Rapaci Lazio
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Scheda Escursioni Monte Amaro E Monte Meta
CLUB ALPINO ITALIANO Sezione di Napoli ALLEGATO ALLA SCHEDA TECNICA TITOLO DELL’ESCURSIONE MONTE AMARO DI OPI 1862 m E MONTE META 2242 m ESCURSIONE TRA CERVI E CAMOSCI DATA DI EFFETTUAZIONE DIFFICOLTA ESCURSIONE MEZZO DI TRASPORTO 12 e 13 Settembre 2015 E - EE Auto proprie NOTE PER LE ESCURSIONI AL MONTE AMARO DI OPI ED AL MONTE META I referenti della Sottosezione CAI dell’Aquila “Coppo dell’Orso” sono: Michele Morisi : tel. 338.5688653 Per il CAI Napoli: Simone Merola 3931971038 Escursione al Monte Amaro Da Opi si segue la statale Marsicana fino al bivio della Val Fondillo, dove vi sono anche i cartelli che indicano i vari itinerari, tra cui Monte Amaro. Attraversato il ponte sul fiume Sangro, che qui riceve l’affluente Torrente Fondillo, si segue brevemente la sterrata che porta all’ampio piazzale dove si parcheggia l’auto. Qui ci sono anche gli uffici e la foresteria del parco e potrebbe essere richiesto un pagamento per il parcheggio. Quindi ci si incammina lungo la Val Fondillo su una strada sterrata che passa a fianco della vecchia segheria di Opi, con il limpidissimo torrente Fondillo poco distante. Bisogna seguire la val Fondillo fino ad incontrare dopo pochi minuti un ponte con un cartello. Dopo aver attraversato il torrente, si segue il sentiero F1 sulla sinistra che per un po’ costeggia il torrente, ricco di vegetazione ripariale di salici arbustivi. Qua e là nella valle si incontrano anche salici bianchi e pioppi. Il sentiero, prima largo, dopo poco piega sulla destra e si fa più stretto cominciando a risalire attraverso la faggeta che si inerpica nel sottobosco. -
PIANO DI MONITORAGGIO DEL LUPO (Canis Lupus) NEL PARCO NATURALE REGIONALE DEI MONTI SIMBRUINI
PARCO NATURALE REGIONALE DEI MONTI SIMBRUINI PIANO DI MONITORAGGIO DEL LUPO (Canis lupus) NEL PARCO NATURALE REGIONALE DEI MONTI SIMBRUINI 2008-2009 Ilaria GUJ - Servizio Monitoraggio e Sorveglianza 1. INTRODUZIONE 3 2. CENNI ALLA SITUAZIONE PREGRESSA 4 2.1 Presenza del lupo dagli anni ’80 ai primi anni 2000. 4 2.2 Presenza del lupo dal 2003 al 2008 4 2.3 Predazioni sulla fauna selvatica 5 2.4 Bracconaggio. 6 2.5 Danni al patrimonio zootecnico 6 2.6 Reperti conservati presso l’Ente 7 3. OBIETTIVI DEL PIANO DI MONITORAGGIO 8 4. METODOLOGIE DI CAMPO 8 4.1 Wolf-Howling 8 4.2 Snowtracking 10 4.3 Rilevamento simultaneo su neve 11 4.4 Analisi dei dati relativi alle richieste di danno da fauna selvatica sul bestiame domestico 12 4.5 Utilizzo opportunistico di trappole fotografiche 13 5. MONITORAGGIO GENETICO 13 5.1 Introduzione 13 5.2 Strategia di campionamento 14 5.3 Raccolta campioni fecali 14 5.4 Altri campioni biologici 14 5.5 Criteri di scelta del laboratorio 14 6. SCHEMA GENERALE DEL PERSONALE NECESSARIO 15 BIBLIOGRAFIA 16 ALLEGATI 17 2 1. INTRODUZIONE Il “Piano di monitoraggio del lupo” è uno dei prodotti previsti dal “Progetto Lupo” nell’ambito delle attività previste dalla Convenzione fra la Provincia di Roma, il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini e il Dipartimento BAU dell’Università di Roma La Sapienza (Determinazione R.U. N° 6504 del 29/10/07 del Servizio Ambiente della Provincia di Roma). La presenza del lupo nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini è stabile fin dagli anni ’70 e probabilmente la specie non si è mai estinta in questo comprensorio, a differenza di quanto accaduto nella maggior parte del territorio italiano. -
Scarica Il Programma Di Viaggio Completo
LAZIO I gioielli della Tuscia Paesaggi, siti archeologici, borghi, giardini, castelli e chiese del viterbese 8 giorni: in hotel Tuscia era la denominazione attribuita all’Etruria dopo la fine del dominio etrusco, invalsa a partire dalla Tarda Antichità all’Alto Medioevo. Oggigiorno Tuscia sta ad indicare il viterbese e in genere l’Alto Lazio. Questo originale itinerario si sviluppa in un territorio poco conosciuto dal punto di vista turistico ma caratterizzato da speroni di roccia tufacea, profondi valloni ombrosi, laghi cristallini, borghi medievali che sfidano la natura, ameni siti archeologici, una variegata cucina di frontiera e ottimi vini che invitano alla convivialità… L’origine dello straordinario paesaggio va ricercata negli ingenti accumuli di materiale vulcanico, prevalentemente lapilli e ceneri, depositati sul terreno da potenti eruzioni vulcaniche, consolidati fino ad assumere la consistenza rocciosa dei tufi e del peperino e in seguito erosi dagli agenti atmosferici e dai corsi d’acqua, creando quei suggestivi profondi solchi, le “forre”, che identificano gran parte del territorio viterbese. L’adattamento dell’uomo a questa morfologia, è la matrice degli sviluppi architettonici e soprattutto urbanistici di ogni insediamento nell’area e dei meravigliosi “Gioielli della Tuscia”. Dal borgo lacustre di Bolsena, ai piedi dei Monti Volsini, a Civita di Bagnoregio, il “paese che muore”, al centro della Valle dei Calanchi; dallo stupefacente “Parco dei Mostri” di Bomarzo al sofisticato giardino del Castello Ruspoli di Vignanello; da Villa Lante di Bagnaia, uno dei migliori esempi di residenza tardo rinascimentale in Italia, al maestoso Palazzo Farnese di Caprarola; dai resti dell’Anfiteatro Romano di Sutri alle tombe dipinte della Necropoli Etrusca di Monterozzi (Patrimonio UNESCO); da Viterbo, il capoluogo della Tuscia, definita da secoli la “Città dei Papi”, agli edifici sacri di Tuscania, risalenti al periodo romanico… un vero e proprio scrigno di tesori preziosi! Con nostro Tour Leader a partire da un minimo di 6 partecipanti. -
(1990). Lithological Analysis of Material Used for the Sacred Area of Saidu Sharif I (Swat Valley, N.W.F.P., Pakistan) and Their Origins
Claudio Faccenna Curriculum Vitae Publication list 1 Di Florio R., Faccenna C., Lorenzoni S. & Lorenzoni Zanettin E. (1990). Lithological analysis of material used for the sacred area of Saidu Sharif I (Swat Valley, N.W.F.P., Pakistan) and their origins. In"Saidu Sharif I (Swat, Pakistan). The Buddhist sacred area: the stupa terrace - Appendix D-" edito da Faccenna D., Reports and Memoires IsMEO, vol. XXIII.2, 317-340. 2 De Vittorio P., Faccenna C. & Praturlon A. (1991). Monte Velino-Monti della Magnola- Monte Sirente. In Damiani et al. "Elementi litostratigrafici per una sintesi delle facies carbonatiche meso-cenozoiche dell'Appennino centrale". Studi Geologici Camerti, vol. sp. 1991/2, 203-205. 3 Di Florio R., Faccenna C., Lorenzoni S. & Lorenzoni Zanettin E. (1993). Lithological analysis of material used for the sacred area of Panr I (Swat valley, Northern Pakistan) and their origins. In "PanrI, Swat, Pakistan-Appendix D-" edita da Faccenna D., Nabi Khan A. & Nadiem I.H. Reports and Memoires IsMEO, 357-372. 4 De Vittorio P. & Faccenna C. (1990). Ulteriori dati sulla tettonica da thrust presente nell’area Sirente-Magnola. Geologica Romana, vol. XXVI (1987), 287-291. 5 Faccenna C. & Funiciello R. (1993). Tettonica pleistocenica tra il Monte Soratte e i Monti Cornicolani. Il Quaternario, 6 (1), 103-118. 6 Faccenna C., Olivieri L., Lorenzoni S. & Lorenzoni Zanettin E. (1993). Geo-archeology of the Swat Valley (N.W.F.P. Pakistan) in the Charbag-Barikot stretch. Preliminary note. East and West (IsMEO), vol. 41, 1-4, 257-270. 7 Faccenna C., Florindo F., Funiciello R. & Lombardi S. (1993). -
Friedrich Heinrich Jacobi Briefwechsel · Reihe II Band 9 FRIEDRICH HEINRICH JACOBI
Friedrich Heinrich Jacobi Briefwechsel · Reihe II Band 9 FRIEDRICH HEINRICH JACOBI BRIEFWECHSEL Begründet von Michael Brüggen und Siegfried Sudhof † Herausgegeben von Walter Jaeschke Reihe II Band 9 FRIEDRICH HEINRICH JACOBI BRIEFWECHSEL JANUAR 1791 BIS MAI 1792 Nr. 2739 – 2952 Beilage KOMMENTAR von Walter Jaeschke unter Mitwirkung von Rebecca Paimann und Konstanze Sommer frommann-holzboog Die Herausgabe dieses Bandes ist ermöglicht durch eine Förderung der Gerda Henkel Stiftung, Düsseldorf. Bibliografische Information der Deutschen Nationalbibliothek Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbiblio- grafie; detaillierte bibliografische Daten sind im Internet über http://dnb.d-nb.de abrufbar. ISBN 978-3-7728-2701-3 © frommann-holzboog Verlag e. K. · Eckhart Holzboog Stuttgart-Bad Cannstatt 2016 www.frommann-holzboog.de Satz: Laupp & Göbel, Nehren Druck: Strauss GmbH, Mörlenbach Bindung: Litges & Dopf, Heppenheim INHALTSVERZEICHNIS Einleitung . VII Abkürzungsverzeichnis zu den Bänden I,9 und II,9 . XVII Verzeichnis der Siglen für die Aufbewahrungsorte der Briefe . XXI Verzeichnis der Literatursiglen . XXIII Verzeichnis der Kurztitel . XXV Kommentar zum Briefwechsel Nr. 2739 – 2952 . 1 Beilage Itinerar der Reise Georg Arnold Jacobis 1. Teil: Von Pempelfort nach Palermo (30. Juli 1791 – 5. Juni 1792) . 391 Literaturverzeichnis . 395 Ortsverzeichnis zu den Bänden I,9 und II,9 . 439 Sachverzeichnis zu den Bänden I,9 und II,9 . 457 Personenverzeichnis zu den Bänden I,9 und II,9 . 460 Einleitung Die -
Map 44 Latium-Campania Compiled by N
Map 44 Latium-Campania Compiled by N. Purcell, 1997 Introduction The landscape of central Italy has not been intrinsically stable. The steep slopes of the mountains have been deforested–several times in many cases–with consequent erosion; frane or avalanches remove large tracts of regolith, and doubly obliterate the archaeological record. In the valley-bottoms active streams have deposited and eroded successive layers of fill, sealing and destroying the evidence of settlement in many relatively favored niches. The more extensive lowlands have also seen substantial depositions of alluvial and colluvial material; the coasts have been exposed to erosion, aggradation and occasional tectonic deformation, or–spectacularly in the Bay of Naples– alternating collapse and re-elevation (“bradyseism”) at a staggeringly rapid pace. Earthquakes everywhere have accelerated the rate of change; vulcanicity in Campania has several times transformed substantial tracts of landscape beyond recognition–and reconstruction (thus no attempt is made here to re-create the contours of any of the sometimes very different forerunners of today’s Mt. Vesuvius). To this instability must be added the effect of intensive and continuous intervention by humanity. Episodes of depopulation in the Italian peninsula have arguably been neither prolonged nor pronounced within the timespan of the map and beyond. Even so, over the centuries the settlement pattern has been more than usually mutable, which has tended to obscure or damage the archaeological record. More archaeological evidence has emerged as modern urbanization spreads; but even more has been destroyed. What is available to the historical cartographer varies in quality from area to area in surprising ways. -
S Italy Is a Contracting Party to All of the International Conventions a Threat to Some Wetland Ibas (Figure 3)
Important Bird Areas in Europe – Italy ■ ITALY FABIO CASALE, UMBERTO GALLO-ORSI AND VINCENZO RIZZI Gargano National Park (IBA 129), a mountainous promontory along the Adriatic coast important for breeding raptors and some open- country species. (PHOTO: ALBERTO NARDI/NHPA) GENERAL INTRODUCTION abandonment in marginal areas in recent years (ISTAT 1991). In the lowlands, agriculture is very intensive and devoted mainly to Italy covers a land area of 301,302 km² (including the large islands arable monoculture (maize, wheat and rice being the three major of Sicily and Sardinia), and in 1991 had a population of 56.7 million, crops), while in the hills and mountains traditional, and less resulting in an average density of c.188 persons per km² (ISTAT intensive agriculture is still practised although land abandonment 1991). Plains cover 23% of the country and are mainly concentrated is spreading. in the north (Po valley), along the coasts, and in the Puglia region, A total of 192 Important Bird Areas (IBAs) are listed in the while mountains and hilly areas cover 35% and 41% of the land present inventory (Table 1, Map 1), covering a total area of respectively. 46,270 km², equivalent to c.15% of the national land area. This The climate varies considerably with latitude. In the south it is compares with 140 IBAs identified in Italy in the previous pan- warm temperate, with almost no rain in summer, but the north is European IBA inventory (Grimmett and Jones 1989; LIPU 1992), cool temperate, often experiencing snow and freezing temperatures covering some 35,100 km². -
Allegato 3 Check-List Della Fauna Vertebrata Del PNRMS E Schede Descrittive Delle Specie Faunistiche Maggio 2015
PARCO NATURALE REGIONALE DEI MONTI SIMBRUINI REVISIONE E AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI ASSETTO E DEL REGOLAMENTO DEL PARCO NATURALE DEI MONTI SIMBRUINI Allegato 3 Check-list della fauna vertebrata del PNRMS e schede descrittive delle specie faunistiche Maggio 2015 Sommario CHECK-LIST DEI VERTEBRATI ....................................................................................................................... 1 SCHEDE DESCRITTIVE DELLE SPECIE FAUNISTICHE ............................................................................... 7 Invertebrati..................................................................................................................................................... 7 Pesci ............................................................................................................................................................ 16 Anfibi ............................................................................................................................................................ 18 Rettili ............................................................................................................................................................ 29 Uccelli .......................................................................................................................................................... 35 Mammiferi .................................................................................................................................................... 63 CHECK-LIST DEI VERTEBRATI -
Regione Lazio
REGIONE LAZIO Assessorato Urbanistica Direzione Regionale Territorio e Urbanistica Area Pianifi cazione Paesistica e Territoriale Piano Territoriale Paesistico Regionale Beni del patrimonio naturale e culturale art. 21, 22 e 23 L.R. 24/98 Tavola C Beni del patrimonio naturale e culturale e azioni strategiche del PTPR Beni del Patrimonio Naturale sic_001 Zone a conservazione speciale Siti di interesse comunitario Direttiva Comunitaria 92/43/CEE sin_001 Zone a conservazione speciale (Habitat) Bioitaly Siti di interesse nazionale D.M. 3/4/2000 sir_001 Zone a conservazione speciale Siti di interesse regionale Zone a protezione speciale Direttiva Comunitaria 79/409/CEE zps_001 DGR 2146 del 19/3/1996 (Conservazione uccelli selvatici) DGR 651 del 19/7/2005 L.R. 02/05/95 n. 17 apv_001 Ambiti di protezione delle attività venatorie (AFV, Bandite, ZAC, ZRC, FC) DCR 29/07/98 n. 450 Conferenza Stato-Regioni of_001 Oasi faunistiche incluse nell’elenco uffi ciale delle Aree Protette Delibera 20/07/00 - 5° agg.to 2003 zci_001 Zone a conservazione indiretta sp_001 Schema del Piano Regionale dei Parchi Areali Art. 46 L.R. 29/97 DGR 11746/93 sp_001 Schema del Piano Regionale dei Parchi DGR 1100/2002 Puntuali clc_001 Pascoli, rocce, aree nude Carta dell’uso del suolo (1999) (Carta dell’Uso del Suolo) Intesa Stato Regioni Reticolo idrografi co CTR 1:10.000 geo_001 Geositi (ambiti geologici e geomorfologici) Areali Direzione Regionale Culturale geo_001 Geositi Puntuali bnl_001 Filari alberature Beni del Patrimonio Culturale bpu_01 Beni della Lista del patrimonio mondiale Convenzione di Parigi 1972 dell’UNESCO (siti culturali) Legge di ratifi ca 184 del 6.4.1977 ara_001 Beni del patrimonio archeologico (areali) art. -
Boll. Soc. Entomol. 142-3-2 30-11-2010 10:51 Pagina 111
Boll. Soc. Entomol. 142-3-2 30-11-2010 10:51 Pagina 111 BOLL. SOC. ENTOMOL. ITAL., 142 (3): 111-120 30 NOVEMBRE 2010 Paolo NERI & Augusto VIGNA TAGLIANTI Note su Ocydromus alticola e O. incognitus, con descrizione di una nuova razza di O. alticola dei Monti della Laga, Appennino Centrale (Coleoptera Carabidae) Riassunto - Vengono discussi alcuni aspetti tassonomici e nomenclatoriali del genere Ocydromus Clairville, 1806, con particolare ri- ferimento alle specie italiane del “Gruppe des nitidulum” sensu Netolitzky (1943), Ocydromus alticola (A. Fiori, 1903) e O. incognitus (G. Müller, 1931), che presentano il medesimo schema di struttura dell’endofallo e che vengono assegnate al sottogenere Peryphus De- jean, 1821. Viene presentato uno schema di confronto tra la terminologia qui utilizzata e quelle adottate dai precedenti autori nella descrizione delle medesime strutture dell’endofallo dei vari sottogeneri. Viene infine descritto Ocydromus (Peryphus) alticola lagae n. ssp. dei Monti della Laga (Appennino Centrale), che differisce dalla forma tipica di Maiella, Monti della Meta, Marsicano e Greco per le antenne scure, la forma del pronoto, la microscultura e punteggiatura elitrale e la forma del lobo mediano dell’edeago. Abstract - Notes on Ocydromus alticola and O. incognitus, with description of a new subspecies of O. alticola from Monti della Laga, Central Apennine (Coleoptera Carabidae). Some taxonomical and nomenclatorial problems concerning the genus Ocydromus Clairville, 1806 are discussed with particular ref- erence to which subgenus the italian species of the “Gruppe des nitidulum” sensu Netolitzky (1943) are to be referred to. Ocydromus incognitus (G. Müller, 1931) and Ocydromus alticola (A. Fiori, 1903), characterized by a similar morphology of the endophallus, are included in the subgenus Peryphus Dejean, 1821. -
Luoghi Da Scoprire Monti Di Tolfa E Valle Del Mignone Scarica Il Pdf Della Rivista
Anno I - N. 1 ORGANO UFFICIALE COMITATO REGIONALE LAZIO FITETREC ANTE Luoghi da scoprire Monti di Tolfa e Valle del Mignone Scarica il pdf della rivista Speciale L’intervista Monta da Lavoro Romacavalli Assessore alle Origini e tipologie, Un successo Politiche Agricole tradizioni e attualità annunciato Angela Birindelli ® Camera di Commercio Viterbo vagandovagando ScopriScopri paesaggi,paesaggi, luoghi,luoghi, tradizionitradizioni ee saporisapori delladella TusciaTuscia Viterbese.Viterbese. Viterbo ROMA 30 Giugno - 17 Luglio 2011 ECONOMENTI: Gustosi momenti su economia e dintorni Viterbo, via San Pellegrino, Cortile Bonucci In occasione di Caffeina Cultura incontri con esponenti del mondo dell’economia e degustazioni guidate dei prodotti tipici di qualità. MILANO SIENA BOLOGNA 23 Luglio - 15 Agosto 2011 FIRENZE FESTE DEL VINO DELLA TUSCIA A1 Nei Comuni che nella Tuscia vantano una vasta produzione e tradizione vitivinicola ORVIETO oltre cento appuntamenti tra degustazioni, folclore, convegni e spettacoli. 3 - 4 Settembre 2011 SANTA ROSA PERUGIA ARGENTARIO RIETI Viterbo, Piazza S. Carluccio, ex chiesa di S. Salvatore PORTO S. STEFANO TERNI In occasione della Festa di Santa Rosa esposizione e degustazioni guidate ORBETELLO di pani e dolci tipici di qualità a Marchio Tuscia Viterbese. Viterbo ORTE 27 Settembre - 30 Ottobre 2011 A1 FESTE DELLA CASTAGNA DELLA TUSCIA Nei Comuni che nella Tuscia vantano una ricca produzione e tradizione S.S. CASSIA ROMA S.S. AURELIA sulla castanicoltura oltre cento appuntamenti tra degustazioni, folclore, convegni e spettacoli. NAPOLI 26 Novembre - 11 Dicembre 2011 CIVITAVECCHIA ROMA FESTE DELL’OLIO DELLA TUSCIA ROMA Nei Comuni che nella Tuscia vantano una intensa produzione e tradizione olivicola oltre cento appuntamenti tra degustazioni, folclore, convegni e spettacoli. -
Regolamento Del Parco Naturale Dei Monti Simbruini Delibera Del CS N
PARCO NATURALE REGIONALE DEI MONTI SIMBRUINI REVISIONE E AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI ASSETTO E DEL REGOLAMENTO DEL PARCO NATURALE DEI MONTI SIMBRUINI Regolamento (ex artt. 11, 22 L 394/1991, art. 27 LR 29/1997) Deliberazione del Commissario Straordinario n. 58 del 14-08-2015 (rev. 3) INDICE CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI ...................................................................................................8 Art. 1. (Oggetto) .....................................................................................................................8 Art. 2. (Ambito di applicazione) ...........................................................................................8 Art. 3. (Definizioni) .................................................................................................................8 Art. 4. (Integrazione con la rete Natura 2000) ..................................................................9 Art. 5. (Nulla osta e poteri d’intervento dell’ente parco) ................................................10 Art. 6. (Accesso al parco) ...................................................................................................10 Art. 7. (Accessibilità per diversamente abili, portatori di handicap e anziani) ...........11 Art. 8. (Norme di comportamento dei visitatori) ..............................................................11 Art. 9. (Divieti di carattere generale) ................................................................................12 Art. 10. (Diritti reali ed usi civici) ......................................................................................13