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PALLAVOLO. Il et della nazionale campione del mondo parla del futuro e di Atlanta '96

Bernardi: il numero uno La coppia Zorzi-Gardini strappa applausi inaspettati

BERNARDI 9: È stato nominato Mvp (most valuable player) del mondiale e già questo non è poco. In terra di Grecia ha messo in bella mostra tutte le sue doti e ha iniziato il mon­ diale spingendo sempre forte sull'acceleratore senza mai ti­ rare il freno per prendere boc­ cate d'ossigeno È stato il tra­ scinatore degli azzurri. GARDINI 8.5: Il capitano azzurro é uno di quei giocatori che ogni Nazionale dovrebbe ave­ re: concreto, discreto e, soprat­ tutto, vincente. Con i suoi muri e le sue veloci dalle traiettorie scombinate ha messo in crisi ogni difesa. In più Gardini è l'uomo-tranquillita, quello che mai getta lo sguardo verso la panchina chiedendo cosa fare. TOFOLI 8.5: Non ha più fantasmi che lo inseguono (leggasi Fa­ bio Vullo) e si vede. In Grecia ha disputato un mondiale ec­ cezionale: ottima la scelta del­ la distribuzione del gioco e quasi perfetta la sua condizio­ ne fisica. In finale si e addirittu­ ra preso il lusso di murare per I giocatori Italiani esultano alzando la coppa del mondo conquistata ad Atene Sans/Ap ben due volte uno dei giocatori più alti del torneo (Posthuma, 209 centimetri). Il che è tutto dire per un giocatore alto sol­ tanto 188 centimetri. giocato quasi sempre perché Velasco lo ha utilizzato come PAPI 8: E la rivelazione azzurra di cambio tattico E i nsultati si questo mondiale. Velasco lo sono visti ha gettato nella mischia senza CANTAGjALLI 7: Non stava bene pensarci su due volte e lui ha fisicamente e si è visto Con risposto alla grande, quasi che l'andare avanti del mondiale, Quel sogno di Velasco... i suoi ventuno anni fossero perù, si è ripreso alla grande e trenta con l'cspenenza che ne lo ha gettato nel­ tegge in qualsiasi maniera senza comunicare ad Andrea la mia scel­ de E a chi gli dice che l'Italia cam­ deriva. Eccezionale in difesa e , la mischia proprio nel momen­ La nazionale azzurra di pallavolo è tornata ieri in tralasciare nessun particolare: «L'I­ ta. E, una volta presa non si toma pione del mondo é una formazio­ ricezione. Samuele è riuscito a to più ditficile dopo avergli pre- talia del volley ha una caratteristi­ indietro». ' • - ne perfetta lui risponde seccato: «È superare senza troppi patemi lento nelle pri­ Italia fra applausi e prime pagine: E il et Velasco, ca: non perde mai di vista la realta, E si passa al raffronto volley-cal­ una bugia grande come una casa. d'animo, sfacciatamente an­ me giornate di gara Non si è che i muri russi, olandesi e cu­ abbattuto. Luca, e ha fatto be­ quel contatto con la vita di tutti cio. Quello su cui tanti hanno pun­ Vincere non significa essere perfet­ bani. Ha dei margini di miglio­ dopo una notte insonne, ha ancora voglia di parla­ giorni, importantissimo per conti­ tato l'indice grazie anche alla con­ ti. La perfezione non esiste nello ne. Il suo apporto contro l'O­ ramento incredibili. landa è stato determinante, so­ nuare ad aggredire l'avversario in comitanza della finale mondiale e sport. Nella pallavolo, per esem­ prattutto in ricezione e difesa re: «Siamo entrati nella storia. Ma non ho ancora campo». lo scontro delle qualificazioni eu­ pio, ò impossibile coprire tutti i ZORZI 7.S: Julio Velasco gli ha punti del campo, la cosa da fare, trovato un posto nel sestetto ti­ PIPPI 7: Il suo compito era uno Julio Velasco è riuscito ad esau­ ropee fra l'Estonia e l'Italia di Sac­ tolare, si è inventato il ruolo di vinto le Olimpiadi e Atlanta è vicinissima... ». chi. «Noi -spiega l'allenatore di La invece, è una sola: essere più forti sole ricevere e difendere più dire il suo "sogno", ha vinto di nuo­ centrale-opposto e Zorro è en­ palloni possibili. Ed è riuscito a vo i mondiali e adesso punta l'indi­ Piata - abbiamo un vantaggio: sia­ dei difetti. Ecco, questo è il segre­ trato nella parte poenando un tarlo ogni qual volta Velasco ce verso le Olimpiadi di Atlanta. mo assai più piccoli del mondo del to». po' ma risultando, alla fine, ha deciso di gettarlo nella mi­ Poteva non arrivarci a questo obiet­ calcio dove tutto è esagerato. Lì c'è Tira il fiato, Velasco. Ha realizza­ uno dei migliori giocatori az­ schia. Il biondo di Perugia non tivo, però: «È vero. Ho pensato di più gusto nella polemica che in un to il sogno, è ritornato ad occupare zurri. Decisive le sue battute in si è emozionato nemmeno un a ATENE. Senza quasi più voce, tutto lo sport di casa nostra. Nessu­ abbandonare la Nazionale una bel gol. Ecco la differenza fra palla­ - insieme alla sua Nazionale - la ve­ semifinale e finale, e dalla se­ po'. Equesto e un pregio. con le occhiaie e il sorriso stampa­ no fra i ragazzi che sono rimasti se­ volo e calcio. E la salvezza dello conda linea (contro l'Olanda) volta. In occasione dell'esclusione trina e un piccolo spicchio di po­ si e scatenato anche nella sua GIRETTO 7: Velasco lo ha utiliz­ to sul viso. Cosi si presenta Julio duti in panchina si è mai sognato di Lucchetta dal gruppo mondiale sport è una sola: praticarlo di più, polarità nella mente degli sportivi zato con il contagoccie ma di contestare le decisioni tecniche, specialità: le schiacciate po­ Velasco all'aeroporto di Atene, dopo la débàcle in terra di Spagna. capire meglio quanto sia difficile italiani. Arriva , ca­ tenti. Divertenti i suoi balletti quando ti entrato sul parquet mentre aspetta di salire su quel bi­ nessuno ha fatto polemiche o mes­ Ma il lavoro di un allenatore è an­ segnare una rete e lasciar perdere non si ò fatto pregare due volte so in mostra il suo disappunto. Ec­ pitano azzurro: «Adesso - dice - ad ogni punto conquistato nel­ motore che lo riportare in Italia • che quello di fare delle scelte ben le polemiche inutili che fanno sol­ chiediamo a stampa e tv di starci la finalissima. schiacciando ogni pasllone con la medaglia d'oro mondiale co, tutto questo credo sia d'esem­ tanto del male. Eppoi il lavoro dei ch'e é passato dalle sue parti. pio per il mondo sportivo italiano». precise, spesso che cozzano con­ dietro e di supportare il nostro GIANI 7: Doveva essere il suo Ottimo anche il suo apporto in che gli penzola sotto al collo. Una tro i voleri dello spirito. Non credia­ tecnici è pragmatico. Non capisco campionato Con la grossa crisi che mondiale, non lo è stato. Ma battuta. nottata passata a festeggiare e, per­ Parla della crescita della sua squa­ dra, Julio, e lo fa come suo solito, te che sia stato facile dire ad un at­ quelle guerre di religione (zona o ha investito negli ultimi due anni il l'apporto dello schiacciatore di BRACCI 6: È l'azzurro più scon­ ché no, qualche bicchierino più schiettamente: «Da giovanotti fi­ leta del calibro di Lucchetta che la non zona?) e non credo che calcio movimento pallavolistico il nostro Sabaudia é stato comunque tento, nonostante la medaglia del solito. I postumi della festa si danzati, i miei ragazzi sono diven­ Nazionale avrebbe fatto a meno di e volley siano uguali. Noi siamo successo 6 sicuramente un'iniezio­ molto importante perché 6 d'oro. Contro il Giappone, Ve­ fanno sentire ma per tutti c'è da fa­ lui. Mi hanno fatto male, invece, le nati poveri, la mia Nazionale è du­ ne di energia positiva verso tutto uno di quei giocatori che rie­ lasco. gli ha dato la possibilità tati padri. Voglio dire che sono ma­ scono a far cambiare l'anda­ re un ultimo sforzo: quello di rega­ turati, • hanno fatto tesoro delle polemiche nate da quella esclusio­ ra da mandare al tappeto. Il che è l'ambiente». E , dal di guadagnarsi qualche chan­ lare ancora emozioni e autografi ne. E, 11, ho davvero pensato di ab­ molto diverso dal "fare i duri", in­ canto suo, ritorna sul discorso cal­ mento del match. Ottime le ce per giocare da titolare. È en­ sconfitte senza andare alla ricerca combinazioni in prima linea, trato ni campo teso, nervoso e agli italiani che sono andati a Mila­ di alibi o scusanti di vario tipo. Ec­ bandonare tutto quanto. A Lucky tendiamoci. Perdere il contatto con cio-volley: «Non ci interessa entrare anche in veloce. la vita normale, ecco lo sbaglio più ha sbagliato più del dovuto. A no per salutare il ritorno in patria co, è un segnale positivo, impor­ gli volevo bene e si diventa forse in­ in contrapposizione al mondo del Salonicco si è concluso il suo grati se si pensa al futuro facendo grosso che potremmo fare». DE GIORGI 7.5: È il secondo alza- degli azzurri. È Julio Velasco che tante». E quando si parla della sua pallone, ma la pallavolo potrebbe tore azzurro ma quando è en­ mondiale e. probabilmente, parla: «La pallavolo italiana ha re­ «esquadra» (cosi la chiama Vela­ delle scelte dolorose? Sono stato È un fiume in piena. Julio Vela­ davvero diventare la vera alternati­ trato in campo non ha fatto anche la sua camera in azzur­ galato un esempio importante a sco) lui tira fuon gli artigli, la pro­ male, ci ho pensato molto prima di sco. parla di tutto e non si nascon­ va al calcio». Visti i risultati... rimpiangere Ha ro. La scienza del calcio offesa dal Caso • L'idea è frullata per il capo ad squadra ha avuto tra i piedi il pallo­ Parafrasando, si potrebbe dire: le nuove quindi la proposta di integrare la porta staffilala dell'incontenibile Sko- posti, tra sé e la porta, il suo ogget­ un ingegnere milanese. Subito l'ha ne, il bilancio minuzioso delle pal­ porte che avanzano. La pensata, forse tradizionale con una più grande aggiun­ glund-, -una per/ida zolla di terra to del desiderio, piedi inconsape­ rilanciata con garrula rilevanza un le perse e conquistate, la durata ef­ non geniale ma sicuramente originale, è tiva. E per i tiri che terminano nello cambia la traiettoria del colpo viri- voli, gibbosità malandrine, reloli quotidiano milanese. Quelle porte, fettiva del gioco, cronometrata al ente di Nordhal: Il Milan attacca maligni, pomeri in stalo di grazia, cosi elementari nel disegno, cosi •centesimo di secondo, e via rile­ stata di un ingegnere milanese. Perché «specchio» allargato ci sarà naturalmente per novanta minuti, colpisce pali e che lo ostacoleranno, ma anche aleatoriamente semplici e sempli­ vando. ' rendere calcistica giustizia soltanto ai una valutazione, effettuata con i numeri traverse, li sfiora a ripetizione, la ne esalteranno i menti quando fi­ cistiche nelle misure, ancora i vec­ palloni che si insaccano nelle rete e non frazionali. Insomma, in un futuro non coriacea Spai lo punisce con un gol nalmente riuscirà a superarli tutti e di rapina di Dell'Omodarme. Il Ca­ chi sette metri e trentadue per due Pali sussidiari a quelle conclusioni, altrettanto belle, lontano le partite potrebbero finire così: a far esplodere da mille gole l'urlo so si fa beffe dei calcoli, manda in atteso. e quarantaquattro, sono un retag­ È Yhumus filosofico, imbevuto di che lambiscono soltanto i pali? Ed ecco Milan-Inter 1,3 pari... tilt il presunto universo della preci­ La paranoica ricerca del control­ gio da archeologia del pallone. Il germi pragmatico-efficientisti, da sione. E il calcio. È il gioco, che ha calcio postmoderno impone una cu: rampolla l'immodesta propo­ lo assoluto del gioco e dei suoi esiti tra i suoi elementi fondanti il Caso. promuoverà ulteriori ampliamenti, loro sostanziale destrutturazione e sta dell'ingegnere; che suggenscc GIULIANO CAPECELATRO È la stessa vita. Che. dispiacerà agli più sofisticale misurazioni Gli stadi nfondazione. Che. soprattutto, di applicare dei curiosi supple­ rarchia del mento. ingegneri, ma «non si può prevede­ diventeranno presici insufficienti a metta fuori dai piedi il Caso, sbatta menti alla porta tradizionale: un attonito dell'incolpevole Bugatti, ca, non possono non creare le mi­ ma fa solo la barba al palo, finendo gliori occasioni per vincere. // tri­ re», come senveva al padre Franz contenere l'inarrestabile piena in­ Uà a calci l'imponderabile che in- , metro e mezzo di porta aggiuntiva comunque nel provvidenziale reti­ Milan-Inter 1,3 pari dente Bompei ti-Charles-Sivort, con Kafka. novativa. Inadatti ad ospitare quel­ quina la scienza rigorosa del pallo­ a fianco di ogni palo, un metro in no ausiliario, e la Roma passa a Che è, in sostanza, null'altro che raggiunta del rampante Bruno Ni­ le porte in piogiess, condannate in ne. • più al di sopra di ogni traversa. Per condurre sul Napoli per 0,40 a 0-. una meritocrazia del denaro. Mi- cole è una gioiosa macchina da gol, Progetto miope nome del calcolo e della precisio­ Si renda onore al merito, ò Valla­ calcolare, finalmente, il punteggio Perché, va da sé, questi non po­ lan, Juventus, Inter, vincono e de­ davanti alla quale non ce difesa E l'ingegnere non prevede che. ne ad espandersi sino ai limiti del- li postmoderno. Merito che non ha con scrupolosa esattezza e rispetto trebbero essere considerati gol veri vono vincere, come del resto già che tenga-, 11 denaro si fa metafisi­ cacciato dalle porte, il Caso si ri­ l'immaginabile, come il povero nulla di indefinito, di ipotetico, di dei meriti effettivi, sommando agli e propri, ma frazioni, abbozzi, gol ampiamente accade, non fosse al­ ca e dall'alto impone le sue leggi presenterà beffardo alle stesse por­ Achille é condannalo ad inseguire soggettivo, ma é perfettamente og­ eventuali gol entrati nelle porte tra­ in fierr, da calcolare, di conseguen­ tro perché sono le squadre che ineludibili, iscritte sul registro della te. Inutile tentare di tracciare l'esat­ in etemo una tartaruga che non gettivo, verificabile, quantificabile. dizionali, il computo dei palloni za, con il prezioso ausilio dell'arit­ spendono di più, anche se non di necessità. to confine della fortuna, o della raggiungerà inai 11 calcio del ven­ Entità che non può sfuggire al con­ che hanno valicato quelle sussidia­ metica dei decimali. Per stabilire, rado sbagliano i loro calcoli (ah, il Sempre che il Caso, l'imponde­ sfortuna, per tenerla fuori dal gio­ tunesimo secolo erigerà la -.uà Tor­ trollo. La televisione fa da battistra­ rie. magari, che la Juventus le ha suo­ Caso che combina!), di conse­ rabile, non ci metta lo zampino, of­ co: ci saranno sempre tiri che fini­ re di Babele tecnocratica, destinata guenza hanno i migliori giocatori, da, con l'orgia di misurazioni di cui •La sfera carezzata dal cesellato­ nate alla Pro Vercelli, diesi era illu­ frendo una ciambella di salvatag­ ranno di un soffio a lato, o sulla tra­ come l'originale a rovinare su se sa di strappare un pari prezioso, le squadre più forti, e, al termine di versa. L'arrembante Luis De Mene- stessa. A meno che -\ meno che. correda ogni partita irradiata nel­ re Da Costa attraversa lutto lo spec­ una rigida sequenza deterministi­ gio alle vittime predestinate: -La ru­ l'etere: il tempo esatto in cui ogni chio della porla, sotto lo sguardo per 1,3 a 1 e far trionfare cosi la ge- vida piota di Comaschi intercetta la zcs Vinicius troverà sempre frap­ a salvarla non ci pensi il Caso

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