Stelle - che eseguire degli scarti nelle biblioteche è consentito in caso di libri danneggiati o obsoleti. Per farlo, però, occorre una procedura che ci auguriamo sia stata eseguita. E di questo ci accerteremo. In ogni caso il metodo usato ci pare surreale. A

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” nostro avviso quei volumi avrebbero potuto trovare moltissime destinazioni, come altre scuole o enti. Oppure avremmo potuto donarli alle scuole delle zone terremotate». Giacomo Pelfer

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Il nonno sotto-choc: «È una vergogna, ce n'erano altre due Per fortuna non si è bucato, ma qualcuno deve intervenire» A 6 anni raccoglie nel parco la siringa sporca di sangue di Francesco Turchi EMPOLI «Nonno, guarda cosa ho trovato». Il piccolo ha qualcosa in mano, l'uomo si avvicina incuriosito e resta impietrito: il nipotino mostra una siringa sporca di sangue. La strappa dalle mani del bambino e la getta per terra, terrorizzato. Teme che nel frattempo si sia bucato. Per fortuna, non è così: è protetta dal cappuccio. Si guarda intorno e ce ne sono altre due.Tutto questo in uno giardino pubblico, nel cuore della città, accanto al vecchio ingresso della biblioteca comunale di Empoli, a due passi dalla sede della Misericordia. Uno spicchio di verde che ha fatto da teatro a una scena drammatica, che non ha avuto conseguenze terribili soltanto per un puro caso. Un bambino di sei anni, che stava giocando insieme al nonno, ha rischiato di bucarsi con un ago abbandonato da uno sconsiderato. E, peraltro, non è la prima volta. Le segnalazioni si moltiplicano da mesi, anche Il Tirreno, più volte, ha pubblicato proteste corredate da foto. Che sono state finora ignorate.Il giardino è meta quotidiana di tossicodipendenti, così come il parco Mariambini, dove però la sindaca Brenda Barnini ha annunciato un piano da 100.000 euro per "bonificarlo" (con illuminazione, telecamere e nuovi giochi per bambini), o come avveniva in passato per il giardino di Largo della Resistenza, dove - per risolvere il problema - l'amministrazione comunale ha installato i cancelli automatici, mettendo a disposizione l'area per la ricreazione degli alunni della scuola primaria "Leonardo da Vinci", con i volontari che effettuano un giro di perlustrazione e controllo prima dell'arrivo dei bambini. In via Cavour, invece, la situazione è sempre la stessa, con il degrado e (soprattutto) i pericoli ancora padroni dell'area. Come dimostra quanto è avvenuto proprio ieri mattina, intorno alle 11: «Mi trovano nel giardino insieme al mio nipotino - racconta il nonno - quando l'ho visto con quella siringa in mano, sono rimasto sconvolto. Per fortuna non si è bucato: ho controllato bene, il cappuccio era ancora inserito». Ma resta tutta la gravità dell'episodio: «Non è possibile che possa accadere una cosa del genere in un parco pubblico in centro. Mi auguro che qualcuno intervenga, che si prendano provvedimenti: più controlli, telecamere o qualsiasi altro deterrente. L'importante è che si faccia di tutto per allontanare i tossicodipendenti». Il nonno è ancora terrorizzato per ciò che è successo e, soprattutto, quello che sarebbe potuto accadere: «E se invece di correre subito da me a mostrarmi la siringa, ci avesse giocato? Avrebbe potuto anche togliere il cappuccio», inconsapevole del pericolo: «Meglio che non ci pensi, altrimenti mi sento male. Però spero che tutto questo serva da lezione anche per chi avrebbe il compito di garantire la sicurezza in un parco pubblico».

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Nogarin respinge le critiche: ripensamento solo se si dimostra che lede i diritti dei lavoratori o che è inutile al monitoraggio «Bracciale agli spazzini, ora un passo indietro» L'altolà di Fratoianni LIVORNO «Sarebbe utile buon senso, rispetto della dignità del lavoro e dei diritti dei lavoratori: forse è il momento che a Livorno si faccia un passo indietro sui braccialetti elettronici per sgombrare il campo da polemiche, proteste, errori». È il leader nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, a dirlo dalla trincea di Liberi e Uguali, interviene per schierarsi contro la decisione di dotare di un braccialetto elettronico gli addetti allo svuotamento dei cestini della società che a Livorno ha in appalto dall'ex municipalizzata Aamps la pulizia delle strade.A stretto giro arriva la replica del sindaco Filippo Nogarin, che interviene per la terza volta (incluso il post sulla propria pagina Facebook) benché, pera altro verso, Palazzo Civico cerchi di allontanare da sé la patata politicamente "bollente" segnalando l'autonomia decisionale della ditta appaltatrice.Dietro le parole di Nogarin si intuisce non una replica di routine, limitandosi a respingere al mittente le critiche. Prima di tutto, il sindaco M5s livornese tiene a sottolineare di nuovo il fatto che «questo è uno strumento che non controlla né gli spostamenti dei lavoratori né la loro produttività». Poi, rimarcando l'esigenza - ribadita fin dal primo momento - di «monitorare un servizio che i cittadini pagano profumatamente», spiega che l'apparecchio tecnologico al polso degli spazzini è stato «introdotto a Livorno in via sperimentale».Dunque, a Fratoianni che chiede un ripensamento, Nogarin replica che «non può bastare una polemica strumentale per farci fare un passo indietro». Quanto ai diritti dei dipendenti di Avr, la ditta che ha in appalto il servizio, Nogarin dice che «sono al sicuro» («so che l'azienda ha intenzione di incontrare nei prossimi giorni i sindacati»). Poi termina con una frase forse inattesa: «Faremo un passo indietro - avverte il sindaco - solo se questo dispositivo dovesse risultare realmente lesivo dei diritti dei lavoratori o inutile a monitorare il servizio di svuotamento dei cestini».(ma.zuc.)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

GLI INCONTRI DEL PROPELLER Economia circolare, dibattito con Bonafè LIVORNO Proseguono gli incontri del Propeller Club Port of Leghorn dedicati all'economia, non esclusivamente declinata in chiave marittima. Il prossimo convegno mira ad approfondire il tema della sostenibilità tra ciclo commerciale e utilizzo delle risorse. "Economia circolare: dal Parlamento Europeo svolta per un nuovo modello industriale sostenibile": questo il titolo dell'incontro - in collaborazione con Confcommercio e Banca di Credito Cooperativo di Castagneto - che vedrà come protagonista l'on. Simona Bonafè, membro titolare della commissione ambiente. È in agenda per giovedì 19 alle ore 19 nella sala della Fondazione Banca di Credito Cooperativo di Castagneto in via Cairoli 1. «Si sta gradualmente facendo strada a tutti i livelli - commenta la presidente del club Maria Gloria Giani Pollastrini - la consapevolezza che non viviamo in un sistema globale ove le risorse sono infinite e i materiali di risulta possono essere abbandonati in discarica. Lo smaltimento delle navi in disarmo e la gestione degli imballaggi industriali sono solo uno dei casi di come quel che spesso è un problema da "conferire altrove" possa trasformarsi in una opportunità». «La plenaria di aprile ha approvato in via definitiva il nuovo pacchetto Ue sull'economia circolare», spiega Bonafè: «Si estendono gli obblighi di raccolta separata ai rifiuti organici, tessili e pericolosi e fissa al 10% la quota massima che potrà essere smaltita in discarica entro il 2035».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

«Il porta a porta qui provocherà ostacoli a pedoni e disabili» i residenti LIVORNO «Noi non siamo contro al porta a porta, ma in Borgo Cappuccini, che ha una conformazione urbanistica particolare, con strade e marciapiedi stretti, creerà solo ostacoli a pedoni, disabili e mamme con passeggini». Irene Strati è la referente del comitato di residenti ViviBorgo. Parla anche a nome di altri e lo fa, a chiare lettere, nello spazio di confronto di Caffè Tirreno, ospitato al bar Odeon di via degli Apostoli. Il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” prossimo arrivo della raccolta rifiuti porta a porta non trova alcun consenso nel quartiere: «Di fatto i bidoncini saranno delle vere e proprio barriere architettoniche sui nostri marciapiedi stretti - continua Vania Rogai - Senza contare che non si può pensare di far tenere alle famiglie un bidone fuori, per strada, con tutti i rischi del caso di cani che ci fanno i loro bisogni, persone che magari ti buttano dentro qualcosa, e poi riportarli in casa. È un problema igienico sanitario». Il quartiere è arrabbiato.Rincarano Enio e Fiorella Fontanelli:«La raccolta dei rifiuti porta a porta come è copncepita a Livorno è una vera vergogna: i nostri quartiere sono popolati in maggior parte da condomini d'epoca di 3-4 o più piani non dotati di balconi, con il portone che are direttamente sul marciapiede pubblico e risulta, oltre che vergognosa, anche iniqua perché viene a pesare solo su una fascia di cittadini che pagano le tasse come tutti, ma hanno la sfortuna o la colpa di abitare nei condomini vecchio stile e sono costretti a sopportare l'immenso disagio del trattenimento dei rifiuti organici in ambiente domestico per più giorni, contravvenendo alle più basilari norme igieniche». In soldoni tutti dicono sì alla differenziata, ma no alla modalità con cui viene organizzata in città. «Noi siamo cittadini attivi e propositivi, ma per fare questo servono confronto, dialogo e capacità di ascolto che questa giunta non ci sta dando, muovendosi arbitrariamente senza alcuna consultazione con chi vive e lavora in un determinato quartiere», continua Laura Petreccia. Che cosa propongono? «Proponiamo cassonetti con la tessera, come hanno a Tirrenia - va nei dettagli - E anche l'isola ecologica ci va bene, ma non in piazza San Pietro e Paolo: l'idea va bene, ma non in quel luogo». Dicono sì alle isole ecologiche anche da ViviBorgo che sposa la filosofia di Zero Waste: «Tra le soluzioni alternative - aggiunge Strati - diciamo sì alle isole ecologiche, oppure i cassonetti mobili con videocamera come hanno a Pontedera». ViviBorgo ribadisce l'importanza di fare formazione diffusa e capillare ai cittadini al riciclo e alla differenziata. «L'indifferenziata deve sparire e siamo d'accordo: serve un'operazione culturale diffusa».Francesca Suggi

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Le spiegazioni della maggioranza non convincono Noi per Monte Argentario Che accusa: «L'ultimo consiglio, degna conclusione di due mandati disastrosi» Cala Galera, stallo sul porto L'opposizione all'attacco PORTO SANTO STEFANO «L'ultimo consiglio comunale è stata la degna conclusione di due mandati disastrosi di questa maggioranza». Dopo il consiglio comunale di venerdì, in cui l'opposizione ha deciso di uscire dall'aula dopo la comunicazione del sindaco di non interloquire con i consiglieri, il gruppo "Noi per Monte Argentario" attacca il primo cittadino del Promontorio, Arturo Cerulli. «Rifiutarsi di illustrare i punti all'ordine del giorno - dicono - come è loro dovere da regolamento e per legge, utilizzando come scusa pretestuosa la recente condanna del signor Arturo Cerulli, è un atteggiamento che definire infantile è un complimento. Ma di questo se ne occuperanno altre autorità cui abbiamo segnalato la questione». L'attenzione si sposta poi sulla mancata approvazione del piano regolatore portuale di Cala Galera, uno degli argomenti cardine della seduta.«Entrando nel merito di questo importante consiglio comunale - aggiungono - il sentir dire, quando si parla di Cala Galera, di "mero errore di trasmissione" della documentazione (al Genio civile) è una vera e propria presa per i fondelli, l'ennesima, per tutta la cittadinanza, visto che l'unico errore di trasmissione fatto in questa procedura è stato due anni fa in sede di adozione del piano. Errore poi risolto».Accorgendosi dello sbaglio, fu inviato il tutto all'ufficio competente «che ovviamente - prosegue l'opposizione - rispose in via del tutto preliminare ma non conclusiva. Poi inizia l'affannosa corsa per l'approvazione. Ma perché tanta fretta di concludere l'approvazione del piano soprattutto da parte di un'amministrazione che, in nome della legalità e della trasparenza, ha sempre fatto una guerra serrata alle proroghe? L'indirizzo politico vale per tutti meno che per Cala Calera? Ancora aspettiamo una risposta sensata a questa domanda». Ma non è tutto. «Già un anno fa - aggiunge il gruppo "Noi per Monte Argentario" - abbiamo fatto presenti le irregolarità, chiedendo già allora l'annullamento in autotutela dell'approvazione e di tutti gli atti conseguenti. E, ciliegina sulla torta, si porta in consiglio la semplice sospensione della delibera di approvazione in attesa del parere, dichiarando che ciò non avrebbe inficiato la rideterminazione». Forse, chiede l'opposizione, l'amministrazione non si è accorta che il Comune è stato informato l'ente pubblico che in carenza del parere l'atto di approvazione del Prp può ritenersi illegittimo? «Tale censura di illegittimità - dice l'opposizione - potrebbe essere sollevata nel corso di giudizio avanti al Tar avente a oggetto ogni atto conseguente al Prp stesso». Per questo consigliano, in autotutela, l'annullamento dell'atto stesso. «Come consiglieri e come cittadini vogliamo sia fatta chiarezza sulla vicenda», chiudono.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Clean Sea Life pulisce 30 metri di spiaggia PORTO SANTO STEFANO «Trenta metri di spiaggetta a Porto Santo Stefano. Pulitissima, all'apparenza. E poi invece, guardando bene sul bagnasciuga, c'erano 40 dischetti appena spiaggiati e ancora carichi di vita raccolta fra le onde».Pulizie di primavera nei giorni scorsi da parte dei volontari di Clean Sea Life - una campagna di sensibilizzazione per la riduzione dei rifiuti marini che unisce subacquei, pescatori, diportisti, bagnini, bagnanti, ragazzi e tutti i cittadini nella difesa del mare - che, come in tante altre spiagge italiane, hanno fatto tappa a Porto Santo Stefano, in piazza delle Meraviglie. Raccogliendo, tra l'altro, numerosi dischetti che ancora si trovano in mare, diverso tempo dopo la prima segnalazione e la successiva scoperta della loro provenienza. «Ne stanno arrivando ancora - hanno scritto sulla pagina Facebook di Clean Sea Life -: ce n'era un'altra decina galleggiante, troppo lontani per poterli recuperare. E il solito campionario di ricordi dell'umanità affidati al mare: 103 cotton fioc, un rossetto, una quindicina di cannucce, due cialde del caffè, tappi e anellini di bottigliette, pezzi di accendini, frammenti di sacchetti di plastica, polistirolo, un ovetto Kinder, una paletta di gelato, la confezione di un dolcetto». Tanti oggetti di plastica, ma la lista potrebbe continuare. I volontari sono riusciti a trovare anche qualcosa che pare aver catturato in positivo la loro attenzione. «Fortuna c'erano anche un po' di cose naturali - proseguono -: tante Velelle (le barchette di San Pietro, una sorta di medusina) e diverse uova di razza, alcune schiuse, una predata. Ma almeno quello è il naturale ciclo della vita». di Andrea Capitani

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Disavanzo attorno ai 6-700mila euro, la Fit Cisl denuncia il blocco del turn over e il continuo guasto dei camion. Costi aumentati con le esternalizzazioni Mezzi e personale "vecchi" e l'Asmiu chiude in rosso di Manuela D'Angelo MASSA Poco personale, uomini che si ammalano, mezzi che marciscono e un disavanzo che, questa volta, potrebbe superare i 700mila euro. È, a sentire i sindacati, la situazione preoccupante di Asmiu, l'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti e dello spazzamento del Comune di Massa.Il grido di allarme arriva da Dino Bellè, vice segretario della Fit- Cisl di Massa Carrara, assieme ad un appello: «Crediamo che in queste condizioni- dice- non riusciremo a far fronte alla stagione estiva che è alle porte». In pratica questa estate il Comune dovrà seriamente mettere la testa su Asmiu, se non vuole che salti l'intero servizio. Bellè traccia un quadro preoccupante del personale di Asmiu: «Età media 54 anni, tanti ultra sessantenni e 20 lavoratori a ridotte capacità lavorative. Significa che il personale di Asmiu non sta bene, si ammala, si infortuna con frequenza, e ci sono certificati dei medici aziendali che attestano l'impossibilità di sollevare certi pesi, o di compiere alcuni tipi di movimenti, o di guidare la mattina presto quando la visibilità è scarsa». Le cose sono peggiorate secondo Bellè con l'avvio del "porta a porta": «Sta diventando un lavoro usurante- spiega- sollevare 300, 400 volte al giorno i sacchi della spazzatura non è per tutti. Occorrerebbero forze nuove e giovani. I medici dicono che i lavoratori Asmiu hanno problemi alle spalle, alla schiena e alle anche».Ad Asmiu non esiste turn over da anni: le ultime assunzioni sono quelle relative al "porta a porta", per il quale l'azienda ha richiesto sei operai a tempo determinato, per tre anni, in scadenza nel 2020. Negli ultimi anni ci sono stati però 10 pensionamenti, 5 soltanto nel 2017, secondo i dati riportati dalla Cisl e altri 15 persone dovranno andare in pensione nei prossimi tre anni. Per far fronte alla mancanza di personale Asmiu ha fatto ricorso al lavoro interinale, ma le cose non sembrano andare molto lisce neanche in questo settore: «Abbiamo due operai- dice Bellè- che fanno parte di una cooperativa, che sono i nostri lavaggisti, ovvero coloro che si occupano del lavaggio dei mezzi. Ebbene, non ricevono lo stipendio da gennaio e ci chiediamo come sia possibile». Un parco mezzi del 1987. Sessanta mezzi per spazzare e ritirare la spazzatura vengono utilizzati 365 giorni l'anno da Asmiu: «Il 60% dei camion per caricare e scaricare le vasche- dice Bellè- ha più di 20 anni; il nostro pezzo storico è del 1987 e tra l'altro è uno dei più funzionanti. Giriamo con camion così malridotti che non siamo mai sicuri di tornare indietro con loro. Poi ci sono le spazzatrici: ne avevamo sette, due sono finite poco tempo fa in rottamazione e delle cinque rimaste due sono in riparazione da quattro mesi, ma per problemi di bilancio non sappiamo quando verranno aggiustate. Il servizio viene effettuato- continua Bellè- con tre spazzatrici, la più vecchia acquistata 12 anni fa. Sono costrette a fare il doppio turno e questo le rende ancora più usurate". Le spese e il bilancio in rosso. In una delle ultime assemblee sindacali, con le Rsu e l'azienda e si è discusso del bilancio 2017. I conti non sono buoni: «Ho chiesto quanto sarebbe stato il disavanzo per il 2017, sospettando si tratti di circa 600mila euro- dichiara

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Bellè-; ma mi è stato risposto che quest'anno la cifra è molto superiore a questa».Asmiu, in sostanza ( cioò accada quasi ad ogni esercizio), spende più di quanto il contratto di servizio gli destina. Che pure sono tanti: circa 7,7 milioni di euro ogni anno. Mancano, in particolare, risorse per investimenti, come appunto il rinnovo del parco mezzi. E il "danno", a questo giro, potrebbe essere davvero enorme.La parola dell'azienda. L'amministratore unico di Asmiu Federico Orlandi, senza negare i problemi dell'azienda, si è riservato un commento più preciso quando verrà pubblicato il bilancio definitivo, che si chiuderà a fine mese. «Non conosco ancora le cifre- spiega Orlandi- e non so a quanto ammonta il disavanzo. È' vero che come ogni anno abbiamo speso di più di quanto in nostro possesso e ci sono stati molti imprevisti: si sono fermati molti mezzi tutti insieme; ci sono stati dei costi aggiuntivi per i doppi turni e i notturni; ci sono stati molti più infortuni e moltissime malattie. Un grande peso nel bilancio arriverà anche dall'esternalizzazione dei servizi, per gli ingombranti, la discarica di Codupino, la carta e il cartone delle grandi utenze. Se abbiamo una perdita è perché non facciamo mancare mai il servizio. Il Comune mi ha garantito che tutto sarà coperto come ogni anno. Io, infine, spero sempre che l'amministrazione decida di investire di più in Asmiu».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Aveva 62 anni, da poco era entrato di ruolo alla Taliercio Tra le sue opere, il volto del David e l'uso di carte riciclate Lutto per l'addio all'artista Stefano Graziano CARRARA Gravissimo lutto nel mondo dell'arte e della cultura, per la scomparsa dell'artista Stefano Graziano; aveva 62 anni, era originario del Casertano, ma dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti si era trasferito nella nostra città. L'atroce beffa è che il male che non gli ha dato scampo lo ha colpito proprio ora che da qualche tempo aveva ottenuto la cattedra di ruolo come insegnante alla scuola media Taliercio di Marina di Carrara. Lascia la moglie Anna Gasparotti, anch'essa insegnante. Abitava ad Avenza, ma i funerali si terranno oggi alle 14,30 a San Francesco. Molti i messaggi di cordoglio, anche su Facebook (aveva esposto tra l'altro a Torano Notte e Giorno). Il professor Enzo Tinarelli ne tratteggia questo ricordo.«L'amico artista Stefano Graziano era malato da tempo, si sapeva che combatteva contro una malattia terribile. Incontrato questa estate dopo tempo, presso il Logos Hotel a Forte dei Marmi (dove all'ingresso campeggiano due sue sculture del viso del David), in occasione di una mostra, si era confidato con me con grande dignità e anche "ironia" di questa "sorte"sulla malattia che la vita gli aveva riservato! Mi diceva, "proprio ora che dopo anni sono riuscito ad entrare in ruolo all'insegnamento" vicino casa, ad Avenza». E aggiunge: «Nonostante si gravitasse ambedue a Carrara, l'ho conosciuto meglio in un incontro occasionale al Parco della scultura Casa ai Venti a Monticiano (Siena), accolti dall'amico carissimo comune Mario Ciulli e Barbera, collezionisti, al quale Parco sono esposte 2 opere in permanenza di entrambi. Particolarmente conviviali, erano le mostre che organizzava nel suo studio "Centoquindici" (con la stimata amica critica Giovanna Riu) momenti di particolare dialogo e incontri fra operatori del settore, retaggio di comportamenti sociali e comportamentali artistici degli anni '70, '80... di formule di associazione culturali compartecipative, purtroppo, oramai in disuso per il trionfo dell'individualismo. Amava parlare del suo lavoro e tanta era la sua curiosità, che teneva in un forte equilibrio tra sperimentazione/design (dei suoi lavori degli anni 70-80) concettualità, e materia, degli anni successivi, con forte centralità del mestiere artigianale». Prosegue il professor Tinarelli: «Aveva un modo a volte "scanzonato", quando mi spiegava di certe sue elaborazioni sperimentatali, come "fatalità" di un certo quotidiano, al quale bisognava far fronte con astuzia e saggezza, che ha saputo reinterpretare poeticamente, e ciò si percepiva nelle sue operazioni artistiche, di linguaggi anche differenti delle manifestazioni materiali (dal marmo, alla carta pesta riciclata, resine, oggetti di scarto). Penso a come ha rivitalizzato le giacenze di tanti suoi cataloghi in magazzino trasformando le pagine macerate, ridiventate cellulosa e rimescolata con polvere di marmo diventarono opere (degli anni 2000). Penso ai lavori degli anni '70 legati al design del marmo; formazione avuta a Carrara dai maestri dell'Accademia (che lui ha frequentato) suoi insegnanti che in quegli anni hanno influito su alcuni artisti dalla sua generazione, opere che lui riteneva uniche nella loro progettualità avendo reso "flessibile il marno". Penso alle sue installazione, e alla sua grande mostra personale in varie sedi, realizzata a Carrara (gen - feb 2008) di opere in cui il marmo l'ha reso leggero, trasparente, luminoso, come Il Tempio dell'Essere, penso o al Tempio Vuoto (esposto a Casa ai Venti a Monticiano), ove i grossi frammenti/lastre, blocchi di marmo si tengono insieme in un equilibrio grazie elle cuciture/cerniere.. Cuciture che si perpetuano nei suoi vari lavori e cicli di ricerca, alle carte ai materiali assemblati.. come gli piaceva dirmi " sono altre forme di mosaico"... Ricordo il forte impatto e impegno tecnico nella realizzazione dei particolari del volto del David (di Michelangelo) a grandezza naturale, alcuni in marmo, altri con resine che inglobano (come le gocce d'ambra gli insetti e elementi

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” vegetali) i rifiuti del consumismo, bottiglie, lattine, scarti che diventano il corpo e lo sguardo del nostro avvenire, non senza critica sulla spazzatura che lasciamo nel mondo che invade la bellezza e lo sguardo.. anche dell'arte». «Caro Graziano, rivedendo alcune opere delle carte riciclate noto, ora con tristezza ciò che il tuo messaggio ci lascia, vedo le varie croci del 2001 "Croce con ruggine", "Croce con volto", "Croce che affiora"... rifatte con la "poltiglia" di altri corpi desueti che sono rinati, anche nel martirio della nostra tradizione culturale cristiana, come nell'opera "In-Crocio con cuciture" (2005) in cui appunto si percepisce come, nel racconto della tua storia, la cucitura ripara la lacerazione, le polveri si fondono e diventano un altro corpo in cui tutto si tiene, con resistenza, come nel cuore ( 2006). Ciao Stefano», conclude.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Ripulita la cascata di Equi Terme FIVIZZANO Hanno lavorato duro i volontari che hanno partecipato alla giornata ecologica promossa da Comune di Fivizzano, Legambiente, AlterEco, Idealservice, coop Montechiaro e a cui hanno aderito decine di associazioni del territorio. Hanno lavorato duro ma i risultati si vedono: la cascata delle grotte di Equi è stata bonificata, ripulita e restituita alla vista dei visitatori grazie all'intervento di diradamento dei rovi e della vegetazione, oltre che l'eliminazione dei rifiuti abbandonati.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Da stamani a Marina e a Tirrenia non sarà più possibile utilizzare i cassonetti per chi non è dotato della card elettronica fornita a tutti i residenti Rifiuti, sul Litorale scatta la raccolta con la tessera MARINA DI PISA Da oggi a Marina e Tirrenia scatta la nuova raccolta rifiuti attraverso i cassonetti automatizzati utilizzabili solo con la tessere elettronica in dotazione ai residenti. Non sarà più possibile, quindi, gettare i rifiuti nei cassonetti per coloro che non abitano nelle due frazioni. Un passaggio che completa il nuovo sistema in tutto il comune con il porta a porta in città a Calambrone e al villaggio dei pescatori a Marina ed i cassonetti automatizzati nel centro storico ed appunto a Marina e Tirrenia. Per aiutare i residenti del litorale da stamani saranno presenti sei assistenti ambientali di Geofor che in maniera itinerante controlleranno le operazioni di conferimento mettendosi a disposizione dei cittadini. Sempre da stamani i servizi di rimozione dei rifiuti abbandonati fuori dai cassonetti saranno raddoppiati con due passaggi quotidiani per evitare l'accumulo che si potrebbe verificare nei primi giorni. Il Comune garantisce un costante monitoraggio e, in caso si rendesse necessario, possibili aggiustamenti. In totale sono 63 le postazioni di cassonetti automatizzati: a Marina 12 sono interrati e 13 fuoriterra, a Tirrenia 38 tutti fuori terra. Ogni postazione, sia interrata che fuori terra, ha almeno 5 contenitori di differenti tipologie: marrone per i rifiuti organici, verde per il vetro, bianco per la carta, blu per il multimateriale leggero (imballaggi in plastica, lattine, barattoli e cartoni per bevande) e grigio per i rifiuti indifferenziati. Da questa mattina per aprire il cassonetto servirà la tessere elettronica personale. Chi fosse ancora sprovvisto o l'avesse smarrita, può farne richiesta presso l'Ecosportello Geofor aperto presso l'Urp del Comune di Pisa a Palazzo Pretorio, Lungarno Galilei 43, aperto dal lunedì al venerdì con orario dalle 9 alle 12, telefono 050.910666. Quando la stagione turistica entrerà nel vivo l'Ufficio Ambiente ricorda che il turista in affitto dovrà ricevere (in via temporanea) la card elettronica dal proprietario della casa. I clienti degli alberghi o delle altre strutture utilizzeranno i cassonetti messi a disposizione da queste. Per chi frequenta il litorale giornalmente e sta negli stabilimenti balneari getterà i rifiuti nei raccoglitori della differenziata della struttura, mentre sul lungomare sono posizionati cestini dei rifiuti ogni 20-30 metri.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Confesercenti:" Aspettiamo nuovi sconti sulla Tari" Grande soddisfazione tra gli operatori commerciali e (soprattutto) i titolari di attività food e di somministrazione di Certaldo per la riduzione del 9,5 % della Tari su utenze domestiche e non per il 2018. «Anche se si tratta di una misura "una tantum" è un segnale di grande importanza per il nostro mondo», commentano in una nota congiunta Giacomo Checcucci e Franco Brogi (nella foto), rispettivamente presidente Confesercenti Certaldo e presidente Fiepet provinciale. «È nota la battaglia che abbiamo intrapreso a suo tempo nei confronti dell'eccessiva onerosità delle tariffe rifiuti, battaglia che, nel tempo, è stata "premiata" con una serie di riduzioni e scontistiche che hanno calmierato gli importi; adesso un altro gesto di attenzione importante giunge dal Comune di Certaldo, con una riduzione dei costi che possiamo

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” stimare, nel settore pubblici esercizi tra 300/600 euro su base annua. Adesso ci attendiamo anche dagli altri Comuni, prima del termine di questo mandato amministrativo, ulteriori riduzioni della tariffa. Siamo disposizione dei sindaci per incontri sul tema»

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Una presenza sempre più profonda e ramificata illustrata nel report della Fondazione Caponnetto Scalia: «Criminalità organizzata nel business dello smaltimento dei rifiuti, a Fucecchio e non solo» È allarme infiltrazioni mafiose anche nell'Empolese Valdelsa EMPOLI Mafia e territorio: anche l'Empolese Valdelsa è al centro delle attenzioni della criminalità organizzata. Un'infiltrazione che negli ultimi anni è diventata sempre più profonda e ramificata. A dirlo è un report della Fondazione Caponnetto, presentato pochi giorni fa a Firenze. In particolare, a destare le principali preoccupazioni per quanto riguarda il territorio degli undici è la gestione dello smaltimento di rifiuti, con particolare attenzione al settore conciario. Ma non è il solo aspetto di una piaga che continua ad espandersi con il coinvolgimento di tutti i principali cartelli della criminalità organizzata. «Il nostro focus interessa tutta la regione Toscana - spiega Renato Scalia, ex ispettore capo della Dia (Direzione investigativa antimafia) e attuale consigliere della Fondazione Caponnetto - e quello che possiamo dire è che non ci sono territori che non sono interessati dal fenomeno mafioso. Ormai siamo arrivati ad un grado di infiltrazione impensabile solo fino a dieci anni fa. All'epoca si diceva che la Toscana non era terra di mafia, seppure la mafia ci fosse. Adesso diciamo invece che lo è a tutti gli effetti. A questo proposito la questione dello sversamento illecito di rifiuti costituisce il nodo forse più preoccupante. Il settore conciario, con le industrie del distretto di Fucecchio nel circondario, hanno mostrato negli ultimi anni pericolose dimostrazioni di quanto la criminalità organizzata abbia saputo entrare negli affari. Ci sono diversi imprenditori toscani che sono collusi e che cercano nell'illegalità un modo per sfuggire alle regole, ma c'è un fenomeno ancora più preoccupante e che rappresenta una novità assoluta, ovvero la presenza di toscani tra gli affiliati di alcuni dei principali gruppi mafiosi». Nelle oltre quaranta pagine del report redatto dalla Fondazione Caponnetto sulle infiltrazioni in Toscana compaiono a più riprese i comuni del territorio, segno di un impatto sempre più profondo. Per quanto riguarda lo sversamento illegale di rifiuti, un episodio di alcuni mesi fa ha interessato Montaione. Nei campi coltivati sulle splendide colline del territorio della Valdelsa sono finiti presunti fanghi tossici provenienti dai vari depuratori toscani, spacciati per concimi. Ma non ci sono solo i rifiuti al centro dell'azione della criminalità organizzata. Un'indagine del settembre 2016 ha portato confisca di alcune ville e appartamenti nel comune di Cerreto Guidi. Per arrivare addirittura all'arresto di un boss di Cosa Nostra a Capraia e Limite nel luglio 2017.«Abbiamo censito tra i trnta e i quaranta clan attivi in tutta la regione - prosegue Scalia - in pochi anni anche una terra storicamente attenta a questo tipo di infiltrazioni è stata fagocitata. Dove circolano i soldi la mafia c'è e il problema è che sembra aver trovato un terreno sempre più fertile». «Addirittura le ultime operazioni della Direzione investigativa antimafia hanno riguardato il porto di Livorno, vera e propria porta di accesso alla Toscana. Un segnale allarmante e indicativo di come siano mutate le condizioni in poco tempo. Ma pensiamo anche alle estorsioni denunciate al mercato ortofrutticolo di Novoli o all'omicidio Raucci». «Finora - conclude Renato Scalia della Fondazione Caponnetto- le organizzazioni criminali avevano sempre cercato di operare in sordina per non attirare su di sé le attenzioni delle forze dell'ordine, adesso anche questa prassi sembra aver lasciato spazio ad un modus più violento: basta pensare che negli ultimi anni sono stati commessi venti omicidi di mafia in Toscana».

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Una delle beneficiarie del bando 2016: «A sorpresa hanno tolto le esenzioni sulla tassa della spazzatura e mi sono arrivati da pagare anche gli arretrati» «Mi hanno dato quei 500 euro ma ora me li chiedono di Tari» di Juna Goti LIVORNO «È paradossale. Mi danno 500 euro al mese per sei mesi di reddito di cittadinanza, poi tolgono le esenzioni ai poveri e mi vengono a chiedere 500 euro di tasse per la spazzatura, con tanto di arretrati. Mi sento presa in giro». Quasi non ci crede Fioralba La Morticella. Scuote la testa mentre legge l'avviso che le è arrivato pochi giorni fa dagli uffici Tari del Comune. «Guardi, devo pagare in tutto 505,43 euro: sono sempre stata esente e ora improvvisamente mi chiedono la Tari del 2018 e quella del 2017. Posso pagarla in tre rate da 168,48 euro. Ma quali rate... diano delle spiegazioni e rimettano le esenzioni per gli indigenti. Chi è nella mia situazione non può pagare anche gli arretrati». La Morticella - 51 anni, madre di due donne di 21 e 29, e nonna - quando nel 2016 è rientrata tra i cento beneficiari della misura sperimentata a Livorno è finita anche sulla stampa internazionale: «Sono venuti a casa un giornalista americano di Bloomberg e una troupe israeliana mandati dall'amministrazione comunale», racconta.Dell'esperienza del reddito parla così: «È stata bella. Ho partecipato al bando pensando di non avere speranza, invece sono arrivata settantesima». E da maggio a ottobre 2016, ogni ventesimo giorno del mese, è andata in tesoreria e ha ritirato 500 euro. «Mi sono iscritta a Reset, ho vigilato i parchi della zona nord, quattro ore al giorno per più giorni a settimana. Ma dei cento beneficiari mica tutti lo hanno fatto, e hanno preso i soldi lo stesso...». «Quei 500 euro - premette - sono stati un'entrata importante per la mia famiglia: bollette, spesa. Ma dopo sono ripiombata nell'indigenza». Fioralba, prima di quel bando, non era sconosciuta al sistema di presa in carico del Comune ed è iscritta da anni al centro per l'impiego. «Vivo nell'indigenza da sempre - racconta - e per mantenere la mia famiglia mi sono rimboccata le maniche, ho fatto i lavori più umili: dalla colf alla lavapiatti negli stabilimenti balneari». Tanti lavoretti, ma niente di stabile: «Forse la cosa più stabile che mi hanno trovato al centro per l'impiego sono stati tre mesi alla Coin con un'agenzia interinale». Negli anni passati ha seguito un percorso con i servizi sociali, è stata nell'emergenza abitativa e nel 2012 le è stata assegnata una casa popolare. «In quel periodo avevo i contributi del Comune: 200 euro ogni tre mesi più i soldi per far studiare le mie figlie». Dopo i sei mesi del reddito, dall'ottobre 2016 all'agosto 2017 «per la prima volta sono rimasta senza niente». «In Comune ci hanno spiegato che non avremmo più avuto diritto al reddito di cittadinanza e ho fatto domanda per la Sia». Che all'inizio non le è stata assegnata,poi le è stata riconosciuta per qualche mese, fino a gennaio di quest'anno. Quando il Sia del governo è diventato Rei, è rimasta a vivere con solo una delle figlie e non ha più avuto diritto al contributo. «Ma continuo il percorso formativo personalizzato con il centro per l'impiego previsto dalla Sia», sottolinea: «Il 3 maggio inizierò il corso in Provincia per prendere l'Haccp». Il punto è che «negli anni passati avevo sempre ricevuto aiuti dal Comune perché il settore del sociale valutava la mia situazione. In più, da indigente, avevo sempre avuto esenzioni, ad esempio sulla Tia o Tari». Mentre da gennaio è rimasta "a piedi" e nei giorni scorsi è arrivato anche l'avviso di pagamento. «Io ho votato il Movimento 5 Stelle perché credevo e ancora credo nei suoi principi, ma quando c'è stato da arrivare al dunque sono rimasta delusa. Sono arrabbiata, dal Movimento rivoluzionario in cui credo mi aspettavo che amministrasse in un altro modo».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Così le esenzioni sono sparite LIVORNO Nelle case dei livornesi in questi giorni stanno arrivando i bollettini per pagare la Tari. E se in molti casi è confermato l'abbassamento delle tariffe che era stato annunciato dal Comune nei mesi passati, dall'altra parte c'è chi è sempre stato esente, perché ha un Isee molto basso, e che per la prima volta si è visto recapitare a casa non solo l'avviso di pagamento del 2018, ma anche gli arretrati del 2017.È quello che ha raccontato al Tirreno una delle beneficiarie del reddito di cittadinanza 2016. Così si è venuti a sapere che dallo scorso anno le esenzioni Tari sono sparite. «Ma stiamo lavorando per mantenerle», dice oggi l'assessora al bilancio, Valentina Montanelli. Che mentre il Comune sta cercando i soldi per coprire la manovra, consiglia di «aspettare a pagare». Che è successo? Montanelli la spiega così: «Le agevolazioni Tari fanno parte di un capitolo di bilancio del settore sociale. Ogni anno vengono stanziate delle risorse e viene pubblicato un bando per assegnarle. Questo bando di solito viene fatto nel mese di aprile, stabilendo i

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” requisiti sulla base dell'Isee. E da un anno all'altro, chi già ha fatto domanda e ha un Isee inferiore a quello stabilito, viene inserito in automatico nell'elenco degli esenti». I nomi vengono inviati dagli uffici del sociale a quelli della Tari, che quindi «a queste persone non mandano gli avvisi di pagamento». «Nel 2016 - viene al punto l'assessora - per questo bando sono stati stanziati 250mila euro per un totale di 964 esenzioni (persone con Isee sotto i 3mila euro)». Ma cosa è accaduto nel 2017? «Negli anni precedenti la copertura finanziaria era arrivata a fine anno, a novembre, in sede di assestamento di bilancio. Nel 2017, in fase di assestamento, le risorse sono servite per l'alluvione, per cui questa cosa è rimasta in sospeso. Ora, per il 2018, è il momento in cui andrebbe fatta...». Tradotto: senza che i diretti interessati lo sapessero, nel 2017 non ci sono state esenzioni e quest'anno, per ora, non sono formalmente previste. Così almeno un migliaio di indigenti ha ricevuto il (doppio) avviso di pagamento. E ora? «Ora stiamo valutando, l'intenzione è di mantenere le esenzioni, stiamo lavorando per farlo sia per il 2017 che per il 2018», risponde l'assessora: «Nel frattempo, ovviamente, in assenza di indicazioni diverse, l'ufficio Tari ha mandato gli avvisi». Ok, ma quindi chi ha ricevuto l'avviso tra quanti sono sempre stati esenti (o potrebbero diventarlo) cosa deve fare? «L'indicazione - risponde - è di aspettare a pagare: prima di maggio non ci sono scadenze e ci muoveremo per tempo». (j.g.)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

LA POLEMICA PORTA A PORTA E STALLI BLU TOCCATO IL FONDO Di Pietro Caruso* Solo ora probabilmente, dopo quattro anni di governo della città, i livornesi stanno percependo sulla propria pelle la follia amministrativa del M5s. Gli stalli blu ovunque, compreso sul lungomare, e la raccolta porta a porta possono definirsi il de profundis politico della partecipazione e del rispetto per i cittadini. Perché se è vero che la mobilità in buona parte della città deve essere normata, anche sotto il profilo della sicurezza, è pur vero che risiedere proprio in quelle zone non deve essere recepito quasi come una colpa. Perché se è vero che bisogna evitare l'eccessivo utilizzo del mezzo privato è pur vero che non deve essere considerata una iattura possederne uno. Perché se è vero che in alcune località andare sul mare è un fatto turistico da poter far pagare è pur vero che il mare a Livorno fa parte del nostro stesso essere. E sul porta a porta il metro non cambia. Se da una parte si evidenzia la pseudo-gestione virtuosa di Aamps dall'altra si mettono in campo iniziative di raccolta rifiuti non consone per carenza di fondi. Se da una parte si persegue la riorganizzazione moderna del servizio di raccolta rifiuti differenziata dall'altra si creano grosse difficoltà organizzative per cittadini e condomini. Se da una parte si ricercano pulizia e decoro di strade e piazze dall'altra si mettono in atto strategie che rendono la città meno ordinata (per l'esposizione di filari di mastelli) meno sicura (per il posizionamento insensato dei nuovi cestini) meno pulita (per i sicuri "pasti" sparsi da ratti e gabbiani). E tutto ciò senza alcuna partecipazione di residenti e categorie interessate, lasciati quasi all'oscuro finora (solo negli ultimi giorni sono state organizzate alcune assemblee ed incontri non esenti da feroci critiche nei confronti dell'amministrazione grillina). Ora non resta che aspettare, pur non rinunciando a esternare in tutte le forme democratiche l'avversità verso queste scelte, che passi velocemente l'ultimo anno di questo tipo di approccio di governo della città, magari prima di ritrovarci con un braccialetto al polso senza esserne nemmeno stati informati. *capogruppo Pdin consiglio comunale

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Iniziativa di "Libera spiaggia" e "Salviamo le secche di Vada" Raccolti venti sacchi: «Vogliamo dare un segno di civiltà» Lavoro di squadra per ripulire la sabbia dai cumuli di rifiuti VADA Venti grandi sacchi pieni di rifiuti di ogni tipo, che residenti e turisti hanno abbandonato sul lungomare. Questo il risultato della campagna di pulizia organizzata da "Libera spiaggia" e "Salviamo le secche di Vada" lungo via di Pietrabianca, a ridosso dell'arenile. L'invito è stato pubblicizzato sulle pagine facebook delle due associazioni di Rosignano e il passaparola ha fatto il resto. Il gruppo, composto da circa venticinque volontari muniti di guanti e sacchi per la raccolta dei rifiuti, si è ritrovato alle 11 ed ha iniziato a raccogliere oi materiali di scarto presenti sull'arenile, nel tratto compreso tra il pontile nord e il pennello Solvay. «Abbiamo voluto fare qualcosa di tangibile e utile per l'ambiente e il territorio - dicono i partecipanti -. Il nostro intento è quello di sensibilizzare i fruitori abituali e quelli occasionali che con diritto frequentano queste zone, affinché le preservino e le rispettino perché sono un bene di tutti». «Alcune persone che passeggiavano lungo la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” spiaggia - raccontano con soddisfazione i volontari - ci hanno fatto i complimenti e si sono aggiunte spontaneamente a noi nella pulizia delle dune e della battigia».A fine mattinata sono stati raccolti oltre venti sacchi condominiali contenenti ogni sorta di rifiuto, soprattutto plastica, vetro e carta che sono stati opportunamente gettati nei vari cassonetti della differenziata. Tra il materiale sparso lungo il litorale sono stati trovati anche molti dischetti di plastica, simili a quelli rinvenuti qualche tempo fa sulla costa tirrenica e fuoriusciti, a causa di un malfunzionamento, da un impianto di depurazione campano. Visto il bilancio positivo dell'iniziativa entrambe le associazioni organizzatrici hanno espresso l'intenzione di organizzare altri appuntamenti simili e proseguire così la loro collaborazione, coinvolgendo un numero sempre maggiore di cittadini.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Ma l'attività rimane ferma e non è stata ancora fissata l'udienza del riesame Oggi il consiglio comunale aperto. Si parte alle 9 con Giuliani e Caramassi Rimateria, il pm riapre gli uffici amministrativi di Alessandro De Gregorio PIOMBINO Gli uffici amministrativi sono di nuovo aperti. Dalle 10 di ieri il personale di Rimateria ha ripreso possesso della propria sede a Ischia di Crociano. L'autorizzazione è stata firmata dal sostituto procuratore Massimo Mannucci.Ancora nessun segnale invece sul fronte dell'udienza del tribunale del riesame dove si deciderà se mantenere la discarica sotto sequestro, oppure se dissequestrarla del tutto o solo in parte.Ricordiamo che il giudice delle indagini preliminari Marco Sacquegna il 21 marzo aveva disposto il sequestro preventivo della discarica e il 26 marzo il legale dell'azienda, l'avvocato Pier Matteo Lucibello, aveva depositato in cancelleria l'istanza di dissequestro.L'articolo 324 del codice di procedura penale prevede ottimisticamente dieci giorni: «Sulla richiesta di riesame decide, in composizione collegiale, il tribunale del capoluogo della provincia nella quale ha sede l'ufficio che ha emesso il provvedimento nel termine di dieci giorni dalla ricezione degli atti». Di giorni, dal 26 marzo, ne sono passati 22. Viene da pensare che il tribunale non abbia ancora ricevuto la richiesta, anche se lo stesso articolo impone alla cancelleria di darne «immediato avviso all'autorità giudiziaria procedente che, entro il giorno successivo, trasmette al tribunale gli atti su cui si fonda il provvedimento oggetto del riesame».«Anche la burocrazia giudiziaria ha i suoi tempi - commenta il presidente di Rimateria, Valerio Caramassi - che per ora sono quelli previsti dal nostro avvocato. Cioè dai 20 ai 30 giorni. Al massimo all'inizio di maggio, anche se non so come faremo. Il tempo stringe per tutti. Per i lavoratori, che continuano a dimostrare pazienza una grande qualità di mobilitazione, ma che cominciano a essere stanchi. Per la stessa discarica che stavamo mettendo a norma ma che ora, essendo fermi i lavori, continua a puzzare. E quindi per gli abitanti. Il percolato è gestito dalle persone comandate ma il problema dei cattivi odori è peggiorato, anche se l'altro giorno all'incontro pubblico qualcuno ha avuto il coraggio di dire che ora si sta bene.... E infine i tempi stringono per l'azienda, che deve continuare a pagare i mutui senza poter riscuotere in mancanza di conferimenti. Qui si rischia il crac se non succede qualcosa».Intanto sono stati riaperti gli uffici. «Sì - conferma Caramassi - almeno lì il lavoro è ripreso, per quanto possibile e necessario. L'attività dell'azienda è ferma ma c'è tutta la parte che riguarda progetti, scadenze eccetera che va avanti, e che ricomincia a essere seguita dalla sede vera e propria anziché da quella di rappresentanza di Venturina. Il provvedimento è arrivato venerdì ed è firmato dal pm Mannucci. Come leggo questa cosa? Non come un segnale negativo ma neanche come il preludio a soluzioni positive. Preferisco essere prudente. Finché non fissano l'udienza del riesame è inutile fare ipotesi o ripetere le stesse cose. Gli scenari sono gli stessi: dissequestro totale e quindi ripresa dei lavori con inevitabile slittamento dei tempi, oppure parziale e allora ci vogliono i soldi, i famosi tre milioni, da qui al 31 agosto. I soldi, non le chiacchiere e nemmeno la solidarietà pelosa, perché se non si pagano le imprese e i dipendenti si chiude».Stamani intanto si svolgerà il consiglio comunale dedicato proprio al caso Rimateria. La scaletta prevede alle 9 l'introduzione del sindaco Massimo Giuliani, poi gli interventi di Caramassi, di Maurizio Pinna (responsabile tecnico di Rimateria), delle Rsu, di Adriano Bruschi di Legambiente, di due cittadini di Colmata e degli otto gruppi consiliari. Nel pomeriggio, a partire dalle 15, le repliche di Caramassi, dei capigruppo e le conclusioni del sindaco.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La solidarietà arriva anche dai Nomadi Solidarietà ai lavoratori di Rimateria è arrivata anche dai Nomadi, la popolare e storica band italiana. Domenica sera, chiudendo il concerto a Casalromano (Mantova), il bassista ha parlato a nome del gruppo chiedendo e ottenendo un lungo applauso per i lavoratori piombinesi che lottano da quasi un mese.

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Creo supera la valutazione d'impatto ambientale. Ferrini: «Prudenza, vogliamo capirne di più» Rifiuti trasformati in lignite, ok della Regione PIOMBINO Va avanti il progetto di Creo (Carbonization recycle organic), che con un investimento di oltre 20 milioni si propone di realizzare nell'area Apea di Colmata entro il 2020 un impianto di trattamento rifiuti basato sulla decarbonizzazione idrotermale, prevedendo di occupare una ventina di dipendenti. Creo non ha desistito nemmeno di fronte alla bocciatura di Invitalia della richiesta di finanziamenti per 16 milioni, ribadita anche dopo un ricorso. In questi giorni la società ha superato la Via (Valutazione di impatto ambientale) da parte della Regione, a cui la società l'anno scorso si era sottoposta pur non essendo obbligata, convinta di «essere in possesso di una tra le più moderne tecnologie per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti organici, senza ricadute su ambiente e salute». Il progetto prevede la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti organici derivanti dall'umido della raccolta differenziata, potature, sfalci e altre matrici vegetali, utilizzando la tecnologia della carbonizzazione idrotermale (Htc): in otto ore questi elementi si trasformano in lignite, una sorta di carbone vegetale, con caratteristiche fertilizzanti, da utilizzare come materia prima per l'industria, l'agricoltura e in sostituzione del pellet da legna. A Piombino è prevista una capacità annua di 60mila tonnellate di rifiuti nell'area Apea di 28mila metri quadrati.«Stiamo attendendo l'invio formale dei risultati della Via che la Regione ci invierà a breve - dice il vicesindaco Stefano Ferrini - Sappiamo di un esito positivo e la cosa ovviamente ci rincuora. Non è nei nostri programmi gravare ulteriormente Piombino di altre criticità ambientali, per cui è evidente che occorre massima attenzione e prudenza». Riguardo al processo produttivo di Creo, Ferrini sostiene che «i nostri uffici lo hanno analizzato ben prima della Via regionale. Da quel che abbiamo compreso si tratta di una produzione altamente innovativa e che contribuisce a ridurre l'inquinamento senza gravare sul territorio in maniera negativa in alcun modo, né per gli aspetti delle emissioni, né per quelli delle maleodoranze».Ferrini spiega che comunque «al momento Creo ha solo una preassegnazione di un lotto nell'Apea di Colmata che fu funzionale alla possibilità di partecipare al bando di Invitalia, ma nessun contratto al momento è stato siglato tra la società, il Comune e il soggetto gestore di Apea. Prima di decidere vogliamo capirne di più e attivare un percorso alla luce del sole con tutti i soggetti interessati e in primo luogo con i cittadini, in modo da poter avere gli elementi necessari per poter dare un giudizio completo, cominciando appunto dai risultati che il percorso della Via regionale, altamente selettivo, può fornire ed interpellando anche soggetti terzi che possano integrare le conoscenze sin qui acquisite. Senza pregiudizi - conclude - ma anche senza preordinare soluzioni di alcun tipo». (cloz)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto grosseto Troppi vandalismi, il Comune "cede" le casette dell'acqua GROSSETO Prese di mira a più riprese dai vandali, le casette dell'acqua sono un pozzo senza fondo per le casse di Palazzo civico: tanta spesa e poca resa. Tant'è che l'amministrazione comunale ha deciso che le "darà in gestione": o meglio, ne affiderà la manutenzione (ordinaria e straordinaria) all'esterno. E intanto il parco- casette di Grosseto si arricchisce di una nuova postazione: si tratta di quella al quartiere Pace - attesissima dai residenti - e il cui progetto per la realizzazione ha avuto nulla osta con una delibera di giunta del 5 aprile (la n. 121). Al Pace la casetta da cui si potrà spillare acqua - naturale, refrigerata e gassata - sorgerà nello spiazzo verde dell'area in cui si svolge il mercato, tra via Inghilterra e via Unione Sovietica. Se venisse realizzata entro maggio - ma, tastando il polso agli uffici comunali, sembra improbabile dato che per ora ne è stato "solo" approvato il progetto - la casetta verrebbe accolta con la grande festa maggiolina, tradizionale appuntamento del rione. È da tanto tempo, del resto, che il quartiere l'attende: la casetta era uno dei desiderata emersi nella tappa di Caffè Tirreno dedicata al rione Pace la scorsa primavera, ed era stata anche oggetto di una raccolta firme partita un anno fa e che - grazie anche al sostegno della segreteria provinciale del Psi - aveva raccolto più di 300 adesioni; avrebbe dovuto essere realizzata entro il dicembre 2017, poi i tempi si sono allungati. Grande supporter per l'arrivo della cannellina è stato Franco Paolucci, presidente del dinamico Centro Anziani del Pace: «Saremmo lieti - dice - se fosse pronta per la festa rionale» che si svolgerà tra metà e fine maggio. Intanto l'amministrazione comunale accarezza l'idea di un bando per affidare la manutenzione di tutto il parco-cannelle: quella che sorgerà al Pace ma anche quelle al parco Giotto, nel parco di via Leoncavallo, in via Uranio, in via Germania e al Casalone. I conti dimostrano

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” che gli introiti - in media 13mila euro all'anno - coprono poco più di un quarto delle spese per la manutenzione che ogni anno ammontano a 40mila euro (Iva esclusa e per il solo restyling ordinario): i dati sono contenuti nella delibera di giunta che dà via libera al progetto per la casetta del Pace. Una volta piazzate, l'incasso andrà a favore del gestore: l'affidamento comporterà un lieve ritocco del costo della variante gassata (il riferimento è nella delibera n. 121, che riguarda però esplicitamente la cannella del Pace): 5 centesimi di euro a litro piuttosto che 5 centesimi per un litro e mezzo. Giovanna Mezzana

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Casetta per l'acqua e per il latte Ancora non ha presentato una sua lista ufficiale ma Giuseppe Farruggia, impresario edile di Gavorrano, ha deciso di proporre il suo programma elettorale a piccole dosi rendendo noti pochi punti per volta. Ieri ne ha presentati due: la realizzazione di una casetta per l'acqua e di una per il latte. «L'acqua - scrive Farruggia in un comunicato - è un bene primario fondamentale per la salute dei cittadini. Tutti hanno diritto ad accedervi liberamente. La tutela ambientale passa anche attraverso un intelligente utilizzo delle risorse idriche disponibili, ma sopratutto oltre un risparmio per i cittadini tale progetto aiuterebbe a ridurre notevolmente la produzione di rifiuti plastici visto che oggi la maggior parte delle famiglie acquista acqua confezionata». Farruggia pensa poi anche agli allevatori della zona ai quali gioverebbe la realizzazione di un punto di distribuzione del latte. «La filiera corta - continua Farruggia - nasce per valorizzare la qualità della nostra agricoltura e ridurre i costi. Il nostro territorio è ricco di aziende e agricoltori operanti nel settore agroalimentare e per questo vogliamo valorizzare i nostri prodotti ed aiutare i produttori locali. La vendita diretta di latte del territorio attraverso le casette automatiche è senz'altro una buona pratica anche per la riduzione dei rifiuti e per far arrivare il latte direttamente dal produttore al consumatore. Per questo abbiamo inserito nel programma elettorale le casette dell'acqua e del latte». (g. s.)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

La squadra composta da personale Ascit e polizia municipale ha permessobdi individuare gli autori, con una media di 5 sanzioni da 300 euro al mese Rifiuti gettati per strada Finora beccati 30 incivili CAPANNORI Continua a ottenere risultati il servizio sperimentale Acchiapparifiuti, istituito dal Comune di Capannori e da Ascit con l'obiettivo di migliorare il decoro nei paesi. Sono 30 le sanzioni, da 300 euro l'una, elevate in 6 mesi dalla polizia municipale a cittadini che avevano gettato i sacchi dei rifiuti per strada anziché esporli per la raccolta differenziata. Multe, queste, che è stato possibile fare grazie al lavoro congiunto della "squadra speciale" composta da personale di Ascit e da agenti della polizia municipale, entrata in azione in seguito alle segnalazioni fatte dai cittadini al numero 3486001346 oppure durante gli ordinari controlli nel territorio. «Siamo soddisfatti del senso civico e della collaborazione della popolazione, che ha dimostrato di apprezzare questo servizio che fa uso di uno strumento semplice e ampiamente diffuso come Whatsapp - commenta l'assessore all'ambiente Matteo Francesconi - il lavoro del personale di Ascit e della municipale si conferma molto efficiente. Continuiamo quindi con determinazione su questa strada che si affianca all'opera di sensibilizzazione e di educazione della popolazione, a partire dalle nuove generazioni, verso un maggior rispetto ambientale. L'auspicio è che le persone maleducate, che gettano i rifiuti per terra anziché utilizzare i nostri servizi di alto livello, dalla raccolta porta a porta alle stazioni ecologiche, siano sempre meno». In 6 mesi le segnalazioni inviate dai cittadini sono state 516, con una media di circa 70 al mese escluso il periodo iniziale. Entro 24 ore dall'invio della segnalazione su Whatsapp, che possibilmente deve essere corredata da posizione, foto e quante più informazioni possibili utili alla localizzazione, Ascit prende in carico la richiesta e risponde al cittadino indicandogli il numero di pratica, che renderà più semplice per la persona ottenere in seguito informazioni relative alla sua segnalazione. Nel frattempo, entro pochi giorni, entrano in azione gli "Acchiapparifiuti". L'area del rifiuto, se necessario, viene delimitata con del nastro e segnalata con un cartello riportante la scritta "Zona soggetta a verifiche da parte di personale qualificato Ascit e Polizia Municipale" e iniziano le indagini per risalire all'autore che se individuato può essere sanzionato con multe fino a 500 euro. In alcuni casi, per esempio per rifiuti speciali, sono necessari ulteriori giorni.

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

I tecnici del Consorzio in azione, si pensa che a causarla sia stato del materiale gettato nell'acqua Esonda il Canale Nuovo a San Colombano CAPANNORI Potrebbe essere stato ancora un gesto di inciviltà, ossia qualcuno che ha gettato rifiuti e materiali vari nel corso d'acqua, la causa dell'esondazione del Canale Nuovo a San Colombano, nella zona nord del Capannorese. A fare chiarezza sarà l'intervento attualmente in corso del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord. Tra sabato e domenica, infatti, è stato registrato un copioso straripamento di acqua da questa arteria idraulica. Un canale importante, derivante dal Condotto Pubblico e quindi dal Serchio, che assicura l'irrigazione alle colture di molte frazioni di Capannori e anche l'approvvigionamento alle cartiere del Porcarese. Anche ieri mattina è andata avanti l'ispezione del tratto interessato, quello a monte dell'incrocio tra via delle Ville e via dei Gheghi, proprio all'imbocco di un lungo tratto tombato del canale. L'acqua fuoriuscita dall'alveo fino alla sede stradale è stata parecchia, ma per fortuna non si segnalano danni a cose o persone. Uomini e mezzi del Consorzio di Bonifica sono subito intervenuti nel fine settimana per bloccare lo straripamento. Per consentire l'operazione si è anche reso necessario interrompere l'afflusso dell'acqua fin dall'imbocco del pubblico condotto e aprire una cateratta in via del Giardinetto per alleggerire la pressione. Gli operatori hanno effettuato i rilievi tecnici per provare a individuare le cause dello sversamento. «I nostri uomini e mezzi sono intervenuti non appena è stata segnalata la problematica - ha spiegato il presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi - e i nostri operatori stanno ancora compiendo i rilievi tecnici per accertare le cause dell'accaduto».Il fatto che l'esondazione sia stata registrata a monte di un tratto tombato, e che a valle di questo l'acqua che scorre sia molto più ridotta, fa pensare all'accumulo di materiale proprio all'altezza di questo punto.Solo un paio di anni fa, in una circostanza del tutto simile, l'ispezione del tratto chiuso portò alla luce un tavolino di plastica e tre sedie impilate gettati da qualche incivile che avevano causato l'ostruzione del fossato. «Una situazione che aveva creato danni analoghi a quelli registrati in queste ore. Solo nei prossimi giorni, si potrà appurare se ci troviamo di fronte a una circostanza analoga», spiega Ridolfi. Nel dicembre scorso invece a dare preoccupazione era stato il canale Giallo a Marlia dopo l'ondata di maltempo e la messa in atto di soluzioni per prevenire il rischio di allagamenti. (n.n.)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca la proposta Un Futuro per Bagni chiede la Tari ridotta a chi dona l'eccedenza BAGNI DI LUCCA Venga ridotta tariffa dei rifiuti per quelle attività che donano le eccedenze alimentari: la proposta arriva a Bagni di Lucca attraverso una mozione del gruppo di opposizione "Un futuro per Bagni", rappresentato da Claudio Gemignani e Laura Lucchesi. L'iniziativa è già stata presentata, e accolta, in altre città (per esempio a Firenze), da Fratelli d'Italia, partito che è tra i sostenitori della lista di Gemignani. Ora che a Bagni di Lucca sta per arrivare l'aumento della Tari deciso dal consiglio comunale (con il voto contrario di "Un futuro per Bagni di Lucca"), Lucchesi e Gemignani ritengono che la riduzione sarebbe necessaria per andare incontro alle difficoltà di tanti esercizi. Già alle prese con le conseguenze della crisi. «Non è semplice tenere in piedi un'attività oggi e i commercianti sono i nostri capitani coraggiosi - dicono Gemignani e Lucchesi - la Tari, seppur in forma minima, è aumentata: la riduzione porterebbe per loro una boccata d'aria. D'altro canto il nostro Comune è quello che vede i cittadini con il reddito pro capite più basso di tutta la provincia, ed è importante attivarsi con concretezza». (e.a.)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

"Più orari di raccolta dei rifiuti" MASSA Italia Nostra a fianco delle campagna stampa in merito al problema della sporcizia e dell'abbandono dei rifiuti sul territorio. «Su questo problema, così ampiamente testimoniato da centinaia di cittadini, siamo finalmente giunti al punto finale e alla massima attenzione da parte di tutti, amministratori, politici, enti e associazioni».Nonostante questo l'associazione è polemica con il sindaco Alessandro Volpi: «In realtà ci aspettavamo una presa di posizione particolarmente dal nostro Sindaco a cui compete la sicurezza e l'igiene pubblica, ma questo per ora non è ancora successo e pertanto non ci rimane che intervenire per sollecitarlo e chiedergli se legge i giornali e se si è reso conto del disastro in cui versa la città». Chiusa la parentesi polemica Italia Nostra lancia una proposta: «Ci corre l'obbligo di suggerire se non sarebbe il caso di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” intervenire per intensificare gli orari di raccolta e la sorveglianza alle isole di raccolta ed intervenire rapidamente sia verso i cittadini che non osservano le norme comportamentali, sia verso i dirigenti dell'Asmiu per farli lavorare meglio. In verità pensiamo che pretendere che gli uffici funzionino meglio sia un diritto nostro e dei cittadini tutti così come sarebbe opportuno che non fossero elargiti premi ai dirigenti che non hanno saputo far funzionare i settori di cui sono responsabili nel migliore dei modi. Un po' di serietà recuperata non sarebbe male. Tutto questo lo diciamo a salvaguardia del decoro cittadino e lo chiediamo a fronte delle carissime bollette sulla spazzatura».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Le lamentele di una residente: è da anni che periodicamente vengono a scaricare di tutto, è così difficile fare controlli? Sorgnano, spunta una discarica nella piazza del paese CARRARA Il parcheggio di fronte alla casa del popolo di Sorgnano è stato trasformato in una discarica abusiva. Nella mattina di ieri, accanto ai bidoni della spazzatura sono comparsi un divano e alcune sedie logore. Il degrado dell'area è stato segnalato dalla residente Francesca della Frate con una foto su facebook: «È da tempo che va avanti così. Non saprei dire quanto, ma io abito qui da cinque anni e ho sempre assistito a scene simili. Nel parcheggio troviamo mobili abbandonati tutte le settimane, oggi c'era persino una griglia per fare la rosticciana. Sono rimasta stupita, perché in questi giorni ho letto sui giornali che da agosto si sarebbero intensificati i controlli e che stanno facendo moltissimi verbali. Qui nessuno si è premurato di fare controlli. Amia passa regolarmente tutti i mercoledì, quindi non è assolutamente un problema di disservizio. Accanto a casa mia c'è un cartello che recita: s'informano i residenti che il mercoledì mattina ritiro ingombranti presso il parcheggio grande».Dunque le persone che scaricano i rifiuti abusivamente nel parcheggio non sono certo male informate, anche perché recidive: «Vengono qui tutte le settimane, spesso addirittura il mercoledì sera, dopo il passaggio di Amia, o il giorno dopo. Scaricano talmente tanta roba che la prima volta che la vidi pensavo che avessero svuotato l'appartamento di un morto. Tolgono anche spazio ai parcheggi. Un operatore di Amia una volta mi disse che questo non è modo di svuotare le case, e ha ragione. Quando morì ma madre presi appuntamento con Amia e consegnai loro tutti gli arredi in modo puntuale, non mi servii certo di questi mezzucci. In questi giorni abbiamo trovato cucine a gas, giochi per bambini, secchi di pittura, sedie, tavoli, diversi divani. di tutto».Il responsabile, o i responsabili, non sono mai stati colti sul fatto: «Non credo sia qualcuno del paese, lo avremmo visto: è difficile svuotare una casa in un posto così piccolo passando inosservati. Credo sia qualche furbetto che arriva fin qui dalla città. Certo, anche se si trattasse di un residente del posto sarebbe gravissimo Una volta avevano l'abitudine i mobili vecchi anche di fronte ai bidoni della Padula, ma ora non lo fanno più». Così Sorgnano è diventata la nuova Padula. E dire che per "pizzicare" i colpevoli basterebbe poco: «Io abito a breve distanza dal parcheggio. C'è un cartello con scritto "area videosorvegliata", installato recentemente, ma è risaputo che non ci sono telecamere. Se è vero che adesso ci sono più controlli, perché due verbali non vengono a farli qui?». C'è poi da considerare la posizione: «Questa è la piazza centrale del paese, chi arriva la vede subito, è un pessimo biglietto da visita per i turisti e in generale per chi viene da fuori e una pena per i residenti. I mobili restano all'aperto anche con la pioggia per una settimana intera, e la sporcizia attira i topi. Sulla piazza affaccia anche il bar della casa del popolo. Di sicuro queste cose non succedono solo qui: recentemente ho visto che qualcuno ha scaricato un grosso mobile da camera nei pressi dello stadio. Eppure qui a Sorgnano la frequenza è tale che mi stupisce che nessuno se ne sia mai lamentato. Io lo segnalai anche cinque anni fa». (i.r.)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

In aula le ultime testimonianze sul giro di fatture sospetto Il 16 luglio si dovrebbe dire la parola fine sulla vicenda Si avvia a sentenza il processo Erre Erre Sentiti gli ultimi testi CARRARA Concluse le testimonianze chiamate dalla difesa, il processo Erre Erre si avvia verso la fine. Ieri in aula è stato ascoltato uno degli ingegneri riguardo all'utilizzo di fatture emesse per prestazioni mai fatte e una commercialista su alcuni aspetti compatibili. Una serie di particolari tecnici in chiusura di un lungo giro di audizioni di testimoni in un processo lungo e tribolato. La società Erre Erre viene costituita con l'intenzione di chiudere il ciclo dei rifiuti in provincia, costruendo un impianto dove sarebbe entrato il residuo solido, per uscire il combustibile sotto forma di brichette. Realizzare l'impianto era compito di Delca spa che è anche

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” socia, con il Cermec, di Erre Erre. E si impegna va a costruirlo secondo quello che è stato definito un "contratto chiavi in mano", pronto alla consegna.Secondo l'accusa, Del Carlo e gli altri, che in seno alla società poi dichiarata fallita ricoprivano ruoli nel consiglio di amministrazione o nel collegio sindacale, «distraevano, rivestendo Del Carlo la carica di amministratore unico della Delca spa, società di Vicopisano aggiudicataria dell'appalto la somma di 1.847.018,21 euro, importo complessivo derivante dalle fatture pagate emesse da terzi a carico di ErreErre, in relazioni a prestazioni (necessarie o meno) che avrebbero dovuto essere integralmente erogate e sostenute economicamente da Delca, sulla base del contratto chiavi in mano».Venerdì prossimo ci sarà un altro passaggio in aula per la verifica delle condizioni di salute di uno degli imputati, ma poi il processo dovrebbe avviarsi a conclusione. Molte volte, per il cambio dei giudici, il processo ha subito dei rinvii, tanto che più volte è stato paventato il rischio che si potesse andare a prescrizione.Le prossime tappe sono il 23 giugno e il 16 luglio per le arringhe finali e la sentenza.Ecco chi sono gli imputati. Domenico Del Carlo (difeso dagli avvocati Tullio Padovani e Anna Francini), Roberto Borghini (avvocati Roberto Iacopetti e Davide Cagetti), Alessandro Nicodemi (avvocato Carlo Boggi), Augusto Cardinotti (avvocato Tullio Padovani), Roberto Vaira (avvocati Fabio Sommovigo e Pierpaolo Zambella), Luciano Bertoneri (avvocati Salvatore Salidu e Roberto Iacopetti), Cesare Carmassi (avvocati Giorgio Porzano ed Enrico Marzaduri), Giorgio Dell'Amico (avvocati Enzo Frediani e Giovanni Altadonna), Luigi Marco Zoppi (avvocati Enzo Frediani e Giovanni Altadonna), Fausto Giannoni (avvocato Umberto Zangani), Gianluca Musetti (avvocati Luca Pietrini e Giorgio Porzano).

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Summit "interforze" in attesa della rimozione dei rifiuti dall'area del Brusigliano Discarica abusiva: chiuso l'accesso PISTOIA Era stata Legambiente di Pistoia a lanciare l'ultimo forte grido di allarme qualche giorno fa, per una situazione giudicata non più sostenibile. Stiamo parlando della discarica abusiva che si estende per centinaia di metri lungo il torrente Brusigliano, un luogo nascosto agli occhi di molti ma ad un passo dalla città e dall'ospedale San Jacopo. I rifiuti che incivilmente vengono abbandonati in questa zona aumentano di giorno in giorno dando luogo ad una discarica abusiva lunga centinaia di metri e sempre più ingestibile.«Se ci sono i soldi per fare la terza corsia dell'autostrada, perché non si trovano quelli per la bonifica?», aveva tuonato Antonio Sessa, presidente di Legambiente Pistoia. E per decidere sul da farsi, giovedì scorso c'è stato un tavolo tecnico tra Comune, Protezione civile, Regione Toscana, Arpat, Genio civile, Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, polizia municipale e carabinieri forestali. Novità eclatanti non ce ne sono, ma su un punto preciso gli enti coinvolti si sono trovati tutti d'accordo: ripulire la discarica in tempi non troppo biblici ed eliminare un ponticino che sembrerebbe essere utilizzato dagli incivili di turno per accedere all'ex campo di volo e gettare lì i rifiuti.«Quello di giovedì è stato un incontro positivo, dove tutti gli enti presenti si sono trovati d'accordo per ripulire la zona il prima possibile - spiega Angelo Biagini, responsabile protezione civile del Comune di Pistoia - Ora non resta che individuare le singole competenze e trovare i soldi per i lavori».Il ponte che attraversa il Brusigliano è stato reso inaccessibile dagli operai dei cantieri comunali, che hanno provveduto a posizionare blocchi in calcestruzzo e transenne. Fatto sta che comunque il ponte deve essere demolito il prima possibile, anche perché ritenuto pericoloso. Per adesso, in attesa che inizino i lavori di ripulitura, saranno incrementati i controlli da parte di polizia municipale e carabinieri. Alessandra Tuci

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Industriali, artigiani e sindacalisti puntano il dito contro Ispettorato, Inps e Inail «Da un anno chiediamo verifiche nei festivi e di notte, ma non le hanno fatte» Sfruttamento lavorativo «Zero controlli, vergogna» PRATO A un anno dalla firma del protocollo per il lavoro dignitoso i risultati sono pari a zero, o quasi. Zero controlli nei giorni festivi, zero controlli negli orari notturni, zero contestazioni della responsabilità solidale ai committenti. Il grido d'allarme arriva dalla Camera di commercio, dove ieri si sono riuniti i soggetti che quel protocollo lo hanno firmato nel marzo 2017: Confindustria Toscana Nord, Cna Toscana Centro, Confartigianato Imprese Prato, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil. Industriali, artigiani e sindacalisti alzano la voce e sul banco degli imputati finiscono l'Ispettorato del lavoro, l'Inps, l'Inail e, in parte, la Prefettura. Cioè i soggetti che avrebbero dovuto dare gambe al Protocollo "per il lavoro dignitoso e per il ripristino della legalità nel sistema produttivo illegale pratese del tessile-abbigliamento" . Qui non stiamo parlando dei controlli (migliaia) disposti dalla Regione ed eseguiti dagli ispettori del Dipartimento prevenzione dell'Asl

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dopo la tragedia della confezione Teresa Moda. Di quei controlli i sottoscrittori del patto non sanno che farsene. O meglio, sono certamente utili ma non vanno a incidere su quella parte della filiera tessile- abbigliamento dove, secondo imprenditori e sindacati, si annida il grosso dello sfruttamento dei lavoratori, dell'evasione contributiva. In altre parole, della concorrenza sleale. Nessuno lo dice esplicitamente, ma stiamo parlando quasi esclusivamente delle aziende a conduzione cinese. Stamperie e tintorie soprattutto. Aziende che arrivano a contare decine di dipendenti reali, ma ne denunciano molti meno o li fanno passare come part time. «Paradossalmente stanno arrivando prima i controlli della Regione e del Comune su reati ambientali e smaltimento dei rifiuti - attacca Massimiliano Brezzo, segretario Filctem Cgil - Ma gli articoli che ne riportano i risultati non parlano mai di dipendenti. Possibile che le aziende siano mandate avanti solo dal titolare?». Sono poche decine le aziende individuate dai firmatari del protocollo come quelle dove concentrare i controlli. «Noi chiediamo i controlli da parte di Ispettorato, Inps e Inail - dice Brezzo - Chiediamo che sia verificato lo sfruttamento che colpisce migliaia di lavoratori, e applicato l'articolo 603 bis del Codice penale che prevede il carcere per chi fa lavorare in quelle condizioni». L'articolo 603 bis, che punisce l'intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro, è nato per combattere il caporalato ma poi la sua applicazione è stata estesa e sembra scritto apposta per realtà come quella di Prato, andando a colpire chi paga stipendi lontani dai contratti nazionali, le violazioni sull'igiene e la sicurezza nei luoghi di lavoro, gli orari massacranti e le situazioni alloggiative degradanti. Il problema è che non viene applicato, dicono i sindacalisti, «altrimenti, col rischio del carcere, sparirebbero anche i prestanome». Un tema molto sentito, tanto che a un certo punto durante la conferenza stampa sbotta anche il solitamente pacato Luca Giusti, presidente della Camera di commercio: «È vergognoso che si debba essere noi a dire alle istituzioni che c'è una legge e va rispettata. Il passo successivo è la mafia».In realtà industriali e imprenditori non vogliono far passare il messaggio che siano loro a indicare a Procura e forze dell'ordine l'elenco delle aziende da controllare. Cioè che le organizzazioni dei datori di lavoro chiedano la punizione di altri datori di lavoro. Ma di questo in sostanza si tratta. I sindacalisti, dal canto loro, dicono di aver raccolto tra le 15 e le 20 segnalazioni da parte di lavoratori sfruttati (in genere extracomunitari che lavorano per i cinesi) e di averli indirizzati all'Ispettorato del lavoro, senza sapere che tipo di provvedimenti siano stati presi.Il protocollo sul lavoro dignitoso fu sottoposto al prefetto Scialla subito dopo il suo insediamento, un anno fa, e Franco Ciampolini, presidente del gruppo conto terzi di Confindustria, ricorda di aver incontrato il prefetto lo scorso 16 novembre. «All'inizio ci ha detto che era appena arrivata e si doveva rendere conto, ma poi che ha fatto? Ditemelo voi». E però dice di non voler polemizzare con la Prefettura.Sull'efficacia del Durc, il documento che attesta il regolare pagamento dei contributi, polemizza invece Moreno Vignolini di Confartigianato Imprese: «Non nascondiamoci dietro un Durc, perché lo stesso Durc diventa un palliativo se non viene accompagnato da controlli e sanzioni adeguate, oltre alla responsabilità che committente e terzista devono avere affrontando il lavoro».Ma perché questi benedetti controlli nei festivi e in orario notturno non vengono fatti? Secondo Massimiliano Brezzo il problema è che l'Ispettorato del lavoro non paga gli straordinari («e nemmeno la benzina quando gli ispettori vanno con la propria auto»). Lo stesso Brezzo è portato a escludere un'eventualità cui molti pensano, e cioè che siano gli stessi ispettori a preferire il lavoro nelle ore d'ufficio. Eppure c'è chi quei controlli (festivi e notturni) è riuscita a farli, come Ludovica Lignini della Direzione generale Inps, quando lavorava nelle Marche. Tra il 2014 e il 2015, ha raccontato durante il convegno alla Camera di commercio, rivoltò come un calzino il distretto calzaturiero tra Fermo e Macerata e impose la responsabilità solidale. Dunque si può fare, volendo. Paolo Nencioni

Il Tirreno, Cronaca di Prato carmignano Tari, la prima scadenza è il 20 aprile CARMIGNANO Arrivano i bollettini della nettezza urbana e vanno pagati entro il 20 aprile. Il costo nell'anno rimane identico; ma poiché le scadenze saranno solo due e non più tre - ad aprile e a ottobre - , per chi sceglieva di pagare l'importo in più tranche le rate saranno un po' più pesanti.Il prossimo anno si potrà però risparmiare: la giunta ha infatti già deliberato a partire dal 2019 un incentivo economico direttamente proporzionale all'incremento della raccolta differenziata che sarà realizzata nel corso del 2018. Il differenziato, grazie anche al 'porta a porta', ha già raggiunto percentuali importanti a Carmignano, oltre il 72 per cento, ma per sindaco ed assessori si può ancora migliorare e già è partita una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini.Dal palazzo comunale ricordano anche come la tariffa sui rifiuti del comune mediceo, ferma dal 2013, sia tra le più basse in confronto ai territori vicini, sia per le famiglie che per le utenze non domestiche.Rimane naturalmente la possibilità, per famiglie che ne hanno necessità, di dilazionare il pagamento in più di due

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” rate. Per farlo occorre rivolgersi agli uffici di Alia Servizi Ambientali. Per tre settimane uno sportello dedicato a fornire chiarimenti o raccogliere pratiche di variazione sarà attivo anche in palazzo comunale: si parte oggi, lunedì 16 aprile, fino a venerdì 4 maggio, aperto al pubblico il lunedì e giovedì dalle 9 alle 13 e nel pomeriggio dalle 13.30 alle 15.I bollettini della tassa sulla nettezza urbana si pagano con il modello F24 precompilato in banca, alle Poste e on line. (w.f.)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

I cittadini chiedono al Comune di obbligare la proprietà a impedire l'accesso all'area L'ecomostro rifugio di ladri e senzatetto PONTEDERA Da area di cantiere, che è stato chiuso per i problemi economici dell'impresa che lo aveva aperto, a terra di nessuno, il passo è stato breve.Nel volgere di qualche anno la zona è diventata una delle mete preferite di spacciatori e tossicodipendenti oltre che di senzatetto più in generale. Fino a poco tempo fa i cittadini che abitano vicino al colosso di cemento mai ultimato, vicino alla rotatoria dei cimiteri, vedevano persone entrare nel cantiere soprattutto la notte. Se ne accorgevano perché nel buio vedevano delle luci all'interno, simili a quelle delle torce. Ora ci sono persone che si avventurano tra impalcature e mattoni di notte e di giorno. Qualche giorno fa sono c'erano uomini che in pieno giorno stavano smontando un ponteggio: il classico furto alla luce del sole, sotto gli occhi degli automobilisti di passaggio che però non hanno pensato che fosse in atto uno sfrontato saccheggio. Più volte, anche recentemente, le forze di polizia hanno controllato l'ex cantiere. Ormai è noto che ogni area abbandonata - un cantiere o un casolare - finisce per essere occupata da persone senza fissa dimora. E insieme al degrado aumentano anche le difficoltà nel tenere sotto controllo gli accessi clandestini. Domenica pomeriggio "Il Tirreno" ha visitato l'ex cantiere. E non eravamo soli: mentre scattavamo le fotografie da una delle baracche danneggiata dai vandali sono usciti due giovani. Con tranquillità hanno superato la recinzione e sono arrivati nel parcheggio della Pubblica Assistenza e in via Profeti. Il continuo viavai, anche di notte, fa temere che si possano fare brutti incontri in questa zona. Una volontaria della Pubblica assistenza, poco tempo fa, è stata derubata della bicicletta con cui andava all'associazione. I lavori al colosso di cemento sono fermi da quasi cinque anni. L'impresa costruttrice è in fase di concordato e nessuno in questi anni si è preso lo scrupolo di salvaguardare questi beni. All'inizio il Comune aveva provato a sensibilizzare l'impresa che portava avanti la costruzione del palazzo diventato ben presto uno scheletro abbandonato. Ora invece anche l'amministrazione si trova nella condizione di chiedere alle forze di polizia di effettuare serrati controlli in quest'area. La recinzione è stata rotta in più parti e le "casette" interne che un tempo servivano da uffici o da spogliatoi per gli operai sono state occupate abusivamente da persone che non hanno un tetto sotto cui dormire. L'area è costellata di rifiuti di ogni genere. Tra erba secca e arbusti affiora un mare di plastica, bottiglie di ogni genere. E tra i detriti spunta anche qualche bicicletta che potrebbe essere stata rubata. I cittadini, che in passato hanno protestato pubblicamente contro questa situazione, non si stancano di chiedere un intervento che possa servire ad arginare il degrado. Degrado che rischia di diventare parte integrante dell'arredo urbano della zona a cavallo tra i quartieri Bellaria, Sozzifanti e Galimberti. Un video che mostra lo stato in cui versa l'ex cantiere è stato pubblicato anche sui social, con la richiesta di un intervento che riporti la situazione sotto controllo. Il tempo stringe: se dovessero essere raccolti tutti i rifiuti che sono stati gettati su questo terreno, non basterebbe un camion per portarli via. Con costi che inevitabilmente ricadrebbero sui cittadini. I quali si chiedono se il Comune non possa tentare un'azione amministrativa per indurre la proprietà del terreno a prendere le misure necessarie per impedire almeno l'accesso. Non sarà facile ottenere una riposta, ma almeno sarà stato fatto un tentativo. (s. c.)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Pronto il prototipo del veicolo commerciale realizzato con i cinesi di Foton: sarà prodotto dall'anno prossimo Piaggio, investimenti per trecento milioni PONTEDERA Cento per ognuno dei tre anni di piano di sviluppo. In totale fanno trecento milioni che il Gruppo Piaggio investirà per ricerca e sviluppo relativa ai veicoli commerciali, alle due ruote anche di Aprilia e Moto Guzzi e Piaggio Fast Forward, la società che ha sede negli Stati Uniti e che sta per lanciare sul mercato il suo primo robot (avvio della produzione entro fine anno). Al momento non esistono piani dettagliati sugli investimenti esclusivamente dedicati allo stabilimento di Pontedera, ma quello annunciato dal presidente Roberto Colaninno ieri, durante l'assemblea dei soci nella sede di Intesa Sanpaolo di piazza Belgioioso, a Milano,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” resta comunque un fattore positivo per il futuro del Gruppo. Foton e l'ottimismo. Del resto, investimenti su nuovi modelli è una delle voci inserite da anni nelle varie liste proposte dai sindacati all'azienda. E, stando a quanto dichiarato ieri, ci potrebbe essere la svolta attesa. Del resto, Piaggio ha nel mirino un'operazione importante, quella con Foton, il leader cinese nel settore dei veicoli commerciali. L'accordo è in via di definizione. Colaninno ne ha parlato in maniera molto positiva: «Siamo ottimisti per i risultati e lo scenario futuro relativi all'accordo con il gruppo cinese Foton. L'anno scorso abbiamo iniziato contatti col gruppo cinese. Il nostro accordo riguarda il segmento dei veicoli commerciali leggeri. L'accordo è stato strutturato in tre momenti. Produrremo due prodotti completamente nuovi che sostituiranno il Porter. Non venderemo in Cina, ma in Europa. Per fare questi due veicoli commerciali sarebbe stato necessario un impegno commerciale che Piaggio non poteva sostenere. E allora abbiamo avviato questo accordo». Il nuovo veicolo sarà assemblato a Pontedera, ma il presidente aggiunge che «l'impegno finanziario per i prossimi tre anni sarà di cento milioni l'anno». Un terzo dell'investimento complessivo per il prossimo triennio, quindi, sarà dedicato ai veicoli commerciali». In più, «un gruppo di tecnici è già a lavoro e c'è un prototipo già pronto che è molto apprezzato. La produzione inizierà a metà 2019». Ma non finisce qui. La partnership con Foton rappresenta una buona fetta di futuro per Piaggio, visto che «si potranno aprire degli scorci per collaborare dove abbiamo interessi comuni nei veicoli commerciali. Si tratterebbe di veicoli commerciali dell'ultimo miglio, destinati alla mobilità nelle città, non di trasporti di lungo percorso», ha spiegato. I prossimi passaggi dell'operazione riguardano la firma di due contratti col colosso della Repubblica popolare, «uno sulla logistica della cabina e uno sulla componentistica entro giugno». Nuovo cda. Durante l'assemblea di Piaggio, che ha chiuso il 2017 con un utile netto di 20 milioni, in aumento del 40,3% sull'anno precedente - sarà distribuito un dividendo di 5,5 centesimi per azione - è stato nominato il nuovo consiglio d'amministrazione (cda). L'unica novità è l'ingresso per la lista di maggioranza di Immsi di Patrizia Albano al posto di Vito Varvaro. Gli altri nomi sono: Roberto Colaninno, Matteo Colaninno, Michele Colaninno, Giuseppe Tesauro, Graziano Gianmichele Visentin, Maria Chiara Carrozza, Federica Savasi e Andrea Formica, quest'ultimo della lista di minoranza dei fondi. Rinnovato il collegio sindacale. Nell'organismo, nel periodo 2018-2021, siederanno: Piera Vitali (presidente), tratta dalla lista di minoranza, Giovanni Barbara (sindaco effettivo), Daniele Girelli (sindaco effettivo), Gianmarco Losi (sindaco supplente) e Fabrizio Piercarlo Bonelli (sindaco supplente). Escono i sindaci supplenti Elena Fornara e Giovanni Naccarato.

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Zignago salva l'azienda e firma il patto coi sindacati: precari stabilizzati e linee produttive rinnovate Piano da 3 milioni per rilanciare Revet Vetro EMPOLI All'inizio dell'anno il subentro come socio di maggioranza del consiglio di amministrazione di Revet Vetro (diventato Vetro Revet). Adesso Zignago, guidata dall'ad Paolo Giacobbo, rilancia firmando un protocollo di intesa con il quale annuncia un investimento da tre milioni di euro e apre alla possibilità di un prossimo ampliamento dello stabilimento nella zona industriale del Terrafino. L'accordo coi sindacati è stato siglato la scorsa settimana e prevede tra le altre cose il prolungamento dei contratti per gli undici lavoratori interinali con la stabilizzazione al termine di un periodo di due mesi. «Alla fine dell'anno scorso Revet Vetro aveva manifestato una situazione di bilancio non più sostenibile - dichiara Giuseppe Dentato, Filctem Cgil - palesando il rischio per i 34 dipendenti. A quel punto era intervenuta Zignago, che rappresentava uno dei principali clienti dell'azienda empolese dalla quale acquistava il materiale raccolto. L'operazione di salvataggio è consistita nell'acquisizione del 51% delle quote e l'entrata da socio di maggioranza nel cda. Da allora ci sono state due ricapitalizzazioni dal momento che la situazione di Revet Vetro era peggiore rispetto a quanto immaginato all'inizio, segno anche che Zignago crede fortemente in questa realtà». Il protocollo di intesa riguarda il 2018 con importanti investimenti che puntano a rilanciare l'attività e ad ampliarne le potenzialità. «Si parla di 3 milioni di euro di investimenti per rinnovare le linee produttive - prosegue Dentato - e una virata forte sul fronte della formazione con oltre mille ore di aggiornamento rivolte a tutti i 34 dipendenti. Oltre ovviamente alla stabilizzazione di tutti i precari, dopo aver realizzato tutti i lavori all'interno dello stabilimento. Infine, l'accordo che abbiamo firmato la scorsa settimana all'ultimo tavolo prevede anche alcuni elementi premianti per i dipendenti. In particolare abbiamo concordato un premio di produzione di 500 euro per i lavoratori nel caso in cui il risultato economico alla fine del 2018 sia migliore rispetto a quello raggiunto lo scorso anno». Ma la volontà di rendere Vetro Revet un nodo strategico per la produzione vetraria della principale impresa del settore sul territorio emerge con forza anche dal progetto di ampliare la sede del Terrafino, per incrementare l'attività e arrivare nella migliore delle ipotesi a nuove assunzioni. (m.p.)

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca Toscana

I magistrati: la nuova frontiera dei boss estorsioni e riciclaggio di contanti Ma cresce anche il traffico di droga, dove comanda la criminalità albanese I colletti bianchi dei clan banca occulta per le ditte di Paolo Nencioni FIRENZE Qui non ci sono "locali" della 'ndrangheta, clan camorristici o cosche mafiose, eppure la mafia c'è e fa affari, da qualche tempo anche con la complicità dei nostri colletti bianchi. La Toscana insomma non è ancora la Lombardia infiltrata dalla criminalità calabrese o l'Emilia dove si fa strada la camorra e gli avvocati dei clan non si peritano di entrare nell'Osservatorio sull'informazione giudiziaria, ma il rischio è di imboccare quella pericolosa china, come ha avvertito anche il sindaco di Follonica Andrea Benini parlando di «dinamiche mafiose» dopo l'omicidio di Salvatore De Simone, venerdì scorso. IL SALTO DI QUALITÀ Un campanello d'allarme è suonato a metà febbraio con l'operazione "Vello d'oro": 14 arresti tra Toscana e Calabria per usura e riciclaggio a beneficio delle cosche di 'ndrangheta (Nirta di San Luca e Barbaro di Platì). «È forse la prima conferma di quello che ci siamo detti in tanti convegni - ragiona Ettore Squillace Greco, ora procuratore capo a Livorno ma per anni magistrato di punta della Direzione distrettuale antimafia - E cioè che si sarebbe arrivati al riciclaggio "puro" di contanti, superando il tradizionale riciclaggio che si realizza con l'acquisizione di attività economiche». Sì, perché nel caso del "Vello d'oro" gli arrestati sono sia calabresi che toscani e il sistema ipotizzato dagli inquirenti prevede la concessione di prestiti a usura nei confronti di titolari di imprese in gran parte sane (concerie di Fucecchio e Santa Croce sull'Arno), che si impegnano a pagare interessi molto alti ma ricevono in cambio una cascata di fatture per operazioni inesistenti da usare per non pagare le tasse. Ci guadagnano tutti, e nessuno (salvo l'imprenditore da cui è partita quell'inchiesta) ha interesse a denunciare il patto scellerato. Se questo sistema prenderà piede, temono i magistrati, sarà molto più difficile contrastare il riciclaggio, che è il core business delle mafie tradizionali in Toscana. VIETATO SNOBBARE I BOSS Mafie silenti, questo si sa, che non hanno interesse ad attirare l'attenzione con fatti di sangue; dunque se c'è un conto da regolare, lo regolano nei territori di rispettiva competenza, ma non esitano a fare la voce grossa quando qualche elemento esterno mette in dubbio la loro autorità. È questa la lettura che i magistrati della Dda danno dell'omicidio di Giuseppe Raucci, il pratese trapiantato a Camaiore il cui cadavere fu trovato il 10 dicembre 2015 nel bagagliaio della sua Citroen C1 appena fuori dalla superstrada Firenze-Pisa-Livorno all'altezza di Ginestra Fiorentina. Per quell'omicidio sono stati condannati a vent'anni due calabresi di Prato e due livornesi. Il giudice Profeta ha escluso l'aggravante di mafia, ma i magistrati della Dda, in particolare il procuratore Giuseppe Creazzo e il sostituto Angela Pietroiusti, sono convinti che Raucci, broker di droga giustiziato in un residence di Tirrenia, non sia morto solo per i 35.000 euro che ha fatto perdere ai suoi committenti accettando tre chili di zucchero al posto della cocaina da qualche furbacchione colombiano a Roma. No, è morto perché si fece beffa delle minacce dei calabresi Emilio Tropea e Giovanni Zaccuri, ritenuto l'esecutore materiale, quello che disse di aver sparato per sbaglio perché ha un difetto fisico al braccio, come in uno splatter di Tarantino o una black comedy dei fratelli Coen. IL CAPO DEI CAPI QUI? "FUFFA" Per ritrovare un altro omicidio di mafia in Toscana, in questo caso certificato da una sentenza della Cassazione, probabilmente bisogna risalire al 4 maggio 1999, quando Ciro Cozzolino fu freddato a colpi di Makarov davanti al Comune di Montemurlo. Anche lui si era fatto beffe delle minacce di un clan, la camorra dei Birra-Iacomino di Ercolano. Quella Makarov fu gettata sul cadavere dall'assassino e per molti anni le pistole hanno smesso di sparare lasciando spazio ai rogiti dei notai o alle consulenze dei commercialisti su dove sia più conveniente investire (e ripulire) i guadagni fatti con la droga o le estorsioni. Quasi nessuno all'ottavo piano del Palagiustizia di Novoli, nelle stanze della Direzione distrettuale antimafia, dà troppo credito ai presunti avvistamenti di Matteo Messina Denaro in provincia di Pisa («fuffa» si lascia sfuggire un investigatore). Tutti però sono convinti che la Toscana sia «terra di conquista per le organizzazioni mafiose», come ha scritto il procuratore Creazzo nella sua ultima relazione sull'attività della Dda. Terra di infiltrazioni delle mafie nei circuiti dell'economia legale attraverso l'accaparramento di lavori pubblici e privati, la partecipazione al mercato immobiliare, il business dei rifiuti, l'acquisizione o la gestione di pubblici esercizi (ristorazione e intrattenimento). L'ALLEANZA CON GLI ALBANESI Mafie che non disdegnano alleanze con la criminalità straniera nel traffico di droga. In particolare gli albanesi che, scrive Creazzo, «sono in grado di controllare ogni passaggio dell'attività illecita e di porsi quale interlocutore credibile anche con le altre realtà criminali operanti nel

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” settore, prima su tutte quella calabrese». E a proposito di calabresi, la 'ndrangheta sembra ormai funzionare come un "marchio" della paura, una parola capace di aprire tutte le porte, a prescindere dagli effettivi legami coi "locali", di cui non c'è ancora prova dell'esistenza in Toscana. «Sì, è un marchio che funziona - dice il procuratore Squillace - Del resto le hanno fatto grande pubblicità». E cita il caso di una recente estorsione ai danni di un operatore del mercato ortofrutticolo di Firenze, costretto a piegarsi agli esattori calabresi di un grossista di frutta del Bresciano: «È stato vittima della sua stessa paura, non hanno avuto nemmeno bisogno di vantarsi». Quando serve, invece, si vantano, come i sei calabresi indagati dalla Procura di Prato che, lo si è saputo due settimane fa, hanno estorto 80.000 euro a un ex bancario che aveva chiesto un aiuto per recuperare un credito a Milano. Gli si sono piazzati in casa raccontando i loro trascorsi di violenza e si sono fatti pagare profumatamente per un'intermediazione andata a vuoto. MAFIE TOSCANE SENZA BOSS Mafie vere o millantate, ma senza un capo in grado di risolvere gli eventuali conflitti sorti in Toscana, su questo sono d'accordo Squillace e i suoi ex colleghi della Dda. Così come sono d'accordo sul fatto che per troppo tempo le infiltrazioni mafiose sono state sottovalutate. Se n'è accorto il procuratore di Livorno quando è andato a cercare le sentenze degli ultimi 15 anni in tema di 416 bis (associazione a delinquere di stampo mafioso) o ex articolo 7, l'aggravante di aver favorito organizzazioni mafiose, e ha scoperto che nessuno aveva i dati.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Aamps La raccolta della carta aumenta in centro A marzo, la raccolta del cartone nel centro di Livorno è cresciuta del 4% rispetto a febbraio, contribuendo in maniera significativa al corretto recupero e al riciclo di una risorsa importante come la carta e tutti i derivati della cellulosa. Il dato è stato comunicato da Aamps alla fine del "Mese del riciclo di carta e cartone" (1-31 marzo), iniziativa di sensibilizzazione ambientale promossa su tutto il territorio nazionale dal consorzio nazionale Comieco.«Siamo soddisfatti - ha detto Paola Petrone, direttore generale di Aamps - sia per i quantitativi di materiale raccolto che per la risposta di cittadini e commercianti a un tema importante come il recupero e il riutilizzo della carta e del cartone, sempre a vantaggio dell'ambiente e del decoro urbano. Ci auspichiamo che questi risultati positivi non si limitino solo al mese di marzo come risposta all'iniziativa, ma si confermino anche per il resto dell'anno»

Il Tirreno, Cronaca di Livorno la polemica LA NON VITA DELLA CHICCAIA di SIMONETTA PAMPALONI (*) I piani urbanistici per il recupero di "Shangai contratto di quartiere 2" sono ormai scaduti visto il tempo trascorso dalla fine della precedente amministrazione. Ci preme ricordare che le risorse che sono state acquisite attraverso questi finanziamenti sono state importanti, e sarebbe nostro dovere civico riuscire a portare a compimento quegli investimenti, per la città. Gli alloggi costruiti e Shangai e Corea che oggi vediamo completamente vuoti, sono stati costruiti con i soldi del "Contratto di quartiere 2", soldi dei piani di recupero messi a disposizione dal Ministero attraverso la Regione. All'inizio questa amministrazione ha preferito non abbattere gli immobili, lasciando che venissero occupati, facendo una scelta ben precisa e di fatto bloccando i piani di recupero. Oltre a questo abbiamo letto che il sindaco vorrebbe assegnare alle graduatorie gli alloggi, dove già pronti, ma questo è un controsenso: la legge prevede che solo il 10% possa essere destinato alle graduatorie, il resto dovrebbe andare a terminare proprio il contratto di quartiere. Le strutture realizzate con i piani di recupero sono "patrimonio indisponibile a utilizzo diverso dell'Erp". Nel momento in cui questi immobili uscissero dai piano di recupero e fossero messi a disposizione delle graduatorie, ne scaturirebbe un grave contenzioso.Un'azione che potrebbe portare addirittura i soggetti titolati a fare ricorso. Siamo sicuri che sia una scelta sostenibile? Eppure il sindaco, sull'onda delle dichiarazioni di Asia Usb, ha specificato che a Shangai il "Blocco delle signorine" sarebbe stato destinato interamente alle graduatorie. In questo momento oltre ai problemi di assegnazione, nel blocco della Chiccaia a Shangai (111 alloggi di edilizia popolare e 9 appartamenti privati), si sta verificando una situazione ancora più drammatica. Lasciando l'immobile alla totale incuria, sono ormai innumerevoli le segnalazioni di problemi di sicurezza. Ricordiamo che il piano di recupero qui non è mai partito. I soldi per la demolizione e la ricostruzione sembra che il Comune li recupererà. Aspettiamo le conferme visto che manca ancora un nuovo piano urbanistico di recupero.Intanto le occupazioni si susseguono, i cittadini residenti in quel blocco cercano di tutelarsi dai pericoli di una struttura ormai fatiscente e dal degrado generalizzato. Pochi giorni fa

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” era apparso un cassone di diversi metri cubi pieno di rifiuti in uno dei cortili. Denunciato dai residenti sui social, dopo pochi giorni Casalp ha provveduto alla rimozione murando anche alcuni alloggi per impedire nuove occupazioni. Ma la verità è che la vita alla Chiccaia è ormai insostenibile, la paura per la sicurezza troppa. Il 10 aprile, anniversario della strage del Moby, chiamati da alcuni di loro, siamo andati. A un certo punto una forte vibrazione ha fatto sussultare tutti. Succede spesso, ci hanno detto. Abbiamo chiamato insieme i vigili del fuoco. Nei prossimi giorni continueranno gli accertamenti. Servirebbe qualche certezza per recuperare un po'di serenità, ma dopo tanti anni e tanti silenzi, cambi di politica, progetti, contenziosi, promesse e bugie, la serenità è davvero un miraggio. *Associazione Oltre per Livorno

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Cittadini Otp: «Roulotte abbandonate segnalate da 5 anni» CECINA Chissà che questa non sia la volta buona. Da aprile 2013 i volontari di Operazione territorio pulito (Otp) segnalano alla polizia municipale e all'ufficio Ambiente del Comune di Cecina la presenza di tre roulotte abbandonate a ridosso della spiaggetta delle Oche, a lato del ponte di via Volterra. «Si stanno disgregando al sole e alle intemperie e sono invase dalla vegetazione», affermano i volontari che il 14 aprile si sono dati appuntamento proprio su quella spiaggia a lato del fiume per ripulirla dai rifiuti. E la fotografia che hanno scattato non è delle migliori. Bottiglie e contenitori vari di plastica e di vetro, cassette di polistirolo integre o a pezzi, frammenti di plastica, qualche indumento abbandonato, tanti pezzi di cordame e di tubi di gomma. Nell'elenco dei rifiuti recuperati figurano pneumatici, un intero ponteggio completo di tubi innocenti, snodi e pianali, un piccolo carrello di ferro, una sponda di legno probabilmente appartenuta a un letto per bambini e un tratto di canna fumaria in eternit. Oltre a tanti storici volontari è tornato il gruppo dei ragazzi richiedenti asilo e si sono unite all'iniziativa di pulizia nuove persone. «Da segnalare la presenza di sei barche, di cui una in buono stato e tuttora utilizzata, per le quali la spiaggetta delle Oche funge da rimessaggio abusivo o da discarica - affermano i cittadini Otp -, e di alcune piccole barche ormeggiate a monte della spiaggetta. Rappresentano tutte un pericolo in caso di piena del fiume poiché potrebbero rimanere incastrate tra i piloni del ponte di via Volterra che è poco distante».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

La prima scadenza è il 30 maggio, possibile pagare in tre rate Tassa sui rifiuti, bollette in arrivo ROSIGNANO Si dovrà versare entro il 30 maggio il primo acconto (30%) della Tari (Tassa sui rifiuti). Le scadenze per il periodo d'imposta 2018 sono: il 30 maggio la prima o unica rata, il 31 luglio il secondo acconto (30%) e il 1° ottobre il saldo. L'ufficio Tributi del Comune di Rosignano informa che sono in fase di recapito al domicilio dei contribuenti le informative di pagamento, con allegati i documenti che riportano l'importo. Il versamento si può effettuare in un'unica soluzione entro il 30 maggio, utilizzando l'allegato modello F24 "rata unica", oppure in tre rate utilizzando i modelli F24 relativi a ciascuna scadenza: 30 maggio, 31 luglio, 1 ottobre. Il pagamento degli F24 si può effettuare in tutti gli sportelli delle banche e di Poste Italiane, presso le tabaccherie aderenti a Banca Itb. I contribuenti che non riceveranno la bolletta devono richiederla entro un mese dalla prima scadenza. L'ufficio è aperto il martedì (9-12,30 e 15,15-17,45) e il venerdì (9-12,30). Per info 0586 724299, 724259, 724371, con operatore lunedì, mercoledì e giovedì (12-13,30).

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La notizia data durante il consiglio comunale tematico di ieri sul caso Rimateria Le opposizioni: in ogni caso non può ricominciare a funzionare come prima Il 3 maggio il tribunale decide sul dissequestro PIOMBINO La notizia più attesa dai lavoratori di Rimateria è arrivata durante il consiglio comunale tematico di ieri. Il tribunale del riesame ha fissato per il 3 maggio l'udienza in cui verrà deciso se dissequestrare o meno, in tutto o in parte, la discarica di Ischia di Crociano. Per il resto, ieri hanno parlato tutti: sindaco, consiglieri, dirigenti, lavoratori e Rsu dell'azienda, Legambiente, cittadini di Colmata. «Rimateria opera in un'area di 62 ettari - ha detto il sindaco Massimo Giuliani in apertura - in cui si trovano 4 discariche: quella di Asiu che è nella fase di chiusura, due discariche di rifiuti industriali della ex Lucchini, la Li53 discarica abusiva consistente in 400mila tonnellate di rifiuti industriali stoccati in modo incontrollato in cumuli. La Li53 è

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” comunque una discarica di non pericolosi. Rimateria opera in base a un decreto del ministero dell'Ambiente che la incarica della messa in sicurezza della Li53 ed è appunto da questo che parte il piano industriale dell'azienda contenuto nel patto sottoscritto dai sindaci proprietari. Di questi rifiuti circa i due terzi possono andare a riciclo, l'altro terzo deve essere trattato in modo controllato. Il piano industriale di Rimateria nasce quindi dall'esigenza di risolvere le nostre criticità ambientali e dalla sinergia che ci sarebbe intervenendo a valle del ciclo produttivo dell'acciaio. La Germania draga tutta l'Europa di rifiuti speciali e la Germania è un paese ambientalista. Legambiente nel suo rapporto raccomanda di fare le discariche».Il presidente di Rimateria Valerio Caramassi ha messo l'accento sul processo di risanamento economico e ambientale iniziato, a fronte di una situazione iniziale particolarmente difficile: una discarica ex Lucchini acquisita da Asiu, un'impiantistica e una situazione economica disastrose. Mauro Marini (Rsu) ha posto all'attenzione un documento redatto da tutti i lavoratori di Rimateria, in cui si fa riferimento al lavoro di informazione svolto dai lavoratori in città nell'ultimo mese con un ringraziamento a chi ha appoggiato la loro lotta pacifica: «Ma la solidarietà deve essere seguita da azioni, Rimateria deve ripartire il prima possibile, per il lavoro e per la funzione che svolge nel territorio».Per Adriano Bruschi di Legambiente i disagi dei lavoratori e dei cittadini vanno tenuti uniti: «E per ora sulle bonifiche non è stato fatto praticamente niente. Nell'Accordo di programma del 2014 si evidenziava che la rimozione dei cumuli fosse prioritaria per procedere. I cumuli impediscono di fare i carotaggi».Uno dei rappresentanti dei cittadini di Colmata, Giancarlo Matteoni, ha ricordato la raccolta di oltre 300 firme e ha chiesto di fare luce sulle conseguenze sanitarie che possono derivare dalla vicinanza della discarica: «I risultati delle analisi delle falde sono sconcertanti, per alcuni il superamento dei limiti è di 100 volte, come il biossido di azoto. Dipende dal Sin o anche dalla discarica? Prima di affermare che va tutto bene, aspettiamo la risposta della Regione».Per le forze di opposizione, anche se venisse dissequestrata la discarica non può ricominciare a funzionare come prima. Mettere a norma la discarica diventa quindi una priorità per tutti, altrimenti tutto il resto crolla. Sul porto sono stati investiti molti euro, la stessa cosa dovrebbe avvenire anche in questo caso, hanno affermato alcune forze di opposizione.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

UN cittadino «Chi ha scritto quella lettera non abita in Colmata» PIOMBINO Prende spunto dall'ultima lettera firmata dai "cittadini di Colmata" e non ci sta. Pierluigi Martelloni, anche lui un abitante di Colmata, dice che «si continuano a ripetere le cose dette e spiegate in 30 riunioni pubbliche ma che evidentemente non sono bastate. Il debito è pregresso e non imputabile a Rimateria. Rimateria si interessa dell'area Tap da due anni e in questo tempo si è dovuta interessare non solo della discarica Asiu ma anche di sistemare gli spazi esistenti fra le tre discariche di Paf della ex Lucchini. I lavori sono stati fatti in previsione della possibile ripartenza dello stabilimento o delle bonifiche in maniera che potesse essere pronta per partecipare alle gare per l'acquisizione dei conferimenti dei rifiuti speciali che da questi lavori verranno prodotti. Ma Rimateria ha anche continuato a sistemare la discarica Asiu tant'è che avrebbe terminato i lavori di captazione del biogas e di regimazione delle acque entro l'estate, e la chiusura della stessa a fine 2018; si continua a chiedere la cessazione dei conferimenti in discarica Asiu dimenticando quanto detto più volte, che sono la fonte di guadagno per gestire l'azienda ma soprattutto la garanzia alle banche. Ora si chiede l'allontanamento dei rifiuti in altra discarica lontano dalle abitazioni. Questa affermazione fa capire che chi ha scritto questa lettera non abita in Colmata perché se lo fosse saprebbe che noi cittadini di Colmata negli anni 90 ci battevamo perché essa non venisse costruita lì. Io e gli altri cittadini di Colmata vogliamo che Rimateria sia riaperta totalmente non solo per i dipendenti ma soprattutto per la messa in sicurezza delle discariche del Paf che ci ammorbano ogni qualvolta spira lo scirocco».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto grosseto Il drone intercetta-piromane avvisterà anche le discariche MARINA DI GROSSETO Ci sono anche tre droni fra gli strumenti innovativi a disposizione del comune di Grosseto per arginare gli effetti dell'azione di piromani. Montano tutti un'elevata tecnologia e sono stati donati gratuitamente dall'azienda grossetana Bigmax specializzata nel brevettarli. I piloti Maximiliano Mascelloni e Maria Stan ne hanno illustrato i dettagli, le caratteristiche tecniche e il funzionamento: sono in grado di volare da terra a un massimo di 200 metri con un raggio d'azione di 800-900 metri tale da coprire l'intera pineta che va da Marina

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” di Grosseto a Principina Mare. Rappresenteranno un ulteriore supporto per l'amministrazione comunale, che avrà un altro Grande Fratello in grado di sorvolare le pinete maremmane e prevenire incendi. Per guidarli, serve una patente specifica, che al momento non si consegue in Italia ma in Spagna dove il sistema di droni è già collaudato da tempo. «L'abbiamo conseguita - spiega Mascelloni - a Tarragona e la licenza ci permette di monitorare ed alzarsi in volo nei cieli di tutti i paesi dell'Unione Europea». Come si svolgerà una giornata di controllo attraverso l'occhio di falco del drone? «Intanto - dettaglia il pilota - in base a un accordo con il Comune stabiliremo quali saranno le ore più "calde", sia da un punto di vista climatico che da quello di un maggior rischio incendi». Per il "volo" effettivo serve però l'autorizzazione che l'Enac (Ente nazionale aviazione civile) dà agli aeronauti amatori: una volta ottenuta, il drone è autorizzato al volo, ed è attivato da un telecomando che viene controllato da appositi 8 Gps (due in possesso dell'Enac). «Le nostre uscite - aggiunge Mascelloni - saranno concordate da un calendario che stileremo presto insieme al Comune». L'applicazione del drone sul fronte della prevenzione incendi è all'esordio assoluto: finora era stato impiegato solo in casi di verifiche per costruzioni edili. Il costo di un modello di questo genere si aggira intorno alle 1. 300 euro, ma super-accessoriato con altri dispositivi (telecamere, radar) può anche arrivare a 5mila euro. L'utilizzo di esso non finisce qui: «Potrà essere impiegato - dice il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna - anche per segnalare irregolarità nel sistema di raccolta dei rifiuti. In questo modo, chi viola potrà essere individuato e sanzionato con maggiore possibilità». (s. f.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto rifiuti M5s: «Violato il contratto Sei» Il consiglio boccia la mozione GROSSETO «Gravi violazioni da parte di Sei Toscana srl di espressi divieti contenuti nel contratto di servizio». Il Movimento 5 stelle di Grosseto porta in consiglio comunale l'ennesimo atto relativo alla gestione dei rifiuti, tornando a chiedere la risoluzione del contratto. Ma l'assise del capoluogo maremmano risponde picche. I consiglieri Daniela Lembo, Antonella Pisani, Francesca Amore e Gianluigi Perruzza spiegano nella mozione che nei provvedimenti con i quali il prefetto di Siena il 19 giugno 2017 e il 19 marzo 2018 proroga la gestione straordinaria di Sei Toscana (società che gestisce il servizio per i comuni dell'Ato Toscana sud, cioè gli oltre cento comuni di Grosseto, Siena e Arezzo) sono riportate due «criticità». La prima criticità è, dice il M5s, «la costituzione da parte di uno dei soci industriali, Cooplat società cooperativa di pegni di rilevante importo in favore di terzi estranei alla compagine societaria di Sei Toscana srl, a valere su quote del medesimo socio detenute in Sei Toscana srl», circostanza questa, che, spiegano i pentastellati, «costituisce "violazione" dell'espresso divieto contenuto nel contratto di servizio per il primo quinquennio, "alla costituzione/trasferimento di diritti reali di qualsiasi genere sulle quote della società affidataria del servizio di gestione integrata dei rifiuti"». La seconda, prosegue il M5s, è «l'avvalersi, da parte di Sei Toscana, di soggetti terzi per l'esecuzione del contratto/servizio mediante procedure di affidamento diretto, circostanza che costituirebbe, se confermata, grave/palese violazione dell'articolo 16 del contratto di servizio, violazione per la quale è prevista "l'immediata e automatica risoluzione del contratto"». Tanto basta, dice il M5s, per stracciare il contratto di servizio tra l'Ato e Sei Toscana. L'approdo in consiglio comunale della richiesta di risoluzione del contratto è motivato dal fatto, dice il M5s, che i Comuni hanno l'obbligo di vigilare sulle modalità di espletamento del servizio. «Abbiamo cercato un'eventuale delibera assembleare dell'Ato che autorizzasse queste azioni - dice Antonella Pisani, relatrice della mozione in aula lunedì - ma non abbiamo trovato niente, né all'Ato né in Comune». In consiglio comunale l'assessora all'Ambiente Simona Petrucci ha risposto alla mozione. «Sono la prima che vuole arrivare a risolvere il contratto - ha detto - ma aspettiamo di avere dati certi. C'è un lavoro continuo e certosino da parte del Comune, ma la soluzione non arriva dall'oggi al domani. Cerchiamo di capire qual è l'esito della magistratura e lì ci adegueremo». La mozione è stata respinta con 23 voti contrari e solo tre, quelli dei consiglieri M5s presenti, favorevoli. (f.f.)

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

I professionisti replicano a politici e Cgil: «La chiusura dello stabilimento di Carraia necessaria per salvare 109 posti di lavoro» Papergroup, concordato unica soluzione di Luca Tronchetti CAPANNORI Da una parte la missione di salvare una realtà produttiva di grande importanza nell'intero territorio provinciale ma con un buco di bilancio pari a 75 milioni, dall'altra dichiarazioni di politici e sindacalisti improntate su una mancata presa d'atto delle reali problematiche che rischiano di portare al fallimento una cartotecnica in cui lavorano 147 dipendenti a cui va aggiunto un indotto che impiega una sessantina di persone. Il caso «Papergroup spa» - con sede amministrativa e centro direzionale a Carraia e stabilimenti a San Gennaro e Coselli - esplode quando emerge con chiarezza un dato che era chiaro anche all'origine della richiesta di concordato preventivo in bianco: la chiusura dello stabilimento di Carraia, dove si producono fazzolettini e tovaglioli (il cosiddetto piegato), con il conseguente esubero di 38 lavoratori sui 147 addetti. Eppure, le istituzioni e la Cgil, erano perfettamente a conoscenza della situazione nell'incontro avvenuto tempo addietro in Regione. Non ci stanno i professionisti che da novembre 2017 ad oggi lavorano alacremente e in stretto contatto con il commissario giudiziale e quindi per conto del tribunale fallimentare al salvataggio della grande cartotecnica della Piana. LA SCELTA DI CARRAIA Gli avvocati Mario Andreucci e Gaetano Anastasio e il commercialista Riccardo Della Santina senza tanti giri di parole e con il tecnicismo necessario in casi delicati come quello relativo alla «Papergroup spa» spiegano lo stato dell'arte: «La nostra scelta anon è stata discrezionale, ma obbligata. Perché lo stabilimento di Carraia produce perdite enormi. Basti pensare che ogni anno Papergroup perde da un milione a un milione e mezzo di euro nel rapporto con i due clienti principali che sono Lidl e Eurospin. Le cinque linee localizzate nella fabbrica di Carraia sono quelle più obsolete e la cartotecnica non è in grado di fare investimenti per gli ammodernamenti a fronte di un mercato nel quale la concreta prospettiva di guadagnare in questo settore è inesistente con competitor che hanno fatto investimenti consistenti come la Sofidel che per coprire i costi del converting ha delocalizzato. Continuare in quella direzione determinerebbe perdite sicure e insostenibili per la società. Vogliamo ricordare per i più distratti che la situazione originata dal concordato preventivo in bianco prevede che l'azienda non possa più far ricorso a nessuna forma di credito, bancario o di fornitura, e debba operare solamente utilizzando i ricavi delle vendite alla clientela». Tradotto: «Papergroup spa» anzi l'affittuaria «Tissuetech», di cui uno dei professionisti coinvolti nel concordato ha assunto la veste di legale rappresentante a garanzia e trasparenza nel rispetto della legge e della procedura, paga in contanti senza possibilità alcuna di ricorrere al credito. «Il ridimensionamento legato alla continuità aziendale era l'unica possibilità di poter sopravvivere. - sostengono Andreucci, Anastasio e Della Santina - Quindi è stata creata una società veicolo destinata ad essere interamente partecipata dalla procedendo. Non potendo continuare con Papergroup è stata creata Tissuetech nell'interesse di Papergroup». LA LEGGE E LA POLITICA La salvezza dell'azienda e di tutto l'indotto non passa dalle chiacchiere, ma dal rispetto dell'articolo 186 bis della legge fallimentare. Che non si sono inventati i professionisti e che, se non piace ai politici basta che venga modificata dagli stessi attraverso nuove norme che tutelino di più la forza lavoro. «La legge stabilisce che è necessario che la continuità aziendale sia nell'interesse dei creditori e che vi sia un bilancio preventivo capace di assicurare continuità aziendale e soprattutto utili a vantaggio dei creditori. Oltretutto il concordato in continuità deve garantire il migliore interesse dei creditore altrimenti viene meno l'accesso alla procedura concorsuale. Quindi occorre anteporre l'interesse dei dipendenti a quello dei creditori che diventano il dominus della procedura e devono essere soddisfatti. Non siamo davanti a un capriccio della proprietà, rappresentata dalla procedura concordataria, ma da azioni rese dolorosamente necessarie dai requisiti di legge ed economici che non possono essere aggirati. La Papergroup ha una sua potenzialità industriale e di mercato che ha mantenuto con un autentico miracolo visto che in sei mesi la produzione si è fermata solo per 4-5 giorni. Nel mondo che vorremmo non ci sarebbe perdita di lavoro. Purtroppo la realtà è diversa e per proseguire l'attività produttiva conservando 109 posti di lavoro è necessario la messa in mobilità dei 38 lavoratori limitata ai dipendenti delle linee che saranno dismesse». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Centralina sul Serchio L'azienda migliorerà la fruibilità del parco LUCCA La giunta ha approvato ieri lo schema di accordo fra il Comune di Lucca e IES-Iniziative Energetiche Sostenibili, in base al quale la società di Brescia subentrerà nella titolarità della traversa già esistente sul fiume Serchio in località al Palazzaccio, al fine di realizzare un piccolo impianto idroelettrico. La relativa proposta di variante al regolamento urbanistico sarà portata all'attenzione del consiglio comunale nei prossimi giorni per una presa d'atto e condivisione e successivamente dovrà essere approvata in sede di conferenza dei servizi regionale, come previsto dalla normativa nazionale in materia di energia da fonti rinnovabili.Lo schema di accordo voluto dall'amministrazione comunale prevede che la società Ies, una volta ottenuto il via libera alla realizzazione dell'impianto da parte della conferenza dei servizi regionale, realizzi anche tutta una serie di interventi per migliorare la fruibilità e la conoscenza dell'area del Parco fluviale. In particolare si prevede la sistemazione del tratto del percorso sterrato che va da ponte San Pietro a via del Tiro a Segno, sia in sponda destra che sinistra del fiume. Verrà realizzata una piccola area ricreativa e didattica, dove tramite edicole in legno verranno forniti elementi di conoscenza relativi alla flora e alla fauna del fiume. Ies darà anche un piccolo contributo a progetti che riguardino la divulgazione ambientale sul fiume Serchio e il Parco fluviale. Saranno inseriti nuovi arredi urbani lungo la riva sinistra del fiume composti da 11 tavoli con sedute e cestino, tre postazioni per la raccolta differenziata dei rifiuti e 10 postazioni attrezzate che faranno parte del percorso vita. Saranno ripristinate due fontane già esistenti, verranno pavimentate alcune aiuole spartitraffico e intorno al locale tecnico dell'impianto sarà inserita vegetazione arborea autoctona. La società IES, sempre in base allo schema d'accordo approvato stamani in giunta, oltre a realizzare tutti questi interventi, dovrà anche provvedere alla loro manutenzione annuale, in modo che sia il nuovo arredo urbano sia il percorso sterrato del parco ripristinato risultino sempre in perfetto stato. «Siamo soddisfatti - commentano gli assessori all'urbanistica Serena Mammini e all'ambiente Francesco Raspini - che una iniziativa economica privata legata alle energie rinnovabili, e che dunque è caratterizzata da forti elementi di sostenibilità ambientale, si vada a conciliare con le esigenze di valorizzazione del Parco fluviale del Serchio che sono fortemente sentite dall'amministrazione comunale e dalla collettività locale. Riteniamo questo un buon esempio di come si possa realizzare un rapporto virtuoso fra l'ambito di intervento pubblico e quello privato».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Nel mirino le delibere che finanziano cospicuamente solo le realtà che decidono di passare al porta a porta Ascit e i Comuni contro Ato e Regione «Siamo penalizzati» CAPANNORI «Esiste una Toscana a due velocità per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e chi è virtuoso non può essere penalizzato». È questa la presa di posizione che le amministrazioni comunali di Capannori, Altopascio, Porcari, Villa Basilica e Pescaglia, insieme con Ascit, ente gestore dei rifiuti, assumono nei confronti di Ato Toscana Costa e della Regione, in merito alle delibere regionali 274 e 278 del 20 marzo 2018, con le quali si stanziano cospicui finanziamenti solo nei confronti dei territori che intendono avviare progetti di raccolta "porta a porta" o di prossimità. In questo modo, cioè, restano esclusi tutti quei comuni, a partire da quelli riuniti in Ascit, che negli anni hanno già realizzato e sostenuto, anche economicamente, sistemi di raccolta domiciliare avanzati: una decisione che non è passata inosservata e che ha fatto subito attivare le diverse parti in causa. «Con Ascit - spiegano l'assessore all'ambiente di Capannori Matteo Francesconi e i sindaci di Altopascio, Sara D'Ambrosio, Porcari, Leonardo Fornaciari, Villa Basilica, Giordano Ballini, e Pescaglia, Andrea Bonfanti - abbiamo immediatamente inviato una lettera formale, indirizzata all'Ato Toscana Costa e alla Regione Toscana, per chiedere che le delibere in questione vengano integrate affinché gli ingenti finanziamenti stanziati possano sostenere tutti i soggetti interessati a migliorare la gestione e le performance della propria raccolta differenziata. Negli anni passati abbiamo sostenuto elevati investimenti a nostro carico per strutturare percorsi avanzati di raccolta e gestione dei rifiuti, puntando sempre sull'innovazione, sull'ottimizzazione e sulla qualità, in linea anche con i principi sostenuti dall'Unione europea, soprattutto in tema di economia circolare, rifiuti zero e rispetto dell'ambiente. Restando fuori da questo finanziamento non avremmo quindi la possibilità di procedere con gli altri progetti che già abbiamo in cantiere e questa ci sembra una penalizzazione vera e propria, del tutto inaccettabile. Non si capisce infatti il motivo per cui ad

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il "tappo" di domenica notte causato dall'accumulo di bottiglie, potature e materiali vari Il Canale nuovo ostruito dai rifiuti CAPANNORI Bottiglie, rifiuti, potature di privati, che erano stati gettati nel canale.È uscito di tutto dall'ispezione che è stata realizzata nel tratto tombato del Canale nuovo a San Colombano, nella zona nord del Capannorese, a monte dell'incrocio tra vie delle Ville e via dei Gheghi: nel punto cioè in cui, tra la notte di domenica e le prime ore del mattino di lunedì scorso, era stato registrato un copioso sversamento di acqua, e sul quale era prontamente intervenuto il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord.Per bloccare la fuoriuscita, i tecnici dell'Ente consortile si erano trovati costretti, nel momento, a bloccare l'approvvigionamento d'acqua direttamente dall'incile: il Canale Nuovo, infatti, è una rete irrigua di derivazione dal Condotto Pubblico, e quindi dal Serchio, che assicura l'irrigazione alle colture di molte frazioni di Capannori e anche il rifornimento alle cartiere del Porcarese.«Al momento che il privato, proprietario del tratto tombato, ha realizzato assieme ai nostri tecnici una breccia sulla copertura, abbiamo avuto conferma immediata della nostra prima valutazione - spiega il presidente del Consorzio, Ismaele Ridolfi -. Lo sversamento è stato prodotto da un'ostruzione che si era andata a formare proprio all'altezza del tombamento, a causa dell'accumulo di materiale di scarto che era impropriamente lì finito, e che ha creato una sorta di "tappo": nella fattispecie, appunto, bottiglie, potature di privati, rifiuti».Un comportamento non solo incivile da parte di chi l'ha messo in atto, ma anche pericoloso per tutta la comunità. E non un caso isolato«Non è purtroppo la prima volta che succede una cosa simile - precisa infatti il presidente Ridolfi -: solo due anni fa, una situazione analoga si era registrata a causa di un tavolo di plastica e di tre sedie impilate, che avevano causato una dannosa ostruzione. Per fortuna, questa volta non sono stati segnalati danni a cose o persone: ma le operazioni che sia il Consorzio, sia il privato proprietario del tombamento, sono stati costretti a porre in essere, hanno naturalmente avuto un costo, che a causa dell'inciviltà di pochi si riverserà sull'intera comunità. Per questo, oltre a raccomandare a tutte e a tutti più rispetto per l'ambiente e maggior senso civico, sono a chiedere ai cittadini di segnalare prontamente ai nostri uffici ogni situazione ritenuta non idonea: affinché i nostri operatori possano intervenire prontamente».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

La nuova modalità di raccolta entrerà in vigore non appena scatterà il calendario estivo di Sea L'assessore Pierucci: da giugno in Darsena sarà porta a porta di Donatella Francesconi VIAREGGIO Porta a porta in Darsena «da quando entra in vigore il calendario estivo della raccolta», annuncia al "Tirreno" l'assessore all'ambiente Federico Pierucci. Dal 15 giugno andranno dunque a scomparire gli ultimi cassonetti distribuiti tra il parcheggio della stazione Vecchia, via Coppino, via Virgilio, l'area dello stadio. «Il mese di maggio», continua Pierucci, «sarà quello che Sea Ambiente dedicherà per informare i cittadini». Non è dato sapere, al momento, se anche in questa ampia zona della città sarà installata un'isola ecologica ad apertura con tessera magnetica riservata ai turisti che affittino le case in Darsena. «A Sea Ambiente», sono le parole di Pierucci, «abbiamo avanzato alcune richieste per la definizione del capitolato prestazionale. Stiamo attendendo le risposte, poi ci confronteremo». E sarà il caso di farlo sul serio, è la riflessione dovuta dando un'occhiata in giro, a come non sta funzionando il servizio di raccolta dei rifiuti in tutta Viareggio.All'assessore Pierucci il "Tirreno" ha anche posto alcune domande sulla questione dello smaltimento del lavarone, operazione che a Viareggio e Camaiore - le aziende servite da Sea - costa circa 30 euro in più a tonnellata rispetto ai costi sostenuti dai Comuni di Forte e Pietrasanta serviti, invece, da

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Ersu. «Ho chiesto a Sea Ambiente di inserire nel capitolato prestazionale il vaglio sulla spiaggia, così da liberare il materiale dal peso della sabbia». Un obiettivo che Pierucci si era già posto un anno fa, annunciandolo in una riunione della commissione ambiente del consiglio comunale. Ma alla domanda sul costo in più che Viareggio sostiene per il trattamento del lavarone, che prima viene trasportato a Pioppogatto dove resta senza che nessuno lo tocchi e solo successivamente è trasportato all'impianto di trattamento a Pietrasanta, Pierucci non risponde. Liquidando la vicenda, per la quale nessuno ha una spiegazione logica, con un «adesso devo proprio andare».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Gli organizzatori non hanno messo insieme i partecipanti necessari a coprire le spese Street food al mercato: l'evento salta VIAREGGIO Niente camioncini dello street food al Piazzone dal 21 al 25 aprile. La manifestazione "Square@art" già pubblicizzata con maxi manifesti in città non si terrà - spiega Maurizio Biondini di "Circus eventi", associazione con sede a San Terenziano, in Umbria - «perché non abbiamo raggiunto il numero di operatori necessari, in quanto alcuni hanno disdetto». Avrebbero dovuto essere 27 i camioncini che proponevano cibo da ogni parte d'Italia, come nella tradizione degli organizzatori, stando al prospetto dell'evento che l'assessore Patrizia Lombardi aveva accolto con entusiasmo. «Abbiamo trovato delle difficoltà - spiega ancora Biondini -: questo tipo di manifestazioni in centro città richiedono molti servizi e hanno costi per quanto riguarda rifiuti, impianti e tutto il resto necessario. Non abbiamo raggiunto il numero di operatori sufficiente per sostenere questo tipo di spese. Qualcuno si è tirato indietro». Rimane confermata - afferma Biondini - «la manifestazione a Torre del Lago», che è prevista per il periodo 11-13 maggio nell'area di piazza della Pace. «Per quanto riguarda Viareggio - spiega l'organizzatore - ci faremo avanti per riprovare a portare la manifestazione nel mese di giugno». E chissà se, a questo punto, potrà essere riproposta l'area del Piazzone che l'assessore Lombardi aveva immaginato di valorizzare con l'iniziativa, immaginata un po' come una prova generale di quel nuovo utilizzo della piazza del mercato che l'amministrazione del sindaco Giorgio Del Ghingaro ha in mente ormai da qualche tempo». (d.f.)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara verso le amministrative/2 In 120 alla cena di Giovannetti È lui il candidato di Mallegni PIETRASANTA Cena elettorale all'insegna del tutto esaurito quella che ha visto protagonista il candidato sindaco di Forza Italia Alberto Giovannetti. In 120 hanno risposto all'appello dello stesso Giovannetti sostenuto dal senatore Massimo Mallegni e ancora dalla quasi totalità di assessori e consiglieri comunali uscenti - fra questi l'ex vicepresidente del consiglio comunale Mimma Briganti e gli assessori Simone Tartarini e Andrea Cosci. «Porteremo avanti le priorità del precedente mandato - ha detto Giovannetti - vedi l'alleggerimento dei tributi locali come la Tari che abbiamo già ridotto sensibilmente, mantenimento del decoro e della pulizia del territorio, nuovi investimenti che andranno a sommarsi ai 14 milioni di euro fatti in due anni e mezzo con particolare attenzione alla sicurezza e alla viabilità. Per quanto riguarda i migranti, i nostri profughi sono i nostri concittadini in difficoltà: niente Sprar, niente centri di accoglienza e lotta all'abusivismo e ai parcheggiatori abusivi. Senza dimenticare la tutela dell'ambiente: su Cava Fornace la posizione non cambia: noi vogliamo la chiusura e la otterremmo. I residenti di Strettoia e Montiscendi possono stare sicuri di questo».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il bilancio di Confindustria: «Verbali a meno del 10% dei casi, prescrizioni a meno del 4%: risultati incoraggianti» Centinaia di controlli in cave e laboratori MASSA-CARRARA Buone notizie sul fronte della sicurezza e della sostenibilità ambientale dell'industria del marmo apuana.A sottolinearlo è Confindustria Livorno Massa-Carrara, che traccia un bilancio del 2017 e dà indicazioni per il 2018 e il futuro.«Risultati positivi e incoraggianti per l'industria del marmo di Massa e di Carrara, che, sul

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il bilancio di Confindustria: «Verbali a meno del 10% dei casi, prescrizioni a meno del 4%: risultati incoraggianti» Centinaia di controlli in cave e laboratori «Forza Italia ha votato (in II Commissione del Consiglio regionale) a favore della proroga della legge 35/2015 in materia di cave, per consentire ai Comuni di rilasciare le autorizzazioni alla coltivazione delle cave. Abbiamo votato per senso di responsabilità, ma siamo consapevoli che una proroga non risolve i problemi. Quando il centrodestra arriverà al governo della Regione Toscana, il distretto del marmo sarà valorizzato in modo adeguato»: lo affermano il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia), insieme a Deborah Bergamini e Massimo Mallegni, rispettivamente deputata e senatore di FI eletti in Toscana. «E' l'impianto legislativo a dover essere modificato nel suo complesso - sottolineano i tre esponenti azzurri -. Non vogliamo aste per le cave. Non è possibile mettere in discussione anni di impegno, lavoro ed investimenti. Quindi è impossibile mantenere in essere una norma come la legge 65 e il Pit che, piuttosto che inserire criteri di premialità per le aziende che fanno escavazione e lavorazione, prevede solo una lunga serie di divieti e obblighi. Non sono questi gli strumenti per favorire il 50% della lavorazione in loco ed il conseguenze mantenimento della filiera». «La filosofia è completamente sbagliata e anacronistica - accusano Mallegni, Bergamini e Stella -. La legge 35 è sorpassata, non è al passo con i tempi».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Volpi e Rutili presentano il bilancio, l'indebitamento scende a 110 milioni, la spesa per il welfare sfonda quota 10 milioni Comune, conti a posto "Risparmiati" 10 milioni MASSA Entrate per 78 milioni, spese per 67,85. Ovvero: 10 milionI e più di avanzo. Se si trattasse del bilancio di un'azienda gli azionisti sarebbero felici. Qui, però, stiamo parlando dei dati di bilancio del Comune (relativi al 2017)e la questione è rovesciata: ci sono 10 milioni che potevano essere spesi per tappare buche sulle strade, rifare marciapiedi o aiutare chi è senza casa, che invece sono rimasti in cassa.«Vero è così. Ma è la legge a imporlo. Non certo noi», spieg Giovanni Rutili, assessore al Bilancio che, a fianco del sindaco Alessandro Volpi illustra dati e risvolti dell'ultimo bilancio consuntivo da loro firmato, almeno per questa

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"legislatura", che andrà in consiglio comunale il prossimo 3 maggio.«I nuovi principi contabili imposti dalla legge obbligano i Comuni ad accantonare fondi rischi per far fronte a contenziosi, emergenze e spese impreviste in misura sempre più rilevante», dice ancora Rutili. «A nessuna azienda privata o banca vengono chiesti accantonamenti di tale misura», aggiunge il sindaco. Ma l'amministrazione - dicono Volpi e Rutili - ha saputo fare fronte a questa stretta. «Il 2017 - dice l'assessore - si è chiuso con un saldo di cassa sostanzialmente positivo per 3 milioni. Tra il 2013 e il 2015 approfittando degli spazi concessi dal governo il Comune aveva pagato qualcosa come 40 milioni di spesa di investimenti, caricandosi un'esposizione di cassa superiore ai 10 mil di euro. Ai tassi attuali sarebbe stata assai costosa e invece con l'azzeramento dello scoperto raggiunto nel 2017 è stata sterilizzata. Anche l'indebitamento è sceso a quota 80 milioni. Era a 110 quando ci diamo insediati, a 150 milioni nel 2008». Insomma, il bilancio è solido, le politiche di rigore che hanno contraddistinto l'amministrazione Volpi hanno funzionato e ora il Comune «è in grado di programmare in modo non emergenziale il lavoro nei prossimi anni garantendo il mantenimento dei servizi essenziali, mettendo in campo risorse per la riqualificazione del decoro urbano e per il lavoro».«Abbiamo portato la spesa per il welfare da 7,5 a oltre 10 milioni di euro, un record. Lo stato sociale siamo noi», aggiunge Volpi. Un incremento legato alla necessità di fare fronte ai morsi della crisi e indirizzati a finanziare lavori socialmente utili (40 persone al lavoro, almeno part time fra progetti Asmiu e consosrzio di bonifica), sostegno ai disabili, minori, anziani. I numeri snocciolati dai due amministratori parlano, ancora, di 4 milioni di costo per gli asili «coperti solo per un terzo dalle rette delle famiglie». Cresciuta anche la spesa per le iniziative culturali (salita a 1.4 milioni di euro) e invece sono diminuite di un milione rispetto al 2016 le spese generali e di funzionamento passate da 15 a 14 milioni. Dagli interventi di riqualificazione energetica «ancora insufficienti», ammette Rutili, alla revisione dei contratti in materia di assicurazione, alla chiusura delle locazioni, all'azzeramento delle consulenze e ad un generale contenimento delle spese non direttamente produttive, «l'amministrazione ha recuperato a regime quasi 2 milioni di euro per anno, potendo così garantire gli interventi indicati e mettendo fieno in cascina anche per chiudere l'annosa vertenza con Asmiu, cui si potranno dare risposte e risorse nel giro di poche settimane al termine di un percorso che va avanti da oltre 10 anni».Nel settore degli investimenti, infine, la spesa è quasi raddoppiata passando da 3,2 (2015), a 3,8 (2016) a 6,2 (2017) milioni di euro, un trend esploso nel 2018 con gli oltre 20 milioni previsti dal bilancio di previsione per i vari progetti in cantiere (periferie, rischio idraulico, efficientamento energetico.c.f.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Riapertura della discarica: l'assessore regionale sarà venerdì al teatro Francini Fratoni al consiglio sul Cassero CASALGUIDI Ci sarà anche Federica Fratoni venerdì sera al teatro Francini, luogo scelto per il consiglio comunale straordinario sulla riapertura della discarica del Cassero. L'assessore regionale all'ambiente ha accettato l'invito del sindaco Piero Lunardi.E a proposito della serata al Francini il capogruppo di "Uniti per Serravalle", Francesco Bugiani, dice: «Sarà un consiglio di estrema importanza e auspico un'ampia adesione, vista la possibilità, in un momento istituzionale di interloquire e formulare interventi sul tema. La presenza dell'assessore regionale Fratoni, confermata giovedì scorso dal segretario Pd Corsini durante l'assemblea di Cantagrillo è a mio avviso doverosa e necessaria, soprattutto tenuto conto della lettera che il sindaco Lunardi le ha trasmesso all'indomani del dissequestro.Siamo in un momento delicato e, come promesso in campagna elettorale, l'attuale amministrazione si adopererà in tutti i modi e forme possibili affinché i 10 punti contenuti nella lettera trasmessa alla Regione siano condivisi con l'opposizione e attuati quanto prima. Oltre ad essere il capogruppo della coalizione di maggioranza - prosegue Bugiani - sono il consigliere più giovane dell'intero consiglio comunale. La mia generazione al momento dell'inaugurazione frequentava le scuole medie e non ha avuto quindi modo di affrontare e approfondire l'allora scottante argomento, ma non ha nemmeno la voglia di andare a braccetto per altri decenni con un impianto che, alla luce dei fatti accaduti e dalle indagini tutt'ora in corso, potrebbe essere compromettente per il nostro futuro ed il nostro territorio: un territorio che "ha già dato". I presupposti per un cammino congiunto e un'unità d'intenti tra noi e l'opposizione - conclude Bugiani - si sono già percepiti alla riunione svoltasi la scorsa settimana, la presenza dell'assessore Fratoni non potrà non tener conto di questo».

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Il Tirreno, Cronaca di Prato denunciato il conducente di un furgone L'incidente fa scoprire un traffico di rifiuti PRATO È evaso dagli arresti domiciliari per andare negli uffici dei Servizi sociali dell'Asl a minacciare le impiegate chiedendo che gli venissero consegnati 180 euro per presunti lavori che aveva eseguito. Per questo un uomo di 44 anni è stato arrestato dalla polizia con le accuse di evasione e minacce. L'episodio è accaduto nella prima mattinata di lunedì in via Cavour dove hanno sede i Servizi sociali dell'Asl. L'uomo si è presentato intorno alle 8 e ha chiesto che gli venissero consegnati 180 euro in cambio di presunte prestazioni lavorative di natura sociale che dice di aver fatto. Le impiegate non sapevano nulla di tutto ciò e si sono opposte. A questo punto l'uomo, secondo il racconto delle dipendenti, ha iniziato a minacciarle e a frugare nei cassetti alla ricerca del denaro. Qualcuno ha chiamato la polizia e poco dopo il quarantaquattrenne è stato bloccato dagli agenti di una volante, portato in Questura e arrestato.PRATO Un traffico illecito di rifiuti speciali è stato scoperto grazie all'incidente stradale in cui è rimasto coinvolto un autocarro guidato da un cittadino marocchino di 42 anni, residente a Firenze. Il sinistro, sul quale sono intervenuti gli agenti della Polizia municipale per i rilievi, è avvenuto ieri mattina all'incrocio tra via Paronese e via 16 Aprile. La pattuglia della Municipale, insospettita dalla natura del carico di materiale ferroso presente sul pianale posteriore del mezzo, ha accompagnato l'autocarro al comando per gli accertamenti da parte del nucleo di Polizia ambientale. Dalle verifiche è emerso che si trattava di un trasporto illecito di rifiuti speciali. Il conducente e proprietario del veicolo, titolare di una ditta di svuota cantine, solai e garage, ha riferito di raccogliere abitudinariamente gli scarti per le vie della città ma non è stato in grado di esibire alcuna documentazione che attestassero al regolarità dell'attività svolta. Sul pianale erano presenti vari rifiuti ferrosi in evidente stato di disuso e parzialmente arrugginiti, nonchè apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso. Il mezzo ed il carico sono stati sequestrati e l'uomo è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti, per la quale è prevista la pena dell'arresto da 6 mesi a 2 anni e l'ammenda da 2.600 ad 26.000 euro.

Il Tirreno, Cronaca di Prato acconto tassa rifiuti In consegna gli avvisi Tari C'è tempo fino al 30 aprile PRATO È in corso l'attività di consegna degli avvisi di pagamento acconto Tari 2018 per le utenze pratesi: sono 84.656 gli avvisi con scadenza del pagamento al 30 aprile. Gli avvisi sono recapitati con Poste Italiane tramite posta massiva. Ecco le modalità di pagamento. Presso i tabaccai che aderiscono al progetto Tserve (commissione EUR 1.50); presso tutti gli sportelli Jolly di Prato (nessuna commissione); presso tutti gli sportelli Banca Intesa Sanpaolo Spa (commissione EUR 1); presso gli sportelli Chianti Banca di Prato, Poggio a Caiano, Seano e Carmignano (commissione EUR 1.50); online collegandosi al sito del Comune di Prato http://www.comune.prato.it utilizzando carta di credito o circuito Mybank (le commissioni secondo le condizioni applicate dal proprio istituto di credito); mediante utilizzo del bollettino di conto corrente postale precompilato (secondo le commissioni applicate da Poste Italiane); presso i supermercati Conad di Prato: via Roma loc. Fontanelle; via VII Marzo loc. Galcetello; via Kuliscioff loc. Maliseti; via Catani loc. Mezzana; via Gherardi loc. Coiano; via Spontini 29, (presentando la pagina con il codice Eu-Pay (commissione 0,70 euro).

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Al lavoro gli operai della ditta Proter che si è aggiudicata il bando di Apes da tre milioni di euro. Il tempo della costruzione è fissato in 533 giorni Sant'Ermete, cantiere aperto per 39 nuovi alloggi popolari PISA Sono partiti i lavori per la realizzazione del nuovo edificio da 39 appartamenti a Sant'Ermete, corrispondenti al secondo lotto dopo che nel 2014 sono stati terminati ed assegnati i nuovi appartamenti in via Bandi. Dopo i rilievi tecnici, gli operai della ditta Proter srl (che si è aggiudicata il bando di Apes da 3 milioni di euro) sono al lavoro per preparare il terreno per le fondamenta. In particolare le operazioni sono iniziate il 7 marzo con l'allestimento del cantiere e l'installazione del de-watering (procedura per drenare l'acqua dal terreno) prima

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” di procedere all'inizio degli scavi previsto nei prossimi giorni anche sulla base delle condizioni meteorologiche. Il tempo dei lavori è di 533 giorni. Alla fine del cantiere seguirà il trasferimento delle famiglie che abitano nei vecchi edifici del villaggio popolare di Sant'Ermete.Parallelamente, sono stati aggiudicati anche i lavori del secondo condominio del secondo lotto, altri 33 alloggi popolari per un investimento di 2,5 milioni di euro: lavori aggiudicati alla stessa impresa, la Proter Srl di Pisa, e potranno iniziare dopo la stipula del contratto, tra circa 40 giorni.Sono inoltre iniziate le opere di riqualificazione del quartiere (parcheggio di via Sant'Ermete e Putignano) che continueranno nei prossimi mesi primaverili per concludersi entro settembre.Quando sarà predisposto il programma di trasferimento delle famiglie, il prossimo febbraio, sarà tenuto conto delle esigenze degli abitanti degli alloggi popolari: gli appartamenti sono predisposti in maniera tale che possono essere modulabili in grandezza a seconda del numero dei componenti e delle esigenze delle famiglie. Inoltre Apes effettuerà le potature degli alberi nel quartiere. Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti, è in corso la regolarizzazione delle utenze Tari: saranno installati bidoni condominiali utilizzabili da chi è in regola. «La città cambia soprattutto se cambiano volto i suoi quartieri. Con la costruzione di questi due fabbricati saremo esattamente a metà della realizzazione del progetto. Le risorse per completarlo ci sono e nessuno potrà tornare indietro», commenta l'assessora alla casa Ylenia Zambito. Il ritardo, di circa due anni, è stato causato dalla dilazione dei finanziamenti regionali, ritardo che è stato ridotto grazie all'anticipazione di Apes del finanziamento per il primo palazzo del secondo lotto, mentre il secondo palazzo del secondo lotto è già finanziato con i soldi delle Regione che sono arrivati.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Nuove lettere anonime a Cascina. In una si avanzano dubbi sull'accatastamento dell'abitazione della sindaca, che replica: «Evasa la tassa sui rifiuti? Tutto falso» Il corvo colpisce ancora e attacca Ceccardi sulla Tari CASCINA Le lettere anonime a Cascina sono un cult di ogni stagione. Dopo mesi di silenzio - era dai tempi della giunta di centrosinistra guidata da Alessio Antonelli che non colpiva - il corvo è tornato a farsi sentire. E come nella migliore tradizione ha preso di mira il sindaco, incarico che dal 2016 è ricoperto dalla leghista Susanna Ceccardi. La storia della tettoia abusiva, poi demolita e ricostruita nel giardino di casa della sindaca, era raccontata in una lettera anonima arrivata ad alcuni già due mesi prima che esplodesse il caso. La vicenda ha insegnato che in Comune a Cascina le lettere anonime non vengono cestinate, ma protocollate e da qui partono una serie di accertamenti per capire se quello che narrano corrisponde alla realtà. Tant'è che l'ex assessore di Forza Italia, Gino Logli, sulla tettoia ha realizzato un dossier sostenendo, così come il consigliere socialista Fabio Poli, che le presunte irregolarità non riguardano solo la tettoia, ma anche l'accatastamento dell'abitazione di proprietà della sindaca. Tema, questo, ripreso in un'altra missiva anonima, anche se firmata da "consiglieri comunali della Lega e di Forza Italia che non ne possono più". L'anonimo autore sostiene che la sindaca ha «dichiarato per la Tari di avere una sola unità immobiliare, invece ne ha due e questo comporta conseguenze sul pagamento della Tari». Ceccardi, alla quale abbiamo chiesto un commento, ha risposto dicendo che si tratta di falsità. «La Tari è in ordine - scrive - anzi, ho pagato anche di più». Si punta il dito di accusa anche sul bando che è stato realizzato per assegnare gli spazi comunali finora assegnati al centro anziani di Cascina. Si dice che andranno alla Pro Loco. Ma finora il bando non è stato assegnato. E poi accuse contro un dipendente del Comune che farebbe politica invece di lavorare. Carta straccia, insomma, a sentire le reazioni della maggioranza. La lettera è scritta a penna, in corsivo. Una scrittura che tra l'altro è stata già rivista per altre operazioni di questo genere che riguardavano anche il centrosinistra. Ma le indagini non hanno mai portato a capire chi si nasconde dietro a questi testi. A quanto si intuisce, la stagione delle lettere anonime e delle delazioni è solo all'inizio. In questi giorni in municipio sono arrivate altre missive rigorosamente anonime ma dal contenuto che, stando a chi le ha viste, merita attenzione. (s. c.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Astensione dal lavoro con assemblea davanti alla palazzina dei dirigenti I delegati: «Protesta contro l'utilizzo di permessi e ferie e per i part-time verticali» Piaggio, Fiom agli operai «Dieci ore di sciopero» PONTEDERA Altre dieci ore di sciopero per protestare contro tempi di lavoro, utilizzo di permessi e ferie e per la trasformazione dei contratti part-time verticali in full-time. È quanto deciso dall'assemblea di un gruppo di lavoratori della Piaggio che ieri hanno scioperato uscendo fuori dalla fabbrica e riunendosi davanti alla palazzina dei dirigenti per alcuni interventi di sindacalisti e operai e la votazione rispetto a una mozione presentata dalla maggioranza dei delegati rsu di Fiom Cgil.Sono stati proprio loro a indire l'astensione dal lavoro che, secondo fonti sindacali avrebbe avuto un'adesione tale da fermare gran parte della produzione. L'azienda, invece, parla di una partecipazione allo sciopero di 140 dipendenti alla mattina e poche unità al pomeriggio. Al di là dei numeri, contano le motivazioni della protesta, riassunta nella mozione votata dai lavoratori. «Contro il rifiuto di Piaggio di ogni discussione nel merito delle richieste dei lavoratori su ferie, permessi e trasferimenti "politici" - si legge nel documento - Contro la sottrazione anche quest'anno di 1.200 euro del premio di produttività, per riaffermare in fabbrica la legalità e il rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori, per rivendicare la trasformazione in tempo pieno dei part-time verticali, l'assemblea delibera un pacchetto di ulteriori dieci ore di sciopero».Durante la manifestazione, che si è svolta nel massimo ordine, senza neppure bloccare il traffico in viale Rinaldo Piaggio, gli interventi di alcuni sindacalisti hanno riguardato anche il denaro offerto per gli incentivi all'esodo. Secondo quanto riportato, infatti, quelli offerti da Piaggio sarebbero inferiori a quelli di aziende dell'indotto. Una situazione tutta da verificare, ma che porterà presto una discussione all'interno del mondo operaio della fabbrica della Vespa e, molto probabilmente, sarà oggetto della richiesta di confronto tra i delegati di Fiom e l'azienda.«Questo momento è molto delicato per i lavoratori - spiega Massimo Cappellini, uno dei delegati Fiom all'interno della rsu - Da un alto si cerca di produrre il più possibile, con tempi di lavoro divenuti ormai insostenibili. Dall'altra, però, l'obiettivo è di ridurre sempre più il numero di dipendenti, come dimostrano le operazioni di prepensionamenti incentivati che vengono messi in pratica da alcuni anni. Ma in tutto questo chi ci rimette sono proprio gli operai nei reparti, ai quali viene chiesta sempre più produttività a fronte di pochi riconoscimenti per il lavoro svolto da parte dell'azienda».(a.q.)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera pomarance: degrado nel piazzale della cooperativa L'Asl si muove per la pulizia della S. Vittore POMARANCE L'Asl si sta interessando alla vicenda legata alla pulizia del piazzale della cooperativa San Vittore in via Cercignani a Pomarance, chiusa da tempo per il fallimento, ma con problemi di maleodoranze e degrado a causa di prodotti per agricoltura abbandonati.Nei giorni scorsi alcuni cittadini avevano segnalato la situazione, lamentandosi con l'amministrazione comunale. Il sindaco, Loris Martignoni, aveva minacciato di fare un'ordinanza per obbligare il curatore fallimentare a pulire. Ora, però, visto che l'Asl sta prendendo contatti con chi gestisce la sede della cooperativa, Martignoni ha chiesto alla polizia municipale di collaborare con l'azienda sanitaria per provare a risolvere la situazione senza arrivare al punto di dover costringere il curatore a pulire con l'ordinanza comunale.

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Assemblea in programma nel pomeriggio al centro commerciale di S. Maria La cooperativa: «Il 2017 positivo con un incremento anche degli occupati» Unicoop aumenta le vendite oggi la proposta di bilancio EMPOLI Si tiene oggi alle 18 al Centro*Empoli in via Sanzio la presentazione della proposta di bilancio 2017 di Unicoop Firenze. Come ogni anno, la cooperativa illustra ai soci gli obiettivi raggiunti e le iniziative realizzate negli scorsi 12 mesi. L'appuntamento di questo pomeriggio è solo una delle 66 tappe previste per presentare la proposta di bilancio nei territori delle 38 sezioni soci Coop. «Il 2017 per Unicoop Firenze è stato un anno positivo, chiuso con un incremento delle vendite e degli occupati - sai spiega in una nota - nel 2017 le

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” vendite hanno raggiunto quota 2.416 milioni di euro (al lordo di Iva), aumentando il risultato del 2016 di 1,8 punti percentuali: un risultato positivo che va a incrementare lo stato patrimoniale della cooperativa. Nello stesso periodo in Unicoop l'occupazione è cresciuta: con 60 unità in più rispetto al 2016, la cooperativa ha toccato quota 8.132 dipendenti, di cui oltre l'88% a tempo indeterminato. L'anno passato Unicoop Firenze ha speso per investimenti 32 milioni di euro». «Sulla convenienza, Unicoop Firenze ha garantito una politica di prezzi bassi nei suoi punti vendita, contribuendo così anche ad abbassare il livello dei prezzi in generale - si spiega ancora - Nel 2017 in tutte le 7 province in cui opera Unicoop Firenze l'indice dei prezzi rilevati è stato sensibilmente inferiore rispetto alle medie nazionali e sei province sono rientrate nei primi 10 posti fra i territori più convenienti in Italia. Ai soci in particolare la cooperativa nel 2017 ha erogato sconti per 164,9 milioni di euro fra sconti e punti spesa». Rispetto al territorio, in Unicoop Firenze l'incidenza dei fornitori toscani è doppia rispetto alla media dei concorrenti. Nel 2017 Unicoop Firenze ha introdotto altri 200 nuovi piccoli produttori toscani fra i propri fornitori, che si vanno ad aggiungere ai 700 già presenti. Unicoop ha inoltre aggiunto 150 nuovi piccoli produttori ortofrutticoli del territorio, gestiti attraverso sette piattaforme di raccolta e distribuzione. Con questi produttori viene fatturato oltre 40 milioni di euro che restano sul territorio toscano.«Il 2017 è stato anche l'anno in cui è stato varato un nuovo piano di aperture festive - si spiega - volto a tenere insieme etica ed impresa, valori cooperativi e sostenibilità economica, garantendo la chiusura nelle dieci festività "comandate" religiose e civili e, durante l'anno, l'apertura domenicale è limitata alla sola mattina (8.30-13.30) nel 40% dei punti della rete di vendita (48 negozi)». Buona viene giudicata la performance dell'area di Empoli dove, dal 2016 al 2017, le vendite sono cresciute dello 1,26. Per la sezione soci di Empoli, il 2017 è stato l'anno dei molti traguardi raggiunti nel settore della solidarietà e dell'impegno per il territorio. In occasione del decennale dall'apertura del Centro*Empoli, festeggiato a ottobre 2017, Unicoop Firenze, la sezione soci Coop di Empoli e il centro commerciale hanno organizzato tre giorni di eventi e dato il via alla raccolta fondi Abbraccia Empoli per il restauro della fontana di piazza Farinata degli Uberti. Il monumento, uno dei più amati dai cittadini empolesi, ha infatti necessità di un'importante opera di restauro. Moltissime le iniziative e gli appuntamenti organizzati dalla sezione soci che si sono susseguiti negli scorsi mesi per raccogliere fondi per finanziare i lavori.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Attualità

La proposta di M5s per disarmare la mafia che avanza anche in Toscana «Il reddito di cittadinanza contro i clan» FIRENZE La mafia? Si combatte col reddito di cittadinanza. Parola del Movimento 5 Stelle che ieri ha convocato una conferenza stampa nella sede del gruppo consiliare in Regione per spiegare «come la mafia tiene in scatto la Toscana».Ma che c'entra il reddito di cittadinanza con la mafia? «Consentirebbe a molti di emanciparsi - spiega Andrea Quartini, membro della commissione sanità - Mi riferisco a quelli disposti ad accettare lavori in nero o al limite della legalità. È lì che spesso pesca la criminalità».Renato Scalia, ex ispettore della Direzione investigativa antimafia, lo spiega con un grafico («un lavoro mai fatto in Italia») dove al centro campeggia la parola "mafia" che irraggia frecce verso appalti, riciclaggio, sfruttamento della prostituzione, traffico di droga. Altre frecce portano alla parola "cittadini". Il senso è che, nonostante si pensi che la mafia non ci riguarda da vicino, le conseguenze le paghiamo tutti nella vita quotidiana, in termini di aumento dei costi delle opere pubbliche, aumento delle spese sanitarie, degrado delle città. Dai macro-fenomeni alle micro-conseguenze, insomma. Magari non è proprio un «lavoro mai fatto in Italia», ma questo è quanto. Sempre sul reddito di cittadinanza, Quartini ricorda che c'è una proposta di legge regionale del M5S che giace nei cassetti da più di un anno e che per quattro volte si è tentato invano di portare in consiglio. Sostiene che si finanzia in buona parte col Fondo sociale europeo.Il consigliere regionale Giacomo Giannarelli stima che in Toscana manchino tra i 1.000 e i 1.500 uomini della forze dell'ordine. Gli fanno notare che proprio oggi il presidente Enrico Rossi ha chiesto di assumerne 20.000 in tutta Italia e ribatte che il M5S è arrivato prima, «e siamo contenti che anche Rossi ora sia d'accordo». Lo stesso Giannarelli annuncia che a breve diventerà operativa la Commissione d'inchiesta speciale sul ciclo dei rifiuti. E c'è spazio anche per un commento sul recente omicidio avvenuto a Follonica. È mafia? «È chiaro che è mafia - commenta Scalia - Basta guardare i personaggi coinvolti». (p.n.)

Il Tirreno, Cronaca Toscana

TRASPORTO REGIONALE Pistoia costruisce i treni Rock Sono veloci e consumano poco PISTOIAI Toscana - annuncia l'assessore regionale ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli - i primi treni Rock cominceranno a viaggiare fra un anno, a primavera 2019. A Pistoia, nella sede di Hitachi, dove vengono prodotti, sono stati presentati ieri da Trenitalia che ne ha acquistati 300 (a 3 miliardi) per il trasporto regionale di Toscana, Emilia, Veneto e Liguria. Il Rock è anche un treno "verde": consuma circa il 30% in meno rispetto ai treni comparabili presenti oggi sul mercato e avrà una riciclabilità dei materiali superiore al 95% «Credo che questo treno stabilirà anche importantissimi record di velocità - dice Maurizio Manfellotto ad di Hitachi. Il primo lo abbiamo stabilito: a 20 mesi dal momento dalla firma del contratto e il treno l è pronto per le prove».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il Comune corregge il tiro: «I 964 che hanno avuto il bollettino del 2017 non devono saldare. Poi entro maggio il bando 2018» Contrordine: «Chi era già esente non paghi la Tari» LIVORNO Fermi. Non pagate. Contrordine. Anche se vi sono già arrivati gli avvisi dall'ufficio Tari non pagate. Così, dopo il pasticcio combinato sulle esenzioni per i poveri, il Comune corregge in corsa il tiro: «I 964 cittadini che hanno ottenuto nel 2016 l'esenzione dal pagamento della Tari in quanto è stato riconosciuto loro un grave disagio economico e sociale, non dovranno pagare l'imposta 2017». Per quanto riguarda invece il 2018, «il Comune pubblicherà il bando per ottenere le agevolazioni entro la metà di maggio».Questa è l'indicazione che arriva direttamente dal sindaco dopo quanto rivelato nei giorni scorsi dal Tirreno. Nel 2017, senza che nessuno se ne accorgesse, sono state cancellate le esenzioni Tari per i più poveri: quasi mille persone, che la scorsa settimana si sono viste recapitare nella cassetta della posta non solo il bollettino per la tassa della spazzatura di quest'anno, ma anche gli arretrati. È capitato anche ad alcuni beneficiari del reddito di cittadinanza, che dopo avere incassato 500 euro al mese nel 2016, avrebbero ora dovuto pagarne

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” più di 500 di Tari. Filippo Nogarin oggi scrive al Tirreno che è «a causa di un cortocircuito tra gli uffici comunali» se lo scorso anno «non sono state erogate le agevolazioni Tari riservate agli indigenti e a chi si trova in una situazione economica difficile». E vuole «rassicurare i destinatari di questi bollenti: visto che per il 2017 faceva comunque fede la graduatoria dell'anno precedente, tutti coloro che erano esentati dal pagamento della Tari nel 2016 potranno ignorare gli avvisi di pagamento». «Saremo noi - fa sapere - a regolarizzare retroattivamente la loro posizione relativa al 2017». Diverso è il discorso per il 2018: «Visto che la scadenza della prima rata è fissata per il 16 maggio, abbiamo già dato mandato di pubblicare un nuovo bando entro la metà del prossimo mese. Un bando che avrà esattamente gli stessi requisiti di quello 2016. Il che significa che i cittadini che in questi due anni non hanno visto cambiare la loro condizione economica e reddituale, potranno tranquillamente non pagare nemmeno il bollettino 2018, in quanto rientreranno nuovamente tra gli aventi diritto all'esenzione». «È stato un nostro errore - sottolinea - e saremo noi a porvi rimedio senza arrecare ulteriore disturbo alle persone interessate».Del caso ieri sera si è occupato anche il consiglio comunale, grazie a un atto depositato nei giorni scorsi dal Pd. «Fa piacere - dice il capogruppo Pietro Caruso - che l'amministrazione si sia resa conto, su input esterno, che non erano state previste agevolazioni Tari, avrà il tempo per correre ai ripari ed evitare che i cittadini meno abbienti debbano pagare anche questa...». Perché «non sarebbe stato giusto, per chi ha già problemi, avere da una parte solo l'aiuto dello stato attraverso il Rei, e dall'altra il Comune che gli chiede una tassa dalla quale era sempre stato esentato prima...». (j.g.)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

L'assessora: «La spesa aumenta». Cannito contesta: «No, quella reale è diminuita» Nel mirino anche il canile e Amato punta il dito sugli alloggi sfitti di Casalp Sociale, il valzer delle cifre È scontro sul bilancio 2017 di Matteo Scardigli LIVORNO 117 pagine di relazione e 24 fogli in formato A5, con oltre 40 voci per lato disposte in fitte colonne. La maratona della seconda commissione consiliare, che analizza per assessorato il Rendiconto di Bilancio della gestione 2017, è terreno di scontro con le opposizioni sulle cifre per il Sociale e sul canile municipale, ma apre anche prospettive per il turismo estivo.«Aumenta la spesa per il Sociale con l'introduzione del Reddito di Inclusione, a fronte di sovvenzioni di Stato e Regione in calo e di un grande recupero di Rsa non pagate rispetto al 2017» esordisce l'assessora Ina Dhimgjini. Per un approfondimento sul dato più significativo, chiesto a gran voce da Giuseppe Grillotti (Livorno Libera), ovvero la differenza fra "impegnato" e "accertato", «si dovrà aspettare venerdì» sentenzia l'assessora Valentina Montanelli. Contestualmente anche Marco Cannito (Città Diversa) tornerà sui «quasi 440 mila euro non rendicontati ad Aamps per una bonifica a villa Serena», un intervento di due anni fa pagato nel 2018 dal dirigente del settore Ambiente «con una procedura un po' azzardata, già vista nel rapporto Asa-Comune». E insiste: «L'aggiunta al bilancio delle voci di asili nido (più attinenti al settore Scuola) e canile municipale (che ha valenza sociale, ma minore), non devono confondersi con un aumento della spesa, che nel 2017 ha subìto un'importante diminuzione per passaggio - ribadito dalla responsabile Alessandra Alonzi - di due strutture Rsa dal Comune ad Asl». Elisa Amato (Forza Italia) incalza sui «200 alloggi sfitti che emergono tra gli immobili di Casalp» mettendo alle corde Dhimgjini: «Ci sono 300 mila euro per le manutenzioni e la promessa del Sindaco di azzerare le graduatorie nel 2019». Ma per la presidente non basta: «Con quelle case si abbatte l'emergenza abitativa, diamo a chi ha bisogno un tetto invece di pochi spiccioli». La stoccata è al reddito di inclusione, nel quale sono confluite le cifre («che restano invariate», spiega la responsabile Paola Carletti) per le vecchie Social Card. E la questione del canile torna al centro anche durante l'audizione di Andrea Morini, in qualità di assessore alla tutela degli animali. «La struttura è pronta ad accogliere i cani, esperita la procedura per trovare il gestore l'apertura è prevista per il I luglio» racconta il responsabile Fabio Ferrari senza però riuscire a placare Cannito, che tuona: «Tra ritardi e ripensamenti, gli stessi di chi vi ha preceduto, ora c'è un aumento vertiginoso di 75 mila euro per le spese di costruzione; quanto costa questo canile ai livornesi?».La stima di Ferrari si aggira intorno al milione di euro, ma i tre assessori, spalleggiati dai tecnici, rinviano la questione al collega Alessandro Aurigi; e Cannito, con un colpo di teatro, abbandona l'aula. E quando il canile verrà aperto? «Quelli privati diventeranno fuorilegge» precisa Grillotti: «A meno che non si aggiri la norma cedendo loro la "proprietà" di alcuni cani» In conclusione l'assessore Francesco Belais conferma l'ottima salute del settore cultura, e sul turismo annuncia «100 mila euro di incremento sul 2016 per la tassa di soggiorno a fronte di una carenza in strutture ricettive» impegnando Montanelli a stipulare una convenzione con Airbnb per estendere la tariffa anche agli alloggi privati: «Investiamo sugli equipaggi delle

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” crociere, 170 mila persone all'anno, e grazie ai posticipati orari serali di partenza delle navi (grazie ad un accordo con gli armatori) facciamo vivere ai turisti la sera in città».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina il bando Aziende unite per promuovere le idee innovative dei giovani ROSIGNANO Giovani innovatori ai nastri di partenza. È stata presentata dall'assessora all'innovazione Veronica Moretti al centro culturale "Le Creste", la seconda edizione del "Contest Giovani Innovatori", progetto promosso e organizzato dal Comune di Rosignano per la selezione di idee imprenditoriali proposte da giovani, con età compresa tra i 16 e i 35 anni, ai quali verrà offerto da varie imprese del territorio un percorso di accompagnamento e tutoraggio per la realizzazione del proprio progetto innovativo. Dopo il successo della prima edizione, che ha ricevuto 25 candidature nei 3 ambiti richiesti dal contest, una nuova sfida vedrà scendere in campo le idee più innovative. Settore agro alimentare, cultura e creatività, economia circolare e green economy, sport, salute e benessere, nautica del mare, turismo sostenibile, comunicazione e informazione: questi gli ambiti in cui i giovani dovranno individuare caratteri di innovazione tecnologica o sociale. Le fasi previste sono tre: la prima è la presentazione della candidatura entro il 18 luglio, seguendo la procedura sul sito www.contestinnovatori.it. La seconda sarà la selezione delle idee che verranno poi ammesse al percorso formativo "Startup learning days" ed un incontro di coaching per supportare lo sviluppo dell'idea. Infine i giovani, in un incontro pubblic, dovranno presentare i loro progetti. Le tre migliori idee riceveranno premi (2500euro al primo classificato, 1500euro al secondo, 1000euro al terzo), e supporto nella realizzazione del progetto da parte di tutor o imprese partner: Solvay Chimica Italia Spa, Marina Cala De' Medici Spa, Rea Impianti, Rea Spa, SIME, OMP; Armunia, Holding24, Studio MM, Prana Ventures, Human Valor, Antonio Ficai, Marcello Marzano, Oimmei Srl, Io Sento/Relativity Labs, K64, Net7, Business.it, Le forbici, Giacomo Becherini, Ego Vitality, Mantoflex. «Il percorso del Contest 2018 è in continuità con la prima edizione - ha dichiarato Moretti - ma introduce anche due importanti novità: il coinvolgimento di un gruppo di aziende del territorio per mettere a disposizione dei ragazzi competenze per la trasformazione dell'idea in una vera e propria impresa, e un premio speciale da 1000euro messo a disposizione da Solvay. Grazie al Contest si sta stabilizzando una rete tra pubblica amministrazione, giovani ed imprese». Il bando sarà aperto fino al 18 luglio e verranno organizzati 3 "Barcamp", occasioni di incontro tra giovani, imprese partner e tutor, per offrire spunti tematici. Per info scrivere a [email protected] o telefonare al numero 0586 724529.Silvia Quaglierini

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Via i sigilli, si torna a lavorare in discarica il caso rimateria di Alessandro De Gregorio PIOMBINO Il primo turno entrerà stamani alle 7. Finché non arriveranno i carabinieri del Noe a dare il via, i lavoratori Rimateria saranno comunque lì e non in giro con gli striscioni a chiedere solidarietà. Saranno al loro posto di lavoro, si inventeranno qualcosa da fare: al limite puliranno un po' in giro. Gli uffici amministrativi sono stati riaperti lunedì ma la discarica è ferma da quasi un mese. Dal 21 marzo, quando il Noe la pose sotto sequestro preventivo su ordine della magistratura.Ora la discarica ex Asiu di Ischia di Crociano può riaprire. Il giudice delle indagini preliminari Marco Sacquegna ha autorizzato il dissequestro totale dell'impianto che potrà ricominciare a ricevere i conferimenti e soprattutto (questo il motivo della decisione del gip) potrà, anzi dovrà, portare a termine i lavori di messa a norma. Entro quindici giorni l'azienda dovrà comunicare un cronoprogramma dei lavori di adeguamento. L'attività complessiva, ovvero il conferimento di rifiuti e l'adeguamento dell'impianto, dovrà essere eseguita sotto la supervisione della polizia giudiziaria: nello specifico, il controllo è stato affidato agli stessi carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Grosseto.L'azienda e i lavoratori quindi hanno ottenuto quel che chiedevano dal 21 marzo, da quando il Noe pose i sigilli alla discarica, attuando la relativa ordinanza di sequestro preventivo emessa dallo stesso gip che ora ha firmato questa nuova ordinanza. Decisivo è stato il parere parzialmente favorevole del pm, il sostituto procuratore Massimo Mannucci. Sia il gip che il pm hanno condiviso l'impostazione tracciata nell'istanza di dissequestro dall'avvocato dell'azienda Pier Matteo Lucibello, il quale aveva spiegato come Rimateria, nata sulle ceneri di Asiu, avesse avviato «una massiccia opera di adeguamento» ostacolata dallo stesso sequestro, che aveva bloccato i lavori e aveva impedito il conferimento di rifiuti e quindi l'unica

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” possibilità di guadagno per l'azienda.Per il gip, «proprio guardando alla necessità di evitare l'aggravamento delle conseguenze del reato, direttamente connesse al mancato adeguamento dell'impianto, l'ipotizzato temporaneo dissequestro funzionale al completamento delle opere è quantomeno opportuno».Inoltre, spiega ancora il giudice, «risulta adeguatamente documentato che i conferimenti di rifiuti interessano zona dell'impianto distante e comunque differente da quella ove sono previste le opere, sicché nulla è di ostacolo allo svincolo di tali aree».Nel disporre questo dissequestro funzionale, quindi, il giudice autorizza la ricezione dei conferimenti. Nell'ordinanza, a dirla tutta, c'è anche quello che appare un mero errore materiale (come ci conferma poi lo stesso pm). Si parla infatti di autorizzazione al conferimento di rifiuti speciali «pericolosi», categoria mai chiesta per la quale peraltro la discarica non ha neanche le autorizzazioni.Quindi: via i sigilli, avanti con i lavori di adeguamento, sì ai conferimenti di rifiuti speciali, produzione «tempestiva» e comunque non oltre il termine di 15 giorni di un cronoprogramma dei lavori di adeguamento con previsione del termine della loro ultimazione. E delega al Noe per la verifica e il monitoraggio di tutta l'attività della discarica, con contestuale invito a riferirne i risultati sia al gip che al pm.C'è da capire cosa succederà il 3 maggio quando è stata fissata l'udienza davanti al tribunale del Riesame. Forse niente, considerando che la richiesta dell'azienda è stata accolta in pieno, o forse per l'avvocato Lucibello sarà solo l'occasione per un'importante formalità, quella dell'accesso agli atti di indagine. Indagine che naturalmente va avanti sul fronte della violazione delle prescrizioni contenute nell'Autorizzazione integrata ambientale 189/2011.Valerio Caramassi, il presidente di Rimateria, tira un sospiro di sollievo: «I 49 lavoratori tornano ad avercelo, un lavoro - dice - e soprattutto possiamo ricominciare da dove ci avevano stoppati: dal risanamento dell'impianto. Purtroppo si è perso tempo. Avremo lo slittamento di un mese e mezzo sulle previsioni originarie, ovvero la fine dei lavori che non sarà più a fine anno e soprattutto la captazione del biogas, che non sarà più a fine giugno ma a metà agosto. In piena stagione turistica, cioè la cosa che volevamo evitare nel modo più assoluto».«Ora aspettiamo i Noe - aggiunge Caramassi - ma in ogni caso ho convocato tutti i lavoratori. Il loro incubo è finito. E quanto ai Noe, per noi è un successo, un punto importante: bene che monitorino il nostro lavoro. Per noi, quando avremo finito, sarà una perfetta certificazione ambientale».

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I DIPENDENTI «Una vittoria di tutti per occupazione, ambiente e verità» PIOMBINO Per quasi un mese hanno girato la città e i comuni vicini, esponendo gli striscioni e spiegando con pazienza le loro ragioni. Ora i 49 dipendenti Rimateria ringraziano per la grande solidarietà incassata da più parti. «I lavoratori di Rimateria - scrivono in una nota - ringraziano le associazioni sindacali e di categoria, i movimenti, i partiti e i singoli cittadini che hanno supportato la lotta per il dissequestro totale dell'impianto di Ischia di Crociano. Tornare a lavorare nella pienezza delle funzioni era imprescindibile dalla volontà di operare per il bene di tutti, con la professionalità che è dovuta da chi opera in questo settore così complesso. Abbiamo sempre creduto nella correttezza della magistratura e nel buonsenso delle forze politiche, soprattutto di quelle che hanno avuto la pazienza di ascoltarci al di là delle ideologie e delle posizioni di convenienza. Oggi ci sentiamo di ringraziare anche chi ha lottato per far chiudere Rimateria, che ci ha motivato a non mollare mai. È una vittoria di tutta Piombino, per l'occupazione, per l'ambiente, per la verità. Noi torneremo a fare il nostro dovere con ancor più consapevolezza di quella precedente al sequestro precauzionale».«Nello specifico - aggiungono - vogliamo ringraziare: Atletico Piombino, Ultras Brigate d'acciaio, Asd Salivoli, Rugby Rimateria, Maremma Corse, Pugilistica piombinese, Venturina calcio, Cna, Confesercenti, Partito democratico, Spirito libero, Movimento 5 stelle, Forza Italia-Fratelli d'Italia-Lega con Salvini, Rifondazione comunista, Un'altra Piombino, Ascolta piombino, le Rsu Magona, Aferpi e Dalmine, Avis, Riolab, nido d'infanzia l'Elfo, autoscuola Torrione, i Bikeroni, Basket Golfo Piombino, i commercianti di corso Vittorio Emanuele, di corso Italia e di Salivoli. I ringraziamenti da fare sono tanti, sarà nostra premura indicare quelli che ci siamo dimenticati uno per uno. Un ringraziamento particolare al nostro presidente Valerio Caramassi, uomo di indubbie capacità ed esperienza, al Comune di piombino a partire dal nostro sindaco che fin dal primo momento si è attivato con tutti i mezzi a sua disposizione».«Siamo e saremo - concludono - un presidio ambientale irrinunciabile per qualsiasi attività presente e futura del nostro territorio, questa presa di coscienza ora non è solo nostra».

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Il sindaco Giuliani soddisfatto: «Ben riposta la nostra fiducia nella magistratura» «L'importanza di lottare insieme» PIOMBINO Sulla vicenda interviene anche il sindaco Massimo Giuliani: «La nostra fiducia nella magistratura è stata doppiamente ben riposta, il gip ha preso questa decisione su argomentazione dello stesso pm che aveva ordinato il sequestro, avallando totalmente le nostre ragioni. Ha vinto pertanto la giusta considerazione che tornando al lavoro si dà la possibilità di risanare, altrimenti si rischia di peggiorare ulteriormente la situazione. Per uscire da questa situazione sono stati fondamentali volontà e progettualità. Un'altra notizia positiva, che accogliamo con grande piacere, è il fatto che la discarica potrà riprendere il lavoro avviato sotto il controllo del Noe. I lavori saranno pertanto certificati e monitorati dalla polizia giudiziaria, a ulteriore garanzia per tutti i cittadini della correttezza delle attività che saranno svolte».«Ma sono appunto i lavoratori che sono stati determinanti - aggiunge il sindaco - anche e sopratutto in questa battaglia, con la loro ferma e risoluta azione, ma anche con la loro indomita volontà di comunicare con la loro città, che credo li abbia ampiamente corrisposti. Ma oltre alla soddisfazione di veder tornare al lavoro 49 lavoratori c'è ancora maggiore consapevolezza da parte mia di 2 cose: stare al fianco dei lavoratori è importante, così come importante è condividere gli obiettivi, se si vuole lottare insieme. Sarò al fianco come sempre di tutti lavoratori e anche dei cittadini che hanno espresso la loro situazione di disagio e cercheremo in ogni modo di ridurre sino allo zero tutte le criticità ambientali. E questo sarà possibile solo con il lavoro».

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L'Antitrust europeo impone a Mittal la cessione a uno stesso compratore degli stabilimenti di Piombino, Galati (Romania) e Skopje (Macedonia) Magona, si complica la cessione ad Arvedi PIOMBINO Si fa più complicata la strada che, attraverso l'acquisizione da parte di Arcelor Mittal dell'Ilva di Taranto, doveva portare all'acquisizione di Magona da parte del Gruppo Arvedi: l'Antitrust europeo infatti ha disposto che gli stabilimenti di cui Mittal deve sbarazzarsi per ottenere il via libera all'acquisizione dello stabilimento di Taranto, siano venduti a "pacchetti", secondo una valutazione complessiva degli effetti che sulla concorrenza potrebbe comportare l'intera operazione.Quindi Magona dovrà essere venduta a uno stesso compratore con lo stabilimento rumeno di Galati (oltre 5mila dipendenti), e quello macedone di Skopje, che ha dimensioni simili a quello piombinese. Un obbligo imposto dall'Antitrust europeo che di fatto annulla il preaccordo dei mesi scorsi tra Arcelor-Mittal e il gruppo cremonese Arvedi, che non ha la forza e l'interesse per rilevare tutto il pacchetto.Il cavalier Giovanni Arvedi però pare non abbia mollato la presa e potrebbe rientrare in gioco se riuscisse a formare una cordata con altri gruppi interessati all'operazione.Un lavoro già avviato di cui si attendono i risultati: sul pacchetto Galati-Piombino-Skopje ci sarebbero vari gruppi interessati, ma è chiaro che si tratta di un affare particolarmente complicato.La decisione dell'Antitrust, che dovrebbe pronunciarsi sull'acquisizione di Taranto da parte di Arcelor Mittal entro il 23 maggio, è finalizzata a evitare eccessive frammentazioni nella proprietà delle aziende siderurgiche. Per questo in ogni caso Mittal non potrà, in caso di cessione di Magona, tenersi la "verniciatura" per poi trasferirla a Genova.Le indiscrezioni su un possibile interessamento di Jindal al pacchetto Galati-Piombino-Skopje, che comporterebbe un ovvio raffreddamento sull'operazione Aferpi, non trovano invece al momento riscontri. La Jsw infatti sta continuando il lavoro con le istituzioni per precisare obblighi e impegni, specie sul versante ambientale, per arrivare entro la fine del mese alla firma per l'acquisizione di Aferpi, e già nella prossima settimana è attesa la presentazione del piano industriale.Intanto è atteso per domani l'arrivo in porto di una nave di blumi proveniente dall'India. Ancora però non è stato precisato quando il treno rotaie riprenderà l'attività.(cloz)

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Una postazione inaugurata ieri all'InCoop di Riotorto Così si smaltisce l'olio esausto RIOTORTO Inaugurata la postazione per la raccolta di olio vegetale domestico residuo all'InCoop di Riotorto (via De Amicis) in collaborazione con Sei Toscana, Calussi srl e Comune di Piombino. Alla presentazione del

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” progetto è seguita la distribuzione dell'opuscolo informativo "Voliiamoci bene" con informazioni utili per differenziare correttamente l'olio vegetale esausto.All'inaugurazione hanno partecipato Margherita Di Giorgi, assessore pubblica istruzione e politiche sociali del Comune di Piombino, Gianluca Damiani, responsabile tecnico Sei Toscana, Luana Calussi, amministratore unico azienda Calussi srl, Marco Matteucci, responsabile area soci Unicoop Tirreno, Tiziana Valeriani, vicepresidente Sezione soci Unicoop Tirreno Piombino, Paolo Bertini, responsabile settore soci Unicoop Tirreno.Il progetto "Voliiamoci bene" è promosso dalla Sezione soci Coop di Piombino e intende promuovere tra i soci e consumatori della Cooperativa la pratica ecologica del corretto smaltimento dell'olio vegetale domestico. Alla Coop di Piombino Salivoli in due mesi sono stati conferiti 335 chili di olio usato e, per questo, è stato aggiunto un secondo contenitore.«Sei Toscana ha affidato il servizio specifico di raccolta dell'olio alimentare esausto ad aziende specializzate - ha detto Damiani - garantendo ai cittadini un servizio efficiente e con l'obiettivo di trasformare in risorsa qualcosa che, ancora oggi, viene considerato prevalentemente un rifiuto. L'attivazione di questo punto di raccolta darà un'ulteriore possibilità ai cittadini di conferire il rifiuto in modo corretto. È da sottolineare che il costo del servizio non ha alcuna ripercussione sulla tariffa perché si remunera direttamente con la produzione di energia proveniente dall'olio raccolto».«Unicoop Tirreno ha risposto positivamente all'invito di aderire al progetto di raccolta dell'olio vegetale esausto promosso dalla ditta Calussi srl, perché la Cooperativa è storicamente impegnata sul tema e vanta un primato - ha sostenuto Bertini - Fu infatti realizzata nel 1997 la seconda esperienza in Italia che partì su iniziativa dei soci Coop di Follonica col titolo "La catena dell'olio". La progettualità di Unicoop Tirreno vive grazie all'impegno delle sezioni soci sul territorio sempre teso a concretizzarsi in attività di utilità sociale. In questo caso l'ottica è la tutela del patrimonio ambientale non tralasciando l'informazione, la sensibilizzazione e la crescita di consapevolezza della cittadinanza sulla salvaguardia dell'ambiente. La collaborazione con le istituzioni locali - ha concluso - rafforza il significato dell'iniziativa».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Dopo mesi di stand-by, i sindacati incontrano il nuovo direttore del personale a Vignale. A giorni un tavolo a Grosseto Crisi Unicoop, ripartono le trattative di Giovanna Mezzana GROSSETO Si scioglie il gelo tra Unicoop Tirreno e sindacati, e la trattativa riprende dopo mesi di stand-by. La mediazione era saltata a fine 2017: il 22 dicembre c'era stato il maxi sciopero che aveva messo insieme la questione (nazionale) del rinnovo del contratto della cooperazione - scaduto da più di quattro anni - con il mancato rispetto dell'accordo del 9 maggio 2017, il patto firmato - tra la società e Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil - passato alle cronache come l'accordo Zero Licenziamenti, e che in tandem con un piano di risanamento avrebbe dovuto far cambiare pelle al colosso cooperativo toscano. La situazione sembra ancora piuttosto ingarbugliata, soprattutto per i dipendenti della sede centrale di Vignale Riotorto - dove si concentra "il grosso" degli esuberi - e dove in tanti arrivano da Follonica, Scarlino e Gavorrano. L'incontro. Sul fronte della società cooperativa, cambiano i protagonisti della mediazione: il nuovo direttore del personale è Luigi Pozzessere che il 7 aprile, a Vignale Riotorto, accompagnato da un team tutto rinnovato di collaboratori, ha incontrato i sindacalisti. Un appuntamento che battezzerà la riapertura del dialogo si svolgerà anche a Grosseto: Filcams Cgil spera già la prossima settimana. Esodo ed esuberi. Si torna dunque al confronto: e questo è positivo, secondo, i sindacati. Mancano però i numeri. Non sono stati aggiornati quelli degli esuberi, indicati nel maggio 2017 in 421 lavoratori full time - e cioè circa 500 "teste" - che potrebbero (forse) essere ricalcolati alla luce dei circa 200 dipendenti - equivalenti a 109 posti full time - che nel corso degli ultimi mesi hanno usufruito dell'incentivo all'esodo; un centinaio - stima Filcams Cgil - ne godranno invece nei prossimi mesi. Il bonus per oliare l'uscita volontaria era di 30mila euro per chi si fosse volontariamente congedato entro il 2017; sarà di 20mila per il 2018; di 10mila euro per l'ultima tranche. Il nodo del bilancio. Mancano anche i dati che mettano nero su bianco i risultati del bilancio (consuntivo) 2017 e che dicano se e in che misura il gigante cooperativo ha recuperato ossigeno: il passivo 2015 era di 24, 2 milioni di euro. Mancano ufficialmente, ma Unicoop già li conosce: «I numeri mostrano un importante miglioramento - osserva il direttore generale di Unicoop Tirreno Piero Canova - La Cooperativa sta andando nella direzione giusta, ma io ho una laurea in ingegneria chimica non in miracolistica applicata». Sede e negozi. Con la presentazione del bilancio consuntivo 2017, che Canova calendarizza «verso la fine di maggio», si scoprirà anche quali "azioni" hanno garantito il miglioramento delle performance. Certo è che «La sede di Vignale Riotorto - anticipa il direttore generale - ha ancora bisogno di un po' di "lavoro"». E il caso però vuole, secondo i sindacati, che la maggior parte degli esodi si sia concentrata sulla rete di vendita,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sui negozi, scalfendo solo di rimbalzo il quartier generale. Alla domanda diretta del Tirreno su quanti siano ad oggi gli esuberi al netto delle uscite volontarie, Canova risponde: «Ci sono ancora - dice - aree di miglioramento ma non vogliamo far uscire in maniera forzosa un solo dipendente». La paventata ipotesi dell'apertura di una procedura di mobilità non è emersa - confermano i sindacati - nell'incontro del 7 aprile. Cassa e solidarietà. Ai dipendenti della sede centrale è stata applicata la cassa integrazione «anche se in termini più soft rispetto a quelli previsti» secondo Filcams Cgil, mentre sulla rete di vendita il contratto di solidarietà rimane aperto ma non ha trovato alcuna applicazione. «I sacrifici fatti fino ad oggi - nota Katiuscia Biliotti di Fisascat Cisl - non sono stati pochi: sia in termini economici che di carichi di lavoro. Alla direzione abbiamo richiesto un incontro per capire l'andamento dei negozi della provincia di Grosseto. Per la nostra rete di vendita preoccupa è il costo del lavoro». «La ripresa del confronto - valuta Stefano Vermigli di Filcams Cgil - è positiva. Restano criticità e perplessità legate anche al fatto che il cavallo di battaglia della società sembra essere quasi esclusivamente quello del costo del lavoro. Noi piuttosto contestiamo alcune scelte: per esempio, la terziarizzazione del reparto pescheria, che è stato un fallimento per loro stessa ammissione. E ciò conferma che il dialogo con i sindacati può essere utile». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Comincia oggi l'intervento di ripulitura per eliminare i cattivi odori: il Comune spenderà circa 32.500 euro Via le alghe dall'alveo della foce del Petraia di Paola Villani FOLLONICA Il Comune si prepara all'estate: obiettivo? Risolvere le criticità del Petraia per far sì che nei prossimi mesi cattivi odori e residui di alghe e sporcizia varia non caratterizzino la foce della Gora. La prima attività che l'amministrazione metterà in pratica sarà la pulizia dell'alveo del canale: un intervento che partirà oggi e che costerà alle casse comunali 32.500 euro. Il Consorzio di bonifica 5 Toscana costa rimuoverà tra oggi appunto e domani i depositi di alghe e terreno vegetale che si sono accumulati nel letto del canale. Quest'attività rientra in quello che dal Comune chiamano "Piano per il Petraia", un progetto che si sviluppa su più fronti. Il primo, come detto, riguarda la pulizia dell'alveo, operazione straordinaria per ridurre i disagi derivanti dalla presenza delle alghe che si sedimentano e imputridiscono, causando il tipico miasma che si sente nell'aria intorno al Petraia. Il secondo, quello più importante e costoso, riguarda la progettazione condivisa con Acquedotto del Fiora per la sistemazione delle fogne e delle pompe di sollevamento, piano che sulla carta è quasi ultimato. Altra attività il progetto affidato a professionisti del settore per la sistemazione dell'alveo e della foce della Gora. «Questo intervento - dice il sindaco Andrea Benini - rientra in un più complessivo Piano per il Petraia che mira a diminuire drasticamente i miasmi attraverso alcune azioni che stiamo realizzando e mettendo in cantiere in parallelo». Un progetto atteso da anni dai follonichesi che ogni estate sono costretti a sopportare cattivi odori che arrivano dal canale. «Il tratto terminale del torrente Petraia - aggiunge il vicesindaco Andrea Pecorini - è stato interessato nelle ultime stagioni estive, caratterizzate da particolare siccità, da fenomeni di ristagno delle acque che hanno provocato disagi diffusi e inconvenienti che, per l'attuale conformazione, non è stato possibile risolvere. L'amministrazione ha quindi deciso di investire 32.500 euro per questa pulizia straordinaria che speriamo possa far diminuire immediatamente i disagi legati alla presenza di alghe nell'alveo del Petraia. Inoltre abbiamo già inserito nel programma triennale dei lavori pubblici 2018/2020 l'intervento di sistemazione della foce per il quale sono in corso le procedure per l'affidamento dell'incarico di progettazione preliminare». Non è finita qua. «Un'altra importante attività che andremo a fare questa estate riguarda i prelievi d'acqua dalla Gora - spiega ancora il vicesindaco - lo scorso anno molti disagi derivarono dalla mancanza di acqua nella parte finale del canale, quella che arriva a mare, perché per la siccità i prelievi furono più della norma. Basti pensare che sono circa 80 tra aziende e privati coloro che hanno le autorizzazioni per prendere l'acqua dal canale. Per questo con la provinciale e il Genio Civile quest'estate monitoreremo costantemente la situazione».

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Rifiuti abbandonati ed erba ma anche alberi pericolanti Sporcizia anche al Foro Boario: «Struttura poco valorizzata» Il parco fluviale ridotto a discarica di Federica Scintu LUCCA Bottiglie di alcolici abbandonate nel piazzale davanti al Foro Boario ma anche lattine, scarpe, pezzi di gommapiuma, sacchetti pieni di qualsiasi tipo di rifiuto e addirittura un trapano arrugginito: cumuli di spazzatura che rendono il parco fluviale una discarica a cielo aperto. Una situazione segnalata da diversi residenti della zona durante la tappa di ieri di "Caffè Tirreno" sempre più sconcertati per le condizioni di degrado in cui si trova questa parte della città. SPORCO E DEGRADO. «Là dentro ci vanno a bere e anche a drogarsi - dice il titolare del bar La Fenice, Fabio Antonetti indicando il Foro Boario - di notte non c'è illuminazione quindi il bivacco è ancora più "coperto"». E secondo Daniela Bartolini, al Foro Boario, ci sarebbe bisogno di più controllo tanto che ci vorrebbe «il vigile di quartiere». Ma tornando al problema della sporcizia, secondo alcuni cittadini, questo è dovuto anche alla mancanza di cestini tanto che, conferma lo stesso Antonetti, «usano i bidoni del bar per gettare le cartacce e altri piccoli rifiuti». «Alla fine ho dovuto mettere il lucchetto al bidone dell'indifferenziata - aggiunge - perché altrimenti lo trovavo sempre pieno di rifiuti non "prodotti" dal locale». Capitolo a parte merita poi la manutenzione del verde pubblico, anche questa giudicata carente dalla maggior parte dei partecipanti all'iniziativa. ERBA ALTA. «L'erba è troppo alta lungo il ciglio della strada - spiega Alberto Invitti - ci vorrebbero interventi più frequenti». E lo stesso vale per le aiuole che si trovano all'ingresso del parco del fluviale. «Per farla tagliare - aggiunge Debora Antonetti - dobbiamo essere sempre noi del bar a chiamare altrimenti non viene nessuno». E il problema c'è anche con la potatura degli alberi. «C'era un albero pericolante - spiega ancora Fabio Antonetti - e per fortuna siamo riusciti a farlo tagliare ma sono dovuto arrivare quasi alla lite per far sì che ii tecnici del Comune venissero qui a controllare la situazione. Insomma, questo è un luogo frequentato da bambini e famiglie, la sicurezza dovrebbe essere messa al primo posto». «Il ponte e il suo marciapiede - dichiara Daniela Bartolini - hanno bisogno di essere ripuliti dalle erbacce e da rifiuti di vario genere. E anche la passerella necessita di interventi. In più al parco fluviale mancano delle panchine e bisogna aggiustare la ringhiera all'ingresso del parco, dalla parte della Croce dove si trova la via delle Piagge. Sempre in questo punto - conclude Bartolini - bisognerebbe spostare la fermata dell'autobus e mettere una pensilina». FORO BOARIO. E alcuni cittadini segnalano anche un problema di sottoutilizzo del Foro Boario, una struttura ampia e accogliente che però, da qualche anno a questa parte, ha cominciato a ospitare un sempre minor numero di manifestazioni. «Cinque anni fa - spiega Debora Antonetti - organizzavano due mercatini al mese. Ora invece in tutto sono cinque all'anno. L'iniziativa legata ai motori si è trasferita a Marlia e il VeganFest al Polo Fiere. Questo è un peccato perché è anche grazie a questi eventi che la zona potrebbe diventare più attrattiva». Una segnalazione confermata anche dal padre della ragazza. «Anche quando ci sono degli eventi in città che abbracciano altre zone - dice Fabio Antonetti - questa è tagliata fuori. Il Foro Boario andrebbe valorizzato di più e poi i prezzi per chi ha gli stand sono troppo alti e le spese per venire qui pure quindi anche per gli operatori del mercato non ne vale la pena». Secondo Daniela Bartolini invece, «nel punto in cui si tiene il mercato contadino sarebbe necessario pensare a un tipo di asfaltatura compatibile con l'ambiente per evitare, quando piove, che si formi il fango con il rischio di danni anche per le persone».

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Non si sa a cosa servano ma nessuno le ha mai tolte. Proteste anche per il parcheggio poco utilizzato «Quelle coperture sono lì da più di 5 anni» LUCCA «Sono lì almeno da cinque anni quindi sarebbe anche ora di levare quella roba». A dirlo è il titolare del bar La Fenice, Fabio Antonetti indicando le coperture dei serbatoi che si trovano a due passi dal suo locale. Una rete verde "isola" questa parte dell'area ma nemmeno lui sa bene come mai siano lì. «Prima qui c'era un distributore di benzina - spiega Antonetti - quello che diversi anni si è trasferito in via delle Tagliate e penso che queste coperture servano a tappare ciò che fuoriesce dalle cisterne che sono ancora qui sotto». Anche il resto dei partecipanti a Caffè Tirreno non sa fornire molti particolari su queste coperture che certo non passano inosservate anche perché sono molto vicine sia alla via per Camaiore che al parcheggio del parco fluviale. Alcuni sostengono che ci sia un contenzioso tra Comune e proprietà del distributore per un ipotetico

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sversamento avvenuto al momento del trasferimento ma su questo non vi è alcuna conferma.E sempre da questo lato della via per Camaiore, un altro problema è quello del non utilizzo da parte degli automobilisti dell'ampio parcheggio. «Probabilmente non viene usato perché è scomodo - dice Debora Antonetti - Dovresti lasciare la macchina in fondo e quindi c'è chi preferisce parcheggiare lungo la strada anche se ovviamente non si può. Solo quando i posti lungo la carreggiata sono saturi usano il parcheggio ma anche quando c'è il mercato raramente si riempie del tutto». Ma secondo il titolare del bar «i vigili vengono a fare le multe solo i giorni in cui c'è il mercato mentre i controlli dovrebbero essere più frequenti». Il problema della carenza di "parcheggi" invece riguarda di più le biciclette. «Mancano le rastrelliere - segnala Daniela Bartolini - nella piazzetta del Ponte, dove c'è l'incrocio tra la via di Sant'Alessio e la via per Camaiore. In più, per quanto riguarda la sicurezza - conclude - bisogna mettere una protezione per il passaggio dei pedoni lungo il tratto in direzione di Sant'Alessio».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca SLC Cgil Papergroup: «Carraia non è un ramo secco» CAPANNORI «Il sindacato ha raggiunto un obiettivo importante, visto che tra le dichiarazioni dei professionisti che seguono la crisi Papergroup ce n'è anche una dove si afferma la necessità di "anteporre l'interesse dei dipendenti a quello dei creditori". Sicuramente, si sono sbagliati»: parte con una battuta la replica della Slc Cgil agli stessi professionisti, i quali avevano rilevato la necessità di chiudere lo stabilimento di Carraia per non mettere a rischio oltre 100 posti di lavoro. «Non si vuole leggere il merito della nostra posizione - ribatte il sindacato - che non punta a mettere in conflitto gli interessi delle diverse parti, ma a trovare soluzioni che assicurino una prospettiva, ben oltre i limiti della procedura, salvaguardando le potenzialità industriali dell'azienda, per garantirle vera continuità e, quindi, un futuro. Non vediamo come questo cozzi con i termini di legge. La crisi la conosciamo bene: siamo stati i primi ad averne parlato. Se ne potrebbe discutere a lungo, come del fatto che Tissue Tech è una "società veicolo" piuttosto singolare, presentata come una nuova compagnia i cui assetti proprietari non sono tracciabili (due società fiduciarie). Il ricorso al credito esterno non c'è, semplicemente perché non c'è nessuno disposto a garantirlo. Il male è noto, è sulla cura che si discute. Tra l'altro, a Carraia, c'è anche una linea rotoli che si vuole fermare: è strategico pure quello, nonostante si dica che la produzione dei rotoli la si vuole mantenere? Questa realtà produttiva, nel suo insieme, è importante e si inserisce in un distretto e in comparti dove non ci sono solamente grandi gruppi (che non delocalizzano; alcuni, anzi, portano qua lavoro nuovo), ma anche realtà speculari alla Papergroup che si sono mosse in maniera oculata, per mantenere un mercato versatile come quello dei prodotti trasformati della carta. Investendo in una materia prima di maggiore qualità, intervenendo sui programmi produttivi, aumentando così la produttività, e facendo una politica commerciale adeguata, si potrebbe scoprire che Carraia non è quel "ramo secco" che si vuol far credere».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Le linee illustrate a sindacati e amministratori si basano sull'autosufficienza energetica Per il rilancio c'è un piano in quattro punti di Samuele Bartolini BARGA I tecnici lo chiamano pirogassificatore, gli ambientalisti usano il termine più duro: inceneritore. Voi trovategli il nome che volete, ma il progetto per realizzarlo c'è. La Kme di Fornaci di Barga l'ha presentato all'amministrazione comunale e ai sindacati. È un documento che traccia le linee generali, l'azienda vi ha scritto sopra alcune cifre di massima, ma sono già sufficienti per capire che stavolta o la va o la spacca. O l'azienda si rilancia per davvero sul mercato del rame oppure è la stessa attività produttiva che sarà messa a rischio. Intanto ecco il piano. Dalle dichiarazioni rilasciate dall'ad Claudio Pinassi: «Il piano di rilancio poggia su quattro pilastri collegati tra loro. Aumento dei volumi produttivi dello stabilimento, da 55mila a 80-85mila tonnellate l'anno. Auto-produzione di energia elettrica destinata totalmente all'autoconsumo. Creazione di un polo sull'economia circolare. Recupero e possibile potenziamento dell'occupazione». Ma la chiave di volta di tutto il progetto è la costruzione dell'impianto di produzione energetica per mandare avanti l'attività industriale. Altrimenti, dopo oltre cent'anni di storia, sarà sempre più difficile per Kme reggere ai colpi della concorrenza sul mercato del rame.Vediamo il progetto ipotizzato del pirogassificatore più da vicino. Quello presentato a Comune e sindacati. Ha una potenza di 12mila watt. Per funzionare è alimentato da 100mila tonnellate l'anno di scarti di lavorazione delle cartiere lucchesi (il cosiddetto pulper). Il calore prodotto dall'ossidazione del pulper tiene in funzione i forni elettrici per la fusione del rame e delle sue leghe, cuore

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” pulsante dell'attività industriale targata Kme. Ed è qui che si gioca la grande scommessa. L'azienda punta tutto sulla riconversione ai forni elettrici. «L'ottimizzazione dei costi energetici è una necessità inderogabile per assicurare il rilancio della competitività della fabbrica che non sia effimero, ma sia sostenibile nel tempo. Da qui la scelta di utilizzare forni fusori elettrici, molto più versatili e flessibili di quelli a gas», ha spiegato Pinassi. Nella sostanza i forni a gas sono troppo costosi, quelli elettrici sono più modulabili e più ecologici, e l'energia elettrica gli arriverebbe direttamente dal pirogassificatore. Troppe, infatti, le scottature prese da Kme durante gli anni della crisi con le forniture di gas. Troppo alti i costi per far funzionare i forni. Mentre il forno elettrico permette di rispondere meglio agli alti e bassi del mercato: la sua potenza può essere modulata in base alle richieste del mercato.Ma per quanto riguarda le emissioni di agenti inquinanti in atmosfera? Dall'azienda invitano a non preoccuparsi. La realizzazione dell'impianto sarà condizionata dalla riduzione delle emissioni della fabbrica rispetto a quelle autorizzate dalla legge, ma anche dai limiti più stringenti imposti dalle normative europee a partire dal 2022. Altro mito da sfatare per l'azienda: Kme vuole buttarsi nel mercato dell'incenerimento dei rifiuti. «Ma non è vero. La realizzazione del pirogassificatore ha l'unico obiettivo di garantire l'autonomia energetica dell'azienda. Niente di più», dice Pinassi. E nel progetto c'è pure la realizzazione di un polo dell'economia circolare. Per organizzare incontri e convegni sugli scarti da lavorazione e non solo.Ma vanno tenute in conto due variabili nel percorso di realizzazione del pirogassificatore. La prima è legata al materiale per alimentare il pirogassificatore. Le cartiere del distretto lucchese fornirebbero parte dei loro scarti di lavorazione pari a 200mila tonnellate all'impianto, in alternativa al conferimento in discarica o al termovalorizzatore di Terni o all'estero. È in corso una trattativa. Seconda variabile. Non si conosce ancora la posizione del Comune di Barga e della Regione Toscana. Il Comune ha visto il progetto, ma non si pronuncia, forse perché fortemente pressato dai comitati, e la Regione attende i risvolti della vicenda per fare l'accordo di programma, atto propedeutico all'avvio della progettazione. È chiaro però che Kme non farà nulla senza l'intesa con le cartiere e le istituzioni.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Sì toscana e palp Interrogazione in Regione sul pirogassificatore BARGA Il consigliere regionale di "Sì Toscana a Sinistra" Tommaso Fattori, su sollecitazione del gruppo di Potere al Popolo di Mediavalle e Garfagnana, ha presentato un'interrogazione sulla questione del pirogassificatore Kme. «Preoccupati da voci che danno per imminente un accordo tra Kme, Polo Cartario Lucchese e Regione - recita l'interrogazione - sulla realizzazione di un impianto per produrre energia dal trattamento di pulper e scarti dicartiera, si evidenziano i dati epidemiologici riguardanti la Valle del Serchio in base agli studi dell'Università di Firenze pubblicati nel 2011. L'Unione Europea sconsiglia vivamente di collocare impianti d'incenerimento e assimilati in aree montane dove vi siano spiccati effetti d'inversione termica, come nella Valle del Serchio; infine mettiamo in evidenza come siano in fase avanzata progetti alternativi quali il Life Eco-Pulplast, per individuare nuovi modi di riciclo del pulper di cartiera. Sì Toscana a Sinistra riconosce l'importante ruolo di informazione e approfondimento svolto in questi mesi dal movimento di cittadini "La Libellula" e si citano anche gli interventi compiuti dal Consorzio Garfagnana Produce e dall'Osservatorio sulla sanità della Valle del Serchio nel corso dell'iter di approvazione del piano strutturale intercomunale dell'Unione dei Comuni Media Valle del Serchio». «Il gruppo consiliare Sì Toscana a Sinistra - prosegue il documento - recepisce le preoccupazioni e le istanze emerse nell'incontro con i rappresentanti locali di Potere al Popolo, ponendo le seguenti domande alla giunta regionale: risponde al vero quanto apparso sulla stampa circa un accordo di programma per la realizzazione di un pirogassificatore allo stabilimento Kme di Fornaci di Barga? È a conoscenza dei dettagli specifici del progetto e della tecnologia proposta? Come valuta, a fronte degli studi e delle rilevazioni citati, la situazione sanitaria e ambientale della zona in oggetto? È intenzionata, qualora fosse ufficialmente presentato il progetto da parte di Kme, a garantire percorsi di socializzazione e confronto con la popolazione locale, oltre al massimo approfondimento riguardo alla tecnologia proposta coinvolgendo il mondo universitario, esperti, agenzie regionali e associazioni di categoria? È intenzionata a promuovere il definitivo superamento di antiquate modalità di smaltimento dei rifiuti, quali la combustione e la gassificazione, puntando su nuove strategie industriali per il sistema produttivo toscano che sappiano conciliare sviluppo economico e difesa della salute e dell'ambiente?»

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca la lega Incontro con l'Ad «No a preclusioni sì al confronto» BARGA Nessuna preclusione per il pirorigassificatore di Kme, e quando arriverà il progetto definitivo, si esprimerà un giudizio compiuto. I vertici locali della Lega hanno chiesto e ottenuto un incontro con la direzione dello stabilimento per avere dettagli sul progetto. La delegazione formata da Simone Simonini, Roberto Andreotti e Armando Pasquinelli ha incontrato l'ad Claudio Pinassi e i manager Vincenzo Autelitano e Michele Manfredi per parlare del futuro di Kme e del pirogassifcatore: «Il confronto - spiegano i rappresentanti della Lega - ci ha visto puntigliosi sulle varie problematiche e con domande tecniche mai poste né da nessun comitato né da nessun partito. I dirigenti sono stati molto esaustivi rispondendo a tutte le domande. In primis abbiamo chiesto i parametri di massima della realizzazione dell'impianto di pirogassificazione, poi quello che ne potrebbe essere il beneficio occupazionale. L'impianto avrà una potenza di circa 12Megawatt. E per fare un confronto, l'impianto che doveva venire nell'ex Alce a Fornoli poteva arrivare fino a 96Megawatt. La Kme, per la produzione di energia, userà circa la metà del pulper prodotto in provincia. Ci sarà un introito economico da parte di Kme per prendersi carico del pulper, andando così con queste entrate a coprire i costi di investimento, e sono stati assicurati dei nuovi posti di lavoro, che saranno di circa 130/135. La dirigenza ci ha assicurato che la combustione a temperatura di circa 950° permetterà l'eliminazione di diossine e furani».«Abbiamo chiesto a tutela della cittadinanza - chiude la nota - la creazione di una commissione di controllo con membri politici e associazioni a rotazione senza emolumenti, l'azienda ha risposto positivamente alla nostra proposta». (n.b.)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

I titolari delle attività devono rivolgersi agli uffici comunali per lo spazio dove collocare i bidoncini ed usufruire del suolo pubblico gratuito Il Comune: multe per i rifiuti abbandonati in Passeggiata di Donatella Francesconi VIAREGGIO Controlli della polizia municipale che rientrano nei servizi dedicati al contrasto dell'occupazione abusiva di suolo pubblico: è l'attività avviata in questi giorni, in Passeggiata così come al mercato di piazza Cavour, dove ieri i vigili si sono presentati alla pescheria-gastronomia per regolamentare il suolo pubblico che l'attività potrà destinare a sedie e tavoli. «Si ricorda - si legge nella note dell'amministrazione comunale - che sono considerate abusive non solo le occupazioni del suolo pubblico prive della relativa concessione, ma anche quello difformi dalle disposizioni contenute nel provvedimento di concessione (Regolamento Cosap )». E, dunque, «rientrano in quest'ambito i bidoncini della spazzatura sistemati alla meglio in prossimità dei locali». Un problema che si pose da subito, fin dall'estate 2016, al momento di introdurre il porta a porta nell'area di città che comprende anche la Passeggiata, dove la gran parte dei locali non un retro con spazio adeguato, e separato dal resto come richiede la Asl, per collocare i bidoni dei rifiuti differenziati. E se l'assessore all'ambiente Federico Pierucci, nelle scorse settimane, aveva dichiarato di apprezzare la soluzione di copertura con cannicci adottata da molti stabilimenti balneari, ora la sua collega Laura Servetti, annuncia: «Chi vorrà adibire uno spazio per contenere i bidoncini, potrà fare richiesta al Comune che valuterà istanze e progetti. E, una volta accordato, il suolo pubblico necessario sarà concesso a titolo gratuito». L'amministrazione informa che «in accordo con Sea è allo studio un particolare modello di copertura dei bidoni che possa essere integrato con il contesto di pregio della Passeggiata».Contesto di pregio che già oggi, nella parte dal Molo a piazza Mazzini, vede i contenitori in legno, chiusi, uno ogni cinque attività. Non uno spettacolo per l'occhio, non sufficienti per la gran quantità di materiali conferiti per tutta la durata della stagione estiva, e spesso destinatari dei sacchi neri che rimangono all'esterno. «Basta sacchi neri e abbandono selvaggio lungo le traverse dei viali a mare», è il messaggio lanciato dall'amministrazione comunale: «Serve attenzione ad orari e conferimenti e amore verso la splendida location in cui gli esercenti si trovano ad operare». Per le sanzioni che il Comune ha intenzione di iniziare a comminare, viene ricordato, «viene applicato l'articolo 20 del codice della strada, per il quale "chiunque occupa abusivamente il suolo stradale, ovvero, avendo ottenuto la concessione, non ottempera alle relative prescrizioni, è soggetto al pagamento di una somma da 168 a 674 euro"». .

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Zanzare, Torre del Lago invasa Sea: da oggi la disinfestazione TORRE DEL LAGO Frazione invasa dalle zanzare. È stato sufficiente l'innalzamento della temperatura di questi giorni per dare il via alla danza degli insetti. «Siamo già intervenuti lungo tutto viale dei Tigli», sono le parole di Sandro Bonaceto, amministratore unico di Sea Ambiente, «ed ho dato indicazioni che da domani (oggi per chi legge, ndr) l'attività di disinfestazione si concentri su Torre del Lago. Io stesso mi sono reso conto della moltiplicazione delle zanzare in pochissimo tempo». Bonaceto ricorda, inoltre, che Sea offre un servizio di disinfestazione per i privati e lea attività che nel facciano richiesta, a pagamento «con prezzi modici». Rimane il fatto che nelle pinete tra Torre del Lago e Viareggio vi sono ancora numerose aree con acqua stagnante che sono la miglior incubatrice per le larve delle zanzare. Che sono tornate aggressive come nel 2015, per ammissione della stessa Sea. (d.f.)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio la fotonotizia Rifiuti abbandonati vicino a Pioppogatto Ancora discariche a cielo aperto. Materassi, carcasse di motorini, sacchi di spazzatura e eternit, sono stati ritrovati dalle guardie ambientali Eza tra Viareggio e Massarosa. Soprattutto a Pioppogatto e nelle campagne della Morina.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Da inizio anno 61 massesi scovati dalle telecamere installate sulle auto civetta La polizia municipale è risalita a loro dalle targhe. Ora devono pagare 100 euro Abbandonano i rifiuti beccati e multati dai vigili MASSA Si muovono spesso con il buio. Aprono il portabagagli e lì stivano di tutto. Poi, chiuso il portellone, partono. Obiettivo: raggiungere il primo cassonetto, uno di quelli per l'indifferenziata, è abbandonare mezza casa. Vecchi mobili, materassi, qualche bidet. Le batterie esauste, i giocattoli che i bimbi, ormai cresciuti, non vogliono più. Un'abitudine che hanno parecchi massesi e avevano anche i 61 cittadini a cui il "vizietto" è costato parecchio perché le telecamere dell'Asmiu li hanno beccati e costretti ad aprire il portafoglio per sfilarsi un centinaio di euro. Del resto l'amministrazione, di fronte alle lamentale di chi non sporca e al decoro ci tiene, lo aveva annunciato: le maglie dei controlli sono sempre più strette. «Mentre il Comune - spiega Palazzo civico - sta lavorando per migliorare la pulizia complessiva del territorio, attivando anche nuove forme di raccolta della spazzatura partendo dal centro storico, tramite il porta a porta e le isole ecologiche, c'è chi continua a pensare di poter vivere al di fuori della legalità e del rispetto reciproco. Approfittano magari del buio e degli angoli più nascosti, vicino ai cassonetti, per gettare di tutto: batterie esauste, ingombranti, calcinacci, sedie e rifiuti elettronici di grandi dimensioni. Luoghi privilegiati sono in particolare i vecchi cassonetti per la raccolta stradale che ancora si trovano nelle periferie della città. L'amministrazione, con la collaborazione di Asmiu, ha da tempo messo in campo le dovute contromosse e chi ha sporcato la città adesso dovrà pagare, e salato, il proprio comportamento incivile. «Un'operazione condotta in sinergia fra Asmiu e polizia municipale - sottolinea il vice sindaco Uilian Berti con delega all'ambiente - che sta stringendo il cerchio attorno a queste persone che non vogliono rispettare le regole della civile convivenza, danneggiando tutta la città. Sono state piazzate delle telecamere mobili, in auto civetta, vicino ai punti più sensibili, ai cassonetti in periferia o nelle strade più buie e meno frequentate, su tutto il territorio comunale, dai monti al mare. Così abbiamo registrato spostamenti e movimenti di chi scaricava abusivamente ogni tipo di rifiuto vicino ai cassonetti e visualizzato le targhe dei mezzi utilizzati. Le riprese video sono state poi passate al vaglio dagli agenti della polizia municipale che hanno individuato con precisione gli esatti responsabili che sono stati multati».Dall'inizio dell'anno sono stati 61 i cittadini sanzionati con multe che in media si aggirano attorno ai 100 euro a testa: «Siamo certi - prosegue il vicesindaco - che la prossima volta ci penseranno bene prima di sporcare la città o utilizzare le strade come discarica per liberare la casa dopo "le pulizie di primavera". È inconcepibile - conclude Berti - vedere persone che ancora preferiscono buttare gli ingombranti per strada quando con lo stesso sforzo potrebbero portare tutto in Ricicleria, gratuitamente, senza contare che esiste pure il servizio gratuito di Asmiu, ormai attivo da anni, per il ritiro a domicilio. Non

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” abbiamo intenzione di abbassare la guardia: chi sporca la città deve pagare». E, con i tempi che corrono, 100 euro davvero non sono spiccioli.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il pluripremiato Moreno Ratti ha creato per Stonethica la collezione Contrasti Una serie di elementi d'arredo che hanno già conquistato le gallerie londinesi Dagli scarti del marmo i vasi di design griffati di Alessandra Vivoli CARRARA Dagli scarti del marmo vasi di design in vetrina al Fuori Salone di Milano.Ecco la nuova frontiera del marmo: Stonethica è un marchio Petris e nasce come produzione di lastre di materiale lapideo all'interno di un ciclo eco-sostenibile. Gli scarti provenienti dalla lavorazione del marmo e della pietra naturale in genere, vengono riciclati e assemblati nelle lastre Stonethica grazie a una resina bicomponente atossica. L'intero processo permette di recuperare in media l'80% del materiale di partenza ottenendo prodotti composti tra il 98,6 % e il 99,4% da scarti lapidei che possono contribuire al rispetto dei parametri Leed (Leadership in Energy and Environmental Design) e Breeam (Building Research Establishment Environmental Assessment Method) per la valutazione della performance ambientale degli immobili. Tante le sinergie già configuratesi nel territorio con aziende come MaxMarmi, Paolini Marble, GMP e altri ancora. Le caratteristiche dei prodotti Stonethica è che sono garantiti per l'uso in interni di tipo residenziale e commerciale;ideali per pavimenti, rivestimenti, top di cucine e bagni, perfetti per il design d'interni; adatti alla progettazione di elementi d'arredo; utili alla personalizzazione di ambienti abitativi e di lavoro;resistenti e di facile manutenzione.Stonethica è attiva anche nel settore del design e della progettazione d'interni con l'intento di dimostrare che dallo scarto è ancora possibile creare e donare bellezza.Il designer pluripremiato Moreno Ratti ha disegnato per Stonethica la collezione "Contrasti", una serie di Vasi d'arredo che mettono in risalto il materiale in un modo assolutamente ineccepibile«L'idea nasce dalla volontà di accentuare le contraddizioni sullo spreco di una risorsa naturale, il marmo, che qui viene recuperato e assemblato per realizzare un modulo 3D - scrive Ratti - Il modulo è stato lavorato in modo da mettere in evidenza il contrasto della parte lineare e geometrica con la casualità della texture che si ottiene con la lavorazione a controllo». Gli oggetti sono stati presentati allla fiera arte MiArt, dalla galleria londinese Matter of Stuff. Stonethica è presente anche oggi al Fuori Salone di Milano presso il rivenditore autorizzato Rigo Marmi. Grandi sorprese per l'appuntamento di Verona MarmoMacc2018 atteso a settembre di quest'anno.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

LA SCHEDA Tecnologia green e consumi ridotti Rock è il nuovo treno regionale ad alta capacità progettato e costruito da Hitachi Rail Italy per Trenitalia. Il nuovo convoglio nasce dalle migliori tecnologie italiane e giapponesi disponibili nel gruppo Hitachi ed è il miglior esempio di sostenibilità ambientale al mondo. È completamente assemblato in Italia: oltre a quello di Pistoia, partecipano alla produzione anche gli stabilimenti Hitachi di Napoli e Reggio Calabria.Rock può raggiungere i 160 chilometri orari di velocità massima e ospitare oltre 600 persone comodamente sedute. La scelta dei materiali per garantire elevati livelli di riciclabilità (superiore al 95 per cento) e rinnovabilità, così come l'utilizzo di materie prime provenienti dal riciclo, unitamente ai ridotti consumi, caratterizzano l'impronta ecologica del treno.Rock vanta prestazioni uniche sul mercato in termini di bassi consumi a passeggero chilometro (-30 per cento rispetto ai più recenti veicoli circolanti in Italia). Il sistema di illuminazione a led, la gestione intelligente dei consumi di condizionamento e le funzionalità Green Drive (sistema di informazioni di supporto al macchinista) e Smart Parking permettono di ridurre al minimo i consumi energetici. Tali tecnologie consentono di minimizzare l'impatto ambientale che risulta pari a 5 grammi di CO2eq valore che rende Rock il mezzo di trasporto a minor impatto ambientale in Italia.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Nessuno ha provato ad acquistare l'impianto di compostaggio chiuso da 2 anni Intanto lunedì il Comune inizierà la rimozione del compost presente all'interno Tana Termini va all'asta ma non ci sono offerte PITEGLIO Deserta l'asta competitiva relativa all'impianto di compostaggio di Tana Termini. I termini per presentare le offertesono scaduti ieri alle 12 ma nessuno si è presentato per l'acquisto, che vedeva un prezzo base di 700mila euro e che comprendeva tra i beni immobili il fabbricato e l'area relativa all'impianto

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” di compostaggio, due appezzamenti di terreno agricolo. Tra i beni mobili figuravano il sistema di pesatura posto all'ingresso dell'impianto, l'impianto di areazione delle biocelle, il trituratore, dei vagli meccanici, delle pale gommate, una motospazzatrice, un trattore stradale e un autocarro, nonché attrezzature di varia natura, mobili e arredi anche da ufficio.A questo punto il curatore fallimentare Ivo Vannini dovrà confrontarsi con il giudice per capire come procedere per la seconda asta. Essendo una situazione particolare è possibile che si proceda, in una prima fase, anche alla vendita dei macchinari in modo da ridurre il prezzo base di un secondo incanto dell'impianto. Per il momento, però, è ancora presto per capire quale strada sarà percorsa e molto probabilmente passerà un mesetto. Sicuro è che entro l'estate il curatore fallimentare dovrà nuovamente riproporre qualcosa di pubblico. Dopo il fallimento della ditta che gestiva l'impianto era la prima volta che il bene andava all'asta. Ricordiamo che l'impianto di compostaggio di Tana Termini non è attivo da circa due anni e che vi sono ancora presenti più di 4.000 tonnellate tra compost e rifiuto in totale tra la parte esterna ed interna. L'eventuale acquirente sa che l'impianto è privo dell'autorizzazione integrata ambientale, revocata tempo fa dalla Regione.Altra cosa è il lavoro che parallelamente sta conducendo il Comune di San Marcello-Piteglio che, forte della riscossione della polizza fideiussoria di 144mila euro, probabilmente da lunedì prossimo, darà inizio alla rimozione, almeno parziale, del materiale ancora presente. «Se tutto procede secondo i programmi - spiega Cristiano Vannucchi, responsabile dei lavori pubblici - lunedì procederemo allo svuotamento del materiale che si trova all'interno dello stabilimento. Un quantitativo di circa 700 tonnellate che non è rifiuto ma ancora compost, che, con le dovute procedure, è ancora riutilizzabile. Del trasporto si occuperà una partecipata di Alia, la Valcofert, specifica del settore. Per quanto riguarda invece le tonnellate di rifiuti accumulate all'esterno dovremo procedere a gara d'appalto e i tempi sono un po' più lunghi». Carlo Bardini

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Per la prima volta dopo 10 anni diminuiscono gli accessi Regole più stringenti e crisi che inizia ad allentare la morsa In calo le famiglie assistite dall'Emporio della Solidarietà PRATO Diminuisce il numero delle famiglie assistite, ma è presto per parlare di vera e propria inversione di tendenza. Per la prima volta in dieci anni cala il numero delle famiglie assistite ma continua ad aumentare il valore dei prodotti distribuiti e la frequenza delle persone al supermercato solidale di via del Seminario. Sono alcune tra le tante indicazioni contenute nel bilancio sociale dell'Emporio della Solidarietà per l'anno 2017, che parla di una flessione del numero delle famiglie seguite, che passano da 1.895 nel 2016 a 1.805 nel 2017, a fronte di un incremento del valore dei prodotti distribuiti alle stesse: da 1 milione e 541mila euro nel 2016 a 1 milione e 664mila euro nel 2017. Il valore medio erogato per famiglia è passato dagli 815 euro del 2016 ai 922 dello scorso anno, con un minimo di 450 euro per le famiglie piccole e un massimo di 1.198 euro per i nuclei di grandi dimensioni. In un anno importante per l'Emporio della Solidarietà, che il 18 giugno festeggia dieci anni di vita, è la prima volta che si registra una diminuzione del numero di famiglie seguite: 90 in meno. Questo calo può essere dettato da diversi fattori - sono cambiate le modalità di accesso al servizio con regole leggermente più stringenti - ma il principale motivo, confermato dai centri di ascolto Caritas, è che la forte crisi di qualche anno fa sta cominciando ad allentare la sua morsa, soprattutto nei confronti dei nuclei familiari italiani. Contando almeno quattro componenti per nucleo, sono oltre 7mila le persone che hanno potuto ricevere gratuitamente prodotti alimentari ottenuti grazie alla tessera a punti, concessa da un apposito gruppo di monitoraggio formato dai servizi sociali del Comune, Caritas, Conferenza San Vincenzo e Volontariato Vincenziano. Il bilancio sociale 2017 è stato presentato questa mattina, mercoledì 18 aprile, nell'auditorium dell'Istituto tecnico commerciale Paolo Dagomari in via di Reggiana, alla presenza degli studenti delle classi quarta e quinta.A chi vengono distribuiti i prodotti. Le famiglie assistite nel 2017 sono state 1.805: per la prima volta dalla nascita dell'Emporio nel 2008 il trend registra un calo, mentre fino al 2016 il dato relativo alle famiglie era in costante crescita. Il 48,1% delle famiglie sostenute dall'Emporio nel 2017 sono italiane, dato anch'esso in leggero calo rispetto al 2016 (50%) e ancor più in riferimento al 2015 (51,2%). Albania, Marocco, Nigeria e Romania sono tra le nazioni più rappresentate tra gli utenti del supermercato solidale.Cosa e quanto è stato distribuito. In particolare, nel 2017 sono stati erogati complessivamente 1 milione e 361mila pezzi, corrispondenti a 765mila «punti Emporio», per un valore commerciale di 2 milioni e 656mila euro. A rifornire l'Emporio di prodotti pensano per il 58% (quota maggioritaria) le aziende, per il 24% la Coop (cresciuta rispetto al 18% del 2016) e infine l'Agea, agenzia europea di aiuti alimentari. Un aumento degno di nota è quello delle raccolte, che dal 3% del 2016 sono passate al 6%. Ulteriori contributi vengono, in misura minore, da enti, privati, banco alimentare e dalla Rete degli Empori.

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa alle 21 Rifiuti e stalli blu Se ne parla stasera al consiglio del Ctp1 PISAÈ in programma stasera alle 21 l'ultima seduta del Ctp del Litorale a cui il presidente Verter Tursi invita la cittadinanza a partecipare numerosa anche perché i temi che verranno trattati sono di grande attualità. Prima di tutto saranno presenti gli esperti di Geofor e alcuni rappresentanti dell'ufficio ambiente per parlare dell'avvio della raccolta differenziata con i cassonetti automatizzati. Sempre stasera la sala del Ctp ospiterà alcuni rappresentanti di Pisamo, che illustreranno i lavori finanziati con gli incassi degli stalli blu e che sono già partiti il mese scorso. Saranno relazionati e spiegati nel dettaglio in modo da rendere noto a tutti quello che è stato fatto e soprattutto come vengono spesi questi soldi. Tra i temi, viste le discussioni degli ultimi mesi, il taglio degli alberi sul viale D'Annunzio e del fatto che la Provincia non preveda la ripiantumazione.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Attualità

Che fabbrica... Gucci inaugura la città del lusso SCANDICCI (Firenze)Sulle vestaglie dei lavoratori della nuova fabbrica della moda di Scandicci torna protagonista lo slogan "Maison dell'Amour",tema della sfilata primavera-estate 2018 di Gucci e, in questo caso, anche sintesi di un percorso di passione e artigianalità attraverso il nuovo Artlab, 37.000 metri quadrati di creatività del nuovo stabilimento toscano dell'azienda del lusso per eccellenza. Il centro di produzione inaugurato ieri in via delle Nazioni Unite a Scandicci, è un viaggio in cui sembrano scorrere un'antica bottega dietro l'altra in un'immaginaria strada della bellezza su cui si affacciano mescolandosi tradizione e innovazione: 150 dipendenti che arriveranno a 400 entro la fine dell'anno con una campagna di assunzioni per il settore della pelletteria avviata l'anno passato dal gruppo Kering che porterà a 900 nuovi posti di lavoro di cui 400 ancora da assegnare, quasi tutti a Scandicci e nelle aziende del gruppo in Toscana. La produzione interna in due anni è passata dal 5 al 40% con una crescita straordinaria e inimmaginabile anche per il presidente e ceo di Gucci Marco Bizzarri. «Quando sono arrivato - ha esordito - avrei dovuto chiudere il 50% dei laboratori con un esubero, in Italia, di 5.000 lavoratori: non l'abbiamo fatto e adesso c'è il problema opposto, per trovare aziende che lavorino con noi abbiamo dovuto creare un sito attraverso cui candidarsi. Questo è di gran lunga l'investimento di Gucci più importante mai fatto in Italia: gli ordini sono cresciuti del 45%».Mani sapienti dipingono tacchi, incastonano pietre, rendono brillanti i pellami, testano ricami. Per realizzare le lussuose scarpe da uomo servono 4 giorni e mezzo di lavoro, per la preparazione della pelle per una borsa di coccodrillo due e mezzo. Uomini e macchine, straordinariamente moderne o preziose compagne dagli anni Quaranta, lavorano fianco a fianco producendo un pezzetto dietro l'altro come in un complicatissimo puzzle in cui l'estetica deve obbligatoriamente andare a braccetto con il comfort. Gucci deve essere perfezione e a Scandicci si punta a farlo sfruttando l'iperspecializzazione di ognuno e la contaminazione necessaria per ogni ambiente creativo. L'ha detto anche François-Henri Pinault, presidente e ceo di Kering il gruppo internazionale francese a cui fa capo Gucci insieme a Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen, Bottega Veneta, Boucheron, Brioni, Puma... e che è artefice del nuovo rinascimento della moda nell'hinterland fiorentino. «E' accaduto in Toscana e non poteva essere altrove, sicuramente non in Francia», è intervenuto con un breve discorso alla cerimonia di inaugurazione il multimiliardario Pinault facendo riferimento alle professionalità diffuse del territorio. «Qui - ha aggiunto Bizzarri - ci sono talenti pazzeschi e quello che facciamo è il risultato della passione che ogni dipendente mette in quello che fa, di questo processo di integrazione che stiamo portando avanti».Gli stabilimenti di Prada, Montblanc e Gucci si sfiorano uno accanto all'altro in appena 50 metri a due passi dall'uscita autostradale. Eppure dieci anni fa non era così. Il "miracolo" Scandicci aveva ancora da venire. «Ricordo una roulotte e il presidio di operai preoccupati per il loro futuro. Intorno c'era il nulla. Chiudeva l'azienda di produzione di macchine Matec, proprio dove siamo adesso. Poi sono arrivati Gucci e tutti gli altri ed è cambiato tutto», ha commentato il sindaco di Scandicci Sandro Fallani.Ancora non è finita. Scandicci centro del mondo e degli investimenti. Per adesso nessuna anticipazione: No comment del gruppo Kering.

Il Tirreno, Attualità

Il riuso degli scarti Gucci è anche sostenibilità. E lo ha dimostrato anche con un dono per gli ospiti: un porta biglietti da visita realizzato con il riutilizzo dei materiali di scarto generati nella produzione che altrimenti sarebbero considerati rifiuti e realizzati grazie al reinserimento lavorativo di persone svantaggiate. di Ilenia Reali

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Congelati 25 milioni di debiti coi fornitori, tremano 125 dipendenti La crisi della coop Clc chiesto il concordato di Giulio Corsi LIVORNO La Clc, colosso dell'edilizia livornese, ha chiesto il concordato. I conti della società che ha costruito le Fonti del Corallo e il parco Levante sono in una situazione di grave squilibrio finanziario. E l'incapacità di rispettare gli impegni con i creditori ha costretto i vertici della cooperativa a rivolgersi al tribunale fallimentare.A quanto

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

La ditta che si aggiudicherà l'appalto dovrà rimuovere il tetto Si parte a fine giugno: «Sarà un'asportazione chirurgica» Quattro mesi di lavori per togliere l'amianto dall'ex deposito Atl di Matteo Scardigli LIVORNO 443 metri quadri, costituiti all'80 percento da materiali in cemento contenenti fibre di amianto, da smontare pezzo per pezzo in circa quattro mesi. La demolizione dell'ex deposito di Atl (contiguo al piazzale con i 200 stalli blu in abbonamento a 65 euro al mese) in via del Forte dei Cavalleggeri comincia con la rimozione della copertura, che andrà a gara mercoledì 2 maggio. «Sarà un'operazione assolutamente sicura per la salute pubblica, garantirà l'Asl; e sarà praticamente indolore per la vita del parcheggio e del quartiere», assicura il geometra Massimo Petagna: «La superficie - dice - è stata già trattata nel 2009-2010 per impedire la dispersione nell'aria di elementi nocivi e sarà sottoposta ad ulteriori messe in sicurezza, e l'inconveniente per i posteggi sarà limitato all'apertura di un passaggio nella recinzione per consentire il transito dei mezzi pesanti». Per il via ai lavori si dovrà comunque attendere l'assegnazione, 40-50 giorni dopo la gara. Dunque, fine giugno o inizio luglio per una durata complessiva di 120 giorni, cioè fine ottobre. Per quanto riguarda invece tempi e modalità dell'abbattimento del resto della struttura non si hanno previsioni. Intanto nel piazzale già da martedì i tecnici del Comune stanno conducendo dei sopralluoghi con le aziende interessate a partecipare al bando, provenienti da varie parti d'Italia. Al vincitore spetterà il compito di smantellare il tetto utilizzando speciali piattaforme semoventi, adagiando poi in alveo protetto ogni singolo frammento per evitare di sollevare la pericolosa polvere. Niente abbattimenti o crolli dunque - promettono da palazzo Civico - ma «un'asportazione chirurgica». L'aggiudicatario del bando si prenderà anche l'onere di un altro intervento analogo: la rimozione della copertura del vecchio alloggio del custode di villa Fabbricotti. Dopo i fatti di villa

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Corridi il Comune prosegue dunque nella direzione di una Livorno sempre più libera dall'amianto con una nuova grande opera di bonifica (oltre a tante altre "minori" ) che però non sarà possibile estendere ai locali adiacenti, sempre nell'area dell'ex deposito Atl, attualmente "occupati".

Il Tirreno, Cronaca di Livorno – L’intervento

Il braccialetto migliorala vita di tutti La polemica sui braccialetti Aamps mi sorprende per vari motivi. Il primo è legato all'evidente non conoscenza che, da alcuni decenni, le guardie giurate, durante i loro percorsi, devono timbrare presso una serie di orologi marcatempo per certificare che la guardia è passata in quel luogo a quell'ora. Non mi risulta che per questa procedura vi siano mai state polemiche come non vi sono state polemiche per il fatto che i corrieri, con un apposito terminale elettronico, certificano che un pacco è stato consegnato in quel giorno, in quell'ora ed a quella data persona. Tutto certificato e tutti contenti. Tra l'altro, la nuova procedura Aamps porterebbe vari benefici perché, oltre a non danneggiare il lavoratore che svolge già il proprio incarico in modo scrupoloso, consentirebbe di studiare, con la grande massa dei dati raccolti, i possibili miglioramenti del servizio e, assolutamente da non trascurare, anche l'utilissima dimostrazione del lavoro svolto nel caso di eventuali lamentele dei cittadini (in questo caso serve anche a tutelare il lavoratore). Aggiungo che per accogliere le molte e nuove possibilità offerte dal progresso bisogna avere una mente elastica e predisposta ad attuare la maggiore efficienza possibile nel proprio lavoro.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Il servizio entrerà a regime il 18 giugno: parte la campagna informativa nella zona L'obiettivo è allargare questo sistema di raccolta a tutto il territorio comunale Porta a porta, via a Marina riguarderà 5.500 utenze di Alfredo Faetti CECINA Il secondo passo arriva dieci anni dopo il primo e va nella direzione più complicata: quella di Marina di Cecina. È in quelle strade a due passi dal mare infatti che le percentuali della raccolta differenziata registrano cali drastici con l'arrivo dell'estate e il Comune ha deciso di porvi rimedio, mettendo in campo lo strumento che ha fatto di San Pietro in Palazzi la zona più virtuosa in città: il Porta a porta. Rea ha raccolto la sfida dell'amministrazione e ha già messo in piedi il cronoprogramma, scandito da informazione e consegna del kit, che porta al 18 giugno, giorno in cui il nuovo sistema di raccolta entrerà a pieno regime.La novità riguarda 5.000 utenze domestiche (di cui 3.000 secondo case) e 320 non domestiche (comprese quelle della Mazzanta e delle Gorette), intese come ristoranti, stabilimenti e attività commerciali. «Dopo l'esperienza positiva di Palazzi, abbiamo deciso di iniziare da Marina perché è lì che abbiamo il massimo conferimento di rifiuti, specialmente nel periodo estivo», spiega l'assessore competente Pino Costantino, riferendosi all'arrivo dei turisti. Sono i numeri a dirlo: il dato medio della differenziata su tutto il territorio di Cecina è di circa il 40 per cento, capace di scendere al 32 per cento nel mese di agosto. Segno evidente che i visitatori (mediamente 600mila in un anno) non tengono molto conto di una raccolta attenta dell'immondizia. Palazzi invece, dove il Porta a porta è arrivato nel novembre del 2008, il dato è del 70 per cento. Se Marina è il paziente insomma, Palazzi è la cura. «È una questione di senso civico - continua Costantino - Le buone pratiche portano a risultati e vengono assimilate dai cittadini, senza contare che in questo modo diamo l'immagine di una località preparata di fronte ai turisti che arrivano da realtà in cui si porta avanti un regime di differenziata spinta, come il Nord Europa».L'obiettivo dell'amministrazione è raggiungere il famoso 65 per cento di differenziata e per riuscirci punta ad allargare il Porta a porta a tutto il territorio nell'arco del prossimo anno. «Ma questa non è una sperimentazione, dal 18 giugno va a regime», tiene a sottolineare Matteo Trumpy, amministratore di Rea spa, consapevole che proteste comunque ci saranno. «In questi giorni invieremo a tutte le utenze una lettera in cui annunceremo l'attivazione del servizio - dice - e inviteremo i cittadini a due incontri pubblici a cui seguiranno gazebo informativi». Organico, multimateriale (vetro e plastica), carta e cartone e indifferenziata: così viene scandito il Porta a porta. Il servizio che si vuole mettere a regime a Marina di Cecina - partorito da un confronto tra Comune, società e operatori del territorio - è pensato per essere all'avanguardia. Ad esempio, a luglio e agosto, il ritiro dell'organico da parte dei dipendenti Rea avverrà due volte al giorno, proprio per evitare l'accumulo di sostanze organiche che al sole provocano spiacevoli conseguenze olfattive. Inoltre, il Porta a porta permetterà di rimuovere i cassonetti della spazzatura e questa mossa «va a migliorare il decoro della località», continua Trumpy.Una piccola rivoluzione insomma che parte dal mare e ben presto arriverà in città, puntando sulle buone pratiche che garantiscono, a fronte di un pizzico d'attenzione in più, risultati decisamente migliori rispetto a quelli di oggi.

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

RIFIUTI»SMALTIMENTO E INIZIATIVE L'app di Rea per ricordarsi il giorno del ritiro della spazzatura «È disponibile un'applicazione gratuita per avere a portata di smartphone tutte le informazioni utili legate al Porta a porta», spiega l'amministratore della società Rea, Matteo Trumpy. Si chiama "portApportaRea" e permette non solo di avere tutte le informazioni necessarie, ma garantisce, oltre a un vademecum per sapere come differenziare ogni rifiuto, un aiuto al cittadino sul sietma di raccolta. Invia ad esempio le notifiche per ricordare la sera prima quale tipologia di rifiuti verrà raccolta la mattina dopo. Inoltre, l'applicazione permette anche di prenotare il ritiro ingombranti, altro servizio particolarmente utile. Infine, altra possibilità offerta dall'app è quella di poter segnalare abbandoni: se un cittadino si rende conto che in un determinato punto si è verificato un abbandono irregolare di rifiuti, può comunicarlo immediatamente dal cellulare.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina il programma Primo incontro il 4 maggio Kit consegnati da fine mese CECINA Le lettere di avviso che annunciano la novità arriveranno già nei prossimi giorni nelle case dei residenti di Marina. Il primo incontro per illustrare la raccolta Porta a porta, poi, è fissato per venerdì 4 maggio, alle 21 all'hotel Gabbiano. Il secondo invece è per giovedì 17, alle 18, allestito (meteo permettendo) all'arena estiva sulla Terrazza dei Tirreni. Dal 15 maggio, inoltre, su largo Cairoli sarà allestito un apposito gazebo. La distribuzione dei kit prenderà il via dal 22 maggio all'ecosportello appositamente creato all'ufficio turistico. Per l'organico saranno distribuiti sacchetti biodegradabili e gli appositi cestelli antirandagismo; sacchetti appositi sono riservati anche alla raccolta di carta e cartone, multimateriale e indifferenziato, che puntiamo a ridurre fortemente".Sono tre i periodi dell'anno che scandiranno la raccolta Porta a porta. Il primo andrà indicativamente dal 1 ottobre al 15 aprile e rappresenta il periodo di non stagionalità turistica, quando cioè il ritiro dei rifiuti avrà un lieve rallentamento. Il secondo periodo è compreso tra il 16 aprile al 15 giugno e dal 16 settembre al 30 settembre, quando è in corso la "media stagione turistica". Infine, il terzo periodo, quello dell'alta stagione e della grande concentrazione dei turisti, andrà dal 16 giugno al 15 settembre. Il calendario del ritiro dei rifiuti sarà ben illustrato attraverso un calendario, distribuito sia in forma cartacea che in forma web dalla Rea, attraverso l'app studiata proprio per agevolare il compito del cittadino

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

L'immondizia diventa arte con gli studenti del Galilei CECINA No, non sarà un sabato come gli altri. Domani mattina, in centro a Cecina, sbarcheranno dalle 9.30 Paolo Lumini e i suoi ragazzi con "Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Micro, macro plastiche? No grazie! ". Gli studenti delle sezioni H, I e L e il loro professore arriveranno in corso Matteotti per presentare le opere composte dopo avere raccolto sulla spiaggia materiale di scarto trasformandolo in opere d'arte. L'iniziativa è stata illustrata ieri pomeriggio in Comune dal vice sindaco Giovanni Salvini e dal dirigente dell'azienda Rea Matteo Trumpy. «Abbiamo dato vita - spiega Lumini - a rifiuti plastici trovati sull'arenile, coinvolgendo anche i genitori. Le opere che porteremo in paese sono circa 300 e, con il ricavato delle donazioni, finanzieremo in futuro altre iniziative. Inoltre, grazie a una sirena gigante, ci esibiremo per qualche minuto in piazza». Parte di queste creazioni, nate dalla fantasia degli adolescenti, saranno visibili nei negozi. Tre cartoline, frutto della sinergia con la fotografa professionista ed ex alunna del prof Veronica Franceschini, descrivono bene l'originale progetto. «L'obiettivo - ha concluso Salvini - è culturale, perché è cambiando la mentalità delle persone che si può ragionare sul degrado ambientale e sulle sue conseguenze. La collaborazione di tutti è la base per la migliore gestione dei rifiuti». Trumpy ha sottolineato che Rosignano energia ambiente impiega da tempo risorse per sensibilizzare le scuole sul tema. Attuale, in quanto con lattine, bottiglie e frazioni umide coesistiamo ogni giorno. Meglio imparare a conoscerle subito. Michele Falorni

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina piazza del mercato Laghetto sporco cittadini all'opera ROSIGNANO Un gruppo di cittadini per prendersi cura del piccolo laghetto che si trova in piazza del Mercato a Rosignano Solvay. L'appello è stato lanciato sui social e riguarda la pulizia e il "salvataggio" delle tartarughe che son state gettate nel laghetto e che vivono in un ambiente precario. «Alcune tartarughe sono già morti e così alcuni pesci - dicono i cittadini - bisogna trovare loro un altro ambiente in cui vivere. Il fondo del laghetto è sporco e l'acqua è putrida». Da qui l'idea di prendersi cura di questo spazio, ripulirlo e portare la fauna in un altro habitat. Bene chiarire: pesci e tartarughe marine sono state gettate all'interno di quella che è poco più di una pozza adiacente al parco giochi per bambini, dai cittadini. «È necessario capire bene - dice l'assessore alla qualità urbana Piero Nocchi - che quando si prendono animali non abbandonarli». Solo sabato scorso gli operai del Comune hanno eseguito un pronto intervento sul laghetto che non ha uscite per l'acqua e che, dunque, tende al ristagno. Ovvio che la fauna ne soffra. «Tre sono i problemi al vaglio - dice Nocchi - il primo riguarda l'ossigenazione dell'acqua. Il laghetto ha necessità di acqua continuamente riciclata o comunque di un riciclo chiuso. Solo così gli animali possono viverci. L'altro problema sono proprio le tartarughe marine. Ho chiesto ai tecnici dell'ufficio ambiente di verificare quali tipo di tartarughe (o pesci) siano state abbandonati all'interno della vasca. Bisogna capire se si tratta di tartarughe carnivore o di altro genere e quindi trovare loro un'area protetta. Parallelamente stiamo valutando la possibilità di creare un riciclo d'acqua all'interno della pozza, anche se non sembra cosa così semplice. Infine abbiamo deciso di recintare il piccolo laghetto con una rete; una decisione presa soprattutto per motivi di sicurezza vista l'alta presenza di bambini che frequentano il parco giochi che si trova proprio vicino al laghetto». Per quanto riguarda i problemi di pulizia «sta anche ai cittadini non buttare bottiglie di plastica, carta o rifiuti in genere all'interno dell'area che non è vero - puntualizza Nocchi - che non venga pulita». Per quanto riguarda la volontà manifestata da un gruppo di cittadini di ripulire la vasca e mettere in salvo gli animali rimasti "sono disponibile ad incontrarmi con chi ha manifestato interesse per il laghetto ma potrò farlo solo dopo le verifiche che stiamo effettuando. Solo così potrò dare le giuste risposte e indicazioni». (al.ber.)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina acconto tari Tassa sui rifiuti, prima rata entro maggio ROSIGNANO Si dovrà versare entro il 30 maggio il primo acconto (30%) della Tari (Tassa sui rifiuti). Le scadenze, deliberate dal Consiglio Comunale di Rosignano (DCC n. 171 del 30/12/2017) per il periodo d'imposta 2018 sono: il 30 maggio la prima o unica rata, il 31 luglio il secondo acconto (30%) e il 1° ottobre il saldo. L'Ufficio Tributi del Comune di Rosignano informa che sono in fase di recapito al domicilio dei contribuenti le informative di pagamento, con allegati i documenti che riportano l'importo da corrispondere per l'anno in corso. Il versamento si può effettuare in un'unica soluzione entro il 30 maggio, utilizzando l'allegato modello F24 "rata unica", oppure in tre rate utilizzando di volta in volta i modelli F24 relativi a ciascuna scadenza: 30 maggio 2018, 31 luglio 2018, 1° ottobre 2018. Il pagamento degli F24 si può effettuare presso tutti gli sportelli delle banche e di Poste Italiane, presso le strutture autorizzate le e tabaccherie aderenti a Banca ITB. Per poter fruire delle agevolazioni per grave disagio economico-sociale è indispensabile presentare la richiesta su apposito modulo entro il 31 luglio. La mancata richiesta comporta l'esclusione dalla graduatoria per l'anno in corso. I beneficiari delle agevolazioni inseriti nelle graduatoria 2017 possono sospendere il pagamento dell'imposta fino all'approvazione della graduatoria annuale (Regolamento IUC, art. 54, comma 7). I contribuenti che non dovessero ricevere l'informativa di pagamento devono richiederla entro un mese dalla prima scadenza (Reg. art. 6 c. 4) all'Unità Organizzativa gestione entrate (via F.lli Cairoli, 2 a Rosignano Solvay). L'ufficio è aperto il martedì (9-12,30 e 15,15-17,45) e venerdì (9-12,30). Uno sportello telefonico ai numeri 0586 724299, 724259, 724371, con operatore che risponde il lunedì, mercoledì e giovedì ore 12-13,30.

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Un altro incontro interlocutorio al Mise. Concessioni portuali, piano industriale e trattativa con Rebrab rallentano le operazioni Aferpi: Jindal prende ancora tempo di Cristiano Lozito PIOMBINO È stata un'altra riunione interlocutoria quella che si è svolta ieri al Mise tra i rappresentanti della Jindal South West e le istituzioni, sulla questione Aferpi. Si è trattato di un nuovo incontro "tecnico", presenti la sottosegretaria all'Ambiente Silvia Velo, rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo e del Lavoro, della Regione (con Paolo Tedeschi, capo della segreteria di Enrico Rossi, e il consigliere del presidente per le questioni del lavoro, Gianfranco Simoncini), il commissario Piero Nardi, il vicesindaco Stefano Ferrini.«Dopo vari incontri che si sono svolti nei giorni scorsi con i vari ministeri - dice Velo - si è fatto il punto sui temi ritenuti necessari da Jsw per concludere la due diligence. Credo che il gruppo indiano abbia avuto risposte esaustive, naturalmente se serviranno altri approfondimenti saremo a disposizione».È questa l'unica stringata dichiarazione dopo un incontro che non pare aver modificato di molto la situazione.Se infatti da varie fonti emerge la volontà di Sajjan Jindal, di concludere l'affare in tempi brevi (ma difficilmente ormai entro la data prevista, e cioè la fine di questo mese), proprio l'avvicinarsi della chiusura sta facendo emergere questioni non secondarie che potrebbero complicare la vicenda.Soprattutto non c'è ancora una data per la presentazione del piano industriale: gli indiani continuano a mostrarsi preoccupati dal rischio di possibili responsabilità di natura ambientale, e inoltre secondo varie fonti sarebbero intenzionati a prendersi 18 mesi non per la progettazione della nuova acciaieria e dei forni elettrici - che pur restano un obiettivo dichiarato - ma per valutarne in modo compiuto la convenienza. Ed è ovvio che un anno e mezzo in un settore come la siderurgia, può far cambiare in modo importante gli scenari.Nella prima fase dunque, pur assumendo tutti i 1800 dipendenti ex Lucchini ricorrendo agli ammortizzatori sociali, ci sarebbe lavoro per 700 persone nei tre laminatoi, numero insufficiente a far "girare" la solidarietà (forse anche con l'avvio delle demolizioni), soprattutto per un periodo così lungo visto che la seconda fase costituita dalla progettazione e dalla realizzazione dei nuovi impianti fa intravedere il ritorno alla produzione non prima di quattro anni.Non piacerebbe poi agli indiani il periodo di sorveglianza del Governo, quei due anni concordati con Issad Rebrab il 30 giugno del 2017, che scadrebbero solo alla metà dell'anno prossimo. Così come non piace al Governo l'idea di assegnare le concessioni portuali, su cui ovviamente Jindal ha grande interesse, senza la certezza assoluta sugli investimenti, nonostante la serietà che viene attribuita all'azienda indiana.Fibrillazioni comprensibili quando appunto ci si avvicina alla chiusura di un affare così importante, che comunque molti degli attori sono convinti che si farà. C'è però un altro elemento sul tavolo che potrebbe creare intralci o ritardi, e cioè lo stato della trattativa tra acquirente e venditore.Secondo fonti qualificate infatti la due diligence avrebbe convinto Jindal che quei 60 milioni frutto del preaccordo di marzo con Cevital, non sono giustificati dalle condizioni degli impianti e dall'azzeramento del mercato legato alla semiparalisi dei laminatoi.Su tutto poi pesa la fin qui totale assenza di rapporti diretti tra la Jsw e i sindacati. Che, stanchi di uno status da "osservatori interessati", nella fase della trattativa tra le parti, ora spingono per un incontro in cui fare chiarezza sugli obiettivi di Jindal, così da non trovarsi a un improvviso prendere o lasciare.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba dodicesima edizione Alla Magona si celebra la Giornata della sicurezza PIOMBINO Oggi alla Magona si celebra la "Giornata della salute e sicurezza sul lavoro". Giunta alla dodicesima edizione, è una delle iniziative più importanti nel calendario del gruppo Arcelor Mittal, «poiché fornisce la possibilità - dice una nota aziendale - di ridefinire e sottolineare l'importanza della salute e della sicurezza sul posto di lavoro». La giornata è incentrata sul tema "Noi scegliamo la vita più sicura", «dove noi - scrive Magona - è inteso come responsabilità comune di tutti coloro che lavorano in azienda. "Scegliamo" inteso come idea di responsabilità, noi abbiamo la scelta di come agire il modo più sicuro perché dobbiamo rispettare le regole, tutti i modi non sono gli stessi, il più sicuro non è sempre il più facile».In sala verde, dopo una breve rappresentazione teatrale su questi temi, realizzata da Riolab, «si svolgerà un dibattito - conclude la nota - sull'importanza del comportamento umano per cercare di superare il "di chi è la colpa" per arrivare a pensare in team come unica soluzione».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Attesi in mattinata i carabinieri che dovranno dare il via ai lavori in discarica e monitorarli Si aspetta il Noe per ripartire di Alessandro De Gregorio PIOMBINO I carabinieri del Noe sono attesi per oggi a Rimateria. In giornata quindi, dopo un mese di blocco dovuto al sequestro preventivo, potrebbe ripartire tutta l'attività della discarica, sia sul fronte dei conferimenti che su quello dei lavori di adeguamento. Così infatti è stato deciso dal giudice delle indagini preliminari Marco Sacquegna che martedì, su parere parzialmente favorevole del pm Massimo Mannucci, ha accolto l'istanza dell'avvocato Pier Matteo Lucibello firmando l'ordinanza di dissequestro totale degli impianti di Ischia di Crociano: dissequestro finalizzato appunto alla messa a norma degli stessi impianti. Il gip ha delegato i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Grosseto che dovranno monitorare e riferire allo stesso gip e al pm. I carabinieri dunque sono attesi per questa mattina alla discarica, come conferma il presidente di Rimateria Valerio Caramassi. L'affidamento ai militari del Noe del controllo sui lavori viene visto non come un ostacolo ma al contrario come un'opportunità. Lo hanno detto l'altroieri lo stesso Caramassi, il sindaco Massimo Giuliani e lo hanno ribadito ieri tutti e tre i rappresentanti Rsu che erano al loro posto all'ingresso dell'azienda: Mauro Marini (Cgil), Marco Silvestri (Cisl) e Federico Lenzi (Uil). Per tutti il controllo del Noe è una specie di bollino verde, un certificato di qualità.Intanto l'azienda sta aggiornando il programma dei lavori che dovrà inviare alla magistratura entro 15 giorni. Un cronoprogramma dove verranno indicate le varie fasi dei lavori: completamento e collegamento dei pozzi per il biogas, regimazione delle acque, copertura. Lavori che subiranno un ritardo di un mese o due. Per l'eliminazione dei cattivi odori ci sarà da aspettare fino a metà agosto, quindi in piena stagione turistica il problema del puzzo non coinvolgerà solo gli abitanti di Colmata e gli stessi lavoratori ma verrà condiviso con le migliaia di turisti in transito sulla Geodetica. Non il massimo.Ieri per esempio la puzza era particolarmente forte. Eppure i camion per il trasferimento del percolato (che, lo ricordiamo, è prodotto quasi interamente dalle infiltrazioni di acqua e dalla decomposizione dei vecchi rifiuti solidi urbani della discarica ex Asiu e non dai nuovi conferimenti di rifiuti speciali non pericolosi) hanno continuato a operare anche durante il sequestro, attraverso i lavoratori comandati. Se prima era una corsa contro il tempo, ora lo è ancora di più.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

MA IL BUCO DI 50 MILIONI È REALE Ho seguito attentamente le vicende di Rimateria, ma a parte un mio iniziale intervento di buonsenso, che auspicava tempi veloci della magistratura a fronte di un progetto industriale da proseguire per ottemperare alla messa a norma della discarica, ho preferito restare spettatore. D'altra parte non sono predisposto a giravolte strumentali solo per cavalcare l'onda come ho visto fare da molti. La bagarre sui social è stata intensa e scomposta, sia nelle conoscenze delle questioni che nell'espressione in generale, come se fosse un problema di qualcuno e non dell'intera comunità. Non intervengo sui gruppi social solitamente, perché non ho tempo e poi perché troppo spesso sono funzionali a disegni di parte, facendo pressione sulla pancia delle persone meno informate. In effetti, personaggi noti in questa fase proprio sui gruppi di Facebook hanno detto tutto e il contrario di tutto. Prima hanno buttato benzina sul fuoco, poi sono tornati sui loro passi per solidarizzare con i lavoratori, come se non avessero saputo che le implicazioni aziendali si sarebbero ripercosse sui dipendenti.Comunque, alla fine, al di là dei pronunciamenti della politica, la prerogativa dell'azione in questa fase è a carico degli organi inquirenti e dei difensori di parte, tutto il resto è solo sceneggiata. Ovviamente non mi riferisco alle legittime manifestazioni dei dipendenti, i quali hanno sostenuto con forza le proprie ragioni.Credo che il dissequestro della discarica fosse l'unica soluzione per ripartire con la messa a norma, con ciò però non si può far finta che non sia accaduto nulla. I 50 milioni di buco lasciati da Asiu sono reali, come lo è la cattiva gestione nel nostro comprensorio dei rifiuti speciali, e non solo, con pesanti responsabilità sia pubbliche che private da verificare e a mio avviso anche da sanzionare pesantemente. Vedremo cosa accadrànel futuro prossimo. Resta poi l'incognita industriale, che obtorto collo peserà sulle scelte future di Rimateria e di tutti i cittadini di Piombino, nessuno escluso.Buona giornata Rimateria. Luigi Coppola(Udc)

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Divulgato e pubblicato su Facebook un messaggio privato di Caramassi C'è una "talpa" tra i dipendenti PIOMBINO Il caso Rimateria ha fatto discutere e continua a farlo. Non sono mancati i colpi di scena e non mancano neanche i veleni. Ieri mattina, su un gruppo Facebook ("Super partes"), è apparso quello che in gergo web viene definito "meme" e che consiste in una vignetta graffiante, di solito divertente. In questo caso, però, la vignetta ha fatto divertire poche persone destando invece l'indignazione di molte altre. Perché di fatto si è trattato della pubblicazione di un messaggio privato e, anche se non è stato riportato il nome dell'autore, questi era riconoscibilissimo: Valerio Caramassi. Il presidente di Rimateria è stato raffigurato come un boss con sigaro, baffoni, cravatta e occhiali scuri. Alcune parole sono state modificate, per esempio i Noe sono diventati i Moe e Rimateria è diventata Zi-Valeria. Ma il messaggio è pari pari quello inviato mercoledì da Caramassi ai dipendenti dell'azienda sulla chat di Whatsapp. Una chat di lavoro, comunque una chat privata. Nel messaggio, in sintesi, Caramassi invitava i lavoratori a proseguire la presenza sui social con la stessa attenzione e intensità, dava loro appuntamento l'indomani (cioè ieri) al lavoro e annunciava l'arrivo dei Noe per venerdì, cioè per oggi. Quel messaggio era arrivato sui cellulari dei 49 dipendenti di Rimateria e lì, nelle intenzioni, avrebbe dovuto rimanere. Invece qualcuno lo ha fatto uscire e, a quanto pare, non sarebbe la prima volta. Ma finora nulla era finito sui social.Amara la reazione dei lavoratori, che in questi giorni hanno dimostrato grande coesione. «Pensare che tra noi ci sia una talpa ci fa stare male» dicono. La vicenda potrebbe finire anche davanti a un giudice considerando che sono ipotizzabili fattispecie di reato precise: diffusione di conversazioni private per recare danno all'altrui reputazione o immagine, violazione di corrispondenza, diffamazione.(a.d.g.)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba in un mese Consumate dai lavoratori tutte le ferie maturate PIOMBINO Riaperta la discarica, sono tornati al lavoro tutti i 49 dipendenti di Rimateria. In tempo utile per ricominciare a guadagnare, visto che per loro non erano previsti ammortizzatori sociali. L'unica possibilità, ma molto aleatoria, era quella ipotizzata a Firenze quando si era parlato del Fis, il Fondo d'integrazione salariale. Un fondo disciplinato da un decreto interministeriale del 2016, gestito dall'Inps, ma i cui criteri non sembravano adattabili automaticamente a Rimateria. Poi era stato chiesto un intervento dei Comuni soci. Ora il problema è superato, anche se gli stipendi saranno più leggeri, senza straordinari e altre voci. Resta un altro problema, quello delle ferie. I lavoratori dal 21 marzo, da quando cioè la discarica era stata posta sotto sequestro preventivo, erano stati messi in ferie forzate. In un mese, un giorno alla volta tutte le loro ferie maturate sono state usate. Ora l'azienda sta cercando di capire anche come risolvere questo problema, in modo da non penalizzare ulteriormente i dipendenti.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Tre nuovi punti di raccolta per oli esausti Mercoledì 23 aprile saranno aperte tre postazioni di raccolta oli alimentari esausti inserite nei centri commerciali Coop di Campiglia e Venturina e Conad in Venturina. Le inaugurazioni si svolgeranno la mattina secondo questi orari: alle 10,30 presentazione della postazione alla Coop di Campiglia in via Burattelli. Alle 11,30 al Centro Commerciale Coop di via Don Sturzo a Venturina e alle 12,30 inaugurazione del punto di raccolta al Centro commerciale La Monaca, in via dell'Agricoltura. All'inaugurazione saranno presenti la sindaca di Campiglia e la giunta, rappresentanti di Sei Toscana, dei centri commerciali aderenti e della Calussi Srl che gestirà la parte operativa. L'attivazione di questo servizio rappresenta un importante passo in avanti verso la sensibilizzazione dei cittadini nei confronti di un tema che frequentemente è trattato in maniera esclusivamente astratta. Afferma l'assessora Viola Ferroni: «L'attenzione verso l'ambiente, il riuso dei materiali e il concetto di rigenerazione, può attecchire nell'opinione pubblica e nelle buone pratiche quotidiane dei cittadini soltanto se supportato da un'adeguata rete di servizi che devono essere semplici da utilizzare e facilmente raggiungibili». In questo senso va la decisione di installare i punti di raccolta per gli oli di origine alimentare esausti nei centri commerciali del Comune. La sindaca Rossana Soffritti, l'assessora Ferroni e la giunta, esprimendo soddisfazione per l'avvio del servizio affermano: «Alla à Unicoop Tirreno ed

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Etrusca Srl Conad va il ringraziamento dell'amministrazione comunale per essere importanti partner di questo servizio promosso in sinergia con Calussi Srl e con Sei Toscana».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La rimozione a carico dei privati che hanno concessioni, ma è scontro col Comune Spartaia invasa dalla posidonia MARCIANA Spartaia fa i conti con le posidonie spiaggiate, conti che non tornano per quanto riguarda i costi di smaltimento che vanno suddivisi tra comune e concessionari della spiaggia. Un problema che si ripresenta puntualmente ogni anno, quello dei cumuli di posidonie sulle spiagge, e che riguarda gran parte dei litorali elbani. La vice prefettura dell'Isola d'Elba dopo essersi consultata con il Parco Nazionale dell'Arcipelago, la Capitaneria di Porto, i Carabinieri Forestali ed Esa, nel marzo scorso ha cercato di fornire un "chiarimento esaustivo" sulle metodologie da seguire per la gestione delle cosiddette banquettes, le collinette formate dall'accumulo di posidonie miste a sabbia. Regole che sono contenute in un'informativa contenente le linee guida diretta ai sindaci, per evitare possibili controversie tra i Comuni, le associazioni ambientaliste e le categorie economiche locali. L'informativa in quanto tale, va interpretata, ma questo (come negli anni passati), non ha impedito che nascessero contestazioni, come appunto a Spartaia, dove alcuni concessionari della spiaggia non sono d'accordo con la ripartizione delle aree di loro competenza e quindi dei costi da pagare per le rimozione delle posidonie. A quanto detto, si aggiungerebbe un errore nella suddivisione della porzione di spiaggia tra le strutture turistiche che vi si affacciano e quella di cui è competente il Comune. Le linee guida inviate dal prefetto secondo quanto stabilito dal Ministero per l'Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare specificano infatti che dove "si verifichino oggettive incompatibilità tra gli accumuli di biomassa e la frequentazione delle spiagge, le banquettes possono essere rimosse e trattate come rifiuti solidi urbani". Operazioni i cui costi sono a carico del Comune per quanto riguarda le aree pubbliche non affidate a concessionari privati, che si dovranno invece fare carico dello smaltimento se il materiale è su un'area data in concessione. Per quanto riguarda Spartaia, venerdì il Comune di Marciana incontrerà le parti in causa, per vedere se e come rimuovere gli accumuli. L'informativa prefettizia specifica inoltre che "gli interventi di rimozione della posidonia devono essere limitati alle spiagge di intensa fruizione organizzata, che non ricadono nell'area del Parco Nazionale o nella Rete natura 2000, per cui è necessario prima aver l'autorizzazione del Parco. Esistono anche altre due ipotesi alternative alla rimozione: il mantenimento in loco dei cumuli di posidonie e il loro spostamento temporaneo. La prima "appare come la migliore dal punto di vista ecologico" si legge nella nota prefettizia sempre che non entri "in conflitto con le esigenze di balneazione e fruizione delle spiagge". Nel secondo caso si tratta di stoccare gli accumuli n zone appartate della stessa spiaggia o in spiagge poco accessibili, o non frequentate dai bagnanti o particolarmente esposte all'erosione. Nelle spiagge più frequentate però comportano "una diminuzione del valore turistico della spiaggia - aggiunge la vice prefettura - e viene richiesto alle amministrazioni di rimuovere i depositi per rendere le spiagge più gradevoli".

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Durissimo attacco di palazzo Sani all'amministrazione: nel mirino finiscono i rincari della Cosap e della tariffa dei rifiuti e i «controlli vessatori» Rabbia di Confcommercio contro Raspini e Mercanti LUCCA Un attacco duro, dai toni perentori. È quello portato da Confcommercio nei confronti dell'amministrazione comunale e, in particolare, di due assossori: quello alle attività produttive, Valentina Mercanti e quello ad ambiente e sicurezza Francesco Raspini.«In tutti questi anni l'operato di Confcommercio è stato sempre contraddistinto da una costante ricerca del dialogo, del confronto e della concertazione con l'amministrazione comunale di Lucca, a prescindere dal colore politico di appartenenza del momento. Una linea, quella di Confcommercio, nata dalla profonda convinzione che al primo posto vadano sempre messi gli interessi dei propri associati e che essi siano più importanti di tutto il resto. Questa ha permesso a Confcommercio di vedersi riconoscere nel tempo un ruolo di interlocutore istituzionale credibile e autorevole, capace di andare al di là dell'onda politica del momento. Oggi, purtroppo, l'associazione si trova costretta con enorme rammarico a rimarcare il fatto che con alcuni assessori dell'attuale giunta comunale questa strada non sia più percorribile. E non per scelta di Confcommercio».L'associazione lamenta di essersi trovato «a registrare, prima con stupore e poi con rabbia, una serie di incomprensibili atteggiamenti da parte degli assessori Francesco Raspini e Valentina Mercanti, che hanno penalizzato e stanno penalizzando

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” fortemente il mondo del commercio. Gli esempi da fare sono molteplici: la tariffa dei rifiuti al massimo, gli aumenti indiscriminati della Cosap per i pubblici esercizi del centro storico, i controlli vessatori nei confronti delle attività - sollecitati da un consigliere comunale di opposizione che all'interno del mondo del commercio non rappresenta nessuno, a differenza della nostra associazione che è invece un punto di riferimento con oltre 500 imprese associate solamente all'interno del centro storico - i continui rimpalli di responsabilità per rinviare i tempi di attuazione della moratoria per i ristoranti e i negozi di vicinato, prima promessa per la fine del 2017 e della quale - al di là di qualche generica e non meglio precisata affermazione peraltro sollecitata dal mondo Confcommercio - non si sa più niente di certo. L'associazione non solo stigmatizza con forza la politica portata avanti da questi due assessori, che non aiutano quello che era e resta il settore del vero traino economico della città in grado di garantire occupazione e stipendi a migliaia di famiglie, ma contesta soprattutto i metodi operativi scelti che spesso hanno visto - la Cosap un esempio su tutti - Confcommercio messa di fronte al fatto compiuto, senza alcuna possibilità di concertazione».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

È Altopascio la città col maggior numero di occhi elettronici Ma altri impianti e più moderni sono in arrivo ovunque Sulla Piana vegliano decine di telecamere CAPANNORI Più agenti, ma anche più telecamere contro furti, vandalismi e abbandoni dei rifiuti. Quanti sono gli occhi elettronici nella Piana? Capannori è la cittadina più grande (46mila abitanti), ma è quella che, al momento, ha il minore numero di telecamere. A oggi sono 8 in funzione, capaci di produrre immagini ad alta definizione monitorate dagli agenti della polizia municipale. Tre di queste sono installate sul municipio, in modo da coprire piazza Moro su tutti i quattro lati. Le altre cinque, invece, sono nell'area della piscina comunale, spesso teatro di furti. Attive 24 ore su 24, resistenti alla pioggia e alle basse temperature, permettono di distinguere con chiarezza volti o targhe, anche a distanze elevate e di notte. Altre sei telecamere, annuncia il Comune, e breve saranno posizionate nel parco pubblico. A queste bisogna aggiungere quelle presente sulla via Romana sul confine con Lucca per leggere le targhe e sul viale Europa a Marlia, per "beccare" chi passa col rosso al semaforo. Capannori si è anche dotata di telecamere mobili per cogliere sul fatto chi abbandona i rifiuti. Altopascio invece è il paese più videosorvegliato, con 54 telecamere disseminate in prevalenza in centro: una ogni 357 abitanti. Si tratta però di telecamere di vecchia generazione e ormai superate. «Entro l'autunno saranno sostituite con altre di nuova concezione e collegate alle forze dell'ordine», fanno sapere in Comune. Saranno collocate a Spianate (in via Mazzei all'intersezione con via della Repubblica e in via Ponte ai Pini all'intersezione con via della Capanna), a Marginone (tra via di Montecarlo e via di Poggio e tra via Torino e via di Poggio Baldino) e ad Altopascio (travia di San Giuseppe e via dei Paoletti, in via del Fossetto, tra via del Valico e via San Francesco, in piazza del Porto, tra via Torino e via Romea, nel parco della Libertà e tra via Roma e via del Valico). A queste si affiancano le sei telecamere "leggi targa" che già controllano i mezzi che entrano ed escono nel territorio altopascese con una copertura del 95%. Le sei postazioni "watch dog" possono accedere ai dati e visualizzare tutti i passaggi, orari e spostamenti con tanto di immagini e video, permettendo anche di risalire con maggiore facilità agli autori di reati (a Capannori invece si utilizzano il targa system in dotazione alla polizia municipale). Spostandosi a Porcari invece sono in funzione 16 telecamere per controllare gli ingressi al paese e le zone più a rischio e, all'occorrenza, riprendere fatti criminosi e chi abbandona i rifiuti. Numeri alla mano una ogni 500 abitanti. Le postazioni sono in Cavanis, in via Romana Est, in via della Stazione e, a Rughi, in via Pratina. Alcune telecamere sono presenti anche a Montecarlo, installate nel 2007 dopo una serie di furti e vandalismi. Gli occhi elettronici presidiano piazza D'Armi e via Nuova, nonché le uscite dal borgo antico fuori Porta Nuova e Porta Fiorentina. In programma anche l'arrivo di telecamere in grado di leggere le targhe scovando auto senza revisione o con l'assicurazione scaduta. Nicola Nucci

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Dopo il voto in Regione quasi unanime di una mozione letta come "possibilista" i contrari all'impianto si organizzano in vista delle amministrative del 2019 A Barga una lista civica "No al pirogassificatore" di Nicola Bellanova BARGA L'annuncio, deflagrante, è apparso a metà mattinata sui social, e ha colpito tutti: «Da oggi senza indietreggiare di un millimetro riguardo al naturale obiettivo "No al pirorigassificatore", e visto l'esito della mozione presentata in consiglio regionale e respinta quasi all'unanimità, si attiverà in previsione delle elezioni comunali del 2019 nel Comune di Barga per costituire una lista civica indipendente da qualsiasi partito politico, sia bianco o verde o rosso o lillà o nero o a pois». Un fulmine a cielo non certo sereno, visti i malumori tra gli ambientalisti e i semplici cittadini dopo la posizione adottata dalla Lega Mediavalle e Garfagnana, e la mozione in consiglio regionale proposta dall'esponente Pd Ilaria Giovannetti. Una scelta forte che, a distanza di un anno dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale e che indicheranno il successore del sindaco Bonini, scuote il torpore e la prudenza dei partiti classici. La lista, ancora in embrione, potrebbe chiamarsi senza mezzi termini "No al pirorigassificatore", e stando alle prime ammissioni, sarebbe allestita in forma ufficiale da cittadini conosciuti per il loro impegno ambientalista, con l'aiuto dei vari comitati della zona, e comprederebbe anche commercianti ed ex dipendenti Kme. Non sarà una battaglia di poltrone, ma di coerenza, dicono i volontari che stanno lavorando per valutare ogni aspetto della contesa. Come si evince dai commenti sui social, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'atteggiamento dei rappresentanti locali della Lega e soprattutto la posizione della Regione, vista come pro Kme e in antitesi con il fronte del no. Mercoledì, infatti, il consiglio regionale aveva approvato a larga maggioranza (astenuti Sì Toscana a sinistra e FdI) una mozione sul piano di rilancio dello stabilimento di Fornaci, che comprende il progetto di autoproduzione di energia elettrica (il pirogassificatore appunto). Una che mozione impegna la giunta regionale ad attivarsi «una volta presentato il piano di rilancio annunciato dalla Kme Spa», per avviare «le necessarie verifiche ambientali e sanitarie, ai fini di una corretta valutazione circa l'inserimento di nuovi impianti di produzione elettrica sul territorio». Valutazione che dovrà tenere conto «della loro compatibilità, della conformazione geografica del territorio, della tutela della qualità dell'aria e della salute della popolazione, elemento principale di valutazione primario a qualsiasi scelta, che deve comunque essere tesa a garantire un miglioramento complessivo della qualità ambientale del territorio». «Con questa mozione - aveva commentato il consigliere Pd Stefano Baccelli - poniamo paletti, ma non mettiamo le mani avanti preventivamente. A oggi non c'è un progetto, né un piano di rilancio, ma diciamo qui che il risultato deve essere un miglioramento complessivo della qualità ambientale del territorio, con una tutela rigorosa della salute dei cittadini». L'accusa, ribadita anche da Tommaso Fattori di Sì, è però quella di aver «voluto esplicitamente inserire l'ipotesi del pirogassificatore».E così, il quadro preelettorale barghigiano si fa variopinto. Mentre Pd e centrosinistra non hanno ancora deciso chi candidare (anche se ci sono quattro nomi in rosa da sfogliare), il Partito del Popolo di Mario Puglia dovrebbe scendere in campo in contrapposizione al centrodestra "classico", che al momento è in stand by per usare un eufemismo. Stando alle voci la Lega si presenterà da sola. E ora ecco la lista per il no all'impianto.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Raccolta Rifiuti Progetto Rinascimento: «Intervengano le autorità» BAGNI DI LUCCA A oltre dieci giorni dall'invio in procura e al prefetto dell'esposto sulla presunta carenza di requisiti tecnico- amministrativi nell'attuale conduzione della società per la raccolta rifiuti Base nulla è accaduto. E il gruppo di opposizione Progetto Rinascimento, autore dell'esposto, si chiede come sia possibile che a Bagni vada avanti il servizio «il possibile perpetuarsi di un reato commesso dall'attuale dirigenza della società in house in quanto la stessa - non ha i requisiti per l'iscrizione all'Albo dei gestori ambientali. A oggi niente è successo e l'azienda continua a svolgere il proprio servizio raccogliendo i rifiuti, malgrado vi sia una possibile illegittimità di fondo, praticamente come guidare un mezzo senza patente. Perché le autorità competenti non intervengono?».Il gruppo torna quindi a chiedere alle autorità «di intervenire dal momento che da parte del sindaco e della sua amministrazione su questo argomento vige un silenzio totale. Teniamo a ribadire che nel frattempo abbiamo proceduto anche a fare una segnalazione alla Corte dei Conti a seguito della decisione dell'amministrazione Michelini (in accordo con il gruppo consiliare di minoranza "Un Futuro per Bagni di Lucca") di votare un debito fuori bilancio da 95mila euro sulla Tari, quando la società comunale Base ha

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” registrato utili oltre i 100mila euro. Infine stiamo chiedendo un incontro al procuratore della Corte dei Conti del Tribunale di Firenze per esporre tutta la vicenda con atti e documenti a tutela di tutta la cittadinanza di Bagni». (e.a.)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara l'iniziativa Pulizia di primavera nelle spiagge Torna il consueto appuntamento con le «pulizie di primavera» dei corsi d'acqua della zona, per una mattinata con protagonista la «pulizia "partecipata"» dei corsi d'acqua e dei laghi della costa (versiliese e apuana) e della Lunigiana con "Fiumi e laghi sicuri e puliti...spiagge più belle!". L'evento - promosso dal Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, assieme ad amministrazioni, scuole, associazioni di volontariato e ambientaliste, aziende per la raccolta rifiuti, volontari richiedenti asilo politico e associazioni di albergatori e balneari - si terrà sabato 28 dalle 9 e coinvolgerà i corsi d'acqua dalla Lunigiana fino a Marina di Massa al parco fluviale del Frigido. Un evento svolto in contemporanea su più punti; nel mezzo, per la zona carrarese, la Fossa Maestra. Il ritrovo per quest'ultimo è alle 9 presso l'impianto idrovoro della Fossa Maestra (parcheggio di viale Colombo).

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Ben 117 le manifestazioni di interesse con idee per il recupero, ma poche quelle diventate concrete. Nell'ex fabbrica Colombera tonnellate di amianto da smaltire Cjmeco, quattro progetti per disinquinare l'area AULLA Un altro passo si è compiuto per il recupero dell'area della Colombera, alle porte della frazione aullese di Pallerone, dove insiste la discarica ex Cjmeco, autentico monumento all'inciviltà umana con le sue 50mila tonnellate di rifiuti.Si è conclusa la consultazione pubblica per raccogliere online, sui siti web dell'Agenzia del Demanio e del Comune di Aulla, idee e suggerimenti per il recupero dell'area, consultazione pubblica che seguito due binari: il primo più "light", con suggerimenti da parte di chiunque su come vorrebbe l'area della Colombera; il secondo più strutturato e modellato sulle esigenze degli addetti ai lavori, prevedendo la presentazione di idee progettuali dettagliate, ma non vincolanti, che potrebbero costituire la base del bando di gara per la bonifica definitiva, che verrà, poi, elaborato dal Demanio. Bando di gara che sarà fatto sulla base di quanto deciso dal Comune, al quale spetterà il compito di decidere quale destinazione d'uso dare all'area. I numeri scaturiti dalla consultazione sono decisamente importanti e fanno ben sperare per un futuro libero dal degrado per l'area: infatti, il direttore dell'Agenzia del Demanio di Toscana e Umbria, Giuseppe Pisciotta, in visita ad Aulla, ha comunicato al sindaco Roberto Valettini che sono state presentate 4 manifestazioni di interesse corredate da un progetto per la bonifica della ex Cjmeco, mentre sono state ben 117 le manifestazioni di interesse "semplici", con idee e suggerimenti su come si vorrebbe l'area della Colombera.Quindi, il recupero dell'area dovrebbe passare attraverso le 4 manifestazioni di interesse corredate da un progetto, ma il sindaco di Aulla prima vuole vedere le carte. Per questo si recherà a Firenze nei prossimi giorni, alla sede dell'Agenzia del Demanio, in modo da capire "che cosa si vuole fare dell'area - spiega Valettini - dal punto di vista ambientale, per comprendere quale potrebbe essere la ricaduta occupazionale e quanta superficie verrà realmente interessata dai progetti". Da ricordare che, nello scorso mese di dicembre, la consultazione pubblica appena conclusasi era stata presentata presso la sala consiliare del palazzo comunale e in quella occasione il primo cittadino aullese aveva detto chiaramente che l'area della Colombera, in futuro, non avrebbe dato accesso ad aziende insalubri. Si era parlato, quindi, della rigenerazione del sito, che è già stata avviata grazie a un importante intervento di messa in sicurezza e bonifica dell'amianto, riguardo il quale erano sono state fornite alcune cifre interessanti come le quantità di amianto messe in sicurezza: 273 tonnellate di amianto friabile e 120 tonnellate di amianto compatto; parte dell'amianto è stato incapsulato in un materiale rosso, mentre altro è stato confinato in alcuni edifici, pur essendo ancora presente. E si era fatto riferimento ad un'area compromessa, pur palesando grandi opportunità, un'area di 162mila metri quadri, con 83 fabbricati, dove, fino al 1995, si assemblavano missili. Non erano mancate, però, le critiche anche sferzanti dal pubblico, fra i quali spiccavano alcuni storici esponenti del comitato "Vivere Pallerone". A riecheggiare in sala erano state le accuse del palleronese Sirio Mastrini, cofondatore del comitato, che aveva chiamato in causa il ruolo di un'associazione che, a suo dire, avrebbe sottratto parti metalliche dallo stabilimento, determinando il crollo dell'amianto a terra. Gianluca Uberti

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini discarica Consiglio sul Cassero, il Pd attacca la giunta sull'invito a Fratoni SERRAVALLE «Siamo in presenza di una giunta che non ha nessuna correttezza istituzionale». Il segretario comunale del Pd di Serravalle, Leardo Corsini, non usa mezzi termini nei confronti dell'amministrazione guidata dal sindaco Piero Lunardi. La questione è quella legata all'invito dell'assessore regionale all'Ambiente Federica Fratoni al consiglio comunale aperto sulla discarica del Cassero, convocato dalla giunta di Serravalle per stasera alle 21 al teatro Francini di Casalguidi. «Giunta, che - sottolinea Corsini - ha fissato un consiglio su un tema così importante senza concordare la data con l'assessore regionale, tralasciando le normali regole istituzionali». Appena ricevuto l'invito nei giorni scorsi - fa sapere Corsini - Fratoni, che per il 20 aprile aveva già altri appuntamenti in agenda, allo scopo di garantire la propria presenza ha chiesto se fosse stato possibile spostare la data di qualche giorno, ma il sindaco Lunardi ha risposto di no. «Nonostante gli impegni fissati in precedenza - assicura Corsini - l'assessore regionale Fratoni, proprio in considerazione dell'importanza del tema, sarà comunque al consiglio comunale sul Cassero».La seduta al teatro Francini, aperta agli interventi dei cittadini, era stata fissata per parlare delle prospettive che si aprono dopo il recente dissequestro della discarica. L'amministrazione comunale di Serravalle, per questo, aveva deciso, la scorsa settimana, di invitare, oltre all'assessore Fratoni, i tre consiglieri regionali della provincia di Pistoia, Massimo Baldi (Pd), Marco Niccolai (Pd) e Luciana Bartolini (Lega). (t.a.)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Ponte è di Tutti si mette a disposizione anche per compilare le domande Un bando per pagare meno la Tari PONTE BUGGIANESE Il primo obiettivo della lista civica Il Ponte di Tutti, che sostiene la candidatura a sindaco dell'assessore Nicola Tesi, è limitare le spese legate all'aumento della tassa sui rifiuti con una proposta rapidamente attuabile: un bando sociale per la riduzione progressiva dell'aumento tariffario della Tari. In pratica il Comune si sostituirànel pagamento parziale dell'importo dovuto a titolo di tariffa. I nuclei familiari potranno beneficiare di una riduzione della Tari in base alla soglia Isee di appartenenza: fino al 20% per nuclei familiari con Isee che non supera i 15mila euro; fino al 16% per nuclei familiari con Isee fino a 20mila; fino al 12% per nuclei familiari con Isee fino a 30mila euro; fino al 9% per nuclei familiari con Isee a 45mila euro. Tutte le sostituzioni parziali saranno coperte con entrate che finanziano indistintamente la spesa corrente. «Questo è il progetto che la lista - dice Tesi - adotterà immediatamente, mettendosi a disposizione di tutti i cittadini dal 12 giugno, nella sede del comitato elettorale di via Matteotti, per fornire aiuto nella compilazione della domanda». (Articolo contenuto anche nella cronaca di Lucca)

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione per il triennio 2018-2020 Spiccano i 12 milioni di euro per la scuola e gli 11 milioni per le strutture sportive Investimenti in opere pubbliche per oltre centotrenta milioni PRATO È stato approvato ieri dal consiglio comunale con 18 voti favorevoli il bilancio di previsione 2018/2020. Questo l'esito della votazione: 18 sì da Pd, Biffoni per Prato e Liberi e Uguali, e 8 contrari dall'indipendente Berselli, Forza Italia, Prato con Cenni, Energie per l'Italia, Prato Libera e Sicura e Movimento 5 Stelle. A caratterizzare il bilancio del Comune saranno 131 milioni di investimenti in opere pubbliche nel triennio (EUR 80. 939. 146 nel 2018, EUR 35. 707. 325 nel 2019 e EUR14. 677. 332 nel 2020), a fronte del taglio del 2% della Tari, pari a 980mila euro in meno per i contribuenti grazie alla riduzione dei rifiuti prodotti, all'aumento della raccolta differenziata e al recupero dell'evasione, oltre agli sgravi sull'Imu per chi sceglie di installare telecamere di videosorveglianza. Ad illustrare il documento contabile è stata l'assessore alle Politiche finanziarie Monica Faltoni, che ha sottolineato che le parole d'ordine della manovra di quest'anno sono investimenti, innovazione, coesione, solidarietà e piano straordinario per le periferie: «Anche quest'anno diamo grande spazio nel bilancio agli investimenti sul territorio, con un impegno che prosegue sulla riqualificazione delle frazioni e delle periferie, punti di riferimento importanti per la qualità della vita. Lo stesso impegno è stato profuso per il mantenimento dei servizi ai cittadini, confermando il primato regionale di Prato

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” per la spesa destinata al sociale. Tutto questo a fronte di una riduzione dell'indebitamento e con una gestione virtuosa delle risorse pubbliche, proseguendo il lavoro iniziato negli anni scorsi. In bilancio ci sono 30 milioni di euro di fondi regionali, statali e comunitari - oltre a 41 milioni dalle alienazioni - ottenuti grazie alla qualità dei progetti presentati dai vari uffici comunali. Una forte progettualità quindi, che si traduce in nuove risorse». Per quanto riguarda la spesa in conto capitale, gli investimenti ammontano a 131, 3 milioni in tre anni, a cui si aggiungono 10, 5 milioni dall'estinzione anticipata dei prestiti per un totale di 141, 8 milioni spalmati dal 2018 al 2020, coperti con 121 milioni di risorse proprie e 20 milioni di entrate da mutui. Tra le principali entrate in conto capitale spiccano i 41 milioni provenienti dall'alienazione di beni comunali (il terreno di via Bessi-via Ghisleri a Iolo per 32 mln e il Palazzo della Prefettura per 4, 5 milioni, più altre vendite di minore entità), 30, 7 milioni dai contributi, quasi 1 milione dagli oneri di urbanizzazione, 6, 7 milioni da mutui e 8, 4 da mutui flessibili già contratti. Guardando i capitoli di spesa, per la scuola ci sono quasi 12, 2 milioni di euro di interventi, 3 in più dell'anno scorso: tra questi sono da sottolineare i 4, 5 milioni per gli ampliamenti della scuola media Dalla Chiesa di Mezzana, della materna Pacciana (2 milioni) e di Casale (900mila). Per lo sport 11, 4 milioni, (+1, 4), quasi per intero sul 2018, tra cui vanno citati la nuova piscina olimpionica per un investimento di 4, 8 milioni di euro, il nuovo palazzetto dello sport in via Galcianese per 3, 4 milioni, 600mila euro per la pista di atletica Ferrari, 600mila per il nuovo impianto sportivo di Paperino e 1, 2 milioni per adeguamento e manutenzione degli impianti sportivi esistenti. Tra gli interventi in campo sociale spicca la realizzazione del Centro socio-sanitario a S. Paolo, per il quale in bilancio sono stati messi 3 mln di euro. Per quanto riguarda invece gli interventi strategici, tutti già finanziati con risorse proprie e statali, vi sono il Parco dell'ex ospedale per 6, 9 milioni, i progetti di riqualificazione delle periferie urbane degradate del bando statale Prius per 9, 8 mln (tra cui Bastione delle Forche e Palazzo Pacciani, il progetto del parco fluviale lungo il Bisenzio Riversibility per 1, 8 mln, il Piano di Innovazione Urbana per la rinascita del Macrolotto 0, attualmente in fase di gara di aggiudicazione dei lavori, per 7, 3 mln, e il raddoppio della Declassata al Soccorso con la realizzazione della viabilità di superficie (il tunnel invece come è noto e a carico di Anas) per 10 mln.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Blitz ai Navicelli: accanto alle barche 1.400 tonnellate di rifiuti Denunciata dalla finanza la legale rappresentante della società Sequestrata discarica nel cantiere navale PISA Una piccola bomba ecologica nata e cresciuta ai Navicelli nella Darsena pisana in anni di abbandono e disinteresse verso l'ambiente.Una fonte di degrado e di rischio per la salute accanto ai lavoratori che si occupano di costruire e sistemare barche e yacht. L'hanno vista dall'alto i militari della stazione navale della Guardia di finanza di Livorno durante uno dei voli di routine in elicottero lungo la costa. Più che un cantiere per imbarcazioni sembrava un discarica.Il controllo dall'alto ha fatto scattare gli accertamenti a terra. E l'epilogo del sopralluogo ha portato i finanzieri a trovare scarti di lavorazione navale, oli esausti, vetroresina, eternit, tre barche e nove container pieni di rifiuti di vario genere come vernici e solventi, per un totale di 1400 tonnellate di rifiuti. Uno scenario desolante e con possibili rischi di inquinamento che si è tradotto in due azioni: il sequestro di un'area, di circa 43000 mq, oltre quattro ettari, in uso ad un cantiere navale lungo il canale dei Navicelli e la denuncia della legale rappresentante del cantiere, una 42enne livornese. Si tratta di una zona che si trova all'interno del Parco Regionale Migliarino - San Rossore - Massaciuccoli. I finanzieri hanno accertato, inoltre, diversi sversamenti di liquami oleosi neri sul terreno, in prossimità proprio dell'argine del canale dei Navicelli e anche questo è stato inserito nella denuncia «per l'inosservanza alla normativa del Testo unico sull'ambiente e per l'eco-reato di "inquinamento ambientale"» spiegano i finanzieri. È stata anche prevista la caratterizzazione dei rifiuti sottoposti a sequestro per quantificare, così come disposto da legge, una eventuale ecotassa da far pagare ai responsabili della discarica a cielo aperto.L'intervento delle fiamme gialle labroniche «conferma l'importante ruolo della Guardia di finanza nella tutela del bene comune rappresentato dall'ambiente, mediante il concorso alla vigilanza, prevenzione e contrasto delle violazioni nello specifico settore, anche tramite specifiche dotazioni tecnologiche della propria componente aeronavale» sottolineano dalla sede livornese della finanza che monitora il litorale dall'alto con i suoi elicotteri sempre in volo.

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa

I materiali sono stati tolti dall'archivio della "Pascoli" per liberare spazi ma poi sono rimasti alla portata di tutti per intere settimane Scuola, svuotano l'archivio e lasciano registri all'aperto CASCINA Registri, libri, documenti personali degli alunni trattati come un qualsiasi rifiuto. Depositati nel cortile della scuola e poi fatti volare dal vento e dalla pioggia che li hanno scompaginati. E come spesso succede nessuno vuole la responsabilità. La scuola "Pascoli", dove è avvenuto il fatto, dà la colpa al Comune che non è passato a ritirare i rifiuti che per tanto tempo erano stati nell'archivio scolastico. L'istituto invece sostiene di avere inoltrato una segnalazione al Comune per il ritiro di questi materiali cartacei. Fatto sta che documenti personali del bambini e altri oggetti sono stati "scaricati" dal personale della scuola nel cortile. E, fatta la prima segnalazione, nessuno si è preoccupato di capire che fine avrebbero fatto quei materiali. Alla fine alcuni cittadini hanno segnalato quell'anomala presenza di rifiuti accanto alla scuola. Al di là di chi possano essere le responsabilità finali non è proprio una bella immagine. Il dirigente scolastico dell'istituto "Falcone", Federico Betti, spiega cosa è successo in queste settimane e anche prima. Nell'aprile del 2016 l'istituto ha partecipato ad un Bando Miur relativo alla predisposizione di Atelier Creativi, per mettere in atto una didattica laboratoriale attiva. È stato progettato, insieme col FabLab e con il Polo Tecnologico di Navacchio ed in collaborazione con la Filarmonica Municipale "G. Puccini", un Laboratorio Umanistico - Musicale per l'acquisizione da parte degli alunni, delle competenze chiave, che sono alla base delle Indicazioni Nazionali per il Primo ciclo di Istruzione. E l'istituto ha avuto un finanziamento di 15.000 euro con il quale sono stati acquistati una laser - cut ed un mini laboratorio di registrazione. I locali individuati per l'Atelier Creativo risultavano occupati da parte dell'archivio scolastico. «Dopo aver chiesto al Comune il supporto, mediante la messa a disposizione di operai, per lo spostamento - smaltimento dei materiali di archivio ed avendo ricevuto l'indisponibilità da parte dello stesso a causa della carenza di personale, il personale collaboratore scolastico e la coordinatrice del Plesso hanno proceduto allo sgombero dei locali durante i primi giorni delle vacanze di Pasqua, separando il materiale da tenere da quello da inviare al macero, poiché normativamente non più in obbligo di conservazione». Niente personale, rifiuti dove c'è posto: siamo al paradosso. «Il 28 marzo è stata fatta la segnalazione speciale perché questo materiale fosse portato via. Non avendo ricevuto nessuna risposta, la coordinatrice di plesso ha inviato più volte la richiesta. Continuando a non ricevere risposta, si presumeva che il ritiro fosse imminente e quindi risultava un inutile aggravio di lavoro chiedere al personale collaboratore scolastico di portare nuovamente all'interno i materiali. La pioggia ed il vento hanno creato questa situazione incresciosa che si sarebbe potuta evitare se, in questi 21 giorni, chi di dovere fosse venuto a ritirare quanto richiesto», è la versione del preside. Il dirigente rilancia: «Tra l'altro la prossima settimana il nostro Istituto ospiterà circa 45 alunni francesi e quindi, anche per questa ragione, stiamo cercando di migliorare il decoro dell'edificio, già da tempo in emergenza sicurezza in alcune zone, chiuse all'accesso. Grazie alla collaborazione di un gruppo di genitori, che ringrazio nuovamente, il mese scorso sono state ritinteggiate alcune aule con le vernici offerte dalla Caparol», chiude Betti. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera approvato il bilancio del comune Imu e Tari restano invariate, cala l'addizionale Irpef CASTELFRANCO Approvato il bilancio di previsione 2018/2020 del Comune di Castelfranco di Sotto. «Il punto di partenza da cui si muove ogni altro elemento - ha spiegato il sindaco Gabriele Toti - è il blocco delle tariffe: sia l'Imu che la tassa sui rifiuti (Tari) rimarranno invariate per i cittadini castelfranchesi. Mentre l'addizionale comunale Irpef subirà una leggera riduzione rispetto all'anno precedente». L'incremento della soglia di esenzione a 11.000 euro per dipendenti e pensionati ha inoltre permesso di giungere a sottoscrivere un accordo con le organizzazioni sindacali. L'aliquota è rimasta invariata per l'anno 2017, pari allo 0,80%; mentre la soglia di esenzione è passata da 10.000 ad 11.000 euro, solamente per i redditi da lavoro dipendente, assimilati e pensione. Una costante nelle varie articolazioni tariffarie è poi l'assunzione del criterio Isee per la compartecipazione ai vari servizi a domanda individuale, in base al criterio "più hai più paghi". Inoltre le tariffe prevedono agevolazioni per i nuclei familiari con più figli. Rimangono inoltre invariate le esenzioni e agevolazioni sia per i servizi educativi-scolastici che in materia di tributi. Nel dettaglio, le previsioni di "entrate tributarie" contenute nell'annualità 2018 del bilancio di previsione 2018/2020, risultano essere pari ad 8.462.600 euro. In particolare le principali imposte previste in questa tipologia di entrata sono: l'Imu,

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il sindaco dopo l'intervista del governatore: «Sui rimborsi per gli alluvionati e il nuovo ospedale convergenze per la città» Nogarin: «Con Rossi l'intesa è sulle cose» LIVORNO Sembrano lontanissimi i tempi in cui il pentastellato Filippo Nogarin chiamava "Mr Reds", e non per fargli piacere, il presidente dem della Regione, Enrico Rossi, che è poi diventato uno dei fondatori di Leu. Lo ha detto Rossi due giorni fa in una intervista al Tirreno: «Con Nogarin ultimamente c'è intesa». E ancora: «Uno dei miei obiettivi di qui alla fine del mandato è raggiungere con il sindaco un accordo per una soluzione al nuovo ospedale». Oggi lo dice anche Nogarin: su alcuni temi, «su cose concrete per la città», la «convergenza c'è». E quel "Mr Reds" non si sente più dire. «Se è scoppiata l'intesa e sulle cose, non c'entra niente il rapporto tra persone», sottolinea il sindaco: «Quello che per me è importante, e che mi fa piacere indubbiamente per la città, è che su alcuni temi delicati, importanti, si trovi una convergenza». Quali? «Partiamo dalla questione dei rimborsi per gli alluvionati. Come Regione e Comune, tutti insieme, abbiamo cercato di dare l'accelerata massima. Adesso, tutti insieme, stiamo cercando di fare pressione sui parlamentari affinché mantengano la parola che avevano dato». «Poi - riprende Nogarin - c'è la questione dell'ospedale: avere in qualche modo smontato il vecchio accordo di programma, che prevedeva la delocalizzazione dell'ospedale di viale Alfieri a Montenero, è stato importante. C'è la volontà politica di trovare una strada insieme, ora va costruito l'aspetto amministrativo». Nogarin mette sul piatto anche il «rilancio occupazionale». «Su queste partite - dice - io in rappresentanza della città e Rossi in rappresentanza della Regione troviamo convergenze. Poi su altre magari no...». Quali? Il sindaco pentastellato cita «i rifiuti», «l'acqua» e più in generale «l'impostazione sanitaria, guardando oltre l'ospedale».Ma certo i toni, da entrambe le parti, sono molto diversi da quelli ai quali hanno abituato i livornesi nei primi tre anni di amministrazione Nogarin. Sul piatto squisitamente politico Rossi due giorni fa ha detto no ad alleanze future con il Movimento 5 Stelle («come si fa con chi dice che sinistra e destra non esistono più?») e tirando fuori Marx ha detto che a sinistra serve il «Partito del lavoro». «È un romantico, Rossi è un romantico», sorride Nogarin. «Io penso che sia opportuno ragionare con tutti ma alla fine pensare alle cose concrete per i cittadini». Rossi e Nogarin un giorno nello stesso partito è fantapolitica quindi? «Io sono nel Movimento 5 Stelle, a meno che lui in futuro non abbracci questa filosofia che smonta le costruzioni dei vecchi partiti la vedo difficile». (j.g.)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba scaricate 18mila tonnellate di blumi Scontro azienda sindacati sulla turnazione del treno rotaie PIOMBINO Nella giornata di ieri è arrivata in porto una nave con 18mila tonnellate di blumi, destinate alla lavorazione del treno rotaie delle acciaierie Aferpi. Subito però è nato un problema relativo alle date in cui il tpp dovrà iniziare a lavorare. L'azienda infatti ha fissato un periodo di produzione delle rotaie che va dal 26 aprile fino al 15 maggio per una fornitura che è stata commissionata dalle Ferrovie dello Stato. In questo periodo l'azienda ha previsto anche di lavorare domenica 29 aprile. Il sindacato però contesta questo tipo di organizzazione, sostenendo in sostanza che se c'è questa effettiva volontà di lavorare quei blumi nel più breve tempo possibile - come avrebbe spiegato l'azienda - non si capisce perché non si inizi lunedì 23. La motivazione starebbe nella volontà di non pagare lo straordinario del 25 aprile e poi del Primo maggio, per le interruzioni già previste in quei due giorni. «Dopo l'incontro tenutosi con la direzione siamo a esprimere il nostro disaccordo sulla turnazione di laminazione uscita sul reparto Tpp - dice una breve nota delle rsu Aferpi e Piombino Logistics - non condividendo la motivazione dichiarata per la necessità di laminare domenica 29». Così il sindacato ha convocato lunedì prossimo 23 aprile alle 9 al consiglio di fabbrica con tutti i lavoratori di questo reparto. Nell'assemblea di lunedì proporremmo lo sciopero per domenica 29 - conclude la nota - qualora l'azienda rimanesse su tale decisione». Intanto le segreterie di Fim Fiom e Uilm, «viste le numerose domande emerse rispetto alla questione del 730 di quest'anno e ad eventuali conguagli» spiegano di aver avviato «un approfondimento congiunto con i propri centri di assistenza fiscale in modo da chiarire al meglio ogni tematica espressa dai lavoratori». «Nella prossima settimana - concludono le segreterie di Fim, Fiom e Uilm - le organizzazioni sindacali daranno tutte le informative necessarie su quanto richiesto, per rispondere alle eventuali domande dei lavoratori, come sempre è stato fatto in questi anni».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba a campiglia e venturina Raccolta oli, due postazioni davanti ai supermercati Coop VENTURINA Dal 23 aprile saranno attive due nuove postazioni per la raccolta di olio vegetale domestico residuo all'InCoop di Campiglia e al supermercato Coop di Venturina in collaborazione con Sei Toscana, Calussi srl e Comune di Campiglia. Alla presentazione del progetto seguirà la distribuzione dell'opuscolo informativo "Voliiamoci bene" con informazioni utili per differenziare correttamente l'olio vegetale esausto. Saranno presenti Rossana Soffritti, sindaca del Comune di Campiglia; Gianluca Damiani, responsabile tecnico Sei Toscana; Luana Calussi, amministratore unico azienda Calussi srl; Monica Agostini, responsabile area soci Unicoop Tirreno; Silvana Pratesi, presidente sezione soci Unicoop Tirreno Venturina San Vincenzo; Paolo Bertini, responsabile settore soci Unicoop Tirreno.Il progetto "Voliiamoci bene" è promosso dalla sezione soci Coop di Venturina San Vincenzo e promuove tra i soci e consumatori della cooperativa la pratica ecologica del corretto smaltimento dell'olio vegetale domestico. Unicoop Tirreno ha già attive postazioni in molti punti vendita della provincia di Grosseto, a Piombino Salivoli e a Riotorto.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Ieri mattina il previsto sopralluogo dei carabinieri Chiarita dalla Regione la bufala dello stop ai conferimenti Discarica: concordato il piano dei lavori tra Rimateria e Noe di Alessandro De Gregorio PIOMBINO Le formalità sono state sbrigate e da lunedì potrà ripartire l'attività di Rimateria. Ieri mattina i carabinieri del Noe di Grosseto sono andati alla discarica di Ischia di Crociano, dove hanno eseguito nuovi sopralluoghi per poi concordare con i tecnici e con il presidente Valerio Caramassi il nuovo cronoprogramma dei lavori, così come disposto dal gip Marco Sacquegna nell'ordinanza di dissequestro. Il giudice aveva fissato il termine di 15 giorni «ma è stato semplice aggiornare il programma - dice Caramassi - che avevamo già presentato a tutti, a cominciare dalla Regione, prima che ci chiudessero la discarica. I tempi ora sono slittati di un paio di mesi, come ho già detto in questi giorni: per completare i pozzi del biogas e il loro collettamento, insomma per risolvere il problema delle maleodoranze, non potremo più rispettare la scadenza di fine giugno ma andremo a fine agosto. E così pure per la fine dei lavori in generale, cioè per la copertura della discarica e la regimazione delle acque piovane: anziché a fine anno andremo a febbraio 2019. Purtroppo si prospetta un'estate difficile, con il caldo e il boom dei turisti. Avevamo fatto il possibile per evitarlo, non è colpa nostra quel che è successo. Ma non è il momento di far polemiche, ora è il momento di lavorare».Ieri non è stato possibile lavorare né contattare le ditte, si è dovuto attendere che terminasse il sopralluogo dei carabinieri. Oggi è sabato, domani domenica e quindi se ne riparla da lunedì. Intanto però le formalità sono superate e si può ripartire da dove tutto si era bloccato il 21 marzo. Anche il sindaco Massimo Giuliani ieri ha fatto visita ai lavoratori, a Ischia, ripetendo questo concetto.Come poi previsto dallo stesso pm Massimo Mannucci, l'avvocato dell'azienda Pier Matteo Lucibello ha deciso di rinunciare al ricorso al tribunale del Riesame. Avendo ottenuto il totale dissequestro degli impianti non c'è più motivo per ricorrere, per cui è stata annullata l'udienza già fissata per il 3 maggio.Tutto finito? Macché. Nel pomeriggio ha cominciato a circolare una voce che tutto fosse inutile perché, così scriveva la rivista online "Stile libero" riaccendendo le discussioni sui social, la Regione aveva bloccato il conferimento di rifiuti con una diffida firmata proprio ieri dal dirigente del settore Ambiente ed energia.Non era così e bastava una telefonata per avere una spiegazione. L'atto in base al quale si era costruito l'articolo era stato preparato dal dirigente qualche giorno prima del dissequestro (17 aprile) e consisteva nell'adeguamento della diffida di novembre, della stessa Regione, al provvedimento di sequestro dell'autorità giudiziaria. Procedura vuole che gli atti dei dirigenti seguano un percorso burocratico-telematico e così l'atto è stato pubblicato ieri nella banca dati. In Regione contavano di pubblicare il nuovo atto lunedì ma, scoppiato il "caso", in serata da Firenze si è corsi ai ripari diffondendo una nota stampa: «L'amministrazione regionale - si legge nella nota - venuta a conoscenza del provvedimento di dissequestro disposto dall'autorità giudiziaria in concomitanza al provvedimento amministrativo di competenza regionale, ha provveduto a rettificare quest'ultimo rendendolo assolutamente congruente con il provvedimento dell'autorità giudiziaria. Il decreto di rettifica deve tuttavia essere inserito in procedura a seguito della pubblicazione del primo. I due atti invece verranno notificati contemporaneamente all'azienda Rimateria. Il decreto di cui si parla nell'articolo non è pertanto efficace e non viene disposto alcun blocco ai conferimenti che potranno riprendere così come indicato dall'atto di dissequestro. L'assessore Fratoni, nel dirsi dispiaciuta per tale anticipazione parziale e non rispondente alla

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” realtà dei fatti, ha ricordato che l'azione della Regione è stata di totale adesione all'attività dell'autorità giudiziaria e della polizia giudiziaria con le quali la Regione ha costantemente collaborato».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il sindaco di Suvereto: «La società vuole dalla Val di Cornia un milione e 400mila euro sostenendo che siamo in debito» L'allarme di Parodi per il ricorso al Tar di Sei Toscana SUVERETO «La SeiToscana, il nostro gestore unico della raccolta e smaltimento rifiuti che ricordo e' commissariata dal 20 marzo 2017, fa ricorso al Tar contro una delibera dell'Ato, la numero 5 del 31 gennaio 2018, avente per oggetto "Approvazione corrispettivo di Ambito 2018" ovvero l'importo da cui ogni comune ha fatto poi la ripartizione per la Tari 2018». Il sindaco di Suvereto Giuliano Parodi torna sulla questione rifiuti per comunicare la notizia della causa e sottolineare come la questione rifiuti sia stata affrontata dal Pd e dalla Regione in maniera superficiale.«Secondo SeiToscana in quella delibera si disapplica unilateralmente per la Val di Cornia, l'accordo pluriennale, non vengono riconosciuti i costi di gestione relativi ai mezzi impiegati nei trasporti secondari tra l'impianto di Terranuova Bracciolini e la discarica Csai Spa di podere Rota sempre a Terranuova Bracciolini (Arezzo), non viene riconosciuta di una parte della valorizzazione della raccolta differenziata, non vengono riconosciuti i costi d'uso capitale per i nuovi investimenti relativi alle Isole ecologiche». Quindi il ricorso al Tar, che comunque prevede anche altri punti contestati.«Per quanto riguarda la Val di Cornia - continua - si legge che con nel marzo 2016 è stato approvato l'accordo pluriennale con il quale al fine di contenere l'impatto tariffario sui comuni è stato previsto che i comuni avrebbero corrisposto a SeiToscana oltre 8 milioni di euro nel 2016, oltre 9 milioni dal 2017 al 2019, nonostante non sia mai stato sottoscritto dalle parti l'accordo, e gia' questo dovrebbe far riflettere su chi ha gestito questa trattativa ovvero i vertici di Asiu» Ma Secondo quanto incassato, Sei Toscana ritiene che la Val di Cornia sia in debito di oltre 1.400.000 euro».Secondo Parodi è «una situazione disastrosa , la creazione dell'aree vaste prima, il gestore unico dopo hanno creato solo disagi, servizi peggiori e aumento esorbitante dei costi». Parodi conclude sostenendo che «l'affare dei rifiuti è conveniente solo per pochi e noi ci troviamo schiacciati da questa macchina costruita e voluta dal Pd e da Enrico Rossi che si sta rivelando un disastro per i cittadini di oggi e di domani». (m.p.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto orbetello Feniglia verso il progetto di raccolta rifiuti La regione definisce «positivo» l'incontro tenuto ieri a Firenze sulla vicenda della spiaggia della Feniglia, nelle settimane scorse al centro di polemiche che hanno riguardato la fruizione dell'arenile e la tutela delle dune e delle specie animali che vivono nell'area, ad esempio il fratino. L'assessora regionale all'ambiente Federica Fratoni, insieme ai tecnici del settore, ha incontrato il Comune di Orbetello. Insieme si sono concordate le modalità per elaborare il progetto di raccolta rifiuti sulle spiagge che sarà presentato per la valutazione di incidenza, procedura di competenza della Regione. Che da parte sua acquisirà i pareri preventivi dei carabinieri forestali, soggetto gestore della riserva della Giannella, e del Wwf, soggetto gestore della riserva naturale Duna Feniglia. «Credo sia stato un incontro molto utile - ha detto l'assessore Fratoni - che mette fine alle polemiche delle scorse settimane e riporta l'attenzione sulla vera questione importante, cioè la tutela e la salvaguardia di luoghi straordinari e unici».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

IL CONTENZIOSO Esselunga dà battaglia sulla tariffa dei rifiuti di Gianni Parrini LUCCA Esselunga contro Sistema Ambiente e Comune, braccio di ferro per la tariffa sui rifiuti: in ballo ci sono quasi 250mila euro di fatture. Una storia di rifiuti. Vicenda singolare quella che mette di fronte da un lato il colosso italiano della grande distribuzione e dall'altro l'amministrazione locale insieme all'azienda che gestisce il servizio rifiuti. A dare il via alla guerra delle carte bollate, partita ormai oltre un paio di anni fa, la decisione di Esselunga di contestare le somme richieste dal Comune a titolo di tassa sui rifiuti nel triennio 2013-14-15 (quello in cui si pagava la Tia) e successivamente da Sistema ambiente a titolo di tariffa per il biennio 2016-2017 (quello in cui si pagava la Taric). Questione di coefficienti. Il nodo sono le aeree a parcheggio dei punti vendita dell'Arancio e di via Carlo del Prete, che data la loro estensione pesano non

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” poco sull'importo della tariffa che Esselunga è chiamata a versare. Secondo il regolamento comunale alle attività commerciali si applica una tariffa unitaria, il cui importo viene ricavato applicando a tutta la superficie dell'esercizio un coefficiente unico, ovvero quello prevalente per quel tipo di attività. In questo caso quella di supermercato. Ma Esselunga contesta il modus operandi ritenendo che sulle aree destinate a parcheggio si debba applicare un coefficiente diverso e più basso, perché in questi spazi la capacità di produzione del rifiuto è inferiore rispetto a quella del punto vendita vero e proprio. Il contenzioso è tuttora aperto: dopo aver pagato le annualità contestate, Esselunga si è rivolta alla commissione tributaria provinciale per far valere le sue ragioni. Il pronunciamento è di un mesetto fa: il ricorso della catena è stato accolto e in primo grado il Comune è stato condannato a rimborsare Esselunga della cifra contestata, mentre Sistema Ambiente ha emesso delle nuove fatture con gli importi rivisti e corretti. Ma la vicenda non è affatto conclusa: pochi giorni fa la giunta comunale ha deciso che l'amministrazione debba ricorrere in appello davanti alla commissione tributaria regionale. Passerà almeno un anno prima che l'organo di secondo grado si esprima su questa faccenda. Sempre che non si trovi prima un accordo transattivo per chiudere il braccio di ferro. Soldi contesi. Le cifre che "ballano" sono importanti: si parla di circa 150mila euro per quanto riguarda il triennio in cui il servizio veniva riscosso dal Comune sotto forma di tassa; e di quasi 100mila per quel che concerne il biennio in cui la tariffa viene riscossa direttamente da Sistema Ambiente. L'azienda dei rifiuti, dal canto, sta valutando il da farsi assieme ai suoi legali: preferirebbe non correre il rischio di arrivare al III grado di giudizio. Da segnalare che nel caso di San Concordio la questione non si è posta. Il motivo è semplice: in quest'ultimo punto vendita il parcheggio è gestito da una società esterna e quindi è stato normale applicare un coefficiente separato e diverso da quello del punto vendita.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Sull'addizionale provinciale attesa la Corte dei Conti Sempre in tema di contenziosisui rifiuti, è opportuno ricordare il braccio di ferro tra Sistema Ambiente e la provincia per quel che riguarda la liceità della riscossione dell'addizionale provinciale. Nel caso il tributo non fosse dovuto i cittadini lucchesi si troverebbero una tariffa alleggerita del 4% (qualche decina di euro in meno all'anno). Non solo: gli utenti di Sistema Ambiente dovrebbero essere risarciti per il periodo in cui l'hanno versata. Ovvero gli anni 2016, 2017 e - se le cose non si risolvono velocemente - anche 2018: in totale si tratta di quasi due milioni di euro, soldi in parte già incassati dalla Provincia e in parte ancora in mano all'azienda dei rifiuti. Per dirimere la controversia è stato chiesto un parere preventivo alla Corte dei Conti attraverso un amministrazione comunale del nostro territorio che ancora deve passare alla tariffa puntuale. La Provincia, invece, per approfondire la controversia in punto di diritto, ha deciso di chiedere un parere agli avvocati fiorentini Marco Miccinesi e Francesco Pistolesi, esperti di Diritto tributario. In entrambi i casi non c'è ancora stato un responso.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca cassazione Rifiuti edili abbandonati all'ex Centrolatte: condannato LUCCA Giorgio Zuccherini, capo di gabinetto del sindaco di Pistoia , è stato condannato definitivamente dalla Corte di Cassazione per la gestione dei rifiuti all'interno del cantiere per gli appartamenti all'ex Centrolatte, lungo la via Romana. All'epoca, infatti, Zuccherini era legale rappresentante della "Lucca investimenti", la società pistoiese dichiarata fallita nel 2014 che avrebbe dovuto realizzare due dei tre blocchi dell'area. La sentenza è stata emessa a novembre, ma solo ora sono state depositate le motivazioni. Nel 2015 il tribunale di Lucca aveva condannato Zuccherini alla pena di 4.000 euro di ammenda per l'abbandono di un cumulo di rifiuti all'interno dell'area di cantiere. Rifiuti che - come hanno stabilito le sentenze - erano direttamente derivati dall'esecuzioni dei lavori edili.Zuccherini aveva presentato ricorso in appello, poi convertito in impugnazione davanti alla Cassazione. I giudici, però hanno ritenuto inammissibili le motivazioni sulle quali si basava il ricorso. Zuccherini, infatti, aveva fatto notare che non poteva essere ritenuto responsabile di quanto accaduto perché aveva incaricato un tale Nike Gocaj (che aveva definito la propria situazione con un patteggiamento) e poi un'altra ditta di rimuovere i detriti. Il primo, però, non aveva provveduto, mentre i secondi erano stati molto lenti. Tutto questo però non è stato preso in considerazione dalla Cassazione, visto che si tratta di elementi di merito e non procedurali, gli unici che i giudici del terzo grado possono considerare.

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Barga Bonini: mai visto il progetto Kme per il pirogassificatore BARGA«Il Comune il progetto non lo ha visto, e meno che mai il sindaco di Barga, perché a quel che so il progetto ancora non esiste e l'azienda ci sta ancora lavorando. Chi afferma il contrario dice quindi una cosa sbagliata ed anche fuorviante in questa fase. Ed il comune , sia ben chiaro, non ha paura di nessuno.». È questa la posizione del sindaco di Barga, Marco Bonini, dopo le anticipazioni del Tirreno sul progetto di Kme per l'impianto di pirogassificazione.«Ribadisco nell'occasione, visto che ogni tanto sembra che la cosa venga dimenticata, che la posizione dell'Amministrazione Comunale era, è stata ed è ancora che non saremo mai disponibili a progetti che possano in qualche modo nuocere alla salute dei cittadini, ma che vogliamo che, qualsiasi progetto venga presentato, sia attentamente verificato non solo dagli organi preposti e competenti, ma anche da un organismo esterno al quale daremo l'incarico (Cnr o Università) dal quale, prima di esprimere un parere definitivo sull'operazione, attenderemo una relazione ed una valutazione che tenga conto intanto della tipologia dell'impianto e poi dell'eventuale ubicazione, delle tipologie morfologiche della Valle, dei dati della qualità dell'aria attuali dopo anche il monitoraggio che Arpat sta continuano a fare sul territorio con la centralina mobile che ha iniziato a registrare dati dal mese di febbraio.«Una posizione, la nostra, che peraltro mi pare sia in linea anche con la mozione approvata dal consiglio regionale in particolare nel massaggio che invita la regione ad "avviare le necessarie verifiche ambientali e sanitarie, ai fini di una corretta valutazione circa l'inserimento di nuovi impianti di produzione elettrica sul territorio, che tenga conto della loro compatibilità, della conformazione geografica del territorio, della tutela della qualità dell'aria e della salute della popolazione, elemento principale di valutazione primario a qualsiasi scelta».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Via libera ai vigili anche fuori dal proprio territorio comunale di competenza Serviranno di supporto ad Arpat e famiglie sentinella per rintracciare le cause Nasce la task force contro i cattivi odori di Cesare Bonifazi VIAREGGIO L'obiettivo principale è trovare la causa del cattivo odore che, non appena arriva il caldo, ammorba i cittadini. Principalmente quelli di Viareggio e di Massarosa. Proprio per questo le amministrazioni, insieme ad Arpat, alle protezioni civili, agli uffici ambienti e alle Municipali si sono messi intorno a un tavolo per decidere come agire per tempo, prima che il caldo porti ai disagi che da anni i residenti sono costretti a subire i cittadini. La soluzione, che verrà confermata nelle modalità nella prossima riunione del 7 maggio, è quella di dare il via libera ai vigili che potranno intervenire, in caso di segnalazioni, anche al di fuori del proprio territorio di competenza. Così Viareggio, Camaiore, Massarosa e Pietrasanta si mettono d'accordo per far sì che gli interventi sui luoghi delle segnalazioni siano più efficaci.«Il problema che è stato riscontrato - spiega l'assessora all'ambiente di Massarosa Agnese Marchetti - è che a volte passava del tempo dal momento della segnalazione a quello in cui qualcuno potesse arrivare fisicamente sul posto. In eventi del genere essere tempestivi è essenziale. C'è anche da ricordare inoltre che non tutte le Municipali del territorio fanno un orario notturno. È necessario invece che ci sia una copertura completa h24».Sono state riconfermate inoltre le cosiddette "famiglie sentinella". Si tratta di nuclei scelti che devono segnalare e rilevare i cattivi odori nel momento in cui si presentano e avvisare Municipale e il tecnico Arpat di turno. L'anno scorso, quando il progetto delle famiglie è cominciato, si trattava di cinque famiglie per Massarosa, una decina per Viareggio e circa cinque per Camaiore. Una task force completa che andrà, a naso, a cercare le cause delle maleodoranze. Rimane infatti ancora un'incognita, malgrado gli sforzi compiuti negli ultimi anni, risalire alla causa che porta a tali disagi. Nei mesi scorsi era stato indicato Pioppogatto come maggiore indiziato tanto che erano arrivate da Arpat e dalla Regione alcune prescrizioni alle quali l'impianto di Ersu si è già adeguato. Altri sorvegliati speciali in passato sono stati l'impianto Salov, poi escluso, e la Morina.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Le maleodoranze anche a Pietrasanta PIETRASANTA Non solo Viareggio, Massarosa e Camaiore. I cattivi odori sembrano voler invadere a macchia d'olio anche Pietrasanta dove sono stati registrati miasmi insopportabili nella zona del Pollino. E i residenti di zona protestano. «Talvolta l'odore marcescente dell'impianto del verde, talaltra un odore più acre con intermezzi provenienti dall'impianto di depurazione o da colonne di fumo che non sono soltanto di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” abbruciamenti di verde: questa è la situazione dalla nostre parti. Inutile dire che da decenni vengono segnalati questi problemi senza ricevere dagli amministratori o dalle ditte/enti interessati l'attenzione dovuta, figuriamoci le soluzioni». E non è solo una questione di odore, c'è anche un risvolto che riguarda la salute: «Sintomi come nausee e mal di testa - fanno sapere dall'associazione per la tutela ambientale della Versilia - danneggiano la qualità della vita, ma a destare preoccupazione sono soprattutto i dati sanitari della nostra area, i più alti di tutte le altre Asl della Toscana. Rammentiamo a proposito che le emissioni "odorigene" spesso portano con sé altre problematiche, come particelle non proprio innocue e a volte sversamenti, come nel caso del depuratore. Tanto più che il tutto avviene dove da anni è presente una scuola primaria oltre che una zona residenziale e agricola e dove, incuranti del problema inceneritore che già attanagliava l'area, alcuni amministratori hanno permesso l'insediamento di altri impianti e agglomerati industriali che sono andati ad aggravare il carico ambientale, impianti a servizio anche di altri comuni». Per questo motivo, aggiungono dall'associazione, «abbiamo chiesto di estendere anche alla Versilia e al Pollino in particolare, il tavolo regionale sulle commissioni odorigene già in atto per Viareggio. Non si deve aver timore che questo ampliamento impedisca di trovare soluzioni operative per risolvere le problematiche di odore di Viareggio, anzi la commissione dovrà essere un'occasione anche per ridiscutere la distribuzione non equa degli impianti impattanti sul territorio». Luca Basile

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Per due ex saldatori del Nuovo Pignone in appello risarcimenti ridotti, i danni da sigarette considerati più gravi Le sentenze: il fumo uccide più dell'amianto MASSA Venticinque o trent'anni a fare il saldatore, esposizione alle fibre di amianto massiccia e decine di attorno a te colleghi che muoiono per carcinomi, mesoteliomi o altre forme di tumore. Sì, l'amianto ti ha ucciso. Ma per i giudici è più importante il fatto che tu sia stato un fumatore. E ai tuoi eredi, che tu già sei morto e quei soldi nemmeno li vedrai, arrivano rimborsi molto minori rispetto al previsto. Il tumore, è la tesi, è insorto perlopiù a causa delle sigarette.Questo l'esito di due sentenze della corte d'appello di Genova per due casi di saldatori impiegati dagli anni sessanta ai primi anni novanta con la Nuovo Pignone. In un caso gli eredi, che preferiscono non divulgare il nome del loro congiunto, hanno ottenuto un risarcimento ridotto al 22% della cifra totale. In primo grado era stata riconosciuta al 59%. Sarebbe, in soldoni, la percentuale di causa di insorgenza legata all'esposizione all'amianto. Che da un processo all'altro si è ridotto del 37%. In secondo grado insomma le sigarette sono diventate più dannose.In primo grado gli eredi, la vedova, il figlio, le sorelle e la madre dell'operaio avevano ricevuto un rimborso totale di otre 700mila euro. Nuovo Pignone però fa ricorso, anche in virtù della questione del tabagismo. La sentenza riconosce che l'uomo ha fumato fino a 43 anni. Insomma smette di fumare molti anni prima della morte. Eppure nella sentenza si stabilisce di «effettuare una ripartizione causale tra i due fattori (fumo e amianto, ndr), in base ad un giudizio di prevalenza dell'uno sull'altro». Non ai fini del danno, che si considera equivalente, ma per stabilire l'entità del danno. Ecco il passaggio: «Dal punto di vista soggettivo si deve ritenere che la colpa dell'operaio, che per anni si è dato al vizio del fumo, esponendosi volontariamente e consapevolmente al rischio di ammalarsi per gravi patologie, sia particolarmente grave».L'esito infatti non sarà positivo per i familiari. Da 59% amianto 41%, la situazione si ribalta con 78% fumo e 22% amianto. Il risarcimento si ridurrà a circa 280mila euro.Ma quel che è destinato a far discutere è uno dei passaggi della seconda sentenza presa in considerazione, simile a quello citato poco sopra, dove il consigliere relatore ed estensore del tribunale di Genova Giuliana Melandri scrive: «La colpa del danneggiato è dunque massima e comunque superiore alla colpa del danneggiante, essendo il tabagismo un vizio meramente voluttuario, mentre l' utilizzo di amianto (per le sue notevoli qualità refrattarie) rispondeva a concrete esigenze produttive per le coibentazioni delle tubazioni di impianti esposti a elevatissime fonti di calore». L'amianto serviva a produrre, le sigarette erano un vizio. Per quanto scellerata sia la scelta di chi sceglie di fumare, la subordinazione della salute alle esigenze di produzione non è la risposta che i familiari attendevano. Si tratta della seconda sentenza, che riguarda Antonio Porta, saldatore deceduto nel 2015 per adenocarcinoma polmonare. Nella stessa sentenza si riconosce che «sembra comunque ormai accertato che quando si smette di fumare, il rischio si riduce nel tempo». Nelle motivazioni il giudice riconoscerà il danno biologico subito anche in questo caso, ma il riconoscimento sarà di soli 5.220 euro. La somma calcolata inizialmente era più alta, di circa 35mila euro, ma anche in questo caso c'è stato da considerare un abbattimento dell'85%.Il motivo sono di nuovo le sigarette. «Nonostante ci sia lo stesso tipo di giustificazione nelle due sentenze, cioè quello della presenza delle due cause di amianto e fumo, qui c'è una particolarità», spiega l'avvocatessa Nicoletta Cervia. «Nel caso di Porta secondo il perito la malattia viene diagnostica ad aprile 2015, lui muore ad agosto. La malattia

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” secondo questa interpretazione dura quattro mesi. La malattia è da considerarsi tumultuosa e perciò non si sono verificati i postumi. In pratica liquidano solo il danno temporale, i giorni di malattia, i giorni di malattia. Il cosiddetto danno catastrofale: la coscienza di Porta in pratica che stava per morire». Libero Red Dolce

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara l'appello dei grig «Bonifica e poi chiusura di Cava Fornace» MONTIGNOSO Anche l'associazione dei Grig chiede di fare chiarezza sulla situazione della discariva Cava Fornace. « Decisamente allarmante quanto accertato in sede di verifica del rispetto dell'autorizzazione integrata ambientale per l'anno 2017 dal Dipartimento di Lucca dell'Arpat - Area Vasta Costa dove tra le altre cose si segnala che anche nell'anno 2016 non risulta rispettata la prescrizione relativa all'ingresso dei rifiuti contenenti amianto (eternit), in quanto ne risultano ricevuti in una percentuale pari al 33,18%, superiore al 30% previsto in autorizzazione. Dall'analisi del Mud 2017 si è evidenziata una criticità per il rifiuto prodotto "imballaggi in materiali misti", che non risulta smaltito nell'anno di riferimento. Per quanto riguarda il monitoraggio delle acque sotterranee dei pozzi posti a monte ed a valle dell'impianto, risulta confermata una probabile contaminazione della falda».L'associazione ecologista Gruppo d'Intervento giuridico onlus ha, pertanto, inoltrato un'istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione provvedimenti, coinvolgendo il Ministero dell'ambiente, la Regione Toscana, l'Arpat., i Comuni di Montignoso e di Pietrasanta, i Carabinieri del Noe».I Grig auspicano «rapidi controlli riguardo la probabile contaminazione della falda idrica e l'adozione degli opportuni provvedimenti sulla gestione della discarica, fino alla previsione di un processo di chiusura e di bonifica ambientale».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara angeli, forza italia «Svuotano le ville e riempiono la strada di rifiuti ingombranti» MASSA In primavera comincia l'abbandono dei rifiuti dalle ville chiuse. È la denuncia di Manuela Angeli di Forza Italia che traccia un quadro sconfortante sulle cattive abitudini di certi cittadini. «Come ogni anno, in questo periodo, nella zona di Ronchi e Poveromo, dove vi sono ville residenziali che rimangono chiuse tutto l'inverno, inizia l'abbandono smisurato dei rifiuti. La zona inizia a popolarsi di giardinieri, manutentori delle ville, ed i rifiuti, improvvisamente, aumentano in quasi tutti i cassonetti della zona, principalmente quelli di Via dei Fortini e di via Fescione. Pare che vengano anche dalla vicina Versilia a scaricare nel nostro comune, anche rifiuti speciali, in quanto presso di noi non esiste la raccolta differenziata ed è possibile abbandonare i rifiuti senza porsi troppi problemi», denuncia Angeli. Che fa notare come «il problema si estende anche nella zona della vicina Marina di Massa, dove si trovano rifiuti abbandonati all'esterno dei cassonetti fuori dalle scuole e dagli asili. Così i rifiuti ingombranti abbandonati favoriscono il proliferare di topi e ratti che, come è risaputo, trasmettono malattie con le feci e le urine», accusa ancora la forzista.Pertanto, per limitare il fenomeno e colpire i responsabili, suggerisce una serie di possibili soluzioni e suggestioni all'amministrazione di Alessandro Volpi: «Serve un intervento urgente di pulizia e derattizzazione, affinchè i residenti possano vivere meglio, ed i turisti vengano accolti nei modi migliori».Ma non è l'unica richiesta. A dire di Angeli serve anche un «maggior controllo e sanzionamento dei cosìddetti "furbetti" che abbandonano i rifiuti, noncuranti delle normative in essere».Per farlo, visto anche che non si tratta sempre dello stesso punto di abbandono e che i responsabili non sarebbero poi così facili da stanare e inchiodare alle proprie responsabilità, la via per Angeli è «l'utilizzo delle telecamere mobili, da posizionare nelle zone più colpite dal suddetto fenomeno».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

La Cassazione si pronuncia contro il capo di gabinetto di Tomasi per i rifiuti a Lucca Zuccherini, condanna confermata LUCCA Giorgio Zuccherini, capo di gabinetto del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, è stato condannato definitivamente dalla Corte di Cassazione per la gestione dei rifiuti all'interno del cantiere per gli appartamenti all'ex Centrolatte, lungo la via Romana. All'epoca, infatti, Zuccherini era legale rappresentante della "Lucca investimenti", la società pistoiese dichiarata fallita nel 2014 che avrebbe dovuto realizzare due dei tre blocchi dell'area.La sentenza della Suprema corte è stata emessa a novembre, ma solo ora sono state depositate le motivazioni. Nel 2015 il tribunale di Lucca aveva condannato Zuccherini alla pena di

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4.000 euro di ammenda per l'abbandono di un cumulo di rifiuti all'interno dell'area di cantiere. Rifiuti che, come hanno stabilito le sentenze, erano direttamente derivati dall'esecuzione dei lavori edili.Zuccherini aveva presentato ricorso in appello, poi convertito in impugnazione davanti alla Cassazione. I giudici, però hanno ritenuto inammissibili le motivazioni sulle quali si basava il ricorso. Zuccherini, infatti, aveva fatto notare che non poteva essere ritenuto responsabile di quanto accaduto perché aveva incaricato un tale Nike Gocaj (che aveva definito la propria situazione con un patteggiamento) e poi un'altra ditta di rimuovere i detriti. Il primo, però, non aveva provveduto, mentre i secondi erano stati molto lenti.Tutto questo però non è stato preso in considerazione dalla Cassazione, visto che si tratta di elementi di merito e non procedurali, gli unici che i giudici del terzo grado possono considerare. Alla fine, dunque, la corte ha confermato la pena di primo grado per Zuccherini. Luca Cinotti

Il Tirreno, Cronaca di Pisa municipale Alcol "abusivo" Chiuso per 30 giorni un minimarket Pisa Continuano i controlli della Polizia Municipale per il rispetto delle regole del commercio. Negli ultimi tre giorni sono stati effettuati 5 sequestri di merce posta abusivamente in vendita sulla pubblica via: decine di orologi con marchio contraffatto, ombrelli, bracciali, cinture, cappelli. Multa da 500 euro ad un parrucchiere non iscritto all'albo, multa da 3.334 euro ad un centro benessere senza Scia, 30 giorni di chiusura ad un minimarket del centro perché trovato recidivo a vendere alcool oltre l'orario consentito, 5 multe a 516 euro ad altrettanti ambulanti per irregolarità contributiva, 5000 euro di multa ad un locale perché non ha rispettato l'ordinanza di chiusura di un giorno che era dovuta al mancato pagamento del suolo pubblico, 2 multe per esposizione non autorizzata della merce all'esterno dell'attività. Intervento serale in piazza dei Cavalieri, sequestrate decine di birre in vendita abusivamente. Per quanto riguarda gli altri interventi, in tre giorni 207 multe per infrazioni al codice della strada, un 1 daspo urbano per atteggiamenti molesti e multa ad un bus turistico che voleva far scendere i passeggeri sulla strada e non nel parcheggio dedicato di via Pietrasantina. Infine una multa da 500 euro per abbandono di rifiuti

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Legacoop e Scuola superiore Sant'Anna si confrontano sul tema dell'innovazione e dell'incontro tra ricerca e mercato. Dario: «Sbagliato demonizzare la robotica» La nuova sfida? Scienza ed economia a braccetto di Carlotta Lattanzi PISA «Quest'iniziativa è prima di tutto un riconoscimento alla nuova cooperazione tra ricerca e imprese». È con queste parole che il vicepresidente vicario di Legacoop Produzione e Servizi, Angelo Migliarini, ha aperto ieri la giornata di approfondimento "il Mestiere di Innovare" alla Scuola Sant'Anna di Pisa. Un evento di approfondimento che testimonia il concreto impegno di Scuola Sant'Anna e Area Lavoro Legacoop Toscana, dopo la firma del Protocollo d'Intesa il 3 ottobre scorso. «Una delle sfide economiche oggi più rilevanti, quella che costituisce il focus del Protocollo - ha proseguito Migliarini -. Creare un corridoio di competenze al servizio delle imprese, perché solo quando la ricerca diventa applicata può diffondersi sui settori più vari e utili alla vita quotidiana. È questo "Il mestiere di innovare", un concetto che definisce non solo questa giornata, ma racchiude gran parte del nostro lavoro». Un lavoro condiviso dunque, per una società collaborativa e non solo competitiva e conflittuale, dove la scienza e l'economia possano incontrarsi e crescere insieme seguendo la linea strategica propria delle imprese intergenerazionali. «Parola d'ordine: trasferimento tecnologico - ha commentato il rettore della Scuola Pierdomenico Perata -, dal mondo accademico al sistema imprenditoriale, senza mai perdere di vista che la scienza senza un terreno applicativo resta lettera morta. In un'economia della conoscenza l'idea di trasferimento tecnologico è un presupposto decisivo per parlare di futuro». A salutare con entusiasmo l'iniziativa anche numerosi rappresentanti delle istituzioni, il sindaco Marco Filippeschi, l'assessore regionale Stefano Ciuoffo e l'onorevole Paolo Fontanelli. «Curioso e interessato a questo percorso di sviluppo» si è detto il sindaco, che ha sottolineato la storia fortemente radicata sul territorio del sistema cooperativo. «In tempi di "lacerazione dei tessuti" e affievolimento dei corpi intermedi - ha aggiunto - questo sistema offre un modello di compattezza, e un bell'esempio di "come si fanno le cose". Senza provincialismo, direi che il rapporto con il territorio ne beneficia». Per entrare nel vivo della questione, il prof. Andrea Piccaluga, direttore dell'Istituto di Management del Sant'Anna, ha parlato di innovazione che «si fa anche "con le scarpe". Perché la grande

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sfida della scienza non può prescindere dall'incontro fra sua produzione e sua applicazione. Indispensabile allora che, da un lato l'impresa sia disposta a mettersi in discussione, aprendosi soprattutto all'open innovation, e dall'altro che l'università sia pronta a sperimentare modalità d'interazione». A difendere il 4.0 nelle sue molteplici possibilità applicative è stato poi il professore dell'Istituto di Biorobotica Paolo Dario. «La demonizzazione della robotica - ha detto Dario - è oggi un fatto stolto, oltre che dettato dalla superficialità. In Toscana siamo i migliori al mondo nell'educazione ai robot, non Stanford, né l'MIT: il lavoro portato avanti è rivolto a formare la materia prima per fare innovazione, cioè le risorse umane ed è di altissima qualità». Paradigmatico il caso dei robot per la raccolta differenziata porta a porta, testati più di dieci anni fa a Peccioli. Una questione di rilievo, quella della tecnologia al servizio dell'ambiente e della sostenibilità, approfondita anche da Marco Frey, docente dell'Istituto di Management relativamente agli aspetti di eco- innovation, economia circolare e uso delle risorse.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Faccia a faccia con i rappresentanti del Ctp e i cittadini del litorale a pochi giorni dall'attivazione delle tessere elettroniche per la raccolta Geofor promette: più cestini e controlli sugli abbandoni TIRRENIA Da lunedì scorso sul litorale è scattata la raccolta differenziata con tessera e subito sono emerse le prime perplessità e preoccupazioni dei cittadini che giovedì sera hanno partecipato numerosi all'assemblea al Ctp per esporle ai rappresentanti dell'ufficio Ambiente del Comune e di Geofor intervenuti proprio per dare chiarimenti e prendere nota delle criticità. Le preoccupazioni di tutti riguardano soprattutto i rifiuti dei pendolari del mare, che non trovando più i cassonetti aperti lasceranno l'immondizia dove capita. Ma l'amministrazione e Geofor, per scongiurare che questo si verifichi, hanno predisposto un potenziamento del numero dei cestini stradali, sulle spiagge libere e nelle aree pic-nic e se non fossero ancora sufficienti, saranno incrementati ulteriormente e quelli stradali verranno dotati anche di "bocche" in modo che non possano essere utilizzati come cassonetti. Ma quello che maggiormente ha tenuto banco nei giorni scorsi è il fatto che questi cassonetti non sono utilizzabili dai disabili perché si aprono solo con il pedale o con una maniglia posta in alto. Marco Redini dell'ufficio Ambiente del Comune, ha spiegato che al momento non esiste niente sul mercato per risolvere questo problema che è presente a livello internazionale. «L'amministrazione comunque ci sta lavorando - ha precisato Redini - insieme ad una ditta di Brescia per cercare di creare dei cassonetti ad altezza di carrozzina. Il Comune di Pisa è il primo in tutta Italia che ha messo allo studio un progetto per risolvere il problema». Nell'attesa di una soluzione definitiva, il vicepresidente del Ctp Alessandro Burchi ha lanciato una proposta basata sul volontariato: «I disabili possono fare una richiesta scritta e magari i migranti ospiti al Lamone potrebbero prelevare loro l'immondizia dalle case dei disabili e portarla ai cassonetti». Problemi anche a Tirrenia. In via delle Eriche diversi residenti hanno segnalato da tempo che rimettere i cassonetti nella solita posizione di prima rende difficile scaricare l'immondizia perché quella strada quando piove è soggetta ad allagamenti. La difficoltà dovrà essere discussa con Pisamo, perché il problema può risolversi solo con un'asfaltatura che innalzi l'area dove sono collocati i cassonetti. Donatella Lascar

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Registri non ritirati Il Comune attacca: non abbiamo colpe CASCINAI registri scolastici sono rimasti prima nel giardino della scuola "Pascoli" e poi sono "volati" anche sul marciapiede dopo il vento e la pioggia dei giorni scorsi. Il personale scolastico dice di avere attivato il Comune (ma forse Geofor) circa un mese fa, il Comune risponde che la competenza su quei materiali non è certo dell'amministrazione. Risultato? Una figura che poteva essere evitata. «Si precisa - si legge in una nota - che non rientra in alcun modo tra le competenze del Comune di Cascina occuparsi dello spostamento e della rimozione di materiali di proprietà dell'istituto scolastico. Non risulterebbe inoltre agli atti del Comune alcuna richiesta formale di collaborazione in tal senso, né si comprende a chi sia stata fatta la cosiddetta segnalazione speciale del 28 marzo per far portar via il materiale, né si comprende sulla base di quale ragionamento si possa dedurre che "non avendo ricevuto nessuna risposta si presumeva che il ritiro fosse imminente». Il Comune si trova nella condizione di puntualizzare dopo che il dirigente scolastico dell'istituto "Falcone" lo ha in qualche modo chiamato in ballo, attribuendogli le responsabilità del fatto che non sia intervenuto. Ma al momento non si sa chi sia stato chiamato. «Spostare archivi, fascicoli o registri è una operazione che ogni scuola compie con personale proprio - sostiene l'amministrazione - In un'ottica di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” reciproca collaborazione, il Comune è sempre disponibile a dare una mano alle scuole ogni qualvolta ve ne sia una richiesta, ma ciò non esime, nel caso specifico, la stessa scuola dalla responsabilità di aver lasciato all'aperto registri e fascicoli, che potevano contenere anche dati personali di docenti e alunni e del cui trattamento è responsabile la scuola in quanto ente statale, non il Comune di Cascina. Non è pertanto accettabile cercare di scaricare la responsabilità di quanto accaduto su enti che sull'intera materia non hanno alcuna competenza». (s. c.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera vinci: la denuncia dei grillini Rifiuti abbandonati in campagna Ancora rifiuti abbandonati nelle campagne di Vinci, come dimostra la foto inviata da Gianni Frizzi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle a Vinci, che ricorda la sua mozione per l'utilizzo di telecamere mobili con l'obiettivo di beccare "i furbetti dei rifiuti".

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca Toscana

Isole vigilate speciali Ecco le telecamere a sorvegliare il mare di CRISTIANO MARCACCI Dallo scorso luglio, con l'entrata in vigore della legge Madia, è rimasta l'unica forza di polizia sul mare. Fatte salve le attribuzioni assegnate alla Guardia Costiera, ovvero la salvaguardia della navigazione e il salvataggio tra le onde, la Guardia di Finanza è oggi la sola ad avere compiti di polizia giudiziaria. Sono dunque aumentati di parecchio l'impegno e il lavoro del comando del reparto operativo aeronavale di Livorno guidato dal colonnello Amedeo Antonucci, da cui dipende la sezione aerea di Pisa guidata dal maggiore Massimo Anedda e che esercita le proprie competenze sull'intero territorio toscano. Di un occhio di riguardo continueranno a beneficiare le aree protette dell'arcipelago, su cui già dalle prossime settimane verrà notevolmente potenziata l'opera di sorveglianza. Nell'ottobre scorso, infatti, il reparto operativo aeronavale livornese ha firmato un protocollo operativo con l'Ente Parco dell'Arcipelago Toscano proprio con l'intento di rafforzare la vigilanza delle acque marine protette, quelle di Capraia, Giannutri, Montecristo e Pianosa. Per farlo saranno utilizzate per la prima volta anche le telecamere. «Tra pochi giorni - conferma il colonnello Antonucci - saremo pronti con il monitoraggio dei tratti marini relativi alle aree protette. L'attivazione del sistema è ormai imminente». Ovviamente, agli occhi elettronici si aggiungono le unità navali, il nucleo sommozzatori e gli elicotteri di stanza a Pisa, all'interno della 46esima Brigata Aerea. È a bordo di uno di questi che nei giorni scorsi è salito Il Tirreno per seguire da vicino una delle missioni operative della Guardia di Finanza. In compagnia del maggiore Anedda ci accomodiamo su un HH-412C (in gergo "Volpe 206", il nome in codice assegnato ai velivoli delle fiamme gialle). Con noi ci sono il maresciallo capo pilota Simone Bargagli, il brigadiere pilota Domenico Gambardella e l'operatore dei sistemi di bordo, il maresciallo capo Walter Genovese. Decolliamo nonostante le condizioni meteo non idilliache (il cielo è molto nuvoloso, il mare è mosso e le raffiche di vento sono intorno ai 35 nodi), ma questo all'equipaggio non importa più di tanto. «La missione - spiega il maggiore Anedda - avverrà in cooperazione con una motovedetta veloce della stazione navale, poiché nel corso delle quotidiane attività di pattugliamento delle acque territoriali, ai fini di polizia economico-finanziaria e di ordine e sicurezza pubblica in mare, i mezzi aerei e le unità navali si trovano spesso a collaborare per massimizzare l'efficacia dei dispositivi di controllo. L'obiettivo del monitoraggio aereo è quasi sempre rappresentato da ricerca e controllo natanti, ricognizioni costiere o terrestri finalizzate al controllo del demanio, polizia ambientale e al contrasto dei fenomeni di abusivismo edilizio». È grazie a una di queste missioni che solamente pochi giorni fa è stata scoperta nella Darsena pisana, nell'area dei Navicelli, una vera e propria mini-bomba ecologica. Accanto alle barche sono state individuate 1.400 tonnellate di rifiuti, tra cui anche vernici e solventi, con la Finanza che è intervenuta sequestrando un'area di circa 43mila metri quadrati e denunciando il legale rappresentante di un'azienda che ha in uso la zona. Ovviamente, la maxi discarica abusiva è stata individuata di giorno, ma l'attività della sezione aerea della Guardia di Finanza non ha soste. «Il lavoro - aggiunge Anedda - non si ferma mai. Anche perché buona parte degli illeciti viene consumata nelle ore notturne e bisogna, quindi, essere pronti 24 ore su 24 per contrastarli». Fra i traffici illeciti c'è anche quello delle sostanze stupefacenti. Ecco cosa dice al riguardo il colonnello Antonucci: «Ormai la droga viaggia sempre più per mare. Nascosta all'interno delle navi commerciali, ma anche tramite barche che utilizzano i canali per entrare dentro il territorio tra Pisa e Livorno. Ecco perché la foce del Calambrone e i Navicelli sono tra le zone più attentamente monitorate».E infatti il pilota Bargagli fa qualche sorvolo supplementare su quell'area nel corso della missione esplorativa. Di una durata complessiva di quasi due ore, da Pisa a Marina di Carrara e poi lungo costa fino a Livorno. Vista la giornata particolarmente avversa sotto il profilo climatico, nessuna barca da diporto si è avventurata in mare. E così i controlli si concentrano su alcune motonavi alla fonda, visionate attentamente sia dall'alto con l'elicottero che dal basso con la vedetta veloce. Niente di strano e di anomalo, "Volpe 206" può fare rientro.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Nelle zone dello slittamento i bidoncini sul marciapiede entro le 7 Il via al porta a porta rinviato in 27 strade di Mauro Zucchelli LIVORNO Da domattina il servizio di raccolta porta a porta di Aamps si estende ad altre migliaia e migliaia di famiglie: non della sola zona San Jacopo, com'era stato detto dall'amministrazione un po' sbrigativamente.

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In effetti, era previsto che il via riguardasse anche le zone di Marradi, Fabbricotti e stadio. Ma così non sarà: tutta una serie di strade resteranno fuori, per loro il decollo della raccolta porta a porta arriverà il 14 maggio. E l'annuncio arriva in extremis. Il quartier generale dell'azienda della nettezza urbana lo indica in una riga alla fine del terzo capoverso (con link a una lista in pdf), un po' più esplicita è la pagina Facebook del sindaco Filippo Nogarin: pur confermando la volontà politica di estendere la raccolta porta a porta, invita a fare attenzione perché «non tutte le vie saranno immediatamente interessate dal nuovo servizio». E giù il link alle strade dove bisognerà aspettare altre tre settimane per vedere il debutto del porta a porta. Poi il sindaco aggiunge: «Dico questo per rassicurare i molti cittadini che ci stanno contattando in queste ore perché ancora non hanno ricevuto il kit per la raccolta». Poi rincara: «Non preoccupatevi, l'incontro informativo e i relativi materiali saranno distribuiti anche a voi nelle prossime settimane». L'elenco indica 27 strade: alcune per intero, altre precisando quali numeri civici. A quali vie e piazze ci stiamo riferendo? Controllate qui a fianco se la vostra strada rientra o no nello slittamento. Non stiamo parlando di stradine minori: c'è via Marradi, ci sono lunghi tratti di via Roma e viale Italia, c'è un po' di via Calzabigi e un po' di via Forte dei Cavalleggeri...Ma da Palazzo Civico si respinge al mittente l'accusa che non tutto è pronto, diversamente cioè da quanto invece insiste a dire l'Aamps. E allora da cos'altro sarebbe motivato il rinvio? Dall'esigenza - viene risposto - di distinguere «una serie di strade in zona centrale» rispetto alla modalità standard di raccolta porta a porta, già sperimentata in altre zone (con lo svuotamento del bidoncino nelle prime ore del pomeriggio).A dire il vero, basta scorrere l'elenco per vedere che non tutte le via indicate sono in "zona centrale". Fatto sta che per le famiglie che abitano nelle strade (e ai numeri civici) indicati nel box qui a fianco non c'è solo lo slittamento ma anche un diverso orario dell'esposizione del bidoncino: entro le 7 del mattino.Non basta. Nel pomeriggio di ieri non è mancato un piccolo giallo relativo a Borgo San Jacopo: stiamo parlando di una strada che, come precisa la fotografia dei dati anagrafici sui residenti, "vale" da sola qualcosa come 1.169 abitanti. Era sembrato che fosse la 28ª strada esclusa dal via in agenda domani, invece pare di capire che lo slittamento possa essere circoscritto solo e soltanto a un grosso condominio al quale non sono stati recapitati i bidoncini del porta a porta. «Proseguiamo con impegno e convinzione nell'attivazione del nuovo servizio di raccolta», dice Paola Petrone, direttore generale di Aamps, puntando all'obiettivo esplicito di «abbandonare definitivamente l'utilizzo dei cassoni e contribuire così in maniera significativa sia al decoro urbano sia a una gestione sostenobile del trattamento dei rifiuti condominiali».«So bene che il porta a porta comporta sacrifici - ammette il sindaco Nogarin - e vi garantisco che con Aamps saremo sempre a disposizione per risolvere eventuali problemi e migliorare il servizio costantemente». Ma Nogarin insiste anche sull'obiettivo di questo sistema: «ridurre le percentuali di raccolta indifferenziata da conferire all'inceneritore, velocizzando così sia lo spegnimento dell'impianto, che la diminuzione ulteriore della tariffa rifiuti per cittadini e imprese dall'altro». È un obiettivo da elogiare: vedremo poi se la sacrosanta idea di ridurre i rifiuti potrà davvero concretizzare la speranza di fare a meno dell'inceneritore. E quanto alla riduzione della "tassa rifiuti" è già un bel risultato esser riusciti a evitare il patatrac dell'ex municipalizzata ma il positivo cammino di alleggerimento del peso della Tari sulle tasche di tutti non è arrivato nemmeno a metà strada sul ritorno indietro rispetto al precedente rincaro boom (e comunque non può esser ovviamente finanziato con la cancellazione delle esenzioni agli indigenti).

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Ecco quali sono le vie e le piazze dove si parte il 14 Qui il via slitta al 14 come an- nuncia la pagina Fb del sindaco (l'esposizione dei bidoncini sarà prevista entro le 7 del matttino).Largo BellavistaPiazza ModiglianiPiazza S. Jacopo in AcquavivaVia BettiVia BrinVia Calzabigi (da 1 a 13 e da 2 a 24)Via Cambini (da 1 a 7 e da 2 a 16)Via CaprilliVia CortiVia dei FunaioliVia dei MulinacciVia dell'EremoVia della BassataVia della CisternaVia delle ConceVia delle SedieVia Forte dei Cavalleggeri (da 1 a 33 e da 2 a 20)Via InternariVia LepantoVia ManciniVia MarradiVia MazentaVia MeyerVia Nardini (da 17 a fine strada e da 12 a fine strada)Via Roma (da 1 a 89 e da 2 a 240)Via S. AgostinoViale Italia (da 1 a 269 e da 2 a 62)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno bellana e tre ponti L'Aamps ha portato via 200 tonnellate di alghe LIVORNO L'Aamps annuncia di aver «completato i lavori di rimozione delle alghe dal litorale cittadino». Le spiagge della Bellana e dei Tre Ponti - annuncia l'ex municipalizzata - sono state «ripulite dal deposito di alghe tipico dell'inverno restituendo così ai cittadini e ai turisti due luoghi simbolo dell'estate livornese dove poter cominciare a trascorrere le giornate in vista della bella stagione». Dopo averle raggruppato la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” poseidonia in zone della spiaggia per «consentirne l'essicamento», gli addetti Aamps hanno portato via «oltre 200 tonnellate di alghe, grazie all'impiego dei mezzi meccanici in dotazione all'azienda». Il materiale raccolto è stato quindi smaltito negli impianti adibiti al recupero e alla trasformazione in compost per l'utilizzo in agricoltura.«In attesa del nuovo porticciolo e del villaggio della vela che l'Autorità portuale sta realizzando proprio in quell'area», Aamps ha rimesso a nuovo la zona balneare di Livorno al servizio dei bagnanti e di quanti «desiderano trascorrere il proprio tempo in riva al mare in un ambiente pulito ed accogliente, senza muoversi dalla città».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Palazzi fatiscenti e pericolanti, illuminazione assente e i disagi legati al mattatoio I condomini di via Curtatone scrivono al Comune chiedendo interventi rapidi La Magona è abbandonata C'è l'esposto dei residenti di Alfredo Faetti CECINA «Cecina finisce alla rotonda del Lidl». La battuta racchiude il senso della lettera che da tre mesi giace in Comune senza alcuna risposta. Tra le righe viene raccontato il senso di desolazione che si respira nella zona della Magona, dove il sogno mancato di un grande recupero ha lasciato dietro di sé palazzi fatiscenti, un'illuminazione pressoché nulla e il rischio nel semplice camminare lungo la strada, dato che manca il marciapiede. Desolazione che si mescola a «odori nauseabondi» e a «lamenti di bestie condannate al macello», che si trova proprio davanti ai condomini di via Curtatone. Sono i proprietari di queste abitazioni ad aver scritto e firmato l'esposto, corredato di tutte le foto del caso, per riportare l'attenzione su questa zona dopo il fallimento della grande lottizzazione anni Novanta. Una lettera inviata al sindaco Samuele Lippi, all'assessore allo Sviluppo Sostenibile Sabrina Giannini e al comando dei vigili urbani, ma la risposta non è mai arrivata. «Siamo un gruppo di cittadini che vivono in zona Magona, nel condominio di villette a schiera rosa in via Curtatone e da anni siamo conviviamo con una serie di problematiche che creano disagi e malcontento. Molti sono già stati segnalati all'amministrazione ma continuano a rimanere senza soluzione». Apre così l'esposto dei residenti, che scandiscono i disagi in quattro punti precisi, tra degrado e sicurezza. Il primo riguarda il mattatoio. Qua però c'è da tener conto che la struttura è arrivata ben prima delle abitazioni che oggi la circondano. Sono già due anni che si discute di spostarla altrove (l'idea è in via Emilia) ma il traguardo sembra ancora lontano. «So che il progetto sta andando avanti, ma i tempi della burocrazia sono molto lunghi», dice Jonny Di Matteo della 3M srl, a capo del mattatoio. Lui ha preso le redini della ditta nel 2009 e nel corso degli anni è andato incontro a tutte le prescrizioni dettate dal Comune per riflesso delle proteste dei residenti. «Lavoriamo ad alti livelli di qualità, sempre sotto il controllo di un medico, seguendo regole e disposizioni - continua - Siamo sempre cercato di convivere con le persone». Spostare il mattatoio non spetta del resto a lui, ma al Comune. Così come spetta all'ente la manutenzione della strada, che è il secondo punto dell'esposto. «La strada che dal condominio arriva in via IV Novembre è pericolosa: manca il marciapiede e l'illuminazione di notte è scarsa - si legge nell'esposto - Le auto la percorrono a tutta velocità e almeno quattro volte sono andate a scontrarsi contro il muretto che delimita il condominio. Resta molto da fare per permetterci di raggiungere il centro senza dover necessariamente prendere la macchina». Ecco quindi la richiesta del marciapiede, dell'illuminazione, di dissuasori e di una segnaletica efficace.Punto tre: «Siamo circondati da edifici vecchi e abbandonati o nuovi mai terminati». Quello giallo delle case popolari, dove i lavori sono fermi da circa un anno; l'antico edificio della Magona, che sta cadendo a pezzi al punto che il vento, la scorsa estate, ne ha divelto una parte di tetto; infine, l'edificio vicino al condominio stesso, all'apparenza completato sebbene nessuno ci metta piede da tempo, fatta eccezione delle «acrobazie serali di alcuni balordi» nella gru ancora presente, puntualmente segnalate ai carabinieri. «Queste problematiche rendono la zona complessivamente degradata», a cui «si aggiunge la condizione di via della Ferriera», che tra «erba alta, reti metalliche e rifiuti oltre ad essere poco decorosa rappresenta un pericolo dal punto di vista igienico». Così conclude l'esposto, mettendo al quarto punto la questione dei cassonetti della spazzatura, secondo cui manca l'umido e vengono abbandonati ingombranti sebbene non sia consentito). «Il Comune deve impegnarsi a completare i lavori e a mettere in sicurezza gli edifici di sua proprietà e ad aprire un tavolo con i proprietari degli altri immobili (privati o banche creditrici) per trovare una conclusione alla riqualificazione». È questa la richiesta dell'esposto. Perché Cecina, esorcizzando la battuta dei residenti, possa andare oltre la rotonda della Lidl.

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

San Vincenzo, la scoperta fatta da attivisti dei 5 Stelle «Un segno del menefreghismo di questa amministrazione» Niente differenziata gli atti del Comune gettati tra le potature SAN VINCENZO Di chi sia la mano che li ha accatastati non è dato sapere. Ma la provenienza non lascia spazio al dubbio. Quei faldoni zeppi di cartelle e fogli con gli atti della giunta e del consiglio arrivano dagli archivi del Comune di San Vincenzo. E vederli ammucchiati nell'area dove vengono ammassate potature e sfalci, alle spalle degli impianti sportivi Santa Costanza, vale più di mille campagne di comunicazione. Peccato che il messaggio alla cittadinanza è al contrario di quanto sostenuto con fiumi di parole da chi ha la responsabilità di amministrare. In barba alla raccolta differenziata la carta finisce gettata tra il verde e chissà che il passo successivo non fosse quello di bruciarla. A imbattersi nei cumuli di faldoni sono gli attivisti del Meetup storico SanVincenzo 5 stelle. L'inciampo dell'amministrazione comunale è innegabile e servito su un piatto d'argento. Foto e commenti vengono fatti rimbalzare sui social. «Le immagini sono sconcertanti - dicono gli attivisti 5 Stelle -. Sono stati rilevati faldoni con fascicoli della giunta e del consiglio comunale. Documenti sparsi nell'area e una evidente prospettiva di incenerimento». Che proseguono: «San Vincenzo risulta la cittadina della Val di Cornia con la più bassa percentuale di raccolta differenziata. E possiamo vedere il disinteresse sul tema rifiuti da questo abbandono, anche da parte di chi guida attualmente la nostra cittadina. Gli spot come il "Go go green" oppure il "M'illumino di meno" ed altre iniziative pagate anche con denaro pubblico, se prima sembravano azioni fumose e poco credibili, oggi si dimostrano leggende metropolitane». A febbraio 2013 uno dei primi temi affrontati dal Movimento 5 stelle è stato quello dei rifiuti zero. «A tal proposito, come Meetup abbiamo scritto e presentato proposte all'amministrazione comunale, ricevendo in risposta, sempre, una chiusura totale - sostengono gli attivisti del Meetup storico -. Oggi abbiamo Ato Sud e Sei Toscana, bandi poco chiari e business sui rifiuti, con l'approvazione del Comune di San Vincenzo». E concludono: «Tale è il livello di menefreghismo così elevato di questa amministrazione, che nemmeno si è curata di disfarsi in modo adeguato di documenti che potrebbero contenere dati sensibili, abbandonandoli alla vista di chiunque». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Accanto a Torre Mozza affiorano dalla sabbia i residui di vecchie costruzioni rimosse dall'arenile Eternit sulla spiaggia della Sterpaia di Daniele Perini PIOMBINO Eternit sulla spiaggia della Sterpaia che si sbriciola e si diffonde nell'ambiente. Una turista ha lanciato l'allarme, e il Comune, dopo le nostre richieste di spiegazione, ha annunciato che avrebbe mandato sul posto i vigili urbani per verificare la situazione. Siamo in pieno parco, e ieri, tra tubi che escono dalle dune, e pezzi di eternit (amianto) sfilacciati e sbriciolati, c'era tantissima gente.Nel corso di questa settimana infatti alla nostra redazione sono arrivate mail di segnalazione da parte di turisti abituali della zona riguardo la presenza di eternit sulla spiaggia di Torre Mozza. Così nel weekend in cui le spiagge si sono riempite di turisti e abitanti del posto in cerca dei primi momenti di relax in riva al mare, ci siamo fatti scortare sui luoghi segnalati nella mail per andare a valutare le condizioni delle dune sabbiose del Parco Costiero della Sterpaia nelle immediate vicinanze di Torre Mozza. Arrivando dalla pineta che separa la zona dei parcheggi dalla spiaggia vera e propria, si notano i cartelli illustrativi sulla vegetazione e sulla formazione delle dune costiere, veri e propri baluardi difensivi della costa dalle incursioni delle mareggiate. Continuando attraverso i sentieri che portano alla spiaggia però ci si scontra con la dura realtà. La turista originaria di Firenze, che da anni frequenta i nostri scorci di mare alloggiando in una delle strutture ricettive nei pressi di Carbonifera, ha fatto strada tra quelle che sono veri e propri ammassi di eternit e materiali di demolizione di vecchi insediamenti costieri. In pochi minuti si può appurare che sotto le protette dune costiere del tratto di spiaggia che separa il comune di Piombino da quello di Follonica, si nascondevano i residui delle vecchie costruzioni private che un tempo occupavano parte della spiaggia. Al momento dello smantellamento di queste stanze in riva al mare, le demolizioni sono state fatte sul posto, evidentemente senza pensare a smaltire i materiali che costituivano le costruzioni stesse. Si possono scorgere così, tra le radici dei pini e delle piante che popolano le dune, interi depositi in cemento ancora intatti e ingenti quantità di tubi e tegole di eternit. Nel corso delle ultime due estati, raccontano i frequentatori della zona, spesso è capitato che bambini e adulti si ritrovassero a giocare con qualche detrito di cemento o eternit che affiorava dalla sabbia delle dune. Per quanto l'impatto dei detriti ferrosi e in cemento sia da non sottovalutare in un parco naturale come quello della Sterpaia, i residui di fibrocemento Eternit, quando non trattati e lasciati a distruggere dalle intemperie,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” possono risultare altamente cancerogeni. Dall'assessore all'Ambiente alcuni addetti comunali hanno garantito già nel pomeriggio stesso un pronto intervento di perlustrazione da parte della polizia municipale di Piombino. Una situazione certo inaspettata e grave, vista la pericolosità dell'eternit, e stupisce che fino ad ora nessuno sia intervenuto, perché, a quanto pare, già lo scorso anno il problema era stato segnalato all'amministrazione comunale. Ma niente è cambiato.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Camping cig preoccupato dal futuro con Jindal: nessuna certezza, occorre un nuovo commissario «Aferpi, ora intervenga lo Stato» PIOMBINO Le indiscrezioni del "Tirreno" sugli ultimi sviluppi della vicenda Jindal portano Camping cig a sostenere che «il termine di fine aprile per la presentazione di uno straccio di Piano industriale non verrà rispettato. Il quadro prospettato è la ripresa della laminazione con semiprodotti provenienti da altri impianti Jsw. Le conseguenze sono due: il numero di occupati sarà largamente inferiore al numero necessario per poter utilizzare i contratti di solidarietà, mentre Jsw potrà importare i suoi semiprodotti in Italia (e quindi in Europa) senza pagare tasse di importazione e quindi realizzando enormi guadagni».Per l'associazione «le demolizioni ipotizzate sono funzionali al solo utilizzo di stoccaggio per semilavorati e prodotti finiti, senza nessun vero piano di utilizzo. La conseguenza: il porto sarà ancora una volta ostaggio della multinazionale». Inoltre «Jsw non accetta che il ruolo di sorveglianza del governo si prolunghi. Vuole assoluta mano libera. Come prima conseguenza questo ci riporta a quanto dicevamo sull'importazione di semilavorati senza tassazione: senza un adeguato controllo sarebbe facile per Jsw superare la proibizione di vendere anche semilavorati (ormai proprietà di una consociata) in Italia e/o in Europa». Per Camping cig nel deriva «un'altra conseguenza, gravissima per i lavoratori, che sarà il non rispetto di regole di organizzazione del lavoro, di orari, di norme di sicurezza, oltre al ricatto rappresentato da una massa elevata di lavoratori "di riserva».Il giudizio dell'associazione di lavoratori è che «Jsw sta facendo un tour politico (Comune, Regione, Stato) finalizzato a ottenere finanziamenti in forma diretta o indiretta: facilitazioni, garanzie di vario tipo per non dover pagare Cevital e soprattutto non partecipare in nessuna forma al finanziamento delle bonifiche. La conseguenza è sempre la stessa: lo Stato paga per svendere il patrimonio industriale. Dulcis in fundo, Jsw - prosegue l'associazione - dichiara che è interessata a fare una nuova acciaieria, ma ha bisogno di almeno 18 mesi per lo studio di fattibilità. Cioè per dirci se è vero che farà l'acciaieria».Infine per Camping cig «in ogni caso la stima più ottimista è di quattro anni per avere una acciaieria. Chi crede che il territorio possa resistere? Certo non i lavoratori, che nel frattempo avranno perso anche gli ammortizzatori sociali; ancor meno i lavoratori dell'indotto. Col porto bloccato, con le aree ipotecate nessun serio tentativo di diversificazione sarà possibile e quindi tutto il settore di microimprese è destinato a ridimensionarsi e in buona parte a scomparire».Per questo l'associazione ritiene che «l'unica soluzione vera, possibile, è che lo Stato consideri lo stabilimento di Piombino un'attività strategica, e ne assuma il controllo, con la nomina di un Commissario straordinario con l'incarico non di vendere la fabbrica ma di rimetterla in condizioni di produrre e di farne una fabbrica siderurgica modello per l'Italia».«Contemporaneamente un vero piano di bonifiche, agganciate a un Piano di utilizzo del territorio. Ai sindacati, lasciati ai margini di ogni discussione - è la conclusione - spetta il compito di trasformare queste indicazioni in una vera e propria vertenza, con mobilitazioni forti e incisive».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba liste civiche unite «Inalterate le contraddizioni del progetto di Rimateria» PIOMBINO «Al netto dei balletti tra dissequestro e provvedimenti contraddittori della Regione, le attività di Rimateria ripartiranno tal quali si erano interrotte. Siamo naturalmente soddisfatti per i lavoratori che ritrovano il loro posto ma notiamo che le contraddizioni dalle quali il progetto Rimateria era gravato, rimangono tutte inalterate». Così si esprimono in una nota le Liste civiche unite (Comune dei Cittadini, Un'altra Piombino, Assemblea popolare Suvereto, Assemblea sanvincenzina). secondo cui «il pilastro a sostegno dell'azienda era, è, e a quanto pare sarà, il conferimento di rifiuti speciali provenienti da fuori. Perpetrando questa logica non crediamo ci sia un futuro compatibile col tessuto sociale del territorio se la funzione della discarica sarà quella di accogliere altri rifiuti speciali mentre 900 ettari di Sin attendono la bonifica».Per le Liste civiche unite «le responsabilità politiche di questa operazione si aggravano ma, oltre all'ovvia soddisfazione per il ritorno al lavoro di 49 dipendenti, non arriva nessun segnale di consapevolezza da parte delle amministrazioni di Piombino, Campiglia e San Vincenzo». Così «via il sequestro, si torna alla vecchia musica - prosegue la nota - e non si sente il bisogno che qualcosa cambi. Non ci sono neppure più

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” gli annunci a vanvera di passi avanti nella direzione della bonifica del Sin, non si muove un dito per realizzare, con 10 anni di ritardo, la bonifica di Città futura o di Poggio ai venti. Tutti lavori urgenti per la collettività, tutti lavori che potrebbero garantire un diverso futuro anche per Rimateria».zSe l'azienda viene percepita come un corpo estraneo che danneggia il territorio riempiendo volumi di discarica con rifiuti provenienti da fuori - è la conclusione - i conflitti saranno all'ordine del giorno. Sono 18 anni che il territorio attende un serio progetto di bonifica, ci hanno raccontato che Rimateria sarebbe servita a questo, invece la stanno usando per tentare di coprire le responsabilità del debito Asiu».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Stamani l'inaugurazione degli impianti nei centri commerciali Nuove postazioni per oli esausti VENTURINA Recuperare l'olio alimentare esausto (quello utilizzato nelle preparazioni in cucina). Basta un litro d'olio esausto per rendere non potabile un milione di litri d'acqua, con cui potrebbero dissetarsi 140 persone in 10 anni. Per questo motivo l'amministrazione comunale insieme a Calussi srl e a Sei Toscana ha avviato il servizio di raccolta oli esausti, decidendo di installare tre punti ad hoc nei centri commerciali del territorio che verranno inaugurati domani: alle 10,30 presentazione della postazione alla Coop di Campiglia in via Burattelli. Poi a Venturina Terme, alle 11,30 al Centro commerciale Coop di via Don Sturzo, e alle 12,30 inaugurazione del punto di raccolta al Centro commerciale La Monaca, in via dell'Agricoltura. All'inaugurazione presenti la sindaca e la giunta, rappresentanti di Sei Toscana, dei centri commerciali aderenti e della Calussi Srl che gestirà la parte operativa. L'attivazione del servizio è volta alla sensibilizzazione dei cittadini, che potranno raccogliere l'olio raffreddato in bottiglie di plastica e conferirle, ben chiuse, nel contenitore della raccolta. «L'attenzione verso l'ambiente, il riuso dei materiali e il concetto di rigenerazione degli stessi per nuovi usi - afferma l'assessora Viola Ferroni -, può attecchire nell'opinione pubblica e nelle buone pratiche quotidiane dei cittadini soltanto se supportato da un'adeguata rete di servizi che devono essere semplici da utilizzare e facilmente raggiungibili dai cittadini».Per questo motivo e in questo senso va la decisione di installare i punti di raccolta per gli oli di origine alimentare esausti nei centri commerciali del Comune. Soddisfazione per l'avvio del servizio da parte della sindaca Rossana Soffritti. «Alla società Unicoop Tirreno ed Etrusca Srl Conad - afferma - va il ringraziamento dell'amministrazione comunale per essere importanti partner di questo servizio promosso in sinergia con Calussi Srl e con Sei Toscana; le finalità sono rispettare l'ambiente, risparmiare e dimostrare attenzione verso un tema che a livello mondiale rischia di avere importanti conseguenze. Invitiamo tutti i nostri cittadini a usufruire dei punti di raccolta di oli alimentari esausti e a partecipare all'inaugurazione - conclude la sindaca di Campiglia - delle postazioni dove si potranno avere anche utili informazioni e approfondimenti». (a.m.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Gavorrano/la polemica Parte la raccolta porta a porta "Rifiuti lasciati lungo la strada" GAVORRANO Bene il servizio di raccolta porta a porta nel Comune di Gavorrano ma i cittadini andavano preparati meglio alla novità: è questa l'opinione del centrosinistra Gavorrano Bene Comune. «La raccolta dei rifiuti con il sistema del porta a porta nelle frazioni di Gavorrano, Filare e Bagno di Gavorrano e la raccolta di prossimità a Ravi, Caldana, Giuncarico ormai attiva da diversi mesi è a regime - dicono - Nonostante pensiamo che fosse necessario attivare questo tipo di servizio, ancora una volta riteniamo che sia sbagliato il metodo scelto: i cittadini andavano preparati meglio». Bene Comune parla di problemi non calcolati: «Oggi purtroppo stanno venendo fuori le problematiche che avevamo già evidenziato, infatti nelle frazioni più piccole, Potassa e Bivio Ravi, che sorgono sulla via Aurelia, si stanno creando dei gravi disagi di decoro e di igiene. L'assessore all'ambiente Giorgia Bettaccini che in ogni occasione pubblica ribadisce la propria soddisfazione per essere riuscita a offrire un nuovo decoro urbano alle frazioni sembra non essersi accorta del caos che invece si è creato. Nelle due frazioni - continuano - fino a poco tempo fa si mantenevano un certo ordine e pulizia. Oggi non è più così: le postazioni dei cassonetti, soprattutto lungo le vie principali, ma non solo, sono invase da ampi e corposi mucchi di rifiuti che debordano dai contenitori e vengono accatastati intorno a questi. Chiediamo, quindi, all'Assessore Bettaccini in quali giorni e quante volte a settimana viene effettuato il prelievo dei rifiuti», conclude il gruppo. (g.s.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

A Marina e Principina mezzi meccanici in azione per sistemare km di spiaggia La stagione comincia il 1° maggio, ma c'è chi ha scelto di battere tutti sul tempo Al mare pulizia anticipata e primi "bagnetti" aperti di Elisabetta Giorgi GROSSETO Primi stabilimenti balneari aperti, mezzi meccanici al lavoro lungo la costa. Si avvicina l'estate ed è partita la sistemazione di chilometri di spiaggia grossetana. Anticipata di circa 2 settimane rispetto alla tabella di marcia. A dare l'ok ai titolari dei "bagnetti" è stato il Comune, che il 13 aprile ha accolto la richiesta dell'associazione Balneari di Grosseto presieduta da Alessandro Beri di cominciare "prima" la pulizia, il livellamento e la manutenzione dei tratti in concessione per farsi trovare pronti all'apertura della stagione balneare (1° maggio). Prime pulizie. Via libera del Comune dunque a 25 stabilimenti di Marina e Principina per i quali è stata individuata una ditta unica (la stessa che vi lavora da anni): i mezzi sono entrati in azione in questi giorni e continueranno a farlo fino al 31 maggio. Fino al 30 aprile le pulizie possono svolgersi ogni giorno della settimana «con adeguata segnalazione del mezzo autorizzato e apposita segnaletica», dice il Comune. Tra il 1° e il 31 maggio, in via eccezionale «e allo scopo di intensificare la pulizia della spiaggia», possono svolgersi ogni giorno della settimana anche oltre le 9, ma sempre con prescrizioni ad hoc (durante la balneazione, il mezzo dev'essere segnalato bene). «È vero, abbiamo chiesto al Comune di iniziare prima lo spianamento e il livellamento della spiaggia - spiega Beri - per essere pronti in tempo ad aprire le strutture. Dal 1° maggio inizia la stagione balneare e chi è pronto inizierà ad aprire. Intanto, essendoci questo sole, la gente già si fa la sua giornata di mare nel weekend, senza contare il 25 aprile: dopo un inverno cattivo c'è voglia di farsi una passeggiata al sole». Godendosi i primi tratti di spiaggia pulita. La ditta che sta sistemando in questi giorni le spiagge - dice Beri - non lavorerà solo per i privati ma, grazie a un accordo col Comune, «sistemerà anche la spiaggia libera tra stabilimento e stabilimento, così da fare tutto in maniera ordinata e organica». Prime aperture. La costa insomma sta tornando alla luce, più pulita e ripopolata di bagnanti e imprenditori che si rimettono in moto. Ieri sono stati in molti a scegliere di passare la giornata al mare. E non solo appoggiando il telo sulla sabbia. Se a Marina il "grosso" dei bagnetti aprirà i battenti il 1° maggio, c'è chi paga la concessione da aprile e per questo può aprire lo stabilimento già ora. È il caso del Gabbiano azzurro, che a Marina ha battuto tutti sul tempo: per primo ha piazzato ombrelloni e lettini (la settimana scorsa), incassando decine di clienti. «Non siamo aperti al 100% - dice Riccardo Tomi, contitolare della struttura con il cugino Marco - ma al 40% sì. Paghiamo la concessione dal 1° aprile e per noi è un investimento, diamo servizi. Se "armiamo" per primi la spiaggia, possiamo ritagliarci nuovi clienti. Anche la pulizia è già stata fatta: lunedì è stata fatta la spianatura con la ruspa, martedì abbiamo messo la passerella e vagliato, martedì ha piovuto e ci siamo fermati. Mercoledì, giovedì e venerdì siamo partiti con ombrelloni, lettini e piscina». Anche il Capri è aperto ieri. Spiega Luca Malfatti: «Abbiamo sistemato 10-15 ombrelloni». Anche qui la concessione parte dal 1° aprile; anche qui (aprendo prima), la pulizia è stata fatta. «Avendo questo ponte del 25 aprile crediamo di dover dare un servizio ai clienti», altrimenti - dice Malfatti - è inutile lamentarsi che non c'è turismo. Altre strutture, pur non avendo ombrelloni aperti, offrono servizi negli spazi in concessione annuale a servizio dello stabilimento. Il Faro ieri accoglieva i primi clienti, così come altre strutture che pian piano stanno rimettendosi in moto.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Nei giorni scorsi hanno tolto plastiche e rifiuti. Parcheggi presi d'assalto dai turisti E nella zona sud ci pensano i volontari di Ivana Agostini ORBETELLO Il calendario sta per segnare, per alcuni, un lungo ponte baciato da temperature estive: previsti sole e caldo. Tempo perfetto per andare al mare a gustare la prima tintarella della stagione. I turisti nella zona sud ieri erano già arrivati.I parcheggi delle zone più frequentate della costa maremmana dalla Giannella alla Feniglia, nel comune di Orbetello, erano pieni di persone che con telo da mare alla mano, si sono accomodati sulla spiaggia. La costa è pronta ad accogliere i turisti che sono arrivati e che arriveranno da qui al 1º maggio? Partiamo dalla spiaggia della Tagliata, ad Ansedonia. Nelle scorse settimane la spiaggia era salita alla ribalta per essere sporca e piena di plastica. La scorsa settimana è stata pulita da alcuni volontari. Ieri la presenza di plastica era quasi nulla (ancora qualche dischetto nascosto sotto la sabbia). Se però la plastica è quasi sparita, a pochi passi dalla battigia è arrivato un muro di alghe soffice e alto dietro il quale qualche turista si è nascosto a prendere la tintarella. «Le alghe sono arrivate da pochi giorni - dice il gestore del chiosco - e se ne andranno con la prossima mareggiata». Il piccolo parcheggio era comunque pieno e c'era anche una signora che faceva il bagno. Folla in Feniglia dove i 4 stabilimenti che si

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto scarlino Spiragli per il porto dopo l'incontro a Firenze di Giulia Sili SCARLINO L'incontro che si è tenuto venerdì al Palazzo della Regione a Firenze è stato un momento importante per i lavoratori del porto di Scarlino che oggi possono guardare al futuro con minor preoccupazione. Al tavolo, istituito per discutere dei quattro licenziamenti arrivati senza preavviso, erano presenti il consigliere della Presidenza per le questioni del lavoro Gianfranco Simoncini, e Michele Beudò, della direzione lavoro. Le richieste fatte dalla Regione sono state due: all'azienda è stato chiesto di fare una proposta ai lavoratori che preveda dei contratti a tempo indeterminato e a carattere stagionale mentre ai sindacati, anche loro presenti al tavolo, è stato chiesto di terminare le azioni di protesta. Si tratta di un risultato ottenuto dalla collaborazione tra sindacati e Comune di Scarlino che insieme hanno fatto un lavoro di squadra: «Quello di venerdì pomeriggio - dice il sindaco Marcello Stella - è stato un confronto difficile e serrato che ha però avuto come risultato quello di poter parlare direttamente con i soggetti interessati». È stato difficile poter parlare con tutte le realtà coinvolte nella vicenda perché la dirigenza del porto, dalla notizia dei licenziamenti, non si era più mostrata pubblicamente; anche quando il 22 marzo era stato aperto un tavolo di trattativa da Filcams e Ugl; anche in quell'occasione a parlare del futuro del porto non erano stati i diretti interessati ma dei rappresentanti: Marco Gori, avvocato della Marina di Scarlino, e Rita Collina di Confindustria. Venerdì pomeriggio invece era tutti presenti ad esclusione di Leonardo Ferragamo, azionista di maggioranza di Promomar, . che detiene la concessione: al tavolo in Regione si sono seduti il presidente di Promomar Leonardo Pagni, il presidente della Marina Luciano Serra, il responsabile della Marina Claudio Cilemmi, l'amministratore generale di Baia Scarlino Alessandro Augier e, infine, Gori, avvocato della Marina. Secondo la Regione Toscana, dall'incontro convocato dall'Unità di crisi «è emersa la volontà di trovare una soluzione positiva alla vicenda». Presto Scarlino tornerà a sedersi al tavolo della Regione insieme al sindaco di Follonica Andrea Benini: «Il Comune si è impegnato nell'apertura del tavolo per il Porto - dice Stella - Con Benini abbiamo richiesto anche un tavolo per i lavoratori di Scarlino Energia. Si dovrebbe trattare di un nuovo incontro da farsi direttamente con l'unità di crisi della Regione. Venerdì è stata anticipata la richiesta che verrà poi fatta. Vogliamo trovare soluzioni alternative con l'aiuto della Regione».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Elisa montemagni (LEGA) «Sulla mozione Kme un sì convinto» BARGA Kme: la Lega spiega il suo voto favorevole, in Regione, alla mozione dedicata al piano di rilancio dell'azienda. «Abbiamo convintamente votato a favore - dice Elisa Montemagni, capogruppo della lega in consiglio regionale - una mozione sottoscritta da diversi partiti che riguarda lo stabilimento Kme di Fornaci di Barga. In particolare l'atto approvato a larghissima maggioranza, impegna la giunta toscana ad attivarsi ad avviare le fondamentali verifiche ambientali e sanitarie per garantire una corretta valutazione in merito all'inserimento di nuovi impianti di produzione elettrica sul territorio. Questa analisi dovrà realisticamente tenere conto della loro effettiva compatibilità, della conformazione geografica dell'area in questione, della tutela della qualità dell'aria e, ovviamente, cosa imprescindibile per noi, della salute della popolazione». «Nella mozione - rileva l'esponente leghista - la giunta dovrà informare il consiglio regionale, e in particolare la commissione competente, in relazione a eventuali accordi inerenti lo stabilimento e il distretto cartario di Lucca, oltre a tutte le operazioni riguardanti il trattamento e il recupero degli scarti, dovuti alla lavorazione cartaria. Da segnalare poi che la stessa Kme avrebbe reso nota la volontà di un preciso piano di rilancio che prevederebbe pure l'abbattimento dei costi energetici dell'impianto, mediante la realizzazione di un apposito pirogassificatore. Insomma monitoreremo con attenzione l'evolversi della questione che non è assolutamente minimale». Sulla stessa lunghezza d'onda, anche il consigliere provinciale leghista Simone

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Simonini che evidenzia l'importanza di un'azienda che conta circa 600 dipendenti, senza dimenticare un indotto davvero rilevante: «L'argomento è molto importante per tutta la zona, visto che si parla di salute dei residenti e di un'attività lavorativa che, come detto, coinvolge molte famiglie del posto. Come Lega verificheremo, dunque, passo dopo passo, l'evolversi del tutto, con un occhio di riguardo alla necessaria tutela dei posti di lavoro e al fattore ambientale».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

IL CASO Tra i rottami la panchina regalata da Pesetti PIETRASANTA Il bizzarro destino di una panchina in marmo bianco, donata da Alvaro Pesetti alla comunità di Pietrasanta al centro di una raccolta firme di alcuni cittadini. «La panchina in questione, in marmo bianco Carrara B donata appunto dalla ditta di Pesetti all'amministrazione allora guidata da Massimo Mallegni, e realizzata a perfetta regola d'arte da maestranze esperte - evidenzia il promotore delle firme, Riccarco Mazzucci - dopo essere stata collocata all'inizio di via Barsanti è successivamente finita nel deposito comunale presso il cimitero di via Sarzanese insieme a materiali rottamati. Perché non è stata collocata in uno spazio nel centro città? Pensiamo nei pressi della torre delle ore in piazza Duomo, all'angolo di via Stagi sempre con piazza Duomo, ad esempio, invece che in un deposito? Visto il valore di pregio del materiale utilizzato - materiale in marmo per altro difficilmente reperibile - sarebbe gradito - è la chiosa che arriva dai firmatari - un ripensamento da parte degli organi competenti. Noi seguiremo attentamente gli sviluppi di questa vicenda».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Si infiamma alla fine il consiglio comunale convocato al teatro Francini L'assessore regionale: se le regole vengono rispettate, non possiamo farlo «Il Cassero va chiuso» duello tra Fratoni e Gorbi CASALGUIDI «In questi vent'anni abbiamo già dato. Dopo l'incendio del 2016 la gente di Casalguidi, Cantagrillo e Ponte Stella vive con la paura. Di questo sentimento la politica deve farsi carico. Per questo diciamo che la discarica non la vogliamo più. Da stasera». Parole del vicesindaco Federico Gorbi, che hanno incendiato proprio sul finale il consiglio comunale straordinario di Serravalle, dedicato alla discarica del Cassero e convocato al teatro Francini, con una invitata d'eccezione, l'assessore all'ambiente della Regione Federica Fratoni.E proprio Fratoni ha subito replicato, dicendosi rammaricata che Gorbi avesse voluto «buttarla in politica», ben sapendo che un impianto di smaltimento dei rifiuti, come la discarica di Fosso del Cassero, la Regione non può chiuderla d'imperio se rispetta leggi e normative, visto che si tratta di un operatore privato. Quanto alla paura, secondo Fratoni si tratta di un sentimento «che andrebbe interpretato e non alimentato».Prima del botta-e-risposta tra vicesindaco e assessore regionale, si era sviluppato un articolato dibattito, introdotto dall'intervento del sindaco Piero Lunardi, in cui tutti - con diversità di toni e argomentazioni - hanno sottolineato la preoccupazione per la gestione di un impianto che più di una volta ha mostrato carenze, che è attualmente sotto indagine della Procura e che ha visto svilupparsi più di un incidente, tra cui quello - particolarmente grave - del luglio 2016, quando un grosso incendio si sviluppò all'interno della discarica e i rifiuti bruciarono per una notte e un giorno. E proprio da quell'episodio ha preso le mosse l'attuale inchiesta, che ha portato, nel marzo 2017, a porre i sigilli alla discarica. Un sequestro che è durato fino a pochi giorni or sono, quando il tribunale di Pistoia ha annullato il provvedimento di sequestro, accogliendo le richieste della proprietà dell'impianto.La ripresa dell'attività ha prodotto anche un rinfocolarsi della polemica politica, visto che delle sorti della discarica si era parlato a lungo in campagna elettorale. L'attuale giunta è stata accusata da esponenti Pd di aver promesso la chiusura e di non avervi dato seguito, mentre lo stesso Gorbi ha respinto l'accusa, citando il programma elettorale. Dal canto loro, gli amministratori dello sconfitto centrosinistra (hanno parlato l'ex sindaco Mungai e l'ex vice Simona Querci, tra gli altri) hanno ribadito di aver sempre operato con il massimo rigore nei confronti dell'impianto privato.Dopo l'annuncio della riapertura, l'amministrazione serravallina aveva formulato dieci richieste specifiche sulla sicurezza dell'impianto. Fratoni, intervenendo, le ha toccate una per una rilevandone l'accoglimento di fatto.

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini il prossimo atto Nuovo consiglio comunale il 26 aprile Non si è certo esaurita venerdì sera la discussione a Casalguidi e Serravalle sul futuro della discarica del Cassero. Chiudendo i lavori dell'assemblea convocata al teatro Francini, il sindaco Piero Lunardi ha annunciato per il prossimo 26 aprile un nuovo consiglio comunale, che avrà all'ordine del giorno soltanto l'argomento dell'impianto di PistoiAmbiente, del quale verrà auspicata l'immediata chiusura. Saranno inoltre riesaminate punto pe r punto le richieste formulate dall'amministrazione serravallina alla Regione perché le trasformasse in prescrizioni per i gestori dell'impianto.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Non è stata accolta neppure la proposta dei commercianti di organizzare con volontari la pulizia dell'area, una ferita aperta nel cuore di Tirrenia Ciclilandia, convenzione ferma: resta il degrado TIRRENIA Anche questa volta Ciclilandia dovrà aspettare. Il neo nato Centro Commerciale Naturale di Tirrenia infatti, come prima iniziativa aveva messo in calendario un intervento di pulizia di quest'area ormai in totale abbandono da anni, ma la cosa non è andata in porto. Il motivo è semplice. Malgrado un anno fa l'amministrazione avesse annunciato che a breve avrebbe firmato con la proprietà una convenzione per il passaggio di Ciclilandia al Comune e contestualmente sarebbero stati costruiti degli appartamenti in via degli Ontani, questo non è ancora avvenuto. Di fatto l'area è ancora privata e un intervento radicale di pulizia rappresenta una presa di responsabilità troppo elevata da parte della proprietà nel caso in cui dovesse accadere qualcosa. Questa sarebbe stata un'iniziativa aperta a tutti, ai cittadini, alle scolaresche del territorio e naturalmente anche ai commercianti non appartenenti al Ccn Tirrenia perché Ciclilandia è un patrimonio di tutta la comunità. «Avevamo scelto Ciclilandia come prima iniziativa pubblica - spiega il presidente del Ccn Luca Ravagni - come dimostrazione dell'attaccamento di tutti noi a Tirrenia e soprattutto, perché Ciclilandia è nel cuore di tutti così come lo è ancora Ciro Plebe che l'ha fondata e gestita per molti anni». Lo stato di degrado e di abbandono in cui versa Ciclilandia da dopo la morte di del suo fondatore avvenuta già da diversi anni, è una ferita aperta sia al decoro urbano di Tirrenia perché si trova proprio nel centro della piccola cittadina sia ai ricordi dei tirrenesi. In questo momento Ciclilandia è solo un cumulo di immondizia di tutti i generi, ci sono addirittura diversi furgoni ridotti a dei rottami senza considerare la sterpaglia, i vialetti con le buche e il cancello d'ingresso che si affaccia proprio sulla piazza, caduto rovinosamente in terra ormai da un paio di mesi. A questo punto però, vista la situazione, il Ccn Tirrenia chiede che almeno venga ripristinato il cancello e la recinzione nei punti in cui ha ceduto proprio per garantire quella sicurezza che ha impedito l'intervento dal momento che ora è accessibile a chiunque voglia anche solo entrare a curiosare. «In futuro potrebbe anche esserci la possibilità - spiega Ravagni - di poter stipulare noi, come Ccn, una convenzione con la proprietà per la gestione dell'area. È un'idea che c'è stata ventilata proprio dall'amministrazione, ma ora siamo troppo a ridosso della stagione estiva e siamo concentrati soprattutto sugli eventi da realizzare nei prossimi mesi. Se ne potrà riparlare con calma solo a stagione conclusa».Donatella Lascar

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

È stato presentato il 19 marzo contro il Comune e la Regione E a Ospedaletto molti chiedono la chiusura dell'inceneritore Centrale a biomassa: i comitati depositano il ricorso al Tar di Carlo Venturini PISA È stato presentato il 19 marzo il ricorso al Tar contro la nascita della centrale a biomassa progettata dalla Futuro Verde srl di Capannori. Gli avvocati Marialuisa Zanobini e Alessandra Frogheri, in 29 pagine di ricorso, hanno chiamato in causa sia la ditta che il Comune - nella persona del sindaco Marco Filippeschi-, sia la Regione. E intanto continuano a ingrandirsi le fila di quanti vogliono l'immediata chiusura dell'inceneritore di Ospedaletto. È quanto emerso in un'assemblea pubblica indetta dal circolo Arci locale, dalla Pro Loco di Coltano e dal Comitato "Salviamo Salute, Ambiente e Territorio". «Abbiamo fatto bene a portare avanti assieme e in parallelo, le due questioni ambientali e di salute dei cittadini», dice Antonio Dell'Omodarme della Proloco di Coltano. Dell'Omodarme si riferisce alle due facce della stessa medaglia: la centrale a biomassa (destinata da Coltano a Ospedaletto) e la chiusura dell'inceneritore. La strategia "binaria" ha consentito «di avere sempre più partecipanti alle assemblee e di aver sempre facce nuove», ha

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa il preside betti «Fu chiesto agli operai di portare via i registri» CASCINA Il dirigente scolastico del "Falcone", Federico Betti, ci ripensa e decide di controreplicare al Comune. In sostanza la scuola aveva chiesto di portare via i registri agli operai comunali. «La richiesta era stata fatta, vista l'urgenza, direttamente agli operai, con i quali il rapporto di collaborazione e scambio è quotidiano. Gli operai, come detto, non avevano potuto dare disponibilità: assolutamente nessuna polemica rispetto a questo punto. Per il resto il Comune non è stato nominato. Tengo, inoltre, a ribadire che, se non fosse stato per il vento, tutto il materiale sarebbe rimasto nelle pertinenze scolastiche e quindi non a disposizione di eventuali curiosi. Come dirigente scolastico responsabile dei materiali ho tutto il diritto di disporre che il materiale da dismettere possa essere tenuto all'interno delle pertinenze, sia al riparo (impossibile, vista l'assenza di locali a disposizione) o all'esterno, in zone che non mettano a rischio l'incolumità degli alunni e del personale». Il Comune non aveva messo in discussione il diritto del preside quanto l'opportunità che materiali così riservati fossero rimasti all'aperto. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Montefalcone Spaccio nei boschi, controlli per contrastare il fenomeno CASTELFRANCO La riserva di Montefalcone, così come i boschi lungo la Valdinievole, sono diventati "terra" di spacciatori. I controlli dunque in queste aree sono abbastanza costanti. Ci sono stati anche l'altro giorno, ad opera dei carabinieri forestali di Montefalcone e della stazione di Castelfranco di Sotto e hanno riguardato le zone tra Orentano e Galleno. I militari hanno setacciato il paese e i boschi intorno a Orentano in un servizio straordinario di controllo del territorio. I carabinieri hanno concentrato l'attenzione in particolare su un casolare a Orentano all'interno del quale hanno trovato alcuni cittadini stranieri che sono stati fermati e condotti alla stazione di Castelfranco di Sotto per accertamenti. Poi i militari hanno iniziato a setacciare i boschi tra Orentano e Galleno dove hanno trovato altri stranieri che stanno nel bosco per spacciare. Ieri mattina i carabinieri, nel dare notizia dell'attività svolta nel comune di Castelfranco di Sotto, con particolare riferimento alle frazioni di Orentano e Villa Campanile, al fine di contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno spiegato che sono stati identificate e sottoposte a controlli 20 persone di cui la metà straniere. Sono stati sequestrati circa 3 grammi di eroina a un albanese che è stato denunciato all'autorità giudiziaria, anche se è stata trovata solo una modica quantità della sostanza illecita.I controlli, è stato spiegato, saranno ripetuti, sempre con l'intento di scoraggiare gli stranieri che da un po' di tempo a questa parte si sono insediati nel bosco vicino alla riserva. Una presenza, quella degli spacciatori, che è ben visibile non solo dai giacigli che vengono ritrovati ma anche da una grande quantità di rifiuti che chi frequenta il bosco lascia per terra. Evidentemente non c'è alcun tipo di rispetto per l'ambiente. Il contrasto a questo genere di attività dovrebbe servire anche a tutelare l'ambiente contro l'abbandono selvaggio di rifiuti.

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Il Tirreno, Cronaca di Empoli

FURTI NELLE AZIENDE»A PONTE A CAPPIANO I carabinieri si appostano e scoprono 2 ladri di pelle di Marco Sabia FUCECCHIO I carabinieri si sono appostati, dopo aver saputo da alcuni addetti ai lavori della zona che attorno a quella conceria dismessa di via Lombardia a Ponte Cappiano c'erano dei movimenti sospetti. Così i militari della stazione di Fucecchio si sono messi all'opera, andando sul posto.Erano circa le venti quando è scattata l'operazione che ha portato all'arresto di due uomini, un santacrocese 34enne e un castelfranchese di 41 anni. I carabinieri , dopo aver ricevuto la segnalazione, hanno quindi svolto un servizio di osservazione per verificare l'informazione e si sono appostati nei pressi della conceria. Intorno alle 20 sono arrivati due uomini a bordo di un'autovettura, hanno nascosto il mezzo e si sono avviati verso il cancello "armati" di torcia. Dopo aver scavalcato il cancello sono entrati nello stabile e i militari li hanno seguiti a distanza. I due, una volta all'interno, sono entrati nel magazzino e hanno iniziato a tagliare i pacchi per estrarre il pellame dalle confezioni.Dopo aver fatto un mucchio, hanno iniziato il trasporto verso l'auto ma sono stati immediatamente bloccati dai carabinieri. Sicuramente non era la prima volta che i due si introducevano nella conceria portando via pellame ogni volta di qualità diversa. Infatti le successive perquisizioni hanno permesso di individuare e sequestrare, presso l'abitazione di uno dei due, altro pellame di dubbia provenienza, probabilmente sottratto nei precedenti raid. I due arrestati sono stati scarcerati nella giornata di ieri, in attesa di giudizio. All'uomo di Castelfranco è stato imposto l'obbligo di firma. C'è da dire che i furti nelle concerie sono purtroppo una triste realtà nei distretti della pelle: la merce - spesso sprovvista di "marchi" - viene rubata e poi rivenduta sul mercato parallelo. Da questo punto di vista è ben nota la pelle ribattezzata "Wet-Blue", il cui nome deriva dall'aspetto, bagnato e di colore azzurro, che i pellami assumono dopo una serie di passaggi (in pratica, col "wet-blue", tipico della concia al cromo, si comincia la fase di caratterizzazione che trasformerà il pellame in articolo di moda, destinato a scarpe, borse e abbigliamento). Anche la Wet-Blue è una pelle semilavorata, notoriamente nel mirino dei ladri di pellame, che può finire ovunque, anche nelle concerie di imprenditori senza scrupoli.Difficilmente e per ovvi motivi, invece, viene rubata pelle già lavorata fino in fondo, perché molto più riconoscibile. Stavolta, però, i ladri sono entrati in azione in una conceria non più attiva da tempo, che però loro sapevano "ospitare" ancora molto altro pellame semilavorato. Perché di solito i ladri fanno man bassa nelle concerie ancora attive, semplicemente perché è molto più probabile trovare al loro interno pellame da rubare. La conceria dismessa di via Lombardia da questo punto di vista era l'ideale, perché chiusa ma ancora con all'interno il prodotto semilavorato. I ladri, dopo aver pianificato tutto, non hanno però tenuto conto né dei carabinieri né di chi non si è girato dall'altra parte quando ha notato che qualcosa non andava.Da lì è infatti partita l'operazione dei carabinieri, che in maniera certosina hanno atteso che i ladri si mettessero all'opera per poi coglierli con le mani nella "marmellata".

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Oggi consiglio di fabbrica sul caso del turno domenicale al tpp L'Usb: no agli straordinari, si chiamino i lavoratori a casa da tempo Uglm: sulle acciaierie ora il Governo estenda la sorveglianza PIOMBINO Mentre si apre una settimana in cui le istituzioni sperano si chiarisca meglio la posizione di Jindal in merito all'acquisizione di Aferpi e ai progetti e investimenti, si avverte grande preoccupazione nel mondo sindacale. Ad esempio le segreterie provinciali di Uglm e Ugl terziario parlano di «ancora nessuna certezza per il futuro di quello che un tempo era il secondo polo siderurgico italiano. Certo è comprensibile che un esperto del settore quale Jindal faccia tutte le valutazioni del caso ma sarebbe opportuno che i rappresentanti sindacali fossero coinvolti e aggiornati sulle tempistiche e sulle difficoltà che oramai, chiaramente, esistono. Il confronto dovrebbe essere, intanto, con chi ancora oggi rappresenta un ministero e sicuramente immediato quando e se ci sarà il nuovo Governo visto che oramai è chiaro: i tempi saranno lunghi».Per Uglm e Ugl terziario le priorità sono: «allungare i tempi della sorveglianza da parte del Governo; esigere un piano governativo per iniziare le bonifiche del Sin e mettere in sicurezza gli impianti che sono a rischio; promuovere con la Regione azioni mirate come area di crisi complessa».Per questo «è arrivato il momento di far sentire la voce di un territorio che da anni è ostaggio di promesse. Il mantra del tornare a colare acciaio a tutti i costi non dipende certo dai lavoratori e/o dai sindacati. Nella vita comune il semplice desiderio non porta all'attuazione dello stesso. Occorre un piano ben preciso che preveda, potrebbe sembrare un paradosso, quello che il tanto acclamato uomo dell'anno Rebrab aveva previsto nel suo: diversificazione e settori mirati per la piena occupazione ma anche, aggiungiamo noi, per prospettive nuove di un territorio che sopravvive, per la maggior parte, di ammortizzatori».Ma appunto di ammortizzatori, «della loro durata e tipologia, bisognerà iniziare a discutere visto che appunto i tempi si dilatano. Con la speranza - è la conclusione - di tornare presto a un territorio che sia futuro per i nostri figli dove il lavoro, la salute e la dignità si tengano per mano».L'Usb dal canto suo parla di «una situazione drammatica, Aferpi non si sa che fine farà, silenzio più assoluto, sulla Magona Arcelor Mittal è saltato il progetto delle acciaierie Arvedi per le decisioni prese dall'Antitrust europeo, all'Unicoop riprendono le trattative ma come sempre la peggio tocca ai lavoratori, la discarica di Rimateria idem, quindi la Val di Cornia è veramente sopra un filo di rasoio, per il proprio futuro ma soprattutto per il futuro di migliaia di lavoratori». Poi la questione del treno rotaie Aferpi, dove l'azienda ha chiesto di lavorare domenica 29 con motivazioni non condivise da Fim, Fiom e Uilm, che hanno convocato per oggi alle 9 il consiglio di fabbrica, con l'ipotesi di proporre lo sciopero per il 29 se l'azienda non cambierà la sua decisione».«Crediamo che lavorare la domenica non sia un problema - è il giudizio dell'Usb - specialmente per i lavoratori del treno rotaie, solo per il rispetto di chi è a casa. Il problema nasce se al tpp per lavorare la domenica si dovesse ricorrere agli straordinari, che potrebbero essere fatti anche in caso di malattia o di esigenze di un singolo lavoratore. Se così fosse chiediamo di poter inserire lavoratori che sono a casa ormai da tempo per dar loro dignità e speranza».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Ritardo nella consegna delle bollette: il termine indicato è il 31 marzo Arriva la Tari, ma la rata è scaduta PORTOFERRAIO Stanno arrivando in questi giorni per posta i bollettini per il pagamento della tassa sui rifiuti (Tari) 2018. Ma la prima rata doveva essere versata il 31 marzo scorso. «Siamo alle solite - dicono alcuni cittadini che si sono rivolti alla redazione del Tirreno - Puntualmente ogni anno viene perpetrato il solito errore. Allora ci domandiamo: perché fissare la prima rata nel mese di marzo quando già in partenza si sa che le lettere saranno consegnate in ritardo? Non sarebbe stato meglio posticipare la scadenza di un mese e far partire il tutto con aprile? Non avrebbe creato questo disagio fra l'utenza».Infatti sono oltre venti giorni di ritardo e il rischio che il cittadino corre è quello di trovarsi, il prossimo anno, una mora in aggiunto su quanto dovuto per via che il versamento è stato effettuato in ritardo rispetto alla scadenza prevista. Questo tipo di problema lo incontra chi decide di effettuare il pagamento scegliendo la formula della rateizzazione. Chi invece opta per un'unica soluzione avrà quindi tempo fino al 31 maggio. Però non c'è un bollettino unico previsto per questo caso (come invece accadeva negli anni precedenti). Ma chi vorrà adottare tale formula si dovrà presentare presso gli uffici postali o negli sportelli accreditati a riscuotere tale somma con tutt'e tre gli stampati e pagare in una sola volta. Un'altra piccola incongruenza che è stata mossa sempre da alcuni cittadini. «Come si può

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il sindaco su Fb: «Merito della gestione finalmente oculata Accantoniamo anche i soldi per chiudere l'inceneritore» Aamps, ok al bilancio «Utile di 8,8 milioni è la nuova stagione» LIVORNO L'assemblea dei soci di Aamps, l'azienda tutta del Comune che ha scelto la strada del concordato, ieri ha approvato il bilancio 2017. E lo fatto registrando un utile di 8,8 milioni di euro, come ha riferito il sindaco su Facebook appena uscito dalla riunione convocata a Palazzo Civico con i vertici aziendali. Via social Filippo Nogarin esulta. E lo fa con un post dal titolo: "Aamps, la nuova stagione è cominciata". «Abbiamo appena approvato il bilancio 2017 - scrive - e i numeri non lasciano spazio a dubbi. Lo scorso anno l'azienda ha chiuso con un utile di 8,8 milioni di euro e questo ha permesso al patrimonio netto di Aamps di tornare sopra i 10,9 milioni». «Merito - secondo Nogarin - di una gestione manageriale finalmente oculata e puntuale che, è bene non dimenticarlo, è stata portata avanti da un consiglio di amministrazione composto da tre membri pagati tra le 700 e le 1500 euro al mese». Da aggiungere però che nel frattempo, all'interno del cda, ci sono stati anche scatti di carriera, con la nomina del direttore generale. Nogarin continua parlando di «professionisti di primissimo livello che con il bilancio 2017 non solo sono stati capaci di ridurre l'indebitamento di 4,4 milioni di euro, ma soprattutto di porre le basi per il pagamento della prima tranche di 13 milioni di euro erogata lo scorso marzo ai creditori della procedura di concordato».Alle critiche arrivate sulla procedura seguita e sulle politiche del personale il sindaco risponde così: «Diranno i maligni: avrete fatto economia sulla pelle dei lavoratori. Nemmeno per idea. La spesa per il personale è cresciuta lo scorso anno di 273mila euro, superando quota 14 milioni di euro, il numero di operai in servizio all'azienda è cresciuto, mentre si sono ridotti i quadri».E torna a parlare anche di quella che un anno fa ha ribattezzato "operazione pratino": l'accantonamento di soldi per arrivare a spegnere l'inceneritore, che comunque dovrà continuare a bruciare rifiuti almeno fino al 2021 (quindi due anni dopo la scadenza del mandato, quindi nel mezzo ci sono le elezioni) perché così è previsto dal piano di concordato che Aamps ha presentato al tribunale. «Anche nel 2017, come abbiamo fatto nel 2016 - scrive Nogarin - abbiamo accantonato 938mila euro per la famosa "operazione pratino". E cioè per spegnere l'inceneritore, smantellarlo e ripristinare l'area del Picchianti».La stoccata finale, nei giorni delle consultazioni M5S-Lega, è per : «Non male per degli incompetenti che, secondo qualcuno, sarebbero idonei solo a pulire i bagni delle sue televisioni private. E, lasciatemelo dire - sembra volersi togliere un sassolino dalla scarpa -, sembrano passati decenni da quando l'ex revisore dei conti di Aamps, Francesco Carpano, tuonava: "L'azienda è già nella bara". Era il 21 gennaio 2016».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno «Il braccialetto? È solo la punta dell'iceberg». LIVORNO Usb ha appena messo piede dentro Aamps (gli iscritti a oggi sono una decina) e Giovanni Ceraolo è già sul sentiero di guerra. «Non siamo contro il porta a porta, ma contro la ricerca della massima riduzione dei costi addossata unicamente su lavoratori e lavoratrici», premette il sindacalista nel corso di un presidio fuori dai cancelli dell'azienda: «Con il servizio in estensione in città, e la penuria di mezzi, temiamo che venga istituito anche il turno serale di raccolta. Ma i dipendenti, da sempre denigrati da Nogarin, ormai sono al limite, l'azienda deve riaprirsi alla contrattazione». E sono proprio loro, gli operatori presenti, a raccontare le quotidiane difficoltà. «Con i camion con la guida a destra ormai c'è chi viene mandato in strada da solo, ma anche in due per trovare i bidoni ogni volta è una caccia al tesoro; e non siamo più dei ragazzini», dice Massimo Carlesi a nome dei tanti colleghi (un'ottantina di persone, età media sui cinquanta). Robert Bacci lo incalza: «Il lavoro è lungo e dispersivo, e spesso ci mandano fuori senza spiegare gli itinerari». Sarebbe un problema di sicurezza, come evidenzia l'ex-Rls Alessandro Pelissero: «Dobbiamo infrangere continuamente il codice della strada, abbandonando il camion acceso e incustodito. E ciascuno di noi può arrivare a fare 550 fermate con altrettante discese, svuotamenti (moltiplicati per il numero dei mastelli) e risalite a bordo». Il tutto praticamente cronometrato: «Chi lavora deve indossare i dispositivi di protezione individuale e poi toglierli quando smonta. Operazioni da 10 minuti l'una, il cosiddetto "tempo tuta", che Aamps non vuole retribuire come invece ha scelto di fare Geofor a Pisa; però fa pressione sui dipendenti per costringerli agli straordinari».Come procederà dunque l'estensione del porta a porta nel resto di Livorno? Secondo Pelissero con esternalizzazioni: «Con il terzo turno, il serale, gli addetti verrebbero a costare di più». E poi c'è quella sensazione di essere costantemente sotto l'occhio elettronico del gps (ancor prima del braccialetto): «Loro

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” non possono dire che lo usano per controllarci, però ogni volta che ci fermiamo per un inconveniente o una difficoltà c'è sempre "un cittadino che segnala"...», alludono i lavoratori. Intanto si moltiplicano gli incidenti di percorso soprattutto nelle "bestie nere" di Castellaccio, Montenero e valle Benedetta. «Si sono già bloccati i mezzi nelle stradine», conclude Stefano Venturini (Uil), che lancia l'allarme per via Mondolfi e via di Coteto: «In direzione Ardenza c'è una curva cieca, gli automobilisti non si aspettano il nostro camion. E nel gioco dell'oca dei sensi unici via di Coteto è diventata un imbuto dal quale è impossibile uscire». Matteo Scardigli

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Interrogazione di Gazzetti (Pd): «Rispettati i diritti dei lavoratori?» Lo strumento di Avr arriva in Regione LIVORNO Fare chiarezza sull' iniziativa di Avr Spa che ha introdotto l'utilizzo dei braccialetti elettronici per gli addetti allo svuotamento dei cestini a Livorno. Lo chiede in un'interrogazione a risposta scritta indirizzata alla giunta il consigliere regionale del Pd, Francesco Gazzetti. «Viste le preoccupazioni che ha destato fra i lavoratori l'iniziativa messa in campo dalla ditta appaltatrice del servizio di pulizia stradale per conto di Aamps - dice Gazzetti-,mi sembra opportuno che, come istituzioni, cerchiamo di capirne di più, approfondendo una volta per tutte l'eventualità o meno che sussistano rischi che da tale apparecchio possa derivare una forma di controllo della prestazione dell'operatore ecologico in tempo reale». «Se è effettivamente attivo un sistema di controllo sui lavoratori - prosegue il consigliere regionale - , è necessario verificare se si siano attivati i percorsi di condivisione previsti dall'articolo 4 dello Statuto dei lavoratori».L'interrogazione firmata da Gazzetti richiama il caso Amazon condannato da quasi tutte le forze politiche e sociali in cui effettivamente il braccialetto permette di tracciare i movimenti di chi lo indossa. In questo caso, secondo quanto spiegato dall'amministrazione comunale di Livorno, non «ci sarebbe alcun controllo dei dipendenti» perché il braccialetto, seppur dotato di tecnologia Rfid (Radio frequency IDentification), non sarebbe in grado di monitorare gli spostamenti dei lavoratori. Si tratterebbe solo di un meccanismo per rendere più efficiente il servizio. «Niente in contrario a rendere più efficienti i sistemi di raccolta differenziata - riprende su questo punto Gazzetti - anche attraverso l'introduzione di innovazioni tecnologiche in grado di incentivare la tariffazione puntuale che premi i cittadini più virtuosi. Ma è necessario fare attenzione a non generare forme dirette di controllo dei lavoratori che richiederebbero appunto un accordo preventivo con le rappresentanze dei lavoratori». Su questo punto - sottolinea il consigliere - lo Statuto dei lavoratori, all'articolo 4 modificato con decreto legislativo nel 2015, «è chiaro: impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori possono essere installati previo accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria o dalle rappresentanze sindacali aziendali». «E secondo quanto affermato dalle rappresentanze sindacali - conclude Gazzetti - i lavoratori dell'azienda Avr di Livorno non risulterebbero essere stati coinvolti dalle procedure individuate dall'articolo sopra richiamato».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Rafforzati i controlli nella zona della Steccaia Una decina le sanzioni in meno di due mesi Picnic senza auto resta vietato il greto del fiume di Manolo Morandini MONTESCUDAIO L'abitudine è radicata. Su quel greto a ridosso del ponte della Steccaia da generazioni si va per la scampagnata del 25 Aprile o il Primo maggio. E incuranti del divieto di circolazione e accesso c'è chi vi arriva a bordo dell'auto. I controlli si sono fatti più serrati. In due mesi una decina di veicoli sorpresi nell'area vietata sono stati sanzionati con multe da 172 euro. A usare la mano pesante sono i Carabinieri forestali della stazione di Riparbella. Non solo una lotta contro gli accessi "selvaggi" sul greto del Cecina, ma anche maggiori controlli per scongiurare l'abbandono dei rifiuti. E che ce ne sia bisogno lo dimostrano la carcassa di un'auto e quel che resta di una roulotte. Entrambi segnalati a febbraio del 2017 sono ancora sul posto. La sponda sul lato di Riparbella è da tempo inaccessibile, con il passaggio chiuso dai proprietari dei terreni confinanti con il corso del fiume. Il problema è tutto dalla parte di Montescudaio dove l'alt è affidato a un cartello ma non ci sono ostacoli al passaggio. In passato più volte si è parlato di chiudere l'accesso con una catena. Anche all'epoca dell'amministrazione guidata dal sindaco Aurelio Pellegrini. Ma non se ne fece di niente. Qui le competenze sono del Demanio e i controlli fanno capo alla Polizia provinciale di Pisa. Adesso però potrebbe essere il proprietario dei terreni a chiudere il passo. «La proprietà è stufa di trovarsi esposta a

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” continui danni per la sosta delle auto nei filari del vigneto e l'abbandono di rifiuti», dice il vicesindaco di Montescudaio Fabrizio Landi. È lui che da febbraio dello scorso anno segue il caso della carcassa di auto e della roulotte. «Sono stati rinvenuti sotto il ponte quindi in area demaniale - dice -, non può essere il Comune a farsi carico dei costi di smaltimento». In attesa di venire a capo del rebus di competenze lo scorso marzo i relitti sono stati trascinati al di fuori dell'area di golena per evitare che una piena possa trascinarli a valle. Le dieci sanzioni in un periodo tra l'altro in cui il meteo è stato instabile danno la dimensione dell'attrazione che esercita il greto in prossimità della diga della Steccaia, l'opera idraulica realizzata dai Medici a servizio della Magona di ferro a Cecina. Dell'originaria opera restano solo delle tracce ma il contesto continuamente rimaneggiato dal fiume è carico di suggestioni. Dieci le sanzioni comminate dai militari in meno di due mesi ad altrettanti automobilisti che, incuranti del divieto di accesso all'area golenale, previsto dalla legge regionale 48 del 1994, sono stati "pizzicati" in zona off limits. L'abitudine è figlia della storia recente. Qui fino a novembre del 1997 ha resistito l'ultimo attraversamento a guado della provincia di Pisa. Un passaggio sfruttato per tagliare circa 8 chilometri della strada regionale 68 nel tragitto da Cecina a Volterra, nei periodi di magra del fiume. Poi tutto è cambiato. Il ponte lungo 124 metri ha reso ancora più vicini Montescudaio a Riparbella. Eppure la tentazione di avvicinarsi con l'auto alla sponda del Cecina è rimasta. Il 25 Aprile si preannuncia caldo.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Dal Comune di Campiglia tolleranza zero per chi abbandona l'immondizia Le misure servono a far rispettare l'ordinanza sulla corretta raccolta differenziata Fototrappole e ispettori, guerra al rifiuto selvaggio di Annalisa Mastellone CAMPIGLIA Fototrappole e ispettori ambientali contro l'abbandono selvaggio dei rifiuti e per promuovere comportamenti corretti da parte dei cittadini. Sono le nuove misure messe in campo dall'amministrazione comunale per tutelare il decoro, la salubrità ambientale e porre fine ad azioni incivili. Misure che fanno seguito all'ordinanza che obbliga al corretto conferimento dei rifiuti (differenziando prima e non abbandonandoli fuori dai contenitori), di cui Il Tirreno aveva anticipato divieti e sanzioni (tra cui multe fino a 500 euro). Questi nuovi provvedimenti fanno parte dei servizi opzionali che per il 2018 il Comune di Campiglia ha affidato a Sei Toscana, impegnando complessivamente 33.080 euro più iva (40.357): il fine è quello di migliorare la qualità ambientale con azioni di bonifica e prevenzione. La novità principale è rappresentata dalle fototrappole, usate per contrastare l'abbandono dei rifiuti nei luoghi più disparati e vicino ai cassonetti: faranno inoltre risparmiare risorse, ora impiegate come costi aggiuntivi destinati alla rimozione degli abbandoni. È di 7.625,00 euro (compresa Iva) la somma con cui si attiva il servizio di prevenzione, ispezione e vigilanza ambientale con dispositivi di videosorveglianza. Per le attività di sorveglianza il sindaco, con un decreto, ha istituito la figura dell'ispettore ambientale, che potrà emettere sanzioni amministrative se riscontrerà violazioni dei regolamenti e delle ordinanza comunali per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani. Saranno quattro gli ispettori ambientali sul territorio comunale con funzioni di pubblico ufficiale: presidieranno e controlleranno lo stato dell'igiene ambientale, ma anche i conferimenti dei rifiuti nella rete articolata dei vari contenitori e al di fuori degli stessi, intervenendo nei confronti dei soggetti che non rispettano le prescrizioni del regolamento vigente. Controlleranno anche le modalità di svolgimento del servizio in generale, segnalando ai settori operativi situazioni di degrado o pericolo, e particolari concentrazioni di rifiuti che richiedano interventi tempestivi. Loro compito sarà anche porsi come punto di riferimento informativo e di prevenzione agli utenti civili, industriali, artigianali e commerciali. Insomma quella dell'ispettore ambientale è una figura complessa che nasce con compiti che vanno ben al di là della repressione e della sanzione, ma che mira a raggiungere l'obiettivo di un ambiente di vita sempre più decoroso e alla formazione di utenti consapevoli e responsabili. Gli altri servizi opzionali affidati a Sei Toscana sono già attivi dagli anni passati: la disinfestazione anti zanzare e la derattizzazione della rete fognaria e degli edifici comunali e scuole; si interviene con interventi antilarvali e adulticidi per la somma di 17.830,30 euro più iva.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

La Spiaggia a misura di bambino FOLLONICA La spiaggia di Follonica è a misura di bambino. Anche quest'anno la località balneare maremmana si conferma tra le 136 spiagge italiane premiate con la Bandiera Verde, nata da una ricerca fatta da più di 2000 pediatri italiani che ogni anno individuano le città marittime del Bel Paese più sicure per i piccoli. I medici

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” prendono in considerazione più parametri, basando la scelta soprattutto sull'idoneità ambientale per famiglie e bambini. Acqua limpida e bassa vicino alla riva, sabbia per torri e castelli, bagnini e scialuppe di salvataggio, giochi, spazi per cambiare il pannolino o allattare, e nelle vicinanze gelaterie, locali per l'aperitivo e ristoranti: queste sono le caratteristiche che contraddistinguono una località balneare a misura di bambino. «Abbiamo appreso la notizia da all'AdnKronos Salute - afferma l'assessora Mirjam Giorgieri - e non possiamo che essere molto soddisfatti. Follonica offre tutte quelle caratteristiche che la Bandiera Verde le riconosce: un mare tra i più sicuri del litorale toscano, la decrescita lenta del fondale, l'assenza di scogli e le pinete, oasi verdi di ristoro per le famiglie». Continuare il percorso intrapreso, ecco come mantenere alti gli standard dell'accoglienza. «Politiche ambientali a tutela della salvaguardia del territorio, che vanno dalla realizzazione di piste ciclabili alla raccolta differenziata dei rifiuti domestici, dalla manutenzione del verde pubblico alla cura dei parchi», conclude l'assessora.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Nel confronto in Regione l'azienda ribadisce la decisione di chiudere Carraia Intanto ieri i lavoratori hanno scioperato per dire no questa ipotesi Papergroup conferma i 38 licenziamenti CAPANNORI Confermati i 38 licenziamenti alla Papergroup di Capannori dopo il confronto ieri a Firenze tra azienda e sindacati. Durante l'incontro, convocato da Gianfranco Simoncini, consigliere per le questioni del lavoro del presidente Enrico Rossi (erano presenti anche il sindaco di Capannori e presidente della Provincia di Lucca Luca Menesini e i consiglieri regionali Stefano Baccelli e Marco Niccolai) l'azienda ha informato che entro il 2 maggio sarà presentato al tribunale di Lucca il piano concordatario e che i trentotto licenziamenti, previsti nella procedura aperta nei giorni scorsi, sono parte integrante di questo piano, finalizzato alla salvaguardia e alla continuità dell'azienda, in forte difficoltà finanziara ed economica da anni. Da parte loro i sindacati hanno ribaditoil loro no sia all'ipotesi di chiusura dello stabilimento di Carraia, che all'abbandono della produzione delle linee dei piegati, iniziative che secondo i sindacati indebolirebbero l'offerta produttiva dell'azienda. Simoncini ha ricordato che la procedura prevede adesso 75 giorni per trovare un accordo ed ha auspicato che si possa arrivare ad un'intesa che riduca al minimo i costi sociali, in particolare sull'occupazione. Il consigliere del presidente ha inoltre fatto presente la massima disponibilità della Regione su richiesta delle parti a riconvocare un tavolo istituzionale, anche parallelamente al confronto previsto per legge sia in sede sindacale che in sede amministrativa.Intanto ieri i dipendenti dell'azienda nata a Collodi ma poi trasferitasi a Capannori hanno incrociato le braccia per tutta la giornata in segno di protesta contro i 38 licenziamenti dichiarati dall'azienda con l'apertura della procedura di mobilità. Molti dei lavoratori e le Rsu hanno partecipato all'incontro a Firenze. «Abbiamo ribadito la nostra posizione - scrive Nicola Tesi della Slc Cgil - nei confronti di un'azienda che ha confermato l'ineluttabilità di una scelta con l'unico obiettivo di assicurare la continuità aziendale e garantire il soddisfacimento dei creditori, sostenendo che non si può agire diversamente e che lo stesso tribunale deve tutelare questo interesse, al di là del costo sociale. È in questo contesto che si colloca il taglio del "ramo secco" di Carraia e il "sacrificio" dei 38 per salvarne 109. Non è la malattia dalla quale è afflitta l'azienda ad essere in discussione, ma la cura che si pensa di somministrare, fatta di analisi sui numeri che in questi anni sono stati realizzati e non sulle potenzialità che tutti e tre i siti offrono, compreso Carraia, dove, tra l'altro non ci sono solamente linee di piegati, ma anche una linea che produce rotoli, proprio l'area di business che si vorrebbe mantenere, e che, da sola, mette insieme la metà della produzione di quel sito e quindi circa metà del fatturato. Inoltre, su quell'area si trovano il magazzino principale, pieno, e la sede legale con tutta l'amministrazione. Non è una necessità che potrebbe offrire opportunità alla gestione della riorganizzazione? Si rischia un'operazione, finalizzata a fare andare in porto il concordato, senza tenere in conto le bontà di scelte industriali che rischiano di essere penalizzanti. Abbiamo tutta un'altra esperienza positiva della sensibilità che il tribunale di Lucca ha avuto in tutte le vicende che hanno comportato una ricaduta in termini occupazionali con una profonda attenzione a tutti gli interessi in gioco». (n.n.) (Articolo contenuto anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Doppio intervento della polizia municipale, sequestrate più di tre tonnellate di scarti di lavorazione Bloccati mentre abbandonavano rifiuti tessili PISTOIA Sul furgone hanno trovato 42 sacchi neri pieni di rifiuti tessili: due tonnellate e mezzo di scarti pronte per essere abbandonate in qualche strada di campagna. E' stata la Polizia municipale di Pistoia a fermare i tre uomini di origine cinese mentre stavano iniziando a scaricarli in piena notte lungo via Don Siro Butelli. E a poche ore di distanza, i vigili urbani sono nuovamente entrati in azione, intervenendo in via dei Gatti, a seguito di una segnalazione arrivata al comando: la pattuglia ha colto sul fatto un uomo di origine marocchina, mentre abbandonava scarti provenienti dalla lavorazione dei tessuti trasportati da Prato a Pistoia su un furgone. Un totale di 770 chili di rifiuti.Insomma, centinaia di chili destinati a finire lungo le strade pistoiesi come già accaduto più volte in passato.«L'intensificazione dei controlli da parte della Polizia Municipale, guidata dal comandante Sergio Bedessi - dichiara l'assessore all'ambiente Gianna Risaliti - porta a questi risultati. Il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti sul territorio resta ancora tristemente diffuso e per questo, con il comandante Bedessi e i vigili urbani, stiamo lavorando per creare un sistema di verifica sempre più efficace. Non ci fermiamo qui, perché Pistoia non deve essere più considerata una terra in cui scaricare rifiuti e in cui riuscire a farlo impunemente».La doppia operazione della Polizia municipale, scattata nei giorni scorsi, ha impedito l'abbandono sulle strade pistoiesi di oltre tre tonnellate di scarti tessili.Nel primo caso, i tre cittadini cinesi sono arrivati al furgone, già parcheggiato in via Don Siro Butelli, a bordo di una Mercedes station wagon su cui poi, una volta intervenuti i vigili, uno di loro si è dato alla fuga a forte velocità, mentre gli altri due sono scappati a piedi.Con il secondo intervento, reso possibile grazie alla preziosa segnalazione ricevuta e scattato a nemmeno ventiquattro ore di distanza dal primo, è stata fermata una persona che adesso rischia l'arresto da tre mesi a un anno o l'ammenda da 2.600 a 26.000 euro.A marzo i vigili urbani erano già intervenuti bloccando un uomo pronto a scaricare una tonnellata di sacchi neri in via di Badia.Quello dell'abbandono dei rifiuti tessili è un fenomeno ormai diffuso tra Firenze, Prato e Pistoia, e che l'amministrazione comunale sta affrontando insieme alla Polizia municipale e con la collaborazione fondamentale, come dimostrato nell'ultima operazione, dei cittadini e delle loro segnalazioni. Oltre all'attività in borghese, sono in funzione sul territorio alcune telecamere mobili di videosorveglianza che vengono installate nelle zone considerate più critiche sul fronte degli abbandoni.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Primi viaggi da Tana Termini per portare via il compost PITEGLIO Sono iniziati ieri mattina i primi viaggi per il conferimento a Certaldo del materiale organico che si trova all'interno dello stabilimento di compostaggio di Tana Termini, chuso da tempo. Tabella di marcia rispettata, quindi, secondo i programmi annunciati già nei giorni scorsi dal responsabile dei lavori pubblici, Cristiano Vannucchi, del Comune di San Marcello-Piteglio. Del trasporto si occupa una partecipata di Alia, la Valcofert, specifica del settore. «La ditta incaricata - spiega Vannucchi - ha fatto questa mattina (ieri ndr) i primi tre viaggi per portare questo materiale, che è ancora compost, quindi non rifiuto e riutilizzabile, portando a Certaldo, luogo destinato al ricevimento del materiale, circa una settantina di tonnellate. Si ipotizza che per terminare lo svuotamento dell'impianto di compostaggio ci vorranno circa due settimane e si parla di un totale che si aggira sulle 700 tonnellate».Un'operazione che sta portando avanti il Comune di San Marcello-Piteglio grazie alla riscossione della polizza fideiussoria di 144mila euro. Per quanto riguarda invece le tonnellate di rifiuto che si trovano all'esterno c'è da aspettare la gara d'appalto e si tratta di materiale di rifiuto. «Il capitolato - spiega Cristiano Vannucchi - è quasi completo ed è probabile che in queste due settimane sia pronto».Ricordiamo che l'impianto di compostaggio di Tana termini è andato recedetemene all'asta ma quest'ultima è andata deserta e il curatore fallimentare sta studiando attualmente una soluzione per la vendita. Carlo Bardini

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa il caso Cremazione animali, il Comune non può bloccare l'impianto VICOPISANO Dopo una serie di incontri con l'Ufficio Suap, a metà febbraio un imprenditore ha inoltrato al Comune la "scia" per poter realizzare, nella zona artigianale denominata "Barsiliana" , a Vicopisano, un impianto destinato alla cremazione di animali domestici. Il Comune, avendo nel proprio regolamento urbanistico una norma che vieta la lavorazione dei rifiuti anche non pericolosi nelle zone artigianali, tramite l'Ufficio Suap, ha provveduto a effettuare i controlli necessari per appurare se la richiesta dell'imprenditore e la norma in questione fossero o meno compatibili. «A oggi, dalla verifica fatta con gli enti preposti (Asl e Regione) oltreché con i tecnici interni del Comune (anche con approfondimenti urbanistici e relativi alle distanze e ad aspetti simili) - spiega il Comune - è emerso che questa attività di cremazione non è classificabile come trattamento di rifiuti e quindi non può essere ricompresa nel divieto espresso dalla norma». Entrando nel merito della questione, in seguito a segnalazioni e preoccupazioni manifestate da una parte della cittadinanza, sono stati promossi dall'amministrazione comunale e dall'assessora Catia Cavallini, competente per delega, due incontri pubblici, uno svoltosi a febbraio e uno a marzo, ai quali, oltre ai cittadini suddetti, sono stati invitati i tecnici di tutti gli enti coinvolti, incluso ovviamente quelli del Comune. «In seguito - spiega il sindaco Juri Taglioli - dopo una prima presa di posizione contro l'impianto di cremazione da parte di un gruppo di cittadini di Pian di Vico, è pervenuta all'amministrazione una relazione scritta da parte del "Comitato per la salvaguardia, la tutela e la difesa del territorio e delle attività delle località di Guerrazzi e di Pian di Vico", che ho prontamente inoltrato alla Regione Toscana, che gestisce la conferenza dei servizi e che ha già in valutazione i contributi tecnici del Comune, di Arpat e della Asl, per avere risposte dettagliate su tutto. Attualmente le stiamo aspettando».«Comprendo, e lo dico anche a nome della Giunta, i dubbi, le domande e le preoccupazioni espresse dalla parte di territorio più coinvolta e proprio per questo sono andato a parlare con la Asl e gli uffici regionali per rendermi conto personalmente di come stanno le cose e per poter garantire la massima sicurezza e la più ampia attenzione possibili verso i cittadini e le attività delle aree sopra menzionate. L'obiettivo principale, mio e di questa amministrazione, resta infatti, sempre e prima di ogni altra cosa, quello di tutelare il benessere dei cittadini e la protezione del territorio e dell'ambiente». (Articolo contenuto anche nella cronaca di Pontedera)

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca Toscana

L'appello di Daniele Stiaffini, livornese di 43 anni, disoccupato ormai da cinque «Ho fatto uno stage come caldaista. Al termine hanno ripreso uno stagista: gratis» «Offro un mese di stipendio a chi mi trova un posto fisso» di Alessandro Bientinesi LIVORNO È pronto a offrire il primo mese di stipendio a chiunque gli permetterà di trovare un lavoro. Un lavoro vero, con un contratto a tempo indeterminato, dopo quasi vent'anni da precario. L'appello di Daniele Stiaffini, 43enne di Livorno, è anche una denuncia. Perché dopo 15 anni come commesso di gioielleria, con licenziamenti e riassunzioni continue frutto di contratti annuali, nel 2013 perde il lavoro. Non è un problema di professionalità. È solo l'effetto immediato della legge Fornero. SUBITO VITTIMA DELLA LEGGE FORNERO Proprio così. Il provvedimento, entrato in vigore nel 2013, tra le tante misure, introduce nel mondo del lavoro pure un limite al numero di rinnovi dei contratti a tempo determinato. «Ho subito iniziato a cercare altri lavori, non sono rimasto con le mani in mano - racconta Daniele -. Mi sono iscritto all'ufficio di collocamento dove vado ogni giorno». E, in effetti, le offerte non sono mancate. Ma Daniele non è mai uscito dalla giungla del precariato. «Ho fatto il bagnino, lo spazzino, il personal trainer, il caldaista, l'operatore del call center. Di tutto». STAGISTA SÌ, ASSUNTO NO Ma la stabilizzazione non è mai arrivata. Una volta, dopo quasi sei mesi come stagista caldaista, quindi a titolo gratuito, non è stato assunto. Al suo posto il datore di lavoro ha preferito prendere un altro stagista: ancora manodopera gratis. «Il problema - aggiunge Stiaffini - è che se faccio domanda come commesso nelle gioiellerie mi viene detto che le figure ricercate sono principalmente donne, meglio se giovani. Mentre se mi presento per altri lavori risulto essere poco esperto». QUARANTENNI FUORI QUOTA Un circolo vizioso dal quale il 43enne livornese non riesce ad uscire, nonostante la quotidiana collaborazione dell'ufficio di collocamento. «Ci vado tutti i giorni e sono seguito in maniera ottimale. Ho colloqui mensili anche con lo psicologo dell'ufficio e dalle sue relazioni non risulto avere alcun tipo di problema o impedimento. Forse, e questo non credo valga solo per me, il problema è il mondo del lavoro. O lo Stato, per il quale noi 40enni potremmo buttarci giù da un ponte perché per noi non ci sono aiuti o agevolazioni». CORSI E DIPLOMI La voglia di lavorare e di sacrificarsi non manca a Stiaffini. Dopo essere rimasto senza lavoro, insieme al diploma da geometra, è tornato sui banchi e ne ha preso un secondo per avere una migliore qualifica e maggiori possibilità di essere ricollocato. Per poi fare una marea di corsi: hccp (per la manipolazione degli alimenti), ecdl (la patente europea del computer). Senza dimenticare il diploma di massaggiatore, quello di istruttore di nuoto e nel dicembre scorso, superato con ottimi risultati, un master per risorse umane. IL LAVORO NERO Molte delle offerte di lavoro sono state, però, per lavori in nero oppure con strani contratti. «Mi sono diplomato la seconda volta con ragazzi che potevano essere i miei figli, ma questo non è mai stato un problema» racconta ancora il livornese. «Quando, però, una società mi ha offerto un lavoro come animatore ho chiesto quale fosse il trattamento economico. Mi hanno detto che, trattandosi di un lavoro stagionale, avrei preso una parte di stipendio, qualche centinaio di euro, subito. Il resto a fine stagione. Io non ho accettato in quell'occasione, ma il problema non credo di essere io. Semmai sono le aziende che propongono questo tipo di trattamenti, se non peggiori». ORA IL POSTO FISSO Daniele vuole lavorare, ma facendolo alla luce del sole. «Nel 2013, quando ho perso il lavoro, ho perso anche mio padre. Lui lavorava all'Accademia navale e mi ha insegnato a rispettare le regole, sempre e comunque. Non ho mai saltato il pagamento di una bolletta, dell'assicurazione. Ora, però, ho necessità di un contratto a tempo indeterminato. Vivo con mia madre che ha una pensione di reversibilità. Ma con mutuo da sostenere per altri dieci anni. E la banca, giustamente, mi chiede un contratto per avere maggiori garanzie. Io mi arrangio con ogni tipo di lavoro, ma non è questo il futuro che voglio per me». Soprattutto perché vorrebbe anche sposarsi. FUTURO BLOCCATO «Sono fidanzato e con la mia compagna vorrei costruire una famiglia, ma in queste condizioni è davvero difficile - afferma -. In passato, quando ho perso il lavoro come commesso, ho anche avuto l'occasione di andare via dall'Italia. Un mio amico lavorava in Svizzera e mi disse che, con il mio curriculum, mi avrebbe aiutato a trovare un bel lavoro. Ci ho pensato per un po', ma non me la sono sentita di lasciare mia madre, rimasta vedova da poco. Col senno di poi, forse, avrei fatto bene ad andarmene per dare una mano, anche se da un altro Paese, alla mia famiglia. Per poi costruirmene una mia. Oggi resta molto rammarico per quello che mi sta succedendo».

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L'APPELLO Da qui l'idea dell'appello: «Ci ho provato in tutti i modi, quindi ho deciso di donare il primo mese dello stipendio del mio nuovo lavoro a chiunque sarà in grado di procurarmelo». Appello che Daniele prova a lanciare tramite Il Tirreno, autorizzandoci a pubblicare i suoi contatti. Chi vuole offrirgli un lavoro può contattarlo al 3477581812 o a [email protected] .

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Sono trecento le sculture che portano la firma dei ragazzi delle medie Galilei Trasformare gli scarti in risorse: questo il messaggio alla base dell'iniziativa Opere d'arte con i rifiuti realizzate dagli studenti di Michele Falorni CECINA Circa trecento piccole opere d'arte hanno descritto sabato mattina l'impegno dei ragazzi delle medie Galileo Galilei, arrivati da Palazzi in centro per presentare navi e oggetti costruiti con il legno e la plastica recuperati sulla spiaggia. Con "Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Micro, macro plastiche? No grazie! ", l'iniziativa volta a trasformare in opere d'arte i rifiuti recuperati lungo le spiagge di Cecina, gli studenti delle sezioni H, I e L e il professor Paolo Lumini hanno dato nuova vita agli scarti, promuovendo l'iniziativa in collaborazione con Rea e Guardia costiera. Il ricavato servirà a finanziare nuovi progetti da settembre dell'anno prossimo. Una sirena gigante in piazza della chiesa è rimasta il punto di riferimento fino all'ora di pranzo, ben visibile a tutti i passanti. Non solo: poco prima di mezzogiorno, quindici studenti e l'insegnante le hanno composto un cerchio attorno e, indossate le tute bianche, hanno aperto i sacchi dell'immondizia e lanciato in aria bottiglie e contenitori di ogni tipo. Un invito esplicito al riutilizzo, un messaggio a chi - senza pensarci o peggio senza farsene un problema - getta in mare i rifiuti formando isole gigantesche che inquinano e in ogni modo danneggiando l'ambiente e degrado il paesaggio. E vista la mole di rifiuti raccolti per mettere in piedi questa iniziativa, vien da pensare che siano in molti a gettare rifiuti in mare. Genitori e passanti incuriositi hanno subito applaudito, ben felici di trovarsi quasi casualmente uno spettacolo simile in pieno centro cittadino. «Vogliamo trasformare gli scarti in risorse - ha detto il professore Lumini - sviluppando il ciclo che, nel tempo, offra la possibilità di usarli di nuovo». Oltre alle creazioni, i ragazzi hanno offerto alcune cartoline nate dalla fantasia della fotografa ed ex alunna Veronica Franceschini, presente per documentare la divertente mattinata. Le classi, appena arrivate in corso Matteotti, hanno estratto dalle scatole di cartone le composizioni, esponendole in ordine ai lati della piazza affinché i passanti le vedessero e si fermassero. E, dopo averne scelta una, lasciassero una donazione a seconda del buon cuore di ciascuno. Come in passato, l'idea ha avuto successo, perché le piccole opere d'arte sono piaciute. Il cantiere però è aperto e la squadra pensa già all'anno prossimo, sperando di poter raggiungere, o meglio superare gli ottimi livelli già raggiunti quest'anno.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Alla Sterpaia sono rimasti piccoli detriti: chi è intervenuto? Il Parco: monitoraggio costante col Comune della costa Mistero eternit rimosso in tutta fretta Ci sarà una bonifica? di Valeria Parrini PIOMBINO L'eternit è scomparso. Almeno in buona parte. E non è una buona notizia. Perchè non si sa da chi, e soprattutto come, sia stato rimosso. Si sa, però, che la procedura di smaltimento dell'amianto, di questo si tratta, non si dovrebbe improvvisare.Il tempo per liberarsi in qualche modo dal materiale pericoloso affiorato dalle dune, in pieno parco costiero della Sterpaia, c'è stato tutto.I tecnici dell'Ufficio ambiente hanno raggiunto ieri mattina il punto vicino a Torre Mozza, segnalato sabato all'amministrazione comunale dal Tirreno. Che poi ha reso noto il problema il giorno dopo.Gli operatori hanno rilevato piccole quantità di eternit, niente delle dimensioni evidenziate dalle foto, e le hanno asportate. Ne hanno confermato l'origine. Si tratta dei residui di demolizioni di vecchie cabine risalenti a qualche decennio fa. Quando quelle onduline imperversavano in edilizia e la loro pericolosità inizialmente era ignorata. E poi, talvolta, sottovalutata.Ogni tanto qualcosa riemerge dalla sabbia insieme ad altri detriti. Mattoni frantumati, calcinacci, tubi spezzati. Riemergono o, in qualche caso, sono lì da più stagioni nonostante le segnalazioni dei turisti.A due passi dalle dune resistono scorci poco edificanti, soprattutto per l'ambito di parco in cui si trovano, che testimoniano anch'essi il tempo delle cabine in riva al mare, smantellate senza rimuovere detriti e cemento. Non è un bel vedere.«Questo dell'amianto in particolare, non è un problema che intendiamo sottovalutare», afferma il presidente della Parchi Val di Cornia, Francesco Ghizzani Marcia. Pienamente consapevole delle difficoltà che un intervento di bonifica può implicare. Il contesto ambientale è estremamente delicato. Il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sistema dunale, a difesa dell'erosione e delle mareggiate, è protetto. Tanto che non dovrebbe neanche essere calpestato dai bagnanti per non subire danneggiamenti.Detto questo, però, Ghizzani Marcia non esclude a priori che si possa arrivare ad un'operazione di bonifica nel caso in cui i rinvenimenti di eternit risultassero frequenti e più localizzati. «Adesso quello che intendiamo fare, in piena sintonia con l'amministrazione comunale, è un monitoraggio costante del tratto in cui si trovavano i vecchi manufatti abbattuti», aggiunge il presidente della Parchi. Che in questo senso ha già dato disposizioni al personale del parco costiero affinché vigili con particolare attenzione.Nel caso in cui il materiale a base di amianto riaffiorasse o, comunque, si avessero dubbi sulla natura dei rinvenimenti, la palla passerebbe agli addetti ai lavori e a ditte specializzate nella rimozione. «Perchè - chiude Ghizzani Marcia - con certe cose meglio non scherzare».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba il bando Nuovo avviso per Le Case dell'acqua Lo scorso anno l'avviso pubblico è andato deserto per alcuni problemi tecnici. Oggi il Comune ci riprova e, con dei nuovi criteri, pubblica nuovamente l'avviso per la realizzazione del progetto "La Casa dell'Acqua". «Poiché nessuna ditta ha partecipato all'avviso pubblico per la realizzazione del progetto "La casa dell'acqua" - dice l'assessora Mirjam Giorgieri (nella foto) - abbiamo ritenuto opportuno riequilibrare i criteri di sostenibilità economica per incentivare l'installazione e la gestione dei distributori automatici dell'acqua. Il progetto delle case dell'acqua è molto importante, - continua la Giorgieri - perché conferma la nostra attenzione alle problematiche ambientali e sociali ma anche a quelle economiche, in una visione di lungo periodo improntata sull'idea di risparmio anche delle risorse naturali. Abbiamo quindi valutato la possibilità di promuovere un nuovo avviso per non perdere l'opportunità di dotare Follonica di un nuovo strumento che può contribuire ad un utilizzo dell'acqua più attento e consapevole a tutto vantaggio della nostra comunità». Il nuovo avviso conferma l'installazione e la gestione di quattro distributori automatici di acqua alla spina in via Amendola, via Apuania, via Don Bigi e nell'area del Parco Centrale. L'avviso si differenzia dal precedente perché dispone il mantenimento della "cannellina" pubblica e nel contempo la possibilità di installare la casetta per l'acqua per l'erogazione di acqua potabile, sia naturale che gassata. I distributori forniranno l'acqua, sia naturale che gassata refrigerata e con caratteristiche ottimali dal punto di vista organolettico e igienico-sanitario al prezzo massimo di 10 centesimi al litro. (Articolo riportato anche nella cronaca di Grosseto)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Sindaco e assessora presentano i risultati di due anni di nuova gestione «Tari ridotta per famiglie e imprese, migliaia di disservizi segnalati all'Ambito» Raccolta differenziata Il Comune: «Stima al 37%» di Francesca Ferri GROSSETO I dati dovranno essere convalidati dall'Agenzia regionale recupero risorse (al momento ferma al dato del 2016), ma l'andamento comunicato ieri dal sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e dall'assessora all'Ambiente Simona Petrucci, appare comunque più che confortante: «da fonti ufficiose» - riferiscono i due amministratori - la raccolta differenziata nel 2017 nel comune è attesa intorno al 37%. Che, rispetto all'anno precedente significa +2% (nel 2016 era ferma al 35%). Un balzo ancora più lungo rispetto al 2015, ultimo anno di amministrazione Bonifazi, quando era al 31%.È questo uno degli aspetti della gestione dei rifiuti comunicato nel corso di un incontro con i cittadini che Vivarelli Colonna e Petrucci hanno organizzato al Museo di Storia naturale della Maremma.La disamina di due anni di politiche sui rifiuti è partita dal 28 giugno 2016, giorno dell'insediamento della nuova giunta. «Il servizio ambiente che si occupa di rifiuti non esisteva», spiegano sindaco e assessora, nonostante «il servizio rifiuti abbia un valore di 21,5 milioni di euro». Chi lo gestiva? Era «lasciato nelle mani di Ato e Sei Toscana - si legge nella presentazione in Power Point proiettata durante l'incontro - senza nessun controllo sull'operato del gestore nel territorio, né tanto meno sulla congruità del corrispettivo economico sui rifiuti determinato annualmente da Ato Toscana sud».Petrucci spiega come dal 1º gennaio 2014 lo spazzamento delle strade, la raccolta dei rifiuti, il loro trattamento e il loro smaltimento siano «gestiti in privativa dalla società Sei Toscana» che ha vinto la gara bandita dall'Ato l'anno prima. La procedura d'appalto, come è noto, è oggetto di un'indagine della Procura di Firenze. Nel frattempo Sei Toscana è stata - ed è tuttora - commissariata.A Grosseto, dal suo insediamento, Petrucci ha rimesso in piedi l'ufficio rifiuti e si è posta ambiziosi obiettivi: un servizio più efficiente e meno

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

In centro storico previste 15 postazione di cassonetti intelligenti Se la stima per il 2017 è una raccolta differenziata che raggiunge il 37% (sarebbero 6 punti in più rispetto a due anni fa), secondo i dati del Comune nelle isole ecologiche informatizzate, cioè quei punti della città dove dal 9 marzo sono stati introdotti i cassonetti intelligenti che si aprono con la scheda magnetica (alle Gemme ci sono 24 cassonetti per 2.984 residenti, in via Sauro 29 per 5.913 residenti e alla Cittadella 21 per 3.567 residenti e 23 utenze non domestiche) si sono raggiunte percentuali di differenziata fino all'81%. Numeri confortanti che hanno spinto l'amministrazione ad adottare i cassonetti intelligenti - e questa è la novità - anche per il centro storico. Le postazioni saranno 15 e serviranno 1.455 residenti e 450 utenze non domestiche. Al momento - e nel 2018 è una cosa che grida allo scandalo - in centro storico il servizio di raccolta differenziata non è presente; si raccolgono solo vetro e carta dei negozi.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto assemblea Ato e Sei, il contratto di servizio prosegue SIENA Prosegue la collaborazione tra Ato Toscana Sud e il concessionario del servizio rifiuti Sei Toscana. Lo ha deciso l'assemblea dei sindaci, presieduta dal sindaco di Arezzo , che ha esaminato le delibere proposte dal direttore generale Paolo Diprima e previamente condivise nel consiglio direttivo presieduto dal sindaco di Civitella Paganico Alessandra Biondi.«In questo periodo di gestione commissariale - è il resoconto dell'assemblea - finalizzata per legge a garantire la legittimità e trasparenza dell'esecuzione della contratto rifiuti in un'ottica di sua prosecuzione, e fino ad eventuali provvedimenti dell'autorità giudiziaria nei confronti di Sei Toscana, Ato Toscana Sud si sente impegnata, in concorso con gli amministratori straordinari e le altre autorevoli istituzioni coinvolte, a perseguire la soluzione dei problemi della concessione più che a risolverla unilateralmente, con i gravi rischi che tale decisione comporterebbe anche nella continuità del servizio rifiuti e igiene urbana da garantire alla cittadinanza».In apertura dei lavori Ghinelli aveva fornito un' informativa sullo stato della gestione commissariale di Sei, in raccordo con Prefettura di Siena e Anac che ne hanno disposto la nomina. L'Assemblea ha poi approvato il Programma triennale di attività 2018-2020 «che definisce indirizzi strategici ed obiettivi operativi dell'Ente, orientati a superare le criticità formatesi nel primo periodo di sua attività e a perseguire nuovi obiettivi di efficientamento del servizio rifiuti dell'ambito».Approvati tra l'altro il rendiconto dell'esercizio 2017 e la revisione del sistema di valutazione della performance.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Piro conferma: «Stanno affiorando soprattutto nella zona di Ponente, è l'effetto del primo caldo» Alghe, occhi puntati sulla laguna di Ivana Agostini ORBETELLO Non sarà passata inosservata agli orbetellani la "fioritura" di alghe che in questi giorni sta interessando la laguna di Orbetello. Per sapere quale sia lo stato di salute dello specchio d'acqua abbiamo chiesto direttamente a chi in laguna lavora ogni giorno: Pier Luigi Piro, presidente dei Pescatori di Orbetello.

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«Siamo in attesa di una possibile assegnazione del bando per la gestione ordinaria della laguna - spiega Piro - e siamo consapevoli che il primo caldo, a causa anche del fisiologico abbassamento delle acque, ha evidenziato la crescita delle alghe che stanno fiorendo, in particolare, nella zona di Ponente». La situazione è ormai nota ai pescatori che anno dopo anno devono fare i conti con il timore che le alghe tolgano ossigeno alle acque. Per questo motivo, le alghe comparse in laguna sono monitorate costantemente: «I nostri tecnici incaricati - aggiunge il presidente - stanno facendo i rilievi anche sui fanghi residui, sulle colonne d'acqua, sull'ossigeno e sulla temperatura e stiamo mettendo in campo la nostra professionalità ma soprattutto la nostra esperienza. Il caldo - spiega Piro - influisce in modo negativo su tutto l'ecosistema ammalato per questo confidiamo, come categoria, di poter intervenire al più presto per attivare, una volta autorizzati, tutte quelle risorse oggi a nostra disposizione, soprattutto le idrovore per l'immissione dell'acqua più fresca e ossigenata dal mare in laguna che, secondo noi, è ad oggi l'intervento di principale importanza per la salvaguardia dell'ambiente». La Regione Toscana che fino al 2019 ha in gestione la Laguna sta per affidare il servizio di raccolta delle alghe e anche di risospensione dei sedimenti. «Sappiamo che da giugno sarà di nuovo fatta la raccolta delle alghe, ripresa lo scorso anno, dopo anni di fermo dovuti al programma di ossidazione dei sedimenti». In questi giorni sta tenendo banco anche il problema degli scarichi in laguna. «In merito agli scarichi in laguna - ricorda il presidente - ci sono dei monitoraggi che gli organi competenti hanno fatto e continueranno a fare e, laddove si verificassero o si evidenziassero delle anomalie, saranno le autorità competenti a decidere come muoversi. Lo stato della Laguna - sottolinea Piro - sta a cuore a tutti, amministrazione comunale, Regione Toscana, operatori turistici e a noi che siamo coinvolti in prima persona». La morìa del 2015 e le sue conseguenze non sono state dimenticate. «La cosa che mi preme dire - conclude il presidente della cooperativa - è che ogni anno, ormai da quel maledetto 2015, ogni volta che si affaccia la nuova stagione iniziamo a preoccuparci perché un evento simile a quello passato distruggerebbe la nostra realtà ormai a un passo dal ripartire. L'attenzione deve essere alta, dobbiamo tutti vigilare affinché tutto proceda per il meglio quindi l'estate come tutte le estati sarà per noi motivo di grande preoccupazione e attenzione, sempre vigili e sempre collaborativi con coloro che dovranno lavorare per far si che non accadono fatti anomali» .

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Getta gli ingombranti in strada, incastrato dalle telecamere Rifiuti selvaggi, ancora multe ALTOPASCIO Poltrone e divano scaricati a bordo strada come se niente fosse. È una scena già vista e nuovamente filmata dal sistema di videosorveglianza ambientale "No dumping", quella che si è verificata in via Firenze, vicino al magazzino comunale e di fianco ai cassonetti gialli per raccolta dei vestiti usati. Qui infatti è stato ripreso e identificato l'autore dell'abbandono, un uomo di Porcari al quale sarà inviata a casa la multa. Prosegue, quindi, l'attività di controllo, prevenzione e sanzione nei confronti di quanti si ostinano, nonostante le telecamere e gli interventi a tappeto in centro e nelle frazioni, a depositare materiali ingombranti e sacchetti della spazzatura nei fossi o lungo le strade, con totale noncuranza nei confronti dell'ambiente, dell'intera comunità e delle regole.«Per noi la giornata della terra è tutti i giorni - commenta l'assessore all'ambiente Daniel Toci - non solo in questa settimana. Questo perché tutti noi, sempre, in qualsiasi momento, possiamo fare qualcosa di grande e di importante per noi stessi e per gli altri: se passeggiate in un bosco, in un campo, per strada, sulla spiaggia o lungo un torrente raccogliete i rifiuti che trovate, o, se questi sono tanti e ingombranti, segnalate a Comune, polizia municipale o Ascit».Per le segnalazioni: Urp, 0583 216455; polizia municipale: 0583 216338, 335 8030440; Ascit: 800434983. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Luca Mastronaldi (FdI): «No al pirogassificatore» BARGA «Fratelli d'Italia ribadisce in maniera chiara e inequivocabile la propria contrarietà all'eventuale progetto di un pirogassificatore allo stabilimento di Fornaci di Barga»: lo dichiara il membro del direttivo provinciale di Lucca FdI Luca Mastronaldi. «Il nostro partito non vuole entrare in polemica con l'azienda Kme né con i suoi lavoratori - prosegue Mastronaldi - per noi nulla è cambiato dalla riunione tenutasi a Fornaci dove i nostri candidati Zucconi, Donzelli e Staccioli espressero la loro contrarietà al progetto, non solo per la morfologia del territorio ma anche per gli studi di esimi dottori che ci dicono che là dove si è autoprodotta energia elettrica bruciando scarti di cartiera (pulper) si sono verificati aumenti di patologie sia respiratorie che tumorali». «La nostra storia è piena di battaglie per imperdire tali progetti a Castelfranco di Sotto, all'Alce di Fornoli, a Gallicano e a Diecimo, solo per citare le più vicine - chiude Mastronaldi - purtroppo la storia non

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sempre insegna e ci ritroviamo ancora a dover manifestare il nostro no a tutela della salute dei cittadini e del territorio».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Operatori in più in Passeggiata e pineta per tenere pulita la città Servizio Sea speciale per il ponte VIAREGGIO Nei giorni festivi del 25 aprile, 29 aprile e 01 maggio - annuncia una nota del Comune - «Sea Ambiente, su richiesta dell'amministrazione comunale, incrementerà la forza lavoro a servizio del buon mantenimento della pulizia delle zone maggiormente frequentate».In particolare, «in aggiunta ai normali servizi si prevedono 2 operatori sulla Passeggiata di Viareggio in turno pomeridiano (14-18,20), 2 operatori sulla Passeggiata di Viareggio in turno serale (15,40-22), 1 operatore con T-Riciclo sulla Passeggiata e pineta di Ponente (10,30-12,30 e 16-20), 1 operatore della cooperativa per servizi di pulizia zona pineta di Ponente (mattina), 1 operatore della cooperativa per servizi di pulizia zona pineta di Ponente (pomeriggio), 1 operatore della cooperativa per servizi di pulizia a Torre del Lago (viale Kennedy, viale Europa, viale dei Tigli) (mattina), 1 operatore della cooperativa a supporto della pulizia delle isole ecologiche della Darsena (pomeriggio)».Un assistente, inoltre, « sarà presente nei turni pomeridiani in modo da coordinare il servizio degli operatori. Tra le 14 e le 17, inoltre, in collaborazione con la polizia municipale, una squadra effettuerà un passaggio di alleggerimento dei rifiuti accumulatisi presso le utenze della Passeggiata. Gli agenti della Municipale - così informa l'amministrazione del sindaco Giorgio Del Ghingaro - «vigileranno affinché non vi siano conferimenti sbagliati o peggio ancora abbandoni. Sea provvederà a tenere svuotati i cestini». E c'è da sperare che si effettui una pulizia straordinaria dei luoghi in cui il fenomeno degli abbandoni - illecito ma comunque presente - è più diffuso e porta le maggiori proteste dei cittadini. (d.f.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Lucca)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio rifiuti Tari da pagare entro il 30 aprile Scade il 30 aprile il termine per pagare la Tari (tassa sui rifiuti)in un'unica rata. Lo ricorda con una nota il Comune di Massarosa, che qualche settimana fa aveva comunicato un'altra importante notizia in campo di tasse. Il Comune di Massarosa ha confermato infatti anche per il 2018 la possibilità di presentare la domanda di rottamazione delle ingiunzioni di pagamento che riguardano tutti i maggiori tributi comunali. Che poi sono soprattutto Tari e Imu. Una possibilità introdotta già nel 2017 che consente ai Comuni di fare una sorta di patto con i propri cittadini. (Articolo riportato anche nella cronaca di Lucca)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Allarme Spazzatura Cermec, stop alla consegna dei rifiuti MASSA Momento di affanno al Cermec, con valori più alti della soglia per i rifiuti e una certa difficoltà a piazzarli nelle discariche. Così la quantità di rifiuto che può essere inviata è minore, con il rischio che si accumuli all'interno dell'impianto di via Dorsale. Finora, come confermano le amministrazioni di Massa e di Carrara, non esiste nemmeno un problema nella raccolta cittadina. Ma è chiaro che la situazione preoccupa, considerato che dal 20 al 23 aprile c'è stato uno stop al conferimento, come conferma il comune di Massa.I problemi sui parametri, come detto, sorgono a marzo. Ieri l'azienda ha diramato un comunicato rassicurante, sebbene piuttosto oscuro sulla natura del problema nato. Gli impianti di Cermec stanno attraversando un momento di difficoltà, soprattutto per quanto riguarda l'uscita dei materiali derivanti dal trattamento dei rifiuti indifferenziati: difficoltà di natura "burocratica", legati all'ottenimento di alcuni certificati analitici sui rifiuti in uscita conformi alle nuove normative. Ma le città di Carrara e di Massa non ne risentiranno».Una dichiarazione alla quale fa eco un comunicato del comune di Massa, a firma del vicesindaco Uilian Berti. « La comunicazione della sospensione dei conferimenti dei rifiuti indifferenziati, è stata comunicata da Cermec ai Comuni di Massa e di Carrara il 20 aprile con inizio dello stop a partire da lunedì 23 aprile, per motivi dovuti a temporanee difficoltà nella gestione delle lavorazioni dei rifiuti. Una situazione che dovrebbe durare dai 3 giorni fino a una settimana al massimo, nell'attesa che l'impianto torni in condizioni di poter riprendere le ordinarie attività. Questo non influirà comunque con la raccolta dei rifiuti effettuata dalla società Asmiu che proseguirà il servizio, conferendo i rifiuti temporaneamente ad altri impianti, senza aggravi a carico dei

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” cittadini».Torniamo alla genericità della spiegazione di Cermec, cercando di rendere un po' meno fumoso quel che è successo. A marzo, durante i periodici controlli che si fanno sui rifiuti spunta fuori che un valore, l'Irdp, è fuori parametro. Si tratta del valore che misura la stabilità biologica di un rifiuto, ovvero il grado di decomposizione della sostanza organica a più alta degradabilità. La soglia è fissata a 1000, ma per la prima volta quel valore viene superato. Di poco, dichiarano da Cermec, ma trattandosi di un valore soglia, oltre il quale non si può andare per poi conferire in determinate discariche, la situazione diventa difficile. Bisognerà effettuare nuove prove per riottenere quei certificati che in questo momento non sono più disponibili. Ma si tratta di prove lunghe.In questo momento dunque il problema è "in uscita". Una parte del materiale può accedere alle discariche che accettano il rifiuto sotto la forma del deposito. Con la codifica che ha adesso il rifiuto che esce da Cermec può andare solo alla discarica di Belvedere a Peccioli, "a deposito". Questo per Cermec blocca la possibilità di usufruire di altri impianti che consentirebbero di smaltire questo flusso arretrato che si è accumulato. Per mandare materiale in discarica "a recupero" serve invece un altro tipo di analisi, di codice. È una codifica legata alle operazioni che si fanno in discarica. "A recupero" significa che viene preso il materiale, messo sulla discarica e poi ricoperto con materiale idoneo a effettuare la copertura giornaliera. Il materiale "a deposito"invece è quello che non può andare sotto, ma è idoneo a potere essere messo sopra. A effettuare la copertura.Da Cermec spiegano che non c'è un problema agli impianti, la stabilizzazione del materiale continua a essere effettuata, solo con risultati questo momento diversi dai soliti. «Una criticità rispetto alla quale, di concerto con gli enti soci e le aziende di raccolta, si sono attivate tutte le azioni in grado di scongiurare qualsiasi "emergenza rifiuti".Nell'ultradecennale storia di Cermec, anche in momenti ancor più critici, la società non ha mai mancato si svolgere il suo ruolo per evitare che la spazzatura restasse nei cassonetti o per strada». Chiaro però che quando un parametro "sballa", anche se di poco, qualche cosa che non va deve esserci. Un problema agli impianti, un fattore esterno o un errore delle analisi. Non sembra ci siano molte altre ipotesi. Saranno le analisi a capirlo e a fugare i dubbi.Ciò non significa però che ci sia della spazzatura per strada: né a Massa né a Carrara. «Nei giorni scorsi sono stati intensi i contatti fra la società e gli enti soci, l'Ato, altri impianti e laRegione per risolvere nel tempo più breve possibile l'attuale impasse e per individuare un percorso in virtù del quale anche la soluzione transitoria individuata con l'ordinanza del sindaco di Massa (con il temporaneo transito dei rifiuti alla discarica di Codupino) possa essere superata », conclude Cermec. Libero Red Dolce

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara i comuni «Non ci saranno conseguenze in città» Stop al conferimento dei rifiuti al Cermec anche da parte di Asmiu per quanto riguarda Massa. «Si tratta di una misura temporanea dettata da dei problemi che si sono verificati all'impianto consortile - spiega l'amministrazione di Massa - e che non dipendono da scelte o decisioni dei Comuni soci». E annuncia una sospensione della raccolta dell'indifferenziato da parte di Cermec a partire già dallo scorso 20 aprile. « Non si tratta comunque di gravi criticità o difformità dell'impianto - conclude l'amministrazione -, come invece sostenuto da qualcuno ma di un semplice problema nella gestione dei rifiuti che si esaurirà senza ripercussioni in brevissimo tempo». Anche il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale conferma l'esistenza del problema senza alcuna conseguenz a per adesso sulla raccolta dei rifiuti in città.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara la segnalazione di franco ceccarelli «Quante discariche vicino ai cassonetti» MASSA Franco Ceccarelli, del coordinamento comunale di Forza Italia, torna a puntare il dito sulle discariche abusive che crescono a fianco dei cassonetti: «Quella che ho fotografato è in via del Cacciatore, le cose ammassate all'esterno sono lì da una decina di giorni e crescono ogni giorno. Adesso che c'è il ponte del Primo Maggio, immagino come crescerà ulteriormente. Pessima immagine per il turismo, e bisognerebbe trovare il modo per fare sanzioni: chiedo che Asmiu e Comune procedano con la pulizia, ma anche nello studiare il modo per impedire che si moltiplichino queste situazioni. La nostra principale industria è il turismo, bisogna anche tutelarla con la pulizia e i controlli».

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il Comitato contro ex Cava Fornace: «La giunta regionale rispetti il consiglio» «La politica si svegli sulla discarica» MONTIGNOSO Il Comitato dei Cittadini contro la Discarica ex Cava Fornace striglia la politica locale. «Nelle settimane prima delle elezioni politiche nazionali avevamo a più riprese esortato pubblicamente tutti i consiglieri regionali a riappropriarsi del proprio ruolo di indirizzo politico, pretendendo il rispetto di quanto contenuto nella votazione del 6 dicembre scorso in cui si impegna la stessa giunta, e quindi la Regione Toscana, ad una chiusura celere e senza interposizioni della discarica di Montignoso e Pietrasanta» Ma i risultati raccolti non hanno convinto. «Il nostro appello trasversale - spiegano in un comunicato - è stato raccolto solo da pochissimi consiglieri regionali di opposizione, restando quindi sostanzialmente inascoltato. Finita la fase elettorale, preso atto di quanto accaduto, continuiamo a pretendere che le decisioni prese dal consiglio regionale, un organo politico rappresentativo dei cittadini, siano pienamente rispettate dalla giunta regionale, organo meramente esecutivo. Esigiamo quindi la chiusura immediata e un piano di bonifica attraverso un processo aperto e trasparente, aldilà delle parole dell'assessore Fratoni, che nei suoi interventi, anche a Montignoso, non parla di chiusura se non tra diversi anni (2022 come minimo)». «Il Comitato - continuano - è ancora in attesa di una risposta da parte della regione toscana della richiesta di annullamento in sede di autotutela del provvedimento regionale 629/18 e un contestuale atto di sospensione cautelativa dell'attività di discarica per le ragioni da loro approvate lo scorso dicembre».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Monsummano, la giunta raccoglie i rifiuti MONSUMMANO Scarpe comode, tuta da lavoro, guanti, arnesi vari e sacchi neri. Operazione pulizia dai rifiuti che infestano il territorio per la giunta comunale di Monsummano, con il sindaco Rinaldo Vanni in testa, accompagnati da alcuni cittadini.Nel fine settimana una prima iniziativa lungo la vecchia via del Fossetto e la sua variante, tra le aree della città preferite dagli incivili che scaricano l'immondizia a cielo aperto. E in queste piccole discariche a bordo strada, sui cigli e nelle piazzole verdi, si trova un po' di tutto: involucri in plastica, bottiglie, vetro e lattine, rottami in ferro, taniche di benzina, pericolose lastre di eternit.«Abbiamo cercato di raccogliere rifiuti abbandonati per la dignità e il rispetto che il territorio merita - scrive il sindaco -. Un lavoro parziale a cui seguiranno altre giornate come questa. Un piccolo gesto che auspico sia raccolto da altri per la cura della nostra città». «Per chi chiederà le telecamere, sappia che le abbiamo già posizionate, ma per renderle ancora più efficaci, le telecamere dovremmo riuscire a metterle nella testa di questi incivili, per vedere che tipi di rifiuti hanno nella loro testa», va giù duro Vanni.Il problema rifiuti esiste da sempre, soprattutto in un territorio come quello di Monsummano con zone in aperta campagna e confinante con il Padule di Fucecchio, dove tra l'altro a inizio primavera è ormai consuetudine per un gruppo di cittadini volenterosi ripulire i fossi dalla sporcizia. Le telecamere sono un deterrente che a molti non fa paura: l'esempio portato dagli amministratori magari smuoverà qualche coscienza. (lu. si.)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia - Montecatini

Ponte Buggianese, il comitato promotore della petizione invita comunque i cittadini a pagare i bollettini inviati da Alia per non incorrere nelle sanzioni Raccolte già 800 firme contro l'aumento della Tari PONTE BUGGIANESE La petizione "Stop aumenti Tari", in una decina di giorni, ha raccolto oltre 800 firme: «Il merito è dei pontigiani che hanno voluto far sentire la propria voce». Il documento è stato protocollato lunedì in Comune dal comitato promotore, e nei prossimi giorni verrà consegnato ai due candidati sindaci per le amministrative del 10 giugno, Nicola Tesi (Pd) e Maria Giulia Romani (centrodestra). «Precisiamo che i bollettini vanno ahinoi pagati, per non incorrere in sanzioni - scrive il comitato - ma abbiamo intenzione di proseguire con la nostra protesta, convinti che un controllo maggiore dei cittadini e un monitoraggio delle azioni e delle prese di posizione di chi amministra non sono solo opportuni, ma necessari. E se non è facile districarsi tra burocrazia, politichese e decisioni intraprese e taciute, è facile capire che gli aumenti che i pontigiani si sono trovati in bolletta oltre che incomprensibili sono di difficile digestione. Per questo la nostra azione proseguirà, sia avviando un dialogo con i due candidati a sindaco, di cui vogliamo conoscere le prese di posizione, sia chiedendo a chi amministrerà di farlo nell'interesse dei propri cittadini, evitando di danneggiarli con l'avallo di decisioni nate altrove e sviluppate qui». E il comitato continua. «La nostra preoccupazione riguarda l'oggi ma anche il domani. Cosa dobbiamo aspettarci da Alia Spa, che invece di prendere un mutuo in banca ha chiesto e ottenuto di prendere i finanziamenti per il proprio materiale dai

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” cittadini cui deve offrire un servizio già adeguatamente remunerato? Ci saranno altri aumenti per il 2019? ». Quella di Ponte è la seconda raccolta firme nata in Valdinievole per protestare contro l'aumento del 20% della tassa dei rifiuti, conseguenza dell'introduzione del sistema di raccolta con il metodo del porta a porta, che secondo gli annunci dovrebbe partire tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2019. Ad aprire la strada alla contestazione è stata Pieve a Nievole, su iniziativa del gruppo civico Nuova Forza Popolare: anche in questo caso siamo a oltre 800 firme raccolte. Luca Signorini (Articolo riportato anche nella cronaca di Lucca)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Passi avanti nella trattativa con Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo dell'integrativo Al prossimo incontro sarà presentato il quadro di tutte le tipologie contrattuali Piaggio, i sindacati chiedono di stabilizzare i part-time PONTEDERA Passi avanti nella trattativa tra Piaggio e sindacati Fim, Fiom e Uilm sul contratto integrativo. Il quarto incontro c'è stato all'Unione Industriale Pisana e la direzione del Gruppo Piaggio - dicono i sindacati - ha accolto alcune richieste di modifiche e integrazioni presentate dalla delegazione di Fim-Fiom-Uilm sul testo della prima parte del contratto: relazioni sindacali di Gruppo e aziendale, costituzione osservatori andamento aziendale, ambiente e sicurezza, tempi e metodi, formazione professionale, pari opportunità, diritti sindacali. Intanto è iniziato il confronto sulla seconda parte del contratto. Occupazione. Tra i temi centrali c'è quello dei posti di lavoro. «Abbiamo iniziato un primo confronto in materia - spiegano le organizzazioni sindacali - in particolare riferito alla nostra richiesta di un percorso di stabilizzazione dei lavoratori con contratto part-time verticale (Ptv) e delle diverse tipologie contrattuali esistenti. La direzione aziendale ci ha comunicato che nel 2009 erano circa 600 i lavoratori a termine, e attualmente grazie agli accordi sindacali buona parte si sono stabilizzati e rimangono in Ptv circa 176 lavoratori. Nel prossimo incontro verrà presentata una situazione dettagliata di tutte le tipologie contrattuali in essere nel Gruppo, compresi i part-time orizzontali, al fine di aprire il confronto richiesto. Anche sui temi dell'orario di lavoro verrà presentata una proposta articolata». Organizzazione del lavoro. L'azienda si è impegnata a presentare un testo sulle diverse esperienze contrattuali presenti nei diversi siti. Per la delegazione sindacale «è importante trasferire nei vari siti gli aspetti positivi già sperimentati di gestione delle problematiche sui tempi e metodi». Le organizzazioni sindacali hanno ribadito inoltre «la necessità fare diventare questa commissione una "Commissione organizzazione del lavoro" dove affrontare anche i temi legati all'organizzazione del lavoro per implementare forme di coinvolgimento dei lavoratori e della Rsu, anche attraverso la sperimentazione di lavoro in team». Commissione Welfare. La Piaggio - fanno sapere i sindacati - «ha condiviso di istituire nei diversi siti anche la Commissione Welfare per affrontare le tematiche inserite nelle richieste sindacali e per migliorare in generale l'offerta di welfare aziendale, anche per sviluppare alcuni aspetti inseriti dal contratto collettivo nazionale di lavoro e dalle normative di legge. Sulle Commissioni in generale verrà definito un regolamento per impedire le situazioni di "non funzionamento" determinatesi in passato in alcuni stabilimenti». Professionalità. La delegazione sindacale «ha ribadito la necessità di istituire una commissione dove verificare periodicamente la correttezza dell'attuale inquadramento, prevedendo gli eventuali passaggi di categorie, predisponendo anche percorsi formativi e di crescita professionale».

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Dall'incaricata per un giorno all'uomo dei conti volato a Roma dalla Raggi Nogarin deve decidere sulle dimissioni di Dhimgjini, che resta in silenzio In quattro anni sei assessori chi è uscito dal palazzo M5S LIVORNO Il sindaco scioglierà il nodo tra oggi e domani. Se accetterà le dimissioni protocollate due giorni fa dall'assessora al sociale Ina Dhimgjini, certificherà il sesto cambio nella squadra di governo dall'inizio dell'era amministrativa a Cinque Stelle. Sei cambi in giunta in quattro anni. Tra chi ha deciso di salutare, chi è stato invitato ad andarsene e chi non ha fatto neppure in tempo a sedersi. È il caso dell'architetta Simona Corradini, presentata dal sindaco il primo luglio del 2014 come nuova titolare del traffico e del commercio e stoppata subito il giorno dopo dalla base a Cinque Stelle (e dal regolamento pentastellato) perché poche settimane prima aveva corso con la lista civica di Marco Cannito. Ben più rumoroso, alla fine del 2015, è stato il saluto alla giunta dell'assessore all'ambiente e alla mobilità Giovanni Gordiani. La rottura definitiva con il sindaco è arrivata su Aamps e sulla scelta di andare verso il concordato. «Frena Filippo, frena», disse Gordiani in consiglio comunale a Filippo Nogarin, prima dello strappo e dell'arrivo a Palazzo Civico dell'assessore Giuseppe Vece. Ma il primo vero rimpasto di giunta c'è stato nel giugno dell'anno successivo, nel 2016, quando il primo cittadino ha aperto le porte a Francesco Belais (cultura) e ad Andrea Morini (sport), salutando Serafino Fasulo (che nei mesi precedenti aveva avuto qualche screzio con la base a Cinque Stelle) e Nicola Perullo, che poco prima era finito sotto i riflettori per una collaborazione poi saltata in extremis con Azimut Benetti.Si è arrivati così all'agosto dello scorso anno, quando a decidere di fare la valigia è stato uno degli assessori di punta della giunta M5S: Gianni Lemmetti, delega al bilancio e alle partecipate, l'uomo del concordato Aamps, è salito sul freccia bianca e ha raggiunto Roma. Destinazione: assessorato ai conti di un'altra amministrazione pentastellata, quella di Virginia Raggi, che ha preso Livorno per una sorta di vivaio (tra poche settimane raggiungerà Lemmetti anche l'ex capo di gabinetto di Nogarin, Massimiliano Lami). Questa è stata la fotografia dello scacchiere della giunta fino a martedì, quando l'assessora Dhimgjini ha fatto protocollare una cordiale lettera di ringraziamento. E di saluto. Il sindaco si è preso due giorni per valutare se accettare o respingere le dimissioni. Mentre intorno all'assessora e alle cause del suo passo regna il silenzio. Si sa che pochi giorni fa, dopo gli articoli pubblicati dal Tirreno sul reddito di cittadinanza e in particolare le dichiarazioni rilasciate da Dhimgjini sui soldi legati alle mense delle Rsa, in municipio ci sono state tensioni. Nessuna lite in giunta, diceva ieri Nogarin. Ma gli screzi forti ci sono stati, e sono stati nel corso di una riunione con la ragioneria e il settore del sociale. Da capire quanto abbiano pesato sulla decisione finale dell'assessora, che a ottobre aveva già ceduto la delega ai servizi cimiteriali al primo cittadino (il quale ha poi annunciato di voler rivedere le cremazioni, da dove tra l'altro arriverà la metà dei soldi destinati al reddito di cittadinanza). Dhimgjini si è dimessa proprio dopo aver messo il timbro sul terzo bando del reddito di cittadinanza, partito martedì mattina. Si sa anche che la titolare del sociale e della casa - 32 anni, laurea con lode in giurisprudenza, chiamata fino a oggi a gestire due dei settori più delicati e difficili - negli ultimi mesi ha preparato anche il concorso in magistratura: un importante impegno di studio e di possibile carriera.(j.g.)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Operazione avviata dal Comune con la Soprintendenza archivistica da giugno 2017 Pellegrini: «Intanto al polo culturale finiamo il primo lotto per spostare la biblioteca» Ora per l'archivio Lucchini "parcheggio" al palazzo Sol di Cecilia Cecchi PIOMBINO L'archivio Lucchini avrà presto una casa, provvisoria ma necessaria. In attesa del trasloco definitivo al polo culturale di piazza Manzoni. Un modo anche per assicurare una nuova destinazione (anche se temporanea) al magazzino del palazzo Sol su viale Unità d'Italia, sbarrato da più di 20 anni. «C'è ancora tempo - ricorda l'assessore alla cultura Paola Pellegrini - per la sistemazione delle vecchie officine destinate a trasformarsi anche in centro di documentazione sulla siderurgia. Per il nuovo polo culturale siamo concentrati a completare il primo lotto e trasferire subito qui la biblioteca. I cittadini non possono più aspettare». E neppure il materiale documentario che racconta la storia industriale della città può restare ancora stoccato in una palazzina al Cotone. «L'archivio Lucchini - conferma Pellegrini - conserva documentazione che va dal secondo dopoguerra fino a oggi consentendo la ricostruzione delle fasi attraversate dallo stabilimento

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” siderurgico (Ilva, Italsider, Deltasider, Acciaierie e Ferriere ecc...) e della memoria di città e territorio che hanno vissuto il ciclo integrale di produzione dell'acciaio. L'archivio è conservato in una palazzina all'interno del perimetro della fabbrica, fatiscente e in condizioni di non sicurezza: circa 3 chilometri di scaffalatura piena di documenti che necessitano un riordino. D'accordo con la proprietà, con la quale sono intercorse trattative per l'acquisizione (attraverso deposito o comodato d'uso) d'intesa e in collaborazione con la Soprintendenza archivistica regionale, è iniziato un percorso per trasferire l'archivio in una sede più idonea. L'amministrazione, non avendo a disposizione locali sufficientemente spaziosi per accogliere l'archivio e idonei a questo uso, ha valutato e poi realizzato la possibilità di un trasferimento nell'edificio di proprietà della Sol - aggiunge Pellegrini -, lungo il viale Unità d'Italia, edificio ex Volpi, che la Sol metterà a disposizione in comodato d'uso gratuito». «Il piano di trasferimento - prosegue - è stato preceduto da una serie di valutazioni e di azioni che sono state avviate dal mese di giugno 2017, in collaborazione con la Soprintendenza archivistica regionale. Ci sono stati sopralluoghi presso l'archivio per approfondire lo studio del sistema archivistico dell'azienda. Questo - spiega Paola Pellegrini - con l'obiettivo di provare a fare un primo scarto del materiale ed evitare di trasportare tutto l'archivio attuale nella nuova sede». A conclusione di questa fase possibile una nuova stima della quantità di materiale da traslocare al netto del possibile primo scarto, anche grazie al contributo finanziario della Sovrintendenza archivistica regionale che ha consentito la presenza di una archivista assunta per la realizzazione del progetto, che va così a sostenere l'azione del personale dell'Archivio storico di Piombino: Monica Pierulivo è la responsabile del progetto per l'amministrazione. Il settore lavori pubblici - spiega - è stato impegnato nella predisposizione di una planimetria dei locali dove sarà depositato l'archivio, con una valutazione degli spazi. Chiusa la programmazione dei lavori di adeguamento dei locali con cronoprogramma dei lavori, della gara d'appalto e reperimento dei finanziamenti». Senza mai perdere di vista il polo culturale. «Arredi e servizi per il primo lotto di piazza Manzoni - sottolinea Pellegrini - e qui la nuova sede della Falesiana e nuova vita culturale per la città: allora faremo incontri coi tecnici comunali per spiegare com'è complesso realizzare un percorso come questo».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Ancora rifiuti abbandonati VENTURINA Situazione stabile nell'area dei cassonetti in via del Lavoro, a Venturina.I rifiuti ingombranti abbandonati sono purtroppo ancora una costante.Rimane un mistero la ragione per cui questi rifiuti non vengano portati all'isola ecologica.C'è il proposito di istituire sul luogo delle videocamere per individuare i responsabili di questo triste spettacolo che può essere osservato quotidianamente, dove i vecchi rifiuti vengono sostituiti da nuovi rifiuti e di conseguenza la situazione rimane la stessa.Il fenomeno pare difficile da debellare e soltanto l'occhio vigile di una videocamera, quando entrerà in funzione, potrà porre fine a questo problema.(f.r.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

A Pratoranieri e a sud del Petraia pochi passaggi di Sei L'assessore: «Aumenteranno a partire dal prossimo mese» Cestini pieni di rifiuti Proteste in spiaggia di Paola Villani FOLLONICA Cestini della spazzatura in spiaggia pieni di rifiuti e i follonichesi protestano. Ieri giornata estiva a Follonica, tutti in spiaggia peccato però che l'arenile non fosse proprio nelle condizioni migliori.Sono giorni infatti che alcuni residenti del golfo pubblicano sui social foto di bidoni posizionati sul litorale pieni zeppi di rifiuti con tanta spazzatura finita sulla sabbia. Sono stati giorni di caldo intenso e quindi in tanti ne hanno approfittato per andare in spiaggia e trascorrere qualche ora al sole; qualcuno ha anche deciso di mangiare sul mare e prima di andar via ha gettato i suoi rifiuti nei cestini a disposizione. Così scatole per la pizza, bottiglie varie e carta hanno riempito quei bidoni e nessuno si è però preoccupato di svuotarli. Questo accade specialmente nei tratti di arenile periferici, cioè a sud della foce del Petraia e verso Pratoranieri. «Non capiamo come mai, vista la bella stagione, il Comune non si sia preoccupato di sistemare la spiaggia per l'arrivo dei primi turisti - commentano alcuni bagnanti follonichesi - basterebbe chiedere al gestore dei rifiuti di aumentare i passaggi e mantenere pulita la spiaggia, anche perché così la città non offre certo l'accoglienza degna di una località di mare come la nostra. Vero è che anche in questo caso l'inciviltà regna sovrana: se un cestino è già colmo basterebbe gettare i propri rifiuti in altre postazioni di raccolta e non abbandonarli vicino ai bidoni». Una

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” colpa a metà quindi, ma l'amministrazione è stata comunque tirata in ballo. L'assessore alle politiche del mare Alberto Aloisi spiega che per adesso non è ancora entrato a regime il servizio di pulizia delle spiagge, e a volte, anche se i passaggi di Sei Toscana vengono fatti a chiamata, non bastano a rispondere alle esigenze. «Si tratta di servizi straordinari - spiega Aloisi - i primi di maggio saranno fatte tre vagliature profonde dell'arenile per pulire a fondo la sabbia dopo l'inverno e verranno anche rimesse le novanta postazioni per la raccolta dei rifiuti. Il servizio di pulizia è stato fortemente potenziato: ricordo che i passaggi notturni d'estate sono ben cinque e che abbiamo inserito anche la differenziata in spiaggia. Un servizio che complessivamente al Comune costa 100mila euro all'anno: se volessimo un litorale impeccabile anche durante il resto dell'anno dovremmo spenderne altrettanti. Comunque per il primo maggio i cestini saranno nuovamente svuotati». (Articolo contenuto anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca una tre giorni per l'ambiente Oltre cento persone alla formazione sui rifiuti zero CAPANNORI Oltre un centinaio di persone, tra formatori e partecipanti da tutta Italia, prenderà parte al corso di formazione "Rz", dedicato al ruolo dei Centri di Ricerca Rifiuti Zero e che si inquadra nella campagna contro la "doppia sporca dozzina" dei prodotti non riciclabili. Il corso partirà domani pomeriggio e avrà in sabato 28 il "cuore" della formazione e nel 29 il "gran finale", con la premiazione delle aziende che più delle altre hanno saputo rinnovare il loro processo produttivo nel segno dell'economia circolare e della responsabilità estesa dei produttori. In particolare verrà premiata la "sezione" italiana del gruppo francese Seb che detiene anche i "marchi" di Rowenta e Moulinex, che dal 2016 ha intrapreso una vera e propria campagna contro l'obsolescenza programmata attraverso sistemi di riparazione e di sostituzione con pezzi di ricambio dei propri prodotti, ai quali viene fornita un'assistenza gratuita di 10 anni. Un esempio evidente di come economia, efficienza e riduzione degli sprechi possono essere facce della stessa medaglia del cambiamento. Meritori anche gli altri "marchi" come Tred Livorno, che nello smontaggio e riciclo dei frigoriferi dopo un'attenta ricerca è riuscita ad avviare a recupero anche il poliuretano producendo il Purygreen. Significative anche le altre due esperienze premiate Sumus e Tiarè. Il premio simbolico consiste in una scultura dell'artista Stefania Brandinelli. La supervisione del corso è a carico di Rossano Ercolini e di Enzo Favoino. Parteciperanno le "Famiglie Rifiuti Zero" soggetti associativi per favorire eventi "plastic free". Il sindaco di Capannori Luca Menesini porterà il saluto del Comune nella mattinata del 28, mentre l'assessore Matteo Francesconi farà parte del team formativo. (Articolo contenuto anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio politica Pci sui rifiuti «Del Dotto perdente su tutta la linea» CAMAIORE Il Pci si scaglia contro il sindaco di Camaiore Del Dotto sulla questione raccolta rifiuti: «Dopo aver tuonato contro Sea - scrivono in una nota - alla fine nulla è cambiato. È evidente una cosa: RetiAmbiente sarà come Gaia, il prossimo pozzo a perdere politico. I piccoli sindaci ribelli hanno influito pochissimo sulle decisioni della Regione di modificare lo statuto di RetiAmbiente. La sconfitta di Del Dotto è poi ancora più clamorosa in quanto non è stato capace per indire una gara ad "evidenza pubblica"».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Cavazzuti (Pap): «Non è pensato per la raccolta differenziata» Ancora non si sa quando si tornerà a conferire tutto il materiale Problemi al Cermec «Gli impianti attuali sono inadeguati» MASSA I problemi del Cermec e la relativa riduzione del conferimento dei rifiuti, con tutti i rischi che comporta, non potevano lasciare indifferente il mondo politico. E per adesso gli impianti continuano la loro attività a mezzo servizio.E così, anche nella giornata della liberazione, c'è chi tiene viva la questione e prova a offrire un punto di vista.«Non ci meraviglia la chiusura dell'impianto Cermec. Questo è il risultato di una lunga gestione

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” che ha guardato al sistema del ciclo dei rifiuti come se fosse una problema esclusivamente industriale». Così Nicola Cavazzuti e Silvano Lazzini, rispettivamente candidato a sindaco e capolista di Potere al Popolo alle amministrative di Massa commentano la vicenda.Ma la critica è più puntuale e investo il modello industriale e di raccolta sul quale Cermec basa la sua stessa esistenza. «Non abbiamo mai assistito nella nostra provincia - proseguono Cavazzuti e Lazzini - ad un approccio che tenesse di conto delle innovazioni intervenute e soprattutto non si è mai considerato il rifiuto come risorsa. L'impianto del Cermec non è certamente adeguato alle evoluzioni della raccolta differenziata e chi lo gestisce è costretto a sperare, per non entrare in crisi economico-finanziaria, che si continui a buttare immondizia così com'è, che la raccolta differenziata non si diffonda come sistema principe. È bastata una "disattenzione", una distrazione "sulla nuova normativa", per mettere in difficoltà due città che hanno dovuto correre ai ripari in modo emergenziale e con ulteriori costi. Come Potere al Popolo riteniamo che occorra dare un taglio netto sia all'attuale gestione del Cermec, sia al modo in cui si sta gestendo il ciclo dei rifiuti nella nostra provincia». La proposta di Potere al Popolo va in un'altra direzione. «Occorre organizzare sia raccolta che smaltimento secondo la strategia rifiuti zero, trasformare Cermec in un impianto meno impattante e che riesca a sfruttare le opportunità derivanti dalla raccolta differenziata, che dovrebbe essere allargata su tutto il territorio. Riteniamo inoltre che il ciclo di rifiuti non sia solo un problema comunale ma dell'intero comprensorio provinciale e l'obiettivo dovrebbe essere quello di arrivare ad una azienda unica pubblica provinciale che gestisca il processo dalla raccolta allo smaltimento: con la crescita virtuosa della differenziata potremmo gestire nel nostro territorio quasi la totalità del ciclo dei rifiuti».C'è chi affronta invece la questione della Tari, come l'associazione Area 2018. E si chiede perché al momento non è possibile la riduzione della tassa, individuando dei motivi precisi. «È necessario il "sistematico monitoraggio a soggetto" del conferimento dei rifiuti che, purtroppo, a Massa non viene effettuato.In questo quadro, anche l'eventualità di una Azienda unica sovra-provinciale lascia intendere che sarà ancora più complesso, se non impossibile, individuare i cittadini virtuosi corrispondendogli la giusta premialità con la riduzione della Tari. Un'altra contraddizione su cui riflettere riguarda il Cermec che, in termini di tonnellaggi di rifiuti conferiti, "guadagna" dalla raccolta indifferenziata. E noi ci chiediamo, quale interesse può esserci a "spingere" sulla raccolta differenziata con un impianto del genere presente sul nostro territorio?».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Bagni rotti da mesi, situazioni di pericolo, sporcizia E i cestini dei rifiuti rimangono pieni per giorni e giorni Parco Puccinelli, da gioiello di Marina a regno del degrado MARINA DI CARRARA «Basta degrado. E' inammissibile che un giardino pubblico sia tenuto in questo modo». Diverse famiglie e pensionati che hanno voluto trascorrere la bella giornata festiva di ieri al parco comunale "Puccinelli" di Marina sono tornate a denunciare una situazione di degrado che si protrarrebbe "da ormai troppi mesi". A mostrarci lo stato in cui versa questa area pubblica, ubicata in viale Colombo, accanto all'arena "Paradiso" ed intitolata alla memoria di Sebastiano Puccinelli, sindaco socialista di Carrara dal 1976 al 1980, sono stati soprattutto alcuni genitori che sono andati al parco per farvi giocare i propri figli. Queste persone, innanzitutto, hanno voluto denunciare la chiusura dei bagni pubblici presenti all'interno della struttura, che, a loro dire, si protrarrebbe ormai dallo scorso mese di settembre. Come se ciò non bastasse, raccontano, durante la notte di Capodanno qualcuno ha rubato le grondaie in rame che si trovavano sul tetto dei bagni. Per asportare queste canale i ladri hanno divelto i mattoni del tetto, che adesso hanno perso la loro stabilità e rischiano di cadere da un momento all'altro. Per scongiurare questo rischio l'area dei bagni è stata interdetta al pubblico con un nastro di nylon che circonda tutto l'edificio, ma si tratta di una protezione insufficiente, perché il filo è posto troppo in alto e un bambino può oltrepassarlo facilmente, con il rischio di avvicinarsi troppo ai mattoni pericolanti.Oltre che per mezzo di questa delimitazione, assai posticcia, la chiusura dei servizi igienici è segnalata dalla scritta "bagni rotti", dipinta con un pennarello rosso sopra uno dei cancelli in legno del parco, che qualcuno ha provato a scardinare. Anche la recinzione che delimita il giardino è stata divelta in diversi punti. Chi frequenta la struttura ci ha fatto poi notare che i cestini della spazzatura, ormai da una settimana, sono ricolmi di rifiuti maleodoranti. In alcune aree del parco, come ad esempio la montagnola vicino ai bagni, i rifiuti sono stati gettati anche per terra e nessuno ha ancora provveduto a rimuoverli. I fruitori della struttura, inoltre, ci hanno indicato diverse panchine di legno rotte. Ormai da due mesi, proseguono, diversi canali e vasche del parco sono stati lasciati a secco. Dove prima scorreva l'acqua, ci fanno notare, adesso si vedono fango e foglie secche. «Tutto questo sporco -affermano- produce cattivi odori ed attira topi e zanzare». L'unica zona in cui ci sono ancora delle fontane a zampillo è quella della rotonda con ponticello che si trova vicino ai giochini. Diverse vasche, inoltre, risultano prive delle

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” recinzioni ad altezza di bambino. Mancano anche i vetri trasparenti, che dovrebbero essere istallati sopra di esse per garantire maggior sicurezza. «Vedere un parco pubblico tenuto così -concludono i fruitori del giardino- non è certo un bel biglietto da visita per la nostra città, soprattutto in un giorno di festa come oggi (ieri per chi legge, ndc), in cui l'area è frequentata anche da diversi forestieri, attirati dal bel tempo».La colpa di tali disagi, va detto, non può essere certamente imputata agli iscritti all'associazione Auser, a cui è stata affidata la sorveglianza del parco. Questi operatori, infatti, fanno tutto il possibile per avvisare prontamente i visitatori dei vari disservizi, in primis la chiusura dei bagni, così da evitare eventuali pericoli, soprattutto ai danni dei più piccoli. In più occasioni, inoltre, i guardiani hanno segnalato a chi di dovere le diverse cose che non vanno, ma sono ancora in attesa di una soluzione definitiva. Intanto, aumenta il malcontento di molte persone che frequentano il parco, soprattutto mamme con bambini e pensionati. David Chiappuella

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Legambiente: più attenzione al litorale e al Parco di San Rossore «Al centro i temi ambientali» PISA «Portiamo i temi ambientali al centro delle proposte elettorali». Con questo titolo Legambiente Pisa si inserisce nella campagna elettorale. «Legambiente Pisa fin dalla sua istituzione - si legge in una nota - si occupa di ambientalismo in città, conducendo le sue campagne con serietà ed approccio scientifico per una vita urbana piacevole e sostenibile. Dopo la campagna elettorale nazionale, in cui le tematiche ambientali sono state per lo più assenti o ignorate, non vorremmo che lo stesso clima si ripetesse nella campagna per le elezioni amministrative».Negli ultimi cinque anni, sottolinea ancora Legambiente, «sono stati compiuti alcuni passi avanti (ricordiamo tra questi l'introduzione della raccolta domiciliare dei rifiuti, il servizio di bike- sharing "Ciclopi", la realizzazione o l'approvazione di aree verdi urbane), ma in futuro sarà necessario affrontare le questioni ambientali nel loro complesso con una visione sistemica. Il dossier di Ecosistema Urbano 2017 presenta un quadro statico e fornisce le indicazioni dei settori in cui è necessario un impegno per migliorare la qualità ambientale».Legambiente Pisa crede che «le politiche ambientali debbano essere al centro dell'agenda delle prossime lezioni comunali e dei programmi delle forze politiche che amministreranno questa città. Ricordiamo, a titolo di esempio, la mobilità sostenibile per abbattere traffico ed inquinamento, una più diffusa e valida rete di piste ciclabili, lo stop al consumo di suolo, la protezione e promozione delle aree verdi cittadine residue, il recupero degli stabili abbandonati e inutilizzati, una particolare attenzione al litorale e la difesa del ruolo del Parco Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli». «Siamo disponibili - conclude Legambiente Pisa - al confronto e al dialogo con tutte le forze politiche democratiche che si candidano a governare la città nei prossimi anni per portare al centro le tematiche ambientali così importanti per la vita della città e di tutti i suoi abitanti».

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera danni Incendiati rifiuti di carta e cartone davanti al ristorante PONTEDERA Chi ha dato fuoco al contenitore della carta e del cartone, l'altra sera, davanti al ristorante La Pergola a Pontedera, ha rischiato di causare danni al locale. Per fortuna le fiamme sono state notate da un passante che ha chiamato i carabinieri e i vigili del fuoco. I proprietari del ristorante avevano messo all'esterno rifiuti di carta e qualcuno ha incendiato il contenitore. I danni sono stati limitati al raccoglitore e a un muro che è stato annerito.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Aamps, pulizie di primavera allo stadio LIVORNO Terzo appuntamento per le pulizie straordinarie di primavera di Aamps, la società in house del Comune per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti e della pulizia stradale. Dopo Quercianella e San Jacopo, domani sarà la volta dell'area Stadio che, dalle 9.00 alle 13.00, sarà interessata da una serie di interventi mirati per eliminare lo sporco dalle strade attraverso lo spazzamento manuale e meccanico e il diserbo intensivo. Un vero e proprio "make up" che Aamps sta effettuando in varie zone della città in vista della bella stagione.La presenza di Aamps sul territorio, inoltre, sarà un'occasione utile agli abitanti della zona per disfarsi con facilità di rifiuti ingombranti come mobili, materassi o elettrodomestici di grandi dimensioni che, solitamente, vengono portati ai Centri di Raccolta. In via dei Pensieri (lato sud) sarà infatti presente la postazione mobile presidiata dal personale dell'Azienda che provvederà poi ad avviare i rifiuti al recupero e riciclo di materia.Anche stavolta, come accaduto per San Jacopo, sarà allestito l'info point itinerante per fornire ai cittadini tutte le informazioni necessarie sul corretto conferimento dei rifiuti con particolare riguardo al servizio "Porta a Porta" di recente avvio. Gli operatori saranno a disposizione dei cittadini venerdì 27 aprile in piazza Attias e sabato in via dei Pensieri (in entrambe le occasioni dalle ore 9 alle 13).Per ulteriori informazioni: numero verde 800-031.266 (dal lunedì al giovedì dalle 8 alle 13 e dalle 14,30 alle 17 e il venerdì dalle ore 8 alle 13), [email protected].

Il Tirreno, Cronaca di Cecina a marina Due incontri sulla raccolta dei rifiuti porta a porta CECINA A Marina di Cecina arriva la raccolta dei rifiuti porta a porta. Un servizio che riguarderà anche le località delle Gorette e la Mazzanta.Attualmente sul territorio cecinese la differenziata si aggira intorno al 40% mentre a San Pietro in Palazzi, dove la raccolta porta a porta è già in funzione da tempo, si sfiora il 70%. È questo il motivo, per incrementare la raccolta differenziata, che si è deciso di passare al porta a porta. Partendo dalla frazione a mare, dove nei mesi di luglio e agosto si tocca la percentuale più bassa, il 32% circa. L'attivazione del nuovo servizio è prevista per il 18 giugno e coinvolgerà 5000 utenze domestiche e 320 non domestiche. L'intero progetto è frutto di un confronto serrato nei mesi scorsi tra Amministrazione, gestore del servizio e associazioni di categoria. Ora parte la campagna informativa. Per la distribuzione del kit e del materiale informativo è stato predisposto l'apertura di una sorta di ecosportello presso l'Ufficio turistico di piazza Sant'Andrea, dal 22 maggio. Per l'organico saranno distribuiti sacchetti biodegradabili e gli appositi cestelli antirandagismo; sacchetti appositi sono riservati anche alla raccolta di carta e cartone, multimateriale e indifferenziato, che puntiamo a ridurre fortemente. È anche disponibile un'applicazione gratuita per avere a portata di smartphone tutte le info utili: le notifiche la sera prima per ricordare il giorno di raccolta, la possibilità di prenotare il ritiro ingombranti e segnalare abbandoni e un vademecum per sapere come differenziare ogni rifiuto (portApportaRea). Gli incontri pubblici si terranno venerdì 4 maggio alle ore 21 all'Hotel Gabbiano e giovedì 17 maggio alle ore 18 all'arena Forestieri della Terrazza dei Tirreni.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Il consiglio comunale di Rosignano dà l'ok al consuntivo 2017 Le opposizioni attaccano su rifiuti e imposta di soggiorno Lotta all'evasione e opere pubbliche: approvato il bilancio ROSIGNANO La riduzione dei costi della struttura comunale e dell'indebitamento, il recupero dell'evasione tributaria per circa 1,5 milioni di euro e la destinazione di nuove risorse per lavori sul territorio. Sono questi gli aspetti di maggior rilievo del bilancio consuntivo 2017 del Comune di Rosignano Marittimo, approvato ieri mattina dal consiglio comunale con voto favorevole del Pd e contrario delle opposizioni ( Forza Italia, Gruppo misto e Movimento 5 Stelle).Come ha illustrato dall'assessore al bilancio Daniele Donati ci sono scostamenti minimi tra il bilancio assestato e il rendiconto (25 milioni e 226 mila euro il primo e 25 milioni e 664 mila euro il secondo, per una differenza pari allo 0,6 per cento), grazie al continuo monitoraggio delle entrate. Si rileva la riduzione delle spese correnti e in particolare il recupero dell'evasione tributaria, che ammonta a

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1.593,923,11 euro. «Grazie al lavoro attento dell'ufficio tributi è stato possibile garantire il livello delle entrate, ma anche l'equità sociale oltre che fiscale, che l'ente persegue da tempo» ha affermato il vicesindaco. Inoltre su 21 milioni di euro di entrate tributarie circa 6 milioni di euro devono essere riversati al Fondo di Solidarietà Comunale. Altro dato rilevante è l'abbattimento del debito pubblico per 2,6 milioni di euro raggiungendo un livello dello 0,80 per cento (per la normativa il limite massimo è il 10 per cento): nel 2018 il debito andrà sotto il livello dei 10 milioni di euro che aveva nel 2017.Un avanzo economico circa 761mila euro, nell'ambito di un avanzo finanziario non vincolato di circa 712mila euro, consente di liberare risorse che saranno in parte destinate a interventi infrastrutturali di primaria importanza, quali il ripascimento dell'arenile al Quercetano e l'integrazione dei lavori di asfaltatura delle strade comunali di tutto il territorio.Nel dibattito sono state avanzate da parte di FI richieste di chiarimento sull'imposta di soggiorno e necessità di approfondimento oltre la nota di bilancio, mentre da parte del Movimento 5 Stelle sono state mosse critiche sulle spese di personale e sull'introduzione della raccolta differenziata, rilevando in seguito la necessità di maggiori risorse per il turismo. Il Pd ha evidenziato la presentazione di un bilancio trasparente e in equilibrio, rispettoso dei vincoli e orientato al futuro. Discussione comunque animata legata all'approvazione di questo importante documento per l'azione di ogni amministrazione. «Questo bilancio è il penultimo del mandato di questa amministrazione - ha affermato Donati - sottolineiamo che a fronte di un contenimento della spesa non sono cambiate le risorse per la scuola, la cultura e il sociale, che sono elementi di coesione del territorio imprescindibili per la qualità della vita garantita dall'ente».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Sull'eternit un silenzio "d'amianto" TORRE MOZZA di Daniele Perini PIOMBINO A meno di una settimana dal nostro primo articolo riguardo le condizioni della spiaggia piombinese di Torre Mozza, torniamo a parlare di quelli che sono gli sviluppi di una vicenda delicata. Soprattutto dopo che il materiale rinvenuto e fotografato, tra cui pezzi di eternit, sono scomparsi senza sapere chi, e in che modo, li ha rimossi.Senza andare a cercare responsabilità e attribuire colpe, il Tirreno la scorsa settimana ha accolto una segnalazione di una turista fiorentina che è solita frequentare il lido che chiude il tratto di costa del comune di Piombino. Le segnalazioni raccontavano di un potenziale pericolo per tutti i soggetti che frequentano la spiaggia. La turista che ci ha contattato poco più di una settimana fa, infatti si interroga da più anni su cosa si trovi all'interno delle dune costiere che separano la spiaggia di Torre Mozza dalla pineta che la precede. Una vera e propria richiesta di aiuto, in presenza di materiale potenzialmente pericoloso, e bambini che ci giocavano attorno.Abbiamo potuto constatare la veridicità della sua segnalazione. Come abbiamo già raccontato, infatti, molte delle dune costiere sembravano essere piccoli depositi interrati di materiali e macerie che, verosimilmente, costituivano il corpo di piccole baracche ed insediamenti che nei passati decenni hanno occupato proprio quella zona di spiaggia. Per poi essere abbattuti. Così, tra i vari sentieri che dalla pineta accompagnano alla battigia, ci è stato possibile scorgere tubi non più interrati e vari materiali di costruzione: dal cemento, in piloni ancora interrati come pozzi che iniziano a scorgere tra i granelli di sabbia che un tempo li coprivano, fino ad arrivare al materiale che ha preoccupato maggiormente la segnalatrice della nostra prima notizia, l'eternit presente in più tratti della spiaggia. A pochi giorni di distanza, e dopo un altro sopralluogo, abbiamo appurato che i detriti e le tracce degli insediamenti sono scomparsi. Ma chi sia stato resta un mistero.Nel corso di questi giorni il nostro lavoro di ricerca di informazioni ha potuto appurare la competenza dei Parchi Val di Cornia, come raccontano anche i cartelli di descrizione della fauna e della flora marittima della zona all'ingresso della pineta adiacente alle dune, e dopo la nostra denuncia, il comune di Piombino, che prontamente ha inviato sul posto una pattuglia dei Vigili Urbani sul posto. Chi altro è intervenuto successivamente? Ieri siamo dunque tornati sul luogo per provare a capire. Nell'arrivare sulla spiaggia, abbiamo parlato con un ambulante che frequenta il posto ed alcuni turisti. Sia l'ambulante, che ci ha detto di aver frequentato ogni giorno la pineta, che i turisti presenti, si sono detti sorpresi di una pulizia da quel tipo di detriti. Per ciò che raccontano, infatti, in questi giorni sono stati avvistati solo gli ordinari interventi di raccolta rifiuti delle pattumiere presenti in pineta, nessuno avrebbe visto addetti comunali o ambientali lavorare alla rimozione dei detriti di eternit o, più semplicemente, di quelli costituiti da materiali poco impattanti e più sicuri, quali plastiche e cemento, anche quelli non più presenti. Rimangono visibili però tantissimi altri detriti ed ogni genere di materiale che stava a costituire le già citate baracche, dai depositi di acqua ancora interrati e difficilmente occultabili, ai cavi di allaccio dell'elettricità che, nei pressi del sentiero immediatamente vicino a Torre Mozza, scende dalla pineta per poi finire sotterrato dalla prima duna che si trova nell'estremo lato sinistro della spiaggia. Resta da capire ancora però per quale motivo in questi

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” giorni siano stati spostati ed occultati questi materiali. Soprattutto resta da capire se queste manovre sono state fatte nel rispetto delle norme nel trattamento di materiali impattanti come l'eternit che, per le quantità che presumibilmente occupano ancora i terreni sottostanti alle dune, continua a polverizzarsi mischiandosi alla sabbia e alla terra che costituiscono le tanto protette dune costiere.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

I sindacati convocano il consiglio di fabbrica PIOMBINO Il sindacato vuole tirare una linea sulla trattativa in corso con Jindal per Aferpi, e per la mattina di giovedì 3 maggio è stato convocato un consiglio di fabbrica Aferpi e Piombino Logistics di Fim-Fiom-Uilm . A fine aprile infatti il ministro Calenda aveva comunicato che ci sarebbero stati alcuni incontri con la società cinese che nel frattempo ha completato la due diligence (verifica su conti e impianti), e successivamente i sindacati sarebbero stati convocati, o comunque sarebbe stata fissata la data per la presentazione del piano industriale.Sindacati che vogliono vederci chiaro anche dopo l'ultimo incontro al Ministero con la dirigenza cinese che non pare essere andato benissimo.«Noi ci auguriamo che prima del tre maggio - dice Fusco della Uilm - ci siano le novità che ci attendiamo, e cioè la fissazione della presentazione del piano industriale». Se ciò non accadesse ovviamente i sindacati si faranno di nuovo avanti con il ministro per un incontro a Roma che possa chiarire a che punto è la situazione, se sta evolvendo o se siamo in stallo. Ieri intanto è ripartito il treno rotaie alle Acciaierie con l'impiego di circa 200-220 dipendenti. Attualmente il numero totale di lavoratori all'interno dello stabilimento si aggira sulle 500 unità.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Città più pulita: aperte le iscrizioni al primo plogging PIOMBINO Piombino si appresta a essere una delle prime città in Italia sede di un'iniziativa di plogging e questo avverrà il 19 maggio dalle 9 di mattina quando, in piazza Verdi, si riuniranno tutti i partecipanti all'evento che lega l'attività fisica alla pulizia della propria città.L'evento ideato dall'associazione Triblog, insieme all'ufficio per le politiche giovanili del Comune di Piombino, al Centro giovani e all'associazione sportiva "Il Rivellino", si sta avvicinando e, di settimana in settimana, aumentano anche le associazioni che prenderanno parte alla manifestazione.Tutte le scuole saranno impegnate nella pulizia delle aree circostanti gli edifici scolastici e molte associazioni coordineranno la giornata che si accoda alla lunga serie di iniziative portata avanti dalla campagna di sensibilizzazione #mentipulite, lanciata nel 2014.Sei Toscana, Avis Piombino, Uisp Piombino, Associazione Porta a terra, Bickeroni, Sup Salivoli, Legambiente Piombino, Enpa Piombino, "Quelli che... ai Diaccioni" e Scout laici Piombino sono solo alcune delle associazioni che hanno aderito alla bella iniziativa. Partendo dall'idea promossa da un video social virale che promuoveva il fenomeno green svedese del plogging, tutti hanno aggiunto qualche nuova caratteristica così, in quella che è una delle prime iniziative di plogging italiane, sarà possibile pulire i marciapiedi della propria città in compagnia dei propri cani o le cale della nostra costa a bordo della propria tavola da sup. Un corollario di iniziative che si presta molto bene a offrire un servizio completo e una giornata di sensibilizzazione alla pulizia davvero particolare. Da qui a sabato 19 maggio chiunque potrà iscriversi gratuitamente garantendo la propria disponibilità e mettendosi a disposizione di questa bella iniziativa.Chi vorrà partecipare potrà iscriversi ai banchetti che saranno presenti in piazza Cappelletti domani e sabato 5 maggio o direttamente al Centro giovani. Per motivi organizzativi solo chi si iscriverà entro il 9 maggio avrà diritto a una maglietta dell'evento in omaggio. (d.p.)

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La sera del 25 aprile uno spettacolo indecente nel golfo Baratti, un prato di rifiuti PIOMBINO Spiagge prese d'assalto in questo lunghissimo ponte festivo, e lo stesso le pinete, in primis quella meravigliosa di Baratti. Purtroppo, però, non c'è alcun rispetto per le bellezze di ogni luoogo, questo lo si sa, e Baratti non è sfuggita a questa regola di inciviltà. Sacchi, sacchetti, carte e involucri di cibo sonostati lasciati il 25 aprile sull'erba del prato che si spinge fino alla pineta di Baratti. Un brutto spettacolo, oltretutto anche difficile spiegazione, almeno per quanto ci riguarda, visto che i bidoni della spazzatura sono ben visibili e raggiungibili con una brevissima passeggiata. Troppo sforzxo per chi arrivato da chissà dove vuole rilassarsi e basta e se i cartoni del cibo e le borse di nylon restano sul prato chissenefrega? Siamo molto

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” perplessi da quanto accade e se la stagione inizia sotto questi auspici, figuriamoci quando Baratti e le altre spiagge piombinesi saranno mèta delle masse di turisti nei mesi più caldi.I commenti sulla situazione che si è creata sono ovviamente di disappunto e c'è chi chiede una maggiore sorveglianza in quei punti sensibili, come la pineta ma anche il grande prato di Baratti, che appaiono meno monitorati e più vulnerabili di altri luoghi.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto orbetello/laboratorio riformista Un incontro pubblico per presentare due progetti ORBETELLO Il Laboratorio Riformista di Orbetello organizza per il 3 maggio alle 17, nella sala parrocchiale di Neghelli, un incontro pubblico per presentare due progetti sociali che da tempo il Laboratorio ha elaborato e di cui ha presentato schede tecniche al Comune. Relatori dei progetti saranno l'avvocatessa Alessia Ceraolo che illustrerà come potrebbe essere data esecuzione alla legge antispreco alimentare in modo da produrre meno rifiuti e aiutare le famiglie in difficoltà dando esecuzione a una legge del 2016. Filippo Fommei, studente universitario di 21 anni, illustrerà invece il polo multifunzionale di comunità. Il polo avrebbe la funzione di centro di aggregazione anche fra due generazioni, quella dei giovani che stanno vivendo momenti di disagio e quella degli anziani, molto spesso in difficoltà. I Riformisti credono che capofila del progetto debba essere il Comune di Orbetello. Hanno presentato l'evento, oltre ai due relatori, Alessandro Fommei, Fabio Miralli, Gino Lamioni e Giancarlo Filippini. (i.a.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

La differenziata entra a scuola " I ragazzi sono il nostro futuro" FOLLONICA Nelle scuole di Follonica è arrivata la raccolta differenziata. Ieri mattina il sindaco Andrea Benini e le assessore Mirjam Giorgieri e Barbara Catalani hanno visitato le scuole del Comune per la consegna dei box in cartone colorati.I box sono diversificati in base al tipo di rifiuto come previsto dalla nuova normativa europea, destinati alla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. «Questa amministrazione - ha detto l'assessora Giorgieri - dal mese di gennaio sta provvedendo ad estendere a tutto il centro urbano il sistema domiciliare di raccolta differenziata dei rifiuti. Abbiamo ritenuto opportuno coinvolgere i nostri bambini e tutti i giovani ragazzi che frequentano le scuole con la consegna di questi box in cartone poiché riteniamo inutile perseguire un progetto così importante, quale la raccolta differenziata in tutta la città, senza il loro aiuto». «La consegna di queste isole ecologiche nelle scuole - spiega Benini - rappresenta la volontà di diffondere, proprio attraverso i ragazzi, la buona prassi del riciclaggio e della differenziazione dei rifiuti. Imparare a scuola significa diffondere le norme basilari per un ambiente migliore nelle famiglie e tra gli amici, anche al di fuori delle mura scolastiche, perché rispettare l'ambiente significa non solo rispettare se stessi, ma anche migliorare la qualità della vita di tutti». «L'educazione ambientale - aggiunge l'assessora Barbara Catalani - ha per noi un'importanza strategica poiché grazie ad essa riusciamo a far conoscere ai nostri ragazzi il nostro territorio e ad insegnar loro a rispettare la natura». (g.s.)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Nel sacco d'immondizia i vigili trovano la nota di Banco Posta Multa da 500 euro, ma la contesa finisce al giudice di pace Abbandona i rifiuti la lettera lo tradisce LUCCA Finirà davanti al giudice di pace la "contesa" fra il Comune di Lucca e un cittadino, accusato di aver abbandonato lontano da casa e in barba a qualsiasi regola della raccolta differenziata, un sacchetto di rifiuti. All'interno del quale, però, c'era un documento che ha consentito di risalire alla sua identità.Una storia che inizia a dicembre del 2014, quando una pattuglia della pulizia municipale trova in via Vecchia Romana un sacco nero, ben chiuso, che all'interno conteneva una serie di rifiuti indifferenziati. C'era, però, anche qualcos'altro: una comunicazione del "Banco Posta" inviata a un uomo che è poi risultato abitare fuori dai consigli comunali.Chiamato a discolparsi, il cittadino ha sostenuto in una memoria difensiva che il documento era finito nel sacchetto a seguito dello smarrimento da parte del postino incaricato di consegnarlo. Una versione che però non ha convinto gli uffici del Comune di Lucca. Si è fatto notare,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” innanzitutto, che la busta del "Banco Posta" era stata trovata aperta all'interno di un sacco chiuso a doppio nodo. In secondo luogo il Comune ha controdedotto che appariva impossibile immaginare che la lettera fosse stata persa in via Vecchia Romana da un postino che fa servizio a San Concordio. Infine, proprio a San Concordio, nel luogo di recapito della lettera, si è fatto notare che abitava ancora la mamma dell'uomo, che intanto si era trasferito fuori comune.Per questo è partita una sanzione da 500 euro, che non è stata pagata. A questo punto, a marzo scorso, è partita una ordinanza-ingiunzione, alla quale il cittadino ha opposto ricorso. Se ne occuperò il giudice di pace il prossimo 15 maggio.Quello dell'abbandono dei rifiuti è un tema su cui l'amministrazione comunale è intenzionata a dar battaglia. A metà febbraio di quest'anno erano già 67 le sanzioni commincate dall'inizio dell'anno, in media una e mezzo al giorno. Ad occuparsi dei controlli è il nucleo di vigilanza ambientale della polizia municipale, talvolta affiancato dagli operatori di Sistema Ambiente. Delle 67 multe comminate tra gennaio e metà febbraio 47 erano a carico di utenze domestiche (con un importo di circa 100 euro ciascuna) e 20 erano sanzioni a utenze non domestiche (con importo di circa 200 euro l'una).

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Sistema ambiente Bracciali ai netturbini i sindacati smontano il caso LUCCA La polemica nata intorno all'utilizzo dei braccialetti elettronici per alcuni operatori di Sistema Ambiente viene smontata dai sindacalisti Michele Massari (Fp Cgil) e Simone Marsili (Uil Ttrasporti). «Dopo gli articoli di giornale relativi al presunto sistema di geolocalizzazione dei lavoratori dipendenti di Avr in appalto da parte di Sistema Ambiente, abbiamo chiesto un incontro all'azienda per avere dei chiarimenti. Dopo aver visionato la certificazione da parte dell'azienda fornitrice, riteniamo che, per l'appalto di Lucca, si possa dire di aver chiarito la situazione che è in linea e in conformità con le leggi vigenti e con l'art. 4 dello statuto dei lavoratori. Non si tratta, come detto da alcuni, di braccialetti per la geolocalizzazione del lavoratore ma di dispositivi che rilevano i chip installati sui bidoncini grigi dell'indifferenziato e servono a conteggiare gli svuotamenti effettuati nel servizio porta a porta. Nell'accordo siglato con l'azienda - proseguono i sindacalisti - è prevista anche l'installazione di Gps sui mezzi di Sistema Ambiente: anche in questo caso tali dispositivi non potranno in alcun modo essere usati per controllare o sanzionare il lavoratore».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca coreglia antelminelli Guerra fra Adigest ed Ersu Il caos rifiuti ora è totale COREGLIA Amore a prima vista non è mai scoccato, ma ora tra amministrazione comunale, cittadini e aziende di Coreglia Antelminelli e la Adigest, si è arrivati ai ferri corti. Dopo i disservizi sul territorio segnalati da cittadini agli uffici competenti, anche la giunta Amadei interviene per tutelare i contribuenti e rassicurare tutti. Da giorni, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani è motivo di disagio per la popolazione e di preoccupazione per l'amministrazione che, suo malgrado deve gestire il mancato ritiro della ditta appaltatrice. L'assessora Sabrina Santi conferma i problemi. «È evidente - precisano il sindaco Amadei e l'assessora Santi - che quando una macchina complessa come quella del ritiro e smaltimento dei rifiuti si ferma o rallenta il suo ciclo, immediate sono le ripercussioni sul territorio, notevoli i disagi». In particolare sulla montagna, ma anche a valle, sono segnalati accatastamenti di sacchetti attorno ai contenitori e i punti di conferimento, mentre nelle frazioni più popolose la situazione sarebbe migliorata.La Adigest srl di Verona gestisce il ciclo dei rifiuti dal 2015, qualche settimana dopo l'avvio del secondo mandato di Amadei. L'azienda, dopo una fisiologica fase di rodaggio, ha investito in organizzazione dei processi produttivi e dialogo con l'amministrazione, e fino a poche settimane fa tutto sembrava volgere per il meglio. Ma ora ci risiamo, e la gente si è spazientita: «È in atto una controversia fra la Adigest ed Ersu spa, sito finale dove vengono conferiti i rifiuti del nostro Comune, che ha ingenerato di fatto il blocco dello smaltimento e la forzata interruzione del servizio di raccolta. Ma il ritorno alla normalità arriverà nei tempi più rapidi possibili», dice il Comune. (n. b.)

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Richiesta di modifica delle autorizzazioni alla Regione Una misura tampone in attesa dei risultati delle analisi Cermec, la soluzione è il deposito di rifiuti temporaneo MASSA Un'ordinanza congiunta dei sindaci di Massa e Carrara per fare sì che il Cermec diventi un sito di stoccaggio temporaneo. Con il Cermec che diventa una stazione di trasferimento per poi spostare i rifiuti alla discarica di Belvedere. Una sorta di magazzino provvisorio, per poi transitare verso altri siti. Questa pare essere la soluzione verso la quale si va per risolvere il problema del conferimento di indifferenziato al Cermec da lunedì scorso. Al Cermec la situazione dello stop all'indifferenziato dunque non si è risolta e i rifiuti di Massa e Carrara continuano a essere "dirottati" su altre discariche. E a questo punto pare evidente che, come dichiarato dal vicesindaco Uilian Berti,non verranno i soli sette giorni di stop al conferimento per la spazzatura di Massa e Carrara. Da lunedì i camion non vanno più in via Dorsale a lasciare i loro carichi ma alla discarica di Massarosa. Lunedì prossimo è il termine fissato per il riavvio delle attività, almeno secondo il comunicato stampa, ma la situazione non pare per niente risolta.«Io non parlerei di emergenza rifiuti - dice Lucia Venuti di Amia - ma piuttosto di un problema tecnico. Nel giro di due o tre settimane il problema dovrebbe risolversi crediamo, ma nel frattempo non ci sono state ricadute sui cittadini. La raccolta è andata avanti in ogni caso».Cermec intanto fa sapere che «nella giornata di martedìsono stati eseguiti nuovi campionamenti sulla per effettuare nuove analisi dell'Irdp (quelle risultate più alte della soglia, ndr), necessarie per poter inviare il materiale "a recupero": i tempi di laboratorio di questa analisi richiedono un periodo di circa 14 giorni. Nell'attesa, prosegue il conferimento dello stesso materiale "a deposito", in quantitativi pur limitati, ma che permettono un alleggerimento degli stoccaggi e nuovi ribaltamenti per favorire i processi di stabilizzazione»E conferma il percorso dell'ordinanza congiunta: «Parallelamente la società mantiene attivi i contatti con gli enti, in particolare con la Regione, alla quale stamani è stata ufficialmente avanzata la richiesta di modifica non sostanziale all'Autorizzazione Integrata Ambientale, per permettere il deposito temporaneo del rifiuto indifferenziato presso lo stabilimento di via Dorsale e superare così la gestione temporanea disegnata dai Comuni di Carrara e di Massa con le ordinanze dei giorni scorsi».E rassicurano anche sul fronte occupazionale: «49 dipendenti del Cermec, dunque, sono al lavoro regolarmente per garantire non solo una rapida ripresa dei normali conferimenti, ma anche altre fondamentali attività: a cominciare dal trattamento e recupero di carta e cartone, plastica, legno e "verde", sfalci e potature (linee impiantistiche non interessate dalla situazione critica), oltre ai detti "rivoltamenti" della Fos, necessari a far continuare i processi di stabilizzazione della frazione organica». E infatti i mezzi più piccoli di Asmiu e Amia con questo tipo di materiale continuano ad arrivare e consegnare, come testimonia anche la foto in alto. Molto critica Confartigianato che parla di un problema rifiuti che in provincia investe tutto il ciclo «sia quello legato alla cittadinanza sia quello legato alle attività produttive. Il conferimento dell'amianto è praticamente fermo in quanto la discarica di Montignoso ha raggiunto le soglie stabilite, ma il cemento amianto esiste e se non lo si smaltisce correttamente si rischia di trovarlo abbandonato lungo i fiumi o sulle spiagge. E lo stesso problema esiste per le imprese che devono smaltire gli imballaggi misti e le plastiche. Ora anche la vicenda Cermec».Intanto si procede con il piano B, con i conferimenti nella discarica di Codupino. Che però è una situazione tampone e che non può avere carattere definitivo. Più di tanto non si può portare e dunque se saranno saturate le autorizzazioni bisognerà che Asmiu trovi un altro impianto. Non proprio una rassicurazione sulla riapertura in tempi brevi del Cermec.Rimane comunque aperta la questione sull'adeguatezza degli impianti di Cermec. L'incapacità nata all'improvviso di avere valori nella norma e che adesso dentro il parco sovvalli si trovi un quantitativo molto più grande di quello previsto. Con relativi problemi di smaltimento. «C'è un grave problema di gestione che è stato sottovalutato- dice Angelo Fruzzetti della Cgil - ed è giusto che i vertici aziendali vadano a casa dopo una dimostrazione tale di inefficienza».Luca Mannini della Fit Cisl si augura «che il problema venga risolto nel minore tempo possibile, evitando di creare disagi ai cittadini». Libero Red Dolce

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Processo ErreErre Ultime 2 udienze, poi la sentenza Il processo Erre Erre si avvia verso la fine. Le ultime due udienze sono state fissate per il 14 e il 25 maggio. L'ultima volta in aula era stato ascoltato uno degli ingegneri riguardo all'utilizzo di fatture emesse per prestazioni mai fatte e una commercialista su alcuni aspetti compatibili. Una serie di particolari tecnici in

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” chiusura di un lungo giro di audizioni di testimoni in un processo lungo e tribolato. La società Erre Erre viene costituita con l'intenzione di chiudere il ciclo dei rifiuti in provincia, costruendo un impianto dove sarebbe entrato il residuo solido, per uscire il combustibile sotto forma di brichette. Secondo l'accusa, Del Carlo e gli altri, che in seno alla società poi dichiarata fallita ricoprivano ruoli nel consiglio di amministrazione o nel collegio sindacale, «distraevano, rivestendo Del Carlo la carica di amministratore unico della Delca spa, società di Vicopisano aggiudicataria dell'appalto la somma di 1.847.018,21 euro, importo complessivo derivante dalle fatture pagate emesse da terzi a carico di ErreErre, in relazioni a prestazioni (necessarie o meno) che avrebbero dovuto essere integralmente erogate e sostenute economicamente da Delca, sulla base del contratto chiavi in mano».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Domani giornata di pulizia con 40 associazioni e 5 aziende coinvolte Volontari al lavoro su fiumi e spiagge MASSA-CARRARA Ventitré i corsi d'acqua e due i laghi che saranno puliti dai volontari di almeno 40 associazioni di volontariato, con ventisette punti di ritrovo nella costa versiliese e apuana e in Lunigiana; 24 Comuni coinvolti; 6 aziende per la raccolta e il conferimento dei rifiuti solidi urbani, che hanno assicurato la loro collaborazione; le associazioni degli albergatori e dei balneari, e le organizzazioni agricole mobilitate; e ancora, centinaia di alunni delle scuole pronti ad entrare in azione, assieme a decine di migranti richiedenti asilo politico, ospitati nelle strutture di accoglienza del territorio.Sono i numeri della quarta edizione della manifestazione "Fiumi e laghi sicuri e puliti. spiagge più belle!", che domani mattina, sabato prossimo vedrà coinvolte centinaia di persone, impegnate in quella che, da quattro anni a questa parte, si configura come una grande "pulizia di primavera", fatta di amore e rispetto per l'ambiente e i corsi d'acqua, di senso civico e di impegno per accogliere al meglio i turisti in arrivo, come si sottolinea in una nota dei promotori del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord.«L'invito che rivolgiamo a tutti è di venire con noi, a fare le pulizie di primavera - spiega il presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi - Prima che il nostro Ente avvii l'attività di manutenzione sui corsi d'acqua di competenza, ciascuno può dare una mano per rimuovere dagli alvei i materiali, in particolari quelli plastici, che lì sono stati indebitamente conferiti. Insieme possiamo garantire che i nostri fiumi e laghi siano più sicuri e puliti, e così che le nostre spiagge siano più belle. E' il contributo che possiamo assicurare per il nostro ambiente e per la stagione turistica ormai alle porte. Mi fa infine piacere sottolineare le adesioni delle nostre scuole alla manifestazione: l'iniziativa è anche un piccolo modo per spiegare ai cittadini di domani che contribuire a pulire il territorio è importante; ma che è ancora più fondamentale prevenire tali episodi».L'appuntamento per la pulizia è appunto domani, alle 9, in uno dei punti di ritrovo. Tutti i cittadini possono partecipare; sono inoltre ancora aperte le adesioni per associazioni, comitati e organizzazioni del territorio. Per informazioni si può inviare una mail a [email protected] o telefonare al 334/8071351 o al 348/3516906; aggiornamenti e approfondimenti anche sul sito www.cbtoscananord.it e sulla pagina facebook del Consorzio.I punti di ritrovo. Ecco il quadro dei punti di ritrovo nella nostra provincia.Fiume Versilia, ritrovo in via delle Cateratte, nei pressi del porticciolo di Cinquale (Montignoso); Lago di Porta, ritrovo in via Aurelia, località Salto della Cervia, al confine tra Pietrasanta e Montignoso (sottopasso ferroviario di fronte alla torretta medicea).Sulla costa apuana: Fiume Frigido, ritrovo presso parcheggio di via Mazzini, Marina di Massa; Fossa Maestra, ritrovo parcheggio di viale Colombo, nei pressi dell'impianto idrovoro di Marina di Carrara; Torrente Renara, ritrovo presso Resceto. In Lunigiana: Torrente Acqua Torbida, ritrovo presso la sede del Parco naturale, località Sassalbo, Fivizzano; Torrente Aulella, ritrovo presso la Pieve di Codiponte, Casola in Lunigiana; Fiume Magra, ritrovo presso la palestra comunale all'inizio del percorso natura, località La Piana, Filattiera (percorso nel verde consigliato per famiglie e scolaresche), Fiume Magra, ritrovo presso Campo Sportivo Terrarossa a Licciana Nardi (consigliato per le scolaresche) e presso ex-area attrezzata, località Bagni di Podenzana a Podenzana; Fiume Magra-Torrente Bagnone, ritrovo presso il Parco Tra la Ca', confluenza tra il Fiume Magra ed il torrente Bagnone, località Villafranca; Torrente Mangiola, ritrovo presso la casa comunale di Mulazzo; Torrente Bagnone, ritrovo presso il campo sportivo a Bagnone; Fiume Magra e Fiume Verde, ritrovo presso teatro "La Rosa", a Pontremoli; Torrente Osca e Torrente Penolo, ritrovo presso Parco comunale Barbarasco, località Barbarasco, Tresana; Torrente Isolone, ritrovo presso il campo sportivo in località Caniparola, Fosdinovo; Torrente Taverone, raccolta presso Pieve di Crespiano, punto di partenza presso il comune a Comano; Fiume Magra, ritrovo presso la Piazza della Chiesa di Albiano Magra ad Aulla (percorso nel verde consigliato per famiglie e scolaresche).Sono previsti anche due appuntamenti, aperti a tutti, con la firma delle convenzioni per l'adozione dei corsi d'acqua, da parte delle associazioni: alle ore 9,30 in Lunigiana,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” presso la Palestra Comunale, località La Piana, Filattiera e alle ore 12, a Marina di Massa, nel parco fluviale del Fiume Frigido.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Avanti insieme per Aulla se la prende con l'amministrazione «Totale irresponsabilità a gestire problemi come questo» Discarica in Comune l'opposizione attacca anche sulla Tari AULLA Proprio in questi giorni sta arrivando nelle case degli aullesi la TaRi per il 2018, la tassa sui rifiuti, e davvero non mancano le lamentele in virtù degli aumenti, seppur contenuti, già motivo di dibattito nell'ultima seduta del consiglio comunale. E oltre a questo, visto che di rifiuti pur sempre si parla, c'è un fatto increscioso sollevato dal gruppo consiliare di minoranza "Avanti insieme per Aulla", formato dalla ex sindaca Silvia Magnani e da Arturo Andrea Demetrio, ovvero la presenza di rifiuti ammassati nel piano seminterrato del palazzo comunale. «L'immagine dell'incapacità dell'amministrazione comunale di assicurare anche un livello minimo di servizi - scrivono Silvia Magnani e Arturo Andrea Demetrio - è rappresentata, plasticamente e senza possibilità di smentite, dall'ammasso di rifiuti di ogni genere accumulato negli scantinati dell'edificio comunale negli ultimi mesi. Non è la prima volta che denunciamo un fatto grave, che denota la totale irresponsabilità dell'amministrazione comunale a gestire problematiche che non dovrebbero nemmeno sorgere in una città normale, come l'inspiegabile e colpevole stoccaggio di rifiuti proprio nel palazzo che, più di ogni altro, dovrebbe essere simbolo di pulizia, decoro, cura per l'immagine della comunità aullese e che, invece, su un mare di rifiuti. Purtroppo, le conseguenze vanno al di là del danno di immagine e delle evidenti problematiche sanitarie che possono insorgere, perché i rifiuti rappresentano un pericolo per la salubrità dell'ambiente, dove ogni giorno transitano decine di persone, mentre i cittadini, inconsapevoli, accedono ai piani superiori. Mentre ci chiediamo perché ancora non sia stato richiesto l'intervento delle autorità sanitarie preposte alla tutela della salute dei cittadini, ci limitiamo a sottolineare che la rimozione e lo smaltimento di questa tipologia di rifiuto - proseguono i due - comporta costi elevatissimi a carico del Comune, che andranno, inevitabilmente e automaticamente, ad aumentare le tasse pagate da tutti i cittadini, compresi coloro che si impegnano nella raccolta differenziata e si assumono civilmente l'onere del conferimento di ingombranti». Magnani e Demetrio, quindi, guardano al passato, a fine 2017, ricordando che «era avvenuto un costosissimo sgombero di rifiuti accumulati, con relativo debito fuori bilancio, e che, a breve, grazie alla dubbia qualità e alla incerta competenza degli attuali amministratori, gli aullesi pagheranno ancora di tasca loro decine di migliaia di euro per ripulire gli scantinati del Comune. Attendiamo, perciò, fiduciosi il "consueto" conferimento di incarico di sgombero, con conseguente aggravio per le casse pubbliche, ma abbiamo anche l'obbligo di chiederci: perché i rifiuti vengono stoccati proprio sotto il Comune?». Ma non c'è soltanto questa domanda, perché "Avanti insieme per Aulla" desidera ricordare al sindaco Roberto Valettini che «la TaRi è aumentata inspiegabilmente, nonostante il progetto di IdealService prevedesse, nel tempo, una diminuzione della tassa proprio grazie alla raccolta differenziata, e che l'amministrazione Magnani, nel 2016, era riuscita a diminuirla, mentre gli attuali scienziati ambientali sono riusciti a farla aumentare nuovamente. Dopo aver preso atto delle mirabolanti promesse elettorali del sindaco Valettini sulla sicurezza del territorio e sulla "cura" che avrebbe avuto della città e del territorio, è lecito chiedersi se da tale "cura amorevole" fosse escluso il palazzo del Comune, mentre dall'assessore all'ambiente Roberto Cipriani attendiamo lumi in merito alle scelte politico amministrative che hanno trasformato il Comune in una discarica». Polemiche destinate a non fermarsi, ma anzi ad aumentare. Gianluca Uberti

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

San Marcello Discariche vicino ai cassonetti È caos rifiuti nelle frazioni SAN MARCELLO Il Centro raccolta di Oppiaccio a Bardalone non raccoglie tutti i materiali come in passato. Intorno alle isole ecologiche spesso si presentano microdiscariche che persistono per giorni, perché tale materiale non lo si deve più portare presso i cassonetti ma viene ritirato a domicilio. Col subentro di Alia Spa alcune regole per la raccolta sono cambiate, ma parte della popolazione sembra non saperlo. L'informazione, anche a detta del sindaco di San Marcello Piteglio Luca Marmo, non è stata adeguata e nel prossimo mese di maggio arriverà alle famiglie un opuscolo contenente le istruzioni adeguate.Il tema è stato anche oggetto di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” un'interpellanza del consigliere di minoranza Carlo Vivarelli (Partito Indipendentista Toscano). «Abbiamo inviato un esposto alla magistratura, nella quale si chiede anche l'intervento di Arpat - scrive Vivarelli -, e un'interpellanza al consiglio comunale di San Marcello Piteglio, riguardo la situazione creatasi al Centro di raccolta di Oppiaccio dove non viene consentita la raccolta di alcuni materiali, secondo modalità a noi ignote. Il risultato nel territorio è il moltiplicarsi di microdiscariche attorno ai normali cassonetti utilizzati dalla popolazione».«L'informazione sul nuovo modello di raccolta rifiuti col subentro di Alia Spa probabilmente non è stata adeguata - spiega il primo cittadino Marmo -. Questo ha determinato alcune problematiche. Su nostra sollecitazione sono in corso, da parte del gestore, le attività di rimozione dei materiali ingombranti abbandonati nelle isole ecologiche con apposizione di pannelli informativi con le indicazioni per la raccolta. Ricordo che gli ingombranti vengono ritirati a domicilio».Poi precisa. "Entro la fine di maggio un opuscolo con le istruzioni per la corretta raccolta sarà inviato a tutte le famiglie. Ricordo che il funzionamento del servizio e quanto consegue - conclude - dipende dall'efficienza del servizio stesso ma anche dai nostri comportamenti». Carlo Bardini

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini conforti promette l'autonomia di pescia «La raccolta dei rifiuti così non va» PESCIA «Il servizio di raccolta dei rifiuti è peggiorato un po' ovunque nel Comune di Pescia e questo nonostante che l'azienda che se ne occupa da marzo 2018, Alia spa, abbia aumentato significativamente le tariffe. Così non va, non possiamo continuare a tollerare questa situazione: uno dei punti del nostro programma sarà sicuramente rivoluzionare il sistema di gestione dei rifiuti». A dichiararlo è il candidato a sindaco di Pescia della coalizione di centrodestra, Francesco Conforti, in seguito alle segnalazioni ricevute da parte di cittadini e imprenditori e dalle verifiche fatte anche in prima persona. «I maggiori problemi - sottolinea Conforti - riguardano l'umido. Si registra infatti una cattiva gestione della raccolta di questo tipo di materiale, che mette in difficoltà sia i cittadini, sia i giardinieri che le imprese agricole (fra cui in primis quelle florovivaistiche), che si trovano a produrne ogni giorno. E sappiamo tutti quanto numerose e importanti siano a Pescia le realtà aziendali di questo settore». «Addirittura - prosegue Conforti - in alcune zone del territorio pesciatino i cassonetti sono bloccati da cumuli incredibili di spazzatura. Questa situazione, che è una pessima eredità anche delle scelte fatte dall'amministrazione Giurlani, non è accettabile. Che immagine offriamo della nostra città?».«A fronte di tale stato di cose increscioso - conclude - proporremo una rivoluzione della gestione rifiuti nella direzione della massima autonomia possibile di Pescia. L'obiettivo finale sarà una vera e propria autogestione, che porterà numerosi vantaggi a cittadini e imprenditori: da una riduzione dei costi sino alla semplificazione del conferimento». (Articolo contenuto anche nella cronaca di Lucca)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Accusa di peculato d'uso per l'ex presidente Marconcini e l'allora amministratore delegato di Geofor, Catarsi Utilizzo privato delle Audi aziendali: chiusa l'inchiesta PISA Conclusa l'inchiesta con l'ipotesi di reato di peculato d'uso per l'ex presidente di Geofor, Paolo Marconcini e l'ex amministratore delegato dell'azienda, Fabrizio Catarsi.Il sostituto procuratore Giovanni Porpora ha inviato l'avviso di chiusura delle indagini ai due indagati che ora possono chiedere di essere sentiti, produrre documenti o memorie. Si tratta dell'atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.È una storia che risale al 2016 quella che per la Procura è ormai definita nelle contestazioni mosse al pontederese Marconcini, che travolta dall'indagine lasciò la presenza della società dei rifiuti, e Catarsi, manager residente a Viareggio.Stando alle informative della squadra mobile pisana, i due indagati in passato avrebbero utilizzato le auto aziendali per motivi personali. Di qui l'accusa del peculato d'uso. Entrambi disponevano di un'Audi e, per la Procura, la guidavano anche al di fuori delle occasioni istituzionali o d'ufficio. Spostamenti privati per ragioni che niente avevano a che vedere con l'attività di rappresentanza di Geofor. Tutto nasce da un esposto scritto da chi conosceva le abitudini di presidente e amministratore delegato. Non è di per sé un'eresia consentire ai manager di usare l'auto aziendale, spesso come benefit. Ma la concessione deve essere autorizzata con un atto ufficiale della società. Un documento che nel caso in esame non esisteva.Agli atti, tra le carte inviate al magistrato dagli investigatori della squadra mobile, ci sono i riscontri sull'auto blu

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” usata da Marconcini per recarsi sulla Costiera Amalfitana in occasione del matrimonio del figlio. Un viaggio segnato anche da una multa presa dall'allora presidente Geofor. Non solo. L'Audi rimase coinvolta anche in un incidente a Castiglioncello. Altro episodio che andò ad arricchire la collezione di insofferenze di qualcuno in azienda, stanco di vedere il presidente girare con l'auto aziendale a spese della società anche quando si spostava per i fatti suoi. Pietro Barghigiani

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Il Tirreno, Cronaca Toscana la regione Amianto, 30 mila lavoratori esposti dagli anni '60 ad oggi FIRENZE «Il nostro programma di sorveglianza sanitaria per gli ex esposti ad amianto è offerto gratuitamente, grazie all'attivazione di uno specifico codice di esenzione regionale». Lo ha ricordato Stefania Saccardi, assessore alla salute della Regione Toscana, alla vigilia della giornata mondiale delle vittime dell'amianto, che si celebra oggi. Il programma toscano è attivo dal 3 aprile 2017. È stato stimato che dei 30mila lavoratori toscani che dagli anni '60 in poi sono stati esposti ad amianto, sono almeno 5.600 quelli che potrebbero usufruire della sorveglianza sanitaria. Dal 3 aprile al 31 dicembre 2017 gli ambulatori di Prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro dei Dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie hanno già visitato circa 700 persone. La Regione Toscana ha stanziato fino al 2018 un finanziamento di 1.134. 000 euro. I finanziamenti per gli anni successivi saranno riconsiderati alla luce dell'esperienza che sarà svolta fino al 2018. Secondo l'ultimo report di Legambiente, in Toscana tra il 1993 e il 2002 si sono ammalati di mesotelioma maligno 1.311 persone.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Scritte, cestini mancanti, segnaletica ko, sporcizia: trenta strade sotto la lente Vivi Fabbricotti: «Abbiamo consegnato il dossier al Comune, aspettiamo risposte» Degrado del quartiere i residenti fanno la mappa di Francesca Suggi LIVORNO Si sono divisi le strade gli abitanti. Da via Zambelli a via Ascoli, passando per piazza Matteotti, via Vannucci, via Lopez, Brigata Garibaldi: sono trenta , in totale, quelle passate sotto la lente dei residenti uniti nel gruppo di Vivi Fabbricotti che da novembre ad oggi hanno realizzato una vera e propria mappa delle criticità del quartiere. «È stato un lavoro grande e capillare del tutto volontario che abbiamo fatto per il bene del rione e presentato all'assessore Aurigi il 16 aprile e protocollato alla segreteria del sindaco 5 giorni fa: adesso aspettiamo una risposta a questo servizio che abbiamo fatto all'amministrazione», spiegano Laura Albertini, coordinatrice del gruppo e Alba Resti. Lo fanno all'ombra del Chioschino di Filippo Brandolini che ha ospitato la tappa di Caffè Tirreno nel rione tra il centro e il mare. TRA SEGNALETICA KO E MARCIAPIEDI GROVIERA. È una ricognizione puntuale: la criticità si segnala con precisione (e numeri civici di riferimento). Si va dai segnali stradali rovinati (viale dei Pini, via Vannucci, via Zambelli), oppure scarabocchiati (via Albertelli), ai muri deturpati, pubblici (esterno scuola Albertelli, villa Fabbricotti) e privati. Si punta il dito contro le siepi in abbandono o ingombranti (viale della Libertà, via degli Ebrei). E ancora strisce pedonali sbiadite, mancanti (piazza Matteotti all'altezza del civico 50), mal illuminate (via Roma); bici e motorini abbandonati (via Caduti del Lavoro, via degli Ebrei, via Puntoni, via Kossuth); rifiuti a bordo strada, erbacce, terreni usati a mo' di discarica (in fondo a via Paganucci, via Zambelli all'ingresso della capitaneria di porto); cestini dei rifiuti mancanti; marciapiedi dissestati (Accademia Labronica, Aldo Moro, Bartolena, Mameli, Pirandello). «Abito in via Mangini e i marciapiedi sono stretti e pieni di buche», dice Silvia Gargano. «Abbiamo escluso, in quanto analisi più complessa, le aree verdi di Villa Fabbricotti e del parco Pasolini e le zone verdi di piazza Matteotti», aggiunge Resti. SOS DEIEZIONI CANINE. «Sicuramente l'aspetto più grave che fa tanto Calcutta sono le tantissime deiezioni canine in giro ovunque», rincara Resti. Questo, con il manto stradale dissestato e il posteggio selvaggio delle auto sono comuni (sui marciapiedi, in doppia fila come davanti all'asilo Anna Rosa o mal posizionate), purtroppo, a tutte le vide del quartiere. Nella relazione si legge come viale della Libertà (arteria principale) e viale Mameli, altra strada principe, siano insicure per anziani e disabili a causa delle proprie condizioni. «Via degli Ebrei è per metà asfaltata e per metà è tutta buche», denuncia Armando Capitanio. CHE IL COMUNE INTERVENGA. La speranza di Albertini, Resti, Viviana Scarola, Silvia Gargano è quella di avere una risposta e soprattutto un intervento da parte del Comune. «Ci attendiamo non solo una presa d'atto della situazione, ma un impegno concreto circa i modi e soprattutto i tempi degli interventi di risanamento e ripristino tale da costituire una risposta soddisfacente all'attività svolta dai cittadini del quartiere», si legge nel dossier. NUOVI PROGETTI. «I nostri progetti di decoro urbano continuano: è fondamentale un'opera da una parte di dissuasione dall'altra di educazione, partendo dal basso, dalle scuole», aggiunge Albertini «Bisogna fare un discorso con l'Ufficio Scolastico Provinciale per organizzare un progetto». Per l'ambiente Vivi Fabbricotti sta

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” progettando un'iniziativa sul compostaggio in Villa Fabbricotti. «Inoltre ci stiamo preparando per dar vita alla figura dei tutor di strada: un anello tra il quartiere e l'amministrazione per segnalare criticità»

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Tra le richieste degli abitanti anche interventi e sanzioni contro chi porta il cane nelle aree vietate «Più cura del parco e un vigile a controllare» LIVORNO «Villa Fabbricotti è un polmone verde per la città intera e frequentata da centinaia di persone: il problema è che gli ultimi interventi di manutenzione risalgono a più di dieci anni fa e invece il parco ha evidente bisogno di una cura costante». Sa quello che dice Duccio Filippi, per anni è stato direttore della biblioteca Labronica e di quel parco ne conosce pregi e punti deboli. Anche lui abita nel quartiere e si unisce al coro dei residenti di Vivi Fabbricotti: «La cosa più recente che hanno fatto è stata quella di ridisegnare i viali, ma a livello di manutenzione più niente e invece ce ne sarebbe bisogno». Si segnala uno sversamento fognario dietro alle altalene. Tra cani a passeggio nelle aree vietate (con tanto di cartello), erba alta, zone isolate ricettacolo di rifiuti, strutture deturpate da scritte e in disuso si chiede a gran voce il ritorno di un vigile.«Un tempo passava il vigile e noi lo richiediamo a gran voce: è un grande deterrente contro chi sporca, chi deturpa, chi rompe. Basta che un vigile faccia un passaggio», dice forte e chiaro Laura Albertini. «Un tempo c'era: oggi invece la villa è in mano all'anarchia e si vede. L'ambiente, grazie al Chioschino, è migliorato in questa zona ma le altre, più isolate, sono trascurate», aggiunge Paolo Faccioli. Basta fare un giro per toccare con mano quello che riferiscono al Caffè Tirreno gli abitanti. Diversi sono i cani nel prato (dove solitamente giocano i bambini). «A cosa serve mettere cartelli di divieto se poi non c'è nessuno che controlla. Servono proprio più controlli e sanzioni a chi sgarra. È una questione culturale», prosegue Viviana Scarola. Nella zona del campo da basket ci sono diversi cumuli di rifiuti. Gran parte delle mura perimetrali della Villa sono deturpate dalle scritte, ci sono piccole costruzioni all'interno chiuse e inutilizzate. Proprio come la ex casa del guardiano. «Visto che il nostro nutrito gruppo di Vivi Fabbricotti è in cerca di una sede, un'idea potrebbe essere quella di usare proprio i locali della casa dell'ex guardiano, spazi da utilizzare poi per attività laboratoriali della Villa», propone Albertini. E chiude: «Il nostro corso di cucito lo organizziamo grazie alla stanza che ci mette a disposizione il parroco di Sant'Agostino, anche per questo sarebbe bello avere una sede». (f.s.)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

La protesta di un gruppo di residenti di Collemezzano «Vengono a buttare i sacchi dalle zone del porta a porta» Rifiuti gettati a terra chiesti più controlli di Manolo Morandini CECINA Finita la pazienza si armano di macchina fotografica e immortalano il degrado con cui da tempo dicono di essere costretti a fare i conti a Collemezzano. Il colmo lo hanno raggiunto la sera del 25 Aprile. Con i segni del post scampagnata abbandonati ai piedi di cassonetti già stracolmi e anche nelle fossette a lato della carreggiata. Il risultato sono cartoline di inciviltà che chiamano in causa chi incurante dei luoghi getta gli scarti ovunque. A tirare le fila è un gruppo di residenti nella frazione che segnala più di una causa.Sacchi neri e celesti. Fusti di metallo. Ingombranti e cartoni. C'è un po' di tutto a terra. Compreso gli inequivocabili segni di una festa: piatti e bicchieri in plastica di colore rosso e vuoti di bottiglie di vino. «Dopo una giornata di scampagnate i cassonetti delle strade di tutta la zona mostrano i segni del passaggio di chi quando ne trova uno pieno non va a cercarne un altro ma si accontenta di abbandonare i rifiuti a bordo strada - dicono -. E da questo momento dell'anno il fenomeno si fa più frequente, con le molte seconde case che si ripopolano e le strutture turistiche a regime».Da Collemezzano si continua a segnalare anche il turismo dei rifiuti. «Vengono da altri quartieri in modo sistematico a usufruire dei cassonetti - affermano -. L'operatore Rea per raccoglierli utilizza un mezzo meccanico con il risultato che rimuove anche parte della terra e così il fondo delle fossette a lato strada diventa sempre più una voragine». Ad alimentare il flusso dei rifiuti stanno a chi assiste al fenomeno sono residenti a San Pietro in Palazzi che per varie ragioni non rispettano il sistema di raccolta porta a porta che c'è in questa frazione, dove i cassonetti sono stati eleminati da anni.Non hanno una ricetta per arginare l'inciviltà. Eppure non si danno per vinti e provano a mettere sul tavolo alcune proposte che rivolgono all'amministrazione comunale di Cecina e al gestore della raccolta Rea. «La prima cosa da poter fare è quella di aumentare il numero dei cassonetti, dato che le batterie esistenti si dimostrano da anni insufficienti - concludono -. Invece per contrastare il degrado è necessario fare maggiori

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” controlli e il modo migliore sono quelli con impianti di videosorveglianza in modo da scoraggiare chi arriva a Collemezzano per scaricare ingombranti a lato della strada».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina il comitato no discarica di bulera «Vogliamo un incontro con i tecnici» POMARANCE Il Comitato No Discarica Bulera torna a far sentire la sua voce. «La Regione Toscana - dice - ha autorizzato l'ampliamento di questa discarica. A quanto sappiamo, però, l'ente Regione a tutt'oggi non ha predisposto un piano organico per le discariche, quindi ci sembra troppo comodo dare queste autorizzazioni. Si dice che questa discarica è perfettamente controllata, ma chiediamo alle strutture pubbliche che hanno dato le autorizzazioni all'ampliamento per la durata di altri nove anni, di promuovere un incontro con la cittadinanza, in cui i tecnici che hanno dato il via libera a questo progetto, forniscano informazioni sugli strumenti messi in atto e documentate garanzie, che di fronte a sismi di notevole intensità e di fronte a bombe d'acqua, non vengano provocati smottamenti o sversamenti nel torrente Possera, che si trova al di sotto della discarica di circa duecento metri e che va poi a confluire nel fiume Cecina a poca distanza dalle pompe dell'acquedotto». «Questa discarica - afferma il comitato - vive da più di 30 anni, per cui ci sembra che il nostro territorio abbia dato abbastanza. Le amministrazioni locali, i sindacati, la Provincia e la Regione, più di 10 anni fa, ne avevano deciso la chiusura e l'amministrazione attuale ne aveva ravvisato la necessità impostando la campagna elettorale per la conquista del Comune di Pomarance. Poi i rinnovi». «Facciamo appello al sindaco Martignoni - conclude il comitato - affinché si faccia promotore dell'organizzazione dell'incontro pubblico con i tecnici deputati alle autorizzazioni, in modo che venga rassicurata la popolazione». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

LA TRATTATIVA Jindal "ammorbidito" si appresta a firmare di Paolo Carletti PIOMBINO Non siamo a un passo, ma certamente nella direzione giusta. La trattativa quasi a oltranza al Ministero dello Sviluppo economico tra il ministro Calenda e il suo staff, il governatore Rossi e i suoi collaboratori, e la Jindal South West per l'acquisizione di Aferpi, potrebbe chiudersi nelle prossime ore. Le parti stanno faticosamente limando quegli ostacoli che ancora impediscono di chiudere la trattativa, ma ieri al Mise di passi avanti - sempre di quelli si parla - ne sono stati fatti. Nel pomeriggio in città si era diffusa la voce che Jindal avesse firmato la maxi transazione. Così non era. Forse in certi momenti della discussione ci siamo andati vicini, ma nero su bianco ancora non c'è. Probabile - ma non ci sono conferme ufficiali - che sia stato redatto un altro documento che elimina alcuni degli impedimenti sollevati dall'acquirente indiano.Si tratta ancora insomma, e i sindacati aspettano in un clima che dopo l'ultimo incontro (del 19 aprile scorso) un po' controverso, sembra essere tornato buono per arrivare a un risultato. Jindal ha concluso ormai la due diligence su conti e impianti di Rebrab, e qui sta il primo punto. Il magnate indiano della siderurgia ha chiesto una riduzione del prezzo di acquisto dopo aver preso visione dell'impiantistica (inizialmente si parlava di un prezzo di 60 milioni di euro), e probabilmente anche Rebrab - peraltro ieri assente, ma c'erano alcuni suoi collaboratori - potrebbe scendere a più miti consigli vista la condizione fatiscente delle acciaierie ormai ferme da molto tempo. Si è discusso anche di obblighi ambientali - un tasto difficile nei colloqui con la multinazionale indiana - e in questo caso è possibile che il governo, con il ministro Calenda, abbia cercato un compromesso per arrivare a una definizione per quanto riguarda bonifiche, vecchie discariche, e tutto quanto ci sarà da rivedere se tutto andrà a buon fine. Si cerca di procedere velocemente ed è possibile che nei prossimi giorni sia presentato il piano industriale. Jindal - nell'ipotesi di firma e accordo - andrebbe avanti con i tre laminatoi, e ha ribadito l'impegno di riprendersi in casa tutti i 1.800 lavoratori delle acciaierie. Lavoro ce ne sarebbe però soltanto per 700 nei laminatoi, un numero comunque sufficiente per poter ancora accedere agli ammortizzatori sociali in attesa di una decisione sui forni elettrici (l'altoforno è definitivamente cassato). Comunque andrà per tornare a una produzione degna di tal nome si dovrà aspettare del tempo. Anni. Quattro, forse meno. Dipende anche dalla sponda che la Jsw troverà nel governo (passaggio difficile vista la situazione politica nazionale). Intanto i sindacati - che in questa fase stanno giocoforza alla finestra - aspettano il 3 maggio per il Consiglio di fabbrica, ma c'è la possibilità che prima di quella data Jindal si presenti con il piano industriale e non ci sia bisogno di tornare a far sentire la protesta. Regione e Ministero hanno infgatti intenzione di rivedere Jindal e i suoi collaboratori a stretto giro di posta. Vogliono chiudere la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” trattativa, e Calenda è molto determinato in questo. Le prossime ore, o comunque giorni anche se festivi, potrebbero sussurrarci finalmente la parola fine di questa agonia.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba consiglio comunale Approvati rendiconto 2017 e bilancio delle partecipate Il consiglio si è aperto con l'approvazione di due delibere relative ai bilanci delle società partecipate e al consuntivo 2017. Ambedue sono state approvate con i voti favorevoli del Pd, contrarie le altre forze politiche: Forza Italia per Ferrari sindaco, Ascolta Piombino, Un'Altra Piombino, Rifondazione comunista e M5s. Per la delibera sulle partecipate si è espressa contro anche la lista "Sinistra per Piombino". Su questo punto, l'assessore alle Finanze Ilvio Camberini ha presentato i bilanci di tutte le aziende partecipate dal Comune, a eccezione di Asiu in liquidazione straordinaria perché, viste le vicende giudiziarie e per decisione del liquidatore, la sua approvazione è stata prorogata al 30 giugno. La discussione si è concentrata su questo punto e sulla questione legata alla mancata messa in liquidazione di Atm. Per la proroga del bilancio di Asiu, Camberini ha risposto alle critiche evidenziando che si tratta di un'opzione prevista dalla legge, decisa comunque dal liquidatore dell'azienda. Il bilancio Asiu verrà quindi presentato entro il 30 giugno. «Rispetto alla volontà del comune di mantenere in attività Atm - ha spiegato Camberini - la decisione è maturata per due motivi essenziali: uno di natura tecnica perché i pareri legali richiesti sono per la maggior parte favorevoli a non procedere con la liquidazione di Atm per non modificare l'asta in corso per il trasporto pubblico locale, alla quale Atm partecipa con i requisiti necessari. L'altra ragione è politico amministrativa. Con i nuovi due anni di gestione di trasporto pubblico locale che la regione ha affidato nuovamente alle società precedenti, in attesa della definizione della gara per il Tpl unico regionale, il fatto di avere una vicepresidenza di Tiemme (legata da patti parasociali Atm Tiemme) permette di avere peso e voce in capitolo sulla gestione del trasporto pubblico locale». Per il bilancio consuntivo, o rendiconto di gestione, Camberini ha evidenziato il risultato raggiunto nella gestione finanziaria, con il parere favorevole ricevuto dal collegio dei revisori contabili, un avanzo di amministrazione di oltre 460mila euro e un avanzo di conto capitale di oltre 77mila euro, il raggiungimento dell'equilibrio di bilancio corrente e del bilancio degli investimenti. Camberini ha riferito inoltre che il comune di Piombino ha raggiunto anche per questo anno il rispetto dei dieci parametri obiettivi fissati per i comuni al fine dell'accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario. Aver centrato questi dieci obiettivi permette al Comune di Piombino di non essere considerato tra gli enti strutturalmente deficitari e di essere fra quelli virtuosi dal punto di vista della finanza locale.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba gelichi «Bisogna rivedere l'Accordo di programma» PIOMBINO«La questione "Futuro di Piombino", che poi è quella della Val di Cornia, non può più attendere». Così Riccardo Gelichi, consigliere di Ascolta Piombino, che aggiunge: «Un'amministrazione non può continuare a bere tutto quello che gli dice l'imprenditore di turno, deve fare scelte precise». Per Gelichi è necessario «riaprire la discussione sull'Accordo di programma, stiamo parlando di mille ettari di cui la maggior parte di terreno demaniale, sottoposti a un accordo di programma e una variante successiva che non hanno mosso niente. La Legge urbanistica regionale promuove e finanzia progetti finalizzati alla riconversione di aree industriali dismesse. La situazione piombinese giustificherebbe ampiamente un'azione verso l'Ue per reperire finanziamenti mirati, così com'è stato fatto per la Ruhr. Necessaria la costituzione di una cabina di regia a livello di Regione-Comune che possa avviare progetti ingegneristici per le demolizioni e le opere di bonifica».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto cacciatori volontari Abiti per i più bisognosi abbandonati nel bosco FOLLONICA Da oggi i boschi del comprensorio sono più puliti: ad occuparsi di togliere rifiuti e oggetti abbandonati sono stati i cacciatori di varie associazioni venatorie coordinati dal circolo per le attività rurali follonichese. La partecipazione alla recente pulizia del bosco promossa dal Circolo è stata buona e per le prossime edizioni gli organizzatori si augurano una partecipazione sempre più ampia. L'iniziativa ha visto impegnati numerosi cacciatori che, con i propri mezzi, hanno dato vita alle operazioni di rimozione di rifiuti

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ingombranti e non, abbandonati nei boschi del comprensorio. Sono stati raccolti elettrodomestici di vario tipo, biciclette, materassi, ma anche tante bottiglie di plastica abbandonate in mezzo alla natura. Tanto il materiale recuperato e destinato allo smaltimento, come confermato dai partecipanti.E tra i tanti oggetti abbandonati è stato trovato anche del materiale che doveva essere destinato alla beneficenza e che invece non è mai arrivato a destinazione: «Sono stati trovati anche sacchi di vestiario e giochi per bambini destinati alla beneficenza e invece abbandonati - spiegano dal circolo - assieme a distese di bottiglie e scatolette, residuo di veri e propri accampamenti abusivi disseminati per i boschi». Complice anche la bella giornata primaverile, l'iniziativa si è rivelata un successo, segno - continuano i dirigenti del circolo - che in molti hanno a cuore la salute della nostra amata Maremma». Dal circolo arriva un «ringraziamento doveroso al Comune di Follonica per il supporto logistico e coordinativo con Sei Toscana per lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti rimossi. L'iniziativa - concludono i dirigenti - sarà sicuramente da ripetere, sperando in futuro nella partecipazione anche di persone esterne al mondo venatorio». A Gavorrano l'iniziativa si è svolta il 18 marzo scorso e ha visto recuperati tantissimi materiali abbandonati nel bosco tra cui anche numerosi copertoni di mezzi pesanti. Ad occuparsi della pulizia, anche in questo caso, sono stati i cacciatori delle varie associazioni. (g.s.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Capalbio: dopo l'invasione delle spiagge, tessitrice propone «Raccoglieteli e io ci ricamerò sopra fenicotteri e gabbiani» I dischetti di plastica si trasformano in spille di design di Giovanna Mezzana CAPALBIO I dischetti di plastica che hanno invaso le spiagge della Maremma e del Belpaese diventeranno un gingillo da indossare. L'originale idea arriva da Capalbio: qui la fiumana di filtrini non ha risparmiato neppure l'Ultima Spiaggia, il mini-paradiso marino dei vip, che l'immaginario collettivo ripone nell'Olimpo dei luoghi più belli dello Stivale. L'idea è di Laura Rovida, 39 anni, designer tessile artigiana. Una passeggiata di una settimana fa sulla battigia della Piccola Atene - ancora devastata dalla marea di plastica - ha suggerito una sorta di "missione" all'artista, la cui filosofia creativa è legata a doppio filo -è proprio il caso di dirlo - a tutte le buone pratiche dell'ecosostenibilità: nobilitare quell'invadente rifiuto trasformandolo non solo in un oggetto gradevole e con una sua intrinseca preziosità ma persino metasignificante: simbolico. Su quei dischetti lei ricamerà fenicotteri e gabbiani. Sulla spiaggia. «Sulle coste tirreniche sono milioni. Sono un disastro ecologico - dice Laura Rovida - Se passeggi in riva al mare non puoi non accorgerti di quei dischetti, la cui vista è deprimente. Che tristezza... tant'è che ti viene spontaneo raccoglierne il più possibile per toglierli da lì». Così ha fatto Laura con l'intenzione di gettarli nei cassonetti della raccolta differenziata per la plastica. L'idea. Poi però l'estro ha fatto venire in mente una soluzione alternativa all'artigiana-artista «Tenendoli in mano - spiega - ho notato che la struttura del dischetto corrisponde esattamente a quella dei tessuti garzati che utilizzano le ricamatrici. E quindi mi sono detta: perché non ricamare su di essi?». Laura ha una vera e propria "fissazione" per i fenicotteri, tant'è che aveva già "miniaturizzato" la silhouette del volatile trampoliere quando studiava in Inghilterra, al Bradford College - dove, iscritta a Fashion and Textile Design, nel 2010 si è specializzata in tessitura: l'ha ripresa in mano et voilà, è nata la creazione numero zero (nella foto), il dischetto-spilla di Rovida Design (il suo marchio) ricamato in.. seta ecologica. Nel "campo" di ogni gingillo ci sarà o un fenicottero o un gabbiano: «I primi - spiega - sono il simbolo di Capalbio e di Orbetello, di Burano e della Laguna, i secondi sono l'icona del mare. Indossare la spilla significherà aver preso la decisione di stare dalla parte del mare pulito e dell'ecologia». Il progetto. Adesso Laura è al lavoro nel suo laboratorio-show room di Capalbio Scalo, in piazza delle Regioni, (tra il forno e la lavanderia). Appena pronte, le spilline verranno vendute e il 20 per cento del ricavato sosterrà un progetto di conservazione delle spiagge in collaborazione con le Oasi Wwf della Maremma. «Ne farò quante me ne verranno richieste» dettaglia la designer tessile. E visto che l'obiettivo è quello di raccogliere fondi per le Oasi di Burano e di Orbetello, in particolare, la tessitrice lancia alla comunità una piccola richiesta di aiuto collaborativo: «Se vi va - dice a tutti - andate in spiaggia, raccogliete i dischetti e portateli al mio laboratorio». Doppio significato. Per Laura quei dischetti rigenerati - nobilitati - raccontano anche un'altra storia che sottende all'originale idea: «Progetti come questo - dice - possono sostenere le piccole imprese locali come la mia che si occupa di tessile eco-sostenibile e che genera un'economia pulita, intrisa di valori e legata al territorio». Bresciana di nascita, Laura vive a Capalbio da quando era una ragazzina. La sua avventura con telaio e trame inizia 17 anni fa: «Studiavo Filosofia a Firenze - svela - ma mi mancava qualcosa di pratico. La tessitura chiude il "cerchio mentale" perché prima richiede la progettazione e poi conduce ad un prodotto finito che è quello che mi dà soddisfazione». I suoi studi sul design si annodano con la sua passione per

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” l'artigianato artistico: Laura ama "perdersi"in quel complesso e affascinate sistema di intrecci chiamato tessuto. Ha tessuto a mano 50 metri di filato di bambù ecologico certificato Gots, bianco - colore naturale - su cui stampa con la tecnica dello stencil l'"icona" del fenicottero, del gruccione, del martin pescatore per farne sciarpe. Pezzi unici, che rappresentano la sua "cifra". E poi c'è il progetto per la valorizzazione della lana amiatina in tandem con il Cnr. E non solo. Per scoprire le sue creazioni basta andare nel suo piccolo regno a Capalbio Scalo: guardare una tessitrice al lavoro non ha forse qualcosa di magico? Se poi la "metti" a Capalbio, la favola è già scritta.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto il fenomeno Il giallo risolto dopo settimane «Tutta colpa di un depuratore» di Ivana Agostini CAPALBIO Era febbraio quando misteriosi dischetti di plastica fecero la loro comparsa sulle spiagge italiane. Le insolite "rotelle" vennero avvistate in Campania, ma - giorno dopo giorno - iniziarono ad essere segnalate su tutte le coste del Tirreno, da Salerno fino alla Liguria. Nel loro navigare giunsero anche in Maremma, fino alle spiagge della Feniglia, della Tagliata dove alcuni "esemplari" si possono ancora trovare nascosti fra la sabbia. I dischetti approdarono anche nel Capalbiese, sulla spiaggia della Graticciaia e Macchiatonda fino all'Ultima Spiaggia. A Capalbio fu il sindaco Luigi Bellumori - dopo aver ricevuto delle segnalazioni - a fare di persona un sopralluogo preoccupato dall'invasione di tanta plastica. Bellumori definì l'invasione dei dischetti «uno scempio di cui era necessario individuare i responsabili». Tante le ipotesi iniziali che tentarono di spiegare da dove arrivassero fra cui quella secondo la quale potevano essere i dischetti che compongono le cialde per fare il caffè: un'idea poi scartata perché ai dischetti mancava la restante parte della cialda. Della situazione si interessò anche il ministero dell'ambiente che con la sottosegretaria uscente Silvia Velo, che monitorò costantemente le segnalazioni e gli avvistamenti. Due le ipotesi che vennero formulate dal Ministero: o un container caduto in mare dal quale era uscito il materiale che poi le correnti avevano riversato sulle spiagge oppure un guasto a un sistema di depurazione. Il mistero venne risolto a marzo dalla Capitaneria di porto: i dischetti non erano altro che quelli impiegati negli impianti di depurazione delle acque. Venne controllato un depuratore sospetto e venne accertata la fuoriuscita dei filtri a causa di un cedimento strutturale di una vasca dell'impianto. I filtri dal depuratore si erano riversati nel fiume Sele per poi confluire nel Mar Tirreno, dove per effetto delle correnti si sono distribuiti lungo le coste. Il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) presentò un esposto alla Procura della Repubblica di Grosseto (oltre che a quelle di Napoli, Salerno, Latina, Roma, Civitavecchia) chiedendo di aprire indagini urgenti per il reato di disastro ambientale.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Pitigliano Rifiuti, dal 2 maggio via i cassonetti A partire da mercoledì 2 maggio verranno rimossi tutti i cassonetti stradali nel territorio comunale di Pitigliano; saranno sostituiti con i contenitori più piccoli cosiddetti "di prossimità", che permetteranno di differenziare tutti i rifiuti. Il centro abitato di Pitigliano continuerà a essere servito dal porta a porta mentre al Casone e nelle campagne saranno ubicati i bidoncini. Una breve guida a uso dei cittadini interessati è disponibile in versione cartacea in Comune (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12), e presso il Centro di Raccolta in località Il Piano (martedì, giovedì e sabato dalle 16 alle 19)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca ambiente Rifiuti zero Oggi di scena i "casi studio" CAPANNORI Ha preso il via ieri il training formativo sui Rifiuti Zero, che proseguirà sino a domani al polo tecnologico di Capannori promosso dal Centro di Ricerca Rifiuti Zero e Zero Waste Italy in collaborazione con il Comune di Capannori. Giornata "clou" del corso di formazione intitolato "Il ruolo dei centri di ricerca rifiuti Zero e l'analisi del rifiuto residuo" sarà però quella di oggi con numerosi interventi di relatori qualificati, tra cui Rossano Ercolini, direttore del Centro di Ricerca rifiuti Zero di Capannori, Daniele Guidotti, direttore del sistema di Riuso Solidale Daccapo, Enzo Favoino, coordinatore scientifico di Zero Waste Europe. Sarà

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” presente anche l'assessore all'ambiente Matteo Francesconi. Nel corso del pomeriggio saranno presentati alcuni "casi studio" (capsule e cialde per il caffè, i pannolini lavabili, gli accendini, gli spazzolini) e saranno presentati brani della conferenza "Gli Oceani di plastica e il Capitano Nemo", di Rossano Ercolini con la collaborazione di Marialina Santini. In programma anche l'illustrazione del progetto per la scuola "I Club dell'Albatros" della classe 5A di Marlia.Domani alle 9 poi, in programma la terza edizione di "Imprese verso Rifiuti Zero", con la premiazione e la presentazione di "Buone Pratiche di Impresa" e il coinvolgimento della Responsabilità Estesa dei produttori. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca a coreglia Gestione rifiuti Opposizione all'attacco COREGLIA ANTELMINELLI Rifiuti, è caos, dopi i disagi lamentati dai cittadini. Il capogruppo di minoranza "Un futuro per Coreglia" Pietro Taccini va all'attacco dell'amministrazione Amadei: «Se si parla di rifiuti è davvero possibile paragonare il comune degli Antelminelli a Roma. Immondizia da tutte le parti, cassonetti che straripano già da parecchi giorni, altri rotti e non sostituiti e che non vengono mai o quasi mai igienizzati, spazzamento inesistente. Questa è la situazione attuale che sonocostretti a subire i cittadini del Comune di Coreglia. La diminuzione della tassa sulla Tari del 2% è stata un vanto di quest'amministrazione. I cittadini, oggi, ruìinuncerebbero a pagare il 2% in meno a patto che il servizio funzionasse a dovere. Invece, le lamentele crescono di giorno in giorno. Cambiano i suonatori ma la musica rimane la stessa: si cambiano gli assessori, andandoli a cercare fra persone che niente hanno avuto a che fare con la scelta dei cittadini ma, purtroppo, l'immondizia cresce sempre di più».«Già dopo alcuni mesi dall'inizio della gestione dei rifiuti - riprende Taccini - tutti avevano capito che la ditta aggiudicataria lasciava molti dubbi sullo svolgimento regolare del servizio. Ma all'amministrazione comunale questo non interessava un gran che perché tutti gli interessi in quelperiodo, erano rivolti alle vicissitudini dello stadio». Nei giorni scorsi l'amministrazione ha contestato alla ditta Adigest una serie di inadempienze per un'ammenda totale di 50.300 euro: «Complimenti - continua Taccini - era l'ora. Forse dovrebbero spiegare ai cittadini anche il motivo del mancato ritiro dell'immondizia da parte della ditta». La Adigest srl raccoglie parte della nettezza urbana del Comune di Coreglia e la depositava nell'impianto di smaltimento di Pioppogatto. Ma la società Ersu, proprietaria dell'impianto di smaltimento, ha dato il benservito alla ditta Adigest risolvendo il contratto: «Gli impegni di pagamento presi non sono stati onorati, replicando all'infinito il consueto atteggiamento di estrema indifferenza e di colpevole negligenza». Il Comune di Coreglia ha corrisposto la cifra di 70.705,45 euro per la fattura di gennaio, a patto che la ditta Adigest si impegnasse a destinare la cifra alla definizione del contenzioso con Ersu: «Appello caduto nel vuoto considerando quanto deciso dalla Ersu. La ditta Adigest ha incassato i 70mila euro senza risolvere il contenzioso con la Ersu e così, in questa diatriba, chi ci rimette sono sempre, ancora e solo i cittadini che risparmiano il 2% sulla tassa». (n.b.)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca a bagni di lucca Per gli amanti del vintage torna "Soffitte in strada" BAGNI DI LUCCA Entrano nel vivo le iniziative del calendario primaverile di Bagni di Luuca. Dopo la partenza in grande stile della rassegna del Teatro della Scuola al Teatro Accademico, torna, domani, l'appuntamento con "Soffitte in Strada", la prima delle quattro giornate dedicate al mercato del riuso, del vintage e del collezionismo. Per gli appassionati dello sport sarà invece il fine settimana del 19/20 maggio a richiamare tantissimi visitatori alla Villa, quando per due giorni il paese sarà una "vetrina vivente" per gli appassionati di tante discipline. Intanto quello attuale, sarà un fine settimana ricco di iniziative, con spettacoli al Teatro Accademico e tanti banchi allestiti lungo la centrale via Umberto Primo e nelle piazze limitrofe. Ce ne sarà davvero per tutti i gusti: gli appassionati del vintage, dell'antiquariato, del collezionismo sanno che "Soffitte in Strada", evento organizzato dalla Pro loco in collaborazione con l'amministrazione comunale, è diventato un appuntamento da non perdere. Tanti i venditori che prenotano per tempo. Sui banchi sarà possibile trovare di tutto: libri, dischi, oggetti di arredamento, vecchie divise, abbigliamento, oggettistica di vario genere e non mancherà lo scambio degli oggetti usati. L'iniziativa ha una partecipazione crescente e si avvale anche dell'aiuto dei commercianti. Domina infatti la moda del riuso ed è diventata cosa normale, utile e divertente andare a cercare in soffitta e in cantina oggetti dimenticati che possono interessare altri. Il territorio della cittadina termale offre però anche tante alternative legate al patrimonio naturalistico: chi arriva

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” a Bagni di Lucca può infatti, oltre visitare gli stabilimenti termali, cimentarsi anche in pratiche sportive legate alla vita del fiume, effettuare percorsi naturali in bicicletta, a piedi, sul quad. Può provare anche l'equitazione e tante altre pratiche legate alla natura e al benessere. "Soffitte in Strada" tornerà poi il 29 luglio, il 30 settembre e il 30 dicembre. (e.a)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

IL CASO Stretta sulle sagre ma per i ristoratori «si può fare di più» VIAREGGIO Regolamento sulle sagre, si può fare di più. Se da una parte la Regione dà una stretta alle manifestazioni paesane con un giro di vite che porterà più ordinesull'organizzazione, dall'altra le associazioni di categoria chiedono che le regole diventino ancora più stringenti su alcuni temi: ci sarebbero infatti ancora dei punti toccati dalla normativa regionale e che di fatto danno fastidio a chi, come proprietari di ristoranti e pizzerie, lavorano nel settore tutto l'anno. Non saranno colpiti aspetti che invece per le categorie sono essenziali. Tanto per fare un esempio: una vera tassa sui rifiuti e i menù più simili a un ristorante che a una festa di prodotti tipici. «Non si può andare a una una sagra e trovare liste quattro o cinque portate, di mare e di terra, come se fosse un vero ristorante - dice Piero Bertolani di Confcommercio - le sagre sono un elemento costitutivo del nostro territorio, ma chi organizza non può pensare di non avere regole. Sono importanti per le associazioni che guadagnano in denaro necessario per crescere. Ma il problema è che, invece che salvaguardare le nostre tipicità, spesso diventano veri e propri ristoranti temporanei: sono necessari norme e controlli su abusi ed eccessi».Ma il provvedimento è già un passo in avanti sul tema: Esmeralda Giampaoli di Confesercenti saluta il disegno di legge in maniera positiva ma «bisogna ancora lavorare»: «Dopo anni di battaglie - scrive in una nota - siamo riusciti ad ottenere un regolamento per le sagre e soprattutto un giro di vite per coloro che con "finte sagre" svolgevano una concorrenza sleale nei confronti dei ristoratori. L'iter è ancora lungo e ancora non esecutivo. È necessario che l queste manifestazioni non creino problemi agli imprenditori che devono rispettare molte regole stabilite dalla legge sia riguardo ai dipendenti che alle prescrizioni igieniche». Il provvedimento della giunta, che dovrà passare in commissione e poi ricevere l'ok del Consiglio, sarà attivo soltanto dal prossimo anno ma la costa, sui punti salienti si in linea con le direttive. Il nuovo codice del commercio infatti mette un freno alle cosiddette "finte" sagre, ovvero quelle feste la cui gestione è affidata a soggetti terzi che incassano parte dei proventi. Il limite massimo di dieci giorni; stesso limite anche per quelle feste che non hanno niente di locale. Via libera per tutti gli altri.Le feste paesane della Versilia, da quelle del Palio a Querceta a quelle delle colline di Camaiore, già rispettano il limite dei dieci giorni. Le altre invece sono organizzate principalmente da Misericordie, associazioni di volontariato o sportive e comitati paesani, quindi pienamente in linea. Il caso Massarosa inoltre, oltre a rientrare nelle fattispecie descritte, già dall'anno scorso aveva dato una sforbiciata agli eventi portando il limite massimo a 15 giorni.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

PROCURA DI PISA Conclusa l'indagine per peculato a carico di Catarsi VIAREGGIO Conclusa l'inchiesta con l'ipotesi di reato di peculato d'uso per l'ex presidente di Geofor, Paolo Marconcini e l'ex amministratore delegato dell'azienda Fabrizio Catarsi. Il sostituto procuratore Giovanni Porpora ha inviato l'avviso di chiusura delle indagini ai due indagati che ora possono chiedere di essere sentiti, produrre documenti o memorie. È una storia che risale al 2016 quella che per la Procura è ormai definita nelle contestazioni mosse al pontederese Marconcini, che travolto dall'indagine lasciò la presenza della società dei rifiuti, e Catarsi, manager residente a Viareggio. Stando alle informative della squadra mobile pisana, i due indagati in passato avrebbero utilizzato le auto aziendali per motivi personali. Di qui l'accusa del peculato d'uso. Entrambi disponevano di un'Audi e, per la Procura, la guidavano anche al di fuori delle occasioni istituzionali o d'ufficio. Spostamenti privati per ragioni che niente avrebbero avuto a che vedere con l'attività di rappresentanza di Geofor. Non è di per sé un'eresia consentire ai manager di usare l'auto aziendale, spesso come benefit. Ma la concessione deve essere autorizzata con un atto ufficiale della società. Un documento che nel caso in esame non esisteva. (p.b.)

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Il Cav pagherà con un mutuo che verrà restituito dalla gestione di Pioppogatto Ersu dovrà trovare 950mila euro all'anno per l'utilizzo dell'impianto I Comuni saldano tutti i debiti sui rifiuti di Cesare Bonifazi VIAREGGIO Si è chiusa definitivamente la ultradecennale partita del Cav che doveva transare con Tme riguardo alla questione degli impianti di Pioppogatto a Massarosa e Falascaia a Pietrasanta. Ad essere coinvolti tutti i Comuni della Versilia riuniti, appunto, in un unico consorzio. Le amministrazioni hanno trovato finalmente la quadra per liquidare il debito maturato da Massarosa, Pietrasanta e Cav nei confronti della società Tme, ex Termomeccanica: un mutuo dal Mediocredito da 8 milioni che verrà restituito attraverso la cessione del credito al gestore dell'impianto di Pioppogatto Ersu con un canone annuo di 950mila euro. La questione nasce nel 1988 quando il consiglio regionale approvò il piano smaltimento rifiuti della Provincia di Lucca che prevedeva appunto la realizzazione dei due impianti versiliesi. Pioppogatto avrebbe avuto compiti di selezione e compostaggio mentre Falascaia sarebbe stato l'inceneritore della Versilia. La costruzione e la gestione furono affidate all'associazione temporanea d'impresa costituita da Termomeccanica e Consorzio Etruria. Ma nel 1997 la Regione fece subentrare i Comuni di Pietrasanta e Massarosa nella gestione. Nel 1999 Termomeccanica conferì in Tme il ramo d'azienda relativo agli impianti. La società costruttrice aveva attivato alcuni contenziosi con i Comuni di Massarosa e Pietrasanta sui costi di costruzione degli impianti i cui lavori terminarono soltanto nel 2001. Nel frattempo fu costituito il Cav. Le imprese proposero una domanda arbitrale nell'agosto del 2002 ai Comuni e alla Regione per oltre 80 miliardi di lire (circa 42 milioni di euro). Alla fine di numerose sentenze e ricorsi, diventò un debito da circa 9 milioni e 700mila euro nel 2009 che poi, in seguito ad altre sentenze arrivò ad essere quantificato a 15 milioni e 542mila euro, poi diventati 13 milioni. Cinque di questi 13 milioni furono pagati dalla Regione poi furono previste delle dilazioni che poi sono state allungate nel tempo con alcune banche e con dei contributi di alcuni Comuni. Mancava dunque da pagare 4 milioni di euro che, con la firma del Cav il 23 di aprile scorso, vengono pagati definitivamente. I soldi arrivano da un finanziamento di Mediocredito di 8 milioni: 4 milioni per chiudere con Tme, oltre tre milioni e mezzo verranno dati alla Regione su quel debito da 5 milioni, circa 100mila euro andranno in Iva.Il debito con Mediocredito è di 12 anni che verrà pagato con i proventi della redditività di Pioppogatto, come da accordo con Ato. Si tratta di 950 mila euro che il gestore dell'impianto Ersu pagherà annualmente. Denaro che non inciderà sui bilanci dei Comuni. A fronte del finanziamento c'è stata la necessità di produrre delle garanzie da parte dei Comuni per la rata del credito: è la partita delle fideiussioni. Massarosa si accolla la propria quota, il 50% di Viareggio e il 50% della quota interessi di Seravezza; Pietrasanta si accolla i medesimi impegni mentre Forte, Seravezza e Camaiore si sono accollati la propria quota. Viareggio invece non presta fideiussione perché sono debiti precedenti al 31 dicembre del 2013: tali debiti sono di competenza quindi dell'Osl, l'organo di liquidazione.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Il Comune ancora non ha completato il bando per affidare il servizio Intanto parte l'ordinanza per i privati e per gli esercizi pubblici Zanzare a Lido e Capezzano Disinfestazione solo a giugno di Cesare Bonifazi CAMAIORE Si moltiplicano nel territorio le segnalazioni: le zanzare stanno lentamente prendendo il sopravvento. Le grandi piogge degli scorsi mesi e il caldo estivo hanno fatto schiudere le uova di quegli odiosi insetti, tanto che tra Capezzano e Lido la popolazione ancora non si azzarda ad aprire troppo le finestre.Il Comune, che già dall'anno scorso ha abbandonato il servizi di disinfestazione di Sea, è stato preso un po' in contropiede e ancora non ha messo a punto il bando per affidare il servizio. Si tratta, per la precisione, di una vera e propria ricerca di mercato in cui il Comune metterà sul piatto il denaro necessario per compiere la disinfestazione, seppur tardiva, contro le zanzare. L'obiettivo dichiarato dal Comune è quello di riuscire a spendere una cifra inferiore per avere una copertura maggiore: mentre con Sea il servizio era dall'Aurelia fino al mare, adesso lo si vuole estendere almeno fino a Capezzano. Per tutto questo però si dovrà aspettare almeno fino a giugno. Nessun intervento preventivo, per quello ci devono pensare i privati. Sì perché l'amministrazione ha emanato pochi giorni fa un'ordinanza con la quale impone alcune prescrizioni sia ai cittadini che ai proprietari di esercizi pubblici. Si obbligano quindi i cittadini a evitare eliminare dall'esterno qualsiasi oggetto che possa raccogliere l'acqua piovana e comunque di evitare gli accumuli idrici in seguito alle piogge. I cittadini devono trattare l'acqua presente nei tombini, griglie di scarico, pozzetti di

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Mazzoni: accertamenti sulle acque di Cava Fornace PIETRASANTA «Accertamenti immediati sulle acque della falda nell'area intorno a Cava Fornace». Parole di Daniele Mazzoni, candidato sindaco di Siamo Pietrasanta, che reclama «urgenti campionamenti dopo che le analisi di Arpat hanno rivelato la presenza di inquinanti come triclorometano e idrocarburi nelle acque sotterranee della zona al confine tra Pietrasanta e Montignoso. Arpat deve procedere al più presto alle verifiche - aggiunge Mazzoni - se i fattori inquinanti non dipendono dalla discarica, ci dicano quali sono le cause dell'innalzamento dei parametri. Dalla relazione annuale, trasmessa anche all'autorità giudiziaria, risulta il mancato rispetto delle percentuali di conferimento dei rifiuti contenenti amianto. La Regione - continua Mazzoni - ha negato ai comitati i calcoli delle fidejussioni. È un atto gravissimo perché la discarica insiste a due passi dalle case e i cittadini hanno il diritto di sapere.Ricordo che anche le copie delle fidejussioni sono state consegnate solo dopo la mia diffida nel 2017. Se i pietrasantini mi daranno fiducia, tutti i documenti inerenti all'attività di Cava Fornace torneranno a essere pubblici e consultabili on-line. Le querele sui temi ambientali non mi spaventano».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

All'ex San Giacomo si ricordano le battaglie ambientaliste dagli anni '80 ad oggi «Quando la zona industriale fumava» CARRARA Raccontare trent'anni, dal 1988 a oggi, di «battaglie ambientali nel territorio apuano» attraverso incontri, workshop, mostre, proiezioni video, teatro e documenti. Temi ambientali e sociali si intrecciano in "Ecologia sociale. Battaglie ambientali nella zona apuana dagli 80 a oggi", per tre giorni (fino a domani sera) a Carrara, presso l'ex Ospedale San Giacomo. «L'idea di partenza- spiegano gli organizzatori - è quella di proporre i materiali conservati presso il nostro archivio che hanno come filo conduttore la lotta per la salute pubblica e la chiusura della fabbrica Montedison. Per mantenere una memoria attiva e vigile, ragionare sullo stato attuale della bonifica e aprire un dibattito sulle problematiche legate alla velocità e alla modalità di escavazione selvaggia delle montagne; la trasformazione in distretto minerario avvenuta negli ultimi trent'anni del nostro territorio».Partono da qui dall'Archivio Germinal (associazione carrarese nata nel 2001, con sede dal 2009 a Torano, ex scuole Guidi, che conserva e rende fruibile materiale sulla storia dell'anarchismo), organizzatori dell'evento, per spiegare come nasce l'appuntamento formato come detto da più appuntamenti spalmati lungo tre giorni. Dal workshop per fare nuovi manifesti si passa alla mostra su quei manifesti che ci sono già quelli direttamente dall'Archivio Germinal sul tema, si legge, delle «Lotte per la Salute dei Cittadini e dell'Ambiente»; all'inaugurazione della mostra seguiranno le video-interviste a cura di Marco Buratti e foto. Tanti protagonisti, tanti momenti di riflessione che hanno visto protagonisti, nel lungo weekend dedicato alle battaglie ambientali, tanti personaggi e autori.Nella giornata di oggi, dalle 18 parte Marcello Palagi che parlerà dell'Assemblea Permanente per la Salute dei Cittadini di Massa e Carrara e di Medicina Democratica; di seguito Masha Stroobant e "Il ruolo delle Donne nella Lotta Ambientalista"; alle 21 ci sarà la proiezione del documentario di Gabriele Nardini e Nicola Bruschi "Quando la ZIA fumava".Domani mattina, giornata conclusiva dell'evento all'ex San Giacomo, si replica appunto con il workshop (ore 10) e si concluderà la tre giorni di "Ecologia sociale. Battaglie ambientali nella zona apuana dagli 80 a oggi" con la presentazione dei lavori realizzati (dalle ore 18). Luca Barbieri

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

L'INCENDIO Fiamme alla Costa, è la quinta volta di Gianluca Uberti ALBIANO MAGRA Ennesimo rogo ieri mattina alla ditta Costa ad Albiano Magra, il quinto dal primo incendio del settembre 2007, il quarto in meno di 31 mesi. E stavolta le voci che circolano propendono più insistentemente per una origine dolosa dell'incendio, piccolo e subito circoscritto e domato dalle otto manichette dell'impianto antincendio della ditta Costa in circa 10 minuti, senza che si sia reso necessario il contributo dei Vigili del Fuoco, comunque immediatamente intervenuti. Ma il problema è che il rogo si è prodotto in modo molto repentino, sprigionando un fumo chiaro in mezzo ai rifiuti ingombranti accumulati, in grande quantità, nel piazzale dell'azienda di lavorazione dei rifiuti e danneggiando un telone di plastica che chiudeva l'accesso ad uno dei capannoni. Ora si attendono le risultanze delle indagini dei Carabinieri, che sono in corso, coadiuvate anche dalle immagini dell'impianto di videosorveglianza dell'impresa, che sicuramente forniranno elementi utili alla individuazione di eventuali responsabili. Il rogo, come accennato, è stato domato in circa 10 minuti. Iniziato alle ore 10,18, alle ore 10,28 era già stato spento. Il tutto mentre si stava svolgendo un corso di formazione interno dei lavoratori e degli operai della ditta Costa. Sul posto, oltre ai Vigili del Fuoco, giungevano gli uomini in divisa dell'Arma dei Carabinieri e gli uomini in borghese della Digos, a testimoniare che le indagini saranno le più scrupolose possibili, mentre arrivavano, in seguito, i tecnici dell'Asl, guidati dal dottor Francesco Sacchelli, responsabile dell'unità funzionale igiene e sanità pubblica, per le rilevazioni e le valutazioni del caso Si faceva vedere fuori dai cancelli anche il patron Mauro Costa. Fortunatamente, il piccolo incendio è stato subito domato, ma il sindaco di Aulla, Roberto Valettini, decideva, prudenzialmente, di rimandare a casa i bambini delle scuole elementari di Albiano Magra, evidentemente su pressione dei genitori. Ed è stato lo stesso primo cittadino aullese a dire che non si può assolutamente escludere l'ipotesi che l'incendio sia doloso, dando appuntamento all'11 maggio prossimo, quando si riunirà una prima Conferenza dei servizi presso la Regione Toscana per discutere dell'Autorizzazione Integrata Ambientale per la ditta Costa, un passaggio che potrebbe essere decisivo per il futuro dell'azienda di lavorazione dei rifiuti. E a parlare di situazione delicata è stato il vice sindaco e assessore comunale all'ambiente, l'albianese Roberto Cipriani, il quale è tornato a ribadire che «l'impianto è troppo vicino alle abitazioni, quindi occorre tutelare i cittadini in primis, perchè non possiamo accettare che ogni tot mesi siamo qui a occuparci di incendi. Perché, nonostante gli indubbi miglioramenti apportati dall'azienda, la gente è in forte tensione, pertanto dobbiamo essere vigili e attenti». Non a caso, stamani alle 11 i No Costa, guidati dal leader storico Walter Moretti, torneranno a farsi vedere presso il palazzo comunale aullese per chiedere nuovamente la chiusura della ditta Costa, probabilmente alla presenza del deputato del Movimento 5 Stelle, Riccardo Ricciardi, e del consigliere regionale pentastellato Giacomo Giannarelli. «Invitiamo i bambini che oggi sono stati, precauzionalmente, fatti uscire in anticipo dalle scuole materne ed elementari di Albiano, invase dai fumi sprigionati dall'ennesimo incendio dello stabilimento Costa Mauro sas di lavorazione rifiuti, accompagnati dai loro genitori nonni e nonne».Questo l'appello che si può leggere sulla pagina Facebook dei No Costa, pronti ad una nuova stagione di mobilitazione.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

I LAVORATORI «Siamo preoccupati, rischio disastro» C'è preoccupazione fra i lavoratori della ditta Costa e non lo nasconde Linda Donati, coordinatrice igiene ambientale della Fit-Cisl. «Ancora una volta - scrive Linda Donati - l'ennesimo tentativo di sabotaggio del nostro posto di lavoro, sventato, in pochi minuti, dalla professionalità di tutto il personale adeguatamente formato e aiutato dalle dotazioni d'avanguardia dell'impresa. L'azienda non ha subito danni, ma è evidente che, come lavoratori, siamo preoccupati. Forse qualcuno, pur di danneggiare l'impresa, non ha remore né verso l'ambiente né nei confronti della vita umana. Oggi l'incendio è avvenuto alle 10 di mattina, nel pieno dell'attività lavorativa. Si poteva creare un disastro. Certi che dalla collaborazione con le forze dell'ordine, questa volta verranno accertate le responsabilità».

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Per l'impresa si tratta di una «oscura trama, che non deve rimanere impunita» La proprietà: disegno contro di noi ALBIANO MAGRA Nel tardo pomeriggio di ieri, la segreteria dell'Impresa Costa Mauro sas affidava la propria posizione su quello che viene definito «un tentativo di incendio» ad un comunicato stampa in cui si adombra l'origine dolosa del rogo. Lo pubblichiamo integralmente: «Abbiamo subito un ennesimo tentativo di incendio doloso. Spento dopo pochi minuti grazie a nuove forme di controllo e al nostro pronto intervento. Abbiamo ragione di credere che sia stato innescato da materiale esplodente introdotto a quello scopo. L'ultimo atto di una oscura trama che riguarda noi, ma anche molti altri impianti della zona. Non può che ritenersi un tentativo di destabilizzare il buon andamento del ciclo dei rifiuti nella nostra zona. Un vero e proprio disegno che è impossibile non vedere. A chi fa gioco? Chi ne è responsabile? Torniamo a richiedere alla stampa, alle autorità, alle forze dell'ordine, che paiono finalmente orientate verso questa direzione, di volgere la propria massima attenzione alla comprensione di quale siano gli interessi che muovono tutto questo per combatterli e vincerli. Temiamo che ulteriori incertezze e deviazioni, di fronte a questa evidenza, si possano trasformare in atto di colpevole complicità che favorisca coloro che hanno interessi delinquenziali. L'episodio occorso in data odierna poteva avere conseguenze gravi ma, certo con disappunto degli autori, grazie alla nostra continua vigilanza è rimasto un tentativo fallito e circoscritto. Come confermato anche da tutti i controlli degli enti ed autorità intervenute. La nostra azienda ha sempre dimostrato, anche all'interno dei numerosi procedimenti giudiziari e legali in cui è stata coinvolta, di agire entro la più assoluta legalità. Le autorizzazioni certe e durature che, a questo punto con ogni evidenza, ci spettano, confermano il nostro buon operato, così come lo conferma la nostra nota disponibilità ad investire e delocalizzare l'impianto. Che si tenti adesso di impedire tutto questo con atti criminali è evidente e che questo crei danni alla regolarità del mercato, al lavoro, alla convivenza della comunità è altrettanto palese. Siamo un'azienda sana e competitiva che chiede soltanto di poter lavorare. Il dovere di tutti, però, è che, questo ennesimo atto delinquenziale non rimanga impunito come già avvenuto troppe volte in precedenza».

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Servizi Rifiuti, ecco come cambia la raccolta porta a porta CASCINA Novità nella raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta. Da mercoledì 2 maggio cambia il calendario di raccolta, allo scopo di contenere i costi, ridurre la quantità di rifiuti indifferenziati e incrementare la differenziata. Il nuovo calendario è in distribuzione in questi giorni presso tutte le utenze del Comune di Cascina ed è disponibile anche sul sito internet del Comune. Ecco le novità introdotte. Due raccolte dell'organico a settimana. La raccolta del rifiuto organico avverrà il lunedì e il giovedì per tutto l'anno. Non sarà perciò più effettuata la terza raccolta dell'organico, quella che avveniva il sabato solo nei mesi estivi. Ciò permetterà un minor costo del servizio. Per rendere più agevole gestire i rifiuti organici in modo efficiente e senza disagi, sarà programmata quanto prima possibile la distribuzione a tutte le utenze domestiche del nuovo kit per la raccolta dell'organico: nuove biopattumiere areate da 10 litri (più grandi di quelle attualmente in dotazione) e relativi sacchi di carta con fondello per assorbire la frazione liquida e ridurre le maleodoranze. Centro di raccolta aperto la domenica. Dal 2 maggio il centro di raccolta di via Campania cambia il proprio orario di apertura. Il centro sarà aperto il lunedì, il mercoledì e il venerdì in orario 7-13, il martedì e il giovedì in orario 13-19, il sabato in orario 7-13 e 13: 30-19: 30, la domenica in orario continuato 7-19. Resta la possibilità per i residenti del Comune di Cascina di poter conferire i rifiuti anche al centro di raccolta di Putignano, in via Fiorentina, aperto dal lunedì al sabato con orario continuato 7: 30-19: 30. Sfalci e potature su prenotazione. Nel corso del 2018, per limitare l'utilizzo del polietilene nella raccolta di sfalci e potature, sarà possibile fare richiesta, al numero verde 800 959095, di contenitori specifici per questo particolare tipo di rifiuto. Durante la fase della distribuzione resterà comunque attivo il calendario di ritiro in vigore. Una volta raggiunte le 2mila utenze fornite dei nuovi contenitori, il servizio di raccolta sfalci e potature sarà utilizzabile gratuitamente solo tramite prenotazione al numero verde gratuito 800 959095, selezionando l'opzione 1. La prenotazione può essere effettuata anche da cellulare, a pagamento, allo 0587 261880. Per spiegare ai cittadini le novità, il Comune ha organizzato una serie di incontri. Ecco l'elenco degli incontri a maggio. Mercoledì 16 maggio, presso la sala consiliare del municipio, in corso Matteotti 90 a Cascina, incontri alle ore 11, alle ore 17 e alle ore 21. Giovedì 17 maggio, al Centro sociale Il giardino, a Navacchio, incontri alle ore 17 e alle ore 21. Venerdì 18 maggio, alla sala polivalente della Misericordia, in via Risorgimento 37 a Latignano, incontri alle ore 17 e alle ore 21. Sabato 19 maggio, al bar Gigi, a San Prospero, incontri alle ore 17 e alle ore 21. Lunedì 21 maggio, alla sala parrocchiale in via del Borghetto 105

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” a San Lorenzo alle Corti, incontri alle 17 e alle 21. Martedì 22 maggio, al Circolo Arci in via Tosco Romagnola 2442 a Badia, alle ore 17 e alle ore 21. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera ambiente Ripulite dai rifiuti due aree di Fornacette PONTEDERA Gli "Acchiapparifiuto" scendono nuovamente in strada, pronti a misurarsi ancora contro l'inciviltà di chi lascia a terra cartacce, lattine o quant'altro. Giovedì gli operatori della Cooperativa Sociale Ponteverde, già inclusi nel progetto comunale "Opportunamente", e un dipendente comunale addetto, incaricato di guidare e coordinare il gruppo, hanno passato in rassegna alcune zone di Fornacette bisognose di essere ripulite dai rifiuti abbandonati.Le zone interessate sono state via Vittime delle Foibe (strada di confine con altri Comuni spesso oggetto di abbandoni indiscriminati) e la zona attorno a via Mazzei e via Fermi oggetto di indicazione arrivate dalla popolazione. L'invito ai cittadini è segnalare al Comune, tramite i mezzi di comunicazione messi a disposizione, ogni abbandono, perfino il più piccolo di cui siamo testimoni. Ogni informazione è preziosa sia per orientare il servizio di "Acchiapparifiuto" verso un intervento mirato, sia per cercare di scovare i trasgressori che si sono resi colpevoli dello scempio, passibili di multe salate.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Il Comune di San Vincenzo autorizzato a sconfinare per interrare la posidonia spiaggiata Le alghe finiscono a Castagneto di Manolo Morandini SAN VINCENZO Ha i giorni contati il monte di alghe. È cresciuto un po' alla volta. Ammucchiando e ammassando quanto si è spiaggiato nei mesi invernali a nord del porto turistico. Il risultato è una sorta di bubbone artificiale, ai piedi del cantiere finito sotto sequestro penale dell'ex Faro. Qui nessuno ha protestato. Anzi, ha fatto da schermo a un'opera congelata da mesi di carte bollate e inchieste. Con l'arrivo della bella stagione e le temperature salite a picco però quella massa vegetale ha preso a fermentare. Cattivi odori e l'avanzare della putrefazione che stando al provvedimento dell'amministrazione comunale di San Vincenzo creerebbero "non pochi problemi igienico sanitari". Ma si evidenziano anche ragioni legate alla "fruibilità del sito e di immagine". Da qui la scelta di rimuovere e interrare il tutto. Sarà un tratto di arenile di Castagneto Carducci ad ospitare le trincee in cui gettare il materiale vegetale. Lo si è già fatto nel 2016 e all'epoca l'operazione scatenò un tiro incrociato di polemiche. Dalla sponda sanvincenzina come da quella castagnetana. Nessuna comunicazione ufficiale. A rivelare ciò che accadrà è l'ordinanza numero 6 del 26 aprile a firma del sindaco di San Vincenzo Alessandro Bandini, il titolo: "Interventi di rimozione e interramento posidonia oceanica". L'operazione trova conferma nelle parole dell'assessore all'Ambiente Antonio Russo: «L'alga è già stata ammassata ed è pronta per essere interrata - dice -. I lavori dovrebbero richiedere da due a tre giorni a partire dal 3 maggio». Che aggiunge: «Nella stagione invernale l'alga in battigia assolve la funzione di arginare l'erosione costiera, ma in estate deve essere necessariamente rimossa per garantire a turisti e residenti la fruibilità della spiaggia». L'ordinanza recita: "Si è accumulata nelle settimane scorse una gran quantità di posidonia oceanica". Non c'è altra stima sulla massa da rimuovere. Quel che è certo è che i lavori fanno capo a Sei Toscana Srl, poiché previsti dal contratto di gestione sottoscritto con il Comune di San Vincenzo. L'intervento di interramento arriva in scia a quello eseguito le scorse settimane alla Conchiglia, nel tratto di spiaggia libera dove sono state scavate le trincee per interrare altra posidonia spiaggiata lungo la riva a nord del porto turistico, all'altezza dello stabilimento balneare Il Bucaniere. Un'operazione tampone in attesa del nulla osta da parte del Comune di Castagneto Carducci che è stato rilasciato il 20 aprile, con cui autorizza a fare le opere di interramento in un tratto di spiaggia di sua competenza. C'è un precedente e risale a maggio del 2016 quando vennero interrati circa 8.000 metri cubi di alghe spiaggiate a San Vincenzo, trasferite all'interno di due trincee larghe 10 metri, profonde 1,50 metri e lunghe 800 e 300 metri per poi essere ricoperte da uno strato di 50 centimetri di sabbia. Operazione a cui sono seguiti dopo un anno i campionamenti a cura dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) in cui è stato messo in luce che oltre a trattarsi di un'operazione a norma di legge non sono emersi parametri ambientali fuori norma. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Sassetta Olio alimentare esausto, due punti per la raccolta SASSETTA Sei Toscana, in collaborazione con l'amministrazione di Sassetta, ha attivato la raccolta dell'olio alimentare esausto. Da oggi sono a disposizione dei cittadini due nuovi punti di raccolta in via Roma e in via di Castagneto Carducci. I cittadini potranno così conferire correttamente questo particolare rifiuto nei contenitori appositi. L'olio alimentare esausto se non smaltito correttamente può creare danni ambientali molto significativi: basta infatti un litro per rendere non potabile un milione di litri d'acqua, una quantità che potrebbe dissetare circa 140 persone per 10 anni.Il conferimento è molto semplice: basterà raccogliere l'olio in una bottiglia di plastica e, una volta chiusa, inserirla nel contenitore di raccolta. È vietato conferire olio minerale (come l'olio motore delle macchine) o lubrificanti. La raccolta e manutenzione delle postazioni sarà a cura della ditta Calussi, l'azienda cui Sei Toscana ha affidato il servizio per i comuni della provincia di Grosseto e Val di Cornia. Il costo del servizio non ha alcuna ripercussione sulla tariffa perché si remunera direttamente col recupero dall'olio raccolto.

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

I militari del Roan sequestrano un piazzale dove è stata stoccata terra di scavo del cantiere di via Zambelli I sigilli della Finanza nell'area demaniale PORTOFERRAIO I finanzieri del reparto aeronavale di Portoferraio hanno messo sotto sequestro un'area di proprietà demaniale in viale Teseo Tesei, nell'area retroportuale posta sull'altro lato della strada rispetto al supermercato Coop. I militari sono entrati in azione ieri mattina, applicando i sigilli all'ingresso del piazzale dove è presente un mezzo meccanico della cooperativa livornese Clc e un grosso cumulo di terra di scavo che, presumibilmente, è stato portata in quella zona dopo esser stata prelevata dal vicino cantiere di via Zambelli, dove sono in corso i lavori per la realizzazione del nuovo centro commerciale. Il sequestro è scattato a seguito di un decreto del giudice delle indagini preliminari di Livorno, emesso il 26 aprile scorso. L'attività investigativa della Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Livorno non è ancora conclusa e le indagini vanno avanti nel più stretto riserbo. Nel piazzale di proprietà demaniale era stata concessa l'autorizzazione a stoccare il materiale di risulta da parte dell'amministrazione comunale. L'indagine della Finanza sarebbe relativa proprio alle attività di stoccaggio del materiale nella zona a poche decine di metri dagli imbarchi dei traghetti. Nei giorni scorsi il cantiere per la realizzazione del centro commerciale era finito al centro dell'attenzione per un altro motivo, ovvero per la notizia della crisi della cooperativa Clc, che ha portato i libri in tribunale. Da giorni i lavori nel cantiere nell'area portuale di Portoferraio dove dovrebbe sorgere l'Eurospin e un nuovo centro commerciale, che un mese fa marciavano spediti, hanno subito un brusco rallentamento. (lu.ce.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

VERSO L'ESTATE Spiaggia di Fiumara coperta di legni di Francesca Ferri MARINA DI GROSSETO Meglio la versione "wild Maremma", con il rischio di scheggiarsi un piede con un naturalissimo ma insidioso legnetto nascosto nella sabbia, o la versione "sotto al sole come sul velluto", con l'arenile perfettamente passato al setaccio e pulito come zucchero a velo?Una spiaggia semiprotetta. Si affaccia l'estate e Fiumara - splendida località a nord di Marina di Grosseto, tempio dei kiters e degli amanti della natura - si ritrova a barcamenarsi nella delicata ricerca di un equilibrio tra il rispetto di una zona semiprotetta (l'area è classificata Sic e Sir, Sito di interesse comunitario e regionale) e le esigenze di fruizione dei bagnanti.Precauzioni per il fratino. Il problema è annoso, scoppiato qualche anno fa quando il Comune "si accorse" che le prescrizioni per le aree Sic e Sir imponevano precise prescrizioni. Ad esempio nella striscia entro 10 metri dalle dune si può fare solo una costosa e lunga pulizia a mano, mentre la più veloce e più economica, ma più impattante, pulizia a macchina è concessa solo oltre 10 metri dalle dune. Sempre entro 10 metri dalle dune è vietato lasciare i cani sciolti o passare con i cavalli. Qui, sulla sabbia, nidifica infatti un piccolo trampoliere, il fratino, e ogni altro "ospite" può danneggiargli il nido e le uova.Pulizia solo a tratti. Fin qui nulla di nuovo. Sennonché da un paio d'anni la pulizia dell'arenile viene effettuata solo all'interno delle concessioni demaniali, che sono tre per altrettante scuole di kitesurf e una per lo stabilimento balneare Fiumara. Il resto della spiaggia, quella libera, la cui pulizia spetterebbe al Comune, è lasciato "al naturale", ovvero grossi tronchi arenati, legni e legnetti mischiati alla sabbia, stecchi e altro materiale portato dal mare. Più simile alla spiaggia del Parco della Maremma, insomma.«Mai viste queste condizioni». Ieri mattina, giornata splendida, a Fiumara non c'era una gran folla di bagnanti. Qua intorno, del resto, non si può parcheggiare (sempre per le prescrizioni previste per le zone Sic e Sir) e anche i due parcheggi più vicini, uno alla Canova e uno in via delle Colonie, sono ancora chiusi. «Questi tronchi non ci dovrebbero essere. Così ti ci puoi anche far male se ci cammini senza ciabatte», dice Raffaele Scalese, fiorentino, appassionato di kitesurf e habitué di Fiumara. «Vengo qui da molti anni e non ho mai visto la spiaggia in queste condizioni. In passato sulla spiaggia libera si poteva giocare a calcetto; ora nemmeno a parlarne. Non si capisce la politica del Comune, cosa vuole fare del suo demanio durante l'estate: se vuole mandarci gente e dare un servizio, o se vuole lasciarla allo stato naturale. Nel primo caso basta poco, basta solo pulire; nel secolo, che almeno lo dichiari».«Dopotutto è naturale». C'è però anche chi apprezza la spiaggia "sporca". «Dopotutto è naturale», spiega una coppia di aretini con il cane al seguito. E così una ragazza, stesa al sole proprio sulla duna. In alcuni tratti, del resto, l'arenile si assottiglia a una stretta striscia, effetto naturale dovuto alle mareggiate che spostano in continuazione il profilo della spiaggia.Rifiuti e "tracce" bio. Meno naturale è un cumulo di rifiuti di plastica che è stato ammucchiato sulla duna, dietro un giunco. Per non parlare delle reti da pesca, semisotterrate da tempo immemorabile insieme ad altri legni, tra la Fiumara

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” e lo stabilimento omonimo: lì da anni, mai portati via, hanno creato una specie di "controduna". Cavalli in spiaggia. C'è poi quello che non può dirsi un "rifiuto" vero e proprio, ma che sarebbe auspicabile non trovarsi sotto i piedi: sterco di cavallo disseminato qua e là. Non c'è da stupirsi. I cavalli qua a Fiumara sono di casa. Anche ieri mattina un gruppo a cavallo ha attraversato la spiaggia. In questo caso, fino all'inizio della stagione balneare la presenza di cavalli in spiaggia è consentita. Qui a Fiumara, tuttavia, come già detto, devono stare oltre dieci metri dalla duna. Anche per loro, insomma, la fruizione della spiaggia è a condizione di rispettare precise regole.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Tari, ritardi delle bollette "Era meglio posticipare" GROSSETO Chi ha un immobile nel Comune di Grosseto deve stare attento alla scadenza della prima rata della Tari, perché c'è stato un pasticcio. L'amministrazione comunale ha appreso dal servizio di spedizione che potrebbe registrarsi un ritardo nella consegna di parte delle bollette della Tari, da recapitare ai contribuenti entro la fine di aprile, in vista della scadenza della prima rata, fissata per il 5 maggio. «È probabile, quindi - scrivono dal Comune capoluogo in una breve comunicazione - che per questo disguido alcuni cittadini riceveranno le bollette in prossimità della prima scadenza o addirittura dopo questa data. Nel caso in cui la bolletta della Tari 2018 dovesse arrivare oltre la scadenza del 5 maggio saranno comunque considerati nei termini i pagamenti effettuati tempestivamente. I controlli saranno eseguiti d'ufficio sulla base degli elenchi di consegna. Pertanto i cittadini interessati non dovranno contattare gli uffici per segnalare la situazione». Per il pagamento della Tari, lo ricordiamo, è possibile provvedere in un'unica soluzione entro il 16 giugno o, in alternativa, in quattro rate con scadenza il giorno 5 dei mesi di maggio, luglio, settembre e novembre. Il primo a commentare è stato il consigliere di Passione Rinaldo Carlicchi: «Francamente poco m'importa che la responsabilità della consegna in ritardo dei bollettini della Tari sia addebitata alla ditta incaricata del recapito. Trovo invece paradossale che si inviti il cittadino al pagamento tempestivo della cartella appena gli verrà consegnata e che ci sarà un controllo da parte dell'amministrazione sui pagamenti avvenuti in ritardo in base a elenchi forniti, guarda caso, dalla ditta responsabile del ritardo». Per Carlicchi sarebbe opportuno posticipare per tutti la prima rata al mese di giugno mantenendo per le rate di luglio, settembre e novembre le scadenze originali. «Un errore di altri - conclude - non deve ricadere sui cittadini, che non avranno tempo per organizzarsi e che dovranno in caso di disguidi accollarsi gli oneri per il ritardo nel pagamento. Spero vivamente che il Comune proceda in questo senso. Se ciò non avvenisse presenterò un'apposita mozione». (g. b.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Porto Ercole: i ragazzi del Club nautico e della vela raccolgono plastica, tappini e oltre 700 "dischetti" I volontari puliscono 150 chili di rifiuti di Enrico Giovannelli PORTO ERCOLE Sono stati raccolti oltre 150 chili di rifiuti nella giornata "Agonisti dell'Ambiente" che si è svolta a Porto Ercole sulla spiaggia di Sgalera, l'arenile in prossimità del Marina di Cala Galera. A organizzare "gli spazzini" per un giorno il Club nautico e della vela dell'Argentario, che ha coinvolto i ragazzi della scuola vela agonistica. E quanto raccolto dai partecipanti è stato davvero ingente: bottiglie di plastica, flaconi di sapone, tappi di confezioni alimentari, taniche di carburante, scatole di polistirolo, cotton fioc, buste, sedie e tavolini di plastica, un gommone, ma soprattutto oltre 700 dischetti di filtraggio sversati a metà febbraio da una fabbrica nella zona di Paestum, che con le correnti sono poi giunti fino alla costa maremmana. «Con la pulizia della spiaggia i ragazzi della squadra agonistica del Cnva hanno dimostrato di essere non solo dei campioncini, ma anche dei grandi amanti della natura - ha detto Eleonora de Sabata, responsabile del progetto europeo CleanSea Life - Oggi i piccoli velisti hanno fatto una promessa importante al mare: di rispettarlo, e di non gettare alcunché in acqua, di proteggerlo, raccogliendo ogni volta un rifiuto e di averne cura, impegnandosi a usare meno plastica usa e getta, a riciclare meglio e di più. Piccoli gesti che, se adottati da tutti, farebbero davvero la differenza». Un progetto quello europeo CleanSea Life, che va adesso applicato anche a tutti i diportisti e i soci del circolo. «E' stato per noi un onore assecondare questa richiesta nata dai ragazzi della nostra squadra agonistica - ha sottolineato Maurizio Belloni, vice presidente del Cnva - ci siamo impegnati in prima persona a ripulire la spiaggia della nostra scuola vela che aprirà i battenti nel mese di giugno. Rimuovere così tanti rifiuti, così come i dischetti e perfino un gommone arenatosi nell'inverno con i tubolari pieni di sabbia, è stata un'impresa ardua ma grazie alla collaborazione di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” tutti abbiamo portato a casa un bellissimo risultato. Un mare pulito, libero dai rifiuti è il sogno di tutti gli amanti del mare che invece soffre per l'abbondanza di plastica. Ci impegneremo come circolo a rendere questa iniziativa un appuntamento fisso di inizio e fine stagione sportiva». La documentazione fotografica e parte del materiale raccolto sarà poi oggetto di una presentazione nelle scuole del comune di Monte Argentario in collaborazione con la guardia costiera, per sensibilizzare i ragazzi sull'importanza della tutela del mare.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

SOLDI E AZIENDE I diritti camerali aumentano del 20% di Gianni Parrini LUCCA Camera di commercio, scattano i rincari: l'iscrizione costerà il 20% in più dell'anno passato (in media l'aumento sarà di 100 euro ad azienda). La misura porterà nelle casse dell'ente di corte Campana circa 600mila euro in più, che saranno utilizzati per progetti di valorizzazione del patrimonio, di digitalizzazione delle imprese e di interscambio scuola-lavoro. L'ok del Mise. Nei giorni scorsi il ministero dello Sviluppo economico ha dato il placet alla richiesta avanzata da alcune Camere di commercio di aumentare del 20% la quota di iscrizione annuale per finanziare programmi specifici rivolti allo sviluppo economico e all'organizzazione di servizi alle imprese. I progetti presentati dalla Camera di commercio di Lucca hanno ottenuto il via libera: i rincari riguardano il 2018 e le aziende hanno tempo fino ad agosto. Sulla storia recente dei diritti camerali occorre fare un breve riassunto. Per dare un segnale di attenzione alle imprese vessate dalla crisi economica, nel 2014 il governo emanò una norma che prevedeva riduzioni scaglionate nel triennio degli importi per l'iscrizione delle aziende alle Camere di commercio di tutta Italia. Nel 2015 la riduzione fu del 35%, nel 2016 del 40% nel 2017 l'importo venne addirittura dimezzato rispetto a quello iniziale del 2014. Un duro colpo per le casse degli enti camerali a cui però si concedeva la possibilità di varare aumenti nell'ordine del 20%. «Si ma questa possibilità - spiega il presidente Giorgio Bartoli - che all'inizia era del tutto libera, nel corso del tempo è stata sempre più vincolata a progetti specifici sui cui il ministero doveva dare il placet. Tant'è che lo scorso anno, pur una serie di problematiche, non abbiamo sfruttato questa possibilità. Quest'anno, invece, siamo riusciti ad ottenere l'ok del dicastero. Le imprese pagano di più? Sì, in media l'aumento è di circa 100 euro, ma ci tengo a sottolineare che i 500-600mila euro in più che arriveranno dai nostri 52mila iscritti non serviranno a pagare i costi camerali ma verranno reinvestiti sul territorio e in progetti di sostegno alle imprese». Quest'anno, pertanto, le aziende che hanno un fatturato sotto i 100.000 euro pagano una quota fissa di 120 euro anziché di 100, mentre per gli scaglioni successivi è prevista un'aliquota regressiva, cioè più bassa man mano che il fatturato sale: da 0,015% a 0,001% per fatturati superiori ai cinquanta milioni di euro. In ogni caso, il massimo che un'azienda dovrà pagare è fissato a 22.000 euro (l'anno scorso era 20.000). Gli aumenti valgono anche per le quote fisse delle ditte individuali.«Sono tre i progetti che abbiamo presentato e che ci permettono di attivare questi rincari - spiega Bartoli -. Il primo riguarda il "Punto Impresa digitale": si tratta di un progetto che punta a fornire alle imprese, soprattutto quelle piccole, l'assistenza necessaria per scoprire i possibili benefici offerti dalle nuove soluzioni tecnologiche. Ci saranno dei fondi messi a disposizione di chi, ad esempio, vuole implementare nuovi sistemi gestionali o cose di questo tipo. Il tutto passerà attraverso bandi della Regione. Il secondo progetto riguarda l'alternanza scuola-lavoro e il terzo la valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione del turismo. Lo svolgeremo in collaborazione con le associazioni e l'obiettivo primario è quello di valorizzare i centri commerciali naturali dei piccoli borghi».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Cattive condizioni per il parco pubblico a Sant'Anna Alcuni percorsi sono scomparsi nella vegetazione Erba modello giungla e rifiuti abbandonati in via De Gasperi di Michele Citarella LUCCA Tornate le giornate lunghe, l'ora legale e i primi caldi, ecco che nonni e genitori prendono con loro nipoti e figli per ripopolare i parchi giochi della nostra periferia. Dove però, oltre alle rose, ci sono anche le spine. Duole constatare che, a tre anni dalla sua inaugurazione, nel parco pubblico di Via De Gasperi, a Sant'Anna, già si denotano disagi per bambini e accompagnatori alle prese con rifiuti, erba alta e incuria delle strutture. Nonni e genitori portano nipoti e figli al parco, ma non possono godersi in piena sicurezza un po' d'aria e di tempo libero. Realizzato grazie al contributo fornito al comune dal Rotary Club, al momento dell'inaugurazione ne furono evidenziate la presenza di giochi adatti anche a piccoli diversamente abili e la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” messa in opera del fondo antitrauma, che permette ai piccoli di non aver problema in casi di caduta.Purtroppo, proprio il manto presenta problemi principali. In alcuni punti è distrutto e si alza polvere che ostacola inevitabilmente il gioco dei bambini, soprattutto nelle giornate un po' ventilate. In altri punti la gomma antitrauma è spaccata dalle erbacce che forzato dal terreno. In alcuni punti, alla base della casetta di legno vicino all'altalena, non si tratta di erba bensì di ortica, che scorgiamo perché, mentre ci addentriamo tra i giochi, la piccola Anna piange e si gratta il braccio recandosi in lacrime tra le braccia della mamma indicando il gioco in cui si è sentita pungere. Se niente è da eccepire in merito allo stato dei posti auto esterni (utili la sera anche per i vicini ristoranti) le griglie per le biciclette sembrerebbero del tutto scomparse. Giusto usare il condizionale, perché dopo un po', calpestando l'erba incolta, un genitore urta qualcosa di nascosto rischiando di inciampare mentre esce dal parco. Scovando tra i mucchi di erba, ecco proprio le griglie delle biciclette. L'erba è talmente alta e incolta per cui alcuni percorsi in asfalto sono invisibili; tra fasci d'erba che veleggiano al vento, fioccano carte, plastica, lattine e pannolini. Se la mancanza del taglio d'erba è il problema principale, non va meglio per la raccolta dei rifiuti: nella nostra inchiesta abbiamo frequentato il parco da sabato 21 fino al 27 aprile: si denotano le solite bottiglie di vetro attorno ai cestini, completamente pieni di immondizia. Ma chi frequenta il parco di Via De Gasperi? Il parco è libero a tutti, ma è un vero peccato notare che panchine e spazi verdi sono occupati da "bande" di extracomunitari che rendono di fatto inaccessibile ampi spazi del parco. E spesso, incuranti di chi hanno intorno, vengono colti a fare bisogni di ogni tipo e restano gli odori a farla da padroni. Proprio il quartiere di Sant'Anna sarà a breve oggetto di lavori di realizzazione di bonifica di aree dove il disagio sociale è elevato e verranno realizzati aree verdi e parchi attrezzati. La speranza dei residenti di Sant'Anna è che sia prevista manutenzione più efficiente, una pulizia più frequente (soprattutto nei periodi estivi) e che avvengano maggiori controlli. A che cosa servono contributi privati e investimenti pubblici per migliorare i quartieri se poi non vengono effettuate manutenzione e scarseggia il servizio d'ordine?

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Estrazione a sorte: ce ne saranno altre tre nel corso dell'anno I primi premiati per la differenziata LUCCA Estratti i primi vincitori del concorso "Differenzia e vinci". Promosso dal Comune e Sistema Ambiente per incentivare il corretto smaltimento dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, il concorso è iniziato dal primo di febbraio e terminerà il 15 ottobre di quest'anno. L'assessore all'ambiente Francesco Raspini, la consigliera Valentina Simi e il direttore Roberto Paolini, hanno consegnato i premi ai primi cittadini "campioni della differenziata" che sono stati estratti a sorte lo scorso 13 aprile fra quanti hanno messo in atto i comportamenti virtuosi richiesti dal regolamento del concorso. Ai cittadini vincitori, oltre allo sconto in bolletta di 80 euro che sarà applicato nella prossima fattura Taric, andrà una targa e un attestato di partecipazione. In tutto sono previste altre 3 estrazioni di 15 nominativi ciascuna: 4 del centro storico, che per partecipare devono aver ritirato nei punti di distribuzione un kit completo di sacchetti colorati per la raccolta differenziata o devono avere utilizzato almeno 30 volte le isole ecologiche interrate; 15 utenti delle zone periferiche che devono avere utilizzato la stazione ecologica almeno 2 volte, oppure devono avere esposto il rifiuto indifferenziato con il mastello grigio da 2 a 6 volte nel periodo di riferimento.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Raccolta rifiuti e soldi: l'Ato sta con la Piana CAPANNORI Ha il sapore della beffa, verso i Comuni più virtuosi, la decisione della Regione Toscana di "premiare" quei territori in cui si avvierà un sistema di raccolta rifiuti all'avanguardia. Una scelta in teoria giusta, ma che, in realtà, rappresenta una sorta di handicap per chi, invece, quei sistemi li ha già adottati. E l'assemblea di Ato Toscana Costa appoggia la linea espressa dai Comuni della Piana di Lucca e da Pescaglia: è opportuno che le delibere regionali 274 e 278 del 2018 (con le quali si stanziano cospicui finanziamenti solo nei confronti dei territori che intendono avviare progetti di raccolta "porta a porta" o di prossimità), siano integrate affinché parte delle risorse siano destinate anche a quei soggetti già virtuosi, come, per esempio, quelli riuniti in Ascit, che intendono migliorare la gestione e le performance della propria raccolta differenziata. Una posizione manifestata apertamente durante l'ultima assemblea da parte del direttore generale di Ato Toscana Costa e dagli amministratori presenti, che rimanda ora la decisione finale alla Regione. «Con le delibere regionali attuali - spiegano gli assessori all'ambiente di Capannori e Altopascio Matteo Francesconi e Daniel Toci, e i sindaci di Porcari Leonardo Fornaciari e di Pescaglia Andrea Bonfanti - tutti noi rischiamo di restare esclusi dal finanziamento, nonostante che negli anni abbiamo già realizzato e sostenuto in proprio sistemi di raccolta domiciliare avanzati. A questa decisione ci siamo

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” opposti da subito, perché restiamo dell'idea che sia giusto sostenere chi è rimasto indietro, investendo però anche su chi ha già fatto molto per l'ambiente e per la crescita della comunità. Siamo soddisfatti della presa di posizione manifestata anche dall'assemblea di Ato Toscana Costa e ringraziamo il direttore generale Franco Borchi per la decisione assunta, con la speranza che ora anche la Regione si muova di conseguenza».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il sindaco: «Raggiunti gli obiettivi del bilancio di previsione» Via libera al consuntivo 2017 ALTOPASCIO Approvato dall'amministrazione D'Ambrosio, il bilancio consuntivo. L'esercizio 2017 ha visto nell'arco dell'anno entrate pari a oltre 18 milioni di euro e uscite sui 16 milioni di euro. Un documento, ha spiegato il sindaco Sara D'Ambrosio, che conferma le linee-guida dell'amministrazione comunale, impegnata ad aumentare i servizi lasciando invariate, o addirittura abbassando, le tariffe: «Abbiamo mantenuto gli impegni assunti con il bilancio di previsione 2017. Dal punto di vista urbanistico lo scorso anno abbiamo avviato l'iter per il piano strutturale intercomunale, mentre sul fronte dello sviluppo economico e imprenditoriale, il 2017 è stato l'anno in cui si sono sbloccati diversi e cospicui investimenti su Altopascio da parte di aziende private. Crescono i turisti, con quasi 20mila arrivi nel 2017 (+2,30%) e crescono anche le presenze, che passano dalle 44.287 del 2016 alle 45.055 del 2017 (+1,70%). Continua a riscuotere successo, inoltre, anche il turismo lento, legato alla Francigena: nel 2017 sono stati 1.421 i pellegrini che hanno dormito nella foresteria comunale, di cui un terzo provenienti dall'estero, mentre quelli che hanno transitato da Altopascio sono circa 4.263. A breve procederemo con le variazioni di bilancio, che ci permetteranno di destinare più risorse alla programmazione culturale e alle manifestazioni da organizzare in paese, ai lavori pubblici, agli educatori dedicati ai giovani altopascesi e, in linea con la mozione presentata dai gruppi di maggioranza al fondo antislot». Alcuni numeri: spicca la spesa del trasporto sociale per disabili, che è passata dai 63mila euro del 2015 ai 135mila euro del 2017, i 35mila euro di contributi alle associazioni di volontariato (23mila nel 2015). Quindi la gestione del nido comunale nel 2017 si è aggirata intorno ai 300mila euro, e, infine, l'assistenza domiciliare degli anziani, passata da 28mila euro nel 2015 a 44mila euro nel 2017. Diecimila euro in più, poi, sonostati destinati alla riduzione del pagamento della Tari. Il 2017 è stato anche l'anno dell'introduzione del baratto sociale, confermato con più fondi anche per il 2018. Di 400mila euro, invece, gli investimenti destinati alle scuole, cui vanno aggiunte anche le risorse provenienti dei contributi diretti (circa 27mila euro) e quelle ricavate dal taglio alle indennità degli amministratori. Per l'edilizia sportiva, in particolare per i lavori al campo di via Rosselli, sono stati stanziati 100mila euro. Spesi poi circa 200mila euro, tra nuove asfaltature, manutenzioni e nuova segnaletica orizzontale e verticale, ai quali occorre aggiungere il contratto Citelum-Consip per la gestione e il rifacimento dell'illuminazione pubblica. Infine, il capitolo sicurezza, per il quale la spesa è cresciuta di 195mila euro.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Pulito anche il Massaciuccoli durante l'iniziativa del Consorzio di bonifica che ha visto scendere in campo mille volontari fra la Versilia e Massa-Carrara Via una tonnellata di rifiuti da fiumi, lago e spiaggia MASSAROSA Più di mille persone, tra giovani studenti, volontari delle associazioni, migranti, si sono buttati nei corsi d'acqua, i laghi e le spiagge della costa versiliese, armati di guanti, sacchetti e rastrelli, per pulire, in tutto oltre cinquanta chilometri di alvei dei rii e dei laghi e almeno dieci chilometri di arenile, da plastica e rifiuti. In tutto è stata raccolta e portata via una tonnellata di rifiuti, molti erano stati lasciati lungo le rive del lago di Massaciuccoli, quel paradiso della Versilia sempre più lasciato a sé stesso. Era questa la quarta edizione di "Fiumi e laghi sicuri e puliti... spiagge più belle! " promossa dal Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord per difendere l'ambiente, accrescere la sicurezza idraulica e contribuire ad accogliere, nel migliore dei modi, i turisti in arrivo per la stagione vacanziera ormai alle porte. Da Bocca di Serchio a Marina di Vecchiano, nel Pisano, fino al Torrente Isolone a Fosdinovo, in Lunigiana; passando da Fiumetto, Lago di Massaciuccoli, Fosso Farabola, Motrone, Fossa dell'Abate, Seravezza, Fiume Versilia, Lago di Porta in Versilia; Frigido, Fossa Maestra e Torrente Renara sulla costa apuana; e Torrente Acqua Torbida, Torrente Aulella, Fiume Magra, Torrente Bagnone, Torrente Mangiola, Fiume Verde, Torrente Osca, Torrente Taverone Torrente Penolo in Lunigiana: ora il reticolo idraulico è più pulito e sicuro, grazie al lavoro di tante e tante persone. «Un fiume di volontari ha risposto al nostro appello, e ha deciso si esserci alle pulizie di primavera, per assicurare il proprio contributo, e difendere e valorizzare così il nostro ambiente - sottolinea il presidente del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, Ismaele Ridolfi -. Quando i cittadini, come oggi, si

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” riappropriano dei loro corsi d'acqua, cresce la cura dell'ambiente e la sicurezza idraulica. Il ringraziamento va ai volontari e alle associazioni, che ci hanno messo fatica e dedizione; alle istituzioni, che hanno assicurato collaborazione e disponibilità; ai ragazzi delle scuole e ai loro insegnati, perché tutti insieme forse abbiamo imparato un po'di più che il nostro territorio va rispettato; ai dipendenti del Consorzio, come a quelli dei Comuni e delle aziende dei rifiuti, che non mancano mai di dimostrare passione per il proprio lavoro. A tutti, grazie». La manifestazione è stata anche l'occasione per siglare le convenzioni tra il Consorzio e numerose associazioni del territorio: che "adotteranno" ciascuna un corso d'acqua, realizzando sopralluoghi periodici e contribuendo così attivamente alla loro cura. L'iniziativa è giunta appunto alla quarta edizione, ed è nata per contribuire attivamente alla buona riuscita della stagione vacanziera in Versilia e nella Costa apuana: che rischia di essere compromessa dal materiale plastico che si deposita sulle spiagge.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio la mozione Sconti sulla Tari per chi dona alimenti Scontro in consiglio SERAVEZZAÈ successo in consiglio comunale, venerdì. L'amministrazione ha bocciato la proposta del centrodestra che proponeva agevolazioni e riduzioni sulla tariffa rifiuti alle attività commerciali che donano gli alimenti di avanzo. «La richiesta - spiega la consigliera Elena Luisi - è molto semplice: tutte quelle attività commerciali che si occupano di somministrare bevande e alimenti, invece che smaltire le rimanenze tra i rifiuti, possono consegnare il cibo ancora fresco, ai più bisognosi, magari collaborando con associazioni o con il comune stesso. In cambio, per chi aderisce, il Comune applica un piccolo sconto sulla Tari, in base anche a quanto viene ceduto». Idea respinta. O meglio, la maggioranza aveva chiesto un rinvio della mozione, per fare le dovute valutazioni economiche per la sua applicazione. Luisi non ha accettato e l'amministrazione l'ha bocciata. La richiesta era stata avanzata dai consiglieri di centrodestra del gruppo Idee in Comune, Riccardo Cavirani e Luisi. Secondo loro le motivazioni con cui la proposta è stata respinta sono per la maggioranza «un modo per arrampicarsi sugli specchi di fronte ad una delle tante proposte di buon senso fatta dalla minoranza, a cui questa amministrazione non vuole riconoscere nessun merito». L'idea è nata in seguito a una legge del 2016 che libera dall'imposizione fiscale le rimanenze che vengono cedute in beneficenza. Una iniziativa avviata con successo, a quanto pare, in altre città d'Italia. Il sindaco Riccardo Tarabella replica sostenendo che l'amministrazione è pronta «ad approvare la mozione perché condividiamo lo spirito che anima la legge, che è quello di semplificare e incentivare la donazione di beni di prima necessità a vantaggio di chi più ne ha bisogno. Abbiamo soltanto chiesto ai proponenti - dice Tarabella - di soprassedere temporaneamente sulla parte relativa alle agevolazioni Tari, il cui impatto sulle casse comunali non è al momento valutabile. La legge introduce molte interessanti forme di semplificazione e di armonizzazione normativa e di agevolazione per chi dona, come ad esempio l'esclusione dell'Iva sull'operazione». Tiziano Baldi Galleni (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

AMBIENTE In mille contro la plastica MASSA Ci sono quelli che sporcano, ma ci sono anche - e sono sempre di più - quelli che puliscono, quelli che all'ambiente ci tengono davvero: lo proteggono, lo difendono, lo recuperano. E la giornata di ieri è stata la chiara conferma che la cultura ambientale è sempre più diffusa. Più di mille persone - tra studenti, volontari, migranti - hanno animato le spiagge, i lungo fiume e i laghi della costa apuana e della Lunigiana. Armati di guanti, sacchetti e rastrelli, rigorosamente insieme, hanno pulito oltre cinquanta chilometri di alvei e almeno dieci chilometri di arenile, da plastica e rifiuti. Il tutto per difendere l'ambiente, per accrescere la sicurezza idraulica e per contribuire ad accogliere, nel migliore dei modi, i turisti in arrivo.È stata un successo la quarta edizione della manifestazione "Fiumi e laghi sicuri e puliti, spiagge più belle", organizzata dal Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord assieme alle istituzioni e ai comuni, a 40 associazioni di albergatori, di balneari e di volontariato, alle organizzazioni agricole e alle aziende per la raccolta e il conferimento dei rifiuti solidi urbani. Un'iniziativa non soltanto apuana: da Bocca di Serchio a Marina di Vecchiano, nel pisano, fino al torrente Isolone a Fosdinovo, in Lunigiana; passando da Fiumetto, dal lago di Massaciuccoli, dal fosso Farabola, Motrone e dalla Fossa dell'Abate, Seravezza. Pulizie anche lungo il Versilia e il Frigiso e nelle rive del lago di Porta alla Fossa Maestra a Marina di Carrara e al torrente Renara nelle montagne massesi.

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.”

Ramazze in azione anche in Lunigiana, sul torrente Acqua Torbida, sull'Aulella, sul Magra, sui torrenti Bagnone, Mangiola, Fiume Verde, torrente Osca, Taverone e Penolo: ora il reticolo idraulico è più pulito e sicuro, grazie al lavoro di tante e tante persone.«Un fiume di volontari ha risposto al nostro appello, e ha deciso si esserci alle "pulizie di primavera", per assicurare il proprio contributo, e difendere e valorizzare l'ambiente - sottolinea il presidente del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, Ismaele Ridolfi - Quando i cittadini, come oggi, si riappropriano dei loro corsi d'acqua, cresce la cura dell'ambiente e la sicurezza idraulica. Il ringraziamento va ai volontari e alle associazioni che ci hanno messo fatica e dedizione; alle istituzioni che hanno assicurato collaborazione e disponibilità; ai ragazzi delle scuole e ai loro insegnanti perché tutti insieme abbiamo imparato che il nostro territorio va rispettato; ai dipendenti del Consorzio, come a quelli dei Comuni e delle aziende dei rifiuti che non mancano mai di dimostrare passione per il proprio lavoro. A tutti, grazie».La manifestazione di ieri mattina è stata anche l'occasione per siglare le convenzioni tra il Consorzio e numerose associazioni del territorio che "adotteranno" ciascuna un corso d'acqua, realizzando sopralluoghi periodici e contribuendo così attivamente alla loro cura. L'iniziativa, ormai giunta alla quarta edizione, è nata per contribuire attivamente alla buona riuscita della stagione vacanziera in Versilia e nella costa apuana. Stagione che rischierebbe di essere compromessa se tutta la plastica che si deposita sulle spiagge non venisse rimosso. Senza dimenticare che gran parte del materiale viene "stoppato" dagli impianti idrovori e dalle barriere galleggianti, appositamente istallate dal Consorzio. Quelle barriere evitano che ogni anno ulteriori 1.300 tonnellate di materiale arrivino al mare. Un bel freno, nonostante cui la plastica riesce comunque a conquistarsi le spiagge. «Secondo una prima stima, che sarà affinata nei prossimi giorni, abbiamo contato circa una tonnellata di materiale - anticipa il presidente Ridolfi - Sensibilmente meno degli anni precedenti. E credo questo sia un dato estremamente positivo e significativo. Ciò significa infatti che la sensibilità per l'ambiente sta crescendo; noi pensiamo, anche grazie a iniziative come queste".Tra i molti volontari erano presenti anche cento immigrati richiedenti il permesso di soggiorno, ospiti in alcune strutture di accoglienza, che ben volentieri hanno accettato di rimboccarsi le maniche e dare una mano. Anche gli amministratori non si sono tirati indietro: tra i partecipanti i sindaci e gli amministratori dei Comuni coinvolti; il consigliere regionale Giacomo Bugliani; l'onorevole Cosimo Maria Ferri e gli amministratori consortili, i rappresentanti di ANBI Toscana (l'associazione regionale dei Consorzi).

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

La Lunigiana è ecologica Una giornata ecologica anche per la Lunigiana, ieri, per pulire le aree verdi ed i fiumi dai rifiuti, cercando di instillare, grazie al lavoro di tantissime associazioni e volontari, una maggiore empatia con l'ambiente eil territorio, in modo da tutelarlo, facendo sì che possa risplendere agli occhi di turisti e visitatori. Le potenzialità maggiori della Lunigiana emergono proprio dal suo patrimonio ambientale, su cui gravita buona parte dell'indotto. Ogni singolo comune ha organizzato le sue aree di intervento, con persone di ogni età, soprattutto giovani e bambini, che si sono dati appuntamento per contribuire ad una causa più grande. La giornata ha visto l'adesione delle amministrazioni, delle scuole, delle organizzazioni agricole, delle associazioni degli albergatori della costa assieme a quelle ambientaliste. Una giornata magari non potrà arginare tutte le criticità, ma sicuramente è necessaria per la creazione di una sensibilità rinnovata verso l'eredità che si vorrà lasciare alle generazioni che seguiranno.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara il nostro fiume Da Resceto fino alla foce il Frigido è rimesso a nuovo MASSA Al posto della bacchetta magica c'erano i guanti, al posto del pentolone per le pozioni, sacchi neri per raccogliere i rifiuti. "Travestiti" di pettorina targata Consorzio 1 Toscana Nord, seppur senza mantello dell'invisibilità, il risultato della giornata di pulizia di fiumi e laghi indetta dal consorzio di bonifica per la giornata di ieri, si è avvicinato ad un bellissimo incantesimo.Dalla sorgente fino alla foce, il fiume Frigido è stato ripulito dai molti rifiuti. E il merito, stavolta, non è stato della fata turchina, ma della collaborazione tra associazioni ambientaliste, venatorie e di volontariato, istituzioni, Asmiu, balneari, albergatori, istituti scolastici e volontari richiedenti asilo politico. Per il quarto anno consecutivo le pulizie di primavera organizzate dall'ente di bonifica hanno visto la partecipazione di quasi 1000 volontari sparsi in tutte le zone interessate dalle operazioni di riqualificazione. A Renara e Resceto le associazioni "Amici di Renara" e "Resceto Vive" hanno invitato la cittadinanza a ripulire il torrente in vista dell'estate. Baciate dal sole le acque gelide e cristalline delle frazioni sono tornate ad avere la giusta decenza, ripulite dai rifiuti abbandonati nell'ultimo anno. Scendendo il fiume, là dove le acque diventano più tiepide e meno limpide, i volontari Croce

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.”

Oro, Croce Rossa, Compass, Delf, Pro loco Marina di Massa, Coldiretti, Mbaye Mor, Wwf e Anmi, hanno risistemato il parco fluviale del fiume Frigido. Oltre alle pulizie in programma, grazie alla preziosa collaborazione degli studenti degli istituti scolastici Don Milani e Paolo Ferrari, la staccionata del fiume ha assunto tutto un altro colore. Multicolore per l'esattezza: verde, rosso, giallo, azzurro. Per i bambini è stata una giornata di "pittura" all'aria aperta durante la quale poter imparare a conoscere il fiume ce difenderne la bellezza. E oltre ad aver ricevuto gli elogi delle istituzioni, la contentezza dei piccoli è stata anche quella di "guadagnare" un sacco di guanti da utilizzare nell'orto botanico che coltivano a scuola. Alla foce del Frigido, invece, c'erano i volontari dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia. Loro, scogli e spiagge, da Statuto hanno il ruolo istituzionale di mantenerli puliti. Così, anche se in pensione, i marinai continuano a preservarne la dignità.«Sono stati raccolte circa mille tonnellate di rifiuti - ha spiegato il presidente del Consorzio di bonifica, Ismaele Ridolfi - i volontari erano più di mille, dal Serchio fino al Magra e grazie alla collaborazione fra gli enti è stata possibile questa giornata. Una giornata importante - continua Ridolfi - sotto tre aspetti: il valore ambientale, la sicurezza idraulica e l'accoglienza turistica. Negli ultimi anni stiamo registrando una diminuzione dei rifiuti negli argini di fiumi e laghi e questo è positivo. Se gli argini dei fiumi sono tenuti bene possiamo fruirne, e utilizzandoli si rischia meno l'accumulo che in caso di piena impedisce il regolare deflusso dell'acqua. E a livello turistico è importante rendere accogliente la zona, dare un benvenuto ai turisti in occasione della primavera». Camilla Palagi

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara a montignoso Ramazze in azione sul lago di Porta Volontari al lavoro anche alle Cateratte MONTIGNOSO "Fiumi e laghi più puliti...spiagge più belle" vede protagonista anche Montignoso. Volontari impegnati con guanti, sacchi neri e ramazza sul le rive del lago di Porta. «Iniziativa lodevole perché permette di riappropriarci di una parte del nostro territorio» è il commento dell'assessore all'ambiente Massimo Poggi che ha partecipato all'iniziativa. Sono stati scelti punti strategici e simbolici - continua l'assessore - il Lago di Porta è sicuramente una realtà da preservare con cura e attenzione vista l'importanza che ricopre sia a livello ambientale che turistico, stesso dicasi per gli interventi di pulizia lungo il fiume delle Cateratte. Speriamo - conclude Poggi - che iniziative come queste possano aiutare a far crescere più rispetto e più attenzione verso un territorio e un ambiente che appartiene a tutti».Un appello, quindi, ad una maggiore e più diffusa cultura ambientale. «Una giornata all'insegna dell'educazione civica - così Giorgia Podestà, l'assessora al sociale del comune di Montignoso ha definito la giornata di ieri - che è riuscita a coinvolgere il mondo delle associazioni, cittadini, famiglie e anche migranti, ecco questo credo sia un punto da sottolineare con importanza perché l'integrazione e l'inserimento in un tessuto sociale si realizza proprio partendo dalla condivisione e dalla partecipazione a momenti della vita cittadina come quello realizzato stamani».All'iniziativa, organizzata nella giornata di ieri e finalizzata a pulire le rive, ma anche a sensibilizzare al rispetto dell'ambiente, hanno partecipato, oltre al Comune di Montignoso, Legambiente Massa, Pro loco Montignoso, Muttley's Versilia e Salvamento Versilia, migranti dei centri di accoglienza Caprini e Delfa.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara dopo il rogo Ditta Costa, scontro sull'antincendio ALBIANO MAGRA Dopo l'ennesimo rogo, venerdì mattina alla ditta Costa ad Albiano Magra, il quinto dal primo incendio del settembre 2007, il quarto in meno di 31 mesi, ieri a mezzogiorno è stato faccia a faccia fra i No Costa, guidati dal leader storico Walter Moretti, e il sindaco di Aulla, Roberto Valettini, presso la sede della Croce Rossa Italiana ad Albiano Magra.Ed è stato proprio Moretti ad andare all'attacco, mostrando su un maxi schermo un video girato nei minuti, fortunatamente pochi, durante i quali si è sviluppato l'incendio di venerdì mattina, video in cui si vede chiaramente che le fiamme vengono spente anche dall'esterno della ditta Costa, grazie a un idrante fatto passare sopra il muro di cinta, quindi non solo tramite l'impianto antincendio all'interno del piazzale dell'impresa.«Ma quali otto manichette in dotazione alla ditta!» tuonava il leader dei No Costa, il quale aggiungeva che l'azienda che lavora rifiuti «si è fatta prestare acqua dal capannone vicino, come si vede nel video, quindi non ci si venga a raccontare una montagna di storie sulla sicurezza, ma si faccia qualcosa o arriveremo al dramma prima o poi. Il fumo, inoltre, era basso ed è stato anche nero, c'era un odore acre di plastica bruciata, una nuvola bassa che ha invaso la piana». Valettini

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” replicava subito a muso duro: «Io di storie non ne dico, sono gli enti preposti, Vigili del Fuoco in primis, ad avere attestato che la ditta Costa dispone di otto manichette». Prima del breve ma significativo scontro, il sindaco di Aulla aveva introdotto il confronto pubblico sottolineando che «quello della ditta Costa è un nervo scoperto, un problema che occupa molto questo Comune, che ha altre emergenze come la ex Cjmeco. Sarò in Regione Toscana - aggiungeva Valettini - per togliere di qui questa impresa, ma la Regione stessa deve aiutarci, anche perchè ci troviamo ad avere a che fare con una burocrazia spaventosa e vergognosa». Il primo cittadino aullese, quindi, dava appuntamento a mercoledì prossimo alle ore 21, sempre presso la sede della Croce Rossa Italiana ad Albiano Magra, per un altro incontro pubblico sul tema, che vedrà il vice sindaco e assessore comunale all'ambiente, l'albianese Roberto Cipriani, a rappresentare l'amministrazione comunale. Ed è proprio contro Cipriani e la sua assenza ieri mattina che si scagliava Moretti, ricordando quando manifestava per strada contro la ditta Costa prima di candidarsi nella lista che sosteneva Valettini e diventare il suo vice. Seduti a fianco di Valettini c'erano ieri due esponenti del Movimento 5 Stelle, il portavoce alla Camera dei Deputati, Riccardo Ricciardi, e il consigliere regionale Giacomo Giannarelli. Quest'ultimo tornava a perorare la strada della delocalizzazione della ditta Costa, invitando la Procura della Repubblica a battere un colpo e guardando alla Conferenza dei servizi sull'Autorizzazione Integrata Ambientale della ditta Costa, che si svolgerà in Regione Toscana l'11 maggio prossimo. «Quel che è certo è che questa è una situazione delicata - diceva Giannarelli - e come Movimento avevamo già firmato un esposto in merito. Di sicuro la ditta Costa non può stare dove sta e per tutelare i lavoratori, si riassumano alle dipendenze del Cermec a Massa. Inoltre, va rivisto il Piano regionale dei rifiuti» aggiungeva Giannarelli, che invitava Valettini a verificare l'esistenza o meno delle otto manichette della discordia. A fare eco al consigliere regionale pentastellato era Ricciardi, il quale precisava che «se è vero che certe certificazioni sono formalmente corrette, la storia ci ha spesso insegnato che così corrette non erano».Presenti all'incontro anche i tre consiglieri comunali di minoranza del gruppo "Idee in comune": Maria Grazia Lombardi, Monja Brunelli e Filippo Coppelli.Gianluca Uberti

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Rifiuti in Comune, la maggioranza contro la Magnani Il gruppo consiliare "Avanti insieme per Aulla", formato dalla ex sindaca Silvia Magnani e da Arturo Andrea Demetrio ha denunciato nei giorni scorsi la presenza di rifiuti ammassati nel piano seminterrato del palazzo comunale, con il corollario di un attacco diretto al sindaco Roberto Valettini e al suo vice, l'assessore all'ambiente Roberto Cipriani.Ora arriva la replica del gruppo consiliare di maggioranza "Aulla nel cuore", che ha postato un intervento sulla propria pagina Facebook: «Ci stupiamo di chi si stupisce in quanto già sapeva; infatti, gli ingombranti di cui si lamenta Silvia Magnani c'erano già ai suoi tempi, a partire da quando è stato firmato l'accordo con IdealService, e non ha fatto niente per eliminarli». Si rispediscono le accuse al mittente e si cita una determina, la numero 491 del 16 aprile scorso, che ha per oggetto l'affidamento del servizio per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti abbandonati alla cooperativa IdealService. «Questa determina, antecedente l'articolo dell'ex sindaco, è proprio destinata allo smaltimento di quei rifiuti accatastati sotto al palazzo comunale, mentre lo smaltimento dei rifiuti derivanti da spazzamento viene svolto regolarmente, come da accordi precedenti, ed è stato rinnovato anche per quest'anno. L'amministrazione comunale, quindi, ha già preso provvedimenti».

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

È all'incrocio tra via Cisanello e via Nenni. Commercianti e residenti attendono da anni un intervento. Alla sera è un ritrovo di spacciatori e tossicodipendenti Il posteggio della vergogna con buche di 15 centimetri di Cristiano Marcacci PISA Un pezzo di città che fa vergogna. Fa rabbrividire. Pensando soprattutto al fatto che da anni è così, senza che alcuno sia mai intervenuto. Ora, però, la situazione è insostenibile, e residenti e commercianti della zona si lamentano. Giustamente.La Pisa dell'indecenza si trova nel parcheggio situato all'angolo (dove c'è anche il semaforo) di via Cisanello con via Pietro Nenni. Le auto ci posteggiano, ma in realtà si tratterebbe di un'area da chiudere. È infatti pericolosa per l'incolumità pubblica: per chi ci passa a piedi, per chi ci transita in bici o in scooter, per chi entra con l'auto in cerca di un posto. Le radici delle piante che si trovano al centro del parcheggio sono come "esplose" e hanno sollevato varie parti di asfalto. Ciò non è successo l'altro giorno, è accaduto ormai parecchi anni fa. Qualcuno, non si sa se qualcuno del Comune o un cittadino-volontario, per la verità è intervenuto nel tempo, ma si è limitato a spostare e ad ammucchiare in un angolo i pezzi di asfalto "saltati". Qualsiasi macchina passi rischia quantomeno la rottura della coppa

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dell'olio. Ci sono almeno quattro buche trasversali che si sono impadronite dell'intero posteggio e che mettono costantemente a dura prova auto e motocicli. Abbiamo fatto la prova con il metro e almeno due di queste hanno una profondità di oltre quindici centimetri. Roba da rimetterci una sospensione o un giunto.Ma nessuno fa niente da anni. Nonostante le innumerevoli proteste. Che non si limitano ai soli avvallamenti da Camel Trophy. Riguardano anche la scarsa illuminazione e il fatto che quando scende la sera il parcheggio diventa il luogo di clochard che lo scelgono come improvvisato giaciglio, di spacciatori e tossicodipendenti (numerose le siringhe usate abbandonate qua e là) e di malintenzionati.«Una volta - racconta una commerciante con la propria attività a pochi metri dal parcheggio - una mia dipendente che andò a riprendere l'auto dopo il turno di lavoro sentì alla partenza un forte rumore provenire dal posteriore. Scese immediatamente per verificare quale problema avesse la macchina e in quel momento un giovane gli prese dal sedile del passeggero la borsa e scappò. L'auto, in realtà, non aveva alcun problema. Il ladro aveva attaccato con un filo un barattolo al tubo di scarico proprio per far sì che la donna si fermasse dopo pochi metri».Nessuno pensa nemmeno alla pulizia dell'area. C'è di tutto. Come testimonia la documentazione fotografica, ci sono rifiuti di ogni genere abbandonati, perfino mucchi di vestiti usati. Un parcheggio- fantasma, di cui nessuno sembra conoscerne l'esistenza. Per rifare l'asfalto, per pulirlo e per illuminarlo meglio.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Rifiuti Il 1° maggio niente raccolta porta a porta L'assessore Matteo Franconi ricorda che, come da calendario 2018, il 1° maggio non sarà effettuato il servizio di raccolta rifiuti porta a porta a Pontedera. Il multimateriale leggero (mastello blu) sarà ritirato sabato 5 maggio. Nei restanti giorni rimangono le raccolte con le rispettive matrici come da programma. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pisa)

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Rifiuti, ispettore della polizia municipale assolto con formula piena Si è chiuso con la piena assoluzione di un ispettore, ufficiale del comando territoriale di Fucecchio della polizia municipale dell'Unione, il processo che vedeva imputate una serie di persone per reati legati allo smaltimento di rifiuti speciali. La vicenda che lo riguardava era iniziata nel 2012, a seguito del ritrovamento di un autocarro in località Botteghe, nel comune di Fucecchio. Gli furono contestati due reati: la gestione abusiva del carico dell'autocarro e una falsa attestazione legata all'intervento. Una vicenda che rischiava di ledere gravemente l'immagine e la professionalità dell'agente e che invece si è conclusa nel migliore dei modi: il giudice del tribunale di Firenze, Alessandro Moneti, ha riconosciuto la legittimità dell'operato dell'ufficiale assolvendolo dalla gestione abusiva dei rifiuti speciali "perché il fatto non costituisce reato" e dalla falsa attestazione "perché il fatto non sussiste". «Non avevamo mai avuto alcun dubbio - commenta il sindaco Alessio Spinelli - sul fatto che il nostro ispettore avesse agito correttamente e con il solo obiettivo di smaltire i rifiuti nella maniera più appropriata e più economica per l'amministrazione comunale».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

I raccoglitori lì per lo street food in corso fino al Primo Maggio Parata di bidoni alla Rotonda LIVORNO Spuntano un centinaio di raccoglitori per la differenziata a due passi dal mare. Da venerdì sono stati tanti i lettori che hanno inviato foto al Tirreno chiedendosi il motivo di così tanti bidoni piazzati alla Rotonda. E la ragione sta nell'allestimento fino al Primo Maggio della kermesse di street food Scampagnando al mare. «Sono funzionali all'iniziativa, gli organizzatori hanno contattato privatamente Aamps per chiedere i bidoni che vengono utilizzati dagli stand», spiega l'assessore Giuseppe Vece. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina porta a porta a marina Due incontri e un gazebo informativo CECINA. A Marina arriva la raccolta dei rifiuti porta a porta. Un servizio che riguarderà anche le località delle Gorette e La Mazzanta. Attualmente sul territorio cecinese la differenziata si aggira intorno al 40% mentre a San Pietro in Palazzi, dove la raccolta porta a porta è già in funzione da tempo, si sfiora il 70%. È questo il motivo, per incrementare la raccolta differenziata, che si è deciso di passare al porta a porta. Partendo dalla frazione a mare, dove nei mesi di luglio e agosto si tocca la percentuale più bassa, il 32% circa. L'attivazione del nuovo servizio è prevista per il 18 giugno e coinvolgerà 5000 utenze domestiche e 320 non domestiche. Per spiegare nel dettaglio le modalità del porta a porta sono stati organizzati 2 incontri pubblici: il primo si terrà venerdì prossimo 4 maggio alle ore 21 all'Hotel Gabbiano, il secondo e giovedì 17 maggio alle ore 18 all'arena Forestieri della Terrazza dei Tirreni. Mentre lunedì 14 maggio sarà allestito un gazebo informativo in largo Cairoli dalle 10 alle 12.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Carcasse di auto abbandonate lungo il fiume alla Steccaia Vorrei segnalare l'irrisolto (e forse irrisolvibile) problema delle carcasse in zona La Steccaia nel Comune di Montescudaio. Da oramai un anno sono state abbandonate due carcasse di roulotte nella stradina che dalla provinciale 29 porta al greto del fiume, prima del ponte lato mare: una delle carcasse è stata rimossa qualche mese or sono, ma al suo posto è stata abbandonata un'altra carcassa di auto (una semplice sostituzione), poi a seguito di una piena del fiume le due carcasse (roulotte e auto) sono state spostate di qualche metro per evitare che la piena le portasse via.Certo, in tanti abbiamo pensato: sarebbe stato un peccato perdere due risorse artistiche di tal fatta nel territorio del comune di Montescudaio (!). La cosa ha dell'incredibile: potrei inviare la foto della splendida visione che con l'inizio della stagione turistica sarà sotto gli occhi di tutti i turisti che da Cecina andranno verso Volterra e la Val di Cecina, ma credo che il terreno dove sono depositate, sia privato e non vorrei incorrere in violazioni di qualche genere. Ho scambiato alcune comunicazioni in merito per e-mail con l'assessore Landi di Montescudaio, il quale mi comunicò che il problema sarebbe stato risolto e che era in trattativa con i proprietari dei terreni. Ora capisco che la trattativa era finalizzata solo allo spostamento di qualche metro delle carcasse. Ma è questo il modo di risolvere problemi che deturpano il nostro territorio? Marco Ricci( Riparbella)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba il caso Rifiuti a Carbonifera protestano i bagnanti PIOMBINO Mentre tutta Piombino si prepara alla prossima stagione estiva continuano le segnalazioni da parte di alcuni turisti, assidui frequentatori della costa est piombinese. Dopo quella dello scorso fine settimana inerente il problema affrontato in più riprese dal Tirreno riguardante il ritrovamento di materiali di demolizione, inclusi

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” pezzi di eternit, all'interno delle dune costiere sulla spiaggia di Torre Mozza, arrivano altre lamentele dai frequentatori della spiaggia di Carbonifera. Nei giorni scorsi sono arrivate alcuni messaggi e mail alla redazione del Tirreno riguardo una raccolta rifiuti che sembra procedere con ritmi ancora troppo lenti rispetto al grande utilizzo e la velocità di riempimento dei punti di raccolta di Carbonifera. Complici anche le pulizie straordinarie in relazione alle riaperture delle strutture turistiche presenti nei pressi del porto turistico, i cassonetti presenti nel parcheggio che anticipa l'ingresso alle spiagge non hanno saputo raccogliere le ingenti quantità di immondizia prodotte. Situazione alquanto scomoda sia per i turisti, che sono stati accolti da una situazione non proprio confortevole, che per chi lavora nelle strutture presenti sul territorio, costretti a pulire i residui di sporcizia nei pressi dei cassonetti anche dopo gli interventi tardivi della giornata di ieri. Prima del 25 aprile infatti non erano ancora stati raccolti i rifiuti presenti già da qualche giorno e, con il passare della giornata di mercoledì e della grande mole di frequentatori, la situazione stava iniziando ad allarmare chi frequenta la zona. Dopo alcune chiamate di segnalazione alla Sei Toscana, azienda che si occupa del servizio di pulizia e raccolta, non erano ancora stati operati interventi. Resta comunque da chiedersi se gli interventi di raccolta ordinari non vadano intensificati con l'arrivo della stagione estiva in modo da poter offrire un altro tipo di servizio nel rispetto del turismo. (d.p.)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

SUVERETO Stasera in consiglio comunale i lavoratori Rimateria e Aferpi SUVERETO Alla viglia del Primo maggio, a Suvereto si terrà il consiglio comunale alle 21 con all'ordine del giorno due punti che mettono il lavoro e le sue problematiche in Val di Cornia al centro della discussione. Si comincia con i lavoratori di Rimateria che porteranno la loro voce sulla situazione attuale della discarica di Ischia di Crociano alla luce anche degli ultimi eventi ai consiglieri, e a seguire la discussione i con i rappresentanti dell'associazione Art. 1 camping Cig su un documento che hanno inviato a tutte le amministrazioni comunali sul presente e futuro della fabbrica Aferpi. «Due momenti importanti di confronto ed approfondimento - commenta il sindaco Parodi - già messi in calendario da tempo che in queste ultime settimane hanno visto modificare il quadro di partenza. Il lavoro resta una priorità ed un'emergenza nel nostro territorio ad ogni livello, dal piccolo negozio alla grande fabbrica ed è necessario che i consigli comunali ne discutano coi diretti interessati senza filtri o preconcetti». Il consiglio comunale vede all'ordine dl giorno anche altri importanti punti relative soprattutto al conto consuntivo 2017 e all'applicazione dell'avanzo di amministrazione. «Oltre 240mila euro di avanzo che con questa variazione sblocchiamo - commenta Caterina Magnani assessore al bilancio - e finalizziamo importanti operazioni: circa 90mila euro per la realizzazione di un parcheggio sopra il cimitero in adiacenza al centro storico che permetterà di aumentare di circa 40 posti la disponibilità di sosta, circa 80mila euro per l'ampliamento del colombario e la manutenzione straordinaria del cimitero comunale, 10mila euro contributo regionale per l'ampliamento della videosorveglianza con progetto di installazione video nei piazzali delle scuole, alla Rocca e al parco ulivi dove verranno a breve completate le nuove strutture, tutte opere che metteremo a cantiere entro la fine del 2018». «Con la variazione di bilancio - continua il sindaco - formalizzeremo anche il contratto con lo studio Parlanti di Monsummano che si è aggiudicato il bando pubblico per la revisione del nuovo regolamento urbanistico del comune di Suvereto, che vedrà presto l'avvio ufficiale del procedimento e quindi il confronto pubblico coi cittadini per la costruzione dello strumento di pianificazione del territorio che disegnerà la Suvereto dei prossimi anni. Un atto fondamentale che cade nell'ultimo anno del nostro mandato e che vogliamo condividere coi cittadini. Nel consiglio ratificheremo anche un contributo regionale introitato grazie all'ottimo lavoro di Martina Pietrelli che ci permetterà di offrire ore aggiuntive alle famiglie che frequentano il nido d'infanzia "Il Leprotto».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Portoferraio: Esa sta mettendo a punto 15 nuove postazioni Isole ecologiche per i condomini PORTOFERRAIO Il servizio di raccolta porta a porta a Portoferraio procede spedito. E sono in via di completamento 15 isole di raccolta per vari condomini della città medicea e napoleonica. Li stanno collocando gli operatori di Esa, Elbana servizi ambientali. La presidentessa della società, Gabriella Solari, informa che «in settimana dovrebbe essere terminata la sistemazione di queste piccole isole particolari, dotate anche di fioriere che

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” accrescono l'estetica gradevole, e dentro tali spazi ci saranno, in modo permanente, i classici bidoni per inserire i vari tipi di raccolta differenziata. Nel frattempo, finché non è completata l'operazione, i cittadini che risiedono nel condominio coinvolto, dovranno esporre i rifiuti, messi negli appositi contenitori distribuiti presso il centro di raccolta del Carburo, collocandoli nei pressi dei propri portoni, entro le 7, 30 dei giorni previsti, secondo il calendario che abbiamo distribuito. Stiamo anche predisponendo una chiusura, probabilmente dotata di chiavi personali, per accedere alle isole di raccolta condominiale, per evitare che chiunque possa fruire di tale servizio».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Tra il 75 e l'80% la quota di differenziata nelle nuove isole ecologiche. Al vaglio le utenze che risultano "sconosciute" Il cassonetto intelligente funziona di Enrico Pizzi GROSSETO Dal 75 a oltre l'80 per cento. La sperimentazione della raccolta differenziata attraverso i cassonetti cosiddetti "intelligenti" - nelle isole ecologiche installate a partire dai primi di marzo - sta dando frutti incoraggianti. E non solo in termini di quantità di rifiuti differenziati: «Anche la partecipazione dei cittadini è alta e la qualità è eccellente», spiega l'assessora all'ambiente Simona Petrucci. Con il nuovo sistema risulta possibile anche stanare i furbetti che o non pagavano la Tari o, magari, la pagavano, ma per residenze fittizie. I modelli. Dall'inizio di marzo, alle Gemme sono state installate due isole ecologiche con la bilancia che pesa i sacchetti dei rifiuti e rilascia un codice a barre da applicare ai sacchetti prima di gettarli nei cassonetti. I primi di maggio sarà installata una terza isola ecologica per completare la microarea alla quale potranno rivolgersi tutti e solamente i residenti delle Gemme. Analogamente, in via Sauro, sono stati installati, a fine marzo, cassonetti che calcolano il volume del rifiuto conferito e che, anche in questo caso, rilasciano un codice a barre da applicare al sacchetto prima di gettarlo. Anche in via Sauro sarà installata una terza isola ecologica e, subito dopo altre tre, per arrivare ad avere, lì, due microaree. I numeri. Sono state censite 109 utenze nella zona delle Gemme, pari a circa 260-270 residenti, ma il Comune aveva pronte, da consegnare, 107 tessere. E due delle utenze risultavano del tutto sconosciute: in sostanza, non pagavano la Tari, ma con il nuovo sistema sono state registrate e pagheranno. Dopo oltre un mese e mezzo di sperimentazione, sono solo 17 le utenze che non hanno mai gettato rifiuti nei cassonetti. «Le ragioni - spiega Petrucci - sono le più varie: sono cittadini che o non abitano lì o, temporaneamente, devono abitare altrove. In ogni caso, su chi non ha mai conferito rifiuti, gli organi competenti stanno avviando accertamenti per capire se sia tutto regolare». Per quanto riguarda via Sauro, risultavano 185 utenze, ma alcune di queste sono garage, dunque il Comune ha consegnato 150 tessere. L'operazione è ancora in corso, alcuni le stanno ritirando in questi giorni; in questa zona erano 7 le utenze sconosciute. Nelle prime settimane di sperimentazione sono circa 15 le utenze che non hanno mai aperto un cassonetto e, anche per questi casi partiranno gli accertamenti. Porta a porta: un fallimento. «Il sistema del porta a porta, anche quello condominiale - considera l'assessora - non funzionava. Non ci sono mai stati dati superiori al 45% di differenziata, ma soprattutto è un sistema molto costoso e sono troppi i cittadini che lo eludono portando i propri rifiuti nei cassonetti di altre zone della città o, addirittura, in Comuni limitrofi». Il monitoraggio effettuato per mesi avrebbe mostrato, infatti, che Sei Toscana non raccoglie, nei quartieri del porta a porta, tutti i sacchetti di rifiuti che ci si aspetterebbe di raccogliere. Da qui la sperimentazione di un nuovo sistema. Prossime tappe. I due modelli adottati alle Gemme e in via Sauro saranno portati anche altrove: entro la fine dell'anno, in 22 microaree (pari a 66 isole ecologiche per circa 14mila persone) sostituiranno il porta a porta. Tra queste microaree ce ne saranno cinque che interesseranno il centro storico e che saranno installate tra luglio e settembre. Dal 2019, poi, si inizierà a dotare anche le frazioni di isole ecologiche. L'obiettivo è: arrivare, in quattro anni, a coprire tutto il territorio comunale.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto la proposta di grosseto al centro Junker, la app che ti dice quale bidone devi usare GROSSETO Si chiama Junker, è una app - un vademecum per una raccolta differenziata corretta - Follonica e Gavorrano l'hanno già fatta propria ed ora Grosseto al Centro la propone per il comune capoluogo e non solo. Chi intanto volesse saperne di più può dare un'occhiata al sito www. junkerlife.com. L'associazione Grosseto al

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Centro ha scritto a tutti i sindaco e agli assessori dei municipi della Provincia per alzare il velo sull'utilità di Junker. «Tale app - spiega Grosseto al Centro - fornisce la possibilità, tramite l'utilizzo di uno smartphone, di essere informati, con pochi e semplici passaggi su come fare una corretta raccolta differenziata e come, dove e quando smaltire i rifiuti». Vediamo dunque come funziona la app (lo spiega l'Associazione che la propone ai primi cittadini): il software conta su un database interno che "riconosce", inquadrando l'oggetto col telefonino, più di un milione di articoli, fornendo, per ognuno di loro, in quattro diverse lingue (pensiamo ai turisti), informazioni complete sui materiali che lo compongono e in quale contenitore vadano conferiti. Anche quando ci si trova fuori dal proprio comune, Non solo. L'applicazione - gratuita per gli utenti e con un costo annuo di pochi centesimi di euro a cittadino per i Comuni - consente anche ai municipi di fornire molte informazioni agli utenti: per esempio, gli orari e le vie interessate dallo spazzamento o i punti di raccolta all'interno del territorio comunale, con calendari, mappe, orari e colori specifici dei bidoni. Grosseto al Centro sottopone dunque la app all'attenzione dei sindaci: perché valutino «quanto un piccolo investimento, accompagnato da una adeguata promozione, potrebbe avere un impatto anche rilevante sulla quantità e sulla qualità della raccolta differenziata comunale, con una conseguente positiva ricaduta sul costo complessivo del servizio».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Nel mirino la Cittadella dello sport, la scuola, il caso rifiuti «Su Cinquale non ci siamo...» MONTIGNOSO «In questi giorni - scrino i 5 Stelle di Montignoso - la giunta del sindaco Lorenzetti sta incontrando i cittadini del Cinquale per "un confronto su ciò che è stato fatto e su ciò che è da fare", in una frazione dove ancora è forte la cicatrice della cittadella dello sport, una delle tante promesse di rilancio divenuta una cattedrale nel deserto, lasciata nel degrado assoluto senza alcun progetto di riqualificazione. Un'area in cui il comune di Montignoso ha impegnato ingenti risorse per avere sterpaglie e cumuli abbandonati». Ricordano i 5 Stelle: «Il Cinquale avrebbe dovuto avere, secondo le promesse elettorali, da mesi inaugurata e funzionante la nuova scuola, mentre i lavori sono ancora in corso e lontano dalla chiusura. Forti sono i timori di aumento di costi per la realizzazione del nuovo plesso con la certezza che il comune dovrà cedere parte del proprio patrimonio. Per anni il M5S ha chiesto che anche al Cinquale fosse estesa la raccolta differenziata porta a porta, e finalmente a fine anno è stata realizzata, ma nell'ambito rifiuti dobbiamo registrare che a fronte di una promessa di non aumento delle imposte da parte dell'amministrazione Lorenzetti quest'anno l'aliquota della Tari è stata aumentata del 3,5% circa, il 15% negli ultimi 7 anni. In molti rilevano la poca attenzione che la politica sta mettendo nella valorizzazione turistica del Cinquale e di tutto il territorio comunale, che nulla ha da invidiare a mete a noi limitrofe. Il Cinquale, come Montignoso meriterebbe una concreta valorizzazione turistica, con aumento del decoro urbano, la pulizia delle strade, il rispristino delle luci e delle segnaletiche, e mancano da anni quegli accorgimenti che renderebbero piacevole e ideale il fermarsi al Cinquale, basta passeggiare lungo il Viale Marina per comprendere lo stato di abbandono che ancora esiste, oggi. Anche le altre frazioni aspettano con trepidazione un confronto con la giunta: quelli di Renella, che avevano ascoltato le promesse elettorali di rivitalizzare la frazione ormai dormitorio, della scuola elementare, per la quale sembra segnata la fine con la rinuncia ai finanziamenti per la ristrutturazione, di casina Mattioli in stato di assoluto di disfacimento; quelli delle frazioni montane, dove mancano e non sono in programma azioni per la mitigazione del rischio idrogeologico; quelli delle Capanne, zona ormai allo stremo, dove nessun progetto di riqualificazione e lotta al degrado sembra interessare alla politica locale, qui sono sempre meno le attività commerciali aperte con un concomitante spopolando».«La giunta - osservano i 5 Stelle - ha sempre confermato fino ad oggi solo una grande irascibilità alle critiche».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini romani (centrodestra) si presenta Più sicurezza, area pedonale e buoni contro l'aumento Tari PONTE BUGGIANESE Ci voleva la campagna elettorale per far rivivere la Ruga. Accanto alle saracinesche abbassate della via principale, corso Matteotti, ieri tante persone erano presenti ad animare le sedi di partito e i comitati elettorali delle liste in corsa per le amministrative del 10 giugno. Da una parte il Pd e tutto il centrosinistra, dall'altra la lista "SìAmo il Ponte" che raggruppa i partiti di centrodestra (Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia) e che proprio ieri mattina ha inaugurato la sede del comitato elettorale.La lista ha come candidato a sindaco Maria Giulia Romani che ha colto l'occasione dell'inaugurazione per esporre il suo programma. Sicurezza al primo

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” posto. E poi anche decoro urbano, infrastrutture, impianti sportivi con una piscina comunale, tari e rilancio economico. «Ogni amministrazione che si rispetti - afferma - ha il dovere di garantire la sicurezza dei propri cittadini. Proponiamo un sistema di videosorveglianza con telecamere nei punti sensibili della città». Oltre a questo la lista di centrodestra propone di attivare il controllo di vicinato, regolamentato e gestito dal pubblico, e di aumentare la collaborazione con le associazioni del territorio.Al secondo posto ci sono le infrastrutture: cimiteri, strade, aree verdi ed edifici pubblici. «Basta guardare la facciata del nostro municipio - ha continuato la Romani - per farsi un'idea dell'incuria in cui versano i nostri beni pubblici. Dobbiamo investire nella loro riqualifica».Per il rilancio economico propone di incentivare le aperture di nuove attività attraverso sgravi fiscali, zero burocrazia e la realizzazione di un'area pedonale in centro che possa invogliare l'apertura e lo sviluppo di negozi, bar e ristoranti. Anche la comunicazione ha un suo ruolo nel programma firmato Romani: «C'è bisogno di rifare il sito del Comune per rendere più semplice e agevole l'accesso alle informazioni e alla modulistica. Proponiamo anche un App per permettere ai cittadini di comunicare direttamente e in tempo reale con l'ente».Servizi al cittadino: realizzazione di un attraversamento pedonale sicuro sul fiume Pescia, costruzione di una piscina intercomunale, un servizio di trasporto per anziani e realizzazione di un'area per i cani. Infine, non poteva mancare un accenno alla Tari: «Non possiamo esimerci da mettere la nostra faccia per evitare l'aumento della Tari. Si tratta di una crescita che in alcuni casi arriva al 31% per un servizio che forse inizierà a fine anno. Ci è stato detto che nel 2020 la tariffa dovrebbe nuovamente abbassarsi ma leggendo il piano economico e finanziario di Alia non ci pare verosimile». Per controbilanciare promette l'emissione di buoni d'acquisto spendibili sul territorio sulla base della fascia di reddito. Francesca Maltagliati

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Sos via Cattaneo: luci spente e troppi rifiuti abbandonati PISA Al buio e invasi dai rifiuti. Succede in via Cattaneo e a quanto pare le sollecitazioni a risolvere i problemi, dovuti in gran parte all'abbandono di rifiuti (sacchi e ingombranti) da parte di persone incivili, non sono bastate a risolvere il problema. Lo racconta un residente che ogni mattina, uscendo di casa, si trova di fronte «materassi ,frigoriferi, bidè - racconta - poi davanti ai negozi di via Cattaneo, vengono lasciati sacchetti maleodoranti». E i vigili? Alle segnalazioni rispondono chiedendo aiuti ai residenti perché denuncino chi abbandona. Intanto però il disagio resta.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa la segnalazione Discarica di sacchi e ingombranti al ponte di Calambrone CALAMBRONE Sono bastati pochi giorni dall'introduzione della tessera elettronica per la raccolta differenziata sul litorale che già è spuntata una discarica a cielo aperto, in bella vista sul ciglio della strada al confine tra Pisa e Livorno dopo il ponte di Calambrone. Fino a due settimane fa circa, quel cumulo d'immondizia non c'era e ora invece vi si trova di tutto a partire dagli ingombranti ma anche tanti sacchetti dell'organico che stanno attirando mosche, roditori ed emanano un odore nauseabondo. A portarla all'attenzione di tutti, è stata una foto postata su fecebook nella pagina "Se sei di Tirrenia..." ripresa dalla presidente del comitato "Noi del Litorale" Eleonora Carli che immediatamente è andata a controllare constatando che il fenomeno era molto più devastante di quello che descrivevano le foto. «Appena visto quello scempio ho immediatamente contattato l'ufficio ambiente del Comune di Pisa - racconta Carli - Si capiva chiaramente che non si trattava dell'immondizia abbandonata dal turista della domenica ma spazzatura proveniente da qualche casa. Ci sono delle riviste e gli scatoloni potrebbero essere anche di qualche negozio. Se avessi avuto i guanti avrei aperto e cercato dentro ai sacchetti e sono sicura che qualche nome sarebbe saltato fuori. Comunque, il responsabile dell'ufficio ambiente mi ha ringraziato e detto che avrebbe provveduto».Visto che fino a quindici giorni fa quella discarica non c'èra viene il sospetto che sia opera di gente del litorale che non ha la tessera. Magari si tratta di affittuari al nero oppure di residenti che non registrati alla Sepi e che quindi non hanno mai pagato la Tari. Di certo l'area va ripulita e in qualche modo le due amministrazioni comunali. Donatella Lascar

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Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Finanziamento regionale per potenziare l'incrocio delle banche dati L'assessore Taddei annuncia anche controlli mirati sulle abitazioni di lusso Comune a caccia di evasori con nuovi strumenti "spia" di Marco Pagli EMPOLI Un progetto per incrementare il recupero dell'evasione, facendolo addirittura raddoppiare rispetto agli ultimi anni. Il Comune di Empoli, grazie ai fondi stanziati lo scorso anno dalla Regione nell'ambito di un bando volto al contrasto all'elusione fiscale, sta ultimando il potenziamento del Sistema integrato territoriale e nei prossimi mesi lancerà una campagna di accertamenti per portare alla luce le principali incongruenze nel pagamento dei tributi e delle imposte. «Il Comune di Empoli, insieme ad altri 5-6 enti toscani, si è aggiudicato 40mila euro a fondo perduto dalla Regione - spiega l'assessore al bilancio e ai tributi, Andrea Taddei - con questi soldi stiamo costruendo una piattaforma che di fatto integrerà e implementerà gli strumenti già a nostra disposizione. Abbiamo affidato l'operazione ad una ditta specializzata che tassello dopo tassello sta mettendo in comunicazione le diverse banche dati che riguardano tributi, imposte, dichiarazioni e dati catastali. In questo modo, grazie all'acquisizione anche delle planimetrie dall'Agenzia delle Entrate (di cui parliamo a fianco, ndc), potremo avere nei prossimi mesi uno strumento ancora più efficiente per contrastare l'elusione». L'operazione si inserisce in un solco già tracciato negli ultimi anni nel comune capofila del circondario. Il recupero dell'evasione, infatti, ha già fatto registrare una crescita notevole rispetto al passato. Basti pensare che rispetto ai poco meno di 300mila euro fatti "emergere" nel 2011 si è passati ai risultati record raggiunti tra il 2014 e il 2015, quando gli accertamenti arrivarono ad un ammontare di oltre un milione di euro. Ma l'obiettivo con la nuova piattaforma potenziata è di raggiungere quota due milioni di euro già a partire da quest'anno.«Fin da quando ci siamo insediati come giunta il recupero dell'evasione fiscale è sempre stato in cima alla lista dei nostri obiettivi - continua l'assessore Taddei - perché crediamo che l'equità sia alla base della buona gestione di una città e non solo. Tuttavia riuscire a strutturare piani così complessi richiede tempo e risorse umane a disposizione, che devono essere anche formate e continuamente aggiornate. Purtroppo nel 2017 l'ufficio tributi ha perso due dipendenti, che hanno usufruito di una mobilità, e gli effetti si sono visti con una diminuzione degli importi recuperati: da oltre un milione degli anni precedenti a 800mila euro. Ora, però, siamo riusciti a riportare l'organico a quattro unità e già nei primi mesi del 2018 abbiamo accertato qualcosa come 1 milione e 400mila euro. Una cifra che contiamo di far aumentare ulteriormente di qui alla fine dell'anno grazie alle verifiche che sarà possibile fare con il potenziamento del Sistema integrato territoriale».La piattaforma è in grado di incrociare la situazione tributaria, patrimoniale e catastale di ogni nucleo familiare e cittadino. Tariffe energetiche e forniture idriche, rifiuti, imposte sugli immobili. Le incongruenze saranno verificate e potranno portare ad un accertamento. «Ma il nuovo strumento ci permetterà anche di lanciare altre campagne mirate - conclude Taddei - come quella che stiamo predisponendo sulle tipologie immobiliari A7, sulle quali spesso si verificano irregolarità nella tassazione dal momento che sono abitazioni di lusso che sono però considerate normali appartamenti agli occhi del Fisco».

Il Tirreno, Cronaca di Empoli in azione i mezzi di alia Lavori in corsoin tutte le aree verdi Sono in corso gli interventi di diserbo meccanico nelle aree a verde pubblico del Comune di Empoli finalizzate alla raccolta dei rifiuti nei giardini e nei parchi. Si tratta di un lavoro enorme vista la mole di superficie a verde presente sul territorio e in considerazione della stagione favorevole alla crescita di graminacee e altra vegetazione a verde. Le operazioni sono effettuate da Alia Spa. In particolare negli ultimi giorni di aprile e nella prima quindicina del mese di maggio (molto dipenderà anche dalle condizioni meteo) gli interventi si concentreranno con maggior frequenza in tutte le frazioni e nelle zone del centro dove sono presenti aiuole, giardini e parchi pubblici.

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