Ricominciamo a Giocare a Pallone 2 Ricominciamo a Giocare a Pallone Introduzione

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Ricominciamo a Giocare a Pallone 2 Ricominciamo a Giocare a Pallone Introduzione Massimo Morgia Ricominciamo a Giocare a Pallone 2 Ricominciamo a Giocare a Pallone Introduzione L’estate è sicuramente la stagione che preferisco: amo il sole e il mare è un richiamo a cui mai saprei rinunciare. Del mare apprezzo tutto, mi piace quando è azzurro come il cielo e mi emoziona vederlo anche quando è in tempesta. Mi piace contemplarlo e qualche volta sfidarlo, ed è lì che soprattutto posso rilassarmi con il mio hobby preferi- to, la pesca. Non importa se armato di canna o di pinne e fucile, sopra o sotto l’acqua, mi sento in pace con me stesso e con il mondo. Dell’inverno al contrario non apprezzo nulla, pioggia e freddo mi incupiscono e le giornate corte mi rattristano. La neve è bella solo a vederla in cartolina, però c’è il Natale: quei pochi giorni che lo precedono sono molto belli e mi mettono buon umore ed allegria. Vedere gente indaffarata e contenta nello scegliere i regali, respirare un po’ “quel sentirsi più buoni”, riaccende la speranza di un mondo migliore. Ritorniamo tutti un po’ bambini, più disponibili e generosi, più attenti ai valori importanti e soprattutto più vicini alle persone care, che siano di famiglia o semplici amici. Scegliere un pensiero da donare mi rende felice più che riceverlo, ma al contempo mi sento ansioso e un tantino nervoso, la paura è quella di essere banale e scontato. Se poi il regalo da scegliere è per quelle persone che gravitano intorno al mio lavoro (giocatori ,collaboratori , dirigenti, giornalisti e tifosi) diventa ancora più impegnativo e gravoso sia per questioni puramente economiche, come al solito per i ricchi è tutto più semplice, che per le diversità dei gusti, accontentare tutti non è semplice. Quest’anno, inoltre, la scelta è stata ancora più difficile, perché da undici mesi, cioè dal mio arrivo a Pistoia, le persone che mi sono state vicine sono state semplicemente straordinarie, per quello che mi hanno dato dal lato professionale ma soprattutto sotto il punto di vista umano e morale. Quattro anni fa avevo deciso di lasciare la panchina perché nauseato da un calcio diventato più violento e stressante, sempre meno sport e gioco e sempre più business. Le mie dimissioni dalla Juve Stabia come segno di protesta all’aggressione subita da due calciatori da parte di pseudo- tifosi, mi avevano portato alla ribalta dei media nazionali. In quei giorni fioccarono interviste, ne parlarono i telegior- nali e LA7 fece un’inchiesta. Il culmine fu quando andai ospite a “ Quelli che il calcio”, intervistato in studio da Simona Ventura sul mio problema, e più in generale sulla vio- lenza degli stadi italiani. Così tante luci su di me non le avevo mai avute. Pensavo di fare la cosa giusta difendendo il mio lavoro e l’ambiente in cui ero cresciuto, ma dopo dieci giorni tornò tutto come prima, e i riflettori tornarono dove erano sempre stati. Il calcio ha continuato come sempre, anzi peggio di sempre. Tutto quel clamore ave- va finito con l’isolarmi e allontanarmi ancora di più dal mio mondo e in quei mesi, anzi anni, ho pensato davvero che la mia avventura nel calcio come allenatore fosse finita. Fu allora che in maniera casuale e per nulla convinta mi iscrissi al corso per Di- rettori Sportivi nonostante la consapevolezza di essere “un uomo di campo” e non “da Ricominciamo a Giocare a Pallone 3 scrivania”. Scrivere la tesi (vengo dal mare, vivo sulla terra, sogno di volare) , comunque mi ha divertito perché scrivere è stato da sempre un mio pallino. Lo facevo anche da giocatore. Un anno dopo la tesi ho pubblicato sul notiziario del settore tecnico un’analisi sul setto- re giovanile ( appunti, riflessioni, proposte). Nei due lavori racconto il calcio che fu, quello che è attualmente e quello che vorrei che fosse. “ Ricominciamo a giocare a pallone” è dunque la raccolta dei miei due scritti fatti a Coverciano e per Coverciano, ma rimasti tali, semplici scritti che nessuno ha mai preso in considerazione. Se non fosse stato per il mio amico Walter Novellino che mi ha volu- to a Livorno come suo primo collaboratore, molto probabilmente avrei passato per un anno e mezzo le mie giornate sul molo di Viareggio alla ricerca spasmodica della spigola della vita. Ma è anche quello che ho cercato di mettere in pratica in questi undici mesi a Pistoia, sia dal lato tecnico e organizzativo che, soprattutto, morale. Mi auguro che si ricominci a giocare a pallone, io intanto grazie ai miei giocatori- collaboratori, media, tifosi e in particolare grazie al Presidente Orazio Ferrari che ha condiviso e avallato le mie scelte dandomi la forza e la serenità per portarle avanti, ho ricominciato a fare la cosa che più amo, allenare, e lo accio come avrei sempre voluto: da manager a tutto tondo, attento alla gestione tecnica e anche economica, con un occhio sulla comunica- zione e l’altro sull’organizzazione generale e curando in particolar modo i programmi e la struttura tecnica, tattica ed educativa di tutto il settore giovanile. Il mio piccolo regalo di Natale è quindi questo libretto che dedico con tutto il cuore a tutti quelli che mi hanno aiutato e sopportato in questi undici mesi, per ringraziarli ancora una volta delle tante emozioni che mi hanno dato. Il regalo più grande però dobbiamo riuscire a realizzarlo insieme, facendo di Pistoia e della Pistoiese un modello da imitare, un calcio vincente giocoso e spettacolare, ma soprattutto in stile con i valori espressi su quella pergamena che abbiamo regalato a tutti i ragazzini del nostro settore giovanile. I sogni hanno l’aria di essere delle utopie ma ai confini delle utopie si collocano i grandi progetti, ed il mio vede il calcio - ancora e nonostante tutto - come un insieme di valori e simboli positivi. 4 Ricominciamo a Giocare a Pallone CARI GENITORI … Il calcio è un gioco per tutti Il calcio è gioia Il calcio è creatività Il calcio è appartenenza Il calcio è onestà Il calcio è lealtà Il calcio è semplicità Il calcio unisce e non divide PENSIAMO CHE… Se il bambino viene CRITICATO, impara a CONDANNARE Se vive nell’OSTILITA’, impara ad AGGREDIRE Se vive DERISO, impara la TIMIDEZZA Se vive VERGOGNANDOSI, impara a sentirsi COLPEVOLE Se vive con la paura della SCONFITTA, perde l’entusiasmo per la VITTORIA Se vive trattato con TOLLERANZA, impara ad essere PAZIENTE Se vive nell’INCORAGGIAMENTO, impara la FIDUCIA Se vive nell’APPROVAZIONE, impara ad APPREZZARE Se vive nella LEALTA’, impara la GIUSTIZIA Se vive con FANTASIA, impara a CREARE VI RICORDIAMO CHE.. Il calcio è nato su campetti improvvisati … negli oratori … sulla strada … NOI VOGLIAMO RICOMINCIARE DA QUI Pergamena regalata ai bambini del settore Giovanile della Pistoiese Ricominciamo a Giocare a Pallone 5 6 Ricominciamo a Giocare a Pallone Vengo dal mare… Vivo sulla terra… Sogno di volare… Ricominciamo a Giocare a Pallone 7 8 Ricominciamo a Giocare a Pallone Antefatto Ritengo il professore Accame un profondo conoscitore del calcio e soprattutto un maestro nel mondo della comunicazione. Chi, quindi, meglio di lui poteva darmi un parere ed un consiglio sul progetto di un sito internet rivolto al mondo del calcio? Nel mese di gennaio ero a Coverciano esclusivamente per questo e fu in quell’occasione che seppi del bando di concorso per direttori sportivi e, sotto consiglio del prof., decisi di iscrivermi. Prima di iniziare la mia tesi di fine corso tengo a mostrare, perciò, il mio progetto. Questo sito sul mondo del calcio nasce con lo scopo di aprire un dibattito serio su quello che è il nostro sport nazionale, dando voce a tutte le componenti (tecnici, calcia- tori, direttori, dirigenti societari e federali, arbitri, giornalisti, tifosi organizzati e non, sponsor tecnici e pubblicitari). Il fine? Trovare soluzioni costruttive che possano miglio- rare un ambiente inquinato da logiche di potere ed economiche, un ambiente che sta via via perdendo le sue qualità naturali e primarie. L’apporto che cerco di dare proviene da un’esperienza quarantennale che affonda le sue radici nel variegato mondo della Serie C, con tutte le sue complessità strutturali ed umane, vissuto prima da calciatore e poi da allenatore, che si è formato, però, come istruttore nei settori giovanili. Un percorso che mi ha permesso di avere una visione d’insieme completa e ricca di tante sfaccettature utili all’arricchimento culturale e umano della mia professione. Premetto che ho sem- pre svolto quest’attività, non prescindendo mai dalla consapevolezza di sentirmi prima uomo di sport e poi professionista. So di aver avuto la fortuna e il privilegio di rendere lavoro la mia passione giovanile: il gioco del calcio. Quindi, questo è un ambiente che credo di conoscere bene e di amare in maniera altrettanto forte, ed è il motivo che mi ha spinto a creare un sito e di metterlo a disposizione di tutti coloro che vogliono dare un contributo, per rendere il calcio più vivibile e più umano. • Un sito per tutti quelli che non ne possono più di: questo calcio corrotto e malato, dove conta soltanto vincere e, per vincere, tutto diventa lecito dal doping alla corru- zione, ai passaporti falsi, al totonero, alla violenza, al compromesso. • Un sito per tutti quelli che non ne possono più di: false soluzioni, denunce alle Pro- cure o al Tar, di bilanci drogati, di fallimenti e ripescaggi, di inchieste e processi, di scudetti, di promozioni e retrocessioni assegnati a tavolino, di punti di penalizzazione dati e poi magari tolti con grave nocumento per la regolarità del campionato. • Un sito per tutti quelli che non ne possono più di: partite giocate a porte chiuse, di trasferte vietate, di stadi blindati, di cori offensivi, di insulti razzisti e, soprattutto, di tifosi violenti.
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