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La Città – La Squadra – Gli Eventi Numero 17 del 02 novembre 2019 Francesco di Leva Una storia napoletana

Foto MARTIN DI MAGGIO

La Piscina Scandone Ancelo�i e le sue Il Colosseo del nuoto scelte coraggiose a pag. 39 a pag. 3 All’interno inserto dedicato alla Champions League FRAMMENTI di Giovanni Gaudiano Programmazione, organizzazione e tanto equilibrio

successo molto dopo la seconda sosta per gli im- poco convincente ed a sottovalutare una vittoria, una pegni delle nazionali. Il Napoli di buona gara giocata dall’undici azzurro. Èche si appresta nel pomeriggio di oggi a giocare Un esempio per tutti in questo senso è rappresentato all’Olimpico con la Roma, per poi preparare la gara di proprio dalla gara di Salisburgo dove il Napoli ha colto Champions al San Paolo con il Salisburgo, si può dire che una vittoria importante su un campo difficile, inviolato abbia oramai mostrato il suo volto, le sue caratteristiche, da tempo, senza che le valutazioni finali abbiano tenuto per dirla chiaramente i suoi pregi ed anche i suoi difetti. in conto questi fattori. Il tecnico li conosce benissimo e non potrebbe essere di- È un problema che la nostra città fuori dagli schemi, nel versamente. bene e nel male, si porta appresso da sempre. Esiste Il presidente, che sa di comunicazione di recente, è in- un’incapacità diffusa di valutare con poco equilibrio che, tervenuto sull’argomento lamentando un eccesso di cri- per quanto riguarda le vicende della squadra, parte dal tica che viene rivolto alla squadra, alla società, visto mondo dell’informazione per arrivare ai tifosi, che in che si tende ad amplificare una sconfitta, una prestazione molti casi per sentirsi protagonisti utilizzano i social ca-

3 valcando l’onda di un dissenso creato ad arte da chi non vuole bene non solo al Napoli ma proprio alla nostra città. È consuetudine leggere, ascoltare critiche che mostrano livore personale e che poco hanno a che vedere con il di- ritto di opinione. Si cambia idea ogni settimana sulla scorta del risultato raggiunto dalla squadra, si parla di una mancanza di gioco quando un mese prima si era parlato di un cam- biamento con una squadra dalla fisionomia ben deli- neata. per Allan, di un costruttore di gioco dal pensiero colle- Si dimentica di avere detto qualche settimana prima gato ai piedi e forse di una punta centrale più costante (per esempio, dopo la gara vinta in casa con il Liverpool) di Milik e più giovane di Llorente, la cui qualità è co- che il Napoli è la più inglese, la più europea tra le squa- munque indiscutibile. dre italiane. I temi reali su cui trattare sarebbero questi. Se in estate È una litania che bisognerebbe s’interrompesse. quelli che oggi obiettano hanno dichiarato che il Napoli Tornando a questo inizio di stagione, a quello che ha era da scudetto per le operazioni portate a termine in detto il campo, gli azzurri hanno fatto bene pur mo- campagna acquisti, non è chiaro perché oggi stiano cam- strando tutte le caratteristiche di una rosa che appare an- biando posizione. Dove sta l’equilibrio? cora incompleta. O forse le opinioni sono dei tentativi di mettere in di- scussione con “cautela” l’operato del tecnico, senza farlo apertamente per mancanza di vere argomentazioni e per il timore di essere smentiti poi dal campo? Sembra di assistere alla storia di “calimero”, il pulcino nero, quello delle pubblicità, che era solo sporco. Ancelotti potrebbe anche sbagliare, solo chi non lavora non ha questo problema, ma allora si vadano ad analiz- zare i suoi presunti errori con valide argomentazioni. Si abbia il coraggio di portare avanti un ragionamento anche campato per aria ma che almeno sia un ragiona- mento. Ci sono tante cose che potrebbero essere migliorate nel Napoli e guai se non fosse così, si finirebbe per essere no- iosi come capita nel campionato italiano da qualche tempo, ma ce n’è una che sarà difficile migliorare se An- I giocatori affidati al tecnico non sono le prime scelte vo- celotti dovesse andar via. lute e ottenute da altri tecnici ma quelli che nella logica Al Napoli verrebbe a mancare la sua personalità, la sua della società, da un certo punto di vista assolutamente professionalità, la sua conoscenza profonda del mondo condivisibile, che vede il bilancio al primo posto, si sono del calcio e soprattutto la sua autorevolezza che il tec- potuti raggiungere. nico dimostra di avere in ogni momento della sua ge- Ancelotti ha valorizzato nella scorsa stagione, come di- stione (si consideri la vicenda Insigne). mostra un nostro servizio, la rosa che la società gli ha af- Napoli è facile agli immediati innamoramenti, quelli fidato al punto che la campagna di rafforzamento si è po- poco duraturi, è una caratteristica ondivaga, poco co- tuta svolgere senza fare spese folli, ottenendo addirittura struttiva. In una città dove l’individualismo è la regola, nei due anni un pareggio tra entrate ed uscite. bisogna operare una svolta: comprendere che il suc- Volendo fare un’analisi attenta, si potrebbe dire che il cesso, quello vero, non s’inventa e non si raggiunge con Napoli che tutti vorremmo vedere e che Ancelotti vor- spese folli o con il braccino tirato o da soli ma è neces- rebbe guidare avrebbe oggi bisogno di un laterale sini- sario che vi siano almeno tre requisiti: programmazione, • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEA AUCHANUCHAN - GIUGLIANOGIUGLIANO • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEP PORTEORTED DIIN NAPOLIAPOLII- - AFRAGOLAAFRAGOLA stro di difesa affidabile, di una ricambio a centrocampo organizzazione e poi tanto equilibrio. • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEA AUCHANUCHAN - MUGNANOMUGNANO • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEA AUCHANUCHAN - VIAVIAA ARGINEARGINE • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALE LELE GINESTREGINESTRE - VOLLAVOLLA • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALE JAMBO1JAMBO1 - TTRENTOLA-DUCENTARENTOLA-DUCENTTAA 4 • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEV VULCANOULCANO BUONOBUONO - NOLANOLA • CENTROCENTRO CCOCOMMERCIALEOMMERCIALE QQUARTOUARTO NUOVONUOOVVVOO - QQUARTOUARTO • CENTROCENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEL LAAB BIRRERIAIRRERIA - NAPOLINAPOLI •P• PORTICIORTICI (NA)(NA) - VIAVIAL LEONARDOEONARDO DADAV VINCIINCI2 277 Copia gratuita in edicola con il Roma

Numero 17 del 02 novembre 2019 IN QUESTO NUMERO La Città – La Squadra – Gli Eventi Francesco di Leva Una storia napoletana

Foto MARTIN DI MAGGIO

Ancelo�i e le sue La Piscina Scandone scelte coraggiose Il Colosseo del nuoto a pag. 3 a pag. 39

All’interno inserto dedicato alla Champions League

n. 17 del 2 novembre 2019 Francesco di Leva – Una storia nata in un quartiere di Napoli Foto Agenzia Mosca Al Teatro Nuovo dal 6 al 10 novembre “Il tempo è veleno” (pag. 61)

LA SQUADRA 36 Il Napoli per immagini 58 Chi è di scena di Gianluca Mosca di Marina Topa Una partita che valeva un campionato 9 LE STORIE Tony Laudadio al Teatro Nuovo di Mimmo Carratelli 61 di Lorenzo Gaudiano 15 Giannini parla di Ancelotti 39 Scandone: il “Colosseo del nuoto” LA CITTÀ di Salvatore Caiazza di Lorenzo Gaudiano 67 Mirò: “Il linguaggio dei segni” 18 A Roma per ingabbiare “Zorro” 43 Il Teatro San Carlo a Lissner di Domenico Sepe di Bruno Marchionibus di Giovanni Gaudiano 70 Palazzo Carafa di Roccella 21 Kolarov – “Aleksandar il Grande” 45 Di Leva: una storia napoletana di Paola Parisi di Lorenzo Gaudiano di Giovanni Gaudiano SOCIETÀ 26 Ghoulam vs Spinazzola Pastore e la sua idea dello sport di Marco Boscia 51 Parliamo di alimentazione a cura della redazione 73 di Ciro Chiaro 29 Quando l’apparenza inganna GLI EVENTI di Francesco Marchionibus L’inserto di questo numero è interamente dedicato alla Champions League 33 Di Bartolomei: una ferita al cuore 57 Gustus alla Mostra d’Oltremare con servizi di L. Gaudiano, M. Boscia, B. Marchio- di Giovanni Gaudiano a cura della redazione nibus, G. Mosca e G. Gaudiano

n. 17 del 2 novembre 2019 Redazione Stampa a cura della Hanno collaborato Aut. Tribunale di Napoli n. 50 Marco Boscia Pubbli and Managment srl a questo numero Bruno Marchionibus del 8/11/2018 RIVISTA A DISTRIBUZIONE GRATUITA Mimmo Carratelli CON IL QUOTIDIANO “ROMA” Grafica e Impaginazione Salvatore Caiazza Mario de Filippis Gianluca Mosca Dire�ore Responsabile Consulenza Amministrativa Giovanni Gaudiano Marina Topa Le foto della sezione Studio Marchionibus Domenico Sepe sportiva sono dell’agenzia Paola Parisi Coordinatore Editoriale Mosca - Sonia Mosca Lorenzo Gaudiano e Gianluca Mosca Ciro Chiaro

“Napoli” sarà nuovamente in edicola con il quotidiano “Roma” sabato 23 novembre 2019 TESTIMONE DEL TEMPO

di Mimmo Carratelli

La Roma-Napoli di Michele Mottola Una partita che valeva un campionato

Paolino Braca a sinistra con Miceli ed Altafini l tempo in cui diventammo in quel tempo, con Altafini e Sivori, Ronzon, Panzanato, Bianchi, Canè, gli alunni della luna, tratte- 70mila abbonati al San Paolo, an- Juliano, Orlando, Sivori, Braca con- Anuti da Bruno Pesaola a par- dammo a Roma a inizio ottobre del tro la Roma di Losi e Carpanesi, Piz- lare di calcio fino alle tre del mattino, 1966 con Bandoni, Nardin, Girardo, zaballa in porta, il filiforme Peirò a

9 TESTIMONE DEL TEMPO trent’anni, un grande passato nel- l’Inter, in attacco con Barison. Quel Napoli, esaltato dall’inno dei “centomila cuori” di Roberto Fiore, trascinò quarantamila tifosi al- l’Olimpico. Il Napoli (2-0) avrebbe potuto vincere di goleada. Sivori colpì due traverse. Quattro almeno le altre occasioni per fare centro. Fu il pomeriggio di gloria di Paolino Braca, 22 anni, abruzzese di Giulia- nova, che giocava all’ala sinistra. Portò in vantaggio il Napoli col suo

Napoli 1966-67 – In piedi da sinistra: Bandoni, Nardin, Girardo, Bianchi, Ronzon e Panzanato. Accosciati: Orlando, Juliano, Sivori, Altafini e Bean

Il presidente Roberto Fiore tore e giocatore del con i fi- con Bruno Pesaola gli di Scarfoglio e Mario Argento, primo e unico gol in , una medico, polisportivo e giornalista dei rete spettacolare dopo appena cinque Il petisso tempi antichi, tra l’altro corrispon- minuti di gioco. Sul cross di Totonno battute di Bruno Pesaola e il caffè dente-fotografo da Napoli della Juliano, stoppò di sinistro e scara- preparato da Gaetano Masturzo, ele- “Gazzetta dello sport”, di cui con- ventò il pallone, al volo di destro, gante amico e non magazziniere, servo il prezioso volumetto scritto nella porta di Pizzaballa. Il raddop- come da qualifica ufficiale, che non ci su di lui dalla figlia Paola, Ninò Bru- pio lo segnò Sivori con un diabolico svelò mai un segreto, un gossip, un schini, dicevo, raccontava il Napoli pallonetto all’incrocio dei pali dopo aneddoto degli spogliatoi. Poi arri- dalla nascita della società che aveva un’ubriacante azione Juliano-Sivori- vava Michelangelo Beato, il massag- vissuto in prima persona. Fu lui a Orlando. Omar sul punto di cadere giatore dalle mani d’acciaio, piccolo, svelarmi un curioso episodio degli in area scodellò quasi da terra la sua rotondo e nero come un tizzone, e Fiore con lo storico massaggiatore del anni Trenta. Napoli Michelangelo Beato magia tra due difensori. cominciavano gli scherzi dei gioca- Nel primo campionato di serie A a Portava bene il campo della Roma a tori che lo canzonavano chiaman- Trieste e Trento, inventò un titolo girone unico (1929-30), il primo quegli azzurri che da comparse di- dolo “nanninella”, seguivano inse- rimasto famoso: “Una vittoria che Roma-Napoli finì 2-2 e rimase fa- Braglia, il George Best di Bomporto ventavano prim’attori almeno una guimenti forsennati nel ventre del vale un campionato” riferendosi pro- moso perché Camillo Fenili, il ber- volta. E così Giorgio “Guitar” Bra- San Paolo, Michelangelo con una la- prio a un successo sulla Roma. gamasco che giocava all’ala destra glia siglò la vittoria (1-0) nel cam- El Cabezon Omar Sivori metta tra le dita minacciando tutti. Allora, le stagioni del Napoli si ri- nella formazione azzurra, insaccò il pionato 1973-74, l’anno del primo scenzo Chiummariello soprannomi- Le partite con la Roma hanno avuto solvevano in due, tre partite “di car- pallone della vittoria nella porta Napoli furente di Vinicio che si nato “piombino”, Nino Masiello, Vit- sempre un sapore particolare. Mi- tello” alle quali la squadra azzurra, giallorossa. La palla uscì da un buco piazzò terzo. torio Raio, una compagnia di “belle chele Mottola, grande giornalista non eccellendo in classifica, affidava della rete romanista e l’arbitro Dani A quel tempo, senza la pay-tv e le ra- gioie” che pendeva dalle labbra del napoletano che fu per quarant’anni tutto il suo prestigio e la sua gloria. la considerò fuori. Un raccattapalle dio private, eravamo in pochi croni- petisso, da quel suo parlare con in- redattore capo al “Corriere della La felice definizione di Michele Mot- del “Testaccio”, il primo mitico sti al seguito della squadra azzurra, flessioni castigliane, da quel suo sor- sera”, quand’era ancora al “Mezzo- tola divenne poi “una partita che vale campo giallorosso, provvide a rat- in testa Ciccio Degni del “Corriere riso “a salvadanaio”. Eravamo una giorno sportivo”, settimanale illu- un campionato” usata per tutte le toppare fulmineamente lo strappo dello sport” che non scrisse mai una famiglia, ammessa sin dentro gli strato che a Napoli si stampava dal grandi sfide del calcio. della rete e quando l’arbitro andò a partita, ma al telefono le dettava “a spogliatoi del San Paolo, dopo gli al- 1923 e aveva i balconi della reda- Il giornalista Ninò Bruschini, che controllare si convinse che il pallone braccio”, Romoletto Acampora, Cre- lenamenti, a gustare le storie e le zione che affacciavano su Piazza conobbi al “Roma” di Lauro, fonda- non poteva mai essere entrato. Po- Diego festeggia all'Olimpico

10 11 TESTIMONE DEL TEMPO teva essere il 3-2 per il Napoli. Negli anni di Maradona, una sola vittoria, tre pareggi e due sconfitte. Resta memorabile l’1-0 di Diego nel- l’anno del primo scudetto. 26 ottobre 1986: Maradona in dubbio fino al- l’ultimo per problemi muscolari, poi gioca, quasi da fermo, ma dispensa colpi geniali. Di fronte la Roma di Eriksson. Olimpico affollato da ven- timila napoletani in un bel pomerig- gio di sole. La partita segnò il de- Roberto Fiore butto di Francesco Romano, napoletano di Saviano, “Tota” come lo chiamò il pibe perché, riccioli neri e faccia da bravo ragazzo, somigliava a un giocatore argentino con quel nome. Fu la trovata di Ottavio Bian- chi che escluse Carnevale. Il Napoli di Diego aveva finalmente quel regi- sta di centrocampo che gli mancava, scovato da Pierpaolo Marino che lo prese dalla Triestina per due mi- liardi. Fu un assist geniale di Gior- dano a mandare in gol Maradona che realizzò con due tocchi magi- Mertens in gol a Roma strali davanti a Tancredi. Era la “ma- gica Roma” che giocava per lo scu- detto, ma finì a metà classifica. Un ricordo amaro, il paliatone che ri- mediammo il 29 marzo 1959, giorno di Pasqua, 0-8 sotto un memorabile diluvio. Quattro gol nel primo tempo, quattro nel secondo dalla Roma allenata da Gunnar Nordahl, il famoso e voluminoso pompiere sve- dese, 90 chili per 1,82 di altezza, grande goleador nel Milan ai suoi tempi di giocatore. Sulla panchina del Napoli , ex gial- lorosso. Quell’anno il Napoli si salvò Younes sigla il 4 a 1 nella scorsa stagione grazie al record di 16 pareggi. Bu- vittorie e sette pareggi dal 1973 al tive. Dal 2-1 del 4 marzo 2017 (dop- gatti fu trafitto tre volte da Da Co- 1982). Una buona serie anche al- pietta di Mertens) all’1-0 del 14 ot- sta, due da Selmosson, due da Pe- l’inizio degli anni Novanta: sei anni tobre 2017 firmato da Lorenzo Insi- strin e una da Lojodice. Proprio una di imbattibilità (una vittoria e cinque gne, al 4-1 del 31 marzo 2019 (gol di mala Pasqua. pareggi dal 1989 al 1995). Milik, Mertens, Verdi e Younes), ul- Gli anni Settanta sono stati i più Da tre anni navighiamo a gonfie vele timo saccheggio azzurro nella tana propizi sul campo della Roma (due all’Olimpico. Tre vittorie consecu- dei lupi.

12 L’INTERVENTO di Salvatore Caiazza “Carlo: un allenatore anche quando giocava”

Il derby del Sole è sempre una partita speciale. La Juventus è favorita ma potrebbe cambiare qualcosa. Insigne è un gioca- tore talen- tuoso e potrà dire la sua

na vita nella Roma, pochi fa il tifo per la squadra giallorossa più tolto. Ben 318 presenze e 49 gol mesi nel Napoli. Ma i colori con la quale ha giocato per quindici con la Roma, solo 5 ed una rete con Uazzurri gli sono rimasti anni diventandone anche il capitano. il Napoli. Momenti differenti per dentro. Giuseppe Giannini ha sem- Il soprannome di “Principe” glielo Giannini voluto fortemente in az- pre avuto uno stimolo particolare diede Vicini in Nazionale e da quel zurro da Carletto Mazzone nella sua per il derby del Sud. Inutile dire che momento il “titolo” non gli è stato brevissima esperienza a Napoli.

15 L’INTERVENTO

Lei crede che anche quest’anno la lotta sarà impari per lo scu- detto? «Per quello che si sta vedendo sì. Se la Juventus si può permettere Cristiano Ronaldo non vedo avversarie che ten- gano. Poi può essere che con il passare delle giornate qualcosa cambi. Ve- dremo».

Sulla panchina del Napoli c’è un suo vecchio compagno di re- parto alla Roma… «Con Ancelotti ho vissuto tante emo- Quando, poi, il vulcanico tecnico de- zioni con la maglia giallorossa. Siamo cise di lasciare i partenopei anche il stati molti anni insieme e ci siamo di- centrocampista andò via. L’anno vertiti. Si vedeva già da allora che era successivo chiuse la carriera al Lecce pronto per fare l’allenatore. Lo faceva dando una mano alla conquista della praticamente in campo. Poi dopo si è serie A. In questo momento Gian- vista la sua qualità. Ha praticamente nini lavora per i giovani: è il super- vinto ovunque e in Europa non ha visore del vivaio della Lupa Frascati. eguali». Un lavoro importante per poter per- mettere all’Italia di avere tanti gio- Eppure nel Napoli viene spesso vani forti per il futuro. criticato… «Beh è sempre così. Quando alzi trofei Allora Giannini che ricordi ha in giro per l’Europa tutti si aspettano di questa sfida tra Roma e Na- che faccia miracoli in Italia. Il Napoli è sposto a cedere Koulibaly…. poli? «Sono scelte societarie che i tifosi non «Bellissimi. Dopo il derby con la Lazio, condividono ma che ad un certo punto veniva questo del “Sole” con il Napoli. vanno fatte per tenere i conti a posto. Erano altri tempi, dall’altra parte c’era Koulibaly avrà 29 anni a giugno pros- un certo Diego Armando Maradona. simo e sicuramente sarà cercato nuova- Erano partite infinite dove ci si diver- mente a grandi cifre. Le big, poi, gli tiva molto dagli spalti». Giannini in nazionale ad Italia 90. A destra con daranno uno stipendio triplicato e per una grande squadra ma di certo non è Psg, Chelsea e Bayern Monaco». forza di cose dovrà andare via». Cosa è cambiato adesso? programmata per vincere la Champions. «Beh, da otto anni il campionato lo Potrebbe ambire allo scudetto ma c’è Lei che si interessa di giovani, Da ex capitano a capitano. Che vince sempre la stessa squadra. Roma e sempre la Juventus che dà fastidio e come vede Fabian Ruiz? consigli vuole dare ad Insigne? Napoli hanno provato a tenere il passo vuole tutto ogni anno». «Stiamo parlando di un profilo alto pa- «Non è mai facile indossare la fascia ma oggettivamente è molto difficile. La gato già 30 milioni. Il ragazzo è molto nella squadra della tua città. I tifosi vo- Roma è di proprietà americana e quindi Si aspettava che tornasse in forte e se il Real e il Barcellona lo vo- gliono da te sempre il massimo perché sei diventa difficile poi poter avere delle ri- Italia? gliono un motivo ci sarà. Può crescere napoletano o romano e quindi bisogna sposte su ciò che succede. Il Napoli ha De «Prima o poi si torna. Ha girato l’Eu- ancora e anche se già viene valutato 60 impegnarsi di più. Il capitano deve sa- Laurentiis, invece, che è sempre presente. ropa diventando un campione in tutti i milioni il Napoli non lo venderà. Al- persi gestire e dare l’esempio agli altri Pur essendo un presidente imprenditore, maggiori campionati. Ha alzato la de- meno per il momento». del gruppo. Lorenzo è un grande cal- riesce sempre a portare a casa dei risul- cima Champions del Real e scusate se è ciatore, il più talentuoso degli italiani, tati importanti». Con Mazzone a Napoli poco. Per non parlare dei successi con Ma De Laurentiis sembra di- credo che saprà dire la sua».

16 17 LA SFIDA di Bruno Marchionibus Ancelotti a Roma per ingabbiare Zorro Mertens-Manolas quando erano avversari. A destra duello sulla corsia esterna tra Callejon e Kolarov. In basso il tecnico portoghese Paulo Fonseca porto di Edin Dzeko, trattenuto manista. Fondamentali per le trame ferenti, ma sposate da due tecnici di dalla società proprio per volere del giallorosse sono anche i due terzini respiro internazionale. Il porto- Il tecnico di Reggiolo mister lusitano. Dall’ultimo arrivato Florenzi e Kolarov, sempre pronti a ghese, dopo aver vinto una Super- contro il suo passato Mkhitaryan a Kluivert fino al- supportare l’azione offensiva e, nel coppa ed una Coppa Nazionale in l’emergente Zaniolo, è sulle doti tec- caso del serbo, a colpire su calcio patria con Porto e Braga, in sfida il portoghese niche di trequartisti ed esterni che fa piazzato. Ucraina ha fatto incetta di trofei affidamento l’allenatore ex Shakhtar, Un gioco, quello della Roma, dunque sulla panchina dello Shakhtar, con- arrivato dal nord così come su quelle di Veretout, ac- per alcuni aspetti lontano dall’idea di fermando il proprio valore anche in Italia per rigenerare quistato dalla Fiorentina per affi- calcio messa in pratica dagli azzurri in Champions quando, due stagioni dargli le chiavi del centrocampo ro- di Ancelotti, fondata molto di più fa, eliminò ai gironi proprio il Na- la squadra giallorossa sulla ricerca della verticalità e sulla poli, mostrando poi anche il suo concretezza inseguita attraverso lato goliardico presentandosi in C’era una volta rappresentanti di due città simili per sportiva si è rotto nella seconda l’utilizzo del 4-4-2 dal tecnico emi- conferenza vestito da Zorro per il derby del Sole certi versi ed uniche ed irripetibili metà degli anni ‘80 per incompren- liano, all’interno del quale diversi mantener fede ad una scommessa. per altri, tanto che Goethe, se di sioni ed episodi eclatanti, dai fischi interpreti azzurri, da Ruiz a Zielin- Ancelotti, dal canto suo, può van- Gemellaggio tra tifoserie, le ban- Roma ebbe modo di affermare che riservati dai supporter romanisti al ski, da Lozano a Mertens, possono tare un palmarés difficilmente diere delle due squadre sventolate fosse la capitale del mondo e che le centravanti azzurro ed ex Lazio ricoprire più ruoli e scambiarsi posi- eguagliabile da altri allenatori, con insieme nei prepartita ed un clima fe- sue bellezze facessero elevare Bruno Giordano fino al gesto del- zione anche a partita in corso, in vittorie nazionali ed internazionali stoso in campo e sugli spalti. Era l’animo umano, dopo aver ammirato l’ombrello di Bagni verso la Sud in modo da non dare punti di riferi- alla guida di top club europei come questo, un tempo, il derby del Sole, la il panorama del golfo partenopeo occasione di un pareggio per 1 a 1 mento agli avversari. Milan (2 Champions ed uno Scu- sfida tra le due compagini, Napoli e sentenziò che la vista di quell’an- strappato dal Napoli in nove contro detto), Chelsea (Premier vinta al Roma, che sul finire degli anni ‘20 golo di paradiso fosse tanto meravi- undici. Un legame, tuttavia, che a Due tecnici internazionali primo tentativo), PSG e Real Ma- sono state le prime dell’Italia Cen- gliosa da far perdere i sensi. Due po- seguito dei tragici episodi di vio- a confronto drid, al quale nel 2014 ha regalato tro-Meridionale a partecipare ad un poli del tifo, il napoletano e il lenza degli ultimi anni da sempre la tanto attesa Decima. campionato nazionale. Due squadre, romanista, estremamente veraci e più parti si auspica possa essere ri- A sfidarsi, dunque, due filosofie dif- E proprio per Ancelotti quella alla quella giallorossa e quella azzurra, sanguigni, il cui legame di amicizia cucito, per far sì che il calcio possa Roma non può essere una sfida tornare ad essere un veicolo in grado Roma 4-2-3-1 come tutte le altre, considerando il ALLENATORE KOLAROV di unire, e non di dividere. CARLO trascorso del tecnico nato a Reg- PAU LOPEZ SMALLING VERETOUT ANCELOTTI giolo, da calciatore, tra le fila gial- Giocatori tecnici MKHITARYAN lorosse, segnato da grandi gioie MANCINI come il Tricolore del 1982/83 e al servizio di filosofie diverse FLORENZI ZANIOLO MERTENS grandi delusioni come la finale di Roma – Stadio OlimpicoCRISTANTE – Sabato 2 novembre ore 15.00 CALLEJON La dirigenza dei capitolini, dopo la DZEKO Coppa dei Campioni, vissuta lon- UNDER ALLAN DI LORENZO travagliata stagione dello scorso MILIK tano dal campo a causa di un infor- anno, ha deciso di ripartire da un RUIZ MANOLAS tunio, persa all’Olimpico contro il mister come Fonseca, discepolo della INSIGNE KOULIBALY Liverpool. Emozioni, queste, che filosofia del bel gioco. Il 4-2-3-1 gial- MERET hanno portato il timoniere azzurro ALLENATORE MARIO RUI lorosso, fondato sui principi del pos- PAULO ad instaurare un forte legame con sesso palla e della difesa alta, ha tra FONSECA Roma squadra e Roma città, nel i suoi interpreti più importanti gli Napoli 4-4-2 corso degli anni spesso da lui Il gol di Milik nella scorsa stagione uomini di fantasia schierati a sup- stesso evidenziato.

18 19 KolarovKolarov

L’ “Alessandro il Grande” della Roma di Lorenzo Gaudiano ZZZPWDHURQDXWLFDFRP L’AVVERSARIO Kolarov parla del calcio e del tifo

All'inizio giocavo ala, poi mi sono spostato in mezzo al campo e infine sono diven- tato un terzino. Ma ero un calciatore offensivo, per que- “ sto indosso il numero 11 Vedo in giro tanti ragazzi bravi che però a 16 anni si credono già giocatori. Non funziona così, a quell'età devi crescere ancora tanto. Il cal- cio è spietato: se mio figlio volesse fare il professionista cco la partita di calcio. Si va allo stadio, si dai separatisti albanesi del Kosovo che non veniva in al- e vedessi che è scarso, sarei prende posto e il divertimento è assicurato, per cun modo concessa, una paura crescente e una me- onesto e glielo direi Echi vive e comprende i principi alla base del schinità senza precedenti. mondo dello sport. Oppure si accende la televisione in casa propria, seduti comodamente sul divano, per vivere La guerra fuori, Sinisa nel cuore magari in convivialità un momento ricreativo e buttarsi Siamo consapevoli che i tifosi alle spalle le fatiche della vita quotidiana. Descritta così, Stava giocando a calcio con gli amici in un paesino a ci sostengono sia in casa che sembra soltanto un gioco, un divertimento e ad un’os- Vojvodina quando cominciarono ad esplodere le bombe in trasferta. Il tifoso ha il di- servazione simile opporsi sarebbe difficile per chiunque. e a precipitare gli aerei abbattuti. Kolarov prese im- Dietro ai giocatori che inseguono un pallone per se- mediatamente la sua bicicletta per tornare a casa, dove ri�o di esprimere la sua opi- gnare, difendere e regalare una gioia alle proprie tifo- la famiglia preoccupata lo attendeva. Aleksandar era nione, ma deve essere serie probabilmente c’è di più. Il calcio è un contenitore ancora piccolo per capire a fondo quanto stesse acca- di storie, perché molti calciatori per arrivare a calciare dendo, pensava soltanto al fatto che non sarebbe andato consapevole che di calcio ca- quella sfera un tempo di cuoio hanno superato nella vita a scuola per un po’. Di tempo per giocare a calcio ce ne pisce poco. A me piacciono tanti ostacoli, fatto sacrifici immensi e vissuto infanzie sarebbe stato molto di più e di questo ne era partico- ed adolescenze non del tutto normali. larmente contento, anche perché una soltanto era la sua tanto il tennis e la pallacane- Aleksandar Kolarov è un esempio. Il pensiero va subito missione, il suo più grande obiettivo: rendere il suo si- stro, ma non ne capisco alla maglia della Roma, al suo “tradimento” nei con- nistro pari a quello del suo idolo, Sinisa Mihajlovic, uno nulla. Posso fare il tifo e fronti dei cugini della Lazio, ai suoi calci di punizione, dei protagonisti della Coppa dei Campioni conquistata ai rigori trasformati dal dischetto e alla sua determi- nel ’91 dalla Stella Rossa di Petrovic. Squadra fortis- basta, non mi perme�erei nazione in campo ma dietro certamente c’è dell’altro. Il sima, che vantava tra i suoi assi Savicevic, Jugovic, un mai di parlare di ta�ica. Qui terzino serbo, oggi trentaquattrenne, aveva quattordici giovanissimo Prosinecki, Pancev e tanti altri, tutti in- anni quando nel 1999 ci furono gli attacchi aerei a Bel- credibilmente forti. Quel successo nell’animo e nella si chiacchiera tanto, si spreca grado. La NATO contro la Repubblica Federale di Ju- mente di un serbo rappresentava una grande conquista, il fiato, però alla fine non si goslavia guidata da Milosevic, l’indipendenza richiesta una grande speranza per il futuro, la dimostrazione che dice nulla 22 23 L’AVVERSARIO

nitori capirono che era arrivato il momento di regalare al loro piccolo guerriero l’occasione di giocare a calcio. Ecco quindi Belgrado, il Cukaricki Stankom, dove il serbo ci mette davvero poco a primeggiare nelle giova- nili e a conquistare la prima squadra. La rosa però era già al completo e il tecnico di allora pensò bene di mandarlo insieme ad altri suoi coetanei a fare cinque giri completi nella foresta lì vicina. Dopo averne compiuti quattro, tutti decisero di fermarsi perché tanto nessuno li avrebbe controllati, Kolarov invece completò anche l’ultimo. Non lo aveva fatto per impressionare i compagni o l’allena- tore, ma per se stesso. Perché il suo istinto così gli diceva di fare. Due facce della stessa medaglia

Dopo l’esperienza all’Ofk Belgrado si aprono per il calciatore serbo le porte dell’Italia. Quell’Italia che, DAI UN VIAGGIO con Massimo D’Alema al governo, al tempo della bat- taglia aerea nel ’99 aveva autorizzato l’utilizzo dello spazio aereo per il raid offensivo della NATO in Jugo- slavia. Alla storia piace giocare ma di tempo ne è pas- ALLA TUA VITA sato da allora. La Lazio è un trampolino di lancio per Kolarov, che lascia quindi la Serbia con la promessa alla mamma di arrivare a giocare in Premier League. Dopo tre anni e il Mondiale in Sudafrica nel 2010, ecco il Manchester City. La storia sembra giunta al termine ma in realtà non è esattamente così. Aleksandar è un come nel calcio così nella vita tutto è realizzabile. Pas- duro, la voglia di accettare nuove sfide non gli è mai savano i giorni e la vita quotidiana a mano a mano ri- mancata, il suo sguardo torvo in campo fa sempre prendeva. Con la mamma e il papà a lavoro ed una casa paura e il suo fisico è possente e devastante. Alla sca- intera a disposizione, i due fratelli giocavano in cortile. denza di contratto con i Citizens arriva una nuova pro- Un cancello di legno faceva da porta e una piccola posta, una nuova avventura: la Roma. Poco gli impor- parte, toccata dal pallone, generava un gran rumore. I tava che fosse l’acerrima rivale della Lazio. Per il serbo vicini si lamentavano continuamente ma Kolarov, ogni ha sempre contato soltanto giocare e dare il massimo volta che si affacciavano per rimproverarlo, era con- per la maglia che indossa, senza lasciare spazio ai sen- tento perché significava che il suo sinistro migliorava. timentalismi. La tifoseria subito si innamora del suo numero 11, che in campo con grande determinazione Un po’ più competitivo e personalità trascina continuamente i suoi compagni, combatte su ogni pallone, correndo più degli altri no- Aleksandar è sempre stato molto competitivo. Lui e il nostante l’età. Come l’antica Macedonia anche la Roma fratello si scontravano sempre su chi fosse il più forte. ha il suo “Alessandro il Grande”, il suo condottiero, Per stabilirlo si sfidarono a duello, non con le pistole na- quello che davanti ad una battaglia si fa trovare sem- PAKO TOUR AGENZIA VIAGGI turalmente ma con il fisico. Dodici passi verso i lati op- pre pronto in prima fila. Kolarov è cresciuto tra le posti della stanza, i due combattenti correvano e salta- bombe e le guerre aeree, quella paura lo ha reso l’uomo VIA RAFFAELLO, 18 - AVERSA (CE) - 81031 - ITALIA vano l’uno contro l’altro. Chi rimaneva in piedi vinceva. e il calciatore che è oggi. Il noto filosofo greco Eraclito La vittoria per Kolarov, pensando alla sua carriera oggi, di Efeso diceva: “Tutto scorre”. Nel caso del difensore era scontata ma il fratello Nikola ci rimise una clavicola. serbo però si sbagliava, perché la sua voglia e la sua Superata la fase delle spiegazioni e dei rimproveri, i ge- fame non passeranno mai. [email protected]

24 081 502 00 76 - 081 890 76 48 IL CONFRONTO Dichiarazione di Ghoulam di sostegno a Koulibaly di Marco Boscia Non importa il colore della pelle. Non importa la religione. Non importa per quale squadra fai il tifo. Il calcio, come tu�i gli sport, è un gioco. E tu�i i giochi vs sono passione, divertimento, li- Ghoulam bertà: e nella libertà siamo tu�i uguali! Saremo sempre tu�i Koulibaly!

Spinazzola legamento crociato anteriore del ginocchio destro ed il d’oro algerino. Il Napoli di Sarri difatti sulla corsia si- secondo, lo scorso anno, con la rotula dello stesso gi- nistra, sull’asse Ghoulam-Hamsik-Insigne, ha costruito nocchio che ha ceduto in allenamento. Dopo gli infor- il proprio gioco, per poi rifinirlo su quella destra, in La corsia sinistra ed il riscatto tuni, Ghoulam non è più riuscito a ritornare sui livelli particolare con i tagli di Callejon. Con Ancelotti il precedenti che lo avevano portato a vincere il pallone modo di giocare è completamente cambiato ed i terzini hanno meno possibilità di spingere alto. Ghoulam, che predilige la fase offensiva rispetto a quella difensiva, L’algerino sta lavorando sembra spesso limitato nei movimenti, ma adesso vuole dall’estate per trovare tornare ad essere quel terzino che soltanto due stagioni Ghoulam parla di se stesso Spinazzola sulla Roma fa era il numero uno per media di palloni giocati a par- la migliore forma, l’italiano “Questo è il mio se�imo anno a Napoli quindi mi “La Roma mi ha cercato per molto tempo e tita, più di Kolarov ed Alex Sandro. Per farlo e per re- sento uno di voi. Ho vissuto parecchi campionati quando mi è stato proposto se venire qui cuperare gradualmente il miglior stato di forma, ha re- arrivato a Roma punta ad un e per la maglia del Napoli ho rinunciato anche per essere protagonista o restare ancora un centemente rifiutato la convocazione della nazionale posto in nazionale per i pros- alla Coppa D’Africa” altro anno come riserva alla Juventus in at- algerina. tesa di avere un’occasione, ho scelto questa simi campionati europei Carlo Pizzigoni (giornalista e scrittore) grande piazza che penso possa miglio- L’italiano che sogna gli Europei “Ghoulam è ancora oggi tifoso del Saint- rarmi” aouzi Ghoulam e Leonardo Étienne, ragazzo tra ragazzi di un mondo, Spinazzola è approdato alla Roma quest’estate Spinazzola, dopo i seri infor- quello delle banlieue, che si fa fatica a Sugli obiettivi stagionali dalla Juventus, ed è diventato il titolare della Ftuni patiti, hanno voglia di ri- codificare, tra vitalità, anche estrema, “Vincere è difficile dappertu�o perché ci corsia sinistra, pur potendo all’occorrenza es- valsa e stanno cercando di riproporsi e problemi, ma che è necessario com- sono tante squadre a�rezzate, ma par- sere utilizzato anche a destra. Si ispira a Zam- ai livelli che solo un paio di stagioni prendere, rendere leggibile” tiamo tu�i da zero ed il campo ci dirà. brotta e, come lui, ha iniziato la carriera da ala fa li avevano segnalati come due tra i Non si sa mai, ma già da quest'anno ho offensiva, salvo poi diventare un terzino di terzini di fascia sinistra più impor- Gabriele Barbisotti (giornalista e scrittore) un sogno che spero si avveri: arrivare spinta grazie all’intuizione, quattro anni or- tanti del nostro campionato. Oggi alle “Rafa ha cercato di me�ere Ghoulam in con- in alto con questa squadra. E poi ci sono, dell’allenatore Bisoli ai tempi del Peru- 15.00 saranno a disposizione dei rispettivi dizione di mostrare quanto aveva fa�o ve- sono gli Europei, la nazionale che per gia. Le due migliori annate le ha vissute con tecnici nell’anticipo dell’Olimpico fra Roma e dere di buono al Saint-Étienne applican- noi italiani è sempre una vetrina im- l’Atalanta di Gasperini, dove si è guada- Napoli, valevole per l’undicesima giornata di se- dolo al suo calcio, molto più ragionato e portante” gnato la prima convocazione in nazio- rie A, e mentre il giallorosso quasi certamente basato sulla gestione del ritmo. Il primo nale e l’approdo, un anno e mezzo fa, sarà della partita Ghoulam potrebbe, visti gli miglioramento tangibile è da un punto di Sul suo ruolo alla Juventus, che ne era già pro- impegni di coppa, avvicendare Mario Rui nella vista difensivo: nel nuovo sistema Faouzi “Ho sempre de�o che a sinistra mi trovo prietaria del cartellino. L’esperienza formazione partenopea. è molto più responsabilizzato nell’1 contro meglio, ma se c'è la necessità di giocare in bianconero è stata condizionata dalla 1 e più a�ento nella difesa di sistema, a destra lo faccio tranquillamente. È que- lesione al legamento crociato anteriore ri- L’algerino vuole avere uno col suo atletismo pronto a stione di abitudine e lavoro. Mister Fon- mediata nella stagione precedente con l’Atalanta e ne tornare a sfrecciare chiudere in aiuto o in diagonale vuol seca ha delle grandi idee, mi piace molto ha rallentato la crescita. Adesso, nonostante l’inizio sia dire difendere con maggiore tranquil- come dà l'impronta alla squadra, poi ve- stato segnato da piccoli infortuni muscolari, si sta ren- Due lunghi stop nel momento migliore della lità e concedersi qualche lusso aggiun- diamo. Lavora molto come Gasperini, dendo protagonista di una stagione importante sia in sua carriera: il primo nel 2017, dopo aver firmato il rin- tivo in fase offensiva” ho ritrovato molte sue idee di gioco” giallorosso che con la nazionale italiana, di cui spera di novo di contratto con il Napoli, a causa della rottura del essere il titolare ai prossimi Europei.

26 27 L’APPROFONDIMENTO di Francesco Marchionibus Quando l’apparenza inganna

Calciomercato e risultati sportivi al momento non vanno di pari passo ma al Napoli della gestione De Laurentiis va l’Oscar dell’equilibrio

l ritrovato entusiasmo con cui la cato da alcuni allo stesso livello, per tifoseria azzurra aveva accolto investimenti effettuati, di quello di Il’inizio della stagione è stato fin Juve e Inter: secondo questa parte qui parzialmente frenato dalle pre- della critica, il Napoli dopo l’ultimo stazioni altalenanti del Napoli e da calciomercato non avrebbe più risultati non completamente in linea “l’alibi” della minore forza econo- con quelli attesi. mica e delle minori disponibilità fi- Le perplessità dei tifosi sono au- nanziarie rispetto ai suoi avversari e mentate anche perché quest’anno ol- quindi dovrebbe poter competere tre alla solita Juventus (di cui nelle alla pari con loro. ultime stagioni il Napoli è stato a li- Ed in effetti, se si considera sempli- vello nazionale l’unico avversario cisticamente solo l’importo degli ac- credibile) gli azzurri sono costretti quisti effettuati nell’ultima finestra ad inseguire anche l’Inter, che grazie di mercato dalle tre squadre di ver- ad un mercato molto dispendioso ed tice, la differenza tra quanto inve- all’acquisizione di uno dei migliori stito da nerazzurri e azzurri per po- allenatori in circolazione, sembra tenziare la squadra è minima (155 avere ridotto in questo momento più milioni per l’Inter e 128 milioni per della squadra partenopea il gap nei il Napoli) mentre la Juve con i suoi confronti dei bianconeri. 188 milioni ha speso circa il 50% in Da qui le numerose critiche mosse più della società azzurra. da parte della tifoseria e degli addetti La società partenopea apparente- ai lavori all’operato di Ancelotti e mente parrebbe dunque molto vi- della società. cina per potenziale economico/fi- Una delle accuse rivolte al Napoli nanziario quantomeno all’Inter; ma riguarda l’insufficienza dei risultati la realtà è ben diversa e più com- raggiunti in rapporto all’andamento plessa. del mercato estivo, che viene giudi- Innanzitutto per effettuare un’analisi

29 Campagna trasferimenti 2019/2020 Juventus Inter Napoli Introiti per cessioni 2019 201,0 51,6 64,5 Introiti per riscatti 2020 --- 24,0 72,0 Totale introiti cessioni 201,0 75,0 136,5 Spese per acquisti 2019 188,5 155,0 128,0 Spese per riscatti 2020 --- 100,0 ---

Totale spese acquisti 188,5 255,0 128,0 Saldo 12,5 -80,0 8,5

corretta si deve tener conto anche ampiamente distaccata con 201 mi- notevole che separa entrambe le del valore dei riscatti dei giocatori lioni, tutti relativi a cessioni perfe- compagini da quella bianconera. presi in prestito in questa stagione e zionate quest’anno a titolo defini- Si deve poi tenere sempre presente da acquistare obbligatoriamente tivo, e un saldo positivo tra introiti e che la società azzurra rispetto alle nella prossima. spese di 12,5 milioni. sue concorrenti ha l’assoluta neces- Mentre per Juve e Napoli, che non Il Napoli ottiene dalle operazioni sità di “coprire” gli investimenti per hanno fatto ricorso a prestiti, non concluse nell’ultima finestra di mer- acquisti con gli introiti ottenuti dalle sono previste ulteriori spese, l’Inter cato 136,5 milioni di introiti, di cui cessioni dei calciatori: con il fatturato deve aggiungere alla spesa sostenuta ben 72 derivanti dai riscatti obbliga- attuale la società partenopea non può quest’anno i 100 milioni necessari tori nella prossima stagione dei gio- sostenere i livelli di spesa raggiunti l’anno prossimo per il riscatto dei catori ceduti in prestito quest’anno, da bianconeri e nerazzurri (le cui so- vari Barella, Sensi, Sanchez e Bira- e un saldo positivo di 8,5 milioni. cietà fanno entrambe capo a potenti ghi: l’investimento sostenuto dalla L’Inter presenta la situazione peg- gruppi multinazionali) né tanto società meneghina per rafforzare la giore, con appena 75 milioni di in- meno sopportare un saldo negativo squadra in questa stagione e tentare troiti complessivi (di cui 24 l’anno come quello “subito” dall’Inter. l’avvicinamento alla Juve è pari dun- prossimo per il riscatto di Perisic da Per ridurre, o quantomeno rendere que complessivamente a 255 milioni parte del Bayern) e un saldo negativo meno decisivo questo gap, la via da spalmati su due anni, praticamente il di 80 milioni. seguire è quella già tracciata in que- doppio di quanto investito dal Na- E’ evidente che lo sforzo econo- sti anni: bilanci in ordine e campagne poli. mico/finanziario compiuto dalla acquisti/cessioni equilibrate. Il tutto Un altro dato da valutare è quello re- Juve e dall’Inter nell’ultimo mercato senza però perdere di vista l’obiet- lativo agli introiti ottenuti dalle ces- è stato molto superiore a quello so- tivo prioritario, e cioè incrementare sioni dei giocatori, sia a titolo defi- stenuto dal Napoli, e che dunque non il fatturato attraverso lo sfrutta- nitivo che in prestito con obbligo di ci si debba stupire per l’accresciuta mento dello stadio e l’aumento dei riscatto. competitività dei nerazzurri rispetto ricavi per merchandising e sponso- Anche in questo caso la Juventus è ai partenopei e per la distanza ancora rizzazioni. 9LD*LDQ/RUHQ]R%HUQLQL1DSROL1$ 7HO 30 $SHUWRGDOOXQHGuDOVDEDWRGDOOHDOOH L’INTERVISTA IMPOSSIBILE di Giovanni Gaudiano Agostino &(11$02 Di Bartolomei $55('$0(17, “Una ferita insanabile al cuore”

Agostino Di Bartolomei. Nel riquadro in alto all'esordio in serie A 9LD6*LDFRPR 3ROOHQD7URFFKLD 1$ uanti intrecci, quante storie collegate e quanto su- sdegnava la battuta ed all’occorrenza qualche risposta dore in campo ma anche quanto impegno e se- pungente ma sempre nei limiti dell’educazione, come 7HO Qrietà e poi quei capelli neri quasi sempre in ordine quella volta che Ciotti lo aveva definito: “È uno che si in- )D[ anche alla fine di ogni partita, un po’ come un altro ca- tende di pittori e di musica, che non fa mai esercizio di di- pitano famoso: Giacinto Facchetti. plomazia, che frequenta il pianeta calcio senza concedersi agli Pochi i sorrisi per far posto ad una compostezza da isterismi, è un po’ fuori schema. Riservato da apparire su- bravo ragazzo, un capitano silenzioso che però non di- perbo…”. Agostino Di Bartolomei rispose: “Non sono né ZZZFHQQDPRDUUHGDPHQWLFRP 33 L’INTERVISTA IMPOSSIBILE superbo né timido ma sono solo frenato dal timore di sembrare «Esistono i tifosi del calcio, e poi esistono i tifosi della Roma invadente o esibizionista. Parlo poco perché è meglio che – dirà quella sera da Marassi, mentre nello spogliatoio si fa parlare troppo e perché c’è sempre il rischio che quello che hai festa – speravo di arrivare a vivere questo momento ma nel da dire non interessi a nessuno”. calcio è difficile programmare una vittoria, anche se il pre- Ed anche l’amico Curzio Maltese racconterà un aned- sidente Dino Viola lo ha fatto chiamando alla guida il no- doto che mostrerà un Agostino diverso, insospettabile stro allenatore ». ma come sempre vero: “Una delle cose che faceva ridere a L’anno dopo la fortuna gli volterà le spalle. La finale di crepapelle Di Bartolomei era il suo racconto di Berlusconi dal Coppa dei Campioni del 30 maggio allo Papa… il Cavaliere si era avvicinato a Giovanni Paolo II andrà al Liverpool al termine di una maratona con- e gli aveva detto: “Santità, lei in fondo è come il Milan, porta clusa con i calci di rigore. Di Bartolomei, che Liedholm nel mondo, cioè in trasferta, un’idea vincente, quella di Dio”. manderà a battere il primo rigore della serie, lo metterà Il Milan vinse all’Olimpico e il presidente e futuro lea- a segno portando la sua Roma momentaneamente in der politico ebbe a dire negli spogliatoi: “Ringrazio il no- vantaggio per l’errore di Nicol del Liverpool. Poi sba- stro terzo straniero. Due li conoscete già, il terzo è il Papa”. glieranno Conti e Graziani e la squadra inglese con- si concretizzeranno mai. Liedholm, però, lo accoglierà Gli episodi delineano un breve ritratto di Agostino Di Ma si trattava di entrare a far parte del settore quisterà la coppa dalle grandi orecchie. al Milan e questo lo aiuterà a non pensare nell’imme- Bartolomei, un ragazzo e poi un uomo innamorato del giovanile, mica era già sicuro che poi sarebbe ar- Agostino non sa ancora che la sua sto- diato a quel distacco. calcio, innamorato e poi tradito dalla sua Roma e forse rivato sino alla prima squadra? ria in giallorosso sta per concludersi. Ci sono due pensieri di Di Bartolomei che vor- anche dalla vita. «Lo so che adesso sembra poco credibile che le risponda che ne Giocherà, infatti, la sua ultima gara remmo ricordare, eccoli. Il primo: «Io non sono mai La sua storia inizia giovanissimo. Lo vuole il Milan, poi ero certo, ma era così. Non avevo rinunziato ad altre desti- con la Roma in concomitanza stato polemico in vita mia, non vado mai a cercare pole- la Lazio ma lui aspetta la chiamata dei giallorossi, d’al- nazioni per restare a giocare solo per divertimento nelle gio- della finale di ritorno di miche. Sono un uomo tranquillo e un bravo ragazzo». Il tra parte con un padre di fede romanista come potrebbe vanili. L’obiettivo era la Roma, quella vera, l’unica squadra del 26 giugno secondo: «A me piacerebbe che i ragazzi impa- indossare una maglia diversa. che contasse davvero per me». all’Olimpico quando la sua rassero da piccoli ad amare il calcio, ma non L’approdo alla squadra Primavera dei giallorossi, alle- Roma battendo per 1 a 0 prendendo a modello alcuni dei miei ca- nata da Antonio Trebiciani avviene presto. Di Bartolo- il Verona di Osvaldo pricciosi colleghi». Ebbe a dire Anto- mei già tra i suoi coetanei si muove in campo con sicu- Bagnoli si aggiudi- nello Venditti che gli dedicò un rezza, da leader silenzioso ed autorevole. Arrivano due cherà il trofeo, dopo suo brano: «Col passare del tempo scudetti consecutivi quello del 72-73 e quello del 73-74. che la gara di an- l’ho sentito sempre più disincan- data al Bente- tato, triste, pensieroso, soli- Poi il suo allenatore sostituisce Herrera, la Roma godi si era tario, con una tendenza a non naviga in acque tranquille, si va a Milano per chiusa in parità darsi per vinto a causa di giocare con l’Inter e Trebiciani gli mette ad- sull’1 a 1. tutti gli ostacoli che blocca- dosso la maglia numero 11 e lo manda in campo, Agostino dovrà ab- vano i suoi sogni… A uno è l’esordio in serie A. bandonare per sempre come Di Bartolomei la po- «Il sogno era diventato realtà, era il 22 aprile del 1973. Non la maglia giallorossa ed polarità e il riconoscimento era importante il numero sulla maglietta, l’importante era il dolore sarà soltanto at- della bravura dovevano servire più per affrontare il Finale Coppa dei Campioni 1984: Di Bartolomei con Souness averla indosso. Pareggiammo 0 a 0 e prendemmo un punto tenuato dall’amore della dopo, che non durante la carriera; invece, più si al- importante per la classifica». curva sud, che esporrà lontanava il periodo delle sue giocate che infiamma- Ha quattordici anni e partecipa ad un provino sul La stagione successiva Di Bartolomei gioca 8 partite in uno striscione che si por- vano gli stadi, più diventava difficile per lui essere campo del Tre Fontane all’Eur, a guardarlo c’è il prima squadra e segna alla prima giornata la sua prima terà nel cuore: “Ti hanno riconoscibile… Lui questo non riusciva ad accet- mago, sì proprio l’ voluto alla rete in serie A nella vittoria contro il Bologna per 2 a tolto la Roma, ma non la tarlo né a comprenderlo e a quel punto l’isola- Roma da Franco Evangelisti. Come andò sig. Di 1. Poi la cessione in prestito al Vicenza per una precisa tua curva”. mento, che all’inizio era stata una scelta, ha co- Bartolomei? strategia della società che il giovanotto stenta ad ac- La ferita non si rimargi- minciato a pesargli. Tant’è vero che tornava «Mio padre non mi disse che c’era Herrera, forse non voleva cettare. nerà mai anche perché le sempre più a Roma e, pur con l’estrema riser- crearmi ansietà anche se sapeva che avrei dato tutto, era la promesse di farlo parteci- vatezza che ha sempre avuto, tentava di dare mia occasione. Fui preso, il mago alla fine negli spogliatoi mi Tornerà alla Roma e vi resterà per otto stagioni pare nel futuro alla vita qualche cenno di sé». disse che si trattava solo di un primo piccolo passo e che sempre da titolare e nel 1983 i giallorossi dopo della società, una Nessuno gli prestò l’attenzione necessaria avrei dovuto lavorare molto. Io non stavo nei panni, avrei in- 41 anni rivinceranno lo scudetto e quella sarà una volta che avesse ap- perché la vita brucia i rapporti ed i sogni dossato la maglia della mia Roma ed avevo solo quattordici giornata memorabile per Di Bartolomei, dopo pese le scarpette al di quelli che hanno una passione sull’al- anni, era il 1969». 28 partite con 7 reti in campionato. fatidico chiodo, non tare della noncuranza.

34 35 FLASH NAPOLI-VERONA 2-0 di Gianluca Mosca 19 o�obre

Doppie�a per il polacco contro la seconda difesa del campionato dopo la rete con la nazionale. Tra i pali Meret “l’acrobata” vola a destra e a sinistra per mantenere la porta imba�uta

Il Napoli torna in campo dopo la sosta delle nazionali. Hir- ving Lozano aveva fatto preoccupare la tifoseria azzurra es- sendo uscito in barella dopo l’ottima gara disputata con il suo Messico contro il Panama. Nonostante l'apprensione iniziale, non ci sono problemi per il messicano. Mister An- celotti, però, non lo rischia e non lo include tra i convocati. Sebbene in tribuna, però, non è stata una serata libera per Chucky. Il messicano infatti si è ritrovato a “fare il babysit- ter”, guardando la partita con il figlio in braccio.

Con una folta rosa è molto facile creare del mal- contento, soprattutto quando tutti i componenti della rosa vorrebbero giocare tutte le partite possi- bili. Ma avere la possibilità di riposarsi è estrema- mente importante, a maggior ragione tenendo pre- sente l'elevato numero di match che si dovranno

giocare in tutta la stagione. Ma oltre alla bravura Il sabato vincente dell'allenatore è necessaria anche la maturità dei giocatori per comprendere appieno la funzionalità del turnover. Maturità che dimostrano sia Mer- tens che Vitale (ex azzurro), che scherzano e ri- di Arek Milik dono tranquillamente durante il riscaldamento. 37 STUDIO di Lorenzo Gaudiano Piscina Scandone Il “Colosseo del nuoto”

La Scandone durante l'International Swimming League Così definita inquantasei anni fa Napoli ospitò la IV edizione dei Giochi del Mediterraneo, accolse più di mille dagli atleti Catleti impegnati in diciassette discipline sportive assistendo al trionfo dell’Italia su altre 12 nazioni par- universitari tecipanti. Per l’occasione fu inaugurato un nuovo im- australiani durante pianto destinato alle attività natatorie, la Piscina Felice Scandone, intitolata all’omonimo giornalista, aviatore, l’Universiade, calciatore e dirigente sportivo campano che perse la il commissario vita durante un’azione di guerra sui cieli del porto ma- rittimo egiziano di Marsa Matrud. Questo nuovo com- straordinario plesso infrastrutturale si aggiunse allo , dell’ARU Gianluca L'ingegner allo Stadio del Remo di Lago Patria e al Palazzetto dello Gianluca Basile Sport Mario Argento, anche quest’ultimo inaugurato Basile racconta con i Giochi, per consentire la disputa delle varie gare di questa prestigiosa competizione internazionale. il percorso dei lavori La manifestazione sportiva intanto lo scorso anno ha che l’hanno trasfor- raggiunto la XVIII edizione, alla Piscina Scandone in- vece è toccato un destino sicuramente più avverso. Le mata in un impianto difficoltà di manutenzione causate da una gestione inef- sportivo italiano ficace già negli anni Settanta la trasformarono in una struttura fatiscente. Non bastarono i lavori di riammo- all’avanguardia dernamento negli anni Ottanta per restituirle la sua

39 primordiale efficienza. Per questo l’impianto è stato stata quindi realizzata una seconda vasca della stessa di- done era comunque al servizio dei suoi utenti Oggi è fruibile al pubblico? spesso chiuso, proprio perché incapace di garantire la mensione, 50 m, coperta da una struttura tensostatica con le- oppure la sua situazione di degrado andava ad in- «Credo che a breve sarà a disposizione degli atleti. È stata te- continuità dell’attività sportiva a fronte dei numerosi in- gno lamellare e telo apribile. Sono stati investiti in totale sei ficiare lo sviluppo continuo delle attività spor- nuta chiusa perché grazie ai suoi lavori di riqualificazione ha terventi necessari per rimanere al passo con i tempi. milioni di euro anche per rinnovare gli spogliatoi, gli arredi, tive? potuto ospitare nel mese di ottobre la prima edizione dell’In- Con la XXX Universiade è come se la Piscina Scandone gli impianti di illuminazione, di condizionamento e idrico- «Era comunque utilizzata, anche se presentava una serie di ternational Swimming League, un evento sportivo di fama avesse ricevuto l’occasione di una seconda giovinezza ed sanitari, le attrezzature sportive e tutti gli accessori». problemi legati non soltanto alla struttura in sé ma anche al- mondiale a cui hanno preso parte numerosi campioni olim- l’acqua della vasca, soprattutto per quanto concerne il ricir- pionici e i migliori nuotatori al mondo. La sua fruizione è ne- Dove è stata costruita la seconda vasca cosa c’era colo, il ph ect. Oggi naturalmente tutti risolti». cessaria, o meglio obbligatoria, perché una piscina poco uti- prima? lizzata è soggetta ad un degrado più alto rispetto ad una «Si trattava in precedenza di un’area di parcheggio che fian- maggiormente sfruttata». cheggiava una di proprietà della Mostra d’Oltremare. Con questo ulteriore aggiornamento adesso sarà possibile anche in- Durante la rassegna sportiva qual è stato il gra- crementarne l’utilizzo da parte dei giovani atleti durante le dimento dei giovani atleti universitari e dei vari stagioni ordinarie». staff provenienti da ogni parte del mondo? «Abbiamo ricevuto tantissimi complimenti da parte di varie In che stato era l’impianto quando sono partiti i squadre di nuoto, ad esempio dalla compagine austriaca. La seconda piscina lavori di ristrutturazione? Addirittura la selezione australiana ha definito la Piscina oggi finalmente la città di Napoli può vantare un im- «Le piscine sono particolarmente sensibili al degrado. Non era Scandone come il “Colosseo del nuoto”. Tutte le nazioni pianto natatorio dotato di tutti i requisiti per ospitare in condizioni ottimali dal punto di vista tecnologico, necessi- sono apparse entusiaste della struttura, della qualità dell’ac- competizioni di livello internazionale e a sua volta met- tava di interventi significativi pur riconfermando la sua ar- qua. Era conosciuta da tutti i napoletani prima ma nessuno tere in condizione i giovani atleti partenopei di poter so- chitettura originaria. Siamo riusciti a dotarla di un piano an- si aspettava che il restyling la mettesse in bella vista di stenere l’attività agonistica in una struttura all’avan- tincendio adeguato, di un sistema di ricircolo avanzato e a nuovo». guardia. rinnovare la copertura e gli spogliatoi. Oggi si può a tutti gli

Dopo lo Stadio San Paolo trattato nel numero prece- effetti considerare tra le strutture natatorie più belle d’Italia». La Scandone durante i lavori È stata utilizzata in passato anche nel periodo dente, adesso con l’Ingegnere Gianluca Basile, Com- estivo. C’è ancora l’idea di destinarla nuovamente missario straordinario dell’ARU, lo studio si sposta sulla Prima di tutti questi interventi la Piscina Scan- Le Universiadi da tempo si sono concluse. Adesso a tale utilizzo? Piscina Scandone. chi si occuperà della Piscina Scandone? «Non ne ho idea, credo neanche il Comune. Sulla gestione si La Piscina Scandone aveva bisogno di una signi- «L’abbiamo riconsegnata completamente al Comune. So che è sta ragionando molto. Avendone raddoppiato la capacità di ficativa opera di riqualificazione. Oggi si può con- stato presentato un progetto per una futura concessione insieme utilizzo durante un periodo ordinario, è ragionevole pensare siderare idonea e all’avanguardia? alla federazione regionale di nuoto. La gestione di un im- ad un suo impiego anche nel periodo estivo come ha fatto in «Le Universiadi hanno rappresentato una grande opportunità pianto non è una cosa semplice, soprattutto quando di mezzo maniera sperimentale la Mostra d’Oltremare con la sua pi- per investire su diversi complessi infrastrutturali. Grazie alla c’è l’acqua». scina. Più viene usata meglio è, per far sì di avere risorse per collaborazione con il Comune di Napoli, in particolare l’ar- gestirla e manutenerla con costanza nel tempo». chitetto Fontana, e le varie Federazioni nazionali di nuoto con Quindi il Comune non può farcela da solo, so- cui ho interagito molto in questo periodo è stato portato a ter- prattutto con tutti gli impianti sportivi che ci L’ Universiade alla Scandone solo per la cronaca si è mine un importante progetto di riqualificazione di tutte le sono a Napoli? conclusa con la medaglia d’oro per la squadra di palla- componenti principali della struttura. Tra i requisiti per le «Queste strutture necessitano di una manutenzione continua, nuoto maschile e quella d’argento il giorno prima per la gare di livello internazionale era necessario allestire una pi- che richiede uno sforzo economico importante per essere rea- squadra femminile mentre dalle gare di nuoto sono ar- scina di allenamento che fosse uguale a quella principale. È lizzata in maniera adeguata». rivate 11 medaglie (1 d’oro, 5 d’argento e 5 di bronzo).

40 41 IL TEMA Giusto affidare il Teatro San Carlo a Lissner?

l nuovo sovrintendente del Teatro San Carlo do- vrebbe essere dall’aprile del prossimo anno Sté- Iphane Lissner. La nomina approvata dal Consiglio di indirizzo del Tea- tro su proposta del sindaco Luigi de Magistris ora 6$6 aspetta, per diventare esecutiva, la ratifica del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Lissner è nato a Parigi e avrà l’anno prossimo 67 anni. È direttore dell’Opéra national de Paris dal luglio 2014 62/8=,21,,035(6$ ed è stato nella sua lunga e prestigiosa carriera dal 2005 al 2015 sovrintendente e direttore artistico del Teatro alla Scala, primo non italiano a rivestire questo incarico. Si tratta di una personalità di rilievo, considerata di in- dubbio valore sia nel campo artistico che in quello ma- nageriale. Stephane Lissner Succederà a Rosanna Purchia, che potrà concludere il suo mandato vantando un piccolo grande risultato: nel 2021, perché non a tutti è piaciuta la sua gestione ri- quello di aver ottenuto sempre negli undici anni passati tenuta un po’ troppo verticistica. Tra l’altro in Francia alla sovrintendenza si è deciso di ringiovanire perseguendo la ricerca di un la chiusura di bi- profilo internazionale e tra i nomi dei probabili candidati lanci positivi. oltre a diversi francesi vi sono: uno spagnolo, un belga, La nomina ha rac- una olandese e un paio di tedeschi ma di un possibile ita- colto diversi con- liano neanche l’ombra. sensi nel mondo ar- A Napoli al contrario qualcuno potrà dire che la scelta tistico e non solo. è stata dettata dall’intenzione di affidare la direzione ad Senza voler peccare un profilo con conclamata esperienza internazionale, di provincialismo e con lo scopo di rilanciare l’immagine del Teatro San senza voler entrare Carlo proprio in Europa. nel merito del va- Ci si augura che la nomina metta alla guida del San Carlo lore del nuovo so- la persona giusta per ottenere il rilancio artistico del tea- vrintendente, rite- tro, sperando che nel frattempo possano vedere la fine i niamo sia lecito lavori di manutenzione della facciata per consentire ai chiedersi se non si napoletani prima ed ai turisti dopo la visione completa poteva scegliere del teatro più grande d’Italia per capienza, sul quale Rosanna Purchia qualcuno che fosse così si espresse nel 1817 Stendhal: “Gli occhi sono ab- più vicino alle cose napoletane e che non dovesse utiliz- bagliati, l’anima rapita. Non c’è nulla, in tutta Europa, 6HGH/HJDOH9LD63LHWUR&DVRULD 1$ zare tempo per conoscerne le dinamiche. che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più 6HGH$PPLQLVWUDWLYD9LD*&DUGXFFL1DSROL Lissner d’altronde è noto che non sarebbe stato confer- pallida idea”. 6HGH2SHUDWLYD9LDOH&RVLJOLRG (XURSD mato all’Opéra di Parigi, anche se il suo mandato scade G.G. 6DQWD0DULD&DSXD9HWHUH &( JLDGDVDV#JPDLOFRPSHFJLDGDVDV#SHFLW 43 &HOO COPERTINA Francesco di Leva “Ho paura quando vado in scena”

L’a�ore premiato a Venezia con il Pasi- ne�i si racconta. Da scugnizzo a pa- ne�iere, la pas- sione per il teatro e la positiva espe- rienza del Nest. Studia per vincere le paure e vuole re- cuperare il Superci- nema di San Gio- vanni per farne un teatro stabile da 800 posti

an Giovanni a Teduccio è Non è facile descriverlo per la com- di Giovanni Gaudiano un quartiere di Napoli ma plessità degli argomenti che si do- servizio fotografico potrebbe tranquillamente vrebbero analizzare ma forse le im- di Mario Spada essere una piccola città magini accoppiate dei due murales Scon i suoi 27.000 abitanti. che l’artista partenopeo Jorit ha vo- 45 COPERTINA

Televisione, cinema, teatro. luto realizzare nella zona chiamata Dove ti senti maggiormente a “Bronx”, dedicandoli a Diego Ar- tuo agio? mando Maradona ed allo scugnizzo «Non nascondo che, avendo lavorato autistico Niccolò, possono dare con grandi maestri, diventa tutto possi- un’idea di questo posto dove lavo- bile anche se si tratta di mondi comple- rando si potrebbe fare davvero tamente diversi. Mi diverto in egual molto. misura ma ritengo che senza grandi Proprio a San Giovanni incontriamo maestri il cambiamento possa presen- Francesco di Leva, che arriva in te- tare diverse difficoltà. Io ho, invece, dif- nuta sportiva a cavallo di una bici ul- Francesco di Leva con Massimiliano Gallo tra moderna per parlare della sua Ma Francesco di Leva ha vis- carriera, dei suoi successi ma so- a quindici anni ho smesso di andare a nei locali che oggi sono utilizzati dal suto queste difficoltà? prattutto del suo costante impegno scuola iniziando a lavorare al panificio Teatro Nest, organizzava tutti gli anni «Mi ritengo un fortunato. Mio padre alla ricerca del miglioramento. di mio nonno. Ho fatto questo lavoro le recite scolastiche a cui mi ha spinto a non ci ha mai fatto mancare nulla ma sino a oltre i 26 anni, alternandolo al- partecipare. Ero convinto che non mi mi ha anche sempre spinto a cercare di È la prima domanda che gli ri- l’apprendimento del mestiere dell’attore avrebbero preso in considerazione ma trovare la mia strada con le mie forze. volgiamo: chi è Francesco di e riprendendo anche lo studio che da promisi di impegnarmi seriamente. Sen- C’era un maestro, Lello Ferrara, do- Leva? quel momento non ho più abbandonato». tivo dentro di me nascere in quel pe- cente di latino e greco che faceva il regi- «Sono un panettiere. Prima ero uno scu- riodo un senso di rivalsa e l’invito mi at- sta e organizzava dei corsi a pagamento. gnizzo detto da chi mi conosceva. La Come e quando è iniziata la tua tirò soprattutto per questo, volevo Gli raccontai la mia storia e quello che mia famiglia da parte di mia madre passione per la recitazione? dimostrare di essere capace di fare qual- sognavo di fare. Mi accolse senza chie- lavora nel settore da sempre, mentre mio «C’è stata una persona, un operatore cosa e poi sono naturalmente animato dermi di pagare la retta e nessuno ci padre ha lavorato come camionista, ed io culturale che, quando andavo a scuola dallo spirito di competitività, anche per- credeva, probabilmente vide il mio amore ché i ragazzini dei quartieri si vogliono verso la recitazione e i miei sacrifici vi- sentire protagonisti». sto che alternavo lo studio al costante la- voro nel panificio. Prese davvero a cuore La ricetta per diventare attore i miei studi di recitazione seguendomi allora potrebbe essere questa? da vicino». «Credo che l’arte del teatro debba essere L’attore con la figlia Morena presente nel film trasmessa dagli artisti e penso che gli amatoriali debbano esserci anche in mi- ficoltà quando l’industria prende il so- sura maggiore di quanti se ne vedano pravvento sulla forma artistica, oggi ma rimanendo tali, perché la tra- imponendo tempi che non ti consentono smissione di questo mestiere è partico- di svolgere il lavoro al meglio. Io voglio lare. Ritengo che l’associazionismo ed vivere di questo lavoro e non penso a il lavoro di questi operatori serva a quello che mi potrebbe dare se accettassi fare pedagogia con i ragazzi dei quar- tutto quello che mi viene offerto». tieri per portarli via dalla strada, an- che se non tutti i ragazzi debbano fare Ma allora per Francesco di per forza di cose gli attori. La cosa Leva il suo attuale mondo, che importante è che tutti possano essere da fuori viene visto come do- guidati verso l’apprendimento di un rato, in realtà non lo è? mestiere che li possa aiutare nella vita «Fare l’attore, ed in generale l’artista, di tutti i giorni. Forzare la mano, significa affrontare grandi sacrifici. creare delle false aspettative in alcuni L’apparenza televisiva tipo il “trono” di casi può essere controproducente. Ho Maria de Filippi può essere vista come visto ragazzi uscire distrutti dopo un un mondo dorato ma non ha nulla a che Il regista Mario Martone corso di teatro». vedere con il mestiere dell’attore. L’este-

46 47 COPERTINA tica che oggi è molto diffusa è lontana mettere la mia arte al servizio del mio dalla sostanza richiesta a chi vuole re- quartiere, regalando l’alternativa vera citare, c’è bisogno di una passione par- ai ragazzi che vi abitano. Il nostro van- ticolare e di una dedizione non comuni». taggio è che ognuno di noi ha una sto- ria da raccontare e, se vuole, lo può giusto citarli. Il premio in re- Fare provini, ottenere la parte. fare». altà serve più alla propria au- Sembra fatta, invece inizia il tostima o fa… punteggio per lavoro duro... Le parole di Francesco di Leva chi deve sceglierti? «Le difficoltà ci sono sempre. Io ho sembrano utopia ma non è così. «Servono all’autostima, sono delle pac- paura anche quando debbo recitare una Tutto quello che la nostra che sulle spalle che ti senti arrivare da scena e questo sentimento mi impone di mente può immaginare si può tutta la giuria che te lo ha assegnato. Va studiare tanto per arrivare preparato e realizzare, bisogna volerlo. È Francesco di Leva con Salvatore Presutto detto che pochi sono i premi che fanno ve- battere il classico timore di sbagliare. naturale a questo punto par- siasi compagnia di oggi che abbia la «Gomorra è diventato un genere fortu- ramente la differenza. Quello che ci è Non è mettersi in discussione, concetto lare de “Il sindaco del rione Sa- voglia di plasmarlo a suo modo. Un ar- nato per tutti quelli che vi hanno parte- capitato a Venezia è stato eccezionale, es- abusato, è la ricerca della propria di- nità”. Cosa gira nella testa di tista direi anche profetico, perché noi cipato. Se prima di veder il film lo ac- sere premiati con il “Leoncino d’oro” e mensione. Si può improvvisare mentre quindi senza dover mettere la catena. un attore napoletano quando costi a quella serie, siamo tutti contenti tre “Pasinetti” a Martone per la regia, a lavori ma devi conoscere bene la situa- Vorrei girare con mia figlia ovunque, deve recitare Eduardo? perché vuole dire che avrà successo. Se me e Massimiliano sicuramente aiuta. zione, devi avere una forte dimesti- senza dover temere che possa esserci una «Ho pensato di non vedere l’interpreta- dopo averlo visto l’idea resta quella, Sono attestati di fiducia e un riconosci- chezza con il personaggio che stai in- sparatoria. Vorrei fare il mio mestiere zione di Eduardo. Il mio Antonio Bar- qualche domanda me la faccio. Al centro mento al tuo lavoro, al tuo impegno». terpretando ed è qui che la paura diventa senza che nel nostro mondo si debba ri- racano è diverso, la natura del perso- del nostro lavoro c’è la parola, la poesia positiva perché mi induce a preparare correre alle sopraffazioni, alle racco- naggio è quella ma lo abbiamo del grande drammaturgo. All’interno Concludiamo con il Nest, un bene il mio lavoro senza lasciare nulla al mandazioni. Vorrei godermi la città per attualizzato. La società che lo circonda, del film ci sono monologhi da quattro esperimento vincente, riuscito. caso e rispettando gli artisti che incon- quanto è bella in tutti i giorni della set- nella quale si muove oggi, è cambiata. minuti e poi c’è il fattore umano. Il la- Da una scuola abbandonata a tri sul set con i quali devi parlare, creare timana. Vorrei che i miei figli possano Riflettendo, non ho interpretato un ruolo voro di adattamento sul testo è stato centro di cultura in una zona la discussione positiva». vivere in una società dove non esistano di Eduardo ma una parte scritta da un non abbiamo cambiato il testo, abbiamo fatto da Mario Martone e Ippolita Di periferica e particolare di Na- le malversazioni. Vorrei continuare a grande drammaturgo. Io e Mario Mar- solo abbassato l’età dei protagonisti ed Maio incentrandolo sulle dinamiche dei poli. Quali sono i programmi Napoli per qualcuno è un pal- vivere di paura facendo il mio mestiere tone abbiamo trattato Eduardo De Fi- incredibilmente questo testo sembra rapporti umani che si muovono nel film. futuri? coscenico a cielo aperto dove ma non avere paura del mio quartiere. lippo come Beckett, Shakespeare, Pinter, scritto ieri». Nel nostro film non c’è l’action ma la «Andare a costruire un altro teatro e la- tutti i napoletani recitano. Se- Vorrei vivere sempre a Napoli e non an- Cechov o Dostoevskij. L’operazione serve forza della parola, dei dialoghi». sciare il Nest ai giovani dove si possano condo te è un luogo comune o dare via come fanno in tanti. Se hai la anche a far conoscere alle giovani gene- Qualcuno ha voluto vedere nel continuare a produrre spettacoli dall’evi- è la realtà? possibilità e vuoi una bella casa vattene razioni un artista immenso, inimita- vostro lavoro qualcosa di “Go- Nel mondo cinematografico ci dente spessore artistico. Il mio più grande «Da napoletano posso dire che abbiamo a Posillipo o in quelle zone. Io vorrei bile, che può essere utilizzato da qual- morra”, cosa ne pensi? sono i premi e nei curriculum è sogno è riaprire il Supercinema di San la fortuna di essere nati e di vivere in Giovanni a Teduccio, 800 posti in 6000 una terra stregata. Dario Fo diceva: “Se metri quadrati, ed utilizzarlo come tea- non hai un dialetto non puoi fare l’at- tro stabile in questa zona. Sono cinque tore”. Noi abbiamo una lingua tutta anni che sto cercando la strada giusta per nostra e credo che questo rappresenti un realizzare questo progetto. È chiuso da vantaggio notevole nei confronti di quarant’anni ma, anche se ci metterò del tutti». tempo, sono sicuro di riuscirci».

Sempre a proposito di Napoli, Nel frattempo il Nest va avanti. Il 9 recentemente hai lanciato un e 10 novembre Paolo Faroni sarà in messaggio ben preciso, vorresti scena con il monologo “Un’ora di una città dove vivere piuttosto niente” e poi il 22 ed il 24 novembre che sopravvivere… proprio Francesco di Leva porterà in «Faccio un esempio. Vorrei liberamente scena “Il berretto a sonagli” di Luigi lasciare la mia bici senza dovermi pre- Pirandello, ma questa è un’altra sto- occupare che qualcuno me la porti via e Mario Martone sul set ria…

48 49 TRACCE Piero Pastore La sua idea dello sport di Stefano Prestisimone

Per mezzo secolo ha fatto un lavoro immane per i giovani del suo quar- tiere, un’area molto grande, dal Rione Alto a Cappella Cangiani. Tutti i giorni lì, sempre in prima li- nea, con il suo fare calmo e com- prensivo e l’obiettivo di formare una grande famiglia sportiva con alti va- lori, prendendo i ragazzi a rischio e portandoli in palestra, salvando gio- vani con problemi di droga e micro- criminalità. E la prova di quanto bene abbia diffuso e quale tesoro di generosità abbia regalato, si è pale- sata al suo funerale: una folla im- mensa che ha gremito la chiesa e il piazzale di Cappella Cangiani. Piero Pastore, per tutti Pierino, che se n’è andato a 63 anni tradito dal suo cuore. Professore di educazione fi- sica, dirigente sportivo e fondatore microcriminalità catalizzando l’at- che a 33 anni è uno dei punti cardine della Pro Cangiani, storica società tenzione di tanti giovani. Lui voleva della Reyer Venezia che punta al ti- cestistica partenopea, è stato un pa- provare a fare di più, ad ampliare la tolo. Chiara era a Venezia, quando dre putativo per centinaia, anzi mi- sua area d’azione per ospitare tutti i Piero è venuto a mancare, e si è pre- gliaia, di ragazzi. Di qualsiasi cosa ci ragazzi e i bambini che arrivano non cipitata a Napoli con il cuore in gola. fosse stato bisogno, lui c’era sem- solo dal Rione Alto ma anche da Mai Pierino si era intromesso nella pre. Per tutti. In quella zona della Chiaiano, Marano, Capodimonte. E vicende sportive della figlia, sem- città che ha come unico sfogo lo aveva individuato delle zone previ- pre con un aplomb e una delicatezza sport, la sua struttura, creata dal ste dal piano regolatore e di pro- di comportamento esemplare. Lì, 1971 ad oggi con grandi sacrifici e prietà del Comune, dove far sorgere alla Pro Cangiani, è cresciuta anche vari lavori di miglioramento, è stata una nuova struttura magari da rea- Maria Cristina, detta Chicca, la so- come un’oasi meravigliosa di uma- lizzare sempre con fondi privati. Ma rella maggiore, ex giocatrice e una nità. La copertura nel 1986 era stata non è riuscito a coronare quest’altro delle più brave insegnanti di mini- fatta con i fondi degli stessi abitanti sogno. Su quel campetto è nata una basket della Campania e che è desti- della zona e dei genitori dei ragazzi, delle più forti giocatrici napoletane nata a rilevarne l'eredità. Al fune- sottolineava lui con orgoglio. Ag- dell’ultimo mezzo secolo, Chiara Pa- rale, erano presente tantissimi ex giungendo che quel piccolo im- store, , 50 presenze in na- giocatori, tecnici, dirigenti e sportivi pianto aveva contribuito a ridurre la zionale, 1 scudetto e 3 Coppe Italia, napoletani.

51 TRACCE Impegno e professionalità Un breve ricordo al servizio della gioventù di un grande amico

Chi meglio di Manfredo Fucile può parlare di Piero Pa- Queste sono le occasioni meno store, il presidente della Fip regionale, colonna portante Il messaggio adatte per parlare di una persona e del basket napoletano, lo ha conosciuto bene e gli abbiamo del professore se poi si tratta di raccontare qual- chiesto di ricordarlo attraverso le pagine della nostra ri- cosa che riguardi Piero Pastore la vista. Amedeo Salerno cosa diventa ancora più complicata, per il rapporto che mi legava. «Parlare di Pietro Pastore ha per me un significato particolare. Chi legge, chi ascolta è portato a Di recente ci siamo più volte incontrati per parlare di pallaca- pensare che si esageri vista la con- nestro e non solo. Con Piero era possibile parlare di qualunque tingenza che ti porta a scrivere. argomento e poi i suoi primi pensieri erano sempre rivolti Ebbene tutte queste cose non verso i giovani che per lui sono sempre stati al primo posto nella hanno nulla a che vedere con Piero. scala degli obiettivi che amava programmare. La costruzione ed Il coro di chi non ha scritto, non ha il miglioramento costante della Pro Cangiani lo dimostra. Per parlato, non si è espresso pubbli- Napoli e in special modo per la parte collinare della città la sua camente è unanime: era una per- Società ha rappresentato un punto di riferimento, un faro. D’al- sona fuori dal comune in tutti i tronde negli impegni che prendeva metteva la stessa profes- sensi. sionalità mostrata nell’insegnamento dell’Educazione Fisica. Il Si tratta di tutti quelli che silen- Personalmente non posso non sieme parlando di sport, di giovani, ricordo più vivo ziosamente lo hanno accompa- unirmi a questo coro silenzioso e della necessità di favorire l’accesso dentro di me resta gnato nella sua ultima passeggiata presente. dei nostri ragazzi alla pratica spor- legato alla cerimo- per le strade di Napoli. Il ricordo va alle serate passate in- tiva e poi anche magari conceden- nia che Piero seppe doci qualche momento di svago: organizzare in oc- una cena e numerose serate pas- casione del quaran- Addio Piero. sate a giocare a scala 40 (... anche tennale del suo Sei stato per me più che un amico, sei stato se perdevi sempre). Centro Sportivo. un fratello. Piero Pastore mi mancherà, anzi In quell’occasione Ti ho visto creare dal nulla il tuo piccolo già mi manca e sarà così anche per la presenza dell’al- mondo sportivo, realizzare un impianto spor- tutti quelli che lo hanno davvero lora Presidente tivo che non ha eguali nella nostra Napoli; conosciuto. Mancherà alla sua fa- della Federazione Italiana Dino Meneghin dimostrò quant’at- che è diventato nel tempo il punto di incon- miglia, colpita da una sferzata im- tenzione vi fosse attorno al suo lavoro. Fu per me un onore es- tro, non solo sportivo, di migliaia di ragazzi provvisa ed inaspettata. Mancherà sere presente insieme al Prof. Amedeo Salerno, il suo vero che ti hanno visto e amato come un padre. alla Pro Cangiani, a tutti quei gio- mentore, ed all’amico di sempre Gianni Del Franco. Ricordo, Hai amato la tua famiglia, i tuoi quattro figli, vani che praticano il basket perché come fosse ieri, il suo viso raggiante di felicità ed orgoglio per con infinito affetto e per loro avevi sempre lui nel tempo ha lavorato per loro, la presenza degli amici e di Meneghin e porterò sempre nel mio espressioni dolcissime e dei quali non ti stan- mancherà agli amici, ma di una cuore il momento nel quale mi consegnò una targa in ricordo cavi mai di parlare. cosa si può essere sicuri: il suo la- di quella giornata di festa vissuta proprio nella sua palestra. Ho condiviso con te momenti lieti e mo- voro non andrà perduto perché ri- Piero fece anche qualcosa di più. Nei giorni successivi mi inviò menti tristi della mia vita sportiva e non; mi marrà nella mente e nei cuori di chi una sua lettera ringraziandomi per essere stato presente alla sei stato sempre vicino con infinito affetto. lo ha seguito. “Pro Cangiani” esclusivamente per lui. Ciao Pero, grazie di tutto La mia vita senza di te non sarà più la stessa. Ti abbraccio fortemente e non ti e ti ricorderò sempre per la grande amicizia e stima sempre Addio Piero. deluderò. espressami». Manfredo Fucile Gabriele

52 53 TRACCE “Aiutava tutti Pietro Pastore e non chiedeva mai nulla Un padre esemplare per se stesso” Prendete tutti gli aggettivi più positivi che possano as- sociarsi ad un uomo, quelli che riempiono l’intero dizio- Gianni Del Franco maestro dello sport ed ex nario Treccani; prendete tutte le mille parole spese per consigliere nazionale saluta così l’amico lui, e non solo in questi giorni di consueta “magnanimità” Piero Pastore di giudizi, ma anche quelle che lo hanno accompagnato, con incontestabile merito, nell’arco della sua generosa Parlare di Piero Pastore è abbastanza facile perché da quando lo conosco è stato sempre esistenza; ebbene, siatene pur certi, quegli aggettivi li po- una persona onesta e sincera ed un grande trete leggere tutti, perché Piero Pastore non era defini- idealista. Al primo posto, nella sua vita, c’è bile che così: con una sfilza di virtù. stata la famiglia, poi la Polisportiva Pro Can- Ed allora, cosa giani e dopo il resto. volete che si Sempre disponibile ad aiutare tutti e mai a possa dire di chiedere per lui, se volevi fare qualcosa per più e meglio di lui lo dovevi fare alla sua società sportiva. lui? Eppure Con enormi sacrifici e con esposizioni perso- qualcosa c’è nali è riuscito a coprire il campo e ad ade- che può rac- guarlo alle norme di sicurezza richieste dai contare, fuor regolamenti FIP. di retorica, il Tutti i suoi istruttori provengono dal settore lascito di que- giovanile della Società ed ha sempre preteso sto straordinario uomo di sport e di impegno sociale: la un continuo aggiornamento tecnico. Il grande sua qualità di padre esemplare. numero di bambini e bambine iscritti e i cam- Chi, come la Dike Basket, abbia avuto la fortuna di po- pionati giovanili a cui partecipa la società da ter annoverare tra le proprie fila una giocatrice come lui creata gli hanno creato problemi di spazio Chiara Pastore, può testimoniare tra le mille caratteri- per le dimensioni stiche di questa meravigliosa ragazza, quella di avere un della sua palestra padre che, benché fosse un addetto ai lavori, aveva un ma negli ultimi comportamento ineccepibile, in ogni occasione, nei mo- anni grazie ad al- menti buoni ed in quelli difficili, nella vittoria o nella cuni impianti sco- sconfitta, al di là di qualsiasi inevitabile e giustificabile lastici era riuscito coinvolgimento emotivo per la figlia. Ed è con un ricordo a risolvere il pro- che vogliamo salutarlo, abbracciando il nostro capitano blema per non ri- Chiara e la sua splendida famiglia: quello di quando ve- nunziare neanche ad solo ragazzo/a. niva a seguire le partite al PalaVesuvio, spesso ad ac- La cosa più bella che può rendere fiera la sua compagnare il Professore Salerno. Prendeva posto in tri- famiglia è stata la manifestazione di affetto di buna, nonostante il nostro consueto invito, tantissime persone presente in chiesa e nel sistematicamente rifiutato, col garbo che lo contraddi- piazzale antistante il giorno del funerale, a me- stingueva, ad accomodarsi in parterre. Era un piacere moria di alcuni parrocchiani mai tanta gente raggiungerlo sugli spalti, nell’intervallo o a fine partita, perché Piero era nel cuore di tutti. col pretesto di salutarlo per raccoglierne le impressioni, Ciao amico mio, non credo sia facile dimenti- sempre sagge, misurate, rispettose, avulse da qualsiasi carti e in questi giorni ero tentato di fare il nu- pregiudizio: un’esemplare lezione di come essere geni- mero del tuo telefonino per parlarti perché tore di un atleta. non credo ancora che ci hai lasciato. Pino Zimbardi Gianni Del Franco

54 LA MANIFESTAZIONE Gustus L’expo dei sapori mediterranei Dal 17 al 19 novembre la VI edizione alla Mostra d’Oltremare organizzata dalla Progecta

preco alimentare, Food Waste e progetto Life Soster: prevenzione, comunicazione. L’interconnessione tra le di- sono i tre principali focus attorno ai quali ruoterà l’edi- namiche ambientali, sociali ed economiche individua nel- Szione 2019 di Gustus in programma da domenica 17 l'educazione lo strumento chiave per l’attuazione del- a martedì 19 novembre alla Mostra d’Oltremare di Napoli. l’Agenda 2030 mirante allo sviluppo sostenibile indicato Il tema della prevenzione dello spreco e dei rifiuti alimen- dalle Nazioni Unite. Nel panorama europeo, la FIC è uno de- tari e formazione per cuochi e ristoratori sarà affrontato nel gli attori protagonisti italiani del progetto in veste di ente corso della tre giorni di lavori dalla FIC Federazione Italiana di formazione. Cuochi, presenza consolidata e partner dell’iniziativa orga- Gustus 2019 entrerà nel merito della qualità dei prodotti e nizzata dalla Progecta di Angioletto de Negri. guarderà nei piatti portati sulle tavole dei ristoranti italiani La dimensione dello spreco alimentare è notevole. Il settore affrontando il tema dei surgelati e il problema dell’asteri- della ristorazione europea vi partecipa annualmente con 10,5 sco nei menù che viene percepito come disvalore. A Napoli milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, l’equivalente di 21 si cercheranno le risposte e soprattutto le indicazioni utili per kg di cibo per cittadino europeo all'anno. La ristorazione allinearsi sul tema alle norme europee. E sempre guar- contribuisce per il 12%, all'ammontare complessivo dei ri- dando ai prodotti che finiscono in tavola, come sempre sarà fiuti alimentari (Progetto FP7 “Fusions”, Stime 2012). prezioso il contributo di FederCarni e Macellai con le di- A Gustus sarà presentato il Progetto Life Foster, cofinan- mostrazioni e gli showcooking che coinvolgeranno i cuochi ziato dal programma LIFE della Commissione Europea e e i visitatori di Gustus. guidato dalla rete nazionale per la formazione professionale Fra le principali aree di GUSTUS 2019 ci sarà Mondo Bar, ENAIP NET. Il progetto ha come finalità la riduzione de- lo spazio dedicato al Caffè con tutti i principali produttori che gli scarti del settore della ristorazione. Tre sono le leve sulle metteranno in vetrina le loro miscele fra tradizione e inno- quali il progetto agisce: educazione, cultura, cultura della vazione, creme, aromatizzati etc.

57 ODEON di Marina Topa Chi è di scena Breve viaggio nell’offerta dei teatri cittadini

l viaggio nelle offerte dei teatri napoletani continua e con esso le segnalazioni degli spettacoli che saranno Ia disposizione del pubblico nel mese di novembre. La programmazione prosegue all’insegna della grande va- teatro è l'opportunità di addentrarvisi partecipando a rietà di gusto e il lettore sicuramente troverà qualche se- tutto ciò che accompagna la realizzazione di una rap- gnalazione utile per trascorrere una serata diversa. presentazione; anche e forse soprattutto a livello umano ed emotivo. Il cast, infatti, veste i panni di attori intenti ad allestire una commedia. Il pubblico li segue sia dietro le quinte che sulla scena partecipando a divertenti equi- che l'uso improprio dei mezzi di comunicazione può ge- voci, ripicche, errori, crisi di nervi, amori, liti… ma, alla nerare. Katharina Blum incontra ad un ballo Ludwig fine, la regola del teatro è rispettata: si va in scena! Götten, ignorando che fosse un sospetto terrorista. Tra- scorre la notte con lui e, inconsapevole, ne facilita la fuga. Interrogata dalla polizia, diventa per il giornalista W.

Al Teatro Totò, dal 7 al 17 novembre, si può assistere alla black comedy “Il segreto della violaciocca” con i Di- telo voi. Anche in questo spettacolo il noto trio napole- tano riesce, partendo da situazioni verosimili estremiz- Al Diana, dal 13 al 24 novembre, sarà possibile assistere zate fino all'assurdo, come è proprio nel suo stile, ad alla rappresentazione di “Ditegli sempre di sì” di E. De offrire al pubblico un momento di divertente legge- Filippo, con Carolina Rosi e Gianfelice Imparato. Com- rezza. Le relazioni umane tra i coinquilini di un condo- media divertente, che tra l'altro è uno dei primi scritti del grande Eduardo, pone un quesito molto serio: è possibile distinguere la realtà dalla follia? Il tranquillo e razionale Michele Murri confonde i suoi desideri con la realtà cir- Il teatro Sannazaro, dall’8 al 17 novembre, mette in costante, perciò viene ricoverato per un anno in mani- scena la grottesca e divertente commedia “Quanto spa- comio ma quando, dichiarato guarito, rientra a casa della zio tra noi” di Eduardo Tartaglia. Attore, regista e sce- sorella, sperimenta quanto siano poco condivisi i ca- Tötges l'occasione per uno scoop. Infatti, manipolando nografo di formazione classica vicina alla scuola eduar- noni razionali secondo i quali è stato rieducato. Le sue le informazioni, la ritrae come una terrorista. Nessuno diana. Tartaglia sperimenta qui una trama innovativa: un riflessioni, pur divertendo, aprono a considerazioni pro- tutela Katharina da questa infamia e, sola e disperata, con fantastico viaggio nel futuro! Tra i personaggi il gior- fonde. sottile ironia, condivide con lo spettatore il percorso nalaio napoletano Cristoforo Scuffia e sua moglie, in- interiore che la porta alla decisione di uccidere il gior- terpretata da Veronica Mazza, inconsapevole consumi- nalista e costituirsi alla polizia. minio, basate su pettegolezzi, bugie, gelosie, lamentele sta, che si trovano catapultati in un viaggio interstellare e fraintendimenti, sono sconvolte da un'improvvisa sco- alla ricerca di nuovi mondi disposti ad accogliere gli es- In scena al Mercadante, dal 12 al 17 novembre, “L’onore perta: il ritrovamento di un cadavere di cui non si cono- seri umani. Gli extraterrestri, arrivati sul nostro pianeta, perduto di Katharina Blum” con Elena Radonicich e sce l’identità. I protagonisti si trasformano in investi- hanno avvertito che la Terra sta per concludere il suo ci- Peppino Mazzotta. Il regista Franco Però ha messo in Dal 12 al 17 novembre, al Bellini, Valerio Binasco mette gatori, ciascuno secondo la propria indole e così gli clo vitale e quindi lo spettacolo decolla nell’ilarità ge- scena il romanzo di Heinrich Boll (del 1974, ben prima in scena in scena la pièce di Michael Frayn “Rumori fuori stessi spettatori che, magari senza rendersene conto, fi- nerale. di Facebook!) che tratta un tema molto attuale: il male scena”. Per gli spettatori che non conoscono il mondo del niscono con l'identificarsi in uno di loro.

58 59 LO SPETTACOLO Tony Laudadio “Il tempo è veleno” senza il mio sax

Servizi di Lorenzo Gaudiano Al Teatro Nuovo dal 6 al 10 novembre in scena il lavoro di Tony Laudadio per la regia di Francesco Saponaro prodo�o da Teatri Uniti Tony Laudadio foto di Marco Ghidelli

61 LO SPETTACOLO

uando uno spettacolo è bello, Qnon si può far altro che rive- derlo con grande piacere. Oppure consigliare, a chi non ne ha avuto ancora la possibilità, di acco- modarsi in platea o sui palchi e di non perderselo assolutamente. Era lo scorso luglio, in occasione del Na- poli Teatro Festival Italia, nella sug- gestiva cornice del Teatro Sanna- zaro che “Il tempo è veleno” di Tony Laudadio è andato in scena in prima assoluta, conquistando l’interesse e la soddisfazione del pubblico pre- sente nei due giorni di rappresenta- zione. Dal 6 al 10 novembre il Tea- tro Nuovo riproporrà questo lavoro drammaturgico dove il tempo pro- babilmente riveste il ruolo princi- pale. Tre età diverse, dagli anni set- tanta alla contemporaneità, che si Teresa Saponangelo Eva Cambiale, in alto in scena con Andrea sviluppano sul palcoscenico senza Renzi. A destra Teresa Saponangelo mai incontrarsi, tranne nella scena Un lavoro che mi riporta indietro nel tempo finale.

Tra i personaggi femminili de “Il tro rappresenta una forma d’arte che «La città mi ha offerto subito delle pensando a questo lavoro. Chi meglio dell’autore, tra l’al- tempo è veleno” c’è Marta, una ognuno costruisce o da solo o in collabo- belle possibilità di lavoro. Il mio de- «Penso ad un lavoro di costruzione tro anche uno degli interpreti donna fortemente decisa all’inizio razione con i colleghi. Non è il semplice butto teatrale è stato molto felice. Av- che passo dopo passo conduce il pubblico della messinscena, può aiutarci della rappresentazione a vendere la provino per un ruolo televisivo o cine- venne nel Natale del ’94 al Cilea gra- verso un’emozione finale dirompente. a commentarne il momento più casa di famiglia depositaria di tanti matografico. Lo devi desiderare forte- zie a Giacomo Rizzo, poi nel gennaio È un lavoro schiacciante, perché lo si significativo. ricordi, di cui non vuole fare altro mente e soprattutto proteggere». del ’95 con “Il verificatore” di Stefano comprende soltanto alla fine, realiz- «La scena finale rappresenta il punto in che liberarsi per andare avanti. Il A Napoli abitava nello stesso Incerti ho vissuto subito un’altra bella zato con un gruppo di colleghi che cui tutti i tempi, che nello spettacolo ven- dubbio però è forte, si alimenta sem- palazzo del Politeama. Si può ed importante esperienza». amo. Inoltre è un lavoro che mi ri- gono declinati ognuno con la propria pre più in ogni scena perché in realtà parlare di una sorta di prede- Lei ha quindi la valigia sem- corda il percorso di avvicinamento al linea parallela, convergono in un unico la propria storia familiare non la si stinazione? pre pronta, come cantava De teatro». punto, un’immagine un po’ geometrica può cancellare con un semplice «Da piccolina avevo modo di assistere Gregori? Adesso si va al Teatro Nuovo. che in realtà è strettamente umana. Sem- schiocco di dita. Ognuno se la porta agli spettacoli, invitata da alcuni con- «Sì. Inoltre nella mia c’è sempre il Visto all’opera, si tratta di un bra che quei 40 anni di distanza tra i sempre dietro, la vera difficoltà sta domini del palazzo che lavoravano nel gatto (ride ndr)». gruppo affiatato che recita un genitori e i figli grandi in realtà si an- semplicemente nell’accettarla con teatro. Dalle finestre della mia casa Lei è mamma del piccolo Lu- testo particolare, dove il nullino in quel momento per un miracolo tutti gli errori e i momenti positivi ascoltavo le prove delle opere liriche che ciano. Vuole fare anche lui tempo sembra di fatto non es- della relatività einsteiniana». che la caratterizzano. Ad interpre- si susseguivano nel cartellone. Poi arrivò l’attore? serci. Dal palco come la si tare questo personaggio è Teresa Roberto De Simone con la sua “Gatta «In realtà vorrebbe diventare portiere vive questa ambientazione? Quindi il tempo è soltanto una Saponangelo, per la quale sin dal- A fronte di questi percorsi ar- Cenerentola”. È chiaro che ci fosse da di calcio. Ha detto che, se lo farà un «Anche per noi è stato complicato, per- convenzione? l’adolescenza il teatro ha rappresen- tistici, se le proponessero nello parte mia una predisposizione nutrita giorno, vorrà interpretare solo perso- ché si tratta di un tempo rarefatto che «Paradossalmente in quel momento le tato una grande passione a cui si stesso tempo un lavoro, lei cosa anche da quell’occasionalità». naggi di film horror e fantasy». si congela a tratti e poi riparte. Ab- barriere temporali non esistono. È come sono aggiunti in tanti anni di espe- sceglierebbe? Una casa in Puglia, oggi vive a Arriviamo quindi a “Il tempo biamo impiegato un po’ a compren- se tutti i personaggi fossero in comuni- rienza la radio, la televisione ed il ci- «Tengo moltissimo a difendere, laddove Roma ma Napoli nella sua vita è veleno”. Ci dica la prima derla ma avevamo l’aiuto dell’autore. cazione, pur non essendo vissuti negli nema. sia possibile, gli impegni teatrali. Il tea- è stata fondamentale. cosa che le viene in mente Meglio di così non si può». stessi anni. Il pubblico immagina ogni epoca con il suo tempo ed il suo spazio,

62 63 LO SPETTACOLO Eva Cambiale La famiglia e il teatro Due forze, due passioni

«Di solito il tempo lenisce il do- lore, qui invece alimenta l’ango- scia di cui si servono i ricordi, i scena finale, dove Marta con tutti i sensi di colpa e le paure. Improv- personaggi presenti sul palcoscenico visi turbamenti costringono i per- decide di non vendere più la casa. sonaggi di questa commedia a ri- Quindi quello che prima era il suo ri- pensamenti e incertezze, a gesti di fiuto verso la storia della sua famiglia stupidità quotidiana che dietro l’il- si trasforma in consapevole accetta- lusione trasgressiva del gioco na- zione». anche se la casa è sempre la stessa, e scondono un’essenza di morte». A proposito di famiglia, lei è gioca con noi facendo finta di credere che Sono le parole del regista, France- romana d’origine, vive a Ge- non ci vediamo gli uni con gli altri». sco Saponaro, che mettono in ri- nova con suo marito e la pic- salto l’essenza di questo spettacolo cola Maddalena. Quanto è Dopo il successo al Sannazaro dove il tempo fa da motore alle vi- difficile far conciliare il la- con il Napoli Teatro Festival cende e agli stati d’animo dei vari voro con il ruolo di mamma? adesso si passa al Teatro personaggi. Molto turbata e in- «Non è per niente facile. Le mamme Nuovo. certa è Bianca, interpretata da Eva possono allontanarsi dai figli ma in «È stato accolto bene, dopo mesi quelli Cambiale, la quale non riesce a vi- realtà non si è mai felici di farlo. Sono che incontro mi parlano ancora della vere serenamente una volta sco- due forze opposte che tirano, perché la grande emozione suscitata dal testo. Na- perta la reale “professione” del ma- passione per il teatro dà grande linfa turalmente ora ha bisogno di quella con- rito, al punto da rischiare di alla nostra quotidianità. Però al tinuità che gli spettacoli teatrali richie- perdere tutto. tempo stesso è anche una specie di dan- dono per essere completi. Riprendiamo a Bianca è quindi un personag- nazione, perché quando si è a casa e Napoli e naturalmente immaginiamo gio con diverse sfaccettature. non si lavora il teatro inesorabilmente che possano esserci le condizioni per una «È molto inquieta, ha una parte fa sentire la propria mancanza». tournée in Italia. In teatro solitamente si oscura e una grande determinazione Il teatro è quindi una grande dice che uno spettacolo teatrale non sia che la avvicinano alle donne di oggi, passione, ma quando ha ca- pronto al debutto ma dopo una ventina capaci di cambiare con grande intra- pito che non lo avrebbe mai di repliche. Per ora è neonato, bisogna prendenza persino le sorti della fami- più lasciato? ancora lavorarci». glia. Quasi sta per perdere tutto, se «Mi sono formata presso la scuola del non fosse per un marito saldo che la Teatro Stabile di Genova. Nel 2007 Nella sua vita però non c’è sol- spinge a sciogliere i nodi passati per c’è stato questo incontro importantis- tanto il teatro, ma anche la proiettarsi nel futuro». simo con Toni Servillo e Teatri Uniti, scrittura e la musica. Uno spettacolo ricco di temi ho fatto il provino per la “Trilogia «Suono da sempre perché in realtà la e dal forte valore simbolico. della villeggiatura”, dove ho inter- musica è stata la mia prima vocazione. La scena finale ne è la dimo- pretato Vittoria, che è stata un’espe- L’anno scorso infatti per il mio ultimo strazione. rienza fondante per me. Confrontarsi romanzo, “Preludio a un bacio”, ho suo- «Questo testo ha in sé un qualcosa di con la vera natura del teatro, che è la nato il sassofono alle presentazioni del magico per chi lo interpreta. La cosa replica, la ripetizione, crea un rap- libro insieme a Ferruccio Spinetti, con- bella realizzata da Tony è stata quella porto di studio costante con il proprio trabbassista internazionale e mio amico di lasciare un profondo mistero sulla lavoro». di vecchia data».

64 MeditazioneMeditazione LA MOSTRA TrascendentaleTrascendentale di Domenico Sepe Joan Mirò “Il linguaggio dei segni”

SALUTE - FELICITÀ - SUCCESSO Una tecnica convalidata dalla ricerca scientifica

MARIAROSARIA PARISI [email protected] Cell. 339 37 37 414 Joan Mirò Al Pan sino al 23 febbraio 2020 una grande mostra con 80 opere del disegnatore surrealista catalano

ono oramai 14 anni che Pa- prima metà degli anni Venti. riodo che si consolidò la sua vocazione. lazzo Roccella è sede di alcune Tornato a Barcellona nel 1912, fre- COS’E’ LA MEDITAZIONE La vera meditazione è facile, piacevole, e chi- Stra le più interessanti mostre La naturale inclinazione quentò l’Accademia Galì e passò al TRASCENDENTALE unque la può apprendere di arti figurative allestite a Napoli. al disegno Circolo Artistico di San Luc. Nel 1916 La chiave: essere se stessi Dal 25 settembre è aperta la mostra Mirò affittò uno studio ed in questo La Meditazione Trascendentale è la tecnica più Felicità: lo scopo e il mezzo “Joan Mirò. Il linguaggio dei segni”. Joan Mirò i Ferrà nacque a Barcellona periodo che scopri il fauvismo e tenne praticata (sono circa 6 milioni le persone che la Lo stress uccide la felicità… trascendere è l’an- L’esposizione ripercorre un periodo nel 1893, figlio di un orefice ed orolo- la sua prima esposizione personale alle praticano). È la tecnica più ampiamente studi- tidoto di 60 anni di attività ed è concentrata giaio, cominciò a disegnare già all’età Galeries Dalmau nel 1918. ata (600 ricerche scientifiche) e, in base ai risul- Felicità: è uno degli effetti collaterali positivi di soprattutto sulla trasformazione dei di 8 anni. Intraprese degli studi com- Durante il primo periodo parigino ini- tati delle indagini, è la tecnica più rilassante al una completa trasformazione personale linguaggi pittorici che l’artista cata- merciali ma frequentò anche lezioni ziarono a delinearsi i caratteri del suo mondo. Incontro introduttivo gratuito: hai 90 minuti per lano iniziò a sviluppare sin dalla provate di disegno, fu in questo pe- profilo artistico, in Francia ebbe modo scoprire come ogni cosa può cambiare? 67 LA MOSTRA

scelta non casuale per l’allestimento di conoscere Picasso e Tristan Tzara. che fa da premessa alla tensione speri- Il suo stile, già decisamente originale, mentale che collega tutte le opere pre- fu prima influenzato dai dadaisti ma senti in quanto attraverso la pittura, il venne, in seguito, portato verso l’astra- disegno, la scultura, la ceramica, zione per influsso del movimento sur- l’arazzo e l’incisione, Miró esplora il realista di André Breton, il quale lo de- linguaggio dei segni, il rapporto tra le finiva “il più surrealista di noi tutti”. immagini e il loro significato. Con lo scoppio della guerra civile spa- L’allestimento ha come fil rouge la co- gnola tornò a Parigi nel 1936 e si de- stante e, per certi versi, spasmodica dicò alla raccolta di fondi a favore della ricerca dell’autore di nuovi linguaggi causa repubblicana ma ritornò in Spa- nel campo delle arti figurative fino alla gna al momento dell’invasione nazista maturazione del linguaggio dei segni. tra immagine e struttura collegandosi colta di opere strettamente legate alla della Francia e da questo momento La prima immagine che riceve il visi- con altre opere nelle sale successive. calligrafia giapponese, di cui Mirò era visse stabilmente a Maiorca o a Mon- tatore è una grande foto di Mirò nel Proseguendo, si possono ammirare ammiratore, in quanto in essa il segno troig. Mirò sviluppò uno stile surrea- riconoscimento dei suoi meriti in pa- suo laboratorio, si passa poi all’opera esempi di Collages come quello dedi- era un oggetto fisico la cui finalità edu- lista sempre più marcato parlando, in tria arrivò solo alla fine della ditta- che dà l’avvio all’esposizione, si tratta cato al monumento a Colombo e poi vi cativa era resa da un’elegante ed es- alcuni scritti, della sua intenzione di tura falangista nel 1975, quando rice- del dipinto “Ballerina”, che è la primi- sono i “dipinti selvaggi”, cristallina senziale semplicità. Si arriva poi ad uccidere la pittura convenzionale. vette la medaglia d’oro delle Belle Arti genia ricerca della semplificazione espressione di rabbia verso un mondo una raccolta di opere legate alla mate- Esemplare una frase riportata nella dal re Juan Carlos nel 1980 oltre a della figura umana. Il corpo qui è una votato alla follia più crudele, tra di essi rialità del segno, qui le opere vivono di mostra a Napoli: “Questo è a mala- vari prestigiosi riconoscimenti pro- semplice linea, la testa un semicerchio una serie di lavori materici tra cui sono dimensioni ulteriori a quelle esposte, i pena dipingere, ma non me ne frega un prio dalla natìa Catalogna. e la ruota meccanicizza la ballerina presenti, in mostra, i Dipinti su Ma- giochi di ombre creati dai fori o anche accidenti”. Negli ultimi anni non mostrò mai un quasi come un giocattolo. Il passo sonite. dai pezzi di tessuto che pendono, mo- Negli Anni Cinquanta comincia il suo minimo di cedimento nella sua co- verso il linguaggio dei segni di Mirò è Tra questi il dipinto “Il canto deli uc- strando come, anche nell’ultimo pe- periodo di celebrità. Dopo aver vinto il stante ricerca volta alla sperimenta- breve ed è presente nello stesso am- celli in autunno”, che viene consigliato riodo, la sua ricerca non si sia arrestata premio per la grafica alla Biennale di zione, concependo le sue idee più ra- e di come egli continuasse ancora a far Venezia nel 1954 ed il Premio Inter- dicali con esempi di scultura gassosa e emergere il bambino dentro di lui, in nazionale Guggenheim nel 1958, si pittura quadridimensionale, disegnò maniera simile al fanciullino di Pa- recò negli Stati Uniti e per un periodo anche il manifesto ufficiale del cam- scoli, esprimendo la sua arte in ma- lavorò a Cincinnati sotto la spinta del pionato mondiale di calcio del 1982 niera intuitiva e rifiutando costante- suo gallerista, Pierre Matisse. In que- tenutosi in Spagna. mente ogni stilema figurativo. sto periodo si dedicò alla Mail art La mostra si chiude con una serie di come indicato da Eraldo Di Vita. Il Il poster per i Mondiali 82 Il percorso espositivo foto di Joan Mirò intento a realizzare alcune sue opere e della mostra retro- La mostra napoletana, a cura di Ro- spettiva di Parigi del 1974 disposte in bert Lubar Messeri, professore di sto- tre gruppi collegate alle scene proiet- ria dell’arte all’Institute of Fine Arts tate in fondo alla sala che mostrano della New York University, e allestita momenti di vita e di lavoro dell’artista. con Francesca Villanti, direttore scien- Dopo la fine del percorso c’è il Labo- tifico di C.O.R. – Creare Organizzare biente con la serie del 1935 “Segni e fi- di guardare dopo aver chiuso per un ratorio Didattico curato dalla rete delle Realizzare, si tiene nello scenario of- gurazioni”. momento gli occhi, fatto in modo da cinque Associazioni del PANkids (Ar- ferto da Palazzo Roccella, sede del Pa- Tra le tante opere presenti è d’uopo ci- poterlo vedere con occhi rinnovati per teteca; Archipicchia!; Kolibrì; Lio- lazzo delle Arti di Napoli. Salendo al tare quella che fa da locandina all’in- poter cogliere un senso di tranquillità corno; Cerchio Quadrato) le quali, at- primo piano e alzando lo sguardo, si tera mostra: “Testa d’uomo” del 1935. ma anche di musicalità nelle linee on- traverso una rete, forniscono possono osservare alcune frasi del- Qui una griglia nera forma i contorni dulate che percorrono il quadro per- un’offerta didattica diversificata e mul- l’autore, esposte in caratteri neri su di una faccia rudimentale per poi gon- mettendo, in parte, di attraversare il timediale a disposizione dei visitatori fondo giallo, che balzano all’occhio fiarsi a formare una bocca, altrove pare velo che attraverso l’opera l’autore ha più piccoli, che così vengono di fatto tanto per il contrasto cromatico dissolversi in una macchia, da qui gli posto tra sé e gli osservatori. introdotti nel mondo creato dal quanto per la forza intrinseca, una spunti della ricerca verso la fusione L’esposizione prosegue con una rac- grande artista.

68 69 STORIE E LEGGENDE di Paola Parisi mercianti di pellami. Per farsene un’idea è sufficiente guardare i battenti del palazzo, interamente rivestiti in pelle (rosso marocchino) con tanto di stemma araldico: una stadera ed un telaio dove è tesata una pelle d’animale di Il PAN cui ancora se ne scorgono le trame, guardando con at- tenzione. Se per un attimo si potesse immaginare di percorrere queste strade senza cartine topografiche, mappe satellitari, cellulari e soprattutto senza caos (e ‘na parola!) e ci si soffermasse a parlare con gli anziani del Palazzo Carafa posto, le cosiddette “memorie storiche”, ci si immerge- rebbe in un’altra dimensione, una storia nella storia, proiettandoci in questo viaggio nel tempo, vivendo i fa- sti e il fascino di questi luoghi nella loro interezza e per- di Roccella cependone persino gli odori con un pizzico di immagi- nazione creativa in più: il rumore delle carrozze, il fruscio dei sontuosi abiti delle dame che scendevano da esse, le pompose pettinature adornate con nastri e fiori, i cava- Regalo di nozze, lieri impettiti, lo scalpitio degli zoccoli dei cavalli. salo�o culturale Ecco, appunto i cavalli. Elementi di traino non solo delle carrozze ma anche di una leggenda che li riguarda e con Donatello. A sinistra Diomede Carafa raffigurato su una moneta e una demolizione esso il Palazzo. Ma d’altronde, quando si parla di fami- scansata negli anni glie come Di Sangro, Carafa e Sanse- miandone la testa. Fusero il bronzo per la costruzione vero, poteva mai mancare? Certo delle campane del Duomo e pare che, quando esse suo- sessanta grazie che no, ci mancherebbe altro! In nano, si odono anche dei nitriti cavalcando, ed è proprio alle proteste questo caso il cavallo è uno e si il caso di dirlo, con la fantasia. Leggenda a parte, dopo tratta della testa bronzea posi- anni di abbandono nel 1964, periodo di una forte specu- di commercianti zionata sulla facciata destra del lazione edilizia, un costruttore napoletano iniziò la de- e residenti. cortile. Tale scultura, dopo di- molizione del Palazzo di Roccella, senza riuscire a com- verse diatribe, ebbe finalmente una pletarla grazie a una protesta di residenti e Oggi il PAN è di paternità, ovvero che fosse parte di un commercianti: in poche ore il palazzo era stato però già proprietà monumento equestre che Donatello non ultimò mai per danneggiato in alcuni punti e depredato di molti stucchi il re Alfonso V d’Aragona, il quale la commissionò pro- e fregi. Venti anni dopo, nel 1984, il Comune di Napoli del Comune babilmente per collocarla al livello superiore dell’Arco riuscì ad acquisirne la proprietà, avviandone anche un ed ospita mostre Trionfale del Maschio Angioino. Trattandosi di caval do- lungo e complesso re- nato, come tradizione vuole, non si guarda in bocca ma si stauro. Dal 2004 è di- temporanee guarda ben oltre ovvero: il resto del cavallo è esistito op- ventato il Palazzo delle di grande interesse pure no? Secondo la tesi che affascina i su menzionati uo- Arti di Napoli che mini d’amore, la statua per intero fu scolpita non da Do- ospita mostre tempora- natello ma da… (rullo di tamburi) Virgilio. Sempre lui, nee, installazioni, onnipresente come ‘o prutusin rint ‘a menesta (il prezze- una mediateca, spazi di razie al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) gli Sangro, che a sua volta la donò al genero Giuseppe Ca- molo nella minestra). Egli non solo scolpì la statua ma consultazione e focus su uomini d’amore, a differenza di quelli di libertà, rafa come regalo di nozze. Ma è soltanto nel 1717, la infuse di un magico potere (non a caso era appellato fotografia, pittura, scul- Gtornano a parlare nuovamente di Palazzo Ca- quando vi dimorarono Vincenzo Maria Carafa e sua Virgilio Mago) in grado di donare la guarigione a tutti gli tura, video-arte e design rafa. Eh sì perché, pur essendo non molto valorizzato, moglie Ippolita Cantelmo Stuart, che divenne uno dei sa- animali affetti da ogni sorta di patologia, qualora aves- e anche quella faccia questo edificio è degno di entrare a far parte a pieno ti- lotti culturali più in voga in quel tempo fino a quando sero effettuato tre giri intorno ad essa. Con buona pace di… bronzo del cavallo, tolo dell’immenso patrimonio storico della città parte- Diomede Carafa, uno degli uomini più influenti sotto il per i veterinari locali e un po' meno per le povere be- Stemma della famiglia Carafa che ai rintocchi protesta nopea sia dal punto di vista architettonico che culturale. regno degli Aragona, ne fece un vero e proprio museo stiole, si tratta purtroppo di una leggenda. anch’esso perché s’adda La storia e la fortuna di questo palazzo cominciarono con dell’antichità, ospitando reperti rinvenuti da ogni ove. Con il trascorrere del tempo si narra che alcuni mani- piglià tutt chell che è o suojo. E nun sta’ senza penzier l’acquisizione nel 1667 da parte di Don Francesco di I Carafa erano una famiglia molto ricca e potente di com- scalchi senza scrupoli distrussero la scultura rispar- ‘a povera bestia!

70 71 SOCIETÀ di Ciro Chiaro L’alimentazione D.P.C. Tra bisogno e dipendenza

di Antonio Cretella D.P.C. n alieno di passaggio sulla Terra, trovandosi da- blematiche sia di carattere fisico che psichico. Quindi si vanti al televisore, non potrebbe fare a meno di cambia registro e cominciano le “malattie imbarazzanti” DISTRIBUZIONE PELLAMI CAMPANIA Unotare quanta importanza gli umani dedichino oppure le “vite al limite” che trattano di sovrappeso e di al cibo. Infatti sono numerose le trasmissioni dedicate gente che si è rovinata la vita per colpa di un regime ali- UIO ELLAMI CCESSORI PER ALZATURE alla cucina, per non parlare delle pubblicità dei prodotti mentare a dir poco smodato. C - P - A C alimentari. I grandi cuo- L’obesità sta diventando chi poi sembrano i veri una vera emergenza sociale eroi del nostro tempo. La poiché si tratta di una pato- nutrizione, nel mondo logia molto invalidante, che occidentale, non è più limita la normale attività di una pratica legata alla persone che spesso, per po- mera sopravvivenza de- tersi riprendere la vita, si gli umani ma è diventata devono sottoporre oltre che una realtà culturale con a diete drastiche anche a in- forme di spettacolarizza- terventi chirurgici com- zione e marcate tendenze plessi. verso l’arte e il perfezio- Senza tralasciare poi le con- nismo. seguenze psichiche oggetto Tutto molto bello. Vale di sempre maggiore atten- per la mattinata, il pome- zione clinica come per la bu- riggio o la prima serata televisiva perché a seguire ci limia, il binge eating (l’abbuffata compulsiva) ma anche Corso Garibaldi, 196 - 80028 Grumo Nevano (Na) - Italia sono poi i programmi dedicati ai rischi dell’abuso del per situazioni che stanno all’opposto come l’anoressia Cell. 33935962606 - e-mail: [email protected] cibo, dell’alimentazione senza regole e conseguenti pro- che si concretizza nel rifiuto del cibo. Partita IVA 06530371217 - Cod. Fisc. Reg. Imp NA CRTNTN68H06F839X N. C.C. REA 821675 73 SOCIETÀ

Dati recenti hanno purtroppo attribuito alla nostra re- quindi si passava dal bisogno di sicurezza alla qualità gione il maggior numero di casi in Italia per quanto ri- delle relazioni, ai bisogni affettivi e alla stima di se guarda l’obesità infantile, probabilmente i bambini del stesso. nord hanno una alimentazione più sana o forse fanno più Fino ad arrivare alla punta della piramide rappresentata attività fisica. dall’autorealizzazione nei diversi campi della nostra esi- Queste tematiche però sono co- stenza, quindi dal lavoro alla fa- muni a tutti i paesi industrializ- miglia, dalle buone relazioni alla zati, cioè a quella parte del mondo tranquillità sociale, ect. non molto popolosa ma che con- Sembra che la società, per quanto suma la maggior parte delle ri- riguarda la soddisfazione dei no- sorse del pianeta per andare stri bisogni, ci stia sempre più avanti. L’assunzione di cibo è di- relegando alla base della suddetta ventata una sorta di circolo vi- piramide. Quindi solo soddisfa- zioso, quasi una dipendenza, per zione dei bisogni fisiologici, pe- cui si vuole mangiare di più e raltro legati alla sopravvivenza sempre meglio. Basta vedere nella e poco altro di più. Si è vero, si nostra città: l’unica attività im- mangia, si beve, si dorme ci si ac- prenditoriale che oggi sembra coppia… ma quanto è lontana avere un ritorno economico è l’autorealizzazione? Special- quella legata all’alimentazione. mente per i giovani che vivono Chiudono i negozi di abbigliamento, oggettistica, libre- una sorta di eterno precariato valori come soddisfazione rie e al loro posto ristoranti anche di varie etnie e poi piz- nel lavoro, tranquillità nel portare avanti i progetti af- zerie, friggitorie per non parlare di bar e pasticcerie. fettivi o familiari, sicurezza e un luogo proprio dove vi- Una volta vi erano i cosiddetti posti eleganti della città, vere sembrano delle vere chimere. oggi questi stessi luoghi male odorano a causa dell’alta Tutta colpa della crisi economica? In parte sì, non concentrazione di esercizi legati alla ristorazione e avendo grosse risorse a disposizione almeno si fa una quando sono tutti in attività fanno diventare l’aria quasi bella mangiata, che comunque è una attività piacevole, irrespirabile. che ci si può permettere e che dia possibilità di scelta: tra Qualcuno potrebbe sostenere che mangiare sia comun- il cinese e il giapponese, tra l’hamburger e la pizza, tra que un piacere, quindi la carne e il pesce. se si mangia, se c’è E poi una bella be- una buona offerta di vuta, in molti casi prodotti e soprattutto un’altra droga a basso se ce lo possiamo per- prezzo. Ora è chiaro mettere, in definitiva che non bisogna de- va tutto bene. Sicura- monizzare il cibo, che mente condivisibile comunque rappre- ma bisogna fare qual- senta una compo- che riflessione. nente importante Qualche anno fa uno della nostra identità. psicologo americano Per molti napoletani presentò una sua teoria sui bisogni individuali, che poi che vivono all’estero la mozzarella o la sfogliatella rap- divenne nota in tutto il mondo come la “Piramide di Ma- presentano delle mancanze anche dolorose. Però allar- slow”, dal nome appunto del suo ideatore. gare i propri orizzonti forse non sarebbe male, rinunciare Alla base della piramide venivano posti i bisogni più ogni tanto a un ristorante per andare a teatro o a un con- istintivi come mangiare, bere, dormire ect. A mano a certo, rinunciare ad una cena nel ristorante di grido o a mano che si andava in alto i bisogni diventavano più so- uno chef stellato per un viaggio potrebbe essere una fisticati e la soddisfazione un tantino più complessa e bella esperienza.

74 7RQGD*HQWLOH6UO 9LD3DVVDQWL6DQ*LXVHSSH9HVXYLDQR 1$  7HO)D[WRQGDJHQWLOHVUO#JPDLOFRP C.C.C.C. CCAMPANIAAMPPAANIA – MARCIANISEMARCIANISE C.C.C.C. I SSANNITIANNITI – BENEVENTBENEVENTOO CC.C..C. AAUCHANUCHAN GIUGLIANOGIUGLIANO – GGIUGLIANOIUGLIANO C.C.C.C.LE LE COTONIERECOTONIERE - FRATTEFRAATTTE CC.C..C. LLAA CARTIERACARTIERA – PPOMPEIOMPEI C.C.C.C. LE GINESTREGINESTRE – VOLLAVOLLA CC.C..C. VVULCANOULCANO BUONOBUONO – NNOLAOLA C.C.C.C. PPEGASOEGASO – PAGANIPAGANI CC.C..C. AAUCHANUCHAN MUGNANOMUGNANO – MUGNANOMUGNANO C.C.C.C. IILL CARROCARRO – PPASSOASSO DIDI MMIRABELLAIRABELLA CC.C..C. LALA BIRRERIABIRRERIA - NAPNAPOLIOLI CORSOCORSO ITALIAITTAALIA NN.149.149 - PPIANOIANO DIDI SORRENTOSORRENTO CC.C..C. NNEAPOLISEAPOLIS – NANAPOLIPOLI VIAVIA TTESTAESTTAA 13/1513/15 - AAVAVELLINOVELLINO CC.C..C. QQUARTOUARTO NUOVONUOVO – QUARTOQUARTO VIALEVIALE LLEONAROEONARO DADA VINCIVINCI N.2N.255/27/27 – PPORTICIORTICI CC.C..C. MMAXIMALLAXIMALL – PPONTECAGNANOONTECAGNANO FFAIANOAIANO VVIAIA EEPOMEOPOMEO N.205N.205 – NNAPOLIAPOLI CC.C..C.LE LE PPORTEORTE DDII NANAPOLIPOLI – AAFRAGOLAFRAGOLA VVIAIA RROMAOMA 666/686/68 - AAVAVERSAVERSA CC.C..C. JJAMBOAMBO – TTRENTOLARENTOLA DDUCENTAUCENTTAA VVIAIA DOMITIANADOMITIANA - MMONDRAGONEONDRAGONE