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Semestrale - Sped. in abb. postale - comma 20/c - art. 2 - legge 662/96-Roma N .

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2 0 1 3 N. 34 - dicembre 2013 Nell’adempimento di quanto prescritto dal D.lgs 196 - 2003 per la tutela dei dati personali, comunichiamo che le generalità degli abbonati sono inserite nell’archivio di

a questa redazione PSDP dove vengono conservati e gestiti per l’invio postale, secondo m o R - 6 9 / 2 6 6

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e l a r t s e m e S cancellazione qualora non desiderassero ricevere più la nostra rivista.

La redazione si riserva di adattare gli articoli ricevuti alle necessità grafiche.

 

 EDITORIALE Michelangelo Merisi Caravaggio, LA MISERICORDIA E LA PUREZZA DEL CUORE Madonna della misericordia IN MADRE TERESA MICHEL P3  CON PAPA FRANCESCO NEL SOLCO DEL VANGELO P6  MESSAGGIO DELLA MADRE GENERALE MISERICORDIA: FORZA ONNIPOTENTE DELL’AMORE P7  I TRATTI DELLA NOSTRA SPIRITUALITÀ: Il significato delle Beatitudini nell’esperienza religiosa di madre Teresa Michel P9 BEATI I MISERICORDIOSI, PERCHÉ TROVERANNO MISERICORDIA P 10 BEATI I PURI DI CUORE, PERCHÉ VEDRANNO DIO P 12  SPECIALE UN’AMICIZIA SANTA Madre Michel e Teresa Fardella De Blasi Porte aperte alla santità (quarta parte) P 14  PER UNA PASTORALE VOCAZIONALE FRANCESCO DA PAOLA UN SANTO DEL ‘400 PER LE NOSTRE GENERAZIONI P 16  ICONOGRAFIA DELLA B A T. GRILLO MICHEL IL MONUMENTO DI VILLA DEL BOSCO ALLA MADRE P 18  CRONACA DALL’ITALIA  La mia prima professione religiosa P 20 A Maria, madre della Chiesa  Pellegrinaggio alla tomba di Pietro nell’anno della Fede P 20 e madre della nostra fede,  Dall’Italia con amore P 21  Gli anziani: “Una fonte inesauribile di saggezza” P 21 ci rivolgiamo in preghiera.  Pensieri P 22  Il saggio annuale delle “Ragazze” di M. Teresa Michel P 22 Aiuta, o Madre, la nostra fede!  Festa di fine anno scolastico P 23 Apri il nostro ascolto alla Parola,  Sempre le stesse canzoni..., non ce l’hai Emma? P 23  È ritornato alla casa del Padre don Ferdinando Dall’Ovo P 24 perché riconosciamo la voce di Dio  Salutiamo Don Claudio P 24 e la sua chiamata. DALL’INDIA Sveglia in noi il desiderio di seguire i suoi passi,  Centro diurno per disabili P 25 uscendo dalla nostra terra DAL BRASILE e accogliendo la sua promessa.  Jornada Mundial da Juventude P 25  Avaliação do processo administrativo e pedagógico P 27 Aiutaci a lasciarci toccare dal suo amore,  Jogos interclasse de futebol P 27 perché possiamo toccarlo con la fede.  A Eucaristia e os Pobres P 28 Aiutaci ad affidarci pienamente a Lui,  Vocação e Missão P 28  Sonho da província do imaculado coração de Maria! P 29 a credere nel suo amore, soprattutto nei momenti DALL’ di tribolazione e di croce, quando la nostra fede  Día del inmigrante P 30 è chiamata a maturare.  Cumpleaños P 30 Semina nella nostra fede la gioia del Risorto.  NELLA LUCE DEL SIGNORE P 31 Ricordaci che chi crede non è mai solo.  PER GRAZIA RICEVUTA P 32 Insegnaci a guardare con gli occhi di Gesù,  SOTTO LA PROTEZIONE DELLA BEATA P 32 affinché Egli sia luce sul nostro cammino.  ASPETTANDO LA CANONIZZAZIONE DELLA MADRE P 33 E che questa luce della fede cresca sempre in noi,  I FIORETTI DI MADRE MICHEL P 34 finché arrivi quel giorno senza tramonto,  I NOSTRI BENEFATTORI P 35 che è lo stesso Cristo, il Figlio tuo, nostro Signore!  L’ANGOLO DEL BUONUMORE P 35 60. LETTERA ENCICLICA LUMEN FIDEI DEL SOMMO PONTEFICE FRANCESCO

DIRETTORE RESPONSABILE Mario Maiuri RESPONSABILI PERIODICO DELLE ISTITUZIONI E-MAIL E SITO INTERNET Suor Maria Tamburrano PSDP Marco Pavan DELLA TRADUZIONE ITALIANE ED ESTERE [email protected] Autorizzazione min. n. 166/97 Leonardo Abel Pozzobon SPAGNOLO: Luis Alboniga DELLE PICCOLE SUORE www.piccolesuoredelladivinaprovvidenza.it Rita Meardi PORTOGHESE: Suor Cássia de DELLA DIVINA PROVVIDENZA Oriana Scalzi Oliveira PSDP Via della Divina Provvidenza, 41 COLLABORATORI Adelia Di Leo 00166 ROMA ANNO 1977, NS N. 34 DICEMBRE 2013 + Vincenzo Bertolone Laura Vincenzi TEL. 06 - 66415586/49 CAMPAGNA ABBONAMENTI EURO 10,00 Marco Impagliazzo Piccole Suore della FOTO Claudio Iovine Divina Provvidenza Archivio della Congregazione Pietro Tamburrano PSDP STAMPA Antonio Bartolini TIPOGRAFIA VATICANA MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE La misericordia e la purezza del cuore in Madre Teresa Michel

e beatitudini enunciate da Gesù essi rendono, in certo senso, più a im - munione ideale, anche restando se - sono modi esistenziali secondo magine di Dio: Padre di Misericordia parate, realizzano l’intreccio fra i sen - Lcui fin da questa fase dell’esi - e Purissimo Spirito. timenti umani e le esigenze della vita stenza cristiana si può vivere la real - Diamo quindi risalto alle beatitudini di fede, mostrando come la grazia la - tà escatologica come fonte di gioia in - della misericordia e della purezza at - vora sulla natura e la perfeziona. teriore. Essa riguarda sia coloro che traverso l’esperienza e la testimo - Particolarmente interessante risulta sono “misericordiosi” sia coloro che nianza della nostra Fondatrice. Il re - poi la figura di San Francesco da Pao - sono puri di cuore”. Questi due as - lativo commento è affidato al Vesco - la fondatore dell’ordine dei Minimi, sunti formano anche gli argomenti di vo di Catanzaro Mons. Vincenzo presentata nella rubrica vocazionale. base trattati in questo numero in ri - Bertolone e al Presidente della co - Francesco addita alla Chiesa un ferimento alla beata Teresa Grillo Mi - munità di Sant’Egidio Marco Impa - modo singolare di seguire Cristo, chel. Essi inoltre rappresentano in gliazzo, nonché alla Superiora gene - che consiste nell’accettare la radica - modo forte l’identità spirituale della rale madre Natalina Rognoni nel suo lità evangelica attraverso scelte co - Beata, capace di suscitare la nostra messaggio, e all’abituale racconto di raggiose, contrastanti con il comune ammirazione e il tentativo di seguir - alcuni fioretti di madre Teresa Michel. sentire. ne le orme. Il suo esempio e le sue Anche il pensiero-omaggio iniziale che Rivolgiamo ancora l’interesse su ma - parole, infatti, invitano a viverne le im - rivolgiamo a Papa Francesco, – il qua - dre Michel attraverso la rubrica del - plicazioni, quasi non sentendo il peso le costantemente ci invita al perdono l’iconografia preparata da Antonio che in realtà contengono. e alla misericordia, – mette in sinto - Bartolini sindaco emerito di Villa del Ci si trova di fronte a due tratti alta - nia le esigenze del Vangelo e l’inse - Bosco (BI), promotore, tra l’altro, mente significativi dell’esistenza cri - gnamento sempre attuale della nostra della realizzazione della statua di cui stiana: sentire, come il Padre, la te - Fondatrice. egli ci parla, raffigurante la Madre in nerezza verso tutti i suoi figli, specie Nella rubrica “Speciale”, mons. Clau - questua (con carretto e asino) per i se peccatori; purificare il proprio cuo - dio Iovine continua a parlarci della suoi poveri, un’opera significativa e ar - re da ogni scoria, vedendo Dio nei santa amicizia tra la nostra Fondatri - tisticamente riuscita. propri fratelli. L’importanza di queste ce e la venerabile Teresa Fardella De A madre Michel affidiamo alcuni bam - due beatitudini consiste nel fatto che Blasi. Nella loro collaborazione e co - bini e a lei esprimiamo riconoscenza per le grazie ottenute dalla sua inter - cessione. Richiamiamo la necessità di affidarci sempre più alla sua pro - tezione, come tante persone fanno anche attraverso il nostro sito web, allo scopo anche di ottenere un mi - racolo necessario per la sua cano - nizzazione. Nella cronaca, attraverso la collabo - razione delle nostre province e dele - gazioni – che comunque vogliamo maggiormente sollecitare – riportiamo circostanze particolari che caratte - rizzano le nostre comunità e la loro missione. Obbligatorio è stato il rife - rimento alla GMG del Brasile e al - l’Anno della Fede come eventi che ci hanno spiritualmente ricreati e coin - volti nello slancio missionario di tut - ta la Chiesa. Esprimiamo solidarietà ai congiunti dei defunti affidati alle nostre preghiere e sentito ringraziamento ai nostri be - nefattori. Dulcis in fundo : qualche bar - zelletta per sollevare lo spirito!

 LA REDAZIONE

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI Ressaltamos as bem aventuranças iconografia, preparada pelo prefeito EDITORIAL da misericórdia e da pureza, através emérito de Villa del Bosco (BI) pro - do testemunho da nossa Fundado - motor, entre outras coisas, da edifi - A miserico´rdia e a ra. O referido comentário é de auto - cação da estátua da qual nos fala, pureza de cora¸ca˜o em ria do Bispo de Catanzaro, Mons. Vi - representando a Mãe da mendi - cente Bertolone e do Presidente da cância (com carroça e burrinho) Madre Teresa Michel comunidade de Santo Egídio, Marco para os seus pobres, uma obra sig - Impagliazzo, bem como da Superio - nificativa e artisticamente bem su - As bem aventuranças enunciadas ra Geral, madre Natalina Rognoni, na cedida. por Jesus, são modos existenciais sua mensagem e na habitual história À madre Michel, confiamos algu - dos quais, desde o início da exis - de algumas “florzinhas” de madre Te - mas crianças e a ela exprimimos re - tência cristã, se pode viver a reali - resa Michel. conhecimento pelas graças obtidas dade escatológica como fonte de Da mesma forma uma homenagem por meio da sua intercessão. Re - alegria interior. Esta diz respeito seja que dirigimos ao Papa Francisco, – cordamos a necessidade de confiar- àqueles que são “misericordiosos” o qual, constantemente, nos convi - nos sempre mais à sua proteção, seja àqueles que são “puros de co - da ao perdão e à misericórdia, – e co - como tantas pessoas o fazem, atra - ração”. Estes dois assuntos formam loca em sintonia as exigências do vés do nosso site web, com o obje - também os “panos” de fundo, tra - Evangelho e o ensinamento sempre tivo de obter um milagre necessário tados neste número com relação à atual da nossa Fundadora. para a sua canonização. beata Teresa Grillo Michel. Estes re - Na secção “Especial”, mons. Claudio Na crônica, através da colaboração presentam fortemente a identidade Iovine continua a falar-nos da santa ami - das nossas províncias e delegações espiritual da Beata, suscitando a zade entre a nossa Fundadora e a ve - – que, no entanto, queremos enco - nossa admiração e a tentativa de se - nerável Teresa Fardella De Blasi. Na mú - rajar mais – relatamos circunstâncias guir as suas pegadas. O seu exem - tua colaboração e comunhão de ideal, particulares que caracterizam as plo e as suas palavras convidam-nos mesmo estando separadas, realizam nossas comunidades e a sua missão. a viver suas implicações, quase não uma parceria entre os sentimentos hu - Necessária se torna a referência à sentindo o peso que na realidade manos e as exigências da vida de fé, JMJ ocorrida no Brasil, no Ano da Fé, contém. mostrando como a graça trabalha so - como evento que nos revitalizou es - Encontramo-nos diante de dois tra - bre a natureza e a aperfeiçoa. piritualmente e nos envolveu no zelo ços muito significativos da existên - Particularmente interessante é a figura missionário de toda a Igreja. cia cristã: sentir como o Pai, a ter - de São Francisco de Paula, fundador Exprimimos a solidariedade aos vá - nura com todos os seus filhos, es - da Ordem dos Mínimos, apresenta - rios falecidos confiados às nossas pecialmente se pecadores; purificar da na secção vocacional. Francisco orações e sincero agradecimento o próprio coração de toda sujeira, ressalta na Igreja um modo próprio de aos nossos benfeitores. E por último, vendo Deus nos seus irmãos. A seguir Cristo, que consiste em acei - mas não menos importante, algumas importância destas duas bem aven - tar a radicalidade evangélica através piadas para elevar o espírito. turanças consiste no fato de que de escolhas corajosas, contrastando elas tornam, de certa forma, a ima - com o sentimento comum.  A REDAÇÃO gem de Deus: Pai de Misericórdia e Destacamos ainda o interesse sobre Puríssimo Espírito. madre Michel através da secção da EDITORIAL La Misericordia y la pureza del corazo´n en la madre Teresa Michel

Las bienaventuranzas proclamadas por Jesús son modos existenciales según los cuales, ya desde esta fase de la existencia cristiana, es po - sible vivir la realidad escatológica como fuente de gozo interior. Ésta se refiere tanto a aquellos que son “mi - sericordiosos” como a quienes son “puros de corazón”. Ambos aspec - tos constituyen los temas tratados en este número en relación a la beata Te - resa Grillo Michel. Estos representan, además, la identidad espiritual de la Beata suscitando nuestra admiración y el entusiasmo por seguir sus hue - llas. En efecto, su ejemplo y sus pa -

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE labras invitan a vivir las implicaciones ce una sintonía entre las exigencias del pobres, una obra significativa y lo - de estas bienaventuranzas casi sin Evangelio y la enseñanza siempre ac - grada artísticamente, de la cual ha experimentar el peso que, en realidad, tual de nuestra Fundadora. sido promotor. ellas conllevan. En el apartado “Especial”, mons. A la madre Michel confiamos algunos Nos hallamos ante dos rasgos muy Claudio Iovine continúa hablándonos niños y le expresamos nuestra grati - significativos de la existencia cristia - de la santa amistad entre nuestra tud por las gracias obtenidas por su na: sentir como el Padre la ternura ha - Fundadora y la venerable Teresa Far - intercesión. Recordamos la necesidad cia todos sus hijos, especialmente si della De Blasi. Mediante su colabo - de confiarnos cada vez más a su pro - son pecadores, y purificar el propio ración y comunión ideal, aún per - tección, como tantas personas lo ha - corazón de toda escoria viendo a Dios maneciendo separadas, ellas entre - cen mediante nuestro sitio web, con en los propios hermanos. La impor - lazan sentimientos humanos y exi - el fin de obtener un milagro necesa - tancia de estas dos bienaventuranzas gencias de la vida de fe mostrando rio para su canonización. consiste en que éstas nos configuran cómo la gracia opera sobre la natu - En la crónica, mediante la colabora - según la imagen de Dios: Padre de raleza y la perfecciona. ción de nuestras provincias y dele - Misericordia y Purísimo Espíritu. Luego, la figura de San Francisco de gaciones – que seguimos solicitando Destacamos las bienaventuranzas Paola, fundador de la orden de los Mí - – comunicamos circunstancias par - de la misericordia y de la pureza me - nimos, presentada en el apartado vo - ticulares que caracterizan nuestras diante la experiencia y el testimonio cacional, resulta particularmente in - comunidades y su misión. Ha sido de nuestra Fundadora. Los comen - teresante. Francisco aporta a la Igle - obligatoria la referencia a la JMJ en tarios son confiados al Obispo de Ca - sia un modo singular de seguir a Cris - Brasil y al Año de la Fe como acon - tanzaro, Mons. Vincenzo Bertolone; to que consiste en aceptar la radi - tecimientos que nos han renovado y al presidente de la comunidad de San calidad evangélica mediante elec - nos impulsan en la corriente misionera Egidio, Marco Impagliazzo; a la Su - ciones valientes que contrastan con de toda la Iglesia. periora general, madre Natalina Rog - la opinión general. Expresamos nuestra solidaridad con noni, en su mensaje y en el habitual Dirigimos nuevamente el interés a la los familiares de los difuntos confia - relato de algunas anécdotas de la madre Michel en el apartado de la dos a nuestra oración y un especial madre Teresa Michel. iconografía presentado por Antonio agradecimiento a nuestros benefac - También el pensamiento-homenaje ini - Bartolini, intendente emérito de Villa tores. ¡ Dulcis in fundo : algunos chis - cial que dirigimos al Papa Francisco del Bosco (Bl). Él nos habla de la es - tes para animar el espíritu! – el cual constantemente nos invita al tatua que representa a la Madre pi - perdón y a la misericordia – estable - diendo (con carro y asno) para sus  LA REDACCIÓN

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI lla guida della Chiesa si sono avvicendati due “Uomini di A Dio”, Benedetto XVI e Papa Francesco. Il nuovo Vicario di Cristo sta tracciando un cammino di spe - ranza: “Non pensate che Dio si stanchi di perdonare”. Il bene e il male non esondano dall’umana responsabilità e dalla misericordia di Dio. L’amore verso tutti si attua con l’accoglienza e il servizio, non con l’egoismo e l’orgoglio: “Non sono venuto per essere servito, ma per servire”. Papa Francesco, come Gesù, avvicina le folle, parla e ascol - ta, abbraccia gli ammalati, accarezza i bambini: “Se non di - venterete come uno di questi piccoli, non entrerete nel regno dei Cieli”. Nel mondo ci sono pochi ricchi, molti poveri: il danaro non può valere più della persona, e il profitto più del lavoro. La Chiesa che, per volere di Cristo, è nel mondo “segno di contraddizione”, sceglie di essere povera e per i poveri. Il “gioco” di borsa non può avere più notizia della morte di molti bambini per fame: “È più facile che un cammello en - tri per la cruna di un ago che un ricco nel Regno dei Cieli”. Col nuovo Papa, nel solco del Vangelo, sta crescendo la vo - glia di soprannaturale. Accanto a lui stiamo rivedendo il sor - riso di Dio.

 PIETRO TAMBURRANO

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE Misericordia: forza onnipotente dell’amore

redere nella misericordia di Dio è credere nel cuo - re del Vangelo. La fede nella misericordia divina è Cconsapevolezza che Dio Padre, nei confronti del peccatore, manifesta un amore e un’attenzione privilegiata. A ragione si è soliti ravvisare, nella notissima eppur sem - pre commovente parabola del figliol prodigo, narrata da Luca nel capitolo XV del suo Vangelo, la rappresentazione più alta e più completa della misericordia di Dio. Anche Giovanni Paolo II nella sua enciclica Dives in mi - sericordia (sulla misericordia divina) del 30 novembre 1980, commentando la parabola lucana del figliol prodigo (Lc 15,11-32), vi rileva l’essenza della misericordia divina, espressa in modo particolarmente luminoso. Lì imparia - mo con stupore sempre nuovo e commovente che la mi - sericordia è, come dice il Papa, “essenzialmente amore, quell’amore divino che il Nuovo testamento chiama agape”. Vale a dire è amore divino ma non distaccato: è amore paterno e dunque capace, anzi desideroso di chi - narsi “su ogni figlio prodigo, su ogni miseria umana, e, so - prattutto, su ogni miseria morale, sul peccato”. La misericordia è dunque amore che si protende sulla mi - seria, non se ne sta separato. Tutt’altro! Gode nel chinarsi su di essa. E perciò questo amore misericordioso non solo non umilia il peccatore, ma lo rivaluta. Dice ancora Papa Giovanni Paolo II: “...la misericordia si manifesta nel suo aspetto vero e proprio quando rivaluta, promuove e trae il bene da tutte le forme di male esistenti nel mondo e nel - l’uomo” . E aggiunge: “Così intesa, essa costituisce il con - tenuto fondamentale del messaggio messianico di Cristo e la forza costitutiva della sua missione”. E conclude: “Allo stesso modo intendevano e praticavano la misericordia i suoi discepoli e seguaci. Essa non cessò mai di rivelar - si, nei loro cuori e nelle loro azioni, come una verifica par - ticolarmente creatrice dell’amore che non si lascia «vin - cere dal male», ma vince «con il bene il male» (Cfr Rm 12,21). “Occorre, – avverte il Papa, – che il volto genui - no della misericordia sia sempre nuovamente svelato. No - nostante molteplici pregiudizi, essa appare particolarmente Miserico´rdia: for¸ca onipotente necessaria ai nostri tempi” (Cfr D.M.6). I nostri tempi han - no bisogno di incontrare dei cristiani dalla fede limpida e do amor forte nella misericordia divina. È quanto continua a riba - dire fortemente Papa Francesco nelle sue preziose Crer na misericórdia de Deus é crer no coração do Evan - omelie. Lungo la storia della chiesa i santi si sono rivelati degli au - gelho. A fé na misericórdia divina é a consciência de que tentici messaggeri della misericordia del Padre nei con - Deus Pai, nos confrontos com o pecador, manifesta um fronti dell’uomo. Essi trasmettevano con la loro vita e i loro amor e atenção privilegiados. A razão é normalmente re - insegnamenti quanto essi stessi talvolta avevano speri - conhecida na notória e sempre comovente parábola do mentato in prima persona. Anche madre Michel esorta - filho pródigo, narrada por Lucas no capítulo XV do seu va le sue suore a confidare nella divina misericordia. In una Evangelho; a ilustração mais alta e mais completa da mi - lettera scritta a suor Maria il 20.3.1921 diceva: “Dunque, sericórdia de Deus. coraggio, e avanti sempre! Pensa che tutte le nostre la - Até João Paulo II, na sua encíclica Dives in misericordia (so - grime, i nostri sospiri sono raccolti dagli Angeli e presentati bre a misericórdia divina) de 30 de novembro de 1980, co - all’Altissimo per ottenere misericordia per noi e per tutti mentando a parábola do filho pródigo (Lc 15,11-32), nos i peccatori, e per le anime del Purgatorio”. revela a essência da misericórdia divina, expressada de modo particularmente luminoso. Ali aprendemos, com es -  SUOR NATALINA ROGNONI , PSDP tupor sempre novo e comovente, que a misericórdia é,

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI grimas, os nossos suspiros, são recolhidos pelos Anjos e apresentados ao Altíssimo, a fim de obter misericórdia para nós e para todos os pecadores e as almas do Purgatório”.

 MADRE NATALINA ROGNONI , PIDP

Misericordia: fuerza omnipotente del amor Creer en la misericordia de Dios es creer en el corazón del Evangelio. La fe en la misericordia divina es la con - ciencia de que Dios Padre manifiesta un amor y una aten - ción privilegiada al pecador. Es habitual reconocer en la conocida y conmovedora parábola del hijo pródigo, con - tada por Lucas en el capítulo XV de su Evangelio, la ilus - tración más alta y completa de la misericordia de Dios. También Juan Pablo II en su encíclica Dives in misericordia (sobre la misericordia divina) del 30 de noviembre de 1980, comentando la parábola del hijo pródigo (Lc 15,11-32), revela la esencia de la misericordia divina, expresada en modo especialmente luminoso. Allí aprendemos con es - tupor siempre nuevo y conmovedor que la misericordia es, como dice el Papa, “esencialmente amor, aquel amor divino que el Nuevo Testamento llama agape ”. Es decir, es amor divino, no un amor a distancia: es amor pater - como disse o Papa, “essencialmente amor, aquele amor no y, por tanto, no sólo capaz sino ansioso de inclinar - divino que o Novo Testamento chama ágape”. Vale dizer se “sobre todo hijo pródigo, ante cada miseria humana que é amor divino, mas não separado: é amor paterno e, y, sobre todo, ante toda miseria moral, sobre el pecado”. portanto, capaz e desejoso de inclinar-se “sobre cada fi - La misericordia es, por tanto, amor que se dirige hacia la lho pródigo, sobre cada miséria humana e, sobretudo, so - miseria, no que está separado de ella; ¡al contrario!, se in - clina sobre ésta y, por esto, el amor misericordioso no sólo bre cada miséria moral, sobre o pecado”. no humilla al pecador sino que lo revaloriza. Dice también A misericórdia é então o amor que se projeta sobre a mi - el Papa Juan Pablo II: “… la misericordia se manifiesta en séria; não está separado. Pelo contrário! Alegra-se ao re - su aspecto verdadero y propio cuando revaloriza, promueve clinar-se sobre essa. E, por isto, este amor misericordio - y saca el bien de todas las formas de mal existentes en el so não só não humilha o pecador, mas o valoriza. Diz ain - mundo y en el hombre”. Y agrega: “ Así comprendida, ésta da o Papa João Paulo II: “...a misericórdia se manifesta no constituye el contenido fundamental del mensaje mesiánico seu aspecto verdadeiro e próprio, quando valoriza, pro - de Cristo y la fuerza constitutiva de su misión”. Y conclu - move e tira o bem de todas as formas de mal existentes ye: “ Del mismo modo entendían y practicaban la misericordia no mundo e no homem” . E acrescenta: “Assim entendi - sus discípulos y seguidores. Ésta no cesó nunca de reve - da, esta constitui o conteúdo fundamental da mensagem larse en sus corazones y en sus acciones como una prue - messiânica de Cristo e a força constitutiva da sua missão”. ba particularmente creadora del amor que no se deja «ven - E conclui: “Do mesmo modo compreendiam e praticavam cer por el mal», sino que vence «el mal con el bien» (cf. Rm a misericórdia, os seus discípulos e seguidores. Esta não 12,21). “Es necesario – advierte el papa – que el rostro ge - cessou nunca de revelar-se nos seus corações e nas suas nuino de la misericordia sea siempre revelado nuevamen - ações, como uma avaliação particularmente criativa do te. No obstante múltiples prejuicios, ésta aparece particu - amor que não se deixa «vencer pelo mal», mas que ven - larmente necesaria en nuestro tiempo” (Cf. DM 6). Nues - ce «com o bem, o mal» (cf. Rm 12,21). “É necessário, – tro tiempo tiene necesidad de encontrar cristianos de fe lím - adverte o Papa, – que o rosto genuíno da misericórdia, seja pida y fuerte en la misericordia divina. Esto es lo que afir - sempre e novamente revelado. Apesar de muitos pre - ma fuertemente el Papa Francisco en sus preciosas homilías. conceitos, esta é particularmente necessária aos nossos A lo largo de la historia de la Iglesia los santos se han re - tempos” (Cfr D.M.6). Os nossos tempos têm necessida - velado como auténticos mensajeros de la misericordia del de de encontrar cristãos de fé límpida e forte na misericórdia Padre en relación al hombre. Estos transmiten con sus vi - divina. É o que continua a repetir veementemente o Papa das y enseñanzas lo que ellos mismos experimentaron. Tam - Francisco nas suas preciosas homilias. bién la Madre Michel exhortaba a sus Hermanas a confiar Ao longo da história da Igreja, os santos se revelaram au - en la divina misericordia. En una carta escrita a la herma - tênticos mensageiros da misericórdia do Pai com relação na María el 20.3.1921 decía: “¡Por tanto, coraje y siempre ao homem. Esses transmitiam, com a sua vida e seus en - adelante! Piensa que todas nuestras lágrimas, nuestros sus - sinamentos, o quanto eles mesmos, muitas vezes, expe - piros, son recogidos por los ángeles y presentados al Al - rimentaram pessoalmente. Também Madre Michel exortava tísimo para obtener misericordia para nosotros, para todos as Suas Irmãs a confiar na divina misericórdia. Numa car - los pecadores y para las almas del Purgatorio”. ta escrita a Irmã Maria em 20.3.1921 dizia: “Coragem, por - tanto e sempre em frente! Pensa que todas as nossas lá -  SOR NATALINA ROGNONI , PSDP

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE Il significato delle Beatitudini nell’esperienza

Bartolomé Esteban Murillo, religiosa di Madre Il figliol prodigo si avvede del suo errore Teresa Michel

uomo è proteso costantemente verso la felicità, che ’trova nelle beatitudini una sorta di anticipazione di L quella che sarà la sua condizione nell’eternità. Nel di - scorso della Montagna ci sono le premesse perché tale istanza di fondo possa realizzarsi come esperienza di Dio che si proietti al di là del tempo presente. Si tratta, in sin - tesi, di vivere secondo la forma del Vangelo che è Gesù e di imparare vie sempre nuove per rendere accessibile tale prospettiva. Il mondo sente il bisogno fortissimo di espe - rienze autorevoli che aprano il cuore a Dio, e in questo con - testo l’esemplarità della nostra Fondatrice è quanto mai significativa e attuale. Continuiamo quindi ad approfondire il significato delle beatitudini nella sua esperienza religio - sa, spiegando in particolare altri due enunciati del discorso della montagna: Beati i misericordiosi…, e i puri di cuore…, che saranno trattati rispettivamente da S. Ecc. Mons. Vin - cenzo Bertolone e dal Prof. Marco Impagliazzo. Beati i misericordiosi... La misericordia è una caratteristica di Dio e della Sua bon - tà. L’ideale della misericordia o compassione ricorre spesso in tutti i vangeli. La beatitudine è illustrata nella parabola del servitore spietato (Mt 18, 23-35). La teologia ha esteso tale significato parlando di opere di misericordia corporale e spirituale che i santi hanno sempre avuto come base per il loro cammino verso Dio, per cui si sono impegnati ad andare incontro ai bisogni del corpo e del - lo spirito dei fratelli, come appunto ha realizzato Madre Michel. Beati i puri di cuore... Ciò che si intende per “purezza di cuore” è spiegato dal - l’assenza di motivazioni accessorie e inquinanti centrate sul proprio egoismo. Il “puro di cuore” (in positivo) è co - lui che opera secondo una rettitudine di fondo per cui vuole realizzare ciò che è conforme alla giustizia di Dio e la persegue in modo subliminale. La Beata Teresa Mi - chel, che ha sempre cercato il regno dei cieli e la sua giu - stizia, è pertanto una testimone e un modello di vera “pu - rezza di cuore”, cui possiamo accedere perché anche noi arriviamo a “vedere Dio”.

 SUOR MARIA TAMBURRANO , PSDP

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI sono opere di misericordia. Ad esempio, tu porgi del pane ad un affamato: la tua misericordia venga dal cuo - “Beati i misericordiosi re, non dal disprezzo […]. Se noi amiamo Dio e il pros - simo, non possiamo compiere tutte queste opere perche´ troveranno senza pena nel cuore […] Chi semina scarsamente, scarsamente mieterà» ( Sermone sulla misericordia ). In misericordia” alcune pagine dei Vangeli i termini misericordia e com - passione sono sinonimi e vengono usati indifferente - Proseg uendo lo studio tanto scrupoloso quanto af - mente: ciò che conta è che quando vengono espres - fettuosamente devoto dei tratti della spiritualità se e praticate lo si faccia con atteggiamento amorevole, dell’Istituto fondato dalla madre Teresa Michel, ed di totale disponibilità. Ciò ci renderà non solo omolo - ispirandomi alla sua memoria ed ai suoi scritti, ec - ghi, ma anche degni della pietà di Gesù, della sua mi - comi a confrontarmi con uno degli aspetti salienti non sericordiosa dolcezza. solo del predetto ambito, ma di tutta la visione evan - Perché, vedete, il caritatevole, colui che sa essere mi - gelica che trova riscontro e fonte privilegiata nel mat - sericordioso possiede una sovrabbondanza di bontà teano “discorso del monte”. La misericordia, infat - interiore: è incline a perdonare e non a castigare, cioè ti, è indicata come virtù e ricchezza dei seguaci del a prendersi vendetta su colui che gli ha pur fatto del Padre al pari della povertà, dell’umiltà, della giusti - male. Vendetta e perdono sono infinitamente distan - zia, ed è perciò continuamente citata dai quattro ti l’uno dall’altro, ma sono anche indissolubilmente le - evangelisti come manifestazione dell’amore di Dio e gati. Certo, in ambito sociale, nell’amministrazione di del rapporto tra questo suo amore e gli uomini. Nei una comunità, d’uno Stato, non si può prescindere dal - vari passi del Vangelo che significativamente balza - l’esigenza della giusta riparazione perché i compor - no alla memoria (“Il buon Samaritano”, “La donna tamenti illegali, il disordine lato sensu non possono re - adultera”, “Il servitore spietato”,…) è molto importante stare impuniti. notare e sottolineare che la misericordia si esprime Madre Michel (in una lettera al reverendo Tricerri del nel perdono (da parte di Dio) dei peccati e nel suo in - 30 maggio 1924), toccava questo delicato argomen - vito all’uomo a fare altrettanto nei confronti del pros - simo. Gli uomini, infatti, non soltanto debbono “imi - to. Dopo avere – tra l’altro – ringraziato il sacerdote del tare” Gesù, ma debbono sentirsi partecipi della sua suo paterno interessamento verso “questa piccola carità, attori comprimari in un certo senso di questa Opera nostra così bersagliata dal nemico d’ogni grazia-valore che Paolo chiama “fondamento della bene”, si soffermava con l’animo tanto amareggiato sul realtà futura”. comportamento ostile di certe persone che, invece, non vedevano di buon occhio l’Istituto. Scriveva: «Si vede proprio il proposito di volersi vendicare . Io spero e con - Un pensiero di madre Michel risalente al 5 luglio 1917 fido che il Signore saprà difendere le Suore e coprire dice: «Bisogna abituarsi a vedere la volontà di Dio con la sua misericordia le miserie che possono es - in tutti gli avvenimenti che ci succedono e dire il fiat servi…». Misericordia, carità, amore. Questo amore, ini - amoroso e rassegnato di un buon figlio al proprio padre […] E non è Bartolomé Esteban Murillo, tale Dio per noi? […] Amiamolo Ritorno figliol prodigo (la misericordia di DIo) dunque e in Lui poniamo tutte le nostre speranze» . Anche quella di essere “madri e sorelle amorose dei piccoli e dei poveri, essendo questa la caratteristica indispen - sabile ed essenziale d’una Figlia della Divina Provvidenza chia - ma ta ad incarnare l’angelo della pie tà nel campo del dolore” (Boz - za del 1° Regolamento scritto da m. Michel). Commentando l’epilogo della pa - gina contenente l’episodio del - l’adultera (Gv. 8, 1-11), s. Agostino pone in risalto che di tutti i perso - naggi che affollano la piazza anti - stante il tempio, tra i quali gli scri - bi e i farisei che avevano condotto la donna a Gesù, dopo un po’ non c’era più nessuno. Sant’Agostino commenta che rimasero “Solo in due “: la miseria (umana) e la mi - sericordia (divina). Ma ascoltiamo ancora Agostino: «… Tutte le ope - re buone che compiamo nella vita

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE ziativa di Dio, si è manifestato, care sorelle, nel dono Care Sorelle, nella Lettera pastorale che ho scritto per di Cristo per noi peccatori ed ha avuto il suo compi - la “mia” arcidiocesi per il biennio 2013/2014, tutta in - mento sulla croce. Nella sua prima Lettera, Giovanni centrata sull’amore agapico, ho dedicato più pragra - ci ricorda: «In questo è l’amore: non che noi abbiamo fi all’«amore sfrenato» di Dio per noi uomini, che ab - amato Iddio, ma che egli ha amato noi…» (1Gv. 4, 10). biamo il dolce peso di ricambiare verso lui e verso il Insomma, chiamiamola pure con sinonimi, ma la pa - prossimo, proprio in nome del significato profondo ed rola “amore” ha sempre bisogno d’un dizionario e per etimologico della parola “misericordia”, l’amore “stra - noi cristiani il dizionario, “lo specchio” dove specchiarci ripante” di Dio”. è Gesù Cristo. Amore “che trabocca”, “straripa”, ovvero “sfrenato” si - Triste quella comunità (piccola, grande, civile, religio - gnificano soltanto una cosa: che quella che è stata de - sa: non ha importanza) dove non regni lo spirito di mi - finita la magna charta della nostra fede (cioè il “pro - sericordia nella vita in comune. Questo atteggiamen - gramma delle beatitudini” illustrato al mondo e al - to si chiama “pace” e costituisce non solo un requisi - l’eternità nel “discorso del monte”) evoca l’Empireo, to (o addirittura “prerequisito”), ma anche un’aspirazione dove tutti i “cieli” ruotano attorno a Dio, eterna legge costante dei componenti il nucleo, siano essi sposi o d’amore, quell’amore descritto da Dante nell’ultimo ver - membri d’una qualsiasi comunità. Ed è così perché que - so del suo capolavoro, capace di muovere, appunto, sta pace è frutto di atteggiamento interiore di umiltà. “il sole e l’altre stelle”. Tutto nasce dall’amore, vive nel - Vedete: parlando di una beatitudine con naturalezza si l’amore, va verso l’amore, nel gaudio come nella sof - sciorinano anche le altre: è proprio l’umiltà, del resto, ferenza, nel tripudio come nell’umile accettazione dei che ci fa accettare l’atteggiamento di perdono, sem - torti. Proprio come capitò alla vostra Madre, sempre pre nella consapevolezza – tuttavia – che quanto si per - serenamente china ad accettare quella che si mani - dona va rimesso da Dio. Questo punto fermo della no - festava come qualcosa “oltre” le sue umane forze e ca - stra natura di cristiano non può non evocare la famo - pacità previsionali. Prendo alcuni concetti, in merito, sa Lettera a Diogneto . Ricordate?: «I cristiani non si di - da una sua lettera inviata da il 16 genna - stinguono dagli altri né per il territorio… eccetera, ma io 1916 ed indirizzata a Suor Maria: «Carissima Suor perché sono “i veritanti nell’amore”, cioè fanno la ve - Maria e figlia in N.S.G.C. Che desolazione! Col biso - rità nella fraternità». Nello spirito di misericordia non abi - gno che abbiamo di essere buone, di aver la pace fra ta il timore, perché il timore suppone un castigo ed an - noi perché siamo poche, e il lavoro è molto e la vigna che perché chi teme non nutre fiducia e, perciò, non è del Signore è quasi deserta, noi ci perdiamo in queste perfetto nel suo amore misericordioso. miserie e offendiamo il Signore. T’assicuro che sono Ha scritto la vostra Madre: «Anche qui si soffre per la proprio desolata e ti scongiuro di fare quanto puoi per guerra; noi però, come i bambini disgraziati che sono ristabilire la pace. i preferiti dei buoni genitori, non sentiamo ancora tan - Ma che cosa ci ha insegnato il Signore? È in questi mo - to […] e abbiamo la Casa piena di poverelli e specie di menti che dobbiamo mostrarci vere sue seguaci e fi - ammalati. Per riguardo ad essi il Signore avrà miseri - glie; ma se facciamo così come ci potrà benedire? Me - cordia anche di noi» (Alessandria, 2 luglio 1917). Una glio allora essere secolari se seguiamo le massime dei società senza amore è impensabile, figuriamoci poi una secolari di farci giustizia da noi. La virtù sempre trion - Chiesa senza amore (senza poveri, e senza povertà, fa e i Superiori sono qui per dar ragione a chi ce l’ha. come sta ripetendo papa Francesco!). All’inizio ho ci - Ma a questa distanza, coi dolori che abbiamo, bisogna tato il brano evangelico del buon Samaritano. Padre Tu - aver pazienza, e dar tempo al tempo. roldo, che ci ha lasciato una “ Traduzione poetica dei Sal - Oh povera cara vigna di Queluz, in che stato è ridot - mi ”, lo commenta così: «Il racconto è uno dei più pic - ta! Sempre disunioni, sempre bisticci, e Gesù è offe - coli di tutta la letteratura del mondo, appena undici ri - so, e il nemico trionfa. Quanta amarezza, quanto do - ghe, forse quindici; quindici righe in cui è raccolta la pos - lore in fondo a questa povera anima mia! Eppure sen - sibile soluzione della storia, il dramma dell’uomo sin - to Gesù che è buono, infinitamente buono, che com - golo come quello della società» 1. Uno dei brani più pic - patisce gli sbagli fatti non per malizia ma per inespe - coli, questo di Luca, ma quanta pienezza in esso (Lc rienza e ignoranza, e ho fede che aggiusterà tutte le 10,30)! «Un uomo scendeva…». Così inizia e poi ter - cose dopo tutte queste tribolazioni che ci manda ap - mina quando Gesù domanda: «Chi di questi tre ti sem - punto per purificarci e per renderci più atte ad ottenere bra sia stato il prossimo di colui che era incappato nei maggiori grazie» . briganti?» (id. 36). Con questa domanda Gesù rovescia È la gratitudine del cuore verso il Signore datore di ogni le parti: non “lui” prossimo a me, ma “io” prossimo a dono perfetto che deve farci “piegare” con amorevo - colui che è in disgrazia, a quanti sono nell’abbandono. le pietà e misericordia verso il fratello, soprattutto il po - «Sono io, prosegue il frate servita, tu, la Chiesa, vero, nel quale si “nasconde” Gesù. chiunque. È Dio che scende dai cieli e si fa prossimo all’uomo con la sua misericordia […]. I competenti di -  MONS . V INCENZO BERTOLONE cono che “misericordia” indichi propriamente “amore ARCIVESCOVO METROPOLITA DI CATANZARO –SQUILLACE che trabocca” […] vera immagine dell’amore di Dio che si riversa sugli uomini. Pienezza del dono di sé, amo - re che straripa» 2. Fin qui Turoldo, del quale Carlo Bo scrisse: «Padre ha avuto da Dio due doni: la fede e la poesia. Donandogli la fede, gli ha imposto di cantarla tutti i 1 D.M. TUROLDO, Amare , San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 1986, 107. giorni». 2 Ibidem, 124-126.

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI Precorrendo i tempi, la chiave interpretativa sulla qua - le ha lavorato a lungo madre Michel con le sue pic - “Beati i puri di cuore, cole sorelle è infatti il seguito della beatitudine stes - sa, la motivazione del “beati i puri di cuore”, quel “per - perche´ vedranno Dio” ché vedranno Dio” che va meditato nella sua pro - fondità. Quella che apparentemente si presenta La beatitudine della purezza è una delle più profon - come una ricompensa è da leggere anche come la de visioni evangeliche, tanto che nella vita dei santi grazia di poter finalmente vedere la realtà con occhi non rappresenta un semplice ideale ma un “modo esi - e cuore diversi, tali da intuire la volontà di Dio nelle stenziale” attraverso il quale costruire la propria spi - situazioni vissute, quelle contingenti e ordinarie, ritualità. Non si tratta di un concetto astratto ma di una come quelle che riguardano scenari più ampi e disciplina di vita, che abbraccia diverse dimen sioni complessi. Così come la fondatrice delle Piccole Suo - della vocazione cristiana. Per madre Teresa Michel, re della Divina Provvidenza scriveva con chiarezza alle come per le generazioni cristiane che l’hanno pre - sue consorelle in una circolare di Natale del dicem - ceduta, “puri di cuore” ha assunto significati diversi bre 1937: a seconda delle condizioni storiche vissute, delle dif - “Sforzatevi d’essere pure, nei giudizi, negli affetti, nel - le intenzioni e – conformi alla divina promessa – sare - ficoltà incontrate, del cammino spirituale intrapre - te tra i beati che “vedono Dio”, ossia che sanno scor - so. Ma per noi, cristiani che abbiamo la grazia di vi - gere la sua Mano e la sua volontà amorosa in tutti gli vere la fede alla luce del Vaticano II, quella beati - avvenimenti, lieti o tristi, della vita terrena”. tudine è anche un invito a lottare contro uno dei più Proprio “scorgere” la mano di Dio nel mondo è un in - grandi nemici del nostro tempo: l’amore per noi stes - vito rivolto incessantemente da Teresa Michel alle sue si. Quell’amore che non ci fa più guardare agli al - consorelle, accompagnato però dalla consapevolez - tri, ma soltanto a noi stessi, ai nostri problemi, esi - za che non si tratta di un’illuminazione affidata alle no - genze o difficoltà. Un cuore puro – come ha scrit - stre sensazioni o a un’analisi prettamente materiale de - to Benedetto XVI – è un cuore che vede. È capace gli eventi. di guardare all’uomo, nella sua complessità, e al “Scorgere” e, quindi, diremmo con un linguaggio po - mondo con l’attenzione a quei “segni dei tempi”, im - stconciliare, “accorgersi” dei segni dei tempi, è possibili da scorgere se non si alza lo sguardo dal - frutto di un costante esercizio e di una fedeltà quo - l’affanno quotidiano. tidiana. Ne è la prova ciò che sostiene madre Michel quando afferma che “bisogna abituarsi a vedere la volontà di Dio in tutti gli avve - nimenti che succedono”. Appare chiara la coscienza che non si è affatto “abi - tuati” ad “accorgersi”, che non si tratta di un processo naturale, ma che occor - re invece arrivarci con un lavoro interio - re e con la propria conversione perso - nale. La via indicata per questa “disci - plina” è prima di tutto – come spiega nel “1° regolamento” delle suore della Divi - na Provvidenza, che risale al 1898 – “sta - re sempre alla presenza di Dio” e quin - di in ascolto della sua Parola, punto di partenza di ogni cammino di fede. L’idea che la purezza del cuore debba essere “costruita” ogni giorno attraverso un esercizio costante appare più volte ne - gli scritti di madre Michel, che usa chia - marlo anche “sacrificio”, per indicare la necessità di un lavoro quotidiano sulla Bibbia, insieme alla fraternità e al servi - zio ai poveri, che non può essere trala - sciato da nessuno, a partire dalle re - sponsabili della sua congregazione. Né si può pensare che possa discendere da doti naturali, come spiega in una lettera a suor Maria del 1924: “Il sacrificio è la vera, sicura garanzia del - l’amore e più sapremo amare “in ispirito e verità” e più sarà sostanziale, benché non visto dalle creature, il nostro trionfo!”. Ma c’è un altro capitolo di questa beati - tudine della purezza che è legato in modo indissolubile alla vita e alle scelte

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE operate dalla fondatrice delle Piccole Suore della Divina Provvidenza. I “puri di cuore” infatti “vedono Dio” attraverso i poveri che incontrano e di cui si preoccupano. E ciò proprio a partire dall’amore per il Si - gnore e dall’ascolto della sua Parola, come si legge sempre nella lettera circolare del Natale 1937: “Amate ardentemente il Signo - re, sappiate riconoscerlo nella persona dei Superiori per ri - spettarli e obbedirli, nella per - sona dei poveri, dei piccoli, de - gli afflitti per soccorrerli, istruir - li e consolarli. Amate tutto ciò che Dio comanda e desidera e questo amore vi infiammerà di zelo, vi farà vincere ogni diffi - coltà, renderà il vostro aposto - lato fecondo di tutto il bene che da ciascuna di voi si è ripro - messo il Cuore Divino nell’ora in cui vi ha fatto sentire la miste - riosa voce della vocazione a questa Piccola Opera”. Emerge con chiarezza, guar - dando alla storia delle Piccole Suore, quanto il riconoscere il Signore nelle sorelle, “nei Su - periori” della comunità religio - sa e “nella persona dei poveri, dei piccoli e degli af - stro apostolato armonizzi col nostro abito religioso, ne flitti” sia in sintonia non solo con le opere di carità che accresca il benefico fascino, sia un apostolato di pace sin dall’inizio ha voluto creare madre Michel, ma – come e di carità, come lo fu degli Angeli ai poveri pastori di si legge nella lettera circolare – con la stessa origine Betlemme”. della sua vocazione. E la purezza di cuore che fa in - In altre parole, le sorelle della Divina Provvidenza de - contrare Dio nell’ascolto della Parola e nella preghie - vono apparire come una luce per tutti i poveri che si ac - ra è la stessa che conduce all’amicizia con i poveri, sen - compagnano alla loro vita: una testimonianza di purezza za che vi sia una contraddizione tra i due aspetti. Dal - che viene dal Vangelo. l’esperienza di fede che vive con le sue consorelle Te - E infine, dagli scritti di Madre Michel, emerge anche resa Michel non lascia mai pensare ad un conflitto tra l’idea di una purezza intesa come “purificazione” ad quella che normalmente viene chiamata “vita con - opera delle tempeste della vita. Una dimensione che templativa” e la cosiddetta “vita attiva” perché le due si coglie con evidenza nella lettera che la fondatrice scri - dimensioni non possono essere separate. Le piccole ve a suor Maria nel gennaio del 1916, di fronte alle dif - suore della Divina Provvidenza sanno bene che si deve ficoltà vissute in quel momento nella casa della Divi - guardare ai poveri per conoscere Gesù, così come si na Provvidenza a Queluz, in Brasile: legge con chiarezza anche nelle Costituzioni della con - “Oh povera cara vigna di Queluz, in che stato è ridot - gregazione che parlano di “impegno a seguire Gesù ta! Sempre disunioni, sempre bisticci, e Gesù è offe - e a servirlo nei poveri in umiltà e semplicità di cuore” so, e il nemico trionfa. Quanta amarezza, quanto do - (Cost. 29,30). Viene in mente tutta la vita di madre Mi - lore in fondo a questa povera anima mia! Eppure sen - chel, dalla sua vocazione, dai primi poveri conosciu - to che Gesù è buono, infinitamente buono, che com - ti e serviti nella sua Alessandria fino a quelli amati in patisce gli sbagli fatti non per malizia ma per inespe - Brasile e Argentina. rienza e ignoranza, e ho fede che aggiusterà tutte le È inoltre fondamentale per la fondatrice la testimonianza cose dopo tutte queste tribolazioni che ci manda ap - di purezza che le consorelle devono dare quando sono punto per purificarci, e per renderci più atte ad otte - accanto ai poveri, significato dagli stessi colori, il bian - nere maggiori grazie”. co e l’azzurro, dell’abito religioso che indossano: È la beatitudine di fronte alle prove che non mancano “Ai bambini, ai malati, ai vecchi, sorride e fa bene al cuo - mai a chi sceglie di seguire il Vangelo e che, se vissu - re tutto ciò che dà sorriso agli occhi, che parla per se te con fede, sono occasione di cambiamento, di “pu - stesso di luce e di vita; il bianco e l’azzurro hanno un rificazione” evangelica. linguaggio mistico, inteso subito e facilmente dalle loro anime avide di pia consolazione. Sappiamo intendere  MARCO IMPAGLIAZZO bene, figlie mie, noi per prime, questo linguaggio e il no - PRESIDENTE DELLA COMUNITÀ DI SANT ’E GIDIO

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI Un’amicizia santa Madre Michel e Teresa Fardella De Blasi Porte aperte alla santit a` (quarta parte)

e nostre due Terese hanno colata; parli al Vescovo con cuore buona sig.ra Teresa Michel, ac - immesso nel tessuto vivo del - grande”. – Ed in seguito, dopo altre ciocché ritirasse in Alessandria le sue Lle Chiese locali in cui hanno indicazioni aggiunge – “ Per Manto - figlie spirituali che erano nella povera vissuto ed operato la linfa rigene - va sospendere pel momento, se si casa e subito, per mezzo di un te - rante della loro santità. L’intreccio può: fatte le Regole e accettate dal - legramma, la Michel le richiamò delle loro storie, che andiamo ri - la de Blasi, si tolgono tanti inconve - presso di sé; … Che io accettassi scoprendo in queste pagine, esem - nienti che ora ci sono… ” 1 tutto in sacrificio e per obbedienza! plifica, nell’originalità delle loro Nonostante l’affetto tra le due, la A dire il vero, ne soffersi moltissimo, persone, quella che oggi chiamia - concreta spinta missionaria a operare perché ho sempre venerata la mo: “la vita buona del Vangelo”. anche fuori Alessandria, andando in - Rev.da Madre Michel come anima Gli inizi delle famiglie religiose contro alle richieste della De Blasi,e veramente ricca di virtù e prediletta fondate da loro ne testimoniano la forte capacità organizzativa di - dal buon Dio. Ma dobbiamo, anche l’unità di intenti e di virtù, legate in mostrata dalla Michel, anche a di - nelle amicizie più sante, chinare il una salda amicizia cementata nel stanza, la situazione era diventata capo a tutto ciò che il buon Dio di - nome di Cristo, ma anche le di - anomala e complessa. Bisogna sot - spone, e sopra ogni affetto vedere versità che non tolgono fascino al tolineare che le due Congregazioni Lui, Lui solo!... ” 4. loro volersi bene. Si rafforza, infatti, molto simili, riflettevano però molto Esemplari reazioni, sia nella Michel il richiamo che esercita su di noi il bene le distinte personalità delle che obbedisce sia a don Orione che loro modo di comportarsi, da cui due fondatrici, che non si potevano alla richiesta di Mons. Gasoni – e lo possiamo trarre esempio anche dai confondere. Questo non è un limite fa tempestivamente, – sia nella De fatti che ci edificano tutti, indistin - come potrebbe apparire, bensì una Blasi che si piega alla volontà di Dio. tamente. Davvero la nostra non è ricchezza creata dalla fantasia dello È edificante osservare l’intreccio fra semplice curiosità di scavare nei Spirito Santo. Accadde così che in umani sentimenti ed esigenze della loro rapporti, ma attenzione parti - quella composizione iniziale e forse vita di fede e l’armonia che ne deri - colare affinché nulla vada perduto non così omogenea “…aspiranti va, ove possiamo toccare con mano di quanto il Signore ci ha dato at - Suore cominciarono a sentire la no - che la grazia lavora sulla natura, e traverso la loro umanità. In fondo stalgia della loro amata fondatrice non solo non la distrugge, ma la por - stiamo cercando quella santità “a della casa di Alessandria”, almeno ta a compimento. porte aperte” che emerge dal - così spiega la De Blas i 2. La Michel, Nell’approfondito studio tra le testi - l’epistolario e dalle cronache di il 14 ottobre 1898, aveva scritto a monianze autobiografiche della SdD queste due donne, cercando di dar don Orione: “…quelle di Mantova mi Teresa De Blasi Fardella, compiuto voce al tesoro nascosto, spesso sono mandate a casa: di esse ho dalla bravissima Postulatrice suor sconosciuto ai loro stessi devoti. estremo bisogno in questo mo - Maria Giovanna Tommasi per la Anche così il loro carisma profeti - mento, e sono tanto buone. Ne sia Causa di beatificazione, e nella cor - co spanderà più estesamente tut - ringraziato il Signore ” 3. rispondenza epistolare della stessa to il suo profumo. Le figlie spirituali della Michel tor - SdD con la Beata Michel, è palese narono ad Alessandria nell’ottobre l’affetto nutrito per la Beata, anche Separate ma sempre unite del 1898; rimasero a Mantova Giu - dopo un momento così critico e dif - Ne è riprova anche un’altra fonte do - seppina Arceri, originaria dello stes - ficile come il ritiro delle Suore da cumentaria, indiretta ma molto au - so luogo, e Margherita Ciravegna, Mantova. Stralci particolarmente si - torevole. Si tratta di una lettera di don originaria di Alessandria. La De Bla - gnificativi in tal senso sono in una let - alla Michel, in cui il si accettò la volontà del Signore così tera di cui non si ha una data preci - Santo insiste per la vestizione delle come si andava manifestando, ma sa, ma sicuramente situabile verso la prime Piccole Suore della Divina sicuramente con qualche difficoltà e parte finale del 1898, in cui tra l’al - Provvidenza, in questi termini: “Se ad con molta pena iniziale. Ne traspa - tro la De Blasi scrive alla Michel: “ Te - Alessandria non si potesse effettuare re dal detto e dal non detto – o me - resa mia, non posso pensare a te per l’Immacolata, non si potrebbe glio scritto e non scritto – e dalla cor - senza che le lagrime mi vengano agli farla a Mantova per mano di Mons. rispondenza di quei giorni. La SdD occhi. Credi mia cara che ti voglio un Origo? – Vestirne poche: tre o quat - scrive nella sua autobiografia: “Pri - bene grandissimo ed è impossibile tro: il resto lo farà il Signore! Ne scri - ma del mio ritorno in Mantova, cioè che il mio affetto per te possa dimi - va alla De Blasi… Muova tutte le pe - il 14 ottobre 1898, ebbi una lettera nuire”. (…) Dopo il racconto detta - dine ad Alessandria per la vestizio - dal Rev.mo Mons. Gasoni, che mi gliato di come andavano le cose an - ne, almeno di Lei sola, per l’Imma - avvertiva di avere scritto alla mia che finanziariamente aggiunge: “Cara

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE mia Teresa sono io che devo do - (che come già ricordato fu segreta - che, seguendo come al solito gli spo - mandare a te perdono di tutte le rio di Mons. Sarto Vescovo a Man - stamenti del marito, tornò a Trapa - pene di cui ti sono stata causa; però tova e poi Pio X) suo confessore, il ni, dove si dedicò ad un’intensa at - non ho mai avuto la più piccola in - quale, riferendosi alle due Suore del - tività apostolica e caritativa e dove in tenzione di mancare verso di te e ti la Michel che avevano preferito il ri - pochi anni riuscirà a dar vita ad ricordo sempre più, desiderando vi - torno dalla loro fondatrice e alle altre un’opera simile a quella fondata in vamente di abbracciarti. ” 5 due Suore che erano rimaste con la terra lombarda. Serva di Dio Teresa De Blasi, diceva: Faremo un salto al 1907, quando Il pane delle due Terese “Il Signore ha diviso il pane delle compaiono di nuovo interessanti due Terese; Lei continui nella documentazioni di un nuovo rifiorire Il 7 gennaio 1899 la De Blasi si ri - sua opera”. E in questa circostan - del rapporto fra le nostre due Tere - volge nuovamente all’amica, mo - za la SdD, chinato il capo, disse: “Sia se, che forse era andato per un po’ strandole grande vicinanza spiritua - fatta la volontà di Dio ” 7. di anni allentandosi. Sono le cose le, alla vigilia della vestizione e della Il motivo per cui La beata Michel ri - della vita, anche quella dei santi. Nel - prima professione, nonché ramma - tirò alcune aspiranti religiose da la prossima ricerca ci aspettano rico per l’impossibilità di esserle vi - Mantova è stato opportunamente scoperte interessanti. cina in un momento così bello e im - scandagliato durante il processo di portante. È un testo commovente, beatificazione della SdD Teresa Far - Continua intriso di forti sentimenti e spirituali - della de Blasi e forse la motivazione tà evangelica, e merita di essere co - più realistica è quella che attribuisce  MONS . C LAUDIO IOVINE nosciuto dai nostri lettori: “Col cuo - il fatto alla volontà del Vescovo di re pieno di emozione ti scrivo que - Mantova Mons. Origo che così vol - sta mia… Come sarei felice se do - le anche perché sapeva che la Mi - mani ti fossi vicina; l’ho sperato tan - chel aveva fondato la sua opera in to!… Credevo che mio marito sa - Alessandria e volle che ciascuna 1 rebbe andato in licenza e ne avrei ap - In Don Luigi Orione e la Piccola Opera della Di - delle due fondatrici fosse indipen - profittato, invece partirà di qui fra vina Provvidenza , Roma, 1984, II, pagg. 639- dente e libera nella propria opera che 640. qualche settimana. Teresa mia… 2 doveva essere ben distinta dall’altra, Autobiografia della SdD (fondo Fardella, APFM) quante lagrime vorrei versare ai tuoi in , Informatio , pag. 87. per ovvie ragioni. L’amica della no - 3 piedi questa sera, prima che tu fac - In Lettere di Teresa Grillo a don Orione , I, p. 27. stra Beata, in seguito, dovette spo - 4 Autobiografia della SdD , vedi nota 14, pagg. cia il gran passo, per chiederti mille starsi da Mantova per seguire il ma - 88-89. volte perdono di tante pene di cui ti 5 rito e andò prima a La Spezia e poi Cfr Positio Teresa Fardella , Informatio pag. 94. son stata causa…! Non ti ho mai di - 6 Positio Teresa Fardella , Informatio pag. 95 (7- a Torino, pur recandosi frequente - menticata, Teresa mia, nelle me - I-1899). mente a Mantova per seguire la fon - 7 Positio Teresa Fardella , Summarium , par. 86, schine mie preci ed in questi giorni dazione. Noi non la seguiamo perché teste IX. ancora più fervorosamente, e do - non è lo scopo di questo nostro per - mani offrirò la mia Comunione per te corso. La ritroveremo dopo qualche e per tutto ciò che desideri e di vero anno, esonerata dalla direzione del - cuore ti auguro di farti santa e gran - l’opera fondata a Mantova, de santa con le tue figlie!... Sii fe - lice, vera Teresa di Gesù, e che la nostra Santa, dopo tante lot - te, ti renda sempre più aman - te di Colui che tanto ami! ” 6. Dalle abbondanti testimo - nianze nel processo di Beatificazione della SdD Teresa Fardella de Blasi si ricavano informazioni e ri - flessioni interessanti a pro - posito delle vicissitudini relative alla collaborazio - ne con la beata Michel per la fondazione di Man - tova. Tra queste colpisce quella di suor Federica Manzoni, delle Povere Figlie di Maria SS.ma Incoronata, che depone: “Nelle perplessità in cui si dibatteva la SdD, data la mancanza di braccia in favore delle sue rico - verate, veniva confor - tata da Mons. Gasoni

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI Francesco Da Paola un Santo del '400 per le nostre generazioni La vocazione, per definizione, è la comunicazione interiore di un pro - getto di vita che siamo chiamati a realizzare. In questo modo poten - ziamo il nostro essere attuale e, configurandoci sempre più a Cristo, ci accostiamo a quell’immagine e somiglianza di Dio che rientra nel suo disegno a nostro riguardo. Dio si rivela pienamente in Gesù suo Figlio, e si rivela anche nei Santi i quali, seguendo Gesù, come Lui di - ventano immagine viva dell'amore di Dio e ci trasmettono stimoli e piste perché anche noi realizziamo il cammino che Dio ci traccia. Tramite questa rubrica, in cui solitamente narriamo la storia di un santo, in questo numero proponiamo l’esemplarità di San Francesco da Paola, fondatore dell'ordine dei Minimi. Dio chiama Francesco da Paola per una missione specifica, offrendogli il carisma della conver - sione da realizzare come commino penitenziale. Francesco risponde liberamente e addita alla Chiesa un modo singo - lare di seguire Cristo, che consiste nell’accettare “la radicalità evan - gelica che non si accontenta di un’onestà naturale, ma comporta scelte coraggiose, non di rado contrastanti con il comune sentire”. (Giovanni Paolo II, Messaggio al Movimento Laicale dei Terziari Mi - nimi, 1 maggio 2001, n. 2). Tale progetto carismatico, pur restando unico e originale nella sua so - stanza, ha modalità differenti di essere attuato nei diversi stati di vita.

MT

an Francesco da Paola, pro - pato e Impero, delle guerre intestine tività avignonese e lo Scisma d’Oc - tettore della gente di mare, fu tra le città italiane, delle guerre civili tra cidente, i cristiani, non meno dei Sa - SPatrono del Regno di Napoli, nobiltà e popolo. cerdoti, ignoravano chi fosse il vero come oggi lo è dell’Italia S. France - Era il tempo nel quale Giovanni Ma - papa fra tre antipapi. sco d’Assisi. A questo Santo si rivol - ria Visconti faceva sbranare i nemici Era il tempo nel quale la religione cri - sero i suoi genitori per averlo. dai suoi mastini feroci, e Alfonso e Fer - stiana era “ludibrio degli ebrei e dei Nato a Paola in Calabria il 21 marzo musulmani”, e le eresie di Giovanni rante d’Aragona ai loro nemici usa - del 1416, fu chiamato Francesco per Wjclef, di Giovanni Huss e di Girola - gratitudine al Santo di Assisi. Sulla vano “… far tajare la testa e poi farli mo da Praga anticipavano il turbine tomba del Serafico e nella Porziuncola salare così morti” (Diario Ferrarese). della Riforma luterana. in S. Maria degli Angeli sentì, ancora Era il tempo nel quale, dopo la Cat - Era il tempo nel quale il clero secola - adolescente, la chiamata alla santità. re era ingolfato negli interessi e nei pia - Tornato a Paola, si ritirò da giovanis - ceri mondani, i claustrali si erano al - simo eremita nel folto bosco delle sue lontanati dalla missione spirituale e so - montagne. Dopo anni di preghiera e ciale, le cariche e le prebende eccle - di digiuno fu sottratto all’eremo dalla siastiche erano spartite tra nobili, i mo - folla che andava da lui per avere nasteri divenivano rifugio dei cadetti grazie e conforto. Quelli che chiese - senza vocazione, le diocesi e le ab - ro di restare con lui diventarono i pri - bazie parteggiavano per quei Ponte - mi Frati che Francesco chiamò “Mi - fici che di più garantivano onorificenze nimi” per deferenza verso i “Frati Mi - e ricchezze (G. Roberti). nori” fondati dal Santo di Assisi. Era il tempo nel quale Girolamo Sa - Francesco da Paola visse dal 1416 al vonarola pagava col rogo la denun - 1507 in pieno Umanesimo-Rinasci - cia di questi mali. mento, età di splendore per le belle let - Francesco da Paola visse questo tere e le arti, e di buio per lo scetticismo secolo con la “Carità”. religioso e la prevaricazione politica. Amò le classi più alte e quelle più bas - Era il tempo del Grande Scisma se. All’egoismo, all’orgoglio, all’usu - d’Occidente, della Discesa di Carlo ra, al lusso, al libertinaggio più in - VIII in Italia, delle lunghe lotte tra Pa - controllato egli oppose la penitenza,

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE “… cioè il vero spirito del cristianesi - stato mai insensibile alla sofferenza secondo viaggio di Cristoforo Co - mo, allora quasi estinto affatto per la umana. Aveva vegliato e pregato lombo nelle Americhe. Il Santo si mollezza degli uomini” (G. Bossuet). quando liberavano Otranto dall’as - spense a Tours il 2 aprile 1507. Difese i deboli contro i potenti, i po - sedio di Musulmani. Aveva soccorso veri contro i ricchi. Ai magistrati, ai le popolazioni di Bormes, di Frejus e Non è problematico segnalare ai principi e ai sovrani che facevano in - di Tolone afflitte dal colera e dalla pe - giovani di oggi un Santo del ‘400 giustizie Francesco disse “… di fare ste, e aveva confortato gli abitanti di che, nella iconografia, porta sul la giustizia, perché la tirannia non pia - Lione mentre si recava da Luigi XI. petto la parola “Charitas”. ce a Dio”. Verso la Chiesa Francesco fu fedele L’amore cristiano non ha tempo. A Ferrante d’Aragona rivolse queste e obbediente. Venerò come Vicari di Francesco oggi direbbe ai “re - parole: “Sire, il vostro popolo è op - Cristo Sisto IV, Innocenzo VIII, Ales - sponsabili” del mondo che la ric - presso e immiserito da un governo sandro VI, Pio III, e Giulio II. A Leone chezza di pochi e la povertà di che dispiace a Dio e agli uomini… Ri - X aveva predetto il Pontificato quan - molti sono contro la volontà di cordatevi che Dio vi ha posto lo do suo padre, Lorenzo de’ Madici, Dio, che Dio ci ha creato ugua - scettro nelle mani non per darvi co - glielo presentò bambino: “Giovanni - li, che la terra è luogo di vita, non modità nel mal fare, ma per offrirvi il no, quando io sarò santo, tu sarai di contese. Poiché l’Amore non mezzo di procurare il bene e la felici - papa” (R. Bellarmino). si appanna mai, anche oggi esso tà dei vostri sudditi, con l’esercizio del - Francesco era ancora vivente quan - è vivo, vincente e giovane. la giustizia e della carità… Questo oro do un suo religioso, P. Bernardo che mi volete offrire per fabbricare un Boyl, fu mandato come primo Dele -  A CURA DI convento ai miei frati nella capitale del gato Apostolico da Alessandro VI nel PIETRO TAMBURRANO vostro regno, quest’oro non è vostro: esso è sangue che il peso dei balzelli, ormai insopportabile, ha spremuto dalle vene dei vostri sudditi”. Con uguale fermezza Francesco parlò a Luigi XI, re di Francia, che gli offriva denaro: “Maestà, in cambio di darlo a me, restituite questo denaro ai vostri sudditi, ai quali l’avete in - giustamente tolto”. Sisto IV lo aveva mandato presso quel re per guarir - lo da una grave malattia. Il Santo li - berò il re non dalla malattia, ma dal peso delle iniquità commesse in trent’anni di governo: “Sire, io deb - bo dirvi che voi non guarirete, e che è necessario di metter subito in or - dine i vostri affari, perché ben poco tempo vi resta ormai”. Luigi XI, terrore della Francia, morì santamente tra le braccia di Francesco il 20 agosto del 1483. Il Santo di Paola seguì benevolmen - te anche la breve esistenza di suo fi - glio ed erede al trono Carlo VIII. Tre - pidò e pregò per lui nella sua Disce - sa in Italia e nella difficile battaglia di Fornovo. Con la stessa affabilità gui - dò Luigi XII, erede non diretto di Carlo VIII, acclamato “padre del po - polo” per il suo buon governo. Avviò sulle vie della santità Giovanna di Va - lois, moglie ripudiata di Luigi XII. Per la principessa Claudia, figlia unica di questo re, implorò la nascita di un fi - glio, che chiamarono Francesco in suo onore, e che salì al trono di Fran - cia col nome di Francesco I. Anche a questo sovrano egli diede affetto e Bartolomé Esteban Murillo, consigli. San Francesco da Paola Confortò Ludovico il Moro prigionie - NELLA PAGINA PRECEDENTE : Vero ritratto del Santo ro di Luigi XII nel castello di Plessis- Stemma dell’Ordine dei Minimi le-Tour. L’eremita di Paola non era

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI Tra Devozione e Creazione Artistica

bisogni dell’opera benefica; contemporaneamente Il monumento di Villa del Bosco venne eretta una graziosa chiesetta dedicata al San - to che fin dall’inizio aveva dato il nome all’istituto, alla Madre “Ospedaletto Sant’Antonio”. Alla fine degli anni Quaranta, a seguito di cospicue do - A Villa del Bosco, paesino di circa quattrocento anime, nazioni da parte della facoltosa famiglia Trabaldo, in - immerso tra le colline biellesi, nel lontano 1899 venne dustriali lanieri di Pray Biellese, si edificò una nuova e eretta la prima Casa-Filiale della Congregazione delle moderna casa di riposo: l’attuale Casa “Santa Rita” del - Piccole Suore della Divina Provvidenza. la Beata Madre Michel. La fondatrice della Congregazione, la beata madre Te - Di conseguenza l’Ospedaletto sant’Antonio, non più uti - resa Michel, arrivò per caso a Villa del Bosco, ove tro - lizzato, negli anni divenne fatiscente. vò rifugio in una casa semidiroccata. Quella vecchia ca - All’inizio degli Anni Novanta, per sanare una situazio - supola divenne in seguito la prima casa della Congre - ne indecorosa posta proprio al centro del paese, l’al - gazione operante fuori Alessandria. lora sindaco di Villa del Bosco propose alla Congre - Nel trascorrere degli anni quel primo edificio risultò ina - gazione l’acquisto da parte del Comune dell’intera area deguato per soddisfare le continue richieste di ricovero comprendente l’Ospedaletto, con l’intenzione di ri - di poveri, diseredati, bambini abbandonati e altri di - strutturarne una parte per adibirla ad alloggi residen - sperati in situazioni personali drammatiche che la Ma - ziali abbattendo la porzione non più recuperabile, la - dre accoglieva, coadiuvata da ormai molte consorelle sciando la proprietà della Chiesetta alle Suore. entrate per divina vocazione nella Congregazione. L’idea progettuale fu accolta entusiasticamente dalle Nel 1926 venne quindi realizzato, adiacente al primo fab - Suore capitolari, giunte direttamente da Roma per ve - bricato, un nuovo e più moderno edificio per i crescenti rificare ed approvare la proposta, le quali, nel giro di po -

DENISE DE ROCCO nasce a Lagos (Nigeria) il 1° febbraio 1963. Si laurea presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, corso di Scultura, con il prof. Nino Cassani. Inizia ad esporre sin dal 1981 ancora studentessa proseguendo poi un’intensa attività che vede la realizzazione di parecchie opere pubbliche anche a carattere monumentale ed esposizioni in spazi pubblici e privati, nazionali ed internazionali. La sua scultura spazia dalla ritrattistica figurativa su committenza, alla scultura “di ricerca” attraverso installazioni ed opere realizzate in vari materiali tra cui vetro, pietra, bronzo, terracotta, plexiglass. Ha effettuato mostre in Italia, Germania e Cina. Oltre all’attività artistica professionale è attualmente docente di Discipline Plastiche presso il Liceo Artistico Statale di Biella. Vive e lavora a Brusnengo in via Biella n.72 (BI) – mail [email protected]

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE Ma in quale modo poter esprimere questo proposito? La comunità di Villa del Bosco aveva fin dagli Anni Set - tanta espresso la propria opera sociale attraverso l’As - sociazione Sportiva, società di persone senza scopo di lucro la cui finalità originaria era quella di animare e supportare attivamente la vita pubblica del paese. Quale migliore occasione per lasciare un segno vera - mente importante della propria attività? Maturò quindi l’idea di erigere un monumento alla Bea - ta Madre, da collocare nella piazzetta antistante la chie - setta di Sant’Antonio. Dopo vari confronti e pareri, l’istanza proposta fu così recepita “La Comunità di Vil - la del Bosco tramite l’Associazione Sportiva, che si farà carico per intero del costo del monumento, vuole con questo gesto ricordare l’opera della Madre nella con - tinuità del servizio quotidiano che le Suore svolgono nel - la Casa Santa Rita”. L’incarico fu affidato alla scultrice Denise De Rocco, la quale, per trasmettere visivamente alla scultura nascente lo spirito che animò l’azione della Beata, fece una pro - fonda indagine conoscitiva della storia e della biogra - fia della Madre e ascoltò testimonianze dirette ed in - dirette. Dopo vari studi artistici si pervenne alla deci - sione di rappresentare la Beata Madre in compagnia di un asinello trainante un carrettino, così come era ca - sualmente giunta a Villa del Bosco. La scultura fusa in bronzo rappresenta la Madre ad al - tezza naturale. Lo sguardo dolce della giovane don - na, perso nelle miserie umane, quelle che ella volle for - temente alleviare con spirito di sacrificio materiale e spi - che ore dal sopralluogo, decisero di impegnarsi diret - rituale, già prefigurava la profonda beatitudine del suo tamente a realizzare l’opera di ristrutturazione dell’intera animo, che si perpetua tuttora con il lavoro quotidia - area, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. no delle sue figlie. Al suo fianco l’asinello tenuto alle Il progetto si realizzò abbattendo il vecchio fabbrica - briglie. to e le mura di delimitazione, mentre l’edificio più re - Le due figure sono addossate ad un blocco di granito cente venne recuperato e reso disponibile per nuovi pro - a rappresentare simbolicamente la “prima pietra” di edi - getti, nello spirito della Congregazione. L’area antistante ficazione dell’Istituto. fu invece ceduta al Comune che realizzò un grazioso In occasione della cerimonia di scoprimento della scul - giardinetto-piazzetta, prospiciente l’ingresso della tura, avvenuta il 22 maggio 2002, fu celebrata da Mon - chiesa. La bella chiesetta rimessa a nuovo e l’edificio signor Enrico Masseroni, Arcivescovo di Vercelli, la San - recuperato vennero così armonizzati al contesto urbano, ta Messa a cui presenziarono autorità civili e militari, e rivalutandolo; il paese riconquistò un’area dall’impor - una moltitudine di persone, provenienti anche dai pae - tante significato storico e di grande impatto emotivo. si limitrofi. Fu allora che tra la popolazione del paese emerse il de - Il gruppo scultoreo, collocato nella piazzetta intitolata siderio di dimostrare la propria gratitudine alla Beata Ma - alla Beata Madre, è a perenne ricordo della devota ri - dre Michel ed alla Congregazione delle Piccole Suore conoscenza della Comunità di Villa del Bosco all’ope - della Divina Provvidenza, perché la loro presenza e de - ra misericordiosa della Congregazione, che tuttora pro - dizione avevano contribuito nel corso degli anni ad al - segue con lo spirito della Madre Fondatrice. leviare le sofferenze alle persone bisognose del pae - se e dell’intera vallata.  ANTONIO BARTOLINI

DENISE DE ROCCO nasce a Lagos (Nigeria) il 1° febbraio 1963. Si laurea presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, corso di Scultura, con il prof. Nino Cassani. Inizia ad esporre sin dal 1981 ancora studentessa proseguendo poi un’intensa attività che vede la realizzazione di parecchie opere pubbliche anche a carattere monumentale ed esposizioni in spazi pubblici e privati, nazionali ed internazionali. La sua scultura spazia dalla ritrattistica figurativa su committenza, alla scultura “di ricerca” attraverso installazioni ed opere realizzate in vari materiali tra cui vetro, pietra, bronzo, terracotta, plexiglass. Ha effettuato mostre in Italia, Germania e Cina. Oltre all’attività artistica professionale è attualmente docente di Discipline Plastiche presso il Liceo Artistico Statale di Biella. Vive e lavora a Brusnengo in via Biella n.72 (BI) – mail [email protected]

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI DALL’ITALIA

La mia prima professione religiosa Pellegrinaggio alla tomba di Pietro nell’anno della fede È mio desiderio comunicare la grande gioia di seguire da vicino il Signore che si è degnato di chiamarmi a far parte della Congregazione delle Piccole Suore della Divina Prov - “Chiamati alla santità” è il tema del pellegrinaggio degli videnza. ammalati, del personale e del volontariato sanitario alla Ho fatto questo importante passo accogliendo la voce di Tomba di Pietro, organizzato dal Centro diocesano per la Gesù con tanta felicità e anche con un po’ di timore. La Pro - pastorale sanitaria del Vicariato di Roma nell’Anno della fessione Religiosa mi rende sposa di Gesù: questo pensiero Fede, che ha visto anche la partecipazione della Confe - mi colma di emozione, mi rende più cosciente della sua mi - renza episcopale del Lazio e tante realtà vicine al mon - sericordia e del suo amore. Il 28 Aprile 2013 rimarrà im - do della sofferenza, dall’Unitalsi alle Misericordie e all’Amci presso sempre nel mio cuore e nella mia vita. Anche i miei (Associazione medici cattolici italiani). familiari non hanno nascosto la loro grande gioia e la loro emozione. Ringrazio il Signore per il dono della vocazione religiosa che mi porta a vedere nei fratelli e nelle sorelle la sua presenza, spe - cialmente nei più poveri. Ringrazio i miei genitori che mi hanno donato la vita e colti - vato la fede. Desidero ricambiare il grande amore di Dio per me, sperimentandolo e trasmettendolo ai fratelli e alle sorel - le che mi saranno affidati. Ringrazio tanto Madre Natalina, le consorelle, gli invitati pre - senti alla cerimonia e tutti coloro che in qualsiasi modo mi han - no aiutata, specialmente la mia madre maestra suor Bruna. Ripeto con le parole della Liturgia: “Vengo o Signore per fare la tua volontà”, aiutami ad essere una Piccola Suora della Divina Provvidenza secondo la tua volontà e il desi - derio della nostra Madre Teresa che voleva e vuole le sue figlie suore “Madri amorose verso i piccoli e i sofferenti”. L’evento si è svolto il 25 maggio nella basilica di San Pietro e Mi permetto di chiedervi di continuare ad accompagnare ha visto la partecipazione di circa 3mila persone, guidate dal il mio cammino con la preghiera e anch’io farò altrettanto cardinale vicario Agostino Vallini, che ha presieduto la Mes - per voi. sa nella basilica vaticana, alle 16. Tra i concelebranti, anche il vescovo Lorenzo Leuzzi, delegato  SUOR MONIKA SAROSIEK , PSDP per l’assistenza religiosa negli ospedali di Roma, e monsignor Andrea Manto, direttore del Centro diocesano per la pasto - Suor Monika con la sua famiglia e rale sanitaria, che spiega: “In questo Anno della fede voglia - il celebrante S.E. Mons. F. Iannone mo camminare insieme con tutto il mondo sociosanitario. La sofferenza è un luogo teologico e antropologico importante per creare percorsi di vera santità, intesa sia come redenzione del - la sofferenza che come santificazione dell’ammalato e del - l’operatore sanitario. Intraprendere un itinerario ecclesiale nel - la pastorale della salute significa, infatti, condividere la propria fede, così da renderla esperienza di comunione ecclesiale e di uscita dalla solitudine” . Gli fa eco il vescovo Lorenzo Leuzzi, che aggiunge: “La pre - senza della Chiesa nel mondo socio-sanitario, sempre più mar - ginalizzata negli ultimi anni, deve essere messa al centro dei percorsi di cura, a garanzia della dignità dell’uomo contro ogni forma di “oggettivazione”, sia ideologica che religiosa: cura - re sempre, guarire se è possibile! È la nuova evangelizzazio - ne della pastorale della salute. Essere buoni samaritani significa essere segno del passaggio di Gesù che cura, annunciatori di una presenza reale e storica che salva e sostiene la vita del - l’uomo” .

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE Anche noi suore abbiamo avuto la gioia di accompagnare a guardante la sorte delle persone anziane, che sono in rapi - questa singolare esperienza di preghiera e di fede, un grup - dissimo aumento e per le quali il governo cinese sta cercan - po di signore ospiti delle nostre case di riposo di Roma: Casa do di sviluppare un welfare apposito – ha avuto modo di con - Madonna della Salve e Casa Teresa Grillo Michel, contraddi - frontarsi (presente un interprete) con suor Stella, superiora e stinte da un bel foulard di colore arancione con l’immagine del - responsabile della Casa, suor Caterina, economa generale, e la Fondatrice. Ad aiutarci c’erano una parte del personale del - con alcuni altri operatori. L’incontro si è svolto in un clima di la nostra casa e alcuni amici volontari. cordialità e di rispetto e ha rappresentato per entrambe le par - Siamo arrivate a San Pietro con il pullman e per prima cosa ti un’occasione di scambio e di riflessione. Il trait-d’union tra abbiamo potuto ammirare la maestosa bellezza della Basili - la nostra casa e i rappresentanti cinesi è stato il dottor Daniele ca, nella quale alcune signore entravano per la prima volta. Una di Loreto, dirigente delle “Assicurazioni Generali” che ha cu - grande commozione ha invaso tutte noi. La funzione è stata rato con grande perizia l’evento, e il suo collega Mario, figlio preceduta dalla processione degli stendardi e della statua del - di Teresa, una simpatica ed esuberante signora alle soglie dei la Madonna, messa poi vicino all’altare, e dalla preghiera del cento anni, ospite da tempo della struttura di via Alba. Santo Rosario. Particolare risonanza ha avuto per noi il mes - La società delle “Assicurazioni Generali”, presentando ai rap - saggio del Cardinale Vallini, che all’omelia ha voluto sottolineare presentanti cinesi la nostra Casa, ha così risposto alla loro ri - l’importanza e la potenza dello Spirito Santo, che ci dà la for - chiesta di acquisire il know how di base necessario per ripro - za necessaria per un cammino di fede. Ha portato l’esempio porre altrove, anche in un paese così fortemente diverso dal degli apostoli ma soprattutto di Pietro che dopo la Penteco - nostro, un modello di assistenza e di cura che, semplicemente, ste, rivestito di Spirito Santo, non ha più avuto timore di pre - ma con competenza, dedizione e coscienza professionale, si dicare nel mondo la venuta di Cristo. prende cura e sostiene, facendo riferimento a bisogni reali, per - La celebrazione si è conclusa con un canto di ringraziamen - sone anziane spesso ancora in cammino. È una ricetta faci - to alla Mamma Celeste. Tutti i partecipanti hanno acceso le can - le. Purché tra gli ingredienti si possano ritrovare sempre, e ovun - dele che al ritornello venivano alzate al cielo, creando un mo - que nel mondo, quella dimensione sociale e quell’empatia in - mento di grande emozione. Tutti noi credenti, confermati e raf - dispensabili per lasciar guardare con fiducia al futuro della no - forzati nella nostra fede, rendiamo grazie a Dio di questo dono. stra vita e renderne più morbido e accettabile il crepuscolo. Con tanta gioia nel cuore abbiamo fatto ritorno nelle nostre E a questo proposito vale la pena citare, tra gli altri, uno dei case. Le signore, stanche nel fisico, ma felici nell’anima, han - “consigli” che proprio il Ministero per gli Affari Civili del governo no apprezzato molto l’iniziativa che le ha viste unite in una gior - cinese ha diffuso in una sorta di decalogo rivolto ai figli di ge - nata importante per loro e per tutti i malati. Con l’entusiasmo nitori anziani: “Ricordatevi di dire loro che li amate”. che le ha contraddistinte si sono proposte di ripetere una si - mile esperienza al più presto.  RITA MEARDI

 LAURA VINCENZI SUOR PASQUALINA MUCCI , PSDP Gli anziani: “Una fonte inesauribile Dall’Italia con amore di saggezza” La Casa di via Alba in Roma: un modello esportabile Pubblichiamo volentieri la relazione che ci giunge dalle As - sicurazioni Generali in merito alla visita svoltasi nel mese Il 15 luglio scorso, previ accordi con la Direzione, la Casa di via di luglio presso la casa di riposo “Madonna della Salve” Alba ha ospitato nei propri ambienti la delegazione di una So - Piccole Suore della Divina Provvidenza in via Alba, da par - cietà cinese giunta in Italia al fine di conoscere gli standard del te di una delegazione venuta dalla lontana Cina. sistema assistenziale relativo all’accoglienza delle persone an - ziane. E così gli interessati hanno potuto osservare concreta - Si trattava di una missione esplorativa della China Huayou mente e dall’interno gli approcci, le modalità, le interazioni e il Group Corporation, il Dipartimento immobiliare della CNPC, funzionamento di una casa di accoglienza dedicata alla terza la compagnia petrolifera di stato cinese partner della compagnia e quarta età e alla cura delle persone non più autonome. assicurativa italiana Assicurazioni Generali. La delegazione, – composta da un gruppo di persone impe - Accolta dalla Madre Superiora suor Stella Cisterna e dall’eco - gnato professionalmente nel proprio paese sui temi sociali, e noma generale suor Caterina Molina, la Delegazione cinese era più precisamente sullo scottante e urgente argomento ri - accompagnata da rappresentanti delle Assicurazioni Generali.

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI Il saggio annuale delle “Ragazze” di Madre Teresa Michel All’Istituto Divina Provvidenza in Alessandria

Sabato 15 giugno a.t., finalmente si sono aperte le tende ros - se del gioioso palcoscenico dell’Istituto della Divina Provvi - denza, dove sono sbocciati fiori di tutti i colori e variopinte far - falle per addobbarlo e renderlo più accogliente e soprattut - to per mettere in scena il grande lavoro del saggio 2013 “Al - bero della gioia”. Ma i veri fiori sono stati i “ tesori” , ovvero le Ragazze, tanto ama - te da madre Michel , che hanno regalato ad un numeroso pub - blico due ore di spettacolo genuino ed un caloroso divertimento. Lo scopo della missione era di capire come vengono gestite Il saggio proposto era dedicato al tema della gioia e le pro - le case di riposo per anziani, poiché è intenzione della CNPC tagoniste l’hanno manifestata attraverso le loro molteplici pro - di istituirne in Cina anche per suoi collaboratori allorché an - poste, sia con bellissimi balletti, sia cantando e recitando. dranno in quiescenza. Va infatti rilevato che la CNCP è una del - Il loro impegno, durato per l’intera attività didattica che pre - le società più grandi al mondo con oltre 1.100.000 dipendenti. vede svariate fasi ad iniziare dalla progettazione per arrivare Oltre a visitare un istituto di cura, avevano interesse a cono - al termine della messa in scena vera e propria dello spetta - scere il sistema assistenziale per anziani che abbiamo in Ita - colo con scrittura dei testi, confezione dei costumi, prove con lia, nel suo aspetto normativo e statistico. la musica e dei canti, è stato decisamente apprezzato con ca - Avendo necessità di reperire molte informazioni con una sola lorosi applausi che chiudevano ogni proposta. visita, la struttura che avevamo scelto, non a caso, era quel - Le Ragazze hanno avuto modo di mettere in scena, quindi, la che nel panorama italiano potevamo definire particolarmente la loro bravura, evidenziando quella capacità innata ed acquisita rappresentativa: ubicata in centro città, privata, gestita da re - nel tempo. ligiosi, con impostazione di tipo familiare, con una retta di de - Il messaggio affettuoso lanciato dal palcoscenico vuole essere genza media e parziale contribuzione pubblica. un’importante comunicazione a tutti coloro che non sono a La Madre Superiora ha poi spiegato lo svolgimento di una ti - conoscenza di una realtà diversa, ma che vuole esprimere la pica giornata nell’Istituto e accompagnato la delegazione a vi - vera gioia di vivere, nonostante le molte difficoltà. sitare l’Istituto. Complessivamente gli ospiti cinesi si sono trattenuti 2 ore e Anche il riferimento alla Fondatrice ha voluto essere un mes - mezza e hanno ritenuto molto proficua la visita. Il capo mis - saggio attuale, vissuto attraverso le gesta delle Suore che con sione, il dott. Liang Senlin, ha particolarmente apprezzato l’at - amore e dedizione portano avanti tutta l’opera della grande mosfera di pacata serenità che ha percepito nell’Istituto, dove Donna. molto forte è il coinvolgimento della famiglia. “Per noi cinesi Tutto il gruppo delle Ragazze, guidato dall’intero staff e dalla – ha sottolineato il dott. Senlin – il legame con la famiglia è fon - suora, hanno donato il meglio e soprattutto ha voluto offrire damentale e viene rafforzato dai nostri anziani, che sono una grandi emozioni. fonte inesauribile di esperienza e soprattutto di saggezza”. Con l’occasione si vuole ringraziare la madre Superiora che quotidianamente permette tutto lo svolgimento dell’intera pro - grammazione stimolando le dirette interessate con attenzio -  MARIO MAIURI ne vera e partecipata, mettendo a disposizione strumenti con - soni alle situazioni. Inoltre, si ringraziano tutti coloro che hanno partecipato alla Pensieri (di un’anziana ospite) messa in scena dello spettacolo, mettendosi a disposizione per la giusta e laboriosa impresa. Anche le vendite delle torte, dei lavoretti in decuopage e dei Sopra l’altopiano di un monte biglietti della lotteria annessi alla festa hanno potuto contribuire ora mi vorrei trovare, all’obiettivo proposto. più vicina alle nuvole, più vicina al cielo. Accarezzare l’aria, poter vedere i colori nella loro pura interezza, sentire il canto degli uccelli, il sussurro degli alberi. E dentro di me provare la gioia di dire: “Sono tornata a casa”.

 MARIA GRAZIA IPPOLITI

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE Il ringraziamento va anche alla brava amica Daniela Scavio, in - di psicomotricità preparato dalla maestra Bazzali Lisa. Gran - segnante di musica, che collabora da sempre ed accompa - di applausi e sempre tanta allegria unita a qualche lacrima per gna la parte musicale. la tristezza di dover lasciare la nostra scuola, da tutti consi - Al termine del pomeriggio le tende rosse si sono chiuse sul - derata come una famiglia. le note del canto finale: un canto di gioia, che ha lasciato un’eco La festa si è conclusa il 7 giugno sera con una cena familia - di contentezza e di allegria in tutti. re con le insegnanti, i bambini e i loro genitori, che, a nome dei figli, hanno offerto un regalo ad ogni maestra.  ORIANA SCALZI La fine dell’anno scolastico è un tempo di festa, ma anche tempo di interrogativi per noi suore ed insegnanti: come con - tinuare il nostro servizio di educatrici e di religiose in un mon - do che continuamente cambia e continua a sfidarci? La no - Festa di fine anno scolastico stra sfida deve essere quella di annunciare la bontà e la mi - sericordia di Dio con la nostra vita e col nostro esempio, come La Spezia 6-7 giugno 2013 Papa Francesco continuamente ci esorta. Ringraziamo il Si - gnore per l’amore che ci dona ogni giorno, e per la Sua as - La festa per la conclusione dell’anno scolastico 2012-2013 sistenza. dei bambini che lasciano la scuola materna per avviarsi al - l’interno di un nuovo percorso di vita, cioè la scuola Primaria,  SUOR MARIA PETITO , PSDP ha avuto inizio nella mattinata del 6 giugno alle ore 9.30 con la Santa Messa celebrata da don Italo Sommi, animata e can - tata dai bambini. Nel pomeriggio alle ore 14.30 abbiamo partecipato con gran - Sempre le stesse canzoni..., de gioia ed emozione all’esibizione coreutica dei bambini del - non ce l’hai “Emma”? la leva 2007 che, seguendo il programma didattico di que - st’anno sull’educazione interculturale, hanno eseguito una dan - Casa di Riposo Madre Teresa Michel a Frascaro za per ciascun continente: la Tarantella dall’Italia, la Kwanzaa dall’Africa, la Cinematic Dance dall’India e la Danza del Cow - L’intervento di musicoterapia presso la casa di riposo di Fra - boy dall’America. scaro (AL) ormai dura da sette anni e prevede due gruppi di A conclusione, la madre Provinciale suor Rosanna e la diret - anziani divisi per reparto (piano), non per capacità residue, ma trice suor Fiorina, hanno consegnato a ciascun bambino il di - per scelta logistica, e per scelta terapeutica, facendo in modo ploma annuale. Tanti applausi e urla di gioia da parte di tutti. che anche le anziane che sono per esempio in carrozzina pos - Il giorno seguente, sempre alle 14.30, i bambini hanno dato sano vedere chi è ancora in grado di ballare e viceversa. ulteriore dimostrazione della loro bravura attraverso il saggio Le sedute si svolgono sempre alla stessa maniera, cioè con il solito cd, le solite canzoni, le solite anziane che ballano con me le stesse canzoni, il solito copione insomma; questo, al con - trario di quello che si potrebbe pensare, dà un punto di rife - rimento all’anziana, che sa quello che sta per succedere, pro - prio come accade nei bambini molto piccoli ad esempio con il ritmo della pappa; l’anziana impara le canzoni a memoria (sti - molo della memoria a breve e lungo termine); anche chi è af - fetta da demenza grave o Alzheimer le impara almeno un poco, si attiva una capacità residua a livello motorio quando si alza in piedi per ballare oppure quando le prendo le mani per muo - verle a ritmo di musica se l’anziana è costretta in carrozzina, si va ad incidere sull’umore del gruppo e anche del singolo im - pegnato nel ballo, si stimola nel ricordo di una gioventù, di quan - do si andava a ballare con la bicicletta,… Inoltre ogni seduta è diversa dall’altra sotto tutti i punti di vi - sta sopra indicati; durante questi anni di trattamento solo po - che anziane sono rimaste quelle che avevo conosciuto al mio arrivo, quando ancora l’attività si faceva nel salone in un grup - po unico portato lì per l’occasione: sembrava quasi una fe - sta, nella quale un cantante con la chitarra (io) viene e suona il suo repertorio, le sue canzoni, adeguandosi all’età media del - le anziane, certo, ma sembrava una esibizione e loro, le pro - tagoniste, diventavano come spettatrici del concerto, che sep - pur esteticamente bello lasciava loro davvero ben poco. I momenti più importanti della musicoterapia sono invece pro - prio quelli che a chi vede dal di fuori sembrano essere i più no - iosi, o ripetitivi o insignificanti, ma invece i momenti più belli sono quelli più semplici, meno artefatti. Sono molte le anzia - ne che adesso hanno un sorriso in più da dare ai propri pa - renti che arrivano a trovarle, magari proprio quando sono lì con me a ballare; e spesso dicono: “Mia mamma non ha mai bal - lato in vita sua….”. La società di oggi ci porta a vedere sempre chi ha di più di noi, ci mette in testa che dobbiamo avere sempre di più, che

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI l’er ba del vicino è sempre la più verde; i telegiornali parlano con equilibrio , prudenza e rispetto. Ci aiutava a cercare sem - solo di politica e di disgrazie; siamo sempre più vuoti, più scon - pre ciò che avesse valore davanti a Dio. tenti, perché non ci accorgiamo che le cose che davvero ser - Consolidava in noi, attraverso i suoi tratti carismatici, legami vono nella vita sono quelle che ormai molti (fortunatamente non umani e spirituali che a suo tempo avevano unito san Luigi Orio - tutti) non hanno più: cose semplici, non materiali, a volte un ne e la nostra beata Fondatrice. Riproponeva in questo modo sorriso o uno sguardo oppure solo il fatto di esserci al momento la forza e l’entusiasmo che, con il passare del tempo e delle giusto, quando serve; ecco dunque che non servono soldi e persone, si erano molto indeboliti tra i rispettivi istituti. Don Fer - notorietà: ma non è forse quello che Gesù ci ha sempre in - dinando invece ha continuato il suo dialogo con noi. “Voi sie - segnato…? te le mie suore, – ci diceva, – mi siete particolarmente care…” e ci nominava una per una…  MARCO PAVAN Fino all’ultimo, pur sofferente e anziano, da Genova egli si re - cava ad Alessandria nella nostra Casa Madre per visitare le suore e a portare loro un po’ di “provvidenza”: generi alimentari donati al suo Istituto, dove abbondavano… La condivisione, È ritornato alla Casa del Padre non solo di cose materiali, era per lui una forma per tradur - re in pratica, in maniera adeguata, l’esigenza evangelica del - Don Ferdinando Dall’Ovo la comunione, vissuta nella libertà e per amore del prossimo. “L’amico certo delle ore incerte” Grazie don Ferdinando, siamo orgogliose di averti amato come “nostro sacerdote”. Insieme alle mie consorelle mi sembra giusto ricordare don Fer -  SUOR MARIA TAMBURRANO , PSDP dinando Dall’Ovo, sacerdote orio - nino, deceduto inaspettatamen - te il 5 giugno 2013, al Piccolo Cottolengo di Genova-Paverano. Salutiamo Don Claudio Era nato a Soragna (PR), aveva 87 anni di età, 70 di professione Mons. Claudio Iovine, Relatore nella Congregazione per la Ca - religiosa e 60 di sacerdozio. nonizzazione dei Santi, nonché Cappellano nell’Istituto Madre Egli lascia a noi l’ammirevole ri - Teresa Michel in Roma, torna nella sua Diocesi di Susa, per cordo di un uomo di grande sen - nuovo incarico pastorale. sibilità umana e cristiana, di un sacerdote entusiasta del suo Cordiale e affabile con tutti, Don Claudio ha espletato con som - ministero, di un autentico maestro di vita spirituale, testimo - ma competenza e con spirito di servizio la funzione esercita - ne di una fede sicura e concreta. ta, conquistando l’ammirazione e l’affetto dei suoi collabora - Don Ferdinando era per noi Piccole Suore della Divina Prov - tori di lavoro. videnza, “ l’amico certo delle ore incerte” , come, per sottoli - neare la sua piena e rassicurante disponibilità, lo aveva defi - nito la nostra superiora generale emerita, madre Anastasia Pin - to Gonçalves. Per questo ella, alla notizia del suo decesso, ad - dolorata, ne rievocava i tanti ricordi e ne esaltava le molte vir - tù di zelo sacerdotale e d’intelligente direttore spirituale. Fin dai tempi in cui era stato nostro cappellano nella Casa Ma - donna della Salve a Roma, e poi sempre nelle altre situazio - ni, anche da lontano, egli ci ha espresso la sua predilezione e ci ha accompagnato con una costante e solida direzione spi - rituale. Ci infervorava alla preghiera, ci stimolava all’attuazione di li - turgie solenni e belle, perché, come soleva affermare, tutto ciò che è bello, partecipa in qualche modo della bellezza di Dio e ci avvicina a lui. Con il suo consiglio dava conforto, ci so - steneva nelle difficoltà che si dovevano affrontare, valutando

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE Nella nostra Casa Generalizia, alla quale è annessa la Casa bilità carismatica e adeguata preparazione professionale; cer - per l’assistenza alle Signore anziane, egli è stato modello di chiamo quindi di lavorare con stile partecipativo e di valoriz - discrezione e di affabilità sincera. Come sacerdote egli ha orien - zare le nostre competenze. tato la sua azione pastorale nei nostri riguardi verso l’opera - Sono direttamente impegnate nell’opera suor Josmy Ma - tività evangelica e lo spirito di servizio. Mancheranno le sue pa - ramveettil e suor Rosely Moolauriyil Veedu, che di recente han - cate, ma incisive esortazioni a seguire le logiche dell’amore nel - no conseguito il diploma per assistenza educativa a minori di - la donazione di sé. sabili. Le Signore assistite possono dirsi fortunate per aver goduto Per questa e per altre opere sarà tuttavia provvidenziale an - della sua disponibilità all’ascolto, e della sua sensibilità ai loro che l’apporto di suor Romia Rodriguez, che il 20 febbraio scor - problemi e al loro bisogno di attenzione e di sostegno psico - so ha conseguito la laurea in medicina presso il “St. John’s logico e spirituale. Don Claudio non si è mai risparmiato di es - Medical College” a Bangalore. sere vicino a loro, anche nei momenti più difficili. A tutte ripetiamo l’augurio espresso dal dr. Abul Kalan in que - A lui gli auguri più sinceri per la missione più ampia che l’at - sta occasione, di essere generosi nel porgere le loro mani ai po - tende nella nuova realtà ecclesiale. veri e di sollevare gli emarginati dalla povertà e dalla malattia.

 MT  SUOR REJEENA CHIRAMEL , PSDP

DALL’INDIA DAL BRASILE Centro diurno per disabili Jornada mundial da Juventude Mother Theresa Grillo – Poyya “Bote fé, bote esperança, bote amor !” (Papa Francisco)

In occasione del 15° anniversario della Beatificazione della Fon - La Settimana della Gioventù di Rio de Janeiro ha de - datrice e del 15 anniversario dell’apertura della comunità “Mo - lineato il magistero spirituale e sociale di Papa Fran - ther Theresa Grillo Convent” in Poyya, noi suore della Dele - cesco. Gli incontri con i giovani di tutto il mondo, gazione India abbiamo inaugurato un centro diurno per l’ac - la classe dirigente brasiliana, le gerarchie ec - coglienza di minori diversamente abili. In tal modo vogliano dare clesiastiche e i cosiddetti “ ultimi ”, cioè i tossico - una risposta concreta a una necessità emergente di questo dipendenti, i detenuti, gli abitanti delle favelas territorio, dove già operiamo sul piano pastorale e promozio - nale soprattutto per la donna. hanno certificato che per Francesco non esistono Nascere disabili in un paese povero vuol dire essere condan - livelli diversi di società, ma tutti sono uguali. nati a un ruolo secondario nella società. Secondo lo stile e il ca - Ai giovani ha parlato con la stessa forza con cui si risma della beata Teresa Grillo Michel, il nostro centro diurno si è rivolto ai governanti, ai vescovi ha teso la mano propone quindi di aiutare bambini e ragazzi con problemi men - come ai detenuti e ai malati dell’ospedale di San tali e fisici a curarsi e a sviluppare le proprie capacità, aiutan - Francesco d’Assisi. Inoltre, ha confermato il primato do le famiglie con un supporto psicologico e consigli pratici. della Vergine Maria come madre e punto di riferi - “La cura e il rispetto che dedichiamo agli handicappati testi - mento per tutta l’umanità, non solo per i credenti. moniano la nostra fede nella dignità della persona umana e Una Vergine simboleggiata nella piccolezza di di - la nostra decisione di proteggere i diritti dei nostri fratelli più mensioni ma nella grandezza di significato della sta - piccoli” ( Direttorio generale PSDP , n. 4). tuetta di Nostra Signora di Aparecida. La gente del paese ha accolto con gioia questa nuova inizia - La realizzazione della GMG in Brasile, che in diver - tiva umile e povera. L’apertura ufficiale del centro é avvenu - ta il giorno 10 luglio 2013. Insieme a noi suore, pervenute da si modi ci ha coinvolto attivamente, ha rinvigorito in ogni comunità della Delegazione, con 12 minori disabili e le noi PSDP che operiamo in questa nazione, il dina - loro famiglie, erano presenti i rappresentanti delle autorità ci - mismo e l’audacia, il sentire di essere Chiesa e il de - vili, padre Sebastian Jacobi Osj e molti parrocchiani. siderio di essere apostoli. La missione michelina della carità nel contesto della nostra ter - Suor Claudia de Freitas ci fa rivivere, qui di segui - ra tende dunque a radicarsi ed esige da noi grande disponi - to, le emozioni di quei giorni.

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI O Rio de Janeiro – Brasil Na Eucaristia, celebrada – viveu dias memoráveis e para bispos, sacerdotes, inesquecíveis de “Sé religiosos/as e seminaris - Apostólica”, ao hospedar tas, Papa Francisco refle - na “Terra de Santa Cruz”, tiu sobre três aspectos da a figura do amado e sor - nossa vocação: chama - ridente Papa Francisco e, dos por Deus, a anunciar com ele, a multidão de jo - o Evangelho e a promover vens de “todas as raças, a cultura do encontro. línguas, povos e nações!” Disse: “Animem os jovens Ao desembarcar, ganhou para que saiam. Não te - o coração da nossa gen - nham medo! Os apóstolos te ao dizer: “Aprendi que, fizeram antes de nós.” para ter acesso ao Povo Brasileiro, é preciso ingressar pelo por - Irmã Nilza e Irmã Vergínia lá estavam representando toda tal do seu imenso coração. Não tenho ouro nem prata, mas tra - a Congregação, já que foi estipulado pelos organizadores, go o que de mais precioso me foi dado: Jesus Cristo! Venho somente duas Irmãs de cada Congregação . em seu Nome, para alimentar a chama do amor fraterno que Na festa de acolhida aos jovens, falou: “Sempre ouvi dizer que arde em cada coração e desejo que chegue a todos e a cada o carioca não gosta de frio e de chuva e vocês estão mostrando um a minha saudação”: “A paz de Cristo esteja com vocês!” que a fé de vocês é mais forte que o frio e a chuva! Queridos No caminho o Papa, que havia dispensado carro blindado, abriu jovens, “bote fé” e a vida terá um sabor novo; “bote esperan - o vidro do carro simples que o conduzia, para ver e abençoar ça” e todos os seus dias serão luminosos; “bote amor” e sua a multidão e, quando parado, beijar as crianças. Esse cenário existência será como uma casa construída sobre a rocha, seu se repetiu por toda a semana, quando o Pontífice percorria as caminho será alegre, porque encontrará muitos amigos que irão ruas do Rio de Janeiro. caminhar com você; “bote esperança” para percorrer com ale - Nas areias brancas da Praia de Copacabana, palco dos prin - gria o caminho do futuro; “bote Cristo” e verá crescer as asas cipais eventos da Jornada, mais de três milhões de pessoas! da esperança para percorrer o caminho do futuro. Sejam os por - Espetáculo incrível de fé, unidade, vibração, alegria! Todos que - tadores da esperança e não se deixem manipular.” Durante a riam ver e ouvir Papa Francisco: “Vim para encontrar jovens que Via Sacra, acompanhou as mais de 300 pessoas que ence - vieram de todo o mundo, atraídos pelos braços abertos do Cris - navam as 14 estações. Além da vida de Jesus, cada uma abor - to Redentor. Eles querem agasalhar-se no seu abraço, para jun - dava um tema que servira como reflexão para a juventude. Fa - to de seu coração ouvir de novo o seu potente e claro cha - lou muito sobre a cruz “Jesus carrega as nossas cruzes e nos mado:’Ide e fazei discípulos entre todas as nações”. Cristo “bota diz: “Coragem! “Eu a levo contigo e eu venci a morte e vim para fé” nos jovens e confia-lhes o futuro de sua própria causa. Tam - te dar a esperança, te dar vida.” bém os jovens “botam fé” em Cristo. Eles não têm medo de Na visita à favela de Varginha, exclamou: “a fé não pode estar arriscar a única vida que possuem, porque sabem que não se - divorciada das exigências sociais, ninguém pode permanecer rão desiludidos! A juventude é a janela pelo qual o futuro en - insensível às desigualdades que existem no mundo”. O Papa tra no mundo!” também criticou a “pacificação” das comunidades, ao afirmar Em Aparecida, o Papa conclamava: “queridos irmãos e irmãs que tal esforço “não será duradouro” enquanto persistir o “aban - sejamos luzeiros da esperança! Se caminhamos na esperan - dono da periferia. Pediu que não deixemos entrar em nosso co - ça, há alegria em nosso coração! Viemos bater à porta da Casa ração a “cultura do descartável”. “Acentuou a importância da de Maria. Ela nos fez entrar, nos aponta o seu Filho, e nos pede: “cultura da solidariedade”, que vê no outros um irmão”. Lem - “Fazei o que Ele vos disser” (Jo 2,5)”. brou que “a medida da grandeza de uma sociedade é dada pelo A juventude argentina foi presenteada com um encontro na Ca - modo como a sociedade trata os mais necessitados.” tedral São Sebastião. O Papa agradeceu aos que estavam den - No encerramento da Jornada, o Papa Francisco falou para três tro da Catedral e aos 30 mil que estavam do lado de fora, sem milhões de fiéis e convocou os jovens a serem “protagonistas espaço para entrar. Disse: “O que eu desejo de vocês é que da história e construam um mundo de irmãos, justiça, amor, se façam ouvir nas dioceses, quero que a Igreja saia às ruas, paz, fraternidade, solidariedade.” Exortou os jovens sobre os quero que nos defendamos de tudo que seja instalação, co - riscos de valores efêmeros como sucesso, dinheiro, poder e modidade, que seja clericalismo, que seja estar fechados em para as atitudes egoístas. nós mesmos. Façam-se ouvir e cuidem dos dois extremos da A Celebração Eucarística do Envio e Encerramento da Jorna - história dos povos, que são os idosos e os jovens”. da teve o maior público já reunido em um evento no Rio de Ja - neiro, mais de três milhões e oitocentas pessoas. Era um mar humano e colorido na orla de Copacabana! O silêncio, o re - colhimento, a atenção toda voltada para o Papa onde, mais uma vez, fez ressoar o mandato do Senhor: “Ide e fazei discípulos entre todas as nações!” Jesus lhes chama, queridos jovens, a transmitir a experiência da Jornada aos demais. Jesus lhes cha - ma a ser discípulos em missão! O que nos diz o Senhor? “Ide, sem medo, para servir”. “Queridos jovens, Jesus Cristo con - ta com vocês. A Igreja conta com vocês. O Papa conta com vocês. Que Maria, Mãe de Jesus e Mãe nossa os acompanhe com a sua ternura. O adeus do Papa Francisco: “Parto com a alma cheia de re - cordações felizes, essas estou certo, tornar-se-ão orações. Nes - te momento já começo a sentir saudades do Brasil, deste povo tão grande e de grande coração, este povo amoroso. Sauda - des do sorriso aberto e sincero que vi em tantas pessoas, sau - dade do entusiasmo dos voluntários. Saudades da esperan -

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE ça no olhar dos jovens no Hospital São Francisco (dependen - tos colhidos pelo contínuo esforço e luta do Grupo. Após a tes químicos). Saudades da fé e alegria em meio à adversida - avaliação, debate de algumas propostas e considerações, re - de dos moradores de Varginha. Tenho certeza de que Cristo solveu-se mudar o nome de Grupo Gestor, para “Conselho vive e está presente no agir de tantos e tantas jovens e demais Técnico”, assim constituído: pessoas que encontrei. Obrigado pelo acolhimento e o calor  Irmã Maria do Socorro Pereira Galo – Diretora da amizade que me foram demonstrados. O Papa vai embo -  Jean Valter M. Neto – Financeiro, Contador ra e lhes diz: “Até breve e não se esquecem de rezar por mim.  Rose Margareth Reinald – Coordenadora Pedagógica Um abraço a todos. Que Deus lhes abençoe”!  Elza Fenali – Financeiro, Contabilidade Nossa Congregação participou vivamente da Jornada Mun -  Rita de Cássia C. Viana – Assistente Social dial da Juventude. O Educandário “Nossa Senhora de Na - O Conselho Técnico continua a sua missão de apoiar a Direção zaré hospedou 113 peregrinos da Polônia, Itália, Estados do Colégio em suas decisões e conta com as orientações e o Unidos, Brasil e peregrinos de língua espanhola, distribuídos apoio do conceituado empresário, Sr. Sinésio Volpato, Presidente na quadra de esportes e salas de aula. Tínhamos sete mis - do Conselho de Administração da AGROVENTO S.A., que, num sas diárias, encontros de catequese e de oração. Vivemos gesto de generosidade, diz-se honrado em nos ajudar. dias de graça, de bênção especial de Deus! Desse modo, a Comunidade do Colégio Michel, sente-se am - parada e segura, frente aos constantes desafios da Obra. Ao  IRMÃ CLÁUDIA DE FREITAS , PIDP agradecer-lhes, carinhosamente, queridos (as) colaboradores (as), estejam certos da nossa presença com as orações. E que o Deus da paz esteja com vocês e suas famílias. Muito obri - Avaliação do processo administrativo gada! “Por tudo, demos graças a Deus!” e pedagógico  IRMÃ CLÁUDIA DE FREITAS , PIDP Colégio “Madre Teresa Michel” – Criciúma (SC)

Suor Cláudia de Freitas presenta una pagina di crona - Jogos interclasse de futebol ca riguardante il nostro collegio di Criciúma (SC). Vista la necessità, è stata collegialmente valutata la situazio - Colégio “Sagrado Coração de Jesus” (RJ) ne generale dell’Istituto e meglio definito il ruolo del - l’equipe dirigente. Oltre alle normali lezioni curriculari, la nostra scuola of - fre a tutti gli alunni la possibilità di frequentare l’attività Avaliar um processo, é falar de algo que teve origem, se mo - promozionale e l’avviamento alla pratica sportiva. A vimentou e evoluiu. É ter a alegria de fazer memória desta evo - proposito la direttrice suor Cassia de Oliveira ci parla bre - lução e movimento, às vezes trabalhoso, difícil, mas compen - vemente di un incontro agonistico interclasse del Colle - sador! Este “processo” na história do Colégio Michel, tem pá - gio “S. Cuore di Gesù” di Valença (RJ). ginas de rara beleza, atos de generosidade e de valores hu - manos inigualáveis – riqueza “que o ladrão não rouba, nem a O Colégio Sagrado Coração de Jesus, realizou de 26/08 a traça rói...” Na verdade, como é belo e confortante, encon - 03/09 os seus jogos interclasse de futebol de salão – o fut - trarmos, nas dificuldades que a vida às vezes nos oferece, pes - sal. O campeonato envolveu alunos do Ensino Fundamental soas acolhedoras, dispostas até ao sacrifício pessoal, para nos II e Ensino Médio e as disputas esquentaram as tardes com ajudar e apoiar de maneira gratuita, disponível e eficiente. Este uma alegria contagiante e com a presença de familiares na é o “retrato” do incansável Grupo Gestor que atua no Colégio. quadra de esportes que vieram prestigiar seus filhos nos jo - No dia 02 de julho de 2012, aproveitando a visita da Supe - gos. No final do campeonato, foram premiados os times ven - riora Provincial, Irmã Maria Neide Gomes Nascimento, o re - cedores dos dois segmentos, com medalhas e troféus. Para ferido Grupo se reuniu. Estava presente também, a nova Di - o segundo lugar, foram entregues medalhas. Momento de des - retora do Colégio Michel: Irmã Maria do Socorro Pereira Galo, contração e de empenho de toda a equipe em fazer com que que conduziu o momento de oração e reflexão. Agradeceu família e escola estejam cada vez mais integradas e felizes. o compromisso, a responsabilidade, a persistência e a dedi - Por tudo demos graças à Divina Providência! cação de cada um, de cada uma. Como símbolo das expe - riências que viveram, ofereceu-lhes uma “pérola”, sinal dos fru -  IRMÃ CASSIA MARIA DE OLIVEIRA , PIDP

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI A eucaristia e os pobres

L’Eucaristia e i poveri. È il tema dei corsi di esercizi spirituali annuali effettuati a Belo Horizonte (MG) con la guida di suor Maria de Lourdes Augusta.

Este foi o tema de nosso Retiro Anual 2013, em dois grupos de retirantes (janeiro e julho). Gostaria de compartilhar algo des - sa primeira experiência como Orientadora do Retiro: momento de graça e liberdade. Graça pela oportunidade de sentir-nos contempladas e muito amadas por Deus. Liberdade para re - ver nossa vida e pôr-nos “em dia” com o que Deus pede de nós. Sob o olhar de Nossa Senhora do Silêncio, entramos em clima de recolhimento para, em comunhão com Jesus Eu - carístico, renovar nossa opção pelos pobres. Dentre os mui - tos tipos de silêncio, perguntamo-nos sobre o silêncio que nos prepara para escutar o grito calado dos pobres e perceber misericórdia, no dia-a-dia. Assim, comungamos Jesus para o apelo de Jesus nos fatos da vida. Qual silêncio que nos pos - que a vida de Jesus em nós se torne vida para os irmãos e sibilita acolher a voz de Deus naquele que sofre, na ausên - irmãs, especialmente os mais pequenos e pobres. cia de todas as vozes? É o silêncio dos profetas! Este silên - A exemplo de Madre Michel, somos chamadas a viver eu - cio nos prepara para escutar e falar em nome de Deus! caristicamente participando, diariamente, do mesmo pão e do A Vida Religiosa tem missão profética na Igreja e no mundo. mesmo cálice, numa oferenda agradável e fecunda para a vida Somos convidadas, portanto, a cultivar o silêncio profético, da Igreja. Maria, mulher eucarística, é nosso modelo! O mis - quer em sua dimensão ativa de fazer silenciar o barulho den - tério eucarístico nos toca e nos ultrapassa. Nossas palavras tro de nós, quer na dimensão passiva de aguardar e esperar se tornam pobres para expressá-lo ou dizer algo mais, por isso algo que deve acontecer e que nos permite escutar o inau - deixemos falar o coração: dível – fruto da ação do Espírito de Deus em nós. A experiência do profeta Elias nos ajudou a iniciar-nos no silêncio proféti - Encarnação e Eucaristia co. Sentindo-nos abraçadas pela ternura, compaixão e mi - sericórdia de Deus, procuramos aprofundar a razão de ser do Duas faces de um único mistério: Deus-Amor! nosso Seguimento a Jesus Cristo: tarefa que supõe a con - Amor que desce à terra, em forma humana... versão do coração. Nesse processo, a Eucaristia constitui o Amor que se esconde, em forma de pão... centro e o ápice de nosso caminhar. Diante do mistério divino, não há palavras. Viver a Eucaristia é fazer de nossa vida: ofertório, consagração Somente o silêncio pode captar: e ação de graças. Oferecemos nossa vida através da Con - a profundidade do amor, a sublimidade da entrega. sagração Religiosa, assumindo: o compromisso de uma vida Deus-Amor: despojamento, humildade, esvaziamento! pobre, comprometida com os pobres; o serviço amoroso e Comensalidade, entrega, fidelidade! gratuito para com todos, através de uma vida casta e co - “Amou-nos até o fim”. ração puro; buscamos a fidelidade a Deus e à sua Palavra Esse é Jesus: amor de Deus pelo voto de obediência. Fazemos de nossa vida uma Con - pulsando no coração da humanidade! sagração, ao vivermos o abandono filial à Divina Providên - cia; quando depois de entregar tudo o que temos, conse - guimos nos entregar, com alegria e generosidade, com le -  IRMÃ MARIA DE LOURDES AUGUSTA , PIDP veza e suavidade, como fez Madre Michel, tornando-se “ins - trumento” nas mãos de Deus e “pão” na mesa dos últimos. Nossa vida se torna Ação de Graças quando a Eucaristia é prolongada na vida. É a vivência da caridade, da compaixão- Vocação e missão “Felizes vocês jovens que podem fazer muito pela Igreja” (Madre Teresa Grillo Michel)

Vocazione e missione sono un tutt'uno. L’evangelizzazione, infatti, deve svilupparsi a partire da una profonda espe - rienza di Dio, vivendo intensamente la missione, che co - stituisce l’identità della vita consacrata, e accentuando la carità che è la credenziale di questa forma di vita non solo a parole, ma con i fatti. Riportiamo qui di seguito la te - stimonianza delle nostre suore e formande, impegnate nel - la chiesa locale a testimoniare la propria vocazione e il ca - risma di madre Teresa Michel.

Em Agosto, mês dedicado às Vocações, no Brasil, as Irmãs Maria de Lourdes Augusta, Maria Gorete Boaventura, Marcela Rodrigues e a Postulante Bianca Aparecida Oliveira partici- param de missões e eventos vocacionais. Estiveram em Cris -

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE a presença de nossa Superiora Geral – Madre Natalina Rog - noni – em oração e discernimento, foi decidida a criação da Comunidade em Bertópolis, como ato capitular. Em várias reu - niões do Conselho Provincial a pauta principal era: Quais Ir - mãs? Quem assumiria o trabalho nas Obras? Foram mo - mentos angustiantes neste desejo de formar a Comunidade tão sonhada por nós! E Dom Aloísio sempre paciente a nos esperar e a nos apoiar.

Quem concretiza nossos sonhos é Deus! Madre Michel viveu a experiência do Abandono à Divina Pro - vidência e nós estamos em sua escola. Deixamo-nos ser con - duzidas por Deus! Foi então que Eu, Irmã Helena Maria de Áza - ra participando da Assembleia da CRB-MG (Conferência dos Religiosos do Brasil em Minas Gerais), fiquei sabendo com maior clareza do projeto da CRB-MG que contemplava a In - tercongregacionalidade e que Dom Aloísio já tinha entrado em contato com a CRB-MG, pedindo Irmãs para sua Diocese. Co - tiano Otoni, juntamente com Ir. Paula Tavares, em sua Paró - meçamos a reunir com as Congregações afins, juntamente com quia de origem, dedicada a Santo Antônio. Durante os qua - a CRB-MG, para planejarmos a dinâmica da Comunidade e tro dias foram realizados encontros com crianças, com jovens quais Irmãs fariam parte do projeto; tudo isso juntamente com e visitas às famílias. Dom Aloísio. Elas participaram também da Missão promovida pelo GRA - Assumimos o Projeto em quatro Congregações: Nós, Pe - VO CRB-MG (Grupo de Reflexão Vocacional da Conferência quenas Irmãs da Divina Providência, Irmãs Franciscanas Pe - dos Religiosos do Brasil – Minas Gerais), do qual Ir. Gorete faz nitentes Recoletinas, Irmãs de São José Rochester e as Fi - parte. Nessa Missão, várias Congregações Religiosas estiveram lhas de Jesus. A abertura oficial da Comunidade Intercon - presentes na cidade de Betim, região Metropolitana de Belo gregacional aconteceu no dia 31 de maio de 2013, dia da Pás - Horizonte; foram três dias de celebrações, formação e en - coa do Senhor, em Bertópolis. Um pequeno município, com contros. E, para encerrar o mês dedicado às Vocações, na 4.498 habitantes, composto de oito comunidades rurais e um Festa do Bem Aventurado Pe. Eustáquio, participaram da “Ten - distrito. Nessas comunidades encontram-se os índios Ma - da Vocacional”, na Paróquia Sagrados Corações, em Belo Ho - chacalis, um Quilombo, um Assentamento e moradores ru - rizonte, próxima à nossa Casa de Formação São José, onde rais e urbanos. É uma das cidades do Vale do Mucuri, que foi realizado o Terço Vocacional que contou com a presença faz divisa com a Bahia. de vizinhos, leigos, religiosos e michelinos. Em todos os mo - O nome da Comunidade Intercongregacional é: Missionárias mentos, o empenho foi grande para divulgar a vida da Bem a Serviço do Reino. As Congregações assumiram esse Aventurada Madre Teresa Grilo Michel, em prol da constru - compromisso com a Diocese de Teófilo Otoni por quatro anos. ção do Reino de Deus. A avaliação geral será realizada anualmente, com a presen - ça da CRB-MG, as Congregações e o Bispo da Diocese de  IRMÃ Mª GORETE (JUNIORISTA ) Teófilo Otoni. Irmã Maria Elena dos Santos nos representa nes - E BIANCA (POSTULANTE ) te momento, mas podemos trocar de Irmãs quando a pro - víncia desejar ou a própria Irmã necessitar sair. “É nossa Missão difundir a fé a esperança e a caridade en - tre os mais necessitados” (Const. 13). Agradeçamos a Deus Sonho da Província do Imaculado por mais esta oportunidade de servi-Lo na pessoa do ne - cessitado! Na certeza de que Deus caminha conosco, reze - Coração de Maria! mos por esta comunidade missionária. Comunidade de Bertópolis (MG)  IRMÃ CONCEIÇÃO CUNHA E IRMÃ HELENA MARIA DE ÁZARA , PIDP Il 16 febbraio 2013, il vescovo di Teofilo Otoni (MG), Dom Aloisio Stained Glass, aderendo ad un progetto della Con - ferenza dei Religiosi in Brasile, deliberava la formazio - ne di una nuova comunità intercongregazionale nella pic - cola città di Bertópolis, per una nuova evangelizzazio - ne nelle zone rurali e indigene. La nostra provincia reli - giosa di Minas Gerais, in fedeltà al carisma di madre Mi - chel, inviava quindi la nostra consorella suor Maria Ele - na dos Santos a far parte di questa missione.

Desde 2008, no Governo Provincial da Irmã Bertila, esta Co - munidade era sonhada! A semente foi lançada na Província, mas devido a tantas Obras e o número reduzido de Irmãs, o sonho foi sempre adiado. A cada dia sentíamos que era von - tade de Deus realizar tal Missão! E o Bispo, Dom Aloísio Jor - ge Pena Vitral, da Diocese de Teófilo Otoni, sempre incenti - vando e expondo a grande necessidade de nossa presença como Pequena Irmã. Em 2011, no Capítulo Provincial, com

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI DALL’ARGENTINA Día del inmigrante Gruta Nuestra Señora de Lourdes a Puerto de Mar del Plata

Presso la cappella del nostro Istituto, a Mar del Plata, in occasione della giornata degli immigrati, è stata celebrata una solenne liturgia eucaristica, seguita da una folclori - stica e commovente processione presso l’attigua grotta della Madonna di Lourdes.

El domingo 1° de septiembre tuvo lugar la Fiesta del día del Inmigrante en la Gruta de Lourdes de Mar del Plata. La ce - lebración litúrgica comenzó a las 10 en la capilla y fue pre - Cumpleaños sidida por el Pbro. Miguel José Cacciutto, Delegado Epis - “Hogar Nuestra Señora de Lourdes” copal para la Pastoral de Migraciones y Turismo, en nom - bre del Señor Obispo diocesano. El servicio litúrgico estu - Piccola cronaca delle feste per i compleanni delle suore vo a cargo de la Secretaría de Pastoral y Liturgia de la Gru - e degli ospiti della casa di riposo “Nostra Signora di Lour - ta de Lourdes. des” a Mar del Plata. Durante la procesión de ingreso «las gaitas» del Centro Gallego marplatense irrumpieron con sus sones. En el transcurso de Todos los últimos viernes de cada mes festejamos los cum - la Santa Misa la animación coral estuvo a cargo del Coro del pleaños en nuestro hogar. Las hermanas, la Fraternidad Nue - Centro Gallego. Luego de la distribución de la comunión se dió va y el padre Miguel Caccituo organizan y animan la celebración lectura al Mensaje de Mons. Antonio Marino, Obispo de Mar del don de la vida de las abuelas, abuelos y de las niñas con del Plata, con motivo de la fiesta. capacidad diferente. Participaron distintas delegaciones extrajeras: españolas (an - Todas las personas que lo desean están invitadas a participar daluces, gallegos, etc.), italianas (particularmente del sur), por - colaborando, además, con todo lo necesario para la merienda. tuguesa, paraguaya y boliviana (con gran presencia de las dis - La celebración es una gran fiesta en la que el corazón de nues - tintas advocaciones marianas honradas en Bolivia). También tros hermanos se renueva con el don de la Amistad. Los acor - había delegaciones nacionales, entre las cuales, la más nu - des del acordeón del P. Miguel, las guitarras y disfraces de los merosa fue la de Corrientes. voluntarios, animan el encuentro aportando el colorido del amor Acompañaron, a su vez, autoridades civiles y militares (Armada fraterno y de la vida compartida. Las persona que viven en Argentina, Prefectura Naval Argentina y del Ejercito Argentino). nuestra casa, en la medida de sus posibilidades, cantan y bai - Finalizado el oficio religioso, se inició una colorida procesión lan expresando así su gozo. encabezada por la cruz procesional y la participación de to - La Hermana Imelda ha querido festejar también su cumple - dos los presentes hasta la explanada de la Gruta. Durante el años. Esto ha sido un motivo de alegría para todos. El único transcurso de la misma las gaitas gallegas fueron acompañando deseo de la Hermana era festejar la vida en conjunto y esto con su música hasta llegar a los pies de la Virgen donde se redobló el clima de fiesta en ese día. Todos esperan con gran entonaron las estrofas del Himno Nacional Argentino. Mientras ansiedad los festejos del cumpleaños cada mes. ¡Qué hermoso tanto se izaron las banderas y del Estado Vatica - es celebrar el don de la vida como una gran familia en el es - no. Acto seguido el Coro del Centro Gallego amenizó con sus píritu de nuestra Fundadora! voces. Luego algunas personas de la delegación boliviana re - La Beata Madre Teresa nos dice también hoy: “Ustedes es - alizaron la interpretación de danzas típicas de su país. tán haciendo los cimientos del edificio con vuestros sacrificios Para finalizar, se realizó una ofrenda floral a Nuestra Señora de y sufrimientos, y Dios los ve y los bendecirá… Sigan orando Lourdes y las gaitas gallegas despidieron a los presentes en - con fe… Sois Hijas de la Divina Providencia, y debéis fiaros tre fuertes aplausos. de Ella….Así que ¡coraje!” (MTM 27.2.1937).

 LEONARDO ABEL POZZOBON  SOR GERTRUDIS WELCHEN , PSDP

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE “Il Signore ci conforta con la dolce fede che non si perdono quelli che si amano in Lui… Speriamo quindi che li rivedremo ancora questi esseri amati che sono morti nel suo bacio e che Egli ci nasconde per poco per ridonarceli in una patria migliore”. (MTM, 13.2.1922)

u Suor Iêda de Carvalho , nata a Bom Sucesso (MG) Brasile, deceduta a Belo Horizon - te (MG) il 16 maggio 2013 all’età di anni 95, di cui 60 di vita religiosa. Donna profetica e coraggiosa, realistica e sensibile verso il prossimo, specialmente i più poveri. Inse - gnante di matematica per più di quarant’anni e operatrice pastorale in vari ambiti, ha sempre testimoniato con umanità ed equilibrio l’amore del Signore, seguendo fedel - mente lo spirito di madre Teresa Michel.

Honória Alvarenga Augusto, mamma di suor Maria de Lourdes, deceduta a Conselheiro Lafaiete (MG) Brasile il 23 marzo 2013 al - l’età di anni 87. Ha vissuto con fede e dignità la sua missione di donna e di madre, edificando tutti per la sua semplicità, il coraggio e la gioia. Seppe equilibrare la tenerezza e la fortezza, l’amore per t Dio e la dedizione alla sua famiglia e a quanti entrarono a far par - te della sua vita. Espresse grande zelo apostolico in numerose associazioni ecclesiali. I suoi cari e quanti l’amano la ricordano con profonda gratitudine.

Irma Prina vedova Vicini, cognata di suor Ortensia Vicini, de ceduta a Ricciano di Casale Corte Cerro (VB) il 7 giugno 2013 all’età di anni 84. “Il tuo amore ci ha insegnato ad amare, la tua bontà ci ha indicato il cammino, il tuo do - u lore ci ha trasmesso la fierezza di vita”. Così si esprimono, addolorati, i suoi familiari e i numerosi amici di Ricciano di Casale, che l’hanno tanto amata e generosamente so - stenuta nel periodo della sua malattia.

Alfredo Capisani, deceduto a Busto Arsizio (VA) il 3 settembre 2013 all’età di anni 80. Era un cristiano convinto e impegnato, mol - to disinvolto nel dare testimonianza della sua fede. Ha donato tutto se stesso alla famiglia e a quanti chiedevano il suo aiuto, dimostrando sempre cordialità, apertura e capacità di dialogo. In modo particolare ha amato la nostra congregazione, dove tra t l’altro aveva le parenti suor Eurosia e suor Lucia Gazzi. A lui sia - mo grate per la valida collaborazione offertaci in tanti anni, so - prattutto nella Casa generalizia, insieme alla sua amata sposa Anna Maria.

Bruna Tamburrano vedova Bolognese, zia di suor Maria Tamburrano. Nata a Gi - u nosa (TA), deceduta a Rubiera (RE) l’8 settembre 2013 all’età di anni 92. La sua esi - stenza è stata contrassegnata da una generosità senza limiti e dall’amore immen - so per la sua famiglia e per i suoi parenti. Madre di quattro figli e moglie adorabile, fu vera eroina al tempo della grande emigrazione dal Sud al Nord Italia. Chiunque l’abbia conosciuta non dimenticherà mai la sua accoglienza sorridente e la sua af - fabilità sincera.

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI Speciale tenerezza e cura in lei di un male molto temuto. In quello stato di ansia chiese a sua ma - La mia nipotina Navina di tre anni e mezzo fu ricoverata d’urgenza in dre la corona del Rosario, posta accanto al letto come dono di un’ami - ospedale in gravi condizioni fisiche per sospetta bronchite. Col passa - ca di famiglia. La strinse fra le mani tutta la notte, e invocò ripetutamente re dei giorni, nonostante molti esami e cure, la bambina peggiorava. In - la beata Teresa Michel, la cui effigie era in essa incorporata. Giovanna non fine le fu riscontrata una cisti di natura congenita al polmone destro, conosceva la Beata, ma a Lei affidò con estrema fiducia l’ansia che l’op - primeva. Il responso medico fu felice in quella, e nelle visite successi - e fu quindi sottoposta con immediatezza a intervento chirurgico. Vista vamente ripetute per aver conferma dell’assenza del male temuto. La Si - la gravità del caso, insieme alla mia famiglia e alle suore ho pregato gnora Giovanna sa di dover essere grata alla beata Teresa Michel per la fervidamente la beata Teresa Grillo Michel perché intercedesse per la serenità ritrovata e per il recupero delle forze necessarie per lavorare. Al sua guarigione e ho posto una sua reliquia accanto alla piccola. L’ope - benessere materiale si è aggiunto per lei un benessere spirituale, stret - razione si svolse con successo l’11 febbraio scorso e da allora Navina tamente legato alla venerazione per la Beata benefattrice. sta meglio. La materna intercessione di madre Teresa Michel ci ha ot - tenuto questa grazia. A Lei esprimiamo la nostra gratitudine per que -  PIETRO TAMBURRANO , B ERNALDA (MT) sta speciale tenerezza verso la mia nipotina bisognosa.

 SUOR ANCY PILLERKATTIL , K UMBALANGHY , K ERALA –INDIA La grazia della guarigione Attraverso l’intercessione di madre Michel ho ricevuto da Dio la gra - zia della guarigione dal tumore all’endometrio. Dopo un’adeguata cura, La beata Benefattrice infatti, oggi sto molto bene e ho già ripreso a lavorare. Grazie, madre La signora Russo Giovanna di Bernalda, in provincia di Matera, raccon - Michel, per questo dono. ta di essere stata in forte depressione, e di aver trascorso una notte di tensione alla vigilia di una visita medica per l’accertamento della presenza  GENILDA DA SILVA , M AR DE ESPANHA (MG) B RASILE

“Raccomando caldamente tutti i cari nostri figliuoli a Gesù buono, perché li tenga tutti nel suo Cuore, e li mantenga buoni, e puri come vuole Lui”. (MTM, 12.4.1933)

ga Gonçalves – zo, David Alvaren Emanuelle, Loren Brasile Annama ria Campan S ella – Italia tefano e Giulia Biagini – Ita lia Italia Andrea Pedrinelli –

Navina Jose Neendakara – India

talia Elisa Pastore – I Riccardo e Sarah Bonet – Malta Sara Lucia Vitosi con i genitori – Germania Nuovi sviluppi della devozione verso di lei

molto istruttivo e stimolante conoscere come il po - polo di Dio senta la presenza della nostra Fon - È datrice, nonostante il trascorrere di tanti anni. An - cora oggi la memoria dell’esistenza terrena di lei si man - tiene, come quella di una “Madre” che da viva tanto ave - va attratto a sé l’ammirazione dei fedeli. Sono diverse le ragioni che stanno alla base di tale sti - ma: la creatività della carità, il messaggio della solida - rietà, l’impegno di una pietà semplice e intensa, la ope - ra di costante misericordia verso i poveri, i diseredati, gli emarginati. Ancora oggi la fama di santità e di cari - tà la rende viva e presente nei vari luoghi e in modo spe - ciale nella Casa Madre di Alessandria. In tale casa, infatti, dove riposano le sue spoglie e se ne conservano i ricordi, il suo spirito sembra aleggiare e far percepire, anche sensibilmente, la sua presenza. Tale im - pressione suscitano anche gli altri luoghi dove la de - vozione alla beata Teresa Grillo Michel va diffondendosi tramite l’impegno delle suore che operano una sorta di mediazione spirituale e culturale. affianca la vita e la missione della Congregazione di ma - Un’altra modalità che contribuisce ad allargare, spe - dre Teresa Michel, e cerca di crescere nella spiritualità cialmente oggi, tali orizzonti, consiste nell’uso delle nuo - cristiana, mettendosi a servizio del Signore, nella Sua ve forme di divulgazione creata dai mezzi di comuni - Chiesa e tra i fratelli più bisognosi. cazione informatica. Essi si qualificano per la celerità del - Una caratteristica stimolante dei gruppi italiani, ma in par - la diffusione, ma anche per la capacità di penetrazione te anche dei gruppi stranieri, è la creazione de “La rete in ambienti e contesti prima impensati. A tale riguardo va fatto riferimento in modo particolare di Teresa” consistente in un raccordo periodico tra i grup - al sito ufficiale della Congregazione su internet, attivo pi che, utilizzando i consueti mezzi di comunicazione (te - da quasi un anno, che ha permesso di estendere ulte - lefono, posta elettronica e sito internet), si sostengono riormente la conoscenza della Beata, suscitando non reciprocamente. Tale modalità consente a tutti gli “Ami - solo ammirazione e fascino per la sua figura e santità, ci di Madre Michel” di sentirsi realmente inseriti in una ma anche fiducia nella sua protezione. grande famiglia, condividendo speranze, problemi, dif - Da varie parti, infatti, giungono richieste di preghiere, tal - ficoltà, programmi e impegni di vita. volta da e per persone ammalate o spiritualmente di - Animati da queste testimonianze, tutti sentono più sperate, ma anche da altre persone che sono spinte dai vivo il desiderio di pregare per ottenere la canonizzazione motivi più diversi, riguardanti la famiglia come la nascita della beata Teresa Grillo Michel. È bene quindi sugge - di un figlio, la pace e la serenità fra le persone, la ri - rire alle persone ammalate, bisognose di grazie spirituali cerca di lavoro, il buon esito degli studi. Alla Madre Te - e materiali, di chiedere la sua intercessione. Inoltre tut - resa si affidano non solo persone di fede cristiana, ma ti possono pregare, anzi sono invitati a farlo, per au - anche di altre credenze religiose. Qualcuno, inoltre, rial - spicare che attraverso la preghiera alla Beata, Dio con - laccia legami con la fede da tempo interrotti. ceda un miracolo, condizione indispensabile perché la Altra modalità importante si realizza tramite i gruppi che Chiesa possa dichiarare la sua sanità e additarla uffi - coltivano la sua spiritualità e si ispirano alla sua esem - cialmente a tutti i fedeli del mondo. plarità, e mostrano il desiderio di seguirne l’esempio. Ogni gruppo, con caratteristiche e procedure proprie,  SUOR MARIA TAMBURRANO , PSDP

Nella Chiesa “Divina Provvidenza” della Casa Generalizia a Roma, ogni mese viene celebrata una S a Messa secondo le intenzioni dei devoti della beata Teresa Grillo Michel. Chi desidera partecipare con intenzioni speciali, e per segnalare “Grazie” attribuite alla Beata, può comunicarlo alla Postulazione usando il ccp e indicando la causale e, se necessario, anche con documentazione inviata a parte. Suor Maria Tamburrano – Postulazione Causa di Canonizzazione della B a Teresa Grillo Michel – Via della Divina Provvidenza, 41 – 00166 Roma

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI I fioretti di madre Michel, che ora riportiamo, fanno riferimento ai temi del - la misericordia e della purezza in linea con i temi della rubrica di spirituali - tà. Tratti dalla “Positio super virtutibus”, essi affiorano con semplicità e in - tensità, ma anche con senso poetico, dalle espressioni di varie persone che l’hanno conosciuta, svelandone la luminosa santità in relazione al discor - so delle Beatitudini. Da questa raccolta emergono alcuni tratti simpatici e delicati che inqua - drano la sua figura, in modo soffuso e tenue, e lo spirito della beata Tere - sa Grillo Michel. Vi si nota che la sua stessa fondazione, modellata su quella del Cottolengo, è l’attuazione permanente di tutte le opere di misericordia, ma senza ostentazione e con quella genuinità che suscita non solo ammirazione ma anche un grande fascino. Attraverso tali interventi, possiamo affermare, che è Dio stesso che si rende presente nella vita degli uomi - ni in maniera discreta e quasi nascosta. Questo conferma la sua visione secondo la quale ella attribuiva tut - to alla misericordia divina, che si serve degli strumenti più umili per fare grandi cose. In questo florilegio splende, come avrebbe affermato una sua conoscente, Enrichetta Ricci, la figura di ma - dre Teresa che “…dava l’impressione d’una persona che vivesse in una sfera superiore, e non avesse nul - la di terreno. Chiunque l’avvicinasse, aveva l’impressione di avere a che fare con un’anima pura”.

periori per intelligenza e formazione, fu Ha praticato Spiritualmente sempre trattata alla pari delle altre. tutte le opere Amò sempre la sincerità e la inculcò affascinante sempre nelle Suore, facendola appa - di misericordia Ricordo di aver sentito molte volte dal rire come una esigenza della vita di Quando ritornava da qualche viaggio, Dott. Novelli, medico assai noto nel - Comunità. la sua prima visita era per gl’infermi. E l’ambiente cattolico cittadino, e che ha così ha praticato tutte le altre opere dì potuto avvicinare con frequenza la  SUOR CECILIA RAGAZZONI misericordia. Serva di Dio, quanto fosse grande il ri - Le ricoverate, anche se in antecedenza serbo della stessa. non avevano praticato una vita cri - Personalmente posso dire che dal stiana, assistite dalla Madre chiude - suo volto e dal suo contegno spirava Giustizia e sincerità vano l’esistenza nella pace di Dio. Con un qualcosa di spiritualmente affasci - Posso dire, per quanto risulta a me, un segno di Croce sulla fronte, che nante, che rivelava l’interiore purezza che la Serva di Dio è sempre stata giu - usava fare di frequente, donava sollievo ed infondeva un senso di simpatia e sta con tutti, trattando tutti bene, sen - e tranquillità di spirito ad infermi agitati venerazione» za preferenze; se c’era una preferen - ed inaspriti. za era per quelle persone che le ave - Non aveva altre intenzioni nelle sue  DON QUINTO GHO vano dato qualche fastidio; le sue azioni che la gloria di Dio e la salvez - vere preferenze erano gli ammalati za delle anime. Pregava e faceva più bisognosi e più difficili. pregare per la conversione dei pec - Se accadeva che qualche Suora bi - catori, sostenuta da una fede illimita - Nessuna preferenza sticciasse con una consorella, la Ma - ta nella misericordia del Signore. So Trattò sempre le Suore tutte in modo dre le mandava a chiamare separata - che si è offerta vittima per la salvez - uguale senza lasciarsi trascinare da mente e poi interveniva con la corre - za di una religiosa, in pericolo di pre - quelle che erano più capaci di farsi va - zione e qualche penitenza. varicare. Al suo grande amore per le lere: non usò mai preferenze per La Serva di Dio amò sempre la since - anime si deve forse anche la fonda - nessuno. rità. Non vi mancava mai lei e la esigeva zione delle Case dell’Argentina e del Ricordo a questo proposito, che in co - da tutte le Suore; si vedeva che ave - Brasile, che si possono considerare munità si venne a sapere che Suor va un vero dolore quando qualcuno ancora terre di missione. Agnese era legata da parentela con la avesse mancato di sincerità. Madre, eppure da quando entrò in co -  SUOR CRISTINA PELLIZZARI munità, benché dotata di qualità su -  SUOR VINCENZA MERCALLI

MADRE MICHEL MESSAGGIO D ’ AMORE Mornese Lidia Bonato; Torino (TO); Goio Piera, Rovasenda (VC); Mombello Dino, Sostegno (BI); Marino Angelica, Villa del Bosco (BI); Cazzola Laura, Gruppo “Preghiera e Carità” OARI-AVULS, Montaldo Franco, Raspino Maria Teresa, Ronzat Guido, Alessandria (AL); Martinengo Minerva, Pecetto (AL); Locatelli Concordia, Milano (MI); Castellani Paola e Gianfranco, Chieregato Angelo e Giuliana, Gruppo “Amiche di Carmen Ticozzi”, Milani Paolo, Parini Laura, Recalcati Carlo e Anna, Rognoni Carla, Rognoni Marco, Francesca e amici, Zemiti Carla, Abbiategrasso (MI); Rizzi Oscar e Manuela, Albairate (MI); “Amici dell’India”, Salemme Antonio, Monza (MI); Borgonovo Marinella, Caglio Giuseppina, Verano Brianza (MB); Cavaliere Anna, (Pavia (PV); Bellotto Nicolò, Bussone Antonio, Luppino Giusy, Panucco Federica, La Spezia (SP); Dissegna Caterina, Bassano del Grappa (VI); Riello Severina, Valproto di Quinto (VI); Zordan Giovanni, Ravenna (RA); Garofalo Vito Antonio, A tutti esprimiamo la nostra Prato (PO); Petruzzelli Wanda, Bari (BA); Dell’Osso Michele, Tarulli Carmela, profonda gratitudine Bernalda (MT); Gilbert J. Schoenen, Wiesbaden – Biebrich, Germania.

utile ricordare che “ridere fa buon san - È gue”. Una pagina di umorismo non guasta in una rivista prevalentemente riflessiva. Sorridere è consi - derare il lato divertente delle cose, talora necessario per ricaricarsi di entusiasmo. Ma l’ilarità, spesso, può essere efficace quanto la severità per fustigare la propria e l’altrui condotta. È quanto si evince da quest’altro motto antico: “Castigat ridendo mores”.

Matematica Professore: “Se tu hai un euro, chiedi a tuo padre un altro euro, quanti soldi avrai?”. Alunno: “Sempre un euro”. Professore: “Non conosci la matematica!”. Alunno: “E lei non conosce mio padre…”. Due studenti dopo l’esame di matematica: - “Allora, come è andato l’esame?”. - “Era un esame molto religioso”. - “Ma come, religioso, non era un esame di matematica?”. - “Il professore faceva le domande ed io facevo il segno della croce, io rispondevo ed il professore faceva il segno della croce”. Tra amici Luigi incontra Mirko. - “Ehi Mirko, mia moglie ha letto ‘I tre porcellini’ e ha avuto tre gemelli...; poi ha letto ‘Hansel e Gretel’, altri due gemelli!”; - e l’altro, “...scappo a casa!” - “Perché?” - “Mia moglie sta leggendo ‘La carica dei 101’!”. Alla fermata dell’autobus Un uomo alla fermata dell’autobus chiede ad un altro: “Scusi, passa di qui il 28?”. L’uomo prende in mano la sua agenda, la consulta e dice: “No, il 28 sono in ferie!”.

NUMERO 34 DICEMBRE DUEMILATREDICI I n c a s o d i m a n c a t o r e c a p i t o , i n v i a r e a l

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Semestrale - Sped. in abb. postale - comma 20/c - art. 2 - legge 662/96-Roma N .

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