Storia Patria
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Renato BORSOTTI iscritto al 4° ginnasio, sez. B. liceo milanese “G. Carducci” (1954) è laure- ato in giurisprudenza. È stato Ufficiale di fanteria, docente, avvocato e magistrato, giornalista pubblicista, conferenziere, letterato e storico. Suoi maestri liceali: Teodoro Ciresòla, grecista di fama, molto conosciuto all’estero per i premi conseguiti al latino “Certamen poeticum Hoeufftianum”, Amsterdam; pluripremiato anche in Italia nei vari RENATO BORSOTTI Certamen, capitolino e vaticano. Paolo Ettore Santangelo, filosofo e storico di vaglia. Elena Fagiolo Paci, docente di scienze naturali, coniuge del filosofo Enzo. Franco Vedovello, storico dell’Arte. Nell’Ateneo del Filarete: Gaetano Scherillo, Diritto romano, Istituzioni e esegesi di storia del diritto romano; Gian Piero Bognetti, Diritto italiano; Antonio Amorth, Diritto amministrativo; Giandomenico Pisapia, Diritto processuale penale e Pietro Nuvolone, Diritto penale sostanziale. Per il tramite della figlia, Maria Teresa, “carducciana” conobbe e frequentò Vittorio Sereni, il grande poeta lombardo del secondo Novecento, che lo indirizzò alla Poesia e alla letteratura. Negli anni ’70 del secolo scorso ha conosciuto e frequentato a Pieve di Soligo il prof. Andrea Zanzotto, il maggior poeta dei nostri anni, amico di Vittorio Sereni, tenuto a “battesimo lirico” da Giuseppe Ungaretti (premio poetico San Babila, 1950). Dopo la scomparsa del poeta, è in contatto ancor oggi con la consorte, prof.ssa e preside Marisa Michieli Zanzotto, ancorché ella viva spesso tra Venezia e Milano. Nella città pievigina, però, ci sono i nipoti, Andrea, come il nonno, e Livia, che l’attraggono. Con Zanzotto frequenta anche il poeta Luciano Cecchinel, erede zanzottiano, chiuso nel suo eremo di Lago (Vittorio Veneto). TRACCE di STORIA PATRIA LETTERATURA 3 Quaderni 2018 Renato BORSOTTI TEODORO MARIO G. CIRESÒLA PROFILO BIOGRAFICO LETTERATURA 3 Quaderni 2018 L’immagine di copertina è dell’artista trevigiana, UFFICIALE OMRI Giò Ferrante, poetessa dell’acquerello: illustra le “Grave di Papadòpoli”, Treviso. “Una ventina d’anni fa, forse più, scrivevo in un breve saggio critico su Giò (Angiola) Ferrante Maranzana: “nei suoi acquerelli c’è un’aura vivida e tonificante. Nessun artificio, nessuna sofisticazione. C’è l’anima delle cose, l’espressione pura del cuore, che si apre alla scoperta della natura”. Coglievo l’intima vibrazione della mano, mano sapiente, che dopo lunghi anni di studio e di lavoro, giungeva all’apice dell’arte sua”. [R.B.] Ringraziamenti A motivo della biografia del prof. Teodoro Ciresòla, per il valido, fattivo contributo ricevuto da molti. L’A. ringrazia vivamente l’encomiabile, preziosa e antica Accademia roveretana degli Agiati, nelle persone del Presidente, prof. Stefano Ferrari e del Segretario, prof. Carlo Andrea Postinger, successore di un grande accademico roveretano, per la squisita disponibilità dimostrata, attraverso la gent.ma sig.ra Ambra Fatturini. Il prof. T. Ciresòla è stato socio corrispondente dell’Accademia dal 1955. Un vivissimo grazie all’amico carissimo degli anni liceali, Prof. Dr Renzo Dionigi, insigne chirurgo e Magnifico Rettore dell’Università dell’Insubria, per l’aiuto insostituibile nel reperimento di tanti documenti ciresòliani di là dall’oceano, e per avere segnalato, agli amici carducciani, con due brevi ma significative pubblicazioni sue il binomio Ciresòla-Santangelo: T. Ciresòla, Bibliografia – Ciresòla e Santangelo, Riflessioni sull’Estetica alle soglie dell’arte contemporanea, entrambe datate “Medolago, 27 settembre 2015”, nostro secondo incontro conviviale. A motivo di questo ricordo, nell’Appendice ho ricordato il filosofo e storico, Paolo Ettore Santangelo, altro indimenticato docente al milanese Carducci. Sono grato all’emerito prof. Giancarlo Mazzoli (amico di Renzo Dionigi, latinista insigne, cattedratico pavese, della scuola di Carlo Pascal, attraverso l’illustre filologa classica Enrica Malcovati), il quale ha elargito ladissertazione del laureando Ciresòla. Esprimo il mio vivo sentimento di gratitudine, per la cortesia e la sollecitudine dimostrata all’A., alle gent.me dott.sse Alessandra Baretta e Maria Piera Milani dell’Archivio storico dell’Università di Pavia. Corre l’obbligo di ringraziare, anche, il corrispondente di Villafranca di Verona, Ugolino Franchini, per il gentile contribuito di documenti e fotografie. Un vibrato grazie ai tecnici e segnatamente alla gent.ma e precisa, sig.ra Tiziana Mattiuzzo, Grafiche Emme Elle per la diligenza e la cura del testo. Infine, mi è caro inviare un caloroso abbraccio a tutti gli antichi amici del ginnasio IV B – liceo milanese “G. Carducci”, ritrovati sessant’anni dopo, e a quei carducciani di anni precedenti e posteriori contattati attraverso la rete (Web 3). A tutti è offerto il contenuto di questo studio, frutto di tante fatiche e di ricerche laboriose, costate anni. La foto di Teodoro Ciresòla è tratta dai Carminum (vol. prius), donati all’A. dalla figlia, prof.ssa Teresa. È omessa l’iconografia completa della famiglia Ciresòla. © 2018–Consulta delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma – Susegana (Tv) –Via Pascoli, 48/A – T. Cell. 333/6917944. Tutti i diritti riservati. Omnia jura reservata. All rights reserved. Με επιφύλαξη παντός δικαιώματος. Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in alcuna forma e con alcun mezzo, elettronico, meccanico, in fotocopia, in disco o in altro modo. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nel limite p. dall’art. 68 co. 4 e 5, L.22/4/1941, n. 633 (15%). Quelle per finalità a carattere professionale devono essere autorizzate dall’Autore. Alla venerata memoria del prof. Teodoro Ciresòla, Maestro insigne di greco e latino, con animo grato Nihil certius morte hora autem mortis nihil incertius (Sant’Antonio, Padova) Amicorum communia omnia – Τά τῶν φίλων κοινά (Erasmo, Adagia, 1500) 8 LETTERATURA TEODORO CIRESÒLA - BIOGRAFIA 9 Renato BORSOTTI TEODORO MARIO G. CIRESÒLA IL CANTORE LATINO DEI CAPPUCCINI1 PROFILO BIOGRAFICO Ad divinum puerum Sic pueros, o sancte puer, da casta docere carmina, dilecta matre favente, mihi. (Giovanni Pascoli,1897) Nec mihi iam cupio, tibi sed nunc vivere, Iesu, donec in optata morte mihi obvenias. (Th. C. Epigrammata Brixiana, XX, vol. alt., 301) 1 La presente è una biografia non esaustiva – ma non parziale – dell’illustre personaggio, come da tempo avrebbe voluto l’Autore. Nella sezione Documenti sono riportate notizie della prestigiosa, antica Accademia degli Agiati di Rovereto, ov’è custodito il “fondo Ciresòla”, donato dalla figlia, Teresa (lascito testamentario). Per una biografia in senso proprio e definitiva, a sommesso parere di chi scrive, occorre compulsare tutta la voluminosa documentazione roveretana. Lo studio biobliografico in onore del prof. Teodoro Ciresòla è stato inquadrato nell’àmbito storico veronese, con le luci e le ombre della società e della Chiesa di allora. Illustrando le figure di Rosmini e Strosio, di cui Teodoro Ciresòla è stato illustre biografo, apprezzato ancor oggi, è inserita la figura di papa Luciani (Giovanni Paolo I), cultore della filosofia rosminiana. Con lui s’è accennato a mons. Clemente Riva, rosminiano coltissimo, bergamasco di Medolago. Gli ultimi due figli maschi della famiglia Ciresòla, Teodoro e Giovanni sono celebri, l’uno per essere stato il maggior poeta latino vivente e l’altro, servo di Dio, il “santo” parroco, fondatore di una comunità monastica femminile. L’A. avrebbe inteso titolare il presente saggio, “Pastor Bonus”, come il poemetto che T.C. pubblicò in onore di mons. G.A. Longhin (1977). È stato il primo scritto dell’A. in omaggio al Nostro Poeta. Ad esso ne sono seguiti altri, tutti per illustrarne la mirabile liricità. Per facilitare la comprensione dei suoi cento e più poemetti, anche a coloro che non conoscono il latino, se non già espletato tra i numerosi documenti “roveretani”, bisognerà intervenire, come si fece per il Pascoli, pubblicando in unica edizione i poemetti con traduzione italiana. Allora, Manara Valgimigli, illustre grecista e latinista, nonché elzevirista apprezzato, assegnò i poemetti a vari, sensibili interpreti, tanti erano i temi sviscerati, diversi tra loro. Cfr. Giovanni Pascoli, Poesie latine, M. Valgimigli (a c.), Mi, Mondadori, 1951, con l’approvazione di Mariù Pascoli. Qui basterebbe un solo interprete, atteso che la materia, pressoché, è unica, ancorché i brani narrativi ineriscano l’attualità, la Storia, le grandi opere e personaggi famosi. L’A. è convinto – non è stato possibile accertarlo – che il traduttore del Ciresòla latino, mons. Giuseppe Danese, patavino, abbia lasciato ai posteri le versioni poetiche. TEODORO CIRESÒLA - BIOGRAFIA 11 Premessa Nell’anno giubilare (2016) della Misericordia di Dio, voluto da papa Francesco, potrebbe apparire, forse, fuor del comune, ai giorni nostri così convulsi, drammatici anche per ignobili attentati, e colmi di tanti gravi problemi nazionali e tragedie, disquisire di poesia latina in modo non convenzionale. Riconosco le preclare qualità di cultore della classicità, che, prima d’essere un finissimo poeta e narratore, nell’inclito e forbito idioma dell’Arpinate, è stato ai suoi tempi, un valente docente di latino e greco dagli anni Venti, nelle scuole superiori della Lombardia, del Trentino e nel Salento. Il suo secondo incarico di docente lo svolse, per un biennio, nella scuola briantea, a Merate, istituto intitolato ad Alessandro Manzoni, ove per cinque anni (dall’ottobre del 1791) studiò presso i padri somaschi, nel collegio “San