Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria, Acqui Terme, Casale Monferrato, Ovada, San Salvatore Monferrato, Valenza. Autorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore Responsabile Diego Cartasegna - Direzione e Amministrazione Via Rivetta, 17 Casale Monfer- rato. Stampa Battezzati Barberis snc Valenza. “Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria” Anno XXXI - Num. 1 - GENNAIO 2020 Quattro tappe da Vizzanova a Castel de Vergiu CORSICA 2019: UN GR20 VENTOSO Ci sono periodi caratterizzati da situazioni ri- correnti e frequenti: quest’anno sono stati - al- meno per quanto mi riguarda - dal freddo e dal vento. Dire del freddo sembra perlomeno curioso in tempi, assolutamente reali, di riscal- damento globale ma in effetti poi singoli epi- sodi (alcune sci-alpinistiche di quest’inverno, una giornata terribile al Paretone di Toirano, una via a luglio sul Becco di Valsoera) si posso- no tranquillamente rivelare molto sfavorevoli e spiacevoli. Sinceramente le volte che ho pati- to più freddo in montagna sono state spesso in piena estate, vuoi perché ci si muove con meno materiale isolante vuoi perché il corpo si disa- bitua rapidamente a freddo e caldo. Quest’an- no è anche stato caratterizzato dal vento: senza dimenticare, anche se lo si vorrebbe, la bufera che tanti danni ha fatto a fine ottobre 2018, per tutto quest’anno si sono ripresentate in montagna e non solo giornate di venti impe- tuosi e persistenti. A dire il vero è stato proprio il vento in molti casi la causa prima del freddo di cui parlavo poco prima. Ebbene, quest’anno in Corsica sul GR 20 - un itinerario che ho già battuto su e giù in nu- merose occasioni - il vento è stato appunto protagonista. Non che il vento non sia un at- tore principale sul palcoscenico dell’isola più grande giro sopra Lac de Melo e Lac de Capi- lì una linea di autobus privata (attenzione: solo bella del Mediterraneo, ma nelle precedenti tello ci fanno cambiare esposizione. I passi un una corsa al giorno in mattinata nel periodo occasioni in cui vi avevo soggiornato a vario po’ più difficili fra la Brèche de Capitello e la estivo) porta a Corte dove con la stessa linea titolo, ero stato abbastanza fortunato da non Bocca alle Porte passano lisci e possiamo arri- ferroviaria si torna a Bastia. Pernottamento nei subirne inconvenienti. Tranne una volta in cui, vare tranquilli, dopo un intermezzo ristoratore punti tappa (obbligatori) di Vizzavona, Refuge presso Vizzavona, un vento terribile soffiò tut- nel torrente che scende al Manganu, al no- de l’Onda, Refuge de Petra Piana, Refuge de ta la notte tanto da piegarmi un paletto della stro successivo rifugio. Non di certo per colpa Manganu e Castel de Vergiu. Itinerario (circa tenda. Quest’anno il vento (e anche un po’ di del vento al mattino non c’è acqua nell’unica 50 km e 5000 m di dislivello positivo) sempre maltempo) ci hanno infastidito, soprattutto fonte di acqua potabile, ma la troveremo alla ben segnato: traccia GPS disponibile su richie- all’inizio della nostra piccola traversata. Bergerie de Vaccaghja. Questa, ultima per noi, sta allo scrivente (ma facilmente reperibili altre Arriviamo a Vizzavona con pessime previsioni tappa, seppure molto lunga, è come la ricorda- tracce GPS in rete). che si avverano precise: acqua forte quasi tutto vo: un magnifico itinerario molto vario e con Alcuni suggerimenti il giorno, ma per fortuna siamo ancora protetti magnifiche viste anche sul golfo di Ajaccio in Il percorso è sempre più battuto, i rifugi sem- da costruzioni che ci permettono di passare la lontananza. pre più affollati e cari, i rifugisti non sempre ac- giornata in relativo comfort. Per fortuna, an- Che cosa aggiungere? Il più l’ho raccontato ed coglienti. Non voglio scoraggiare o sconsigliare che qui secondo previsioni meteorologiche, la inoltre è noto a tanti lettori di Alpennino che nessuno: rimane un itinerario meraviglioso! Il perturbazione passa e possiamo montare le questo itinerario l’hanno già fatto, alcuni an- Refuge de l’Onda in particolare (mancava l’ac- nostre tendine nell’area attrezzata. La notte che con me. Devo aggiungere di aver trovato qua nei servizi fin dalla sera) non invoglia la trascorre all’asciutto ma il vento in alto non tre fantastici compagni di avventure (Giusep- frequentazione: un’ottima alternativa è la Ber- cessa nemmeno il mattino successivo: non na- pe Ghirardi, Federico Icardi e Giuseppe Siepe gerie de Tolla dove il proprietario lascia libero scondo la preoccupazione di dover affrontare - purtroppo altri candidati sono stati vittime ai trekker, fornendo anche un ottimo servizio poi la Brèche de Muratello con quella buriana. dei più o meno piccoli infortuni sempre in ag- di ristorazione e rifornimenti. Arrivando da Per fortuna le cose migliorano e alla breccia guato per chi come noi non riesce a stare trop- nord come abbiamo fatto noi la tappa risulta pranziamo sereni. Discesa al Refuge de l’Onda, po a casa) con cui abbiamo condiviso momenti un po’ più lunga, quasi un’ora, tempo che si notte fresca ma tranquilla: il giorno dopo pas- indimenticabili. Era un po’ di tempo che non risparmia il giorno dopo. saggio dalla rinnovata e accogliente Bergerie tornavo in Corsica e l’amore per quell’isola è Il Refuge de Manganu è decisamente uno dei de Tolla e risalita al sempre piacevole Refuge di tornato forte. migliori ma volendo la Bergerie de Vaccaghja Petra Piana. Qui la notte e la doccia più fredda Note tecniche può essere un’alternativa in caso di affolla- e… il vento torna il giorno dopo: puntale ci ac- Percorse le quattro tappe che dal Colle di Viz- mento eccessivo. Posto per la propria tenda compagna fino alla Bocca Muzzella ed al Colle zavona, facilmente raggiungibile in treno con o tende preinstallate, non ci sono posti letto del Rinoso. la linea Bastia-Ajaccio, portano attraverso la tipo rifugio.Prima del Lac de Nino l’itinerario Ormai abituati ci rassegniamo, certi che la gior- parte più intensa ed interessante del GR 20 fino attuale punta verso la Bergerie des Inzecche: nata andrà a migliorare: così è, anche perché il a Castel de Vergiu presso il colle omonimo. Da segue a pag 6 ➤ 2 Sezione di Alessandria “MONTAGNATERAPIA”: UN’ESPERIENZA POSITIVA Nel corso del 2019 la sezione del Club Alpino Ita- za e “sa” e chi deve imparare e ripone la propria tro! Metterla in pratica fa sentir bene non solo liano di Alessandria ha collaborato ad una inizia- fiducia nelle persone autorevoli. Nel mantenere chi si sente protetto e considerato ma anche chi tiva di Montagna terapia. Grazie alla competen- tuttavia i criteri di sicurezza opportuni in monta- si spende per il prossimo. Demoliamo le barriere, za professionale di due nostre socie, Ombretta gna, ciascuna uscita aveva l’aspetto di una norma- i muri, l’avversione per ciò che è diverso vincendo Turello e Bruna Garberi è stato possibile intera- le escursione fra amici, di una scampagnata con le nostre paure, anche ciò rientra nel più esteso si- gire con i servizi di igiene mentale della nostra l’obiettivo di vedere posti nuovi e belli, divertirsi e gnificato che possiamo dare a montagna terapia. provincia e avvicinare alla montagna, con riunio- fare un po’ di fatica premiata dal raggiungimen- Roberto Mandirola ni e uscite pratiche, un certo numero di persone to della meta. In queste occasioni ci si scambia idonee a un tale progetto. La risposta da parte sensazioni e pensieri, insomma si fa conoscenza e dei soci del CAI alla richiesta di realizzare il pro- ci si arricchisce. L’interazione e lo “scambio” dun- getto è stata piena e senza esitazioni. Gli accom- que non sono rimasti a senso unico. pagnatori esperti hanno individuato le escursioni Un altro aspetto interessante è quello di come adatte e gli argomenti da trattare sia in aula che il gruppo del CAI sia uscito trasformato ad ogni sul terreno. In fondo nulla di diverso da quanto si uscita e nel corso delle uscite successive. Verrebbe propone normalmente nei corsi di avvicinamento da dire che ci si sente diversi e migliori ma non alla montagna, dove si tiene conto della possibile con lo spirito di chi fa della beneficenza senza iniziale ridotta prestanza fisica. cambiare interiormente ma con quello di chi si Un resoconto ed una valutazione dei risultati sente partecipe di una impresa collettiva e diven- ottenuti compete evidentemente agli operatori ta un protagonista attivo. Può sembrare strano che hanno partecipato al progetto e che comun- che il problema dell’emarginazione non riguardi que seguono le persone destinatarie di questa solo le fasce più deboli della nostra società ma iniziativa. Sul fronte dell’operato del CAI diversa- anche tutti noi a vari livelli. C’è uno sforzo conti- mente, vale la pena di considerare ed esamina- nuo nel tentare di rimanere nel correntone della re l’impatto sul gruppo degli accompagnatori e vita quotidiana, adeguati, appropriati, considera- come questi ultimi sono usciti da questa prima ti e con una giusta autostima senza venir sospinti esperienza. ai margini e nelle acque morte. Paradossalmente La prima nota positiva è che sin dall’inizio non si una partecipazione attiva, il sentirsi utili per un è instaurata una contrapposizione del tipo “noi” compito ha giovato a tutti indistintamente: tera- e “loro”, i conosciuti e gli estranei, i normali e i pia della montagna a tutto campo. diversi. Certamente vi è stato un affidamento nel C’è una grande lezione che si può imparare in normale rapporto che corre fra chi ha esperien- montagna: nessuno deve essere lasciato indie- COME FUNZIONA UN PROGETTO DI MONTAGNA TERAPIA Il Gruppo Regionale CAI Piemonte, per l’anno anche per insegnare a comprendere la segna- Nell’ultima uscita è stato possibile affronta- 2019, ha predisposto e finanziato un bando a letica dei sentieri. re un breve tratto di arrampicata, esperienza sostegno delle attività di montagnaterapia al Le riflessioni dei soci CAI, raccolte al termine resa fattibile dal rapporto di fiducia che si era quale hanno potuto partecipare tutte le sezio- del progetto, hanno sottolineato come le pre- progressivamente costruito tra i partecipanti e ni e sottosezioni del territorio piemontese. occupazioni iniziali e i sentimenti di incertez- i soci CAI, la stessa fiducia che ha permesso ai Il CAI di Alessandria, nella convinzione che il za, siano scomparsi man mano che l’esperienza pazienti di sperimentare un senso di sicurezza contatto con la natura, nella fattispecie con procedeva, grazie al contatto spontaneo ed all’interno del gruppo, al quale si sono comple- la montagna, abbia un intrinseco valore tera- umano con le persone ed anche alla presen- tamente affidati. Lo stare nel gruppo è stata peutico, utilizzabile nell’ambito di programmi za costante degli educatori. La particolarità evidenziata dagli operatori come un’esperien- riabilitativi o di sostegno rivolti a persone vul- dell’esperienza ha aiutato a focalizzare gli za significativa, la numerosa partecipazione nerabili, ha deciso di presentare un progetto, obiettivi della gita sui rapporti umani e sulle dei soci che inizialmente si temeva potesse es- individuando come destinatari i pazienti che relazioni, più che sulla performance. Raggiun- sere una criticità, si è in realtà rivelata vincen- afferiscono al Centro Diurno e al Centro Ria- gere una vetta, fare tanto dislivello, sfidare i te. I pazienti, infatti, si sono trovati inseriti in bilitativo del Dipartimento di Salute Mentale tempi di percorrenza infatti hanno lasciato il una dimensione di normalità che ha contribu- ASLAL. Nel corso dell’anno sono state effet- posto alla calma, al rispetto dei più lenti, allo ito a rendere l’esperienza libera dallo stigma tuate cinque uscite e, per garantire al meglio sguardo di quanto ci circondava. Queste moda- della malattia mentale. la realizzazione delle attività, si è ritenuto lità, messe in campo nel progetto per facilitare La festa conclusiva, molto partecipata e allar- importante costituire, all’interno della sezio- la partecipazione dei pazienti, si sono alla fine gata anche a chi non aveva aderito alle attivi- ne, un gruppo di Montagnaterapia, denomi- rivelate salutari e positive anche per soci abi- tà, è stato un momento importante del proget- nato “CAIni...mai”, aperto e composto, oltre tuati a escursioni impegnative. to in quanto, attraverso la proiezione di foto e che dalle referenti del progetto, da tutti quei La constatazione del benessere riscontrato e ri- filmati, è stato possibile vedersi ed essere visti, soci sensibili e disponibili ad accompagnare in ferito dai pazienti nel contatto con la bellezza raccontare ai presenti le emozioni vissute, di- montagna, come “esperti CAI”, i destinatari della natura è stata particolarmente gratifican- ventare protagonisti, aggiungendo così ulte- delle attività. te e, nella scelta delle future gite, si è deciso di riori significati all’esperienza. Il compito dell’ ”esperto Cai” è stato quello di tenere conto non solo del dislivello e del grado La richiesta dei pazienti e degli operatori, uni- far vivere, in sicurezza, ai partecipanti un’espe- di difficoltà ma anche della bellezza, sceglien- tamente alla disponibilità dei soci a ripetere la rienza importante a sostegno delle loro parti do mete che offrano spettacoli naturali, stupo- sperimentazione, hanno costituito la base per sane e che potesse offrire, agli operatori del re, emozioni e sensazioni gradevoli. poter riproporre al DSM, anche per il prossimo DSM, nuovi strumenti di aiuto e di lettura del Per gli operatori è stata una sorpresa consta- anno, le attività appena concluse. disturbo mentale. Gli stessi operatori si sono tare come soggetti con problemi relazionali, Per il gruppo dei soci CAI che hanno partecipa- affiancati ai volontari CAI in tutte le uscite, spesso molto ritirati ed ansiosi, abbiano par- to al progetto, questa esperienza è certamente facendo da ponte tra loro ed i partecipanti. tecipato alle uscite affrontando, con successo, motivo di orgoglio; nutriamo la speranza che Le gite sono state scelte tenendo conto delle problemi quali vertigini, ansie, paure. Essi han- questo articolo incuriosisca altri soci e magari caratteristiche di chi aveva aderito, con una no osservato positive dinamiche di auto-mu- solleciti altre sezioni a mettere a disposizione particolare attenzione alle difficoltà ed al di- tuo aiuto tra i pazienti, che si stimolavano le proprie competenze per offrire l’opportuni- slivello in modo da poter permettere a tutti il reciprocamente a partecipare e ad affrontare tà di entrare in contatto con le bellezze della raggiungimento della meta. La camminata è la fatica. Il raggiungimento della meta, per al- montagna anche a coloro che per fragilità per- stata intervallata da soste utilizzate per rac- cuni, ha rafforzato l’autostima e li ha sostenuti sonali, difficilmente potrebbero accedervi. contare la storia del posto, delle persone che nei progetti di vita che stanno sperimentando, “CAIni...mai” - Gruppo di montagnaterapia prima lo abitavano, dei loro modi di vivere e dopo percorsi costellati da numerosi insuccessi. Sezione di Alessandria 3 Un itinerario storico DA BENEVENTO A MONTE SANT’ANGELO SUL CAMMINO DELL’ARCANGELO La Via Micealica, grande itinerario storico che dioevale, ricostruito dopo la devastazione di braccianti neri nel Medioevo portò i pellegrini ad attraversare della II guerra mondiale, in un’incredibile o dell’est, piegati l’intera Europa da Mont Saint Michel a Mon- stratificazione di storia, dal villaggio fenicio in due da mattino te Sant’Angelo in Gargano, passando per la al mercato romano alla basilica paleocristiana, a sera raccolgo- Sacra di San Michele, imponente monastero salutati dall’Amministrazione comunale e be- no tonnellate di che domina la Val di Susa, costruito nell’anno nedetti dal Vescovo, partiamo accompagnati pomodori che fi- mille esattamente al centro di questo Cammi- da un folto gruppo della locale sezione CAI. niranno per poco no lungo 2000 chilometri, è stata oggetto di La meta, Pietrelcina, è una deviazione rispetto prezzo sulle no- approfonditi studi storici, che hanno coinvolto alla Via Traiana, che seguiremo nei primi gior- stre tavole insieme alcuni soci delle Sezioni CAI del sud, in partico- ni, per celebrare Padre Pio, la cui grande popo- ai tanti altri ortag- lare Enzo Digironimo, di Napoli, già Presidente larità varca ampiamente i confini di Campania gi qui estesamente coltivati. Una Terra ricca di del Comitato Scientifico, Vilma arantino,T di e Puglia in cui visse, come testimonia la folla storia, dove possiamo ammirare la bellezza di Benevento, attuale Presidente del Comitato di turisti e fedeli che si accalca lungo le ripide Lucera e conoscerne la straordinaria storia di Scientifico e Michele Del Giudice, che nel 2013 stradine del suo bel borgo natio. Città Imperiale, scelta come sede dall’Impera- effettuò in solitaria l’intero percorso. tore Federico II di Svevia. Sovrano di grande L’impegno di questi nostri soci non si è però cultura e invidiabile apertura mentale, che limitato allo studio. Aiutati dalle rispettive Se- seppe integrare perfettamente in questa sua zioni, da un decennio si impegnano nella se- Capitale i Saraceni, prima briganti poi fedeli gnaletica e nella valorizzazione di questo per- soldati della sua guardia del corpo. corso, prolungandolo a sud fino a Santa Maria Raggiunto l’accogliente monastero di Stigna- di Leuca, da cui i pellegrini si imbarcavano per no tra i fitti boschi alle pendici del Gargano, la Grecia e da lì raggiungere Gerusalemme; e lasciamo il Tavoliere per salire sui rilievi che ci da dieci anni organizzano il trekking lungo regalano i profumi ed i panorami dell’Adriati- questo Cammino, che in occasione del decen- co raggiungendo San Giovanni Rotondo, roc- nale si è effettuato nell’ultima decade di set- caforte del Santo, in un tripudio di immagini e tembre, per arrivare alla meta il 29 settembre, statue di ogni dimensione di Padre Pio. Ci con- quando si celebra la festa del Santo. cediamo un pranzo/cena e poche ore di riposo Con la seconda tappa ritorniamo sulla via Tra- per ripartire a tarda sera verso la meta finale, iana, che seguiremo per tre giorni addentran- Monte Sant’Angelo, dove arriveremo all’alba doci nel paesaggio appenninico dell’Irpinia, stravolti e felici, precedendo nella visita alla dove ai coltivi, frumento e spettacolari distese suggestiva Grotta di San Michele la folla di fe- di girasoli, si alternano ampi pascoli e boschi, deli in arrivo per la festa del Santo. incontrando il ponte del Diavolo, cinque pos- Non restano che gli abbracci e gli arrivederci ai senti arcate in pietra, sulle quali resiste alle in- tanti nuovi amici, tra i quali non posso non ci- giurie del tempo e alla nostra stolta incuria il tare Flavio che, amorevolmente accompagnato tratto di basolato romano, coperto da arbusti dal papà Roberto, ha saputo sormontare i suoi selvatici, che superava, come antico esempio di limiti suscitando l’affetto e l’ammirazione di futura autostrada, la conca alluvionale del tor- tutti noi, ed il mitico Carlo, leader indiscusso rente Ginestra. Poi gli antichi resti di Aequum del gruppo di Desenzano del Garda, il più nu- Tuticum e la Taverna delle Tre Fontane, testi- meroso, che con le sue citazioni ci ha regalato monianza di una stazione di posta di quella momenti di saggezza e ci ha inebriato con i che fu l’ultima grande opera viaria Romana. I suoi infiniti brindisi celebrativi di luoghi, even- rilievi, dai profili molto dolci, sempre più sono ti e persone. segnati da lunghe file di pale eoliche, il cui im- Enrico Bruschi - Sezione Casale Monferrato patto visivo non necessariamente è negativo: possiamo immaginarli come moderni mulini a vento. Ad ogni borgo il nostro cammino è pia- cevolmente interrotto da incontri con Associa- zioni e Amministrazioni locali, che festeggiano il nostro arrivo con saluti ufficiali e momenti di Accolti da Enzo, Vilma e numerosi soci della folclore, concludendosi sempre con lauti ban- Sezione di Benevento il pomeriggio del 20, è chetti. iniziata una meravigliosa avventura in cui ab- Nella parte finale della IV tappa arriviamo a biamo conosciuto luoghi meravigliosi, persone valicare la dorsale appenninica affacciandoci accoglienti, camminato sulla storia e fraterniz- sull’immensa distesa del Tavoliere delle Puglie, zato con compagni di viaggio provenienti da un susseguirsi di larghe colline, quasi prive di tutta Italia, alcuni presenti per l’intero per- vegetazione arborea, interamente coltivate a corso, alcuni solo alcuni giorni, formando un frumento. Sulla più prossima spicca la città di gruppo sempre numeroso e coeso, mai meno Troia, nostra meta giornaliera. Qui le distanze di 35/40. Guidati dall’indefessa e inflessibile ingannano, cammineremo più di 2 ore prima Vilma, da Emilio, Antonio e Umberto, che come di raggiungere l’ospitale dove ci aspetta sor- premurosi pastori hanno provveduto a tenere ridente Michele Del Giudice al suono festoso Le tappe: il gruppo compatto, soccorrendo le pecorelle delle campane. Scopriamo lo spettacolare ro- Benevento - Pietrelcina km 13 smarrite, e dalla meravigliosa Raissa, nipote sone che caratterizza la ricchissima facciata Pietrelcina – Buonalbergo km 25 di Vilma, che, alla guida del grande pulmino, dell’imperdibile Cattedrale in autentico stile Buonalbergo - Aequum Tuticum km 20 non solo ci ha trasportato il bagaglio ma, gra- romanico pugliese. Aequum Tuticum - Troia km 28 zie alla sua tecnologia, ci ha portato conforto Cammineremo per altri 3 giorni sul Tavoliere, Teroia - Lucera km 21 e generi di conforto, raggiungendoci nei posti in un paesaggio sempre più piatto in cui este- Lucera - San Severo km 23 più reconditi, rinfrancandoci sempre con il suo si uliveti e vigneti subentrano ai coltivi di fru- San Severo - Monastero di Stignano km 21 fresco e grazioso sorriso. mento, alternandosi a grandi campi di pomo- Stignano - S. Giovanni Rotondo km 21 Fatta la visita dei sotterranei del Duomo me- dori, in cui nella calura ancora estiva squadre S. Giovanni Rotondo - Monte S. Angelo km 24 4 Sezione di Valenza PALESTRA DI ARRAMPICATA, UN ANNO DI ATTIVITÀ Giunti a fine 2019 ed è il momento di fare un sto grazie ai nostri bravissimi e preparatissimi novità, non solo per quanto riguarda il ritrac- bilancio della palestra di arrampicata; è stato coach (Federico, Matteo e Luca). ciamento delle vie in sala corda e dei blocchi un anno, soprattutto la seconda parte della Naturalmente anche quest’anno non sono nella sala boulder, ma anche per quanto con- stagione, estremamente positivo grazie ai cor- mancati i big dell’arrampicata italiana che cerne i corsi di arrampicata, per i quali ci sa- si di arrampicata, ai big che sono venuti a tro- sono venuti a trovarci e a raccontarci un po’ ranno iniziative nuove volte a migliorare le varci e ai cambiamenti costanti delle vie e dei delle loro storie e dei loro progetti ed hanno attività che la palestra ha da offrire ai climber. blocchi nella sala boulder e, dopo tanti anni, anche dispensato consigli, senza sottrarsi a Il 2020 per la palestra sarà un anno importan- anche un rinnovamento della sala corde. foto e autografi da parte dei nostri baby clim- te, ed anche per tutta la sezione CAI di Valen- ber. Il primo fra tutti, ricordo, è stato Simone za, poiché ricorrono i 20 anni dalla scomparsa Salvagnin campione italiano di paraclimbing del nostro Davide Guerci. Sicuramente non ci che, per l’occasione, oltre alla conferenza di dimenticheremo di ricordarlo come si deve. immagini, ha tenuto un mini corso di arram- Naturalmente l’attenzione è sempre puntata picata ai bambini e adulti nel pomeriggio. Poi verso i giovani: dal mese di ottobre è ripartito ricordiamo il grande Stefano Ghisolfi che, con il corso avanzato di arrampicata, sempre fina- la sua conferenza, ci ha spiegato come si diven- lizzato a preparare i nostri ragazzi al meglio ta un grande campione, non solo nel mondo per il loro percorso di climber. dello sport. Infine a novembre Ludovico Fossali, campione del mondo di arrampicata speed e atleta olim- pico (primo italiano nella storia a qualificarsi alle olimpiadi da quando l’arrampicata è stata recentemente inclusa nel programma olimpi- I corsi di arrampicata hanno avuto un grande co), è passato a tirare le prese dei nostri blocchi successo grazie alla partecipazione di ben 33 e delle nostre vie in sala corda; è stata un’espe- persone, suddivise tra bambini e adulti, che rienza molto positiva, non solo per la grande hanno potuto apprendere le tecniche e i prin- partecipazione dei climber valenzani e non, cipali movimenti dell’arrampicata sportiva, ma anche per il contatto diretto con il campio- migliorando cosi le loro prestazioni su roccia e ne; è stata un’esperienza nuova e significativa. durante gli allenamenti in palestra. Tutto que- Anche per l’anno 2020 ci saranno numerose Natura, arte, relax e buona cucina ALLA SCOPERTA DEI COLLI EUGANEI Dal 1° al 3 novembre scorso la Sezione CAI di nuovamente dedicati al relax e al benessere tor- Ovada si è avventurata nei sentieri dei Colli nando ad immergerci nelle acque termali. Euganei (in provincia di Padova) in un piccolo Il terzo giorno, dato il peggiorare delle condi- trekking che ha visto la partecipazione di 46 zioni atmosferiche, abbiamo deciso di dedicare persone. la mattinata alla visita della città di Padova con Il primo giorno siamo arrivati a Este in tarda tappe “obbligate” in Prato della Valle, alla Basi- mattinata, abbiamo percorso il Sentiero del lica di Sant’Antonio e al Palazzo della Ragione, Principe della durata di 3 ore con pranzo al sac- ma ognuno di noi ha avuto anche il tempo libe- co nella caratteristica piazzetta di Baone e con ro non solo per l’arte, ma anche per lo shopping visita finale ai giardini del Castello Carrarese. e la cucina veneta. Accompagnati da un socio del CAI di Padova, lina autunnale, abbiamo raggiunto Villa Este Posso dire che l’esperienza della “tre giorni abbiamo avuto anche l’opportunità di essere dove abbiamo consumato il pranzo al sacco. autunnale” è stata molto positiva, soprattutto arricchiti culturalmente, con dettagliate infor- Successivamente, spesso avvolti a tratti da una perché accompagnata sempre dall’allegria e mazioni storiche sulla zona e sui personaggi che nebbiolina che rendeva il paesaggio ancora più dall’entusiasmo del gruppo. l’hanno abitata in passato. suggestivo, abbiamo fatto ritorno ad Arquà, Carla Daglio - sezione di Ovada A fine giornata, raggiunto l’hotel a Montegrot- dove abbiamo visitato la Casa del Petrarca, nel- to Terme, una struttura dotata al suo interno di la quale il famoso poeta trascorse gli ultimi anni tre piscine, idromassaggi e percorsi salute, non è della sua vita. La casa non è molto grande ma mancata l’occasione di immergerci nelle acque ben curata e con una raccolta di fotografie e termali ricche di sali minerali e con temperatu- manoscritti nonché di un video introduttivo ci re differenti per rilassare i muscoli e preparar- ha portati indietro nel tempo. In questa occa- ci al secondo giorno che ci avrebbe portato ad sione abbiamo avuto il piacere di conoscere an- Arquà Petrarca, una storica località che è stata che il Presidente dei CAI di Padova e scambiare classificata al secondo posto tra i borghi più belli le rispettive esperienze tra una sezione piccola, d’Italia. Dopo aver visitato il borgo e la splen- con circa 330 soci, e una sezione grande che ne dida Chiesa di S. Giustina, abbiamo percorso il vanta 3500. Prima di salire sul pullman per fare sentiero Atestino, un anello che si sviluppa fra ritorno in hotel abbiamo assaggiato il “Brodo di boschi, vigneti e frutteti, in un saliscendi di circa Giuggiole”, un liquore dolce e leggero a base 15 km e, accompagnati da una lieve pioggerel- di giuggiole appassite. Arrivati in hotel ci siamo Essere stata a contatto con la natura mi ha messo pace e serenità, ho visto posti bellissimi e interessanti e molto significativi per me che frequento il Liceo Artistico. La gita è stata orga- nizzata da mia mamma che l’ha resa simpatica e divertente; unica nota triste però è l’aver nota- to che ero l’unica ragazza giovane del gruppo. Nelle prossime escursioni mi auguro di poter trovare altri giovani come me per condividere insieme momenti divertenti tra le bellezze della natura. Xenia Melone - sezione di Ovada 5 Itinerari appenninici IL DENTE DEL GIGANTE? NO, DI MASONE Si chiama Dente pure lui ma non è un Quat- nel tratto finale). Si parte dallo sbocco nord tromila; arriva appena a 1107 metri sul livello della galleria del passo, sulla provinciale e si del mare. Non ha quindi né ghiacciai né pareti raggiunge il Giovo di Masone. Si tocca quindi vertiginose. Ha solo qualche roccia ed è cir- il versante nord del Bric Geremia (dove si trova condato da prati e da boschi di faggio. Però il noto forte), si aggira a sud il Monte Giallo e si dalla sua vetta si può ammirare il Mar Ligure arriva alla Sella Barnè. Di qui si procede prima (distante poco più di 6 km in linea d’aria) e, sulle pendici sud est del monte e poi su quelle nelle giornate più limpide, anche la Corsica. È sud ovest e si raggiunge la vetta sullo stesso il Dente di Masone, ultima vetta orientale del sentiero che giunge da Fiorino (tempo di salita: gruppo del Beigua superiore ai mille metri, si- 2 ore e mezza). tuato all’incrocio delle valli Cerusa, e Stu- Ovviamente per i più pigri c’è sempre la pos- ra, sullo spartiacque ligure-padano. La Sella sibilità di arrivare, seguendo la provinciale Bernè (894 m) lo separa verso est dal Monte del Faiallo, alla sella Barnè in auto e di qui, in Giallo, mentre ad ovest una sella a quota 931, si toccano le pendici nord ovest di Costa Ceru- mezz’ora o poco più, arrivare in cima. nei pressi di Pian degli Asti, lo divide dal passo sa ed infine si raggiunge la vetta dal versate Sul Dente però, dato che emergono qua e là del Faiallo e dal monte Reixa. Nelle vicinanze sud-ovest (tempo di salita 4 ore e mezza). diversi spuntoni rocciosi, c’è anche la possi- del Dente, un poco più a nord, si trova il suo Leggermente più breve è invece il percorso che bilità di inventarsi qualcosa di “alpinistico”. fratello minore (ma altrettanto “roccioso”), il parte da Campo Ligure (segnavia: triangolo La cresta nord è una possibile via di salita. Il Bric Dentino (976 m), detto anche Bric della Sa- giallo vuoto). Si parte da via Figari (vicino al punto di partenza è la suggestiva “porta del liera perché proprio lì venne fatto costruire Municipio), si raggiungono le case Montegros- Dente” che si raggiunge dalla Sella Barnè, se- anticamente un deposito di sale dalla Repub- so e, dopo aver toccato le pendici est del mon- guendo a ritroso un breve tratto del sentiero blica di Genova. Sulla vetta del Dente si trova te Pavaglione e del Bric Roccianera, si arriva proveniente da Masone. Il percorso di “arram- un cippo, ricostruito nel 1984, che riporta l’alti- alla Colla di Masca. A questo punto si procede picata” alterna tratti erbosi a passaggi facili tudine del monte. in direzione sud e, dopo aver aggirato il Bric su roccia, fino ad arrivare esattamente sotto Dentino, si giunge in vetta dal versante setten- la vetta del Dente. Le difficoltà sono mode- trionale (tempo di salita: 4 ore). ste e la salita è divertente. Molti dei passaggi Sensibilmente più breve (e con un dislivello su roccia si possono aggirare. L’unico punto minore) è l’itinerario che ha il suo punto di impegnativo è costituito da un torrione (ag- partenza a Masone, dalla piazza della chiesa girabile pure quello) con roccia piuttosto mal- (segnavia: prima tre pallini gialli e poi il trian- sicura. Dalla vetta si ridiscende per il percorso golo giallo vuoto del sentiero prima citato che normale alla Sella Barnè (tempo totale: un parte da Tiglieto). Si percorre via Cascata del paio di ore). Serpente e, dopo aver toccato località Savoi Occorre però precisare che d’inverno le cose e Casa Caice, si giunge alla suddetta cascata. possono complicarsi in presenza di neve e Di qui si procede verso Cascina Troia e, dopo ghiaccio. Sul Dente può nevicare molto e, an- una salita piuttosto ripida in mezzo al bosco, che se il manto nevoso non persiste a lungo a Ma perché proprio questo nome? Per la sua si arriva alle pendici del Bric Dentino. A questo causa della vicinanza al mare, si ci può trovare forma, ovviamente, che risalta in modo parti- punto si segue l’itinerario che proveniente da in situazioni un po’ delicate. In quei casi, biso- colare nel gruppo del Beigua, costituito per lo Tiglieto e si raggiunge la vetta (tempo di salita: gna dimenticarsi si essere a poco più di mille più da rilievi con forme arrotondate, con dirupi 2 ore e 45 minuti). metri e a poco più di sei chilometri dal mare e situati quasi esclusivamente sul versante ligure. Il percorso più facile è infine quello che par- comportarsi come si ci trovasse sull’altro Den- Il Dente invece fa eccezione: da qualsiasi par- te dal passo del Turchino (segnavia: dapprima te, quello valdostano. te lo si guardi, presenta sempre un profilo più Alta Via dei Monti Liguri e poi due croci rosse Diego Cartasegna - sezione di Ovada aguzzo, con una caratteristica sporgenza roc- ciosa in corrispondenza della vetta. Le ofioli- Sezione di San Salvatore ti (le rocce “verdi” del cosiddetto “gruppo di Alpinismo Giovanile ”) emergono in modo netto in questo rilievo e probabilmente la loro durezza è il mo- NUOVO CONSIGLIO UN ANNO IN... tivo per cui il Dente ha assunto il profilo da cui ha origine il suo nome. E AQUILE D’ORO CORDATA Per salire su questo monte ci sono diversi itine- Martedì 26 Novembre scorso l’Assemblea dei Anche per il 2020 la scuola intersezionale di rari escursionistici, sia dal versante ligure che Soci ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo. Le Alpinismo Giovanile “La Cordata”, propone da quello padano. operazioni di voto hanno dato vita ad un di- un programma interessante, articolato, come Uno dei più impegnativi (quasi 900 metri di rettivo in parte rinnovato. sempre, in un corso base ed in uno avanzato. dislivello) è quello che parte da Fiorino, in val Il 19 dicembre i candidati votati si sono riu- Si comincia domenica 12 Gennaio con un’u- Cerusa, non lontano da Voltri. Seguendo il se- niti per eleggere le varie cariche sociali per il scita escursionistica sull’Appennino Ligure gnavia, costituito da due croci rosse, si toccano prossimo triennio 2020-2022. Sono state con- per proseguire poi, a Febbraio, Sabato 15 Case Massucco, Casa Cava Grande, si guada il fermate le cariche di presidente, di vice presi- e Domenica 16, con una “Due giorni” sulla torrente, si segue il costone sud-orientale del dente, di segretario e di tesoriere. neve. Dente e si sbuca sulla strada provinciale del Il nuovo Consiglio Direttivo è così composto: Successivamente, in primavera, è in calenda- Faiallo. Dopo aver raggiunto (su asfalto) Sella Renata Maritano presidente, Nunzio Gandol- rio, per domenica 10 Maggio, un percorso di Barnè, si rimontano dapprima le pendici sud fo vicepresidente, Carlo Amisano segretario, escursionismo (con appositi itinerari per il cor- est e poi sud ovest del monte, arrivando così in Luigi Marchese tesoriere, Egisto Massarotto, so base e per quello avanzato) nel Parco del vetta (tempo di salita: 3 ore). Massimo Denotti, Renato Barberis, Mauro Ce- Monte Avic, in Valle d’Aosta. Un altro itinerario, decisamente più lungo ma olin, Angelo Lava consiglieri, Paola Demartini, Domenica 7 Giugno invece è in calendario una con un dislivello leggermente inferiore, è quel- Anna Massone, Raffaella Criscuolo Collegio via ferrata per il corso avanzato (e un sentiero lo che parte da Tiglieto (segnavia: triangolo dei Revisori, Vincenzo Degiovanni, Renato attrezzato per il corso base). giallo). Il punto di partenza è situato sulla pro- Molina, Maurizio Verganti Collegio dei Pro- Sabato 12 e domenica 13 Settembre è in pre- vinciale, in corrispondenza del ponte sull’Orba biviri. visione una intensa “Due giorni” in Alta Mon- e, dopo aver toccato Casa Bertalin e il ponticel- Durante la serata degli auguri del 17 dicem- tagna, nella Valle di Susa. lo di legno sul rio Masino, si perviene in salita bre sono state consegnate le Aquile d’oro per Gli ultimi tre appuntamenti del 2020 sono alla colla Minetti. Si giunge quindi alla provin- i 25 anni di tesseramento a Nadia Zaccaron, costituiti da un’uscita speleologica (l’11 otto- ciale per Acquabianca. Di qui si raggiungono i Paolo Patrucco, Debora Musselli, Pietro Gota bre), un’uscita culturale (il 15 novembre) ed ruderi di case Gattazzè, si guada il rio Baracca, e per i 50 anni a Marco Davite. infine dalla festa di Fine Corso il 6 dicembre. 6 In Valchiusella LA BALMA, ANTICA TESTIMONIANZA DI VITA ALPESTRE Salendo all’alpe Pasquere, nella canavesana certo non ideale; per queste motivazioni, con il li e che riveste un ruolo di protagonista nella Valchiusella, poco prima della meta, si nota alla progredire dei tempi, quando l’uomo imparò a cultura orale delle popolazioni che abitarono e propria sinistra un’antica costruzione, perfet- costruire abitazioni in campo aperto, certamen- abitano le montagne piemontesi; le balme si ri- tamente inserita nel paesaggio circostante: si te più confortevoli anche se rustiche, la balma trovano infatti frequentemente nelle leggende tratta di una balma, un tipo di abitazione le cui mantenne soltanto il ruolo di ricovero rustico che si raccontavano nei lunghi inverni al calore origini si perdono agli albori della storia delle ed occasionale, utile per situazioni di emergen- della stalla: la loro caratteristica inquietante era popolazioni alpine. La balma è propriamente za associate ad eventi meteorologici sfavore- quella di essere abitate da fate o folletti dispet- una costruzione che sfrutta come copertura una voli o come deposito temporaneo di materiali, tosi o addirittura da terribili streghe malvagie. roccia sporgente; a seconda della conformazio- attrezzi, formaggi e altri prodotti dell’attività Claudio Trova ne del territorio, può essere delimitata da una agricola. Oggi le balme non sono di fatto più a tre pareti, costruite ovviamente con pietre re- utilizzate in alcun modo, se non come riparo di perite in loco: la parete posteriore s’identifica fortuna: soltanto in alcune rare circostanze, si sempre con il fianco roccioso della montagna, ricordano in questo senso i casi di Pont Cana- al pari della copertura. Si tratta di una tipolo- vese in val Locana e di Gravere in valle Susa, ci gia di abitazione a dir poco primitiva, utilizzata sono esempi di recupero di antiche balme ad fin da tempi antichissimi quando sicuramente uso abitativo. Dal punto di vista etimologico, il risultava più facile ed economico sfruttare un termine balma ha un uso antichissimo: si ritrova anfratto naturale per predisporre un riparo da di fatto nei primissimi documenti che riguarda- utilizzare durante il periodo in cui si portavano no le civiltà alpine; non ci sono tuttavia riferi- gli animali all’alpeggio. L’aereazione limitata e menti precisi che consentano di comprenderne l’umidità che facilmente proveniva dalla monta- esattamente l’origine. Per certo, si sa soltanto gna rendevano e rendono la balma una dimora che è diffuso unicamente nelle Alpi occidenta- Una tipica balma non lontano dall’alpe Pasquere Un sentiero tra antiche borgate in Valchiusella LA “VIA DEI CANTONI” Un interessante percorso escursionistico sale patti di convivenza con i cantoni vicini, patti da Traversella (m 827) fino a Tallorno (m pensati con lo scopo di regolamentare i vari 1222), all’incirca a metà della Valchiusella: aspetti della vita montana, dall’uso di pascoli percorrendo antichi sentieri, tra cui il Sentie- e acque, al mantenimento di sentieri e mulat- ro delle Anime, nonché alcune comode mu- tiere. lattiere, si toccano dapprima le borgate di Le testimonianze di quel passato ormai Cappia, Succinto, Lasazzio e Fondo, in sinistra scomparso sono giunte fino a noi attraverso idrografica.Si torna quindi passando in destra i suggestivi nuclei abitati ed i numerosi pon- Fondo ed il suo caratteristico ponte idrografica, toccando Perotto, Durando, Can- ti in pietra, che s’incontrano durante il per- Segnaletica a Fondo toncello e Delpizzen, prima di ripassare sulla corso, non ultimo quello di Fondo, costruito sponda sinistra del torrente Chiusella e riper- nel 1727, estremamente pittoresco; proprio correre il Sentiero delle Anime. a Fondo, merita una breve visita la graziosa Le borgate attraversate dalla “Via dei Canto- chiesa di San Bernardo da Mentone, risalente ni” erano in passato chiamate appunto can- al 1630. tun, centri abitati con origini nel sec. XV, che Si tratta di gioielli semplici, talvolta addirit- raggiunsero il loro massimo sviluppo Seicen- tura poveri ma sempre e comunque preziosis- to. Proprio nel sec. XVII i cantoni raggiunsero simi, che si affiancano a quelli di valore ine- un elevato livello di autonomia, con un’or- stimabile che si identificano con le incisioni ganizzazione interna basata sulla comunità rupestri risalenti fino al 4000 a.C. formata dai suoi abitanti e con veri e propri Claudio Trova Sezione di Ovada ➤ segue da pag 1: CAMMINATA A VARAZZE CORSICA 2019: Il CAI di Ovada ha organizzato una bella Abbiamo visitato l’Eremo del Deserto pre- escursione il 10 Novembre: Anello di Varazze senziato dai Carmelitani Scalzi e la chiesa che UN GR20 VENTOSO - Eremo del Deserto. I 17 partecipanti han- conserva la bellissima tela di Domenico Fia- è una deviazione assolutamente non neces- no camminato per 5 ore su un percorso a 8 sella “La sacra pastora” ed il famoso crocifis- saria a meno che non si debba o voglia fare seguendo il sentiero segnato con trattino e so d’avorio. Ancora una volta con il CAI ova- rifornimento (non l’abbiamo raggiunta per cui punto rosso fino all’Eremo del deserto; poi dese una giornata ricca di natura e di cultura. non abbiamo notizie più precise). Un’alterna- al ritorno abbiamo incrociato il sentiero di Giovanni Sanguineti tiva interessante per chiudere questa sezione salita e, prima di tornare a Varazze, siamo del GR 20 può essere, durante la quarta tappa, passati dal panoramicissimo Santuario della prendere l’itinerario Mare a Mare Nord che Guardia. Il tempo è stato discreto e lungo il si incrocia alle Bergerie de Vaccaghja in dire- percorso abbiamo osservato diverse piante zione Est (a destra percorrendo la GR 20 verso come il Ginepro, il Mirto ed il Corbezzolo. Nord) seguendo praticamente il percorso del Tavignano fino a Corte. Pernottamento inter- medio al Refuge de la Sega. Questa opzione ha vantaggi e svantaggi: si evita di spendere una giornata in gran parte persa nel trasferimento in autobus, o taxi, da Castel de Vergiu a Corte; si perde tuttavia una parte molto interessante di quella tappa del GR 20 in favore di un per- corso non disprezzabile ma meno spettacolare in quanto prevalentemente di fondo valle (ma in una zona in cui il Tavignano passa in una gola particolarmente stretta ed affascinante). Maz Avalle - Sezione di Alessandria 7 PROGRAMMA ATTIVITÀ SEZIONALI CASALE MONFERRATO ALESSANDRIA SCIALPINISMO ESCURSIONISMO 2 FEBBRAIO Località da definire - Org. Mellina, Galeotti 19 GENNAIO DA RECCO A BOGLIASCO (E) D.G. Accornero 1 MARZO Località da definire - Org. Mellina, Galeotti 16 FEBBRAIO SAN ROCCO - PIETRESTRETTE - PORTOFINO (E) 29 MARZO Località da definire - Org. Mellina, Galeotti D.G. Accornero ALPINISMO 15 MARZO BARS D’LA TAJOLA (Torre Pellice) (E/EE) 5 APRILE ASSEDIO ALLA BAIARDA D.G. Modica, Penna a) Via Padre Mino (PD+) 29 MARZO ANELLO TRE CROCI DA SAN FRONT (E) b) Cresta Whymper (PD) D.G. Patrucco, Raffaldi, Zaccaron c) Cresta settentrionale (PD+) - Org. Ferrero 4 APRILE DA PAGAZZANO A PORTOVENERE (E/EE) D.G. Accornero, Raffaldi CICLOESCURSIONISMO 13 APRILE DOLCI COLLINE DELLE LANGHE (T) D.G. Penna 18 APRILE GIORNATA DI AVVICINAMENTO AL CICLOESCURSIONISMO con gli accompagnatori della Scuola ALAT RACCHETTE 19 APRILE TRA I VIGNETI DEL MONFERRATO Intersezionale Casale-Asti 23-26 GENN DOLOMITI VAL COMELICO (WT3) D.G. Fei, Mandirola, Raffaldi (MC/BC) Org. Moro, ASE Lungo, Vaschetto 9 FEBBRAIO Località da definire in base alle condizioni ESCURSIONISMO nivometereologiche (WT4) D.G. Fei 19 GENNAIO ACQUEDOTTO GENOVESE - con CAI GE (E) 23 FEBBRAIO MASCHERATI SULLA NEVE AL RIFUGIO MYRIAM (WT3) 26 GENNAIO CIASPOLE - Località da definire - Org. Bobba D.G. Balza, Labaguer, Mazzeo 9 FEBBRAIO MANICO DEL LUME - Recco-Rapallo (E/EE) ALPINISMO GIOVANILE Org. La Loggia, Torrente 19 GENNAIO ESCURSIONE Avanzato & Base (E) D.G. Team AG 23 FEBBRAIO PUNTA TREGGIN (E/EE) - Org. Vitale, Ferrero 23 FEBBRAIO CIASPOLATA MASCHERATI SULLA NEVE (WT3) 8 MARZO FERROVIE DIMENTICATE con CAI Ovada D.G. Team AG 29 MARZO CAMPIGLIA - PORTOVENERE 15 MARZO CANALE DI NEVE Avanzato D.G. Traverso, Moscato Org. Bacchioni (CAI Spezia), Torrente 19 APRILE CLIMBING Avanzato & Base D.G. Team AG 5 APRILE BERGEGGI - SPOTORNO (E) Org. Torrente, Marenda 19 APRILE V. ARGENTINA, SENTIERO ALPINI (E/EE) ALPINISMO 2 FEBBRAIO CANALE DI NEVE (F) Località da definirein base alle Org. Commissione Escursionismo condizioni nivometereologiche D.G. Traverso, Valente 1-3 MAGGIO LES CALANQUES Org. Commissione Escursionismo 1 MARZO CANALE DI NEVE (F) Località da definirein base alle condizioni nivometereologiche D.G. Petracchi, Traverso OVADA FERRATE ESCURSIONISMO 5 APRILE SACRA DI SAN MICHELE (PD) D.G. Colla, Raffaldi 9 FEBBRAIO RIVIERA DI PONENTE - MONTE TARDIA da (E) TREKKING Coord. Cartasegna, Scotto 25 APR-3 MAG CAMMINO MATERANO - VIA PEUCETA (T/E/EE) D.G. Penna 1 MARZO GIORNATA DELLE FERROVIE DIMENTICATE (E) Coord. Bruzzone, Marenco CICLOESCURSIONISMO 8 MARZO DA SASSO DI BORDIGHERA A SANREMO (gita in pullman) 21 MARZO PEDALANDO IN MONFERRATO (MC) D.G. Boschi, Marmo (E) Coord. Puppo, Torrielli 18 APRILE AVVICINAMENTO AL CICLOESCURSIONISMO (MC/MC+) 5 APRILE TRENOTREKKING: CAMPO LIGURE - MASONE (E) D.G. Fei Coord. Tambussa, Sigolo, Sanguineti 25-26 APRILE ALESSANDRIA - CREA - SUPERGA - Intersezionale CAI San 13 APRILE PASQUETTA CON IL CAI (E) Coord. Arata, Veniale Salvatore (MC) D.G. Boschi, Fei, Marmo 25-26 APRILE Trekking OVADA - MADONNA DELLA GUARDIA - OVADA (E) Coord. Anselmi, Bello VALENZA ESCURSIONISMO ESCURSIONISMO IN AMBIENTE INNEVATO 19 GENNAIO RACCHETTE DA NEVE 26 GENNAIO Località da definire in base all’innevamento 26 GENNAIO OSPEDALETTI - SEBORGA - BORDIGHERA Coord. Ferrando, Marenco 2 FEBBRAIO RACCHETTE DA NEVE 23 FEBBRAIO Località da definire in base all’innevamento 9 FEBBRAIO FORTI DI GENOVA Coord. Scarsi, Repetto 16 FEBBRAIO WHITE DAY (TUTTI INSIEME SULLA NEVE) 20-22 MARZO BIVACCO ALPE AROLLA - VALGRISENCHE 23 FEBBRAIO VARIGOTTI - FINALPIA Coord. Mazzino, Bello 8 MARZO PARMA (gita turistica) IN SEDE 22 MARZO LAGHI DEL GORZENTE 13 MARZO ASSEMBLEA DEI SOCI 19 MARZO ANELLO DELLO ZATTA Coord. Consiglio Direttivo 13 APRILE PASQUETTA: CAMMINATA IN MONFERRATO 19 APRILE ANELLO DI PERINO - PIETRAPARCELLARA (PC) SAN SALVATORE ACQUI TERME ESCURSIONISMO ESCURSIONISMO GENNAIO RACCHETTE DA NEVE verranno effettuate uscite in base 29 MARZO SENTIERO DEL CUCULO (Tre Cunei di Arguello - Cuneo) alle condizioni meteo e innevamento (E) Rif. Anastasio FEBBRAIO RACCHETTE DA NEVE verranno effettuate uscite in base 19 APRILE TREKKING DELLE ORCHIDEE SELVAGGE SUI CALANCHI alle condizioni meteo e innevamento DI MERANA (E) Rif. Barberis 8 FEBBRAIO CIASPOLATA NOTTURNA IN VAL D’AYAS 23 FEBBRAIO ANELLO FORTI DI LEVANTE GENOVA (E) MOUNTAIN BIKE 15 MARZO CAMOGLI - SAN FRUTTUOSO - CAMOGLI (E) 23 FEBBRAIO MONTE GROSSO DA BORGIO VEREZZI Info: Amandola 5 APRILE CORNI DI CANZO (Lago di Como) (E) 19 APRILE SUI CALANCHI DI MERANA + TREK ORCHIDEE SELVAGGE 25 APRILE SENTIERO DEI SANTUARI: SAN SALVATORE - CREA (E) Info: Barberis, Amandola CICLOESCURSIONISMO ALPINISMO GIOVANILE 21 MARZO MONTE VALENZA - POMARO - OCCIMIANO - SAN SALVA- 15-16 FEBBR MORGEX (AO) - DUE GIORNI SULLA NEVE TORE (MC/MC) Intersezionale con Alessandria SCI 5 APRILE LA NOSTRA MESOPOTAMIA (MC/MC) 26 GENNAIO MONGINEVRO Intersezionale con Alpignano 9 FEBBRAIO VIA LATTEA 18 APRILE Iª GIORNATA DI AVVICINAMENTO AL CICLOESCURSIONISMO 23 FEBBRAIO MONGINEVRO 25-26 APRILE MDP - MDC - VEZZOLANO - SUPERGA (MC/MC) 8 MARZO BARDONECCHIA Intersezionale con Alessandria 22 MARZO VALTOURNENCHE IN SEDE IN SEDE 24 MARZO ASSEMBLEA DEI SOCI 20 MARZO ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI 8 Una giornata, una vetta... MONDOLÈ (m 2382) Val Maudagna Le Rocche Giardina viste dal sentiero Ben visibile dalla pianura cuneese, il Mondolè è sicuramente una delle cime più note del Monregalese: lo si individua facilmente per la sua mole imponente e il suo aspetto dominan- te rispetto alle montagne circostanti quando si osserva dalla pianura cuneese quella por- zione dell’arco alpino che ha la peculiarità di chiudere l’orizzonte verso mezzogiorno. La salita alla vetta è un percorso molto fre- quentato, soprattutto per lo straordinario panorama offerto dal punto culminante: una carrareccia consente di salire agevolmente in auto fino al rifugio La Balma, da dove un co- modo ed evidente sentiero, privo di difficoltà che non siano prettamente escursionistiche, sale fino in cima. La camminata si svolge in un ambiente assai interessante, caratterizzato dalla presenza di rocce calcaree erose dalle acque meteori- che: non mancano evidenti segni di carsismo, come un’area ricca di doline attraversata ap- punto dall’itinerario proposto. Dalla vetta si possono ammirare in particolare le cime più celebri delle Alpi Liguri, dal Mon- gioie, alla cima delle Saline, dal Marguareis un impianto di risalita, si abbandona lo ster- alla cima dei Cars: si tratta di montagne co- rato e si piega a destra, risalendo il pendio. stituite da rocce calcaree, chiare e luminose, Si sale fino ai pressi di una cabina, oltre la in tutto simili alle cime delle Alpi Orientali; quale il sentiero si allontana definitivamente soprattutto la cima delle Saline ed il Margua- dagli impianti a fune dirigendosi verso sud. reis sono note tra gli appassionati per offrire Si attraversa in costa il versante orientale del scenari dolomitici, soprattutto se osservate ri- Mondolè, fino a raggiungere un passo tra val spettivamente dal pian Marchiso e dal rifugio Corsaglia e valle Ellero, da dove appare im- Garelli. provvisamente il Marguareis e dove ci si im- Ovviamente dalla sommità del Mondolè, gra- batte in un’ampia zona a doline. zie alla posizione relativamente isolata della Dal valico, si segue la cresta meridionale: montagna e per l’assenza di cime importanti dopo un primo tratto caratterizzato da una a occidente e a settentrione, si gode anche pendenza moderata, il sentiero inizia a salire ampia vista sull’intero arco alpino, dalle Ma- con decisione disegnando alcuni tornanti, tra rittime ai monti dell’Ossola e della Lombardia. erba, affioramenti rocciosi e detriti. Superato un punto appena più difficoltoso Caratteristiche dell’escursione dal momento che il sentiero passa su alcune Dislivello: 500 m circa rocce, punto che conserva comunque caratte- Difficoltà: E ristiche assolutamente escursionistiche, si sbu- Esposizione: il percorso è esposto ad oriente ca finalmente in vetta, sulla quale è presente fino al colletto tra Corsaglia ed Ellero mentre una grande croce metallica ed un quadernet- la cresta finale è rivolta a sud. to, su cui apporre la propria firma. Claudio Trova Descrizione del percorso Doline e cima delle Saline dal colletto tra Corsaglia ed Ellero La cima delle Saline dalla vetta del Mondolè Lasciata l’auto al rifugio La Balma, s’inizia a camminare seguendo per un breve tratto la carrareccia, chiusa al traffico, che si dirige verso la val Corsaglia; giunti in prossimità di