Comune Di Guiglia (Mo) Piano Triennale Di Prevenzione
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COMUNE DI GUIGLIA (MO) PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA (2019-2021) Allegato alla delibera di G.C. n. 04 del 17/01/2019 Il Segretario omunale F.to D.ssa Margherita Martini 1 SOMMARIO 1. PREMESSA 03 2. IL CONTESTO ESTERNO 04 3. IL CONTESTO INTERNO: LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL COMUNE DI GUIGLIA 11 4. PRINCIPIO DI DELEGA – OBBLIGO DI COLLABORAZIONE – CORRESPONSABILITÀ 12 5. L’APPROCCIO METODOLOGICO ADOTTATO PER LA COSTRUZIONE DEL PIANO 12 6. IL PERCORSO DI COSTRUZIONE DEL PIANO 13 6.1 LE FASI DEL PERCORSO 13 6.2 SENSIBILIZZAZIONE DEI RESPONSABILI DI SETTORE E DEL PERSONALE E CONDIVISIONE DELL’APPROCCIO 14 6.3 INDIVIDUAZIONE E MAPPATURA DEI PROCESSI PIÙ A RISCHIO (“MAPPA/REGISTRO DEI PROCESSI A RISCHIO”) E DEI POSSIBILI RISCHI (“MAPPA/REGISTRO DEI RISCHI”) 15 6.4 PROPOSTA DELLE MISURE PREVENTIVE E DEI CONTROLLI DA METTERE IN ATTO 16 6.5 STESURA E APPROVAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2014-2016, 2015-2017, 2016-2018, 2017-2019 E 2018-2020 16 6.6 AGGIORNAMENTO DEL PIANO PER IL TRIENNIO 2019-2021 16 6.7 FORMAZIONE AL PERSONALE 16 7 LE MISURE ORGANIZZATIVE DI CARATTERE GENERALE 17 8 MISURE ULTERIORI 19 8.1 IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI 19 9. COORDINAMENTO TRA IL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA E GLI ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE 20 10. MONITORAGGIO E AGGIORNAMENTO DEL P.T.P.C.T. 21 11. LA TRASPARENZA 22 11.1 IL RESPONSABILE DELLA TRASPARENZA 22 11.2 IL RUOLO DELLE STRUTTURE DELL’ENTE 23 11.3 LA SEZIONE “AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE” 23 11.4 LE CARATTERISTICHE DELLE INFORMAZIONI 24 11.5 MISURE ORGANIZZATIVE 24 11.6 MONITORAGGIO E CONTROLLO 24 11.7 MISURE PER ASSICURARE L’EFFICACIA DELL’ISTITUTO DELL’ACCESSO CIVICO 25 11.8 TRASPARENZA E NUOVA DISCIPLINA DELLA TUTELA DEI DATI PERSONALI (REGOLAMENTO EUROPEO 2016/679) 26 12. IL SISTEMA DEI CONTROLLI E DELLE AZIONI PREVENTIVE PREVISTE 28 APPENDICE NORMATIVA 29 ALLEGATO 1)- MAPPA DEI PROCESSI CRITICI, DEI RISCHI E DELLE AZIONI E MISURE PREVENTIVE ALLEGATO 2)- SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"- ELENCO DEGLI OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE ALLEGATO 3)- MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO 2 1. PREMESSA Le vigenti disposizioni normative volte a combattere i fenomeni di corruzione nella Pubblica Amministrazione prevedono una serie di specifiche misure di prevenzione che ricadono in modo notevole e incisivo sull’organizzazione e sui rapporti di lavoro di tutte le amministrazioni pubbliche e degli enti territoriali. I temi della trasparenza e della integrità dei comportamenti nella Pubblica Amministrazione sono sempre attuali. Nel 2012 la L. n. 190 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella Pubblica Amministrazione) ha imposto che anche i Comuni si dotino di Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione , strumenti atti a dimostrare come l’ente si sia organizzato per prevenire eventuali comportamenti non corretti da parte dei propri dipendenti. Tale intervento legislativo mette a frutto il lavoro di analisi avviato dalla Commissione di Studio su trasparenza e corruzione istituita dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, e costituisce segnale forte di attenzione del Legislatore ai temi dell’integrità e della trasparenza dell’azione amministrativa a tutti i livelli, come presupposto per un corretto utilizzo delle pubbliche risorse. In particolare sono previste: a) la definizione, da parte di ciascuna Amministrazione, del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione; b) l'adozione, da parte di ciascuna Amministrazione, di norme regolamentari relative all'individuazione degli incarichi vietati ai dipendenti pubblici; c) l'adozione, da parte di ciascuna Amministrazione, del codice di comportamento in linea con i principi sanciti recentemente dal DPR 62/2013. In data 11 settembre 2013 la CIVIT (Commissione Indipendente per la Valutazione e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche) –ora ANAC (Autorità nazionale AntiCorruzione)- ha approvato la proposta di Piano Nazionale Anticorruzione elaborata dal Dipartimento della Funzione Pubblica sulla base delle Linee di indirizzo del Comitato interministeriale per il contrasto alla corruzione. Tale Piano è stato successivamente aggiornato nell’ anno 2015. Nel 2013 è stato inoltre adottato il D.lgs. n. 33 con il quale si sono riordinati gli obblighi di pubblicità e trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni, cui ha fatto seguito, sempre come costola della Legge Anticorruzione, il Decreto Legislativo n. 39/2013, finalizzato all’introduzione di griglie di incompatibilità negli incarichi "apicali" sia nelle Amministrazioni dello Stato che in quelle locali (Regioni, Province e Comuni), ma anche negli Enti di diritto privato che sono controllati da una Pubblica Amministrazione. Nel 2016 tale Decreto ha subito significative modifiche a seguito dell’ approvazione del D. Lgs. n. 97, il quale mira ad introdurre in Italia un “ Freedom of information act” ( F.O.I.A.), in analogia ai sistemi esistenti nei Paesi del Nord Europa ed anglosassoni, ampliando notevolmente l’accesso civico ed imponendo alle Amministrazioni un profondo ripensamento delle proprie modalità operative, al fine di dare alla trasparenza una posizione centrale. 3 Con Delibera n. 831 del 3 agosto 2016 è stato approvato dal Consiglio di ANAC il Piano nazionale anticorruzione 2016, contenente, nella prima parte, l’esame di problematiche trasversali (quali la trasparenza, la rotazione e la gestione del rischio) e, nei paragrafi successivi, approfondimenti specifici su alcune tipologie di Amministrazioni ( piccoli Comuni, Città Metropolitane, Ordini professionali), che hanno mostrato maggiori criticità nell’attuazione della L. n. 190/2012, nonché su alcuni Settori particolarmente esposti a fenomeni di corruzione ( il governo del territorio e la sanità). L’ approfondimento rispetto ai piccoli Comuni (con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti) è senz’altro il più innovativo dei focus presenti nel PNA 2016, in quanto Anac fornisce elementi ed interpretazioni per “ garantire idoneità di risorse e mezzi e assicurare una risposta alla corruzione non solo locale ma più propriamente territoriale e unitaria”, prevedendo la possibilità che l’ Unione predisponga un unico PTPC, distinguendo tra funzioni svolte direttamente dall’ Unione e funzioni rimaste in capo ai singoli Comuni. Al momento, tuttavia, la Statuto dell’ Unione Terre di castelli, cui il Comune di Guiglia ha trasferito diverse funzioni, non prevede la gestione associata della funzione di prevenzione della corruzione, per cui il Comune di Guiglia è tenuto a predisporre autonomamente il proprio PTPC, rinviando al Piano dell’ Unione per le sole funzioni trasferite. Con successiva delibera n. 1074 del 21 novembre 2018 è stato approvato da Anac l’Aggiornamento 2018 al Piano Nazionale Anticorruzione, contenente una parte generale, finalizzata a fornire a tutti i soggetti destinatari del PNA chiarimenti in merito ai dubbi interpretativi sorti per la corretta interpretazione della disciplina in materia di prevenzione della corruzione, ed alcuni approfondimenti tematici, in particolare per confermare ed individuare modalità semplificate di applicazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e prevenzione della corruzione per i piccoli Comuni. Ribadendo quanto già espresso nei Piani Triennale della Prevenzione della Corruzione già approvati, con il presente Piano, relativo al triennio 2019-2021, il Comune di Guiglia intende percorrere in modo serio ed efficace il percorso previsto dalla normativa, non affrontando la tematica in modo adempimentale ma cercando di costruire un efficace modello organizzativo in grado di rendere la struttura sempre più impermeabile ai rischi di corruzione in senso ampio. Il presente Piano si collega altresì, come previsto dalla normativa, con la programmazione strategica ed operativa dell’ Ente, ed in particolare con il Piano triennale delle Performance, aggiornato annualmente dall’Amministrazione. 2. IL CONTESTO ESTERNO Come indicato nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, l’analisi del contesto esterno ha lo scopo di “ evidenziare come le caratteristiche dell’ambiente nel quale l’amministrazione o l’ente opera, con riferimento, ad esempio, a variabili culturali, criminologiche, sociali ed economiche del territorio possano favorire il verificarsi di fenomeni corruttivi al proprio interno ”. Appare pertanto utile rilevare i fattori legati al territorio di riferimento e le relazioni e le possibili influenze esistenti con i portatori e i rappresentanti di interessi esterni, in quanto la conoscenze e la comprensione delle dinamiche territoriali di riferimento e le principali influenze e pressioni a cui una struttura è sottoposta possono consentire di indirizzare con maggiore efficacia e precisione la strategia di gestione del rischio. 4 In base a quanto contenuto nell’Aggiornamento al PNA del 28 ottobre 2015, la Prefettura di Modena (con nota prot. n. 40973 del 16.12.2015 indirizzata a tutti i Comuni della Provincia) ha indicato l’opportunità di avvalersi degli elementi e dei dati contenuti nelle relazioni periodiche sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica presentate al Parlamento dal Ministero dell’Interno e pubblicate sul sito della Camera dei Deputati senza fornire indicazioni di rilievo per il territorio del Comune di Guiglia. Dai dati contenuti nella “Relazione sull’attività delle forze di polizia, sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata”, trasmessa dal Ministro Minniti alla