Notiziario Bibliografico

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Notiziario Bibliografico NOTIZIARIO BIBLIOGRAFICO Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 PREISTORIA - STORIA ANTICA a cura di Eleonora Salomone Gaggero 1. GlNO A b i t in o , Viticoltura e riti bacchici nella Liguria antica, in «Atti della Accademia Li­ gure di Scienze e Lettere», XXXV, 1978, pp. 355-369. La presenza di riti bacchici nella Liguria antica, anteriormente alla conquista romana, sareb­ be dimostrata da una parte dalla diffusione della viticoltura nella regione, attestata dalle fonti sto­ riche e dalla toponomastica, dall’altra da alcuni elementi di carattere storico-archeologico, come il reperimento, nella necropoli di Genova, di un cratere attico del IV secolo a.C. raffigurante scene dionisiache. Un’ulteriore prova, infine, potrebbe essere intrawista, secondo ΓΑ ., nelle campagne condotte dai Romani contro i Liguri nel 187-186 a.C., in concomitanza con l’inchiesta sui Bacca­ nali. 2. ROBERTO A l l e g r i, La «fine» di Liburna, in «Novinostra», X, 1970, 2, pp. 13-20. Contrapponendosi all’opinione comune, l’A. nega che Libarna sia stata distrutta dalle inva­ sioni del V secolo o che sia decaduta con l'affermarsi del dominio longobardo e ritiene che, come villaggio, sia esistita ancora nel medioevo e oltre. 3. A u g u s t o C . A m b r o si-G er m a n o C a v a l li, Sopra una nuova statua-stele scoperta a Filetto, in «Studi Lunigianesi», -V, 1975, pp. 11-15, fig. 1. Si descrive un frammento di una piccola statua-stele femminile, acefala, ritrovato nel 1975 in località «casa Madonna» non lontano da Filetto. 4. A u g u s t o C . A m b r o si-G e rm a n o C a v a l l i, Stele in costruzione la «Canossa Ih? Appunti per servire allo studio delle statue-stele incompiute, in «Studi Lunigianesi», VI-VI1, 1976-1977, pp. 15-26, figg. 4. Si segnala la scoperta, avvenuta nel 1976 a Ponte Magra di Mulazzo, di una statua-stele (n. 50, Canossa II) appena abbozzata. Il reperto, che è confrontato con altri resti di opere in lavorazio­ ne, riveste particolare valore per la conoscenza delle officine dove le stele erano scolpite. 5. F r a n c o A m ir a n t e -N ic o VATTEONE, I libri di pietra del Monte Bego. Voi. I: La Valle delle Meraviglie, Oneglia, Dominici, 1980, pp. 149, figg. 16. Nella prima parte del volume si espone brevemente il metodo seguito dal G ruppo Imperie­ se di ricerca archeologica per una ricerca sistematica delle incisioni della Valle delle Meraviglie; nella seconda si presentano 220 esempi di tavole-roccia, ossia di appunti grafici utili per una mi- - 329 - Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 gliore lettura delle incisioni; nella terza infine si forniscono risposte ad alcuni quesiti sullo stesso argomento posti da immaginari intervistatori. 6 . E m m a n u e l A n a t i , La stele di Triora (Liguria), in «Bollettino del Centro Camuno di studi preistorici», n. 10, 1973, pp. 101-126, figg. 10. Descrizione e studio della lastra di ardesia istoriata scoperta nel 1941 presso Molini di Trio­ ra: la lastra, su cui è incisa a tremolo una composizione dalla forma schematica che si avvicina a quelle delle statue-stele, è databile fra il tardo neolitico e l’antica età del bronzo. 7. E m m a n u e l A n a t i , 1 testimoni dell'ultima rivoluzione culturale della preistoria. Le statue- stele della Lunigiana, Milano, Jaca Book, 1981, pp. 92, numerose figg. Si riprendono in esame i numerosi problemi ancora insoluti relativi alle statue-stele (problemi di cronologia e di interpretazione, di attribuzione etnica e culturale) e si raccolgono tutti i dati a disposi­ zione per permettere al lettore una sua personale e documentata valutazione del fenomeno. 8. M a r ia G a b r ie l l a A n g e l i Be r t in e l l i, Culti e divinità della romana Lum nella testimo­ nianza epigrafica, in «Centro Studi Lunensi. Quaderni», III, 1978, pp. 3-32, figg. 9. Esame minuzioso e particolareggiato dei culti e delle divinità diffusi nella colonia romana di Luni sulla base della documentazione epigrafica e dei dati archeologici. Dalle iscrizioni di carattere sacro, abbastanza numerose (circa 31, su un totale di circa 256 epigrafi provenienti dalla zona) e databili prevalentemente all’epoca imperiale, è possibile, pur nella casualità dei ritrovamenti, ri­ cavare sia le tre principali componenti del pantheon di Luni, sia la diffusione relativa di tali culti nei differenti strati sociali. Se nel culto di Silvano (molto popolare, in quanto num e tutelare delle cave e delle miniere, oltre che dei boschi) e di Luna (assimilata ad Artemide-Diana e adorata an­ che come divinità protettrice della colonia) si può intrawedere la sopravvivenza di credenze reli­ giose appartenenti al sostrato indigeno italico, non mancano però i culti ufficiali di Roma (fra cui soprattutto Giove, venerato come optimus maximus e come victor, la triade capitolina, la dea Ro­ ma e Augusto e le personificazioni astratte quali Felicitas, Fortuna, Niens Bona) e i culti greco­ orientali, filtrati attraverso Xinterpretatio romana (come Giove Sabazio, Libero, Bellona, Iside e Mitra). Sembra inoltre che questi ultimi fossero diffusi in particolare fra le classi più umili, che adoravano anche gli dei indigeni protettori del loro lavoro, mentre gli esponenti dei ceti più eleva­ ti si orientavano di preferenza verso le divinità tradizionali romane o verso quelle indigene nell 'in­ terpretatio romana. 9. M a r ia G a b r ie l l a A n g e l i Be r t in e l l i, La tribù Galeria di Luna, in «Miscellanea di studi classici in onore di Eugenio Manni», Roma, Giorgio Bretschneider, 1980, I, pp. 115-128, 1 tav. Dettagliato commento di tutti i documenti epigrafici attestanti l’ascrizione dei coloni lu- nensi alla tribù Galeria, la stessa a cui furono ascritte in epoca successiva nell’Italia a nord di Roma solo Veleia, Pisa e Genua, ossia tre città che costituivano i vertici di un triangolo com prendente Lu­ na, da cui per estensione geografica potrebbero aver derivato la tribù. La rassegna è completata an­ che dall esame di quattro iscrizioni provenienti da Luni, ma menzionanti personaggi con una tri- — 330 — Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 bù differente dalla Galena, cioè evidentemente cittadini romani che, essendo domiciliati a Luni o di passaggio, avevano mantenuto la tribù originaria. 1 0 . Maria Vittoria Antico Gallina, Un'iscrizione romana inedita di Montecastello (Ales­ sandria), in «Rendiconti dell’istituto Lombardo. Classe di Lettere e Scienze Morali e Storiche», CXII, 1978, pp. 241-249, figg. 4. Esame di un ’epigrafe inedita proveniente da Montecastello (Alessandria) nell’antico territo­ rio di Forum Fulvn e conservata presso il Museo di Alessandria. L’iscrizione, databile forse alla pri­ ma età imperiale, è interessante, oltre che per il ricordo di un veterano della Cisalpina finora non attestato, per il cognome di probabile origine celtica del dedicante, liberto del precedente perso­ naggio. 1 1 . Maria Vittoria Antico Gallina, Materiale goto e longobardo nei m usei di Tortona e d Alessandria, in «Rivista dell’istituto nazionale d ’archeologia e storia dell’arte», ser. Ili, III, 1980, pp. 137-146, figg. 14. Raccolta e pubblicazione di materiale proveniente da tombe maschili e fem minili e conser­ vato al Museo Archeologico di Tortona e al Museo di Alessandria: si tratta di tre pezzi attribuibili alla cultura ostrogota e databili fra il V e il VI secolo d.C., e di numerosi oggetti (nn. 4-20) di età longobarda. 1 2 . Maria Vittoria Antico Gallina, Reperti della tarda età del bronzo da Pavone di Ales- sandria, in «Sibrium», XIV, 1978-1979, pp. 235-244, figg. 4. Descrizione ed esame di materiale inedito trovato a Pavone (Alessandria): si tratta di u n 'u r­ na biconica in argilla, della tarda età del bronzo, e di due asce di bronzo databili rispettivamente alla media età del bronzo e alla prima età del ferro. 13. Atti del Convegno di Studi «La Lunigiana prima dei Romani», in «Annali del Museo Civico della Spezia», I, 1977-1978, pp. 9-211, numerose figg. Nella prima tornata, svoltasi nel maggio del 1977, dopo una breve introduzione del tema da parte di R. FORMENTINI, sono stati esaminati, fra l’altro, alcuni problemi relativi alle statue- stele della Lunigiana ad opera di E. A n a t i (Le statue-stelepreistoriche della Lunigiana), J . A r n a l ( Comparaison des statues-menhirs du Rouergue (F.) et de la Lunigiana (I·)), M .O. A c a n f o r a (Cronologia e significato delle statue stele), S. Ferri (Ilpopolo delle statue stele e la «questione celtica»). Nella seconda tornata, svoltasi nell'ottobre 1978, invece, alla relazione di apertura e di collegamento con la precedente tornata di lavori, tenuta da R. FORMENTINI, sono seguiti gli inter­ venti di S. FOSSATI (Ritrovamenti dell'età delfeno nello Zignago), G. O d e t t i (LIperiodo di tran­ sizione dall'età del bronzo all'età delferro in Liguna), G. FORNI (Vomere d'aratro preromano nel Museo Civico della Spezia), A. AMBROSI (Appunti sui Liguri Bebiani e Corneliani. Introduzione a uno studio), O . CORNAGGIA CASTIGLIONI e G. CALEGARI (Raffigurazioni dipugnali a pòmolo se­ milunare nelle incisioni rupestri camune e nelle statue stele italiane. Identikit dei prototipi). - 3 3 1 - Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 14. G i o v a n n a BACCI Sp i g o , Ceramiche romane da Industria, in «Bollettino d ’arte», set.
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