Tigullio E Dintorni
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Roberto Mezzacasa Tigullio e dintorni Camminate in montagna con vista sul mare Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale, con qualunque mezzo, degli scritti, dei disegni e delle fotografie. Se non diversamente indicato, i testi e le immagini sono di Roberto Mezzacasa. Collaboratore per la cartografia Paolo Guerreschi. Progetto grafico: TME Finito di stampare nel mese di 2017 presso per conto di Tamari Montagna Edizioni - www.tamari.it - [email protected] 2 3 Prefazione Ho appena terminato di leggere con piacere, interesse, curiosità Tigullio e dintorni – Camminate in montagna con vista sul mare, l’opera scritta, con grande competenza e passione, da Roberto Mezzacasa, dedicata all’ami- co Filippo Preli, emiliano di Ferriere in Val di Nure, profondo conoscitore dell’Appennino Ligure – Emiliano. L’autore è un Bellunese, nato ai piedi delle ardite guglie e dei possenti torrioni dolomitici che ci offrono un mon- do fiabesco di rocce e di nevi, dove lo spirito si arricchisce e il carattere si tempra; egli si è avvicinato a una natura più a misura d’uomo, più tranquilla ma ugualmente nota agli escursionisti per le sue affascinanti bellezze, seppur così diverse dalle sue incantevoli Dolomiti. Mezzacasa ha scelto come og- getto di questo nuovo appassionato lavoro di ricerca, le montagne e le colline con vista sul mare, che si affacciano sul Golfo del Tigullio, da Portofino a Rapallo (che costituisce un po’ il centro del territorio preso in considerazio- ne) e a Lavagna, con brevi digressioni verso Camogli e il Golfo Paradiso e il basso entroterra di Chiavari, privilegiando i percorsi ad anello che permet- tono una più agevole organizzazione dell’escursione. Il suo non è un lavoro sistematico di descrizione di tutti i sentieri, ma è una scelta di itinerari più Abbreviazioni e indicazioni significativi con valenze di vario tipo, a carattere interdisciplinare, e aspetti culturali di ogni genere: geografici, storici, naturalistici, scientifici, artistici, climatici, antropologici, in modo da soddisfare gli escursionisti più esigenti. c.a = circa A ciò si aggiunge l’attenzione dedicata dall’Autore all’aspetto pratico, for- cfr. = confronta nendo una “montagna” di informazioni e preziosi consigli per chi voglia per- C.T.R. = Carta Tecnica Regionale correre gli itinerari della nostra costa, montuosa, spesso impervia, difficile e N. = NUMERO faticosa da affrontare, ma sempre affascinante, che riserva in continuazione nuovi scenari da scoprire e da conquistare. Talvolta, quando è necessario, n. = numero nei crocicchi e nei tratti più complicati, l’Autore addirittura “conduce per p. = pagina mano” l’escursionista per facilitare l’individuazione del sentiero che si deve pp. = pagine percorrere. q. = quota Sul Monte di Portofino, alcuni facili percorsi si possono affrontare anche q.r. = quota rilevata con altimetro non di precisione nelle più tristi giornate di scirocco, quando a tratti piove, immersi nella nu- SIC = Sito d’Interesse Comunitario volaglia, più in alto anche nella nebbia, nel più assoluto silenzio … Le sigle dx e sx stanno per destra e sinistra, rispetto al senso di marcia. Allora vengono in mente i celebri versi della Pioggia nella pineta di Gabriele D’Annunzio: “Piove … e il pino ha un suono, e il mirto altro suono, e il gi- (F.T.) note di Fulvio Tuvo, Past Presidente della Sezione del C.A.I. di Rapal- nepro altro ancora, strumenti diversi sotto innumerevoli dita…..”. lo Vice Presidente Onorario del C.A.I. - U.L.E. di Genova. Sembrano proprio nati, anche se non è così, nelle pinete e nella macchia me- diterranea del nostro Monte. 4 5 Per concludere posso affermare che i compiti svolti in passato nel C.A.I. a livello istituzionale e la mia ultracinquantennale passione per la montagna I monti di Filippo mi hanno fatto consultare le guide più disparate, spesso ottime, ma questa in esame mi ha appagato compiutamente perché non è scritta a tavolino ma Se li cercate con questo nome non li troverete, i loro nomi sono Ciapa Liscia, è frutto di un meticoloso lavoro di ricerca e di esplorazione e si rivolge con Maggiorasca, Penna, Ramaceto, Zatta ed erano, assieme a tutti gli altri situati linguaggio semplice e piano al turista e all’escursionista “intelligenti” che tra il Golfo del Tigullio e la catena centrale dell’Appennino, le montagne possono trovare nella costa del Tigullio, una completa gamma di itinerari, preferite da Filippo Preli, l’amico che ha lasciato a noi, amici e conoscenti, il dal più elementare all’impegnativo. ricordo di una persona schietta che camminava con passo svelto e sicuro tra i suoi monti, per questo li chiamavamo i monti di Filippo. Fulvio Tuvo Filippo era di Ferriere, un paese della montagna piacentina al confine con la Liguria; a lui piaceva la vicina Liguria, gli piacevano i liguri, gli piaceva stare con loro, lavorare con loro. Gli piaceva mangiare come loro, conversare Past Presidente della Sezione del C.A.I. di Rapallo con loro e s’interessava di tutto, dai problemi di lavoro, all’arte culinaria, alla Vice Presidente Onorario del C.A.I. - U.L.E. di Genova storia, quella grande e quella piccola, non importa quale. Spesso confrontava le parole del suo dialetto con quello ligure, ed era felice quando trovava qual- che somiglianza perché, in fondo, gli sarebbe piaciuto essere un po’ ligure. Noi non sappiamo come sia morto Filippo, né vogliamo saperlo, perché ci farebbe troppo male conoscere i particolari, possiamo però immaginarlo: lui era un gigante, alto quasi due metri, forte e robusto, abituato a lavorare nei campi e nei boschi, ma era anche profondamente generoso, perciò possiamo immaginare che abbia affrontato la morte, presentatasi con le sembianze di un toro impazzito, per un gesto di generosità, qualità ben nota a tutti. Infatti, quando uscivamo in escursione, lo relegavamo sempre a svolgere l’ingrato compito della “scopa”, cioè di chi sta in coda al gruppo ad aspettare i ritarda- tari e a controllare che nessuno rimanga indietro; la giustificazione era sem- pre la stessa: ”sei il più alto, perciò ti si vede bene”. Se durante l’escursione qualcuno dava segni di eccessiva stanchezza, lui non esitava a caricarsi sulle spalle lo zaino del compagno in difficoltà, e se al termine dell’escursione qualcuno non se la sentiva di guidare l’automobile, Filippo si faceva avanti a dire: “guido io”; era generoso, ma non andava mai sopra le righe e al di là dei propri mezzi. Ci siamo chiesti cosa potevamo fare per ricordare un amico così e abbiamo pensato di fare la cosa più semplice e più logica: ripercorrere e descrivere alcuni sentieri che avevamo percorso assieme a lui, con il bello e con il cat- tivo tempo, ma sempre accompagnati e sostenuti dal suo entusiasmo. Natu- ralmente la scelta è caduta sui sentieri delle montagne che Filippo preferiva frequentare, per la loro natura selvaggia, per la loro storia, per la bellezza dei panorami, anche se non dimenticava mai le sofferenze patite da chi su que- ste montagne aveva lavorato o lavorava: qui intere generazioni di uomini si Filippo in escursione sul Monte Penna sono ammalate di silicosi, cavando l’ardesia, o lavorando nelle miniere della 6 7 dervi conto che molti percorsi iniziano e terminano a Rapallo, o nelle città Uno sguardo sul golfo del Tigullio limitrofe e gli altri percorsi, vale a dire quelli che interessano le montagne più interne, sono ad anello, perciò l’origine e l’arrivo di ciascuno di essi coincidono e sono facilmente raggiungibili con le automobili, in alcuni casi Le principali città che s’affacciano sul Golfo del Tigullio sono Portofino, anche con i mezzi pubblici. Soggiornando a Rapallo si possono percorre tutti Santa Margherita, Rapallo, Zoagli, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante, poi gli itinerari che insistono sulla catena costiera, utilizzando esclusivamente c’è una miriade di località minori, per lo più disseminate lungo i fianchi della i mezzi pubblici: treni, autobus cittadini e di linea, funivia, traghetti. A tale catena costiera, le cui cime raggiungono gli 800 metri d’altezza. Un paesag- proposito si consiglia di consultare il sito www.orariotrasporti.regione.ligu- gio tutto sommato non insolito nella nostra bella Italia, risultato finale del la- ria.it che consente di visualizzare le varie combinazioni di orari e di mezzi voro comune della natura e dell’uomo, il quale è presente in questi luoghi fin di trasporto, utili per spostarsi nel territorio ligure. Il principale vettore che dalla preistoria. Epiche furono le battaglie condotte dalla potentissima Roma presta servizio nell’area del Tigullio è l’ATP (Azienda Trasporti Provinciale dei Latini contro le tribù dei Liguri, mai del tutto dome, per la conquista di un Genova, tel. 01853731), gli orari sono consultabili nel sito www.atpeserci- territorio necessario a Roma per far arrivare celermente le sue legioni nella zio.it. Molto utile è il servizio fornito dalla collaborazione tra l’ATP Tigullio Gallia, attraverso la via consolare Aurelia, una delle più importanti tra le tan- e Google Maps (entra in Google Maps, clic su Trova indicazioni stradali, te costruite dai Romani. E fu proprio lungo la Via Aurelia che sorsero le città scrivi le località di partenza e di arrivo, clic su Trasporto pubblico), oppure sopra citate, ad esclusione di Portofino, il cui porto era comunque ben noto attraverso il sito: http://www.atpesercizio.it/googletripplanner.php). ai Romani che lo usavano per scopi commerciali e militari; Plinio il Vecchio lo chiamò Portus Delphini e molti fanno risalire l’attuale nome a questa lo- I piccoli gruppi possono alloggiare a Villa Oneto, nell’Agriturismo “da ü cuzione. Il promontorio di Portofino ha segnato per molto tempo il confine Cantìn” (http://www.ucantin.it/), che è il più vicino al crinale della catena tra Genova e Rapallo, quest’ultima, in un primo tempo e almeno virtual- costiera, attraverso il quale si sviluppa la maggior parte degli itinerari de- mente, appartene- scritti nella guida.