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La Città – La Squadra – Gli Eventi Numero 31 del 3 ottobre 2020 PIRLO VS GATTUSO Campioni contro

FRAMMENTI D’AZZURRO È il momento di Osimhen

Per Gattuso è arrivata l’ora di decidere tra Meret-Ospina di Giovanni Gaudiano ei punti con otto reti fatte, nessuna subita e sei marcatori S diversi. Questa la situazione dei numeri che contano dopo due par- tite giocate dal Napoli. Cosa significano questi numeri? Come vanno letti pensando alla sta- gione? Sono importanti per la classifica ed anche per gli avversari che gli azzurri hanno incontrato. Nello scorso cam- pionato la squadra azzurra ha lasciato molti punti proprio nei confronti con queste squadre e quindi oggi si può dire che ci sia stato un miglioramento. Per quanto riguarda la stagione non bisogna farsi illusioni, è troppo presto. C’è molto da lavorare, ci sono molti nodi da sciogliere. Lo stesso Gattuso ha onestamente di- daranno battaglia senza escludere Il friulano come il collega novarese del chiarato che se non fosse arrivato con- nessun colpo, soprattutto dopo il pa- Benevento Lorenzo Montipò, al quale tro il Genoa, proprio all’inizio della reggio dei bianconeri all’Olimpico. abbiamo dedicato la copertina della ripresa, il raddoppio avrebbe rivisto lo Per parte nostra in questo numero ab- nostra edizione distribuita nel Sannio, schieramento cercando un maggiore biamo focalizzato la nostra attenzione sono due giovani che alimentano la equilibrio in campo per la sua squa- sul ruolo del portiere, sulla sua im- tradizione della scuola dei portieri ita- dra. Ha ragione il tecnico del Napoli. portanza nell’economia della squadra. liani. Montipò, all’esordio in Attaccare è entusiasmante e segnare L’argomento scelto è legato anche al contro la Sampdoria, ha già pagato lo lo è ancora di più ma la perdita di dualismo venutosi a creare tra Meret- scotto della prima volta senza recare equilibrio, delle misure tra i reparti in Ospina. Anche questo è uno dei punti danni e sappiamo che sta allenandosi campo porta a correre troppi rischi che Gattuso dovrà dirimere quanto da un po’ di tempo per migliorare il soprattutto in difesa. prima. La nostra posizione è chiara da suo gioco palla a terra. Pensiamo sia In ogni caso domani sera allo Stadium tempo ed in questo numero viene av- necessario sostenere questi due gio- ci sarà il primo momento di verifica ad valorata dai pareri di Zoff e del col- vani per le loro qualità professionali e un certo livello. Il Napoli aspetta il lega del “Corriere dello Sport” per la serietà e le qualità morali mo- primo gol di . Gattuso Antonio Giordano: non ci sono dubbi, strate sin qui e crediamo che gli stessi e Pirlo saranno di fronte come sulla Meret è il presente ed il futuro per compagni di spogliatoio debbano im- nostra copertina e da vecchi amici si questa squadra. pegnarsi per primi in questo senso.

sabato 3 ottobre 2020 3 DOOA.it IN QUESTO NUMERO

le storie di Maurizio de Giovanni in televisione ed un’intervista all’autore primo in classifica Numero 31 del 3/10/2020 con “Troppo freddo per Settembre” (da pagina 65 a pagina 69) In copertina Edizione Napoli Edizione Benevento Gattuso allo Stadium Lorenzo Montipò sfida l’amico Pirlo intervistato da “Napoli” (ph Agenzia Mosca) (ph Agenzia Mosca)

Il NapolI Il confronto profili Copertina 37 Ruiz vs Bentancur 57 Gianluca lapadula 07 Intervista ad antonio Giordano l’attaccante dei Due Mondi di Marco Boscia di Lorenzo Gaudiano di Domenico Sepe 12 Testimone del tempo 40 l’uomo in più RICoRReNZe la carica dei 61 portieri del Napoli - Il gigante buono 61 Ricordando Giancarlo Siani di Mimmo Carratelli di Lorenzo Gaudiano di Ciro Chiaro agorà – Dialogo ragionato sul calcio le SToRIe 17 Dino Zoff: il numero uno la stagione di Napoli e Benevento Il tema 42 le immagini commentate 65 I personaggi di de Giovanni di Bruno Marchionibus a spasso per i vicoli di Napoli di Gianluca Mosca l’approfondimento di Giovanni Gaudiano 21 Il Napoli e la strategia dei portieri Il BeNeVeNTo Maurizio de Giovanni di Francesco Marchionibus 66 45 appunti in giallorosso “Il romanzo appartiene al suo autore” Il calcio visto dalle donne Benevento gioco e cuore di Giovanni Gaudiano 24 alessia Bartiromo di Lorenzo Gaudiano la CITTà Il rituale familiare e la partita pizzofalcone di Marina Topa assalto al Bologna 71 la collina di parthenope 47 pippo contro Sinisa di Domenico Sepe Storie di calcio - 27 Un portiere moderno di Marco Boscia Storie di Napoli per il 74 Un belvedere mozzafiato di Giovanni Gaudiano 51 la rivincita di Paola Parisi Una partita speciale per Inzaghi l’aNNIVeRSaRIo la sfida di Salvatore Caiazza le officine di pietrarsa 31 Juventus – Napoli 77 Un primato borbonico all’assalto dei bianconeri le storie di copertina di Bruno Marchionibus 53 di Giovanni Gaudiano Montipò e la sua borsa TeMpI MoDeRNI l’intervista - piena di guanti la fame emotiva 34 di Gianfranco Coppola di Giovanni Gaudiano 81 di Ciro Chiaro

Redazione Pubblicità, Marketing Hanno collaborato SEGUICI SUL NOSTRO SITO WEB Marco Boscia e Stampa a cura della a questo numero n. 31 del 3 ottobre 2020 www.rivistanapoli.it Bruno Marchionibus Pubbli and Managment srl Salvatore Caiazza Aut. Tribunale di Napoli Via G. D’Annunzio 4 n. 50 del 8/11/2018 Grafica e Impaginazione Mimmo Carratelli San Nicola La Strada (Ce) Ciro Chiaro RIVISTA A DISTRIBUZIONE GRATUITA Mario de Filippis Tel. 0823 330633 Gianfranco Coppola CON IL QUOTIDIANO “ROMA” Francesco Marchionibus Le foto della sezione Posta elettronica: Direttore Responsabile sportiva sono [email protected] Paola Parisi Resta sempre Domenico Sepe aggiornato Giovanni Gaudiano Dell’agenzia Mosca Marina Topa con tutti gli articoli Consulenza Amministrativa dedicati alla squadra, Coordinatore Editoriale Sonia Mosca Rivista Napoli Lorenzo Gaudiano e Gianluca Mosca Studio Marchionibus agli eventi ed alla città “Napoli” sarà nuovamente in edicola con il quotidiano “Roma” sabato 24 ottobre

COPERTINA Antonio Giordano “Vincere a Torino accrescerebbe l’autostima” Le emozionanti vittorie nel 2009 e nel 2018, la fiducia in Gattuso e la scommessa bianconera su Pirlo. Con il giornalista del “Corriere dello Sport” analizziamo la gara di domani sera

Servizi di Lorenzo Gaudiano

In campo non esistono amicizie

Una delle frasi più significative di un’opera antica risa- lente giusto a qualche annetto fa è proprio questa: “Chi guarda un vero amico, in realtà, è come se si guardasse in uno specchio”. Quell’opera è il “De Amicitia” di Cicerone e tale concetto filosofico, pur risalendo al I sec. a.C., conti- nua oggi ad avere un significato morale e un valore fon- damentale per la costruzione dei rapporti personali. Ad esempio Gattuso e Pirlo sono amici oramai da tanti anni grazie alla sfera di cuoio, che ha permesso loro di condividere tante avventure, tanti successi e sicuramente tante discussioni sul terreno di gioco. La trafila delle na- zionali giovanili, i dieci anni al Milan di cui otto in na- zionale maggiore con cui è arrivata l’ultima ed indimenticabile Coppa del Mondo in Germania costitui- scono soltanto una parte di una grande amicizia conti- nuata per fortuna anche al di fuori del terreno di gioco. Al fischio d’inizio però due grandi amici si dimentiche- a partita tra Juventus e Napoli è sempre molto ranno di tutto questo perché il prato verde è un campo di sentita dalle rispettive tifoserie. Quest’anno la battaglia, sportiva si intende. La concentrazione sarà ri- L grande novità riguarda i due allenatori, Pirlo e volta esclusivamente al contenimento e all’annullamento Gattuso, che da ex compagni di squadra al Milan ed in dell’avversario, ma soprattutto al conseguimento del ri- Nazionale si affronteranno per portare a casa i tre punti. sultato finale. È con Antonio Giordano, giornalista del “Corriere dello Dopo ci sarà tutto il tempo per abbracciarsi, scherzare, Sport”, che abbiamo voluto parlare dei due allenatori e prendersi in giro, mangiare qualcosa insieme. Nei 90’ per di questa particolare ed interessante sfida in campo ed i due, Gattuso e Pirlo, il pensiero sarà soltanto uno: vin- in panchina. cere. Che Napoli è quello che abbiamo visto in questi

sabato 3 ottobre 2020 7 Gattuso ha un impegno Pirlo sembrava uno che si ed una dedizione alla piangeva sempre causa unici. Al Napoli sta addosso, ma con tutto dimostrando il suo valore. il rispetto della madre Vederlo al posto era un gran figlio di… di Ancelotti fa sempre Era capace di prendermi “effetto, è stata “ in giro mesi e mesi, stare una svolta con lui era divertente. generazionale Gli ho tirato più cinquine io che Bud Spencer a Terence Hill

mesi con Gattuso alla guida? «È una squadra interlocutoria, che ancora deve trovare una sua precisa identità. Ma credo che la cosa importante ora sia capire come far convivere Osimhen e Mertens senza dan- neggiare l’equilibrio tattico dello schieramento». Guardando al recente dibattito su quale modulo sia migliore al momento per il Napoli, crede che sia proprio quello a determinare l’esito di una stagione o c’è bisogno di altro? «Costituisce sicuramente una parte del gioco ma non è de- terminante. Le componenti sono tante: la forza della squadra; l’alchimia tra i giocatori; la capacità dell’allenatore; le com- binazioni; l’ambiente stesso. Il modulo ha un suo valore ma non è un valore assoluto e decisivo». È giusto parlare di nuovo ciclo con un allenatore in scadenza che, a quanto pare, non sarebbe riuscito ad accordarsi col presidente De Laurentiis? «Ritengo sia un falso problema, perché tranquillamente si può avviare un nuovo ciclo con un allenatore in scadenza che rinnova nel corso della stagione. I cicli hanno bisogno di tempo per definirsi, basta poco per capire che si è fatti ancora l’uno per l’altro. Non credo che Gattuso sia in discussione». Passando a Pirlo, cosa riuscirà a dare alla squadra con la sua grande esperienza da giocatore e gli studi al settore tecnico essendo la sua prima avventura in veste di allenatore?

8 sabato 3 ottobre 2020 «Impossibile prevederlo, sappiamo soltanto di essere al cospetto di uno che da giocatore è stato un genio. Si porta die- tro una conoscenza calcistica che è indiscutibile ma adesso per lui, così come per tutti gli altri ex giocatori che diventano al- lenatori, è partita una nuova avventura in cui non dovrà più ragionare per sé all’interno di un contesto di squadra ma do- vrà fare ragionamenti collettivi per guidare un gruppo intero di calciatori. Sono esperienze diverse ma lui è avvantaggiato dal fatto di essere stato a livelli inarrivabili o quasi un cal- ciatore straordinario». Avrebbe mai immaginato che la Juventus affidasse la panchina ad un tecnico sì inesperto ma che al- l’ambiente ha dato un grande contributo visto che il ciclo di vittorie consecutive in campionato è par- tito proprio dal suo acquisto a parametro zero? «Non l’avrebbe immaginato nemmeno Pirlo di diventare allenatore della prima squadra visto che era destinato al- l’Under 23. È un fatto insolito e sorprendente che si porta die- Lippi parla tro qualche piccola incognita. È una traccia nuova che la Ju- ventus si sta dando nell’ultimo periodo, anche se già in passato di Andrea è successo che la società bianconera “rischiasse” con allenatori non fatti e finiti. Siamo tutti un po’ curiosi di vedere cosa possa fare Pirlo in questa nuova veste». e Gennaro Quanto può contare nella gestione di uno spoglia- toio la fama di grande calciatore? «Esistono spesso luoghi comuni nel calcio che Pirlo può ab- battere come ha fatto Zidane al Real Madrid. Sembrava un’incognita ma alla fine il tecnico franco-algerino ha vinto tre Champions consecutive con una grande squadra, dimo- strando grande capacità gestionale. Iniziare con un organico di grande livello è sicuramente un vantaggio ma la fama di grande calciatore non basta». Juventus-Napoli è anche la sfida tra due ex compa- gni di squadra al Milan e in Nazionale, nonché grandi amici al di fuori del campo, che ora siedono Su Pirlo su due panchine rivali. Che sensazione può esserci ad “Tante volte guardavo Pirlo, essendo una guida avere un amico come avversario? in mezzo al campo, e lui mi diceva ‘ok glielo dico’ «Quando comincia una partita, le amicizie vanno messe prima ancora che io gli dicessi cosa volevo che da parte. Immagino che il rapporto tra Gattuso e Pirlo sia riferisse ai compagni. Ha una predisposizione qualcosa di pregnante e concreto. Hanno rappresentato insieme naturale uno dei momenti più belli del calcio italiano, regalando al Paese una soddisfazione indimenticabile. In questi giorni Su Gattuso forse ci avranno anche scherzato un po’ su, pensando l’uno a “Rino è il più grande di tutto il gruppo che vinse come fregare l’altro in senso sportivo. Sarà una partita dal la Coppa del Mondo. È un ragazzo eccezionale, punto di vista calcistico ricca di grandi suggestioni». forse è quello che mi somiglia di più. Non si fissa. Che partita si aspetta tra Juventus e Napoli? Sarà Se vede che qualcosa non quadra, cambia. Si importante anche per capire se il Napoli può ambire ravvede. Anche io ero così ad obiettivi più importanti del quarto posto oppure indipendentemente dal risultato è giusto che l’obiet-

sabato 3 ottobre 2020 9 tivo rimanga quello? Lei è per il modulo con cui il Napoli si sentirebbe a «Credo che sia troppo presto per capire, ma al tempo stesso suo agio o a favore di un cambiamento tattico? ritengo che delle indicazioni di carattere psi- «Sono cose a cui può rispondere l’allenatore cologico si potranno avere. Per il Napoli che vede la squadra tutti i giorni. Se uno ha uscire da Torino con una prestazione con- chiara una cosa, è quella che va fatta. Non so se fortante con un risultato magari importante questo Napoli sappia fare solo il 4-3-3, perché può spostare il livello di autostima». a volte ci fossilizziamo su certe tesi. Del Na- Ha qualche ricordo particolare ri- poli di Sarri non è rimasto più nulla. Può guardo a questa sfida? sembrare una ricerca della nostalgia ma anche «Per me sono state sempre belle partite. a Gattuso piace questo modulo. Gli allenatori Questa però sarà una partita diversa perché devono fare quello che sanno fare meglio». il mondo è cambiato ed è giusto che le atten- Per chiudere, una considerazione sul zioni, le emozioni, le paure e la speranza ri- dualismo Meret-Ospina. Da che parte guardino altri aspetti della vita. Dal punto sta? di vista emozionale mi è rimasto impresso il «Se c’è un ruolo in cui i dualismi rischiano famoso 3-2 a Torino nel 2009, per quanto di fare male è quello del portiere. È chiaro però riguarda l’importanza invece l’1 a 0 nel che in un calcio soffocante con partite ogni tre 2018 con gol di Koulibaly. Mentre quella del giorni, perché dopo la sosta si giocherà di con- 2009 è stata una partita fine a se stessa che tinuo, il turnover offre l’opportunità di accon- ha rappresentato la rivincita del tifoso na- tentare tutti i giocatori. Io sospetto che sia un poletano che dopo 23 anni vede realizzare l’aspirazione di dualismo un po’ farlocco, cioè che Gattuso stia aspettando che vincere a Torino, quella del 2018 per una settimana ha la- Meret esploda completamente dal punto di vista tecnico e sciato ipotizzare una rivoluzione che purtroppo non si è più della personalità, anche perché sul piano del talento tra lui ed verificata». Ospina non c’è partita».

10 sabato 3 ottobre 2020

TESTIMONE DEL TEMPO

di Mimmo Carratelli

Da Pelvi a Meret la carrellata dei portieri azzurri La carica dei 61 Salvo fatali errori e deplorevoli di- menticanze sono 61 i portieri nella storia del Napoli dal 1926 ad oggi. Il milanese Vittorio Pelvi è stato il primo. Hanno lasciato un segno pro- fondo il vercellese Giuseppe Cavanna, il modenese di Bomporto Arnaldo Sentimenti, il bergamasco , il monzese Ottavio Bugatti, il milanese Walter Pontel, il varesino Pacifico Cuman, il lucchese Claudio Bandoni, il friulano , il luc- chese , il milanese , il torinese Clau- dio Garella, il romano Giuliano Giu- 1 liani, il pisano , l’ischitano Pino Taglialatela, lo sta- Foto 1 Vittorio pelvi, il primo portiere biese Gennaro Iezzo, l’abruzzese del Napoli al centro con il cappel- lino Morgan De Sanctis, il madrileno Foto 2 Il vercellese Giuseppe Cavanna Pepe Reina, il brasiliano Rafael Ca- Foto 3 Giuseppe (Bepi) Casari mitico portiere del dopoguerra bral Barbosa. E siamo ai portieri di Foto 4 arnaldo Sentimenti (Sentimenti oggi, l’udinese , il colom- II), il modenese amato dai napo- biano e Nikita Contini. letani Foto 5 ottavio Bugatti, il gatto volante, 2 per pesaola il più forte portiere in azzurro Il primo “giaguaro” vanna, zio di Piola per parte materna, Foto 6 Claudio Bandoni, tre anni in az- e il para rigori zurro senza saltare una partita cresciuto nella Pro Vercelli. Giocò Foto 7 Dino Zoff, un esempio di capacità Dopo Pelvi (1926-29, di rincalzo Ar- tutta la sua carriera nel Napoli dal e signorilità in campo e fuori mando Favi), apparve Archimede Va- 1929 al 1936. Fu il primo “giaguaro”, leriani di Reggio Emilia (1928-29) e, nomignolo che gli dettero i tifosi na- Marietti e Alfieri. subito dopo, il primo grande portiere poletani. Spesso giocava con una cop- Straordinaria la storia di Arnaldo della storia azzurra, Giuseppe Ca- pola in testa. Portieri di riserva Sentimenti, il secondo dei cinque fra-

12 sabato 3 ottobre 2020 telli Sentimenti che giocarono tutti a calcio. Trascorse a Napoli tutta la sua vita. Abitava in una bella casa al Vo- mero, la collina dove visse per più di sessant’anni, dal 1934 al 1997. Fu un portiere para-rigori. Sposò una napo- letana ed ebbe due figlie, Maria Ro- saria e Luciana. È stato uno dei giocatori più amati della storia del Napoli (1934-43). Con Sentimenti II, i rincalzi furono Mosele, Pipan e Bra- glia.

Casari e la parata col sedere Bugatti il preferito da Pesaola 3 Giocarono tra i pali azzurri Giacomo Blason (1940-42), Sergio Chellini Cuman (1959-69), ragazzone di pelle (1946-50) e Francesco Mazzetti chiara, timido, disciplinato, fisico ro- (1950-51) prima dell’arrivo di Giu- busto. Il Napoli lo prese come por- seppe Casari (Morselli e Dreossi i tiere di riserva di Bugatti. rincalzi), mitico portiere degli anni Successivamente fu il secondo di Pon- del dopoguerra al Vomero (1950-53). tel e Bandoni. Ebbe un po’ di spazio Memorabile una parata col sedere nel torneo 1962-63. Cuman rimase a che impedì a Praest di segnare il 3-0 per la Juve favorendo la rimonta del Napoli (3-2). 4 , parlando del calcio dei suoi tempi, ha sempre sostenuto che sua abitazione a Salerno. era stato Ottavio Bugatti (di rincalzo Claudio Bandoni giocò tre campio- Fontanesi), il gatto volante, il portiere nati nel Napoli (1964-67) senza sal- azzurro più forte. Giocò nel Napoli tare una partita. Un beniamino dei otto campionati (1953-61). tifosi azzurri. Fu il portiere della pro- Un eterno secondo è stato Pacifico mozione in serie A nel 1965. Quando Bandoni, col Mantova, tornò da ex ebbe un applauso scrosciante al “San 5

Napoli otto anni totalizzando 28 pre- senze e subendo 27 reti. Un altro por- tiere in seconda del Napoli è stato il brianzolo Riccardo Piscitelli.

Pontel e Bandoni 7 prima di Zoff Paolo” e pareggiò il conto con Zoff Di passaggio il milanese Walter Pon- che ne prese il posto: la partita ter- tel (82 gare, 1961-64), morto nel minò con un pareggio a reti inviolate. 6 2003 in un incidente stradale sotto la Dino Zoff arrivò dal Mantova per

sabato 3 ottobre 2020 13 giama. Teneva la porta sempre sgom- famosi un suo intervento col sedere e bra di ogni oggetto: non vi lasciava uno in rovesciata per salvare la porta. cadere mai né i guanti, né il cappel- I suoi errori furono definiti “garel- lino. Portava le ginocchiere e i panta- late”. Giuliano Giuliani (1988-90) è loncini imbottiti di gommapiuma. Il stato il portiere del secondo scudetto. suo hobby erano le passeggiate a ca- Vinse anche la Coppa Uefa 1989. vallo in montagna. Giocò sino ai qua- Usava un paio di guanti speciali che si ranta anni. Portiere d’azzardo, faceva venire dalla Germania. Dise- protagonista di parate volanti e spet- gnava capi d’abbigliamento sportivo. 8 2 Famose le maglie coloratissime che 120 milioni. Diceva: “Le mie sono fece indossare ai portieri Pagliuca, mani grandi di contadino. Sono un Taffarel, Galli, Peruzzi. Per sé dise- uomo dei campi, parlo poco. Da ra- gnò una sgargiante maglia con un gazzo mi sono già sentito un uomo di cerchio sul petto e, dentro, una stella mezza età”. Il suo idolo era il portiere 9 gialla a cinque punte. inglese Gordon Banks. Nel Napoli ri- Giovanni Galli (1990-93) faceva del mase cinque stagioni (1967-72). tacolari, di uscite fulminee e corag- Giocò 143 partite di seguito la- giose sui piedi degli avversari. Fu per sciando che, in panchina, lo guardas- tutti “il giaguaro”. Fiore, Cerciello e sero incantati Cuman e poi Trevisan, Di Fusco furono i suoi “secondi”. i portieri di riserva. Nel campionato Una curiosità su Raffaele Di Fusco, 1970-71 rimase imbattuto dalla casertano di Riardo, eterno “secondo prima giornata per 590 minuti. Fu nel Napoli (1983-85, 1986, 1993-98). ceduto alla Juventus per 320 milioni L’11 giugno 1989, ad Ascoli, Ottavio più Carmignani. Bianchi lo fece giocare centravanti dal 79’ al posto di Careca. Carmignani “mani di fata” e poi “Giaguaro” Castellini Garellik scudetto e parate… Pietro Carmignani detto Gedeone, Giuliani anche l’Uefa 10 giocò nel Napoli cinque campionati in Il portiere del primo scudetto è stato serie A, 144 presenze (1972-77). Lo (1985-88). Parava piazzamento la sua arma migliore, chiamavano “mani di fata” per la con tutte le parti del corpo. Rimasero freddo e paziente tra i pali. In pan- presa difettosa. Dopo il Napoli andò china, con Sansonetti, fremeva Ta- alla Fiorentina. Nei suoi anni, furono gliatatela che divenne titolare con la portieri di riserva Nardin, Favaro e cessione di Galli al Torino. Pasquale Fiore. Ischitano, cresciuto nel vivaio az- Un personaggio francescano, somi- zurro e ammaestrato da Luciano Ca- gliante proprio a un frate, lungo, stellini, Giuseppe Tagliatela debuttò secco e con la chierica, è stato il pi- nel Napoli a 21 anni, tre partite nella sano Massimo Mattolini (29 pre- stagione ’90-’91, lanciato da Bigon. senze, 1977-78). Poi a Palermo e a Bari a “farsi le ossa”. Luciano Castellini, campione d’Italia Quindi, stagione 1993-94, portiere ti- 1976 col Torino di Pulici e Graziani, tolare azzurro, a 24 anni, con Mar- sbolognato dal club granata a 33 anni cello Lippi allenatore. Otto stagioni dopo otto stagioni, visse a Napoli una nel Napoli (194 partite: 1990-91 e seconda giovinezza giocando in sette 1993-99). Volava tra i pali e fu chia- campionati (1978-85). Alla vigilia 11 mato Batman. delle partite indossava lo stesso pi- Dopo di lui, portieri con poca storia:

14 sabato 3 ottobre 2020 Foto 8 pietro (Gedeone) Carmignani pool (otto anni) prima di arrivare a dalla Juventus nell’affare Zoff Napoli lasciando la squadra azzurra Foto 9 luciano “giaguaro” Castellini, grande longevità e imbattibile tra per una breve parentesi da portiere di i pali riserva al Bayern Monaco, rientrando Foto 10 Giuliano Giuliani, uno scudetto, la a Napoli che ne aveva fatto un idolo coppa e… la sfortuna Foto 11 Claudio Garella, il portiere del (2013-14 e 2015-18). Gli fece da “se- primo scudetto condo” Rafael Cabral Barbosa (2013- Foto 12 Francesco Mancini, il preferito da 18), giunto dal Santos, che divenne Zeman Foto 13 Morgan De Sanctis da giramondo titolare l’anno in cui Reina andò in all’approdo a Napoli Germania avendo come rincalzo il gi- Foto 14 Gennaro Iezzo: tecnica, abnega- gante argentino Mariano Andu- zione e amore per la maglia jar,1,94. In quegli anni giocò una sola partita Luigi Sepe di Torre del Greco, 1,95. 12 E siamo ai giorni nostri con Alex Meret, Ospina, Karnezis e Nikita Luca Mondini (1998-99 e 2000-01), Contini (1,90) che è nato in Ucraina Alessio Bandieri (1999-00), Ferdi- da padre italiano e madre ucraina. nando Coppola (1996-00), Francesco Il ruolo di portiere, dopo l’arrivo di Mancini (2000-03), Alberto Fontana numerosi stranieri (nove su venti, (2001), Marco Storari (2002-03), oggi, in serie A), sta riproponendo Emanuele Manitta (2003-04), Pier- giovani “numeri uno” da Gianluigi luigi Brivio (2003-04). Donnarumma (21 anni) ad Alex Emanuele Belardi di Eboli è stato il Meret (23), ma anche Alessio Cragno primo portiere dell’era De Laurentiis. (26 anni) e Matteo Perin (28), mentre Rimase solo cinque mesi (2004), so- s’affaccia per la prima volta alla ri- stituito da Matteo Gianello, 1,89, ve- 13 ronese di Bovolone (2004-11). la nazionale under 21. Portiere al Si- viglia e al Galatasaray prima di rien- Iezzo dalla A alla C trare in Italia al Napoli (2009-13). Ha per amore di Napoli lasciato il segno del record assoluto Gennaro Iezzo, stabiese, lasciò la di imbattibilità casalinga fra i portieri serie A per giocare col Napoli in serie del Napoli con 799 minuti, superando C. Sei anni in azzurro (2005-11), por- Castellini e Zoff. Con De Sanctis, il tiere della scalata dalla C alla mas- portiere di rincalzo fu Antonio Rosati sima serie. Gli infortuni di Iezzo e di Tivoli. Gianello dettero via libera a Nicolàs Navarro, argentino di rispettabile al- tezza (1,91), primo portiere straniero Il leader spagnolo Reina tra i pali del Napoli (2008-09). Giocò Il dualismo Meret-Ospina solo 22 partite. José Manuel Reina, detto Pepe, figlio 14 Morgan De Sanctis, abruzzese di di Miguel Reina, a sua volta portiere Guardiagrele, delizioso paese in col- dell’Atletico Madrid, è stato il gi- balta della serie A il novarese Lo- lina della provincia di Chieti, 1,90 di gante buono, voluminoso (92 chili) ed renzo Montipò, 24 anni, 1,92, altezza, arrivò dal Siviglia per 1,5 mi- entusiasta, di grande presenza sce- portiere del Benevento, il meno bat- lioni di euro. Nel 1997, la Juventus nica, un leader tra i pali e nello spo- tuto nel campionato cadetti (23 gol in l’aveva preso dal Pescara per 10 mi- gliatoio. Aveva giocato nel 36 partite). Sarà la rivelazione del liardi di lire. Campione d’Europa con Barcellona, nel Villarreal e nel Liver- campionato appena iniziato.

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AGORÀ – DIALOGO RAGIONATO SUL CALCIO Dino Zoff Il numero uno dei numeri uno Il capitano dell’Italia Mundial parla del ruolo più difficile e più romantico del calcio, elencando le qualità indispensabili per un portiere ed arrivando al racconto della sua parata più bella Intervista di Bruno Marchionibus

ssenziale e diretto nel rispondere ad ogni do- E manda così come era tra i pali nel neutralizzare i tiri avversari, quando riusciva a far sembrare fa- cili anche le parate impossibili, Dino Zoff per i tifosi di tutte le latitudini non è stato solo un portiere, ma il por- tiere. Una carriera irripetibile quella del numero uno friu- lano, capace di alzare la Coppa del Mondo da capitano a 40 anni, ma soprattutto di essere amato e stimato, in un mondo come quello del calcio fatto di rivalità e divisioni, da ogni singolo appassionato al di là dei propri colori e della propria “fede”. Ascoltare Zoff, che da giocatore ha vinto tutto e che da commissario tecnico portò l’Italia a 30 secondi dal vincere l’Europeo, trofeo che egli stesso si era aggiudicato da calciatore, vuol dire ascoltare una leg- genda, ed è al contempo un privilegio ed un’emozione. Ognuna delle sue parole, infatti, è pensata e soppesata, e da ognuna di esse traspaiono chiare la serietà, la compe- tenza e l’amore per il calcio di un uomo che con le sue pa- rate ed il suo modo di essere è entrato a far parte della storia non solo dello sport ma anche del Paese. Chi non ri- corda il francobollo disegnato da Renato Guttuso con le braccia di Zoff che reggono la Coppa del mondo del 1982? Lei, nel suo ruolo, è stato il più forte di tutti. Ma, in generale, quali sono le caratteristiche per essere un buon portiere? «Prima di tutto fisico, coordinazione, forza esplosiva; direi che queste sono qualità basilari per un estremo difensore. Dal tiri, ma bisogna avere la capacità di reagire immediatamente punto di vista tecnico naturalmente è importante avere una senza abbattersi». buona presa, e poi un bravo portiere deve mostrare talento nel Negli ultimi anni si dà sempre più importanza, nella prendere le decisioni giuste. È fondamentale, inoltre, avere un ca- valutazione di un portiere, all’abilità nel gioco con i rattere forte; a volte può capitare di subire due gol su altrettanti piedi. Qual è il suo parere in merito?

sabato 3 ottobre 2020 17 «Io credo che la cosa principale per un numero uno sia sa- per stare in porta, avere quindi buone doti di presa e di uscita e possedere un buon tempismo. Ovviamente non sono contrario al fatto che gli estremi difensori sappiano anche giocare con i piedi; questo è sicuramente un quid in più che, però, a mio parere non può essere considerato una componente primaria nel giudizio sul giocatore. Magari al giorno d’oggi si guarda di più al gioco coi piedi perché i portieri vengono impegnati poco dal punto di vi- sta delle parate (ride, ndr)». A Napoli la discriminante del gioco con i piedi sta avendo un peso notevole nelle scelte di mister Gattuso circa il ballottaggio tra Ospina e Meret. Secondo lei un’alternanza tra portieri può essere uno stimolo per i due giocatori o rischia invece di togliergli sicurezze? «Beh, io penso che i portieri devono essere capaci di trovare la sicurezza in tutte le condizioni. Nel caso specifico, tuttavia, Meret, che è un ragazzo con prospettive future ottime, essendo giovane avrebbe più bisogno di giocare in modo da poter fare esperienza». Forse in un ruolo così delicato si è troppo restii a dare non ci sono preclusioni di questo tipo in nessun ruolo. Portieri o spazio ai giovani, tendendo a privilegiare chi l’espe- non portieri, i giocatori rappresentano fin da subito un patri- rienza già ce l’ha? monio delle proprie società e quindi godono di considerazione in «No, onestamente non credo. Secondo me nel calcio attuale qualsiasi ruolo giochino». Tornando a Meret, il ragazzo è ormai stabilmente convocato dal c.t. Mancini. Crede che il numero uno azzurro potrà dire la sua anche in Nazionale o Don- narumma ha qualcosa in più? «Diciamo che Donnarumma nel Milan gioca con continuità ed è titolare fisso da ormai diverse stagioni, di conseguenza ora come ora è un po’ più avanti, ma per il semplice motivo che ha avuto la possibilità di accumulare più esperienza sul campo. Come valore assoluto dei giocatori, ad ogni modo, considero sia Meret che il portiere rossonero due ottimi estremi difensori». Lei è stato capitano sia alla Juve che in Nazionale. Per un portiere, lontano dal centro del gioco, è più diffi- cile portare la fascia? «Sicuramente il fatto di essere relegato in area ed essere spesso lontano dall’azione a volte può complicare le cose quando c’è da intervenire. Consideriamo, però, che un buon portiere è una figura dotata di carisma con qualità di leadership, nonché un soggetto dotato di grande forza morale». E, a proposito di carisma, con il compito di guidare la propria difesa… «Mah, guidare la propria difesa in realtà è un falso problema. Il numero uno guida i “suoi” difensori quando l’azione è lon- tana, mentre quando la palla è nei pressi dell’area, più che al- tro, deve far sentire al reparto la propria presenza e la propria personalità. E i difensori, dal canto loro, devono riporre fidu- cia nel proprio portiere».

18 sabato 3 ottobre 2020 Il Napoli 1969-70.

Da sinistra in piedi: Zoff, Zurlini, Nardin, Monticolo, pogliana e Juliano.

Accosciati: Bianchi, Vianello, Manservisi, altafini e Canzi

Ma quanto è cambiato rispetto ai suoi tempi il ruolo Guardando proprio all’Italia, sempre più squadre della del portiere? nostra Serie A si affidano a estremi difensori stra- «Per quanto riguarda gli aspetti basilari, non credo ci siano nieri… stati grandi cambiamenti. Forse, ad oggi, per un portiere le uscite «Beh, penso dipenda semplicemente dal fatto che il calcio ri- basse presentano maggiori insidie. Gli attaccanti di una volta, sente come tutti i campi della globalizzazione, vive cambiamenti infatti, anche nell’uno contro uno cercavano semplicemente il gol; ed è in continua evoluzione. Ultimamente, per esempio, ci sono quelli attuali, invece, sono molto più smaliziati e spesso partono stati e ci sono ancora tanti portieri brasiliani bravi, il che una già con l’idea di spostare il pallone, trovare lo scontro col numero volta sarebbe stato difficilmente immaginabile». uno avversario e guadagnarsi un calcio di rigore, e questo può Giudica, ad ogni modo, sempre alto il livello dei por- creare non pochi problemi agli estremi difensori». tieri di casa nostra? Un altro fattore che ha complicato la vita dei portieri «Assolutamente, stiamo tornando ad avere una buona scuola. può essere quello relativo ai palloni moderni? I giovani interessanti sono molti, da Donnarumma e Meret di «In realtà i palloni in senso proprio non sono cambiati, in cui abbiamo parlato prima a molti altri ancora. Direi che non quanto la sfera deve essere sempre del peso e delle misure previ- siamo messi per nulla male...». ste; quello che è stato modificato è l’elasticità dell’oggetto. Te- A proposito di questo, circa un anno fa a Coverciano niamo presente che in Inghilterra, per esempio, negli anni ‘70 si è stato inaugurato il corso riservato alla figura del- giocava con dei palloni simili a quelli che abbiamo oggi anche l’allenatore dei portieri. Cosa ne pensa? in Italia». «Come in tutti i settori, è giusto che ad insegnare ci sia qual- cuno davvero esperto di quell’ambito. Negli ultimi tempi, come dicevamo in precedenza, si è riservata grande attenzione a come un portiere gioca con i piedi parlando poco, invece, delle qualità di presa o della bravura nelle uscite alte. Credo sia giu- sto quindi tornare a concentrarsi prima sulle cose basilari e sui fondamentali, che restano l’aspetto più importante». In conclusione, domanda dalla risposta scontata ma inevitabile. La sua parata più bella è quella contro il Brasile? «Certamente quella è una parata che è stata tanto difficile quanto decisiva, e quindi è ricordata in maniera particolare da tanti e anche da me».

sabato 3 ottobre 2020 19

L’APPROFONDIMENTO di Francesco Marchionibus Il Napoli e la strategia dei portieri Due primi portieri per Gattuso che stenta a dare fiducia al giovane friulano talentuoso Meret scegliendo il colombiano Ospina per la sua migliore propensione al “gioco con i piedi”

nche in questa stagione, come nelle due prece- mento quindi dal punto di vista tecnico ma anche, come A denti, sembra proprio che il Napoli vedrà al- spesso accade per la società azzurra, da quello econo- ternarsi tra i pali il “predestinato” Meret e mico. l’esperto Ospina. Ospina è invece considerato il classico Abilità nel gioco con i piedi, personalità e capacità di “usato sicuro”, un giocatore di espe- guidare la difesa sono le doti che l’allenatore rico- rienza (32 anni) destinato nei piani della nosce al portiere colombiano in contrapposi- società a fare da “chioccia” al collega zione al diffuso riconoscimento di una classe più giovane nonostante non abbia innata, di una cura dei fondamentali, di una nei fondamentali del ruolo il suo grande freddezza e di un’esplosività che punto forte. Per il valore dei il giovane friulano può contrapporre giocatori, e considerando le nel duello per il posto da titolare. cifre in circolazione, anche Si tratta di due portieri di gli ingaggi corrisposti ai grande valore, che formano due estremi difensori (1,8 una tra le migliori cop- mln a Meret e 2,5 mln a pie della Serie A, Ospina) contribuiscono a tanto che la società rendere il loro acquisto un azzurra per assicu- buon affare. rarsene le presta- Alle spalle dei due titolari, zioni ha effettuato due anni fa un che peraltro sono molto investimento importante, prelevando amici e vivono con grande Meret dall’Udinese per 26 milioni in sportività il loro dualismo, un’operazione complessiva con l’ingag- quest’anno il giovane Con- gio anche del greco Karnezis e Ospina tini ha sostituito come terzo dall’Arsenal per 3,5 milioni. portiere il greco Karnezis, ce- Con Alex (che ha 23 anni) il Napoli ha duto al Lille nell’ambito dell’affare Osim- fatto un acquisto valido per il presente hen. ma anche e soprattutto per il futuro, La partenza dell’ex Udinese è stata una assicurandosi uno dei portieri in pro- operazione dettata da esigenze di bilan- spettiva più forti d’Italia e non solo, che cio più che tecniche, visto che oltre a ri- grazie alle sue qualità vedrà crescere ulte- durre lievemente il monte ingaggi riormente anche il proprio valore (stipendio di 0,8 mln per Karnezis e 0,5 di mercato: un ottimo investi- mln per Contini) ha assicurato al Napoli

sabato 3 ottobre 2020 21 una discreta plusvalenza (cessione per 5 milioni, nono- stante il greco non abbia praticamente mai giocato, a fronte di un valore residuo a bilancio di circa 0,5 mln). L’avvicendamento nel ruolo di terzo portiere del Na- poli porta con sé anche un altro dato positivo: con Ni- kita Contini (24 anni) ci si affida a un giovane estremo difensore proveniente dal vivaio azzurro, che si è già messo in buona luce nelle serie inferiori (quasi 120 par- tite tra B e C) e che con l’ingresso nella rosa di prima squadra potrà soltanto accrescere la propria cifra tec- nica e il proprio valore di mercato. Si tratta di un aspetto importante, soprattutto se si considera che negli ultimi anni le squadre italiane si sono rivolte sempre più a giocatori stranieri anche per ricoprire il delicatissimo ruolo del portiere, con la con- seguenza che, soprattutto a certi livelli, per i giovani estremi difensori di scuola italiana si sono sempre più ridotte le opportunità di mettersi in mostra. E questo nonostante per storia e tradizione la nostra “scuola” dei portieri sia probabilmente la migliore al mondo. Se inizialmente sono state soprattutto le grandi del no- stro campionato a fare ricorso ai portieri stranieri, quasi sempre di alto livello, oramai quasi tutte le squa- qualitativo delle loro squadre. Spesso però arrivano nel dre schierano, come titolari o come riserve, numeri uno nostro campionato giocatori “normali”, ai quali di certo provenienti da oltreconfine. molti giovani portieri provenienti dai settori giovanili Nello scorso campionato tra le prime sette classificate delle nostre società hanno poco da invidiare. solo Atalanta e Milan hanno avuto tra i pali un titolare Estremi difensori come Gollini, Cragno, Montipò, Au- italiano, il Napoli come sappiamo ha alternato Meret dero e i più esperti Sepe, Silvestri e Cordaz sono l’esem- ed Ospina, mentre la Juventus, l’Inter e le romane si pio lampante di come la scuola italiana possa ancora sono affidate a portieri stranieri. produrre ottimi portieri se ai giovani vengono date fi- Attualmente sui sessanta portieri delle venti compa- ducia e la possibilità di giocare e fare esperienza. gini di serie A ben 24 sono stranieri, e solo in cinque E la scelta della società azzurra di puntare su Meret squadre tutti e tre gli estremi difensori in rosa sono (anche se per ora in alternanza con l’esperto “El pa- italiani. tron” Ospina) va considerata proprio in questa ottica. Tra i portieri acquistati all’estero ci sono grandi cam- Una scelta onerosa, se si pensa che il giovane friulano pioni e ottimi giocatori che possono innalzare il livello del Napoli è il portiere di Serie A che è costato di più, e che testimonia come la società azzurra creda cieca- mente nelle sue potenzialità. Ma anche una scelta ocu- lata, visto che recentemente l’osservatorio calcistico del CIES ha inserito Meret al decimo posto, primo tra gli italiani, nella classifica mondiale dei portieri con il va- lore di mercato più alto. Il futuro insomma inevitabilmente è di Alex e speriamo che lo viva il più a lungo possibile nella nostra squadra per riprendere la tradizione dei grandissimi portieri italiani che hanno vestito la maglia del Napoli e della nazionale, come il campione del mondo Giuseppe Ca- vanna, Ottavio Bugatti, il “Giaguaro” Castellini e so- prattutto l’immenso Dino Zoff.

22 sabato 3 ottobre 2020

IL CALCIO VISTO DALLE DONNE Alessia Bartiromo Il rituale familiare e la partita di calcio

“Chi ama non dimentica”, dedicato a Roberto Sosa, è un racconto autobiografico inserito nella raccolta “Interrompo dal San Paolo”

di Marina Topa

hi ama non dimentica” è il titolo del racconto “C con il quale Alessia Bartiromo, giornalista te- levisiva e della carta stampata, oltre che tele- cronista, ha collaborato alla stesura di “Interrompo dal San Paolo”, curato da Pietro Nardiello, insieme ad altre diciannove donne provenienti da diversi ambienti la- vorativi ma con in comune una vera e propria profes- sione, anche se non prevede pensionamenti: essere tifose del Napoli! L'esperienza ci insegna che l'amore del tifoso per la sua squadra è tra quelli meno suscettibili all'infedeltà e questa affermazione è sostenuta anche dalla testimo- nianza di Alessia: quello per il Napoli è un amore tra- smesso nel DNA da generazioni ed interiorizzato dall'esempio quotidiano degli adulti di famiglia. Anche il suo racconto, come gli altri, testimonia che l'amore per la squadra del cuore di fatto è uno degli strumenti più validi per trasmettere valori essenziali come i sentimenti, il rispetto per la condivisione di ideali e per gli stati emotivi dell'altro, la tradizione, la conoscenza della cultura del popolo di appartenenza. Gli aneddoti di “Interrompo dal San Paolo” sono tutti legati al modo di vivere il calcio nella maggior parte delle famiglie partenopee, vissuti e narrati con animo femminile; leggendoli quasi tutti possiamo ritrovarci nell'elemento autobiografico dell'autrice. Nel racconto

24 sabato 3 ottobre 2020 le vibrazioni a distanza e ne ho un ricordo bellissimo. Mia nonna era meno tifosa della signora Anna, il suo coinvolgi- mento calcistico era legato soprattutto all'amore per i singoli membri della famiglia ed al ruolo che il tifo per il Napoli giocava nell'unità della famiglia stessa. Ricordo poi il diverso modo di vivere la di categoria della squadra: per della Bartiromo, specialmente per le donne non pro- noi giovani era un'esplosione di gioia mentre per i più adulti, prio giovanissime, è facile condividere la consapevo- che avevano vissuto il Napoli di Maradona, non poteva es- lezza del ruolo aggregante del calcio con la figura della sere così». signora Anna, la nonna, e la saggezza nell'utilizzarlo Tra i racconti sentiti su Maradona e la tua cono- con una maestria (perdonino gli uomini) tutta femmi- scenza del Pampa sicuramente un calciatore ar- nile. È dedicato alla sua famiglia e ruota attorno a Ro- gentino rappresentava una garanzia. Per affrontare berto Sosa, l'attaccante argentino che ha segnato il goal i 90 minuti di gioco con serenità, però, è necessa- con il quale il Napoli ha riconquistato la . Con rio anche aver fiducia nel portiere... Da quando hai sensibilità descrive come quel giorno, che per un bam- iniziato a seguire il calcio chi è stato per te il “num- bino al quale è stato negato di andare allo stadio era ber one” dei portieri? destinato a restare nella memoria come uno dei più tri- «Da sempre sono stata molto legata ai portieri del Na- sti della sua vita, grazie all'amorevole intervento della poli. Fin da piccola andavo in curva e lì c'è proprio una vi- nonna riesce a trasformarsi in uno dei ricordi più belli cinanza fisica con il portiere. Nello svolgimento del mio la- ed entusiasmanti. voro ho avuto anche l'opportunità di incontrare in più L'autrice evidenzia un altro elemento importante: occasioni Pino Taglialatela: una persona eccezionale a tutto quanto profonda sia stata l'umiliazione che molti tifosi tondo! Lo considero un simbolo della storia del Napoli ed è hanno vissuto con la retrocessione e quanto sia stato lui il mio “number one”». dignitoso il saper contenere l'esplosione di gioia nel Condividi il dualismo tra Meret e Ospina o credi riavvicinarsi alla serie A. Poteva apparire scontato il ri- che ci dovrebbe essere una gerarchia ben definita? torno nella massima serie per una squadra come il Na- In tal caso su chi dei due punteresti? poli ma di fatto non lo era e «È sicuramente un duali- di sicuro il contenimento del- smo molto particolare che so- l’entusiasmo era un modo per prattutto in Serie A raramente sconfiggere la paura di non abbiamo visto, anche conside- farcela! rando che quasi sempre c'è al- Nel tuo racconto si evince meno una propensione per uno un forte coinvolgimento dei portieri in rosa. Tuttavia emotivo, in quale dei pro- questa alternanza, con Gat- tagonisti incontriamo Ales- tuso, sta proseguendo anche in sia? questo avvio di stagione, col «Io, Alessia, sono il sotto- mister che pare ancora preferire fondo di tutto il racconto. In ogni Ospina per la sua capacità di personaggio ci sono delle sfuma- giocare coi piedi. Sicuramente ture del mio vissuto emotivo in mi dispiace per un giovane di una famiglia meravigliosa, nella talento come Meret che rappre- quale l'unione era alimentata senta il calcio del futuro non molto anche dal rituale domeni- solo del Napoli ma anche della cale scandito dalla partita del Nazionale. Credo che con una Napoli. Sono molto grata ai stagione durante la quale si di- miei familiari ed in particolare a mio nonno per avermi tra- sputeranno tante partite, ad ogni modo, si arriverà ad una smesso questa passione... In realtà i miei nonni non abitavano gerarchia più definita. Chissà, magari schierando, ad esem- nei pressi del San Paolo ma al Vomero; ricordo, però, che dal pio un portiere in campionato ed un altro nelle Coppe, in loro terrazzo vedevamo lo stadio da lontano e vivevamo tutte modo che anche Alex possa avere le sue chances».

sabato 3 ottobre 2020 25

STORIE DI CALCIO Valerio Bacigalupo Un portiere moderno per il Grande Torino

Una famiglia di sportivi. La passione per il calcio e la capacità di interpretare il ruolo in maniera innovativa. Gloria e scomparsa per il portiere ligure sulla collina di Superga insieme al Grande Torino

Servizio di Giovanni Gaudiano

a storia dei portieri italiani è piena di nomi di L rilievo. A giusta ragione si è parlato per anni di una rinomata scuola italiana degli estremi di- fensori. Non sono mai mancati campioni capaci di in- terpretare il ruolo ad altissimo livello, elencarli sarebbe una piccola impresa. A cavallo di inizio secolo l’effetto della globalizzazione ha inciso anche su quest’aspetto con tanti stranieri ingaggiati dalle società italiane ma di recente la scuola nazionale ha ripreso a sfornare i suoi talenti creando un ampio serbatoio per le squadre nazionali e la possi- bilità per le società di serie A di sce- gliere giovani di va- Il Grande Torino. In piedi da sinistra: Castigliano, Ballarin, Rigamonti, loik, Maroso, capitan Mazzola. lore e talento Accosciati da sinistra: Bacigalupo, Menti, ossola, internazionale Martelli e Gabetto senza dover passare Ed allora è stato facile pensare a lui, un grande por- le Alpi. tiere che difendeva la porta di una grande squadra: Va- È stato difficile scegliere un portiere del passato per lerio Bacigalupo. La squadra ovviamente era il Grande raccontarne la storia, la carriera ed anche l’eredità per Torino. avvalorare la teoria di un’importante scuola italiana. Come in tutte le storie che si rispettino però ad un certo punto ha prevalso l’aspetto dell’imponderabile, Una famiglia di sportivi dell’imprevisto, della tragedia, quella che trasforma di Mamma Bacigalupo diede la vita a 11 fratelli, 7 maschi solito il bravo professionista in un mito. e 4 femmine. I sette maschietti giocheranno tutti al cal-

sabato 3 ottobre 2020 27 cio mentre le sorelle praticheranno comunque lo sport. 160 mila lire, così l’affare si chiude subito. Se fossero nate oggi c’è da giurare che avrebbero cal- Bacigalupo tentenna ma il fratello Manlio lo convince. cato il campo dal manto verde anche le femmine di casa Al giovane dispiace lasciare la sua Vado, la sua fami- Bacigalupo. glia, il suo mare per andare a vivere in una Torino La famiglia viveva a Vado, un fredda e nebbiosa. Alla fine accetta perché il fratello piccolo paese della provincia di gli spiega che il presidente Novo sta ingaggiando i mi- Savona, bagnato dal mare della gliori giocatori sulla piazza per formare una super costa ligure e per questo gli un- squadra. Sarà così. dici fratelli erano tutti dei buoni nuotatori. Calcio e nuoto, sport poveri alla portata di tutti e La mitica squadra di Erbstein quindi a maggior ragione di una Era partito titubante Valerio ma a Torino conosce Da- famiglia numerosa. nilo Martelli e . Diventeranno inse- Valerio era il più piccolo e la sua parabili. Andranno ad abitare insieme e la squadra e vita sportiva fu sempre seguita dal fratello maggiore l’ambiente li chiameranno il “trio Nizza”, dal nome Manlio che aveva giocato anche lui in porta e vinto della strada nella quale c’era la loro abitazione. proprio con il Torino il campionato del 1927-28. Bacigalupo in fondo ha un carattere estroverso, è sim- patico. I tifosi gli si affezionano. Nel frattempo gioca e si afferma. È vero, si tratta di un Il rifiuto all’Argentina portiere spettacolare ma tra le sue qualità ne ha due Con quello che capita ai giorni nostri sentire che que- che lo rendono quasi un numero uno attualissimo: le sto giovane, non molto alto (176 cm) ma atletico ed esplosivo nelle sue parate volutamente spettacolari e attese dalla platea, con quei guanti enormi per le sue mani, rinunziò ad un ricco ingaggio offertogli dall’Ar- gentina che voleva concedergli la nazionalità per farlo giocare nella selección albiceleste potrebbe apparire come una leggenda ma invece si tratta di una storia vera. D’altronde sono rimaste impresse in quelle poche fo- tografie d’archivio consumate dal tempo le sue parate, a Savona gli è stato intitolato lo stadio mentre pochi ricordano che Bacigalupo non accettò quell’ingaggio di 33 milioni, una cifra decisamente importante per quei tempi, per diventare argentino. Il suo destino era un altro e non aveva nulla a che ve- dere con tutti quei sudamericani sbarcati in Europa, fa- cendo il viaggio all’opposto, proprio per giocare al football e guadagnare tanto.

Arriva Il suo destino si chiamava Torino. Il presidente dei gra- nata, che sta costruendo anno dopo anno una grande squadra, lo nota durante una partita tra rappresenta- tive regionali. Si presenta al Savona, la società che possedeva il car- tellino del giovane Valerio, e fa un’offerta per quei tempi irrinunziabile per un giovane di quasi 21 anni:

28 sabato 3 ottobre 2020 uscite spericolate a terra sui piedi degli avversari e la capacità di saper giocare con i piedi, qualità richieste A Superga dall’applicazione del Sistema, inventato da Chapman. per riconoscere quei ragazzi Bacigalupo, il Grande Torino e la Nazionale La squadra costruita da Ferruccio Novo è davvero ma- “Era otto giorni che pioveva, otto giorni che pioveva! gica. Sono quattro gli scudetti che i granata capitanati Valerio l’hanno riconosciuto perché vicino al suo dal fuoriclasse vincono nei quattro corpo hanno trovato la tessera universitaria e una anni che precedono la scomparsa. Gol a grappoli, fra- fotografia con noi due insieme. Gli sarà uscita da seggio ubriacante, difesa arcigna ma capace di far ri- qualche tasca… Hanno indovinato che era lui dalla partire il centrocampo con un portiere saracinesca. foto” Piedi buoni un po’ ovunque e poi fisicità, preparazione Sentimenti IV e la conoscenza vera del calcio del tecnico ungherese di origini ebraiche Egri Erbstein, capace di sfuggire al- “Se non fosse che li abbiamo visti noi, morti, aiu- l’agguato mortale della deportazione con continui spo- tando nelle operazioni ufficiali di identificazione dei stamenti e documenti falsi ottenuti grazie all’aiuto del cadaveri, ci rifiuteremmo di credere a quanto avve- presidente Novo. nuto. Giuocatori che erano l’orgoglio della nostra In quella squadra Valerio Bacigalupo brilla come il fa- città e dell’Italia sportiva tutta, ragazzi sani, pieni di moso quarto d’ora del Toro, momento nel quale alla salute, sprizzanti energia da ogni poro, uomini che squadra granata riusciva di sovvertire qualunque par- erano le speranze nostre per le lotte cogli stranieri, tita. ridotti in quelle condizioni!” lo chiama in nazionale e dopo un po’ ne Vittorio Pozzo diventa titolare al posto del famoso Sentimenti IV che in quegli anni giocava con la Juventus. I due saranno davvero amici, nonostante la rivalità, al punto che Ba- cigalupo portava sempre con sé una sua fotografia con Il mito perenne Lucidio Sentimenti che gli sarà trovata vicina proprio Passeranno solo 38 giorni dalla vittoria di Madrid e un dopo il disastro di Superga. nuovo viaggio aereo nella penisola iberica cancellerà di colpo il coraggio, la classe, la temerarietà nelle uscite e la plasticità dei voli, quelli sì, sui manti erbosi di Vale- rio Bacigalupo. Ha da poco compiuto 25 anni. Ha una carriera brillante che lo aspetta in serie A ed in Nazionale. Ha il suo mare che lo aspetta lì nella piccola Vado dove tutti gli vo- gliono bene e aspettano con ansia di vederlo passeg- giare per le stradine vicino al porto per potergli parlare, sorridere con lui. I sogni si sono infranti e il suo ricordo campeggia come i suoi compagni sulla collina di Superga. La gloria e il ricordo non moriranno mai, quel ragazzo agile e potente al tempo stesso, temerario e sorridente, Con lui in porta la nazionale italiana batterà per la capace di volare da un palo all’altro non potrà evitare prima volta nella sua storia le ostiche Furie Rosse spa- il destino, quello stesso destino che tre anni prima della gnole a Madrid con un chiaro 3 a 1, il 27 marzo del sua scomparsa gli aveva concesso qualche anno in più 1949. L’esordio Valerio lo aveva fatto a Bari il 14 di- facendolo uscire illeso da un incidente stradale presso cembre del 1947 con un altro importante 3 a 1 rifilato Savona nel quale era deceduto un suo amico che sedeva questa volta alla nazionale cecoslovacca che aveva in al suo fianco nell’autovettura. squadra quel fuoriclasse di Laszlo Kubala. Ciao Valerio.

sabato 3 ottobre 2020 29

LA SFIDA -Napoli Azzurri a caccia dell’impresa Il Napoli, reduce dal tennistico 6 a 0 al Genoa ed a punteggio pieno in classifica, sfida in trasferta la nuova Juve di Pirlo, che nel match con la Roma non ha convinto fino in fondo di Bruno Marchionibus

l’aprile 2018, quando i ragazzi di Sarri tutti fino a sfiorare come detto il terzo Koulibaly allo Stadium espugnando il fortino bianconero si Scudetto, guida tecnica senza una Croce e delizia erano portati a soltanto un punto di reale leadership nel capoluogo sa- Quella tra Juventus e Napoli non è e distanza dai rivali, facendo sognare ad baudo poi, dove invece il mister to- non sarà mai una partita come le altre. occhi aperti una città intera. scano è stato nei fatti esautorato dei Troppo forte, infatti, il carico suoi poteri dal gruppo ben di significati emotivi ed prima dell’esonero dell’ago- extra-calcistici che la sfida sto scorso. Arrivato in Pie- tra azzurri e bianconeri porta monte per trasformare la con sé ogni volta che le due cinica Juve di Allegri in una squadre si affrontano. Una squadra che desse spetta- rivalità, quella tra il Ciuccio colo, di fatti, ben presto l’ex e la Vecchia Signora, che, per bancario si è scontrato con rimanere agli aspetti di la dura realtà di un am- campo, negli ultimi anni ha biente dove per ataviche dato vita a incontri sempre convinzioni vincere è l’unica combattuti e spesso decisi nei cosa che conta. Inevitabile, a minuti finali. fine stagione, è stato dunque E negli ultimi due incroci tra l’addio tra l’allenatore e la le due compagini disputati società degli Agnelli, che ha allo Stadium, nel bene e nel virato su , male, l’uomo decisivo è stato molto più vicino all’ideale lo stesso: . del “mondo Juve”. Se l’ex Il senegalese, infatti, nella scorsa sta- Comandante dopo l’esperienza in gione fu protagonista di uno sfortu- Sarri il Comandante bianconero rimpianga le sue ex natissimo autogol allo scadere, che vincente e destituito truppe partenopee non è dato saperlo, vanificò l’incredibile rimonta del Na- Sarri, appunto. È lui il principale ma sicuramente il modo differente in poli, capace di riacciuffare la Juve sul 3 punto di congiunzione tra le ultime cui il Sarrismo è stato accolto a Na- a 3 dopo essersi trovato sotto di 3 reti. stagioni del Napoli e della Juve. Co- poli ed a Torino è una testimonianza Proprio Koulibaly, tuttavia, aveva ap- mandante per acclamazione popolare ulteriore di quanto le due città, prima posto la propria firma qualche mese all’ombra del Vesuvio prima, dove per ancora che le due compagini, siano prima sul quasi aggancio in vetta del- un triennio il Sarrismo ha conquistato differenti tra loro.

sabato 3 ottobre 2020 31 L’addio di Gonzalo l’alternanza tra l’esperto Ospina e la Il confronto promessa Meret, dall’altro Pirlo può Morata-Osimhen contare su un titolare di livello asso- Non ci sarà, per la prima volta da luto come Szczesny ma anche, alle sue quattro stagioni a questa parte, Gon- spalle, della “leggenda” Buffon. L’ex zalo Higuain, il protagonista dell’al- capitano della Nazionale è alla sua tro “gran tradimento” col suo ventiseiesima stagione da profes- passaggio dall’azzurro al bianco- sionista, e non mostra alcuna vo- Chiellini, out per buona parte della nero del 2016. Anche il Pipita, lontà di appendere i guantoni al passata stagione a causa di un brutto come Sarri, scelse la Juve chiodo. Un numero straor- infortunio. Sarà lui, ancor più che Bo- per arricchire il suo pal- dinario, soprattutto se si nucci, il principale avversario per gli marés dopo essere riflette sul fatto che attaccanti azzurri, che se la vedranno stato re di Napoli; molti calciatori attual- con uno dei difensori più esperti del come nel caso del tec- mente in forza alle panorama europeo. Lontano dal mo- nico di Figline, tutta- squadre di massima dello di difensore moderno che ha tra via, anche l’argentino non è mai serie, quando il numero le sue qualità principali anche quella riuscito a Torino a raggiun- uno bianconero esordì col gere i livelli di del Parma nel 1995/96, non suo periodo partenopeo. La erano ancora nati. L’augurio separazione consensuale del- per i tifosi del Napoli, a tal ri- l’estate scorsa, così, non è stata guardo, è che Meret nella sua accolta con stupore, ma come la carriera possa ricalcare anche naturale conclusione di un in parte le orme del suo idolo; le rapporto d’amore mai defini- qualità per riuscirci, d’altra parte, tivamente sbocciato tra le il portiere friulano le ha tutte. parti. Toccherà così a Morata, di saper impostare, il “Chiello” è forse tornato alla Juve dopo quattro uno degli ultimi esponenti di un modo anni, affiancare Ronaldo nell’attacco Chiellini ruvido e furbo più tradizionale di intendere il ruolo, di Pirlo. Dall’altro lato, per quanto ri- difensore all’antica con le sue armi migliori che sono guarda gli azzurri, ci sarà invece Rispetto alle sfide dello scorso sempre state la fisicità ed il non badare grande curiosità nel vedere come ap- anno, dunque, non ci saranno i troppo al sottile negli interventi a proccerà Osimhen il suo primo big grandi ex Higuain e Sarri, ma tornerà fronte di ampi sorrisi di circostanza. match italiano; qualora riuscisse a la- a guidare la difesa juventina Giorgio Anche gli uomini offensivi dei bianco- sciare il segno anche contro la Si- gnora, infatti, non c’è dubbio che il Juventus 3-4-1-2 ALLENATORE nigeriano entrerebbe in maniera già CHIELLINI GENNARO definitiva nei cuori della tifoseria az- SZCZESNY CUADRADO GATTUSO zurra. BONUCCI MCKENNIE MORATA DANILO ARTHUR RAMSEY POLITANO Torino – Allianz Stadium – Domenica 4 ottobre 2020 ore 20.45 Meret arrivava con la cicogna KULUSEVSKI FABIAN RUIZ OSIMHEN quando Buffon era al Parma RONALDO DI LORENZO DEMME Dal reparto offensivo a quello difen- MERTENS MANOLAS ZIELINSKI sivo, ed in particolare alla porta, Na- OSPINA poli e Juve sono senza dubbio le due KOULIBALY ALLENATORE HYSAJ compagini che possono vantare le ANDREA coppie più forti di estremi difensori PIRLO della Serie A. Se da un lato, infatti, Gattuso sta percorrendo la strada del- Napoli 4-3-3

32 sabato 3 ottobre 2020 neri non avranno ad ogni modo vita La presa di Torino di Maurizio de Giovanni facile; Manolas e Koulibaly, apparsi spesso distratti sul finire della scorsa ono due i libri in cui lo scrittore napoletano Maurizio de Giovanni annata, hanno iniziato questo campio- ha descritto due importanti vittorie del Napoli nato sicuramente meglio, con presta- Ssul campo della Juventus rimaste nella memo- zioni abbastanza attente e ria di tutta la tifoseria partenopea: “Juve-Napoli 1-3 parzialmente convincenti, e senza – La presa di Torino” del 2008, la partita che nel dubbio vorranno continuare miglio- 1986 avviò gli azzurri verso il primo scudetto rega- rando anche nella fondamentale tra- lando agli appassionati napoletani una gioia im- sferta dello Stadium. mensa; “Miracolo a Torino – Juve-Napoli 2-3” del 2010, la storia della rivincita dopo ventitré anni di digiuno sul campo dei rivali. Quella di domani sera Capitan Insigne out ci si augura possa essere una nuova storia. Pirlo ripesca “La Joya”? Allo Stadium sarà ancora una volta Juve-Na- Mancherà nel Napoli, con ogni pro- poli. Cosa è cambiato dalla presa di Torino babilità, capitan Insigne, vittima di un che hai raccontato nel 2008 e dalla serata problema muscolare contro il Genoa. magica nell’anno di Sarri? Mister Gattuso dovrà così riuscire ad «La Juventus è sempre stata una corazzata ma la legge dei numeri dice che ovviare all’assenza dovrà scivolare prima o poi. Questo può essere l’anno giusto perché la squadra bian- dell’uomo che, con conera comincia ad avere una età media alta, un allenatore all’inizio della pro- la sua fantasia, pria carriera che si ritrova a gestire una situazione del genere. Ciò significa che avrebbe sicura- lo spogliatoio si autogestisce e non la ritengo una cosa positiva, in tutti gli sport. mente rappre- Poi i giocatori sono molto rivolti alla Champions e questo potrebbe provocare una sentato una maggiore leggerezza verso il campionato. La partita inoltre capita molto presto delle principali e questo potrebbe essere un vantaggio, perché la Juve quando i punti sono neces- minacce per la re- sari è difficile che sbagli. Ora siamo all’inizio del campionato, è quasi impossi- troguardia juventina. bile parlare di partite decisive. Il Napoli ha comunque un’occasione, non credo La stessa fantasia che, sia una squadra che giochi il campionato per vincerlo ma lasciarsi sfuggire que- dall’altra parte della sta opportunità sarebbe un errore». barricata, i tifosi bian- Come valuti la gestione di Gattuso sino coneri sperano possa ad oggi? tornare a mettere in «Non mi dispiace, mi sembra uno che adatta campo . la squadra alla partita. È un Napoli molto diverso “La Joya” ha recuperato da quello che abbiamo visto nell’anno dei 91 punti dai problemi fisici che lo con Sarri, è un Napoli che soffre ma che porta spesso hanno tenuto fermo ai il risultato a casa. L’anno scorso è arrivato settimo e box nelle prime uscite di tanto valeva, questo è il primo vero Napoli di Gattuso. campionato, ma si dovrà Nella passata stagione l’ha gestito, questa è una squa- valutare quanto ritmo dra almeno costruita col suo consenso». partita l’argentino abbia Nel dualismo Meret – Ospina da che parte stai? nelle gambe. Qualora «Ci può stare che l’allenatore decida di farli giocare in Pirlo concedesse spazio maniera alternata, rientra nelle sue prerogative. Per me al numero 10, ad ogni sbaglia perché Meret è forte, è un capitale del Napoli su cui è stata investita una modo, la difesa azzurra cifra importante, perché questo è l’anno dell’Europeo e togliergli la possibi- dovrebbe riservare lità di giocarsi le sue carte sarebbe un errore. Poi Ospina è un ottimo por- particolare attenzione a quello che tiere ma è pur sempre uno che ha 32 anni e che è stato sempre ceduto, non so fino l’anno scorso è stato l’uomo forse a che punto sia il portiere che può togliere il posto a Meret. È una scelta dell’alle- maggiormente decisivo nella conqui- natore che si prende le sue responsabilità verso la società e i tifosi». sta dello Scudetto. Lorenzo Gaudiano

sabato 3 ottobre 2020 33 L’INTERVISTA Antonio Matarrese “Quest’anno in campionato ci sarà una sorpresa” Ha compiuto da poco gli 80 anni. L’ex presidente della FIGC parla delle difficoltà della Lega Calcio nella gestione dello show televisivo, della mancanza di veri punti di riferimento e poi del campionato con troppi club in mano agli stranieri ed elogia le politiche di Aurelio De Laurentiis e Oreste Vigorito. E poi una profezia…

di Gianfranco Coppola

na vita vissuta, ovunque atteso e applaudito. 80 voglia di vivere per Antonio Matarrese, Tonino U sin da ragazzo, per oltre 30 anni figura di spicco attiva nel calcio italiano e internazionale, ancora oggi consigliere di chi chiede come uscire da un pasticcio. E non sono pochi. Battimani alla Fifa, alle assemblee Figc, a Nyon casa Uefa. E ovunque in Italia, come ad Angri in occasione dell'ambizioso progetto di un'antica società dilettantistica dove lo abbiamo incontrato. Calcio sotto attacco: Covid e problemi economici le- antonio Matarrese con Gigi Riva gati a questa pandemia con sponsor in ritirata… «Davvero una situazione particolare ma è in certi mo- menti che si valuta la capacità di un patron-manager. La Lega di serie A conferma le sue difficoltà con divergenze di vedute troppo ampie, una forbice come si dice in politica che taglia solo le buone prospettive. Mettersi d'accordo sui soldi non è facile ma la gestione di un prodotto come lo show del cal- cio richiede competenze, leadership internazionale e pensare anche ad un solo mega show che metta d'accordo i pareri dei tifosi di tutta Italia, come ho sentito da qualche parte. Biso- gna mettersi in testa che il calcio ai tempi del Covid non ha nulla di dorato ma è esattamente sotto attacco come il resto del I fratelli Vincenzo e antonio Matarrese mondo. Il problema è un altro».

34 sabato 3 ottobre 2020 «Gravina lo conosco benissimo, mi dispiace che si arrivò al commissariamento quando si andò allo scontro con Sibi- lia e il terzo incomodo Tommasi. Gravina era capo delega- zione ai miei tempi, così come io proposi Giancarlo Abete alla guida della dopo il mitico Cestani pur dovendo met- tere nei guai un amico carissimo, un gentiluomo d'altri tempi come Carlo de Gaudio che però aveva già finestre e ruolo in Uefa e Fifa. Abete era giovane e poteva crescere, ed è cresciuto eccome». Tra Giancarlo abete e Ricordo quando una volta al raduno arbitri a Co- Quale? verciano lei entrò e gli arbitri che mugugnavano per «Mancano punti di riferimento. Io stesso ero deputato premi partita etc rimasero seduti con Casarin che della Dc e patron del Bari, e poi a sorpresa assoluta presidente mostrava il grugno sull'uscio. Lei disse: quando en- di e poi A, quindi la scalata alla Federcalcio. Non me- tra l'istituzione ci si alza in piedi e sbatté la porta. rito esclusivo della politica ma il Paese, inteso come Società Tremavano anche le gigantografie alle pareti… Civile, aveva una visione e un progetto. E non occupava ca- selle ma con logica sistemava le situazioni con le persone ri- tenute migliori non solo fedelissime. Oggi volano gli stracci tra Ministri e capi dello sport, non mi sembra una cosa che dia una buona dimensione all'Italia. Lo sport è Politica: pensiamo a Usa-Cina di tennistavolo o ai boicottaggi olimpici. Inutile rivendicare autonomia quando la terza industria del Paese è rappresentata dallo sport». Fu celebre il suo dissenso quando fu imposto lo stop ai campionati per l'omicidio dell'agente Ra- a tavola con e citi… «Non conosco persone più legate ai doveri e alle istituzioni «Non esageriamo, volli però far capire che il comporta- di me ma volli sottolineare che la demagogia non sposava i mento irrispettoso non era a Matarrese ma al calcio come danni certi imponendo uno stop. Le maniere per fermare la mondo coi suoi simboli. Una volta Cannavò, grande direttore, violenza sono altre: pensiamo al fenomeno hooligans, com- mi definì dittatorello di provincia. Me la presi ma capii la le- battuto e sconfitto con pene esemplari e tutte da scontare in car- zione. Magari dopo sono stato meno impulsivo, ma sempre de- cere senza firme, obblighi etc». terminato questo sì». Essere Presidente della Figc è come presiedere un Da 9 anni vince la Juventus ma che campionato è? Governo: tra Leghe, dalla A ai Dilettanti, mondo ar- «Milano in mano agli stranieri, la Roma che cambia bitrale, assocalciatori, tecnici con la loro associa- proprietà e le società seguite col telecomando non sempre sono zione, di fatto il mondo del calcio ha numerica- cosa semplice. La Juve ha meritato programmazione e qua- mente più bandierine e posti di presidio delle forze lità ma credo che quest’anno ci sarà una sorpresa». armate… Napoli e Benevento, un parere. «Napoli è piazza meravigliosa, Gattuso allenatore di spessore umano e professionale. De Laurentiis sa il fatto suo anche se i miei ricordi sono legati a Ferlaino mentre il Bene- vento è la classica espressione di un gruppo che prende esem- pio dal suo patron: concretezza, passione, modestia, valori». Non dice, ma lo aggiungo io, che avrebbe meritato come capo del calcio italiano di scendere la scaletta dell’aereo che riportò l’Italia a casa dopo il mondiale in USA con la coppa del mondo tra le mani. Quella Italia fu sfortu- nata ma Matarrese ha fatto vincere un’idea di calcio e un all’olimpico con il presidente Napolitano e abete sentimento di appartenenza mai provato.

sabato 3 ottobre 2020 35

IL CONFRONTO Ruiz vs

Il fosforo in campo

n campo Fabian Ruiz e Rodrigo Bentancur non azzurro che con la nazionale spagnola, in cui Luis Enri- I sono dei fulmini di guerra. La loro caratteristica que ha iniziato a convocarlo con continuità dopo lo splen- più importante è la visione di gioco. Sembrano dido cammino con l’U21, culminato con la vittoria degli rallentare con la palla al piede ma la loro specialità è farla Europei nel 2019 dove, in finale contro la Germania, correre, lanciarla ai compagni nei corridoi che loro ve- siglò il gol iniziale che spianò la strada alle Furie Rosse. dono. Lo spagnolo che è più grande di un anno da man- cino preferisce giocare più avanti, inquadra anche bene la porta avversaria, è una classica mezzala, mentre l’uru- Il nuovo Riquelme dal Boca alla Juve guagio può occupare tutte le zone del campo anche per- Rodrigo Bentancur è nato a Nueva Helvecia in Uruguay, ché ambidestro ma preferisce giocare da interno o un paese fondato dagli svizzeri. In quella zona si pro- magari basso, alla Pirlo, il suo attuale allenatore. duce molto latte che di sicuro avrà contribuito alla co- stituzione di questo ragazzone alto 187 cm per circa 78 Kg di peso. La sua vita è stata segnata dalla prematura Lo spagnolo pronto a diventare grande perdita della madre venuta a mancare quando il piccolo “Ha tutto per imporsi”. Parola di Quique Setién, allena- Rodrigo aveva solo 4 anni. Il numero di maglia che Ben- tore di Fabian Ruiz ai tempi del Real Betis. Ed in effetti tancur indossa è il 30 per ricordare il giorno in cui sua lo spagnolo ne ha fatta di strada da allora. Dopo una madre è deceduta. La voglia di giocare al calcio ha riem- breve parentesi in prestito all’Elche ed un nuovo ritorno pito la sua vita. La trafila nelle giovanili del Penarol ha al Betis, la chiamata del Napoli a soli ventidue anni. Con contribuito a formarlo come un classico giocatore suda- Ancelotti è diventato fin da subito un calciatore impor- mericano. Poi il passaggio al Boca Juniors dove rimane tante adattandosi a ricoprire tutti i ruoli del centrocampo due stagioni esordendo in Coppa Libertadores (l’equi- nel suo 4-4-2. Se per certi aspetti Fabian è già molto valente della Champions League) a soli 17 anni. A Bue- avanti, in altri deve forse ancora maturare: ha qualità tec- nos Aires guadagna l’appellativo di “nuovo Riquelme”. niche importanti, sa inserirsi, sa imporre i tempi di gioco Lolo, come invece lo chiamano gli amici e gli allenatori, e sa muoversi molto bene negli spazi stretti. Dotato di studia da regista e da trequartista ed alla fine si rende un’importante consistenza fisica, cerca quasi sempre di conto di poter interpretare con buoni risultati entrambi non buttare via il pallone. Se lo spagnolo riuscirà a lavo- i ruoli. Bentancur è dotato di una grande tecnica accop- rare bene agli ordini di Gattuso, velocizzando la sua ma- piata alle sue notevoli doti fisiche e al particolare di saper novra di gioco e migliorando anche con il destro, quasi giocare con entrambi i piedi. Arriva nel 2017 alla Juve certamente sarà in grado di imporsi presto sia con il club nell’affare Tevez.

sabato 3 ottobre 2020 37 De La Fuente, Ancelotti e Gattuso parlano dello spagnolo

“Ancelotti gli ha dato spazio, l’ha amministrato e l’ha fatto crescere in maniera incredibile facendolo giocare in tante po- sizioni differenti. Fabian poteva perdersi, confondersi, la- mentarsi anche perché veniva dal calcio di Quique Setién, molto diverso da quello del Napoli. E invece è migliorato tan- tissimo perché alle spalle aveva la guida giusta” Luis De La Fuente Allenatore dell’21 spagnola

“È un grande giocatore, ha continuità, grande passo e pre- senza. In fase difensiva si sposta a sinistra, trova sempre bene la posizione. Ha qualità e personalità per l’età che ha. È stato un grande acquisto” suo ex allenatore al Napoli

“Fabian Ruiz, in fase di non possesso palla, è uno dei più forti: deve migliorare a coprire il campo, deve capire quando deve e non deve andare” Allenatore del Napoli Due centrocampisti dotati di tecnica, visione di gioco e fisicità anche se Bentancur a Torino ha notevolmente potenziato la sua muscolatura

Il parere del suo allenatore al Boca ed uno stralcio di una sua intervista

“Va bene figliolo. Adesso tornatene in Uruguay ma inizia a preparare le valigie perché per l’inizio della nuova stagione ti vogliamo qua con noi, al Boca” Luis Luque suo primo allenatore al Boca

Bentancur parla di sé

Sulla sua crescita muscolare “Ne parlavo anche con lo staff della Juve, io è come se avessi fatto una preparazione lunga un anno e mezzo. Sono arrivato molto esile, ora ho preso 6 chili di massa muscolare. Sono mi- gliorato molto”

Sulla sua posizione in campo “Gioco sia da mezz’ala che in mezzo, anche se io sono cre- sciuto giocando da centro destra in un centrocampo a 4. Mi ispiro a molti giocatori, ma su tutti seguo Pjanic e Busquets. Vedendoli cerco di imparare” L’UOMO IN PIÙ

ANDREAANDREAdi Giovanni PETAGNAPETAGNA Gaudiano Il gigante buono

Una famiglia appassionata di calcio, una struttura fisica imponente già in giovanissima età e una grande determinazione di fronte alle difficoltà. L’attaccante triestino è pronto con la maglia azzurra a fare quello che al Milan non ha potuto per mancanza di fiducia Servizio di Lorenzo Gaudiano

l nome della rubrica gli calza a pennello. Essere Prima no, poi sì I l’uomo in più di una squadra di calcio si può in- La passione per il calcio nella famiglia Petagna è eredi- terpretare in modi diversi: esubero oppure va- taria. Si parte da nonno Francesco, venuto a mancare lore aggiunto. Andrea Petagna naturalmente è un valore quando Andrea era ancora un bambino di cinque anni, aggiunto. che da centrocampista ha totalizzato più di 200 presenze Numericamente nel suo ruolo il Napoli vanta altre so- con la maglia della Triestina, per arrivare a papà Euro, luzioni, dall’esperienza di Mertens fresco di rinnovo alla che nella squadra alabardata ha ricoperto per anni il giovane e scattante promessa Osimhen pagato a suon di ruolo di dirigente. È grazie a loro che Andrea si è ap- milioni e pronto a stupire nel campionato italiano, che passionato al calcio, decidendo con grande entusiasmo di di fatto rendono l’attaccante triestino una terza scelta, continuare la tradizione familiare. Già a nove anni la sua alimentando apparentemente grandi forza fisica era superiore a quella dei dubbi sullo spazio che avrà a disposi- Mi ha sempre fatto im- coetanei e la differenza si è fatta su- zione con tutte queste alternative per pazzire veder giocare que- bito sentire. Dopo tanti viaggi in il ruolo di punta centrale. Ma le cose sta squadra. È bello che ci treno da solo a partire dagli 11 anni non stanno così, perché Petagna in re- sia competizione perché per raggiungere la scuola calcio Do- altà rappresenta una terza opportu- così si migliora e si rende natello ad Udine Petagna ha provato nità offensiva con la sua fisicità ed il meglio in campo a mettersi in gioco con un provino al- suo gioco per la squadra che in deter- “ l’Atalanta, purtroppo senza ottenere minate partite potrebbero fare la differenza. il risultato sperato. All’età di 14 anni viene notato dal Sarà una pedina importante nello scacchiere azzurro e la Milan. Uno dei talent scout era Mauro Bianchessi, in conferma di ciò la si può avere ripercorrendo un po’ la quegli anni passato proprio dall’Atalanta al Milan e oggi sua storia. invece alla Lazio, che già aveva avuto modo di visionare

40 sabato 3 ottobre 2020 il ragazzo durante il provino di qualche anno prima. Ri- mase talmente sorpreso dalla sua evoluzione fisica e tec- nica che ritenne opportuno proporgli un passaggio al Milan per completare la sua crescita. In categoria Gio- vanissimi Petagna segna e vince il tricolore, l’anno suc- cessivo si ripete negli Allievi mentre in Primavera la striscia vincente si interrompe ma naturalmente i gol non mancano.

Da giovane promessa ad esubero Petagna era oramai sotto la luce dei riflettori. Nel 2012 arrivò l’esordio in Champions con Allegri in panchina e l’anno successivo in Serie A. Per lui la porta della prima squadra stava finalmente per aprirsi come sostituzione di . Alla fine però viene acquistato Matri, la notizia lo raggiunse mentre era al ristorante con la fi- danzata e il giovane Andrea reagì andando in bagno a piangere. La proprietà per lui aveva stabilito il prestito alla Sampdoria per garantirgli maggiore continuità di rendimento. Ma le cose non andarono come previsto. Altri due anni in prestito tra Latina e Vicenza senza in- cidere e il gol che non arrivava più con la facilità di prima. Le richieste venivano sempre meno, l’ingaggio era troppo elevato per le categorie inferiori e il Milan da un giovane di belle speranze si ritrovò un esubero da si- stemare. Petagna era sconsolato, deluso, amareggiato per aver disatteso le aspettative. Cominciò a sorgere in lui il pensiero di appendere le scarpette al chiodo con grande anticipo. Alla fine l’Ascoli ripescato in B nel 2015 gli offrì quella chance che di fatto gli ha poi cambiato la vita.

Un ariete per il Napoli Dopo le esperienze all’Atalanta sotto la guida di Gaspe- rini e alla Spal dove ha raggiunto per la prima volta in una stagione la quota di 17 gol stagionali si sono aperte per lui le porte del Napoli. Dopo il sogno infranto al Milan Petagna oggi ha grande voglia di riscatto. Al Na- poli la concorrenza è forte ma l’attaccante sa di essere con la sua fisicità e il suo altruismo un unicum nello scac- chiere partenopeo. Le opportunità per l’ariete alto 190 cm di certo non mancheranno in partite dove la tecnica di Mertens e la velocità di Osimhen potrebbero non es- sere sufficienti per scardinare le difese avversarie. Na- poli saprà dargli quell’amore e quella fiducia che nella fredda e caliginosa Milano non ha mai veramente rice- vuto.

sabato 3 ottobre 2020 41 LA STAGIONE DI NAPOLI... Un avvio incoraggiante di Gianluca Mosca Con il modulo offensivo PARMA–NAPOLI 0–2 Napoli corsaro a Parma Domenica 20 settembre

La vittoria del Napoli contro il Parma è arrivata nell’ultima mezz’ora, dopo che Gattuso ha cambiato il volto alla squadra inserendo Victor Osimhen. Sebbene il ni- geriano non abbia segnato, il suo impatto sulla partita è stato devastante. Al 61’ Gattuso sostituisce Demme con Osimhen, passando al 4-2-3-1. Dopo soli 3 minuti il cambio di modulo dà i suoi frutti, por- tando al vantaggio degli azzurri. Con questo modulo Gattuso non deve rinun- ciare né ad Osimhen né a Mertens. La squadra assume un volto più offensivo e riesce così, grazie alla grande qualità degli uomini che ha in attacco, a trovare facilmente il vantaggio e poi il raddoppio. Osimhen a tratti appare imprendibile e con il suo movimento in area di rigore crea spazi e possibilità per i compagni.

NAPOLI–GENOA 6–0 Napoli tennistico Domenica 27 settembre Genoa sotto schock

Significativa nell'esordio stagionale al San Paolo contro il Genoa è stata sicuramente la forza offensiva del Napoli. Gattuso ha a sua disposizione una vasta gamma di attaccanti che grazie al 4-2-3-1 in questa occasione si sono messi particolarmente in evidenza. Oltre ai risaputi Mertens ed Insigne, uscito nel primo tempo per infortunio, c'è anche Osimhen che, sebbene non abbia ancora tro- vato il gol, crea tantissimo movimento in area di rigore mettendo i compagni in condizione di se- gnare. Questo modulo offensivo inoltre sembra aver rivitalizzato Lozano, autore di una doppietta. Di grande impatto anche le sostituzioni. Infatti sia Elmas che Politano, subentrati a gara in corso, si sono aggiunti al tabellino dei marcatori.

42 sabato 3 ottobre 2020 ...E BENEVENTO Due vittorie per la squadra azzurra ed una per quella giallorossa in campionato tra porta inviolata, goleade ed un’avvincente rimonta

SAMP–BENEVENTO 2-3 Sabato 26 settembre

Il ritorno in Serie A del Benevento di è segnato da una straordinaria rimonta contro la Sampdoria. Nonostante i blucerchiati fossero avanti di due misure i giallorossi riescono a reagire ed accor- ciano le distanze al 33’ con il capitano Caldirola. Gli stregoni giallorossi continuano a crederci ed al 72’ arriva il pareggio sempre col difensore, che realizza un’insperata dop- pietta al suo esordio in Serie A. La squadra di In- zaghi che ha sempre ge- stito il gioco, anche se manca poco, vuole tentare di vincerla. Il tecnico immette quindi forze fresche cambiando l’attacco. Il Benevento resiste agli ultimi attacchi della Samp ed all’88’ il meraviglioso gol da fuori area di Letizia gela il Ferraris. Il risultato finale premia la tranquillità e la convinzione messe in mostra dalla squadra sannita.

sabato 3 ottobre 2020 43

APPUNTI IN GIALLOROSSO Benevento gioco e cuore ma attenzione all’equilibrio

di Lorenzo Gaudiano

ioco, cuore ed equilibrio. virà impegno e concentrazione, per ogni singola partita. I no- G Si può descrivere con queste tre parole il ritorno stri rivali dovranno capire che il Benevento visto in A tre anni del Benevento nell’Olimpo del calcio italiano. Un fa non esiste più». Si è espresso così prima dell’inizio del cam- ritorno che la società sannita ha costruito grazie a pro- pionato il tecnico piacentino, che al di là del gioco di pa- gettualità ed organizzazione, che non tutti riescono a met- role ha dato un chiaro segnale di quello che la squadra cam- tere in pratica con facilità. pana farà in questa stagione, ovvero scendere in campo tut- La prima storica avventura, purtroppo conclusa con la re- te le partite con grande cuore, entusiasmo, ottimismo, vo- trocessione, insieme a due stagioni nel campionato cadet- glia di vincere, anche se di fronte ci sarà una squadra più to hanno rappresentato una palestra importante per pre- forte oppure uno svantaggio da rimontare. pararsi nel migliore dei modi ad una nuova realtà, dove il Se tutto questo al Benevento finora da un anno a questa livello tecnico certamente superiore richiede una maggiore parte non è mancato, c’è però ancora qualcosa su cui oc- capacità gestio- correrà lavora- nale, investi- re: l’equilibrio. menti più esosi, In Serie A gli personale com- errori si pagano petente sia sul a caro prezzo e terreno di gioco concedere trop- che dietro alle po agli avver- scrivanie. sari può essere Dominare il molto pericolo- campionato di so. L’assenza di B come ha fatto a il Benevento lo centrocampo scorso anno necessita di es- non è da tutti. sere compensa- La sua superio- ta con qualche rità rispetto alle altro investi- altre squadre è mento, nono- stata palese, no- stante gli ac- nostante i favori del pronostico non fossero dalla sua par- quisti già fatti, per rinforzare il reparto più importante del- te. lo schieramento tattico ed essere ancora più competitivi, Quel gioco e quella capacità di adattarsi alle varie partite perché il campionato è lungo ed i sanniti hanno dato già è rimasta anche in queste prime uscite stagionali in mas- dimostrazione di poter mettere in difficoltà chiunque. sima serie. Merito di Pippo Inzaghi, che ha saputo dare alla Lunedì si chiuderà questa sessione atipica di calciomerca- squadra una identità precisa e trasmetterle al tempo stes- to. Sarebbe importante non lasciarsi assolutamente sfug- so la predisposizione verso sistemi di gioco differenti per gire questa grande opportunità per regalare ai tifosi una mettere in difficoltà le avversarie. grande gioia e soprattutto mettere radici in un contesto «I nostri avversari devono capire che il vento è cambiato. Ser- dove il Benevento merita di stare.

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AvAvellino: Via Circumvallazione, 1008 - tel. 0825 74932 Benevento: Corso Garibaldi, 2336 - tel. 0824 54566 Salerno: Corso Vittorio Emanuele, 944 - tel. 089 252486 ASSALTO AL BOLOGNA - Pippo contro Sinisa Inzaghi con il suo Benevento ritrova da avversario Mihajlovic che lo sostituì sulla panchina del Bologna due anni fa. Il lavoro e la programmazione di Vigorito e Saputo che affidandosi a due tecnici giovani e bravi stanno investendo per costruire squadre solide ben organizzate e che sappiano anche divertire

Servizio di Marco Boscia

erzo impegno ravvicinato per il Benevento. Dopo T l'esaltante vittoria di Ge- nova in rimonta contro la Samp e la sfida all'Inter in casa nel turno in- frasettimanale, domani, ore 15.00 al Vigorito, i sanniti affronteranno il Bologna in una gara complicata con in palio 3 punti fondamentali. Gli uomini di Inzaghi cercheranno di vendere cara la pelle per provare a non perdere importanti punti sal- vezza prima della sosta delle nazio- nali visto che alla ripresa dovranno poi confrontarsi con la Roma al- l’Olimpico ed in casa con il Napoli. più nobile del dodicesimo posto con capitan Lucioni e nel finale con Non sarà semplice perché di fronte della scorsa stagione. Ceravolo che si fece ipnotizzare da ci sarà un Bologna che, dopo aver Mirante. Ma al decimo della ripresa perso contro il Milan all’esordio furono gli ospiti a passare in van- sotto i colpi inferti da Ibrahimovic Il precedente taggio con Donsah, bravissimo a li- ed aver affrontato nel derby emi- Seconda giornata di campionato. 26 berarsi dalla marcatura avversaria liano il Parma, non ha nessuna in- agosto 2017. Prima storica partita e ad involarsi verso la porta di Belec tenzione di lasciare per strada punti in Serie A del Benevento dinanzi al che sul diagonale del centrocampi- preziosi. Mihajlovic vuole cercare proprio pubblico. I sanniti, allenati sta non potette far altro che vedere difatti di raggiungere presto una da Marco Baroni, furono battuti di rotolare la palla in rete alle sue salvezza tranquilla provando poi misura dal Bologna di Roberto Do- spalle. Bologna vicino al raddoppio magari a spingere i suoi, trovando nadoni. Primo tempo a tinte giallo- prima con Verdi e poi con Di Fran- continuità di rendimento e risultati, rosse: Benevento vicino al cesco ma fu il Benevento a trovare il a puntare anche ad un piazzamento vantaggio in avvio con Ciciretti, poi pareggio nei minuti di recupero con

sabato 3 ottobre 2020 47 un colpo di testa di Lucioni. Il trio di Saputo L’urlo di gioia della tifoseria san- Riccardo Bigon, Walter Sabatini e nita si spense pochi istanti dopo Marco Di Vaio. Rispettivamente quando, con l’ausilio del direttore sportivo, coordinatore aree tecniche e capo-scouting dei rossoblù. Sono loro i tre di- rigenti a cui Joey Saputo, pochi mesi fa, ha scelto di rinnovare la fiducia per gli anni a venire per perseguire l’obiettivo di costruire una squadra Var, il direttore di gara Cal- forte e con un progetto duraturo varese annullò la rete. nel tempo. I tre, con entusiasmo, unione d’intenti, solidità e assieme ad un uomo come Sinisa Mihajlo- La società emiliana vic in panchina, che nell’ultimo Joey Saputo, canadese di ori- anno ha dimostrato un coraggio, gini italiane, proprietario una determinazione ed una forza di anche del Montreal Impact, fi- volontà fuori dal comune, sono riu- glio di Emanuele, fondatore sciti a trovare una sintonia perfetta della Saputo Incorporated, una che il numero uno del Bologna si delle maggiori industrie di lat- augura possa dare i suoi frutti a ticini del nord America, ha partire già da questa stagione. fatto parte della cordata di im- prenditori americani, guidata da Joe Tacopina, che il 14 ot- La grinta dei due tecnici tobre 2014 ha rilevato la so- Benevento contro Bologna è ov- cietà calcistica Bologna. Dopo viamente Inzaghi contro Mihajlo- le dimissioni di quest’ultimo, vic. Il tecnico sannita, due Saputo, dal 20 settembre stagioni fa alla guida dei rossoblù, 2015, ne è rimasto l'unico pro- dopo 21 partite e due sole vitto- prietario. rie, venne sollevato dall’incarico

48 sabato 3 ottobre 2020 dal presidente Saputo a seguito della pesante sconfitta interna per 0-4 contro il Frosinone e rimpiaz- zato da Mihajlovic. Nelle restanti 17 gare il serbo seppe risollevare il Bologna dal terzultimo posto lasciato in eredità da Inzaghi chiudendo la stagione in decima posizione. Ma a credere in Super- pippo l’anno successivo fu Oreste Vigorito, presidente del Bene- vento, che scommise sull’ex attac- cante del Milan e della nazionale che aveva invece fatto benissimo sulla panchina del Venezia prima dell’esperienza in Emilia. Inzaghi ha saputo ripagare la fiducia di Vi- gorito dominando il campionato di B dalla prima all’ultima gior- nata e guadagnandosi la ricon- ferma sulla panchina campana. Domani quella fra i due tecnici sarà quindi una sfida nella sfida. Nessuno dei due ha intenzione di uscirne sconfitto.

Gli uomini chiave Sia da una parte che dall’altra a fare la differenza potrebbero es- sere i reparti offensivi. Inzaghi punta centrale ed alle sue spalle partenza per un attacco a due con potrebbe affidarsi ancora ad una Caprari affiancato da Sau o Insi- la coppia tutta nuova formata da sorta di tridente con Moncini gne ma potrebbe anche optare in Caprari-Lapadula. Mihajlovic in- vece dovrebbe affiancare all’espe- Benevento 4-3-2-1 ALLENATORE rienza dell’argentino Palacio la FOULON SINISA vivacità e la voglia di fare del MONTIPÒ MIHAJLOVIC CALDIROLA DABO gambiano Barrow. Attenzione però anche alle sorprese e agli uo- GLIK IONITA CAPRARI mini che potrebbero risultare de- BeneventoLETIZIA – Stadio Ciro Vigorito – Domenica 04 ottobre ore 15.00 ORSOLINI SCHIATTARELLA LAPADULA cisivi fin dall’inizio o subentrando R. INSIGNE BARROW SCHOUTEN DE SILVESTRI dalla panchina. Se da un lato la di- SORIANO TOMYASU fesa rossoblù dovrà prestare PALACIO DOMINGUEZ grossa attenzione a Moncini, Sau DANILO SKORUPSKI ed Insigne, dall’altro il reparto ar- ALLENATORE retrato del Benevento non dovrà DENSWIL FILIPPO sottovalutare i grattacapi che So- INZAGHI riano, Orsolini e Santander po- Bologna 4-2-3-1 trebbero essere in grado di creare a Glik e compagni.

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LA RIVINCITA

Una partita SPECIALE per SUPERPIPPO

di Salvatore Caiazza

cco il Bologna per Pippo In- L'amarezza del vecchio bomber, ammetterà mai ma Superippo ci ri- E zaghi. Ecco un'avversaria però, dura davvero pochi mesi per- mase male non per l'esonero ma per che per il tecnico del Bene- ché il 22 giugno del 2019 Oreste Vi- le critiche che arrivarono dopo. Ma vento non è come le altre. La squa- gorito lo chiama al Benevento. chi vive di calcio deve sapere incas- dra felsinea l'ha allenata dopo la bella Pippo era in vacanza a Formentera sare. Perché poi arriva il momento esperienza con il Venezia. Ma in e di ritorno si recò subito nel San- della resa dei conti. Ed ecco che al Emilia le cose non sono andate bene. nio per firmare il contratto. Nes- Vigorito il tecnico piacentino sfida E neanche benino. Bologna e l'alle- suno si aspettava una stagione il suo recente passato con un Bene- natore piacentino si sono lasciati pra- fenomenale in Serie B dove sono vento che ha già dimostrato che in ticamente subito. Il 13 giugno del stati battuti tutti i record della sto- Serie A può fare la sua bella figura 2018 firma per gli emiliani, il 28 gen- ria del campionato cadetto. Il ri- tranquillamente. I sanniti hanno un naio del 2019 viene esonerato la- torno nel calcio che conta è stato gioco preciso che fa seguito a quello sciando il posto a Sinisa Mihajlovic. trionfale assicurandosi la promo- visto nella cadetteria. Gli innesti si Fu fatale il crollo casalingo di 4-0 con zione con sette giornate di anticipo sono inseriti bene e hanno dimo- il Frosinone. Superpippo collezionò con 18 punti di vantaggio sul Cro- strato di poter dare belle soddisfa- 14 punti in 21 gare ma in Coppa Ita- tone. Ed ecco che adesso le strade di zioni al presidente Oreste Vigorito. lia si qualificò per gli ottavi di finale Inzaghi ed il Bologna si ritrovano. Benevento non è Bologna. Qui è dove venne eliminato dalla Juventus. Da gran signore del calcio non lo tutta un'altra storia...

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LE STORIE DI COPERTINA

e la sua borsa piena di guanti

Da difensore centrale a portiere grazie ad un paio di guanti. Un viaggio iniziato a Novara ed approdato con un grande record in serie A con il suo Benevento

Intervista di Giovanni Gaudiano

a basilica di San Gaudenzio dei mitici Nuvolari e Varzi. La nelle file della squadra dal 1947 al L con la sua splendida cupola squadra gaudenziana non ha una 1954 di quel mitico campione del sorveglia la città quasi bacheca ricca ma può giustamente mondo, icona del calcio italiano, che come a volerla proteggere. Novara vantare due importanti ragioni per fu . Attaccante di razza ha origini latine. Si trova al confine essere ricordata. che con le sue 30 reti in maglia az- tra Piemonte e Lombardia ma i La prima in ordine temporale si ri- zurra con appena 34 presenze è quasi 104.000 abitanti che la popo- ferisce all’appartenenza al famoso stato per molti anni il goleador az- lano si sentono più lombardi che “quadrilatero piemontese” che negli zurro per eccellenza. Piola era di piemontesi. La locale squadra di anni ‘20 indicava le quattro società Pavia ma il suo nome è rimasto le- calcio ha una storia che parte dal in auge in quella zona: Pro Vercelli, gato a Novara che gli ha intitolato lontano 1908, anno della fonda- Alessandria, Casale e proprio il No- lo stadio. zione a cui partecipò anche il gior- vara. È in questa città, in questo am- nalista Giovanni Canestrini, amico La seconda è legata alla presenza biente pacato, vigoroso e produttivo

sabato 3 ottobre 2020 53 che muove i primi passi in un campo da calcio un giovane ragaz- zone, alto oggi 1.92, dalla caratteri- stica struttura richiesta a chi può pensare di difendere la porta di una squadra di calcio: Lorenzo Mon- tipò. Nel parte dagli esor- dienti e piano piano, lasciata da parte la divagazione tennistica, si dedica solo al calcio. Resterà cinque anni per poi tornarci per una sta- gione. L’esordio in serie B nel 2013 a soli 17 anni e 2 mesi proprio nelle file degli azzurri novaresi. Poi la sua carriera farà tappa a Siena, Carpi, come detto ancora a Novara per poi approdare al Benevento. Con i sanniti ecco la serie A e quella foto in tuffo davanti alla squadra, che resterà nella memoria e nella sede del Benevento per sempre, a sancire la seconda volta dei giallo- rossi del presidente Vigorito nella massima serie. allo stadio c’è un’iscrizione con una per parte, poi quando mi chiamò il No- Vorrei partire dal Lorenzo ragaz- frase proprio di Silvio Piola che fa ri- vara Calcio gli allenamenti previsti di- zino che va con la borsa da calcio ferimento all’importanza di mantenere ventarono tre e decisi di abbandonare il in spalla al campo per allenarsi, ci uno spogliatoio unito ed al valore della tennis. Penso sia stata una scelta az- racconta qualcosa di quel pe- maglia. Poi ci sono foto del passato zeccatissima (sorride, ndr)». riodo? Cosa pensavano in famiglia di «È facile. Giocavo da difensore cen- Amate la vostra società e questa tua passione? C’era pre- trale, poi un giorno il mio compagno la maglia che portate: di- occupazione per l’incolumità di che difendeva la porta si ammalò ed il fendetela, siate dei gene- un giovane dal fisico ancora in mister ci disse di portare all’allena- rosi in campo. La gente vi formazione? mento del giorno dopo dei guanti adatti applaudirà sempre «A mia madre non faceva piacere al ruolo di portiere. Fui l’unico a pre- Silvio Piola quando mi procuravo qualche livido sentarmi attrezzato e così andai tra i “ ma una vera preoccupazione non c’è pali e da quel giorno l’allenatore stabilì nelle quali compare il grande attac- mai stata, anche perché tornavo a casa che quello fosse il mio ruolo. Avevo quei cante che rimane un simbolo del calcio sorridente visto che facevo quello che guanti perché in casa, in salotto, già a Novara». mi piaceva di più». mi allenavo. Avevo evidentemente Tornando agli inizi della tua pra- Veniamo all’esordio in serie B. un’inclinazione naturale anche perché tica sportiva, quando hai capito Quando ti rendesti conto di es- pensavo di poter giocare in porta». che tra la racchetta ed il pallone sere il più giovane portiere a di- In quella società, dove sei cre- preferivi il secondo? sputare una partita intera in serie sciuto, si sente ancora la presenza «Ho giocato a tennis fino a 12 anni. B provasti appagamento o pensasti di quel campione che è stato Sil- In quel periodo già praticavo anche il che da quel momento le responsa- vio Piola? calcio allenandomi in una società sa- bilità sarebbero aumentate? «Assolutamente sì. Prima di entrare tellite che si chiama A.S.D. Sparta No- «Mi è stato detto che avrei esordito nello spogliatoio della prima squadra vara. Avevo due sedute di allenamento dieci minuti prima del riscaldamento

54 sabato 3 ottobre 2020 pre-partita da mister Aglietti e che si consapevolezza che questi epi- il reparto difensivo senza il quale non trattasse di un record per la mia gio- sodi capitano e che alla fine pos- avrei raggiunto questo record. Nel cal- vane età l’ho saputo solo due settimane sono servire ad aumentare l’au- cio italiano d’altra parte si è sempre dopo. Certo c’è stata l’ansia dell’esordio, tostima quando si superano, considerata la difesa come la zona del ma solo quello, anche se fu una grande come nel tuo caso, in maniera campo più importante per raggiungere emozione. Quando poi mi è stato detto brillante? dei risultati di rilievo». del record, ho provato grande soddi- «Ho scelto di giocare in porta e non Con la convocazione in nazionale sfazione e la sensazione di avercela mi posso soffermare sugli errori. Certo Under 21 con Meret e Audero, quasi fatta. Ero arrivato al calcio pro- dopo quell’errore sono stato convocato facendo due conti, si può dire che fessionistico». per gli Europei Under 21 e la cosa di sei tra i cinque portieri più forti Si parla della solitudine del por- sicuro mi ha aiutato. Poi, ripeto, non in Italia. Ci hai mai pensato? tiere fermo tra i pali. Oggi però puoi e non devi ripensarci in maniera «È una cosa che noto adesso in ra- con la partecipazione alla costru- ossessiva. Non sarei rimasto a Bene- gione della tua domanda. Quando Me- zione della manovra le cose sono vento se mi fossi regolato in questa ma- ret è stato convocato in nazionale mag- abbastanza cambiate o no? niera. Invece ho voluto riscommettere su giore da Mancini è risultato chiaro che «Il ruolo si è il ct sta pun- molto evoluto. tando sui gio- Oggi magari si vani e questo mi guarda molto al fa piacere e mi portiere tecnica- conforta per il mente bravo con futuro. Certo i piedi e magari oggi la convoca- meno capace tra zione in nazio- i pali. Abbiamo nale A è un so- molte più man- gno che spero si sioni da svol- avveri con un gere e questo si- esordio in futuro gnifica che non anche grazie puoi fermarti, alle prestazioni devi seguire che riuscirò a l’evoluzione che fornire proprio il calcio propone qui a Bene- per il ruolo. In vento». serie B questo cambiamento si avverte me stesso perché ci credo e i fatti mi Hai 24 anni e la serie A da tito- di meno, sono poche le squadre che pre- hanno dato ragione vista la grandis- lare con il Benevento, se la tua sentano un gioco con fraseggi che par- sima annata che tutta la squadra ha carriera ricalcasse, ed è un augu- tono dal basso. In serie A è diverso e noi portato a termine ed oggi sono dav- rio, quella di uno come Zoff po- abbiamo iniziato a provare in allena- vero contento della scelta che ho fatto». tresti giocare ancora quasi 18 mento questo tipo di gioco già a partire Lo sai che la porta del Benevento anni. Ci pensi? È un obiettivo? dalla ripresa del campionato dopo lo lo scorso anno è stata la meno «Non ci penso ma ci spero. Io vor- stop imposto dal contagio». battuta e che in particolare il tuo rei chiudere la mia carriera il più tardi Arriviamo al Benevento. Due sta- rendimento rispetto alle presenze possibile, magari andando anche oltre gioni da protagonista con una se- è stato il migliore in assoluto non Zoff. In questi anni d’altronde sono rata storta cancellata subito con solo in Italia ma in tutta Europa? molti gli esempi di longevità calcistica un secondo anno straordinario e «Si tratta di un risultato inaspettato e senza andare troppo in là penso al mio la promozione. Cosa ti ha lasciato ma fantastico. Quando a fine campio- compagno di squadra e di reparto quella serata: un senso di rivin- nato mi è stato detto che avevamo rag- Ghigo Gori (il portiere Pier Graziano cita, la preoccupazione che la so- giunto questo traguardo ho provato una Gori, ndr) che da qualche mese ha com- cietà avesse perso la fiducia o la grande felicità sia per me che per tutto piuto 40 anni».

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PROFILI di Domenico Sepe

L’attaccante dei Due Mondi Madre peruviana e padre pugliese. Gianluca Lapadula, nato a Torino, è un calciatore determinato e tenace. Ha girato molto ma negli anni ha giocato molto in serie A ed ora è arrivato al Benevento per mettere a segno le reti che serviranno per la salvezza

l tuo cuore è libero, abbi il co- e Parma. Il fratello, in questo pe- “I raggio di seguirlo”. Queste riodo, gli diede il soprannome di parole, tratte dal film Brave- Braveheart in quanto vide in lui la heart, sono quelle che meglio descri- stessa grinta di William Wallace vono la grande grinta del recente mentre giocava una partita a 13 anni. acquisto del Benevento, Giacomo Gli è stato poi dato il più nobile ap- Lapadula. Nato a Torino il 7 febbraio pellativo di “Sir William” mentre, 1990, da padre pugliese e madre pe- per le sue origini peruviane, è stato ruviana, già a 12 anni venne ingag- chiamato anche l’Attaccante dei Due giato dalla Juventus. È un figlio Mondi. d’arte, il padre giocava, infatti, come portiere nelle serie dilettantistiche. in Lega Pro , qui Il giovane Lapadula parte, da giova- La nascita di un guerriero Lapadula diventa del nissimo, come portiere ma ha grande Il suo esordio nel mondo dei grandi torneo e protagonista della stagione voglia di giocare, non riesce a stare avviene in Serie C2 con la Pro Ver- dei Titani, i quali, grazie alle sue 24 fermo tra i pali e quindi viene negli celli nella stagione 2007-2008 dove reti in 35 partite riescono ad otte- anni spostato sempre più in avanti colleziona 4 presenze, successiva- nere la promozione in Prima Divi- fin sotto la porta avversaria. Dopo la mente va ad Ivrea dove colleziona 18 sione dopo molti anni. Dopo San Juventus, Lapadula ha girovagato presenze nella stagione successiva. Marino, il Parma decide di girarlo in per varie giovanili, Treviso, Vercelli Dopo queste esperienze diventa un prestito al Cesena nel 2012 dove può giocatore del Parma, che però non lo farsi le ossa, qui Lapadula esordisce fa giocare preferendo inviarlo in pre- in Serie B collezionando 9 presenze, stito presso altre squadre per farlo continuando il percorso di crescita crescere calcisticamente. Ed in que- iniziato da quando è diventato un sto periodo continua a giocare per giocatore del Parma. tante squadre, all’inizio va all’Atle- Per lui continua, da giovanissimo, un tico Roma, dove gioca solo alcune instancabile girovagare che lo porta partite di , poi al Ra- in tutta Italia. Infatti, di nuovo, il venna dove gioca poco. Parma decide di mandarlo in prestito La svolta nella carriera di Lapadula al Frosinone, prima di girarlo al Go- arriva con il prestito al San Marino rica nella massima divisione slovena.

sabato 3 ottobre 2020 57 Qui, nella stagione 2013-2014, segna Lapadula 13 reti in 31 partite ed ottiene la quali- ficazione all’Europa League con la vit- si racconta toria della Coppa nazionale. E, in quella stessa stagione, riesce a finire con gli Da bambino, nel vivaio sloveni al quarto posto sotto la guida del mister Apolloni diventando parte della Juventus, giocavo fondamentale della stagione esaltante portiere, intrigato dai rac- della squadra della città di Nova Go- conti di mio padre che rica. Dopo l’ottima figura fatta in Slovenia, aveva avuto quel ruolo nei “ torna al Parma, che, ancora una volta, campionati dilettantistici. decide di girarlo in prestito, ma sta- Poi sono diventato tre- volta al Teramo in per quartista e seconda punta la stagione 2014-2015. Qui la stagione di Lapadula è esaltante, con gli Apru- con Del Piero mio cam- tini diventa il vice-capocannoniere con pione preferito 21 reti in 38 presenze, alle spalle del compagno di squadra Alfredo Donna- rumma, rivelandosi decisivo per la pro- mozione del Teramo in Serie B, annullata poi da una sentenza della Corte d’Appello della FIGC per via di un accordo per la partita contro il Sa- vona.

La voglia di non arrendersi Dicono di lui Dopo questo lungo giro di prestiti sembrava, finalmente, arrivato il mo- “È un ragazzo che conosce bene il cal- mento per Lapadula di esordire con il cio italiano e che può fare ottime cose Parma per tentare il ritorno in Serie A ovunque gli capiterà di giocare” Ivan Juric, suo tecnico al Genoa dei Ducali, ma, complici i gravi pro- blemi finanziari che ne avevano già im- “Lapadula ha un carattere particolare, pedito la partecipazione all’Europa ogni tanto si lasciava un po' condizio- League l’anno precedente, nel luglio nare: lo facevo giocare ala destra, 2015 il Parma avvia le procedure di fal- anche se era un ruolo che non lo con- limento e Lapadula si ritrova, improv- vinceva. Io gli dicevo che gli sarebbe visamente, svincolato e senza alcuna servito, e i 13 gol a fine stagione mi die- destinazione precisa per la sua carriera. dero ragione, anche se adesso è Ma Gianluca è un ragazzo che non si esploso da centravanti. Non mi stupi- arrende, che in tutte le cose segue sce vederlo a questi livelli” l’esempio del suo idolo William Wal- , lace. Quindi decide di dare ancora di l’allenatore dell’esperienza in Slovenia più e cercare un’altra squadra. Non resta svincolato a lungo, la sua desti- “Ha guadagnato tutto col sudore. Gli nazione è l’ambizioso Pescara guidato faccio i complimenti. In lui intravedo da Massimo Oddo con l’obiettivo della grandi qualità. Il merito è tutto suo e Serie A. Sarà Lapadula a trascinare i della squadra che lo supporta” suo allenatore al Milan Delfini ad un incredibile quarto valere le sue caratteristiche di attac- posto nella Serie B 2015-2016, di- cante versatile per tutta l’area offen- ventando il capocannoniere del tor- siva. Esordisce con i grifoni, guidati neo con 27 reti in 40 presenze nella inizialmente da Ivan Juric, il 18 ago- stagione regolare, permettendo così sto in una partita di Coppa Italia, alla squadra abruzzese di accedere ai realizzando una doppietta contro la play-off. Anche in questa fase il suo Salernitana nella vittoria della squa- contributo è decisivo, riuscendo a se- dra ligure. L’allenatore croato crede gnare 3 reti nelle quattro partite va- in lui ed il 30 ottobre lo ripaga, levoli per la Serie A. Dopo 3 anni il sbloccandosi in campionato con una Pescara riesce a superare le insidie rete contro i rivali della Sampdoria dei play-off e ad ottenere l’agognata per il momentaneo vantaggio rosso- promozione nella massima serie cal- blù nel derby finito 1-1. Termina, cistica. poi, la sua prima stagione all’ombra della Lanterna con 6 reti in 29 par- tite giocate sotto la guida di Davide Un palcoscenico Ballardini. Nella stagione successiva per Sir William il Genoa deve lottare per la salvezza, Le sue prestazioni con il Pescara at- trovandosi fin da subito in una situa- tirano, alla fine della stagione, le at- poli per 4-2, subentrando all’attac- zione complicata. Lo stesso Ballar- tenzioni dei grandi club di Serie A, cante Suso. Nonostante lo sfortunato dini viene esonerato alla nona nell’estate 2016 è proprio lui l’og- esordio, Gianluca ha grinta, ha classe giornata e sostituito con Juric. Que- getto delle attenzioni del mercato. Se e vuole dimostrarlo, mettendosi a st’ultimo, però, viene esonerato an- lo contendono Milan, Napoli e Ju- completa disposizione del mister cora una volta e sostituito da Cesare ventus in una sessione di mercato Montella. Si rende, infatti, protago- Prandelli, che riuscirà a condurre il particolarmente accesa. Alla fine Sir nista di alcune vittorie mentre, il 23 Genoa ad una sofferta salvezza otte- William Lapadula si accasa a Milano, dicembre 2016, vince il suo secondo nuta all’ultima giornata con un pa- sponda rossonera, che lo acquisisce torneo tra i professionisti. Agguanta reggio contro la Fiorentina, ma per 9 milioni di euro più bonus. una con il Milan Lapadula, alla fine della stagione, rie- Lapadula esordisce con la maglietta e conclude la stagione con 29 pre- sce a collezionare solo 8 presenze ed del Milan il 27 agosto, prima in Serie senze ed 8 reti. Il 18 luglio 2017 una rete. Dopo questa stagione non A, nella partita persa contro il Na- passa al Genoa, continuando a far esaltante, Lapadula cerca un’altra sfida e decide di passare al Lecce gui- dato da Liverani e neopromosso in Serie A. Ma i suoi 11 gol non sono sufficienti ad assicurare la salvezza dei salentini, che retrocedono all’ul- timo turno a seguito della vittoria della sua squadra precedente, il Genoa, sul Verona. Dopo il Lecce ar- riva l’offerta di quest’estate del Be- nevento neopromosso in Serie A. Ancora una volta il giramondo prende le valigie e va a rinforzare l’attacco dei Sanniti guidati da mister Inzaghi. Di certo, per lui, si attende una stagione impegnativa per otte- nere la salvezza nella stagione che segue il lockdown.

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RICORRENZE

Ricordando Giancarlo Siani Sono passati 35 anni dalla violenta scomparsa del giornalista de “Il Mattino” assassinato dalla camorra e dall’ignoranza. Un omicidio voluto dal sistema malavitoso per avvertire che non si sarebbero fermati neanche di fronte al potere dell’informazione

Servizio di Ciro Chiaro

uando si parla di Giancarlo mitologia classica, forti, muscolosi e pinto. Eppure l’impegno civile di Siani non si può fare a meno sguardo che esprime estrema deter- questo nostro concittadino è stato Q di evocare il titolo di un ro- minazione, l’immagine che ci viene straordinario ed a 35 anni dalla sua manzo di Lermontov uscito nel restituita di Giancarlo è quella di un morte, avvenuta secondo i canoni di 1840, capolavoro della letteratura ragazzo, esile ma sempre sorridente un barbaro omicidio ordinato dalla russa: “Un eroe del nostro tempo”. e a volte anche buffo, poiché vi sono camorra, numerose sono state le ini- A differenza però degli eroi della molte sue immagini con il volto di- ziative per ricordarlo.

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La formazione Potrai cadere anche Giancarlo Siani nasce a Napoli il 19 infinite volte nel percorso settembre 1959 nel quartiere Vo- della tua vita, ma se sei mero e frequenta il Liceo Classico realmente libero nei Gian Battista Vico, diplomandosi pensieri, nel cuore e se con il massimo dei voti. Iscrittosi possiedi l’animo del all’Università di Napoli, Facoltà di “ saggio, non cadrai mai in Sociologia, comincia la sua attività ginocchio, ma sempre giornalistica concentrandosi prin- in piedi! cipalmente su emarginazione e di- sagio sociale, specialmente tra i più suoi oltre 300 articoli “il giornalista Gionta, poi arrestato a seguito di giovani. L’attenzione a queste pro- scalzo”, come lo definisce Erri De una “soffiata” alla Polizia. Le dure blematiche ha una Luca, ha raccontato denunce in merito alla protervia duplice veste: stu- per amore della ve- della camorra, specialmente nella ri- dio, ricerca e rità il perverso in- costruzione post-terremoto in Irpi- comprensione treccio tra malavita e nia, e l’opera di informazione a della realtà citta- politica, le vite rubate favore della collettività furono ben dina ma anche dei muschilli, baby presto identificate dai boss locali denuncia e sen- spacciatori e baby si- come intollerabili minacce all’affer- sibilizzazione. Il cari, reclutati nei vicoli mazione del loro potere criminale; disagio giova- della fame e del de- per questa ragione la camorra de- nile e le difficili grado, quei vicoli così cise di uccidere il giovane cronista. condizioni di al- lontani dalle istituzioni cuni quartieri e così abbandonati e di- di Napoli rap- menticati nei quali nep- La fine di tutto presentano fat- pure il sole osava La sera del 23 settembre 1985, un tori ambientali penetrare per conse- commando di killer raggiunse l’abita- decisivi per l’agire delle organizza- gnare la luce della vita e zione di Giancarlo Siani, nel momento zioni camorristiche, soprattutto per della speranza. Poi con il terremoto in cui rientrava a casa, il reclutamento di giovani nelle di- del 1980 riesce a rintrac- a bordo della sua Ci- namiche criminali del traffico di ciare gli inte- troen Mehari, e fece stupefacenti. Su questi temi Siani ressi della più volte fuoco col- scrive i primi articoli per il perio- camorra nella pendolo al volto. Gli dico “Lavoro nel Sud”, fino a ricostruzione, esecutori materiali quando diventa corrispondente da irritando signi- e i mandanti del- Torre Annunziata, per “Il Mattino” ficativamente i l’omicidio sono di Napoli. In questo ruolo, si occupa boss. In una stati assicurati spesso di cronaca nera e di camorra delle sue inchie- alla giustizia e e questo gli permette pertanto di ri- ste più celebri, condannati al- costruire molte delle relazioni tra Siani denuncia le l’ergastolo dalla famiglie, le attività criminali, i loro connivenze tra la Corte di Assise affari, i loro legami, collaborando mafia siciliana di di Napoli nel anche all’Osservatorio sulla Ca- “Cosa nostra” e la 1997. Secondo morra. famiglia dei Nuvo- Adriana Mae- letta, ipotizzando al- stro (già Pre- tresì l’accordo con il sidente “Il giornalista scalzo” clan Bardellino della Associazione Culturale Per cinque anni Giancarlo ha urlato “Nuova famiglia” per Giancarlo Siani): «…A condannarlo a contro un sistema di ingiustizie. Nei detronizzare il boss Valentino morte erano state le ricerche che stava con-

62 sabato 3 ottobre 2020 ducendo sulla ricostruzione seguita al sua morte non può e non deve cancellare. ché quanto successo non cada nel- terremoto dell’80, le inchieste sul grande Abbiamo, quindi, il dovere morale di ri- l’oblio, nella postfazione di un libro business degli appalti che aveva gonfiato cordare e di raccontare ai nostri studenti che raccoglie tutti gli articoli di le tasche dei politici, imprenditori e ca- il sacrificio di Siani, un ragazzo perbene, Giancarlo ha scritto: «Noi vi chie- morristi. A condannarlo a morte furono “un ragazzo normale”, come il titolo del diamo di non dimenticare e di provare, infine quelle quattromila battute pubbli- cate sul Mattino del 10 giugno 1985, in È il mio lavoro, perché l’ho cui Siani avanzava l’ipotesi che l’arresto scelto. E non è che mi di Valentino Gionta fosse il prezzo pa- senta particolarmente gato dai Nuvoletta per evitare una coraggioso nel farlo bene. guerra con il clan di Bardellino. Quel- È che la criminalità, la l’articolo fu la goccia che fece traboccare corruzione, non si il vaso: i clan non potevano più soppor- “ combattono soltanto con i tare che un cronista alle prime armi ri- carabinieri. Le persone per velasse i loro patti, denunciasse i loro scegliere devono sapere, rapporti con il mondo della politica e si devono conoscere i fatti. permettesse persino di farli passare per Allora quello che un infami…». giornalista-giornalista dovrebbe fare è questo: informare La sua eredità Da Fortapàsc A Giancarlo Siani sono dedicati in- libro che Lorenzo Marone gli ha dedi- con Giancarlo… a cambiare questa città, numerevoli strade, piazze e Istituti cato. Abbiamo il dovere morale di rac- questa Italia. Dipende anche da noi… scolastici nella provincia di Napoli e contare alle nuove generazioni la storia dalla nostra capacità di rispettare le re- in tutta Italia, ma anche libri, film di un giornalista vero, che non ha avuto gole, tutte le regole… In fondo non ci come Fortapàsc di Marco Risi. Vi è paura di guardare in faccia la crimina- vuole molto…». una fondazione che porta il suo nome lità, che con la sua penna, scomoda per la Come ha ricordato però il Presidente e che promuove iniziative per tenerne Camorra, ha cercato di recuperare quella della Camera, Roberto Fico nella re- vivo il ricordo. Al PAN nella “sala fetta di cittadini che forse si potevano an- cente commemorazione, se l’infor- della memoria” la sua Mehari sembra cora salvare e di proteggere quei tanti cit- mazione, l’impegno civile toglie una opera d’arte, ma a 35 anni dalla tadini onesti che non avevano nulla a che spazio alla camorra in quello spazio sua morte cosa resta si devono subito in- del suo impegno civile serire la scuola, la e del suo sacrificio? La legalità e le istitu- sua eredità morale è zioni. Nel corso stata raccolta dalle della stessa ceri- nuove generazioni? monia l'Ordine na- Il Coordinamento Na- zionale e quello zionale Docenti della regionale campano Disciplina dei Diritti dei giornalisti Umani ha ricordato in hanno consegnato questi giorni la figura alla famiglia, dopo di Siani, “la quale rap- 35 anni dalla presenta in modo molto morte, il tesserino marcato un importante la famosa Mehari di Giancarlo Siani di giornalista pro- in mostra nella sala della memoria al pan simbolo di libertà per le fessionista proprio nuove generazioni e di conseguenza un fare con le mafie”. perché, come ha sottolineato il fra- esempio bellissimo di vita. Siani rappre- Paolo, il fratello di Giancarlo, pro- tello Paolo nel riceverlo, Giancarlo ci senta, inoltre, il coraggio delle idee che la muove da anni diverse iniziative per- parla ancora.

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IL TEMA Lojacono, Ricciardi e Mina a spasso nei vicoli di Napoli La Napoli televisiva con le sette puntate dedicate da “Meraviglie” di Sky Arte e le tre fiction scaturite dalla fervida penna dell’impeccabile Maurizio de Giovanni

arà un autunno televisivo incentrato sulla nostra Napoli, a guidare la pattuglia dei derelitti capitanati dal- S Napoli quello che è da poco iniziato, anzi lo è già l’impeccabile vice questore Massimiliano Gallo. Ci sono da qualche settimana quando ancora il caldo attori presenti nelle prime due serie ma ci sono anche estivo la faceva da padrone. delle novità dovute al finale della seconda serie il cui ef- L’onda partenopea si trascinerà sino all’inverno ed al- fetto ancora si attende di vedere. l’inizio del 2021. Sembra poi imminente l’arrivo sugli schermi del tanto Su Sky Arte, si diceva, sta andando in onda una serie amato e rimpianto Commissario Ricciardi, che de Gio- delle “Sette Meraviglie” dedicata interamente alla città. vanni pare avere pensionato. L’attore prescelto ad inter- Documentari di qualità che pretarlo è Lino Guanciale, trattano alcune delle bel- un volto molto gradito dagli lezze napoletane con appro- affezionati spettatori della fondimenti e particolari che Rai. Con lui animeranno la dovrebbero invogliare i turi- serie composta da 6 puntate sti a tornare al più presto, della durata di 100’ i napole- con le dovute cautele, ad af- tani: Antonio Milo, Nunzia follare la città. Schiano, Serena Iansiti, En- Ci sono poi tre fiction tar- rico Ianniello, Maria Vera gate Rai, due che dovrebbero Ratti, Fabrizia Sacchi e iniziare a breve ed una che Peppe Servillo. forse vedrà la luce ad inizio Ultima ma non tale l’attesis- del nuovo anno. sima Mina Settembre, l’assi- Sono tutte tratte dall’estro e stente sociale dei Quartieri dalla fantasia applicata alla Spagnoli apparsa per la realtà di Maurizio de Gio- prima volta nel romanzo di vanni che con i suoi libri col- de Giovanni “Dodici rose a labora attivamente da Settembre” da cui sono sempre a propagandare la città con le sue problematiche tratte 12 puntate da 50’ ciascuna. senza però dimenticare il suo patrimonio, le bellezze pae- Il ruolo di Mina è stato affidato alla bravissima Serena saggistiche e la varia e profonda umanità che abita una Rossi, non si poteva scegliere di meglio, che sarà affian- delle città più belle del mondo. cata da Giuseppe Zeno, Marina Confalone ed altri. Tornando alle fiction come vengono chiamate oggi, an- Ora è quasi tempo di sedersi in poltrona dopo cena, ma- dava bene anche sceneggiati televisivi, sono da pochi gari sorseggiando qualcosa, ed attendere la messa in giorni terminate le riprese della terza serie de “I Bastardi onda di tre storie che non deluderanno le attese. di Pizzofalcone” con Alessandro Gassmann, romano di G.G.

sabato 3 ottobre 2020 65 LE STORIE Maurizio de Giovanni “Il romanzo appartiene al suo autore”

La conversazione con ibri, teatro, cinema, manife- zioni è diffuso un senso di disagio L stazioni sportive e poi la oltre che gli evidenti problemi di l’autore napoletano vita di tutti i giorni che natura economico-finanziaria. stenta a riprendere il suo ritmo L’attività televisiva ha beneficiato parte da quanto siano normale. Tutto è stato toccato, mo- delle lunghe giornate trascorse in differenti i romanzi e le dificato da quanto accaduto in que- casa ma anche in quel settore le sti mesi. Si è ripartiti ma produzioni sono state sospese ed serie adattate per la tv. nonostante le cautele, le rassicura- ora finalmente vedono la luce. Una carrellata sui personaggi che animano i “Bastardi di Pizzofalcone” e la grande soddisfazione per aver raggiunto la vetta delle classifica delle vendite nel settore narrativa con “Troppo freddo per Settembre”

Intervista di Giovanni Gaudiano I coniugi Camilleri con lo scrittore

66 sabato 3 ottobre 2020 Vedremo serie attese da tempo La conversazione con Maurizio de una sorta di rivendicazione del suo ma quello che sta per essere Giovanni inizia così. lavoro, non ne avrebbe bisogno, messo in onda è l’occasione per L’autore più rappresentato del mo- ma più che altro una maniera di puntualizzare con un autore pro- mento rivendica il suo lavoro perché spiegare quello che abbiamo sotto lifico e sempre atteso come Mau- non si confonda cosa vuole dire es- gli occhi ma che a volte ci sfugge. rizio de Giovanni cosa verrà fuori sere scrittore, essere capace di tra- «Una serie televisiva come uno spet- dallo schermo televisivo. smettere attraverso il racconto tacolo teatrale, come un film è frutto del «Io faccio lo scrittore, le serie televi- quella partecipazione dell’autore alla concorso di molte professionalità: regi- sive sono una cosa carina ma non mi ri- vita dei suoi personaggi e di conse- sti, attori, direttori della fotografia, sce- guardano direttamente. Sono contento guenza poi la capacità del lettore di nografi, sceneggiatori, costumisti, au- perché la condivisione delle storie è mag- creare un contatto con la storia, im- tori della colonna sonora, ognuno dei giore, però io scrivo i romanzi ed in maginando volti, suoni e luoghi at- quali in maniera corretta e indipen- questo senso le storie sono tutte uguali: traverso la lettura della pagine del dente esercita la propria professionalità. Ricciardi, Sara, Mina ed i Bastardi sono romanzo. Certo la serie televisiva Il prodotto finale nel caso del romanzo tutte quante storie che per me sono im- come nel caso dell’opere di de Gio- è unicamente il frutto della fantasia portanti così come i personaggi, l’am- vanni finisce per fornire tanti parti- dell’autore, mentre nel caso della serie bientazione, l’epoca in cui si svolgono. colari del personaggio immaginato televisiva e degli spettacoli teatrali e ci- Non sono quindi le serie televisive che mi ma in realtà senza il lavoro dello nematografici ci sono molte professio- rendono più o meno affezionato ai miei scrittore non esisterebbe nulla, non nalità che contribuiscono a produrlo. personaggi. È importante che si capisca ci sarebbe la possibilità di dare forse Di fatto quell’opera diventa meno tua che il romanzo è dell’autore che si siede una vita diversa rispetto a quella perché si discosta da quello che avevi in davanti al computer e scrive quello che pensata a quei personaggi che fini- mente quando l’hai scritta, perché tutti vede, quello che sente, non c’è nessuna scono per affollare le nostre serate gli altri che partecipano alla sua rea- mediazione. La storia esce per come l’au- passate in comodità in poltrona a lizzazione con i vari dispositivi ci met- tore la vede. L’unico limite può essere casa, al teatro, al cinema. tono del loro e finiscono per deviare rappresentato dalla capacità di scrittura E quindi per meglio chiarire il dalla storia principale. La serie televi- che incide sui concetti che vuoi espri- concetto diamo ancora spazio alle siva, una commedia al teatro o un film mere». parole dell’autore che non sono appartiene meno all’autore che l’ha

sabato 3 ottobre 2020 67 scritta con diversi gradi di differenza città che ha delle bellezze e delle brut- Elena Ferrante, Diego De Silva, Valeria perché per esempio nel caso del teatro c’è tezze. Ci sono luoghi di difficile lettura Parrella». maggiore vicinanza a quello che hai sociale, come ad esempio il Pallonetto di Soffermandoci un momento sui scritto, perché al di là degli attori e Santa Lucia, i Quartieri Spagnoli e poi Bastardi, hai tratteggiato nel della scena non si va mentre nella serie ci sono anche quei luoghi solari, più ampi primo romanzo le figure dei per- televisiva già cambiare i tempi della e anche monumentali come Piazza Ple- sonaggi principali proprio nelle conversazione può cambiare il signifi- biscito e Santa Lucia. Noi sappiamo be- note al testo, ora dopo dieci ro- cato». nissimo che la nostra è una città di con- manzi quale sarebbe la tua defini- C’è un altro aspetto che vorrei flitti e contraddizioni ed è sempre zione, anche sintetica, aggiornata chiarire con il per ognuno di tuo aiuto. In loro alla luce di molti dicono tutte le storie che che attraverso hanno attraver- le serie televi- sato le loro vite? sive si finisce «I personaggi per mostrare man mano che tu una Napoli scrivi cambiano, per- lontana dalla ché le loro personali sua realtà per- situazioni evolvono. ché magari Partendo da Luigi troppo bella, Palma, oggi direi che più efficiente la sua figura somi- e diversa dagli glia a quella di un stereotipi che buon allenatore che invece le sono deve mettere in Maurizio de Giovanni con suo figlio stati appicci- campo la squadra ti- cati addosso. Cosa ne pensi? opportuno raccontarne una parte tenendo rando da ognuno il meglio che ha. Lo- «Si potrebbe obiettare con facilità che ben presente che non si tratta del tutto. jacono invece è un fantasista, uno di la Napoli che viene fuori da Gomorra è Napoli in alcuni aspetti è abbagliante, quelli abituato a giocare da solo che però troppo brutta. Diciamo che la nostra è incantevole e meravigliosa mentre in al- al momento buono sa mettersi al servi- una città mondo. È un universo, puoi tri aspetti è buia, oscura e difficile. In zio della squadra. Pisanelli è un classico cercare e trovare varie tipologie di am- fondo non c’è nessuno che possa dire la regista che cerca di non correre molto ma bienti, di panorami. Io racconto il centro vera Napoli ve la racconto io. Non lo ha la capacità di indirizzare gli altri ed storico con i Bastardi e rappresento una posso dire io, e neanche Roberto Saviano, è per questo quasi un allenatore in campo Le copertine dei dieci romanzi dedicati ai Bastardi

68 sabato 3 ottobre 2020 mentre la Calabrese è un portiere, tenta altri. Penso che Maione in “Ricciardi” stato assolutamente soddisfatto che la di far lavorare bene gli altri anche at- e Pisanelli nei “Bastardi” siano quelli scelta sia caduta su di lui». traverso le sue informazioni. Marco che io sento un poco più vicini». La conversazione ha trattato altri Aragona invece è un esterno d’attacco A proposito, quanto è prossimo il temi che svilupperemo prossima- estroso, fantasioso che può farti arrab- nuovo romanzo sui Bastardi e poi mente ma è impossibile chiudere biare in alcuni momenti ma in altri ti ri- pensando un momento all’inter- per il momento questo incontro solve la partita e Francesco Romano è un pretazione di Lojacono di Gas- con Maurizio de Giovanni senza roccioso difensore centrale che al mo- smann ti chiedo: la sua scelta ti è ricordare come il nostro concitta- mento opportuno picchia senza farsi pre- piaciuta sin dall’inizio? dino abbia raggiunto proprio la gare. Poi c’è la Alex scorsa setti- Di Nardo che è un mana con terzino capace di co- “Troppo prire ed attaccare al- freddo per l’occorrenza, è una Settembre”, che sa fare bene en- l’ultimo ro- trambe le fasi di manzo con al gioco». centro l’assi- L’utilizzo di ter- stente sociale mini calcistici è dei Quartieri assolutamente Spagnoli condivisibile ed Mina, la prima aiuta ad identifi- posizione as- care i tuoi perso- soluta nei libri naggi. Ma ti di narrativa chiedo, lo scrit- più venduti in Durante una presentazione con lorenzo Marone, Francesco pinto e Diego De Silva tore finisce per Italia. È un ri- avere tra tanti personaggi una pre- «Il prossimo libro che pubblicherò sultato prestigioso per lui che ferenza personale magari dettata sarà proprio sui Bastardi. Uscirà a di- trattiene a stento la sua soddisfa- dal fatto di rivedersi in quella ca- cembre e si intitolerà: “Fiori per i Ba- zione, per il suo lavoro e per la no- ratterizzazione? stardi di Pizzofalcone”. Per quanto ri- stra città che continua a «Sai, è un po’ la stessa cosa che ac- guarda Alessandro a me piaceva presentare eccellenze in ogni cade con i figli non perché ce ne sia uno moltissimo, credo sia un attore straordi- campo nonostante le difficoltà ge- a cui vuoi più bene ma ce ne può essere nario oltre ad essere una persona di rara nerali e quelle particolari che da uno a cui ti senti più affine rispetto agli sensibilità e intelligenza. Sono sempre noi non sono mai mancate.

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LA CITTÀ Pizzofalcone La collina di Parthenope

di Domenico Sepe

apoli è una città piena di luoghi da scoprire, per- roccioso con tre lati sul mare. Questa venne, poi, rifondata N corsa ogni giorno da un affollato viavai di persone come Neapolis, dagli stessi abitanti, che decisero di divi- che ne attraversano le antiche vie e le piazze più dere il territorio delle due città di Parthenope e Neapolis. recenti. Tra questi luoghi c’è la collina Di recente uno studio a opera del- di Pizzofalcone, detta anche Monte di l’università di Napoli Federico II ha Dio, collocata proprio nel cuore del dimostrato che la disposizione e l’as- centro storico partenopeo. Negli anni setto urbano vennero scelti, seguendo recenti quest’area è diventata famosa l’astronomia classica, in modo che la grazie ai romanzi di Maurizio de Gio- città potesse essere riconosciuta come vanni ed alla serie televisiva targata la città di Elio, il sole, e di Parthenope, RAI, che ancora una volta hanno mo- il mare. strato come Napoli sia una città ric- Ed infatti, ancora oggi, Napoli è ri- chissima sotto il profilo culturale e cordata per essere la città del sole e storico. del mare, seguendo un percorso mi- Infatti è proprio a Pizzofalcone che è tologico che si può far risalire ad oltre nata, nell’VIII secolo a.C. Parthenope, il primo insedia- due millenni fa, ed il centro di questa cosmogonia sta tutto mento di quella che sarebbe diventata la città di Napoli. nella collina di Pizzofalcone, collocata a metà strada tra il Fondata dai Cumani e coeva a Pithecusa, la città era sorta mare ed il cielo. in una posizione particolarmente favorevole, uno sperone Nel Medioevo la collina venne abitata dai monaci basiliani

sabato 3 ottobre 2020 71 che adottarono la regola benedettina. La collina di Pizzo- l’Immacolatella ed il Palazzo Carafa di Santa Severina, en- falcone, in questo periodo, si trovava fuori dalle mura cit- trambe opere di grandissimo valore storico. Nella stessa tadine ed il nome lo si deve a Carlo d’Angiò, il quale, zona c’è la Scuola Militare Nunziatella, uno dei più anti- appassionato di caccia al falcone, fece costruire una falco- chi istituti di formazione militare al mondo, che è collocata niera dedicata a quest’attività, una “collina del falcone” da nel complesso omonimo da tantissimi anni, risultando es- cui deriva il nome moderno di quella zona. sere uno dei punti più noti dell’area. Dello stesso com- Durante l’assedio del 1441 che portò Alfonso V d’Ara- plesso fa parte anche la chiesa della Nunziatella, chiesa gona a conquistare Napoli, il re, per supportare gli attac- ricchissima di opere d’arte del barocco e rococò napole- chi, fece erigere un bastione detto “fortelicio di tani. Pizzofalcone” che resterà un’immagine nel panorama della città per lungo tempo. Dopo che il bastione venne abbattuto per l’allargamento delle mura cittadine, Andrea Carafa decise di edificare la propria villa sulla collina men- tre Don Pedro de Toledo determinò l’allargamento della città in questa direzione. Infine, in epoca borbonica, la zona fu sede dell’ufficio to- pografico mentre, dopo una frana del Monte Echia nel 1868, l’architetto Alfonso Guerra tracciò una mappa delle cavità presenti nel monte stesso ed a cui si accedeva at- traverso gli edifici presenti in zona. Nel XIX secolo la col- All’apice di via Monte di Dio sorge il Presidio di Pizzo- mata a mare e la costruzione di via Caracciolo portarono falcone, sede, per lungo tempo, di un commissariato della al ridimensionamento dello sperone del monte a via Chia- Polizia di Stato ed oggi assegnato alla Scuola Militare per tamone. estenderne gli spazi di modo da garantirne il prosieguo La zona di Pizzofalcone, collocata a sud del quartiere san delle sue attività di formazione. Ferdinando, per quanto piccola, conserva svariati luoghi Si giunge, infine, a Piazza Santa Maria degli Angeli, qui si affacciano grandi punti d’interesse della zona. C’è la Ba- silica intitolata proprio a Santa Maria degli Angeli, una chiesa del barocco napoletano tra le più belle, con all’in- terno gli affreschi di Giovanni Battista Beinaschi. Adiacente alla Piazza si trova il Ponte di Chiaia, che col- lega la zona di San Carlo alle Mortorelle con la collina di Pizzofalcone. Fu costruito nel 1636 dal vicerè Manuel, conte di Monterey, da cui l’iniziale nome di ponte Mon- terey. Esso presenta solo una delle due arcate che lo com- pongono, in quanto l’altra è coperta dai palazzi costruiti in seguito, l’attuale aspetto è stato determinato dal re- d’interesse storico ed artistico. Qui si erge il Monte Echia, stauro del 1834 che ne ha cambiato l’originale aspetto uno sperone roccioso costituito interamente di tufo giallo, semplice. osservandolo si notano subito i contrafforti sistemati nel Oggi Pizzofalcone è un quartiere residenziale che, tro- XIX secolo per prevenire ulteriori frane dello stesso. Qui vandosi nel centro storico, è affollato dai tanti turisti. Que- sono presenti alcuni resti dell’immensa villa di Lucullo ed sti, incantati, girano come guidati da una forza invisibile a fianco è presente un magnifico belvedere che permette attraverso le sue bellezze, stregati dal belvedere del di godere di una delle viste più spettacolari sulla città di Monte Echia per poi perdersi nel dedalo che ne costitui- Napoli. sce il tracciato del quartiere. Si può dire che qui nasce Na- Dal Monte Echia è possibile scendere a via Chiatamone e poli, ed è sempre qui che la città si mostra in tutta la sua arrivare direttamente sul lungomare partenopeo lungo le forza eloquentemente espressiva. Pizzofalcone è uno scor- rampe di Pizzofalcone, all’apice di queste sorge Villa Ebe, cio, tanto ricco quanto piccolo, che invoglia il visitatore a che fu costruita nel 1922 dell’architetto Lamont Young continuare ad esplorare vie e vicoli della città dedicata al mentre, sempre sul monte Echia, sorgono la chiesa del- sole ed al mare.

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STORIE DI NAPOLI Monte Echia Un belvedere mozzafiato Un tour tra le meraviglie di una terra senza tempo tra sogno, fantasia, spirito di avventura e mistero che andrebbe meglio sistemata per renderla più visibile al grande flusso di turisti

di Paola Parisi

mmaginiamo una passeggiata a Napoli vista dal- I l'alto utilizzando un qualunque mezzo di loco- mozione aerea: un elicottero, un aereo, un deltaplano, un drone e chi più ne ha più ne metta. Ognuno di questi fornisce all'ipotetico viaggiatore una percezione diversa della città, ma con un comune deno- minatore: ogni paesaggio ed ogni piccolo scorcio incan- tevole ci pervade l'animo di profondo benessere. Ognuno di noi, adesso, sceglie quello più adatto per intraprendere il meraviglioso viaggio verso la Collina di Pizzofalcone. Nota anche col nome di Monte di Dio (questo nome de- riva invece dall’omonima chiesa, fondata nel XVI secolo insieme al convento, oggi non più esistenti) la collina di Pizzofalcone è una zona di Napoli che fa parte del quar- tiere San Ferdinando, situata fra il borgo Santa Lucia, il Chiatamone e Chiaia dove nel VIII secolo a.C. nacque Parthenope, l'antica città. Questa zona, rimasta per lungo tempo nell'ombra, addirittura ignorata, è diventata po- polare grazie alla valente penna di Maurizio de Giovanni zofalcone”. E non solo... Da Curzio Malaparte a Luigi e alla maestria di Carlo Carlei e Alessandro D'Alatri che Compagnone e Erri De Luca che in “Montedidio” ha rac- hanno dato vita alla serie televisiva de “I Bastardi di Piz- contato le vicende di questo brandello di città “affasci- nante e decrepito”. Tutto ciò ha fatto in modo che sorgesse un forte interesse nei confronti dei turisti (e dei napoletani stessi), nel voler visitare i luoghi dove sono ambientate le vicende, i set naturali che si prestano abil- mente alla liberazione della fantasia creativa di scrittori e registi. Leggenda narra, anzi, leggende narrano che il nome appunto di Pizzofalcone derivi da una idea di Carlo I d'Angiò Re di Napoli il quale fece costruire, sulla collina, una falconeria per la Real Caccia dei maestosi volatili. L'altra ipotesi, non sappiamo se più o meno accreditata ri- spetto alla precedente, è quella della sua forma ovvero a

74 sabato 3 ottobre 2020 loso nel 2000 ne ha distrutto gli interni e la splendida scala elicoidale. Da poco sono iniziati dei lavori di re- stauro nell’ambito della valorizzazione del bellissimo monte Echia e delle Rampe Lamont Young che da Via Chiatamone, superando la villa, risalgono fino al belve- dere. Alla discesa di queste, ci troviamo, appunto, in Via Chiatamone, dove da un'antichissima fontana sgorgava la celeberrima acqua suffregna o acqua ferrata dall’in- tenso odore sulfureo ma dalle proprietà digestive straor- dinarie e servite dai banchi degli acquafrescai nelle famose mummere, quelle caratteristiche piccole anforette di terracotta. Il Gran finale si ottiene arrivando a Castel becco di falco (ed ecco che il viaggio in the air proposto dell'Ovo dove, riuscendo a calcolare i tempi di partenza, all’inizio, comincia ad avere un senso!). E per chi invece godere di una cornice stupenda di un tramonto indi- soffrisse di mal d'aria o di aerofobia? Niente paura, c'è la menticabile. Mal d'aria sicuramente no... ma mal di piedi possibilità di incontrarsi a Piazza del Plebiscito. Tappa probabilmente sì. Ma è un piccolissimo prezzo da pagare d'obbligo al Gambrinus (con relativo caffè sospeso mi rac- considerando tutto ciò che questo percorso ha da offrire. comando!) dopodiché si sale lungo Via Gennaro Serra Senza dimenticare l'Accademia della Nunziatella, uno dei fino a piazza S. Maria degli Angeli. Lì raggiungiamo il più antichi istituti di formazione militare del mondo. Monte Echia (altro nome della collina di Pizzofalcone) dove Lucullo aveva i giardini della sua incantevole villa (Lucullo inteso come culinaria? No, come imperatore... agli estimatori e fans del principe Totò potrebbe scap- pare un sorriso!). Fulcro di questa promenade è Villa Ebe. Lamont Young è il padre di “Villa Ebe”, nota anche come Castello di Pizzofalcone, che fu costruita sul fianco occi- dentale del monte Echia nel 1922; anch’essa in un eclet- tico stile misto neogotico-dannunziano, fu sua dimora sino al 1929 allorché vi morì suicida. Ebe era il nome della giovane moglie dalla quale ebbe quegli eredi che negli anni novanta alienarono la proprietà al Comune di Napoli. Ma l’amministrazione cittadina ha lasciato che la Dello stesso complesso fa parte la Chiesa della Nunzia- costruzione e la zona circostante piombassero nel de- tella costruita nel 1588 e rimaneggiata successivamente grado e nell’abbandono; la villa è stata vandalizzata e dall'architetto Ferdinando Sanfelice. Sempre qui sorge il sfruttata dai senzatetto finché un violento incendio do- Palazzo della SIP (antico nome della compagnia telefo- nica ammiraglia), edificato ad inizio anni sessanta, oggi sede distaccata dell'Università degli Studi Napoli Par- thenope. Gli ingredienti ci sono tutti per questo giro vir- tuale sul belvedere di Pizzofalcone: storia, arte, leggende, emozioni e tradizioni... tutto ciò di cui abbiamo bisogno per una fantastica avventura nel mistero... proprio come descritta nei libri e nella fiction... qualcosa che ci induca oltre la curiosità ovvero alla suspence, alla fantasia, al sogno allo spirito di avventura … al coraggio di pene- trare nel mistero del sogno che diventa realtà… già... proprio quello... Per qualcuna si può trattare anche solo di immaginare come sarebbe stata la passeggiata dalla collina fino a Castel dell'Ovo in compagnia dell'ispettore Lojacono. E scusate se è poco!

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L’ANNIVERSARIO

Le officine di Pietrarsa Un primato partenopeo

Un racconto in occasione del 180^ anniversario dell’ingegner Oreste Orvitti sulle officine di Pietrarsa all’avanguardia con la produzione di locomotive tra le migliori d’Europa diventate sito museale dall’importanza centrale per le Ferrovie dello Stato

Servizio di Giovanni Gaudiano

i discute molto e da tempo sui primati del Regno borbonico delle due Sicilie. È giusto rivendicare S quanto scritto nella storia di un popolo ed è giu- sto riconoscere e tramandare come le cose siano andate davvero. In sostanza però oggi conta che i giovani conoscano la storia dei luoghi dove vivono e per quelli che vengono da fuori che possano apprendere come si sia evoluta l’indu- stria nel nostro Paese e come le ferrovie ne siano state un importante punto di riferimento. Le officine di Pietrarsa, la cui denominazione storica pre- cisa è Real Opificio Borbonico di Pietrarsa, hanno costi- tuito indipendentemente da tutto una tappa importante nell’evoluzione dell’industria italiana. Quest’anno il sito industriale voluto da Ferdinando II compie 180 anni, anche se dal 1989 è stato riconvertito in un museo di proprietà della Fondazione delle Ferrovie dello Stato che è un vero gioiello.

sabato 3 ottobre 2020 77 La sua funzione nei primi anni era quella tipica di una museo che oramai non ha più bisogno di presentazioni, fabbrica siderurgica per scopi soprattutto bellici. Le armi ora che il sito, anche se con le precauzioni del caso, è stato ed il materiale metallico che venivano costruite a Pie- riaperto dopo le restrizioni dovute al contagio, abbiamo trarsa erano la trasformazione del ferro prodotto nel polo incontrato ed intervistato il direttore del Museo di Pie- siderurgico di Mongiana in Calabria. Le locomotive fe- trarsa, dr. Oreste Orvitti, che per tradizione familiare e cero la loro apparizione nei capannoni vicino al mare nel personale è legato da sempre al mondo delle Ferrovie. 1843. All’inizio per riparazioni e assemblaggio poi si L’anniversario per noi è stato un po’ il motivo per toc- passò alla costruzione vera e propria, voluta per affran- care l’argomento ma sarebbe interessante parlare carsi dai produttori inglesi che dovettero ammettere della capacità industriale raggiunta in quell’epoca come Pietrarsa fosse progredita al punto da superare con la creazione della fabbrica che nasce siderurgica loro, i maestri. e che a quel tempo era la più importante dello sti- Il 18 maggio del 1852 a Pietrarsa venne anche creata una vale… gigantesca statua di Ferdinando II, l’imponente effigie, «Tutto nasce con la creazione della prima ferrovia nel tuttora presente nella piazzetta del sito, ha un’altezza di 1839, la famosa Napoli – Portici, che proprio l’anno scorso ha oltre quattro metri e fu prodotta col ferro e la ghisa la- festeggiato l’anniversario dei 180 anni dalla sua creazione. Si vorate nelle reali officine. Rappresenta una tra le più trattò di un’innovazione tecnologica eccezionale per quei tempi grandi opere del genere prodotta in Italia. la cui realizzazione richiese maestranze specializzate che po- Va anche detto per comprendere l’importanza che i Bor- tessero assemblare il materiale che arrivava dall’Inghilterra e bone davano al sito come nel 1853 l’opificio contasse una poi effettuare la dovuta manutenzione soprattutto alle locomo- forza lavoro pari a circa 700 operai. La struttura rag- tive. Nel regno c’erano officine specializzate come quella di giunse, proprio per questo, una tale notorietà da ricevere Torre Annunziata che fu inizialmente spostata nel Palazzo numerose visite di personaggi illustri della nobiltà euro- Reale ma lo spazio necessario non era adeguato per poter svol- pea ottocentesca, tra cui lo zar di Russia Nicola I, che ri- gere questa attività. Fu naturale quindi pensare di utilizzare mase talmente affascinato da Pietrarsa da volerla uno spazio limitrofo alla linea ferroviaria in modo che le lo- prendere come modello per il complesso ferroviario di comotive potessero accedere con facilità alle officine per le ne- Kronstadt, la cittadina russa del distretto di San Pietro- cessarie riparazioni». burgo, mentre nel 1849 venne addirittura visitata dal- Fu in pratica questa la ragione per cui venne scelta l’allora papa Pio IX. l’area di Pietrarsa? Per ricordare dunque quest’anniversario, per evidenziare «Lo spunto fu dato dalla presenza in questa zona di una questa storia che corre verso il traguardo del doppio se- batteria di difesa dell’esercito francese che sfruttava anche la co- colo di vita e soprattutto per invitare tutti a visitare il sta per la sua marina militare. Questo determinò la scelta che

78 sabato 3 ottobre 2020 volta». Pietrarsa però seppe rialzare la testa proprio par- tendo dalla qualità delle maestranze e delle innova- zioni presenti nel sito industriale… «Nel 1889 con la gestione affidata all’ingegner Passerini le officine, entrate a far parte della rete Mediterranea, risorgono e da Pietrarsa riprendono ad uscire le locomotive. Si batte an- cora un record con la produzione di una locomotiva in 30 giorni che induce i maestri inglesi a visitare il sito industriale per ca- pire quali strategie vi sono state adottate per ottenere un tale ri- sultato. Poi nel 1905 con la nascita delle Ferrovie dello Stato gli esperimenti sulla elettrificazione della rete portano come con- si concretizzò con la nascita del complesso industriale di Pie- seguenza l’abbandono del vapore e quindi l’accantonamento trarsa con annesso opificio meccanico e pirotecnico del regno. In della produzione delle locomotive. Pietrarsa nel 1920 diventerà pochi anni fu ultimato anche l’edificio destinato alla torneria un sito dedicato alla riparazione delle locomotive ancora in ser- borbonica. In questo sito si producevano armi soprattutto per vizio sino alla chiusura dei battenti che avverrà nel 1975». l’importante flotta borbonica insieme al materiale rotabile gra- La storia si ferma qua per il grande sogno industriale del- zie alla posizione funzionale e strategica sia per la marina na- l’era borbonica. Nel 1860, infatti, le officine di Pietrarsa vale che per la ferrovia, trovandosi di fatto al centro del golfo erano arrivate ad avere 1125 operai e si può tranquilla- di Napoli. D’altronde la storia ci racconta come il Re venisse in visita spesso a Pietrarsa per complimentarsi con la compe- tenza e capacità delle maestranze che avevano innalzato il li- vello industriale del regno in generale in tutta Europa». Cosa generò l’inizio della decadenza di un sito tanto all’avanguardia ed invidiato in tutta Europa? «Con la perdita del ruolo da parte di Napoli di capitale del Regno delle due Sicilie e con l’intervenuta unità d’Italia la ge- stione del complesso fu affidata ad un privato, la ditta Bozza, che creò tensione con i lavoratori. Ci furono licenziamenti che riguardarono 200 operai. Questo determinò una rivolta paci- fica da parte degli operai che occuparono le officine rivendicando i propri diritti grazie anche ai primi moti sindacali in anticipo mente affermare che si trattasse della più grande fabbrica sul famoso primo maggio di Chicago del 1886. Infatti il 6 ago- metalmeccanica d’Italia. sto del 1863 si verificò il tristemente famoso eccidio di Pietrarsa La bellezza del posto dal punto di vista paesaggistico per con l’uccisione di 4 operai e 17 feriti verificatasi a seguito del- la vicinanza del mare, la maestosità dei capannoni e l’am- l’intervento del Regio Esercito comandato per sedare la ri- pio spazio a disposizione indurranno le Ferrovie dello Stato a pensare ad una riuscita riconversione del sito in- dustriale dismesso ed abbandonato in un museo che, par- tendo proprio dalle locomotive, mettesse in mostra l’importanza strategica del treno per lo sviluppo del paese, unendo anche l’aspetto romantico che è impossi- bile non provare entrando nel maestoso capannone de- dicato alle locomotive, giganti di metallo che riposano dopo tanto sferragliare e che forse davvero quando le porte si chiudono, di notte, conversano tra loro. Pietrarsa resta un punto strategico per la memoria del- l’economia industriale e per ricordare la storia del nostro paese anche quando ancora era solo un’espressione geo- grafica.

sabato 3 ottobre 2020 79 PUNTI VENDITA DELLA CAMPANIA: C.C. I SANNITI – BENEVENTO C.C. CAMPPPAANIA – MARCIANISE C.C. LE COTONIERE - FRAATTTE C.C.CC AUCH UCHAN GUGGIUGLIANO O– GIUGLIANNO CCC..C. LE GGINESTRE S – VOLLA C.C. LA CAARTIERA – POMPEI C.C. PEGASO – PAGANI C.C. VULCCANO BUONO – NOLA C.C. IL CARRO – PASSO DI MIRRABELLA C.C. AUCHHAN MUGNANO – MUGNANO VIA GIUDICI N.74 - ANGRI (SA) C.C. LA BIRRERIA - NAPOLI CORSO ITTAALIA N.149 - PIANO DI SORRENTO C.C. NEAPPOLIS – NAPOLI VIA TESTTAA 13/15 - AAVVELLINO C.C. QUARRTO NUOVO – QUARTO VIALE LEONARO DA VINCI N.25/27. – PORTICI C.C. MAXIMALL – PONTECAGNANO FAIANO VIA EPOMEO N.205 – NAPOLI C.C. LE POORTE DI NAPOLI – AFRAGOLA VIA ROMA 66/68 - AAVVERSA C.C. JAMBBO – TRENTOLA DUCENTTAA VIA DOMITIANA - MONDRAGONE TEMPI MODERNI di Ciro Chiaro La fame emotiva Il cibo da bisogno fisiologico a sistema per incidere sull’umore raggiungendo una zona di comfort alla ricerca della rassicurazione. Lo stress come elemento condizionante

oi abitanti della Campania siamo decisamente for- tunati sotto il profilo alimentare. Il clima e la po- N sizione geografica della nostra regione ci consentono di avere a disposizione, durante tutto l’anno, una grande varietà di prodotti, sia di terra che di mare. Questa circostanza, unita alla nostra proverbiale creati- vità, ha comportato la realizzazione di invenzioni culina- rie di alto livello. Nella nostra regione quindi si mangia più che bene, sia a casa, secondo tradizione, ma anche nei ristoranti e perché no anche per strada: pizze a portafo- glio, pizzette fritte, taralli, sfogliatelle … e via discorrendo. Le tentazioni sono forti ma bisogna contenersi per tute- di rassicurazione. Solo che il momento piacevole del man- lare la nostra salute. La modica quantità di cibo assunto giare poi rischia di regredire ad abitudine e per rinnovarlo ci mette al riparo da una serie di conseguenze spiacevoli in continuazione, questo piacere, si aumentano le dosi o la sia sotto il profilo fisico che psichico. pesantezza dei cibi. Mangiare è chiaramente un bisogno fisiologico a cui dob- Socialmente l’atto di mangiare è spesso associato alla fe- biamo ottemperare per garantire la nostra sopravvivenza. licità; le feste, i successi, le ricorrenze trovano la loro più Ma alle volte quanto sufficiente al nostro fisico, non è ade- naturale celebrazione davanti ad una tavola imbandita. guato alle esigenze della nostra mente. Stiamo parlando Inoltre, dai molti racconti che si sentono, quelli che hanno di quei soggetti che non mangiamo solo per ripristinare il vissuto la seconda guerra mondiale, ebbero la sensazione fabbisogno energetico utile a svolgere le proprie attività che tutto il dolore fosse finito solo quando riuscirono a mangiare con regolarità e con una discreta abbondanza. In sostanza con il cibo bisogna mantenere un rapporto scandito da regolarità nei tempi e nelle quantità. Lo spo- radico trasgredire, tipo una bella mangiata con parenti e amici non fa male, anzi aiuta la socializzazione che è de- terminante per il nostro benessere. Questa consapevo- lezza però non sempre è facile da raggiungere. Lo stress per esempio condiziona molto il nostro senso di fame. Quando lo stress è cronico, come nel caotico e fre- netico mondo in cui viviamo, il cortisolo, l’ormone dello stress, sale a livelli esagerati. È proprio questo ormone a ma che danno all’assunzione del cibo significati più com- innescare il desiderio di dolci, di cose salate e di quei cibi plessi. In sostanza una fame non tanto dovuta allo sto- spazzatura, che hanno il potere di darci energia e piacere maco vuoto ma che possiamo definire emotiva, tesa immediato. principalmente ad aggiustare l’umore. Mangiare quindi può essere un modo per disattivare tem- Assumendo cibo si entra in una zona comfort, si fa il pieno poraneamente le emozioni scomode: paura, rabbia, tri-

sabato 3 ottobre 2020 81 stezza, ansia, solitudine, risentimento, senso di inefficacia sono spesso portate anche nella vita adulta anche perché e vergogna. Il cibo aiuta ad evitare queste spiacevoli sen- potrebbe essere che un po’ del nostro modo di mangiare sazioni interne. sia guidato dalla nostalgia per i ricordi legati alla famiglia In particolare la noia e il senso di vuoto sono due situa- d’origine. zioni molto pericolose, non solo per quanto riguarda la Ma se il cibo può effettivamente sembrare la prima solu- capacità di regolazione della nostra fame e di nutrirci, ma zione velocemente efficace è perché in realtà non si sono sono dinamiche psicologiche rischiose in molti disturbi capiti i sentimenti alla base della compulsione del cibo. mentali. Il cibo funge come contenuto del senso di vuoto Anzi i sentimenti conseguenti al cibo sono quelli della (comfort food) e nel momento in cui il colpa e della tristezza a causa della dif- nostro stomaco si riempie, ci distra- ficoltà di far fronte ai veri problemi in iamo dai sentimenti di insoddisfazione modo costruttivo. della nostra vita. Normalmente quando interviene il Il cibo risponde anche a una logica senso di colpa, la consapevolezza di premiante in soggetti insicuri e/o con aver esagerato, la nostra mente ci dice bassa autostima che non riuscendo ad che è arrivato il momento di mettersi affermarsi in ambito sociale, si pre- a dieta. Ma oltre alla mente sarebbe miano da soli concedendosi una saggio ascoltare anche l’esperienza grande “abbuffata”. Questa logica può che potrebbe dirci, per esempio, che anche derivare da una storia o da uno stile familiare. Ri- già più volte ci siamo messi a dieta senza conseguire ri- pensiamo alla nostra infanzia: quante volte ricordiamo che sultati apprezzabili. i nostri genitori per premiarci di qualcosa ci hanno com- Le diete spesso falliscono perché non si è in grado di con- prato un gelato, un cioccolato, un pacco di patatine con trollare le abitudini alimentari e quindi si cade nell’eccesso dentro la sorpresa? A volte queste abitudini d’infanzia del digiuno che diventa stressante, e come detto, lo stress è un attivatore della nostra fame emotiva. Inoltre le diete falliscono anche perché quelle che ci fornisce il dietologo sono precise e scandite da calorie giornaliere che fanno a pugni con la nostra mente ed emozioni che sono tutto tranne che logiche, precise e regolabili. Al fine di fermare la nostra fame emotiva bisogna trovare altri modi per sod- disfare le richieste della mente. Al fine di fermare il pro- cesso della fame emotiva bisogna trovare altri modi per soddisfare emotivamente i nostri bisogni.

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PUNTI VENDITA DELLA CAMPANIA: C.C. I SANNITI – BENEVENTO C.C. CAMPPPAANIA – MARCIANISE C.C. LE COTONIERE - FRAATTTE C.C.CC AUCH UCHAN GUGGIUGLIANO O– GIUGLIANNO C.CC.C. LE GINESTRE G S – VOLLA C.C. LA CAARTIERA – POMPEI C.C. PEGASO – PAGANI C.C. VULCCANO BUONO – NOLA C.C. IL CARRO – PASSO DI MIRRABELLA C.C. AUCHHAN MUGNANO – MUGNANO VIA GIUDICI N.74 - ANGRI (SA) C.C. LA BIRRERIA - NAPOLI CORSO ITTAALIA N.149 - PIANO DI SORRENTO C.C. NEAPPOLIS – NAPOLI VIA TESTTAA 13/15 - AAVVELLINO C.C. QUARRTO NUOVO – QUARTO VIALE LEONARO DA VINCI N.25/27. – PORTICI C.C. MAXIMALL – PONTECAGNANO FAIANO VIA EPOMEO N.205 – NAPOLI C.C. LE POORTE DI NAPOLI – AFRAGOLA VIA ROMA 66/68 - AAVVERSA C.C. JAMBBO – TRENTOLA DUCENTTAA VIA DOMITIANA - MONDRAGONE