Il Ruolo Dei Processi Criotici Nell'evoluzione Del Paesaggio
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IlIl ruoloruolo deidei processiprocessi crioticicriotici nell’evoluzionenell’evoluzione deldel paesaggiopaesaggio alpino:alpino: ilil casocaso didi studiostudio deidei blockblock streamstream deldel ComplessoComplesso UltrabasicoUltrabasico didi LanzoLanzo (Alpi(Alpi occidentalioccidentali italiane)italiane) RelationRelationshshipip bbetwetweeenen cryoticcryotic processesprocesses and block streams evolution in the Lanzo stream del Complesso Ultrabasico di Lanzo (Alpi occidentali italiane) and block streams evolution in the Lanzo UltrabasicUltrabasic ComplexComplex (Western(Western ItalianItalian Alps)Alps) Il ruolo dei processi criotici nell’evoluzione del paesaggio alpino: il caso di studio dei block Il ruolo dei processi criotici nell’evoluzione del paesaggio alpino: il caso di studio dei block stream del Complesso Ultrabasico di Lanzo (Alpi occidentali italiane) Relationship between cryotic processes and block streams evolution in the Lanzo Ultrabasic Complex (Western Italian Alps) SETTEMBRE 2011 La presente pubblicazione è stata realizzata nell’ambito del progetto europeo Alpine Space “PermaNet - Permafrost long-term monito- ring network” e riporta parte delle attività e dei risultati del progetto stesso. È inoltre presentato lo studio sulla origine ed evoluzione delle coperture detritiche del settore alpino del Massiccio di Lanzo (20 km a NW di Torino) affrontato nell’ambito del dottorato di ricerca svolto dall’autore presso l’Università degli Studi di Torino. Progetto Alpine Space “PermaNet – Permafrost long-term monitoring network” (2008 ÷ 2011) The PermaNET project is part of the European Territorial Cooperation and co-funded by the European Regional Development Fund (ERDF) in the scope of the Alpine Space Programme (www.alpine-space.eu). Capofila: • Provincia Autonoma di Bolzano, Uff. Geologia e Prove Materiali (I) Partner: • Bayerisches Landesamt für Umwelt, Abteilung 10: Geologischer Dienst, Wirtschaftsgeologie, Bodenschutz (D) • Arpa Piemonte – Geologia e dissesto (I) • Regione Autonoma Valle d’Aosta, Assessorato territorio, Ambiente e Opere Pubbliche, Dipartimento Territorio, Ambiente e Risorse Idriche, Direzione Ambiente (I) • Regione del Veneto, Direzione Geologia e Attività Estrattive, Servizio Geologia (I) • Provincia Autonoma di Trento, Protezione Civile e Tutela del Territorio, Servizio Geologico (I) • Österreichisches Bundesministerium für Landwirtschaft, Forstwirtshaft, Umwelt und Wasserwirtschaft (A) • Universität Innsbruck, Institut für Geographie (A) • Universität Graz, Institut für Geographie und Regionalforschung (A) • Zentralanstalt für Meteorologie und Geodynamik, Regionalstelle für Salzburg und Oberösterreich (A) • Université Joseph Fourier – Grenoble I, Institut de Géographie Alpine, Laboratoire PACTE (F) • Centre National de la Recherche Scientifique – Laboratoire EDYTEM (F) • Grenoble INP, GIPSA Lab (F) • Bundesamt für Umwelt BAFU (CH) Per Arpa Piemonte: • Responsabile: Paola Balocco (Geologia e dissesto, Torino) • Project Manager: Luca Paro (Geologia e dissesto, Torino) • Supporto al progetto: Sistemi Previsionali (Arpa Piemonte, Torino) • External Expert: Mauro Guglielmin (Università degli Studi dell’Insubria, Varese) • Observer: Direzione Ambiente, Regione Piemonte Per la presente pubblicazione Autore: Luca Paro (Arpa Piemonte, Geologia e dissesto) Supporto alla redazione dei testi: Mauro Guglielmin Università dell’Insubria (Premessa) e Noemi Giordano Regione Piemonte (traduzioni in inglese) Coordinamento editoriale: Arpa Piemonte, Comunicazione istituzionale Fotografie ed immagini: se non diversamente indicato, sono dell’autore o dell’archivio Arpa Piemonte. • Prima di copertina e copertina del Capitolo 1: block stream del versante destro della bassa Valle di Viù. • Copertina del Capitolo 2: piega isoclinale nei marmi micacei affioranti in un affluente del R. Ricchiaglio. • Copertina del Capitolo 3: block stream del versante settentrionale del M. Arpone. • Copertina del Capitolo 4: blocco peridotitico di circa 20 m3 sul versante destro della bassa Valle di Viù. • Copertina del Capitolo 5: panoramica invernale del block stream del versante settentrionale del M. Arpone. • Copertina del Capitolo 6: block stream sul versante destro della bassa Valle Stura di Lanzo (orto immagini IT2007). • Copertina del Capitolo 7: stone run delle Falkland Is. (da Google Earth). Dottorato di ricerca in Scienze della Terra, Università degli Studi di Torino (Scuola di Dottorato in Scienza ed Alta Tecnologia) Titolo: Ruolo dei processi criotici nell’evoluzione del paesaggio alpino: il caso di studio dei block stream del Complesso Ultrabasico di Lanzo (Alpi occidentali italiane) - Relationship between cryotic processes and block streams evolution in the Lanzo Ultrabasic Complex (Western Alps, Italy) Tesi di Dottorato XXII ciclo (2007÷2009), settore scientifico-disciplinare di afferenza GEO/04 Autore: Luca Paro Relatori: Gianfranco Fioraso (CNR - Istituto di Geoscienze e Georisorse, Sezione di Torino), Andrea Festa (Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Torino) Commissione d’esame: Mauro Guglielmin (DBSF – Università dell’Insubria, Varese), Franco Gianotti (Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Torino), Adriano Ribolini (Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa) Esame finale: 08 aprile 2010 (c/o Università di Torino) Ideazione e progetto grafico: Chroma, Torino Finito di stampare nel mese di settembre 2011 presso la tipografia Litografia Viscardi, Alessandria Stampato su carta riciclata al 100% che ha ottenuto il marchio di qualità ecologica Ecolabel Europeo ISBN 978-88-7479-100-2 Copyright © 2011, Arpa Piemonte Via Pio VII, 9 – 10135 Torino – Italia – www.arpa.piemonte.it L’Arpa Piemonte non è responsabile per l’uso che può essere fatto delle informazioni contenute in questo documento. La riproduzione è autorizzata citando la fonte. PREFAZIONE L’ambiente glaciale e periglaciale - caratterizzato da processi in cui prevale l’azione del gelo, in- dipendentemente dalla presenza dei ghiacciai - contraddistinguono i settori di alta quota del paesaggio alpino, attualmente in fase di profonda trasformazione. Le dinamiche climatiche in atto causano la progressiva riduzione delle masse glaciali ed una serie di disequilibri legati a nuovi processi di modellamento che coinvolgono gli ammassi rocciosi e cospicui depositi detritici. Proprio in questi settori riveste un ruolo di grande importanza il permafrost - porzione di terreno costituito da detrito e da roccia che presenta per almeno due anni consecutivi una temperatura media annua inferiore a 0 °C -, elemento significativo delle aree circumpolari ma anche dell’ambiente alpino. Il permafrost montano è molto sensibile ai cambiamenti climatici e un aumento della temperatura provoca considerevoli variazioni nelle sue caratteristiche termiche e nella sua estensione spaziale con importanti conseguenze sia sulla stabilità dei versanti sia sul ciclo idrologico. Lo stato attuale delle conoscenze su tali problematiche legate al permafrost in ambiente alpino risulta assai eterogeneo ed in gran parte lacunoso, in Piemonte come nell’intera area alpina. Ed è per iniziare a colmare tale lacuna che alcune istituzioni dell’arco alpino, tra cui Arpa Piemonte, collaborano ormai da diversi anni su queste tematiche, nell’intento di coordinare le ricerche, raccordare le iniziative in materia, migliorare in termini di efficacia le politiche di prevenzione e d’intervento sul territorio. Queste collaborazioni hanno certamente avuto nella cooperazione territoriale europea un valido strumento di sostegno, sia per azioni strutturali che per azioni di ricerca, così come per attività di messa in rete e di definizione di protocolli comuni. In questo ambito si inserisce il progetto europeo Alpine Space “PermaNet (Permafrost long-term monitoring Network)” che in Piemonte ha consentito di apportare un notevole contributo nelle conoscen- ze dell’ambiente periglaciale e del permafrost alpino. Nell’ambito di tale progetto, tra le azioni più signi- ficative, Arpa Piemonte ha realizzato una rete di monitoraggio termico del sottosuolo che consentirà nel prossimo futuro di delineare il quadro degli effetti del cambiamento climatico e le tendenze evolutive. Unitamente agli studi ed alle ricerche sull’ambiente periglaciale attuale è stata affrontata l’ana- lisi di un paleo-ambiente periglaciale, probabilmente interessato fino ad alcune migliaia di anni fa dagli stessi processi che oggi agiscono in alta quota. Tale raffronto consente di porre nel giusto contesto la dimensione temporale del fattore “cambiamento climatico” e di considerare la scala dei tempi in cui esso agisce in modo più corretto. La diffusione dell’ambiente morfo-climatico periglaciale nelle catene montuose italiane è un tema di notevole interesse scientifico, che rientra tra gli argomenti di rilievo per la comprensione degli effetti dei cambiamenti climatici globali. Lo studio delle estese coltri detritiche presenti nell’area del Massiccio di Lanzo, a ridosso della pianura torinese, ben si inserisce in tale ambito della ricerca. Gli studi effettuati ed i risultati ottenuti, ben lungi dalla pretesa di essere esaustivi, hanno quindi come primo obiettivo quello di farne materia di dibattito scientifico. Inoltre, attraverso l’analisi, la definizione e l’aggiornamento a scala regionale del quadro inerente i processi di modellamento naturale dell’ambiente, l’Agenzia ottem- pera ai propri compiti istituzionali. La presente pubblicazione riassume alcuni dei principali risultati delle azioni condotte nell’ambito