Sulla Giustizia
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uesto volume raccoglie sia gli interventi che il Presidente della QRepubblica, Giorgio Napolitano, ha svolto dal 2006 al 2012 dinanzi all’Assemblea plenaria del Consiglio Superiore della Magistratura, sia i numerosi interventi, lettere e messaggi istituzionali nei quali il Capo dello Stato ha affrontato – anche partendo da specifiche vicende giudiziarie – i temi di maggiore rilievo in materia di giustizia. L’intento è di fornire elementi per una comune riflessione sul «delicato e cri tico» nodo dei rapporti tra politica e giustizia, sul ruolo che il nostro ordi namento affida alla Magistratura e, sopratutto, sul ruolo del suo Consiglio Superiore nell’esercizio delle funzioni affidategli dalla Costituzione, che ne ha attribuito la presidenza al Capo dello Stato. Nel suo insieme, questa nuova pubblicazione vuole testimoniare l’attenzione che il Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura ha riservato e riserva alle complesse questioni della giustizia nel saldo e rigoroso ancoraggio ai principî e ai valori sanciti dalla Costituzione. settembre 2012 PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA ITALIANA Giorgio Napolitano SULLA GiuStizia Interventi del capo dello stato e Presidente del consiglio superiore della Magistratura 2006 – 2012 ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO LIBRERIA DELLO STATO essuna delle pagine che seguono Nè stata da me concepita e definita senza essere discussa e ponderata, punto per punto, con Loris D’Ambrosio. Ogni intervento in materia di giustizia da me compiuto, nella qualità di Presidente della Repubblica e di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, porta il segno del consiglio e della collaborazione che il dottor D’Ambrosio mi ha per sei anni prestato con somma competenza, serietà, discrezione. È giusto perciò dedicare alla sua memoria – rendendovi commosso omaggio – questa edizione conclusiva della raccolta dei miei contributi, nel corso dell’intero mandato presidenziale, al con fronto sui problemi della giustizia. G. N. 5 Il ruolo del csM Indirizzo di saluto in occasione del primo incontro con il Consiglio Superiore della Magistratura. Roma, Palazzo dei Marescialli, 8 giugno 2006. ingrazio il Vice Presidente Rognoni, il ministro della Giustizia R Mastella e i componenti del Consiglio Superiore per il cortese saluto che hanno voluto rivolgermi1. Ho ascoltato con attenzione gli interventi che si sono succeduti e che mi hanno offerto molteplici motivi di riflessione, in occasione della mia prima visita al Consiglio, che ho sempre considerato espressione importante dell’insieme degli organi di rilevanza costituzionale definiti dalla Carta del 1948. E non a caso tale Carta ne ha affidato la presidenza al Presidente della Repubblica. Al ministro della Giustizia, da poco chiamato all’alta responsabi lità di governo, va anche un fervido augurio di buon lavoro. E desi dero esprimere il mio apprezzamento per tutti coloro che collabo rano all’attività del csM. È un onore per me trovarmi qui tra voi oggi per fare la vostra conoscenza e rivolgere a tutti il mio saluto cordiale, in quest’aula dedicata a Vittorio Bachelet, che fu vittima, come i ventisei magistrati caduti per aver difeso la legalità, di una feroce aggressione criminale nel tempo del terrorismo brigatista. Dopo aver giurato fedeltà alla Repubblica il 15 maggio scorso, dinanzi alle Camere riunite, ho reso omaggio «al Consiglio Superiore della Magistratura, espressione e presidio della autonomia e indi pendenza di quell’ordine da ogni altro potere». Di questo ruolo del Consiglio, essenziale per l’ordinata convivenza civile e il corretto equilibrio istituzionale, mi propongo di essere fermo difensore, pro seguendo in un impegno già portato avanti con fermezza dal mio predecessore Carlo Azeglio Ciampi. 1 L’intervento è stato tenuto dinanzi ai componenti della XI consiliatura pochi giorni dopo il giuramento da Presidente della Repubblica (15 maggio 2006). 7 Occorre superare le tensioni tra politica e giustizia, inevitabil mente destinate a turbare lo svolgimento di una così alta funzione costituzionale. A questo riguardo, bisogna sottolineare le esigenze di serenità e di equilibrio: sempre nella libertà del dibattito, nella chiarezza delle posizioni e nel rigoroso esercizio – in primo luogo da parte del Presidente della Repubblica – delle rispettive respon sabilità istituzionali. Essenziale è tenere sempre aperte le porte al dialogo, alla ricerca di soluzioni il più possibile condivise sui temi fondamentali dell’amministrazione della giustizia. E fondamentale è l’apporto che, al riguardo, possono dare tutti gli operatori del settore a cominciare dall’avvocatura, da sempre nobilmente impegnata nella tutela del diritto di difesa, che è inviolabile, e come tale, garantito nella Carta costituzionale. Il recupero di toni che non siano di pura contrapposizione agevola la ricerca di punti di convergenza ed evita che la dignità dei magistrati venga ingiustificatamente ferita da gratu ite forme di delegittimazione2. Il dialogo, inoltre, è premessa indispensabile per restituire fun zionalità al “sistema giustizia”, essenziale servizio pubblico che, come tale, deve ispirarsi ai principî costituzionali del buon andamento della pubblica amministrazione. Si tratta di affrontare con rinnovato vigore il problema più grave della giustizia nel nostro Paese, che è quello della durata del processo3; problema la cui mancata soluzione inde bolisce seriamente la fiducia dei cittadini nell’operato della magistra tura e ci espone a censure in sede europea. Anche in questo campo è fondamentale l’operato del Consiglio Superiore della Magistratura, in un rapporto di leale collaborazione con il Ministro della Giustizia. Si tratta di un ruolo che si articola in più compiti, tra i quali predominano quelli dell’individuazione di indicatori di efficienza, della distribuzione delle risorse, della promozione della professionalità e della cura della formazione dei magistrati, anche di quelli onorari, tenendo conto del nuovo spazio giuridico europeo. Occorrerà anche trarre profitto dalla rete euro 2 Sul punto si vedano anche gli interventi del 6 giugno e del 23 luglio 2007, del 12 maggio 2008, del 27 aprile 2010 e del 21 luglio 2011. Al tema dei rapporti fra politica e giustizia il Presidente Napolitano dedicherà l’intervento del 14 febbraio 2008. 3 Il tema sarà ripreso negli interventi del 31 luglio 2006, del 6 giugno 2007, del 6 e del 31 luglio 2010, del 15 febbraio 2012. 8 pea dei Consigli di giustizia, cui l’italia, come è stato ricordato, ha dato un rilevante contributo. Il problema della formazione riguarda, in particolare, i giovani magistrati e quelli che si apprestano ad assumere funzioni direttive. Rispetto a questi ultimi, le nomine debbono essere tempestive4 e non passare sotto le forche caudine di interminabili tentativi di media zione, che espongono questo adempimento primario a polemiche sul condizionamento di visioni correntizie che travalichino i limiti della normale dialettica5. Mi risulta che su questo argomento esiste una specifica recente e importante risoluzione del Consiglio Superiore che ho apprezzato. Gli aspetti organizzativi dell’amministrazione della giustizia, con uno sguardo attento alle prassi virtuose di alcuni uffici, hanno un’im portanza fondamentale, perché richiamano alla possibilità e neces sità di non chiedere tutto a innovazioni normative. Queste andranno attuate con accorta ponderazione, evitando interventi disorganici o ispirati a situazioni di emergenza. Ciò vale anche in rapporto alla così critica situazione carceraria, che richiede l’avvio di soluzioni concrete e praticabili. Sul versante della legislazione il Consiglio Superiore può svolgere un ruolo significativo, esercitando il suo potere di dare pareri6 e formulare proposte al Ministro, con riferimento alle ricadute delle normative sulla amministrazione della giustizia. Pari ordinato agli altri ai quali ho fatto cenno è, infine, il com pito di vigilanza che il Consiglio Superiore esercita, non soltanto sulla disciplina in senso stretto dei magistrati, ma sul comportamento complessivo dei medesimi, che investe anche le condotte non diret tamente attinenti alla funzione giudiziaria. A tale proposito giudico degna di apprezzamento la prontezza con la quale il Consiglio ha affrontato la questione degli incarichi a magistrati ordinari in materia di giustizia sportiva. soltanto un alto concetto dell’autogoverno può rendere possibili risultati così rapidi ed efficaci, che valgono a pre 4 Sulla necessità di adottare celeri procedure di nomina si vedano gli interventi del 6 giugno 2007, del 21 luglio 2011 e del 15 febbraio 2012. 5 Sul tema il Presidente della Repubblica tornerà negli interventi del 6 giugno 2007, del 31 luglio 2010 e del 15 febbraio 2012. 6 Sul tema dei pareri il Presidente Napolitano tornerà negli interventi del 1°agosto 2006, del 23 luglio 2007, del 31 luglio 2010 e del 15 febbraio 2012. 9 servare e rafforzare l’indipendenza e l’autonomia dei magistrati e la loro imparzialità, bene indispensabile per consolidare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Su questi e altri problemi che in questa circostanza non ho affrontato concentrerò la mia attenzione nei mesi che ci separano dall’insediamento del nuovo Consiglio. 10 Costruire lo spazio giuridico europeo Intervento in occasione della cerimonia di commiato dei componenti il Consiglio Superiore della Magistratura uscenti e di insediamento del Consiglio nella nuova composizione. Palazzo del Quirinale, 31 luglio 2006. nnanzitutto, il mio cordiale benvenuto ai nuovi