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GIUSEPPE BASILE

INTERVENTI CONSERVATIVI DtURGENZA IN CI:IIESE ROMANE. GLI AFFRESCHI DELLA CAPPELLA BUFALINI A E DELLA CAPPELLA DEL BAGNO A SANTA CECILIA IN TRASTEVERE

L'opinione pubblica più sensibile è ormai sufficiente­ Quanto comune sia il caso di infiltrazioni di acque me­ mente consapevole dei rischi 'a cui sono esposti i manu­ teoriche, specialmente in edifici storici vecchi e malan­ fatti d'arte all'aperto e dei danni che arrecano loro feno­ dati, è a conoscenza di tutti e non soltanto degli addetti meni naturali come la pioggia, il vento, il gelo o di origine ai lavori. Non altrettanto può dirsi - forse - di quanto antropica come l'inquinamento atmosferico. frequentemente tali inconvenienti assumano un carattere Meno noti sono invece i danni a cui vanno incontro de­ di cronicità, soprattutto a caus;1 del venir meno o del­ terminate categorie di manufatti artistici al chiuso che, l' affievolirsi di una prassi secolare di regolare manuten­ per loro natura, non possono essere spostati qualora insor­ zione degli edifici che riusciva di solito ad impedire ga la necessità di sottrarli a fattori di degrado venutisi a che l'accidente alla muratura si trasformasse in un agente creare accidentalmente. rl di degrado per la decorazione da essa supportata. Si tratta in particolare di decorazioni di superfici murarie In realtà ha quasi dell'incredibile venire a conoscenza per le quali sono stati impiegati nel corso dei secoli le di quanti interventi di conservazione e di restauro si tecniche e i materiali più svariati ma che hanno comunque sarebbero potuti evitare se soltanto si fosse provveduto in comune il fatto di essere legati inscindibilmente, per loro in tempo a riparare il pluviale rotto o a ricollocare al suo costituzione, ad un supporto murario: in particolare, pit­ posto la tegola sul tetto. ture a fresco o a secco, mosaici, stucchi. Naturalmente non tutti i danni da umidità alle decora­ Per la verità, la possibilità di separare tale tipo di deco­ zioni murarie sono imputabili ad omessa manutenzione razione dal proprio supporto naturale è stata sperimen­ elementare, perché non tutti dipendono da infiltrazioni di tata- almeno per i dipinti murali- da più di due secoli, acqua attraverso varchi accidentali. Ci sono casi in cui le e tale prassi è tuttora in vigore. modalità di insorgenza del fenomeno dell'umidità nelle Ma il maturare di una coscienza sempre più precisa murature sono più complesse e meno immediatamente del duplice danno che da tale intervento deriva all'opera percepibili, come quando ad esempio l'acqua risale lungo a causa della decontestualizzazione 2l e per il fatto di ri­ le pareti sfruttando la capillarità dei materiali da costru­ sultarne inevitabilmente lesa nella propria integrità fisica 3) zione. Anche questo caso è piuttosto diffuso, soprattutto ha finito con il suggerire un atteggiamento di maggiore negli edifici storici a carattere religioso, sl ma l'intervento prudenza e, pertanto, poco propenso a continuare ad per porre rimedio a situazioni del genere non è certamente accettare come normale una pratica che invece si giustifica di tipo elementare, soprattutto nella messa in opera. 6l soltanto in casi di vera emergenza, quelli in cui - per Ancora più arduo e complesso, sia dal punto di vista essere chiari - l'unica alternativa al distacco sarebbe la progettuale che della realizzazione, è l'intervento volto perdita dell'opera stessa. 4l ad impedire il formarsi della condensa sulle pareti deco­ D'altra parte, la messa a punto di tecniche di intervento rate di ambienti in particolari dislocazioni, generalmente più efficaci per il risanamento di murature o di invasi ipogee o assimilabili. 7l murari dall'umidità ha permesso di ridurre progressiva­ In questo caso anche il processo di formazione del­ mente il numero dei casi in cui è necessario il ricorso al l'umidità è diverso, ma gli effetti deleteri sulle decorazionit distacco delle decorazioni. in particolare pittoriche, sono, in tutti e tre i casi, abba­ L'umidità infatti costituisce la più frequente causa stanza analoghi. " naturale " di degrado dei manufatti per loro natura non Astraendo dai meccanismi mediante i quali avviene il asportabili (astraendo ovviamente da eventi straordinari deterioramento, 8l i danni derivanti alle decorazioni sono, come terremoti, frane, alluvioni, ecc.). solitamente (e schematicamente), di due tipi: sollevamenti La costituzione materica dei più diffusi fra essi è tale riguardanti la sola pellicola pittorica; sollevamenti riguar­ che, a qifferenza di altri manufatti altrettanto se non più danti sia l'intonaco che la pellicola pittorica (o il solo n_1;1merosi ma "mobili" (dipinti su tavola e su tela, scul­ intonaco, se la pellicola è già caduta). Spesso a questi ~ure !ignee policromate, ecc.), piuttosto raramente subi­ due tipi di danno si accompagna la mancanza di coesione scono danni da parte di altri agenti naturali di degrado, nell'intonaco e nella pellicola pittorica. come la luce o il calore. E d'altra parte, l'essere indisso­ Qualora non si intervenisse per frenare questi processi lubilmente legati ad un supporto inamovibile fa sì che i di deterioramento ci si troverebbe alla fine dinanzi alla danni subìti dalle murature generalmente si ripercuotono polverizzazione ed alla caduta della pellicola pittorica e su di essi. dell'intonaco, cioè alla perdita della decorazione: cosa che ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

in realtà accade anche se, in linea di massima, in propor­ Ciò che bisognerà sicuramente fare sarà un controllo zioni contenute e in modo piuttosto parziale, grazie so­ a scadenze molto ravvicinate l'una dall'altra per cogliere prattutto alla lentezza di tali processi ed alla eccezionale eventuali nuove insorgenze o diffusioni o intensificazioni solidità di questo tipo di manufatti. nei sollevamenti e nella " polverizzazione " del colore e Naturalmente l'attenzione va innanzitutto rivolta a dell'intonaco, e intervenire di conseguenza. Si tratterà in come risanare la muratura o l'ambiente dall'umidità; per sostanza di interventi di manutenzione che, per essere poter poi procedere al restauro delle decorazioni murarie. efficaci, dovranno essere adeguatamente frequenti e cali­ Invertire l'ordine degli interventi, o trascurare quello sul­ brati. Metodologie, operazioni e materiali messi in opera l'edificio, come pure non raramente è successo, sarebbe nel corso dei due interventi sono indicati nelle relazioni erroneo e controproducente, poiché pretenderebbe di cu­ che seguono. 16> rare gli effetti senza aver preventivamente rimosso la causa. È parso inoltre opportuno cogliere l'occasione per una Ma può accadere - e di fatto generalmente accade - rapida messa a punto storico-critica del ciclo ceciliano, che dal momento in cui comincia a manifestarsi lo stato con relativa breve storia dei restauri su di esso effettuati. di deterioramento, a quello in cui si mette in opera l'in­ tervento di risanamento a quello infine in cui le condi­ zioni della mtiratura ritornano a livelli normali passa tanto di quel tempo 9) da giustificare il timore che quando, 1) Ancora diverso è il caso di manufatti artistici inamovibili posti finalmente, si potrà intervenire sulle decorazioni sarà in ambienti strutturalmente soggetti a degrado, come - ad esempio rimasto ben poco da salvare. - quelli ipogei. Si comprende allora come diventi necessario, più che 2) Sicché essa viene a trovarsi priva di quel sistema di relazioni opportuno, intervenire per evitare l'irreparabile: con una che ne fanno, appunto, ai vari livelli, elemento significante all'in­ serie di operazioni delicate e difficili tendenti a ricosti­ terno di un contesto. tuire la coesione e l'adesione fra pellicola pittorica e in­ 3) I danni sono di tipo meccanico soprattutto nel caso di uno tonaco e fra questo e la sottostante muratura ma in misura "stacco " (asportazione della pellicola pittorica e dell'intonaco}, qualora per separare l'intonaco dalla muratura non sia stato suffi­ tale da non costituire schermo impenetrabile alla fuoriu­ ciente l'impiego di ferri da stacco ma sia stato necessario ricorrere scita dei sali che vengono trascinati in superficie dall'acqua alla martella tura; di carattere ottico in caso di " strappo " (aspor­ penetrata nelle murature. Se questo accadesse, l'intervento tazione della sola pellicola pittorica) a causa del conseguente affievo­ potrebbe- paradossalmente- sortire l'effetto di peggio­ limento e perdita di " corpo " nei colori. rare la situazione o, quanto meno, rendere più problematici 4) In alcuni casi, anche di recente, si è agito invece con una certa disinvoltura per un complesso di motivi, tra i quali non vanno tra­ gli interventi conservativi xo) da effettuare quando il con­ scurati la maggiore comodità e gratificazione, sia economica che tenuto d'acqua all'interno della muratura sarà ritornato "professionale", per l'operatore e l'illusione di una soluzione a livelli di accettabilità " fisiologica ". n) " definitiva ". Sarà anche a causa della difficoltà di esecuzione che 5) Per le caratteristiche stesse di quegli edifici, che sono costruiti interventi di tale tipo non sono stati finora comuni e nep­ generalmente a livello del piano di campagna ma senza che le mura­ ture siano -salvo rari casi -veramente isolate da esso : sicché le pure frequenti, sebbene cominci a sentirsene più diffusa­ acque di varia provenienza che per un qualche motivo vi ristagnino mente la necessità, anche in relazione alla coscienza sempre riescono senza difficoltà ad innescare ed alimentare il fenomeno. più netta dell'impossibilità di non tenere conto della in­ 6) Si tratta in sostanza di "tagliare" il muro, cioé di interrom­ terrelazione ambiente-manufatto artistico nel mettere a pere il flusso dell'acqua dal piede della muratura, dove avviene punto un intervento di restauro e quindi della necessità l'alimentazione, verso l'alto interponendo una barriera, un setto, tradizionalmente costituito da lastre di piombo. Ora si preferisce di formulare un progetto che tenga conto delle articola­ ricorrere all'impiego di materiali sintetici, ma la "logica" rimane zioni del problema e di programmare conseguentemente la stessa, così come le difficoltà (problemi di statica delle murature, delle operazioni che aderiscano a quelle articolazioni anche di agibilità nelle operazioni di taglio e di inserimento o immissione nei loro aspetti temporali. 12> del materiale isolante, ecc.). Per obblighi di completezza bisogna dire che esistono altri metodi di intervento che non si basano sulla Perciò è parso opportuno riferire dell'esperienza con­ logica della interruzione della risalita capillare mediante interposi­ dotta dall'Istituto Centrale del Restauro in questo campo, zione di un setto: ma si tratta di metodi che soltanto da pochi anni scegliendo due interventi su manufatti la cui situazione si sono oggetto di sperimentazione sul campo. presentava abbastanza simile. Infatti, sia nel caso degli 7) Sono di norma ambienti in cui un prosciugamento completo (sino ai limiti di tollerabilità, si intende) della struttura non è pos­ affreschi del che di quelli tradizionalmente sibile e pertanto il problema diviene quello - delicatissimo - di attribuiti " al Pomarancio ", l'intervento conservativo introdurre nella situazione ambientale modificazioni tali da inibire d'urgenza I3l (rispettivamente dell'SI e dell'85) ha fatto il verificarsi del fenomeno della condensa senza tuttavia innescare seguito all'espletamento di indagini sullo stato di con­ il cosiddetto "effetto pompa" (richiamo troppo frequente di umi­ dità dall'interno della muratura sulla superficie di essa}, che fini­ servazione del manufatto e sulle condizioni dell'ambiente rebbe con l'accellerare il processo di deterioramento delle decorazioni. relativo con conseguenti proposte di intervento da parte Vale la pena di ricordare che - almeno teoricamente, ma anche dell'Istituto I4) ed alla messa in opera - a cura della So­ alla luce di riscontri empirici sufficientemente probanti - nessun printendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di rischio di deterioramento ci sarebbe P-er le decorazioni se la situa­ 1 zione ambientale non subisse modtficazioni sensibili al proprio Roma - di tutti o parte degli interventi suggeriti. 5> consolidato equilibrio termoigrometrico, se cioé fosse precluso ogni Come è noto, uno dei segni del prosciugarsi della mu­ scambio termoigrometrico con l'esterno. Ciò vorrebbe dire, in ratura è dato proprio dall'aumentata consistenza dei sol­ sostanza, chiusura ermetica dell'ambiente con conseguente sottra­ zione - totale o parziale che sia - delle decorazioni ivi contenute levamenti della pellicola pittorica e dell'intonaco; è evi­ alla fruizione. dente, d'altra parte, da quello che fin qui si è detto, che è 8) Descritti in modo sintetico ma chiaro ed esaustivo in uno dei proprio questo uno dei casi in cui è necessario intervenire. volumi pubblicati dall'Istituto Centrale del Restauro per il Corso In quale stadio del processo è difficile dire: sia perché il sulla manutenzione di dipinti murali, mosaici e stucchi (DIMOS, fenomeno non è stato finora oggetto di osservazione scien­ Fattori di deterioramento, parte II, modulo I, Roma 1979, pp. 63-82). tifica (e quindi nessuno sa quanto può durare il processo g) Non soltanto per i ben noti motivi di carattere finanziario e4 di prosciugamento di una muratura e di un intonaco) e amministrativ~rganizzativo. Vi sono infatti almeno altri due ordim di difficoltà che contribuiscono a rendere quei tempi eccessivamente sia perché esso non interessa tutta la superficie in modo lunghi se non addirittura imprevedibili: formulare indicazioni meto­ omogeneo. dologiche di massima di interventi conservativi per ovviare a feno- 86 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte meni non sempre adeguatamente conosciuti; ancor più, passare da nelle pareti e - come si è detto - era stato modificato il sistema di queste indicazioni alla redazione di uno specifico progetto, dato chiusura della finestra; infine, nella convinzione che la causa più per scontato che, fra i due complessi di operazioni, non vi è - soli­ grave di de~rado fosse costituita dall'umidità di condensazione, era tamente - omogeneità di disciplina né, d'altra parte, esistono in stata messa m opera una vetrata a chiusura della cappella per isolarla merito attitudini e conoscenze consolidate nella pratica. dal resto della chiesa ed evitare pertanto che l'umidità proveniente IO) L 'adesivo impiegato per le operazioni di riadesione e ricoe­ da questa si condensasse sulle pareti più fredde della cappella stessa. sione, solitamente una resina artificiale, potrebbe infatti " fare velo " Gli interventi specifici sugli affreschi si sono articolati in due dire­ sulla pellicola pittorica e sull'intonaco impedendo da una parte ai zioni: stacco dal muro e applicazione su telai metallici di quelli che sali di fuoriuscire (aumentando però di conseguenza la tensione e si presentavano in condizioni peggiori (fasce decorative in basso, quindi il rischio di accelerare il processo di sollevamento di pellicola scena sotto la finestra, 'Stimmate di San Francesco'), per consen­ e intonaco ovvero di scaricarla sulle zone adiacenti a quelle con­ tire le operazioni di risanamento murario prima della loro ricollo­ solidate) e d'altra parte all'adesivo da usare nell'intervento finale cazione in si tu; consolidamento mediante iniezioni di caseina di quelli di penetrare e garantire quindi una effettiva ricostituzione dell'ade­ rimasti sul posto. sione fra gli strati e della coesione all'interno di ognuno di questi. Sia per gli uni che per gli altri si è - ovviamente - proceduto alla pulitura (asportazione di efflorescenze saline, di fissativi, di ridi­ II) Tali livelli variano a seconda del tipo di muratura (cfr. G. e I. pinture) ed alla reintegrazione delle lacune. Data la particolare MAsSARI, Risanamento igienico dei locali umidi, Milano I98I, p. 70) . importanza, dal punto di vista conservativo, della situazione, il I2) Inutile dire come vada nello stesso senso il diffondersi, quanto complesso è stato oggetto di ulteriori interventi da parte dell'Istituto meno dell'esigenza se non della prassi, della manutenzione, che pre­ nel '65 e nel '68. La prima volta si è trattato di sola asportazione suppone comunque un controllo continuo o almeno programmato delle efflorescenze saline depositatesi a strati sulla superficie dei dello stato di conservazione di monumenti e manufatti e dell'evol­ dipinti ; la seconda si è proceduto anche a far riaderire la pellicola versi dei fenomeni di deterioramento che li interessano, e come pittorica laddove essa si era sollevata ed è stata eseguita una serie costituisca ovviamente, un'ammissione se non altro implicita del­ di analisi qualitative delle efflorescenze saline. l'insostenibilità della concezione del restauro come insieme di ope­ Dieci anni dopo, nel '78-'79, l'Istituto è tornato ad interessarsi razioni da eseguire una tantum. È opportuno d'altra parte aggiungere dello stato di conservazione della cappella proponendola ad oggetto come all'instaurazione di una pr

I - ROMA, DI SANTA MARIA IN ARACOELI 2 - ROMA, BASILICA DI SANTA MARIA IN ARACOELI CAPPELLA BUFALINI (PARETE SINISTRA) - BERNARDINO DI BETTO CAPPELLA BUFALINI (PARETE SINISTRA) - BERNARDINO DI BETTO DETTO IL PINTURICCHIO: ESEQUIE DI SAN BERNARDINO DETTO IL PINTURICCHIO: ESEQUIE DI SAN BERNARDINO PARTICOLARE PRIMA DELL'INTERVENTO DI FISSA TURA DEL COLORE PARTICOLARE DOPO L'INTERVENTO DI FISSATURA DEL COLORE (foto Soprintendenza B.A .S., Roma) (foto Soprintendenza B.A.S., Roma)

. 3 -ROMA, BASILICA DI SANTA MARIA:IN ARACOELI 4 - ROMA, BASILICA DI SANTA MARIA IN ARACOELI CAPPELLA BUFALINI (PARETE SINISTRA) - BERNARDINO DI BETTO CAPPELLA BUFALINI (PARETE SINISTRA) - BERNARDINO DI BETTO DETTO IL PINTURICCHIO: ESEQUIE DI SAN BERNARDINO DETTO IL PINTURICCHIO: ESEQUIE DI SAN BERNARDINO PARTICOLARE PRIMA DELL'INTERVENTO DI FISSA TURA DEL COLORE PARTICOLARE DOPO L'INTERVENTO DI FISSATURA DEL COLORE (foto Soprintendenza B.A .S., Roma) (foto Soprintendenza B.A.S., Roma) 88 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

con l'esterno. Finora del progetto è stata attuata solo una prima par­ te, consistente nell'asportazione del ·terriccio adiacente alla cappella, nella copertura del vano così ottenuto mediante un solaio in cemento ricoperto di mattoni (impostato al livello dello smantellato manto di asfalto) e nella installazione di una doppia serie di vasistas a riscontro, qui e in corrispondenza del giardino che fiancheggia la chiesa (cfr. Tre interventi di restauro: San Michele - Convento di San Francesco a Ripa - Santa Cecilia, Roma rg8r, pp. 79-81). r6) Per quel che riguarda la Cappella del Bagno, bisogna preci­ sare che l'intervento conservMivo dell'Istituto si è limitato alle decorazioni del calidarium, che del resto erano quelle che si presen­ tavano in peggiori condizioni. Va detto però che alcune parti (speci­ ficate nella relazione sull'intervento, che segue) sono state comple­ tamente restaurate. Ciò è stato possibile perché la sottostante mura­ tura appariva abbastanza asciutta e, conseguentemente, è sembrato utile evitare il dispendio di un ponteggio piuttosto difficoltoso qua n­ do, tra qualche tempo, si potrà ampliare l'intervento alla decorazione dell'intera cappella.

ROMA, BASILICA DI SANTA MARIA IN ARA­ COELI, CAPPELLA BUFÀLINI

STATO DI CONSERVAZIONE

Il rilevamento dello stato di conservazione (di cu1 e stata redatta una relazione dettagliata agli atti presso l' Ar­ chivio restauri dell'Istituto Centrale del Restauro che non si è ritenuto opportuno pubblicare in questa sede) ha messo in evidenza un preoccupante processo di degrado della decorazione pittorica. Mentre non si sono riscontrati gravi difetti di adesione e/o coesione a carico dell'intonaco - in cui si notano numerose zone di distacco, ma di modesta entità e tali da non comprometterne la stabilità nel prossimo futuro - 5 - ROMA, BASILICA DI SANTA MARIA IN ARACOELI la situazione si presenta assai precaria relativamente alla CAPPELLA BUFALINI (VOLTA) - BERNARDINO DI BETTO pellicola pittorica dove risultano carenti, in vaste aree, sia DETTO IL PINTURICCHIO : SAN MATTEO E L'ANGELO l'adesione al supporto che la coesione. PARTICOLARE PRIMA DELL'INTERVENTO DI FISSA TURA DEL COLORE La localizzazione di tale processo di degrado, per quanto (foto Soprintendenza B.A.S ., Roma) riguarda la parte inferiore delle pareti della cappella, è chiaramente individuabile anche ad una prima osserva­ zione ed ha generalmente un andamento ascendente dal vole entità, interessano in particolar modo le due zone piano del pavimento, con punte di altezza massima nei laterali mentre appaiono meno evidenti nella parte cen­ piedritti dell'arco di ingresso (m 3,70 circa); in particolare trale. Sono presenti alcune lacune stuccate e reintegrate nella parete sinistra e nella parete di fondo esso è netta­ (figg. 6 e 7). mente identificabile con il limite del fronte di risalita Nella parete di fondo la situazione è analoga, ma assai capillare di umidità. In corrispondenza dei piedritti sud­ meno grave; ad eccezione della parte inferiore, caratteriz­ detti si riscontrano numerosissimi sollevamenti della pel­ zata da una vasta lacuna per un'altezza media di m 1,12, licola pittorica in quantità man mano decrescente dal i difetti di adesione e/o coesione della pellicola pittorica basso verso l'alto, prevalentemente del tipo a cratere, sono concentrati ai due lati, dove raggiungono un'altezza con decoesione del sottostante strato di intonaco e gene­ massima di m 2,54 dal piano del pavimento per descrescere ralmente accompagnati da efflorescenze bianche. man mano verso il centro dove diminuiscono sensibil­ Nella parete sinistra - con esclusione della parte infe­ mente. Si rilevano alcune lacune stuccate e reintegrate, riore (fino a m 1,10 circa dal piano del pavimento) che più numerose nella parte alta del dipinto. è stata staccata, montata su nuovo supporto e ricollocata Nella parete destra - escludendo i due riquadri al in situ in un precedente intervento -le zone maggiormente centro e a destra, staccati, montati su nuovo supporto e interessate da difetti di adesione e/o coesione della pelli­ ricollocati in situ in un precedente intervento, e la parte cola pittorica sono ai due lati, dove raggiungono, a partire inferiore della parete, interessata da una vasta lacuna che dalla zona distaccata, un'altezza massima di m 1,68 (lato dal piano del pavimento si estende fino ad un'altezza di sinistro) e m 1,51 (lato destro) per arrivare, con andamento m o, 50 circa - il processo di degrado investe in partico­ decrescente, a m 0,50 al centro della parete (figg. 1-4). lare il lato sinistro, ove in corrispondenza del pilastro I tipi di distacco sono fondamentalmente tre: minuti dipinto e di parte del riquadro adiacente si notano nume­ sollevamenti vicinissimi tra loro con forte decoesione rosissimi e gravi difetti di adesione e coesione della pelli­ della pellicola pittorica, distacchi a scaglia, sollevamenti cola pittorica, accompagnati da efflorescenze bianche, per a cratere singoli o ravvicinati, spesso in corrispondenza un'altezza media di m 2 dal piano del pavimento. Analoga delle crettature, con decoesione del sottostante strato di situazione si riscontra nel pilastro dipinto di destra che, intonaco. Efflorescenze bianche, in alcuni punti di note- su tutta la superficie, presenta sollevamenti a cratere,

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DISTACCHI DELL'INTONACO

nmw: a MENO ACCENTUATI

.. PIU ACCENTUATI

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6 - ROMA, BASILICA DI SANTA MARIA IN ARACOELI, CAPPELLA BUFALINI (PARETE SINISTRA) MANCANZA DI ADESIONE DELL'INTONACO • (grafico di G. Serangeli) go ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

SOLLEVAMENTI PELLICOLA PITIORICA

r---1 ZONE SULLE QUALI I,___J SI E INTERVENUTO

- ZONE SULLE QUALI llliiiiJI SI DOVRÀ INTERVENIRE

7- ROMA, BASILICA DI SANTA MARIA IN ARACOELI, CAPPELLA BUFALINI (PARETE SINISTRA) MANCANZA DI ADESIONE DELLA PELLICOLA PITTORICA (grafico di G. Serangeli)

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8- ROMA, BASILICA DI SANTA MARIA IN ARACOELI 9- ROMA, BASILICA DI SANTA MARIA IN ARACOELI CAPPELLA BUFALINI (VOLTA) - PARTICOLARE DI UN COSTOLONE CAPPELLA BUFALINI (VOLTA)- PARTICOLARE DI UN COSTOLONE PRIMA DELL'INTERVENTO DI RESTAURO DOPO L'INTERVENTO DI RESTAURO (foto I .C.R.) (foto l .C.R.) isolati o ravvicinati in corrispondenza delle crettature, scenze bianche di modesta entità. Alcuni rifacimenti sono con decoesione del sottostante strato di intonaco. presenti in corrispondenza dell'angolo in basso a sinistra. Nella parte superiore delle pareti i difetti di adesione Nella vela a nord-ovest (San Luca) si riscontra un'analoga efo coesione della pellicola pittorica sono in genere loca­ situazione relativamente alla zona della mandorla; le aree lizzati in una fascia perimetrale lungo la linea di giunzione adiacenti presentano difetti di adesione piuttosto ravvi­ con la volta; nella parete di fondo si notano inoltre, infe­ cinati a cratere, con decoesione del sottostante strato di riormente, vaste aree con sollevamenti ai lati della figura intonaco. Sul cielo, a destra in alto, all'altezza della spalla del Cristo, in particolare nel lato destro. Nella parete del Santo, si notano alcuni piccoli sollevamenti a strappo; destra il danno è maggiormente evidente nel sottarco in tali punti la pellicola pittorica sollevata presenta una della finestra, nella zona immediatamente superiore e lungo particolare elasticità gommosa, il che farebbe pensare il margine della metà destra della lunetta. In corrisponden­ alla presenza di una sostanza sovrammessa in un prece­ za del tratto di parete sovrastante l'arco di ingresso gran dente intervento. In corrispondenza del collo di San parte della superficie è interessata da rifacimenti; le parti Luca si notano delle crettature piuttosto larghe (tutta la originali presentano numerosi difetti di adesione e coe­ zona è interessata da imperfetta adesione dell'intonaco), sione della pellicola pittorica, di maggiore entità nella in cui si è infiltrata una sostanza scura, lucida e legger­ zona della chiave di volta e lateralmente al disopra dei mente plastica, probabilmente applicata sull'estradosso piedritti, o ve si notano anche efflorescenze bianche. N el della volta durante un intervento di restauro della strut­ sottarco numerosi sollevamenti, generalmente a scaglia, tura architettonica. Numerosi sono i rifacimenti, partico­ sono localizzati su quasi tutta la superficie, soprattutto larmente evidenti lungo il lato destro e interessanti co­ in corrispondenza del lato prospiciente la navata. munque tutta la parte inferiore. Nella vela a sud-ovest Nella volta sono presenti difetti di adesione efo coe­ (San Giovanni) sono presenti sollevamenti a scaglia in sione della pellicola pittorica su gran parte della super­ corrispondenza della mandorla e piccoli crateri ravvici­ ficie, costoloni compresi, ad eccezione dell'area centrale. nati nelle zone ad essa circostanti. Leggere efflorescenze Nella vela a nord-est (San Marco) sollevamenti a scaglia bianche si rilevano al centro della vela e nei due angoli sono in prevalenza concentrati nella mandorla, mentre laterali. Un vasto rifacimento interessa l'area centrale nelle rimanenti zone si notano minute bolle ravvicinate (manto di San Giovanni e parte del cielo). Anche nella con forte decoesione della pellicola pittorica ed efflore- vela a sud-est (San Matteo) si riscontrano distacchi della

92 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. III

b ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE, CAPPELLA DEL BAGNO, VOLTA ANTONIO CIRCIGNANI DETTO IL POMARANCIO ( ?) : CONCERTO ANGELICO a) PRIMA DEL RESTAURO i b) DOPO IL RESTAURO (foto I.C.R.) ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

pellicola pittorica a scaglia nella mandorla e nella parte e sono stati toccati solo marginalmente in saggi di carattere superiore della veste del Santo; sollevamenti a cratere o a generale oppure riguardanti il complesso artistico del minute bolle si notano con particolare evidenza nella fi ­ quale fanno parte, senza finora divenire oggetto di uno gura dell'angelo (fig . 5) e nella fascia decorativa ad essa studio specifico.'> Non si tratta di un'omissione casuale adiacente. Efflorescenze bianche di modesta entità sono né di scarsa valutazione dell'importanza dell'opera, quanto presenti nelle zone maggiormente interessate da imper­ di oggettiva difficoltà di collocarla esattamente nel varie­ fetta adesione della pellicola pittorica. gato panorama della produzione artistica a cavallo del Nei quattro costoloni, ad eccezione della zona centrale I6oo. Infatti non sono stati finora reperiti documenti di della volta, per circa 2/3 della loro lunghezza compaiono archivio ad essa riferibili, né può dirsene agevole l'attri­ minuti sollevamenti assai ravvicinati, a cratere o a piccole buzione, visto che le pitture si presentano fortemente diso­ bolle - spesso in corrispondenza delle crettature - con mogenee, sia nelle caratteristiche esecutive e nella qualità, forte decoesione della pellicola pittorica e, in molti casi, che in quelle stilistiche e nelle componenti culturali che del sottostante strato di intonaco, accompagnati da leggere vengono esibite nelle diverse parti della decorazione. Un efflorescenze bianche ; numerosi i rifacimenti (figg. 8 e g). ruolo determinante sulla grande cautela avanzata da tutti Un velo di polvere e sudicio è steso pressochè unifor­ gli studiosi che si sono occupati di questo ciclo di affre­ memente su tutte le superfici. schi è stato giocato inoltre dal cattivo stato di conservazione nel quale versavano. Il pronto intervento di restauro effet­ tuato dall'Istituto Centrale del Restauro nell'inverno Ig8s­ OPERAZIONI DI RESTAURO '86, pur essendosi limitato essenzialmente ai necessari consolidamenti e ad una generale pulitura,>> ha conseguito Trattandosi di un pronto intervento ci si è limitati, un notevole risultato per il recupero della leggibilità della dopo il rilevamento dello stato di conservazione e la do­ decorazione della cu~ola, che più delle altre parti si pre­ cumentazione fotografica - escludendo qualsiasi opera­ sentava deturpata da ritocchi alterati e da vere e proprie zione di spolveratura data la precaria stabilità di vaste ridipinture, oltre che offuscata dallo sporco. La pulitura aree dei dipinti - all'esecuzione dei consolidamenti e e la rimozione delle vecchie stuccatore, che in molti casi delle fissatore della pellicola pittorica più urgenti (peral­ debordavano dalle lacune sull'originale, hanno ripristinato tro la quasi totalità), rimandando ad un intervento suc­ la fresca cromia dell'insieme e l'esatta definizione delle cessivo il fissaggio di alcune zone dove l'adesione, benchè figure, restituendo così la possibilità di valutarne corret­ imperfetta, non faceva temere il pericolo di cadute a bre­ tamente i contenuti artistici. ve scadenza. L'ambiente, cruciforme, con i bracci laterali maggiori Come adesivo si è impiegato Prima! AC33 diluito con di quello centrale, è completamente decorato di stucchi acqua nella proporzione di I: Io, applicato a spruzzo o a dorati e di affreschi raffiguranti episodi della vita di Santa pennello, a seconda dei casi, per il consolidamento delle Cecilia e dei suoi compagni di martirio, ed è raccordato aree caratterizzate da de coesione; diluito nella propor­ alla navata destra della chiesa da un corridoio dotato di zione di I :s, applicato con siringa o pennello, per il fis ­ analoghe decorazioni e di affreschi con paesaggi e scene saggio dei sollevamenti a scaglia o a cratere, favorendone di vita eremitica dipinti da Pau! Brii (fig. I). La cupola, la penetrazione, ove necessario, con alcune gocce di acqua ovale, su tamburo, è sormontata da un cupolino e deco­ ed alcool in parti uguali applicate in precedenza. L'even­ rata da un concerto di angeli musicanti che circondano la tuale eccesso di adesivo in superficie è stato successiva­ Santa martire raffigurata nella sua iconografia tradizionale mente rimosso con acetone. con l'organo. Nel coro angelico è inserita anche la figura In corrispondenza della parte inferiore del costolone di un vecchio che suona l'arpa, non dotato di ulteriori compreso fra le vele con San Luca e San Marco, l'estrema attributi, probabilmente riconoscibile come il profeta precarietà dell'adesione di alcuni tratti di intonaco al Davide (Tav. III a-b) . supporto ha richiesto il fissaggio urgente dell'intonaco Nel tamburo sono affrescate le figure dei quattro Santi medesimo, eseguito con Vinavil addizionato di grassello di compagni Valeriano, Tiburzio, Massimo e Urbano, accom­ calce in quantità tale da neutralizzarne l'acidità, diluito pagnati ciascuno da un angelo con la palma del martirio. con acqua (7 :3), previa velatura di protezione delle zone Le storie della Santa nei bracci della cappella sono inse­ interessate con velatino fissato con Paraloid B 72 sciolto rite in una ricca decorazione comprendente, oltre ai con­ in diluente nitro nella proporzione del 20 %. sueti partiti decorativi con maschere ed elementi araldici (le stelle, presenti sia nello stemma di Clemente VIII che GABRIELLA SERANGELI in quello del Cardinale Sfondrato), riquadri con angeli recanti strumenti musicali o corone, figure di virtù, ovali con figurette a monocromo, angeli con targhe o cartelle con iscrizioni inneggianti alla Santa. Gli episodi princi­ pali sono raffigurati nelle pareti di fondo dei bracci late­ rali: la Santa soccorre i poveri e i pellegrini, converte CONSIDERAZIONI SUGLI AFFRESCHI DELLA alcune donne, è condotta dinanzi al prefetto, assiste al CAPPELLA DEL BAGNO IN SANTA CECILIA martirio del marito Valeriano (figg. 2 e 3). Ai lati e sulle IN TRASTEVERE volte si dispongono episodi minori o collegati ai Santi compagni.3l Dalla narrazione è escluso il martirio di Santa Cecilia, che infatti è il soggetto del quadro d'altare di Nonostante il continuo allargarsi e infittirsi degli studi Guido Reni, con il quale si completa il programma deco­ sull'attività decorativa romana nello scorcio del XVI rativo. secolo e sullo spirito dell'anno giubilare I6oo, gli affre­ L'intera decorazione si inserisce nel più vasto intervento schi della Cappella del Bagno di Santa Cecilia in Traste­ di restauro e abbellimento dell'antica Basilica ceciliana vere, che pure hanno un ruolo di particolare significato in promosso dal Cardinale Paolo Emilio Sfondrato, che ne quel contesto, non hanno goduto di grande fortuna critica fu titolare dal I 59 I al I6u,4> intervento ampiamente

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I -ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE, CAPPELLA DEL BAGNO VEDUTA D'INSIEME DEL LATO SINISTRO PRIMA DELL'INTERVENTO DI RESTAURO (foto G.F.N.) documentato e ben noto agli studiosi, data l'abbondanza tuisce una fonte di prima mano ed è una miniera di noti­ di fonti contemporanee che lo descrivono o vi fanno rife­ zie sui vari artisti di diversa grandezza che parteciparono rimento, a causa della grande risonanza che ebbe, il alla vasta impresa decorativa, e i documenti conservati 20 ottobre I 599, la fortunata ricognizione del corpo presso l'Archivio di Stato di Roma, pubblicati dalla N ava della Santa, evento narrato dal Baronia con grande emo­ Cellini 9) in uno studio che resta a tutt'oggi fondamentale zione e vivacità descrittiva.sl per la conoscenza dell'intervento dello Sfondrato nella sua Le principali fonti attraverso le quali è possibile rico­ globalità, e in particolar modo per quanto concerne il struire con esattezza la natura e l'estensione dei lavori rifacimento della zona absidale con la creazione del nuovo eseguiti dal Cardinale Sfondrato in prossimità dell'anno altare e della confessione sottostante. giubilare sono l' Historia passionis Beatae Caeciliae di Sfortunatamente l'unico riferimento alla decorazione Antonio Bosio,6l che ci fornisce una descrizione minuziosa della Cappella del Bagno è rintraccia bile nell'opera del di tutto quello che era già stato eseguito entro il I6oo, Bosio, che descrive particolareggiatamente l'ambiente e data di pubblicazione dell'opera, ma senza indicare il fornisce alcune utili indicazioni sul suo stato precedente nome degli autori, il Baglione,7l che avendo partecipato e sull'operazione della quale fu oggetto. IO) personalmente all'abbellimento della chiesa con ben cin­ Abbiamo quindi un sicuro punto di riferimento per la que dipinti, il primo dei quali già in loco nel I6oo,8l costi- cronologia dell'opera, che doveva essere conclusa entro

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2 - ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE, CAPPELLA DEL BAGNO ANTONIO CIRCIGNANI DETTO IL POMARANCIO (?): SANTA CECILIA DINANZI AL PREFETTO (foto J.C.R.)

3 -ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE, CAPPELLA DEL BAGNO ANTONIO CIRCIGNANI DETTO IL POMARANCIO (?) : DECAPITAZIONE DI SAN VALERIANO (foto I .C.R.) ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

4- ROMA, CHIESA DI , VOLTA NICCOLÒ CIRCIGNANI DETTO IL POMARANCIO: CONCERTO ANGELICO (foto G.F.N .) il I6oo, ma ci manca qualsiasi indicazione sulla data di il carattere di un vero e proprio rifacimento, non con­ inizio dei lavori. Bisogna tener presente a questo proposito servando nulla dell'aspetto precedente dell'ambiente, che che per quanto concerne il complesso della sistemazione doveva essere poco attraente perché da tempo ormai in architettonica della chiesa, e in particolare quella della disuso. L'autore afferma infatti che esso fu trasformato in zona presbiteriale, già la Nava Cellini si è pronunciata a elegantissimo sacello, ornato di stucchi e di pitture, men­ favore di un certo arretramento rispetto alla data univer­ tre in precedenza era stato abbandonato dal culto : '' omni salmente accettata dell'ottobre I 599· Infatti dal racconto iampridem cultu nudatum ", evidentemente perché col del Baronie e da quello del Bosio del ritrovamento del tempo si era ormai persa memoria del collegamento fra corpo della Santa, risulta chiaramente che il clamoroso quella cappella e il luogo reale nel quale la Santa era stata avvenimento ebbe luogo proprio nel corso dei lavori, e sottoposta al martirio dei vapori bollenti. non precedentemente, come si continua ancora a ripe­ Di questo stato di abbandono dell'ambiente, sia pure tere.") Inoltre la somma già spesa dallo Sfondrato entro accompagnato da una vaga memoria popolare che vi indi­ il I6oo, 25.000 scudi, fa pensare alla studiosa che i lavori viduava uno dei luoghi legati ai fatti miracolosi della vita 12 fossero già in corso da tempo. ) Pur tenendo conto di della Santa, abbiamo conferma da fonti precedenti. L'ora­ queste giuste considerazioni, mi sembra che la datazione torio, infatti, viene citato in un resoconto manoscritto della decorazione della Cappella del Bagno non possa conservato presso l'Archivio di Stato di Roma nel quale essere di molto anticipata al I599, e che anzi vada fissata sono annotate le spese per vari restauri alla chiesa ese­ proprio a quell'anno, come si vedrà. guiti nel I 584. l3) In quell'occasione venne rimossa ' ' la Analizzando le informazioni fornite dal Bosio risulta sepoltura della Marotia, quale stava attacchata al Oratorio abbastanza chiaramente che l'intervento effettuato dal di S.ta Cecilia ", perché, vi si dice, " il populo faceva Cardinal Sfondrato nell' Oratorio di Santa Cecilia ebbe oratione ivi come quella fusse stato il letto dove dormiva g6 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

S.ta Cecilia". Questa affermazione, se da una parte con­ continuano i pagamenti per il completamento dell'altare ferma le indicazioni del Bosio sul precedente stato della maggiore e per la sistemazione definitiva della chiesa, e cappella, d'altra parte non fornisce ulteriori specificazioni quelli a vari pittori si riferiscono solo a dipinti mobili. sull'ubicazione della sepoltura della Marozia, cioè a quale In mancanza di altri dati si può ritenere dunque con parete dell'ambiente fosse " attacchata ", né ci dice se lo buona approssimazione che gli affreschi della Cappella del spostamento della tomba fosse accompagnato da altre Bagno siano stati ultimati e pagati entro il 1599 xg) e pas­ opere di sistemazione. sare ad esaminare gli aspetti iconografici e stilistici per Ad un collegamento fra l'Oratorio e il Bagno di Santa verificare se le nostre ipotesi trovano conferma o ulteriore Cecilia allude anche, sia pur cautamente, l'_{..J gonio nel precisazione. r 588, '4) quando, dopo avere indicato la cappella in que­ A prima vista l'impostazione generale della decorazione stione, aggiunge che '' si mostrava ancora, già, non ha si rivela alquanto arcaica, almeno rispetto allo " stile giu­ molto tempo in questa chiesa il bagno, che dicevano di bilare ", e mostra di riferirsi a modelli figurativi prece­ S. Cecilia si come molti vecchi ricordano. Ma ò che quella denti, cosa già notata da Strinati, che ha visto in questo memoria non fusse molto autentica, ò che sia stato per ciclo l'unico esempio, "all'interno del dibattito dell'anno 20 altro rispetto, oggidì non si vede più ". giubilare ", del " sermo humilis tipico dell'età sistina ". ) È del tutto giustificato quindi l'entusiasmo con il quale Si può ulteriormente precisare che siamo di fronte ad una il Bosio descrive i ritrovamenti archeologici che nel corso opera che denuncia una cultura figurativa di spiccato sapore dei lavori permisero di individuare con assoluta certezza circignanesco, con riferimenti in particolare alle opere del nella cappella il calidarium del quale sembrava essersi nono decennio. Il ' Concerto angelico ' della cupola, per persa la memoria: nel corso dei lavori, infatti, fu messo in esempio, riprende quello di Santa Pudenziana (fig. 4)/') luce l'ambiente sottostante, nel quale si accendeva il fuoco una delle più felici realizzazioni di Niccolò, che viene ripe­ per riscaldare l'aria che veniva convogliata attraverso tu­ tuto con minime varianti alternando semplicemente in bi nel locale superiore. La sistemazione adottata per ren­ diverso ordine le pose delle figure, che sono poi del tutto dere visibili i ritrovamenti e integrarli strettamente e quasi simili nelle tipologie, nelle acconciature, nella disposizione naturalmente con il resto della decorazione è molto signi­ dei panneggi e nei particolari, nella tecnica esecutiva e ficativa dello spirito che animava i pionieri dell'archeolo­ nella gamma cromatica. gia cristiana, primi fra tutti il Baronia e lo stesso Bosio, Lo stesso, sia pure in tono minore, accade nella compo­ che con ogni probabilità partecipò direttamente all'idea­ sizione della maggior parte delle scene narrative, che uti­ zione: i tubi infatti vennero lasciati a vista e ricoperti di lizzano senza molta inventiva schemi compositivi e mo­ bronzo dorato, furono aperte due grate nel pavimento per delli figurativi tratti dal repertorio del Circignani, con la consentire di vedere il vano sottostante, e il tutto fu dotato preferenza per la presentazione del nucleo narrativo nel di opportune iscrizioni illustrative. Si può ritenere dun­ piano intermedio, con figure in primo piano che fungono que che l'intervento architettonico abbia avuto il carattere da quinte, architetture classicheggianti sommariamente di una vera e propria ricostruzione, che forse mantenne descritte disposte obliquamente a suggerire la profondità, soltanto il perimetro originario.'5) che trovano numerosi confronti in opere del Pomarancio, Nel racconto del Bosio viene dato scarso risalto alle per esempio nella Cappella di San Francesco in San Gio­ pitture, che vengono appena citate, mentre al contrario i vanni dei Fiorentini,22l dalla quale sembrano derivare le paesaggi dell'ambulacro sono descritti con evidente ammi­ figure degli armati, oppure il padiglione con gli orientali razione. Un analogo trattamento è riservato al ciclo ceci­ con il turbante, in verità poco attinente all'ambientazione liano dal Baglione, che non ne fa cenno nelle sue biografie, dell'episodio della ' Fustigazione di un Santo compagno al contrario delle scene con le storie di eremiti dell'am­ di Cecilia ' (fig . 5), che trova il suo precedente nella storia bulacro, che sono inserite con giusto risalto fra le opere di San Francesco di fronte al sultano. di Pau! Bril. Come è noto, i rapporti del Baglione con lo In questo tessuto figurativo si inseriscono brani nei Sfondrato, collegati con l'esecuzione delle cinque pale quali al contrario è evidente l'aggancio con le problema­ d'altare per la chiesa, delle quali esistono i pagamenti, si tiche dell'anno giubilare. Il caso più evidente è proprio datano fra il r6oo e il r6o3.16l Ci si chiede allora se l'omis­ nella cupola, dove la figura di Santa Cecilia si inserisce sione sia dovuta a qualche motivo preciso, a scarsa valu­ con imprevista compostezza nella disimpegnata festosità tazione dell'importanza dell'opera o piuttosto ad una sem­ del concerto angelico. È stato già notato come questa plice mancanza di informazione dovuta ad una sia pur figura derivi iconograficamente dalla Santa Cecilia di lieve precedenza cronologica di questa decorazione rispet­ Raffaello, conosciuta attraverso la copia eseguita da Guido to alla sua attività per la chiesa. Reni per il Cardinal Sfondrato, oggi nella Cappella Polet L'ipotesi potrebbe trovare conferma, anche se da una di San Luigi dei Francesi.2 3) Allo scarto iconografico e fonte altrettanto indiretta, nei registri di pagamenti del compositivo corrisponde uno scarto di stile fra questa convento di Santa Cecilia, che si aprono al r6oo (non figura, alla quale vanno aggiunti anche gli angioletti che sono stati trovati registri precedenti), nei quali parimenti la affiancano a destra, e il resto della decorazione della non si rinviene alcuna menzione dell'opera, e i soli rife­ cupola: vi è una solidità e torni tura dei volumi, una ricerca rimenti all'ambiente riguardano il suo esterno.l7l Esa­ di appiombo del tutto estranea agli angeli musicanti e alla minando i vari pagamenti a pittori fatti nell'anno r6oo xSl loro disarticolata assenza di peso. N ella monotona ripe­ si nota che tutti quelli relativi ad affreschi nella chiesa titività di moduli già sperimentati nelle scene della vita si riferiscono alla conclusione dei lavori, visto che viene di Cecilia spicca per chiarezza ed eleganza compositiva usata la formula " per intiero saldo e fina! pagamento " e per un significativo recupero di schemi compositivi e anzi in quello di Marco Tullio e Vincenzo Conti quattrocenteschi l'episodio della 'Predica ad un gruppo viene specificato che i due si obbligano a '' ritoccare di donne ' (fig. 6), nel quale è riscontrabile una maggiore alcune figure che hanno patito ", segno che tutte le deco­ compattezza dei volumi ed una più studiata e razionale razioni a fresco erano state portate a termine prima delle disposizione delle figure intorno alla Santa in piedi. In celebrazioni del giubileo e che si volevano chiudere co­ questa scena sono percepibili più che altrove accenti to­ munque i conti entro l'anno, mentre negli anni successivi scani riformati, che rimandano a Santi di Tito o al Cigoli,

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È stata evidentemente questa discontinuità stilistica e la compresenza di elementi culturali diversi non bene inte­ grati fra loro a far riferire l'opera ad una "équipe tosco­ marchigiana " ,26> ma questa definizione, se da una parte è indicativa di una situazione non omogenea e individua giustamente la componente toscana, lascia insoddisfatti perché non tiene nel debito conto la componente prepon­ derante, che è quella circignanesca, nella quale sono rias­ sorbibili le tenui e generiche infiessioni baroccesche, per le quali non è necessario fare riferimento a pittori mar­ chigiani. D 'altra parte il ciclo era già stato ricondotto alla cerchia di Niccolò Pomarancio dal Matthiae,2 7l che, raccogliendo forse un'attribuzione tradizionale ed evidentemente notan­ do gli elementi di attualità che sono inseriti nelle composi­ zioni desunte dal repertorio di Niccolò, lo riferiva al fi glio Antonio, la cui opera di collaborazione con il padre è documentata almeno dal 1589 e segnalata dal Baglione.28l Alla luce dei recenti studi che hanno messo a punto il catalogo 2 9) e hanno il merito di avere messo a fuoco i vari, e talora contrastanti aspetti di una personalità in bilico fra lo " stile dei cavalieri " e le innovazioni bolo­ gnesi e caravaggesche, sembra che l'ipotesi del Matthiae vada ripresa in considerazione, per la coincidenza, certa­ mente non casuale, fra la miscela di elementi di cultura

5 - ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE CAPPELLA DEL BAGNO ANTONIO CIRCIGN ANI DETTO IL POMARANCIO ( ?) : FUSTIGAZIONE DI UN SANTO COMPAGNO DI CECILIA (foto I.C.R.) al ·quale soprattutto fa pensare la torni tura del volto di Cecilia colpito da una luce decisa.2 4l Si incontrano anche spunti tratti da Cristofano Roncalli, come nell'' Angelo con la viola ' del registro più basso (fig. 7), confrontabile ad esempio con la Santa Giuditta del quadro d'altare dei , del 1599.2 sl Se dunque l'impostazione generale delle decorazioni sembra guardare al passato, molti particolari iconografici ·e stilistici ci portano quanto mai vicini allo scadere del secolo. D 'altra parte il carattere unitario dell'insieme, le non grandi dimensioni dell'ambiente e la sua attribuzione in toto all'intervento dello Sfondrato da parte del Bosio rendono quanto mai improbabile che vi siano state due fasi distinte nell'esecuzione, e fanno supporre piuttosto 6 - ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE che siano intervenuti mutamenti in corso d'opera, come CAPPELLA DEL BAGNO è probabile per la cupola, nella quale probabilmente si ANTONIO CIRCIGNANI DETTO IL POMARANCIO ( ?) ; decise di inserire la figura di Santa Cecilia in ·seguito all'ar­ SANTA CECILIA PREDICA AD UN GRUPPO DI DONNE rivo del dipinto del Reni. (foza G.F.N .) g8 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte figurativa esibiti in questo ciclo pittorico e quella presente gato) risulta che le pitture erano già molto danneggiate in altre opere cronologicamente vicine di Antonio. Nel dall'umidità 36l e presentavano tracce di precedenti restau­ periodo successivo alla morte del padre, avvenuta nel ri, al quale viene addebitato un " beverone " con il quale I 596,3o) infatti, egli si trasferì a Roma allo scopo di ere­ le pitture erano state ravvivate, del quale sono state tro­ ditarne le commissioni e di approfittare delle opportunità vate tracce nelle parti alte degli archi e nei pennacchi, evi­ offerte dall'Anno Santo, appoggiandosi al conterraneo dentemente perché non furono completamente rimosse dal Roncalli (come questi a suo tempo aveva fatto con Niccolò), Federici. Si noti l'intenzione di utilizzare cianuro di po­ che gli procurò infatti le più importanti commissioni di tassio per il " ripristino degli ori alterati ", che non sap­ quegli anni. Pur presentandosi come il continuatore della piamo se fu effettivamente messo in atto, visto che la rela­ maniera paterna Antonio cercò di aggiornarsi sulle novità zione conclusiva non venne mai presentata.37l che si pubblicavano in quel momento di straordinaria produttività artistica, in particolare quelle del suo pro­ tettore Roncalli e degli altri toscani, e successivamente del Cavalier d'Arpino. Il risultato di questa miscela di ele­ menti fu uno stile assai poco omogeneo, nel quale gli inserti di attualità non appaiono bene assimilati e spesso non lasciano tracce nelle opere successive. All'interno di tale discontinuità sono state individuate alcune caratte­ ristiche che si ripresentano, anche a distanza di tempo, nelle sue opere, come la preferenza per i volti ripresi di sottinsù con una certa forzatura chiaroscurale e i bulbi degli occhi molto marcati, che si ritrova, per esempio, nella ' Santa Margherita ' a Narni,3'l e trova confronto in alcuni ' Volti di angeli ' nella cupoletta (TAV. IV, a-d) e in uno dei santi del tamburo (fig. 8) . Il ricorso massiccio agli esempi del Circignani senior, qui notevole soprattutto nella cupola, come si è visto, è un altro motivo caratteristico degli anni precedenti il I6oo, ed è stato riscontrato anche per gli affreschi di Santa Maria della Consolazione.32 l Nella Cappella del Bagno di Santa Cecilia sembra però che il legame con opere di Niccolò sia più stretto che altrove, e ciò con ogni probabilità è dovuto al valore normativa di esempio che dovevano avere nella stessa chiesa gli affreschi del presbiterio, dipinti dal Circignani nel I 584,33) che illustravano anch'essi le ' Storie di Santa Cecilia '. Si può ragionevolmente supporre che al momento di commissionare una decorazione a fresco di analogo soggetto, sia pure di respiro più limitato, si pensasse in un primo momento a lui come all'artista più idoneo a svolgere il tema previsto, e presentandosi Antonio come erede e continuatore dell'attività paterna, si pas­ sasse al figlio la commissione, vincolandolo però stretta­ mente ad esempi preventivamente stabiliti, quali poterono essere quello di Santa Pudenziana per la cupola e, presu­ mibilmente, le storie della tribuna per le scene narrative, e concordando in seguito alcune modifiche al programma previsto, come l'inserimento della Santa Cecilia nel coro angelico o la semplificazione dello schema compositivo nell'episodio della predica alle donne, con un atteggiamento del tutto consono alla poca notorietà del pittore, che era allora alle prime armi, pur avendo acquisito una lunga pratica nella bottega paterna. Ciò spiegherebbe la strana mancanza di inventiva nella ripetizione di moduli compo­ sitivi piuttosto triti (a parte l'appiattimento delle immagini dovuto al cattivo stato di conservazione) e la discontinuità di stile e di tono che ha fatto pensare, non senza buoni motivi, alla compresenza di artisti diversi.

Restauri Gli affreschi sono stati restaurati nel I955 a spese del Cardinale titolare Cicognani, che si impegnò a fornire la somma necessaria in cambio del restauro completo del­ 7 - ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE l'adiacente Cappella dei Ponziani, in precedenza utilizzata CAPPELLA DEL BAGNO come sacrestia.34l L'intervento fu affidato al direttore dei ANTONIO CIRCIGNANI DETTO IL POMARANCIO (?): laboratori del Vaticano, Vittorio Federici, e diretto dalla ANGELO CON LA VIOLA Soprintendenza alle Gallerie.35l Dal preventivo (cfr. alle- (foto l .C.R.)

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I) Cfr. G . MATTHIAE, Santa Cecilia (Le chiese di Roma illustrate), bulum eius utrumque picturis egregis excoluit, quibus utriusque sexus Roma I970, p. 58 (con bibliografia precedente) ; C. STRINATI , Quadri insignes eremiculae cum suis solitudinibus exprimuntur, varietate romani tra '500 e '600, Roma I979, p. 24; IDEM, Roma nell'a nno Regionum, viriditate nemorum, speluncarum opacitate, labentium 1600. Studio di pittura, in Ricerche di Storia dell'arte, Ig8o, Io, p . aquarum decursu, prospectum summae voluptatis praebentibus. 47, nota 43; L. GIGLI, I rioni di Roma - Rione XIII - Trastevere, Et regione verò denuò instaurati sacelli tabulam pulcherrimam cum parte III, Roma I982, p. 226; L. BARROERO, Antonio Pomarancio imaginibus S. Caeciliae et Valeriani, quibus ab Angelo duae ex tra due giubilei : 1600-1625, in Bollettino d'Arte, LXVIII, I983, hybernis rosis et lilijs coronae de coelo offeruntur, collocavit. Id Ig, nota 5 a p. I4; C. BERNARDINI, Problemi di fo rtuna postuma fra oratorium dum instauratur detectum est Balneum, in quo, ut in maniera e accademia, pittura senza tempo e ideale classico, in Indagini superioribus notis a nobis est indicatum, Sancta Virgo Caecilia per un dipinto. La Santa Cecilia di Raffaello, Bologna I983, pp. passa est. Sub ipso namque oratorio cella reperta est concamerato I59-I70, opere facta, in qua cineres inventi su n t; in ea enim ignis ad calefa­ ciendum Balneum, seu cubiculum superius accendebatur, ut ex 2) Cfr. la relazione di restauro di Gabriella Serangeli. descriptione partim balnei a nobis supra posita melius intelligi potest. 3) Questi raffigurano : due scene di fustigazione, relative verosi­ Apparent uti detecti sunt ex quadratis Jateribus compacti circa ipsos milmente ai Santi Valeriano e Tibur:~;io, l'angelo che appare a Cecilia undique cubiculi parietes tubuli, seu canales antiqui, per quos ex e a Valeriano, la Santa da sola, Sant'Urbano che impartisce il batte­ inferi ori in superiorem Cellam igneus calar transmeabat: Detectum simo, l'apparizione di Cristo con il libro a due Santi. est quoque vas aeneum rotundum ad dexteram ingressèls ipsius ora­ 4) Cfr. CIACCONIUS, H istoriae Pontificum romanorum et S.R .E. torii paulo infra pavimentum, sub eodemq. plumbeae fistulae quae Cardinalium, Roma I677, tomo IV, pp. 224-226; F . CRISTO FORI, haud dubi1e usui balneari deserviebant. Hoc igitur Oratorium omni Storia dei cardinali di Santa Romana Chiesa, Roma I888, p. 6g. Paolo iampri:lem cultu nudltum in elegantissimi sacelli formam Cardinalis Emilio (o Camillo) Sfondrato fu titolare di Santa Cecilia dal 7 gen­ ipse redegit, quod quidem gypso undique deaurato, et picturis naio I59I al I7 agosto I6II. Fu poi vescovo di Albano dall'II agosto vitam B. Caeciliae ac sociorum representantibus exornavit. Ara in I6II fino alla morte, avvenuta il I4 febbraio I6I8, periodo nel quale honorem virginis erecta, ac dedicata. Ibidem circumcirca Balnei rimase commendatario di Santa Cecilia. Suo predecessore nel titolo canales, quos magis spectabiles sint, et illesi serventur aereis laminis di Santa Cecilia era stato lo zio Nicolò Sfondrato dal I4 gennaio inauratis convestivit. Supra vas autem illud aeneum balneare, quod I585 al 5 dicembre I590, quando divenne papa con il nome di Gre­ inventum diximus, pavimenti Jocum apertum reliquit, ex quo illud gorio XIV. Paolo Emilio Sfondrato mantenne sempre un legame conspici possit, cratam tamen ferrea obtectum. Nec minus ex ad­ molto stretto con la basilica e una devo:~;ione appassionata per la versa parte in eodem pavimento parvum alterum foramen instar Santa, certo accresciuta dal clima di profonda emozione che si fenestrae aperuit, ex quo in subiectam fornacem, sive hypocaustum creò in seguito al ritrovamento del corpo della martire cosi come era obtutus demitt potest. Ad ingressum denique sacelli ordinem colu­ stato sistemato da Pasquale I. Infatti oltre a finanziare gli ingenti la ­ mellarum non absimilem earum, quas supra ad Altare maius Eccle­ vori eseguiti in occasione dell'anno giubilare, lasciò in eredità gran siae descripsimus, fecit, quatuor, eiusdem materiae ac formae melis parte dei suoi beni alla Santa per provvedere all'illuminazione e alla granatis aereis, ac deauratis super impositis ". officiatura della chiesa (il testamento è conservato in varie copie II) Cfr. Roma 1300-1875. L'arte degli anni santi, catalogo della nelle carte del monastero di Santa Cecilia presso l'Archivio di Stato mostra il cura di M. Fagiolo e M.L. Madonna, Roma rg84, scheda di Roma). Il restauro coinvolse l'intera basilica e comprese princi­ X 4 di C. Strinati, pp. 408-4ro. palmente la trasformazione della zona presbiteriale con la creazione del nuovo altare e della nuova confessione ad esso sottostante e 12) NAVA CELLINI, art. cit., p. rg. Un avviso del25 novembre r6oo quella della Cappella del Bagno nella sua forma attuale. A ciò si dava infatti notizia che il Cardinale ' ' ha speso nella restaura:~;ione aggiunsero il restauro del ciborio arnolfiano, la sistemazione delle di essa (leggi: Santa Cecilia) et habilimento oltre 25 mila scudi navate con la soppressione dei pulpiti e la erezione di nuovi altari avendo anch'animo di voler gliene spendere dell'altri per maggior nelle navate minori. Tutti gli spazi disponibili (atrio e navate decoro". Ciò fa concludere l'autrice che i lavori fossero già in corso laterali, perché in quella centrale si conservavano gli affreschi me­ da tempo al momento del ritrovamento dei corpi dei martiri. dioevali, che furono restaurati e completati nelle parti mancanti) 13) Archivio di Stato di Roma (d'ora in avanti A.S.R.), Congrega­ furono dotati di una nuova decorazione a fresco, alla quale parteci­ zioni religiose femminili - Benedeuine di Santa Cecilia, b. 1224. parono Fabrizio Parmigiano, Giovanni Sanna, Vincenzo Conti, 14) P. UGONIO, Historia delle stalioni di Roma, Roma 1588, Marco Tullio, Pau! Brii, M arzio di Colantonio e Tarquinia da Vi­ p. 134. L'autore informa anche di un restauro compiuto dal Cardinale terbo, come testimonia G. BAGLIONE, Le vite de ' pittori, scultori et Lorenzo Cybo, nipote di Innocenza VIII, del quale non sembra architetti. Dal pontificato di Grego rio XII del 1572. Infino a' tempi di siano rimaste tracce ; questa notizia è ripresa anche da G . ALVERI, Papa Urbano VIII ne/1642, Roma I642, ed. cons. a cura di V. Ma­ Della Roma di ogni stato, Roma 1664, parte seconda, p. 381 e costi­ riani, Roma I935, pp. gi,g2,93, I65, I68 e I6g, 296. Per una rassegna tuisce l'unica indicazione sull'aspetto precedente dell'ambiente, che delle fonti che documentano il restauro delle parti medievali si doveva essere simile a quello della contemporanea Cappella dei Pon­ veda M . PIGNATTI MORANO , P. REFICE, Documenti per la storia dei ziani, ad esso adiacente. restauri della Basilica di S. Cecilia in Trastevere dal Rinascimento agli interventi di Federico Hermanin, in Roma anno 1300, Atti della IV 15) La sistemazione architettonica potrebbe ascriversi a Giacomo settimana di studi di storia dell'arte medievale dell' Università di Roma Della Porta, al quale si deve riferire la maggiore responsabilità nella " La Sapienza ", 19-24 maggio 1980, a cura di A.M . Romanini, progettazione dell'intervento dello Sfondrati, affiancato dall'archi­ Roma Ig8o, pp. 33 I-342. tetto del monastero, che in quel periodo era Gaspare Guerra (cfr. NAVA CELLINI, art. cit., p. 24 e nota 13 a p. 38). 5) Cfr. C. BARONIO, Anna/es ecclesiastici, Roma I6oo, tomo IX, p. 694· 16) Cfr. nota 8. 6) A. Bosio, Historia passionis Beatae Caeciliae Virginis, Valeriani, 17) A.S.R., b. 4092 /1, alla data 18 dicembre 16oo: "a D . Bar­ Tiburtii et maximi martyrum, Roma I6oo. Dei lavori intrapresi dallo taio Brunelli nostro Cappellano scudi diciannove e venticinque, gli Sfondrato, e in particolare del restauro della navata centrale e del sono per pagare quelli che hanno fatto l'ultimo cavo (o lavoro ?) nel ritrovamento dei corpi dei martiri parla anche O. PANC IROLI, I tesori giardino dietro all'oratorio di S.ta Cecilia conforme alla commenda nascosti nell'alma città di Roma, Roma r6oo, pp. 26I-265. che abbiamo con essi ... ". 7) BAGLIONE, L e Vite ... , cit. in nota 4, passim. 18) A.S.R.. Per l'anno r6oo risultano pagamenti ai pittori : Gio­ 8) Nella propria biografia inserita nelle Vite ... cit., p. 402, il Ba­ vanni Sanna (5o scudi, " a buon conto de scudi trecento, che siamo gliene menziona il " San Pietro e Paolo a man manca sopra un al­ convenuti insieme, che dobbiamo paga rli tutta la sinistra ", tare", tuttora in situ, il " Sant'Andrea Apostolo con l'angelo che lo il 4 settembre 16oo), Marco Tullio e Vincenzo Conti (85 scudi corona ", anch'esso in situ, e tre dipinti nella confessione sotto l'altare " per saldo di quanto han lavorato nella chiesa di S. Cecilia e per (rimossi in occasione del rifacimento della cripta del Cardinale ultimo e fi na! pagamento di quanto hanno d'avere ... restando essi Rampolla e conservati nell'adiacente convento). Di questi dipinti obbligati di ritoccare alcune figure, che hanno patito ", l'II dicem­ sono stati rintracciati i pagamenti: per il primo il I6 dicembre I6oo, bre 16oo), Paolo Brillo (35 scudi " per intiero saldo e fina! pagamen­ per il secondo il 30 settembre I6or, per gli altri tre il I6 dicembre to", il r6 dicembre r6oo), Giovanni Baglione (So scudi "per un r6o3 (cfr. V. MARTINELLI, L'amor divino ' tutto ignudo' di Giovanni quadro di San Pietro e S. Paolo", il16 dicembre 16oo). !1 30 dicem­ Buglione e la cronologia dell'intermezzo caravaggesco, in Arte antica bre 16oo è registrato un pagamento al Padre Procuratore Generale e moderna, I959, 5, pp. 82-g6 e S. PEPPER, Buglione, V anni and Car­ di Monteoliveto di 105 scudi " per altritanti sborsato da Ms. ord.r dinal Sfondrato, in Paragone, I967, 2II, pp. 69-74). del Padre Abb. di S. Benedetto di Siena a ms. Francesco Vanni Pittore". L'anno successivo i pittori citati nei mandati sono un g) A. N AVA CELLINI, Stefano Maderno, Francesco Vanni e Guido Massimo (del quale non sono riuscita a decifrare il cognome) (5 Reni a Santa Cecilia in Trastevere, in Paragone, Ig6g, 227, pp. IS-41. scudi in acconto di 25 per una copia della Decollazione di Santa Io) BosiO, Historia ... , cit., p. I76. Riporto per intero il passo, al Cecilia, il 5 luglio 16or, saldata poi il 31 agosto r6or), Andrea d'An­ quale si fa riferimento anche di seguito: " Oratorium praeterea B. cona (24 scudi per " doi quadri piccoli che ci ha fatto di S. Cecilia, Caeciliae Virginis, ac Martyris, quod ad dexteram se se Ecclesiam et altri ... per un quadro di S. Francesco, pur fatto da lui" il rg set­ introentibus offert mirum in modo ornavit; aditum enim, seu vesti- tembre r6or), Giovanni Baglione (rso scudi per un quadro di cui

IOO ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. IV

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ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE; CAPPELLA DEL BAGNO, VOLTA ANTONIO CIRCIGNANI DETTO IL POMARANCIO ( ?) : CONCERTO ANGELICO a-d) PARTICOLARI DOPO IL RESTAURO (foto I.C.R.) ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

8- ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE, CAPPELLA DEL BAGNO ANTONIO CIRCIGNANI DETTO IL POMARANCIO ( '?): SAN TIBURZIO (foto I.C.R.) non viene specificato il soggetto, il 19 settembre r6or), M . Guido il2 giugno 1603). Questi documenti sono stati segnalati ma non com­ pittore (120 scudi "per un quadro di S.ta Cecilia, et per altri lavori pletamente pubblicati da NAVA CELLINI, art. cit., in particolare p. 40. fatti da lui " 1'8 ottobre r6or). Nel r6o2 troviamo un altro paga­ 19) Se questa ipotesi è valida anche altri affreschi citati dal Ba­ mento fatto al Vanni a Siena (200 scudi per un quadro il 1° giugno glione e dal Bosio per i quali non sono registrati pagamenti dal 16oo 1602), un altro a " Guido pittore" (50 scudi per lavori non specifi­ in poi dovrebbero essere datati entro il 1599, ad esempio i paesaggi cati il 19 novembre 1602), uno a Giovanni Sanna (5 scudi a saldo di di Fabrizio Parmigiano nell'atrio. opere non specificate il 15 gennaio 1603) ed uno ad Andrea Comrnodi (ro scudi "a buon conto di quadri, che egli va facendo per noi " 20) STRINATI, Roma nell'anno 1600 ... , cit . in nota 1, nota 43 a p. 47·

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:n) La decorazione è citata dall'Ugonio (op.cit., p. I64) nel I588 32) Prima opera sicura dell'artista a Roma, menzionata dal Ba­ come in corso di esecuzione : ... [il Cardinal Enrico Gaetano] " fa glione (op. cit., p. 302) gli affreschi della Cappella dei Vignaroli di fare una bellissima cuppola, con grande spesa adornata ", quindi Santa Maria della Consolazione, databili fra il 1597 e il I6oo (cfr. Il datazione non può essere di molto anticipata a quella data. M . BARROERO, Antonio ... , cit., p. I3), presentano infatti una ripresa di NIMMO, " L'età perfetta della virilità" di Niccolò Circignani, in Studi schemi compositivi tratti dal repertorio figurativo di Niccolò: per Romani, XXXII, I984, 3-4, p. 211, la situa nel I587. esempio la Circoncisione è ricalcata su quella del Gesù (cfr. E. 22) La decorazione della Cappella di San Francesco, fissata al GIFFI, art. cit., p. 24, fi gg. 7 e g). È del tutto verosimile, come ipo­ I585 dal Salerno (L. SALERNO, Via Giulia, Roma I973, p. 232) è tizza la Barroero (A proposito ... , ci t., p. 5 I 3) che il pittore in questa stata spostata dal Nimmo p. 2IO) , fra l'autunno I586 e la occasione abbia attinto a piene mani dai libri di disegni che il padre (art . cit., gli aveva lasciato, ma egli mostra di situarsi in una posizione critica primavera I587. e fortemente caratterizzata rispetto al proprio modello, atteggiamento 23) Cfr. BERNARDINI, op.cit., nota 38 a p. I6o. Per la vicenda critica che non si percepisce nelle storie di Santa Cecilia. della copia del Reni si veda: NAVA CELLINI, art. cit., pp. 35-37, 33) Di questi affreschi, menzionati dal Baglione, (op . cit. in nota con i riferimenti bibliografici precedenti. La studiosa dimostra che 4, p. 42), perduti e dei quali non risulta ci siano riproduzioni a la copia di Santa Cecilia fu eseguita prima dei due dipinti della Cap­ stampa, dà notizia un documento dell' A.S.R., b. I224, ci t., nel pella del Bagno, ma ipotizza che fosse stata eseguita nel I6oo, in quale sono annotate le spese per vari lavori eseguiti in Santa Cecilia seguito ad un viaggio del Reni a Roma che avrebbe fornito l'occasione nel I584, già pubblicato da A. BERTOLOTTI, Curiosità storiche ed arti­ della sua presentazione allo Sfondrato da parte del Vanni (cfr. G.P. stiche raccolte negli archivi romani, in Archivio della città e provincia BELLORI, Le vite inedite, ed. Piacentini, Roma I942, pp. II e I2) e di Roma, I88o, pp. 116 e I I7· In esso si legge (f. 22): "Di poi M . gli avrebbe consentito di venire a contatto con le opere di Caravaggio, Nicolò Circignano delle Pomarancie depinse nella detta tribuna del cui influsso la copia risentirebbe : cfr. P. CELLINI, Nota tecnica tutta la vita et passione di S.ta Cecilia Valeriano Tiburtio et Ma­ sugli affreschi della Cappella Polet, in Bollettino d'Arte, XLVI, Ig6I, ximo, et il quadro dell'oratione et fece N.S. all'orto sopra l'altare pp. 253 e 254, posto in appendice all'articolo di E. BOREA, La restau­ di S. Benedetto fatto di novo acciò accompagnasse la cena. E più rata cappella di Santa Cecilia in San Luigi dei Francesi, pp. 237-248. ha fatto S. Benedetto S. Mauro et S. Placido in detto altare, et ivi 24) Si pensi ad esempio al volto della figura femminile in alto nel è canto S.ta Scolastica. Il Dio Padre che è in testa dalla banda di • San Girolamo nello studio ' di San Giovanni dei Fiorentini, firmato drento del ciborio che è sopra l'altare grande, et l'arme di pp. e datato I 599· Giulio et di pp. Gregorio et l'adornamento sopra le pietre intagliate 25) Cfr. Roma 1300-1875. .. , cat. cit., scheda X 3 di C. Strinati a et tutte sopraddette cose ha fatto per prezzo di scudi cento ". p. 408, anche per il pertinente confronto tra la pala d'altare della 34) La relativa documentazione è conservata presso l'archivio Cappella del Bagno e la • Decollazione di Santa Cecilia ' del Reni. della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio, Archivio del Vittoriano, n. 62. 26) Cfr. Roma 1300-1875... , ca t. ci t., scheda di C. Strinati. Lo stu­ dioso in precedenza (Quadri romani ... , cit.) si era pronunciato più 35) La relativa documentazione, dalla quale è riportato il pre­ decisamente per Andrea Commodi e Andrea Lilio, evidentemente ventivo che pubblichiamo in allegato, è conservata presso la Soprin­ basandosi sui documenti citati dalla N ava Cellini (art. cit., p. 40). Rin­ tendenza per i Beni Artistici e Storici di Roma. tracciando e controllando questi documenti (per i quali si rimanda 36) Si noti che già nel I839 A. NIBBY, Roma nell'anno MDCCC­ alla precedente nota 17) si vede che il possibile aggancio fra questi XXXVIII, Roma I839, Parte Prima Moderna, p. I66, aveva se­ due pittori e gli affreschi del Bagno è assai tenue, perché i mandati gnalato che gli affreschi di Paolo Brii nel corridoio di accesso alla si riferiscono a date certamente posteriori a quelle della decorazione Cappella erano " in tal decadenza per la umidità che possono dirsi in esame, e, inoltre, a dipinti mobili, di non grandi dimensioni e perduti ". Al I 883 risale infatti un intervento di restauro su di essi importanza, come viene confermato anche dalla modestia delle cifre ad opera del restauratore Prospero Gentili (cfr. la relativa documenta­ (24 scudi per tre quadri al Lilio, IO al Commodi). L'attribuzione al zione presso la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architetto­ Lilio è stata respinta nel catalogo della mostra di questo pittore, da nici, cit.) dalla quale non risulta che sia stata messa mano agli affre­ L. ARCANGELI, Andrea Lilli nella pittura delle Marche tra Cinquecento schi del Bagno. e Seicento, Roma I985, p. 46. 37) Come si desume dalle ricevute di pagamento (sei rate da 27) MATTHIAE, op. cit., loc. cit. 50o.ooo lire ciascuna dal 26 aprile I955 al 30 settembre I955) e dalla documentazione allegata, il restauro fu concluso entro il no­ 28) Il Baglione (op . cit., p. 302) afferma che Niccolò " del fi­ vembre I955; in sostituzione della relazione conclusiva il Soprinten­ gliuolo ne' suoi lavori (mentre che visse) molto si servì " . La colla­ dente Emilio Lavagnino scriveva il ro novembre I955 al Cardinale borazione con il padre è documentata dalla ben nota iscrizione di Cicognani assicurandolo che i lavori erano stati fatti "in modo eccel­ Valvisciolo (pubblicata da O. NARDINI, Di due iscrizioni rinvenute nell'Abbadia di Valvisciolo- Sermoneta, in L'Arte, III, Igoo, p. 4I2. lente, tale da incontrare la piena approvazione " . Cfr. M . CoRDARO, s.v. Circignani Antonio, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. XXV, Ig8I, pp. 774 e 775· 29) Dopo lo studio " pionieristico" di L. SALERNO, L'opera di Antonio Pomarancio, in Commentari, I952, fase. II, pp. I28-I34, ALLEGATO il catalogo del pittore si è ulteriormente arricchito di opere, soprat­ tutto grazie alle maggiori conoscenze sull'arte umbra del '6oo matu­ rate nel corso degli anni '70. Il punto della situazione è stato fatto Preventivo presentato alla Soprintendenza alle Gallerie dal Dott. da L. BARRoERo, Anconio Pomarancio tra due giubilei: 1600-1625, Vittorio Federici il 2 febbraio I955 (Archivio della Soprintendenza in Bollettino d'Arte, I983, Ig, pp. I-I6 e IDEM, A proposito diAnto­ per i Beni Artistici e Storici, Roma) nio Pomarancio, in Scritti in onore di Federico Zeri, Roma I984, Dott. Vittorio Federici pp. 5I3-523 (ma redatto precedentemente all'articolo del Bollettino Dirigente dei Gabinetti di d'Arte qui sopra citato). Si vedano inoltre E. GIFFI, Alcune proposte Ricerche scientifiche dei per Antonio Pomarancio, in Bollettino d'Arte, I983, I9, pp. I7-30 e Musei Vaticani L . FREEMAN BAUER, L'inventario dei beni di Antonio Pomarancio, Stato di conservazione ibidem, Ig, pp. 3I-34· A questi lavori più recenti mi riferisco nel testo e rimando per la bibliografia precedente. Le pitture si presentano fortemente salnitrate per azione dell'umi­ dità (vedere documentazione fotografica) . Dove l'umidità non è 30) Contrariamente a quanto si riteneva sulla scorta dei documenti giunta, la superficie pigmentata è alterata da soluzioni collagene pubblicati da F. CANUTI, Niccolò Circignani detto "il Pomarancio ", (proteine animali) passate a scopo fissativo e vivificante i precedenti in Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l' Umbria , XLIX, restauri. I952, p. 224, che cioè il pittore fosse morto fra il I 597 e il I 599, Si notano inoltre, numerosi ritocchi salnitrati. In basso, nella la Nimmo (op. cit., p. I95) ha potuto appurare attraverso la lettura zoccolatura, si trovano numerose stuccature a gesso e cemento. di un documento dell'Accademia di San Luca che la sua morte L'intonaco, specie nelle zone salnitrate, è in gran parte distaccato. avvenne invece nell'ottobre del I5g6. Gli stucchi e tutte le dorature, si trovano in uno stato di completo 3I) Cfr. BARROERO, Antonio ... , cit., p. 3 e figg. 2-4. Le storie di decadimento e alterazione; queste ultime, in particolare, hanno subito Santa Margherita nell'omonima chiesa di Narni, datate anterior­ un'alterazione in verde per probabile salificazione (nitrati e solfati) mente al I6o6, sono state attribuite ad Antonio Pomarancio dallo del rame costituente la bassa lega dell'oro. Strinati (Antologia di Belle arti, I978, 6, p. I8o) nella sua Recen­ sione a AA.VV., Ricerche in Umbria, I, Roma I976, nel quale (p. 35 Descrizione del restauro e figg. 76-79) il ciclo era ascritto ad un pittore tardo-manierista sen­ sibile a "suggestioni del primo classicismo romano ". L' "inclina­ Bonifica delle pareti affrescate dall'umidità, mediante aereazione zione un pò enfatica, avanti-indietro, delle teste " è stata indicata ottenuta con tubi di ottone da 2;5 cm di lunghezza e 3 di diametro, dalla Barroero (Antonio ... , cit., p. 5) "fin dai primi saggi· giovanili a perforazione incrociata, e mumti di reticella nella sezione frontale, come una delle più singolari caratteristiche del pittore ". per impedire l'accesso di insetti, detriti, etc. Tali tubi, vanno inseriti

102 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte nella zoccolatura a 15 cm dal pavimento e disposti, tutt'intorno alle pareti, alla distanza di 50 cm l'uno dall'altro. Solubilizzazione dei micro-cristalli che rico.Prono di un velo bian­ chiccio le pitture, solubilizzazione, a base d1 catalizzatori organici, delle sostanze collagene e grasse di cui sono imbevute le superfici. Consolidamento degli intonaci distaccati e degli stucchi. Ripristino, per quanto è possibile, degli ori alterati mediante solu­ zioni di cianuro di potassio. Demolizione delle stuccature a gesso e cemento e sostituzione con nuove stuccature di calce e pozzolana. Rammendo pittorico a tempera eseguito secondo le direttive della Soprintendenza alle Gallerie. Prezzo del lavoro Per una superficie di c. 120 mq compresa la spesa di ponteggio, muratura e stuccatori, il prezzo totale è di L . g6o.ooo. Il tempo occorrente, dall'inizio al termine salvo difficoltà tecniche impreviste, è di circa 7 mesi. A fine lavoro sarà compilata una esauriente relazione.

DAlLA RADEGLIA

ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRA­ STEVERE, CAPPELLA DEL BAGNO

STATO DI CONSERVAZIONE

Lo stato di conservazione della Cappella (di cui è stata redatta una relazione dettagliata -agli atti presso l'Archi­ vio restauri dell'Istituto Centrale del Restauro- che non si è ritenuto opportuno pubblicare in questa sede) si pre­ senta nel suo complesso assai precario. Il processo di degrado non investe in ugual misura le singole parti in cui la costruzione si articola ma è evidentemente correlato I - ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE sia all'orientamento delle pareti, e quindi alla differente CAPPELLA DEL BAGNO, PRESBITERIO, PARETE SINISTRA influenza dell'ambiente circostante, sia ad infiltrazioni ANTONIO CIRCIGNANI DETTO IL POMARANCIO (?): PARTICOLARE localizzate conseguenti a danni verificatisi a carico della A LUCE RADENTE PRIMA DELL'INTERVENTO DI RESTAURO struttura architettonica. (foto !.C.R .) Lungo tutto il perimetro, fino ad un'altezza di m 1,20 circa dal piano del pavimento, si osservano delle efflore­ scenze bianche che rendono praticamente illeggibile la di decoesione ed imperfetta adesione della pellicola pit­ decorazione della parte inferiore dei pilastri, assai proba­ torica si notano anche nel lato destro ; numerose stuccature bilmente causate da umidità di risalita capillare dai sotto­ e ritocchi, in particolare in corrispondenza della volta stanti ambienti di scavo (fig . 1). (tondo destro e riquadro centrale) e della parete sinistra. Nel braccio destro della cappella, in massima parte con­ La parete di fondo è interessata da una pesante ridipintura. finante con locali chiusi facenti parte del complesso della N el braccio sinistro, anch'esso confinante con l'esterno Basilica, l'adesione dell'intonaco è generalmente buona, nella parete di fondo, al disotto della finestra, si rileva tranne poche aree limitate localizzate in prevalenza nel lato una vasta zona di distacco dell'intonaco con "spancia­ destro; imperfetta adesione o decoesione della pellicola tura" piuttosto pronunciata. Imperfetta adesione dell'in­ pittorica si riscontra invece in un maggior numero di zone, tonaco si riscontra anche in altre aree, poco numerose e di alcune delle quali abbastanza estese. Il lato sinistro e la modesta entità, localizzate in prevalenza nella parte de­ volta sono interessati da numerosi ritocchi. stra; maggiore il numero e l'estensione delle zone che Nel presbiterio- confinante con l'ambiente esterno­ presentano sollevamenti o decoesione della pellicola pit­ e in particolare nel suo lato sinistro, dal piedritto dell'arco torica, variamente distribuite su tutta la superficie. Alcune fino alla volta ed al pennacchio compresi, la situazione si stuccature e ritocchi, in particolare nei piedritti dell'arco presenta particolarmente compromessa per l'abbondante e nel tondo destro della volta. Sulle pareti si notano delle fuoriuscita di sali che ha prodotto decoesione, distacchi efflorescenze bianche più o meno consistenti che, in parti­ e talvolta cadute dell'intonaco, della pellicola pittorica e colare nella parete destra, rendono praticamente illeggibile della decorazione in stucco, rendendo in alcuni casi assai l'immagine. difficile la lettura dell'immagine (figg. 2 e 3). Tale stato In corrispondenza dei pennacchi, escludendo quello a di degrado è chiaramente da mettere in relazione ad infil­ sinistra dell'arco del presbiterio- di cui è già stato messo trazioni di acqua piovana verificatesi precedentemente al in rilievo il pessimo stato di conservazione - oltre a recente intervento della Soprintendenza per i Beni Archi­ difetti di adesione sia dell'intonaco che della pellicola tettonici e Ambientali; le spesse efflorescenze bianche che pittorica, peraltro di modesta entità, si notano numerosi deturpano buona parte delle due pareti laterali sembre­ ritocchi, in particolare nei due pennacchi ai lati dell'arco rebbero invece effetto di umidità di risalita capillare. Aree del braccio destro (fig. 4).

103 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

2- ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE 3 - ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE CAPPELLA DEL BAGNO - ARCO DEL PRESBITERIO CAPPELLA DEL BAGNO - PENNACCH!O (PARTICOLARE A (PARTICOLARE PRIMA DELL'INTERVENTO DI RESTAURO) LUCE RADENTE PRIMA DELL'INTERVENTO DI RESTA URO) (foto I .C.R.) (foto l .C.R.)

4- ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE 5 - ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE CAPPELLA DEL BAGNO, PENNACCHIO SUD -ANTONIO CIRCIGNANI CAPPELLA DEL BAGNO, CUPOLA - ANTONIO CIRCIGNANI DETTO IL POMARANCIO (?) : ANGELO CHE REGGE UNA TARGA DETTO IL POMARANCIO (?) : ANGELO MUSICANTE (PRIMA DELL' INTERVENTO DI RESTAURO) • (PARTICOLARE PRIMA DELL' INTERVENTO DI RESTAURO) (foto J.C.R.) (foto l .C.R.)

104 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

tendo dal centro, si rileva una rete abbastanza fitta di sot­ tili crepe. La decorazione in stucco dorato, dal piano del pavimento fino alla base del tamburo, è variamente interessata da un processo di degrado - zone di distacco e/o decoesione, lacune, alterazioni della doratura (di color verde) e ritoc­ chi (di color bruno rossastro)- particolarmente evidente nel lato sinistro del presbiterio e nel pennacchio corri­ spondente. Nella cornice superiore del tamburo si notano solamente alcuni ritocchi. Un velo di polvere e sudicio è steso pressochè unifor­ memente su tutte le superfici (figg. 7 e 8) .

OPERAZIONI DI RESTAURO

Hanno avuto, fondamentalmente, carattere di pronto intervento, onde assicurare la necessaria stabilità a tutte quelle zone in cui il precario stato di conservazione faceva presagire a breve termine la perdita di intere parti della decorazione pittorica e degli stucchi della Cappella. Dopo il rilevamento dello stato di conservazione e la documentazione fotografica, come operazione preliminare si è eseguita una generale spolveratura con pennellesse morbide e una successiva spugnatura con acqua e Deso­ gen (I,5 tappi di Desogen per 5 litri di acqua) escludendo, ovviamente, le zone caratterizzate da grave decoesione e imperfetta adesione degli stucchi, dell'intonaco e/o della pellicola pittorica. Il consolidamento di quelle aree in cui l'intonaco e lo stucco presentavano difetti di coesione - generalmente causati da abbondante fuoriuscita di sali - è stato ese­ guito con impregnazioni di resina acrilica (Paraloid B 72, sciolto in diluente nitro nella proporzione del 4 %) ; per la fissatura delle zone di intonaco o stucco caratterizzate 6 - ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE da imperfetta adesione si è intervenuto con iniezioni di CAPPELLA DEL BAGNO, CUPOLA - ANTONIO CIRCIGNANI Vinavil (addizionato di grassello di calce in quantità tale DETTO IL POMARANCIO (?); ANGELO MUSICANTE da neutralizzarne l'acidità) opportunamente diluito con (PARTICOLARE DURANTE L'INTERVENTO DI RESTAURO) acqua o caricato con carbonato di calcio, a seconda dei casi, (foto I.C.R.) favorendone ove necessario la penetrazione con iniezioni di acqua ed alcool (I :I) fatte in precedenza. Il vasto di­ stacco con " spanciatura " assai pronunciata, in corri­ spondenza della parete di fondo del braccio sinistro, è Migliori condizioni di conservazione si riscontrano nella stato fissato con iniezioni di malta idraulica (grassello di parte alta della cappella- tamburo, cupola e lanterna­ calce e pozzolana superventilata) previa bagnatura della dove sono generalmente buone l'adesione e la coesione zona interessata con acqua ed esercitando successivamente dell'intonaco; sollevamenti o decoesione della pellicola un'adeguata pressione per mezzo di un puntello; la fis­ pittorica sono presenti in prevalenza in due riquadri del satura di piccole aree marginali è stata completata con tamburo (Sant'Urbano e San Tiburzio) ed in aree limitate iniezioni di Vinavil leggermente caricato con carbonato di della cupola (parte nord-est) nella quale si notano anche calcio. Sulla zona era stato preventivamente applicato con numerose riprese del modellato, generalmente in corri­ Paraloid B 72 (in diluente nitro al I5 %) uno strato di vela­ spondenza degli incarnati, per mezzo di tratti lineari scuri tino di cotone come protezione; la superficie era stata in accostati ed estesi ritocchi vistosamente alterati (gruppo precedenza trattata con Paraloid B 72 (in diluente nitro a di angeli musicanti nella parte nord-est (figg. 5 e 6), figura varie concentrazi011i successive: 3 % , 5% , IO % ), onde della Santa Cecilia, angelo musicante con violoncello nella evitare che la leggera polverosità della parete potesse im­ parte sud-ovest, angeli musicanti nella parte ovest), in pedire una perfetta adesione del velatino stesso. zone assai probabilmente deterioratesi in passato per Le stuccature eseguite con gesso in precedenti inter­ infiltrazioni di acqua piovana in conseguenza di danni a venti sono state rimosse e risarcite con malta di calce, carico della copertura. Su tutta la superficie della cupola si sabbia e polvere di marmo. Similmente si è intervenuto, nota un pesante velo grigiastro oltre ad aree circoscritte stuccando, in quelle zone in cui l'operazione, eseguita interessate da leggere efflorescenze bianche. dopo il consolidamento, offriva un' ulteriore garanzia di Nella lanterna uno spesso velo grigio offusca la de­ stabilità (ad esempio cornici perimetrali o motivi decora­ corazione del tamburo del cupolino; pesanti stucca tu re tivi a rilievo). sono presenti lungo il perimetro dei finestrini sbordando La fissatura della pellicola pittorica è stata eseguita con sui motivi decorativi degli strombi, ove si notano pesanti Prima! AC 33 diluito con acqua (I :5- I :IO) nelle zone ridipinture. Piccole aree di imperfetta adesione della pel­ caratterizzate da sollevamenti a scaglia, a bolla o a cratere; licola pittorica in corrispondenza del cupolino ove, par- per le aree di decoesione si è usato lo stesso adesivo

105 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

Sollevamenti della pellicola pittorica

Distacchi di intonaco

Cadute della pellicola pittorica

Vecchie stuccature

Lacune di profondità

8 - ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE PENNACCHIO SUD - ANGELO CHE REGGE UNA TARGA (grafico di M .A . Gorini)

(diluizione r : ro) applicato a spruzzo, generalmente con interposizione di uno strato di carta giapponese. Eventuali velature lucide, dovute ad eccesso di Prima! AC 33 in superficie, sono state successivamente rimosse con acetone (figg. g-rr). Si è proceduto inoltre alla pulitura, stuccatura e rein­ tegrazione pittorica di alcune parti della cappella: lan­ terna, cupola (con esclusione del tamburo) pennacchi ai lati dell'arco di ingresso al braccio destro (per il pen­ nacchio destro solo parzialmente), pennacchio a sinistra dell'arco di ingresso al braccio sinistro, volta del braccio destro (con esclusione del riquadro centrale) e volta del 1Til r:Ll Sollevamenti della pellicola pittorica braccio sinistro. La pulitura è stata eseguita, secondo i casi, con carbo­ [iU c::iJ Caduta della pellicola pittorica nato di ammonio, bicarbonato di ammonio (in soluzione satura a 2oo C) o AB 57, generalmente ad impacco (per Vecchie stuccature un tempo variabile dai 5 ai I5 minuti circa), lavando poi accuratamente la superficie trattata e rifinendo, dove ne­ Ridipinture cessario, la pulitura meccanicamente a bisturi. Su tutta la superficie si notava un velo grigiastro (probabilmente Abrasione della pellicola pittorica costituito da una velatura o un protettivo applicato in un 7 - ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE precedente intervento, oltre a depositi di polvere e sudicio), CAPPELLA DEL BAGNO, PARETE SINISTRA DEL PRESBITERIO numerosi leggeri ritocchi e riprese del modellato realiz­ ANGELO CON SIMBOLI DEL MARTIRIO zate con tratti lineari scuri accostati e rifacimenti vistosa­ (grafico di M .A . Gorini) mente alterati; questi ultimi si sono rivelati particolar-

106 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

IO -ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE CAPPELLA DEL BAGNO, CUPOLA- ANTONIO CIRCIGNANI DETTO IL POMARANCIO (?): ANGELI MUSICANTI (PARTICOLARE DOPO L'INTERVENTO DI RESTAURO) (foto I .C.R .)

9 - ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE I I -ROMA, BASILICA DI SANTA CECILIA IN TRASTEVERE CAPPELLA DEL BAGNO, PARETE SINISTRA DEL PRESBITERIO CAPPELLA DEL BAGNO - ANTONIO CIRCIGNANI ANTONIO CIRCIGN ANI DETTO IL POMARANCIO (?) : DETTO IL POMARANCIO ( ?) : PARTICOLARE DELLA FIGURA ANGELO CON SIMBOLI DEL MARTIRIO DI SANTA CECILIA DURANTE L ' INTERVENTO DI RESTAURO (foto l.C.R.) (foto I.C.R.)

!07 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte mente resistenti all'azione dei solventi e in molti casi Analisi di campioni della doratura e delle sue alterazioni sono stati rimossi in parte meccanicamente. Le sottostanti (di color verde) hanno accertato la presenza di basse per­ stuccature, generalmente di color bianco (probabilmente centuali di rame e piombo (dell'ordine del s% in peso della eseguite con polvere di marmo) sono state, ove possibile, lamina metallica), come alliganti della lamina d'oro e/o lasciate onde utilizzarle per la successiva reintegrazione come tracce provenienti dalla preparazione. L'alterazione pittorica a tratteggio (con acquarelli), rimuovendo tutte verde è quindi attribuibile ai prodotti di alterazione selet­ le parti perimetrali che sbordando oltre la sottostante la­ tiva del rame stesso. cuna coprivano parte della pellicola pittorica originale. L'analisi di un campione di stucco ha rilevato la pre­ Sono state eseguite, presso i laboratori di chimica del­ senza di polvere di marmo, calce carbonatata e di un l'Istituto Centrale del Restauro e dell'Università " La adesivo di natura vegetale come legante. Sapienza " di Roma, una serie di analisi per indagini sui Un campione prelevato da una ridipintura, analizzato materiali costitutivi e le cause di alterazione (vedi scheda mediante diffrattometria RX è risultato costituito preva­ I.C.R.- Laboratorio di Chimica, n. 901 del 4 novembre lentemente da gesso e calcite ; si è inoltre riscontrata la 1986). presenza di materiale proteico e polisaccaridi con fun­ Dalle analisi eseguite su sei campioni di efflorescenze zione di leganti. saline prelevati in punti diversi sono risultati presenti Le analisi sono state eseguite da M. Coladonato, F. tenardite, gesso e calcite; in due campioni si è riscontrata Talarico, M.G. Vigliano. anche presenza di mirabilite. GABRIELLA SERANGELI

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