PALOMAR E RAI CINEMA
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PALOMAR e RAI CINEMA in associazione con BNL - Gruppo BNP PARIBAS con il contributo del Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali - Direzione Generale Cinema con la partecipazione della REGIONE TOSCANA presentano un film di STEFANO MORDINI tratto dal romanzo “AcCiaio” di Silvia AVALLONE pubblicato da RIZZOLI con MiChele RIONDINO, Vittoria PUCCINI Anna BELLEZZA, Matilde GIANNINI Francesco TURBANTI, Luca GUASTINI, MoniCa BRACHINI, Massimo POPOLIZIO UFFICIO STAMPA CONTATTI A VENEZIA Marzia Milanesi - ComuniCazione per il Cinema Marzia Milanesi; +39 348 31 44 360 tel./fax: + 39 030 398767 [email protected] mobile: +39 348 31 44 360 Giulia Gaiato; +39 349 19 99 743 email: [email protected] [email protected] www.marziamilanesi.eu Materiale stampa disponibile su www.marziamilanesi.eu ACCIAIO (Italia 2012, 35mm, col., 95’) Una produzione PALOMAR con RAI CINEMA Prodotto da CARLO DEGLI ESPOSTI In associazione con BNL - Gruppo BNP PARIBAS ai sensi delle norme del tax credit Con il contributo del Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali – Direzione Generale Cinema e grazie all’utilizzo del credito d’imposta previsto dalla legge 24 Dicembre 2007, n. 244 Realizzato con la partecipazione della REGIONE TOSCANA Vendite internazionali FILMS DISTRIBUTION 1 crediti non contrattuali . cast artistiCo Alessio MICHELE RIONDINO Elena VITTORIA PUCCINI Francesca ANNA BELLEZZA Anna MATILDE GIANNINI Mattia FRANCESCO TURBANTI Cristiano LUCA GUASTINI Sandra MONICA BRACHINI Arturo MASSIMO POPOLIZIO 2 crediti non contrattuali . cast teCniCo Regia STEFANO MORDINI Soggetto e sceneggiatura GIULIA CALENDA e STEFANO MORDINI Collaborazione alla sceneggiatura SILVIA AVALLONE Fotografia MARCO ONORATO Montaggio JACOPO QUADRI MARCO SPOLETINI a.m.c. Scenografia LUCIANO RICCERI Musiche originali ANDREA MARIANO Edizioni musicali Palomar Music - Sugar - Rai Trade Fonico di presa diretta EMANUELE CECERE a.i.t.s. Costumi URSULA PATZAK Trucco FREDERIQUE FOGLIA Acconciature MASSIMILIANO GELO Aiuto regia DAVIDE BERTONI Casting GIANLUCA GRECO Edizione GIANNI MONCIOTTI Direttore di produzione FABIO CARLA’ Producer Palomar MARCO CAMILLI GLORIA GIORGIANNI Produttore esecutivo PATRIZIA MASSA Ufficio stampa MARZIA MILANESI COMUNICAZIONE PER IL CINEMA 3 crediti non contrattuali . sinossi Di qua l’acciaieria che lavora a ciclo continuo, ventiquattro ore al giorno e non si ferma mai. Di là, l’isola d'Elba, un paradiso sognato e irraggiungibile di famiglie felici. In mezzo, in riva alla loro spiaggia segreta, né di qua né di là, Anna e Francesca, piccole ma già grandi, che vivono la loro ultima estate di innocenza prima del liceo. Ma essere belle e crescere in una periferia operaia è difficile e l’unico modo per farcela è rimanere insieme in un’amicizia esclusiva e potente quanto l’amore. Lo stesso amore che tiene in piedi Alessio, il fratello di Anna, operaio fin dentro al midollo che ancora si ostina a credere nei valori del lavoro in fabbrica che ti dà pochi soldi sì, ma ti fa andare a letto sporco di un sudore pulito. Alessio che potrebbe avere tutte le ragazze del paese, ma si ostina a pensare all’unica che ha perduto, il sogno della sua vita, Elena. E un giorno l’amore arriva, potente e inaspettato per tutti e la vita prende un’accelerata improvvisa, finché si incrina, sanguina, si spezza. Dietro al mondo dei ragazzi, vivono in lontananza, arresi e crudeli, i genitori, modelli a cui i figli giurano, nel bene e nel male, di non assomigliare mai. E sopra ognuno di loro, genitori e figli, la violenza del ciclo continuo dell’acciaio, che qualsiasi cosa accada, non si può fermare mai. 4 crediti non contrattuali . note di regia L’adolescenza è un’ età potenziale appunta Silvia Avallone all’inizio del suo romanzo. Insieme a lei, che come uno “stalker” ci ha accompagnato dentro “la zona”, abbiamo intrapreso questo viaggio. Attraverso i ricordi della sua adolescenza, i racconti dei suoi amici, che a diciotto anni dalle aule delle scuole tecniche vengono proiettati direttamente in fabbrica senza aver conosciuto del resto del mondo altro che il breve passaggio di un’estate. Solo chi ci lavora ha il diritto di accedere oltre i cancelli della fabbrica e le storie che si snodano all’interno vivono di racconti mitici, aneddoti tramandati di padre in figlio. Noi ci siamo entrati dentro a quei cancelli e abbiamo imparato a conoscerle per nome quelle macchine, a capire come si muovono, che ruolo svolgono attraverso la catena dell’acciaio che non esiste in natura. Silvia, attraverso Anna e Francesca, ci ha raccontato i tormenti delle madri, le fatiche dei padri lavoratori. Quei padri che hanno creduto che la fabbrica ci sarebbe stata anche dopo di loro e che, con questa certezza, in un modo o nell’altro, sarebbero stati ripagati della loro fatica assicurando un lavoro per i figli di tutti. Una certezza delusa, mancata. Resta solo il dubbio e nello stesso tempo la voglia di ribadire un’identità, quella operaia, sicura di aver fatto il proprio dovere. In acciaieria, in mezzo a fuochi e fumi e alle polveri che appesantiscono le spalle, un giovane uomo ci confida di essere felice del suo posto di lavoro: “Io non ho studiato. Quando i miei amici si impegnavano per superare gli esami all’università io suonavo in una band di hard rock. In quel momento ho fatto una scelta e oggi non credo sia giusto chiedere altro che questo lavoro che mi assicura uno stipendio. Certo mi piacerebbe andare a vivere da solo ma non posso permettermelo, vivo con mia madre.” Alessio, che sapevamo già sarebbe stato interpretato da Michele Riondino, ascoltò mesi dopo quell’uomo, in un bar davanti ad un bicchiere di birra. Ma la situazione era già cambiata. La fabbrica stava vivendo uno dei suoi momenti delicati, si parlava di commissariamento e il giovane uomo era spaventato. La prospettiva di un film non era più così affascinante. La realtà si stava mangiando tutto. Aveva paura che parlassimo male della fabbrica, la difendeva, era la sua sicurezza, la “sua” fabbrica. Odio e amore per gli stabilimenti - grandi cattedrali che evidenziano un’antica potenza -, orgoglio per la qualità del prodotto, spaesamento per le notizie che si rincorrono sulla proprietà, proteste sulle politiche del territorio. Queste sono le tematiche su cui ci siamo confrontati per mesi durante la scrittura e la preparazione del film. La macchina da presa ancora non girava, ma era come se lo stesse già facendo. Nell’attimo del quadro cinematografico resta quasi sempre una sintesi dei momenti vissuti. 5 crediti non contrattuali Anna e Francesca sono giovani, le abbiamo scelte tra novecento ragazze ma non è stato difficile riconoscerle. Sono di Piombino, ma non è solo questo. Anna/Matilde giannini mi ascoltava guardando in basso, sfuggiva, ma ascoltava a modo suo, con quella grazia che si è portata dietro nel suo personaggio. Francesca/Anna Bellezza fissava il centro dell’obiettivo con una tenacia indimenticabile e quello sguardo, il suo sguardo imbronciato, è l’essenza stessa di Francesca e ce lo portiamo via, dentro di noi, alla fine del film. Elena/Vittoria Puccini è il desiderio di Alessio. Vittoria è riuscita a guardare il suo personaggio nelle pieghe delle sue insicurezze, nelle incertezze e soprattutto nella paura di fare una scelta tra l’andare e il restare. Una scelta difficile che a volte soffoca, costringe. Alessio/Michele Riondino, invece, stoico, deciso, si impegna per mantenere tutto fermo, perché il risultato dei cambiamenti, negli ultimi anni, non hanno portato a nulla di buono. Resistere, restare, assumersi le proprie responsabilità, è la sua forma di ribellione. Stefano Mordini 6 crediti non contrattuali STEFANO MORDINI regia, soggetto e sceneggiatura Nel 1996 partecipa con il suo primo lavoro I ladri alla 53^ Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Nel 2000 gira Paz '77 , su Andrea Pazienza (presentato a Torino Film Festival) e successivamente realizza una serie di documentari sul tema della globalizzazione, tra cui L'allievo modello, presentato al Festival del Cinema Indipendente di Buenos Aires. Nel 2005 scrive e dirige il suo primo lungometraggio, Provincia meccanica, in concorso al 55° Festival di Berlino (3 candidature ai David di Donatello e 2 candidature ai Nastri d’argento). Nel 2007 produce e dirige Il confine documentario sulle comunità islamiche in Italia. Nel 2009 realizza Come mio padre film documentario prodotto da Rai Cinema sulla paternità in Italia dal 1950 ad oggi. Acciaio, tratto dal romanzo di Silvia Avallone e prodotto da Palomar con Rai Cinema, è il suo nuovo film. Ama Charles Mingus e il ciclismo. FILM E DOCUMENTARI 2012 - ACCIAIO 2009 - COME MIO PADRE (doc.) 2008 - L’UOMO DELLE NUVOLE (doc.) 2007 - IL CONFINE (doc.) 2007 - ESSERE CLAUDIA CARDINALE (doc.) 2005 - PROVINCIA MECCANICA 2002 - IL PRESIDENTE (doc.) 2002 - L’ALLIEVO MODELLO (doc.) 2000 - PAZ ’77 (doc.) 7 crediti non contrattuali GIULIA CALENDA soggetto e sceneggiatura giulia Calenda ha scritto per il cinema, tra le altre cose, la sceneggiatura dei film di Cristina Comencini Il più bel giorno della mia vita vincitore del globo d’oro e del Nastro d’argento per la migliore sceneggiatura, La bestia nel cuore candidato all’Oscar come miglior film straniero e Solo un padre di Luca Lucini. Nel 2012 ha scritto la sceneggiatura di Acciaio di Stefano Mordini e di Un giorno speciale di Francesca Comencini. Ha scritto anche per la televisione, tra le altre cose, Squadra antimafia (Canale 5) e Tutta la verità (Rai Uno). SILVIA AVALLONE collaborazione alla sceneggiatura Silvia Avallone è nata a Biella nel 1984 e vive a Bologna, dove si è laureata in Filosofia e specializzata in Lettere Moderne. Nel 2007 ha pubblicato la raccolta di poesia “Il libro dei vent’anni” (Ed. della Meridiana), vincitrice del premio Alfonso gatto. Sue poesie e racconti sono apparsi su “granta”, “Nuovi Argomenti” e sul “Corriere della Sera”, con cui collabora. Con il suo romanzo d’esordio “Acciaio” (Rizzoli, 2010) ha vinto il premio Campiello Opera Prima, il Premio Flaiano, il Premio Fregene, il Premio Città di Penne e si è classificata seconda al Premio Strega 2010.