Ordinanza Lorenzo Diana – Cpl Concordia
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1 TRIBUNALE DI NAPOLI UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI Sez. XXIII Il giudice, Federica Colucci, esaminata la richiesta di emissione di misure cautelari custodiali pervenuta in data 25.5.2015 nel proc. n. 43420/14 R.G.N.R., iscritto nei confronti di: 1) IOVINE ANTONIO, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 20.09.1964, detenuto, collaboratore di giustizia; 2) ZAGARIA MICHELE, nato a San Cipriano d’Aversa il 21/05/1958, detenuto; 3) ZAGARIA PASQUALE, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 05.10.1960, detenuto; 4) PICCOLO ANTONIO, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 07.12.1965, residente Casapesenna (CE), via Maria Ausiliatrice II Traversa n. 2; 5) DI TELLA GIOVANNI, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 28.10.1975, ivi residente in via Aldo Moro n. 56; 6) LANCIA GIULIO, nato a San Vincenzo Valle Roveto (AQ) il 18.01.1953, ivi residente in via Col di Sente n.19; 7) CASARI ROBERTO, nato a Cavezzo (MO) il 06.06.1953, residente a Concordia sulla Secchia (MO) in via per Mirandola n. 28; 8) CINQUANTA GIUSEPPE, nato a Roma il 01.02.1963, ivi residente in via Augusto Sindici n.,41; 9) MATANO PASQUALE, nato a Pignataro Maggiore (CE) il 02.04.1967, ivi residente in via Principe di Napoli, II traversa, n.2; 10) SCHIAVONE CLAUDIO, nato a Casal di Principe (CE) il 03.11.1965, ivi residente in Corso Garibaldi n.38; 11) SCHIAVONE FRANCESCO, detto “Cicciariello”, nato a Casal di Principe (CE) il 06.01.1953, detenuto; 12) PANARO NICOLA, nato a Casal di Principe (CE) il 12.09.1968, detenuto; 1 2 13) RECCIA ANGELO RAFFAELE nato a San Cipriano d’Aversa il 26 febbraio 1946; 14) DIANA LORENZO, nato a San Cipriano d’Aversa il 20 settembre 1950 persone sottoposte ad indagine in ordine ai seguenti delitti: PICCOLO Antonio, SCHIAVONE Claudio e DI TELLA Giovanni (Schiavone Francesco detto “Cicciariello”, Panaro Nicola, Zagaria Michele, Zagaria Pasquale e Iovine Antonio per i quali si è già proceduto separatamente) 1) per il delitto p. e p. all’art. 416 bis co.1 e 3 c.p. per avere partecipato, nella consapevolezza della rilevanza causale del proprio apporto, ad una associazione di tipo mafioso denominata clan dei Casalesi, originariamente promossa, diretta ed organizzata, da BARDELLINO Antonio (anni 1981-1988), poi, da Francesco SCHIAVONE di Nicola, da Francesco BIDOGNETTI, da Mario IOVINE e Vincenzo DE FALCO (1988-1991) ed, infine, dai soli Francesco SCHIAVONE di Nicola, Francesco BIDOGNETTI, Michele ZAGARIA ed Antonio IOVINE che, operando sull’intera area della provincia di Caserta ed altrove, si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva, per la realizzazione dei seguenti scopi: -il controllo delle attività economiche, anche attraverso la gestione monopolistica di interi settori imprenditoriali e commerciali; -il rilascio di concessioni e di autorizzazioni amministrative; -l'acquisizione di appalti e servizi pubblici; -l'illecito condizionamento dei diritti politici dei cittadini (ostacolando il libero esercizio del voto, procurando voti a candidati indicati dall’organizzazione in occasione di consultazioni elettorali) e, per tale tramite, il condizionamento della composizione e delle attività degli organismi politici rappresentativi locali; -il condizionamento delle attività delle amministrazioni pubbliche; -il reinvestimento speculativo in attività imprenditoriali, immobiliari, finanziarie e commerciali degli ingenti capitali derivanti dalle attività delittuose, sistematicamente esercitate (estorsioni in danno di imprese affidatarie di pubblici e privati appalti e di esercenti attività commerciali ed altro); 2 3 -assicurare impunità agli affiliati attraverso il controllo, realizzato anche con la corruzione, di organismi istituzionali; -l’affermazione del controllo egemonico sul territorio, realizzata anche attraverso la contrapposizione armata con organizzazioni criminali rivali e la repressione violenta dei contrasti interni; -il conseguimento, infine, per sé e per gli altri affiliati di profitti e vantaggi ingiusti; In particolare: PICCOLO Antonio partecipava nel periodo in contestazione svolgendo stabili funzioni operative all’interno del sodalizio, in qualità di referente per la conduzione dell’ attività imprenditoriale nell’interesse del clan, fazione ZAGARIA, e, quindi, diretta espressione del capo clan ZAGARIA Michele; con il ruolo di curatore degli interessi economici ed imprenditoriali del medesimo capoclan al fine di favorire l’insinuazione nel tessuto economico/imprenditoriale e di interferire nelle scelte politiche/amministrative, nella fattispecie rappresentate dalle operazioni per la gestione dei lavori di “metanizzazione” nel cd. Bacino Campania 30 e dalle successive attività di distribuzione del gas metano. Di TELLA Giovanni partecipava nel periodo in contestazione svolgendo stabili funzioni operative all’interno del sodalizio, in qualità di referente per la conduzione dell’ attività imprenditoriale nell’interesse del clan, fazione IOVINE, e, quindi, diretta espressione del capo clan IOVINE Antonio; con il ruolo di curatore degli interessi economici ed imprenditoriali del medesimo capoclan al fine di favorire l’insinuazione nel tessuto economico/imprenditoriale e di interferire nelle scelte politiche/amministrative, nella fattispecie rappresentate dalle operazioni per la gestione dei lavori di “metanizzazione” nel cd. Bacino Campania 30 e dalle successive attività di distribuzione del gas metano. SCHIAVONE Claudio partecipava nel periodo in contestazione svolgendo stabili funzioni operative all’interno del sodalizio, in qualità di referente per la conduzione dell’ attività imprenditoriale nell’interesse del clan, fazione SCHIAVONE, e, quindi, diretta espressione del capo clan SCHIAVONE Francesco; con il ruolo di curatore degli interessi economici ed imprenditoriali del medesimo capoclan al fine di favorire l’insinuazione nel tessuto economico/imprenditoriale e di interferire nelle scelte politiche/amministrative, nella fattispecie rappresentate dalle operazioni per la gestione dei lavori 3 4 di “metanizzazione” nel cd. Bacino Campania 30 e dalle successive attività di distribuzione del gas metano. Per tutti con le aggravanti previste dai commi IV, V e VI, dell’art. 416 bis C.P., trattandosi di una associazione armata volta a commettere delitti, nonché diretta ad acquisire e mantenere il controllo di attività economiche, mediante risorse finanziarie di provenienza delittuosa. Omissis In San Cipriano D’Aversa ed altri luoghi della provincia di Caserta dal 1997 con condotta perdurante CASARI Roberto, CINQUANTA Giuseppe, LANCIA Giulio e MATANO Pasquale 2) per il delitto p. e p. agli artt. 110, 416 bis c.p. perché, non essendo partecipi della organizzazione camorristica denominata clan dei casalesi, egemone sul territorio casertano, con la consapevolezza dell’apporto causale del proprio operato al perseguimento degli scopi della predetta organizzazione, concorrevano esternamente al rafforzamento e alla realizzazione degli scopi tipici della organizzazione camorristica. In particolare: a. CASARI Roberto, CINQUANTA Giuseppe e LANCIA Giulio, agendo rispettivamente il primo in qualità di Presidente della CPL Concordia, ininterrottamente dal 1996 a febbraio 2015, il secondo di Responsabile Commerciale CPL CONCORDIA per Lazio, Campania e Sardegna dal 1997 al 2005 ed il terzo di Responsabile di Cantiere e capo commessa CPL CONCORDIA Bacino Campania 30 dal gennaio 2000 al marzo 2003, si accordavano con gli esponenti apicali delle associazioni criminali egemoni nei comuni della Provincia di Caserta ed, in modo particolare, con i reggenti prima del clan SCHIAVONE e, poi, del clan ZAGARIA, che stava gestendo l’affare della metanizzazione nell’agro aversano per conto dell’intera federazione dei casalesi, ricevendo dal clan sostegno a vario titolo, ed, in particolare: - nel costringere i titolari della società EUROGAS, già assegnatari della convenzione con i Comuni di Villa Literno, San Marcellino e Casal di Principe, a cederla gratuitamente alla CPL CONCORDIA; 4 5 - nel concordare con gli esponenti del clan i termini e le modalità dell’operazione e di versamento delle somme nelle casse del clan in modo da trarre utili vantaggi economici, nonché gli imprenditori che avrebbero eseguito materialmente i lavori in affidamento diretto nei diversi comuni interessati dalla metanizzazione; - nel localizzare presso il comune di San Cipriano di Aversa la sede della CPL CONCORDIA quale luogo in cui concentrare le attività attuative dell’accordo e favorire gli incontri con gli imprenditori a cui affidare i lavori ; - Casari e Cinquanta nell’indicare a LANCIA Giulio PICCOLO Antonio quale referente del clan dei casalesi ed unico soggetto a cui fare riferimento per la gestione delle operazioni ed i rapporti con gli imprenditori; - nel ricevere, in attuazione dell’accordo, l’indicazione delle ditte a cui affidare i lavori di posa in opera della rete del gas metano e nel conferire i relativi appalti alle ditte così individuate; - nel ricevere un appoggio, costante determinante per la loro affermazione imprenditoriale nell’agro aversano, prestando a loro volta la propria opera a favore del clan dei Casalesi per agevolare l’attribuzione di risorse pubbliche attraverso l’aggiudicazione degli appalti per la costruzione della rete della metanizzazione e per le successive attività relative alla manutenzione e quelle connesse alla distribuzione del gas metano, nonché per favorire il controllo da parte del clan di tale strategico settore economico. Così, fornivano un apprezzabile