Mensile di critica e approfondimento calcistico

TMW#72 DICEMBRE 2017 magazine

IN TERV C IS LAU TA D E IO S G C E L N U T S I L I E V A IL FUTURO È GIÀ QUI ITALIA ANNO ZERO: I 20 TALENTI DELLA CON I QUALI PUÒ RIPARTIRE IL NOSTRO CALCIO SOMMARIO TMWmagazine #72 DICEMBRE 2017

INTERVISTA TMW AWARDS RUBRICHE TMW AWARDS TMW RADIO VINCITORI TARE E CUTRONE CRISTIAN BROCCHI IL CONCORSO CHE DAL 2009 L’EX MILAN ANALIZZA IL PASSAGGIO DA MONTELLA A GATTUSO ELEGGE IL CALCIATORE UNDER 21 E 33 IL DIRETTORE SPORTIVO PIÙ AMATI DAL PUBBLICO DI TMW METEORE GAUCHO TOFFOLI 400 GOL IN CARRIERA, MA NELLA LEGGENDA PER 5 34 35 UN RIGORE TRAGICOMICO INTERVISTA CLAUDIO GENTILE SNAPSHOT CAMPIONE DEL MONDO E ULTIMO CT A VINCERE UN STAIRWAY TO HEAVEN LE SQUADRE ITALIANE IMPEGNATE NELLE COPPE TROFEO CON L’UNDER21 ANALIZZA I PERCHÉ DEL 37 EUROPEE CROLLO DEL CALCIO ITALIANO RECENSIONE LO STRETTO NECESSARIO 42 DI PIERLUIGI PARDO

EDITORIALI

EDITORIALE 3 CHIEVO VERONA 18 INTER 20 ROMA 23 UDINESE 10 IL PARADOSSO FABIO DEPAOLI ROBERTO GAGLIARDINI SIMONE SCUFFET

ATALANTA 13 CROTONE 21 JUVENTUS 24 SAMPDORIA 14 30 MATTIA CALDARA ROLANDO MANDRAGORA BERNARDESCHI NICOLA MURRU CADETTI ALLA RISCOSSA

BENEVENTO 17 FIORENTINA 25 LAZIO 22 SASSUOLO 11 31 AMATO CICIRETTI FEDERICO CHIESA CLAUD ADJAPONG LA VOLTA BUONA

BOLOGNA 26 GENOA 28 MILAN 9 SPAL 15 PIETRO PELLEGRI GIANLUIGI DONNARUMMA

CAGLIARI 16 HELLAS VERONA 27 NAPOLI 19 TORINO 12 NICOLÒ BARELLA MOISE KEAN AMADOU DIAWARA ANTONIO BARRECA

TMWmagazine 2 EDITORIALE Michele #EDITORIALE CRISCITIELLO #MONTELLA @MCriscitiello #MILAN

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Redazione Marco Conterio [email protected] Chiara Biondini [email protected] ada come vada, la stagione del Milan ha comunque un aspetto da considerarsi positivo. Sembra un paradosso, tanto Hanno collaborato osservando la classifica quanto valutando le ultime surreali settimane vissute dalla compagine rossonera, ma non tutti i Diego Anelli, Simone Bernabei, Tommaso mali vengono necessariamente per nuocere. A questo proposito, considero essere definitivamente usciti dall’equivoco Bonan, Ivan Cardia, Alessandro Carducci, Montella un sollievo senza il minimo dubbio. L’errore principale, genesi di tutti gli altri commessi nella disgraziata stagio- Barbara Carere, Raimondo De Magistris, Lorenzo Di Benedetto, Luca Esposito, ne che i tifosi rossoneri stanno sopportando, è stato proprio quello di rivoluzionare la rosa abbinando questa scelta alla Marco Frattino, Andrea Giannattasio, Pietro conferma del vecchio tecnico. Una presa di posizione che non rappresenta necessariamente un dogma, ma che lo diventa Lazzerini, Gianluigi Longari, Tommaso solo in presenza di inadeguatezza di fondo come quella dimostrata dall’ormai ex allenatore dei rossoneri nella parentesi 2017-18. Loreto, Simone Lorini, Andrea Losapio, V Lorenzo Marucci, Tommaso Maschio, Gae- tano Mocciaro, Andrea Piras, Stefano Sica, Tra le mancanze più gravi, spicca quella legata al carattere: non un fiato in estate nel momento in cui sarebbe stato lecito un confronto Daniel Uccellieri, Antonio Vitiello costruttivo durante il calciomercato, e invece una pioggia di allusioni sul lavoro svolto da Mirabelli nel corso dell’ultima sessione ad Fotografi esonero avvenuto. Personalità sotto i tacchi nell’accettare l’imposizione di cambiare preparatore atletico dopo le oggettive difficoltà che Federico De Luca, Federico Gaetano, una squadra che non corre sta tutt’ora pagando. Nemmeno una parvenza di assunzione di responsabilità dopo le sconfitte che settima- Image Sport Agency, Agenzia Liverani nalmente si inanellavano: sempre lo stesso sorriso, pretendendo un millantato credito legato a ipotetici passi avanti dal punto di vista Realizzazione grafica di un gioco di cui non c’è stata nemmeno l’ombra. Per concludere con l’assenza totale di valorizzazione di quantomeno un elemento TC&C s.r.l. giunto per rinforzare la rosa in estate. Insomma un fallimento su tutta la linea, smascherato persino da quella stampa amica che fino a qualche settimana prima raccontava realtà differenti evidenziando passi avanti mai compiuti. Avere risolto l’equivoco ed essere certi di Supplemento mensile gratuito alla testata costruire su altre basi il proprio futuro ad ampio raggio è decisamente un passo avanti. Per quanto difficile da digerire dal Milan e dal giornalistica Tuttomercatoweb.com® suo nuovo corso. Testata iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione, numero 18246

foto Daniele Buffa/Image Sport TMWmagazine 3 L’incompiuta

#INTERVISTA #GENTILE #NAZIONALE

Gaetano MOCCIARO @gaemocc INTERVISTA

LA DURA VERITÀ Claudio Gentile, campione del Mondo nel 1982 e ultimo ct a vincere un trofeo con l’Under21 analizza i perché del crollo del calcio italiano

foto Antonello Sammarco/Image Sport TMWmagazine 5 INTERVISTA

60 anni dopo l’Italia non parteciperà ai Mondiali. in grado di sfornare talenti a ogni generazione Un suicidio sportivo non solo figlio delle scelte del “In Germania hanno investito. Hanno cambiato la commissario tecnico Giampiero Ventura ma anche politica a livello d’immagine. Fallita una spedizione per l’incapacità del nostro movimento calcistico di importante hanno rivoluzionato tutto. Chiaramente sfornare campioni. E i risultati delle nazionali giova- essendo più solida economicamente la Germania nili lo testimoniano: l’ultimo successo a livello di ha potuto permettersi di fare grandi investimenti, Under 21 risale al 2004: una Nazionale che ha rega- tanto da aver costruito 350-400 scuole calcio”. lato giocatori come e , giocatori divenuti campioni del Mondo Sembra un’eternità quando Lei portava l’Under che hanno deciso di dire recentemente addio all’I- 21 alla vittoria degli Europei e poi alla medaglia talia. Il ct di allora era Claudio Gentile, capace di bronzo alle Olimpiadi di regalarci nello stesso anno uno storico bronzo Olimpico ad Atene. E in esclusiva per TMW Magazi- “Non sono passati 100 anni, vero. Ma anche se ne ci dice la sua sul decadimento del calcio italiano: sono passati poco più di 10 anni c’era più possibilità di attingere a giocatori di un certo livello. Personal- Claudio Gentile, cosa sta succedendo al calcio mente ho potuto “costruire” i miei ragazzi, arrivan- italiano? do a risultati sorprendenti. E alla fine ottenevi una conquista importante. Pensi che sei ragazzi della “Il risultato della Nazionale è un po’ lo specchio di Nazionale arrivata terza ad Atene 2004 sono diven- questo Paese che è messo veramente male. Venen- tati due anni dopo campioni del Mondo”. do al calcio molti giovani fanno i calciatori non con lo scopo di fare lo sport, spinti dalla passione, ma Cosa è cambiato da allora? per fare soldi visto che il calcio dà queste possibi- lità. Uno dei più grandi errori è l’addio agli oratori. “L’ambiente non è ideale per un ragazzo. A partire Chiuso l’oratorio il calcio è andato indietro”. dai genitori dei ragazzi che pensano solo ai soldi. A mio avviso hanno rovinato non dico il calcio ma le discipline in generale. Vogliono che diventino La crisi del calcio italiano è dei campioni, ignorando il fatto che su 1000 che ci iniziata con la chiusura degli provano uno può sfondare. Ai miei tempi i genitori non è che avessero tempo per venire a vederti e oratori l’unico tuo punto di riferimento in campo era l’alle- natore. Ascoltavi solo lui, senza che una mamma o un padre si intromettesse”. E le scuole calcio? Una situazione cambiata però in senso genera- “Le scuole calcio non sono punti dove si possono le, che non giustifica come una Nazionale con la creare dei campioni. Il campione lo fai in oratorio Oggi i giovani fanno sport per i tradizione dell’Italia non abbia giocatori in grado quando stai fino alla sera a giocare a pallone”. di portarci a un Mondiale. soldi. Non per passione Il problema oratorio è però identico nel resto d’Eu- “Certamente non mi aspettavo un crollo del genere. ropa. La Germania però ha dimostrato di essere Il calcio italiano è sempre stato ai vertici e la manca- ta qualificazione ai Mondiali ha arrecato un danno

TMWmagazine 6 INTERVISTA

Io non mi sono piegato e ho economico incalcolabile. La realtà è che molta Lei è l’ultimo che ha portato la Naziona- vinto puntando sul merito. Poi gente non è nemmeno all’altezza di poter insegna- le Under 21 a una medaglia d’oro. E ha però ho pagato re. Pensavamo di non aver bisogno di investire sui portato una medaglia Olimpica nel 2004 centri sportivi, sulle scuole. Gli altri lo hanno fatto che mancava dal 1936. Non si sente e ci hanno superato. I giovani ci sono, ma ci vuole tradito dalla Federazione? una scuola che sappia insegnare. A livello di Fede- “Altroché. Un allenatore che ha succes- razione ci vuole gente capace di selezionare e far so, che porta una medaglia che manca- crescere i giocatori. Perché non solo il club è impor- va al calcio italiano da anni trattato nel tante per la crescita, ma anche la Federazione. modo come sono stato trattato è incredi- Molti ragazzi sono cresciuti con le proprie selezioni, bile. Pago il fatto di non essermi piegato confrontandosi con altre nazioni. Ora c’è la possi- ai giocatori che mi raccomandavano, la bilità di ricostruire, l’importante è non sbagliare la mia era stata una politica di meritocrazia. scelta del presidente”. E difatti ho vinto. E se a livello di Under da allora non abbiamo più vinto niente mi sembra che forse un po’ di ragione ce l’ho. Con i raccomandati non ottieni risul- Io non mi sono piegato e ho tati, sono i giocatori di qualità che fanno la vinto puntando sul merito. Poi differenza”. però ho pagato Anche all’epoca c’erano tante pressioni? “Ne arrivavano da tutte le parti: procura- tori, presidenti, direttori sportivi. Io non ho mai dato retta a nessuno, sono andato avanti per la mia strada e risultati si sono visti”.

Dopo l’esperienza con gli azzurrini non ha più allenato. Come mai? “Io ho avuto richieste e non poche dall’e- stero, ma il mio intento è quello di allenare in Italia. Me lo chiedo sempre: perché non posso allenare in Italia? Sono ancora fidu- cioso. Pago il fatto di essere uno dice le cose come stanno”.

foto Federico De Luca

foto Daniele Buffa/Image Sport TMWmagazine 7

#EDITORIALE #MILAN #DONNARUMMA

Antonio VITIELLO @AntoVitiello Gianluigi Donnarumma PORTIERE PREGI Milan, strappato in extremis a tante squadre tra cui essendo molto alto in qualche occasione è andato l’Inter, perché aveva già mostrato doti fisiche e atleti- in difficoltà con le conclusioni basse, soprattutto a Quella di Gigio è la storia che fuori dalla norma. Fu a condurre distanza ravvicinata e rasoterra. La struttura fisica di un bambino prodi- l’operazione ai danni dei cugini interisti, grazie all’a- imponente gli permette di creare un grosso schermo gio che all’età di iuto fratello Antonio già in rosa al Milan. Tra i due davanti la porta, chiudendo lo specchio agli avversari, 14 anni era c’è sempre stato un grande legame e la presenza di ma può essere sorpreso con conclusioni mirate agli già stato Antonio in rossonero fu determinante per la scelta di angoli bassi. acquista- Gigio. Da quel momento iniziò la scalata nel setto- to dal re giovanile, gli anni con la maglia della Primavera, poi l’esordio in serie A ancora minorenne con Sinisa Gigio sarà l’erede di Buffon nei prossimi anni. Simbo- Mihajlovic. Un vero fenomeno tra i pali a quell’età, lico l’abbraccio a San Siro al termine di Italia-Svezia, mostrare così tanta sicurezza e tranquillità, quasi da entrambi in lacrime per la mancata qualificazione, un sembrare un veterano. In pochi riescono a reggere le passaggio di consegne epocale. Donnarumma non pressioni come Gigio, ma soprattutto nella sua prima parteciperà ai prossimi Mondiali in Russia ma ha le esperienza da titolare ha mostrato qualità enormi con qualità e la caratura per difendere i pali della Naziona- parate di rara bellezza ed efficacia. Con i palloni alti e le per almeno altri 15 anni, con la possibilità di batte- i tiri da fuori mostra le sue migliori doti, è un portiere re record su record. Il futuro è tutto nelle sue mani, esplosivo nonostante l’altezza e la stazza, rapido solo con la concentrazione e la determinazione che e sicuro negli interventi. Ha assunto anche la fino ad ora ha impiegato per arrivare così in alto potrà fama di pararigori quando a Doha ha neutra- diventare uno dei portieri più forti di sempre. Donna- lizzo il penalty di Paulo Dybala nella finale rumma è una delle realtà più cristalline del calcio di Supercoppa 2016, consegnando di italiano, invidiato dai top club di tutto il mondo. Il Milan fatto il successo ai rossoneri. Anche vuole provare a trattenerlo più a lungo possibile, e per in campionato ha più volte fermato gli questo gli è stato rinnovato il contratto di recente a attaccanti avversari dagli undici metri, cifre astronomiche, dopo una lunga telenovela con ipnotizzando giocatori esperti e di il suo agente Raiola, l’Italia invece vuole goderselo e GIANLUIGI DONNARUMMA qualità. affidarsi alle sue qualità per continuare la tradizione Luogo di nascita: Castellammare di dei grandi portieri dopo il ritiro del mito Buffon. Stabia (NA) Nato il: 25 febbraio 1999 DIFETTI Squadra: MILAN

Può sicuramente migliorare e ha tutto il tempo per farlo, alla sua giovane età nessuno è perfetto. Donnarumma

foto Daniele Mascolo/PhotoViews

TMWmagazine 9 #EDITORIALE #UDINESE #SCUFFET

Giacomo IACOBELLIS @giaco_iaco Simone Scuffet PORTIERE PREGI giocatore a scegliere di restare nella sua Udine producente per la sua carriera. Aspettative altis- per finire la scuola e non accelerare più del sime e pressioni sempre più pesanti hanno infatti Alle spalle di Gianluigi Buffon conti- dovuto il suo processo di crescita. Una deci- caricato di troppe responsabilità il giovane portiere, nuano a crescere tanti giovani portie- sione che dimostra la grande maturità di mai capace di convincere del tutto tifosi e addetti ai ri italiani. Toccherà a loro, d’altronde, questo estremo difensore, costretto a salutare lavori. Prima Iachini e poi Delneri, già dalla passata raccogliere la pesantissima eredità del presto ambizioni e contratti top per completa- stagione, gli hanno preferito così capitano della Nazionale azzurra. E re la sua gavetta in Serie B, con la maglia del una soluzione d’esperienza in quanto a talenti per il presen- quale Karnezis. Parlano chiaro te e per il futuro, l’Udinese le sole sei presenze di Scuffet si conferma ancora una nel 2016-2017, ma anche il trend volta un’ottima fucina. del campionato attuale non lascia ben Simone Scuffet ha sperare. Dopo tante riflessioni di merca- solo 21 anni, ma Como to, l’Udinese aveva scelto proprio il suo ha già acquisito nel 2015-2016. L’annata non canterano come titolare, ma non è passa- grande esperien- è stata certo delle migliori, to troppo tempo prima di un nuovo avvicendamento za nel calcio vista la retrocessione e le 52 reti subite in 35 tra i pali. Ad oggi il numero uno del club bianconero si ad alti livelli, partite, ma per Scuffet si sono subito riaperte chiama infatti Albano Bizarri, bravo a sfruttare per l’en- nella buona e le porte bianconere. I miglioramenti tecnici nesima volta nella propria carriera le incertezze della nella cattiva in questi anni, d’altronde, sono stati evidenti, sua meno navigata alternativa. Il percorso di crescita sorta. Chi soprattutto nelle palle alte. Reattivo e forte fisi- di Scuffet rallenta così ancora una volta e il rischio è più di lui, camente, dall’alto dei suoi 187 cm di altezza, quello di restare un’eterna promessa. Competere con nel 2014, il portiere friulano vanta sicuramente capacità le pressioni di Udine: sembra questa dunque la princi- sembra- da predestinato. Così come Buffon, anche pale difficoltà del classe 1996, tormentato dal rimpian- va infatti il Scuffet ha infatti esordito in Serie A a soli to di ciò che sarebbe potuto essere e invece non è vero erede 17 anni d’età. stato. di Buffon? SIMONE SCUFFET Non a caso Portiere dall’importante mole fisica, Scuffet negli ultimi Luogo di nascita: Udine l’Atletico anni è migliorato tecnicamente, alzando il suo raggio Madrid Nato il: 31 maggio 1996 DIFETTI d’azione all’insegna dell’interpretazione moderna del provò a Squadra: UDINESE ruolo. Più avanzato e più preciso coi piedi per impo- brucia- Se l’epiteto di enfant prodige avrebbe stare la manovra fin dalle retrovie. re ogni potuto regalare a Scuffet un precocissimo concorren- quanto prestigioso salto in carriera, sia in te, ma fu lo stesso termini sportivi che economici, l’exploit del 2014 si è rivelato allo stesso tempo contro- foto Federico De Luca

TMWmagazine 10 #EDITORIALE #SASSUOLO #ADJAPONG

Daniel UCCELLIERI @DUccellieri Claude Adjapong DIFENSORE PREGI ha enormi margini di crescita ed a RUOLO E MODULI questa eta è giusto che faccia i suoi Uno dei prospetti più interessanti del Sassuolo, anche errori, perché solo così può migliora- in ottica nazionale, è senza dubbio Claude Adjapong: re e diventare un grande giocatore. Il suo ruolo naturale è quello di terzino destro, vera e nato a Modena da genitori ghanesi, ha sempre vissuto L’unico appunto che possiamo fare propria merce rara in serie A e non solo. Nel 4-3-3 usato a Sassuolo e dal 2013 è entrato a far parte del settore riguarda la tenuta fisica, la vera nota da mister Di Francesco lo scorso anno e da Bucchi giovanile neroverde, fino al debutto in serie A a soli dolente di questa stagione: con l’Un- ad inizio stagione, è stato impiegato sia a destra che 17 anni sul campo della Juventus. Nel 2016, oltre der 21 si è procurato un infortunio a sinistra, addirittura in stagione l’ormai ex tecnico ad aver debuttato anche in Europa League, al bicipite femorale ad inizio neroverde lo ha schierato esterno di centrocampo nel ha trovato il suo primo gol in serie A ottobre e non è ancora 3-5-2. Adjapong è un giocatore dotato di un’estrema (nella gara con il Cagliari), diventando tornato in campo. A duttilità, che gli permette di essere un vero e proprio il primo giocatore sassolese a segna- metà novembre jolly sulla fascia. In passato è stato usato anche come re un gol nel massimo campionato era tornato fra i esterno, a sinistra, nel tridente offensivo: un ruolo che italiano con la maglia del Sassuolo. convocati (per Adjapong, grazie alla sua tecnica ed alla sua veloci- Adjapong è un fulmine sulla fascia, la gara con il tà di esecuzione, può ricoprire senza troppa difficol- dotato di un’ottima tecnica che gli Benevento, tà, Ovviamente il ragazzo cresciuto nel Sassuolo dà permette di rifornire gli attaccanti ndr), poi una il meglio di sè quando galoppa sulla fascia destra ed con cross puntuali e precisi. Non ricaduta lo arriva al cross, anche perché, come detto in prece- solo, quando gioca sulla fascia ha messo denza, trovare un terzino di talento in Italia è davve- opposta può rientrare e calciare fuori dai ro complicato. Dal Sassuolo alla Nazionale il passo è col suo piede naturale e diventa- giochi breve: la nuova Italia ha un piccolo fulmine da poter re letale anche in fare offensiva. nuova- schierare sulla fascia. Chiudiamo con un altro punto a mente. favore: la duttilità. Il talentino del Certo, Sassuolo può giocare pratica- parlare mente in ogni ruolo sulla fascia, sia di difetti a destra che a sinistra. forse è eccessivo, CLAUDE ADJAPONG ma in questo Luogo di nascita: Modena DIFETTI momento della sua carriera ha Nato il: 6 maggio 1998 Trovare difetti in un ragazzino di poco più bisogno di giocare Squadra: SASSUOLO di 19 anni sarebbe sicuramente ingenero- per crescere e questi so da parte nostra. Adjapong ha talento ed infortuni rischiano di frenarlo.

foto Federico Gaetano TMWmagazine 11 #EDITORIALE #TORINO #BARRECA

Pietro LAZZERINI @PietroLazze Antonio Barreca DIFENSORE PREGI DIFETTI RUOLO E MODULI

Uno dei migliori prodotti degli ultimi anni per quanto Se nella fase offensiva risulta È un terzino sinistro moderno che, come riguarda il settore giovanile granata, ha nella resi- essere uno dei più promet- succede da tempo in Sudamerica, è più stenza e nella velocità i suoi principali punti di forza. tenti esterni di fascia propenso alla fase offensiva che a quella Esterno di stampo molto moderno, è molto bravo ad italiani, la sua fase arretrata. Utilizzato principalmente nella attaccare dalla fascia e non disdegna l’uno contro uno difensiva non è difesa a quattro di Mihajlovic, anche anche nello stretto, caratteristica atipica per un terzino ancora all’altez- nella sua precedente esperienza al “all’italiana”. Di lui si parla da tempo in chiave Nazio- za del ruolo che Cittadella con Foscarini veniva utiliz- nale, in un ruolo sempre più complicato da ricoprire dovrebbe ricopri- zato principalmente in questo ruolo. vista la recente evoluzione del ruolo. La pubalgia ne re, soprattutto in Le sue caratteristiche gli permet- ha segnato l’inizio della stagione, ma proprio grazie una difesa a quattro. tono di essere utilizzabile anche a alle sue caratteristiche è tornato a essere una delle A volte rischia di abbas- centrocampo, sia largo a sinistra prime scelte di Sinisa Mihajlovic. Il suo ex tecnico ai sarsi troppo, in special modo nel 3-5-2 che, eventualmente, nel tempi del Cittadella Claudio Foscarini ne ha parlato quando incontra squadre 4-4-2. Difficile pensare a lui come così nel momento in cui è stato promosso in prima che mantengono il possesso esterno offensivo in un ruolo ancora più squadra nel Torino: “Antonio ha tutto, doti tecniche, con maggiore continuità. La avanzato, dato che non ha le caratteristiche qualità fisiche, forza, passo e una grande disponibilità sua esplosività e velocità gli tecniche per giocare così vicino alla porta. ad apprendere, la voglia di farlo e lo spirito di sacrifi- permettono spesso di soppe- cio”. Le sue qualità lo hanno portato anche a essere rire agli errori di posiziona- uno dei nomi appuntati dal ds della Roma Monchi nel mento, ma per maturare defi- corso della passata sessione di mercato, con il suo nitivamente dovrà forzatamente agente Marcello Bonetto che ha riferito questo: “Le completare la crescita in difesa. voci di mercato non erano solo voci, da parte della Roma c’è stata un’offerta concreta, effettiva ed estre- ANTONIO BARRECA mamente importante. Essere al centro dell’attenzione Luogo di nascita: Torino di una società del genere e dell’allenatore Di France- Nato il: 18 marzo 1995 sco, che lo aveva richiesto espressamente, non può Squadra: TORINO che far piacere”.

foto Matteo Gribaudi/Image Sport

TMWmagazine 12 #EDITORIALE #ATALANTA #CALDARA

Andrea LOSAPIO @Losapiotmw Mattia Caldara DIFENSORE PREGI alla Juventus, nella prossima stagione. Proprio come Lucio, però, alle volte esagera nel Difensore moderno, capace di giocare con portare il pallone o nel tentare di gestir- i piedi e dirigere la difesa, così come lo con caparbietà. In qualche circo- molto attento sull’uomo e bravo nelle stanza ha dell’eccessiva fiducia RUOLO E MODULI incursioni. Difficile da battere in un nelle sue (enormi) capacità. In contrasto aereo, Mattia Caldara questa annata è finito spesso Difensore centrale vecchio stampo, con una spicca- rappresenta una delle novità per il nel mirino dei direttori di ta dote nell’anticipo, con Gasperini ha giocato con ruolo da difensore centrale anche gara, sebbene sia un difen- la difesa a tre, sia dirigendola da centrale dietro - e in ottica nazionale. Nell’anno sore abbastanza pulito, libero da marcature, dunque - oppure da stopper, sia passato è andato a segno sette non falloso e tutt’altro che a destra che a sinistra in caso di assenze di Masiello o volte in campionato, in questa provocatore. Pecca forse Palomino. In alcuni casi si è scambiato il ruolo proprio stagione ha leggermente abbas- di esperienza interna- con l’argentino, più “cane da guardia” che non coman- sato la propria media realizzativa zionale, nonostante la dante della retroguardia, per disinnescare avversari ma è pur sempre un pericolo sui recente parentesi con particolarmente difficili. Ha però giocato, specialmen- calci piazzati, spesso indirizzati sulla l’Atalanta e quella te con l’Under21, anche in una difesa a quattro, senza sua testa sia per spizzare sul secondo con la nazionale sfigurare. Lo stesso ruolo in cui era stato utilizzato, con palo sia per concludere direttamente. La Under21 nell’Euro- molto profitto, da Drago nel suo Cesena, oppure da grande falcata lo rende adatto a recupe- peo di categoria. Può Bonacina nella Primavera. Insomma, la sua duttilità ri in campo aperto, essendo dotato di una però essere considera- lo porta a essere capace di interpretare più moduli, buona velocità di base. Qualche piccolo to come uno dei prossimi titolari della diventando di fatto indispensabile sia per le capacità acciacco lo ha frenato, ma quando è sul Nazionale, soprattutto quando ritornerà difensive che per quelle offensive. rettangolo di gioco infonde fiducia, sbaglian- do davvero pochissimo sia in marcatura che

DIFETTI MATTIA CALDARA in impostazione. In alcuni frangenti, in caso di Luogo di nascita: Bergamo discese palla al piede nel cuore del centrocampo Nato il: 5 maggio 1994 avversario, ricorda Lucio, ex difensore centrale di Squadra: ATALANTA (in prestito dalla Juventus) Inter e Juventus nonché della nazionale brasilia- na, anche per le doti fisiche fuori dal comune e dall’imponenza del suo metro e novanta. foto Daniele Buffa/Image Sport

TMWmagazine 13 #EDITORIALE #SAMPDORIA #MURRU

Andrea PIRAS Nicola Murru DIFENSORE PREGI come già detto in precedenza, ci sono stati. Restano ancora da limare alcune situazioni nella lettura della Nel trasloco dal mare della Sardegna a quello della fase difensiva che hanno portato in certe occasioni il Liguria Nicola Murru si è portato con se una valigia ragazzo ad andare in difficoltà, come per esempio a carica di aspettative. Dopo ottime stagioni con la Milano contro l’Inter oppure a Marassi contro la Lazio, maglia del Cagliari il laterale isolano ha scelto la Samp nonostante in questo caso la gara sia stata più che per tentare il salto di qualità. In questo senso, fra le sufficiente. note più positive di questo primo scorcio di stagio- ne alla Sampdoria va annoverata la sua capacità di proporsi nella fase offensiva. Tempi giusti e rapidità nella discesa sulla fascia sono le sue qualità principali RUOLO E MODULI per andare, poi, a guadagnare il fondo ed effettuare i traversoni per le punte. Non ha mai mollato un centi- L’assetto tattico di è molto chiaro e metro, si è sempre messo a disposizione per affinare non lascia spazio ad interpretazioni così come sono il suo bagaglio calcistico. Il suo percorso alla Samp è ben precise le coppie che compongono la scacchiera stato in crescendo e questo non è passato inosserva- sul terreno di gioco. Nicola Murru ricopre il ruolo di to al tecnico blucerchiato che nelle ultime conferenze esterno basso nella difesa a quattro della Sampdoria, stampa ha elogiato i suoi progressi dal punto di vista con attenzione a bloccare le offensive degli avversari tattico. “Sta crescendo, mi da segnali di miglioramen- ma anche provando la discesa sulla corsia mancina to”, queste le sue dichiarazioni alla vigilia della gara andando al traversone per le punte al centro dell’area casalinga, poi vinta, contro il Chievo. di rigore.

DIFETTI

“Ha esuberanza fisica, deve razionalizzare quell’im- NICOLA MURRU peto”. Queste erano le parole di mister Giampaolo Luogo di nascita: Cagliari pronunciate la scorsa estate. Il riferimento era riguardo Nato il: 16 dicembre 1994 a sue entrate non proprio impeccabile sull’avversario. Squadra: SAMPDORIA Sappiamo come il tecnico sia esigente dai componen- ti del pacchetto arretrato. I movimenti, che vengono provati e riprovati in allenamento, devono essere ben saldi nella mente di ogni giocatore. I passi avanti,

foto Daniele Mascolo/PhotoViews

TMWmagazine 14 #EDITORIALE #SPAL #VICARI

Simone LORINI @Simone_Lorini Francesco Vicari DIFENSORE PREGI e novanta), ci si aspetterebbe anche una posizione tanti contro, Vicari ha comunque predominante nella classifica dei duelli aerei vinti, dimostrato di poter giostrare Messo immediatamente al centro del progetto tatti- mentre sovente gli attaccanti avversari hanno la meglio senza particolare diffi- co da Semplici, l’ex Novara ha dimostrato di avere la in questo particolare fondamentale, altra caratteristica coltà in ambedue personalità giusta per guidare una difesa a tre, dappri- su cui lavorare in modo costante in allenamento. Altro gli schieramenti ma in Serie B, con risultati super, poi anche in massi- aspetto su cui Vicari deve migliorare è la capacità di tattici. ma divisione, seppur con qualche “basso” in più. Piedi essere pericoloso nell’area avversaria: appena tre gol educati al punto giusto, non disegna celto il lancio in cinque anni di attività tra B, A e , nono- lungo a saltare il centrocampo e servire lo scatto della stante più di duecento presenze. punta, alla Bonucci per intenderci. Non certo una mania, ma una soluzione che comunque fa sempre comodo avere in determinate partite, purché non se ne abusi. Ottimi tempi di intervento e una rapidità RUOLO E MODULI assolutamente apprezzabile, vista anche la mole, ne fanno un centrale di discreto interesse per il presen- Difensore centrale, ha giocato indifferentemente con te ma soprattutto per il futuro della SPAL e in gene- lo schieramento in linea a tre e a quattro durante la rale del calcio italiano. Inoltre, per essere un centrale sua carriera. Con la SPAL di Semplici si è consacra- difensivo, non è certo un calciatore falloso: appena un to come uomo centrale nella linea a tre, diventando giallo nelle sue prime quindici partite di campionato un punto di riferimento per il gioco della squadra, a di Serie A, solo quattro nel precedente campionato livello costruttivo ma anche distruttivo. Nel Novara di cadetto. Numeri non certo usuali per un difensore che Baroni invece è sempre stato il centrale di destra nello ha giocato praticamente sempre. schieramento a quattro: con determinati pro ed altret-

DIFETTI

Deve crescere dal punto di vista dell’attenzione, visto FRANCESCO VICARI Luogo di nascita: Roma che almeno una grossa svista a partita l’ha conces- sa in questo inizio di campionato di Serie A. I compa- Nato il: 3 agosto 1994 gni fanno molto affidamento sulle sue qualità però, Squadra: SPAL e questo inevitabilmente lo porta ad essere sovente il giocatore con più responsabilità e palloni giocati dell’intera retroguardia. Viste le lunghe leve (un metro

foto Matteo Gribaudi/Image Sport

TMWmagazine 15 #EDITORIALE #CAGLIARI #BARELLA

Tommaso BONAN CENTROCAMPISTA

PREGI Under 20 (infortunio alla mano destra che non gli ha giocatore – che ha comunque già dimostrato di saper Nicolò Barellapermesso di prendere parte alla manifestazione), ecco reggere l’urto con la Serie A – trovare definitivamente “Ricordo l’esordio con l’Under 15 pochi mesi dopo il sogno trasformarsi in realtà: Verrat- la posizione giusta in campo. In modo da evidenziare in Belgio, il cuore batteva a mille, ti dà forfait, l’ex ct dell’Italia Ventura non ci pensa su e rendere subito riconoscibili i tratti distintivi e assicu- ma del resto il mio obiettivo è da un attimo e per sostituire il centrocampista del PSG rarsi un futuro solido (ma già roseo) nel suo ruolo. Un sempre stato la Nazionale maggio- per le gare di qualificazioni Mondiali contro Macedo- altro difetto? Difficile trovarlo, visto che lo stesso Barel- re, un vero e proprio sogno nia e Albania chiama proprio Barella, appena 20enne. la si è già fatto notare per le sue abilità nel dribblare nel cassetto”. Qual- Insomma, uno dei cosiddetti predestinati. Che di anche fuori dal campo: “Mi paragonano a Nainggo- che mese fa raccon- giocare bene – a prescindere – non ha mai smesso. lan? Ci assomigliamo perché in campo diamo sempre tava così la sua Ed proprio questo uno dei pregi che balza subito agli il cento per cento. Spero di fare la sua carriera ma ho esperienza Nicolò occhi: corsa, quantità, qualità e duttilità. Il tutto nel ancora tanto da imparare per raggiungere quei livelli”. Barella, giovane segno della continuità di rendimento, che ne hanno centrocampista fatto in questa stagione uno dei punti fermi del Cagliari RUOLO E MODULI del Cagliari (e di Rastelli (prima) e di Diego Lopez (poi). di Cagliari). Lui Umile, ma con idee chiarissime in campo. Quelle che, all’appun- DIFETTI stesse idee che lo portano quasi sempre a fare bene tamento tanto tutti i ruoli in cui viene chiamato in causa. Centrocampi- atteso con la sta completo, Barella è capace di ricoprire qualunque maglia azzur- Quella tra Nicolò Barella e la maglia azzurra – se posizione tra mediana e trequarti. Spicca per dinami- ra pensava tutto va come deve andare – è dunque una relazio- smo e doti atletiche, alle quali unisce anche un’otti- di arrivarci ne destinata a perdurare nel tempo. Nel frattempo, ma visione di gioco e piedi discretamente educati. Ad gradual- novità di mercato a parte, il centrocampista classe oggi, il ruolo ideale è quello di interno in un centro- mente. E 1997 – data la giovane età – avrà tutto il tempo per campo a tre, posizione che ne esalta la capacità di invece no. migliorare e affinare la tecnica che per un giocatore aggredire l’avversario e sradicare il pallone al portato- Nonostante del suo ruolo non è mai abbastanza. Mezzala, interno, re, ma – come detto – all’occorrenza a Cagliari è già uno sfortuna- centrale o trequartista, la fortuna di Barella da un altro stato avanzato anche di qualche metro. E non è finita to Mondiale lato potrebbe anche rallentarne la crescita: starà al qui. L’innata capacità di leggere con un attimo d’anti- cipo rispetto agli avversari le situazioni di gioco viene suffragata anche da un dato davvero significativo. Il centrocampista, infatti, recupera tra i sei e i sette pallo- ni ogni novanta minuti: un valore appena inferiore a quello dei big (più navigati) della massima serie. Piede NICOLÒ BARELLA destro naturale, Barella rappresenta in sintesi un vero Luogo di nascita: Cagliari e proprio jolly a tutto campo. Merce rara, anche per Nato il: 7 febbraio 1997 l’Italia, soprattutto considerando gli enormi margini di Squadra: CAGLIARI miglioramento.

foto Daniele Buffa/Image Sport

TMWmagazine 16 #EDITORIALE #BENEVENTO #CICIRETTI

Marco FRATTINO @MFrattino CENTROCAMPISTA

PREGIAmato Ciciretti che ha eletto - inevitabilmente - Fran- DIFETTI È stato uno degli uomini copertina dello scorso cesco Totti come suo idolo. Uomo campionato cadetto, quando il Benevento ha fatto squadra e leader carismatico, Cici- la storia conquistando la promozione in Serie retti è uno dei più promettenti calcia- Quest’anno è stato frenato da alcuni problemi musco- A. Adesso, invece, Amato Ciciretti è chiama- tori della sua generazione. Ma non lari, mentre il tecnico ha così parla- to a confermarsi ottimo talento e al contem- solo, perché è sempre riuscito a tenere to del numero 10 beneventano: “Quando starà bene, po mostrare a tutti le proprie qualità unito e compatto l’ambiente grazie alle giocherà sempre nella mia squadra. Sono innamorato nel principale torneo italiano. Due sue qualità morali. Tabelline, barzellette di un giocatore così, ma deve tornare a una condizio- gol realizzati finora, un buon bottino e tattoo: questi i “campi” in cui è famoso ne migliore”. Tutto, a questo punto, dipenderà proprio personale che però non collima con Ciciretti lontano dal terreno di gioco. I dalle qualità di Ciciretti. Talento che probabilmente quello della formazione campana. E compagni di squadra lo riprendono con chiuderà la stagione nel Sannio, col sogno di tornare intanto la scadenza contrattuale, fissa- dei video spesso e volentieri in occasione a indossare la maglia vestita in gioventù: quella della ta al giugno 2018, può rivelarsi un’arma a di alcune gag, tra moltiplicazioni errate Roma. doppio taglio. Perché è vero che il classe e battute varie, mentre i tatuaggi sono ‘93 potrebbe firmare tra poche settima- una grande passione del quasi 24enne ne per una squadra senza chiedere romano. In campo, invece, quando il permesso alla Società del patron è al top riesce a fare la differenza. Il RUOLO E MODULI Oreste Vigorito, col trasferimento che Benevento, da qui a fine campionato, sarebbe ovviamente possibile dal dopo essersi sbloccato in campiona- Ala destra di piede mancino, ma all’occorrenza anche prossimo 1° luglio, ma è anche vero to spera di fare sempre meglio con ottimo trequartista e ala sinistra oltre che discreta che il talento scuola Roma fa parte il numero 10 protagonista grazie seconda punta. Le sterzate rappresentano una delle della storia del Benevento e dunque alle sue giocate. armi migliori del calciatore campione d’Italia con la sarà sempre legato alla piazza Primavera della Roma nel 2011, unite al buon drib- campana. Il primo gol delle Stre- bling e al sinistro che non è niente male. Anzi. ghe in Serie B (il 27 agosto 2016 allo stadio Ciro Vigorito contro la SPAL) e in Serie A (lo scorso 20 agosto a Marassi contro la Sampdoria) portano proprio il nome di AMATO CICIRETTI Luogo di nascita: Roma Amato Ciciret- ti da Roma, Nato il: 31 dicembre 1993 talento tifo- Squadra: BENEVENTO sissimo dei capitolini foto Matteo Gribaudi/Image Sport

TMWmagazine 17 #EDITORIALE #CHIEVO #DEPAOLI

Lorenzo MARUCCI @lorenzomarucci Fabio Depaoli CENTROCAMPISTA PREGI lui che comunque non si è fatto trovare impreparato al salto. Certo, lui stesso ha ammesso come passa- È un centrocampista centrale che si distingue per re a giocare con i grandi sia quasi come ritrovarsi in l’abilità nel recuperare palloni, ma sa pure adattarsi ad un’altra dimensione sia dal punto di vista fisico che altri ruoli. Buona tecnica e ottima corsa, si fa apprez- da quello del ritmo-partita. Dal punto di vista tattico zare per la sua duttilità perché può giocare da mezzala dovrà e potrà ovviamente perfezionarsi col tempo ma o addirittura arretrare nel reparto difensivo per essere con un allenatore meticoloso e molto attento a tutti i sfruttato da terzino. La maglia del Chievo è una secon- particolari come Maran anche da questo punto di vista da pelle per lui considerato che è arrivato ai clivensi da arriveranno i progressi. ‘pulcino’, per poi fare tutta la trafila nel settore giova- nile ed arrivare all’esordio in A nella scorsa stagione, il 12 marzo 2017, nei minuti finali della partita vinta 4-0 contro l’Empoli. Tutto questo lascia pensare che col RUOLO E MODULI tempo, se manterrà le premesse, potrà diventare un punto fermo del Chievo e il suo senso d’appartenenza Come detto, il ruolo ideale è quello di centrocampi- potrà rivelarsi un valore aggiunto. Il club di Campedelli sta centrale ma lo stesso Depaoli ricorda con piacere tra l’altro gli ha recentemente fatto firmare un contratto anche le partite giocate da terzino. Maran lo ha fatto fino al 2022, mettendolo dunque al centro del proget- provare molto anche in questo ruolo durante gli alle- to. Depaoli potrebbe essere progressivamente il namenti. E lo ha impiegato l’anno passato contro il simbolo dello ‘svecchiamento’ del Chievo, squadra da Genoa e la Sampdoria. La sua duttilità lo ha portato tempo caratterizzata da un’età media molto elevata. comunque a ricoprire pure il ruolo di esterno di centro- Tornando al campo, nelle due fasi, a centrocampo campo in un reparto a quattro. Scherzando, ha raccon- Depaoli cerca di prendere esempio da Hetemaj per tato che nelle giovanili una volta è stato impiegato quella difensiva e da Castro per quella offensiva. Tra anche da portiere, ma solo per pochi minuti eviden- i suoi pregi vanno annoverati anche quelli caratteria- temente nel momento in cui nel finale di una partita la li: chi lo consce bene lo descrive come un ragazzo squadra era rimasta senza il suo estremo difensore. umile, tranquillo, diligente. Il modulo di Maran è ben definito da tempo ed è il 4-3-1-2. Dunque all’occorrenza Depaoli può fare il regista basso o il terzino destro. La sua partita miglio- FABIO DEPAOLI re comunque è stata probabilmente quella contro il Luogo di nascita: Riva del Garda (TN) DIFETTI Napoli - quest’anno - quando, schierato in mezzo al campo, ha fatto sentire la sua presenza agli avversari, Nato il: 24 aprile 1997 Squadra: CHIEVO È molto giovane e non ha ancora molte partite al vincendo vari contrasti e giocando con l’intensità chie- proprio attivo: l’inesperienza è un inevitabile difetto per sta dallo stesso Maran.

foto Daniele Buffa/Image Sport

TMWmagazine 18 #EDITORIALE #NAPOLI #DIAWARA

Raimondo DE MAGISTRIS @RaimondoDM Amadou Diawara CENTROCAMPISTA PREGI nale con la cittadinanza italiana. La strada che sta Da dove ripartire? È la domanda più gettonata tra gli percorrendo Diawara invece RUOLO E MODULI è un’altra: dal compimen- addetti ai lavori dopo il disastro maturato nel doppio È principalmente un regista di centrocampo in un 4-3-3. to del diciottesimo anno di confronto con la Svezia. La risposta è stata presso- Più abile in fase passiva che nella costruzione età, deve giocare per cinque ché unanime: la valorizzazione dei migliori prospet- della manovra, Diawara può disimpegnarsi anni in una squadra italia- ti. Ripartire da un gruppo giovane. Proprio come con disinvoltura anche tra i due di centro- na e l’ex Bologna ha Amadou Diawara, il più giovane del Napoli di Maurizio campo in un 4-2-3-1. Molto più forzato, compiuto 18 anni Sarri. “È un ragazzo di talento. Se posso chiamarlo, invece, il suo impiego come mezzala: ad il 17 luglio 2015 e perché no?”. Parole e musica di Giampiero Ventura oggi gli mancano i giusti movimenti senza per lui questa è la durante la sua nefasta avventura azzurra. Diawara s’è palla per ricoprire quel ruolo. subito imposto a in azzurro con una certa continuità, terza stagione di un classe ‘97 che come Jorginho - seppur con carat- serie A, il che signi- teristiche diverse - ha messo in mostra doti da grande fica che Amadou metronomo. Ha personalità e il carisma di un vetera- si sarà messo alle no, nonostante la giovanissima età. Per attitudini tatti- spalle questi bene- che, potrebbe essere lui l’erede di Daniele De Rossi, detti cinque anni il giocatore naturalmente alla fine del suo ciclo azzurro. 17 luglio del 2020.

AMADOU DIAWARA DIFETTI Luogo di nascita: Conakry () Nato il: 17 luglio 1997 C’è un però, ad oggi grosso come una casa. Diawara Squadra: NAPOLI già da diversi mesi ha avviato le pratiche per l’otteni- mento della cittadinanza italiana. Nato a Conakry, città africana che affaccia sull’Oceano Atlatico, l’ex Bolo- gna non ha parenti né antenati italiani. Dettaglio che complica e allunga parecchio i tempi per la naturaliz- zazione. Il giocatore ha assicurato che vuole giocare nella nazionale italiana (rifiutando il suo paese d’ori- gine), ma affinché ciò possa accadere il matrimonio con una ragazza italiana sarebbe la via più breve: due foto Antonello Sammarco/Image Sport anni più tardi, infatti, puoi essere chiamato in Nazio-

TMWmagazine 19 #EDITORIALE #INTER #GAGLIARDINI

Gianluigi LONGARI @Glongari Roberto Gagliardini CENTROCAMPISTA PREGI stretto non è la festa nella visione di gioco, ancora però troppo istinti- specialità della casa, va e spigolosa per poter essere considerata più di un Caparbietà e spirito sopra ogni cosa. Sono caratteri- specie se costret- attuale difetto. Serve maggiore continuità di pensiero stiche mentali, ma contribuiscono al costante upgrade to a gestire palloni anche nelle situazioni di gioco attivo, da alternare con anche a livello tecnico di uno dei giocatori più perfor- che arrivano da piedi maggiore costanza all’attenzione alla fase passiva che manti per il ruolo che ricopre nell’intero campionato, non particolarmente attualmente lo caratterizza in maniera preponderante. con proiezioni di miglioramenti anche su scala deci- educati. Qualche Altra nota dolente sulla quale si sta lavorando è l’aspet- samente più ampia una volta che si andrà alzando sprazzo inte- to realizzativo. Quella struttura e quel potenziale stra- l’asticella delle difficoltà che il suo club di apparte- ressante potere fisico obbligano a considerarlo alla stregua di nenza andrà ad affrontare con il presumibile ritorno si mani- un’arma importante anche per aumentare il bottino in pianta stabile nelle competizioni europee. Gagliar- di reti della squadra nella quale milita. Ancora timido dini ha il profilo di chi non molla mai, e la tranquilli- nelle conclusioni dalla lunga distanza e non abbastan- tà derivante da doti tecniche che pur non essendo za abile nel ritagliarsi gli spazi giusti per colpire nelle sopraffine restano sopra la media di chi occupa situazioni di palla da fermo. con le sue mansioni la stessa zona di campo. Lo spirito di squadra è l’elemento che ne ha fatto un perno prima dell’Atalanta dei miracoli RUOLO E MODULI e poi della rinascente Inter di Spalletti, ed anche l’incremento di rendimento di chi gioca al suo fianco è un dato sensibile Il ruolo è essen- zialmente quello del particolarmente degno di nota nella mediano, con la potenzialità di diventare valutazione delle sue prospettive e anche un tassello importante in fase di costru- di quelle della Nazionale italiana. zione. Nel centrocampo attuale dell’Inter funge da Dal punto di vista fisico non servo- frangiflutti a supporto della retroguardia, liberando no approfondimenti ulteriori a numeri dall’assillo dei compiti di copertura i due centrocam- che abbinano 190 cm e quasi 80 kg pisti che lo affiancano. Le potenzialità di cui dispo- di peso. Un carrarmato con il cervello, ne promettono di fare di lui anche un centrocam- abile ad alternare sciabola e fioretto a ROBERTO GAGLIARDINI pista box to box abile ad adattarsi ad altri moduli. seconda della necessità. Luogo di nascita: Bergamo Certamente ideale interpretando il ruolo di mediano Nato il: 7 aprile 1994 in un centrocampo a due, o nella coppia centrale di Squadra: INTER una disposizione a 4. (4-2-3-1) (4-4-2). Potenzialmen- DIFETTI te adatto a completare un centrocampo a tre (4-3-3) L’aspetto prettamente tecnico è quello che mostra i (3-5-2) attualmente non come centrale. maggiori margini di miglioramento. Il palleggio nello

foto Daniele Mascolo/PhotoViews

TMWmagazine 20 #EDITORIALE #CROTONE #MANDRAGORA

Ivan F. CARDIA @ivanfcardia Rolando Mandragora CENTROCAMPISTA PREGI rimediato la rottura del presenza nella Juve di Allegri. In estate, il trasferimen- quinto metatarso del piede to in prestito a Crotone. Tornano alle palle inattive, ha Chi più chi meno, il 29 ottobre 2014 siamo rimasti destro. Un infortunio sulla grosse potenzialità, ma anche in questo può migliora- un po’ tutti folgorati. Il Genoa gioca in casa contro la carta non complicatissi- re. Molto completo nel bagaglio sia fisico che tecnico, Juve di Pirlo e Pogba, e il tecnico mo, ma il cui decorso è Mandragora fin qui ha realizzato un solo gol in Serie decide di schierare in campo da titolare un ragazzi- stato più lungo del previ- A e potrebbe fare molto di più. Come detto sulle palle no della Primavera. Mandragora ha 17 anni e 4 mesi, sto, con due operazioni che inattive, dove potrebbe rendersi maggiormente peri- sovrasta il francese per tutta la partita, che alla fine i di fatto l’anno costretto a coloso, ma anche negli inserimenti, un fondamentale rossoblù vincono 1-0 contro la Vecchia Signora. Più saltare quasi in toto la in cui potrebbe e dovrebbe migliorare. colpita di tutti rimane proprio la Juventus, che un scorsa stagio- anno e mezzo dopo, con una buona metà di ne, in cui ha stagione in Serie B col Pescara nel mezzo, giocato deciderà di acquistarlo. L’impatto col calcio una sola RUOLO E MODULI dei grandi, d’altra parte, è stato di quelli che non passano inosservati. Il fisico è Ancora da definire il ruolo ideale e questo può essere il punto di forza più evidente: alto 183 un piccolo limite. Cresciuto come centrocampista centimetri, Mandragora ha il physi- centrale, è stato schierato spesso e volentieri (non que du role del calciatore che sa da Nicola) come difensore centrale, dove però perde imporsi su quasi ogni avversario. La parecchio. Non sembra però avere i tempi del grande personalità, poi, l’ha dimostrata sin regista che potrebbe essere e da quel punto di vista dal suo esordio in Serie A, quando ha dovrebbe migliorare. O cambiare ruolo. Fin qui, Nicola praticamente annullato un certo Pogba. l’ha sempre impiegato come interno nel 4-4-2, con Non si tratta però di un centrocampista compiti più difensivi del suo compagno di reparto. È soltanto difensivo, perché schierato da uno schema di gioco vecchiotto, per quanto conge- vertice basso del centrocampo sa dettare i niale alle esigenze del Crotone, che in ultima analisi tempi di gioco, aiutato da una buona quali- non dovrebbe rappresentare l’apporto definitivo della tà nei passaggi. Sulle palle inattive, poi, può ROLANDO MANDRAGORA carriera di Mandragora. Le cose migliori, fin qui, le inevitabilmente dire la sua. Luogo di nascita: Napoli ha fatte vedere nel Genoa di Gasperini, col 3-4-3, o nel Pescara di Oddo, col 4-3-3 come modulo base. Nato il: 29 giugno 1997 In entrambi i casi, si tratta di allenatori che ai propri DIFETTI Squadra: CROTONE (in prestito dalla Juventus) centrocampisti chiedono un grande apporto in fase di possesso. Da difensore centrale, infine, è stato provato La tenuta fisica, anzitutto. Il suo percorso sin qui soprattutto in allenamento da Allegri, ma non sembra è stato abbastanza accidentato: acquistato dalla propriamente la posizione a lui più congeniale. Juve a gennaio 2016, nel mese di aprile ha poi foto Antonello Sammarco/Image Sport

TMWmagazine 21 #EDITORIALE #LAZIO #MURGIA

Lorenzo DI BENEDETTO @Lore_Dibe88 Alessandro Murgia CENTROCAMPISTA PREGI RUOLO E MODULI

Nato a Roma nel 1996 la carte d’identità parla per lui. Nato e cresciuto come centrocampista centrale ha Non solo per fatto di avere soltanto 21 anni ma anche praticamente sempre giocato in quella posizione a per le partite disputate con la maglia della Prima Squa- prescindere dal modulo utilizzato dagli allenatori che dra che lo fanno essere uno dei giovani che posso- hanno puntato su di lui, sia alla Lazio che nella Nazio- no vantare anche un minimo di esperienza, visto che nale Under 21 dove ormai è in pianta stabile. In alcune ha avuto anche la forza e la fortuna di poter dispu- occasioni, soprattutto in allenamento, il tecnico bian- tare gare molto importanti, finali di Coppa, e riusci- coceleste lo ha provato anche nel ruolo di terzino, ma re addirittura a deciderle. Cresciuto nelle giovanili soltanto per esigenza, a testimoniare però il fatto che della Lazio ha fatto il suo esordio in Serie A il 17 Murgia ha tutta la voglia di mettersi in gioco. Meglio un settembre 2016, segnando la sua prima rete nel centrocampo a tre per lui, dove riesce a dare il meglio massimo campionato italiano il 26 ottobre successi- in cabina di regia. Insomma, la Lazio ha in casa un vo. Ciò che però lo ha reso davvero “famoso” è il gol giocatore che molto probabilmente farà parlare di sé in finale di Supercoppa contro la Juventus, quello del in futuro, soprattutto se pensiamo a cosa è già riusci- 3-2 a tempo scaduto che ha regalato il trofeo alla sua to a fare in questo ultimo anno e mezzo, ovvero da squadra. quando Simone Inzaghi ha scelto di portarlo tra i grandi: gol decisivi, personalità e miglioramenti conti- DIFETTI nui, Alessandro Murgia rappresenta il futuro biancoce- leste e azzurro.

Difficile trovarne in un giocatore che piano piano sta riuscendo a ritagliarsi spazio all’interno di una rosa tra le migliori d’Italia. Per proseguire e terminare il suo progetto di crescita dovrebbe però probabilmente cercare di convincere la società a cederlo in prestito, magari già dal prossimo mercato di gennaio, in modo ALESSANDRO MURGIA da poter giocare con continuità e migliorare sotto Luogo di nascita: Roma l’aspetto della continuità ma con una Lazio impegnata anche in Europa League e con una rosa non certo Nato il: 9 agosto 1996 lunga, Simone Inzaghi molto difficilmente accetterà il Squadra: LAZIO fatto di vederlo partire, anche solo per sei mesi. Nella ex Coppa UEFA, giusto per rendere l’idea, Murgia è sempre stato utilizzato e ha siglato anche un gol deci- sivo contro il Vitesse, che ha dato i tre punti ai suoi.

foto Federico Gaetano

TMWmagazine 22 #EDITORIALE #ROMA #PELLEGRINI

Alessandro CARDUCCI @AleCarducci Lorenzo Pellegrini CENTROCAMPISTA PREGI danza ma, il tutto, deve svolgersi gioco, oltre al regista, dando quindi una possibilità in in maniera meno compulsiva e più per iniziare l’azione dal basso oppure può alzar- Tra i tanti ottimi prodotti del vivaio romanista, Loren- con l’esperienza riuscirà a limare si di qualche metro per rifinire per i suoi compagni. zo Pellegrini è stato riportato la scorsa estate nella queste sue caratteristiche. Così In alternativa, può accentrarsi ulteriormente oppure Capitale (per una cifra attorno ai 10 milioni di euro), come, con l’esperienza, troverà alzarsi di qualche metro, facendo il semplice e puro dopo l’esperienza al Sassuolo proprio con Di Fran- più continuità. In questa prima trequartista. cesco. Il giocatore è tornato anche perché ha avuto parte di stagione ha avuto qual- precise garanzie sul fatto che non avrebbe scaldato che passaggio a vuoto di troppo, la panchina. E perché avrebbe dovuto? Ha una quali- frutto anche delle altissime aspet- tà disarmante nell’ultimo passaggio. Trova la giusta tative che tutti ormai abbiamo su di posizione e lancia il compagno in profondità anche di lui. Una partita su tutte, quella del prima intenzione. Se gli lasciano spazio per impostare Wanda Metropolitano contro l’Atleti- diventa micidiale ma anche nello stretto, se pressato, co Madrid, nella quale Pellegrini ha riesce a trovare il modo per far correre la palla. O per stranamente sbagliato quasi tutti i LORENZO PELLEGRINI farla andare in porta, magari in rovesciata, come acca- passaggi filtranti, praticamente il suo Luogo di nascita: Roma duto con la maglia della Nazionale Under 21 contro la pane quotidiano. Un altro aspetto Nato il: 19 giugno 1996 Danimarca, a giugno. Qualità, visione di gioco, classe su cui migliorare sono i duelli aerei. pura. Il tutto miscelato con una determinazione e una È alto 1.86, non pochissimo, e l’im- Squadra: ROMA cattiveria agonistica degne di un medianaccio qualsia- pressione è che possa fare molto di si. Se c’è da mettere il piede, Pellegrini di certo non si più di testa sia in fase difensiva e sia, tira indietro non facendosi pregare nemmeno in fase soprattutto, in fase offensiva. di ripiegamento. Bravo anche a battere le punizione, anche se nella Roma ha poche possibilità. Nella Roma si gioca il posto con un mostro sacro come Stroot- man, per dire. RUOLO E MODULI

Perfetto come mezz’ala in un 4-3-3. Questo è il ruolo DIFETTI nel quale può esprimere al meglio le sue qualità come Se da una parte è apprezzabile proprio la fase difensi- rifinitore ma anche il suo va, dall’altra a volte l’euforia e la voglia di fare hanno la dinamismo, la sua corsa e foto Antonello Sammarco/Image Sport meglio e gli fanno commettere interventi duri e falli evita- la sua applicazione in fase bili. Deve migliorare la disciplina del giocatore perché difensiva. Può rappresen- impegno e senso del sacrificio sono presenti in abbon- tare la seconda fonte di

TMWmagazine 23 #EDITORIALE #JUVENTUS #BERNARDESCHI

Marco CONTERIO @marcoconterio Federico Bernardeschi ATTACCANTE PREGI te ancora abbastanza maturo caratterialmente per giocare da protagonista nelle gare che contano. Piede educato e delicato, Federico Bernardeschi incarna al meglio la tecnica abbinata all’intelligenza tattica del calcio moderno. Cresciuto nel settore giova- nile della Fiorentina, ha avuto la grande opportunità in RUOLO E MODULI carriera di farsi le ossa a Crotone dove ha abbandona- to le leziosità per cercare tanta concretezza. Mancino Nelle stagioni fiorentine è stato. Esterno destro di potente, il primo gol in Champions siglato ad Atene un 3-5-2, trequartista in un albero di natale. Talvolta, contro l’Olympiacos è lo specchio delle sue capacità seppur sporadicamente, anche la mezzala di spinta balistiche. Sa saltare l’uomo e concludere a rete da e offesa e anche l’ala in una mediana a quattro. Poi lunghe distanze. Con Paulo Sousa si è imposto non seconda punta, falso nueve, esterno mancino d’attac- solo da esterno d’attacco ma anche da fludificante, co e di centrocampo. Federico Bernardeschi ha gioca- mettendo in mostra una grande duttilità e spirito di to praticamente in ogni posizione con Paulo Sousa sacrificio. Grande grinta e adattabilità, può giocare a Firenze, con , a Torino, ne ha su entrambe le fasce e segnare pure di destro o in occupate invece principalmente due. Quella di ester- acrobazia. no destro della trequarti, sia a tre che in un tridente, o da seconda punta centrale dietro all’unico riferimen- to avanzato bianconero. Una polivalenza che, come detto in precedenza, è certamente un’arma a doppio DIFETTI taglio: in positivo per l’allenatore che può contare su di lui soprattutto a gara in corso per svoltare la gara e per A Firenze alzeranno la mano in molti al grido di ‘attac- essere inserito in caso di bisogna in più posizioni del camento alla maglia’. Scelte, opinabili o meno, sulle rettangolo di gioco. rive dell’Arno il passaggio alla Juventus dopo aver Un piccolo freno giurato amore eterno alla Fiorentina è stato però visto per la crescita come un tradimento. Come un difetto mai cancellabi- di Bernardeschi, FEDERICO BERNARDESCHI le. Tatticamente l’adattabilità è un punto certamente a ancora in cerca Luogo di nascita: Carrara favore, Bernardeschi deve però trovare ancora la sua della sua esatta perfetta dimensione tattica. Con Allegri lo sta facendo identità tattica. Nato il: 16 febbraio 1994 da esterno sinistro di un attacco a tre ma l’essere jolly Squadra: JUVENTUS non ne aiuta la stabilità della crescita. Talvolta troppo lezioso, pecca che però col tempo sta sgrezzando, il tecnico della Juventus non lo considera evidentemen-

foto Matteo Gribaudi/Image Sport

TMWmagazine 24 #EDITORIALE #FIORENTINA #CHIESA

Tommaso LORETO @To_Lo_ Federico Chiesa ATTACCANTE PREGI maglia della Fiorentina a cavallo RUOLO E MODULI del 2000, condivide lo stesso Nel giro di un anno Federico Chiesa è passato modo di correre, legger- Il Chiesa scoperto e rilanciato in dal ruolo di futura promessa a quello di gioiello più mente incurvato e con prima squadra da Paulo Sousa prezioso. L’attaccante della Fiorentina, promos- la testa che tende ad giocava sostanzialmente da ala so in prima squadra nel luglio del 2016, deve molto abbassarsi. È forse destra. Nel 3-4-2-1 della passa- proprio a quella scelta del tecnico portoghese che questo uno dei pochi ta stagione, infatti, Chiesa agiva in lui vide un predestinato. “Diventerà la bandiera di limiti di Chiesa, il quale come quarto di centrocampo questa società” disse Sousa all’inizio del suo ultimo non a caso ancora sulla corsia destra, proprio in anno sulla panchina viola, e aveva pienamente ragio- deve trovare continuità virtù della sua facilità nell’ag- ne. Tanto che la Fiorentina, quest’estate, lo ha eletto negli appoggi ai compagni gredire la profondità. Con come unico incedibile e già a novembre scorso gli ha e negli assist. E se un l’arrivo di Pioli il ruolo è inizial- rinnovato il contratto fino al 2022 con ingaggio da oltre pizzico di egoi- smo mente cambiato, e nel 4-2-3-1 delle 1,5 milioni a stagione. Una scelta condivisibile, tanto certamente non guasta, prime sfide stagionali Chiesa è diventato più più alla luce della avances di mezza Europa oltre al oltre al gioco di squadra esterno d’attacco, alternandosi sia a destra Napoli di De Laurentiis che non ha mai nascosto il suo è nella semplice gestione che a sinistra del terzetto di trequartisti dietro a interesse. Ecco perché il pregio più rilevante di Chiesa di sé stesso che Federico può Simeone. Recentemente, però, l’allenatore viola è quello legato a una maturità ben lontana dai suoi migliorare. Come dimostrano le ha spesso cambiato in corsa mixando il 4-3-3 a coetanei. Nessuna cresta, zero tatuaggi, Chiesa non ultime gare disputate sta imparando inizio partita con un 3-5-2 che ha riportato Chiesa ha mai pagato dazio alle pressioni crescenti, nemme- a gestirsi fisicamente senza pestare a svolgere anche compiti di copertura sull’intera no quando dall’Under 21 pareva in procinto di vestire sull’acceleratore sin dai primi minuti. fascia. l’azzurro della Nazionale. E i risultati si sono già visti Riuscire a giocare di più per i compa- con 4 gol in maglia e tanta qualità. Tecnicamente i gni d’attacco (ma nell’ultima vittoria sul suoi punti di forza sono la velocità e l’abilità nel saltare Sassuolo ha dimostrato di essere già l’uomo, ma a giudicare dai gol segnati con Bologna e a buon punto) e a dosare le energie Atalanta certamente non gli manca né la tecnica né il sono i prossimi step per diventare FEDERICO CHIESA tiro in porta. ancora più forte. Luogo di nascita: Genova

Nato il: 25 ottobre 1997 Squadra: FIORENTINA DIFETTI

Nelle movenze Federico sembra una goccia d’acqua rispetto al padre Enrico. Con il babbo, che ha vestito la foto Federico De Luca

TMWmagazine 25 #EDITORIALE #BOLOGNA #DIFRANCESCO

Tommaso MASCHIO Federico Di Francesco ATTACCANTE PREGI Bologna sia in ottica Nazionale. Senza ovviamente snaturare la sua natura e farlo diventare l’ennesima ala Abile con entrambi i piedi, cosa che gli consente di tutta corsa che somiglia più a un terzino. L’altro punto giocare indifferentemente a destra o sinistra, Di Fran- su cui lavorare è il migliorare nelle scelte dell’ultimo cesco è dotato di una buona velocità di base e di passaggio perché si ha la sensazione che a livello di spunto nel breve. Il tutto accompagnato da un’ottima assist l’esterno rossoblù possa fare ancora meglio di tecnica che gli permette di giocate imprevedibili. Ha quanto stia facendo. Più di una volta infatti anche il inoltre un buon feeling, per essere un’ala ovviamente, suo tecnico ha chiesto al calciatore con la porta avversaria come testimoniano i numeri (5 meno frenesia e più tranquillità negli ultimi 20 metri. reti in 29 gare con la Cremonese, 8 in 38 a Lanciano e 6 in 37 al Bologna).

RUOLO E MODULI

DIFETTI Il ruolo di nascita è quello di ala sinistra, ma sa disim- pegnarsi bene anche sulla corsia opposta. Per qualità La fase difensiva e la lucidità nell’ultimo passaggio. tecniche e fisico potrebbe agire anche da trequartista Nel calcio moderno il saper difendere, rientrare, diven- centrale con facoltà di allargarsi per creare superiorità ta sempre più fondamentale anche per gli attaccanti, numerica su una delle due fasce. Con Donadoni ha specialmente quelli che esterni. Su questo Di Fran- sperimentato in alcune situazioni nel corso della gara cesco deve lavorare e migliorare per fare quel salto anche il ruolo di esterno a tutto campo in un centro- di qualità che in tanti si aspettano da lui sia in ottica campo a cinque, ma sembra essere più un ruolo da rivestire in caso d’emergenza che quello che lo può lanciare a livelli ancora più alti. In definitiva Di Fran- cesco rende al meglio delle proprie possibilità in un tridente offensivo (4-3-3 più che 3-4-3) o in uno schie- rato a ridosso di un centravanti come nel 4-2-3-1. Che FEDERICO DI FRANCESCO sono poi i due moduli principali adottati dal Bologna Luogo di nascita: Pisa nelle ultime due stagioni. In certe situazioni come Nato il: 14 giugno 1994 detto può agire anche da esterno di centrocampo in Squadra: BOLOGNA un 3-5-2 che veda sulla fascia opposta un calciatore difensivo, o preferibilmente un terzino.

foto Federico Gaetano

TMWmagazine 26 #EDITORIALE #HELLAS #KEAN

Andrea GIANNATTASIO @giannattasius Moise Kean ATTACCANTE PREGI dopo i precocissimi esordi con la maglia della Juve. Pecchia nel Verona in più zone Due difetti che sicuramente l’attaccante sarà in grado del campo. Le caratteristiche di Cosa si prova ad essere considerato un predestina- con il tempo di limare ma che nello scorso settem- Kean sono quelle della prima to fin dal settore giovanile? Tanto per cominciare una bre gli sono costati molto caro, come testimonia lo punta di peso (è alto quasi 1,90 bella dose di responsabilità, specie se la maglia che scherzo di cattivo gusto che l’attaccante, nel corso dei m) ma non per questo l’attac- porti addosso è quella bianconera della Juventus e giorni di ritiro in Under-19, ha fatto ai suoi compagni di cante non è in grado di ti viene data l’opportunità di esordire prima in Serie squadra con la complicità di Scamacca del Sassuolo: ricoprire altri ruoli A e poi in Champions League ad appena 16 anni. una serie di burle decisamente pesanti che gli sono dalla metà campo Se poi a tutto questo ci si aggiunge che il primo gol costate pronti via l’esclusione dal gruppo azzurro e in su, come ad segnato tra i professionisti (al Bologna lo scorso 27 anche la convocazione nei successivi appuntamenti. esempio la maggio), con appena 17 primavere sulle spalle, è in Per diventare atleti professionisti, servono soprattutto seconda punta assoluto la prima messa a segno da un “millennial” tra tanta testa e maturità, due lati della personalità di Kean ma soprattut- i cinque maggiori tornei continentali, la pressione non sin qui un po’ troppo carenti per un calciatore che tra to l’esterno può che aumentare. Ecco probabilmente il merito più pochi mesi diventerà maggiorenne. sinistro, grande che fino ad oggi Moise Kean ha saputo porta- posizio- re avanti è la bravura nel sapersi far scivolare addos- ne grazie so elogi e critiche, facendosi trovare sempre pronto alla quale all’appuntamento con il gol e dimostrando sempre RUOLO E MODULI con i grande personalità anche al cospetto di avversari più baby forti o blasonati. Qualità che nel corso di questa estate La parola d’ordine per ciò che riguarda il Mouse Kean bianconeri hanno portato il neopromosso Verona a credere nelle confinato nel rettangolo verde è senza dubbio la ha realizza- qualità di questa pepita d’oro nero (Kean, pur essen- “duttilità”. Un pregio di certo legato alla sua giovane to dal 2014 do italiano a tutti gli effetti, ha origini ivoriane), nella età e alla sua non del tutto consolidata maturità calci- ad oggi ben 16 speranza di ottenere la salvezza grazie alle sue reti stica, che ha permesso al classe 2000 di poter essere gol (tutti a livello (per il momento l’unica segnata al Torino è valsa un utilizzato tanto nella Juventus Primavera quanto da giovanile). preziosissimo punto).

DIFETTI MOISE KEAN Luogo di nascita: Vercelli Il carattere e la maturità, indubbiamente. Due aspetti, Nato il: 28 febbraio 2000 questi, dovuti con tutta probabilità ai tanti riflettori che Squadra: HELLAS VERONA (in prestito dalla foto Federico Gaetano Kean ha avuto intorno a sé nell’arco dell’ultimo anno, Juventus)

TMWmagazine 27 #EDITORIALE #GENOA #PELLEGRI

Simone BERNABEI @Simo_Berna ATTACCANTE

PietroPREGI Pellegri Preziosi, presidente del Genoa che già in tempi non DIFETTI sospetti sapeva di avere fra le mani un vero e proprio “Il prossimo Messi? gioiello grezzo. Il tempo gli sta dando ragione, come Ce l’abbiamo già, si Prima dell’esonero, il tecnico Ivan Juric aveva fatto dimostrano i record di cui è titolare Pietro Pellegri: a 15 chiama Pellegri. Ha intendere quali fossero i punti deboli, o comunque anni e 280 giorni è diventato il più giovane esordiente 14 anni e gioca nei quelli da migliorare del giovane Pellegri. Nonostante in A al pari di Amedeo Amedei, la cui prima presenza nostri Giovanissimi. sia una prima punta ancora attacca poco la profondità è datata 1937. È diventato, inoltre, il più giovane gioca- È un ragazzo straordi- e preferisce giocare spalle alla porta, anche se gli alle- tore di seria A a segnare una doppietta (16 anni e 184 nario, ma spero che namenti con i grandi hanno già limato questo aspetto giorni, battuto il record di Piola). Prima punta che fa non mi senta del suo modo di stare in campo. Inoltre utilizza poco il della potenza fisica una delle sue doti principali, Pelle- sennò si sinistro, ma anche in questo caso il tempo è tutto dalla gri ha ottime qualità balistiche che emergono grazie al monta la sua parte e i margini di crescita enormi. tiro potente e preciso. Abile anche nel colpo di testa, testa” . ha dimostrato (non solo in Serie A) di avere un fiuto del Parole gol fuori dal comune. Il classico ‘killer instinct’ proprio datate dei grandi centravanti. Se a questo ci aggiungiamo RUOLO E MODULI marzo una spiccata personalità sul campo, costruita negli 2015 e anni delle giovanili in cui giocava sempre e comunque firmate Il metro e 90 abbondante di Pietro Pellegri lo porta con ragazzi più grandi di lui, ecco che il quadro risulta Enrico ad essere, per fisionomia, una perfetta prima punta in completo. E particolarmente interessante. grado di giocare da solo o con un altro attaccante di ruolo al suo fianco. Volendo pensare ai moduli in cui può rendere al meglio, impossibile non immaginarlo come terminale offensivo di un 4-3-3, ma come detto anche uno schema col doppio centravanti potrebbe esaltare al massimo le sue qualità. Ma anche in questo caso la giovanissima età gli permette di pensare ad un’evoluzione anche in altre caselle del campo. Ovvia- mente in zona offensiva, visto il suo innato fiuto per la rete. E così immaginarlo nel ruolo di seconda punta, PIETRO PELLEGRI pochi metri alle spalle di un centravanti in grado di Luogo di nascita: Genova aprire spazi, non è utopia. Più difficile vederlo nel ruolo Nato il: 17 marzo 2001 di esterno, le caratteristiche fisiche lo limiterebbero Squadra: GENOA molto in questa zona di campo.

foto Daniele Buffa/Image Sport

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#SERIEB #PESSINA #VARNIER

Dimitri CONTI @dimitri_conti Cadetti alla riscossa EDITORIALE SERIE B Anche in Serie B spiccano molti talenti interessanti in essendo nato il 12 marzo chiave futura. Ecco i migliori 1998, ed ormai dall’ini- zio dell’anno solare 2017 I giocatori del futuro? Oggi sono è presenza quasi fissa Anche quest’anno la Serie B si conferma un’otti- nell’undici spezzino. in Serie B ma area di sviluppo talenti, questione che interessa Matteo Pessina, eccome sia alle squadre di Serie A che all’intero invece, ha un movimento calcistico italiano, reduce da una anno in più ed delusione mondiale di proporzioni cosmiche è arrivato in Due degli ultimi tre nomi della nostra lista infatti sono che ha posto interrogativi nelle masse calcio- prestito dall’Ata- quelli di giocatori mandati a farsi le ossa in cadetteria file. Rallegriamo un po’ il contesto: in Serie lanta nell’ul- da realtà solide del nostro calcio. Gaetano Castrovil- B qualcosa per cui sorridere c’è. Eccome. tima li, ad esempio, è arrivato alla Cremonese in prestito Colpisce infatti la nutrita presenza di U21 fine- dalla Fiorentina. Il trequartista, cresciuto nella scuola già ben inseriti nelle dinamiche delle loro stra calcio del Bari, non è ancora un titolare inamovibile squadre. Ne abbiamo selezionati ed analiz- estiva. per il tecnico Tesser, il quale gli ha però spesso riba- zati sei. Tutti italiani e nati dopo il 31 dicembre La stessa nella quale dito stima davanti ai microfoni. Da Firenze attendono 1996. gli orobici l’hanno prelevato sviluppi positivi. Così come dalla Juventus si staran- dal Milan per circa 1 milione, no informando sulla crescita di Ferdinando Del Sole, PRIMO PER SFORTUNA - Innanzitutto è da per poi appunto spedirlo in attaccante esterno classe ‘98 prestato dai bianco- fare un in bocca al lupo ad Andrea Favilli. Il Liguria. Lì, dopo tanto giro- neri al Pescara e sbocciato all’improvviso in questa centravanti nato a Pisa ma cresciuto nel Livor- vagare nonostante gli appena stagione, nonostante le momentanee fortune alterne no, e oggi all’Ascoli, ha riportato un grave infortunio al vent’anni, la prima occasione degli abruzzesi, sotto la guida di un maestro per gli legamento crociato durante la partita contro il Parma in B, da sfruttare per mettersi attaccanti quale Zeman. La sensazione è che ancora e ne avrà almeno fino a marzo. Lascia i bianconeri in in luce a Bergamo, dove c’è un il suo talento sia da scoprire in larga parte. Chiusura una situazione difficile, dato anche l’addio di Maresca, allenatore che sui giovani inten- su Marco Varnier: il difensore centrale è un pilastro ma con all’attivo 12 presenze e 5 reti messe a segno. de costruirci le sue fortune. portante della difesa del Cittadella, anche se solo un In totale una media di un gol ogni 198’, in una squadra classe ‘98. A 19 anni guida con autorità e risolutezza la che ha comunque palesato evidenti difficoltà in avvio. NELL’ORBITA DELLE GRANDI retroguardia veneta, dopo aver fatto tutta la trafila nel – Non è solo Gasperini, però, ad club: un vero e proprio orgoglio. Non arriva da nessu- LA SPEZIA, CITTÀ DEI RAGAZZI - Una piazza dove investire sulle promesse future. na big della Serie A, ma ci pare destinato ben presto, si crede fermamente nei giovani è La Spezia. Il tecni- dato che l’Inter, non proprio una squadra a caso, si è co Gallo sta procedendo su una pista già tracciata appuntata il suo nome sul taccuino. in precedenza dal suo predecessore Di Carlo. Un esempio chiaro di questo concetto è Giulio Maggio- re: cresciuto in casa, è il titolare più giovane in rosa, Matteo Pessina foto Matteo Gribaudi/Image Sport

TMWmagazine 30 #SERIEC #LECCE #LIVERANI

Stefano SICA La volta buona EDITORIALE SERIE C Dopo anni di delusioni il Lecce sembra aver fallimenti che hanno caratterizzato questo lustro gial- marcata la versatilità di alcuni elemen- intrapreso la strada giusta. Grazie a Liverani lorosso. Ogni speranza si è trasformata puntualmente ti nonché la qualità di qualche under in un sentimento tradito, ma il Lecce attuale ricorda poco conosciuto. Davide Riccardi per forza ed esuberanza quello della prima stagione in su tutti, centrale difensivo classe ‘96 È storia nota che, quando si tocca il fondo, non si Prima Divisione. Una macchina da guerra affidata ad che la Lega Pro l’aveva già assapo- può che emergere. Per il Lecce è quasi un obbligo, un tecnico giovane ed emergente (ieri , rata col SudTirol nell’ultima parte dello per i suoi tifosi un’aspirazione che mette in scena da oggi Liverani). Quella squadra dissipò in due settima- scorso campionato. “È il giovane che troppo tempo uno psicodramma collettivo. Per ripe- ne un campionato già vinto, completando nei playoff è cresciuto maggiormente sotto scare un’epoca così crepuscolare per i colori giallo- quest’opera di autodistruzione e suscitando la rabbia la mia gestione”, ha detto rossi bisogna tornare agli anni ‘50, vissuti a cavallo tra incontrollabile dei tifosi, piombati sull’erba del Via del senza mezzi termini Live- C e IV Serie, prima di una lunghissima era di anonima- Mare dopo il crac col Carpi. Adesso ci si augura che rani. Gettato nella mischia to che avrebbe portato il club nel ‘76 a vincere tutto: l’esito sia diverso quantomeno perché la concorrenza a Matera, il ragazzo gori- campionato con relativa promozione in B, Coppa Italia è più agguerrita e sarà in grado di fungere da caffei- ziano non è uscito più di categoria e Coppa Italo-Inglese semiprofessionisti. na per i giallorossi: Trapani e Catania promettono, di squadra regalando in Uno spartiacque importante per un percorso che, da infatti, battaglia e non si arrenderanno così facilmente. appena tre giorni altret- quel momento, sarebbe diventato più aristocratico Un bene, in fin dei conti, ricordando il recente passa- tanti punti ai suoi compa- arrivando a toccare anche la vetta della Serie A. Ecco, to. Il 4-3-1-2 è un sistema ben digerito dal gruppo, gni con due prodezze sei stagioni di terza serie sono troppi - e inediti - per e riesce a coniugare risultati e gioco spumeggiante. sul gong contro Fidelis questo Lecce partito Insabbiato il 4-3-3 Andria in trasferta (1-1) e sempre con grandi di Roberto Rizzo, Casertana in casa (2-1). ambizioni e poi il trainer romano ha Non male per il calcia- naufragato davanti riscaldato le polveri tore scuola Udinese di all’esondazione di L’occhio lungo di Liverani ha di Salvatore Catu- proprietà del Verona. qualcuno più forte rano: se Matteo Di Un elemento che si di lui. Un cammino scovato giovani di talento Piazza aveva assi- è dimostrato grande travagliato, da attore curato un certo peso tra i grandi e che sta protagonista scivola- specifico di gol e scalando repen- to sistematicamente prestazioni anche tinamente posi- a comparsa sul più bello: dal 2012, i salentini hanno sotto l’egida dell’ex allenatore salentino, la punta zioni. L’occhio avvicendato dieci allenatori prima di , napoletana ha dovuto aspettare la sesta giornata per lungo di Live- cambiato tre proprietà (dallo storico patron Giovanni sbloccarsi. Nuovo sistema di gioco, Costa Ferreira ad rani, che per i Semeraro fino ad arrivare all’avvocato Saverio Sticchi ispirare (nelle gare successive quest’incarico è tocca- giovani di talento Damiani passando per la famiglia Tesoro) e manda- to anche a Tsonev e Pacilli) e intesa più amichevole ha sempre avuto to in archivio due direttori sportivi (Antonio Tesoro e con Torromino prima (con cui aveva fatto inizialmente una predilezio- Stefano Trinchera) prima di affidare la ricostruzione a partnership) e Di Piazza poi nel 3-1 rifilato al Bisce- ne, ci ha preso Mauro Meluso. Scelte che la dicono lunga sui piccoli glie. Insomma, questo ribaltone tecnico ha reso più ancora.

Fabio Liverani foto Andrea Ninni/Image Sport TMWmagazine 31

#TMWRADIO #INTERVISTA #BROCCHI #MILAN

TMW RADIO Aspettative troppo alte Ascolta il podcast con l’intervista Cristian Brocchi, storico ex del Milan, analizza il momento nuovi tutti insieme. In Italia poi ci sentiamo tutti allenatori e questo ci del Milan nel passaggio da Montella a Gattuso porta a non avere pazienza e al non capire le difficoltà che si hanno allenando una squadra come il Milan”

Una vita al Milan, vincendo tutto da calciatore. Poi nel 2016 l’occa- Adesso la palla è passata nelle mani di . sione di guidare la squadra rossonera come primo allenatore. In Cosa può portare questa scelta? pochi conoscono il “club più titolato al mondo” meglio di Cristian “Sicuramente una nuova ventata d’entusiasmo. Chi ha gioca- Brocchi. L’ex centrocampista, attuale allenatore in seconda dello to meno finora vorrà mettersi in mostra e farsi conoscere. Ma Jiangsu Suning di , ha analizzato il momento del i risultati rimangono comunque le conseguenze della qualità club meneghino dalle frequenze di TMW Radio: della squadra e di quello che vuole il tecnico”

Iniziamo dal suo pensiero su quanto vissuto in queste ultime Da ex centrocampista quale reputa sia il problema di Lucas settimane. Che idea di è fatto? Biglia? “L’avvio di stagione è stato molto complicato, per vari motivi. Il “Indossare la maglia del Milan è ha un peso diverso rispetto a quello momento attuale è particolarmente negativo, con le aspettative di altre squadre. Biglia ha ancora ampi margini di miglioramento, ma inizio stagione che si sono rivoltate contro la stessa squadra. Rivolu- non è un fattore di personalità”. zionare tutto può essere stata una buona scelta, ma per completarla a dovere serve tempo”. Ha fatto molto discutere anche la decisione di togliere la fascia

di capitano a Montolivo per darla a Bonucci Si è discusso molto del cambio di modulo scelto ”Io non lo avrei fatto. Montolivo si è sempre preso da Montella. sempre le proprie responsabilità e che ha dato ”Penso che Montella abbia fatto un tutto”. buon campionato lo scorso anno, centrando il ritorno in Europa. Infine se la sente di dare un Quest’anno invece ha pagato il consiglio a Gattuso per questa dover assemblare tanti giocatori nuova avventura rossonera? “Moralmente è un grande uomo, “Per rivoluzionare ci vuole tempo. ha una forza mentalmente supe- Sbagliata la fascia a Bonucci” riore a molti altri professionisti. Dovrà vivere tutto con serenità. Ha del tempo per lavorare, per fare bene e creare un gruppo vincente. Farà bene”.

foto Matteo Gribaudi/Image Sport TMWmagazine 33 #TMWAWARDS #TARE #CUTRONE

Alessio CALFAPIETRA I TMW Awards premiano Tare e Cutrone TMW AWARDS

Lo scorso 20 novembre si è conclusa la nona edizione dei TMW Awards, il grandi club. Mentre per quanto riguarda la categoria dirigenti, Igli Tare della sondaggio-concorso che dal 2009 elegge il calciatore under 21 e il Diret- Lazio si è aggiudicato la vittoria al termine di una lunga galoppata che lo ha tore Sportivo più amati dal pubblico di Tuttomercatoweb. Un evento che portato al vertice sin dall’inizio. nel corso degli anni ha acquistato seguito e prestigio sempre crescenti, premiando ragazzi poi diventati grandi protagonisti come Verratti, Lorenzo Sono state preparate quasi duecento schede di giocatori italiani professioni- Insigne, Donnarumma e Berardi, oltre a dirigenti di assoluto livello come sti, compresi in una fascia anagrafica tra i 19 ed i 14 anni, e che rappresen- Marotta, Ausilio, Giuntoli e Corvino. Un appun- tano le energie nascenti, troppo spesso nascoste, per tamento che ogni autunno accompa- rilanciare un intero movimento avvilito e frustrato da gna i nostri lettori e scatta un’istan- anni di gestione deficitaria. tanea sui migliori talenti del calcio italiano. Mai come adesso, quando ancora brucia la disfatta della nazionale, si rende necessaria ed Da qualche anno è la giuria di urgente la valorizzazione dei vivai di cui parla- qualità ad esprimere il giova- no in tanti, ma che in pochi hanno la capacità ne migliore tra i primi quin- ed il coraggio di attuare. dici classificati del voto popolare. Questa edizione Ci auguriamo che i TMW Awards, nel mette- saluta l’arrivo di Mario Scon- re in luce le giovani promesse sparse per il certi che, insieme agli altri territorio e nei vari campionati, recitino una componenti, ha determi- piccola parte in questa laboriosa e comples- nato il successo di Patrick sa ripartenza. Cutrone, ormai protago- nista con la prima squadra del Milan e nella nazionale under 21. Dopo Donnarum- ma e Locatelli, si tratta della terza volta consecutiva in cui un rossonero trionfa nella competizione. Alle sue spalle si è piazzato Pietro Pellegri, il gioiello di casa Genoa da tempo nel mirino dei

foto Daniele Mascolo/PhotoViews e Federico Gaetano

TMWmagazine 34 #METEORE #GAOUCHO #TOFFOLI

Gaetano MOCCIARO 400 @gaemocc Gaucho Toffoli: gol in carriera, METEORE ma nella leggenda per un rigore tragicomico Fresco di salvezza inaspettata, nel senso che gli obiet- no il bomber Rizzolo, decisivo per la tivi erano ben più importanti, il Lecce di Franco Jurla- promozione con i suoi 9 gol. no si appresta ad affrontare la stagione 1992/93 senza grosse pretese, seguendo la linea dell’austerity e prendendo giocatori prevalentemente in prestito. Per gentile concessione delle altre squadre di A e B arri- vano giovanotti interessanti come Gabriele Grossi, Per rimpiazzarlo Cataldo pensa alla pista Pierluigi Orlandini, Giampiero Maini, Alessio Scar- estera, puntando non sui soliti nomi da urlo chilli, 70,016 px. A questi vanno aggiunti illustri scono- ma su possibili sorprese. Il primo candi- sciuti come Renato Olive, pescato dalla Vis Pesaro dato è un uruguayano, si chiama Osvaldo e qualche giocatore d’esperienza come Ceramicola, Canobbio. Il giocatore si presenta nel miglio- Biondo, Notaristefano e Baldieri. La squadra, guida- re dei modi alla sua nuova squadra nella prima ta dal vecchio lupo di mare , viaggia amichevole della stagione, segnando 4 reti al sorprendentemente a vele spiegate e quasi senza Montepulciano, per inciso squadra allora militan- accorgersene chiude il campionato conquistando la te in . Già nel test successivo e Serie A. sempre con una compagine dilettantistica il gioca- tore non becca palla. , nuovo allena- Festa grande per i tifosi salentini, dopo soli 2 anni di tore della squadra, lo boccia, ritenendolo troppo lento. Il club prende la palla al balzo quando viene a sapere che il River Plate di Montevideo purgatorio in cadetteria. La dirigenza, però, deve fare spara la cifra di un miliardo di lire. Rispedito al i conti con un bilancio che piange e consapevole che mittente il giocatore, che riuscirà in futuro a mette- difficilmente riuscirà ad allestire una squadra compe- re 8 gettoni di presenza con la maglia dell’Uruguay, titiva per la stagione successiva. Le parole del ds si passa a una certezza come Kubilay Turkyilmaz. Mimmo Cataldo non lasciano spazio alle interpreta- Il Bologna, detentore del suo cartellino, è appena zioni: “Per venire al Lecce i calciatori devono costa- retrocesso in C1 e il regolamento dell’epoca vieta a re poco, ma se non costano nulla è ancora meglio”. squadre di categorie inferiori alla Serie B di avere tra Del resto si capisce che aria tira quando nessuno le proprie fila giocatori stranieri. I felsinei danno l’ok dei giocatori in prestito viene trattenuto, nemme- al prestito, ma Jurlano frena quando scopre l’ingag-

TMWmagazine 35 METEORE

gio dello Svizzero. Si passa ad altro e si chiama per non può far altro che concedere il calcio di rigore. Dal quando ha l’occasione perde l’attimo. Sonetti alla un provino un certo Haim Revivo, allora sconosciuto. dischetto si presenta proprio il Gaucho, che guarda vigilia della sfida invita il pubblico a sostenerlo, ma gli L’israeliano darà letteralmente “pacco” ai dirigenti e dritto negli occhi Mancini e prova una conclusione che stessi tifosi una volta sostituito il giocatore a partita in andrà a far carriera (piuttosto dignitosa) altrove, diven- resterà negli annali degli orrori calcistici: tiro centra- corso perdono la pazienza e lo sommergono di fischi. tando negli anni un perno della nazionale israeliana e le, a mezza altezza, lentissimo a mo’ di cucchiaio. Il Sonetti a fine gara dirà: “Io gli ho dato fiducia, il pubbli- uno dei giocatori di punta del Celta Vigo. portiere foggiano, incredulo, che stava decidendo di co l’ha sostenuto, i risultati non sono quelli sperati”. buttarsi a destra ha persino tutto il tempo di ritornare al Parole che equivalgono a una sentenza definitiva. E centro e parare. Il Foggia, per la cronaca, con Brescia- infatti a novembre al giocatore viene dato un bigliet- ni e Roy vincerà e Toffoli sarà il capro espiatorio del to di sola andata per il Brasile: tanti saluti e qualche derby. Sonetti non vuole bruciarlo subito, lo getta nella rimpianto. Che con Canobbio o Revivo si sarebbe A questo punto il tempo stringe, il campionato sta mischia la domenica successiva negli ultimi 10 minuti retrocesso lo stesso (il campionato finirà con ultimo per scaldare i motori e inizia prima del solito, per contro la Sampdoria, poi lo ripropone titolare contro posto e la miseria di 11 punti raccolti) ma forse quella dar modo alla Nazionale italiana per preparare al il Piacenza: come non detto. Venti minuti finali due sera contro il Foggia sarebbe finita diversamente. meglio i mondiali che si disputeranno nell’estate del turni dopo contro l’Udinese, infine la prova d’appello 1994 negli Stati Uniti. A questo punto senza pensarci contro il Genoa in casa, dal primo minuto: scena muta. troppo Cataldo porta in Italia un attaccante esperto, Il giocatore è lento, macchinoso, avulso dal gioco e brasiliano, che può scaldare il nome dei tifosi anche se sconosciuto: il suo nome è Luís Carlos Tóffoli, noto anche come Gaúcho per i suoi natali (è originario di Porto Alegre). Il giocatore, 29 anni, ha nel suo curricu- lum squadre di tutto rispetto come Flamengo, Gremio e Palmeiras, oltre che un’esperienza in Giappone. Si presenta come giocatore da 400 gol in carriera e a più di una persona il sospetto che l’abbia sparata grossa è venuto, ma tant’è.

Arrivato saltando quasi tutta la competizione il buon Toffoli viene escluso nelle prime due partite. La squa- dra perde entrambe le sfide e si presenta al derby col Foggia alla terza giornata già consapevole di non dover fallire. Sonetti lo lancia dal primo minuto, si gioca di mercoledì sera e tutti i riflettori sono sul numero 9 con la maglia giallorossa. Passano pochi minuti e l’ex della partita lancia un pallone verso l’area di rigore, il difensore Giuseppe Di Bari stoppa goffamente con il braccio e l’arbitro

TMWmagazine 36 #2018FIFAWORLDCUP #SORTEGGI #MONDIALI

Luca BARGELLINI @BargelliniLuca Mondiale (nonostante tutto) SNAPSHOT TMW

Per la prima volta da sessantanni l’Italia non prenderà parte alla fase finale dei Campionati del Mondo. Uno smacco che ha fatto clamore ovunque, ma che poi è naturalmente passato in secondo piano quando è arrivato il momento del sorteggio dei gironi per Russia2018. A Mosca tutto il gotha del pallone si è ritrovato per celebrare ufficialmente l’inizio del countdown verso la kermesse che prenderà il via il 14 giugno. Brasile, Argentina, Germania, Francia, Inghilterra, Spagna e non solo sono in pronte al fischio d’inizio. Il Mondiale è alle porte. Anche se privo di una pennellata di azzurro.

foto Peter De Voecht/Panoramic/Insidefoto/Image Sport

TMWmagazine 37 SNAPSHOT TMW #2018FIFAWORLDCUP #KLOSE #GERMANIA foto Peter De Voecht/Panoramic/Insidefoto/Image Sport

TMWmagazine 38 SNAPSHOT TMW #2018FIFAWORLDCUP #PUTIN #INFANTINO foto Peter De Voecht/Panoramic/Insidefoto/Image Sport

TMWmagazine 39 SNAPSHOT TMW #2018FIFAWORLDCUP #MARADONA #SORTEGGIO foto Peter De Voecht/Panoramic/Insidefoto/Image Sport

TMWmagazine 40 SNAPSHOT TMW #2018FIFAWORLDCUP #TELSTAR #ADIDAS foto Arsen Galstyan-Adidas Football

TMWmagazine 41 #RECENSIONE #PARDO #LOSTRETTONECESSARIO

di Chiara BIONDINI @ChiaraBiondini Lo stretto necessario RECENSIONE di Pierluigi Pardo successo nel lavoro, un appartamento Editore: Rizzoli (ottobre 2017) lussuoso, una moglie, Francesca, bella, ricca di famiglia... ”Francesca è a letto, immagino da un po’. Si muove appena “Lo stretto necessario” è il primo romanzo del giorna- quando entro in camera, ma poi torna lista sportivo Pierluigi Pardo. Il telecronista e inviato a a voltarsi dalla sua parte, quella da cui, bordo campo, che commenta da anni partite di calcio quando mi infilerò nel letto, mi darà le di Serie A e incontri internazionali, nella cornice dei spalle. La penso con la faccia quasi di Mondiali di calcio 2006, ha scritto un racconto irresi- una bambina, ora che si è pulita da tutto stibile che mette a nudo vizi, ma anche risorse tipica- il trucco e anche dai luccichini, ma tanto mente maschili. Per uomini e donne, da due prospet- non la vedo, la sua faccia. Vedo solo che tive opposte di una storia che racconta la fuga dalla indossa una canottiera bianca da liceale noia di un pubblicitario milanese nell’estate del 2006. in vacanza con le amiche, che non sareb- “Le strade sono mezzo deserte mentre torno a casa. be sexy, ma lo sarebbe anche un sacco”. Tutto va bene, in fondo. La Nazionale dopo il poco esal- Il protagonista ha anche una figlia di tante 0-0 di stasera migliorerà, e comunque noi italiani sette anni eppure, all’inizio di giugno le amichevoli non le consideriamo. Sta per iniziare il 2006, mentre gli Azzurri di Lippi comin- Mondiale, io forse ho messo incinta la migliore amica ciano ad affrontare il Mondiale, sente di mia moglie, che intanto probabilmente è innamora- qualche nota dissonante nella sua vita. ta del guru, e il mio migliore amico sta per perdere il In questo momento di confusione Giulio lavoro. A parte questo, però, tutto bene”. “Lo stretto lascia tutto, di punto in bianco, per parti- necessario”, edito da Rizzoli è un romanzo redatto con re con Federico, l’amico di sempre, che un linguaggio e un pensiero tipicamente maschili, un in crisi lavorativa e coniugale ha deciso taglio innovativo di scrittura che rende il tutto diverso, di andare in Puglia per ristrutturare una che ci porta in un viaggio sorprendentemente sincero masseria. È l’inizio di una scorribanda nella psiche maschile, quella dove si affollano desideri maschile, un’avventura lungo tutta la e rimorsi, auto assoluzioni e paure, tentazioni e vigliac- Penisola che porterà Giulio a confron- cheria. “Le donne sono donne e noi le amiamo anche tarsi con se stesso, con donne del suo per quella quantità industriale di dubbi che noi invece, passato e anche con il proprio senso di nel nostro mondo binario, non conosciamo proprio. responsabilità. Per noi è quasi sempre semplice: birra o vino? Bionda o mora? Campionato o Champions? Siamo animali, Un bel romanzo da leggere, scritto con certo. Basici, semplici, prevedibili”. un punto di vista innovativo, un libro che non parla di calcio nello specifico, ma Giulio ha tutto quello che si potrebbe desiderare: che lo utilizza come sfondo.

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