Spedizione al (8.167 mt) Aprile-Maggio 2012

A cura di Marco Confortola

Marco Confortola

CHI SONO: Sono nato il 22 maggio del 1971: Mamma Elena ha fatto il possibile perché io fossi Gemello, e c’è riuscita. E come tutti i Gemelli, ho una personalità ricca, calda e complessa. Mamma Elena e Papà Alfonso sono state due figure importantissime per la mia vita: mi hanno permesso di crescere in un paradiso, la mia Valfurva, insegnando a me, a mio fratello Luigi e alle mie sorelle Roberta e Maria Adele la passione per le cose semplici. Oggi infatti so ancora stupirmi di fronte a un bel tramonto, o provare emozione quando condivido con gli amici o i clienti il piacere di salire in alto, verso il cielo. E’ stato Papà a trasmettermi la passione per la montagna: me la sono trovata addosso in modo quasi inconsapevole, come quando scopri di colpo che ami una persona, e che non puoi più vivere senza di lei. In prima elementare mi hanno durante l’estate mi hanno mandato in malga a fare il pastore e ricordo che guardavo con meraviglia le grandi montagne che incombevano su di me: e la curiosità mi spingeva ad andare in alto, sempre più in alto. In realtà di passioni ne ho un sacco: da sempre sono attratto dai motori e dalla velocità. Qualsiasi cosa che abbia attaccato un motore mi affascina, dalla ruspa alle moto con cui mi piace girare sulle strade delle mie montagne: è anche questa la ragione per cui ho studiato da perito meccanico. A 19 anni ho deciso che avrei vissuto di montagna e ho iniziato a fare i corsi di guida e di maestro di sci. La mia famiglia ha appoggiato questa scelta e la gente del CAI Valfurva mi ha sempre aiutato (ricordo per tutti il Presidente Luciano Bertolina), e come me ha sempre aiutato tutti i giovani che volevano avvicinarsi all’alpinismo. Ricordo ancora oggi con emozione il mio primo Cliente: era (è!) Giovanni Scandolara, bresciano, che accompagnai in cima al San Matteo il giorno di pasqua del 1990: è come se fosse accaduto ieri. In quegli anni le Guide della Valfurva mi hanno aiutato tanto. Da allora la mia vita è stata indissolubilmente legata alla montagna. Le mie spedizioni

• 2001 - Parete nord Pizzo Tresero: discesa con gli sci. • 2002 - Concatenamento 5 pareti nord: Pizzo Tresero, Pedranzini, Dodegu, San Matteo, Cadini (salite effettuate in solitaria) • 2003 - Parete nord San Matteo: discesa con gli sci • 2003 - Parete nord Ortles: prima ripetizione della discesa con gli sci. • 2004 - Everest (8.848 mt) versante nord - Primo valtellinese in vetta. • 2004 – (8.611 mt) tentativo di vetta fallito a causa della perdita del materiale ai campi alti. • 2005 - Concatenamento 4 pareti nord: Ortles, Gran Zebrù, Piccolo Zebrù, Pizzo Tresero (impresa dedicata a tutte le mamme) • 2005 - Shisha Pangma (cima centrale 8.019 mt) • 2006 - Shisha Pangma (cima principale 8.027 mt) - Raggiunta la vetta il 9 maggio con Silvio Mondinelli, Enzio e Gobbi. • 2006 - (8.091mt) versante nord - Raggiunta la vetta il 12 ottobre con i compagni di spedizione Silvio Mondinelli e Marco Camandona. • 2007 - (8.201mt) - Raggiunta la vetta il 5 maggio con una salita veloce campo base cima-campo base 26 ore in compagnia di Silvio Mondinelli. • 2007 - (8.047 mt) - Raggiunta la vetta il 12 luglio insieme ad un nutrito gruppo di alpinisti tra cui Silvio Mondinelli, Angelo Giovanetti, Simone La Terra, Gerlinde Kaltenbrunner, Edurne Pasaban, Ivan Vallejo. • 2008 – Everest (8.848 mt) Marco ritorna all’Everest collaborando con il Comitato Everest-K2-CNR all’interno della spedizione scientifica “Share Everest” installando la stazione meteo più alta al mondo posizionata a Colle Sud (8.000 mt). • 2008 - K2 (8.611mt) - Raggiunge la vetta il 1 agosto ; durante la spedizione avrà luogo una delle peggiori sciagure alpinistiche: 11 persone moriranno nel tentativo di raggiungere la cima, Marco riuscirà a rientrare a casa ma questa spedizione lo avrà segnato per sempre, sia nello spirito che nel fisico. La sosta forzata ad oltre 8.000 mt di quota per due giorni gli costerà l’amputazione di tutte le dita dei piedi. • 2010 - (8.516 m) – Dopo un anno di inattività, Marco ritorna in Himalaya. Giunto a quota 7.791mt. a causa del forte freddo ai piedi (non ancora perfettamente recuperati) Marco rinuncia a proseguire per non rischiare ulteriori amputazioni. Il mio progetto: Dhaulagiri (8.167 mt)

Marco Confortola nel periodo Aprile-Maggio 2012 partirà per una nuova spedizione alla conquista del Dhaulagiri* (8.167m) . Marco affronterà questa nuova spedizione accompagnato solo dall’amico Pasang Lama che già era con lui al Lhotse nel 2010. L’arrivo a Khatmandu (capitale del ) è previsto per il 3 Aprile, qui servirà qualche giorno per disbrigare le pratiche burocratiche e per organizzare il trasporto degli oltre 20 bidoni che contengono il materiale alpinistico e i viveri necessari per il periodo da trascorrere al campo base. Una volta lasciata la caotica Khatmandu, Marco inizierà il trekking di avvicinamento alla montagna assieme all’amico Pasang e ai numerosi portatori; la durata prevista è di circa 10 giorni. Dopo aver raggiunto il campo base (situato a ca. 5.000 mt di quota), avrà inizio la delicata fase di acclimatamento. Infatti saranno necessarie diverse settimane per adattarsi alla quota ma soprattutto alla scarsità di ossigeno nell’aria. Per agevolare questo processo, Marco e il suo compagno di spedizione saliranno sulla parete della montagna diverse volte dove allestiranno i campi alti e dormiranno a varie altezze, spingendosi sempre più in alto. Il tentativo di vetta dovrebbe essere sferrato nella seconda metà di maggio aspettando però un’adeguata finestra di bel tempo dalla durata di almeno 4/5 giorni, ovvero i giorni necessari per salire dal campo base alla vetta e ritornare alle «comode» tende del campo base. Marco tenterà di salire in cima rigorosamente senza utilizzare ossigeno supplementare come del resto ha fatto nelle sue precedenti spedizioni. Una spedizione anche con un programma di ricerca medico/scientifica: infatti Marco, seguito dal reparto di Cardiologia diretto dal prof. Dei Cas degli Spedali Civili di Brescia, ha eseguito ed eseguirà anche alcuni test, in situazioni estreme di carenza di ossigeno quali l’alta quota, utili come modello per impostare nuove strategie terapeutiche nei pazienti affetti da scompenso cardiaco”

* Il Dhaulagiri (Montagna Bianca) è alto 8.167 metri s.l.m. ed è la settima montagna più alta della Terra, la maggiore cima situata interamente in un'unica nazione. Si trova in Nepal, fa parte della catena dell'Himalaya, 35 km a est dell'Annapurna, separato da esso dalla valle Kali Gandaki. Fu scoperto nel 1808 e venne ritenuto per circa 30 anni, fino alla scoperta del Kanchenjunga, il monte più alto della Terra. La vetta fu raggiunta per la prima volta il 13 maggio 1960 da una spedizione svizzero/austriaca guidata da Max Eiselin, insieme a Kurt Diemberger, Peter Diener, Ernst Forrer, Albin Schelbert, Nyima Dorji and Nawang Dorji. LO SPORT è VITA Associazione Sportiva Dilettantistica

Da sempre Marco è impegnato nell’aiutare i giovani attraverso l’associazione “Lo Sport è Vita” da lui stesso costituita. Il suo impegno è continuo, soprattutto con l’appuntamento annuale durante il quale oltre 100 bambini vengono accompagnati in cima ad una delle splendide cime della sua Valfurva.

• I giovani e lo sport. C’è una stagione per ricevere e una stagione per dare. Lo sport ha avuto un ruolo determinante nella mia vita: mi ha permesso di crescere con valori solidi e improntati al rispetto degli altri, al sacrificio e anche alla capacità di godere di quello che facevo. Devo questo anche a tutte quelle persone che, quando ero giovane, hanno dedicato tempo, energia e passione per aiutare me e i miei compagni a scoprire lo sport. Per questa ragione oggi, avendo avuto la fortuna di essere diventato un alpinista conosciuto, vorrei poter trasmettere ai ragazzi quella stessa disponibilità e passione che ho ricevuto dagli altri. Questa la ragione per cui nel 2005 nata l’Associazione “Sport vita”. • Attività dell’associazione. L’Associazione ha sostanzialmente due scopi: 1. permettere ai ragazzi di scoprire tutti i valori positivi che derivano dal fare attività sportiva attraverso la diffusione della cultura e della pratica dello sport; 2. aiutare economicamente giovani atleti con grande talento a partecipare ad attività che permettano loro di fare esperienze altrimenti impraticabili (per esempio, finanziando la partecipazione a spedizioni extraeuropee). Conclusioni:

Nelle dieci spedizioni Himalayane effettuate in questi anni, Marco ha maturato un’esperienza alpinistica di notevole livello che gli ha permesso di “conquistare” ben sei ottomila e per un “cacciatore di 8.000”, come lui stesso ama definirsi, questo puo’ essere definito un ottimo curriculum collocandolo quindi tra una ristretta cerchia di alpinisti di elevato livello che godono di una certa visibilità. Queste spedizioni, che mediamente durano circa due mesi, generano un notevole interesse nell’ambito degli appassionati di alpinismo che possono trovare tutte le informazioni e notizie sul suo sito www.marcoconfortola.it che viene aggiornato quotidianamente grazie al materiale che Marco manda direttamente dai vari campi base. Il numeroso materiale raccolto durante ogni spedizione viene assemblato una volta rientrato a casa, utilizzandolo poi nelle varie serate alle quali Marco viene invitato a partecipare grazie alla sua innata capacità comunicativa. Ricordiamo che successivamente alla tragica spedizione al K2 nel 2008 Marco ha scritto un libro “Giorni di Ghiaccio” (Baldini Castoldi Dalai editore) nel quale ha raccontato la sua esperienza e a Novembre 2011 è uscito il suo secondo libro dal titolo “Ricominciare” che parla proprio di come si può e si deve ricominciare dopo una tragedia come quella vissuta da Marco.