Capitani Di Un Esercito Milano E I Suoi Collezionisti Capitani Di Un Esercito Milano E I Suoi Collezionisti
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CAPITANI DI UN ESERCITO MILANO E I SUOI COLLEZIONISTI CAPITANI DI UN ESERCITO MILANO E I SUOI COLLEZIONISTI a cura di Elisabetta Staudacher © 2017 Gallerie Maspes srl tutti i diritti riservati CAPITANI DI UN ESERCITO MILANO E I SUOI COLLEZIONISTI 20 ottobre - 20 dicembre 2017 Gallerie Maspes via Manzoni, 45 20121 Milano con il patrocinio di Gallerie Maspes Progetto espositivo a cura di Catalogo a cura di L’Editore e il Curatore ringraziano sentitamente: Francesco Luigi Maspes Elisabetta Staudacher Amministratore Unico Giulia Amato, Manuela Andreano, Martina Bastianelli, Pierangela Maggiora Mostra a cura di Comitato scientifico Diego Brambilla, Cristina Cappellini, Silvia Capponi, Elisabetta Staudacher Nicoletta Colombo Cesare Cerea, Massimo e Gabriele Ciaccio, Ferdinando Direttore Sergio Rebora Colombo, Clementina Conte, Stefania Cresta, Andrea Francesco Luigi Maspes Segreteria organizzativa Elisabetta Staudacher Crozza, Filippo Del Corno, Manuela Diano, Angelo e Elena Orsenigo Serafino Enrico, Emanuele Fiano, Valentina Galimberti, Responsabile spazio espositivo Schede a cura di Alessia Gillardi, Lorella Giudici, Roberto Gollo, Piero e Relazioni esterne Restauri Benedetta Brison Guy, Roberto Maroni, Luca Melloni, Claudia Palma, Elena Orsenigo Enrica Boschetti, Milano Elisabetta Chiodini Simone Percacciolo, Domenico Piraina, Sonia Rendo, Elena Di Raddo Giuseppe Sala, Alessandra Sartori, Fabrizio Spada, Responsabile Archivio e Biblioteca Assicurazioni Luisa Martorelli Angelo Tadini, Anna Vecchi, Luisa Vitiello. Melissa Raspa Ciaccio Broker, Milano Sergio Rebora E tutti i collezionisti privati che hanno preferito Ufficio stampa Profili biografici mantenere l’anonimato. Anna Defrancesco, Saverio Almini CLP Relazioni Pubbliche, Benedetta Brison Milano Elena Orsenigo Servizi di sorveglianza Regesto Sicuritalia, Milano Melissa Raspa in collaborazione con Sistemi di sicurezza Referenze fotografiche e videosorveglianza Studio Fotografico Perotti, Ultragest 24, Varese Milano Progetto grafico L’Editore è a disposizione degli eventuali detentori Società per le Belle Arti Cinzia Mozer di diritti che non sia stato possibile rintracciare. ed Esposizione Permanente Il fascino d’una collezione sta in quel tanto che rivela e in quel tanto che nasconde della spinta segreta che ha portato a crearla. Italo Calvino Sommario Il collezionismo imponente e principesco dei capitani di un esercito Elisabetta Staudacher. 11 Le aste Mascioni, Clerici, Ingegnoli, Z. Pisa Rassegna stampa del “Corriere della Sera”. 30 OPERE IN MOSTRA . 37 Profili biografici dei collezionisti . 78 Regesto delle opere in mostra a cura di Melissa Raspa. 91 Il collezionismo imponente e principesco dei capitani di un esercito Elisabetta Staudacher A loro si deve e a pochi scrittori d’arte, che ha fatto di Milano uno dei maggiori centri la rivalutazione della pittura italiana dell’Ottocento; del commercio artistico. Al Pesaro si devono non soltanto nei regni della gloria, infatti le prime grandi vendite che sono valse ma anche nei mercati nazionali dell’arte. a popolarizzare il gusto per l’arte antica e mo- Raffaele Calzini, Raccolta Z. Pisa, derna. […] la Galleria Pesaro, fedele al suo pas- Galleria Pesaro, Milano 1934 sato, continuerà la sua tradizionale probità e rettitudine. Gli amatori d’arte, i collezionisti, e gli stessi negozianti, devono nella nuova Galle- Il 4 marzo 1917 si apriva a Milano, «fra le più ria sentirsi a loro agio: respirare un’atmosfera vive simpatie del pubblico», la prima espo- di cordialità fiduciosa, e sentire, che malgrado sizione annuale della Federazione Artistica la necessità delle contrattazioni e il contrasto Lombarda, con circa duecento opere di autori degl’interessi, una idealità e un amore sono co- anche d’altre regioni, come, ad esempio, Anto- muni: quelli dell’arte»2. nio Mancini, Giacomo Grosso, Plinio Nomelli- La nostra storia parte da lì, da quella galleria di ni1. La rassegna era allestita in un nuovo spazio trecentocinquanta metri quadrati, dal suo tito- espositivo, la Galleria Pesaro, di cui i quotidiani lare entusiasta e propositivo, un gentiluomo non riportavano alcuna notizia. Iniziava così, attento alle novità artistiche pur senza trascu- volutamente un po’ in sordina, l’avventura rare l’Ottocento. Una storia iniziata qualche di Lino Pesaro e della sua galleria, in attesa anno fa, che ha portato alla ricostruzione della dell’inaugurazione ufficiale alla presenza del leggendaria collezione di Mario Rossello, ed è Ministro della Pubblica Istruzione, di Antonio proseguita, grazie all’inventiva di Francesco Fradeletto, segretario generale della Biennale Maspes e di Angelo Enrico, con il censimento di Venezia e del suo vice, il critico d’arte Vit- di tutta la produzione editoriale della Galleria torio Pica, avvenuta il mese seguente, in occa- Pesaro, assieme a mirati affondi sulla figura di sione della Mostra delle Tre Venezie. «Dopo un questo innovativo gallerista3. Una storia che lungo silenzio, che era di preparazione, e senza ora continua con l’indagine rivolta ai capitani anticipata “reclame” una nuova Galleria d’Ar- di un esercito imponente e principesco, per citare il te si è aperta a Milano nel magnifico palazzo critico Raffaele Calzini, coloro, cioè, che furo- Poldi Pezzoli, via Manzoni, 12. […] La creazione no al centro del collezionismo milanese negli Catalogo manoscritto anni tra le due guerre, caratterizzati da un mer- delle opere in collezione Luigi Della Torre, 1910 circa di questa nuova Galleria si deve a Lino Pesaro, Archivio eredi Della Torre, Milano nome strettamente legato al risveglio estetico cato fiorente, dall’attivismo di alcuni critici nel 11 nei primi anni Trenta per problemi finanziari e di cui rimangono i cataloghi delle aste, con prefazioni scritte dai critici più in vista, tenu- tesi alla Galleria Pesaro tra il 1931 e il 19364, in altri, protette tra le pareti domestiche fino alla fine della propria esistenza. LINO PESARO, GUARDIANO DEL FARO Fin da inizio secolo, Lino Pesaro si era fatto co- noscere a Milano per il suo encomiabile lavo- ro di organizzatore di vendite all’asta di opere d’arte antica e dell’Ottocento5. Con estrema de- dizione era riuscito, nel giro di pochi anni, a cre- are intorno a sé una rete di critici, collezionisti, artisti e appassionati cultori che voleva poter incontrare presso una sua galleria, dedicando loro il giusto tempo. Ed è proprio in questo spa- zio ampio e sontuoso a piano terra di Palazzo Poldi Pezzoli che si intrecciarono le storie dei “nostri” collezionisti impegnati, in modo più o meno coscienzioso, nella tutela e nella valoriz- Federico Zandomeneghi, Il giubbetto rosso, 1895 circa zazione di numerosi capolavori appartenenti Ritratto di famiglia di Luigi Della Torre, 1916 olio su tela, 80 x 70 cm. Già collezione Camillo Giussani Archivio eredi Della Torre, Milano a diversi protagonisti della pittura italiana del dare il giusto riconoscimento all’arte italiana secondo Ottocento e di inizio Novecento. Luigi Pisa, la procura data al figlio Ugo venne appartenente, secondo la supposizione di Ser- dell’Ottocento, dalla bramosia dimostrata da Al progetto di una galleria d’arte, Pesaro stava riconosciuta anche al nipote Luigi Della Torre, gio Rebora, esperto di Vittore Grubicy, al fra- diversi affermati professionisti ambrosiani di lavorando da tempo, con l’aiuto e con il soste- orfano di Fanny Pisa, sorella di Ugo e di Giulio6. tello Cesare. In questo piccolo catalogo messo possedere quadri di primario livello. gno economico di Luigi Della Torre. In effetti, Quest’ultimo, intenditore d’arte e autore del- a disposizione dagli eredi, sono annotati i titoli Commendatori, cavalieri del lavoro, imprendi- già nel 1915, il mercante aveva avviato una le monografie su Tranquillo Cremona (1899) di novantatré dipinti di diversi artisti italiani, tori, banchieri, ragionieri, Alberto Clerici, Paolo società in nome collettivo assieme a questo e su Mosè Bianchi (1906), aveva sicuramente alcuni dei quali passati, come vedremo, all’asta Ingegnoli, Luigi Della Torre, Enrico Mascioni, appassionato raccoglitore d’arte distintosi per influenzato il nipote Luigi attraverso le sue Z. Pisa nel 1934. Mario Rossello, Giovanni Treccani, Giacomo aver accresciuto con scelte apprezzabili e indi- conoscenze personali e la sua competenza in In via Meravigli 10 si trovava una delle altre Jucker, con il supporto di figure quali Camillo rizzate a una pittura più sperimentale, quale campo artistico7. Il palazzo di Giulio Pisa in via abitazioni milanesi dei Pisa, a quello stesso Giussani, Lino Pesaro, Ernesto Cazzaniga, Vit- quella dei divisionisti, la raccolta di famiglia. Palestro era frequentato da vari artisti tra cui indirizzo Lino Pesaro aveva trasferito la sua tore Grubicy, diedero vita a raccolte differenti, Una famiglia ebraica affermata sia nell’am- Francesco Paolo Michetti e Vittore Grubicy8, il attività di commercio avviata in via Pietro Ver- con storie personali, collezioni formate con biente culturale che finanziario: Luigi Della gallerista e artista che presto instaurò un rap- ri nel 1904, al suo arrivo a Milano da Venezia opere provenienti direttamente dagli amici ar- Torre era il nipote di Israele Luigi Pisa, figlio di porto confidenziale con Luigi Della Torre, con- dove si era recato nel 1897 per assistere ai corsi tisti, o grazie ad acquisiti da prestigiose vendite Zaccaria Pisa, il banchiere di origini ferraresi sigliandolo negli acquisti per la sua collezione della scuola superiore di commercio, la stessa anche pubbliche o, ancora, attraverso contri- – come il padre di Lino Pesaro –,