Copia gratuita distribuita in edicola con il “Roma”

La Città – La Squadra - Gli Eventi Anno III – Numero 39 del 15 maggio 2021

Osimhen Un velocista per l’attacco azzurro

Al MANN la mostra All’interno servizi dei gladiatori ed interviste

FRAMMENTI D’AZZURRO Victor piè veloce Alex mani di fata di Giovanni Gaudiano a corsa continua. le simiglianza. Ed allora Victor po- Bisogna guardare avanti. Bi- trebbe essere il novello Achille piè L sogna fare quadrato e bat- veloce per il suo scatto bruciante, per tersi come tanti gladiatori nell’are- la sua velocità. I due si somigliano na. L’argomento per la nostra città anche nella loro fragilità: Achille ave- è di moda, basta dare un’occhiata alla va nel tallone il suo punto debole nostra copertina ed ai servizi che ab- mentre Osimhen quest’anno lo ha biamo dedicato all’evento voluto da avuto nella spalla, in fondo si parla posti copertissimi se pensiamo anche Paolo Giulierini. sempre di arti! al valore di Koulibaly, se dovesse re- In copertina campeggia anche Vic- Ritornando all’attualità, c’è anche un stare. Poi ci sarebbe da affiancare un tor “Humble” Osimhen, l’umile ni- ragazzo che arriva da Udine, ha 24 altro giocatore a Demme e il gioco geriano come è stato soprannomi- anni, è gran portiere. Zoff lo ha de- potrebbe dirsi concluso. Ora non re- nato sino ad oggi, quello che per vi- finito un predestinato, stiamo par- sta che attendere la classifica finale vere vendeva bottigliette d’acqua ai lando ovviamente di Alex Meret. e le decisioni del presidente De Lau- semafori di Lagos. È arrivato forse Qualunque cosa accada, chiunque sie- rentiis e poi guardare con fiducia ver- il momento di cambiargli il sopran- derà in panchina non potrà pre- so un nuovo ciclo, una nuova av- nome. Francesco Modugno ha pro- scindere da questi due punti fermi ventura, magari ancora con Gattu- posto Usain-mhen come potrete ve- della rosa azzurra. Una volta si di- so in panchina ma con un compito da dere nel servizio dedicato al centra- ceva che per costruire una squadra espletare: la creazione di una socie- vanti azzurro dal volto di Sky. Noi davvero forte fosse importante l’as- tà più organizzata in tutte le sue pensiamo si possa azzardare anche se portante centrale: il portiere, il li- componenti a partire dal settore un po’ di più e andare indietro nel bero o un grande centrale difensivo, giovanile che oggi langue e viene tempo fino al mondo classico per cer- l’organizzatore di gioco a centro- poco considerato nonostante Napo- care nelle antiche origini della nostra campo e il finalizzatore in attacco. In li e dintorni offrano un bacino in cui città, che sono greche, qualche uti- teoria il Napoli avrebbe almeno tre cercare immenso! Per ricordare Pietro Nardiello

Ritengo che nessuno sia ispirato nel dover scrivere di certi accadimenti. Ri- cordare un amico scomparso a soli 48 anni non ancora compiuti, vittima del Covid, è difficile. Non ci sono parole. Forse meglio salutarlo come dopo un incontro e fargli sapere in qualche modo che il suo passaggio da queste par- ti non è avvenuto invano. Pietro Nardiello era dotato di una naturale signorilità, di un’evidente bonomia e di una sincera disponibilità. Si potrebbero scrivere tante cose a partire dalle sue capacità professionali e organizzative ma ri- tengo che il pensiero debba superare la retorica e che tutti quelli che lo hanno conosciuto davvero non lo dimenticheranno. Ciao Pietro.

sabato 15 maggio 2021 3

IN QUESTO NUMERO

Anno III numero 39 del 15 maggio 2021 Aut. Tribunale di Napoli n. 50 del 8/11/2018

RIVISTA DELL’EDITORIALE NAPOLI SRLS E DELLA PUBBLI AND MANAGMENT SRL IN DISTRIBUZIONE GRATUITA CON IL QUOTIDIANO “ROMA” Direttore Responsabile Giovanni Gaudiano dal suo amore infinito per napoli Costanza Boccardi dalla sua Firenze a napoli e la sua squadra alla scudetto con la Fiorentina dall’esperienza di Teatri Uniti alla politica Coordinatore Editoriale (da pagina 26 a pagina 29) (da pagina 82 a pagina 85) Lorenzo Gaudiano All’interno Redazione Marco Boscia In prImo pIano DIaLoGo raGIonaTo SUL CaLCIo Bruno Marchionibus Il tema Valter De maggio 07 napoli – Una città 53 Da meret ad osimhen Grafica ed Impaginazione in movimento Mario de Filippis di Giovanni Gaudiano il futuro del napoli di Lorenzo Gaudiano Pubbli and Managment srl La mostra IL BeneVenTo Le foto della sezione Sportiva 09 “Gladiatori” Una lotta per la ripartenza L’altra copertina sono dell’Agenzia Mosca di Lorenzo Gaudiano 67 Il calcio ha bisogno di persone vere Pubblicità, Marketing Un pizzico di storia di Giovanni e Lorenzo Gaudiano e Stampa a cura della 11 Tacito e il tumulto Pubbli and Managment srl tra pompeiani e nocerini L’analisi/La presentazione S. S. Sannitica Km. 22,300 di Lorenzo Gaudiano 71 Benevento vs Crotone 81020 San Nicola La Strada (CE) Il patrimonio ph di Pietro Mosca L’ultima spiaggia Tel. 0823 330633 13 La passione dei romani di Marco Boscia [email protected] per le lotte dei gladiatori di Domenico Sepe echi dal Sannio Consulenza Amministrativa 74 La sfida Studio Marchionibus L’intervista Soffrire per lo stendardo 17 paolo Giulierini presenta di Gigi Amati Hanno collaborato “Gladiatori” al mann a questo numero: di Giovanni Gaudiano La stagione del Benevento Gigi Amati 77 Mimmo Carratelli Storie dall’arena Immagini dal campionato di Lorenzo Gaudiano Ciro Chiaro 23 al mio segnale Andrea Gaudiano scatenate l’inferno La poLITICa Francesco Marchionibus di Paola Parisi La città Francesco Modugno IL napoLI 79 La battaglia delle alleanze Gianluca Mosca Testimone del tempo di Ciro Chiaro Paola Parisi 26 napoli e Fiorentina Pasquale Raicaldo le due vite di pesaola ph di Pietro Mosca Le STorIe Domenico Sepe di Mimmo Carratelli protagonisti Marina Topa L’approfondimento 82 Costanza Boccardi ricorrenze 46 La Fiorentina di Commisso 31 Ferlaino 90 tra campo e business Il mio posto ideale di Giovanni Gaudiano di Francesco Marchionibus rimane quello SEGUICI SUL NOSTRO SITO WEB dietro le quinte www.rivistanapoli.it Copertina Il parere di Giovanni Gaudiano 33 osimhen 49 o Usain-mhen “Complimenti a Gattuso La stagione dei festival di Francesco Modugno tempo e fiducia a osimhen” 86 michelangelo messina L’analisi/La presentazione di Bruno Marchionibus “Cinema e turismo 37 Fiorentina vs napoli per scoprire l’isola” Un confronto Scaffale sportivo di Pasquale Raicaldo 59 paquito Catanzaro due obiettivi Resta sempre “Luis Vinicio di Bruno Marchionibus Il film Rivista Napoli aggiornato Il Leone di Belo Horizonte” 91 Gelsomina Verde con tutti gli articoli dedicati alla squadra, Tracce d’azzurro di Lorenzo Gaudiano per non dimenticare 41 Ciccio Baiano giornalenapoli agli eventi ed alla città L’ex viola dal cuore azzurro La stagione del napoli di Giovanni Gaudiano di Marco Boscia 63 Immagini dal campionato SCaFFaLe parTenopeo di Gianluca Mosca CALENDARIO PROSSIME USCITE Il racconto 96 angelo mascolo 45 La del 2014 Undici vittorie Da lettore a scrittore Numero 40 Sabato 05 giugno 2021 64 in trasferta per Gattuso appassionato dal noir gioia e lutto per tutti Numero 41 Sabato 26 giugno 2021 di Andrea Gaudiano di Lorenzo Gaudiano di Marina Topa

IL TEMA Napoli Una città in movimento

a cultura è ripartita. Hanno riaperto i musei, qualche cinema e qualche teatro. Si pensa di utilizzare la buona stagione per offrire L al pubblico spettacoli all’aperto; poi grazie ad una serie di iniziative, divenute negli anni degli appuntamenti fissi ed attesi, la città si propo- ne di rafforzare il principio della ripresa e soprattutto della continuità. Da apripista ha fatto il MANN diretto magistralmente da Paolo Giulierini. Professionalità, dinamicità, affabilità sono le sue qualità messe a servi- zio della cultura proiettata verso il futuro, partendo e cogliendo tutte le opportunità che arrivano dal passato. La mostra Gladiatori, attesa e rinviata per i problemi creati dal contagio, ha finalmente aperto i suoi battenti al pubblico dopo averlo fatto in modo digitale. È una bellezza, e offre ai visitatori uno spaccato immersivo di una parte consistente della vita romana. È incastonata in un museo di cui andare fieri. Si spera possa essere anche un segnale di vitalità, un pon- te verso la ripresa del turismo, un momento di svolta per una città che sta soffrendo troppo per l’impossibilità di muoversi, di vedersi, di par- larsi, di confrontarsi. Ma non è la sola pedina che la città mette in movimento sulla scacchie- ra. C’è il Campania Teatro Festival che inizierà il 12 giugno dopo l’ante- prima del 26 marzo tenutasi al Teatro Mercadante che ha visto il mae- stro Riccardo Muti dirigere l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. Poi sempre nell’ambito del festival, diretto da Ruggero Cappuccio, ci saranno gli spettacoli del Pompeii Theatrum Mundi nello spettacolare scenario del Teatro Grande di Pompei ed è inoltre in corso proprio in questo mese il Maggio dei Monumenti che coinvolge tutta la città e non solo. Poi toccherà alla terza edizione del Napoli Città Libro – Salone del Li- bro e dell’Editoria voluta dagli editori Rosario Bianco, Diego Guida ed Alessandro Polidoro a cui quest’anno si è aggiunto Antonio Parlati, di- rettore del Centro di Produzione della Rai di Napoli. Sarà ad inizio lu- glio all’aperto ma al riparo nella splendida location rappresentata dal Palazzo Reale. Ci sono poi tante altre iniziative che si ripresenteranno, ne siamo certi. L’importante sarà essere attenti, mantenere sempre alta la guardia per sconfiggere un nemico invisibile ma pericoloso e far sapere a tutti che Napoli c’è. G.G.

sabato 15 maggio 2021 7

Mezzo angolo CREDITO SU PEGNO

Agenzie Indirizzo Telefono Casagiove (CE) Via Nazionale Appia n. 8/10 0823 460606 Frattamaggiore (NA) Corso V. Emanuele n.87 081 8804380 Napoli (NA) Via Cumana n.34 081 2390349 Afragola (NA) Via F. Russo n.12/14 081 8692560 Portici (NA) Corso Umberto n.15 081 2390349 Giugliano (NA) Via M. Pirozzi n.82 081 8941883 Casoria (NA) Via Cavour n.58 081 7583120 Castellammare di Stabia (NA) Via F. Crispi n.8 081 8715511 Napoli (NA) Via Lazio n.19 081 19579182 Casoria (NA) Via Arpino n. 115 081 5844963 Napoli (NA) Via Diocleziano n. 274 081 7629309 Aversa (CE) Via Diaz 62 081 19536703 LA MOSTRA “Gladiatori” Una lotta per la ripartenza

L’epoca romana dei combattimenti rivive nelle sale del MANN, finalmente riaperto al pubblico, con una mostra allestita nel Salone della Meridiana e nel Braccio Nuovo che resterà visitabile fino al 6 gennaio 2022 con cui si ricostruisce a 360 gradi la figura del gladiatore Uno degli elmi degli antichi gladiatori e la sua fortuna nella quotidianità esposto nella mostra al MANN

Servizio di Lorenzo Gaudiano Photo di Pietro Mosca

ipartenza. Non più soltanto una speranza, final- Ora a tutto questo si sta finalmente reagendo. E il mente, ma una parola chiave. Un nuovo inizio per MANN lo sta facendo, con la riapertura al pubblico, per- R riassaporare nuovamente la normalità, provare a ché le opere d’arte nelle varie sale non ne potevano più di ritornare alla vita di prima. Una vita purtroppo che non rimanere da sole, senza che nessuno le ammirasse o ne ri- sarà più la stessa, dopo tutto manesse affascinato. quello che è accaduto da un anno È proprio con Gladiatori che que- a questa parte. Con tutte le con- sta ripartenza ha preso final- seguenze con cui pian piano si do- mente forma, con un tema che vrà giocoforza fare i conti. Una non poteva essere più indovinato brutta batosta, che richiederà in un momento simile, dove si sta tempo per essere lasciata alle combattendo ogni giorno. Anche spalle, affinché resti soltanto uno se in questo caso si parla di altri spiacevole ricordo. tempi, di eroi che arrivavano a La cultura nei suoi più svariati prepararsi una vita intera con de- campi ha avuto uno schiaffo dav- terminazione, sacrificio e corag- vero doloroso. Un anno di man- Il direttore del mann paolo Giulierini gio per entrare in arena, affron- canze, tra eventi programmati fa da Cicerone all’inaugurazione dell’esposizione tare il proprio avversario, con- con impegno e dedizione prima rimandati e poi in alcuni quistare la gloria e il pubblico. casi cancellati, introiti necessari per mandare avanti tut- Emozionante non è stata soltanto la riapertura, l’oppor- to il sistema venuti meno, investimenti che chissà se por- tunità di poter nuovamente fermarsi dinanzi ad un’ope- teranno i benefici auspicati. ra d’arte cancellando per un attimo l’esistenza del tempo

sabato 15 maggio 2021 9 e la vita del mondo esterno, ma anche soprattutto vede- re la mostra allestita nel Salone della Meridiana con il di- rettore del museo, Paolo Giulierini, a fare da Cicerone, il- lustrando lungo tutto il percorso un mondo che è certa- mente lontano dai nostri tempi ma che comunque ha la- sciato tracce significative nella quotidianità. Basta pensare oggi al tifo negli stadi, all’alimentazione degli atleti, alle armi dei vari personaggi nei cartoni animati, al giocatto- lo vero e proprio che un tempo poteva fungere persino da ex voto per comprendere quanto il contributo degli anti- chi, pur col passare inesorabile degli anni, continui ad es- sere significativo e soprattutto quanto il passato sia im- portante per vivere il presente e plasmare il futuro. Una scena dedicata ai gladiatori nel mosaico pavimentale Ogni sezione permette di inquadrare a 360 gradi la figura di augusta raurica in prestito da Basilea al mann del gladiatore, trascinando il visitatore in un’epoca diversa chine per portare gli animali nell’arena per le famose ve- che è stata sempre oggetto di grande interesse. Cento- nationes e su Pompei, di cui oltre ad un plastico è possibi- sessanta reperti in totale, tra cui alcuni elmi istoriati che le ammirare una ricostruzione di come era decorata la par- illustrano scene mitologiche come la guerra di Troia, la te che divideva l’arena dagli spalti. E poi lo splendido Mo- fondazione di Roma, secondo alcune ricostruzioni più armi saico Pavimentale di Augusta Raurica, sito archeologico situato a Basilea, esposto per la prima volta dopo il restauro al di fuori della Svizzera. L’esposizione si chiude con la sezione concentrata nel Brac- cio Nuovo del Museo, che ospiterà l’anno prossimo il ri- storante del MANN, dedicata alla fortuna dei gladiatori nella quotidianità, interessante non soltanto per la sua par- te espositiva, ma anche soprattutto a livello culturale. Tan- te iniziative tra approfondimenti scientifici, previsti tut- ti i giovedì, le proiezioni nel nuovo auditorium dei film pe- plum e i laboratori didattici per i bambini per una cultu- ra sempre più inclusiva e destinata a tutte le fasce d’età. Un investimento importante per la ripartenza. Una mo- stra molto interessante da vedere. Un grande lavoro che La fortuna del mondo gladiatorio nei cartoni animati al di là di tutte le difficoltà si spera possa centrare risul- da parata che da combattimento. tati importanti conquistando i visitatori, come i gladiatori Guardando al centro della sala l’attenzione non può non vittoriosi facevano con il loro pubblico. cadere su alcuni scheletri, di cui uno decapitato, provenienti dalla necropoli di York in Inghilterra. Abbastanza alti ri- spetto alla media dei gladiatori romani, solitamente più tar- La mostra, promossa chiati e con il baricentro basso, probabilmente costituiscono con il sostegno della Re- la testimonianza di come partecipassero ai combattimenti gione Campania, è nata anche persone appartenenti a popolazioni stanziate oltre in collaborazione con il vallo di Adriano. Erano molti infatti gli anfiteatri nel- l’Antikenmuseum di Basi- l’Impero tra la Britannia, la Spagna, la Gallia e la costa afri- lea, prima tappa dell’alle- cana dove si teneva questa forma di intrattenimento pra- stimento, ed è stata realizzata in sinergia con il Parco ticata dal I secolo a.C. fino al V d.C., quando poi fu ban- Archeologico del Colosseo e il Parco Archeologico di dita con la cristianizzazione. Pompei. Il progetto scientifico è a cura di Valeria Sam- Dalle armi si passa all’alimentazione, che prevedeva paolo mentre l’esposizione, coordinata da Laura Forte, un’alta consumazione di legumi e cereali, e agli anfiteatri è stata realizzata con il contributo di Intesa Sanpaolo con un focus sul Colosseo, sul funzionamento delle mac-

10 sabato 15 maggio 2021 UN PIZZICO DI STORIA Tacito e il tumulto tra Pompeiani e Nocerini Il prof. Arturo De Vivo nel catalogo dell’Electa dedicato alla mostra “Gladiatori” riporta lo scontro avvenuto tra le tifoserie nell’anfiteatro di Pompei per cause soprattutto politiche

ra i reperti della mostra Gladiatori al MANN bal- di solito Tacito chiude la trattazione di un anno con episodi ri- za all’occhio un bellissimo plastico dell’anfiteatro tenuti minori ma che comunque vale la pena di riferire. Si trat- T di Pompei. C’è un evento che vide protagonista pro- ta di un avvenimento che ebbe conseguenze dirompenti, tragiche, prio quell’anfiteatro, risalente al 59 d.C., riguardante un tu- il cui motivo scatenante secondo lo storico sarebbe stato banale, ov- multo tra Pompeiani e Nocerini. Abbiamo ritenuto oppor- vero il tifo provinciale. L’intervento successivo della giustizia del tuno raccontarlo attraverso le parole del prof. Arturo De Senato, la condanna non solo degli organizzatori ma anche del- Vivo, che nel catalogo dell’Electa dedicato alla mostra ha le cariche locali più importanti hanno fatto poi pensare che fosse curato un approfondimento in merito. stato di fatto stabilito quest’atto punitivo dei Come è nata la sua partecipazione Pompeiani rispetto ai Nocerini in conse- alla stesura del catalogo dell’Electa? guenza di una scelta del governo centrale «Mi sono trovato ad un convegno or- di ampliare la colonia di Nocera a danno ganizzato dal collega Massimo Osanna. di Pompei». Alla luce di una recente scoperta di un’iscri- Ci sono punti di contatto tra que- zione rinvenuta a Pompei, ebbi modo di di- st’episodio e l’attualità? scutere della sua relazione con gli scritti di «Tra le cose che ho letto mi ha colpito Tacito dove viene riportato l’episodio del tu- molto un articolo che vede in quest’avve- multo scoppiato all’anfiteatro tra Pompe- nimento uno degli esempi più antichi di hoo- iani e Nocerini. La dott.ssa Daniela Giampaola, che mi aveva ligans. Ovviamente la lettura che viene fuori da Tacito è molto ascoltato, mi chiese segnatamente un intervento sullo storico ro- più profonda, ma comunque non tanto distante da quella che è la mano per il catalogo sulla mostra dei gladiatori». nostra realtà, perché spesso dietro il tifo organizzato si nasconde La storia che lei riprende viene trattata da Tacito con una strategia politica di tensione, esasperazione e controllo del- una rilevanza fuori dall’ordinario. Perché? l’illegalità. In fondo l’intervento della giustizia di Roma, in quan- «La collocazione di tale evento nel testo è indicativa, perché to Nerone lasciò che fosse il Senato a decidere, fu esemplare per- ché non ha soltanto impedito che ci fossero manifestazioni per die- ci anni, ma ha anche comportato l’allontanamento di quei poli- tici locali che avrebbero dovuto garantire la sicurezza degli spet- tatori». Come si spiega poi la successiva decurtazione della pena? «La decurtazione è stata un atto parziale che ha interessato soltanto alcuni e che ha vanificato l’esemplarità della prima de- cisione del Senato, quindi sicuramente un qualcosa di poco edu- cativo. Se ci fosse stato invece un atto di clemenza generale, sa- rebbe stato probabilmente più accettabile». L.G.

sabato 15 maggio 2021 11

IL PATRIMONIO La passione dei Romani per le lotte dei gladiatori

Gli spettacoli preferiti dagli antichi Romani con gli uomini nell’arena che combattevano in modo cruento anche fino alla morte davanti ad

una folla di spettatori L’anfiteatro Campano di Santa maria Capua Vetere

urlanti. Le migliori Servizio di Domenico Sepe testimonianze della mati di rete e tridente. Spettava poi La vita del gladiatore all’organizzatore dei giochi formare vita quotidiana di Gli antichi Romani avevano una gli accoppiamenti adeguati alle tec- grande passione per gli spettacoli niche di combattimento sviluppate questi “atleti della dove era messa in risalto la prestanza dai vari guerrieri. morte” si possono fisica ed il rischio della propria in- Per diventare gladiatori il percorso columità. Famosa e ricordata è, in- era impegnativo, dopo aver fatto un visitare grazie agli fatti, la passione per le corse delle bi- giuramento al lanista, gli uomini (e, ghe. Ma, tra le discipline, quella più pare, anche alcune donne che erano straordinari siti affascinante quanto crudele è stata addestrate come Amazzoni) veniva- quella dei giochi gladiatorii. Si trat- no sottoposti ad un allenamento archeologici di Capua, tava di combattimenti che erano durissimo e quotidiano, apprenden- ospitati negli anfiteatri. Qui gli spet- do i segreti dell’arte del duello. Pompei e Pozzuoli, tacoli erano, spesso, organizzati se- Non tutti i gladiatori erano schiavi, completando uno condo tematiche mitologiche o sto- molti erano uomini liberi oberati dai riche ed i gladiatori erano ricono- debiti o in cerca di gloria che sce- straordinario tour con scibili dai loro ruoli precisi nella for- glievano volontariamente quel tipo mazione di combattimento e dal di vita. Tutti quelli che combattevano la visita al MANN ed ai loro armamento. Ogni scuola gla- nell’arena erano ben consci del ri- diatoria era depositaria di un parti- schio di morire durante i giochi e sa- suoi reperti unici oltre colare stile di combattimento, a Ca- pevano anche che questa professio- la mostra temporanea pua venivano addestrati i Traci dal- ne, nonostante la possibile popolarità, la spada ricurva, oppure i reziarii, ar- era solitamente ritenuta di infimo li-

sabato 15 maggio 2021 13 La struttura esterna dell’anfiteatro di pompei vello per un cittadino romano. gladiatoria” di cui si abbiano notizie televisive perché, in fondo, l’idea Ciononostante ci sono svariate te- certe e che risulta fosse stata fonda- stessa della rivolta contro la sover- stimonianze del fatto che gli stessi ta da Caio Aurelio Scauro, che nel chiante potenza romana affascina, gladiatori venissero impegnati qua- 105 a.C. allenava i combattenti im- oggi come in passato, tutti coloro che li addestratori dei soldati romani sul- piegati anche come addestratori dei ne vengono a conoscenza. Ma l’epo- le tecniche di combattimento corpo legionari. pea di Spartaco non migliorò le a corpo. Essere un gladiatore, quin- Svetonio, nel suo De Vita Caesarum, condizioni dei gladiatori, che rima- di, voleva dire accettare il rischio di scriveva che «a Capua c’era una sero, sempre, servi del loro lanista perire nell’arena, era una professio- nota scuola gladiatoria, composta da senza mai poter aspirare ad un ri- ne rischiosa ma che poteva anche soli schiavi di grande forza e statu- conoscimento della loro professione portare fama e ricchezze, a chi riu- ra, che venivano addestrati per dar da parte della società romana sino a sciva a padroneggiarla. vita a spettacoli cruenti, dove solo chi quando i giochi furono vietati. vinceva aveva la possibilità di so- pravvivere». Capua, la prima scuola I reperti rinvenuti negli anni nelle Pompei ed i suoi gladiatori dei gladiatori varie campagne di scavo sono ospi- Se a Capua nacque la prima scuola Capua era famosa quanto e forse più tati nel vicino Museo dei Gladiato- gladiatoria, a Pompei era presente di Roma nella pratica dei giochi ri, all’interno del parco archeologi- un’altra importante istituzione dedita gladiatorii. Una visita all’Anfiteatro co di Santa Maria Capua Vetere. Si all’addestramento di questi combat- Campano, secondo, per grandezza, sa, inoltre, che Capua divenne la sede tenti: la Casa o Palestra dei gladia- solo al Colosseo di Roma, trasmet- di una familia gladiatoria, gli “Iulia- tori. te il livello d’importanza raggiunta ni”, istituita pare dallo stesso Giulio Il rovinoso crollo del 2010 poteva dalla cittadina campana. La nomea di Cesare nel 49 a.C. cancellare uno degli esempi meglio Capua deriva anche dalla presenza e La scuola dei gladiatori di Capua è, conservati di questo tipo di centro di dallo sviluppo progressivo della fa- però, soprattutto famosa per la sto- addestramento. Se infatti le scuole mosa Scuola dei Gladiatori. L’edifi- ria della rivolta capeggiata dal tra- gladiatorie sorgevano vicino all’an- cio di cui rimangono pochi resti si ce Spartaco, che arrivò a sconfigge- fiteatro dove i propri atleti combat- trovava vicinissimo all’anfiteatro ed re più volte le truppe della repubblica tevano, queste erano generalmente era dotato di un’ulteriore arena di di- romana. La sua storia, ancora oggi, costruite favorendo la funzionalità ri- mensioni ridotte. Quella sammari- viene riportata in vita, periodica- spetto alla monumentalità e non tana è considerata la prima “scuola mente, da innumerevoli film e serie erano pensate per essere durature.

14 sabato 15 maggio 2021 La Palestra dei gladiatori, che si trova presso la Regio V del Parco ar- cheologico di Pompei, ha un ingres- so che si affaccia direttamente sul pe- ristilio: sulle colonne sono state ri- trovate tracce di graffiti fatti da gla- diatori; all'interno della casa si con- servano resti di decorazioni parietali in rosso ed altre, meglio preservate, che raffigurano figure femminili o di animali, oltre al triclinio dove si è ben mantenuta la pavimentazione a mo- saico. Il crollo del 2010 dovuto alle infil- trazioni d’acqua ha richiesto un am- pio intervento di restauro di molte delle sue parti durato fino al 2019. La palestra dei gladiatori del sito archeologico di pompei Grazie ai lavori eseguiti è stato scon- giurato il rischio di veder persa una graffiti che celebravano i gladiatori gue il Colosseo di Roma, di cui è una testimonianza diretta di un aspetto più famosi di questa scuola, testi- esatta riproduzione, e l’Anfiteatro della vita romana relativamente poco monianza del fatto che, per quanto Campano di Santa Maria Capua Ve- conosciuto. Se infatti si conosce bene l’attività del gladiatore fosse per tere. Quello di Pozzuoli è importante la passione per i giochi gladiatorii de- certi versi disprezzata, i combatti- per i suoi sotterranei che, ben con- gli antichi Romani, fino a poco fa non menti avevano un seguito immenso servati, hanno aiutato nello studio e si conosceva molto della vita quoti- tra la popolazione, soprattutto tra le nella comprensione delle tecniche diana di questi atleti in bilico tra la vita matrone. utilizzate per sollevare le gabbie e la morte ad ogni spettacolo. Negli delle belve feroci utilizzate negli ultimi anni, però, molti studi hanno spettacoli e anche delle scenografie potuto allargare le conoscenze sul L’Anfiteatro Flavio che venivano allestite per i vari mondo che circondava questi eccel- di Pozzuoli spettacoli che attiravano all’anfitea- lenti atleti ampliando le conoscenze Anche i Campi Flegrei hanno il tro tanti spettatori a volte per gior- in nostro possesso. loro anfiteatro. Si tratta del sito vi- nate intere. Nelle vicinanze della palestra di sitabile di Pozzuoli denominato An- In Campania quindi partendo da Pompei sono stati ritrovati anche vari fiteatro Flavio che per grandezza se- Capua, passando per Pompei e arri- vando a Pozzuoli si può compiere un lungo ed interessante viaggio nel mondo antico. Le numerosissime visite che ogni anno sono riservate a questi siti da turisti provenienti da tutto il mondo sono la migliore te- stimonianza dell’interesse che que- sto spaccato della vita quotidiana di Roma antica richiama ancora oggi. Inoltre la maggior parte dei reper- ti trovati in queste località è custo- dita presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la cui visita farà da completamento di un tour unico L’anfiteatro Flavio di pozzuoli al mondo.

sabato 15 maggio 2021 15

IN PRIMO PIANO Paolo Giulierini

“Abbiamo cercato la dimensione umana nella vita del gladiatore”

Intervista di Giovanni Gaudiano La mostra aperta al pubblico al Photo di Pietro Mosca

MANN è visitabile partendo dal enti l’aria che vibra, lo senti questo suono, è la folla. Lì fuori nell’arena, dove il sole brucia la Salone della Meridiana. È un evento «S sabbia, la folla che ci chiama. Avevamo il co- atteso e rinviato per la situazione raggio e la forza, la fama e l’onore. Abbiamo combattu- to e lottato, abbiamo vissuto per mostrarvi il volto sot- sanitaria. Il direttore racconta le to l’elmo, il cuore oltre il ferro. Qualunque cosa accada solo insieme ce la faremo. Solo uniti vinceremo». sensazioni, la ricerca, il lavoro di un Sono le parole dello spot sulla mostra dedicata ai gladiatori dal MANN diretto da Paolo Giulierini. allestimento che ha impiegato 50 La coinvolgente voce di Luca Ward, accompagnata dal- la musica di Antonio Fresa per la regia di Lucio Fioren- addetti per mostrare ai visitatori il tino, introduce il visitatore in un mondo che conserva il suo fascino, il suo alone di mistero sempre più diradato volto nascosto di questi mitici dagli studi che hanno permesso di comprendere molto del- la vita di questi atleti più che eroi del passato. personaggi che attraverso i loro La Campania ha una sua centralità ben precisa nella sto- oggetti non appaiono poi così ria dei gladiatori e la conserva proprio grazie a questa mo- stra che simbolicamente inaugura la stagione dei gran- lontani dalla vita di tutti i giorni di eventi nella nostra città. Una partenza ritardata dal ne- mico invisibile che con perseveranza e lucidità sarà bat-

sabato 15 maggio 2021 17 tuto. Dell’imperdibile mostra, della sua realizzazione, del suo significato e dei programmi per l’immediato futuro del MANN ne parliamo con il suo vulcanico ed empati- co direttore Paolo Giulierini, l’uomo venuto da Cortona, che da quasi sei anni si occupa con un’evidente passione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La prima domanda è riservata alla sensazione, al- l’emozione che probabilmente avrà provato nel mo- mento in cui ha saputo che finalmente con la ria- pertura il lavoro fatto sarebbe stato visibile al pub- blico… «Ho pensato in primo luogo a quante volte noi tutti dava- mo per scontati certi processi. Non mi riferisco solo al pubbli- co che affollava il museo ma alla possibilità di relazionarsi con le persone tenendo sempre aperto il museo e quindi alla fortu- na che avevamo avuto prima e che in qualche modo non ave- tare dopo quasi cinquant’anni le armi dei gladiatori al com- vamo considerato. Poi ho provato un grande entusiasmo per- pleto nel museo di Napoli perché viaggiavano in tutto il mon- ché lavorare per il pubblico fisico non è come lavorare per il pub- do e non trovavano pace proprio nel luogo natio e questa mo- blico digitale al quale noi teniamo senz’altro, però un abbrac- stra, tengo a dirlo, è anche la prolusione all’allestimento defi- cio, un sorriso da vicino ripaga tanti anni di lavoro». nitivo delle armi che poi resteranno nella nuova sezione pom- Quanto tempo e quante persone impiega in genere l’al- peiana del museo. Inoltre c’è stato un incontro molto suggesti- lestimento di una mostra così curata e particolare vo con gli amici di Basilea, con i quali abbiamo lavorato ad come questa dei gladiatori? altre mostre, che ci hanno suggerito un taglio nuovo, cioè quel- «Il progetto scientifico in questo caso è nato tre anni fa per- lo di affrontare il tema dei gladiatori dal profilo di chi stava ché la mostra fa parte di un’operazione realizzata insieme al dietro la maschera, dietro l’elmo e quindi di partire dalla di- museo di Basilea dove abbiamo tenuto una prima esposizione mensione intima. Perciò non più la celebrazione della macchina nel 2019 che ha preceduto quella allestita qua al MANN. A imperiale del consenso, dello spettacolo ma il dramma di chi era Napoli abbiamo iniziato a lavorare nel mese di febbraio ed ab- stato portato via dalle proprie terre, era stato schiavizzato, era biamo concluso la preparazione in due mesi con circa 50 per- stato costretto a lottare per la propria libertà». sone, tra pubblico e privato, che hanno lavorato alla mostra». Quindi un punto di vista innovativo, cercando una di- Come nacque l’idea di realizzare una rassegna su que- scontinuità con quanto mostrato negli anni? sta parte della vita di Roma antica che sicuramente «Sì. Abbiamo cercato di entrare in una dimensione uma- era ritenuta importante viste le grandi costruzioni che na che ci avvicinasse molto di più a quegli uomini senza far- possiamo ancora ammirare e il rilievo che si dava al- ci attrarre solo dalle figure leggendarie come Spartaco che per l’attività nelle arene? certi versi sembrano inarrivabili. È stato un modo per sentir- «Prima di tutto avevamo avvertito l’esigenza di ripresen- ci più vicini, come in un portale temporale, a quei guerrieri che combattevano e soffrivano come noi». L’accostamento con i nostri stadi è semplice anche se gli epiloghi di quelle rappresentazioni erano mol- to diversi. Quale punto di contatto si può comunque trovare tra l’attività dei gladiatori ed una qualunque attività sportiva all’aperto contemporanea? «Dobbiamo pensare che il mondo antico trascurava anche nel raccontarlo la fase di preparazione atletica di questi per- sonaggi che erano in primis dei grandi atleti che si formava- no fisicamente e poi in seconda battuta venivano addestrati an- che militarmente ed addirittura erano alimentati come gli atle- ti di oggi, con una dieta particolare a base di legumi e cerea- li e quindi molto ben bilanciata con proteine vegetali e carboidrati.

18 sabato 15 maggio 2021 ne ed ho accostato questa situazione a quella che abbiamo vis- suto con il Covid con tanti ammalati deceduti che non hanno neanche potuto avere l’estremo saluto da parte dei propri fa- miliari». Con il suo lavoro che ha portato in questi anni gran- de attenzione attorno al MANN è anche riuscito ad attivare una fattiva collaborazione con la direzione del Colosseo di Roma. Quanto ritiene sia importante per la cultura, i suoi siti e le sue attività fare sistema? «È fondamentale soprattutto in Campania che ha il privi- legio di avere un’enorme potenzialità con tanti siti di natura archeologica e storico-artistica. Il problema che c’è in questa re- gione, come un po’ in tutta l’Italia, è che spesso essendoci ge- stioni variegate, dovute alla diversa appartenenza dei musei (diocesi, comuni, regioni), si finisce per fare sistema tra con- Questi elementi ci avvicinano molto alla preparazione atleti- sanguinei, quindi per esempio gli statali con altri statali o gli ca di oggi che è estremamente rigorosa. Poi sul fronte dello spet- enti locali con altri enti locali, un atteggiamento che non in- tacolo evidentemente essere gli idoli delle folle e beniamini del- teressa al turista ed è dannoso. Lo sforzo che quindi abbiamo le matrone ricorda tantissimo quello che succede oggi con i gran- voluto fare allestendo questa mostra è stato quello di legarci con di calciatori. Faccio un esempio per tutti, un grande calciato- re come Totti è stato definito il “gladiatore di Roma” ripor- tando in qualche maniera in vita il ricordo di quegli uomini. Devo dire a questo proposito che noi vorremmo invitarlo qui per mostrargli l’esposizione». Avete cercato di raccontare la vita del gladiatore fuo- ri dall’arena, quella meno nota. Allestendo l’esposi- zione c’è stato un reperto, una storia che l’ha colpi- ta particolarmente? «Sono rimasto molto impressionato dagli scheletri che pro- vengono da York ed in particolare da quello che risulta essere stato decapitato. Chi non aveva mezzi in quel periodo era de- stinato dopo la morte alla fossa comune, all’anonimato. In que- sto caso si trattava di prigionieri di guerra o schiavi provenienti Santa Maria Capua Vetere, Pozzuoli e ovviamente Pompei in da popolazioni che vivevano al nord del Vallo di Adriano. Mi Campania ma anche con il Colosseo che sta al di là della re- ha quindi colpito il fatto che fossero dei beniamini delle folle e gione. Bisogna uscire da un’impostazione tutta italiana divi- che poi finivano per scomparire nella più completa desolazio- sa per quartieri, per comuni, per province perché al visitatore interessa come elemento prevalente la cultura ed il patrimonio e non chi lo gestisce». I gladiatori e la meridiana. La vita di questi uomini che combattevano per il pubblico, la gloria e la libertà. L’accostamento con la sala della collocazione non cre- do sia stato del tutto occasionale. «Il tempo scandito dalla meridiana allegoricamente si col- lega alle attività gladiatorie. Era necessario in quel mondo fare tutto in fretta, la carriera era molto breve, simile a quella de- gli atleti di oggi, spesso afflitta da infortuni. Mi riferisco al tem- po sia inteso come kronos, ovvero dimensione temporale, che come chairós, il momento propizio, perché entrambi gli aspetti inci- devano sulla vita di queste persone dell’antichità che potevano

sabato 15 maggio 2021 19 vincere, raggiungere la gloria oppure soccombere». zioni che lo hanno solcato e sono vissute grazie alla Ora che la mostra sui gladiatori è partita, il MANN, sua presenza adesso non staremo parlando o la voglia il direttore Giulierini stanno già pensando e pro- di riportare in primo piano il concetto di bellezza che grammando il prossimo futuro? a volte sembra non appartenere più tanto alla nostra «Sì. Le iniziative per riuscire devono essere programma- società? te uno, due anni prima. Oltre, quindi, alla presentazione nel feb- «L’occasione è stata una sorta di risposta al Covid, quasi braio 2022 della sezione tecnologica pompe- una sfida. Se non possiamo viaggiare, ho iana negli ambienti destinati vicino all’Au- pensato che lo avremmo fatto con la fanta- ditorium, abbiamo già in mente delle mostre sia. Il luogo non poteva che essere il Museo spettacolari. Nel corso del 2022 ce ne sarà una Archeologico sia per la centralità di Napo- dedicata ai Nuragici con un confronto tra la li nel Mediterraneo e sia perché il MANN Campania dell’età del bronzo e i Nuragici sar- senza alcun dubbio è il più grande museo di di, poi avremo un’altra mostra dedicata al- archeologia classica al mondo. Qui si trovano l’Impero di Bisanzio collegata anche alla Na- conservate le premesse di tutte le vicende che poli bizantina e poi chiuderemo il 2022, spe- sono accadute nel Mediterraneo e quindi tren- ro con il botto, con la grande mostra dedicata ta oggetti ci hanno portato a realizzare iti- ad Alessandro Magno ed alla via delle In- nerari che legano la Cina, l’India con il no- die, porteremo di fatto il re macedone oltre stro mare che è una sorta di laboratorio al- la battaglia di Isso rappresentata nel mosaico l’interno del quale le civiltà si succedono, si che fa parte della nostra collezione». compongono, si fondono e danno luogo diciamo Ho tenuto per ultima una domanda così a nuove forme culturali. Il messaggio è sul suo libro “Stupor Mundi. Storia quello di non aver paura del diverso, basta pen- del Mediterraneo in trenta oggetti”. sare che anche i Greci allorquando hanno crea- Qual è il filo logico che l’ha convin- to la Magna Grecia apparvero alle popola- ta a scrivere questa storia attraversando i tempi. La zioni del tempo come diversi. Il messaggio conclusivo è che non considerazione che gli oggetti del passato ci parla- bisogna mai avere paura della diversità e di ciò che non cono- no, il pensiero che senza il nostro mare e le popola- sciamo».

20 sabato 15 maggio 2021

STORIE DALL’ARENA “Al mio segnale scatenate l’inferno”

Un mondo affascinante sul quale si continua a studiare alla ricerca di informazioni che possano arricchire la conoscenza di questi La ricostruzione dell’anfiteatro Campano atletici e coraggiosi combattenti di Santa maria Capua Vetere esposta al mann Servizio di Paola Parisi eggendo il titolo non si può fare a meno di ripete- gno chiamato rudis, che di fatto gli consegnava la libertà. L re il tormentone di questo film epocale quasi Sono noti diversi casi nei quali il combattente abbia decli- come un mantra e l'immaginario collettivo non può nato la generosa offerta per due motivi fondamentali. In pri- assolutamente esimersi dal materializzare il viso di Russell mis perché i combattimenti, solo in minima parte, si con- Crowe (per le rappresentanti del gentil sesso non sarà cer- cludevano con la morte. I gladiatori erano molto ammira- tamente un sacrificio!). ti dal pubblico, che certamente avrebbe voluto rivedere nel- l’arena anche quelli usciti sconfitti, ma che si erano battu- ti con onore e poi, particolare da non trascurare, ogni gla- Chi era il gladiatore diatore aveva un costo molto elevato da risarcire al lanista Il gladiatore era un particolare lottatore dell'antica Roma. (proprietario o istruttore di una scuola per gladiatori nel- Il nome deriva da gladio, la spada d'ordinanza del legiona- l'antica Roma), e da parte degli organizzatori dei giochi. In rio romano passata in uso anche ai lottatori. Essi trascina- secondo luogo, un gladiatore vincente avrebbe guadagna- vano nelle arene di tutto l’impero migliaia e migliaia di spet- to cifre esorbitanti, addirittura superiori a quelle di un va- tatori, che li rendevano delle vere e proprie celebrità. Qual- loroso generale, per cui è ovvio pensare che un combattente cuno li ha equiparati ai nostri contemporanei e più famosi volesse continuare ad accumulare le possibili enormi for- giocatori di calcio (il paragone in parte regge... soprattut- tune. to se si pensa alla par- te economica). Quasi tutti erano prigionie- I più famosi combattenti dell’arena ri di guerra, crimina- Ma chi erano i più famosi gladiatori di Roma? A differen- li o schiavi, ma in al- za dei calciatori essi non si trovavano in edicola con le fi- cuni casi potevano es- gurine, ma grazie agli archeologi che hanno ritrovato graf- sere semplici uomini fiti che raccontano le loro gesta in terre lontane come Gran liberi che intrapren- Bretagna, Francia ed Ungheria ci sono arrivate notizie di devano questa carrie- quelli che erano i fuoriclasse dell’arena. Gli scontri nell’arena ra per i grandi gua- erano l’attrazione principale dell’Impero romano. Uomini, Una pittura raffigurante dagni che garantiva e talvolta anche donne, entravano nell’anfiteatro per pren- un momento di lotta con un enorme (purtroppo non si vive der parte ai combattimenti contro altri gladiatori o perfi- leone di Carpophorus di sola gloria). Dopo no contro fiere feroci. In questo ultimo caso i combattenti una lunga serie di vittorie o una carriera particolarmente dell’arena venivano chiamati bestiarii. Carpophorus, il più buona il gladiatore in questione otteneva il bastone di le- famoso in assoluto di questa specialità, non solo addestra-

sabato 15 maggio 2021 23 va questi pericolosi animali ma li affrontava nell’arena. Du- rante la sua migliore performance si narra che ne avesse fron- teggiati ed uccisi almeno venti. Secondo Marco Valerio Mar- ziale, poeta romano comunemente ritenuto il più importante epigrammista, Carpophorus avrebbe potuto combattere con- tro la Chimera ed il Toro di Creta contemporaneamente. Sfortunatamente non esistono altre notizie su questo campione né tantomeno la data e la causa del suo decesso. Ci auguriamo che sia morto di vecchiaia ed in vetusta età. La storia ci parla anche di Prisco e Vero, due gladiatori che vissero durante l'impero di Vespasiano e Tito. Prima di scen- dere nell’arena, essi non avevano idea di chi fosse il loro av- versario. Rimasero di sasso quando scoprirono di doversi sfidare tra di loro e combattere fino alla morte. Visto che i due erano grandi amici, diedero vita ad uno spettacolo epi- co che durò per diverse ore. Entrambi combattevano con solo uno scudo e una spada. A metà battaglia l’imperatore Tito ordinò ai due di continuare a combattere senza gli scu- di. Ad un certo punto, per rispetto reciproco, entrambi mi- sero a terra le loro spade e continuarono a combattere a mani nude. Prisco e Vero, entrambi feriti ed esausti, diedero vita ad uno scontro memorabile. L’imperatore Tito dichiarò en- trambi vincitori donando il rudis come simbolo della libertà Kirk Douglas nel famoso film del 1960 acquisita. Questo è l’unico caso che si conosca in cui non vi dedicato a Spartaco da Stanley Kubrick siano stati né vincitori né vinti. Non si sa cosa sia accadu- to ai due dopo quella battaglia ma quello scontro fu il più Spartaco, il trace che sfidò Roma famoso e documentato di sempre. Magari poi avranno li- Ma colui che non conosce uguali e la cui fama si perde nel- tigato per una donna... o per chi doveva pagare da bere. Suc- la notte dei tempi è Spartaco. Originario della Tracia, è sta- cede! to il capo di una ribellione di schiavi in Italia. Dopo aver riu- nito decine di migliaia di schiavi ribelli e non solo in un vero e proprio esercito, il trace porterà avanti una guerra per la libertà contro la Repubblica romana, che viene ricordata come Terza Guerra Servile. Egli non fu solo un gladiatore, ma per alcuni anche il primo “guerriero marxista” della storia. Infatti, Karl Marx in una lettera al suo amico Engels lo de- finì così: «Spartaco è l'uomo più folgorante della storia an- tica. Un grande generale, un personaggio nobile, veramente rappresentativo del proletariato dell'antichità». Sembrerebbe inoltre che le spoglie di Spartaco non siano mai state reperite, ma resta comunque il fatto che egli fu un uomo che com- batté valorosamente ribellandosi alla schiavitù. Ci volle l’in- tervento di Marco Licinio Crasso (colui che poi con Cesa- re e Pompeo costituì il primo triumvirato) per sedare la ri- volta. La cinematografia ha onorato non poco questo eroe. Un primo e doveroso grazie va, senza ombra di dubbio, a Stanley Kubrick e Kirk Douglas. Successivamente anche le serie TV hanno contribuito alla diffusione del suo mito, an- Il campione di Capua a cui ha prestato il volto ed il fisico nella serie televisiva l’attore britannico andy Whitfield che se hanno tralasciato spesso di raccontare con rigore quan- deceduto per malattia nel 2011 to fosse accaduto realmente.

24 sabato 15 maggio 2021

TESTIMONE DEL TEMPO

di Mimmo Carratelli

Napoli e Fiorentina le due vite di Pesaola

i spargeva la voce che Pesaola voleva mangiare ci con il tuo cuore. Dovunque sono andato, ci sono an- una pizza e nell'ultima sua casa in via Manzoni, dato col cuore. Ma il mio cuore è stato sempre qua, a Na- S che affacciava su Fuorigrotta e sullo stadio San poli». Paolo, arrivavano sette pizzaioli con sette pizze perché Me lo spiegò per filo e per segno. «Napoli è stato amo- tutti volevano vedere il petisso e fare due chiacchiere con re a prima vista. È stata subito la mia città. Bella da riem- lui. pire il cuore. Sono di Avellaneda, alla periferia di Buenos Questo succedeva nei suoi ultimi anni quando riusciva ap- Aires. Napoli è come il quartiere della Boca a Buenos Ai- pena a muoversi perché il fumo gli aveva un po' troppo res. Colori, gente, chiasso, allegria, favola. Ma qui c'è il complicato la vita e se ne stava su un tronetto, una se- mare e là c'è solo un canale, il Riachuelo. A Napoli non dia con tutti i conforti realizzata da Rodriga, la badante ti senti mai solo. Se hai bisogno di un aiuto, di una mano, romena che lo amava come di qualcosa, hai la sensazio- un fratello e che è stata il Pesaola e Confucio ne che non sei solo. A Napoli suo formidabile sostegno Le sue massime mi sono non conosci la solitudine fino al giorno in cui il pe- servite. Senti questa: do- della vita». tisso non ce la fece più, a vunque tu vai, vacci con il Mi disse ancora: «Dice Con- due mesi dal compiere 90 tuo cuore. Dovunque fucio: scegli un impiego che anni. sono andato, ci sono an- ami e non dovrai lavorare Ho amato Bruno Pesaola dato col cuore. Ma il mio mai un giorno nella tua vita. perché era il cuore più “cuore è stato sempre qua, È quello che ho fatto. Un’al- grande, generoso e leale a Napoli tra non l’ho capita bene. È nel mondo del pallone e quella che dice: non conta il perché raccontava il calcio come una favola. Tutto era fan- colore del gatto, conta che acchiappi il topo. Trapattoni tastico come lo raccontava Bruno Pesaola, il napoletano l’ha detta meglio: non dire gatto se non l’hai nel sacco». nato casualmente a come gli piaceva esse- Senti, Confucio, ma tu che allenatore sei stato, gli chie- re definito. Il suo cuore era azzurro come le maglie del si. Napoli alle quali dedicò gran parte della sua vita, 240 par- «Un allenatore psicologo. Nello spogliatoio fingevo di es- tite da giocatore e 27 gol, 286 partite da allenatore. sere incazzato, lavoravo di psicologia. Ma sapevo usare Un giorno mi sorprese parlando di Confucio. «Le sue mas- anche il pugno di ferro. Ci ho marciato con lo spagnolo sime mi sono servite. Senti questa: dovunque tu vai, vac- e ho finto di non sapere l’italiano. Così potevo dire qua-

26 sabato 15 maggio 2021 lunque cosa e mandare qualcuno a quel paese. Poi dice- vo: perdoname, me sono sbaliato». Si gioca Fiorentina-Napoli. Il petisso un giorno se ne andò dal Vesuvio sull'Arno. Ma non fu una cosa semplice, fu maledettamene complicata. Fatto fuori dal Napoli, Pesaola allena a Firenze. È il 1968- 69. E allenò due squadre, proprio così. Lo chiamavano da Napoli, la squadra azzurra stava andando male, tre sole vittorie dopo sedici giornate. Intanto, con la Fiorentina il petisso era al secondo posto. Mi raccontò: «Mi chiama Ferlaino e mi chiede che cosa deve fare. Era diventato presidente da un mese e aveva cacciato Chiappella. Gli dico di mettere in panchina Di Costanzo che era stato il mio vice per quattro anni. Fac- cio la formazione del Napoli ogni domenica. Dico a Di Costanzo di stare I due capitani di napoli e Juventus pesaola e Boniperti Pesaola e la città tranquillo. L’an- e l’arbitro Jonni di macerata nella gara d’inaugurazione Napoli è stato amore a dello vinta dagli azzurri no dopo sarei prima vista. È stata subito per 2-1 il 6 dicembre del 1959 tornato a Napoli la mia città. Bella da riem- e avrebbe lavo- pire il cuore. A Napoli non rato ancora con ti senti mai solo. Se hai bi- me. Telefono a sogno di un aiuto, di una Juliano e agli al- “mano, di qualcosa, hai la tri giocatori di- sensazione che non sei cendogli che sarei solo. A Napoli non cono- tornato al Napo- sci la solitudine della vita li a fine campio- nato. A Firenze veniva Dario Angelini, che Ferlaino ave- va assunto nel Napoli per i contatti col Palazzo, e gli do la formazione con cui il Napoli dovrà giocare domenica dopo domenica. La squadra si riprende. Ferlaino mi chia- ma e mi dice che Di Costanzo pretende il contratto per il campionato successivo. Che faccio? Mi chiede Ferlai- no. Gli dai un bel calcio e richiami Chiappella, gli rispondo. Io non so ancora che vincerò lo scudetto a Firenze. E vo- glio tornare a Napoli. Mi brucia d’essere stato cacciato dopo lo storico secondo posto. Poi vinco lo scudetto con la Fiorentina e il mio ritorno a Napoli si complica». Perché Pesaola aveva sempre Napoli nel cuore. Mi dis- se che lo scudetto vinto a Firenze, lontano da Napoli, non valeva gli anni in cui aveva riportato il Napoli in . «Quelli sono i miei scudetti. Due volte ho riportato il Na- poli in serie A e ho vinto la prima Coppa Italia della sto- ria azzurra e sono arrivato secondo come non era capi- tato a nessuno». Ed ecco la complicazione come me la raccontò il petis- so: «Vinco lo scudetto con la Fiorentina e Boniperti mi vuole alla Juventus. Mi offre 60 milioni l’anno, il doppio di quanto dava agli allenatori bianconeri, ma era la metà

sabato 15 maggio 2021 27 di quanto prendevo alla Fiorentina. A Firenze, guadagnavo quanto Herrera a Milano. Lascio perdere. Gualtiero Za- netti, mitico direttore de La Gazzetta dello Sport, che dava del lei a tutti, ma a me dava del tu, gli ero simpatico, par- la con Fraizzoli perché mi chiami all’Inter e invita il pre- sidente della Fiorentina, Baglini, a lasciarmi libero». Straordinario Pesaola. Allena la Fiorentina, lo vuole la Juventus, potrebbe andare all'Inter, ma lui vuole torna- re a Napoli. Ne nasce un guazzabuglio. «Con Gualtiero ci conoscevamo dai tempi in cui gioca- vo nella Roma e lui lavorava nella Capitale. Filavamo la stessa donna, solo che il filo lo vinsi io. E alora... Viene fuori che voglio lasciare la Fiorentina. Che cosa avrei po- tuto fare di più a Firenze dopo lo scudetto? La Coppa dei Campioni, sì, bella, ma fremo per Napoli. Andiamo in tre- no a giocare Catania-Fiorentina. Siamo nel vagone ri- storante e chi mi mettono vicino? Indro Montanelli. Ave- vano organizzato tutto alla perfezione per farmi rimanere I festeggiamenti per lo scudetto alla Fiorentina a Firenze. Mon- nella stagione 1968-69 tanelli mi fa: ho L’allenatore psicologo saputo che lei Sono stato un allenatore vuole lasciare la psicologo. Nello spoglia- Fiorentina, non toio fingevo di essere in- lo faccia, altri- cazzato. Ci ho marciato menti faccio scri- con lo spagnolo e ho finto vere due articoli di non sapere l’italiano. sul Corriere della “Così potevo dire qualun- Sera e lei dovrà que cosa e mandare qual- scapparsene in cuno a quel paese. Poi Argentina. Il più dicevo: perdoname, me grande giornali- sono sbaliato sta italiano mi Durante un allenamento della squadra viola dice questo. Madonna! Io avevo avvisato la Fiorentina del il petisso con amarildo, merlo, De Sisti e rizzo contatto con Ferlaino per il mio ritorno a Napoli. Devo tornare, dico, ho tanti affari da curare laggiù. Dico a Fer- laino che torno a Napoli a una condizione: gli acquisti di Domenghini e Mazzola, che all’Inter avevano problemi, mi ero informato bene, più Amarildo che avrei portato dalla Fiorentina. Giochiamo a Torino la penultima par- tita di campionato, vinciamo 2-0 e la Fiorentina è già cam- pione d’Italia, il Milan non può più raggiungerci. Da To- rino scendo direttamente a Napoli. Avevo casa all’Are- nella, settimo piano. Viene Ferlaino. Allora, ingegnere, gli dico, li ha presi i giocatori che avevamo concordato? Lui dice di no. Dice che l’Inter per Mazzola e Domen- ghini gli ha chiesto in cambio Zoff e Juliano e non se l’è Uno dei tanti ritorni di pesaola alla guida del napoli. sentita di fare il cambio. Allora gli dico che il nostro pre- In foto con gli azzurri Catellani, Vinazzani, contratto non vale. Lui si altera e mi minaccia di renderlo Speggiorin, Chiarugi e armidoro pubblico sputtanandomi. Io gli dico che ha cinque minuti

28 sabato 15 maggio 2021 di tempo per prendere l’ascensore e andarsene, altrimenti Amarildo e Rogora erano gli anziani, sulla trentina. Gli lo butto dal settimo piano. Lui se ne va e io mi sento male. altri giovanissimi. Chiarugi aveva 21 anni e faceva il gal- Svengo. Chiedo aiuto agli amici del palazzo. Li chiamo letto. Dribblava anche l’erba. Dovevo domarlo. Un gior- per telefono perché vengano a darmi una mano, non sto no incontro Lo Bello, il grande Concetto, che mi fa: hai bene. Io sono nella peste. Ho il con- una buona squadra, ma di’ a quei due tratto con la Fiorentina e l’accordo di non rompere ‘a minchia. Quei due con Ferlaino. Rischio due anni di erano Amarildo e Chiarugi. Glielo squalifica. Vado a Roma per la festa dico ai due di stare attenti con gli ar- di fine campionato e devo ritirare il bitri, di non protestare e fare sce- premio per lo scudetto. Ci sono tut- neggiate perché possiamo andare ti, c’è la crema del calcio. C’è il pre- lontano. Avevo dodici titolari e sei ri- sidente della Spal che mi adora. C’è serve. Li convinco che sono tutti for- Antonio Ghirelli. E si parla della mia ti. De Sisti, 25 anni, muoveva la situazione. E si parla, si parla, ne par- squadra. C’era qualche altro galletto. lano tutti, e tutti vogliono salvarmi Merlo, 22 anni, perfetto sino alla tre- dalla denuncia di Ferlaino. Totò Ghi- quarti, gli mancava il colpo finale. Di- relli mi dà una grossa mano. Artemio fesa di ferro. Rogora era un mastino. Franchi, presidente della Federcalcio, Brizi uno stopper duro ma elegante. dice che non farà niente a patto che Ferrante, 23 anni, un battitore libe- resti alla Fiorentina. Il presidente vio- ro, fortissimo nel gioco aereo. A cen- la Baglini mi voleva bene. All’inizio trocampo Ciccio Esposito, 20 anni, Il petisso con il suo famoso no, per via che non facevo giocare cappotto portafortuna di cammello sempre in movimento. Avrebbe voluto Chiarugi, il suo pupillo. fare il regista della squa- Rimango a Firenze altri dra. Ma c’era il Picchio, il due anni». Picchio De Sisti. Am- Ma non furono mai rose, mansii anche Esposito. Il viole e fiori. Proprio no, mi vero problema era Chia- raccontò Pesaola. «Arrivo rugi, pisano come il pre- a Firenze e avevano ven- sidente Baglini, industriale duto Albertosi, Brugnera dell’inchiostro. Mordeva il e Bertini che era il più for- freno, voleva giocare sem- te di tutti i mediani. Al- pre. Il pubblico era dalla bertosi e Brugnera erano sua parte ed era il pupil- andati al Cagliari. Bertini lo del presidente. A me i all’Inter. Non c’erano pro- Lo striscione dei tifosi del napoli dedicato a Bruno pesaola pupilli non sono mai pia- grammi di scudetto a Firenze. Promuovo in prima ciuti. Lo metto fuori squadra facendo giocare Rizzo che squadra Superchi che aveva fatto la riserva di Alberto- aveva buona tecnica e un gran tiro. Mi sparano a zero. si giocando solo sette partite in tre anni. Volevano cedere Ma vinco io. Chiarugi freme e quando lo vedo che sta per anche Amarildo che aveva contro i dirigenti e la stam- esplodere lo metto dentro. Fece la differenza, volammo pa. Dicevano che era intrattabile. Li verso lo scudetto. Battemmo la Ju- convinco a tenerlo e convinco so- Pesaola e gli scudetti ventus in casa e fuori. Stesso tratta- prattutto la terribile sorella di Ama- Questi sono i miei scu- mento all’Inter. Due vittorie anche rildo che gli faceva da manager. Fu detti: due volte ho ripor- contro il Napoli». strepitoso. Attaccava, rientrava, face- tato il Napoli in serie A e Lo scudetto a Firenze, ma vuoi met- va l’ultimo passaggio, un artista e un ho vinto la prima Coppa tere le promozioni in A col Napoli e gran lavoratore. E in attacco avevamo Italia della storia azzurra quelle salvezze conquistate col cuo- un furbone come Maraschi che mi fece e sono arrivato secondo re in gola? Napoli e il Napoli erano 14 gol. Era una buona squadra, ma “come non era capitato a la sua vita, caro indimenticabile pe- non sapevo dove poteva arrivare. nessuno tisso.

sabato 15 maggio 2021 29

RICORRENZE

Ferlaino 90

embra ieri che sul prato dell’allora San Paolo rario e spregiudicato. Alla velocità ha sempre accoppiato sgambettava con lieve eleganza, scioltezza ed il la classica dualità rappresentata dalle belle donne, S solito sorriso stampato sul volto Diego Armando quelle che con i motori formavano il ritornello che ter- Maradona. La calda notte di quell’estate nella quale ar- minava con “gioie e dolori”. E poi il calcio, lo stadio, i rivò la notizia diffusa da tutte le televisioni libere par- tanti campioni portati in maglia azzurra. tenopee resterà indimenticabile. L’ingegnere aveva capito, dopo una serie di tentativi che Non c’erano i telefonini, né Sky dove trovare un’im- avevano portato la squadra a sfiorare il colpaccio, mediata conferma. Telefonate convulse, voci assonna- come funzionava il mondo del calcio. Per vincere biso- te e risposte incredule. gnava farlo dentro e fuori dal campo ed allora subito dopo Il presidente Corrado Ferlaino, coadiuvato da Antonio l’arrivo di Maradona era arrivata la stagione di Italo Al- Juliano ed il compianto Dino Celentano, aveva realizzato lodi, interrottasi bruscamente per un malore in una ca- un piccolo capolavoro: portare in maglia azzurra il più mera d’albergo, e poi quella dell’astro nascente Lucia- grande giocatore che mai abbia calcato l’erba di tutti gli no Moggi, il ferroviere, come lo chiamava con la sua in- stadi del mondo. dimenticabile parlata . Martedì 18 l’ingegnere Ferlaino compirà 90 anni leg- Bisognava che il Palazzo non fosse ostile, che si adattasse germente in anticipo sui 95 anni che il Napoli festeg- all’idea che lo scudetto potesse scendere sotto la linea gerà ad inizio agosto. di demarcazione rappresentata dalla Capitale. E fu così È un giovanotto l’ex presidente rispetto alla società che che con un sorriso amaro, ma sempre in stile Juve, l’av- ha guidato per 24 anni con la determinazione di arrivare vocato Agnelli dichiarò che la sua squadra si era distratta alla conquista dello scudetto. e che il Napoli ne aveva approfittato. Eugenio Scalfari negli anni ’80 coniò per Giuliano Ama- Auguri presidente. Auguri ingegnere. In anticipo di po- to il soprannome “il Dottor Sottile” che faceva riferimento chi giorni. Auguri sentiti. Lei un posto per sempre nel- all’acume dell’uomo politico accompagnato da un’ap- la mente e nei cuori dei tifosi napoletani l’ha conquistato parente gracilità. Quell’espressione calzava a pennello da tempo e sarebbe piacevole rivederla allo stadio per anche per Corrado Ferlaino. festeggiare un nuovo successo. Sarebbe da parte di tut- Correre in auto in gioventù la sua passione. Era teme- ti doveroso invitarla. G.G.

sabato 15 maggio 2021 31

COPERTINA Osimhen o Usain-mhen

Una crescita annunciata che già si intravede ed un investimento costoso ma a rendita garantita firmato Aurelio De Laurentiis che lo ha messo al centro del nuovo progetto. Su di lui hanno puntato forte il d.s. Giuntoli e lo stesso Gattuso

Servizio di Francesco Modugno*

h sì men! Sissignori. cessioni dentro. Per una ventina di mio di solidarietà. O È lui l’uomo giusto. E il Na- milioni totali di cartellini: ceduti al Insomma, 48 milioni e 759 mila poli mai ha avuto dubbi. Ne- Lille Manzi, Palmieri, Liguori e euro versati in 5 anni e senza nem- anche quando c’era chi gli faceva i Karnezis; che non è che avessero meno dover presentare la fidejus- conti in tasca e in bilancio c’era il se- chissà quale mercato, soprattutto sione. Il prezzo giusto. gno meno. Settanta più dieci di bo- non a certe cifre. E il Lille ha paga- I conti veri. I conti di Osimhen. Che nus di valutazione, vero. Ma quattro to il 5% Uefa e 1 milione 250 del pre- tornano – eccome se tornano – adesso che lo vedi giocare. Una furia. Energia e potenza. Ma pure prepotenza quando ti scatta alle spalle e non lo prendi più. Veloce come un fulmine; aspettandone sem- pre il tuono. In sprint supera siste- maticamente i 35 kmh. Bolt, per in- tenderci, i suoi 100 da record li ha fatti a 37,5 di media. Usain-mhen. Un po’ Bolt un po’ Osi.

Un’iradiddio quando si abbatte. E pure quando si rialza. Perché di botte ne ha prese in questo anno ma- ledetto. Un accidenti dietro l’altro

sabato 15 maggio 2021 33 che ne ha messo in crisi la serenità, lefonate continue. gliatoio. la tenuta. Ma mai la voglia. Una spal- Trattative serrate, lunghe. Up e Anche Koulibaly e Mertens hanno la rotta. I nervi del braccio recisi. La down. Accelerazioni e stop improv- fatto la loro parte. L’hanno chiama- mano bloccata. E il Covid, preso in- visi. Cambi di procuratore e di sede. to, rasserenato. Gli hanno raccontato genuamente; travolto dai balli mo- Aliscafi presi all’improvviso. Giochi di Napoli e del Napoli. La città, i co- strati sui social, ma ancor più dal- al rialzo e intromissioni. E anche lori, l’anima di un popolo che del raz- l’affetto della famiglia, da riti e tra- zismo ne è spesso e solo vittima. Di- dizioni locali che sono simbolo di scriminato. E che combatte l’igno- buon auspicio. Tutto insieme. ranza con la dignità dei sentimenti Anche quel brutto colpo alla testa a migliori. Bergamo. Lo shock e la paura. E il Osi ha capito. riposo forzato. Osimhen uomo e calciatore. Un bambinone quando lo vedi sor- Mesi terribili. Depressione fisiolo- ridere con le maglie larghe dei gio- gica, mentale e atletica. Scarico, in catori NBA. tutti sensi. Quando è tornato non po- Tutti volevano Osimhen. teva essere lui. De Laurentiis deciso a spende- E ora, a guardarlo correre forte, ap- re; lui che mai è timoroso di- pare evidente. nanzi al costo dei cartelli- Non si tiene. Veloce, aggressivo, ni. Investe se sono bravi e cattivo. Sente la porta. Non è bellis- giovani. simo da vedere. Disarmonico nei mo- E poi c’era Giuntoli che vimenti. E pure il garbo del spingeva. Più di tutti. Sapeva tocco va allenato. Però che ch’era un affare. E che anche Gattuso mezzi. Che prospetti- lo voleva. ve. Che sensazioni. Immobile o Osimhen era la rifles- Una crescita annun- sione aperta, il discorso ipotetico di ciata, già percepita. un mercato fatto su carta, senza Un investimento a passare davvero per le grinfie e le vo- rendita garantita. lontà della Lazio. Ma erano loro i Il colpo più costoso della storia del profili ideali. Gemelli diversi per ca- Napoli. Ma anche tra i più volu- ratteristiche. Un bomber fatto e un ti. altro che è un gran bel progetto. Giuntoli lo seguiva da anni. La scarpa d’oro e l’altra allac- Da quand’era allo Charleroi. ciata per tirare forte. Opzioni Certi calciatori hanno quel qual- più che possibilità. Idee. Ma cosa di diverso che te li segni, li Osimhen ha nove anni di meno e tieni a mente, li segui aspettando dubbi. Perché Osimhen vo- anche una rivendibilità differente. Il – e sperando arrivi – il momen- leva l’Inghilterra. E una calcio è oggi azienda e deve pensa- to giusto per pren- mezza possibilità c’era pure. re a tutto. derli e portarli La Premier è il massimo e da te. Sfidando l’ambizione era legittima. In campo ci pensa però lui. anche i giudizi Bisognava convincerlo. Scal- Da quando è tornato davvero ha me- più superficiali, darlo. Entrargli dentro. E die da super centravanti. Sempre le cautele degli così ha fatto il Napoli, gio- dentro la partita. Sintonizzato emo- altri. Il prezzo. cando di squadra. L’ha coc- tivamente. Scatta di continuo. Al- colato. Fatto sentire importante. Gli lunga e si allunga, con quei gambo- L’estate scorsa è stata una gazzarra. ha dato una visione. ni che sembrano farlo arrivare dap- Soldi e strategie, appostamenti e te- Un pressing stretto, società e spo- pertutto. Quasi un cartone animato.

34 sabato 15 maggio 2021 Piace ai bambini, ma pure ai grandi. Sveglia presto e muscoli stanchi. Poi La potenza è niente senza control- Il Maradona pieno ne sarà entusia- però agli allenamenti era sempre lì, lo. sta. Quelli come lui accendono il tifo. davanti a tutti. Il centravanti con la Osimhen il centravanti del futuro. L’idolo è sì quello che la butta den- grazia di chi sa far gol. L’allenatore che verrà sa già chi sarà tro, ma il centravanti della gente è Da Lagos in Belgio, poi Germania e il suo 9. E sa pure che deve co- quello che mai si arrende. E ci cre- Francia, al Lille. Lì dove è esploso. struirgli la squadra intorno. Valo- de sempre. Lì dove il Napoli sedeva in tribuna rizzarlo ed esaltarlo. Sfruttarlo. Crederci, ecco. Osimhen ne ha fatto per spiarlo e tenerne sott’occhio i Osimhen è per tutti. il senso della vita. progressi. Lì dove la tentazione è di- Per chi di 9 ne ha avuti di veri e di Il pallone gliel’ha cambiata. Stravolta. ventata occasione. falsi d’autore. Ma buono comunque E lui non dimentica. Solidale e con- Fisicità, atletismo, fiuto del gol. I cen- per chi li preferisce di manovra o cretamente vicino a chi soffre la travanti hanno bisogno di tempo. d’area di rigore; tecnici o fisici. Pic- povertà. E questo è il suo tempo; questo e coli o grandi. L’esistenza a Lagos era dura davve- quello che verrà. È Osimhen il centravanti del Napo- ro. Osimhen è il centro del progetto. li per l’Europa da centrare e andare E il sole splendente faceva lunghe le L’operazione pensando in prospet- poi a giocare. ombre. Difficile sognare di meglio tiva. Puntando sui mezzi e la volontà Il centr...avanti tutta. senza inseguire i sogni. Senza bus- sua di migliorarsi; la fame sana di chi Oh sì men! Sissignori, lui. sare a quella porta e fargli gol. in testa ha un solo obiettivo; consa- Osimhen Victor. Che abbia pure il de- Giornate lunghe di disagio, fatica e pevole che è solo il lavoro che può stino nel nome? stenti vendendo l’acqua ai semafori. farlo diventare un top. *giornalista Sky Sport

sabato 15 maggio 2021 35

L’ANALISI

Dalla necessità del Napoli di concludere al meglio la stagione cercando di garantirsi un posto nella prossima Champions League Un confronto alla voglia di tranquillità della due obiettivi Fiorentina per la Champions uscire dalle sabbie mobili della e la salvezza retrocessione

Servizi di Bruno Marchionibus Una rimonta possibile Fiorentina: aspettative tradite La stagione in dirittura d’arrivo, per il Napoli, è stata Grandi erano le aspettative sulle potenzialità della Fio- senza dubbio particolare. Sono stati gli azzurri, tra le rentina di Commisso. Dopo la scorsa stagione, la prima big, a risentire di più dei problemi fisici e di condizio- del patron italo-americano alla presidenza della Viola, ne dati dalle tante partite ravvicinate e dalla prepara- il mercato estivo condotto dalla società aveva riacceso zione quasi assente della scorsa estate; l’organico par- gli entusiasmi di una piazza calda come Firenze. L’ar- tenopeo, inoltre, nel corso del campionato è stato deci- rivo di giocatori messisi in evidenza nello scorso torneo mato non solo dagli infortuni, ma anche dai contagi Co- come Amrabat, unito a quello di calciatori di assoluta vid di elementi fondamentali. L’annata napoletana, esperienza come Callejon e Bonaventura e alla perma- dunque, ha vissuto fasi così alterne e differenti tra di loro nenza in riva all’Arno tanto del campionissimo Ribery che appare difficile valutarla con un giudizio unico, che che delle promesse Castrovilli e Vlahovic, avevano fat- non tenga conto tanto dei grandi alti della fase inizia- to immaginare all’ambiente fiorentino un campionato sta- le e di quasi tutto il girone di ritorno quanto degli al- bilmente nella parte sinistra della classifica. Il campo, trettanto grandi bassi del periodo tra metà dicembre e tuttavia, ha detto altro, e un avvio negativo di torneo ha metà febbraio. Al di là della sfortuna e di alcuni errori fatto imboccare ai viola una strada tutta in salita, dal- commessi equamente da società, allenatore e giocatori la quale l’undici toscano non è uscito neanche dopo l’av- l’undici azzurro dall’inizio della seconda metà di stagione vicendamento in panchina tra Iachini e Prandelli. L’ex ha nettamente cambiato passo, rendendosi protagoni- c.t., che proprio a Firenze aveva vissuto i suoi anni più sta di un’entusiasmante rimonta per cercare la qualifi- belli da allenatore, ha poi ceduto il posto nuovamente cazione alla prossima Champions che, a suon di risul- al suo predecessore per il rush finale, provato dallo stress tati positivi e prestazioni convincenti, ha dato agli az- causatogli da un calcio in cui non si riconosce più. Un zurri la chance di giocarsi l’ingresso tra le prime quat- rush finale che, oltre alla salvezza, dovrà fornire alla Vio- tro fino all’ultima giornata. Un ingresso che, inevita- la anche un’utile esperienza per non ripetere nella pros- bilmente, passa anche da una vittoria a Firenze. sima annata gli stessi errori di questi mesi.

sabato 15 maggio 2021 37 LA PRESENTAZIONE Conquistare la Champions League scacciando i fantasmi del passato I ragazzi allenati da Gattuso allo stadio avranno l’imperativo di vincere per guadagnare l’accesso alla prossima Champions su un campo che ai tifosi azzurri riporta alla mente ricordi negativi, tra Scudetti persi e retrocessioni

Vlahovic diamante Viola sione anche in situazioni difficili (ve- La nota positiva in ogni caso nella sta- dasi rigore segnato contro la Juve col gione della Fiorentina è sicuramen- cucchiaio) nonostante la giovane età. te il rendimento della giovanissima Proprio il gol alla Juve, il diciasset- punta Dusan Vlahovic, che ogni set- tesimo del torneo per il numero 9, ha timana è la risposta fissa alla domanda rappresentato per Vlahovic un tra- circa chi è il pericolo più grande per guardo importante; era dal 2004/05, gli avversari della Viola. Fin dalle pri- infatti, che un under 21 non realizzava me apparizioni stagionali il classe così tante reti; in quell’occasione fu 2000, infatti, ha scalzato tutti i com- Vucinic a Lecce ad essere tanto pro- pagni di reparto dal ruolo di punta di lifico. Record poi subito migliorato da riferimento dell’attacco toscano, tan- Dusan, che ha superato le 20 realiz- to che Prandelli gli ha subito conse- zazioni stagionali. gnato le chiavi dell’attacco dandogli Molto interessante sarà il possibile piena fiducia; fiducia, poi, ribadita a fu- confronto tra il giovane viola e Kostas ror di popolo anche da Iachini al suo Manolas, il cui rendimento è in net- ritorno. L’attaccante serbo ha mo- ta ripresa dopo un periodo con pre- Iachini e Gattuso strato nel corso del campionato di es- stazioni poco convincenti e che sarà non solo grinta sere un giocatore completo, con un certamente stimolato dalla possibili- Beppe Iachini e Gennaro Gat- gran fisico e un ottimo piede, in gra- tà di confrontarsi con un avversario tuso, entrambi ex mediani, fan- do di segnare in tutti i modi e so- tanto giovane ma già tanto determi- no sicuramente della grinta una prattutto capace di non sentire la pres- nante. delle caratteristiche principali del-

Scatti dalla partita d’andata

38 sabato 15 maggio 2021 la propria personalità, che li ac- compagna ovviamente anche in panchina. Oltre all’aspetto carat- teriale, però, i due tecnici sono al- lenatori che provano anche a dare un’impronta forte alle proprie squa- dre. Iachini, in carriera, tante vol- te è stato chiamato da club invi- schiati nella lotta salvezza a sta- gione in corso e tante volte è riu- scito a tirare le sue squadre fuori dalle sabbie mobili della zona re- trocessione, grazie ad un calcio concreto e in grado di esaltare al meglio le qualità dei calciatori a di- sposizione. Il modulo prevalente- mente adottato dal mister fioren- tino è il 3-5-2, schieramento tra l’al- prossima Champions League fino fino al 3 a 3 del dicembre 2016, con tro utilizzato da alcune delle squa- all’ultima giornata di questo cam- il rigore all’ultimo respiro di Gab- dre in grado, nel corso di questa pionato. biadini ad acciuffare i padroni di casa. stagione, di mettere in difficoltà il Meno spettacolare l’ultimo pareggio Napoli. tra le due squadre nel capoluogo to- Gattuso, dal canto suo, dopo la ga- I precedenti tra gol, scano, uno 0 a 0 datato stagione vetta fatta tra Svizzera, Grecia e se- spettacolo e delusioni 2018/19. È in casa della Fiorentina, rie inferiori italiane ha avuto prima Il precedente tra le due compagini di- inoltre, che Edinson Cavani ha se- la grande occasione al Milan, dove sputato al Franchi che fa più male ai gnato, nell’1 a 1 del gennaio 2013, il è andato a un passo dalla qualifi- tifosi azzurri è senza dubbio il 3 a 0 suo centesimo gol in Serie A, così cazione Champions, e poi la possi- del 29 aprile 2018, che a nemmeno come è in casa della Viola che Dries bilità di misurarsi con una realtà da ventiquattro ore dalla contestatissi- Mertens mise a segno la sua prima anni al vertice del calcio italiano ma vittoria della Juve a pri- rete nel nostro campionato, a sigla- come Napoli. Qui, tra mille diffi- vò di fatto il Napoli di Sarri di un ter- re nella stagione successiva il 2 a 1 coltà ed anche alcuni errori di ine- zo titolo che sarebbe, mai come in partenopeo. Estremamente triste, sperienza, il tecnico calabrese ha sa- quella occasione, stato meritato. Le infine, per i tifosi napoletani la vit- puto in ogni caso cementare il sfide degli ultimi anni tra azzurri e toria per 2 a 1 del 17 giugno 2001, gruppo e offrire anche in alcune fasi Viola giocate a Firenze, però, rac- quando nonostante il successo e le un calcio piacevole che esalta la fase contano anche di gare spettacolari e reti di Amoruso e dell’ex Edmundo offensiva azzurra, arrivando come piene di gol: dal 4 a 3 della prima la squadra campana retrocesse in Se- detto a giocarsi la qualificazione alla giornata dello scorso campionato rie B.

sabato 15 maggio 2021 39

TRACCE D’AZZURRO Ciccio Baiano L’ex viola dal cuore azzurro

Dal fantastico al riflessivo passando per il vulcanico Zdenek Zeman. L’ex attaccante di Napoli e Fiorentina ripercorre la sua carriera da calciatore elogiando i tecnici che lo hanno fatto crescere al fianco di campioni come Maradona, Signori e Batistuta

Intervista di Marco Boscia

n talento cristallino. Una car- riera cominciata presto. Nel- U la sua città e con la maglia che ha sempre sognato di indossare. Quel- la azzurra del Napoli. I primi allena- menti al fianco di Maradona. «Quelli legati a Diego sono tutti ri- cordi bellissimi. Già quando giocavo in Primavera veniva a vedere le partite da dietro la porta. Una volta mi regalò le sue scarpe perché avevamo lo stesso numero,

sabato 15 maggio 2021 41 il 40. Ma i miei piedi ci ballavano den- mi, senza rimpianti, una carriera altro- tro perché la sua pianta era più larga del- ve. Ero chiuso da calciatori straordina- la mia. Difatti gli facevano le scarpe su ri. Nel mio ruolo c’erano Maradona, Ca- misura e fece entrare anche me in contat- reca, Carnevale e Giordano. Probabil- to con i vertici della Puma per stipulare mente sarei dovuto nascere dieci anni più un contratto. Allenarmi con lui è stato un tardi per riuscire ad impormi in maglia privilegio che mi è servito per imparare azzurra». tanto». E la carriera, Ciccio, seppe co- Francesco Baiano, per tutti Ciccio, ex struirsela in Toscana, diventata attaccante, fra le altre, anche della Fio- poi sua terra d’adozione. In mezzo rentina, abitava a Soccavo a soli 300 tappe importanti a Foggia ed in In- metri di distanza dal centro allena- ghilterra. Primo step Empoli. In B 1 menti Paradiso. Quasi normale quin- con Gigi Simoni in panchina… di crescere masticando pane e pallo- «All’inizio è stato difficile. Il mister ne. Soprattutto se con una famiglia che mi preferiva Cipriani, le prime partite non lo ha sempre supportato ed un padre le ho giocate, poi Simoni mi ha dato la che già quando aveva soli 8 anni lo ac- possibilità di esprimermi e ho ripagato la compagnava in una scuola calcio di sua fiducia con 14 gol. Abbiamo avuto un Pianura. La svolta, poi, a 13 con l'ap- bellissimo rapporto. È stato un tecnico esu- prodo nel settore giovanile azzurro. berante, schietto e leale fin dal primo mo- «Il primo a credere in me fu Alessan- mento». 2 dro Abbondanza che mi vide ad un tor- Poi il famoso biennio con Zeman neo a cui prese parte anche il Napoli. Dis- a Foggia… se a mio padre che avevo il talento e la stof- «L’esperienza con Zeman mi ha va- fa per tentare un provino con gli azzur- lorizzato tanto. È stato un allenatore “vul- ri». canico”, già 30 anni fa faceva un gran- Baiano c’aveva già provato ma era de calcio. Ho avuto accanto giocatori mol- stato scartato perché ancora trop- to forti come Signori e Rambaudi con cui po piccolo di statura. Con un anno formavamo un tridente eccezionale. Se- di ritardo riuscì a realizzare il suo gnai 22 gol nel 1991, vinsi il titolo di ca- sogno e poi, nel 1985, ad esordire, pocannoniere e guadagnammo la pro- appena diciassettenne, in prima mozione in A. Grazie a quel biennio ho squadra. coronato il sogno di indossare la maglia «Esordii in Coppa Italia e poi in cam- della Nazionale. Fui convocato dal “si- pionato grazie ad un allenatore “fanta- lenzioso” due volte. Mi è stico” come Ottavio Bianchi. Mi tolsi an- dispiaciuto poi non riuscire a disputare i che la soddisfazione, nel 1987, di gioca- Mondiali in Usa nel 1994 ma avevo gio- re al Santiago Bernabéu. Lo feci solo per cato solo tre partite dopo sette mesi in cui 15 minuti ma, nonostante si giocasse a ero stato fuori per infortunio con la Fio- porte chiuse, esordire nello stadio del Real rentina». Madrid con la maglia del Napoli in Cop- Quella viola è stata la tua espe- pa dei Campioni fu meraviglioso. Per- rienza più bella? 3 demmo 2-0 a Madrid e pareggiammo 1- «Ho passato a Firenze cinque anni Foto 1 – Un giovanissimo Baiano 1 al ritorno. Il San Paolo era una bolgia, stupendi. Il primo non è stato semplice. in panchina con maradona ricordo che la gente esplose di gioia al gol Eravamo secondi in classifica alla fine del Foto 2 – nel Foggia di Zeman di Francini. Poi il pareggio di Butragueño girone d’andata. Perdemmo in casa con con Beppe Signori ci tagliò le gambe ma uscimmo a testa alta. l’Atalanta ed il presidente mandò via l’al- Foto 3 – alla Fiorentina con Batistuta e rui Costa Da primo tifoso azzurro avrei voluto af- lenatore. Iniziammo a calare di rendi- fermarmi a Napoli ma dovetti costruir- mento e, nonostante una coppia d’attac-

42 sabato 15 maggio 2021 co con Batistuta da 26 gol complessivi, re- rienza in panchina secondo te? trocedemmo. È stato un anno strano ma «Tantissimo. È sbagliato pensare che siamo subito risaliti in Serie A e da lì è chi abbia fatto il calciatore possa fare di- stato poi costruito qualcosa di importan- rettamente l’allenatore. Ho avuto la for- te. Con il “riflessivo” Claudio Ranieri in tuna di fare tanta esperienza come vice di panchina abbiamo vinto la Coppa Italia . Sono stato quattro e la Supercoppa italiana. Quell’espe- anni con lui, prima a Varese in rienza mi ha insegnato che si può cade- e poi in Serie A con Siena, Palermo e re nella vita ma la cosa importante è riu- Chievo che mi hanno arricchito e prepa- 4 scire a rialzarsi». rato ad una carriera da primo allenato- Nel 1995 il passaggio al Derby re. Quindi ho allenato da solo a Scandicci, County. Cosa ha significato per te a Varese e poi lo scorso anno la Prima- giocare in Inghilterra? vera del Pisa. Mi è piaciuto sia allenare «Ho sempre amato e seguito il calcio i “grandi” che i più giovani. Spero inglese e quando ho avuto l’opportunità quanto prima di avere la possibilità di ri- di andare al Derby, promosso in Premier prendere a lavorare». League l’anno prima, l’ho fatto con Da ex di entrambe le squadre, che grande entusiasmo. Sono stati due anni partita ti aspetti domani tra Fio- e mezzo veramente belli in una realtà di- rentina e Napoli? versa dalla nostra e nel campionato più «Sarà una partita complicata, en- importante d’Europa. Ho ottenuto buo- trambe hanno bisogno di punti. Il Napoli 5 ni risultati sia personali che di squadra. non può permettersi passi falsi se vuole cen- Il primo anno feci 14 gol, partimmo per trare l’obiettivo Champions. La Fioren- salvarci ma sfiorammo l’Europa». tina di Iachini poi, con cui ho giocato pro- Carriera chiusa poi proprio in To- prio a Firenze, è un avversario duro da scana… affrontare. Lo scorso anno Giuseppe ar- «Sono stato prima alla Ternana ma rivò in una situazione molto delicata riu- l’esperienza non fu positiva. Mi trasferii scendo a salvare i viola. Quest’anno è ri- quindi alla Pistoiese dove ho fatto due masto, poi è stato esonerato perché ci si buone stagioni. Poi sei anni alla San- aspettava di più da una squadra con un giovannese in cui mi sono divertito tan- organico importante ma quando è rien- 6 to. Scesi in C2 ma c’era un progetto so- trato, dopo l’addio di Prandelli, ha ri- lido. Già al primo colloquio il presiden- trovato una squadra ancora in lotta per Foto 4 – La vittoria in Supercoppa Italiana te Casprini mi convinse dicendomi che alla non retrocedere». con la Fiorentina di ranieri, Ciccio squadra mancava un tassello per vince- In chiusura, cosa ne pensi di Osim- Baiano è il primo in alto a sinistra re il campionato. Il primo anno arri- hen? Foto 5 – In campo con la maglia vammo ai playoff ma li perdemmo ed il «È normale che abbia avuto delle dif- dell’empoli Foto 6 – al palermo da secondo in pan- secondo, con in panchi- ficoltà in questa stagione acuite prima dal- china con Giuseppe Sannino na, vincemmo il campionato. Non ho mai l’infortunio alla spalla e poi dal Covid. avuto dubbi che potesse arrivare ad alti Con quella stazza fisica ha bisogno di es- livelli. Già in C2 si capiva che fosse un sere sempre al cento per cento ed adesso con allenatore preparato che aveva delle idee la giusta continuità sta riuscendo a fare innovative. In allenamento era un mar- cose importanti. Non dimentichiamoci di tello pneumatico. Chiusi la carriera al Lozano che lo scorso anno ha avuto enor- Sansovino dove mi diedero la possibili- mi difficoltà e quest’anno è esploso. Spe- tà di cominciare ad allenare. Ma ricoprire ro che anche quello di Osimhen sia stato due ruoli, allenatore e calciatore, è stato un primo anno di apprendistato e che dal quasi impossibile». prossimo ci faccia vedere tutto il suo va- Quanto è importante fare espe- lore».

sabato 15 maggio 2021 43

IL RACCONTO di Andrea Gaudiano

La Coppa Italia del 2014 gioia e lutto per tutti

a partita con la Fiorentina, squadra sempre ostica due reti messe a segno da Lorenzo Insigne che, sfruttando per gli azzurri, potrebbe essere decisiva per dare una prima un’incursione del nostro capitano Marek Hamsik, esi- L svolta alla stagione. La memoria ci porta ad una sfi- bì il pezzo forte della casa, tiro a giro di destro con bacetto da importante che gli azzurri affrontarono proprio contro finale al palo e palla che terminò la sua corsa in fondo alla la viola nella stagione 2013-2014. Ci riferiamo alla finale di rete. Coppa Italia che il Napoli, targato Benitez, portò a casa con Il ragazzo di Frattamaggiore concesse il bis facendosi tro- un chiaro 3 a 1. vare pronto a sfruttare l’ennesima incur- Vincere un trofeo rappresenta sempre sione degli azzurri e di sinistro, questa vol- qualcosa di magico e bello per i tifosi, ma ta, complice anche una deviazione di To- in quell’occasione la festa era stata guastata movic portò il Napoli sul due a zero. sin dall’inizio. La partita sembrava chiusa ma venne Quella coppa vinta ebbe un doppio sapo- messa in discussione da un ritorno forte re: da una parte quello bello e dolce della della Viola che sul finire del primo tempo vittoria; dall’altra quello amaro per ciò che dimezzò lo svantaggio. La ripresa vide gli era avvenuto prima dell’inizio della parti- azzurri giocare in dieci per l’espulsione di ta con gli incidenti che costarono la vita a Inler, ma l’asso dalla panchina, il solito Ciro Esposito, un giovane tifoso barbara- Dries Mertens inserito da Benitez, sfrut- mente picchiato dai tifosi romanisti che proditoriamente sce- tando a dovere un contropiede mise fine al match. sero per le strade per dare sfogo a violenze inconcepibili. La festa finale fu condizionata dalle notizie che arrivavano, Il ricordo che parte da quella serata sugli spalti resta quel- anche se capitan Hamsik, tutta la squadra ed i tifosi al- lo di una gioia strozzata per quanto accaduto. Il gioco del cal- l’Olimpico poterono festeggiare il successo. cio potrebbe e dovrebbe rappresentare altri valori. Domani gli azzurri sono chiamati a battere ancora una vol- La partita si disputò dopo 45 minuti di ritardo e con il ca- ta la Fiorentina, per tenere viva la corsa verso una posizio- pitano Hamsik che fu costretto a parlare sotto la curva con ne da Champions League che fino a qualche mese fa sembrava i tifosi che volevano che non fosse giocata. Il Napoli scese in solo un’utopia. Ci si augura che il capitano sia ispirato come campo intenzionato a far subito sua la gara e partì con un pas- in quella serata e possa regalarci un pranzo domenicale se- so davvero forte. In soli 16 minuti la gara fu indirizzata con reno e illuminato da un risultato positivo.

sabato 15 maggio 2021 45 L’APPROFONDIMENTO La Fiorentina di Commisso tra campo e business L’imprenditore italoamericano, arrivato a Firenze per rilanciare la Viola ma soprattutto con l’intenzione di fare investimenti importanti, rischia di dover già rivedere i propri progetti a causa della burocrazia del nostro Paese e dei risultati sportivi poco brillanti

Servizio di Francesco Marchionibus

l 6 giugno 2019 la Fiorentina dipendenti, circa un milione e mezzo un’area di circa 25 ettari a Bagno a Ri- viene ceduta dalla famiglia di clienti solo negli USA e un fatturato poli, alle porte di Firenze, per costruire I Della Valle a Rocco Commis- di quasi 1,2 miliardi di euro. il Viola Park, il nuovo centro sporti- so, settantenne imprenditore di origini La Fiorentina passa dunque nelle vo della Fiorentina, con un investi- calabresi trapiantato negli Stati Uni- mani di un imprenditore di successo mento complessivo previsto di oltre 80 ti, per una cifra vicina ai 160 milioni mln (i lavori, iniziati nello scorso feb- di dollari. braio, dovrebbero essere completati in Commisso incarna il tipico esempio del poco più di un anno); contempora- self made man: trasferitosi in Ameri- neamente, propone al sindaco di Fi- ca con la famiglia poco più che bam- renze di concedergli lo stadio Franchi, bino per raggiungere il padre artigiano, che ha intenzione di ristrutturare e am- grazie ad una borsa di studio guada- modernare con un piano di investi- gnata giocando a calcio accede alla Co- menti di oltre 200 mln che compren- lumbia University, dove si laurea in in- L’azienda di telecomunicazioni mediacom de anche l’utilizzazione delle aree cir- gegneria industriale per poi ottenere Communications Corporation fondata costanti per lo sviluppo di attività com- un prestigioso Master in Business Ad- dall’imprenditore statunitense nel 1995 merciali. ministration. e molto solido economicamente, e Il principale obiettivo di Commisso in- Nel 1995 fonda la Mediacom Com- per i tifosi viola le prospettive sem- fatti è proprio questo: lo stadio di pro- munications Corporation, società che brano entusiasmanti. prietà, o comunque la gestione diret- si occupa di telecomunicazioni e che Commisso parte subito velocissimo, fe- ta dell’impianto. oggi è la quinta azienda statunitense dele al “fast fast fast” che rappresen- Questo perché il presidente gigliato ha nel settore delle TV via cavo, con 4500 ta la sua parola d’ordine: acquista ben presente che nel calcio di oggi la

46 sabato 15 maggio 2021 proprietà dello stadio rappresenta Il progetto una condizione indispensabile per a Bagno a ripoli, competere ad alti livelli, e soprattut- vicino to che grazie allo stadio di proprietà Firenze, del Viola e alle attività sviluppabili attorno ad park, il esso gli introiti del club possono cre- nuovo cen- scere in maniera esponenziale. tro sportivo della Fio- Ma qui il progetto di Commisso ha do- rentina vuto fare i conti con i tortuosi percorsi della burocrazia e della politica tipici del nostro Paese. L’ipotesi di ammodernare rapida- mente il Franchi a sue spese e di ri- lanciare tutta l’area su cui sorge lo sta- dio si è arenata di fronte al continuo rimbalzo di competenze, responsabi- lità e divieti tra Giunta comunale, So- printendenza, Parlamento, Ministero A sinistra Daniele pradè, direttore sportivo della Fiorentina. A destra Giancarlo anto- dei Beni Culturali e Governo. gnoni, l’ex campione del mondo e attuale club manager della squadra viola Il magnate italoamericano allora, dopo za i maggiori introiti da stadio previ- del progetto Commisso. avere anche valutato l’ipotesi di co- sti da Commisso non riesca a remu- Ed anche i riscontri economici non struire un nuovo stadio fuori Firenze, nerare gli investimenti del patron e non sono stati sinora eccezionali: il valore incontrando però anche in questo possa compiere il salto di qualità pro- della rosa è sceso dai circa 332 mln del- caso svariate difficoltà, a poco più di un grammato. la scorsa stagione ai quasi 196 attua- anno e mezzo dall’acquisizione del club In questa situazione anche l’iniziale en- li mentre il monte ingaggi è salito da viola ha fatto suo malgrado un passo tusiasmo dei tifosi si è notevolmente 25 a 30 mln, e il bilancio al 30.06.2020 indietro, dichiarando di non volere più raffreddato, complici anche i risultati (di soli sei mesi, dopo il cambio della investire nel vecchio Franchi. non certo brillanti raggiunti sul cam- data di chiusura) ha presentato una per- Situazione di stallo totale, risolta con po. dita netta di 29,8 mln. la classica soluzione all’italiana: la ri- Dopo l’anonimo 10° posto della scor- Un risultato negativo, aggravato dal- qualificazione del Franchi è stata in- sa stagione quest’anno i viola veleg- l’emergenza Covid, che giunge dopo serita tra i progetti che saranno fi- giano appena sopra la zona retroces- la perdita di 27,6 mln del bilancio chiu- nanziati con le risorse del Recovery sione, ma ciò che più preoccupa la ti- so al 31.12.2019 (che riguardava tut- Fund, nell’ambito dei “grandi attrat- foseria è probabilmente la mancanza ti i dodici mesi dell’anno), e che ha co- tori culturali”, con uno stanziamento di un valido progetto tecnico. stretto Commisso a patrimonializza- previsto di circa 95 mln. La continua alternanza degli al- re la società con un versamento di 67 Una decisione che, al di là delle lenatori e l’allestimento di una mln. prevedibili polemiche che ha in- Forse privilegiare obiettivi di carattere nescato, modifica in maniera so- prevalentemente economico, peral- stanziale le prospettive del- tro difficili da raggiungere nel breve la proprietà viola, che non rosa non all’al- periodo, ha fatto perdere di vista a sa quanto le costerà l’af- tezza (a parte Ribery, Commisso l’importanza dell’organiz- fitto dello stadio ristrut- nonostante l’età, e qualche zazione e della programmazione spor- turato e soprattutto se e giovane di prospettiva), tiva del club, ed ora invece è proprio a quali condizioni potrà indebolita dalle cessioni al miglioramento dei risultati colti sul sfruttare le aree in- prima di Veretout e poi di campo che il patron deve dare la prio- torno all’impianto. Chiesa, esprimono chia- rità per risvegliare gli entusiasmi del- Il rischio in sostanza è ramente tutte le difficol- la piazza e dare nuova energia a tut- che la Fiorentina sen- tà della parte sportiva to il suo progetto.

sabato 15 maggio 2021 47

IL PARERE Bortolo Mutti “Complimenti a Gattuso tempo e fiducia a Osimhen” L’allenatore lombardo, a Napoli per pochi mesi nel ‘97, promuove il lavoro fatto dall’attuale tecnico azzurro e scommette per il futuro sulle grandi potenzialità del bomber nigeriano

Intervista di Bruno Marchionibus

rima attaccante, poi allenatore. contro il Cagliari, disputato appunto a tere nella Capitale quanto fatto con Bortolo Mutti, bergamasco, Fuorigrotta. Ed è con l’esperienza e la l’Inter? P ha legato il suo nome alla concretezza di chi ha vissuto tante av- «La notizia mi ha stupito perché sem- squadra della sua terra sia da giocato- venture nel mondo del calcio in realtà brava che la pista Sarri per la Roma fos- re che da tecnico, ma in panchina ha così diverse tra loro che il mister clas- se quella più concreta, e per me anche quel- avuto esperienze importanti anche al se ‘54 parla del Napoli del presente e del la più saggia da percorrere. Mou è assen- Sud, in particolare a Cosenza e Messi- futuro, di Osimhen e di tanti altri temi te dal nostro campionato da più di dieci anni, na. Mutti ha guidato anche il Napoli, legati alla squadra partenopea e al e bisogna più che altro capire se la società pur se per appena cinque giornate, nel- campionato di Serie A in generale. sarà in grado di dargli ciò che lui si aspet- la sventurata annata 1997/98; proprio Mister, il mercato allenatori è en- ta, perciò l’efficacia di questa mossa dei gial- allo stadio degli azzurri, inoltre, è legato trato nel vivo con l’annuncio di lorossi sarà tutta da verificare. Sicuramente, il ricordo della salvezza raggiunta col Mourinho alla Roma. Crede che in ogni caso, si tratta di un ritorno gradi- suo Piacenza nello spareggio del ‘97 l’allenatore portoghese possa ripe- to, poiché parliamo comunque di un gran- de personaggio che rientra nel nostro cal- cio, orfano negli ultimi anni di figure come Allegri e Ancelotti». Passando al Napoli e al suo allena- tore, come giudica l’operato di Gat- tuso in questa stagione? «Credo che il mister abbia fatto un la- voro molto importante considerando le molteplici difficoltà che hanno caratteriz- zato quest’annata. Nonostante i tanti in- fortuni e le problematiche legate ai malu- mori della piazza e al rapporto col presi- dente, il tecnico calabrese è riuscito a man- tenere sempre la “giusta dimensione” con- centrandosi sul lavoro e sui suoi giocatori

sabato 15 maggio 2021 49 e si è conquistato la possibilità di giocarsi costati in questi mesi alla panchina Osimhen? la qualificazione alla Champions fino al- partenopea. Un ritorno di questo «Sicuramente su questo giocatore è l’ultima giornata. Dunque faccio i com- tipo sarebbe proponibile? stato fatto un investimento molto importante. plimenti a Gattuso e gli do merito per il suo «Io in generale non sono molto favore- Osimhen a mio parere ha grandi doti e qua- comportamento e il suo modo di lavorare». vole alle “minestre riscaldate”, però è chia- lità, è giovane e gli va dato il giusto tem- Crede che alla fine lo strappo con la ro che nel capoluogo campano Sarri abbia po per completarsi; il numero 9 a volte la- società possa ricucirsi? fatto un lavoro incredibile. Conosce già il scia a desiderare sotto certi aspetti, altre di- «Mah, da quello che leggo credo che or- presidente e troverebbe secondo me anche un venta fondamentale e dirompente. Secon- mai società e allenatore si siano allontanati, ambiente favorevole. In questo caso quin- do me il ragazzo è uno degli attaccanti più e pare che Spalletti sia il principale candi- di devo dire che forse non sarebbe sbaglia- promettenti a livello internazionale; l’im- dato a subentrare a Gattuso per la prossi- ta l’idea di ricominciare da chi ha contri- portante è tener presente che, come detto, ai ma stagione. Certo che perdere il mister ex buito a fare grande il Napoli». giovani va lasciato il tempo di compiere un Milan, dato il rapporto che ha instaurato Lei nel ‘97, anche se per pochi mesi, percorso di crescita completo». con lo spogliatoio, sarebbe un peccato; poi è ha allenato il club azzurro. È un rim- In generale, ha la sensazione che chiaro che da fuori non si può mai giudi- pianto essere capitato a Napoli in un dopo una fase storica in cui molti si care, non sapendo bene come stanno dav- momento così complesso dal punto sono affidati ad un centravanti ma- vero le cose». di vista societario? novriero stiano tornando di moda i A proposito di Spalletti, in caso di «Beh, quello è stato forse il periodo più centravanti più fisici? cambio tecnico punterebbe su un buio e complicato per la società azzurra. È «Sì, e io sono d’accordo con questa ten- profilo già affermato come il tecni- chiaro che il rimpianto ci sia perché le dif- denza. Il centravanti di movimento preve- co toscano o scommetterebbe su un ficoltà erano tante, tra problemi economi- de un calcio molto palleggiato, lento, in cui giovane? ci e assenza di programmazione. Ricordo bisogna avvicinarsi alla zona gol con pa- «Beh, quando De Laurentiis scelse che all’inizio del ritiro ci fu detto che la pri- zienza e molto possesso palla. Con una pun- Sarri compì una scelta innovativa, ma an- ma metà dello stipendio l’avremmo avuta ta forte fisicamente, come ha dimostrato l’In- che un po’ rischiosa. Napoli è una piazza a settembre. In quel momento rimasi alli- ter con Lukaku, invece i tempi di giocata si esigente e con una grande pressione a livello bito, perché venivo da una piccola realtà come restringono e si può puntare su un calcio di media e tifoseria. È chiaro che un alle- Piacenza dove c’era sì poco ma tutto e su- molto più veloce e immediato. L’attaccan- natore con una certa esperienza come bito, e pensando di fare il salto di qualità te di questo tipo, inoltre, favorisce gli inse- Spalletti potrebbe calzare a pennello; allo mi ritrovai in una situazione davvero com- rimenti dei centrocampisti in area, come Vi- stesso tempo però, visti i risultati a cui por- plessa. Rimane però il fatto che aver alle- dal e Barella nei nerazzurri o Zielinski e tò la scelta Sarri, non è da escludere nem- nato il Napoli rimane per me una gran- Ruiz nel Napoli. Questo è il tipo di calcio meno l’opzione di puntare su qualche pro- dissima soddisfazione e sono orgoglioso di che personalmente preferisco e che ritengo filo giovane che magari il presidente ha già averlo fatto». anche più piacevole per la gente». avuto modo di valutare». Prima di essere allenatore, lei è Tornando alla sua carriera, lei ha mi- Proprio Sarri è un altro dei nomi ac- stato un attaccante. Cosa pensa di litato nell’Atalanta sia da giocatore

50 sabato 15 maggio 2021 che da allenatore. Si aspettava che il club orobico avesse una tale cresci- ta negli ultimi anni? «Diciamo che l’Atalanta è una gran bel- la realtà che ha consolidato un processo di crescita strutturale, tecnica ed economica che va avanti da anni. Probabilmente in pochi si aspettavano che i nerazzurri potessero ar- rivare a livelli così alti, ma d’altra parte han- no un allenatore di grande carisma e ca- pacità e una società estremamente compe- tente, in grado di agire su mercati intermedi per prendere giocatori che poi diventano fon- damentali. Credo che l’Atalanta abbia una stabilità e una continuità per cui farà bene ancora per molto». Una squadra protagonista di una sta- gione sotto le aspettative è invece la Juve di Pirlo. Crede che ai grandi campioni del passato vengano affi- date panchine importanti troppo in fretta, senza possibilità di fare la gavetta? «Sì. Molti Campioni del Mondo del 2006 sono stati proiettati subito in panchina nel grande calcio, però io credo che la for- mazione di un allenatore debba essere fat- ta in modo graduale, con un percorso fat- to di tappe intermedie e varie categorie. A Pirlo, ad esempio, questo è mancato; io non do colpe al tecnico juventino, ritenendo che la responsabilità sia più della società che pro- babilmente ha compiuto una forzatura esagerata affidando la panchina a un esordiente».

sabato 15 maggio 2021 51

DIALOGO RAGIONATO SUL CALCIO Valter De Maggio Da Meret a Osimhen il futuro del Napoli

utti da bambini mostrano un’inclinazione, cullano Il conduttore di “Radio Goal” T un sogno che sperano un giorno di poter rea- lizzare. C’è naturalmente chi si dedica ad altro su Radio Kiss Kiss Napoli perché esplora cose nuove e chi invece, rimanendo con quel pallino in testa, riesce nel suo intento perché ani- ripercorre il suo precoce mato da una passione profonda, un amore unico, un de- siderio sfrenato di svolgere quella determinata profes- approccio al giornalismo sione. con le telecronache, la sua È da quando aveva sette anni che Valter De Maggio so- gnava di diventare un esperienza nel reality giornalista. Già a quel- “Campioni – Il sogno” e il l’età microfono alla mano e telecronache di cambiamento della partite di calcio, perché il fuoco dentro lo aveva professione con l’avvento già allora. Un fuoco dei social. Il portiere che è rimasto vivo con il passare del tempo, e l’attaccante rappresentano ravvivato dalle tante soddisfazioni ottenute e il futuro del Napoli, ma dalle numerose esperienze che oggi hanno consolidato per l’allenatore occorrerà la sua carriera. Le partite del Cervia ai tempi del reality Campioni – Il aspettare la fine della stagione sogno erano commentate dalla sua voce. Una voce im- possibile da dimenticare per il grande entusiasmo che tra- Intervista di Lorenzo Gaudiano smetteva, nonostante si stesse vedendo una squadra mi-

sabato 15 maggio 2021 53 litante in Eccellenza. La stessa voce che da e i tg e le trasmissioni radio si rivelavano in quel tanti anni, sintonizzandosi su Radio Kiss Kiss caso più di approfondimento che di informazione». Napoli, si ascolta nel corso di Radio Goal, Carta stampata, radio, televisione con con- sempre coinvolgente, cordiale, piace- duzione e telecronache. In quale di que- vole da udire, semplicemente vera. ste forme di informazione ti identifi- Qualunque sia l’argomento di chi di più? cui si tratti. «La radio è stata il primo amore. Oggi Con chi allora se non con un pro- naturalmente è cambiata rispetto al pas- fessionista come lui si possono sato dove quell’esperienza si concretizzava trattare temi che vanno dal- semplicemente nell’ascolto della voce, l’evoluzione del giornalismo al lasciando quindi spazio all’immagina- calcio, arrivando al Napoli, alle zione. Con la radiovisione oggi si difficoltà dei club italiani nelle ascolta la radio ma al tempo stesso si va competizioni europee sino alla anche in tv, un altro mondo straordi- grande curiosità per l’Italia di nario dove conta tutto ciò che c’è di vi- Mancini in vista dei prossimi Eu- sivo. In radio non si può mentire con ropei. una bella giacca, una bella donna e Iniziamo parlando del tuo avvi- uno sguardo. Quello che arriva al- cinamento alla professione di l’ascoltatore è quello che stai co- giornalista. Quando hai capito municando». che il giornalismo sarebbe sta- Che esperienza fu quella con ta la tua strada? il programma “Campioni – Il «La passione è venuta fuori sin da sogno”, che ti consentiva di vi- quando avevo sette anni perché so- vere l’atmosfera di una squa- gnavo di diventare telecronista del- dra da tutti i punti di vista? le partite di calcio. Ho sempre avu- «Un’esperienza straordinaria. to un fuoco dentro che mi ha spinto Vivere la quotidianità di uno spo- a credere in questo sogno, che oggi sono gliatoio nei giorni precedenti e suc- riuscito a realizzare». cessivi alle partite attraverso un rea- Come ritieni sia cambiata questa lity è chiaro che abbia rappresentato professione negli ultimi anni dopo qualcosa di unico. Tra l’altro era la pri- l’avvento di Internet? ma volta in assoluto che le telecamere en- «Con Internet e i social è cambiato tut- travano in uno spogliatoio. E poi natu- to. Al di là di quella che era l’immediatez- ralmente tutto questo consentiva di esplo- za della radio e della tv, per avere le noti- rare il vissuto dei vari calciatori, cosa c’è zie era necessario ascoltare questi canali di veramente dietro ad una squadra di cal- informazione, comprare il giornale il gior- cio. Inoltre ho avuto l’opportunità di la- no dopo. Per capire quanto sia diverso oggi vorare con una bravissima professionista il mondo dell’informazione, basta tornare come Ilaria D’Amico». al momento in cui morì Pino Daniele. A C’è un particolare aneddoto lega- darne la notizia non fu un’agenzia stam- to alla professione che ricorda pa ma Eros Ramazzotti, uno dei suoi ami- con piacere? ci più cari, tramite Twitter alle 4 di mat- «Ce n’è uno molto bello che riguar- tina. A quell’ora non c’era quotidiano che da Franco Lauro (giornalista venuto a non fosse stato stampato, non c’erano tra- mancare nel 2020 ndr). Ero al primo smissioni radio e tv in diretta e nel frattempo anno di “Campioni” e un sabato sera a il mondo si svegliò con la notizia della mor- Milano Marittima intorno alle 19 ricevo te di Pino. Quindi non si andava a comprare una telefonata da un numero scono- il quotidiano perché privo di quella notizia sciuto. Era lui. Non lo conoscevo per-

54 sabato 15 maggio 2021 sonalmente. Si presenta e mi rivela di aver chiamato perché voleva complimentarsi e dirmi che ero bravo nel mio lavoro perché avevo dato dignità al calcio professionistico, perché ascol- tare le mie telecronache era bellissimo per la passione e l’en- tusiasmo che trasmettevo, facendo vivere le partite del Cervia come se fossero quelle delle squadre di Serie A. Rimasi senza parole». Veniamo all’attualità. Quanto è difficile dirigere i ser- vizi giornalistici sportivi della radio ufficiale del Na- poli? «Non è difficile. È vero che la radio ha sempre rappresentato velocità, immediatezza e tempo reale, ma oggi con siti inter- net e social tutto è diventato più veloce. C’è un tempo di ese- cuzione più limitato perché si fa a gara a chi è più rapido. Quin- di non è complicato dirigere una redazione, ma lo è di più es- sere al passo coi tempi, essere veloci ma al tempo stesso co- scienziosi quando ci si trova dinanzi ad una notizia da di- vulgare». Visto che spesso viene adottato dalle società di cal- cio, cosa pensi del silenzio stampa? È una misura che incide sul rendimento della squadra o serve solo a te- nere lontano il mondo dell’informazione? «Non lo condivido, lo reputo anacronistico. Non so se pos- sa effettivamente incidere sulle prestazioni in campo e sulla se- renità di uno spogliatoio, ma ritengo comunque che sia una cosa che nell’era della comunicazione trovo assurda». Nei giorni scorsi l’arrivo di Mourinho alla Roma ha intensificato la ricerca del nome del prossimo tec- nico del Napoli. Ritieni sia opportuno annunziare un cambiamento quando la stagione sta per concludersi o sarebbe meglio attendere, come avviene di solito, la fine del campionato? «Nel caso del Napoli con un piazzamento Champions an- cora in discussione non credo sia opportuno. In quello della Roma invece, che sta vivendo un momento particolare a causa del- La squadra di “radio Goal”. Il conduttore Valter De maggio con Diego De Luca a sinistra e Lucio pengue l’eliminazione dall’Europa League e del rendimento altale- nante in campionato, un imprenditore ambizioso in una piaz- za che ribolle è riuscito a spiazzare tutti creando entusiasmo. Una piazza depressa è diventata in pochi giorni la più chiac- chierata al mondo. Un’operazione di comunicazione da die- ci e lode». Se da quello che si sente ogni giorno Gattuso andrà via a fine stagione, ritieni per la squadra azzurra più adatto un allenatore con esperienza in un momen- to come questo o una giovane scommessa per pro- vare ad iniziare un nuovo ciclo? «Non credo che al momento le idee siano del tutto chiare e fino alla fine della stagione la situazione rimarrà così. Ogni Insieme al tecnico ufficiale radiocronache giorno si parla di un allenatore diverso ma in fin dei conti è di radio Kiss Kiss Italia angelo ozzella

sabato 15 maggio 2021 55 tutto prematuro». In casa Napoli l’uomo del momento pare sia Osim- hen, che ha avuto una stagione difficile tra Covid ed infortunio alla spalla. Quanto è complicato per un gio- catore proveniente da un altro Paese adattarsi ad un campionato diverso? «Bisogna premettere che stiamo parlando di un calciato- re che, pur essendo stato pagato tanto, ha davanti a sé una car- riera pazzesca. Sicuramente sul rendimento può aver inciso la provenienza da un campionato diverso, ma nel suo caso l’im- patto era stato più che positivo. Poi l’infortunio alla spalla, il Covid, quel brutto trauma cranico hanno rappresentato tutti ostacoli che il ragazzo sta superando con grande personalità». Cosa potrà incidere a favore di un suo ulteriore mi- glioramento: la giovane età, la continuità presta- zionale o le sue caratteristiche fisiche e di velocista? «Appena ha trovato un po’ di continuità, Osimhen ha dato dimostrazione delle sue capacità e naturalmente anche delle sue potenzialità. La giovane età, l’atteggiamento sempre sorridente in campo, un sistema di gioco adatto per le sue caratteristiche sono aspetti importanti da tener presenti per la sua crescita. Ritengo poi che un po’ l’ambiente, i compagni di spogliatoio e un allenatore di esperienza possano ulteriormente facilita- più lunghe, avere due validi numeri uno è importante, ma il re il percorso». portiere è sempre uno. Il Napoli ha puntato molto su Meret, Altro tema caldo è il dualismo Meret-Ospina. Quan- che è un vero predestinato tra i pali. Non può continuare a fare to potrebbe essere importante disporre comunque di il subalterno perché sarebbe dannoso per la sua crescita. Sono due validi portieri, ma al tempo stesso avere un’idea sempre per una scelta netta». chiara su chi dei due è il titolare? Il calcio italiano è in difficoltà in campo europeo. A «È vero che il calcio è cambiato e che, essendo oggi le rose cosa è dovuta questa difficoltà? Inferiorità tecnica rispetto alle altre squadre europee, poca fiducia nei giovani, perdita di appeal del nostro campionato op- pure gestione poco all’avanguardia da parte delle so- cietà? «Basta considerare il ritmo di gioco delle altre squadre eu- ropee e la qualità dei singoli calciatori per trovare una risposta. Se consideriamo che in Champions quest’anno la finale sarà tutta inglese, in Europa League invece anglo-spagnola, si può notare subito che in realtà stiamo parlando di pianeti diver- si rispetto al nostro. Guardando per esempio l’albo d’oro del- la Champions stessa, a vincerla negli ultimi anni sono state squadre della Germania, dell’Inghilterra e della Spagna che ci precedono nel ranking. Rispetto a queste realtà siamo in- dietro». Per chiudere, tra poco meno di un mese iniziano gli Europei. Potrebbe Mancini centrare l’obiettivo che manca da 53 anni? «Sono molto curioso, perché l’Italia di Mancini mi piace tanto. Farò un tifo sfegatato con la speranza che possa arri- vare una vittoria».

56 sabato 15 maggio 2021 OCCHI STRESSATI DAI MONITOR???

LE LENTI BlueBlock sono la BLUEBLOCK è il nuovo trattamento PROMOLENS che filtra la LUCE BLU, una radiazione luminosa compresa tra i 380 e i 500 nm, la cui fonte naturale principale è il soluzione!! sole, ma che è presente anche nella luce artificiale, in particolare quella emessa dagli schermi dei moderni dispositivi, TV, computer, tablet e smartphone. official distributor for

Le nostre sedi: Milano Via S.F. D’Assisi, 47/x 20090 Opera (MI) Tel. +39 02 57606941 Torino Via Riesi, 25 10095 Grugliasco (TO) Tel. +39 011 280123 Roma Via R. Pirrotta, 28 00173 Roma Tel. +39 06 87787001 Napoli Via Terracina, 354 80125 Napoli Tel. +39 081 7624103 Bari Via Giuseppe Capaldi, 35 70125 Bari (BA) promolensitalia www.promolens.it Tel. +39 0808837054

SCAFFALE SPORTIVO

L’autobiografia “Luis Vinicio – Il Leone di Belo Horizonte” edita da Homo Scrivens costituisce non solo una forma di ringraziamento verso un grande calciatore ed allenatore ma anche uno strumento per capire che persona Paquito Catanzaro sia Vicino, soprattutto per chi non lo ha Vinicio leone in campo ancora conosciuto e un gentiluomo fuori Intervista di Lorenzo Gaudiano i Vinicio nel corso degli anni levare alcun trofeo ha fatto inna- D si è raccontato tanto. Ogni morare tanti tifosi si può dire che sia volta che si ripercorrono le stato davvero sfortunato e che per sue gesta da calciatore in maglia az- quanto ci saranno tante storie di- zurra e si ricorda quel Napoli che verse da vivere e raccontare, vitto- sotto la sua guida si rese protago- riose o meno, probabilmente non po- nista di un gioco meraviglioso de- trà aggiungere al suo bagaglio emo- stinato per la sua geometria e la sua tivo quel tipo di esperienza, che re- bellezza a rimanere per sempre im- sterà per sempre unica. presso nella memoria di tutti gli ap- Luis Vinicio – Il Leone di Belo Hori- passionati partenopei, gli occhi co- zonte, edito da Homo Scrivens, è minciano sempre a brillare. Il tem- un’autobiografia curata da Paquito po continua a passare, ma quel- Catanzaro che si presenta a tutti gli l’emozione non sembra mai esaurirsi. effetti come una vera enciclopedia de- Rimane sempre viva, intensa, come dicata all’ex calciatore ed allenatore se fosse vicina e non così lontana. brasiliano. Un’opportunità per co- Chi non ha avuto il privilegio di as- noscere la storia professionale di una sistere a cosa fosse capace di fare in figura importante ed innovatrice in campo Vinicio, di vedere sugli spal- campo calcistico e comprenderne il ti dell’allora San Paolo il Napoli più valore umano, attraverso i racconti bello di tutti i tempi che senza sol- di Vinicio stesso, dei suoi figli e di di-

sabato 15 maggio 2021 59 verse personalità che nell’appendice punto di acquistarlo dall’Udinese, il pre- del libro hanno voluto offrire una te- sidente chiamò Vinicio per un consiglio stimonianza di che persona sia sta- e l’ex tecnico gli disse di acquistarlo su- ta in campo il brasiliano e continui bito perché accanto a Maradona sareb- ad essere al di fuori del terreno di be diventato un fuoriclasse. Carnevale gioco. Basta leggerla dalla prima al- racconta sempre di dovere la sua carriera l’ultima pagina per capire le ragio- a Vinicio perché altrimenti sarebbe ri- ni per cui a tutti coloro che ricorda- masto un ragazzino di belle speranze no Vinicio ed il suo bellissimo Napoli come quelli che si montano la testa». brillino sempre gli occhi. Il secondo? Che emozione ti ha suscitato oc- «Riguarda Burgnich, il quale no- cuparti di questa autobiografia? nostante la sua grande esperienza come «È stato tremendamente emozionante calciatore ha rivelato che il momento più perché, al di là della sua storia profes- bello della sua carriera è stato quando sionale come calciatore ed allenatore, dal ha giocato nel Napoli di Vinicio perché punto di vista umano si è rivelato una si è divertito. Detta da uno che ha vin- persona eccezionale. Vinicio ti conqui- to 2 Coppe dei Campioni, questa frase ac- sta con le doti umane più che con quel- quista un valore immenso». le sportive, è un signore educato dotato Sembra che le storie sportive del di un’umiltà che lascia senza parole, un passato continuino a suscitare uomo che ti ringrazia per il tempo de- maggiore interesse rispetto a dicatogli ad ascoltarlo e per il lavoro alle quelle attuali. Per quale ragione spalle svolto per la stesura del libro. Per secondo te? me sicuramente ha rappresentato dal «Innanzitutto non c’erano i social al- punto di vista lavorativo non soltanto un l’epoca. Poi i calciatori non pensavano traguardo importante, ma anche un soltanto allo stipendio, mentre a quelli punto di partenza perché si è rivelata una attuali sembra che interessi soltanto di- bellissima esperienza scrivere la sua au- ventare degli idoli per i tifosi. All’epo- tobiografia e per questo mi auguro in fu- ca il giocatore ci metteva la faccia, se stec- turo di curarne altre». cava la partita si sentiva in dovere di an- C’è qualche aneddoto relativo alla dare a chiedere scusa alla tifoseria. Vi- stesura del libro che hai piacere di nicio ad esempio per strada si fermava condividere? a salutare chi gli si avvicinava, oggi i «Te ne racconto uno dal punto di vi- giocatori si chiudono in macchina e van- sta umano ed uno da quello sportivo. Per no oltre». quanto riguarda il primo, colui che mi Questa formula di ospitare nel li- ha lasciato senza parole è stato Andrea bro numerosi contributi aveva il Carnevale. Lui aveva conosciuto Vini- fine di incrementare l’aneddotica cio ad Avellino quando aveva poco più su Vinicio o di offrire punti di vi- di 18 anni, quindi ai tempi in cui era un sta diversi sul brasiliano? ragazzo di belle speranze. Veniva rim- «Costituiva una sorta di lungo rin- proverato di continuo dal tecnico brasi- graziamento nei suoi riguardi. Abbia- liano al punto da confidare un giorno mo ritenuto interessante coinvolgere al capitano della squadra (Salvatore Di non solo gli ex calciatori ma anche al- Somma ndr) di voler andare via, ma tre personalità, come per esempio Fran- quest’ultimo gli disse che in realtà Vi- cesco Pinto e Sergio Brancato. E poi c’è nicio stravedeva per lui e che per il suo il Vinicio raccontato dai figli, un padre talento pretendeva sempre il 100%. che non ha fatto mai mancare la propria Quando il Napoli di Ferlaino era sul presenza anche a tanti km di distanza».

60 sabato 15 maggio 2021

LA STAGIONE DEL NAPOLI di Gianluca Mosca Napoli credici!

“Giornata nera” per il Torino TORINO-NAPOLI 0-2 Il Napoli, in corsa per la lotta Champions, ed il Torino, in bi- Lunedì 26 aprile lico sul ciglio della zona retrocessione, si affrontano alla ri- cerca di tre punti estremamente importanti. Il Napoli fin da subito è molto propositivo ed all’11’ sblocca la gara con un gran destro di Bakayoko, seguito subito dal raddoppio di Osimhen, che su rinvio di Hysaj supera Nkoulou e batte Si- rigu. Il Napoli conduce la gara, alza il baricentro, crea occa- sioni e contiene bene le offensive dei padroni di casa. Nonostante le molte occasioni create la squadra di Gattuso non aumenta il van- taggio ed il buon primo tempo è suffi- ciente per espugnare l’Olimpico Grande Torino. I partenopei grazie alla buona prestazione portano a casa il bottino pieno mantenendo viva la lotta per la qualificazione in Champions.

Brutta beffa in zona Cesarini NAPOLI-CAGLIARI 1-1 Domenica 2 maggio Al Maradona Napoli e Cagliari scendono in campo alla ri- cerca di punti fondamentali per conseguire i propri obiettivi: Champions gli azzurri; permanenza in A per i sardi. Il Na- poli sblocca il risultato al 13’ con Osimhen. Grande momento di forma in zona gol per il nigeriano che riceve da Insigne e di sinistro batte Cragno. La squadra di Gattuso però ricade nel suo più grande difetto: l’incapacità di chiudere una partita dominata. A ciò naturalmente si aggiunge un arbitraggio su- perficiale di Fabbri che sul rad- doppio di Osimhen annulla la rete per un presunto fallo dell’attaccante azzurro su Godin. Al Var Mazzoleni non interviene e quindi il raddoppio azzurro sfuma. Il calcio però a volte è davvero crudele, perché oltre al danno arriva anche la beffa quando al 94’ Nandez trova la rete del pareggio sbucando alle spalle di Hysaj. Altri due punti sfumati che si aggiungono a quelli che gli az- zurri sin dall’inizio del campionato hanno lasciato per strada, con l’augurio che non debbano essere rimpianti alla fine dei giochi.

sabato 15 maggio 2021 63 SPEZIA-NAPOLI 1-4 Sabato 8 maggio Undicesima vittoria in trasferta Gattuso secondo solo a Sarri

di Lorenzo Gaudiano

era la sconfitta di un girone fa da riscattare. Quella partita ancora gridava vendetta per le C’ tante occasioni create e non concretizzate, con lo Spezia che al fischio finale rientrò negli spogliatoi del Maradona con tre punti in tasca, senza sapere come li avesse ottenuti. Al Picco il Napoli riequilibra lo sta- to delle cose, controllando dal primo all’ultimo minu- to senza fermarsi. Zielinski prima, due volte Osimhen soltanto nel primo tempo, con Gattu- so che a bordo campo incita Vic- tor a continuare a segnare, perché nel calcio così si fa. Nella ripresa rie- merge il solito ri- lassamento inizia- le che gli azzurri mostrano in ogni partita, forse per- ché il tè caldo al posto di tenere alta la concentrazione rilassa un po’ trop- po le membra, e questo non va bene. Difetto a parte, che tra l’al- tro consente allo Spezia di segnare un gol, si attiva il nigeriano e va in rete anche Lozano. Italiano urla da bordo campo ai pro- pri giocatori, ma contro questo Napoli al momento è davvero difficile giocare. Undicesima vittoria stagio- nale in trasferta, come il primo anno di Ancelotti sul- la panchina azzurra. Soltanto Sarri ha fatto meglio nel- l’anno dello Scudetto mancato. La Champions è a por- tata di mano, nonostante i tanti punti buttati e le di- scussioni tra Gattuso e la società. Ora non bisogna far- sela assolutamente scappare.

64 sabato 15 maggio 2021

ABBIAMO TUTTO PER RENDERE FELICE LA TUA CASA italyasrl.com L’ALTRA COPERTINA Oreste Vigorito

Il calcio ha bisogno di persone vere

di Giovanni e Lorenzo Gaudiano

enza voler scomodare Émile Le dichiarazioni ai microfoni di Sky te che riguardavano il Cagliari, contro Zola che per l’affaire Dreyfus fu Sport del numero uno del Benevento il Napoli e contro il Benevento. Due vol- S costretto a scrivere al presi- la settimana scorsa rappresentano te ha attirato l’attenzione su di sé ren- dente della Repubblica francese Félix quello che in realtà pensano tutti, solo dendosi protagonista di evidenti erro- Faure per accusare tutti quelli che sa- che nessuno ha davvero il coraggio di ri che naturalmente possono alterare pevano dell’innocenza del capitano parlarne. Si vive ogni giorno una re- una classifica, condizionare un rendi- dello Stato maggiore Alfred Dreyfus, altà in cui la verità stenta ad avere la mento ed inficiare i sacrifici compiuti o quanto meno dei brogli che erano sta- meglio. Si finge in alcuni casi addirit- in questa stagione da squadre del Sud. ti messi in atto per accusarlo di alto tra- tura che non esista, perché ciò che con- Il personaggio non è nuovo a questi av- dimento, la denunzia del presidente ta è quello che si vuole far contare. venimenti. A Napoli c'è chi conserva Oreste Vigorito presenta delle analo- In sette giorni l’arbitro Mazzoleni è sta- l’elenco degli errori commessi da que- gie ovviamente al contrario. to designato al Var due volte in parti- sto ex arbitro proveniente guarda

sabato 15 maggio 2021 67 caso da Bergamo. Nella fattispecie in razionale, e che a questo punto finiscono riuscito in pochi anni a portare il Be- un’occasione non è voluto intervenire per generarli. nevento per due volte nella massima se- su un gol regolare, annullato dall’ar- Va ricordato che proprio qualche gior- rie, non era mai capitato. Secondo: il nu- bitro di campo erroneamente, in un’al- no prima della gara del Vigorito con- mero uno della squadra sannita ha co- tra non solo non ha visto un contatto tro il Cagliari, intervenendo ad una ra- struito una società all’altezza del pal- ai danni di Caprari in area di rigore ma dio partenopea, Gianni Di Marzio, ex coscenico della Serie A, impiegando ca- ha anche messo in discussione un pe- allenatore, dirigente, osservatore, opi- pitali, risorse umane ed impegno per- nalty concesso ai giallorossi per fallo nionista televisivo e uomo di specchiata sonale. Terzo: il Benevento è una del- su Viola, mettendo fine con qualche mi- qualità sportiva, abbia avanzato per- le poche società ad avere i conti in or- nuto di anticipo ad una partita deter- plessità sulla nuova designazione di dine. Quarto: la squadra giallorossa non minante per battersi ad armi pari nel- Mazzoleni in Campania. ha potuto giocare davanti al proprio la lotta per evitare la retrocessione. Qualcuno diceva che a pensare male si pubblico che per la seconda volta È riprovevole in una stagione vedere fa peccato ma a volte ci si azzecca. È avrebbe potuto seguirla in quest’av- che ormai non è più consentito alzare possibile che il designatore non abbia ventura così attesa ed avvincente. la voce, mettere in discussione l’operato pensato che inviare per due settimane Comunque si spera che non tutto sia di professionisti che sbagliano palese- di seguito la stessa persona al Var, trat- perduto. Che il Benevento possa ancora mente e non ven- giocarsi la per- gono sanzionati ed manenza in Se- educati in alcun rie A sul campo modo a svolgere e che soprattut- il proprio lavoro to il presidente in maniera corret- Vigorito ci ri- ta e regolare. Sor- pensi, al di là di prende che Fab- come si conclu- bri, arbitro di Na- derà questa sta- poli-Cagliari, sia gione, proprio stato fermato un per poter dare turno per la sca- un senso ed un dente e superficia- seguito alla sua le prestazione of- denuncia. ferta al Maradona, Il calcio in ge- mentre al contra- nerale ha biso- rio Mazzoleni è gno di queste stato addirittura persone vere, designato nuova- che credono nei mente come responsabile della cabina tandosi di due partite che coinvolge- valori dello sport e fanno sacrifici per Var in un match così delicato, di cui na- vano la squadra sarda invischiata nel- portarli avanti. Perché le cose cambi- turalmente si continuerà ancora a la lotta per non retrocedere, avrebbe ge- no in meglio, anche il mondo dell’in- parlare. Dimenticare sarebbe una vol- nerato polemiche e tensioni? formazione, come il presidente ha evi- ta di più un errore! Si ritiene sia giusto soffermarsi su quan- denziato con forza, deve cambiare cer- Le parole del presidente Oreste Vigo- to accaduto perché si tratta di osser- cando di non trattare con superficiali- rito in televisione non sono, come ha vazioni oggettive, quella stessa og- tà questa o quella squadra di provin- precisato lo stesso patron del Bene- gettività che è richiesta al mondo ar- cia o dal seguito minore, rispetto alle vento, uno sfogo ma al contrario co- bitrale per evitare che queste situazioni società egemoni che proprio in un re- stituiscono una denuncia di come ne- possano accadere e ripetersi. cente passato hanno dimostrato di anche l’istituzione del Var sia riuscita Il presidente ha anche detto che po- avere in poca considerazione il calcio, a risolvere quei dubbi legati alle in- trebbe lasciare il mondo del calcio. Sa- i tifosi, la Federazione, la Lega, in pra- terpretazioni di episodi evidentemen- rebbe una cosa disdicevole per alcune tica tutto quello che il sistema rap- te mal valutati senza una motivazione motivazioni. Primo: Oreste Vigorito è presenta.

68 sabato 15 maggio 2021 ۑ׎ژ‚°°¾¾ ڹ -UÅG¾¾¨U° ڹ ڣ ׎׎׎ِאژژ°wł

GDVHPSUH FOLHQWL VRGGLVIDWWL &&GD3LDQR &&DDSSHOOHH   %(1(1(99((1(17272 7H7HO   ZZZGHFDPRELOLFRP

ٍ‚¾Uk ¥ÅkU¾‚ < G¨w¾U °‚¾°ژژژژژw‚ -UÅG¾¾¨U° -ژژ -uGGU‚ kÝÝݾ¾¨U‚ژژUw PARAFARMACIA LABORATORIO GALENICO    

FARMACISTA DIGITALE CONSEGNA A DOMICILIO VENDITA ONLINE FARMACI SOP E OTC PREPARAZIONI PERSONALIZZATE

via Gioacchino Toma, 3 | Benevento [email protected] | tel.08241500651 L’ANALISI

vs

Due club ben strutturati che con la Scontro programmazione e gli investimenti di Vigorito e Vrenna sono arrivati in A al Sud ripartendo dagli allenatori della promozione

Servizi di Marco Boscia

enevento e Crotone scontro di fine stagione an- un girone di ritorno negativo dilapidando dieci punti di cora una volta in massima serie. Una sfida tra vantaggio quanto di buono fatto in quello d'andata con B squadre del sud che tentano ogni anno di farsi 22 punti guadagnati ed un undicesimo posto che aveva largo nel labirinto oramai consunto ma difficile da pe- lasciato pensare, erroneamente, ad un campionato mol- netrare di un calcio declinato sempre di più al nord, ve- to più tranquillo. dasi la crescita dell’Atalanta, squadra che una volta era considerata una provinciale con un settore giovanile da cui ogni anno attingevano le tre società pluriscudetta- te per portarsi a casa i migliori virgulti. Gianni Vrenna, presidente della Envì Group, azienda lea- der nel settore industriale per il recupero e lo smalti- mento dei rifiuti non pericolosi, è diventato anche pre- I sanniti sidente del Crotone calcio nel 2017. Vrenna, che era en- Dopo una prima esperienza in Serie A, stagione trato in società nel 1992, quando gli “squali” militava- 2017/2018, in cui il Benevento era riuscito ad ottene- no in Promozione, è stato vicepresidente ed ammini- re soltanto 6 vittorie con 3 pareggi e ben 29 sconfitte stratore delegato del club che, nel frattempo, ha colle- che segnarono un’inevitabile retro- zionato vittorie fino alla conquista cessione in B, lo scorso anno il pre- della B nel 2000. I calabresi sono riu- sidente Oreste Vigorito, grazie ad ul- sciti, dopo una piccola parentesi in C teriori investimenti ed al gran lavo- nel 2003/2004, a tornare in serie ca- ro di Pasquale Foggia, direttore detta, con in sportivo e responsabile del settore panchina, e a non lasciarla più fino al giovanile, è riuscito a riportare il club 2016, quando è arrivata la storica campano in massima serie. Con la promozione in A. Dopo una nuova re- conquista della prima storica Coppa Ali della Vittoria, trocessione, quest’anno il Crotone era ritornato nel gran- il trofeo assegnato alla squadra prima classificata in B, de calcio ma, nonostante la conferma iniziale in panchina la società è ripartita con in panchina . Ma di Giovanni Stroppa, sostituito poi da , non i sanniti, pur approcciando al campionato in maniera dif- è riuscito a bissare l’impresa della salvezza, come tre anni ferente rispetto a tre anni fa, hanno compromesso con fa, e ripartirà il prossimo anno di nuovo dalla B.

sabato 15 maggio 2021 71 LA PRESENTAZIONE Ultima chiamata per i sanniti Le residue speranze salvezza del Benevento passano dalla sfida di domani pomeriggio al Vigorito contro il Crotone già retrocesso in B che all'andata rifilò quattro gol ai sanniti

Insieme in Serie A le nostre colpe e ripartiremo». Dopo la no infatti fatto credere che il cammino gara d'andata dello Scida Filippo In- verso la salvezza fosse meno impervio Il Benevento lo scorso anno ha domi- zaghi si lasciò andare a questo sfogo. Pa- di quanto si è poi rivelato. Invece in Se- nato il torneo di B vincendo il cam- role che ancora oggi, dopo un intero gi- rie A non si possono commettere pas- pionato con 18 punti di vantaggio sul rone, appaiono inesorabilmente attua- si falsi perché ci sono squadre più for- Crotone che, con 68 totali, riuscì ugual- li. Sì, perché il Benevento che scese in ti in grado di riuscire a cambiare vol- mente ad ottenere la promozione di- campo a Crotone non riuscì a concre- to ad una gara in qualsiasi momento, an- retta. Quest’anno le due compagini han- tizzare le numerose palle gol create in- che grazie al guizzo improvviso di un no vissuto stagioni differenti: il Crotone cassando, praticamente ad ogni occa- attaccante. Ed al Benevento avrebbe ha lottato con onore finché ha potuto sione subita, quattro reti: un autogol di proprio fatto comodo una punta d’area ma, nonostante il cambio in panchina, Glik ed una rete di Simy nella prima fra- di rigore che, nei momenti decisivi e dif- con Serse Cosmi subentrato in corsa, zione di gara, ancora Simy e poi Vulic ficili, trovasse la via del gol anche in ma- non è riuscito a raggiungere la salvez- nella ripresa fino all’inutile gol della ban- niera sporca. Sarebbe tornato certa- za, mentre il Benevento, come detto, ha diera di Iago Falque. I principali pro- mente utile il ventinovenne nigeriano vissuto un'annata dai due volti e per riu- blemi, che poi la squadra di Inzaghi si del Crotone, Nwankwo Simy, che dopo scire ad ottenere la salvezza adesso deve è portata dietro per l’intera stagione, fu- aver timbrato il tabellino 20 volte lo tentare il tutto per tutto in queste ul- rono: una difesa troppo fragile (solo Par- scorso anno in B aggiudicandosi il ti- time due giornate sperando che le al- ma ed appunto Crotone hanno subito tolo di capocannoniere, anche in que- tre contendenti commettano qualche più reti) ed un attacco poco incisivo (il sta stagione si è rivelato un calciatore passo falso. meno prolifico del campionato assieme importante per i rossoblù segnando con a quello del Parma). continuità pure in massima serie. Non è bastato ai calabresi per raggiungere La sfida d’andata la salvezza ma in una squadra come il «Una partita difficile da commentare, La stella nigeriana Benevento, più completa del Crotone ma dobbiamo prenderci le nostre re- In tal senso nel Benevento si è avver- negli altri reparti, fosse stato lui il ter- sponsabilità. Quando fai diciassette tita tanto l'assenza di un attaccante da minale offensivo, forse la salvezza dei tiri, ne prendi tre e alla fine perdi 4-1 doppia cifra stagionale. I risultati positivi sanniti sarebbe potuta maturare con an- c’è qualcosa che non va. Ci prendiamo conseguiti nel girone d'andata aveva- ticipo.

Scatti dalla partita d’andata

72 sabato 15 maggio 2021 questo campionato, vuole meritarsi la gione, è stata un’annata difficile e sfor- Le scelte dei tecnici conferma ed onorare la stagione. Il tec- tunata, con continui infortuni che ne Oramai partita da dentro o fuori per il nico calabrese dovrebbe quindi ri- hanno condizionato il rendimento, la Benevento. I sanniti non possono per- spondere con il solito 3-5-2 schieran- punta franco-algerina, in Calabria da mettersi di fallire la sfida contro il Cro- dosi a specchio con gli avversari e dif- gennaio, dopo i primi mesi della sta- tone e per questo Inzaghi dovrebbe ficilmente rinuncerà ai calciatori più ta- gione trascorsi in Sardegna con la ma- schierare dinanzi a Montipó una dife- lentuosi della rosa: Messias, Simy e Ou- glia del Cagliari, ha invece, a sprazzi, sa a tre con Caldirola, Glik e Barba. nas. dimostrato di avere grandi qualità. Dif- Viola in cabina di regia con Hetemaj e ficilmente, ad ogni modo, vista l’elevata Ionita ai lati e Depaoli ed Improta, qua- concorrenza a Napoli in ambo i reparti, si certi del posto, ad agire sulle fasce. Permanenza sia per l’uno che per l’altro dovrebbe es- In attacco il solito Lapadula dovrebbe o nuova avventura? serci spazio in maglia azzurra e, per en- far coppia con Caprari, ma Gaich e Fal- Proprio Adam Ounas, assieme a Se- trambi, quasi certamente sembra pro- que scalpitano per una maglia da tito- bastiano Luperto, rientrerà a fine sta- spettarsi un nuovo prestito da parte del lare. Cosmi, che con il suo Crotone non gione al Napoli per fine prestito. Se per club partenopeo nella prossima sta- ha oramai più nulla da chiedere a il difensore, al Crotone da inizio sta- gione.

sabato 15 maggio 2021 73 ECHI DAL SANNIO

La sfida Soffrire per lo stendardo Partita decisiva per il Benevento del presidente Vigorito che deve inseguire con determinazione una rivincita rispetto alla gara d’andata persa malamente allo Scida

Servizio di Gigi Amati

ettetevi comodi. Siamo alle conclusivi dell’antica e sempre nuo- miniatura il senso di un intero cam- ultime pagine del romanzo va messinscena dello spettacolo più pionato, l’incrocio di destini che pe- M del campionato e dunque si- bello del mondo. Ma prima di sco- sano, il crocevia dove imboccare la stematevi dove meglio credete, do- prire chi è l’assassino dovrete farvi strada giusta per trovare quella luce sate la luce, allungate le gambe, incantare dalla lettura, e districan- che schiarisca le tenebre dell’incer- staccate il telefono, inforcate gli oc- dovi tra le righe con il machete tezza e se possibile mandi via rischi chiali, se servono, e preparatevi a leg- della curiosità e la falce dell’atten- e pericoli. Per uno scherzo del de- gere il finale di una storia avvincente. zione, arriverete a capire chi ha fat- stino, sempre in agguato dietro l’an- Ve ne mancano due, di capitoli, ec- to cosa. golo come un brigante da strada, si coli a voi: Benevento-Crotone e To- trovano di fronte due delle tre regi- rino-Benevento: parole e pensieri, pa- nette salite in A la scorsa stagione, role che generano pensieri, pensie- La rivincita con il Crotone trionfalmente il Benevento sette ri che si trasformano in parole, nero A partire appunto da Benevento- giornate prima della fine, con due su bianco la verità finalmente lontana Crotone, la sfida del tutto o niente turni di anticipo il Crotone. Quelle dalle chiacchiere grazie ai due atti più, la gara bonsai che racchiude in reginette non ci sono più, hanno as-

74 sabato 15 maggio 2021 saggiato il pane duro della massima serie, hanno dimenticato le luci del- la ribalta e hanno sgobbato e sfac- cendato nel buio delle zone meno no- bili della classifica, si sono scorcia- te le maniche e sporcate le mani, han- no tolto la corona, addio troni e scet- tri, ciao ciao applausi e feste, la strada si è fatta dura e difficile, niente più asfalto gettato di fresco ma solo buche, sterpi e sassi lungo il cammino e nelle scarpe. Il Crotone non ce l’ha fatta, ha salutato la scel- ta compagnia un paio di turni fa, il Benevento invece è vivo e lotta in- sieme a noi, si aggrappa con la for- za del coraggio e della determina- zione a quella serie A che ha stra- meritato, non è stato un regalo sen- za senso e basta, e che ha dimostra- to di saper gestire e interpretare. Ha pria storia, soprattutto ha dimo- presenti invece la preziosa dote di navigato per un bel po’ di giornate strato di essere non solo squadra tutta una città e del suo popolo. in acque tranquille, la Strega, si è pre- combattiva e tenace ma anche società sa soddisfazioni e ha segnato date all’avanguardia e manageriale, ben memorabili sul calendario della pro- più di nobili vere o presunte che van- Tutti dietro ad un pallone no in giro ostentando blasone e ric- Ora siete proprio alla fine, sempre chezze però con le pezze al culo e meno le righe da leggere, tutto si fa senza una visione moderna di futu- più avvincente, gli occhi corrono ve- ro ma anche di presente, in barba al loci come ad anticipare le parole, in- passato più o meno luccicante: solo terpretarle, svelarne il senso na- presunzione, solo chiacchiere e di- scosto; e gli aggettivi, i sostantivi, i stintivo. verbi scappano tutti verso un solo posto, virgole e punti si affrettano verso la fine che è proprio laggiù, lì Soffrire per lo stendardo accanto, lo sapete, lo vedete e il fia- Eccoci qui, dunque, a palpitare an- to si fa corto, ecco l'ultima pagina, cora una volta per quelle maglie gial- l'ultimo rigo, l'ultima parola. Corrono lorosse, a soffrire per quello sten- anche i minuti in campo e corre la vo- dardo che il vento muove in sintonia stra vita, d'un tratto accelerata. Sarà con i pensieri e gli affanni dei tifosi, quel che sarà, accada ciò che deve ac- a fare calcoli e tabelle incrociando cadere, ma intanto dietro a quel dati e numeri, ma essenzialmente pallone ci siamo tutti, accanto ad In- chiedendo a quegli undici ragazzot- zaghi urliamo tutti, insieme a Lapa- ti che rappresentano un’intera co- dula facciamo tutti a sportellate con munità di dare il massimo, di fare un i difensori, sulla linea di porta siamo ultimo sforzo perché il sogno conti- tutti con Montipò a respingere e pa- nui ad essere realtà e l’orgoglio del- rare, al fianco del presidente Vigo- l’appartenenza non sia solo uno stu- rito soffriamo tutti. E con la Strega pido e sciocco moto dell’animo e rap- voliamo verso il futuro.

sabato 15 maggio 2021 75

LA STAGIONE DEL BENEVENTO di Lorenzo Gaudiano Si mette male

Difesa colabrodo BENEVENTO-UDINESE 2-4 Benevento impaurito Domenica 25 aprile Ancora nessuna vittoria casalinga nel 2021 per il Benevento, che ha bisogno necessariamente di punti per conqui- stare la salvezza considerando che le pretendenti stanno cominciando a correre e fare risultati. Ci si aspetterebbe un approccio alla gara determinato e convinto dei propri mezzi, ma in realtà al Vigo- rito a prevalere è l’Udinese. La difesa sannita purtroppo è troppo fragile e quindi Mo- lina e Arslan ne approfittano per portare in vantaggio i friulani. Inutile il penalty di Viola alla fine del primo tempo perché nella ripresa l’atteggiamento dei giallorossi non cambia. Squadra troppo impaurita e gli ospiti, ormai salvi, dilagano con Stry- ger Larsen e Braaf. Inutile il gol di Lapadula, tra i pochi veramente determinante in campo. E il fantasma della retrocessione comincia a mettere paura.

MILAN-BENEVENTO 2-0 Ritorno amaro Sabato 1 maggio per Pippo a Milano

Pensare di ottenere dei punti al Meazza contro un Milan impegnato attivamente nel- la corsa alla Champions era un’utopia sin dall’inizio della settimana. Provarci però non sarebbe costato praticamente nulla. Ancora una volta l’approccio del Benevento è te- nero e ai rossoneri bastano soltanto sei minuti per portarsi in vantaggio con Calha- noglu. Troppa paura di sbagliare nella squadra sannita che sembra aver smarrito per strada quella sicurezza che nel girone d’andata invece aveva consentito di portare a casa punti importanti. Nella ripresa la musica non cambia, anzi il Milan raddoppia con Theo Hernandez. Per la prima volta in stagione i giallorossi sono in zona retrocessione, finora tenuta sempre lon- tana. L’augurio è che arrivi immediatamente una scossa per rimanere tra le grandi del calcio italiano.

Gli errori di Mazzoleni BENEVENTO-CAGLIARI 1-3 La denuncia di Vigorito Domenica 9 maggio Il risultato dice che il Benevento ha rimediato l’ennesima sconfitta nel proprio stadio e che il Cagliari ha compiuto un passo significativo verso la salvezza. In sette giorni quattro punti in Campania per i sardi, per i giallorossi ancora un gol subito nei primi minuti, firmato Lykogiannis, e una reazione nonostante il gol di Lapadula non sufficiente per ave- re la meglio sugli avversari. Pavoletti e Joao Pedro fanno il resto, anche se un valido aiuto è arrivato dalla designazione arbitrale. Doveri verso la fine della partita concede un rigore per fallo di Asamoah su Viola, ma Mazzoleni si risveglia come Biancaneve e solleva dubbi sul pe- nalty comportandone l’annullamento. Le dichiarazioni del presidente Vigorito nel post par- tita non costituiscono uno sfogo, ma una denuncia a cui si dovrebbe assistere più spesso per provare a cambiare un calcio in profondo degrado e che comincia davvero a non piacere più.

sabato 15 maggio 2021 77

LA CITTÀ La battaglia delle alleanze Prove di dialogo tra Pd e M5stelle con l’avallo di Francesco Boccia in vi- sta della tornata elettorale d’autunno per il Comune. Il governatore per il momento sembra tacere e i sondaggi danno il presidente della Camera Roberto Fico davanti con discreto margine sul P.M. Catello Maresca

Servizio di Ciro Chiaro

o scenario politico a Napoli, in vista delle elezioni del PD, portate avanti dallo stesso Sarracino. L amministrative del prossimo autunno, continua L’apertura di Sarracino tende a far rientrare quanti più ad apparire alquanto confuso. Sicuramente la “deluchiani” è possibile in questo progetto politico, poi- campagna vaccinale in corso e le agognate riaperture per ché il governatore De Luca non ha mai visto di buon oc- far ripartire l’economia tolgono spazio al dibattito e ad chio i grillini, se si possono chiamare ancora così, e mai una adeguata riflessione sugli opportuni passi da in- si sarebbe sognato di correre insieme a loro in una com- traprendere. petizione elettorale. Ma forse è arrivato il momento di Nei giorni scorsi Francesco Boccia, responsabile Enti Lo- abbandonare idee preconcette e tuffarsi nella Realpoli- cali del PD, ha forse sdoganato definitivamente l’alleanza tik al fine di tutelare interessi più rilevanti. In prima bat- tra il suo partito e il M5Stelle per la prossima tornata tuta vi è da considerare che se la strategia dell’allean- elettorale. «A Napoli e Bo- za si tramuta anche nella logna saremo insieme al nomina condivisa di un primo turno» ha dichiara- personaggio di spessore to, forse chiudendo defini- politico acclarato diventa tivamente la porta alla ipo- più agevole la conquista di tesi delle primarie che spes- Palazzo San Giacomo. so si sono rivelate alta- Gli ultimi sondaggi danno mente laceranti all’interno ancora a Roberto Fico, an- del partito ma ancora ri- cora non ufficialmente can- chieste dai “renziani”, che in didato, un buon margine di tale prospettiva hanno no- vantaggio rispetto a Catel- minato pure il loro candi- lo Maresca, allo stato at- marco Sarracino responsabile cittadino del pD dato: Gennaro Migliore. A In alto Francesco Boccia responsabile enti Locali tuale unico candidato del questo punto Marco Sar- del partito Democratico centrodestra. Mentre gli racino, responsabile cittadino del PD, si è affrettato a ela- altri due possibili candidati, Manfredi e Amendola, avreb- borare un documento dove si afferma che «Napoli non bero margini molto risicati e sarebbero probabilmente rinasce senza il ruolo fondamentale della Regione». Però soccombenti nell’uno contro uno. Molto lontani poi ap- sul nome di alto profilo che dovrebbe guidare la coali- paiono i candidati ufficiali: Alessandra Clemente, pro- zione bocche cucite. Sono appena iniziate le consultazioni, posta dal sindaco uscente De Magistris, e Antonio Bas- non solo con i pentastellati ma anche tra le varie anime solino che avrebbe l’appoggio del PD solo in caso di bal-

sabato 15 maggio 2021 79 A sinistra roberto Fico presidente della Camera dei Deputati A destra Catello maresca sostituto procuratore presso la Direzione distrettuale antimafia lottaggio. Ma il problema non è solo vincere le elezio- verno, specialmente nell’ultimo periodo, su aperture e/o ni, perché questa volta in gioco vi sono questioni mol- chiusure, sulla scuola, sulle misure per fronteggiare la to importanti anche sotto il profilo economico. pandemia e sul colore delle varie regioni. Ovviamente si sta parlando del Recovery Plan che si sta Ultimamente la polemica infuria sulle scorte di vaccini avvicinando alla fase attuativa con lo smobilizzo dei fon- assegnate alla nostra regione, ritenute assolutamente in- di per il Sud. Realizzare a livello locale una coalizione sufficienti, nonché sui fondi assegnati alla sanità. Il Co- politica in linea con i centri di potere decisionali roma- vid, è vero, ha colto la Campania in una situazione di- ni offrirebbe forse migliori chance di poter interloqui- sastrosa per carenze di organico e strutture inadegua- re. Andrea Orlando, intervenuto al dibattito “Lavoro, di- te, per cui si è dovuto far fronte all’emergenza con un ritti, sviluppo sostenibile dei territori al tempo del Co- impegno straordinario da parte di tutti, in primis degli vid”, ha rilanciato l’importanza dello stanziamento per addetti alla sanità. il Sud. «Il piano del Recovery non ha tempi biblici – ha Secondo De Luca non sempre è venuto dal governo cen- detto Orlando – si realizzerà nel giro di tre anni. Se si trale quel sostegno che veniva richiesto, considerata la spendono i fondi, questi continueranno ad arrivare. Quin- tipologia del territorio campano e la sua densità abita- di è importante l’efficientamento della spesa». tiva. Questa carenza è stata considerata una vera e pro- Secondo Gianluca Daniele, responsabile progetto Mez- pria discriminazione e ha fatto riemergere echi di una zogiorno e politiche culturali della Fondazione Di Vit- questione meridionale mai sopita. Ma di diverso avvi- torio, istituto nazionale della Cgil, la questione Mez- so è l’opposizione, in Regione capeggiata proprio dai zogiorno è centrale poiché «i fondi del Recovery sono 5stelle, i quali ritengono che l’attività di governo sia ef- l’ultima occasione per il rilancio sociale, culturale ed eco- ficiente e che se vi siano stati ritardi sono da imputare nomico del Sud. È una grande occasione soprattutto per a carenze organizzative regionali. Lo scenario che ci vie- creare una nuova occupazione e posti di lavoro». ne proposto quindi al momento è che queste due forze Serve però un cambio di marcia e la politica si deve fare politiche, il PD e il Movimento 5 stelle, di assoluto ri- interprete di questo cambiamento. Per sfruttare le op- lievo nel governo Conte ma anche in questo presiedu- portunità che si presenteranno è necessario che ci sia to da Draghi, che in Campania sono contrapposte, do- grande efficienza amministrativa a livello locale e una vrebbero cooperare nell’ambito della imminente sfida buona sinergia con il governo centrale. Situazione al mo- elettorale. Non solo ma anche collaborare per utilizza- mento che è tutta da creare. Non sarà certo sfuggito il re al meglio i fondi europei del Recovery. Sembra diffi- continuo battibecco tra il Presidente De Luca e il Go- cile, ma forse non impossibile.

80 sabato 15 maggio 2021

PROTAGONISTI Costanza Boccardi Il mio posto ideale rimane quello dietro le quinte Ph. Alessandro Leone

ostanza Boccardi è toscana, C’è inoltre un altro punto di grande Fiorentina di nascita e anzi è fiorentina, e lo si sente contatto che Costanza Boccardi evi- C quando parla nonostante sia denzia ed è quello rappresentato dal- napoletana d’adozione. oramai a Napoli da oltre trent’anni. È l’arte, da non intendere in questa o quel- un po’ come dire che si è napoletani pri- la forma, ma che al contrario per que- Aiuto regista, casting ma di essere campani. In fondo fio- sti due popoli è l’idea di avere il ponte director, docente per il rentini e napoletani hanno avuto sto- levatoio perennemente abbassato per ricamente la fortuna di parlare due lin- essere aperti al futuro, immaginare, cer- teatro, organizzatrice gue, non due dialetti. Certo per rico- care sempre qualcosa di nuovo e di di- noscere che il napoletano è una lingua verso. Ed allora conosciamo di più que- di rassegne varie, c’è voluto un po’ di tempo in più ma alla sta donna consapevole del suo ruolo, del “recuperatrice” di teatri fine è stato impossibile continuare a ne- posto che occupa, di quello che civil- garlo. Il punto di contatto quindi po- mente e civicamente ognuno può fare e poi l’impegno politico trebbe essere questo, ma se ne parli con ogni giorno, che quasi senza sforzo ap- Costanza ti dirà che la congiunzione si parente ha finito per diventare un po’ e sociale condotto con rifà alle origini storiche di quelle che de- napoletana senza dimenticare da dove rigore e voglia di finisce senza mezzi termini due capi- è arrivata, presupposto essenziale per tali della cultura ed aggiunge che, pur restare se stessi e dare il proprio me- incidere senza inutili essendo popoli diversi, il contatto glio. principale è dato dalla caratteristica di Trent’anni ed oltre con Teatri Uni- presenzialismi, senza non prendersi troppo sul serio. Dal suo ti, che esperienza è stata sino ad ora? mai abbandonare punto di vista, assolutamente condi- «Si è trattato di una vita spesa in un visibile, c’è molta autoironia sia tra na- luogo che ha una sua caratteristica preci- Teatri Uniti di cui fa poletani che tra i toscani e se qualcu- sa. Stare tanto tempo in Teatri Uniti si- parte dal 1988 no pensa a questa caratteristica come gnifica fare tante altre cose, ci sono le por- alla maniera di mostrare un senso di su- te aperte. Io ci sono arrivata dopo essermi Intervista di periorità non comprende che in effet- laureata al DAMS di Bologna in dram- Giovanni Gaudiano ti è la fotografia della vanità del mon- maturgia e diplomata in regia al Paolo do esterno. Grassi di Milano. Sono venuta a Napoli

82 sabato 15 maggio 2021 prima per fare un tirocinio estivo con Ma- rio Martone che era stato mio insegnante a Milano e dopo un po’ ci sono tornata in un primo momento come direttore di sce- na e così è andata a finire che ci ho vissu- to tutta la mia vita professionale». Quanto ha inciso nella scelta di vi- vere e lavorare qui la città? «Teatri Uniti ha una doppia logica: quella cooperativistica e quella legata mol- to alla città che ha rappresentato per tutti noi un elemento di grande importanza. L’attività si sarebbe potuta svolgere ovun- que senza nessun limite ma la scelta di ri- manere a Napoli, che è stata fatta collet- tivamente, è legata al ruolo della città, del- la sua cultura. Abbiamo ritenuto che non fosse giusto andar via e abbiamo potuto la- vorare cogliendo anche il beneficio di ope- rare in un posto che grazie al suo patrimonio culturale ti consente un arricchimento. Per me vivere con Teatri Uniti in fondo ha significato vivere con Napoli, conoscerla da tutti i suoi punti di vista, belli e brutti. Alla Ph. Fabio Esposito fine si può dire che si sia trattato di una pre- cisa scelta di campo». In tutti questi anni ha lavorato con sa artisticamente un’intera generazione. A Festival. Si tratta di una tipica dimo- tanti registi di successo, ha attra- tutto questo aggiungerei una mercificazione strazione di sudditanza al potere domi- versato il mondo culturale in lungo della cultura, da parte della politica, che ser- nante. Ed è anche la dimostrazione della e largo. Come è cambiato il modo di ve a vendere un brand e non si occupa in- mercificazione del potere che non si pre- fare cultura in generale ed in parti- vece della parte che non rende in termini occupa di sviluppare un progetto nuovo o colare a Napoli in questi anni? pratici, per intenderci economici e politici, già esistente ma ne utilizza l’immagine ai «Di sicuro c’è stato un cambiamento ma è forse la più importante». suoi fini. Parlando con Tommaso Mon- molto forte legato a quello sociale ed eco- Qualche anno fa, era il 2015, lei ha tanari (storico dell’arte, accademico, sag- nomico della città. La prima Napoli che detto durante un’intervista: «Usano gista e giornalista ndr) che ha una visio- ho conosciuto, quella del rinascimento na- la cultura per spartirsi il potere». È ne ampia sull’importanza delle risorse pro- poletano del primo Bassolino, era venienti dalla cultura, si di- una città in grande espansione scuteva del centro storico e recupero di se stessa. C’era un napoletano, direi unico per fermento culturale che non ave- vitalità nel nostro Paese, per vo conosciuto altrove, neanche il quale però manca un pro- nella mia città, Firenze, che era getto di sviluppo e coinvol- abbastanza ferma. Era in fon- gimento dei giovani anche do la speranza di una generazione che si cambiato qualcosa in questi anni? artisti che lo frequentano e che finiscono per è molto impegnata per far crescere la cit- «Il discorso è complesso. C’è un livel- doversi accontentare di lavorare grazie alla tà. Tante iniziative in tutte le direzioni. Poi lo banale che riguarda la spartizione del- clientela, diventando alla fine strumenti del è accaduto che certe possibilità siano andate le poltrone. Faccio un esempio: quest’an- potere». perse, si sono chiuse molte strade, molte in- no il Napoli Teatro Festival ha cambia- Tornando al mondo dello spetta- telligenze sono andate via ed è stata per- to nome e si chiamerà Campania Teatro colo. Aiuto regista, casting director,

sabato 15 maggio 2021 83 docente per il teatro, organizzatri- ce di rassegne varie, “recuperatrice” di teatri, mi riferisco al Garibaldi di Santa Maria, se le chiedo qual è sta- ta nella sua attività la cosa che le ha procurato maggiore soddisfazione o magari quella che ricorda con più piacere cosa mi risponde? «Diciamo che queste attività sono le- gate a fasi diverse della mia vita. Sul tema del recupero del Garibaldi di Santa Ma- ria Capua Vetere sono legata al ricordo di quando nell’ambito di una rassegna por- tammo nel teatro restaurato un gruppo di bambini di tre anni. Il loro stupore nel ri- trovarsi sul palcoscenico mi ha ripagato pen- sando alla fatica fisica che abbiamo soste- nuto, al freddo sofferto, al lavoro di puli- zia generale che abbiamo dovuto fare con- siderando che nel mio caso arrivavo da Na- logia eduardiana che potrebbe an- colori che noi non vedevamo perché abituati poli e tra le tante cose avevo due bambini che avere ulteriori sviluppi. Cosa si- a soffermarci sulla recitazione di Eduar- piccoli da accudire. In ogni caso vedere spa- gnifica portare ancora una volta do». zi che si rianimano e sentire che la collet- Eduardo sugli schermi e nelle case A proposito, dove trova il tempo per tività si riappropria di un suo spazio che degli italiani? Si tratta di lanciare dedicarsi alla politica visto che lo fa le era stato negato sino a quel momento cre- una cima ad una gioventù che non anche molto attivamente? do che sia la funzione civile del teatro e at- ha avuto il piacere di vederlo, di co- «Il tempo si ruba ad altre cose. Mi alzo tuarla ti procura una certa soddisfazione. noscerlo direttamente o è anche un presto, per me la politica è un elemento im- Si è trattato ovviamente di un lavoro di maniera per ripresentarlo visto che prescindibile. Mi sono sempre interessata di gruppo che ho svolto con Enrico Ianniel- il suo lavoro non ha confini, non ha politica e poi ho iniziato a farla attivamente lo, Tony Laudadio, Fabio Ianniello e età? dal 2000. Mi sono occupata prima dei temi tanti altri che ci hanno messo la loro for- «Eduardo ha la necessità di essere svec- della scuola pubblica con la riforma Mo- za, il loro impegno e la loro disponibilità». chiato, quello che lui ha fatto direttamen- ratti e poi con quella della Gelmini. Poi dal Ha lavorato e sta ancora lavorando te è quello che ci resta. Il modo in cui noi 2004 mi sono dedicata allo spinoso tema con Edoardo De Angelis ad una tri- ci possiamo approcciare a lui, alle sue ope- dell’acqua pubblica. È evidente che se ini- re è recuperarne l’universalità, che non è pre- zi un certo tipo di percorso poi ti tocca scen- sente in tutte le sue commedie, che trovia- dere in campo. Nel 2014 ho fatto il pas- mo nelle tipiche strutture del teatro che lui saggio agli organismi nazionali in occa- mette in scena grazie ad una conoscenza sione della richiesta che mi fu fatta di can- direi unica della drammaturgia e poi c’è didarmi alle elezioni europee. Il mio im- un’analisi profonda dell’Italia del suo pegno politico è caratterizzato comunque tempo che è però anche quella del nostro tem- dalla mia volontà di restare un’indipendente po. Edoardo De Angelis è un regista mol- senza mai prendere la tessera del partito, to particolare. È un visionario, ha una for- mantenendo una mia trasversalità per tissima linea personale che presenta per cer- non chiudermi nello stretto di un mondo, ti aspetti un gusto baroccheggiante che istin- tenuto conto che ho sempre cercato di fare tivamente mal si sposerebbe con la scrittu- in maniera che i mondi attorno a me si ra per certi versi scarna di De Filippo. Ma aprissero. Io faccio politica ma non vivo di in “Natale in casa Cupiello” De Angelis politica, ho sempre mantenuto attivo il mio In occasione delle Regionali nel 2015 è riuscito a trovare nel testo delle note, dei lavoro anche se questo costa fatica. Poi ho

84 sabato 15 maggio 2021 sempre pensato e detto che ho accettato di candidarmi perché c’era chi me lo chiede- va ed era quindi evidente che potevo esse- re utile per seguire un certo tipo di attivi- tà». È di fatto tramontata la stagione dei partiti che avevano una loro preci- sa collocazione. Dobbiamo consi- derarla una perdita o una naturale evoluzione della società attuale? «Io credo che il sistema novecentesco dei partiti sia finito. Siamo in un’epoca total- mente diversa. La mia formazione che si è svolta in famiglia democratica volta a si- nistra con una presenza importante della religiosità è stata messa a dura prova quan- do sono arrivata a Napoli, perché questa città ha qualche problema in più di tante altre ma non mancano persone straordinarie. Ritengo che non vi siano più quel tipo di demarcazioni, che abbiano perso di valo- re i paradigmi di una volta e credo che sia- mo veramente su un margine. Sento mol- to forte il tema dell’instabilità. Siamo in un momento nel quale o si riesce a ribaltare la situazione o tra vent’anni rischiamo di non esserci più proprio dal punto di vista fisi- co». Per concludere. Il prossimo impegno di Costanza Boccardi sarà artistico o politico o magari ne ha uno per en- trambi i due mondi che fanno par- te della sua vita? «Per la verità in questo momento ne ho più di due (sorride ndr). C’è quello poli- tico che prosegue e che passa dall’ascolto in commissione alla discussione su fatti pra- tici, anche per esempio parlando con un capo cantiere. Poi c’è il mio impegno sociale che non abbandono mai. Non manca il lavo- ro su vari casting che sto seguendo tra cui quelli per Edoardo De Angelis e poi devo programmare e varare il programma per la prossima stagione del Bellini Teatro Fac- tory. Ci sono poi le elezioni d’autunno e si spera di poter tornare a teatro proprio dal- l’inizio della prossima stagione. Quello, pro- prio dietro le quinte, è il posto dove sto me- glio». Costanza Boccardi durante una manifestazione alla Città della Scienza nel 2013

sabato 15 maggio 2021 85 LA STAGIONE DEI FESTIVAL Michelangelo Messina “Cinema e turismo per scoprire l’isola”

Il patron della rassegna parla della ripartenza e della sua impor- tanza e del cineturismo che offre la possibilità di girare l’isola am- mirandone le bellezze che partono dal mare e che passando per l’archeologia e la bellezza delle coste arrivano sino in tavola Intervista di Pasquale Raicaldo l cinema che aiuta a sognare. Il cinema che fa viaggiare. Il cinema che fa scoprire i luoghi e I suggerisce itinerari. Più che mai, lo ha fatto nei mesi della pandemia. Quando l’isolamento era una con- dizione forzata e imprescindibile e il piccolo schermo, attraverso le piattaforme digitali, ha aiutato ad evadere scoprendo mondi possibili e impossibili, le storie che – vivaddio – generano passioni e interessi. E sul tac- cuino sono finite, immancabilmente, le prossime de- stinazioni. Da raggiungere, non appena si potrà. Per raccontare quella sottile linea rossa tra i film e i luoghi, segreto del cosiddetto cineturismo, torna – dal 26 giugno al 3 luglio – l’Ischia Film Festival, primo evento in presenza sulle isole “covid free”. Con un for- mat ibrido, che naturalmente si nutrirà anche di pro- iezioni online, ma senza rinunciare alla suggestione del Castello aragonese. Dove, nel rispetto delle nor- mative anti-Covid, i film saranno proiettati al chiaro

86 sabato 15 maggio 2021 di luna. Il sogno di una normalità ritrovata è, dunque, dietro l’angolo. Precisamente a Ischia, che del resto è un’isola che con il grande cinema ha un rapporto de- cisamente privilegiato, come testimoniano – dallo sto- rico kolossal Cleopatra, con Liz Taylor e Richard Bur- ton, al più recente Il talento di Mr Ripley (cast stella- re con Matt Damon, Jude Law e Gwyneth Paltrow) – le pellicole ambientate negli angoli più suggestivi del- l’isola. Comprese alcune delle più coinvolgenti puntate della serie tv Rai-Hbo L’amica geniale. Edizione numero 19 per la rassegna che, di fatto, apre l’estate dei grandi eventi in Campania: il programma sarà ufficializzato a metà giugno (occhio al sito), non mancheranno ospiti di spessore. «Ma quel che conta – spiega Michelangelo Messina, patron della rassegna e inventore del termine ‘cineturismo’ – è soprattutto ripartire nel segno del grande cinema. Da Ischia, che è da sempre un osservatorio privilegiato». Ripartire, già. Quanto è importante farlo, dopo il lungo stop per la pandemia, per l’intero sistema de- gli audiovisivi? «Importantissimo. Tra diretti e indiretti i posti di la- voro generati dal cinema sono circa 173mila, l’export dei prodotti audiovisivi italiani genera 890 milioni di euro. Sen- za contare la promozione per il territorio. Tornare al ci- nema, anche attraverso la nostra rassegna, vuol dire assi- curare nuova linfa vitale e sociologica per gli italiani, che sono stati a lungo chiusi in casa: non a caso, tornare al ci- nema è stata una delle prime cose che gli italiani hanno fat- to, una volta aperte le sale». Lei ha lanciato l’idea del cineturismo. Che nume- ri genera questo segmento turistico e perché è così importante, anche per la Campania? «Fino al 2019, il fatturato generato dal movimento dei cineturisti, vale a dire dei turisti che individuavano la pro- pria meta in base ad una emozione filmica o televisiva, si L’attore e regista Sergio Rubini aggirava intorno ai 200 miliardi di dollari all’anno. Nu- meri importanti non solo per l’aspetto economico in sé, che naturalmente ha la sua rilevanza, ma anche per la cono- scenza del territorio stesso. Una grande opportunità per la Regione Campania che, come sappiamo, vanta una bellezza eterogenea che non passa inosservata alle produzioni, na- zionali e internazionali. E che alle location abbina dei plus importanti, dall’archeologia all’enogastronomia». Quali sono i valori aggiunti dell’Ischia Film Fe- stival? «Citerei senz’altro l’opportunità che la rassegna offre allo spettatore di assistere a proiezioni e incontri immer- gendosi nella bellezza culturale dei luoghi teatro del festival,

sabato 15 maggio 2021 87 all’interno del Castello aragonese. Ma il festival – ed è sta- to così sin dalla sua nascita – si pone anche come una op- portunità economica per il territorio: la sua formula sera- le invoglia il turista a scoprire l’isola di giorno. Così, pri- ma del Covid, un numero consistente di turisti prenotava ogni anno le sue vacanze proprio nella settimana del Fe- stival». C’è poi la selezione del concorso, che rende la ras- segna unica nel suo genere… «Raccontare la diversificazione culturale dei territori attraverso l’audiovisivo. Apprezzare la bellezza dei territori, spesso esaltata dalle pellicole, ma anche e soprattutto ap- prendere le differenti culture prima. Che, soprattutto di que- sti tempi, significa evitare i pregiudizi, generare riflessio- ni, favorire il dialogo. Il cinema serve anche a questo, l’Ischia Film Festival ha proposto negli anni film di Paesi come Cina, Iran, Giappone, fino all’Africa più profonda. Una finestra sul mondo, attraverso il cinema. Con una sezione, che abbiamo chiamato ‘location negata’, dedicata alle pel- licole che non esaltano, ma denunciano: mostrano ciò che non va, la fragilità dei territorio e, soprattutto, le contraddizioni della nostra contemporaneità». Nel suo libro “Da Cleopatra all’Amica Geniale”, ha Il comico ed attore romano Lillo raccontato Ischia attraverso i film. Tratteggiando una storia esaltante e lunghissima. «Proprio così, 44 produzioni dal 1936 ad oggi sono tan- te: ognuna ha senz’altro contribuito a raccontare l’isola e le sue sfaccettature. Se devo segnarne qualcuna in particolare direi “Il corsaro dell’isola verde” con Burt Lancaster, il pri- mo film a promuovere l’isola a livello internazionale, “Il paradiso all’improvviso” di Leonardo Pieraccioni, che ha esaltato la bellezza del territorio, e – per il successo pla- netario – “Il talento di Mr. Ripley” e “L’amica geniale”». Nel suo Pantheon delle emozioni, quali i momen- ti più belli della storia dell’Ischia Film Festival? «Difficile scegliere: ogni edizione ha dei momenti che restano scolpiti nella memoria. Torno alla prima, anno 2003, con due premi Oscar, Ken Adam e Carlo Rambaldi, e la na- scita ufficiale del cineturismo. E ancora: nel 2011, Pupi Ava- ti ha lasciato il set subito dopo le riprese per partecipare al Festival. Nel 2017 abbiamo avuto John Turturro, che in- vitai personalmente io a New York. Ma non posso non ci- tare, tra gli ospiti che abbiamo avuto, Carlo Verdone e Ma- ria Grazia Cucinotta, Vittorio Storaro e Bille August, Clau- dia Cardinale e Alessandro Borghi, Valerio Mastandrea e Sergio Rubini. Ma naturalmente l’edizione più bella sarà la prossima. Per tanti motivi. Soprattutto perché coinciderà con la ripartenza dell’intero settore. E di questi tempi non è poco».

88 sabato 15 maggio 2021

IL FILM Gelsomina Verde

Photo di Diego Liguori Un film per non dimenticare Massimiliano Pacifico e Gianluca Arcopinto offrono al pubblico una rappresentazione completa di una vicenda inconcepibile. Il film che finalmente è visibile si svolge in una residenza teatrale con gli attori coinvolti da Davide Iodice come se stessero preparando una rappresentazione per le tavole di un palcoscenico

Intervista di Giovanni Gaudiano

a vicenda umana di Gelsomina Verde parte uffi- vano. Cercava nel suo piccolo di dare una mano. Aveva cialmente da quella maledetta serata del 21 no- troncato una relazione quando aveva capito che il fidan- L vembre 2004 quando fu rinvenuto il suo corpo car- zato era uno come quelli che poi l’avrebbero torturata ed bonizzato all’interno della sua autovettura. ammazzata. Si fidava delle persone che conosceva e non In realtà la storia di questa ragazza, a cui fu tolta la vita vedeva il male dove pensava che non avrebbe dovuto es- a soli ventidue anni non ancora compiuti, inizia molto pri- serci ed invece c’era. ma, forse a partire dal giorno della sua nascita. Ma neanche tutto questo è bastato a salvarle la vita. A Gelsomina era una ragazza come ce ne sono tante. Viveva darle la possibilità di viverla. nel suo quartiere consapevole delle cose che non anda- Il discorso sarebbe lungo e lo affronteremo. Adesso dob-

sabato 15 maggio 2021 91 biamo parlare di chi ha messo in campo le sue capacità per mostrare con semplicità, senza orpelli e soprattutto senza dare in pasto allo spettatore violenza gratuita la sto- ria di Gelsomina evidenziandone tutte le sfaccettature, an- che quelle che qualcuno ha voluto strumentalizzare per altri fini. Il regista Massimiliano Pacifico con il produttore Gian- luca Arcopinto e con tutti quelli che hanno partecipato, che riportiamo nel box alla fine del servizio, ha realizza- to un film che qualcuno potrebbe definire di denunzia ma che in realtà è un’analisi profonda di un fenomeno di cui troppo spesso si mette in evidenza la parte peggiore, spet- tacolarizzandola, vendendola al pubblico di tutto il mon- do, facendo un’operazione di tipo commerciale che alla fine poco impatta sulla realtà di tutti i giorni. Forse solo la cul- tura, la forza della parola ed interventi radicali da parte dello Stato centrale potranno cambiare qualcosa. Si tratta di capire se le volontà ci sono ed il tempo che ci vor- rà. Nel frattempo sarà finalmente visibile “Gelsomina Verde”, il film di Massimiliano Pacifico su questa tra- gica vicenda. Ed è con lui che ne parliamo. «Il film arriva dopo una lunga gestazione al pubblico. Dob- biamo infatti partire dal 2013 quando con un gruppo di per- sone che avevano formato il Collettivo Mina proprio il produttore Gianluca Arcopinto pensò di formare un laboratorio per la rea- lizzazione, grazie anche ad un finanziamento di Sky, di un cortometraggio dedicato a Gelsomina Verde che si chiamava

Il regista massimiliano pacifico e l’attore/regista Davide Iodice che nel film interpreta la parte del regista

92 sabato 15 maggio 2021 La vera Gelsomina Verde “Centoquattordici” (il titolo si riferiva al fatto che Gelsomi- promuovono un tipo di cinema culturale, più coraggioso e meno na fosse la 114^ vittima della camorra ndr). Questo cortome- commerciale. La piattaforma si chiama così perché fa riferi- traggio è stato un po’ il seme di quello che poi è diventato que- mento alla prima proiezione pubblica avvenuta, come noto, in sto film arricchito in questi anni dagli elementi e dagli sviluppi Francia proprio il 28 dicembre del 1895 per merito dei fra- della vicenda processuale». telli Lumière. L’idea dei gestori della piattaforma è quella di Quando e dove avete girato questo lavoro così par- accompagnare i film che sostengono in attesa della riapertu- ticolare? ra delle sale. Questo significa che tra qualche mese il film do- «Il film lo abbiamo realizzato a fine 2018 nella residen- vrebbe essere visibile anche nelle sale appartenenti a questa piat- za di Polverigi (borgo medievale situato nella provincia di An- taforma e non solo con proiezioni evento e la presenza di un cona ndr) che ospita spesso compagnie teatrali che la utilizzano componente del cast per raccontare come si è sviluppato il pro- per provare e sviluppare i propri lavori. Dopo averlo girato, ab- cesso che ha portato alla realizzazione del film. Credo inoltre biamo presentato il film nel giugno 2019 al Festival di Pesa- che quest’estate anticiperemo la proiezione in qualche arena al- ro. Avevamo previsto che quello fosse un lancio per poi portarlo l’aperto tra Napoli e Roma per permettere al pubblico di ve- nelle sale cinematografiche tra novembre e dicembre. La data derlo». slittò per ragioni tecniche e nessuno poteva immaginare in quel Come hai vissuto questa lunga attesa? momento che solo pochi mesi dopo si sarebbe fermato tutto con «Devo dire che innanzitutto il film è stato volutamente pre- il lockdown. Il film è rimasto congelato ed ora arriva a que- servato perché abbiamo ritenuto che non fosse una pellicola da sta piattaforma per la ferma volontà del produttore». vetrina, una da festival, ma che si trattasse di un lavoro che do- Che tipo di film hai realizzato e come lo si potrà ve- vesse incontrare il pubblico in determinate occasioni per ali- dere a partire da questa piattaforma 1895.cloud in at- mentare un dibattito, provocare delle riflessioni. Per cui dopo tesa che approdi anche nelle sale che a mano a mano averlo presentato a Pesaro, siamo andati in agosto al festival riapriranno? di Bobbio, una manifestazione voluta da Marco Bellocchio che «Si tratta di un film politico che in un certo senso vuole an- ha selezionato il film. Poi siamo stati al festival di Villerupt, che risvegliare le coscienze. Per questo è un film che non si vo- in Francia, che si occupa di cinema italiano che mi ha permesso leva portare al pubblico in maniera casuale ed è stata indivi- di portare in visione il film ad una platea totalmente diversa. duata proprio questa strada attraverso questa piattaforma che Era una sfida che mi affascinava quella di farlo vedere a gen- è libera da qualunque condizionamento, creata da un gruppo te così lontana. Era un’opportunità di confronto che mi ha fat- di esercenti coraggiosi che in Italia gestiscono sale d’essai dove to piacere cogliere. Infine dopo queste due uscite in presenza lo

sabato 15 maggio 2021 93 abbiamo proiettato in streaming in inglese nell’ambito di una rassegna prestigiosa a Londra che presenta film che parlano di mafia. In questi mesi in me sono cresciuti il desiderio ed una trepidante attesa di vederlo arrivare al pubblico. Avevamo ed abbiamo aspettative di proiettarlo dinanzi a grandi platee, cal- de, interessate non solo al cinema ma soprattutto alla temati- ca che abbiamo affrontato. È stato un po’ doloroso decidere di mandarlo in piattaforma, ma era necessario che il film potes- se essere disponibile alla visione di chi desiderasse guardarlo». Ma come è nata l’idea di realizzare questo film? «Si è trattato di una concomitanza. Il mio desiderio di rac- contare la storia si è incontrato con la volontà di Gianluca Ar- copinto che era il responsabile di questi progetti finanziati da Sky, il quale non ha voluto romanzare una storia ma raccon- tare una delle vicende più esemplari del territorio avvalendo- ci anche della collaborazione di Francesco, il fratello di Gel- somina». maddalena Stornaiuolo che nel film è Gelsomina Verde con Giuseppe D’ambrosio, il killer Era un obiettivo del tuo lavoro analizzare la storia an- che spostando l’attenzione su quel mondo che è spie- tato e che agisce fuori da qualsiasi logica naturale? «Il mio è stato un approccio di tipo documentaristico. Per preparare il film ho cercato di incontrare tutte le parti in cau- sa, compresi gli avvocati di entrambe le parti ad eccezione del killer. Ho cercato di rielaborare la storia. L’obiettivo non era quello di dimostrare una tesi. Ad esempio sulla vicenda del ri- sarcimento, per rappresentare bene quella parte, abbiamo fat- to in modo che uno degli attori, non a caso quello proveniente da Torino, avesse questo moto di ribellione nei confronti di una posizione buonista nei confronti della famiglia che viene da lui contestata. Ho ritenuto che questa fosse una maniera di pro- vocare nello spettatore una riflessione che nascesse però dalla conoscenza di tutti gli elementi fondamentali della vicenda. Allo L’attore pietro Casella con alle spalle un poster di Gelsomina Verde stesso modo nella parte dove abbiamo analizzato la storia dal punto di vista del killer si è cercato di proporre la sua storia nel modo più completo possibile, ovviamente senza volerne giu- stificare le azioni, ma cercando di comprendere come quella per- sona fosse arrivata sino a quel punto esplorando il suo vissu- to». Il film racconta di fatto la preparazione e la prova di una pièce teatrale. Forse l’idea era quella di utilizzare una formula e una location più teatrale per raccon- tare un dramma così intenso? «Il film è stato realizzato in quella che è una tipica resi- denza teatrale dove gli attori hanno vissuto insieme tutto il tem- po necessario per le riprese. In sostanza il filo conduttore era rappresentato da Davide Iodice che stava preparando con gli attori questa rappresentazione. L’intenzione era quella di crea- re un doppio livello narrativo per ottenere un coinvolgimento totale sia mio che degli attori».

94 sabato 15 maggio 2021 Gelsomina Verde

Nota di regia di Massimiliano Pacifico

Per raccontare il film abbiamo, io ed il produttore Gianluca Arcopinto, deciso fin dall’inizio di allontanarci dalla rappresentazione realistica del male e della violenza e di avvalerci di uno dei luoghi più fortemente evocativi delle arti contemporanee: Soggetto Sceneggiatura il teatro. E lo abbiamo fatto Gianluca Arcopinto Massimiliano Pacifico Walter de Majo Dario De Natale attraverso la potenza allegorica e Massimiliano Pacifico Con la consulenza di metaforica di un teatro essenziale, Francesco Verde condotto e diretto Sviluppo Editoriale Collettivo Mina meravigliosamente dal regista Interpreti Davide Iodice che piuttosto che (in ordine alfabetico) realizzare uno spettacolo compie Pietro Casella Giuseppe D’Ambrosio una vera e propria indagine della Davide Iodice Margherita Laterza storia, in tutte le sue sfumature e Francesco Lattarulo contraddizioni, lavorando sulle Maddalena Stornaiuolo Francesco Verde emozioni dei propri attori/personaggi, grazie anche alla Scenografia e Costumi Suono Valentina Scalia Daniele De Angelis scelta di non utilizzare testi scritti ma facendoli improvvisare. Fotografia Montaggio Cristiano Di Nicola Cesare Apolito Fondamentale in questo senso è stata anche l’idea di destrutturare la Con la collaborazione di Musiche di Diego Liguori Evan MacDonald storia, sia in fase di riprese che al montaggio, evitando la Organizzazione Alessandro Elia ricostruzione cronologica degli Produzione eventi ma seguendo un excursus Lama Film, Bartleby Film con Rai Cinema appunto emozionale. Chiaramente il Produttori Cesare Apolito, Massimo Di Rocco, montaggio alternato ci ha permesso Luigi Napoleone di intersecare il lavoro scenico degli Produttori creativi attori col racconto-sfogo del fratello Gianluca Arcopinto e Daniele Gaglianone Regia della vittima, Gelsomina, che ci ha Massimiliano Pacifico regalato, con non poco sacrificio, la Distribuzione voce non solo della sua famiglia ma Pablo anche di tutte le famiglie vittime, Ufficio Stampa PUNTOeVIRGOLA puntando fortemente il dito contro [email protected] l’abbandono delle Istituzioni e dello tel. 06 45763506

Stato nei loro confronti. il film è disponibile dal 29 aprile sulla piattaforma1895.cloud

sabato 15 maggio 2021 95 SCAFFALE PARTENOPEO di Marina Topa Angelo Mascolo Da lettore a scrittore appassionato dal noir

rcheologo, giornalista e scrit- lammare di Stabia, dove le famiglie tore con uno spiccato amore che non avevano almeno un compo- Scrittore, giornalista A per la storia, dimostrato dal- nente impiegato nei cantieri navali la preventiva ricerca e dalla succes- si potevano contare. ed anche archeologo, siva minuziosa ricostruzione am- Forte è il legame dello scrittore bientale dei suoi ro- con la terra d’origine studio che gli ha manzi, Angelo Ma- che fa da sfondo scolo è in libreria alle vicende del ro- fornito il rispetto da febbraio con il manzo, dove in que- suo ultimo ro- sto capitolo della per il rigore storico. manzo, Il comuni- saga troviamo il sta, edito dall’ef- ruolo svolto in quel- L’inventore del fervescente casa la città dal Partito commissario Annone editrice Homo Comunista, una pre- Scrivens. senza incisiva nello dichiara che la saga Tornano le vi- scenario politico ne- cende del com- gli anni della rico- non si fermerà e missario Anno- struzione. ne, personaggio Qualche settimana racconta della sua che fa da trait prima della pubblica- d’union tra i zione de Il comunista, Castellammare suoi romanzi, e Angelo Mascolo ha l’autore attraverso la presentato Civico 46 abitata da persone narrazione facilita l’immedesima- in versione e-book, scaricabile gra- zione del lettore nella storia italia- tuitamente dal sito di Homo Scri- con i calli alle mani na del dopoguerra e in particolare vens, un racconto inedito ispirato da nella cittadina operaia di Castel- un reale fatto di cronaca, in cui in-

96 sabato 15 maggio 2021 serisce il commissario Annone che, del precedente romanzo “La primave- storia del nostro Paese? nello sciogliere l’intrigo, testimonia ra cade a novembre”. Il protagonista con- «Ho ambientato il racconto del com- ai lettori come alcune credenze po- duce un’indagine atipica in una realtà missario Annone nel dopoguerra perché polari erano (e molte lo sono anco- di stampo eduardiano: in un condomi- la storia italiana successiva, gli anni di ra) accettate con rigore scientifico. nio dove tutti vivono la vita di tutti, con- piombo per intenderci, ha radici che ri- Sei stato definito uno scrittore centrando il meglio e il peggio dei rap- salgono a quell’epoca ed è necessario co- dall’animo noir; quando è nata la porti umani e dove aiuto e pettegolez- noscerle. Inoltre voglio che si sappia che tua passione per questo genere? zo reciproci si compensano, la vera la mia è una città di periferia ma intorno «La passione per il noir mi è nata protagonista è la credenza popolare ai cantieri navali si era formato il mo- come lettore, verso i 15 anni, quasi in- vissuta come certezza matematica». vimento operaio più strutturato del me- sieme a quella per la scrittura. Gra- “Il comunista” è ambientato nel- ridione: è un dato storico che alle elezioni dualmente mi sono reso conto che è un la tua città, Castellammare, di cui del 18 aprile ‘48 Castellammare fu genere ricco di sfumature ed ho trova- riesci a riportare la realtà degli l’unica città del Meridione dove si af- to più consono a ciò che volevo comu- anni del dopoguerra ed in parti- fermò il fronte popolare anziché la De- nicare il giallo noir che, arricchito da ri- colare la storia del Partito Co- mocrazia Cristiana». flessi sociologici, induce a riflettere». munista. Cosa ti ha spinto ad In questo romanzo, attraverso le Prima della presentazione de “Il ambientare questo racconto in indagini del commissario ed altri comunista” hai scritto “Civico quel particolare periodo della personaggi, ci permetti di cono- 46”, racconto inedito che rein- scere anche la differenza del tes- troduce il commissario Annone e suto socio-culturale di cittadine testimonia l’influenza delle cre- così vicine fisicamente ma così di- denze popolari sulla vita quoti- verse (mi riferisco a Castellam- diana. Era questo il tuo duplice mare e Sorrento). Come lo spie- scopo? ghi? «Sì, infatti “Civico 46” è un fatto di «Castellammare è abitata da perso- cronaca realmente accaduto e docu- ne con i calli alle mani; la classe opera- mentato in un articolo del quotidiano ia è una forza e basta pensare che alla “Roma”, conservato negli archivi del- notizia dell’attentato a Togliatti se- l’emeroteca Tucci, in cui ho inserito il guirono 4 giorni di barricate. La rivolta commissario Annone, già protagonista fu soffocata dall’intervento della celere

A sinistra la bouvette delle antiche Terme di Ca- stellammare e a destra il padiglione moresco

sabato 15 maggio 2021 97 di qualità nei rapporti tra i personag- gi. In “Solo a voi lo posso dire” mi è pia- ciuto dar voce al dolore di una donna, la moglie di Annone, in un’epoca in cui non poter aver figli era socialmente an- cora più drammatico di quanto non lo sia oggi. E lei, Teresa, è una donna at- tiva nel sociale che è riuscita a mettere in piedi un orfanotrofio... Il monologo è nato in collaborazione con Giulia Con- te (che lo riporterà sulle scene con altre pièces e con altri artisti stabiesi) e da ciò che ho ascoltato come volontario da tan- te donne che soffrivano per questo tipo di ferite, che sono rimaste aperte anche in coloro che sono riuscite a diventare madri in tarda età». Stai lavorando ad altri progetti editoriali? «Sì, vorrei accompagnare Annone in nuove indagini in almeno altri 2 ro- manzi: il primo partirà proprio dal- l’attentato a Togliatti e ci sto già lavo- rando. Dopo la guerra, nel PCI c’era- no 2 anime in lotta: una estremista che puntava a rovesciare la Repubblica, e l’altra moderata, gui- data dallo stesso To- gliatti, che mirava a di Napoli. Castellammare si è rimboc- dopoguerra». convertire il PCI in cata davvero le maniche per la rico- Il romanzo con cui partito costituzionali- struzione mentre Sorrento, a soli pochi sei approdato anche sta. Le indagini di An- km di distanza, è il luogo della bella vita, al teatro è “La pri- none ci faranno sapere un centro turistico internazionale e mavera cade a no- come, ancora negli anni politicamente democristiano. Due real- vembre”. Nella pièce ‘70, i figli dei ribelli che tà diversissime». hai inserito il mo- alla notizia dell’atten- In questo periodo così difficile “Il nologo “Solo a voi lo tato a Togliatti non era- comunista” può essere uno sti- posso dire”, dando no assunti nei cantieri molo per la ricostruzione post- voce alla condizione … saranno in pratica pandemia? della donna e al marchiati a vita! Ci ten- «Questo romanzo è uscito in coinci- punto di vista fem- go a dire, a questo pro- denza con il centenario del Partito minile. Finora sembra che sia posito, che la ricostruzione storica dei Comunista; in realtà la ricostruzione del quello che ti ha dato maggior sod- miei romanzi è frutto di un lavoro in dopoguerra è un momento simile a disfazione artistica, ma nel tuo in- team; fonte inesauribile della docu- quello attuale. Stiamo vivendo una timo ce n’è un altro al quale sei più mentazione è l’archivio storico di Ca- guerra dove le trincee non sono al fron- legato? Se sì qual è e perché? stellammare, riconosciuto dal Mini- te ma negli ospedali ed è auspicabile che «In realtà sono sempre più legato al- stero dei Beni Culturali, egregiamente si riviva lo spirito della ripartenza in- l’ultimo libro che scrivo anche perché, es- curato dal responsabile Giuseppe Plai- carnato proprio dalla Castellammare del sendo collegati tra di loro, c’è un salto tano».

98 sabato 15 maggio 2021

PUNTI VENDITAA DELLA CAMPANIA : C.C. I SANNITI – BENEVENTO C.C. CAMPANIAA – MARCIANISE C.C. LE COTONIERE - FRATTE C.C. AUCHAN GIUGLIANO – GIUGLIANO C.C. LE GINESTRE – VOLLA C.C. LA CARTIEERA – POMPEI C.C. PEGASO – PAGANI C.C. VULCANO BUONO – NOLA C.C. IL CARRO – PASSO DI MIRABELLLA C.C. AUCHAN MUGNANO – MUGNANO VIA GIUUDICI N.7744 - ANGRI (SA) C.C. LA BIRRERRIA - NAPOLI VIA TESTA 13/15 - AVELLINO CC.C. C NEAPOLIS – NAPOLI VIALE LEONARO L DAA VINCI NN.25/27 25/277 – PORTICI C.C. QUARTO NNUOVO – QUARTO VIA EPOOMEO N.205 – NAPOLI C.C. MAXIMALLL – PONTECAGNANO FAIANO VIA ROOMA 66/68 - AVERSA C.C. LE PORTE DI NAPOLI – AFRAGOLA VIA DOOMITIANA - MONDRAGONE C.C. JAMBO – TRENTOLAT DUCENTA