La Tradizione Artistica, Bossoli, Ciseri E Vela
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la presenza di Giuseppe Curti, poligra La tradizione artistica, Bossoli, le «bellezze turistiche» dei nostri laghi fo autore di grammatiche che seguono Ciseri e Vela e dei nostri panorami montani. il «metodo naturale» nell'insegnamen Il gusto delle generazioni successive to della lingua materna e delle stranie si staccherà in modi e tempi diversi dal re; e che nel campo della letteratura Fra il 1850 ed il 1860 tre artisti, tici le loro opere. O il silenzio precoce, per popolare tiene un posto di rilievo non nesi di nascita, si stanno affermando Bossoli, che pur scompariva dopo una foss'altro per la volgarizzazione che fa sulla scena dell'arte italiana ed euro fama solidamente affermata anche degli esempi di «glorie nazionali sviz pea. Tre artisti diversi e per la loro atti fuori d'Italia, o la polemica e il disde zere» e ticinesi, tentando di ripetere vità e per i loro ideali ma che hanno in gno dei dotti, come per Cis eri, solo re narrativamente quello che l'Oldelli comune alcuni elementi attinti dalla lo centemente accantonati, o una mitizza aveva fatto senza la possibilità ro origine, dalla storia del loro paese. zione locale rinverdita di tempo in tem dell'udienza che avranno per decenni i La storia della loro vita illustra per po fra il disinteresse dilagante, come suoi «Racconti ticinesi» (1866) che mi qualche aspetto la vita della gente delle per Vela. rano a creare la conoscenza esaltativa nostre regioni, anzi ci permette di do Ma le «riscoperte» o le «rispolvera del nostro passato e a creare quei miti cumentare per analogia tante altre sto ture» fanno parte del procedere umano che intesi a fondare lo spirito e la storia rie meno note o addirittura ignote di delle storie del gusto. A noi interessa unitaria ticinese la percorrono per mol altre famiglie ticinesi. maggiormente ricordare questi uomini ti decenni, riprendendo per esempio Anche in questo periodo l'emigra e queste opere nel loro tempo, atte l'affermazione ormai entrata nella rei zione «artistica» (cioè di persone dedi stando anche il loro contributo ed il 10- terazione che leggiamo nel «Conto cantesi per tradizione ad attività arti ro affetto pel nostro paese. reso» citato del 1865 (e tanto più note gianali d'alto livello) ci offre qualche vole se quelle parole sono del Lavizza esempio di particolare successo e di ri): «Il buon gusto nelle arti belle di particolare merito, non indegno certo CARLO BOSSOLI (1815-1884) rebbesi da noi una facoltà ereditaria, di quelli attestati nei periodi passati, un qualche cosa cioè di tradizionale ed nei secoli passati. Pur in nuove condi La famiglia Bossoli, di Soragno, insieme di congenito». zioni, qualche figlio di emigrante tici s'era probabilmente trasferita a Luga Nel 1859 appariva a Lugano il primo nese, aiuto dei maestri d'arte, s'affer no alla fine del '700. Il padre dell'arti volumetto, della serie di cinque, che si ma. La loro formazione, anche per sta, Pietro Antonio, era nato a Lugano completerà nel '63, delle «Escursioni questi uomini che raggiungono la ma nel 1786 ed il nonno, Giovanni Maria nel Cantone Ticino» di Luigi Lavizza turità fra il 1850 e 1860, non avviene (nato a Soragno nel 1758) v'era morto ri, «dottore di scienze naturali». Dopo nelle scuole del Ticino: anzi le nostre la fransciniana «La Svizzera italiana» scuole hanno contato ben poco, data la e prima degli scritti filosofici e letterari situazione scolastica del Cantone fra il di Romeo Manzoni e degli studi filolo 1825 e il 1835. Solo dopo il 1870 le gici di Carlo Salvioni, sono la cosa più «scuole di disegno» locali daranno bella e'più utile uscita da penna ticine qualche frutto. se. Ad esse ponevano mano uno scien Malgrado le differenze, tutti e tre si ziato preparato nell'indagine della na formano nell'attività pratica, il Bossoli tura, ma anche un umanista che aveva lavorando presso un decoratore e sce occhio preciso per i fenomeni e i reper nografo, il Ciseri nell'azienda del non ti che descriveva, e aveva pure recepi no di imbianchini e decoratori, il Vela to, con i progressi della scienza inter nelle tradizionali cave di marmo di Ar nazionale, la lezione di stile dei grandi zo e di Saltrio ove si formavano «i scienziati e naturalisti-scrittori. Degno marmorini». con la sua modestia di stare accanto al Il Bossoli, d'un lustro più anziano, Franscini politico, studioso di statisti fin dal 1848, è riconosciuto come un ca, descrittore della realtà storico attento «reporter» dell'esotismo politica e sociale del nostro paese. Dal (orientale e europeo) e degli avveni le paginette delle «Escursioni» veniva menti italiani: fa presentire le trasfor una discreta e ferma luce che serviva a mazioni di gusto verso una nuova sen illuminare il troppo modesto momento sibilità tecnica e turistica. culturale che il Ticino attraversava. Il Ciseri ed il Vela, a partire dal 1855-60 sono fra gli interpreti primari di due opposte tendenze che sembrano vivaci e feconde nell'arte italiana (an che se la storia poi seguirà vie meno prevedibili): una specie di accademi smo post neo-classico e un post romanticismo accademizzante. Oppo Scrittori della Svizzera italiana, Bellinzona sti d'ispirazione politica, cattolico e 1935. d'ordine il primo, rivoluzionario e ra Guido Calgari, Le 4 letterature della Svizze dicale il secondo, si conoscono e si sti ra. Nuova edizione aggiornata, Firenze-Milano 1968. mano, sentono ambedue l'impegno di La società ticinese degli Amici dell'Educazio lavorare, anche modestamente, per il ne (1837-1888). Prospetto storico, Lugano 1889. loro villaggio d'origine e per il loro Emilio Motta, Il giornalismo del Cantone Ti cino dal 1746 al 1883. Estratto da «II Dovere» cantone, anche come membri di com 1883/84. Ristampa, Lugano 1976. missioni cantonali per le scuole. Louis De1cros, Piccolo viaggio attraverso la E se le vicissitudini della vita tengo stampa ticinese, Lugano 1958. no il Bossoli più lontano dal Ticino, A. Soldini-F. FoPtana, Giornalismo lettera rio e culturale nella Svizzera italiana nell'800 e anche se l'affetto per la madre ve lo ri nel 900 in «Il giornale letterario in Italia», Men porta di tempo in tempo, questi è certo drisio 1960. acuto precursore dell'illustrazione del- Carlo Bossoli, autoritratto. 69 nel 1814. Non sappiamo esattamente ove ha l'occasione di vedere, studiare e Q!ovince dell'Emilia, della Toscana e cosa facesse il padre, forse era uno copiare le stampe in vendita. del Napoletano, annotando con cura scalpellino. Luigi ToreHi, amico del Così il ragazzo impara da solo a di l'operazione regia dell'assedio di Gae- Bossoli, nel necrologio parla del padre segnare e quando nel 1828 giunge ad ta. \ «di professione meccanico» che «ven Odessa un decoratore italiano, certo Dopo il 1861 egli resta il pittore dei duta la casa in Lugano andò ad Odessa Nannini che dice di essere scenografo piemontesi in patria e vivendo a Tori in cerca .di migliore fortuna». ed allievo di Alessandro Sanquirico no ha spesso l'occasione di frequentare La famiglia attorno al 1820 emigra: (scenografo della Scala di Milano) egli il Ticino, non solo Lugano, lasciando il padre Pietro Antonio, la madre Ma ne frequenta lo studio sino al 1833. quadri e schizzi delle varie località. La ria, nata Bernasconi di Bissone, e i due Il giovane Bossoli inizia a vendere produzione diminuisce soprattutto do bambini nati a Lugano, Giovanna, na delle vedute di Odessa ed è apprezzato po il 1870 anche per la malattia, ma la ta nel 1813 e Pietro Carlo, ch'era nato dai nobili della regione. La principessa qualità migliora anche per la nuova li nel 1815. Vozoncov gli consiglia un viaggio di bertà di lavoro. Il Bossoli si reca con la famiglia a formazione in Italia. Questo viaggio Credo che bisogna sottolineare, Odessa, sul Mar Nero, il porto che era durerà dal 1839 al 1840 e gli assicura, nell'attività del Bossoli, tre aspetti stato fondato nel 1794 da Caterina II e al ritorno, un notevole successo molto nuovi. che-in quegli anni era un cantiere di nell'ambiente di Odessa. Dapprima la capacità di annotare la grande attività. Ma dopo la morte del padre, la ma realtà con una vivacità notevole . e di Odessa era una città nuova, sorta su dre desidera tornare a Lugano. Nel creare rapidamente, anche se un po' una fortezza turca conquistata dal ma 1843 la famiglia rientra. sommariamente, dei grandi quadri a resciallo Potiemkin, aperta a coloni Nel 1846 e 47 Bossoli è conosciuto a olio o a tempera che dessero l'impres russi e stranieri. Il suo primo governa Milano oves'è stabilito. E proprio del sione della «prise de vue». Un altro tore, l'ammiraglio Josè de Ribas era le cinque giornate egli sarà il diretto aspetto, che deriva da questo, è l'inte d'origine napoletana, poi ne agevola cronista trovando nuovi estimatori nel- resse per i «diorami», grandi vedute rono lo sviluppo due francesi esuli dal la nobiltà lombarda. arcuate che dovevano rappresentare il la Rivoluzione al servizio dell'impera Fino al 1848 il Bossoli era un rapido paesaggio con un angolo maggiore del trice: Armando Emanuele du Plessy paesaggista che offriva alla curiosità normale, e «cosmorami», quadri che duca di Richelieu e Andreault Lange del pubblico vedute del Mar Nero, del visti con lenti davano un senso di rilie ron. Mediterraneo orientale e d'Italia, abile vo: produzioni tipiche del tempo. Ormai. i Ticinesi sapevano che in nella rappresentazione scenografica e Un terzo, molto importante, è l'inte Russia c'era lavoro e se qualche con nell'appunto efficace ed allusivo. resse per le vedute montane prese dalle terraneo poteva fornire indicazioni si Dopo il 1848 la sua attività è seguita vette.