Mensile di critica e approfondimento calcistico

TMWn° 10 - ottobre 2012 magazineTUTTOmercatoWEB com l’intervista Alessandro Rosina i Re del mercato Davide Torchia i giganti del calcio Giancarlo Antognoni saranno campioni Simone Colombi questioni di cuore Maurizio Battista

José Mourinho The Only One TMW magazineTUTTOmercatoWEB com L’editoriale 2

odici mesi fa, c’era una volta una squadra che divertiva ma che rendeva poco: 8 punti in classifica Editore: TC&C srl dopo sei partite giocate, 7 gol fatti e 6 subiti. Applausi da parte della critica e degli addetti ai lavori, Sede Centrale, Legale ed Amministrativa Strada Setteponti Levante, 114 ma primi forti malumori da parte dei tifosi: “C’è un progetto” diceva la società, cercando di prendere 52028 Terranuova B.ni (AR) Dtempo. La maglia era giallorossa, l’allenatore asturiano: a Luis Enrique il tempo non ha dato onore, ma Tel. 055 9175098 | Fax 055 9170872 lo spagnolo, da vero signore, ha ammesso le sue colpe e ha pagato in prima persona, con un addio da lui Redazione giornalistica fortemente voluto. Progetto già finito insomma, almeno tatticamente: ma questo, la Roma ci ha tenuto a sot- Tel. 055 9172741 | Fax 055 9170872 Michele Sede redazione Napoli CRISCITIELLO tolinearlo, non sarebbe dovuto essere un anno zero, come dimostrano i proclami in seno alla squadra. “Resto Piazza Municipio 22, 81031 Aversa (CE) | Tel. 081 0148867 a Roma per provare a vincere lo Scudetto” diceva De Rossi, rifiutando Manchester: dopo 540 minuti, la situazione è persino peggiore rispetto alla scorsa Sede redazione Milano Via Lodovico Settala 8, 20124 Milano stagione. Stessi punti, calendario simile (quest’anno Tel. 02 83412081

la Juventus, lo scorso anno il Derby), ma la sensa- Sede redazione Firenze ZEMAN,LE POLEMICHE Viale dei Mille 88, Firenze zione è che con Zeman la Roma sia sulla strada Tel. 055 5532892 | Fax 055 5058133

dell’harakiri: l’umiliazione dello Juventus Stadium Direttore Responsabile: brucia e boccia ogni sogno di scudetto a settembre, Michele Criscitiello NON BASTANO [email protected] salvo miracoli. La domanda, diceva qualcuno, sor- Redazione: ge spontanea: tutto questo non era prevedibile e di conseguenza, evitabile a tempo debito? La Roma di Marco Conterio [email protected] Zeman ricorda altre squadre del Boemo per una caratteristica: con Luca Bargellini Mensile di critica e approfondimento calcistico [email protected] la palla nella propria metà campo, si balla che è un piacere... Per Chiara Biondini TMWn° 10 - ottobre 2012 l’avversario. I singoli vengono esposti a brutte figure, che si chiamino magazineTUTTOmercatoWEB com [email protected] l’intervista Alessandro Rosina Cristina Guerri i Re del mercato [email protected] Piris, Castan, Burdisso o Balzaretti, finendo per pagare un prezzo Davide Torchia i giganti del calcio Giancarlo Antognoni saranno campioni maggiore rispetto alle loro colpe. Bastano i due gol realizzati in piu’ Simone Colombi Hanno collaborato: questioni di cuore Maurizio Battista Gianluca Losco, Raimondo De Magi- a dare fiducia all’ambiente? Chi vive Trigoria, non ha dubbi per stris, Alessio Alaimo, Barbara Carere, Max Sardella, Alessio Calfapietra, la risposta: i tentativi di fare gruppo e di mascherare le difficoltà Luca Serafini, Stefano Borgi, Andrea José Mourinho Lolli, Andrea Giannattasio. hanno efficacia relativa, dopo una disfatta simile. Intanto, Juventus The Only One e Napoli volano, l’altra sponda del Tevere sorride (e le aspettative Fotografi: Balti/Photoviews, Image Photo Agency, erano molto piu’ basse) e l’Inter, a cui Zeman pensava di aver dato ImageSport, Alberto Fornasari, Federi- Nato ad Avellino il una lezione di calcio al Meazza, è a +4. Nel frattempo, le polemiche e le frasi ad effetto però, non mancano co De Luca, Daniele Andronico, Alberto 30/09/1983, giornalista e Lingria/PhotoViews, Davide Bartoli conduttore televisivo. Lavo- mai: ma una carriera da allenatore, a 65 anni sarebbe ora di ammetterlo, non si può basare solo su quelle. Realizzazione grafica: ra a Milano, Capo-Redat- Athos de Martino tore della Redazione calcio di Sportitalia. Direttore Re- TMWmagazine Supplemento mensile gratuito alla sponsabile di TuttoMerca- testata giornalistica Tuttomercatoweb.com® toWeb e di TMWmagazine Testata iscritta al Registro degli Operatori scaricalo gratuitamente da www.tmwmagazine.com di Comunicazione, numero 18246 TMW magazineTUTTOmercatoWEB com cover 3 IN QUESTO NUMERO story

7|8|9|10 Josè Mourinho l’intervista Alessandro Rosina 11|12 L’uomo che ha l’editoriale Kevin Prince Boateng 14|15|16|17|18|19 rivoluzionato il calcio di RAIMONDO DE MAGISTRIS i Re del mercato Davide Torchia 20|21|22|23|24|25 i giganti del calcio Giancarlo Antognoni

26|27 rlare al mondo di es- degne del miglior avvocato hanno fatto sarannocampioni sere il migliore senza di Mourinho un personaggio unico nel Simone Colombi cadere nel patetico. suo genere, capace di attirare attenzioni Certificarlo a suon di che vanno ben oltre l’universo pallonaro. vittorie per rispon- Come un ciclone arriva, vince e scappa 28 ti presento i miei dere alle critiche di via da trionfatore. Sa che solo in questo Mauro Bollino chi ti insegue.U “Alla Juventus vincere non è modo può creare quel rimpianto neces- importante. E’ l’unica cosa che conta”, diceva sario per alimentare il mito, per consa- 29 l’altra metà di… Boniperti della sua Juventus. Chissà se e crarsi come l’icona del calcio del nuovo [ Valon Behrami ] quando Mourinho avrà ascoltato questa millennio. Ha rivoluzionato il modo di frase per la prima volta. Di certo l’idea fare l’allenatore. Il tecnico più invidiato 30|31|32 della vittoria ha segnato la sua vita pro- al mondo che – chi più e chi meno – ha questioni di cuore fessionale. Che sia Porto, Chelsea Inter provato ad imitare. Tentativi sempre an- Maurizio Battista o Real Madrid non conta. L’importante dati a vuoto. Tutti ingannati dal fatto che non è partecipare, ma il trionfo finale. alzare la voce davanti alle telecamere o 33 webcorner svolgere sessioni di allenamento col pal- Personalità istrionica quella del guru di lone potesse bastare per essere accostato 34 la Recensione | TMW auguri a... Setubal. Carisma da leader e arringhe a The Only One. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com coverstory 4 veri segreti del suo successo. Quelli passano inosservati e se li tiene stretti. Già, perché pensare che alla base dei suoi trionfi ci sia solo la sua forte personalità e la capacità di Glorifica i suoi fare gruppo è riduttivo. Troppo semplice e banale. Il segreto, come sempre, è nel lavoro. successi, sfida Il vero aspetto rivoluzionario del Mourinho “verbalmente gli pensiero.

avversari che Il primo è Rui Faria, suo quasi sempre assistente fin dai tem- cadono nei suoi pi dell’União Leiria. “Rui è la mia appendi- tranelli ce. Non lo chiamo pre- paratore atletico per- ché è molto di più. Non posso dire se è il migliore, ma di sicuro è il Come sempre. Vincere per poi migliore che rinfacciare a tutti gli altri che non sono al suo livello. Ma come” dargli torto? In fondo è così. In dieci anni ha vinto di tutto e di più: sette campioni, sei coppe nazionali, quattro supercoppe nazionali, due Champions League e una Coppa Uefa.

Glorifica i suoi successi, sfida verbalmente gli avversari che Già, ormai anche il suo soprannome è quasi sempre cadono nei suoi cambiato. E a specificarne il motivo è stato il di- tranelli. Mourinho è questo. Tut- retto interessato in una recente intervista: “Che to è studiato per ottenere il suc- piaccia o no, io sono l’unico ad aver vinto i tre princi- cesso finale. Lancia provocazioni che pali campionati in Europa: Premier League, e monopolizzano il pre-gara. Tutto Liga. E così ora la gente invece di ‘Special One’ dovreb- alla luce del sole, tutto davanti be chiamarmi ‘The Only One’”. Modesto, insomma. alle telecamere. Tutto, tranne i TMW magazineTUTTOmercatoWEB com coverstory 5 conosco”, ha detto di lui José Mourinho. Nessuna amicizia decennale, Rui Faria si presentò al co- spetto del manager portoghese all’età di 25 anni mentre stava scrivendo la tesi di laurea. A unirli il metodo di allenamento, un metodo che si di- scosta completamente da quello tradizionale. “Il fatto - ha detto Faria in un’intervista del 2003 – è che l’obiettivo finale è il gioco. E se questo è l’obiettivo, allenarsi può significare solo una cosa: giocare”.

Prime luci su una metodologia completamente diversa, che si discosta radicalmente da un alle- namento tradizionale basato sul lavoro fisico e suddiviso a sua volta in esercizi di resistenza e d’intensità. Per Mourinho non solo non esiste un lavoro fisico diviso in due parti, ma –ad- dirittura – non esistono sedute di allenamento atletico che si differenziano da quello tattico.

zero tituli [ Mourinho dixit ]

> Due per noi e zero per gli altri. Dico questo con la stessa tranquillità di chi accetterebbe “Inter zeru tituli”, due per noi e uno per la Lazio, per la Juve zero e Milan zero, però questo è il calcio. > Solo uno tra ventuno non voleva darmi la laurea honoris causa, ma è normale.” Anche Gesù non piaceva a tutti. > La noia di Ranieri? Che cosa è la noia di Ranieri? Ho studiato e conosco solo “La Nausea” di Jean-Paul Sartre, ” filosofo, premio Nobel, ma anche appassionato di calcio. > A me non piace la prostituzione intellettuale, a me piace” l’onestà intellettuale. Mi sembra che negli ultimi giorni ci sia una grandissima manipolazione intellettuale, un grande lavoro organizzato per cambiare l’opinione pubblica per un mondo che non è il mio. > Non sono il migliore ”del mondo, ma non c’è nessuno migliore di me. > Come dite imbrogliare in catalano? Barcellona è un grande centro ”culturale con grandi teatri e Messi ha imparato proprio bene. Ha imparato a recitare mentre gioca. > Un vincente non è mai stanco di vincere e io non voglio” perdere mai. ” TMW magazineTUTTOmercatoWEB com coverstory 6 matizzato durante la settimana e funzionale a un allenamento che ha come unico scopo quello di sviluppare l’organizzazione e la qualità del gioco. Già dal ritiro ci si allena con un unico obiettivo, per la gioia dei calciatori che fin da subito sanno con chiarezza il loro compito e come metter- lo in pratica. Le testimonianze negli anni sono piovute copiose. Sentite cosa disse Drogba nel febbraio 2005, quando il Chelsea era in piena corsa su tutti i fronti e non aveva ancora vinto nulla: “La rinascita del Chelsea porta il suo marchio. In campo dimostra tutta la sua comprensione e conoscen- za del calcio mettendo in pratica, durante gli allenamen- ti, esattamente quello che succede nelle partite”.

Abitudine al pallone fin dalla fase preparatoria. In ogni momento il suo allenamento si distingue anche dalle cosiddette sedute integrate, quelle che usano il pallone come mezzo per deter- minati esercizi fisici e non come il fine ultimo dell’allenamento. Inutile il tanto decantato lavo- ro in palestra: “Con i miei giocatori – fa sapere – non uso programmi individuali di potenziamento musco- lare per mantenere o incrementare determinate qualità. Non credo siano utili. Quello che facciamo è sempre in Il motivo è semplice: bisogna continuamente cosa come la forma fisica. La forma è molto di più. Il relazione con il nostro modello di gioco. La palestra e riprodurre la complessità della partita durante fisico è l’elemento meno importante nel conseguimento gli attrezzi per sviluppare la muscolatura sono elementi la settimana. L’allenamento deve coinvolgere il della forma sportiva”. che riguardano il reparto medico, se li ritiene necessari fisico ma, soprattutto, la mente. “Normalmente – per la riabilitazione da infortuni”. Avete mai sentito ha detto Mourinho -, quando si parla di intensità, si Si capirà bene, quindi, come non sia il carisma Il Re Mida del nuovo parlare così un altro tecnico? parla di consumo energetico. Io non la penso così: ciò che di Mourinho alla base del suo rapporto speciale rende un allenamento più o meno intenso è la concentra- con i calciatori. Il segreto è altrove, come affer- millennio costa tanto, Inutile soffermarsi sugli aspetti più noti. Il Re zione richiesta”. mava già il vate di Setubal ai tempi del Porto Mida del nuovo millennio costa tanto, ma col nel 2003: “Penso che a loro – dice riferendosi ai “ma col suo lavoro suo lavoro restituisce tutto con gli interessi. Altro che gradoni di Zeman, insomma. La suoi giocatori - piaccia allenarsi con me. Sul campo si restituisce tutto con Dove va lui si moltiplicano attenzioni e fattura- quantità che lascia spazio alla qualità del lavoro. sentono a loro agio e questo è una conseguenza del lavoro ti. Preparato in campo, affascinante e divertente Vietato sottoporre la squadra a sedute superiori che facciamo. In fondo, non è che mi adorano. E’ che a gli interessi fuori. Capace di aforismi leggendari: dal ‘ru- ai 90 minuti e a più di un allenamento al gior- loro piace lavorare con me”. more dei nemici’ ai ‘zeru tituli’ degli avversari. no. La fase di recupero trattata con una sacralità Nessuna mezza misura: lo si ama o lo si odia. sconosciuta agli altri allenatori. “Non esiste qual- Principi e sottoprincipi di gioco. Tutto è siste- ” Impossibile, però, farne a meno… TMW magazineTUTTOmercatoWEB com l’intervista 7 ulla pelle un tatuaggio all’inter- i due scudetti e la Coppa di Russia che ho vinto no del braccio destro che rap- con la maglia dello Zenit i miei anni vissuti a San presenta la corona del leggen- Pietroburgo sono stati più importanti per me sul è la famiglia il tassello dario impero russo è l’unico piano umano - spiega senza mezzi termini il più importante su cui elemento che ricorda l’avven- numero 27 del Siena in una calda mattina tura di Alessandro Rosina nel di metà settembre fra le colline toscane -. “costruire la propria grande nordS dell’Europa. Dentro di sè, però, l’uo- Quando ho fatto la scelta di passare dalla realtà vita, anche sul piano mo e il calciatore approdato nel 2009 alla corte italiana ad una molto diversa come quella russa di al ricchissimo Zenit San Pie- mi sono posto molte domande su quale sarebbe professionale. troburgo è molto diverso rispetto al passato. Una stata la mia vita così lontano dal mio paese. San vita vissuta in viaggio per l’Italia e non solo quella Pietroburgo mi era stata descritta come la più eu- del ragazzo nato a Belvedere Marittimo provincia ropea delle città russe, ma devi vivere una quotidia- di Cosenza il 31 gennaio del 1984. Dalla Calabria nità come quella russa per poterla capire e descrivere. a Siena, passando per Parma, Torino e, appun- Oggi, a posteriori, rifarei la medesima scelta tante e to, la fredda . “Nonostante tante volte”. Alessandro Rosina ”

Lo Zar di di Luca Barge Sienallini foto di Federico De Luca TMW magazineTUTTOmercatoWEB com l’intervista 8 Tutto normale quindi nelle giornate di un italiano in Russia. “Senza dubbio il popolo russo è molto diverso, come caratteristiche, da quello italiano. Bisogna avere tempo e pazienza per capire la loro mentalità, ma una vol- ta capite sono belle persone con cui vivere. La cosa più complicata da affrontare quando giochi in una squadra russa è il clima”. Gelidi ricordi da condividere? “Ricordo una sessione di visite mediche a San Pietrobur- go il 17 di gennaio. Il termometro segnava -17°. Una temperatura incredibile, ma c’è stato anche di peggio”. Ovvero? “La gara di Europa League giocata il 2 dicembre 2010 contro l’Anderlecht. C’erano 24 gradi sotto lo zero. Scendemmo in campo per sopravvivere, per uscire inden- ne dalla partita. Quello non è certo calcio”. Soprattutto per chi, come lei, viene dalla Ca- labria. Una realtà che però ha lasciato a soli 9 anni per approdare nel settore giovanile del Parma. “E’ stato uno step importante nella mia vita profes- sionale per il quale devo ringraziare i miei genitori che decisero di lasciare la loro terra per permettere a me di seguire il mio sogno. A nove anni non avevo ancora l’età per vivere in collegio come altri ragazzi del settore giova- nile, quindi mio padre, mia madre e i mie due fratelli si trasferirono con me in Emilia”. Una scelta radicale. “Sono queste le decisioni che più spaventano i genitori di giovani calciatori come lo ero io. Inizialmente è stato comunque difficile con mio padre che faceva avanti e in- dietro dalla Calabria per mantenere il lavoro che aveva. Per questo devo a loro un grazie enorme per quello che sono diventato e che sono riuscito a realizzare nella mia carriera. E’ la famiglia il tassello più importante su cui costruire la propria vita, anche sul piano professionale”. Più anche del talent scout che l’ha segnalata al club ducale. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com l’intervista 9 “Di osservatori e talent scout ne ho incontrati tanti du- rante la mia carriera. Ormai non sono più un ragaz- zino e posso dire che certi personaggi promettono spesso molto meno di quello che poi realmente mantengono. Ecco, se dovessi dare un consiglio ai ragazzi di oggi è proprio questo. Il calcio è un mondo difficile dove bisogna lasciar perdere i voli pindarici e rimanere con i piedi per terra. Il segreto è coltivare il proprio sogno senza mai smettere di divertirsi. Questo ambiente, preso troppo seriamente, può bruciarti”. A proposito di calore, la maglia del Tori- no, vestita anche come capitano, dev’es- sere stata un altro bel banco di prova. “E’ stata una bellissima avventura che ho avuto la fortuna di vivere fra i 20 e i 25 anni, ovve- ro nel momento della piena maturazione. Sono rimasto molto legato alla maglia granata e alla città che adesso è diventata anche la mia dato che ci vivo e dove torno appena possibile. Quel Torino era una squadra importante, sulla quale il presidente Cairo aveva investito molto e che ha regalato qualche gioia ai tifosi”. Come ci si relazione con una tifose- ria così appassionata come quella granata? “Quella granata è una piazza che sa dare tutto quello che ha nei momenti belli, così come toglierti tutto nei periodi negativi. Per- sonalmente la reputo fra le piazze più dif- ficili del calcio italiano, anche per la storia che si porta dietro e la leggenda del Grande Torino”. La convivenza con la Juventus, rende poi tutto più difficile. “Beh, se non difficile fa essere la vita del tifoso torinista non semplicissima. Ma nel DNA c’è la sofferenza perché il tifoso del Toro è sanguigno e pronto a dare l’ani- ma per la propria squadra”. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com l’intervista10

Con “ho raggiunto la mia massima espressione di calcio

di arrivare anche in Nazionale”. ” Esordio azzurro che avvenne proprio a Sie- na, la città scelta per il ritorno in pianta sta- bile in Serie A. “Qui voglio tornare il giocatore che tutti hanno apprez- zato in Italia, riprendendomi quello che ho lasciato pri- ma della mia partenza per la Russia”. Una scelta di carattere in una piazza che lot- ta per la sopravvivenza nel calcio che conta. “Sono testardo nel difendere le mie idee, le mie scelte e quello in cui credo. C’è chi vede questo aspetto di me come un difetto, ma per fare questa professione può essere anche un grande pregio”.

Si può dire che nella parentesi al Torino si è visto il miglior Rosina. “Vero ed in particolare durante la gestione di Alber- to Zaccheroni. Con lui ho raggiunto la mia massi- ma espressione di calcio. Purtroppo la sua parentesi, come quella di molti altri allenatori in quegli anni, è durata pochi mesi. A Zaccheroni sarò comunque sempre riconoscente per avermi dato la possibilità intervista di Luca Bargellini TMW magazineTUTTOmercatoWEB com l’editoriale 11 embra un secolo: 23 partenza, dopo una spola Germania- partite di campiona- Inghilterra tra Hertha, Tottenham, to, 3 gol, scudetto, Dortmund e appunto Portsmouth. moonwalk la notte La tripletta di Lecce che consente alla della festa, Kevin squadra di Allegri di rimontare da 3-0 Prince idolo assoluto a 3-3 prima del gol di Yepes addirittura S delle folle rossonere. per il 3-4 finale, lancia definitivamente Sembra un secolo: dal Portsmouth (re- in orbita Boateng, il quale non pare più trocesso) al Milan via Genoa, proprio sulla terra. Nel suo firmamento lumi- nell’estate in cui il fenomeno sembrava noso, si imbatte anche nell’astro Melis- l’editoriale di... il fratello, difensore del City e della Na- sa Satta e, dopo i primi sussurri, arriva- Luca Serafini zionale tedesca. Nell’estate 2011 i primi no le grida: la coppia non è clandestina, sussurri, i primi nasi arricciati, perché è proprio una coppia. Boateng si ripresenta a Milanello con- Lei bombarda i followers con raffiche tinuando con il moonwalk, nel passo, di messaggini privati, “che bella giornata”, negli allenamenti, nella vita, “sembra uno “che buona la brioche”, “cosa mi metto stase- della Nazionale cantanti che viene a fare un ra?”, “a casa con kevin, film e popcorn”, lui po’ di attività fisica con noi”, ridacchia qual- la segue con qualcosa di appena meno che compagno di squadra rossonera. Il lieve, “on the road to San Siro”, ma la ma- ragazzo ha smarrito l’umiltà, ha perso gia di KVP in realtà continua a stre- un po’ il senso della misura, il successo gare sulle pagine dei giornali da della prima stagione a San Siro è sta- coiffeur piuttosto che gli to un punto di arrivo e non invece una sportivi. Boateng il principe perduto foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Giornalista Mediaset dove lavora tutt’ora come redattore e in- viato, dal 1991 al 1996 è stato caporedattore di Tele+. Opinionista presso l’emittente Tele- nova, è ospite di Milan Channel. Autore del li- bro “Soianito - Storie di amici e di pallone”. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com l’editoriale 12 Incominciano anche i dolorini, i fastidi mu- scolari, inguinali, le ironie si sprecano, le pre- senze in campo pure. Evanescente in cam- pionato come in Champions, colleziona 25 presenze e 5 gol in serie A (3 appunto a Lecce, Il ragazzo ha però), non incide - quando c’è - in Europa, smarrito dove l’unica perla è un gol al Barcellona a San Siro, in una gara peraltro ininfluente rispetto “l’umiltà, ha alla qualificazione e comunque perduta 2-3. perso un po’ nel frattempo sfoglia la sua margherita preferita, un esercizio che il senso sembra stuzzicare di continuo il tecnico livor- nese: cambiare di ruolo i giocatori. Esercizio della misura provato con Pirlo, con Emanuelson, Montolivo, Seedorf, Ambrosini, Pato, ora con El Shaarawy (a sinistra sul fronte d’attac- co). Cade nella rete KVP: trequartista o mezzala? (Mezzala che una volta sarebbe stato media- no). Il tedesco na- ” turalizzato ghanese non ama il centro del traffico, dove si lotta, si corre e si marcano gli av- versari, anziché pascolare anar- chicamente sul fronte d’attac- co. Troppe cose tutte insieme per un ragaz- zo diventato pigro, un filo presuntuoso, un po’ arri- vato. Uno di quelli, per in- TMW magazineTUTTOmercatoWEB com l’editoriale 13 tenderci, che rendono lo spogliatoio milanista tato così un problema, anziché una soluzione degli ultimi anni. se non addirittura un punto di riferimento e un Labile caratterialmente, svagato nel lavoro giocatore intorno al quale costruire qualcosa. quotidiano, Boateng si scopre anche fragile Alla base una maturità che in molti speravano nella condizione fisica generale, infortunando- conducesse KVB a un salto di qualità, all’as- sunzione di una lea- dership che invece è parsa difficoltosa già nella scorsa stagio- ne. Sempre più assi- duo con Ibra dentro e fuori dal campo, sempre meno atten- to alle dinamiche e alle esigenze di un giocatore che veste una maglia così im- portante. Oggi anche i tifosi sembrano aver pre- so un po’ le distanze da lui, dopo una se- rie di partite opache al limite della svo- gliatezza, una su tut- te il debutto stagio- nale in Champions a San Siro contro l’Anderlecht. Rima- ne il fatto che, al di là del ruolo e della si quasi a ripetizione. Non bastasse l’inaffidabi- posizione, si tratta di un perfetto riassunto del- lità fisica, singolare problema per un atleta con la concezione moderna di calciatore, sia pure la sua struttura, ci si mette anche la chiacchie- in assenza di una ricchezza tecnica di prima rata - anche per merito di lei... - liason con la qualità e di una disciplina tattica ancora tutta Satta e la doppia espulsione di Udine, sintomo da formare. Un patrimonio su cui lavorare e da di un disagio nervoso più che di una sana foga difendere, nella povertà in cui è sprofondato il agonistica. Il tutto mentre si fanno sempre più Milan dopo gli addii storici e le cessioni eccel- insistenti le voci di interessamento da parte dei lenti. Un compito arduo anche per una società più importanti club europei. Baoteng è diven- così navigata. TMW ma azineTUTTOmercatoWEB com g i Re del mercato 14 on sono un romantico”. Sorride, Romano di nascita e toscano d’adozione, Torchia Davide Torchia. Sorride perché ha indossato i guantoni da portiere prima di diven- sa che sono quattro parole riba- tare agente. “Ed a casa, non so dove, ho anche un foglio dite e sottolineate più volte. Poi firmato da Messi”. “N lo vedi affacciarsi alla finestra Teniamoci la curiosità per dopo, ma guar- con lo sguardo all’orizzonte, lo senti raccontare di diamo al passato. Come nasce la passione come “ci sia più soddisfazione nel veder sbocciare un per il calcio? talento dalla prima categoria alla Serie A che nel trat- “Mio padre è stato campione italiano di ciclismo. Mio tare un campione già fatto”, lo ascolti mentre spiega fratello si è sempre dedicato al nuovo. In televisione il che non servono hobbies perché il tempo libero è calcio era trasmesso per 45’ a gara, in differita, in bian- dedicato alle sue tre donne, moglie e due figlie, e co e nero. Il resto erano soltanto radio, stadio e sogni”. capisci che dietro a quel sorriso e ad un cellulare Sfugge il nesso logico. sempre acceso c’è altro. Un romantico, in fondo. “Normale, anche perché avrei potuto fare anche il patti- “Già, ma il cellulare prende solo qui, in un angolino natore, lo sciatore, lo scalatore: in casa mia, zero calcio. della mia casa. E, a volte, questo mi permette di staccare Però mi sono svegliato da solo, avevo dentro questa pas- un pò”. Lo sfondo è San Miniato Alto, la cornice è sione e sapevo di voler fare il portiere”. un orizzonte verde fatto di colline dolci e natura. Rileggiamo gli archivi: lei ha fatto la vera e La colonna sonora è un vento forte, intenso. “Ora- propria gavetta. mai sono abituato: sono qui in Toscana da trent’anni”. “A sedici anni giocavo nella Lodigiani, grazie a Perinetti. Poi nella Cerretese, primo contatto con la Toscana. Che dire: i ricordi spaziano rapidi, con tanta . Nocerina, Bene- vento, Sicuracusa. Poi la Spal, dove ho con- quistato due promozioni consecutive”.

Davide Torchia

Il mio calcio come una di Marco Con terivoltao - foto di Daniele Andronico TMW ma azineTUTTOmercatoWEB com g i Re del mercato15 Fuori soffia il vento e Torchia tra un ricordo e l’al- tro sorride ancora. “Ecco, c’è un aneddoto particolare che vorrei raccontare”. Aneddoto. Eccola, la paro- la giusta. Perché le storie lette e rilette, in fondo, lasciano poco. Lui invece scava nella memoria e L’esordio in A a serve sul tavolo un racconto gustoso. “L’anno dei Mondiali, dove era impegnato Marchegiani, mi chiamò trentaquattro anni la Lazio per una tournèe in Sudamerica”. “ Mettiamoci comodi: da chi arrivò la chiama- è stato un Oscar ta? alla carriera, una “Da Cataldo: era l’ultimo anno di Zoff tecnico in bian- coceleste e mi disse che il mister voleva parlarmi. Mi gita premio. sembrava di sognare, ero al telefono con un mito. Mi disse: ‘Torchia, posso darle del tu?’. ‘Per me può anche montarmi sopra con la macchina’ gli risposi. Fu una splendida esperienza, ricca di ricordi, per uno come me che veniva dal basso. Figuriamoci che un giorno la moglie di Zoff mi scambiò anche con Marchegiani...”. Nonostante l’età, era la prima volta che si allenava coi big. Nel 1992, il Lecce. “Zoff mi trattò da pari a pari con gli al- “Roberto Carlos...”. “Lì ho conquistato la promozione dalla B alla A ed a tri, è stata una bella sensazione. Pensare Perfetto: unico contatto con l’estero? trentaquattro anni ho esordito” nella massima serie. Mi ri- che credevo mi mettessero a dormire col “No, affatto. All’epoca c’era il torneo Anglo-Italiano, tengo fortunato, perché in carriera ho giocato davvero in ogni magazziniere, invece Roberto Di Matteo dove erano impegnati i club retrocessi dalla A. Andam- categoria e questo mi aiuta anche col lavoro, oggi. L’esordio mi disse di andar con lui. E’ una persona mo in Inghilterra, a Nottingham, in infrasettimanale e... in ‘tarda età’ l’ho visto come un Oscar alla carriera, quasi splendida, un bravo ragazzo, merita tutto Altro che amichevoli! Volavano le ‘legnate’, anche perché come una gita premio”. qui in Italia veniva un arbitro inglese e lassù viceversa. Gita o non gita, poi Il problema è che l’italiano voleva far così tanto il super è stato anche tempo partes, che alla fine ci arbitrò contro”. d’esordire in A. E l’inglese arbitrò pro-inglesi... “Contro il Genoa di Tac- “Ve lo immaginate un fischietto d’Oltremanica, d’infra- coni, Bortolazzi, di Pato settimanale, a cena prima di una partita in Italia tra e di Skhuravy. Giocare a bere e mangiare? Non aggiungo altro”. Marassi era il top, è uno Capitolo tecnici: a chi è più legato? stadio inglese vero e pro- “Non faccio classifiche. Diciamo che ringrazio tanto prio: un’emozione, per me , il tecnico con cui sono arrivato dalla B che venivo dai campetti quel che sta facendo col Chelsea. Ricordo bene anche le alla A a Lecce. E’ stato il primo a darmi vere respon- dell’oratorio. Ok, ho perso, partite, giocammo in Argentina ed in Brasile, pure con- sabilità, a farmi sentire ‘lo zio’ dello spogliatoio. Poi ma in fondo ho pure giocato tro un certo giovane interessante...”. , con cui ho esordito in A, poi G. B. bene”. Ovvero? Fabbri, con cui ho vinto due campionati a Ferrara, con TMW ma azineTUTTOmercatoWEB com g i Re del mercato16 la Spal: un allenatore moderno, anche nella metodologia A posteriori: è stata tosta la trattativa con d’allenamento”. la Juve? Da Lecce a Gualdo, dove chiuse la carriera. “C’è una verità che in molti non raccontano. Trattare coi “L’ultima fu con Cavasin: perdemmo la semifinale per top club è molto più facile che fare affari con club piccoli andare in B contro il Castel di Sangro, al secondo mi- o di categorie inferiori, dove anche i dettagli contano e co- nuto di recupero”. stano tanto. Paradossalmente, è stato più difficile portare Aveva già deciso di appendere i guantoni al Leonardo dal Treviso al Pisa a zero che alla Juventus”. chiodo? “Da mesi. Però, dopo l’ultima gara, avevo il controllo antidoping ed a loro dissi ‘è l’ultimo che faccio’. Il dele- gato mi disse: ‘no, perché? Non se la prenda, ha parato bene, non si butti giù per la sconfitta!’. Io però avevo già deciso di smettere, l’avrei fatto anche parando sette rigori... Però ho apprezzato molto il gesto del presidente Barberini, che mi propose comunque il rinnovo di con- tratto pur sapendo della mia decisione”.

Chiusa una finestra, se ne apre un’altra. Il tutto mentre, alle spalle, il vento sconvolge le fron- de degli alberi, che ballano scomposti fuori da ragazzi. In fondo, casa Torchia. “Non avrei mai immaginato di diven- non li considero come tare agente”. clienti né li tratto Altro giro, altra corsa dunque: cosa le ha come tali, ma quasi fatto cambiare idea? come membri della “Prima un passo indietro. Pensavo di entrare in un famiglia con cui ho club come preparatore, come dirigente. Poi una persona rapporti da più di a me cara mi disse che avrei potuto far carriera come dieci anni. Faccio un procuratore e ho deciso di prendere questa decisione esempio: per me è d’incoscienza. Ho iniziato coi giovani, con giocatori di stata una splendida C: tra i primi ci sono stati Alessandro Agostini, l’ex soddisfazione sco- capitano del Cagliari, che presi quando era agli Allievi prire Jacopo Balestri della Fiorentina. Con lui anche Ciro Polito, a Rimini al Castelfiorentino e in C2, ora all’Atalanta. Più o meno, sono passati di- vederlo giocare in A”. ciotto anni...”. Un po’ come Le- Calcisticamente, un’infinità. onardo Bonucci. “All’epoca non c’era un iter stabilito e sono stato il pri- “Me lo segnalò In- mo a dare nella stessa sessione l’esame da procuratore nocenti, quando era nelle giovanili dell’Inter. L’ho co- insieme, a retrocedere due volte ed sportivo italiano e quello da agente Fifa. Dal primo nosciuto subito a Milano e lì è scattato il feeling. E’ a fallire due volte in un anno... Poi momento, ho sempre creduto tanto in questo mestiere un ragazzo che, come me, ha fatto gavetta vera. Dalla il Bari, dove è esploso con Ventura ed una grande soddisfazione è quella di veder crescere i Viterbese, sino al Treviso ed al Pisa: siamo riusciti, e da lì la Juventus”. TMW ma azineTUTTOmercatoWEB com g i Re del mercato17 A proposito di bianconeri: da poco, ha porta- Tra Roberto Carlos visto in Brasile da avver- to a Torino due giovani. sario, Messi scoperto per caso da giovanis- “Kabashi e Rugani, dall’Empoli. Hanno un bel futuro, simo... Perché non ha mai lavorato con l’e- così come credo e penso lo avrà Rovini, preso dall’Udi- stero? nese in comproprietà, così come possono fare grandi cose “A volte capita, ma ho una ferma convinzione: credere Ariaudo, Galloppa, Pasquato e tutti gli altri”. nei talenti italiani. Preferisco perdere soldi e capitali in C’è un ragazzo che avrebbe voluto pren- dere in procura e non ce l’ha fatta? “Cristiano Ronaldo?” Torchia... “Ok, torno serio. Torniamo agli aneddoti: quando eravamo in tournèe con la Lazio, in Sudamerica, vidi un ragazzetto interessante. Bravo, bei piedi, ma giovanissimo. ‘Come si chiama?’ chiesi a Sclo- sa. Era Nesta. Avevo già istinto, no?” Beh, con Nesta non sarà stato troppo difficile. “A Sassari, invece, un club che prendeva i ‘vec- chi’ d’esperienza, c’era un talento con un dribbling pazzesco, che tirava delle punizioni splendide: Gianfranco Zola. Però non facevo ancora il pro- curatore, mentre ero già agente quando Messi...”. Un attimo. Messi... Messi? “Già. Messi. C’era il Mondiale Under 20 e Ge- rolin, allora all’Udinese, mi disse che c’era anche un ra- gazzo dell’87 che in tre anni sarebbe diventato tra i mi- gliori al mondo. Ok, Messi aveva quindici-sedici anni, forse Gerolin esagerava, ma andai a vederlo e constatai delle doti pazzesche. Poi, quella festa a Udine...”. Con Siamo comodi, nessun problema. Prego. Bonucci il “C’erano i grandi campioni del calcio italiano. Era il feeling è stato 2005, con Ibrahimovic, Materazzi, Gilardino e via “ discorrendo. Tra le società invitate c’era anche il Bar- immediato: ha cellona, che portò però solo un ragazzino magrolino e col caschetto. Nessuno lo considerò, ma mi ricordai di fatto la gavetta quel cognome e lo chiamai. ‘Leo, Leo’, neanche fos- se uno di famiglia. Un giovane timido, veramente un come me ragazzino all’epoca. Mia figlia si fece fare l’autografo ed oggi non riesce più a trovarlo da nessuna parte in casa”. ” TMW ma azineTUTTOmercatoWEB com g i Re del mercato18 un giovane del nostro paese, vedendolo crescere e sbocciare, dossa. Raccontare la persona è come raccontare sti mi piace viverli, non solo vederli, per godermi i luoghi piuttosto che chiudere un affare senza appagamento per- il personaggio, viaggiano di pari passo. “Sono spo- per quello che sono veramente e non solo sul lato turistico. sonale. L’esordio in Nazionale di Galloppa, per esempio, sato da ventotto anni: ho conosciuto mia moglie quando Tutto con la mia famiglia. Perché non sono uno che ha è stata una grandissima soddisfazione e se facessi questo giocavo a Cerreto Guidi. E’ insegnante di educazione fisi- bisogno di riempire il tempo con degli hobbies, sono felice lavoro solo per soldi, non potrei andare avanti”. ca in un Liceo ad Empoli. Poi mia figlia Giulia, ventuno quando sono con loro. Stacco così”. Appunto. Un romantico... anni, che sta facendo esperienza con me visto che studia Niente sport? “Non so se questo voglia dire essere romantici o no. So solo economia e commercio e Cecilia, al quarto anno del liceo “E’ vero, mio padre è stato campione di ciclismo. Io sono che veder crescere i propri ragazzi è il motore che mi spinge classico. Insieme viaggiamo tantissimo”. montato una volta in bicicletta, al velodromo di Roma. ad andare avanti, anche perché non mi manca niente e così Ultime mete? Gli azzurri erano in preparazione per i mondiali su sono davvero felice”. “Quest’anno a New York e capitali europee. Però i po- pista, ma al primo giro sono caduto sul prato giù dalla Qualcosa, forse, manca al vostro parabolica e ho deciso che non faceva per me. In compenso movimento di procuratori. corro e cammino tanto”. “Occasione giusta per parlarne. Sono nel consiglio direttivo degli agenti e stiamo cer- Mai domanda fu più sconsiderata. E’ il momento cando di far qualcosa per cambiare, anche del tour e degli scatti fotografici, scarpinata an- e soprattutto per i giovani, per quelli che si nessa. San Miniato è un vero gioiello arroccato avvicinano adesso al nostro mestiere. Ser- sulle colline sopra Empoli. L’orizzonte guarda ve un regolamento ben delineato, con linee lontano: verso Firenze, verso le montagne pisto- precise e che ci permetta di lavorare alla iesi, verso il mare. Torchia scandisce rapido il pas- luce del sole. Ci sono troppi deferimenti so e indossa i panni della guida turistica. Le mille nel nostro movimento e non posso pensa- chiese del paese, la casa del Vescovo, i mercatali re che tutti sbaglino volontariamente. Ci e la piazza del Duomo. Scorci splendidi, mera- sono delle normative da limare ed il nostro vigliosi, dipinti da aneddoti e racconti. Lungo la obiettivo è poter lavorare serenamente con strada saluta amici, vicini, operai, lavoratori, il vi- le società e con i nostri clienti, gile, il commesso ed il ristoratore. In pratica sa- facendo tutto regolarmente ed luta tutti, mentre osserva uno splendido palazzo. in maniera cristallina, lo ripe- “E’ stata la banca a rifarlo ed a mia figlia lo dico sempre: to. Proporremo, come direttivo, fossi stato Buffon avrei comprato questo, ma siccome sono una nuova bozza di regolamen- stato Torchia ho preso casa mia”. Sorride, mentre la to per cambiare in meglio il mo- strada si fa in salita. La rocca. Un panorama a tre- vimento calcio”. centosessanta gradi, la Toscana in uno sguardo. “Bello no?”. Un romantico, appunto. La porta di casa intanto si apre. “Mia moglie Lucia e le mie due figlie: Giulia e Cecilia”. Non ce ne voglia Torchia, ma adesso il sole splende decisamente di più. Lui non sveste i panni dell’agente perché in fondo non li in- intervista di Marco Conterio TMW ma azineTUTTOmercatoWEB com g i Re del mercato 19

Credo nei talenti italiani. La gioia “più grande è veder sbocciare i propri ragazzi ”

intervista di Marco Contero TMW magazineTUTTOmercatoWEB com i giganti del calcio 20 ei momenti cruciali la sfortuna mi ha sempre colpito. Vuol dire che era destino...”. Giancarlo An- tognoni lo dice con un filo di voce, quasi con rassegnazio- ne. Però, come dargli torto? “N Non è abituato a piangersi addosso, anzi si definisce un orgoglioso, però ripensando a quello che poteva essere e non è stato... “Era il 22 novembre 1981, si giocava Fioren- tina-Genoa - ricorda Antognoni-. Dopo 10 minuti della ripresa il portiere genoano Martina mi frana ad- dosso e mi spacca la tempia. Ricordo solo l’impatto, poi il buio. Stetti fuori 13 partite, perdemmo lo Scudetto per un punto (vinse la Juventus ndr). Con me in cam- po saremmo diventati campioni d’Italia, ne sono certo. E invece...” Il secondo momento cruciale arriva pochi mesi dopo, esattamente l’8 luglio 1982. Si gioca la semifinale mondiale contro la Polonia, ed ancora una volta il destino colpisce duro... “Un entrata col piede a martello di Matysik mi pro- vocò una ferita profonda al piede destro. Devo dire che fu un pò anche colpa mia: volevo far gol a tutti i costi (tre giorni prima gli era stato annullato un gol regolare contro il Brasile ndr.) e rischiai il tiro an- che se ero in ritardo. Così saltai la finalissima contro la Germania. Anzi sa cosa le dico? Ero il primo rigorista della squadra, e quel rigore sbagliato da Cabrini lo avrei calciato io...” Un attimo di scoramento, poi ancora l’orgoglio prende il sopravvento: “Comunque sono contento di quello che ho fatto, mi sento campione del Giancarlo Antognoni mondo come gli altri”.

C’era una volta... Antognoni da bambino. “Sono cresciuto a Casalina, un paesino sperduto dell’Umbria, in una casa di campagna. Andavo a scuo- Ad un passo la percorrendo ogni giorno 2 km a piedi, e passavo il ponte sul Tevere. Sempre da solo. Questo mi ha formato il carattere, taciturno, solitario. A 10 anni c’è stato il trasferimento a Perugia, dove mio padre prese in ge- dalle stelle di Stefano Borgi - foto di Federico De Luca TMW magazineTUTTOmercatoWEB com i giganti del calcio 21 stione un bar che era anche un Milan club”. Nasce allora la passione per il calcio? “Beh, quello contribuì parecchio. La prima partita che vidi fu un Bologna-Milan 0-2, il mio idolo era Gianni Rivera. In quegli anni pensavo solo a giocare a pallone: Nei momenti all’oratorio, in mezzo alla strada, dovunque...” cruciali la Scommetto che era il più bravo. “ “Non dovrei dirlo, ma... sì. Ricordo che quando faceva- sfortuna mi ha mo le squadre venivo scelto sempre per primo”. Poi si inizia a fare sul serio... sempre colpito. “A Perugia giocavo nella Prepo Juventina. La mia pri- ma squadra semi-professionistica, invece, fu l’Astima- Vuol dire che cobi in serie D. Fui subito selezionato da Vicini per la nazionale Juniores, e spesso venivo a Coverciano ad era destino... allenarmi. Era il 1972, la mia fortuna fu che mi notò Nils Liedholm, allora allenatore della Fiorentina. La società viola mi acquistò in comproprietà per 90 milioni, versandone l’anno dopo altri 350. In tutto costai circa 440 milioni di lire. Per un ragazzo di 18 anni era una bella cifra...” Da quel momento Antognoni brucia le tappe. ” “L’esordio in serie A fu a Verona nell’ottobre del ‘72, col numero otto al posto di De Sisti squalificato. Quel giorno nacque la definizio- ne: “Il ragazzo che gio- ca guardando le stelle”. Non ho mai capito se la disse Ciotti o Caminiti, ma non importa... a me piace- va moltissimo. Due anni dopo l’esordio in naziona- le (a Rotterdam, il 20 novembre 1974 ndr.) contro la grande Olanda di Cruijff. Perdemmo 3-1, io TMW magazineTUTTOmercatoWEB com i giganti del calcio 22 rienza all’estero, al Losanna in Svizzera, e poi il 25 aprile 1989 detti l’addio al calcio. Quel giorno allo stadio c’erano 40.000 persone a salutarmi. Capito perchè ho fatto bene a scegliere Firenze?” Da lì inizia una nuova vita. Se le dico Vittorio Cecchi Gori? “Per me un fratello maggiore, gli devo gratitudine perchè mi ha offerto un’opportunità. Con lui sono stato direttore generale fino al 2001. Dal 2004, invece, lavoro in federazione come coordinatore delle nazionali “La Juve nel ‘78 offriva un sac- giovanili”. co di soldi. L’allora presidente Rui Costa e Thuram. viola Melloni mi chiese se dove- “Rui è il colpo di mercato. Lo presi va accettare o no, ma la Fiorentina navigava in brutte giovanissimo, è diventato un campione. Il secondo, inve- acque ed io non me la sentii di abbandonare la nave che ce, il rimpianto più grosso. Perdemmo troppo tempo, il affonda. Due anni dopo si fece sotto la Roma del presi- Parma fu bravo a portarcelo via”. dente Dino Viola. Mi voleva Liedholm, stavo quasi per Una clausola da mettere sul contratto di An- accettare. Poi a Firenze arrivarono i Pontello con grandi tognoni giocatore. investimenti. Fui felice di rimanere, e feci bene”. “Difficile da dire. Il problema è che chi fa gol vale di Ci scuserà, ma la domanda gliela devo fare: più, ed io non ho mai fatto tanti gol... Se dico 35 milioni si è mai pentito di quella scelta? esagero?” “No, e le spiego il perchè. Certamente avrei vinto coppe Le piace il calcio di oggi? e scudetti, ma oggi sarei stato uno dei tanti. A Firen- “Obiettivamente preferivo quello di un tempo, ci si diver- ze, invece, sono sempre Giancarlo Antognoni. Tutti mi tiva di più. Oggi è un calcio televisivo, c’è tanta pressio- vogliono bene. I fiorentini sono straordinari ed il loro ne. Prima era un divertimento con un guadagno, oggi i affetto mi ha ripagato più di mille vittorie”. calciatori sono delle vere e proprie aziende”. Mancherebbe ancora un infortunio... Il compagno e l’avversario più forte. me la cavai facendo l’assist per la rete di Boninsegna fu Spagna ‘82. Lì tutto bene fino alla finale. Ricordo “12 febbraio 1984, ancora contro una genovese, stavolta “Ho giocato con tanti campioni, per il primo scelgo Pas- e mi annullarono pure un gol regolare. A proposito di che dopo la vittoria sul Brasile eravamo già sicuri di la Sampdoria. Frattura scomposta di tibia e perone, ed sarella. Come avversario Tardelli. Con loro ci metto sfortuna nei momenti cruciali...” vincere, che non ci avrebbe fermato nessuno. E infatti...” anche quell’anno con me in campo non so come sarebbe Oriali: compagno, avversario ed amico”. Con la nazionale tante critiche. Si dice non A proposito, più forte la sua nazionale o finita. Era una Fiorentina fortissima, ma come si dice- Altra domanda scomoda, perchè Antognoni piacesse alla stampa del nord. quella del 2006? va? Nei momenti cruciali...” non lavora in Fiorentina? “Facevano il loro gioco. Ad esempio spingevano Becca- “Non è giusto fare paragoni. Certo me lo lasci dire, Possiamo dire che la sua carriera finisce in “Semplice: perchè non sono gradito. Le ragioni? Non lossi che giocava nell’Inter. Ringrazio Bearzot che mi ha quella dell’82 era una grande nazionale...” quel momento? le conosco. Da parte mia dico... mai dire mai, ma sono sempre difeso. Un altro rimpianto fu il mondiale del ‘78 In compenso la volevano tutti. Sopratutto Ju- “Ad alti livelli sì. Persi un anno e mezzo, rientrai ma passati 10 anni da quando ci sono i Della Valle e credo in Argentina, soffrivo di tarsalgia e resi al 50%. Poi ci ventus e Roma... non ero più quello di prima. Nel 1987 provai l’espe- che a questo punto sia tardi”. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com i giganti del calcio 23

Il nuovo Antognoni per caratteristiche “è forse Aquilani: grande lancio, grande tiro da fuori.

E’ il momento dei saluti, in un angolo dell’ufficio scorgiamo un statuetta raffigu- rante un giocatore di” golf... Chi è oggi il nuovo Antognoni? “E’ la mia seconda passione, gioco spesso con Prandelli. “Oddìo, il calcio è così cambiato... Per caratteristiche for- Purtroppo vince quasi sempre lui”. se Aquilani: grande lancio, grande tiro da fuori. Anche E allora non possiamo non chiedergli un Montolivo, più che altro per la corsa”. giudizio su questa nazionale: Ancora un’immagine, la curva “Fiesole”. “Si vede la mano dell’allenatore. Ai mondiali del 2014 “Una di famiglia. Mi vogliono bene, mi hanno sempre il Brasile è favorito perchè gioca in casa, ma se l’Italia sostenuto. Ed io voglio bene a loro”. ha una possibilità questa si chiama ”. Da una famiglia virtuale a quella reale... Per chiudere, si definisca con tre aggettivi. “Con Rita sono sposato da 35 anni, Alessandro e Rubi- “Onesto, modesto, altruista”. nia sono la mia gioia. Poi ci sarebbe stato un terzo figlio, E cosa vuol fare Antognoni da grande? Cristian, nato nel ‘77. Morì dopo soli tre giorni, un dolore (pausa prolungata) “Il presidente... senza portafo- immenso che ci ha unito ancora di più...” glio. Di quale squadra? Non lo dico...”.

intervista di Stefano Borgi TMW magazineTUTTOmercatoWEB com i giganti del calcio 24

Con Rita sono “sposato da 35 anni, Alessandro e Rubinia sono la mia gioia ” TMW magazineTUTTOmercatoWEB com i giganti del calcio [fototifoviola] 25

La curva Fiesole è una di famiglia. Mi vogliono bene, mi hanno sempre sostenuto “ed io voglio bene a loro. ” TMW magazineTUTTOmercatoWEB com saranno campioni 26 ome ti sei avvicinato al cal- cere o che ti ha dato più degli altri? cio? “A livello di preparatori dei portieri ne ho avuto tre Ho iniziato a sei anni a fare la molto competenti che mi hanno aiutato tanto. Nei scuola calcio del mio paese, l’O- primi anni ho avuto mister Messina poi dai tredici ratorio Zandobbio in provincia di anni ho avuto Biffi e Resmini che prendono i portieri Bergamo. Eravamo tutti ragazzi dai Giovanissimi fino alla Primavera. Con tutti ho C della stessa età, stessa scuola e stes- avuto un ottimo rapporto e sono tutt’ora in contatto, so paese. Sono rimasto tre anni poi alcune squadre mi segno che il legame va oltre il campo. Come allena- hanno visionato e l’Atalanta mi ha preso quando avevo tori, invece, ogni anno cambiavamo e ogni anno si nove anni. Ho fatto tutta la trafila del settore giovanile migliorava. Io sostengo che gli allenatori del settore fino alla prima squadra, dove ho fatto il terzo portiere e giovanile dell’Atalanta siano allenatori di campo, qualche panchina. ma anche allenatori di vita. Sono quasi dei mae- C’è qualche allenatore che ricordi con pia- stri. Ti aiutano a crescere anche fuori dal campo, ti Simone Colombi

Nel segno delladi Andrea Lolli Dea

Gli allenatori del settore giovanile “dell’Atalanta sono allenatori di campo, ma anche allenatori di vita ” TMW magazineTUTTOmercatoWEB com saranno campioni 27 Pergocrema dove c’erano davvero i grandi. Il salto un po’ l’ho sentito, ma credo che l’esperienza serva a crescere e maturare sotto questi punti di vista”. Con la Juve Stabia poi è arrivata la prima esperienza davvero lontano da casa. “E’ stata utilissima perché oltre l’emozione grandissima di vincere il campionato di Lega Pro e il grande risultato dello scorso anno in B, ho conosciuto una realtà diversa rispetto a quella in cui vivo io a Bergamo. E’ una realtà molto bella, dove mi sono trovato benissimo e dove mi hanno anche accolto benissimo. La gente è davvero ospi- tale e ti aiuta molto. L’esperienza mi ha fatto crescere e maturare”. Com’è stato il passaggio dal Pergocrema alla Juve Stabia, squadra sempre di Lega Pro, ma Gioca- con una tifoseria decisamente calda? vo in Primavera, ma mi alle- “Si sente tantissimo. Con il Pergocrema ero nel girone educano e ti insegnano i valori navo con i grandi e vivevo in un certo modo il loro spo- del nord quindi anche nelle trasferte non c’era tantissima della vita e dello sport. Sanno come gliatoio. Questo mi è servito per quando sono arrivato al gente, mentre con la Juve Stabia ero al sud e in partite farti crescere e questa per me è una come quella con la Nocerina ti trovavi quattordicimila cosa fondamentale perché a die- persone. Andavi a giocare a Siracusa e trovavi un am- ci, undici e anche quindici anni biente molto ostile. Sono partite difficili che ti formano, non c’è solo il calcio. Crescendo credo che per crescere più in fretta se uno è pronto è uno può capire se potrà diventare meglio fare un campionato di questo tipo dove respiri un professionista, ma avere una proprio l’aria di calcio. Anche al nord tecnicamente la guida del genere è fondamentale Lega Pro è valida, però l’ambiente è diverso”. per me”. Fuori dal campo, invece, chi sei e cosa ti Che differenze hai trovato piace fare? nella prima esperienza coi “Sono una persona abbastanza riservata. Sono fidan- grandi? zato con una ragazza di Roma quindi durante i giorni “La prima la vedi nello spogliato- liberi ci vediamo ed io vado da lei o lei viene da me. Per io: un conto è dividerlo con coetanei il resto fra convocazioni in Nazionale, ritiri e quant’al- e un conto è dividerlo con giocatori Mi piace stare a volte tro il tempo libero è poco. Quel poco che ho lo passo a che magari hanno giocato in catego- da solo perché, essendo casa, davanti alla tv perché mi piacciono molto i film rie superiori o comunque sempre in abbastanza riservato, oppure ci troviamo in tre o quattro compagni a guardare Lega Pro e sono oltre i trent’anni. “voglio avere i miei spazi. partite piuttosto che uscire a mangiare una pizza. Mi Per me, da questo punto di vista, è piace anche stare con il gruppo così come mi piace stare a stato fondamentale l’anno in cui ho volte da solo perché, essendo abbastanza riservato, voglio fatto il terzo portiere all’Atalanta. ” avere i miei spazi”. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com ti presento i miei 28 ulle orme di Sebastian Gio- di quattro anni e dopo gli allenamenti scendeva in scorso ha segnato ventiquattro gol e fatto ventidue vinco, sotto l’ala protettiva di campo e si divertiva a tirare in porta. In una di assist, numeri che sono valsi al Palermo Primavera Fabrizio Miccoli. Mauro Bol- quelle occasioni è stato notato dagli allenatori del la qualificazione alle Final Eight. lino, attaccante del Palermo CalcioSicilia, Catanzaro e Lo Bianco, incuriositi Fuori dal campo invece è un ragazzo semplice e classe ‘94 cresce a piccoli pas- dal suo modo di calciare”. maturo, legato alla famiglia, umile ed altruista. S si. L’esordio in a Trascorre il suo tempo libero con Silvia, la sua 16 anni, ben ventiquattro reti nello scorso cam- Il calcio nel sangue, la più grande passione ragazza ed è molto determinato a fare bene per pionato Primavera e un futuro davanti, più rosa di Mauro Bollino. “I genitori - rivela Bi- il calcio”. che nero. “Si è avvicinato al calcio grazie al fratello vona - mi hanno raccontato che da piccolo Spazio ai paragoni, chi ricorda? Cesare”, racconta il suo agente, Saverio Bivona. aveva una stanza piena di palloni e se la “Per caratteristiche fisiche e tecniche direi Giovin- “Andava a vedere le partite di suoi fratello, più grande sera non trovava la palla nel suo letto o co, anche se è un po’ più alto (ride, ndr). Mauro è un fantasista brevilineo, può giocare sia da at- taccante esterno su entrambe le fasce che da Saverio Bivona racconta trequartista. Mancino naturale, dotato di ottima tecnica, è rapido, ha un buon Mauro Bollino tiro e ottime capacità realizzative soprattutto nei calci piazzati”. Superfluo dire che l’ido- lo è proprio l’attaccan- Piccoli Giovinco crescono te della Juve. di Alessio Alaimo “Sì, assolutamente. Seba- stian Giovinco”. Dove arriverà comunque vicina si met- Mauro Bollino? teva a piangere”. È ambizioso, sa che Proviamo a de- gli obiettivi si rag- scriverlo, dentro e giungono con sacrifi- In campo dà l’anima per fuori dal campo. cio e determinazio- la sua squadra, prova a “In campo dà l’anima ne. Ha prospettive per la sua squadra, importanti, vuole “trascinarla sempre con prova a trascinarla diventare un pro- entusiasmo e con la sempre con entusia- tagonista della smo e con la passio- sua squadra passione che ci mette ne che ci mette ad del cuore, il ad ogni partita ogni partita. Non Palermo. si arrende mai, lotta Lottando fino alla fine. I suoi sa- ed impe- crifici, fin adesso, sono stati gnandosi può premiati e spera di raccogliere farcela”. ” ancora di più negli anni. L’anno TMW magazineTUTTOmercatoWEB com l’altra metà di... 29 ella, simpatica ed equilibrata sono stata molto contenta”. lidata da tempo, pensate è questo l’identikit perfetto di Napoli, per voi una nuova op- mai al matrimonio? Elena Bonzanni, compagna portunità di vita. Come sta an- “Certo. Per adesso però stiamo del centrocampista del Na- dando? ultimando la casa a Lugano. poliB Valon Behrami. Si sono conosciuti “Dopo aver girato molte città ancora ci Quando sarà pronta, il matri- sette anni fa a Milano durante una serata mancava un’esperienza in una città di monio diventerà una delle prio- tra amici: “Ricordo bene quel giorno, per en- mare. Siamo felicissimi qui e meglio non rità. Desideriamo che la nostra trambi é stato un vero e proprio colpo di fulmine poteva andare. Qui le perso- Sofia porti le fedi, durante la - confida Elena - olos che nessuno dei due riu- ne sono molto gentili e ospi- cerimonia nuziale”. scì ad avvicinarsi per chiedere il numero di tele- tali. Ci hanno fatto sentire Abbiamo parlato solo dei pregi Barbara fono. Lo fece lui in un secondo momento contat- subito a casa”. di tuo marito. Qual è invece un Carere difetto che non sopporti? “E’ un brontolone. Io l’ho soprannomi- Elena Bonzanni l’altra metà di... Valon Behrami nato “pentola di fagioli” per come bor- botta… (ride, ndr)”. Valon ti aiuta nelle faccende dome- Un amore a ritmo di hip stiche? hop “In casi estremi sì, ma non ama certo gassi perché un’usanza tipica napoletana vuole farlo. Mi aiuta molto con Sofia” tando un’amica Aneddoti particolari? che le donne non paghino il conto. Così il giorno In fatto di scaramanzia com’è messo? in comune”. “Giorni fa sono andata dopo è toccato a mio marito andare a saldare. “Diciamo che un po’ scaramantico lo è” E poi cos’è a pranzo da sola in un Per me è stato un vero gesto di galanteria. Mi è Il suo rito prepartita? successo? ristorante dove la sera pri- piaciuto davvero molto”. “Solitamente gli invio un SMS con il mio in A Napoli le persone “Ci siamo rivi- ma ero stata con Valon. Tornando a voi e alla vostra storia Va- bocca al lupo personale. Ultimamente però se ha sono molto gentili sti dopo un anno Al momento di pagare, mi lon com’è riuscito a conquistarti? la barba e vince finisce che non la taglia più”. e ospitali. Ci hanno e così abbiamo hanno riconosciuto e non “E’ una bella persona, genuina e molto attac- Ascolta della musica per rilassarsi fatto sentire subito “ cominciato a fre- hanno voluto che io pa- cato alla famiglia. Alle volte lo prendo in giro prima di un match? a casa quentarci. Dopo dicendogli che fuori sembra una rockstar per il “Si, adora il rap e hip hop”. un po’ di tempo suo modo di apparire, mentre dentro è un uomo C’è una canzone che può essere con- abbiamo inizia- dai grandi valori”. siderata la vostra colonna sonora? to la convivenza Avete una bimba, Sofia, di tre anni “Dal cuore alla testa” dei Binario. Abbiamo a Roma, prima del trasferimento a Londra e e mezzo. Come se la cava Valon nelle entrambi anche un tatuaggio con questa scritta della gravidanza di Sofia”. vesti di papà? e le nostre iniziali”. Che ricordo avete dell’Inghilterra? “Faccio una premessa. Lui è innammoratissi- Cosa auguri a Valon per questa nuova “E’ stata un’esperienza che ci ha aiutato a cre- mo di sua figlia, però non manca mai di essere avventura con il Napoli? scere e a maturare. Anche calcisticamente per severo quando è necessario. Fra loro hanno un “Gli faccio un gran in bocca al lupo e spero che ” Valon è stata un’opportunità importante per rapporto tale che a volte vanno a cena loro due possa raggiungere grandi traguardi con la ma- conoscere una realtà dove il calcio viene vissuto lasciando me sola a casa. Sembrano due fidan- glia azzurra. Lui é uno che ci mette passione ed diversamente. Se però devo essere sincera quan- zati!” impegno nelle cose che fa e Napoli do ho saputo che saremmo rientrati in Italia Ormai la vostra è una coppia conso- gli è già entrata nel cuore”. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com questioni di cuore 30 i Minosse, Cerbero e Caronte nel tempo, faccio tutto questo nessuna nostalgia. Figurarsi di perchè mi piace e non solo per Lucifero. Però sulla mattinata lavoro”. romana di metà settembre si Come è iniziato il tuo rovescia tutta la pioggia ed il tifo romanista? vento gelido che gli anticicloni “Per una contrapposizione a africani,D odiosi quasi quanto i nomi che gli sono mio padre che era della Lazio. stati affibbiati, hanno tenuto in disparte per ol- Quando il papà è laziale tu devi tre due mesi. Il freddo presenta il suo conto da essere della Roma e viceversa, brividi e per muoversi è necessario l’ombrello. no? Papà mi portava a vedere Fortunatamente il bar di Maurizio Battista, un le partite della Romulea, società ritrovo accogliente e ben noto ai buongustai affiliata alla Roma e dagli stessi della Capitale, offre una tettoia a sostegno degli colori sociali, io la guardavo dalla sventurati che devono balzare dalla macchina tribuna del campo di Via Sannio, con uno scatto sullo stile di Usain Bolt, quindi poi un po’ di stadio e qualche bella guadagniamo l’accesso al lungo gazebo senza frequentazione di amichetti della doverci inzuppare più del dovuto. Battista ci ac- Roma e sono diventato così” coglie con un sorriso semplice e sincero. Ne ha Il tuo ricordo più bello vissu- ben donde: il successo delle serate de “All’om- to da tifoso? bra del Colosseo” ancora lo insegue. Al pari del suo amore per i colori giallorossi. Maurizio Battista “Sicuramente lo scudetto del 1982, anche perche’ è ar- rivato in concomitanza con la nascita di mio figlio, così in quell’anno ho fatto capra e cavoli” ALL’OMBRA DELL’OLIMPICO TMW si occupa soprattutto di calciomerca- to. Tu sei famoso anche per scovare annun- di Alessio Calfapietra ci di Porta Portese, all’apparenza impossi- foto di Davide Bartoli bili ma spassosamente reali. Se dovessimo creare un’inserzione per l’acquisto di un calciatore tra il verosimile ed il bizzarro... Caro Maurizio, hai una lunga carriera alle Sto con Zeman, “Facciamolo per una cessione. Perrotta sta ancora da spalle tra teatro, tv e cinema. Cosa è nato pri- noi?” ma, la passione per lo spettacolo o quella per ma deve Certo, e anche Julio Sergio. la Roma? “ “Vendesi due al prezzo di un uno, brasiliano e cala- “Direi prima quella per il bar, poi quella della Roma e parlare meno. brese, a prezzo di costo (anche se sono costati tanto) infine lo spettacolo, che era dentro ma ho dovuto tirarlo non si prendono permute, chiamare interessati. Dici che fuori, il sacro fuoco esce fuori pian piano, l’ho alimentato qualcuno li vorrebbe?”. ” TMW magazineTUTTOmercatoWEB com questioni di cuore 31 “Cacciata più che altro... tutti “Contro l’Inter ho visto una grande squadra, vediamo questi detrattori che ne sanno se regge questo tipo di velocità, poi dalle prime partite poco o niente e che puntano il mi sembra un campionato mediocre, senza fenomeni da dito contro questa famiglia che baraccone, in un torneo simile potremmo avere pretese e secondo me ci ha messo i soldi, arrivare in alto”. il sangue, la fatica e i pian- Meglio non evocare quel tuo famoso sketch ti, ora forse stiamo meglio? con la siringa visto che qualcuno in questo Adesso non sai chi ti gesti- campo potrebbe pensare al doping. sce, almeno prima c’era una “Esatto, non parliamo di Cannavaro”. famiglia come riferimento, Ti riferisci a quel famoso e criticatissimo mi è dispiaciuto molto, se- video girato in un albergo di Mosca prima condo me i Sensi ci metteva- della finale di Coppa Uefa poi vinta col Mar- no il sangue”. siglia. Una grande recitazione c’è da dire. La Roma dove può arrivare? “Esatto, interpretazione perfetta, sembrava tutto vero! (sorride, ndr)”. A proposito di finzione, lo scorso anno hai recitato da protagonista nel film “Una cella in due” con Enzo Salvi e Massimo Cecche- rini. Praticamente tre ultras sul set, come è andata? “Ci siamo divertiti da matti, assolutamente. Salvi tifa Roma, Ceccherini ovviamente è della Fiorentina, che spasso!”. Hai in programma un altro film di qui a breve? “Si intitola “L’ultima ruota Non saprei. Tu una volta hai scherzato su stano cari, in un momento di contrattura econo- Del Vecchio che si era offerto di tornare a mica questi costano sempre molto” giocare gratis per la Roma. Che ne pensi del ritorno di Zeman? “Ma che scherzi? Ti fa un danno pure gratis... Marco Un bel ritorno, ho sempre caldeggiato per lui. Se è un amico, ma non rientra nella categoria dei campioni stesse un po’ zitto sarebbe meglio, inizia ad esagera- con la C maiuscola, ma in quel tipo di giocatori che re, va bene che siamo gladiatori dell’onestà ma poi ci vivono una grande stagione e poi ne fanno tante altre deve essere un punto, l’altro giorno ha attaccato tutti. mediocri”. Il romano già non è simpatico di suo, se poi diamo Ti rubo un attimo il mestiere e scrivo un anche il fianco a queste critiche... Secondo me ha ragione, bell’annuncio io: Cercasi attaccante goleador ma allora parli male di tutti e non disputi il campiona- ma che costi pochissimo e guadagni anche to, invece devi prendervi parte e poi ti chiedi perchè meno. E in aggiunta un invito a cena con ti penalizzano... io la penso così” Charlize Theron. Hai sofferto l’addio della famiglia “Per ridere va benissimo! Oggi però anche gli scarsi co- Sensi? TMW magazineTUTTOmercatoWEB com questioni di cuore 32 del carro” con la regia di Veronesi. Ci fra quelli che mi ricordo, penso a Batistuta e Totti”. nemmeno certi che esistessero, di scarsi con questa maglia saranno Elio Germano, Haber, Mastro- E quello meno forte... purtroppo ne ho visti molti”. nardi e tanti altri, credo uscirà all’inizio “La Roma ha una bella caratteristica: di quelli meno Scomodando un altro tuo tormentone, visto del 2013”. forti ne ha avuti tanti, gente che ha giocato mezza quello che è successo negli ultimi tempi nel Tornando al calcio, quale è il mi- partita o di cui conoscevamo il nome ma non abbiamo mondo del pallone, possiamo dire che “era glior giocatore che hai ammirato mai avuto modo di vedere... nomi di borgata apparsi meglio da piccoli?” in giallorosso? una volta e via, persone che non erava- m o “Sì, quando il calcio era fatto con serietà, onestà, ab- “Non ce n’è uno solo, ma almeno due o tre negazione, ti ricordi le squadre degli anni cinquanta- sessanta? Non ce n’era uno vestito uguale, sembravano muratori che giocavano per il piacere di farlo, oggi invece vogliono fare tutti gli attori, con i tatuaggi e i capelli lega- ti, ma il mondo cambia e prendiamolo per quello che è”. Per non parlare delle scommesse... “Per me il calcio inizia al primo minuto e finisce al no- vantesimo. Dopo non ne voglio più sapere, è meglio non pensarci, del calcio scommesse faccio finta di non sentire, perche’ mai devo arrabbiarmi? Per me esistono Babbo Natale e la Befana, e va bene così”. Per concludere: chi vincerà lo scudetto? “Mi auguro la Roma... dire che può vincere la Juventus dopo quanto visto nelle prime gare mi fa venire il mal di stomaco, per cui preferisco affermare che sarà la Roma a vincerlo. O al massimo sarà la Roma a perderlo, ma non mi far dire quell’altra cosa”. Magari con un nuovo spogliarello di Sabrina Ferilli.. “Speriamo, soltanto che questa volta lo deve fare per Mi auguro la bene, senza rimanere in costume. Lo spogliarello di al- lora avrebbe potuto farlo chiunque, anche mia zia. Beh, “Roma vinca lo magari mia zia meglio di no”. scudetto e che la Ferilli si spogli ancora ” intervista di Alessio Calfapietra TMW magazineTUTTOmercatoWEB com webcorner 33 La voce del web Calcio & Web a cura di Max Sardella Alessandro Zappulla LaLazioSiamoNoi.it 3-4-twitter: di Luca Bargellini la formazione ideale per seguire i tuoi campioni sul web! A fronte di una Lazio sempre più realtà concreta delle zone alte della classifica di Se- i sentiamo tutti un po’ allenatori. famiglia e i suoi bambini. Infine il campione rie A sul web ormai da diversi anni i colori biancocelsti vengono tenuti alti dalla redazione de Anche sul web. Ma qual è la forma- ghanese del Milan. Dai tweet e foto emer- LaLazioSiamoNoi.it “Era l’agosto del 2008 quando mi fu proposto di dare vita ad una zione ideale per seguire i campioni gono i tanti aspetti della sua vita: dai viaggi testata giornalistica online - racconta Alessandro Zappulla, direttore responsabile della nostra serie A? Ho provato a con la squadra alle serate in compagnia del- nonché editore del portale capitolino - e non nego che inizialmente ebbi dei dubbi, ma Cvestire i panni dell’osservatore e ho scel- la sua fidanzata! @KPBofficial. In attacco solo per la grande responsabilità che porta la gestione di una redazione giornalistica in piena to undici giocatori. I più attivi su twitter. Mirko Vucinic, Edinson Cavani e Bojan regola. Alla fine però la voglia di rispondere presente ad una sfida così bella ha vinto su tutto”. Schema 3-4-3. In porta Gianluigi Buffon. Krkić. L’attaccante montenegrino della Ju- Il numero uno della Juve tra i pali non ha ventus @VucinicOfficial è uno dei più attivi rivali, nemmeno sul web. @gianluigibuffon ci e ci fa respirare il clima pre e post partita. Una sfida che poi ha dato ottimi risultati. mostra il calcio quotidiano: allenamenti, ri- Il bomber del Napoli @ECavaniOfficial rac- “Stando ai dati di Google il nostro è il sito più frequentato dal popolo della tiri, sensazioni. In difesa Giorgio Chiellini, conta come vive la città e che responsabilità sia Lazio e questa è la riprova della scelta vincente che io e il mio gruppo di lavoro Juan Jesus e Francesco Acerbi. @chiellini giocare nella squadra che fu del pibe de oro. Il decidemmo di affrontare. Oramai è chiaro a tutti che è il web l’unica risposta re- è sempre sul pezzo con aggiornamenti in nuovo acquisto rossonero @BoKrkic esprime ale e concreta al panorama dell’informazioni dei nostri giorni. Alle nostre spalle tempo reale. Il nuovo difensore dell’Inter le sue sensazioni sui match e sostiene la tifose- non c’è il classico mondo “patinato” del giornalismo, ma la semplice quanto am- @jujesus40 sta esibendo tutto il suo poten- ria, ringraziandola sempre per il supporto che biziosa voglia di dare una casa a tutti i laziali che ci sono in giro per il mondo”. ziale in campo e anche con i cinguettii se danno a lui e alla squadra. In panchina scelgo Una casa da cui attingere tutte le informazioni necessarie. la cava. Il giocatore del Milan @Acerbi_Fra @misterdimarzio: con oltre diecimila follower, “Assolutamente. Non ci siamo mai posti limiti nel nostro lavoro. Siamo andati anche lontano dalla nostra invece ci fa capire cosa significa giocare in è l’allenatore giusto per vincere... sul web! città, Roma, e dall’Italia per raccontare tutto quello che è la quotidianità della Lazio, la prima squadra della uno stadio come San Siro. A centrocampo capitale. Interviste alle grandi voci biancocelesti, inviati e approfondimenti sono le armi vincenti che ci hanno per- Riccardo Montolivo, Alessandro Floren- Commenta l’articolo sul blog di Max: zi, Walter Gargano e Kevin Prince Bo- www.maxsardella.it messo di raggiungere le vette dell’informazione online sulla Lazio già dopo un solo anno dalla nostra nascita”. ateng. Il nuovo centrocampista del Milan Qual è invece la realtà de LaLazioSiamoNoi.it al suo quarto anno d’attività? @OfficialMonto ci rende partecipi della sua “Una realtà solida sorretta da un gruppo di lavoro composto da oltre 10 persone che giorno dopo giorno hanno nuova vita da rossonero e nel post partita l’ambizione di migliorare il sito e di migliorarsi nella professione giornalistica”. esprime spesso il suo personale punto di Come ha deciso la vostra redazione di affrontare il mondo dei Social Network e dell’im- vista. Il metronomo del tweet. Il giovane @gianluigibuffon patto con il modo di relazionarsi, non solo con i tifosi ma con gli stessi attori protagonisti centrocampista della Roma @aleflo- del calcio italiano, che hanno avuto negli ultimi anni? renzi è una bella e nuova sorpresa @chiellini @Acerbi_Fra “Direi che a questa domanda si possa rispondere citando un semplice numero: 5.638. di questo campionato, e anche sul @jujesus40 web ci sorprende con curiosità Questo è il totale ad oggi degli iscritti alla nostra pagina ufficiale su Facebook grazie alla interessanti. Il centrocampista quale dialoghiamo quotidianamente con i tifosi biancocelesti. Un numero attualmente non dell’Inter @GarganoOfficial elevatissimo a causa di una partenza “diesel”, ma che sta crescendo con costanza e che noi mostra il suo lato tenero, la @aleflorenzi @GarganoOfficial riteniamo comunque molto importante. In generale, però, considero il mondo dei Social @OfficialMonto Network assolutamente utile per tastare il polso delle tifoserie. In base ai commenti che @KPBofficial Vuoi far conoscere la tua compaiono in calce alle nostre notizie si riesce a capire chiaramente qual è il pensiero della fanpage sui social network maggioranza dei tifosi della Lazio, ma anche di tutte le altre tifoserie. Se poi allarghiamo il raggio della discussione anche a Twitter ecco che lo stesso mondo diventa anche fonte di @VucinicOfficial @ECavaniOfficial o il tuo forum dedicato su TMWmagazine? Scrivi a: notizie preziose sui calciatori di ieri, di oggi e magari del domani”. @BoKrkic @misterdimarzio [email protected] Amaranta.it TMW www.tuttomercatoweb.com - [email protected] Esfutbol.net Vuoi fare pubblicità su auguridi Gianluca a...Losco Fedelissimoonline.it Footballpress.net Monza-news.it Padovasport.tv questo magazine? Visita: Palermo24.net Zerocinquantuno.com Tuttochievoverona.it Soccerstars.net Direttore: Mario Sacchi David Trezeguet Direttore: Matteo Bursi Tuttoalbinoleffe.com Tuttoatalanta.com tmwmagazine.com Tuttob.com Tuttochampions.it Milano Tuttofantacalcio.it Milannews.it Verona Fcinternews.it Tuttohellasverona.it Compie gli anni ad ottobre David Sergio Tre- Direttore: Antonio Vitiello Torino Direttore: Domenico Fabbricini Tuttolegapro.com Parma Tuttomantova.it zeguet Quispe, più comunemente conosciuto Genova Bologna Tuttomondiali.it Sportsbook24.net come David Trezeguet. A 35 Direttore: Simone Lorini Tuttonocerina.com Cesena gli altri siti del N etwork T MW Tuttopremier.it anni, attualmente capitano Firenze Tuttoprovercelli.com Tuttoreggina.com del River Plate, Trezeguet Tuttocesena.it Tuttojuve.com Direttore: Daniele Mazzari Direttore: Francesco Cherchi ha vinto molto in Europa, Torinogranata.it Direttore: Marina Beccuti dove ha vestito le maglie di

Firenzeviola.it Roma Direttore: Tommaso Loreto Tuttobari.com Tuttomercatoweb.com Monaco, Juventus ed Hercu- Direttore: Andrea Dipalo Apple Store Android Market les Alicante, oltre che essere Bari Ovi Store Napoli stato campione del Mondo Lecce Pianetagenoa1893.net Apple Store Apple Store e d’Europa con la Francia Direttore: Marco Liguori Sampdorianews.net Direttore: Diego Anelli Salentosport.net rispettivamente nel 1998 e Direttore: Marco Montagna Apple Store Apple Store Android Market Android Market nel 2000 (in quest’ultimo da Cagliari ricordare il golden gol realiz- Apple Store Apple Store Android Market Android Market zato all’Italia). Proprio l’inizio Palermo Vocegiallorossa.it Lalaziosiamonoi.it Tuttonapoli.net Direttore: Alessandro Carducci Apple Store Apple Store del millennio segna il suo tra- Direttore: Alessandro Zappulla Catania Direttore: Francesco Molaro Android Market Android Market sferimento dal Monaco alla Tuttocagliari.net Direttore: Christian Seu Apple Store Apple Store Juventus. Dopo aver vinto

tmwmob.com tmwmob.com due campionati di Francia e Foto di Federico De Luca di Federico Foto Itasportpress.it una Supercoppa di Francia, Tuttopalermo.net Direttore: Giuseppe Castro Direttore: Rosario Carraffa Trezeguet passa ai bianco- neri, dove inizia subito a farsi apprezzare per le grandissime doti realizzative: 15 gol nella Vuoi leggere la recensione del tuo libro su TMWMagazine? prima stagione fra campionato, Coppa Italia Scrivi a [email protected] e Champions League. L’anno successivo si LA RECENSIONE consacra definitivamente: le 24 reti in campio- nato valgono il titolo da capocannoniere (ex aequo con Dario Hubner) e contribuiscono in RIGORE è QUANDO ARBITRO FISCHIA / Marco giuliani maniera concreta al suo primo scudetto con la maglia bianconera (nella stessa stagione an- Un componen- pubblicato dalla casa editrice Cult Humor, è suddiviso suo non idilliaco rapporto con le lingue, straniere o che 8 reti in Champions League). La stagione te basilare per in sette capitoli, ognuno dei quali tratta una particolare italiana che fossero. Si arriva infine alla categoria dei successiva si apre con la vittoria della Super- chi ogni gior- categoria: si comincia dai giornalisti della carta stam- calciatori, degli allenatori e dei presidenti, rappresen- coppa, anche se per Trezeguet (complici i pro- no mastica pata, capitanati da Brera, Viola e Mura, fino ad arriva- tati dai vari Totò Schillaci (“È un gol che vorrei de- blemi fisici) saranno molte meno le presenze calcio è senza re a chi, invece, di calcio ha parlato grazie alle radio, dicare in particolare a tutti”), Vujadin Boškov, forse il (e di conseguenza i gol): arrivano comunque dubbio l’afo- come Niccolò Carosio, celebre per le sue inopportune profeta delle più grandi verità del calcio (“Un grande il secondo scudetto e la seconda Supercoppa. Negli anni successivi non ci saranno più trofei risma pallo- interruzioni, Nando Martellini oppure Sandro Ciotti, giocatore vede un’autostrada dove gli altri solo sentie- per Trezeguet, complice lo scandalo Calciopo- naro: decine, che nel luglio del ’61 entrò nella storia del calcio con un ri”) e dall’improbabile latino di Renato Dall’Ara (“Per li, ma non diminuiranno i gol: ad agosto del centinaia, enfatico “Clamoroso al Cibali!”. Con loro, immanca- il settore tecnico c’è l’allenatore, fiat lux: faccia lui”) 2010 (data dell’addio alla Juventus) le reti in forse migliaia bili sono le figure di Bruno Pizzul, Una rassegna, dunque, completa ed Serie A sono 123, cifra che colloca Trezegol sono le frasi celebri che sono entrate a far parte autore di memorabili ed involonta- esaustiva sotto tutti i punti di vista; sul posto più alto del podio dei goleador stra- del nostro linguaggio calcistico. E per aiutarci nella ri doppi sensi e di alcune metafore una raccolta davvero imperdibile nieri che hanno vestito la maglia della Vecchia loro lunga catalogazione è arrivato il manuale “Rigo- ormai d’uso comune (“Giocare alla rigore è quando per chi quotidianamente mastica Signora. Per quanto riguarda la Nazionale, a re è quando arbitro fischia” una raccolta di discorsi, viva il parroco”), il “bombarolo” arbitro fischia calcio dalla mattina fino alla sera. cui dà l’addio nel 2008, i gol totali sono 34 in ragionamenti e gag involontarie raccolte da Marco Maurizio Mosca e l’immarcesci- di marco giuliani Non averlo sarebbe un vero sgub! 71 presenze (terzo, in questo caso, dietro ad Edizioni cult humor Henry e Platini). Giuliani che hanno fatto la storia della Serie A. Il libro, bile Aldo Biscardi, celebre per il [di Andrea Giannattasio] € 7,90