La Corruption Mauro Bolognini
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La Censura Dei Manifesti Cinematografici Di Maurizio Cesare
100 anni di revisione cinematografica in Italia La censura dei manifesti cinematografici di Maurizio Cesare Graziosi Il primo decennio del Ventesimo secolo è l’età d’oro del cinema italiano: oltre 500 cinematografi sul territorio nazionale, con un introito annuo di 18 milioni di lire (dell’epoca). Ma la neonata settima arte tricolore deve fare subito i conti con la Morale, che grida contro la «vieta volgarità del cinematografo». Viene così istituito nel 1913 dal Governo Giolitti l’Ufficio della Revisione Cinematografica. Censura fa rima con dittatura. Ma durante il Ventennio fascista la censura non è molto attiva. Non per indulgenza del regime in camicia nera, quanto perché l’autocensura è molto più potente della censura. Basta quindi, oltre alla normativa già esistente, il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (R.D. 18 giugno 1931, n. 773). Ecco allora che, per quanto riguarda la censura dei manifesti cinematografici, la prima notazione è dell’immediato dopoguerra, nella primavera del 1946, per intervento censorio sui manifesti per la riedizione di La cena delle beffe (1942) di Alessandro Blasetti e Harlem (1943) di Carmine Gallone. In entrambi i casi si dispone che venga eliminato il nome dell’attore Osvaldo Valenti e per La cena delle beffe anche il nome dell’attrice Luisa Ferida. Osvaldo Valenti ha partecipato alla Repubblica Sociale di Salò e, insieme a Luisa Ferida, è stato condannato a morte e giustiziato il 30 aprile 1945. Si tratta, dunque, di intervento definibile “censura dell’epurazione”. Nella stessa primavera 1946 viene varato il R.D. Lgs. n. 561, riguardante i giornali e le pubblicazioni, seguito nell’autunno dell’anno dopo dal D. -
Il Bell'antonio, Di Mauro Bolognini in Versione Restaurata
COMUNICATO STAMPA 22-11-2017 Torna sul grande schermo Il bell'Antonio, di Mauro Bolognini in versione restaurata Sabato 25 novembre, ore 20.30 Cinema La Compagnia (via Cavour 50/r, Firenze) Film cult in bianco e nero del 1960, con due protagonisti d'eccezione, Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale, Il bell'Antonio, del regista pistoiese Mauro Bolognini, sceneggiato da Pier Paolo Pasolini e Gino Visentini, torna sul grande schermo in versione restaurata. L'evento si terrà al cinema La Compagnia (via Cavour 50/r, Firenze) sabato 25 novembre (ore 20.30) e sarà accompagnato dall'esposizione, nel foyer della sala, del costume di scena indossato da Claudia Cardinale, disegnato dal custume designer Premio Oscar Piero Tosi e messo a disposizione da Anna Mode. Un restauro complesso, che ha previsto una digitalizzazione in 4K della pellicola originale su iniziativa delle due società comproprietarie del film, Compass Film e Cinématographique Lyre (che era anche uno dei coproduttori originali), con l'appoggio finanziario del CNC (Centre national du cinéma et de l'image animée) di Parigi, dell’Istituto Luce-Cinecittà, nonché della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Un'operazione che ha previsto un investimento di oltre 150.000 euro. Ad organizzare l'evento del 25 novembre, in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana e Institut Français Firenze, è il Centro Mauro Bolognini di Pistoia, presieduto da Roberto Cadonici, che nella città natale del regista propone una serie di eventi che si inseriscono nel programma di 'Pistoia Capitale della Cultura 2017', tra cui la presentazione di un libro interamente dedicato alla storia e all'analisi di questo film e la riproposizione di Giovani mariti, altro titolo di Mauro Bolognini. -
The Role of Literature in the Films of Luchino Visconti
From Page to Screen: the Role of Literature in the Films of Luchino Visconti Lucia Di Rosa A thesis submitted in confomity with the requirements for the degree of Doctor of Philosophy (Ph. D.) Graduate Department of ltalian Studies University of Toronto @ Copyright by Lucia Di Rosa 2001 National Library Biblioth ue nationale du Cana2 a AcquisitTons and Acquisitions ef Bibliographie Services services bibliographiques 395 WeOingtOn Street 305, rue Wellington Ottawa ON K1A ON4 Otiawa ON K1AW Canada Canada The author has granted a non- L'auteur a accordé une licence non exclusive licence ailowing the exclusive ~~mnettantà la Natiofliil Library of Canarla to Bibliothèque nation& du Canada de reprcduce, loan, disûi'bute or seil reproduire, prêter, dishibuer ou copies of this thesis in rnicroform, vendre des copies de cette thèse sous paper or electronic formats. la forme de microfiche/nlm, de reproduction sur papier ou sur format é1ectronique. The author retains ownership of the L'auteur conserve la propriété du copyright in this thesis. Neither the droit d'auteur qui protège cette thèse. thesis nor substantial extracts fiom it Ni la thèse ni des extraits substantiels may be printed or otherwise de celle-ci ne doivent être imprimés reproduced without the author's ou autrement reproduits sans son permission. autorisation, From Page to Screen: the Role of Literatuce in the Films af Luchino Vionti By Lucia Di Rosa Ph.D., 2001 Department of Mian Studies University of Toronto Abstract This dissertation focuses on the role that literature plays in the cinema of Luchino Visconti. The Milanese director baseci nine of his fourteen feature films on literary works. -
The Age of Innocence Showcase Tribute to Claudia Cardinale
PRESS RELEASE The age of innocence showcase Tribute to Claudia Cardinale From Monday 5 to Monday 26 March 2018, 3.30 p.m. “Mario Gromo” Library/Mediatheque – Events Room - Via Matilde Serao 8/A, Turin tel. +39 011 8138 599 - email: [email protected] Following the success of the showcases offered by the Mario Gromo Library/Mediatheque over the past months, in March it is the turn of a tribute to one of the most representative and beloved Italian actresses: Claudia Cardinale. Focusing on the time span between 1959 and 1961, during which the actress shot a good 15 films, The age of innocence. Tribute to Claudia Cardinale is proposing a significant selection of titles which illustrate this thespian’s maturity well and her sensitive capability for offering intensely dramatic introspective characters. Fragility and determination, naiveté and innocence, awareness and disenchantment are the emotional and- personality traits that young Cardinale – provided with charm, allure and a natural, luminous beauty – expresses in this first phase of her long and fortunate career. Extraordinarily photogenic, the actress imposed herself at the beginning of the Sixties as a new female diva model in Italian cinema, working with some of the most important authors of that period, who found a degree of expressiveness that was both sunny and enigmatic in her person, capable of expressing the establishment of a new, signally modern type of woman. The showcase will be inaugurated by the screening of Vento del sud, the only film by Enzo Provenzale (a trusted collaborator of Francesco Rosi), in which Cardinale plays the role of an aristocratic and unhappy Sicilian scion. -
FILM POSTER CENSORSHIP by Maurizio Cesare Graziosi
FILM POSTER CENSORSHIP by Maurizio Cesare Graziosi The first decade of the twentieth century was the golden age of Italian cinema: more than 500 cinema theatres in the country, with revenues of 18 million lire. However, the nascent Italian “seventh art” had to immediately contend with morality, which protested against the “obsolete vulgarity of the cinema”. Thus, in 1913 the Giolitti government set up the Ufficio della Revisione Cinematografica (Film Revision Office). Censorship rhymes with dictatorship. However, during the twenty years of Italian Fascism, censorship was not particularly vigorous. Not out of any indulgence on the part of the black-shirted regime, but more because self-censorship is much more powerful than censorship. Therefore, in addition to the existing legislation, the Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Consolidation Act on Public Safety Laws - R.D. 18 June 1931, n° 773) was sufficient. And so, as far as film poster censorship is concerned, the first record dates from the period immediately after the Second World War, in spring 1946, due to the censors’ intervention in posters for the re-release of La cena delle beffe (1942) by Alessandro Blasetti, and Harlem (1943) by Carmine Gallone. In both cases, it was ordered that the name of actor Osvaldo Valenti be removed, and for La cena delle beffe, the name of actress Luisa Ferida too. Osvaldo Valenti had taken part in the Social Republic of Salò and, along with Luisa Ferida, he was sentenced to death and executed on 30 April 1945. This, then, was a case which could be defined as a “censorship of purgation”. -
Mauro Bolognini
Biblioteca Civica “U. Pozzoli” di Lecco Ogni fine settimana uno scrittore, un regista, un attore, un poeta La proposta di questa settimana è Biblioteca civica “U. Pozzoli” di Lecco Incontro con MAURO BOLOGNINI NOTIZIE BIOGRAFICHE Studia architettura e consegue la laurea a Firenze, prima di passare al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove frequenta i corsi di scenografia. Diplomatosi, si orienta verso la regia e affina il mestiere facendo l'aiuto di Luigi Zampa e poi, in Francia, di Yves Allégret e Jean Delannoy. Inizia l'attività registica segnalandosi tra il 1955 e il 1958 con bozzetti di un tardo neorealismo. L'incontro con Pasolini sceneggiatore gli apre la strada a maggiori ambizioni con film come ‘La notte brava’ (1959), ‘Il bell'Antonio’ (1960), ‘La giornata balorda’ (1960), anche se l'impegno letterario si stempera poi spesso in gusto calligrafico con ‘Senilità’ (1962), ‘Agostino’ (1962), ‘Bubù’ (1971), ‘Per le antiche scale’ (1975), ‘L'eredità Ferramonti’(1976). All'atmosfera in costume e al clima pittorico toscano del suo film ‘La viaccia’ (1961) che è forse il suo capolavoro, si riallaccia nel 1970 con ‘Metello’, dove la struttura storico-sociale del romanzo di Pratolini gli consente un'evocazione equilibrata e solida. Tra gli altri suoi film si ricordano: ‘Imputazione di omicidio per uno studente’ (1972), ‘Libera, amore mio!’ (1973), pellicola subito ritirata per problemi politici, ‘Fatti di gente perbene’ (1974), ‘La storia vera della signora dalle camelie’ (1981), ‘La venexiana’ (1986), ‘Mosca addio’ (1987) e ‘La villa del venerdì’(1991). Fin dai primi anni settanta Bolognini si è dedicato anche a varie regie liriche, fra le quali Norma di Bellini al Teatro alla Scala di Milano (1972), per la stessa opera al Teatro Bolshoi di Mosca, La fanciulla del West di Puccini all'Opera di Roma, Aida al Teatro La Fenice di Venezia (1978), o Pollicino di Hans Werner Henze (1995) al Teatro Poliziano di Montepulciano. -
Metello» E «Il Bell’Antonio»
martedì 15 maggio 2001 in scena 25 FABIO FAZIO E TMC/LA 7 Conclusa felicemente la trattativa ALLORA CI VEDIAMO DA ANGELICA fra il conduttore Fabio Fazio e la Franco Fabbri rete televisiva Tmc/La 7: Fazio, «Pantalonacci». È scritto sulla prima pagina di un ra: su quella pagina ho aggiunto la didascalia: «Que- sul fatto che Zorn abbia smesso di suonare il sassofo- quella scena del «Dittatore dello stato libero di Bana- infatti, ha firmato un contratto in mio quaderno, in uno stampatello che da noi non si sto l’ha scritto quello stronzo di John Zorn». no. Traduco, contando sulla storica immunità degli nas» di Woody Allen, quando un traduttore dall’in- esclusiva per tre anni e ha insegna. Non l’ho scritto io: è stato John Zorn, all’ini- Non perché sia particolarmente antipatico che uno ambasciatori. Zorn invece se la prende subito con glese all’inglese finisce per essere rincorso con una commentato: «Ringrazio la Rai che zio di un dibattito svoltosi un anno fa a Bologna, mostri la propria snobistica superiorità nei confronti me. Non importa che io mostri di comprendere il suo rete per farfalle. continuo naturalmente a sentire durante il festival Angelica. Riassumo la scena. Co- del presentatore, che forse si è lasciato sfuggire una risentimento verso le categorie che spesso si usano per Non garantisco che chi verrà questa settimana agli come la mia azienda ma confermo me al solito dico due parole sull’ospite del colloquio, nota di colore eccessiva. Il fatto è che Zorn non ha ingabbiare le musiche: cerca di sobillare il pubblico incontri con i musicisti del festival Angelica, a Bolo- l’accordo con la Tmc/La 7 dove una delle tradizioni di questo festival antitradiziona- portato niente da ascoltare, come invece, negli anni, contro di me, come rappresentante di quella critica gna (tutti i giorni alle 17:30), potrà godersi altre sento di poter realizzare il mio le che si ripete da dieci anni (quello del 2001 è hanno fatto musicisti come Terry Riley, La Monte che a tali orribili schematismi fa ricorso (disciplinata- scene da teatro dell’assurdo. -
Stagione 2018-2019 Aida Compositore: Giuseppe Verdi
Progetto5_v 18/12/15 18:51 Pagina 1 La Griffe Roma Hotel Papadopoli Venezia A COLLECTION OF MEMORABLE BOUTIQUE HOTELS sofitel.com - accorhotels.com Progetto5_v 18/12/15 18:51 Pagina 1 La Griffe Roma Hotel Papadopoli Venezia A COLLECTION OF MEMORABLE BOUTIQUE HOTELS sofitel.com - accorhotels.com Progetto5_v 18/12/15 18:51 Pagina 2 Eau de Parfum pour Homme et pour Femme Merging of olfactory notes with musical harmonies. themerchantofvenice.com Fondazione Teatro La Fenice di venezia Radio3 per la Fenice Opere della Stagione Lirica 2018-2019 trasmesse in diretta o in differita dal Teatro La Fenice o dal Teatro Malibran venerdì 23 novembre 2018 ore 19.00 Macbeth venerdì 8 febbraio 2019 ore 19.00 Il sogno di Scipione venerdì 15 febbraio 2019 ore 19.00 Il re pastore domenica 24 febbraio 2019 ore 15.30 L’italiana in Algeri martedì 23 aprile 2019 ore 19.00 Dorilla in Tempe venerdì 10 maggio 2019 ore 19.00 Turandot sabato 18 maggio 2019 ore 15.30 Aida Concerti della Stagione Sinfonica 2018-2019 trasmessi in differita dal Teatro La Fenice o dal Teatro Malibran Myung-Whun Chung (sabato 3 novembre 2018) Kerem Hasan (sabato 10 novembre 2018) Jérémie Rhorer (venerdì 11 gennaio 2019) Juraj Valčuha (venerdì 12 aprile 2019) Diego Fasolis (venerdì 19 aprile 2019) Jonathan Webb (venerdì 7 giugno 2019) www.radio3.rai.it – per le frequenze: numero verde 800 111 555 FONDAZIONE AMICI DELLA FENICE STAGIONE 2018-2019 Incontri con l’opera giovedì 15 novembre 2018 GIORGIO PESTELLI Macbeth martedì 11 dicembre 2018 SILVIA POLETTI Romeo e Giulietta lunedì 21 gennaio -
IL PROGRAMMA Illustrazione Di Ettore Scola Iniziativa Cofinanziata Da Prodotta Da
SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA PRESIDENTE MARGARETHE VON TROTTA PRESIDENTE ONORARIO Ettore SCOLA DIRETTORE FELICE LaUDADIO IL PROGRAMMA Illustrazione di Ettore Scola Iniziativa cofinanziata da Prodotta da In partnership con COMUNE DI BARI UNIVERSITÀ POLITECNICO DEGLI STUDI DI BARI DI BARI Con il contributo di Con la collaborazione determinante di Sponsor tecnici Main media partner Media partner Quartier generale durante il Bif&st Museo Civico - Strada Sagges 13 - 70122 Bari, Italy - [email protected] - www.bifest.it IL PRO GRA MMA Questo festival è davvero un’utopia. Edgar Reitz Sotto l’Alto Patronato una iniziativa della Regione Puglia del Presidente Assessorato Industria Turistica e Culturale della Repubblica Italiana finanziata da FSC – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione POR Puglia FESR-FSE 2014-2020 COMITATO D’ONOre SOGGETTO ATTUATOre Michele Emiliano Fondazione Apulia Film Commission Presidente Regione Puglia Loredana Capone Consiglio di amministrazione Assessore Industria Turistica e Culturale Maurizio Sciarra Regione Puglia Presidente Antonio Decaro Giandomenico Vaccari Sindaco di Bari Vicepresidente Antonio Felice Uricchio Chiara Coppola Rettore Università degli Studi di Bari Simonetta Dellomonaco Eugenio Di Sciascio Fabio Prencipe Rettore Politecnico di Bari Consiglieri Domenico De Bartolomeo Presidente Confindustria Bari e BAT Sebastiano Di Bari Aurora De Falco Giuseppe Fragasso Presidente ANCE Bari e BAT Giuseppe Tanisi Collegio revisori Massimo Biscardi Sovrintendente Fondazione -
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M3_0010.frontespizio.indd 1 03/04/13 15:37 M3_0010.frontespizio.indd 2 03/04/13 15:37 M3_0010.frontespizio.indd 3 03/04/13 15:37 © 2013 RCS Libri S.p.A., Milan All rights reserved. No part of this publication may be reproduced, stored in a retrieval system or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording, or otherwise, without prior consent of the publisher. Special Edition printed for Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. Translation by Aaron Maines Images courtesy © Barilla Historical Archives The publisher has made every effort to locate and contact all the holders of copyright to material reproduced in this book. The publisher remains available to address any rights that have not been fully identified. M3_0020.copy_PS.indd 4 03/04/13 15:37 M3_0030.occhiello.indd 5 03/04/13 15:38 M3_0030.occhiello.indd 6 03/04/13 15:38 For my friend Pietro. Francesco Alberoni M3_0040.dedica.indd 7 03/04/13 15:38 M3_0040.dedica.indd 8 03/04/13 15:38 INTRODUction I first met Pietro Barilla in the 1970s, worked as his consultant throughout his life, and was with him during his final days. When his children Guido, Luca, Paolo and Emanuela asked me to write their father’s biography, I thought it over for a long time. A biog- raphy is usually the work of a historian, someone who tells the sto- ry of a famous person’s life by rebuilding it as precisely as possi- ble, making the subject seem as close as possible, present in such a way that whoever reads the biography feels like a participant in his or her life. -
I Cattolici, Il Cinema E Il Sesso in Italia Tra Gli
SCHERMI E DEI MEDIA IN ITALIA IN MEDIA DEI E CINEMA DEL CULTURE E STORIE I CATTOLICI, IL CINEMA E IL SESSO IN ITALIA TRA GLI ANNI ’40 E GLI ANNI ’70 a cura di Mauro Giori e Tomaso Subini Causa il peccato originale, noi siamo, tutti, ANNATA I gente che deve viaggiare tenendo al guinzaglio un porcellino. NUMERO 1 Albino Luciani, vescovo di Vittorio Veneto (1960) I SEMESTRE 2017 SCHERMI 1 - 2017 Fig. 1 – Volantino del Segretariato per la Moralità conservato nell’archivio dell’ISACEM, senza data. NON SOLO BAMBOLE: LO STARDOM FEMMINILE DELLA COMMEDIA A EPISODI E IL DIBATTITO SUL CINEMA IMMORALE - Missero SUL CINEMA IMMORALE (1964-1966) NON SOLO BAMBOLE: LO STARDOM FEMMINILE DELLA COMMEDIA A EPISODI E IL DIBATTITO SUL CINEMA IMMORALE (1964-1966) Dalila Missero In quel torno di anni che vide l’approvazione delle due leggi sul cinema, rispettivamente del 1962 e del 1965, l’uscita di alcune commedie a episodi a firma di registi come Mauro Bolognini, Luigi Comencini, Dino Risi ed Ettore Scola fu al centro di un animato dibattito sull’oscenità del cinema italiano. L’articolo si propone di indagare tale dibattito attraverso la mediazione dello stardom femminile, inteso come luogo di negoziazione simbolica dei profondi mutamenti in atto nella percezione della moralità e dei ruoli di genere nella società italiana. Per la sua restituzione, si indagheranno rotocalchi popolari di varia collocazione ideologica, come «Famiglia Cristiana», «Epoca», «Oggi» e il settimanale femminile di sinistra «Noi donne». During the Sixties, in a moment that witnessed the introduction of two new laws on cinema (1962 and 1965), the release of a group of serial comedies by directors like Mauro Bolognini, Luigi Comencini, Dino Risi and Ettore Scola were at the centre of an animated debate on obscenity in Italian cinema. -
Appendix 1: Selected Films
Appendix 1: Selected Films The very random selection of films in this appendix may appear to be arbitrary, but it is an attempt to suggest, from a varied collection of titles not otherwise fully covered in this volume, that approaches to the treatment of sex in the cinema can represent a broad church indeed. Not all the films listed below are accomplished – and some are frankly maladroit – but they all have areas of interest in the ways in which they utilise some form of erotic expression. Barbarella (1968, directed by Roger Vadim) This French/Italian adaptation of the witty and transgressive science fiction comic strip embraces its own trash ethos with gusto, and creates an eccentric, utterly arti- ficial world for its foolhardy female astronaut, who Jane Fonda plays as basically a female Candide in space. The film is full of off- kilter sexuality, such as the evil Black Queen played by Anita Pallenberg as a predatory lesbian, while the opening scene features a space- suited figure stripping in zero gravity under the credits to reveal a naked Jane Fonda. Her peekaboo outfits in the film are cleverly designed, but belong firmly to the actress’s pre- feminist persona – although it might be argued that Barbarella herself, rather than being the sexual plaything for men one might imagine, in fact uses men to grant herself sexual gratification. The Blood Rose/La Rose Écorchée (aka Ravaged, 1970, directed by Claude Mulot) The delirious The Blood Rose was trumpeted as ‘The First Sex Horror Film Ever Made’. In its uncut European version, Claude Mulot’s film begins very much like an arthouse movie of the kind made by such directors as Alain Resnais: unortho- dox editing and tricks with time and the film’s chronology are used to destabilise the viewer.