Magnani Def-3
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ARTI VISIVE E PATRIMONIO CULTURALE Lauro Magnani Immagini del sacro Produzione artistica e rappresentazioni di soggetto religioso a Genova tra XVI e XVIII secolo Vol. I RICERCARICERCA Collana Arti visive e patrimonio culturale 8 Collana diretta da: Lauro Magnani Comitato Scientifico: Maria Giulia Aurigemma Arnauld Brejon de Lavergnée Marcello Fagiolo Peter Lukehart Lauro Magnani Giuseppe Pavanello Serena Romano Paolo Rusconi Immaculada Socias Chen Wangheng Lauro Magnani Immagini del sacro Produzione artistica e rappresentazioni di soggetto religioso a Genova tra XVI e XVIII secolo Vol. I è il marchio editoriale dell’Università di Genova Il volume è stato stampato con un contributo dell’Università degli Studi di Genova, Fondi DIRAAS Crediti fotografi ci British Museum, Londra; Frederick Clarke (Archivio DIRAAS); Collezione Banca Carige, Genova; Collezione Banco BPM, Genova; Ermitage, San Pietroburgo; Enrico Polidori (Archivio DIRAAS); Galleria Sabauda, Torino; Gallerie degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, Firenze; Hessischen Landesmuseum, Darmstadt; Kunstmuseum, Dusseldorf; Kupfertstich Kabinett, Dresda; Luigino Visconti, Genova; Metropolitan Museum of Art, New York; Minneapolis Institut of Art, Minneapolis; Musée des Beaux-Arts, Caen; Musée des Beaux-Arts, Nantes; Musée des Beaux- Arts, Rouen; Musée du Louvre, Parigi; Musée National du Palais de Compiegne, Compiegne; Musées Royaux d’Art et d’Histoire, Bruxelles; Musei di Strada Nuova, Genova; Museo Civico, Pavia; Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova; Museo del Prado, Madrid; Museo di Sant’Agostino, Genova; Pinacoteca Civica, Savona; Royal Library, Windsor Castle; Ponce Museum of Art, Ponce; Staatliche Museum, Berlino; Staatsgalerie, Stoccarda; Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, Arcidiocesi di Genova, Genova; Victoria and Albert Museum, Londra. Si ringraziano per la disponibilità e la collaborazione: la Sagep Editori, l'Ufficio Beni Culturali dell'Arcidiocesi di Genova, il Servizio Beni Culturali del Comune di Genova, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona e Banca Carige S.p.A. Il presente volume è stato sottoposto a double blind peer-review secondo i criteri stabiliti dal protocollo UPI © 2019 GUP Gli autori rimangono a disposizione per gli eventuali diritti sulle immagini pubblicate. I diritti d’autore verranno tutelati a norma di legge. Riproduzione vietata, tutti i diritti riservati dalla legge sul diritto d’autore Redazione e bibliografia: Valentina Borniotto Realizzazione Editoriale: GENOVA UNIVERSITY PRESS Piazza della Nunziata, 6 - 16124 Genova Tel. 010 20951558 Fax 010 20951552 e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] http://gup.unige.it/ ISBN: 978-88-94943-84-9 (versione a stampa) (versione eBook) ISBN: 978-88-94943-85-6 (versione eBook) Finito di stampare dicembre 2019 Stampato presso Grafiche G7 Via G. Marconi, 18 A - 16010 Savignone (GE) e-mail: [email protected] SOMMARIO Premessa 11 CAPITOLO 1 Committenza e arte sacra a Genova dopo il concilio di Trento 15 CAPITOLO 2 Cultura laica e scelte religiose: artisti, committenti e tematiche del sacro in età barocca 79 2.1 Una religiosità laica intorno alla metà del secolo: tematiche tra storia biblica e rivelazione 82 2.2 Sapienza dei gentili e rivelazione: l’Orfeo Eucaristico 91 2.3 Agostino Mascardi: amore per l’antico e sincretismo religioso 94 2.4 Soggetti morali «sotto il simbolo d’una tavola di pittura» 109 2.5 Interpretazioni del soggetto sacro fra culto e pietà privata 114 2.6 La continuità di un linguaggio «narrativo» tra potere civile e didattica religiosa 137 2.7 Le nuove esigenze celebrative: San Francesco Saverio e San Gaetano di Thiene 154 2.8 Glorie e trionfi negli apparati a fresco 169 2.9 Meditazione, visione, estasi mistica 181 2.10 Dalle pene del Purgatorio al premio celeste: la predica e l’immagine 200 2.11 Le Confraternite tra scelte laiche e funzione religiosa 210 2.12 Gesto e retorica 215 2.13 Ideologia religiosa e visione laica, verso la dissoluzione di un’unità 232 CAPITOLO 3 Scelta decorativa e rappresentazioni religiose nel Settecento 261 Bibliografia 345 9 PREMESSA È sembrato opportuno riunire in questo volume tre scritti dati alle stampe in tempi diversi, esiti di ricerche condotte a partire dagli anni settanta del Novecento: considerare insieme questi contributi permette così di avere un primo panorama ampio di quella ricchissima produzione artistica di soggetto religioso realizzata a Genova e nei territori della Repubblica dagli anni del Concilio di Trento fino allo scorcio finale della società ancien régime. Una produzione dove fede, devozione, catechesi si intrecciano con le vicende della società, dell’economia, del potere laico, della cultura di quei secoli. I manufatti e i temi esaminati sono parte di un progetto comunicativo che si articola in proposte diverse, dalle grandi committenze volute dalla gerarchia ecclesiastica locale, dagli ordini e dalle congregazioni religiose maschili e femminili, agli interventi dei membri dell’aristocrazia dominante, alle richieste delle diverse comunità parrocchiali, al manifestarsi di una pietà popolare. Gli artisti rispondono alle molteplici esigenze con le loro eccezionali qualità tecniche, con la capacità, sempre più evidente in quegli anni tra Cinquecento e sviluppo del secolo barocco, di coinvolgere emotivamente il pubblico. In questa volontà di comunicare sono impegnati i più significativi artisti espressi dalla scuola locale, in grado di elaborare modelli atti a rispondere a nuove richieste: è il caso di un protagonista della produzione artistica della seconda metà del Cinquecento, come Luca Cambiaso, capace di orientare la sua arte strumentalmente al rapporto tra immagine e meditazione, o i grandi frescanti del XVII secolo, impegnati a tradurre efficacemente l’istanza didattica con quella decorativa. In parallelo alle soluzioni elaborate in sede locale, la chiamata di artisti provenienti da altri contesti culturali è il segno dell’attenta considerazione da parte della committenza per arrivare ad individuare artisti adatti per sviluppare nuove soluzioni, vere svolte nella proposta comunicativa: 11 è il caso della scelta precocissima di Rubens per realizzare l’innovativa pala dell’altar maggiore del Gesù, o di Barocci, di cui è così ben compresa la pittura di affetti espressa nella grande pala in cattedrale, o delle soluzioni di Puget che proprio nello spazio religioso coniuga la statuaria in soluzioni pienamente barocche. In questo primo volume è lo sviluppo diacronico dell’espressione artistica ad essere privilegiato nel rapporto con la vicenda della chiesa locale, ma appaiono, in questo contesto generale, già temi caratterizzanti l’analisi storico artistica, dalla lettura iconologica, allo studio della struttura comunicativa, alle strategie che gli artisti sviluppano attraverso gesto ed espressione per coinvolgere il pubblico all’interno dello spazio sacro rappresentato. Nell’esaminare questa produzione si dovrà sempre cercare di contestualizzarla in una macchina complessa dove il medium visivo convive con la parola, con la musica, con quella pluralità che caratterizza i dispositivi comunicativi nel luogo religioso e che, tanto più nell’unità delle arti del barocco, coinvolgono i sensi in rapporto alle pratiche liturgiche e alla continua ricerca di creare le condizioni più efficaci per una catechesi popolare, per la preghiera individuale e della comunità, per la meditazione, infine per una trionfale e condivisa rappresentazione del sacro. 12 14 CAPITOLO I COMMITTENZA E ARTE SACRA A GENOVA DOPO IL CONCILIO DI TRENTO I decenni successivi alla conclusione del Concilio di Trento videro susse- guirsi una serie di vicende significative e drammatiche per la Repubblica di Genova. In quegli anni la venuta del Visitatore Apostolico, inviato nel 1582 dal papa Gregorio XIII, sembra qualificarsi come momento fondamentale del tentativo di penetrazione in ambito locale della chiesa post-tridentina ro- mana e nello stesso tempo si ricollega agli episodi del «quadriennio critico» del 1575-781 che aveva portato ad intrecciarsi sul campo genovese tensioni politiche, sociali ed economiche con l’intervento dei grandi centri di potere, in particolare la chiesa di Roma e la monarchia spagnola. I dissidi interni fra nobili vecchi e nobili nuovi erano giunti, nel marzo 1575, alla fase più acuta, con l’insurrezione dei «popolari» e la secessione de- gli aristocratici2, dando luogo alla cosiddetta guerra dei due portici. È stato notato come manchi per quel delicato e fondamentale momento «una rico- struzione complessiva»3; a questo si deve aggiungere che, mentre una serie di studi di notevole interesse è venuta a sondare comunque i fatti di quegli anni, è rimasto ancora quasi totalmente da esaminare il problema dei rapporti tra chiesa locale, governo e sede pontificia negli ultimi decenni del secolo. D’altra parte sembra necessario partire proprio da quei frangenti degli anni 1575-76 – che videro impegnato direttamente e con un ruolo centrale nel tentativo di ricomposizione della critica situazione genovese l’emissario della Santa Sede, il Cardinal Morone4 – per porre in evidenza alcune circostanze, alcuni termini importanti nel rapporto tra chiesa locale e chiesa di Roma che possono costituire un supporto ad un primo esame della produzione d’arte sacra e della relativa committenza laica o religiosa. 15 CAPITOLO 1 Come nota il Savelli, l’intervento pacificatore della Santa Sede e del legato a latere erano guidati dal