Anno 14, n° 14, 15 dicembre 2018. Supplemento a SM Annali di San Michele. Rivista annuale del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trenna di San Michele all’Adige. ISSN 1120-5687. Autorizzazione del Tribunale di Trento n° 601 di data 2 giugno 1988. Direore responsabile: Paolo Campostrini. Direore editoriale: Giovanni Kezich.

NwE WwS LwE T .TmE R useos anmichele 15 dicembre 2018, San Michele all’Adige - newsletter del Museo degli Usi e Costumi della Gen.te Tirenttina «La giornata del fondatore» Festa al Museo di San Michele per il compleanno dei 50 anni Domenica 11 novembre, giorno di San Martino, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina ha celebrato il Cinquantenario della propria fondazione con una giornata di festa dedicata al fondatore del Museo, l’etnografo Giuseppe Šebesta (Trento 1919 - Fondo 2005), protagonista negli anni sessanta di una grande vicenda culturale che, per originalità e per rigore metodologico, lo pone ai vertici della muse- ografia etnografica europea, insieme a Henry Balfour del Pitt-Rivers Museum di Oxford, a Georges Henri Rivière del Musée National des Arts et Traditions Populai- res di Parigi e a pochissimi altri. Nel corso della giornata, ispirata ad analoghe «giornate del fondatore» che si cele- brano in altre realtà museali europee, come per esempio all’Ashmolean di Oxford, al Museo di San Michele si sono tenuti laboratori didattici, visite tematiche interat- tive e spettacoli, volendo rievocare l’atmosfera particolare, il senso di meraviglia e di novità di quel giorno lontano di inizio novembre 1968 quando, con gli auspici dell’allora presidente della Provincia Bruno Kessler, che di Šebesta fu mentore e sostenitore, il Museo, dopo due anni di lavoro sul territorio, venne per la prima volta aperto al pubblico.

Lo staff del Museo, impegnato quoti- Museo ha voluto dedicare, e la sezione il cartoonist Fulber ha mostrato Šebe- Anthea a voci miste diretto da Quinto dianamente a confrontarsi con l’opera della biblioteca in cui di Šebesta sono sta a fumetti nella valle dei Mòcheni, il Canali, ha rielaborato un’antica melo- e il pensiero del fondatore, ha accolto il conservati i libri personali e le schede designer Andrea Foches ha proiettato i dia popolare boema per farne un can- pubblico lungo i percorsi cari a Šebe- d’archivio. I più piccoli, con 50 anni in suoi rendering su le leggende dell’Uo- to per Šebesta dal titolo «Batte il ma- sta: l’intreccio, la via dei mulini, la via gioco, hanno potuto scoprire le sezioni mo selvatico e delle Anguane, e Lucia- glio», che ha concluso il concerto Bom- del rame, le scritte dei pastori, la via del percorso di visita attraverso i loro no Gottardi ha messo in scena lo spet- babà! - Ovvero del dolce stil pop novo delle malghe, la via del legno, propo- simboli grafici. tacolo Le dita di Fuoco, che ha ripreso i del Monte Baldo, rielaborazione musi- nendo attività didattiche e spiegando Šebesta ha lasciato un segno anche nel temi del fortunato libro di Šebesta cale di testi di tradizione orale raccolti le ragioni degli allestimenti. La tessitri- teatro di figura, nel cinema d’animazio- Venti fiabe di valli trentine per trasfor- dal grande folklorista Albino ce Franca Vanzetta ha messo in funzio- ne, nel fumetto. Nella giornata, dunque, marli in uno spettacolo di burattini. Zenatti (con Attilio Amitrano fisarmoni- ne l’antico telaio, e gli zattieri del Piave, alcuni artisti che si sono ispirati a lui La Vecchia Mitraglia ha proposto musi- ca, Andreaceleste Broggio arpa, Ga- del Museo di Codissago di Castellavaz- hanno parlato della propria esperienza: ca popolare all’inaugurazione, e il Coro briele Girardelli armonica a bocca, Ime- zo, fondato dallo stesso Šebesta, rio Lorenzini chitarra, Manuel Michelini hanno trattato i temi della civiltà fluvia- corno, Davide Sberze violino, Massimo le e il mondo delle zattere. Il rapporto Zenatti clarinetto). tra Šebesta e la «valle dei giganti», la La storia di questi cinquant’anni ver- val dei Mòcheni, è stato affrontato da ranno ripercorsi nel volume illustrato Claudia Marchesoni, del Bersntoler Museo degli Usi e Costumi della Gente Kulturinstitut/Istituto culturale mòche- Trentina. I primi cinquant’anni 1968- no, che ha parlato delle importanti 2018 che è in corso di realizzazione campagne di ricerca condotte in valle (uscita prevista febbraio 2019). da Šebesta etnografo e folklorista. Il pubblico ha poi potuto visitare le due sale che all’opera del fondatore il Giovanni Kezich

Alle sette di mattina sono al Museo. Sull’entrata viene posta una targa con poi. Il mille fu scelto come anno zero perché i superstiti, dissanguati dalle la scritta «Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina»: «gente», da invasioni barbariche che distrussero usi e costumi perfezionati dal mondo 5 novembre gens, cioè stirpe. Alle 9 giunge Bruno Angelini con un nastro tricolore e le romano, sfruttati dai pochissimi potenti che li trattarono a guisa di schiavi, forbici. Dalla direzione dell’Istituto Agrario il professor Manzoni mi invita a si presentarono in raggruppamenti esigui, affamati, privi di vestito e di pranzo. Declino l’invito. Alle 14 ho un breve colloquio con Kessler. Si avvi- una reale esperienza agricola. Per sopravvivere dovettero ingegnarsi e 1968, cina l’ora, arrivano i politici, Gino Tomasi e una folla di gente. Si chiude con rinnovarono la tecnologia molitoria con l’introduzione della ruota ad il nastro tricolore la porta d’entrata. L’assessore Pedrazolli taglia il nastro. acqua, ricrearono una tessitura orizzontale e continua per coprirsi, riorga- inaugurazione Mi muovo con la gente che ascolta le mie spiegazioni. Passo di sala in sala nizzarono fucine per trasformare il ferro in quegli arnesi che avrebbero e dopo l’ultima esco all’aperto sulla loggia cinquecentesca. Il freddo mi consentito di aggredire il bosco trasformandolo in spazi aperti ai pascoli, assale e mi si abbassa la voce. Scendiamo la gradinata, passando nella sala ai prati, ai campi. In seguito a questi accertamenti il Museo degli Usi e che oggi è dedicata agli aratri. Kessler sottolinea: «La realizzazione è stata Costumi della Gente Trentina inizia il suo discorso dall’attività molitoria, possibile con una spesa modesta rispetto all’eccellenza del risultato: me- alla quale seguono l’esperienza della tessitura e la trasformazione per bat- no di dieci milioni di lire». È la mia volta. Leggo dal mio saggio «Il perché titura dei metalli in attrezzi e suppellettili. L’alpeggio vi si innesta natural- delle mie scelte-strutture»: mente come acquisizione digerita molti millenni prima dall’uomo alpino. «La storia degli usi e costumi dei raggruppamenti umani ha interessato Trasporti per terra e corsi d’acqua, lavorazione del legno, sfruttamento pochissimi appassionati. Solo in quelle aree dove sono esplose eccezionali della terra, lavorazione della pietra, dell’argilla, allargheranno il dialogo del espressioni folcloriche, studiosi illuminati hanno cercato di salvare le testi- Museo che attraverso l’esperienza umana concluderà con la casa minima monianze affidandole ai pochi musei europei, interessati in maggior parte sviluppantesi in forme più ampie con cucina, stanza da letto, aia, fienile, all’etnografia esotica. Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina stalla, cantina. Il costume dell’uomo e della donna completeranno l’uomo rompe la tradizionale presentazione museistica di oggetti, senza un inseri- della nostra terra attraverso il rito, la religione, il lavoro d’arte, di casa, la mento nella realtà tecnologica dell’esperienza umana, cercando di allac- nascita e la morte». ciare con il visitatore un linguaggio continuo in cui esista per ogni tema Trao da: Giuseppe Šebesta, In forma di Museo. l’inizio di un’esperienza e la logica continuazione. La sua importanza è Il film dei primi anni nei ricordi del fondatore, nata da una lettura dei documenti della gente trentina dal 1000 d.C. in Museo degli Usi e Costumi della Gente Trenna, 1998 II SCRITTE DEI PASTORI XX International Rock Art Conference, IFRAO 2018 Dal 29 agosto al 2 settembre studiosi Marta Bazzanella e Silvia Sandrone (del fiti in the Val Grande National Park and Priuli, che in Rock art in relationship provenienti da tutto il mondo hanno museo di Tende) e introdotta dalla rela- in the protected areas of Ossola Valley. with pastoral settlements in medium portato i loro contributi alla XX Confe- zione di Kezich Tattoing the rocks, cen- Results of a first mapping hanno illustra- and high altitude sites in Valcamonica renza Internazionale di Arte Rupestre, trata sull’interpretazione antropologica to la mappatura delle incisioni dell’area. and the Alps ha parlato delle attività eco- organizzata da IFRAO, e svoltasi a Darfo del graffito, sull’atto stesso del dipingere Per quanto riguarda le Alpi centrali, l’atti- nomiche svolte dall’uomo in alta monta- Boario Terme in Valcamonica, dove ha o incidere la roccia. Dai lontani graffiti in vità pastorale e le incisioni spettacolari gna e di come queste conservino evi- avuto il supporto del Centro Camuno di Armenia e Scandinavia su cui hanno rela- dei pascoli dell'Alpe Pré-Végèen a Villa di denze delle credenze religiose delle co- Studi Preistorici e della Cooperativa Ar- zionato Franziska Knoll con Petroglyphs Chiavenna in Val Bregaglia sono state illu- munità che le hanno praticate; Federico cheologica «Le orme dell’Uomo» come and Graffiti in the Syunik Highlands, Ar- strate da Stefano Galli in Graffiti in the Troletti, che in Pastorizia ed estrazione curatori locali dell’evento. menia - summer pasture for thousands Pré-Végèen pasture in Villa di Chiaven- di metalli: possibili divergenze tipologi- segni di confine della vecchia Regola Il tema affrontato, Standing on the sho- of years e Giacomo Bernobi con Written na. Sono poi intervenuti Giuseppe Cola e che nella produzione di arte rupestre Grande di San Vito di Cadore. Mara ulders of giants / Sulle spalle dei gigan- and Pictorial Graffiti as Source for pa- Francesco Pace che hanno presentato le storica in base alla destinazione d’uso Migliavacca in Pastoralism without wri- ti, ha espresso il concetto di come l’arte storal and hunting Activity in Medieval ricerche su La grotta della Cameraccia dei siti ha illustrato le divergenze tipolo- ting: the case of Monti Lessini ha spie- delle origini, con i suoi infiniti simbolismi Scandinavia, si è passati ai graffiti e ai in Valle dell’Alpe (Valfurva, Sondrio), do- giche tra i «segni» lasciati dai pastori e gato l’assenza di incisioni in un contesto e archetipi, possa costituire una grande contesti pastorali della Majella in Abruzzo ve i nomi dei pastori che hanno frequen- quelli prodotti da altri frequentatori della economico culturale come quello dei miniera per l’uomo moderno, consen- con Edoardo Micati e il suo Grotte e inci- tato la cavità sono stati incisi per esteso montagna: minatori, agricoltori, raccogli- monti Lessini, dove i resti strutturali e i tendogli di guardare al di là, e al di so- sioni dei pastori della Majella. L’atten- sulle pareti, permettendo di ricostruire tori, nonché il significato della loro arte reperti della cultura materiale indicano pra, delle attuali culture. In 5 giorni, le 35 zione si è spostata quindi all’area alpina, con precisione la provenienza geografica rupestre. La relazione di Franco Marzati- un intenso sfruttamento dell’area a sessioni del congresso hanno trattato te- sulle alpi occidentali, con l’interpretazio- dei pastori stessi; Cristina Gastaldi in co e di Serena Solano More than just pastorizia. A conclusione della sessione mi regionali, recenti scoperte, nuove ne dei graffiti dei pastori del Monte Bego Beyond cup-marks: rock engravings shepherds. In the extreme territories of sono stati esposti i risultati delle ricerche tecnologie, la storia delle ricerche, la con- nella vallée des Merveilles (F), presentati and ethnography in Val Malenco (Son- the central and eastern Alps between legate allo studio delle scritte dei pastori servazione e la valorizzazione dell’arte da Nathalie Magnardi e Thomas Huhet drio, Italy) ha illustrato le ultime evidenze cult and resource use ha poi illustrato le della valle di Fiemme: Marta Bazzanella rupestre. Sono state presentate 530 co- in Pastoral graffiti and «protohistoric» etnografiche della quotidianità del mon- testimonianze dello sfruttamento econo- in A painted mountain: the rock art of municazioni, per un totale di 500 relatori engravings in Mont Bego region: a stu- do pastorale della Val Malenco, che ha mico dell’area a est e a ovest del passo the shepherds of the Fiemme Valley provenienti da oltre 50 paesi di tutti i dy of marking practices over long time lasciato numerose tracce incise, finora del Tonale tra l’età del Bronzo e l’epoca (NE Italy) ha illustrato gli oltre 4.800 continenti, che hanno illustrato i risultati span: oltre 5.500 scritte di pastori sono poco note rispetto alle più studiate inci- romana, evidenziandone le incisioni pittogrammi documentati sulle rocce dei loro studi sull’arte rupestre a cavallo state documentate sulle rocce spesso sioni rupestri preistoriche. Le tematiche note e la loro possibile funzione; Giorgio del Cornón evidenziandone eventuali fra archeologia, antropologia, storia del- accanto a incisioni preistoriche di epoca del pastoralismo e delle sue espressioni Chelidonio in Igniting fire under mobile tracce di disegni preistorici o protostori- l’arte, studi interdisciplinari, in un grande neolitica (5.000 anni fa). I graffiti pastorali scritte in Valcamonica sono state presen- conditions and Late Neolithic-Bronze ci; Giovanni Barozzi e Vanya Delladio in excursus cronologico e geografico. Il Con- del parco nazionale Val Grande e di tate da: Jessica Bezzi e Mara Migliavacca, Age shepherding traces, partendo dalla Un segno per ogni pastore, per ogni gresso è stato accompagnato da eventi Veglia Devero, nell’Alta Valle Antrona, nel che in Ethnoarchaeoloy of pastoralism funzione di acciarino di uno strumento pastore una famiglia: i segni di casa culturali, uscite e visite ai principali siti Piemonte orientale, sono stati oggetto in Valcamonica hanno esposto la rela- in selce rinvenuto sul monte Baldo in tra le scritte dei pastori del monte Cor- rupestri della Valcamonica. Jean Clottes, della comunicazione di Fabio Copiatti e zione tra strutture pastorali, territorio e un’area sfruttata per il pascolo, ha trac- nón in valle di Fiemme hanno indagato uno dei maggiori ricercatori di arte rupe- Elena Poletti Ecclesia che in Pastoral Graf- arte rupestre nella zona di Vione; Ausilio ciato la storia del fuoco e della sua il campo dei simboli di casa usati dai stre in Europa, ha tenuto la lectio magi- accensione per l’area alpina, interpretan- pastori per precisare la loro identità; stralis Cave art in Europe. do alcune incisioni rupestri famose Desirée Chini e Giacomo Fait in Il sim- come divinità adorate dall’uomo perché bolo della croce sulle rocce del monte Al convegno, il Museo di San Michele ha in connessione con l’importanza della Cornón in valle di Fiemme hanno trac- coordinato una sessione sulle espressio- padronanza del fuoco. Per quanto ciato una dettagliata tipologia delle croci ni scritte del pastoralismo: Pastoral Graf- riguarda le Alpi orientali Fabio Cavulli e presenti nelle scritte dei pastori. Ha con- fiti. Old World case studies in interpre- Francesco Carrer in Compass-made cir- cluso la sessione l’intervento di Gian- tative ethnoarchaeology, in collabora- cle engravings from Giau Pass and franco Bettega, The mountain and the zione con il Musée départemental des Mondeval (San Vito di Cadore, Dolomi- cross as functional center of the maso, Merveilles di Tende (F) e il Museo delle tes, Veneto region, NE Italy) hanno pre- che ha esposto diffusione e tipologia Genti d’Abruzzo. Nel corso di due giorni, sentato incisioni rupestri poste in un’area del simbolo della croce nei milèsimi (le il 29 e il 30 agosto, è stato approfondito pascoliva tra il passo del Giau e Monde- enigmatiche iscrizioni di fondazione) dei il tema del legame tra arte rupestre e val in Cadore sfruttata tra l’età del Rame masi del . pastoralismo, con un occhio di riguardo e l’epoca Moderna: si tratta di circoli con- ai dati etnoarcheologici. La sessione è centrici incisi su pietre con un compasso, stata presieduta da Giovanni Kezich, che possono essere interpretati come Marta Bazzanella

IFRAO: la Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Arte Rupestre (International Federation of comunicazione Le scritte dei pastori della Rock Art Organisations) nasce a Darwin in Australia il 3 settembre 1988 dalla volontà di 9 organizzazioni , focalizzata in un discorso dedite allo studio dell’arte rupestre preistorica, per promuovere le attività di ricerca. Nel corso degli ultimi generale sulla cultura pastorale, di cui ventisette anni, il numero delle organizzazioni aderenti è salito a 56 e gli affiliati sono circa 35.000. IFRAO è Romolo Trinchieri è stato uno dei più vali- di precursori. I risultati delle ricerche di diventata così la più grande associazione mondiale di specialisti nelle discipline legate allo studio dell’arte News Trinchieri, che ha percorso per anni i sen- rupestre. Il primo obbiettivo di IFRAO è stato la standardizzazione degli aspetti della disciplina, essenziale per SCRITTE DEI PASTORI a cura di Marta Bazzanella tieri pastorali dell’alto aquilano, sono pub- una comunicazione efficace e presupposto per la collaborazione. Negli anni, sono stati effettuati molteplici blicati nel volume Vita dei pastori nella interventi nel campo della tutela e della conservazione dell'arte rupestre. Parigi, 15 marzo 2018. campagna romana (1953). Nell’ambito del seminario Forme simbo- liche del professor Jean Lassègue all’Éco- Varallo Valsesia, 6-7 ottobre 2018. le des Hautes Études en Sciences Socia- I segni dell’uomo pastore, in valle di les (EHESS), Giovanni Kezich ha presenta- Fiemme (1450-1950) è il titolo della rela- Una guida to la relazione Pastoral graffiti: the val- zione tenuta da Marta Bazzanella e Gio- ley of Fiemme and its wealth of shep- vanni Kezich al convegno I segni dell’uo- herds rock paintings (1550-1950) cen- mo. Iscrizioni su rocce, manufatti e affre- trata sulla connessione tra i graffiti pasto- schi dell’arco alpino, una fonte storica escursionistica per le rali moderni e le più antiche convenzioni trascurata organizzato dalla commissione dell’arte rupestre. scientifica «Pietro Calderini» della sezione Cai di Varallo, in collaborazione con il Co- scritte dei pastori mitato Scientifico Centrale del CAI. Le Parigi, 3-9 giugno 2018. scritte sulle rocce del monte Cornón sono I risultati della ricerca sulle scritte dei pa- state presentate accanto a iscrizioni su ca- stori, con particolare attenzione all’am- se e casere dell’arco alpino e su affreschi biente socio-culturale che le ha generate, di edifici religiosi e civili delle Alpi occiden- «Una montagna dipinta di rosso! È que- lungo otto itinerari di visita non troppo sono stati protagonisti dell’intervento di tali. Nel corso dell’escursione organizzata sto lo spettacolo che si presenta ai nostri impegnativi, che permettono di ammira- Marta Bazzanella dal titolo The landsca- sugli alpeggi di Rima, sono state mostra- pe of the shepherds of Mount Cornón in te le antiche date riportate su muri e ar- occhi se, dai paesi di Tesero, Panchià, re a distanza ravvicinata alcune tra le più the Fiemme valley, presentato al XVIII chitravi degli edifici in pietra destinati alle Ziano di Fiemme e Predazzo, risaliamo i belle pareti istoriate di tutta la monta- congresso mondiale dell’Unione Interna- attività legate all’estivazione del bestiame. rilievi che si stagliano a monte degli abi- gna. Da ognuno dei diversi paesi situati zionale di Scienze Preistoriche e Proto- storiche nell’ambito della XXI sessione tati, percorrendo i tragitti seguiti dai pa- alle pendici di questa montagna è così Amsterdam, 6-7 dicembre 2018. tematica dedicata alle «Dimensioni spiri- stori e dalle loro greggi per oltre quattro possibile giungere in luoghi della monta- tuali e rituali dei paesaggi montani» orga- Nell’ambito di Tag: name writing in pu- secoli. Lungo i percorsi, sulle pareti roc- gna fiemmese che possono essere ideal- nizzata dalla HOME Commission (Hu- blic space, terza conferenza internaziona- ciose, troviamo date, conteggi, disegni, mente posti sul tracciato della grande man Occupations in Mountain Environ- le sui graffiti centrata quest’anno sulla ments). scrittura estemporanea delle proprie messaggi di saluto e aneddoti affollati a arte rupestre europea: dalle grotte di generalità negli spazi pubblici, Giovanni migliaia che ci raccontano di un mondo Chauvet e Lascaux in Francia, ai dipinti Kezich e Marta Bazzanella hanno presen- Borbona, 14-16 settembre 2018. lontano e dei tanti uomini che hanno della grotta di Altamira in Spagna, alle tato la comunicazione Tagging the Dolo- Nella cornice del Festival Regionale di mites. Obiettivo dell’intervento è la pre- voluto lasciare una traccia di sé…». incisioni rupestri del Monte Bego nella ciale presso il Museo. La pubblicazione è Canto a Braccio, nato nel 2006 con l’in- sentazione dei risultati delle ricerche con- È uscita in questi giorni la guida Sui sen- vallée des Merveilles e a quelle della Val- stata possibile grazie al contributo finan- tento di dare risalto e pubblicità alla pra- dotte sulle scritte dei pastori della valle di tieri dei pastori. Itinerari escursionistici camonica in Lombardia. La guida è cura- ziario dei comuni di Tesero, Panchià, Zia- tica di una forma di improvvisazione poe- Fiemme e la loro interpretazione nel com- tica legata al mondo contadino e pasto- plesso quadro dei diritti/doveri dei pastori alla scoperta delle scritte dei pastori di ta da Marta Bazzanella, che nella stesura no, Predazzo, dell’APT e della Comunità rale, e dedicata quest’anno alla comme- nei confronti dei proprietari del bestiame Fiemme, che si propone di accompa- dei testi ha avuto la collaborazione di Territoriale della Val di Fiemme. morazione dello studioso Romolo Trin- e degli enti detentori della gestione eco- gnare l’escursionista medio e le famiglie Giovanni Barozzi e Vanya Delladio, volon- chieri, Giovanni Kezich ha presentato la nomico-politica del territorio. alla scoperta delle scritte del Cornón, tari del Servizio Civile Universale Provin- M.B. III CARNEVALE AL MUSEO www.museos anmichele. it I riti dell’anno. Nuovo allestimento della sezione dedicata al patrimonio immateriale del Trentino. potenzialità offerte dalla ripresa fotogra- fica in 3D, e coinvolgendo personalmen- te gli stessi protagonisti dei riti: gli scam- panatori di San Martino da Predazzo, San Nicolò l’angelo e i diàoi da Pozza di Fassa, Santa Lucia da Levico e Brentoni- co, i Tre Re da Canazei, le maschere del carnevale della val di Fassa da Soraga, i lachè di Romeno, e i «coscritti» del trato marzo di Grumes. Nella sezione, attra- verso gli oggetti delle collezioni del Museo sono inoltre documentate le mascherate di Valda, di Valfloriana, di Coredo, della val dei Mòcheni, di Vari- gnano. Una stampa interessante della fine dell’Ottocento illustra la Mascherada dei Cjusi e dei Gobi, che oggi a Trento San Martino a Predazzo viene messa in scena in occasione delle feste patronali. Al piccolo «Cinema Amba Aradam», alle- Primo evento importante del 50° anno per il periodo natalizio e naturalmente il stito nella seconda sala, comodamente di attività del nostro Museo è stato l’ina- carnevale. seduti sulle poltroncine del vecchio Tea- I Tre Re, Canazei ugurazione del nuovo allestimento della La magia sottile di queste antiche, miste- tro Zandonai, è possibile consultare il ric- sezione dedicata a «I riti dell’anno», che riose occasioni rituali è il filo conduttore co materiale filmico che il Museo ha rac- Carnevale di Soraga viene a completare organicamente il per- dell’allestimento: percorrendo le sale, il colto nel Trentino e in tutta Europa gra- corso ideato dal grande Šebesta. Le due visitatore è posto nella condizione di po- zie all’impegno decennale del pluripre- nuove sale che compongono la sezione ter avvicinare lo spirito dei riti che pun- miato documentarista roveretano Mi- attingono peraltro all’esperienza di ricer- teggiano l’inverno trentino, osservando- chele Trentini. Sempre nella seconda ca di Carnival King of Europe, il progetto ne i protagonisti, scrutandone i dettagli sala, accanto ai cappelli dei «coscritti», che il Museo conduce a partire dal 2007 dei ricchi costumi, ammirando la sapien- che vengono indossati in occasione delle in partnership con altre importanti realtà te maestria dell’intaglio delle maschere feste principali, c’è un costume alla ma- europee: Bilbao, Marsiglia, Varsavia, in legno… niera di gille, la maschera di Binche, nel Lubiana, Zagabria, Sibiu, Sofia, Skopje. In Un’adeguata rappresentazione di realtà Belgio, realizzato da emigranti tornati a questo contesto comparativo, le nuove così inafferrabili necessitava di soluzioni Faver, che è stato indossato in occasione sale sono dedicate al ricco repertorio scenografiche adeguate. Così, in un am- del carnevale del 1986. delle ritualità tradizionali che ancora biente completamente oscurato, dalla Per l’inaugurazione delle due sale il Mu- hanno luogo nelle valli del Trentino, par- forte connotazione teatrale, si è voluto seo ha organizzato una festa di carneva- ticolarmente nella stagione invernale: il realizzare un grande diorama: uno stru- le: ospiti di eccezione i figuranti in costu- lungo momento dell’anno che va dalle mento classico della museografia scienti- me che hanno collaborato all’allesti- celebrazioni novembrine dei Santi fino ai fica qui utilizzato in chiave etnografica. mento. riti della «chiamata di marzo», passando Questo, si è fatto servendosi delle nuove G.K.

cura di Antonella Mott Zagabria, presieduta dal professor Tomi- CKE News Carnival King of Europe slav S. Šola. Si tratta di un’organizzazione Cattafi, 28 gennaio 2018. Trento, 30 aprile 2018. non governativa non-profit, affiliata a I lachè di Romeno, accompagnati da Gio- All’interno della rassegna Eurorama, orga- Europa Nostra, che si dedica alla promo- vanni Kezich e Antonella Mott, hanno par- nizzata dal Museo in collaborazione con a «The Best in Heritage» zione di ogni aspetto dell’eccellenza nel- tecipato a A Màschira 2018. Incontro di Trento Film Festival e quest’anno anche tradizioni, sfilata organizzata dalle ma- con il Royal Anthropological Institute di le professioni del patrimonio, soprattut- schere di Cattafi, paese vicino a Messina Londra, il lavoro più che decennale del Carnival King of Europe ha avuto una progetti vincitori di premi conferiti in to attraverso lo stimolo del «buon esem- che conserva un rito con personaggi co- progetto sui riti dell’inverno condotto con vetrina di eccezione a «The Best in Heri- tutto il mondo. Il convegno, che si tiene pio». Lo scopo del convegno è quello di muni alle mascherate europee. Primi fra la partnership di otto musei etnografici eu- questi gli scacciuni che, vestiti di bianco e ropei e le nuove teorie che sul carnevale tage. Projects of influences», congresso dal 2002 ogni anno a Dubrovnik (Croa- formulare un programma per quanto con alti cappelli a cono, presentano stupe- ne sono emerse sono stati oggetto della che promuove i progetti d’eccellenza zia), quest’anno ha avuto luogo dal 26 al più possibile ricco e diversificato di pro- facenti similitudini con i lachè della ma- conferenza Carnevale re d’Europa 2007- nel campo della conservazione e comu- 28 settembre e ha visto la partecipazio- getti di qualità, che possano aprire lo scherata nònesa e gli abruzzesi pulcenelle 2018 tenuta da Antonella Mott. L’in-contro di Castiglione Messer Marino, anch’essi è terminato con la proiezione del pluripre- nicazione del patrimonio culturale, con ne di progetti meritevoli provenienti da sguardo su pratiche innovative, approcci invitati all’evento. Terzo gruppo ospite, le miato film di Giovanni Kezich e Michele l’obiettivo di definire standard di qualità Canada, Hong Kong, Cipro, Danimarca, manageriali di successo, professionalità cambas de linna, gambe di legno, del car- Trentini, Carnival King of Europe (2011, sempre più elevati, e contribuire così al Giappone, Slovenia, Gran Bretagna, Ci- straordinarie, identificando tendenze e nevale di Guspini, in Sardegna. 38'). rafforzamento delle professioni in cam- na, Croazia, Olanda, Russia, Irlanda, Olan- direzioni del settore volte a incentivare il po culturale e alla migliore valorizzazio- da, Svezia, Australia, Nuova Zelanda, Fin- valore pubblico delle comunità dei beni La Lettura - «Corriere della Sera», Nuoro-Mamoiada, 15-17 giugno 2018. 29 gennaio 2018. ne possibile dei patrimoni stessi. Il pro- landia, Svizzera, Stati Uniti, Portogallo, culturali, la qualità della loro comunica- A MaMuMask, primo Festival internazio- Nella rubrica «il Cartellone» del settimana- nale delle maschere organizzato dalle as- getto del Museo di San Michele è stato Norvegia, in un contesto culturale estre- zione, e la loro efficacia in un contesto di le del «Corriere della Sera» dedicato alla sociazioni di Mamoiada, ampio spazio è selezionato in quanto vincitore dell’EU mamente qualificato. I progetti presenti sviluppo sociale. cultura, che è uscito nel bel mezzo del pe- stato riservato a Carnival King of Europe. A Prize for Cultural Heritage / Europa No- nel settore principale della manifestazio- G.K. riodo dei riti dell’inverno, Giovanni Kezich Nuoro, presso il Museo etnografico della ha raccontato la storia del carnevale in 12 Sardegna, in occasione dell’inaugurazione stra Award 2017 nella categoria «Ricer- ne erano 28, tra i quali il Museo degli Usi tappe. Iniziando dai riti mascherati che della sala dedicata alle maschere del carne- ca» da un’apposita commissione inter- e Costumi della Gente Trentina era unica corrispondevano al ciclico ritorno dei de- vale barbaricino, alla prima parte del con- nazionale di esperti che valuta musei e presenza italiana. Alla serata conclusiva il funti e dai riti confraternali della Roma ar- vegno Maschere e carnevali nel mondo caica, l’articolo ripercorre la storia del car- contemporaneo Giovanni Kezich e Anto- premio speciale «Project of Influence nevale, fino alle mascherate moderne che nella Mott hanno presentato Carnival King 2018» è stato conferito al TextielMuse- si rinnovano ogni anno attraverso la satira of Europe 1: morfologia e sintassi, il giorno um di Amsterdam. dei carri di cartapesta e che si contrappon- successivo, a Mamoiada, presso il Museo gono a quelle più tradizionali, sempre delle maschere mediterranee, Carnival «The Best in Heritage» è organizzato uguali a se stesse. Un lungo viaggio intro- King of Europe 2: proposte di interpreta- dalla European Heritage Association di dotto dalla presentazione del progetto di zione. Il Festival, che ha coinvolto studiosi, ricerca europeo Carnival King of Europe, mascherai, musicisti e attori, si è concluso che ha portato al Museo importanti rico- con la sfilata dei gruppi mamuthones e noscimenti internazionali, con la sua issohadores di Mamoiada; boes e merdu- ampia indagine che ha interessato circa les di Ottana; thurpos di Orotelli e caretos duecento mascherate invernali. di Podence dal Portogallo.

Parigi, 19 marzo 2018. Trento, ottobre 2018. Nell’ambito del seminario Dualismo e Il progetto Carnival King of Europe è nella polarità sessuale curato da Emmanuel terna # 37 - Vallelaghi - Samone - San Mi- Désveaux all’École des Hautes Études en chele all’Adige nella sfida online organizzata Sciences Sociales, Giovanni Kezich ha tenu- dal Servizio Europa della Provincia autono- to la conferenza Carnival King of Europe: ma di Trento per la valorizzazione dei pro- mascherate invernali europee in prospet- getti realizzati con finanziamenti europei. tiva etnografica. Obiettivo della lezione, la L’iniziativa propone all’attenzione dei citta- presentazione delle sorprendenti somi- dini un progetto per ciascuno dei 176 Co- glianze nella forma dei personaggi, negli muni della provincia di Trento che è stato atti e nella struttura generale delle ma- cofinanziato con fondi dell’Unione euro- scherate invernali europee, riti in cui i ruoli pea. Si tratta di un «torneo ad eliminazio- maschili e femminili sono in origine ben ne» in quattro fasi che si concluderà a mag- I lachè di Romeno a Cattafi, Mamuthones a Mamoiada, distinti tra loro, e in cui la complementa- gio 2019 con la terza edizione del festival 28 gennaio 2018 17 giugno 2008 rietà dei sessi è messa in scena con fun- Siamo Europa. zione beneaugurante. IV SERVIZI EDUCATIVI Nuove proposte didattiche 2018/2019 I Servizi educativi del Museo nel corso di l’offerta dei Servizi educativi si amplia con nelle stalle o nelle stue. Il percorso termi- tutto l’anno propongono diverse iniziati- due nuove proposte. Chicchirichì… è ora na con la realizzazione di un galletto so- ve rivolte a bambini, famiglie e adulti, ol- di alzarsi! è il titolo del nuovo percorso noro. Simboli e paure nel mondo conta- tre ai percorsi didattici per le scuole di per la scuola dell’infanzia e la scuola pri- dino è la seconda proposta ed è rivolta ai ogni ordine e grado. La proposta educa- maria. Il percorso attraverso la straordi- ragazzi delle scuole secondarie di I e II tiva per il mondo scolastico prevede visi- naria guida del galletto Chicchirichì ac- grado. Si configura come una visita gui- te guidate didattiche e percorsi monote- compagna i piccoli visitatori alla scoperta data nella quale è possibile approfondire matici che vogliono far scoprire ai parte- di suoni, versi e rumori della vita conta- l’immaginario, le credenze ma soprattut- cipanti i diversi aspetti della vita contadi- dina di un tempo, per rivivere il paesag- to le paure del mondo contadino di un na del Trentino. I percorsi si articolano in gio sonoro che lo caratterizzava. Attra- tempo. Durante l’attività vengono analiz- una visita tematica alla collezione del Mu- verso l’ascolto di alcuni suoni e rumori zati il significato dei diversi simboli e le seo inerente l’argomento scelto, e in un legati ai diversi mestieri e all’ambiente contromisure messe in atto dai conta- laboratorio pratico che consente di con- domestico viene raccontata la lunga e fa- dini per la difesa e la protezione della fa- solidare le conoscenze apprese durante ticosa giornata del contadino: sveglia al- miglia, della casa e dei campi. l’attività. l’alba, alternanza di lavoro nella stalla e Anche per l’anno scolastico 2018-2019 nei campi, brevi pasti frugali, filò serali Stefania Dallatorre

di Giuseppe Šebesta e il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina nella quale è stata raccontata l’esperienza Verso un Museo unica realizzatasi a San Michele all’Adige nel panorama del- la museografia etnografica italiana. Sono poi stati ripercorsi i fondamenti dell’ispirazione del fondatore, che prendono sempre più le mosse dalle peculiarità della cultura boema rendendolo inclusivo sensibile alle suggestioni dell’arte contemporanea, all’in- terno di un contesto in cui il disegno scientifico diventa Si sente sempre più spesso parlare di inclusione e anche i Servizi educativi espressione necessaria della ricerca dell’etnografo, utile del Museo si stanno attivando per rendere maggiormente fruibili gli spazi anche per la comprensione della funzione specifica degli museali al vasto pubblico interessato alle collezioni esposte. oggetti studiati. In Šebesta archeologo Marta Bazzanella A partire dal corso per operatori museali INMuseo Inclusione nei musei e ha presentato i risultati della ricerca etnoarcheologica ef- Alzheimer seguito dai Servizi educativi nel mese di giugno, è stata elaborata fettuata insieme a Michele Trentini sulla pesca del luccio una proposta che ha consentito di coinvolgere gli ospiti di AlzheimerFest, nella valle dell’Adige, e la sottoscritta in Catalogazione dei una vera e propria festa per tutti organizzata al Parco delle Terme di Levico materiali etnografici ed Elementi di dialettologia trentina lo scorso settembre, in un’attività volta a stimolare i ricordi attraverso il tatto si è addentrata nello specifico della nostra specifica «arte», e l’olfatto, al fine di riscoprire oggetti e profumi che caratterizzavano l’agri- che consiste nel dare risposta alle domande fondamentali coltura di un tempo in Trentino. relative agli oggetti delle collezioni etnografiche, testimoni Sempre nell’ottica dell’accessibilità museale è stato attivato il nuovo proget- del sistema agrosilvopastorale del passato, prime fra tutte to di Servizio Civile Universale Provinciale dal titolo Un Museo… per tutti i «come si chiama», «a che cosa serve», «come si usa». Spa- sensi, che ha come obiettivo primario di aggiornare l’offerta educativa con zio importante è stato dato alla visita guidata del Museo, proposte specificatamente studiate per rispondere alle esigenze degli uten- ti con disabilità visiva e uditiva, in una prospettiva di dialogo e cocostruzio- ne di cultura, volta al coinvolgimento inclusivo e all’integrazione sociale. A tal fine sia le giovani in Servizio Civile che il personale dei Servizi educativi Dal 1968 ad oggi: hanno seguito dei corsi presso Irifor, cooperativa sociale trentina che si occu- pa di persone con problematiche legate alla vista, e presso l’Ente Nazionale Sordi del Trentino. Da questi incontri sono emerse alcune interessanti idee per la progettazione di proposte didattiche che permettano alle persone 50 anni di etnografia con deficit sensoriali di vivere le sale del Museo attraverso gli altri sensi. In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, che Corso di aggiornamento per insegnanti 2018 ricorre il 3 dicembre, i Servizi educativi hanno proposto una serie di visite tematiche interattive ad alcune sale del Museo, differenziate in base al tipo Il metodo museografico di Šebesta, il progetto di museo condotta alla luce di quanto esposto durante il corso e, al di disabilità, avvalendosi anche della presenza di un interprete di Lingua Ita- che si esplicita nel percorso di visita, le attività svolte nel termine, Daniela Finardi e Stefania Dallatorre nel modulo Il liana dei Segni per le persone sorde e ipoacusiche. Nella sezione «Agricoltu- corso dei cinquant’anni di storia della nostra istituzione, e museo nella scuola: la didattica museale etnografica, in ra» si è svolto un percorso che ha portato al riconoscimento di odori di pian- dunque la missione del Museo di San Michele all’Adige, vista di progetti etnografici da effettuare nelle scuole, te aromatiche, al mulino si è effettuata la sperimentazione della macinazio- sono stati oggetto degli interventi che il nostro staff ha tenu- hanno fatto sperimentare agli insegnanti la pratica del con- ne dei cereali, nella fucina attraverso il tatto si è prestata attenzione alla mor- to al corso di aggiornamento tenutosi gli scorsi 7 e 8 set- servatore museale attraverso una prova di schedatura fologia degli oggetti in ferro, nella stua si è potuto valutare la morbidezza tembre alla folta platea di insegnanti iscritti. degli oggetti relativi alla filiera dei cerali. delle fibre tessili e l’effetto della cardatura sulla lana. Il pomeriggio è termi- Giovanni Kezich ha introdotto i lavori con l’esauriente rela- nato con un momento conviviale volto a stimolare anche il senso del gusto. zione Per fare l’etnografo, devi saper disegnare! L’eredità Antonella Mott Sia le iniziative messe in campo per AlzheimerFest che quelle per la Giorna- ta della Disabilità sono stati dei primi piccoli passi per aprire il Museo alle varie disabilità e favorire una corretta e significativa accessibilità alle collezio- Corso di formazione natura offre nella sua versatilità di utilizzi, sia sotto forma di espe- ni e agli spazi espositivi. rienze sul campo, che come laboratori didattici da attivare poi in Daniela Finardi e Stefania Dallatorre per operatori dei servizi ambienti chiusi, volti al riavvicinamento dei bambini agli ele- menti che li circondano. Nel pomeriggio, per il secondo modulo di conciliazione. del corso, Delugan è stato affiancato da Debora Caset, educatri- ce e naturopata, che ha collaborato nella conduzione di un labo- I regali della natura. ratorio pratico sul mondo della natura attraverso nuovi approcci Conoscenze ed esperienze esperienziali da applicare poi con i bambini. L’obiettivo dei primi due moduli era quello di fornire ai corsisti le conoscenze relative tra piante e argilla. alle numerose potenzialità, anche a livello didattico, delle piante che popolano i nostri orti, campi, prati e boschi. Nel Trentino del passato erano molto diffuse le nozioni relative Il sabato successivo, Giuseppe Marcadent, Maestro Artigiano alla fitoterapia e alla fitoalimurgia, la conoscenza dell’uso delle ceramista e decoratore di ceramica, formatore e docente, attra- specie vegetali a scopo terapeutico e alimentare. Fin da piccoli si verso momenti teorici e poi operativi, ha proposto la conoscen- prendeva confidenza con ciò che la natura regalava sia in ambito za dell’argilla. Questo materiale naturale è particolarmente adat- di alimentazione che per la cosiddetta farmacopea popolare. Gli to ad essere lavorato per le sue caratteristiche di duttilità, che emigranti nella loro valigia mettevano abiti, ma anche rimedi permettono di sviluppare maggiore sensibilità tattile e capacità naturali per la cura di malattie e sementi di piante per potersi manipolatoria e creativa. L’approccio a questo materiale per- nutrire nelle nuove terre. Ma la natura regala anche il suo ele- mette infatti ai bambini di affinare il senso dello spazio, della mento principale: la terra. Un particolare tipo di terra è l’argilla, composizione e del volume mediante la conoscenza del linguag- materiale estremamente malleabile che può quindi essere facil- gio plastico e del mondo bidimensionale e di quello tridimensio- mente lavorata con le mani, uno degli elementi più economici e nale ad esso legati. largamente usati nella produzione ceramica fin dall’antichità. Il corso è stato apprezzato per i numerosi spunti offerti che con- Da questi presupposti è nata l’idea di organizzare un corso dal sentono di far lavorare i bambini con materiali utili a mettere in titolo I regali della natura. Conoscenze ed esperienze tra piante campo anche contemporaneamente tutti i sensi, dal tatto, alla e argilla rivolto a operatori dei Servizi di Conciliazione e dei servizi vista, all’udito, fino all’olfatto e al gusto. prima e seconda infanzia, baby sitter, tagesmutter, operatori di cooperative sociali e associazioni che si rivolgono a minori di età D.F. compresa fra i 3 mesi e i 6 anni, insegnanti delle scuole dell’infan- zia ed educatori che lavorano con ragazzi fino ai 14 anni. Il primo modulo, sabato 6 ottobre, condotto da Stefano Delu- gan, agroecologo esperto in agricoltura circolare ed agroecosi- stemi multifunzionali, è iniziato con un’uscita sul territorio limi- trofo al Museo, tra campagne e bosco, alla scoperta di ciò che la V PAESAGGIO www.museos anmichele. it Una nuova sala per le Servizio Civile «carte di regola» Universale Provinciale al Museo Da ormai sette anni il Museo ha ideato e portato a termine molti progetti nel- l’ambito del Servizio Civile, per un totale di una cinquantina di ragazzi coinvolti. Anche nel corso del 2018 ben undici giovani hanno preso parte ai progetti di Servizio Civile Universale Provinciale che hanno preso il via nel 2017. I ragazzi, suddivisi in settori e progetti diversi, hanno terminato il loro percorso di un an- no tra i mesi di settembre e ottobre, prendendo nuove strade lavorative o di formazione. Nel frattempo sono iniziati altri due progetti: Un Museo per tutti i sensi è ini- ziato il 1° settembre con Anna, Beatrice, Giorgia e Lisa che, insieme allo staff dei Servizi educativi, stanno elaborando delle attività con l’obiettivo di coinvol- gere pubblico con deficit visivi e uditivi, per rendere il Museo sempre più in- clusivo. Mentre Alessandro, Gabriele, Marco e Nadia sono alle prese con l’in- ventario del Museo nel progetto Catalogazione e divulgazione dei beni cul- turali - seconda edizione, iniziato il 1° dicembre. Sarà sicuramente un anno impegnativo per i giovani, ma che garantirà forma- zione e crescita personale per tutti loro!

D. F.

Nel corso dei secoli del medioevo e dell’età moderna, le co- principale testimonianza documentaria dell’impianto giu- munità rurali trentine provvedono autonomamente all’am- ridico in cui si individua talora il fondamento storico e cultu- ministrazione di estesi beni collettivi, costituiti, in primo luogo, rale dell’attuale autonomia provinciale. Il riferimento appare dai boschi e dalle praterie di alta quota, ma anche alla salva- corretto, quando non si confonda l’autonomia con la sovra- guardia della proprietà privata, limitata ai campi e ai prati, in- nità, dal momento che le comunità rimangono incastonate fine al regolamento delle relazioni tra gli individui in rapporto nella complessa struttura delle gerarchie feudali. Nondimeno, all’accesso alle risorse naturali e allo svolgimento delle attività sia pure avendo considerazione per i limiti connessi con l’esi- produttive. Le norme che disciplinano la conduzione dei bo- guità delle risorse e con l’esclusione dal governo di una por- schi e dei pascoli, dei campi e dei prati, l’allevamento del be- zione rilevante della popolazione – le donne, in primo luogo, e stiame, l’utilizzo dell’acqua, la prevenzione degli incendi, la ma- i forestieri –, il lascito maggiore delle antiche comunità può es- nutenzione delle strade e degli argini, talora pure le pratiche sere individuato nella partecipazione collettiva, diretta e orgo- devozionali collettive e lo smercio della carne e del pane, che gliosa alla definizione e all’applicazione delle norme che, rego- fissano i termini della presenza dei forestieri nell’ambito del vil- lando le relazioni economiche e sociali e lo svolgimento delle laggio e, naturalmente, regolano lo svolgimento dell’assem- attività produttive, garantiscono la sussistenza in un ambiente blea comunitaria, l’elezione e le mansioni degli amministratori aspro e avaro. Cantava Giorgio Gaber all’inizio degli anni set- e stabiliscono l’importo e le modalità di pagamento delle am- tanta: mende, sono affidate a documenti denominati «carte di re- gola». La normativa regoliera delinea, dunque, l’intelaiatura La libertà concettuale e giuridica in cui, nel corso dei secoli, si compiono non è star sopra un albero le vicende che strutturano le relazioni sociali ed economiche non è neanche avere un’opinione tra i membri della comunità e si declina un rapporto tra le atti- la libertà non è uno spazio libero vità umane e l’ambiente naturale che compone le forme del libertà è partecipazione. paesaggio. Il Museo di San Michele, nelle cui sale sono conser- vati gli esiti tecnologici del rapporto tra l’uomo, le attività pro- duttive e il territorio, ritiene irrinunciabile porre a preludio del La storia delle comunità rurali trentine sembra impartire una consueto percorso espositivo un nuovo spazio dedicato alle lezione di impegno civile a un’attualità spesso distratta o as- carte di regola, inteso a consentire un contatto diretto con la sente. Luca Faoro L’Atlante dei paesaggi culturali del Trentino: edizione preprint 2018 È uscita per i tipi del Museo l’edizione malga Mondent di sopra a Rabbi – cam- con destinazioni colturali dipendenti preprint 2018 delle grandi tavole del- peggiano al centro della prima tavola di dalle quote altimetriche, e i terreni riser- l’Atlante dei paesaggi culturali del Trenti- ogni argomento riproducendo fedel- vati alla viticoltura, che si differenziano no. Avviato nel 2014 con l’intento di deli- mente la realtà individuata come rap- nel paesaggio per il modellamento delle neare i principali tratti del paesaggio rura- presentativa, attorno alla quale si dispie- vigne e le diverse forme di allevamento le tradizionale del passato a confronto gano i concetti e i dati principali che con- della vite. Sui versanti e alle quote inter- con quello di oggi per individuarne per- sentono la lettura dei nostri paesaggi re- medie ecco i maggenghi, anch’essi di manenze e variazioni, il progetto è giunto centi sulla filigrana tutt’oggi talora ancora proprietà privata, destinati principalmen- all’elaborazione di sei temi ordinati se- bene evidente di quelli risalenti alla metà te alla praticoltura, in cui le famiglie si tra- condo un andamento che dalle quote del secolo scorso, precedenti alla diffusa sferivano da primavera ad autunno e più basse raggiunge quelle più alte: «Il industrializzazione. La consultazione del- oggi sono luoghi riservati al tempo libe- paese», «Il rio dei mulini», «La campa- l’Atlante permette un viaggio nel Trenti- ro. E infine, alle quote più alte le malghe, gna. I seminativi e altre piante arbo- no che si dispiega nello spazio e nel tem- di proprietà comunale o consortile, con i ree», «La campagna. La vite», «Il mag- po. Si parte dal paese nucleato che, a pascoli e gli edifici di supporto alla caseifi- gengo», «La malga», temi che sono stati seconda delle zone, dava ricovero a cazione, funzionanti per i cento giorni cir- trattati attraverso la giustapposizione di uomini e animali in edifici separati op- ca della stagione dell’alpeggio. Il progetto testi, grafici, immagini fotografiche d’epo- pure sotto lo stesso tetto; lungo il corso è in fieri: si attendono le risorse per poter ca e scatti recenti, ma soprattutto con i d’acqua erano disposti a grappolo gli opi- sviluppare i temi mancanti: «L’insedia- disegni originali di Loreno Confortini, ap- fici idraulici, antichi distretti industriali, mento disperso: contrade e masi», «L’or- positamente realizzati. I disegni – il paese con le relative opere di captazione che to», «La campagna. Il gelso, il tabacco, il di Mezzano a Primiero, il sentiero etno- portavano l’acqua alle ruote di mulini, se- castagno, il noce, l’olivo», «Il fiume e il grafico del rio Caino a Cimego, i campi gherie e fucine: cateratte, rogge, ruote a lago», «Il bosco ceduo e il bosco d’alto che circondavano Fondo in , il pale o a cassette. Tutto attorno al paese fusto», «Le praterie d’alta quota». monastero agostiniano di San Michele vi erano e vi sono ancora oggi i terreni di all’Adige, i pradi de Tognola nel Vanoi, e proprietà privata riservati all’agricoltura, A.M. VI

A «Senza far rumore: emigranti in Valle di Cembra, ieri e oggi» il Premio MUCGT al Trento Film Fesval

Al 66° Trento Film Festival il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina ha conferito come di consueto il proprio Premio speciale che è giunto quest’anno alla sua XXI edizione. Il Premio, come è noto, è destinato al film che «con rigore documentario etno-antropologico, meglio sappia rappresentare gli usi e i costumi delle genti della montagna», e quest’anno è stato assegnato a un terzetto di giovani sociologi trentini alla loro prima esperienza documentaristica, che si sono avvalsi con intelligenza del mezzo cinematografico quale supporto per la propria ricerca sul tema dell’emigrazione. Il riconoscimento infatti è andato a Senza far rumore: emigranti in Valle di Cembra, ieri e oggi, di Barbara Fruet, Stefania Viola, Gianpiero Mendini (Italia, 2017, 54') con la seguente motivazione: «“Senza far rumore: emigranti in Valle di Cembra, ieri e oggi” ci porta al cuore di uno dei temi fondamentali della vita alpina di sempre, quello imprescindibile dell’emigra- IL MASCHERAIO zione, per necessità, per dovere, ma anche per autentico desiderio di migliorarsi, e per schietto spirito di av- ventura. Con sagacia, con rispetto, con sobrio buon gusto documentaristico il film esplora la condizione esi- stenziale del migrante trentino nei nuovi scenari della contemporaneità, senza moralismi, senza preconcetti e i mille volti di legno dei riti ideologici e identitari, ma con il desiderio autentico di capire e far capire». G.K dell’inverno in Trentino al Parco dei mestieri 2018 Diàol, matòcio, arlechino, paiacio, laché, marascón, bufón, sono solo alcuni dei personaggi della tradizione carnevalesca trentina, che popolano ancora oggi il periodo invernale e che molto spesso si avvalgono di maschere facciali in cirmolo – dette facére nella valle di Fiemme e nella valle di Fassa – realizzate da un abile intagliatore del legno: il mascheraio. Al Parco dei Mestieri 2018, all’interno del giardino vescovile, i Servizi educativi del Museo hanno raccon- tato ai circa cinquemila visitatori i segreti e le intenzioni di questo mestiere di montagna un tempo semidimenticato e oggi invece in piena ripresa. Nel percorso, la realizzazione della maschera è stata collocata nel ciclo tradizionale delle mascherate invernali, scoprendone i relativi personaggi attraverso immagini, oggetti, abiti e dettagli caratterizzanti i singoli riti. Da San Martino, passando per i portatori di doni San Nicolò, Santa Lucia e i Tre Re, nello spazio espositivo si giungeva fino ai carnevali tradizionali trentini che si caratterizzano per usi diversi della maschera: il carnevale fassano con la maschera del bufón, quello mòcheno i cui Bètscho e Bètscha non coprono il viso con una maschera ma con il nerofumo, e infine il carnevale di Romeno dove i lachè sono a volto scoperto e si contraddistinguono per il grande copricapo indossato nelle loro danze a coppie. Nella parte laboratoriale la maschera del matòcio, che caratterizza il rito carnevalesco di Val- floriana, veniva decorata dai bambini con l’uso della coloratissima tecnica del quilling. D.F.

tagna mantenendo le tradizioni e le usanze tramandate loro dagli antenati, Journey to the Maggot Feeder (di Liivo Eurorama 12 Niglas e Priit Tender, Estonia, 2015, 68') è un tentativo di risolvere il mistero di una strana leggenda Chukchi che narra l’Europa dei popoli nei di una mangiatoia di larve, infine Tierra inquieta (di Chiara Ambrosio e Caterina festival del film etnografico Pasqualino, Regno Unito/Francia/Spa- gna, 2017, 64') segue un gruppo di abi- tanti di un quartiere popolare di Grana- La dodicesima edizione di Eurorama, L’ultima popstar (di Claudio Casazza, da che trasforma in un orto una discari- rassegna del Museo degli Usi e Costumi Carlo Prevosti e Stefano Zoja, Italia, ca al limitare della città. Ha chiuso la della Gente Trentina nell’ambito del 2017, 45'), un’osservazione a tratti ironi- rassegna Transizioni perpetue con film Trento Film Festival, quest’anno ha avu- ca della folla che attende la visita papale che esplorano i territori dell’ex-Unione Journey to the Maggot Feeder to una collaborazione di eccezione: il al parco di Monza, e Aperti al pubblico Sovietica, dalle sponde del Mar Nero al- Royal Anthropological Institute of Great (di Silvia Bellotti, Italia, 2017, 60') che la Siberia orientale, sottolineandone la Britain and Ireland, che ne ha supporta- getta uno sguardo tragicomico nell’isti- condizione di cambiamento continuo. Il to la programmazione. La collaborazione tuto gestore delle case popolari parte- tema del viaggio e della ricerca in movi- tra il Museo, che porta in Italia il meglio nopee. La sezione Comunità di cura ha mento è infatti centrale sia in The Daz- del cinema etnografico contemporaneo, poi portato all’interno di comunità in cui zling Light of Sunset (di Salomé Jashi e l’Istituto di antropologia britannico, la disabilità non viene vista come un limi- Georgia, 2016, 74'), che in compagnia promotore da trent’anni di uno dei festi- te, ma dove le persone diversamente di una reporter al lavoro nei territori ru- val di cinema etnografico più rinomati al abili sono supportate e messe in condi- rali della Georgia crea un ritratto mondo, è stato un importante momen- zione di esprimersi sia attraverso la pra- semietnografico di una comunità e to per entrambe le istituzioni, che hanno tica artistica che attraverso il linguaggio: delle sue tradizioni, sia in Third Class confermato e rafforzato così la loro voca- Warum Lacht Herr W. (di Jana Papen- Travel (di Rodion Ismailov, Federazione zione internazionale. broock, Germania, 2016, 76') è un espe- Russa, 2017, 82'), girato a bordo di un Il programma della sala 1 del Cinema rimento di cinema collaborativo realizza- treno che attraversa la Russia, sulla trat- Modena, tradizionalmente riservata alle to su e con tre artisti diversamente abili ta ferroviaria più lunga del mondo. Once in Summer proiezioni di Eurorama, quest’anno ha che nel corso del film illustrano la loro arte e concezione del mondo, Seeing Eurorama ancora una volta ha offerto organizzato le opere selezionate in quat- al suo pubblico l’opportunità di scoprire tro moduli tematici: Sguardi sull’Italia, Voices (di Dariusz Kowalski, Austria, 2016, 89') ritrae con rispetto e sensibilità squarci di altri mondi attraverso il Comunità di cura, Resistenze creative, e cinema etnografico, che si rive- Transizioni perpetue. Dopo Planeta la comunità di sordi viennese che si batte per uscire dal silenzio e per avere la dotato di una grande capa- Petrila (di Andrei Dăscălescu, Romania, cità di affrontare tematiche 2016, 80') che racconta l’impegno di un riconosciuto il diritto di esprimersi attra- verso la lingua dei segni. della nostra attualità attra- ex minatore per la salvaguardia della verso un approccio critico storia e dell’identità della propria città Nel secondo giorno di programmazione, e di spessore, e di coniu- mineraria attraverso l’arte, la sezione Resistenze creative ha gettato lo sguar- garlo con una profonda Sguardi sull’Italia ha permesso di osser- do su esperienze culturali e artistiche riflessione per immagini. vare con una diversa lente fenomeni che che si sono sviluppate in territori etero- accadono nel nostro paese, e che forse genei quali l’Armenia, la Siberia e la Spa- non siamo abituati a trovare sugli scher- gna: Once in Summer (di Sirakan Abro- mi dei cinema, facendo attenzione alle yan, Armenia / Francia / Georgia, 2017, Third Class Travel produzioni italiane: il mediometraggio 36') segue contadini che vivono in mon- Caterina Sartori VII EVENTI & TERRITORIO www.museos anmichele. it

na, legno, impagliatura delle sedie, in- trecci, caffè d’orzo, seta e velluti, lino e lana, stampe, confetture, carbonare, AIAMS Trentino & miniere, olio d’oliva, crauti, musica… Si è trattato di due giornate molto inten- Associazione «Molino Ruatti» se, con attività musicali, artistiche, d’arti- gianato, teatrali, didattiche, gastronomi- visitano il mulino del Lentino V I che: una novantina di proposte, a cura di e il mulino della Sforzesca EDIZIONE altrettanti soggetti locali, ecomusei, pic- coli musei, aziende agricole, associazio- Gli operatori impegnati nella valorizzazione dei mulini ad acqua nel Trenti- FESTIVAL DELL’ETNOGRAFIA DEL TRENTINO ni, giovani, gruppi di volontari. Una vetri- no hanno trascorso un fine settimana di aggiornamento sul campo nella na assolutamente privilegiata sulle cento zona dei colli piacentini. Grazie alla rete di rapporti creatasi tra i soci del- e cento iniziative che, ai quattro angoli l’Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici, l’ultimo fine settimana di Dal 1968 a oggi: 50 anni di etnografia del Trentino, si sono poste il compito di ottobre l’associazione «Molino Ruatti» di Rabbi, Pio Rizzolli per il Sentiero ritornare a comprenderlo, di studiarlo, di dei Vecchi Mestieri di Grumes e Antonella Mott, referente AIAMS nel Tren- eTNo è un’occasione assai frequentata, ritrovarlo, di riqualificarlo in una prospet- tino, hanno visitato un giorno il mulino del Lentino, in val Tidone, accolti da che una volta all’anno apre le porte del tiva in cui il concetto stesso di «etnogra- Fausto Borghi, figlio di mugnai, che a sua volta ha partecipato alle ultime Museo al territorio, alle tradizioni popola- fia» appare emancipato da qualsiasi due edizioni di eTNo Festival dell’etnografia del Trentino, e il giorno succes- ri riproposte e rivissute, all’enogastrono- leziosaggine popolaresca, per entrare di- sivo il mulino della Sforzesca, a Castell’Arquato, nella val d’Arda, di proprie- mia a decametro zero e alla didattica am- rettamente nei processi che orientano il tà della famiglia Arduini, che ancora oggi lo abita. bientale, sulla scorta del concetto di «et- governo minuto del territorio, le sue scel- Del centinaio di mulini presenti un tempo lungo il corso del torrente Tido- nografia», che vuol dire semplicemente te, la sua cultura quotidiana. ne, il mulino del Lentino, che si trova all’interno di un piccolo borgo medio- tradizioni popolari e il loro studio. La gran- Al Festival dell’etnografia hanno collabo- evale, ha macinato fino al 1963. La ruota faceva girare tre macine: una per la farina, una per il mais e una per il farinàs destinato agli animali; oggi de kermesse, tenutasi quest’anno il 14 e rato gli Ecomusei del Trentino, la Camera mette invece in funzione due macine e, tramite cinghie, un ventolatore, 15 aprile, viene a compimento di tutta no ebbe nel Trentino un interprete d’ec- di Commercio Industria Artigianato e che pulisce i grani dalla pula e dalle impurità, e uno svecciatoio, che separa i l’attività, di contatti, di ricerca, di collabo- cezione: Giuseppe Šebesta, geniale Agricoltura di Trento, la Federazione dei razione, di interventi didattici, che il Mu- homo faber trentino-boemo che riuscì a grani da altri semi. Il mugnaio ritirava dai contadini i sacchi di cereali, che Circoli Culturali e Ricreativi del Trentino trasportava al mulino a dorso di cavallo o sul carro; una volta macinate, le seo opera costantemente nel territorio, e catturare lo spirito di questi luoghi e a (FeCCRIT), la Fondazione Edmund Ma- che viene restituita e rappresentata a intrappolarlo in una macchina comples- farine venivano restituite integrali ai contadini, che provvedevano ognuno ch, la Federazione Cori del Trentino. La per sé alla setacciatura. L’apparato molitorio, che risale all’Ottocento, è oggi eTNo attraverso due filoni principali: quel- sa, detta «museo degli usi e costumi», VII edizione è in programma il 6 e 7 apri- messo in funzione a scopo didattico. Al mulino vengono organizzati eventi che fosse anche biblioteca e centro stu- lo dei beni materiali, i patrimoni etnomu- le 2019. relativi alla valorizzazione della filiera dei cereali e nei piccoli appartamenti seali, le attività artigianali, i saperi alimen- di, polo didattico e luogo di incontri… G.K. del borgo è possibile soggiornare. tari, e quello ad esso contiguo dei beni Passati cinquant’anni, lo stesso spirito è Il monumentale mulino della Sforzesca si nota nel paesaggio padano per la immateriali o volatili, tra cui la lingua, la quello che si ritrova oggi a eTNo, bella gigantesca ruota di 9 metri di diametro. Macinava farina sia per il mercato tradizione , la musica, i balli, che quest’an- occasione primaverile che chiama a rac- locale che per pastifici industriali. Ha due macine in pietra, una riservata al no sono stati rappresentati da un bel nu- colta nel chiostro e nella corte del Mu- mais e una al grano, che producono 2 quintali e mezzo di farina all’ora. Fino mero di gruppi folk. seo tanti operatori del territorio a pro- a tre anni fa, anno in cui il mulino ha cessato di produrre, tre persone vi Nell’anno del Cinquantenario del Museo, porre i frutti della loro preziosa attività di lavoravano dalle quattro la mattina a sera, sette giorni su sette, da gennaio lo slogan «dal 1968 ad oggi...» ha ricorda- tutto l’anno: cori, burattini, polenta, uova a dicembre. Anche questo mulino oggi è visitabile in occasione di eventi to il mezzo secolo trascorso dalla fonda- cimbre, malghe, piante spontanee, stof- culturali. zione del Museo, inaugurato nel novem- fa, maschere, zuppa patróna, ortaggi e A.M. bre 1968, nel contesto di quel «folk revi- tisane, chardonnay e formaggio, giochi, val» che stava allora incominciando a cereali dimenticati, saperi femminili, la mettere in discussione gli eccessi, gli spre- scuola di un tempo, zeberchie della for- chi e le tante nuove ingiustizie del boom tuna, leggende, il bosco, la segheria, un- economico, cercando piuttosto di salva- guenti, piante officinali, capre, piccoli guardare e riportare alla ribalta le culture musei, il riciclo, marmellate e sciroppi, locali. Proprio nel 1968 il folk revival italia- birra, mele, yogurt, castagne, trementi- Giornate Europee dei Mulini 2018: la partecipazione degli opifici idraulici del Trentino Le Giornate Europee dei Mulini, organizzate in Italia dal 2012 a sfarinano i cereali, delle seghe che riducono i tronchi in assi, dei «AgriFamily. cura dell’Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici (AIAMS), magli su cui si batte il ferro. In alcuni casi alla visita è stato abbi- sono in programma, secondo tradizione, il terzo fine settimana nato a un laboratorio didattico, in altri casi l’opportunità di Festa della famiglia»: di maggio, e sono sempre molto frequentate e apprezzate dal accesso è stata occasione di una passeggiata lungo i sentieri che pubblico. Proposte in Francia nel 2007, intendono salvaguarda- conducono agli opifici. Alle Giornate Europee dei Mulini hanno nel 2018 ha raddoppiato re edifici con valenza storica e architettonica, rilanciare un turi- aderito: Segheria veneziana e Museo del legno, località Palù, Nel 2018 «AgriFamily», la festa della fa- ciso di estendere la proposta di smo educativo, valorizzare siti ambientali caratterizzati dalla pre- Coredo, val di Non - Mulino Bertagnolli o Gió a l’aca, Fondo, val miglia che si tiene nel periodo tardo pri- «AgriFamily» anche al periodo autunnale senza di mulini e rilanciare un’attività molitoria capace di trasfor- di Non - Fucina Marinelli, Molino Ruatti e segherie veneziane, maverile, curata dal Distretto Famiglia Pia- coinvolgendo altre realtà attive sul terri- mare in modo corretto i cereali coltivati con pratiche biologiche val di Rabbi - Segheria veneziana, località Molini, Malé, val di na Rotaliana Königsberg in collaborazione torio locale nell’ambito del benessere fa- in farine e prodotti utilizzati per un’alimentazione sana. L’AIAMS Sole - Fucina, località Fosinace, val Meledrio, Dimaro (Ecomuseo con il Museo degli Usi e Costumi della migliare. È nata così «AgriFamily d’au- quest’anno ha trattato con particolare attenzione le pile a magli Val Meledrio) - Molìn dei Turi, Pejo Paese & Segheria e museo Gente Trentina, ha raddoppiato con una tunno», iniziativa che ha avuto luogo do- multipli utilizzate per la preparazione della pasta da carta par- etnografico del legno, Celledizzo (Ecomuseo della Val di Peio) - nuova proposta allargata al territorio della menica 21 ottobre, in tre location diver- tendo dagli stracci di cotone o di lino. Gualchiere e olandesi per Sentiero etnografico del rio Caino, Cimego, valle del Chiese - Piana Rotaliana: «AgriFamily d’autunno». se. Alla prima edizione hanno preso parte mulini. Le macchine del vento e dell’acqua è così il titolo del con- L’iniziativa primaverile si ripete da cinque oltre al Museo, la Floricoltura Roncador Mulino Zeni, località Sorne, Brentonico - Mulino di Arlanch, Valentino di Mezzolombardo e la Fattoria vegno che si è tenuto a Fabriano, nelle Marche, presso il Museo Vallarsa - Segheria di Terragnolo, località Sega di Terragnolo - anni la prima domenica di giugno negli della Carta e della filigrana, in collaborazione con l’Associazione spazi del Museo, con laboratori, attività, didattica Aneghe Taneghe di Grumo-San Fucina Zanghellini, Agnedo (Ecomuseo della Valsugana) - Muli- giochi e degustazioni che hanno come Michele all’Adige. In ognuno di questi Italiana dei Musei della Stampa e della Carta. no Dorigoni, località Slacche, Civezzano (Ecomuseo Argentario) - obiettivo principale quello di regalare a luoghi bambini e genitori hanno potuto Nel Trentino, le Giornate Europee dei Mulini sono promosse Sentiero dei vecchi mestieri, Grumes, val di Cembra - Museo chi vi partecipa la possibilità di cimentarsi vivere un pomeriggio coinvolti in nume- con la collaborazione del Museo degli Usi e Costumi della Gen- degli Usi e Costumi della Gente Trentina con visite guidate alle in numerose attività coinvolgenti e inte- rose attività: al Museo si è giocato Alla te Trentina – Giovanni Kezich è membro del comitato scientifi- sezioni «Il mulino», «La fucina», «La segheria veneziana», «La ressanti inerenti il tema che caratterizza scoperta del bosco d’autunno, una sorta co di AIAMS e Antonella Mott di AIAMS è il referente per il Tren- noria». L’iniziativa, nell’Anno europeo del patrimonio culturale, prin-cipalmente il territorio della Piana: di caccia al tesoro nelle sale per scoprire le tino – insieme a Etnografia Trentina in Rete. rientrava nelle proposte della Festa dei Musei promossa dal l'agri-coltura. Con il coordinamento della numerose risorse del bosco, che è ter- Co-munità Rotaliana-Königsberg, tra sale minata con un laboratorio a base di pa- L’apertura di mulini, segherie e fucine operanti un tempo con Ministero per i beni e le attività culturali, e della Giornata Inter- espositive, corti e chiostri del Museo, mol- sta di legno. Alla Floricoltura Roncador Va- l’energia prodotta dall'acqua ha permesso di portare visitatori in nazionale dei Musei promossa da ICOM Italia. ti soggetti che si occupano di attività ri- lentino è stato possibile cimentarsi in nu- luoghi di lavoro ricchi ancora oggi del fascino delle macine che A.M. volte al benessere famigliare e a rendere il merosi laboratori di cucina, e non solo, a territorio sempre più «a misura di fami- tema zucca. Alla Fattoria didattica Ane- SERVIZI EDUCATIVI: SEGRETERIA: VOLONTARI PER I PROGETTI DI SERVIZIO CONSIGLIO DI COMITATO SCIENTIFICO: glia» offrono ogni anno al pubblico labo- ghe Taneghe si è sfogliato il mais, circon- Nadia Salvadori Sara Galvan CIVILE UNIVERSALE PROVINCIALE E DI AMMINISTRAZIONE: Annibale Salsa (Presidente) DIREZIONE: Stefania Dallatorre Sara Sansoni SERVIZIO CIVILE NAZIONALE: Paola Maton (Presidente) Gaetano Forni ratori didattici, esperienze da provare, dati dagli animali e facendo merenda con Giovanni Kezich Beatrice Baldo Mauro Cecco (Vice Presidente) Marcello Mazzucchi attività in cui mettere le mani in pasta, polenta e zucchero. COMUNICAZIONE: OPERATORI: Nadia Campaldini Pierluigi Fauri Herlinde Menardi concerti corali, momenti musicali, spet- D.F. CONSERVAZIONE: Daniela Finardi Modesto Dalò Marco Larens Paola Molignoni Marta Bazzanella Albino Tolo Lisa Marnelli Loredana Poncelli tacoli teatrali e molto altro. Quest’anno Luca Faoro BIBLIOTECA: Giorgia Rizzo hanno aderito diciotto realtà diverse, ac- Lorenza Corradini Patrizia Antonelli CUSTODIA: Gabriele Rosani REVISORI DEI CONTI: Eding: Antonella Mo comunate dall'intento di offrire al pub- Ivano Paternoster Annamaria Schilirò Claudio Burlon Grafica: Studio Bi Quaro TERRITORIO: AMMINISTRAZIONE: Andrea Viola Alessandro Tiloa Federico Dorighelli Stampa: Edizioni BQE blico esperienze legate alla conoscenza Antonella Mo Lionello Zanella Rosa Sorrenno della natura e dei frutti che la terra e il la- ADDETTE RAGIONERIA: DI SERVIZIO: voro dell’uomo ci donano. Ines Basani Clara Kaisermann La Comunità Rotaliana Königsberg ha de- Fabiola Biondi Rosalba Noldin VIII www.museos anmichele. it

na lo scanzonato spettacolo di narrazio- ne Storie in valigia. L’abilità vocale di Em- ma conduce i piccoli spettatori nel mon- VIII Festival dei do incantato di favole, accompagnata dai suoni e dai rumori della fisarmonica di Laura. Lo spettacolo scorre lieve e gio- burattini in coso. Dalla valigia escono le storie e al pubblico pare di essere esso stesso parte del gioco, quasi protagonista nella scelta musica delle storie da narrare. L’uso essenziale dei pupazzi apre allo spettatore le porte dell’immaginazione, costringendolo a Anche quest’anno i burattini e le mario- tecnica prodigiosa di Pavel riesce a dare costruire per intero nella sua mente ciò nette sono tornate ad animare il chio- alle sue marionette un’espressività inusi- che in scena è appena suggerito. stro del Museo di San Michele all’Adige tata. Il fascino diventa irresistibile quando A chiudere il festival un gradito ritorno: nell’ottava edizione del Festival dei bu- alla bellezza del movimento si unisce la Carla Taglietti che con Valentina Turrini rattini in musica, che si è tenuto il 7, il 14 corposità della sua voce un po’ roca che, forma il secondo duo femminile: Le Stro- e il 21 settembre. Come sempre il filo cantando dal vivo, dà alla marionetta loghe. Già lo scorso anno avevamo avu- che lega gli spettacoli presentati è l’uso un’anima blues. Di grande impatto an- to il piacere di ascoltare Carla nella nar- della musica dal vivo all’interno del tea- che la perfezione costruttiva dei perso- razione di due antiche fiabe russe. tro delle figure animate. naggi, frutto di una sapienza e di un arti- Quest’anno in compagnia di Valentina ci Il compito di aprire la rassegna è stato gianato che da sempre fanno di Praga ha presentato Ciricoccola e Perina, due «La Pimpinella» affidato a un grande maestro: Pavel Van- uno dei centri più conosciuti per la pro- fiabe della tradizione italiana raccolte da geli di Praga. Il suo Swinging singing duzione di marionette e di pupazzi. Italo Calvino. La capacità affabulatoria di chiama a raccolto al Museo marionettes da tempo è diventato un Le altre due compagnie, oltre alla musica queste attrici e la bellezza e dolcezza del classico fra gli spettacoli di marionette. dal vivo, hanno in comune anche la for- loro canto rende lo spettacolo Fòle una Zuchét del soldà, Fava bianca di Piné, Nato per la strada e provato a lungo sul mazione: entrambe sono un duo al fem- vera e propria immersione nel mondo Pomodoro Rosina, Fasói de l’Agnese, Ponte Carlo a Praga, nella sua forma minile. della narrazione orale. Fagiolo del Fernando, Cipolle del teatrale ha girato molti grandi festival di Grop, Garofani dei poeti, che proven- Emma Deflorian e Laura Gasperi del Tea- gono rispettivamente da Rovereto, burattini d’Europa, Asia e America. La tro Arjuna di Tesero hanno messo in sce- Luciano Gottardi altipiano di Piné, valle di Cavedine, Piana Rotaliana, Marter, Cimone, Roncegno; ma anche mele Virgolosa, Trento, 27 marzo 2018. Stenico, 20 maggio 2018. Abbondanza, Lavina, Campanino, Al concorso per la valorizzazione della memoria dei A Maso al Pont il Museo ha aderito alla Giornata na- Carpendola dorata, e castagne di Sto- residenti delle Aziende Pubbliche di Servizi alla Per- zionale della biodiversità partecipando agli eventi ro, Castione, Tenno, Roncegno ac- sona, che nel 2017 era dedicato al Coinvolgimento e de Il Trentino per la BIOdiversità, che coinvolge isti- canto ai vini Ros de Sers, Enantio, partecipazione nella gestione dei beni comuni, il tuti, organizzazioni e associazioni impegnati nella Groppello da Serso, e val Premio Speciale Museo degli Usi Costumi della Gen- conservazione e nella valorizzazione della biodiver- te Trentina è andato alle A.P.S.P. Rosa dei Venti, Bor- sità. Nello spazio dedicato a laboratori e atelier, i Ser- di Non, sono solo alcune delle cento

s go Chiese; Villa San Lorenzo, Storo; e Padre Odone vizi educativi hanno proposto il gioco Sulla terra con i varietà orticole e le trenta frutticole Nicolini, Pieve di Bono Prezzo «per l’attenzione con sensi e un’indagine etnografica che ha coinvolto il recuperate dall’Associazione La Pim- cui è stato individuato l’ambito della ricerca, nelle sue pubblico nella raccolta di testimonianze relative agli pinella, che anche quest’anno ha or- specificità legate sia al tempo passato che a quello attrezzi usati nell’orto, per un confronto delle tecni- ganizzato la giornata di scambio di se- presente, e per la trasmissione dei ricordi, delle testi- che del passato e del presente. menti autoprodotte al Museo di San monianze e delle riflessioni delle persone coinvolte in un documento che valorizza l’apporto delle sin- Michele. Si è trattato di una festa della raccolta, grazie anche al mercatino di Brentonico, 26 maggio 2018. prodotti biologici e biodiversi del Trentino, alla quale sono convenute un gole esperienze». Il concorso è organizzato da UPIPA, Giovanni Kezich è intervenuto al convegno Albino Antonella Mott è membro della giuria di valutazione Zenatti nella storia della cultura italiana, con Albino migliaio di persone interessate a procurarsi e scambiare varietà tradizionali dei lavori fin dalla prima edizione. Zenatti nelle ricerche sul folklore tra Ottocento e un tempo presenti negli orti e nei broli delle famiglie contadine. Se nel passa- Novecento. Albino Zenatti (1859-1915), insigne let- to queste varietà garantivano il nutrimento all’interno di un regime di auto- Roma, 19 aprile 2018. terato, filologo, pedagogo e irredentista, degnato an- sussistenza, oggi chi le recupera dagli anziani o andando alla loro ricerca Giovanni Kezich è intervenuto alla presentazione del che di una citazione lapidea in Santa Croce a Firenze, nelle campagne abbandonate e nei terreni incolti contribuisce a salvare la w volume di Roberta Tucci Le voci, le opere e le cose. nato e formatosi a Trieste, era originario del Trentino: biodiversità agricola, coltiva piante maggiormente resistenti ai parassiti e alle La catalogazione dei beni culturali demoetnoantro- di Prada di Brentonico il padre, di Chizzola di Ala la malattie, e in cucina può godere di sapori e odori diversi da quelli ai quali sia- pologici (eBook Iccd, Roma, 2018). A quarant’anni di madre. A queste radici, fortemente vissute sia sul distanza dalla pubblicazione delle schede FK-Folklore piano culturale che su quello politico, furono legate mo comunemente abituati. Nel corso della giornata è stato proposto il con- (1978), l’ICCD ha pubblicato un manuale sulla cata- le sue ricerche sui canti popolari e sulle rappresenta- vegno Le radici del passato per coltivare il futuro, con Massimo Angelini, an- logazione dei beni culturali demoetnoantropologici, zioni sacre. Il convengo è stato organizzato dall’Asses- tesignano della ricerca delle varietà agricole «tramandate», che ha racconta- raccordando l’eredità del passato con i più recenti sorato alla Cultura e Istruzione del Comune di Bren- to la propria esperienza sul campo e il progetto relativo alla loro commercia- sviluppi della metodologia catalografica, allo scopo e tonico. lizzazione, e con l’agronoma Chiara Centofanti, che nell'azienda «100orti» di di mettere a disposizione uno strumento utile per le soprintendenze e gli altri enti schedatori. Vicenza coltiva più di mille varietà tra ortaggi e frutta dimenticati. I Servizi Gemona del Friuli, 9 giugno 2018. educativi del Museo hanno proposto il laboratorio Uno spauracchio per Nuova presentazione dell’ebook di Roberta Tucci Le amico dedicato ai più piccoli, e la visita guidata gratuita. La ricerca di varietà San Michele all’Adige, 11 maggio 2018. voci, le opere e le cose. La catalogazione dei beni Il chiostro del Museo ha ospitato due concerti per culturali demoetnoantropologici alla quale ha par- tradizionali di semi e la ricerca etnografica procedono con intenti, metodi e celebrare la festa della mamma e la 91a Adunata tecipato Giovanni Kezich. Insieme all’autrice, già fun- interessi identici all’interno degli stessi contesti: la collaborazione tra La Pim- Nazionale degli Alpini di Trento. Alle ore 20.00 il Co- zionario all’ICCD del Ministero dei Beni Culturali, so- pinella e il Museo di San Michele è dunque propiziatrice di buoni frutti sia in ro InCanto dell’Associazione «Incontriamoci all’Ora- no intervenuti Rita Auriemma, direttrice del Servizio campo agronomico che in campo culturale. torio», di San Michele all’Adige, ha festeggiato le catalogazione e formazione dell’ERPAC; Roberto A.M. mamme con alcune canzoni in loro onore, distri- Dapit, docente all’Università degli Studi di Udine; Do- buendo a tutte un omaggio floreale. A seguire, la lo- natella Murtas, coordinatrice della Sezione italiana cale sezione Alpini ha offerto al pubblico il concerto dell’Alleanza mondiale per il paesaggio terrazzato. sura del convegno Arrivi. Persone, gruppi, popola- Montagna Fantastica coordinata da Kezich e a cui a cura di Daniela Finardi della Fanfara Sezionale ANA di Trento. La serata è L’iniziativa è stata promossa dall’Ecomuseo delle zioni verso il territorio trentino dalla Preistoria al XX hanno partecipato Clara Mazzi, Cesare Poppi, Sergio stata organizzata dall’Assessorato alla cultura del acque del Gemonese in collaborazione con il Servizio secolo. Il convegno, organizzato dalla Società di Studi Bonato, Nadia Massella, Pietro Crivellaro e Andrea Comune di San Michele all’Adige, in collaborazione catalogazione formazione e ricerca dell’Ente regio- Trentini di Scienze Storiche, ha messo in luce la gran- Foches. L’incontro ha condotto alla scoperta delle con la Pro Loco e il Gruppo Alpini San Michele nale per il patrimonio culturale, l’Università di Udine de quantità di forestieri, profughi e immigrati, che si leggende cimbre, dei miti trentini sugli esseri silvestri e Parigi, marzo 2018. all’Adige-Grumo. e il Comune di Gemona del Friuli. sono stabiliti nel Trentino portando nuove conoscen- degli abitanti fantastici che popolano il folklore delle L’École des Hautes Études en Sciences Sociales ze e nuove professionalità: lombardi, veneti, tede-schi, Dolomiti: dai Monti Pallidi di Karl Felix Wolff al caso (EHESS) di Parigi ha ospitato un ciclo di cinque lezioni San Bartolomeo in Bosco (FE), 13 maggio 2018. San Michele all’Adige, 13 giugno 2018. ebrei; toscani, istriani e meridionali; artisti, musi-cisti, della Santissima di Polcenigo, dalle leggende di Asia-go di Giovanni Kezich, secondo il seguente programma: Il Museo della Civiltà Contadina di San Bartolomeo in Come ormai da tradizione, anche quest’anno il Mu- preti e tipografi. Alcuni ripartirono presto, altri hanno a quelle della Lessinia, dal mito della «Montagna 7 marzo, al seminario internazionale di antropologia Bosco (Ferrara) fin dal 1988 è la capitale per un gior- seo ha ospitato un evento di Solstizio d’estate, festi- spostato qui definitivamente la propria dimora… perduta» alle leggende trentine sull’Uomo selvatico. (a cura di Olivier Allard e Marie-Aude Fouéré) L’eredi- no del mondo dei burattini e dei pupi animati con il val di musica e teatro organizzato dal Gruppo Arte tà di Giuseppe Šebesta (1921-2005) e lo stato del- Premio nazionale «Ribalte di Fantasia», ideato da Mezzocorona. Nel chiostro tricuspide Riciclato Circo Trento, 26 giugno 2018. Bolzano, 10 ottobre 2018. l’arte nell’etno-museografia italiana; 15 marzo, al Otello Sarzi e da Giorgio Vezzani per segnalare i bu- Musicale ha impegnato grandi e bambini in un labo- Anche quest’anno i Servizi educativi hanno parteci- Giovanni Kezich ha intervistato Giuseppe Mendicino seminario «Forme simboliche» (a cura di Jean rattinai italiani che maggiormente si sono distinti per ratorio di strumenti musicali, creati con materiali di pato alle Feste Vigiliane, celebrazioni in onore del pa- in occasione della presentazione di Portfolio alpino, Lassègue) Graffiti pastorali: la valle di Fiemme e la valore artistico nello spettacolo tradizionale e nelle recupero, e di musica d’insieme. Il ritmo incalzante trono della città di Trento, con uno stand di presen- orizzonti di vita, letteratura, arte e libertà (Priuli & sua ricchezza di pitture rupestri di pastori (1550- esperienze innovative. Nella categoria All’Arte, fra del concerto improvvisato ha trasmesso ai «musi- tazione del Museo e delle sue attività, e con un labo- Verlucca, 2018). Mendicino, considerato il maggior 1950); 19 marzo Carnival King of Europe: masche- tradizione e innovazione è stato premiato, tra gli al- cisti» ospiti la passione per la musica, per la ricerca, ratorio che mette alla prova i sensi per il riconoscimen- esperto di Mario Rigoni Stern, in questo suo ultimo rate invernali europee in prospettiva etnografica; tri, Giovanni Kezich con Sogno di una Notte di Mez- per la sperimentazione e per l’artigianato, con atten- to di oggetti e di profumi che caratterizzavano l’agricol- lavoro raccoglie 21 profili dedicati ognuno a un perso- 26 marzo al seminario «Dualismo e polarità sessua- zo Maggio, riduzione in poesia (5 atti per comples- zione al rispetto dell’ambiente e della natura. tura di un tempo nel Trentino. La musica popolare de naggio (scrittore, artista o alpinista) caratterizzato da le» (a cura di Emmanuel Désveaux) Ulisse e non Ulis- sive 314 strofe tra quartine e ottave) del Sogno di La Vecchia Mitraglia ha inoltre coinvolto il pubblico un forte senso etico e civile, e dalla passione per le se. Nuove prospettive sugli scenari e il tessuto nar- una notte di mezza estate di Shakespeare, realiz- Asiago, 16 giugno 2018. presente. montagne: Mario Rigoni Stern, Primo Levi, Nuto Re- rativo dell’Odissea; 29 marzo al seminario «Discorsi, zata nello stile del maggio drammatico tosco-emilia- In occasione del decennale della morte di Mario Ri- velli, Massimo Mila, Ernest Hemingway, Tina Merlin, gesti e generi discorsivi» (a cura di Michel de Fornel) no, e dunque predisposta per una rappresentazione goni Stern (1 novembre 1921-16 giugno 2008) è Cavareno, 5 agosto 2018. Dino Buzzati, Mirella Tenderini, Giovanna Zangrandi, L’eredità cavalleresca: poesia estemporanea popo- cantata all’aperto, e accompagnata da un’orchestri- uscito il volume Mario Rigoni Stern. Un uomo, tante Nel ricco programma della Festa della Charta della Tino Aime, Dante Livio Bianco, Renato Chabod, Amil- lare dell’Italia centrale nel suo contesto sociale con- na di violino, chitarra e fisarmonica. storie, nessun confine (Priuli & Verlucca), a cura di Regola della Villa di Cavareno i Servizi educativi del care Crétier, Giuseppe Lamberti, Giovanni Cenacchi, temporaneo. Anna Maria Cavallarin e Annalisa Scapin, che rac- Museo hanno proposto alcuni giochi di un tempo, Ettore Castiglioni, Sergio Arneodo (e la sua cultura San Michele all’Adige, 19 e 20 maggio 2018. coglie contributi dei massimi studiosi dedicati al valorizzando attività ludiche povere nei materiali ma provenzale), Adolf Vallazza, Toni Gobbi, Rolly Marchi, San Michele all’Adige, 24 marzo 2018. Il Museo ha partecipato all’iniziativa Palazzi Aperti. I grande scrittore di Asiago. Nel maggio 2015, a se- ricche nello sviluppare abilità quali la coordinazione, Paolo Cognetti. I Servizi educativi del Museo hanno organizzato La Municipi del Trentino per i Beni Culturali abbinando guito dell’intitolazione a Mario Rigoni Stern, l’Istituto l’agilità, la logica e l’inventiva. bottega dei piccoli artigiani. Laboratori aspettando la visita guidata al percorso espositivo con quella alla d’Istruzione Superiore di Asiago ha avviato un ampio San Michele all’Adige, 4 dicembre 2018. Pasqua, aprendo idealmente tre botteghe: quella chiesa di S. Michele Arcangelo, curata dalla Pro Loco. percorso di studi in onore e nel nome dello scrittore Bosco Chiesanuova (VR), 26 agosto 2018. Nell’ambito del programma del Festival della Fami- della pasticceria, in cui si è preparato un dolce pa- asiaghese, che hanno dato forma al progetto Mario Tra gli appuntamenti non cinematografici del ricco glia, presso il Museo si è tenuto un convegno coor- squale con lo chef Sabatino Iannone, quella della car- San Michele all’Adige, 19 maggio 2018. Rigoni Stern: un uomo, tante storie, nessun confine. programma del Film Festival della Lessinia, il Cim- dinato dall’Ufficio comune dell’Euregio per presen- bricum Veronense ha organizzato la tavola rotonda La tare l’EuregioFamilyPass. Il progetto ha sviluppato ap- ta artigianale, nella quale si è realizzato un biglietto Un salto… tra i giochi di una volta, giunto alla VII edi- Nel novembre 2016, sempre ad Asiago, si è tenuto procci condivisi al fine di potenziare le politiche per la con la carta fatta a mano, e infine quella dei giocat- zione, è un pomeriggio all’insegna dei giochi dei non- un convegno che ha avviato nuovi dialoghi sull’opera famiglia, facendo confluire gli esistenti sistemi di family toli, in cui i bambini si sono cimentati nella manifat- ni e dei bisnonni: i bambini scoprono i giocattoli di e la figura dello scrittore, aperti a possibili sviluppi di card in un unico pass che consente alle famiglie del- tura di un coniglietto. una volta e si cimentano nei giochi che un tempo al- ricerca, in prossimità di quello che sarebbe stato il l’Euregio di accedere ad agevolazioni e a prestazioni in lietavano i loro coetanei nelle corti e nelle piazze dei suo novantasettesimo compleanno e a ridosso del tutto il territorio euroregionale. Lavis, 25 marzo 2018. paesi. Ecco dunque i trampoli, il tiro al bersaglio, la decimo anniversario della morte. Al libro, di cui l’edi- All’AgriLAzzera i Servizi educativi hanno proposto gara dei tappi, il flipper, il tiro ai cioni…, ma anche ting è di Antonella Mott, ha contribuito, tra gli altri, Sulla terra con i sensi, un gioco che mette alla prova i laboratori per costruire giocattoli con materiali pove- Giovanni Kezich con il saggio Mario Rigoni Stern e sensi del tatto e dell’olfatto per riconoscere forme, ri, golosità al cioccolato da assaggiare con lo chef l’antropologia delle Alpi. materiali e profumi che caratterizzavano l’agricoltura Sabatino Iannone, i giochi tradizionali della val di trentina di un tempo. Ai più piccini era inoltre dedi- Fiemme con Le Corte de Tiézer, il gioco ideato per i Trento, 20 giugno 2018. cato il laboratorio di costruzione di un piccolo spa- 50 anni del Museo, infine una al tesoro. A conclusio- Giovanni Kezich con Il Trentino non differì mai dalle ventapasseri da balcone. ne, lo spettacolo con il mago Theobroma, il mago del altre regioni d’Italia ha tenuto la relazione di chiu- cioccolato.