Archivio Andrea Verga Circa 1698 1908 Archivio Andrea Verga

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Archivio Andrea Verga Circa 1698 � 1908 Archivio Andrea Verga Archivio Andrea Verga circa 1698 - 1908 Archivio Andrea Verga Archivio Andrea Verga Progetto L'archivio aperto. Strategie e strumenti digitali e semantici per la valorizzazione del patrimonio documentale. Quattro casi di studio dal territorio lombardo Tipologia d'intervento riordino e schedatura Estremi cronologici 2015 Descrizione Il Centro Aspi - Archivio storico della psicologia italiana, dell'Università degli studi di Milano-Bicocca, in collaborazione con il Dipartimento di Informatica, Insiemistica e Comunicazione dell’ateneo e in partnership con le Civiche Raccolte storiche del Comune di Milano, l’Abbazia di San Benedetto di Seregno, il Museo di storia naturale di Milano e l’Istituto nazionale neurologico Carlo Besta, si è proposto e ha realizzato - grazie a un finanziamento di Regione Lombardia - i seguenti obiettivi: 1) Riordino, inventariazione analitica mediante il software Archimista e digitalizzazione complessiva di tre archivi fondamentali per la storia delle scienze della mente in Lombardia: l’archivio di Andrea Verga (1811-1895), considerato uno dei “padri” fondatori della psichiatria italiana, conservato presso le Civiche raccolte storiche del Comune di Milano; l’archivio del suo allievo e collega Serafino Biffi (1822-1899), conservato presso l’Abbazia di San Benedetto di Seregno; l’archivio di Tito Vignoli (1824-1914), naturalista e pioniere della psicologia comparata in Italia, conservato presso il Museo civico di storia naturale di Milano. Gli inventari sono stati consegnati a Regione Lombardia per la pubblicazione sul portale Lombardia Beni Culturali. 2) Catalogazione, mediante l’applicativo SIRBeC, del patrimonio fotografico dell’archivio storico dell’Istituto nazionale neurologico Carlo Besta (1.456 fototipi), conservato presso l’istituto stesso a Milano. Conseguente aggiornamento dell’inventario archivistico, già realizzato mediante il software Sesamo e riversato per il presente progetto in Archimista, e digitalizzazione complessiva dell’archivio. Il catalogo delle fotografie e l'inventario archivistico sono stati consegnati a Regione Lombardia per la pubblicazione sul portale Lombardia Beni Culturali. 3) Migrazione nel software open source CollectiveAccess e pubblicazione on-line, sul portale Aspi (www.aspi.unimib.it), degli inventari analitici e delle immagini digitalizzate dei quattro archivi Verga, Biffi, Vignoli e Istituto Besta, e loro collegamento alla più ampia rete degli archivi degli psicologi italiani presenti sul portale stesso. 4) Realizzazione di innovative modalità di fruizione di tipo relazionale dei contenuti on-line sul portale Aspi, in particolare per quanto riguarda le sezioni “Protagonisti” e “Luoghi”: - Le reti di relazioni tra i protagonisti: http://www.aspi.unimib.it/protagonisti-relazioni/ - La vita dei protagonisti nel tempo e nello spazio: http://www.aspi.unimib.it/protagonisti-timeline-mappa/ - Le relazioni tra i protagonisti e i loro luoghi di lavoro: http://www.aspi.unimib.it/luoghi-relazioni/ - La collocazione dei luoghi di lavoro nel tempo e nello spazio: http://www.aspi.unimib.it/luoghi-timeline-mappa/ 5) Progettazione di un prototipo di motore di ricerca avanzato per il miglioramento complessivo della ricerca dei contenuti all’interno del portale Aspi. Hanno coordinato il progetto, oltre al responsabile scientifico: Letizia Bollini, Flavio De Paoli, Gabriella Pasi, Paola Zocchi. Hanno partecipato al progetto, oltre agli schedatori: Simone Forte, Stefania Marrara, Sara Radice, Fabio Sturaro, Michele Zonca. Partner tecnologico: Promemoria Group (Torino). pag. 2 di 734 Archivio Andrea Verga Digitalizzazione dell'archivio Verga a cura di: ICAS94 (Milano). Soggetto conservatore Civiche Raccolte Storiche del Comune di Milano Condizione giuridica pubblico Macrotipologia ente pubblico territoriale Cenni storico istituzionali Le Civiche Raccolte Storiche del Comune di Milano si sviluppano negli spazi museali di Palazzo Moriggia in via Borgonuovo, 23 e di Palazzo Morando in via Sant'Andrea, 6. A Palazzo Moriggia hanno sede il Museo del Risorgimento, il Laboratorio di Storia Contemporanea, la biblioteca specialistica, l'archivio storico, due sale per esposizioni temporanee e una sala conferenze. A Palazzo Morando hanno sede al primo piano il Museo del Costume Moda immagine, che conserva raccolte iconografiche e di moda relative alla storia di Milano, e a piano terra sale espositive per mostre ed eventi temporanei con una sala conferenze. Dal 1932 è entrato a far parte delle Raccolte Storiche il Museo Navale, attualmente in deposito al Dipartimento «L'uomo e il mare» del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. Custodi della memoria storica della città, queste istituzioni condividono l'interesse per la storia, in particolare lombarda e milanese. I dipinti, le stampe, i cimeli, i costumi, i manifesti, le fotografie, i fondi librari e archivistici che costituiscono le collezioni documentano un arco cronologico molto vasto compreso tra il XVIII secolo e i giorni nostri. Referente Ilaria De Palma Patrimonio L’Archivio delle Civiche Raccolte Storiche, oggi conservato nella sede di via Borgonuovo 23, trae origine dall’Archivio del Risorgimento che si costituì in modo organico quando all’inizio del Novecento il Museo del Risorgimento di Milano venne allestito nelle Sale della Rocchetta del Castello Sforzesco. All’originaria raccolta, che comprende fondi di grandissima rilevanza, tra i quali l’archivio Carlo Cattaneo, di Cesare Correnti e di Agostino Bertani, si aggiunse nel 1925 l’Archivio della Guerra. Durante i bombardamenti del 1943 le collezioni subirono gravi danni e una parte dei documenti andò perduta. Negli ultimi anni l’Archivio si è notevolmente ampliato grazie a numerosi acquisti e donazioni. Tra le ultime acquisizioni, attualmente in fase di riordino e inventariazione, si segnalano i fondi Bava Beccaris, Angelo Oliviero Olivetti e Teodoro Moneta, primo Nobel per la pace. L’Archivio è ordinato in quattro sezioni di diversa ampiezza che rispecchiano le diverse modalità di acquisizione dei fondi. Orari e indicazioni per l'accesso ai fondi Sala di studio: dal lunedì al venerdì ore 9.00-16.30 Distribuzione materiale: 9.00-12.00; 14.00-16.00 Soggetto produttore Verga, Andrea Tipologia Persona pag. 3 di 734 Archivio Andrea Verga Estremi cronologici Treviglio (Bergamo), 1811 maggio 30 - Milano, 1895 novembre 21 Profilo storico / Biografia Andrea Verga è considerato uno dei padri fondatori della psichiatria italiana. Formatosi all'Università di Pavia, alla scuola di Bartolomeo Panizza, nel 1836 divenne suo assistente alla cattedra di anatomia. Nel 1842 si trasferì a Milano, dove trovò lavoro presso il Manicomio privato di San Celso. Qui cominciò a dedicarsi alla psichiatria, divenendo nel 1848 direttore del grande Manicomio milanese della Senavra. Questo incarico gli consentì poi, nel 1852, di ottenere la direzione del più prestigioso Ospedale Maggiore, dove si distinse per le riforme risolute ed energiche che migliorarono il servizio medico-chirurgico nel suo complesso. Nel grande nosocomio promosse anche gli studi anatomo-patologici, riorganizzando il museo anatomico e inviando i giovani medici a studiare all'estero. Profondo conoscitore dell'anatomia del sistema osseo e del sistema nervoso, diede il suo nome al diverticolo del setto pellucido del cervello posto sotto il corpo calloso, chiamato appunto "ventricolo del Verga". Nel 1852 fondò l'"Appendice psichiatrica", il primo periodico italiano dedicato espressamente alla psichiatria e ispirato ai principi del positivismo scientifico. Allegata inizialmente alla "Gazzetta medica lombarda" di Agostino Bertani, nel 1864 l'Appendice si trasformò in un giornale autonomo, prendendo il titolo di "Archivio italiano per le malattie nervose". Quest'ultimo si fuse poi, nel 1892, con la "Rivista sperimentale di freniatria", fondata a Reggio Emilia da Carlo Livi nel 1875. Nel 1865, a causa di una riorganizzazione interna all'Ospedale Maggiore, Verga dovette abbandonare la direzione del nosocomio, ottenendo però in cambio l'incarico di "professore straordinario di dottrina e di clinica delle alienazioni mentali". Con l'amico e discepolo Serafino Biffi, contribuì a una più corretta definizione della sintomatologia delle malattie mentali e del concetto dell'infermità di mente, considerata come causa d'irresponsabilità nei processi penali. Insieme a Biffi e a Cesare Castiglioni, è ricordato soprattutto per la sua battaglia a favore del riconoscimento della psichiatria quale branca autonoma della medicina e per aver sostenuto la necessità di costruire un nuovo Manicomio provinciale a Mombello in sostituzione della vecchia e ormai fatiscente Senavra. Considerato un maestro dalla maggior parte degli psichiatri italiani dell'Ottocento, fu in corrispondenza costante, tra gli altri, con gli esponenti di spicco della scuola di Reggio Emilia, Carlo Livi ed Augusto Tamburini. Nel 1873 divenne presidente della neonata Società freniatrica italiana, fondata a Roma durante l'XI Congresso degli scienziati italiani, _e nel 1876 fu nominato senatore, su proposta di Cesare Correnti e Agostino Depretis. Presente in molte delle istituzioni politiche, culturali e scientifiche di Milano, fu a lungo consigliere comunale (1876-1889) e consigliere provinciale (1867-1889), nonché membro dell'Istituto lombardo di scienze, lettere ed arti, di cui fu presidente negli anni 1857-1858 e 1864-1865. Appunti di servizio http://www.aspi.unimib.it/collections/entity/detail/153/ http://www.treccani.it/enciclopedia/andrea-verga_(Enciclopedia-Italiana)/
Recommended publications
  • Fondo Direzione Medica Ex Archivio Rosso (1791 – 1865)
    Archivio storico dell’Ospedale Maggiore di Milano Sezione storica Fondo Direzione medica ex Archivio Rosso (1791 – 1865) Inventario a cura di Daniela Bellettati © 2019 Progetto realizzato con il contributo di Regione Lombardia Nessuna parte del presente inventario può essere riprodotta senza autorizzazione _Direzione medica - ex Archivio Rosso Direzione medica - ex Archivio Rosso Tipologia del livello di descrizione fondo Estremi cronologici 1791 - 1865 Metri lineari 41.0 Consistenza 285 buste Contenuto Il fondo, fino a questo intervento di riordino conosciuto come Archivio Rosso, comprende la documentazione dell'attività gestita dalla Direzione medica dell'Ospedale Maggiore, che ebbe autonomia amministrativa interna a partire dal 1828 fino al 1863, con l'esclusione della gestione patrimoniale. I documenti sono organizzati nelle seguenti “Rubriche”, rispettando il Titolario originale: Casa di residenza, Uffici-Direzione, Servizio d’istituto, Servizio di culto, Officine, Economia, Ospitalità, Case succursali, Scuole, Statistiche, a loro volta articolate in “Classi” e “Sottoclassi”. Il nucleo più consistente della documentazione è compreso tra il 1828 e il 1864. Gli atti antecedenti sono costituiti da regolamenti più antichi allegati a pratiche successive e a documentazione contenuta nei fascicoli individuali del personale, già in attività nel 1828. Per i fascicoli della Direzione Medica antecedenti al 1828 si veda il fondo Servizio sanitario e di culto - ex Archivio Bianco. Storia archivistica Il 6 maggio 1784 l’imperatore Giuseppe II istituì la “Giunta per le Pie Fondazioni”, sottoposta al Governo, per amministrare tutti gli istituti di assistenza e beneficenza. Come per gli altri Enti, anche il Capitolo preposto all’ospedale venne soppresso e sostituito da un amministratore unico, creando però anche il ruolo di Direttore Medico: il primo nominato fu Pietro Moscati nel 1786, a cui successe nel 1788 Bartolomeo De Battisti (a lui si deve il fondamentale “Piano disciplinare per lo Spedal Maggiore di Milano e pe’ suoi annessi”, Milano, Gaetano Motta, 1790).
    [Show full text]
  • The Socio-Institutional Divide. Explaining Italy's Regional Inequality Over the Long
    1 Emanuele Felice Università “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara and Collegio “Carlo Alberto” Torino* The socio-institutional divide. Explaining Italy’s regional inequality over the long run Preliminary draft. Please do not quote without permission Abstract In recent years there have been major advances in the research about the historical pattern of regional inequality in Italy and its historical roots: new and more accurate estimates of regional GDP, as well as of social indicators (human capital, life expectancy, HDI, heights, inequality, social capital) and other indices (market potential), running roughly from around the Unification to our days, are now available. By the light of this up-to-date information, the article reviews the debate about the determinants of regional development in Italy, within the broader framework of the country’s industrial take-off and modern economic growth, and connects it to the main strands of the international literature. After critically discussing the competing hypotheses proposed to account for the different patterns observed and the North-South divide, a different explanation – and the main argument of the article – is presented: a North-South socio- institutional divide pre-existed Unification, in some respects grew stronger with it and was never bridged throughout the history of post-Unification Italy; such a divide ultimately impacted on the levels of human and social capital, as well as upon differences in policies and institutional performance, and thus on economic growth. JEL codes: N93, N94,
    [Show full text]
  • Kazdan Pak Dissertation
    UCLA UCLA Electronic Theses and Dissertations Title Italy's Primary Teachers: The Feminization of the Italian Teaching Profession, 1859-1911 Permalink https://escholarship.org/uc/item/7fh45860 Author Pak, Julie Kazdan Publication Date 2012 Peer reviewed|Thesis/dissertation eScholarship.org Powered by the California Digital Library University of California UNIVERSITY OF CALIFORNIA Los Angeles Italy’s Primary Teachers: The Feminization of the Italian Teaching Profession, 1859-1911 A dissertation submitted in partial satisfaction of the requirements for the degree Doctor of Philosophy in History by Julie Kazdan Pak 2012 © Copyright by Julie Kazdan Pak 2012 ABSTRACT OF THE DISSERTATION Italy’s Primary Teachers: The Feminization of the Italian Teaching Profession, 1859-1911 by Julie Kazdan Pak Doctor of Philosophy in History University of California, Los Angeles, 2012 Professor Geoffrey Symcox, Chair This dissertation concerns the feminization of the Italian teaching profession between the introduction of pre-Unification schooling in 1859 and the nationalization of that system in 1911. By feminization, this dissertation refers both to the gradual assumption of the majority of elementary teaching positions by women and to a transformation in the nature of the position itself. Through an examination of educational periodicals, school records, government inquests, and accounts by teachers and pedagogical theorists, it argues that rather than the unintended consequence of economic constraints or shifting labor patterns, feminization was fundamentally connected to larger processes of centralization and modernization in the Italian school system. Following an introductory chapter outlining the major national, religious, and gender debates of ii the Unification era, the second chapter of the dissertation argues that the figure of the female elementary teacher became embroiled in the contest between local and national interests, furthering the drive toward centralization.
    [Show full text]
  • Biografie Mediche
    Biografie Mediche RIVISTA DEL CENTRO PER LO STUDIO E LA PROMOZIONE DELLE PROFESSIONI MEDICHE MEMORIE ORIGINALI Giulio Cesare Befani: il “senso” dell'esser medico 32 Anton Filippo Ciucci (1627-1695). La vicenda 1 DAVIDE ORSINI umana e la produzione scientifico-letteraria di RICORDI un chirurgo italiano del XVII secolo Luisa Guidotti Mistrali (1932-1979): è in corso il 36 ALESSANDRO BISACCIONI processo di beatificazione Cesare Castiglioni: medico clinico, psichiatra 5 GIOVANNI BATTISTA CAVAZZUTI e fondatore della CRI Giuseppe Porzionato (1949-2003): una vita tra 38 RAIMONDA OTTAVIANI psicologia della musica e musicoterapia MICHELE BIASUTTI Andrew Taylor Still (1828-1917): il pioniere 10 dell’osteopatia tra brevetti d’invenzione e DOCUMENTI guerre civili Medici e medicina nel Carteggio 43 ELENA FERIOLI di Lodovico Frapolli De melancholia dissertatio inauguralis 15 LUIGI POLO FRIZ di Vincenzo Pinali LUCIANO BONUZZI COMMEMORAZIONI Aniello De Vita (1941-2013): l’aedo del Cilento 50 Paolo Mantegazza e la medicina delle età 18 GIUSEPPE LAURIELLO avanzate Lucio Parenzan (1924-2014): il medico dei 53 CHIARA MONTI, GIUSEPPE ARMOCIDA “bambini blu” La scuola senese di fisiologia: 22 VIVIANA CISLAGHI Giuseppe Giannuzzi Giorgio Maggioni (1918-2014) 56 FRANCESCA VANNOZZI ITALO FARNETANI, FRANCESCA FARNETANI Il tenente colonello medico prof. Giuseppe Tusini. 24 MEMORIE DAL CENTRO DI DUNO Chirurgo e Direttore dell'Università Castrense Albo della ricordanza 57 di San Giorgio di Nogaro FRANCESCA BOLDRINI DANIELA BALDO, EURO PONTE I fratelli Ascoli: Giulio
    [Show full text]
  • Downloaded from Manchesterhive.Com at 09/24/2021 11:07:44PM Via Free Access
    6 Unbounded nationalism: Florence 1867 hen Florence hosted the sixth international statistical congress in the Wautumn of 1867, the city had been the capital of the newly united Italy for just three years. In 1864 the Italian government – pressured by the French – had decided to relocate the seat of government from Turin to Florence. In exchange, the French army would withdraw from Rome, a promise it reluctantly fulfilled, but not until 1870. In 1864 many suspected or hoped that ‘Firenze Capitale’ would be short-lived. If Rome were ever annexed, the Eternal City would undoubtedly become the country’s permanent capital. Nevertheless, Florence spared no expense or effort to fashion its image as a true capital city. The ink was barely dry on the national parliament’s decision to relocate when the city government commissioned architect Giuseppe Poggi to design an ambitious expansion plan. The most radical undertaking of all was the demo- lition of the city walls and creation of a broad boulevard modelled on Baron Georges Haussmann’s project in Paris. Several buildings were demolished in the old city centre and construction began on new residential neighbourhoods. The statisticians who made their way to Florence witnessed a massive wave of demolition, as they had in Paris twelve years earlier. An old world was vanish- ing before their eyes, and the new one was no more than a blueprint. But that was how statisticians saw the world: all at once volatile, threatening and chal- lenging. Statistics was their blueprint. Florence was eager to position itself as a city of culture and organised several national festivals.
    [Show full text]
  • 413 Preparati Anatomici Lombardi Tra Otto
    MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 27/2 (2015) 413-426 Journal of History of Medicine Articoli/Articles PREPARATI ANATOMICI LOMBARDI TRA OTTO - E NOVECENTO: PAOLO GORINI E GIUSEPPE PARAVICINI *ALBERTO CARLI, **DARIO PIOMBINO-MASCALI **Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione Università degli Studi del Molise, I **Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Regione Sicilia, I SUMMARY EMBALMING IN 19TH-20TH CENTURY LOMBARDY: PAOLO GORINI AND GIUSEPPE PARAVICINI The Gorini Museum, later renamed Gorini Anatomical Collection, was founded in 1981 by pathologist Antonio Allegri. Many of the anatomical pieces created by scientist Paolo Gorini between 1843 and 1881 are held in the ancient chapterhouse of the Old Hospital of Lodi. These remains bear witness to Gorini’s preparation skills and represent a precious historical and scientific heritage. Beyond the Gorini anatomical collection, the Museum has recently acquired the specimens prepared by Giuseppe Paravicini, a scientist and physician who developed a preservation method for educational and funerary purposes. Both the Gorini and the Paravicini specimens represent a unique opportunity to assess the evolution of preparation arts in terms of materials employed and the results achieved, and will successfully engage the general public with the world of anatomical mummies. Nel redigere gli appunti del terzo e ultimo suo testamento olografo, nel 1881, un Paolo Gorini ormai in punto di morte raccomandava agli esecutori di conservare, “pel suo valore stòrico”, “il famoso Pasquale”1. Si trattava, continuando a seguire il dettato dello studio- Key words: Museum - History - Embalming - Italy 413 Alberto Carli, Dario Piombino-Mascali so, di “un coso verde tutto impolverato infilzato in una acuta bac- chetta di ferro, che ad esaminarlo da vicino pare qualchecosa come un giovine conservato”2.
    [Show full text]
  • Paolo Mantegazza Medico, Antropologo, Viaggiatore
    Paolo Mantegazza Medico, Antropologo, Viaggiatore Selezione di contributi dai convegni di Monza, Firenze, Lerici A cura di Cosimo Chiarelli, Walter Pasini Firenze University Press Paolo Mantegazza: medico, antropologo, viaggiatore / a cura di Cosimo Chiarelli, Walter Pasini. – Firenze: Firenze University Press, 2002. – 227 p. : ill. ; 24 cm. – Selezione di contributi dai convegni di Monza, Firenze, Lerici. Modalità di accesso della versione elettronica: http://epress.unifi.it ISBN 88-8453-039-3 301.092 (ed. 20) 1. Mantegazza, Paolo - Biografie 2. Antropologia - Viaggi I. Titolo II. Chiarelli, Cosimo © 2002 Firenze University Press Proprietà letteraria riservata: Firenze University Press Borgo Albizi, 28, 50122 Firenze, Italy http://www.unifi.it/e-press PAOLO MANTEGAZZA - MEDICO, ANTROPOLOGO, VIAGGIATORE 5 Prefazione Monza Le giornate di studio di Monza, Firenze e Lerici potranno a buon diritto inscriversi fra le iniziative culturali e scientifiche che rimarranno fra i riferimenti necessari per una più ampia e puntuale valutazione delle opere e dei giorni di Paolo Mantegazza. L'ideazione che ha portato ai risultati raccolti nella pubblicazione attuale deve riconoscersi a Walter Pasini. Il progetto gli veniva maturando nelle sue visite alla Biblioteca di Monza dove poteva consultare il manoscritto mantegazziano del "Giornale della mia vita". Allora, nel 1998, Walter Pasini attendeva alla compilazione della biografia del Mantegazza, pubblicata nel 1999, e pensava che da Monza, città natale del medico-scienziato, potesse prendere avvio un percorso di studio sul Mantegazza nei luoghi in cui egli era vissuto e dove aveva operato. La proposta veniva accolta con favore dall'Amministrazione comunale di Monza che avvertiva, nella sensibilità dell'assessore Enrica Galbiati e del direttore della Biblioteca Giuseppe Colombo, il dovere civico di rinnovare la memoria di un concittadino illustre che "col pensiero e con l'azione - come precisava il sindaco Roberto Colombo nell'inaugurare il convegno monzese - aveva portato un contributo positivo all'umanità".
    [Show full text]
  • 13 Blanco.Indd
    ADMINISTORY JOURNAL FOR THE HISTORY OF PUBLIC ADMINISTRATION VOLUME 2, 2017 PAGE 278–302 DOI:10.2478/ADHI-2018-0025 Space and Administrative Boundaries at the Birth of the Italian Kingdom LUIGI BLANCO In a letter to General Giacinto Carini dated 14 October timeframes. In recent decades, in the wake of the new 1860, count Cavour, expressing his satisfaction with the ›culturalist‹ attention being devoted to the topic of the Sicilians’ decision to abandon the idea of summoning a nation as an »imagined community«,4 it has above all parliamentary assembly to ratify union with the mon- been the first of these two processes that has been the archy of Vittorio Emanuele II and to accept a plebiscite, catalyst for historiographical debate, with attention wrote: »None of the issues relating to the future inter- being focused on materials of extremely varied origin, nal system [have] any real immediate significance com- frequently pre-political, which led to the construction of pared with the supreme and urgent need to make Italy that ›artificial object‹ which is the modern Italian na- first and establish it later«.1 tion. This means, however, that other ties of territorial Cavour’s statement, which has subsequently been belonging – municipal, regional-national, and state-re- frequently quoted and commented on,2 is of interest not lated – that would remain alive and very powerful, not- only because of the awareness that it demonstrates of withstanding the absorption of the peninsula’s ancient the necessity and urgency to proceed rapidly with polit-
    [Show full text]
  • The Ospedale Maggiore - Policlinico of Milan
    The Ospedale Maggiore - Policlinico of Milan Michele Augusto Riva, Daniele Mazzoleni University of Milano Bicocca, via Cadore 48, 20900, Monza Riva MA, Mazzoleni D. The Ospedale Maggiore Policlinico of Milan. J Med Pers 2012 Mar 14. DOI: 10.1007/s12682-012-0116-z The “Ospedale Maggiore” of Milan, traditionally known as “Ca’ Granda”, is one of the most ancient hospitals in Italy, being founded by the Duke Francesco Sforza (1401-1466) in 1456. The aims of the hospital were to provide free medical assistance for the poorest people of the city and to improve efficiency in healthcare by converging patients from the various institutions of Milan on a single “bigger” structure (“Domus Magna Hospitalis”). The initial building project was signed by the Renaissance architect Antonio di Pietro Averlino, known as Filarete (c. 1400-1469), but only the southern portion of the building was executed from his design. Indeed in 1465 Filarete was succeeded in his office of architect by Guiniforte Solari (c. 1429-1481) who was followed in his turn by Giovanni Antonio Amadeo (c. 1447-1522) [1]. The hospital consisted of a square with buildings running through in the form of a cross (crociera ). Each wing of the cross was reserved for a specific disease, and at the junction of the four arms of the crociera stood the chapel, so arranged for allowing patients to participate in the daily celebration of the Eucharistic rite. According to the Renaissance reform of hospitals promoted by the Milanese archbishop Enrico Rampini (1390- 1450), only people suffering from acute diseases could be admitted to the structure, while chronic and “incurable” diseases (e.g.
    [Show full text]
  • Carlo Forlanini, the Dermatologist Who Invented the Cure for Pulmonary Tuberculosis
    Infrared Thermography in Infantile Hemangioma Original Investigation Research 11. Schiestl C, Neuhaus K, Zoller S, et al. Efficacy 17. Haggstrom AN, Beaumont JL, Lai JS, et al. and vessel density. Otolaryngol Head Neck Surg. and safety of propranolol as first-line treatment for Measuring the severity of infantile hemangiomas: 2012;147(2):338-344. infantile hemangiomas. Eur J Pediatr. 2011;170(4): instrument development and reliability. Arch 23. Flors L, Leiva-Salinas C, Maged IM, et al. MR 493-501. Dermatol. 2012;148(2):197-202. imaging of soft-tissue vascular malformations: 12. Saxena AK, Willital GH. Infrared thermography: 18. Talaat AA, Elbasiouny MS, Elgendy DS, Elwakil diagnosis, classification, and therapy follow-up. experience from a decade of pediatric imaging. Eur TF. Propranolol treatment of infantile hemangioma: Radiographics. 2011;31(5):1321-1341. J Pediatr. 2008;167(7):757-764. clinical and radiologic evaluations. J Pediatr Surg. 24. Georgountzou A, Karavitakis E, 13. Lavery LA, Higgins KR, Lanctot DR, et al. 2012;47(4):707-714. Klimentopoulou A, Xaidara A, Kakourou T. Preventing diabetic foot ulcer recurrence in 19. Sans V, de la Roque ED, Berge J, et al. Propranolol treatment for severe infantile high-risk patients: use of temperature monitoring Propranolol for severe infantile hemangiomas: hemangiomas: a single-centre 3-year experience. as a self-assessment tool. Diabetes Care. 2007;30 follow-up report. Pediatrics. 2009;124(3):e423-e431. Acta Paediatr. 2012;101(10):e469-e474. (1):14-20. 20. Moukaddam H, Pollak J, Haims AH. MRI 25. Chang LC, Haggstrom AN, Drolet BA, et al; 14. Armstrong DG, Holtz-Neiderer K, Wendel C, characteristics and classification of peripheral Hemangioma Investigator Group.
    [Show full text]
  • Œconomia, 8-3 | 2018 Medical Doctor, Economist and Statistician: a Strategic Alliance for Healthca
    View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by PubliCatt Œconomia History, Methodology, Philosophy 8-3 | 2018 Contributions to the History of Health Economics Medical Doctor, Economist and Statistician: A Strategic Alliance for Healthcare and Development in the Italian Directorate General for Statistics (1861-1898) Médecin, économiste et statisticien : alliance stratégique pour la santé et le développement à la Direction générale des statistiques de l’Italie (1861-1898) Claudia Rotondi Electronic version URL: http://journals.openedition.org/oeconomia/3465 ISSN: 2269-8450 Publisher Association Œconomia Printed version Date of publication: 1 September 2018 Number of pages: 0-0 ISSN: 2113-5207 Brought to you by Université de Cergy-Pontoise This text was automatically generated on 12 October 2018. Medical Doctor, Economist and Statistician: A Strategic Alliance for Healthca... 1 Medical Doctor, Economist and Statistician: A Strategic Alliance for Healthcare and Development in the Italian Directorate General for Statistics (1861-1898) Médecin, économiste et statisticien : alliance stratégique pour la santé et le développement à la Direction générale des statistiques de l’Italie (1861-1898) Claudia Rotondi Introduction 1 Throughout the last decades of the 19th century in Italy, the positivist debate on hygiene and social issues raised the awareness of the State on the need to work hard for public health. The positivist influence was summed up to medicine’s achievements in the fields of bacteriology and the study of pathologies, and to an increased attention towards the non-integrated areas in the national development process. Statistics provided the tools for creating new development strategies, and healthcare, as well as education, were increasingly being considered fundamental parts of this process.
    [Show full text]
  • Sicilian Intellectual and Cultural Resistance to Piedmont's Appropriation (1860-1920) Giordana Poggioli-Kaftan University of Wisconsin-Milwaukee
    University of Wisconsin Milwaukee UWM Digital Commons Theses and Dissertations December 2016 Sicilian Intellectual and Cultural Resistance to Piedmont's Appropriation (1860-1920) Giordana Poggioli-Kaftan University of Wisconsin-Milwaukee Follow this and additional works at: https://dc.uwm.edu/etd Part of the Comparative Literature Commons, and the History Commons Recommended Citation Poggioli-Kaftan, Giordana, "Sicilian Intellectual and Cultural Resistance to Piedmont's Appropriation (1860-1920)" (2016). Theses and Dissertations. 1401. https://dc.uwm.edu/etd/1401 This Dissertation is brought to you for free and open access by UWM Digital Commons. It has been accepted for inclusion in Theses and Dissertations by an authorized administrator of UWM Digital Commons. For more information, please contact [email protected]. SICILIAN INTELLECTUAL AND CULTURAL RESISTANCE TO PIEDMONT’S APPROPRIATION (1860-1920) by Giordana Poggioli-Kaftan A Dissertation Submitted in Partial Fulfillment of the Requirements for the Degree of Doctor of Philosophy in Modern Studies at The University of Wisconsin-Milwaukee December 2016 ABSTRACT SICILIAN INTELLECTUAL AND CULTURAL RESISTANCE TO PIEDMONT’S APPROPRIATION (1860-1920) by Giordana Poggioli-Kaftan The University of Wisconsin-Milwaukee, 2016 Under the Supervision of Professor Gregory Jay Through my analysis of literary works, I endeavor to bring to the fore a cultural and intellectual counter-hegemonic discourse that came to be articulated by three Sicilian writers in the years following Italy’s unification. Their intent was that of debunking a national discourse that constructed Italian Southerners as “Otherness.” My study focuses on six primary texts, five short stories, and one novel, written at the turn of the twentieth century.
    [Show full text]