Quaderni Del Trentennale 1975-2005
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ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI QUADERNI DEL TRENTENNALE 1975-2005 3 1 2 ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI LEZIONI DI PREMI NOBEL Nella sede dell’Istituto Napoli 2005 3 A cura di Antonio Gargano, Segretario generale dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici @ Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Palazzo Serra di Cassano Napoli, Via Monte di Dio 14 4 INDICE PREMESSA 7 EDUARDO CAIANIELLO, Napoli perla della scienza 23 AUGUSTO GRAZIANI, Introduction to the essays of Kenneth J. Arrow 29 KENNETH J. ARROW, The Economics of Information 35 KENNETH J. ARROW, General Equilibrium and Economic Growth 47 SHELDON L. GLASHOW, La sfida della fisica delle particelle elementari 55 FRANCESCO NICODEMI, Premessa al testo di David Gross 57 DAVID GROSS, Unified Theories of Everything 63 DAVID GROSS, Teorie unificate del tutto 83 MAX F. P ERUTZ, Emoglobina, una molecola vivente 101 ILYA PRIGOGINE, Vers un humanisme scientifique 105 RITA LEVI MONTALCINI, Un nuovo ordine internazionale per la sicurezza dell’umanità 119 AUGUSTO GRAZIANI, Premessa al testo di James Tobin 123 JAMES TOBIN, Price Flexibility and Full Employment. The Debate Then and Now 133 5 SEMINARI E GIORNATE DI STUDIO DI SCIENZE E STORIA DELLE SCIENZE 147 SEMINARI E GIORNATE DI STUDIO DI STORIA E TEORIA ECONOMICA 331 6 PREMESSA L’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici fin dalla sua fondazione ha costantemente affiancato alle attività di formazione e di ricerca in ambito filosofico e storico iniziative di ampio respiro nel campo delle scienze matematiche e naturali, persuaso della fondamentale unità della conoscenza nella ricerca della verità. Proprio al tema Unity and Internationalism of the Sciences and Humanities l’Istituto dedicò un convegno nella sede del CERN a Ginevra, alla presenza di Edoardo Amaldi. Nella sua introduzione ai lavori del convegno – al quale presero parte Robert Wilson, René Thom, Léon Van Hove, Giuseppe Montalenti, Manfred Eigen, Remo Bodei, Girolamo Cotroneo e Ugo Amaldi – Giovanni Pugliese Carratelli, Direttore dell’Istituto, affermò che la ricerca naturalistica, in quanto ricerca di verità, è ricerca storica, secondo una importante indicazione cro- ciana, e che il problema delle «due culture», come fu posto da Charles Snow, è in realtà un falso problema, perché tutte le scienze e le discipline di studio riposano sull’unità dello spirito umano, sul- l’unità del nûs, e non si distinguono pertanto fra di loro che per la varietà dei metodi o piuttosto delle tecniche della ricerca. La diver- sità, dunque, risiede nel tipo di linguaggio e di tecnica che si ado- pera, non nei fondamenti della ricerca che si compie, che sono essenzialmente unitari. «La conoscenza – sottolineò Pugliese Carratelli – è veramente tale quando è storica, cioè conoscenza del reale in continuo mutamento, in opposizione alle astrazioni empiri- 7 che che presiedono alle classificazioni e alle formule, il cui valore è quello di strumenti pratici e di nozioni provvisorie, che diventano a loro volta oggetto di storia». Questa unità tra filosofia, scienze umane e scienze della natura costituiva il saldo fondamento della fervida attività dell’Accademia dei Lincei, costituita nel 1603 per iniziativa di Federico Cesi, e alla cui storia l’Accademia Nazionale del Lincei e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici hanno dedicato una mostra bibliografica e documen- taria che, dopo Roma, Napoli e Cesi, ha avuto nella sede ginevrina del CERN il suo primo, e ampiamente motivato, approdo fuori d’Italia, venendovi esposta in occasione del convegno dedicato alla dimen- sione internazionale e all’unità delle scienze della natura e delle disci- pline umanistiche. Nel presentare il catalogo della mostra sulla storia dell’Accademia dei Lincei Giovanni Pugliese Carratelli ha posto in rilievo come Cesi, nel fondare la piú prestigiosa accademia scientifica del nostro paese, e la prima d’Europa, si sia ispirato a Pitagora e a Platone e come «ai medesimi ideali di studio per amore del sapere, di solidarietà umana e di dignità civile, che hanno alimentato tutta l’o- pera di Federico Cesi, si ispira l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, alla cui nascita ha presieduto, per desiderio dei promotori, l’Accademia in cui si serva la tradizione lincea: perciò esso si è assunto il compito di diffondere nel mondo, con la mostra itinerante su Cesi e l’Accademia dei Lincei, il sempre attuale messaggio di umanità e di scienza consacrato dal Lynceorum princeps». Mentre si apriva la mostra di Ginevra, l’Istituto realizzava in Germania, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Colonia, un convegno di scienziati e filosofi italiani e tedeschi su La responsabilità etica e politica dello scienziato, che costituiva una prosecuzione ideale dell’incontro orga- nizzato a Venezia con l’International Center of Theoretical Biology diretto da Alfonso Maria Liquori. Intanto a Napoli il grande fisico E.C.G. Sudarshan, direttore dell’Istituto per la Teoria delle Particelle dell’Università del Texas e insieme dell’Istituto di Matematica di 8 Madras, nel corso di un seminario su Many Ways of Quantizing a System, tracciando un excursus legato alla sua cultura indiana, riba- diva che oggi «la responsabilità dello scienziato deve essere una responsabilità critica: egli deve sempre sapere perché sta agendo in un determinato modo. L’abbandono di tradizioni del passato non può essere fatto in modo acritico; lo scienziato deve essere consapevole di quello che lascia, e deve spiegare che cosa di nuovo propone, altrimenti finisce con il diventare egli stesso lo schiavo di un sistema impersonale, con l’inserirsi come una rotella in un ingranaggio, un ingranaggio di cui possono sfuggirgli le finalità». Un significato particolare rivestí il convegno internazionale organiz- zato dall’Istituto sull’opera di Feynman, poco dopo la scomparsa del grande fisico. Sergio Fubini del CERN di Ginevra, amico e interlocu- tore di Feynman, svolse la relazione introduttiva con cui si aprí la discussione fra i maggiori esperti europei e americani sui contributi di Feynman alla meccanica quantistica e sui riflessi del suo metodo nei piú disparati campi, dalla struttura della materia all’ottica. «Non ho mai visto e non credo esista in nessuna parte del mondo una concen- trazione di pensiero, scienza, dimensione estetica come quella che è stata realizzata a Napoli dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici», affermò Marc Gutzwiller del Watson Research Center di New York, dopo la sua relazione su Huygens e Feynman, nel ricevere in dono una delle edizioni tedesche dell’Istituto: Hegel und die Naturwis- senschaften. In questo volume, come scienziato e come umanista, ame- ricano di origini europee, Gutzwiller ha scorto una delle arcate del solido ponte che l’Istituto va costruendo per contribuire a un nuovo collegamento fra scienze naturali e «humanitas». In collaborazione con dipartimenti delle Università di Napoli e di Salerno, l’Istituto Italiano per gli studi Filosofici ha dato vita a vari convegni internazionali su temi d’avanguardia nei campi della fisica e della matematica, dalla teoria dei quanti alle sequenze, quest’ul- timo in onore dei settantacinque anni del grande matematico Paul 9 Erdös, che aprí i lavori con una brillante lezione tenuta di fronte a centinaia di matematici convenuti a Napoli da ogni parte d’Europa. Vari convegni di matematica sono stati realizzati in collaborazione col Dipartimento di Matematica e Applicazioni «Renato Caccioppoli» dell’Università di Napoli «Federico II». Alla memoria del grande matematico e uomo di cultura napoletano l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici è profondamente legato: «La ten- sione ad un’esistenza unitaria, educata nella cultura e nei valori della vita civile, si mostrava in Caccioppoli fin nella figura fisica» – ricorda l’avvocato Gerardo Marotta, fondatore e Presidente dell’Istituto. «La sua vita fu un segno di contraddizione con l’abdi- cazione degli intellettuali e l’invadenza degli spiriti disimpegnati; e insieme fu la ricerca di una rinnovata unità di idee, di immagini, di valori che potessero “riempire la vita”. La testimonianza di Cac- cioppoli venne in anni penosi e difficili e non va dimenticata. E in Napoli, città d’avanguardia nella cultura scritta e ricca di umori e di idee che vivono a lungo nella spontaneità, come accadeva nelle grandi città del Settecento, essa non è certo andata perduta». La Scuola Normale Superiore di Pisa e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici hanno dedicato all’opera di Caccioppoli un convegno di cui sono apparsi gli atti in una collana che raccoglie i contributi dati alla vita dell’Istituto dagli scienziati impegnati in vari campi della ricerca. Nell’intento di ribadire l’unità fra scienza ed umanesimo, la collana dei seminari di scienze dell’Istituto venne aperta da un volume di Eugenio Garin e Luigi Radicati di Brozolo, Considerazioni su Einstein, nel quale lo storico della filosofia di recente scomparso rile- vava come Einstein sia stato interlocutore attivissimo nel dialogo filo- sofico del Novecento, mentre l’eminente fisico identificava la nascita del «mito» di Einstein, piú ancora che nei suoi contributi alla scienza, nella «sua dedizione alla causa della pace e della mutua comprensione fra i popoli durante la prima guerra mondiale...». 10 Nel corso degli anni, con la collaborazione di numerosi scienziati, da Tullio Regge a Eduardo Caianiello, da Antonio Giuditta a Edoardo Amaldi, da Alfonso Maria Liquori ad Antonio Barone, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici ha riunito i maggiori esperti del mondo a discutere i temi piú avanzati delle varie discipline scien- tifiche. Si sono cosí succeduti incontri sulle nuove prospettive nelle teorie dei quanti e della relatività generale, sul ruolo del DNA nel- l’attività cerebrale, sulla Quantum Field Theory, sulla supercondut- tività debole, sulla nuova astronomia, sulla biomatematica, su cri- stalli, geni ed evoluzione, sulle tecnologie dell’informazione, sul- l’intelligenza artificiale, sulla teoria unificata della gravitazione, sulle leggi di simmetria e unificazione delle interazioni fondamentali, su particelle e geometria.