Leggenda 1.1 Il MENDICANTE DI ORIGLIO

Luogo: Comune: Origlio Altitudine: 419 m GPS Long/Lat: 8.94263, 46.05378 Difficoltà: facile Distanza a/r: 3000 m Dislivello: 310 m Durata: 1 h

Itinerario: Dal punto A (8.94316, 46.04931) al punto B (8.94372, 46.05072) è possibile sentire le voci sommerse dei barbari. Proseguendo si arriva al punto D (8.94412, 46.05107) dove c'era la casetta della donna. Sempre in D è possibile in lontananza (5 km ca.) vedere il punto C (8.93089, 46.08674), da quelle cime montuose discesero le truppe di Radagaso. Il Convento del Bigorio (8.95065, 46.07207) punto E.

Storia: Ambientazione leggenda 400 d.c Il laghetto d'Origlio ha origine dal ghiacciaio dell' ca. 13000 anni fa. Nel 1484 il paese è devastato dalla peste. Nel 1500 sotto il ducato di Milano, fornisce soldati e armi.

Arte: Chiesa di San Vittore Mauro a Carnago. XIII sec. Affreschi del XVI sec. chiesa di SS Giorgio e Maria Immacolata, con affreschi e stucchi. Dimore medioevali del XV sec. Convento di Bigorio 729 m

Natura: Le torbiere, il canneto Leggenda 1.2 IL SASSO DELLA MADONNA

Luogo: Comune: Altitudine: 800 m Gps Long/Lat: 8.99982, 46.07842 Difficoltà: Discreta Distanza a/r: 5000 m Dislivello: 500 m Durata: 2 ore

Il sentiero: Arrivati nel paese di Bidogno è possibile visitare la chiesa di San Barnaba punto A ( 8.99976, 46.07836) a fianco c'è il cimitero punto B ( 9.00000, 46.07824). Salendo per la strada asfaltata si arriva a Borisio punto C (8.99659 46.08472) alla curva entrare nel bosco per raggiungere delle casette contadine in pietra punto D ( 8.99396, 46.08410), proseguendo verso monte s'incontra una sorgente punto E dove è possibile dissetarsi, poco lontano, punto E ( 8.99450, 46.08830) si trova il sasso con l'impronta del piede della Madonna.

Storia: Ambientazione leggenda 1487 Tra il 1100 e il 1300, Bidogno edifica la sua chiesa (una mole notevole con un imponente campanile) e proclama S.Barnaba patrono del villaggio: è il 26 febbraio 1487!

Arte: Nel nucleo di Bidogno vi si trovano diversi affreschi esposti sulle facciate delle case. Si contano nove fontane e quattro lavatoi, oltre al serbatoio per l’antico acquedotto. Esiste un'altra leggenda sull'acqua miracolosa che fuoriesce da queste fontane. Il portale della chiesa di San Barnaba risale al 1658 ed è preceduto dal portico del 1735. A sinistra della facciata si erge il campanile eretto verso il 1700.

Natura: Leggenda 1.3 IL SERPENTE DELLA VAL MARA

Luogo: Comune: Altitudine: 606 m Gps Long/Lat: 8.98848, 45.95950 Difficoltà: Media Lunghezza: Dislivello: 500 m Durata:

Nel territorio di Rovio è compresa la cima del Monte Generoso condivisa col comune italiano di San Fedele Intelvi e la sorgente del Buco della Sovaglia, di interesse speleologico

Itinerario: Da , punto B (8.96947, 45.93384) si risale il fiume Mara fino al paese di Arogno punto C (8.99008, 45.96046), s’oltrepassa la Casa Colonica, punto D (..) e, entrando nel bosco si raggiunge il buco della Biscia, punto E (8.99696, 45.96432).

Storia: Ambientazione leggenda 1700 con Rovio costituiva la capitale dei Leponzi dove sorgeva il Medhelanon: centri religiosi, amministrativi, militari, commerciali, dei Celti.

Arte: Francesco Borromini, architetto ( 25 settembre 1599 - Roma 3 agosto 1667) La Chiesa parrocchiale di San Carpoforo di origini medioevali 1148 L'Oratorio di San Rocco, di origini medioevali, rimaneggiato nella seconda metà del XVII secolo Palazzo Galeazzo Visconti nel Comune di Bissone La chiesa parrocchiale di Santo Stefano ad Arogno è una delle più significative costruzioni barocche del Cantone . Nel 1873 Alessandro Manzoni e Romeo Manzoni, intellettuali e uomini politici, aprirono qui la prima fabbrica di orologi del Canton Ticino. Casa colonica Bovisio

Natura: Fiume mara, , Monte Sighignola, generoso, fortificazioni grotta il buco della biscia Leggenda 1.4 IL LUPO DI CURIO

Luogo: Comune: Curio Altitudine: 560 m Gps Long/Lat: 8.86398, 46.00221 Difficoltà: Facile Lunghezza a/r: 2000 m Dislivello: 50 m Durata: 1 ora

Itinerario: Dalla casa bruciata all’interno del nucleo di Curio punto A (8.86304, 46.00191) basta seguire la strada principale in direzione di Curio per arrivare alla Crocetta punto D (8.85218, 46.00275)

Storia: Ambientazione leggenda: 1750 Nome abitanti: lüf (lupi). : Nome abitanti: ciòd (chiodi, assioli). Banco: Nome abitanti: oròcch (allocchi) Nel giugno 1938, durante lavori per la correzione della strada cantonale che dalla frazione di Bombinasco porta ad , precisamente in località «Froda», a ovest del nucleo e poco oltre il «Preventorio», vennero alla luce tre tombe romane: due a cremazione e una ad inumazione. «Il posto del ritrovamento è un breve piano formante un campo, largo 6 m e lungo circa 20, giacente ai piedi di un ronco, il quale si inerpica alla sinistra del vallone dove precipita la cascata della Froda»,

Arte: Chiesa parrocchiale di San Pietro, ricostruita fra il 1609 e il 1610 in stile barocco Chiesa-Santuario della Madonna della Morella, di epoca tardomedievale Oratorio della Santissima Trinità, in località Bombinasco, costruito nel 1670 Frammenti di una lapide con iscrizione nord-etrusca all'interno del villaggio Chiesa parrocchiale di San Rocco, di epoca tardomedievale Chiesetta cimiteriale di San Salvatore Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, in località Banco, attestata fin dal 1416

Natura: Piccola miniera d'oro protostorica in località Garaveee, utilizzata dell'antico popolo dei Salassi Leggenda 1.5 LA FIERA GROSSA

Luogo: Comune: Altitudine: 230 m Gps Long/Lat: Difficoltà: Lunghezza: 12000 m Dislivello: 1000 m Durata: 10 ore

Il sentiero: Itinerario:

Storia: Ambientazione leggenda 1800 Arte:

Natura:

Piazza Castello Lugano Gli Svizzeri nel 1515 Sorgenti tra cimadera ed arla Caprino Grotte Il macello di Lugano rosone sopra Sonvico, il Gallo

Sonvico

La storia di Sonvico, che deve il suo nome alla posizione su un promontorio (summus vicus, in latino il villaggio più alto) è secolare: sono stati trovati reperti dell'età del bronzo[2] e di quella del ferro[3]. Numerosi anche i reperti pre-romani e romani: in particolare una lapide etrusca, alcuni reperti romani a San Martino[4] e monete, monili e suppellettili longobarde[5]. Tracce un po' più recenti sono ancora visibili: è il caso delle mura medioevali che cintavano completamente il borgo[6].

Del castello di Sonvico, rinnovato verso la fine del Quattrocento su volere del duca Ludovico il Moro, del resto, si parla in documenti del 1326: nei documenti la comunità locale viene chiamata "Castellanza"[7][8]. Una traccia ancora più antica risale al 1040 con la formula "Summo Vico"[9], mentre alcuni documenti del XIX secolo fanno riferimento all'atto di donazione, successivamente ritenuto dagli storici un falso del XII secolo, con il quale il 2 aprile 724 il re Liutprando avrebbe ceduto la Basilica di San Carpoforo di Como a Sonvico[10]. Nell'archivio parrocchiale, in compenso, è conservata una pergamena del X secolo con tracce di scrittura onciale[11].

Il centro, che ottenne lo statuto di "Terra privilegiata", fu dominio dei duchi di Milano dall'inizio del XV secolo al 1512. Nel 1415 Filippo Maria Visconti concesse alla cittadina stemmi e sigilli[12]. Pochi anni dopo, nel 1473, le leggi cittadine furono raccolte nel Libbro degli Statuti della Magnifica Comunità di Sonvico[13] Nel 1512, infine, Massimiliano Sforza lo cedette alla Confederazione elvetica: quest'ultima confermò lo statuto di "Terra privilegiata"[14], ma nel prendere possesso della cittadina la distrusse. Il passo San Lucio, situato nelle Prealpi Luganesi ad una altitudine di 1.541 m s.l.m., collega la val Cavargna in provincia di Como con la val Colla nel Canton Ticino (Svizzera). Sul valico sorge una chiesa del XIV secolo dedicata a San Lucio e due rifugi: uno in territorio italiano e uno in territorio svizzero che funge pure da ristorante.

IL CASTELLO DI MESOCCO Location: Comune: Altitudine: Gps Long/Lat: Difficoltà: Lunghezza: Dislivello: Durata: Il sentiero: Itinerario: Storia: Arte: Natura:

Storia: Ambientazione leggenda 1500 Arte:

Il castello di Mesocco è la rocca di maggior significato storico della valle Mesolcina, la fortezza più importante dei Grigioni. Le rovine del castello poggiano quasi certamente su postazioni difensive precedenti alla dominazione romana. È però a partire dal 1137 che il castello di Mesocco si trasforma nell'imponente opera militare che ancora oggi, nonostante il degrado, si può osservare. È questo l'anno in cui si può trovare il primo riferimento storico della famiglia dei De Sacco; che dominò la Mesolcina per circa 400 anni. Etruschi Lostallo tempio presso oratorio san carlo drenola, tempio chiamato il segreto martello affiorante dal sasso nel comune di rossa verdabbio tempio di niola, sorgente con due colori, bianco rossa, piedi montagna fra leggia e grono zecca roveredo miniera d'oro lapide Gaspare Boelini

MELIDE E BISSONE

Storia: Ambientazione leggenda 1450 Arte:

Il ponte-diga di Melide, progettato da Pasquale Lucchini, venne costruito dal 1844 al 1847 inizialmente per collegare solo per via stradale le due sponde del lago di Lugano tra Melide e Bissone in Canton Ticino tramite la Strada Cantonale 2 (Chiasso-Giebenach). Nel 1874 venne attraversato dalla Ferrovia del Gottardo, che collega Chiasso a Lucerna. Nella seconda metà del decennio 1960-1970 venne costruita l'autostrada A2 Basilea-Chiasso. Il ponte è costruito su una morena naturale che si avvicina all'altra sponda. È attraversato giornalmente da 77 000 veicoli.

Chiesa parrocchiale di S. Carpoforo

Le principali drettrici di comunicazione tra Ticino e Lombardia erano fino agli inizi dell’Ottocento, le strade Monte Ceneri/Ponte Tresa, oppure Giubiasco/ Magadino. Certo, la via Bellinzona-Mendrisio-Como sarebbe stata più diretta, ma presentava un grave inconveniente: il lago Ceresio. Il lago infatti tagliava in due parti il Sottoceneri: a Nord il Luganese, a Sud il Mendrisiotto. Chi viaggiava, doveva, per forza, ricorrere alla via d’acqua: direttamente da Lugano a Capolago (allora Codelago) o da Melide a Bissone. A causa - della particolare morfologia lacustre, la distanza da percorrere tra i paesi di Melide e di Bissone, si riduceva a soli 800 metri, per cui questa tratta risultava favorita per l’attraversamento del lago (e se ne hanno tracce che risalgono al Medioevo).

Melide, nel Medio Evo e nel Rinascimento, era un passaggio obbligato per viaggiatori e mercanti: nella piccola località sorgeva infatti un ospizio (quello di Santo Spirito, demolito nel 1909), dove i pellegrini diretti a Roma potevano sostare in attesa di imbarcarsi per Bissone e proseguire il loro viaggio.

MALEDETTA CURIOSITÀ

Storia: Ambientazione leggenda 1650 Arte:

Gola dell'Orino pianezza, stretta cencia casa dei pagani I colori dominanti sono il verde di prati e boschi, e il grigio di rocce e case in pietra. Lo scrosciare del Brenno, che tra Motto e Semione ha scavato una gola nelle montagne di detriti di una frana, è la colonna sonora. Mentre la gola del Brenno è agilmente percorribile, nell'attraversare la gola dell'Orino, che presso Malvaglia sfocia in Val Blenio, bisogna accontentarsi di ammirare le profondità dall'elegante Ponte Lau, un ponte ad arco in pietra.

Come giungervi: Con i mezzi pubblici o in auto da Bellinzona via Biasca fino ad Acquarossa/Olivone. EREMITA DEL CERESIO

Storia: Ambientazione leggenda 1850 Arte:

Arciconfraternita buona morte Chiesa San Salvatore La costruzione viene citata per la prima volta in documenti storici risalenti al XIII secolo. Nel 1680 entra a far parte dei possedimenti della Confraternita di Santa Marta (poi Arciconfraternita della Buona Morte)[1]. Nel 1718 venne ricostruito e nel 1820 subì una ristrutturazione. Nel 1938 venne rifatta la facciata costruendola in granito.

Complesso di S. Maria Assunta di Torello 45°56′50.31″N 8°54′44.96″E / 45.947309°N 8.912488°E

Chiesa della Madonna d’Ongero 45°57′05.27″N 8°55′30.03″E / 45.951463°N 8.925008°E

Eremo torello Forca San Martino Foce Cassarate Cimitero Carona, sentiero dei morti Chiesa San Pietro Pambio Robasacco Ceneri IL PONTE DEL DIAVOLO

Storia: Ambientazione leggenda 1850 Arte:

Il comune era abitato già nel II / III secolo, come dimostrano numerose tombe romane scoperte nella frazione di Madrano. La chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Nazario e Celso fu costruita nel XII secolo ed è menzionata per la prima volta, assieme alla parrocchia, nel 1224. L'edificio attuale venne ricostruito nel 1879, dopo che il 17 settembre 1877 la chiesa fu distrutta da un incendio assieme a buona parte del borgo. Il campanile, alto circa 37 metri, risale all'epoca romanica (XII secolo).

Nel 1799 l'armata russa del generale Suvorov valica il passo del San Gottardo e si scontra coi francesi nelle gole della Reuss a nord di Andermatt, come ricorda il monumento che è stato eretto sulla superficie rocciosa presso il ponte del diavolo.

Nel 1820 fu inaugurata la strada cantonale e il 15 luglio 1830 venne aperta la nuova strada del passo del San Gottardo oggi conosciuta come "la vecchia Tremola"[5].

Nei pressi della stazione ferroviaria venne posato nel 1932 il Monumento alle vittime del lavoro, un bassorilievo in bronzo dello scultore Vincenzo Vela di Ligornetto, dedicato ai duecento operai che persero la loro vita nella costruzione della galleria ferroviaria del San Gottardo, inaugurata il 23 maggio del 1882.

IL LEBBROSO DI PONTEGANA

Storia: Ambientazione leggenda 1200 Arte:

Balerna Contado del Seprio Gole della Breggia Castelli di San Pietro, Morbio Superiore, Morbio Inferiore e, a strapiombo sul fiume Breggia IL CASTELLO DI PONTEGANA 45°50′34.83″N 9°00′56.83″E / 45.843009°N 9.015785°E

(…) il fortilizio doveva risultare assai imponente ed occupare buona parte del colle. (…) Risulta alquanto improbabile l’antica tradizione che la vorrebbe addirittura di origine gallica e quindi risalente ad alcuni secoli prima della nascita di Cristo. Molto più probabilmente il castello è invece di origine bizantina e fece parte del “limes” (insieme di opere fortificate di confine) edificato per proteggere i confini dell’impero ormai agonizzante sotto la pressione delle popolazioni barbariche e quindi risalente l’anno 400 d.C. circa. La posizione strategica di Pontegana è di evidente importanza poiché sbarrava l’accesso alla valle di Muggio e controllava i movimenti attraverso il Mendrisiotto in direzione di Como (in particolare la strada che seguiva il corso della Breggia). A conferma di tale ipotesi potrebbe essere la presenza nelle fondamenta delle rovine della torre, di sarcofagi romani segno che, nelle vicinanze esisteva in precedenza una bottega artigiana specializzata nella loro lavorazione (un’impresa di pompe funebri diremmo oggi). Complesso della collegiata di S. Vittore

Vacallo Bosco di Sagno Nell'oratorio dell'addolorata, attaccato alle rovine del Castello di Pontegana si può ammirare ancora oggi un affresco della Madonna, La chiesa-oratorio fu forse edificata sulle fondamenta di un precedente oratorio intitolato a Ilario di Poitiers e documentato dal 1399. La collina su cui è eretta era comunque abitata da tempo, come attestato da alcuni sarcofagi di epoca romana. Le prime notizie storiche relative alla frazione risalgono al 789.[3] Nell'alto medioevo vi sorgeva una fortificazione, che nel 1224 risulta ormai distrutta (si tratta del castello di Pontegana e i suddetti sarcofagi romani sono incassati nelle fondamenta di una torre, unico resto visibile del castello). Il saccheggio e il riutilizzo della muraglia durò fino al XIX secolo, in particolare per la messa in opera dei cordoli della strada cantonale all'epoca in costruzione.

IL DOTTOR CAPRA

Storia: Ambientazione leggenda 1600 Arte:

Piante! foglie di Iperico o erba di San Giovanni. Selva tra Agno e Cassinelle (casa del capra) Castel San Giorgio a

Castello altomedievale di San Giorgio, menzionato per la prima volta nel 1033

Lo stemma di Magliaso fu lo scudo dei Beroldingen, originari del Canton Uri, di cui un ramo della famiglia fin dal cinquecento si stabilì a Lugano, dove un suo membro occupò costantemente dal 1576 al 1798 la carica di Landscriba, ossia di cancelliere del Landvogt (capitano reggente) del baliaggio svizzero di Lugano.

Nel 1667 Carlo Corrado Beroldingen acquistò da Giovanni Maria Castoro i ruderi e le adiacenze del castello di S. Giorgio, della cui esistenza e del nome, vi è una prima esplicita conoscenza nel X ° secolo. Menzionato per la prima volta nel 1033, al Castello di San Giorgio si svolse, tra i vari avvenimenti, la cattura del vescovo di Como Landolfo da Carcano, episodio all'origine della guerra decennale tra Como e Milano (1118-1127).

Proprio a quell'epoca risale l'affresco che si trova sulla torre del castello e che costituisce oggi una delle poche testimonianze di pittura romanica profana di tutta la Svizzera. Verso il XIII secolo il castello fu acquistato da un ramo dei Rusca di Como. Nel 1668 passò poi al cancelliere del baliaggio di Lugano, Karl Konrad von Beroldingen, il quale fede edificare l'attuale casa parrocchiale e trasformò i ruderi del castello in un sontuoso palazzo, ora in abbandono.

IL BARBIERE DI BIASCA

Storia: Ambientazione leggenda 1700 Arte:

Cascate Santa Petronilla Chiesa prepositurale dei SS. Pietro e Paolo Questa località situata strategicamente all'imbocco delle valli Leventina e Blenio e al centro della Y formata dell'orografia delle Tre valli ambrosiane, fu da sempre importante centro religioso e politico. Nel 1513 un'immensa frana staccatasi dal monte Crenone, chiuse l'entrata della valle di Blenio, formando tra Biasca e Malvaglia un immenso cumulo di detriti ancora presente oggi e chiamato Buzza di Biasca, questo sbarramento formò un lago a monte della frana. Lago che nel 1515 cedette provocando un'alluvione devastante per tutta la regione sottostante.

I DUE MURATORI DI DONGIO

Storia: Ambientazione leggenda 1800 Arte:

Dongio Dongio è un ex comune svizzero del Canton Ticino, diventato frazione di Acquarossa, di 1.750 abitanti. Nel 1758 una frana distrusse gran parte dell'abitato. Predacái, la zona dei grotti di Dongio, vicino all'enorme torchio a leva, Fiume Brenno Simano Buzza di Dongio Chiesa di San Luca ricostruita nel 1767 Chiesa dei Santi Luca e Fiorenzo, citata già nel 1205 Casa dei pagani LA VECCHIA DEL PONTE OSCURO

Storia: Ambientazione leggenda 1800 Arte:

Valle Onsernone Comologno Russo Torrente Ribo Linescio La paglia Casa Gamboni, del 1730 Palazzo o Castello della Barca 1770

Il torrente Ribo è il principale affluente del torrente Isorno; è lungo circa 18 km e nasce presso il Pizzo di Porcaresc. I suoi principali affluenti sono il Ri di Ribia, il Riale di Fümegn e il Ri di Vergeletto. Tra Crana e Russo l’Isorno riceve il torrente Ribo che, scendendo dalla Val Vergeletto, ha intagliato gole strettissime sotto il Ponte Oscuro. Poco prima di Intragna questo energico fiume ha dovuto crearsi un altro angusto passaggio, l’orrido della Güra. Bagni di Craveggia (anticamente Acquacalda) (Bagn in dialetto ossolano) è una località di Craveggia nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Si trova in Valle Onsernone a 986 m s.l.m., al confine con l'ex comune svizzero di Comologno ed è attraversata dal torrente Isorno. Deve il proprio nome a una fonte d'acqua termale a 28 °C.

IL TRENINO ROSSO

Storia: Ambientazione leggenda 1550 Arte:

Poschiavo La chiesa di Santa Maria Assunta è un edificio religioso barocco che si trova a , nel cantone dei Grigioni, costruita su di un terrazzo artificiale

Piazza principale Parrocchia Fiume poschiavina La valle è percorsa dal fiume che scorre verso la Valtellina. Inizia dal , presso il Bernina; durante il percorso è bagnata dal lago di Poschiavo (bacino creato da una frana durante la preistoria); finisce a Tirano dove il fiume sfocia presso la riva destra dell'Adda. , Poschiavo, e Saint Moritz Trenino del AQUILEGIA

Storia: Ambientazione leggenda ( Carlo Magno) Arte:

Lago Tremorgio Aquilegie Alpine Promontorio tra il Campolungo e la Valle del Ticino Chiesa San Giorgio a Prato Leventina La struttura viene citata per la prima volta in documenti storici risalenti al 1210. Si sa che fin dal 1353 era dotata di un suo martirologio[2]. Nei secoli successivi venne profondamente modificata. La chiesa ha una pianta ad unica navata, suddivisa in tre campate e ricoperta da una volta a botte lunettata. voli befana temporali estivi

LA CHIESA ROSSA

Storia: Ambientazione leggenda 1300 Arte:

Castel San Pietro Castello Capolago ( Barnabò Visconti) Pietro Bosia Mendrisio Famiglia Rusca Dietro l’angolo scorgiamo la Chiesa di Santa Maria, la più antica chiesa di Mendrisio, attualmente chiusa per restauri. Di fronte a questa chiesa si trova un garage privato sotterraneo dove all’interno è possibile ammirare parte di un pavimento in mosaico di una grande villa romana del terzo secolo dopo Cristo.

Prima di salire per la via Vecchio Pretorio, verso il Palazzo Bosia o Busioni, originariamente convento appartenente agli Umiliati e oggi proprietà privata, passiamo dalla Casa Beroldingen, del 1500, appartenuta ai discendenti dei Landvogti elvetici, attualmente sede della moderna tipografia Stucchi.

Arriviamo ora al Palazzo dei Nobili Rusca, per lunghi anni sede del Landvogto e Vecchio Pretorio fino al 1906, dove si trova una bella corte. Nel palazzo privato, chiedendo il permesso, è possibile visitare un locale meravigliosamente restaurato, attualmente sala d’attesa di uno studio medico.

CONTESSA GRASSA

Storia: Ambientazione leggenda 1078 Arte:

Sarcofago tesserete Formaggio alpe decima

Chiesa di Santo Stefano Nonostante la chiesa fosse stata costruita due secoli prima, l'edificio fu menzionato per la prima volta nel 1078. Sin dal XIII secolo fu la chiesa di riferimento della pieve della Val Capriasca.

Monti santa maria albigorio

Il Castello di Tesserario Fiume Capriasca, Torrente di Tesserete

LA NINFA DI MUZZANO

Storia: Ambientazione leggenda 2000 Arte:

Il laghetto di Muzzano Pronatura casa del pescatore

L'Hockey Club Lugano viene costituito nel corso della stagione 1940/1941 quando, sul lago di Muzzano si giocavano le prime partite contro i "cugini" di Ambrì e le squadre improvvisate di Muzzano, e Paradiso.

Gara di pattinaggio finita tragicamente sul lago di Muzzano (Lugano). Rivista a unico numero – 1 gen 1906 La domenica del corriere

Le ninfee e la castagna d'acqua

Chiesa sant'Abbondio Gentilino Sorgente Calda Passaggi sotterranei chiesa fino a muzzano

IL CASTELLO DI TREVANO

Storia: Ambientazione leggenda 1900 Arte:

Il parco e le fontane Il parco, dell’estensione di circa 300'000 metri quadrati conteneva piante rare da tutto il mondo e la fontana più grande del Ticino, ornata da un Nettuno che era stato pensato per la fontana principale della città di Bordeaux. Due laghetti e la presenza di un edificio ispirato nelle forme da ideali terme romane, con caldarium, sudarium e grande vasca, facevano pure parte del parco. L’unico grande acquario, con sette vasche rappresentanti un’idea romantica dei sette mari, come pure la sola grande serra riscaldata, contenete le ninfee della specie più grandi del mondo (victoria regia/amazonica) esistente in Ticino si trovava a Trevano.

Nel 1961, 230 chilogrammi di esplosivo fanno saltare in aria uno dei più splendidi capitoli della storia culturale, ( isis)

Statua del Vela

Maestro Charles Gounod laghetto origlio il libro e le monete d'oro hotel du park, ex convento chiesa di san giorgio, statua in legno della madonna L'EBREO ERRANTE

Storia: Ambientazione leggenda ..dal anno 0 al 1940 Arte:

Musée romain d'Avenches, collocato nella torre dell'anfiteatro romano. Tra i reperti si segnalano un organo idraulico antico pressoché completo[1] e soprattutto il celebre busto di Marco Aurelio, realizzato attorno al 180 d.C., scoperto nel 1939 all'interno della rete fognaria di un tempio. Nota nell'antichità con il nome di Agaunum, Saint-Maurice. La Via Francigena, Franchigena, Francisca o Romea, è parte di un fascio di vie, dette anche vie Romee, che conducevano dall'Europa centrale, in particolare dalla Francia, a Roma. Nel meridione d'Italia, in particolare in Puglia, è attestata inoltre una via Francesca, legata alla pratica dei pellegrinaggi, che taluni accostano alla via Francigena sostenendo esserne la prosecuzione a sud, verso Gerusalemme. l luogo del massacro fu Agaunum oggi San Maurizio in Vallese, sede dell'omonima abbazia. David e Michele Mandolino il Municipio di Bellinzona ha votato la vostra espulsione per la fine dell'anno 1455, banco di prestito a Bellinzona. l'abbazia di Disentis

LA BATTAGLIA DEI SASSI GROSSI

Storia: Ambientazione leggenda 1478 Arte:

Giornico Bodio la chiesa di San Nicolao La chiesa di San Nicolao[1], a Giornico, decretata Monumento nazionale, costituisce uno dei più importanti esempi di architettura romanica[2] nel Canton Ticino, notevole per la purezza e semplicità delle sue linee.

Casa del capitano Stanga Situata tra il fiume Ticino e quella Via Francigena che era chiamata a sopportare il grande traffico tra la Pianura Padana e i Paesi Renani, è nota per i grandi stemmi affrescati, attribuiti al Tarilli e al Caresana, attivi in quel periodo a San Pellegrino (1589), che impreziosiscono le due facciate esterne. la Reuss il fiume ticino la montagna sopra la pianura di Pollegio, picchieri svizzeri Il loro avanzare compatti, il passo di marcia, ritmato da tamburi e pifferi, i loro usi arcaici e irrazionali, la loro crudeltà e la loro audacia castello bellinzona truppe nemiche in avvicinamento da ponte tresa, dal locarnese, dal san jorio, anche via lago fino a magadino, in tutto circa 15 000 uomini, hanno pure la cavalleria e numerose bocche da fuoco. fossa comune chiesa dei Santi Innocenti ca. 1400 corpi

LA CROCE DI LEGNO

Storia: Ambientazione leggenda 1835 Arte:

Baita Grono L’autorigenerazione del fiume è fondamentale per salvaguardare la diversità delle specie e delle comunità tipiche dell’ambiente fluviale (piante, fiori, anfibi, pesci, uccelli e mammiferi) che rappresentano il 40% di tutte le specie di flora e fauna del Cantone.

Torre Fiorenzana

È indubbiamente l’edificio più antico di Grono. Torre a 5 piani a pianta quadrangolare, in pietra con spigoli rinforzati con lastroni. Tetto a due spioventi. Sulle facciate si aprono varie finestre con volta ad arco centinate. Sul lato settentrionale, a piano rialzato, c’è un portone raggiungibile con breve scalinata in pietra. Lunghe mensole sporgenti su due lati reggevano, pare, una loggia in legno, forse una bertesca con piombatoi.

Roveredo Castaneda Castello di Fiorenzana La croce fiume Calancasca. Le alluvioni della Calancasca

È questa la parte più tragica e dolorosa della storia del Comune di Grono. Le piene alluvionali della Calancasca risalgono a epoche remote e non si conservano documenti in proposito. La Calancasca, che un tempo aveva a Grono il suo sbocco a un livello molto più elevato, passava anticamente (come rivela la configurazione del terreno) nella località chiamata oggi la Monda della Valle e lambendo, alla sinistra, il poggio di Ranzo di sopra e più innanzi il rialzo dei Ronchìtt, del Mott nella zona Sabbioni-Signù. uva selvatica fico e gelso cascata sotto a grono LA LEPRE BIANCA

Storia: Ambientazione leggenda 1834 Arte:

Peccia L'antico villaggio è stato ricostruito dopo le alluvioni avvenute tra il 1834 e il 1868.

Il comune comprendeva un tempo la val di Peccia con le frazioni di Veia, Cortignelli, San Carlo (frazione anticamente denominata Torni, fino al 1900 centro della lavorazione della pietra ollare con torni idraulici) e Piano di Peccia. Il 4 aprile 2004 si è realizzata la fusione con i comuni di Broglio, Brontallo, Menzonio, Fusio e Prato-Sornico nel nuovo comune di Lavizzara. serre vicino a fiumi disboscamento

Aurigeno Parrocchia di sant'antonio abbate Sebbene un luogo di culto fosse presente nell'area oggi occupata dalla chiesa già in epoca medievale, l'edificio attuale risale al XVI secolo, quando fu radicalmente modificato. Nel XVII secolo la chiesa divenne sede parrocchiale, ottenendo l'indipendenza da quella di Sornico nel 1613, e fu ampliata con la costruzione di una cappella (1659) dedicata al Rosario e di un coro poligonale.

ARSENICO PER IL LANDAMANO

Storia: Ambientazione leggenda 1820 Arte:

Locarno Capitale cantonale dal 1821 al 1827; il governo ebbe sede nel convento di San Francesco, mentre gli uffici amministrativi si trovavano al castello. Governo e parlamento torneranno in città tra il 1839 e il 1845, tra il 1857 e il 1863 e, infine, tra il 1875 e il 1881, secondo uno schema di rotazione a turni di sei anni fissato dalla Costituzione cantonale del 1814. Allo scopo, tra il 1837 e il 1838, venne edificato su progetto dell'architetto Giuseppe Pioda (1810-1856) il palazzo, attualmente della Società Elettrica Sopracenerina, che domina con la sua mole il lato sud di Piazza Grande. ricostruzione del ponte della Torretta (1813-1815) via di comunicazione del lago, acque solcate da un piroscafo a vapore, il Verbano, sin dal 1826.

Tenero Magadino fauna, porto Un tratto di strada romana scoperto a Muralto permette però di ipotizzare, nel Sopraceneri, l’esistenza di un col- legamento che percorreva la sponda destra del Verbano tra Locarno e il porto di Gordola, sul tracciato della suc- cessiva strada francesca, per poi proseguire fino a Bel- linzona utilizzando il fiume Ticino; da qui riprendeva la via di terra verso il San Bernardino, il San Gottardo e il Lucomagno. Villa verbanella - Minusio Il 6 luglio 1846 Angelo Brofferio si portò a Locarno e nello studio del notaio Bartolomeo Varenna acquistò una casa con giardino, contornata da campi e boschi, in località alle Fracce presso Mappo, nel territorio del Comune di Minusio. Cadenazzo Villa Ciani Sul sedime poi diventato di Villa Ciani sorgeva un castello dei duchi di Milano, fatto costruire nel 1498 da Ludovico Sforza, in seguito distrutto dagli Svizzeri nel 1517. A partire dal 1622, vi è invece il Palazzo Beroldingen, casato del Canton Uri i cui discendenti detengono fino al 1798 la carica di Cancelliere della Comunità di Lugano. Nel 1751 entrano in possesso del palazzo i Farina, famiglia patrizia di Lugano, che dal 1827 al 1833 lo affittano al Governo cantonale, e successivamente all'editore Giuseppe Ruggia che installa al pianterreno dell'edificio la sua stamperia, subaffittando i piani superiori ai Fratelli Ciani. pretorio piazza riforma un edificio che per quasi mezzo millennio (dal 1425 al 1872) è stato il luogo della legge e della giustizia, dove si sono esercitati il diritto penale e ci-vile e regolati gli affari pubblici della Comunità di Lugano. Insomma il Palazzo dove si faceva la “ragione” e come verrà chiamato più tardi “il Palazzo di giustizia”.

IL FRATE

Storia: Ambientazione leggenda 1600 Arte:

Natura tesserete Torre di Redde Situata nel bosco a sud di Vaglio, la torre di Redde o di S. Clemente è di origine medioevale; faceva parte di un complesso abitato comprendente un villaggio (Redde), la casa-fortezza e una chiesa. Il villaggio fu abbandonato nel '500, forse a causa della peste, e di esso restano tracce di muri coperti da terra e foglie Convento del Bigorio Primo tra i conventi cappuccini in Svizzera, il convento del Bigorio fu fondato nel 1535 a soli 10 anni dalla riforma cappuccina e come tale fu segno dei suoi tempi, fedele interprete del rinnovamento cattolico. Nel 1577, S. Carlo Borromeo ne consacrò la nuova chiesa.

L'OCCUPAZIONE

Storia: Ambientazione leggenda 1810 Arte:

Tra il 1810 e il 1813 il Ticino è occupato dal regno d'italia San Jorio

LA SPAGNOLA

Storia: Ambientazione leggenda 1917 Arte:

Centrale del latte Piazza Bellinzona